I principi contabili internazionali -...
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In questo modulo:
I motivi che hanno portato all’adozione degli IAS/IFRS Le conseguenze del passaggio dai principi nazionali agli IAS/IFRS I principali cambiamenti nelle voci di bilancio
Giuseppe Albezzano
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IASC (International Accounting Standard Committe)
che emanava gli
IAS (International Accounting Standards)
In principio c’era
Oggi c’è
IASB (International and Accounting Standard Board)
che emana
IFRS (International Financial Reporting Standards)
In principio…
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Il presupposto dell’applicazione degli IAS/IFRS
Il processo di armonizzazione contabile in atto presso tutte le imprese che operano all’interno dell’Unione Europea al fine di rendere confrontabili i bilanci e più trasparente l’informativa che da essi scaturisce.
Il regolamento CE n. 1606/2002 ha imposto alle società quotate in mercati regolamentati europei l’adozione dei principi contabili internazionali nella redazione dei bilanci consolidati a partire dal 1° gennaio 2005.
Nell’Unione Europea
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In Italia
Tali disposizioni sono state recepite con la legge comunitaria n. 306/2003 la quale ha
esteso l’applicazione obbligatoria degli IAS/IFRS al bilancio d’esercizio delle società
quotate e di quelle emittenti strumenti finanziari diffusi in misura rilevante presso il
pubblico, nonché ai bilanci d’esercizio di banche e istituti finanziari, a partire dal 2006.
Per le società non quotate è prevista la facoltà di scelta tra IAS/IFRS e principi contabili
nazionali, fatta eccezione per le società che non rientrano nei limiti previsti dall’art.
2435 del c.c., che restano vincolate all’applicazione delle norme nazionali.
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Le conseguenze dell’introduzione degli IAS/IFRS
Dal punto di vista metodologico il passaggio ai principi contabili internazionali non
comporta particolari problemi in quanto in molti casi i principi contabili nazionali non si
discostano, sia per la sostanza che per la forma, dalla prassi internazionale.
Cambia l’approccio sottostante alla redazione del bilancio d’esercizio d’esercizio e
del bilancio consolidato:
in Italia le norme sulla redazione del bilancio sono rivolte essenzialmente a
tutelare l’integrità del patrimonio aziendale quale garanzia per i soci e i creditori
sociali;
nella prassi contabile internazionale il bilancio è destinato ai possibili
investitori in capitali (di rischio e di debito) dell’impresa e ha quindi l’obiettivo di
misurare la performance finanziaria dell’azienda, funzionale a valutazioni di tipo
economico.
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Le conseguenze dell’introduzione degli IAS/IFRS
Ne discende che:
a. Mentre nella normativa italiana il bilancio deve rappresentare in modo veritiero e
corretto la situazione patrimoniale, finanziarie ed economica dell’impresa, nella
prassi internazionale diventa un documento idoneo a fornire un quadro fedele della
posizione finanziaria, del risultato economico e dei flussi di disponibilità liquide
dell’impresa che sia utile a una vasta gamma di utilizzatori nel prendere decisioni di
tipo economico.
b. Nella normativa italiana il bilancio è un documento “garantista” in quanto i criteri di
valutazione, ispirati al principio della prudenza e imperniati sul criterio del costo
storico, tendenti a salvaguardare l’integrità del patrimonio, evidenziano il reddito
distribuibile dall’impresa e il reddito effettivamente disponibile al momento della
redazione del bilancio.
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Le conseguenze dell’introduzione degli IAS/IFRS
c. Utilizzando i principi contabili internazionali il bilancio diventa invece un documento
che evidenzia il reddito prodotto dall’azienda, dove sono compresi anche i ricavi e
proventi non effettivamente realizzati ma che potenzialmente si realizzeranno in
futuro.
d. Per questo i criteri di valutazione di alcuni elementi dell’attivo non rispettano più il
principio della prudenza, ma sono improntati su valori correnti (fair value o valore di
mercato) che, meglio dei costi storici, evidenziano il risultato economico
effettivamente prodotto dalla gestione aziendale.
