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Centro Studi C.N.I. - 12 marzo 2013

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  • Centro Studi C.N.I. - 12 marzo 2013

  • INDICE RASSEGNA STAMPA

    Indice Rassegna Stampa

    Centro Studi C.N.I. - 12 marzo 2013

    Pagina I

    MERCATO DEL LAVORO

    Addio al posto sicuro anche per l'ingegnereSole 24 Ore 12/03/13 P. 13 1

    Occupazione, area di crisi anche per gli ingegneriItalia Oggi 12/03/13 P. 29 Benedetta Pacelli 2

    La laurea non è più una garanziaSole 24 Ore 12/03/13 P. 39 Claudio Tucci 3

    Ogni mille posti soltanto tre restano vacantiSole 24 Ore 12/03/13 P. 39 Giorgio Pogliotti 5

    I laureati senza un lavoro raddoppiati in cinque anniCorriere Della Sera 12/03/13 P. 25 Riccardo Bruno 6

    Crescono i disoccupati con laurea bisogna migliorare la formazioneCorriere Della Sera 12/03/13 P. 41 Paolo Di Stefano 8

    ENERGIA

    Il Governo frena sui rigassificatoriSole 24 Ore 12/03/13 P. 35 Federico Rendina 9

    DIRITTI D' AUTORE

    In Gazzetta le regole di liberalizzazioneSole 24 Ore 12/03/13 P. 19 11

    PREVIDENZA PROFESSIONISTI

    L'avvocato manager non paga la CassaSole 24 Ore 12/03/13 P. 20 Giovanni Negri 12

    AVVOCATI

    Sui parametri l'Oua scrive a SeverinoSole 24 Ore 12/03/13 P. 20 13

    CONSULENTI DEL LAVORO

    Caso Cud, consulenti contro l'InpsSole 24 Ore 12/03/13 P. 20 14

  • Addio al posto sicuroanche per l'ingegnereLAC L NIERCATCI DEI LAVORO

    on è più una garanzia ma alla lunga resta lo stru-mento migliore per ottenere un lavoro stabile. L'ul-timo rapporto AlmaLaurea certifica la fine delle ul-

    time certezze. Non il dato secondo cui l'Italia è in coda inEuropa per numero di laureati che rimane tale senza ri-montare posizioni, quanto che anche le lauree un tempopassepartout sicuro per un lavoro mordono il freno. Ad-dio posto sicuro persino per gli ingegneri. Addio posto esoprattutto addio possibilità di costruire: cosa si può infat-ti costruire con una retribuzione media di appena milleeuro. Un pericolosissimo trend che segna, ancora e ulte-riolmente, lo spreco drammatico di capitale umano in cuiil Paese sembra ormai essere specialista. Restano vera-mente pochi margini se a questa lettura si uniscono i nu-meri diffusi dall'Istat sul calo dei posti vacanti. Quei posticioè che le aziende offrono e che non riescono ad esserecoperti. Una flessione ' dovuta non alla crescita della do-manda ma alla crisi che ha quasi azzerato l'offerta.

    Mercato del lavoro Pagina 1

  • Occupazione, area di crisianche per gli ingegneri

    Anche gli ingegneri soffrono la crisi occupaziona-le. L'ultimo Rapporto AlmaLaurea sulla condizioneoccupazione dei laureati, infatti, fotografa un «ul-teriore deterioramento» delle performance occu-pazionali dei laureati italiani. Che colpisce anchequelle categorie tradizionalmente forti rispetto allacrisi economica.La disoccupazione, infatti, non ha risparmiato nep-pure la categoria degli ingegneri che era rimastaesente dalla crisi almeno fino a oggi: il 23% (+12%rispetto al 2008) di coloro che hanno seguito unciclo di studi triennali non ha un lavoro, mentretra i laureati specialistici il dato di disoccupazioneo inoccupazione è al 21%. Il dato generale è che,comunque, la crisi economica continua a rendereprecario e instabile il mercato del lavoro: solo il41% degli occupati laureati di primo livello e il 34%dei laureati specialistici ha un lavoro stabile a unanno dal conseguimento del titolo.Ma rispetto al 2008 la stabilità lavorativa (si fariferimento ai lavoratori a tempo indeterminato everi autonomi) ha subito una forte contrazione: 10punti in meno per i laureati triennali, 6 punti tragli specialistici (si scende a 3 punti percentuali pergli specialistici a ciclo unico, cioè i laureati in me-dicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza).Ma se i laureati in ingegneria risentono della crisioccupazionale, sono tra coloro che mantengono lebuste paga più pesanti.Se infatti a 5 anni le retribuzioni nette mensili siattestano a circa 1.400 euro, quelle che le superanosono proprio gli ingegneri che si attestano oltre i1.700 euro al mesi.A seguire i medici (1.662), e i laureati nelle discipli-ne economico-statistico (1.603 euro). All'opposto,guadagnano sotto i 1.000 euro al mese gli psicologi(963 euro).Mentre restano intorno ai 1.000 euro mensili i lau-reati in ambito letterario (1.073 euro) e gli inse-gnanti (1.122 euro).

