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I Fondi strutturali dell’Unione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 Laurea Magistrale in Cooperazione e sviluppo internazionale e diritti umani Politiche Economiche Regionali Lezione 1 - 15 Febbraio 2010 di Cristina Brasili

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I Fondi strutturali dell’Unione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013

Laurea Magistrale in Cooperazione e sviluppo internazionale e diritti umaniPolitiche Economiche Regionali

Lezione 1 - 15 Febbraio 2010di Cristina Brasili  

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Gli obiettivi chiaveIl Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione contribuiscono al conseguimento di tre obiettivi - «Convergenza», «Competitività regionale e Occupazione» e «Cooperazione territoriale europea».

La ragione di fondo dell’obiettivo Convergenza è promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino a una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppate. In un UE-27 questo obiettivo interessa – in 17 Stati membri – 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria nonché – su una base di esclusione progressiva (phasing-out) – altre 16 regioni con 16,4 milioni di abitanti il cui PIL supera soltanto di poco la soglia a causa dell’effetto statistico dell’UE allargata.  

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Al di fuori delle regioni Convergenza, l’obiettivo Competitività regionale e occupazione intende rafforzare la competitività e l’attrattività delle regioni nonché l’occupazione a livello regionale mediante un duplice approccio. In primo luogo, i programmi di sviluppo saranno intesi ad aiutare le regioni ad anticipare e a promuovere il cambiamento economico mediante l’innovazione e la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la protezione dell’ambiente e il miglioramento della loro accessibilità.

In una UE di 27 Stati saranno complessivamente ammesse a fruire di tali finanziamenti 168 regioni, le quali rappresentano 314 milioni di abitanti. Tra di esse,13 regioni, in cui vivono 19 milioni di abitanti, rappresentano le cosiddette aree di phasing-in e sono oggetto di stanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di regioni “Obiettivo 1”.

               

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L’obiettivo di Cooperazione territoriale europea rafforzerà la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territoriale integrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale.

La popolazione che vive nelle zone transfrontaliere corrisponde a 181,7 milioni (37,5% della popolazione complessiva dell’UE), mentre tutte le regioni e tutti i cittadini dell’UE rientrano in uno dei 13 ambiti attuali di cooperazione transnazionale. Questo obiettivo si fonda sull’esperienza della precedente iniziativa comunitaria INTERREG.

               

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Quadro Strategico Nazionale (QSN)

2007-2013

La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevede un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia ha presentato all'Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione destinerà al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord.

Quadro Strategico Nazionale (QSN)

2007-2013

La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevede un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia ha presentato all'Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione destinerà al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord.

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Quadro Strategico Nazionale (QSN)

Tre fasi hanno caratterizzato la predisposizione del documento:

Quadro Strategico Nazionale (QSN)

Tre fasi hanno caratterizzato la predisposizione del documento:

DPS | QSN | Che cosa è il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013DPS | QSN | Che cosa è il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013

Nella prima fase (conclusasi nell’estate 2005), ciascuna Regione e Provincia autonoma e il complesso delle Amministrazioni Centrali ha predisposto un proprio Documento strategico preliminare;

La seconda fase è stata dedicata al confronto fra i diversi livelli di governo e le parti economiche e sociali in Tavoli tematici e Gruppi di lavoro;

La terza fase è stata caratterizzata dal confronto politico sulla bozza e si è conclusa con la stesura definitiva del documento. La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, messa a punto in versione definitiva a seguito della conclusione del negoziato con Bruxelles, è stata approvata dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.

Nella prima fase (conclusasi nell’estate 2005), ciascuna Regione e Provincia autonoma e il complesso delle Amministrazioni Centrali ha predisposto un proprio Documento strategico preliminare;

La seconda fase è stata dedicata al confronto fra i diversi livelli di governo e le parti economiche e sociali in Tavoli tematici e Gruppi di lavoro;

La terza fase è stata caratterizzata dal confronto politico sulla bozza e si è conclusa con la stesura definitiva del documento. La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, messa a punto in versione definitiva a seguito della conclusione del negoziato con Bruxelles, è stata approvata dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.

