Il Centro Marzo 2013

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    Aut.ne Tribunale di Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO

    Anno XIII - n 131 Marzo 2013

    LEditorialedi Enrico Dello Sbarba

    Lincubodi una crisi

    infinitae la

    insignificanzadel centro

    segue a pag. 2

    Se il diavolo

    colui che (ci) divide

    Un articolo dellOn. Ivo Butini

    Nel luglio 2007 era Presidente del Con-siglio Romano Prodi.Giuseppe De Rita scrisse che in Italiaesisteva uno sconforto collettivo.A fronte di brandelli di partito stava unaconfusa rappresentazione mediatica de-gli interessi e dei bisogni di quelli che,da sociologo, De Rita chiamava seg-menti sociali, realt sempre e comun-que costituite di persone umane.Prodi cadde e del 2008 torn Berlusco-ni. Nel 2011 cadde Berlusconi e arrivMonti con i suoi tecnici. Il corpo elet-torale non ha gradito ed insorta lIta-lia di Beppe Grillo. Molti brandelli di

    partito sono fortunatamente volati via,ma la situazione non meno confusa.Un autore straniero, Wolfgang Mn-chau, ritiene che la cultura politica ita-liana si basi sulla contrapposizione (Cor-riere della Sera). In verit, nella nostra

    cultura civica, nulla sembra pi lontanodel bene comune. E sembra debole an-che la coscienza dellinteresse naziona-le che include responsabilit internazio-nali da assumere e da onorare. Un au-torevole politologo americano, CharlieKupchan, osserva che lItalia era statacomposta nel sopportare i sacrifici del-la crisi economica per poi esprimere unvoto politico che accresce le preoccu-

    pazioni internazionali tanto da essereposta sotto osservazione per le incer-

    tezze che si proiettano sul quadro euro-peo (Corriere della Sera).Alla vigilia delle elezioni il direttore deIl Regno (2/2013) riteneva che ilmondo cattolico non fosse capace diesercitare oggi alcuna leadership nei

    segue a pag. 2

    Allindomani dei risultati chehanno provocato gravissimi

    conseguenze in merito alla

    difficile governabilit con il

    prevalere di inquietanti fe-

    nomeni di esasperato popu-

    lismo e di crescente prote-

    sta contro il sistema, cre-

    scono le preoccupazioni per

    la stessa tenuta democrati-

    ca del paese.Ivo Butini conclude il suo

    stringato ma chiarissimo in-

    tervento su queste colonne

    con un giudizio finale di

    esemplare chiarezza: cita

    S.Agostino secondo cui

    perseverare nellerrore

    diabolico. Ed quanto, pur-

    troppo, sta accadendo in

    Italia dalla nascita della or-

    mai decaduta seconda re-

    pubblica.Una breve analisi sul risul-

    tato elettorale mette in evi

    Interverranno:On. Anna Maria Biricotti

    Dott. Francescalberto De BariModeratore:

    dott. Enrico Dello Sbarba

    Universit di Livorno

    motore di sviluppo

    di un territorio

    Luned 18 Marzo h. 17.45nella sede sociale de Il Centro

    Via Trieste 7 - LivornoLassessore alle Promozione dei Saperi

    e delle Relazioni Internazionali

    Prof.ssa Giovanna Colombiniterr una conferenza sul tema:

    RelatriceProf.ssa Angela Simini

    Moderatore:Dott. Enrico Dello Sbarba

    Marted 26 Marzo h. 17.45Sala della Provincia - Palazzo Granducale

    presentazione del libro

    di Carlo Martigli

    Leretico

    confronti della societ italiana e della suacrisi istituzionale.Ad elezioni avvenute un autorevole ge

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    Politica e-mail: [email protected]

    Lincubo di una

    crisi infinita

    dalla prima pagina

    Periodico mensiledel Circolo Culturale

    Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005

    Redazione ed Amministrazione:

    Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

    e.mail: [email protected]

    www.circoloilcentro-livorno.it

    DIRETTORE RESPONSABILE:

    Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

    Giornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia il 5/3/20135/3/20135/3/20135/3/20135/3/2013

    Hanno collaborato a questo numero:Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-ti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Bar-----tolo Ciccardini, Monica Cuzzocrea,tolo Ciccardini, Monica Cuzzocrea,tolo Ciccardini, Monica Cuzzocrea,tolo Ciccardini, Monica Cuzzocrea,tolo Ciccardini, Monica Cuzzocrea,Nicola Graziani, Silvia Menicagli,Nicola Graziani, Silvia Menicagli,Nicola Graziani, Silvia Menicagli,Nicola Graziani, Silvia Menicagli,Nicola Graziani, Silvia Menicagli,Roberto Olivato, Gabriele Orsini,Roberto Olivato, Gabriele Orsini,Roberto Olivato, Gabriele Orsini,Roberto Olivato, Gabriele Orsini,Roberto Olivato, Gabriele Orsini,Marisa Speranza, Franco Spugnesi,Marisa Speranza, Franco Spugnesi,Marisa Speranza, Franco Spugnesi,Marisa Speranza, Franco Spugnesi,Marisa Speranza, Franco Spugnesi,

    Cristiano TCristiano TCristiano TCristiano TCristiano Toncelli.oncelli.oncelli.oncelli.oncelli.

    COMITATO DI REDAZIONE:

    Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

    Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti Benvenuti

    Alberto Cont i, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,Alberto Cont i, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,Alberto Conti, Salvatore DAngelo,

    Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,

    Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

    Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

    STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,

    Via Pisacane 7, te l. 0586/ 814033 - Liv orn o

    Se il diavolo

    denza la seriet del problema Italia.

    Il successo straripante, imprevistonelle sue dimensioni,del movimen-

    to 5Stelle rappresenta una chiara

    forma di protesta, in gran parte

    scomposta ed irrazionale che,in

    qualche modo, ricorda quanto ac-

    cadde con la Lega Nord alla fine

    degli anni novanta sebbene circo-

    scritta al nord del paese.

    Limprevisto contenimento delle per-

    dite da parte della destra da at-

    tribuirsi quasi esclusivamente alle

    diaboliche capacit di comunicazio-ne del Cavaliere: resta per incre-

    dibile, dopo i trascorsi dellultimo

    decennio,come un terzo degli elet-

    tori italiani si riconosca ancora nel

    suo messaggio fallace.Ed infine la vittoria di Pirro del PD

    che, con la grigia leadership di Pier-

    Luigi Bersani, ha ottenuto una risi-

    cata maggioranza alla Camera che

    gli ha consentito di usufruire del

    vergognoso premio attribuito al par-

    tito che riesca ad ottenere un voto

    in pi dei concorrenti.

    Al termine di questa sintetica anali-

    si non sussistono, al momento, le

    condizioni per assicurare al paese

    un governo a causa della mancan-za di una qualsisia maggioranza al

    Senato.

    Una considerazione critica dobbia-

    mo esprimerla nei confrontii dei no-

    stri politologi e dellesercito dei son-

    daggisti che non sono stati capaci,

    i primi di interpretare ed i secondi

    di sondare lo stato danimo deglita-

    liani profondamente in crisi esplo-

    so in un voto di protesta di dimen-

    sioni epocali.

    Ed ora che cosa potr, che cosadeve ancora accadere? Noi che

    ormai da anni abbiamo stabilito un

    cordiale dialogo con i nostri fedeli

    lettori non sappiamo veramente che

    cosa dire se non augurare che pre-

    valga il senso di responsabilit nel-

    le forze politiche presenti nel nuo-

    vo parlamento.

    Non ha certamente senso la prete-

    sa di quello strano Movimento 5Stel-le di giocare sul futuro del paese uti-

    lizzando la carta della dissoluzione

    del sistema, proponendo assurde

    rivoluzioni planetarie e vecchie ed

    antiche medicine che riporterebbe-

    ro lItalia allet della pietra.

    Ed eccoci allultimo capitolo di que-

    sto nostro cahier de dolance! La

    perdita di ogni significanza di un

    centro che ormai non verr pi.

    Con questa convincimento cancel-

    liamo anche quel messaggio che

    lanciammo nellormai lontano 22

    gennaio 2007 allorch, nella sala

    conferenze della Stazione Maritti-ma a Livorno, di fronte ad una folla

    straripante ed entusiasta, questo

    periodico organizz un convegno

    avente come titolo Il centro che

    verr con la partecipazione di Ge-

    rardo Bianco,Ivo Butini, Mauro Fa-bris, Egidio Pedrini e Bruno Tabac-

    ci con moderatore lallora direttore

    de Il Tirreno, Bruno Manfellotto

    oggi direttore dellEspresso.

    La sconcertante e deludente espe-

    rienza di Mario Monti la cui cosid-detta salita in politica si risolta

    in una clamorosa e precipitosa ca-

    duta in verticale nella quale ha tra-

    scinato lUDC di un ingenuo Pier-

    ferdinando Casini chiude, forse, de-

    suita come Padre Bartolomeo Sorge, te-ologo e politologo, ritiene che il mondocattolico (associazioni e movimenti) ebbenei mesi scorsi una vampata di deside-rio di riaffermazione, ma registra chenon esiste una determinante presenzacattolica in quanto tale. Per ritrovarla

    bisogna tornare allepoca dei partiti ide-ologici, tra i quali cera un partito ideo-logico di impostazione cristiana: la De-mocrazia Cristiana. Oggi esiste in Italia

    un contesto tripolare (centrodestra, cen-trosinistra, Grillo), mentre non abbiamoancora trovato la soluzione a una rinno-vata affermazione dei cattolici (Fami-glia Cristiana, 9/2013).Io sono personalmente convinto che, ne-gli ultimi ventanni, non labbiamo nem-meno seriamente cercata.

    Noi soffriamo di due pregiudizi che sistanno rivelando due errori.

    Noi consideriamo pluralismo quello che in verit frazionismo.

    Noi pensiamo che lunitariet dello stru-mento implichi la rinuncia alla libert delleidee.Se errare umano, S. Agostino ci ricor-da che perseverare nellerrore per ani-mosit diabolico.marzo 2013

    finitivamente quella prospettiva, quel-

    lipotesi politica.

    Forse se il buon Pierferdi avesse

    dato vita a quel Partito della Nazio-

    ne proposto e riproposto nei conve-

    gni di Todi del 2008 e del 2009, mai

    realizzato per motivi che sfuggonoad ogni logica politica, avremmo po-

    tuto oggi raccontare unaltra storia.

