IL BILANCIO SOCIALE · Indicatori di performance per la Relazione Sociale 15 Aspetti Indicatori...
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GIUFFRÈ EDITORE
IL BILANCIO SOCIALE
DOCUMENTI DI RICERCA N° 2
INDICATORI DI PERFORMANCE PER REPORTING E RATING DI SOSTENIBILITÀ
E 7,000494-22 9 788814 127854
ISBN 88-14-12785-9
IL BILANCIO SOCIALE
DOCUMENTI DI RICERCA N° 2
INDICATORI DI PERFORMANCEPER REPORTING E RATING DI SOSTENIBILITÀ
GIUFFRÈ EDITORE
DOCUMENTI DI RICERCA
2
3
DOCUMENTO N. 2
INDICATORI DI PERFORMANCEPER REPORTING E RATING
DI SOSTENIBILITA
4 Reporting e rating di sostenibilita
INDICE
INTRODUZIONEpag.
Gruppo di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5Finalita del documento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5Struttura del documento e approccio metodologico . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Parte I
INDICATORI DI PERFORMANCE
PER LA RELAZIONE SOCIALE
1.1. Linee guida alle elaborazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131.2. Le sintesi prodotte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
1.2.1. Personale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141.2.2. Clienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161.2.3. Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171.2.4. Comunita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181.2.5. Soci e Finanziatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191.2.6. Governi e Pubblica amministrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201.2.7. Ambiente/Generazioni future . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
Parte II
L’ANALISI COMPARATIVA
2.1. Aspetti definitori e modalita operative del rilevamento effettuato . . . 252.2. Tavole sinottiche per categorie omogenee di stakeholder . . . . . . . . . 27
2.2.1. Personale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282.2.2. Clienti/Utenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302.2.3. Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 322.2.4. Collettivita: interessi di natura sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . 332.2.5. Collettivita: interessi di natura ambientale . . . . . . . . . . . . . . 342.2.6. Soci e Finanziatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
5Introduzione
INTRODUZIONE
1. GRUPPO DI LAVORO
Hanno concorso alla stesura del presente documento i com-ponenti del Gruppo di Lavoro sotto indicati:
Coordinatori:Ruggero BodoFranco Dalla Sega
Componenti del gruppo di lavoro:Noemi ColomboValeria FazioMario MolteniFrancesco PerriniFederico VersaceGiorgio ViciniLaura Viglio
Tale gruppo si e riunito sei volte nel corso del 2003 e haconcluso i lavori nel 2004.
2. FINALITA DEL DOCUMENTO
Questa ricerca nasce dall’esigenza, segnalata da alcuneimprese ed operatori economici, di approfondire il tema del-l’utilizzo di « indicatori di performance » sociale ed ambien-tale, che si e diffuso in modo accelerato negli ultimi anni, intre ambiti distinti che perseguono diverse finalita:
— Il primo ambito e quello riconducibile ai concetti diReporting/Bilancio di Sostenibilita, la cui finalita consiste so-stanzialmente nel rendere conto agli stakeholder degli im-
6 Reporting e rating di sostenibilita
patti economici, sociali e ambientali delle operazioni azien-dali,
— Il secondo ambito, definito Rating Socially Responsi-ble Investment-SRI, attraverso l’opera di advisor specializzatie il conseguente utilizzo di indici, mette in condizione gli in-vestitori di effettuare scelte che conciliano considerazioni fi-nanziarie con criteri sociali e ambientali;
— Seppure in modo marginale e stato preso in esameanche l’ambito del c.d. Bilancio degli Intangibili, che per-mette di misurare e valorizzare il « capitale intellettuale » egli intangibles fonte di vantaggi competitivi duraturi. Tale ar-gomento sara oggetto di un successivo approfondimento,coerentemente con le guidelines GRI 2002, che richiedonolo sviluppo di future indagini sui nessi tra impatti economicie intangibles.