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Quadro Strategico Nazionale (QSN)

Cosa contiene

Quadro Strategico Nazionale (QSN)

Cosa contiene

Introduzione IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013

I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPOII LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZEIII OBIETTIVI E PRIORITÀIV PROGRAMMI OPERATIVI PER MACROAREA GEOGRAFICA (PER GLI OBIETTIVI CONVERGENZA, COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE, COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA)V IL QUADRO FINANZIARIO VI L’ATTUAZIONE

APPENDICE: INDICATORI E TARGET PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA PERIL 2007-2013

Introduzione IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013

I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPOII LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZEIII OBIETTIVI E PRIORITÀIV PROGRAMMI OPERATIVI PER MACROAREA GEOGRAFICA (PER GLI OBIETTIVI CONVERGENZA, COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE, COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA)V IL QUADRO FINANZIARIO VI L’ATTUAZIONE

APPENDICE: INDICATORI E TARGET PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA PERIL 2007-2013

Brevemente, vediamo cosa contiene il contesto...................Brevemente, vediamo cosa contiene il contesto...................

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QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

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QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

Tasso di occupazione femminile 15-64 anni(valori percentuali)

Obiettivi occupazionali al 2010 della strategia di Lisbona e corrispondenti valori per l’Italia al 2000 e 2005

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QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

LA POLITICA REGIONALE COME POLITICA DELL’OFFERTA

Si riconosce l’inadeguatezza della teoria che vede “la crescita economica come l’esito meccanico di un abbondante disponibilità di pochi fondamentali fattori, come il lavoro e il capitale fisico”, e si osserva che “la crescita e, più in generale, lo sviluppo dipendono da un insieme di altre importanti condizioni che definiscono il contesto entro il quale si svolge il processo economico” (pag. 50 QSN)

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QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

LEZIONI DALL’ESPERIENZA 2000-2006

L’impianto valutativo che ha accompagnato la politica regionale 2000-2006 ha consentito di condurre, a livello nazionale e regionale, un’analisi dei risultati conseguiti e dei fattori che hanno impedito il conseguimento degli obiettivi.

L’analisi sostiene la scelta di confermare l’impostazione generale della politica regionale di sviluppo proposta: una politica dell’offerta orientata da criteri di valutazione, monitoraggio e premialità e caratterizzata da una governance multilivello, articolata in progetti che trovano integrazione nei territori (pag. 52 QSN).

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Una delle innovazione più rilevanti del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 è stata l’introduzione delle VARIABILI DI ROTTURA

Nel Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno nel 1999 (ai sensi del Reg. ce 1260/1999 sui Fondi strutturali) si scriveva

E’ necessario individuare i "punti di rottura" con l’esperienza passata, identificabili con precisione attraverso un numero limitato di variabili di rottura

Tali variabili hanno assunto il ruolo di obiettivi intermedi dell’azione programmatica

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VARIABILI DI ROTTURA prescelte

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R - Variabili di rottura.Indice Indicatori

