il Focolare - numero di Dicembre 2013

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Periodico di informazione della Comunità di Rebbio (CO)

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IN QUESTO NUMEROIL MAESTRO E’ QUI E CI AFFIDA LA MISSIONE .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE:

FRATERNITA’, FONDAMENTO E VIA PER LA PACE .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

DON GIUSTO : GERMOGLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

VITA COMUNITARIA: PELLEGRINAGGIO MADONNA CORNABUSA

FESTA DI SAN MARTINO .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

RICORDANDO DONATELLA FILIPPIN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

EVANGELI I GAUDIUM .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 0

LUCIANO RONCORONI : IL RICORDO DI UN AMICO .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 2

CHI L’ERA UL LUCIANO .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 4

LETTERA A GESU’ BAMBINO .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 6

IL PEDIBUS ARRIVA A REBBIO? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 8

LETTERA AL FOCOLARE .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 9

CENT ANNI DI SCUOLA MATERNA .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

AVVENTO DI FRATERNITA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

PAPA FRANCESCO NEWS .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

CALENDARIO LITURGICO .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

PROGRAMMA RASSEGNA DIALETTALE TEATRO NUOVO .. . . . . . . . . . . . . 26

ANAGRAFE PARROCCHIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

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Carissima famigl ia,

sento di poter entrare in casa tua in

questo Avvento 201 3

e di trovare persone care al cuore

di Dio e al mio Vescovo.

Vengo a portare un augurio di pace

e qualche proposta di amore. La

casa in cui abiti , carissima famigl ia,

vive già di amore. Dal buongiorno

alla buonanotte passano ore e

minuti che si caricano di pensieri di

amore e di gesti cari.

Perchè bussare alla tua porta?

Perchè mi manda il Signore a

portare fraternità e speranza. "Ne

abbiamo bisogno", sussurra una

voce. L'Avvento è un'ottima

occasione.

Conosci famigl ie a te vicine?

Probabilmente sì. Ma forse c'è

qualche distanza, ci si saluta

appena. Forse tutti aspettano che

siano gli altri a farsi avanti.

Coraggio famigl ia, fatti avanti tu e

prova a migl iorare il vicinato. I l

"prossimo" è il vicino, anche di

casa.

Lo si ama con un sorriso, una

genti lezza, un'attenzione. Qualcuno

è solo, cercalo. Qualcuno è malato,

vai a trovarlo. Qualcuno piange,

consolalo. Queste attenzioni ti

permettono come famigl ia di

"generare" una rete di nuone

relazioni. Al lora sarà Natale.

[. . . ]

A Natale guarderai Gesù nel

presepe riconoscendo che è nato in

una periferia, non solo in una grotta.

Potrai dirgl i : quest'anno ti ho atteso

"con le mnai in mano" . . . non le mie

soltanto: le mie unite al le altre.

Buon Avvento e Buon Natale,

famigl ia!

IL MAESTRO E' QUIE CI AFFIDA LA MISSIONE

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GIORNATA MONDIALE DELLA PACE:fraternità, fondamento e via per la paceQuesto è il tema della 47a Giornata Mondiale per la Pace, la prima di Papa

Francesco.

La Giornata mondiale del la Pace è stata voluta da Paolo VI e viene

celebrata i l primo giorno di ogni anno. I l Messaggio per la Giornata

Mondiale del la Pace viene inviato al le Chiese particolari e al le cancellerie di

tutto i l mondo, per richiamare il valore essenziale del la pace e la necessità

di operare instancabilmente per conseguirla.

Papa Francesco ha scelto come tema del suo primo Messaggio per la

Giornata Mondiale del la Pace la fraternità. Sin dal l ’ inizio del suo ministero

di vescovo di Roma, i l Papa ha sottol ineato l ’ importanza di superare una

«cultura dello scarto» e di promuovere la «cultura dell ’ incontro», per

camminare verso la realizzazione di un mondo più giusto e pacifico.

La fraternità è una dote che ogni uomo e donna reca con sé in quanto

essere umano, figl io di uno stesso Padre. Davanti ai moltepl ici drammi che

colpiscono la famigl ia dei popoli – povertà, fame, sottosviluppo, confl itti ,

migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminal ità

organizzata, fondamental ismi -, la fraternità è fondamento e via per la pace.

La fraternità, dono e impegno che viene da Dio Padre, sol lecita al l ’ impegno

di essere solidal i contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il

vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed

indifeso, ad amarla come se stessi, con il cuore stesso di Gesù Cristo.

La fraternità impronti tutti gl i aspetti del la vita, compresi l ’economia, la

finanza, la società civi le, la politica, la ricerca, lo sviluppo, le istituzioni

pubbliche e cultural i .

Papa Francesco, al l ’ inizio del suo ministero, con un Messaggio che si pone

in continuità con quello dei suoi Predecessori, propone a tutti la via del la

fraternità, per dare un volto più umano al mondo.

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LA RIFLESSIONE DI DON GIUSTO:GERMOGLIChi non farà niente per cambiare cadrà in un lamentoso pessimismo,chi comincerà a fare qualcosa si accorgerà che “ proprio oraqualcosa di nuovo germoglia” ( Isaia 43,19 )

Il Signore dice anche “non ve ne accorgete che ho già cominciato a fare qualcosa di nuovo?”

“QQuu aall ccoossaa” di nuovo germogli a Rebbio

Vedo alcuni segni di cambiamento, germogli ancora, nel la vita del la

comunità e del quartiere e provo a condividerl i con voi.

E’ quel lo che io vedo ora, altre persone sicuramente vedono altro e più in

profondità.

Germogli nuovo è il legame che sta nascendo tra bambini, ragazzi,

genitori , catechisti e animatori grazie al percorso dell ’ iniziazione cristiana.

Chi ha partecipato in questi due anni agl i incontri , penso li stia gustando e

ne esca contento anche perché sono preparati bene e con meticolosità.

Sono inizio di un percorso che speriamo ci porti lontano e faccia

strutturalmente cambiare la nostra comunità.

Germogli nuovo, o forse io me ne sto rendendo conto tardi, è l ’affiatamento

del Comitato Genitori e del Consigl io del la Scuola Materna di Via Lissi.

In sol i due incontri del Consigl io cui ho partecipato, ho respirato dinamismo

e voglia di inventare il futuro che probabilmente si esprimerà anche nel

programmare il centenario del la Scuola Materna previsto per i l 201 4.

Tanti germogli , un centinaio, “Messaggeri del Focolare”.

