ICMQ Notizie n°67

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Lo sviluppo dipende anche da ... Si parla da qualche tempo di “Decreto sviluppo” con l’obiettivo di rilanciare l’economia e la crescita della produzione industriale. Le aspettative sono molte, anche perché generate da un clima di profonda crisi che non si era mai visto negli ultimi decenni. Lo sviluppo però non dipende solo da grandi manovre, ma anche da aspetti di più modesta portata che sono ugualmente importanti. Facciamo due esempi nel settore delle costruzioni. È noto che dal prossimo 1° luglio 2013 la Direttiva prodotti da costruzione andrà in pensione per l’entrata in vigore a pieno titolo del nuovo Regolamento prodotti da costruzione 305/2011. Esso prevede che, dopo quella data, pur rimanendo valide le certificazioni già rilasciate, per l’emissione di certificazioni relative a nuovi prodotti o a nuove norme è necessario che l’organismo sia notificato a fronte del nuovo Regolamento. La strada quasi obbligata per ottenere la nuova notifica passa dall’accreditamento da parte dell’Ente unico nazionale di accreditamento, in Italia Accredia. È pertanto necessario che i ministeri competenti e Accredia definiscano insieme lo schema di accreditamento, che gli organismi procedano nelle relative richieste e che Accredia svolga le verifiche stabilite e deliberi gli accreditamenti. Conoscendo le tempistiche per svolgere tutte queste attività, si nutrono forti dubbi che si riescano ad avere organismi notificati disponibili sul mercato alla data del 1° luglio se non si dovesse partire subito, entro la fine del corrente mese di settembre. Non avere organismi italiani per emettere i certificati necessari a marcare Ce i prodotti da immettere sul mercato sarebbe per il mondo industriale una vera sciagura. Il secondo esempio fa riferimento all’aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni. Il processo di revisione è in corso ormai da alcuni anni e anche in questo caso non si riesce a stimarne la conclusione per arrivare alla tanto attesa pubblicazione. Anche questo è uno strumento tecnico il cui aggiornamento può avere ricadute sensibili nel mondo della produzione. Si dovrebbero quindi, a nostro avviso, concentrare gli sforzi di tutti gli attori interessati, in primis associazioni datoriali e pubbliche amministrazioni, perché gli strumenti operativi abbiano un tempo di gestazione ragionevole e in linea con le necessità del mercato. Lo sviluppo passa anche da questi fattori e dobbiamo esserne coscienti. 2 La home page di icmq.org si rinnova 2 Nuovo accreditamento per ICMQ 3 Migliorare l’efficienza con la PEC 4 Coperture di calcestruzzo: linee guida per calcolare le caratteristiche energetiche 5 Marcatura Ce degli elementi per solai in laterocemento 7 Osservatorio sul calcestruzzo e il calcestruzzo armato: avanti tutta 7 ICMQ partecipa ai gruppi di lavoro sugli acquisti verdi 8 Intervista a Marco Perazzi, segretario generale di Acai 10 La Dichiarazione ambientale di prodotto 12 Sistema Edificio alla conferenza Seb’12 di Stoccolma 14 Nuovo schema ARCA per sopraelevazioni ed ampliamenti in legno 15 Sostenibilità degli edifici residenziali: Gbc Home 16 Certificazione Itaca: il caso di una scuola materna 18 La certificazione degli installatori di impianti frigoriferi 18 Fotovoltaico: a novembre un corso ICMQ - Ises Italia 19 Edilmap: qualificare i “green jobs” 20 ICMQ India 21 Le nuove certificazioni ICMQ 24 Formazione Anno XVII - settembre 2012 Istituto di Certificazione e Marchio di Qualità per Prodotti e Servizi per le costruzioni ICMQ NOTIZIE 67

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Fra gli articoli pubblicati segnaliamo: • Coperture di calcestruzzo: linee guida per calcolare le caratteristiche energetiche • Intervista a Marco Perazzi, segretario generale di Acai • Sistema Edificio alla conferenza Seb’12 di Stoccolma • Certificazione Itaca: il caso di una scuola materna • Formazione

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Lo sviluppo dipende anche da ...

Si parla da qualche tempo di “Decreto sviluppo” con l’obiettivo dirilanciare l’economia e la crescita della produzione industriale. Le aspettative sono molte, anche perché generate da un clima di profondacrisi che non si era mai visto negli ultimi decenni. Lo sviluppo però nondipende solo da grandi manovre, ma anche da aspetti di più modestaportata che sono ugualmente importanti. Facciamo due esempi nelsettore delle costruzioni.È noto che dal prossimo 1° luglio 2013 la Direttiva prodotti dacostruzione andrà in pensione per l’entrata in vigore a pieno titolo delnuovo Regolamento prodotti da costruzione 305/2011. Esso prevede che,dopo quella data, pur rimanendo valide le certificazioni già rilasciate,per l’emissione di certificazioni relative a nuovi prodotti o a nuove normeè necessario che l’organismo sia notificato a fronte del nuovoRegolamento. La strada quasi obbligata per ottenere la nuova notificapassa dall’accreditamento da parte dell’Ente unico nazionale diaccreditamento, in Italia Accredia. È pertanto necessario che i ministericompetenti e Accredia definiscano insieme lo schema di accreditamento,che gli organismi procedano nelle relative richieste e che Accredia svolgale verifiche stabilite e deliberi gli accreditamenti. Conoscendo letempistiche per svolgere tutte queste attività, si nutrono forti dubbi che siriescano ad avere organismi notificati disponibili sul mercato alla datadel 1° luglio se non si dovesse partire subito, entro la fine del correntemese di settembre. Non avere organismi italiani per emettere i certificatinecessari a marcare Ce i prodotti da immettere sul mercato sarebbe per il mondo industriale una vera sciagura.Il secondo esempio fa riferimento all’aggiornamento delle Normetecniche per le costruzioni. Il processo di revisione è in corso ormai daalcuni anni e anche in questo caso non si riesce a stimarne la conclusioneper arrivare alla tanto attesa pubblicazione. Anche questo è unostrumento tecnico il cui aggiornamento può avere ricadute sensibili nelmondo della produzione.Si dovrebbero quindi, a nostro avviso, concentrare gli sforzi di tutti gliattori interessati, in primis associazioni datoriali e pubblicheamministrazioni, perché gli strumenti operativi abbiano un tempo di gestazione ragionevole e in linea con le necessità del mercato.Lo sviluppo passa anche da questi fattori e dobbiamo esserne coscienti.

2 La home page di icmq.org si rinnova

2 Nuovo accreditamento per ICMQ

3 Migliorare l’efficienza con la PEC

4 Coperture di calcestruzzo: linee guida per calcolare le caratteristiche energetiche

5 Marcatura Ce degli elementi per solai in laterocemento

7 Osservatorio sul calcestruzzo e il calcestruzzo armato: avanti tutta

7 ICMQ partecipa ai gruppi di lavoro sugli acquisti verdi

8 Intervista a Marco Perazzi, segretario generale di Acai

10 La Dichiarazione ambientale di prodotto

12 Sistema Edificio alla conferenza Seb’12 di Stoccolma

14 Nuovo schema ARCA per sopraelevazioni ed ampliamenti in legno

15 Sostenibilità degli edifici residenziali: Gbc Home

16 Certificazione Itaca: il caso di una scuola materna

18 La certificazione degli installatori di impianti frigoriferi

18 Fotovoltaico: a novembre un corsoICMQ - Ises Italia

19 Edilmap: qualificare i “green jobs”

20 ICMQ India

21 Le nuove certificazioni ICMQ

24 Formazione

Anno XVII - settembre 2012

Istituto di Certificazionee Marchio di Qualitàper Prodotti e Serviziper le costruzioni

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La home page di icmq.org si rinnova

Come ogni anno, il sito ICMQ è stato rivisitatocon l’obiettivo di aggiungere nuove funzionalità edi rendere sempre più “friendly” e flessibile lanavigazione fra i numerosi servizi offertidall’organismo di certificazione.Quest’anno l’attenzione si è focalizzata sullahome page, che è stata completamenteriorganizzata per consentire di cogliere in pochisecondi, senza bisogno di ricerche nel menu enelle pagine interne, tutto quanto c’è di nuovo nelmondo ICMQ e della certificazione per l’edilizia:le notizie più recenti, i corsi a calendario nei

prossimi mesi, l’ultimo numero pubblicato diICMQ Notizie – sfogliabile proprio come se fosseuna rivista su carta -, alcuni servizi ICMQ messiin evidenza perché nuovi o perché di particolareinteresse rispetto all’evoluzione della normativao alle tendenze del settore delle costruzioni.È stata inoltre aggiunta la funzione di ricerca perparole - un ulteriore aiuto alla navigazione in unsito dove comunque è facile trovare quello che sicerca, perché basato su una struttura semplice erazionale nonostante la ricchezza dei contenuti –e sono stati maggiormente evidenziati i “bottoni”attraverso cui si accede a uno dei servizi piùqualificati del sito: la banca dati ICMQ delleaziende, dei prodotti e del personale certificati,con possibilità di effettuare ricerche, di

controllare lo statodelle certificazioni e di visualizzare icertificati attivi.La nuova home page è pienamentevisualizzabile anchecon Ipad, essendostate eliminate leprecedenti animazioniin Flash.Infine, il sito è statoarricchito con ladescrizione di unaserie di nuovi servizinel campo dellasostenibilità, fra cui ladiagnosi energetica,l’audit energetico e la certificazionedegli edifici in legnosecondo lo schemaARCA.

Maria CristinaVenanzi

NUOVO ACCREDITAMENTO PER ICMQ

Con la delibera del comitato settoriale diaccreditamento di Accredia del 04/07/2012ICMQ ha completato, risultando tra i primiorganismi accreditati, il processo di transizione

alla nuova edizione della norma Uni Cei EnIso/Iec 17021 ed. 2011 che definisce i requisitiper gli organismi che forniscono certificazionedi sistemi di gestione.

Roberto Grampa

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Migliorare l’efficienza con la PEC

La posta elettronica certificata (PEC) è unostrumento, in uso attualmente solo in Italia, cheattribuisce ad un messaggio di posta elettronicalo stesso valore legale di una raccomandata conavviso di ricevimento, a condizione che sia ilmittente che il destinatario utilizzino un indirizzodi posta elettronica certificata.L’utilizzo della PEC garantisce al mittente la trasmissione e la consegna del messaggio, in quanto rilascia una ricevuta per l’accettazioneed una per la consegna, riportando preciseindicazioni temporali. Essa pertanto garantisce,in caso di contenzioso, l’opponibilità a terzi delmessaggio.La posta elettronica certificata presenta indubbivantaggi in termini di:

• efficienza, perché riducenotevolmente i tempi dicreazione, postalizzazione e consegna richiesti da unaraccomandata tradizionale; • risparmio economico,considerando il trascurabilecosto di gestione di una casellaPEC (a partire da 5 € l’anno);• reperibilità del messaggio, inquanto oltre alla ricevuta diinvio e ricezione vieneconservata anche la copia del

messaggio, con la possibilità di risalire in modoinequivocabile alla data e all’ora ditrasmissione;• semplicità, perché il servizio PEC si usacome una normale posta elettronica;• sicurezza, in quanto le comunicazioni sonocrittografate e firmate digitalmente;• consultazione della casella anche all’esternodell’ufficio/abitazione.

Ottenere un indirizzo PEC è molto semplice e nella maggior parte dei casi economico. Esistono molti fornitori di indirizzi PEC,riportati sul sito dell’Ente nazionale per ladigitalizzazione della pubblica amministrazione(http://www.digitpa.gov.it/pec_elenco_gestori).È possibile scegliere se acquistare una casellaPEC singola o registrare un dominiopersonalizzato; è sufficiente quindi scegliere il nome della casella (il fornitore ne verificherà la disponibilità), compilare e firmare il modulo

di riconoscimento che il fornitoremette a disposizione e attenderel’attivazione della casella scelta,comunicata tramite mail.ICMQ ha adottato la PEC comeprincipale strumento per l’invio dicomunicazioni che in precedenzavenivano spedite tramiteraccomandata cartacea, conconseguente sensibile incrementodell’efficienza e ottimizzazionedelle risorse.