Gli indicatori di performance, nel Bilancio di Sostenibi-lita (e anche in quello degli intangibili), svolgono allo stessotempo due importanti funzioni:
— « strumento di gestione » che fornisce un « tableau debord » con una serie di variabili critiche da misurare, moni-torare e migliorare in continuazione;
— « strumento di comunicazione » esterna che rendeconto del valore creato.
In altre parole, l’immagine « sostenibile » dell’aziendaviene trasmessa attraverso la rappresentazione di diversi indi-catori che forniscono l’andamento economico, sociale e am-bientale della stessa.
Malgrado le diverse finalita dei tre ambiti sopra indivi-duati, si possono verificare frequenti sovrapposizioni degliaspetti trattati con i relativi indicatori. Le imprese riscon-trano che spesso vi e una duplicazione di lavoro tra funzioniaziendali, che da un lato raccolgono per il bilancio di soste-nibilita le informazioni indicate dai modelli di reporting, edall’altro rispondono sugli stessi aspetti nei questionari per ilRating rivolti ai responsabili « investor relations ». Una dupli-
7Introduzione
cazione peraltro gia rilevata dalla Commissione Europea,quando raccomanda di « facilitare la convergenza e traspa-renza di strumenti e pratiche della Corporate Social Respon-sibility » (capitolo 5 della Comunicazione sulla CSR (1) del lu-glio 2002).
Raccogliendo questa raccomandazione e rispondendo allasollecitazione delle imprese, il gruppo di lavoro ha condottouna analisi comparativa degli indicatori utilizzati dai piu au-torevoli e affermati modelli di rendicontazione sociale e am-bientale (GRI (2) 2002, GBS, Social Statement del ProgettoCSR-SC) e di screening/rating per gli indici specializzati SRI(SAM (3) per Dow Jones Sustaianbility, E. Capital Partners (4)per Ethical Indexes, Avanzi (5) per S.i.R.i. e FTSE4Good).
L’obiettivo del Gruppo e stato quello di fornire delle in-dicazioni condivise e univoche su come utilizzare gli indica-tori (di policy e quantitativi) per misurare, rendicontare e farverificare la propria performance socio-ambientale, soddisfa-cendo contestualmente le esigenze di reporting e rating diSostenibilita.
I set convergenti di indicatori sono stati selezionati sullabase della loro ricorrenza nei diversi modelli (a confermadella loro copertura degli aspetti di maggior impatto socialee ambientale) e organizzati in prospetti classificati per stake-holder, al fine di facilitare la loro consultazione.
3. STRUTTURA DEL DOCUMENTO E APPROCCIO METODOLOGICO
L’obiettivo della ricerca, come si e detto, e stato quellodi effettuare una ricognizione dei principali indicatori di per-
(1) CRS - SC - www.welfare.gov.it.(2) GRI - www.globalreporting.org.(3) SAM - www.sam-group.com.(4) E-CAPITAL PARTNERS - www.e-cpartners.com.(5) AVANZI - www.avanzi.org.
8 Reporting e rating di sostenibilita
formance al fine di una loro ri-classificazione nella logica de-gli stakeholder di riferimento. La prima parte del documentoe stata pertanto dedicata alla rappresentazione, in forma ta-bellare, dei possibili « abbinamenti » tra gli indicatori qualita-tivi e quelli quantitativi che caratterizzano gli stakeholder in-dividuati. Gli indicatori di performance — in altre parole —sono stati posti a confronto con le diverse relazioni sociali.
Rispetto a una prima versione del documento, si e rite-nuto, coerentemente con il modello GBS, di non dare evi-denza autonoma all’ambiente con relazione distinta, dedi-cando apposito prospetto (denominato ambiente/generazionifuture) tra gli stakeholder.
La seconda parte e strutturata in due distinti paragrafi, cheriflettono sostanzialmente l’approccio metodologico adottato.
