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Cap. I Cap. I Geoeconomia mondiale e dell’Unione Geoeconomia mondiale e dell’Unione Europea Europea Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali (S.E.A.) (S.E.A.) Corso di Laurea in Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici Economia e Gestione dei Servizi Turistici Prof. Filippo Bencardino Prof. Filippo Bencardino

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Cap. ICap. I

““Geoeconomia mondiale e Geoeconomia mondiale e dell’Unione Europeadell’Unione Europea””

Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali

(S.E.A.)(S.E.A.)

Corso di Laurea in Corso di Laurea in

Economia e Gestione dei Servizi TuristiciEconomia e Gestione dei Servizi Turistici

Prof. Filippo BencardinoProf. Filippo Bencardino

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Geoeconomia mondiale e dell’Unione Geoeconomia mondiale e dell’Unione EuropeaEuropea

Il punto di partenza....... la nuova mappa geoeconomica mondiale

All’inizio degli anni ‘90

Non si può più parlare di “Terzo mondo come blocco uniforme” I Fondi europei per lo sviluppo vengono indirizzati verso i Paesi dell’Est Europa e delle Rep. ex sovietiche, danneggiando i Paesi del Sud del Mediterraneo Si assiste ad una forte crescita del Sud-Est asiatico, prima instabile poi sempre più sistematizzata con un nuovo “focus” la Cina La frammentazione etnico-linguistica sembra dover ancora per poco frenare lo sviluppo dell’India la fine del neo-mercantilismo sudamericano e la crisi economica dell’America Latina rilanciano il NAFTA (Trattato di libero scambio nordamericano) come un nuovo sistema di scambio e di equilibrio per l’economia mondiale

lo scenario economico globale è governato dai Paesi del G7 (oggi G8) e da “tre poli”

USA

Giappone

Europa

A metà degli anni ‘90

Nascita blocchi economici contrapposti e di conflitti geoeconomici

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Il modello centro - periferiacentro - periferia ed il paradigma paradigma crescita o crescita o svilupposviluppo?

Centro: luogo dove la classe politico-economica dominante esercita le proprie funzioni decisionali (Poli) Periferia: insieme di immensi territori dominati e poveri (Territori)

Alcune def. di base:

Crescita: aumento delle dimensioni (PIL; Occupazione; ecc.) Sviluppo: accrescimento progressivo del proprio potenziale endogeno

Organizzazione del sistema-mondo secondo il “modello centro-periferia” o “top-down”

2 centri di I rango (URSS e USA); 3 centri di II rango (Giapp., Australia, CEE); 4 centri di III rango (Penisola Arabica, Golfo di Guinea, Sud Africa, Brasile); un certo numero di spazi poco integrati; periferie;

Reynaud (1981)

Rango: insieme di funzioni svolte da un centro

Jean (1995)

3 centri di I rango (USA, Giapp., UE) vari tipi di periferie spazi di futura colonizzazione

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I Centri (città) sono considerati in base alle funzioni che sono in grado di svolgere, ovvero ai ranghi loro attribuiti

più funzioni svolge una città e più queste sono rare e più la città è considerata di rango elevato

Funzioni territoriali (o basic - rare - regionali): servizi di livello elevato vengono erogati ad una grande quantità di popolazione sparsa su un territorio o area vasta (comunità territoriale) (es. tecnopoli ,ospedali, aeroporti, ecc.) Funzioni no basic: servizi di livello medio-basso erogati ad una porzione limitata di popolazione concentrata in un territorio delimitato (es. supermercati, ASL, ecc.)

