Il numero di dicembre 2014

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Periodico del santuario "Santa Teresa di G. B." di Verona-Tombetta

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  • 3Santa Teresa Dicembre 2014

    A cura della Provincia Veneta dei Carmelitani ScalziVicolo Scalzi, 13 - 37122 VeronaCon approvazione ecclesiastica.Autorizzazione tribunale di Verona 20/01/1966 n. 191Dir. Responsabile: p. Antonio Maria Sicari ocdRapp. legale: p. Umberto Raineri ocdDirettore: p. Giacomo Gubert ocdN Repertorio ROC.: n. 24593 del 06/06/2014Foto: Foto Soave via L. Manara, 10 - Verona www.flickr.com

    Redazione: Padri Carmelitani Scalzi Santuario di s. Teresa del Bambino Ges Via Volturno, 1 - 37135 Verona tel. 045.500.266 - fax 045.581.214Impaginazione: Grafiche Vilcar - Villa Carcina (Bs)Stampa: Litografia Casagrande via dellArtigianato, 10 Colognola ai Colli (VR)Spedizione: Nuova Zai - via A. Secchi, 7 - Verona

    DOVE S. TERESA ?

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    INIZ

    IATI

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    EL M

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    Teresa tra noi: luned 3 novembre il vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti, ha presieduto lEucaristia nella nostra basilica alla presenza del grande reliquiario di s. Teresa.

    Santa Teresa ben presente a Braci-gliano (SA) dove dal 2003 esiste anche un gruppo del terzordine carmelitano (calzato) che porta il suo nome.

    Si tratta di un beato nord eu-ropeo, nato pochi anni prima della morte della nostra santa Teresa. Sarebbe un buon can-didato per diventare patrono della nuova evangelizzazio-ne; incontr la Santa delle rose presso la sua tomba, nel 1920. Folgorato dalla piccola via, scelse di percorrerla sino in fondo. Divenne celebre il suo apprezzamento degli scritti di Teresa; disse infatti che quel libro gli aveva dato pi piacere e gli era stato pi utile di qualsiasi opera di filosofia; in esso aveva trovato cose che non avrebbe potuto scoprire in anni e anni di studi.A tutti i lettori che entro il 31 gennaio 2015 ci faranno avere la soluzione di questo quiz (per te-lefono, fax, e-mail, lettera o personalmente), verr inviato lalbum fumetto LAmore mi ha scelta.

    Ricordiamo che tutti i primi gioved del mesela santa messa sar offerta per tutti i nostri devoti lettorialle ore 8.00 e alle ore 18.30 (ora italiana).

    www.radiosantateresa.it

    Ascolta anche tu

    Radio SantaTeresa

    som

    ma

    rioUn anno con Teresa: dicembrecon Maria, confidenti in Colui che salva 3-4

    Le rose di TeresaUna rosa della fedeUna rosa a s. Andrea 5-6

    Amici di TeresaQui devi lavorare 7-8

    Studi TeresianiGenio della Santit 9-13

    Notizie CarmelitaneP. Jeronimo Gracian 11-14

    La Basilica parlaParlano anche... le campene di Tombetta 15-16

    Inserto per bambiniSulle orme di Giovanni della Croce 36-39

    Santi CarmelitaniFra Lorenzo della Resurrezione 17-26

    Teresa di Ges 1515-2015Pensieri damore 27-30

    Nella pace del Signore 30

    Affidati a santa teresa 32

    DICEMBRE: con Maria,confidenti in Colui che salvaPi sarai povero, pi Ges ti amer.Andr lontano, molto lontano per cercarti. (Lt 211, Natale 1896)

    Teresa e noiDurante il tempo di Avvento, facen-do memoria della venuta di Dio nella storia, siamo invitati a mettere una mano sulla coscienza e a pensare a tutte le volte che abbiamo agito in modo contrario allinsegnamen-to di Cristo. Un atteggiamento di profonda umilt, che deve nascere spontaneo nel nostro cuore, cono-scendo lamore e la misericordia di Dio nei confronti delluomo anche se peccatore. Santa Teresa di Li-sieux aveva profondamente capito questo amore infinito di Dio verso le creature. Nel suo essere una don-na vicina alla sensibilit moderna, quindi aperta al dubbio della fede e cosciente della debolezza e della povert umana, Teresa si poneva di fronte al peccato umano come Ges davanti alladultera, che si reca da Lui a chiedere perdono per la sua vita disgraziata. Teresa era consapevole che ogni peccato pu essere perdonato solamente par-tendo dallumile richiesta di perdo-no da parte delluomo.Solo a questo punto pu scrivere: Pi sarai povero, pi Ges ti ame-r. Questa consapevolezza non deve tuttavia portare a un atteg-giamento di lassismo nei confronti della realt, ma aiutarci ad affron-tare con pi speranza la nostra fra-gilit. In fondo, Ges nato in una grotta di pastori, e prima di noi ha sofferto della povert umana: per quale motivo, allora, non dovreb-be capire la debolezza delluomo? Ges nato e continua a nascere nei nostri cuori per richiamare la

    di p. Conrad De Meester ocd

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    resa

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    A cura della Provincia Veneta dei Carmelitani ScalziVicolo Scalzi, 13 - 37122 VeronaCon approvazione ecclesiastica.Autorizzazione tribunale di Verona 20/01/1966 n. 191Dir. Responsabile: p. Antonio Maria Sicari ocdRapp. legale: p. Umberto Raineri ocdDirettore: p. Giacomo Gubert ocdN Repertorio ROC.: n. 24593 del 06/06/2014Foto: Foto Soave via L. Manara, 10 - Verona www.flickr.com

    Redazione: Padri Carmelitani Scalzi Santuario di s. Teresa del Bambino Ges Via Volturno, 1 - 37135 Verona tel. 045.500.266 - fax 045.581.214Impaginazione: Grafiche Vilcar - Villa Carcina (Bs)Stampa: Litografia Casagrande via dellArtigianato, 10 Colognola ai Colli (VR)Spedizione: Nuova Zai - via A. Secchi, 7 - Verona

    DOVE S. TERESA ?

    CHI ?

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    Teresa tra noi: luned 3 novembre il vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti, ha presieduto lEucaristia nella nostra basilica alla presenza del grande reliquiario di s. Teresa.

    Santa Teresa ben presente a Braci-gliano (SA) dove dal 2003 esiste anche un gruppo del terzordine carmelitano (calzato) che porta il suo nome.

    Si tratta di un beato nord eu-ropeo, nato pochi anni prima della morte della nostra santa Teresa. Sarebbe un buon can-didato per diventare patrono della nuova evangelizzazio-ne; incontr la Santa delle rose presso la sua tomba, nel 1920. Folgorato dalla piccola via, scelse di percorrerla sino in fondo. Divenne celebre il suo apprezzamento degli scritti di Teresa; disse infatti che quel libro gli aveva dato pi piacere e gli era stato pi utile di qualsiasi opera di filosofia; in esso aveva trovato cose che non avrebbe potuto scoprire in anni e anni di studi.A tutti i lettori che entro il 31 gennaio 2015 ci faranno avere la soluzione di questo quiz (per te-lefono, fax, e-mail, lettera o personalmente), verr inviato lalbum fumetto LAmore mi ha scelta.

    Ricordiamo che tutti i primi gioved del mesela santa messa sar offerta per tutti i nostri devoti lettorialle ore 8.00 e alle ore 18.30 (ora italiana).

    www.radiosantateresa.it

    Ascolta anche tu

    Radio SantaTeresa

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    Un anno con Teresa: dicembrecon Maria, confidenti in Colui che salva 3-4

    Le rose di TeresaUna rosa della fedeUna rosa a s. Andrea 5-6

    Amici di TeresaQui devi lavorare 7-8

    Studi TeresianiGenio della Santit 9-13

    Notizie CarmelitaneP. Jeronimo Gracian 11-14

    La Basilica parlaParlano anche... le campene di Tombetta 15-16

    Inserto per bambiniSulle orme di Giovanni della Croce 36-39

    Santi CarmelitaniFra Lorenzo della Resurrezione 17-26

    Teresa di Ges 1515-2015Pensieri damore 27-30

    Nella pace del Signore 30

    Affidati a santa teresa 32

    DICEMBRE: con Maria,confidenti in Colui che salvaPi sarai povero, pi Ges ti amer.Andr lontano, molto lontano per cercarti. (Lt 211, Natale 1896)

    Teresa e noiDurante il tempo di Avvento, facen-do memoria della venuta di Dio nella storia, siamo invitati a mettere una mano sulla coscienza e a pensare a tutte le volte che abbiamo agito in modo contrario allinsegnamen-to di Cristo. Un atteggiamento di profonda umilt, che deve nascere spontaneo nel nostro cuore, cono-scendo lamore e la misericordia di Dio nei confronti delluomo anche se peccatore. Santa Teresa di Li-sieux aveva profondamente capito questo amore infinito di Dio verso le creature. Nel suo essere una don-na vicina alla sensibilit moderna, quindi aperta al dubbio della fede e cosciente della debolezza e della povert umana, Teresa si poneva di fronte al peccato umano come Ges davanti alladultera, che si reca da Lui a chiedere perdono per la sua vita disgraziata. Teresa era consapevole che ogni peccato pu essere perdonato solamente par-tendo dallumile richiesta di perdo-no da parte delluomo.Solo a questo punto pu scrivere: Pi sarai povero, pi Ges ti ame-r. Questa consapevolezza non deve tuttavia portare a un atteg-giamento di lassismo nei confronti della realt, ma aiutarci ad affron-tare con pi speranza la nostra fra-gilit. In fondo, Ges nato in una grotta di pastori, e prima di noi ha sofferto della povert umana: per quale motivo, allora, non dovreb-be capire la debolezza delluomo? Ges nato e continua a nascere nei nostri cuori per richiamare la

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    4 Santa Teresa Dicembre 2014Santa Teresa Dicembre 2014

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    nostra attenzione sullamore che Dio ha per le sue creature. Con Teresa, anche noi dobbiamo riuscire a crede-re e a ripetere queste parole. Quello che piace al buon Dio della mia pic-cola anima di vedermi amare la mia piccolezza e la mia povert.

    Preghiera del meseGes, Amore che salva, con Maria noi ti accogliamo! (cfr. Mt 1,20-21)

    Il tema del meseSe Teresa ha un messaggio da darci, certamente quello dellAmore Sal-vatore che ci viene offerto in Ges Cristo. Non altro che Amore e Mi-sericordia, diceva Teresa. Per amo-re, e non per paura, ella gli dona ogni istante della sua vita, la sua debolez-za, i suoi errori, i peccati del mondo intero. Ma soprattutto il suo cuore. Perch, come cantiamo nellAdeste fideles: Chi non riamer colui che ci ha tanto amati?. Abbi fiducia! Apri il tuo cuore.

    Testi complementariQuello che piace al buon Dio della mia piccola anima di vedermi ama-re la mia piccolezza e la mia pover-t, la speranza cieca che ho nella sua misericordia. Ecco il mio solo te-soro. Perch questo tesoro non po-trebbe essere il vostro? la fiducia e nientaltro che la fiducia che deve condurci allAmore (LT 197, 17 set-tembre 1896).Si potrebbe credere che proprio per-ch non ho peccato, io abbia una fi-ducia tanto grande nel buon Dio. Dite piuttosto che, se avessi commesso tutti i crimini possibili, avrei sempre la stessa fiducia. Sento che tutta questa moltitudine di offese sarebbe come una goccia dacqua gettata in un Braciere Ardente (UC, 11 luglio).