    Con questa chiosa - su cui insisto-

    no Butini, Ciccardini, Graziani, Oli-

    vato e Toncelli nelle pagine seguenti

    - colma di grandi delusioni ed ama-

    rezza, noi de IL CENTRO continue-remo a far vivere questo periodico,

    almeno fino a quando ci sar con-

    sentito dalla decrescente sopravvi-

    venza degli sponsor, nella speran-

    za di mantenere alto un principio,ormai senza bandiera o simbolo:

    quello della moderazione, dellla tol-

    leranza e del rispetto della dignit

    nella politica: principi, questi, che

    debbono restare immuni dal pro-

    rompente e sconvolgente populismo

    protestario e barricadiero che sem-

    bra voler distruggere questo nostro

    amato paese.

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    La lunga compressione dovuta ad unceto dirigente incapace o renitente a farecambiamenti, richiesti a gran voce datutti, a cominciare dalla legge elettora-le, ha provocato una esplosione.

    Sono emerse due forze nuove: il partitoradicale di massa di Beppe Grillo ed il

    partito liberaldemocratico di Monti conuna non ben definita venatura cattolica.

    Il movimento 5 stelle ha preso voti allapartito di centro-destra, riducendoloquasi alla met; ha preso un terzo deivoti del maggior partito di sinistra, im-

    pedendogli di raccogliere i frutti di que-

    sti cinque anni di opposizione.Gi questo significa che non abbiamopi un partito in grado di prendere dasolo una maggioranza, ma tre partiti dellostesso livello, circa il trenta per centodellelettorato, che danno vita ad un si-stema completamente nuovo. Si det-to che, in fondo, nella seconda repub-

    blica si era finalmente realizzata lalter-nanza fra due partiti. Bene! Quel tipo dialternanza non c pi. Uno dei nodifondamentali del nuovo equilibrio sar

    quello di far funzionare una maggioranzacon tre attori (Bersani, Berlusconi eGrillo) ed in pi un comprimario (Mon-ti).Per ottenere spazio, alle due nuove for-mazioni sono stati sacrificati diversi pro-tagonisti. Innanzi tutto Pannella che nonera mai riuscito a superare una dimen-sione elitaria e che ora non trova spazionel momento che una forza radicalescende in campo, usando anche deimetodi molto vicini ai suoi. Poi spari-

    sce tutto quello che restava della De-mocrazia Cristiana. Inoltre sparisce il

    partito di Almirante e di Fini. Sparisco-no i giustizialisti di Di Pietro e non rie-scono a ricomparire gli ultimi aedi dellarivisitazione del comunismo. Pratica-

    mente scompaiono tutte le forze politi-che della prima repubblica e si salva,nel Partito Democratico, solo una rie-dizione molto rimaneggiata della sinistrain chiave socialdemocratica.

    movimento non un gruppuscolo e loscontro sarebbe molto peggiore di quellodegli anni 70. Potrebbe crearsi una si-tuazione rivoluzionaria ed pronto ildetonatore per farla esplodere, che sichiama movimento NO TAV.

    Il Non-partito radicale di massa

    ed il non-partito che non cdi Bartolo Ciccardini

    segue a pag. 4

    BeppeGrilloeilsuoMovimente5stelle

    Ha solo due scelte. Se accetter il me-

    todo politico fondato sul Parlamento, tra-sformer in forza politica il suo tesoret-to elettorale, lo investir e lo far frutta-re e, se si dimostrasse capace di media-zione e di pragmatismo, potrebbe faremolto bene al Paese ed al suo movimen-to. La parlamentarizzazione delle spintesociali rende forte la democrazia.Ma non lo far. La sua forza radicale

    perch contro tutti. Non ha la flessi-bilit tattica di Pannella, che si alleava contutti ed, al contrario di Pannella, ha le

    dimensioni appropriate per battere tutti.Se sceglier di mantenere la mentalitextraparlamentare, dura e pura, chevuole tutto e subito, metter in crisi ilsistema, aggiungendo la crisi istituzio-nale alla crisi economica. Ma il suo

    Nel 1992, ai tempi dei referendum,scrissi un opuscoletto intitolato: Il Prin-cipe morto. Il partito ideologico mo-derno del primo Novecento era stato pa-ragonato da Gramsci al Principe di Ma-chiavelli, che usava tutte le sue forze ele sue astuzie per costituirsi in Stato.Le ideologie ed i loro partiti organizzaticome schieramenti militari hanno domi-nato il secolo terribile.Ma la fine delle ideologie ha provocatola morte dei partiti. Gi in questo ven-

    tennio di transizione stato protagoni-sta delle vicende politiche un organismoche non era pi un partito: non aveva

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    militanti, non aveva cellule e sezioni, nonaveva congressi, ma aveva un capo edun grande potere mediatico. E tutte lealtre formazioni nate in questo periodo

    gli somigliavano. Anche a sinistra si tentata una formula nuova: lUlivo diProdi e di Veltroni stato un tentativofederativo aperto, pi che un partito. Malistinto di conservazione ha indotto ilPartito Democratico a restare legato allaformula-partito, nonostante le prima-rie ed uno spirito liberale di coalizione.Questo gli ha impedito di catturare lespinte di cambiamento e di rinnovamen-to, tanto da fargli perdere un terzo deisuoi voti, catturati da Grillo.

    fare a Todi la cosa nuova c stato ed misteriosamente affondato. Questo

    tentativo sollecitato dal Papa, promos-so e presieduto nella sua prima edizionedallo stesso Presidente della CEI, im-

    pazzito come una maionese in manopoco esperte.I capi delle organizzazioni sociali si sonofatti indietro, il contributo di vecchieschegge di antichi partiti ne ha rovinatolimmagine, ladesione passeggera e

    provvisoria di personaggi laici non haassunto alcun significato strategico, lamancanza di un leader prestigioso e rap-

    presentativo del mondo cattolico hannofatto affondare il progetto. Ma soprat-tutto la maionese impazzita perch una

    parte del mondo cat tolico invece dimontarla la smontava, pensando di po-ter ereditare dallinterno il tesoro politi-co di Berlusconi.Dice Massimo Franco in un articolo(Un modello di papato in affanno, 27/02/2013, Corriere della Sera): Lulti-mo atto di accusa, lalleanza che negli

    ultimi 15 anni la Chiesa italiana ed ilVaticano hanno di fatto siglato con il

    centro-destra berlusconiano, lascia un

    segno a dir poco controverso sui rap-

    porti fra stato e chiesa e sul cattolicesi-

    mo politico che riemerge residuale e

    confuso.

    da pag. 3

    to ascoltato. Il nuovo Papa sapr dovesta lItalia sulla carta geografica? E se

    non lui chi altri?2. Salvate il soldato Bersani. inutile estupido dare a Bersani la colpa e lapi-darlo in questa maniera. probabile chelaver respinto Matteo Renzi, abbia im-

    pedito la cattura dellonda lunga. Manonostante questo, Bersani riuscitocon un ultimo balzo di reni, come un

    portiere che salvi una partita, ad impos-sessarsi legalmente dello sconcio pre-mio elettorale. Questo premio elettorale

    potrebbe essere un tesoro prezioso dainvestire in Parlamento, per fare alme-no una legge elettorale nuova ed altroancora. E fra queste cose preziose lascelta di un saggio Presidente della Re-

    pubblica. Non ammazzate Bersani pro-prio ora!3. A proposito di Presidente della Re-

    pubblica. Abbiamo la necessit di avereun Presidente della Repubblica moltosaggio e molto esperto. In questo lun-go periodo di transizione, il Presidente

    della Repubblica ha assunto poteri chesono scritti nella Costituzione, ma chela partitocrazia non permetteva di eser-citare. La Repubblica era gi parzial-mente presidenziale (sostenevano neglianni 70 tali De Stefanis, Zamberletti,et in Arcadia ego). Scalfaro, Ciampie Napolitano hanno esercitato quei po-teri presidenziali in supplenza del Parla-mento in crisi. Nei prossimi mesi la

    possibilit di un governo del Presiden-te sar lultima risorsa. Sar loasi sal-

    vatrice di un drappello perduto nel de-serto. Non sprechiamola.Un Anno Dossettiano senza Papa, senzaPresidente della Repubblica, senza par-titi e senza cattolici visibili, non forseunoccasione unica per ricominciare?

    In Monti hanno riconosciuto lesattore dellIMU.

    Dopo le epurazioni Stalin cancellavadalle fotografie storiche i personaggi cheaveva condannato a morte.Si vedevano queste fotografie con deivuoti grigi. Nella fotografia di questigiorni c un vuoto grigio singolare: nonc traccia dei cattolici. Forse Montiavrebbe dovuto essere una riedizione

    della presenza saggia e mediatrice, main lui hanno riconosciuto lesattore del-lIMU, e non linterprete di un mondocattolico senza voce. Eppure fra i me-riti ed i demeriti dellantica DemocraziaCristiana cera stata per ben due volte,la capacit di impedire la spaccatura delPaese e la guerra civile, con la sua ac-cortezza mediatrice. La prima volta ne-gli anni 50, ai tempi del Patto Atlanti-co; la seconda volta negli ani 70 ai tempidelle Brigate Rosse.Qualcosa che assomigliasse alla DCavrebbe potuto esistere, ed avrebbe po-tuto svolgere una sua funzione, consi-derando anche che la DC non era pro-

    priamente un partito, come il PartitoFascista o il Partito Comunista, ma erauna federazione di organizzazioni socialitenute legate dalla necessit dellunitcattolica. Questo vuoto rimediabile?