    di Benedetta Pacelli

    Mercato del lavoro Pagina 2

  • Rapporto AlmaLaurea: a un anno dalla fine del corso la retribuzione non supera i mille euro

    La laurea non è più una gar 11inLa disoccupazione -colpisce ormai anche i profili un tempo ricercati

    ClaudioTucciROMA

    Buste paga piuttosto leggere(a un anno dalla laurea laretribu-zione viaggia intorno ai mille cu-ro al mese), impieghi meno stabi-li e una disoccupazione in aumen-to che colpisce anche profili «tra-dizionalmente caratterizzati daunpiù favorevole posizionamen-to sul mercato del lavoro, comeper esempio gli ingegneri».

    Certo, la laurea rimane unbuon investimento (in prospetti-va garantisce maggiori tassi di o c-

    LUTIQ D 181=1 E-To[1 lavoro stabile (contrattoa tempo indeterminato)riguarda il41% dei laureatidi primo livello , solo i[34%di quelli specialistici...........................................................................

    cupazione e salari più elevati).Ma non c'è dubbio che (ancheperla crisi) le performance occu-pazionali dei laureati si siano«deteriorate».

    Oggi all'università «Cà Fosca-ri» di Venezia, alla presenza delgovernatore di Bankitalia, Igna-zio Visco, AlmaLaurea presente-rà i nuovi dati 2012 (per la primavolta sono stati indagati anche ilaureati di secondo livello a cin-que anni dal termine degli studi).E se a un anno dalla laurea la di-soccupazione fra i diplomatitriennali cresce dal 19% al 23%, edal 2o% al 21% fra i laureati specia-listici, nel periodo più lungo (a 5anni dalla laurea, cioè) la disoccu-pazione si riduce avalori "fisiolo-gici" (6%) e l'occupazione, indi-pendentemente dal tipo di diplo-ma, sale all'85,8% (a un anno dalconseguimento del titolo è inve-ce al 66%). Di qui l'importanza'«di investire in capitale umano»,ha sottolineato il direttore di Al-maLaurea, Andrea Cammelli.Che chiede anche di «generaliz-zare gli stage curriculari» che fan-

    no crescere laprobabilità di occu-pazione del 12% (rispetto a chinon può vantare tale esperienzaformativa). Del resto, non è un mi-stero che in Italia «abbiamo unnumero di laureati più basso de-gli altri paesi», ha evidenziato ilrettore della «Cà Foscari», CarloCarraro: « Bisogna quindi inverti-re la rotta. E la laurea rappresentaun buon investimento anti-crisi.Nel Nord-Est, per esempio, i lau-reati occupati sono cresciuti del5% l'anno negli ultimi 5 anni».

    Snocciolando ancora i dati delrapporto (che ha coinvolto più di4oomila laureati post-riforma)spicca pure come, a un anno dal'titolo, il lavoro stabile (contrattoa tempo indeterminato o veri au-tonomi) riguardi il 4.1% dei laurea-ti occupati di primo livello (-1% ri-spetto all'indagine 2ou) e il 34%dei laureati specialistici. A 5 annidalla laurea la stabilità sale al70% degli occupati. Ma rispettoall'indagine 2008 la stabilità lavo-rativa ha subito una forte contra-zione: -io punti percentuali tra itriennali e -6 puntitra gli speciali-stici, per effetto essenzialmentedel crollo deicontrattiatempoin-determinato. In crescita invece illavoro nero (laureati senza con-tratto): riguarda il7% dei "collet-ti bianchi" di primo livello e deglispecialisti e il 12,5% dei laureati aciclo unico (vale a dire i dottori inmedicina, architettura, veterina-ria, giurisprudenza).

    A un anno dalla laurea, poi, ilguadagno mensile netto è di cir-ca mille euro. Anche qui però,con il tempo, si migliora: a 5 annidal titolo la retribuzione sale a'i.44o euro al mese. Ma con fortidisparità per livello e percorso distudio. Gli psicologi, per esem-pio, sono aiminimi, conunguada-gno di appena 963 euro. Poco me-glio fanno iprofessori con 1.122 eu-ro. Cifre decisamente più elevatesi registrano per gli ingegneri(1.748 euro) e per i medici (1.662euro netti al mese).