    O Maria, se io fossi la Regina del Cielo e voi foste Teresa, io vorrei es-sere Teresa affinch voi possiate es-sere la Regina del Cielo (Pr 21)

    A poco pi di un anno dalla posa del-la prima pietra, il pri-mo ottobre scorso stata inaugurata la nuova chiesa di Lu Bagnu nel comune di Castelsardo (gol-fo dellAsinara, pro-vincia di Sassari). Il moderno edificio re-ligioso sar intitola-to a santa Teresa di Ges Bambino, pa-trona della frazione. Speriamo di avere presto altre notizie su questo nuovo centro teresiano in terra sarda.

    Dove S. Teresa?A Lu Bagnu

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    ve

    s. t

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    le ro

    se d

    i s. t

    ere

    saBuon giorno, vi scrivo que-sta lettera per raccontare la mia personale espe-rienza di grazia ricevu-

    ta da santa Teresa del Bambino Ges. Fin da piccola mia mamma ha votato me e mia sorella alla cara Santa, dando addirittura il suo nome a mia sorella. Io sono sposata da 23 anni e ho una figlia di 21 anni, alla quale stato diagnosticato un problema, che per ragioni di privacy non posso ri-velare. Lo scorso gennaio mia figlia ha dovuto sottopor-si al III intervento in tre anni, e per caso vengo a conoscen-za della Novena della Fede. Durante le analisi che hanno preceduto linter-vento abbiamo conosciuto una signora che di nome fa proprio Maria Teresa, che ci ha colpito subito per la sua forza e che ha legato molto con mia figlia, e che le stata di gran-de aiuto e sostegno in questa dif-ficile circostanza. Io ho cominciato la Novena della Fede alcuni gior-ni prima dellintervento chiedendo

    alla cara Santa che vada tutto per il meglio. Il giorno delloperazione Maria Teresa venuta a far visita a mia figlia e le ha portato in dono una bellissima rosa. Subito non ho collegato gli avvenimenti, ma una volta tornata a casa mi sono resa conto dellaccaduto e della gran-

    de prova di vicinanza che Santa Teresa

    ha dato a me e a mia figlia. Ancora oggi

    c o n t i n u o a recitare ogni 9 del

    mese la No-vena e ogni vol-

    ta, in qualche modo, mi viene fatto dono della rosa. Voglio ringraziare la cara Santa per la sua vici-

    nanza e benevolen-za e dire a tutti che nelle mie prove pi dure la sua

    presenza stata fondamentale. Raccomando tutta la mia famiglia e i miei cari alla Santa ogni giorno e questo mi d molta forza. Cor-dialmente, unaffezionata lettrice.

    QQualche giorno fa, men-tre stavo sfogliando la rivista di settembre del-la nostra Santa, noto

    una chiesa che ho subito ricono-sciuto, nonostante non la vedessi da molti anni: era la parrocchiale di SantAndrea, una piccola frazione di Badia Calavena (VR). Cos mi e

    venuto in mente di scrivervi di un fatto che successe esattamente 44 anni fa, proprio nella chiesa di S. Andrea e di ricordare una don-na di nome Teresa proprio come la nostra amata Santa. Eravamo negli ultimi giorni del set-tembre 1970 e Teresa aveva da pochi giorni dato alla luce un figlio.

    Una rosa della fede

    Una rosa a s. Andrea

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    nostra attenzione sullamore che Dio ha per le sue creature. Con Teresa, anche noi dobbiamo riuscire a crede-re e a ripetere queste parole. Quello che piace al buon Dio della mia pic-cola anima di vedermi amare la mia piccolezza e la mia povert.

    Preghiera del meseGes, Amore che salva, con Maria noi ti accogliamo! (cfr. Mt 1,20-21)

    Il tema del meseSe Teresa ha un messaggio da darci, certamente quello dellAmore Sal-vatore che ci viene offerto in Ges Cristo. Non altro che Amore e Mi-sericordia, diceva Teresa. Per amo-re, e non per paura, ella gli dona ogni istante della sua vita, la sua debolez-za, i suoi errori, i peccati del mondo intero. Ma soprattutto il suo cuore. Perch, come cantiamo nellAdeste fideles: Chi non riamer colui che ci ha tanto amati?. Abbi fiducia! Apri il tuo cuore.

    Testi complementariQuello che piace al buon Dio della mia piccola anima di vedermi ama-re la mia piccolezza e la mia pover-t, la speranza cieca che ho nella sua misericordia. Ecco il mio solo te-soro. Perch questo tesoro non po-trebbe essere il vostro? la fiducia e nientaltro che la fiducia che deve condurci allAmore (LT 197, 17 set-tembre 1896).Si potrebbe credere che proprio per-ch non ho peccato, io abbia una fi-ducia tanto grande nel buon Dio. Dite piuttosto che, se avessi commesso tutti i crimini possibili, avrei sempre la stessa fiducia. Sento che tutta questa moltitudine di offese sarebbe come una goccia dacqua gettata in un Braciere Ardente (UC, 11 luglio).

    O Maria, se io fossi la Regina del Cielo e voi foste Teresa, io vorrei es-sere Teresa affinch voi possiate es-sere la Regina del Cielo (Pr 21)

    A poco pi di un anno dalla posa del-la prima pietra, il pri-mo ottobre scorso stata inaugurata la nuova chiesa di Lu Bagnu nel comune di Castelsardo (gol-fo dellAsinara, pro-vincia di Sassari). Il moderno edificio re-ligioso sar intitola-to a santa Teresa di Ges Bambino, pa-trona della frazione. Speriamo di avere presto altre notizie su questo nuovo centro teresiano in terra sarda.

    Dove S. Teresa?A Lu Bagnu

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    saBuon giorno, vi scrivo que-sta lettera per raccontare la mia personale espe-rienza di grazia ricevu-

    ta da santa Teresa del Bambino Ges. Fin da piccola mia mamma ha votato me e mia sorella alla cara Santa, dando addirittura il suo nome a mia sorella. Io sono sposata da 23 anni e ho una figlia di 21 anni, alla quale stato diagnosticato un problema, che per ragioni di privacy non posso ri-velare. Lo scorso gennaio mia figlia ha dovuto sottopor-si al III intervento in tre anni, e per caso vengo a conoscen-za della Novena della Fede. Durante le analisi che hanno preceduto linter-vento abbiamo conosciuto una signora che di nome fa proprio Maria Teresa, che ci ha colpito subito per la sua forza e che ha legato molto con mia figlia, e che le stata di gran-de aiuto e sostegno in questa dif-ficile circostanza. Io ho cominciato la Novena della Fede alcuni gior-ni prima dellintervento chiedendo

    alla cara Santa che vada tutto per il meglio. Il giorno delloperazione Maria Teresa venuta a far visita a mia figlia e le ha portato in dono una bellissima rosa. Subito non ho collegato gli avvenimenti, ma una volta tornata a casa mi sono resa conto dellaccaduto e della gran-

    de prova di vicinanza che Santa Teresa

    ha dato a me e a mia figlia. Ancora oggi

    c o n t i n u o a recitare ogni 9 del

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    ta, in qualche modo, mi viene fatto dono della rosa. Voglio ringraziare la cara Santa per la sua vici-

    nanza e benevolen-za e dire a tutti che nelle mie prove pi dure la sua

    presenza stata fondamentale. Raccomando tutta la mia famiglia e i miei cari alla Santa ogni giorno e questo mi d molta forza. Cor-dialmente, unaffezionata lettrice.

    QQualche giorno fa, men-tre stavo sfogliando la rivista di settembre del-la nostra Santa, noto

    una chiesa che ho subito ricono-sciuto, nonostante non la vedessi da molti anni: era la parrocchiale di SantAndrea, una piccola frazione di Badia Calavena (VR). Cos mi e

    venuto in mente di scrivervi di un fatto che successe esattamente 44 anni fa, proprio nella chiesa di S. Andrea e di ricordare una don-na di nome Teresa proprio come la nostra amata Santa. Eravamo negli ultimi giorni del set-tembre 1970 e Teresa aveva da pochi giorni dato alla luce un figlio.

    Una rosa della fede

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    6 Santa Teresa Dicembre 2014Santa Teresa Dicembre 2014

    Grande gioia e ancor pi grande dolore: i medici non lasciavano molte speranze, tanto che il neonato fu subito bat-tezzato e cresimato. Trovandosi in quei giorni a SantAndrea, la donna entr nel-la chiesa della piccola frazione con un mazzo di rose che deposit ai piedi del-la statua di s. Teresa, iniziando a pregare e a chiedere laiuto della nostra Santa affinch il suo bam-bino ce la potesse fare a salvarsi.Piano piano le condizioni del ne-onato migliorarono e grazie alla intercessione di santa Teresa, alla tenacia dei medici e alla fede di una mamma, quel bambino si sal-v. Come avrete capito quel bam-bino ero io e a distanza di tanti

    anni volevo raccontarvi una testi-monianza di fede e di una inter-cessione della nostra amata San-ta. Nelle mie preghiere chiedo a s. Teresa che possa far migliorare mio figlio autistico: mia madre mi ha dimostrato che con la fede si possono ottenere dei grandi cose, ed io spero un giorno spero di po-tervi raccontare un giorno unaltra testimonianza di fede.

    di p. Gino Busnardo ocd

    Ritorna ampliata e migliorata la mostra di presepi incentrata sullinfanzia di Ges. Questanno vi una suggestiva ed arti-stica novit: una baita con figure lignee, a grande naturale, con artistico disegno della Nativit, con pastori e pecore. Lidea dellamico, artista e presepista, Alfonso Pozzobon di Resana (TV); stata ridise-gnata e realizzata da due valenti pittrici trentine: Fiorella Zocchio Saloni e Silvia Tomasi Camera. La scenografia di padre Gino Busnar-do. Lambientazione montana con pareti e soffitto in listoni di corteccia di legno. Sono esposti anche alcuni presepi missionari del mondo (in vendita a favore delle missioni) e cinque scene natalizie degli autori Castellini di Bornato (BS) e Pozzobon (TV). Si acceda alla mostra dal porto-ne a lato della chiesa, a due passi dalla fermata dellautobus. Con le offerte raccolte dai visitatori di questa mostra artistica e catechetica sosteniamo i nostri missionari carmelitani.