Nel primo sono state innanzitutto sintetizzate le « specifi-cita e le aree di convergenza di reporting e di rating ». In talmodo e stata verificata preliminarmente la compatibilita diun lavoro congiunto, partendo da specificita e aree di con-vergenza delle due metodologie (di reporting e di rating), re-lativamente a finalita, principi e processi. Per quanto ri-guarda l’elemento fondante dei « principi » si e riscontratapiena compatibilita, avendo una comune origine in quellidella professione contabile, pur con successive integrazioni.
Il secondo, costituito da sei tavole sinottiche, evidenzia ilrisultato di una serie di incontri di benchmarking, ricompo-nendo in tavole per stakeholder in modo sintetico gli indica-tori riferiti agli stessi aspetti. Il confronto e proceduto conalcune riunioni dedicate ai diversi stakeholder, in un climacostruttivo e di condivisione, anche grazie alle forti conver-genze riscontrate.
Il gruppo di lavoro ha tenuto in considerazione, comequadro di riferimento significativo, le principali novita inter-venute dopo la pubblicazione nel maggio 2001 delle lineeguida GBS:
— Comunicazione UE sullo Sviluppo Sostenibile,
9Introduzione
— Libro Verde e Comunicazione sulla CSR della Com-missione Europea,
— Tavola Rotonda Tematica di European Multi Stake-holder Forum « Convergenza e trasparenza di pratiche estrumenti CSR »,
— Guidelines 2002 GRI— Accountabilty (6) 1000 Series,— Benchmarking Sustainability-UNEP (7),— Social Statement del Progetto CSR-SC del Ministero
del Welfare.
(6) ACCOUNTABILTY - www.accountability.org.uk/.(7) UNEP - www.unep.org.
10 Reporting e rating di sostenibilita
11Indicatori di performance per la Relazione Sociale
Parte I
INDICATORI DI PERFORMANCEPER LA RELAZIONE SOCIALE
12 Reporting e rating di sostenibilita
13Indicatori di performance per la Relazione Sociale
1.1. Linee guida alle elaborazioni
In questa prima parte, la ricerca ha concentrato in parti-colare la sua attivita sulla sezione Relazione Sociale del mo-dello GBS, ossia sul rendiconto agli stakeholder. Il risultatoprincipale consiste nella identificazione degli indicatori diperformance per categoria di stakeholder piu spesso ricor-renti nelle diverse metodologie di misurazione e rendiconta-zione dell’impatto sociale e ambientale.
Il campo di indagine del gruppo di lavoro e riferito aglistakeholder classici delle imprese in generale. L’approcciogenerale alla identificazione degli indicatori, con consulta-zione multi-stakeholder, e valido per tutti i tipi di organizza-zione; una parte degli indicatori di performance rilevati man-tiene pertanto una sua validita anche per altri tipi di soggetti,come la pubblica amministrazione ed il terzo settore. In que-st’ultimo caso, tuttavia, occorrerebbe ripensare i pubblici diriferimento, includendo ad esempio altri stakeholder come ivolontari, i beneficiari, ecc.
Per la classificazione degli « indicatori di performance »si e adottata quella piu diffusa (GRI, Social Statement, ...),che distingue tra « qualitativi » — consistenti in politiche, si-stemi di gestione, issues — e « quantitativi » — con misurein valori assoluti (dimensioni dell’impatto) e relativi (distribu-zione, confrontabilita, efficacia, intensita). I prospetti per sta-keholder riportano i primi sulla colonna di sinistra (insiemeagli « aspetti da trattare per il loro impatto sociale), i secondiin quella di destra.
Altre possibili distinzioni, specialmente nell’ambito delbilancio degli intangibili, riguardano i « lagging indicators »(di risultato) e i « leading indicators » (di tendenza, drivers)oppure gli indicatori riferiti a composizione /mix delle « ri-sorse », le « attivita/processi per sviluppare il capitale intellet-tuale (formazione supplementare, performance reviews,...) e iloro « effetti » (soddisfazione, produttivita).
