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Un passaggio importante per il sistema di accreditamento italiano Nel prossimo mese di maggio si terrà l’assemblea Accredia che eleggerà il nuovo Consiglio direttivo e, successivamente, il nuovo Presidente. È un passaggio importante perché le politiche che verranno attuate dall’ente di accreditamento nel prossimo triennio avranno sicuramente effetti sia sul sistema delle imprese, sia su quello degli organismi della valutazione della conformità. L ’attuale Presidente uscente ha giocato un ruolo importante nei due mandati che sono seguiti alla nascita di Accredia unendo i tre preesistenti organismi di accreditamento (Sincert, Sinal e Sit); ha saputo raccogliere consenso intorno ad Accredia e omogeneizzare le diverse parti senza creare problemi nella gestione dell’ente. Ora Accredia funziona, ha una sua struttura di gestione autonoma e ha acquisito un riconoscimento anche a livello internazionale. Ora però, a nostro avviso, occorre perseguire una politica che migliori ulteriormente il sistema di accreditamento italiano e il settore della valutazione della conformità, allineandolo alle prassi internazionali senza ulteriori appesantimenti sia nella sostanza che nella forma, garantendo la correttezza di tutti gli operatori del settore e promuovendo la valutazione di conformità come elemento per la crescita del sistema economico italiano. L ’interesse verso il sistema di accreditamento è aumentato e ciò si misura anche con la richiesta di nuove adesioni in qualità di soci. Con lo statuto attuale, un proliferare di nuovi soci potrebbe portare a situazioni di eventuale modifica della governance di Accredia, con gravi problemi poi per una gestione equilibrata dell’ente come lo è stata finora. È necessario e prioritario definire una politica per l’ingresso dei nuovi soci e quindi adattare lo statuto per assicurare il corretto equilibrio delle parti interessate nella gestione. Si segnala che la presenza delle associazioni degli organismi accreditati è attualmente fortemente sbilanciata rispetto alle altre componenti (3 rappresentanti su 40 circa nel Consiglio, quindi meno del 10%); negli altri paesi europei la rappresentanza delle associazioni degli organismi accreditati è maggiore, considerato che sono coloro che contribuiscono al sostentamento dell’ente e sono la parte maggiormente interessata ad un buon funzionamento del sistema. Gli organismi accreditati “seri” hanno la necessità di un ente di accreditamento che funzioni bene e che sia autorevole, in Italia e all’estero. La decisione di riequilibrare la governance di Accredia deve essere una decisione “politica” e deve essere portata avanti con convinzione da chi ha in primis la responsabilità del buon funzionamento del sistema, ovvero dal Ministero dello Sviluppo economico. 2 Guida laf per la transizione alla nuova Iso 9001 2 Efficienza energetica in azienda 4 Dall’Osservatorio sul cls strumenti per il controllo del mercato 5 Mirror Group nazionale degli organismi notificati sul Cpr 6 Itaca: pubblicate le Prassi di riferimento Uni 8 Envision: infrastrutture sostenibili e qualità della vita 10 Cascina Triulza: Leed applicato alla riqualificazione 11 Il punto di vista dell’impresa 12 La parola agli Ambassador di Make It Sustainable: SITEB 14 Esportare prodotti sul mercato americano 15 Verifica di progetto sul nuovo polo universitario di Lodi 16 La certificazione dei valutatori immobiliari 18 Competenze certificate nell’installazione di impianti a gas 19 Controlli e sanzioni per operatori fgas non certificati 20 ICMQ accreditato per certificare gli Ege 20 Novità per i servizi di vigilanza 21 ICMQ India 24 Formazione Anno XIX - marzo 2015 Istituto di Certificazione e Marchio di Qualità per Prodotti e Servizi per le costruzioni ICMQ NOTIZIE 77

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E' uscito il nuovo notiziario di ICMQ!!

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Un passaggio importante per il sistemadi accreditamento italianoNel prossimo mese di maggio si terrà l’assemblea Accrediache eleggerà il nuovo Consiglio direttivo e, successivamente, il nuovoPresidente. È un passaggio importante perché le politiche cheverranno attuate dall’ente di accreditamento nel prossimo triennioavranno sicuramente effetti sia sul sistema delle imprese,sia su quello degli organismi della valutazione della conformità.L’attuale Presidente uscente ha giocato un ruolo importante nei duemandati che sono seguiti alla nascita di Accredia unendo i trepreesistenti organismi di accreditamento (Sincert, Sinal e Sit);ha saputo raccogliere consenso intorno ad Accredia e omogeneizzarele diverse parti senza creare problemi nella gestione dell’ente.Ora Accredia funziona, ha una sua struttura di gestione autonomae ha acquisito un riconoscimento anche a livello internazionale.Ora però, a nostro avviso, occorre perseguire una politica che miglioriulteriormente il sistema di accreditamento italiano e il settoredella valutazione della conformità, allineandolo alle prassiinternazionali senza ulteriori appesantimenti sia nella sostanzache nella forma, garantendo la correttezza di tutti gli operatoridel settore e promuovendo la valutazione di conformità come elementoper la crescita del sistema economico italiano.L’interesse verso il sistema di accreditamento è aumentato e ciòsi misura anche con la richiesta di nuove adesioni in qualità di soci.Con lo statuto attuale, un proliferare di nuovi soci potrebbe portarea situazioni di eventuale modifica della governance di Accredia,con gravi problemi poi per una gestione equilibrata dell’ente comelo è stata finora. È necessario e prioritario definire una politicaper l’ingresso dei nuovi soci e quindi adattare lo statuto perassicurare il corretto equilibrio delle parti interessate nella gestione.Si segnala che la presenza delle associazioni degli organismiaccreditati è attualmente fortemente sbilanciata rispetto alle altrecomponenti (3 rappresentanti su 40 circa nel Consiglio, quindi menodel 10%); negli altri paesi europei la rappresentanza delleassociazioni degli organismi accreditati è maggiore, consideratoche sono coloro che contribuiscono al sostentamento dell’ente e sonola parte maggiormente interessata ad un buon funzionamentodel sistema. Gli organismi accreditati “seri” hanno la necessitàdi un ente di accreditamento che funzioni bene e che sia autorevole,in Italia e all’estero. La decisione di riequilibrare la governancedi Accredia deve essere una decisione “politica” e deve essereportata avanti con convinzione da chi ha in primis la responsabilitàdel buon funzionamento del sistema, ovvero dal Ministerodello Sviluppo economico.

2 Guida laf per la transizionealla nuova Iso 9001

2 Efficienza energetica in azienda

4 Dall’Osservatorio sul cls strumentiper il controllo del mercato

5 Mirror Group nazionaledegli organismi notificati sul Cpr

6 Itaca: pubblicate le Prassidi riferimento Uni

8 Envision: infrastrutture sostenibilie qualità della vita

10 Cascina Triulza: Leed applicatoalla riqualificazione

11 Il punto di vista dell’impresa

12 La parola agli Ambassadordi Make It Sustainable: SITEB

14 Esportare prodottisul mercato americano

15 Verifica di progetto sul nuovo polouniversitario di Lodi

16 La certificazione dei valutatoriimmobiliari

18 Competenze certificatenell’installazione di impianti a gas

19 Controlli e sanzioni per operatorifgas non certificati

20 ICMQ accreditato per certificaregli Ege

20 Novità per i servizi di vigilanza

21 ICMQ India

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Anno XIX - marzo 2015

Istituto di Certificazionee Marchio di Qualitàper Prodotti e Serviziper le costruzioni

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Guida Iaf per la transizionealla nuova Iso 9001Iaf, International Accreditation Forum hapubblicato il documento informativo “TransitionPlanning Guidance for Iso 9001:2015” persupportare tutte le parti interessate nelprocesso di transizione dalla Iso 9001:2008 allanuova edizione dello standard sui sistemi digestione, la cui pubblicazione è prevista asettembre 2015.La Guida, il cui pdf è disponibile sul sitowww.iaf.nu, si rivolge a organizzazioni cheutilizzano o che sono certificate per la norma Iso9001:2008, enti di accreditamento, organismi dicertificazione, consulenti e formatori. È stata

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esistem

idigestione elaborata per aiutare a predisporre le attività

preliminari necessarie all’implementazione di unsistema di gestione conforme allo standard Iso9001:2015. In particolare, Iaf e Iso hannodefinito un periodo transitorio di 3 anni dallapubblicazione della nuova edizione di norma,termine oltre il quale le certificazioni ai sensidella Iso 9001:2008 non saranno più valide.In considerazione della rilevanza delle modificheintrodotte dalla Iso 9001:2015 rispettoall’edizione 2008, si segnala che ancheConforma, Associazione organismi certificazioneispezione prove taratura, pubblicherà undocumento per supportare le organizzazioni nelrecepimento delle novità che la nuova edizionedella norma ha introdotto.

Roberto Grampa

Efficienza energeticain aziendaLo standard internazionale Uni En Iso 50001(nel seguito “Iso 50001”), relativo ai sistemiaziendali di gestione dell’energia, è statointrodotto nel 2011 e nel 2012 ha sostituito ilprecedente standard europeo Uni Cei En 16001.In Europa una forte spinta per l’adozione di unsistema aziendale di gestione dell’energia èvenuta dalla direttiva europea sull’efficienzaenergetica, finalizzata a ridurre del 20% leemissioni di gas serra entro il 2020 e recepita inItalia con il Dlsg 102/2014.Il decreto impone l’obbligo di effettuare auditenergetici ogni quattro anni sia alle grandiimprese con più di 250 addetti o 50 milioni dieuro di fatturato (o uno stato patrimonialesuperiore ai 43 milioni di euro), sia alle impresedi qualunque dimensione ma a forte consumo dienergia. Le imprese energivore sono quelle chehanno un consumo energetico superiore ai 2,4GWh/anno e un’incidenza del costo dell’energia

Certificazion

esistem

idigestione sul fatturato superiore al 3%. Ma, e qui entra in

gioco la certificazione Iso 50001, l’obbligo dellediagnosi periodiche decade se l’azienda applicaun sistema di gestione conforme alle norme Iso50001 o Iso 14001, oppure se è registrata Emas(Eco-Management and Audit Scheme).Tutto questo interessa il settore delle costruzioni,sia perché ci sono molte “grandi imprese”secondo la definizione del decreto, sia perchél’elenco delle circa 2.500 aziende energivorecomprende una vasta gamma di produttori perl’edilizia: di cemento, calce, elementi in laterizio,pannelli in cartongesso e anche, in funzione delledimensioni dell’impianto, alcuni di coloro cheutilizzano un forno, per esempio i produttori diconglomerato bituminoso.

