Workshop - Verso il Piano Regolatore di Ascoli Piceno - 03 - M. Piccioni
Indice · Il Consorzio Agrario Adriatico è oggi operativo su 2 Regioni (Emilia Romagna e Marche) e...
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Un manuale per crescere insiemeOrganizzazione sul territorio dello staff tecnico agronomico e competenzeI Tecnici del Consorzio Agrario sono "Consulenti abilitati"!La nostra organizzazione periferica delle AgenzieStoccaggio dei Prodotti FitosanitariEtichettatura dei Prodotti Fitosanitari (PF)DPI: Dispositivi per la Sicurezza IndividualePreparazione della miscelaAttrezzature da sottoporre al controllo funzionale entro il 26 novembre 2016Premessa
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AglioAsparagoBasilicoBietola da foglia e da costaCarciofoCardoCarotaCavoli a fogliaCavoli a infiorescenzaCavoli a testaCetrioloCipollaFagiolinoFagiolo da granellaFavaFinocchioLattugaMelanzanaMelonePatataPeperonePiselloPomodoroPorroPrezzemoloRavanelloRucolaScarola / Indivia a foglie largheSedanoSpinacioValeriana o dolcettaZuccaZucchino
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Orticole
Indice
Un manuale per crescere insieme
Siamo alla 4° edizione di questo manuale che negli anni si è affermato come un indispensa-bile strumento per le Aziende Agricole e i Tecnici Agronomici che operano in campagna; uno strumento completo che riassume in modo esauriente tutta la nostra Linea Tecnica messa a punto dal nostro Staff Tecnico Agronomico.
Vengono affrontate tutte le colture principali colture frutticole e cerealicole in tutte le loro fasi fenologiche caratterizzate da diverse esigenze nutrizionali, di diserbo e di difesa.
Quest’anno per rispondere alle sempre più crescenti richieste da parte degli orticoltori è sta-ta approntata anche una analoga versione dedicata solo alle colture orticole in pieno campo e in coltura protetta.
Siamo certi che anche questa versione così specializzata coglierà l’apprezzamento da parte degli orticoltori in particolare e ci auguriamo di aver fornito ai nostri clienti un altro strumen-to utile per raggiungere i migliori risultati economici sperati.
Il Presidente Filippo Tramonti
Il Direttore GeneraleAdamo Zoffoli
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Una delle peculiarità della nostra organizzazione è la presenza di un ampio e qualificato STAFF di Coordinatori Tecnici Commerciali (C.T.C.).Si tratta di un gruppo di 20 fra agronomi e periti agrari e agrotecnici che svolgono attività di assistenza tecnica agronomica presso i clienti. Operano su zone specifiche e si distinguono per specializzazioni agronomiche legate al territo-rio dell Agenzie con le quali collaborano, mettendone a disposizione la propria competenza.Fanno riferimento ad un Comitato Tecnico così composto:
Gabrio Fosconi: Dirigente del settore Concimi e Fitosanitari e Direttore del Comitato Tecnico
Marco Ciarimboli: Coordinamento Area Tecnica
Marco Siroli: Referente Settore Orticole – Estensive – Drupacee
Graziano Mingozzi: Referente Settore Frutticole – Vite – Verde Urbano
Luca Molinari: Referente Settore Nutrizione – Biologico
Massimo Pulcini: Referente revisione e logistica nuovi CLP
Organizzazione sul territorio dello staff tecnico agronomico e competenze
Provincia Nome - Specializzazione - Riferimenti Territori di competenza
FC
BIONDI STEFANOCiliegio - Vite - Cereali
+39 348 [email protected]
ForlìTerra del Sole
MeldolaBorello
FC/RN
CELLI ANDREAOlivo
+39 346 [email protected]
Mercato SaracenoMontiano
SantarcangeloCorpolò
FC
MINGOZZI GRAZIANOCoordinamento Settore Vite - Verde Urbano -
Kiwi - Pomacee+39 348 6538613
ForlìTerra del Sole
Modigliana
FC
MOLINARI LUCACoordinamento Settore Nutrizione -
Biologico - Prove in campo+39 349 5311371
S.GiorgioComprensorio cesenate
FC
MORRONE MARINO *Certificazioni - Biologico
+39 338 [email protected]
ForlìPredappio
FC
MULAZZANI GIANCARLOOrticole - Cereali - Drupacee
+39 348 [email protected]
S.Mauro PascoliMontiano
FC
MORRONE ATTILIO *Estensive - Frutticole
+39 333 [email protected]
ForlìTerra del Sole
GaleataSanta Sofia
FC
SIROLI MARCO Coordinamento Settore Orticole - Estensive - Drupacee - Portaseme
+39 348 [email protected]
MaceroneCesena
Montiano
RN
FRATERNALI GRILLI GIOVANNI Vite - Estensive - Portaseme
+39 348 6538616 [email protected]
OspedalettoS. Giovanni in Marignano
Saludecio/MondainoTalacchio
RN
RUGHI EZIOOrticole - Vite - Cereali - Drupacee
+39 348 6538618 [email protected]
RiminiCorpolò
Santarcangelo
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AREA ROMAGNA
* C.T.C. collaboratori esterni non dipendenti diretti
Provincia Nome - Specializzazione - Riferimenti Territori di competenza
PU
BEVILACQUA FRANCESCO *Pomacee - Cereali - Orticole - Vite - Portaseme
+39 335 [email protected]
FanoOrciano
PU
PENSERINI GIAMBATTISTACereali - Allevamenti zootecnici - Biologico
+39 335 1417904 [email protected]
S. Angelo in VadoComprensorio Montefeltro
San Piero in BagnoCorpolò
San Giovanni M.Fermignano
MC
GIAMPIERI ATTILIOEstensive - Orticole - Vite
+39 338 [email protected]
Villastrada / San Vittore
MC
GATTARI MATTEOOrticole - Vite
+39 345 [email protected]
ChiarinoMorrovalleMatelica
MC
PULCINI MASSIMO Estensive - Orticole
+39 345 [email protected]
PiediripaSan Severino M.
MC
SALVUCCI ROMINA Estensive - Orticole
+39 348 0940509 [email protected]
TolentinoBelforte
MorichellaMorrovallePiediripa
AP
SCIAMANNA ALESSANDROCereali - Estensive - Olivo
+39 345 [email protected]
Colli del TrontoOffida
Pontemaglio/S. VittoriaForce
Castignano
AP/MC
PEZZOLI RAOULCapo Area Commerciale Marche
Cereali - Estensive - Olivo +39 335 1273114
Fermo Val D'EteMonte Urano
Piane di FaleroneMontegiorgioMassignano
Ponzano di FermoS. Elpidio a mare
MoglianoPasso Ripe
AP
REDA NATALEReferente Tecnico Area Marche
Orticole - Frutticole - Vite - Biologico Cereali - Foraggere
+39 335 [email protected]
AcquavivaRubbianelloOrtezzano
CossignanoMassignano
AP/MC
GIOIA CASTRONAROReferente Biologico
+39 347 [email protected]
Comprensorio Maceratae Ascoli / Fermo
6 * C.T.C. collaboratori esterni non dipendenti diretti
AREA MARCHE
I Tecnici del Consorzio Agrario sono “Consulenti abilitati”!
Consulenti Abilitati: ma chi sono?
La figura del Consulente abilitato in ambito agricolo è una nuova figura tecnica, introdotta con il Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, misura che prevede obblighi e sanzioni per gli operatori del settore agricolo.Il Consulente è una figura professionale in possesso del certificato di abilitazione alle presta-zioni di consulenza in materia di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e sui metodi di difesa alternativi.A decorrere dal 26 novembre 2015, il certificato di abilitazione alla consulenza costituisce un requisito obbligatorio per svolgere attività di consulente nell'ambito della difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari, indirizzata anche alle produzioni integrata e biologica, all'impiego sostenibile e sicuro dei prodotti fitosanitari e ai metodi di difesa alternativi.Tutti i Tecnici CTC del Consorzio Agrario Adriatico hanno ottenuto il riconoscimento come Consulenti Abilitati. Una ulteriore garanzia per l’azienda agricola.
Un’azienda agricola è obbligata ad avere un consulente abilitato?
Per attuare la difesa integrata obbligatoria l’azienda agricola deve applicare i principi generali della difesa integrata (Allegato III) ed avere un bollettino periodico che lo mette nelle condi-zioni di effettuare correttamente i trattamenti fitosanitari (punto A.7.2.3 del PAN); l’eventuale ricorso ad un consulente dipende soltanto dalla libera volontà dell’azienda di avvalersene, quindi è facoltativa.Solo nel caso in cui le Autorità competenti (Regioni e Province autonome) non siano in grado di garantire la disponibilità del bollettino provinciale di lotta integrata è necessario assicurare, per la difesa integrata obbligatoria, quanto previsto all’ultimo capoverso del punto A.7.2.3, cioè “nel caso in cui non sia presente alcuna rete, ai fini del monitoraggio di cui al precedente paragrafo A.7.2.2, punto 2, le aziende assolveranno a tale impegno ricorrendo ad un appo-sito servizio di consulenza, messo a disposizione dalle Regioni e dalle Province autonome, nell’ambito degli strumenti della PAC, così come previsto al precedente paragrafo A.7.2.2, punto 3.”Un’azienda agricola deve avvalersi di un consulente quando attua “la difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari, indirizzata anche alle produzioni integrata e biologica, all’impiego sostenibile e sicuro dei prodotti fitosanitari e ai metodi di difesa alternativi” (pun-to A.1.3 - Certificati di abilitazione alla consulenza); l’ambito è pertanto quello della difesa integrata volontaria e dell’agricoltura biologica che coincidono con la produzione integra-ta e la produzione biologica: due sistemi di produzione definiti rispettivamente dal Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata di cui alla legge n. 4 del 3 febbraio 2011 e dal Regolamento CE 834/2007; l’obbligo di avvalersi di un consulente è definito, nello specifico, dalle normative che riguardano l’OCM ortofrutta e il PSR delle singole Regioni e Province autonome;Le Regioni e le Province autonome devono pertanto verificare che coloro che forniscono la consulenza per la difesa integrata volontaria e per l’agricoltura biologica nell’ambito dei regimi di sostegno (OCM e PSR fondamentalmente) siano inseriti nella lista ufficiale dei con-sulenti; controlleranno poi (quando sarà reso vincolante dai Regolamenti relativi allo sviluppo rurale) che le aziende che beneficiano dei contributi PAC abbiano il bollettino per applicare la difesa integrata obbligatoria (es. controlli sulla condizionalità);
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Nelle aziende agricole potranno poi recarsi legittimamente anche figure diverse dal consulen-te (es. lo stesso distributore di prodotti fitosanitari, tecnici che operano nelle Imprese titolari di autorizzazione di prodotti fitosanitari) che non possono avere l’abilitazione alla consulenza o che non hanno necessità di averla; tali figure ovviamente potranno fornire anche indica-zioni alle aziende ma, in ultima analisi, la responsabilità relativa all’impiego dei prodotti fitosa-nitari è in capo all’utilizzatore professionale che deve applicare comunque la difesa integrata obbligatoria o, per propria scelta, quella volontaria o l’agricoltura biologica e, solo in questo caso, con il supporto di un consulente.