14 Reporting e rating di sostenibilita
Di proposito si e comunque convenuto di limitarsi adelencare gli indicatori piu ricorrenti nelle varie metodologie,riconoscendo la varieta delle modalita di misurazione adottatee l’impossibilita di fornire una lista onnicomprensiva delleespressioni assolute e relative. Spetta alla « reporting organi-zation » il compito di scegliere il set di indicatori piu rilevantiper le attese degli stakeholder e per le proprie esigenze.
1.2. Le sintesi prodotte
1.2.1. Personale
Il rendiconto relativo alle risorse umane riguarda unamolteplicita di aspetti (richiesti anche per il rating del so-cially responsable investment), che vengono riportati di se-guito in modo completo. Anche se in pratica non sempreoccorre coprirli tutti, sia perche di scarsa rilevanza per l’or-ganizzazione, sia perche esclusi a seguito di un processo diconsultazione con i dipendenti per concentrarsi su altre di-mensioni.
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Composizione e caratteristicheProfilo demografico e ragioni del mix, evi-denziando gli aspetti piu rilevanti per l’im-presa (es. scolarita per le imprese dellaknowledge economy, contratti atipici perservizi a basso contenuto, ...)
– Suddivisione per: tipo (tempopieno o parziale), contratti(tempo indeterminato, a tem-po), categoria, eta, anzianita,sesso, titolo di studio, prove-nienza territoriale, altro ...
– Dinamica del personalePolitiche occupazionali – Nuovi posti/cessazioni. Turno-
ver per qualifica, motivi, ...
– Soddisfazione, analisi del climaRicerche su dipendenti anche su aspetti spe-cifici (remunerazione, sviluppo ...). Pro-grammi di miglioramento
– Risultati di rilevazioni– % assenteismo
15Indicatori di performance per la Relazione Sociale
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Diversita e pari opportunitaPolitiche, programmi per assicurare ugualipossibilita di assunzione/carriera, agevolareintegrazioni lavoratori immigrati e disabili,evitare forme di discriminazione, molestiesessuali, ecc.
– % donne e minoranze su to-tale, dirigenti, CdA
– % lavoratori svantaggiati– % donne e minoranze su for-
mazione– Relazione salari uomo/donna– Spese programmi di pari op-
portunita
– Remunerazione e beneficiPolitiche, programmi, incentivi sui risultati.Benefici integrativi per pensione/sanita,equilibrio vita lavorativa/familiare (orari,asili ...
– Struttura retributiva fisso/va-riabile, confronti di settore
– Diversita minimo/massimo, re-tribuzioni medie lorde
– Costo dei benefici integrativi
– Relazioni industriali, partecipazionePolitiche e programmi. Rappresentanza sin-dacale, contrattazione negoziale. Organizza-zione del lavoro. Gestione di eventuali ri-strutturazioni. Partecipazione, dialogo so-ciale: informazione, consultazione, comitatimisti, azionariato dipendenti
– % iscritti a sindacati– Ore perse per scioperi– Numero provvedimenti disci-
plinari– Numero cause di lavoro
– Formazione e valorizzazionePolitiche e programmi di formazione, per-corsi di carriera, gestione del capitale intel-lettuale, educazione permanente, sistemi diknowledge management e organizationallearning (networks, piattaforme interattive,intranet, ...)
– Numero di ore erogate: totale,per categoria e per dipendente
– % personale coinvolto: in to-tale e per categoria
– Investimento nella formazione,costi di erogazione e valorizza-zione tempo impiegato dai di-pendenti. Anche % sul costolavoro
– Numero passaggi categoria
– Salute e sicurezzaPolitiche e programmi di prevenzione inci-denti, formazione, comitati misti, rilevazionee notificazione (codice ILO)
– Frequenza, gravita infortuni– Assenza per malattia– Spese dei programmi
– Rispetto della privacyPolitiche e programmi – Controversie
16 Reporting e rating di sostenibilita
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Diritti umani e lavorativiPolitiche e procedure per rispetto standardinternazionali ILO, su liberta di associazionesindacale, contrattazione collettiva, lavoroinfantile e forzato, pratiche disciplinari. Pos-sibile utilizzo di certificazione SA 8000
– Formazione del personale sulamateria
– Risultati, monitoraggi– Informazioni SA8000
1.2.2. Clienti
Lo stakeholder clienti a volte non e una categoria monoli-tica, ma si articola in diversi soggetti che e necessario identi-ficare e descrivere per la diversita delle loro esigenze e mo-dalita relazionali: ad esempio per i produttori di beni di con-sumo i consumatori finali e l’intermediazione commerciale,per le banche la clientela retail, corporate, private.
