Hurrà Grigi - Estate 1

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QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VII n. 11 15 mag. 2015 Pizzeria-Ristorante ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 Pizzeria-Ristorante ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 abbigliamento bambini e ragazzi da 0 a 16 anni via San Lorenzo 52 ALESSANDRIA tel. 0131 252383 LA LEGGENDA DELL’ORSO www.museogrigio.it www.museogrigio.it Adesso guardiamo avanti! hurra.grigi hurragrigi.it ALL’INTERNO DEL SITO Il Pallone Verde MASSIMO TAGGIASCO A desso, dobbiamo so- lo guardare avanti, anche se peggio di così non poteva finire. Al termine di un girone di ri- torno da incubo, l’Alessan- dria ha detto addio ai play- off con l’ennesimo pareggio casalingo. La sfortuna ci ha certamente messo lo zam- pino, perché tre legni in una sola partita sono quasi un record, ma non si può im- putare questa disfatta solo alla dea bendata. Questo tracollo ha molti padri e molte spiegazioni. Proviamo a indicarne qual- cuna. In primo luogo, il DS Magalini , ormai additato come il primo imputato. In estate sembrava fosse arri- vato il Messia, invece, forse, aveva lavorato meglio il suo predecessore, dal momento che molti dei giocatori della passata stagione hanno co- stituito l’ossatura della for- mazione titolare di questa annata, però coi risultati che si sono visti. E adesso ci ritroviamo con pochi ele- menti su cui puntare per ri- partire. Inoltre, non dobbia- mo dimenticare che è stata costruita la formazione con l’età media più alta del giro- ne: che sia questa una delle ragioni del crollo nella se- conda fase del campionato? Chi si è occupato della pre- parazione atletica? Perché la squadra ha smesso di correre e di giocare chiu- dendo il campionato in una condizione di totale tracollo fisico? E gli acquisti del mercato invernale? Solo Morero si è rivelato all’al- tezza. E il caso Guazzo? Po- tevano anche dargli la con- danna alla pena capitale, dal momento che punizioni più pesanti non se ne pote- vano infliggere. Chi sbaglia deve pagare, ma il giudice può anche graduare le pe- ne. Oppure si cerchino so- stituti all’altezza, funzionali al gioco della squadra. Altro grande imputato è Mister D’Angelo: lo si sa- rebbe potuto sostituire do- po la gara casalinga contro l’Albinoleffe, ma non si è avuto il coraggio di farlo. La squadra aveva bisogno di una scossa violenta (il Pavia ha sostituito il Mister alla penultima di campionato) ma nessuno si è voluto prendere la responsabilità dell’esonero. E, a questo punto, diciamo che anche il Presidente ha le sue respon- sabilità: serve esperienza, però nessuno deve conside- rarsi l’Unto del Signore. Gli saremo per sempre grati di aver preso le redini del- l’Alessandria in un momen- to difficilissimo, salvando la società da un altro fallimen- to. Però, prima si fa il Presi- dente, poi il tifoso: col cuo- re, nel mondo del calcio, un mondo di squali, non si va da nessuna parte. Ci è pia- ciuta la politica di marke- ting, ma anche questa deve stare in secondo piano. Più scrivania, meno curva. Una nota positiva resta: il tifo. Il grande cuore grigio è torna- to a battere forte, in casa ed in trasferta. Anche noi tifosi potevamo e dovevamo dare di più (ancora troppi spazi vuoti al Moccagatta per la sfida decisiva contro il Ve- nezia) però quest’anno è chiaramente iniziata un’al- tra storia. Il prossimo si an- nuncia come un campiona- to difficilissimo: arrivano formazioni molto attrezzate ed ambiziose sia dalla Serie B (dove sembrano destinate alla retrocessione solo for- mazioni del Nord) che dalla categoria inferiore. Inoltre, questa squadra deve prati- camente essere rifondata quasi completamente: fac- ciamo un progetto concre- to, basato sui giovani e non sui ‘senatori’. Bisogna ripartire ragio- nando con la testa e non (soltanto) con il cuore. Hurrà Grigi! ALL’INTERNO Grazie alla vittoria ottenu- ta mercoledì scorso al ‘Palli’ di Casale la squadra del Presidente Cosimo Curino e di Mister Stefano Lovisolo a pproda alla fa- se nazionale dei play-off. Alle pagine 7-8-9-10 Speciale Hurrà Castellazzo [GSM Photo]

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Adesso guardiamo avanti!

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QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VII n. 11•15 mag. 2015

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Adesso guardiamo avanti!

hurra.grigi

hurragrigi.itALL’INTERNO DEL SITO

Il Pallone Verde

MASSIMO TAGGIASCO

Adesso, dobbiamo so-lo guardare avanti,anche se peggio di

così non poteva finire. Altermine di un girone di ri-torno da incubo, l’Alessan-dria ha detto addio ai play-off con l’ennesimo pareggiocasalingo. La sfortuna ci hacertamente messo lo zam-pino, perché tre legni in unasola partita sono quasi unrecord, ma non si può im-putare questa disfatta soloalla dea bendata.

Questo tracollo ha moltipadri e molte spiegazioni.Proviamo a indicarne qual-cuna. In primo luogo, il DSMagalini, ormai additatocome il primo imputato. Inestate sembrava fosse arri-vato il Messia, invece, forse,aveva lavorato meglio il suopredecessore, dal momentoche molti dei giocatori dellapassata stagione hanno co-stituito l’ossatura della for-mazione titolare di questaannata, però coi risultatiche si sono visti. E adesso ci

ritroviamo con pochi ele-menti su cui puntare per ri-partire. Inoltre, non dobbia-mo dimenticare che è statacostruita la formazione conl’età media più alta del giro-ne: che sia questa una delleragioni del crollo nella se-conda fase del campionato?Chi si è occupato della pre-parazione atletica? Perchéla squadra ha smesso dicorrere e di giocare chiu-dendo il campionato in unacondizione di totale tracollofisico? E gli acquisti delmercato invernale? SoloMorero si è rivelato all’al-tezza. E il caso Guazzo? Po-

tevano anche dargli la con-danna alla pena capitale,dal momento che punizionipiù pesanti non se ne pote-vano infliggere. Chi sbagliadeve pagare, ma il giudicepuò anche graduare le pe-ne. Oppure si cerchino so-stituti all’altezza, funzionalial gioco della squadra.

Altro grande imputato èMister D’Angelo: lo si sa-rebbe potuto sostituire do-po la gara casalinga control’Albinoleffe, ma non si èavuto il coraggio di farlo. Lasquadra aveva bisogno diuna scossa violenta (il Paviaha sostituito il Mister alla

penultima di campionato)ma nessuno si è volutoprendere la responsabilitàdell’esonero. E, a questopunto, diciamo che anche ilPresidente ha le sue respon-sabilità: serve esperienza,però nessuno deve conside-rarsi l’Unto del Signore. Glisaremo per sempre grati diaver preso le redini del-l’Alessandria in un momen-to difficilissimo, salvando lasocietà da un altro fallimen-to. Però, prima si fa il Presi-dente, poi il tifoso: col cuo-re, nel mondo del calcio, unmondo di squali, non si vada nessuna parte. Ci è pia-

ciuta la politica di marke-ting, ma anche questa devestare in secondo piano. Piùscrivania, meno curva. Unanota positiva resta: il tifo. Ilgrande cuore grigio è torna-to a battere forte, in casa edin trasferta. Anche noi tifosipotevamo e dovevamo daredi più (ancora troppi spazivuoti al Moccagatta per lasfida decisiva contro il Ve-nezia) però quest’anno èchiaramente iniziata un’al-tra storia. Il prossimo si an-nuncia come un campiona-to difficilissimo: arrivanoformazioni molto attrezzateed ambiziose sia dalla SerieB (dove sembrano destinatealla retrocessione solo for-mazioni del Nord) che dallacategoria inferiore. Inoltre,questa squadra deve prati-camente essere rifondataquasi completamente: fac-ciamo un progetto concre-to, basato sui giovani e nonsui ‘senatori’.

Bisogna ripartire ragio-nando con la testa e non(soltanto) con il cuore.

Hurrà Grigi!

ALL’INTERNO

Grazie alla vittoria ottenu-ta mercoledì scorso al‘Palli’ di Casale la squadradel Presidente CosimoCurino e di Mister StefanoLovisolo a pproda alla fa-se nazionale dei play-off.

Alle pagine 7-8-9-10

SpecialeHurràCastellazzo

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HURRÀ GRIGI2 anno VII n. 11

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maria, con un partner spe-ciale come Arfea, che ga-rantirà tutti i trasporti, econ Paglieri e Cantieri Spor-tivi per i gadget e Coop eCentrale del latte per il ri-storo. In contemporanea,alle 9, a San Michele, per laprima volta la StrAlessan-dria varcherà il muro delcarcere, con una ventina didetenuti che affronterannoun percorso di 6 chilometri,come quello della sera, in-sieme ad atleti di società

dell’Uisp e i cronometrististileranno la classifica fina-le. Poi, alle 18.30, in piazzadella Libertà, sarà ‘Per tutti’,uno spazio dedicato alla di-sabilità, con dimostrazionein alcune discipline, persottolineare come lo sportabbatta le barriere e unica.La piazza si animerà già aquell’ora, una quarantina distand di associazioni, ci sa-rà anche Orshop dell’Ales-sandria calcio. Due le par-tenze: alle 20.20, sotto il Co-

mune, per la competitiva,alle 20.30 davanti alle Posteper il fiume colorato di per-sone della non competitiva,in senso orario verso viaPontida. Ad aprire la StrA-lessandria saranno i bersa-glieri della sezione ‘Franchi-ni’. Traguardo sotto l’arco diDecathlon, ancora in piazzadella Libertà. Poi la lungafesta delle premiazioni, finoa sera inoltrata, nella gior-nata in cui tutti sono orgo-gliosi di essere alessandrini.