Andrea Besozzi

ICMQ ECO: I PRODOTTI CERTIFICABILI

Il marchio di sostenibilità ICMQ ECO ha dueanni di vita e sono oggi molte le tipologie diprodotto per le quali è attivo lo schemavolontario di certificazione delle caratteristichedi sostenibilità:

• acciaio per cemento armato,• aggregati riciclati,• calcestruzzo,• elementi in laterizio,• fibrorinforzati,

• intonaci,• isolanti,• malte,• masselli e lastre per pavimentazione,• massetti cementizi e a base di solfato dicalcio,• materie plastiche di riciclo,• pannelli prefabbricati.

Per maggiori informazioni su questo schema,e in generale sui servizi di ICMQ per lasostenibilità, vi invitiamo a contattare i tecniciICMQ.

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UN CORSO PER SAPERNE DI PIÙ

ICMQ organizza, il prossimo 26 novembre, un corso sul calcolo delle caratteristicheenergetiche delle coperture di calcestruzzo. Il corso presenta i principi del calcolo dellatrasmittanza media di una copertura medianteil metodo delle trasmittanze composte e

illustra, attraverso esempi e simulazioni, comeapplicare la norma Uni En Iso 10211:2008 perla determinazione della trasmittanza termicadei principali elementi che compongono unacopertura e per la stima conservativa dei pontitermici associati ai punti di giunzione fra i varielementi.Per informazioni: [email protected]

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Coperture di calcestruzzo:linee guida per calcolare lecaratteristiche energeticheLa copertura di un edificio prefabbricato rivesteun ruolo critico nella determinazione delfabbisogno termico ai fini del calcolo delledispersioni termiche dell’involucro. La complessità degli elementi che la compongonoe il peso che possono assumere i ponti termici nonpermette, di norma, l’applicazione del metodosemplificato descritto nella norma Uni En Iso6946, ma è necessario ricorrere alla simulazionenumerica.Le “Linee guida per il calcolo della trasmittanzatermica delle coperture in calcestruzzo di edificiprefabbricati”, redatte da ICMQ e Assobeton,forniscono un supporto al produttore per potercalcolare, e quindi certificare, le caratteristicheenergetiche delle coperture. Contengono infattialcuni esempi di calcolo corredati da esaustivichiarimenti e descrivono una procedura per ilcalcolo della trasmittanza termica della coperturain cui gli effetti dei ponti termici vengono valutatiattraverso l’utilizzo di modelli numerici.La procedura di calcolo può essere cosìschematizzata:

1. calcolo della trasmittanza termica dei diversielementi che costituiscono la copertura;2. individuazione dei ponti termici lineari e deirelativi modelli numerici, e calcolo delletrasmittanze termiche lineiche associate;3. individuazione dei ponti termici puntuali e dei relativi modelli numerici, e calcolo delletrasmittanze termiche puntuali associate;4. calcolo della trasmittanza termica dellacopertura;5. calcolo delle eventuali correzioni ai sensidella norma Uni En Iso 6946;6. calcolo della trasmittanza termica totale.

Ricordiamo, infine, le fasi della certificazione dellecaratteristiche energetiche delle coperture. In breve, ICMQ:

1. esamina la relazione di calcolo dellatrasmittanza termica delle coperture nelrispetto delle normative vigenti effettuando

valutazioni di congruità e di correttezza dei datidichiarati dal produttore; 2. effettua una visita di valutazione presso ogniunità produttiva dell’azienda richiedente ove siproducano i componenti delle coperture oggettodi certificazione. La verifica ha lo scopo diaccertare che l’azienda sia in possesso di uncontrollo di produzione dei componenti cherispetti le prescrizioni e le indicazioni contenutenella relazione di calcolo. Inoltre nel corso dellavisita viene verificato che l’azienda attui talecontrollo di produzione e che lo stesso siadefinito nel manuale e nelle procedure aziendali,con specifico riferimento ai componenti dellecoperture oggetto di certificazione e dellerelative caratteristiche energetiche.

Ugo Pannuti

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Marcatura Ce degli elementiper solai in laterocementoNel nostro Paese le più comuni tipologie di solaiin laterocemento sono il risultato di una naturaleevoluzione tecnologica, conseguente sia a nuovepossibilità produttive (miglioramento degliimpianti, nuovi processi, ecc.), sia alla necessitàdi semplificare la lavorazione in cantiere (posa inopera, getto e disarmo) e sia, infine, ad esigenzedi contenimento dei costi. In particolare sipossono classificare quattro tipologie di solaioin laterocemento:

1 solai a travetti prefabbricati in cementoarmato normale (c.a.n.) o in cemento armatoprecompresso (c.a.p.) (Figura 1),2 solai a lastre prefabbricate in cementoarmato normale (c.a.n.) o in cemento armatoprecompresso (c.a.p.) (Figura 2),3 solai a pannelli prefabbricati (Figura 2), 4 solai gettati in opera (Figura 3).

In ognuna di queste tipologie si distingue sempreuna componente resistente, costituita dalcemento armato, e una componente dialleggerimento, costituita dal laterizio, che puòcontribuire anche alle resistenze del manufatto.

Figura 1 - tipologia 1 dei solai in laterocemento

Figura 2 - tipologie 2 e 3 dei solai in laterocemento

L’evoluzione normativaIn passato due specifiche normative nazionali sisono occupate essenzialmente di blocchi dilaterizio e di solai con blocchi di laterizio. La Uni 9730 “Elementi in laterizio per solai”propone un’appropriata terminologia per iblocchi di laterizio da solaio, la loroclassificazione, i limiti di accettazione di unalunga serie di requisiti e i metodi di prova per laloro determinazione. Questa norma è di caratterevolontario ma diventa cogente ogni qualvoltavenga inserita in un capitolato di appalto, in unalegge o decreto dello Stato, come riferimento perle caratteristiche della qualità del prodotto.Il Dm 9/01/96 “Norme tecniche per l’esecuzionedelle opere in cemento armato normale eprecompresso e per le strutture metalliche” nel capitolo 7 dedica alcuni articoli ai blocchi dasolaio e soprattutto ai blocchi di laterizio,considerando:

• le modalità di classificazione dei solai coni relativi blocchi di alleggerimento,• le caratteristiche geometriche, meccaniche e fisico-chimiche associate ai blocchi,• le modalità esecutive dei solai,• e modalità di verifica.

Attualmente la circolare n. 617/2009, contenenteistruzioni esplicative al Dm 14/01/2008 “Normetecniche per le costruzioni”, ha ripreso quantoprevisto per i blocchi dal Dm 9/01/96.

La nuova norma Uni En 15037-3Per gli elementi in laterizio da solaio che fannoparte del sistema costruttivo a travettiprefabbricati in c.a. e blocchi, sulla Gazzettaufficiale dell’Unione europea del 24 agosto 2011,in adempimento a quanto previsto dalla Direttivaeuropea 89/106/Ce, è stata pubblicata la normaeuropea armonizzata per la marcatura Ce UniEn 15037-3 “Prodotti prefabbricati dicalcestruzzo - Solai a travetti e blocchi - Blocchiin laterizio”.Dal 1° dicembre 2011 è possibile marcare Ce,in modo volontario, i prodotti che ricadono nelcampo di applicazione di questa norma, mentrel’obbligo di marcatura interverrà dal 1° dicembre2012. A partire da quella data, in sostanza, iblocchi in laterizio da solaio rientrano nei prodottirichiamati dal punto 11.1 lettera A) del Dm14/01/2008, per i quali l’impiego è possibilesoltanto se in possesso della marcatura Ce.La Uni En 15037-3 è la terza parte del piùgenerale corpo di norme che tratta i “Prodottiprefabbricati di calcestruzzo - Solai a travetti e blocchi” e di cui esistono cinque parti: travetti,blocchi di calcestruzzo, blocchi di laterizio (parte3), blocchi di polistirene e blocchi di genericomateriale a bassa densità.La sua valenza, quindi, è strettamente correlataFigura 3 - tipologia 4 dei solai in laterocemento

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all’impiego dei blocchi di laterizio in unione con i travetti prefabbricati, per i quali è stata giàemanata, ed è in vigore, la prima parte dellaserie: la Uni En 15037-1 “Prodotti prefabbricatidi calcestruzzo - Solai a travetti e blocchi - Parte1: Travetti”.Quest’ultima (Parte 1), poi, assume particolareimportanza in quanto è necessario fareriferimento ad essa ed ai suoi allegati per tutto

quello che riguarda gliesempi di tipologie di solai e relativi dettagli tecnico-costruttivi.La Uni En 15037-3 seguelo schema classico di normesimili che, dopo averdescritto le caratteristiche

formali dei prodotti di riferimento (blocchi),definisce:

• i requisiti richiesti per il loro impiego,fornendo una classificazione in base adeterminate caratteristiche; • le modalità di prova per la loro qualificazionee controllo in produzione;• le procedure di valutazione/attestazione dellaconformità e di presentazione delladocumentazione necessaria per l’accettazionedel materiale nei cantieri di impiego.

Gli elementi per solai ancora senza obbligo di marcaturaAllo stato attuale dunque vanno marcati Cesolamente i blocchi per solai realizzati perl’impiego in unione con i travetti prefabbricati inc.a. con o senza fondello in laterizio. Per tutti glialtri sistemi di solaio in laterocemento - solaigettati in opera e solai a pannelli - i relativiblocchi di alleggerimento (ad uso strutturale) inlaterizio, non rientrano nei campi di applicazionedelle norme della serie Uni En 15037, e ricadonoquindi nella condizione descritta all’articolo 11.1.lett. B) del Dm 14/01/2008, in quanto nondisponibile una norma armonizzata.Per questi prodotti il progettista, al fine diassicurarsi della loro conformità, può avvalersi

delle indicazioni del punto C.4.1.9 della circolaren. 617/2009 che, praticamente, coincide conquanto a suo tempo previsto nel cap. 7 del Dm9/01/96 nella parte riferita ai blocchi di laterizioper solaio e alle loro caratteristiche.Tali prescrizioni costituiscono, sicuramente, unriferimento “certo” e di “comprovata esperienza”sia per i blocchi da solaio a pannelli inlaterocemento (collaboranti e non collaboranti,secondo quanto previsto al paragrafo 4.1.9.2. delDm 14/01/2008), sia per i blocchi da solaio “in opera”, in attesa che entri in vigore laspecifica norma armonizzata europea che neregolamenterà la marcatura Ce.È attualmente in forma di bozza, ancora in fasedi perfezionamento, la En 13747-2 “Precastconcrete products - Floor plates for floorsystems”, che si riferisce ai pannelli prefabbricatiper solaio; un’ulteriore norma riguarderà iblocchi in laterizio con alette per i pannelli dasolaio e per i tradizionali solai gettati in opera.

Documenti di accompagnamentoIl direttore dei lavori è tenuto a rifiutare leeventuali forniture non conformi a quantorichiesto e non corredate delle documentazionipreviste. Come precisato, anche per i blocchiinterposti in laterizio per solai a travetti saràsufficiente applicare la norma Uni En 15037-3per accertare il possesso della marcatura Cesecondo i criteri di verifica regolamentati dallanorma stessa.Al momento, in attesa della prossima entratain vigore della norma europea armonizzata,la fornitura dei blocchi sarà accompagnata dacertificazione costituita dalla dichiarazione delcontrollo di produzione e dalla specificadocumentazione che attesti la rispondenza dellecaratteristiche dei prodotti a quanto previstodai punti C4.1.9.1.1, C4.1.9.1.2 e C4.1.9.1.3 dellacircolare esplicativa del Dm 14/01/2008, n. 617/2009.

Igor MenicattiAlfonsina Di Fusco *

* Andil - Associazione nazionale degli industriali dei laterizi

PER SAPERNE DI PIÙ

Per maggiori informazioni, è possibilescaricare dalla “Gazzetta dei Solai”(www.solaioinlaterizio.it) i seguenti articoli:- la marcatura Ce per i travetti prefabbricati (n. 68, luglio 2010);- il controllo dei blocchi da solaio (n. 80, ottobre 2011);

- il controllo dei travetti prefabbricati per solaiin laterocemento (n. 81, novembre 2011);- la nuova norma europea sui blocchi inlaterizio da solaio: parte I (n. 82, gennaio 2012);- la nuova norma europea sui blocchi inlaterizio da solaio: parte II (n. 83, febrraio 2012);- la nuova guida ICMQ-Andil per la marcaturaCe dei solai in laterizio (n. 85, aprile 2012).

