Infolio Marzo 2013

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Marzo 2013 Anno III - Numero 22 Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) Copia gratuita - vietata la vendita Registro stampa Tribunale di Agrigento n° 300 Le elezioni nazionali 2013 si sono chiuse con una sostanziale parità. Ha vinto il PD, ma la notizia è la “remuntada” del PdL guidato dal sempre verde Silvio Berlusconi. Questa entusia- smante rimonta non si è trasformata in sorpasso anche grazie alle dimissioni del papa. Infai, l’inaspeato dietrofront di Benedeo XVI ha occupato gran parte del palinsesto televisivo soraendo ore preziose di campagna eleorale al ‘povero’ cavaliere. Non è mistero che la politi- ca è comunicazione e in questo campo Berlusco- ni regna incontrastato da vent’anni. Tuo questo retroscena ha sicuramente favoreggiato il PD ed egoisticamente Favara, con l’elezione di Anto- nino Mosca alla camera dei deputati, grazie al premio di maggioranza acquisito dal PD. Il tuo per una manciata di voti. Ma adesso passiamo in rassegna l’eredità che queste elezioni nazio- nali lasciano alle forze politiche presenti nella nostra cià. Il M5S risulta essere il primo partito nonostante non abbia nessun rappresentante nelle istituzioni locali. Il limite del movimento è che oltre a Giovanni Di Caro non conosciamo nessun altro militante. Il PdL rinvigorito da questa grande rimonta ‘berlusconiana’ potrebbe recuperare qualche pezzo. Infai, si era parlato di un cambio di casacca di alcuni esponenti del PdL come Pitruzzella, Fallea e Milioti, ma oggi data la grande prova di forza del partito potrebbero restare. Anche la probabile elezione di Nino Bosco alla Camera dei deputati avrà un suo peso. In casa PD, oggi secondo partito di Favara, si prevedono stravolgimenti a partire dai suoi quadri dirigenziali. L’MPA e Grande Sud sono stati ‘demoliti’ dalle politiche. Infai, in consiglio comunale il gruppo Grande Sud non esiste più, dato che Antonello Crapanzano ha già aderito al movimento dell’On. Michele Cimino; mentre l’MPA di Favara conta, almeno per il momento, due consiglieri comunali. Can- tiere Popolare partito alleato al PdL anche a livello nazionale dovrebbe tenere senza diffi- coltà. I gruppi, invece, che escono con le ‘ossa roe’ sono l’UDC, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Futuro e Libertà. Il partito di Casini ha subito un tracollo a livello nazionale anche se, ad oggi, il circolo di Favara gode di oima salute dato la presenza di ben sei consi- glieri comunali nell’aula Falcone-Borsellino, e in questo caso tuo può succedere. Rifondazione Comunista confluita a livello nazionale nella lista Rivoluzione Civile ha avuto una buona affermazione in termini eleorali locali, ma si conferma forza extraparlamentare. Italia dei Valori, anch’essa confluita nella lista Rivolu- zione Civile, si sfalda completamente. Infai, il suo segretario ciadino Salvatore Ferrei, durante le elezioni del 24 e 25 febbraio faceva il rappresentante di lista per il Partito Democra- tico. Addio anche a Futuro e liberta di Favara che da see consiglieri comunali passa ad un misero zero. Pasquale Cucchiara QUESTO SPAZIO È PER VOI CHIAMA IL 347/4413120 QUESTO SPAZIO È PER VOI CHIAMA IL 347/4413120 Le elezioni nazionali hanno lasciato il segno nel- la geografia politica sia nazionale che favarese. Si sa, in politica contano i numeri e quest’ultimi sono dalla parte del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Andiamo ai fai. Le urne favaresi proclamano come primo par- tito il M5S con la bellezza di 5258 voti. Il parti- to del comico genovese sancisce un incremen- to cospicuo di voti passando da 1515 voti alle scorse regionali a 5258 preferenze. Cionono- stante, il candidato locale Giovanni Di Caro è risultato essere il secondo dei non elei. Di Caro ci aveva già provato a oenere una carica eleiva essendosi candidato alle scorse elezio- ni regionali dell’Oobre 2012, ma quella volta è risultato il primo dei non elei. Per chiarirci un paio di curiosità sul Movimento 5 Stelle ab- biamo ritenuto opportuno rivolgere alcune do- mande direamente a Giovanni Di Caro. Perché visto l’oimo risultato delle regionali è stato posizionato oavo all’interno della li- sta? Il M5S ha delle regole, poche e semplici, ma ha delle regole. Le votazioni sono state fae su base circoscrizionale (quindi Sicilia 1) simu- lando una vera e propria elezione, visto che si andava a votare con una legge vergogna come il ‘porcellum’. In provincia di Agrigento gli ‘iscrii certificati’ erano pochissimi e gli aivi- sti delle altre province tendenzialmente hanno preferito (come è giusto) votare una persona a loro territorialmente più vicina. In funzione dei voti presi dunque è stata composta una lista che mi vedeva posizionato all’oavo posto (il primo in provincia di Agrigento). Come mai non c’è stato nessun eleo nella provincia di Agrigento? Grillo non da molta importanza a questa