II paradigma funzionale è alla base dell’organizzazione

spaziale del territorio europeo

Aree Urbane Funzionali (FUA); Aree Urbane e Aree Rurali; Aree urbano-rurael o aree periurbane; Città dalla crescita dinamica; Aree della crescita metriopolitana europee (MEGA)

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Geoeconomia mondiale e dell’Unione Geoeconomia mondiale e dell’Unione EuropeaEuropeaLe ricerche condotte dall’ESPON

(European Spatial Planning Observation Network) tra il 2002 - 2004 hanno portato alla individuazione di:

-1595 Functional Urban Areas (FUAs) con più di 50.000 abitanti- 149 di queste sono Aree Metropolitane- 76 sono classificate come Metropolitan European Growth Areas (MEGAs)

costruzione di un sistema urbano europeo policentrico

Global nodes (2 MEGAs); European Engines (13 MEGAs); Strong MEGAS (11 MEGAs);Potential MEGAS (26 MEGAs); Weak MEGAS (24 MEGAs).

Pentagono

Area compresa tra Londra, Area compresa tra Londra, Amburgo, Monaco, Milano, Amburgo, Monaco, Milano,

ParigiParigi

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Tipologie di aree urbane nell’UE

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““crisi del modello crisi del modello centro - centro - periferia periferia ””::

Il processo di globalizzazioneIl processo di globalizzazione (economica, sociale,

finanziaria, ecc.)

L’internazionalizzazione degli scambi e delle migrazioniL’internazionalizzazione degli scambi e delle migrazioni

La riduzione delle barriere e della distanzaLa riduzione delle barriere e della distanza (fisica,

culturale, ecc.)

L’intensificarsi delle relazioni tra territori spesso molto L’intensificarsi delle relazioni tra territori spesso molto

distantidistanti

si è ridotto, di fatto, il numero delle centralità, cioè di quelle aree capaci di distribuire, in modo quasi esclusivo, beni e servizi rari e di rango elevato incapacità del centro di garantire alla periferia una crescita adeguata al mantenimento dei rapporti di scambio alla base degli accordi: distributore di beni e servizi il primo; produttore e trasformatore di risorse il secondo

Tale tipo di organizzazione conduce alla crescita? Nuovi

interrogativi: Crescita o sviluppo?

due scuoledue scuole di pensierodi pensiero

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Teoria della Teoria della crescita:crescita:

3. comportamento sociale e ambiente sono fattori esterni alla crescita (esternalità)

2. indicatori principali sono di natura quantitativa (es. aumento PIL)

1. sviluppo = crescita: una società si sviluppa se la sua economia cresce

Teoria dello Teoria dello sviluppo:sviluppo:

Crescita = aumento delle

dimensioni

Sviluppo =

accrescimen

to progressivo

1. sviluppo crescita

2. ambiente è internalità di un sistema economico

3. lo sviluppo implica un miglioramento qualitativo

4. lo sviluppo presuppone l’accettazione di valori sociali e naturali

5. lo sviluppo è l’espressione di potenzialità endogene

6. lo sviluppo punta a garantire l’integrità dell’ecosistema

7. lo sviluppo si misura con indicatori di natura quali-quantitativa

SVILUPPO DAL BASSO & SVILUPPO DAL BASSO & SOSTENIBILESOSTENIBILE

INTERVENTO INTERVENTO DALL’ALTO DALL’ALTO

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Il concetto di qualità della vita Il concetto di qualità della vita dalla teoria della crescita alla teoria dello sviluppodalla teoria della crescita alla teoria dello sviluppo

Teoria della crescita:Teoria della crescita:

Teoria dello Teoria dello sviluppo:sviluppo:

1. Indicatore del benessere economico raggiunto dai singoli Stati

2. Quantificava la somma di beni e servizi prodotti

3. L’indice rappresentava la posizione di un paese nella crescita verso la modernizzazione

4. Il PIL come principale indicatore di benessere

Non sempre la crescita produce armonia sociale, ma può generare congestione, inquinamento, malattie del

benessere(spillovers, diseconomie, costi nascosti…)

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Quali sono i Quali sono i confiniconfini entro cui si realizza lo entro cui si realizza lo sviluppo sviluppo regionale regionale ??