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Tutti i premi per categoria

UOMINI 1° CLASSIFICATO: COPPA; Bicicletta ‘La Bici’; Premio Fotodi-git@l; Borsone ‘Sportrage’; Saccotto Paglieri; Cena per 2 persone rist. ‘IlGrappolo’; Confezione bottiglie Pico Maccario; Confezione bottiglie Can-tina Sociale di Mantovana. 2° CLASS.: COPPA; Borsone ‘Cantieri Sporti-vi’; Magnum Vineria ‘Mezzo Litro’; Cena per 2 persone ‘Podere La Rossa’Morsasco; Confezione bottiglie Pico Maccario; Confezione bottiglie Can-tina Sociale di Mantovana. 3° CLASS.: COPPA; Borsone ‘Cantieri Sporti-vi’; Premio Arco Sport • Libri ‘Libraccio’; Cena per 2 persone rist. ‘Il Gallod’Oro’; Confezione bottiglie Pico Maccario; Confezione bottiglie CantinaSociale di Mantovana. MASTER 35/44: COPPA; Zainetto’Cantieri Sparti-vi’; Premio Equazione - commercio equo solidale; Abbonamento per unmese ‘Palestra Meeting’; Libri ‘Mondadori’; Cena per 2 persone ristorante‘La Piola’; Confezione bottiglie Pico Maccario; Confezione bottiglie Canti-na Sociale di Mantovana. MASTER 45/54: COPPA; Premio ICS onlusstampa su tela di ulivi del Salento; Libri ‘Libraccio’; Cena per due personebirreria ‘Gagliaudo Beer’; Confezione bottiglie Pico Maccario; Confezionebottiglie Cantina Sociale di Mantovana. MASTER 55/64: COPPA; Abbo-namento per un anno al ‘Piccolo’; Premio Arco sport; Dona Ana ‘libro ri-cordo’ di Roberto Nani; Cena per 2 persone rist. ‘Piazza Maino’; Confezio-ne bottiglie Pico Maccario; Confezione bottiglie’Cascina degli ulivi’. MA-STER 65+: COPPA; Zainetto ‘Sportrage’; Abbonamento ‘la Palestra’ diSpinetta M.go; 5 buoni pasto ‘Ristorazione sociale’; Confezione bottigliePico Maccario; Confezione bottiglie ‘Tenuta la Maremma’.DONNE 1° CLASSIFICATO: TARGA, ‘Consulta Comunale per le PariOpportunità’, Premio ‘Gioielleria Ferrando’ • Premio ‘Avant garde’, Borso-ne ‘Sportrage’ • Saccotto Paglieri, Cena per 2 persone rist. ‘L’Arcimbol-do’, Confez. bottiglie Pico Maccario, Confez. bottiglie ‘Tenuta La Marem-ma’. 2° CLASS.: COPPA; Tappeto tradizionale di Boujad (progetto ICSonlus); Premio ‘La Nuova Cartoleria’; Cena per 2 persone ‘Podere LaRossa ‘ Morsasco; Confez. bottiglie Pico Maccario; Confez. bottiglie Can-tina Sociale di Mantovana; Confez. bottiglie’Cascina degli ulivi’. 3°CLASS.: COPPA; Premio ‘La Maison 75’ • Premio ‘Arco sport’; Libri ‘Li-braccio’; Cena per 2 persone ‘Podere La Rossa ‘ Morsasco; Confezionebottiglie Pico Maccario; Confez. bottiglie Cantina Sociale di Mantovana.MASTER 35/44: COPPA; Zainetto ‘Cantieri Sportivi’; Premio Equazione -commercio equo solidale; Libri ‘Mondadori’; Cena per due persone birre-ria ‘Gagliaudo Beer’; Confez. bottiglie Pico Maccario; Confez. bottiglieCantina Sociale di Mantovana. MASTER 45/54: COPPA; Premio ICS on-lus stampa su tela di ulivi del Salento; Libri ‘Libraccio’; Cena per due per-sone rist. ‘Piazza Maino’; Confez. bottiglie Pico Maccario; Confez. botti-glie Cantina Sociale di Mantovana. MASTER 55/64: COPPA; Premio ‘Ar-co Sport’; Abbonamento per un anno al ‘Piccolo’; Dona Ana ‘libro ricordo’di Roberto Nani; Cena per due persone rist. ‘Piazza Maino’; Confez.botti-glie Pico Maccario; Confez. bottiglie ‘Tenuta La Maremma’. MASTER65+: COPPA; Zainetto ‘Sportrage’; Abbonamento ‘la Palestra’ di SpinettaM.go; Zainetto ‘Sportrage’; 5 buoni pasto ‘Ristorazione sociale’; Confez.bottiglie Pico Maccario; Confez. bottiglie Cantina Sociale di Mantovana.

PERCORSO: 6 kmPartenza competitiva:piazza della Libertàore 20,20 (lato Municipio)Partenza non competitiva:piazza della Libertàore 20,30 (lato Poste)Arrivo: entrambe al cen-tro di piazza della Libertà

4° km.

5° km.

1° km.

2° km.

3° km.

Via

Gram

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Corso

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Corso Lamarm

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Via dei MartiriVia Piacenza

Via Dante

Via Plana

Piazza Garibaldi

Piazza ValfrèCorso 100 Cannoni

Via Pontida

P.zza dellaLibertà

Via

Treviso

Piazza S.M.di Castello

Partenza

Arrivo

ALESSANDRIAJERICHO

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DIAMOCI U

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O20a

CITTÀ Oggi è il giorno dell’ormai tradizionale manifestazione. Madrina Valeria Straneo

Una grande corsa alla solidarietàLa StrAlessandria si fa in quattroEsono venti. Venti edi-

zioni di StrAlessan-dria, una scommessa

lanciata nel 1996, che tagliaun traguardo storico e lo fe-steggia anche raccontando,nelle vetrine dei negozi delcentro, il lungo percorso disolidarietà e i progetti rea-lizzati in ogni angolo delmondo grazie alla sensibili-tà e alla partecipazione de-gli alessandrini. Sarà recordla sera del 15 maggio? Gliorganizzatori ci credono,per StrAlessandria che ha,nello slogan, la sua sintesi.‘Diamoci una mano’, chetrasmette un senso di aiuto,di condivisione, di cammi-no insieme: come il proget-to contro la dispersionescolastica, che sarà finan-ziato, per il secondo anno,con una parte del ricavatodella grande corsa della cit-tà, mentre l’altro 50 percento andrà a Gerico (e incittà, da martedì, c’è unadelegazione, guidata dal vi-cesindaco), per il progettodi parco turistico, creatoper avere fondi per il fun-zionamento del centro perragazzi disabili, con 35utenti.

La corsa

La corsa si fa in quattro:già al mattino di venerdì, al-le 9, al campo scuola, laStraRagazzi, con 700 iscritti,alunni dell’ultimo annodella materna e delle cin-que classi della scuola pri-

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HURRÀ GRIGI 315 mag. 2015

L’INTERVISTA a Sivio Bolloli (Radio Voce Spazio)

Tifo promosso, D’Angelo bocciatoMagalini si è già giocato un bonusSilvio, adesso i bilanci li pos-

siamo fare? direi propriiiiiio«Direi proprio di sì.»

Bene, però, stavolta, niente gio-chino dei promossi e dei bocciati,andiamo dritto al punto. E co-minciamo dai giocatori!

«Sosa, Morero e Vitofrancesco so-no stati i migliori acquisti dellastagione e una nota di merito ladarei anche a Terigi e al portiereNordi (anche se, in tutta franchez-za, il miglior Servili mi piaceva dipiù). Obodo e Mezavilla, alla resadei conti, hanno deluso, mentreIunco e Germinale potevano star-sene dov’erano.»

Questo per quanto riguarda inuovi arrivi, e sui vecchi?

«I confermati sono stati tuttibravi, da Sabato a Mora a Rantier(che è cresciuto moltissimo rispettoalla scorsa stagione) senza dimen-ticare Sirri, Spighi, Taddei e, le po-che volte che si è visto, anche Ca-valli.»

La tua analisi sulla rosa suonasuona quasi come una condannadell’operato del Direttore Sporti-vo...

«Magalini ha lavorato bene sulladifesa, meno bene sul centrocampoe sull’attacco, anche se resta l’inco-gnita Guazzo.»

Sarebbe stato meglio rimetterloin rosa?

«Non necessariamente, ma, nelmomento in cui Di Masi ha decisodi escluderlo, bisognava acquistareuna vera prima punta e non dueseconde molto poco prolifiche co-me Germinale e Iunco.»

Menegatti non era, allora, cosìstupido...

«Quest’anno si è scoperto che lavecchia Alessandria era molto me-glio di quanto non si pensassequindi anche il vecchio DS non hapoi lavorato così male come qual-cuno ha voluto far credere.»

E di Di Masi cosa possiamo di-re?

«Continua ad essere l’uomo dellaprovvidenza per questa piazza, manon può chiamarsi fuori.»

Cosa gli imputi?«Quando le cose non vanno be-

ne, le colpe sono di tutti, Capocompreso, magari anche solo pernon aver saputo scegliere i miglioricollaboratori possibili. Poi non hocondiviso la decisione di vederel’ultima partita in curva.»

Perche?«A mio modo di vedere è come se

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Di Masi avesse voluto dire al popo-lo della Nord che lui è uno di loro.Di Masi non è più uno di loro, è ilPresidente e ha il dovere di sederein Tribuna e di assumersi la re-sponsabilità di quanto accade sulcampo, senza alcuna possibilità dichiamarsene fuori. Sotto questoprofilo posso dirti che ho ammira-to molto di più il Luca Di Masi diAlessandria-Como che allargandole braccia si è presentato al cospet-to della Nord come un generale al-la testa delle sue truppe con gran-de dignità.»

E su D’Angelo che cosa possia-mo dire?

«D’Angelo ha fatto il suo tempo;mi dispiace molto dire questo per-ché lo considero una persona digrande spessore umano, ma se de-vo dare un giudizio calcistico pos-so dirti che, alla resa dei conti, l’in-tegralismo del suo 3-5-2 è statoperdente: il fatto che lui stesso loabbia riconosciuto è comunquecosa che gli fa grande onore.»

Lanciamo lo sguardo verso ilfuturo e dimmi: che cosa ti aspet-ti da questa estate?

«Fermo restando che un presi-dente come Di Masi è una risorsamolto preziosa per questa piazza,auspico un cambio di allenatore emagari di modulo, un centrocam-po ed un attacco profondamenteridisegnati, mentre Magalini nonpotrà più commettere errori.»

E ai tifosi che voto diamo?«Dieci e lode. Hanno sostenuto la

squadra dalla prima all’ultimagiornata, nei momenti buoni e inquelli cattivi e hanno contestatoveramente solo dopo l’ultimo fi-schio finale: in tanti anni non homai visto un tale calore.»

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HURRÀ GRIGI4 anno VII n. 11

L’epilogo di un dramma an-nunciato passerà alla storiacon la data di domenica 10

maggio 2015, e sarò per sempreaccostato ad una partita: Alessan-dria-Venezia. Come per il Milan,allora si parlò e si parla ancora difatal Verona, da adesso in poi perl’Orso, finito con gli artigli misera-mente spuntati, si citerà il fatalVenezia. In fondo le due città sonotutte e due in Veneto. Il pareggioha voluto dire sono fuori dai pla-yoff. Fischi e contestazioni a finegara: in curva striscione pesantecontro i giocatori.

Una partita che nessunoavrebbe mai voluto giocare

Il Venezia è arrivato al Mocca-gatta forse poco motivato vista laposizione di metà classifica cheannullava tanto il rischio playoutquanto la speranza playoff. Achiedere ancora qualcosa a questastagione, sciagurata e in fondo in-comprensibile, era invece l’Ales-sandria, alla caccia di punti che leavrebbero permesso di continuarea sperare nella promozione di ca-tegoria. Oppure che le avrebberosolo prolungato l’agonia, portan-dola a essere la vittima sacrificaleal cospetto del Benevento.