Tratto dal sito Regione Emilia Romagna sezione “FAQ”)
Agenzia Indirizzo Comune CAP Telefono fax Agente
GALEATA Via Don Facibeni, 3 Galeata 47010 FC 0543-981645 vedi telefono Caselli P.Luigi
MELDOLA P.zza A. Saffi, 14 Meldola 47014 FC 0543-493105 0543-496077 Fabbri Fabio
PREDAPPIO V.le Gorizia, 4 Predappio 47016 FC 0543-923402 vedi telefono Borghini Cesare
S. SOFIA V.le Roma, 8 a/b S. Sofia 47018 FC 0543-971501 vedi telefono Caselli P.Luigi
FORLì CITTà* Via Correcchio, 17/b Forlì 47122 FC 0543-721623 0543-796343 Ricci Marco
TERRA DEL SOLE
V.le G.Marconi, 228 Terra Del Sole 47011 FC 0543-767142 vedi telefonoFlamigni NicolaLeonessi Fausto
MODIGLIANA Viale Repubblica, 26 Modigliana 47015 FC 0546-941044 0546-948542 Liverani Giancarlo
CESENAVia Arla Vecchia, 736
DiegaroCesena 47521 FC 0547-631988 vedi telefono
Armanni Armanno/ Pasini Federico
CESENA (CEREALI)
via Russi, 103 Cesena 47521 FC 348-1796705Armanni Armanno
Pasini Federico
MACERONE Via Cesenatico, 5924 Cesena 47521 FC 0547-311005 vedi telefono Fattori Agostino
MERCATO SARACENO
Viale Matteotti, 12Mercato
Saraceno47025 FC 0547-91021 vedi telefono
Laurentini Massimo
MONTIANO Via Malanotte, 596 Montiano 47020 FC 0547-314244 vedi telefono De Luigi Marco
RANCHIO Via Kennedy, 15 Sarsina 47027 FC 0547-692166 vedi telefono Balzani Armando
BORELLO Via Borello, 345 Cesena 47522 FC 0547-323147 vedi telefonoBagnolini Fabio e
Luca
S.PIERO IN BAGNO
Via Battistini, 31Bagno di Romagna
47021 FC 0543-917128 vedi telefonoLaurentini Massimo
S.MAURO PASCOLI
Via Cagnona, 250S.Mauro Pascoli
47030 FC 0541-932308 0541-930343Ferri Gabriele
Cesanelli AlessandroMolari Daniele
S.GIORGIO Via Montaletto, 3551 Cesena 47522 FC 0547-322100 vedi telefono Antonioli Mario
S.GIOVANNI IN MAR. /
MORCIANO
Via S.Maria in Pietrafitta, 800
S.Giovanni in M. 47842 RN 0541-955136 vedi telefono Fattori Lorenzo
FORLì-CESENA RIMINI
Il Consorzio Agrario Adriatico è oggi operativo su 2 Regioni (Emilia Romagna e Marche) e 6 pro-vincie (Forlì-Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno).Su un territorio così vasto e variegato operiamo attraverso i nostro storici Presidi locali; le Agenzie con i relativi Agenti Rappresentati.Sono queste strutture e il personale che vi opera all’interno, a rapportarsi continuamente con gli agricoltori assieme allo staff Tecnico Agronomico (C.T.C.)Attualmente sono ben 58 le Agenzie su tutto il territorio, operanti sia come magazzini e negozio per merci materie utili e sia come depositi per cereali; inoltre molte di queste strutture dispongo-no anche di depositi e servizi per erogare carburanti e lubrificanti sia agricoli che extra agricoli.A tutto ciò possiamo inoltre aggiungere 1 magazzino di deposito e assemblaggio materiali da imballo a San Giorgio di Cesena, 1 frantoio oleario a Montiano (FC).Tale organizzazione è stata oggetto recentemente di una intensa riorganizzazione (ancora in atto ma quasi conclusa), che ne ha migliorato molto l’efficienza e ottimizzato i costi di gestione.Ecco la configurazione attuale suddivisa per regione e province.
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* funge anche come magazzino di supporto per le zone Forlì/Cesena - Rimini - Pesaro/Urbino
La nostra organizzazione periferica delle Agenzie
Agenzia Indirizzo Comune CAP Telefono fax Agente
FANO Loc. Sant'Orso Fano 61032 PU 0721-869477 0721-866818 Ceramicoli Valerio
FERMIGNANOVia Prov.le
Metaurense, 2Fermignano 61033 PU 0722-330759 0722-330759
Pagnanelli Maurizio Coppini Massimo
FOSSOMBRONE Via Flaminia , km 262 Fossombrone 61034 PU 0721-725433 0721-743700 Carini Gabriele
ORCIANO Via G.Pascoli, 1Orciano di
Pesaro61038 PU 0721-977575 0721-97217 Brescini Gabriele
S. ANGELO IN VADO
Str.prov.le Apecchiese, 1199
Loc. Cellavecchia Sant'Angelo
in Vado
61048 PU 0722-818388 0722-818388 Emo Spezi
TALACCHIOVia del Piano, 13 -
loc. TalacchioColbordolo 61022 PU 0721-478529 0721-478190 Fattori Lorenzo
PESARO URBINO
Agenzia Indirizzo Comune CAP Telefono fax Agente
BELFORTE B.go S.Maria, 1Belforte Del
Chienti62031 MC 0733-951120 0733-951120
Romagnoli Alberto
CHIARINO C.da Chiarino Recanati 62019 MC 071-7506011 071-7506011 Barbaresi Marco
CHIARINO (Cer.carb)
C.da Chiarino Recanati 62019 MC 071-7504126 071-7504126 Barbaresi Marco
MATELICA Via N.Sauro Matelica 62024 MC 0737-787815 0737-787815 Pizzarulli Luciano
MOGLIANO Via Santuario 10 Mogliano 62010 MC 0733-556367 0733-556367Cavalieri Antonella
MORROVALLE SCALO
Via Michelangelo, 31 Morrovalle 62010 MC 0733-865212 0733-865212 Belfiore Fabio
PASSO R.S.GINESIO
Via FiastraRipe
San Ginesio62020 MC 0733-500263 0733-500263
Agri 78 di Silenzi G. e Budassi P.
MORICHELLAContrada Morichella
San Ginesio 62020 MC 0733-694349 0733-694381Agri 78 di Silenzi G. e Budassi P.
MACERATA
MONDAINO/SALUDECIO
Via Bersaglio, 20 Saludecio 47836 RN 0541-981492 vedi telefono Forlani Claudio
CORPOLO'Via Marecchiese,
666/668Rimini 47923 RN 0541-750162 0541-758940
Forcellini Ivan /Bernardi Antonio
SANTARCAN-GELO DI R.
