il Focolare numero di Aprile 2014
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IN QUESTO NUMEROPAPA FRANCESCO: INSIEME PER SEMPRE 2
DON GIUSTO: 4
DON FEDERICO: NON E’ FACILE LASCIARE REBBIO 6
VITA COMUNITARIA: CONSIGLIO PASTORALE 7
LAVORI IN ORATORIO 1 0
CONCORSO PRESEPI 201 3 11
CENTENARIO SCUOLA MATERNA VIA LISSI 1 2
TRA LE CASE DELLA GENTE 1 4
A FIANCO DI AMMALATI E ANZIANI 1 6
RECENSIONI : PAGINE DI CARITA’ EROICA 1 8
PROPOSTE DI QUARTIERE PER PGT 20
LE VOCI DI DENTRO 22
CALENDARIO LITURGICO 24
ANAGRAFE PARROCCHIALE 27
CONTATTI UTILI 28
4
Papa Francesco si è rivolto a circa
quindicimila coppie di fidanzati che,
provenienti da oltre trenta Paesi, si
sono ritrovate in piazza San Pietro
la mattina del 1 4 febbraio, giorno di
San Valentino con un vero e proprio
dialogo fatto di domande e di
risposte, nel corso del quale ha
come disegnato i contorni di un
modo di vivere insieme, come
famigl ia, che, se si vuole sia fel ice e
per sempre.
Queste le risposte al le domande dei
fidanzati:
Domanda 1 : La paura del “per sempre”Santità, in tanti oggi pensano chepromettersi fedeltà per tutta la vita siaun’impresa troppo difficile; molti sentonoche la sfida di vivere insieme per sempre èbella, affascinante, ma troppo esigente,quasi impossibile. Le chiederemmo la suaparola per illuminarci su questo.Ringrazio per la testimonianza e
per la domanda. Vi spiego: loro mi
hanno inviato le domande in
anticipo… Si capisce… E così io ho
potuto riflettere e pensare una
risposta un po’ più sol ida.
E’ importante chiedersi se è
possibi le amarsi “per sempre”.
Questa è una domanda che
dobbiamo fare: è possibi le amarsi
“per sempre”? Oggi tante persone
hanno paura di fare scelte
definitive. Un ragazzo diceva al suo
vescovo: “Io voglio diventare
sacerdote, ma soltanto per dieci
anni”. Aveva paura di una scelta
definitiva. Ma è una paura generale,
propria del la nostra cultura. Fare
scelte per tutta la vita, sembra
impossibi le. Oggi tutto cambia
rapidamente, niente dura a lungo…
E questa mental ità porta tanti che si
preparano al matrimonio a dire:
“stiamo insieme finché dura
l ’amore”, e poi? Tanti saluti e ci
vediamo… E finisce così i l
matrimonio. Ma cosa intendiamo
per “amore”? Solo un sentimento,
uno stato psicofisico? Certo, se è
questo, non si può costruirci sopra
qualcosa di sol ido. Ma se invece
l’amore è una relazione, al lora è
una realtà che cresce, e possiamo
anche dire a modo di esempio che
si costruisce come una casa. E la
casa si costruisce assieme, non da
soli ! Costruire qui significa favorire
PAPA FRANCESCO:INSIEME PER SEMPRE
5
e aiutare la crescita. Cari fidanzati,
voi vi state preparando a crescere
insieme, a costruire questa casa,
per vivere insieme per sempre. Non
volete fondarla sul la sabbia dei
sentimenti che vanno e vengono,
ma sulla roccia dell ’amore vero,
l ’amore che viene da Dio. La
famigl ia nasce da questo progetto
d’amore che vuole crescere come
si costruisce una casa che sia
luogo di affetto, di aiuto, di
speranza, di sostegno. Come
l’amore di Dio è stabile e per
sempre, così anche l’amore che
fonda la famigl ia vogliamo che sia
stabile e per sempre. Per favore,
non dobbiamo lasciarci vincere
dalla “cultura del provvisorio”!
Dunque come si cura questa paura
del “per sempre”? Si cura giorno
per giorno affidandosi al Signore
Gesù in una vita che diventa un
cammino spirituale quotidiano, fatto
di passi - passi piccoli , passi di
crescita comune - fatto di impegno
a diventare donne e uomini maturi
nel la fede. Perché, cari fidanzati, i l
“per sempre” non è solo una
questione di durata! Un matrimonio
non è riuscito solo se dura, ma è
importante la sua qualità. Stare
insieme e sapersi amare per
sempre è la sfida degli sposi
cristiani. Mi viene in mente il
miracolo della moltipl icazione dei
pani: anche per voi, i l Signore può
moltipl icare il vostro amore e
donarvelo fresco e buono ogni
giorno. Ne ha una riserva infinita!
Lui vi dona l’amore che sta a
fondamento della vostra unione e
ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E
lo rende ancora più grande quando
la famigl ia cresce con i figl i . In
questo cammino è importante, è
necessaria la preghiera, sempre.
Lui per lei, lei per lui e tutti e due
insieme. Chiedete a Gesù di
moltipl icare il vostro amore. Nella
preghiera del Padre Nostro noi
diciamo: “Dacci oggi i l nostro pane
quotidiano”. Gli sposi possono
imparare a pregare anche così:
“Signore, dacci oggi i l nostro amore
quotidiano”, perché l’amore
quotidiano degli sposi è i l pane, i l
vero pane dell ’anima, quello che li
sostiene per andare avanti. Questa
è la preghiera dei fidanzati e degli
sposi. Insegnaci ad amarci, a
volerci bene! Più vi affiderete a Lui,
più i l vostro amore sarà “per
sempre”, capace di rinnovarsi, e
vincerà ogni difficoltà.
6
LA RIFLESSIONE DI DON GIUSTO:SEGNI DI VITA, SEGNI DI MORTECarissimi Amici del nostro quartiere di
Rebbio: innanzitutto coraggio!
Coraggio poiché Dio ci ha fatti grandi,
creati a sua immagine, capaci di
amore e di essere amati in profondità.
Dio chiede al nostro quartiere i l
cambiamento: “Convertitevi e credete alVangelo” ci è stato chiesto al pluralementre ricevevamo le ceneri. Certo, al
plurale: è i l quartiere che deve
cambiare, non solo la nostra vita
personale. I segni sono veri se sono
visibi l i , se l i si può toccare con mano.