Perché un sistema Iso 50001 convieneL’opportunità di implementare e certificare unsistema di gestione Iso 50001 dovrebbe essereattentamente considerata, non soltanto dalleaziende direttamente interessate dagli obblighidel decreto 102/2014, ma in generale daqualunque azienda dove il costo dell’energiagiochi un ruolo importante. E questo per diversimotivi.Innanzitutto perché con l’audit su cui si devebasare il sistema di gestione energia si“fotografano” i consumi energetici dell’azienda esi individuano interventi di miglioramento che,con investimenti anche piccoli, consentonorisparmi notevoli. In secondo luogo perché ildecreto del 28/12/2012, che definisce degliobiettivi quantitativi nazionali di risparmio

Distribuzione a livello mondiale dei certificati 50001emessi nel 2013 (fonte www.iso.org)

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energetico, ha esteso la possibilità di ottenere iTitoli di efficienza energetica (Tee), noti anchecome “certificati bianchi”, a qualunque impresa oente che si doti di un energy manager o di unsistema di gestione dell’energia in conformitàalla Iso 50001.E infine, ma non meno importante, il decretosull’efficienza energetica prevede anche forme di

cofinanziamento di programmipresentati dalle Regioni efinalizzati all’adozione nellepiccole e medie imprese disistemi di gestione conformialle Iso 50001 e 14001.Guardiamo allora un po’ più davicino che cosa significa

implementare un sistema di gestione dell’energiasecondo lo standard Iso 50001.

Un complemento alle Iso 9001 e 14001La Iso 50001 rappresenta il complemento“energetico” delle Uni En Iso 9001 sui sistemi digestione per la qualità e Uni En Iso 14001 suisistemi di gestione ambientale. La norma di persé non definisce specifici criteri prestazionalirelativi all’energia ma permette a qualunqueorganizzazione di avere un approccio sistemicoalle proprie prestazioni energetiche e un

miglioramento continuo, che si traducono in unuso più efficiente dell’energia, con risparmio dicosti e riduzione delle emissioni di gas serra.La Iso 50001 può essere adottataindipendentemente da altri sistemi di gestioneoppure integrarsi; per facilitarne l’uso, lastruttura infatti è simile alle Iso 14001 e Iso 9001e la metodologia è la stessa, basata sul “ciclo diDeming” per il miglioramento continuo dellaqualità: plan – do – check – act. Le aziende giàcertificate Iso 14001 possono trovare nella Iso50001 il naturale completamento per migliorarela gestione dell’energia e il risparmioconseguente; quelle che non lo sono ma cheritengano critico l’aspetto dei consumi energeticipossono adottare un sistema di gestionedell’energia e valutare in seguito se metteresotto controllo tutte le tematiche ambientalilegate alla propria attività sviluppando unsistema di gestione per l’ambiente secondo lostandard Iso 14001.In ogni caso la certificazione da parte di un enteterzo dei sistemi di gestione adottati consente siadi avere una verifica indipendente sull’efficacia diquanto messo in atto, sia di dare visibilità alproprio impegno al risparmio e al rispettodell’ambiente.

Maria Cristina Venanzi

“L’elenco delle circa 2.500aziende energivorecomprende una vastagamma di produttori perl’edilizia”

Fornaci virtuoseIl settore dei laterizi rientra in quelli a forte consumo di energia interessati dalle prescrizioni delDlgs 102/2014 sull’efficienza energetica e Andil nei mesi scorsi ha svolto, con la collaborazionedi Syneco, un progetto, cui hanno partecipato 36 aziende associate, finalizzato a valorizzarne imiglioramenti sul piano energetico. Il progetto si è concluso con l’inoltro della richiesta deicertificati bianchi e ha consentito di valutare che l’implementazione e la certificazione di unsistema di gestione dell’energia Iso 50001 nelle fornaci associate ad Andil costituirebbe unvalore aggiunto per le aziende, sia in termini di risposta agli obblighi di legge, sia per mettere avalore quanto già finora effettuato e conseguire sempre migliori prestazioni energetiche conrisparmio di costi.Con questo obiettivo un gruppo di lavoro di esperti Andil, Syneco e ICMQ ha redatto una Lineaguida per l’efficace implementazione di un sistema di gestione dell’energia conforme alla normaIso 50001 per il settore dei laterizi, sulla base della quale una check list costituirà il riferimentoper l’audit di certificazione, ma potrà anche essere utilizzata dalle aziende “certificande” per uncheck preventivo sullo stato del proprio sistema di gestione.A completamento del progetto è prevista un’attività di formazione a tutte le aziende interessate,la personalizzazione del sistema di gestione dell’energia alle singole aziende e la certificazionefinale del sistema Iso 50001. I costi della personalizzazione e della certificazione sono a caricodelle singole aziende.Un percorso virtuoso di filiera che potrebbe servire da buona pratica per altri settori dellecostruzioni ad alto consumo di energia.

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Dall’Osservatorio sul clsstrumenti per il controllodel mercatoL’Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzoarmato è un organismo istituzionale costituito dallecomponenti pubbliche e private che intervengononel processo di prescrizione, produzione, utilizzo econtrollo del calcestruzzo e del calcestruzzo armato.Obiettivo principale dell’Osservatorio è stato, findalla sua istituzione, creare un canale istituzionaledi comunicazione attraverso il quale raccogliere datied informazioni tecniche direttamente dal mercato.Questo per consentire sia il monitoraggiodell’applicazione delle Norme tecniche per lecostruzioni, sia la condivisione delle informazioni.L’Osservatorio costituisce di fatto il centro di

eccellenza di riferimento per tuttigli interessati alle tematicheconnesse al calcestruzzo armato.Nella riunione plenaria tenutasiil 10 febbraio scorso al Consigliosuperiore dei lavori pubblici,presente la maggior parte deglioperatori del settore, il

dirigente del Servizio tecnico centrale EmanueleRenzi ha riassunto in modo efficace il quadroattuale delle segnalazioni pervenute alla segreteriatecnica dell’Osservatorio. In particolare ha postol’accento sul numero complessivo - 40 segnalazionipervenute ad oggi -, più basso rispetto a quanto cisi sarebbe aspettato a quasi 4 anni dalla nascitadell’Osservatorio. Queste segnalazioni hannoriguardato principalmente le qualificazioni deglioperatori, i controlli, i rivenditori non autorizzati ele gare a ribasso. L’esiguità del numero disegnalazioni a oggi giunte all’attenzionedell’Osservatorio ha favorito un ulterioreconfronto tra i partecipanti della plenaria che, inmodo unanime, hanno sottolineato l’importanza diquesto strumento e stimolato tutte lerappresentanze in seno all’Osservatorio acontinuare la sensibilizzazione delle proprie filiereassociative sull’utilizzo del canale delle

segnalazioni, stante l’obiettivo di raccogliereinformazioni direttamente dal mercato. Si ètuttora infatti convinti che solo dalla conoscenzadelle reali condizioni in cui operano gli addetti ailavori possano nascere azioni efficaci al fine digarantire opere sicure per i cittadini e un mercatosano in cui trovare imprese realmente qualificate.

La piattaforma sicurnet2Renzi ha inoltre ricordato la recente conclusionedei progetti Sicur.Net, realizzati dal Consigliosuperiore dei lavori pubblici nell’ambito del Pon(Piano operativo nazionale) “Sicurezza per losviluppo”. Si tratta di iniziative nelle quattroRegioni obiettivo (Campania, Calabria, Puglia eSicilia), finalizzate alla vigilanza sul mercato e neicantieri dei prodotti da costruzione a usostrutturale. L’attuazione del Pon è avvenutaanche attraverso la formazione del personaledell’Arma dei Carabinieri e della Guardia difinanza, oltre che del personale tecnico dei localiprovveditorati interregionali alle opere pubblichee degli uffici tecnici regionali. In tutto circaquattrocento persone. Con i progetti Sicur.Net ilConsiglio superiore dei lavori pubblici, insieme atutti i soggetti partecipanti, si è posto l’obiettivodi creare un sistema in grado di migliorare lasicurezza delle opere e, al tempo stesso,fronteggiare eventuali infiltrazioni criminali nelsettore dei materiali da costruzione, consentendoun più efficiente controllo della legalità delleattività economiche nel loro complesso.A seguito di queste iniziative e a supporto deicontrolli e della vigilanza nel settore dellecostruzioni si colloca la piattaforma informaticaon-line sicurnet2.cslp.it, che contiene, tra l’altro,il database aggiornato a settembre 2014 dellecertificazioni Fpc del calcestruzzo. Seppurancora non completo questo strumento presentagrandi potenzialità sia per chi, come la Guardiadi finanza, ha necessità specifiche di controllo, sia

per gli operatori del settore chetrovano una importante fonteinformativa di supporto.In conclusione auspichiamo chel’Osservatorio sul calcestruzzoprosegua nella sua azione dicontrollo e trasparenza coadiuvatoda tutte le rappresentanze deglioperatori del settore che hannol’importante opportunità dicontribuire fattivamente ad unmercato in cui sia la legalità a farlada padrona.

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“Le segnalazioni pervenutead oggi all’Osservatoriosono un numero ancoraesiguo rispetto a quantoci si sarebbe aspettato”

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Mirror Group nazionaledegli organismi notificatisul CprIl 10 marzo scorso si è tenuto a Roma il primo‘Mirror Group nazionale degli organisminotificati italiani’ dopo l’entrata in vigore del Cpr(Regolamento europeo sui prodotti dacostruzione). Alla giornata, organizzata con ilsupporto di Conforma e di Alpi, hannopartecipato in rappresentanza del ministero delloSviluppo economico Antonella D’Alessandro, peril ministero degli Interni Massimo Ricci e per ilministero delle Infrastrutture Emanuele Renzi.Portavoci degli organismi notificati e moderatoridella discussione, Dario Agalbato di Igq,Giuseppina Varone di Itc-Cnr e Paolo Monticelli

di Csi.Dopo i saluti iniziali da parte deirappresentanti delleamministrazioni pubbliche,Agalbato ha illustratoall’assemblea la struttura degliorgani tecnici europei: ruolodegli Stati membri, funzioni dellaCommissione europea, compiti

degli Advisory Group e dei Sector Group. A seguireVarone ha ribadito il ruolo dei Notification Body inconformità agli articoli 43 e 46 del Cpr e haillustrato il processo attualmente in vigore perl’ottenimento della marcatura Ce in conformitàagli Eta. A chiudere, Monticelli ha affrontato leproblematiche connesse con le modalità operativeper l’esecuzione dei campionamenti nei sistemiAvcp 1 e 1+, i dubbi relativi alla possibilità diutilizzo di dati storici in fase di prima certificazionenel caso di Avcp 1 e 1+, il format unificato deicertificati di marcatura Ce e le difficoltà correlate

alla presenza di riferimenti datati nelle norme diprodotto e di prova.

Un bilancio positivoI rappresentanti dei tre ministeri hannoapprezzato la numerosa e attiva partecipazione ehanno risposto alle divere sollecitazioniprovenienti dal pubblico; in particolareD’Alessandro ha ribadito il ruolo centrale delproprio ministero relativamente all’attività dinotifica, ha illustrato come sono state superate leproblematiche di coordinamento fra le tredistinte istituzioni pubbliche e ha rimarcatol’importanza della collaborazione tra organisminotificati e ministeri.Il bilancio del primo incontro è decisamentepositivo: il clima di fattiva collaborazioneinstauratosi e rafforzatosi negli anni traistituzioni e organismi notificati è infatti unpresupposto imprescindibile per unaregolarizzazione del mercato delle costruzioni.Un altro effetto positivo è rappresentato dallavolontà degli organismi notificati di presentarecandidature condivise per il coordinamento di alcuniSector Group. Sono attualmente vacanti lepresidenze di SH 01 Reazione al fuoco, SG 17Strutture metalliche (EN 1090) e SG 11, Geotessili.Per la prima volta c’è la possibilità concreta di avereSector Group sotto l’egida di presidenti italiani, conpoteri di rappresentanza. Questo comporterebbeinnanzitutto la possibilità di portare istanzenazionali in Europa conmaggiori probabilità chevengano accolte e, secondariamente, faciliterebbel’organizzazione delle riunioni dei Sector Group inItalia con conseguente riduzione dei costi.La riunione si è conclusa con l’auspicio di replicarel’incontroprimadelmesedi ottobredandouna cadenzaalmeno semestrale alMirror Group nazionale.