“Per i prodotti che ricadononel campo di applicazionedella En 15037-3 l’obbligo di marcatura interverràdal 1° dicembre 2012”

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Osservatorio sul calcestruzzoe il calcestruzzo armato:avanti tuttaSi è tenuta il 7 giugno unariunione dell’Osservatorio sulcalcestruzzo e il calcestruzzoarmato (istituito nel luglio 2011 dal Consigliosuperiore dei lavori pubblici) durante la qualesono stati forniti aggiornamenti in merito allarevisione delle Linee guida sul calcestruzzo, allaredazione della circolare per gli organismi dicertificazione, ai progetti Sicurnet (progettiinterministeriali di messa in rete e formazioneper la vigilanza sul mercato e la sicurezza dellecostruzioni) e all’attività di vigilanza sull’operatodi laboratori e organismi di certificazione. La volontà di mettere in atto i buoni propositidell’Osservatorio è stata confermata: il Consigliosuperiore ha infatti avviato alcune iniziative di vigilanza che potrebbero fornire lo spunto perl’elaborazione di un piano di controlli a regime.È stato inoltre presentato il nuovo sito(www.osservatorioca.it) che ha il duplice obiettivodi diffusione delle informazioni relativeall’Osservatorio e di strumento per la promozionedei controlli da parte delle istituzioni. Per quest’ultimo scopo è stato, ad esempio,inserito un modulo per l’invio di segnalazioni inmerito alla mancata applicazione delle norme, le quali saranno valutate dal Consiglio superioredei lavori pubblici con il supporto della Segreteriatecnica e con l’eventuale coinvolgimento delGruppo di coordinamento dell’Osservatorio. Un altro strumento molto importante ai fini delcontrollo dell’applicazione delle norme è ildatabase, attualmente in fase di progettazione,

che conterrà tutte le informazioni utili alraggiungimento degli obiettivi dell’Osservatoriofra le quali quelle relative alle certificazioni Fpcdel calcestruzzo. In attesa che venga realizzato il database vero e proprio, verranno coinvolti gliistituti di certificazione per inserire nel sitodell’Osservatorio i link ai rispettivi siti interneted in particolare alla pagina web contenentel’elenco dei certificati, al fine di facilitareeventuali ricerche da parte degli operatori delsettore.Sono stati costituiti diversi gruppi di lavoro, le cui prime attività sono le seguenti:

1. GdL Certificazioni – supporto al Consigliosuperiore nella redazione della Circolarecontenente le “Istruzioni operative agliorganismi di certificazione del controllo delprocesso di fabbrica del calcestruzzo prodottocon processo industrializzato, ai sensi delparagrafo 11.2.8. delle Norme tecniche per lecostruzioni di cui al Dm 14.01.2008”;2. GdL Database – progettazionedell’architettura generale del database e piùnel dettaglio della sezione relativa ai certificatiFpc. Si dovranno definire le informazioni darendere pubbliche, le modalità di accesso a taliinformazioni da parte degli utenti e le modalitàdi raccolta ed inserimento dei dati; 3. GdL Normativa - revisione delle “Lineeguida per la messa in opera del calcestruzzostrutturale e per la valutazione dellecaratteristiche meccaniche del calcestruzzoindurito mediante prove non distruttive”.

ICMQ partecipa all’Osservatorio attraverso il proprio direttore in rappresentanza diConforma, l’associazione degli organismi dicertificazione, ispezione, prove e taratura.

Lorenzo Orsenigo

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ICMQ partecipa ai gruppi di lavoro sugli acquisti verdi

Nell’ambito degli acquisti verdidella pubblica amministrazione, i documenti “Criteri ambientaliminimi” (Cam), adottati condecreto ministeriale, riportanoindicazioni generali volte adindirizzare l’ente verso unarazionalizzazione dei consumi edegli acquisti e fornisconoconsiderazioni ambientalicollegate alle diverse fasi delleprocedure di gara volte aqualificare ambientalmente sia

le forniture sia gli affidamenti lungo l’intero ciclodi vita del servizio/prodotto. Il 21 settembrescorso, presso il ministero dell’Ambiente, la

Direzione generale per le valutazioniambientali - Divisione V- Certificazione

ambientale, prodotti chimici e acquistipubblici verdi ha organizzato unseminario sul tema dell’ediliziasostenibile, preliminare allacostituzione di gruppi di lavoro per ladefinizione dei Cam del settore edile.ICMQ è stato invitato a prender parteall’incontro e a partecipare ai gruppi dilavoro, in quanto ritenuto soggettoautorevole nel settore delle costruzionie della certificazione.

Silvia Rusconi

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Intervista a Marco Perazzi,segretario generale di Acai

Nel numero scorso di ICMQ Notizie,l’articolo “L’acciaio nei cantieri oggi. È tutto in regola?” affrontava il temadi come la filiera dell’acciaio harisposto alle prescrizioni dettate dalleNuove norme tecniche per lecostruzioni, diventate cogenti nel luglio2009, e di come si prepara allascadenza del luglio 2014, quandodiverrà obbligatoria la marcatura Cedelle strutture in acciaio e in alluminio.In questo numero interviene suglistessi temi il segretario generaledell’Associazione costruttori acciaioitaliani.

Come in altri settori delle costruzioni anche nelcomparto delle carpenterie metalliche siregistrano casi di ritardo nell’applicazione delleregolamentazioni. Quali iniziative ha messo inatto Acai per limitare questo fenomeno che nonagevola le numerose aziende virtuose?Sulla corretta interpretazione delle normativetecniche e sulla loro completa applicazione vi èancora parecchio da fare. Deve perciò esservidiffusa consapevolezza, trasversalmente a tutti

i settori, che l’attività diformazione edaggiornamento deverimanere una priorità per leassociazioni di categoria.Ciò, tuttavia, non devedestare infondati allarmismi.

Occorre in primo luogo sottolineare che buonaparte del settore industriale – intendo riferirmialle aziende leader – era già adeguatamenteattrezzato e preparato ad operare secondo leprescrizioni del Dm 14/01/2008 alla data della suaentrata in vigore. Sono esistite, casomai,interpretazioni discordanti di alcune parti dellenorme, riguardanti prevalentemente aspettiamministrativi e burocratici.È pur vero poi che esiste anche una relativamenteampia fascia del mondo produttivo e professionaledove alle maglie dei meccanismi di controllo, nonovunque efficaci e sufficientemente strette,sfuggono situazioni di inottemperanza alle regole.Tali considerazioni sono da farsi per il settoredelle costruzioni nel suo complesso, senzadistinguo merceologici o di filiera.Per ciò che riguarda uno dei comparti merceologicirappresentati in Acai, ovvero quello delle carpenteriemetalliche, non si può dunque fare eccezione.L’associazione ha d’altra parte spinto sin dal 2008,e per tutto il periodo di coesistenza intercorso fino

al 1° luglio 2009, sul recepimento nelle aziende deicontenuti del Testo unico per le costruzioni e sull’espletamento “preventivo” di alcune delleprocedure previste tra cui, ad esempio, il deposito

della dichiarazione di attivitàpresso il Servizio tecnico centrale.Proprio quest’ultimo è una diquelle formalità su cui troppe,diverse ed errate interpretazionisono state date durante i tre annidecorsi dall’entrata in vigore dellenorme tecniche. L’occasione diquesta intervista è utile perchiarire che nessuna perplessitàdeve sorgere circa il significatoche ha l’attestato di avvenutadichiarazione di attività.Quest’ultimo, infatti, non deveessere inteso in alcun modo quale

una certificazione; esso attesta esclusivamentel’iter burocratico espletato dall’azienda ma nonpresuppone alcun intervento di controllo agaranzia delle lavorazioni e dell’osservanza dellenorme da parte del centro di trasformazione.A scanso di ulteriori possibili equivoci, è beneinoltre chiarire che gli unici adempimenti ad oggiobbligatori per le carpenterie, relativamente alprocesso di trasformazione in stabilimento, sono il certificato del sistema di gestione della qualitàdella produzione - in coerenza alle norme Uni EnIso 9001:2000 - e quello del processo difabbricazione mediante saldatura, secondo lanorma Uni En Iso 3834:2006, nessuno dei quali si configura comunque come un Fpc (secondodirettiva prodotti, ai fini della marcatura Ce).Per chiarire questi ed ovviamente molti altriaspetti, Acai ha attivato numerose iniziative diaggiornamento e formazione. Con gli stessi scopisono anche state prodotte linee guida diapplicazione delle norme tecniche, nazionali e comunitarie, per il settore di nostra competenza;linee guida per le quali è già in elaborazione unnuovo aggiornamento che integrerà la prossimarevisione delle norme tecniche nazionali con gliEurocodici e la En 1090.

Le aziende del settore come stanno affrontando latransizione dal regime nazionale (Dm14/01/2008) a quello europeo (marcatura Ce)?A questo proposito vanno condotte due distinteriflessioni: una in merito alla parte seconda dellaEn 1090, che riguarda i requisiti per l’esecuzionedelle strutture di acciaio; una seconda per ciò cheattiene la parte prima della norma, inerente i requisiti per la valutazione di conformità dellecaratteristiche prestazionali dei componentistrutturali di acciaio e di alluminio, nonché dei kit,immessi sul mercato come prodotti dacostruzione.

“L’attestato di avvenutadichiarazione di attività nondeve essere inteso in alcunmodo quale una certificazione”

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Sul primo argomento ci tengo a ribadire che perquelle aziende già in linea con le nostre normetecniche, e che quindi applicano tutte leprescrizioni già esistenti e cogenti nella disciplinanazionale, non vi sono particolari novità tecniche,in virtù di una regolamentazione nazionale giàsufficientemente severa. Le aziende che operanocoerentemente al Dm 14/01/2008 non hannoregistrato, o non registreranno, nelle procedure di certificazione secondo En 1090 alcunadiscontinuità per ciò che attiene gli aspetti tecnicidell’attività d’officina.La seconda riflessione va invece fatta, come detto,in merito alle implicazioni documentali e legali che la parte armonizzata della norma europea(ovvero la prima) prevede per l’apposizione dellamarcatura Ce (sotto la responsabilità delfabbricante). A questo riguardo individuo duesfide principali, per affrontare le quali la nostraassociazione si sta già attrezzando per portare almercato un contributo di chiarezza.La prima è sensibilizzare tutta la filiera sulla novitàche comporta la marcatura Ce di una fornitura dicomponenti strutturali, in acciaio ed alluminio; oltrealle officine di produzione di carpenteria metallicain senso stretto, difatti, la norma si applica anche,mutatis mutandis, a tutti quegli operatori coinvoltinella catena produttiva e distributiva cheintervengono con lavorazioni in grado di alterare le caratteristiche del materiale base.

La seconda consiste invecenel rendere edotti gliutilizzatori finali sulsignificato della marcaturaCe che accompagnerà leforniture: è bene evidenziareda subito infatti quella che èla peculiarità della En 1090

che, ancorché norma di prodotto, èprincipalmente focalizzata sul processo difabbricazione e realizzazione del prodotto stesso.Una fornitura marcata Ce secondo la En 1090dovrà pertanto intendersi nel senso di unagaranzia di conformità ai requisiti essenzialiapplicabili in virtù di un processo di fabbricazionee di un suo sistema di gestione certificati (Fpc)secondo quanto previsto dalla norma.Dovranno inoltre essere spiegati correttamente i vari schemi di certificato previsti dalla En 1090,che contemplano anche la conformità di unafornitura ai dettagli di progetto (disegni, specificheper materiali etc.) indicati e predisposti da unprogettista. È lecito attendersi che, nella prossimarevisione delle norme tecniche nazionali cherecepiranno la norma in questione, il riferimentoutile per l’applicazione e la valutazione correttadelle marcature Ce venga individuato nella guida‘L’ agli Eurocodici, così come già è stato fatto per i prefabbricati in calcestruzzo armato.

Molte aziende di carpenteria hanno comunqueiniziato il loro allineamento alla norma En 1090,per quanto ancora in fase di applicazionevolontaria; ciò in virtù del fatto che – come d’altraparte Acai pronosticava sin da prima della data dipubblicazione della norma – sarà il mercato stessoa richiedere (e molto prima del luglio 2014) lamarcatura Ce secondo la En 1090 come requisitodi “capitolato” per una commessa o fornitura.