E’ visibi le i l lavoro di un gruppo nutrito
di persone competenti che, da oltre
un anno, sta lavorando per proporre
modifiche a Piano di governo del
territorio per “umanizzare” dal punto
di vista strutturale e viabil istico i l
nostro quartiere. Positivo e fruttuoso è
il lavorare insieme per i l
cambiamento.
Tuttavia c’è un vuoto, i l vuoto lasciato
dalla “morte” del le circoscrizioni, i l
vuoto di uno spazio strutturato e
riconosciuto in cui i cittadini vivono la
cittadinanza responsabil i dialogando
con gli amministratori comunali .
Cosa ha pensato l ’amministrazione
comunale attuale in sostituzione alle
circoscrizioni?
Nel periodo elettorale si pensava a
“Consigl i di quartiere”, che ne è di
quest’ idea? Può il nostro quartiere
diventare uno dei promotori del la
riflessione sui Consigl i di quartiere?
Ho partecipato al Congresso del
Sindacato Pensionati I tal iani (SPI I )
del la CGIL a Montorfano, sindacato
che ha sede in via Lissi. Ho trovato
tanta sintonia con la relazione della
nuova segretaria Anna Riva, sintonia
sia nell ’anal isi del la situazione, che
nelle proposte progettual i centrate su
tre scelte: tutela, partecipazione e
qualità del la vita.
Cito un passaggio: “La solitudine èemersa come il problema più sentito daglianziani … per questo la nostra lega si èimpegnata a promuovere iniziative di tipoludico e culturale finalizzate sollecitare lepersone ad uscire dalle proprie case,dall’isolamento a cui si tende a rinchiudersisopravvalutando i propri problemi edimenticando quelli degli altri … uscire,ritrovare il piacere di stare e fare con gli altripermette di condividere anche il propriodisagio sociale ed economico”.Quando si esce di casa per
condividere, la metà dei problemi è
7
risolta e ci si scopre capaci di
creatività.
Domenica 9 marzo il Centrafrica è
“entrato” nel la nostra comunità grazie
a Padre Piero di Isolaccia e Padre
Tiziano di Lissone, Betharramiti ,
entrambi missionari in Centrafrica.
La guerra civi le tra Seleka ed Anti-
Balaka ha causato morte ed
abbandono delle proprie case. Le
missioni sono diventate luogo di
rifugio dalla violenza per tutti , per
cristiani e mussulmani.
Oltre 1 5000 profughi sono stati accolti
nel le missioni Betharramite.
I missionari hanno scelto l iberamente
di restare:
“la presenza dei missionari è uno dei pochiaiuti rimasti ai centrafricani: loro hanno sceltoliberamente di restare, “la presenza deimissionari è uno dei pochi aiuti rimasti aicentrafricani: loro hanno scelto di rimanere,non sono stati costretti. Se i missionari sonorimasti in Centrafrica, vuol dire che c’è ancorasperanza”. (Dieudonnè Nzapalainga -Arcivescovo di Bangui)
Alcune riflessioni a l ivel lo locale mi
vengono alla mente pensando
all ’accoglienza delle comunità
cristiane nel Centrafrica: in primo
luogo c’è molto da imparare
dall ’accoglienza in genere spontanea
delle famigl ie e delle comunità
africane. A Como, per contro, si fa un
gran fracasso quando arrivano 1 00
profughi, quasi ne fossero arrivati
1 000.
In secondo luogo mi ha colpito la
fondamentale non disponibi l ità data
dalle parrocchie al la proposta della
Caritas Diocesana di uti l izzare parte
dei conti restanti dal l ’accoglienza
profughi Nord-Africa 2011 per
sistemare dei local i parrocchial i da
destinare all ’accoglienza: tre
parrocchie in totale si sono rese
disponibi l i .
Concludo con una proposta fatta a noi
tutti , frutto dello sconcerto di fronte al
peccato di omissione di aiuto: quando
i nostri vicini l i tigano, quando la
sicurezza dei nostri vicini è messa a
repentagl io dai ladri o da altrui
aggressori, quando la vita e le cose
degli altri sono messe a repentagl io,
ii nn tteerrvveenn ii aammoo sseennzzaa ppaauurraa.
Gesù ha detto: “chi vuol salvare la propriavita la perderà, e chi perderà la propria vita acausa mia e del Vangelo la salverà”.
Buona Pasqua, buon passaggio ad
una vita più bella.
Giusto Della Valle
8
Rebbio, Battesimo del Signore 201 4
Carissimi, la prossima estate, in
accordo col Vescovo Diego
cambierò servizio pastorale
lasciando la parrocchia di Rebbio.
Continuerò la mia esperienza di
sacerdote all ’ interno della Comunità
papa Giovanni Xxii i . La Comunità,
fondata da don Oreste Benzi, cerca
di essere accanto alle varie forme di
povertà del nostro mondo. In
particolare io seguirò giovani e
senza dimora andando a vivere in
una Realtà di accoglienza nelle
zone di Lodi-Crema.
Brevemente vi spiego come è
maturata in me questa chiamata.
Da anni frequento la Comunità
Papa Giovanni, in modo particolare
accompagnando il cammino dei
giovani che frequentano i senza
dimora e le missioni del la Romania.
La preghiera e il confronto sono
stati al la base. I l confronto con il
Vescovo Diego, con Don Giusto,
con qualche altro sacerdote e
anche con alcuni giovani del la
nostra parrocchia mi hanno aiutato
a discernere, a capire quella che
sarebbe dovuta essere la mia
strada.
Parto per tre anni (che saranno
rinnovabil i) a nome della nostra
diocesi, quel la di Como, che mi
manda per poi rientrare. Non è
quindi un partire a nome mio, ma a
nome della chiesa locale.
Andando a vivere tale esperienza
continuerò a mantenere i legami
con la nostra diocesi e soprattutto
con la pastorale giovanile, la Caritas
e le missioni diocesane.
Preghiamo perché sempre il
Signore ci guidi e si serva di
ciascuno di noi per i l bene di tutti in
modo particolare dei poveri e degli
ultimi.
Non è facile lasciare la nostra
Rebbio, perché nel bene e nel male
voi siete stati , per questi cinque
anni, la mia famigl ia, e lasciare la
propria famigl ia non è semplice.