    Non si pu certo pensare di rifare inpochi mesi la DC. E questo non baste-rebbe alla Rerum Novarum Sitio diquesta nostra stagione. Un tentativo di

    Si pu in pochi mesi far riemergere lapresenza reale di una societ cattolica,

    attivissima nel volontariato, ma nasco-sta nel congelatore, per essere cos solologgetto di una trattativa diplomatica fraStato e Chiesa? Si pu benissimo. PapaRatzinger lha invocato, lo ha chiesto,ha pregato per questo, senza essere sta-

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    Possibile non si riesca mai ad imparare dai propri errori?

    di Nicola Graziani

    Possibile che non si riesca mai ad impara-re dalle proprie esperienze? La sinistra ita-liana aveva in mano la vittoria almeno dalloscorso dicembre, quando per un gioiosocaso del destino le primarie, che avrebbe-ro potuto lacerarla, lhanno piuttosto ri-lanciata nei sondaggi. Eppure riuscita afinire come nel 2006: di un soffio maggio-ranza alla Camera, in minoranza al Senato.Senza nemmeno la speranza di potersiaggrappare ai senatori a vita.Possibile non si riesca mai ad impararedai propri errori? La societ civile avevafinalmente lopportunit di liberarsi del-luomo che laveva incantata per ventan-ni, ed al quale per ventanni essa avevadato il proprio consenso, finendo con lospread quasi a 600 punti e con il piedenella fossa delleconomia. Eppure un ter-zo dei voti espressi sono finiti a SilvioBerlusconi, ed ora ne pagheremo le con-seguenze.Possibile che non si riesca mai ad impara-re nulla dalla Storia? Il bipolarismo in Ita-lia un fallimento, ed ora non esiste nem-meno pi. Spazi amplissimi si sono apertiper raccogliere progetti e consensi checonvergessero verso il centro. Eppure ilcentro di Mario Monti , tra gli sconfittidi questa tornata elettorale, il pi sconfit-to di tutti.Occorre una riflessione che sia esplicitaai limiti della spregiudicatezza, senza guar-dare a paludamenti e interessi precostitu-iti. Questo paese rischia grosso, c biso-gno di un risveglio che sappia mantenerelassonanza con le esperienze passate piricche di successo per lItalia, senza perlasciarsi impastoiare nei rituali e nei bi-zantinismi che hanno impedito alle partimigliori della societ di tornare ad essereclasse dirigente.Purtroppo la Lista Civica di Monti statalennesima sconfitta di un centro che nonriesce ad emergere dalle macerie della co-sidetta Seconda Repubblica. natasenzanima, alla fine non era nemmenobella. Troppo eterogenea, troppo distan-te dal ceto medio al quale apparentemen-te intendeva rivolgersi. Cattolici e certilaici insieme non possono stare, se si vuo-le costruire qualcosa di solido e duraturo.Soprattutto, i cattolici devono essere polodattrazione per gli altri cattolici, mentre

    invece la Lista Civica stata costruita adexcludendum. Non stupisca che alla fineabbia mobilitato poco, anche in questocaso, lelettorato teoricamente di riferi-mento. La lega santa con Montezemolonon ha prodotto nulla su cui costruire ilfuturo, se ne prenda atto e si ricominci alavorare. Da zero, per, senza accampareda parte di nessuno di leadership. E quel-lotto percento di Monti non sia conside-rato un capitale acquisito, ed acquisito daparte dei cattolici. Sono voti gi persi al-lindomani dello spoglio: i montezemolia-ni hanno la loro rappresentanza parlamen-tare, e non cederanno niente; Monti avruna sua ricompensa personale, ed abban-doner un progetto, quello partitico, chenon gli appartiene perch gi sua madre(lo ha raccontato lui stesso in campagnaelettorale) gli diceva fin da piccolo di starlontano dalla politica. Quel che resta poco, pochissimo cercher di fagocitar-selo Pier Ferdinando Casini, avviato altri-menti sul viale del tramonto insieme aFrancesco Rutelli, ai teodem e a tutto ildevotismo degli ultimi ventanni.Per queste ragioni non si pu ritenere cheScelta Civica sia un accettabile punto dipartenza. un progetto morto, e bisognaprenderne atto. Per ripartire semmai ne-cessario iniziare a pensare politicamente.Vale a dire porsi dei quesiti, e darsi dellerisposte. Chiedersi innanzitutto tre cose.La prima: perch il centrosinistra non rie-sce mai a vincere? La seconda: perch ilcentrodestra non riesce mai a perdere? Laterza: perch nasce il grillismo?Il centrosinistra non riesce mai a vincereperch nato secondo i canoni di un pro-

    getto gramsciano di egemonizzazione del-la politica. Dentro di s assomma senzasintetizzare tutto ed il contrario di tutto:dalla sinistra operaista alliberismo vicino alla finanza internaziona-le, dallo statalismo pi dogmatico a per-sone che con grande disinvoltura siedo-no in consessi liberisti accanto a perso-naggi di spicco del centrodestra. Potr maiessere autenticamente maggioritario? molto difficile.Il centrodestra ha un solo collante nellapersona di Berlusconi. Gli stato conces-so tutto (anche dal centrosinistra). Dob-biamo stupirci se se ne approfitta? Ora hafinito gli argomenti, e si butta sul peroni-smo puro, come nel caso della restituzio-ne dellImu. Lelettorato non ha reagitocome avrebbero fatto dei cittadini maturi,ma non ci si pu far niente. Occorre sem-mai trovare la maniera di riportare questoelettorato smarrito a votare per qualcunoche sia responsabile.Il grillismo nasce dalla crisi della politica. la risposta sbagliata, ma sarebbe da stu-pidi ignorare la domanda. Paradossalmen-te questo mischiare slogan di destra a slo-gan di estrema sinistra indica uninsoffe-renza verso il liberismo finanziario e, con-temporaneamente, verso il laburismo ope-raista. A ben guardare, una risposta dibuona politica potrebbe calmare gli animie svuotare di senso unesperienza che,cos come nata, non ispira tranquillit.Lo spazio per unesperienza di centro au-tentico che guardi al rinnovamento c ancora. Non possiamo permetterciper nuove scelte sbagliate, anche se sonociviche.

    Il centro mancato

    MarioMontielasuaSc

    eltaCivica

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    Le macerie dellUDC

    In un febbraio dal clima fortementeinvernale, si sono inserite per la pri-ma volta nella storia della Repubbli-ca, le politiche bianche. La coltre cheha ricoperto le strade, in occasionedella due giorni elettorale, ha estesoil suo manto anche sui risultati delleurne: in aumento gli astensionisti che

    hanno incrementato di un 7,5%, poiridottosi al 6% il rifiuto al voto ri-spetto al 2008, ma anche le schedebianche o nulle lhanno fatta da pa-drona con 1.260.000 alla Camera ed1.100.000 al Senato e poi il biancolasciato sugli scranni da parte di nomiillustri quali Fini, Di Pietro, Concia,Marini, Miccich, Bocchino, Bon-giorno e tanti altri, noti e meno noti.Oltre ai nomi conosciuti, anche di-versi partiti sono stati avvolti nel bian-

    co, alcuni neonati, tipo il movimentodi Ingroia o quello di Giannino, maanche la destra di Storace si arresaal frinire dei grillini. In mezzo a tuttaquesta sbiancata, sparito anche unpartito storico quale lUdc.Una debacle che lascer il segno per

    Vittime delle ultime elezioni anche numerosi nomi illustri

    di Roberto Olivato lungo tempo e che ha gi mietuto pa-recchie vittime di lungo corso, nonsolo fisicamente, ma anche e soprat-tutto moralmente.La disfatta dellUnione di Centro eranellaria non da questa campagna elet-torale, ma da alcuni anni e tutto perlassenza di una politica sociale che ilpartito a parole diceva di perseguire,ma che nella realt dei fatti disertavae che lo portava lontano dal suo natu-

    rale elettorato: le famiglie ! Si, pro-prio quella parte di societ che anchese con diffidenza, ma speranzosa,guardava allUdc, stata snobbata.Alle politiche del 2006, Casini avevadato dimostrazione di carattere, sce-gliendo la corsa in solitaria, piuttostoche lalleanza col cavaliere.Sullonda lunga di quella scelta, chevenne benedetta dal congresso nazio-nale del gennaio 2007, emerse la vo-lont di dare origine al Partito della Na-

    zione, quale collettore di elettori mo-derati presenti sia a destra che a sini-stra.Il progetto per non decoll mai, anzifu abortito quasi sul nascere, una sor-ta di pillola del giorno dopo, infattidopo un paio di convegni a Todi, del-

    lidea non si sent pi parlare. Negliultimi due anni il partito di Cesa co-minci ad essere sempre pi indeci-frabile per il popolo centrista ed i maldi pancia di molti elettori e qualchedirigente del partito erano allordinedel giorno.Sordo a tutte le proteste interne, Ca-sini prosegu per la propria strada la-sciando intravedere la sua poca affe-zione al partito e di ambire di pi a

    mire personali,di cui ancora oggi nonconosciamo lentit.Lalleanza con Monti, senza se e senzama, stato il colpo di grazia per lo scu-do crociato che, ove ce ne fosse statobisogno, riuscito a staccare definiti-vamente la spina con la maggioranza delproprio elettorato che in Casini ormainon riusciva pi a riconoscersi.Lo tsunami, in parte prevedibile, no-nostante le penose rassicurazioni di al-cuni dirigenti, del 23 e 24 febbraio cheha travolto il partito di via due Macelli stato di una tale forza, da essere riu-scito a cancellare, in un sol colpo, tut-ta la classe dirigente dellUdc ad ognilivello ed in ogni regione.Molti dei candidati oggi si leccano leferite, lamentandosi delle scelte sba-gliate di Casini, al quale per nessu-no di loro, sino a qualche giorno fa,si era mai permesso di far capire chela rotta seguita era sbagliata.Oggi purtroppo tutto il popolo del-lUdc paga gli errori, le omissioni ele connivenze dei tanti yes man, chesi dicono pentiti sino ad arrivare a mi-nacciare dimissioni in massa.Questo per sarebbe troppo facile eda sprovveduti. Tutto il male per nonvien per nuocere e forse quello tsu-nami, riuscito ad ottenere quel cam-bio dirigenziale che molti auspicava-no, ma che nessuno aveva il corag-gio di gridare ad alta voce.Chi crede ancora in quel che resta del-lUdc, dovr trovare la forza ed il co-

    raggio per trarre dalle macerie, ma-gari nel corso di un Congresso Re-gionale e perch no, Nazionale ed intempi brevi, vista la possibilit di pros-sime elezioni magari fra un anno, laforza per una rapida resurrezione.Gianfranco Fini e Antonio Di Pietro: due tra i nomi illustri rimasti senza poltrone.

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Politica

    Adesso ci troviamo di fronte

    ad uno stallo e ad un paradosso

    IL RISULTATO ELETTORALE

    di Cristiano Toncelli

    FRATELLI NERI

    S.P.A.

    LIVORNO - ITALY

    I sondaggi ci avevano portato tutti fuoristrada. Non si era capito quanto profonda-mente gli scandali di una politica insop-portabilmente sprecona avevano scavatonellanimo degli elettori. Mentre il governo

    Monti rimetteva a posto i conti del paesecaricandoci di tasse, la TV ci mostrava iLusi (che prima spendeva 80.000 euro peruna sola settimana in albergo e ora medi-ta in un convento), i Belsito, i Maruccio, iFiorito e persino la festa per linsediamen-to della Polverini in cui, in una ambienta-zione da Roma Imperiale, festeggiavano achampagne indossando maschere da por-celli. Tutto pagato con soldi pubblici, glistessi che la gente normale si vedeva sfila-re con le tasse.