La partita è iniziata con i Grigisubito a caccia del gol: hanno te-nuto un pressing molto alto e tra-scorsa una manciata di minuti,sono andati vicinissimi al vantag-gio grazie a Rantier che ha colpitoin pieno il palo difeso da Fortuna-to. L’attaccante ha avuto tuttaviamodo di rifarsi poco dopo: siamoinfatti al 18’ quando lo stesso Ran-tier sigla l’1-0 da calcio di rigore. Ilgol subìto è sembrato svegliare ilagunari che si sono riorganizzatie hanno creato qualche buona oc-casione in avanti, specie con Gre-

co e Guerra. La pausa ha datonuova forza agli uomini di Serena,che hanno attaccato con maggiorconvinzione, dando però l’im-pressione di non voler fare troppomale ai Grigi. Il match si è decisosoprattutto a centrocampo e i pri-mi venti minuti della ripresa nonhanno regalato molte emozioni. Èarrivato come un fulmine a cielsereno il pareggio firmato da Gre-co che, ricevuta palla fuori dal-l’area, ha calciato una gran botta:il pallone è stato deviato da Obo-do e si è insaccato alle spalle diNordi. Siamo al 67’, minutaggiodestinato a diventare anch’essostoria da raccontare ai posteri.Riequilibrato il risultato i Grigi sisono concentrati sulla fase offen-

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

Alessandria, perché

siva decisi a non lasciarsi sfuggireil treno playoff, il 2-1 sembravafatto quando al 90’ Sirri ha colpitoin rovesciata un pallone su cuiFortunato nulla avrebbe potuto, asalvare la difesa veneziana ci hapensato ancora una volta il palo.

L’Alessandria ha visto dunquesfumare il sogno della promozio-ne, a salire in Serie B è invece ilNovara: Bassano, Pavia e Como sela vedranno ai playoff.

È ormai un destino maledetto esadico quello che perseguita il po-polo grigio: ogni volta che ci si av-vicina al traguardo che conta, lagioia diventa disperazione. Siamoentrati nel quarantunesimo annodall’ultima promozione in B, e co-munque troviamo fuori luogo fare

dei paragoni con l’epilogo del-l’Alessandria di Sarri contro la Sa-lernitana. Ogni campionato ha isuoi protagonisti e i suoi episodi.

La Curva Nord ancora una voltaha messo i brividi, per intensità disentimento; lo striscione ‘D’inver-no campioni, d’estate bidoni’ èstato l’aperitivo per l’inevitabileprocesso collettivo, al quale ognitifoso da adesso in avanti porteràil proprio contributo.

La sentenza noi la trasformiamoperò in interrogativo; già, ma co-m’è stato possibile che una squa-dra che ad un certo punto avevaaddirittura sottomesso il campio-nato ai propri voleri, si sia squa-gliata come la panna dimenticatain auto sotto il sole?

La parola a Ciccio Marescalco

È da questa constatazione che sideve incominciare a ragionare. Viconfesso che ogni volta che finivauna partita dei Grigi, mi sentivo altelefono con un grande grigio disempre, uno che i Grigi continuaad averli nel cuore: Ciccio Mare-scalco.

«Quando abbiamo perso il derbycontro il Novara, eravamo comun-que stati noi a fare la partita, inti-morendo la corazzata a casa sua.Poi però, l’Alessandria non è statacapace di assestare il colpo giustoper prendere il largo. Avrebbe po-tuto farlo addirittura nel recuperodell’andata contro il Bassano. I pa-reggi interni contro la Torres e l’Al-binoleffe sono stati il bivio per l’in-ferno. Una squadra che vuole esse-re definitivamente matura, deveessere in grado di chiudere la par-tita. La sensazione che non cel’avremmo fatta, l’ho avuta dopoaver visto il match di Bassano, coni padroni di casa che andavano a

Ho pubblicato queste consi-derazioni sulla mia pagina

Facebook ricevendo decine di‘mi piace’ in pochi minuti e, si in-tende, anche considerazioni cri-tiche. Voglio riproporre la mia ri-flessione ai lettori di HurràGrigi. Mi sorge un dubbio, spero

lecito, a proposito della presti-giosa e preziosissima ‘StrAles-sandria’: ma a Jericho, la cittàpalestinese gemellata conAlessandria, una cui delega-zione è stata ricevuta in questigiorni a Palazzo Rosso, lo san-no che:

✓✓ in Alessandria ci sono centi-naia e centinaia di personeche vivono grazie alla Cari-tas;

✓✓ che tante famiglie sono sen-za casa;

✓✓ che migliaia di alessandrinisono senza lavoro;

✓✓ che tanti giovani stanno perdecidere di scappar via lon-tano;

✓✓ che tanti anziani vivono insolitudine e stenti;

✓✓ che le nostre attività com-merciali ed artigianali sonoallo stremo?...mi fermo qui...#unaStrAlessandriaxA-lessandria!!!Almeno una volta...E chi mi accusasse di ‘razzi-

smo’ è proprio fuori strada, anziè in malafede.

La stessa malafede di chi viintravvede una ‘connotazionepolitica’ in questa mia (condivi-sa da tanti cittadini) sempliceconsiderazione.

Voglio aggiungere che non sitratta di snaturare lo spirito disolidarietà che, da sempre, ani-ma una splendida iniziativa co-me la StrAlessandria, cui augu-ro un sempre maggiore succes-so e partecipazione. La conside-razione che intendo fare è cheanche nella nostra città c’è bi-sogno di solidarietà, di aiuto perchi si trova, tra noi, nella nostracomunità, in condizioni disagia-te. Oppure vogliamo chiuderegli occhi solo per dire che adAlessandria va tutto bene e sia-mo tutti felici, agiati e contenti?

IL COMUNE INFORMA CON TRASPARENZA di Giovanni Barosini

Dott. Giovanni BarosiniPresidente ‘Comitato complesso Museale’Marengo - Cittadella - Cappello Borsalino

Cell. 338 4692651LA DISPONIBILITÀ

COME VALORE, COSTANTE

Quando una StrAlessandria per Alessandria?

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Page 5: Hurrà Grigi - Estate 1

HURRÀ GRIGI 515 mag. 2015

Morero, un giocatore di talento edal carattere serio (e come tale si èrivelato), Germinale e Iunco nonsono per niente stati all’altezzadelle aspettative. Io fisicamente etecnicamente ero diverso, e avevosignori registi che mi lanciavano,ma poi ci mettevo quella grintarabbiosa che è mancata agli attac-canti, Marconi compreso. La squa-dra, a lungo orfana di Taddei, haavuto seri problemi in fase di rea-lizzazione e il fatto che tante voltesia stato risolutivo Mezzavilla, ladice lunga. Troppo macchinoso eprevedibile è stato Obodo, non osopensare a come mi sarei arrabbia-to io se lo avessi avuto con me aimiei tempi. Credo che in questaAlessandria avrebbe ancora fattola differenza Baiocco, che pratica-mente quasi da solo ha riportatol’Akragas in Lega Pro. Infine, per-ché non hanno praticamente maifatto giocare Nicolao, mandato dalNapoli ad Alessandria a fare espe-rienza, molto abile sulla fascia, madi fatto rimasto un oggetto miste-rioso?».

Le ammissioni di Mister D’Angelo

L’allenatore, che forse avrà su-bodorato il non rinnovo del con-tratto, potrebbe essere stato il pri-mo forse a patire la situazione, an-che dal punto di vista della tenutanervosa, e il battibecco avuto conun tifoso al di là della rete di re-cinzione al termine della confittacontro il Monza è un sintomoclassico della malattia.

«Sono molto deluso, anche dame stesso. Non posso dire cosa saràdomani. Certo, alla vigilia del Ve-nezia avevo detto che avevamo da-vanti uno splendido presente: misono sbagliato, purtroppo il pre-sente, nostro, mio, è molto duro –

ha dichiarato –. Alla possibilità diconquistare i playoff ho credutosempre. La delusione è per l’epilo-go, per come ci siamo arrivati, do-po otto mesi di grande campiona-to. Quando sostengo, e lo ribadisco,che rifarei tutto, mi riferisco allascelte di mercato. Quando sosten-go, e ne sono convinto, che le re-sponsabilità sono tutte mie è per-ché i giocatori, sul piano tecnico,hanno eseguito, alla lettera, ciò cheio ho chiesto loro. Mentre ogni ope-razione di mercato, in estate comea gennaio, è stata condivisa conme e avallata da me. E lo rifareiadesso: per me Morero, Germinalee Iunco sono tre grandi giocatori».

Allora cosa non ha più funzio-nato, per spiegare questi due mesifinali in cui l’Alessandria ha vani-ficato gli otto mesi di grande cam-pionato?: «Sono questioni di cam-po, che io conosco e che dipendo-no, come ho detto, da me. Ecco, adesempio, il nostro 3-5-2 ad un cer-to punto è stato preso di mira daglialtri e noi, anzi io sono stato trop-po scolastico nell’insistere ad ap-plicarlo. Ci aveva dato, prima,grandi risultati e io non sono statocosì capace di modificarlo».

Nelle parole del tecnico c’è co-munque tanta onestà intellettualee raro spirito di autocritica. Glienedobbiamo dare atto.

questo suicidio?

Le scuse di Taddei

Così come nell’ancora concitatopost-rabbia, le parole espresse daRiccardo Taddei non fanno altroche confermare che si tratta di unprofessionista serio, degno di averindossato la fascia di capitano:«Chiedo scusa, perché è giusto cosìe perché sono stato il capitano diquesta squadra per più di un giro-ne ed è legittimo e sacrosanto cheio ci metta la faccia. Non ho nienteda dire, quando si è in torto si stazitti. Sono qui, lo ribadisco, permetterci la faccia, perché solo que-sto, adesso, si deve fare. Le mie scu-se sono per tutti quelli che hannocreduto in un sogno. Che è svanitocome nessuno avrebbe mai pensa-to. Le motivazioni di un crollo cosìpesante? Adesso non riesco a tro-varle, non so cosa rispondere. Pri-ma della partita contro il Comoavevo parlato del primo postomancato. Però i professionisti de-vono avere l’intelligenza, una voltamancato il traguardo più impor-tante, di spostare l’obiettivo. Si ab-bassa un po’ l’asticella, anche se re-sta alta, perché i playoff tali erano.Svanito anche questo obiettivochiedo scusa, insisto, anche a no-me di tutti i compagni, a chi hacreduto in questo sogno insieme anoi. Noi che siamo stati gli artefici,

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mille sulle ripartenze, e i Grigi cheerano fermi sulle gambe». Comedare torto a Cicciogol? La sua luci-da analisi non fa una grinza.