    ORARIO DI VISITAferiale: dalle 16 alle 19; nel mattino si ricevono gruppi su prenotazionefestivo: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 - Aperto dall8 dicembre sino al 20 gennaioInformazioni presso p. Gino Busnardo tel. 0458883738 cell. 3343549267

    Presepi in mostraSanto Natale 2014

    Tem

    po d

    i N

    ata

    le

    am

    ici d

    i te

    resaD

    egli anni della infanzia della Madre si ha po-chissima documentazio-ne scritta e non molto

    abbondanti neanche le testimo-nianze raccolte dalla tradizione. Due episodi, comunque, raccon-tati dalla stessa Madre, sono par-ticolarmente significativi. Mentre il primo episodio riguarda la sua profonda e amorosa esperienza della Prima Comunione (che rice-vette tardi, a 12 anni), il secondo episodio si riferisce a quando la Madre si ritrov in casa del Par-roco con santa Teresa di Ges Bambino. La Madre lo raccont diverse volte. Si riporta la testimo-nianza di padre Arsenio Ambrogi, presente in Collevalenza il giorno che da Parigi arriv al Santuario la statua di santa Teresa di Ges Bambino. Hanno portato dalla Francia perch stesse nel Santua-rio dellAmore Misericordioso, la statua lignea di santa Teresa del Bambino Ges: lhanno calata dal camioncino, l sul cortile interno della nostra Comunit. Io mi tro-vavo nel pomeriggio proprio insie-me alla Madre (eravamo noi due soli), ed essa era l, vicino alla pic-cola statua e la accarezzava come si accarezzerebbe una bambina e dolcemente le disse: Figlia mia, qui devi lavorare, perch ci trovia-mo nel Santuario dellAmore Mi-sericordioso.Poi si volse di scatto verso di me e mi disse: Vede, Padre: questa qui io lho conosciuta che avevo do-dici anni. Io feci subito un calco-lo: la Madre nata il 30 settembre 1893, Teresa del Bambin Ges morta il 30 settembre 1897. Dico

    QUI DEVI LAVORAREMadre Speranza e Teresa

    le ro

    se d

    i s. t

    ere

    sa da Madre Speranza ... pane e sorriso di Diodi p. Giovanni Ferrotti fam,

    Edizioni LAmore misericordioso

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    6 Santa Teresa Dicembre 2014Santa Teresa Dicembre 2014

    Grande gioia e ancor pi grande dolore: i medici non lasciavano molte speranze, tanto che il neonato fu subito bat-tezzato e cresimato. Trovandosi in quei giorni a SantAndrea, la donna entr nel-la chiesa della piccola frazione con un mazzo di rose che deposit ai piedi del-la statua di s. Teresa, iniziando a pregare e a chiedere laiuto della nostra Santa affinch il suo bam-bino ce la potesse fare a salvarsi.Piano piano le condizioni del ne-onato migliorarono e grazie alla intercessione di santa Teresa, alla tenacia dei medici e alla fede di una mamma, quel bambino si sal-v. Come avrete capito quel bam-bino ero io e a distanza di tanti

    anni volevo raccontarvi una testi-monianza di fede e di una inter-cessione della nostra amata San-ta. Nelle mie preghiere chiedo a s. Teresa che possa far migliorare mio figlio autistico: mia madre mi ha dimostrato che con la fede si possono ottenere dei grandi cose, ed io spero un giorno spero di po-tervi raccontare un giorno unaltra testimonianza di fede.

    di p. Gino Busnardo ocd

    Ritorna ampliata e migliorata la mostra di presepi incentrata sullinfanzia di Ges. Questanno vi una suggestiva ed arti-stica novit: una baita con figure lignee, a grande naturale, con artistico disegno della Nativit, con pastori e pecore. Lidea dellamico, artista e presepista, Alfonso Pozzobon di Resana (TV); stata ridise-gnata e realizzata da due valenti pittrici trentine: Fiorella Zocchio Saloni e Silvia Tomasi Camera. La scenografia di padre Gino Busnar-do. Lambientazione montana con pareti e soffitto in listoni di corteccia di legno. Sono esposti anche alcuni presepi missionari del mondo (in vendita a favore delle missioni) e cinque scene natalizie degli autori Castellini di Bornato (BS) e Pozzobon (TV). Si acceda alla mostra dal porto-ne a lato della chiesa, a due passi dalla fermata dellautobus. Con le offerte raccolte dai visitatori di questa mostra artistica e catechetica sosteniamo i nostri missionari carmelitani.

    ORARIO DI VISITAferiale: dalle 16 alle 19; nel mattino si ricevono gruppi su prenotazionefestivo: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 - Aperto dall8 dicembre sino al 20 gennaioInformazioni presso p. Gino Busnardo tel. 0458883738 cell. 3343549267

    Presepi in mostraSanto Natale 2014

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    egli anni della infanzia della Madre si ha po-chissima documentazio-ne scritta e non molto

    abbondanti neanche le testimo-nianze raccolte dalla tradizione. Due episodi, comunque, raccon-tati dalla stessa Madre, sono par-ticolarmente significativi. Mentre il primo episodio riguarda la sua profonda e amorosa esperienza della Prima Comunione (che rice-vette tardi, a 12 anni), il secondo episodio si riferisce a quando la Madre si ritrov in casa del Par-roco con santa Teresa di Ges Bambino. La Madre lo raccont diverse volte. Si riporta la testimo-nianza di padre Arsenio Ambrogi, presente in Collevalenza il giorno che da Parigi arriv al Santuario la statua di santa Teresa di Ges Bambino. Hanno portato dalla Francia perch stesse nel Santua-rio dellAmore Misericordioso, la statua lignea di santa Teresa del Bambino Ges: lhanno calata dal camioncino, l sul cortile interno della nostra Comunit. Io mi tro-vavo nel pomeriggio proprio insie-me alla Madre (eravamo noi due soli), ed essa era l, vicino alla pic-cola statua e la accarezzava come si accarezzerebbe una bambina e dolcemente le disse: Figlia mia, qui devi lavorare, perch ci trovia-mo nel Santuario dellAmore Mi-sericordioso.Poi si volse di scatto verso di me e mi disse: Vede, Padre: questa qui io lho conosciuta che avevo do-dici anni. Io feci subito un calco-lo: la Madre nata il 30 settembre 1893, Teresa del Bambin Ges morta il 30 settembre 1897. Dico

    QUI DEVI LAVORAREMadre Speranza e Teresa

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    sa da Madre Speranza ... pane e sorriso di Diodi p. Giovanni Ferrotti fam,

    Edizioni LAmore misericordioso

  • 9Santa Teresa Dicembre 2014

    8 Santa Teresa Dicembre 2014

    quindi: Madre, come ha fatto a conoscerla, se, quando lei aveva dodici anni, questa era morta da otto anni? Lei sorrise e prosegu: Stavo in casa dello zio sacerdote, sentii suonare il campanello, sce-si gi e vidi una Suora tanto bella che mai avevo visto. Mi meravi-gliai che non portasse le bisacce per raccogliere lelemosina, pen-savo infatti che fosse una suora questuante e le dissi subito: Suo-ra, dove mette la roba che le do se non ha neanche le bisacce? E lei mi rispose: Bambina, io non sono venuta per questo! Ma sar stanca del viaggio? Prenda una sedia! -Non ho sete- Allora che cosa vuole da me? E lei mi rispo-se: Vedi bambina, io sono venuta a dirti da parte del buon Dio che tu dovrai cominciare dove ho fini-to io E mi parl a lungo della de-vozione allAmore Misericordioso che avrei dovuto diffondere in tut-to il mondo. A un certo punto mi voltai e la suora non cera pi. Era proprio Lei, sa! Era proprio Lei. E dicendo questo additava la statua di santa Teresa del Bambino Ges che si trovava l in mezzo a noi.Mi colp lespressione sono venu-ta a dirti da parte del buon Dio, le bon Dieu dei francesi; gli spagno-li non avrebbero detto il buon Dio

    ma el bon Jess. Anche questo particolare mi ha fatto sempre pensare alla genuinit della no-tizia e parlando della devozione allAmore Misericordioso aggiun-se che il particolare: Dio non vuole essere pi sentito come un giudice di tremenda maest, ma come un Padre buono. questa la missione che io ho ricevuto da diffondere per il mondo intero.

    am

    ici d

    i te

    resa

    Nella paginaprecedente:

    1) Madre Speranza con padre ArsenioDue immagini del

    santuariodi Collevalenza

    Qui a fianco:Madre Speranza

    Tem

    po

    di

    Na

    tale

    Per il Natale ormai prossimo vi suggeriamo Lamore mi ha scelta - pensieri e parole di Teresa, un fumetto che presenta in modo simpatico, per giovani e adulti, lin-segnamento del nostro giovane Dottore della Chiesa. Efficace sia per chi saccosta per la prima volta a santa Teresa sia per chi sente il bisogno di un incoraggiante ripasso.

    LAmore mi ha sceltaUn bel regalo natalizio

    stu

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    ere

    sia

    niDALLINFANZIA

    ALLEPISODIO MILANESEGian Battista Montini non ebbe bi-sogno di attendere let degli studi teologici per conoscere gli scritti e la figura della giovane carmelita-na. Il testo pi famoso di Teresa, Storia di unanima, era un volume presente nella biblioteca di casa Montini, se vero che, - come ha raccontato lo stesso Paolo VI al fi-losofo ed amico Jean Guitton - la madre lo lesse nel 1909 allet di 35 anni. La devozione della ma-dre verso Teresa continua negli anni seguenti. Alla fine di febbra-io 1923 ella chiede al figlio, che si trova a Roma per gli studi, di avere qualche copia de LOsservatore Romano con il discorso con cui papa Pio XI annuncia la prossima beatificazione (avvenuta poi il 23 aprile dello stesso anno) della car-melitana francese.

    GENIO DELLA SANTITI legami spirituali tra il papa Paolo VI e santa Teresa

    di p. Aldino Cazzago ocd

    di Luciano Scalzotto

    Nel 1982 Giovanni Paolo II, ebbe a far vi-sita al santuario della Beata Vergine delle Grazie di Brescia, dove Giovanni Battista Montini celebr la sua prima S. Messa. Durante la visita ha benedetto la grande statua in bronzo che ho realizzato e do-nato al santuario. Da allora sono seguiti altri monumenti su commissione, per diversi personaggi ed enti in varie piaz-ze dItalia, che non mi soffermo a docu-mentare. Su mia iniziativa ho preparato una statua alta 2 metri e 35 centimetri del Papa Paolo VI, in gesso pronta per essere fusa in bronzo a cera persa. Una seria fonderia artistica di Vicenza mi ha preparato un preventivo della fusione. Lopera mi ha impegnato per otto mesi per la complessit della figura e la voluta dei paramenti. Ho rappresentato il futuro Santo, con un aspetto giovane, e non ho voluto accentuare la sofferenza degli ul-timi anni. Il mio un gesto di devozione, ma anche un sentimento che rievoca la statura di un pontefice a cui tutti dobbia-mo molto.Ecco allora il senso di questo appello a questa bella rivista. Lopera dovr essere esposta al culto. Essa quindi a dispo-sizione di enti, associazioni, santuari o parrocchie che ne facciano richiesta. Chi la desidera, dovr farsi carico delle spe-se vive che sono il trasporto, la fusione in bronzo, la collocazione ed eventuale basamento. Da parte mia, eseguir in fonderia il ritocco della cera prima del-la fusione, la cesellatura e la patinatura, il tutto a regola darte con informazioni dettagliate e scheda tecnica della fusio-ne.

    Info: Luciano Scalzotto,via F.lli Cervi 86 - 25014 Castenedolo (BS)telefono 030-2731010e.mail: [email protected]

    Un appelloper una statuadi Paolo VI

  • 9Santa Teresa Dicembre 2014

    8 Santa Teresa Dicembre 2014

    quindi: Madre, come ha fatto a conoscerla, se, quando lei aveva dodici anni, questa era morta da otto anni? Lei sorrise e prosegu: Stavo in casa dello zio sacerdote, sentii suonare il campanello, sce-si gi e vidi una Suora tanto bella che mai avevo visto. Mi meravi-gliai che non portasse le bisacce per raccogliere lelemosina, pen-savo infatti che fosse una suora questuante e le dissi subito: Suo-ra, dove mette la roba che le do se non ha neanche le bisacce? E lei mi rispose: Bambina, io non sono venuta per questo! Ma sar stanca del viaggio? Prenda una sedia! -Non ho sete- Allora che cosa vuole da me? E lei mi rispo-se: Vedi bambina, io sono venuta a dirti da parte del buon Dio che tu dovrai cominciare dove ho fini-to io E mi parl a lungo della de-vozione allAmore Misericordioso che avrei dovuto diffondere in tut-to il mondo. A un certo punto mi voltai e la suora non cera pi. Era proprio Lei, sa! Era proprio Lei. E dicendo questo additava la statua di santa Teresa del Bambino Ges che si trovava l in mezzo a noi.Mi colp lespressione sono venu-ta a dirti da parte del buon Dio, le bon Dieu dei francesi; gli spagno-li non avrebbero detto il buon Dio

    ma el bon Jess. Anche questo particolare mi ha fatto sempre pensare alla genuinit della no-tizia e parlando della devozione allAmore Misericordioso aggiun-se che il particolare: Dio non vuole essere pi sentito come un giudice di tremenda maest, ma come un Padre buono. questa la missione che io ho ricevuto da diffondere per il mondo intero.

