Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

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Preparata per: Unità di Valutazione, DG Politica Regionale e Coesione, Commissione Europea Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento (Fondi Strutturali, Fondo di Coesione e ISPA) 2003

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Preparata per:

Unità di Valutazione,DG Politica Regionale

e Coesione,Commissione Europea

Guida all'analisi costi-beneficidei progetti di investimento (Fondi Strutturali,

Fondo di Coesionee ISPA)

2003

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Abbreviazioni:ACB: Analisi Costi-Benefici AIA: Analisi di Impatto Ambientale B/C: Benefici/Costi BEI: Banca Europea degli Investimenti DCF: Flusso di Cassa Scontato

(Discounted Cash Flow)FC: Fondo di Coesione fc: fattore di conversione FCS: Fattore di conversione standardFESR: Fondo Europeo di Sviluppo

Regionale FS: Fondi Strutturali ISPA: Strumento per le politiche

strutturali nei paesi candidati(Instrument for Structural Policiesin Pre-Accession Countries)

IVA: Imposta sul Valore AggiuntoPPP: Principio ‘chi inquina paga’

(Polluter Pays Principle)SII: Servizio Idrico Integrato TRIE: Tasso di Rendimento Interno

Economico TRIF: Tasso di Rendimento Interno

Finanziario TRIF/C: Tasso di Rendimento Interno

Finanziario dell’InvestimentoTRIF/K: Tasso di Rendimento Interno

Finanziario del Capitale InvestitoVANE: Valore Attuale Netto Economico VANF: Valore Attuale Netto Finanziario

Nel contesto del programma di studi e di assistenza tecnica nel settore delle politiche regiona-

li della Commissione, è stato affidato ad un gruppo di lavoro il compito di preparare la nuova

edizione della Guida all’Analisi Costi-Benefici dei Grandi Progetti (Guide to Cost-Benefit

Analysis of Major Projects) pubblicata nel 1997.

Il gruppo di lavoro è stato coordinato dal Prof. Massimo Florio, ed include Ugo Finzi, Mario

Genco (analisi del rischio, risorse idriche ), François Levarlet (gestione dei rifiuti), Silvia Maffii

(trasporti), Alessandra Tracogna (coordinatrice del capitolo tre, tasso di sconto, Appendici e

Bibliografia), Silvia Vignetti (coordinatrice editoriale).

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Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

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Abbreviazioni 2

Indice 4

Prefazione 6

Profilo della nuova edizionedella Guida 7

Capitolo uno – La valutazione dei progettinel contesto dei Fondi Strutturali,del Fondo di Coesione e dell’ISPAUno sguardo d’ insieme 101.1 Scopo e obiettivi 101.2 Definizione dei progetti 111.3 Responsabilità per la valutazione ex-ante 121.4 Informazioni richieste 13

Capitolo due – Un’agenda per il valutatoreUno sguardo d’ insieme 162.1 Definizione degli obiettivi 162.2 Identificazione del progetto 18

2.2.1 Chiara identificazione 182.2.2 Soglia finanziaria 192.2.3 Definizione di progetto 19

2.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 202.4 Analisi finanziaria 21

2.4.1 Orizzonte temporale 222.4.2 Determinazione dei costi totali 262.4.3 Ricavi generati dal progetto 272.4.4 Valore residuo dell’investimento 272.4.5 Correzioni per l’inflazione 282.4.6 Sostenibilità finanziaria 282.4.7 Determinazione del tasso di sconto 282.4.8 Determinazione degli indicatori

di performance 282.4.9 Determinare il tasso di cofinanziamento 29

2.5 Analisi Economica 302.5.1 Fase 1-Correzioni fiscali 312.5.2 Fase 2-Correzioni per le esternalità 312.5.3 Fase 3-Dai prezzi di mercato ai prezzi

di conto 352.5.4 Attualizzazione 382.5.5 Calcolo del tasso di rendimento economico 38

2.6 Analisi Multicriterio 392.7 Analisi di sensibilità e di rischio 41

2.7.1 Prevedere le incertezze 412.7.2 Analisi di sensibilità 422.7.3 Analisi di scenario 432.7.4 Analisi di probabilità del rischio 43

Capitolo tre – Profilo dell’analisidi progetto per settoreUno sguardo d’ insieme 463.1 Gestione dei rifiuti 47

Introduzione 473.1.1 Definizione degli obiettivi 473.1.2 Identificazione del progetto 483.1.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 493.1.4 Analisi finanziaria 513.1.5 Analisi economica 523.1.6 Altri criteri di valutazione 553.1.7 Analisi di sensibilità e di rischio 563.1.8 Caso studio: investimento in

un inceneritore con recupero di energia 563.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque 59

Introduzione 593.2.1 Definizione degli obiettivi 593.2.2 Identificazione del progetto 593.2.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 603.2.4 Analisi finanziaria 643.2.5 Analisi economica 643.2.6 Altri elementi di valutazione 653.2.7 Analisi di sensibilità e di rischio 663.2.8 Caso studio: infrastrutture per la gestione

del servizio idrico integrato (SII) 663.3 Trasporti 76

Introduzione 763.3.1 Definizione degli obiettivi 763.3.2 Identificazione del progetto 773.3.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 783.3.4 Analisi finanziaria 813.3.5 Analisi economica 823.3.6 Altri elementi di valutazione 843.3.7 Analisi di sensibilità, di scenario

e di rischio 853.3.8 Caso studio: investimento

in una autostrada 853.4 Trasporto e distribuzione di energia 90

3.4.1 Definizione degli obiettivi 903.4.2 Identificazione del progetto 903.4.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 913.4.4 Analisi finanziaria 913.4.5 Analisi economica 913.4.6 Altri elementi di valutazione 913.4.7 Analisi di sensibilità e di rischio 91

3.5 Produzione di energia 923.5.1 Definizione degli obiettivi 923.5.2 Identificazione del progetto 923.5.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 933.5.4 Analisi finanziaria 933.5.5 Analisi economica 933.5.6 Altri elementi di valutazione 933.5.7 Analisi di sensibilità e di rischio 94

3.6 Porti, aeroporti e reti infrastrutturali 943.6.1 Definizione degli obiettivi 943.6.2 Identificazione del progetto 943.6.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 943.6.4 Analisi finanziaria 953.6.5 Analisi economica 953.6.6 Altri elementi di valutazione 963.6.7 Analisi di sensibilità e di rischio 96

3.7 Infrastrutture di formazione 96

Indice

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5

Indice

3.7.1 Definizione degli obiettivi 963.7.2 Identificazione del progetto 963.7.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 973.7.4 Analisi finanziaria 973.7.5 Analisi economica 973.7.6 Altri elementi di valutazione 983.7.7 Analisi di sensibilità e di rischio 98

3.8 Musei e parchi archeologici 983.8.1 Definizione degli obiettivi 983.8.2 Identificazione del progetto 983.8.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 993.8.4 Analisi finanziaria 993.8.5 Analisi economica 993.8.6 Altri elementi di valutazione 993.8.7 Analisi di sensibilità e di rischio 99

3.9 Ospedali ed altre infrastrutture sanitarie 1003.9.1 Definizione degli obiettivi 1003.9.2 Identificazione del progetto 1003.9.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 1003.9.4 Analisi finanziaria 1013.9.5 Analisi economica 1013.9.6 Altri elementi di valutazione 1013.9.7 Analisi di sensibilità e di rischio 101

3.10 Foreste e parchi 1023.10.1 Definizione degli obiettivi 1023.10.2 Identificazione del progetto 1023.10.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 1023.10.4 Analisi finanziaria 1033.10.5 Analisi economica 1033.10.6 Altri elementi di valutazione 1033.10.7 Analisi di sensibilità e di rischio 103

3.11 Infrastrutture di telecomunicazione 1043.11.1 Definizione degli obiettivi 1043.11.2 Identificazione del progetto 1043.11.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 1053.11.4 Analisi finanziaria 1053.11.5 Analisi economica 1053.11.6 Altri elementi di valutazione 1053.11.7 Analisi di sensibilità e di rischio 105

3.12 Zone industriali e parchi tecnologici 1063.12.1 Definizione degli obiettivi 1063.12.2 Identificazione del progetto 1063.12.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 1063.12.4 Analisi finanziaria 1073.12.5 Analisi economica 1073.12.6 Altri elementi di valutazione 1073.12.7 Analisi di sensibilità e di rischio 108

3.13 Industria ed altri investimenti produttivi 1083.13.1 Definizione degli obiettivi 1083.13.2 Identificazione del progetto 1083.13.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni 1093.13.4 Analisi finanziaria 1093.13.5 Analisi economica 1093.13.6 Altri elementi di valutazione 1093.13.7 Analisi di sensibilità e di rischio 110

AppendiciAppendice A. Indicatori di performance del progetto 111

A.1 Il valore attuale netto (VAN) 111A.2 Il tasso di rendimento interno 112A.3 Il rapporto B/C 113

Appendice B. La scelta del tasso di sconto 115B.1 Il tasso di sconto finanziario 115B.2 Il tasso di sconto sociale 116

Appendice C. La determinazione del tassodi cofinanziamento 119

C.1 Contesto regolamentare 119

C.2 Regole per la modulazione 119C.2.1 Calcolo del tasso di rendimento

finanziario dell’investimento(prima dell’intervento dell’UE) 120

C.2.2 Calcolo del tasso di rendimentofinanziario sul capitale nazionale(dopo il finanziamento dell’UE) 121

C.2.3 Calcolo del tasso di rendimentoeconomico 121

Appendice D. Analisi di sensibilità e di rischio 122Appendice E. Valutazione monetaria dei servizi

ambientali 125E.1 Perchè valutare l’ambiente? 125E.2 Valutare l’impatto ambientale

nei progetti di sviluppo 125E.3 Come misurare i benefici monetari? 127

1. Spese evitate e costi risparmiati 1272. Metodo dose-risposta 1283. Prezzi edonici 1294. Metodo dei costi di viaggio 1295. Metodi basati su mercati ipotetici: il

metodo della valutazione contingente 1296. Trasferimento di benefici 130

E.4 Le fasi di una analisi costi-beneficiambientale 131

Appendice F. Fattibilità e valutazione di un impattodistributivo 133

Appendice G. Tabella dei contenuti di uno studio difattibilità 135

Glossario – alcuni termini chiavenell’analisi di progettoGlossario base 137Analisi finanziaria 138Analisi economica 140Altri elementi di valutazione 141

BibliografiaGenerale 143Agricoltura 144Educazione 144Energia 145Ambiente 145Sanità 145Progetti industriali 146Turismo e tempo libero 146Trasporti 146Risorse idriche 148

Addendum 149

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L’analisi costi-benefici (ACB) dei progetti diinvestimento è espressamente richiesta dainuovi regolamenti dell’Unione Europea per iFondi Strutturali (StructuralFunds-FS), ilFondo di Coesione (Cohesion Fund-FC) eper gli Strumenti di pre-adesione (ISPA), perprogetti con budget superiore, rispettiva-mente, ai 50, 10 e 5 milioni di euro.

Gli Stati Membri sono responsabili dellavalutazione ex-ante, alla CommissioneEuropea spetta di giudicare la qualità di que-sta valutazione al fine di ammettere la propo-sta di progetto al cofinanziamento e di deter-minare il tasso di cofinanziamento.

Notevoli differenze caratterizzano progetti diinvestimento nelle infrastrutture e quelli ditipo produttivo; molte differenze, inoltre, esi-stono tra paesi e regioni, tra diverse teorie emetodologie di valutazione, e, ancora, tra leprocedure amministrative dei tre fondi.

Nonostante queste differenze, molti progettihanno alcuni aspetti comuni e la loro valuta-zione dovrebbe essere espressa in un linguag-gio comune.

Accanto agli aspetti metodologici generali,l’accertamento dei costi e dei benefici è unostrumento utile a stimolare il dialogo tra leparti, Stati Membri e Commissione, propo-nenti dei progetti, funzionari e consulenti: èuno strumento di supporto nel processo didecisione collettivo. Inoltre, aiuta a garantire

trasparenza nel procedimento di selezionedei progetti e nelle decisioni di finanziamen-to.

La Commissione (DG Regio) utilizza laGuida all’analisi costi-benefici dei grandiprogetti nel contesto degli obblighi relativialla valutazione dei progetti presentati dagliStati Membri nel quadro delle politicheregionali.

Dopo tre anni dall’ultimo aggiornamento, ilcontesto politico, legale e tecnico si è svilup-pato considerevolemente e richiede un nuo-vo aggiornamento della Guida.

Questa Guida offre ai funzionari dell’UE, aiconsulenti esterni e a tutte le parti interessa-te, un’agenda per il processo di valutazione. Iltesto è pensato principalmente per i funzio-nari dell’UE, ma, contemporaneamente, for-nisce utili indicazioni ai proponenti del pro-getto relativamente alle esigenze informativespecifiche della Commissione.

I compiti specifici di questo nuovo aggiorna-mento sono:• Incorporare nel documento lo sviluppo

delle politiche della Communità, deglistrumenti finanziari e dell’analisi costi-benefici;

• Introdurre la riflessione dellaCommissione sulla modulazione dei tassidi cofinanziamento;

• Fornire un supporto tecnico al lettore.

PREFAZIONE

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La Guida è strutturata nei seguenti capitoli:

• Capitolo uno. La valutazione dei progettinel contesto dei Fondi Strutturali, delFondo di Coesione e dell’ISPA.

• Capitolo due. Un’agenda per il valutatore.• Capitolo tre. Profilo dell’analisi di progetto

per settore.• Appendici.• Glossario.• Bibliografia.

Ogni capitolo comprende:

A). Testo principale;B). Tabelle e figure;C). Box.

I box sono di due tipi:• di regolamentazione, dove sono ricordati i

più importanti passaggi dei regolamentiFS, FC, ISPA;

• di esempi, dove vengono illustrati alcuniesempi qualitativi o quantitativi relativi adargomenti specifici presentati nel testoprincipale.

In alcuni casi i box e tabelle riportano alcuneinformazioni chiave, pertanto, si suggerisce allettore di dedicare del tempo al loro studio.

Capitolo uno. La valutazione dei progettinel contesto dei Fondi Strutturali, delFondo di Coesione e dell’ISPA.Questo capitolo introduce gli obiettivi, l’am-bito e gli utilizzi della Guida e i principaliargomenti trattati. Iniziando dai regolamentiprevisti dal Fondo Europeo di SviluppoRegionale (FESR), dal FC e dall’ISPA, il capi-tolo si concentra sui requisiti legali per le

decisioni di cofinanziamento e sul connessoprocesso di valutazione dei progetti.

Il punto principale del capitolo è che, non-ostante le differenze di procedura e metodotra i tre fondi, la logica economica dell’anali-si e la metodologia dovrebbero essere omo-genee.

1.1 Scopo e obiettivi. Questa sezione enfatiz-za gli obiettivi e gli strumenti di FESR, FC eISPA. Partendo dai regolamenti, questasezione si concentra sui principali obiettividei fondi.

1.2. Definizione dei progetti. Questa sezionedefinisce i progetti ai quali è applicabile ilprocesso di valutazione per FESR, FC e ISPA.Illustra i principali settori di applicazione deifondi, le soglie finanziarie per la valutazionedei progetti e le differenze tra i tassi di cofi-nanziamento.

1.3. Responsabilità per la valutazione exante. Questa sezione illustra per ognuno deitre Fondi, la responsabilità della valutazioneex ante. Inoltre presenta le principali diffe-renze introdotte a questo proposito dallanuova regolazione.

1.4. Informazioni richieste. Viene qui pre-sentata una lista delle informazioni richiesteper la preparazione e la valutazione del pro-getto.

Capitolo due. Un’agenda per il valutatore.Il capitolo fornisce strumenti operativi siaper la preparazione che per la valutazione deiprogetti: ogni sezione presenta il punto divista del proponente e del valutatore. La

Profilo della nuova edizionedella Guida

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struttura sarà fortemente operativa, e leinformazioni verranno anche proposte nellaforma di liste di controllo, domande frequen-ti e errori comuni da evitare.

I paragrafi sono i seguenti:

2.1 Definizione degli obiettivi. Questa sezio-ne riguarda la chiara definizione degli obiet-tivi principali e dei risultati attesi del proget-to. Spiega come evidenziare le variabili socio-economiche che il progetto può influenzare,come misurarle per valutare l’impatto socio-economico atteso e il livello di consistenza tragli obiettivi specifici del progetto e le politi-che di sviluppo dell’UE.

2.2 Identificazione del progetto. Questasezione contiene le indicazioni su come ini-ziare a definire il disegno generale e lo sche-ma logico del progetto, in modo consistentecon le più comuni raccomandazionidell’ABC, con le soglie finanziarie, e la defini-zione del progetto indicata nei regolamenti.

2.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni.Semplici esempi concreti illustrano alcunepratiche raccomandazioni, soprattutto perl’analisi delle opzioni, distinguendo traopzioni modali, tecnologiche, geografiche ecronologiche. Un tipico indice per un’analisidi fattibilità È riportato nell’Appendice G.

2.4 Analisi finanziaria. Vengono fornite indi-cazioni su come realizzare un’analisi finan-ziaria. Partendo dalle tabelle di base questasezione spiega come condurre lo studio dalladefinizione delle voci principali da includerenelle tabelle fino al calcolo del TRIF e delVANF (sia dell’investimento che del capitaleinvestito). L’approccio è strettamente opera-tivo e verranno forniti alcuni esempi nellaforma di casi studio (box). Le principali que-stioni da affrontare per condurre l’analisisono:

• la scelta dell’orizzonte temporale;• la determinazione del costo totale dell’in-

vestimento;

• la determinazione dei ricavi totali;• la determinazione del valore residuale nel-

l’anno finale;• il trattamento dell’inflazione;• la sostenibilità finanziaria;• la scelta di un tasso di sconto appropriato

(vedere anche Appendice B);• come calcolare il tasso di rendimento

finanziario ed economico ed usarlo nellavalutazione (vedere anche Appendice A).

2.5 Analisi economica. Partendo dall’analisifinanziaria e dalla tavola dei flussi finanziari,l’obiettivo principale è quello di individuareuna metodologia standard per le tre fasinecessarie alla definizione della tavola con-clusiva dell’analisi economica:

• correzione per gli aspetti fiscali;• correzione per le esternalità;• determinazione del fattore di conversione.

La sezione si concentra sul modo in cui cal-colare i costi e benefici sociali del progetto esu come questi possano influenzare il risulta-to finale. Inoltre fornisce una guida al calco-lo del tasso di rendimento economico e allacomprensione del suo significato economicoper la valutazione del progetto.

2.6 Analisi multicriterio. Questa sezionecomprende situazioni nelle quali il tasso direndimento quale indicatore di impatto èinsufficiente, ed è quindi richiesta un’analisicomplementare.

2.7 Analisi di sensibilità e di rischio. Lasezione presenta un ampio profilo sul tratta-mento dell’incertezza nei progetti di investi-mento. L’Appendice D è uno strumento ope-rativo per l’implementazione di questa tecni-ca.

Capitolo tre. Profilo dell’analisi diprogetto per settore.Il capitolo offre una discussione più appro-fondita sulle tecniche dell’ACB per settorispecifici, comprendendo:

1. Gestione dei rifiuti;

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Profilo della nuova edizione della Guida

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2. Approvvigionamento e depurazione del-le acque;

3. Trasporti;

Un profilo meno dettagliato dell’ACB vienepresentato per ognuno dei seguenti settori:

4. Trasporto e distribuzione di energia5. Produzione di energia6. Porti, aeroporti e reti infrastrutturali7. Infrastrutture di formazione8. Musei e parchi archeologici9. Ospedali ed altre infrastrutture sanitarie

10. Foreste e parchi11. Infrastrutture di telecomunicazione12. Zone industriali e parchi tecnologici13. Industria ed altri investimenti produttivi

AppendiciSi discutono alcuni argomenti tecnici e sonosuggerite alcune indicazioni su come miglio-rare l’efficacia della metodologia di valuta-zione.

In particolare, le appendici trattano:

A. Indicatori di performance del progetto;B. La scelta del tasso di sconto;C. La determinazione del tasso di cofinan-

ziamento;D. Analisi di sensibilità e di rischio;

E. Valutazione monetaria dei serviziambientali;

F. Fattibilità e valutazione di un impatto dis-tributivo;

G. Tabella dei contenuti di uno studio di fat-tibilità;

GlossarioContiene i termini chiave dell’analisi di pro-getto. Include una lista dei termini tecnici piùcomunemente usati per l’ACB dei progettid’investimento.

BibliografiaQuesta sezione contiene la bibliogafia sceltaper un esame più approfondito delle tecnichepiù comuni per l’analisi dell’ACB dei proget-ti d’investimento.

La bibliografia è strutturata come segue:• Generale• Energia• Trasporti• Risorse idriche• Ambiente• Educazione• Turismo e tempo libero• Sanità• Agricoltura• Progetti industriali

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Profilo della nuova edizione della Guida

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Uno sguardo d’insiemeQuesto capitolo introduce gli obiettivi, l’am-bito e gli utilizzi della Guida e gli argomentiprincipali che vengono trattati. Iniziando dairegolamenti previsti dal Fondo Europeo diSviluppo Regionale (FESR), dal FC edall’ISPA, il capitolo si concentra sui requisi-ti regolamentari per le decisioni di cofinan-ziamento e sul connesso processo di valuta-zione dei progetti.

Il capitolo descrive il quadro regolamentareche guida la preparazione, la valutazione e ilcofinanziamento di un progetto di investi-mento. Più precisamente presenta:

• Scopo e obiettivi del Fondo• Definizione dei progetti.• Responsabilità della valutazione ex ante• Informazioni richieste.

Il punto principale del capitolo è che, non-ostante le differenze di procedura e metodo

dei tre fondi, la logica economica dell’analisie la metodologia dovrebbero essere omoge-nee.

1.1 Scopo e obiettiviI progetti di investimento cofinanziati daiFondi Strutturali, dal Fondo di Coesione edall’ISPA sono gli strumenti attraverso i qua-li vengono realizzate le politiche regionalidell’Unione Europea.

La Guida considera i Fondi Strutturali pergrandi progetti, in particolare il FESR (reg.1260/1999), il Fondo di Coesione (reg.1264/1999 e 1164/94) e l’ISPA (reg.1267/1999).

In conformità con questi regolamenti, sia iprogetti in infrastrutture che quelli produtti-vi possono essere finanziati con uno o piùdegli strumenti finanziari comunitari,

La valutazione dei progetti nelcontesto dei Fondi Strutturali,del Fondo di Coesione e dell’ISPA

Capitolo uno

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BOX 1.1 Scopo e obiettivi dei Fondi

FS, art. 1 reg.1260/1999 (definizione e obiettivi):I Fondi strutturali, la BEI e gli altri strumentifinanziari esistenti contribuiscono, ciascuno inmaniera appropriata, al conseguimento dei treobiettivi prioritari seguenti: 1) promuovere lo svi-luppo e l'adeguamento strutturale delle regioniche presentano ritardi nello sviluppo (in prosie-guo: "l'obiettivo n. 1"); 2) favorire la riconversio-ne economica e sociale delle zone con difficoltàstrutturali (in prosieguo: "l'obiettivo n. 2"); 3) fa-vorire l'adeguamento e l'ammodernamento dellepolitiche e dei sistemi di istruzione, formazione eoccupazione (in prosieguo: "l'obiettivo n. 3").

Il FC finanzia progetti in campo ambientale(acquedotti, dighe ed irrigazione; depuratori,impianti di trattamento dei rifiuti ed altre opereambientali, comprese quelle relative alla rifore-stazione, al controllo dell’erosione, alla tuteladegli ambienti naturali, alla protezione dellespiagge) e delle reti infrastrutturali di trasportotrans-europeo (ferrovie, aeroporti, strade, auto-strade, porti) nei Paesi Membri con un redditopro capite minore del 90% della media comuni-taria e che si dotino di un programma che mira alraggiungimento delle condizioni di convergenzaeconomica come stabilito dall’art. 104c del trat-

tato dell’ UE (Grecia, Irlanda, Portogallo eSpagna).ISPA: Art.1 reg. 1267/1999; (definizione e obietti-vi): L'ISPA fornisce assistenza allo scopo di con-tribuire a preparare all'adesione all'Unione euro-pea nell'ambito della coesione economica esociale, per quanto riguarda le politiche dell'am-biente e dei trasporti, conformemente alle dispo-sizioni del presente regolamento, i seguentipaesi candidati: Bulgaria, Repubblica ceca,Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia,Romania, Slovacchia e Slovenia (in prosieguo: "ipaesi beneficiari).

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soprattutto sovvenzioni a fondo perduto (FS,FC, ma anche aiuti rimborsabili per l’ISPA),prestiti e altre forme di finanziamento(Banca Europea degli Investimenti, Fondo diInvestimento).

I Fondi Strutturali dell’Unione Europea pos-sono finanziare un’ampia gamma di proget-ti, sia dal punto di vista del settore che delladimensione finanziaria dell’investimento.

Mentre il FC e l’ISPA finanziano solo proget-ti nel settore dei trasporti e dell’ambiente, iFS, e il FESR in particolare, possono finan-ziare progetti nel settore energetico, indu-striale e dei servizi.

1.2 Definizione deiprogettiNei Regolamenti per i Fondi Strutturali vie-ne definita la dimensione finanziaria dei pro-getti finanziati dalla Commissione: essa nondeve essere inferiore ai 50 milioni di euro.

Nei Regolamenti del Fondo di Coesione edell’ISPA, d’altra parte, oltre alla soglia finan-ziaria (10 milioni di euro per il FC e 5 milio-ni di euro per l’ISPA), vengono definiti inmodo dettagliato i termini “progetto” e “fasedel progetto” al fine di evitare una eccessivaframmentazione dei progetti e di garantireche i Fondi vengano utilizzati in modo inte-grato e sistematico. Essi stabiliscono che ilFondo di coesione e l’ISPA possono finanzia-re i seguenti tipi di misure:

• Un progetto è una serie economicamenteindivisibile di compiti connessi ad unafunzione tecnica specifica e con obiettiviidentificabili.

• Una fase del progetto è tecnicamente efinanziariamente indipendente e possiedeuna efficacia autonoma.

• Un gruppo di progetti è un insieme diprogetti che soddisfano le seguenti tre con-dizioni:

- Sono localizzati nella stessa area o lungo lostesso canale di trasporto;

- Appartengono ad uno stesso piano genera-le per quell’area o canale di trasporto;

- Sono supervisionati dallo stesso soggettoche è responsabile per il coordinamento eil monitoraggio.

Per questi progetti, qualunque sia la dimen-sione finanziaria, il proponente deve prepa-rare una analisi costi-benefici che prenda inconsiderazione gli effetti diretti ed indirettisull’occupazione, possibilmente integratacon altri metodi di valutazione nel caso deiprogetti nel settore ambientale.

Seguono alcune specificazioni per le sogliefinanziarie:

a) La variabile economica chiave è il costototale dell’investimento. Per valutarlo nonsi devono considerare le fonti di finanzia-mento (per esempio soltanto il finanzia-mento pubblico o soltanto il cofinanzia-

1.2 Definizione dei progetti

11

BOX 1.2 Soglie finanziarie

FS, art. 25 reg.1260/1999: Nell'ambito di un intervento i Fondipossono finanziare spese connesse a grandi progetti, vale a dire:a) un insieme di lavori economicamente indivisibili che svolgonouna funzione tecnica precisa e hanno obiettivi chiaramente defi-niti e b) il cui costo totale considerato al fine di determinare l'im-porto della partecipazione dei Fondi supera i 50 milioni di euro.FC: Art.10(3) Reg.1164/94: Le domande di contributo per progettidi cui all'articolo 3, paragrafo 1 sono presentate dallo Stato mem-bro beneficiario. I progetti, compresi i gruppi di progetti correla-ti, devono avere dimensioni che ne assicurino un impatto signifi-cativo nel campo della tutela dell'ambiente o del miglioramentodelle reti transeuropee nel settore delle infrastrutture dei tra-sporti. Comunque, il costo totale di un progetto o di un gruppo diprogetti non può, di norma, essere inferiore a 10 milioni di ECU.In casi debitamente giustificati, potranno essere approvati pro-getti o gruppi di progetti inferiori a questo limite.ISPA: Art.1 reg. 1267/1999; Le misure devono avere dimensionitali da ottenere un effetto significativo nel campo della tutela del-l'ambiente o del miglioramento delle reti di infrastrutture di tra-sporto. Il costo totale di ciascuna misura non è, in linea di mas-sima, inferiore a 5 milioni di euro. In casi eccezionali e debita-mente giustificati, tenendo conto delle circostanze specifiche inessere, il costo totale di una misure può essere a 5 milioni dieuro.

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mento comunitario), ma il valore econo-mico globale dell’investimento infrastrut-turale o produttivo proposto;

b) Se si presume che il costo dell’investimen-to verrà distribuito entro un certo nume-ro di anni,occorre considerare la sommadi tutti questi costi

c) Sebbene sia richiesto di considerare sol-tanto i costi dell’investimento e i costi diesercizio, è consigliabile introdurre neicosti totali le spese sostenute una tantumnella fase di avviamento, come le spese perassunzioni e formazione, licenze, studipreliminari di progettazione o altri studitecnici, revisione dei prezzi, stanziamentiper il capitale di esercizio, ecc.

d) Talvolta le interrelazioni tra differenti pic-coli progetti sono tali che è preferibileconsiderarli come un unico grande pro-getto (per esempio, cinque tratte dellastessa autostrada, ognuna delle qualicosta 6 milioni di euro, possono essereconsiderate un unico grande progetto delcosto di 30 milioni di euro).

1.3 Responsabilità perla valutazione ex anteIn conformità al regolamento dei FSreg.1260/1999, art.26, la Commissione èresponsabile per la valutazione ex-ante deigrandi progetti basata sulle informazioni for-nite dal proponente.

Il regolamento del Fondo di Coesione(reg.1265/1999, art.1) stabilisce che:

Gli Stati membri beneficiari forniscono tuttigli elementi necessari precisati all’articolo 10,paragrafo 4, inclusi i risultati degli studi difattibilità e delle valutazione “ex ante”.

Il regolamento per l’ISPA (reg.1267/1999,Annex II (C)) prevede che:

I paesi beneficiari forniscono tutti gli ele-menti necessari precisati nell’Appendice I,inclusi i risultati degli studi di fattibilita Á edelle valutazioni ex ante, l’indicazione dellealternative scartate e il coordinamento dellemisure di interesse comune localizzate sullostesso asse di comunicazione, affinché lavalutazione possa essere effettuata nel modopiù efficace possibile.

1.3 Responsabilità per la valutazione ex ante

BOX 1.3 Definizione del progetto

FS: Art. 5, Reg. 2081/93 (SF FrameworkRegulation). Forme di interventoL'intervento finanziario dei Fondi strutturali,della BEI e degli altri strumenti finanziari esi-stenti a livello comunitario avrà luogo secondoforme di finanziamento diversificate in funzionedella natura delle operazioni. 2. Quanto ai Fondistrutturali e allo SFOP l'intervento finanziarioassume principalmente una delle seguentiforme: a. cofinanziamento di programmi operati-vi;… d. cofinanziamento di progetti appropriati.Questa guida riguarda sia grandi progetti indivi-duali sia quelli che sono parte di un programmaoperativo. FC: Art. 1, Reg. 1265/1999.1. La Commissione, d'intesa con lo Stato membrobeneficiario, può riunire taluni progetti e circo-

scrivere, nell'ambito di un progetto, fasi tecnicamente e finanziariamente indipendenti ai finidella concessione del contributo.2. Ai fini del presente regolamento valgono leseguenti definizioni: a)"progetto", un insiemedi opere economicamente indivisibili che svol-gono una precisa funzione tecnica e che perse-guono obiettivi chiaramente individuati, inmodo che sia possibile stabilire se il progettostesso soddisfa il criterio di cui all'articolo 10,paragrafo 5, primo trattino; b)"fase tecnica-mente e finanziariamente indipendente", unafase della quale sia possibile individuare ilcarattere operativo.3. Una fase può anche concernere studi prepara-tori, di fattibilita e tecnici necessari per la realiz-zazione di un progetto.

4. Per conformarsi al criterio di cui all'articolo1, paragrafo 3, terzo trattino, possono essereraggruppati i progetti che soddisfano le trecondizioni seguenti: a) essere ubicati su unostesso territorio o localizzati su uno stessoasse di comunicazione; b) essere realizzati nelquadro di un piano globale definito per tale ter-ritorio o asse, con obiettivi chiaramente indivi-duati, secondo quanto previsto all'articolo 1,paragrafo 3; c) essere sottoposti alla sorve-glianza di un ente incaricato di coordinare econtrollare il gruppo di progetti, qualora questiultimi siano realizzati da diverse autoritaresponsabili.

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La decisione della Commissione sui proget-ti cofinanziati è fondata su una approfon-dita valutazione realizzata, in primo luogo,da chi propone il progetto. Quando la valu-tazione presentata dal candidato vienedichiarata insufficiente e non convincente,la Commissione può chiedere una revisioneo una elaborazione dell’analisi più comple-ta, oppure può condurre una propria veri-fica, se necessario, avvelendosi di una valu-tazione indipendente (art.40 reg.1260/99):

Su iniziativa degli Stati membri o dellaCommissione, previa informazione delloStato membro interessato, possono essereavviate forme di valutazione complemen-tare, se del caso tematiche, per identificareesperienze trasferibili.

A questo proposito, con particolare riferi-mento al Fondo di Coesione e all’ISPA, iregolamenti stabiliscono che laCommissione deve avvalersi dell’assistenzadella Banca Europea degli Investimenti,qualora sia appropriato. In pratica, il ricor-so alla BEI è molto comune nel caso deiprogetti, sia quando la banca finanzia ilprogetto che quando non lo finanzia.

In ogni caso, la decisione dellaCommissione sarà il risultato del dialogo edel comune impegno con il proponente, cosìda ottenere i migliori risultati dall’investi-mento. Gli Stati Membri hanno spessostrutture e procedure interne di valutazioneper i progetti di una certa dimensione, maqualche difficoltà può emergere nel realiz-zare una valutazione qualitativa. LaCommissione può aiutare a superare questiostacoli in vari modi. Un’assistenza tecnicaper la preparazione della valutazione delprogetto può essere cofinanziata dalCommunity Support Framework o in altrimodi appropriati.

1.4 InformazionirichiesteI regolamenti della Commissione stabilisco-no quali informazioni devono essere conte-nute nel modulo di domanda per un’effettivavalutazione da parte della Commissione.L’articolo 26 del reg.1260/99 fissa le sue pro-prie regole per sottomettere una richiesta dicofinanziamento per I grandi progetti.Richiede un’analisi costi-benefici, un’analisidel rischio, una valutazione dell’impattoambientale (e l’applicazione del Polluter PaysPrinciple) così come l’impatto sulle pariopportunità e sull’occupazione.

I regolamenti per il Fondo di Coesione e perl’ISPA, oltre a stabilire che le proposte per ilcofinanziamento devono contenere un’anali-si costi-benefici, un’analisi del rischio e unadettagliata indicazione delle alternative rifiu-tate, forniscono alcune indicazioni sui criterida adottare al fine di garantire la qualità del-la valutazione: nel caso di progetti ambienta-li, un’analisi costi-benefici integrata da altrimetodi di valutazione, possibilmente dinatura quantitativa come l’analisi multicrite-rio e il rispetto del principio chi inquina paga(vedi art.10 (5), reg.1164/94 e gli emenda-menti del Consiglio). Altre informazioni da

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1.4 Informazioni richieste

BOX 1.4 Ruolo della BEIe della Banca Mondiale

FC: Reg. 1164/94, article 13 (Appraisal, monitoring and evalua-tion).Per garantire l'efficacia dell'intervento comunitario, laCommissione e gli Stati membri beneficiari cooperano nel proce-dere, eventualmente anche con la BEI, ad una valutazione ex antee ad una valutazione ex post sistematiche dei progetti.

ISPA: reg. 1267/1999, Appendice II (B); Se del caso, laCommissione invita la BEI, la BERS o la Banca mondiale a parte-cipare alla valutazione delle misure. La Commissione esamina ledomande di contributo, in particolare per verificare che i mecca-nismi amministrativi e finanziari siano idonei a garantire l'attua-zione efficace della misura.

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to potrà almeno essere recuperato negli anni.Questo può verificarsi, per esempio, attraver-so la vendita dei servizi, se ciò è contemplato,oppure attraverso altre fonti di finanziamen-to non transitorie che possano generareentrate di cassa sufficienti a coprire le speseper tutto il periodo di implementazione delprogetto.

Un’altra ragione per la quale un’analisi finan-ziaria è sempre opportuna, a prescindere dalfatto che dia una ritorno finanziario positivo,è che costituisce la base per l’analisi costi-benefici e la sua esistenza migliora la qualitàdella valutazione del progetto.

Leggere questa Guida aiuterà a capire meglioquali informazioni sono richieste dallaCommissione per le questioni prima consi-derate negli articoli dei regolamenti del FS,FC, ISPA e altrove; come valutare l’impattosullo sviluppo regionale e ambientale; qualepeso attribuire agli effetti diretti ed indirettisull’occupazione, sia immediati che perma-nenti; come valutare la redditività finanziariaed economica; ecc. Ci sono vari modi dirispondere a queste richieste di informazioni:la Guida sottolinea alcune questioni, metodie criteri fondamentali.

presentare nella richiesta di un finanziamen-to dal FC sono: una valutazione degli impat-ti diretti e indiretti sull’occupazione; l’indica-zione del contributo del progetto alle politi-che europee legate all’ambiente e alla rete ditrasporti trans-europea; un “piano di finan-ziamento, comprese, per quanto possibile,indicazioni sulla validità del progetto in ter-mini economici” (vedi art.10 (4), reg.1164/94).

L’esaminatore del progetto dovrebbe consi-derare queste e altre liste simili di normeregolamentarie come un’indicazione genera-le delle informazioni minime richieste piut-tosto che come un insieme rigido di criteri.

I candidati sono responsabili per la presenta-zione delle informazioni richieste, ma laCommissione dovrebbe verificare che leinformazioni siano coerenti, complete e diuna qualità sufficiente per giudicare la valu-tazione. In caso contrario la Commissionedeve richiedere informazioni aggiuntive.

In generale, per ogni tipo di investimento,una analisi finanziaria è sempre consigliabile.Come si spiega nella seconda parte dellaGuida, è di particolare importanza capire lamisura in cui il capitale investito nel proget-

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1.4 Informazioni richieste

BOX 1.5 Informazioni richieste dall’ISPA

ISPA: reg. 1267/1999, Appendice I (B): Contenutodelle domande [articolo 7, paragrafo 3, lettera a)]Le domande contengono le indicazioni seguenti:1) organismo responsabile dell'esecuzione dellamisura, natura e descrizione della medesima; 2)costo della misura e ubicazione della medesima,compresa, ove del caso, l'indicazione dell'inter-connessione e dell'interoperabilità di altre misu-re localizzate sullo stesso asse di comunicazio-ne; 3) calendario di esecuzione dei lavori; 4) ana-lisi dei costi e dei benefici, compresa una valuta-zione degli effetti diretti ed indiretti sull'occupa-zione, da quantificare se si prestano ad esserequantificati; 5) valutazione dell'impatto ambien-tale analoga a quella prevista dalla direttiva

85/337/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1985,concernente la valutazione dell'impatto ambien-tale di determinati progetti pubblici e privati (1);6) indicazione del rispetto delle norme relativealla concorrenza e agli appalti pubblici; 7) pianodi finanziamento, comprendente, per quanto pos-sibile, indicazioni sulla validità della misura intermini economici e l'importo totale chiesto dalpaese beneficiario all'ISPA, alla Banca europeaper gli investimenti (BEI), compreso il meccani-smo preadesione, e ad ogni altra fonte dellaComunità o di uno Stato membro, nonchè allaBanca europea per la ricostruzione e lo sviluppo(BERS) e alla Banca mondiale; 8) compatibilitàdella misura con le politiche comunitarie; 9)

informazioni sulle disposizioni volte a garantireun uso e una manutenzione efficaci delle infra-strutture; 10) (misure ambientali) informazionisul ruolo e sull'importanza della misura nell'am-bito della strategia nazionale in materia diambiente, come stabilito dal programma nazio-nale per l'adozione dell'"acquis" comunitario;11) (misure nel settore dei trasporti) informazio-ni sulla strategia nazionale in materia di svilup-po dei trasporti e sul ruolo e la priorità dellemisure nell'ambito di tale strategia, compreso ilgrado di coerenza con gli orientamenti delle retitranseuropee e con la politica paneuropea deitrasporti.

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1.4 Informazioni richieste

BOX 1.6 Informazioni richieste dal FS e dal CF

SF: Art. 26 reg. 1260/99: "Nel corso dell'attua-zione degli interventi, se lo Stato membro o l'au-torità di gestione prevedono una partecipazionedei Fondi a un grande progetto, ne informanopreliminarmente la Commissione trasmettendole informazioni seguenti: a) organismo responsa-bile dell'attuazione; b) natura dell'investimento,descrizione, dotazione finanziaria e localizzazio-ne; c) calendario di esecuzione del progetto; d)analisi dei costi e dei benefici, anche finanziari,valutazione dei rischi nonchè indicazioni sullavalidità economica del progetto; e) inoltre: - pergli investimenti infrastrutturali: analisi dei costi edei benefici socioeconomici del progetto, com-presa l'indicazione del tasso di utilizzazione pre-vista, l'impatto prevedibile sullo sviluppo o lariconversione della regione di cui trattasi, non-chè applicazione delle norme comunitarie sugliappalti pubblici; - per gli investimenti produttivi:l'analisi delle prospettive del mercato nel settoreinteressato e della redditività prevista del pro-

getto; f) effetti diretti e indiretti sulla situazionedell'occupazione, possibilmente a livello comuni-tario; g) elementi che permettono di valutarel'impatto ambientale e l'applicazione dei principidella precauzione e dell'azione preventiva, dellacorrezione, anzitutto alla fonte, dei danni causatiall'ambiente e del principio "chi inquina paga",nonchè il rispetto della normativa comunitaria inmateria ambientale; h) elementi necessari allavalutazione del rispetto delle regole della con-correnza, fra l'altro in materia di aiuti di Stato; i)indicazione dell'effetto della partecipazione deiFondi sulla realizzazione del progetto; j) pianofinanziario e ammontare globale delle risorsefinanziarie previste per la partecipazione deiFondi e di eventuali altre fonti di finanziamentocomunitario. CF: Art. 10 (4) reg. 1164/94: Le domande conten-gono le indicazioni seguenti: organismo respon-sabile dell'esecuzione del progetto, natura del-l'investimento, descrizione, costi e ubicazione

del medesimo, compresa, ove del caso, l'indica-zione dei progetti d'interesse comune localizzatisullo stesso asse di comunicazione, calendario diesecuzione dei lavori, analisi dei costi e dei van-taggi, compresa una valutazione degli effettidiretti ed indiretti sull'occupazione, ragguagliche permettano di valutare l'eventuale impattosull'ambiente, ragguagli circa gli appalti pubbli-ci, piano di finanziamento, comprese, per quantopossibile, indicazioni sulla validità del progetto intermini economici e importo totale chiesto dalloStato membro al Fondo e ad ogni altra fontecomunitaria. Le domande contengono inoltre tutte le informa-zioni utili per fornire la necessaria dimostrazioneche i progetti sono conformi al presente regola-mento e ai criteri del paragrafo 5, segnatamenteper quanto concerne i vantaggi socioeconomiciottenibili a medio termine in considerazione dellerisorse impiegate.

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Uno sguardo d’insieme Questa sezione offre una panoramica delleinformazioni essenziali che il proponente unprogetto da cofinanziare dovrebbe fornirenel dossier di candidatura. Inoltre fornisceuna griglia di lettura che il funzionario dellaCommissione o il consulente esterno posso-no utilizzare nel valutare la qualitàdell’Analisi Costi-Benefici dei progetti di svi-luppo.

L’agenda è strutturata in sette punti.

Alcuni di essi sono preliminari ma indispen-sabili per l’analisi costi-benefici.

• Definizione degli obiettivi

• Identificazione del progetto

• Analisi della fattibilità e delle opzioni

• Analisi finanziaria• Analisi economica• Analisi multicriterio• Analisi di sensibilità e del rischio

Ogni sezione avrà un taglio strettamenteoperativo e ogni problematica sarà analizzatasia dal punto di vista del proponente che daquello del valutatore del progetto.

2.1. Definizione degliobiettiviLa definizione degli obiettivi del proponentee dell’oggetto dello studio è essenziale per l’i-dentificazione del progetto che rappresenta ilpunto di partenza dell’attività valutativa. Inlinea generale la domanda cui il dossier dicandidatura dovrebbe permettere di rispon-dere è:

quali sono i benefici socioeconomici che sipossono ottenere se il progetto venisseimplementato?

L’analisi degli obiettivi consiste nel verificareche:

1. Il dossier di candidatura o il rapporto divalutazione stabilisca quali variabili socioe-conomiche il progetto è in grado di influen-zare.

2. Il proponente abbia indicato quali degliobiettivi specifici delle politiche regionali edi coesione della UE saranno ottenuti dal

Un’agenda per il valutatoreCapitolo due

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Errori frequentiLe variabili socio-economiche dovrebbero essere misurabili come adesempio il reddito pro-capite, il tasso di disoccupazione, il consumopro-capite, ecc.É importante evitare alcuni frequenti errori:• una vaga indicazione che il progetto favorirà lo sviluppo economico

o il benessere sociale non è un obiettivo misurabile;• gli ettari di una foresta sono facilmente misurabili ma non costitui-

scono un obiettivo sociale in sé: sono il risultato del progetto non ilsuo effetto;

• il PIL pro-capite di una data regione è un obiettivo sociale misurabi-le ma solamente progetti molto grandi, probabilmente solo quelli diportata interregionale o nazionale, producono un effetto misurabilesu questo indicatore; soltanto in questi casi può valere la pena diprovare a prevedere come il PIL regionale aggregato varierà nellungo termine con e senza il progetto.

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progetto ed in particolare come il progetto, seavrà successo, influenzerà il raggiungimentodi detti obiettivi.

Gli obiettivi da considerare sono variabilisocio economiche e non soltanto indicatorifisici. Esse dovrebbero essere collegate inmaniera logica al progetto e dovrebbe esse-re indicato come se ne misura il raggiungi-mento.

A proposito della definizione degli obiettivisocioeconomici è necessario che il propo-nente sia in grado di rispondere ad alcunedomande di fondo.

In primo luogo: possiamo affermare che l’in-cremento complessivo misurabile di benesse-re dovuto al progetto giustifichi il suo costo?

In secondo luogo: sono stati considerati i piùrilevanti effetti socioeconomici sia diretti cheindiretti del progetto?