Elena Benzoni

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eprodotti

“La collaborazionetra istituzioni e organisminotificati è presuppostoimprescindibile peruna regolarizzazione delmercato delle costruzioni”

Conforma: quaderno sulla marcatura Ce dei prodotti secondo la En 1090-1La marcatura Ce dei prodotti da costruzione che rientrano nel campo di applicazione dellanorma En 1090-1 è obbligatoria dal 1° luglio 2014. Questa norma e le collegate principali En1090-2 e En 1090-3 sin dalla loro emissione hanno sofferto di vari problemi, ai quali a tutt’ogginon è stato ancora posto definitivo rimedio.L’associazione di organismi e laboratori notificati italiani Conforma ha in corso di pubblicazioneun Quaderno tecnico dedicato a questo tema, con l’obiettivo di fornire a tutti i tecnici interessatiun utile strumento di lavoro che ricapitola in forma chiara e ordinata tutte le questioni legate altema della marcatura Ce dei prodotti secondo la En1090-1.Gli argomenti trattati non riguardano solo la questione dell’applicabilità della norma alle varietipologie di prodotto di carpenteria metallica, ma anche ruoli, responsabilità ed eventualinecessità di qualificazione degli operatori della filiera, ad esempio: distributori, importatori,centri di servizio, officine di carpenteria ovvero fabbricanti, organismi notificati, ecc. Ildocumento riporta inoltre, in allegato, un chiaro elenco delle norme armonizzate di particolariprodotti di carpenteria metallica che, ai fini dell’apposizione della marcatura Ce come prodottida costruzione, risultano prevalenti sulla En 1090-1.

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nibilità Itaca: pubblicate le Prassi

di riferimento UniNell’ambito della realizzazione di edificisostenibili il settore delle costruzioni ha ora duedocumenti di riferimento, pubblicati a finegennaio:• Uni/PdR 13.0:2015 Sostenibilità ambientalenelle costruzioni - Strumenti operativi per lavalutazione della sostenibilità -Inquadramento generale e principimetodologici,

• Uni/PdR 13.1:2015 Sostenibilità ambientalenelle costruzioni - Strumenti operativi per lavalutazione della sostenibilità - Edificiresidenziali.

Questi documenti sono relativialle modalità di certificazionedegli edifici secondo ilprotocollo Itaca1 Nazionale,sistema di certificazionevolontaria, il quale medianteun sistema di accreditamentoclassifica un edificio in base al

livello di sostenibilità. Il protocollo raggruppa i37 crediti perseguibili all’interno di 19 categorie,a loro volta distribuite in cinque aree (vediFigura 1). Le Prassi di riferimento Unidescrivono le modalità di calcolo dei punteggidei diversi criteri definiti dal protocollo, ai fini di

una valutazione della sostenibilità ambientaledegli edifici sia di nuova costruzione sia oggettodi ristrutturazione e si applica esclusivamente aiprogetti di livello esecutivo.Le performance ambientali dell’edificio sonocaratterizzate dalla somma dei punteggiottenibili da ciascun criterio per ciascunacategoria e per ciascuna area.I diversi indicatori di ciascun criterio sonocalcolati numericamente sulla base di standardesistenti oppure vengono associati a criteri dinatura “qualitativa”. Essendo dimensionalmentediversi, vengono adimensionalizzati enormalizzati in un intervallo da 1 a 5 per poterlisommare tra loro, tenendo conto anche di undeterminato “peso” relativo.A fine dicembre 2014 il Consiglio direttivo diItaca ha deliberato la sostituzione del ProtocolloItaca Residenziale 2011 con la Prassi diriferimento Uni.A differenza dei protocolli Itaca regionali,adottati in passato da diverse Regioni italiane etuttora validi, Itaca Nazionale prevede l’attivitàdi ispezione da parte di organismi di parte terzache dovranno essere accreditati da Accredia, cuiseguirà l’emissione dell’attestato ProtocolloItaca da parte del Registro Protocollo Itaca.ICMQ sta concludendo l’iter di accreditamento.Nell’ambito delle verifiche condotte per Itaca,verificherà sia la conformità del progetto, siaquella della costruzione ai requisiti della Prassidi riferimento nonché a quelli del documentoAccredia RT33.

Incentivo all’utilizzo di prodotti con EpdLa Prassi Uni premia l’impiego di prodotti dacostruzione dotati di dichiarazioni ambientali diTipo III (Epd), nell’ambito della categoriaMateriali eco-compatibili e del credito Materialicertificati. Ricordiamo che l’Epd è unostrumento di comunicazione che evidenzia leprestazioni ambientali di un prodotto,aumentandone la visibilità e l’accettabilitàsociale e i suoi contenuti sono rivoltiprincipalmente ai consumatori e agli utilizzatoriindustriali e commerciali del prodotto, ai qualichiarisce le interazioni tra prodotto e ambienteed evidenzia le caratteristiche ambientali piùsignificative.La Dichiarazione ambientale di prodotto Epd,redatta in conformità con la norma Iso 14025,descrive quindi gli impatti ambientali legati allaproduzione di una specifica quantità di prodotto:per esempio consumi energetici e di materieprime, produzione di rifiuti, emissioni inatmosfera e scarichi nei corpi idrici.Nell’ambito delle attività di convalida delle Epdl’organismo di certificazione esamina l’analisi delciclo di vita predisposta dal produttore,

“Le Prassi di riferimentodescrivono le modalitàdi calcolo dei punteggidei diversi criteri definitidal protocollo”

Le Prassi di riferimento Uni sono disponibili sul sitowww.itaca.org/valutazione_sostenibilita

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mediante la quale si quantificano gli impattiambientali legati a un prodotto, a partiredall’estrazione delle materie prime fino allosmaltimento a fine vita.La Dichiarazione, una volta convalidata, vieneresa pubblica attraverso un apposito sitointernet che consente all’utilizzatore finale diconfrontare le caratteristiche ambientali diprodotti simili o alternativi.La Prassi Uni, nel premiare i produttori piùsensibili alla sostenibilità, vuole incentivare leaziende produttrici che intendono differenziarsidalla concorrenza meno attenta alleproblematiche di carattere ambientale,garantendo nel contempo al mercato lecaratteristiche di sostenibilità dei prodotti chevengono ingoblati negli edifici.

Figura 1: Il Protocollo Itaca

Progettazione integrata per raggiungere gliobiettiviCosì come altri sistemi di rating dell’edificio(Leed, Breeam) e delle infrastrutture (Envision),Itaca coinvolge i team di progettazione in mododa convogliare le scelte progettuali in strategiedi insieme finalizzate alla sostenibilità. Itacaesige pertanto progetti in grado di migliorare lasalute ed il benessere individuale, di proteggeree ripristinare le risorse idriche, di promuoverecicli di approvvigionamento delle risorsemateriali sostenibili e rigenerativi, di costruireun’economia più sostenibile, di migliorare laqualità della vita comunitaria. I tecnici ICMQsono a disposizione per eventualiapprofondimenti.

Ugo Pannuti

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nibilità Envision: infrastrutture

sostenibili e qualitàdella vita

Il protocollo americano Envision,introdotto da Isi, Institute forSustainable Infrastructure e oradisponibile anche in Italia con lacertificazione da parte di ICMQ,valuta la sostenibilità delle

infrastrutture attraverso la misura degli effettiche queste producono su ogni aspetto della vitadell’uomo e dell’ambiente circostante.Il termine infrastruttura secondo Envision èmolto ampio e comprende non solo le opere

legate alla viabilità, ma tutte lestrutture relative per esempioalla produzione di energia, altrattamento dei rifiuti, allagestione delle acque, alpaesaggio, alletelecomunicazioni.La struttura del protocollo èbasata su 3 diversi livelli: le

categorie, le sottocategorie e i criteri. Lecategorie sono 5 e rappresentano le macro areedi impatto secondo cui valutare la sostenibilitàdel progetto. Le 14 sottocategorie identificano glielementi principali di ogni area, e raggruppanosotto di esse un totale di 60 criteri. Ogni criteriofornisce un indicatore di sostenibilità relativo auno specifico aspetto di interesse ambientale,sociale o economico; per ogni criterio, infatti, è

possibile raggiungere un diverso livello di“achievement”: improved, enhanced, superior,conserving, restorative.Le cinque macro aree di impatto identificate daEnvision sono: Quality of Life, Leadership,Resource Allocation,Natural World e Climateand Risk. In questo numero entriamo neldettaglio della prima, Quality of Life.

La comunità al centroA monte della fase progettuale dovremmo porcialcuni importanti quesiti, tra cui: l’infrastrutturapreserva e valorizza le risorse locali? Aiuta lecomunità del luogo a svilupparsi minimizzando ipotenziali impatti negativi? Viene utilizzata larete di trasporto esistente? La categoria Qualityof Life risponde a questi interrogativi, in quantovaluta l’impatto che il progetto può averesull’intero tessuto sociale esistente e raggruppaal suo interno le tematiche relative al benesseredella comunità da un punto di vista economico,fisico, naturale e sociale.Secondo il protocollo Envision, il progetto diun’infrastruttura deve innanzitutto tenere inconto gli obiettivi prioritari della comunità,definendo quali e quanti benefici a lungo terminene possono realmente scaturire, minimizzando, alcontempo, gli impatti negativi sulla collettività.Per questa ragione è importante che venganoinizialmente individuati gli stakeholder e iprincipali soggetti fruitori dell’infrastruttura, gliutenti diretti e indiretti, che possono essereinfluenzati dal progetto secondo aspetti emodalità differenti. In questo modo si delinea

“Quality of life raggruppale tematiche relative albenessere della comunitàda un punto di vistaeconomico, fisico, naturalee sociale”

Acquedotto sostenibile in TexasIl progetto di acquedotto del Terrant Regional Water District del Texas nord centrale ha raggiunto illivello silver secondo il protocollo Envision.L’opera, che consiste in un condotta di 3,2 km di lunghezza e 108 cm di diametro, permetterà disoddisfare la domanda futura di acqua, portando un notevole miglioramento della qualità dellavita soprattutto per quelle comunità della zona che sono state in passato soggette a periodi disiccità.L’implementazione delle pratiche sostenibili promosse da Envision ha permesso di contribuire allacrescita e sviluppo delle comunità servite, venendo incontro alle richieste sempre maggiori difornitura di acqua senza intaccare nuove risorse idriche, e di rendere più affidabile il sistemaidrico. Non solo, grazie agli studi idraulici e geomorfologici, il progetto ha preservato gli ecosistemiesistenti, valorizzando i profili idrogeologici ed effettuando un controllo continuo dei depositi pergarantire un corretto deflusso delle acque.Grazie all’implementazione di un piano di project management, alla progettazione integrata eall’attenzione verso tutti i soggetti coinvolti, obiettivi, procedure, modalità di controllo ecomunicazione sono stati definiti e condivisi dai vari stakeholder del progetto, secondo quantoprevisto nella categoria Leadership.Inoltre un’ottimale politica di recupero delle terre e dei materiali di scavo - riutilizzati all’internodello stesso progetto della condotta - e la riduzione del rischio verso l’ambiente hanno permessoal progetto di ridurre al minimo gli impatti ambientali negativi, fornendo un’infrastruttura resiliente,in grado cioè di essere flessibile verso i cambiamenti climatici e sociali.