Regione geografica: insieme di luoghi contigui accomunati da qualche caratteristica comune che li differenzia dai luoghi confinanti

Alcune def. di base:

Confine: segno (linea) che sta ad indicare il limite della sfera di influenza di uno stato o di un’autorità politica (Reichman, 1993) Organizzazione territoriale: insieme di relazioni orizzontali e relazioni verticali, che in seguito ad addensamenti, concentra- zioni, rarefazioni e discontinuità determinano la nascita delle Regioni Geografiche

Per i Geografi del re: Suddivisione territoriale legittimata dalla volontà politica del sovrano, priva di fondamenti oggettivi

Per i Geografi borghesi: Entità reale o naturale, oggettivamente accertabile

Regione come costruzione mentale, non esistente di per sé, ma dipendente dai soggetti

Regione come sistema territoriale, dinamico, dotato di autonomia e coesione interna

XVII secolo

XX secolo

Il dibattito sul concetto di regione:

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Quali sono i Quali sono i confiniconfini entro cui si realizza lo entro cui si realizza lo sviluppo sviluppo regionale regionale ??

Diverse tipologie di Regione

Differenti criteri di regionalizzazione

I° Criterio: I° Criterio: OmogeneitàOmogeneità e e Coesione Coesione (Van der Velde, (Van der Velde, 1997)1997)

Regioni formali: omogenee sulla base di specifici attributi (omogeneità);

Regioni funzionali: monocentriche o policentriche individuate in base a relazioni

orizzontali (coerenza); Regioni reali: basate su ricorrenti caratteri sociali (cultura, lingua, ecc.); Regioni artificiali: frutto di considerazioni statistiche (es. le NUTS-regions europee).

Regioni economiche

Difficoltà a superare i confini della propria regione di origine (nazionalismi

spinti); Le Regioni europee sono parte di un’entità più ampia (economica,

territoriale,

politica, amministrativa, ecc.) non necessariamente coincidente con una

nazione; Ogni città o nodo di funzioni può essere assimilata ad una regione

geografica.

I pro e i contro di una Europa fatta

di regioni

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Microregione: uno o più comuni; Mesoregione: dimensione comprensoriale, provinciale e regionale; Macroregione: interi Paesi o aggregati di regioni istituzionali; Megaregione: spazi continentali o intercontinentali.

II° Criterio: II° Criterio: Scala Scala geograficageografica

III° Criterio: III° Criterio: Classi Classi tematichetematiche

Regione Politico - Amministrativa Regione Politica Regione Naturale Ecoregione Regione Storico-culturale Regione Economica

Ne consegue:

la regione può anche superare i confini e i confini esistono perché ci sono regioni

regione e confine sono due concetti fondamentali dei processi di regionalizzazione, integrazione e cooperazione

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Per comprendere i processi di integrazione è necessario sapere cosa è una regione e in che modo viene usato il concetto di confine

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L’Europa può essere intesa come uno L’Europa può essere intesa come uno spazio regionale spazio regionale integratointegrato??

Le regioni possono identificarsi con i grandi blocchi trasnazionali (es. UE, NAFTA, PECO…) processi di regionalizzazione in crescita; Le regioni di confine possono vedersi assegnati nuovi ruoli geoeconomici nell’ambito dell’integrazione; Le regioni geografico-economiche possono identificarsi con gli Stati ma, anche, trascendere i confini amministrativi nazionali La consapevolezza è il principale fattore in un processo di regionalizzazione per stabilire confini

Alcuni Modelli di costruzione di un’Alcuni Modelli di costruzione di un’Europa delle Regioni Europa delle Regioni