Ci provano a tessere legami e ad umanizzare i rapporti di vicinato, a

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portare un invito al la moltitudine.

Trovano porte aperte e persone che invitano a bere un caffè, altre porte

socchiuse e accoglienza da pianerottolo ed altre ancora completamente

chiuse ma con “rumori” di vita che si sentono dall ’ interno.

Forza messaggeri, siete una delle chiavi di volta del cambiamento del

nostro quartiere!

Germoglio nuovo ma che spunta da tanti alberi profondamente radicati è i l

ritrovarsi per analizzare il presente e programmare il futuro di buona parte

delle Associazioni del nostro quartiere : Cgil Anziani, Anteas, Cà d’Industria,

Gruppo Anziani Parrocchiale, Alebbio, Spina Verde, GTR, Filodrammatica,

Istituto Comprensivo, Scuola Materna di Via Lissi, Corpo Musicale, OASI ,

Progetto di Coesione Sociale, Questa Generazione, Oratorio…

Oltre a degli incontri comuni ci si suddivide talvolta anche per “settori” di

impegno come quello giovanile o dell ’età anziana.

Infine un germoglio fresco, fresco : “i l seminario” di ottima qualità

Organizzato dall ’ Istituto Comprensivo di Como Rebbio dal titolo “ Prendere

la parola per sé e per gl i altri” donne Migranti a Scuola di I tal iano.

Da anni in Via Cuzzi si organizzano corsi di I tal iano per donne migranti con

degli obiettivi e dei risultati che vanno ben oltre l ’apprendimento della

l ingua ital iana. Potrebbe questa scuola farsi conoscere maggiormente e

riversare sul quartiere i l germoglio nuovo di incontro, relazione e creatività

di cui è portatrice?

E tu che stai leggendo cosa stai facendo per cambiare ?

Ti auguro a nome di tutta la comunità BUON NATALE che significa buona

accoglienza di CRISTO , germoglio incarnato che ha cambiato e con noi

vuole cambiare il mondo.

don Giusto Della Valle

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PPEE LLLLEE GG RRII NN AAGG GG II OO MM AADD OO NN NN AA

CCOO RRNN AABB UU SS AA

Organizzato dal gruppo anziani, si

è svolto giovedì 1 0 ottobre un

pellegrinaggio al santuario del la

Madonna della Cornabusa in Valle

Imagna.

Ad attenderci i l rettore del santuario

che ci ha il lustrato la storia di

questo originale luogo di culto,

situato in una grotta naturale molto

vasta. La Madonna Addolorata che

vi si venera è una piccola statua in

legno dorato, ritrovata da una

contadinel la sordomuta che,

portando il simulacro ai sacerdoti

del la val lata, riacquistò

improvvisamente la parola e l ’udito.

E’ un santuario molto caro a

bergamaschi non solo della Valle

Imagna. Giovanni XXI I I ne era

molto devoto e da giovane

seminarista e da prete vi si recava a

piedi dal suo paese natale, Sotto i l

Monte; l ’ultima volta, da Cardinale,

visitò i l santuario un mese prima di

divenire Papa.

Dopo la S. Messa, celebrata da don

Giusto in suffragio di don Italo

Brumana, nostro comparrocchiano,

scomparso un anno fa, abbiamo

visitato i l museo attiguo al santuario

e subito dopo pranzo ci siamo recati

a Costa Imagna dove ci attendeva

Milena, sorel la di don Italo, che ci

ha accompagnati al camposanto

per una preghiera di suffragio.

Abbiamo, poi, fatto visita al parroco

di Costa Imagna, che ci ha accolti

con grande cordial ità: ci ha fatto

visitare la chiesa parrocchiale, ne

ha il lustrato la storia, sottol ineando

che proprio in quella settimana si

ricordava il centocinquantesimo di

fondazione.

Sulla via del ritorno una sosta

culturale con la visita al la chiesa di

San Tome’, nel la piana di Almenno

S. Bartolomeo. La chiesa, del 1 200,

è un gioiel lo di arte romanica;

attualmente è in parte in fase di

restauro, ma la storia del la

costruzione e la descrizione del suo

interno ci hanno lasciato un ricordo

molto bello.

Ci auguriamo che altri pel legrinaggi

con mete così interessanti, sia dal

lato spirituale che culturale, siano

proposti, accolti e ancor più

partecipati nel corso del prossimo

anno.

a cura del gruppo anziani

VITA COMUNITARIA

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DD oomm eenn ii ccaa 11 00 //11 11 //22 00 11 33

CCOO NN CCEE RRTTOO DD II SS AANN MM AARRTTII NN OO

Che serata splendida, uno dei

concerti meglio riusciti tra quell i che

posso ricordare.

Un successo di partecipazione, di

coinvolgimento, di musica che è

preghiera e preghiera che diventa

musica.

I l GTR nell 'offrire la serata ha voluto

omaggiare Mario Bianchi che a

questo momento di incontro teneva

davvero molto.

Non fatico ad immaginare

l 'espressione compiaciuta che

avrebbe avuto, quel sorriso appena

accennato e il caratteristico

movimento della testa a dimostrare

la soddisfazione per i l fel ice esito

della manifestazione.

La cosa più particolare

della serata, e che ha

rapito tutti , è stata che a

cantare per noi c'era una

famigl ia intera, papà,

mamma e cinque figl i , la

“famigl ia Sala” di Albate.

E' una cosa rarissima,

quasi unica.

Un'intera famigl ia dedita

al la medesima passione,

con un cosi elevato l ivel lo di

professionalità e risultati

d'eccellenza.

Ci hanno regalato momenti

meravigl iosi che hanno tenuto

incantati e a bocca aperta per tutta

la sera

anche i bimbi seduti in prima fi la.

Hanno dimostrato un affiatamento

che va ben al di là del l 'essere tutti

cantanti bravissimi e che cantano

assime, traspariva quell 'intesa che

nasce solo dall 'essere famigl ia.

Un bell 'esempio di musica, un

bell 'esempio di vita.

Quindi grazie famigl ia Sala, grazie

Parrocchia, grazie GTR e

partecipanti , e ancora e sempre

GRAZIE MARIO.

Claudio

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CCii aaoo DD oonn aa, mi hanno chiesto di

scrivere un pensiero su di te.

Prendo una birretta dal frigor, mi

verso un bicchiere. . . come una di

quelle tantissime serate fuori dal

Ritrovo Parrocchiale. Lunghe

chiaccherate, mentre si faceva il

turno al Bar, e si parlava di tutto.