Statisticamente i numeri sonoimpietosi, come ha rimarcato lacollega Mimma Caligaris. Nelleultime nove partite giocate l’Ales-sandria ha tenuto una media daplayout: senza conteggiare le pe-nalizzazioni, nelle famose ‘nove fi-nali’, i Grigi hanno conquistato lamiseria di 8 punti, tanti quantil’Arezzo. Peggio solo Real Vicenzae Lumezzane con 7, SüdTirol e Re-nate con 6. Le squadre che hannocentrato l’obiettivo, in alto comenelle zone calde, ne hanno con-quistati almeno il doppio: svetta ilBassano con 21 punti, poi Novaracon 20 e Como con 17, cioè lasquadra che è salita in B diretta-mente e due delle tre che gioche-ranno i playoff e che sono statedietro, e anche di molto, dai Grigi.

Ed ancora: un solo gol, per lopiù su rigore; nelle ultime cinquepartite, l’ultima vittoria ai primi diaprile contro la Pro Patria; negliultimi tre incontri casalinghi unsolo punto, con due sconfitte chehanno fatto perdere l’imbattibilitàdel Mocca.

Al di là di quello che è stato ilsin troppo evidente calo fisico epsicologico, andando oltre i nu-meri, ci sono state le scelte ad es-sere sbagliate con il senno di poi.

«Prima di tutto c’è come è statagestita la vicenda Guazzo - ancoraMarescalco -. Io non voglio entrarenelle motivazioni che hanno por-tato il presidente a non farlo piùscendere in campo, però vorreiporre una domanda allo stesso DiMasi: ma non sapevate chi eraGuazzo al momento di farlo venirein prestito dall’Entella? Poi a mioavviso è stata sbagliata la campa-gna acquisti di gennaio. A parte

in positivo e in negativo, di tutto.Le scuse sono per non aver rag-giunto i playoff, perché non si di-scutono l’impegno di tutti e l’at-taccamento al sogno».

Il futuro? Al momento di andarein stampa il presidente Luca DiMasi, che ha visto la partita con-tro il Venezia in Curva Nord, nonha ancora parlato. Lui è moltoambizioso, anche se l’essere trop-po tifoso a volte ti fa vedere le co-se in maniera un pochino distor-ta, Moratti docet. Siamo sicuri chenon si rassegnerà ad aver sola-mente accarezzato il sogno. Ma visarà tempo per annunciare ecommentare quelle che sarannole nuove scelte. È vero, alla vigiliadel campionato lo stesso Di Masiaveva annunciato che l’obiettivoera quello di concludere il cam-pionato nella parte sinistra dellaclassifica. Ma l’Alessandria ha ter-minato il girone d’andata indos-sando la coroncina di reginettad’inverno. A quel punto ha gettatola maschera, e l’obiettivo è statochiaro che non sarebbe più statoquello declarato nel ritiro valdo-stano. Ecco perché il sogno è di-ventato delusione e dramma. Ec-co perché un grande uomo, primache un grande giocatore comeTaddei, ha avuto il coraggio el’umiltà di chiedere scusa.

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Page 6: Hurrà Grigi - Estate 1

HURRÀ GRIGI6 anno VII n. 11

WEB Intervista al coordinatore dell’archivio storico del portale ideato da Lele Bellingeri & C.

Il ‘Museo’ di Sergio GIOVANELLIDa circa un anno una nuova

pagina web ha arricchito ilpanorama dei siti che si oc-

cupano di storia e statistica dellesquadre di calcio. Per la gioia degliappassionati ed anche dei sempli-ci tifosi della (mai troppo) gloriosaAlessandria Calcio è sorto MuseoGrigio (indirizzo web www.mu-seogrigio.it). Dall’idea iniziale diEmanuele Bellingeri di raccoglie-re in un unico sito foto e memora-bilia dei Grigi si è gradatamentepassati ad una struttura destinataad ospitare tutto quanto riguarda i103 anni di storia dell’Orso.

Oggi parliamo di Museo Grigiocon Sergio Giovanelli, coordina-tore dell’archivio storico del sito.Sulla brochure distribuita alla pre-sentazione ufficiale del maggio2014 leggiamo la sua biografia:‘Appassionato di statistica sporti-va, già nella prima adolescenzainizia a raccogliere dati (inizial-mente di atletica leggera,nuoto e Giochi Olimpici).Negli anni ’80 intrapren-de l’attività giornalisticaarrivando a collabora-re con numerose te-state sia locali (la pa-gina provinciale dellaGazzetta del Popolo eIl Piccolo, tra le altre)che regionali (Piemon-te Sportivo) e Nazionali(Tuttociclismo). Entra afar parte di varie asso-ciazioni di storici e sta-tistici sportivi allecui pubbli-cazioniforni-sce

numerosi contributi. Interrottal’attività pubblicistica si cimentanella stesura di libri statistici sulcalcio tra i quali si ricordano GliEuropei Danno i Numeri, Granataè Il Suo Colore e Nerazzurro è IlSuo Colore storie di tutte le partiteufficiali dei Campionati Europeidi Calcio, di Torino e Inter’.

Sergio, come è nata la tua pas-sione per le statistiche?

«Come è nata non lo so ma possodirti quando è nata: a nove anni emezzo ho cominciato a tenere ag-giornato il medagliere dei GiochiOlimpici Invernali di Grenoble suun notes. Naturalmente copiavoquanto pubblicato dai giornali enemmeno sapevo cosa fossero lacombinata nordica o il biathlon.Da lì ho continuato, ho studiato emi sono evoluto: oggi seguo solo ilcalcio e nemmeno così bene comevorrei. Se avessi 48 ore di tempo li-bero al giorno probabilmente cure-

rei tutti gli sport compresi ladama, la danza sportiva

e il rodeo...»Poi i libri...

«Dal casuale in-contro alla Fieradel Libro con coluiche sarebbe diven-tato il mio editoresortì il progetto di

un libro statisticosugli Europei dicalcio: un prodotto

mai pubblicato finoad al-

lora a differenza dei mondiali suiquali esiste una bibliografia ster-minata. Poi Granata è il suocolore. Una immensa soddisfazio-ne l’ho provata quando il curatoredel sito archiviotoro mi ha rivelatoche il mio testo è stato la molla chel’ha indotto a creare un archivioon-line del Torino.»

Prima di cominciare l’intervistami dicevi che da un anno a que-sta parte la tua, diciamo così, at-tenzione statistica è focalizzatasu Museo Grigio.

«Sì. Curiosamente, malgrado lapassione comune io e Lele (Bellin-geri, N.d.R.) non ci conoscevamodi persona. Quando siamo entratiin contatto abbiamo cominciato asviluppare il progetto e da alloraho dedicato il mio tempo libero aquesto.»

Allora spiegaci il progetto: pas-sato, presente e futuro.

«Cominciamo dal passato remo-to. Le discussioni virtuali e la pre-parazione del sito web sono stati laparte peggiore del lavoro. Si ragio-nava sul nulla e senza avere unavisuale del risultato. Quando ab-biamo fatto la presentazione uffi-ciale nel sito erano presenti sola-mente i nomi dei giocatori degliultimi venti anni e le varie deno-minazioni assunte dalle squadreavversarie. Da lì, con l’aiuto di va-lidi collaboratori come Andrea Le-va e Paolo Baratto, è iniziato l’in-serimento dei dati. L’obiettivo eracompletare il panorama delle par-tite giocate entro aprile. Le 3503gare ufficiali dell’Alessandria sonoora presenti nel database. Nel frat-

tempo abbiamo aggiunto ilcommento alla stagione, le

classifiche complete con an-nessa tabella dei risultati,

dati anagrafici e foto... se-gnaletiche di quasi

tutti i giocatori e, per

la stagione appena conclusa, an-che commento alla partita nonchérisultati e classifica giornata pergiornata.»

Decisamente un grande lavoro:in pratica avete fatto tutto o quasi

(Risata) «Quanto fatto finora ègiusto il minimo sindacale. In que-sti giorni stiamo correggendo glierrori e le dimenticanze più visto-se, inevitabili in un database gran-de e complesso come il nostro. Fi-nito questo riprenderemo in manotutti i dati aggiungendo ad ognipartita quanto fatto per l’ultimastagione: cioè note, cronaca, com-mento, risultati e classifica dellagiornata e commento alla giorna-ta. Stiamo discutendo se e come in-serire l’eventuale rassegna stampa.Sul fronte giocatori aggiungeremoa tutti la carriera calcistica ancheoltre l’Alessandria ed un commen-to tecnico-storico di ognuno. Adogni stagione, poi, aggiungeremouna breve storia del campionato inmodo da inserire il rendimento deiGrigi (raccontato nel commentoalla stagione) nel panorama gene-rale dell’annata. In pratica l’utentepotrà farsi un’idea precisa dell’an-nata sia a livello generale, sia nellasingola partita trovando tuttoquello che serve per capire cosa èsuccesso.»

Se non ti conoscessi bene, direiche mi stai prendendo in giro. Èun lavoro immenso. Ho anche ilsospetto che tu voglia andare ol-tre.

«Qualcosina da aggiungere c’è.Completato quel passaggio, entre-remo nel futuro. Dovremo ancoraoccuparci di altri tre argomentiimportanti nella storia di una so-cietà calcistica. Prima di tutto leamichevoli e le partite di allena-mento; tutti ricordano anche soloper sentito dire l’amichevole con ilSantos di Pelè o la vittoria contro

la Nazionale e noi non possiamonon occuparcene. Avremo poi l’im-pegno con i campionati giovanili:gli Orsacchiotti hanno vinto unoscudetto juniores e partecipato, tral’altro, al Torneo di Viareggio, coseassolutamente da ricordare se sivuole fare un lavoro ben fatto. Dalì cercheremo di offrire una pano-ramica più completa possibile del-le squadre giovanili, compresi ipulcini. A questo proposito invitochiunque sia in possesso di mate-riale riguardante i Grigi, soprat-tutto giovanili, di mettersi in con-tatto con noi. Ogni aiuto, anchepiccolo, come un nome o una datadi nascita, è il benvenuto.»

Avevi detto tre argomenti«Sì, parliamo di una cosa che

non tutti conoscono e che in passa-to è stata ignorata. Nel periodopioneristico e poi ancora negli an-ni ‘30 le società di vertice avevanouna rosa sterminata – i Grigi nel1927-28 avevano tesserato 58 gio-catori! – ma si giocava in 11 e sen-za sostituzioni. Per impiegare tuttiquesti calciatori si inventarono iCampionati Riserve e le Seconde (ele Terze) squadre, quelle che oggi cisono in Spagna e in Germania.

Questa cosa non la sapevonemmeno io...

«Museo Grigio ricostruirà, parti-ta per partita, le gesta di Alessan-dria II e Alessandria III e dei suoieroi. Dove non arriverà l’archiviostorico provvederà il blog ad inte-grare e raccontare quanto avvenu-to negli ultimi 103 anni di storiadell’Orso Grigio.»

Per concludere: dicci dove vole-te arrivare

«Mettiamola così: se ‘siti storico-statistici di calcio’ fosse una disci-plina olimpica io e gli altri di Mu-seo Grigio punteremmo almeno asalire sul podio e lavoriamo perquesto.»

