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Ufficio del medico cantonale – Servizio di medicina scolastica 28 febbraio 2008 in collaborazione con il Servizio di sostegno pedagogico della scuola media Corso di formazione per medici scolastici e docenti di sostegno pedagogico Adolescenti oggi in ricerca di identità 1 IL FENOMENO DEL BULLISMO Alberto Pellai – Dipartimento di Sanità Pubblica Università degli Studi di Milano LOCARNO 29 FEBBRAIO 2008 LOCARNO 29 FEBBRAIO 2008 IL BULLLISMO

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IL FENOMENO DEL BULLISMO

Alberto Pellai –Dipartimento di Sanità PubblicaUniversità degli Studi di Milano

LOCARNO 29 FEBBRAIO 2008LOCARNO 29 FEBBRAIO 2008

IL BULLLISMO

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Un ragazzo subisce delle prepotenze quando un altro ragazzo, o uUn ragazzo subisce delle prepotenze quando un altro ragazzo, o un n gruppo di ragazzi, gli dicono cose cattive e spiacevoli. gruppo di ragazzi, gli dicono cose cattive e spiacevoli.

ÈÈ sempre prepotenza quando un ragazzo riceve colpi, pugni, calci sempre prepotenza quando un ragazzo riceve colpi, pugni, calci e e minacce, quando viene rinchiuso in una stanza, riceve bigliettinminacce, quando viene rinchiuso in una stanza, riceve bigliettini con offese e i con offese e parolacce, quando nessuno gli rivolge mai la parola e altre coseparolacce, quando nessuno gli rivolge mai la parola e altre cose di questo di questo genere. genere.

Si tratta sempre di prepotenze anche quando un ragazzo viene preSi tratta sempre di prepotenze anche quando un ragazzo viene preso in giro so in giro ripetutamente e con cattiveria.ripetutamente e con cattiveria.

Non si tratta di prepotenze quando due ragazzi, all'incirca dellNon si tratta di prepotenze quando due ragazzi, all'incirca della stessa forza, a stessa forza, litigano tra loro o fanno la lotta.litigano tra loro o fanno la lotta.

Tali episodi sono ripetuti nel tempo e chi subisce non riesce a Tali episodi sono ripetuti nel tempo e chi subisce non riesce a difendersidifendersi

((MenesiniMenesini, , GiannettiGiannetti 1987).1987).

Il Bullismo

COSA SI INTENDE PER BULLISMO?COSA SI INTENDE PER BULLISMO?

• NORD EUROPA:(Olweus 1996; Whitney, Smith 1993)

dal 9% al 27% degli alunni di età compresa tra i 7 e i 16 anni è oggetto di prepotenze all’interno della scuola

Il Bullismo

LA PREVALENZA DEL BULLISMO

•ITALIA: (Fonzi 1997)

41% nella scuola elementare26% nella scuola media

•Milano:(Stop al Bullismo – ASL Città di Milano)

10.000 studenti delle scuole dell’obbligo

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Naturalmente i diversi livelli non si escludono a vicenda e Naturalmente i diversi livelli non si escludono a vicenda e risultano complementari.risultano complementari. ((MenesiniMenesini 2000):2000):

Il Bullismo

GLI INTERVENTI POSSIBILI

a)a) comunitcomunitàà prevenzione primaria

b) scuola b) scuola realizzazione di una politica contro le prepotenze all’interno del singolo istituto;

c) gruppo classec) gruppo classe gli studenti sono coinvolti come classe

d) Individualed) Individuale interventi rivolti a singoli studenti prepotenti e vittimizzati

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Hai subito prepotenze negli ultimi 3 mesi?

Scuole elementari 40%

Scuole medie 27%

Scuole superiori 15%

Nell’ultimo mese hai saltato lezioni scolastiche per paura

di essere aggredito?