In terzo luogo: se non è possibile misuraretutti gli effetti sociali diretti e indiretti permancanza di dati, sono state identificate del-le proxies che siano correlate agli obiettivi?

Una buona definizione degli obiettivi socioe-conomici serve a determinare l’impatto delprogetto. Tuttavia può essere spesso difficileprevedere tutti gli impatti del progetto.Inoltre, le variazioni del benessere hannomolte componenti. Per esempio, di solito idati regionali non consentono di effettuarestime affidabili dell’impatto complessivo disingoli progetti sul livello degli scambi com-merciali con altre regioni; gli effetti indirettisull’occupazione sono difficili da quantifica-re; la competitività può dipendere dalle con-dizioni dei mercati esterni, dai tassi di cam-bio, dai cambiamenti nei prezzi relativi; effet-tuare delle analisi di progetto specifiche pertutte queste variabili può diventare spessotroppo costoso.

Tuttavia in questi casi possono spesso esseretrovate delle variabili correlate agli obiettivi

socioeconomici. Per esempio, se è difficiledeterminare l’aumento di prodotto e compe-titività di una regione, può tuttavia esserepossibile misurare la variazione delle espor-tazioni.

Comunque l’approccio di questa Guida nonè quello di considerare sempre tutti gli effettiindiretti e lontani di un progetto (chepotrebbero essere numerosi e molto difficilida trattare e quantificare). La procedura del-la Guida suggerisce di focalizzarsi soltantosull’analisi costi-benefici delle variabilimicroeconomiche.

Mentre la valutazione dei benefici sociali diciascun progetto dipende dagli obiettivi dipolitica economica di ciascun partner coin-volto, nella prospettiva della Commissione ilrequisito essenziale è che il progetto sia logi-camente correlato agli obiettivi principalidei Fondi coinvolti: FS, FC e ISPA. Il promo-tore del progetto dovrebbe verificare che l’in-tervento proposto sia coerente con tali obiet-tivi e il valutatore deve verificare che talecoerenza sussista e sia ben giustificata. In par-ticolare i progetti si devono inserire, sia per iFS che per il FC e per l’ISPA, in programmielaborati a livello nazionale o regionale (iDocup, Programmi operativi eComplementi di Programazione per l’obiet-

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2.1. Definizione degli obiettivi

Check list per la definizione degli obiettivi• Il progetto ha un obiettivo chiaramente definito in termini di variabi-

li socioeconomiche?• Gli obiettivi socio-economici sono raggiungibili con l’implementa-

zione del progetto?• Gli obiettivi sono collegati in maniera logica ?• Il guadagno generale di benessere giustifica il costo del progetto?• Sono stati considerati tutti i più importanti effetti socio-economici

diretti ed indiretti del progetto?• Se non è possibile misurare tutti gli effetti sociali diretti ed indiretti,

sono state identficate tutte le proxies collegate al progetto?• E’ indicato come misurare il raggiungimento degli obiettivi?• Il progetto è coerente con gli obietivi dei Fondi dell’UE? (Art. 25 Reg.

1260/1999, Art. 1 Reg. 1164/1194, Art. 2 Reg. 1267/1999)?• Il progetto è coerente con gli obiettivi comunitari specifici del setto-

re di intervento?

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tivo 1, i Docup per gli obiettivi 2 e 3 dei FS, ilpiano programma e piano nazionale per ilFC e ISPA).

Oltre agli obiettivi generali perseguiti dai sin-goli fondi i progetti devono risultare coeren-ti con la normativa comunitaria nel settorespecifico di intervento, principalmente tra-sporti, ambiente e regolamentazione in temadi concorrenza.

2.2 Identificazione delprogettoPer l’identificazione del progetto occorreverificare che:

1. l’oggetto sia chiaramente individuatocome una chiara unità di analisi, secondo iprincipi generali dell’ACB;

2. l’oggetto della valutazione rispecchi ladefinizione di progetto fornita dai regola-menti;

3. le soglie finanziarie stabilite dai regola-menti siano rispettate (vedi box 1.2, capitolouno, Soglie Finanziarie).

2.2.1 Chiara identificazioneIl progetto deve essere chiaramente identifi-cato come una unità di analisi autosufficien-te. In particolare le attività comprese nel pro-getto devono poter essere ricondotte ad un

obiettivo unitario e ad un insieme coerente ecoordinato di azioni e di funzioni.

Ovviamente quanto detto trova applicazioneanche nel caso in cui il rapporto di analisipresenti solamente alcune fasi iniziali dell’in-vestimento, il cui successo dipende dal com-pletamento dell’intero progetto. È particolar-mente importante sottolineare questo puntoperché in pratica il meccanismo decisionaleamministrativo può comportare la necessitàdi dividere il progetto in diversi lotti.

In alcuni casi si può correre un altro rischio:

viene presentato un progetto completo, ma ilco-finanziamento è richiesto solamente peruna delle parti e non è chiaro se le altre partifondamentali saranno o meno realizzate.

L’identificazione dei progetti per i qualioccorre una migliore valutazione possonocomportare in alcuni casi la richiesta ai PaesiMembri di riconsiderare alcuni sub-progetticome un solo grande progetto e di fornire lerelative informazioni supplementari, come laACB, richieste dai regolamenti sopra men-zionati.

Al proponente spetta il compito di fornire legiustificazioni della scelta identificativa del-l’oggetto dell’analisi e al valutatore spetta ilgiudizio sulla qualità di tale scelta. Nel casol’oggetto dell’analisi non sia chiaramenteidentificato il valutatore può richiedere alproponente un’integrazione al dossier di pre-sentazione con il chiarimento di tale identifi-cazione.

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2.2 Identificazione del progetto

Check list per l’identificazione del progetto• Costituisce una unità d’analisi chiaramente identificata?• E’ un progetto, una fase di progetto, un insieme di progetti? (ex art.

25 reg. 1260/1999, Art. 1, Reg. 1265/1999, art. 2 reg. 1267/1999):• Se si tratta di un insieme di progetti, soddisfano le condizioni rispet-

to alla localizzazione, inserimento in un piano globale, responsabili-tà dell’ente sorvegliante?

• Soddisfa le soglie finanziarie stabilite dai regolamenti?

Check list per lo studio di fattibilitàe l’analisi delle opzioniIl dossier di candidatura ha presentato una sufficente evidenza dellafattibilità del progetto (dal punto di vista ingegneristico, di marketing,di management, della realizzabilità, ambientale,…)?Il candidato ha dimostrato che le opzioni alternative sono state ade-guatamente considerate (perlomeno nei termini della opzione donothing o do minimum)?

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A questo proposito si vedano anche i sotto-paragrafi sull’identificazione del progetto nelcapitolo tre.

2.2.2 Soglia finanziariaI Regolamenti presentati nel Capitolo 1 indi-cano una soglia finanziaria dei progettiammissibili che occorre rispettare per ritene-re il progetto valutabile. Il costo totale (costoeleggibile per il FESR) degli investimenti pro-posti deve infatti essere superiore ai valoririportati nella Fig. 2.1 (per la distinzione tracosto eleggibile e costo totale dell’investi-mento si veda il paragrafo sull’analisi finan-ziaria).

essere effettuata tramite controlli a campioneo per le componenti maggiori.

Fin qui il controllo del valutatore consiste nelricostruire il contesto tecnico-economico chegiustifica l’identificazione dell’oggetto dellavalutazione come il punto chiave della valu-tazione del progetto. Tuttavia talvolta l’ACBrichiede di andare oltre le definizioni ammi-nistrative. Per la valutazione della qualità diun progetto, per esempio, il proponentedovrebbe produrre un’adeguata valutazioneex ante non solo per la parte del progettofinanziabile con il contributo dei FS o del FCo dell’ISPA, ma anche per quelle parti stretta-mente connesse ad esso.

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2.2 Identificazione del progetto

• Il progetto di una autostrada che collega la città A con lacittà B, giustificato solamente con la prospettiva di un aero-porto da realizzare nelle vicinanze della città B e quindi dalfatto che la maggior parte del traffico avrà luogo tra l’aero-porto e la città A: il progetto dovrà essere analizzato nel con-testo del sistema autostrada-aeroporto, concepito come untutt’uno;

• Una centrale idroelettrica, localizzata nel luogo X e destina-ta a servire un nuovo impianto ad alta intensità energetica:di nuovo, se le due opere sono mutuamente dipendenti perla valutazione dei costi e dei benefici, l’analisi dovrebbeessere integrata anche se l’intervento comunitario vienerichiesto solamente per la parte relativa all’offerta di ener-gia;

• Un progetto di forestazione per usi produttivi su vasta scala,finanziato da fondi pubblici e giustificato dall’opportunità di

servire una società privata di produzione di cellulosa: l’ana-lisi dovrebbe considerare i costi ed i benefici di ambedue lecomponenti, il progetto di forestazione e l’impianto indu-striale;

• La realizzazione di un impianto di depurazione delle acquedi scarico sulla base delle previsioni di sviluppo di un sitoturistico è giustificata soltanto se il sito è sviluppato.

• Un impianto di depurazione dell’acqua che rientra in un pro-gramma di sviluppo urbano di una determinata area giusti-fica il cofinanziamento solo se effettivamente si verifica lostabilirsi di nuova popolazione; in molti casi, l’unità d’anali-si appropriata può essere maggiore delle sue singole parti.È chiaro che la ACB di una sola delle parti darebbe risultatifalsati. Qualora l’esaminatore dovesse ricevere un dossier divalutazione incompleto, è opportuno che richieda un’analisipiù ampia.

Esempi di identificazione di un progetto

Fig. 2.1 Soglie finanziarie dei progetti

Fondo Sogliamilioni di euro

FEDER 50FC 10ISPA 5

2.2.3 Definizione del progettoSi rimanda il lettore al paragrafo 1.2.

Per la valutazione di un insieme di progettiraggruppati secondo i principi ricordatisopra, l’analisi non può generalmente esseresvolta su ogni singolo progetto, ma potrebbe

BOX 2.1. Analisi delle opzioni

FC: art 1(2) reg 1265/1999: Gli Stati membri beneficiari fornisco-no tutti gli elementi necessari precisati all'articolo 10, paragrafo4, inclusi i risultati degli studi di fattibilità e delle valutazione "exante". (..) Gli Stati membri forniscono inoltre, ove opportuno, l'in-dicazione delle possibili alternative scartate.

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2.3 Analisi di fattibilità edelle opzioniLa fattibilità non riguarda solo aspetti inge-gneristici ma in molti casi anche aspetti dimarketing, gestione, analisi dell’attuazione,ecc. Spesso dobbiamo adottare varie opzionidel progetto al fine di conseguire un obietti-vo socio-economico.

Il proponente dovrebbe dimostrare che quel-la scelta è l’alternativa migliore tra quelleconcretamente realizzabili.

In alcuni casi un progetto potrebbe essereconsiderato valido nella prospettivadell’ACB, ma inferiore rispetto alle alternati-ve possibili. Occorre controllare che il pro-getto sia il migliore delle alternative possibilerispondendo alle domande:

Primo, il dossier di candidatura ha dimostra-to con sufficiente evidenza la fattibilità delprogetto?

Secondo, il candidato ha dimostrato chesono state adeguatamente considerate le altreopzioni alternative?

L’esaminatore di progetto dovrebbe esserecerto che il candidato abbia compiuto unostudio di fattibilità appropriato ed un’analisidelle possibili alternative. Se non vi è suffi-ciente evidenza di questo può consigliarnel’attuazione e la conseguente revisione delprogetto.

Un tipico rapporto di fattibilità per grandiinfrastrutture può contenere informazionisul contesto economico ed istituzionale, leprevisioni della domanda (di mercato o fuo-ri mercato), sulla tecnologia disponibile, ilpiano di produzione (compreso il tasso diutilizzazione dell’infrastruttura), le necessitàdi personale, le dimensioni del progetto, lasua localizzazione, i fattori produttivi fisici, ilprogramma temporale e la realizzazione, lefasi di espansione, la programmazione finan-

ziaria, gli aspetti ambientali. In molti casi, l’a-nalisi dei grandi progetti comporta studi disupporto dettagliati (ingegneria, marketing,ecc; vedi Appendice G Tabella dei contenuti diuno studio di fattibilità).

In alcuni casi un progetto può passare un testACB nonostante sia socialmente inferiore adaltre alternative.

Ne sono un tipico esempio i progetti inmateria di trasporto, in cui possono essereconsiderate differenti percorsi o differentitecnologie; grandi edifici ospedalieri invecedi una maggiore diffusione di servizi di assi-stenza sanitaria; la localizzazione di uno sta-bilimento nell’area A invece che nell’area B;differenti soluzioni nell’offerta per far fronteai picchi di domanda di energia; migliora-menti dell’efficienza di utilizzazione dell’e-nergia invece della (o in aggiunta alla)costruzione di nuovi impianti di produzioneenergetica; ecc.

Per ogni progetto vi sono almeno tre alterna-tive

• alternativa “Do nothing”, cioè opzione delnon intervento;

• alternativa del “do minimum”; cioè opzio-ne del minimo indispensabile;

• alternativa del “do something” (o alternati-va ragionevole, un progetto basato su diuna alternativa tecnologica o di concetto);

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2.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni

Esempio di opzioniPer collegare la città A alla città B ci sono tre alter-native realizzabili:1. costruire una nuova ferrovia;2. costruire una nuova strada;3. potenziare la strada già esistente (opzione del

"do minimum").Se viene proposto un progetto che prevede lacostruzione della strada nuova occorre dimostrareche le alternative della ferrovia e del potenziamen-to della strada già esistente, pur essendo entram-be fattibili, sono meno preferibili.

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L’alternativa del non intervenire è l’approcciobase dell’analisi del progetto e mira a con-frontare almeno due situazioni, quella con equella senza il progetto. Viene anche chiama-ta “scenario inerte” (inertial scenario).

Per esempio, per collegare due aree, l’alterna-tiva do nothing prevede di utilizzare il servi-zio di traghettazione esistente, la do mini-mum di rinnovare/potenziare il servizio esi-stente e il progetto potrebbe prevedere lacostruzione di un ponte.

Il calcolo degli indicatori di performanceeconomici e finanziari deve essere realizzatosulla base delle differenze tra l’alternativa dosomething e quella do nothing o do minimum.

2.4 Analisi finanziariaObiettivo dell’analisi finanziaria è utilizzarele previsioni sui flussi di cassa del progettoper calcolare opportuni indici di rendimen-to, in particolare il tasso di rendimento inter-no finanziario (TRIF), sull’investimento(TRIF/C) e sul capitale proprio (TRIF/K), e ilvalore attuale netto finanziario (VANF).

Sebbene l’ACB vada oltre la considerazionedel rendimento finanziario del progetto, lamaggior parte dei dati sui costi e sui beneficiin essa utilizzati provengono da analisi finan-ziarie. Queste analisi forniscono all’esamina-tore informazioni essenziali circa i fattori di

produzione e i prodotti, i loro prezzi e lastruttura delle scadenze temporali delleentrate e delle uscite.

L’analisi finanziaria è strutturata in uninsieme di tavole che raccolgono i flussifinanziari dell’investimento suddivisi perl’investimento totale (Tab. 2.1), i costi e iricavi operativi (Tab. 2.2), le fonti di finan-ziamento (Tab. 2.3), e l’analisi dei flussi dicassa per la sostenibilità finanziaria(Tab.2.4).

Il risultato finale dell’analisi finanziaria sonole due tavole riassuntive dei flussi di cassa:

• una per il rendimento dell’investimento(capacità dei flussi operativi in entrata difar fronte ai costi di investimento, Tab. 2.5)indipendentemente dal modo in cui èfinanziato;

• l’altra per il calcolo del rendimento delcapitale proprio, dove figurano tra le usci-te, il capitale sociale privato nel momentoin cui viene versato, il contributo naziona-le a tre livelli (locale, regionale, centrale), lerisorse finanziarie di terzi nel momento incui vengono rimborsate, oltre ai costi ope-rativi e relativi interessi, e i ricavi per leentrate. Non comprende le sovvenzionidell’UE. Fornisce il tasso di ritorno delprogetto considerandone il carico finan-ziario, a prescindere dai costi di investi-mento (Tab. 2.6).

21

2.4 Analisi finanziaria

FIG.2.2 Strutturadell’analisi finanziaria

1. Investimento totale

3. Fonti di finanziamento 6. Calcolo del TRIF/K

5. Calcolo del TRIF/C

4. Sostenibilità finanziariai2. Costi operativi

totali e redditi

Page 22: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

Per una redazione corretta di tali tabelleoccorre prestare attenzione ai seguenti ele-menti:

• l’orizzonte temporale;• la determinazione dei costi totali (costi di

investimento, riga 1.21, e costi operativitotali, riga 2.9);

• i ricavi generati dal progetto (vendite, riga2.13);

• il valore residuale dell’investimento (riga1.19);

• il trattamento dell’inflazione;• la verifica della sostenibilità finanziaria

(Tab. 2.4);• la scelta di un appropriato tasso di sconto;• la determinazione degli indicatori rilevan-

ti (Tab. 2.5 e 2.6, TRIF e VANF dell’investi-mento e del capitale, righe 5.4, 5.5, 6.4,6.5);

• la determinazione del tasso di cofinanzia-mento .

2.4.1 Orizzonte temporalePer orizzonte temporale si intende il numeromassimo di anni per cui si forniscono le pre-visioni. Le previsioni in merito all’andamen-to futuro del progetto dovrebbero essere for-mulate per un periodo commisurato alla suavita utile economica ed estendersi per unarco temporale sufficientemente lungo dapoterne cogliere il probabile impatto nelmedio-lungo termine.

La scelta dell’orizzonte temporale puòinfluire in modo determinante sui risultatidel processo di valutazione. Più in concretola scelta di un orizzonte temporale influiscesul calcolo dei principali indicatori dell’a-nalisi costi-benefici, e può influire anchesulla determinazione del tasso di cofinan-ziamento.

Ciò che determina l’arco temporale di unprogetto è il numero massimo di anni per cuisi forniscono le previsioni ed è legato allatipologia settoriale dell’investimento. Per lamaggior parte delle infrastrutture, per esem-pio, questo orizzonte temporale è (indicati-vamente) non inferiore ai 20 anni; per gliinvestimenti produttivi, di nuovo indicativa-mente, di circa 10 anni.

Tuttavia, l’orizzonte temporale non dovreb-be essere così lungo da eccedere la vita eco-nomica utile del progetto.

Il problema può essere risolto utilizzandouna griglia standard, differenziata per set-tore e basata su alcune pratiche accettateinternazionalmente, in cui si fornisconoorizzonti temporali di riferimento che sichiede di applicare in modo automaticoalla tipologia di investimento in esame. Unesempio può essere quella fornita in tab.2.8.

22

2.4 Analisi finanziaria

BOX 2.2 Orizzonte temporale

FC Linee guida: "Il ciclo di vita varia a secondadella natura dell'investimento: è più lunga per ilavori di ingegneria civile (30-40 anni) che per leinstallazioni tecniche (10-15 anni). Nel caso diinvestimenti misti, che comprendono operre diingegneria civile e installazioni il ciclo di vita del-l'investimento può essere fissato sulla base delciclo di vita delle proncipali infrastrutture (inquesto caso gli investimenti di rimpiazzo delleinfrastrutture con una vita più breve devono

essere inclusi nell'analisi. Il ciclo di vita puòanche essere determinato da considerazioni dinatura legale o amministrativa: per esempio ladurata della concessione dove è stata garantitauna concessione". ISPA Linee guida: "I progetti infrastrutturali sonoin genere valutati su un periodo di 20-30 anni,che rappresenta una stima approssimativa dellaloro vita economica. Sebbene le risorse fisichepossano durare significativamente di più - per

esempio un ponte può durare 100 anni - in gene-re non conviene tentare delle stime per periodipiù lunghi. Nel caso di risorse fisiche con unavita molto lunga, si deve includere alla fine delperiodo il valore residuo che rifletta il valorepotenziale di liquidazione o il valore dell'uso con-tinuato".

Page 23: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

23

2.4 Analisi finanziaria

Tab. 2.1. Tabella degli investimenti totali – Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1.1 Terreni 4001.2 Fabbricati 700 600 1501.3 Impianti nuovi 155 74 80 911.4 Impianti usati 283 2811.5 Manutenzione straordinaria 200

1.6 Investimenti fissi 1100 1038 505 80 200 0 91 0 0 01.7 Licenze 5001.8 Brevetti 5001.9 Altre spese pre-produzione 60

1.10 Costi di avviamento 0 60 1000 0 0 0 0 0 0 01.11 Costi di investimento (A) 1100 1098 1505 80 200 0 91 0 0 0

1.12 Cassa 26 129 148 148 148 148 148 148 148 1481.13 Clienti 67 802 827 827 827 827 827 827 827 8271.14 Scorte 501 878 880 880 880 880 880 880 880 8801.15 Passivo corrente 508 1733 1694 1694 1694 1694 1694 1694 1694 16941.16 Capitale circolante netto 86 76 161 161 161 161 161 161 161 161

1.17 Variazioni capitale circolante (B) 86 -10 85 0 0 0 0 0 0 01.18 Rimpiazzo impianti obsoleti 2001.19 Valore residuo -1500

1.20 Altre voci di investimento (C) 0 0 0 0 200 0 0 0 0 -15001.21 Investimenti totali (A)+(B)+(C) 1186 1088 1590 80 400 0 91 0 0 -1500

Tab. 2.2 Tabella dei ricavi e costi di esercizio – Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2.1 Materie prime 1564 5212 5212 5212 5212 5212 5212 5212 02.2 Lavoro 132 421 421 421 421 421 421 421 02.3 Energia elettrica 15 51 51 51 51 51 51 51 02.4 Combustibile 5 18 18 18 18 18 18 18 02.5 Manutenzioni 20 65 70 70 70 70 70 70 02.6 Spese generali industriali 18 75 80 80 80 80 80 80 02.7 Spese di amministrazione 48 210 224 224 224 224 224 224 02.8 Spese di vendita 220 1200 1400 1400 1400 1400 1400 1400 0

2.9 Totale costi di esercizio 2022 7252 7476 7476 7476 7476 7476 7476 02.10 Prodotto A 400 1958 2458 2458 2458 2458 2458 2458 02.11 Prodotto B 197 840 1140 1140 1640 1640 1640 1640 02.12 Prodotto C 904 2.903 3903 3903 4403 4403 4403 4403 0

2.13 Vendite 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 02.14 Ricavi netti di esercizio -521 -1551 25 25 1025 1025 1025 1025 0

I numeri di riga servono ad identifica-re i flussi. Essi devono essere usatiper completare le tabelle successive.

Il valore residuo deve essere sempre incluso nell'ultimo anno(vedi anche oltre). E' un flusso in entrata. E' considerato conun 'meno' in questa tabella perché tutte le altre voci sonoflussi in uscita.

Durante il primo anno non ci sono costi e ricavi di esercizio, masolo costi di investimento (vedi Tab. 2.1).

Page 24: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

24

2.4 Analisi finanziaria

Tab. 2.3. Tabella delle fonti di finanziamento – Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

3.1 Capitale privato 100 200 100 0 0 0 0 0 0 03.2 Livello locale3.3 Livello regionale 2003.4 Livello centrale 200 200 100

3.5 Totale contributo pubblico nazionale 400 200 100 0 0 0 0 0 0 03.6 Sussidio UE 1132 1056 1013 532 4963.7 Obbligazioni e altre risorse finanziarie3.8 Prestiti BEI 0 18223.9 Altri prestiti

3.10 Totale fonti di finanziamento 1632 1456 3035 532 496 0 0 0 0 0

Il prestito è qui un flusso in entrata ed ècontato come una risorsa finanziariaproveninente da terzi.

Il sussidio UE deve essere incluso in questatabella. E' incluso anche nella tabella per il cal-colo della sostenibilità finanziaria.

Il capitale privato è il contributodell'investitore privato.

La sostenibilità finanziaria è verificata se que-sta riga è maggiore o uguale a zero per tutti glianni considerati.

In questa tabella il valore residuo èincluso solo se l'investimento èeffettivamente liquidato l'ultimoanno. In questo caso non c'è valoreresiduo perché non c'è liquidazionee conseguentemente non c'è unflusso in entrata.

Interessi, liquidazioni, rimborsi delprestito e imposte sono le uniche vocinon incluse nelle tabelle precedenti.Tutte le altre voci devono essere presedalle tabelle precedenti guardando ilnumero di riga.

Cuadro 2.4 Sostenibilidad financiera – en miles de euros

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

3.10 Total recursos financieros 1632 1456 3035 532 496 0 0 0 0 02.13 Ventas 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 0

4.1 Total entradas 1632 2957 8736 8033 7997 8501 8501 8501 8501 02.9 Total costes de explotación 0 2022 7252 7476 7476 7476 7476 7476 7476 01.21 Total costes de inversión 1186 1088 1590 80 400 0 91 0 0 04.2 Intereses 0 0 8 8 8 8 8 8 8 04.3 Prima de amortización 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1974.4 Reembolso de préstamos 0 0 0 168 189 211 237 265 300 4514.5 Impuestos 0 62 78 83 95 95 95 95 95 0

4.6 Total salidas 1186 3172 8928 7815 8168 7790 7907 7844 7879 6484.7 Total flujo de caja (=4.1-4.6) 446 -215 -192 218 -171 711 594 657 622 -6484.8 Total flujo de caja acumulado 446 231 39 257 86 797 1391 2048 2670 2022

Gli interessi sono paga-ti sui prestiti BEI (vediriga 3.8.) che inizianoall'anno 3 quando ilprestito è registratocome un flusso inentrata.

Il prestito qui è considerato nel momento del rimborsocome un flusso in uscita. La voce in entrata del prestito èincluso nelle fonti di finanziamento.

Page 25: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

25

2.4 Analisi finanziaria

Come si vede dal numero di riga, tutte le voci di questatabella sono state già calcolate nelle tabelle precedenti. Perredigere questa tabella e la successiva è sufficiente inclu-dere tutte le voci richieste e calcolare i rendimenti.

Tab. 2.5. Tabella per il calcolo del tasso di rendimento interno finanziario dell’investimento – Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2.13 Vendite 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 05.1 Totale entrate 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 0

2.9 Totale costi di esercizio 0 2022 7252 7476 7476 7476 7476 7476 7476 04.3 Liquidazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1971.21 Investimenti totali 1186 1088 1590 80 400 0 91 0 0 -1500

5.2 Totale uscite 1186 3110 8842 7556 7876 7476 7567 7476 7476 -13035.3 Flusso di cassa netto -1186 -1609 -3141 -55 -375 1025 934 1025 1025 13035.4 Tasso di rendimento interno finanziario (TRIF/C)dell’investimento -3,16%5.5 Valore attuale netto finanziario (VANF/C)dell’investimento -2058

Tab. 2.6. Tabella per il calcolo del tasso di rendimento interno finanziario del capitale – Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2.13 Vendite 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 01.19 Valore residuo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1500

6.1 Totale entrate 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 15002.9 Totale costi di esercizio 0 2022 7252 7476 7476 7476 7476 7476 7476 04.2 Interessi 0 0 8 8 8 8 8 8 8 04.3 Liquidazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1974.4 Rimborso prestiti 0 0 0 168 189 211 237 265 300 4513.1 Capitale privato 100 200 100 0 0 0 0 0 0 03.5 Contributo pubblico nazionale totale 400 200 100 0 0 0 0 0 0 0

6.2 Totale uscite 500 2422 7460 7652 7673 7695 7721 7749 7784 6486.3 Flusso di cassa netto -500 -921 -1759 -151 -172 806 780 752 717 8526.4 Tasso di rendimento interno finanziario (TRIF/K) del capitale 2,04%6.5 Valore attuale netto finanziario (VANF) del capitale -439

La tasa interna de rendimiento financiero de la inversión se cal-cula tomando como salida el total de costes de inversión (juntocon los costes de explotación), y como entrada, los ingresos. Estatasa mide la capacidad de cubrir los costes de inversión median-te los ingresos de explotación.

Spesso per i progetti cofinanziati il VANF/C è un valo-re negativo. Questo è dovuto al flusso di cassa nettonegativo durante i primi anni che, nella procedura diattualizzazione, pesa di più degli ultimi anni positivi.

Per calcolare questi valori è stato applli-cato un tasso di sconto del 5%.

Il tasso di rendimento interno finanziario del capitale investito è calcolato con il capitale degliinvestitori dello stato membro (pubblici e privati) nel momento in cui sono versati, il prestitofinanziario nel momento in cui è rimborsato, oltre ai relativi interessi e ai costi di esercizio, e airicavi per i flussi in entrata. Non si considera il sussidio UE.

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mento utilizzando i costi totali dell’investi-mento (Tab. 2.1) sostenuti a partire dalla datadi presentazione della candidatura (in altreparole, normalmente nessun costo sostenutoprecedentemente può essere considerato perdeterminare il TRI o altri indicatori).

26

2.4 Analisi finanziaria

2.4.2 La determinazione dei costi totaliLe voci di costo del progetto sono dati dallasomma dei costi di investimento (terreni,fabbricati, licenze, brevetti, Ta2.1) e i costioperativi (personale, materie prime, fornitu-re di energia, Tab. 2.2).

Il formulario di candidatura (ApplicationForm) al Fondo di Coesione e all’ISPA chie-de di specificare l’ammontare dei costi eleg-gibili e dei costi totali. La differenza tra le duevoci di costo deriva principalmente da:

1. spese di acquisizione dei terreni2. pagamento dell’IVA3. spese sostenute prima della presentazione

della domanda4. lavori collaterali o spese connesse.

La metodologia internazionale dell’analisifinanziaria del progetto sulla base dei flussi dicassa, suggerisce di condurre l’analisi finan-ziaria e il calcolo del rendimento dell’investi-

Tab. 2.7 Orizzonte temporale (anni) nellavalutazione di un campione di 400 grandiprogetti ‘92-‘94 e ‘94-’99 combinati

Orizzonte Numero ditemporale progetti (*)

medio

Energia 24,7 9Acqua e ambiente 29,1 47Trasporti 26,6 127Industria 8,8 96Altri servizi 14,2 10Media totale 20,1 289

La tabella si basa su di un’indagine ad hoc realizzata nel 1994 daun gruppo di lavoro dell’Unità di Valutazione, DG XVI PoliticheRegionali. Non rappresenta necessariamente la composizione delpiù grande numero di grandi progetti cofinanziati dal FS nel perio-do 1989-93.

Nel 1996, l’Unità di valutazione ha realizzato una nuova indagi-ne su un campione di 200 progetti. Oltre alla seconda genera-zione di progetti cofinanziati da FESR (1994-99), l’analisi èstata estesa ai progetti cofinanziati dal Fcdalla sua istituzionetemporanea nel 1993 (come Cohesion Fund Instrument). Anchese il FC riguarda progetti di minimo 10 milioni di ecu, per age-volare la comparazione con progetti cofinanziati dal FESR, sonostati considerati nell’indagine soltanto I progetti con un costototale dell’investimento di minimo 25 milioni di ecu. Ancora, ilnuovo campione non rappresenta necessariamente la composi-zione del più grande numero di grandi progetti co-finanziati dalFS e dal FC nel periodo considerato.

*Progetti per cui i dati sono disponibili

Tab. 2.8 Orizzonte temporale (anni) medioconsigliato per il periodo 2000-2006

Orizzontetemporale medio

Energia 25Acqua e ambiente 30Ferrovie 30Strade 25Telecomunicazioni 15Industria 10Altri servizi 15Porti 25

Fonte: nostra elaborazione su dati OCSE.

1 Infatti l’analisi del rischio (come detto nella sezione 2.7 eAppendice D), considera la distribuzione di probabilità di variabiliincerte e il loro valore atteso. Ovviamente ci sono variabili per lequali la distribuzione di probabilità non é disponibile: è il caso del-l’incertezza non trattabile che non può essere inclusa in uno studio.Un piccolo flusso di spese per eventi inattesi può essere incluso neicosti di manutenzione

Tuttavia, in alcuni casi, la Commissione puòaccettare l’inclusione tra i costi totali di alcu-ne spese sostenute precedentemente alla can-didatura (come per esempio l’acquisto deiterreni e le spese preparatorie, vediAppendice B sulla determinazione del tassodi cofinanziamento).

Nel calcolo dei costi di esercizio (Tab. 2.2) perla determinazione del tasso di rendimentofinanziario interno devono peraltro essereescluse tutte le voci che non danno luogo aduna effettiva uscita monetaria, anche se sitratta di voci normalmente incluse nella con-tabilità aziendale (Conto economico e Statopatrimoniale). In particolare vanno esclusi,perché non coerenti con il metodo dei flussidi cassa scontati:

• gli ammortamenti, in quanto non si trattadi effettive uscite di cassa;

• gli eventuali accantonamenti per i futuricosti di rimpiazzo, perché anche in questocaso non si tratta di uscite di cassa;

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• gli eventuli accantonamenti per far frontead imprevisti (“contingency reserves”),perché l’incertezza sui flussi futuri va presain considerazione nell’analisi del rischio1 enon attraverso costi figurativi (vedi oltre).

2.4.3 I ricavi generati dal progetto.Alcuni progetti possono avere ricavi propriderivanti dalla vendita di beni e servizi. Taliricavi saranno determinati dalle previsionidelle quantità di servizi erogati e dai prezzirelativi e considerati nella tab. 2.2 per l’anali-si finanziaria tra i ricavi operativi.

Nel calcolo delle entrate future del progettonon sono da includere:

• i costi e i benefici devono essere al nettodell’IVA. Le altre imposte indirette devonoessere incluse soltanto se vengono imputa-te all’investitore;

• eventuali altri sussidi (trasferimenti daaltri enti, ecc.).

In alcuni casi (per esempio per le ferrovie ogli acquedotti) l’investitore è diverso dall’en-te che gestirà l’infrastruttura e può accadereche quest’ultimo paghi una tariffa (o simili)al primo. E’ possibile che questa tariffa nonrifletta i costi, e questo contribuisce a creareun maggiore disavanzo finanziario.

I ricavi da considerare per l’analisi finanziariasono normalmente quelle maturate da chipossiede l’infrastruttura. Tuttavia, per casispecifici, la Commissione può richiedere diconsolidare l’analisi finanziaria delle dueparti.

2.4.4 Valore residuale dell’investimentoTra le voci dei ricavi dell’ultimo anno consi-derato c’è il valore residuale dell’investimen-to (per esempio insolvenze, beni immobilicome edifici e macchinari, ecc), e rappresen-

ta la voce ‘valore residuale” della tab. 2.1 cheprende in considerazione le voci dell’investi-mento. In questa tabella tutte le voci sonocosti dell’investimento (uscite) e il valoreresiduale va incluso con il segno opposto(negativo se il resto è positivo) dato che sitratta di un’entrata. Nella tabella successiva(sostenibilità finanziaria o calcolo delTRIF/K) è considerato con il segno positivoperché inserito tra i ricavi.

Il valore residuo viene incluso nella tabelladella sostenibilità solo quando corrispondead una entrata reale per l’investitore.

È sempre considerato nel calcolo del TRIF/Ce TRIF/K.

Questo valore può essere calcolato in duemodi:• considerando il valore residuale di merca-

to del capitale fisso, come se dovesse esserevenduto al termine dell’orizzonte tempo-rale considerato;

• il valore residuale dell’attivo e passivo.

Il valore scontato di ogni entrata netta futuraoltre l’orizzonte temporale, va incluso nel

2.4 Analisi finanziaria

BOX 2.3 Progetti che generano ricavi

FS, Art. 29 1260/99: "Se l'intervento di cui trattasi comporta ilfinanziamento di investimenti generatori di entrate, la partecipa-zione dei Fondi a siffatti investimenti é determinata tenendo conto,fra le caratteristiche proprie, del l'entità del margine lordo di auto-finanziamento che è normalmente atteso per la categoria di inve-stimenti in questione in funzione delle condizioni macroeconomi-che in cui gli investimenti devono essere realizzati e senza che lapartecipazione dei Fondi comporti un aumento dell'impegno nazio-nale di bilancio."

FC, art.1 Reg. 1264/1999: ".. Tale tasso può tuttavia essere ridottoper tener conto, in cooperazione con lo Stato membro interessato,delle entrate stimate, generate da progetti e dell'eventuale appli-cazione del principio "chi inquina, paga"

ISPA, art. 6 Reg. 1267/1999: "Tranne in caso di aiuti rimborsabili,o in presenza di un importante interesse comunitario, il tasso disovvenzionamento viene ridotto in funzione dei seguenti elementi:• disponibilità di cofinanziamenti;• capacità delle misure di generare entrate;• adeguata applicazione del principio "chi inquina paga".

1 Infatti l’analisi del rischio (come detto nella sezione 2.7 eAppendice D), considera la distribuzione di probabilità di variabi-li incerte e il loro valore atteso. Ovviamente ci sono variabili per lequali la distribuzione di probabilità non é disponibile: è il caso del-l’incertezza non trattabile che non può essere inclusa in uno stu-dio. Un piccolo flusso di spese per eventi inattesi può essere inclu-so nei costi di manutenzione.

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valore residuo. In altre parole il valore resi-duo è il valore di liquidazione.

2.4.5 Trattamento dell’inflazione.Nell’analisi di progetto si utilizzano general-mente i prezzi costanti, cioè prezzi correttidell’inflazione e riferiti ad un anno base.Tuttavia nell’analisi dei flussi finanziari sipossono utilizzare anche i prezzi correnti,cioè i prezzi nominali effettivamente osserva-ti anno per anno. L’effetto dell’inflazione,cioè l’incremento generale nell’indice deiprezzi, o delle oscillazioni nei prezzi relativi,possono influenzare il calcolo del rendimen-to finanziario dell’investimento. Si consigliadunque di utilizzare generalmente i prezzicorrenti.

Se invece si utilizzano i prezzi costanti sidevono introdurre delle correzioni per icambiamenti dei prezzi relativi quando sonorilevanti.

2.4.6 Sostenibilità finanziaria (Tab. 2.4)Il piano finanziario dovrebbe dimostrare lasostenibilità finanziaria, cioè che il progettonon rischia di rimanere a corto di liquidi; lacadenza delle entrate e delle uscite di fondipuò essere cruciale nella realizzazione delprogetto. I candidati dovrebbero mostrarecome, nell’orizzonte temporale del progetto,le fonti di finanziamento (comprendenti leentrate e qualsiasi altro trasferimento indenaro) corrispondano adeguatamente aipagamenti anno per anno. La sostenibilitàfinanziaria è verificata se il flusso netto dicassa generata cumulata è positivo per tuttigli anni considerati.

2.4.7 Determinazione del tasso di scontoPer l’attualizzazione dei flussi finanziari e peril calcolo del valore attuale netto finanziario(VANF, tab. 2.5 e 2.6) occorre definire un tas-so di sconto adeguato.

Nella letteratura teorica e nella pratica esisto-no differenti posizioni relativamente al tassodi riferimento da utilizzare per l’attualizza-

zione nell’analisi finanziaria (vedereAppendice B per un’analisi approfondita).

Il concetto chiave è quello di costo opportu-nità del capitale. A questo proposito si consi-glia la determinazione del tasso di scontoapplicando un criterio standard che tenga inconsiderazione alcuni valori soglia.Indicativamente per il periodo 2000-2006può essere considerato il 6% reale comeparametro di riferimento per i costi opportu-nità del capitale nel lungo periodo (vediAppendice A).

2.4.8 Determinazione degli indicatoririlevanti. Gli indicatori che servono per condurre l’a-nalisi finanziaria (Tab. 2.5 e 2.6) sono:

• il tasso di rendimento interno finanziario;• il valore attuale netto finanziario del pro-

getto.

Entrambi questi indicatori vanno calcolatisia per l’investimento (Tab. 2.5) che per ilcapitale investito (Tab. 2.6).

Il Valore attuale netto finanziario è definitocome:

VAN (S) =

dove Snè il saldo dei flussi di cassa al tempo n

(flussi di cassa netti, riga 5.3 e 6.3 delle tabel-le 2.5.e 2.6) e a

tè il fattore di sconto finanzia-

28

2.4 Analisi finanziaria

Tasso di scontoIl tasso al quale i valori futuri sono attualizzati al valore presente.Usualmente viene considerato grosso modo equivalente al costoopportunità del capitale.1 Euro investito ad una tasso di sconto annuale del 5% diventerà1+5%=1,05 dopo un anno; (1,05)x(1,05)=1,1025 dopo due anni;(1,05)x(1,05)x(1,05)=1,157625 dopo tre anni, ecc. Il valore economicoattualizzato di un Euro che sarà speso o guadagnato fra due anni è1/1,1025=0,907029; fra tre anni è 1/1,57625=0,863838. Quest’ ultima èl’operazione inversa rispetto a quella riportata sopra.

∑at St = + +n

t=0 (1+i)0

S0(1+i)1

S1(1+i)n

Sn

Page 29: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

rio scelto per l’attualizzazione (vedi punto 6e tabella dei fattori di sconto).

Il tasso di rendimento interno finanziario èdefinito come quel tasso di interesse che ren-de nullo il valore attuale netto dell’investi-mento:

VAN (S) =

Tutti i più comuni software di gestione datipermettono il calcolo automatico del valoredi tali indicatori applicando la funzionefinanziaria adeguata.

Per gli investimenti produttivi, quale adesempio gli stabilimenti industriali, i tassi direndimento finanziario, prima della sovven-zione UE, sono normalmente nettamente aldi sopra del 10% (reale). Per le infrastrutture,i tassi di rendimento finanziario sono nor-malmente più bassi e addirittura negativi, inparte a causa della struttura tariffaria di que-sti settori.

Il tasso di rendimento finanziario serve prin-cipalmente al valutatore per giudicare la per-formance futura dell’investimento e contri-buisce inoltre a decidere il tasso di cofinan-ziamento (vedi anche Appendice C).

La Commissione dovrebbe, in ogni caso,essere al corrente del passivo finanziario delprogetto e dovrebbe avere la certezza che ilprogetto, anche se assistito dal co-finanzia-mento, non rischi di fermarsi per mancanzadi fondi.

Un tasso di rendimento finanziario moltobasso o addirittura negativo non significanecessariamente che il progetto non sia con-forme agli obiettivi dei Fondi. Tuttavia ilvalore del tasso di rendimento fa intuire che

l’investimento non sarà mai redditizio dalpunto di vista finanziario. In questo caso ilproponente dovrebbe specificare quali saran-no le eventuali risorse finanziarie a cui attin-gerà il progetto quando il sussidio comunita-rio verrà meno.

2.4.9 Determinazione del tasso dicofinanziamento

Il tasso di cofinanziamento (vedi ancheAppendice B) è la percentuale che definiscequanta parte dei costi eleggibili viene coper-ta dal finanziamento comunitario.

I regolamenti definiscono il tetto massimoda applicare per ciascun Fondo ed enuncia-no i principi generali con cui modulare lapercentuale. Generalmente dipende dall’a-rea di intervento (più alte percentuali nellezone più svantaggiate) e, più specificamen-te, dalla coesistenza di più fondi nella mede-sima area. Vedi anche BOX 2.4, Tasso dicofinanziamento.

Al momento la pratica messa a punto dallaCommissione prevede il calcolo del disavan-zo finanziario (financing gap), mediante il

29

2.4 Analisi finanziaria

Tabella dei fattori di sconto

Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

(1+5%)-n .952 381 .907 029 .863 838 .822 702 .783 526 .746 215 .710 681 .676 839 .644 609 .613 913(1+10%)-n .909 091 .826 446 .751 315 .683 013 .620 921 .564 474 .513 158 .466 507 .424 098 .385 543

n= numero di anni

Tab. 2.9 Tassi di rendimento interno finanziariodi un campione di 400 grandi progetti della"prima generazione" e della "secondagenerazione" combinati

Valore Numero dimedio progetti (*)

Energia 7 6Acqua e ambiente -0,1 15Trasporti 6,5 55Industrie 19,0 68Altri servizi 4,2 5Totale 11,5 149

Fonte:vedi Tab. 2.7

(*) progetti per i quali i dati sono disponibiliIl tasso di rendimento qui considerato è TRIF/C

∑St / (1+FRR)t = 0n

t=0

Page 30: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

quale si determina il tasso di cofinanziamen-to da applicare ai costi eleggibili.

Per i dettagli sul metodo proposto per il cal-colo del tasso di cofinanziamento si vedal’Appendice B.

2.5 Analisi economicaOggetto dell’analisi economica è il contribu-to del progetto al benessere economico dellaregione o del paese. È condotta dal punto divista di tutta la società (regione o paese) enon soltanto da quello del proprietario del-l’infrastruttura, come l’analisi finanziaria.

Partendo dalla Tab. 2.5 dell’analisi finanziaria(rendimento dell’investimento indipenden-temente da come viene finanziato) l’analisieconomica, tramite la definizione di appro-priati fattori di conversione per ciascuna vocedei flussi in entrata o in uscita, arriva allaredazione di una tabella (Tab. 2.10) cheinclude i benefici e i costi sociali non consi-derati nell’analisi finanziaria. La logica della

metodologia che permette di passare dall’a-nalisi finanziaria a quella economica è rias-sunta nella fig. 2.3. Si tratta di trasformare iprezzi di mercato utilizzati nell’analisi finan-ziaria in prezzi di conto (che correggono iprezzi distorti da imperfezioni di mercato) edi prendere in considerazione eventualiesternalità che provocano benefici e costisociali non considerati nell’analisi finanziariaperché non generano effettive uscite o entra-te monetarie (per esempio eventuali effettiambientali o effetti redistributivi). Questo èreso possibile tramite l’attribuzione a ciascu-na voce in entrata e in uscita di un coeffi-ciente di conversione opportunamente scelto(vedi oltre) che permetta di trasformare iprezzi di mercato in prezzi di conto.

Nella pratica internazionale per alcune cate-gorie di entrate/uscite sono stati definiti alcu-ni coefficienti standard, per altre occorredefinire dei coefficienti specifici da calcolaredi volta in volta.

L’analisi economica, dunque, si articola in:

• Fase 1: correzioni fiscali;

30

2.5 Analisi economica

BOX 2.4 Tasso di cofinanziamento

FS, Art. 29 1260/99. La partecipazione dei Fondirispetta i limitiseguenti: a) Il 75% al massimo del costo totaleammissibile e, di norma, almeno il 50% dellespese pubbliche ammissibili, per le misure attua-te nelle regioni interessate dall'obiettivo n. 1.Qualora tali regioni siano situate in uno Statomembro nel quale interviene il Fondo di coesione,la partecipazione comunitaria può, in casi ecce-zionali debitamente giustificati, ammontare all'80% al massimo del costo totale ammissibile eall'85 % al massimo del costo totale ammissibilenelle regioni ultraperiferiche, nonché nelle isoleperiferiche greche che sono svantaggiate a causadella distanza, b) il 50% al massimo del costototale ammissibile e, di norma, almeno il 25%delle spese pubbliche ammissibili, per le misure

attuate nelle regioni interessate dagli obiettivi n.2 o n. 3.Nel caso d'investimenti nelle imprese, la parteci-pazione dei Fondi rispetta i massimali di intensi-tà dell'aiuto e di cumulo decisi in materia di aiutidi Stato.