    1/RIPROONZIONERISERVATA

    Mercato del lavoro Pagina 3

  • La mappa

    OCCUPATI PER TITOLO DI STUDIOValori in percentuale

    Paese/area Scuola dell'obbligoo titolo inferioreDiploma

    superioreLaurea o titolo

    superioreRegno Unito 18,1 44,6 37,2Spagna 39,4 23,8 36,8Svezia 16,4 49,8 33,7Svizzera 16,6 49,9 33,5Francia 22,6 44,2 33,1Germania . 13,5 58,6 27,9Grecia 33,6 39,2 27,2Italia 35,8 46,6 17,6Eu27 22,0 48,9 29,1

    Fonte: Elaborazioni AlmaLaurea su documentazione Eurostat

    LAUREATI 2011 E 2010Tasso di disoccupazione a un anno. Dati in percentuale

    02010 02011

    ----- 19,4P i li llr mo ve o

    ] 22,9

    ------------------- 19,6Specialistici

    -77 ------------------- 20,7

    Specialistici -------------------------------- 18,6

    a ciclo unico ---- 20,8

    LA BUSTA PAGALaureati di secondo livello del 2007 occupati a 5 anni . Val, medi in euro

    Specializzazione Valore Specializzazione ValoreIngegneria 1.748 Geo-biologico -1.267

    Medico (prof. san.) 1.662 Architettura 1.256

    Economico-statistico 1.603 Linguistico 1.234

    Scientifico 1.528 Insegnamento 1.122

    Chimico-farmaceutico 1.471 Educazione fisica 1.098

    Politico-sociale 1.374 Letterario 1.073Giuridico 1.285 Psicologico 963Agrario 1.284 Totale 1.440

    Mercato del lavoro Pagina 4

  • Dimezzati gli incarichi da coprire (25mil.a)

    Ogni mille postisoltanto trerestano vacantiGiorgio PogliottiROMA

    Per effetto della crisi, laricerca di personale dapartedelle aziende è sempre piùin caduta libera. Nel quartotrimestre'2o12 il tasso di po-sti vacanti nel totale dei set-tori dell'industria e dei servi-zi si è fermato allo 0,3%, in di-minuzione di 0,3 punti per-centuali rispetto al quartotrimestre del 2011. Conside-rando la media del 2012 il tas-so è stato dello o,5%, in calodi 0,3 punti percentuali ri-spetto al 2011.

    E l'Istat ad evidenziareuna delle numerose conse-guenze negative causatedalla crisi economica, pub-blicando i dati relativi aipo-sti di lavoro liberi (o in pro-cinto di diventarlo), per iquali il datore di lavoro è incerca di un candidato al difuori dell'impresa. Ebbeneper ogni mille posti solo 3 so-no vacanti nell'industria enei servizi.

    Il tasso di posti vacantidello 0,3%, peraltro, è il piùbasso registrato dal 2005,anno di inizio delle rileva-zioni Istat, ma neanche nel-la fase di avvio della crisi(2008) e, nei trimestri suc-cessivi si è mai raggiuntoun livello così basso.

    Tradotto in cifre, sui 7,3milioni i dipendenti dell'in-dustria e dei servizi, nel pri-mo trimestre 2012 i posti va-canti erano circa 5omila, di-ventati 38mila nel secondotrimestre, scesi a 35mila nelterzo trimestre, per attestar-si nell'ultimo trimestre delloscorso anno a 25mila. Comea dire che da gennaio a di-cembre del 2012 si è dimezza-to il numero di posti vacanti.

    Il tasso dello 0,3% sianell'industria che nei servi-

    zi, è in calo rispetto allo stes-so trimestre dell'anno prece-dente rispettivamente di 0,2e 0,4 punti percentuali. Inparticolare all'internodell'industria il tasso dipostivacanti segna una diminuzio-ne tendenziale di 0,2 puntipercentuali nei. compartidell'industria in senso stret-to, delle attivitàmanifatturie-re e della fornitura di acqua-gestione dei rifiuti, mentre

    iNc?úD' TAá. ERIA

    Il dato Istat relativo a lquarto trimestre del 2012si è fermato allo 0,3%:si tratta del risultato piùbasso registrato da[ 2005........................................................................

    la flessione è di o,1 punti per-centuali nelle costruzioni enella fornitura di energia. Incontrotendenza l'unico datopositivo (+0,2%) che arrivadall'estrazione di mineralida cave e miniere.