Don Federico Pedrana
DON FEDERICO:NON E‛ FACILE LASCIARE REBBIO
9
UUnnaa ssffii ddaa :: ll aa PPaassttoorraall ee GGiioovvaann ii ll ee
L’esortazione apostol ica “Evangeli i
gaudium” di Papa Francesco ha
guidato la riflessione dell ’ultimo
Consigl io Pastorale, tenutosi i l 6-2-
201 4. L’appello del papa ad una
parrocchia che non “diventi una
struttura prol issa e separata dalla
gente”, ma sia “presenza ecclesiale
nel territorio” e ad una chiesa in cui
tutti siano “audaci e creativi” non
poteva non sollecitare i l discorso su
un nodo cruciale del progetto
parrocchiale: la pastorale giovanile.
Si tratta di accompagnare nella
crescita adolescenti e giovani lungo
quel diffici le percorso in cui la vita di
fede, la disponibi l ità a lasciarsi
coinvolgere nelle iniziative della
comunità parrocchiale diventano
pian piano scelte personali e non
più abitudini gregarie o convinzioni
condizionate dalle sol lecitazioni
del l ’ambiente famil iare. Un
passaggio inevitabile, dunque, una
sfida ineludibi le. Non per nul la
erano presenti al l ’ incontro , oltre al
vicario Don Federico, anche
Roberto, El isa e Camil la, i giovani
universitari che, coordinati da Don
Federico, animano la catechesi
rivolta agl i adolescenti. Proprio loro
ci hanno il lustrato i l progetto di
pastorale giovanile in atto,
spiegandone le attività in corso di
svolgimento e le iniziative
programmate e individuandone i
punti di forza e le criticità.
Attualmente gl i adolescenti sono
divisi in due gruppi, che radunano i
ragazzi dal la prima alla terza
superiore, seguiti da Camil la ed
Elisa, e i ragazzi di quarta e quinta,
seguiti , invece, da Roberto. I l primo
gruppo, composto di circa 1 5
ragazzi, sta lavorando bene sul
tema “Conoscere se stessi e i l
proprio essere”: i l gruppo è vivace e
partecipe e, dopo l’esperienza del
campo estivo 201 3, ha anche
maturato l ’ iniziativa di recarsi una
volta al mese a trascorrere un
pomeriggio con gli ospiti del la Casa
di Gino. Più critica, invece, la
situazione del gruppo dei più
grandi, nel quale la partecipazione
risulta più scarsa e incostante: i l
gruppo evidenzia segni di
sfaldamento e manifesta un certo
VITA COMUNITARIA
1 0
scetticismo rispetto al le iniziative
che vengono proposte, anche a
livel lo di Vicariato. . Queste
iniziative, come i campi estivi e i l
ritiro natal izio, sono state accolte
con interesse dagli adolescenti del le
prime classi del le superiori , ma
sono state poco frequentate dai più
grandi, che hanno, ad esempio,
sostanzialmente disertato le
proposte di volontariato dei campi
estivi , mirate ad un’adesione
individuale o per piccoli gruppi.
Proprio per rafforzare le
relazioni al l ’ interno del
gruppo delle superiori e
rafforzarne la coesione il
campo invernale ha
privi legiato una proposta
più tradizionale: un soggiorno in
montagna ad Albaredo con
l’ impegno di riflettere sugli
interrogativi esistenzial i davvero
importanti . Le iniziative che
risultano più coinvolgenti per gl i
adolescenti sono l’animazione del
Grest, cui spesso partecipano
anche giovani che abitualmente non
frequentano il catechismo, e i l
Recital annuale, che tra cantanti ,
attori, bal lerini , coreografi,
sceneggiatori e tecnici del le luci
risulta un contenitore capace di
catal izzare le iniziative creative di
giovani di diverse fasce d’età.
Quest’anno il recital sarà sul tema
LLaa dd ii ppeennddeennzzaa:: sscceell ttaa oo ccaadduu ttaa??,
tematica di grande interesse e di
significativa valenza educativa, per
cui esiste già un copione che
attende di essere messo in scena.
Altro settore in cui gl i adolescenti e i
giovani si impegnano volentieri è
quello del la catechesi ai più piccoli :
un certo numero di ragazzi
universitari e degli ultimi
anni del le superiori
segue con impegno
costante i gruppi dei
bambini dai sei agl i otto
anni coinvolti nel progetto
catechistico della nuova Iniziazione
Cristiana.
Anche il gruppo degli universitari e
dei giovani lavoratori non è molto
numeroso, ma composto di giovani
motivati . Alcuni di loro svolgono
attività di volontariato con i senza
fissa dimora, col laborando con
l’associazione Giovanni XXI I I E’
stato osservato come gli
adolescenti e i giovani attivi siano
spesso figl i di famigl ie anch’esse
coinvolte nella vita parrocchiale, i l
11
che potrebbe essere letto sia come
segnale positivo, nel senso che
l’ influenza famil iare risulta
determinante, sia come sintomo
della difficoltà di coinvolgere nuovi
soggetti , estranei al la cerchia di
coloro che sono già presenti nel la
parrocchia. Del resto i l quadro che
emerge è complesso, non privo di
contraddizioni e di debolezze, ma
anche ricco e vivo. Un terreno su
cui è lavorato bene e si può, per
questo, continuare a lavorare,
magari aggiustando il tiro e
valorizzando le attività che risultano
più coinvolgenti .
Rientra, poi, nel la pastorale
giovanile l ’attività sportiva
dell ’Alebbio, che organizza la
scuola calcio e i corsi di
pal lacanestro e pallavolo: a tal
proposito si è sottol ineato come la
sua azione non si esaurisca
nell ’avviamento alla pratica sportiva,
ma voglia svolgere una funzione
educativa , offrendo ai piccoli al l ievi
occasioni di crescita, di integrazione
e di confronto con modell i positivi di
educatori ( gl i al lenatori, ad
esempio) . Don Giusto ha, inoltre,
sottol ineato come facciano parte
della pastorale giovanile anche gli
adolescenti che frequentano in
modo libero l ’oratorio, uti l izzandone
gli spazi e le attrezzature sportive:
ci si chiede da tempo se non sia i l
caso di rivolgere loro una proposta
più organizzata, magari
individuando una figura stabile di
educatore che se ne occupi e
gestisca nel complesso le attività
del l ’oratorio. Infine, quest’anno,
anche la scuola di ital iano per
stranieri organizzata dalla nostra
parrocchia lavora soprattutto con
minori e giovani adulti che sono
ospiti del Centro di Prestino e del
centro Puzzle di Tavernola: a tal i
utenti è rivolta non solo l ’attività di
insegnamento, ma anche una serie
di iniziative ricreative, come gite o
festicciole in occasione delle
festività. Certo, sarebbe bello che i
giovani del l ’oratorio collaborassero
con tal i attività, come pure con
l’animazione del gruppo anziani. E
forse uno degli obiettivi future
potrebbe essere una spinta verso il
confronto e la collaborazione tra le
varie fasce generazionali e la
sinergia tra le varie iniziative
proposte all ’ interno della vita
parrocchiale.