Via Dei Garattoni, 5Santarcangelo
di R.47822 RN 0541-625617 0541-689060
Pazzaglia Renzo(Giulianini Paola)
OSPEDALET-TO-Marano
Via Parco del Marano, 1
Coriano 47853 RN 0541-657183 0541-652214Gabrielli Emidio /
Di Berardino Patrizio
Indirizzo Comune CAP Telefono fax
FRANTOIO Via Malanotte, 596 Montiano 47020 RN 0547-314201 0547-51714 Celli Andrea
CESENA (imballaggi)
Via Montaletto 3551 Cesena 47522 FC 0547-384898 0547-638084 Zampa Marco
PASTIFICIO GHIGI
Via G.Falcone, 188 San Clemente 47832 RN 0541-988111 0547-987011
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Agenzia Indirizzo Comune CAP Telefono fax Agente
ACQUAVIVA Via Roma, 88 Acquaviva 63030 AP 0735-764766 0735-769014 Biondi/Lambertelli
CAICO(Cereali)
C.da Tesino zona CAICO
Offida 63035 AP 0736-888014Mannocchi Giuseppe
COLLI DEL TRONTO
Via Salaria, 23 Colli del Tronto 63036 AP 0736-899047 0736-899047Esposito /Lambertelli
COSSIGNANO Borgo S.Paolo, 37 Cossignano 63030 AP 0735-98370 0735-987200Mannocchi Giuseppe
Soricetti Dino
FERMO VAL D'ETE
C.da Ete -Caldarette
Fermo 63023 FM 0734-229131 0734-229131 Borri Roberto
FORCE(Garden)
Via Alfredino Rampi, 2
Force 63045 AP 0736-371000 0736-371000Curti Massimo /Tossici Vincenzo
PIANE DI MONTEGIORGIO
Via S.AngeloPiane di
Montesangiorgio63833 FM 0734-967066 0734-967702
Gismondi Nazareno
MASSIGNANO C.da S.Pietro, 106 Massignano 63012 AP 0735-72377 0735-719091Mannocchi Giuseppe
Soricetti Dino
MONTE URANO(Garden)
Via Garda Monte Urano 63813 FM 0734-841715 0734-848063 Santini Emiliano
OFFIDAVia della
RepubblicaOffida 63073 AP 0736-888015 0736-88060
Falleroni Vincenzo /Falleroni Andrea
CASTIGNANOC.da S.Maria della
ValleCastignano 63072 AP 0736-822096
Falleroni Vincenzo /Falleroni Andrea
ORTEZZANO Via Valdaso Ortezzano 63851 FM 0734-770004 0734-770200Del Gobbo Giordana /Del Gobbo Alessandro
PIANE DI FALERONE
Via Spineto, 2Piane di Falerone
Falerone 63837 FM 0734-759654 0734-718190 Antolini Matteo
PONTEMAGLIO / S.Vittoria in
Matenanoviale Europa, 35
S.Vittoria in Matenano
63854 FM 0734-780652 0734-781134Curti Massimo /Tossici Vincenzo
PONZANO via 1° Maggio, 24 Ponzano di Fermo 63845 FM 0734-638000 0734-638200 Borri Ezio
RUBBIANELLOVia Raffaello Sanzio, 100
Monterubbiano 63825 FM 0734-255406 0734-255500 Damiani Carlo
S.ELPIDIO A MARE
Piane Ete, 17 S.Elpidio a mare 63811 FM 0734-891827 0734-895203Ruggeri Stefano
Corvaro Giuseppe
FORNACE DI TENNA
Via C. CattaneoC. da Molino
ValtennaFermo 63023 FM 0734-628207 Santini Emiliano
ASCOLI PICENO FERMO
PASSO TREIACorso Garibaldi,
86/88Treia 62010 MC 0733-638314 0733-638314 Roscani Luca
PIEDIRIPA* B.go Piediripa, 15 Macerata 62100 MC 0733-284422 0733-284422 Iommi Mattia
S.SEVERINO MARCHE
Loc.ColottoS.Severino
Marche62027 MC 0733-638314 0733-638314 Roscani Luca
S.MARIA IN SELVA (Cereali)
Loc.S.Maria in Selva
Treia 62010 MC 0733-561103 Roscani Luca
TOLENTINOVia
C.Colombo,102Tolentino 62029 MC 0733-966386 0733-966386
RomagnoliRiccardo
VILLASTRADA Via Rossini Cingoli 62010 MC 0733-616933 0733-616904Massaccesi
Roberta
SAN VITTORE (Cereali)
Loc. San Vittore Cingoli 62010 MC 0733-617209 0733-616904Massaccesi
Roberta
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* funge anche come magazzino di supporto per le zone Macerata - Fermo - Ascoli Piceno
Il Magazzino o il Deposito dei Fitosanitari deve pos-sedere determinati requisiti: può essere un locale adibito oppure un armadio dedicato; deve essere ubicato lontano dalle aree sensibili all’inquinamento (corsi d’acqua, aree di stoccaggio alimentari/mangi-mi, aree di stoccaggio imballaggi, aree di allevamen-to animali da cortile, ecc). Gli accessi devono essere sempre chiusi a chiave quando esso rimane incustodito. Sulla porta di entrata devono essere esposti adeguati cartelli di segnalazione di Pericolo “Sostanze Vele-nose”, “Sostanze Infiammabili” e di “Divieto di Accesso ad Estranei”. In prossimità occorre esporre bene in vista l’Elenco con i Numeri Telefonici di Emergenza ed eventuali Procedure di Emergenza (Antincendio, Primo Soccorso, ecc.).
Il Deposito fitosanitari deve essere ignifugo, cioè a prova di fuoco, comprese le porte, finestre e le scaffalature interne. Il pavimento e le pareti interne devono essere lisce, di materiale non assorbente e possibilmente lavabili. In prossimità della porta deve essere previsto un cordolo di altezza almeno 10 cm così da formare con il pavimento e le pareti un bacino di conteni-mento in caso di perdite e/o versamenti di prodotto. In caso di armadi dedicati deve essere previsto un idoneo bacino di contenimento al di sotto dell’armadio stesso. Nel Magazzino o Armadietto deve essere assicurata una buona luminosità ed areazione.
Le dotazioni Scaffalature di materiale lavabile, non assorbente e prive di spigoli taglienti per evitare di danneggiare le confezioni di fitosanitari. Un contenitore con materiale assorbente inerte (sabbia) con relativi attrezzi per la raccolta (scopa e paletta) devono essere presenti per poter intervenire in caso di versamenti di fitosanitari. Il Magazzino deve avere idonei strumenti di misura (bilancia, misurini graduati, ecc) per il dosaggio dei prodotti e un punto acqua con relativo “tubo lava occhi”; inoltre deve essere pre-sente un apposito armadietto con i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e una idonea cassetta di Pronto Soccorso con prodotti in corso di validità e non scaduti.
Lo Stoccaggio dei Prodotti Stoccare sulle scaffalature i prodotti in polvere al di sopra di quelli liquidi od in maniera separata tale che, eventuali perdite di prodotti liquidi non contamino quelli in polvere. Con-servare i prodotti sempre nelle proprie confezioni originali ben chiuse. Eventuali contenitori danneggiati vanno riposti in un sovracontenitore integro su cui si appli-ca idonea etichetta identificativa del prodotto. Conservare separatamente e ben identificati i Fitosanitari Obsoleti (scaduti, revocati, ecc).
Contenitori Vuoti I contenitori vuoti, una volta bonificati con triplo risciacquo con acqua pulita al momento del loro svuotamento, vanno chiusi con il loro tappo, immessi in un idoneo sacco identificato con etichetta e conservati in un area dedicata ed identificata del Deposito fitosanitari in attesa di smaltimento. In alternativa possono essere stoccati in altro ambiente dedicato, chiuso a chiave, il cui acces-so deve essere proibito ai non autorizzati.
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Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari
Eventuali Rifiuti da Sversamenti In caso di versamento di prodotti fitosanitari occorre: indossare i DPI, utilizzare materiale assorbente specifico per assorbire il prodotto sversato (sabbia, ecc), raccogliere il materiale assorbente contaminato e immetterlo in un contenitore a tenuta, sigillarlo e conservarlo in modo identificato in zona separata all’interno del Deposito Fitofarmaci in attesa di smalti-mento.
L’utilizzatore deve sempre leggere l’etichetta per conoscere tutti gli elementi necessari all’ese-cuzione del trattamento. Sull’etichetta devono sempre essere riportate le seguenti informazioni:– il nome commerciale del PF;– il tipo di prodotto (fungicida, insetticida, ecc.);– il tipo di formulazione (polvere secca, polvere bagnabile, ecc.);– i simboli di pericolo;
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Etichettatura dei Prodotti Fitosanitari (PF)
– la composizione e la quantità delle sostanze attive (s.a.);– le frasi tipo indicanti i rischi specifici;– le frasi tipo indicanti i consigli di prudenza;– le modalità d’azione, le dosi, le colture ed i parassiti per i quali il PF è registrato;– la compatibilità con altri PF e le indicazioni di avvertenza;– eventuali effetti fitotossici;– il tempo di carenza;– i possibili effetti secondari conseguenti all’uso improprio;– le norme precauzionali per la conservazione, preparazione, distribuzione, smaltimento del contenitore;– gli estremi dei soggetti responsabili dell’immissione sul mercato (titolare dell’autoriz-zazione, fabbrica di produzione e di confezionamento);– il numero e la data di registrazione;– il numero e il codice della partita per la tracciabilità;– le informazioni sanitarie per il medico.Un PF può essere impiegato esclusivamente sulle colture, per le avversità e alle dosi riportate in etichetta. Ogni altro uso, diverso da quelli riportati in etichetta, è illegale e passibile di sanzione; è inoltre illegale l’utilizzo di PF privi della registrazione dello Stato italiano, che deve sempre essere presente in etichetta.
In via generale chi acquista deve sapere che:• l’acquisto dei PF va fatto solo presso rivenditori autorizzati in possesso di certificato di abi-
litazione alla vendita;• è vietata la vendita in forma ambulante dei PF e dei loro coadiuvanti;• è vietata la vendita allo stato sfuso dei PF e dei loro coadiuvanti;• è vietata la vendita in locali dove si vendono generi alimentari;• è vietato cedere a terzi PF;• le confezioni acquistate devono essere integre e sigillate;• il titolare del patentino è responsabile dell’acquisto e dell’uso dei PF;• il “patentino” è strettamente personale;
N.B. Il rivenditore è obbligato a fornire gratuitamente all’acquirente al momento del primo acquisto di PF la relativa scheda di sicurezza.Il venditore può fornire le schede di sicurezza anche su supporto informatico (CD o altro), ma in questo caso l’utilizzatore deve dimostrare di poterle leggere, ossia di essere dotato di computer.
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Devono sempre possedere obbligatoriamente:• Dichiarazione di conformità CE e la marcatura CE; • Nota informativa cartacea.
CascoProtegge l’intera testa. I vari modelli si differenziano per: punto di appoggio (testa e spalle), tipo di alimentazione (pile a secco, batteria ricaricabile, batteria del trattore, ecc), porta-ta dell’aria (da 80 litri al minuto fino ad oltre 200). Si consiglia i modelli a batteria ricaricabile, da utilizzare du-rante la preparazione della miscela e quelli a batteria del trat-tore durante l’esecuzione del trattamento. La guarnizione superiore della visiera del casco deve essere sempre ben mantenuta in modo che non si deteriori, così da evitare infiltrazioni del prodotto dalla calotta all’interno del casco.
GuantiA 5 dita, impermeabili (di neoprene, gomma di nitrile). Quando contaminati dal prodotto fito-sanitario devono essere lavati, ancora calzati, con acqua pulita. Dopo l’impiego devono essere lavati, ancora calzati, con acqua e sapone e poi riposti in apposito ripostiglio. I guanti vanno sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.