    Queste elezioni ci hanno consegnato unsistema in cui le categorie obsolete di si-nistra, destra e centro si sono rinchiu-se nel loro perimetro storico di voti, rap-

    presentando interessi ormai lontani dal sen-tire vero della gente, che invece ha chiestoa gran voce un cambiamento radicale attra-verso lesplosiva crescita dei voti per M5S.Una crescita di cui, diciamolo chiaro, sonocontenti anche molti che non hanno vota-to M5S, perch una profonda catarsi di que-sto sistema comunque necessaria. Grillo

    farebbe bene a capire che la carta che ha inmano unica, perch questa richiesta do-mani pu indirizzarsi in modo diverso. Sitratta infatti di un consenso liquido, mag-matico, umorale, molto poco interessato alleutopiche idee economiche di quel movi-mento, pi adatte al sogno bucolico di unaArcadia classica che a un paese moderno,ma molto pi alla volont di ottenere unapolitica vera, nuova, seria. In questo sen-so Grillo fortunato perch, malgrado labastonata, dalle dichiarazioni di questi gior-

    ni sembra che i politici non abbiano ancoracapito che devono farsi da parte e che illoro mondo finito. Particolarmente nega-tivo appare il risultato della sinistra, che si illusa di rappresentare gli interessi dei pideboli e, complice anche la fedelt del pro-prio elettorato, ha ritenuto di poter solo cre-scere nei consensi e di raggiungere oggi,troppo tardi nella storia, quel traguardomancato nel 1994.Dal canto suo, invece, Mario Monti ha per-so loccasione di configurarsi come leaderdi una formazione alternativa al sistema dei

    partiti, per chiudersi nella limitata catego-ria del centro politico.Adesso ci troviamo di fronte ad uno stalloe ad un paradosso. Lo stallo quello di unparlamento con tre formazioni di pari con-senso incompatibili tra loro. Il paradosso quello che per superare limpasse tocca

    proprio a M5S fare un passo verso il siste-ma, se non si vuole tornare alle urne con ilterribile Porcellum, vera nemesi del sistemapolitico che i partiti non hanno voluto cam-biare (lindegna melina PD-UDC-PDL del2012 rester negli annali) e che ora ha casti-gato tutti indiscriminatamente.Il tutto mentre i conti del paese sono in

    equilibrio instabile e lItalia avrebbe biso-gno presto di un governo autorevole. Per-ch non dimentichiamoci che i problemi dioggi sono il risultato di 40 anni di gestioneeconomica sbagliata, di soluzioni rinviate,di sacrifici rifiutati, di consensi comprati ali-mentando il debito pubblico, e che non sirisolvono in un giorno, n si risolvono dasoli.Anche lEuropa deve capire che di solaausterit si muore e che se vogliamo risol-levarci serve il contributo di tutti. E infine,soprattutto, non dimentichiamoci che selangoscia il sentimento che in molti pro-viamo, ai giovani tocca qualcosa di ancorapeggiore. La disillusione, la mancanza del-la speranza in un mondo migliore, la finedei progetti e delle ambizioni tipiche di quel-let. Se non riusciremo a dare nuovamentea loro qualcosa per cui sognare, neppurenoi avremo un futuro.E per tutto questo che ci serve un rinnova-mento.

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  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    Politica e-mail: [email protected]

    Invito i lettori ad andare su Google einserire Napoli rifiuti.Tra le varie no-tizie si apre anche una raccolta di fotoriguardanti il periodo in cui la citt erainvasa dai rifiuti che ci da una ideaspaventosa di cosa potrebbe accade-

    re a breve in altre citt.Questo potrebbe essere conseguenzadei ritardi nella applicazione della nuo-va tassa sui rifiuti e servizi Tares cheha sostituito la vecchia Tarsu/Tia, abo-lita dal 1Gennaio 2013, che entrerin vigore non prima del prossimo Lu-glio. Ci comporta che le Aziende cheeffettuano la raccolta e lo smaltimen-to dei rifiuti non incasseranno alcuncorrispettivo prima di sette mesi, conla possibilit quindi di non disporre

    delle risorse necessarie per lo svolgi-mento del servizio.Poich le situazioni finanziarie di quasitutte, se non tutte, le Aziende ambien-tali sono molto critiche in conseguen-za di diffuse morosit nellutenza ol-tre a storiche problematiche di cicliindustriali parcellizzati, con conse-guenti costi gestionale maggiori, si pucapire come un ritardo negli incassipossa determinare situazioni di emer-genza.

    Attualmente sono in emergenza rifiutiimportanti citt come Palermo, Caser-ta, Catania. A Napoli la situazione migliorata con la partenza del grandetermovalorizzatore di Acerra che, tralaltro, tratta 250 mila tonnellate delle

    550 mila prodotte dal Comune di Na-

    poli . A ci si aggiunga che, dopo lin-sediamento di De Magistris, la diffe-renziata salita dal 14% al 27% ( aLivorno al 43% e lobiettivo euro-peo 65%), mentre iniziato linol-tro dei rifiuti residui allestero, in Olan-da. LAmministrazione sta tentando diincrementare la differenziata, conlestensione del porta a porta e la co-struzione di impianti di compostaggio,progetti che per sembrano condizio-nati dalla necessit di finanziamenti

    dellUnione Europea.Lemergenza rifiuti nelle strade almomento superata anche se le critici-t sono ancora molte.A Roma con la irrevocabile chiusuradella discarica di Malagrotta si ri-

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    EMERGENZA RIFIUTI

    Anche a Roma con la irrevocabile chiusura della discarica di Malagrotta

    si rischiato una emergenza simile a quella di Napoli

    di Massimo Cappelli

    schiato una emergenza simile a quella

    di Napoli.Per fortuna il ricorso del Ministro del-lAmbiente Clini al Consiglio di Statocontro lordinanza del Tar del Lazio,che aveva bloccato il trasferimento deirifiuti di Roma, Fiumicino, Ciampino,Citt del Vaticano in altri quattro sitidella Provincia, stato accolto.Questo eviter (si spera!) di vedere lestrade della bellissima capitale invasedai rifiuti ma certamente non far fe-lici i cittadini di Albano Laziale, Viter-

    bo, Colfelice e Castelforte, che ve-dranno arrivare immense quantit dirifiuti nei loro impianti.Come si vede le problematiche colle-gate allo smaltimento dei rifiuti sonomolte e complesse, finanziarie, indu-striali e sociali, e richiedono da partedelle Amministrazioni Comunali capa-cit di decisione tempestiva oltre chedi comunicazione e coinvolgimentodelle cittadinanze,Spesso, purtroppo, non si considera

    la variabile tempo per adottare poi so-luzioni di emergenza oppure si sposa-no posizioni di principio o ideologi-che su temi che riguardano tutti davicino e richiedono conoscenza, col-laborazione e partecipazione.

    Una delle infinit di foto che appaiono su Google alla voce Napoli rifiuti.

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it attualit

    Fu Napoleone nel 1814 durante il suo esi-lio elbano il primo ad accentrare tutta lam-ministrazione delle comunit o mairies del-lisola dElba a Portoferraio e di l avvi il

    processo di modernizzazione dellisola acominciare dalla rete stradale Successiva-mente per ripartirono le suddivisioni ter-ritoriali fino ad arrivare nel primo nove-cento a costituirsi nuovi comuni come RioMarina e Marciana Marina , col distaccorispettivamente dallantico comune mine-rario , sede anche di Pretura , di Rio nel-lElba e da quello altrettanto antico di Mar-ciana , cui segu anche listituzione del Co-mune di Capoliveri dalla costola di PortoLongone fino ad arrivare ai giorni nostricon gli attuali otto comuni . Tentativi co-munque di rappresentare lElba nel suo in-sieme ce ne sono stati negli anni successivi, primo fra tutti lEnte Valorizzazione Elba

    degli anni 60, lEVE, come popolarmenteconosciuto, che ha svolto soprattutto fun-zioni di natura promozionale per il turi-smo.Estinto lEVE, negli anni 70 nacque laComunit montana dellElba, poi dellElbae Capraia ed infine dellArcipelago Tosca-no, con lo scopo di riunire tutti i dieci co-muni delle tre isole toscane (Giglio, Elba eCapraia). Lente ha operato a lungo in varisettori, a cominciare dallassunzione dellagestione dellacquedotto dallappositoConsorzio poi passato ad altri enti di area

    vasta (oggi di competenza dellASA livor-nese - lAzienda Servizi Ambientali), finoalla Bonifica per fiumi e fossi, la Protezio-ne civile, il Servizio Antincendi e la Fore-stazione.La legge regionale n. 37 del 2008, abol leComunit che non avevano i requisiti dimontanit e liquid cos la Comunitmontana dellArcipelago da cui nacque il19 gennaio 2009 lUnione di Comuni del-lArcipelago costituita da soli cinque co-muni dellisola dElba (Marciana, CamponellElba, Capoliveri, Rio nellElba, Por-

    toferraio) e dal comune dellIsola del Gi-glio. Tale Unione ha avuto per storia bre-ve e travagliata e la Regione, dopo variemediazioni e nomine di commissari ad acta,ne ha infine decretato lo scioglimento nelluglio 2012 .Nel frattempo la Regione To-scana aveva abolito anche le APT, le Agen-

    zie per la Promozione Turistica di dimen-sione anche sub provinciale e allElba , re-stata orfana anche dellente comprensoria-le per il turismo che era praticamente luni-co motore dellesangue economia isolana ,la Provincia promuove unassociazione coni comuni dellElba per la gestione delle com-

    petenze residue assegnate alla Provincia eai Comuni in materia di turismo, con la

    promessa di un adeguato finanziamento. Eper notizia dello scorso gennaio che an-che questo tentativo di gestione associatanon ancora decollata e anzi al suo internonon si tro-vano inte-se nemme-no per laripartizio-ne e l eesenzionidella tassadi sbarco .Ad oggi

    poi con lescadenzedel la f i -nanziaria

    per le ge-stioni as-sociate di almeno tre dei servizi essenziali ,imposte ai comuni sotto i 3.000 abitantifacenti parte dellex Comunit Montana(che allElba sono Rio nellElba, Rio Mari-na, Marciana e Marciana Marina) non sihanno notizie di intese raggiunte per gliadempimenti di legge anche se nemmeno si

    hanno notizie di nomine di commissari adacta ma soprattutto non si intravede comei piccoli comuni potranno gesti re in asso-ciazione tutti gli altri dieci servizi essen-ziali imposti dal 1 gennaio 2014 e con ilrispetto del patto di stabilit per tutti .Ecco allora la grande occasione per gli El-

    bani con i l Referendum previsto il 21 e il22 aprile prossimo di dare il via alla granderivoluzione istituzionale per la costituzio-ne del comune unico Isola dElba , promos-sa dallapposito Comitato. Il movimento

    popolare nasce non dai partit i o dai sinda-

    ci, ma dalla societ civile, ed in particolaredalle associazioni di categoria che rappre-sentano la parte produttiva della societelbana, stanche di dover trattare e interagi-re con otto diverse realt, ovvero otto di-verse regolamentazioni negli stessi settori.Le Associazioni chiedono appunto di ave-