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una vera e propria dichiarazione d’intenti daparte del committente, che deve essere utilizzatasia durante il processo decisionale, sia durante lafase di progettazione e gestionedell’infrastruttura. Le tre sottocategorie cherientrano nella macro area Quality of Life sono:Purpose, Wellbeing e Community.

Purpose e WellbeingPurpose definisce lo scopo, appunto, che il progettodi un’infrastruttura deve perseguire. Un progettosostenibile deve educare la comunità, indirizzandogli utenti verso cambiamenti positivi del lorocomportamento e sviluppando capacità e abilitàlocali. Nello specifico, è importante prendere inconsiderazione l’impatto del progetto su rilevantiaspetti della comunità, come la crescita, lo sviluppoe la produttività. La popolazione tende infatti astabilirsi dove sono presenti opportunità dicrescita, di sicurezza e di sviluppo economico,sociale, culturale.Per questo motivo obiettivo del progetto deveessere creare vitalità e prosperità socio-economica,contribuire ad accrescere l’attrattività del luogo,favorire i cambiamenti economici e ambientali, lacrescita delle possibilità di lavoro e ilmiglioramento delle condizioni di vita. La sfida diun progetto realmente sostenibile è quella divalutare tutti questi aspetti nell’ottica di unacrescita a lungo termine, mantenendola eimplementandola con continuità nel tempo,valutando ciò che è realisticamente perseguibile emigliorabile.Ogni progetto di infrastruttura deve prendereinoltre in considerazione la salute e la sicurezza deilavoratori e di coloro che saranno i fruitori finali,deve cioè essere rivolta al mantenimento delbenessere. La categoriaWellbeing valuta quindi gliaspetti della qualità della vita relazionati al comfort,alla mobilità, alla sicurezza e all’accessibilità. Ilteam di progetto deve porre attenzione verso irischi non convenzionali, quelli legati per esempioall’uso di nuovi materiali e tecnologie,all’inquinamento luminoso, alle vibrazioni. Lenostre città spesso sono caratterizzate da livelli diluminosità superiori a quelli necessari, con effettidannosi dovuti ad un eccessivo abbagliamento; inquest’ottica la progettazione deve essereindirizzata a garantire livelli adeguati di luminositàe a preservare gli habitat naturali.Anche la localizzazione dell’infrastruttura èimportante, in quanto una scelta ottimale del sitopermette sia di utilizzare materiali da costruzionelocali o alternativi che riducano l’impatto deitrasporti, sia di usufruire della rete di viabilitàesistente. Potenziare la rete di trasporto pubblico efavorire percorsi pedonali e ciclabili, soprattuttonelle aree già urbanizzate, fa sì che il progettodell’infrastruttura permetta una fruizione

migliore dell’esistente e un incremento delle suepotenzialità.

CommunityUno degli aspetti fondamentali del protocolloEnvision è l’importanza che viene rivolta allacomunità, quella autoctona, così come quelladegli utenti di passaggio e fissi. Un progetto diinfrastruttura sostenibile deve valutare,integrare e migliorare i bisogni, gli obiettivi, ivalori e l’identità stessa delle comunità, deveessere in grado, cioè, di valorizzare quei caratterilocali che la rendono unica ed esclusiva: è questolo scopo dell’ultima sottocategoria rientrante inQuality of Life, ovvero Community.A seconda del sito in cui si colloca,l’infrastruttura deve preservare le risorsestoriche e culturali, quelle architettoniche epaesaggistiche, deve valorizzare i paesagginaturali e le viste, che rappresentano i caratteridistintivi di quel determinato luogo e comunità.Anche gli spazi pubblici, come le piazze, i parchi,i luoghi di ritrovo e le interconnessioni conl’ambiente circostante diventano elementiimportanti del progetto, in quanto una loroprogettazione ottimale permette di incrementarela sicurezza della comunità.

Silvia Ciraci

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nibilità Cascina Triulza:

Leed applicatoalla riqualificazioneDallo scorso anno ICMQ svolge il ruolo di“coordinatore in fase di costruzione” del processodi certificazione LEED Italia NC perl’intervento di ristrutturazione di CascinaTriulza, supportando l’impresa Torelli DottoriSpa nell’implementazione dello schema e nelleattività operative di cantiere ad esso collegate.Cascina Triulza, ubicata all’interno del sito diExpo Milano 2015, è una delle antiche costruzionirurali che segnano il paesaggio nei dintorni diMilano. Durante il semestre Expo ospiterà ilPadiglione della società civile, gestito incollaborazione con Expo Milano dalla Fondazione

Triulza, un raggruppamento dinumerose organizzazioni noprofit. Dopo l’evento, lacascina rimarrà in eredità allacittà di Milano.I lavori, in fase di conclusione,hanno comportato interventivolti alla riqualificazionefunzionale dei tre edificiesistenti (ex-residenza,

granaio e stalla), con lo scopo di migliorare evalorizzare una serie di caratteristicheintrinseche dell’opera proprio grazie all’utilizzodi best practice tipiche del protocollo Leed.

Buone pratiche in cantiereICMQ ha assistito l’impresa nelle varie fasi, conl’obiettivo di soddisfare i requisiti che il protocollorichiede attraverso l’implementazione di una seriedi strategie volte a dimostrarne la conformità.Per esempio, nell’ottica di un uso sostenibile delle

risorse, di una riduzione di materiale vergine e deirifiuti destinati a discarica, il Team Leed ICMQ hasupportato il processo di approvvigionamento deimateriali, orientandolo verso quelli che, oltre aconservare le caratteristiche di unicità propriedegli edifici oggetto di intervento, possedesseroanche caratteristiche di sostenibilità. Sono statiquindi privilegiati materiali con un elevatocontenuto di riciclato sia pre-consumo – derivanticioè da scarti di lavorazione – che di post-consumo, cioè che sono alla fine del loro ciclo divita e non più riutilizzabili.Ma anche materiali regionali, ovvero estratti elavorati a distanza limitata dal cantiere in cui sonoimpiegati. In questo modo viene favorito l’uso dirisorse locali e si riducono gli impattisull’ambiente legati al trasporto, ancheprivilegiando mezzi alternativi a quelli su gomma,come il treno.Anche la gestione dei rifiuti è legata alle buonepratiche di conduzione di un cantiere sostenibile,in quanto permette di ridurre la quantità di rifiutidestinati a discarica, deviandoli verso attività diriciclo e riuso.Proprio perché si tratta di un’area oggetto direcupero e riqualificazione, grande attenzione èstata rivolta all’ambiente circostante. Sono stateadottate, infatti, una serie di strategie finalizzate aprevenire l’inquinamento e gli impatti del cantiereverso l’esterno, riducendo i fenomeni di erosione esedimentazione del suolo e la produzione dipolveri. Gli elementi naturali del territorioesistente sono stati adeguatamente protetti epreservati, mentre i percorsi interni del cantieresono stati costantemente consolidati per evitare ladispersione di polveri e il trasferimento difanghiglia verso l’esterno dovuto allamovimentazione dei mezzi.

Risparmio delle risorseL’attenzione alla sostenibilità riguardanaturalmente anche le scelte impiantistiche, inun’ottica di risparmio energetico, di produzioneautonoma di energia da fonti rinnovabili tramitepannelli fotovoltaici, di contabilizzazione deiconsumi energetici in fase di esercizio. La stessaattenzione è stata posta verso il risparmio dellerisorse idriche, soprattutto acqua potabile, grazieall’installazione di apparecchiature idrico-sanitariein grado di ridurre i consumi, caratterizzandosiquindi come Leed compliant.Il protocollo Leed applicato ad un intervento diriqualificazione e ristrutturazione permettepertanto di implementare tutti quegliaccorgimenti e buone pratiche che portano agestire il cantiere in modo sostenibile e adesaltare le peculiarità proprie dell’opera dacertificare.

Silvia Ciraci

“Il Team Leed ICMQha orientato il processodi approvvigionamentodei materiali, verso quelliche possedesseroanche caratteristichedi sostenibilità”

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nibilità Il punto di vista

dell’impresaAMassimiliano Borioni, tecnico di cantieredell’impresa Torelli Dottori Spa, incaricata deilavori di ristrutturazione di Cascina Triulza,chiediamo quali differenze ci sono nella gestionedi un cantiere Leed rispetto ad un cantieretradizionale non oggetto di certificazione disostenibilità.

Quali vantaggi aveteriscontrato durante i lavoriper Cascina Triulza?Sicuramente il maggiorevantaggio che l’applicazionedel protocollo Leed al cantiereCascina Triulza ha portato èstato quello di creare una forteinterazione tra le figurecoinvolte nel processo dicostruzione dell’edificio. Si èavuta l’opportunità di teneretavoli di confronto - cui hannopartecipato progettisti,

direzione lavori, committenza, consulenti Leed,general contractor e subappaltatori - attraverso iquali è stato possibile collaborare in modosinergico per conseguire la certificazione.Questo si è rilevato particolarmente utile per laparte impiantistica perché ha consentito diapprofondire e affinare le logiche difunzionamento degli impianti, al contrario diquanto a volte accade negli appalti tradizionali.

L’applicazione del protocollo Leed hacomportato anche criticità?Il perseguimento della certificazione hacertamente richiesto da parte del generalcontractor un impegno quotidiano di risorsemaggiore rispetto a quello di una cantieretradizionale, anche perché si è resa necessarial’applicazione di apposite strategie per ilraggiungimento dei crediti Leed ad oneredell’impresa.Un impegno richiesto a tutte le figure presenti incantiere, a partire dai tecnici fino ad arrivare allemaestranze, le quali sono state formate edinformate e poi seguite nel corso delle varieattività lavorative.

Quali sono stati i principali cambiamentinella gestione del cantiere?C’è stata un’accortezza maggiorenell’individuazione dei fornitori e nella stesuradei contratti, per i quali è stata redatta dal TeamLeed ICMQ una clausola ad hoc al fine di

rispettare i requisiti richiesti. Alladocumentazione di routine richiesta per itradizionali appalti si è poi aggiunta unadocumentazione aggiuntiva come ad esempiodichiarazioni dei produttori relative allaregionalità del materiale, contenuto di riciclato,certificazioni Fsc per il legno, valori di emissivitàVoc, indice Sri per alcuni materiali posatiall’esterno. Un ulteriore cambiamento è poi statolo sviluppo di una gestione più accurata dei rifiutiattraverso sia la raccolta differenziata in cantieree negli uffici di cantiere, sia l’individuazione diapposite aree di cantiere, sia l’utilizzo di specificicontenitori e cassoni.