Quali difficoltà potrebbero sorgere per ilproduttore nel passaggio dal sistema di gestionedella qualità della produzione certificato da unorganismo di terza parte indipendente (Dm 14/01/2008) alla certificazione del Fpc(Factory Production Control), così come richiestodalla marcatura Ce?Per chi ha già correttamente implementato unsistema di gestione della qualità della produzione,calibrandolo sulla propria specifica attività, ilpassaggio ad un Fpc si configura prevalentementecome una novità sotto il piano formale. Per esserechiari: la norma Uni En Iso 9001:2000 non è cheuna guida alla definizione dei requisiti per larealizzazione, in un’organizzazione, di un sistemadi gestione della qualità in grado di condurre egovernare i processi al fine di migliorarnel’efficacia e l’efficienza, ottenendo edincrementando la soddisfazione del cliente. Il suoapproccio è pertanto di tipo generale ed infatti ciòche oggi chiede il Dm 14/01/2008, nel prescrivereai centri di trasformazione l’obbligo di un sistemadi gestione e controllo coerente alla Iso 9000, èuna trasposizione di questa filosofia aziendale allatipologia di processo produttivo specifico.Ne consegue che, in quei casi dove la certificazioneIso 9000 riflette un approccio aziendale alcontrollo e miglioramento continuo dei processi difabbricazione effettivamente utilizzati ai fini dellarealizzazione del proprio prodotto, per il centro ditrasformazione non vi saranno significativicambiamenti, eccetto che per quelli procedurali eformali (come ad esempio l’obbligo di effettuareprove di tipo iniziali). L’Fpc, in accordo col sistemadi attestazione 2+ come richiesto dalla marcaturaCe, consiste difatti nel tradurre lo spirito della Iso9000 in un sistema di gestione e controllo dellaproduzione calato sulle specificità delle lavorazioniin questione, ovvero, nel caso della norma En1090, di quelle per l’esecuzione delle strutture diacciaio e di alluminio.La novità avrà connotati invece più sostanziali perchi diversamente ha fino ad oggi limitatol’applicazione della Iso 9000 alle linee guidagenerali che sovrintendono solo alla gestioneorganizzativa e non può che rappresentare, in questi casi, un’opportunità da cogliere per un upgrade nel proprio sistema di gestione e controllo del processo di fabbrica.

“La En 1090, ancorché normadi prodotto, è principalmentefocalizzata sul processo difabbricazione e realizzazionedel prodotto stesso”

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La Dichiarazioneambientale di prodotto

Il mondo della produzione di materiali dacostruzione denuncia l’esigenza sempre piùpressante di chiarezza non solo in merito a metodie criteri di valutazione della qualità ambientale di prodotti e manufatti ma anche in merito alleprocedure nazionali per la certificazione deirequisiti di sostenibilità e di rilascio delle etichetteambientali. In Europa, le nazioni leader sui temi dellasostenibilità (Germania, Francia, Inghilterra,Olanda) hanno da tempo promosso, su istanzadelle associazioni di produttori e di concerto con i ministeri e gli enti di formazione, azioni nazionalivolte ad individuare i soggetti, le procedure e lenorme nazionali per la certificazione di prodotto. Tutte queste iniziative hanno riconosciuto nellaEtichetta ambientale di tipo III o Epd,individuata dalla Iso 14020 e definita dalla Iso14025, lo strumento univoco e più efficace per la comunicazione e la diffusione di informazioniambientali certificate riguardo alla sostenibilitàdei prodotti.L’Epd fornisce dati quantitativi sul profiloambientale di un prodotto, calcolati secondo le procedure di Lca (Life Cycle Assessment) ed espressi tramite indicatori di impatto. Tali etichette non sottendono ad una scala di valutazione della prestazione (come ad esempiole Etichette ambientali di tipo I o Ecolabel) néprevedono il superamento di una soglia minima di accettabilità, ma il rispetto di un formato nellacomunicazione dei dati che faciliti il confronto traprodotti diversi, una volta determinate condizionia contorno univoche e all’interno dello scenariod’uso dell’edificio. Loro peculiarità è la verifica da parte di un organismo indipendente.

Le Regole quadro dello standard En 15804Lo standard En 15804 Sustainability ofconstruction works - Environmental productdeclarations - Core rules for the product categoryof construction products stabilisce le Regolequadro per categorie di prodotti (Pcr) necessariealla elaborazione di Dichiarazioni ambientali di prodotto di tipo III.Una Epd conforme a questo standard fornisceall’utente informazioni ambientali quantificate sulprodotto da costruzione, o sul servizio, elaboratesu una base scientifica armonizzata al fine didisporre di dati primari utili per la valutazionedella prestazione ambientale dell’edificio. La Epd fornisce inoltre informazioni sulleemissioni nell’ambiente interno, nel suolo e in

acqua, prodotte durante l’uso dell’edificio, chepossano risultare potenzialmente nocive per lasalute umana. Le Pcr quadro, da redigersi per ciascun prodottoo per tipologie omogenee di prodotti:

• individuano i parametri che debbono essereobbligatoriamente dichiarati dal produttore e stabiliscono le modalità di raccolta dei dati e di inserimento nella Dichiarazione ambientale; • includono le regole basilari per il calcolodell’inventario di analisi o Lci e per lavalutazione dell’impatto ambientale nel ciclo di

vita da riportarsi nella Epd, incluse le specificheper la gestione e il controllo della qualità deidati;• descrivono le fasi del ciclo di vita del prodottoda considerare all’interno di una Epd e qualiprocessi siano inclusi o esclusi da ogni singolafase;• definiscono le regole per la determinazionedegli scenari;• includono le regole per la caratterizzazionedelle informazioni sanitarie e ambientali delprodotto ritenute necessarie e che non sianotrattate all’interno dell’analisi Lca;• definiscono le condizioni di comparabilità traprodotti sulla base delle informazioni contenutenelle Epd.

Lo scopo delle PCR è quindi di assicurare:• dati verificabili e coerenti basati sul metodoLca;• dati tecnici o scenari di impiego verificabili e coerenti, sia utili alla valutazione dellaprestazione ambientale dell’edificio, sia relativialla salute degli occupanti da impiegarsi nellavalutazione della prestazione dell’edificio;• che il confronto tra prodotti sia condottoesclusivamente nel contesto di impiegonell’edificio;• la comunicazione delle informazioniambientali relative a prodotti da costruzione.

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Le fasi della valutazione ambientaleLa En 15804 prevede che la valutazione del profiloambientale di un prodotto sia condotta per fasi:

• la fase di produzione, che include i moduli A1(estrazione delle materie prime e trattamentodelle materie prime seconde), A2 (trasporto allafabbrica), A3 (produzione);• la fase di costruzione, che include i moduli A4(trasporto al cantiere) e A5 (costruzione einstallazione);• la fase di uso, che include i moduli B1 (uso),B2 (manutenzione), B3 (riparazione), B4(sostituzione), B5 (riqualificazione), B6(consumo di energia in uso) e B7 (consumo diacqua in uso),• la fase di fine vita, che include i moduli C1(decostruzione e/o demolizione), C2(conferimento a discarica), C3 (trattamento perriuso, recupero o riciclo) e C4 (smaltimento);• i benefici che esulano dai confini del sistemasono definiti nel modulo D (potenziale di riuso,recupero e/o riciclo).

La norma differenzia tre diverse possibili formedi Epd, sulla base del tipo e della quantità diinformazioni riportate sulla prestazione nel ciclodi vita del prodotto, che riguardano:

• esclusivamente la fase di produzione. Questo tipo di Epd viene definito “dalla culla

al cancello” e copre le solefasi di estrazione eapprovvigionamento dellematerie prime, trasporto,manifattura e processi a questi correlati;• la fase di produzione edalcune fasi successive.Questo tipo viene definito

“dalla culla al cancello con opzioni”;• l’intero ciclo di vita valutato in relazione aiconfini del sistema predefiniti. In questo casol’Epd copre la fase di produzione, costruzionee/o installazione nell’edificio, l’uso e la fase difine vita fino al processo di riuso ed è definita“dalla culla alla tomba”.

I parametri di valutazioneL’unità di misura della prestazione ambientale delprodotto è definita “unità funzionale” e quantificale funzioni o prestazioni caratteristiche delprodotto, a cui sono riferiti il flusso di dati (in/out)generato dalla Lca. Nel caso in cui la funzionespecifica del prodotto all’interno del sistemaedificio non sia nota, e nei casi in cui l’Epd noncopra tutte le fasi del ciclo di vita, alla unitàfunzionale si sostituisce la “unità dichiarata”, chepuò essere un elemento (ad esempio un mattone o una finestra), una quantità in peso, una quantità

in lunghezza (ad esempio un metro di tubazione),una superficie (ad esempio un m2 di parete), o un volume (ad esempio un m3 di legno).La valutazione di impatto ambientale è eseguitasulla base dei sette fattori di caratterizzazione:riscaldamento globale, riduzione fascia di ozono,acidificazione suolo e acque, eutrofizzazione,potenziale di formazione fotochimica dell’ozono,esaurimento delle risorse abiotiche e abiotichenon fossili, esaurimento delle risorse abiotiche eabiotiche fossili. A questi si aggiungono parametriquantitativi descrittivi, dal consumo di risorse(materie prime - energia, acqua - rinnovabili e non) alla produzione di rifiuti (pericolosi, nonpericolosi e radioattivi) e al potenziale di riciclo o riuso contenuto nel prodotto (componenti per ilriuso, materiale per il riciclo o per il recuperoenergetico).Questo set di indicatori costituisce il contenutominimo di informazioni obbligatorio per ognitipologia di Dichiarazione ambientale.

Gli organismi di certificazioneUno degli schemi di certificazione più attivi èquello svedese, conosciuto come InternationalEpd System. Tra gli attori che, con diversicompiti, ne fanno parte vi sono anche gliorganismi di certificazione, che svolgono funzionedi verifica e di convalida della Epd per conto delloIec (International Epd Consortium). ICMQ Spa è tra gli organismi di certificazioneaccreditati per la convalida dell’Epd per icementi, per il calcestruzzo e per l’acciaio per ilcemento armato – acciaio saldabile; controlla irequisiti della Epd dei prodotti da costruzioneseguendo le indicazioni della Iso 14025 e svolge la funzione di verifica dell’Epd, eseguita dopo unaudit. A seguito dell’esito positivo della verifica,ICMQ propone la dichiarazione al Comitatotecnico svedese per la registrazione e laconseguente pubblicazione sul sitowww.environdec.com, dove sono consultabili tuttele Epd, con una semplice ricerca per categoria di prodotto. Nell’ambito del sistema Environdec,ICMQ ha recentemente rinnovato la convalidadella Epd redatta da uno dei principali produttoridi cemento a livello nazionale: il gruppo BuzziUnicem. Il cemento prodotto da Buzzi avevaottenuto la convalida Epd già dal 2004,relativamente alla produzione di un solostabilimento. Nel 2012 l’Epd è stato integralmente rivistoprendendo in considerazione la produzione di tutti gli stabilimenti italiani, per un totale di 13 unità produttive.

Lorenzo Orsenigo – ICMQ SpaCaterina Gargari – Università di Firenze

“L’Epd fornisce datiquantitativi sul profiloambientale di un prodotto,calcolati secondo leprocedure di Lca ed espressitramite indicatori di impatto”

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iSistema Edificio alla conferenza Seb’12 di StoccolmaLo schema di certificazione energetica SistemaEdificio creato da ICMQ a partire dal 2002, è stato riconosciuto come “best practice” italianaall’interno di Request, il progetto europeosviluppato da un consorzio di istituti di ricerca e di agenzie nazionali europee per l’energia e finanziato dal programma Energy Intelligent –Europe.Il progetto, che coinvolge 11 Stati membri, sipropone di aumentare la quantità e la qualitàdegli interventi di riqualificazione energeticadegli edifici residenziali attraverso ilrafforzamento della cooperazione tra le diversecategorie professionali del recupero edilizio e ilcoinvolgimento dei proprietari di case o edifici,

con l’obiettivo di motivarli a investire in interventi di efficienza energetica.Il 5 settembre a Stoccolmasono stati illustrati gli esitiprincipali del programmaRequest nell’ambito dellagiornata conclusiva dellaconferenza Seb’12 sulla

sostenibilità nel settore energetico e perl’edilizia, che si è tenuta dal 3 al 5 settembre 2012presso il KTH Royal Institute of Technology con il contributo di Kes International. Nell’occasione Sistema Edificio è statopresentato come best practice italiana delsettore. Lo schema di certificazione si collocainfatti all’interno delle iniziative selezionatenell’ambito degli “Strumenti e tecniche perfavorire l’adozione di raccomandazioni EnergyPerformance Certification”.