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Principali punti di interesse
Documenti che
compongono il bilancio
d’esercizio
Il bilancio d’esercizio è composto dallo Stato patrimoniale,
dal Conto economico, dal Prospetto di movimentazione
delle poste di patrimonio netto, dal Rendiconto
finanziario e dalle Note esplicative (equivalenti alla
nostra Nota integrativa). Si nota che, diversamente dalla
tradizione contabile italiana, il Rendiconto finanziario è
parte integrante del bilancio e non un documento
destinato a fornire un’informativa supplementare; il
prospetto di movimentazione delle poste di patrimonio netto
che nei principi internazionali costituisce un documento a sè
stante, nella tradizione italiana è invece contenuto nella
Nota integrativa.
Struttura e contenuto
dello Stato patrimoniale
Non è prevista una struttura specifica, si richiede, salvo
eccezioni, che gli elementi dell’attivo e del passivo siano
distinti in “correnti” e “non correnti” con l’evidenziazione
degli importi scadenti o esigibili entro 12 mesi da quelli
scadenti o esigibili oltre 12 mesi.
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Principali punti di interesse
Struttura e contenuto
dello Stato patrimoniale
Vengono definite le attività e passività correnti.
Attività correnti: sono quelle destinate alla vendita o al
consumo nel normale ciclo operativo oppure quelle attività
di cui si prevede l’alienazione entro 12 mesi dalla chiusura
del bilancio.
Passività correnti: quelle scadenti entro 12 mesi dalla
chiusura del bilancio. I debiti commerciali e quelli per TFRL
sono voci “operative” che devono sempre essere classificate
come correnti anche se la loro estinzione avverrà oltre i 12
mesi.
Sono non correnti tutti gli elementi che non rientrano nelle
definizioni sopra riportate.
Struttura e contenuto
del Conto economico
Il Conto economico può essere redatto classificando i
componenti di reddito sia in base alla loro natura, sia in
relazione all’area gestionale di appartenenza. L’area della
gestione straordinaria non è però prevista.
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Principali punti di interesse
Struttura e contenuto
del Conto economico
È inoltre importante segnalare che è in atto una proposta di
modifica della struttura del Conto economico al fine di
collegarla direttamente alla possibilità di utilizzare nelle
valutazioni di bilancio il fair value, laddove richiesto (ad
esempio strumenti finanziari destinati alla vendita e alcune
categorie di attività). Tale metodo di valutazione, basato su
valori correnti di mercato in luogo del costo di acquisizione,
comporta che possano essere imputati al Conto economico
anche utili non realizzati, legati ai mutamenti dei prezzi (o
delle quotazioni) nei mercati.
Prevalenza della
sostanza sulla forma
Con tale principio si tiene presente, oltre alla forma
giuridica, anche l’effetto economico di un’operazione o di un
contratto. Ne è un esempio la modalità di contabilizzazione
del leasing finanziario che gli IAS/IFRS auspicano sia
effettuata come un’operazione di acquisto di beni
strumentali: nello Stato patrimoniale nell’attivo si evidenzia
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Prevalenza della
sostanza sulla forma
il bene locato tra le immobilizzazioni (al netto del Fondo
ammortamento), contemporaneamente, nel passivo si
iscrive il debito verso i fornitori per l’importo della quota
capitale dei canoni da pagare.
Nel Conto economico, per lo stesso bene acquisito, vengono
invece rilevati l’ammortamento di competenza dell’esercizio
e gli interessi passivi inclusi nei canoni di leasing.
È da sottolineare però che, di fatto, tale principio fatta
eccezione per il leasing dove le informazioni inerenti alla
sostanza del contratto sono comunque da indicare nella
Nota integrativa, è stato recepito anche dal codice civile
italiano ( per esempio modalità di contabilizzazione ed
esposizione in bilancio dei contratti pronti contro termine,
art. 2423 bis c.c.).