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MARIO MARCHIONI

Ibiancoverdi del Castellazzo,dopo aver ottenuto a conclu-sione regolare del campionato

di Eccellenza l’accesso alla primafase dei play-off , mercoledì 6maggio hanno conseguito un altrorisultato storico, superando per 0-1 in trasferta la formazione piùblasonata e favorita del Casale e sisono così aggiudicati i play-off re-gionali, guadagnandosi l’accessoalla fase nazionale a rappresenta-re il Girone B di Piemonte Valled’Aosta, insieme all’altra piemon-tese Baveno, che invece rappre-senta il girone A.

I ragazzi di Mister Stefano Lovi-solo se la vedranno ora con la for-mazione alto atesina del San Gior-gio in una doppia sfida in pro-gramma domenica 17 (andata, incasa) e domenica 24 maggio (ri-torno, in trasferta).

Nel caso di superamento delturno, il sogno promozione in Se-rie D del Castellazzo proseguirànell’ultimo turno dei Play Off na-zionali.

Con l’editore e direttore delgiornale è stato deciso di dedicareil doppio foglio centrale di questonumero alla società biancoverde,con un’apposita testata Hurrà Ca-stellazzo, un’edizione speciale chedoveva riservare una buona parte

alla prima gara dei play-off del-l’Alessandria a Benevento, che pa-reggiando domenica contro il Ve-nezia, hanno dato invece il malin-conico addio ai play-off per la Se-rie B.

Si tratta di un doveroso omaggioalla squadra ed alla società del-l’U.S.D. Castellazzo, che proprionella settimana che precedeval’ultima gara di campionato di Le-ga Pro dell’Alessandria, con la vit-toria contro il Casale (meritata ericonosciuta anche dal mister deinerostellati n.d.r.) ottenuta graziealla rete di Mattia Piana, hannodato indirettamente una grandegioia ai tifosi grigi, che purtroppoè durata solo fino allo scadere del-la gara contro l’Unione Venezia!

E grazie allo storico goal al ‘Na-tal Palli’ di Casale Monferrato, l’at-taccante biancoverde ha ricevutouna targa di riconoscenza ad alcu-ni tifosi grigi.

Ricordo infine che le copieomaggio di questo numero spe-ciale verranno distribuite non solonei punti abituali, ma anche ve-nerdì sera durante l’evento sporti-vo ‘Stralessandria’ e domenica po-meriggio al Campo Comunale diCastellazzo Bormida, prima dellapartita contro la formazione delSankt Georgen, valida per playoffnazionali per la promozione inSerie D.

CALCIO ECCELLENZA Grazie alla vittoria ottenuta mercoledì scorso a Casale

Castellazzo alla fase nazionaledei play-off

Con la conclusione della regularseason dei campionati di Eccellen-za, e la disputa dei play off regionaliterminati domenica scorsa, si è deli-neando il quadro del primo turnodegli spareggi nazionali di Eccellen-za che mettono in palio altre setteposti nel prossimo campionato diSerie D. Il primo turno cominceràdomenica 17 maggio p.v. con le garedi andata, e si concluderà la dome-nica successiva (24 maggio), con legare di ritorno. Le quattordici squa-

Play-Off Nazionali di Eccellenza guida alle gare del primo turno

dre che supereranno il turno si af-fronteranno nelle finalissime che sidisputeranno, sempre con gare diandata e ritorno, il prossimo 7 e 14giugno. Nello schema seguente so-no già riepilogate in sette gruppi, agruppi di due: la vincente del primoturno affronterà la vincente dell’al-tra gara dello stesso gruppo, quindiin caso di superamento del primoturno il Castellazzo affronterà la vin-cente fra Villa d’Almè e Baveno.Di seguito il calendario delle gare

Primo gruppoCastellazzo (Piemonte Valle d’AostaGirone B)Sankt Georgen (Alto Adige)Villa d’Almè (Lombardia Girone B)Baveno (Piemonte Valle d’AostaGirone A)Secondo gruppoLiventinagorghense (Veneto Gir. B)Darfo Boario (Lombardia Girone C)Varesina (Lombardia Girone A)Cjarlins Muzane (Friuli Venezia Giulia)Terzo gruppoAdriese (Veneto Girone A)Fezzanese (Liguria)Sporting Città di Fiumicino (LazioGirone A)Rignanese (Toscana Girone B)Quarto gruppoTodi (Umbria)Monticelli (Marche)Paterno (Abruzzo)Serpentara (Lazio Girone B)Quinto gruppoGhivizzano Borgo a Mozzano(Toscana Girone A)Castiadas (Sardegna)Ravenna (Emilia Romagna Girone B)San Michelese (Emilia RomagnaGirone A)Sesto gruppoReal Metapontino (Basilicata)Gioventù Dauna (Molise)Vibonese (Calabria)Sessana (Campania Girone A)Settimo gruppoMazara (Sicilia Girone A)Nardò (Puglia)Sant’Agnello (Campania Girone B)Città di Scordia (Sicilia Girone B)

Piana esulta dopo una rete segnata al Comunale di Castellazzo

Page 8: Hurrà Grigi - Estate 1

Nella gara disputata mer-coledì 6 maggio in not-

turna al ‘Palli’, il Castellazzoera costretto a vincere perpassare il turno dei play off diEccellenza, un’impresa ‘sullacarta’ molto difficile, quasi in-credibile, che invece è perfet-tamente riuscita. Infatti i ra-gazzi allenati da Stefano Lovi-solo hanno espugnato meri-tatamente il campo del Casa-le per 1 a 0 (rete del ‘bomber’Piana al 19’ del secondo tem-po) e soprattutto grazie ad unatteggiamento tatticamentepiù coraggioso e determinatoe difendendosi ordinatamen-te alle azioni offensive dei pa-

droni di casa. Continua quin-di il sogno del Castellazzo,che con la vittoria di mercole-dì sera accede alla fase nazio-

nale dei Play-Off: giocherà ilprimo confronto domenica17, tra le mura amiche, controil Sankt Georgen (Alto Adige).

HURRÀ CASTELLAZZO8 anno VII n. 11

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Con il pareggio contro l’Albeseil passaggio al turno successivo

L’accesso alla fase nazionaleespugnando il ‘Palli’ di Casale

Il Castellazzo allenato daStefano Lovisolo sabato 2

maggio ha ottenuto un pa-reggio per 2-2 (dopo i tem-pi supplementari) nellaprima gara di play off con-tro l’Albese, superando ilprimo turno, in virtù dellamiglior classifica in stagio-ne regolare e conquistan-do così l’accesso alla garafinale del girone contro ilCasale. Si tratta di un tra-guardo storico che la so-cietà biancoverde, oggiguidata da Cosimo Curino,ha ottenuto per la primavolta nella sua storia!

CALCIO ECCELLENZA Il cammino del Castellazzo nelle prime due fasi dei play-off

Il tabellino

CASTELLAZZO-ALBESE 2-2(dopo i tempi supplementari)CASTELLAZZO: Basso, Cartase-gna, Parrinello (23’ s.t. Acrocetti),Molina (36’ s.t. Pellicani), Robotti,Della Bianchina, Pavanello (5’s.t.s. Cimino), Valmori, Merlano,Rosset, Piana. Allenatore: Lovisolo ALBESE: Tarantini, Praino, MatteoSinato, Gallesio, Roveta, Bellan,Cornero, Boggione, Manuel Sinato,Poli, Del Piano (40’ s.t. Gambino).Allenatore: Rosso.Arbitro: Papale di Torino, coadiu-

vato dai collaboratori di linea: Ca-valiere e Spremulli (entrambi diTorino)Reti: 16’ p.t. Rosset (C) su calcio dirigore, 36’ p.t. Poli (A), 35’ s.t. Ma-nuel Sinato (A) su rigore, 44’ s.t.Rosset (C) su rigore. Ammoniti:Boggione e Gambino (A) Espulsi:Praino (A) al 30’ s.t. per doppiaammonizione, Della Bianchina (C)al 34’ s.t. per doppia ammonizione,Cornero (A) al 41’ s.t. per doppiaammonizione e Valmori (C) al 10’s.t.s. per fallo di gioco. Note: gior-nata primaverile, campo in buonecondizioni, spettatori 500 circa.

Il tabellino

CASALE-CASTELLAZZO: 0-1CASALE: Castagnone, Benalkadir (26’ st Birolo),Buso, Mazzucco, Silvestri, Balzo, Pavesi, Ghigliaz-za, Zenga, Di Gennaro (10’ st Canonico), Russo.Allenatore: Fossati CASTELLAZZO: Basso, Cozza,Cartasegna, Molina, Robotti, Zamburlin, Cimino,Acrocetti, Merlano, Piana (30’ st Pellicani), Rosset(40’ st Clementini). Allenatore: Lovisolo.Arbitro: Scarpa di Collegno; collaboratori di lineaCubiciotti di Nichelino e Lombardo di Aosta. Reti: Piana al 19’ s.t. Ammoniti: Mazzucco (Casa-le) Espulsi: nessuno Note: serata con temperaturaprimaverile, illuminazione scarsa, terreno di giocoin buone condizioni, spettatori 800 circa, dei qualioltre un centinaio provenienti da Castellazzo.

Lo stafftecnico

Cimino e Pellicani in un’azione di gioco nella gara di play-off a Casale

PORTIERI

Alessandro BASSO (1986)Matteo FILOGRANO (1994)Alessio TURCO (1996)

DIFENSORI

Piercarlo CARTASEGNA (1987)Gabriele COZZA (1994)Davide DELLA BIANCHINA(1978)Davide PARRINELLO (1994)Lorenzo ROBOTTI (1993)Davide ZAMBURLIN (cap., 1983)

CENTROCAMPISTI

Filippo ACROCETTI (1995)Federico CIMINO (1996)Riccardo CLEMENTINI (1987)Riccardo MOLINA (1981)Matteo PAVANELLO (1996)Luca VALMORI (1995)

ATTACCANTI

Andrea GANDINO (1997)Giulio MERLANO (1985)Federico PELLICANI (1989)Mattia PIANA (1988)William ROSSET (1983)

ALLENATORE

Stefano LOVISOLO

ALLENATORE PORTIERI

Luciano SUSANI

PREPARATORE

Alex GABIANO

MASSOFISIOTERAPISTA

Andrea GIACOBBE

Piana in azionein campionato

Page 9: Hurrà Grigi - Estate 1

HURRÀ CASTELLAZZO 915 mag. 2015

LA PRO LOCO DI CASTELLAZZO BORMIDAPROPONE DUE APPUNTAMENTIIMPERDIBILI DI INIZIO ESTATE!!!