Sofia
1 2
MMAAMMMMAA,, MM II SSII ÈÈ AALLLLAARRGGAATTOO
LL’’OORRAATTOORRIIOO!!
Sono finalmente terminati i lavori
che hanno interessato i l rinnovo di
alcuni spazi del nostro oratorio.
Le novità sono importanti e molto
belle.
Quello che era il locale di proiezione
del cine-teatro, un posticino un po’
angusto e tetro che molti forse non
hanno mai nemmeno visto, ora è
una nuova aula grande e luminosa.
I l pavimento è stato rialzato per
raggiungere la quota di quel lo
esistente, le pareti sono state
isolate con material i fonoassorbenti
e coibentate per un isolamento
termico eccellente. Sono state
aperte anche due finestre che
accedono ai due balconi e danno
luce all ’ambiente.
Un nuovo locale che potrà servire
per le nostre attività. In consigl io
pastorale si è valutato di spostare
qui l ’attuale sala stampa per
consentire un migl iore uso degli
spazi vicini, però si accettano
indicazioni, e mi rivolgo ai giovani:
ragazzi, fatevi aventi con vostre
proposte!
Anche l’appartamento che accoglie
i l nostro vicario è stato oggetto di
straordinaria manutenzione.
Come deciso in consigl io pastorale,
a Natale sono cominciati i lavori per
la divisione dei local i al fine di
ottenere due appartamenti
autonomi ma anche eventualmente
comunicanti.
A lavori ultimati ora abbiamo a
disposizione due confortevoli
appartamenti , uno più grande con:
soggiorno-cucina, camera, studio e
bagno; l ’altro con: soggiorno-cucina,
camera e bagno che potranno dare
accoglienza al vicario di turno (fino
a quando ne avremo uno) e nell ’alto
potranno essere ospitate ….e qui
l ’elenco potrebbe essere anche
molto lungo, ma lo decideremo
insieme.
È Certo che con questi importanti
lavori, i l nostro oratorio si è
notevolmente “al largato” sia negli
spazi che nelle opportunità di
accoglienza sia di attività che di
persone. A noi i l compito di
“riempirlo” al meglio
Fil ippo
1 3
Terza edizione del CCOONNCCOORRSSOO PPRREESSEEPPII II NNSSII EEMMEE 220011 33.
I l giorno 6 gennaio, al ritrovo parrocchiale, al la presenza di tanti
parrocchiani, in particolare bambini, abbiamo proiettato i l video (ora visivi le
anche sul canale you tube della parrocchia) contenente le immagini del
presepe itinerante messo in scena dai ragazzi del le scuole medie i l 22
dicembre per le vie del quartiere e quelle del concorso presepe. Dopo la
proiezione delle immagini e la premiazione di tutti i partecipanti con un
attestato e dei piccoli ricordini donati dal GTR, una ricca merenda ha
concluso il pomeriggio di festa.
I l tema di quest'anno era:
"" II ll pprreesseeppee sseeggnnoo dd ii ssppeerraannzzaa ii nn uunn tteemmppoo dd ii ccrrii ss ii ""
Tutti i presepi sono stati molto apprezzati anche se alcuni non hanno
rispettato i l tema.
Erano 11 quell i in concorso e sono stati real izzati da :
FAMIGLIE DEL CONDOMINIO VIA PARROCCHIALE 11 (premio originalità)COMUNITA' CINGALESE PRESSO LA GROTTA DELLA MADONNAUL GRUP PRESSO LA CHIESA PARROCCHIALEFAMIGLIA SCANDELLA VIA DELLA BASTIGLIA 2ORNELLA MARINO VIA S. FRANCESCO D'ASSISI 8 AFAMIGLIE DEL CONDOMINIO VIA CAMPAGNA 5FAMIGLIE DEL CONDOMINIO VIA GIUSSANI 49 (vincitore di questa edizione)FAMIGLIA CLERICI VIA GRILLONI 23FAMIGLIE DEL CONDOMINIO VIA GRILLONI 29 IN COLLABORAZIONE CON LAFAMIGLIA BIANCHIFAMIGLIE DEL CONDOMINIO VIA VARESINA 151Un sincero ringraziamento va a tutti coloro che si sono impegnati nel la
real izzazione delle opere, per i l dettagl io di alcuni particolari e per la
creativita' dimostrata.
Un ringraziamento particolare va a Ul Grup che quest'anno ha festeggiato i l
1 5^ anno insieme.
Un traguardo importante che dimostra la forza dell 'amicizia.
A tutti un sincero arrivederci al l 'anno prossimo alla quarta edizione.
1 4
La scuola materna di Rebbio festeggiaquest’anno i cento anni dallafondazione.Il Focolare, a partire da questo numero,dedica all’evento uno spazio in cui sievidenziano alcuni aspettidell’esperienza che, nel corso di unsecolo, ha profondamente segnato ilquartiere e la comunità parrocchiale.Non mancano interessanti legami con lastoria dell’intera città di Como.Secondo quanto redatto da don
Alfonso Bianchi, parroco di Rebbio
dal 1 91 3 al 1 946, nel 1 91 2 venne
fondato l ’asi lo infanti le, “perché essocostituisce una delle necessità fondamentalidella popolazione”.L’edificio, che all ’ inizio “comprendevasolo la parte anteriore dell'ala destradell'attuale costruzione”, fu costruitosecondo il progetto di Eugenio
Linati su un terreno di proprietà
della moglie, Margherita Perlasca. I l
Linati , padre dello scrittore Carlo,
“era un apprezzato e famoso ingegnere” eabitava con la famigl ia nel la Vil la
Cantalupa, oggi Via Strabone. A
Eugenio Linati toccò, tra l ’altro,
“l’incarico di progettare e costruirel’Esposizione Voltiana del ’99, per celebrareil centocinquantesimo dell’invenzione dellapila.” I l preventivo di spesa per lacostruzione dell ’asi lo era di 29.405
Lire e si raccolse il denaro
necessario al l ’edificazione
attraverso offerte di privati e pesche
di beneficenza.