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Caratteristiche dei clientiTipologia dei mercati serviti. Politiche disviluppo del mercato.Partecipazione a settori controversi (arma-menti, alcool, ...), loro incidenza; oppureprodotti ad alta utilita sociale
– Suddivisione per tipo– % nuovi clienti/prodotti su
fatturato– Fatturato e % settori controversi– Fatturato e % prodotti ad alta
utilita sociale
– Soddisfazione dei clientiPolitiche e programmi. Ricerche su clienti.Customer Relationship Management. Atten-zione a trasparenza, relazioni di fiducia. Ini-ziative di fidelizzazione. Attivita di ascolto,gestione reclami
– Risultati di rilevazioni.– % ritenzione clienti (loyalty),
ordini ripetuti– Struttura, costo e investimenti
del Call Centre– Numero reclami e tempi di ri-
sposta
– Sicurezza di prodotti e serviziPolitiche e programmi (inclusi codici dicondotta ed etichette). Sistemi di monito-raggio, gestione degli incidenti
– Numero e gravita incidenti– Casi di non conformita
17Indicatori di performance per la Relazione Sociale
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Qualita di prodotti/serviziPolitiche e programmi. Certificazioni, au-dits, incentivi ai dipendenti
– Numero siti produttivi conISO 9001
– Informazioni, etichettatura, pubblicitaPolitiche e programmi. Completezza e chia-rezza di etichettatura e imballaggi. Adozionevolontaria di etichettatura.Trasparenza della pubblicita.Adesione volontaria a codici di autodisci-plina e standard.Educazione al consumo
– Casi di non conformita.– % prodotti etichettati.– Casi di non conformita.– Controversie
– Rispetto della privacyPolitiche e programmi – Controversie
– Condizioni negozialiNatura, forma, durata, ri-negoziabilita deicontratti. Verifica di equita delle clausulenegoziali
– Controversie
– Concorrenza e antitrustPolitiche e programmi per prevenire abusiposizione dominante, ...
– Casi di indagini, sentenza anti-trust
1.2.3. Fornitori
Il rendiconto dovra essere tanto piu esaustivo, quantopiu il rapporto e di natura strategica (anche a seguito di po-litiche di esternalizzazione), e caratterizzato da « partners-hip » e presenta problemi di controllo lungo la catena di for-nitura.
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Caratteristiche dei fornitoriTipologia per settore/tipo di acquisti, distri-buzione geografica.Politiche di ricadute sul territorio
– Numero totale (lista grandifornitori, > 10%)
– % per settore e territorio– % acquisti con fornitori locali
18 Reporting e rating di sostenibilita
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Soddisfazione dei fornitoriPolitiche di selezione. Ricerche su soddisfa-zione.Condizioni negoziali (con particolaririferimenti a termini pagamento).Verifica di equita delle clausule negoziali
– Risultati di rilevazione– % contratti pagati in tempo,
ritardo medio
– Sistemi di qualitaPolitiche e programmi di promozione deifornitori, « comakership », coinvolgimentoin progetti di qualita totale, certificazionequalita, sociale, ambientale
– Numero, % fornitori certifi-cati ISO 9001
– Controllo diritti umani nella catena di for-nituraPolitiche e programmi. Considerazioni nellascelta di fornitori. Formazione del personale.Management system di verifica:audits inter-ni e di terze parti, certificazione SA8000
– Numero controversie, even-tuali esclusioni
– Numero fornitori assoggettatiad audit, certificati SA 8000
1.2.4. Comunita
Il concetto di comunita in senso stretto — locale — si ri-ferisce alle aree in cui l’impresa opera con propri insedia-menti, ma spesso per le grandi imprese, che servono mercatinazionali o globali, si allarga a interi sistemi sociali.