Quando molto piccolo iniziai a

frequentare l ’oratorio, sentivo

spesso fare il tuo nome. Poi,

al l ’ inizio del le

superiori ho iniziato i l percorso di

catechesi per adolescenti e giovani,

ed è qui che personalmente ho

iniziato a conoscerti . Assieme a don

Vito eri uno dei riferimenti adulti del

nostro gruppo. Da quel momento,

per anni, abbiamo condiviso tante

esperienze d’oratorio.

I l primo termine che mi viene in

mente per descriverti , è “presenza”.

Spesso il tuo modo per spronare noi

giovani ad offrirci nel fare delle

attività, era “io ci sono”, “vengo

anch’io”. Ricordo tante cose che

alla fine si sono avviate proprio

grazie a quel tuo primo passo

avanti: “io ci sono”.Con gli

adolescenti, i l motto “armiamoci e

partite” non funziona. I l tuo “io ci

sono” era sì una spinta a buttarsi, a

giocarsi, ma era un gesto condiviso,

partecipato.

Gli adolescenti, si sa, sono diffici l i :

vogl iono spaccare il mondo, ma

sono anche fragil issimi; ribel l i , ma

anche “pecoroni”; ideal isti ma anche

vuoti, insomma pieni di

contraddizioni.

Tu eri schietta, con la battuta

fulminea e fulminante, al le volte

persino irriverente su tutto e tutti .

Però

sempre trasparente, direi una

coerenza cristal l ina. Altre volte però,

percepivo anche la tua delicatezza

nel modulare questa tua

esuberanza caratteriale, nei

confronti di chi era più timido.

Questo tuo sti le era un passpartout

con adolescenti e giovani: riuscivi

ad aprire porte inaccessibi l i ai più.

Ora penso che anche i nostri

genitori lo sapessero bene, ed

erano più sereni nel saperti con noi.

Ciao Dona, e grazie ancora di tutto.

CarloAndrea

RICORDANDO DONATELLA FILIPPIN

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NN oonn èè ffaaccii ll ee ppeenn ssaarree cchh ee ll aa DD oonn aa

nn oonn ccii ss ii aa ppii ùù ..

Ultimamente non si riusciva a

frequentarsi, ma i ricordi dei

momenti passati insieme a lei sono

tanti , ed hanno un fi lo conduttore:

l ’al legria.

Passare del tempo con la Dona è

sempre stato piacevole. Ricordo

con molto piacere la sua presenza

costante al l ’oratorio. Mi torna in

mente l ’ impegno nella sala stampa.

Quante serate passate insieme a

fare qualcosa di uti le sempre con il

sorriso, con la voglia di scherzare.

In particolare ricordo la passione nel

preparare i giornal ini per i campi

estivi , quando con i l ibri di vignette

di Forattini ci scatenavamo nei

fotomontaggi.

Era creativa la Dona. Le piaceva

molto stare con noi ragazzi più

giovani. Ma era una di noi e la

differenza di età non si avvertiva

mai.

Un altro ricordo forte è quello legato

alle tante serate di servizio al ritrovo

Parrocchiale. Per un periodo

alcuni giovani avevano dato la

disponibi l ità ad aprire i l bar al la sera

e la Dona c’era sempre. Noi magari

giocavamo al bi l iardo, al calcetto, la

Dona curava il bancone ed era

sempre lì ; d’obbligo una birretta

insieme.

Le esperienze più intense vissute

con la Dona sono stati i campi estivi

ad Arnoga con don Vito. Quante ne

abbiamo fatte! Quanti ricordi. E

anche qui i l fi lo conduttore era

l ’al legria. La voglia di prendersi in

giro. Ne pensavamo una al giorno e

la Dona era sempre nostra

complice e consigl iera. Tutta questa

al legria non era banalità, anzi, la

Dona c’era in ogni momento, anche

in quell i inevitabilmente più diffici l i .

Grazie Dona!

Non ci vedremo più, ma rimarrai

sempre nel mio cuore.

Massimil iano

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È questo i l titolo del l ’esortazione

apostol ica di Papa Francesco

presentata i l 26 novembre.

Suddiviso in cinque capitol i , i l

documento raccoglie i frutti

del l ’assemblea generale ordinaria

del Sinodo dei Vescovi su “La

nuova evangelizzazione per la

trasmissione della fede” svoltasi in

Vaticano dal 7 al 28 ottobre 201 2,

anche se il Pontefice sottol inea

l’ intenzione di offrire al l ’ intera

comunità cristiana un testo che “ha

un significato programmatico e dalle

conseguenze importanti”.

L’ intero testo si può trovare

facilmente, oltre che nelle l ibrerie,

anche sul sito del la Santa Sede

www.vatican.va

Vogliamo qui condividere la

preghiera alla Madonna posta in

conclusione.

“Vi è uno sti le mariano nell ’attività

evangelizzatrice della Chiesa.

Perché ogni volta che guardiamo a

Maria torniamo a credere nella forza

rivoluzionaria del la tenerezza e

dell ’affetto. In lei vediamo che

l’umiltà e la tenerezza non sono

virtù dei deboli ma dei forti , che non

hanno bisogno di maltrattare gl i altri

per sentirsi importanti . Guardando a

lei scopriamo che colei che lodava

Dio perché «ha rovesciato i potenti

dai troni» e «ha rimandato i ricchi a

mani vuote» (Lc 1 ,52.53) è la

stessa che assicura calore

domestico alla nostra ricerca di

giustizia. E’ anche colei che

conserva premurosamente «tutte

queste cose, meditandole nel suo

cuore» (Lc 2,1 9).

Maria sa riconoscere le orme dello

Spirito di Dio nei grandi avvenimenti

ed anche in quell i che sembrano

impercettibi l i . E’ contemplativa del

mistero di Dio nel mondo, nel la

storia e nella vita quotidiana di

ciascuno e di tutti . É la donna

orante e lavoratrice a Nazaret, ed è

anche nostra Signora della

prontezza, colei che parte dal suo

vil laggio per aiutare gl i altri «senza

indugio» (Lc 1 ,39). Questa dinamica

di giustizia e di tenerezza, di

contemplazione e di cammino verso

gli altri , è ciò che fa di lei un modello

ecclesiale per l ’evangelizzazione.