Nel 1 936, gl i eredi Linati donarono
all 'asi lo un terreno nelle adiacenze
della costruzione e, in seguito a ciò
Cesare Camocini, industriale
comasco con una ditta di esplosivi
con sede a Rebbio nella zona della
Ca’ Morta, “allora Presidente del comitatodi amministrazione, fece ampliare l'edificio aproprie spese, completando l'ala destra emodificando la struttura precedente deilocali”.
Nel 1 91 3, le Suore Adoratrici del
SS. Sacramento di Rivolta d’Adda
assunsero la guida dell ’ istituzione,
mandando a Rebbio quattro
rel igiose. La Congregazione delle
Suore Adoratrici , fondata dal beato
Francesco Spinel l i a Bergamo nel
1 882, rimase nel quartiere fino al
CENTENARIO DELLA SCUOLAMATERNA VIA LISSI
1 5
1 989. Le suore, in tanti decenni, si
sono messe a servizio dei bambini,
con un prendersi cura che ha unito
cuore e professionalità, secondo il
loro carisma.
Questi fatti , che sembrano
appartenere ormai solo ai l ibri di
storia, prendono vita nelle parole di
Dolores, un’arzi l la signora di quasi
cento anni (l i compirà i l prossimo
mese di ottobre). Dolores, che da
qualche tempo, lasciata l ’abitazione
di Rebbio, è ospite di una casa di
riposo della zona, ricorda con
precisione quegli inizi : “C’erano lesuore. Mi ricordo qualche nome… suorCalìmera, suor Costanza, suor Gilberta….Allora non c’era la refezione, si tornava acasa a pranzo e poi si andava di nuovoall’asilo, dalle 2 alle 4 del pomeriggio… conla divisa bianca e rosa per le bambine e
bianca e celeste per i bambini. L’edificiodell’asilo era molto bello e una scala…” -ci pensa un po’, quasi a trovare la
parola giusta- “sì, una scala artisticaconduceva dal primo piano in cortile. Espesso i bambini dell’asilo andavano dalsignor Linati, ul vècc: noi bambinirestavamo nel giardino della villa, inPedrignaan, mentre le suore facevanovisita al signor Linati, che era il presidentedell’asilo ed era ammalato. Il figlio, loscrittore, era un tipo ritirato, lo si vedevapoco”.
A queste esperienze se ne
aggiungono tante personali , che si
possono segnalare a IL Focolare
così da completare, anche nei
particolari , un puzzle grande cento
anni.
Antonella
1 6
I messaggeri del FocolareTRA LE CASE DELLA GENTESono davvero tanti i messaggeri de
I l Focolare, che puntualmente
portano il bol lettino parrocchiale al le
famigl ie del la comunità.
Abbiamo raccolto l ’esperienza di
quattro donne, che, in punti diversi
del la parrocchia, svolgono un
servizio prezioso, secondo modalità
diverse.
“Sono una messaggera de I l
Focolare da ormai dieci anni –
racconta Marisa. Ho sempre
distribuito i l nostro bollettino nella
zona della Ca’ Morta, dove abito. In
questi anni non mai avuto problemi
e la gente ha sempre gradito I l
Focolare. Da un anno a questa
parte ho coinvolto due giovani
mamme e un’altra signora che si
sono rese disponibi l i a distribuire i l
bol lettino parrocchiale nei loro
condomini e nei corti l i adiacenti. Ne
distribuiamo circa una settantina di
copie.
Fino a tre anni fa, la mia attività
consisteva nel consegnare I l
Focolare, recapitandolo
semplicemente nella cassetta della
posta, poi, con l ’arrivo di don
Giusto, ci è stato chiesto di fare un
passo in più, di cercare di
conoscere le famigl ie al le quali
portiamo il nostro ‘giornal ino’ per
stabil ire un contatto, per fare
conoscenza, per segnalare in
parrocchia situazioni di disagio, di
povertà o di sol itudine… Questa
modalità è sicuramente più
impegnativa e difficoltosa,
soprattutto in un tempo in cui i
vicini di casa nemmeno si
conoscono, ma proprio per questo
può essere un’occasione per creare
nuovi legami”.
“Non è facile entrare nelle case di
famigl ie che non si conoscono, si
conoscono poco o sono restie ad
aprirsi agl i altri – aggiunge
Ferdinanda. Anche dove abito, pur
conoscendoci, vedo che, quando
c’è un evento che potrebbe
interessare tutti , le persone che si
fanno coinvolgere sono sempre le
stesse. Personalmente distribuisco
I l Focolare da parecchi anni,
lasciandolo nella cassetta delle
lettere. Faccio con piacere questo
servizio, ma mi risulta diffici le, per i l
1 7
mio carattere, entrare in contatto
con le famigl ie con le quali non ho
un rapporto confidenziale.”
“Distribuisco I l Focolare in Viale Di
Vittorio da circa tre anni. Avevo
circa centocinquanta copie da
distribuire, ma da un po’ di tempo
collaborano con me per la
distribuzione altre persone, la
famigl ia Magistro, Carmelina ed
Ester, che si sono rese disponibi l i a
portare nelle case circa la metà dei
bol lettini . Per me, la distribuzione
avviene di sera, così da poter
trovare il maggior numero possibi le
di persone a casa. Sono famigl ie
che conosco e mi conoscono da
anni. Taluni si confidano, altri non
mi hanno mai aperto la porta, alcuni
sono stranieri, altri non vogliono I l
Focolare, altri ancora lo accettano
volentieri . Per me I l Focolare –
conclude Silvana – è un motivo in
più per avvicinare le persone,
soprattutto quelle sole.”
“Qualche anno fa Elvio Feloy aveva
suggerito di inviare I l Focolare a
sacerdoti, rel igiosi e rel igiose
originari del la nostra parrocchia e a
tutti quei sacerdoti che, negli ultimi
venticinque - trent’anni hanno svolto
i l loro ministero a Rebbio e la
Commissione Focolare aveva
accolto l ’ idea con entusiasmo –
racconta Antonella. E così, per me,
dopo aver distribuito I l Focolare nei
condomini vicino a casa,
l ’appuntamento è all ’ufficio postale.
E’ un modo semplice, ma bello per
tenere i contatti con persone che
vivono nella nostra diocesi, in parti
diverse dell ’ I tal ia e persino in
Argentina.”
A Fernanda, Marisa, Silvana e
Antonella e a tutti i messaggeri del
Focolare, giovani e anziani, ‘vecchi’
e nuovi, i l grazie dell ’ intera
comunità.