provincia? Nel Movimento 5 Stelle, a differenza dei me- stieranti della politica, essere eleo non è l’o- bieivo principale. Da noi ‘uno vale l’altro’ ed è veramente così: la causa viene prima di ogni cosa ed è questo che ci ha fao diventa- re la prima forza politica italiana. Non c’è stato nessun eleo perché il meccanismo perverso della legge eleorale-porcata ci ha assegnato 6 seggi nella circoscrizione Sicilia 1 pur avendo una percentuale di voti che è la più alta d’Italia 34,5 % pari a 404.945 preferenze. Per valutare l’assurdità della legge basti pensare che l’inte- ra coalizione di centro sinistra (perdente ma di successo grazie al porcellum) ha avuto 11 seggi con il 21,2% pari a 249.366 preferenze e la co- alizione del centro destra 6 seggi con 360.182 voti di preferenza pari al 30,7%. Grillo, come tui noi, dà importanza al Movimento. Non è questione di province. È disposto a candidarsi per le provinciali dell’anno prossimo? A parte il fao che, quasi sicuramente, l’anno prossimo non ci saranno elezioni provinciali. Il Movimento 5 Stelle è per la totale abolizione delle province, come apparato politico, quindi non sarà mai presentata nessuna lista in nessu- na elezione provinciale italiana. Stando ai risultati eleorali il secondo partito è invece il PD con 3225 preferenze. Tali preferen- ze hanno contribuito all’elezione di Tonino Mo- sca, favarese di origine ma da qualche anno trasferitosi a Montevago. Ricordiamo che il PD di Favara si è liquefao dopo le elezioni comu- nali del 2011 tanto che un suo appartenente di spicco ne chiedeva il commissariamento. I ri- sultati eleorali del PD sono abbastanza altale- nanti in quanto alle elezioni comunali del 2011 esso conquista 1908 voti pari all’8,377 %, men- tre subisce una emorragia di voti alle regionali scorse oenendo meno della metà dei voti con soli 833 voti di lista. Anche in questo caso per schiarirci le idee abbiamo sentito direamente il neo deputato. Questo straordinario risultato eleorale del PD a Favara è la conseguenza di un ricompat- tamento del partito o è una tua affermazione personale? Il risultato eleorale oenuto a Favara col Parti- to Democratico è fruo del lavoro e dell’impe- gno di tui coloro che hanno creduto fin dall’i- nizio nella necessità di impegnarsi in prima persona per oenere un oimo risultato, che sancisce la nascita di un new deal favarese: po- litico, organizzativo e progeuale. Le 3.225 preferenze oenute nella nostra Cià per la Camera dei deputati, pari al 22,46 per cento, hanno segnato non solo il sorpasso al Po- polo della Libertà, principale forza antagonista, ma anche il superamento di un’idea di politica oltrepassata che non ha dato mai risposte, auto- referenziale e nulla più. Gli sforzi praticati sul territorio insieme a tanti amici, nuovi simpatizzanti e persone lontane dagli apparati tradizionali, ma vicine alla mia baaglia di rinnovamento, si sono rilevati pro- ficui. E certamente questi risultati verranno tra- mutati in operosità, quella che forse è mancata per qualche tempo. Posso dunque essere sicuro che il mio passato, la mia socievolezza, le mie ‘aperture’ ai non militanti di partito e lo spen- dermi con dedizione per la mia comunità, han- no portato a un risultato lodevole, che premia tui. Ma allo stesso tempo sono convinto che è stato il colleivo a fare la differenza, a vincere. Ti impegnerai a ricostituire un valido gruppo dirigente nella tua cià? Nel tempo che avremo a disposizione ci sarà da lavorare intensamente, ma la prima cosa sarà quella di riaprire il partito a tui, un laborato- rio politico che superi gli scontri interni, che unisca giovani e meno giovani e che si sappia oleare delle esperienze più disparate che co- stituiranno la vera forza per andare avanti al meglio. Probabilmente la mia candidatura è servita da collante tra diverse anime politiche del PD, ed è proprio uniti che continueremo in- sieme per fare la differenza. Cercheremo di ca- talizzare benefici per la nostra realtà, altrimenti a cosa servirebbe la politica? Il partito di Berlusconi invece oiene 3160 voti aestandosi come terzo partito a Favara. Alle elezioni comunali del 2011 oeneva 4179 voti e circa la metà alle passate elezioni regionali, cioè, 2627, subendo quindi una perdita rispeo alle elezioni politiche appena trascorse. Il locale Nino Bosco è stato il primo dei non elei, ma essendo Alfano capolista nel collegio Sicilia 1 potrebbe optare per un altro collegio e lasciare il posto al favarese Bosco. Ricordiamo ai nostri leori che Bosco, alle regionali del 2012, è stato sconfio dal responso eleorale in quanto ha oenuto circa 4000 voti, a fronte dei circa 17000 oenuti alle precedenti elezioni regionali. Fa- cendo un elementare calcolo Bosco, dunque, alle scorse regionali, ha oenuto meno di un quarto dei voti oenuti alle regionali preceden- ti. Vincenzo Cassaro ANALISI DEI FLUSSI ELETTORALI A FAVARA PARLAMO MOSCATT E DI CARO IL PAPA SALVA BERSANI