Banana Blu Banana Blu EuropeaEuropea

Edificio con 7 Edificio con 7 appartamentiappartamenti

Il Grappolo Il Grappolo d’uvad’uva

Schema di Schema di Sviluppo Spaziale Sviluppo Spaziale

EuropeoEuropeo

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Il modello “Banana blu europea” individua le regioni più dinamiche in un sistema transnazionale che va dal Sud-Est dell’Inghilterra al Nord dell’Italia (Parigi esclusa nella I° versione) (Brunet, DATAR, 1989)

Criterio: crescita economica e struttura industriale

Limite: carattere conservatore

Aggiustamenti: “banana” in un “fungo” includendo Parigi e Berlino

I Modelli di costruzione di un’I Modelli di costruzione di un’Europa delle Europa delle Regioni Regioni (1)(1)

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Il modello “Edificio con Sette appartamenti” è pensato con lo scopo di includere i Paesi dell’Europa centrale ed Orientale (Lutzky, 1990)

Criterio: caratteristiche socio-politiche e geografico-economiche

I Modelli di costruzione di un’I Modelli di costruzione di un’Europa delle Europa delle Regioni Regioni (2)(2)

1. La Sunbelt mediterranea2. La rete tecnologica dell’Occidente3. I Parteners del Mar del Nord4. La “casa” baltica5. Le capitali dell’Europa centrale (Middle)6. La federazione slava dell’Est7. La “casa” balcanica

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Nel modello “Grappolo d’uva acerbo Europeo” ogni acino rappresenta una piccola o grande agglomerazione urbana. Tutti insieme gli acini formano i nodi dell’economia a rete Europea. (Kunzmann, Wegener, 1991)

I Modelli di costruzione di un’I Modelli di costruzione di un’Europa delle Europa delle Regioni Regioni (3)(3)

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Geoeconomia mondiale e dell’Unione Geoeconomia mondiale e dell’Unione EuropeaEuropeaI Modelli di costruzione di un’I Modelli di costruzione di un’Europa delle Europa delle

Regioni Regioni (4)(4)

Lo “Schema di Sviluppo Spaziale Europeo” (SSSE o ESDP, 1998): individua un interesse comune europeo per il mantenimento di uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile (aree sensibili e di pregio naturalistico, consumo del suolo, rapporto città-campagna;…) inserisce nella cultura europea due concetti scientifici:

- la città e l’armatura urbana di una regione come strumenti della competizione fra sistemi territoriali nell’era globale;

- le reti di città come modello di organizzazione territoriale competitivo.

Schema di Sviluppo Spaziale Europeo

Vantaggio:

Il Modello tiene conto della

polarizzazione spaziale e della specializzazione funzionale

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Geoeconomia mondiale e dell’Unione Geoeconomia mondiale e dell’Unione EuropeaEuropeaI Modelli di costruzione di un’I Modelli di costruzione di un’Europa delle Europa delle

Regioni Regioni (4)(4)

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Polarizzazione spaziale e Specializzazione funzionale

dominanza delle grandi metropoli; polarizzazione lungo la rete dei trasporti; nuova gerarchia senza confini interni; pressioni legate all’allargamento ad “est”; ulteriore periferizzazione delle città periferiche e declino di quelle industriali; consolidamento dei corridoi urbani tra regioni urbane e sistemi di trasporto; crescita incontrollata delle città del Sud.

Questi cambiamenti spostano l’attenzione dall’Europa delle

regioni all’Europa delle città

la città moderna è interpretata come un nodo nella rete di città

essa stabilisce rapporti di interconnessione con gli altri nodi e con la rete nel suo complesso sulla base del

proprio milieu

da esse dipende la competitività non solo della reti globali ma anche della rete locale

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Cosa si intende per “Cosa si intende per “rete urbana” rete urbana” o o reti di reti di cittàcittà??