    Ancorapeggiore è la situa-zione del terziario, dove ri-spetto al quarto trimestredel 2011, si registrano varia-zioni tendenziali negative intutti i settori, con il picco del-o,5% nei servizi di informa-zione e comunicazione, atti-vità immobiliari-agenzie diviaggio, seguito dal calo del-lo 0,4% di commercio all'in-grosso e dettaglio-riparazio-ne autoveicoli e motocicli.Anche per i servizi di allog-gio e ristorazione il confron-to tendenziale segna un-0,3%. In questo quadro nega-tivo fanno eccezione le attivi-tà finanziarie ed assicurati-ve, dove rispetto al quarto tri-mestre 2011 il tasso di postivacanti rimane invariato.

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    Mercato del lavoro Pagina 5

  • ' I dati di AlmaLaurea. II direttore: ma essere dottori serve ancora

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    guadagnano 18 in menoQuelli che ce ® % ®DAL NOSTRO INVIATO

    VENEZIA - Dopo un annodalla tanta agognata laurea unmedico (o un architetto o un av-vocato o un veterinario) guada-gna in media 1.024 euro al me-se. Se ha la fortuna di non farparte di quel 20,8% ancora incerca di occupazione. Tra chiha invece trovato un lavoro, so-lo il 35% è stabile (con un con-tratto a tempo indeterminato oun attività che lo rende autono-mo). Eppure, nonostante tutto,ha fatto bene a prendere quel«pezzo di carta». E un investi-mento che gli consentirà di ca-varsela meglio di un diploma-to, basta avere un po' di pazien-za.

    E questo la fotografia scatta-ta AlmaLaurea, il consorzio inte-runiversitario che rappresentail 78% dei laureati in Italia, nelXV rapporto sulla condizioneoccupazionale che sarà presen-tato oggi a Venezia alla Ca' Fo-scari: 40o mila giovani coinvol-ti, 64 atenei monitorati, indaga-to lo «sbocco» nel mercato dellavoro dopo uno, tre e cinqueanni.

    Inutile dirlo, la crisi schiac-cia come un macigno il futurodei ragazzi che hanno conclusoil loro ciclo di studi e vorrebbe-ro mettersi subito alla prova. Ilconfronto con gli ultimi cinqueanni non lascia spazio a inter-pretazioni. Nel 2007 i laureati

    di primo livello (corsi trienna-li) disoccupati dopo il primo an-no erano l'11,2%, nel 2011 era-no più del doppio (22,9%). Stes-so incremento (12%) per gli spe-cialisti e quelli usciti da un cor-so a ciclo unico. I livelli di occu-pazione raggiungono livelli trail 6o e 70% solo sommando chiha già un posto «sicuro» a chi èimpegnato in attività formativeper quanto ricompensate.

    Non gioiscono tutti allo stes-

    0

    so modo quelli che portano a ca-sa una retribuzione. Il nodo del-la precarietà è uno dei puntipiù dolenti che emergono dallaricerca. Meno 1o% (rispetto al2008) di contratti stabili tra itriennali, -6 tra gli specialisti,-3 tra i colleghi a ciclo unico.Crollati gli impieghi a tempo in-determinato: -13% trai laureatitriennali, -8 tra gli spe-cialisti e -4 tra quellia ciclo unico. Increscita i lavora-tori in nero (7%tra i laureati diprimo livello,ancora peggiomedici e colleghidei corsi quin-quennali con il12,5%).

    Come detto, nonostante i ri-sultati negativi alla laurea biso-gna ancora credere. «Nell'ulti-mo anno registriamo un ulterio-re deterioramento delle perfor-mance occupazionali - spiegaAndrea Cammelli, docente diStatistica e direttore di Alma-Laurea -. Ma nell'arco della vi-ta lavorativa, la laurea continuaa rappresentare un forte investi-mento contro la disoccupazio-ne, anche se meno efficace inItalia rispetto agli altri paesi».

    Il quadro che si presenta do-po cinque anni dalla laurea èpiù incoraggiante. Magari nonper quanto riguarda i guada-gni: in media 1.44o euro, con

    L [Dopo dodici mesi dalconseguimento del titolola retribuzione mediaè intorno ai mille euro

    gli ingegneri i più ricchi (1.748euro) e i psicologi i più poveri(963 euro al mese). Il tasso didisoccupazione scende però al6% e anche la stabilità si dilatafino a 7/8 occupati su dieci. Ingenerale i laureati godono diun tasso di occupazione più ele-vato di 12 punti percentuali ri-spetto ai diplomati.

    Gli altri dati confermanoquanto già sappiamo: il Sud stapeggio del Nord (anche se annodopo anno la forbice si accor-cia); gli stage e i tirocini rappre-sentano un valore aggiunto; inItalia, più che altrove, le condi-zioni socioeconomiche di par-

    Rispetto all'UeIn Italia studiare ad altilivelli è meno efficacerispetto agli altri Paesidell'Unione europea

    tenza pesano maggiormentesui successi futuri.