Un’esperienza di eccellenzaSi è trattato del primo importantericonoscimento europeo di un paziente ecomplesso lavoro durato alcuni anni. Un traguardo che conferma le caratteristiche di qualità dello schema e gli obiettivi che ICMQsi era dato fin dall’inizio: costruire una pratica di certificazione energetica che fosse totalmenteaderente allo spirito originario della direttiva2002/91/Ce, ed oggi anche della 2010/31/Eu, in controtendenza rispetto alle banalizzazioniintrodotte successivamente da alcune legislazioniregionali che hanno fatto precipitare lacertificazione energetica agli odierni bassi livellidi credibilità.Sistema Edificio garantisce completezza efruibilità dei risultati in tutte le fasi del progettoe della costruzione, consentendo il monitoraggiocontinuo e, se desiderato dal committente e dalsuo team di progettazione, il miglioramento delleprestazioni attese. Si tratta dunque di unaesperienza di eccellenza che, grazieall’esperienza ICMQ, viene messa a disposizionedel mercato a prezzi all’incirca equivalenti allesemplici certificazioni di tipo cogente(intendendo le vere certificazioni, non i “pezzi di carta” che vengono spesso offerti su internetper qualche euro).Tra gli sviluppi delle metodiche messe a puntodallo schema Sistema Edificio, sono emersi negliultimi anni anche i sistemi di diagnosi ed auditenergetico riguardanti il patrimonio edilizioesistente, che si occupano, in particolare, degliedifici più grandi ed energivori, come ad esempioi centri commerciali.

Il caso di studio presentatoAlla conferenza di Stoccolma è stato esposto uncaso di applicazione della metodologia SistemaEdificio ad un edificio esistente, costruito negli

anni ’60 e sottoposto aristrutturazione totale. In quell’occasione sono stateutilizzate da ICMQ letecniche di indagine piùmoderne per definire inmodo preciso lecaratteristiche dell’edificio

(del quale non era più disponibile il progetto) e perciò i parametri di scambio termico dellepareti, i serramenti, i ponti termici, i fenomeni di umidità etc. Si è poi condotta la procedura di certificazione Sistema Edificio nello stato ante-ristrutturazione, definendo la relativaprestazione energetica e tutti i possibilisuggerimenti di miglioramento.Successivamente, il feed-back di tali

“Un’esperienza dieccellenza che viene messaa disposizione del mercato aprezzi all’incirca equivalentialle semplici certificazioni di tipo cogente”

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suggerimenti è stato utilizzato dal team diprogettazione per mettere a punto gli interventidi “efficientamento” dell’edificio, interventi la cuiattuazione è stata costantemente monitorata inmodo da raggiungere con sicurezza laprestazione voluta.Tutto ciò ha consentito ai potenziali acquirenti di valutare con precisione l’efficacia dellaristrutturazione attuata (comparazione direttadelle prestazioni ante e post ristrutturazione) ed all’investitore di realizzare, nella vendita, unacorretta plusvalenza economica del lavoroeseguito.Nella parte conclusiva dell’intervento presentatoa Stoccolma ci si è soffermati su quella che è lacondizione essenziale per raggiungere gli scopiultimi assegnati dalle direttive europee allacertificazione energetica: diminuire la spesaenergetica europea e perseguire un modello low-carbon nelle nostre società. Per raggiungere questi obiettivi, è statoricordato, è essenziale migliorare e difendere il valore della certificazione. In alternativa, il mercato verrà invaso da carte di dubbio valore,

utili solamente ai fini burocratici. In quest’otticaassumono una importanza essenziale estesicontrolli sulla qualità delle certificazioni chedevono essere messi in atto dal legislatore, maanch’essi, per essere efficaci, devono risultaretrasparenti e di qualità indiscutibile.

I tavoli di lavoro di RequestLa partecipazione ICMQ al progetto Request,sollecitata da Enea fin dal 2010, si è espressaanche nell’ambito dei “Tavoli di lavoro 4E -Efficienza energetica edifici esistenti” promossidalla Sezione edilizia residenziale - terziariodell’Utee Enea, ed in particolare nel tavoloCertificazione energetica, consentendo dimettere a disposizione tutta l’esperienzamaturata in questi anni di attività. Obiettivo principale dei Tavoli di lavoro 4E èstato quello di individuare barriere e opportunitànell’attuazione degli strumenti legislativi vigentima anche contribuire a delineare nuovi scenari di intervento e proporre miglioramenti allalegislazione vigente ed alla sua applicazione.

Alberto Lodi

EFFICIENZA ENERGETICA: ITALIADEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE

È notizia dello scorso aprile che laCommissione europea ha deciso di deferirel’Italia alla Corte di giustizia Ue perinadempienze nell’applicazione della direttiva2002/91/Ce sul rendimento energeticonell’edilizia, tematica nel frattempo disciplinataanche con la 2010/31/Ue. Le ragioni di questa inadempienzariguarderebbero principalmente due elementi:l’Ace (attestato di certificazione energetica) ele ispezioni sugli impianti di condizionamento.Per quanto riguarda gli Ace la direttiva prevedeche nei casi di edifici in fase di costruzione,compravendita o locazione il documento siaredatto ed eseguito da parte esperti qualificatie/o accreditati, che sia messo a disposizionedel proprietario o che questi lo fornisca alfuturo acquirente o locatario.La Commissione ritiene invece che l’attualelegislazione nazionale:

• non preveda sempre l’obbligatorietàdell’Ace; in particolare c’è poca chiarezzaper quanto riguarda la locazione, per laquale attualmente è richiesto che l’Ace siamesso a disposizione quando già esistente;

• consenta la deroga all’obbligo dellaredazione dell’Ace da parte dell’espertoqualificato e/o accreditato, non previstadalla direttiva; nel nostro Paese è infattipossibile per edifici con superficie utile finoa 1000 mq un’autocertificazione, attestandoche l’immobile ricade nella classe energeticapeggiore e che i costi per la gestioneenergetica sono elevati.

Al di là degli aspetti tecnici, questodeferimento sembra essere un ulterioresegnale della distanza che si staprogressivamente creando nel nostro Paesetra le aspettative e la realtà applicativa diquesti strumenti. Sorti per essere elementi di trasparenza sulmercato, in grado di misurare e quindiinnalzare la qualità della prestazioneenergetica degli edifici, favorendo politiche a favore del contenimento dei consumi e a beneficio della sostenibilità ambientale, in mancanza di una professionale e rigorosamodalità applicativa e di controllo rischiano di perdere autorevolezza per divenire meri attiburocratici, percepiti solo come uno scomodocosto aggiuntivo.

Manuel Mari

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iNuovo schema ARCA per sopraelevazioni ed ampliamenti in legnoLo scorso 4 luglio è stato presentato presso ilPolo tecnologico di Trento il nuovo regolamentotecnico ARCA (ARchitettura Comfort Ambiente)che consentirà di certificare sopraelevazioni edampliamenti realizzati con strutture in legno. Il nuovo schema si aggiunge a quello rivolto allenuove costruzioni in legno, presentatonell’ottobre 2011. Si risponde così ad una precisaindicazione proveniente dal mercato, che ha vistonegli ultimi tempi accrescersi questi interventianche in regioni del nostro paesetradizionalmente meno inclini ad utilizzaretecnologie costruttive in legno, riconoscendone i diversi benefici.

La struttura del nuovo schemaIl nuovo schema mantiene la struttura originaleche connota la certificazione ARCA, la quale -intendendo premiare l’eccellenza di un edificio in legno - ne misura la qualità in tre aree(categorie): prestazioni tecniche, gestionedell’intervento (qualità della realizzazione),edilizia sostenibile. A loro volta le categorie sonosuddivise in aree tecniche (specifiche), perciascuna delle quali sono previsti una serie direquisiti che l’intervento deve soddisfare, distintitra pre-requisiti (indispensabili per ottenere la

certificazione) e crediti, che consentono diottenere migliori punteggi e quindi una classe di rating più elevata tra quelle progressivamenteraggiungibili (green, silver, gold, platinum).Analoghe anche le modalità operative delleverifiche previste in fase di progetto e direalizzazione, che il Distretto tecnologicotrentino ha fin da subito deciso di affidare adorganismi di certificazione accreditati comeICMQ; questo al fine di garantire professionalitàe rigore, conferendo ulteriore serietà ecredibilità al marchio ARCA. Inoltre anchequesto nuovo protocollo prevede due test inopera, realizzati dagli organismi di provaaccreditati, per verificare la permeabilità all’aria(blower-door test) e i requisiti acustici passividell’edificio.

Un lavoro approfondito e autorevoleIl nuovo regolamento tecnico è frutto di unalaboriosa attività svoltasi e conclusasi nel corsodello scorso anno. I lavori per la creazione delnuovo schema si sono svolti inizialmente nellesedi dei comitati tecnici istituiti per ognicategoria dello schema, al fine di dibattere,modificare o confermare ciascun requisitoprevisto dall’originario regolamento rivolto allenuove costruzioni, per adattarlo alla specificitàdegli interventi edilizi di sopraelevazione eampliamento. Il regolamento ha così beneficiatodelle preziose esperienze tecniche dei diversisoggetti partecipanti ai lavori, così comedell’esperienza già maturata sul campo graziealle prime certificazioni ARCA, prima di esseresottoposto quest’anno al vaglio finale eall’approvazione dell’autorevole comitatoscientifico ARCA.Il nuovo schema amplia la possibilità per isoggetti che intendono realizzare nuoviinterventi edilizi in legno di certificarli ARCA, in tal modo distinguendoli e valorizzandoli su unmercato sempre più in evoluzione.

Manuel Mari

COME RICEVERE INFORMAZIONI SULLA CERTIFICAZIONE ARCA

Inserire una richiesta nella sezione“contattaci” del sito www.icmq.it, (indicare l’area d’interesse “Certificazione edifici”)

Riferirsi al sito di ARCA: www.arcacert.com

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iSostenibilità degli edificiresidenziali: Gbc Home

L’associazione Gbc Italia, della quale ICMQ èsocio fondatore, è nata nel 2008 per introdurre in Italia la certificazioneamericana di sostenibilitàLeed, adattandola alla realtàdel nostro Paese. Gbc Italia hainfatti come principaleobiettivo la promozionedell’edilizia sostenibile nelmercato italiano e la diffusionedell’attenzione ambientaleattraverso le migliori pratichenella progettazione e nellacostruzione degli edifici. La casa in particolare, grazieanche al forte valore economicoe simbolico, può rappresentareun efficace stimolo nei confronti delle personerispetto a tematiche quali risparmio energetico,gestione delle acque, qualità degli ambienti

interni, salubrità, utilizzo di materiali sostenibili,connessione con il territorioe comfort.È con questi presupposti – e sulla scia del successoottenuto sul mercato

nazionale dal protocollo Leed Italia Nuovecostruzioni e ristrutturazioni - che lo scorsomarzo a Trento è stato ufficialmente lanciato un nuovo strumento di certificazione rivoltoall’edilizia residenziale: Gbc Home. Di proprietà Gbc Italia, il nuovo protocollo siispira allo standard Leed for Homes americano edè stato sviluppato considerando le caratteristicheabitative e i modelli costruttivi italiani.

Struttura e applicabilità del protocolloIl sistema di valutazione è organizzato nellecinque categorie ambientali proprie del sistemaLeed: Sostenibilità del sito (SS), Gestione delleacque (GA), Energia e atmosfera (EA), Materialie risorse (MR), Qualità ambientale interna (QI),Innovazione nella progettazione (IP). I livelli di certificazione sono quattro, relazionatial punteggio finale perseguito dal progettocandidato: base (40-49 punti), argento (50-59punti), oro (60-79 punti), platino (da 80 punti).Il protocollo GBC Home è applicabile a tutti gliedifici esclusivamente residenziali di qualsiasivolumetria, se la loro altezza non eccede i 4 pianiabitabili, o di qualsiasi altezza, ma con superficieutile netta contenuta in 3.000 mq. Si può applicare

inoltre agli edifici residenziali che integranofunzioni terziarie, alle seguenti condizioni:

•l’altezza non deve eccedere i cinque pianiabitabili entro e fuori terra;•la superficie utile quale somma delledestinazioni non residenziali non deve eccedere

il 30% della superficie utiledell’intero edificio;•le destinazioni non residenzialidevono essere ricomprese nelleseguenti categorie funzionali:uffici, commercio di vicinato con superficie commerciale nonsuperiore a 300 mq, attivitàartigianali di servizio comunquecompatibili con la residenza,esercizi pubblici, magazzini nonpertinenze di altre funzioni;•gli impianti di climatizzazioneinvernale ed estiva devonoessere comuni fra la funzione

residenziale e quella non residenziale, oppure -se è previsto per la parte non residenziale unimpianto separato - devono per esso esseresoddisfatti i prerequisiti e i crediti obiettivodell’area EA.