    re una semplificazione amministrativa perle pratiche burocratiche, uguale in tuttalisola, un risparmio sui costi dei servizicomunali e, soprattutto, un unico centro diregia per affrontare e risolvere quei proble-mi comprensoriali che i veti incrociati deidiversi sindaci hanno sempre bloccato: latutela ambientale, con particolare riferimen-to alla raccolta alla discarica e alla distru-zione dei rifiuti solidi urbani,il piano urba-

    nistico comprensoriale, quello dei traspor-ti, lampliamento dellaeroporto, la politi-ca turistica, per non parlare de l settore so-cio sanitario con un Ospedale in fase di ra-zionalizzazione e riduzione di reparti e dei

    problemi della pubblica istruzione , ancheper consent ire a i giovani di trovare sulloscoglio le opportunit di lavoro e non es-sere costretti ad emigrare .LElba la terza isola dItalia: ha una su-

    perficie di 242,37 Kmq e 32.097 abitanti enegli 8 comuni si hanno attualmente 7 sin-daci, 1 commissario, 36 assessori e 94 con-

    siglieri. Col Comune Unico si avrebberosolo 26 consiglieri e al massimo 7 assesso-ri. Il nuovo assetto istituzionale isolanocomporterebbe dunque un apprezzabile ri-duzione dei cosiddetti costi della politi-ca. Si passerebbe infatti da una spesa perle indennit degli organi, riferita al 2010 , dicirca 641.249 euro a una spesa presunta di220.000 euro, senza poi considerare le spe-se accessorie di rappresentanza e consu-lenza che gli otto apparati comportavano,spese in larga misura tagliate, producendoun risparmio che potrebbe divenire best

    practice per lattuale fase dispending re-view.Al risparmio si aggiungerebbero poi le mag-giori entrate previste (incentivi per la fu-sione) che porterebbero al Comune Unicoun introito di 1.200.000 euro per 5 annidalla Regione e un contributo stimato di1.400.000 euro per 10 anni dallo Stato (parial 20 % dei trasferimenti erariali attribuitiagli 8 comuni elbani nel 2010). Ora il 21aprile ci sar il Referendum e il Comitato ,fiducioso di una larga partecipazione alvoto, sebbene non sia previsto il quorum,conta soprattutto su di un esito favorevoleche veda la maggioranza dei consensi nellamaggior parte dei comuni, in modo che ilConsiglio Regionale non abbia dubbi dellavolont delle popolazioni interessatea fondere gli otto comuni in un unico comu-ne Isola dElba.

    LElba di fronte al Referendum

    per il Comune Unicodi Gabriele Orsini

    In programma i prossimi 21 e 22 aprile

    Foto rappresentativa del Comu-

    ne Unico

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    Politica e-mail: [email protected]

    Anche se poi,

    in Lombardia,

    continuano a votare Lega

    (vedi lelezione a presidente

    della Regione Bobo Maroni)Gli sprechi sono stati sicuramente unodei gravi motivi dello tsunami eletto-rale che ha messo lintero paese ingrande angoscia per quello che potraccadere.Ebbene, a proposito di sprechi, sapetequanto costata allerario, cio a noitutti, la brillante idea del sindaco leghi-sta del comune di Adro - in provincia diComo - di trasformare la scuola pub-

    blica del paese in un avamposto del Car-roccio? Esattamente 26.136 euro, dan-no quantificato dalla Procura di Como.Ecco un modo disinvolto di spreco didanaro pubblico da parte di coloro cheurlavano contro Roma Ladrona.

    Ma ce ne ancoraLesimio prof. Guido Rossi - il fustiga-tore della Juve in occasione di calcio-

    poli nel 2006,- ha prestato una consu-

    lenza doro al Comune di centrosinistradi Sesto S.Giovannia fronte di nessun elaborato scritto adavvalorare lutilit del contributo con-sulenziale ed ancora di pi la sua ne-cessit: danno calcolato in 180.000euro.

    (fonte La Stampa di Torino).

    Da qui le perplessit su quella mega in-

    tervista letta con sufficiente noia.

    Spigola

    ture

    il politicamente defunto Antonio Di Pie-tro - il fustigatore, meno che in casa

    proprio, dei peccatori politici nazionali?Dopo luscita di scena dellassessoreal patrimonio appartenente allIdV sem-

    bra essersi conclusa la vicenda politi-ca di quella componente politica nelcomune di Rosignano logica conse-guenza anche della debacle elettoraleche il movimento dellex magistrato haavuto nelle recenti elezioni nazionali.Un consiglio vogliamo dare alla con-sigliera che sta cercando di sopravvi-vere attaccando tutto e tutti: si dia unacalmata e si prepari, come dapper-tutto nel paese, ad uscire dignitosamen-te di scena!

    Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134Stagno - Livorno

    Il senso di unintervistaNon abbiamo capito ma, non sono il

    solo, il senso della lunghissima intervi-sta concessa a Davide Cecio su il Tir-reno di domenica 3 marzo.Concorse, in maniera determinante, alladecapitazione del nascituro partito po-

    polare che gi a Livorno come in Italia,viveva unesperienza grama e difficile.Allontan, in maniera brusca, la resi-dua classe dirigente della disciolta De-mocrazia Cristiana quella priva dellestimmate della sinistra democristiana.Dopo una decina danni ricompare al-

    limprovviso nel decadente panoramapolitico livornese ed in un PD, in crisidi consensi dopo tantissimi anni, chenon ha mai visto di buon occhio i tran-sfughi provenienti dalla disciolta mar-gherita:

    Ed ora poveraccia

    cosa far?Vi ricordate la consigliera comunale del-lIdV di Rosignano Marittimo? Si, pro-

    prio lei che, nel frattempo, si auto-letta dicono i pettegoli, segretaria co-munale di quellincidente della storia

    politica nazionale che aveva al vertice

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno

    Quattro punti per il nostro porto

    Mettiamo in fila alcune cose.

    1: crociere.La Spezia aprir a primavera una banchinadedicata, e gi si dice che Royal Caribbe-an ne approfitter subito per fuggire daLivorno.

    Inoltre sempre La Spezia procede a tappeforzate per la realizzazione di una stazionemarittima con lesplicito obiettivo di fareconcorrenza alla nostra citt, dove invecesiamo appesi alle decisioni della CILP, chealla ricerca di un futuro vorrebbe passaredai containerai vassoi.Inoltre, dopo le note cronache sui turistiche vagano in citt alla vana ricerca di unesercizio aperto, in consiglio comunale stato proposto unatto contro laperturadi una area commerciale in porto. Non siamai che i turisti spendano qui i loro soldi.

    2: traffici commercialiMentre qui stiamo faticosamente proce-dendo con i dragaggi (in attesa di cambia-re il Piano Regolatore Portuale del 53), aPiombino fanno di tutto per avere la Con-cordia.Obiettivo sono ben 150 milioni di contri-buti pubblici per realizzare a tempo di re-cord un bacino con fondale di 20 metri edannesso piazzale che alla fine dello sman-

    tellamento (150 posti di lavoro per tre anniche a noi facevano orrore, visto che ab-biamo rifiutato sdegnosamente la possi-bilit) diventer una banchina in grado di

    accogliere quelle navi che non possonoscalare a Livorno, e comunque di fare con-correnza al nostro porto.Il tutto con lappoggio della Regione che

    punta sulla realizzazione della Due Mari,che servir anche per collegare Piombinoalla dorsale autostradale dellA1.Sempre sui traffici commerciali ricordiamoche Contship, che era partner della CILP eche se ne andata per disperazione, inve-stir 200 milioni di euro di soldi propri perampliare il proprio terminal a La Spezia, condiverse ricadute positive per quel territo-rio.

    3: riparazioni navali

    Il loro destino ormai neppure si nascondepi. Qui non ci devono stare. Destinazio-ne indicata da tutti, ancora Piombino. Chesentitamente ringrazia.

    Scali del Corso 11 - Livorno

    Tel. 058686211000 - Fax 058686210000

    di Cristiano Toncelli

    4: nautica da diportoPisa ha appena inaugurato in pompa ma-gna il proprio porticciolo turistico a BoccadArno, Un lavoro durato tre anni, mentrequi siamo in attesa che si concretizzi il pro-tocollo per la realizzazione del porto turi-stico nel Porto Mediceo, firmato appenanel 2003. Questo elenco non completo,ma fa capire che se non cambiamo mentali-t e modo di agire, rompendo i troppi vetiche bloccano le iniziative, e iniziamo adagire di concerto con il territorio, questacitt destinata a proseguire in un dram-matico declino.

    FOTO ONORATI

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    Politica e-mail: [email protected]

    5-domande-5 al Direttore Generale della Fondazione Goldoni

    Io definirei il teatro Goldoni un

    miracolo livornese. Di fronte ad un

    quadro critico e preoccupante che

    caratterizza questa stagione di cri-

    si lunga e difficile nel paese e che

    naturalmente coinvolge pesante-

    mente anche la nostra citt emer-

    ge quella che io ho definito la pre-

    ziosit del mitico Teatro Goldoni.

    Il quadro economico ed una sorta

    di disorientamento diffuso rendono

    MARCO BERTINI:Di necessit si fa virtcertamente meno praticabile il coin-

    volgimento della societ per soste-

    nere impegni culturali. Quando non

    si riesce a evidenziarne lutilit nei

    tempi almeno medi-lunghi, nasce

    una sorta di sfiducia collettiva ver-

    so il bene primario che la cono-

    scenza e la coscienza. A tutto ci

    pu sopperire lattivit e la proget-

    tualit del teatro, che finisce per

    essere motivo di speranza e al con-

    tempo un bene rifugio.

    Come stato possibile confer-

    mare, in maniera decisamente di-

    gnitosa, la pluralit dei programmi

    malgrado il taglio dei finanziamenti

    che, purtroppo, hanno inciso nega-

    tivamente sulla cultura ed il mondo

    dello spettacolo?

    Certamente la contrazione dei fi-

    nanziamenti pubblici e della contri-

    buzione dei privati penalizza le stra-

    tegie tese ad offrire programmazionicorpose e di buona qualit. Scatta,

    allora, un dispositivo tipico delles-

    sere umano: di necessit si fa virt

    e la fantasia aiuta a disegnare pro-

    getti ed a costruire nuove relazio-

    ni. E in questa direzione che ci sia-mo mossi sia per creare stagioni le-

    gate a percorsi accattivanti ed in-

    triganti, sia a stabilire joint-venture

    atte a rendere economicamente

    compatibile il rischio di impresa.

    Alcuni frequentatori sostengo-

    no che meglio sarebbe concentra-

    re il programma su alcune specifi-

    cit rinunciando alla copertura to-

    tale del classico cartellone teatra-

    le, magari dando la priorit ad unsettore specifico migliorandone la

    qualit.