E nel processo di costruzione?Un aspetto in gran parte nuovo è stata laparticolare attenzione posta alla riduzionedell’inquinamento generato dalle attività dicantiere attraverso una serie di accorgimenticome la predisposizione di lavaggio ruote per imezzi in uscita dal cantiere, l’inumidimento dellaviabilità interna di cantiere e la suastabilizzazione con stesura ripetuta di materialeinerte, la prevenzione della perdita di suolo versol’esterno del cantiere attraverso ilposizionamento lungo tutto il perimetro, aridosso della recinzione, di tessuto non tessuto eghiaia. E ancora, il posizionamento di teliprotettivi sul terreno scavato e depositatotemporaneamente in cantiere.Si è costruito inoltre con l’obiettivo di ridurre iproblemi di inquinamento interno, pensando allaqualità dell’aria per i futuri occupanti degliedifici, attraverso lo stoccaggio di materialiisolanti e componenti impiantistiche in luoghicoperti, la protezione delle canalizzazioni ecomponentistiche degli impianti Hvac dall’arrivoin cantiere fino alla messa in funzione, l’impiegodi adesivi, sigillanti, pitture, ecc. a bassissimocontenuto di Voc.

Il fatto che si trattasse di un intervento diristrutturazione e non di nuova costruzioneha reso secondo voi più complesso soddisfare irequisiti Leed?A conclusione dell’esperienza avuta possiamo direche gli accorgimenti da noi adottati per perseguirela certificazione Leed nel cantiere di CascinaTriulza sono stati gli stessi che avremmo impiegatoper un cantiere di nuova costruzione. Soddisfarequindi i requisiti Leed per un intervento diristrutturazione non risulta né più complesso nécomporta problematiche o costi maggiori rispettoad uno di nuova costruzione. Pertanto questorappresenta sicuramente un buon motivo perspingere il diffondersi della Certificazione Leedanche per gli interventi di ristrutturazione.

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nibilità La parola agli Ambassador

di Make It Sustainable:SITEB

Proseguiamo leinterviste ai soggetti –enti, associazioni – cuiICMQ Istituto harilasciato il marchioMake ItSustainableAmbassador. Per Siteb,Associazione italianabitume asfalto strade, cirisponde il direttoreStefano Ravaioli.

La sostenibilità costituisce ormai la direzionepiù promettente per un nuovo sviluppo in gradodi raccogliere le grandi sfide ambientali e macroeconomiche. Come interpreta questocambiamento l’associazione da lei quirappresentata?Siteb è fortemente interessata ad ogniargomento relativo al tema della sostenibilità e inparticolare di quella ambientale. L’industria

dell’asfalto, a torto o a ragione, è ritenutadall’opinione pubblica energivora e poco pulita. Ilconglomerato bituminoso, elementoindispensabile per mantenere in piena efficienzala rete stradale, viene ancora prodotto a caldocon emissione di CO2 in atmosfera e consumo dicombustibili fossili. Da tempo però questaindustria ha sviluppato tecnologie produttive abassa temperatura (warm asphalt) checonsentono una forte riduzione dei consumienergetici e addirittura produzioni totalmente afreddo con impiego di emulsione e di schiuma dibitume senza riscaldamento dei materiali inerti.Sono tecnologie d’avanguardia, ma collaudate datempo e assolutamente efficaci, che possono dareun contributo concreto alla green economy. Nonsolo! Ricordiamo che l’asfalto (il conglomeratobituminoso) è un materiale da costruzione uniconel suo genere, che ha la facoltà di esserericiclabile e riutilizzabile infinite volte senzanecessità di trattamenti particolari. In sostanza,dalla strada stessa si può prelevare il 100% del

Entra a far parte della Community di Make It Sustainable®Entra a far parte della Community di Make It Sustainable®Se condividi i principi in cui crediamo, clicca mi piace sulla nostra pagina facebook:https://www.facebook.com/makeitsustainable.Chi aderisce a Make It Sustainable® si impegna nello svolgimento delle sue attivitàa tutelare i bisogni delle future generazioni attraverso:

• la condivisione delle risorse, delle conoscenze e delle esperienze in tema di sostenibilità;• la difesa dei valori fondamentali e collettivi del rispetto ambientale, del risparmio energetico,

dell’equità sociale;• comportamenti responsabili in materia di etica e di tutela ambientale e sociale;• il “ fare“ rispetto al solo “dire”, combattendo nei fatti il greenwashing;• la ricerca di equilibrio tra i risultati relativi alla dimensione economica, sociale e ambientale;

• politiche in campo ambientale,energetico e sociale condivise con glistakeholder e improntate alla trasparenza;

• una gestione responsabile del proprioprodotto o servizio lungo l’intero ciclodi vita, coinvolgendo anche fornitori,clienti e parti interessate;

• informazioni chiare, accurate,consistenti e riconoscibili a supportodelle proprie attività sostenibili;

• l’investimento in ricerca e innovazioneper sviluppare processi, prodottie servizi a sempre minore impattoambientale e sociale.

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materiale per provvedere al suo rifacimentosenza importare petrolio o distruggere montagneper produrre inerti lapidei.

Quali sono le azioni concrete che l’associazioneha messo in campo verso i propri associati incoerenza col proprio ruolo di Ambassador?L’attività di Ambassador è ancora troppo recenteper valutare i primi risultati ma siamo certi che gliassociati ci seguiranno perché è l’unica via per lasopravvivenza del settore. Siteb lo ribadisce

continuamente attraverso corsie convegni specifici che attiranosempre numerosi partecipanti,sia di parte pubblica (i gestoridelle strade sono le Regioni, leProvincie e i Comuni), sia diparte privata (imprese di

costruzione e progettisti). L’associazione neiprossimi mesi pubblicherà tre nuove linee guidatutte improntate alle questioni ambientali relativealle modalità di produzione e posa in opera degliasfalti con focus preciso su fumi, odori e rumori.Questo è il nostro modo di essere Ambassador delmarchio Make It Sustainable.

A suo parere, qual è il livello di sensibilità sultema della sostenibilità? Quale ricezione eadesione si attende dai vostri interlocutori?Come già detto mi attendo massimacollaborazione dagli associati perché il settorenon ha altre vie alternative per affermareun’immagine pulita e ambientale di se stesso.Diversamente è condannato dall’opinionepubblica. Dall’America e da altri Paesi evoluti cigiungono risultati incoraggianti che vanno inquesta direzione. Negli Usa ormai il 40% dellaproduzione nazionale di conglomeratobituminoso è fatta con tecniche a bassatemperatura e quindi a basso consumoenergetico e ridotte emissioni di CO2. In Italiaparadossalmente non sono le imprese che nonvogliono innovare ma è la pubblicaamministrazione che crea ostacoli a questosviluppo ancorandosi a normative rigidissime,vietando il recupero del fresato d’asfalto eproponendo limiti di emissione irraggiungibili.Poiché il cliente dell’industria dell’asfalto è lapubblica amministrazione, mi attendo in futurouna forte azione di formazione in questadirezione.

“Gli associati ci seguirannoperché è l’unica viaper la sopravvivenzadel settore”

Siteb, Associazione italiana bitume asfalto strade, è un'associazionesenza fini di lucro che fra i suoi circa 300 associati raggruppa i principalioperatori del settore stradale e del bitumen: società produttricie distributrici di bitume, imprese stradali di produzione e posadei conglomerati, produttori di membrane, costruttori di macchinee impianti, industrie produttrici di additivi, fornitori di servizi e controllidi qualità, nonché pubbliche amministrazioni.I soci sono tenuti a sottoscrivere il rispetto del Codice etico, approvato daSiteb nel 2006 con lo scopo di condividere con e tra i soci la responsabilità

etico-sociale delle attività svolte con particolare attenzione ai principi di equità, tutela dellepersone, trasparenza, imparzialità, tutela ambientale e protezione della salute.

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eecontrolli Esportare prodotti

sul mercato americanoNel mese di febbraio ICMQ ha sottoscritto conIcc-Es (importante organismo di certificazionecaliforniano di terza parte e senza scopo di lucro)un accordo per svolgere attività di ispezione alloscopo di verificare che i prodotti o i materiali dacostruzione siano conformi a specifici codici estandard americani. Le ispezioni , con frequenza ecadenza temporale diverse a seconda della tipologiadi prodotto e di materiale, consentono di esprimere

un giudizio in modo che i prodottipossano essere impiegaticorrettamente e in modo sicuro.Potranno essere condotte daICMQ presso produttori di tuttoil mondo e sono rivolte

soprattutto a chi desidera esportare nel mercatoamericano ed avere un positivo e importantericonoscimento da parte di Icc-Es.

Un processo accurato di verificaLe verifiche, condotte da ispettori ICMQqualificati e selezionati a seconda del settore diappartenenza dei prodotti da verificare, siconcludono con una relazione tecnica e con lacompilazione di apposite checklist fornite da Icc-Es. La relazione di valutazione finale è rilasciatasolo per i prodotti che completano con successo ilprocesso di valutazione secondo i stringenticodici di Icc-Es. Successivamente alla primavisita di valutazione vengono effettuati ulterioriaudit distribuiti nel tempo per garantire che iprodotti continuino a rispettare l’ambito dellavalutazione iniziale.Le relazioni di valutazione di Icc-Es sonodocumenti pubblici, disponibili sul web, utili nonsolo per chi è direttamente coinvolto nellospecifico processo di costruzione, ma anche pertutti i produttori, i progettisti e i professionistidel settore.I prodotti oggetto di verifica possonoappartenere a moltissime categorie: prodotti

idraulici, meccanici, metallici,plastici, in legno, prodottispecifici per le costruzioni oper l’edilizia “verde“ oprodotti legati all’estrazione digas o carburanti in generale.Sono inclusi anche i materialicompositi, i materiali perl’isolamento termico eacustico, i materiali per lefiniture interne ed esternedelle costruzioni, icomponenti, prodotti o additiviper i materiali strutturali.Icc-Es è un ente altamentequalificato e presente daparecchi anni sul mercato, chegarantisce elevata qualitàdelle ispezioni e verifichecondotte.Pertanto, questo accordo el’inserimento di ICMQ tra lesocietà e i laboratoririconosciuti in grado disvolgere queste ispezioni sonoper noi motivo di grandeorgoglio e prestigio.

Per saperne di più:www.icc-es.org.