    Conclude Cammelli: «Occor-re investire di più nei giovani equesto richiede almeno tre co-se: dare loro più peso nelle deci-sioni collettive; investire nellaloro formazione; inoltre e so-prattutto, dare maggior peso al-la conoscenza ed alla competen-za piuttosto dell'abitudine con-solidata a premiare, come oggi,l'anzianità anagrafica e di servi-zio». Mentre il rettore di Ca' Fo-scari Carlo Carraro, padrone dicasa, con orgoglio mostra i datidel suo ateneo superiori allemedie nazionali.

    Riccardo [email protected]

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    Mercato del lavoro Pagina 6

  • Il co nfronto

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    ESCONO I IsOCCUPATI CON LAUREABISOGNA MIGLIORARE LA FORMAZIONE

    Cresce la disoccupazione deineolaureati. Sia quelli usciti

    con laurea breve, sia quelli usciti conlaurea specialistica. Il classico pezzo dicarta non serve per più del 20 per cen-to: quota raddoppiata negli ultimi cin-que anni. Inoltre: un giovane su diecidecide di non stare ad aspettare e di sot-trarsi alla trasparenza consegnandosial lavoro in nero.

    Con questi chiari di luna, bisognaaver pazienza, si dirà. Ma in un caso sudieci non serve aspettare neanche treanni. L'impiego rimane tabù, che si trat-ti di medici, architetti, chimici, farmaci-sti, avvocati. I numeri riguardano pro-prio queste «facoltà» (che oggi non sichiamano più così) e provengono dalRapporto annuale di AlmaLaurea, cheha coinvolto 400 mila studenti italianie 64 atenei.

    Tanto per cambiare, l'Italia rivela lesue lacune anche in questo ambito:mentre negli altri Paesi dell'Unione Eu-ropea la media globale degli occupaticon laurea è vicina al 30 per cento, danoi si ferma sotto ïl 18. E al di là del luo-go comune che vorrebbe troppi studen-

    ti orientati verso le scienze umane, siscopre che sono sempre meno che inGermania (ïl 19 contro il 23 per cento):sconvolgente per un Paese, come il no-stro, ad alto tasso di beni culturali.

    Fatto sta che la laurea rappresenta an-cora una «chance» in più rispetto a unsemplice diploma. Ma certo, al di là delmitico «pezzo di carta» cui si accenna-va, i nodi rimangono essenzialmentedue. Primo: garantire un accesso social-mente più ampio all'università, salva-guardando quella mobilità che in Italiarimane un'utopia in assenza di soste-gni seri alle famiglie che non godonodi grandi disponibilità economiche.

    Secondo: il livello degli studi. Giusta-mente, AlmaLaurea avverte come sianecessario alzare la soglia dell'offertaformativa. Se le università francesi, in-glesi, tedesche sono migliori delle no-stre, se in altri Paesi i governi investo-no di più nell'educazione, non c'è dameravigliarsi se altrove la laurea si tra-duce in facile accesso al mondo del la-voro.

    Paolo D i Stefano0 RIPRODUZIONE RISERVATA

    Mercato del lavoro Pagina 8

  • b1occa3j!. La nuova Strategia energetica prevede un unico grande impianto in aggiunta a Panigáglia, Rovigo e Livorno

    governo frena sui rigssffic toriPer gli altri terminal ciascuno dovrà fare da solo, seguendo le logiche di mercato

    Federico RendinaROMA

    Preme la crisi, si consumadi meno, si usa meno energia, sispera nella ripresa. Ma intantoil Governo ancora in carica ri-tiene di tagliare le stime per ilnostro futuro energetico: vabe-ne sognare un'Italia trasforma-ta in un profittevole hub del gasper tutta Europa, ma guai a esa-gerare. Prudenza, per non in-correre nel pericolo inverso:quella "bolla" del gas che si'stamomentaneamente manife-stando (ma per colpa, appunto,della sfavorevole congiuntura)in mezza Europa.

    La versione definitiva dellaStrategia energetica nazionaleappena trasformata in un decre-to firmato dai ministri dello Svi-luppo e dell'Ambiente, CorradoPassera e Corrado Clini, tagliadunque al ribasso anche i pro-grammi delle nuove infrastrut-ture metanifere italiane di cui ilpaese avrà (secondo il Gover-no) bisogno, e che quindi merita-no di essere in qualche modosovvenzionate. Non più di unnuovo rigassificatore dei tre oquattro in costruzione o in pro-getto. E stop anche all'ulterioresviluppo degli stoccaggi. Nono-stante il nostro futuro energeti-co rimanga agganciato in misu-ra- preponderante (lo dice an-che la Strategia energetica go-vernativa) proprio al metano.Semmai, nel frattempo, dovràessere potenziata la rete di tra-smissione elettrica, aldilà degliimpegnipresi da Terna, il gesto-re a controllo pubblico. Tuttoper iscritto, nelnuovo edefmiti-vo documento sulla Sen.