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Relazione con la comunitaPolitiche e programmi per gestire gli impattisulla comunita anche indiretti, le « esterna-lita » (ad es. in termini di occupazione an-che indotta, livello di educazione/know-ledge, ecc.).Rilevazione aspettative, dialogo, partecipa-zione.Organizzazione preposta (fondazione d’im-presa, comunity affairs, relazioni esterne, ri-sorse umane, direzione stabilimento). Lineeguida, struttura di gestione.
19Indicatori di performance per la Relazione Sociale
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Valutazione di iniziative e contributi allacomunitaA seconda delle aree di intervento:– solidarieta sociale (anche internazionale)– cultura– ricerca– istruzione e formazione– sport (non professionista)A seconda delle motivazioni (metodo Lon-don Benchmarking Group):liberalita senzaritorni; investimenti sociali (infrastrutture,educazione); partnership commerciali (cause— related —marketing, sponsorizzazioni,...)
– Distribuzioni percentuali delleerogazioni
– Effetti quantificabili delle ini-ziative (es. numero personeraggiunte, ecc.)
– Coinvolgimenti del personale nella comu-nitaPolitiche e programmi. Supporto a volonta-riato e distacco. Promozione delle donazionidei dipendenti attraverso il « matched gi-ving ».
– % personale coinvolto– Tempo reso disponibile (time
bank)– Ammontare donazioni dipen-
denti
1.2.5. Soci e Finanziatori
La categoria dei soci di capitale e da intendersi in sensolato, comprendendo anche quelli di cooperative con le loropeculiarita.
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Composizione e categorieDescrizione di diversi tipi di azioni e dirittidi voto, patti di sindacato.Scadenza del debito, obbligazioni, finanzia-menti agevolati.Rapporti con banche e altre istituzioni fi-nanziarie (assicurazioni, leasing, ecc.)
– Distribuzione per categoria– Elenco e quote dei maggiori
soci
20 Reporting e rating di sostenibilita
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Partecipazione dei soci al governo e tuteladelle minoranzePolitiche di Corporate Governance (es ade-sione a Codice Preda, regole su conflittid’interesse, ...).Consiglio di amministrazione: presenza diconsiglieri indipendenti e rappresentanti diminoranza; natura dei comitati (controllo,nomine, remunerazioni, rischi, ...); remune-razione. Collegio sindacale: eventuale pre-senza di rappresentanti delle minoranze.Rapporti con gli organi di controllo
– Partecipazione dei soci alle as-semblee
– Frequenza riunioni CdA e co-mitati
– Numero dei consiglieri pertipo
– Numero dei comitati– Numero dei sindaci per tipo– Rapporto tra importi pagati
per servizi di audit e altre con-sulenze
– Remunerazione dei sociPolitiche di pay-out, Rating creditizio.Inserimenti in indici SRI
– Utile per azioni, prezzo/utileper azione, EVA
– Dividendi– Andamento quotazioni
– Agevolazioni riservate ai sociPolitiche – Sconto medio riservato al so-
cio
– ComunicazionePolitiche e organizzazione di Investor Rela-tion
– Numero Roadshow, incontrione-on-one
1.2.6. Governi e Pubblica Amministrazione
Da considerare sia le relazioni dirette, che indirette (nei paesi « a rischio » lecondizioni di illegalita che l’azione governativa puo determinare).