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    Nella paginaprecedente:

    1) Madre Speranza con padre ArsenioDue immagini del

    santuariodi Collevalenza

    Qui a fianco:Madre Speranza

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    Per il Natale ormai prossimo vi suggeriamo Lamore mi ha scelta - pensieri e parole di Teresa, un fumetto che presenta in modo simpatico, per giovani e adulti, lin-segnamento del nostro giovane Dottore della Chiesa. Efficace sia per chi saccosta per la prima volta a santa Teresa sia per chi sente il bisogno di un incoraggiante ripasso.

    LAmore mi ha sceltaUn bel regalo natalizio

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    niDALLINFANZIA

    ALLEPISODIO MILANESEGian Battista Montini non ebbe bi-sogno di attendere let degli studi teologici per conoscere gli scritti e la figura della giovane carmelita-na. Il testo pi famoso di Teresa, Storia di unanima, era un volume presente nella biblioteca di casa Montini, se vero che, - come ha raccontato lo stesso Paolo VI al fi-losofo ed amico Jean Guitton - la madre lo lesse nel 1909 allet di 35 anni. La devozione della ma-dre verso Teresa continua negli anni seguenti. Alla fine di febbra-io 1923 ella chiede al figlio, che si trova a Roma per gli studi, di avere qualche copia de LOsservatore Romano con il discorso con cui papa Pio XI annuncia la prossima beatificazione (avvenuta poi il 23 aprile dello stesso anno) della car-melitana francese.

    GENIO DELLA SANTITI legami spirituali tra il papa Paolo VI e santa Teresa

    di p. Aldino Cazzago ocd

    di Luciano Scalzotto

    Nel 1982 Giovanni Paolo II, ebbe a far vi-sita al santuario della Beata Vergine delle Grazie di Brescia, dove Giovanni Battista Montini celebr la sua prima S. Messa. Durante la visita ha benedetto la grande statua in bronzo che ho realizzato e do-nato al santuario. Da allora sono seguiti altri monumenti su commissione, per diversi personaggi ed enti in varie piaz-ze dItalia, che non mi soffermo a docu-mentare. Su mia iniziativa ho preparato una statua alta 2 metri e 35 centimetri del Papa Paolo VI, in gesso pronta per essere fusa in bronzo a cera persa. Una seria fonderia artistica di Vicenza mi ha preparato un preventivo della fusione. Lopera mi ha impegnato per otto mesi per la complessit della figura e la voluta dei paramenti. Ho rappresentato il futuro Santo, con un aspetto giovane, e non ho voluto accentuare la sofferenza degli ul-timi anni. Il mio un gesto di devozione, ma anche un sentimento che rievoca la statura di un pontefice a cui tutti dobbia-mo molto.Ecco allora il senso di questo appello a questa bella rivista. Lopera dovr essere esposta al culto. Essa quindi a dispo-sizione di enti, associazioni, santuari o parrocchie che ne facciano richiesta. Chi la desidera, dovr farsi carico delle spe-se vive che sono il trasporto, la fusione in bronzo, la collocazione ed eventuale basamento. Da parte mia, eseguir in fonderia il ritocco della cera prima del-la fusione, la cesellatura e la patinatura, il tutto a regola darte con informazioni dettagliate e scheda tecnica della fusio-ne.

    Info: Luciano Scalzotto,via F.lli Cervi 86 - 25014 Castenedolo (BS)telefono 030-2731010e.mail: [email protected]

    Un appelloper una statuadi Paolo VI

  • 10 Santa Teresa Dicembre 2014

    Il 17 maggio 1925, nel cuore dellAnno Santo, con una liturgia che si protrae dalle 9,15 alle 13,45, Pio XI proclama santa Teresa di Lisieux. Il giovane Montini, che dallottobre dellanno precedente lavora presso la Segretaria di Sta-to, descrive ai suoi familiari lavve-nimento, a cui ha personalmente assistito, con le seguenti parole: La canonizzazione della Beata Teresa sta segnando il vertice per folla e movimento dellanno giubi-lare: avete fatto bene, tutto som-mato, a rimandare [il previsto viag-gio a Roma]. Non si trova manco un biglietto ! E sono assediato da cento parti!. Cenni alla figura di Teresa di Ges Bambino sono disse-minati anche in alcune delle omelie del periodo dellepi-scopato milanese (1955-63). Uno di essi presente in quella per la festa di Ognis-santi del 1957. Anticipando temi che verranno trattati nel Concilio (capitolo V della Lu-men Gentium sulluniversale vo-cazione alla santit nella Chiesa) larcivescovo spiega che la san-tit non la vocazione esclu-siva ed eccezionale di alcune grandi anime, perch tutti i fedeli hanno, proprio in quanto tali, una vocazione alla santi-t. La via maestra di questa vocazione la carit. Certo, anche se lopera della perfe-zione cristiana resta sempre unarte ardua e paziente, nella Chiesa vi posto per le pi diverse forme di santit: da quelle pi antiche che oggi pos-sono impressionare per la loro arditezza e severit a quelle pi semplici come quella di Teresa di Ges Bambino: Se non pos-sibile iniziare schiere di anime ai sentieri del Castello Interiore della

    stu

    di t

    ere

    sia

    ni grande Teresa, la via dellinfanzia

    spirituale della piccola Teresa aperta a tutti.

    IL PONTIFICATOSe la figura delle santa carmelitana presente anche in alcuni dei di-scorsi delle udienze del mercoled dei quindici anni di pontificato si veda quella del 29 settembre dedi-cata al tema dellinfanzia spirituale nel 1973, a ricordo del centena-rio della nascita di Teresa, il papa indirizza al vescovo di Lisieux una lettera, nella quale traccia un breve e significativo profilo della giovane santa e ne mostra tutta lattualit per la vita dei cristiani.Il primo aspetto che egli evidenzia quello dellintimit con Dio. In un tempo in cui su Dio si allun-gata lombra del sospetto e le-sperienza religiosa definita come alienazione, la necessit di una preghiera contemplativa, disinte-ressata, gratuita si fa sempre pi pressante (). Teresa rappresenta soprattutto colei che ha creduto appassionatamente nellAmore di Dio, che ha vinto sotto il suo sguardo i piccoli dettagli quotidia-ni, stando alla sua presenza, che ha fatto di tutta la sua vita un col-loquio con lAmato. Coloro che sono alla ricerca dellessenziale troveranno in lei una guida in-comparabile. La seconda caratteristica della vita di Teresa che il papa sottolinea quella della speranza. Di fronte agli immensi problemi del mondo mol-ti uomini esperimentano un senso di radicale impotenza; ad altri il la-voro spesso risulta massacrante, oscuro, inutile; sulla vita di altri ancora la malattia e la persecuzio-ne sembrano stendere un velo soffocante e infine vi sono coloro che si rafforzano nel loro egoi-smo o nel piacere immediato. La

    vita di Teresa, con la piccola via maestra dellinfanzia spirituale una risposta a questo mondo cos carente e cos bisognoso di spe-ranza. Teresa insegna a non contare su se stessi, cosa che pu essere una virt o un limite, ma sullamore misterioso del Cristo che pi grande del nostro cuore. Grazie a questa via maestra, che agli anti-podi della pueri-lit, della passivit, della tristezza per-ch abbandono fiducioso in Dio, ella ha attraver-so la prova della malattia e quel-la della notte della fede. Il terzo ele-mento che spicca nel-la vita del-la giovane santa e che a giudizio di Paolo VI altamente desiderabi-le per i nostri tempi lin-serimento re-alista nella co-munit in cui si chiamati a vi-vere nellistan-te. Per Teresa questa comu-nit coincideva di fatto con il rigido quadro della [sua] vita conventuale. Per iniziare ad agire - sono

    11Santa Teresa Dicembre 2014

  • 10 Santa Teresa Dicembre 2014

    Il 17 maggio 1925, nel cuore dellAnno Santo, con una liturgia che si protrae dalle 9,15 alle 13,45, Pio XI proclama santa Teresa di Lisieux. Il giovane Montini, che dallottobre dellanno precedente lavora presso la Segretaria di Sta-to, descrive ai suoi familiari lavve-nimento, a cui ha personalmente assistito, con le seguenti parole: La canonizzazione della Beata Teresa sta segnando il vertice per folla e movimento dellanno giubi-lare: avete fatto bene, tutto som-mato, a rimandare [il previsto viag-gio a Roma]. Non si trova manco un biglietto ! E sono assediato da cento parti!. Cenni alla figura di Teresa di Ges Bambino sono disse-minati anche in alcune delle omelie del periodo dellepi-scopato milanese (1955-63). Uno di essi presente in quella per la festa di Ognis-santi del 1957. Anticipando temi che verranno trattati nel Concilio (capitolo V della Lu-men Gentium sulluniversale vo-cazione alla santit nella Chiesa) larcivescovo spiega che la san-tit non la vocazione esclu-siva ed eccezionale di alcune grandi anime, perch tutti i fedeli hanno, proprio in quanto tali, una vocazione alla santi-t. La via maestra di questa vocazione la carit. Certo, anche se lopera della perfe-zione cristiana resta sempre unarte ardua e paziente, nella Chiesa vi posto per le pi diverse forme di santit: da quelle pi antiche che oggi pos-sono impressionare per la loro arditezza e severit a quelle pi semplici come quella di Teresa di Ges Bambino: Se non pos-sibile iniziare schiere di anime ai sentieri del Castello Interiore della

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    ni grande Teresa, la via dellinfanzia

    spirituale della piccola Teresa aperta a tutti.

    IL PONTIFICATOSe la figura delle santa carmelitana presente anche in alcuni dei di-scorsi delle udienze del mercoled dei quindici anni di pontificato si veda quella del 29 settembre dedi-cata al tema dellinfanzia spirituale nel 1973, a ricordo del centena-rio della nascita di Teresa, il papa indirizza al vescovo di Lisieux una lettera, nella quale traccia un breve e significativo profilo della giovane santa e ne mostra tutta lattualit per la vita dei cristiani.Il primo aspetto che egli evidenzia quello dellintimit con Dio. In un tempo in cui su Dio si allun-gata lombra del sospetto e le-sperienza religiosa definita come alienazione, la necessit di una preghiera contemplativa, disinte-ressata, gratuita si fa sempre pi pressante (). Teresa rappresenta soprattutto colei che ha creduto appassionatamente nellAmore di Dio, che ha vinto sotto il suo sguardo i piccoli dettagli quotidia-ni, stando alla sua presenza, che ha fatto di tutta la sua vita un col-loquio con lAmato. Coloro che sono alla ricerca dellessenziale troveranno in lei una guida in-comparabile. La seconda caratteristica della vita di Teresa che il papa sottolinea quella della speranza. Di fronte agli immensi problemi del mondo mol-ti uomini esperimentano un senso di radicale impotenza; ad altri il la-voro spesso risulta massacrante, oscuro, inutile; sulla vita di altri ancora la malattia e la persecuzio-ne sembrano stendere un velo soffocante e infine vi sono coloro che si rafforzano nel loro egoi-smo o nel piacere immediato. La

    vita di Teresa, con la piccola via maestra dellinfanzia spirituale una risposta a questo mondo cos carente e cos bisognoso di spe-ranza. Teresa insegna a non contare su se stessi, cosa che pu essere una virt o un limite, ma sullamore misterioso del Cristo che pi grande del nostro cuore. Grazie a questa via maestra, che agli anti-podi della pueri-lit, della passivit, della tristezza per-ch abbandono fiducioso in Dio, ella ha attraver-so la prova della malattia e quel-la della notte della fede. Il terzo ele-mento che spicca nel-la vita del-la giovane santa e che a giudizio di Paolo VI altamente desiderabi-le per i nostri tempi lin-serimento re-alista nella co-munit in cui si chiamati a vi-vere nellistan-te. Per Teresa questa comu-nit coincideva di fatto con il rigido quadro della [sua] vita conventuale. Per iniziare ad agire - sono