Stefano Sudati

“Le relazioni di valutazionedi Icc-Es sono documentipubblici, disponibilisul web”

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Ispezion

eecontrolli Verifica di progetto

sul nuovo polo universitariodi LodiNell’ottobre scorso l’Ati costituita al 50% daICMQ Spa e Pcq Srl (mandante) ha iniziatol’attività di verifica del progetto per le opere dicompletamento del nuovo polo universitario diLodi destinato alla facoltà di Medicinaveterinaria, quale aggiudicatario da partedell’Università di Milano dell’incarico di verificadelle tre fasi di progettazione.I progetti preliminare e definitivo portano ilnome del giapponese Kengo Kuma con la Kuma& Associates Europe, in associazione con PessionSa, Archiloco Sa, F&M Ingegneria, S.T. Forteing. Giuseppe, mentre il progetto esecutivo saràredatto dall’aggiudicatario dell’appalto integrato.L’opera completerà il campus destinato adaccogliere la facoltà di medicina veterinaria inun’area più vasta dove hanno già sede l’Ospedaleveterinario universitario e il Centro zootecnico

didattico sperimentale.La struttura diventerà uno deipoli più avanzati a livellonazionale ed internazionale nelsettore veterinario, zootecnicoed agroalimentare.L’area su cui sorgerà il nuovocampus si trova in un

contesto agricolo caratterizzato da un articolatosistema di rogge e canali irrigui. Il bloccoedilizio principale sarà suddiviso in due lottifunzionali uniti da un edificio a pontesoprastante la roggia principale: la porzione piùa nord accoglierà le funzioni didattiche e iservizi generali, mentre la porzione rivolta asud, più prossima all’attuale edificato, saràdestinata ai dipartimenti e ai laboratori diricerca. Sono previste anchela realizzazione di duenuove costruzioniall’interno dell’Aziendazootecnica sperimentale(lavorazione carni e latte,apicoltura, mangimificio) ela ristrutturazionedell’edificio 7 dell’Ospedaleveterinario. L’interventoavrà una superficiecomplessiva di circa 29milamq destinata ad ospitarecirca 2.500 persone tra allievi,docenti e personale, mentreesternamente le aree a verde,parcheggi e viabilitàoccuperanno circa 30mila mq.

L’importo complessivo dei lavori ammonta aquasi quaranta milioni di euro.

Verifiche in progressLa verifica del progetto si svolge con modalità inprogress rispetto all’avanzamento dellaprogettazione dei lotti e viene condotta partendodalla raccolta di tutti gli elaborati di progetto, dicui viene effettuata la verifica di completezza perpassare poi alla verifica dettagliata dei diversielaborati: relazioni, documenti tecnico-amministrativi, elaborati grafici. Essa si articolain un processo ciclico di esame e riesame che siconclude, a seguito delle azioni correttiveadottate dai progettisti sugli elaborati, con lachiusura di tutte le osservazioni e non conformitàemerse nei Rapporti intermedi (in progress) econ la conseguente emissione del Rapportofinale. In relazione alle specificità della fasepreliminare, ad esempio, la verifica è statafocalizzata sull’accertare che nel progettofossero trasposte le indicazioni fornite dalcommittente sia nel Documento preliminare chenelle Linee guida alla progettazione, documentiche costituiscono infatti le prime indicazionioperative per il controllo da parte dell’Ati.In sintesi ICMQ e Pcq nello svolgimentodell’attività di verifica garantiscono il rispetto deiprincipali meccanismi decisionali delcommittente, la correttezza dei contenuti dellesingole fasi progettuali (cioè il rispetto dellanormativa e della regola dell’arte), latempestività dei controlli con modalità inprogress, un’efficace informativa delle eventualicriticità nei vari settori, il tutto nel rispetto dellescelte tecniche e dell’organizzazione del team deiprogettisti.

Pierandrea MantovaniAlessia Rotondi

“La verifica del progettosi svolge con modalitàin progress rispettoall’avanzamento dellaprogettazione dei lotti”

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Certificazion

epersonale La certificazione

dei valutatori immobiliariAlla fine del 2014 l’Uni ha pubblicato la normaUni 11558 che disciplina la figura del valutatoreimmobiliare e il suo processo di accreditamento.Un iter coerente con la direttiva europea2014/17/Ue, che impone agli Stati membri diregolamentare l’attività dei valutatoriimmobiliari operanti per conto degli istituti dicredito.Il processo fondato sulla norma Uni sarà l’unicostrumento per conseguire una certificazione diterza parte. Tutti gli altri organismi che giàprevedono o potranno prevedere sistemi diformazione, aggiornamento e controllo (ordiniprofessionali e associazioni internazionali divalutatori) possono tuttalpiù rilasciare unacertificazione di seconda parte, dato che isoggetti sottoposti alla loro verifica risultano altempo stesso loro iscritti.Da qualche anno, in Italia, il settore delle

valutazioni immobiliari staattraversando un periodo digrande trasformazione esviluppo, derivanteprincipalmente dalle politichedi trasparenza e sicurezzafinanziaria e in particolaredall’importanza che gli

immobili rivestono nella determinazione dellegaranzie a tutela dei crediti bancari. Si è cosìavviato nel nostro Paese un processo che haincluso l’incremento dell’attività dei valutatoriimmobiliari e la loro crescita qualitativa, nonchéil perfezionamento delle tecniche di valutazioneimmobiliare.

Un mestiere anticoA differenza di altre figure professionali nate aseguito di recenti innovazioni tecnologiche,l’attività del valutatore immobiliare vanta radiciantiche. Ciò però non significa che sia semprestata condotta in modo corretto. La mancataapplicazione degli standard valutativiinternazionali è purtroppo all’ordine del giorno inmoltissime “perizie”. Fra i difetti più diffusi:l’impossibilità per chi legge l’elaborato diricostruire il percorso di stima e l’utilizzoautomatico dei “borsini immobiliari” anziché larilevazione di specifici immobili comparabili.Questi difetti possono concernere non solo levalutazioni effettuate a fini creditizi, ma ancorpiù spesso quelle svolte per conto dei tribunali oin ambito aziendale (cessioni, fusioni etrasformazioni, aggiornamento dei bilanci, etc.).Quando un processo erroneo si riverbera anchesull’ammontare della stima, le conseguenze sono

palesi: garanzie che diventano insufficienti, astegiudiziarie che si ripetono per anni finoall’ennesimo ribasso, contenziosi e controversie.

Le competenzeLa norma Uni 11558 definisce le materie che ilvalutatore immobiliare deve conoscere,individuandone due come principali: estimo evalutazione, standard nazionali e internazionali;economia e mercato immobiliare.Vi sono poi altre discipline per le quali è richiestauna conoscenza meno approfondita: dirittopubblico e privato, diritto urbanistico,matematica finanziaria, statistica, catasto esistema catastale, scienza e tecnica dellecostruzioni, certificazione ambientale edefficienza energetica, fiscalità immobiliare.Il valutatore deve anche dimostrare competenzespecifiche, fra cui la ricerca e individuazione didati sul mercato immobiliare, la comprensionedei processi evolutivi dei mercati immobiliari,l’applicazione degli standard valutativi aiprocessi di stima e ai rapporti di valutazione,l’audit immobiliare e il riesame di un rapporto divalutazione.

I requisitiLa norma dispone tre requisiti preliminari peraccedere alla certificazione: essere legittimatiallo svolgimento dell’attività sulla base dellalegislazione vigente, aver conseguito un diplomadi istruzione di secondo grado (livello EQF4),aver maturato almeno tre anni di esperienzaprofessionale specifica.Occorre anche dimostrare un apprendimentoformale (titoli di studio) e/o non formale(formazione professionale) inerente tutte le 10branche tematiche evidenziate in precedenza. Eproprio questo potrebbe rivelarsi uno scoglio nonsecondario, considerata la limitatezza dioccasioni formative che, nel nostro Paese,affrontano in termini esaurienti uno spettro cosìampio di argomenti. Questo problema, per certiversi, si ripresenta anche dopo la certificazione:infatti il valutatore immobiliare è tenutoall’aggiornamento professionale continuo, nellamisura di 60 crediti ogni triennio. La norma havolutamente stabilito un limite triennale anzichéannuo, in considerazione del fatto che gli eventiformativi specialistici sono rari e, spesso, didurata consistente.

La valutazioneL’art. 5.4 della norma Uni sancisce chel’individuazione e validazione delle competenze,abilità e conoscenze (così come la successivaformazione continua) non può essere attestataautonomamente dal valutatore, bensì da un entetitolato.

“Il processo fondatosulla norma Uni saràl’unico strumentoper conseguire unacertificazione di terza parte”

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La fase di valutazione prende le mossedall’analisi del curriculum vitae, integrato dadocumentazione comprovante le attività svolte.Secondo passaggio obbligatorio consiste nellosvolgimento di un esame scritto con una pluralitàdi domande, che potranno essere a rispostaaperta o chiusa. Inoltre, il singolo organismo dicertificazione potrà definire ulteriori modalità di

approfondimento dellaverifica, tramite ad esempiouna seconda prova scrittainerente la risoluzione di casiconcreti, un colloquio orale,l’analisi e discussione di lavorisvolti dal candidato.

In sintesi, occorre verificare che il valutatoreimmobiliare sia realmente in grado di svolgereuna stima avendo piena consapevolezza delleproblematiche che affronta e sapendole gestirenel migliore dei modi, anche tramiteun’applicazione concreta degli standardvalutativi.

Quale futuro?Talvolta l’evoluzione di un’attività professionalegiunge a un punto cruciale. Sono i periodi di svolta,nei quali sussiste ancora un’offerta tradizionale

“La certificazioneè un momento importante,in un processo di crescitaprofessionale”

(spesso dequalificata) che, potendo contare su unadomanda “storica”, reputa non convenienti i costi el’impegno per adeguarsi ai nuovi modelli. Altrioperatori, però, intraprendono la scelta opposta e,nel giro di pochi anni, vanno amodificare lastruttura dell’offerta.I valutatori immobiliari si trovano oggi a questostesso bivio. Da un lato, continuare nel solco diun antico mestiere; dall’altro, cogliere i prodromidel cambiamento per compiere il “salto”.Quale delle due opzioni risulterà vincente, potràdirlo solo il mercato: dipenderà dalla culturadella domanda. Se valuto singoli alloggi perpiccoli proprietari privati, difficilmente michiederanno qualcosa di più. Ma se opero conimprese, con istituti di credito o nell’ambito deitribunali, è probabile che i parametri stiano percambiare. Posso anche restare arroccato sullemie posizioni, ma cosa succederà il giorno che unaltro esperto (nominato dalla controparte del miocliente) dovesse contestare la mia stima e ilmetodo che ho applicato?La certificazione non è il primo passo, né il puntodi arrivo, ma è un momento importante, in unprocesso di crescita professionale orientato alfuturo.

Carlo Frittoli

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Certificazion

epersonale Competenze certificate

nell’installazionedi impianti a gasLo scorso settembre è stata pubblicata la normaUni 11554:2014 “Attività professionali nonregolamentate; figure professionali operantisugli impianti a gas di tipo civile alimentati dareti di distribuzione; requisiti di conoscenza,abilità e competenza”.La norma, elaborata dal Cig, definisce i criteri dicertificazione degli operatori che intervengonosugli impianti civili alimentati a gas (domestici esimilari ed extradomestici) da reti didistribuzione (caldaie di civile abitazione), maanche impianti per la climatizzazione degliedifici, produzione di acqua calda sanitaria anchecentralizzata, cottura, installati in abitazioni,condomini, luoghi di ospitalità professionale ecomunità.