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Fisco e agevolazioni – Pagamento di imposte, tasse...– Agevolazione e contributi rice-
vuti
– RelazioniRapporti contrattuali con la PA.Analisi di soddisfazione
21Indicatori di performance per la Relazione Sociale
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– Contributi ai partiti politiciPolitiche – Ammontare e destinatari dei
contributi
– CorruzionePolitiche di prevenzione, « modello organiz-zativo » ex lege 231/2001
– Indagini, sanzioni
– Operazioni in paesi « a rischio »Presenza in paesi con scarsa tutela dei dirittiumani e lavorativi
1.2.7. Ambiente/Generazioni future
Gli indicatori devono essere preceduti da una sezione ge-nerale che illustra la « politica ambientale » (con possibili ri-ferimenti a principi internazionali come Global CompactONU, ICC Business Charter Sustainable Developement,Guidelines OCSE per multinazionali, Responsable Care,UNEP Financial initiative) e i Sistemi di Gestione (livelli diresponsabilita, identificazione e valutazione impatti chiave,definizione di priorita e obiettivi di miglioramento, forma-zione del personale, documentazione eprocedure, selezione econtrollo dei fornitori, audit, mgt. reviews e ottenimenti cer-tificazioni ISO 14001, EMAS).
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– MaterialiPolitiche e programmi per ridurre i consumie riutilizzare materiali riciclati e scarti indu-striali esterni
– Consumi di materiale per tipi,in peso e volume
– % di materiali riciclati e discarto
– EnergiaPolitiche e programmi per aumentare l’effi-cienza energetica, utilizzare fonti di energiarinnovabiil, ridurre i consumi dei propriprodotti nel ciclo di vita
– Consumi diretti e indiretti perfonte primaria in joules (ve-dere Energy ConsumptionProtocol di GRI)
22 Reporting e rating di sostenibilita
AspettiIndicatori qualitativi: politiche, processi, issues
Possibili indicatori quantitativi
– % di energia da fonti rinnova-bili
– % riduzione dei consumi
– AcquaPolitiche e programmi per ridurre i con-sumi, riutilizzare e riciclare l’acqua, evitarel’inquinamento
– Consumi in m3
– % di riduzione, riuso, riciclag-gio
– Emissione e scarichiPolitiche e programmi di riduzione, di ri-spetto dei protocolli internazionali (Mon-treal, ecc.), di prevenzione di infiltrazioni diolio, prodotti chimici, ...
– Emissione in tonnellate diCO2 equivalente
– Emissione in tonnellate diCFC equivalente
– RifiutiPolitiche e programmi di gestione: raccoltadifferenziata, trattamento rifiuti pericolosi,...
– Quantita di rifiuti per tipo, intonnellate
– % rifiuti per destinazione: di-scarica, incenerimento, rici-claggio o riuso
– FornitoriPolitiche e programmi di selezione, coinvol-gimento, controllo
– Numero fornitori coinvolti e% sul totale
– Prodotti e serviziPolitiche e programmi di riduzione dell’im-patto ambientale: design for envirorment,packaging, fine vita, ...
– TrasportiPolitiche e programmi per ridurre l’impattoambientale della logistica e mobilita
– % del peso dei prodotti riuti-lizzabile a fine vita
– Investimenti e costiPolitiche e programmi di prevenzione – Spesa totale e per tipo
– Incidenti e multe per non con-formita
23L’analisi comparativa
Parte II
L’ANALISI COMPARATIVA
24 Reporting e rating di sostenibilita
25L’analisi comparativa
2.1. Aspetti definitori e modalita operative del rilevamentoeffettuato
. Finalita e funzione di « rendiconto/reporting » - « valu-tazione/research-screening-rating » di sostenibilita
— Rendiconto (concetti chiave comuni ai modelli di re-porting Accountability AA1000, GRI, GBS). Rendere contoagli stakeholder sulle dimensioni e sugli impatti economici-ambientali-sociali delle proprie attivita. Fornire un quadrocomplessivo della performance aziendale, aprendo un pro-cesso interattivo di comunicazione sociale. Ampliare e mi-gliorare la conoscenza e le possibilita di valutazione e sceltadegli stakeholder. Focus sul miglioramento continuo dellaprestazione complessiva dell’azienda.