    'Anche con l'auspicata ripresala richiesta interna di gas risali-rà più lentamente di ciò che sipensava, stima il documento.

    Dunque è necessario un sologrande rigassificatore, aggiunti-vo ai due in funzione (Paniga-glia e Rovigo) e quello che staper entrare in funzione a Livor-no, che potrà godere di garanziee sovvenzioni pubbliche secon-do il principio del «recupero ga-rantito dei costi». Se qualcunovorrà costruirne degli altri do-vrà fare da solo, con le logiche«di mercato», anche se potràcontare su una «semplificazio-' ne amministrativa».

    Questo perché nell'ultimaversione della Sen si ritiene suf-ficiente'un incremento di circa75 milioni di metri cubi al giornodi ulteriore capacità di erogazio-ne alla punta e di circa 5 miliardidi metri cubi nella capacità distoccaggio. Ciò consentirà dimettere in sicurezza il sistema

    «in caso di situazioni di emer-genza analoghe a quelle del feb-braio 2o12, riducendo progressi-vamente la necessità di misuredicontenimento dei consumi in-dustriali e di mantenimento atti-vazione di centrali elettriche diriserva alimentati a olio combu-stibile». Non solo, un incremen-to di questa misura consentirà,secondo il governo, di incre-mentare la liquidità e la con red-ditività del mercato rappresen-tando anche un potenziale perla modulazione dei flussi perl'esportazione.

    Nel documento si proponequindi di dare garanzie sussididiretti al rigassificatore "eletto"(quale e dove è evidentementeda decidere) che dovrà comun-que avere una capacità di 8 mi-liardi di metri cubi, con un con-tributo alla punta di 24 milionidimetri cubi giornalieri, «incre-mentabili a16 nel caso non si re-alizzasse almeno uno dei nuovigasdotti di importazione» pre-visti da oriente.

    Tutto ciò, secondo il gover-no, basterebbe a aumentare lasicurezza del sistema e «contri-buire allo sviluppo dell'hub ita-liano del gas consentendoall'Italia di diventare un paesedi interscambio e transito of-frendo servizi,a valore:aggiun-to anche per altri paesi».(stoc-caggio e modulazione). Non sa-ranno certo ostacolate ulterio-ri infrastrutture. Che il gover-no promette comunque di nonlasciare a secco di facilitazioni,ma solo sul fronte della sempli-ficazione normativa.

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    I APPROFONDIMENTO ON LINE

    Approfondimenti e documentazionewww.llsole24ore.com

    Energia Pagina 9

  • La mappa dei rigassificatori

    Gli impianti in funzione, previsti e definitivamente bloccati, con relativa capacità

    Dati in miliardi di metri cubi annui

    MONFALCONE (GO)

    8

    :::::::::::.:::::::.:: Veneto

    PORTOVENERE (SP)

    LIVORNO

    r. marUne

    ZALI LE (TS)

    RAVENNA

    ::: J ..... .•.•::7Puglia

    _ .......:::.r-

    LEGENDA-

    ,In funzione/autorizzati

    Iter in corso

    t.Progettobloccato

    EmiliaRomagna

    Tncrena %.._

    ROSIGNANO (LI)

    N

    GIOIA TAURO (RC)

    8

    8

    8

    PORTO RECANATI (MC)

    BRINDISI (BR)

    TARANTO(TA)

    PORTO EMPEDOCLE (AG) . 1 PRIOLO GARGALLO (SR)

    8

    5

    8

    8

    Energia Pagina 10

  • DIRITTO D'AUTORE

    In Gazzetta le regole

    di liberalizzazioneSulla «Gazzetta Ufficiale» 59dell'u marzo è statopubblicato il Dpcm19dicembre 2012 sui requisitiminimi per gli intermediaridei diritti connessi al dirittod'autore. Chi vorrà accedereal mercato della gestione deidiritti degli artisti, interpretied esecutori dovrà, tra l'altro,costituire in Italia una societàcontemplata dal dirittoitaliano o dal diritto Ue,versare e mantenere unpatrimonio netto minimo dilomila euro, procurarsifidej ussioni bancarie,ottemperare al Dlgs 231/2001,adeguare lo statuto allenorme del codice civile sullatenuta dei libri sociali e sullaredazione deibilancio e sullapresenza di un collegio •sindacale.