Le chiediamo che con la sua

preghiera materna ci aiuti affinché la

EVANGELII GAUDIUM

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Chiesa diventi una casa per molti ,

una madre per tutti i popoli e renda

possibi le la nascita di un mondo

nuovo. E’ i l

Risorto che ci dice, con una

potenza che ci riempie di immensa

fiducia e di fermissima speranza:

«Io faccio nuove tutte le cose» (Ap

21 ,5). Con Maria avanziamo

fiduciosi verso questa promessa, e

diciamole:

Vergine e Madre Maria,tu che, mossa dallo Spirito,hai accolto il Verbo della vitanella profondità della tua umile fede,totalmente donata all’Eterno,aiutaci a dire il nostro “sì”nell’urgenza, più imperiosa che mai, difar risuonare la Buona Notizia di Gesù.Tu, ricolma della presenza di Cristo, haiportato la gioia a Giovanni il Battista,facendolo esultare nel seno di suamadre.Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato lemeraviglie del Signore.Tu, che rimanesti ferma davanti allaCroce con una fede incrollabile,e ricevesti la gioiosa consolazione dellarisurrezione,hai radunato i discepoli nell’attesa delloSpirito perché nascesse la Chiesa

evangelizzatrice.Ottienici ora un nuovo ardore di risortiper portare a tutti il Vangelo della vitache vince la morte.Dacci la santa audacia di cercare nuovestrade perché giunga a tuttiil dono della bellezza che non sispegne.Tu, Vergine dell’ascolto e dellacontemplazione, madre dell’amore,sposa delle nozze eterne,intercedi per la Chiesa, della quale seil’icona purissima, perché mai sirinchiuda e mai si fermi nella suapassione per instaurare il Regno.Stella della nuova evangelizzazione,aiutaci a risplendere nella testimonianzadella comunione, del servizio, della fedeardente e generosa, della giustizia edell’amore verso i poveri, perché lagioia del Vangelo giunga sino ai confinidella terra e nessuna periferia sia privadella sua luce.Madre del Vangelo vivente,sorgente di gioia per i piccoli,prega per noi.Amen. Alleluia”

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Quando vedo in salotto i suoi

quadri, non posso non ricordare i

nostri tanti incontri , le lunghe

chiacchierate. Sono nato nel 1 921 ,

lui nel 1 91 3 ci siamo conosciuti per

caso, tutti e due siamo nati e

cresciuti a Rebbio, la nostra

amicizia è nata attorno a una radio

che lui possedeva e che io gl i ho

sistemato. Ci piaceva la bicicletta

con cui facevamo grandi pedalate.

Durante gl i anni del le campagne

d’Africa, prima della seconda

guerra, l ’ ingegnere Dell ’Oca portò

con sé un giovane somalo che si

stabil ì nel nostro quartiere, parlava

perfettamente ital iano e diventò

subito un assiduo cicl ista come noi,

ci piaceva fare delle gite con lui.

Luciano aveva un buon carattere,

sapeva accogliere chiunque, e poi

era molto simpatico, divertente,

raccontava storie con leggerezza e

ironia. Prima ancora che diventasse

il suo lavoro definitivo era

innamorato della pittura, ne parlava

e iniziava creare le prime tele,

colorate e intense che lo

renderanno famoso negli anni

successivi. Era una figura

trascinante, sapeva coinvolgere i

giovani, lo capimmo tutti quando

diventò presidente dell ’Azione

Cattol ica. I ragazzi lo seguivano,

non era mai banale, diceva le cose

giuste nel momento giusto, sapeva

essere piacevole e acuto. Erano

altri anni, l ’AC dava un messaggio

forte, era un punto di riferimento per

tantissimi di noi: significava

l’appartenenza a un ideale. Una

volta ci fu un raduno allo Stelvio,

tutti erano partiti un giorno prima, io

non riuscii per motivi famigl iari , ma

non volevo perderlo. Era troppo

importante! Così con la mia fedele

bicicletta parti i la mattina al l ’alba per

raggiungere il mio gruppo. Ricordo

lo sguardo di stupore e di gioia

quando Luciano mi vide arrivare,

distrutto ma contento. La domenica

la passavamo in parrocchia attorno

a don Carlo Scacchi, sempre

attento e informato su tutto. La

nostra amicizia è continuata per

tutta la vita, tante situazioni ci

hanno avvicinato: abbiamo avuto tre

figl i , Daniele e Giul io sono coetanei,

100 anni fa nasceva Luciano Roncoroni.IL RICORDO DI UN AMICO

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sono cresciuti insieme, come del

resto Raffael la e Patrizia. Intanto io

riparavo e vendevo televisori e lui

ideava disegni per tessuti , e

dipingeva, tantissimo. Dai fiori dal le

pennellate vivaci e veloci per

comporre bouquet, ai paesaggi del

lago crepuscolari, fino al le celebri

serie dedicati agl i zingari, giochi

notturni schiariti dai fuochi,

movimenti di danza e volti sfumati.

E poi le tante tele dedicate ai

chierichetti , bambini pensosi o

ridenti , con la tonaca rossa e

bianca, in processione o all ’ interno

della chiesa. Luciano amava il

colore anche quando scriveva, i l

dialetto gl i piaceva, faceva parte

della sua storia e colorava le sue

poesie . Nessuno può dimenticare

alcune sue frasi, poesie celebri: «A

Rebii i murun fan l ’uga oppure e Se

a Rebii ghe fudess ul mar, come già

ghem i murun, verso ul ciel ul

campanin, la muntagna de Munt

Caprin, una banda, la canturia, un

Paris de bela alegria… ». Le

immagini che ho più care di Luciano

sono quelle degli ultimi anni, si era

già ammalato, andavo a trovarlo

tutti i giorni Maria Giul ia, sua moglie

sempre accogliente, mi

accompagnava nello studio.

Parlavamo di tante cose,

raccontava storie di una Rebbio

antica e intanto dipingeva. Non

credo di averlo mai visto appoggiare

i l pennello o la matita, dipingere,

come disegnare, gl i veniva

spontaneo, e non ricordo mai di

averlo visto correggere: aveva un

tratto sicuro e deciso. Penso spesso

a lui, quando giro per i l nostro

quartiere, così cambiato e che forse

Luciano non riconoscerebbe. Di una

cosa sono sicuro: sono molto fel ice

di essere stato suo amico.

Erminio Lissi

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CCHH II LL’’ EE RRAA UU LL LLUU CCII AANN OO

Ul Luciano l’era un artista un pituur

verament brau,aprezaa in tütt ul munt,

ma l’era anca pueta,atuur,

un pozz d’inventiva inesaüribi l ,senza fund.