Maschera Protegge l’intero volto. Sono da preferirsi quelle a doppia val-vola di espirazione. Occorre sempre verificare la tenuta ottu-rando con la mano l’orifizio dei filtri ed inspirando: se rimane in depressione la tenuta è ottimale. La tenuta non è garantita in soggetti con la barba e basette lunghe.
Occhiali Devono essere a tenuta. Per evitare appannamenti può essere applicato sulle lenti un leggero strato di glicerina. Devono essere lavati al termine del trattamento con acqua e sapone e ripo-sti in apposito ripostiglio.
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DPI: Dispositivi per la Sicurezza Individuale
Foto 6 - Casco dotato di pettorale a mantellinaFoto 7 - Maschera a facciale pieno
Foto 8 - Semimaschera. Foto 9 - Filtro con combinazione marrone-bianco A1P2: fi ltro effi cace contro gas e vapori organici (A); classe bassa (1); contro polveri tossiche, fumi e nebbie (P); classe del 92% di effi cienza fi ltrante (2)
ricaricabili, o alimentazione dalla batteria del trattore, e doppio sistema di fi ltraggio ancorato alla cinta dell’operatore. Semimaschera. È un’altra tipologia di Dpi (foto 8) che, garantendo la sola protezione delle vie respiratorie, deve es-sere abbinata ad altri accessori volti alla protezione delle parti rimaste scoperte, quali occhi, cuoio capelluto (anche in caso di facciale pieno) e possibilmente fronte e volto.
Maschere e semimaschere, in generale, non sono adatte a soggetti con barba e basette poiché non è suffi cientemente garantita la tenuta.
Filtri
Tutti i suddetti dispositivi per la protezione delle vie aeree sono dotati di specifi ci fi ltri la cui scelta dipende dalla com-binazione tra il tipo di Dpi (maschera a pieno facciale, semi-maschera, casco, ecc.), le caratteristiche tossicologiche del preparato, il tipo e la durata dell’attività lavorativa.
I fi ltri utilizzabili in agri-coltura devono essere co-munque contrassegnati da particolari colori abbinati a lettere e numeri.Colore marrone, let-tera A. Il colore marro-
ne e la lettera A indicano che il fi ltro è effi cace contro gas e vapori organici. I numeri abbinati (1-2-3) esprimono la ca-pacità di captazione, cioè la quantità di contaminante che il fi ltro è in grado di assorbire (classe 1 = bassa, classe 2 = media e classe 3 = alta), a parità di effi cienza fi ltrante che deve essere del 100%. Colore bianco, lettera P. Il colore bianco e la lettera P stanno a indicare protezione nei confronti di polveri tossi-che, fumi, nebbie. I numeri abbinati (1-2-3) forniscono l’effi -cienza fi ltrante totale minima: classe 1 = 78%, classe 2 = 92% e classe 3 = 98%.
Sui dispositivi per la protezione delle vie aeree, vista la va-riabilità dei componenti utilizzati nelle miscele antiparassi-tarie, si tende a consigliare almeno i fi ltri combinati, di colore marrone + bianco, contraddistinti dalla sigla A1P2 (foto 9) o A2P2, fermo restando il criterio di combinazione preceden-temente menzionato.
Si ricorda che a un aumento dell’effi cienza fi ltrante corri-sponde normalmente un incremento della resistenza respi-ratoria.
Altri colori e lettere indicano la protezione da svariate so-stanze; per esempio il grigio (B) contraddistingue la prote-zione da gas e vapori inorganici, il giallo (E) da gas acidi e il verde (K) dall’ammoniaca e derivati. Queste ultime tipologie di fi ltro non sono idonee per la protezione dai prodotti fi to-sanitari a meno che non siano abbinate alla combinazione marrone-bianca già descritta.
Il fi ltro deve essere sostituito in base alle indicazioni del fabbricante e in ogni caso se si percepisce cattivo odore al-l’interno del dispositivo, se aumenta la resistenza respirato-ria e comunque almeno una volta all’anno in caso di utiliz-zo saltuario.
Un fi ltro, che ha accumulato più antiparassitario del dovu-to, diventa una fonte di intossicazione invece che una prote-zione per l’operatore.
I fi ltri nuovi, non ancora utilizzati, riportano sulla confe-zione anche la data di scadenza per il loro impiego. •
Alessandra BaraniAndrea Franchi
Consorzio fi tosanitario provinciale di Reggio Emiliabarani@fi tosanitario.re.it 8
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SMACCHINE E ATTREZZATURE
3430/2008 supplemento a L’Informatore Agrario •
Foto 6 - Casco dotato di pettorale a mantellina Foto 7 - Maschera a facciale pieno
Foto 8 - Semimaschera. Foto 9 - Filtro con combinazione marrone-bianco A1P2: fi ltro effi cace contro gas e vapori organici (A); classe bassa (1); contro polveri tossiche, fumi e nebbie (P); classe del 92% di effi cienza fi ltrante (2)
ricaricabili, o alimentazione dalla batteria del trattore, e doppio sistema di fi ltraggio ancorato alla cinta dell’operatore. Semimaschera. È un’altra tipologia di Dpi ( foto 8) che, garantendo la sola protezione delle vie respiratorie, deve es-sere abbinata ad altri accessori volti alla protezione delle parti rimaste scoperte, quali occhi, cuoio capelluto (anche in caso di facciale pieno) e possibilmente fronte e volto.
Maschere e semimaschere, in generale, non sono adatte a soggetti con barba e basette poiché non è suffi cientemente garantita la tenuta.
Filtri
Tutti i suddetti dispositivi per la protezione delle vie aeree sono dotati di specifi ci fi ltri la cui scelta dipende dalla com-binazione tra il tipo di Dpi (maschera a pieno facciale, semi-maschera, casco, ecc.), le caratteristiche tossicologiche del preparato, il tipo e la durata dell’attività lavorativa.
I fi ltri utilizzabili in agri-coltura devono essere co-munque contrassegnati da particolari colori abbinati a lettere e numeri.Colore marrone, let-tera A. Il colore marro-
ne e la lettera A indicano che il fi ltro è effi cace contro gas e vapori organici. I numeri abbinati (1-2-3) esprimono la ca-pacità di captazione, cioè la quantità di contaminante che il fi ltro è in grado di assorbire (classe 1 = bassa, classe 2 = media e classe 3 = alta), a parità di effi cienza fi ltrante che deve essere del 100%. Colore bianco, lettera P. Il colore bianco e la lettera P stanno a indicare protezione nei confronti di polveri tossi-che, fumi, nebbie. I numeri abbinati (1-2-3) forniscono l’effi -cienza fi ltrante totale minima: classe 1 = 78%, classe 2 = 92% e classe 3 = 98%.
Sui dispositivi per la protezione delle vie aeree, vista la va-riabilità dei componenti utilizzati nelle miscele antiparassi-tarie, si tende a consigliare almeno i fi ltri combinati, di colore marrone + bianco, contraddistinti dalla sigla A1P2 (foto 9) o A2P2, fermo restando il criterio di combinazione preceden-temente menzionato.
Si ricorda che a un aumento dell’effi cienza fi ltrante corri-sponde normalmente un incremento della resistenza respi-ratoria.
Altri colori e lettere indicano la protezione da svariate so-stanze; per esempio il grigio (B) contraddistingue la prote-zione da gas e vapori inorganici, il giallo (E) da gas acidi e il verde (K) dall’ammoniaca e derivati. Queste ultime tipologie di fi ltro non sono idonee per la protezione dai prodotti fi to-sanitari a meno che non siano abbinate alla combinazione marrone-bianca già descritta.
Il fi ltro deve essere sostituito in base alle indicazioni del fabbricante e in ogni caso se si percepisce cattivo odore al-l’interno del dispositivo, se aumenta la resistenza respirato-ria e comunque almeno una volta all’anno in caso di utiliz-zo saltuario.
Un fi ltro, che ha accumulato più antiparassitario del dovu-to, diventa una fonte di intossicazione invece che una prote-zione per l’operatore.
I fi ltri nuovi, non ancora utilizzati, riportano sulla confe-zione anche la data di scadenza per il loro impiego. •
Alessandra BaraniAndrea Franchi
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S M A C C H I N E E AT T R E Z Z AT U R E
34 30/2008supplemento a L’Informatore Agrario •
• PROTEGGERE IL CORPO E LE VIE AEREE
rischi per la sicurezza o la salute durante il lavoro (Titolo III, Capo II, dlgs 81/08); si tratta anche di complementi o acces-sori destinati a tale scopo.
In funzione della gravità dei rischi, i Dpi sono suddivisi nel-le tre categorie (dlgs 475/92 ) di seguito descritte. • I Categoria: protegge da rischi di danni fi sici di lieve entità di cui l’operatore abbia la possibilità di percepire il progres-sivo verifi carsi degli eff etti lesivi.• II Categoria: riguarda tutti i rischi non coperti dalle altre due categorie. • III Categoria ( 0000): Dpi di progettazione complessa de-stinati a salvaguardare dai rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente; nel progetto si deve supporre che la persona che li indossa non possa percepire tempestivamente il verifi carsi degli eff etti lesivi. Quest’ultima categoria riguar-da anche la protezione da agenti chimici.
L’acquirente è garantito nell’acquisto dei Dpi da tre fonda-mentali adempimenti del costruttore:
• la dichiarazione di conformità CE (a richiesta); • la marcatura CE sul Dpi e sull’imbal-laggio; • la nota informativa (obbligatoria per tut-te e tre le categorie) che deve fornire spie-gazioni esaurienti relative alle prestazioni, al corretto utilizzo, alla conservazione e alla manutenzione.