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Il giornale dell'Associazione Culturale "Nicodemo"

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Page 1: Infolio Marzo 2013

Marzo 2013 Anno III - Numero 22Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG)

Copia gratuita - vietata la venditaRegistro stampa Tribunale di Agrigento n° 300

Le elezioni nazionali 2013 si sono chiuse con una sostanziale parità. Ha vinto il PD, ma la notizia è la “remuntada” del PdL guidato dal sempre verde Silvio Berlusconi. Questa entusia-smante rimonta non si è trasformata in sorpasso anche grazie alle dimissioni del papa. Infatti, l’inaspettato dietrofront di Benedetto XVI ha occupato gran parte del palinsesto televisivo sottraendo ore preziose di campagna elettorale al ‘povero’ cavaliere. Non è mistero che la politi-ca è comunicazione e in questo campo Berlusco-ni regna incontrastato da vent’anni. Tutto questo retroscena ha sicuramente favoreggiato il PD ed egoisticamente Favara, con l’elezione di Anto-nino Moscatt alla camera dei deputati, grazie al premio di maggioranza acquisito dal PD. Il tutto per una manciata di voti. Ma adesso passiamo in rassegna l’eredità che queste elezioni nazio-nali lasciano alle forze politiche presenti nella nostra città. Il M5S risulta essere il primo partito nonostante non abbia nessun rappresentante

nelle istituzioni locali. Il limite del movimento è che oltre a Giovanni Di Caro non conosciamo nessun altro militante. Il PdL rinvigorito da questa grande rimonta ‘berlusconiana’ potrebbe recuperare qualche pezzo. Infatti, si era parlato di un cambio di casacca di alcuni esponenti del PdL come Pitruzzella, Fallea e Milioti, ma oggi data la grande prova di forza del partito potrebbero restare. Anche la probabile elezione di Nino Bosco alla Camera dei deputati avrà un suo peso. In casa PD, oggi secondo partito di Favara, si prevedono stravolgimenti a partire dai suoi quadri dirigenziali. L’MPA e Grande Sud sono stati ‘demoliti’ dalle politiche. Infatti, in consiglio comunale il gruppo Grande Sud non esiste più, dato che Antonello Crapanzano ha già aderito al movimento dell’On. Michele Cimino; mentre l’MPA di Favara conta, almeno per il momento, due consiglieri comunali. Can-tiere Popolare partito alleato al PdL anche a livello nazionale dovrebbe tenere senza diffi-

coltà. I gruppi, invece, che escono con le ‘ossa rotte’ sono l’UDC, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Futuro e Libertà. Il partito di Casini ha subito un tracollo a livello nazionale anche se, ad oggi, il circolo di Favara gode di ottima salute dato la presenza di ben sei consi-glieri comunali nell’aula Falcone-Borsellino, e in questo caso tutto può succedere. Rifondazione Comunista confluita a livello nazionale nella lista Rivoluzione Civile ha avuto una buona affermazione in termini elettorali locali, ma si conferma forza extraparlamentare. Italia dei Valori, anch’essa confluita nella lista Rivolu-zione Civile, si sfalda completamente. Infatti, il suo segretario cittadino Salvatore Ferretti, durante le elezioni del 24 e 25 febbraio faceva il rappresentante di lista per il Partito Democra-tico. Addio anche a Futuro e liberta di Favara che da sette consiglieri comunali passa ad un misero zero.

Pasquale Cucchiara

QUESTO SPAZIO È PER VOI

CHIAMA IL347/4413120

QUESTO SPAZIO È PER VOI

CHIAMA IL347/4413120

Le elezioni nazionali hanno lasciato il segno nel-la geografia politica sia nazionale che favarese. Si sa, in politica contano i numeri e quest’ultimi sono dalla parte del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Andiamo ai fatti. Le urne favaresi proclamano come primo par-tito il M5S con la bellezza di 5258 voti. Il parti-to del comico genovese sancisce un incremen-to cospicuo di voti passando da 1515 voti alle scorse regionali a 5258 preferenze. Cionono-stante, il candidato locale Giovanni Di Caro è risultato essere il secondo dei non eletti. Di Caro ci aveva già provato a ottenere una carica elettiva essendosi candidato alle scorse elezio-ni regionali dell’Ottobre 2012, ma quella volta è risultato il primo dei non eletti. Per chiarirci un paio di curiosità sul Movimento 5 Stelle ab-biamo ritenuto opportuno rivolgere alcune do-mande direttamente a Giovanni Di Caro.

Perché visto l’ottimo risultato delle regionali è stato posizionato ottavo all’interno della li-sta?

Il M5S ha delle regole, poche e semplici, ma ha delle regole. Le votazioni sono state fatte su base circoscrizionale (quindi Sicilia 1) simu-lando una vera e propria elezione, visto che si andava a votare con una legge vergogna come il ‘porcellum’. In provincia di Agrigento gli ‘iscritti certificati’ erano pochissimi e gli attivi-sti delle altre province tendenzialmente hanno preferito (come è giusto) votare una persona a loro territorialmente più vicina. In funzione dei voti presi dunque è stata composta una lista che mi vedeva posizionato all’ottavo posto (il primo in provincia di Agrigento).

Come mai non c’è stato nessun eletto nella provincia di Agrigento? Grillo non da molta importanza a questa provincia?

Nel Movimento 5 Stelle, a differenza dei me-stieranti della politica, essere eletto non è l’o-biettivo principale. Da noi ‘uno vale l’altro’ ed è veramente così: la causa viene prima di ogni cosa ed è questo che ci ha fatto diventa-re la prima forza politica italiana. Non c’è stato nessun eletto perché il meccanismo perverso della legge elettorale-porcata ci ha assegnato 6 seggi nella circoscrizione Sicilia 1 pur avendo una percentuale di voti che è la più alta d’Italia 34,5 % pari a 404.945 preferenze. Per valutare

l’assurdità della legge basti pensare che l’inte-ra coalizione di centro sinistra (perdente ma di successo grazie al porcellum) ha avuto 11 seggi con il 21,2% pari a 249.366 preferenze e la co-alizione del centro destra 6 seggi con 360.182 voti di preferenza pari al 30,7%. Grillo, come tutti noi, dà importanza al Movimento. Non è questione di province.