— Valutazione. Obiettivo del rating di sostenibilita econsentire ad un investitore di fare delle « scelte di investi-mento » che contemplino accanto a considerazioni di tipo fi-nanziario anche aspetti relativi alla responsabilita socio-am-bientale dell’impresa. Questo rating prende in considerazioneaspetti che implicano una scelta etica e deve dunque sempreessere letto come espressione di una scelta di valori sogget-tiva. L’utilizzo del rating nel processo di investimento e affi-dato alla scelta dell’operatore, che puo decidere di utilizzarloprima dell’analisi finanziaria, successivamente o in combina-zione con questa. Un aspetto importante e la creazione di in-dici/benchmarks socialmente responsabili (come la « ethicalscreening methodology » di E.Capital Partners).
. « Principi » a fondamento della disciplina— I modelli di reporting AA 1000, GRI, GBS annet-
tono grande importanza ai principi che stanno alla loro base,partendo da quelli della professione contabile e integrandolicon altri, che riflettono l’ampliato raggio di azione e una im-postazione centrata sul dialogo con gli stakeholder. Di conse-guenza assume un ruolo fondamentale la « inclusivita » multi-stakeholder. Prevalgono le concordanze — trasparenza, chia-
26 Reporting e rating di sostenibilita
rezza, attendibilita, neutralita, comparabilita, periodicita e ri-correnza, utilita/rilevanza, verificabilita... —, anche se tra i 3modelli sussistono ancora alcune specificita, a volte forse piusemantiche che concettuali.
— Valutazione. I principi per il « rating » classico —metodologia di classificazione delle imprese sulla base di cri-teri economici/finanziari e strategico/gestionali volta a valu-tare l’entita del rischio o del merito di credito — indicati nel1999 da S&P (corporate rating criteria) sono: indipendenza,oggettivita, credibilita, neutralita, periodicita e ricorrenza, di-sclosure, ottica dinamica di miglioramento continuo. Questecaratteristiche portanti sono essenziali anche nel rating di so-stenibilita.
. Processo— Per il reporting e AA 1000, in quanto standard di
processo, a fornire la descrizione piu sistematica delle fasifondamentali e della loro sequenza — planning, accounting,auditing, reporting.
— Valutazione. Processi/metodologie di ricerca si sonoevolute nel tempo per rispondere ad una domanda di cre-scente approfondimento, contestualizzazione, differenzia-zione ad opera dei gestori e degli stili SRI. Ai criteri negativisi sono aggiunti quelli positivi, dai giudizi assoluti si e passatia quelli relativi/contestualizzati. Le aree di ricerca, e i livelli,si sono moltiplicati grazie alla correlazione e interdipendenzatra i diversi aspetti. Raccolta delle informazioni con approc-cio « multistakeholder »: fonti aziendali documentali, discus-sioni dirette, questionari; ma anche media, ONG, sindacati,organismi di controllo...
— Processo di creazione di indici/benchmark SRI (ethi-cal screening methodology). Si valutano sia settori di attivitache singole imprese. Si procede con 3 steps: screening nega-tivo (compliance, escludendo societa attive in settori dannosiall’uomo), screening positivo (premiando societa che mo-strano performance sociali e ambientali di rilievo), approccio
27L’analisi comparativa
« best in class » (societa attive in settori a rischio che eviden-ziano buone performances socio-ambientali). Valutando leperformances aziendali secondo dei set di criteri sociali eambientali si ottengono dei rating distinti, che possono es-sere combitati con peso eguale in un unico « standard ». Unapproccio flessibile consente di definire ulteriori tipologie dirating, sovrappesando (es ambientali) o aggiungendo criteri(es sostenibilita).
2.2. Tavole sinottiche per categorie omogenee di stakeholder
Nelle tabelle che seguono vengono posti a confronto gliindicatori utilizzati nei vari modelli presi in esame, riorganiz-zati per stakeholder cosı come previsti nella Relazione So-ciale dello standard GBS.
28 Reporting e rating di sostenibilita
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