L’individuazione dei dispositivi di protezione individuale non può prescindere da una valutazione preliminare del ri-schio chimico, da una successiva caratterizzazione del rischio moderato o non moderato, nonché da una considerazione di
Dispositivi di protezione individuale: come essere sicuri
di Alessandra Barani, Andrea Franchi
L’esposizione ai prodotti fi tosanitari avviene durante le operazioni di preparazione e di applicazione del-la miscela, di decontaminazione dei mezzi irroranti,
nonché attraverso gli interventi agronomici eseguiti nei cam-pi trattati. È pertanto necessario che gli operatori utilizzino i mezzi personali di protezione, specifi ci per l’esposizione ad antiparassitari (ag-gressioni chimiche), nel corso delle sud-dette attività.
Gli ambiti di utilizzo, i requisiti, i criteri di scelta e le modalità d’impiego dei dispo-sitivi di protezione individuale (Dpi), non-ché gli obblighi di chiunque sia esposto a ri-schi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono regolamentati da un complesso quadro normativo che richiederebbe una più estesa trattazione della materia.
I Dpi sono attrezzature destinate a essere indossate e tenu-te dai lavoratori, allo scopo di proteggerli contro uno o più
Il costruttore è obbligato a porre la marcatura CE
sul dispositivo di protezione individuale e sull’imballaggio e a inserire la nota informativa
▪Vengono forniti agli operatori agricoli semplici
elementi informativi affi nché possano destreggiarsi nelle scelte da compiere durante le varie operazioni
a rischio di esposizione ad agrofarmaci
▪
Foto 1a e 1b - Per operazioni a rischio di contaminazione moderato come la preparazione della miscela, la decontaminazione delle attrezzature e l’utilizzo di trattore cabinato per i trattamenti può essere suffi ciente la protezione tipo 5, ovvero i dispositivi a tenuta di particelle e schizzi di liquidi
1a1b
S MACCHINEE ATTREZZATURE
31 • supplemento a L’Informatore Agrario 30/2008
SemimascheraProtegge naso e bocca. Sono da preferirsi quelle a due filtri, con due valvole di espirazione e un doppio laccio di trattenuta. Dopo l’impiego va lavata (acqua e sapone), avendo cura di svitare i filtri e riposta in apposito ripostiglio.
StivaliDevono essere in gomma ed impermeabili. Se contaminati devono essere lavati, ancora cal-zati. A fine trattamento devono essere lavati (acqua e sapone). Devono essere sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.
TutaPuò essere di diversa fattura e mate-riale, ma certificata al rischio chimico. Deve avere la marcatura, la conformi-tà CE e la nota informativa (istruzioni scritte) che dichiari di proteggere in caso di contatto con prodotti fitosani-tari. Le nota informativa scritta (istruzio-ni) della tuta deve sempre essere ben conservata per fornire indicazioni sull’utilizzo, riutilizzo, decontaminazione, pulizia ed eventuale lavaggio (sempre separatamen-te da altri indumenti), manutenzione, conservazione e smaltimento. Le maniche ed i pantalo-ni devono essere indossati all’esterno di guanti e stivali.
Cabina presurrizzataL’aria deve penetrare solo attraverso i filtri a tre strati: pre-filtro antipolvere, filtro meccanico, filtro a carbone attivo (montati in questo ordine). I finestrini e le porte della cabina, durante l’irrorazione, devono essere tenuti ben chiusi. Quando la trattrice viene impiegata per scopi diversi dai trattamenti, i filtri devono essere smontati.
FiltriPer Casco e Maschera sono consigliati filtri contrassegnati da una banda a due colori (marrone e bianco) e dalle lettere A1P2. I filtri ancora da utilizzare devono riportare la data di scadenza; la buona funzionalità del filtro è garantita solo se conservato nella con-fezione originale integra. Dopo l’uso devono essere smontati e riposti entro apposito contenitore in grado di proteggere il filtro dalla umidi-tà e dalle temperature eccessive (es. sacchetto di nylon sigillato). I filtri devono essere sempre sostituiti quando:
- viene percepito cattivo odore all’interno del casco o della maschera; - viene avvertito un aumento della resistenza respiratoria (maschera e se-mimaschera);- secondo le indicazioni del fabbricante, quando sono riportate;- almeno una volta all’anno.
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ne da rischi di basso livello;• a uso limitato, ossia impiegabili per un breve periodo di tempo (tute a uso limitato, senza pulitura); • monouso, ovvero che devono essere smaltiti dopo un solo impiego.
Complessivamente le tute devono coniugare, per quanto possibile, la protezione dal rischio chimico con un livello di comfort e di resistenza allo strappo accettabili.
È necessario eff ettuare un’attenta valutazione della taglia dell’indumento che viene identifi cata da almeno due misure di riferimento: la circonferenza del torace e l’altezza, oppure il giro vita e l’altezza. Le tute possono essere dotate di acces-sori o fi niture che hanno la funzione di limitare al massimo l’esposizione, tra cui: cappuccio con elastico per il viso (foto 3), calzino integrato, cerniera coperta da patella (foto 4), cuciture ricoperte o termosaldate, polsini, caviglie e vita elasticizzati, nonché elastico di sicurezza fi ssato al risvolto della manica per evitare che la stessa si sollevi ( foto 5), ecc.
Per quanto riguarda la protezione delle mani, occorre fa-re ricorso ai guanti (sempre di III Categoria e certifi cati per il rischio chimico). In merito alla protezione dall’uso di pro-dotti fi tosanitari, i guanti devono essere a cinque dita, dotati di adeguata copertura del polso, resistenti alla permeazione e alla penetrazione delle sostanze e resistenti all’abrasione.
La protezione delle vie aeree e del capoTutti i dispositivi per la protezione delle vie aeree (fi ltri inclu-
si) devono necessariamente appartenere alla III Categoria.Casco (o sistema elettroventilato integrale). Ga-rantisce la protezione completa della testa, del viso, delle orec-chie e del collo, ma non off re una maggiore protezione delle vie aeree (foto 6). Tuttavia, consente una confortevole respi-razione anche sotto sforzo.
È concepito in modo tale che vi sia un ricambio d’aria al-
l’interno, grazie a un motorino elettrico che veicola l’aria in ingresso su un sistema di fi ltraggio. I caschi si diff erenziano per il punto di appoggio (testa e spalle), per il tipo di alimen-tazione (pile a secco, batteria ricaricabile, batteria del tratto-re, sistemi misti, ecc.), nonché per la portata dell’aria (da 120 a oltre 200 L/minuto).
Il sistema di fi ltraggio, nella maggior parte dei casi costitui-to da due elementi, può essere ancorato alla parte posteriore della calotta a livello delle spalle, o agganciato alla cinta del-l’operatore. Le tipologie in commercio si adattano a operatori con barba e occhiali da vista. Maschere a facciale pieno. In alternativa al casco, si possono utilizzare maschere a pieno facciale (foto 7), dotate di fi ltri sostituibili, che proteggono l’intero volto evitando il con-tatto con occhi, naso e bocca. Sono inoltre reperibili maschere elettroventilate dotate di alimentatori di aria fi ltrata con batterie
Foto 3 - Cappuccio con elastico Foto 4 - Cerniera coperta da patella
Foto 5 - Elastico di sicurezza, da infi lare sul dito pollice
SM A C C H I N EE AT T R E Z Z AT U R E
33 • supplemento a L’Informatore Agrario30/2008
Foto 6 - Casco dotato di pettorale a mantellina Foto 7 - Maschera a facciale pieno
Foto 8 - Semimaschera. Foto 9 - Filtro con combinazione marrone-bianco A1P2: fi ltro effi cace contro gas e vapori organici (A); classe bassa (1); contro polveri tossiche, fumi e nebbie (P); classe del 92% di effi cienza fi ltrante (2)
ricaricabili, o alimentazione dalla batteria del trattore, e doppio sistema di fi ltraggio ancorato alla cinta dell’operatore. Semimaschera. È un’altra tipologia di Dpi ( foto 8) che, garantendo la sola protezione delle vie respiratorie, deve es-sere abbinata ad altri accessori volti alla protezione delle parti rimaste scoperte, quali occhi, cuoio capelluto (anche in caso di facciale pieno) e possibilmente fronte e volto.
Maschere e semimaschere, in generale, non sono adatte a soggetti con barba e basette poiché non è suffi cientemente garantita la tenuta.
Filtri
Tutti i suddetti dispositivi per la protezione delle vie aeree sono dotati di specifi ci fi ltri la cui scelta dipende dalla com-binazione tra il tipo di Dpi (maschera a pieno facciale, semi-maschera, casco, ecc.), le caratteristiche tossicologiche del preparato, il tipo e la durata dell’attività lavorativa.
I fi ltri utilizzabili in agri-coltura devono essere co-munque contrassegnati da particolari colori abbinati a lettere e numeri.Colore marrone, let-tera A. Il colore marro-
ne e la lettera A indicano che il fi ltro è effi cace contro gas e vapori organici. I numeri abbinati (1-2-3) esprimono la ca-pacità di captazione, cioè la quantità di contaminante che il fi ltro è in grado di assorbire (classe 1 = bassa, classe 2 = media e classe 3 = alta), a parità di effi cienza fi ltrante che deve essere del 100%. Colore bianco, lettera P. Il colore bianco e la lettera P stanno a indicare protezione nei confronti di polveri tossi-che, fumi, nebbie. I numeri abbinati (1-2-3) forniscono l’effi -cienza fi ltrante totale minima: classe 1 = 78%, classe 2 = 92% e classe 3 = 98%.
Sui dispositivi per la protezione delle vie aeree, vista la va-riabilità dei componenti utilizzati nelle miscele antiparassi-tarie, si tende a consigliare almeno i fi ltri combinati, di colore marrone + bianco, contraddistinti dalla sigla A1P2 (foto 9) o A2P2, fermo restando il criterio di combinazione preceden-temente menzionato.
Si ricorda che a un aumento dell’effi cienza fi ltrante corri-sponde normalmente un incremento della resistenza respi-ratoria.