È disposto a candidarsi per le provinciali dell’anno prossimo?

A parte il fatto che, quasi sicuramente, l’anno prossimo non ci saranno elezioni provinciali. Il Movimento 5 Stelle è per la totale abolizione delle province, come apparato politico, quindi non sarà mai presentata nessuna lista in nessu-na elezione provinciale italiana.

Stando ai risultati elettorali il secondo partito è invece il PD con 3225 preferenze. Tali preferen-ze hanno contribuito all’elezione di Tonino Mo-scatt, favarese di origine ma da qualche anno trasferitosi a Montevago. Ricordiamo che il PD di Favara si è liquefatto dopo le elezioni comu-nali del 2011 tanto che un suo appartenente di spicco ne chiedeva il commissariamento. I ri-sultati elettorali del PD sono abbastanza altale-nanti in quanto alle elezioni comunali del 2011 esso conquista 1908 voti pari all’8,377 %, men-tre subisce una emorragia di voti alle regionali scorse ottenendo meno della metà dei voti con soli 833 voti di lista. Anche in questo caso per schiarirci le idee abbiamo sentito direttamente il neo deputato.

Questo straordinario risultato elettorale del PD a Favara è la conseguenza di un ricompat-tamento del partito o è una tua affermazione personale?

Il risultato elettorale ottenuto a Favara col Parti-to Democratico è frutto del lavoro e dell’impe-gno di tutti coloro che hanno creduto fin dall’i-nizio nella necessità di impegnarsi in prima persona per ottenere un ottimo risultato, che sancisce la nascita di un new deal favarese: po-litico, organizzativo e progettuale. Le 3.225 preferenze ottenute nella nostra Città per la Camera dei deputati, pari al 22,46 per cento, hanno segnato non solo il sorpasso al Po-polo della Libertà, principale forza antagonista, ma anche il superamento di un’idea di politica

oltrepassata che non ha dato mai risposte, auto-referenziale e nulla più.Gli sforzi praticati sul territorio insieme a tanti amici, nuovi simpatizzanti e persone lontane dagli apparati tradizionali, ma vicine alla mia battaglia di rinnovamento, si sono rilevati pro-ficui. E certamente questi risultati verranno tra-mutati in operosità, quella che forse è mancata per qualche tempo. Posso dunque essere sicuro che il mio passato, la mia socievolezza, le mie ‘aperture’ ai non militanti di partito e lo spen-dermi con dedizione per la mia comunità, han-no portato a un risultato lodevole, che premia tutti. Ma allo stesso tempo sono convinto che è stato il collettivo a fare la differenza, a vincere.

Ti impegnerai a ricostituire un valido gruppo dirigente nella tua città?

Nel tempo che avremo a disposizione ci sarà da lavorare intensamente, ma la prima cosa sarà quella di riaprire il partito a tutti, un laborato-rio politico che superi gli scontri interni, che unisca giovani e meno giovani e che si sappia oleare delle esperienze più disparate che co-stituiranno la vera forza per andare avanti al meglio. Probabilmente la mia candidatura è servita da collante tra diverse anime politiche del PD, ed è proprio uniti che continueremo in-sieme per fare la differenza. Cercheremo di ca-talizzare benefici per la nostra realtà, altrimenti a cosa servirebbe la politica?

Il partito di Berlusconi invece ottiene 3160 voti attestandosi come terzo partito a Favara. Alle elezioni comunali del 2011 otteneva 4179 voti e circa la metà alle passate elezioni regionali, cioè, 2627, subendo quindi una perdita rispetto alle elezioni politiche appena trascorse. Il locale Nino Bosco è stato il primo dei non eletti, ma essendo Alfano capolista nel collegio Sicilia 1 potrebbe optare per un altro collegio e lasciare il posto al favarese Bosco. Ricordiamo ai nostri lettori che Bosco, alle regionali del 2012, è stato sconfitto dal responso elettorale in quanto ha ottenuto circa 4000 voti, a fronte dei circa 17000 ottenuti alle precedenti elezioni regionali. Fa-cendo un elementare calcolo Bosco, dunque, alle scorse regionali, ha ottenuto meno di un quarto dei voti ottenuti alle regionali preceden-ti.

Vincenzo Cassaro

ANALISI DEI FLUSSI ELETTORALI A FAVARAPARLAMO MOSCATT E DI CARO

IL PAPA SALVA BERSANI

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Marzo 2013 ANNO III - NUMERO 22 PAGINA 2