FC, art.7 Reg. 1264/1999 e art. 7 reg. 1164/94. " Iltasso di sovvenzionamento comunitario conces-so dal Fondo va dall'80% all'85% delle spesepubbliche o delle spese a queste assimilabili,comprese le spese degli organismi assimilabiliagli enti pubblici, in forza del contesto ammini-strativo o legale entro il quale si svolge la loroattività. A decorrere dal 1° gennaio 2000 taletasso può tuttavia essere ridotto per tener conto,in cooperazione con lo Stato membro interessato,

delle entrate stimate, generate da progetti e del-l'eventuale applicazione del principio "chi inqui-na, paga""

ISPA, art. 6 Reg. 1267/1999. "Il tasso di sovven-zionamento comunitario concesso dall'ISPA puòessere pari ad un massimo del 75% delle spesepubbliche o assimilate, comprese le spese degliorganismi assimilabili agli enti pubblici in consi-derazione del contesto amministrativo o legaleentro il quale si svolge la loro attività . LaCommissione può decidere, conformemente allaprocedura di cui all'articolo 14, di aumentare iltasso fino all'85 %, soprattutto quando ritenganecessario un tasso superiore al 75% per realiz-zare progetti essenziali per il conseguimentodegli obiettivi dell'ISPA."

Page 31: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

• Fase 2: correzione per le esternalità;

• Fase 3: conversione dei prezzi di mercatoin prezzi di conto per includere anche icosti e benefici sociali (determinazione deifattori di conversione).

Ottenuta la tavola per l’analisi economica siprocede come per l’analisi finanziaria conl’attualizzazione mediante un appropriatotasso di sconto sociale e con il calcolo del tas-so di rendimento interno economico dell’in-vestimento.

2.5.1 Fase 1. Correzioni fiscali In questa fase si determinano due nuovi ele-menti per l’analisi economica: il valore dellariga ‘correzioni fiscali’ (vedi Tab. 2.10) e ilvalore dei fattori di conversione per i prezzidi mercato che risentono di aspetti fiscali.

I prezzi di mercato includono tasse e sussidied alcuni trasferimenti, che possono influen-zare i prezzi relativi. Sebbene sia spesso diffi-cile stimare i prezzi al netto delle imposte,possono essere indicate alcune regole genera-li per correggere tali distorsioni:

• i prezzi dei fattori produttivi consideratinell’ACB dovrebbero essere al nettodell’imposta IVA e di altre imposte indi-rette;

• le imposte dirette dovrebbero essere inclu-se nei prezzi degli inputs;

• i trasferimenti puri agli individui, comequelli della sicurezza sociale, vannoomessi;

• in alcuni casi le imposte indirette/sussidisono concepiti dal legislatore come corret-tivi di effetti esterni (esternalità). Un tipicoesempio in tal senso è rappresentato dalleimposte sui prezzi dell’energia intese a sco-raggiare esternalità negative sull’ambiente.In questo caso, e in altri simili, può esseregiustificato includere queste imposte neicosti del progetto, ma nella valutazione è

necessario evitare doppi conteggi (peresempio considerando contemporanea-mente le imposte sull’energia e le stime deicosti ambientali esterni).

Ovviamente, se il problema della tassazionecostituisce un elemento di minore importan-za nella valutazione dello specifico progetto,non è necessaria una trattazione dettagliatadell’argomento, ferma restando in ogni casola centralità del principio della coerenzagenerale.

2.5.2 Fase 2. Correzioni per leesternalità.

Obiettivo di questa fase è definire la riga (o lerighe, se si tratta di più voci) indicata come‘esternalità’ nella Tab. 2.10, che comprendecosti e benefici esterni non inclusi nell’anali-si finanziaria (per esempio costi o beneficiderivanti da impatti ambientali, tempo dipercorrenza risparmiato per gli investimentinel settore dei trasporti, vite umane salvateper progetti sanitari e così via).

A volte la valutazione dei costi e beneficiesterni può essere difficile sebbene la loro

31

2.5 Analisi economica

Esempi di benefici socialiesterni• vantaggi in termini di riduzione dei rischi di inci-

denti in aree congestionate;• risparmi in termini di tempi di trasporto in unarete di collegamenti;• aumento della speranza di vita grazie al miglio-

ramento dei servizi di assistenza sanitaria o allariduzione delle fonti di inquinamento

Esempi di costi sociali esterni• perdita di produzione agricola a causa di diffe-renti usi dei terreni;• costi netti aggiuntivi imposti dalle autorità loca-

li per collegare un nuovo stabilimento alle infra-strutture di trasporto esistenti

• aumenti dei costi per lo smaltimento fognario.

Page 32: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

32

2.5 Analisi economica

Tab. 2.10. Tabella per il calcolo del tasso di rendimento interno economico dell’investimento – Migliaia di Euro

Anni

cf (3) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

(1) Correzioni per la fiscalitàTempo risparmiato 42 42 42 42 42 42 42 42Reddito dall'incremento di flusso turistico 78 78 78 78 78 78 78 78

(2) Benefici esterni totali 0 120 120 120 120 120 120 120 120 02.13 Vendite 1,1 0 1651 6271 8251 8251 9351 9351 9351 9351 0

10.1 Totale entrate 0 1651 6271 8251 8251 9351 9351 9351 9351 0Incremento di inquinamento 572 572 632 632 632 632 632 632

(2) Costi esterni 0 572 572 632 632 632 632 632 632 02.9 Totale costi di esercizio 0,9 0 1820 6527 6728 6728 6728 6728 6728 6728 04.3 Liquidazioni 1,2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2361.21 Investimenti totali 0,9 1067 979 1431 72 180 0 89 0 0 -1350

10.2 Totale uscite 1067 2799 7958 6800 6908 6728 6810 6728 6728 -111410.3 Flusso di cassa netto -1067 -1600 -2139 938 830 2111 2029 2111 2111 111410.4 Tasso di rendimento interno economico (TRIE) 19,20%

dell'investimento10.5 Valore attuale netto finanziario (VANE) 3598

dell'investimento

Fase 2. Correzioni per le esternalità. E' necessario includere nei flussi in uscita e in entra-ta anche i costi e benefici esterni che non corrispondono ad un flusso di cassa. Alcuniesempi possono essere i costi per i servizi sanitari o la perdita di reddito nella pesca dovu-to all'incremento di inquinamento, il tempo risparmiato per investimenti nei trasporti, infra-strutture specifiche offerte dal settore pubblico per il progetto (una strada costruita speci-ficamente per il progetto…) l'incremento nei flussi turistici, l'incremento di accessibilitànella regione…

Fase 3. Dai prezzi di mercato aiprezzi di conto. E' necessariodeterminare il vettore dei fattori diconversione.

Nel presente esempio non ci sono correzioniper la fiscalità. Significa che né trasferimenti,né sussidi o altre correzioni fiscali sono stateincluse nell'analisi finanziaria.

Fase 1. Correzioni per la fiscalità. E' necessario dedurre dai flussidell'analisi finanziaria i pagamenti che non hanno una contropar-te di risorse reali, come i sussidi e le imposte indirette sugli inpute output. Per i trasferimenti pubblici diretti sono già esclusi dallatabella per l'analisi finanziaria di partenza che considera i costi diinvestimento e non le risorse finanziarie. (Tab. 2.5)

Tab. 2.9. Tabella per il calcolo del tasso di rendimento interno finanziario dell’investimento – Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2.13 Vendite 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 05.1 Totale entrate 0 1501 5701 7501 7501 8501 8501 8501 8501 0

2.9 Totale costi di esercizio 0 2022 7252 7476 7476 7476 7476 7476 7476 04.3 Liquidazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1971.21 Investimenti totali 1186 1088 1590 80 400 0 91 0 0 -1500

5.2 Totale uscite 1186 3110 8842 7556 7876 7476 7567 7476 7476 -13035.3 Flusso di cassa netto -1186 -1609 -3141 -55 -375 1025 934 1025 1025 13035.4 Tasso di rendimento interno finanziario (TRIF/C) -3,16%dell’investimento5.5 Valore attuale netto finanziario (VANF/C) -2058dell’investimento

Page 33: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

Vale la pena almeno di elencare le esternalitànon quantificabili, in modo da fornire airesponsabili più elementi per prendere leproprie decisioni, soppesando gli aspettiquantificabili, espressi dal tasso di rendimen-

33

2.5 Analisi economica

identificazione sia semplice. Un progetto puòprovocare danni ecologici, i cui effetti combi-nati con altri fattori si manifesteranno nellungo periodo e quindi sono difficili daquantificare e valutare.

Fig. 2.3. Struttura dell'analisi economica.

Fonte: Nostro adattamento da: Saerbeck, Economic appraisal of projects. Guidelines for a simplified cost benefit analysis.

ANALISI FINANZIARIA Tab. 2.5

Correzioni per la fiscalità:trasferimenti, tassed irette, ecc.

Fase 1

Fase 2

Fase 3

BENI NON COMMERCIALBILI

BENI MINORI

Usare fattore diconversione

standard

BENI MAGGIORI

INPUTOUTPUT

VENDUTO

Usare fattori diconversione settori ali

NON VENDUTO

Usare costi marginalidi lungo perio do

o dis ponibilità a pagare

Usare fattore diconversione per illavoro basato susalario -ombra

Scompo rreil bene o usarefatto ri di conversione

specifi settori ali

LAVORO INPUTPRODOTTI

BENI COMMERCIALBILI

Convertiredirettamente inprezzi

allafrontiera

FLUSSI RISO RSE REALI – PROGETTO –

Correzioni per le estemalità

FLUSSI RISO RSE REALI – ECONOMIA –

Dai prezzi di mercato a quelli di con to

FLUSSI ECONOMIC REALI DI RISORSE Tab. 2.10

Page 34: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

to economico, rispetto a quelli non quantifi-cabili espressi da indici qualitativi (cfr. anali-si multicriterio).

Qualsiasi costo sociale prodotto dal progettoche, senza compensazione, si propaga ad altricampi dovrebbe essere aggiunto ai costifinanziari nella ACB.

L’esaminatore dovrebbe sincerarsi che questetipologie di costo siano state identificate,quantificate e siano state valutate, se possibi-le, in base ad un valore monetario realistico.Se ciò è difficile o impossibile, dovrebbe esse-re data almeno una quantificazione adeguatain termini fisici, permettendo una valutazio-ne qualitativa.

Molti progetti, soprattutto quelli infrastrut-turali, possono produrre benefici in favore disoggetti diversi dai destinatari diretti del red-dito sociale generato dal progetto.

Questi benefici possono interessare non soloi destinatari diretti del prodotto ma ancheterze parti non contemplate. In questo caso,anche tali effetti devono essere presi in consi-derazione nella valutazione. Di seguito sonoriportati alcuni altri esempi di esternalitàpositive o ripercussioni benefiche (spill-over)a favore di altri consumatori:

• la costruzione di una nuova tratta ferrovia-ria può ridurre la congestione su un’autos-trada;

• una nuova università può promuovere laricerca applicata ed il reddito futuro deglioccupati può aumentare per effetto di unaforza lavoro più qualificata, ecc.

Si dovrebbe attribuire valori monetari alleesternalità, quando possibile. In caso contra-rio dovrebbero almeno essere quantificatecon indicatori non monetari.

Impatti ambientali

Nel contesto dell’analisi di un progetto, l’im-patto ambientale dovrebbe essere descritto inmodo appropriato e valutato, possibilmentericorrendo ai metodi qualitativi e quantitati-vi allo stato dell’arte. L’analisi multicriterio èspesso utile a questo proposito. Una discus-sione sulla valutazione dell’impatto ambien-tale va oltre lo scopo di questa guida, ma laACB e l’analisi dell’impatto ambientale pre-sentano molte analogie e collegamenti. Essedovrebbero essere svolte in parallelo e, ognivolta che sia fattibile, dovrebbero essere fraloro integrate: ciò implica l’attribuzione divalori convenzionali di conto ai costiambientali, quando possibile.

Si tratta di stime molto grossolane: in ognicaso sono in grado di rappresentare i costiambientali più importanti.

Per una trattazione più approfondita sullemetodologie per la monetizzazione degliimpatti ambientali si veda l’Appendice E.

Valore contabile di immobili di proprietàdel settore pubblico

Molti progetti nel settore pubblico impiega-no immobili e terreni che possono essere diproprietà statale oppure acquistati con fondidel bilancio governativo.

Gli investimenti fissi, inclusi terreni, costru-zioni, macchinari e risorse naturali dovreb-bero essere valutati in termini di costoopportunità e non in termini di valore stori-co o ufficiale.

34

2.5 Analisi economica

Esempi di impatti ambientali• i costi ambientali di un’autostrada possono

essere approssimati dalla perdita potenziale divalore delle proprietà circostanti, causata del-l’aumento dell’inquinamento acustico e delleemissioni di gas nocivi, dal degrado del paesag-gio;

• i costi ambientali di un grande impianto inqui-nante, per esempio una raffineria, possonoessere stimati attraverso l’aumento nelle spesesanitarie per i lavoratori ed i residenti nell’area

Page 35: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

Si dovrebbe procedere in questo modo ognivolta esistano impieghi alternativi nell’uso diquesti beni immobili, anche se di proprietàpubblica.

Se il valore alternativo non è disponibile2,spese passate o impegni di spesa irrevocabilinon sono costi sociali da considerare nellavalutazione del nuovo progetto.

2.5.3 Fase 3. Dai prezzi di mercato aquelli di conto. Obiettivo di questa fase è definire la colonnadei fattori di conversione per la trasformazio-ne dei prezzi di mercato in prezzi di conto.

L’esaminatore del progetto dovrebbe con-trollare se il proponente ha preso in conside-razione i costi o i benefici sociali del proget-to che potrebbero aggiungersi ai costi finan-ziari.

Ciò potrebbe accadere (oltre che per l’in-fluenza della fiscalità o delle esternalità, comegià osservato) quando:

• i prezzi reali dei fattori di produzione o deibeni e servizi prodotti sono distorti a cau-sa di imperfezioni del mercato;

• i salari non sono collegati alla produttivitàdel lavoro.

Distorsioni dei prezzi dei fattoriproduttivi o dei beni e servizi prodottiI prezzi reali dei fattori della produzionepossono non rappresentare il loro valoresociale a causa delle distorsioni del mercato,come regimi di monopolio, restrizioni com-merciali, ecc. I prezzi correnti, così come siformano su mercati imperfetti e per effettodi politiche sui prezzi del settore pubblico,possono così non riflettere il costo opportu-nità dei fattori produttivi. In alcuni casi que-

sto dato può incidere significativamente sul-la valutazione dei progetti ed i dati finanzia-ri possono così essere fuorvianti come indi-catori di benessere.

In alcuni casi i prezzi sono regolati dagli Statiper compensare eventuali distorsioni deimercati, ricorrendo a metodologie coerenticon i propri obiettivi politici, per esempio, latassazione indiretta per correggere esternali-tà. In altri casi i prezzi correnti sono distortia causa di posizioni monopolistiche, perragioni storiche, a causa di informazioniincomplete o altre imperfezioni del mercato(per esempio tariffe per l’utilizzo di fattoriproduttivi come l’energia elettrica, i combu-stibili, ecc.).

Quando sui fattori produttivi incidono fortidistorsioni di prezzo, il candidato dovrebbeconsiderare tale aspetto nella valutazione delprogetto ed utilizzare dei prezzi che riflettanomeglio il costo-opportunità sociale dellerisorse. Il valutatore dovrebbe effettuare unaattenta stima e considerare in che modo icosti sociali sono influenzati da deviazionirispetto alle seguenti strutture del prezzo:

• costo marginale per beni non commercia-bili su scala internazionale, come ad esem-pio servizi di trasporto locale;

35

2.5 Analisi economica

2 In valore alternative per i beni pubblici è la possibilità di utilizzarequel bene per un uso alternativo. Tuttavia, per alcuni beni può nonesservi un uso alternativo (un edificio utilizzato per un museo chenon può essere utilizzato per nessun’altra cosa). In questo caso lesomme di denaro spese a tal fine non costituiscono costi sociali.

Esempi di distorsioni dei prezzi• un progetto ad intenso sfruttamento di terreno, come ad esempio

quello di un’area industriale, dove un organo pubblico mette a dis-posizione il sito a titolo gratuito, mentre il suo impiego alternativo,per esempio affittandolo, potrebbe rappresentare una fonte di gua-dagno;

• un progetto agricolo che dipenda da approvvigionamenti idrici for-temente sovvenzionati dal settore pubblico;

• un progetto ad alta intensità d’energia che dipenda dalla fornitura dienergia elettrica in un regime di tariffe regolamentate, quando que-ste tariffe non coincidono con i costi marginali di produzione a lungascadenza

• una centrale elettrica sottoposta a un regime di prezzi di monopolio,che determina una sostanziale divergenza dei prezzi dell’energiaelettrica dai costi marginali nel lungo periodo: in questo caso ilbeneficio economico può essere inferiore al beneficio finanziario.

Page 36: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

36

• prezzi alla frontiera per beni commercia-bili su scala internazionale, come manufat-ti o prodotti agricoli.

Infatti, esistono spesso buone ragioni econo-miche per utilizzare prezzi alla frontiera e/ocosti marginali come prezzi di conto, quandosi ritiene che i prezzi correnti siano destinatia divergere notevolmente dai costi opportu-nità sociali. Tuttavia questa regola generaledovrebbe essere verificata nelle circostanzeparticolari del progetto sotto esame.

Distorsioni salarialiIn alcuni casi, una risorsa fondamentaleimpiegata in progetti di vasta portata, in par-ticolare in quelli infrastrutturali, è il lavoro. Isalari correnti possono essere un indicatoresociale distorto del costo opportunità dellavoro, perché i mercati del lavoro sonoimperfetti.

2.5 Analisi economica

Distorsioni salariali• i salari corrisposti ad alcuni dipendenti del set-

tore pubblico possono essere maggiori o minoridi quelli pagati per lavori simili alle loro contro-parti del settore privato;

• nel settore privato, il costo del lavoro per unadata impresa privata può essere inferiore alcosto opportunità sociale, in quanto in alcunearee lo Stato assegna aiuti finanziari speciali asostegno dell’occupazione;

• possono esservi egislazioni che fissano un livel-lo salariale minimo legale, sebbene in presenzadi forte disoccupazione vi può essere chi è dis-posto a lavorare per meno.

Salario di conto o salario ombraLa massima remunerazione che il lavoratore impiegato nel progettoavrebbe potuto ottenere in un impiego alternativo. I salari corrispostiattualmente possono non costituire una misura corretta del costo realedel lavoro, a causa di leggi sul salario minimo, regolamenti ed altrerigidità. In un'economia caratterizzata da elevata disoccupazione osottoccupazione, il costo opportunità del lavoro utilizzato nel progettopuò essere minore del tasso salariale corrente.

In questi casi, il candidato può ricorrere aduna correzione del livello nominale dei sala-ri, facendo ricorso ad un salario di conto (osalario-ombra).

Mentre la Commissione non raccomandaalcuna formulazione particolare in merito alsalario di conto, il proponente deve essereprudente e coerente nella valutazione deicosti sociali del lavoro.

L’occupazione aggiuntiva è, in prima istanza,un costo sociale. Infatti l’impiego di risorse dilavoro nel progetto le sottrae ad altri poten-ziali impieghi sociali alternativi. Il beneficiopertinente è il maggior reddito dovuto allacreazione di posti di lavoro ed è questo che vaconsiderato per la valutazione del risultatonetto diretto ed indiretto del progetto.

È importante comprendere che vi possonoessere due differenti modalità, mutuamenteesclusive, di stimare il beneficio dell’occupa-zione addizionale:

• si può utilizzare un salario di conto infe-riore a quello effettivamente pagato dal

Fig.2.4. : Impatti occupazionali

Fonte : "Counting the Jobs. How to evaluate the employmenteffects of Structural Funds Interventions", European Commission,Directorate General XVI Regional Policy and Cohesion, Co-ordina-tion and evaluation of operations.

Misura

Attività Fisica Outputs non occupazionali

Creazioneimpieghi lordi

Creazione impieghi netti

Esperienza precedenteDati di monitoraggioDati di valutazioneCoefficienti

Moltiplicatori

Metodo

Deadweight

Spiazzamento

Page 37: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

progetto. Questo è un modo per tenereconto del fatto che, in presenza di disoccu-pazione, i salari correnti sono superiori alcosto opportunità del lavoro. Riducendo ilcosto del lavoro, questa procedura di cal-colo fa aumentare il valore attuale nettosociale del reddito del progetto o il suo tas-so di rendimento economico rispetto airelativi valori privati;

• alternativamente, si può provare a stimareil moltiplicatore di reddito del prodotto, edil reddito sociale del progetto sarà di nuo-vo superiore al reddito privato a causa diquesto effetto esterno positivo.

Entrambi i metodi, sottraendo una frazionedei costi del lavoro oppure aggiungendo unaquota di reddito, presentano difetti e limiti,ma in condizioni adeguate sono equivalenti.

Il moltiplicatore del reddito è utilizzato inmodo più utile a livello macroeconomico, oper programmi di investimento molto gran-di. In genere si consiglia di utilizzare salariombra qualora i salari effettivi siano ridotti acausa della disoccupazione. In ogni caso:

• non possono essere utilizzati contempora-neamente (doppio conteggio!)

• se un progetto presenta già un soddisfa-cente tasso di rendimento interno senzache siano state effettuate le correzioni pertenere conto del beneficio dell’occupazio-ne, non è necessario dedicare troppo tem-po ed energia a tale tipo di calcolo.

Ad ogni modo, in alcuni casi l’impatto occu-pazionale di un progetto può richiedere unaattenta considerazione, poiché:

37

2.5 Analisi economica

a) per tutti i beni commerciabili i prezzi alla frontiera sono facilmentedisponibili (sono i prezzi internazionali, CIF per le importazioni e FOBper le esportazioni, espressi in moneta locale).

b) per i beni non commerciabili devono essere stimati prezzi interna-zionali equivalenti. Per i non commerciabili di minore importanza siusa il fattore di conversione standard, mentre per quelli più impor-tanti si preferisce usare fattori di conversione specifici.

Per stimare il fattore di conversione standard si usano questi dati (inmilioni di euro):

1) importazioni totali (M) M = 20002) esportazioni totali (X) X = 15003) tasse sulle importazioni (Tm) Tm = 9004) tasse sulle esportazioni (Tx) Tx = 25

La formula per calcolare il Fattore di Conversione Standard (FCS) è:FCS= (M+X)/(M+Tm)+(X-Tx)Il fattore di conversione standard è: FCS= 0,8c) Terra. Il governo la fornisce a un prezzo ridotto del 50% rispetto al

prezzo di mercato. Il prezzo di mercato è doppio rispetto a quellovigente. Quindi, il prezzo di vendita deve essere raddoppiato perriflettere il prezzo del mercato domestico, e, dato che non si disponedi uno specifico fattore di conversione, il fattore di conversione usatoper convertire il prezzo di mercato nel prezzo alla frontiera è il fatto-re di conversione standard. Il fattore di conversione per la terra è:fc= 2 * 0,8= 1,60.

d) Costruzioni. Il costo si compone per il 30% di costo per lavoro nonqualificato (fc del lavoro non qualificato è 0,48), per il 40% di costoper materiali importati che hanno tariffe di importazione del 23% etasse di vendita del 10% (fc 0,75), per il 20% di materiali locali(FCS= 0,8), per il 10% di profitti (fc=0). IL fattore di conversione è:

(0,3*0,48)+(0,4*0,75)+(0,2*0,8)+(0,1*0)=0,60.e) Macchinari = importati senza tasse e tariffe (fc=1).f) Scorte di materie prime= si suppone di utilizzare soltanto un mate-

riale commerciabile; il bene non è tassato e il prezzo di mercato coin-cide con il prezzo FOB. fc=1.

g) Output = il progetto produce due prodotti: A, importato al margine eB, un prodotto intermedio non commerciabile. Per proteggere leindustrie domestiche, il governo ha imposto una tassa sull’importa-zione del prodotto A del 33%. Il cf del prezzo di A è 100/133=0,75. Peril prodotto B, non essendoci un fattore di conversione specifico, siusa lo FCS =0,8

h) Materie prime = cf=1.i) Input intermedi = sono importati senza tariffe e non tassati. cf =1.j) Elettricità = il progetto si avvale di una tariffa vantaggiosa che copre

solo il 40% del costo marginale di offerta dell’elettricità. Non è dispo-nibile una scomposizione delle componenti di costo dell’elettricità esi assume che la differenza tra i prezzi mondiali e quelli domesticiper tutte le componenti di costo che devono essere sostenute per pro-durre una unità aggiuntiva di elettricità sia simile alla differenza tra iprezzi per tutti i beni commerciabili come rappresentata dallo FCS.cf = 1/0,4 * 0,8= 2.

k) Lavoro qualificato = si suppone che il mercato non sia distorto. Ilsalario di mercato riflette il costo opportunità per l’economia. Si usalo FCS per convertire il salario di mercato in salario alla frontiera.

l) Lavoro non qualificato = l’offerta supera la domanda, ma esiste unsalario minimo di 5 euro/ora. Tuttavia nel settore da cui provengonogli ultimi lavoratori assunti per il progetto, e cioè il settore rurale, ilsalario è solo di 3 euro/ora. Solo il 60% del costo del lavoro non qua-lificato riflette il suo costo-opportunità.

Esempio per il calcolo del fattore di conversione standard per le distorsionidi prezzo di inputs e outputs

Page 38: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

• talvolta è importante stimare le perditeoccupazionali in altri settori consequen-ziali alla realizzazione del progetto in esa-me: i benefici occupazionali valutati mera-mente al lordo potrebbero sovrastimarel’impatto netto;

• talvolta si afferma che il progetto consentedi mantenere posti di lavoro che altrimen-ti sarebbero persi; ciò può accadere soprat-tutto nei casi di ristrutturazione e moder-nizzazione di stabilimenti di produzioneesistenti. Questo tipo di argomentazionidovrebbero essere comprovate da un’ana-lisi della struttura dei costi e della compe-titività con e senza il progetto;

• alcuni obiettivi dei Fondi Strutturaliriguardano specifiche finalità occupazio-nali (ad esempio la disoccupazione giova-nile e la disoccupazione di lunga durata),per cui può essere importante considerarei vari impatti sulle diverse categorie-obiet-tivo dello specifico progetto.

2.5.4 AttualizzazioneI costi e benefici che si realizzano in tempi dif-ferenti devono essere attualizzati (scontati).

Come per l’analisi finanziaria, si procede conl’attualizzazione dopo aver determinato latavola per l’analisi economica.

Il tasso di sconto nell’analisi economica deiprogetti di investimento –tasso di scontosociale- tenta di mostrare come i costi e ibenefici futuri dovrebbero essere valutati inrapporto a quelli presenti. Può differire daquello finanziario quando il mercato delcapitale è imperfetto (come accade semprenella realtà).

La letteratura e la pratica internazionalemostrano una vasta gamma di approcci nel-l’interpretazione e scelta del tasso sociale disconto da utilizzare. L’esperienza internazio-nale è abbondante e coinvolge differentinazioni così come diverse organizzazioniinternazionali. La scelta del 5% per il tassosociale di sconto europeo può avere differen-ti e convergenti giustificazioni; coincide conil tasso di sconto finanziario e può costituire

un valore soglia standard per i progetti cofi-nanziati dall’UE. Ma i proponenti dei proget-ti possono voler giustificare un valore diffe-rente.

Per una trattazione più dettagliata sul tasso disconto sociale per l’analisi economica valgo-no le indicazioni dell’Appendice B.

2.5.5 Calcolo del rendimento economico

Dopo la correzione delle distorsioni di prez-zo e dopo aver scelto un opportuno tasso disconto sociale, si passa al calcolo del tasso direndimento economico (TRIE).

In modo equivalente si può calcolare il valo-re attuale netto economico (VANE) e il rap-porto B/C.

La differenza tra il TRIE e il TRIF consiste nelfatto che il primo utilizza prezzi di conto ocosti opportunità di beni e servizi e non iprezzi distorti di mercato, ed inoltre includeper quanto possibile qualsiasi esternalitàambientale e sociale. Dato che i prezzi ombrae le esternalità sono prese in considerazione,molti progetti che presentano un TRIF/Cbasso o negativo, mostreranno un TRIEpositivo.

38

2.5 Analisi economica

Tab. 2.11 Tasso di rendimento economico attesodi un campione di 400 grandi progetti della"prima" e "seconda generazione" combinati

Tasso Numero di medio progetti (*)

Energía 12,9 6Acqua e ambiente 15,8 51Trasporti 17,1 152Industria 18,4 14Altri servizi 16,3 10Totale 16,8 233

(*) Progetti con dati disponibili.

In linea di principio qualsiasi progetto chemostra un TRIE minore del 5% o un VANEnegativo dopo l’attualizzazione al tasso disconto del 5%, andrebbe rivalutato attenta-mente o anche respinto. La stessa cosa valeper un rapporto B/C minore di uno.

Page 39: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

Peraltro, in alcuni casi eccezionali, anche unvalore sociale attuale netto negativo puòessere accettabile se vi sono significativibenefici non monetari ma questi devonoessere presentati e valutati con molta atten-zione dato che questo progetto contribuiràsolo marginalmente agli obiettivi di svilupporegionale dell’UE.

In ogni caso, la valutazione dovrebbe indica-re in modo convincente, vale a dire attraver-so un ragionamento strutturato e confortatoda dati adeguati, che i benefici sociali supera-no i costi.

2.6 Analisi MulticriterioL’analisi multicriterio prende in considera-zione simultaneamente una molteplicità diobiettivi in relazione all’intervento valutato.Consente di considerare nell’analisi dell’inve-stimento anche obiettivi del programmatorepubblico che non possono essere inclusi nel-l’analisi finanziaria ed economica, per esem-pio l’equità sociale, la tutela ambientale, lepari opportunità.

Per i progetti di sviluppo regionale l’equitàdistributiva è un obiettivo rilevante. Se ilcandidato vuole assegnare un peso specificoa finalità di equità, l’informazione fonda-mentale dovrebbe essere costituita dalla pre-visione degli effetti redistributivi dovuti allarealizzazione del progetto e da una discussio-ne sulla auspicabilità di tali effetti nel conte-sto della politica regionale. Per esempio, se ilprogetto richiede modifiche nelle tariffe diun servizio pubblico è probabile che abbia uneffetto in termini di equità, la cui portataandrà analizzata e valutata (ad esempio attra-verso la presentazione qualitativa delle cate-gorie sociali che sopporterebbero il costo e diquelle che ne trarrebbero un beneficio: tavo-la ‘winners and losers’). Si rimanda ancheall’Appendice F per l’analisi degli impatti dis-tributivi.

Una altro principio fondamentale per lavalutazione dei progetti comunitari è il prin-

cipio del “chi inquina paga”, che, secondo iregolamenti, dovrebbe essere utilizzato ancheper la modulazione del tasso di cofinanzia-mento. Si veda BOX 2.5 Applicazione delprincipio “chi inquina paga”.

Occorre identificare gli effetti dell’investi-mento su aspetti che costituiscono obiettivisociali, assegnare un peso ai differenti obiet-tivi e calcolare l’impatto finale. Per esempio siconsiderino i tre obiettivi di stimolo del con-sumo, equità sociale e autosufficienza ener-getica. Se un progetto provoca una variazio-ne del 2% del consumo, dell’1% dell’indice diuguaglianza, del 3% dell’indice di autosuffi-cienza energetica, occorre definire tre “pesi”che permettano di valutare l’importanza checiascuno dei tre obiettivi ha per la program-mazione. Ad esempio, supponiamo che i pesisiano normalizzati in modo tale che la lorosomma sia pari a 1, come segue: consumi0.70, redistribuzione 0.20, dipendenza ener-getica 0.10. L’impatto generale sui tre obietti-vi, date le priorità del programmatore pub-blico, è facilmente calcolabile (Tab. 2.12 perun esempio).

39

2.6 Analisi Multicriterio

Tab. 2.12 Analisi multicriterio per due progetti

Progetto A Punteggio* Peso Impatto

Equità 2 0,6 1,2Pari opportunità 1 0,2 0,2Tutela ambientale 4 0,2 0,8Totale 2.2: impatto moderato

Progetto B Punteggio* Peso Impatto

Equità 4 0,6 2,4Pari opportunità 1 0,2 0,2Tutela ambientale 2 0,2 0,2Totale 2.8: impatto rilevante (*)

(*) 0: impatto nullo; 1: impatto scarso; 2: impatto discreto; 3: impatto rilevante; 4: impattomolto elevato.

In generale l’analisi multicriterio può essereorganizzata come segue:

1. Gli obiettivi devono essere espressi invariabili misurabili, non devono essereridondanti, ma possono essere alternativi(l’ottenere un po’ più dell’uno può preclu-dere il conseguimento di parte dell’altro);

Page 40: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

2. Costruito il “vettore degli obiettivi” occor-re trovare una tecnica per aggregare leinformazioni e compiere una scelta; agliobiettivi deve essere attribuito, se possibi-le, un “peso” arbitrario che rifletta l’im-portanza che la Commissione riconosceloro rispetto agli altri obiettivi;

3. Definizione dei criteri di giudizio; questicriteri possono rifarsi alle priorità perse-guite dai vari soggetti coinvolti oppurepossono riferirsi a particolari aspetti valu-tativi (grado di sinergia con altri interven-ti, capacità di assorbimento delle risorse,difficoltà attuativa ecc.);

4. Analisi degli impatti; tale attività consistenel compiere un’analisi per ogni criterioscelto degli effetti che esso produce. Irisultati possono essere quantitativi oqualitativi (dei giudizi di merito);

5. Rilevazione/stima degli effetti dell’inter-vento in termini dei criteri selezionati; dairisultati provenienti dall’analisi preceden-te (sia in termini qualitativi che quantita-tivi) per ogni criterio di giudizio vieneattribuito un punteggio;

6. Identificazione delle tipologie di soggetticoinvolti dall’intervento e rilevazione del-le rispettive funzioni di preferenza (pesi)accordate ai diversi criteri;

7. Aggregazione dei punteggi dei vari criterisulla base delle preferenze espresse. I sin-goli punteggi possono essere dunqueaggregati fornendo una valutazionenumerica dell’intervento confrontabilecon altri simili.

In ogni caso, l’esaminatore del progettodovrebbe verificare se:

• le previsioni degli aspetti non monetarisiano state quantificate in modo realisticonella valutazione ex ante del progetto;

• vi sia una analisi accurata dei benefici e deicosti non monetari, se del caso;

• i criteri aggiuntivi assumano un peso poli-tico ragionevole, grande abbastanza daribaltare eventualmente i risultati sia dell’a-nalisi finanziaria sia di quella economica.

Questa metodologia è particolarmente utilequando la monetizazione dei costi e beneficiè difficile o impossibile. Si supponga che uncerto progetto mostri, ad un tasso di scontodel 5%, un valore attuale netto economiconegativo di un milione di Euro. Quindi l’esa-minatore prevede un perdita sociale netta delprogetto in termini monetari. Ora il propo-nente sostiene che, nonostante ciò, il proget-to dovrebbe essere finanziato dai FS perchéha un “ottimo” impatto ambientale, non-ostante l’impossibilità di attribuire un valoremonetario.La Commissione potrebbe consi-derare la sicurezza dell’ambiente come unbene di valore.

Allora, si potrebbe richiedere al candidato diprocedere ad una stima dei benefici ambien-tali in termini fisici. Supponiamo che ciò siastato fatto, e che si preveda che il progettoriduca le emissioni degli inquinanti Z del10% annuo.

A questo punto ci si potrebbe domandare:

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2.6 Analisi Multicriterio

BOX 2.5 Applicazione del principio "chi inquina paga" (polluter pays priciple)

FS: Art. 29, par. 1 del reg. 1260/1999. "La par-tecipazione dei Fondi è modulata in funzione deiseguenti elementi: (…) c) nel contesto degliobiettivi dei Fondi di cui all'articolo 1, interesseche gli interventi e gli assi prioritari rivestono dalpunto di vista comunitario, se del caso, per l'eli-minazione delle ineguaglianze e la promozionedella parità tra uomini e donne e per la tutela e ilmiglioramento dell'ambiente, in particolare perl'applicazione dei principi della precauzione e

dell'azione preventiva, nonchè del principio "chiinquina paga". "CF: Art. 7, paragrafo 1 del reg. 1264/1999 "Adecorrere dal 1° gennaio 2000 tale tasso può tut-tavia essere ridotto per tener conto, in coopera-zione con lo Stato membro interessato, delleentrate stimate, generate da progetti e dell'even-tuale applicazione del principio ‘chi inquina,paga’."

ISPA: Art. 6, par.2, reg. 1267/1999: "Tranne incaso di aiuti rimborsabili, o in presenza di unimportante interesse comunitario, il tasso di sov-venzionamento viene ridotto in funzione deiseguenti elementi: a) disponibilità di cofinanzia-menti; b) capacità delle misure di generare entra-te; c) adeguata applicazione del principio "chiinquina paga"."

Page 41: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

41

a) la previsione di riduzione delle emissioniin termini fisici è affidabile?

b) un milione di Euro è un “prezzo” accetta-bile per la riduzione delle emissioni del10% (a quanto ammonta il costo implici-to unitario della riduzione delle emissio-ni)?

c) si può in qualche modo dimostrare che il“prezzo” per la riduzione delle emissioni èconforme all’importanza che il governodel Paese Membro o la Commissioneattribuisce a progetti simili?

Per ottenere un simile rapporto costi/effica-cia si potrebbe, per esempio, osservare se -regolarmente o occasionalmente - i PaesiMembri hanno finanziato progetti analoghi.Nel caso contrario, cioè se non si riesce adimostrare la coerenza del progetto, sidovrebbe indagare il motivo per cui quelprogetto è stato proposto per il finanziamen-to dei FS.

Si può sostituire la riduzione delle emissionicon molti tipi di benefici non monetari eripetere la verifica, se è il caso. Se i beneficinon sono misurabili non solo monetaria-mente ma anche fisicamente, non vi è alcunmodo di valutare il progetto.

Bisogna essere molto cauti nel caso di propo-ste dove l’analisi dei benefici non monetari èvaga e meramente qualitativa.

Per gli effetti di difficile quantificazione unatrattazione qualitativa può essere condottacome segue. Si raccoglie in una matrice unset di criteri giudicati rilevanti per la valuta-zione del progetto (equità, impatto ambien-tale, pari opportunità) e l’impatto (misuratoin punteggi o in percentuale) del progetto suirelativi criteri. In un’altra matrice si indivi-dua l’importanza relativa accordata ai critericonsiderati. Moltiplicando punteggi e pesi, siottiene l’impatto totale del progetto.Nell’esempio della Tab. 2.12, il progetto B haun impatto sociale maggiore, date le prefe-renze per i criteri sociali scelti.

2.7 Analisi di sensibilitàe di rischio

2.7.1 Incertezze previsionali

L’analisi del rischio consiste nello studio del-la probabilità che il progetto ottenga una per-formance soddisfacente (in termini di TRI oVAN), nonché della variabilità del risultato

2.7 Analisi di sensibilità e di rischio

Tab. 2.13 Identificazione delle variabili critiche

Categorie Esempi di variabili

Parametri del modello Tasso di scontoDinamica dei prezzi Rateo di inflazione, rateo dei salari reali, prezzi energetici, variazione prezzi beni e serviziDati della domanda Popolazione, rateo di variazione demografica, consumi specifici, morbilità, domanda formazione, volumi

di traffico, estensione area da irrigare, volumi di mercato di un dato beneCosti d’investimento Durata del cantiere (ritardi di realizzazione), costo orario della manodopera, produttività oraria, costo dei

terreni, costo dei trasporti, costo di inerti, distanze delle cave, costo dei noli, profondità dei pozzi, vitautile delle apparecchiature e dei manufatti

Prezzi di esercizio Prezzi dei beni e servizi utilizzati, costo orario del personale, prezzo dell’energia elettrica, del gas, di altricarburanti

Parametri quantitativi dei costi d’esercizio Consumi specifici di energia e di altri beni e servizi, numero di persone impiegatePrezzi dei ricavi Tariffe, prezzi di vendita dei prodotti, prezzi di semilavoratiParametri quantitativi dei ricavi Produzione oraria (o per altri periodi) dei beni venduti, volumi di servizi effettuati, produttività, numero

di utenti, percentuale di penetrazione nel bacino d’utenza, penetrazione di mercatoPrezzi di conto (costi e benefici) Coefficienti di conversione dei prezzi di mercato, valore del tempo, costo dell’ospedalizzazione, costo

morti evitate, prezzi ombra dei beni e servizi, valorizzazioni delle esternalitàParametri quantitativi dei costi e dei benefici Tassi di incidenza di morbilità evitate, estensione suolo utilizzato, valore aggiunto per ettaro irrigato,

incidenza di energia ricavata o materie prime secondarie utilizzate

Page 42: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

rispetto alla migliore stima, precedentemen-te effettuata.

La procedura consigliata per lo studio delrischio prevede:

• come primo passo, che esso sia precedutoe basato sull’analisi di sensibilità, cioèdell’impatto che ipotizzati cambiamentidelle variabili che determinano costi ebenefici mostrano di avere sugli indici(TRI o VAN) finanziari ed economici cal-colati;

• in secondo luogo, che venga condotto lostudio della distribuzione di probabilità divariabili selezionate e il calcolo del valoreatteso degli indicatori di performance delprogetto.

2.7.2 Analisi di sensibilitàL’analisi di sensibilità ha lo scopo di selezio-nare le variabili ed i parametri del modello“critiche”, cioè quelle le cui variazioni, in piùo in meno, rispetto al valore utilizzato comemigliore stima nel caso base, influenzanomaggiormente il TRI o il VAN, facendo cioèvariare questi parametri in modo più signifi-cativo. I criteri da adottare per la scelta dellevariabili critiche sono funzione dello specifi-co progetto e devono essere valutati accura-tamente caso per caso. Come criterio genera-le si suggerisce di prendere in considerazionei parametri per i quali una variazione (in piùo in meno) di 1% da luogo ad una corri-spondente variazione di 1% (un punto per-centuale) del TRI o del 5% del valore base delVAN.

I punti seguenti illustrano schematicamentela procedura da seguire per l’analisi di sensi-bilità.

a) Individuare tutte le variabili utilizzate peril calcolo degli output e degli input nelleanalisi finanziaria ed economica, rag-gruppandole per categorie omogenee. Loschema esemplificativo della Tab. 2.13 chesegue può essere di aiuto;

b) Effettuare un’analisi dei parametri elen-cati per individuare eventuali variabilideterministicamente dipendenti, chedarebbero luogo a distorsioni nei risultatie doppi conteggi. Se ad esempio nelmodello compare la produttività dellamanodopera e la produttività generale,quest’ultima include ovviamente la pre-cedente. In questo caso occorre procederea scartare le variabili ridondanti, sceglien-do la più significativa, oppure a modifica-re il modello per eliminare le dipendenzeinterne. In conclusione le variabili consi-derate devono essere variabili indipen-denti.

c) E’ opportuno effettuare un’analisi qualita-tiva di impatto delle variabili, in modo daselezionare quelle che hanno una elastici-tà marginale o piccola. L’analisi quantita-tiva successiva può essere limitata allevariabili più significative, verificandoanche i casi dubbi. A titolo di esempiopuò adoperarsi lo schema della Tab. 2.14.Inoltre nelle schede di settore sono indi-cati i parametri più importanti ai fini del-l’analisi del rischio per ciascuna tipologiadi investimenti.

d) Selezionate le variabili significative si puòprocedere alla valutazione dell’elasticitàdelle variabili eseguendo i calcoli, chesono facilitati se si dispone di un pro-gramma informatico, anche semplice,per il calcolo degli indici TRI e/o VAN.Occorre infatti di volta in volta assegnareun nuovo valore (in più o in meno) a cia-scuna variabile e ricalcolare con il model-lo il nuovo TRI o VAN, rilevandone lavariazione (assoluta e in percentuale)rispetto al caso base. Un possibile risulta-to é rappresentato nella figura 2.5. Poichénon vi é, in generale, alcuna garanzia chel’elasticità delle variabili sia sempre unafunzione lineare, é opportuna la verifica,ripetendo i calcoli per diverse deviazioniarbitrarie. Nell’esempio della figura, l’e-lasticità del parametro ‘produttività’ écrescente con l’aumento del valore asso-luto della deviazione rispetto al valore di

42

2.7 Analisi di sensibilità e di rischio

Page 43: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

migliore stima, mentre quello delladomanda risulta decrescente; l’elasticitàdelle altre variabili é una funzione linea-re, almeno nel campo di variazioneesplorato.

e) Individuare le variabili critiche, applican-do il criterio prescelto. Sempre con riferi-mento all’esempio della figura 2.5, levariabili critiche, secondo il criterio gene-rale summenzionato, sono le tariffe, ladomanda e la produttività.

ti dalla distribuzione di probabilità.Indicatori di performance del progetto ven-gono poi calcolati per ogni ipotesi. In questocaso non è necessaria una distribuzione diprobabilità specificata in modo esatto.

L’analisi di scenario non sostituisce l’analisidi sensibilità e rischio, ma costituisce soltan-to una procedura più breve.

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2.7 Analisi di sensibilità e di rischio

Tab. 2.14 Analisi dell’impatto di variabili critiche

Categorie e parametri Elasticità

Alta Dubbia BasaParametri del modello tasso di sconto XDinamica dei prezzi rateo di inflazione X

rateo dei salari reali Xvariazione prezzi energetici Xvariazione prezzi beni e servizi X

Dati della domanda consumi specifici Xrateo di variazione demografica Xvolumi di traffico X

Costi d’investimento costo orario della manodopera X

TRI

Parametri

Costo energia Dinamica prezzi TariffeDomanda Produttivit

-5% -4% -3% -2% -1% 1% 2% 3% 4% 5%

Fig. 2.5 Analisi di sensibilità

10,0%7,5%5,0%2,5%0,0%

-2,5%-5,0%-7,5%

-10,0%

2.7.3 Analisi di scenarioLa considerazione combinata di certi valori“ottimistici” e “pessimistici” di un gruppo divariabili, può essere utile per dimostrare dif-ferenti scenari, nel rispetto di certe ipotesi.Per definire scenari ottimisti o pessimisti, ènecessario scegliere per ogni variabile criticai valori estremi nel ventaglio di quelli defini-

Il ruolo operativo dell’analisi di sensibilità è quello di identificarele variabili critiche per le quali sono necessarie ulteriori informazioni.Il ruolo operativo dell’analisi dei rischi è quello di valori attesi degliindicatori finanziari ed economici del progetto (per esempio TRIF eTRIE). Se un progetto, per esempio, ha un TRIF/K del 10%, ma l’analisidi probabilità ci dice che il TRIF/K può assumere un valore compresotra 4 e 10 con probabilità del 70 e un valore tra 10 e 13 con probabili-tà del 30 %, allora il valore atteso del TRIF/K è soltanto di 8.35 ((media(4,10)*0,7)+(media (10,13)*0,3)).