    Questa tesi in s potrebbe esserecorretta. Sbagliato sarebbe appli-

    carla a tutti i contesti indipenden-

    temente dalle loro specificit. Il te-

    atro Goldoni, che peraltro lunico

    grande teatro della citt, e non per

    sua scelta, un Teatro di Tradizio-

    ne, quindi per definizione ha lone-

    re e lonore di sostenere le attivit

    teatrali che vanno dalla lirica allaconcertistica, dalla prosa alla dan-

    za ed altro ancora. E nella mission

    del nostro teatro e si deve trovare

    lequilibrio pi consono tra generi

    diversi. Naturalmente niente giusti-Marco Bertini, Direttore Generale Fondazione Goldoni

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno

    ficherebbe una proposta di bassa

    qualit: quando ci accadesse do-

    vremmo parlare di errore e di man-

    cata verifica preventiva della pro-

    grammazione.

    Una carenza che ormai ricor-rente riguarda lo scarsa disponibi-

    lit, nonostante lappeal, dei livor-

    nesi, quelli messi meglio, nei con-

    fronti delle attivit artistiche della

    citt. Cito il Teatro Goldoni dove

    scarso sembra la loro comparteci-

    pazione: Analogamente del resto,

    sano accade nel settore sportivo (il

    calcio sopravvive grazie al genove-

    se Spinelli, il basket professionisti-

    co, dopo alcuni anni gloriosi, let-

    teralmente scomparso. Penso cheun po di sano mecetanismo fareb-

    be comodo anche al Teatro Goldo-

    ni.

    La Fondazione Goldoni nata come

    Fondazione di Partecipazione, quin-

    di la filosofia e la ratio prevedono il

    coinvolgimento di soggetti pubblici

    e privati per concorrere alle funzio-

    ni cui il Teatro Goldoni chiamato.

    In altre citt, per soggetti similari al

    nostro, si registra un impegno pi

    marcato di imprenditori e/o soggettieconomicamente forti, rispetto a ci

    che accade a Livorno.

    Lungi da noi lidea di assurgere alruolo di giudici dei comportamenti

    altrui, ma ci limitiamo a segnalare

    che da una parte la nostra offerta

    risulta almeno pari alla domanda di

    partecipazione, dallaltra vi che

    aspetta sempre che ci sia un sog-

    getto diverso da se medesimo che

    svolga funzioni di mecenate.

    In ultimo, sembra proprio che in di-

    versi possibili interlocutori manchi

    la consapevolezza che il teatro

    unazienda produttiva ad alto ren-

    dimento economico (secondo Fe-

    derculture 1Euro investito ha un ri-

    torno di 5Euro) e capace di dare

    lavoro a molti, in particolare giova-

    ni e professionalmente qualificati. I

    costi di esercizio del teatro sono,

    inoltre, un investimento a favore di

    coperture del disagio sociale e co-

    munque della crescita collettiva.

    In conclusione, a fronte della distra-zione di molti che potrebbero, ci gio-

    viamo comunque volentieri della

    partecipazione di privati singoli e

    associati, come ben si evince dai

    nostri depliant, nonch dei club di

    service.

    Il programma di questa stagio-

    ne intenso e qualificato. E soddi-

    sfacente la risposta dei livornesi?

    Cosa fare per alimentare ed incen-

    tivare la presenza al Goldoni ancheal di fuori del nostro territorioe?La ringrazio per il suo riconosci-

    mento sul programma della stagio-

    ne. Si pu constatare che il gradi-

    mento degli spettatori rispetto alle

    nostre proposte generalmente

    positivo e testimoniato anche da atti

    scritti. Nello stesso tempo il moni-

    toraggio permanente, rispettoso

    della privacy, svolto allinterno del

    nostro pubblico, ci consegna ac-

    canto a giudizi e suggerimenti permigliorare il servizio, una valutazio-

    ne generosa e largamente positi-

    va. Sembra che sempre pi il Tea-

    tro Goldoni stia diventando un cen-tro di riferimento laico della nostra

    citt, sia come aggregazione socia-

    le che come fucina per la creativi-

    t e produzione culturale.

    Sebbene gi constatiamo la pre-

    senza a teatro, attraverso il moni-

    toraggio di cui sopra, di persone

    provenienti da altre province italia-ne e non solo dalla nostra cinta ur-

    bana, riteniamo che la Fondazio-

    ne Goldoni abbia il compito di inte-

    ragire con una pluralit di sogget-

    ti, secondo una geografia variabi-

    le a seconda dei generi che affron-

    tiamo.

    A ci soccorre una strategia proget-

    tuale che ci lega ad altri teatri di al-

    tre citt e regioni, oppure eventi/pro-

    duzioni che rappresentano un uni-

    cum rispetto anche al contesto re-gionale e/o nazionale.

    Va da s, infine, che il teatro per

    sua definizione non mai ricondu-

    cibile al perimetro di una citt, pic-cola o grande che sia.

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

    14/24

    Politica e-mail: [email protected]

    di Franco Spugnesi

    E talvolta imbarazzante fare considera-zioni sul voto dopo un esito cosi com-plesso come quello che si verificato,anche qui da noi, a Livorno il 24/25 feb-braio. A dire - io lo sapevo- oltre che apassare per saccente, non ti prende sulserio nessuno; a mostrare eccessiva sor-presa invece si corre il rischio di sembra-

    re per sprovveduto e disinformato. Inol-tre a distanza ormai di alcuni giorni si detto tutto e il contrario di tutto, incre-mentando esponenzialmente il rischio didire cose risapute.Proviamo comunque a leggere in chiave2014 (amministrative) ci che avvenu-to premettendo che le soluzioni naziona-li (o le non soluzioni) influenzeranno, enon poco, anche i territori. Partiamo pro-prio dalle cose pi risapute e ripetute. ILPD ha preso un bello schiaffone, dai suoipi che dagli avversari, dalle classi po-polari, dai garantiti che temono di nonesserlo pi e dai giovani che garantiti nonsono. Poco meglio al Senato su una baseelettorale di pensionati che in fondo sonoquelli che, per ora, hanno visto peggio-rare meno la loro situazione.Il PDL conferma la sua totale irrilevanzache gli deriva non solo dallo scarsissimorisultato elettorale ma anche dalla ormai

    cronaca incapacit di esercitare unop-posizione appena appena un po credibi-le nellistituzione cittadina, dove eccelleinvece nel continuo confronto (litigi) trale varie anime della coalizione.Scelta civica per Monti ha risucchiatoquel poco di centrismo che la piazza of-friva, prosciugando lUDC, ma stata tra-volta dal pi 1 promesso a turno daicapi popolo cui il senatore Monti non havoluto controbattere con altrettanta ge-nerosit.

    Il Movimento 5 stelle ha raccolto da ognilato dello schieramento, centro compre-so, con la promessa di una catarsi, unrogo gigantesco che segni la fine dellapolitica dei partiti (il male) e permetta lav-vento della gente (il bene) in una spe-cie di soviet telematico. Ricordo che, intempi non sospetti, quando Iimprimaturdi Grillo non valeva quasi nulla, la lista diCitt Diversa alle ultime amministrativeera una lista 5 stelle. Amore presto fini-to forse per le evidenti deficienze di de-mocrazia interna inaccettabili per i pro-motori, a cominciare da Marco Cannito,di quello schieramento.Dopo sessantacinque anni di maggioran-ze assolute di PC, DS, PD quasi certoche da giugno dellanno prossimo cinon avverr pi. Non sintravede perun quadro politico che mostri una possi-bilit di alternanza o di ricambio. Total-mente fuori gioco il centro destra per le

    ragioni gi dette e per laltrettanto evi-dente indebolirsi del suo ex carismaticoleader. Lillusione di federare forze cat-toliche e laiche sotto lampia (e impreci-sata) bandiera del riformismo di Montiha mostrato in pieno lesile trama su cuisi reggeva. I pensatori cattolici hannoperso labitudine alliniziativa e alla co-struzione di opere, preferiscono i conve-gni, terminati i quali tornano alle loro ri-serve; mentre i capitani dindustria laicihanno troppi impegni per impegnarsi

    davvero. La sciagurata legge elettoraleha fatto il resto.Per troppi decenni lo sviluppo sociale edeconomico stato mantenuto e regolatodallo strapotere delle sinistre, ma il man-cato rinnovamento dei gruppi dirigentiormai totalmente autoreferenziali (nono-stante il trucco delle primarie), ha impe-dito lo sviluppo di alternative interne edesterne.Ma numeri ci dicono che sar assai diffi-cile far nascere a Livorno un progettopolitico senza il PD. Bisogna per punta-re ad andare oltre Il PD. Se non voglia-mo passare dallegemonia della sinistraa quella dei grillini, bisogna impiega-re questanno alla ricerca di soluzionipratiche ai problemi reali del nostro ter-ritorio, creare una rete non che vuolemandare tutti a casa ma vuole farebuona politica, costruire entrare nellacasa comune anche moderati e riformi-sti che esistono, come cultura politica,poco organizzata ma ricca e feconda, ria-nimare la presenza dei cattolici. Fermare

    il declino di questa citt dipende da que-sto lavoro.

    PROSPETTIVE PER IL 2014IL VOTO A LIVORNO

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno

    Una pallonata nel posteriore

    e poi in coro: Scemo, scemo

    Lettera aperta al Sindaco

    Caro Sindaco,

    sabato 17 febbraio alle ore 16,30 aven-do deciso di andare al cinema Grandeper ve de re lin ter es sa nte pe llic ol aViva la Libert con Sordillo ho, natu-ralmente, atttraversato (lato piazza delMunicipio) quella che avrebbe potuto

    essere, il salotto di Livorno!!!!! e ciola galleria omonima che insiste sulla piimportante piazza livornese.Non avevo previsto la disputa di unaregolare partita di calcio tra i nostri bra-vi giovani ragazzi: oltre ai giocatori era-no presenti sugli spalti, alias le scaledi accesso al cinema, naturalmente ri-dotte quasi ad una discarica, numerosispettatori urlanti composti, in gran

    glietteria del cinema.Qui, naturalmente, ho esternato le pivivaci proteste al personale.Cos mi ha risposto la gentile addetta:Non sappiamo pi che cosa fare! In-sieme ai gestori del Bar Dol ly e di MacDonald siamo andati pi volte in Co-mune, in particolare al Comando dei Vi-

    gili Urbani, per denunciare una situa-zione insostenibile che offende, tra lal-tro, il prestigio della citt. La risposta stata questa: non possiamo fare nullase niente di grave accade!!.Ecco questo solo un episodio di cosa diventata, quella che un tempo era unanobile ed ospitale citt.