Ind. R1 Capacità di esportare (a)Valore delle esportazioni di merci in % del PIL

Regioni, ripartizioni geografiche 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Piemonte 30,2 30,0 28,3 27,7 27,6 27,6 29,1 30,0Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 12,3 11,7 10,5 10,9 12,3 12,6 14,4 20,6Lombardia 29,8 30,2 28,0 27,2 27,4 28,7 30,4 32,0Trentino-Alto Adige 17,1 17,2 16,8 17,0 17,2 17,6 18,4 19,2 - Bolzano/Bozen 17,0 17,3 17,7 17,3 17,1 17,1 18,0 19,1 - Trento 17,1 17,0 15,9 16,7 17,2 18,1 18,8 19,4Veneto 33,4 33,9 33,5 30,8 30,7 30,3 33,4 35,0Friuli-Venezia Giulia 32,8 32,2 30,4 27,4 31,5 29,6 32,6 35,1Liguria 10,3 11,4 10,1 9,8 9,3 10,7 10,3 11,0Emilia-Romagna 28,2 28,4 28,0 27,2 28,6 30,1 32,0 34,4Toscana 27,1 26,7 24,9 22,8 23,3 22,7 24,7 25,7Umbria 14,0 13,4 14,0 13,2 13,7 14,4 15,8 16,9Marche 24,6 25,9 25,2 25,4 24,8 25,6 29,7 30,8Lazio 9,7 8,6 8,6 7,5 7,4 7,2 7,7 8,1Abruzzo 22,3 22,8 22,4 21,6 24,3 24,1 24,1 26,2Molise 10,0 10,4 10,4 9,8 9,6 10,6 10,1 10,0Campania 10,3 10,5 9,5 8,1 8,1 8,3 8,9 9,8Puglia 10,7 10,7 9,7 9,3 10,1 10,5 10,2 10,2Basilicata 12,4 13,1 16,2 16,0 12,7 10,9 16,3 19,1Calabria 1,2 1,1 1,0 1,1 1,1 1,0 1,0 1,3Sicilia 8,2 7,5 6,8 6,8 7,2 9,0 9,5 11,3Sardegna 9,4 8,3 7,6 8,4 9,2 12,1 13,3 14,1Italia (b) 21,9 21,9 20,8 19,8 20,4 20,9 22,4 23,8

Anni

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Ind. R3 Capacità di attrazione dei consumi turisticiGiornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante

Regioni, ripartizioni geografiche 1995 1996 1997 1998 1999 2000 (c) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Piemonte 1,6 1,9 1,9 1,9 1,7 1,9 2,1 2,0 2,1 2,2 2,4 2,5Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 30,2 30,0 28,7 28,8 27,0 26,9 27,3 27,5 28,8 26,1 25,8 25,8Lombardia 2,6 2,6 2,6 2,6 2,7 2,5 2,7 2,8 2,8 2,8 2,8 2,8Trentino-Alto Adige 38,4 37,8 39,3 39,5 39,4 39,5 40,9 41,1 41,4 40,8 41,5 41,4 - Bolzano/Bozen .... .... .... .... .... .... .... .... 54,7 54,2 54,5 54,4 - Trento .... .... .... .... .... .... .... .... 28,5 28,0 29,0 28,9Veneto (a) 9,6 9,7 9,5 9,6 9,8 12,2 12,8 12,2 12,0 11,7 12,0 12,5Friuli-Venezia Giulia (a) 7,1 6,8 6,4 6,7 6,8 7,8 8,1 7,8 7,4 7,1 7,0 7,0Liguria 9,6 9,5 9,7 9,9 10,0 9,8 9,7 9,6 9,4 9,0 8,6 8,8Emilia-Romagna 8,9 8,6 8,3 8,6 8,8 9,2 9,4 9,2 9,0 8,8 8,7 8,9Toscana 8,7 9,0 9,0 9,4 10,0 10,7 10,9 10,8 10,4 9,9 10,6 11,3Umbria (b) 5,4 5,6 5,4 4,5 4,8 6,7 7,1 7,2 6,9 6,7 6,7 7,1Marche 7,5 7,8 7,9 7,9 8,2 8,5 9,0 8,9 9,0 8,5 8,2 8,5Lazio 3,8 3,9 4,1 4,2 4,3 5,8 5,7 4,9 4,6 5,4 6,0 6,0Abruzzo 4,3 4,4 4,5 4,8 4,7 5,0 5,3 5,4 5,6 5,4 5,3 5,7Molise 1,3 1,4 1,5 1,7 1,7 2,0 2,2 2,2 2,4 2,3 2,3 2,3Campania 3,0 3,2 3,2 3,4 3,4 3,6 3,7 3,6 3,4 3,4 3,3 3,3Puglia 1,8 1,8 1,8 1,8 1,9 2,1 2,3 2,6 2,7 2,6 2,7 2,5Basilicata 1,5 1,8 1,9 2,0 2,0 2,4 2,8 2,8 3,0 3,2 3,3 2,9Calabria 2,2 2,4 2,4 2,6 3,1 3,1 3,0 3,4 3,6 3,8 3,9 4,1Sicilia 1,9 2,0 2,1 2,2 2,4 2,7 2,8 2,6 2,6 2,7 2,7 2,9Sardegna 4,5 4,6 4,9 5,1 5,6 5,8 6,2 6,3 6,3 6,3 6,2 6,4Italia 5,0 5,1 5,1 5,3 5,4 6,0 6,1 6,0 6,0 5,9 6,1 6,2