Venerdì 5 giugnoCORRI VERSO LE VACANZE20a edizione - Corsa podistica seraleper grandi e bambini, nelle vie del paese

Sabato 6 giugnoSAGRA DEL SALAMINO UBRIACO

Domenica 7 giugnoTORNEO DI BASKETE VESPA RADUNOcon visita guidata alla Trinità da Lungi

In occasione del 70° Raduno Madonnina dei Centauri,presso l’Area Comunale Polivalente

Venerdì 10 luglioTFT - TRIBUTOA TIZIANO FERRO

Sabato 11 luglioSAGRA DEL RAVIOLOcon musica dal vivo insiemeagli STONE BOYS

Domenica 12 luglio3° MEETINGUN ROMBO DI SOLIDARIETÀRaduno Ufficiale Fiat 500 Club Italia

2°WEEKENDDI LUGLIO

1°WEEKENDDI GIUGNO

TempoComune

COMUNE DI CASTELLAZZO BORMIDAConsiglio di Biblioteca e Pro Loco di Castellazzo Bormida

in collaborazione con:Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria

propongono:

Musica dal ConservatorioHUGH HODGSONSCHOOL OF MUSICConcerto di insegnanti ed allievi della Universityof Georgia

A cento anni dalla partecipazione dell’Italia alla Guerra 15-18,affinchè non abbia a ripetersi quella “inutile strage”

LA GRANDE GUERRAATTRAVERSO CANZONIE MUSICHE POLOLARIConcerto di beneficenza con Coro ANA Montenerodi Alessandria, coro di voci bianche “A. Vivaldi” delConservatorio di Alessandria, Compagnia “Teatro Insieme”

Giovedì21 maggioore 21,15Chiesa diS. Stefano

Giovedì 28 maggioore 21,15Chiesa

Santa Maria

PROGRAMMA

Coordinamento: Prof.ssa Anna Lovisolo Il Sindaco Gianfranco Ferraris

2015

MARIO MARCHIONI

Il campionato 2014/2015 di Ec-cellenza girone B è terminatocon la promozione diretta in

serie D del Pinerolo e con il Ca-stellazzo di mister Lovisolo che haconquistato il diritto alla fase deiplay off, insieme alle ‘corrazzate’Casale e Albese e che ha poi supe-rato la prima fase regionale pareg-giando con l’Albese (sfruttandoquindi il miglior piazzamento inclassifica a fine stagione) e poi si è‘permesso il lusso’ di espugnare il‘Natal Palli’ di Casale Monferratosconfiggendo i nerostellati per 1 a0 e conquistando il diritto di acce-dere alla fase nazionale dei play-off di Serie D.

Un piazzamento di fine campio-nato ed un prosieguo nei play offche era quasi impensabile primadell’inizio della stagione agonisti-ca, come aveva anche espressonelle proprie dichiarazioni il neopresidente Cosimo Curino del-l’U.S.D. Castellazzo calcio, che erasubentrato alla fine di giugno2014, proprio al ‘giro di boa’ delsesto anno di questa gestione so-cietaria castellazzese.

Pochi ritocchi ad inizio campio-nato per una squadra ben amalga-mata e ben rodata, mantenendoalla guida tecnica Stefano Loviso-lo, oltre ai giocatori confermatidalla scorsa stagione, partendodal capitano Davide Zamburlin, sisono registrati due nuovi arrivi: ilcentrocampista Riccardo Molina(un gradito ritorno, perché avevagià giocato con la maglia bianco-verde nel campionato 2000/2001)ed il collega di reparto RiccardoClementini, mentre la rosa della

stagione 2014/2015 era stata com-pletata da tre ragazzi provenientidalla Novese, due dall’Aurora ecinque direttamente dal vivaio delCastellazzo, un motivo di orgoglioper la società e soprattutto perCosimo Curino, che è stato ‘peruna vita’ responsabile del settoregiovanile dell’U.S.D. Castellazzo.

«Durante il Consiglio Direttivosvoltosi a giugno 2014, quindi pri-ma dell’inizio del sesto anno diquesta gestione societaria – ha di-chiarato Curino durante il nostroincontro in società – l’U.S.D. Ca-stellazzo aveva confermato la pre-senza dei propri dirigenti, indi-pendentemente dal cambio al ver-tice con il sottoscritto designato al-la Presidenza, mentre Mauro Bo-rello aveva assunto la carica di Di-rettore Sportivo, ma rimanendoanch’egli un dirigente della socie-tà. Siamo un gruppo di Amici, ap-passionati in modo stratosfericodel calcio e soprattutto del Castel-lazzo calcio e siamo convinti diaver costituito una società seria esana, nella quale tutte le decisionivengono prese sempre e solo colle-gialmente. Ad inizio di ogni cam-pionato l’obiettivo principale ri-mane sempre quello di mantenerela categoria, che ogni anno risultasempre più difficile ed agguerrita,quindi per noi è sempre importan-te e primario riuscire a festeggiareuna salvezza ottenuta con discretoanticipo dalla fine delle ostilità incampo. Però sinceramente in que-sto campionato abbiamo davverosuperato ogni aspettativa, rag-giungendo un traguardo storicoche non era mai stato raggiunto inoltre trent’anni di vita della nostrasocietà. Rimango fermamente con-

vinto – ha aggiunto Curino – chela differenza ed i risultati raggiun-ti vengono sempre evidenziati dal-la serietà che sanno esprimere tutti(giocatori, staff tecnico e dirigenti).Tutti danno il proprio importantecontributo, mentre Cimino, Testa,Zecchin ed il sottoscritto sonoquelli che si mettono sempre inprimo piano (a volte vorremmoanche evitarlo volentieri), rimboc-candosi le maniche per il bene del-la Società. E fortunatamente comedice il proverbio ‘il tempo è galan-tuomo’ ed i risultati sono evidenti esi toccano con mano. Ma voglio ri-volgere un elogio grande e partico-lare a Giovanni Caselli, imprendi-tore in Alessandria, ma di originicastellazzesi, che si è dimostratoun apprezzabile dirigente e che èsempre stato tra gli sponsor piùsensibili ed utili del Castellazzocalcio, a partire dalla fondazionefino ad oggi. La nostra politicasportiva, che è poi quella di punta-re sui giovani in prima squadra(alcuni di questi residenti a Castel-

lazzo), si è dimostrata vincente,con un paio di giocatori che sonostabilmente in campo ed altri ac-comodati in panchina, a disposi-zione del mister nel corso di ognipartita. Voglio citare infine per ilettori e per tutti gli sportivi unaneddoto davvero curioso – con-clude il presidente Curino – che ri-guarda due fasi del lavoro di que-sta Società: nel campionato2009/2010, il primo della nostragestione, ci siamo salvati pareg-giando 1 a 1 la partita spareggiodei play out contro il Corneliano(avevamo la miglior posizione diclassifica), con Lovisolo in panchi-na e con una rete di Piana; nellagara di play off regionale abbiamosuperato il turno per accedere allafase nazionale vincendo a Casale,sempre con Lovisolo in panchinaed ancora con una rete di Piana».

Non c’è nulla da aggiungere, sitratta di una coincidenza davverounica e forse irripetibile. Però ri-cordate che «l’appetito viene man-giando»...

I DIRIGENTI Il team che ha creato la squadra approdata ai play-off nazionali per la Serie D

Un gruppo di amici che lavoranocon impegno e serietà tutto l’anno

PRESIDENTE

Cosimo CURINO

VICE PRESIDENTI

Claudio ZECCHINPasquale CIMINOGianpietro BALDISSEROTTO

TESORIERE

Francesco TESTA

SEGRETARI

Fabrizio BAGNUSClaudio VALMORI

DOTTORI

Angelo RICORDIPierpaolo GUAZZOTTI

DIRETTORE SPORTIVO

Mauro BORELLO

SPONSOR UFFICIALE

Giovanni CASELLI

RESP. SETTORE GIOV.

Gian Nicola MASSOBRIO

MAGAZZINIERI

Sauro DONNINELLIRaffaele VISENTINMario BRANCALEONE

Lo staffsocietario

Il presidente Cosimo Curino L’allenatore Stefano Lovisolo

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HURRÀ GRIGI 1115 mag. 2015

Alessandria e i suoi tifosi devonoancora riprendersi dalla basto-nata di domenica, vi pare leci-

to? A me sì. Sembra impossibile che ladea bendata abbia serrato il cancelloalla squadra che, a dicembre, era lacandidata più quotata per salire diret-tamente in Serie B. Le domande e idubbi sono davvero tantissimi, ma lasensazione che ha avuto il sopravven-to, oltre alla immediata vampata dirabbia, è stata l’amarezza. Quel grumopesante in fondo allo stomaco, quelpeso suo cuore, quel magone in gola equel rammarico che non smette maidi tartassare i nostri sogni e le nostresperanze. Cosa diamine è successo?

Non c’è da mentire, il dado è statoormai tratto: l’Alessandria è stata co-stretta e imbragata, praticamente pertutto il campionato, in una formazio-ne forzata e macchinosa, che però neimomenti di feeling e benessere atleti-co funzionava rovinosamente bene.Probabilmente la morsa tattica ha

stretto più del dovuto e i Grigi sonoscoppiati. Scoppiati prima nella testae poi anche in campo. Chi ha ragione?Chi ha torto? Chi ha la forza di punta-re il dito? La colpa è forse di chi nonha saputo leggere le qualità che questigiocatori, ognuno in modo differente,potevano mettere a disposizione? Oforse è stata solo una somma di fattoristonanti? C’è chi ha la mente proget-tata per le strategie calcistiche e c’èchi invece non se ne intende, ma seanche questa volta uscisse la frase ‘quiad Alessandria sono tutti allenatori’non mi dispiacerebbe per niente. Per-ché? Perché effettivamente tutti quei‘siamo un bel gruppo, siamo uniti econcentrati’ in B non ci hanno porta-to; perché ci hanno fatto fallire l’op-portunità verso il nostro ultimo spira-glio; perché la sfortuna, che è semprestata comoda come capro espiatorio,ora è finita davvero; perché chi se neintende davvero di calcio direbbe che ipali e le traverse non valgono quanto

un colpo di sfortuna, ma quanto un ti-ro sbagliato; perché di tutte quelle bel-le scuse fondamentalmente Alessan-dria non se ne fa di niente. Passare dacampioni a bidoni logorerebbe persi-no il cuore del più forte e del più de-terminato.

E ora, noi alessandrini incarogniti einnamorati, dovremmo subire questoaborto di sogni infranti, con le lacrimeagli occhi e... basta? E la delusione piùgrande è sapere che c’è chi ha il corag-gio di dirci di stare zitti, ricordandociche sono 40 anni che non facciamouno straccio di Serie B, e invitandociad apprezzare lo sforzo... Come pos-siamo noi restare impassibili davanti aqueste parole senza alterarci?

Caro mio Presidente, caro mio LucaDi Masi, il mio, il nostro, è un appello.Lei è il nostro mentore e il nostro pro-digio. Lei non ci deluderà, lo so.

Alessandria è arrabbiata. Alessan-dria è furiosamente innamorata... Vipare lecito? A me sì.

PARLA L’ORSO di Beatrice Bruno

Ma ora non diteci di stare zitti!