LETTERE ALLA REDAZIONE

CARO DIRETTORE, SIAMO SCHIAVI DEL CONSUMISMO

Oltre alle strade, alle case fatiscenti e alle fon-tane abbandonate, adesso anche le piazze si aggiungono alla lista delle cose che l’ammini-strazione dovrebbe provvedere a sistemare e pulire. Ma a Favara, si sa, una pretesa del ge-nere richiede troppi sforzi. Dopo l’incendio avvenuto durante l’ultima Fiera, divampato all’improvviso da un camion carico di merce, la situazione della zona limitrofa all’accaduto è vergognosa: la pavimentazione è tutta rovinata e le macerie non sono state spostate. Non si è neanche pensato alla sostituzione delle palme, completamente polverizzate dal fuoco. Oltre a coinvolgere la piazza, l’incendio ha anche rovi-nato il chioschetto Victory, sito nell’immediata vicinanza. Il titolare lamenta i vetri lesionati e l’insegna completamente rovinata. Non solo, ha anche dichiarato di essersi occupato in prima persona dello spegnimento delle fiamme, utiliz-zando estintori di proprio possesso, nell’attesa dell’arrivo dei Vigili del fuoco. In un paese come il nostro, il pronto intervento del Comune per la sistemazione dei luoghi cit-tadini dovrebbe essere un atto del tutto sponta-neo. Ma, dopo anni siamo ancora qui, a usare il tempo condizionale come unica modalità possi-bile d’espressione.

Mariangela Pullara

Siamo tutti vittime del consumismo, anche se non lo ammettiamo e spesso neanche ce ne ac-corgiamo. Come schiavi in catene, siamo pri-gionieri di un carcere che non ha sbarre, non ha mura, non ha odore: una prigione per la nostra mente. Mentiamo a noi stessi, convincendoci ipocritamente di essere liberi dall’omologazione e dalla massificazio-ne, quando invece perseguiamo in modo ma-niacale i modelli che la TV ci impone. Le maggiori vittime di questo fenomeno sono gli adolescenti, poiché costituiscono la fascia d’età che necessita più delle altre di approva-zione sociale. I giovani sono costantemente in balia delle ultime mode, perché hanno bisogno di essere accettati dal gruppo dei pari, hanno bi-sogno di sentirsi parte integrante della loro ge-nerazione e cercano di nascondere il loro ego dietro i consumi. Gli strateghi del marketing, evidentemente, ne sanno qualcosa. Ma il con-sumismo e la massificazione non riguardano solo i giovani, riguardano tutti. Quella a cui stiamo assistendo oggi è una vera e propria crisi dei valori e d’identità, favorita dai media per soggiogare le nostre menti e alterare le no-stre priorità. Infatti oggi non distinguiamo più le cose importanti da quelle che non lo sono, i bisogni primari dai capricci.Il consumismo ha trovato terra fertile nella cul-tura favarese, dove molti giovani, meno sprez-zanti della attuale crisi economica, continuano a pretendere capi firmati, cellulari all’ultima moda, alta tecnologia e beni di lusso in genera-le. Sono pochi i ragazzi, invece, che si occupano veramente di cose concrete come la redazione di questo giornale; ma, purtroppo, rappresen-tano l’eccezione. La TV è stata molto brava a creare bisogni che non esistono, facendoci cre-

dere che solo l’acquisto di beni di consumo si può essere felici, ma una volta comprati e sva-nito l’entusiasmo iniziale si ritorna a essere in-felici, frustrati e più poveri di prima. È eviden-te allora che la strada per felicità non passa per IPhone, né per le scarpe Hogan, né per la Play Station 3. Alcuni economisti sostengono che molti prodotti (soprattutto quelli hi-tech) ven-gono appositamente realizzati in modo che si rompano dopo poco l’acquisto. Perché? Il con-sumismo è una premessa irrinunciabile per la sopravvivenza del capitalismo e, affinché que-sto continui, è necessario che i prodotti si rom-pano presto.Siamo tutti vittime ‘colpevoli’ del capitalismo e dei suoi vaneggiamenti, come la fantomatica crescita economica tanto profetizzata dai fa-natici del libero mercato, mai avvenuta. Altro che crescita, noi abbiamo solo visto un declino inquietante. L’attuale situazione economica mi ricorda molto la favola di Esopo nel quale una cicala, incurante dell’arrivo imminente dell’in-verno, continuava a oziare spensieratamente negli ultimi giorni d’estate, mentre le formiche, più responsabili e risparmiatrici, lavoravano duramente cercando provviste per l’inverno. L’inverno arrivò e le abitudini incoscienti e scanzonate della cicala furono messe in ginoc-chio dal rigido clima invernale. L’abbondanza di cibo era finita. Stremata dalla stanchezza e dalla carestia, la cavalletta crollò esanime sulla neve. Riuscì a sopravvivere solo grazie all’aiuto provvidenziale delle for-miche. Noi purtroppo non siamo così fortunati come la cicala, dato che non esistono formiche che ci salveranno dall’attuale crisi economica.