2% Totale

2,5% M 1,5% F

2,5% 14 aa 1,5% 18 aa

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14% F

37% M

25,5% 14 aa 19,5% 18 aa

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Hai subito furti o danneggiamenti intenzionali a oggetti di tua proprietà

all’interno o in prossimità della scuola?

21% M17% F

14,5% 18 aa22% 14 aa

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Elementari : 50-60%

Medie : 30-45%

Superiori : 15%

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IL RUOLO DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE

La cultura che sostiene i comportamenti di prepotenza è la cultura del predominiocultura del predominio e quindi delldell’’esercizio delle alleanzeesercizio delle alleanze in cui la soluzione del conflittosoluzione del conflitto è totaletotale e prevede la sottomissionesottomissione o ll’’annientamento annientamento delldell’’avversarioavversario, proprio come in una guerraguerra.(Novara 2002)

Il superamento delle prepotenze richiede Il superamento delle prepotenze richiede

capacitcapacitàà di saper stare nel conflittodi saper stare nel conflitto

promozione della cultura della mediazionepromozione della cultura della mediazione

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sviluppare abilitsviluppare abilitàà che permettano diche permettano di

affrontare un problema affrontare un problema senza aggredire lsenza aggredire l’’altro altro (Novara 2002)(Novara 2002)

comunicare la propria comunicare la propria diversitdiversitàà di opinionedi opinione

Il fenomeno del bullismo diviene quindi un paradigma Il fenomeno del bullismo diviene quindi un paradigma che obbliga lche obbliga l’’adulto/educatore aadulto/educatore a

definire che cosa si vuole insegnaredefinire che cosa si vuole insegnare

cosa si intende fare per cosa si intende fare per prevenire, prevenire,

contrastarecontrastareridurreridurre

sia le prepotenze fisichesia le prepotenze fisiche

sia quelle verbali e quelle indirette,sia quelle verbali e quelle indirette,

Queste ultime meno palesi ma altrettanto nocive Queste ultime meno palesi ma altrettanto nocive come può essere lcome può essere l’’esclusione da un gruppoesclusione da un gruppo

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Il bullismo obbliga gli adulti a definire e a confrontarsi su valori quali:

ll’’uso del potereuso del potere

ll’’uso della forza fisicauso della forza fisicall’’assunzione di responsabilitassunzione di responsabilitàà personali e personali e collettivecollettiveil senso della solidarietil senso della solidarietàà verso i piverso i piùù deboli e deboli e la capacitla capacitàà di opporsi al pidi opporsi al piùù forteforte

la capacitla capacitàà di far valere le proprie idee di far valere le proprie idee anche se minoritarie.anche se minoritarie.

Presupposti teorici – 1/5

La prospettiva psico-sociale:� Il bullismo è un prodotto sociale� Il bullismo coinvolge:

� I bulli attivi� I bulli passivi� Le vittime� I difensori delle vittime� Gli spettatori

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Presupposti teorici – 2/5Il “bullo” non è motivato al cambiamento:� Non si percepisce come un soggetto

bisognoso di aiuto� I suoi comportamenti problematici gli

permettono di ottenere dei vantaggi immediati

� Nel suo repertorio comunicativo ha alcune abilità efficaci

Il bullismo è un problema per gli altri, ma non per il bullo

Presupposti teorici – 3/5

L’intervento diretto sulla vittima:� E’ utile a fini individuali, ma� Non riduce il fenomeno del “bullismo”� Il bullo cercherà un’altra vittima nel

medesimo contesto

Il bullismo non è un problema di singoli studenti ma il risultato di una interazione sociale

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Il bullismo è una forma di comportamento aggressivocon caratteristiche peculiari e

distintive quali:

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l’intenzionalità:

il ragazzo che mette in atto la prepotenza sceglie consapevolmente di aggredire un compagno più debole per trarne un vantaggio personale in prestigio, rispetto e, talvolta, somme di denaro o oggetti di valore.