Approccio economico organizzativo:

Approccio funzionale di base:

la rete urbana si riferisce alla cooperazione locale e regionale tra organizzazioni pubbliche e private in materia di servizi commerciali e finanziari, innovazione, comunicazioni Secondo una prospettiva politica: un insieme di attori differenti, individui, gruppi, organizzazioni o istituzioni, legati in network stabili, che interagiscono su progetti e politiche specifici.

la rete urbana si riferisce a configurazioni urbane policentriche, interconnesse da infrastrutture lineari per scambi di persone, beni, informazioni, flussi monetari

una città a rete si evolve quando due o più città indipendenti, potenzialmente complementari dal punto di vista funzionale, cominciano a cooperare

Batten (1995)

Camagni (1991)

(Modello di Christaller)

reti complementari fatte di centri specializzati e complementari;reti sinergiche ed innovative fatte di centri similari e cooperanti

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I Sistemi economici urbaniI Sistemi economici urbani

le condizioni base per lo studio:

1. Definire un sistema urbano 2. Correlarlo alla fenomenologia dell’urbanesimo3. Caratterizzare il sistema urbano rispetto alle

variabili o elementi che lo connotano4. Scegliere la scala d’indagine più opportuna

Distretti metropolitan

i(anni ’30)

L’ambiente urbano è delimitato sulla base di soglie min e max di concentrazione della popolazione all'interno della città e nelle aree adiacenti consolidate Scopo: distinguere le aree urbane da quelle rurali

Area metropolita

na(anni ’60)

L’ambiente urbano è delimitato sulla base delle caratteristiche socioeconomiche e l'integrazione funzionale raggiunta da parti di città specializzate

Miller (1965) e Friedmann (1978) introducono il concetto di campo urbano in base a criteri di interdipendenza funzionale tra parti

interconnesse a rete in un unico spazio (no più criteri fisici)

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Megalopoli(Gottman, 1961)

catene di sistemi/insediamenti urbani in cui è presente un sistema di collegamenti infrastrutturalicollegamenti infrastrutturali centralizzato in grado di convogliare una serie di flussi (informazioni, persone, energia, ecc.)

Megalopoli(Massi, 1976)

vasto complesso policentrico di aree urbane e suburbane caratterizzato da un intenso sviluppo di intenso sviluppo di relazionirelazioni e dalla concentrazione di funzioni organizzative, decisionali, di piano

In generale, la Megalopoli si distingue dalle concentrazioni urbane monocentriche (es. Parigi) per specifici caratteri geografico-economici: - Densità e concentrazione della popolazione- Alto tenore di vita- Diseconomie di agglomerazione- Policentrismo - Funzioni megalopolitane (terziarie e quaternarie)

Esempi di Megalopoli

Esempi: BosWash, SanSan, ChiPitts….

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“il Modello di diffusione Megalopolitano entra in crisi”

fine anni ‘70

Critiche:

La concentrazione di forze sociali ed economiche rende difficile il suo governo in assenza di un patto federativo (Massi, 1976)

Il permanere di un sistema di pianificazione centralizzato opposto al federalismo tende a rafforzare il ruolo delle capitali a discapito del policentrismo (Claval, 1976) Le Megalopoli sono il prodotto di una società post-industriale avvantaggiata da fattori storico-geografici favorevoli ad un progresso socio-economico accelerato basato sul quaternario e sui servizi avanzati

La MegalopoliMegalopoli è vista come un continuum di sistemi territoriali continuum di sistemi territoriali urbaniurbani avente una formazione policentricapolicentrica, seppure discontinua

dal punto di vista dell’occupazione del suolo, con spazi densi e spazi rarefatti

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Dal dibattito sullaDal dibattito sulla evoluzioneevoluzione dei sistemi dei sistemi urbaniurbani

Alla fine degli anni ’80 Gottmann afferma: (scala mondiale e continentale)

1. La Megalopoli è una concentrazione al cui interno si manifestano fenomeni di espansione e conquista costante dello spazio politico ed economico. 2. Le grandi regioni urbane sono comprensive di aree metropolitane parti integranti della megalopoli. Dentro questi spazi, “nebulosa”, (Muscarà, 1991) convivono le grandi aree metropolitane con città convenzionali e spazi liberi3. La Megalopoli ha funzione di “cerniera” a causa del grande numero di scambi mondiali che vi è concentrata è la massima espressione del modello centro-periferia