    Come gestire le crisi aziendali. Il decreto

    sviluppo e il risanamento delle imprese

    stato il tema di un convegno di Confindustriain collaborazione con Banca CR Firenze eFondazione Cesifin Alberto Predieri tenuto-si alla Camera di Commercio.Il convegno ha affrontato gli argomenti affe-renti il Decreto sviluppo, che entrato invigore a partire dal 10 settembre 2012, e cherappresenta un valido strumento per la con-tinuit aziendale mettendo a disposizione del-limprenditore strumenti da usare nella ge-stione propria e nei confronti di creditori edipendenti. Unoccasione di approfondimen-to, nel quale stata sottolineata la necessit

    di una crescita culturale da parte di tutti glistakeholders nellottica di superamento del-la crisi.Ad aprire i lavori il presidente di Confindu-stria Livorno Alberto Ricci, che ha sottoline-ato come lanno lasciato alle spalle sia statoparticolarmente difficile e come il 2013 pre-

    senter ancora problemi; si in particolaresoffermato sul comparto manifatturiero.La crisi andata via via acutizzandosi a parti-re dal 2008. Lobiettivo della nuova nor-mativa - ha spiegato - portare a una compo-sizione negoziale delle problematiche per ge-

    stire la crisi evitandone il degenera mento.

    Essa apporta strumenti interessanti che pos-

    sono agevolare il percorso di risanamento

    delle imprese.

    Pierfrancesco Pacini, Presidente di Confin-dustria Toscana, ha posto laccento sul fattoche la normativa costituisce un argomento di

    grande interesse anche per i commercialisti eper gli operatori di altri settori.Sarebbe importante - ha detto -seguire leimprese anche per i progetti di sviluppo. La

    crisiattanaglia in particolar modo le impreseche non esportano. Il progetto per lItalia del

    Presidente di Confindustria Squinzi un ma-

    nifesto lanciato ai politici. Lindustria la sala

    macchine della crescita. Bisogna far s che

    essa possa crescere fino al 20% del Pil. Uno

    degli argomenti da dibattere la riduzione o

    leliminazione dellIRAP.

    E necessario - ha concluso - dare aiuto alle

    imprese che esportano.Giuseppe Morbidelli, Presidente Fondazio-ne Cesifin Alberto Predieri e Universit LaSapienza di Roma, si soffermato sulla re-cente legge di revisione costituzionale che haintrodotto lobbligo del pareggio di bilancio,che tuttavia in altre nazioni europee stata

    recepita in maniera diversa.Roberto Nardi, presidente della Camera diCommercio, ha sottolineato che il convegnomigliorer i rapporti e le richieste che impre-se e banche fanno al sistema legislativo, lad-dove sistema economico e sistema bancariocostituiscono due componenti dove non pensabile che esistano asimmetrie.Tra gli altri relatori, Francesco Corsi, del-lUniversit di Firenze, Umberto Paoletti,direttore di Confindustria Livorno, France-sco DAngelo, Universit di Firenze, che haparlato di Crisi dimpresa e continuit azien-dale: i nuovi strumenti introdotti dal Decreto

    sviluppo,Daniele Mazza, Responsabile AreaToscana Banca CR Firenze, che ha parlato deIl dialogo con la banca, Riccardo Passeri,Universit di Firenze, che ha illustrato Lac-cordo di ristrutturazione- Profili aziendali,

    Luigi De Franco, Giudice Delegato del Tribu-nale di Livorno, che ha parlato de Laccor-do di ristrutturazione- profili giurispruden-

    ziali, Umberto Tombari, Universit di Fi-renze, Finanziamenti ponte e nuova finan-za: disciplina e norme di protezione, Gio-vanni Verugi, Presidente Ordine dei Dottori

    Commercialisti di Livorno, Concordato pre-ventivo: novit del decreto sviluppo, riflessipratici ed esperienze concrete, Giulio An-dreani, Scuola Superiore dellEconomia e del-le Finanze, Il ruolo dellattestatore e del con-sulente fiscale, e note conclusive di Luca Se-verini, Direttore Generale Banca CR Firenze.

    par te, da estasiate ragazzette ur lantie maledicenti i giocatori della spondaavversa.Naturalmente, ah quanta imprudenza,nel periglioso attraversamento mi sonopreso una bel la pal lonata nel poste-riore (per la cronaca il tiratore si perscusato).

    Ho cercato, ho tentato, in qualchemodo, di reagire preannunciando cheavrei chiamato i vigiili: dal terreno digioco e dagl i spalti si invece alzato unsolo grido: scemo, scemo, scemo.Le care bambine erano le pi incazza-te per lincredibile minaccia espressadallo scrivente.Ho dovuto farmi largo per salire le sca-le ed infine sono arrivato, sano, alla bi-

    CONVEGNO CONFINDUSTRIA C C

    Come gestire

    le crisi aziendali

    di Cristina Battaglini

    Enrico Del lo Sbarba

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    Politica e-mail: [email protected]

    Filarmonica dei Concordi

    CHORUSS.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) Italy

    Telefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

    Sabato 2 marzo scorso stato finalmente inau-gurato a Rosignano Marittimo, Casale Poggetti- gi storicamente consociuto come la Casa delPastore. Allevento erano presenti le autoritcomunali. con in testa il sindaco Alessandro Fran-

    chi e lassessore al turismo Luca Agostini, non-ch lassessore provinciale al turismo e allagri-coltura Paolo Pacini.Questo il restante programma delle iniziative:Venerd 8 marzo, ore 17.30:

    "Rosignano tra Alto e Basso Medioevo: ipo-

    tesi di una futura ricerca sul sito dei Pog-

    getti"

    Giovanna Bianchi - Universit di SienaSimone Collavini - Universit di PisaEdina Regoli - Museo Archeologico di Rosigna-no M.moVenerd 15 marzo, ore 17.30:

    "La conservazione della biodiversit vege-

    La scomparsa

    di Luciano

    Colombaioni(e.d.s.) - Ci eravamo incontrati solo

    qualche giorno prima della Sua dolo-

    rosa ed improvvisa scomparsa. Ave-

    vamo chiaccherato un po della situa-

    zione politica in vista specialmente

    delle elezioni ed avevamo manifesta-

    to le comuni preoccupazioni ed infi-

    ne sulla Sua agenda aveva scritto il

    prossimo evente organizzato dal cir-

    colo IL CENTRO a cui intendeva par-

    tecipare.Non lo vidi e pensai ad impegni legati

    allAgenzia Immobiliare che da tanti

    gestiva insieme alla figlia Silvia.

    Qualche giorno dopo, ad esequie gi

    avvenute, ho appreso la tragica noti-

    zia della Sua improvvisa scomparsa.

    Caro antico amico Luciano, quanti ri-

    cordi mi legano a te, fin da quando

    gestore dellimpianto AGIP a Rosi-

    gnano Solvay sulla Via Aurelia ti in-

    contravo spesso per motivi di ufficio.

    E poi, dopo la parentesi dellautono-leggio, lAgenzia Immobiliare gesti-

    ta con grande passione e competen-

    za.

    La Sua seriet e lalta professionali-

    t Gli valsero, giustamente, un dupli-

    ce riconoscimento dalle Istituzioni :

    prima la onoreficenza di Cavaliere al-

    lordine della Repubblica Italiana e

    poi quella successiva e di grande ri-

    lievo di Cavaliere Ufficiale.

    Ho perso un grande amico e Rosi-

    gnano ha perduto un grande compa-

    esano buono e comprensivo con tutti

    ed a cui tutti hanno voluto un gran

    bene!

    Territorio& Culture

    Prosegue a Casale Poggetti la bella iniziativa di incontri, attivit,

    conferenze per la conoscenza diffusa del Parco dei Monti Livornesi

    tale sui Monti Livornesi"

    Antonio Borzatti. Martina Bucchioni. FedericaDi Marco, Gabriele Pettinelli. Angela SaggeseMuseo di Storia Naturale del Mediterraneo.Gioved 21 marzo, ore 21.30:

    "La Luna da quaggi": osservazione guidatadel cielo con i telescopi. A cura di A.L.S.A.Venerd 12 aprile, ore 17.30:

    "Le Maldive a Rosignano: storia di un mare

    che non c' pi"

    Raffaella Grassi -Museo di Storia Naturale delMediterraneoDomenica 14 aprile, intera giornata:MARITIME WALKING FESTIVAL 2013"Casale Poggetti: trekking dalla Porta Sud

    del Parco dei Monti Livornesi tra archeolo-

    gia e paesaggi rurali".

    Giornata con degustazione di prodotti locali e

    battesimo della sella

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Attualit

    Tra pochi giorni arriver l8 marzo, la Fe-sta della donna data ormai mercificatache viene presa spesse volte come unaoccasione per le donne per uscire insie-me libere tra loro, unite da un camerati-smo tipico maschile, sottolineando anco-ra di pi i vincoli a cui il suo genere soli-tamente obbligato. Un mese fa circa, il14 febbraio, le donne si sono unite in un

    flash mob mondiale che le ha viste parte-cipi di una piccola ma importante rivolu-zione, la rivendicazione della loro libert.Le associazioni Effetto collateraleeStranamente di Livorno hanno organiz-zato nella citt, un incontro di partecipa-zione collettiva mondiale, aderando allacampagna One billion rising inventatadallautrice dei Monologhi della vagina,Eve Ensler. E stata scelta la piazza Attias,cuore pulsante e discusso della citt perquesto momento di ballo di massa coordi-

    nato dallAssociazione DanzArte. Perchil ballo, perch la danza libera, creativit femminilit, tutte vestite di nero con unparticolare rosso, che sia una sciarpa, unpaio di scarpe, un nastro nei capelli uncappotto. Tutte allunisono per dire ba-sta alla violenza contro le donne. Perchla femminilit non deve essere nascosta,non deve essere un ostacolo non deveessere come un sacerdote ha detto un ele-mento che giustamente scatena la vogliadi possedere la donna, violentandola, uc-cidendola.