Gianni Pecoraro

PIAZZA DELLA VITTORIA

FAVARA AUMENTA I LUOGHI DA SISTEMARE

Il ventiquattro e venticinque Febbraio i cittadi-ni hanno votato,per eleggere i propri rappresentanti alla Came-ra e al Senato.Alle elezioni è stata coinvolta anche la Germa-nia, i leghisti Calderoli, Maroni e tutta la padania.La lega nord è arrivata molto lontano,mentre perde colpi, il popolo Siciliano.Alcuni politici sono stati riconfermati,altri invece sono stati trombati.Antonio Ingroia, il magistrato,solo da pochissimi è stato votato.Il” mani pulite” Antonio Di Pietro,stavolta è rimasto molto indietro.Salvatore Iacolino e Benedetto Adragna,potranno andare a zappare in campagna.A Gianfranco Fini, di Alleanza Nazionale,stanno preparando il suo funerale.Il numero uno attuale, il professore Monti,non ha fatto sicuramente bene i conti.Peppe Grillo, divoti ne ha avuto proprio tanti,soprattutto da parte dei protestanti.Al pidiessino ex comunista Pierluigi Bersani, la vittoria netta, gli è sfuggita dalle mani.Silvio Berlusconi, il nano sviluppatononostante le promesse, non ha primeggiato.Alcuni partiti sono scomparsi, partiti veri e partiti falsi.Tanti soldi per le elezioni sono stati sprecati,e tutt’ora i leader non si sono accordati.La brava gente è ridotta quasi alla miseria e povertà,e Napolitano ha aumentato il proprio stipen-dio nonostante l’età.Giorno dopo giorno il popolo affossa inevita-bilmente,per colpa della politica ladra, sporca e fetente.Siamo senza soldi, senza Papa e con un gover-no da formare,MEA CULPA agli elettori che non hanno sapu-to votare.

Mimmo Cucchiara

LA POLITICA LADRA, SPORCA E FETENTE

Quando abbiamo cominciato a raccontare su InFolio l’avventura di Farm, mai avremmo pen-sato che un giorno ci saremmo trovati a comme-morare la scomparsa del più giovane dei suoi componenti. Il 14 febbraio un incidente stradale ha portato via da noi Armando Giglia, il giovane che da sempre ha affancato il lavoro della squadra Farm con le sue competenze e il suo entusia-smo.Armando lavorava senza sosta, con professio-nalità e dedizione: in un paese dove molti lavo-rano con approssimazione e superficialità “tan-to siamo a Favara”, Armando dava il massimo “proprio perché siamo a Favara”.

RICORDANDO ARMANDO...

L’immagine creata da Armando Giglia

Armando ha lasciato segni indelebili di que-sta sua breve esistenza in ogni angolo dei Set-te Cortili, in ogni foto scattata con la sua fedele fotocamera, in ogni parola scritta per le strade di quello strano paese di nome Facebook, dive-nuto ormai memoria e romanzo della sua breve vita. Stiamo ancora chiedendoci il perché di questa brutta storia, il senso nascosto ci sfugge e for-se ci sfuggirà per sempre. A noi adesso il com-pito di onorare la sua memoria, realizzando quella ‘svolta’ che egli augurava al suo paese proprio per il 2013. A quel ragazzo che amava così intensamente la vita tanto da non perdersi nemmeno un giorno di sole, e che amava così orgogliosamente il suo lavoro e la sua città, de-dicheremo da ora in poi i piccoli traguardi che raggiungeremo con la nostra Associazione.

Filippo Bosco

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Marzo 2013 ANNO III - NUMERO 22 PAGINA 3

Dato che in questo mese di marzo si celebra la festa della donna, la nostra consueta rubrica politica non poteva che intervistare un espo-nente istituzionale del gentil sesso. Per questo motivo abbiamo contattato il consigliere Erica Matina, ex PID e vice presidente del Consiglio comunale favarese. Erica è sicuramente una donna impegnata in politica con tanta voglia di lavorare, ma, adesso, è andata ad ampliare la schiera dei consiglieri indipendenti all’interno dell’aula consiliare. Noi di Infolio ci chiediamo se per i partiti non sia arrivata l’ora di attuare una profonda riflessione sul loro modo di fare politica all’interno del nostro territorio ed inve-stire sulla formazione di persone che possano veramente rappresentarli, in modo che siano veramente espositivi di linee politiche chiare a cui un elettore può far riferimento e possano

garantire la stabilità di governo necessaria.

Che ne pensa dell’instabilità politica all’in-terno del Comune di Favara?

Molto spesso il cambiamento è dovuto alla perdita di entusiasmo delle persone coinvol-te, quindi in questo senso rinnovare è positivo. D’altra parte, mi rendo conto che ogni volta bi-sogna ricominciare tutto daccapo, ciò rallenta l’azione amministrativa, ovviamente perché entrare dentro la macchina amministrativa è molto difficile.

Lei come giudica la scelta del sindaco di pas-sare al megafono?

Io non giudico le scelte degli altri anche perché ognuno è libero di agire come crede, ma è ov-vio che ogni scelta implica delle conseguenze di cui si deve dar conto e di sui ci si deve pren-dere la responsabilità.

Crede che questa nuova Giunta possa lavora-re in simbiosi col Consiglio comunale o trove-rà barricate insormontabili?

Credo che se la Giunta lavorerà bene troverà l’appoggio del Consiglio, o quantomeno mi auguro che ciò avvenga. Sono convinta che l’obiettivo debba essere sempre e comunque il bene della nostra città.

La sua fuoriuscita dal PID non crede sia stri-dente con la carica che lei ricopre in Consi-glio?

No, poiché è vero che il partito mi ha proposta, ma sono stata eletta dall’intero Consiglio. Inol-tre, credo di essermi impegnata senza sosta per

il mio partito, nella mia campagna elettorale e in questi due anni. Mi sono sempre mantenuta entro le linee del PID, la situazione in cui mi trovo è nata a seguito di divergenze di opinioni con i miei compagni di partito. Ho messo tut-ta me stessa in questo incarico, non credo sia-no questi i motivi che possano portare a una mia dimissione. Quando reputerò di non po-ter adempiere al mio incarico nel migliore dei modi sarò io stessa a dimettermi.

Quale partito crede sia più adatto a governare l’Italia in un periodo così critico?