Anni

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I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013: il caso della Sicilia di Cristina Brasili

Ind. R6 Partecipazione della popolazione al mercato del lavoro (a)Forze di lavoro in età 15-64 anni sul totale della popolazione in età 15-64 anni (%)

Regioni, ripartizioni geografiche 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Piemonte 61,9 63,0 62,7 62,7 63,9 65,2 65,1 65,8 66,7 66,9 67,2 67,5 67,8 68,8Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 69,6 69,6 70,1 70,0 70,4 72,2 73,5 73,8 70,2 69,1 68,5 69,1 70,4 70,2Lombardia 62,0 62,3 62,2 63,1 63,8 64,2 65,2 66,2 67,6 68,3 68,3 69,1 69,2 69,6Trentino-Alto Adige 64,9 66,2 66,0 66,5 67,3 68,3 68,3 68,8 69,1 69,5 69,3 69,5 70,0 70,6 - Bolzano/Bozen 63,6 64,9 65,1 64,9 64,9 66,0 66,7 68,0 69,4 71,2 71,1 71,5 71,7 72,3 - Trento 66,1 67,5 66,9 68,0 69,5 70,4 69,9 69,5 68,7 67,8 67,6 67,5 68,3 69,0Veneto 62,1 62,5 63,3 63,6 64,2 65,3 65,9 66,2 67,4 67,2 67,4 68,3 68,1 68,9Friuli-Venezia Giulia 62,6 63,3 63,5 63,6 64,5 65,0 66,4 66,7 66,5 65,1 65,8 67,2 67,9 68,2Liguria 60,7 61,7 61,9 63,2 63,9 64,3 65,2 65,5 64,6 63,9 64,8 65,6 67,0 67,5Emilia-Romagna 65,8 66,2 67,1 67,6 68,3 69,3 69,8 70,4 71,8 70,9 71,1 71,9 72,4 72,6Toscana 62,6 62,5 62,6 63,3 64,4 65,2 65,9 66,1 67,0 66,7 67,3 68,1 67,7 68,9Umbria 62,5 63,1 62,4 63,3 65,3 66,1 66,7 66,4 65,2 65,2 65,6 66,3 67,7 68,7Marche 62,2 62,8 62,4 62,7 64,4 64,7 65,2 66,4 67,1 67,4 66,7 67,5 67,7 67,9Lazio 56,2 56,8 57,0 57,3 58,0 58,7 59,5 60,1 62,8 63,6 63,3 64,2 63,8 65,1Abruzzo 62,4 63,3 62,6 62,5 62,4 62,5 63,8 64,7 63,5 61,2 62,2 61,7 61,7 63,1Molise 56,5 55,8 56,5 57,1 57,1 57,1 58,4 58,1 57,9 58,7 56,8 58,2 58,3 59,6Campania 53,0 52,5 53,0 53,9 53,6 53,8 53,9 54,7 55,0 53,5 51,9 50,7 49,3 48,7Puglia 50,2 50,8 50,9 52,5 52,6 53,0 52,6 53,2 53,5 53,4 52,1 52,5 52,6 52,9Basilicata 53,8 53,4 54,9 55,0 55,3 57,1 56,5 56,7 57,2 56,4 56,2 56,2 54,8 55,8Calabria 49,9 49,7 49,0 51,6 52,4 52,2 53,9 54,4 54,2 53,7 52,1 52,4 50,6 50,2Sicilia 51,0 51,5 52,2 54,0 54,2 54,9 55,1 54,8 54,4 52,3 52,7 52,1 51,3 51,2Sardegna 55,2 54,6 55,7 56,9 58,2 58,4 59,3 60,0 59,5 59,6 59,2 58,7 58,6 59,9Italia 58,4 58,8 59,0 59,8 60,4 61,0 61,6 62,1 62,9 62,5 62,4 62,7 62,5 63,0

Anni

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Fissare gli obiettivi di servizio per dare centralità all’obiettivo ultimo di migliorare il benessere dei cittadini