Al fine di valutare l’adeguatezza del sistema, il protocollo è attualmente esteso in viasperimentale anche ad altre tipologie particolaridi edifici non considerate ai punti precedenti.

La qualità del processo di certificazioneIl processo di certificazione è gestitodirettamente da Gbc Italia che a sua volta siavvale di organismi di verifica accreditati (Ova)per quanto concerne le attività di verificadocumentale ed esecutiva delle opere.Per garantire la credibilità del processo dicertificazione, Gbc Italia accredita direttamentegli organismi di verifica sulla base di prerequisitidi struttura (in termini procedurali/contrattuali),di personale e collaboratori qualificati, dicompetenza specifica di processo, ivi compresal’esperienza maturata. Gli Ova coordinano team diispettori che debbono a loro volta essere qualificatida Gbc Italia sulla base di competenze specifiche e del superamento dell’esame finale di un corso.ICMQ, uno dei primi organismi coinvolti,interviene per compiere tutte le verifiche, sia infase di progetto che di costruzione, al fine digarantire la credibilità e la sicurezza delloschema di certificazione attraverso verifiche di terza parte indipendenti. Per questo motivo gli Ova vengono prescelti tra quelli accreditati daparte di Accredia per la certificazione dei sistemidi gestione e le attività di ispezione e verifica.

Enrica Roncalli

“Il nuovo protocollo è statosviluppato considerando lecaratteristiche abitative e imodelli costruttivi italiani”

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iCertificazione Itaca: il casodi una scuola materna

Itaca, l’Istituto per l’innovazione e trasparenzadegli appalti e la compatibilità ambientale, èl’organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la materia degliappalti pubblici e opera da molti anni nel campodella sostenibilità energetica e ambientale degliedifici attraverso il Gruppo di lavorointerregionale per la bioedilizia. Operativamenteparlando, la valutazione Itaca della sostenibilitàambientale di un edificio avviene tramite duegruppi di schede. Il primo gruppo riguarda ilconsumo delle risorse e contiene le schede divalutazione del contenimento di consumienergetici invernali ed estivi, della produzione diacqua calda sanitaria, dell’illuminazione naturale,della quantità di energia elettrica da fontirinnovabili, dell’uso di materiali eco-compatibili,

dei consumi di acquapotabile e del mantenimentodelle prestazionidell’involucro edilizio. Il secondo gruppo verifical’incidenza dei carichiambientali e analizzal’emissione di gas serra, i rifiuti solidi e liquidiprodotti e la permeabilità

delle aree esterne. In base alla specificaprestazione, per ogni criterio e sotto-criteriol’edificio riceve un punteggio che può variare da -1 a +5. Lo zero rappresenta lo standard di paragone riferibile alla pratica costruttivacorrente, nel rispetto delle leggi o deiregolamenti vigenti.I servizi ICMQ per il protocollo Itacacomprendono la verifica, in base ai contenuti delprogetto e secondo i vari protocolli Itaca adottatidalle regioni, delle schede compilate ad opera dei

progettisti, inclusa - se richiesta - la verifica delcalcolo della prestazione energetica. La verificaindipendente, effettuata da ICMQ già su diversicasi di edifici pubblici, ha consentito agli entiinteressati di attribuire con sicurezza i bonus egli incentivi previsti per i soggetti che realizzanoesempi di rilievo di edilizia sostenibile.

L’intervento sulla scuola di Dro Oggetto dell’intervento era la sistemazione edampliamento della scuola materna del Comune di Dro (Tn), su committenza del Comune stesso,mentre il team di progettazione, autore anchedella compilazione delle schede Itaca finali divalutazione, era lo Studio tecnico ingg. Girardi eTavernini di Arco (Tn). Il progetto comprendeval’ampliamento sul lato est a piano terradell’esistente scuola materna, la realizzazione di un micronido al primo piano sopra la nuovavolumetria e la ristrutturazione totaledell’edificio esistente. Per volere dellacommittenza l’intervento è stato oggetto dicertificazione Itaca secondo il “Protocollosintetico TN1 - 2007”, che costituiscel’adattamento del protocollo Itaca alle specificitàdel Trentino.In particolare, l’adattamento tiene conto delleindicazioni provinciali in materia diclassificazione delle prestazioni energetiche degliedifici ai fini della certificazione.I servizi proposti da ICMQ hanno riguardato:

• verifica a campione della correttezza ecompletezza dei dati inseriti nelle schede daisoggetti incaricati della progettazione,costruzione e collaudo dell’opera ed eventualirichieste di chiarimento ed integrazione daparte di ICMQ;• visite ispettive in cantiere;• emissione di un “Rapporto tecnico diverifica” contenente la descrizione di tutte leevidenze raccolte, dei loro risultati, nonché dellivello di certificazione raggiunto.

“I servizi ICMQcomprendono la verificadelle schede compilate daiprogettisti, inclusa - serichiesta - la verifica delcalcolo della prestazioneenergetica”

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Gli aspetti di sostenibilitàLa qualità ambientale del progetto è stataperseguita attraverso il contenimento deiconsumi energetici grazie alla scelta distratigrafie particolarmente performanti: suquesto aspetto è stato possibile raggiungere il punteggio massimo consentito nel criteriorelativo al mantenimento delle prestazionidell’involucro edilizio. L’intervento ha compresoinoltre l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili aservizio della produzione di acqua calda sanitariaed energia elettrica garantendo rispettivamentela copertura annuale di fabbisogno energeticopari all’82,53% (solare termico) e al 62,9%(fotovoltaico).

Particolare attenzione è stata dedicata al risparmiodi acqua potabile a supporto dell’irrigazione e perusi indoor attraverso apparecchiaturetemporizzate e di erogazione controllata.L’illuminazione interna degli ambienti è stataprogettata per massimizzare il contributo di lucenaturale grazie ad ampie finestrature perimetralie a soffitto; inoltre la scelta di tinteggiaturechiare per le superfici ha contribuito a ridurrel’utilizzo di illuminazione artificiale.Per quanto concerne la riduzione dei carichiambientali, si è riscontrata la strategia volta a favorire e ottimizzare, attraverso una correttadifferenziazione, il riciclo dei rifiuti solidiorganici e non.

Enrica Roncalli

IL PUNTO DI VISTA DEL COMMITTENTEPUBBLICOIntervista a AlbertoSommadossi, assessoreall’Ambiente del Comune di Dro

Cosa ha spinto il Comune acertificare l’intervento secondo ilprotocollo di sostenibilità Itaca?Il protocollo di certificazione nelcampo della sostenibilitàenergetico-ambientale, al di làdegli aspetti formali,rappresenta per un entepubblico un importante segnaledi orientamento gestionale:significa in altre parole che quel determinatoente pubblico è disposto a sostenere anchequalche difficoltà in più pur di avviare unapratica condivisa e consapevole di attenzionea tali parametri nelle varie progettazioni. In un Comune come il nostro, certificatosecondo le norme Emas e 14001, questopassaggio ha comportato una profondariflessione sia da parte della sfera politica chedi quella amministrativa, concordandooltreché sugli ovvi elementi di efficienza esostenibilità insiti nella certificazione anchesulla necessità di dare un preciso segnale.

In che termini ritiene che la certificazione Itacasia utile nel valorizzare l’intervento e nelsostegno delle politiche regionali per lasostenibilità ambientale delle costruzioni?La qualità delle nuove progettazioni e l’impegno al rispetto di parametri di

sostenibilità ambientale sono un elementopresente oramai all’interno delle varie

normative, non solo comeelemento amministrativo maanche come consapevolesostegno a quel volanoeconomico che sempre più,nel quadro della cosiddettagreen economy, dovrà trovarespazio. È importante che ipercorsi certificativi negli entipubblici non siano vissuticome un adempimentoamministrativo dovuto almomento politico, ma comeuna decisa strategia tesa al

miglioramento degli interventi edificativi cheandranno via via progettati. In questo modo l’ente pubblico, oltre cheintervenire sulla riqualificazione edilizia dellestrutture pubbliche, si fa allo stesso tempopromotore di un orientamento culturaledestinato via via a diventare sempre piùauspicata pratica comune.

Quali sono i motivi che hanno spinto ilComune a scegliere una verifica di parte terzaindipendente?Come per il percorso di certificazione europeaEmas, l’esigenza di un ente certificatore terzotrova la sua ragione nella necessità da un lato di dare serietà al percorso intrapreso e dall’altrodi poter, grazie ad un giudizio oggettivo,introdurre le modifiche ed i miglioramentinecessari allo sviluppo ed al rafforzamento dellescelte progettuali effettuate.

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nale La certificazione

degli installatori di impianti frigoriferiCresce il fermento fra gli installatori di impiantifrigoriferi, in quanto l’entrata in vigore del Dpr43/2012 ha imposto l’obbligo della certificazione ditutti coloro che operano nel settore degli impianticontenenti gas fluorurati (f-gas), ma ad oggi c’èancora molta incertezza sugli effettivi tempi cheoccorrono per arrivare a sostenere gli esami dicertificazione. L’incertezza è dovuta al fatto che ancora non sonostati pubblicati i registri dalle Camere dicommercio e l’iter prevede che, dalla pubblicazionedei registri, gli installatori avranno 60 giorni ditempo per iscriversi e poter così ottenere uncertificato provvisorio che avrà validità di soli seimesi. Entro sei mesi dovranno poi sostenerel’esame per ottenere il certificato definitivo. Oltretutto non sono ancora noti gli organismi dicertificazione accreditati e designati dal ministerodell’Ambiente a rilasciare i certificati e chesicuramente non saranno molti. ICMQ ha già avviato l’iter di accreditamento, perpoter fornire un servizio tempestivo avvalendosi

anche della pluriennale esperienza dellacertificazione del personale nel settore costruzioni.Per questa specifica certificazione ICMQ siavvarrà della collaborazione di autorevoli partnerdel settore, fra i quali Aicarr (Associazione italianacondizionamento dell’aria, riscaldamento erefrigerazione): associazione con 2600 soci, attivadal 1960, si occupa di problematiche relativeall’uso consapevole dell’energia, delle risorsenaturali e dell’innovazione delle infrastruttureenergetiche, sia nel settore impiantistico che in quello edilizio.

Giuseppe Mangiagalli

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nale Fotovoltaico: a novembre

un corso ICMQ - Ises Italia

Il mercato italiano del settore fotovoltaico èfortemente condizionato dal conto energia, oggiarrivato alla quinta versione, che crea a volteincertezza sulla convenienza o meno di installareimpianti fotovoltaici. Di conseguenza gli utentiche si trovano a decidere su questo investimentoaffidandosi alla consulenza dei singoli

installatori, devono poter contare sulla lorocompetenza e professionalità. È quindifondamentale che gli installatori stessi sianoaggiornati e formati, oltre che in merito agliaspetti puramente tecnici, anche su nozioni dicarattere legislativo. Lo spirito del Dl 28/2011 è proprio rivolto a qualificare gli installatori,stabilendo un sistema di certificazione cheprevede un’attività formativa e che si concludecon un esame teorico e pratico per ottenere ilcertificato.ICMQ e Ises Italia, in collaborazione con il Parcodell’energia rinnovabile (Per), hanno pianificatoper il prossimo mese di novembre una sessione di formazione teorico-pratica e certificazione perdare agli installatori gli strumenti utili adimostrare la propria competenza professionale.Il corso e l’esame si terranno presso il Per, in provincia di Terni, ed avranno una durata dicinque giorni, suddivisi in tre giorni di corso e due giorni di esami.A breve, sui siti www.icmq.org e www.isesitalia.itverrà pubblicato il programma dettagliato.

Giuseppe Mangiagalli

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nale Edilmap: qualificare

i “green jobs”

Dopo un anno di attività, il programma europeoLeonardo (Lifelong Learning Programme)denominato EdilMap - finalizzato a mappare le attività relative alla sostenibilità ambientale(green jobs) e cui ICMQ partecipa con altripartner,- ha iniziato a dare interessanti spunti di riflessione: dopo una fase di esplorazione nelmercato dell’edilizia, sono emerse alcune attivitàche possono essere identificate come green jobs,quindi con una forte attinenza agli aspetti disostenibilità ambientale ed energetica e cheancora non sono riconosciuteformalmente come specificheprofessioni.Nei diversi contesti territorialioggetto di esplorazione(Lombardia, Marche e Svizzera), i profiliprofessionaliidentificati sono i seguenti:

• installatore diimpianti fotovoltaici,• installatore diserramenti, in grado diinstallare i componenti e gliaccessori così da garantire leprestazioni termiche e acustichedichiarate dal produttore, • installatore di impianti domotici,finalizzati ad un controllo dei sistemitecnologici degli edifici tale da ridurre i consumi energetici,• installatore di impianti termoidraulicispecializzato in energie rinnovabili, con

competenze specifiche di impianti acogenerazione e trigenerazione, impianti apompe di calore, impianti geotermici, sistemi di recupero delle acque piovane,• installatore di sistemi per l’isolamentotermico degli edifici, con particolari conoscenzedei sistemi “a cappotto”,• capocantiere evoluto, con le seguentiparticolari competenze: gestione del cantiere inmerito ad impatti ambientali derivanti daemissioni acustiche dei mezzi d’opera e dellaproduzione di inquinanti (polveri, acque dilavaggio), gestione dei materiali di risulta dellelavorazioni in cantiere (stoccaggio materiale e codici Cer); conoscenza dei requisiti disostenibilità dei materiali da costruzione ai fini

delle certificazioni Leed; controllo delcorretto montaggio dei componenti nel rispetto delle prestazioni dichiarate.

Per ogniprofilo

professionaleverrannoapprofondite lecompetenze ed

abilità specificheda richiedere ad ogni

singola figura, nonchégli indici che permetteranno

una valutazione dellecompetenze in fase di certificazione.

Le prossime attività in programmariguardano la validazione dei profili

professionali e, successivamente, la sperimentazione della certificazione secondospecifiche procedure coerenti anche con irequisiti europei. Tale fase, coordinata da ICMQ,è pianificata per la primavera del prossimo anno.

Giuseppe Mangiagalli

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Certificazione impianti di calcestruzzo: si parteIl 25 settembre ha avuto luogo a Delhi la riunioneconclusiva del Comitato tecnico insediato presso ilQuality Council of India con il compito di definirelo schema di certificazione indiano per gliimpianti di calcestruzzo. ICMQ India ha svolto unruolo attivo in questo comitato entrando a farparte del gruppo ristretto che ha di fatto scritto irequisiti dello schema.Dopo un intenso lavoro preparatorio il Comitatotecnico ha deciso di introdurre uno schema a duelivelli: base e Iso 9001.Il livello base è pensato per impianti che nonhanno capacità di progettazione di mix design ericevono ordini per calcestruzzo a miscela. A questo livello lo schema è fortementefocalizzato sulla dotazione impiantistica e sualcuni controlli base da effettuare lungo ilprocesso produttivo. Questo schema si adattaparticolarmente a impianti dedicati a progetti e apiccoli impianti commerciali che non dispongonodi capacità produttiva e tecnica adeguata per far

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fronte alle esigenze di tutti i tipi di clienti.Il livello avanzato è invece fondato sui requisitidella norma Iso 9001 integrati con una serie direquisiti di prodotto inclusi in norme indianeafferenti il calcestruzzo. Lo schema è di fattoispirato alla Guida applicativa sviluppata daICMQ in Italia, con le dovute personalizzazionidettate dalle norme indiane applicabili. Questo schema è rivolto a impianti commercialiche desiderano in questo modo differenziarsirispetto ad altri competitor.Nel mese di ottobre i due schemi sarannodefinitivamente lanciati sul mercato indiano.La presenza nel Comitato tecnico dirappresentanti di numerosi enti e autorità chegestiscono appalti per lavori ha assicurato la vocedegli utilizzatori finali ma soprattutto favorirà ladiffusione di questo schema inserendolo tra irequisiti da richiedere agli impianti dicalcestruzzo.ICMQ India ha già certificato oltre 15 impianti dicalcestruzzo e sta consolidando così la suapresenza in questo importante segmento dellafiliera delle costruzioni.

Qualifica per ispezioni su lavori pubbliciIl lavoro svolto in questi anni per introdurre econsolidare sul mercato indiano le ispezioni di terzaparte indipendente nel settore costruzioni stafinalmente dando i suoi frutti.Sotto la spinta del Qci (Quality Council of India), alcui interno agiscono gli enti di accredimento indiani,cresce il numero di autorità indiane preposte alcoordinamento di lavori pubblici che adottanol’ispezione di terza parte indipendente percontrollare la qualità dei lavori e inseriscono tra irequisiti di qualifica l’accreditamento in conformitàalla norma Iso 17020.

Grazie alla strategia avviata due anni orsono, ICMQIndia è attualmente l’unico organismo di ispezioneaccreditato dal Qci nel settore 28 (Costruzioni) e stabeneficiando di questa crescente richiesta di mercato.In questi ultimi mesi è cresciuto il numero di autoritàche hanno avviato procedure per la qualifica difornitori di servizi di ispezioni.Il risultato più importante è stato raggiuntorecentemente con il Mcgm (Municipal CorporationGreater Mumbai), authority preposta a gestirel’intera rete idrica di Mumbai, che ha qualificatoICMQ India per attività di controllo tecniconell’ambito di un importante programma diinterventi di riammodernamento e ampliamentodella rete.

Legem: nuove adesioni al progettoDopo l’insediamento del Gruppo di impresecostituenti del progetto Legem – il progetto dicittà vetrina in India del meglio del Made in Italynel settore delle costruzioni -, avvenuto il 2 aprilescorso presso la sede di Confindustria, si sonoregistrate numerose nuove adesioni al progetto daparte di imprese ed enti universitari.Sul fronte delle imprese hanno aderitoformalmente il gruppo Maccaferri (leader nellaprogettazione e realizzazione di interventi dimovimento e stabilizzazione del terreno) el’azienda Solesa (attiva nella progettazione erealizzazione di centrali a energia fotovoltaica).Sul fronte universitario si registra l’adesione delDipartimento Best del Politecnico di Milano e delCritevat (Centro reatino di ricerche per la tutela e

valorizzazione del territorio) dell’Università La Sapienza di Roma. I due poli universitari sonospecializzati nello sviluppo di ricerche e soluzioniper la sostenibilità e, con diversi gruppi di lavoro,stanno conferendo a Legem un rilevantecontributo di innovazione.Continua così a crescere il numero delle impreseche operano lungo la filiera delle costruzioni e deimateriali per edilizia che hanno compreso lavalenza di Legem quale Hub del meglio delletecnologie e dei prodotti per edilizia, al fine diaprirsi una porta sul ricco e promettente mercatoindiano delle costruzioni.Le imprese interessate a seguire lo sviluppo delprogetto possono prendere contatti [email protected] o consultare il sitowww.legemcity.com.

Cesare Saccani

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Certificazionesistemi qualità A seguito delle ultime certificazionirilasciate il 16 e 26 luglio, 28 agosto,20 settembre scorsi, la situazionedelle aziende con Sistema Qualitàcertificato è la seguente:

Certificazioni emesse 1323Certificazioni attive 823Unità produttive attive 1634

Nuove certificazioniAUSMAN SERVICE SrlSede legale: Via Antonelli, 17 28100 NOVARAUP: Via Milano, 71 21040 JERAGO CON ORAGO VAProgettazione, costruzione emanutenzione impianti tecnologici,Global Service e direzione lavori nelcampo della manutenzione di impiantitecnologiciNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

CO.IM.A. Scarl Sede operativa: Via Giuseppe Donati, 17400159 ROMA Gestione delle attività di ContraenteGenerale svolte ai sensi dell’art.176del Decreto Legislativo del 12 Aprile2006 n.163 e s.m.i. nellaprogettazione, costruzione,manutenzione e ristrutturazione diopere infrastrutturali per la mobilità eprogettazione, installazione e gestionedi impianti tecnologici per la mobilità. Norma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

EMILIA CALCESTRUZZI Srl exCalcestruzzi Modena Sede legale: Via Cave Montorsi, 27/A41126 MODENA - SAN DAMASOUP 1: Via Modenese, 5723 41018 SAN CESARIO SUL PANARO MOUP 2: S.S. 568 di Crevalcore24300 SAN GIOVANNI INPERSICETO BOproduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionatoNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

MOSCA ECOSOLUZIONI Srl Sede operativa: Via Cefalonia, 5525124 BRESCIABonifica e smaltimento di coperture incemento amianto e posa di nuovecoperture civili e industrialiNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

Estensioni BATTISTELLA SpASede operativa: Via Pedrina, 6 33087 PASIANO DI PORDENONE PNCostruzione di edificiNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

BETONBIT SrlSede operativa: Via della Rovere, 10417011 ALBISOLA SUPERIORE SVUP: Via Riccardo Poggi - Loc. Lobè 17011ALBISOLA SUPERIORE SV Costruzione di opere diurbanizzazione; esecuzione di lavori interra, finitura di opere generali dinatura edile; installazione struttureprefabbricate in cemento armato,realizzazione di barriere e protezionistradali, opere strutturali speciali,verde urbano e strutture in legno Norma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

CALCESTRUZZI SpASede legale: Via Camozzi, 124 24121 BERGAMOLab: Via Adamoli, 401 Molassana16141 GENOVA UP: Fraz. Concessa di Catona via Piani Miceli 89135 REGGIO CALABRIA Produzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionatoNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

EMILIA CALCESTRUZZI SrlSede legale: Via Cave Montorsi, 27/A41126 SAN DAMASO MOUP1: Via Cassola, 19/1 40050 MONTEVEGLIO BOUP2: Via Castiglione, 14b 41056 SAVIGNANO SUL PANARO MOProduzione e distribuzionecalcestruzzo preconfezionatoNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

F.G.R. Srl Sede legale: Viale delle Rose, 2/B24050 CALCINATE BGUP: Via Delle Betulle, 29 24050 CALCINATE BGCostruzioni di edifici Norma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

GRUPPO CENTRO NORD SpASede operativa: Via Castelletto, 537050 BELFIORE VRUP: Via Camporcioni, 58 51019 PONTE BUGGIANESE PTProgettazione e produzione dicomponenti strutturali prefabbricati incalcestruzzo; trasporto e montaggio dicomponenti strutturali prefabbricati incalcestruzzoNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

PROGRESS SpA Sede legale: Via Julius Durst, 10039042 BRESSANONE BZ UP: Via Negrelli, 8 - 38015 LAVIS TNProgettazione e produzione dicomponenti strutturali prefabbricati emanufatti in calcestruzzo; produzionee distribuzione di calcestruzzopreconfezionato; progettazione elavorazione di armature in ferro;trasporto e assistenza al montaggio dicomponenti strutturali e manufatti incalcestruzzoNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

SEREGNI COSTRUZIONI SrlSede operativa: Via Edolo, 39 20125 MILANO Restauro e manutenzione dei beniimmobili sottoposti a tutelaNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

SOCIETÀ FRATELLI FERANDI SncSede operativa: Via Roma, 17 25080 VALLIO TERME BSUP: Via Campolungo, 10 25080 PUEGNAGO DEL GARDA BSCostruzione di edifici; realizzazione diopere di urbanizzazione e scavi Norma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

UNICAL SpASede legale: Via Luigi Buzzi, 6 15033 CASALE MONFERRATO ALUP1: Impianto di Mirandola: Via Valli,Loc. Quarantoli 41037 MIRANDOLA MOUP2: Impianto Siena: Loc. Badesse -area industriale 4 - Badesse 53035 MONTERIGGIONI SIProduzione e distribuzione dicalcestruzzo preconfezionatoNorma di riferimento: UNI EN ISO9001:2008

Le nuovecertificazioniICMQTutte le certificazioni volontarierilasciate sono in settori coperti daaccreditamento Accredia, trannequelle segnate con (*).