2.7.4 Analisi di probabilità del rischioUna volta individuate le variabili critiche, pereffettuare l’analisi del rischio occorre associa-re a ciascuna di essa una distribuzione diprobabilità, definita in un preciso intervallodi valori nell’intorno della migliore stima,utilizzata nel caso base, per il calcolo - comedetto - degli indici di valutazione.

La distribuzione di probabilità può derivare,per ciascuna variabile, da fonti diverse (vede-re anche Appendice D).

Stabilita la distribuzione di probabilità dellevariabili critiche è possibile procedere al cal-

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distribuzione di probabilità predeterminata.Ripetendo il procedimento per un numerosufficiente di estrazioni (in genere non più diqualche centinaio) si potrà ottenere la con-vergenza del calcolo verso una distribuzionedi probabilità del TRI o del VAN.

La presentazione più utile del risultato è diesprimerlo in termini di probabilità cumula-ta del TRI o del VAN nell’intervallo dei valo-ri risultanti. Le figure 2.6 e 2.7 forniscono unesempio grafico.

La curva delle probabilità cumulate (o unatabella di valori) consente di assegnare ungrado di rischio al progetto, ad esempio, veri-ficando se la probabilità cumulata sia o menosuperiore ad un valore di riferimento, ritenu-to critico. Si può anche valutare quale sia laprobabilità che il TRI (o il VAN) sia inferioread un valore dato, anche in questo caso,assunto come limite. Nel caso della figura,per esempio, la probabilità che il TRI siaminore di 5% è del 53% circa.

Per la valutazione del risultato è moltoimportante il compromesso che va raggiuntonella preferenza verso progetti ad alto rischioed al alto rendimento sociale da un lato eprogetti a basso rischio e a basso rendimentosociale dall’altro.

Talvolta esiste una ragione a priori per prefe-rire la neutralità al rischio. In alcuni casi ilvalutatore o il proponente possono deviaredalla neutralità e preferire di rischiare meno

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2.7 Analisi di sensibilità e di rischio

Tab. 2.15 Esempio di analisi di scenario

Scenario Caso Scenario ottimistico base pessimistico

Costi investimento euro 125 000 130 000 150 000Traffico % var +2% +5% +9%Pedaggi euro/unità 5 2 1TRIF/C 2% -2% -8%TRI/K 12% 7% 2%TRIE 23% 15% 6%

0,1400,1200,1000,0800,0600,0400,0200,000

3- 3,5- 4- 4,5- 5- 5,5- 6- 6,5-3,25 3,75 4,25 4,75 5,25 5,75 6,25 6,75

Dist

ribuz

ione

di p

roba

bilit

à

TRIF (en %)

Fig. 2.6 Distribuzione di probabilità del TRIF

colo della distribuzione di probabilità delTRI o del VAN del progetto. Solo nei casi piùsemplici è possibile un calcolo con metodidiretti, ricorrendo ai metodi analitici di cal-colo delle probabilità composte di più eventiindipendenti.

Con il crescere della complessità del modellodell’ACB, ben presto, anche per poche varia-bili, il numero delle combinazioni divienetroppo elevato per una trattazione diretta. Atitolo di esempio, si noti che se si hanno sol-tanto quattro variabili, per ciascuna dellequali si considerano tre valori (la migliorestima e due valori di scostamento, uno posi-tivo ed uno negativo), si devono analizzare81 possibili combinazioni.

Dovrebbe essere chiaro che un progettorischioso è quello con alta probabilità di non supe-rare un certo valore soglia del TRI. Non è un pro-getto dove la distribuzione di probabilità del TRIpresenta un o standard error elevato.

Per quanto detto, per i grandi progetti è pos-sibile ricorrere al metodo Montecarlo, chepuò essere applicato disponendo di un qual-che appropriato software di calcolo. Il meto-do consiste nell’estrazione ripetuta casuale diun set di valori delle variabili critiche, presiall’interno dei rispettivi intervalli di defini-zione, e nell’effettuazione del calcolo degliindici del progetto (TRI o VAN) derivanti daciascun gruppo di valori estratti. Ovviamenteoccorrerà avere cura che la frequenza di pre-sentazione dei valori delle variabili rispetti la

Page 45: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

45

2.7 Analisi di sensibilità e di rischio

1,00

0,80

0,60

0,40

0,20

0,002,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00

Prob

abili

tà c

umul

ata

TRIF (%)

Fig. 2.7 Distribuzione cumulata di probabilità del TRIF

o di più del rendimento atteso: ci deve essereperò una chiara definizione per questa scelta.

Per illustrare il concetto espresso si possonoconsiderare i progetti innovativi, che posso-no essere più rischiosi di quelli tradizionali.Se essi, ad esempio, hanno soltanto una pro-babilità del 50% di raggiungere i risultatiattesi, il loro valore sociale netto, per un inve-stitore neutrale al rischio, dovrebbe di conse-guenza essere ridotto a metà. Però l’innova-zione è essa stessa un criterio aggiuntivo dipreferenza: allora i progetti innovativi devo-no essere valutati concedendo un premio albene di valore “innovazione” e non trascu-rando il rischio.

Page 46: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

46

Uno sguardo d’insiemeI profili che seguono costituiscono un ulte-riore approfondimento dei concetti espostinelle precedenti sezioni, facendo riferimentoai principali settori di investimento sostenutidai fondi comunitari.

Esse mantengono un carattere schematico enon pretendono di essere esaustive. Il loroscopo principale é quello di indirizzare chilegge e scrive le proposte di progetto, eviden-ziando da un lato i metodi sufficientementeconsolidati su cui dovrebbe poggiare unabuona valutazione, ma dall’altro le aree diincertezza che meritano particolare atten-zione.

Ovviamente vanno sempre tenuti presentitutti gli elementi metodologici generali,esposti nelle precedenti sezioni. Il seguenteschema vale per qualsiasi settore di analisi:

Definizione degli obiettivi: è necessario con-siderare sia la natura locale degli obiettivi cheil significato e l’impatto più generali;

Identificazione del progetto: i legami funzio-nali e fisici tra il progetto e le esistenti infra-strutture devono sempre essere chiaramenteevidenziati e analizzati;

Analisi di fattibilità e delle opzioni: dovreb-be sempre essere incluso il confronto con lasituazione precedente (senza il progetto) econ le possibili alternative dirette a soddisfa-re la medesima domanda;

Analisi finanziaria: deve essere condottaanche se il servizio è completamente gratuitoe, conseguentemente, il tasso di rendimentointerno finanziario è negativo. L’analisidovrebbe indicare il costo netto in termini dispesa pubblica e fornire un confronto signifi-cativo con progetti simili;

Analisi economica: la valutazione dei princi-pali costi e benefici dal punto di vista dellasocietà deve sempre completare gli elementiderivati dall’analisi finanziaria. Sia l’analisifinanziaria che economica vanno sempreeffettuate per confronto con la situazionesenza l’investimento progettato.

Analisi multicriterio e altri criteri di valuta-zione: è importante discutere indicazioniricavate dall’utilizzo di altri criteri di valuta-zione, specialmente in relazione all’impattoambientale;

Analisi di sensibilità e di rischio: l’incertezzae/o il rischio che caratterizzano l’andamentodelle variabili sono da tenere in considerazio-ne quando progetti di investimento vengonovalutati.

I profili sono articolati tutti secondo lo stessoindice con lo scopo di facilitare il compitoper l’estensore della CBA, ma anche di spin-gere verso una standardizzazione delle proce-dure di analisi e di esposizione per renderepiù agevole la comunicazione tra proponen-ti e valutatori.

Profilo dell’analisi di progettoper settore

Capitolo tre

Page 47: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

47

3.1 Gestione dei rifiuti

In alcuni casi, quando possibile, sono ripor-tati alcuni intervalli di valori attribuiti avariabili essenziali dell’analisi, presi dalla pre-cedente esperienza. Essi devono essere consi-derati come un utile indirizzo per l’analista, enon come valori obiettivo.

Una discussione più dettagliata è propostaper questi settori:

1. gestione dei rifiuti;

2. approvvigionamento, trasporto e distri-buzione delle risorse idriche;

3. trasporti.

Inoltre, viene presentata una discussionemeno dettagliata per i seguenti settori:

4. Trasporto e distribuzione di energia

5. Produzione di energia

6. Porti, aeroporti e relative reti infrastrut-turali

7. Infrastrutture di formazione

8. Musei e parchi archeologici

9. Ospedali ed altre infrastrutture sanitarie

10. Foreste e parchi

11. Infrastrutture di telecomunicazione

12. Zone industriali e parchi tecnologici

13. Industrie ed altri investimenti produttivi

3.1 Gestione dei rifiutiIntroduzioneQuesta sezione considera sia i nuovi investi-menti che gli investimenti in ristrutturazio-ne, ammodernamento o adattamento allenormative degli impianti di trattamento deirifiuti. I progetti possono riferirsi alla raccol-ta e allo smaltimento dei rifiuti solidi, ince-neritori, discariche o altri trattamenti eimpianti per la gestione dei rifiuti.

I rifiuti solidi considerati sono:

• Rifiuti elencati nelle apposite direttive(vedi Box 3.1, Contesto legislativo);

• Rifiuti enumerati nell’European Catalogueof Waste (pubblicato nel gennaio 1994);

• Altre tipologie disponibili a livello nazio-nale.

3.1.1 Definizione degli obiettiviGli obiettivi si richiamano a criteri di caratte-re generale quali lo sviluppo locale e regiona-le e la gestione dell’ambiente, ma, allo stessotempo, implicano scopi specifici nel breve enel lungo periodo quali:

• lo sviluppo di settori regionali e locali digestione dei rifiuti;

• la riduzione dei rischi per la salute collega-ti a una gestione incontrollata dei rifiutimunicipali e industriali;

• il consumo di materie prime e la chiusuradei cicli di produzione e consumo dei beni;

• la riduzione di emissioni inquinanti qualiquelle che inquinano acque e aria;

• l’innovazione in nuove tecnologie per laraccolta e il trattamento dei rifiuti.

Al fine di evidenziare gli obiettivi generali especifici, il progetto dovrebbe definire preci-samente le seguenti caratteristiche:

• popolazione coinvolta dalla realizzazionedel progetto, quantità di rifiuti raccolti etrattati distinguendo per tipologia di rifiu-to (rifiuti pericolosi, rifiuti municipali,rifiuti di imballaggio…);

Principali tipologie di rifiuti• Rifiuti solidi municipali sono rifiuti raccolti da o per le municipalità; • Rifiuti da imballaggio • Rifiuti pericolosi inclusi sia rifiuti pericolosi prodotti sia dalle indu-

strie che dalle famiglie (batterie, oli, vernici, medicinali scaduti)• Rifiuti specifici come rifiuti oleosi, batterie e accumulatori, veicoli

fuori uso, rifiuti elettrici ed elettronici• Rifiuti di giardini e rifiuti ingombranti dai comuni• Rifiuti sanitari prodotti principalmente dagli ospedali• Ceneri e scorie generate da processi di combustione e fumi prodot-

ti da strutture di trattamento dei rifiuti• Rifiuti di miniera • Rifiuti agricoli inclusi i residui prodotti dalla concimazione

Page 48: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

48

3.1 Gestione dei rifiuti

• tipo di tecnologia implementata (metodidi trattamento);

• impatto sull’economia locale (in terminidi occupazione, reddito);

• riduzione dei rischi generata dalla realizza-zione della strategia di gestione dei rifiutiattuata dal progetto;

• risparmio in consumo di materie prime,tipo di materiali recuperati e riciclati;

• riduzione in inquinanti delle acque, dell’a-ria e della terra e tipologie di danniambientali alla terra e alle acque sotterra-nee evitati, per esempio.

3.1.2 Identificazione del progetto

Tipologie di investimento

I principali tipi di strutture di gestione deirifiuti sono:

• Investimenti in strutture di raccolta e rici-claggio di rifiuti (con raccolta differenziatao no), quali i centri municipali di raccoltadifferenziata;

• Strutture di produzione di compost;

• Investimenti in strutture per il trattamen-to fisico e chimico, quali le strutture per iltrattamento degli oli;

• Impianti di incinerazione di rifiuti domes-tici e industriali e inceneritori (con o senzarecupero di energia);

• Discariche.

Uno schema dell’impianto proposto dovreb-be essere allegato al progetto per una miglio-re comprensione dell’impatto sull’economialocale e sull’ambiente. Sarebbe opportunoincludere anche alcune informazioni sull’a-rea interessata dalla raccolta dei rifiuti.Inoltre servono informazioni dettagliate sul-l’origine dei rifiuti: locali, regionali, naziona-li o lo Stato di origine (per rifiuti importatida un altro Paese, europeo o no).

Quadro regolamentare La rosa di progetti deve essere considerata dalpunto di vista della conformità alle normati-ve generali e specifiche sulla gestione deirifiuti e ai principi che guidano la politicadell’UE nel settore.

La legislazione e la politica europea sul temadei rifiuti sono delineate in alcune direttivechiave, quali la “Direttiva quadro sui rifiuti(75/442/EEC)” la “Direttiva sui rifiuti perico-losi (91/689/EEC)” e il “Regolamento suicarichi di rifiuti (259/93)”. Altre numerose

Trattamentobiologico

Recuperoe ri uso

Discarica

Frazioneorganica

Incinerazione

Frazionerestante

Discariche(residui)

Materialiriciclabili

Raccoltaseparata

Rifiutim unicipali especiali domestici, industrialie comm erci ali

Raccoltaordinaria

Raccolta/smistamento

Centro di ridclaggio

Fig. 3.1 Sistemi di gestione dei rifiuti dalle fonti allo smaltimento finale o eliminazione.

Page 49: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

3.1 Gestione dei rifiuti

direttive riguardano la gestione di particolaririfiuti e metodi di trattamento dei rifiuti.

I principi più significativi sono:

• Il principio del “chi inquina, paga”(Polluter Pays Principle):3

Il “Polluter Pays Principle” implica che chicausa un danno all’ambiente deve sostenere icosti necessari ad evitarlo o a compensarlo.Particolare attenzione deve essere prestataalla componenete dei costi totali recuperataattraverso le spese pagate da chi inquina (chidetiene i rifiuti).

• “Gerarchia di gestione dei rifiuti”:Le strategie di gestione dei rifiuti devono pri-ma di tutto essere finalizzate ad evitare laproduzione dei rifiuti e a ridurre la loronocività. Quando ciò non è possibile, i mate-riali di scarto dovrebbero essere riutilizzati,riciclati o utilizzati come fonti di energia.Come ultima possibilità, i rifiuti vanno eli-minati in modo sicuro (tramite incinerazio-ne o in discariche autorizzate). Nell’analisidei progetti è importante presentare l’analisidell’opzione di prevenzione della produzionedei rifiuti, o di riutilizzo e riciclaggio in modotale da poter confrontare le differenze di costitra prevenzione, riciclaggio e strutture di eli-minazione dei rifiuti. Comunque, la scelta diun inceneritore o di una discarica deve esse-re giustificata da costi molto elevati richiestidalle opzioni di prevenzione e riciclaggio.

• “Principio della prossimità”:I rifiuti dovrebbero essere smaltiti il più pos-sibile vicino alla loro fonte di produzione,almeno con l’obiettivo di autosufficienza alivello comunitario e, se possibile, a livellostatale. Il progetto deve specificare in detta-glio la distanza tra l’area di produzione deirifiuti, la localizzazione dell’impianto e i con-seguenti costi di trasporto. Elevati costi di

trasporto o grandi distanze necessitano diessere giustificati sulla base di ragioni specifi-che, quali, per esempio, la natura del rifiuto oil tipo di tecnologia utilizzata.

3.1.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni

Al fine di scegliere la migliore tra le opzionidisponibili, è necessario disporre di alcuniscenari. I possibili scenari sono:

• la situazione pregressa, senza la realizza-zione del progetto (“business as usual”);

• le possibili alternative nell’ambito dellastessa infrastruttura;

3 “Conformemente al principio “chi inquina paga”, il costo dellosmaltimento dei rifiuti deve essere sostenuto dal detentore checonsegna i rifiuti ad un raccoglitore o ad una impresa di cui all’ar-ticolo 9 e/o dai precedenti detentori o dal produttore del prodottocausa dei rifiuti”. Articolo 15 della direttiva 75/442/CEE.

BOX 3.1 Quadro legislativo

Quadro sui rifiuti• Direttiva quadro sui rifiuti (Direttiva 75/422/CEE del Consiglio

modificata dalla Direttiva 91/156/CEE del Consiglio)• Direttiva sui rifiuti pericolosi (Direttiva 91/689/CEE del Consiglio

modificata dalla Direttiva 94/31/CE del Consiglio)

Rifiuti speciali • Eliminazione degli oli usati (Direttiva 75/439/CEE) del Consiglio• Direttiva sui rifiuti dall'industria della diossina di titanio

(Direttiva 94/62/CE del Consiglio)• Batterie e accumulatori contenenti sostanze perciolose

(Direttiva 91/157/CEE del Consiglio)• Imballaggi e rifiuti di imballaggio (Direttiva 94/62/CE del

Consiglio)• Eliminazione di PCB/PCV (Direttiva 96/59/CE del Consiglio)• Protezione dell'ambiente e in particolare del terreno nel caso di

utilizzo di acque di scolo in agricoltura (Direttiva 86/278/CEE delConsiglio)

Procedure e impianti• Riduzione dell'inquinamento proveniente dagli impianti munici-

pali esistenti di incinerimento (Direttiva 89/429/CEE delConsiglio)

• Riduzione dell'inquinamento proveniente dai nuovi impiantimunicipali di incenerimento (Direttiva 89/369/CEE del Consiglio)

• Incenerimento dei rifiuti pericolosi (Direttiva 94/67/CE delConsiglio)

• Direttiva sulle discariche di rifiuti (Direttiva 99/31/CE delConsiglio)

Trasporto, importazione ed esportazione• Supervisione e controllo dei carichi di alcuni tipi di rifiuti verso

i paesi non-OCSE (Regolamento 259/93 del Consiglio)• Regole e procedure da applicare ai carichi di particolari tipi di

rifiuti verso i paesi no- OCSE (Regolamento 1420/1999 delConsiglio e regolamento 1547/99 della Commissione)

Page 50: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

50

3.1 Gestione dei rifiuti

Tasso di crescitademografica

Produzione annua attuale di rifiuti

Domandaprevista

Domanda previstamodificata

Tassi di crescitaeconomica

Variazioni dicomportamento

Modifiche delregolamento

Fig. 3.2. Le diverse fasi nella valutazione della domanda

• alternative radicali al progetto (per esem-pio lo studio di un inceneritore come alter-nativa ad una discarica, o un centro di rac-colta separato per il riciclaggio al posto diun impianto finale di eliminazione).

Nello scenario “business as usual”, il progettoprovvede le ragioni per intervenire piuttostoche mantenere lo status quo. Tali ragioni sifocalizzano sui benefici economici, sociali eambientali del progetto e dovrebbero enfatiz-zare il costo dell’opzione di non intervento intermini di costi economici e di impattiambientale e sulla salute.

Nel secondo caso, il progetto fornisce le alter-native tecniche dell’opzione prescelta. Nelcaso di un inceneritore, per esempio, potreb-be essere il tipo di fornace o l’aggiunta di unacaldaia a vapore per il recupero di energia.

Infine, per quanto riguarda lo scenario glo-bale, lo studio si riferisce ai differenti metodidi gestione dei rifiuti nel contesto del proget-to. Il progetto dovrebbe identificare unaalternativa per la prevenzione, il riutilizzo, ilriciclaggio o il recupero da comparare conl’opzione scelta. L’obiettivo è quello di attua-re i principi di gerarchia e cominciare la loroconcreta integrazione nell’analisi dei proget-ti di gestione dei rifiuti.

Analisi delle domanda

Gli elementi chiave nella decisione di costrui-re una struttura di gestione dei rifiuti sono ladomanda di recupero e di eliminazione deirifiuti.

La stima della domanda deve essere basatasulle seguenti informazioni:

• la valutazione della produzione per tipo dirifiuto e per tipo di produttore, nell’areageografica del progetto;

• le norme presenti e i cambiamenti norma-tivi attesi a livello europeo e nazionale.

La valutazione della domanda attesa digestione dei rifiuti a livello municipale deveprendere in considerazione la crescita dellapopolazione e i flussi migratori. Per i rifiutiindustriali, il parametro fondamentale sarà lacrescita attesa a livello industriale nei settorieconomici rilevanti. È comunque sempreimportante considerare la possibile evoluzio-ne nel comportamento dei produttori dirifiuti4, come l’aumento nelle attività di rici-claggio o l’adozione di prodotti e tecnologie‘pulite’, con le potenziali conseguenze sulflusso dei rifiuti: variazione del tipo di rifiuti,diminuzione o aumento della produzione dirifiuti.

4 Come l’aumento di consumo correlato allo standard di vita.

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51

3.1 Gestione dei rifiuti

Anche la conformità alle norme deve esseretenuta presente nella stima della domanda.Secondo il principio gerarchico e le conside-razioni incluse nelle direttive applicate (peresempio, la Direttiva sugli imballaggi), i biso-gni di gestione dei rifiuti saranno sempre piùsoddisfatti tramite prevenzione, riciclaggio,compostaggio, e recupero energetico (caloreo potenza). Di conseguenza la dimensionedegli inceneritori o delle discariche deve esse-re calibrata sulla base di questi andamenti.

Le tappe della valutazione della domandasono:

• la previsione della domanda, basata sulladomanda corrente e le previsioni relativealla crescita demografica e industriale;

• la correzione della domanda in base aicambiamenti potenziali nel comporta-mento dei produttori e in base alla confor-mità alle politiche e alla legislazione pre-sente e attesa.

Cicli e fasi della produzioneOccorre specificare le seguenti fasi del pro-getto:

• piano finanziario;• studi tecnici;• fase di ispezione per trovare una localizza-

zione appropriata;• fase di costruzione;• fase di gestione.

I ritardi che possono verificarsi in una diqueste fasi sono importanti, soprattutto iltempo richiesto per la ricerca di un sitoappropriato. Per impianti pericolosi, peresempio, è probabile che si manifesti ostilitàa livello locale e che questa ostilità disturbi lafase di costruzione e di gestione dell’impian-to con esiti negativi sui flussi economici efinanziari.

Caratteristiche tecnicheLa descrizione delle caratteristiche tecnichedell’impianto è fondamentale per la com-prensione dell’impatto locale sia di tipo eco-

nomico che sociale del progetto, degli impat-ti ambientali e dei costi e benefici totali coin-volti. Inoltre, le attività di monitoraggio e divalutazione richieste per i fondi strutturali,richiedono informazioni tecniche dettaglia-te.

Questa sezione dovrebbe fornire almeno iseguenti dati ingegneristici:

• dati socio-economici di base: numero abi-tanti serviti, numero e tipo strutture pro-duttive servite,

• dati sui rifiuti: tipologie (rifiuti urbani,rifiuti nocivi, rifiuti tossici…) e quantità(t/g o t/anno o t/ora o t/euro) di rifiuti datrattare, tipologia e quantità (t/g o t/anno)di materie prime secondarie recuperate,energia prodotta (Mega Joule di calore oMwh di potenza);

• dati fisici caratteristici: superficie dell’areaoccupata dagli impianti (migliaia di m2),superficie degli stoccaggi coperti e/o sco-perti (m2), i punti ed i sistemi di scaricodelle acque reflue;

• caratteristiche tecniche e costruttive deifabbricati e fasi di costruzione;

• tecniche del processo degli impianti ditrattamento: tecnologie usate, energia emateriali consumati, altri beni e serviziconsumati;

• altre informazioni utili: numero di perso-ne impiegate durante la fase di costruzionee di gestione, esistenza di controllo remotoo attrezzature computerizzate…

Queste informazioni possono essere utili perindividuare l’impatto socio-economico delprogetto, sia in termini di occupazione eredistribuzione del reddito per esempio,come un input da inserire nell’analisi diimpatto ambientale (vedi sotto) e nei calcolidell’analisi finanziaria ed economica.

3.1.4 Analisi finanziariaLe entrate finanziarie (input) sono date ingenerale dai prezzi del trattamento pagati dautilizzatori pubblici o privati, e dalla venditadi prodotti recuperati (materiali secondari o

Page 52: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

52

3.1 Gestione dei rifiuti

compost) o dalla produzione di energia(calore, potenza), se esistenti.

Gli output finanziari sono:

• costi di investimento (terreni, costruzioni,attrezzature), inclusi i costi per gli studi difattibilità dell’investimento;

• Valori residui netti (valore residuo dopoavere detratto i costi per il risanamento delsito e l’eventuale decontaminazione);

• scorte di materie prime o prodotti finali;

• costi di rimpiazzo per le componenti convita economica breve se confrontata conl’orizzonte temporale del progetto;

• manutenzione:

– acquisto di energia, merci, prodotti e diservizi usati come inputs e necessari per ilfunzionamento corrente degli impianti;

– costi di gestione e di amministrazione,inclusi i costi di assicurazione;

– costi per personale tecnico e amministrati-vo.

La scelta del tasso di sconto finanziario seguele stesse linee guida indicate per gli investi-menti pubblici in infrastrutture.

È consigliabile un orizzonte temporale di 30anni, anche se questo dipende dal tipo distruttura di trattamento dei rifiuti utilizzata edal tipo di rifiuti smaltiti.

3.1.5 Analisi economicaL’analisi economica considera i beneficisociali del progetto e richiede l’integrazionedelle esternalità e la correzione dei fallimentidel mercato nel calcolo del VANE e TIRE.

Le principali fasi dell’analisi economica sono:

• analisi finanziaria, che stima i flussi finan-ziari rilevanti valutati ai prezzi correnti dimercato;

• integrazione delle esternalità;

• definizione dei fattori di conversione;

• calcolo dei benefici e costi sociali.

Le esternalità generate dal trattamento deirifiuti sono principalmente connesse all’im-patto del progetto sulla salute umana (mor-bilità o mortalità dovuta all’inquinamentodell’aria, delle acque o del suolo), ai danniambientali derivati quali la contaminazionedelle acque e del suolo, agli impatti esteticisul panorama e gli impatti economici, quali icambiamenti nei prezzi dei terreni o lo svi-luppo economico generato dal progetto.

La valutazione di costi e benefici ambientaliesterni può essere fondata sulla stima deicosti di morbilità e mortalità, sui costi difen-sivi e sui costi di rimedio. Possono ancheessere individuati dei mercati contingenti alfine di valutare l’impatto sul paesaggio e puòessere calcolato un prezzo edonico qualoral’impianto induca cambiamenti nei prezzi dimercato di terreni o edifici.

Per le discariche e gli inceneritori, le princi-pali esternalità positive e negative dipendonoda:

• emissioni nell’aria;

• emissioni che inquinano le acque;

• produzione di rifiuti solidi residuali;

• recupero di energia;

Banche dati

Dati tecnici

Datisocioeconomici

Dati ambientali

Dati finanziari

Fattibilitàsocioeconomica

Scenariomigliore inbase allostudio difattibilità

Effetti ambientali

Costo complessi-vo del progetto

Scenari

Fattibilità tecnica

Fig. 3.3. I diversi elementi di uno studio di fattibilità

Page 53: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

53

3.1 Gestione dei rifiuti

• elementi di fastidio, quali rumore e odore;

• rischio di incidenti.

Quando le metodologie proposte sono con-troverse o mancano i dati, l’analisi delle ester-nalità può essere fatta in modo qualitativo(vedi per esempio Tab. 3.1 e Tab. 3.2 per l’a-nalisi qualitative di effetti esterni nel caso diincinerazione e discariche). Comunque, inquesti casi, i risultati non possono essere uti-lizzati nell’analisi monetaria e devono essereinseriti in una analisi multicriterio.

Fattori di conversione

Gli elementi da considerare per i calcolo deifattori di conversione nel caso delle strutturedi trattamento dei rifiuti sono i costi di inve-

stimento, le scorte intermedie, i prodotti ven-duti sul mercato (materiali secondari, gas,calore, potenza), costi operativi (inclusi icosti del lavoro), e costi di decontaminazionee smantellamento.

La stima é differente a seconda che si consi-derino beni e servizi commerciabili (materieprime, energia, merci, altri beni capitali o ser-vizi) o non commerciabili (recupero di ener-gia o gas, suolo, alcune materie prime o lavo-ro non qualificato).

Le esternalità devono essere contemplatequali speciali beni e servizi non di mercato.

Per il trattamento dei rifiuti i fattori di con-versione per gli impianti vanno calcolaticome di seguito:

Per beni commerciabili:

• Attrezzatura

L’attrezzatura per il trattamento dei rifiuti égeneralmente composta da beni commercia-bili. Questo vale per l’equipaggiamento di uninceneritore, come forni, filtri e caldaie, maanche per l’attrezzatura necessaria alla rac-colta e recupero dei rifiuti. Si possono utiliz-zare i prezzi CIF (cost, insurance and freight)e FOB (free on board).

• Materiali riciclati:

Molti dei materiali riciclati sono di tipo com-merciabile, come i materiali metallici, la car-ta, il vetro. I prezzi sono fortemente correlatiai prezzi internazionali delle materia prime edell’energia. Le informazioni necessarie percalcolare i fattori di conversione per i benicommerciabili possono essere ottenuti dalleeco-industrie, uffici statistici nazionali edinternazionali o dalle dogane.

Per beni non commerciabili:

• Fabbricati

I fattori di conversione vengono stimati sullabase di una analisi che distingue tra benicommerciabili e non commerciabili. Leinformazioni necessarie a questa stima si tro-

Aggiustamento dei prezzi di mercatoL’analisi economica del progetto richiede l’aggiustamento dei prezzi dimercato utilizzati nell’analisi finanziaria. I prezzi di mercato sono con-siderati molto lontani dal loro valore di equilibrio di lungo termine acausa delle numerose distorsioni quali tasse, sussidi, tariffe sulleimportazioni e esportazione, e altri trasferimenti finanziari. Per riflette-re i costi opportunità, l’analisi economica deve prendere in considera-zione le esternalità e rimuovere tutti i tipi di trasferimento finanziario.Un fattore di conversione standard viene applicato a tutti i beni e ser-vizi che hanno un mercato internazionale per correggere i prezzi dimercato in base ai prezzi di conto che riflettono i costi opportunità. Iprezzi sul mercato internazionale riflettono le opportunità commercia-li di un paese e sono quindi una misura opportuna dei costi opportuni-tà. Il FCS (fattore di conversione standard) convenzionalmente riflettela differenza media ponderata tra i prezzi alla frontiera e i prezzi dimercato domestici per tutti i beni e servizi commerciabili (oggetto dicommercio) nell’economia e può essere calcolato in base alle statisti-che sul commercio estero secondo la seguente formula: dove:

M + X(M+TM) + (X-TX)

en la que M = valore CIF del totale delle importazioniX = valore FOB del totale delle esportazioniT

M= tasse sulle importazioni

TX

= tasse sulle esportazioni

Lo FCS deve essere utilizzato nel caso che fattori di conversione spe-cifici di settore non siano disponibili.

Page 54: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

54

3.1 Gestione dei rifiuti

vano talvolta in compendi di statistiche pub-blicati regolarmente.

• Elettricità prodotta, gas e calore recuperatiIl fattore di conversione per l’elettricità, con-siderata come input, si può derivare nelmodo seguente: (1) uno studio macroecono-mico che prova a stimare il costo opportuni-tà della produzione di elettricità (approcciotop-down); (2) una valutazione di processoche scompone la struttura marginale delcosto del processo di produzione (approcciobottom up); (3) l’applicazione del fattore diconversione standard qualora l’elettricità siaun input minore.

Se l’elettricità viene venduta ad un prezzoinferiore al costo marginale di lungo periodo(o, se non disponibile, alla disponibilità apagare del consumatore), proprio quest’ulti-mo dovrebbe essere utilizzato nel calcolo del-la correzione per le tariffe attuali. Nella fasefinale, il prezzo del mercato domestico deveessere convertito nel prezzo alla frontiera tra-mite un adeguato fattore di conversione (ilFCS può essere utilizzato).

Gas e calore sono prodotti che vengono nor-malmente venduti sul mercato locale. Se ori-ginano un flusso finanziario minore (comespesso capita), il FCS potrebbe essere utiliz-

Tab. 3.1 Panoramica sui danni causati dalle emissioni degli inceneritori, secondo il metodo della funzione dose-risposta

Danni Mezzo Effetti sulla salute Riduzione Ritiro Danni Effetti Ecosistema(response) Mortalità Mortalità produzion delle agli sul Emissioni e agricola foreste edifici clima

(doses)

Particelle Aria + + 0 0 + 0 0(PM10)Nox (e O3) Aria + + (-) + + 0 (-)SO2 Aria (+) (+) + + + 0 -CO Aria (+) (+) 0 0 0 + 0VOC Aria (+) 0 0 0 0 0 0CO2 Aria 0 0 0 0 0 + 0HCl, HF Aria ? 0 (-) (-) (-) 0 ?Diossina Aria (+) - 0 0 0 0 -Materie pesanti Aria (+) - 0 0 0 0 -Diossina Acqua ? ? 0 0 0 0 ?Materie pesanti Acqua ? ? 0 0 0 0 (-)Sali Acqua 0 0 0 0 0 0 ?

Tab. 3.2 Panoramica sui danni causati dalle emissioni delle discariche, secondo il metodo della funzione dose-risposta

Danni Mezzo Effetti sulla salute Riduzione Ritiro Danni Effetti Ecosistema(response) Mortalità Mortalità produzion delle agli sul Emissioni e agricola foreste edifici clima

(doses)

CH4

Aria 0 0 0 0 0 + (-)CO

2Aria 0 0 0 0 0 + (-)

VOCs

Aria (+) 0 (-) 0 0 0 0Diossina Aria (+) - 0 0 0 0 -Polvere Aria ? ? 0 0 ? 0 0Scarichi Terra ? ? 0 0 0 0 ?

e acqua

+ effetto misurabile; (+) effetto parzialmente misurabile; - effetto non misurabile; ? effetto incerto non misurabile; 0 effetto non noto

+ effetto misurabile; (+) effetto parzialmente misurabile; - effetto non misurabile; ? effetto incerto non misurabile; 0 effetto non noto

Fonte: COWI Consulting Engineers and Planners AS., "A Study on the Economic Valuation Externalities from Landfill Disposal and Incineration of Waste", Finalmain report, European Commission DG Environment, Ottobre 2000

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55

3.1 Gestione dei rifiuti

zato per convertire i prezzi domestici in prez-zi alla frontiera. Negli altri casi (per esempiocon il metano), il prezzo internazionale deldiretto sostituto potrebbe essere preso comeprezzo corretto.

• Suolo

Il suolo é generalmente di minore importan-za per i progetti industriali e lo FCS può esse-re impiegato nella conversione dai prezzi dimercato a quelli alla frontiera.

Quando il suolo é importante, come nel casodi una discarica, il suo valore economico vie-ne calcolato in base alla valutazione – ai prez-zi alla frontiera- dell’output netto che visarebbe stato prodotto nel caso che questosuolo non fosse stato utilizzato dal progetto.

• Lavoro qualificato e non qualificato

La forza lavoro di solito impiegata nellestrutture di gestione dei rifiuti é di tipo nonqualificato.

La valutazione del prezzo per il lavoro quali-ficato si può derivare direttamente dai prezzidi mercato, dato che il mercato del lavoroqualificato é ragionevolmente competitivo e isaggi di salario di mercato verosimilmenteriflettono la produttività marginale.

Per il lavoro non qualificato si possono pre-sentare delle distorsioni, dovute, per esem-pio, al salario minimo di settore. L’output cheil lavoratore non qualificato avrebbe prodot-to nella sua occupazione precedente deveessere quantificato. Il valore ottenuto rappre-senta il costo opportunità economico dellavoro non qualificato.

3.1.6 Altri criteri di valutazione

Analisi ambientalePer un gran numero di progetti di tratta-mento dei rifiuti, esistono regolamenti5 cherichiedono un’analisi di impatto ambientale

(AIA), specialmente nei casi di deposito dirifiuti nocivi o di impianti di rimozione o peralcuni tipi di impianti di trattamento quali lediscariche autorizzate.

Inoltre per molti impianti, come per le disca-riche o gli inceneritori, vengono richiesti deipermessi che stabiliscono le condizioni digestione dei rischi, delle sostanze pericolose edel controllo dell’inquinamento6. E comun-que è sempre opportuno inserire una breveanalisi di impatto ambientale anche senzache sia legalmente richiesto.

I principali elementi di una analisi di impat-to ambientale sono i seguenti:

• Emissioni nell’atmosfera, in particolareemissioni che alimentano l’effetto-serra(vale in particolare per gli inceneritori);

• Acque reflue e contaminazione del suolo(rilevante per inceneritori e discariche);

• Impatti sulla biodiversità (rilevante per imaggiori progetti realizzati in prossimitàdi aree protette);

• Impatti sulla salute umana, connessi alleemissioni inquinanti e alla contaminazio-ne dell’ambiente (rilevante per ogni tipo distruttura di trattamento dei rifiuti);

• Rumori e odori (rilevante per moltiimpianti di trattamento dei rifiuti);

• Impatti estetici sul paesaggio (rilevante perinceneritori e discariche);

• Gestione del rischio sul sito (per esempiorischio di incendi e esplosioni) (rilevantiper alcuni specifici impianti di trattamen-to come impianti di trattamento di rifiutioleosi e inceneritori).

Nelle aree urbane, anche le fasi di costruzio-ne dell’impianto possono generare fastidimentre nella fase di gestione, oltre a quellielencati sopra, problemi possono essere crea-ti dalla raccolta dei rifiuti.

6 La legislazione europea sul controllo dell’inquinamento e dellagestione del rischio è stabilita nella direttiva IPPC (96/61/EC),nella Large Combustion Plants Directive (88/609/EEC) e nellaSeveso II Directive (96/82EC).

5 A livello europeo, si veda l’Environmental Impact AssessmentDirective (85/337/EEC).

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56

3.1 Gestione dei rifiuti

Si può sempre utilizzare un approccio quali-tativo all’impatto ambientale basato sullaclassificazione, in base al tipo di danno o allapericolosità, dei potenziali impatti. Per esem-pio i maggiori impatti di una discarica sonomolto probabilmente la contaminazione delsuolo e delle acque, mentre per gli inceneri-tori è più pericoloso l’impatto sulla qualitàdell’aria.

3.1.7 Analisi di sensibilità e di rischio

I fattori critici che influenzano il successo diun investimento nel settore sono potenzial-mente numerosi, per esempio: il costo del-l’investimento, la dinamica di costo di inputchiave (energia, materie prime…), i prezzidei prodotti recuperati, il costo degli inter-venti di rimedio e di decontaminazione delsito e gli altri costi ambientali.

In base al precedente elenco è opportuno chele analisi di sensibilità e di rischio tenganoconto almeno delle seguenti valiabili (varia-bile critica potenziale):

• costo dell’investimento,

• variazioni nella domanda di smaltimentodei rifiuti dovute alla diffusione di nuoviprodotti o di nuove tecnologie, variazionidel comportamento, variazioni della cre-scita economica o demografica,

• variazioni del prezzo di vendita dei pro-dotti riciclati,

• dinamiche dei costi nel tempo di alcunibeni e servizi critici per alcuni progetti (adesempio il costo dell’elettricità e/o del car-burante o il costo degli interventi di rime-dio e di decontaminazione dei siti.

Una variazione del 10% (o 1%) nelle variabi-li input potrebbe essere utile per valutare icambiamenti associati nel VANE o ETIR o inqualsiasi altra variabile rilevante (vediTab.3.3). Per le variabili critiche è necessariaun’analisi del rischio finalizzata ad indivi-duare la distribuzione di probabilità delrisultato finale.

Un altro tipo di analisi del rischio può esserecondotta al fine di individuare il rischiosociale connesso al possibile rifiuto del pro-getto da parte dei residenti motivato dalpotenziale impatto sulla qualità della vitanell’area d’interesse.

Questo rischio è anche chiamato NIMY(“Not In My Backyard”) e può essere valuta-to grazie ad una indagine qualitativa basatasu questionari o su contatti diretti con gliinteressati.

3.1.8 Caso studio: investimento in uninceneritore con recupero di energia

Analisi finanziaria

Il costo dell’investimento è fissato a 50 milio-ni di euro:

• La capacità del forno è di 200.000 tonnel-late di rifiuti urbani (per anno).

• Per esigenze di semplicità, consideriamoun orizzonte temporale di soli 10 anni.

• L’investimento è finanziato tramite un pre-stito al 3% di interesse; il costo dell’investi-mento è costituito per il 10% dal costo delsuolo, per il 35% dei fabbricati e per il 55%delle attrezzature (caldaia, forni...).

Tab. 3.3. Effetti sui costi totali di una variazione del 10% nelle principali variabili che influenzano il costodi incinerimento

Variabili (input) Var. Effetti sul costo totaledi incenerimento

Volume di rifiuti +10% -7,5%Prezzo dell'energia +10% -2,5% -3,5 %Ceneri e scorie del processo di combustione +10% +0,1%Costi di trasporto dei rifiuti del processo di combustione +10% +0,3%

Fonte: IFEN (Francia), 2000

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3.1 Gestione dei rifiuti

• Si sceglie un tasso di sconto finanziario del5%.

• L’energia riciclata è venduta nella forma dicalore e corrente elettrica ad un prezzo di15 euro per tonnellata (40% calore, 60%elettricità).

• Il prezzo del trattamento per l’utilizzatorefinale è fissato a 25 euro per tonnellata.

• Assumiamo che siano richiesti 10 lavora-tori qualificati (a 12.000euro/persona peranno) e 40 non qualificati (a 1.000euro/persona per anno).

• I costi di funzionamento sono fissati a 10euro per tonnellata.

• I costi per eliminare le ceneri e le scoriesono assunti uguali a 10 EUR per ton.

• I costi di rimpiazzo sono il 5% del costoiniziale dell’investimento e il valore resi-duale netto, considerando i dieci anni divita dell’impianto, è considerato pari al50% del costo iniziale dell’investimento.

Nella Tabella 3.4 viene illustrata l’analisifinanziaria. I numeri sono espressi inmigliaia di euro. Il valore attuale netto(VANF) calcolato è di 1.867 migliaia di euro,e il tasso di rendimento interno (TIRF) è cir-ca del 6%.

Analisi economicaCosti esterni e fattori di conversione vengonocalcolati al fine di aggiustare i flussi finanzia-ri in modo da riflettere il costo opportunitàreale.

• I costi esterni calcolati in questo esempiosono connessi all’inquinamento atmosfe-rico, soprattutto emissioni che provocanoeffetto-serra, all’impatto ambientale diceneri e scorie, odori, rumori e danni este-tici.

• Il benefici esterni netti sono di 9 euro pertonnellata (calcolati come costi evitati perla produzione di energia con mezzi con-venzionali a benzina).

• Il tasso di sconto economico dovrebbeessere uguale al tasso finanziario.

Il valore del fattore di conversione standardviene calcolato con i seguenti dati macroeco-nomici (in millioni di euro): M=3.000;X=3.500; T

X=30; T

M=600; per un FCS=0,95.

• Suolo: è messo a disposizione dalle autori-tà locali ad un prezzo particolare del 25%inferiore a quello di mercato. Di conse-guenza il prezzo deve essere aumentato del

Tab. 3.4 Tabella per l'analisi finanziaria

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Ricavi del servizio 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000Vendita calore 1350 1350 1350 1350 1350 1350 1350 1350 1350 1350Vendita elettricità 1650 1650 1650 1650 1650 1650 1650 1650 1650 1650

Vendite 0 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000Valore residuo 22000

Totale entrate 0 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000 8000 30000Manod specializzata 120 120 120 120 120 120 120 120 120 120Manod non specializzata 400 400 400 400 400 400 400 400 400 400Materie prime 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100Beni intermedi 1400 1400 1400 1400 1400 1400 1400 1400 1400 1400Energia 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500Altri costi 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500

Costi operativi 0 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020Terreno 5000Fabbricati 17500Attrezzature 27500

Investimenti totali 50000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Totale uscite 50000 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020 3020Flussi di cassa netti -50000 4980 4980 4980 4980 4980 4980 4980 4980 4980 26980

Tasso di rendimento interno finanziario (TIRF) 5,64%Valore attuale netto finanziario (VANF) 1862

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Page 58: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

58

3.1 Gestione dei rifiuti

Tab. 3.5 Tabella per l'analisi economica

Anni

cf (3) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Benefici esterni 0,95 0 1710 1710 1710 1710 1710 1710 1710 1710 1710 1710Ricavi del servizio 1,00 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000Vendita calore 0,95 1282 1282 1282 1282 1282 1282 1282 1282 1282 1282Vendita elettricità 0,66 1568 1568 1568 1568 1568 1568 1568 1568 1568 1568

Vendite 0 7850 7850 7850 7850 7850 7850 7850 7850 7850 7850Valore residuo 0,87 19163

Totale entrate 0 9560 9560 9560 9560 9560 9560 9560 9560 9560 28723Manod specializzata 0,95 114 114 114 114 114 114 114 114 114 114Manod non specializzata 0,95 380 380 380 380 380 380 380 380 380 380Materie prime 0,95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95Beni intermedi 0,95 1330 1330 1330 1330 1330 1330 1330 1330 1330 1330Energia 0,95 475 475 475 475 475 475 475 475 475 475Altri costi 1,00 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500

Costi operativi 0 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894Terreno 1,19 5950Fabbricati 0,70 12250Attrezzature 0,95 26125

Investimenti totali 44325 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Totale uscite 44325 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894 2894Flussi di cassa netti -44325 6666 6666 6666 6666 6666 6666 6666 6666 6666 25829

Tasso di rendimento interno economico (TIRE) 11,77%Valore attuale netto economico (VANE) 17967

25% per riflettere il prezzo di mercatolocale. In mancanza di un fattore di con-versione specifico, si utilizza IL FCS perconvertire i prezzi di mercato nei prezzialla frontiera. Il fattore di conversione peril suolo è, di conseguenza, 1,25*0,95=1,19.

• Si suppone che attrezzature e input delprocesso produttivo utilizzati nell’incine-razione, come energia e materie prime,siano importati. Le tariffe sono considera-te uguali al valore medio delle tariffe subeni e servizi nazionali, e quindi il FCS èutilizzato per convertire i prezzi di merca-to nei prezzi alla frontiera. Il fattore di con-versione per attrezzature e input è fc=0,95.