I so quadar pien da lüs quasi ireaal

che a guardaj ta dan tanta serenità

descrivan spacaa de vita in manera speciaal

paran viv,sembran lì de parlà.

I so puesii dedicaa a tanta geent

metüü insèma cun parol ala bona

bun però da stampatt ben in ment

i virtù e’l caratar d’una persona.

Ma regordi,quand s’eri anmò fra i bagajtt,

che ala dumeniga dopu mesdì

sota’l portich di Paravisitt

al faceva teatar par fa divertì .

Lù vist nonu,papà,spusiin,giuinòtt,

perchè par tanti ann sèm staa visitt de cà

l’era mai fermu,dala mati ina fina nòtt

al truava sémpar quei còss de fa.

Cun una feed rel igiusa forta

ul Luciano,dulz’mè’l meel,bun ‘mè ‘n pom

ai cativeeri al ga mai verdüü la porta

pituur,pueta,atuur ma,prim da tütt,un veru omm.

L’enrico de Rebi.

Page 17: il Focolare - numero di Dicembre 2013

1 7

CCHH II EE RRAA II LL LLUU CCII AANN OO

I l Luciano era un artista, un pittore

davvero bravo, apprezzato in tutto i l mondo,

ma era anche poeta e attore,

un pozzo d’inventiva inesauribi le, senza fine.

I suoi quadri, pieni di una luce quasi irreale,

i l guardarl i dà tanta serenità

descrivono spaccati di vita in modo speciale

sembrano vivi, sembrano parlare.

Le sue poesie, dedicate a tanta gente,

messe insieme con parole semplici

descrivono, però, molto bene

le virtù e il carattere di una persona.

Mi ricordo, quand’ero ancora bambino,

che la domenica pomeriggio

sotto i l portico dei Parravicini*

faceva teatro per farci divertire.

L’ho visto nonno, papà, giovane sposo, giovanotto,

perché per tanti anni siamo stati vicini di casa

non era mai fermo, dal mattino fino a notte,

trovava sempre qualcosa da fare.

Con una fede rel igiosa forte

i l Luciano, dolce come il miele, buono come una mela

non ha mai aperto la porta al le cattiverie

pittore, poeta, attore, ma, prima di tutto, un vero uomo.

L’enrico de Rebi.

* Corti le in V. Lissi, vicino alla Caserma dei Carabinieri

Page 18: il Focolare - numero di Dicembre 2013

1 8

Un bambino prende carta e penna e scriveuna letterina di Natale. L’indirizzo è aBetlemme… E la mamma, intercettate ledomande del figlio, risponde con amore,tenerezza, stupore e franchezza. È unmodo come un altro per interrogarci,sempre e di nuovo, sulla natività delSignore. Per mettere al centro delle festivitànatalizie ben più dei regali, delle luci, delconsumismo…

CCaarroo GG eessùù, ho scritto tante volte a

Babbo Natale, ma non mi ha mai

risposto, e tante volte mi ha portato

delle cose diverse da quelle che io

gl i avevo chiesto. Allora ho pensato

che è troppo occupato e ho deciso

di scrivere a te. Anche tu sarai tanto

occupato, ma tu sei Dio e quindi

almeno mi ascolti . Gesù, non ti

chiedo dei regali perché so che sei

nato povero. Io non so proprio

perché sei nato povero: Dio è

onnipotente, può tutto! Un’altra cosa

che non capisco è perché dicono

che a Natale viene la pace del

mondo; non è che qui le cose

vadano tanto bene! Mia mamma

dice che sei venuto per salvarci, per

questo ti sei fatto uomo per noi,

però allora quando è che ci salvi?

Natale è una bella festa, meno male

che sei nato, se no non ci sarebbe.

Persino il cielo ti ha festeggiato,

difatti la stel la cometa ha bri l lato

lassù. E poi sono venuti anche gli

angeli . Mamma dice che io ne ho

molti accanto; se fossi vissuto al lora

gl i angeli mi avrebbero avvisato di

sicuro e io sarei venuto lì a vederti ,

di persona. Se ti avessi conosciuto

dal vero, proprio così di persona, io

sarei proprio sicuro che ci sei. Ti

saluto adesso. Non so a che

indirizzo spedire la lettera e quindi

la terrò dentro i l mio l ibro preferito.

Tanto tu la vedi lo stesso. Buon

Natale, Gesù. Lorenzo

CCaarroo LLoorreenn zzoo, ho trovato questa tua

bella lettera scritta a Gesù dentro

un l ibro e mi è subito venuta voglia

di risponderti . Hai scritto tante cose

importanti e soprattutto hai lasciato

sul la carta tante domande: è segno

che quando pensi a Dio i l tuo cuore

è in movimento, la tua testa si

affatica…

È una cosa importante questa,

Lorenzo. Sicuramente tutto ciò che

è racchiuso nel tuo cuore Dio lo

conosce e anche quando a te non

IN CERCA DI GESU‛ BAMBINO

Page 19: il Focolare - numero di Dicembre 2013

1 9

sembra, lui è lì vicino a te. Non

lasciare mai che nessuno soffochi le

tue domande, ma tieni le vive perché

solo così conoscerai davvero Dio.

Tutti a Natale lodano Dio come re e

Salvatore, ma Dio ci sorprende

proprio con la storia del la sua

nascita. Gesù, che è figl io di Dio, è

nato povero forse perché voleva

farci capire che la ricchezza non sta

nelle cose material i , nel denaro, nel

benessere. La ricchezza è qualcosa

di diverso che forse ogni uomo deve

ancora scoprire bene; magari

assomigl ia al la fel icità, oppure è

qualcosa che ha a che fare con la

serenità del cuore. A Natale, ma

pure tutti i giorni del l ’anno, se uno ci

riflette bene, non ha motivo di

provare rancore per nessuno, sente

che è sempre meglio perdonare che

bruciare di rabbia, è meglio provare

compassione per chi sta male

piuttosto che essere indifferenti .

Secondo me è per questo che gli

angeli hanno annunciato la pace del

cielo cantando a squarciagola,

perché sapevano che intorno a quel

bambino tutti possono riconcil iarsi.