Durante il pre, il durante e ilpost Venezia, si sono verificatialcuni fatti che hanno colpito.Situazioni discordanti da mo-rire, dolorose, per chi le hasemplicemente subite e perchi ne è stato l’artefice. Il pri-mo, è un quesito indirizzato achi subito dopo il fischio finaleè corso verso le scale deglispogliatoi lasciando gli altriprotagonisti, distrutti, a tu pertu con la Nord. Quale coman-dante abbandona la sua navedurante un naufragio? Forseun comandante intimorito? Oun comandante talmente feri-to da non avere più forza? Ma-gari un comandate che perevitare che la lama penetriancora più in profondità, evitail contatto con la realtà... Lu-ca D’Angelo, per qualchemanciata di minuti sul campoera davvero rimasto senza pa-role. Si è limitato solo dopo in-fatti ad un ‘mea culpa’ davantiagli innocenti microfoni dellastampa locale. ‘Faber est qui-sque suae fortunae’: ognuno èsì artefice del proprio destino,come diceva uno striscioneche dava sul campo, ma biso-gna anche essere in grado diaffrontare la tempesta di unafortuna sfavorevole, in quantouomini: che questi siano tifosio protagonisti in campo. Tuttociò deve essere costruttivo,per le delusioni degli uni e de-gli altri, che, forse, sono più si-

mili e profonde di quanto pos-siamo immaginarci. Due gio-catori sono stati autori del-l’unica nota spontanea e me-morabile di una giornata ner-vosa e ingiusta per chi, comeme, come voi c’è sempre statae soffrirà per sempre: Ferdi-nando Vitofrancesco, ha ba-gnato con le sue lacrime ama-re il prato del Mocca, lacrimecoronate da un’espressionedistrutta e umanamente com-movente...; e Roberto Sabato,che a fine partita è uscito dal-lo stadio attraversando a te-sta alta e con le spiegazionipronte, i cento tifosi che con-testavano focosamente. Ro-berto, dopo essersi commos-so pubblicamente, è stato ab-bracciato dai nostri applausi,fieri di lui. Sono queste le per-sone che fanno del calcio, unmondo da cui si può davveroimparare a diventare uominiveri. [BB]

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HURRÀ GRIGI12 anno VII n. 11

Luca Laveggio

Luca, quali sono le sen-sazioni che provi dopo

questa grande occasionesprecata?

«Le sensazioni sono, pur-troppo, quelle che nella miafinora breve militanza di ti-foso, mi hanno quasi sempreaccompagnato: delusione,rabbia, incredulità e ram-marico. Un anno ricco digioie le quali hanno costrui-to un sogno rivelatosi allafine la solita illusione, il di-spiacere è grande, la vogliadi rifarsi la è di più.»

Te la senti di puntare ildito contro qualcuno? Chisecondo te di deve assume-re tutte le responsabilitàdel caso?

«In queste situazioni risul-ta alquanto difficile indivi-duare qualcuno che siaesente da colpe. Essendo unasquadra e non un singolo,

ognuno ha le sue colpe,qualcuno più gravi e decisi-ve, qualcun altro meno de-terminanti. Non me la sentodi responsabilizzare uno,due tre persone. Ognuno ècolpevole.»

Secondo te quali potreb-bero essere le future mano-vre societarie? Cosa tiaspetti?

«Non sono nella posizioneper poter consigliare la so-cietà, che ritengo più checompetente nella correzionedegli errori commessi du-rante l’annata. Mi aspettoun profondo rinnovamentoa livello tecnico indipenden-temente dal quale l’amoreper la maglia non svaniràMAI! Forza grigi!»

Matteo Benzi

Matteo, come hai vissu-to questa bastonata?

«La sensazione provata é

FACCE DA CURVA di Beatrice Bruno

La Grande AmarezzaPer questa speciale edizione post campionato, si è deciso

di dar voce a più supertifosi. Ecco a voi i nostri sei prota-gonisti, ognuno con le propria opinione e le proprie sensazio-ni relative all’ennesima stagione grigionera caratterizzata daun epilogo insoddisfacente.

uscite, rigori e passaggi ele-mentari sbagliati. Il ds che agennaio non è intervenutoin maniera adeguata sulmercato. Ottimo acquistoMorero ma Iunco e Germi-nale non sono stati giocatoriall’altezza per poterci aiuta-re a conquistare quel sognoche tanto abbiamo aspetta-to e che nemmeno quest’an-no purtroppo si è avverato!»

Cosa pensi che possasuccedere il prossimo an-no? Come si muoverà la so-cietà?

«Dopo diversi anni final-mente abbiamo un Presi-dente, una figura solida nel-la società che è da anni chenon vedevamo. Secondo me,la prima cosa che bisogne-rebbe fare è quella di esone-rare il mister e il ds perchéormai sono fuori dai giochie che noi tifosi non voglia-mo più vedere il prossimoanno. Ricominciare da

mo una squadra all’altezzadel nome Alessandria Calcioe che sarà in grado di lottarein tutti i campi. Forza grigi!»

Riccardo Moretti

Riccardo, quali sono sta-te le tue sensazioni nel

post Unione Venezia?«La prima parola che mi

viene in mente è rabbia! Co-me tutti gli amanti e gli ap-passionati dei Grigi pensoche domenica alle 17.00 losconforto e la delusione alfischio finale siano state leprincipali sensazioni. Sonoentrato al Mocca con la si-curezza di vincere, di andarea Benevento a seguire lasquadra per giocarmi i play-off ma purtroppo così non èstato! Rabbia, rammarico,delusione e anche un po’ disfortuna (visti i tre legni pre-si) sono le principali emo-zioni che mi porto dietro da

domenica! Forse ci credeva-mo troppo!»

Chi, secondo te, ha piùcolpe in questo momento?

«Secondo me non c’è unsolo colpevole ma le cause diquesti ultimi mesi sono di-verse. Prima di tutti il mi-ster, che non è stato in gradodi tenere unito un gruppoche a gennaio era campioned’inverno, che è andato aPavia e ha vinto in inferiori-tà numerica per una buonamezz’ora! Ha sbagliato nellascelta di alcune pedine incerte partite e non è statocapace di far giocare lasquadra come a noi tifosisarebbe piaciuto vedere; concattiveria e tanto sacrificio. Igiocatori più esperti (non sose posso fare i nomi Nordi,Iunco, Cavalli su tutti) nonhanno aiutato la squadra inpartite più abbordabili sullacarta! Poca serietà e pocaconcentrazione nelle ultime

stata brutta brutta, ho fattofatica a trattenere le lacri-me. Non arrivare nemmenoai playoff era davvero l’ulti-ma cosa che avrei pensato dinon arrivare ai play off mac’è comunque la forte conso-lazione di una società pre-sente e competente che pen-sa a un futuro roseo e versol’alto.»

Chi secondo te non ha la-vorato al meglio e merita diprendersi le proprie re-sponsabilità?

«Quando si vivono questesituazioni purtroppo la col-pa è di tutti, dal primo al ul-timo, nessuno escluso... Cisono stati anche tanti erroriper colpa di una ingenuitàcollettiva, a mio modo di ve-dere.»

Cosa ti aspetti per il pros-simo campionato?

«Sicuramente Di Masi sa-prà cosa fare e come muo-versi... Sono sicuro che avre-

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Page 13: Hurrà Grigi - Estate 1

HURRÀ GRIGI 1315 mag. 2015

qualche giocatore come Mo-rero, Sosa, Sabato, Vitofran-cesco, Mezzavilla, Obodo,Taddei perché sono statisempre sul pezzo, ci hannosempre messo impegno e sa-crificio e ricostruire unasquadra di gente con vogliae che sappia cosa significhiveramente venire a giocareal Mocca e vestire questamaglia. Nonostante tuttaquesta delusione, mi mancagià il Moccagatta, i cori incurva, i pianti, gli urli; nonvedo l’ora che ricominci ilcampionato perché sonocerto che Di Masi mi stupiràcome sempre. Adoss!»

Gregory Alutto

Gregory, che hai provato,come ti sei sentito dopo

una fine di campionato co-sì amara?

«A caldo ho provato unsenso di vuoto devastante eprofonda amarezza per unsogno svanito nel nulla, maicosì vicino come poteva es-sere questo campionato. Èstato un girone di andataall’insegna del pragmati-smo, in certe partite anda-

vamo a prenderci i tre punticon carattere e tanto cuoreanche se non c’è mai statoun gioco bellissimo da vede-re... Nove vittorie fuori casanon le fai per caso e quandosiamo arrivati li davanti...In quelle occasioni signoriuno può solo che crederci.»

Chi secondo te ha più re-sponsabilità, data la finetanto velenosa?

«Penso che quando un‘progetto’, perché così erastato chiamato dalla societàad inizio stagione, falliscein un modo tanto assurdosolo negli ultimi mesi, lecolpe debbano essere asse-gnate dal primo all’ultimoorgano societario... ungruppo considerato fortissi-mo in una prima parte del-l’anno poi di botto sul mo-mento più delicato e im-portante del campionatoovvero le ultime famose no-ve finali non può venire amancare, così improvvisa-mente, di testa e gambe...facendosi per giunta recu-perare da squadre magarimeno blasonate (vedi Bas-sano e Como 12/15 puntiche ci hanno fatto perdere

addirittura il quarto posto,quello che all’ultima gior-nata di campionato risulta-va essere obbiettivo mini-mo per poter accedere aiplay-off).»

Che aspettative hai per ilprossimo anno? Cosa cam-bierà per te?

«Sono sicuro che il Presi-dente investirà nuovamentesu giocatori di categoria evolenterosi nel guadagnarsi,durante ogni partita, la ma-glia grigia... Sicuramente ciserve un Mister di livello chepossa trasmettere un bel cal-cio e tanta umiltà. Il prossi-mo sarà un gran campiona-to rinforzato da squadreabituate e toste, ci sarannoanche altri palcoscenici.Alessandria merita di essereuna grande piazza e la B chenoi tutti aspettiamo da tem-po... ma come sappiamo iltifoso grigio soffre molto dasempre forse più di altri ed èproprio per questo motivoche è molto più esigente.Detto questo, saluto tutti itifosi grigi con un arriveder-ci ad agosto, più carichi diprima e ringrazio una per-sona che da 24 anni (nel

primo anno al Mocca avevo5 anni) mi ha fatto conosce-re e vivere questi colori: miopadre. A lui mai come que-st’anno avrei voluto dedica-re il passaggio di categoriavista la ricorrenza che lo ri-guarda tra pochi giorni... edi questa annata porterò nelcuore per sempre le trasferteal fianco della squadra... in-dimenticabili con amici epersone fantastiche.»

Ezio Bruno

Ezio, come hai vissutoquesta partita? E questa

delusione finale?«Sono arrabbiato e deluso,

credevo molto in questa sta-gione e ci tenevo particolar-mente, avevamo davverotantissimi fattori dalla no-stra parte e inizialmente an-che la fortuna sembrava gi-rare. La rabbia si deve anco-ra arginare del tutto, la ma-lattia dei Grigi ormai ne so-no rassegnato, non si argi-nerà mai.»

Contro chi punteresti ildito?