• I fabbricati costituiscono un bene noncommerciabile per il quale è richiesto ilcalcolo di un fattore di conversione speci-fico. Nel nostro esempio questi costi consi-stono per il 30% di pagamenti a lavoronon qualificato (vedi sotto per il fattore diconversione), 40% di materiali di costru-zione importati che sono tassati con unatariffa di importazione del 25% (quindifc=0,75), 20% di materiali locali (FCS), e10% di profitti (fc=0). Quindi il fattore di

conversione per i fabbricati è (0,3*0,95) +(0,4*0,75) + (0,2*0,95) + (0,1*0) = 0,7.

• Non si distingue tra forza lavoro qualifica-ta e non qualificata e si assume che il mer-cato del lavoro sia competitivo. Il fattore diconversione è 1*0,95=0,95.

• Calore e elettricità sono non commercia-bili. Il calore è venduto al costo marginalesenza tasse locali e il fattore di conversionesi assume essere uguale allo FCS. Il proget-to beneficia di una tariffa speciale per pro-getti industriali e l’elettricità è sussidiataper il 30% del costo di mercato. Il fattore diconversione che ne deriva è:0,7*0,95=0,66.

• Si considera che i benefici esterni sianonon tassati e di conseguenza la conversio-ne ai prezzi di mercato viene fatta con loFCS.

Dopo avere preso in considerazione i costi ebenefici esterni ed aver fatto tutte le correzio-ni necessarie per correggere le principali dis-torsioni del mercato, il VANE diventa positi-vo per un valore di circa 18 milioni di euro,con un TIRE del 12% (vedi tab. 3.5).

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3.2 Approvvigionamentoe depurazione delleacqueIntroduzione

Questa sezione è relativa agli investimentinella gestione del servizio integrato di appro-vigionamento delle acque (SII, servizio idri-co integrato) per tutti i possibili utilizzi. Il SIIinclude la fornitura e la distribuzione dell’ac-qua, così come la raccolta, eliminazione,purificazione e riutilizzo delle acque difogna.

3.2.1 Definizione degli obiettiviIl proponente deve inserire il progetto in unoschema generale che mostri che il progettoavrà l’effetto (scopo principale) di migliorarela qualità, l’efficacia e l’efficienza del servizio.

È necessario provvedere una quantificazioneex ante dei parametri significativi di questoobiettivo generale, quali per esempio:

• L’estensione della fornitura e distribuzionedelle fognature e del servizio di purifica-zione (numero degli utenti serviti);

• Il volume di acqua risparmiata per usi civi-li o reti di irrigazione che risulta dalla ridu-zione di perdite di acqua e/o dalla raziona-lizzazione del sistema di distribuzione;

• Una minore quantità (m3/anno) presa dafonti inquinate o danneggiate (per esem-pio fiumi o laghi naturali che sono statipesantemente impoveriti da un prelievo dirisorse o strati costieri e salati, ecc...).

• La continuità del servizio (frequenza edurata delle interruzioni).

• Il miglioramento del sistema di distribu-zione dell’acqua in condizioni di siccità.

• L’entità dell’inquinamento eliminato.

• Il miglioramento dei parametri ambientali.

• La riduzione dei costi operativi.

È necessario definire obiettivi specifici. Sipossono raggruppare gli investimenti in que-

sto settore in due categorie individuatesecondo questi criteri:

• Progetti diretti a promuovere lo sviluppolocale7. In questo caso occorre stabilire gliobiettivi specifici dell’investimento, p.e.popolazione da servire, disponibilitàmedia di risorse (litri/abitante*giorno)8,ettari da irrigare, tipo di raccolto, produ-zione media annua attesa, risorse disponi-bili (litri/ettari*anno), durata e periodicitàdell’irrigazione, ecc.

• In qualche caso il progetto può avereobiettivi non locali, ad esempio a scalaregionale o interregionale. Questo é il casoad esempio di acquedotti per il trasporto adistanza dell’acqua, captata in una zonache ne é relativamente ricca, verso regioniaride o il caso di dighe costruite per rifor-nire ampie regioni che possono esseremolto distanti dalla loro locazione.

In questo caso gli obiettivi specifici dovreb-bero anche riferirsi al volume di risorse resodisponibile (milioni di metri cubi per anno),al valore massimo dei tassi di flusso(litri/secondo) captati, alla capacità totale della regolazione delle risorse nel lungo termineche saranno provviste dal sistema.

3.2.2 Identificazione del progetto

Tipologia dell’investimento

Il primo passo richiesto per sviluppare un’a-nalisi dell’investimento è una precisa defini-zione del tipo di servizi disponibili. Da que-sto punto di vista può essere utile considera-re l’analisi della domanda, la valutazione diappropriatezza del progetto dal punto di

59

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

7 I progetti di reti fognarie e depuratori sono quasi sempre connessiallo sviluppo locale e possono essere considerati da un duplicepunto di vista: i) come interventi finalizzati a “chiudere” il ciclodelle acque per ragioni igienico-sanitarie, e, in quanto tali, inclusinel servizio integrato di approvigionamento delle acque, ii) maanche come strumenti di salvaguardia dell’ambiente e, in partico-lare, della qualità dei corpi idrici ricettori degli scarichi. Per questomotivo è necessario considerare gli obiettivi ambientali specifici,quali la quantità di inquinanati rimossa, il ripristino dei parametridi qualità fisici/chimici e biologici delle acque e del suolo.

8 Se la risorsa è destinata ad un’area turistica occorre considerare lafluttuazione della popolazione e la componente stagionale delladomanda

Page 60: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

60

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Tipo di intervento:• Costruzione di nuove strutture (acquedotti, rete fognaria,

depuratori) per soddisfare bisogni crescenti.• Opere di completamento di acquedotti, rete fognarie e depu-

ratori parzialmente costruiti, inclusi il completamento di retiidriche o di reti fognarie, la costruzione di collegamenti trasistemi di depurazione, la costruzione di sistemi di depura-zione per le reti fognarie esistenti, il completamento didepuratori con impianti di trattamento terziario per consen-tire il riuso delle acque reflue depurate

• ammodernamenti e/o sostituzioni parziali di strutture esis-tenti in conformità con la legislazione vigente;

• interventi miranti al risparmio di risorse idriche e/o all’effi-ciente utilizzo di queste risorse;

• interventi miranti alla sostituzione dell’utilizzo non regolatodella risorsa (per esempio irrigazione con pozzi privati noncontrollati);

• interventi di miglioramento dell'efficienza gestionaleTipologia di investimento prevalente• lavori per la raccolta, regolazione o produzione della risorsa

anche su di un orizzonte pluriennale;• lavori per il trasporto dell’acqua;• lavori per la distribuzione locale di acqua per scopi civili,

industriali o di irrigazione;

• lavori per il trattamento di acqua primaria (chiarificazione,desalinizzazione, purificazione);

• lavori per la raccolta ed eliminazione delle acque di fogna;• lavori per il trattamento e lo scarico di acque depurate;• lavori per la riutilizzazione delle acque di fogna trattate.Servizi offertiCivili:• infrastruttura e/o impianto destinato a servire aree urbane

densamente popolate;• infrastruttura e/o impianto destinato a servire distretti di

cittadine o villaggi;• infrastruttura e/o impianto destinato a servire agglomerati

piccoli (agricoli, di miniera, turistici) o case isolate;• infrastruttura e/o impianto destinato a servire agglomerati

industriali ad alta densità e/o aree industriali;• acquedotti rurali;Irrigazione• acquedotti di distretto per irrigazione collettiva;• acquedotti locali per irrigazione individuale o di piccola sca-

la (tipo oasi);Misto• acquedotti per irrigazione, usi civili e/o industriali;• acquedotti industriali e civili.

Tipologia di investimento e servizio offerto

vista della tecnologia e lo studio delle com-ponenti dei costi, dei benefici e del reddito.

Schema territoriale di riferimento

Inserire il progetto nel suo proprio schematerritoriale aiuta a fornire una precisa identi-ficazione dell’investimento.

Il proponente dovrebbe fornire anche gli ele-menti richiesti per accertare la conformitàcon la pianificazione nel settore, almeno daquesti tre punti di vista:

• Coerenza con la pianificazione economi-co-finanziaria nel settore idrico, che vienededotta dai programmi pluriennali di uti-lizzo della comunità e dal finanziamentonazionale che sia stata approvata da varipaesi o regioni;

• Coerenza con le politiche nazionali nel set-tore, in particolare il progetto dovrebbeincoraggiare significativamente gli obietti-

vi di industrializzazione nei paesi dovequesto processo sia in fase di realizzazione;

• Coerenza con le politiche ambientali alivello di comunità, nazione e regione,principalmente per l’utilizzo di acquadestinato ai cittadini, il trattamento dellereti fognarie e la protezione dei corpiidrici.

La SWOT analisi diretta alla valutazione del-le potenzialità del progetto e dei rischi deri-vanti dal contesto dell’incorporazione, e l’a-nalisi di sostenibilità possono essere moltoutili in molti casi.

3.2.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni

Analisi della domandaLa domanda di acqua può essere scompostain componenti additive in funzione dell’uso(domanda per uso potabile, per uso irriguo,per uso industriale, ecc) e della strutturatemporale (giornaliera, stagionale, ecc).

Page 61: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

61

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

La stima della curva della domanda può esse-re basata su dati raccolti da precedenti espe-rienze nel sito di interesse o su metodi di pre-visione, specialmente quelli che utilizzano ilconcetto di disponibilità a pagare del consu-matore.

In caso di rimpiazzo e/o di compimento èanche utile fare riferimento a dati storici sulconsumo, sempre che questi dati siano statiraccolti e misurati in modo affidabile (adesempio dalla lettura dei metri).

La domanda è composta da due elementifondamentali:

• Il numero di utenti per scopi civili, inclusigli utenti temporanei quali i turisti, dellearee da irrigare a scopo agricolo, e delleunità produttive da servire a scopo indu-striale.

• La quantità di acqua che è attualmente osarà distribuita agli utenti per un certoperiodo di tempo.

È importante notare che, se la manutenzionedelle rete idrica non è stata accurata, l’analisidella domanda dovrebbe includere il proble-ma delle perdite. Ciò significa che la doman-da totale di acqua è composta dal consumofinale e dalle perdite.

Un altro elemento importante è l’elasticitàdella domanda alle tariffe. In certi casi sarànecessario stimare l’elasticità per differentigruppi di reddito e per grandi o piccole uten-ze, dato che questo può creare valori e impat-ti distributivi abbastanza differenti.

Il progetto dovrebbe concentrarsi sulla previ-sione della domanda nel periodo corrispon-dente al ciclo del progetto. Deve prendere inconsiderazione le previsioni demografiche eflussi migratori per una stima degli utenti e Ipiani di sviluppo agricolo e industriale neglialtri casi. Utile considerare anche la strutturatemporale della domanda di breve periodo(giornaliera, stagionale, ecc.).

In generale, si può distinguere tra domandapotenziale ed effettiva. La domanda poten-ziale corrisponde al fabbisogno massimorichiesto a un certo investimento. Per esem-pio, la stima della domanda a scopo civilepuò essere fondata sul confronto con unasituazione il più simile possibile a quella delprogetto nella quale vi sia una richiesta diacqua per il medesimo scopo (in genereespressa su base giornaliera o stagionale) eche abbia un servizio di buon livello. La sti-ma della domanda a scopo di irrigazionepuò essere basata su specifici studi agrono-mici o, ancora, per analogia. La domandaeffettiva è quella effettivamente soddisfattadall’investimento e che corrisponde al con-sumo atteso. La domanda effettiva all’inizioè rappresentata dal consumo effettivo primadell’intervento.

Un primo ovvio criterio di valutazione perl’investimento dipende dalla misura in cui ladomanda effettiva possa essere vicina alladomanda potenziale. È necessario tenere inconsiderazione altri fattori, prima tutto quel-li connessi alla sostenibilità ambientale edeconomica dell’investimento. La domandache l’investimento può effettivamente soddi-sfare corrisponde all’offerta, al netto di qual-siasi perdita tecnica di risorse.

Qualora il progetto richieda l’utilizzo dirisorse idriche (di superficie o di falda), laattuale disponibilità del volume delle risorsee il flusso richiesto per soddisfare questadomanda dovrebbero essere mostrate conchiarezza attraverso studi ed analisi, anche subase statistica, dell’idrologia, dei deflussi, deiregimi delle falde e di quanto altro necessa-rio.

Se il progetto contempla la purificazione e loscarico delle acque di fogna, è necessario ana-lizzare la capacità dei collettori destinati araccogliere il carico di inquinanti e di sostan-ze fertilizzanti in modo compatibile con laprotezione ambientale.

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Fig. 3.4: Tabella per l’analisi della domanda di risorse

Ciclo e fasi del progettoGrande attenzione dovrebbe essere posta allefasi propedeutiche che giocano un ruolo fon-damentale per il compimento del lavoro,come per esempio la ricerca di nuove risorsedi sottosuolo e la loro valutazione quantitati-va e qualitativa tramite trivellazioni esplora-tive o rapporti idrologici e studi diretti adindividuare la migliore locazione per dighe esbarramenti, la loro dimensione, l’entità del-l’offerta e così via.

È anche necessario considerare gli aspettiistituzionali ed amministrativi del progetto

come i tempi attesi di esecuzione e di costru-zione.

Il progetto deve individuare il gestore di ogniservizio (pubblico, privato, locale, nazionale,multinazionale, ecc.) generato dall’investi-mento, a prescindere dalla sua possibile scala.Il profilo economico, tecnico e imprendito-riale del gestore dovrebbe essere valutatocome parte integrante e essenziale dell’inve-stimento. In particolare, se il progetto saràcofinanziato con fondi che appartengono alcostruttore/gestore dell’infrastruttura, èopportuno accertarsi della capacità del gesto-

Individuazione del fabbisogno

Definizione degli utenti

Copertura finanziaria

Prezzi di mercatoPrezzi di contoDisponibilità

Controllo

SíNo

Valutazione dell’impattoambientale

Analisi contestuale(studi storici, studi sul

campo, ecc.

Previsioni per la duratadi vita del progetto

Definizione e valutazione delfabbisogno (domanda potenziale)

Definizione e valutazione deiconsumi (domanda reale)

Benefici socioeconomici diretti Benefici socioeconomici indiretti

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

re di sostenere l’onere finanziario ed econo-mico.

Le caratteristiche tecniche

Al fine di identificare le funzioni dell’attivitàè necessario seguire il percorso illustrato alpunto precedente. L’analisi deve poi esserecompletata con l’identificazione delle carat-teristiche tecniche.

L’analisi delle opzioni

L’analisi include il confronto con:

• la situazione pregressa, senza la realizza-zione del progetto;

• le possibili alternative nell’ambito dellastessa infrastruttura (differente locazionedei pozzi, percorsi alternativi degli acque-dotti o dei collegamenti principali, localiz-

Identificazione dei dati funzionali di base• numero abitanti serviti• (ettari) irrigati• numero e tipo strutture produttive servite• dotazione idrica pro capite (l/g*abitante) o per ettaro

(l/g*ettaro),• dati di qualità delle acque (da analisi di laboratorio);• numero abitanti equivalenti, portate e parametri del carico

inquinante delle acque da trattare (analisi di laboratorio) evincoli di qualità delle acque da scaricare (definiti perlegge);

Identificazione dei dati territoriali di costruzione della infra-struttura• localizzazione dei lavori sul territorio, come mostrato da

mappe topografiche ad opportuna scala (1:10000 o 1:5000per reti e impianti; 1:100000 o 1:25000 per raccolta, fornitu-ra e collettori);

• collegamenti fisici o funzionali fra le strutture e con even-tuali impianti nuovi o preesistenti (può essere utile allegareopportuni disegni tecnici anche schematici);

• Qualsiasi interferenza o interconnessione con infrastruttureesistenti di altro tipo (rete ferroviaria, strade, rete elettrica,ecc.);

Identificazione di dati fisici e caratteristici• lunghezza complessiva (Km), diametri nominali (mm), porta-

ta nominale (l/s) e dislivelli (m) degli adduttori• volumi (milioni di m3) nominali invasati ed altezza di impo-

sta (m) delle dighe (allegare schema topografico degliimpianti e sezioni);

• volumi (milioni di m3) nominali invasati ed altezza di impo-sta (m) delle dighe (allegando uno schema topografico deltracciato ad opportuna scala)

• numero, profondità (m), diametro (mm), portata emunta (l/s)per i campi pozzi; (allegando uno schema topografico deltracciato ad opportuna scala)

• sviluppo lineare (Km) e diametri caratteristici (mm) delle retifognarie (allegando schema planimetrico ad opportunascala);

• capacità (m3) dei serbatoi (allegare mappa del luogo esezioni);

• superficie occupata (m2), portata nominale (l/s) e dislivello(m) degli impianti di sollevamento (allegare mappa del luogoe sezioni);

• portata nominale (l/s), produzione (m3/g) e potenza assorbi-ta/consumata (KW o Kcal/h) di impianti di potabilizzazione odissalazione (allegare lay-out e schemi di flusso);

• caratteristiche tecniche e conformazione delle struttureprincipali, allegando ad esempio una o più sezioni o sketchtipici (sezioni dei collettori, delle condotte di scarico deidepuratori, pozzetti di ispezione, etc) ed evidenziando senecessario le parti di nuova costruzione

• caratteristiche tecniche e costruttive dei principali impiantidi sollevamento, grigliatura, etc, allegando schemi funziona-li di dettaglio;

• portata nominale (l/s), potenzialità (abitanti equivalenti),efficienza di depurazione (almeno sul BOD e sul COD) degliimpianti di depurazione e delle relative condotte di scarico(allegando planimetrie, lay-out e schemi di flusso).

• caratteristiche tecniche e costruttive degli edifici o altrestrutture di servizio, allegando planimetrie e sezioni;

• elementi tecnici di rilievo, quali attraversamenti, gallerie,impianti di telecontrollo o di gestione informatizzata del ser-vizio, ecc. (allegare dati e lay-out)

• Identificazione dei materiali e delle componenti principalidel progetto proposto per la realizzazione dell’infrastrutturaspecificando disponibilità (produzione locale o importazio-ne) nell'area dell’investimento;

• Identificazione di tutte le tecnologie proposte per larealizzazione dell’infrastruttura, specificando dispo-nibilità e convenienza (per esempio dal punto divista della manutenzione);

• In caso di depuratori, specificare le opzioni perladisposizione dello smaltimento del fango. In caso diimpianti di desalinizzazione identificare le opzioni ele infrastrutture di smaltimento dell'acqua salma-stra concentrata.

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

zazioni e/o tecnologie di processo diverseper gli impianti di depurazione, tecnologiecostruttive diverse per le dighe, localizza-zioni e/o tecnologie di processo diverse pergli impianti, utilizzazione di differenti fon-ti energetiche per gli impianti di desaliniz-zazione, ecc.);

• le possibili alternative di scarico dei reflui(lagunaggi, corpi recettori diversi).

• le possibili alternative globali come, adesempio, una diga o un sistema di sbarra-menti invece che un campo pozzi, oppureil riuso in agricoltura delle acque reflueopportunamente trattate, un depuratoreconsorziale al posto di molti depuratorilocali, etc.

3.2.4 Analisi finanziariaLe attività di questo settore possono esserefatte rientrare nella categoria delle infrastrut-ture che generano redditi netti. In questocaso è necessario garantire una quota signifi-cativa di cofinanziamento tramite i fondi pri-vati del proponente. Dato che buona parte diquesti fondi è costituita da anticipazioni dientrate future generate dal servizio chesaranno realizzate utilizzando l’infrastruttu-ra che sarà costruita con il progetto, in questicasi l’analisi finanziaria dovrebbe dimostrareche il proponente è in grado di sostenere l’in-vestimento da questo punto di vista.

Per quanto riguarda le uscite finanziarieoccorre tenere conto dei costi di acquisto deiprodotti e dei servizi necessari sia per il fun-zionamento dell’infrastruttura e degli even-tuali impianti sia per i servizi aggiuntivi.

Le entrate finanziarie sono date in generaledalle tariffe di vendita dell’acqua. Rimborsi(o altri tipi di trasferimenti) per la raccolta eil trasporto di acqua piovana così comeentrate per la vendita di acqua in caso diriutilizzo devono essere considerate. Anchein questo caso tariffe o prezzi di vendita dieventuali servizi aggiuntivi offerti all’utentedal gestore (ad esempio allacciamenti, manu-tenzioni periodiche, etc) devono pure esseretenuti in conto

Dato che le infrastrutture idriche funzionanoper lunghi periodi, l’analisi finanziaria deveconsiderare il valore residuo dell’investimen-to, secondo i metodi descritti nel capitolo 2di questa guida.

Un orizzonte temporale di 30 anni è consi-gliabile.

3.2.5 Analisi economicaI principali benefici sociali da introdurre nel-l’analisi economica possono utilmente esserevalutati sulla base della stima della domandapotenziale di risorsa idrica da soddisfare conl’investimento. La base per la stima di unprezzo di conto dell’acqua può essere la dis-ponibilità a pagare il servizio da parte dell’u-tente. La disponibilità a pagare si può quan-tificare sulla base dei prezzi di mercato di ser-vizi alternativi (autobotti, acqua minerale,distribuzione di bevande, purificazione tra-mite strumenti applicati presso gli utenti,processi di sterilizzazione di acque potenzial-mente infette, ecc.) o con altri metodi chepossono essere trovati nella letteratura sul-l’argomento (vedere bibliografia).

Per qualsiasi infrastruttura idrica diretta alservizio di aree agricole o industriali, è possi-bile valutare il valore aggiunto della produ-zione aggiuntiva realizzata grazie alla dispo-nibilità dell’acqua.

Per qualsiasi intervento volto a garantire ladisponibilità di acqua potabile in aree conproblemi sanitari, dove le fonti idriche sonoinquinate, il beneficio può essere stimatodirettamente calcolando il numero di mortio malattie evitati tramite un efficiente servi-zio di fornitura dell’acqua. Per la valutazioneeconomica, ci si può basare da una parte(malattie) sul costo totale del trattamentoospedaliero o non ospedaliero del paziente esul reddito perso a causa della possibileassenza dal lavoro, e dall’altra parte (morti)sul valore della vita umana quantificato sullabase del reddito medio e sulle aspettative divita rimanente.

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Nel caso di reti fognarie e purificatori, ilbeneficio sociale può essere valutato sullabase della domanda potenziale9 che dovrebbeessere soddisfatta dall’investimento e stimatain accordo con un adeguato prezzo di contoper l’acqua.

Alternativamente, se possibile, una direttavalorizzazione può essere applicata a benefi-ci quali:

• il valore di morti e malattie evitate con unefficiente servizio di fognatura;

• degrado evitato di terreni, immobili edaltre strutture dovuto a potenziali allaga-menti o alle acque di pioggia comunquenon regimentate (per fognature “bianche”o miste), valorizzabile sulla base dei costidi recupero e manutenzione;

• nel caso di scarichi depurati nei fiumi,laghi, terreni, valore della risorsa idrica deicorpi recettori non inquinata, da valoriz-zare secondo il metodo esposto per gliacquedotti.

Comunque, se non esistono metodi standardda applicare ad un progetto specifico, è pos-sibile ricondursi a qualunque progetto simileche sia stato sviluppato in un contesto il piùaffine possibile a quello dell’area di interesse.

Per quanto detto nel paragrafo relativo agliobiettivi, in questo caso le esternalità dicarattere ambientale dovrebbero esserequantificate in ogni caso, considerando:

• la possibile valorizzazione della zona servi-ta, quantificabile ad esempio dalla rivalu-tazione del prezzo degli immobili e dellearee;

• nel caso di salvaguardia di fiumi, laghi arti-ficiali, ed altri corpi ricettori, gli incremen-ti di reddito dovuti ad attività (turismo,pesca, agricoltura costiera, ecc.) che posso-no mantenersi o insediarsi;

• le esternalità negative dovute ai possibiliimpatti ambientali (consumo del suolo,

consumo di inerti, degrado del paesaggiovisuale, impatto sul contesto naturalistico)e alle altre infrastrutture (ad esempio lestrade, ferrovie);

• le esternalità negative dovute all’aperturadei cantieri, particolarmente per le retifognarie urbane (impatti negativi sulleabitazioni e sulle funzioni produttive e diservizio, sulla mobilità, sui beni storici eculturali, sul tessuto agricolo, sulle infra-strutture, ecc).

3.2.6 Altri elementi di valutazionePuò essere opportuno produrre una valuta-zione particolare dell’efficacia del sistemaproposto quando la localizzazione dell’inve-stimento é all’interno di una zona sensibiledal punto di vista ambientale.

Analisi ambientaleIn tutti i casi è necessario effettuare in sede divalutazione un’analisi, seppure sommaria10,di impatto ambientale delle opere da realiz-zare con il progetto, verificando gli effetti dieventuale degrado del suolo, degli stessi cor-pi idrici, del paesaggio, dell’ambiente natura-le, ecc. In particolare occorre porre attenzio-ne all’eventuale uso di zone di pregio, qualiparchi naturali, aree protette, santuari dellanatura, zone sensibili, etc. In alcuni casioccorre prendere in considerazione anchel’eventuale disturbo che può essere arrecatoalla vita della fauna selvatica dalle infrastrut-ture da costruire e dalle attività legate allaloro gestione.

Nel caso di investimenti che interessinoagglomerati urbani (reti fognarie o idriche)vanno considerati gli impatti dovuti all’aper-tura dei cantieri, potenzialmente negativi sul-le funzioni abitative e di servizio, sulla mobi-lità, sulle infrastrutture esistenti e così via.

Le analisi dette entrano a far parte di unavalutazione più generale – necessaria in alcu-ni casi – della sostenibilità in funzione dei

10 Nella maggior parte degli Stati membri la normativa esige la valu-tazione obbligatoria dell’impatto ambientale per alcune di questeinfrastrutture (ad esempio dighe, grandi acquedotti, depuratori,ecc.) in fase di approvazione dei progetti.9 La stessa cosa fatta per la domanda di acqua.

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

vincoli ambientali e delle ipotesi di sviluppodell’investimento proposto, per il qualeoccorre valutare, accanto ai benefici econo-mici ed ambientali, in che misura la sua rea-lizzazione possa provocare un consumo e/oun degrado delle funzioni naturali del sitotali da comprometterne i potenziali usi futu-ri, nel senso più ampio del termine e cioècompreso l’uso naturale di vaste zone.

Una valutazione di questo genere, laddovenecessaria, deve tenere conto fra l’altro degliusi alternativi, anche futuri, dello stesso cor-po idrico (superficiale, sotterraneo) che siintende utilizzare come fonte di risorsa idri-ca o come corpo recettore e, quindi, degliimpatti che, ad esempio, una riduzione diportata ed una modifica del regime di un fiu-me, dovuto allo sbarramento dello stesso daparte di una diga, può avere sulle attivitàantropiche che si svolgono lungo l’asta e sul-lo stesso ambiente naturale (flora, fauna,qualità delle acque, clima, etc). Per alcuniPaesi occorre valutare il contributo, positivoo negativo, dell’investimento ai processi didesertificazione in atto, e così via.

Un approccio quantitativo può utilmenteadoperare i metodi dell’analisi multi obiettivo(o multicriteriale). I risultati di questa analisipossono condurre a serie modifiche dell’inve-stimento proposto o anche alla sua non pro-ponibilità. In tutti i casi in cui è metodologi-camente possibile la loro quantificazione, gliimpatti positivi e negativi stimati devonoentrare nella valutazione quantitativa deibenefici e costi sociali dell’investimento.

3.2.7. Analisi di sensibilità e di rischio

I fattori critici che influenzano il successo diun investimento nel settore riguardano prin-cipalmente:

• gli imprevisti realizzativi, che possono farevariare notevolmente il costo di investi-mento in corso d’opera,

• le previsioni della dinamica della doman-da,

• la criticità del tasso di variazione delletariffe o canoni, dipendenti in molti casidalle decisioni di organi di regolazionenazionali o regionali,

• la scarsa elasticità dell’investimento (chespesso comporta un eccesso di capacità neiprimi periodi di esercizio),

• l’influenza determinante di interventi col-laterali (ad esempio l’efficacia dell’approv-vigionamento idrico é strettamente legataal buono stato delle reti di distribuzione),

• l’efficienza della gestione.Tenendo conto di ciò, l’analisi di sensibilità edi rischio devono prendere in considerazionealmeno le seguenti variabili:• il costo dell’investimento,• il tasso demografico di sviluppo della

popolazione (per gli usi civili) e le previ-sioni sugli eventuali flussi migratori,

• il tasso di sviluppo delle colture agricole ela dinamica nazionale e/o internazionaledei prezzi di vendita dei prodotti agricoli(per gli usi irrigui),

• la variazione delle tariffe o dei canoni neltempo,

• la dinamica della domanda e del prezzodell’acqua recuperata nel caso del riuso,

• i costi di esercizio (manutenzione, gestio-ne, etc) e la loro dinamica temporale,anche in relazione alla valutata adeguatez-za dei sistemi di gestione,

• la dinamica temporale del costo di alcunibeni e servizi critici per determinati pro-getti (ad esempio il costo dei carburantie/o dell’energia elettrica per i dissalatori,costo degli additivi chimici e il costo dismaltimento dei fanghi per i depuratori).

3.2.8. Caso studio: infrastruttura per lagestione del SIIIl progetto, rappresentato schematicamentenell’acclusa figura, é un investimento nelcampo fognario-depurativo, nonché delriuso per scopi multipli dei reflui, che sub-iranno un trattamento spinto.

Esso comprende la costruzione di un nuovodepuratore, adeguato alle normative vigenti,al servizio di una città di medie dimensioni

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

(235.000 residenti nell’anno zero) e di unacontigua area industriale, in fase di pieno svi-luppo. Il nuovo depuratore sostituisce unimpianto esistente, non adeguato, compren-dente soltanto la grigliatura e dissabbiaturadei reflui. Nel progetto é pure compreso ilcompletamento della fognatura urbana per il25% della popolazione (nuovi insediamenti)ed il collettore di collegamento al collettoreemissario esistente11, nonché la realizzazionedel sistema di raccolta reflui e del collettoredell’area industriale.

Per quanto riguarda il riuso, il progetto pre-vede la realizzazione di tre moduli di tratta-mento spinto (terziario), che prelevano com-plessivamente una quota dei reflui depurati,pari mediamente a poco più del 60% in por-tata12. Sia le rete irrigua che quella di distri-buzione idrica degli insediamenti industrialisono esistenti.

Il proponente del progetto è la società che, dacirca 20 anni, gestisce il servizio idrico inte-grato dell’area oggetto dell’investimento13.

11 Il collettore emissario urbano e quello di scarico del depuratorevengono modificati solo per una modesta parte (la zona di colle-gamento con il nuovo depuratore e trattamento terziario), mentreper il resto verranno ancora utilizzati. Lo scarico dell’acqua depu-rata avviene nella corrente di un fiume.

12 A valle di quest’impianto una centrale di sollevamento ed unacondotta premente conducono l’acqua trattata fino ad un serba-toio di disconnessione, da cui per gravità raggiunge, tramiteopportune tubazioni, la vasca di carico dell’area irrigua e il serba-toio a monte della rete industriale.

13 La società quindi, anche se non ha specifica esperienza nelle tec-nologie del riuso, ha però una buona esperienza gestionale incampo civile e ha ottenuto fin’ora buoni livelli di qualità del ser-vizio. La società ha anche una buona situazione economico-finan-ziaria di partenza e riscuote in modo regolare ed efficiente i pro-venti da tariffa del servizio.

Fig. 3.5. Mappa del progetto

Río

Zona industrial y red dealcantarillado

Zona irrigada

Area urbana

Pozzi

Manantial

Estación elevadora

Plantas depuradoras

Tratamiento terciario

Conducción de vertido

Travesaño

Colector principal de vertido

Divisor

Depósito principal

L'offerta di acquaDal punto di vista delle risorse, per quanto riguarda l’area industriale,la nuova disponibilità idrica integra in modo estremamente significa-tivo quella già disponibile proveniente da un piccolo acquedotto ali-mentato da pozzi e sorgenti; é però solo attraverso la realizzazione delpresente progetto che verrà realizzato il servizio idrico integrato e gliinsediamenti industriali in fieri potranno avviarsi e funzionare a regi-me.Per quanto riguarda l’area irrigua, la nuova risorsa in parte (46%)sostituirà una quota dell’acqua attualmente proveniente dalla falda edal fiume, entrambi in corso di impoverimento a causa della pressio-ne eccessiva dei prelievi, ed in parte (54%) integrerà i volumi disponi-bili, consentendo di irrigare tutta l’area agricola attrezzata con la retedi distribuzione (circa 1.100 ettari), realizzata con un precedentefinanziamento pubblico, attualmente esistente ed utilizzata solo inparte.

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Nell’anno iniziale, i volumi annui dei refluicivili ammontano a 15,57 milioni di metricubici (Mmc), quelli industriali a 3,95 Mmc,per un totale di 19,52 Mmc che devono esse-re raccolti dal collettore emissario e trattatinel depuratore.

Per determinare la domanda di risorsa per ilriuso si è proceduto sulla base di una analisi

Tab. 3.6 Alcune ipotesi per la quantificazione dei costi e ricavi finanziari.

1 2 3 4

Incremento demografico 235470 235941 236413 236886Flusso migratorio

Valore annuale 2900 2900 2900 2900Valore incrementale 2900 5800 8700 11600Residenti serviti dal depuratore dell'acqua 238370 241741 245113 248486Residenti serviti dalla fognatura 59593 60435 61278 62121

Volumi annuali (milioni di metri cubi)Nuova fognatura civile 3,95 4,00 4,06 4,12Depurazione urbana 15,79 16,01 16,24 16,46Fognatura e depurazione industriale 3,95 3,95 3,95 3,95Offerta dal bacino per l'area industriale 4,77 4,77 4,77 4,77Offerta dal bacino per l'area di irrigazione 4,14 4,14 4,14 4,14Sostituito per ridurre l'offerta esistente 1,90 1,90 1,90 1,90Offerta addizionale per l'area di irrigazione 2,24 2,24 2,24 2,24

Tariffe dei servizi

Servizio di fognatura civile 0,09 0,10 0,10 0,11Servizio di depurazione civile 0,28 0,30 0,32 0,33Fognatura e depurazione industriale 0,46 0,48 0,49 0,50Offerta di acqua per il bacino 0,57 0,58 0,60 0,61per scopi industriali Offerta di acqua per il bacino per scopi irrigui 0,15 0,16 0,16 0,17

Il volume da trattare è stato stimato sulla base di una dotazione idricagiornaliera media di 220 litri per abitante e tenendo conto della flut-tuazione della popolazione (nei tre mesi estivi la popolazione residen-te in città si riduce mediamente del 25%). Il valore di offerta idrica gior-naliera è stato determinato sulla base di una analisi dei fabbisognidella popolazione civile in insediamenti simili a quello di progetto(analoghe abitudini sociali, livelli di consumo simili, stessa area geo-grafica, etc) e corretto alla luce dei dati sui consumi storici nella cittàoggetto dell’intervento, disponibili presso il gestore del servizio, checome detto è il proponente dell’investimento14. Per l’area industriale ladomanda idrica è stata stimata sulla base dei consumi specifici degliinsediamenti industriali e tenendo conto di un periodo di attività di 11mesi per anno15.

La domanda di acqua

14 I volumi dei reflui tengono conto di un coefficiente di dispersionedi 0,88. Il carico inquinante (BOD, COD, etc) è stato stimato coni metodi standard dell’ingegneria ambientale.

15 I volumi dei reflui tengono conto di un coefficiente di dispersionenei processi industriali e nei sistemi di raccolta degli stessi reflui di0,70. Per la determinazione dei carichi inquinanti è stata effettua-ta una specifica analisi dei processi industriali

Il proponente ipotizza di cofinanziare (conquota ancora da stabilire) l’investimento,contando sugli introiti che ricaverà dai nuoviservizi generati con il progetto.

L’offerta totale è considerata al lordo delleperdite nella rete idrica. Il consumo reale ècalcolato come segue:

Consumo reale = offerta totale - perdite

Analisi del progetto Per il comparto civile, la domanda di depu-razione è rappresentata sia dalle utenze allac-ciate alla rete fognaria urbana esistente sia diquelle che saranno allacciate alla parte darealizzare.

preliminare di diverse alternative, giungendoalle seguenti conclusioni.

Poiché – come detto – è previsto un drasticoincremento di domanda per l’area industria-le, la soluzione ottimale è quella di approvvi-gionarla per intero con le acque reflue tratta-te, piuttosto che costruire un nuovo acque-dotto che dovrebbe alimentarsi da sorgenti diportata sufficiente, esistenti però soltanto inuna area piuttosto distante da quella di uti-lizzo. Il piccolo acquedotto esistente sarà

La dinamica della domanda La dinamica della domanda è stata determinata tenendo conto dell’e-voluzione della popolazione residente nella città, che ha due compo-nenti: • un tasso di crescita demografica (pari a quella media della regione)

di 0,20% all’anno; • un flusso migratorio che ha un saldo positivo (principalmente dovu-

to alla crescita dell’attività industriale) di 2.900 unità/anno per iprimi 5 anni, che si riduce a 2/3 (1.933 unità/anno) tra i 6 e i 10 annied infine si stabilizza ad un quinto (580 unità/anno).

• Non si ipotizza alcuna variazione per la domanda industriale.

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3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Anni

5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

237359 237834 238310 238786 239264 239743 240222 240702 241184 241666 242150 242634 243119 243605 244093 244581 245070 245560 246051 246543 247036

2900 1933 1933 1933 1933 1933 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 58014500 16433 18367 20300 22233 24167 24747 25327 25907 26487 27067 27647 28227 28807 29387 29967 30547 31127 31707 32287 32867

251859 254267 256676 259086 261497 263909 264969 266029 267091 268153 269216 270281 271346 272412 273479 274547 275617 276687 277758 278830 27990362965 63567 64169 64772 65374 65977 66242 66507 66773 67038 67304 67570 67836 68103 68370 68637 68904 69172 69439 69707 69976

4,17 4,21 4,25 4,29 4,33 4,37 4,39 4,41 4,42 4,44 4,46 4,48 4,49 4,51 4,53 4,55 4,56 4,58 4,60 4,62 4,6416,69 16,84 17,00 17,16 17,32 17,48 17,55 17,62 17,69 17,76 17,83 17,91 17,98 18,05 18,12 18,19 18,26 18,33 18,40 18,47 18,543,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,95 3,954,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,77 4,774,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,14 4,141,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,90 1,902,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24 2,24

0,12 0,12 0,12 0,13 0,13 0,13 0,14 0,14 0,14 0,15 0,15 0,16 0,16 0,16 0,17 0,17 0,18 0,18 0,18 0,19 0,190,35 0,37 0,38 0,39 0,40 0,41 0,42 0,43 0,44 0,45 0,46 0,48 0,49 0,50 0,51 0,52 0,54 0,55 0,56 0,58 0,590,51 0,53 0,54 0,55 0,57 0,58 0,59 0,61 0,63 0,64 0,66 0,67 0,69 0,71 0,72 0,74 0,76 0,78 0,80 0,82 0,840,63 0,64 0,66 0,68 0,69 0,71 0,73 0,75 0,76 0,78 0,80 0,82 0,84 0,86 0,89 0,91 0,93 0,95 0,98 1,00 1,03

0,17 0,18 0,18 0,18 0,19 0,19 0,20 0,20 0,21 0,21 0,22 0,22 0,23 0,24 0,24 0,25 0,25 0,26 0,27 0,27 0,28

comunque utilizzato per integrazioni e dipunta.

Le esigenze da soddisfare nel caso dell’ap-provvigionamento irriguo sono duplici:

• è necessario incrementare significativa-mente la dotazione di risorsa per utilizzarea pieno l’area già attrezzata con la rete didistribuzione in modo da favorire edaccompagnare il processo in atto di tra-sformazione colturale verso produzioninon eccedentarie e a più alto valoreaggiunto;

• l’utilizzo attuale della falda e di un piccolocorpo idrico superficiale comporta unaeccessiva pressione su queste risorse natu-rali, che mostrano in entrambi casi segnitangibili di impoverimento e vulnerazio-ne; occorre quindi ridurre i prelievi.

Lo sviluppo di queste considerazioni ha por-tato alle soluzione descritta nel paragrafoprecedente.

Il trattamento terziariodei rifiutiIn conclusione l’impianto di trattamento spinto(terziario) dei reflui sarà costituito da tre moduli,che, prelevando complessivamente una quota (paria 520 l/s) della portata scaricata dal depuratore,trattano 11,88 Mmc di acqua per anno con unaresa, disponibile al riuso di 8,91 Mmc/anno, cheverrà usata come segue:• per le industrie sono destinati 4,77 Mmc/anno,

che saranno integrati (0,87 Mmc/anno) dall’ac-quedotto esistente per coprire tutte le necessità;

• per l’agricoltura sono destinati, nei circa settemesi della stagione irrigua, 4,14 Mmc, che ser-viranno a ridurre a metà del valore attuale i pre-lievi dalle fonti naturali, che passeranno così da3,80 Mmc/anno a 1,90 Mmc/anno ed a fornirenuove risorse; in totale si dispone di 6,04Mmc/anno.

La portata non trattata dai moduli di riuso verràcomunque sempre scaricata nel fiume recettore.

Page 70: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

70

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Analisi finanziariaLo svolgimento ed il risultato dell’analisifinanziaria è mostrata nella Tab. 3.7.

L’orizzonte temporale è di 25 anni.

L’analisi, condotta dal punto di vista dell’en-te finanziatore, prende in considerazione icosti ed i ricavi differenziali generati dallarealizzazione dell’investimento proposto inconfronto con quelli che si avrebbero senzainvestimento.

Alcune ipotesi sul calcolo dei costi e ricavifinanziari sono riassunti nella Tab. 3.6.

Fra i costi sono stati considerati quelli pernecessari realizzare il progetto, comprenden-

ti le spese per studi, progettazioni, direzionedei lavori, collaudo, altre spese generali, non-ché per la realizzazione e collaudo delle ope-re previste. Il costo totale (89,15 milioni dieuri) è stato suddiviso in categorie omoge-nee, i cui valori sono stati attribuitii (a prezzicostanti) ai primi tre periodi, in base al pro-gramma temporale di attuazione del proget-to.

I costi di esercizio aggiuntivi, cioè quellinecessari per svolgere i servizi generati dal-l’investimento (la nuova fognatura per il25% della popolazione, la depurazione peril totale della città e per l’area industriale, lafornitura di acqua per l’industria e quellaper l’agricoltura), sono quelli del personale

Tab. 3.7 Tabella per l'analisi finanziaria-Migliaia di Euro

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Nuovo sistema urbano di fognatura 140 449 480 512 529 548 567 586 603 621 639 657 677Nuovo sistema urbano di depurazione 1711 5491 5871 6253 6471 6695 6926 7164 7373 7588 7808 8035 8269Nuovo sistema industriale di fognatura 642 1975 2025 2075 2127 2180 2235 2291 2348 2407 2467 2528 2592e depurazioneOfferta di acqua per cisterna industriale 949 2918 2991 3066 3142 3221 3302 3384 3469 3555 3644 3735 3829Offerta di acqua per irrigazione (addizionale) 121 374 383 393 402 412 423 433 444 455 467 478 490Ricavi dai servizi 3564 11207 11750 12299 12672 13056 13451 13858 14237 14625 15025 15435 15856Ricavi da altri servizi 51 156 160 164 169 173 178 183 188 193 198 203 209Valore residuo dell'infrastrutturaRicavi totali 3615 11363 11910 12463 12841 13229 13629 14041 14425 14818 15223 15638 16065Personale tecnico 259 444 1372 1414 1456 1500 1545 1591 1639 1688 1738 1791 1844 1900Personale amministrativo 76 157 806 830 855 881 907 934 962 991 1021 1052 1083 1116Reagenti e altri materiali speciali 0 0 690 707 725 743 761 780 800 820 840 861 883 905Energia per sollevamento 0 0 52 53 54 55 56 57 58 60 61 62 63 64Energia per gli impianti 0 0 555 566 577 589 601 613 625 637 650 663 676 690Manutenzione 119 244 1248 1279 1311 1344 1378 1412 1447 1484 1521 1559 1598 1638Costi di eliminazione del fango 0 0 597 612 627 643 659 675 692 710 727 745 764 783Servizi tecnici e beni intermedi 25 52 266 272 279 286 293 301 308 316 324 332 340 349Servizi amministrativi, finanziari ed economici 0 29 146 150 154 158 161 165 170 174 178 183 187 192Costi operativi totali 479 925 5732 5883 6038 6198 6361 6529 6702 6879 7061 7248 7439 7636Lavoro 7698 14456 7860Materiali 11688 21950 11934Affitti 1017 1909 1038Trasporti 895 1680 914Espropri 1063 767 299Studi di progetto, gestione lavori, collaudi 1796 1660 526Costi di investimento totali 24156 42422 22571 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Costi di rimpiazzo per macchinari obsoletiCosti totali 24156 42901 23495 5732 5883 6038 6198 6361 6529 6702 6879 7061 7248 7439 7636Flusso di cassa netto -24156 -42901 -19881 5631 6027 6425 6643 6868 7100 7340 7546 7758 7975 8199 8429Tasso di rendimento interno finanziario 6,45%dell'investimento (TRIF/C)Valore attuale netto finanziario 15042dell'investimento (VANF/C)

Page 71: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

71

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Oltre ai costi precedenti, si sono considerati icosti per la sostituzione dei componenti avita “breve” rispetto all’orizzonte temporaledel progetto e cioè, essenzialmente, le mac-chine e le altre apparecchiature elettromecca-niche degli impianti di trattamento e solleva-

16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

696 716 737 759 781 803 827 850 875 9008509 8756 9010 9272 9541 9817 10102 10394 10695 110052656 2723 2791 2861 2932 3005 3081 3158 3237 3317

3925 4023 4123 4226 4332 4440 4551 4665 4782 4901502 515 528 541 555 568 583 597 612 627

16289 16733 17189 17658 18140 18635 19143 19665 20201 20751215 220 226 233 239 245 252 259 266 273

3943816503 16953 17416 17891 18379 18880 19395 19923 20467 60462

1957 2015 2076 2138 2202 2268 2336 2406 2479 25531149 1184 1219 1256 1293 1332 1372 1413 1456 1499927 951 974 999 1024 1049 1076 1103 1130 115866 67 68 70 71 73 74 76 77 79

704 718 732 747 762 777 793 808 825 8411678 1720 1763 1808 1853 1899 1947 1995 2045 2096803 823 843 865 886 908 931 954 978 1003358 366 376 385 395 405 415 425 436 447197 202 207 212 217 223 228 234 240 246

7838 8046 8259 8478 8703 8934 9171 9415 9665 9921

0 0 0 0 0 0 0 0 0 01610923947 8046 8259 8478 8703 8934 9171 9415 9665 9921-7444 8907 9157 9413 9676 9946 10224 10509 10802 50541

(suddiviso in tecnico e amministrativo), l’e-nergia elettrica, le manutezioni comprese leparti di ricambio, i reagenti e altri beni perla depurazione ed il trattamento terziario,dell’eliminazione dei fanghi di trattamento,dell’acquisto di altri beni e servizi intermedi(tecnici ed amministrativi). Questi costisono stati quantificati, laddove possibile, inbase ai dati tecnici del progetto (energiaelettrica, manutenzioni, reagenti, elimina-zione fanghi), oppure per estrapolazione deidati ricavati dall’esperienza di esercizio delproponente (personale, altri beni e servizi).La valorizzazione dei costi di manutenzioneè stata effettuata sulla base dei prezzi dimercato locali, oppure, quando non dispo-nibili, di regione o paese.