La norma non si applica inveceagli impianti a gas destinatialla produzione industriale eartigianale e agli impianti chealimentano apparecchiaturecon portata termica nominalesuperiore a 1000 kW.La certificazione può essere

richiesta solo da operatori che svolgono leattività per conto di imprese già abilitate ai sensidel Dm 37/2008 e può essere rilasciata per treprofili professionali: responsabile tecnico,installatore, manutentore.

Le competenze del responsabile tecnico(profilo A)Ideare un impianto a gas di uso civile,pianificarne la realizzazione e gestirne lamanutenzione, anche tramite l’organizzazione e ilcoordinamento del lavoro di altri operatori.Riconoscere, attraverso il corretto utilizzo deglistrumenti appropriati, condizioni potenzialmentepericolose (anche occulte quando non sonopreviste verifiche visive) legate a difetti diinstallazione e/o manutenzione sugli apparecchi,sugli impianti gas o sui sistemi di evacuazione deiprodotti della combustione e/o di adduzionedell’aria comburente.Effettuare, in completa autonomia, una diagnosicompleta su un impianto gas, al fine diverificarne la rispondenza alle normativetecniche e alla legislazione vigente e attestarel’idoneità al funzionamento in condizioni disicurezza tramite verifiche visive e strumentali.Predisporre, in completa autonomia, ladocumentazione richiesta dalla legislazionevigente e gestirla conformemente.Gestire l’emergenza in caso di pericolo

imminente, in relazione alle specificità legateall’ambiente di installazione.

Le competenze dell’installatore (profilo B)Gestire in autonomia tutte le operazioni legateall’installazione degli impianti e degli apparecchi,sulla base delle indicazioni contenute in unprogetto o elaborato tecnico.Riconoscere, attraverso il corretto utilizzo deglistrumenti di normale dotazione, condizionipotenzialmente pericolose legate a difetti diinstallazione o dovute a condizioni di degradodegli impianti gas.Effettuare tutte le operazioni necessarie per lamessa in servizio degli impianti e degliapparecchi.Predisporre la documentazione richiesta dallalegislazione vigente, riportando le informazionitecniche dettagliate del lavoro eseguito.Gestire l’emergenza in caso di pericoloimminente, in relazione alle specificità legateall’ambiente di installazione.

Le competenze del manutentore (profilo C)Condurre in autonomia le attività dimanutenzione (anche mediante il ricorso allariparazione) di impianti e apparecchi funzionantia gas combustibile, in conformità a quantoprevisto dalla legge, dalle norme tecnichepertinenti o dalle procedure rilasciate daifabbricanti di apparecchi e componenti.Riconoscere, attraverso l’utilizzo degli strumentidi normale dotazione, condizioni potenzialmentepericolose legate a difetti di manutenzione sugliapparecchi, sugli impianti gas o sui sistemi dievacuazione dei prodotti della combustione e/o diadduzione dell’aria comburente.Predisporre la documentazione richiesta dallalegislazione vigente, riportando le informazionitecniche dettagliate del lavoro eseguito.Gestire l’emergenza in caso di pericoloimminente, in relazione alle specificità legateall’ambiente di installazione.

Due livelli per ogni profiloPer ognuno dei profili descritti vengonoindividuati due livelli, in funzione della portatatermica degli apparecchi asserviti e dellapressione di alimentazione:

• 2° livello: impianti domestici e similari perl’utilizzazione dei gas combustibili appartenentialla 1a, 2a e 3a famiglia, a valle del punto di inizio,asserviti ad apparecchi aventi portata termicanominale singola nonmaggiore di 35 kW;

• 1° livello: impianti al servizio di edifici adibitiad uso civile per l’utilizzazione dei gascombustibili appartenenti alla 1a, 2a e 3afamiglia, a valle del punto di inizio, asserviti ad

“La certificazione puòessere richiesta soloda operatori che svolgonole attività per contodi imprese già abilitate”

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apparecchi aventi portata termica nominalesingola maggiore di 35 kW (o complessivamaggiore di 35 kW se installati a batterie) ealimentati a pressione non maggiore di 0,5 bar.

Le modalità di certificazioneIl 17 ottobre 2014 Uni, in collaborazione con Cige Accredia, ha pubblicato la prassi di riferimentoUni/PdR 11:2014 (disponibile gratuitamente sulsito Uni) che definisce nel dettaglio i criteri diammissione all’esame di certificazione, lemodalità di svolgimento e i metodi di valutazione.

In sintesi, l’esame è costituito da tre prove - unaprova scritta a risposta multipla, una provapratica e una prova orale individuale - e puòessere sostenuto contemporaneamente per piùprofili specialistici.La certificazione è volontaria, ma permetteall’operatore di inserirsi nel mercato con la forzadi una professionalità garantita da un ente terzoe documentabile anche nel database Accredia.Ciò anche a tutela del consumatore, in quantofacilmente verificabile.

Giuseppe Mangiagalli

Certificazion

epersonale Controlli e sanzioni

per operatori fgasnon certificatiDa oltre un anno gli operatori (persone e imprese)che svolgono attività su impianti contenenti gasfluorurati ad effetto serra (fgas) hanno l’obbligo diessere certificati in virtù di quanto disposto dal Dpr43/2012. Molti operatori si sonomossi per adeguarsiai requisiti legislativi, iscrivendosi quindi al Registronazionale fgas e poi ottenendo la certificazione. Nontutti però: ad oggi risulta che il 18% delle persone eben il 74% delle imprese sono ancora senzacertificato.C’è da dire che la pubblicazione del Regolamentoeuropeo n. 517/2014, che abroga il n. 842/2006 e chepermette la vendita di fgas solo a personale dotatodi certificazione, ha incentivato gli operatori aregolarizzare la loro posizione.Ma non basta, da più parti viene sollevata l’esigenzadi tutelare coloro che hanno prontamenteottemperato agli obblighi di legge e che si vedono

costretti ad affrontare la concorrenza sleale disoggetti che, pur non avendo la certificazione,continuano indisturbati ad operare confidandonell’assenza di controlli e sanzioni.Per questo lo scorso 22 gennaio il sottosegretarioallo Sviluppo economico Simona Vicari ha emanatoun comunicato stampa in cui ha dichiarato che saràintensificata l’attività di controllo e contrasto neiconfronti della commercializzazione illegale di gasfluorurati a effetto serra.In seguito a questo annuncio Cna InstallazioneImpianti ha espresso la sua soddisfazione,augurandosi l’uscita a breve di un decreto attuativodel Regolamento 517/2014 che preveda sanzionipecuniarie per chi vende fgas a operatori noncertificati. Intanto il ministero dell’Ambiente e delterritorio si è già mosso e ha chiesto a Unioncamereinformazioni in merito agli operatori iscritti alRegistro e che ancora non hanno ottenuto lacertificazione. A ciò potrà seguire un’azione decisa ediretta, che porterà all’equa presenza sul mercato dioperatori certificati con, non dimentichiamolo, unapiù alta professionalità e consapevolezza ambientale.

Giuseppe Mangiagalli

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Novità per i servizidi vigilanzaFebbraio 2015 ha segnato l’avvio di significativenovità nel sistema delle certificazioni per lavigilanza privata, un settore importante delsistema economico del Paese: si contano circa1.200 imprese, con 67mila addetti e un volume difatturato che si attesta su 2,4 milioni di euro.

Il Professionista della security aziendalePer quanto riguarda la certificazione di persone,la novità riguarda la norma Uni 10459 relativaalla figura del Professionista della securityaziendale, pubblicata appunto nel mese difebbraio in sostituzione della precedenteedizione del 1995. La nuova norma è stataelaborata in riferimento alle linee guida diindirizzo per le attività di normazione sullaqualifica delle professioni non regolamentatedefinite dall’Uni e recepisce la RaccomandazioneEqf (European Qualifications Framework): èquindi un documento adeguato all’attualecontesto sociale ed economico.La nuova Uni 10459:2015 introduce importantinovità tra cui:

• il requisito formativo(apprendimento non formale,nella definizione Eqf) che vieneelevato, in termini di durata, adun minimo di 120 ore;• l’introduzione di 3 livelli concorrispondenti livelli Eqf e diesperienza (Security Expert

Security Manager - Senior Security Manager).Per le figure professionali già certificate è statodefinito un transitorio di un anno, da parte diAccredia e destinato agli organismi dicertificazione, per adeguare le certificazioni allanuova edizione della norma. Cersa è accreditatoAccredia per la certificazione del profiloprofessionale e provvederà a strutturare precise

modalità di transizione delle certificazioni giàrilasciate.

Gli istituti di vigilanzaPer quanto riguarda la certificazione degli istituti divigilanza e dei relativi servizi, introdottanell’ordinamento dal Dm 269/2010 - esuccessivamente dettagliata nel Dm 115/2014 - lanovità riguarda l’emanazione a fine febbraio di unospecifico Regolamento del Capo della Polizia che halo scopo di omogeneizzare ed armonizzare lemodalità di valutazione della conformità da partedegli organismi di certificazione abilitati dallo stessoministero. Il Regolamento prevede uno specificoaccreditamento da parte di Accredia, essenziale peril riconoscimento da parte del ministero dell’Internodegli organismi che potranno rilasciarecertificazioni di conformità ai requisiti del citato Dm269/2010 e in riferimento alle norme:• Uni 10891, per gli istituti di vigilanza e relativiservizi,• Uni 11068 e En 50518, per le centrali operative,le centrali di telesorveglianza, i centri dimonitoraggio e ricezione allarmi,• Uni 10459, per i professionisti della securityaziendale.Resta per ora immutata la scadenza del prossimosettembre 2015 entro cui tutti gli istituti di vigilanzaprivata, autorizzati con specifica licenza rilasciatadal Prefetto di competenza, devono conformarsi alleprescrizioni ministeriali ottenendo le certificazionidi conformità sopra richiamate.Gran parte delle innovazioni ora introdotte dalministero dell’Interno sono state oggettodell’intervento Cersa nel contesto della FieraSicurezza di Milano Rho dello scorso novembre,in sede di assemblea pubblica di Assiv,Associazione italiana vigilanze e servizi fiduciari.Cersa ha già avviato le procedure diaccreditamento e si accinge pertanto aconfermare la sua presenza attiva e qualificata inquesto importante comparto dei servizi.

Luciano Rivieccio

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epersonale ICMQ accreditato

per certificare gli EgeA febbraio ICMQ ha ottenuto l’accreditamentoAccredia per la certificazione degli Esperti ingestione dell’energia (Ege) in conformità allanorma Uni Cei En 11339:2009.Questa figura professionale è presente sulmercato già da qualche anno (introdotta dalD.Lgs 115/2008) e si è ritagliata un ruolospecialistico nel settore dell’energia, inparticolare fornendo supporto alle grandiaziende energivore. Ma è con il recente D.Lgs

102/2014 che per i professionisti Ege c’èl’opportunità di una certificazione delle propriecompetenze che, oltretutto, diverrà obbligatoriadal luglio 2016.ICMQ ha già qualificato sul territorio autorevoliOrganismi di valutazione che possono svolgeregli esami per la certificazione, fra i quali Aicarr eAfor, che hanno già pianificato le sessioni diesame, pubblicate sui rispettivi siti internet. Conil superamento dell’esame l’Ege riceverà uncertificato e una tessera di qualifica professionalericonosciuti da Accredia.