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la sistematicità:

il bullismo non è limitato ad episodi isolati, bensì si ripete nel tempo e può persistere anche per svariati anni.

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l’asimmetria di potere:

la sopraffazione avviene all’interno di una situazione in cui vi è una forte disparità di potere, dovuta alla differenza di forza fisica, di età, o di numerosità nel caso di aggressioni perpetrate da un gruppo di adolescenti. In ogni caso, il bersaglio delle azioni prevaricanti, sia esso un singolo individuo o un gruppo di persone, ha difficoltà a difendersi, trovandosi in una situazione di impotenza rispetto a colui o coloro che lo molestano.

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LE CONSEGUENZE DEL LE CONSEGUENZE DEL BULLISMOBULLISMO

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Per i “bulli”

• rischio di problemi con l'alcol e le droghe• rischio di avere una carriere criminale: circa il 60% degli studenti caratterizzati come bulli durante la scuola, all'età di 24 anni è già stato in prigione almeno una volta.

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Per le vittime

• perdita di sicurezza e autostima • sviluppo di sintomi da stress e problemi d'ansia• abbandono della scuolamaggiore probabilità di soffrire di depressione da adulti

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Per le scuole

• rischi penali per dirigenti ed insegnanti• nomea negativa della scuoladiminuzione delle iscrizioni

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Differenza tra conflitto e bullismoSpesso si tende a minimizzare questi comportamenti,

classificandoli come "naturali", ma non ci si rende conto della gravità della situazione: non bisogna confondere

gli episodi di grave sopraffazione e svalutazione (bullismo) congli usuali litigi tra pari.

il termine bullismo, infatti, non dovrebbe essere usato quando due ragazzi della stessa forza fisica o psicologica litigano o

discutono Le persone coinvolte in un normale conflitto tra pari, infatti: • non insistono oltre un certo limite per imporre la propria

volontà,• spiegano il perché sono in disaccordo, manifestando le

proprie ragioni,• si scusano o cercano soluzioni di "pareggio", • si accordano e negoziano per soddisfare i propri bisogni, • sono in grado di cambiare argomento e allontanarsi.

caratteristiche degli spettatoril'aiutante/i del bullo, definito anche

come bullo passivo.Aiutano i bulli nelle attività, ma non le promuovono: sono i seguaci e i sobillatori dei bulli che non partecipano direttamente agli episodi di prevaricazione e che abitualmente non prendono iniziative, ma che contribuiscono a determinarli e provocarli

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Il Bullismochi sono i bulli

Aggressività per conquistare il potereLe vittime di solito non li trovano simpatici e preferiscono starne alla largaI bulli si distinguono per mancanza di empatia, insensibilità per i sentimenti degli altri, che li rende incapaci di relazioni positive

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Il Bullismochi sono i bulli

hanno un atteggiamento positivo verso la violenzaSono spesso caratterizzati da impulsività e da un forte bisogno di dominare gli altriSono generalmente bambini sicuri di sé, raramente sfiorati da dubbi sul loro valore

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Il Bullismochi sono i bulli

Tre categorie di bulli:Bullo aggressivoBullo ansioso (più problemi, anche aggressivo, e provoca altri bulli) Bullo passivo (bulli per proteggersi ed appartenere al gruppo; dominati, non molto aggressivi, empatici, colpa dopo l’azione)

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Il Bullismochi sono i bulli

spesso da piccoli, a 2 anni, epoca del no sono stati lasciati in balia della loro aggressività, senza contenimento néper l’impulso né per l’ansia che genera

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Il Bullismochi sono i bulli

Forte bisogno di potere e di dominio, per cui sembrano godere nel controllare e nel sottomettere gli altriForma di condotta antisociale, che si caratterizza per la mancanza di rispetto delle regole