Dall’analisi degli interventi effettuati si desume che se nel 2000-2006 sono stati specificati sia obiettivi generali (in termini di PIL, occupazione, ecc.), sia obiettivi specifici (in termini di indicatori selezionati e misurati

- nel 2007-2013 gli indicatori che accompagnano gli obiettivi e i relativi target devono diventare parte centrale del confronto politico e partenariale

- per le Regioni del Mezzogiorno e in riferimento a un ristretto numero di servizi ritenuti essenziali, vanno fissati obiettivi di servizio tramite la definizione di indicatori e l’individuazione di valori target vincolanti

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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a) Sviluppare i circuiti della conoscenzaPriorità 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane Priorità 2. Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività

b) Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territoriPriorità 3. Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo. Priorità 4. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale.

c) Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenzaPriorità 5. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo.Priorità 6. Reti e collegamenti per la mobilità. Priorità 7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione.Priorità 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani.

d) Internazionalizzare e modernizzarePriorità 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse. Priorità 10. Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci.

L’articolazione complessiva della strategia per il 2007-2013 è basata su 4 macro obiettivi e dieci priorità

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Le politiche 2000-2006 pur indicando come obiettivo generale quello del miglioramento di alcune variabili di contesto non si ponevano obiettivi precisi. Nel QSN ci si pongono obiettivi e target misurabili. Quali?

Gli obiettivi strategici per i quali sono identificati indicatori misurabili di servizi resi ai cittadini sono quattro:

- elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione;

- aumentare i servizi di cura alla persona, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro;

- tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato;

- tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani.

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La scelta di un target unico alla fine del prossimo periodo di programmazione per tutte le Regioni, si motiva con la necessità di garantire in tutti i territori il raggiungimento di una soglia minima di diffusione dei servizi.

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La scelta di un target unico alla fine del prossimo periodo di programmazione per tutte le Regioni, si motiva con la necessità di garantire in tutti i territori il raggiungimento di una soglia minima di diffusione dei servizi.

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Ind. 02.06 Indice di diffusione della banda larga nelle imprese (a)

Regioni, ripartizioni geografiche 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 (b) 2002 (c) 2003 (d) 2004 2005 2006 2007 2008

Piemonte .... .... .... .... .... .... 37,1 55,6 54,5 72,8 77,5 82,2Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste .... .... .... .... .... .... 28,1 47,2 58,8 61,9 77,5 82,1Lombardia .... .... .... .... .... .... 38,0 54,1 64,3 74,9 79,0 84,4Trentino-Alto Adige .... .... .... .... .... .... 32,5 49,7 60,1 75,0 78,8 82,4 - Bolzano/Bozen .... .... .... .... .... .... .... .... .... 71,3 76,5 79,1 - Trento .... .... .... .... .... .... .... .... .... 79,4 81,3 86,2Veneto .... .... .... .... .... .... 27,0 46,1 55,4 67,9 72,1 80,3Friuli-Venezia Giulia .... .... .... .... .... .... 28,9 55,4 59,4 68,5 74,4 82,0Liguria .... .... .... .... .... .... 36,2 55,7 64,1 72,0 77,0 86,3Emilia-Romagna .... .... .... .... .... .... 34,5 52,6 60,4 73,0 80,9 84,8Toscana .... .... .... .... .... .... 24,2 46,5 57,0 70,3 79,7 79,6Umbria .... .... .... .... .... .... 21,5 48,1 51,4 62,8 73,2 74,9Marche .... .... .... .... .... .... 21,8 50,5 48,7 70,9 72,2 79,8Lazio .... .... .... .... .... .... 34,0 51,8 56,9 65,2 76,4 80,2Abruzzo .... .... .... .... .... .... 23,9 39,3 48,8 59,9 63,8 75,8Molise .... .... .... .... .... .... 24,8 31,3 36,6 39,9 47,3 61,4Campania (e) .... .... .... .... .... .... 31,7 52,7 43,0 62,4 69,6 75,4Puglia .... .... .... .... .... .... 17,6 42,4 44,4 61,3 70,2 77,2Basilicata .... .... .... .... .... .... 14,2 32,6 42,6 52,6 65,6 81,3Calabria .... .... .... .... .... .... 22,5 41,7 45,2 55,1 66,3 76,7Sicilia .... .... .... .... .... .... 26,1 49,0 59,3 69,6 72,8 77,1Sardegna .... .... .... .... .... .... 31,6 47,4 52,0 61,3 70,0 75,4Italia .... .... .... .... .... .... 11,4 14,9 31,2 50,5 56,7 69,6 75,6 81,1