Credo che in tutti i partiti sia necessario un rin-novamento. È inconcepibile vedere da 30 anni le stesse persone, in questo modo non si dà un’alternativa all’elettorato.

Pensa ci saranno altri importanti cambiamen-ti di equilibri politici all’interno del nostro palazzo comunale dopo le elezioni nazionali?

È possibile.

Non credete, voi impegnati in politica, che la gente possa interpretare negativamente i continui cambi politici e perdere fiducia nelle istituzioni?

Bisogna dimostrare coerenza e onestà con il proprio elettorato e quindi assumere delle po-sizioni chiare, portando avanti il proprio ope-rato. La politica è un servizio nei confronti del-la collettività, questo è il mio punto fermo, il resto è di contorno.

Samanda Virone

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO...INTERVISTA A ERICA MATINA

Sono fantasmi pericolosi, insidie che compaio-no sulle strade appena sbiadiscono. A Favara le strisce pedonali sono il tormento di pedoni, automobilisti e, soprattutto, sono il terrore delle scolaresche. La maggior parte delle volte sono quasi invisibili, cancellate dal via-vai continuo delle ruote e riconoscibili solo dalle strisce bian-che rimaste integre ai bordi del marciapiede. In corso Vittorio Veneto, in via Ugo Foscolo, in Piazza Cavallotti, in Via Grecia, in Via Basi-le, e, perfino, in via Roma. I tratti più a rischio sono certamente quelli frequentati dai bambi-ni in prossimità delle scuole elementari e degli asili nido. Purtroppo dobbiamo fare i conti con i fondi a disposizione. Le risorse disponibili sono poche, per esempio per quanto riguarda l’approvvigionamento dei materiali, come le vernici e le macchine tracciatrici, ma non sicu-ramente in termini di squadre operative. In sin-tesi a Favara il personale non manca ma i soldi si. Dunque, siamo al paradosso più totale. Cio-nonostante la civiltà di un paese passa anche per una corretta manutenzione stradale volta a salvaguardare i pedoni. In realtà, gli ultimi la-vori di tracciamento stradale, non ci risultano lontanissimi, eppure le strisce sono già quasi scomparse. Sarà colpa del manto stradale? O dei lavori mal riusciti?Non riusciremo a risolvere questo dilemma, possiamo soltanto sollecitare l’amministrazio-ne comunale e l’assessore al ramo nel sopperire al più presto a questa inadempienza che certa-mente suscita un certo fastidio nei nostri concit-tadini.

Daniela Vaccarino

STRISCE PEDONALI SBIADITE

COLPA DEL MANTO STRADALE O LAVORI MAL RIUSCITI? QUESTO È IL DILEMMA!

Erica Matina

Prima di operare, per effettua-re un intervento ottimale, biso-gna esplorare dettagliatamente il campo d’azione in questione. Il vivere cittadino è, ormai, ca-ratterizzato da una conclamata emancipazione locale, specchio di una lunga e dibattuta storia di lotte nazionali. Situazione apparentemente estesa, in re-altà, contraddistinta da un par-ziale interessamento di certe classi della popolazione citta-dina. Qual è l’anello mancante? A Favara, purtroppo, vige, in una fascia più o meno ampia, un profondo senso di diffidenza nei confronti del sesso femminile. Noi giovani, con il tipico entusiasmo che ci evidenzia, stiamo cercando di sconvolgere positivamente la piramide ide-ologica di un arcaico status mentale. In forma attiva le donne partecipano intensamente e in modo multidisciplinare, interessandosi di poli-tica, lavoro e volontariato. Nonostante i risulta-ti abbastanza soddisfacenti, l’evoluzione sem-bra bloccarsi, oltre che in termini quantitativi, anche da un punto di vista qualitativo-restritti-vo: bisogna sradicare la prospettiva di un’antica segregazione formativa ed eliminare lo stupore di chi vede una donna rimboccarsi le maniche per il progresso, anziché per lavare la bianche-ria. Ecco qui l’anello mancante: nuovi diritti da ricercare, al passo con il divenire dei tempi,

come l’esigenza intrinseca di aumentare la rap-presentanza femminile per portare le proposte, politico-economiche e sanitario-morali, di una parte preponderante della nostra comunità. Per l’attuazione di ciò siamo tutti invitati a non idolatrare falsi promotori delle pari opportuni-tà, talvolta non si parla più di ‘donna-oggetto’ ma di una similare condizione ‘donna-voto’. Dobbiamo far concretamente valere le nostre posizioni, dimostrando le nostre competenze e, soprattutto, la nostra ambizione più ardua, ov-vero il rispetto personale e il welfare collettivo.

Giusy Sutera SardoPresidente dell’Associazione

socio-culturale ‘Fabaria Donna’

OPERAZIONE “DONNA”LA NOSTRA AMATA POLIS ED IL RUOLO SOCIALE DELLA DONNA

Il logo dell’Associazione Fabaria Donna

Page 4: Infolio Marzo 2013

Marzo 2013 ANNO III - NUMERO 22 PAGINA 4

800 088 332da Lunedì a Venerdì dalle 9.00 alle 18.00

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IN FOLIO Redazione via Matteo Boiardo, 92026 Favara (Ag)Anno III N. 22 Marzo 2013. Editore: Ass. Culturale NicodemoDirettore responsabile: Giuseppe PiscopoHanno collaborato: Pasquale Cucchiara, Mariangela Pullara, Filippo Bosco, Vincenzo Cassaro, Rosalva Con-trino, Giusy Sutera Sardo, Daniela Vaccarino, Samanda Virone.Grafica editoriale: Rosario CastellanaTipografia: Eurografica di Salvatore CasertaChiuso in data 28 Febbraio 2013Contatti: [email protected]: www.associazionenicodemo.org