    11Santa Teresa Dicembre 2014

  • ancora le parole del pontefice - Teresa non ha atteso uno stile di vita ideale, una cerchia di persone perfette; diciamo piuttosto che ha contribuito a cambiarli dal di den-tro. Lumilt lo spazio dellamore. Il valore delle azioni si misura nel loro contenuto damore. La sua ri-cerca di Assoluto e la trascenden-za della sua carit le hanno per-messo di superare gli ostacoli o, piuttosto, di trasfigurare questi li-miti. con fiducia che ha raggiun-to immediatamente lessenziale della Chiesa, il suo Cuore, che ella non ha mai separato dal cuore di Ges. Avviandosi alla conclusione Paolo VI, esorta tutti i cristiani a guarda-re con fiducia alla santa di Lisieux e ai laici soggiunge: Che i laici vi trovino [nella vita di Teresa] il gusto della vita interiore, il dinamismo di una carit senza difetto, senza mai separare la loro opera terrena dalla realt del Cielo. Prima di rivolger-si al vescovo di Lisieux per inco-raggiarlo a far conoscere gli inse-gnamenti della santa, il papa cos si esprime: [Teresa] non si mai pentita, ha detto sul letto di morte di essersi donata allAmore. Dio Padre fedele; lamore di Ges non sbaglia; lo Spirito Santo viene in soccorso della nostra debolez-

    za. E la Chie-sa ha bisogno,

    prima di tutto, di santit.Il 1973 anche lanno del deci-mo anniversario

    della elezione a pontefice del papa brescia-no. Il 22 giu-gno, durante limportante discorso ai Cardinali e ai

    Vescovi della Curia Vaticana, Pao-lo VI si sofferma a parlare del sen-so della Chiesa. Lo fa con queste parole: La Chiesa! questo la-nelito profondo di tutta la nostra vita, il sospiro incessante, intrec-ciato di passione e di preghiera, di questi anni di Pontificato []. Ma per esprimere il nostro amore alla Chiesa, diremo, con un genio della santit, che questanno ab-biamo commemorato, Suor Teresa di Ges Bambino: Io amo la Chie-sa, mia madre! (cfr. Manoscritto B 4r). A met Anno Santo 1975 Paolo VI pubblica lesortazione apostolica Gaudete in Domino. Nel capitolo intitolato la gioia nel cuore dei santi, dove tra laltro si legge una bellissima definizione di santi (uomini a cui lo Spirito Santo consuma il cuore), egli accenna alla gioia nella vita di Maria Santis-sima, di S. Francesco, di S. Mas-similiano Kolbe e di S. Teresa di Lisieux. Di questultima, ricordan-do limmagine da lei usata delluc-cellino che, pur avvolto dalle nubi, continua a fissare la luce del sole

    invisibile che si nasconde alla sua fede (Cfr. Manoscritto B 4v), scrive: [Teresa] ci mostra la via coraggiosa dellabbandono nelle mani di Dio, al quale essa affida la propria piccolezza. Ma non per questo essa ignora il sentimento dellassenza di Dio, cosa di cui il nostro secolo, a suo modo, fa la dura esperienza.

    SOLO UNA STRAORDINARIA COINCIDENZA?Questa breve ricostruzione risulte-rebbe incompleta senza unultima osservazione di carattere crono-logico. Il 30 settembre 1897 nella vecchia chiesa del-la Pieve di Concesio (Brescia) e ad appe-na tre giorni dalla nascita (avvenuta il 26 settembre alle ore 21,55), Giovanni Batti-sta Montini, futu-ro Paolo VI, viene battezzato. Ad alcu-ne centinaia di chilo-

    metri pi a ovest di quel paesino bresciano, alle ore 19,15 a Lisieux muore S. Teresa di Ges Bambino. Jean Guitton commentava cos questa concomitanza di date: La coincidenza sarebbe meno straor-dinaria se, nel diario di sua sorella [di S. Teresa], Agnese di Ges, non fosse stato trovato questo passag-gio misterioso e affascinante: Il giorno 25 giugno, festa del Sacro Cuore, Teresa mostr a sua sorella il passaggio di un libro devoto che parlava dellapparizione di un bella Signora vestita di bianco presso un bambino battezzato. Teresa

    disse alla sorella: Pi tar-di andr anchio cos

    intorno ai bambini battezzati. Forse

    il primo incontro tra il futuro Ser-vo di Dio papa Paolo VI e S. Teresa di Ges Bambino co-

    minciato proprio la sera di quel 30

    settembre 1897.

    13Santa Teresa Dicembre 2014

    12 Santa Teresa Dicembre 2014

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    A ROMA! Abbiamo ricevuto da una cara coppia di amici di Bovolone (VR), Carlo ed Enrichetta, a Roma per le nozze doro, e volentieri pubblichiamo la foto dei due reliquiari, di Teresa e dei beati genitori, nella Basilica di s. Maria Maggiore a Roma e di papa Francesco, in piazza san Pietro per ludienza del 15 ottobre scorso, festa di santa Teresa dAvila. Nella foto del papa si vede una tradizionale zucca a fiasco contenente il mate perch fu grazie a questa infusione offerta al papa da una loro vicina, che i nostri amici hanno potuto incrociare il suo sguardo paterno.

  • ancora le parole del pontefice - Teresa non ha atteso uno stile di vita ideale, una cerchia di persone perfette; diciamo piuttosto che ha contribuito a cambiarli dal di den-tro. Lumilt lo spazio dellamore. Il valore delle azioni si misura nel loro contenuto damore. La sua ri-cerca di Assoluto e la trascenden-za della sua carit le hanno per-messo di superare gli ostacoli o, piuttosto, di trasfigurare questi li-miti. con fiducia che ha raggiun-to immediatamente lessenziale della Chiesa, il suo Cuore, che ella non ha mai separato dal cuore di Ges. Avviandosi alla conclusione Paolo VI, esorta tutti i cristiani a guarda-re con fiducia alla santa di Lisieux e ai laici soggiunge: Che i laici vi trovino [nella vita di Teresa] il gusto della vita interiore, il dinamismo di una carit senza difetto, senza mai separare la loro opera terrena dalla realt del Cielo. Prima di rivolger-si al vescovo di Lisieux per inco-raggiarlo a far conoscere gli inse-gnamenti della santa, il papa cos si esprime: [Teresa] non si mai pentita, ha detto sul letto di morte di essersi donata allAmore. Dio Padre fedele; lamore di Ges non sbaglia; lo Spirito Santo viene in soccorso della nostra debolez-

    za. E la Chie-sa ha bisogno,

    prima di tutto, di santit.Il 1973 anche lanno del deci-mo anniversario

    della elezione a pontefice del papa brescia-no. Il 22 giu-gno, durante limportante discorso ai Cardinali e ai

    Vescovi della Curia Vaticana, Pao-lo VI si sofferma a parlare del sen-so della Chiesa. Lo fa con queste parole: La Chiesa! questo la-nelito profondo di tutta la nostra vita, il sospiro incessante, intrec-ciato di passione e di preghiera, di questi anni di Pontificato []. Ma per esprimere il nostro amore alla Chiesa, diremo, con un genio della santit, che questanno ab-biamo commemorato, Suor Teresa di Ges Bambino: Io amo la Chie-sa, mia madre! (cfr. Manoscritto B 4r). A met Anno Santo 1975 Paolo VI pubblica lesortazione apostolica Gaudete in Domino. Nel capitolo intitolato la gioia nel cuore dei santi, dove tra laltro si legge una bellissima definizione di santi (uomini a cui lo Spirito Santo consuma il cuore), egli accenna alla gioia nella vita di Maria Santis-sima, di S. Francesco, di S. Mas-similiano Kolbe e di S. Teresa di Lisieux. Di questultima, ricordan-do limmagine da lei usata delluc-cellino che, pur avvolto dalle nubi, continua a fissare la luce del sole

    invisibile che si nasconde alla sua fede (Cfr. Manoscritto B 4v), scrive: [Teresa] ci mostra la via coraggiosa dellabbandono nelle mani di Dio, al quale essa affida la propria piccolezza. Ma non per questo essa ignora il sentimento dellassenza di Dio, cosa di cui il nostro secolo, a suo modo, fa la dura esperienza.

    SOLO UNA STRAORDINARIA COINCIDENZA?Questa breve ricostruzione risulte-rebbe incompleta senza unultima osservazione di carattere crono-logico. Il 30 settembre 1897 nella vecchia chiesa del-la Pieve di Concesio (Brescia) e ad appe-na tre giorni dalla nascita (avvenuta il 26 settembre alle ore 21,55), Giovanni Batti-sta Montini, futu-ro Paolo VI, viene battezzato. Ad alcu-ne centinaia di chilo-

    metri pi a ovest di quel paesino bresciano, alle ore 19,15 a Lisieux muore S. Teresa di Ges Bambino. Jean Guitton commentava cos questa concomitanza di date: La coincidenza sarebbe meno straor-dinaria se, nel diario di sua sorella [di S. Teresa], Agnese di Ges, non fosse stato trovato questo passag-gio misterioso e affascinante: Il giorno 25 giugno, festa del Sacro Cuore, Teresa mostr a sua sorella il passaggio di un libro devoto che parlava dellapparizione di un bella Signora vestita di bianco presso un bambino battezzato. Teresa

    disse alla sorella: Pi tar-di andr anchio cos

    intorno ai bambini battezzati. Forse

    il primo incontro tra il futuro Ser-vo di Dio papa Paolo VI e S. Teresa di Ges Bambino co-

    minciato proprio la sera di quel 30

    settembre 1897.

    13Santa Teresa Dicembre 2014

    12 Santa Teresa Dicembre 2014

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    A ROMA! Abbiamo ricevuto da una cara coppia di amici di Bovolone (VR), Carlo ed Enrichetta, a Roma per le nozze doro, e volentieri pubblichiamo la foto dei due reliquiari, di Teresa e dei beati genitori, nella Basilica di s. Maria Maggiore a Roma e di papa Francesco, in piazza san Pietro per ludienza del 15 ottobre scorso, festa di santa Teresa dAvila. Nella foto del papa si vede una tradizionale zucca a fiasco contenente il mate perch fu grazie a questa infusione offerta al papa da una loro vicina, che i nostri amici hanno potuto incrociare il suo sguardo paterno.

  • Lo scorso 3 ottobre, per ce-lebrare i 60 anni del campa-nile della basilica ed in vista dellanalogo anniversario

    delle sue campane, insieme alla Associazione Suonatori di Campa-ne a sistema veronese (www.cam-panesistemaveronese.it) abbiamo organizzato un piccolo convegno, decisamente riuscito, sulla storia dellarte campanaria a Verona (a cura di Nicola Patria) e sulle cam-pane di Santa Teresa (a cura di Luca Chiavegato). In questa rubri-ca vi presentiamo, senza altri com-menti, le parole che proclamano le nostre nove campane.Su TUTTE LE CAMPANE vi alla base della corona la scritta Vero-na, la ragione sociale in stemma Daciano Colbachini e Figli Padova Pontificia Fonderia, lo stemma di Papa Pio XII, lo stemma della ba-silica veronese Santuario Basilica Tombetta, lo scudo del Carmelo con il cartiglio, ma senza il motto Zelo Zelantus Sum Pro Domino Deo Exercituum e il periodo del-la commissione ai fonditori pado-vani A.(nno) M.(ariano) MCMLIV MCMLV. Esse sono caratteriz-zate da un motto in latino ed uno in italiano. 1) Sulla CAMPANA Maggiore leg-giamo: NUNTIO ORAS, SIGNO DIES, PLORO, ROGO, CONCI-NO LAETA, PLANGO FUNERA (Annuncio le ore, segno i gior-ni, supplico, domando, celebro i giorni lieti, piango i funerali), sulla gola della campana, A S. TERESA B.G. I SUOI DEVOTI A. M. MCM-

    LIV MCMLV sulla gola. O VIRGO CHRISTO AMABILIS CAELISTI-BUS NUNC GAUDIS FRUENS AB ARCE SIDERUM QUAS LACRITER PROMISERAS ROSAS MEMEN-TO SPARGERE (O Vergine amabile a Cristo, ora che godi delle gioie del cielo ricordati di spargere dalla volta celeste prontamente le rose promesse) sul dorso, NESSUNO MI INVOCHERA SENZA AVERNE RISPOSTA sul dorso.2) Sulla CAMPANA Seconda leg-giamo: ILLUMINA NOS DOMINE EXEMPLIS FAMILIE TUAE (Illumi-naci Signore, con gli esempi della tua famiglia), sulla gola della cam-pana, I FEDELI DI TOMBETTA A.M. MCMLIV MCMLV, sulla gola, SE-GUITE LA MIA PICCOLA VIA PER-CHE E SICURA, sul dorso.