Anni

Priorità 2 - Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell'innovazione per la competitività

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Ind. 02.01 Addetti alla Ricerca e Sviluppo (ReS) (a) (b) (c) (d) (e) (f)Addetti alla Ricerca e Sviluppo per 1000 abitanti

Regioni, ripartizioni geografiche 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Piemonte 4,2 4,3 4,2 3,9 4,0 4,1 4,2 4,4 4,3 4,3 4,3 4,7Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 0,2 0,5 0,2 0,4 0,1 2,2 2,2 1,7 1,6 1,6 1,5 1,6Lombardia 3,4 3,4 3,4 3,5 3,4 3,7 3,2 3,4 3,2 3,2 3,4 3,9Trentino-Alto Adige 1,3 1,4 1,4 1,7 1,4 1,8 2,0 2,4 2,4 2,6 2,7 3,1 - Bolzano/Bozen .... .... .... .... .... .... .... .... .... 1,5 1,5 2,0 - Trento .... .... .... .... .... .... .... .... .... 3,6 3,9 4,1Veneto 1,5 1,5 1,6 1,7 1,5 1,7 2,0 2,1 2,0 2,0 2,2 2,8Friuli-Venezia Giulia 2,9 2,7 2,7 3,2 3,1 2,9 3,4 3,1 3,1 3,5 3,8 4,0Liguria 2,9 2,9 3,2 3,1 3,1 3,1 2,9 3,1 3,1 3,1 3,2 3,5Emilia-Romagna 2,8 2,8 2,9 3,1 3,1 3,4 3,7 4,0 3,7 3,7 4,2 4,7Toscana 2,6 2,6 2,4 2,5 2,5 2,5 2,8 3,0 2,9 3,0 3,3 3,5Umbria 2,0 2,2 2,0 2,3 2,3 2,5 2,8 2,7 2,8 2,8 2,8 3,1Marche 1,3 1,3 1,4 1,5 1,5 1,9 1,7 2,0 1,9 1,8 2,0 2,4Lazio 5,6 5,5 5,3 5,4 5,1 5,0 5,4 5,7 5,9 5,7 5,8 5,7Abruzzo 2,2 2,4 2,1 2,3 1,9 2,2 2,2 2,5 2,6 2,6 2,6 2,6Molise 0,5 0,9 0,5 0,6 0,6 0,6 0,8 1,0 1,0 1,1 1,5 1,6Campania 1,5 1,6 1,6 1,7 1,7 1,8 1,8 2,0 2,0 2,0 2,0 2,2Puglia 1,0 0,9 1,1 1,0 1,0 1,1 1,2 1,3 1,3 1,3 1,5 1,6Basilicata 1,1 1,1 0,7 0,8 0,8 1,5 1,5 1,1 1,2 1,2 1,2 1,9Calabria 0,5 0,5 0,4 0,5 0,5 0,6 0,7 0,7 0,7 0,8 0,9 0,9Sicilia 1,1 1,2 1,3 1,3 1,2 1,3 1,5 1,5 1,5 1,6 1,8 1,8Sardegna 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,6 1,6 1,6 1,6 1,7 2,0Italia 2,5 2,5 2,5 2,6 2,5 2,6 2,7 2,9 2,8 2,8 3,0 3,3

Anni

Priorità 2 - Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell'innovazione per la competitività

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

Qual è il quadro finanziario entro cui si muove la politica regionale e quindi quante le risorse finanziarie per le regioni italiane?

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013: il caso della Sicilia di Cristina Brasili Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 – Italia, programmazione comunitaria, programmi operativi (milioni di euro)

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QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

QUADRO STRATEGICO NAZIONALEper la politica regionale di sviluppo 2007-2013

Qual è il quadro finanziario entro cui si muove la politica regionale e quindi quante le risorse finanziarie per le regioni italiane e per settore?

Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 – Italia, programmazione comunitaria, programmi operativi (milioni di euro) I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Attuazione della programmazione comunitaria 2007-2013, al 31 dicembre 2008 (milioni di euro)

Qualche rapido cenno sullo stato di attuazione della programmazione comunitaria 2007-2013 in Italia e in Sicilia

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Articolazione per regione e settore della programmazione delle risorse aggiuntive1: fondi strutturali e FAS in accordi di programma quadro 2000-2008 (valori percentuali e milioni di euro)

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006: concentrazione settoriale degli interventi nei capoluoghi

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Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006: localizzazione dei progetti conclusi di importo superiore ai 5 milioni di euro

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

Page 31: I Fondi strutturali dellUnione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 Laurea Magistrale in Cooperazione e sviluppo internazionale.

QCS – Pagamenti per programma operativo al 31 dicembre 2008 (valori percentuali sul totale della dotazione dei programmi)

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

Page 32: I Fondi strutturali dellUnione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 Laurea Magistrale in Cooperazione e sviluppo internazionale.

Mezzogiorno, instabilità e consistenza delle erogazioni – anni 2003-2007

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

Page 33: I Fondi strutturali dellUnione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 Laurea Magistrale in Cooperazione e sviluppo internazionale.

Spesa per anno degli interventi del fondo sociale europeo (milioni di euro)

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Fondi strutturali – Regolamento (CE) n. 1083 del 2006Quadro Strategico Nazionale per le regioni italiane

dell’obiettivo Convergenza (2007-2013)Programma Operativo Regionale

FESR 2007-2013

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Fondi strutturali – Regolamento (CE) n. 1083 del 2006Quadro Strategico Nazionale per le regioni italiane

dell’obiettivo Convergenza (2007-2013)Programma Operativo Regionale

FESR 2007-2013

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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Fondi strutturali – Regolamento (CE) n. 1083 del 2006Quadro Strategico Nazionale per le regioni italiane

dell’obiettivo Convergenza (2007-2013)Programma Operativo Regionale

FESR 2007-2013

I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013: il caso della Sicilia di Cristina Brasili

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Riferimenti bibliografici e sitografiaDA STUDIARELe politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Cap.7 e Cap.8 da pag.159 a pag. 222 http://www.dps.tesoro.it/documentazione/QSN/docs/QSN2007-2013_giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 fino a pag. 52 Capitolo- I IL CONTESTO: RITARDO

DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO e parte del secondo, LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE

Letturehttp://www.dps.tesoro.it/ - RAPPORTO ANNUALE 2008 del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica sugli interventi nelle aree sottoutilizzatehttp://www.istat.it/ambiente/contesto/infoterr - Indicatori di contesto chiave e variabili di rotturahttp://www.dps.tesoro.it/ - La Politica Regionale - Programma Operativo Regionale Sicilia 2007-2013http://www.dps.tesoro.it/documentazione/QSN/docs/QSN2007-2013_giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013- III OBIETTIVI E PRIORITÀ fino a pag. 174

Riferimenti bibliografici e sitografiaDA STUDIARELe politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Cap.7 e Cap.8 da pag.159 a pag. 222 http://www.dps.tesoro.it/documentazione/QSN/docs/QSN2007-2013_giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 fino a pag. 52 Capitolo- I IL CONTESTO: RITARDO

DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO e parte del secondo, LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE

Letturehttp://www.dps.tesoro.it/ - RAPPORTO ANNUALE 2008 del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica sugli interventi nelle aree sottoutilizzatehttp://www.istat.it/ambiente/contesto/infoterr - Indicatori di contesto chiave e variabili di rotturahttp://www.dps.tesoro.it/ - La Politica Regionale - Programma Operativo Regionale Sicilia 2007-2013http://www.dps.tesoro.it/documentazione/QSN/docs/QSN2007-2013_giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013- III OBIETTIVI E PRIORITÀ fino a pag. 174I Fondi Strutturalia4 e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili