I-U-A-V Corso di perfezionamento in
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Tutela e gestione del suolo e delle acque nella pianificazione di bacino
I piani di gestione delle alluvioni e della tutela delle acque
Piano di Gestione delle Alluvioni
Giorgio Pineschi
Direttiva 2007/60
FINALITÀ
Istituire un quadro per la valutazione e gestione del rischio di alluvioni volto a ridurre le conseguenze negative per la
salute umana, l’ambiente, il patrimonio e le attività economiche connesse con le alluvioni all’interno della
Comunità (Art.1)
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Direttiva 2007/60 – D.lgs 49/10
Piani di gestione delle Alluvioni1.Definiscono gli obiettivi della gestione del rischio di alluvioni (riduzione delle
potenziali conseguenze negative per la salute umana, il territorio, i beni, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche e sociali, attraverso l’attuazione prioritaria di interventi non strutturali e di azioni per la riduzione della pericolosità);
2.comprendono le misure per raggiungere gli obiettivi definiti al punto 1;3.contengono i seguenti elementi:• conclusioni della Valutazione preliminare del rischio di alluvioni sotto forma di
una mappa di sintesi del Distretto idrografico;• Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e conclusioni ricavate dalla
loro lettura; • sintesi delle misure e relativo ordine di priorità per il raggiungimento degli
obiettivi della gestione del rischio di alluvioni, comprese quelle già adottate in ambito comunitario e nazionale in materia di alluvioni;
• qualora disponibile, per i Bacini idrografici o Sottobacini condivisi, descrizione della metodologia di analisi dei costi e benefici, utilizzata per valutare le misure aventi effetti transnazionali.
Piani di gestione delle Alluvioni
4. tengono conto di aspetti quali: – la portata della piena e l’estensione dell’inondazione; – le vie di deflusso delle acque e le zone con capacità di espansione
naturale delle piene; – gli obiettivi ambientali di cui all'articolo 4 della direttiva 2000/60/CE; – la gestione del suolo e delle acque; – la pianificazione e le previsioni di sviluppo del territorio; – l’uso del territorio; – la conservazione della natura; – la navigazione e le infrastrutture portuali; – i costi e i benefici; – le condizioni morfologiche e meteomarine alla foce;
Piani di gestione delle Alluvioni5. riguardano tutti gli aspetti della gestione del rischio di alluvioni, in
particolare la prevenzione, la protezione e la preparazione, comprese le previsioni di alluvione e si integrano con il sistema di allertamento nazionale;
6. tengono conto delle caratteristiche del bacino idrografico o del sottobacino interessato;
7. possono anche comprendere la promozione di pratiche sostenibili di uso del suolo, il miglioramento delle azioni di ritenzione delle acque, nonché l'inondazione controllata di certe aree in caso di fenomeno alluvionale;
8. non includono misure che, per la loro portata e il loro impatto, possano incrementare il rischio di alluvione a monte o a valle di altri Paesi afferenti allo stesso bacino idrografico o sottobacino, a meno che tali misure non siano coordinate e non sia stata trovata una soluzione concordata tra gli Stati interessati.
Piani di gestione delle Alluvioni
Piani di gestione delle Alluvioni
Piani di gestione delle Alluvioni
Mappatura pericolosità Mappatura pericolosità (reticolo principale e secondario)(reticolo principale e secondario)
NUMERO CLASSI DI PERI COLOSI TA'
4 classi36%
3 classi48%
2 classi5%
NON RISPONDE
11%
26.9 28.5
36.1
68.771.8
15.3
34.8
0
10
20
30
40
50
60
70
80
20 anni 30 anni 50 anni 100 anni 200 anni 300 anni 500 anni
TEMPI DI RI TORNO
31.6
43.8
19.9
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
scala 1:25000 scala 1:10000 scala 1:5000
Scala di rappresentazione - MAPPE DI PERI COLOSI TA'
Rappresentazione pericolositàRappresentazione pericolosità
Modellistica idrologica - idraulicaModellistica idrologica - idraulica61.8
5.6
36.2
0.00
10
20
30
40
50
60
70
monodimensionale quasi-bidimensionale oaccoppiato
bidimensionale altri
MODELLI I DRAULI CI
48.8
53.5
0
10
20
30
40
50
60
moto stazionario moto vario
MODELLI I DRAULI CI
4.8
22.5
28.1
18.820.2
0
5
10
15
20
25
30
distribuito semi-distribuito
concentrato VAPI altri
MODELLI I DROLOGI CI
Mappatura pericolosità - ConsiderazioniMappatura pericolosità - Considerazioni
La mappatura della pericolosità idraulica in Italia ha La mappatura della pericolosità idraulica in Italia ha raggiunto un buon livello di realizzazione a scala nazionale.raggiunto un buon livello di realizzazione a scala nazionale.
Scarsa uniformità, dati mancanti e approcci eterogeneiScarsa uniformità, dati mancanti e approcci eterogenei La maggiore eterogeneità tra le diverse Autorità si riscontra La maggiore eterogeneità tra le diverse Autorità si riscontra
nelle metodologie e nell’uso degli strumenti modellistici per nelle metodologie e nell’uso degli strumenti modellistici per la valutazione delle portate o degli idrogrammi di piena la valutazione delle portate o degli idrogrammi di piena finalizzati alla stima dell’estensione dell’area inondabilefinalizzati alla stima dell’estensione dell’area inondabile
Il passaggio da Autorità di Bacino a Distretto Idrografico Il passaggio da Autorità di Bacino a Distretto Idrografico determina la necessità di una diversa aggregazione dei dati determina la necessità di una diversa aggregazione dei dati in alcuni casi (es. Regione Marche).in alcuni casi (es. Regione Marche).
Mappatura rischio Mappatura rischio (reticolo principale e secondario)(reticolo principale e secondario)
NUMERO CLASSI DI RI SCHI O
4 classi56%
NON RISPONDE
42%
3 classi2%
2 classi0%
Rappresentazione rischioRappresentazione rischio
Rappresentazione cartografica RISCHIO
scala 1:2500032%
NON RISPONDE2%
scala 1:1000053%
scala 1:500013%
Mappe del Mappe del rischio di rischio di alluvioni:alluvioni:stima del numero di stima del numero di abitanti abitanti potenzialmente potenzialmente interessatiinteressati(art. 6, comma 5, lett. a)(art. 6, comma 5, lett. a)
Valutazione Valutazione preliminare del preliminare del rischio:rischio:effetti dei effetti dei cambiamenti cambiamenti climaticiclimatici(art. 4, comma 2)(art. 4, comma 2)
Mappatura rischio - ConsiderazioniMappatura rischio - Considerazioni
Salvo pochi casi, la mappatura del rischio idraulico in Italia deve Salvo pochi casi, la mappatura del rischio idraulico in Italia deve ancora essere completata.ancora essere completata.
Si ripresenta una certa disomogeneità nella rappresentazione dei Si ripresenta una certa disomogeneità nella rappresentazione dei risultati, come peraltro riscontrato anche per le mappe di risultati, come peraltro riscontrato anche per le mappe di pericolositàpericolosità
Una sostanziale omogeneità si riscontra sul numero di classi di Una sostanziale omogeneità si riscontra sul numero di classi di rischio adottate, in genere 4, come indicate dal DPCM 29 rischio adottate, in genere 4, come indicate dal DPCM 29 settembre 1998.settembre 1998.
Il differente livello di copertura raggiunto tra la mappatura del Il differente livello di copertura raggiunto tra la mappatura del rischio e quella della pericolosità è probabilmente imputabile ad rischio e quella della pericolosità è probabilmente imputabile ad una difficoltà oggettiva nella valutazione della vulnerabilità che una difficoltà oggettiva nella valutazione della vulnerabilità che coinvolge anche valutazioni di tipo socio-economico coinvolge anche valutazioni di tipo socio-economico
Piano di gestione Piano di gestione del rischio di del rischio di alluvioni:alluvioni:
partecipazione della partecipazione della popolazionepopolazione(art. 10, commi 1 e 2)(art. 10, commi 1 e 2)
Piano di gestione Piano di gestione del rischio di del rischio di alluvione:alluvione:
percentuale di percentuale di implementazioneimplementazione
DISTRETTI
• D.Lgs 152/2006
• Legge 02/2009, n. 13
• Art. 4 del D.lgs. 12/2010, n. 219