    Uomini ancorati agli schemi misogini delpassato, figli di quelle regole che hannosempre relegato le donne a ruoli subordi-nati. Facciamo molti passi indietro. Nel-lantichit a partire dai Greci, la donna nongode di diritti politici n giuridici. La citt principalmente un mondo di uomini, e lavita del maschio adulto suddivisa tra ledue attivit della guerra e della politica. Inquesta civilt maschilista, la donna tutta-via indispensabile per la procreazionedi figli legittimi che assicurino la

    trasmissione dei beni di famiglia e la con-tinuit della polis. Per la vita della donnalibera ateniese, dunque, il matrimonio levento pi importante, quello che ne fis-sa definitivamente il ruolo civile. Il matri-monio era un contratto legato alla suc-

    Tra 8 marzo e flash mobDove nasce il problema della violenza sulla donna

    di Silvia Menicaglicessione dei beni di famiglia, certo non erail frutto della libera scelta di due giovani(E significativo il caso della sorella di De-mostene, che il padre aveva legato con unapromessa di matrimonio poco prima di mori-re, quando la figlia aveva solo cinque anni).Il matrimonio, cos concepito, doveva pre-vedere poca intimit e poco vero amore tra iconiugi. Ci comportava necessariamenteun deterioramento dei rapporti uomo-don-na, che diede vita anche in campo letterario

    a una vasta produzione misogina.Ne esempio Giovenale, censore morale,

    autore di 5 libri di 16 Satire. assume la for-ma dellinvettiva, arcigna e moralista. Lapoesia di Giovenale, disgustato dallinar-restabile dilagare del vizio, nasce dal-lindignatio e la satira , perci, il genereobbligatorio. Il suo scopo denunciare lacorruzione, di cui luomo irrimediabilepreda, senza coltivare illusioni di riscatto.La sua poesia completamente destruens.I suoi temi sono: Astio sociale, Misoginiae idealizzazione nostalgica delpassato. Nella Satira 6: la pi lunga (oc-cupa da sola un intero libro); Giovenale vid un celeberrimo saggio di misoginia,mettendo al bando limmoralit e i vizi del-le donne; notevole in particolare la descri-zione dellinsaziabile lussuria di Messali-na, prima moglie dellimperatore Claudio.La donna soffre il disagio sociale tantche il tragediografo Euripide fa direa Medea , nella sua omonima tragedia : ...luomo, quando si stufato di vivere con

    quelli di casa, se ne va fuori e pone fine

    alla nausea che ha in cuore, recandosi

    da un amico o da un coetaneo. Noi inve-

    ce siamo obbligate a guardare a ununi-ca persona. Dicono che noi trascorriamo

    la vita senza rischi in casa, mentre loro

    combattono con la lancia, ma si sbaglia-

    no: vorrei essere schierata in battaglia

    tre volte, piuttosto che partorire una sola

    volta! Per non pensare poi che con lin-quisizione molte donne vennero ritenuterappresentanti del Diavolo sulla Terra(le streghe ), capaci di trarre in ingannoluomo spingendolo al peccato in qualsi-asi modo per il solo fatto che vivevanofuori dagli schemi consoni, studiavano lescienze ed utilizzavano le tecniche erbori-stiche. Dobbiamo correre nei secoli ed ar-rivare al diritto di voto per il quale si bat-terono le suffragette, per segnare il primotraguardo importante

    C da dire che in Italia, il 1900 si apre conla comparsa nel mondo della scienza diMaria Montessori, la prima donna italianalaureata in medicina. Il secolo si chiudecon unaltra grande donna e scienziata:Rita Levi Montalcin. le sue ricerche sonostate di grandissimo rilievo e d estremaimportanza nel campo della medicina e dellabiologia. La religione ebraica da una gran-de interpretazione dei ruoli uomo/donna, irabbini dicono che se Dio avesse volutola donna ai piedi di un uomo, Eva sarebbe

    stata creata dai piedi di Adamo. Dalla Bib-bia sappiamo che la donna esiste grazie auna costola presa dalluomo. Il SignoreDio plasm con la costola che aveva toltoalluomo, una donna e la condusse alluo-mo. Ma sel, termine ebraico, tradottocome costola, generalmente significafianco. Quindi, appare chiaro che Diocre la donna per stare a fianco delluomoe non dietro. Per cui giusto che si riscri-vano le regole dei rapporti di genere, dovela donna deve essere libera come luomodi lavorare, di gestire le sue inclinazioni,hobby, interessi senza dover essere so-praffatta da sensi di colpa, libera di viverela sua femminilit in pieno, la sua grandearma che fa cos paura tanto da essereabbattuta da molti falsi uomini.

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    Politica e-mail: [email protected]

    di Laura Conforti Benvenuti

    Lateo devoto Silvano Vinceti parla del suo amore per il Santo

    FRANCESCO

    il rivoluzionario di Ges

    E giunto a Livorno Silvano Vinceti, auto-

    re e conduttore di programmi della RAI,presidente del Comitato per la valorizza-zione dei Beni Storici, Culturali e Ambien-tali e appassionato di ricerche, fra le qualiil ritrovamento dei resti del Caravaggio ela ricerca delle spoglie della modella delcelebre ritratto della Gioconda nei sotter-ranei nellex convento di SantOrsola nelCentro di Firenze. E stato invitato a pre-sentare il suo ultimo libro Francesco ilrivoluzionario di Ges alla libreria Era-smo dalla Fidapa, dalla Fondazione la Ca-

    prillina, dallAssociazione Alberto Boncia-ni Scarronzoni Azzurri dItalia e dalla no-stra Associazione Culturale Il Centro, pre-siedute rispettivamente, da MargheritaMazzelli, Attilio DAlesio, Patrizia Boncia-ni ed Enrico Dello Sbarba.Lincontro si svolto con unintervistada parte del titolare della libreria FrancoFerrucci. Alla domanda: come mai da Me-risi passato a San Francesco, ha rispo-sto che occorre aver passione e amore peri personaggi che gli hanno dato qualcosae lhanno arricchito.

    Ha quindi spiegato che, pur essendocimoltissime biografie del Santo , da ateodevoto, come si definisce, nella sua ulti-ma fatica ha parlato di un Francesco chesi nutre di ragione e sentimento, di storiae fantasia e che, grazie ad una diversa ri-

    lettura e interpretazione di alcune fonti sto-riche, appare diverso, dalla personalit pirigorosa.Un mistico sensuale che nel silenzio dellaparola e delle azioni trasmette ancora le

    emozioni che sono alla base dei validi prin-cipi di rapportarsi agli altri e a se stessi eripropone un integrale ritorno al Cristiane-simo originario.Il libro si compone di quattro capitoli: Ca-none contro metanoia: ovvero le regoledella comoda normalit contro la metamor-fosi esistenziale; La ecclesia di Francescosorgente di stimoli e di ricchezza; Il denaroe la propriet, la povert e la ricchezza, ilcapitale e il lavoro in Francesco; Il giullaredella perfetta letizia e del Cantico dellecreature. E corredato da un interessanteDVD dove lAutore racconta e spiega lavita e lopera del Santo.

    Ingmar Bergman, un grande regista

    Silvano Vinceti

    ALMA PACE SOC. COOP. SOC. ONLUS

    Viale A. Vespucci, 50 - L I V O R N O

  • 7/29/2019 Il Centro Marzo 2013

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Cultura

    I Cooperatori Paolini, nel proseguo dellariflessione sul Concilio Vaticano II, hannoorganizzato un convegno su Arte e fede:A partire dalla teologia dellopera darte.Liniziativa , ricordando Don Franco Pa-truno, una grande figura della cultura edellarte della Chiesa ferrarese della secon-da met del 900 morta prematuramente sei

    anni fa e per la cui memoria, MonsignorGiusti ha concelebrato la s. Messa, ha in-vitato anche un artista e un giornalista adanalizzare lo spinoso problema della frat-tura esistente tra il mondo dellarte e laChiesa ed anche con la cultura popolarein genere.Pochissimi, anzi rarissimi sono gli artistiche nel Novecento hanno cercato di pro-porre unarte che andasse incontro allagente, a tal punto che si pu quasi direche non vi sia pi unarte sacra. Don Fran-

    co Patruno, come ha esposto Pietro Len-zini di Faenza, artista, scenografo e stori-co dellArte ha sempre manifestato unaparticolare attenzione a questa lontanan-za e ha sempre voluto evidenziare lacco-glienza della Chiesa nella sua missione diascolto e di dialogo, nella consapevolez-za che occorre coniugare lannuncio delVangelo e della sua Verit, cio la personadi Cristo.Don Franco era stato un grande sollecita-tore per un arte religiosa e libera, e neisuoi scritti molto profondi vi era il deside-rio e lanelito di proporre lopera dartecome espressione del Divino. Il testo pub-blicato Per una teologia dalloperadarte, ci aiuta a riappropriarci dellarte

    Convegno su Arte e fede in Vescovado

    Larte deve tornare popolarecome mezzo di comunicazione della fedenon in modo accademico, ma coraggiosoper un approfondimento spirituale nonsolo con i fedeli ma anche per i laici.Il giornalista di RAI 3 Massimo Lucchesi,evidenziando le difficolt insite nel comu-nicare oggi, perch manca una ricerca, havisto nella figura di Patruno un esempiodi limpidezza, intensit e profondit per-ch nella ricerca espressiva aveva comedesiderio quello di incontrare laltro. Bel-lissima ed emblematica lespressione del

    grande filosofo Guardini che aveva fattopropria: Se lincontro completo, eccoche si verifica lincontro tra due volti, unosguardo trapassa nellaltro. La teologiae larte sacra, non una dimensione soloper religiosi, ma sono dei riferimenti e deimetodi che favoriscono la ricerca dellanostra intelligenza.Il giornalista, quando sa narrare riportalarte alla sua vocazione di espressionedel mistero delluomo, credente e non cre-dente. Quando lopera darte dunque in

    colui che losserva aiuta a scavare e ascendere nel profondo, ecco che suscitadei sentimenti e se lopera darte sacraha in Ges la chiave di interpretazioneperch un artista possa con larte espri-mere se stesso.Monsignor Giusti nel suo intervento havoluto porre lattenzione sulla crisi arti-stica in tutti i suoi ambiti: dalla musica,alla scultura, allarchitettura ed rarissi-mo trovare opere importanti di contempo-ranei. E forte la discrasia fra popolo e artee fra arte e Chiesa e se lantica arte cristia-na, nata per esigenze liturgiche ha vissu-to in simbiosi con la cultura, addiritturacreando una continuit fra sacro e profa-no per molti secoli, purtroppo in questo

    ultimo secolo registra una grande arretra-tezza. Don Franco che aveva cercato diaffrontare il problema e aveva invitato aldialogo tutti, stato uno dei pochi a sen-

    tire questa esigenza e a capire quanto fos-se necessario uscire dallindividualismo edal narcisismo perch larte svolge unafunzione sociale. Monsignor Giusti invitatutto il mondo culturale a collaborare dipi e ad elaborare un manifesto popolareche dia voce ai sentimenti del popolo eche si riappropri di quella dimensione chemette in dialogo le varie realt.Ecco che come gi dal Concilio la Chiesache si apriva alla societ e a tutte le suecomplessit, si propone di sostenere gliartisti promuovendone le nuove tendenzee adattandole ai nostri tempi secondolindole delle diverse nazioni e regioni.Liniziativa dei Cooperatori Paolini ha avu-to la collaborazione dell AdP, AIMC e CIF.

    Don Franco a Reghensburg

    I relatori e il pubblico presente alconvegno su Arte e fede: A partire dalla teologia dellopera darte.

    di Monica Cuzzocrea

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