    Diritti d' autore Pagina 11

  • No a.l prelievo per chi siede in un Cda

    L'avvocato managernon paga la Cassa

    Giovanni NegriMILANO

    Fare il consigliere di ammi-nistrazione non ha molto a chevedere con la professione di av-vocato. Almeno non quanto è suf-ficiente per giustificare il paga-mento di un contributo alla cas-sa forense peri compensi perce-piti. Lo precisa la Corte di cassa-zione coniasentenzan.5975 del-la Sezione lavoro depositata ieri.Decisiva nel fare propendere igiudici per questa soluzione èstata la valutazione sulla natura

    ' 1_ 10Per l'assoggettamentoè indispensabileil collegamentodell'incarico all'eserciziodell'attività professionale........................................................................

    delle competenze necessarieper lo svolgimento dell'incaricodi consigliere. Secondo la Corted'appello di Salerno, il cui giudi-zio è stato confermato dalla Cas-sazione, non esistono elementiconcreti per sostenere che i red-diti incassati in qualità di mana-gerpossano in qualche modo es-sere ricondotti all'eserciziodell'attività legale. Non emergein alcun modo, nella pronunciadei giudici dimerito, che laparte-cipazione dell'avvocato alla ge-stione della società abbia mai ri-chiesto le medesime competen-ze tecniche dalprofessionistauti-lizzate normalmente nello svol-gimento della sua attività.

    zione: l'intensità dell'intrecciotra tipo di attività e conoscenzetipiche del professionista. Abas-sa intensità, nessun contributo èdovuto alla cassa professionale. -La sentenza ricorda che in que-sto senso si è espressa già in pas-sato la Corte costituzionale che,nel 1991, proprio a proposito delcontributo integrativo dovutodagli avvocati, affermò che ilpre-lievo era collegato all'esercizioprofessionale «e che per tale de-ve intendersi anche la prestazio-ne di attività riconducibili, perlaloro intrinseca connessione, aicontenuti dell'attività propriadella libera professione».

    E sempre per quanto riguar-da laprofessione forense, la Cas-sazione torna indietro nel tem-po, precisando che venne rico-nosciuto l'obbligo di contribu-zione all'avvocato che svolge,insieme all'attività legale, anchel'esercizio di un'agenzia di prati-che ipotecarie e catastali; oppu-re all'avvocato che svolge attivi-tà di consulenza e assistenza inmateria fiscale e tributaria. Madi recente, era il 2011, la Cassa-zione ha ritenuto collegataall'esercizio dell'attività legalequella di consulenza finanziariasvolta da un avvocato, con laconseguenza che i relativi reddi-ti e volumi d'affari vanno assog-gettati a contribuzione.

    Più in generale la Corte invitaa considerare una materia comela natura dei redditi professiona-li in maniera flessibile. Il concet-to di esercizio della professionecioè non va interpretato in sensostatico e rigoroso, ma tenendoconto delle competenze tecni-che e della loro evoluzione. Evo-luzione che va nella direzione diprogressivo ma costante allarga-mento ' dell'ambito propriodell'attività professionale.

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    .0 APPROFONDIMENTOONLINE

    Perché questo è- il criterio da La sentenza 5975 della Cassazione

    privilegiare, sóttollneà la Cassa- e ar.1150le24ore.eamjttorrnc

    ns"'24 Qis.ill.comIN RETE

    Il commercialistae i limiti agli obblighiin materia di Irap

    L'Irap costituisce da semprel'imposta più contestata delnostro ordinamento tributario.In particolare, per quel cheriguarda i professionisti. Sultema sono ritornati ancora unavolta i giudici della Corte dicassazione con una sentenza cheviene riportata e commentata sulsito internet del Sole 24 Ore.Secondo la Cassazione, ai finidell'applicazione dell'Irapilgiudice tributario deve tenerconto se sei[ commercialistautilizza strumenti superiori alminimo ritenuto di normanecessario per lo svolgimentodell'attività e se si avvale deilavoro altrui.Sul sito del Sole è dunquedisponibile la sentenza 6050della Corte di legittimità i nmerito a una causa tra uno studioassociato di dottoricommercialisti e la commissionetributaria regionale dellaCampania

    Il precedente

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    Imponibili iredditi"M"` cl esonocollegatì

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    L'articolo pubblicato sabato 9marzasui.contributi alle Casse