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Caratteristiche generali della possibile vittima

sono fisicamente più deboli dei loro coetanei (ciò si riferisce in particolare ai maschi); manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo: hanno paura di essere feriti o di farsi male; sono fisicamente incapaci nelle attività di gioco, sportive e di lotta; hanno uno scarso coor- dinamentocorporeo (+ i maschi); sono cauti, sensibili, tranquilli, riservati, passivi, sottomessi e timidi; piangono facilmente;

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Caratteristiche generali della possibile vittima

sono ansiosi, insicuri, infelici ed abbattuti e hanno un'opinione negativa di se stessi (scarsa autostima). In un certo senso, segnalano agli altri che essi sono individui senza valore e inadeguati e che non reagirebbero se venissero attaccati ed insultati, condizione questa che li rende dei facili bersagli;

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Caratteristiche generali della possibile vittima

hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei, fisicamente, verbalmente e in altri modi; sono abitualmente non ag- gressivi; non prendono in giro e non provocano; spesso si rapportano meglio agli adulti (genitori, insegnanti) che ai coetanei; il loro rendimento scolastico è vario nella scuola elementare, ma, generalmente peggiora nella scuola media.

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Vittime provocatrici combinazione di modelli reattivi di tipo ansioso e aggressivo. Laddove, nel gruppo classe, è presente una vittima provocatrice, èpiù probabile che molti studenti, o addirittura l'intera classe, vengano coinvolti nell'azione offensiva. Come le loro controparti passive, le vittime provocatrici possono essere più deboli dei loro coetanei (se sono maschi) ed essere preoccupate per la propria incolumità fisica. Generalmente tendono ad essere ansiose, insicure, infelici e depresse e ad avere un concetto di sé negativo.

Vittime provocatriciEsse presentano le seguenti caratteristiche: possono essere caratterizzate da un "temperamento bollente", per cui tendono a ricorrere alla forza o a controbattere, anche se in modo poco efficace, quando sono attaccate o insultate; possono essere iperattive, inquiete, scarsamente concentrate ed offensive e creare tensione; possono essere goffe e immature ed aver acquisito abitudini irritanti;

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Vittime provocatrici 2possono essere molto sgradite anche agli adulti (compresi gli insegnanti); possono tendere a prevaricare gli studenti più deboli.

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Indicatori del possibile bullo

prendono in giro ripetutamente ed in modo pesante, rimproverano, intimidiscono, minacciano, ingiuriano, sbeffeggiano, mettono in ridicolo, comandano a bacchetta; spingono, prendono a pugni, prendono a calci, danneggiano le cose degli altri studenti ecc.; possono mettere in atto tali comportamenti nei confronti di molti studenti, ma tendono comunque a rivolgersi in particolare agli studenti più deboli ed in difesi ; molti, inoltre, restano dietro le quinte ed inducono alcuni dei loro seguaci a fungere da "manodopera".

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Caratteristiche generali del possibile bullo

I maschi tendono a compiere azioni di prevaricazione più delle femmine, ma va ricordato che il bullismo perpetrato dalle femmine è più difficile da individuare. Le ragazze prevaricatrici, in genere, usano metodi di molestia meno visibili e più "furtivi" come la calunnia, la maldicenza e la manipolazione dei rapporti di amicizia nella classe (per esempio, privare una ragazza della sua migliore amica). Nel complesso si sa poco delle caratteristiche tipiche del bullismo femminile.

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Caratteristiche generali del possibile bullo 2

una o più delle seguenti caratteristiche generali: possono essere fisicamente più forti dei loro compagni di classe e, in particolare, delle loro vittime; possono essere della stessa età o piùanziani delle loro vittime; si dimostrano fisicamente capaci nelle attività di gioco, nello sport e nelle lotte (in particolare i maschi);