    15Santa Teresa Dicembre 2014

    14 Santa Teresa Dicembre 2014

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    p. Giacomo Gubert ocd

    Sella ricorrenza del 400 anniversario della mor-te di p. Jernimo Gra-cin, carmelitano scalzo,

    amico e consigliere di Santa Te-resa che mor come carmelitano dellantica osservanza a Bruxelles il 21 settembre 1614, stata ce-lebrata nella chiesa dei carmelitani scalzi di questa citt unEucaristia presieduta dal p. Generale, Sa-verio Cannistr, insieme a p. Fer-nando Milln, Priore Generale O. Carm. Nella sua omelia p. Saverio ha voluto approssimarsi alla vita di Gracin con un atteggiamento di affettuosa attenzione che spet-ta ad un fratello che contempla nellaltro limpronta di Dio, nel cui ossequio p. Graziano volle vivere secondo la Regola del Carmelo. Gracin - ha affermato p. Saverio - il Paolo di Teresa, pieno di zelo evangelico e, nello stesso tempo, un uomo debole che, come egli

    stesso confessa allinizio della sua Peregrinazione di Anastasio, pu vantarsi delle sue tribolazio-ni. Visse con la Madre Teresa e le sue monache scalze un rappor-to fortemente innovativo, fatto di assoluta reciprocit e simpregn del suo spirito missionario, mante-nendo sempre un autentico spiri-to contemplativo anche in mezzo alle molteplici attivit di governo e gli impegni pastorali. Delicato e senza armature in unepoca di ferro - concludeva il p. Genera-le - Jernimo Gracin lott senza mai voltare le spalle in tutte le bat-taglie, e per questo motivo dovet-te pagare un caro prezzo davanti agli occhi degli uomini. Tuttavia vinse la battaglia pi importante di tutte, quella di vivere secondo il Vangelo che predic. Terminata lEucaristia, p. Saverio ha scoper-to in chiesa una targa a ricordo di questo insigne carmelitano.

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    P. JERNIMO GRACIN PARLANO ANCHE...nel IV centenario della morte le campane di Tombetta

  • Lo scorso 3 ottobre, per ce-lebrare i 60 anni del campa-nile della basilica ed in vista dellanalogo anniversario

    delle sue campane, insieme alla Associazione Suonatori di Campa-ne a sistema veronese (www.cam-panesistemaveronese.it) abbiamo organizzato un piccolo convegno, decisamente riuscito, sulla storia dellarte campanaria a Verona (a cura di Nicola Patria) e sulle cam-pane di Santa Teresa (a cura di Luca Chiavegato). In questa rubri-ca vi presentiamo, senza altri com-menti, le parole che proclamano le nostre nove campane.Su TUTTE LE CAMPANE vi alla base della corona la scritta Vero-na, la ragione sociale in stemma Daciano Colbachini e Figli Padova Pontificia Fonderia, lo stemma di Papa Pio XII, lo stemma della ba-silica veronese Santuario Basilica Tombetta, lo scudo del Carmelo con il cartiglio, ma senza il motto Zelo Zelantus Sum Pro Domino Deo Exercituum e il periodo del-la commissione ai fonditori pado-vani A.(nno) M.(ariano) MCMLIV MCMLV. Esse sono caratteriz-zate da un motto in latino ed uno in italiano. 1) Sulla CAMPANA Maggiore leg-giamo: NUNTIO ORAS, SIGNO DIES, PLORO, ROGO, CONCI-NO LAETA, PLANGO FUNERA (Annuncio le ore, segno i gior-ni, supplico, domando, celebro i giorni lieti, piango i funerali), sulla gola della campana, A S. TERESA B.G. I SUOI DEVOTI A. M. MCM-

    LIV MCMLV sulla gola. O VIRGO CHRISTO AMABILIS CAELISTI-BUS NUNC GAUDIS FRUENS AB ARCE SIDERUM QUAS LACRITER PROMISERAS ROSAS MEMEN-TO SPARGERE (O Vergine amabile a Cristo, ora che godi delle gioie del cielo ricordati di spargere dalla volta celeste prontamente le rose promesse) sul dorso, NESSUNO MI INVOCHERA SENZA AVERNE RISPOSTA sul dorso.2) Sulla CAMPANA Seconda leg-giamo: ILLUMINA NOS DOMINE EXEMPLIS FAMILIE TUAE (Illumi-naci Signore, con gli esempi della tua famiglia), sulla gola della cam-pana, I FEDELI DI TOMBETTA A.M. MCMLIV MCMLV, sulla gola, SE-GUITE LA MIA PICCOLA VIA PER-CHE E SICURA, sul dorso.

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    Sella ricorrenza del 400 anniversario della mor-te di p. Jernimo Gra-cin, carmelitano scalzo,

    amico e consigliere di Santa Te-resa che mor come carmelitano dellantica osservanza a Bruxelles il 21 settembre 1614, stata ce-lebrata nella chiesa dei carmelitani scalzi di questa citt unEucaristia presieduta dal p. Generale, Sa-verio Cannistr, insieme a p. Fer-nando Milln, Priore Generale O. Carm. Nella sua omelia p. Saverio ha voluto approssimarsi alla vita di Gracin con un atteggiamento di affettuosa attenzione che spet-ta ad un fratello che contempla nellaltro limpronta di Dio, nel cui ossequio p. Graziano volle vivere secondo la Regola del Carmelo. Gracin - ha affermato p. Saverio - il Paolo di Teresa, pieno di zelo evangelico e, nello stesso tempo, un uomo debole che, come egli

    stesso confessa allinizio della sua Peregrinazione di Anastasio, pu vantarsi delle sue tribolazio-ni. Visse con la Madre Teresa e le sue monache scalze un rappor-to fortemente innovativo, fatto di assoluta reciprocit e simpregn del suo spirito missionario, mante-nendo sempre un autentico spiri-to contemplativo anche in mezzo alle molteplici attivit di governo e gli impegni pastorali. Delicato e senza armature in unepoca di ferro - concludeva il p. Genera-le - Jernimo Gracin lott senza mai voltare le spalle in tutte le bat-taglie, e per questo motivo dovet-te pagare un caro prezzo davanti agli occhi degli uomini. Tuttavia vinse la battaglia pi importante di tutte, quella di vivere secondo il Vangelo che predic. Terminata lEucaristia, p. Saverio ha scoper-to in chiesa una targa a ricordo di questo insigne carmelitano.

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    P. JERNIMO GRACIN PARLANO ANCHE...nel IV centenario della morte le campane di Tombetta

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    3) Sulla CAMPANA Terza leggia-mo: REGINA DECOR CARMELI DEDISTI NOBIS SIGNUM PRO-TECTIONIS TUAE (Regina e De-coro del Carmelo che ci hai dato il segno della tua protezione), sulla gola ..., sulla gola della campana, MARIA E PIU MADRE CHE RE-GINA OH COME AMO LA VER-GINE SANTA, sul dorso. 4) Sulla CAMPANA Quarta leggia-mo: O JOSEF EXEMPLAR OPI-FICUM FAC NOS INNOCUAM DECURRERE VITA (O Giuseppe, operario esemplare, fa che vivia-mo nella giustizia tutta la nostra vita), sulla gola ...., sulla gola della campana, LA MIA AMINA NON HA MAI CERCATO CHE LA VERITA, sul dorso.5) Sulla CAMPANA Quinta leggia-mo: SANCTA MATER TERESIA RESPICE DE COELO ET VIDE ET

    VISITA VINEAM ESTAM (Santa Madre Teresa guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna), sulla gola ..., sulla gola della campana, E COSI DOLCE CHIAMARE DIO NOSTRO PADRE, sul dorso.6) Sulla CAMPANA Sesta leggia-mo: RUTILANTE TUAE SAPIEN-TIAE LUMINE IRRADIA NOSTRAS TENEBRAS (Illumina le nostre te-nebre con la luce rutilante della tua sapienza), sulla gola ..., sulla gola della campana, DOPO LA MIA MORTE FARO CADERE UNA PIOGGIA DI ROSE, sul dorso.7) Sulla CAMPANA Settima leg-giamo: NOS ZENO, VERONAE POPULO PASTOR AMABILIS E SUPERUM PROTEGE SEDIBUS (Zeno, pastore amato dal popolo di Verona, proteggici dal cielo) , sulla gola ...., sulla gola della campana, IO VOGLIO PASSARE IL MIO CIE-LO FACENDO DEL BENE SULLA TERRA, sul dorso.8) Sulla CAMPANA Ottava leggia-mo: O FIDEI INTEGRITATIS ET EC-CLESIASTICAE LIBERTATIS PRO-PUGNATOR INVICTUS RESPICE NOS TUA MIRA SUAVITATE (O propugnatore dellintegrit della fede e della libert della Chiesa, in-vitto guardaci con la tua ammirabi-le soavit), sulla gola della campa-na, A.M. MCMVIV MCMLV, sulla gola della campana, ECCO LA SANTA PIU GRANDE DEI TEMPI MODERNI, sul dorso.9) Sulla CAMPANA Nona leggia-mo: PARVULA VIRGO SANGUI-NE EFFUSO MERUIT SERENUM SCANDERE COELUM (La piccola vergine merit per il sangue sparso di salire nel cielo sereno), sulla gola della campana, A.M. MCMVIV MCMLV, sulla gola della campa-na, I PICCOLI SARANNO GUIDATI CON ESTREMA DOLCEZZA, sul dorso.

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    VISITA VINEAM ESTAM (Santa Madre Teresa guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna), sulla gola ..., sulla gola della campana, E COSI DOLCE CHIAMARE DIO NOSTRO PADRE, sul dorso.6) Sulla CAMPANA Sesta leggia-mo: RUTILANTE TUAE SAPIEN-TIAE LUMINE IRRADIA NOSTRAS TENEBRAS (Illumina le nostre te-nebre con la luce rutilante della tua sapienza), sulla gola ..., sulla gola della campana, DOPO LA MIA MORTE FARO CADERE UNA PIOGGIA DI ROSE, sul dorso.7) Sulla CAMPANA Settima leg-giamo: NOS ZENO, VERONAE POPULO PASTOR AMABILIS E SUPERUM PROTEGE SEDIBUS (Zeno, pastore amato dal popolo di Verona, proteggici dal cielo) , sulla gola ...., sulla gola della campana, IO VOGLIO PASSARE IL MIO CIE-LO FACENDO DEL BENE SULLA TERRA, sul dorso.8) Sulla CAMPANA Ottava leggia-mo: O FIDEI INTEGRITATIS ET EC-CLESIASTICAE LIBERTATIS PRO-PUGNATOR INVICTUS RESPICE NOS TUA MIRA SUAVITATE (O propugnatore dellintegrit della fede e della libert della Chiesa, in-vitto guardaci con la tua ammirabi-le soavit), sulla gola della campa-na, A.M. MCMVIV MCMLV, sulla gola della campana, ECCO LA SANTA PIU GRANDE DEI TEMPI MODERNI, sul dorso.9) Sulla CAMPANA Nona leggia-mo: PARVULA VIRGO SANGUI-NE EFFUSO MERUIT SERENUM SCANDERE COELUM (La piccola vergine merit per il sangue sparso di salire nel cielo sereno), sulla gola della campana, A.M. MCMVIV MCMLV, sulla gola della campa-na, I PICCOLI SARANNO GUIDATI CON ESTREMA DOLCEZZA, sul dorso.