Altri colori e lettere indicano la protezione da svariate so-stanze; per esempio il grigio (B) contraddistingue la prote-zione da gas e vapori inorganici, il giallo (E) da gas acidi e il verde (K) dall’ammoniaca e derivati. Queste ultime tipologie di fi ltro non sono idonee per la protezione dai prodotti fi to-sanitari a meno che non siano abbinate alla combinazione marrone-bianca già descritta.
Il fi ltro deve essere sostituito in base alle indicazioni del fabbricante e in ogni caso se si percepisce cattivo odore al-l’interno del dispositivo, se aumenta la resistenza respirato-ria e comunque almeno una volta all’anno in caso di utiliz-zo saltuario.
Un fi ltro, che ha accumulato più antiparassitario del dovu-to, diventa una fonte di intossicazione invece che una prote-zione per l’operatore.
I fi ltri nuovi, non ancora utilizzati, riportano sulla confe-zione anche la data di scadenza per il loro impiego. •
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Foto 6 - Casco dotato di pettorale a mantellina Foto 7 - Maschera a facciale pieno
Foto 8 - Semimaschera. Foto 9 - Filtro con combinazione marrone-bianco A1P2: fi ltro effi cace contro gas e vapori organici (A); classe bassa (1); contro polveri tossiche, fumi e nebbie (P); classe del 92% di effi cienza fi ltrante (2)
ricaricabili, o alimentazione dalla batteria del trattore, e doppio sistema di fi ltraggio ancorato alla cinta dell’operatore. Semimaschera. È un’altra tipologia di Dpi ( foto 8) che, garantendo la sola protezione delle vie respiratorie, deve es-sere abbinata ad altri accessori volti alla protezione delle parti rimaste scoperte, quali occhi, cuoio capelluto (anche in caso di facciale pieno) e possibilmente fronte e volto.
Maschere e semimaschere, in generale, non sono adatte a soggetti con barba e basette poiché non è suffi cientemente garantita la tenuta.
Filtri
Tutti i suddetti dispositivi per la protezione delle vie aeree sono dotati di specifi ci fi ltri la cui scelta dipende dalla com-binazione tra il tipo di Dpi (maschera a pieno facciale, semi-maschera, casco, ecc.), le caratteristiche tossicologiche del preparato, il tipo e la durata dell’attività lavorativa.
I fi ltri utilizzabili in agri-coltura devono essere co-munque contrassegnati da particolari colori abbinati a lettere e numeri.Colore marrone, let-tera A. Il colore marro-
ne e la lettera A indicano che il fi ltro è effi cace contro gas e vapori organici. I numeri abbinati (1-2-3) esprimono la ca-pacità di captazione, cioè la quantità di contaminante che il fi ltro è in grado di assorbire (classe 1 = bassa, classe 2 = media e classe 3 = alta), a parità di effi cienza fi ltrante che deve essere del 100%. Colore bianco, lettera P. Il colore bianco e la lettera P stanno a indicare protezione nei confronti di polveri tossi-che, fumi, nebbie. I numeri abbinati (1-2-3) forniscono l’effi -cienza fi ltrante totale minima: classe 1 = 78%, classe 2 = 92% e classe 3 = 98%.
Sui dispositivi per la protezione delle vie aeree, vista la va-riabilità dei componenti utilizzati nelle miscele antiparassi-tarie, si tende a consigliare almeno i fi ltri combinati, di colore marrone + bianco, contraddistinti dalla sigla A1P2 (foto 9) o A2P2, fermo restando il criterio di combinazione preceden-temente menzionato.
Si ricorda che a un aumento dell’effi cienza fi ltrante corri-sponde normalmente un incremento della resistenza respi-ratoria.
Altri colori e lettere indicano la protezione da svariate so-stanze; per esempio il grigio (B) contraddistingue la prote-zione da gas e vapori inorganici, il giallo (E) da gas acidi e il verde (K) dall’ammoniaca e derivati. Queste ultime tipologie di fi ltro non sono idonee per la protezione dai prodotti fi to-sanitari a meno che non siano abbinate alla combinazione marrone-bianca già descritta.
Il fi ltro deve essere sostituito in base alle indicazioni del fabbricante e in ogni caso se si percepisce cattivo odore al-l’interno del dispositivo, se aumenta la resistenza respirato-ria e comunque almeno una volta all’anno in caso di utiliz-zo saltuario.
Un fi ltro, che ha accumulato più antiparassitario del dovu-to, diventa una fonte di intossicazione invece che una prote-zione per l’operatore.
I fi ltri nuovi, non ancora utilizzati, riportano sulla confe-zione anche la data di scadenza per il loro impiego. •
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In questa fase l’operatore deve indossare i DPI e deve adottare norme di tutela con questi obbiettivi:
1. Impedire la contaminazione della fonte idrica;2. Scegliere il PF in funzione delle colture da trattare e delle avversità da controllare. A parità di efficacia è preferibile il PF meno pericoloso per l’uomo, selettivo per gli organismi utili e a basso impatto ambientale.3. Leggere attentamente l’etichetta del PF, rispettando in particolare le dosi.4. Risciacquare i contenitori vuoti con acqua pulita che sarà utilizzata nel trattamento, in modo che possano essere smaltiti secondo le disposizioni vigenti.
Durante la preparazione delle miscele è importante rispettare la seguente procedura:• Riempire la botte al 50% del volume desiderato e mettere in funzione l’agitatore• Inserire l’antischiuma o il bagnante o il correttore di pH quando previsti• Miscelare i PF. In caso di miscele multiple seguire il seguente ordine d’immissione in botte:
1. Formutati WSB (Sacchetti Idrosolubili)2. Formulati WG (granuli idrodispersibili) – SG (Granuli solubili) – G (Granuli) - WP (polveri bagnabili) – PS (polveri solubili)3. Formulati SC (Sospensioni Concentrate in acqua) – CS (Sospensioni di microcapsule)4. Formulati SL (Soluzioni concentrate in acqua) - LS (Liquidi solubili)5. Formulati OD (Sospensioni Concentrate in olio) - EC (Liquidi emulsionabili) – EW (Macro emulsioni) – ME (Micro emulsioni) – SE (Suspo emulsioni)6. Concimi fogliari7. Prodotti antideriva
• Terminare il riempimento della botte• Impiegare rapidamente la miscela senza arrestare il sistema di agitazione
CONSIGLI PER I SEGUENTI FORMULATI:
Formulazioni disperss• Riempire ¾ di botte con l’agitatore in funzione• Togliere la rete sull’imboccatura della botte• Introdurre lentamente la quantità prestabilita di prodotto disperss con la seguente sequenza: per primi se in miscela con prodotti liquidi, per ultimi se in miscela con prodotti solidi.• Terminare il riempimento
Sacchetti idrosolubili• Riempire la botte per ¼ senza avviare l’agitatore• Togliere la rete ed introdurre i sacchetti senza romperli• Continuare a riempire sino a ¾ d’acqua ed attendere la completa dissoluzione dei sacchetti (circa 10 minuti)• Avviare l’agitatore ed introdurre gli altri prodotti• Terminare il riempimento
Formulati con Fosetil Alluminio possono abbassare il pH della soluzione, provocando proble-mi di solubilità per gli altri PF. Si consiglia quindi d’introdurli in botte per ultimi eccetto con PF contenenti Mancozeb. Inoltre quando possibile non miscelare con prodotti a reazione alcalina, con EC e concimi fogliari ad alti dosaggi. Evitare pre miscelazioni.
Preparazione della miscela
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Di seguito si riporta l’elenco delle attrezzature per uso professionale, utilizzate sia in ambito agricolo che extra agricolo, da sottoporre a controlli funzionali periodici:
a) Macchine irroratrici per la distribuzione su un piano verticale (es. trattamenti su col-ture arboree) - irroratrici aero-assistite (a polverizzazione per pressione, pneumatica e centrifuga); - irroratrici a polverizzazione per pressione senza ventilatore; - dispositivi di distribuzione a lunga gittata e con ugelli a movimento oscillatorio automa-tico; - cannoni; - irroratrici scavallanti; - irroratrici a tunnel con e senza sistema di recupero.
b) Macchine irroratrici per la distribuzione su un piano orizzontale (es. diserbo colture erbacee) - irroratrici a polverizzazione per pressione, pneumatica e centrifuga con o senza manica d’aria con barre di distribuzione di lunghezza superiore a 3 metri; - cannoni; - dispositivi di distribuzione a lunga gittata orizzontale con ugelli a movimento oscillatorio automatico; - irroratrici per il diserbo localizzato del sottofila delle colture arboree non dotate di scher-matura; - irroratrici abbinate alle seminatrici (distribuzione sottoforma di miscela fitoiatrica liquida).
c) Macchine irroratrici e attrezzature impiegate per i trattamenti alle colture protette - irroratrici o attrezzature fisse o componenti di impianti fissi all’interno delle serre, quali fogger fissi e barre carrellate. Per tali attrezzature il controllo verrà eseguito in loco da per-sonale appartenente ai centri di revisione autorizzati, utilizzando le apposite attrezzature mobili; - attrezzature funzionanti senza l’operatore (fogger mobili); - irroratrici portate dall’operatore, quali fogger, lance, irroratrici spalleggiate a motore, con ventilatore, irroratrici a ultra basso volume; - irroratrici mobili quali cannoni, irroratrici con barra di distribuzione anche di lunghezza inferiore a 3 metri e irroratrici aereo-assistite a polverizzazione per pressione, pneumatica o centrifuga.