    Previdenza professionisti Pagina 12

  • Le ati. E nodo dei compensi

    Sui parametri l'Ouascrive a SeverinoMILANO

    Oua all'offensiva persbloccare lo stallo sui parame-tri.Ieri il presidente dell'Orga-nismo unitario dell'avvocatu-ra ha inviato una lettera al mi-nistro della Giustizia, Paola Se-verino, per chiedere che «siva-ri urgentemente il decreto dimodifica dei parametri delletariffe degli avvócati». La pro-posta del ministero presa inesame anche dal Consiglio diStato, si è incagliata con l'en-trata in vigore della riforma fo-rense che prevede la titolaritàdeiCnfaformulare il nuovo te-sto. Ma c'è chi (come l'Oua,ma anche altre associazioni fo-rensi) sostiene che un conto èuna nuova e complessiva pro-posta, che tocca senza dubbioal Consiglio nazionale foren-

    se, altro è invece un interven-to di modifica agli importiinvi-gore da agosto, che potrebbeessere fatto dal ministero del-la Giustizia.

    L'Oua sta intanto elaboran-do le proprie indicazioni dimodifica alla bozza che il Cnfha inviato agli Ordini e elle as-sociazioni, ma il cui varo defi-nivo è condizionato dagli in-certi tempi della politica, vistoche il testo dovrà essere rece-pito dal Governo e poi essereoggetto di parere da parte del-le commissioni parlamentari.Ma al momento sono assentisia un Governo con una mag-gioranza alle spalle sia le stes-se commissioni. Tempi lunghiquindi e forse anche incerti.

    Al punto che l'Oua terna al-la carica sottolineando come

    «nelle more, però, di questo,lungo percorso, ancora aipri-mi passi e soggetto oltretuttoalle implicazioni derivanti dal-la confusa situazione politicaed elettorale, l'Oua consideraprioritario rispondere allagra-ve situazione di crisi che colpi-sce l'avvocatura acuita da unsistema di compensi inadegua-to e punitivo».

    Marino sottolinea, inoltre,che l'approvazione della leggeforense non impedisce al mini-stero di licenziare il decretocorrettivo: «l'attuale situazio-ne di crisi economico-finanzia-ria che ha colpito anche l'avvo-catura italiana - è scritto nellalettera a Severino - mi costrin-ge a riproporre alla sua atten-zione il problema dei parame-tri che, come potrà ricordare,furono oggetto di correzione,all'esito di una serie di incon-tri presso il ministero dellaGiustizia, ai quali partecipòl'Oua, oltre ad alcune associa-zioni di categoria».

    G. Ne.

    Avvocati Pagina 13

  • La bica

    Caso Cud,consulenticontrol'Inps

    , Nonsiplacanolepolemi-che connesse all'obbligo, pergli enti previdenziali, di invia-re da quest'anno il Cud inmo-dalità telematica e solo su ri-chiesta del cittadino, tramiteposta ordinaria e formato

    , cartaceo.In tale contesto, il Consi-

    glio nazionale consulentidel lavoro ieri ha sottolinea-to che i consulenti hanno da-to la loro disponibilità a pro-porsi come ulteriore canaledi appoggio perla stampa del-la certificazione. Tuttavia,«inspiegabilmente, nono-stante rappresentino la mag-gior fonte di informazioni,'reddituale e non, che alimen-ta le banche dati dell'Inps,questo a oggi rimane sordoad abilitare anche la catego-ria a questo servizio che, pe-raltro, verrebbe reso anchegratuitamente».

    L'obbligo dell'invio tele-matico è stato introdotto dal-la legge 228/2012 (legge di sta-bilità 2013). Quali canali alter-nativi, oltre all'invio per po-sta tradizionale previa richie-sta del pensionato al call cen-ter dell'Inps (numero verdededicato 800.43.43.20), ipen-sionatipossono rivolgersi al-le sedi territoriali dell'istitu-to di previdenza, ai centri diassistenza fiscale, agli ufficipostali a fronte di un costo di3,27 curo.

    M.Pri.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

    Consulenti del lavoro Pagina 14

    RASSEGNA STAMPAINDICEMERCATO DEL LAVOROAddio al posto sicuro anche per l'ingegnereOccupazione, area di crisi anche per gli ingegneriLa laurea non è più una garanzia...Pagina II

    Ogni mille posti soltanto tre restano vacantiI laureati senza un lavoro raddoppiati in cinque anni...Pagina II

    Crescono i disoccupati con laurea bisogna migliorare la formazione

    ENERGIAIl Governo frena sui rigassificatori...Pagina II

    DIRITTI D' AUTOREIn Gazzetta le regole di liberalizzazione

    PREVIDENZA PROFESSIONISTIL'avvocato manager non paga la Cassa

    AVVOCATISui parametri l'Oua scrive a Severino

    CONSULENTI DEL LAVOROCaso Cud, consulenti contro l'Inps