Inflazione• Ai costi è stata applicata la dinamica inflattiva

(rateo annuo costante del 2,5%); inoltre:• per i salari reali si è applicato un rateo di cre-

scita dello +0,5% annuo (rateo dei salari mone-tari = 3,0% annuo),

• i prezzi energetici scontano un differenziale di–0,5% rispetto all’inflazione.

Il calcolo dei ricaviIl ricavo previsto nell’anno iniziale è di 9.818.000Euro, così calcolati:• Servizio fognario civile (nuovi allacci per il 25%

dei residenti): 3,89 Mmc/anno x 0,093 euro/mc= 362 mila euro;

• Servizio di depurazione civile (nella situazioneattuale "senza intervento" non è applicato alcuncanone depurativo): 15,57 Mmc/anno x 0,28euro/mc = 4.422 mila euro;

• Servizio fognario e depurativo industriale: 3,95Mmc/anno x 0,46 euro/mc = 1.834 mila euro;

• Approvvigionamento industriale al serbatoio:4,77 Mmc/anno x 0,57 euro/mc = 2.710 milaeuro;

• Approvvigionamento irriguo (volumi aggiuntivi):2,24 Mmc/anno x 0,15 euro/mc = 347 mila euro;

• Ricavi da altri servizi (3% di 1) + 2)): 144 milaeuro.

Le tariffe, in accordo alla normativa del paese nelquale si effettuerà l’investimento, si rivalutanosecondo l’inflazione16.Per tenere conto dei tempi di costruzione delleinfrastrutture, è stato introdotto nel calcolo uncoefficiente di correzione dei ricavi.

16 Inoltre, nel caso – come quello in esame - in cui l’investimento siaparzialmente cofinanziato dal proponente/gestore, è consentitoun incremento delle stesse maggiore del tasso inflattivo.Nell’analisi si ipotizza un incremento ulteriore del 3% annuo peri primi 6 anni, applicato alle sole tariffe dei servizi civili di fogna-tura e depurazione.

Page 72: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

72

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

mento, per i quali, in accordo ai dati tecnicidi letteratura, si è assunta una vita utile di 15anni. La valorizzazione è stata effettuataintroducendo, per semplicità, l’intero costodi progetto delle suddette apparecchiaturenel sedicesimo anno, rivalutato dell’inflazio-ne.

I ricavi derivano dagli introiti tariffari deinuovi servizi resi, valorizzati mediante lerispettive tariffe praticate nell’area dell’inve-stimento applicate ai volumi calcolatimediante i contatori installati.

Ai precedenti input finanziari, si aggiunge,nell’ultimo anno del calcolo, il valore residuodelle infrastrutture, calcolato, in via semplifi-cativa, come quota proporzionata alla vitautile residua del costo d’investimento, rivalu-tato dell’inflazione.

Dai flussi di cassa, si ottengono gli indiciseguenti: VANF = 15.042 mila euro; TIRF/C= 6,45%.

Il calcolo del valore residuodell'infrastrutturaIl valore applicato (39.438 mila euro) è stato otte-nuto con i seguenti valori delle vite utili: • reti e collettori: 40 anni,• serbatoi e vasche: 50 anni,• macchine: 15 anni; • carpenterie: 25 anni; • edifici degli impianti: 40 anni.

I coefficienti di conversione consentono dicalcolare i costi sociali dovuti agli investi-menti, all’esercizio ed al rinnovo delle appa-

Analisi economicaPer la conversione dei prezzi dell’analisifinanziaria si sono utilizzati specifici fattoridi conversione (vedi Tab. 3.8) e il fattore diconversione standard (FCS).

I coefficienti correttivi consentono di correg-gere i prezzi di mercato dalle distorsioni cheli caratterizzano e li allontano dal valore diequilibrio di lungo periodo (trasferimenti,aiuti di stato, etc).

Il fattore di conversionestandardIl FCS è definito secondo la formula che segue ebasato sui dati macroeconomici sottoriportati(valori in milioni di euro):

M + XSCF = ------------------------ = 0,96

(M+TM) + (X-TX)dove: M = valore delle importazioni = 4.000

X = valore delle esportazioni = 3.000TM = tasse sulle importazioni = 600TX = tasse sulle esportazioni = 300

Tab. 3.9 Alcune ipotesi per la quantificazione dei costi e benefici economici

1 2 3 4

QuantitàResidenti

Incremento demografico 235470 235941 236413 236886Flusso migratorio

Valore annuale 2900 2900 2900 2900Valore incrementale 2900 5800 8700 11600Residenti serviti dal depuratore di acqua 238370 241741 245113 248486Residenti serviti dalla fognatura 59593 60435 61278 62121

Volume annuale (milioni di metri cubi) Nuova fognatura civile 3,948 4,004 4,060 4,115Trattamento depurativo per usi civili 15,791 16,015 16,238 16,462Depuratore e fognatura per uso industriale 3,946 3,946 3,946 3,946Volume di riutilizzo per usi industriali e irrigui 8,909 8,909 8,909 8,909Volume lordo di scarico 10,828 11,052 11,275 11,499Volume netto di scarico 8,663 8,841 9,020 9,199

Offerta industriale all'ingrosso Offerta per il bacino per l'area industriale 4,770 4,770 4,770 4,770

IrrigazioneOfferta per il bacino per l'area irrigua 4,139 4,139 4,139 4,139Volume offerto in precedenza 3,800 3,800 3,800 3,800Volume sostituito 1,900 1,900 1,900 1,900Volume addizionale 0,339 0,339 0,339 0,339

Prezzi di conto (Euro)

Servizio di fognatura civile (Euro per capita serviti) 104,80 107,60 110,48 113,44Depurazione civile ed industriale 0,81 0,83 0,85 0,87Offerta di acqua per il bacino per scopiindustriali (Euro/m3) 0,97 0,99 1,02 1,04Prezzi di conto per l'acqua irrigua sostituita 0,17 0,17 0,17 0,18(Euro/m3)Prezzi di conto per acqua irrigua addizionale 0,81 0,83 0,85 0,87(Euro/m3)Nuovo servizio di fognatura civile 2257 7047Servizio di depurazione civile e industriale 2563 8037

Page 73: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

recchiature a vita “breve” (si veda l’analisifinanziaria).

A questi si aggiungono le esternalità negative:i costi dovuti all’apertura dei cantieri, che

73

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

Tab. 3.8 Fattori di conversione per l'analisi economica

Tipologia di costo fc Note

Manodopera e personale 1,00 Per semplicità e conservativismoMateriali 0,83 55% macchine e manufatti, 45% materiali per l’ediliziaNoli 0,88 40% personale, 30% energia, 20% manutenzione, 10% profitti (fc = 0)Trasporti 0,88 40% personale, 30% energia, 20% manutenzione, 10% profitti (fc = 0)Espropri 1,25 100% terreniStudi progetti, direzione lavori, collaudi e altre spese generali 1,00 Assimilato al personaleTerreni 1,25 Coefficiente standard x prezzo locale (30% in più dei prezzi praticati per gli espropri) Macchinari, manufatti, carpenteria, etc 0,82 50% produzione locale (FCS), 40% importazioni (fc = 0,85), 10% profitti (fc = 0)Materiali per l’edilizia 0,85 75% materiali locali (FCS), 15% importazioni (fc = 0,85), 10% profitti (fc = 0)Energia elettrica, carburanti, altri prezzi energetici 0,96 FCSManutenzione 0,97 80% personale, 20% materialiReagenti ed altri materiali specialistici 0,80 30% produzione locale (FCS), 60% importazioni (fc = 0,85), 10% profitti (fc = 0)Beni intermedi e servizi tecnici 0,95 70% personale, 30% manufattiServizi amministrativi, finanziari ed economici 1,00 100% personaleValore risultante per i costi dell’investimento 0,91 Ponderato con le tipologie dei costi del progetto

hanno impatto soprattutto sull’area cittadi-na, sui trasporti e su altre funzioni territoria-li ed i costi del consumo del suolo.

Anni

5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

237359 237834 238310 238786 239264 239743 240222 240702 241184 241666 242150 242634 243119 243605 244093 244581 245070 245560 246051 246543 247036

2900 1933 1933 1933 1933 1933 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 580 58014500 16433 18367 20300 22233 24167 24747 25327 25907 26487 27067 27647 28227 28807 29387 29967 30547 31127 31707 32287 32867

251859 254267 256676 259086 261497 263909 264969 266029 267091 268153 269216 270281 271346 272412 273479 274547 275617 276687 277758 278830 27990362965 63567 64169 64772 65374 65977 66242 66507 66773 67038 67304 67570 67836 68103 68370 68637 68904 69172 69439 69707 69976

4,171 4,211 4,251 4,291 4,331 4,371 4,388 4,406 4,424 4,441 4,459 4,476 4,494 4,512 4,529 4,547 4,565 4,582 4,600 4,618 4,63616,685 16,845 17,004 17,164 17,324 17,483 17,554 17,624 17,694 17,764 17,835 17,905 17,976 18,047 18,117 18,188 18,259 18,330 18,401 18,472 18,5433,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,946 3,9468,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909 8,909

11,722 11,882 12,041 12,201 12,361 12,520 12,591 12,661 12,731 12,801 12,872 12,942 13,013 13,084 13,154 13,225 13,296 13,367 13,438 13,509 13,5809,378 9,505 9,633 9,761 9,888 10,016 10,072 10,129 10,185 10,241 10,298 10,354 10,410 10,467 10,523 10,580 10,637 10,693 10,750 10,807 10,864

4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770 4,770

4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,139 4,1393,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,800 3,8001,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,900 1,9000,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339 0,339

116,47 119,59 122,79 126,08 129,45 132,92 136,48 140,14 143,89 147,75 151,71 155,78 159,96 164,25 168,66 173,18 177,83 182,61 187,51 192,55 197,720,90 0,92 0,94 0,96 0,99 1,01 1,04 1,06 1,09 1,12 1,15 1,18 1,20 1,23 1,27 1,30 1,33 1,36 1,40 1,43 1,47

1,07 1,10 1,12 1,15 1,18 1,21 1,24 1,27 1,30 1,33 1,37 1,40 1,44 1,47 1,51 1,55 1,59 1,63 1,67 1,71 1,750,18 0,19 0,19 0,20 0,20 0,21 0,21 0,22 0,22 0,23 0,23 0,24 0,25 0,25 0,26 0,26 0,27 0,28 0,28 0,29 0,30

0,90 0,92 0,94 0,96 0,99 1,01 1,04 1,06 1,09 1,12 1,15 1,18 1,20 1,23 1,27 1,30 1,33 1,36 1,40 1,43 1,47

7334 7602 7879 8166 8463 8770 9041 9320 9608 9905 10211 10526 10851 11186 11531 11887 12254 12631 13021 13422 138368398 8725 9063 9413 9775 10149 10461 10782 11113 11454 11805 12166 12538 12921 13316 13722 14141 14572 15015 15472 15942

Page 74: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

74

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

I costi dovuti al consumo degli inerti sonoassorbiti nei costi d’investimento rivalutati.

L’impatto complessivo dell’apertura dei can-tieri deve essere necessariamente stimatoapprossimativamente sulla base del valoredel costo sociale dovuto al prolungamentodei tempi di apertura dei cantieri. Questaproxy risulta di circa 6.500 mila euro perogni anno di ritardo della conclusione deilavori. Questo valore, rivalutato con l’infla-zione, è stato applicato come costo nei primitre periodi dell’analisi.

Il costo sociale dovuto all’uso del suolo (cir-ca 37 ha) per costruire le nuove infrastruttu-re non è completamente rappresentato dalcosto degli espropri (cui è stato applicato ilproprio fattore di conversione), in quantoesso non è rappresentativo del valore attri-buibile al miglior uso dello stesso suolo nellasituazione locale. Per questo motivo, questocosto è stato valutato considerando il valoreaggiunto della produzione agricola aggiunti-va ottenibile da un terreno ben irrigati (sti-mato in 4.462 euro/ha) – utilizzato anche perla valutazione del beneficio dovuto alla forni-

Tab. 3.10 Tabella per l'analisi economica – Migliaia di Euro

Anni

cf(3) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Nuovo sistema di fognatura civile 2257 7047 7334 7602 7879 8166 8463 8770 9041 9320 9608 9905 10211Servizio di depurazione civile 2563 8037 8398 8725 9063 9413 9775 10149 10461 10782 11113 11454 11805e industrialeOfferta di acqua per il bacino industriale 1618 4974 5098 5226 5356 5490 5628 5768 5913 6060 6212 6367 6526Acqua risparmiata 110 338 347 355 364 373 383 392 402 412 422 433 444Acqua addizionale 636 1956 2005 2055 2107 2159 2213 2269 2325 2384 2443 2504 2567

Ricavi dai servizi 7183 22352 23182 23963 24770 25602 26461 27348 28141 28958 29798 30663 31552Ricavi da altri servizi 48 149 153 158 162 166 171 175 180 185 190 195 200Valore residuo dell'infrastruttura 0,91Ricavi totali 7232 22502 23335 24121 24932 25769 26632 27523 28321 29143 29988 30858 31753

Apertura cantieri 6508 6671 6838Consumo della terraPerdita di prodotto agricolo 164 168 172 176 181 185 190 195 200 205 210 215 220 226 232Costo delle espropriazioni già considerate -1325 -957 -373Costo netto totale del consumo della terra -1161 -789 -201 176 181 185 190 195 200 205 210 215 220 226 232

Costi esterni 4187 5094 6436 353 362 371 380 390 399 409 419 430 441 452 463Personale tecnico 1,00 259 444 1372 1414 1456 1500 1545 1591 1639 1688 1738 1791 1844 1900Personale amministrativo 1,00 76 157 806 830 855 881 907 934 962 991 1021 1052 1083 1116Reagenti e altri materiali speciali 0,80 550 564 578 592 607 622 638 654 670 687 704 722Energia per sollevamento 0,96 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 61 62Energia per gli impianti 0,96 532 543 554 565 576 587 599 611 623 636 649 662Manutenzione 0,97 115 235 1206 1236 1267 1299 1331 1365 1399 1434 1469 1506 1544 1582Servizi tecnici e beni intermedi 0,95 24 49 251 258 264 271 278 284 292 299 306 314 322 330Servizi amministrativi, finanziari 0,55 29 146 150 154 158 161 165 170 174 178 183 187 192ed economici

Costi operativi totali 473 914 4914 5045 5179 5317 5459 5605 5754 5908 6066 6228 6394 6565Lavoro 1,00 7698 14456 7860Materiali 0,83 9721 18256 9925Affitti 0,88 896 1682 914Trasporti 0,88 788 1480 805Espropri 1,25 1325 957 373Studi di progetto, gestione lavori, collaudi 1,00 1796 1660 526

Costi di investimento totali 22223 38490 20404Costi di rimpiazzo per macchinari obsoleti 0,91

Costi totali 26410 44057 27753 5267 5407 5550 5697 5849 6004 6163 6327 6495 6668 6846 7028Flusso di cassa netto -26410 -44057 -20521 17235 17929 18571 19234 19920 20628 21359 21994 22648 23320 24012 24725Tasso di rendimento interno finanziario 18,23%dell'investimento (TRIF/C)Valore attuale netto finanziario 185034dell'investimento (VANF/C)

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75

3.2 Approvvigionamento e depurazione delle acque

zo di conto così ottenuto si riferisce al servi-zio all’utente finale, per ottenere il prezzo diinteresse per l’analisi si è tenuto conto diopportuni coefficienti di ripartizione, ricava-ti dalla letteratura e dall’esperienza17.

Il beneficio dovuto al nuovo servizio difognatura è stato incluso nel valore socialedelle malattie evitate, senza considerare, con-servativamente, anche le morti evitate.

I benefici dovuti al nuovo servizio fognariosono stati assimilati al valore sociale dellemalattie evitate, non considerando, conser-vativamente, anche le morti evitate. Perciò siè valutata l’incidenza media annua dellepotenziali infezioni ed altre malattie gravi suibambini, adulti in età lavorativa ed anziani,calcolando i costi dei giorni di ospedalizza-zione, delle cure e della mancata produzione(solo per gli adulti); si è ottenuto così unvalore di 104,80 euro/anno per residente ser-vito. La dinamica di questo prezzo è stata cal-colata come una media ponderata fra il coef-ficiente inflattivo e quello dei salari.

La depurazione civile ed industriale da luogoa benefici in diversi settori, in primo luogoquello della salvaguardia ambientale delleacque e del suolo, ma anche quello della pro-tezione della salute umana e dell’integritàdelle specie viventi. Una possibile approssi-mazione conservativa per valutare questeesternalità positive può ottenersi valorizzan-do i volumi di acqua depurata scaricata esuscettibili di essere riusati per diversi scopianche in altri siti. In questo caso i volumi diacqua depurata non utilizzati in situ e quindiscaricati, ridotti mediante un coefficiente didispersione (0,80), sono pari a circa 8,5Mmc/anno e sono stati valorizzati, ipotiz-zando un potenziale riuso irriguo, al prezzodi conto di 0,81 euro/mc, già utilizzato pervalorizzare i benefici delle forniture aggiunti-ve di risorsa per usi irrigui.

I coefficienti di conversione sono stati appli-cati anche ai benefici derivanti dai ricavi

16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

10526 10851 11186 11531 11887 12254 12631 13021 13422 1383612166 12538 12921 13316 13722 14141 14572 15015 15472 15942

6690 6857 7028 7204 7384 7569 7758 7952 8151 8354455 466 478 490 502 515 527 541 554 568

2631 2697 2764 2833 2904 2977 3051 3127 3206 328632467 33409 34378 35374 36399 37454 38539 39656 40804 41986

206 211 217 223 229 235 242 248 255 26235885

32673 33620 34595 35597 36628 37689 38781 39904 41059 78132

237 243 249 256 262 268 275 282 289 296

237 243 249 256 262 268 275 282 289 296475 486 499 511 524 537 550 564 578 593

1957 2015 2076 2138 2202 2268 2336 2406 2479 25531149 1184 1219 1256 1293 1332 1372 1413 1456 1499740 758 777 797 817 837 858 879 901 92463 64 66 67 68 70 71 72 74 75

675 688 702 716 730 745 760 775 791 8071622 1663 1704 1747 1790 1835 1881 1928 1976 2026338 347 355 364 373 383 392 402 412 422197 202 207 212 217 223 228 234 240 246

6740 6921 7106 7296 7492 7693 7899 8111 8328 8552

1465821873 7407 7605 7807 8016 8230 8449 8675 8907 914510800 26213 26990 27790 28613 29460 30332 31229 32152 68988

tura aggiuntiva di acqua per usi irrigui.Ovviamente al valore ottenuto deve esseresottratto il costo degli espropri rivalutato.

Per la valutazione dei benefici si è utilizzato –per tutti i casi in cui è risultato applicabile –il metodo della disponibilità a pagare, stabi-lendo prezzi ombra per i servizi che possonoavere un mercato alternativo. Poiché il prez-

17 Prezzo di conto per la fornitura di acqua industriale: 1,29 euro/mcx 0,60 (coefficiente di ripartizione per la sola adduzione) = 0,97euro/mc. Prezzo di conto per la fornitura di acqua irrigua: 0,21euro/mc x 0,80 (coefficiente di ripartizione per la sola adduzione)= 0,17 euro/mc.

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76

3.3. Trasporti

Tab. 3.11. Tabella per l'analisi di sensibilità

Variazione del parametro Variazione del Variazione delVANF % VANE %

Dinamica dei prezziTasso di inflazione al 3% e al 2% +44% / -41% +9,6% / -9,0%Dinamica dei salari reali al +1/ e allo 0% -14% / +13% circa costanteDinamica dei prezzi dell’energia pari all’inflazione -3% circa costante

Dinamica delle tariffeRiduzione a 3 anni del periodo di incremento tariffario per investimenti -50% indifferente

Dinamica demograficaRateo di incremento annuo popolazione nullo (0%) -16% -4%Costi beni e serviziCosto dei reagenti incrementato del +10% -7% -0,4%Costo di eliminazione fanghi incrementato del +10% -6% circa 0%Costo energia elettrica incrementato del +10% -5% circa 0%

Ricavi e beneficiTariffe dei servizi variate di +10% e –10% +116 / -116% circa 0%Miglioramento della produzione agricola incrementato del 10% indifferente +8%

validi anche per altri modi, navale ed aereo lecui specificità non sono affrontate

3.3.1 Definizione degli obiettiviGli obiettivi socio economici dei progetti ditrasporto, in generale, sono legati al miglio-ramento delle condizioni di circolazione del-le merci e delle persone all’interno di unadeterminata area o di scambio tra l’area e ilresto del mondo (accessibilità), al migliora-mento della qualità ambientale e al miglio-ramento del benessere della popolazioneservita.

Più nello specifico i problemi di trasportoche vengono affrontati dai progetti, e chequindi ne costituiscono l’obiettivo, possonoessere dei seguenti tipi:

• riduzione dei fenomeni di congestione suparticolari infrastrutture attraverso l’eli-minazione di vincoli di capacità, sia su sin-goli tratti di reti che sui nodi, o la costru-zione di nuovi itinerari alternativi;

• miglioramento delle prestazioni di unnodo o di un tratto di rete, in particolareaumenti di velocità di percorrenza, ridu-zione dei costi di esercizio, riduzione del-l’incidentalità attraverso la messa in sicu-rezza di tratti di reti

• spostamento della domanda di trasportoverso particolari modi di trasporto (molti

degli altri servizi e al valore residuo delleinfrastrutture.

Dai flussi di cassa, rappresentati in tabella3.10, si ottengono gli indici seguenti: VANE =185.034 euro; TIRE = 18,00%.

Analisi di sensibilitàL’analisi di sensibilità, effettuata sui parame-tri ritenuti più critici dal proponente, ha datoluogo ai risultati riportati nella Tab. 3.11 intermini di variazione dei VAN finanziario edeconomico rispetto ai valori del caso base.

L’analisi di rischio è stata condotta sullevariabili più critiche: il tasso di inflazione, letariffe, la popolazione (questa analisi non èqui presentata).

3.3. TrasportiQuesta sezione illustra gli investimenti per larealizzazione di nuove infrastrutture di tra-sporto, siano essi nuove linee o nuovi nodi oil completamento di reti esistenti, così comequelli per l’ammodernamento di linee o nodiesistenti.

La metodologia proposta riguarda prevalen-temente le modalità di trasporto stradale eferroviaria, tuttavia i principi generali sono

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77

3.3. Trasporti

le, regionali o locali e/o promossi da enti divaria natura In entrambi i casiLl’inserimento funzionale della infrastruttu-ra progettata nel (esistente o pianificato)sistema di trasporti (cittadino, regionale,interregionale o nazionale) dovrebbe essereben evidenziato per tenere in debito conto glieffetti di rete (network effects).

Un secondo aspetto importante riguarda lacoerenza con le politiche di trasporto nazio-nali, e comunitarie: la fiscalità (sui carburan-ti, ecc.) gli aspetti di efficienza allocativa deipedaggi delle infrastrutture, i vincoliambientali, le altre politiche di trasferimen-to/incentivo al settore, gli standard tecnologi-ci più significativi.

Un altro elemento da considerare è il gradodi coerenza con altri progetti e/o piani di svi-luppo previsti per l’area oggetto dell’investi-mento, sia interne al settore dei trasporti che

investimenti in anni recenti, dove il pro-blema delle esternalità ambientali è emer-so come fattore critico, hanno come obiet-tivo la diversione modale della domandadai modi più inquinanti ai modi ambien-talmente meno impattanti);

• completamento di reti non interconnesseo malamente interconnesse, le reti di tra-sporto, infatti, si pensi soprattutto alle fer-rovie, sono state costruite su basi naziona-li e/o regionali che posso non risponderepiù all’e esigenze della domanda di tra-sporto;

• miglioramento dell’accessibilità di aree oregioni periferiche.

Il primo passo riguarda quindi l’esplicitazio-ne degli obiettivi del progetto sia interni alsettore dei trasporti (ad esempio in terminidi riequilibrio modale), sia di carattere piùgenerale (tutela dell’ambiente, sviluppo ecc.).

Una volta esplicitati gli obiettivi del progetto,il passo successivo sarà quello di verificare sel’identificazione del progetto risulta coerentecon gli obiettivi.

3.3.2. Identificazione del progetto

Tipologia degli investimentiUn buon punto di partenza per identificaresinteticamente, ma in modo chiaro e in equi-voco, l’infrastruttura è quello di precisare lesue funzioni, coerenti con gli obiettivi del-l’investimento. Dovrebbe seguire la descri-zione della tipologia dell’intervento e cioè sesi tratta di una strada completa di nuovaconcezione, oppure di un tratto di un’infra-struttura più ampia, oppure ancora di unampliamento o modifica di una strada o fer-rovia esistente (ad esempio la costruzione diuna terza corsia in un’autostrada a due cor-sie, il raddoppio di un binario oppure unintervento di elettrificazione e automazionedi una ferrovia esistente).

Quadro di riferimento territorialeI progetti possono essere identificati come“traduzione” dei piani dei trasporti naziona-

Tipologia degli investimenti• costruzione di infrastrutture (stradali, ferroviarie, porti, aeroporti)

interamente nuove, volte al soddisfacimento di bisogni incremen-tali,

• opere di completamento di reti di trasporto parzialmente realizzate(Missing links),

• opere di ampliamento della capacità di reti esistenti,• ammodernamenti di infrastrutture esistenti,• opere per aumentare la sicurezza di reti esistenti,• interventi volti migliorare l'equilibrio nell'uso delle reti (ad esempio

migliore utilizzo di reti sottoutilizzate),• interventi volti a migliorare l'integrazione modale (nodi di inter-

scambio, accessibilità ai porti e aeroporti)• interventi volti a migliorare l'interoperabilità delle reti • interventi di miglioramento dell'efficienza gestionale.Caratteristiche funzionali degli investimenti• incremento della capacità delle reti esistenti,• opere destinate alla riduzione della congestione,• opere destinate alla riduzione dei costi esterni,• opere destinate ad aumentare l'accessibilità di aree "periferiche",• opere destinate alla riduzione dei costi di produzione dei servizi.Tipi di servizi• infrastrutture al servizio di aree a forte concentrazione di domanda,• infrastrutture al servizio di della mobilità di lunga percorrenza,• infrastrutture al servizio della mobilità delle merci,• infrastrutture al servizio della mobilità dei passeggeri.

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78

78

3.3. Trasporti

anche relative ad altri settori le cui scelte pos-sono avere impatti sulla domanda di traspor-to (piani di sviluppo territoriale).

Quadro normativoNel corso dell’ultimo decennio la regolamen-tazione del settore dei trasporti ha registratouna significativa evoluzione dettata dallanecessità di promuovere il superamento del-le inefficienze legate ad assetti monopolistici,introducendo strumenti di competizione peri servizi di trasporto e di regolamentazioneper i “monopoli naturali”, cioè per le infra-strutture.

In ambito comunitario, a partire daglianni’90, l’Unione Europea ha via via svilup-pato azioni specifiche e raccomandazioni agliStati nazionali in questo senso, sul fronte del-le azioni gli interventi comunitari hannoriguardato in particolare gli aspetti di regola-mentazione e lo sviluppo delle reti infrastrut-turali, sui problemi delle tariffe delle infra-strutture e l’internalizzazione dei costi.

3.3.3 Analisi di fattibilità e delle opzioni

Analisi della domandaLa ricostruzione della domanda attuale e leprevisioni di evoluzione futura costituisconoquindi un passo particolarmente critico chespesso impegna una parte sostanziale dellerisorse allocate per l’analisi di fattibilità.

Per quanto riguarda la soluzione di riferi-mento (o senza progetto) si raccomanda diesplicitare:

• l’area di influenza del progetto, questoaspetto è importante per individuare sia ladomanda di riferimento e gli impatti del-l’intervento considerato, sia gli eventualialtri modi di trasporto da prendere in con-siderazione (ad esempio nel caso di corri-doi dove spesso sono presenti più modi:stradale, ferroviario, aereo);

• le modalità con cui è stata ricostruita ladomanda attuale e stimata la domandafutura (uso di modelli monomodali o plu-rimodali, estrapolazioni dai trend passati,tariffe e costi per gli utenti, politiche diprezzo e di regolazione, livelli di congestio-ne e saturazione delle reti, nuovi investi-menti previsti nell’arco temporale di anali-si);

• le assunzioni relative ai modi concorrenti eai percorsi alternativi (tariffe e costi per gliutenti, politiche di prezzo e di regolazione,livelli di congestione e saturazione dellereti, nuovi investimenti previsti nell’arcotemporale di analisi);

• eventuali scostamenti dagli andamentipassati e confronto con previsioni a scalamaggiore (regionale, nazionale, europea).

In presenza di elevati gradi di incertezza sul-l’andamento della domanda futura, può esse-re consigliabile sviluppare due, o più scenariuno più ottimistico, ed uno più pessimistico,legando le due ipotesi a diversi andamenti delPIL o di altre variabili macroeconomiche.

Per quanto riguarda la o le soluzioni con pro-getto occorre innanzi tutto tenere presenteche il sistema dei trasporti è un sistema mul-

BOX 3.2. Quadro legislativo

Libro biancoFuturo sviluppo della politica comune sui tra-sporti- White Paper/COM (92) 494Pagamento per l’uso delle infrastrutture: unapproccio a fasi per una politica comune di tas-sazione delle infrastrutture di trasporto nell’UE-White Paper/COM/98/0466 finale

La politica europea per i trasporti per il 2010:tempo di decidere- White Paper/COM/2001Trans European Networks-Transport (TEN-T)Decisione n° 1692/96/EC del Parlamento Europeoe del Consiglio del 23 Luglio 1996 sulle lineeguida comunitarie per lo sviluppo della rete ditrasporto transeuropea

Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglioin emendamento alla Decisione n° 1692/96/ECsulle linee guida comunitarie per lo sviluppo dellarete di trasporto trans-europea (COM/2001).

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79

3.3. Trasporti

timodale. La stessa domanda di trasportopuò, almeno in parte essere soddisfatta damodi diversi. I modi di trasporto possonocompetere per la stessa domanda.

Per le infrastrutture puntuali ma anche perinterventi che riguardano reti particolarmen-te fitte, soprattutto per i traffici di lungadistanza, possono esservi fenomeni di con-correnza anche all’interno dello stesso mododi trasporto (ad esempio tra porti o tra aero-porti, tra percorsi stradali o valichi ferroviari).

Le stime dalla domanda potenziale dovreb-bero quindi esplicitare:

• la composizione dei traffici attratti dallanuova infrastruttura, o dall’infrastrutturapotenziata, in termini di traffici esistenti,traffici sottratti ad altri modi e di eventua-li traffici generati;

• l’elasticità implicita ai tempi ed ai costi deitraffici sottratti ad altri modi, opportuna-mente disaggregati, e confrontati con datidi letteratura e/o derivati da altri progetti(caratteristiche, struttura ed elasticità delladomanda sono particolarmente impor-tanti nei progetti relativi a infrastrutturetariffate, in quanto volumi di domandaattesi sono determinati dal livello delletariffe adottato);

• la sensitività dei flussi di traffico previstoad alcune delle variabili critiche: elasticitàai tempi e ai costi, livelli di congestione deimodi concorrenti, strategie dei modi con-correnti in termini ad esempio di politichetariffarie. Quest’ultimo punto è particolar-mente rilevante quando si è in presenza diinvestimenti che richiedono lunghi tempidi realizzazione, nell’intervallo di temponecessario al completamento dell’inter-vento traffici potenzialmente acquisibilipossono rivolgersi ad altri modi e successi-vamente essere poco propensi a cambiaremodo di trasporto.

Un aspetto che può assumere un peso rile-vante in fase di valutazione finanziaria edeconomica riguarda il traffico generato, vale

a dire quel traffico che si manifesta solo inpresenza della nuova infrastruttura (o del-l’aumentata capacità/velocità dell’infrastrut-tura esistente), che è ben diverso dal trafficodeviato da altri modi o percorsi.

In prima approssimazione il traffico genera-to può essere stimato sulla base dell’elasticitàdella domanda ai costi generalizzati di tra-sporto (costi, tempi). Poiché tuttavia il traffi-co è una funzione della distribuzione nellospazio delle attività economiche e delle resi-denze, per una sua stima corretta la stima diquesta componente di traffico si raccomandacomporta un’analisi delle modifiche indottesul territorio delle variazioni accessibilità resepossibili dal progetto. Questo presupponel’utilizzo di modelli integrati di trasporto esviluppo regionale, che vedono all’oggiun’applicazione molto limitata, ma grandiprospettive di sviluppo. In assenza di talistrumenti si deve essere molto cauti nella sti-ma del traffico generato, e comunque sotto-porre ad analisi di sensibilità (vedi oltre) o dirischio questa componente di traffico.

Caratteristiche tecnichePer ciascuna alternativa progettuale conside-rata andrà effettuata un’analisi del rapportodomanda capacità della nuova infrastruttura.

Questa si baserà, per ciascuna alternativaconsiderata, su:

• i livelli di servizio dell’infrastruttura in ter-mini di rapporto traffico/capacità (flussi ditraffico sulle strade, passeggeri sui sistemidi trasporto pubblico/collettivo, ecc.)distinguendo tra traffico interno e discambio o attraversamento, e per prove-nienza (traffico deviato da altri modi ditrasporto ed eventuale traffico generato);

• i tempi di trasporto e i costi monetari pergli utenti (anche questi disaggregati pertipologia di traffico e provenienza);

• gli indicatori trasportistici: passeggeri-kme veicoli-km del trasporto passeggeri, ton-nellate-km e veicoli-km del trasportomerci;

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3.3. Trasporti

• i livelli di sicurezza della circolazione nellanuova infrastruttura o nella nuova confi-gurazione dell’infrastruttura esistente.

In presenza di più alternative, e di fenomenidi congestione, è importante identificare seesiste un problema di domanda insoddisfat-ta, e se nel caso quali sono i traffici “rifiutati”.

Questo è un elemento importante per valu-tare le conseguenze economiche di soluzioniinfrastrutturalmente meno ricche.

Al termine dell’analisi di fattibilità dovrebbe-ro essere definite le alternative rilevanti dasottoporre alle valutazioni ambientali, finan-ziare ed economiche. L’insieme dei risultaticostituirà gli input per le successive fasi dianalisi ambientale, economica e

Analisi delle opzioni

La costruzione della soluzione di riferimentoe l’individuazione delle alternative cheappaiono promettenti sono due aspetti cheinfluenzeranno tutti I risultati delle successi-ve valutazioni.

Per quanto riguarda la soluzione di riferi-mento, generalmente essa corrisponde alladecisione di non intervenire. Tuttavia nel set-tore dei trasporti in alcuni casi ci si trova difronte ad una difficoltà. Se la soluzione diriferimento si presenta “catastrofica”, cioè sela decisione di non investire darebbe luogoalla paralisi del traffico e dunque a elevatissi-mi costi sociali, qualsiasi progetto, per quan-to costoso, presenterà benefici altrettanto ele-vati.

Nel caso in cui si sia in presenza di elevatifenomeni di congestione, sia attuali sia attesi,per non distorcere i risultati dell’analisi,occorre configurare una soluzione di riferi-mento che incorpori gli interventi di minimocosto (gestionali, applicazione di tecnologia,ecc.). Questo verosimilmente saranno messiin atto per consentire un adeguamento alladomanda di trasporto in assenza del proget-

to riducendo così i costi futuri della soluzio-ne di riferimento a livelli accettabili.

Altrettanto critica è un’adeguata considera-zione delle soluzioni progettuali alternative.Una volta definita la soluzione di riferimen-to, ed analizzate le criticità in termini di rap-porto domanda capacità (vedi oltre) si pro-cederà, tenuto conto delle specifiche circo-stanze fisiche e delle tecnologie disponibili,ad individuare le alternative tecniche cheappaiono promettenti.

Il rischio principale di distorcere la valutazio-ne è, infatti, quello di non prendere in consi-derazione le alternative rilevanti, in particola-re soluzioni a basso costo di realizzazione(soluzioni di tipo gestionale e tariffario, inter-venti infrastrutturali considerati dai progetti-sti, e dai promotori, non “risolutivi”, ecc.).

I costi di investimento e i costi operativi

Sempre in sede di analisi di fattibilitàdovranno essere stimati, per ciascuna alter-nativa e per la soluzione di riferimento, i costidi investimento, comprensivi delle spese perrinnovi e per manutenzioni straordinarie(periodicamente concentrate nel tempo), pertutto il periodo di analisi. Tali costi dovrannoessere ripartiti nel tempo, per tutta la duratadel periodo di analisi. Si dovrà inoltre defini-re la vita tecnica dell’opera e l’eventuale valo-re residuo.

Occorre verificare che nel progetto sianoconsiderate tutte le opere necessarie alla suafunzionalità (per esempio raccordi, impiantitecnologici, ecc.), che siano considerati tutti icosti rilevanti di ciascuna alternativa, che lestime dei costi e dei tempi di realizzazionesiano realistiche o meglio prudenziali, in par-ticolare nei progetti che presentano partico-lari valenze per le collettività locali.

Contemporaneamente dovranno esseredescritti e quantificati i costi di esercizio e icosti di manutenzione ordinaria delle operepreviste.

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81

3.3. Trasporti

Per i modi di trasporto collettivo occorrepredisporre anche un modello di esercizio ecalcolarne i costi. Ad esempio nel caso dellaferrovia andranno costruite ipotesi di eserci-zio, in termini di numero di treni offerti pertipologia di treno (merci, passeggeri distin-guendo tra traffici locali e traffici di lungapercorrenza) associando a ciascun servizio irelativi costi. Lo stesso per quanto riguardainfrastrutture di nodo, come porti ed aero-porti.

Le tariffe Proprio perché la domanda di trasporto puòrivolgersi ad altri modi o ad altri percorsi, letariffe influenzano i volumi di domanda atte-si. E’ quindi fondamentale che le diverse ipo-tesi tariffarie ritornino sulle stime delladomanda, associando a ciascuna i correttivolumi di traffico.

I criteri di tariffazione delle infrastrutture ditrasporto sono complessi e possono ingene-rare confusioni in fase di valutazione finan-ziaria ed economica. In particolare tariffe chemassimizzano i ricavi per i gestori/costrutto-ri delle infrastrutture, e quindi massimizzanola capacità di autofinanziamento, possonoessere molto diverse dalle tariffe di efficienza.Questo perchè queste ultime, che massimiz-zano il surplus per la collettività, tengonoconto anche dei rilevanti costi “esterni” pro-pri del settore (la congestione ed i costiambientali e di sicurezza, e dei costi di inve-stimento).

La tariffazione efficiente è la tariffazione aicosti sociali marginali, che coincide con “l’in-ternalizazzione dei costi esterni” (PollutersPay Principle) compresi quelli di congestionee quelli ambientali. Per quanto concerne lacongestione, questa tariffazione dovrebbecomportare in generale pedaggi bassi dove oquando non vi è congestione, in modo damassimizzare l’utilizzo dell’infrastruttura, epedaggi elevati dove o quando questo feno-meno si determina. Se l’infrastruttura non ècongestionata, si verifica quindi un conflittotra necessità di autofinanziamento ed uso

ottimale dell’opera. In questo caso un pedag-gio che si ponga l’obiettivo di recuperare unaquota dei costi di investimento ne determinail sottoutilizzo e quindi un uso inefficiente.

Per il settore ferroviario, le tariffe (“pedaggidi accesso alla rete”) costituiscono il fattorepiù innovativo, e quindi da analizzare conmaggiore attenzione.

Esistono due strategie opposte in proposito:quella anglo tedesca (pedaggi ai costi medi)che configura valori molto elevati, e quellafrancese (pedaggi ai costi marginali) che con-figura valori assai bassi. Rimangono non deltutto risolti né i pedaggi di congestione(quando la domanda supera l’offerta dispo-nibile), né i criteri di allocazione delle tracce.Infatti, particolari servizi, ad esempio quellilocali, possono godere di previlegi parziali ototali, e l’allocazione delle tracce (cioè dellacapacità) può presentare vincoli a tutela del-l’operatore storicamente presente (grandfathers right). L’insieme dei pedaggi e deivincoli normativi configurano un quadroabbastanza complesso per valutare corretta-mente i flussi di ricavi futuri, soprattutto selontani nel tempo. I pedaggi infine possonoretroagire in modo significativo sui trafficiprevisti, modificando per questa via anche laredditività economica del progetto.

Problemi analoghi si presentano anche perporti ed aeroporti.

Per le infrastrutture tariffate è quindi impor-tante esplicitare i criteri di tariffazione adot-tati (tenuto conto che in funzione dei livellidi traffico variano anche i costi esterni).

3.3.4 L’analisi finanziariaL’analisi finanziaria dovrà essere condottacon metodi standard, si veda il secondo capi-tolo della Guida.

L’analisi sarà condotta dal punto di vista delproprietario dell’infrastruttura (generalmen-te del/dei gestori ma non necessariamenteoperatori dell’infrastruttura). Qualora neces-

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3.3. Trasporti

sario l’analisi potrà essere condotta separate-mente per il soggetto investitore e per il sog-getto gestore per poi essere consolidata.

I costi finanziari di investimento, comprensi-vi delle spese per rinnovi e per manutenzionistraordinarie così come i costi di esercizio(compresi i costi di manutenzione ordinariadelle opere previste, e quelli relativi all’even-tuale esazione tariffaria) sono quelli stimatiin sede di analisi tecnica, disaggregati pertipo di opere o lavori nei quali l’intervento èscomponibile e ripartiti nel tempo e percomponenti elementari di costo (manodo-pera, materiali, trasporti e noli) in modo taleda consentire la successiva applicazione deifattori di conversione da costi finanziari acosti economici.

Gli input finanziari saranno costituiti dairicavi dei pedaggi e/o delle tariffe di venditadi determinati servizi. La stima dei ricavidovrà essere coerente con le ipotesi assunte dievoluzione e di elasticità della domanda (vediparagrafo precedente sui criteri di tariffazio-ne). Nel caso di infrastrutture non tariffate,l’analisi finanziaria riporterà il costo nettoattualizzato a carico della finanza pubblica.

Per quanto concerne il ricorso al finanzia-mento privato, occorre prestare attenzionealle possibili inefficienze legate all’adozionedi criteri di tariffazione diversi da quella aicosti sociali marginali.

3.3.5 L’analisi economica Per il settore in questione la valutazione eco-nomica presenta alcune difficoltà in quanto ilsettore dei trasporti vede spesso la presenzadi “prezzi amministrati” (ad esempio sussidiai modi collettivi) ed è caratterizzato da con-sistenti costi “esterni” (per esempio quelliambientali). Queste sono grandezze diverseda quelle utilizzate nell’analisi finanziaria.

Per quanto concerne i costi economici diinvestimento e di esercizio e i costi operatividei veicoli, se si ritiene che i prezzi di merca-to riflettano la scarsità relativa delle risorse, i

costi finanziari andranno semplicementedepurati dei trasferimenti in essi contenuti,applicando ad ogni componente elementaredi costo (manodopera, materiali, trasporti enoli), un opportuno fattore di conversione,che tenga conto degli oneri fiscali presenti.Qualora si ritenga che invece i prezzi di mer-cato per alcune componenti non riflettano lascarsità relativa di quella risorsa, ai costi cosìdepurati andranno applicati i relativi prezziombra (vedi metodologia generale descrittanel secondo capitolo della Guida).

Per quanto riguarda i benefici, tradizional-mente questi sono dati dalle variazioni dell’a-rea sottostante la curva di domanda di tra-sporto (il surplus del consumatore, vedioltre) più le variazioni dei costi economici(costi delle risorse, inclusi i costi esterni).

I benefici sono dati dalla somma delleseguenti componenti:

• variazioni del surplus dei consumatori(che include il tempo per il valore del tem-po e tutti i costi percepiti dagli utenti),comprese le tariffe, i pedaggi e le variazio-ni nei costi di funzionamento dei veicolisostenuti dagli utenti, ad esempio per iltrasporto private;

• variazioni del surplus dei produttori (cheincludono i profitti e le perdite dei gestoridell’infrastruttura, se presenti, quelli deglioperatori del trasporto pubblico e varia-zioni di tasse e sussidi per il governo);

• variazioni nei costi non percepiti (si assu-me spesso che gli automobilisti non perce-piscano elementi di costo che non sia ilcosto del carburante, come gli pneumatici,la manutenzione, il deprezzamento). Levariazioni nei trasporti automobilisticipossono comportare veriazioni di questicosti, che vanno aggiunti al calcolo del sur-plus di consumo;

• variazioni dei costi esterni.

Sia nel calcolo del surplus dei consumatoriche nel calcolo dei costi esterni entrano beni

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3.3. Trasporti

privi di mercato (vedi oltre) la cui stima puòrisultare assai complessa.

Nel calcolo dei benefici si raccomanda dimantenere la distinzione tra benefici per iltraffico esistente (ad esempio riduzioni ditempi e costi dovuti alla velocizzazione),benefici del traffico deviato da altri modi(variazioni dei costi e tempi e delle esternali-tà dovute al passaggio da un modo all’altro)e benefici del traffico generato (variazione disurplus sociale).

A domanda data, quindi in assenza di traffi-co generato, l’analisi si limita alle variazionidei costi economici per gli utenti e i produt-tori, al netto di tutti i trasferimenti. In pre-senza di traffico generato è necessario rico-struire la curva di domanda e calcolare i gua-dagni di surplus sociale per quella parte ditraffico che non ci sarebbe in assenza del pro-getto.

Nella valutazione economica dei progettirelativi alle infrastrutture di trasporto hannoun peso rilevante una serie di beni privi dimercato cui è necessario attribuire un costomonetario il valore del tempo, gli effettiambientali, l’incidentalità.