Entro il 26 novembre 2016 le tipologie di attrezzature sopra indicate sono sottoposte al con-trollo funzionale periodico almeno una volta presso un Centro Prova autorizzato dalle Regioni e Province autonome. Eseguito il controllo funzionale, il Centro Prova autorizzato rilascia un attestato dal quale risul-ta che l’attrezzatura rispetta i requisiti di funzionalità previsti, come indicato nell’allegato II. Ai sensi dell’articolo 12, comma 2 del decreto legislativo n. 150/2012, l’intervallo tra i controlli funzionali non deve superare i 5 anni fino al 31 dicembre 2020, e i 3 anni per le attrezzature controllate successivamente a tale data. Le attrezzature nuove, acquistate dopo il 26 novembre 2011, sono sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni dalla data di acquisto. Sono considerati validi i controlli funzionali, eseguiti dopo il 26 novembre 2011, effettuati da Centri Prova formalmente riconosciuti dalle Regioni e Province autonome, che siano stati rea-
Attrezzature da sottoporre al controllo funzionale entro il 26 novembre 2016
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lizzati conformemente a quanto riportato nell’allegato II della direttiva 2009/128/CE.
1- Attrezzature da sottoporre a controllo funzionale con scadenze ed intervalli diversi Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con il supporto del Consiglio, adotta, entro sei mesi dall’entrata in vigore del Piano, un apposito decreto per individuare le attrez-zature che devono essere 18 sottoposte a controllo funzionale secondo intervalli diversi da quelli indicati al precedente paragrafo A.3.2.. A tale scopo si tiene conto degli studi disponibili in materia, con particolare riferimento al documento, elaborato dal Gruppo di lavoro istituito con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n. 10730 del 21.12.2004, denominato: “Classifi-cazione delle macchine irroratrici da sottoporre ai controlli funzionali in funzione degli intervalli fra i controlli previsti dalla direttiva 2009/128/CE”. Nel decreto verranno definite le ulteriori procedure finalizzate al controllo funzionale di tali attrezzature, non previste nel Piano. Per le macchine utilizzate per la distribuzione di prodotti fitosanitari sulle o lungo le linee ferroviarie, nonché per quelle montate su aeromobili, il controllo funzionale deve essere effet-tuato almeno una volta all’anno. Per le attrezzature destinate ad attività in conto terzi l’intervallo tra i controlli non deve supe-rare i 2 anni. Come contoterzista si intende il titolare di un’impresa iscritta come tale presso la Camera di Commercio. Le attrezzature nuove sono sottoposte al primo controllo funzionale entro 2 anni dalla data di acquisto.
2 - Esoneri Sono esonerate dai controlli funzionali periodici obbligatori le seguenti attrezzature: - irroratrici portatili e spalleggiate, azionate dall’operatore, con serbatoio in pressione o dotate di pompante a leva manuale; - irroratrici spalleggiate a motore prive di ventilatore, quando non utilizzate per trattamenti su colture protette.
3 - Esecuzione del controllo funzionale periodico Il controllo funzionale ha lo scopo di verificare che le attrezzature per l’applicazione dei pro-dotti fitosanitari soddisfino una serie di requisiti, indicati nel citato allegato II, al fine di garan-tire un elevato livello di sicurezza e di tutela della salute umana e dell’ambiente. Il controllo effettuato con esito positivo garantisce il corretto funzionamento delle attrezzature, assicu-rando che i prodotti fitosanitari siano accuratamente dosati e distribuiti. Lo stato delle attrez-zature deve consentire di procedere al loro riempimento e allo svuotamento in modo sicuro, agevole e completo, evitando perdite di prodotti fitosanitari. Affinché il controllo funzionale abbia luogo, è necessario che l’acqua contenuta nel serbatoio sia pulita, e che la macchina irroratrice nel suo complesso sia stata accuratamente pulita e non presenti rischi palesi per la sicurezza del controllore. Per rischi palesi, si intendono visibili ed evidenti danneggiamenti, malfunzionamenti e/o difetti a carico dell’irroratrice o delle sue componenti, compresi tutti i dispositivi di sicurezza in dotazione all’attrezzatura indicati all’in-terno del manuale d’uso e manutenzione, ove presente.
4 - Regolazione o taratura e manutenzione periodica delle attrezzature eseguite dagli uti-lizzatori professionali (obbligatorie) La regolazione o taratura, che deve essere eseguita periodicamente dall’utilizzatore professio-nale, ha lo scopo di adattare l’attrezzatura alle specifiche realtà colturali aziendali e di definire il corretto volume di miscela da distribuire, tenuto conto delle indicazioni riportate nelle eti-
chette dei prodotti fitosanitari. In questo modo si garantisce la distribuzione della quantità necessaria per ottenere l’efficacia del trattamento ed evitare sovradosaggi di prodotto. I dati da registrare annualmente su apposita scheda da allegare al registro dei trattamenti o sul registro stesso sono almeno, con riferimento alle attrezzature impiegate, la data di esecuzione della regolazione e i volumi di irrorazione utilizzati per le principali tipologie colturali.
ALLEGATO VI Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamen-to dei relativi imballaggi e delle rimanenze
1 - Stoccaggio dei prodotti fitosanitari Fatte salve le disposizioni previste dal D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001 e s.m.i. e le disposizioni previste dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della si-curezza nei luoghi di lavoro, le azioni di seguito elencate, eseguite da utilizzatori professionali e, ove applicabili, dai distributori, non devono rappresentare un pericolo per la salute umana o per l’ambiente.
1. Il deposito dei prodotti fitosanitari obbligatorio per tutti gli utilizzatori professionali deve essere chiuso e ad uso esclusivo, non possono esservi stoccati altri prodotti o attrezzature, se non direttamente collegati all’uso dei prodotti fitosanitari. Possono essere conservati concimi utilizzati normalmente in miscela con i prodotti fitosanitari. Non vi possono essere immagazzinate sostanze alimentari, mangimi compresi. Possono essere ivi conservati in deposito temporaneo anche i rifiuti di prodotti fitosanitari (quali contenitori vuoti, prodotti scaduti o non più utilizzabili), purché tali rifiuti siano collocati in zone identificate del depo-sito, opportunamente evidenziate, e comunque separati dagli altri prodotti ivi stoccati. 2. Il deposito dei prodotti fitosanitari può anche essere costituito da un’area specifica all’in-terno di un magazzino, mediante delimitazione con pareti o rete metallica, o da appositi ar-madi, se i quantitativi da conservare sono ridotti. Nel locale dove è ubicata l’area specifica o l’armadio per i prodotti fitosanitari non possono essere detenuti alimenti o mangimi. 3. Il deposito dei prodotti fitosanitari deve consentire di poter raccogliere eventuali sversa-menti accidentali senza rischio di contaminazione per l’ambiente. Il locale deve disporre di sistemi di contenimento in modo che in caso di sversamenti accidentali sia possibile impedire che il prodotto fitosanitario, le acque di lavaggio o i rifiuti di prodotti fitosanitari possano contaminare l’ambiente, le acque o la rete fognaria. 4. Il deposito dei prodotti fitosanitari deve essere ubicato tenendo conto delle specifiche disposizioni in materia di protezione delle acque. 5. Il deposito o l’armadio devono garantire un sufficiente ricambio dell’aria. Le aperture per l’aerazione devono essere protette con apposite griglie in modo da impedire l’entrata di animali. 6. Il deposito deve essere asciutto, al riparo dalla pioggia e dalla luce solare, e in grado di evitare temperature che possano alterare le confezioni e i prodotti, o creare condizioni di pericolo. I ripiani devono essere di materiale non assorbente e privi di spigoli taglienti. 7. I prodotti fitosanitari devono essere stoccati nei loro contenitori originali e con le etichet-te integre e leggibili. 8. Il deposito deve essere fornito di adeguati strumenti per dosare i prodotti fitosanitari (es. bilance, cilindri graduati). Gli stessi devono essere puliti dopo l’uso e conservati all’interno del deposito o armadietto. 9. L’accesso al deposito dei prodotti fitosanitari è consentito unicamente agli utilizzatori professionali. 10. La porta del deposito deve essere dotata di chiusura di sicurezza esterna e non deve
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essere possibile l’accesso dall’esterno attraverso altre aperture (es. finestre). Il deposito non deve essere lasciato incustodito mentre è aperto. 11. Sulla parete esterna del deposito devono essere apposti cartelli di pericolo.12. Sulle pareti in prossimità dell’entrata del deposito devono essere ben visibili i numeri di emergenza. 13. Il deposito deve essere dotato di materiale e attrezzature idonee per tamponare e rac-cogliere eventuali sversamenti accidentali di prodotto.
2 - Manipolazione, diluizione e miscelazione dei prodotti fitosanitari prima dell’applica-zione Al fine di ridurre i rischi per la salute umana e per l’ambiente, è necessario attenersi a quanto segue.
1. Verificare, prima dell’inizio dei trattamenti, che l’attrezzatura sia perfettamente funzio-nante e non presenti perdite. 2. Preparare la miscela fitoiatrica con modalità tali da non causare rischi per l’ambiente anche in caso di sversamenti accidentali. Tali operazioni non devono essere svolte su suoli molto permeabili e/o declivi e/o in prossimità di corsi d’acqua e pozzi per prelievo idrico. 3. Non lasciare incustodite le miscele di prodotti fitosanitari pronte per l’uso, le attrezzature e i prodotti fitosanitari. Tenerle fuori dalla portata di persone non autorizzate e di animali. 4. In caso di captazione di acqua da corpi idrici per il riempimento dell’irroratrice può essere effettuata esclusivamente a condizione che siano utilizzate tecniche o dispositivi idonei ad evitare la contaminazione della fonte idrica (es.: valvola di non ritorno, serbatoio intermedio di stoccaggio dell’acqua). 5. La macchina irroratrice deve disporre di uno strumento preciso e leggibile per la lettura della quantità di miscela presente nel serbatoio. I volumi introdotti nel serbatoio non devo-no mai superare quelli massimi indicati dal costruttore. 6. Risciacquare immediatamente con acqua pulita i contenitori di prodotti fitosanitari vuoti ed i relativi tappi, aggiungendo l’acqua di lavaggio così prodotta alla miscela fitoiatrica da distribuire. Gestire, successivamente, i contenitori ed i relativi tappi secondo la vigente normativa sui rifiuti. 7. Durante le operazioni di preparazione della miscela, riempimento dell’irroratrice e ri-sciacquo dei contenitori utilizzare tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) prescritti, che devono essere sempre disponibili in azienda e conservati in buono stato
3 - Manipolazione degli imballaggi e delle rimanenze di prodotti fitosanitari La manipolazione degli imballaggi e delle rimanenze dei prodotti fitosanitari tal quali deve essere effettuata accuratamente per evitare forme di inquinamento ambientale. Particolare attenzione va posta alla verifica dell’integrità degli imballaggi e alla presenza e all’integrità delle etichette poste sulle confezioni dei prodotti fitosanitari nonché alla conoscenza delle procedure da adottare in caso di emergenza riportate nelle schede di sicurezza. A tal fine è necessario attenersi a quanto segue, assicurando la disponibilità dei DPI in ciascuna delle operazioni sotto elencate.