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L’interesse del neo assessore Emanuele Vita e l’impegno della Consulta giovanile cittadina si sono dati incontro lo scorso 21 febbraio in una riunione nella quale l’assessore ha comunicato importanti novità sulla piscina comunale.Stando a quanto comunicato, la riapertura del-la piscina comunale è ormai vicina. Il Comu-ne ha affidato l’appalto di fornitura di energie rinnovabili per tutti gli edifici comunali a una impresa che si occuperà di installare i pannel-li fotovoltaici su tutti gli edifici comunali e allo stesso tempo provvederà alla manutenzione degli impianti della piscina. Resta da stabilire quale quota di energia prodotta dai pannelli (al netto di quella utilizzata per il funzionamento delle strutture comunali) resterà a disposizio-ne del comune (che potrà rivenderla al mercato dell’energia), e quale invece entrerà tra i profitti dell’impresa. La soluzione prospettata, inoltre, dovrebbe risolvere definitivamente il problema della gestione della piscina, abbattendo notevol-mente i costi di gestione e incidendo in misura significativa sulla salvaguardia dell’ambiente.Insomma, pare che il buon senso sia prevalso e che i lavori non tarderanno a cominciare, tanto da permettere la riapertura della piscina prima dell’estate. Previsione forse troppo ottimistica, considerato anche che non sappiamo in che condizioni i tecnici troveranno la piscina dopo quasi un anno di chiusura forzata. In ogni caso, anche se tutti i buoni propositi espressi doves-sero concretizzarsi non prima di settembre, ciò sarebbe comunque un ottimo risultato che per-metterebbe alla città di Favara di non perdere un’ulteriore stagione agonistica, con tutto quel-lo che questo comporta.Ricordiamo, infatti, che la chiusura prolungata ha causato: disagi ai frequentatori abituali della piscina (agonisti e non) che hanno dovuto ri-volgersi alla struttura di Villaseta; mancanza di lavoro per le società sportive; perdita di un’op-portunità di sano impiego del tempo libero per i giovani di Favara (e il tempo in qualche modo i giovani lo devono impiegare, poi non ci si la-menti se, esaurite le alternative sane, si rivolgo-no ad alternative di più discutibile utilità: l’ozio è il padre dei vizi…).Non rimane quindi che augurarsi un veloce ini-zio dei lavori e attendere pazientemente di po-tere spiccare al più presto il primo tuffo.

Filippo Bosco

NUOVI SVILUPPI PER LA QUESTIONE

‘PISCINA’Per la nostra rubrica sulla situazione delle pro-fessionalità di Favara in tempo di crisi, questo mese ci dedichiamo a un tema molto caro per noi giovani, ovvero la disoccupazione.

La disoccupazione giovanile è una piaga che af-fligge lo stato italiano. In questi anni la percen-tuale dei giovani disoccupati ha raggiunto cifre esorbitanti, inferiori solo a quelle della Grecia e della Spagna. A tal proposito abbiamo deciso di intervistare Elena, una giovane laureata e di-soccupata di Favara.

Elena, quali studi ha fatto?

Ho una laurea triennale in Scienze della forma-zione all’Università di Roma3 e un master in Organizzazione gestione e sviluppo delle risor-se umane all’Università di Roma Tor Vergata.

A quale lavoro aspirava quando ha finito gli studi?

Volevo occupami di organizzazione e gestione delle risorse umane, perché la mia laurea mi ha portato a sviluppare conoscenze intorno a que-ste tematica, relative alla psicologia, in genera-le, e alla psicologia del lavoro, in particolare.

Qual ė stato ultimo lavoro?

Uno stage di sei mesi all’interno dell’agenzia interinale ‘Lavoro più’, in provincia di Roma, dove mi occupavo di front office, screening CV,

colloqui di selezione, elaborazione dei contratti e buste paghe.

Da quanto tempo ė disoccupata?

Da circa 4 mesi. Ho lasciato il mio lavoro per-ché la paga era nulla e non riuscivo a coprire tutte le spese relative ad affitto, bollette e vitto. E anche il rimborso spese era minimo: per rag-giungere Pomezia, sede del mio ufficio, viag-giavo tre ore al giorno e il costo del treno era tutto a mio carico.

Che tipo di lavoro cerca adesso?

Vorrei lavorare in un’azienda e continuare a oc-cuparmi di selezione del personale.

Se fosse il Ministro del lavoro, quali soluzioni adotterebbe per contenere il problema della disoccupazione giovanile?

Innanzitutto mi aggiornerei sulla situazione degli altri paesi all’estero per vedere delle even-tuali migliorie da poter esportare e cercare di dare una spinta all’occupazione giovanile. Ri-prenderei in mano la riforma Fornero e la mo-dificherei reintroducendo gli stage, ma a paga-mento. Darei un salario minimo ai giovani che perdono il lavoro per far sì che si possano man-tenere durante l’arco di tempo che intercorre tra il non averlo più e il cercarne un altro.

Rosalva Contrino

FAVARA AL TEMPO DELLA CRISI...INTERVISTA MENSILE ALLE PROFESSIONALITÀ

DEL NOSTRO PAESE