Immobilizzazioni
immateriali
Lo IASB non riconosce come oneri pluriennali i costi di
impianto e ampliamento, né i costi di pubblicità. Tali oneri
pluriennali, secondo i principi contabili internazionali,
devono essere imputati al Conto economico.
Principali punti di interesse
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Immobilizzazioni
immateriali
Soltanto i costi di sviluppo possono essere iscritti nell’attivo
patrimoniale se presentano alcuni requisiti, come quello
della esistenza di benefici economici futuri. L’avviamento
non deve essere sistematicamente ammortizzato ma deve
essere assoggettato a periodiche valutazioni al fine di
determinare il suo effettivo valore economico e accertare se
ha perso valore (cosìddetto impairment test, o test del
deterioramento).
È inoltre ammessa la possibilità di rivalutare i beni
immateriali suscettibili di autonoma iscrizione nello Stato
patrimoniale.
Crediti verso soci Diversamente dalla tradizione italiana, i crediti verso soci
per i versamenti ancora dovuti vengono iscritti a riduzione
del Patrimonio netto.
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Debiti per TFRL Il TFRL maturato a favore del personale dipendente viene
annualmente calcolato come valore attuale medio dei
futuri trattamenti di fine rapporto, costantemente
parametrati all’incremento del costo della vita, al turnover
presente in azienda, all’età e al sesso dei dipendenti.
Fondi per rischi e oneri La distinzione tra fondi oneri e fondi rischi, tipica della
prassi contabile nazionale, non è invece riconosciuta dai
principi contabili internazionali per i quali sia i fondi rischi,
sia i fondi oneri devono essere compresi nell’unica classe di
valori “accantonamenti”, che sono iscrivibili nello Stato
patrimoniale se esiste una obbligazione attuale, alla data di
riferimento del bilancio, quale risulta da un evento passato.
Azioni proprie Secondo i principi contabili internazionali devono essere
contabilizzate in riduzione del patrimonio netto in quanto
l’acquisto di azioni proprie è assimilabile a un’operazione di
riduzione del capitale sociale.
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Costi per aumento del
capitale sociale
Non vengono patrimonializzati come costi di ampliamento,
ma vengono portati in diretta riduzione del patrimonio netto.
Relazione sulla gestione La relazione sulla gestione, predisposta dall’organo che
amministra la società, oltre a segnalare i principali fatti che
hanno caratterizzato l’esercizio e quelli eventualmente
verificatesi dopo la sua chiusura, nonché tutte le altre
informazioni richieste dall’art. 2428 del nostro codice civile,
deve fornire, anche ricorrendo a specifici indicatori:
un resoconto dei principali rischi e incertezze che l’impresa
deve affrontare;
un’analisi degli aspetti sociali e ambientali necessari per
conoscere l’andamento, le prestazioni e la situazione della
società. Si tratta in pratica di includere il bilancio socio-
ambientale tra le informazioni contenute nella relazione sulla
gestione.
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Cambiamento o
variazione di un
principio contabile
Diversamente dalla procedura seguita in ambito nazionale
che considera gli effetti del cambiamento o della variazione di
un principio contabile come componenti straordinari di
reddito, i principi contabili internazionali dispongono che tali
effetti possono trovare riflesso direttamente nel patrimonio
netto, attraverso la rettifica dei valori contenuti nelle riserve
che si formano con utili non distribuiti.
Partecipazioni di
controllo e di
collegamento
Devono essere valutate con il criterio del costo oppure
applicando il criterio del fair value.
Area di consolidamento Nel bilancio consolidato devono essere incluse tutte le società
controllate, estere e nazionali, anche se svolgono attività
dissimili da quella delle altre imprese del gruppo.
Quote di pertinenza di
terzi
Le quote di pertinenza di terzi devono essere indicate nello
Stato patrimoniale consolidato separatamente dalle passività
e dal patrimonio netto di pertinenza degli azionisti del
gruppo.
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Bibliografia
Astolfi, Rascioni & Ricci “Entriamo in azienda 2 - forme e strutture aziendali – Tomo 1” Editore Tramontana Milano 2005
Sitografia
www.fondazioneoic.it www.iasb.org
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