1. Trasportare i prodotti fitosanitari nei loro contenitori originali con le etichette integre e leggibili, fatte salve le indicazioni di cui al D. M. n. 544/2009, relativo all’applicazione dell’accordo europeo sul trasporto internazionale di sostanze pericolose su strada (ADR, Ginevra 30 settembre 1957). 2. In caso di danneggiamento e conseguenti perdite durante le operazioni di carico/scarico/trasporto delle confezioni: a. le confezioni danneggiate e riparate devono essere sistemati in appositi contenitori con
chiusura ermetica e identificati con un’etichetta recante il nome del prodotto ed i relativi rischi;
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b. le eventuali perdite devono essere tamponate con materiale assorbente e raccolte in apposito contenitore per il successivo smaltimento.
3. Disporre le confezioni che contengono ancora prodotti fitosanitari, con le chiusure rivolte verso l’alto, ben chiuse ed in posizione stabile, affinché non si verifichino perdite. 4. Depositare i rifiuti costituiti dagli imballaggi vuoti di prodotti fitosanitari in contenitori idonei destinati esclusivamente a tale uso e ben identificabili. Ubicare i contenitori dei rifiu-ti all’interno del deposito dei prodotti fitosanitari o all’interno del deposito temporaneo dei rifiuti agricoli in un area separata, appositamente dedicata.
4 - Recupero o riutilizzo della miscela fitoiatrica residua nell’irroratrice al termine del trattamento E’ necessario minimizzare la quantità di miscela residua al termine del trattamento, attraverso il calcolo del volume di miscela necessaria e la corretta regolazione dell’attrezzatura distribu-zione. La miscela fitoiatrica, che residua a fine trattamento, comprende:
a. l’eventuale miscela residua nel serbatoio (surplus rispetto a quella necessaria per coprire la superficie oggetto del trattamento);
b. la miscela tecnicamente non distribuibile (eventuali depositi di miscela fitoiatrica negli angoli morti del serbatoio e del circuito idraulico; depositi di miscela fitoiatrica all’interno dei filtri).
La miscela fitoiatrica residua può avere le seguenti destinazioni: 1. la miscela residua nel serbatoio, previa eventuale diluizione, può essere quanto prima distribuita sulle colture per le quali il prodotto in uso è autorizzato, garantendo comunque il rispetto di tutte le indicazioni previste in etichetta; 2. la miscela non riutilizzata deve essere mantenuta in azienda per essere successivamente conferita ad operatori iscritti all’Albo nazionale Gestori Rifiuti per la fase di trasporto rifiuti, ovvero autorizzati allo smaltimento.
5 - Pulizia dell’irroratrice al termine della distribuzione Una non corretta pulizia delle parti interne della macchina irroratrice (serbatoio, circuito idrau-lico, ecc.) e, soprattutto, una non adeguata gestione delle acque di risulta che l’operazione di lavaggio genera, determina forme di inquinamento ambientale oltre che danni ai componenti della macchina, quali intasamento degli ugelli ed altri malfunzionamenti. Pertanto occorre attenersi a quanto segue.
1. Quando si effettua la pulizia esterna dell’irroratrice: a) se l’irroratrice è equipaggiata con appositi dispositivi, o si dispone di idonee attrezzature
per effettuare il lavaggio esterno in campo, stabilire in anticipo le superfici dell’appezza-mento adatte a tale lavaggio; in ogni caso non operare in prossimità di un corpo idrico e non ripetere le operazioni di lavaggio esterno dell’irroratrice sempre nella medesima area del campo;
b) se si dispone di un’area per il lavaggio in azienda assicurarsi che l’area sia impermeabile ed attrezzata per raccogliere le acque contaminate, che devono essere conferite per il successivo smaltimento. Evitare di lasciare liquido contaminato sulla superficie dell’area attrezzata al termine delle operazioni di lavaggio. Se appositamente realizzati e autoriz-zati, possono essere utilizzati come aree per il lavaggio anche i “biobed”.
2. Quando si effettua la pulizia interna dell’irroratrice, ad esempio nel caso in cui si preveda un lungo periodo di inattività della macchina: a) non effettuare l’operazione in prossimità di un corpo idrico o su un’area dove la miscela
possa raggiungere la falda; b) l’acqua di lavaggio deve essere trattata secondo le modalità riportate al paragrafo VI.4. 3. Utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) prescritti. 79
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6 - Recupero o smaltimento delle rimanenze di prodotti fitosanitari e dei relativi imbal-laggi I prodotti fitosanitari revocati o scaduti, integri inutilizzati o parzialmente utilizzati, che non sono più distribuibili sulle coltivazioni in atto devono essere: • conservati temporaneamente, secondo le disposizioni di cui all’art. 183, comma 1 lettera bb), del D. Lgs. n. 152 del 2006 e s.m.i., all’interno del deposito dei prodotti fitosanitari in un’area apposita e ben identificata; • smaltiti secondo le prescrizioni di cui alla parte IV del D. Lgs. n. 152 del 2006 e s.m.i.
Al momento dell’acquisto, nel caso di prodotti revocati ma ancora utilizzabili, il rivenditore è tenuto ad informare l’acquirente sul periodo massimo entro il quale il prodotto fitosanitario deve essere utilizzato, in modo che questi possa programmarne l’utilizzo entro il periodo consentito. Per lo smaltimento degli imballaggi vuoti, devono essere rispettate le normative vigenti e le istruzioni riportate in etichetta e nella scheda di sicurezza. I rifiuti contaminati da prodotti fitosanitari devono essere smaltiti secondo le leggi vigenti. Tali rifiuti comprendono anche materiali derivanti dal processo di depurazione dei reflui (es. matrici dei biofiltri) oppure dal tamponamento di perdite e gocciolamenti con materiale as-sorbente. Fermo restando quanto previsto dal comma 5-ter dell’art. 184 del D. Lgs. 152/06, nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali ed allo scopo di favorire il riutilizzo, il recupero, il riciclag-gio e le altre forme di recupero dei rifiuti, si richiama quanto previsto dalla normativa vigente in ordine alla possibilità per le pubbliche amministrazioni di promuovere o stipulare accordi o contratti di programma con i soggetti economici interessati o con le associazioni di categoria rappresentative dei settori interessati. Le Regioni e le Province autonome possono predisporre documenti di orientamento rivolti agli utilizzatori di prodotti fitosanitari per assicurare una corretta gestione dei rifiuti prodotti nell’ambito delle attività di difesa fitosanitaria.
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Cari colleghi e clienti, la presente guida 2016 è stata redatta raccogliendo le esigenze tecniche degli operatori di questo importante settore agricolo e integrandole con le novità normative sopraggiunte negli ultimi mesi, primi fra tutti il PAN e il CLP. Le tabelle colturali sono state redatte tenendo presente la normativa in vigore ad inizio 2016, e l’aggiornamento continuo delle etichette dei prodotti fitosanitari impongono al tecnico e all’utilizzatore finale la verifica puntuale di quanto riportato nelle etichette dei prodotti utilizzati che costituisce lo strumento normativo unico al quale fare riferimento.Per alcune colture l’abbinamento etichetta – coltura è facile in quanto esplicitamente indicato. Per altre si è fatto riferimento alla normativa attualmente in vigore, cioè il REGOLAMENTO (UE) N. 752/2014 DELLA COMMISSIONE del 24 giugno 2014 entrato in vigore il 1 gennaio 2015 che va a sostituire l’Allegato I del regolamento (CE) n. 396/2005.
Ciascuna tabella riporta 9 colonne così organizzate:• Avversità: patogeno target per il quale è registrato il prodotto;• Sostanza attiva o principio attivo di cui è composto il prodotto, e sua concentrazione in % sul totale;• Nome commerciale; • Dose per unità di volume o di peso o per superficie trattata;• Tempo di sicurezza (intervallo minimo in giorni tra il trattamento e la raccolta);• Numero massimo di trattamenti per anno o per ciclo colturale dove riportato in etichetta;• Limitazioni per un impiego solo in pieno campo o in serra. Dove non riportato la limitazione non esiste;• Campo e / o serra: eventuali limitazioni d’uso• Buffer Zone (Zona Tampone): è riportata per i fitofarmaci classificati come pericolosi per l’ambiente. E’ volta alla riduzione del movimento del fitofarmaco nell’atmosfera come particella sospesa. Indica la distanza tra il bordo del campo della coltura trattata e il pelo dell’acqua, abitualmente presente nel corpo idrico permanente, dell’argine verso il campo trattato allo scopo di salvaguardare gli organismi acquatici. Il PAN istituisce un valore minimo di 2 metri per le barre e 5 metri per gli atomizzatori. In etichetta è riportato il valore max., prevedendone la riduzione adottando misure attive (ugelli, barre) o passive (barriere) di abbattimento della deriva.
Le indicazioni contenute in questo manuale sono solo di carattere informativo e per il corretto utilizzo dei prodotti si rimanda sempre a quanto riportato in etichetta
Il Consorzio Agrario Adriatico declina ogni responsabilità per un uso improprio dei prodotti o nel caso i prodotti stessi vengano utilizzati in violazione di qualsiasi norma
Premessa
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