Capisci adesso che cosa vuol dire

che Gesù ci salva? Ci dà chiavi

special i per aprire le porte ancora

chiuse della nostra vita, ci presenta

le cose in una luce nuova in cui non

le avevamo mai viste, ci infonde

fiducia per non avere paura e anche

speranza per riuscire ad

immaginare il futuro. Anche a me

sarebbe piaciuto andare insieme

agli angeli là, a Betlemme, e

incontrare di persona quel bambino

Gesù. Credo che gli avrei portato

qualcosa di buono e saporito,

qualcosa che parla di me e di te e di

tutta la nostra famigl ia. Comunque

hai ragione quando dici che Babbo

Natale non è ben organizzato, fa

pasticci con i regali… Prendi questa

lettera come un regalo, l ’ho scritta io

per te e attraverso di me sono certa

ti sta rispondendo Gesù in persona.

Ti vogl io bene, buon Natale.

Mamma

Tratto da “Segno nel mondo”,

mensile del l ’Azione Cattol ica –

dicembre 201 2

Page 20: il Focolare - numero di Dicembre 2013

20

il PEDIBUS arriva a Rebbio?PP er fare movimento

EE splorare il proprio quartiere

DD iminuire traffico e inquinamento

II mparare a circolare insieme divertendosi

BB ambini più al legri e sicuri di sé

UU n buon esempio per tutti

SS vegliarsi

I l Pedibus,è un autobus che va a piedi; è formato da una carovana di bambini che

vanno a scuola in gruppo, accompagnati da adulti disponibi l i .

Come un vero autobus di l inea, parte da un capolinea e, seguendo un percorso

stabil ito, raccoglie i passeggeri al le "fermate" predisposte lungo il cammino.

I l Pedibus viaggia col sole e con la pioggia. Lungo il percorso i bambini

chiacchierano con i loro amici, imparano cose uti l i sul la sicurezza stradale e si

guadagnano un po' d'indipendenza. E' i l modo più sicuro, ecologico e divertente per

andare e tornare da scuola ed è una realtà in molte scuole ital iane. Abitua i bambini

a non dipendere dall 'automobile per i piccolo spostamenti.

I l Pedibus l ibera le strade davanti al le scuole dalle automobil i e presta servizio tutti i

giorni, secondo il calendario scolastico.

I l Pedibus può nascere in ogni scuola dove ci siano adulti volontari, genitori , nonni,

amici che credono in questa iniziativa, garantiscono l'avvio e il mantenimento di

questo servizio. Ogni Pedibus è diverso! Ciascuno si adatta al le esigenze dei

bambini e dei genitori.

Attualmente a Como sono attive 1 2 Linee in 7 Scuole Primarie.

I l settore “tempi del la Città” del Comune di Como in collaborazione con la

Cooperativa “Questa Generazione” e l ’ Istituto Comprensivo Como Rebbio stanno

organizzando nuovi PEDIBUS nelle scuole primaria di via Cuzzi Durini e via

Giussani.

Chi ha del tempo da dedicare a questa bella iniziativa, che fa bene ai nostri bimbi,

al l 'aria del nostro quartiere . . .quindi a noi tutti ! può dare la propria disponibi l ità

contattando l’ufficio Tempi del Comun di Como (Ferrari El ide) al numero 031 252637

o la Cooperativa Questa Generazione (Francesca Ghilotti) 347 1 447938

Page 21: il Focolare - numero di Dicembre 2013

21

Alla redazione del Focolare

II LL BB OO SS CCOO DD EE LLLL’’ AAMM OO RREE EE DD EE LLLLAA

SS OO LLII DD AARRII EE TTAA’’

Oggi, nel la commemorazione ai

defunti , ho ritirato presso la

parrocchia i l periodico della

Comunità di Rebbio.

Ho subito dato l ’attenzione alla

bell issima copertina ed in

particolare alla figura di Don Renzo

Beretta, parroco della Parrocchia

Beata Vergine dell ’ Immacolata in

Ponte Chiasso.

Ho vissuto nel quartiere di Ponte

Chiasso ben 38 anni del la mia vita

ed ho avuto la fortuna di conoscere

da vicino Don Renzo Beretta, di

condividere con lui le varie

problematiche di questo quartiere di

confine, spesso venuto alla cronaca

per avvenimenti legal i al

contrabbando e per ultimo

l’uccisione del nostro parroco per

mano di una persona che aveva

aiutato come tante persone accolte

nella sua chiesa, dove la sera si

trasformava in un dormitorio, in un

luogo dove tantissimi trovavano un

poco di calore nelle fredde notti

invernali .

Ricordo, quando inaugurammo

l’oratorio del la Parrocchia, don

Renzo scese in ritardo per

partecipare alla festa , i l sorriso era

per tutti , le parole di conforto non

finivano mai, i l suo volto rigoso dava

segni del la sua sofferenza per le

persone povere che bussavano alla

sua porta.

Che tristezza quando il pavimento si

macchiò del suo sangue, l ’ ingresso

del Vescovo Maggiol ini , la fol la che

piangeva il suo parroco.

Cordialmente vi saluto

Como, l i 2-1 1 -201 3

Pucci Nicola

LETTERA AL FOCOLARE

Page 22: il Focolare - numero di Dicembre 2013

22

I PRIMI CENT ANNI DELLASCUOLA MATERNA DI VIA LISSIE’ sempre una festa quando un

famil iare compie cento anni è un

obiettivo raggiunto, segno del

grande dono della vita e di una

famigl ia che si raccoglie perché

nata o cresciuta con chi arriva a

cent anni.

Una cosa simile si verifica quando

un’istituzione continua ad operare

ed essere attiva e presente nel

tempo e nel territorio. Festeggiare i l

centenario di una scuola vuol dire

ricordarne la vita, l ’opera,

l ’ importanza, i l valore umano e

sociale per tante persone che

hanno collaborato e ne hanno

usufruito. E’ sempre un modo per

festeggiare e per ri lanciare.

Le cose variano e tantissime

nell ’ultimo secolo ma se una scuola

continua ad essere presente nel

tempo, pur con i dovuti

cambiamenti, dice che i valori che

l’hanno ispirata ed animata negli

anni hanno continuato ad essere il

motore propulsore che ha

permesso, pur nell ’avvicendamento

di persone ed esperienze, la val idità

stessa della scuola.

Nel mese di febbraio del 201 4

ricorre i l centenario del la Scuola

dell ’ Infanzia di Rebbio, nata per

un’esigenza delle persone

dell ’epoca che per costruirla e

renderla funzionale hanno dedicato

con generosità i l proprio tempo, le

capacità lavorative e finanziarie.

Hanno creduto nel valore di una

scuola che è soprattutto quello di far

crescere le persone, le nuove

generazioni, di trasmettere dei

valori e di creare un ambiente che

permetta di incontrarsi o ritrovarsi

anche ai giovani ed agli adulti di

una comunità.