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Certificazionesistema di gestioneambientaleA seguito delle ultime certificazionirilasciate il 26 luglio scorsi, lasituazione delle aziende con ilSistema di Gestione Ambientalecertificato ICMQ è la seguente:

Certificazioni emesse 184Certificazioni attive 115Unità produttive attive 119

EstensioniIMPRESA BACCHI Srl Sede legale: Via Trieste, 6 20097 S. DONATO MILANESE MIUP: Via Don G. Dossetti, 19 20080 CARPIANO MIProgettazione e costruzione di strade,autostrade; acquedotti, opere dievacuazione; edifici; lavori in terraNorma di riferimento: UNI EN ISO14001:2004

Certificazionesistema di gestionedella sicurezzaA seguito delle ultime certificazionirilasciate il 29 giugno, il 26 luglio, il13 e 20 settembre scorsi, lasituazione delle aziende con ilSistema di Gestione della Sicurezzacertificato ICMQ è la seguente:

Certificazioni emesse 115Certificazioni attive 98Unità produttive attive 125

LATERLITE SpASede legale: Via Vittorio Veneto, 3043045 RUBBIANO DI SOLIGNANO PRUP: Loc. Coccetta, 1 66050 LENTELLA CHProduzione di inerti leggeri e dipremiscelati attraverso le fasi diessicazione e cottura di argillanaturale, co incenerimento di rifiutispeciali pericolosi finalizzato alrecupero energetico, vagliatura,frantumazione, premiscelazione econfezionamento di prodotti e disoluzioni per l’isolamentotermoacustico in ediliziaNorma di riferimento: BS OHSAS18001:2007

EstensioniAGNORELLI Srl Sede operativa: Via G. Giusti, 1353036 POGGIBONSI SICostruzione di strade, opere di difesa,lavori in terraNorma di riferimento: BS OHSAS18001:2007

CODELFA SpASede operativa: Loc. Passalacqua15057 TORTONA ALCostruzione di edifici, di strade edemolizione di opereNorma di riferimento: BS OHSAS18001:2007

HOLCIM AGGREGATICALCESTRUZZI S.r.l. Sede legale: Corso Magenta, 5620123 MILANOProduzione di calcestruzzopreconfezionato attraverso le fasi diricevimento materie prime, stoccaggioe dosaggio dei componenti inautobetonieraUP1: S.S. Vigevanese, 494 Km 7315048 VALENZA PO ALUP2: S.S. 11 Padana Superiore24050 MOZZANICA BGUP3: Via G. Di Vittorio 52 26027 RIVOLTA D’ADDA CRUP4: Strada Comunale per Fiesco26010 SALVIROLA CRUP5: Loc. Cascina Vismara 20068 PESCHIERA BORROMEO MIUP6: Via Buccinasco, 45 20142 RONCHETTO MI UP7: Via Cavour, 137 20030 SENAGO MIUP8: Via Madonnina 27020 CERGNAGO PVUP9:Via P. Nenni, 2 21050 CAIRATE VAEstrazione di materiale inertealluvionale (sabbia, ghiaia) in faldatramite pompa idrovora, trasporto delmateriale all’impianto di selezionetramite nastri trasportatori,frantumazione, vagliatura, lavaggio estoccaggio del materiale,movimentazione con pala gommatadei prodotti e carico su autocarri per la venditaUP10: F.LLI MANARA & C. S.r.l. Loc. Cascina Fornace 20068 PESCHIERA BORROMEO MIEffettuazione di prove distruttive e nondistruttive su provini di calcestruzzo ematerie prime; assistenza tecnologiapresso i clienti; uffici a supporto dellaboratorioUP11: Via Bergamo, 125 24047 TREVIGLIO BGNorma di riferimento: BS OHSAS18001:2007

IMPRESA LUIGI NOTARI SpA Sede operativa: Via Felice Casati, 4420124 MILANO UP: Via Delle Industrie, 9 26858 SORDIO LOCostruzione di ponti; demolizione di opereNorma di riferimento: BS OHSAS18001:2007

TERREAL ITALIA Srl Sede legale: Strada alla Nuova Fornace15048 VALENZA ALUP: Loc. Santa Lucia 10 C/H52043 CASTIGLION FIORENTINO ARProduzione di mattoni faccia a vistaattraverso le fasi di stoccaggio eprelavorazione delle materie prime,formatura, essiccazione, cottura inforno a tunnel, imballaggio, stoccaggioe carico mezzi di trasportoNorma di riferimento: BS OHSAS18001:2007

FPC CLSPreconfezionato (DM 14/01/08)Certificazioni emesse 1162Unità produttive certificate 1162

CALCESTRUZZI SpASede legale: Via G. Camozzi, 12424121 BERGAMOUP: S.S. 377 delle Grotte Km2+70070043 MONOPOLI BAProduzione di calcestruzzopreconfezionato con processoindustrializzatoNorma di riferimento: DM 14/01/08

Certificazione di prodottoA seguito delle ultime certificazionirilasciate il 26 luglio, 28 agosto, 13settembre scorsi:

Certificazioni emesse attive 173Unità produttive 163

Certificazione dellecaratteristiche energetiche- nuove ed estensioneCONCRETE SrlSede: Via G. Ellero, 29 Z.I. 33081 AVIANO PNUP: Via G. Ellero, 29 33081 AVIANO PNProduzione di pannelli ditamponamento in calcestruzzoDM MICA del 2 aprile 1998

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ICMQ ECO Certificazionedelle caratteristiche disostenibilità dei prodottida costruzione

Certificazione dellecaratteristiche disostenibilità dei prodottida costruzione - massellie lastre di calcestruzzoper pavimentazioneMAGNETTI SpASede: Via Don A. Pedrinelli, 11824030 CARVICO BGUP: Via S.S. Briantea, 18 24030PALAZZAGO BG – Linea Produttiva Aprodotti appartenenti alla seguentefamiglia: doppio strato con miscela abase di materiale vario contrattamento superficiale: burattatura,doppio strato con miscela a base dimateriale vario con trattamentosuperficiale: pallinatura, doppio stratocon miscela a base di materiale variocon nessun trattamento superficiale.Norme UNI EN 1338 e UNI EN 1339Regolamento Particolare ICMQ CPDOC 205ICMQ ECO GOLD

Certificazione dellecaratteristiche disostenibilità dei prodottida costruzione - lastre dicalcestruzzo perpavimentazionePAVER COSTRUZIONI SpASede: Strada di Cortemaggiore, 2529122 PIACENZA UP: Strada di Cortemaggiore, 2529122 PIACENZA - Linea Produttiva Aprodotti appartenenti alla seguentefamiglia: doppio strato con miscela abase di quarzo con nessuntrattamento superficiale.Norma UNI EN 1339Regolamento Particolare ICMQ CPDOC 205ICMQ ECO GOLD

Certificazione dellecaratteristiche disostenibilità dei prodottida costruzione -EstensioneTAVELLIN GREENLINE SrlSede e UP: Via Palesella 3/E 37053 CEREA VRRegolamento per la certificazione dellecaratteristiche di sostenibilità delconglomerato cementizio CP DOC 246ICMQ ECO

Convalida dell’asserzioneambientale - nuove edestensioneISOCELL PRECOMPRESSI SpASede e UP: Strada ProvincialeFrancesca, Km 7 24040 POGNANO BGConvalida delle metodiche di calcolodelle caratteristiche di sostenibilità deiprodotti prefabbricati in calcestruzzorelativa ad strutture prefabbricate incalcestruzzoNorma UNI EN ISO 14021

MAGNETTI SpASede: Via don A. Pedrinelli, 118 24030 CARVICO BGUP: Via S.S. Briantea, 18 24030 PALAZZAGO BGMasselli e le lastre doppio strato dellelinee PREMIUM, KROMAX, TECNO e CLASSIC, per tutti i formati e pertutti i coloriNorma UNI EN ISO 14021

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Direttiva 89/106/CEE -Marcatura CE Vengono di seguito elencate leaziende a cui è stata rilasciata daICMQ SpA la certificazione CE diconformità, ai sensi della DirettivaProdotti da Costruzione, a seguitodelle commissioni del 16 e 26 luglio,28 agosto e 20 settembre scorsi. La situazione delle certificazioni èla seguente:

Certificazioni emesse 855Unità produttive 855Aziende certificate 547

CALCE PIASCO SpASede e UP: Via Venasca, 38 12026 PIASCO CNProduzione di calci da costruzioneNorma UNI EN 459-1

CAVE TIRO A SEGNO SrlSede e UP: Strada Tiro a Segno, 610024 MONCALIERI TOProduzione di aggregati percalcestruzzo e per conglomeratibituminosiNorme UNI EN 12620 e 13043

GRANULATI BASALTICI SrlSede: Corso Italia, 213 95127 CATANIAUP: S.S. 385 km 5,00 - ContradaCarmito 96016 LENTINI SRProduzione di emulsioni bituminoseNorma UNI EN 13808

LOCATELLI INTONACI SrlSede: Via Cesare Battisti, 3 24023 CLUSONE BGUP: Loc. Soman, 2597B 37020CERAINO DI DOLCÈ VRProduzione di malte da muratura aprestazione garantitaNorma UNI EN 998-2

ESTENSIONI

CAPPELLARI SrlSede e UP: Via Abetone Brennero, 17946025 POGGIO RUSCO MNProduzione di prefabbricati dicalcestruzzo per elementi scatolariNorma UNI EN 14844

EDILTACCONI SrlSede e UP: Via P. Francescani, 10506081 S. MARIA DEGLI ANGELIASSISI PGProduzione di prefabbricati dicalcestruzzo per elementi da ponteNorma UNI EN 15050

ISOTECH AMBIENTE SrlSede: Via Toscana, 48 53035 MONTERIGGIONI SIUP: Area di Circolazione, 3 di Caldananr. 5 - 58023 GAVORRANO GRProduzione di prefabbricati dicalcestruzzo per muri di sostegnoNorma UNI EN 15258

RIVOLI SpASede e UP: Loc. Cà Campagna 37010 RIVOLI VERONESE VRProduzione di prefabbricati dicalcestruzzo per muri di sostegnoNorma UNI EN 15258

RUREDIL SpASede: Via F.lli Gabba, 1/A 20121 MILANO UP: Via Bruno Buozzi, 1 20097 SAN DONATO MILANESE MIProduzione di additivi per malte percavi di precompressioneNorma UNI EN 934-4

S.I.PRE.M. SrlSede e UP: S.P. Fondo ValleBasentello km 10 75010 GROTTOLE MTProduzione di prefabbricati dicalcestruzzo per elementi da pareteNorma UNI EN 14992

Società Industriale PrefabbricatiArmati – S.I.P.A. SpASede e UP: S.S. Appia km 265 82100 BENEVENTO BNProduzione di prefabbricati dicalcestruzzo per antenne e pali conmetodo di marcatura 3bNorma UNI EN 12843

Page 24: ICMQ Notizie n°67

Programma ottobre - dicembre 2012Di seguito il calendario dei principali corsi e seminari programmati fino a dicembre 2012. I corsi, ove non diversamente specificato, si svolgonoa Milano.

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ICMQ NotizieVia G. De Castillia, 10 – 20124 MilanoTel. 02 7015081 – Fax 02 70150854e-mail: [email protected] – http://www.icmq.orgDirettore Responsabile: Lorenzo OrsenigoStampa: MEDIAPRINT – Via Mecenate, 72/3620138 MilanoRegistrazione Tribunale di Milanon° 475 del 30 settembre 1995

Poste Italiane S

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FPC – FACTORY PRODUCTION CONTROL29 novembre 2012IL CONTROLLO DI PRODUZIONE DEL CALCESTRUZZO (CORSO BASE)

30 novembre 2012MIX DESIGN: PROGETTAZIONE E CONTROLLODELLE MISCELE (CORSO AVANZATO)

CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO 12 ottobre 2012LA MARCATURA CE DELLE STRUTTUREMETALLICHE

9 novembre 2012IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA MARCATURACE DEI PRODOTTI DA COSTRUZIONE

26 novembre 2012LA CERTIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHEENERGETICHE DELLE COPERTURE

4 dicembre 2012LE ETICHETTE AMBIENTALI E LA SOSTENIBILITÀ

SISTEMI DI GESTIONE3-4 ottobre 2012VALUTATORI INTERNI DI SISTEMA QUALITA’

CANTIERE16 novembre 2012IL RUOLO DEL DIRETTORE LAVORINELL’ACCETTAZIONE DEI MATERIALI IN CANTIERE

Per informazioni e iscrizioni vi invitiamo a contattareICMQ: tel. 02 7015081, fax 02 70150854, e-mail [email protected], www.icmq.org.