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    Cari fratelli e sorelle nel Carmelo, vorrei parlarvi brevemente di questo figlio del Carmelo a par-

    tire dalle due grandi tappe della sua vita, entrambe significative. Dapprima, il giovane laico Nico-las Herman tale era il suo nome civile quindi il fratello laico ocd Lorenzo della Resurrezione.

    I. NICOLAS HERMAN,GIOVANE LAICOGi dal punto di vista semplice-mente umano e cristiano, questo primo periodo della sua vita sti-molante per noi che camminiamo alla luce di Cristo e del Carmelo, sia nella vita laicale, sia come reli-giosi o religiose.Nel 1614 in data sconosciuta Nicolas viene battezzato nellu-mile chiesa del piccolo villaggio di Hrimnil nella Lorena, attual-mente regione francese ma alle-poca Granducato indipendente. Non sappiamo quasi nulla della sua famiglia e della sua educa-zione in questambiente rurale. Ma un avvenimento lo segna per tutta la vita. A diciotto anni, du-rante linverno, contemplando un albero spoglio e pensando al risveglio cosmico che riaccade nella natura ad ogni primavera, Nicolas afferrato da unintui-zione profonda della Presenza e della Provvidenza divina, fonte di Vita che non cessa mai di manife-starsi. La sua intelligenza invasa da una luce completamente nuo-va, da una fede ridestata. Dio si

    fa vicino, presente in tutte le cose. Questesperienza del Dio vivente simprimer profondamente nella sua anima.Ma la vita dura nella Lorena di quel tempo, coinvolta nella terri-bile guerra dei TrentAnni cos distruttiva, omicida, immorale. Nicolas arruolato nellesercito del Granduca. In questo periodo tormentato, la sua anima perde-r la bella visione dei suoi diciot-to anni; pi tardi si lamenter dei peccati commessi (ma non sap-piamo esattamente a che cosa si riferisca). Pi volte si trova a faccia a faccia con la morte. Nel 1635 gravemente ferito durante lassedio della citt di Ramber-villers, che il Granduca di Lorena cerca di riconquistare. Nicolas ricondotto al suo villaggio natale. E mentre il suo corpo si ristabili-sce, pian piano guarisce anche la sua anima.Qualche tempo dopo, entra in contatto con un gentiluomo ere-mita e decide di condividere la sua vita solitaria. Ma non la

    FRA LORENZO DELLA RESURREZIONE

    P. Saverio Cannistr, O.C.D. Preposito Generale dellOrdine

    Quarto centenario della sua nascita (1614-1691)

    P. Saverio Cannistr ocd, preposito

    generale deicarmelitani scalzi

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    Cari fratelli e sorelle nel Carmelo, vorrei parlarvi brevemente di questo figlio del Carmelo a par-

    tire dalle due grandi tappe della sua vita, entrambe significative. Dapprima, il giovane laico Nico-las Herman tale era il suo nome civile quindi il fratello laico ocd Lorenzo della Resurrezione.

    I. NICOLAS HERMAN,GIOVANE LAICOGi dal punto di vista semplice-mente umano e cristiano, questo primo periodo della sua vita sti-molante per noi che camminiamo alla luce di Cristo e del Carmelo, sia nella vita laicale, sia come reli-giosi o religiose.Nel 1614 in data sconosciuta Nicolas viene battezzato nellu-mile chiesa del piccolo villaggio di Hrimnil nella Lorena, attual-mente regione francese ma alle-poca Granducato indipendente. Non sappiamo quasi nulla della sua famiglia e della sua educa-zione in questambiente rurale. Ma un avvenimento lo segna per tutta la vita. A diciotto anni, du-rante linverno, contemplando un albero spoglio e pensando al risveglio cosmico che riaccade nella natura ad ogni primavera, Nicolas afferrato da unintui-zione profonda della Presenza e della Provvidenza divina, fonte di Vita che non cessa mai di manife-starsi. La sua intelligenza invasa da una luce completamente nuo-va, da una fede ridestata. Dio si

    fa vicino, presente in tutte le cose. Questesperienza del Dio vivente simprimer profondamente nella sua anima.Ma la vita dura nella Lorena di quel tempo, coinvolta nella terri-bile guerra dei TrentAnni cos distruttiva, omicida, immorale. Nicolas arruolato nellesercito del Granduca. In questo periodo tormentato, la sua anima perde-r la bella visione dei suoi diciot-to anni; pi tardi si lamenter dei peccati commessi (ma non sap-piamo esattamente a che cosa si riferisca). Pi volte si trova a faccia a faccia con la morte. Nel 1635 gravemente ferito durante lassedio della citt di Ramber-villers, che il Granduca di Lorena cerca di riconquistare. Nicolas ricondotto al suo villaggio natale. E mentre il suo corpo si ristabili-sce, pian piano guarisce anche la sua anima.Qualche tempo dopo, entra in contatto con un gentiluomo ere-mita e decide di condividere la sua vita solitaria. Ma non la

    FRA LORENZO DELLA RESURREZIONE

    P. Saverio Cannistr, O.C.D. Preposito Generale dellOrdine

    Quarto centenario della sua nascita (1614-1691)

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    isua strada. Intuisce certamente il valore di Dio, ma la fonte della preghiera non fluisce cos come se limmaginava. Emigra a Parigi, dove lo ritroviamo a servizio di un notabile. Ma nemmeno questo il posto dove Dio lo vuole.Soffermiamoci ancora un attimo presso Nicolas giovane laico. In circostanze dure ha imparato a conoscere la vita e a conosce-re il mondo. Nel combattimento per la vita, ha vissuto lo sconvol-gimento di una lunga e terribile guerra, lirritazione e lo sgomen-to di tante situazioni angosciose, lesperienza della povert e della carestia. Ha scoperto anche la debolezza della propria natura umana, dei suoi peccati di cui conserver per tutta la vita lumi-le consapevolezza, come laveva fatto prima di lui la sua madre spi-rituale, santa Teresa di Ges.Ma lamore vincer. Nicolas non meriter il biasimo dellAngelo

    dellApocalisse: Ho da rimprove-rarti di avere abbandonato il tuo primo amore (Ap 2,4). Soldato, ferito, emigrante, operaio, il gio-vane laico ritrova la fiamma della luminosa divina Presenza dei suoi diciottanni. Nel cuore del mondo e in piena lotta, lentamente si svi-luppa in lui questanima cristiana e carmelitana che si apre senza limiti a Dio, alla sua grazia, ai suoi desideri concreti.Nicolas resta un esempio di risve-glio spirituale, di lenta resurrezio-ne: egli per noi tutti un silenzioso appello, un dolce invito.

    II. FRA LORENZODELLA RESURREZIONEA Parigi, Nicolas Herman entra in relazione col convento San Giuseppe dei Carmelitani Scalzi in rue de Vaugirard, una grande e fervente comunit. Nel giugno 1640, allet di 26 anni, vi entra come fratello converso (frater donatus, dicono le Costituzioni) e due mesi dopo riceve labito (che a quel tempo era abbastanza diverso da quello dei frati chierici, poich non aveva cappuccio n mantello bianco; i frati conversi occupavano allora gli ultimi posti in refettorio e in coro). Dora in-nanzi porter il nome di fra Lo-renzo della Resurrezione.Dopo due mesi di postulanda-to e due anni di noviziato, il 14 agosto 1642 vigilia della festa dellAssunzione della Santa Ver-gine Lorenzo (che ha ormai 28 anni) pronuncia i suoi voti perpe-tui come frate converso. Le Co-stituzioni dellOrdine dichiarava-no che questi frati non chierici devono essere devoti, semplici, fedeli e dediti al lavoro, poich sono chiamati al lavoro; non hanno voce nel capitolo conven-tuale, non partecipano alla recita

    dellUfficio corale e quando non possono presenziare allorazione mentale a motivo dei loro impegni domestici, devono pregare in al-tri momenti stabiliti dal Superiore, spesso la sera o durante la notte.Su di loro ricade perci molto la-voro manuale; ritroveremo fra Lo-renzo come cuoco della grande comunit, poi come ciabattino, spesso come aiutante in chiesa (per esempio per servire le nu-merose Messe dei fratelli sacer-doti, dato che a quel tempo non esisteva la concelebrazione) ma anche per via, per le commis-sioni necessarie e talvolta per la questua, nonch in viaggio fino in Borgogna e nellAuvergne a far provviste.

    UN INIZIO DIFFICILE,POI LA GRANDE GIOIAEcco dunque Nicolas Herman ca-tapultato in un nuovo ambiente: un cambiamento incisivo come quelli che ognuno di noi pu sperimen-tare nella propria esistenza, sia secolare che religiosa: un traslo-co, un nuovo impiego, una nuova situazione di lavoro, di abitazione, dinserimento nella vita comunita-ria, familiare, sociale Entrando in una nuova vita con nuove sfide, nuovi compagni e nuovi doveri, fra Lorenzo non si tuffa alla cieca. Sa che il Dio della grazia lo attende e lui vuole realmente donarsi a Dio senzalcun limite. A una religio-sa che conosce bene, egli scrive (parlando alla terza persona): Voi saprete che la sua cura principa-le, in pi di quarantanni dacch si trova nella vita religiosa, stata quella di essere sempre con Dio, di non fare nulla, di non dire nulla e di non pensare nulla che possa dispiacergli, senzaltro scopo che quello del suo puro amore.Ma a un religioso sacerdote,

    probabilmente il suo confessore (pienamente istruito sulle sue grandi miserie come anche sul-le grandi grazie di cui Dio favo-risce la sua anima) in ogni caso un consigliere spirituale , egli ri-corda un altro aspetto:

    Quando entrai in religione presi la risoluzione di darmi tutto a Dio in riparazione dei miei peccati e di ri-nunciare per amor suo a tutto ci che non era Lui. Durante i primi

    Il convento dei carmelitani di Parigi,

    in rue deVaugirard, dove

    visse fra Lorenzo.

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    isua strada. Intuisce certamente il valore di Dio, ma la fonte della preghiera non fluisce cos come se limmaginava. Emigra a Parigi, dove lo ritroviamo a servizio di un notabile. Ma nemmeno questo il posto dove Dio lo vuole.Soffermiamoci ancora un attimo presso Nicolas giovane laico. In circostanze dure ha imparato a conoscere la vita e a conosce-re il mondo. Nel combattimento per la vita, ha vissuto lo sconvol-gimento di una lunga e terribile guerra, lirritazione e lo sgomen-to di tante situazioni angosciose, lesperienza della povert e della carestia. Ha scoperto anche la debolezza della propria natura umana, dei suoi peccati di cui conserver per tutta la vita lumi-le consapevolezza, come laveva fatto prima di lui la sua madre spi-rituale, santa Teresa di Ges.Ma lamore vincer. Nicolas non meriter il biasimo dellAngelo

    dellApocalisse: Ho da rimprove-rarti di avere abbandonato il tuo primo amore (Ap 2,4). Soldato, ferito, emigrante, operaio, il gio-vane laico ritrova la fiamma della luminosa divina Presenza dei suoi diciottanni. Nel cuore del mondo e in piena lotta, lentamente si svi-luppa in lui questanima cristiana e carmelitana che si apre senza limiti a Dio, alla sua grazia, ai suoi desideri concreti.Nicolas resta un esempio di risve-glio spirituale, di lenta resurrezio-ne: egli per noi tutti un silenzioso appello, un dolce invito.