La grandezza, e la bellezza

dell ’ idea sta anche nell ’averla

realizzata con pochi mezzi, ma con

ideali grandi e forti , dove ognuno ha

portato i l proprio contributo ed

impegno. Allora non c’erano scuole

(al tempo dette asilo) organizzate

dallo stato, anche se è stato

richiesto ed ottenuto i l

riconoscimento dallo stato con regio

decreto, per evidenziare che l’opera

era un patrimonio della comunità ed

aperto a tutti .

Page 23: il Focolare - numero di Dicembre 2013

23

Ora ci ritroveremo a festeggiare i l

primo centenario che è anche

un’occasione per riflettere e

ri lanciare i l valore umano, cristiano

e sociale del la scuola. Saranno

predisposte iniziative diverse per

essere presenti sul territorio e per

far sempre più rete con le altre

scuole ed istituzioni nate nel tempo

a Rebbio.

Ci sono idee, progetti , proposte ma

contiamo anche e soprattutto sul la

col laborazione di chiunque vorrà

dare una mano per una delle tante

iniziative che verranno proposte.

A partire dal cominciare a

raccogliere del materiale fotografico

legato non solo al la scuola ma

anche alla realtà di Rebbio dei primi

anni del novecento.

I l culmine delle celebrazioni sarà

sabato 1 7 e domenica 1 8 maggio

201 4, ma altre iniziative sono in

cantiere ed appena saranno definite

le comunicheremo.

Invitiamo tutti coloro che oggi

vivono nella realtà di Rebbio o che

vi hanno vissuto, a far festa non

solo al la scuola, ma alla realtà del

nostro quartiere valorizzando tutte

le varie occasioni di crescita di cui

abbiamo beneficiato.

i l Presidente

CChhiiuunnqquuee aabbbbiiaa ddeell mmaatteerriiaallee ffoottooggrraaffiiccoo

lleeggaattoo aallllaa ssccuuoollaa mmaatteerrnnaa

eedd iinn ggeenneerraallee aa RReebbbbiioo ddeeii pprriimmii aannnnii ddeell nnoovveecceennttoo

lloo ffaacccciiaa aavveerree aallllaa sseeggrreetteerriiaa ddeellllaa ssccuuoollaa oo aallllaa ppaarrrroocccchhiiaa..

IIll mmaatteerriiaallee vveerrrràà ssccaannssiioonnaattoo ee rreessttiittuuiittoo iinntteeggrroo aall lleeggiittttiimmoo

pprroopprriieettaarriioo..

Page 24: il Focolare - numero di Dicembre 2013

24

L’Avvento ci prepara ad accogliere i l

Figl io di Dio che è venuto ad abitare

in

mezzo a noi e si è avvicinato a tutti

gl i uomini, nascendo fra i più umil i .

Vivere questo periodo con

fraternità, significa ascoltare

attentamente e vivere

il messaggio d’Amore che Dio ci ha

mandato con Gesù.

Come comunità cristiana noi siamo

invitati a tendere la mano verso le

persone

che, in questo momento di difficoltà

per tanti , si trovano a dover

affrontare situazioni di emergenza e

maggior disagio.

Proprio per questo, le offerte

raccolte nelle buste di Natale,

saranno destinate

a sostenere le famigl ie del la nostra

parrocchia che vivono momenti di

difficoltà

economica e non solo.

Le offerte raccolte lo scorso anno

durante l ’Avvento (7.000€ circa)

sono servite per contribuire al

pagamento di affitti , bol lette,

rimpatri , medicinal i e viveri.

"Chi ha due tuniche ne dia una a chi non neha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto"Lc 3,11

AVVENTO DI FRATERNITA'

Page 25: il Focolare - numero di Dicembre 2013

25

PAPA FRANCESCO NEWSUN‛ “APP” PER SEGUIRE PAPA FRANCESCOL'applicazione da instal lare sutelefoni cel lulari smartphonee tablet

L’agenzia di stampa ital iana “Ansa”

lancia “Papa Francesco News”, una

nuova applicazione interamente

dedicata a Papa Bergoglio, ricca di

notizie, special i e approfondimenti.

Per essere informati ogni giorno in

tempo reale sui principal i eventi che

coinvolgono il Pontefice, i l suo sti le,

la visione della Chiesa, l ’ “app” si

propone di presentare foto che

raccontano il pontificato,

“fuoriprogramma”, momenti solenni

e curiosità.

Si potranno seguire i viaggi

al l ’estero, i documenti pontifici , i

discorsi del Papa, la vita del le

istituzioni vaticane e le celebrazioni

dei grandi appuntamenti.

Uno strumento di consultazione,

fatto di news, anticipazione e analisi

e con testi di approfondimento sul la

biografia del Papa.

Da qualche anno, su idea di Elvio Feloy, si invia Il Focolare a sacerdoti e suore, originari diRebbio o che, nel tempo, hanno esercitato il loro ministero nella nostra comunità.Di seguito pubblichiamo un messaggio mail di suor Giuseppina Carboni, attualmente aRoma:

Ringrazio tutti coloro che lavorano alla redazione di questo prezioso

strumento che mi permette anche a distanza di essere partecipe della vita

del la Parrocchia.

Un carissimo saluto

Sr. Giuseppina Carboni

Page 26: il Focolare - numero di Dicembre 2013

26

DD II CCEE MM BB RREE

NOVENA DI NATALE

LUNEDI ' 1 6 – ORE 20,30 IN CHIESA

VENERDI ’ 20 DOPO LA NOVENA : CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL

SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

SABATO 21 ORE 1 6,30 IN CHIESA

DOMENICA 22 ORE 1 4,30: PRESEPIO VIVENTE ITINERANTE

PARTENZA DALLA CHIESA

MARTEDI ’ 24 DALLE 1 5 ALLE 1 9 CONFESSIONI PER TUTTI

ORE 1 7,30 CONCLUSIONE NOVENA

ORE 23 VEGLIA ANIMATA DAI GIOVANI

ORE 24 SANTA MESSA DI MEZZANOTTE

AL TERMINE CI SCAMBIAMO GLI AUGURI

MERCOLEDI ’ 25 - NATALE DEL SIGNORE

SANTE MESSE ORE 7,30 – 1 0.00 – 1 8,00

GIOVEDI ’ 26 - SANTO STEFANO

SANTE MESSE ORE 8,30 - 1 0

MARTEDI ’ 31 DICEMBRE

ORE 1 7,30 S.MESSA E CANTO TE DEUM

GG EE NN NN AAII OO

MERCOLEDI ’ I ° GENNAIO 201 4

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

S.MESSE ORE 1 0,00- 1 8,00

LUNEDI ’ 6 GENNAIO - EPIFANIA

S.MESSE ORE 7,30 -1 0,00 – 1 8,00

ORE 1 4,30 RITROVO DAI PADRI COMBONIANI INIZIO –

PROCESSIONE (Via Lissi = Chiesa ) VESPRI , BENEDIZIONE

BACIO DEL S. BAMBINO

AL TERMINE PREMIAZIONE CONCORSO PRESEPI

SABATO 1 1 GENNAIO: MARCIA DELLA PACE

DA SAGNINO A CERNOBBIO

CALENDARIO LITURGICO

Page 27: il Focolare - numero di Dicembre 2013

27

DOMENICA 1 9 GENNAIO - GIORNATA DI SOLIDARIETA’ COMBONIANA

1 8 – 25 GENNAIO - SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI

CRISTIANI

FF EE BB BB RRAAII OO

DOMENICA 2 FEBBRAIO - FESTA DEL ,PATRONO DEL NOSTRO

ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO

MARTEDI ’ 1 1 FEBBRAIO - ANNIVERSARIO APPARIZIONE MADONNA DI

LOURDES

GIORNATA MONDIALE DEGLI AMMALATI

ORE 1 5 IN CHIESA: FUNZIONE MARIANA - S.ROSARIO E S.MESSA

SABATO 1 8 FEBBRAIO : FUNZIONE MARIANA ORE 20,30 S.MESSA

NELLA CHIESA DI BRECCIA , SEGUE PROCESSIONE FINO ALLA

GROTTA IN ORATORIO

II NN PPRROO SS PPEE TTTTII VVAA

MERCOLEDI 5 MARZO - LE CENERI

S.MESSE ORE 8,30 – 1 7,00 – 20,30

3 - 6 APRILE - SANTE QUARANTORE

29 APRILE - SANTA PASQUA

DOMENICA 25 MAGGIO - I° SANTA COMUNIONE

Page 28: il Focolare - numero di Dicembre 2013

28

TTEE AATTRROO NN UU OO VVOO DD II RREE BB BB II OOCCoomm oo –– VVii aa LLii ssssii ,, 99 –– tteell .. ((00 33 11 )) 5599 .. 00 77 .. 44 44 -- wwwwww.. tteeaattrroonn uu oovvoorreebbbbii oo.. ii tt

22 77 .. mm aa RRaasssseegg nn aa DD ii aa ll eettttaa ll ee -- AAnn nn oo 22 00 11 44PP RR OO GG RR AA MM MM AA

Sabato 1 1 gennaio I DENC DE L’EREMITA

ore 21 .00 Compagnia Teatrale “La Donghese” - Dongo

Sabato 1 8 gennaio LA SEDUTA È’ TOLTA, ARRANGIATEVI! !

ore 21 .00 Compagnia Teatro Instabile – Sesto Ulteriano

Sabato 25 gennaio AMUR DA SURELL

ore 21 .00 Compagnia Teatrale “I Quattro Venti” - Arcisate

Sabato 1 febbraio NELL’ ALDILÀ’ GHÈ NEGOT DE PORTA’

ore 21 .00 Filodram. Bellanese “Amici del Teatro – Bellano

Sabato 8 febbraio TRI I VÈGG CERCHEN MIEE

ore 21 .00 Compagnia Teatrale “I Coriandoli” - Arese

Sabato 1 5 febbraio QUANTI IMBROJ E PASTISS PER MANTEGNIS

ore 21 .00 Comp. Instabile del “Teatro Franciscum” – Laveno

Sabato 22 febbraio 30 ANNI DI STORIE DI RINGHIERA

ore 21 .00 Gruppo della Martesana – Cernusco sul Navigl io

Sabato 1 marzo

ore 21 .00 RUMORI FUORI SCENA

Domenica 2 marzo Compagnia Teatrale “Le Quinte Abbondanti” - Rebbio

ore 20.30

Page 29: il Focolare - numero di Dicembre 2013

29

Sabato 8 marzo

ore 21 .00 FRANKESTEIN!! NO!! GENNAROSTEIN!!

Domenica 9 marzo Compagnia Comica Lariana - Como

ore 1 5.00 - ore 21 .00

Sabato 1 5 marzo QUATAR VECC IN LIGÜRIA

ore 21 .00 Compagnia Teatrale “Città di Como” - Como

Sabato 22 marzo

ore 21 .00 I DANÈ DEI PRET VAN IN CIEL

Domenica 23 marzo Filodrammatica Teatro Nuovo - Rebbio

ore 1 5.00

Sabato 29 marzo QUANT UL MARÌ GIACE

ore 21 .00 Compagnia Teatrale “I Ruzanivul” - Cucciago

Sabato 5 apri le CHI PERD UN AMIS EL TROEUVA…

ore 21 .00 Compagnia Teatrale “Santa Giul iana” - Caponago

Sabato 1 2 apri le L’ È TUA, L’È MIA, L’È MORTA A L’UMBRÌA

ore 21 .00 G.T.M. – Gruppo Teatrale Mezzovico – Canton Ticino

Ingresso: Euro 1 0,00

Prenotazioni: i l giorno dello spettacolo dalle ore 1 4.30 alle ore 1 6.00 telefonando al

nr. 031 -590744, oppure presso il teatro nello stesso orario o nelle altre giornate di

apertura.

E’ possibi le prenotarsi via e-mail , entro le ore 1 2 del giorno precedente lo

spettacolo, col legandosi con il sito del teatro. Le prenotazioni saranno ritenute

valide sino a 5 minuti prima dell ’ inizio del lo spettacolo.

Page 30: il Focolare - numero di Dicembre 2013

30

ANAGRAFE PARROCCHIALE

CCii hhaannnnoo pprreecceedduuttoo nneellllaa ccaassaa ddeellSSiiggnnoorree58 CONCA PIERO

59 FILIPPIN DONATELLA

60 EVANGELIO MASSIMILIANO

61 MODUGNO MARCO

62 MORANDIN DINO

63 CAIROLI LORENZO

64 COMI ANTONIO

65 SAMPIETRO LUIGIA

66 RIVA AUGUSTA

BBaatttteezzzzaattii nneellllaa ffeeddee ddeellllaa CChhiieessaa ee ddeeiiGGeenniittoorrii

31 SHEH NICOL

Page 31: il Focolare - numero di Dicembre 2013