• Il valore del tempo: spesso i benefici ditempo costituiscono la quota di gran lun-

ga più rilevante dei benefici dei progetti ditrasporto. Alcuni paesi europei mettono adisposizione dei valutatori stime nazionalidel valore del tempo per motivo e a volteper modo, in particolare per i passeggeri.In assenza di tali stime di riferimento èpossibile derivare valori del tempo dallescelte effettive degli utenti, o riadattare sti-me provenienti da altri studi, opportuna-mente riponderate tenuto conto dei livellidi reddito.

Per quanto riguarda le merci, fatte salve alcu-ne eccezioni (merci ad altissimo valore) ilvalore del tempo è normalmente molto bas-so e dovrebbe essere calcolato sulla base del-l’immobilizzo di capitale. In ogni caso, trat-tandosi di una grandezza di difficile stima, èopportuno che nella descrizione generale delprogetto si esplicitassero i valori del tempoutilizzati nella stima della domanda e nellavalutazione, distinti per motivo dello sposta-mento e per flusso, e le modalità con cui sonostati ricavati.

Il valore del tempo non lavorativo (compre-so quello domestico) varia, in molti paesi, dal10 al 42% del valore del tempo lavorativo. Iltempo di viaggio non lavorativo tipicamentecostituisce una larga parte dei benefici degliinvestimenti di trasporto.

Tab. 3.12 Stime dei costi esterno medi di trasporto (UE 17)

Passeggeri (Euro/1000 pkm)

Auto Moto Bus Treno AereoIncidenti 36,0 250,0 3,1 0,9 0,6Rumore 5,7 17,0 1,3 3,9 3,6Inquinamento 17,3 7,9 19,6 4,9 1,6Cambiamento climatico 15,9 13,8 8,9 5,3 35,2

Merci (Euro/1000 tonkm)

LDV* HDV** Treno Aereo Via acquaIncidenti 100,0 6,8 11,5Rumore 35,7 5,1 3,5 19,3Inquinamento 131,0 32,4 4,0 2,6 9,7Cambiamento climatico 134,0 15,1 4,7 153,0 4,2

Fonte: INFRAS-IWW

* LDV Light Duty Vehicles (Furgone fino a 3,5 tonnellate di peso lordo)** HDV Heavy Duty Vehicles (Furgone oltre 3,5 tonnellate di peso lordo)

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84

3.3. Trasporti

• I costi esterni: le esternalità ambientali,sono normalmente funzione delle percor-renze e del grado di esposizione dellapopolazione alle emissioni inquinanti (conl’eccezione del CO

2che costituisce un

inquinante “globale”). Al fine di monetiz-zare gli effetti ambientali, alle stime “fisi-che” degli inquinanti, in assenza di valorilocali, si possono applicare “prezzi ombra”desunti dalla letteratura scientifica, oppor-tunamente depurati delle quote di costiesterni già internalizzati ad esempio dalletasse sul carburante.

Gli attuali metodi di valutazione dei costiesterni legati agli incidentalità fanno riferi-mento a livelli di pericolosità medi per mododi trasporto. Ad esempio per il traffico stra-dale, la letteratura riporta un costo medioper veicolo-km o per passeggero-km, nor-malmente calcolato sulla base dei costi di tut-ti gli incidenti stradali (sommando tutti icosti relativi a morti e feriti) al netto dellacomponente già internalizzata dai costi diassicurazione e dei costi che l’utente genera ase medesimo, e del traffico complessivo.

3.3.6. Altri criteri di valutazione

La valutazione ambientalePer la maggior parte degli investimenti nelsettore dei trasporti, in particolare per la rea-lizzazione di nuove infrastrutture, la legisla-zione comunitaria e quelle nazionali richie-dono una valutazione di impatto ambientale.In questi casi si rimanda alle metodologie divalutazione consigliate.

Tuttavia, anche in assenza di un obbligo dilegge si consiglia di sviluppare un’analisi diimpatto ambientale di carattere sommaria,che identifichi le azioni impattanti dellealternative progettuali considerate, e formulile valutazioni quantitative in ordine al livellodi impatto e alla localizzazione degli stessi alfine di definire un confronto tra le alternati-ve e di localizzare eventuali misure di mitiga-zione e di compensazione.

Impatti sullo sviluppo economicoQuesto resta uno degli aspetti più controver-si della valutazione economica dei progetti ditrasporto, sia dal punto di vista teorico, dovesi confrontano posizioni diverse, sia dal pun-to di vista delle evidenze empiriche. E’comunque importante tenere presente chegli impatti sullo sviluppo economico posso-no essere sia positivi che negativi, vale a direche in presenza di distorsioni nei mercatiun’aumentata accessibilità di un’area o regio-ne periferica può tradursi in un vantaggiocompetitivo, ma anche in una perdita dicompetitività se nella regione sono presentiindustrie meno efficienti di quelle delleregioni centrali. In questo caso la maggioreaccessibilità può comportare l’uscita dalmercato dell’industria locale. E’ quindinecessaria una grande cautela nell’attribuireal progetto questo genere di benefici, ed inogni caso si suggerisce di non includerli nelcalcolo degli indicatori di redditività.

La prassi di valutare questi benefici in termi-ni di moltiplicatore/acceleratore è distorcen-te: tali moltiplicatori, infatti, valgono perqualsiasi spesa pubblica, quello che va calco-

Fig. 3.6. Quantificazione dei benefici economici. Il valore deltempo per persona per ora lavorativa (Euro 1995)

25

20

15

10

5

0Aus Bel Den Fin Fra Ger Gre Ire Ita Nrl Por Spa Swe Uk

Stime dei valori del tempo per ora per perso-na durante il lavoro in auto possono esseredesunte dal progetto EUNET. L’intervallo deivalori è fortemente dipendente dalle varia-zioni nei livelli dei salari.

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3.3. Trasporti

lato è il differenziale tra moltiplicatore degliinvestimenti in trasporti e quello di altri set-tori. Questo metodo non è auspicabile, tran-ne che per casi speciali.

In ogni caso se non ci sono distorsioni mag-giori nel settore dei trasporti, per esempio sei mercati sono ragionevolmente competitivi,l’uso dei costi e benefici sociali (risparmio ditempo, esternalità…) potrebbe essere consi-derato come un’accettabile approssimazionedell’impatto economico finale dei progetti ditrasporto.

3.3.7. Analisi di sensibilità, di scenario edi rischioLe analisi di sensitività consistono nell’esa-minare la variazione degli indicatori di red-ditività delle diverse alternative al variare dialcune variabili chiave, al fine di verificare lasolidità dei risultati ottenuti e il ranking del-le eventuali alternative tariffarie e di identifi-care le aree di maggior rischio.

Proprio per la loro criticità è opportuno svol-gere analisi di sensitività ai valori monetariattribuiti ai beni privi di mercato. Altre ana-lisi di sensitività suggerite potranno riguar-dare i costi di investimento ed esercizio, ladomanda attesa, ed in particolare l’eventualetraffico generato.

3.3.8 Caso studio: investimento inun’autostradaIl progetto riguarda la realizzazione di unanuova superstrada che collega due aree urba-ne di media dimensione e attraversa un’areadensamente abitata. All’oggi l’offerta di tra-sporto è costituita dalla rete stradale locale. Ilrecente aumento dei volumi di traffico, che ci

si aspetta continuerà nel futuro, sta causandoproblemi di congestione in alcune parti dellarete esistente, e problemi ambientali e disicurezza alla popolazione residente nell’area.

Gli obiettivi generali del progetto sono:

• ridurre la congestione sulla rete esistente;

• fronteggiare l’incremento previsto nelladomanda di passeggeri e merci dovuto alrapido sviluppo dell’area;

• ridurre l’esposizione all’inquinamento e alrumore delle persone che vivono nell’area.

Come misura di accompagnamento i veicolipesanti saranno banditi dalle zone più sensi-bili della connessione esistente.

Tutti i traffici attratti dalla nuova infrastrut-tura sono traffici deviati dalle strade esisten-ti, più del nuovo traffico generato.

Il sentiero di sviluppo nell’uso della terra nel-l’area dipende dall’automobile, e non ci sonoalternative significative al trasporto su strada.

Poiché l’area è già densamente popolata, e lacongestione è fortemente localizzata, ci siaspetta che la nuova strada abbia un impattolimitato in termini di traffico addizionale. Ilfinanziamento pubblico della nuova infra-struttura non può coprire interamente l’am-montare dei costi di investimento, come con-seguenza la nuova strada sarà soggetta a tarif-fazione.

Previsione del trafficoLa seguente tabella mostra la stima del delflusso di traffico il primo anno di aperturadella nuova autostrada.

Tab. 3.13 Stime di traffico

Traffico giornaliero nell’anno di apertura

Deviato dalla Generato Totale Rimanente sullarete esistente autostrada rete esistente

Autostrada a pagamentoVeicoli pesanti 5.901 487 6.388 20.429 Veicoli passeggeri 24.228 3.720 27.948 126.331

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3.3. Trasporti

Analisi finanziaria

I costi finanziari di investimento sono statidisaggregati per tipo di opere o lavori neiquali l’intervento è scomponibile e per com-ponenti elementari di costo (manodopera,materiali, trasporti e noli) in modo tale daconsentire la successiva applicazione dei fat-tori di conversione da costi finanziari a costieconomici.

I costi di investimento comprendono i costidi realizzazione dell’autostrada e dei relativisvincoli, i costi della viabilità accessoria,necessaria per garantire i collegamenti con lanuova strada e il ripristino della viabilitàordinaria, gli espropri e le spese generali.

Si sono stimati i costi di manutenzione ordi-naria e straordinaria delle opere previste, e icosti amministrativi, tra cui quelli relativiall’esazione tariffaria. Anche in questo casosono stati evidenziati i costi del personale, imateriali e i noli e trasporti.

I costi per la manutenzione ordinaria estraordinaria sono stati calcolati sulla lun-

ghezza di progetto di 90 km e sulla base delvalore medio dei costi di manutenzione distrade simili.

Si è assunto un valore residuo della stradaalla fine del periodo di analisi del 50% delvalore iniziale, tranne che per gli espropri ilcui valore residuo è pari a quello iniziale.

I ricavi sono quelli derivati dal traffico cheutilizzerà la nuova autostrada. Le tariffeapplicate sono quelle nazionali. Il tasso direndimento interno finanziario è 0,5%.

Analisi economica

L’analisi economica prende in considerazio-ne tutti i costi e i benefici generati dal proget-to rilevanti per la collettività. I costi finanzia-ri di investimento sono stati quindi depuratidelle componenti fiscali. Per quanto riguardala manodopera il costo del personale è statodepurato dai contributi previdenziali e dallaquota di reddito soggetto a tassazione, il coef-ficiente di trasformazione è risultato pari a0,56. Per quanto riguarda la voce materialequesta è stata depurata della sola componen-

Tab. 3.14. Tabella per l’analisi finanziaria

Anni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Veicoli passeggeri 20 22 24 26 29 31 34 37 40 44 47 51 55 60Veicoli pesanti 12 13 14 16 17 19 20 22 24 26 28 30 33 36

Totale entrate 32 35 38 42 46 50 54 59 64 70 75 81 88 95ManutenzioneManodopera 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10Materiali 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8Noli 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5Esazione dei pedaggiManodopera 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5Materiali 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Totale costi operativi 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28Manodopera 321 321 161Materiali 367 367 184Noli 142 142 71Trasporti 88 88 88Espropri 295Spese generali 22 22 11

Investimenti totali 1236 941 514Totale uscite 1236 941 514 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28Flusso di cassa netto -1236 -941 -514 4 7 10 14 17 21 26 31 36 41 47 53 60 67Tasso di rendimento interno finanziario (TIRF) 0,5%Valore attuale netto finanziario (VANF) -1543

Page 87: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

87

3.3. Trasporti

Per le spese generali si è assunto il costofinanziario come indicativo del costo eco-nomico. Per quanto riguarda il terreno, icosti di esproprio attualmente riflettono icosti di mercato quindi anche in questo casoil coefficiente di trasformazione si è assuntopari a 1. I coefficienti di trasformazionesono stati applicati ai costi di investimentoed ai costi di manutenzione e di esazione deipedaggi.

I benefici del progetto sono stati suddivisi indue componenti, i benefici per gli utenti cheutilizzeranno la nuova strada tariffata, e ibenefici degli utenti che continueranno adutilizzare la vecchia viabilità.

Per quanto riguarda gli utilizzatori della nuo-va strada (il traffico deviato) questi sonodovuti al fatto che il nuovo percorso è piùbreve, più veloce e attraversa aree meno den-samente abitate. Per quanto riguarda gliutenti che restano sulla viabilità esistentequesti sono dovuti al fatto che la riduzionedel traffico dovuta alla nuova infrastrutturaaumenta la velocità di percorrenza e consen-te un utilizzo migliore della rete esistente.

Tab. 3.16 Fattori di conversione per le automobili private (Euro*1000 km)

Costi Costi Tasse Fattori di finanziari economici conversione

Costi percepiti (Gasolio, lubrificanti) 107 48 59 0,44Totale costi operativi (incluso 311 209 102 0,67manutenzione, deprezzamento, ecc)Costi non percepiti 205 162 43 0,79

Tab. 3.15 Fattori di conversione per i veicoli merci

Costi finanziari Costi economici Fattori di conversione

Costo/1000km Costo/1000h Costo/1000km Costo/1000hGasolio, lubrificanti 403 177 0,44Altri costi che dipendono dai km 291 228 0,79Manodopera 26366 14765 0,56Assicurazione, deprezzamento che 1647 1521 0,92dipendono dai tempi di guidaTOTALE 694 28013 405 16286

18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

64 70 72 72 72 72 72 72 72 72 72 72 7238 42 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45

103 111 117 117 117 117 117 117 117 117 117 117 117

10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 108 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 85 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5

5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 51 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

-149328 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 -146574 83 88 88 88 88 88 88 88 88 88 88 1581

te di fiscale, imposta sul valore aggiunto. Perla parte di noli e trasporti si sono evidenziatedue voci, energia e altra, la quota della com-ponente energia è stata depurata degli onerifiscali, pari al 33%, i due fattori di conversio-ne sono risultati, 0,95 per la parte trasporti e0,934 per la parte noli.

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88

3.3. Trasporti

Per tutte e due le categorie di utenti i benefi-ci sono composti di tre voci: variazioni dicosti operativi, variazioni dei tempi, variazio-ni delle emissioni di esternalità inquinanti.

La variazioni di costi operativi: per i veicolipasseggeri si sono presi in considerazione isoli costi variabili (carburante, lubrificante,gomme, e una quota dei costi di manuten-zione e assicurazione) con le percorrenze.Non si ritiene, infatti, che la riduzione dei km

percorsi sia tale da avere un impatto sull’ac-quisto dei veicoli.

Tali costi variabili sono stati depurati dellecomponenti fiscali (tasse sui carburanti).

Non si sono applicati prezzi ombra per l’e-nergia. Per i costi dei veicoli merci, oltre aicosti sopra accennati si sono considerati icosti di guida.

Tab. 3.17. Tavola per l’analisi economica

Anni

CF (3) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Traffico deviatoRisparmi di costi operativi 40 43 47 52 56 61 67 73 79 86 93 100 108 117Risparmi di tempo 10 10 11 12 13 15 16 17 19 20 22 24 26 28Riduzione delle esternalità 5 5 6 6 7 7 8 9 10 10 11 12 13 14

Traffico sulla viabilità esistenteRisparmi di costi operativi 11 11 11 12 12 12 12 12 12 12 12 12 13 13Risparmi di tempo 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4Riduzione delle esternalità 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

Traffico generatoRisparmi di costi operativi 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2Risparmi di tempo 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Totale benefici esterni 73 78 84 90 96 103 111 119 128 137 147 157 169 181Esternalità per il traffico generato 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

Totale costi esterni 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8Manutenzione

Manodopera 0,56 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6Materiali 0,83 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7Noli 0,95 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

Esazione dei pedaggiManodopera 0,56 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3Materiali 0,83 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4

Totale costi operativi 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20Manodopera 0,56 180 180 90Materiali 0,83 306 306 153Noli 0,95 135 135 67Trasporti 0,93 82 82 82Espropri 1,00 295 0 0Spese generali 0,83 19 19 9

Investimenti totali 1017 722 402Totale uscite 1017 722 402 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20Flusso si cassa netto -1017 -722 -402 45 51 56 62 68 76 83 92 101 110 119 130 141 153Tasso di rendimento interno economico (TIRE) 4,4%Valore attuale netto economico (VANE) -203

Tab. 3.18 Stime di traffico- Traffico giornaliero nell’anno di apertura

Deviato dalla Generato Totale Rimanente sulla rete esistente autostrada rete esistente

Autostrada senza pagamentoVeicoli pesanti 9070 912 9982 17260 Veicoli passeggeri 35491 8178 43669 115068

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89

3.3. Trasporti

Variazione dei tempi di percorrenza: per ipasseggeri si è applicato un valore del tempodifferenziato per i motivi di viaggio, i valoriutilizzati sono 10 euro per gli spostamentiper affari, 4,5 euro.

Per quanto riguarda le esternalità ambientalisi sono considerati sole le principali emissio-ni inquinanti.

I valori di riferimento sui quali ci si è basatiper la stima dei costi sono quelli esplicita-mente raccomandati per il Paese. Il tasso direndimento interno economico è 4,4%.

Analisi di scenario

Si sono condotte due analisi di scenario,riducendo al 50% i benefici dei due beni pri-

18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

127 137 141 141 141 141 141 141 141 141 141 141 14130 33 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 3415 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

13 13 13 13 13 14 14 14 14 14 14 14 154 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 42 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3

2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 21 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

194 208 214 214 214 214 214 215 215 215 215 216 2168 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 88 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 67 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 74 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 30,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,420 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20

-121820 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 -1198

166 180 186 186 186 187 187 187 187 187 188 188 1406

vi di mercato, il tempo e il costo, la seconda,di più complessa realizzazione eliminando latariffazione della nuova strada.

Questo ha comportato una leggera diminu-zione dei costi di investimento, l’eliminazio-ne dei costi di esazione del pedaggio masoprattutto un utilizzo molto più intensivodella nuova strada. Vi è quindi un consisten-te aumento dei benefici sia per il trafficodeviato, che in questo caso risulta moltomaggiore che nell’ipotesi tariffata, che unaumento dei benefici per il traffico che rima-ne sulla viabilità esistente.

Il tempo risparmiato per la nuova strada,sebbene consistente, non è sufficiente pergiustificare per molti utenti, soprattutto pertragitti relativamente corti, i costi monetariaggiuntivi dovuti alle tariffe. Così, il sistemacon tariffa porta ad un sottoutilizzo dellenuove infrastrutture e, di conseguenza, aminor flusso di benefici, sia di tempo per gliutenti che di riduzione dei costi esterniambientali.

I risultati della valutazione economica evi-denziano una relativa fragilità del progetto. IlTIRE è, infatti, al di sotto della soglia di accet-tabilità. L’analisi mostra inoltre la rilevanzadei benefici dei beni non di mercato per lafattibilità economica del progetto, la valuta-zione del quale mantiene un certo livello diincertezza.

Tab. 3.19 Risultati delle analisi di scenario

TIRE

Caso base 4,4%50% valore del tempo e delle esternalità 3,7%Eliminazione delle tariffe 9,0%

La rimozione dei pedaggi renderà possibileun uso più efficiente delle infrastrutture i cuibenefici giustificheranno il progetto da unpunto di vista economico : il TIRE è al diso-pra della soglia di accettabilità (generalmen-te intorno al 5%)

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90

3.4 Trasporto e distribuzione di energia

3.4 Trasporto edistribuzione di energia

3.4.1 Definizione degli obiettivi

Le misure possono riguardare:

• la costruzione di gasdotti;

• la costruzione di reti di distribuzione delgas combustibile in zone industriali ourbane;

• la costruzione di elettrodotti e relative sta-zioni di trasformazione;

• elettrificazione di zone rurali.

BOX 3. Come calcolare i benefici economici dalla quantificazione del surplusdel consumatore

I benefici degli utenti per i progetti di trasportopossono essere definiti dal concetto di surplusdel cosumatore. Il surplus del consumatore èdefinito come l’eccesso della disponibilità apagare del consumatore sul costo generalizzatoprevalente di un viaggio i-j18.

Il surplus del consumatore totale (CS0) per unparticolare i-j nello scenario do-minimum èmostrato graficamente nelle figure. E’ rappre-sentato dalle aree sotto la curva di domanda esopra l’equilibrio dei costi generalizzati, areaCS0.

Beneficio dell’utenteij= Surplus del consumato-reij1 - Surplus del consumatoreij0

Dove 1 è lo scenario do-something e 1 è lo sce-nario do-nothing. Se c’è un miglioramento nellecondizioni di offerta (per esempio un migliora-mento dell’infrastruttura stradale) il surplus del

consumatore aumenterà di un ammontare diDCS, dovuto alla riduzione del costo generalizza-to di equilibrio. Normalmente non si conosce laforma della curva di domanda, conosciamo sol-tanto GC e T nella situazione do-minimum e unastima di GC e T nello scenario do-something. Sisuppone solo che la curva di domanda sia una

retta, come mostrato in figura, anche se non èmolto realistico. Il beneficio dell’utente può esse-re approssimato dalla seguente funzione, notacome rule of a half (regola della metà).19

∆CS=∫D(GC)dGC RuleofaHalf (RoH)=12(GC0-GC1) (T0+T1)

Quando l’effetto di un progetto può essere cattu-rato nella forma di una riduzione nei costi gene-ralizzati tra particolari origini e destinazioni, laregola della metà è un’utile approssimazione peril valore reale del beneficio dell’utente.In molti casi si raccomanda di usare la regoladella metà per calcolare il beneficio dell’utente.

GC0

T00

CS0

Offerta, Sij0

Domanda, Dij=f(GCij)

Viaggio, Tij

GC0

GC1

T0 T10

Offerta, Sij0

Offerta, Sij1

Beneficio=∆CSDomanda, Dij=f(GCij)

Viaggio, Tij

GC1

GC0

Fonte: TINA Appraisal Guidance, ottobre 1999.18 La disponibilità a pagare è il minimo ammontare di denaro che un consumatore sarebbe disposto a pagare per un particolare viaggio; il costo generalizzato è un ammontare di denaro che

rappresenta la disutilità totale di viaggiare da un particolare origine (i) ad una destinazione (j) attraverso un particolare modo (m).19 (CG0-CG1) X T0 + (CG0-CG1) X T1-T0 = (CG0-CG1) (T0 + T1-T0

) = (CG0-CG1) X (T0+T1

)2 2 2

3.4.2 Identificazione del progettoPer identificare correttamente il progetto èopportuno:

• precisare la scala e la dimensione dell’inve-stimento, insieme con una analisi del mer-cato di collocazione del prodotto;

• descrivere le caratteristiche ingegneristichedelle infrastrutture, con:

• i dati funzionali di base, quali ad esempio:tensione di trasporto (kV) e potenza ditrasporto (MW) per gli elettrodotti, porta-ta nominale (m3/s) e quantità annue di gastrasportato (milioni di m3) per i gasdotti,numero di abitanti serviti e potenza (MW)o dotazione media per abitante (m3/ab.*g)per le reti;

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91

3.4 Trasporto e distribuzione di energia

• dati fisici: tracciati e lunghezza (Km) deglielettrodotti o dei gasdotti (allegandoappriopriati schemi corografici ad oppor-tuna scala); sezione dei conduttori elettrici(mm2) oppure diametri nominali (mm)delle tubazioni dei gasdotti; superficie(Km2) dell’area servita per le reti e lorotracciati (allegando opportuna cartogra-fia);

• caratteristiche delle reti e collocazione deipunti nodali interni e di collegamento conreti e/o condutture;

• sezione tipo dei gasdotti;• disegni costruttivi tipici degli elettrodotti;• caratteristiche tecnologiche e costruttive

degli impianti di depressurizzazione o dipompaggio (per il gas) o delle stazioni ditrasformazione e sezionamento (per l’e-nergia elettrica);

• caratteristiche tecniche e costruttive degliedifici o altre strutture di servizio;

• elementi tecnici di rilievo, quali attraversa-menti importanti, superamento di dislivel-li eccezionalmente elevati, gasdotti marini,impianti di telecontrollo e/o di telecomu-nicazione, etc (allegando dati e schemi).

3.4.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniIl parametro chiave è la domanda di energiacon il suo andamento stagionale e plurienna-le. E’altresì richiesto il grafico tipo delladomanda giornaliera.

L’analisi delle opzioni dovrebbe tenere inconsiderazione diverse tecnologie di traspor-to dell’energia elettrica (corrente continua ocorrente alternata, valore della tensione ditrasporto, ecc), percorsi alternativi deigasdotti o degli elettrodotti, diversa distret-tualizzazione delle reti, e le possibili alterna-tive per soddisfare la stessa domanda di ener-gia (ad esempio uso misto del gas e dell’ener-gia elettrica invece che della sola energia elet-trica, la costruzione di una centrale elettricain un’isola piuttosto che di un elettrodottosottomarino, ecc).

3.4.4 Analisi finanziariaOrizzonte temporale: 25-30 anni.

È fondamentale che vengano formulate pre-visioni della dinamica dei prezzi.

Tasso di rendimento Trasporto efinanziario* distribuzione di energia

Valore minimo - 3,10Valore massimo 11,00Media 5,12Deviazione standard 5,37

* I dati si riferiscono a 4 di 7 grandi progetti del settore, inclusinel campione unificato di 400 progetti.

Tasso di rendimento Trasporto eeconomico* distribuzione di energia

Valore minimo 8,57Valore massimo 25,00Media 14,19Deviazione standard 7,65

* I dati si riferiscono a 3 di 7 grandi progetti del settore, inclusi nelcampione unificato di 400 progetti (vedi tavole 1 e 2)

3.4.5 Analisi economicaL’impatto ambientale e la valutazione delrischio sono aspetti essenziali.

Le esternalità da tenere in considerazionesono:

• valorizzazione della zona servita, quantifi-cabile tramite la rivalutazione del prezzodegli immobili e dei terreni;

• esternalità negative dovute ai possibiliimpatti ambientali (consumo del suolo,degrado del paesaggio visuale, impatto sulcontesto naturalistico) e sulle altre infra-strutture;

• esternalità negative dovute all’apertura deicantieri, particolarmente per le reti urbane(impatti negativi sulle abitazioni e sullefunzioni produttive e di servizio, sullamobilità, sui beni storici e culturali, sul tes-suto agricolo, sulle infrastrutture);

3.4.6 Altri elementi di valutazioneSi rinvia al corrispondente paragrafo del pro-filo relativo alla produzione di energia.

3.4.7 Analisi di sensibilità e di rischioI fattori critici che influenzano il successo diun investimento nel settore sono gli elevati

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92

3.5 Produzione di energia

nuovi giacimenti potrebbe avere comeobiettivo l’approvvigionamento energeticodi più di uno Stato, una nuova centraleelettrica può servire una intera regione ecosì via);

• descrivere la progettata collocazione nelmercato del prodotto;

• precisare accuratamente le fasi dell’investi-mento; ad esempio per un nuovo campopozzi la prospezione e ricerca nelle areebersaglio, prime trivellazioni di prova, col-tivazione e sfruttamento commerciale,chiusura;

• descrivere le caratteristiche ingegneristichedelle infrastrutture;

• illustrare i dati funzionali di base, quali adesempio: tipo di impianto di produzionedi energia elettrica20, potenza installata(MW) ed energia prodotta (TWh/anno);produttività annua dei campi pozzi(milioni di barili/anno oppure milioni dim3/anno);

• dati fisici caratteristici21,

• caratteristiche costruttive, tecnologiche, edel processo degli impianti di produzione;

• caratteristiche tecnologiche e costruttivedegli impianti di coltivazione dei pozzi, adesempio delle piattaforme “off-shore”, alle-gando schemi costruttivi e funzionali;

• caratteristiche tecniche e costruttive degliedifici o altre strutture di servizio;

• i punti ed i sistemi di trattamento e di sca-rico delle acque reflue e dei fumi;

• elementi tecnici di rilievo, quali costruzio-ni in caverna, dighe, soluzioni tecnologi-che particolari per il trattamento dei reflui,impianti di controllo informatizzati, siste-mi di telecomunicazione, ecc.

costi di investimento e la lunghezza del suociclo.

É opportuno che l’analisi di sensibilità e dirischio prendano in considerazione leseguenti variabili:

• costi di investimento,• dinamica della domanda (cioè previsioni

dei tassi di crescita, dell’elasticità dei con-sumi di energia elettrica, ecc),

• dinamica dei prezzi di vendita di sostitutidell’energia elettrica o del gas.

3.5 Produzione dienergia3.5.1 Definizione degli obiettiviPossono includere:

• costruzione di impianti di produzione dienergia elettrica da qualsiasi fonte;

• prospezioni e trivellazioni alla ricerca digiacimenti di gas naturale o petrolio;

• interventi volti al risparmio di energia ecosì via.

Esempi di obiettivi sono:• incremento nella produzione di energia

per copertura della domanda crescente;• riduzione delle importazioni energetiche

per sostituzione con fonti locali o rinnova-bili;

• ammodernamento del parco degli impian-ti di produzione dell’energia, ad esempioper motivi di salvaguardia dell’ambiente;

• modifica del mix delle fonti energetiche adesempio per incrementare la quota dovutaal gas o a fonti rinnovabili;

3.5.2 Identificazione del progettoPer definire le funzioni dell’intervento, éopportuno:

• precisare destinazione, dimensione e loca-lizzazione dell’area potenzialmente servita(ad esempio la ricerca e trivellazione di

20 In caso di impianti idroelettrici (produzione e/o ripompaggio)associati ad acquedotti, si dovrebbe tenere conto anche degli ele-menti citati nella scheda relativa

21 Ad esempio: superficie dell’area occupata dal campo pozzi (Km2)e loro collocazione. Nel caso di perforazione off-shore sarebbeanche utile fornire profili batimetrici locali; profondità media delgiacimento (m); superfici occupate (Km2) dagli impianti (termoe-lettrici) e dai relativi stoccaggi; collocazioni delle dighe, condotteforzate ed impianti generatori per la produzione idroelettrica;superficie occupata da campi di generatori fotovoltaici (Km2) eloro collocazione.

Page 93: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

93

3.5 Produzione di energia

3.5.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniIl parametro di riferimento è la domanda dienergia, il suo andamento stagionale e plu-riennale nonché, per le centrali elettriche, ilgrafico tipo della richiesta energetica giorna-liera.

L’analisi delle opzioni dovrebbe prendere inconsiderazione il confronto con le possibilialternative nell’ambito della stessa infrastrut-tura (ad esempio diverse tecnologie di pro-duzione o di trivellazione, diverse tecnologiedi trattamento dei reflui, ecc) e le possibilialternative realistiche di produzione dell’e-nergia richiesta (ad esempio l’avvio di politi-che ed interventi di risparmio energeticoinvece della costruzione di una nuova centra-le, ecc).

3.5.4 Analisi finanziariaÈ fondamentale che vengano formulate pre-visioni per:

• le dinamiche dei prezzi;

• scenari realistici dello sviluppo degli altricomparti (l’andamento della domandaenergetica è fortemente correlato alla dina-mica degli altri settori).

Orizzonte temporale: 30-35 anni.

3.5.5 Analisi economicaI principali problemi da affrontare sono:

• la quantificazione del valore monetario deibenefici. Tali benefici dovrebbero esserequantificati come rientri della vendita dienergia (ad appropriati prezzi di conto) evalutati, ove sia possibile, stimando la dis-ponibilità a pagare il bene energia da partedella collettività, ad esempio quantifican-do i costi che gli utenti dovrebbero soste-nere per procurarsi l’energia (ad esempioinstallando ed esercendo generatori auto-nomi, oppure acquistando direttamente ilgas combustibile sul mercato e così via);

• la valutazione delle esternalità ambientali:

• il costo delle misure necessarie a neutraliz-zare gli eventuali effetti ambientali negati-vi sull’aria, sull’acqua, sul suolo.

• il costo di altre esternalità negative non eli-minabili quali consumo del suolo, degradodel paesaggio visuale, ecc.

• l’individuazione del costo-opportunitàdegli inputs. I costi economici delle mate-rie prime impiegate per la realizzazione delprogetto andrebbero valutati consideran-do la perdita sopportata dalla società inseguito alla diversione delle stesse dal loromigliore uso alternativo.

• il valore da attribuire alla maggiore ominore dipendenza energetica dall’estero.La valutazione andrebbe effettuata appli-cando opportuni prezzi ombra22 ai benienergetici che prima venivano importati(per la loro quantificazione si rimanda alleletture consigliate).

Tasso di rendimento Produzioneeconomico* di energia

Valore minimo 8,17Valore massimo 16,10Media 11,70Deviazione standard 3,29

* I dati si riferiscono a 3 di 5 grandi progetti del settore, inclusi nelcampione unificato di 400 progetti

3.5.6 Altri elementi di valutazioneSi fa riferimento:

• alla valutazione degli elementi di impattosull’ambiente (inquinamento, impattovisivo, rifiuti, ecc) che secondo le normati-ve della maggior parte dei paesi membridevono fare parte delle procedure diapprovazione;

• alla valutazione di costi economici indiret-ti, come ad esempio quelli derivanti dall’u-tilizzo di risorse esauribili, difficilmentecompresi nelle stime considerate finora.Possono essere misurati come indicatorifisici standard e sottoporre poi il progettoad opportuna analisi multicriterio.

22 Infatti se, come spesso accade, nel mercato dei beni energeticisono presenti forti distorsioni (dazi, tasse interne, prezzi ammini-strati, agevolazioni, ecc) sarebbe errato valutare l’import substitu-tion usando tali ragioni di scambio distorte.

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94

3.6 Porti, aeroporti e reti infrastrutturali

3.5.7 Analisi di sensibilità e di rischioI principali fattori critici sono legati soprat-tutto agli elevati costi di investimento ed allalunghezza del suo ciclo.

L’analisi di sensibilità e di rischio devonoprendere in considerazione almeno leseguenti variabili:

• costi della fase di ricerca (intesa come fasedi prospezione di nuovi giacimenti oppurecome ricerca relativa a processi tecnologicinuovi);

• costi della fase di realizzazione del proget-to (costi di cantiere);

• dinamica della domanda (cioè previsionidel tasso di sviluppo, dell’elasticità dei con-sumi di energia elettrica, ecc);

• dinamica dei prezzi di vendita dell’energiaprodotta (o dei prodotti energetici);

• mix e dinamica dei costi degli input critici(combustibili, ecc).

3.6 Porti, aeroporti ereti infrastrutturali3.6.1 Definizione degli obiettiviIn generale gli obiettivi di un progetto inquesto settore sono:

• la promozione dello sviluppo locale inquanto direttamente al servizio di attivitàproduttive o perché finalizzate al soddisfa-cimento dei più larghi bisogni di trasportodella popolazione locale (ad esempio per iporti turistici prevale di gran lunga l’obiet-tivo dello sviluppo locale e quindi l’analisidovrebbe mostrare e quantificare unimpatto locale positivo);

• il completamento e pieno utilizzo, attra-verso la razionalizzazione del traffico pas-seggeri e/o merci, delle reti di trasportonazionale/internazionale.

3.6.2 Identificazione del progettoAl fine di identificare il progetto corretta-mente, è necessario:

• definire se si tratta di una nuova costruzio-ne, oppure di un ampliamento e/o di unammodernamento tecnologico di unastruttura esistente (ad esempio l’automa-zione della movimentazione e del parcocontainer, l’ampliamento o miglioramentodei servizi a terra di un aeroporto);

• descrivere le caratteristiche ingegneristichedell’infrastruttura:

• tipologia e dimensione dei mezzi (aerei,navi, ecc) che potranno usufruire dellastruttura;

• dati fisici caratteristici: numero e lunghez-za complessiva (m) delle piste aeroportua-li, numero e lunghezza complessiva (m)delle banchine di attracco per i porti,superficie depositi coperti e/o scoperti(migliaia di m2) per le strutture intermo-dali;

• collegamenti fisici o funzionali con lestrutture di trasporto locale quali autostra-de, strade, ferrovia, ecc (utile allegareopportuni disegni tecnici anche schemati-ci); per un aeroporto sarebbe importanteevidenziare i collegamenti con le città daservire, per un porto turistico i collega-menti con le altre strutture turistiche del-l’area, e così via;

• caratteristiche tecniche e conformazionedelle strutture principali, allegando esempidi una o più sezioni e/o sketch tipici (sezio-ni delle piste, schemi costruttivi delle ban-china, ecc) evidenziando chiaramente leparti di nuova costruzione;

• caratteristiche tecniche e costruttive degliedifici o altre strutture di servizio, allegan-do planimetrie e sezioni;

• elementi tecnici di rilievo, quali impiantidi trasporto interni, sistemi di gru,impianti di gestione informatizzata deltraffico, impianti di automazione dellamovimentazione merci, ecc.

3.6.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniParametri di riferimento: volumi di trafficopasseggeri e/o merci considerando l’anda-mento giornaliero e stagionale.

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95

3.6 Porti, aeroporti e reti infrastrutturali

Altre informazioni essenziali sono: la matricedei flussi di traffico, le previsioni degli anda-menti nel tempo e le soluzioni tecnologicheadottate.

3.6.4 Analisi finanziariaNel caso dei porti turistici o delle struttureintermodali ente gestore ed investitore pos-sono essere distinti.

• Flussi finanziari di entrata: canoni, tasse ealtre forme di pagamento per l’utilizzo del-la struttura e per eventuali servizi aggiun-tivi offerti dal gestore (ad esempio riforni-mento idrico, di carburante, servizi di cate-ring, manutenzioni, rimessaggi, ecc).

• Costi finanziari: costi di investimento23,deprezzamento, manutenzione24, persona-le tecnico e amministrativo, acquisto deiprodotti e dei servizi necessari sia per ilfunzionamento quotidiano dell’infrastrut-tura sia per i servizi aggiuntivi.

Orizzonte temporale: 30 anni.

a quello suggerito per le strade e suddivi-dendo l’utenza in categorie (ad esempiopasseggeri e merci);

• il tempo risparmiato che deriva dalla sosti-tuzione di altri meno efficienti sistemi ditrasporto o di smistamento delle merci; atitolo indicativo, il valore del tempo consi-derato in 27 grandi progetti della secondagenerazione (1994-99) era in media di 7,44ECU/h (deviazione standard = 3,17ECU/h) senza distinzione fra tipologia diutenti;

• eventuale variazione del tasso degli inci-denti25 soprattutto nei progetti di ammo-dernamento, tenendo in conto non soltan-to il tasso per gli utenti (passeggeri, equi-paggi, trasportatori, ecc) ma anche per ilavoratori dell’infrastruttura stessa;

• riduzione di reddito nella società per ladiminuzione del traffico in altri sistemi ditrasporto/smistamento esistenti, chepotrebbero essere sostituiti (parzialmente)dalla nuova struttura più efficiente;

• esternalità negative: perdita di suolo agri-colo, eventuale spostamento di altre infra-strutture e/o la eventuale ricollocazione diagglomerati abitativi o commerciali o inse-diamenti industriali, inquinamentoambientale (acustico, visivo, ecc)26, consu-mo di materie prime;

• esternalità positive come per esempio l’in-cremento del valore delle aree e degliimmobili nella zona di impatto di un por-to turistico oppure l’eventuale aumento di

23 Il costo dell’investimento include ad esempio le voci seguenti:lavori, indennità di espropriazione, assicurazioni e spese correlate,spese per macchine ed attrezzature particolari, spese generali, etc.Inoltre i costi per la manutenzione straordinaria possono essere acarico dell’investitore o del licenziatario in base al contratto diconcessione.

24 Manutenzione ordinaria. Per la manutenzione straordinaria siveda la nota precedente.

25 Per la valorizzazione può essere seguita la metodologia descrittaper le infrastrutture stradali.

26 L’impatto di quest’ultimo può essere valorizzato fra l’altro riferen-dosi alla perdita di valore commerciale degli immobili della zonainteressat.

Tasso di rendimento Aeroporti Portifinanziario*

Valore minimo 6,19 3,66Valore massimo 16,02 15,49Media 10,73 8,49Deviazione standard 3,22 4,47

* I dati si riferiscono: per gli aeroporti a 9 di 12 grandi progetti delsettore, inclusi nel campione unificato di 400 progetti; per i portia 5 di 8 grandi progetti del settore, inclusi nel campione unifica-to di 400 progetti.

3.6.5 Analisi economicaPer l’analisi economica si può seguire loschema indicato per le strade,tenendo inconsiderazione i seguenti costi e benefici:

• il risparmio di tempo rispetto alla situazio-ne senza la realizzazione dell’infrastrutturaquantificato secondo uno schema analogo

Tasso di rendimento Aereoporti Portieconomico*

Valore minimo 1,00 7,46Valore massimo 36,34 41,00Media 16,90 19,96Deviazione standard 9,28 4,15

* I dati si riferiscono: Per gli aeroporti a 9 di 12 grandi progetti delsettore, inclusi nel campione unificato di 400 progetti. Per i portia 5 di 8 grandi progetti del settore, inclusi nel campione unifica-to di 400 progetti.

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96

3.7 Infrastrutture di formazione

reddito locale dovuto all’insediamento dinuove attività (esempio alberghi, ristoran-ti o negozi nel nuovo aeroporto o porto,ecc), facendo sempre attenzione ad evitarei doppi conteggi.

3.6.6 Altri elementi di valutazioneSi tratta principalmente di fare riferimento a:

• l’impatto sull’ambiente (visivo, rumore,inquinamento, ecc) che, del resto, secondola normativa della maggior parte dei paesimembri deve fare parte delle procedure diapprovazione;

• l’impatto locale sul territorio (specie nelcaso di nuove infrastrutture o di amplia-menti significativi), in termini di conge-stionamento urbanistico, ecc., dimostran-do che si è cercato di tenerlo al minimo.

3.6.7 Analisi di sensibilità e di rischioFattori critici: previsioni dei flussi di traffico(domanda), mancanza di elasticità dell’inve-stimento (un eccesso di capacità è spessorichiesto nelle prime fasi dell’esercizio)influenza determinante dell’attività di can-tiere. Consigliabile che l’analisi di sensibilitàe di rischio consideri almeno le seguentivariabili:

• il tasso di variazione del traffico nel tempo,• il tasso di sostituzione di altre infrastruttu-

re esistenti,• il valore del tempo,• il valore della vita e della inabilità tempo-

ranea.

3.7 Infrastrutture diformazione3.7.1 Definizione degli obiettiviI progetti possono riguardare:

• l’educazione primaria,• la formazione professionale,• l’educazione superiore (università, scuole

di “business”, ecc),

• esigenze particolari di specializzazione dicerte aree produttive,

• un miglioramento del posizionamento deigiovani nel mercato del lavoro,

• omogeneizzazione della distribuzione geo-grafica dei servizi scolastici (questo é ilcaso di progetti in zone rurali, in zone iso-late),

• l’eliminazione di discriminazioni di classesociale, di sesso, ecc.,

• miglioramento delle opportunità dellepersone disabili.

3.7.2 Identificazione del progettoSarebbe opportuno:

• fornire i dati di base: localizzazione geo-grafica (allegando opportune corografie),livello e tipologia dell’attività educativa,numero di allievi, area geografica di prove-nienza degli stessi, servizi associati (biblio-teche, attività sportive-ricreative, ricettivi-tà, mense, ecc);

• fornire i seguenti dati ingegneristici dellastruttura:

• superficie (m2) coperta e superficie attrez-zata scoperta (m2);

• dati e disegni costruttivi tipici delle strut-ture destinate alla didattica (aule) ed alleattività collegate (laboratori, biblioteche,ecc);

• dati funzionali e disegni schematici dellestrutture di servizio (direzione, uffici, pale-stre, stadi, foresterie e pensioni, mense,ecc);

• schemi funzionali e lay-out degli impiantitecnologici principali (reti interne, riscal-damenti, impianti elettrici, di comunica-zione, etc);

• sistemazione della viabilità interna (edeventuali parcheggi) e collegamenti con levie di comunicazione locali;

• elementi di particolare rilievo tecnologico,come ad esempio strutture architettonicheparticolarmente impegnative, attrezzaturedi laboratorio o di calcolo complesse, ecc.

• esporre sinteticamente gli elementi delpiano di formazione pluriennale che siintende realizzare (numero e tipo dei cor-

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97

3.7 Infrastrutture di formazione

si, durata degli stessi, numero e tipo degliinsegnamenti, durata e tempi delle attivitàdidattiche e delle attività correlate, meto-dologie didattiche, diplomi ed altri titoli distudio rilasciati, ecc).

3.7.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniI riferimenti essenziali sono quelli sull’anda-mento demografico e sul mercato del lavoro,che determinano il numero potenziale diallievi e le opportunità nel mercato del lavo-ro.

Nel dettaglio sarebbe utile fare riferimento:

• all’andamento demografico disaggregatoper classi di età e per aree geografiche;

• ai tassi di iscrizione, ai tassi di frequenza edal tasso di completamento degli studi27;

• alle previsioni occupazionali nei vari setto-ri, con previsioni sui cambiamenti orga-nizzativi all’interno dei vari comparti pro-duttivi28.

3.7.4 Analisi finanziaria• Le entrate finanziarie sono costituite da:

tasse scolastiche e/o rette annuali e prezzidegli eventuali servizi ausiliari.

• Costi finanziari: costi del personale per farfunzionare la struttura (lungo termine).

• Orizzonte temporale di 15-20 anni.

• i tassi di iscrizione effettiva rispetto a quel-li potenziali;

• la quota di studenti ripetenti;

• la percentuale di allievi che frequentano ilcorso di formazione per tutta la sua dura-ta;

• la percentuale media di frequenza perallievo;

• il raggiungimento di standard misurabilidi apprendimento, prefissati;

• la qualità del materiale didattico;

• la pertinenza delle attrezzature e il lorogrado di utilizzo;

• il grado di preparazione e impegno delpersonale docente sulla base di riscontrioggettivi;

• la fungibilità dei contenuti didattici incontesti diversi e quanto più ampi possi-bili.

I benefici economici sono rappresentati da:

• numero (o percentuale) di allievi che han-no trovato (o si prevede che troveranno)una occupazione produttiva e che inassenza della specifica formazione sareb-bero rimasti senza occupazione o sotto-occupati29. Se l’obiettivo preminente oesclusivo dell’investimento é quello dimigliorare le opportunità degli allievipotenziali nel mercato del lavoro (efficien-za esterna), i benefici possono essere quan-tificati e valorizzati tramite l’incremento direddito atteso per gli stessi allievi per effet-to della formazione ricevuta (sotto-occu-pazione evitata, migliore posizionamentonel mercato)30.

• I costi sociali possono essere valutati inbase alla perdita subita dalla società in

27 L’utilità di queste informazioni sarà maggiore se i dati disponibilisaranno disaggregati per sesso, classi sociali ed aree geografiche.