    II. FRA LORENZODELLA RESURREZIONEA Parigi, Nicolas Herman entra in relazione col convento San Giuseppe dei Carmelitani Scalzi in rue de Vaugirard, una grande e fervente comunit. Nel giugno 1640, allet di 26 anni, vi entra come fratello converso (frater donatus, dicono le Costituzioni) e due mesi dopo riceve labito (che a quel tempo era abbastanza diverso da quello dei frati chierici, poich non aveva cappuccio n mantello bianco; i frati conversi occupavano allora gli ultimi posti in refettorio e in coro). Dora in-nanzi porter il nome di fra Lo-renzo della Resurrezione.Dopo due mesi di postulanda-to e due anni di noviziato, il 14 agosto 1642 vigilia della festa dellAssunzione della Santa Ver-gine Lorenzo (che ha ormai 28 anni) pronuncia i suoi voti perpe-tui come frate converso. Le Co-stituzioni dellOrdine dichiarava-no che questi frati non chierici devono essere devoti, semplici, fedeli e dediti al lavoro, poich sono chiamati al lavoro; non hanno voce nel capitolo conven-tuale, non partecipano alla recita

    dellUfficio corale e quando non possono presenziare allorazione mentale a motivo dei loro impegni domestici, devono pregare in al-tri momenti stabiliti dal Superiore, spesso la sera o durante la notte.Su di loro ricade perci molto la-voro manuale; ritroveremo fra Lo-renzo come cuoco della grande comunit, poi come ciabattino, spesso come aiutante in chiesa (per esempio per servire le nu-merose Messe dei fratelli sacer-doti, dato che a quel tempo non esisteva la concelebrazione) ma anche per via, per le commis-sioni necessarie e talvolta per la questua, nonch in viaggio fino in Borgogna e nellAuvergne a far provviste.

    UN INIZIO DIFFICILE,POI LA GRANDE GIOIAEcco dunque Nicolas Herman ca-tapultato in un nuovo ambiente: un cambiamento incisivo come quelli che ognuno di noi pu sperimen-tare nella propria esistenza, sia secolare che religiosa: un traslo-co, un nuovo impiego, una nuova situazione di lavoro, di abitazione, dinserimento nella vita comunita-ria, familiare, sociale Entrando in una nuova vita con nuove sfide, nuovi compagni e nuovi doveri, fra Lorenzo non si tuffa alla cieca. Sa che il Dio della grazia lo attende e lui vuole realmente donarsi a Dio senzalcun limite. A una religio-sa che conosce bene, egli scrive (parlando alla terza persona): Voi saprete che la sua cura principa-le, in pi di quarantanni dacch si trova nella vita religiosa, stata quella di essere sempre con Dio, di non fare nulla, di non dire nulla e di non pensare nulla che possa dispiacergli, senzaltro scopo che quello del suo puro amore.Ma a un religioso sacerdote,

    probabilmente il suo confessore (pienamente istruito sulle sue grandi miserie come anche sul-le grandi grazie di cui Dio favo-risce la sua anima) in ogni caso un consigliere spirituale , egli ri-corda un altro aspetto:

    Quando entrai in religione presi la risoluzione di darmi tutto a Dio in riparazione dei miei peccati e di ri-nunciare per amor suo a tutto ci che non era Lui. Durante i primi

    Il convento dei carmelitani di Parigi,

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    icontinue e cos grandi, da poter-le moderare a mala pena. Se tal-volta si assenta un po troppo da questa divina presenza, Dio si fa subito sentire nella sua anima per richiamarlo; ci gli accade spesso quando pi impegnato nelle sue occupazioni esteriori. Risponde con grande fedelt a queste at-trattive interiori: con unelevazio-ne verso Dio o con uno sguardo dolce e amoroso, oppure con qualche parola che lamore pro-duce in questi incontri. [] Le-sperienza di queste cose lo rende cos certo che Dio sempre nel fondo della sua anima, che non pu concepirne alcun dub-bio, qualunque cosa fac-cia e gli accada.

    LO SPIRITO DEL CARMELOSottolineiamo il fat-to che, entrando al Carmelo, fra Loren-zo ha trovato una co-munit fervente nella quale lo spirito della Riforma teresiana era ben vivo. Proprio a Parigi i con-fratelli di Lorenzo hanno tradotto le opere della santa madre Tere-sa e di Giovanni della Croce. Nel corso di prediche e conferenze, oppure nei consigli dei suoi supe-riori e confessori, al nostro cuoco certamente accaduto spesso dintendere le parole della nostra santa madre Teresa che ci ricor-da che non bisogna affatto af-fliggersi quando lobbedienza vi chiede di applicarvi a cose este-riori: vi mettesse pure in cucina, siate persuase che il Signore in mezzo alle pentole e verrebbe ad aiutarvi, interiormente ed esterior-mente, [] tanto pi che il vero amante non cessa mai damare e pensa sempre allamato! []

    Per necessario che nelle no-stre opere, anche se non agissi-mo che per obbedienza e carit, cerchiamo sempre di non distrarci e di volgerci interiormente verso Dio (Fondazioni, cap. 5)Per quanto riguarda larmoniosa e fruttuosa unione di contemplazio-ne e azione, il nostro fra Lorenzo anchegli intensamente attivo e profondamente contemplativo offre dei suggerimenti pertinenti ai sacerdoti e agli studenti carmeli-tani, ma anche alle nostre sorelle contemplative e ad ogni cristiano laico o religioso, quando ci acca-de di essere chiamati agli impegni

    quotidiani e al servizio apo-stolico, umile e nascosto

    oppure glorioso e rico-nosciuto.

    LUOMOE LA GUIDAPer conoscere fra Lorenzo, la cosa mi-gliore da fare leg-

    gere le sue Massime spirituali e le Lettere,

    il cui testo autentico stato recentemente ritrovato

    in modo provvidenziale. Si scopre in fra Lorenzo un uomo intelligen-te, assolutamente onesto; ha lo spirito limpido e va allessenzia-le; la sua dottrina fondata sia sulla fede che su una profonda esperienza di Dio; la sua parola semplice ma convincente; ci che dice sempre ricco e dotato di senso; consulta talvolta dei libri, come dice lui stesso, perch non trascura la sua nutriente lettura spirituale; si sente che ha un cuo-re aperto e una natura retta; ha un buon senso dellumorismo e non mena il can per laia.Ha degli amici celebri che lo sti-mano molto. Il futuro biografo di Lorenzo, Joseph de Beaufort, vi-

    anni, nelle mie preghiere mi de-dicavo ordinariamente ai pensieri sulla morte, sul giudizio, sullinfer-no, sul paradiso e sui miei pecca-ti. Ho continuato in questo modo per qualche anno, applicandomi con cura durante il resto del gior-no e anche durante il mio lavoro alla presenza di Dio, che conside-ravo sempre presso di me, spes-so anche nel fondo del mio cuore. Ci mi diede una cos alta stima di Dio, che su questo punto solo la fede poteva soddisfarmi. Feci insensibilmente la stessa cosa durante le mie preghiere, e que-sto mi procurava grandi dolcezze e grandi consolazioni. Ecco da dove ho iniziato.

    Ma ecco il rovescio, doloroso, della sua esperienza spirituale :Le dir tuttavia che durante i pri-mi dieci anni ho sofferto molto. La causa di tutti i miei mali erano linquietudine che avevo di non appartenere a Dio come lavrei desiderato, i miei peccati passati

    sempre presenti ai miei occhi e le grandi grazie che Dio mi conce-deva. Durante tutto questo tempo cadevo spesso ma mi rialzavo su-bito. Mi sembrava che le creature e Dio stesso fossero contro di me e che soltanto la fede fosse a mio favore. Ero talvolta turbato dal pensiero che ci era solo un effet-to della mia presunzione, che pre-tendevo di essere subito l dove gli altri non arrivano che a prezzo di fatica; altre volte pensavo che ero belle dannato, che non cera alcuna salvezza per me. Quando ormai ero rassegnato a terminare i miei giorni in tali turbamenti e in-quietudini che non hanno affat-to diminuito la fiducia che avevo nel mio Dio e che non sono serviti che ad aumentare la mia fede , mi ritrovai improvvisamente cam-biato e la mia anima, che fino ad allora era stata sempre turbata, si sent in una profonda pace inte-riore, come nel suo centro e in un luogo di riposo.

    Da questa lettera si pu facilmen-te dedurre che fra Lorenzo che si trova in religione da oltre qua-rantanni ha attraversato unin-tensa notte dellanima durante i primi dieci anni della sua vita

    religiosa, e che in seguito vi sono trentanni di grandi gio-

    ie interiori, come dice lui stes-so nella lettera alla religiosa che abbiamo gi citato, nella quale cinforma maggiormente sulla sua pratica costante della Presenza di Dio e sugli effetti positivi che ne trae:

    Attualmente si cos abituato a questa divina presenza, che ne riceve continui soccorsi in ogni occasione. Sono circa trentanni che la sua anima gode di gioie interiori cos

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    Fra Lorenzo in cucina

  • Santa Teresa Dicembre 2014Santa Teresa Dicembre 2014 21

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    icontinue e cos grandi, da poter-le moderare a mala pena. Se tal-volta si assenta un po troppo da questa divina presenza, Dio si fa subito sentire nella sua anima per richiamarlo; ci gli accade spesso quando pi impegnato nelle sue occupazioni esteriori. Risponde con grande fedelt a queste at-trattive interiori: con unelevazio-ne verso Dio o con uno sguardo dolce e amoroso, oppure con qualche parola che lamore pro-duce in questi incontri. [] Le-sperienza di queste cose lo rende cos certo che Dio sempre nel fondo della sua anima, che non pu concepirne alcun dub-bio, qualunque cosa fac-cia e gli accada.

    LO SPIRITO DEL CARMELOSottolineiamo il fat-to che, entrando al Carmelo, fra Loren-zo ha trovato una co-munit fervente nella quale lo spirito della Riforma teresiana era ben vivo. Proprio a Parigi i con-fratelli di Lorenzo hanno tradotto le opere della santa madre Tere-sa e di Giovanni della Croce. Nel corso di prediche e conferenze, oppure nei consigli dei suoi supe-riori e confessori, al nostro cuoco certamente accaduto spesso dintendere le parole della nostra santa madre Teresa che ci ricor-da che non bisogna affatto af-fliggersi quando lobbedienza vi chiede di applicarvi a cose este-riori: vi mettesse pure in cucina, siate persuase che il Signore in mezzo alle pentole e verrebbe ad aiutarvi, interiormente ed esterior-mente, [] tanto pi che il vero amante non cessa mai damare e pensa sempre allamato! []

    Per necessario che nelle no-stre opere, anche se non agissi-mo che per obbedienza e carit, cerchiamo sempre di non distrarci e di volgerci interiormente verso Dio (Fondazioni, cap. 5)Per quanto riguarda larmoniosa e fruttuosa unione di contemplazio-ne e azione, il nostro fra Lorenzo anchegli intensamente attivo e profondamente contemplativo offre dei suggerimenti pertinenti ai sacerdoti e agli studenti carmeli-tani, ma anche alle nostre sorelle contemplative e ad ogni cristiano laico o religioso, quando ci acca-de di essere chiamati agli impegni

    quotidiani e al servizio apo-stolico, umile e nascosto

    oppure glorioso e rico-nosciuto.