«Per me la colpa è, gene-ralmente, di Magalini: il

mercato di gennaio, esclusoun elemento, ci ha davveromozzato le gambe e proba-bilmente ha anche incrinatoi rapporti a livello di spo-gliatoio, se no questo caloanche morale e psicologiconon riesco proprio a spie-garmelo. Questa è l’ennesi-ma prova che i nomi blaso-nati e ricercati non sempresono la scelta migliore. Midispiace e anche tanto, maci rifaremo.»

Cosa ti aspetti dal prossi-mo campionato? Quali so-no le tue speranze?

«Sono certo che Di Masiriuscirà a migliorare lasquadra, come ha fatto giàquest’anno. Mi fido delle sueconoscenze e delle sue idee,sono fiducioso. Mi piacereb-be vedere più giovani, ecco,questo è un mio augurio. Peril resto, Forza Grigi!»

Mario Barboso

Mario, come hai reagitodopo la partita contro

l’unione Venezia?«Sono rimasto davvero di

stucco, e ci sono rimastodavvero malissimo. È stata

una partita negativa, a cheDi Masi, vicino a me in cur-va, ci è rimasto male... Pec-cato, perché l’atmosfera incurva era bella e surreale,averlo con noi è stato bellis-simo.»

Secondo te chi è il colpe-vole di questa disfatta pro-gressiva?

«Per me la colpa è di tutti,nessuno escluso. Le respon-sabilità in un gruppo sonodi tutti, dal più piccolo alpiù grande, dal più al menoinfluente, dal più al menopotente. Tutti si meritanoun bagno di umiltà, tuttinoi invece ci meritavamo iplayoff: come tifo, come cuo-re e come unione.»

Cosa pensi che cambieràil prossimo anno?

«Mi auguro che la squa-dra venga modificata conqualche innesto di qualità,magari con un bel rapportotra età e doti tecniche. Sulcaso D’Angelo non penso cisia molto da dire: penso chesia in partenza e non ci sia-no possibilità di riconferma.Detto questo, noi saremosempre qui a cantare asquarciagola... Forza Grigi!»

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HURRÀ GRIGI14 anno VII n. 11

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

Traditi e delusi, ma pronti

ambienti come in quello calcisticola direzione del vento cambia cosìin fretta. Solo una manciata di set-timane fa la maggior parte dei gio-catori godeva della stima e dellafiducia della maggior parte deisupporters. Sì, mancava qualcosa,a questa squadra è sempre man-cato qualcosa per poter essereconsiderata vincente a prescinde-re, ma questo gruppo poteva rap-presentare un’ottima base di par-tenza su cui innestare qualche in-dispensabile ritocco che rendesseil tutto pressochè imbattibile; ogginon si salva più nessuno: pregopassare alla cassa e togliere il di-sturbo (ma passata la rabbia qual-cuno si salverà...). Sul presidente,a cui nessuno ha mai negato e tut-tora nega, un attaccamento alla

maglia e una voglia di crescere, aprova di bomba, oggi qualcunoinsinua che, tutto sommato forsenon ci ha mai creduto al cento percento, già fin dal momento dellapresentazione agostana, quandosi premunì di puntare alla partesinistra della classifica, denun-ciando un’ancora incompleta fasedi crescita. Su due “attori” di que-sta annata, se non altro, non si so-no dovuti registrare cambiamentidi rotta decisi: il direttore Magali-ni e mister D’Angelo, entrati fin dasubito nel mirino degli scontenti,additati come “il male assoluto”,inadeguati al compito importanteche era stato loro affidato. Posi-zione difficile da non condividere.Impossibile anche tacere sull’epi-sodio che ha sicuramente condi-

zionato in maniera determinantel’intera stagione grigia: l’ostraci-smo nei confronti di Guazzo. Nonvogliamo, non conoscendone lemotivazioni (anche se certe im-magini circolanti sul web potreb-bero rappresentare indizi pesan-ti), giudicare l’operato della socie-tà in proposito. Ma se vuoi vincereun campionato devi comprenderedue cose semplici: a) meglioschierare un Guazzo grasso chenon un Iunco o un Germinale ma-gri; b) se proprio non lo vuoi piùfar entrare in campo con quellamaglia, ritenendolo indegno di in-dossarla, lo devi sostituire ade-guatamente. Se si voleva vera-mente salire la possibilità c’era; igiocatori in grado di fare la diffe-renza c’erano; forse c’erano anche

Delusione, sconforto, incre-dulità, rabbia, tradimento:sono questi gli stati d’ani-

mo oggi più diffusi tra gli sportivialessandrini. Delusione per esser-si visti sfuggire proprio all’ultimoaffondo almeno quell’obiettivodei play-off che, partita dopo par-tita, si era trasformato nell’unicotraguardo ancora raggiungibile;sconforto per essersi visti costrettia sperare proprio in questa roulet-te-russa dei play-off, dopo essercilaureati campioni d’inverno ed es-sere stati primi in classifica anco-ra a una decina di partite dalla fi-ne; incredulità per quei nove pun-ti su trenta messi insieme nelle ul-time dieci partite; rabbia per quelsenso di impotenza che, nelle ulti-me settimane, è emerso a tutti i li-velli del mondo grigio, dai sommivertici fino all’ultimo degli addettiai lavori; tradimento, perché, co-me in tutte le relazioni che si fon-dono su un rapporto d’amore in-condizionato, la tifoseria grigia,fedele e innamorata come pochealtre, ha forse vissuto proprio que-sta sensazione: arrivare a casa,aprire il classico armadio e trovar-ci dentro la prova del proprioamore tradito: non importa se conla maglia del Bassano, del Pavia,del Novara o del Como, quello cheimporta è che a soffrirne ne saràla maglia grigia. Resta da stabilirea chi possa essere addossata lacolpa del tradimento. In pochi

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HURRÀ GRIGI 1515 mag. 2015

a ripartire

le disponibilità economiche perportarli in riva al Tanaro (soprat-tutto se si considera che coloroche comunque sono arrivati nonsono costati due noccioline). Pre-sidente Di Masi, la rabbia di oggifarà presto a ritrasformarsi in en-tusiasmo tra pochi mesi, magarisu un palco alla presentazione

della prossima stagione 2015-2016. La fiducia in lei rimane inal-terata (anche se un jolly se l’è giàgiocato), questo mondo di malatigrigi, di folli amanti continua-mente traditi, le chiede una solacosa: faccia tesoro degli erroricommessi. Il prossimo sarà un an-no importante. Dovrà esserlo.

Ovvero le parole che, ovviamente,l’allenatore e il rifinitore grigio nonavrebbero mai voluto pronunciare eche i giornalisti presenti in sala-stampa non avrebbero mai volutosentire, dopo la gara contro il Vene-zia. Del resto, la consapevolezza cheai grigi mancasse ancora qualcosaper il salto immediato in Serie B, eragià emersa almeno da un paio di me-si: da qui però a non essere riuscitinemmeno a giocarsi i play-off, la dif-ferenza è notevole... Alla fine dei 90minuti disputati contro il Venezia (pe-raltro quasi incredibili, con due pali -pali interni, detto per inciso -, unatraversa e un gol subìto su autorete),tra i tifosi, i giornalisti e gli addetti ailavori predominavano sentimenticontrastanti. C’è chi ci ha sperato fi-no all’ultimo istante, chi ha ricordatocome sia stato errato arrivare a gio-carsi tutto all’ultima partita, chi eraconsapevole del fatto che l’eventualesfida successiva disputata probabil-mente a Benevento sarebbe stata co-munque a dir poco proibitiva, chi haparlato dell’età media della squadratroppo elevata, chi si lamentava di ungioco mai totalmente convincente(con una manovra troppo spessolenta e prevedibile, che non ha per-messo alla ottime individualità in at-tacco di esprimersi al meglio) e chi,inevitabilmente, ha rispolverato laquestione legata a Guazzo. Non soloper l’allontanamento dell’attaccante,che ci poteva anche stare, ma ancheperché, allo stato di come le cose sisono poi evolute, non è stato sostitui-to adeguatamente nel mercato digennaio. Tutte ragioni plausibili e cheprobabilmente hanno contibuito, in-sieme a tante altre, al mancato rag-giungimento dell’obiettivo. In sala-stampa, Mister D’angelo, comprensi-bilmente amareggiato e svuotatodalla tensione accumulata durante lapartita, si è «assunto tutta la respon-sabilità», sottolinenando come la so-

cietà anche quest’anno abbia «fattodavvero tutto il possibile» per mette-re nelle migliori condizioni i giocatori(«sempre totalmente disponibili a se-guire i miei dettami tattici, essendoun gruppo di ragazzi encomiabili, an-che sotto il profilo comportamenta-le»). Come era già successo dopo lasconfitta interna contro il Como, ci hanuovamente «messo la faccia» an-che Taddei, entrato con il Venezia agara in corso. Anche il numero 10grigio è apparso, ovviamente, visibil-mente triste e amareggiato: «In que-sto momento, mi sento soltanto dichiedere scusa a nome di tutti i mieicompagni a chi ha creduto in un so-gno, poi svanito come nessunoavrebbe immaginato. Le scuse sonoper il mancato raggiungimento del-l’obiettivo, non certo per la professio-nalità che ci abbiamo messo fino al-l’ultimo momento». Del resto, comericordato poc’anzi, Taddei aveva giàsentito l’esigenza di parlare dopo lasconfitta interna contro il Como («inquella circostanza era svanito il so-gno di arrivare primi, in questo caso,pur avendo abbassato leggermentel’asticella, avremmo comunque avu-to la possibilità di realizzarne un altro

altrettanto importante, giocandoci lenostre possibilità ai play-off». Con-cetti ineccepibili, di un grande gioca-tore che, pur avendo già provato inprima persona amarezze e delusionipatite a causa di qualche infortunioche ne ha inevitabilmente limitato lacarriera, ha comunque trovato sem-pre dentro di sè la forza di reagire ericominciare con rinnovato entusia-smo. Prova ne sono le parole conclu-sive dell’intervista rilasciata qualchemese fa a Mario Bocchio, per il Mu-seo Grigio: «In certi momenti suben-tra lo spirito di sopravvivenza. A quelpunto, o si affoga, o si impara a nuo-tare. [...] Il mio desiderio era quellodi continuare a giocare a calcio. Den-tro di me dicevo: ‘Un giorno a tuo fi-glio cosa racconterai? Che eri un gio-catore di talento, ma che la vita ti hasconfitto?’ No, non ci sto. Ho comin-ciato a lottare ogni giorno, pensandoche avrei voluto raccontargli che sipuò lottare anche contro un destinocontrario e, perlomeno, si può met-tercela tutta. Magari il traguardo è di-verso da quello prefissato, ma il viag-gio verso l’obiettivo dev’essere co-stante, con grinta e tutto quello cheserve per raggiungere i sogni».

QUATTRO CHIACCHIERE CON... di Gianmaria Zanier

...Mister D’Angelo e Riccardo Taddei

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