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Caratteristiche generali del possibile bullo 3

hanno un forte bisogno di dominare e di sottomettere altri studenti, di affermare se stessi con il potere e la minaccia, di imporre il proprio punto di vista, vantando la propria superiorità sugli altri, reale o immaginaria; presentano un temperamento "bollente", si inquietano facilmente, sono impulsivi e hanno una bassa tolleranza alla frustrazione; hanno difficoltà nel rispettare le regole e nel tollerare le contrarietà e i ritardi; tentano di acquisire vantaggi anche con l'inganno;

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Caratteristiche generali del possibile bullo 4

sono oppositori, insolenti ed aggressivi verso gli adulti (compresi insegnanti e genitori) e possono, a volte, spaventarli; sono abili nel tirarsi fuori da situazioni difficili; sono considerati duri e rudi, e mostrano scarsa empatia con gli studenti vittimizzati; non sono ansiosi o insicuri e hanno una opinione piuttosto positiva di sé (hanno, infatti, un livello di autostima nella media o al di sopra della media};

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Caratteristiche generali del possibile bullo 5

in età piuttosto precoce (rispetto ai loro coetanei) prendono parte ad altri comportamenti antisociali tra cui il furto, il vandalismo e l'uso di alcool; frequentano "cattive compagnie";la loro popolarità può essere nella media, al di sotto o al di sopra 'di essa; spesso sono comunque sostenuti da almeno un picco- lo numero di coetanei. Nella scuola media gli studenti prevaricatori tendono ad essere meno popolari che nella scuola elementare;

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Caratteristiche generali del possibile bullo 6

il loro rendimento scolastico è vario nella scuola elementare ma, in ogni caso, generalmente si abbassa nella scuola media; a ciò si accompagna il progressivo delinearsi di un atteggiamento negativo verso la scuola.

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RISCHI Bullo

conflittualità nei rapporti, necessitàdi imporsiisolamentodelinquenzadipendenze

Vittima

stress, mal di stomaco, mal di testa, insonnia

fobieansiadepressioneisolamento

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difendi la vittima, sostienila, non lasciarla sola

contrasta il bullo, digli ad alta voce e con voce ferma di smetterla, non sostenerlo

coinvolgi la vittima, aiutala a scoprire le proprie risorse, dille qualcosa di piacevole e che anche tu non riesci a fare bene qualcosa

chiedi l’aiuto di un adulto di fiducia *

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Consapevolezza delle emozioni, della vita affettiva propria e altrui (cestino della rabbia

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Come aiutare il bullomantenere la calma; cercare di capire che cosa li disturba; chiedere se a loro volta essi sono o sono stati vittime di bulli; scoprire se sono consapevoli delle conseguenze delle loro azioni cercare di migliorare il loro comportamento anche attraversi rinforzi positivi (ad esempio figurine, caramelle ecc.); raccogliere informazioni grazie alla collaborazione dei genitori del bullo;

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Come aiutare il bullo 2portare avanti interventi di counsellinginsegnare il rispetto per se stessi e per

gli altri; insegnare ad esprimere in modo appropriato l'aggressività; insegnare ai bambini ad essere responsabili.

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Il metodo dell’interesse condiviso

Chiaccherate individuali con ogni alunno coinvolto (7-10 minuti)Colloqui successivi con ogni alunno (3 minuti ciascuno)Incontro di gruppo (30’)

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Come aiutare la vittimafare affermazioni assertive;resistere al raggiro o alle minacce;

come rispondere agli insulti; abbandonare una situazione di bullismo;ottenere l'appoggio degli astanti; accrescere l’autostima; rimanere calmi in situazioni stressanti.

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Strategie preventive e progetti di intervento

Migliorare l’ambientePerlustrare i luoghi a rischioScoprire chi è spesso coinvolto in situazioni di bullismoAttenzione agli alunni solitariParlare con gli alunni coinvolti (anche durante la ricreazione)Alleanza con i genitori

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Come risolvere i conflitti ed evitare le aggressioni

CalmaChiedere spiegazioni prima di concludereAscoltare beneEvitare il sarcasmo e le critiche diretteEtichettare il comportamento ma non il bambino