Giuseppe Mangiagalli

“Un settore significativo:circa 1.200 imprese,con 67mila addettie un fatturatosui 2,4 milioni di euro”

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Certificare le competenzedelle professionalità localiIl mercato indiano delle costruzioni e dellaproduzione di materiali per edilizia presenta unelevato livello di disorganizzazione e una fortecarenza di manodopera qualificata. Di questoproblema soffrono non soltanto le impreseindiane, ma soprattutto le imprese internazionaliche intendono entrare nel ricco mercato indianodelle infrastrutture e hanno bisogno di strumentiaffidabili per la selezione rapida di personalelocale da coinvolgere nei progetti.ICMQ India ha pertanto messo a punto e lanceràprogressivamente sul mercato schemi dicertificazione del personale finalizzati adattestare le competenze non soltanto teoriche masoprattutto pratiche di una serie di figure chiave.Il primo schema riguarda SiteEngineer/Supervisor in possesso di undiploma/laurea in ingegneria e con almeno 24mesi di esperienza professionale sul campo (inconformità con la norma Iso 17024:2003); sirivolge quindi a giovani neolaureati in ingegneriache intendono completare la propria

preparazione accademica con attività diformazione ad elevato contenuto pratico edesiderano ricevere un riconoscimento di questecompetenze.Per favorire i soggetti indiani interessati aconseguire la certificazione ICMQ India hariconosciuto i programmi di formazione offerti dauna rete di centri di formazione professionalespecializzati e distribuiti nelle diverse zone delpaese. Tra questi il più importante è certamenteil Csdri (Construction Skills Development &Research Institute), promosso da un gruppo dicontractor interessati ad avere maggiorigaranzie sulle reali competenze in possesso deigiovani.I corsi di formazione erogati da questi centriaiutano a coprire il gap esistente tra laformazione universitaria e la domanda dicompetenze proveniente dal mondo dellecostruzioni.Nei prossimi mesi ICMQ India lanceràprogressivamente nuovi schemi di certificazionedelle persone e rafforzerà le partnership con icentri di formazione professionale, le università ele imprese.

Cesare Saccani

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Certificazionesistema di gestionedella qualitàA seguito delle ultime certificazionirilasciate in conformità alla normaUni En Iso 9001:2008 la situazionedelle aziende con sistema qualitàcertificato è la seguente:

Certificazioni emesse 1373Certificazioni attive 668Unità produttive attive 1411

CAVE DRUENTO SrlSede legale: TorinoUP: Druento TOProduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionato econglomerato bituminoso; produzionedi aggregatiwww.cavedruento.it

MANIFATTURA N.P. SrlSede operativa: SassariProgettazione, produzione di manufattinon strutturali in cemento per l’edilizia:masselli autobloccanti, blocchi pertamponamento, pozzetti, vascheIMHOFF

SERRAVALLE PREFABBRICATI SrlSede operativa: Serravalle A Po MNTrasporto e montaggio di elementiprefabbricati

EstensioniCALCESTRUZZI ZILLO SpASede legale: PadovaUP: Adria ROProduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionatowww.calcestruzzizillo.it

IMPRESA POLESE SpASede operativa: Sacile PNSistemazione idraulica; realizzazione diopere infrastrutturali per l’assetto delterritorio e per la mobilità stradale,fluviale e marittima

M.P.M. Materiali Protettivi MilanoS.r.l.Sede legale: MilanoUP: Opera MIProgettazione e produzione di prodottie sistemi per la protezione e lariparazione delle strutture dicalcestruzzo

NOTARIMPRESA SpASede operativa: NovaraEsecuzione di opere strutturali speciali

SUPERBETON SpASede legale: Ponte della Priula TVUP: UdineProduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionatowww.superbeton.com

UNICAL SpASede legale: Casale Monferrato ALUP: Collesalvetti LIProduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionatowww.buzziunicem.it

Le nuovecertificazioniICMQVengono di seguito riportate lecertificazioni volontarie emesse dafine dicembre a marzo.

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Certificazionesistema di controlloqualità delle saldatureA seguito delle ultime certificazionirilasciate in conformità alla normaUni En Iso Iso 3834-3 la situazionedelle aziende con sistema qualitàcertificato è la seguente:

Certificazioni emesse 15Certificazioni attive 10Unità produttive attive 11

EstensioniDE PEDRAZZI TOMASOSede operativa: Cercino SOCarpenteria metallica in acciaiocarbonio (S235, S275) per elementistrutturali soggetti a fatica in modonon significativo e con spessori minorio uguali a 30 mm

DAI VALORE ALLA TUA CERTIFICAZIONE!Il sistema qualità, ambiente o sicurezza della tua azienda è certificato?ICMQ fornisce gratuitamente adesivi con il relativo marchiodi certificazione, da apporre sui mezzi aziendali.

Richiedi informazioni a: [email protected]

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Certificazionesistema di gestionedella sicurezzaA seguito delle ultime certificazionirilasciate in conformità alla normaBs Ohsas 18001:2007, la situazionedelle aziende con il sistema digestione della sicurezza certificatoè la seguente:

Certificazioni emesse 144Certificazioni attive 109Unità produttive attive 143

EstensioniBUZZI UNICEM SpASede legale: Casale Monferrato ALUP: Guidonia RMEstrazione di calcare con mezzimeccanici e utilizzo di esplosivi,alimentazione tramite carreggioall’impianto di frantumazione etrasferimento con nastro trasportatore;produzione di cemento e legantiidraulici attraverso le fasi diricevimento e stoccaggio materieprime, correttivi e combustibili,frantumazione materie prime, essicco-macinazione miscela cruda,omogeneizzazione farina, cotturaclinker, macinazione clinker ecostituenti per cemento, depositocemento in sili, insacco e carico mezzidi trasporto www.buzziunicem.it

EDILLOMBARDA SpASede operativa: MilanoCostruzione e ristrutturazione di edificiwww.edillombarda.com

FPC CLSPreconfezionatoA seguito delle ultime certificazionirilasciate in conformità al Dm14/01/08 la situazione delle aziendecertificate è la seguente

Certificazioni emesse attive 752Unità produttivecertificate attive 752

BETON CANDEO SrlSede legale: Limena PDUP: Strambino TOProduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionato conprocesso industrializzato

Certificazionedi prodottoA seguito delle ultime certificazionirilasciate la situazione dellecertificazioni è la seguente:

Certificazioni emesse attive 1167Unità produttive 1200

Asserzioni Uni En Iso14021CORONA CALCESTRUZZI SrlSede operativa: Pergine Valsugana TNwww.coronacalcestruzzi.it

SINIAT SpASede legale: MilanoUP: Corfinio AQwww.siniat.it

Certificazione ImpreseF-GasTra fine dicembre e marzo sono statecertificate, secondo il Regolamento CEn. 303/08, 151 imprese che svolgonoattività di installazione, manutenzione eriparazione di apparecchiature fisse direfrigerazione, condizionamento d’aria epompe di calore contenenti taluni gasfluorurati ad effetto serra.

CertificazionepersonaleCertificazioni attive 1874

Addetti alla manutenzionepredittiva sugli impiantidi condizionamentoTra fine dicembre e marzosono state certificate 9 persone.

Esperti in gestionedell’energiaTra fine dicembre e marzo sonostate certificate 5 persone.

Operatoredi apparecchiaturecontenenti F-GASRegolamento CE 303/2008Tra fine dicembre e marzosono state certificate 63 persone.

SaldatoriTra fine dicembre e marzosono state certificate 21 persone.

Tutti i dettagli sonodisponibili sul sito di ICMQ

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Masselli(UNI EN 1338: 2004)MANIFATTURA N.P. SrlSede operativa: Sassari

Tutti i dettagli sonodisponibili sul sito di ICMQ

CALCESTRUZZI SpASede legale: BergamoUP: Berchidda OTProduzione di calcestruzzopreconfezionato con processoindustrializzatowww.calcestruzzi.it

CONGLOMERATI CEMENTIZI SrlSede operativa: Vietri di Potenza PZProduzione di calcestruzzo

DAU CALCESTRUZZI VIGNOLA SrlSede operativa: OlbiaProduzione di calcestruzzopreconfezionato con processoindustrializzato

RUSSO CALCESTRUZZI SncSede legale: Santa Venerina CTUP: Acireale CTProduzione di calcestruzzopreconfezionato con processoindustrializzato

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Programma aprile -- luglio 2015

Formazion

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ICMQ NotizieVia G. De Castillia, 10 – 20124 MilanoTel. 02 7015081 – Fax 02 70150854e-mail: [email protected] – http://www.icmq.orgDirettore Responsabile: Lorenzo OrsenigoStampa: MEDIAPRINT – Via Mecenate, 72/3620138 MilanoRegistrazione Tribunale di Milanon° 475 del 30 settembre 1995

Poste

ItalianeS

pa

Sp

edizione

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Postale

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Milano

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I

Per informazioni e iscrizioni vi invitiamo a contattareICMQ: tel. 02 7015081, fax 02 70150854,[email protected], www.icmq.org.

Sintetizziamo il calendario dei principali corsie seminari programmati fino a luglio 2015.I corsi, ove non diversamente specificato,si svolgono a Milano.

SOSTENIBILITÀ24 aprile 2015 – 12 giugno 2015IL CICLO DI VITA DI UN PRODOTTOE LA DICHIARAZIONE AMBIENTALERilascio di 6 Cfp

CERTIFICAZIONE PERSONALE

20-21-22 aprile 2015 – 17-18-19giugno 2015IL COORDINATORE DI SALDATURAPER LE CARPENTERIE METALLICHERilascio di 24 Cfp

SISTEMI DI GESTIONE

22 maggio 2015 – 13 luglio 2015L’EVOLUZIONE DELLA NORMA ISO 9001E I CAMBIAMENTI APPORTATIDALLA REVISIONE 2015

CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO21 maggio 2015 – 8 luglio 2015LA NORMA EN 1090 PER LA MARCATURA CEDELLE STRUTTUREMETALLICHE

CANTIERE9 aprile 2015L’EVOLUZIONE NORMATIVANELL’ACCETTAZIONE DEI MATERIALIIN CANTIERERilascio di 4 CfpPresso sala corsi della Fondazione Ordine Ingegneridi Milano

18 maggio 2015IL RUOLO DEL DIRETTORE LAVORINELL’ACCETTAZIONE DEI MATERIALIIN CANTIERE

PROGETTAZIONE23 aprile 2015LA TRASMITTANZA TERMICADELLE COPERTURE. METODOLOGIEDI CALCOLORilascio di 8 Cfp

7 maggio 2015LA NORMA EN 1090 PER LA MARCATURA CEDELLE STRUTTUREMETALLICHE:IL PROCESSO DI PROGETTAZIONERilascio di 4 CfpPresso sala corsi della Fondazione Ordine Ingegneridi Milano

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