1 8
Sono ormai quindici anni che nella
nostra parrocchia sono presenti i
ministri straordinari del l ’Eucaristia. . I
primi ad iniziare questo servizio
sono stati Fel ice Pagani, Rina
Santinon, Annalisa Ostinel l i ,
Caterina D’Apice, in seguito suor
Caterina e Alda Meroni. Da qualche
tempo, si sono aggiunte Graziel la
Girola e Rita Botta. Si tratta di
persone di età compresa tra i 55 e i
75 anni, nel la maggior parte dei
casi in pensione.
“Il parroco, don Renato prima e donGiusto poi, – racconta Alda – ci hachiesto questo servizio, come contatto‘laico’ con la comunità. Noi lo abbiamoaccettato, anche con timore, sentendocitalvolta non all’altezza del ministeroaffidatoci. L’impegno di portare il Corpodi Gesù agli anziani e agli ammalati ci fasentire parte viva della nostra comunitàe comporta una grazia che, più che mai,siamo noi a ricevere.”I ministri straordinari del l ’Eucaristia
seguono un percorso formativo a
livel lo diocesano, che prevede due
incontri al l ’anno. Con don Giusto si
ritrovano, poi, a Rebbio, in un cl ima
di fraternità. L’ incontro si apre con la
preghiera e prosegue con la
condivisione delle esperienze
vissute, realtà dolorose, ma anche
ricche della storia di anziani e
ammalati . “Ogni rapporto con lasofferenza è sempre ricco di significato– sottol inea Alda. Spesso si crea unlegame affettivo con le persone a cui siporta l’Eucaristia. Trascorsi alcuni anni,si arriva a vedere la fine dellasofferenza, allora vediamo e sentiamoquanto Amore il Signore ha donato allapersona che giunge al termine della suavita. Comprendiamo, quindi, - concludeAlda – che la grazia dello Spirito Santoci ha accompagnato in questo camminoe che noi non abbiamo dato altro che ilnostro Eccomi”.
I ministri straordinari dell‛EucaristiaA FIANCO DI AMMALATI E ANZIANI
1 9
SSAANNTTAA PPAASSQQUUAA 22001144LA LUCE DEL CRISTO RISORTOPORTI IN TUTTE LE FAMIGLIEDELLA NOSTRA COMUNITA'
AUGURI SINCERI DIPACE GIOIA e SERENITA'
Don GiustoDon FedericoDiacono Robertocollaboratori e Messaggeri del FOCOLARE
20
PAGINE DI CARITA' EROICAEELLEEOONNOORRAA CCAANNTTAAMMEESSSSAA
UUccccii ssaa mmeenn ttrree ssooccccoorrrreevvaa uunn
mmii ggrraann ttee ii nndd ii aannoo ffeerrii ttoo
Caro direttore,
in tanti momenti del la vita di mia
figl ia, mi sono chiesta dove trovasse
la forza….
Anche la sera, quando rientrava
dopo un’intensa giornata di lavoro,
e la vedevo sfinita, spesso
interrompeva la cena per rispondere
al cel lulare o era lei stessa a
telefonare in cl inica per avere
notizie di qualche travaglio in corso
o di qualche donna ricoverata.
Le sue pazienti , infatti , non la
chiamavano “dottoressa” , ma la
chiamavano Eleonora. Si
affezionava a tutte e non le
importava se fossero ital iane,
straniere, facoltose o no. I l suo
lavoro era la sua vita.
Anzi non era un lavoro, era una
missione. Me lo fa pensare quello
che è accaduto.
E più ci penso e più mi convinco
che su di lei DIO aveva un progetto
preciso, che lei ha accettato e ha
portato avanti compiendolo fino al
sacrificio del la vita.
Era dolce, espansiva,sensibi le, con
il carattere molto simile a quello del
suo “papi”, con cui aveva un legame
speciale. Io che sono per natura
molto pratica le stavo vicina
aiutandola nelle cose più concrete.Ma era legata ad entrambi e diceva
sempre: “Cosa farò io quando non
ci sarete più?” Adesso mi domando
io che cosa faremo noi senza di lei.
La sua enorme sensibi l ità la
spingeva con tanta naturalezza
verso i più umil i . Viveva la carità
intensamente. La carità stessa per
cui è scesa dalla macchina in quella
strada buia in mezzo a un campo di
“guerra”, tra persone che non
conosceva, gridando “I am a doctor,
be quiet”
“Sono un medico, state calmi”
E’ morta mentre parlava con il
central ino del 1 1 2 per chiedere i
soccorsi e mentre io a casa, come
tutte le sere, recitavo il rosario. Mi è
stato chiesto che cosa provo. Non
provo rabbia, non do appellativi al la
persona che ha investito Eleonora.
In questo momento mi piacerebbe
che Eleonora ricevesse, attraverso
21
la mia persona , una carezza da
Papa Francesco, che lei ammirava
proprio perché le assomigl ia.
C’è un’immagine che mi resterà
nella mente. L’ immagine di ieri sera
di quei tre indiani che, come i re
magi, sono saliti per le scale di
casa nostra prima della veglia
funebre. Portavano in mano un cero
acceso.
Si erano preparati un discorso per
dirmi che anche tra gl i indiani ci
sono tante brave persone e ho
capito che cercavano il nostro
perdono . Li ho abbracciati
interrompendoli prima che finissero
di parlare.
Ho detto loro che non c’era
bisogno, che non provavo nessun
sentimento negativo, perché mia
figl ia era scesa da quell ’auto senza
pregiudizi. Io ho perso mia figl ia e
mi fa paura il pensiero della sera, di
quando arriverà l ’ora di cena e lei
non tornerà, di quel lo studio vuoto,
di quel l ’ecografo spento.
Mi consola la speranza che
l’ insegnamento del suo sacrificio
non vada perduto, che il suo
coraggio e il suo amore, la sua
sensibi l ità possano contribuire a
migl iorare questo mondo inaridito
dal le logiche dell ’egoismo, del
profitto e della discriminazione.
Grazie Eleonora.
Casualmente , avevo scelto per te
quel nome. Poi , i l ginecologo che ti
ha aiutato a venire al mondo e
aveva lavorato in Medio Oriente mi
ha spiegato i l suo significato.
Deriva dall ’ebraico “el” “nur” Luce
di Dio
Mamma Mariel la e la figl ia
( tratto da Avvenire )
Eleonora Cantamessa
22
PROPOSTE DI QUARTIERE PER IL PGTL'anno scorso in occasione
dell 'adozione del vigente PGT
nacque il Gruppo Spontaneo di
Cittadini “Quale Futuro per Rebbio”
che avviò un percorso partecipato
e condiviso di dialogo in materia di
territorio e le osservazioni da loro
presentate in detta occasione
furono tutte accolte o parzialmente
accolte dal Consigl io.