All’inizio degli anni ’90 diversi autori delimitano l’ambiente urbano in base (Teoria generale dei sistemi):

- esistenza di un luogo centrale caratterizzato da una soglia minima di densità demografica e da una concentrazione di posti di lavoro (extragricoli);

- una rete di relazioni funzionali che connette il luogo centrale con le aree attigue

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In Europa il processo di crescita urbana sta volgendo al In Europa il processo di crescita urbana sta volgendo al terminetermine

Vengono meno i prerequisiti che lo hanno indotto: industrializzazione; squilibrio tra aree centrali (down-town) e aree periferiche (up-towns)

periurbanizzazione e rurbanizzazione Alla transizione economica e demografica segue quella urbana (de-industrializzazione e de-urbanizzazione verso il Centro Sud dell’Europa)

Nell’evoluzione delle Regioni urbane funzionaliNell’evoluzione delle Regioni urbane funzionali Van den Berg Van den Berg individua individua 4 fasi4 fasi:: 1. Urbanizzazione: crescita prevalente nel nucleo urbano principale per motivi

occupazionali ed ai fini residenziali; la periferia dipende dal centro (Polonia, Bulgaria..);

2. Suburbanizzazione: i sobborghi crescono più velocemente del centro, il cui sviluppo si riduce

per mancanza di spazio (tutti i paesi europei);3. Disurbanizzazione: il centro perde ancora occupazione e residenti; l’intera area

metropolitana è in declino (Svezia, Danimarca, Italia…);

4. Riurbanizzazione: le città sono distinte in internazionali, normali, marginali.nuovo modello europeo detto di

““Metropolizzazione - Metropolizzazione - RegionalizzazioneRegionalizzazione” ”

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le città minori devono colle-garsi al centro principale per essere competitive

l’area urbana principale, o città-regione, è il motore trainante dello sviluppo economico europeo

Modello Europeo Metropolizzazione - Regionalizzazione

La città moderna è interpretata come un nodo nella rete di città parte delle rete locale e della rete globale

Il suo sviluppo dipende dalla capacità di:recepire gli stimoli globali, valorizzare il suo milieu, attivare azioni di sviluppo locale;di comportarsi come attori politici ed economici da cui dipende la competitività della

rete locale

La città diviene lo spazio di interazione fra le relazioni verticali (interne

all’entità stessa) e relazioni orizzontali (tra i diversi nodi della rete) creando

una fitta rete di interconnessioni, riproponendo nel nesso locale-globale il

modello centro-periferia

Network urbano di

città di piccola e

media dimensione

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Il sistema urbano europeo è stato interpretato come un insieme di

subsistemi o reti urbane

Gli accordi di Lisbona (2000), Nizza (2000), Göteborg (2001) hanno

imposto una accelerazione dei processi evolutivi in tutti i settori

dell’economia e della società

Differenti velocità di sviluppo e difficoltà di modelli interpretativi

E la risposta dell’Europa?

Le strategie europee, dopo la grande crescita dei

paesi sviluppati ha puntato al mantenimento dello

status quo, agendo su flessibilità, coesione e

cooperazione

Altri e diversi fattori (saturazione dei mercato dei beni standardizzati, processo di frammentazione del mercato)

spingono al cambiamento e ripropongono il territorio come parametro di misurazione di forme di sviluppo virtuose nel

sistema della competizione globale

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Risorse Umane

Domanda locale

Localizzazione strategica

Integrazione con cluster regionali

Integrazione locale/globale Qualità

Efficiente uso delle risorse e

dei fondi

Innovazione e ricerca

Il nuovo diamant

e di Porter

I fattori della competitività