Con l 'apertura del periodo di
consultazione relativo al la Variante
al P.G.T. di Como, i l “Gruppo” ha
elaborato tre contributi ufficialmente
presentati al protocollo comunale
lunedì 1 0 marzo.
I suddetti contributi riguardano:
l 'impostazione generale del Piano
dei Servizi, l 'Housing Sociale ed il
Comparto“ex Trevitex” (misure ed
opere compensative per i quartieri
di Rebbio e Camerlata).
In occasione della Variante i l
“Gruppo” ha allargato i l proprio
dialogo alle Associazioni che
operano sul territorio; durante questi
tavoli di lavoro sono state analizzate
le esigenze del quartiere e
sviluppati i sopra detti contributi
sottoscritti da molti cittadini e da 1 6
associazioni e realtà del territorio
(U.S. Alebbio, Anteas Servizi, Ass.
Noi ritrovo Parrocchiale, corpo
musicale di Rebbio, S.P. I . CGIL,
ANVUP Ass. Naz. Vigi l i Urbani in
Pensione, Parrocchia San Martino
di Rebbio, Agesci Gruppo Como 45,
CRAL Fondazione Ca' D'Industria,
La Città Possibi le Como, Scuola
Materna di Rebbio, Associazione
L'Isola che C'è, Unione Ital iana
Ciechi ed Ipovedenti Onlus, Coop
sociale Lotta contro l 'emarginazione
ONLUS, associazione Play on the
Lake ).
I l contributo maggiormente dibattuto
è quello che tratta “del l 'ambito Ex
Trevitex”di prossima definizione; i l
Gruppo chiede che le entrate
derivanti dal l 'operazione siano
totalmente rinvestite nei quartieri
interessati da questo grosso
intervento in opere di
riqual ificazione e compensazione
ambientale (opere maggiori e
minori) real izzate direttamente dal
privato senza passaggio dal bi lancio
comunale per evitare di incappare
nelle ristrettezze dettate dal patto di
stabil ità.
Le opere richieste sono relative al la
riqual ificazione della viabil ità, dei
23
percorsi pedonali , del le aree a
verde e della manutenzione in
genere delle strutture esistenti e
maggiormente uti l izzate dalla
comunità.
Considerato che l'efficacia degli
interventi proposti è strettamente
subordinato al le specifiche scelte
progettual i si chiede che
l'approvazione dei relativi progetti
sia preceduta da un percorso
partecipativo che coinvolga il
Gruppo ed in generale i quartieri
interessati.
I l contributo riguardante l 'Housing
sociale suggerisce, prendendo
spunto da iniziative ital iane ed
europee già attive, di uti l izzare
l 'invenduto o sfitto derivante
dall 'edi l izia privata per soddisfare le
richieste di edi l izia economica e
popolare o convenzionata
attraverso bandi promossi dal
Comune che facciano incontrare
domanda e offerta.
I l contributo sul Piano dei Servizi
relativo al quartiere di Rebbio,
partendo da un'analisi del le stesso
e sottol ineandone le tante criticità e
carenze, propone un programma di
rielaborazione dello stesso
sintetizzabile nei seguenti punti :
1 . Analisi puntuale della situazione
esistente e la correzione degli errori
material i ;
2. Pianificazione e riqual ificazione
del verde;
3. Progettazione della viabil ità che
consenta la ricucitura del quartiere;
4. Pianificazione della mobil ità dolce
che favorisca la circolazione
ciclopedonale;
5. Manutenzione delle Scuole e di
altre Strutture Pubbliche;
6. Reinvestimento degli oneri nei
servizi;
7. Quantificazione della spesa;
8. Approfondimento progettuale dei
servizi al l 'interno delle aree di
trasformazione.
Marco
24
Alberto BonavitaLE VOCI DI DENTROl Signore ci mette spesso dinanzi a
strade che sembrano “senza
senso”, senza un perché, senza
una logica; decide che la tua vita,
anche solo professionale, debba
essere messa a disposizione di chi
sta male, di chi soffre, di chi è solo
perché escluso dalla “società” e dai
suoi sistemi di vita e produzione.
Così è successo a me: i l Signore ha
disegnato una strada che mi ha
portato in una comunità psichiatrica
per adulti , luogo dove la “società
giusta”, quel la “per bene” reclude,
al lontana, esi l ia quell i che considera
i “malati di mente”.
Da qui nasce l’ idea de “Le voci di
dentro”, quel le voci che sono dentro
perché nella nostra mente, perché
sono le voci del la nostra coscienza;
o anche perché sono chiuse, o
meglio recluse in un luogo, come
s’è scritto poc’anzi, che più che
proteggerle, le esclude fino a
renderle mute, si lenziose pur se
urlanti e bisognose d’ascolto.
L’ospital ità che oggi ci offre “I l
focolare” ci aiuta proprio a portare
“fuori” quel le voci, a farle ascoltare
a chi vive in quella “società civi le”
che troppo spesso, o per
dimenticanza o per disinteresse, si
fa sorda alle urla di chi ha bisogno,
anche solo di parlare, discutere,
confrontarsi.
La speranza è che questo
appuntamento possa continuare nel
tempo, lasciando uno spazio di
ospital ità a quell i che, tramite i l
nostro Focolare, lanciano il proprio
“sos” al mondo “che sta fuori”.
Comincia Giovanni, che ci propone
una poesia di sua composizione.
25
IIll rriiccoorrddoo ee llaa rriimmeemmbbrraannzzaa ddii uunn uuoommoo cchheeddaa qquueessttaa vviittaa vviissssuuttaa ppaassssaa nneellll’’aallddiillàà
Oh,il ricordola rimembranza di un uomoche da questa vita vissutapassa nell’aldilà nell’oblio di felicità,sul lago dorato dal sol del dì mattutino!Oh,il mio ricordoche or ora abbagliacome una luce agli occhiin questo stato di triste sonnolenza.E il ricordo del lago!Di quando ero un monello buonoe lo ammiravo in tutta la sua ampiezza;ed un bimbo attento,in ogni momento del dì,a tutti i suoi particolariche parean inerti nel tempo.Ed io,che ora sto per volarecome un uccello nel cielo turchino,nell’acqua cheta e riflessadai primi raggi del sole doratolì la mia immagine, che par persona,Trasparve!Sul lago dorato dal sol del dì mattutinoE offuscato dalle prime ombre
Del calar della sera.Addio!Ma non per questa partenza che sta peraccadermiOra morirai per mePerché nella vita tutte le cose che esistonoSono destinate alla morte.Tutto or oraIn questo stato di sonnolenza tristeMi pare visuale attuale, flebile e diversa,Ma ineccepibilmente bella e ridente.E credente.Fino alla fine della mia vita terrena,In connessione con Nostro SignoreAltissimoChe sta nei cieli tra i beati non più mortaliCon Luce Divina ai nostri occhi terreni,Con uno sfolgorante bagliore,Che pare senza colore.Che siano di questa lucele anime perenni ed invulnerabili,agli occhi del Cielo e del Nostro Altissimoe sempre AmatoPadreterno.
26
CALENDARIO LITURGICOSSAANNTTEE QQUUAARRAANNTTOORREEGGIIOOVVEEDDII 33 AAPPRRII LLEE
ore 8,30
ore 1 4,30
ore 1 7,00
ore 20,30
VVEENNEERRDDII 44 AAPPRRII LLEE
ore 8,30
ore 9,30– 1 2,00 e
1 4,30 – 1 6,30
ore 1 0,00
ore 1 6,45
ore 20,30
SSAABBAATTOO 55 AAPPRRII LLEE
ore 8,30
ore 1 5,00
ore 1 5,30 – 1 7,30
ore 1 7,30
DDOOMMEENN IICCAA 66 AAPPRRII LLEE
ore 7,30 – 1 8,00
ore 1 0,00
ore 1 4,30
LLUUNNEEDDII 77 AAPPRRII LLEE
ore 8,30
ore 20,30
Santa Messa
Adorazione per i ragazzi del le medie
l iturgia Eucaristica di apertura e Adorazione
Santa Messa
Santa Messa con meditazione, segue
Adorazione per tutta la giornata
Confessioni
Santa Messa presso la CA’ D’INDUSTRIA
Via Crucis dei ragazzi
Santa Messa
Santa Messa con meditazione e Adorazione
Adorazione guidata per i ragazzi
Confessioni
Santa Messa prefestiva
ss. Messe
Santa Messa concelebrata
CHIUSUSA SANTE QUARANTORE CON
ADORAZIONE GUIDATA , VESPRI E
BENEDIZIONE EUCARISTICA
Santa Messa
Santa Messa per i defunti , segue processione al
cimitero
27
SSEETTTTIIMMAANNAA SSAANNTTAADDOOMMEENN IICCAA DDEELLLLEE PPAALLMMEE
11 33 AAPPRRII LLEE
ore 7,30 - 1 8,00
ore 9,30
MMAARRTTEEDDII 11 55 AAPPRRII LLEE
ore 1 4,30
GGIIOOVVEEDDII SSAANNTTOO 11 77 AAPPRRII LLEE
ore 1 0,00
ore 1 6,00
ore 20,30
ore 22,00 – 23,00
ore 23,00 - 24,00
VVEENNEERRDDII SSAANNTTOO 11 88 AAPPRRII LLEE
ore 9,00
ore 1 6,00
ore 1 7,30
ore 20,30
SSAABBAATTOO SSAANNTTOO 11 99 AAPPRRII LLEE
ore 9,00
ore 1 5,00
ore 21 ,30
SSAANNTTAA PPAASSQQUUAA DDOOMMEENN IICCAA
2200 AAPPRRII LLEE
ore 7,30 – 1 8,00
ore 1 0,00
SS. Messe
Benedizione dell ’ul ivo piazzale cimitero,
segue Processione alla Chiesa e S.
Messa concelebrata
Confessioni
S. Messa del Crisma in Duomo
Confessioni
Santa Messa in Coena Domini
Segue Veglia guidata e personale
ADULTI
GIOVANI
Recita comunitaria del le Lodi
Confessioni
Celebrazione della passione del Signore
Via Crucis per le strade del quartiere, da
V. le Di Vittorio per Via Gril loni
Recita comunitaria del le Lodi
Confessioni
VEGLIA PASQUALE
SS.Messe
Santa Messa Concelebrata
28
LLUUNNEEDDII DDEELLLL’’AANNGGEELLOO
2211 AAPPRRII LLEE
ore 1 0,00
DDOOMMEENN IICCAA 11 88 MMAAGGGGIIOO
ore 1 0,00
DDOOMMEENN IICCAA 2255 MMAAGGGGIIOO
ore 1 0,30
DDOOMMEENN IICCAA 88 GGIIUUGGNNOO
ore 1 0,00
Santa Messa
CELEBRAZIONE CENTENARIO
SCUOLA MATERNA DI VIA LISSI
Santa Messa
Prima Comunione
S. Messa
FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI
MATRIMONIO
Santa Messa
29
ANAGRAFE PARROCCHIALE
CCii hhaannnnoo pprreecceedduu ttoo nneell ll aa ccaassaa ddeell
SS ii ggnnoorree
ANNO 201 3
67 CAPUANAADRIANA
68 D’IGNOTI PARENTI GRAZIA
69TOMMASINO BRUNO
70 PASSALACQUA VINCENZO
71 RODA ERMINIA
ANNO 201 4
1 DAL CHIELE LORENZO
2 PEREGALLI SILVANO
3 POMINAAGOSTINO EMANUELE
4 ARRABITO GIOVANNI
5 QUATTROCIOCCHI PAOLINA
6 RONCORONI LOREDANA
7 BELTRAMI INES
8 CESCA MARIA
9 LIVIO ANDREINA
1 0 TROTTA LIBERATO
11 DI DONATO ANTONIO
1 2 TETTAMANTI FELICE
1 3 GILARDI ANGELO
1 4 PATRONI FLORINDA
1 5 MERLANTI MAUTRIZIO
1 6 RONCHETTI DUILIO
BBaatttteezzzzaattii nneellllaa ffeeddee ddeellllaa CChhiieessaa ee ddeeiiGGeenniittoorrii
ANNO 201 4
1 BOZZETTI ANDREA
30
CONTATTI UTILIdon Giusto Della Valle (parroco)
tel. 031 520622 cell. 366 7090468 email: [email protected] Federico Pedrana (vicario)
tel. 031 591763 cell. 347 3170426 email: [email protected] Bernasconi (diacono): 031 521332
Comunità La Missione: 031 521828Padri Comboniani: 031 524155
SANTE MESSEFeriali: ore 8.30
Prefestive: ore 17.30Domeniche e Festivi
ore 7.30 10.00 18.00