28 Sarebbe importante prevedere l’emergere di nuove professionalitàed il declino di altre.

Tasso di rendimento Scuolefinanziario* Università, ecc

Valore minimo - 1,88Valore massimo 20,00Media 7,01Deviazione standard 9,23

* I dati si riferiscono a 4 di 16 grandi progetti del settore, inclusinel campione unificato di 400 progetti.

3.7.5 Analisi economicaL’individuazione dei benefici può essereeffettuata a partire dall’osservazione delleseguenti variabili:

29 Le previsioni per questa variabile possono basarsi sugli studi alungo termine svolti in altri paesi.

30 Un metodo alternativo, valido teoricamente per tutti i casi, é quel-lo di fare riferimento alla disponibilità a pagare, valorizzabile con-siderando le rette medie che gli studenti dovrebbero pagare perpoter frequentare analoghi corsi privati. Occorre molta cautela nelseguire questi metodi per i possibili effetti di distorsione: ad esem-pio potrebbe aversi una differenza di qualità fra l’istruzione offer-ta con l’investimento e quella privata esistente, oppure può aversiun diverso grado di avversione al rischio funzione del livello delreddito, e così via. Per una discussione più ampia sull’argomentosi rinvia alle letture consigliate.

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98

3.8 Musei e parchi archeologici

seguito alla diversione dei fattori dal loromigliore impiego alternativo31.

• Le esternalità: consumo del suolo, quellodi inerti e di altre materie prime, eventua-le congestione di mobilità o edilizia provo-cata dalla insediamento della infrastruttu-ra e così via; se si possono prevedere occor-rerebbe anche prendere in considerazionel’aumento di reddito dovuto ad eventualiattività indotte, direttamente correlate allapresenza della nuova struttura scolastica(attività commerciali, ristoranti, attivitàricreative, ecc).

3.8 Musei e parchiarcheologici 3.8.1 Definizione degli obiettiviQuesti investimenti hanno in generale obiet-tivi locali, ma possono avere una più genera-le valenza di carattere culturale.

3.8.2 Identificazione del progettoPer coerenza con gli obiettivi, occorre:

• precisare la tipologia di infrastruttura sucui si svolge l’intervento: musei, edifici sto-rico-monumentali, parchi archeologici,archeologia industriale, teatri, teatri all’a-perto, ecc.;

• elencare e descrivere i servizi che la strut-tura offrirà, (restauro opere d’arte, centristudi, informazione e divulgazione, tra-sporti interni, catering per i visitatori e cosìvia);

• sintetizzare il programma culturale e/oartistico almeno a medio termine che ci sipropone di realizzare;

• fornire i seguenti dati ingegneristici:– i dati di base fra i quali principalmente il

numero di utenti previsti (al giorno, perstagione, all’anno, etc) e la capienzamassima della struttura;

– i dati fisici caratteristici: superficiecoperta e superficie espositiva (m2) per imusei o gli edifici storico-monumenta-li, superficie complessiva dei parchi odelle aree archeologici (m2), superficie(m2), numero di posti, volumetria utile(m3) per i teatri.

– caratteristiche architettoniche, costrut-tive, di lay-out degli edifici museali ostorico-monumentali o teatrali, allegan-do schemi e dati ed evidenziando, senecessario, le parti di nuova costruzionee/o modificate;

– caratteristiche tecniche, lay-out degliedifici o parti di essi dedicate ai serviziaggiuntivi;

– caratteristiche di processo e di lay-outdegli impianti e delle reti principali(condizionamento, illuminazione,comunicazione, ecc);

Tasso di rendimento Scuoleeconomico* Università, ecc

Valore minimo 3,35Valore massimo 47,52Media 17,53Deviazione standard 14,20

* I dati si riferiscono a 6 di 16 grandi progetti del settore, inclusinel campione unificato di 400 progetti.

3.7.6 Altri elementi di valutazioneSarebbe opportuno disporre di una valuta-zione indipendente fornita da un panel diesperti qualificati sulla rispondenza dell’inve-stimento agli obiettivi proposti ed ai bisognisociali e sull’adeguatezza della qualità delprogramma di formazione.

3.7.7 Analisi di sensibilità e di rischioUtile sottoporre ad analisi di sensibilità e dirischio almeno i parametri seguenti:

• tassi di crescita della popolazione (per clas-si di età) nell’area di utenza;

• tasso di crescita dei salari del personaledocente e non docente;

• tassi di iscrizione effettiva;• tassi di occupazione degli allievi che hanno

completato gli studi.

31 Ad esempio il costo-opportunità sociale del personale docente enon impiegato nella struttura di formazione é pari al prodotto ditali persone in occupazioni alternative (quantificabile ad esempiomediante le retribuzioni medie di mercato di persone con analo-ga istruzione). Quello, da non trascurare, degli allievi può essereottenuto dalla stima delle retribuzioni (o del prodotto) dei giova-ni all’esterno del sistema scolastico, nell’ipotesi di marginalità ecioè che il progetto in esame non modifichi il salario.

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99

3.8 Musei e parchi archeologici

– sistemazione della viabilità e degli acces-si (ed eventuali parcheggi) e collegamen-ti con le vie di comunicazione locali;

– elementi tecnologici di rilievo, come adesempio soluzioni architettoniche diparticolare impegno, tecnologie direstauro sperimentali, sistemi di comu-nicazione.

3.8.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniIl parametro di riferimento principale é rap-presentato dai flussi dei potenziali utenti del-la struttura, disaggregati per tipologia.

L’analisi delle opzioni dovrebbe considerare:

• varianti allo schema costruttivo o al lay-out della infrastruttura;

• per interventi riguardanti edifici esistenti,varianti delle tecnologie e dei metodi direstauro/recupero;

• infrastrutture alternative a quelle scelte (adesempio si potrebbe pensare di istituire unmuseo della tecnica invece di operare unintervento di recupero di una strutturaindustriale storica, ecc).

3.8.4 Analisi finanziaria• Flussi finanziari in entrata: vendita dei

biglietti di ingresso, che molto spessocoprono però solo una frazione ridotta deicosti; altri ricavi provenienti dalla venditadei servizi collaterali e da attività commer-ciali connesse.

• Costi finanziari: personale e manutenzio-ne (che può predominare nel medio-lungotermine)

Orizzonte temporale di 15-20 anni.

3.8.5 Analisi economica• Una valutazione dei benefici può essere

effettuata sulla base della disponibilità apagare il servizio da parte del visitatore32,

sia per i musei che per le zone archeologi-che e simili.

• Costi per la società: possono essere valuta-ti in base alla perdita subita dalla società inseguito alla diversione dei fattori dal loromigliore impiego alternativo (ad esempioil costo-opportunità sociale del personaleimpiegato nella gestione della struttura épari al prodotto di tali persone in occupa-zioni alternative).

• Esternalità: consumo del suolo, di inerti edi altre materie prime; eventuale conge-stione di mobilità o edilizia provocata dal-l’insediamento della infrastruttura, ecc.

• Aumento di reddito nel settore turistico(correlato sia all’aumento del flusso siaall’incremento del periodo di permanenzamedio per turista).

• Aumento del reddito aggiuntivo dovuto adeventuali attività indotte, direttamentecorrelate alla presenza della nuova struttu-ra (attività commerciali, ristoranti, attivitàricreative, ecc).

3.8.6 Altri elementi di valutazioneSarebbe utile fornire una chiara esposizionedel profilo culturale ed artistico almeno amedio termine dei programmi che si inten-dono attuare con l’infrastruttura. L’elementodecisivo è il consenso motivato di espertiindipendenti sul programma.

3.8.7 Analisi di sensibilità e di rischioFattori critici: elevati costi di personale e dimanutenzione e la dinamica del costo deibiglietti nel lungo termine.

Può essere utile sottoporre ad analisi di sen-sibilità e di rischio almeno i parametriseguenti:

• costo dell’investimento;• tasso di crescita dei salari del personale;• tassi di crescita della domanda effettiva

(numero di visitatori per anno);• costo dei biglietti;• per quanto detto sulle manutenzioni,

sarebbe opportuno effettuare una analisidi rischio relativa ai possibili danneggia-menti, dovuti a qualsiasi causa.

32 Non sembra corretto includere nella valore da attribuire alla dis-ponibilità a pagare (willingness to pay), i costi indiretti sostenutidal visitatore (viaggio, soggiorno, catering, etc), a meno che non sipossa dimostrare che per quello specifico progetto tali spese nonpossone che essere attribuiti esclusivamente al desiderio di effet-tuare la visita alla struttura o di assistere allo spettacolo e non adaltre attività ad esempio turistiche.

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3.9 Ospedali ed altre infrastrutture sanitarie

3.9 Ospedali ed altreinfrastrutture sanitarie3.9.1 Definizione degli obiettiviGli obiettivi:

• possono mirare alla prevenzione e/o lacura di diverse patologie;

• possono essere riferiti a diverse fasce dipopolazione, caratterizzate per:

– età (ospedali dei bambini, ospedali geria-trici, ecc),

– sesso (strutture di assistenza al parto, diandrologia, ecc),

– condizioni professionali (centri traumato-logici per gli incidenti sul lavoro, ospedalisportivi, ospedali militari, ecc),

• possono essere quantificati in base all’al-lungamento della speranza di vita33.

3.9.2 Identificazione del progettoPer identificare correttamente il progettooccorre:

• definire con precisione le funzioni dell’in-frastruttura proposta ed in particolare ilgruppo di patologie di riferimento, leeventuali fasce di popolazione, le funzionidi diagnosi, le funzioni di terapia/degenzaa breve o a lungo termine, le funzioni diaccoglimento e dei servizi connessi e cosìvia;

• includere i seguenti dati:– i dati di base, quali: il numero medio e

massimo di utenti previsto per giorno,mese, anno; l’elenco dei reparti di assisten-za e prevenzione, di terapia e di diagnosi;per un ospedale, il numero di posti lettoper reparto;

– i dati fisici caratteristici, quali superficieoccupata e superficie coperta (m2), volu-metria utile (m3), numero stanze di degen-za/terapia, numero ambulatori di preven-

zione e/o diagnosi, esistenza e consistenzadi un day-hospital, ecc;

– organizzazione funzionale degli spaziesterni/interni (lay-out), compresa la via-bilità fra i diversi edifici e quella internaagli edifici, in condizioni normali e diemergenza;

– caratteristiche tecniche delle principaliattrezzature e macchine di diagnosi e/o diterapia (ad esempio: raggi X, TAC, ecogra-fia, medicina nucleare, endoscopie, ecc.);

– caratteristiche di processo e di lay-outdegli impianti ausiliari e delle reti princi-pali (energia elettrica, illuminazione,acqua, rifiuti ed eventuali inceneritori,impianti antincendio, condizionamento,distribuzione dei gas, telemonitoraggio,comunicazione, ecc);

– caratteristiche architettoniche, costruttive,di lay-out degli edifici o parti di essi dedi-cate ai servizi ausiliari;

– sistemazione della viabilità e degli accessi(ed eventuali parcheggi) e collegamenticon le vie di comunicazione locali, even-tuali accessi privilegiati ai pronto soccorso,allegando opportuni schemi planimetrici;

– elementi tecnologici di rilievo, come adesempio soluzioni architettoniche di parti-colare impegno, macchine di terapia o dia-gnosi particolari o sperimentali, sistemi ditelemedicina, ecc.

3.9.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniElementi principali:i flussi di utenti ed i loroandamenti nel tempo (determinati sulla basedei dati demografici), e i dati epidemiologicie di morbilità per le classi di patologie diinteresse34.

L’analisi delle opzioni dovrebbe comprende-re possibili soluzioni medico-tecnologichealternative (sistemi di terapia diversi, diversetecnologie di diagnosi, ecc) e possibili alter-native generali con lo stesso obiettivo socio-sanitario (ad esempio la costruzione di un

33 Ovviamente si tratta di un indice piuttosto grossolano. Ad esem-pio, oltre la quantità conta la qualità della vita: sono stati propostiindici che ne tengono conto (Q.A.L.Y. = anni di vita equivalenti,corretti in base alla qualità), per la cui trattazione si rinvia alla let-teratura.

34 Qualora non siano disponibili i dati specifici del bacino di utenza,non é errato estrapolare dati noti riferiti a zone socialmente omo-genee.

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3.9 Ospedali ed altre infrastrutture sanitarie

day-hospital invece che di reparti di degenzain ospedale).

3.9.4 Analisi finanziaria• Entrate finanziarie: tariffe di degenza (ad

esempio riferite ai giorni di ospedalizza-zione dell’utente), degli interventi di dia-gnosi e terapia pagati a parte e dei serviziaggiuntivi (camera singola, ecc).

• Costi finanziari: personale, farmaci edaltro materiale, servizi medici in out-sour-ce per far funzionare la struttura.

Orizzonte temporale: almeno 20 anni.

3.9.5 Analisi economicaI benefici principali sono:

• il futuro risparmio nei costi sanitari, diret-tamente proporzionale alla diminuzionedel numero dei malati e/o alla minore gra-vità delle malattie per effetto dell’imple-mentazione del progetto (minori speseambulatoriali e di assistenza a domicilioper le persone che hanno evitato la malat-tia, minori costi ospedalieri e di assistenzapost-ospedaliera per i malati che sono sta-ti curati in modo più efficacie);

• l’evitata perdita di produzione, derivantedal minor numero di giorni di assenza dailuoghi di lavoro dei malati e dei loro fami-liari;

• il miglioramento del benessere o le soffe-renze evitate dei pazienti e dei loro con-giunti, identificabile nei decessi evitati, nel-l’allungamento della speranza di vita delpaziente e nel miglioramento della qualitàdella stessa per il paziente ed i suoi con-giunti, derivati dall’evitata malattia o dal-l’efficacia della terapia.

I benefici possono essere quantificati ricor-rendo ai prezzi di mercato dei servizi (willin-gness to pay)35. o utilizzando metodi standard,come gli indici di incremento delle aspettati-ve di vita opportunamente aggiustati per la

qualità (per esempio, il Quality Adjusted LifeYears) il valore dei quali può dipendere dalprincipio del reddito perso oppure da similicriteri attuariali.

35 Questo metodo ad esempio può essere applicato al caso delle cureodontoiatriche, offerte in generale sia dal settore pubblico che daquello privato.

Tasso di rendimento Ospedalieconomico*

Valore minimo 10,00Valore massimo 23,10Media 14,57Deviazione standard 6,03

* I dati si riferiscono a 3 su 5 grandi progetti del settore, inclusinel campione di 400 progetti.

3.9.6 Altri elementi di valutazioneIn aggiunta può essere opportuna una valu-tazione dei benefici in termini di sempliciindicatori fisici, più facilmente ponderabili equantificabili, ad esempio sulla base di unaanalisi costi-efficacia. L’analisi costi-efficaciaé usata spesso nel settore sanitario e forniscerisultati comparabili.

Un panel di esperti indipendenti dovrebbeevidenziare il valore intrinseco per il sistemasanitario del progetto proposto.

3.9.7 Analisi di sensibilità e di rischioI fattori critici sono:

• la disponibilità e l’attendibilità dei dati epi-demiologici del bacino d’utenza,

• i rischi derivanti dall’applicazione di (nuo-vi) trattamenti diagnostici, preventivi,terapeutici, ecc,

• la difficoltà di valutare correttamente nellungo termine gli andamenti del costo delpersonale, dei farmaci, ecc.

L’analisi di sensibilità e di rischio deve esserecondotta almeno per le seguenti variabili:

• il costo dell’investimento;• le incidenze percentuali delle morbilità di

interesse, disaggregate per tipologie pato-logiche, classi di età, sesso, professione, ecc;

• le tariffe dei servizi sanitari e loro dinami-ca temporale;

Page 102: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

102

3.10 Foreste e parchi

• la dinamica temporale dei costi del perso-nale;

• la dinamica temporale dei costi dei farma-ci, prodotti e servizi critici;

• il valore e la dinamica dei rischi connessiall’impiego dei metodi terapeutici e dia-gnostici.

3.10 Foreste e parchi3.10.1 Definizione degli obiettiviGli interventi forestali possono mirare adobiettivi primari diversi

• interventi volti ad incrementare la produ-zione di legname o sughero per il mercatoo per impieghi a fini energetici;

• interventi volti ad incrementare la produ-zione di prodotti non legnosi36;

• interventi a carattere ambientale, come l’i-stituzione di parchi ed aree protette, azionidi protezione dall’erosione, di regimenta-zione delle acque, di tutela dell’ambiente(naturalistica, miglioramento del paesag-gio, schermi visivi e contro il rumore, ecc);

• interventi volti a favorire le attività turisti-co-ricreative37.

Ogni investimento forestale da luogo adeffetti multipli (protezione del suolo, regola-zione del regime delle acque, protezione del-l’ambiente).

3.10.2 Identificazione del progettoSarebbe utile:

• identificare il progetto secondo uno sche-ma di tipologie predefinito;

• fornire i seguenti dati:

– posizione geografica, altitudine (m. sull.m.) e superficie (ettari o Km2) dell’area diintervento o del parco;

– descrizione dettagliata delle operazioniprogettate, delle loro dimensioni (numerodi alberi da diradare o da piantare, ecc) edelle metodologie (essenze prescelte, tipodi coltivazione, ecc), turno ipotizzato(anni), forma di governo, tipo di tratta-mento e periodo di esecuzione;

– superfici (m2) e dislivelli (m) delle pendicida consolidare;

– numero e lunghezza (Km) dei corsi d’ac-qua da regimentare;

– numero, lunghezza (Km) o superficie (m2)e tipo della viabilità e delle aree di sosta eda picnic;

– indicazione della posizione (per mezzo diapposita cartografia) e descrizione dei bio-topi ed altre emergenze naturalistiche diinteresse (cascate, caverne, sorgenti, ecc);

– numero, posizione, superfici (m2) e lay-outdegli edifici di servizio, quali centri visita-tori, foresterie, mense, stazioni di osserva-zione, magazzini, segherie, ecc;

– numero, posizione, superfici (m2) ecapienza delle eventuali strutture di ricet-tività turistica, come alberghi, rifugi, risto-ranti, ecc;

– punti di accesso e collegamenti con le stra-de locali e regionali;

– descrizione e dati degli interventi rilevanti,come ad esempio re-introduzione di spe-cie rare o estinte nell’area, sistemi di tele-sorveglianza antincendio, reti di comuni-cazione, informazione, divulgazione, ecc.

3.10.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniElementi chiave dell’analisi:

• Per interventi di arboricoltura da legno (oda sughero): la domanda del tipo di legna-me (o sughero) che si vuole produrre non-ché, se é il caso, gli obiettivi dei ratei disostituzione dell’importazione.

• Nel caso di interventi a carattere prevalen-temente turistico-ricreativo: trend dei flus-si turistici previsti, compresi i loro anda-menti stagionali e così via.

36 Come tartufi e funghi, prodotti del sottobosco (fragole, mirtilli,lamponi, more, erbe aromatiche e/o medicinali, ecc), selvaggina,apicoltura, e altri.

37 Come escursionismo, bird watching, caccia fotografica, campeg-gio, ippoturismo, ecc

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103

3.10 Foreste e parchi

Sarebbe opportuno che per ciascun progettofosse eseguita una analisi degli impatti chedimostri la sostenibilità dell’intervento pro-posto anche sotto il profilo naturalisticoambientale. Un metodo può essere quello distabilire una serie di indicatori fisici per cia-scun effetto e poi di sottoporli ad opportunaanalisi multicriterio.

Con riferimento alle alternative, sarebbe uti-le venissero analizzate le seguenti:• differenti aree di intervento all’interno del-

la stesso distretto forestale;• differenti metodologie di miglioramento,

rimboschimento e coltivazione;• coltivazioni di specie alternative, compati-

bili nell’area prescelta (ad esempioimpianto di eucalipti invece che di pioppiper la produzione della pasta di cellulosa);

• differenti perimetrazioni e zonizzazioniper i parchi;

• percorsi e tipologie diverse per sentieri,piste ed aree attrezzate;

• diverse collocazioni per gli ingressi, i centriper i visitatori, i parcheggi, i campeggi, etcper i progetti di parchi ed aree forestaliattrezzate;

• impieghi alternativi (ad esempio agricolinon forestali) per le aree interessate adesempio ad un rimboschimento o vincola-te all’interno di un parco.

3.10.4 Analisi finanziariaLe voci di costo più rilevanti sono quelle rela-tive al personale e alla manutenzione (ordi-naria e straordinaria).

Si ritiene adeguato un orizzonte temporale di25-35 anni38, tuttavia in alcuni casi relativi ainterventi forestali è necessario prolungarel’orizzonte temporale.

Dalla letteratura si ricava che gli interventi diquesto settore mostrano assi di rendimentofinanziari (TRIF) piuttosto bassi, che rara-mente superano il 5%.

3.10.5 Analisi economica• I benefici derivanti dall’utilizzazione e dal-

l’impiego del legname possono esserevalorizzati sulla base del valore aggiuntodelle imprese boschive e di quelle indu-striali collegate.

• I benefici di carattere turistico-ricreativopossono essere quantificati e valorizzatiattraverso il metodo della “disponibilità apagare” dei visitatori oppure attraversouna stima quantitativa del prodotto turi-stico realizzato, valutato ai prezzi del mer-cato, depurati dalle distorsioni. A questioccorre aggiungere, se prevedibili, gliincrementi di reddito nel settore turistico enelle attività collegate nelle aree adiacenti econnesse con il parco o la foresta valoriz-zata dall’intervento.

• Il beneficio dovuto alla tutela idrogeologi-ca può essere valutato sulla base dei costidovuti alle inondazioni, frane e similieventi evitati per effetto degli interventi e,se dimostrabile, al più elevato valoreaggiunto delle produzioni boschive, rispet-to alla situazione senza intervento.

• Il beneficio dovuto al miglioramento delpaesaggio e alla tutela dell’ambiente puòessere effettuata sulla base della maggiore“disponibilità a pagare”39 oppure del mag-gior reddito nelle attività turistiche rispet-to alla situazione senza intervento.

3.10.6 Altri elementi di valutazioneQualora l’intervento proposto contenga ele-menti di validità naturalistica, ambientale,scientifica di per sé (come ad esempio la pro-tezione di specie minacciate e così via), essadovrebbe essere comprovata dai risultati diuna procedura organizzata di giudizio moti-vato di esperti indipendenti specializzati neisettori di interesse.

3.10.7 Analisi di sensibilità e di rischioSi consiglia l’analisi delle seguenti variabili:

• trend nei flussi turistici;

38 I valori più bassi devono essere applicati agli interventi turistico-ricreativi e a quelli di ciclo breve (frutti di bosco, ecc.). 39 Si veda la nota precedente.

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104

3.11 Infrastrutture di telecomunicazione

• andamenti dei costi di alcuni fattori critici,quali quelli del personale;

• valorizzazione e dinamica del rischio asso-ciato ad eventuali danni, indipendente-mente dalla causa (cause tecniche, erroriumani, catastrofi naturali).

3.11 Infrastrutture ditelecomunicazione3.11.1 Definizione degli obiettiviProgetti con obiettivi a livello locale sono:

• la cablatura o l’infrastrutturazione localecon ponti radio allo scopo di estendere ilservizio ad aree non coperte;

• la cablatura di una città, area metropolita-na, distretto industriale, ecc per dotarla direti di maggior potenza e velocità e tali daconsentire lo sviluppo di nuovi servizilocali (ad esempio le così dette reti a “largabanda”);

• la costruzione o ammodernamento di cen-trali di commutazione e/o interconnessio-ne (nodi) con reti più ampie (spesso que-sto tipo di intervento é collegato a quelliprecedenti);

• la posa di cavi oppure la costruzione diponti radio o stazioni satellitari per colle-gare zone isolate (zone di montagna, isole,etc).

Fra le tipologie di intervento con obiettivi ascala non locale, si possono evidenziare:

• lo sviluppo di sistemi di comunicazioneinternazionali, per aumentarne portata,potenza e velocità (ad esempio lancio disatelliti di telecomunicazione, costruzionidi stazioni radio satellitari, costruzioni di“dorsali” e cioè posa di cavi a lunga distan-za anche sottomarini, ecc);

• l’incremento della capacità, potenza evelocità delle reti di comunicazione inter-regionali;

• l’ammodernamento tecnologico delle retial fine di consentire lo sviluppo di connet-

tività e servizi nuovi (ad esempio servizimultimediali, telefonia mobile, televisionevia cavo, reti civiche, musei virtuali, ecc).

3.11.2 Identificazione del progetto Sembrerebbe assolutamente indispensabileavere una chiara cognizione dei due aspetti diseguito esposti, fra loro fortemente intercon-nessi:

• l’organizzazione della gestione dell’inter-vento, compresa la sua eventuale settoria-lizzazione;

• il piano di realizzazione dello stesso ed ilpiano-programma di penetrazione nelbacino d’utenza dei servizi offerti con lanuova infrastruttura.

È anche utile:

• l’individuazione del bacino d’utenza alquale il progetto intende fare riferimento,

• una analisi del mercato potenziale,• evidenziare il collegamento funzionale e

fisico dell’infrastruttura progettata con ilsistema di telecomunicazioni esistente,

• una descrizione di queste caratteristicheingegneristiche delle infrastrutture:

– dati funzionali di base, quali ad esempio:tipo e caratteristiche dell’infrastruttura dicomunicazione, caratteristiche e dimen-sioni del traffico, velocità massima dicomunicazione (baud), tipo di commuta-zione, protocolli di comunicazione, bandedi frequenza (GHz) e potenze installate(kW) per i sistemi via etere, tecnologieelettroniche di commutazione/connessio-ne, ecc;

– dati fisici caratteristici, come ad esempio:lunghezza (Km) dei cavi e superficiecoperta (Km2) dalle reti, numero e posi-zione dei nodi di commutazione/connes-sione, numero e posizione stazioni radio esuperficie area coperta (Km2);

– dati, caratteristiche tecniche e costruttivedelle reti;

– dati, caratteristiche tecniche e costruttive,lay-out delle centrali dicommutazione/connessione o delle stazio-

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105

3.11 Infrastrutture di telecomunicazione

ni radio, allegando piante, sezioni e sketchtipici;

– dati, caratteristiche tecniche e costruttive,lay-out degli impianti ausiliari, quali ali-mentazione elettrica, illuminazione, tele-controllo, ecc;

– superfici coperte (m2) e disposizioni sche-matiche degli eventuali edifici ed altrestrutture di servizio, allegando planimetriee sezioni;

– elementi tecnici di rilievo, quali sistemi ditrasmissione/ricezione via satellite, sistemia “larga banda”, cavi sottomarini, ecc.

3.11.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniI parametri di riferimento sono: i volumi ditraffico, nonché il loro andamento giornalie-ro, settimanale, stagionale (la capacità otti-male del progetto si ottiene attraverso unragionevole compromesso circa i livelli mas-simi del traffico di punta che il sistema riescea smaltire)

L’analisi delle opzioni dovrebbe prendere inconsiderazione il confronto con le possibilialternative nell’ambito della stessa infrastrut-tura (ad esempio diversi tipi di cablatura,diversi protocolli di trasmissione, diverse tec-nologie di commutazione/connessione, ecc);le alternative di localizzazione dei “nodi”oppure delle stazioni radio; le possibili alter-native globali all’infrastruttura progettata,capaci di svolgere servizi analoghi come adesempio una rete di trasmissione dati satelli-tare o mista (etere-cavi) piuttosto che unacablatura con fibre ottiche.

3.11.4 Analisi finanziariaEntrate finanziarie: tariffe di vendita del ser-vizio, i canoni dei servizi aggiuntivi.

Nel caso della telefonia, l’esistenza in moltipaesi di tariffe amministrate o controllate daorgani di governo può facilitare la previsionedelle dinamiche dei prezzi.

Orizzonte temporale: almeno 10 anni, salvoper le reti cablate e i cavi a lunga distanza (20anni).

3.11.5 Analisi economica

È necessario quantificare:

• il risparmio di tempo per ogni comunica-zione (tempi di attesa, tempi di trasmissio-ne, ecc), quantificabile per unità di servizitipo (ad esempio: telefonata commerciale,trasmissione di testo, trasmissione file dati,trasmissione immagine e così via); per lavalorizzazione si può utilmente suddivide-re l’utenza in categorie, come ad esempionel settore pubblico si può fare riferimen-to al reddito medio dei cittadini e nel set-tore privato si può fare riferimento al valo-re aggiunto.

• i nuovi servizi aggiuntivi realizzabili solocon l’intervento. Per la loro quantificazio-ne e valorizzazione può essere applicato inalcuni casi il metodo precedente (ad esem-pio la messa in rete dei servizi anagraficipermette di risparmiare la maggior partedel tempo necessario, senza l’intervento,per richiedere ed ottenere i relativi certifi-cati); altrimenti si stima la disponibilità apagare il servizio da parte della collettività,quantificando i costi che gli utenti dovreb-bero sostenere per procurarsi una certatipologia di dati (ad esempio acquistandopubblicazioni specializzate).

3.11.6 Altri elementi di valutazione

Si tratta principalmente di fare riferimentoalla previsione di sviluppo di servizi telema-tici e multimediali nuovi. In relazione a ciòpuò essere utile sottoporre il progetto ad unesame di flessibilità, per saggiarne la capacità- tecnologica e costruttiva - di soddisfareampie esigenze di trasmissibilità e di connet-tività in vista dei futuri sviluppi.

3.11.7 Analisi di sensibilità e di rischio

Fattori critici: previsione della domanda, ele-vati costi di investimento (ad esempio per isistemi via satellite), rapida evoluzione tec-nologica del settore (l’investimento diventatotalmente o in parte obsoleto prima diquanto previsto ex-ante).

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106

3.12 Zone industriali ed altre infrastrutture di supporto alla produzione

L’analisi di sensibilità e di rischio devonoprendere in considerazione almeno leseguenti variabili:

• costi di investimento, compresi i costi del-lo sviluppo tecnologico;

• previsioni dei cicli di sostituzione (invec-chiamento, obsolescenza tecnica) delleapparecchiatura installate;

• dinamica della domanda (cioè previsionidel tasso di sviluppo della popolazione edelle attività);

• dinamica dei prezzi di vendita dei servizi.

3.12 Zone industrialied altre infrastrutturedi supporto allaproduzione3.12.1 Definizione degli obiettiviPuò essere utile tenere presente la seguenteclassificazione degli obiettivi:

• creazione delle infrastrutture di base per lacostituzione di aree industriali o artigiana-li o commerciali e di servizi;

• creazione delle infrastrutture di base per larilocalizzazione pianificata di stabilimentiproduttivi provenienti da aree ad eccessivoinquinamento o congestionate;

• creazione di centri per l’erogazione di ser-vizi reali alle imprese di una certa zona(contabilità, informazione finanziaria,marketing, formazione;)

• creazione di centri per la promozione del-la nascita di nuove imprese ed il sostegnodi quelle esistenti (parchi tecnologici, cen-tri di innovazione, incubatoi d’impresa,ecc);

• un mix degli interventi precedenti spessorivolti a sostenere le imprese di un partico-lare comparto industriale (distretti indu-striali).

3.12.2 Identificazione del progettoSarebbe utile:

• individuare il bacino d’utenza dello stessoe cioè l’area geografica, le classi dimensio-nali d’impresa (ad esempio artigianato,PMI, media e grande impresa, ecc) ed icomparti verso i quali si indirizza;

• definire con precisione i dati di base, qualiil numero, dimensioni e tipologia delleimprese da localizzare, il tipo dei servizireali che si intendono erogare, la tipologiadei laboratori scientifico/tecnologici even-tualmente presenti e così via.

• I dati ingegneristici che sarebbe utile forni-re sono i seguenti:

– localizzazione e superficie (Km2) dell’areaattrezzata e suddivisione in lotti;

– numero e superficie coperta (m2) deicapannoni, magazzini, palazzine uffici,centri espositivi, ecc;

– viabilità e mobilità interna (strade e ferro-vie) e loro punti di collegamento alla via-bilità esterna; eventuali porti, eliporti, ecccon le loro caratteristiche;

– reti e impianti interni, quali acquedotti,fognature, depuratori, energia elettrica,illuminazione, reti di telecomunicazione,sicurezza, ecc, allegando dati e schemi pla-nimetrici e di processo;

– numero e superficie coperta degli edificicomuni (servizi reali, laboratori, logistica,mense, centri di telecomunicazione, ecc);

– elementi di particolare rilievo tecnologico,come laboratori specializzati, centri di ser-vizi multimediali.

3.12.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniElementi chiave: la stima della domanda dirilocalizzazione delle imprese esistenti nelbacino d’utenza, il tasso di natalità di nuoveimprese, la domanda di servizi reali e la suadinamica temporale, gli elementi di carattereambientale.

Dal punto di vista dell’analisi delle opzionisarebbe utile considerare alternative com-plessive, come ad esempio l’incremento deifondi di incentivazione diretta alle impresecon le stesse finalità (spostamento di sede,acquisto di servizi reali, innovazione tecnolo-

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107

3.12 Zone industriali ed altre infrastrutture di supporto alla produzione

gica, apertura di nuove produzioni o costitu-zione di nuove imprese, ecc).

3.12.4 Analisi finanziaria• Entrate finanziarie: canoni di affitto o di

concessione dei terreni e dei capannoni,ricavi dalla vendita dei servizi (acqua,energia elettrica, fognatura e depurazione,magazzinaggio, logistica, ecc) e dei servizireali.

• Uscite finanziarie: costi dei beni e serviziacquistati per il funzionamento delle infra-strutture e per produrre i servizi reali.

Orizzonte temporale: almeno 20 anni.

maggiore penetrazione in mercati primadifficilmente raggiungibili, effetto delleattività promozionali possibili nelle nuovearee espositive, minor costo dei servizi dibase, ecc), oppure alla disponibilità dei ser-vizi reali (ad esempio miglior posiziona-mento dovuto al servizio di marketing,migliore penetrazione e risparmi di costicon il telemarketing, miglioramenti tecno-logici o nuove tecnologie produttive,miglioramenti del livello professionale perinterventi di formazione, ecc).

• I costi economici delle materie primeimpiegate e del suolo occupato per la rea-lizzazione del progetto e per l’esercizio del-l’infrastruttura e l’erogazione dei serviziandrebbero valutati considerando la perdi-ta sopportata dalla società in seguito alladiversione degli stessi dal loro migliore usoalternativo. In modo analogo andrebberovalutati i costi del personale.

• Inoltre andrebbero quantificati anche icosti ambientali (inquinamento del suolo,acqua, aria, degrado del paesaggio visuale,rumore, rifiuti, ecc) e dell’eventuale conge-stionamento urbanistico e dei trasportiprovocato dall’insediamento dell’infra-struttura. Si dovrebbe però badare al fattoche, poiché gli impatti considerati aumen-tano nella zona della nuova infrastruttura,ma potrebbero diminuire nel resto delbacino d’utenza, l’effetto complessivo - cheé quello da considerare nell’analisi - puòessere peggiorativo o migliorativo (adesempio perché si sono adottati sistemi dicontrollo dei reflui più efficaci, ecc).

Tasso di rendimento Infrastrutture di finanziario* supporto alla produzione

Valore minimo 2,30Valore massimo 16,87Media 10,49Deviazione standard 5,28

* I dati si riferiscono a 4 su 14 grandi progetti del settore, inclusidel campione di 400 progetti.

3.12.5 Analisi economicaL’analisi deve considerare:

• Benefici sociali: migliore posizionamentodi mercato delle imprese esistenti, la diffu-sione di conoscenze ed attitudini impren-ditoriali fra le imprese beneficiarie ed all’e-sterno, la riqualificazione del personale, glieffetti occupazionali e sui redditi dei varifattori di produzione, la nascita di nuoveimprese produttive, la nascita di nuoveimprese private dei servizi e lo sviluppodell’indotto, ecc.

• Quantificazione dei benefici sociali: unapproccio talvolta percorribile é quello disuddividere le imprese potenzialmentebeneficiarie del bacino di utenza per classidimensionali e di settore di attività. Perciascuna classe é allora possibile valutare ilbeneficio, facendo ad esempio riferimentoal valore aggiunto incrementale, dovutoalla più vantaggiosa localizzazione (adesempio risparmi nei costi di trasporto,

Tasso di rendimento Infrastrutture dieconomico* supporto alla produzione

Valore minimo 9,10Valore massimo 36,00Media 18,89Deviazione standard 6,91

* I dati si riferiscono a 12 su 14 grandi progetti del settore, inclusidel campione di 400 progetti.

3.12.6 Altri elementi di valutazioneI benefici sociali individuati possono esseremisurati tramite indicatori fisici direttamen-

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108

3.13 Industrie ed altri investimenti produttivi

te o indirettamente legati ad essi e può esser-ne valutato il rapporto costo/efficacia.

3.12.7 Analisi di sensibilità e di rischioFattori critici: relativa rigidità, difficoltà ini-ziale di prevedere il trend reale di penetrazio-ne nel bacino d’utenza sia sotto il profilo del-la rilocalizzazione40 delle imprese sia, ancoradi più, sotto quello dello sviluppo di nuovaimprenditoria.

È consigliabile sottoporre ad analisi di sensi-bilità e di rischio le seguenti variabili:• il costo dell’investimento;• i tassi di insediamento nell’area;• i costi di alcuni input critici (manodopera,

beni e servizi esternalizzati per la produ-zione dei servizi reali);

• se sono stati quantificati, il tasso di natali-tà e di mortalità infantile delle nuoveimprese.

3.13 Industrie ed altriinvestimenti produttivi3.13.1 Definizione degli obiettiviE’possibile classificare questi interventi nellecategorie che seguono:

• interventi volti a favorire l’industrializza-zione in ogni settore di aree relativamentearretrate sotto questo profilo;

• interventi di aiuto a settori, ad alta intensi-tà di capitale, che rivestono rilevanza stra-tegica (ad esempio certi comparti del set-tore energetico);

• interventi volti a favorire lo sviluppo tec-nologico di determinati settori oppurel’applicazione di nuove promettenti tecno-logie richiedenti però un’alta intensità diinvestimenti iniziali (ad esempio le appli-cazioni di nuovi materiali all’industria deitrasporti, lo sviluppo di macchine elettri-che a superconduttori, l’applicazione di

tecnologie per l’uso dell’energia rinnova-bile, ecc);

• interventi volti a creare occupazione sosti-tutiva in aree in cui si é manifestato il decli-no del tessuto produttivo esistente;

• interventi volti a favorire l’insediamento elo sviluppo di nuove aziende nell’artigia-nato e nelle PMI (nuova imprenditoriali-tà).

3.13.2 Identificazione del progettoÈ bene procedere ad una accurata descrizio-ne dell’azienda (o gruppo di aziende) benefi-ciaria dell’intervento, precisando gli elemen-ti che seguono:

• l’elenco delle categorie dei beni o serviziprodotti dall’azienda, corredati dei volumiannui prodotti prima dell’intervento eprevisti dopo l’intervento;

• l’elenco e le quantità annue degli input del-la produzione in termini di materie prime,semilavorati, servizi, forza lavoro (disag-gregata per categorie e specializzazioni),ecc prima e dopo l’intervento;

• il fatturato, il margine operativo lordo, l’u-tile lordo e netto, il flusso di cassa, gli indi-ci di indebitamento ed altri indici di bilan-cio prima e dopo l’intervento;

• la descrizione del mercato coperto dall’a-zienda e del suo posizionamento prima edopo l’intervento (ad esempio fornendo lequote per prodotto ed area geografica e lerispettive dinamiche);

• l’organizzazione aziendale (funzioni,reparti, procedure, sistemi di qualità, siste-mi informativi, ecc) prima e dopo l’inter-vento;

• la descrizione delle macchine ed impiantidi produzione ed ausiliari;

• la descrizione degli edifici aziendali e dellerelative aree di pertinenza;

• i punti di scarico degli effluenti liquidi e/ogassosi e la descrizione degli impianti ditrattamento;

• gli scarti e rifiuti prodotti (tipologia equantità) ed i relativi sistemi di smalti-mento-trattamento.

40 In alcuni casi la rilocalizzazione delle industrie é stata accelerataattraverso opportune politiche di pianificazione territoriali.

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109

3.13 Industrie ed altri investimenti produttivi

3.13.3 Analisi di fattibilità e delle opzioniElementi chiave: i parametri sono specificiper ciascun intervento, dipendendo stretta-mente da fattori quali il comparto al qualeappartiene l’azienda, il tipo di prodotto, letecnologie di produzione che si intendonoadoperare

L’analisi delle opzioni alternative deve consi-derare le alternative nelle modalità di finan-ziamento (ad esempio finanziamento in con-to interessi invece che in conto capitale,oppure finanziamento di un contratto di lea-sing, oppure ancora con altre modalità diingegneria finanziaria, ecc); le alternative tec-niche o tecnologiche per l’intervento propo-sto; le alternative globali (ad esempio la for-nitura di servizi reali a bassi costi).

3.13.4 Analisi finanziariaL’analisi finanziaria può essere fatta confron-tando i flussi di cassa prodotti dall’impresa (odal gruppo di imprese) in presenza dell’inve-stimento, con quelli che la stessa impresaavrebbe prodotto in assenza di agevolazioni(ipotesi senza intervento)41.

Le varie voci dei costi e dei ricavi vanno valu-tate in base al prezzo di mercato e attualiz-zando il relativo flusso di cassa.

Orizzonte temporale: circa 10 anni.

• il beneficio dovuto all’aumento di redditocausato dall’incremento di attività o dallacreazione di nuove imprese nei settori(produzione di beni e servizi) indotti dal-l’azienda o gruppo di aziende beneficiarie;

• i costi economici delle materie primeimpiegate e del suolo eventualmente occu-pato per la realizzazione del progetto, cheandrebbero valutati considerando la perdi-ta sopportata dalla società in seguito alladiversione delle stesse dal loro migliore usoalternativo;

• i costi ambientali (inquinamento del suo-lo, acqua, aria, degrado del paesaggiovisuale, rumore, rifiuti, ecc), valutabili ingran parte sulla base dei costi (valorizzati aprezzi di mercato corretti dalle distorsioni)degli interventi necessari per eliminare glieffetti dell’inquinamento o con altre meto-dologie già esposte nei precedenti profili dianalisi;

• il costo dell’eventuale congestionamentourbanistico e dei trasporti provocato dal-l’insediamento della nuova azienda o dal-l’incremento di attività di quella esistente,valutabili ad esempio in termini di allun-gamento dei tempi di trasporto (merci epasseggeri) sulle vie di comunicazioneinteressate42 ed eventualmente dalla perdi-ta di valore degli immobili ed aree adia-centi.

3.13.6 Altri elementi di valutazioneInoltre, considerate le difficoltà di quantifica-re e valorizzare tutti i benefici sociali, ai finidi una più completa valutazione del progettosarebbe utile che venisse effettuata una accu-rata valutazione anche soltanto in termini diindicatori fisici appropriati, tali da misurarnegli effetti diretti o indiretti.

Tra questi, vanno considerati sicuramente glieffetti occupazionali, tenendo conto cheobiettivi di mantenimento o sviluppo del-l’occupazione sono al centro di molti pro-grammi di incentivi nel settore produttivo.

41 I flussi di cassa incrementali coincidono tout-court con quellitotali nel caso di costituzione di nuove imprese. C’é da sottolinea-re anche che, in ogni caso, sarebbe necessario tenere conto di duepossibili alternative e cioè quella in cui l’impresa avrebbe comun-que effettuato l’investimento (cioè avrebbe acquistato macchina-ri) sostenendo un costo dell’investimento più elevato e quello incui l’impresa, in assenza di agevolazioni finanziarie, non avrebbeavuto la possibilità di effettuare l’investimento.

42 Per la quantificazione e valorizzazione di questi effetti si rinvia alparagrafo relativo al profilo di analisi di strade ed autostrade.

Tasso di rendimento finanziario* Industria

Mínimo 5,50Máximo 70,00Media 19,59Deviazione standard 14,45

* I dati si rifericono a 64 su 107 grandi progetti del settore, inclusidel campione di 400 progetti (vedi tavole 1 e 2).

3.13.5 Analisi economicaOccorre prendere in considerazione le ester-nalità, fra le quali:

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3.13 Industrie ed altri investimenti produttivi

3.13.7 Analisi di sensibilità e di rischioI rischi da considerare sono peculiari perogni tipologia di intervento (nuova azienda,ammodernamento o ampliamento di azien-da esistente) e per ogni comparto produttivo(comparto maturo oppure d’avanguardia,alta o bassa concorrenzialità, lavorazioni aforte impatto ambientale o meno, ecc).

In via del tutto generale si può suggerire disottoporre ad analisi di sensibilità e di rischiovariabili quali:

• il costo dell’investimento, per i progetticon forte rischio tecnologico;

• il tasso di sviluppo della domanda dei benio servizi prodotti per lo specifico mercato;

• il costo degli input critici;• il prezzo dei beni e servizi prodotti.

Page 111: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

111

Questa sezione spiega come calcolare ed uti-lizzare i principali indicatori di performancenell’ACB: TRI, VAN e B/C.

Questi indicatori sono esplicitamente richie-sti dall’analisi finanziaria ed economica cosìcome dal formulario di candidatura per i treFondi. TRI e VAN sono inclusi nelle tavoleprincipali dell’analisi finanziaria ed econo-mica (vedere tabelle 5, 6, e 10, alle righe 5.4,5.5, 6.4, 6.5, 10.4, 10.5.).

Questi indicatori dovrebbero fornire infor-mazioni sintetiche sulla performance delprogetto e possono costituire una base diclassificazione dei progetti.

A.1 Il valore attualenetto (VAN)Le tavole finanziarie ed economiche sonocostruite utilizzando entrate (E1, E2, E3),uscite (U1, U2, U3) e saldi (S1, S2, S3 per ilperiodo 1, 2,3). Il modello comprende uncerto numero di anni, e questo può provoca-re un problema se vogliamo sommare E del-l’anno 1 con E dell’anno 2 e così via. Cièdipende dal fatto che l’utilità marginale di uneuro oggi supera l’utilità marginale di uneuro domani. Alcune ragioni spiegano que-sto fenomeno, per esempio:

• Avversione al rischio per eventi futuri;• Il reddito monetario è una funzione cre-

scente e l’utilità marginale del consumodecresce nel tempo;

• Pura preferenza per l’utilità presenterispetto all’utilità futura.

L’aggregazione di dati eterogenei è resa possi-bile dall’utilizzo di specifici coefficienti confunzione di peso. Tale coefficiente dovrebbeavere queste caratteristiche:

• Decrescere nel tempo;• Dovrebbe misurare la perdita di valore del

numerario nel tempo.

Tale coefficiente è chiamato fattore finanzia-rio di sconto, a

tdove a

t= (1+i)-t dove t è l’o-

rizzonte temporale, i è il tasso di interesse, ea

tè il coefficiente per scontare valori finan-

ziari futuri al loro valore attuale.

Quindi, il valore attuale netto è definitocome:

VAN (S) =

dove Sn

è il saldo dei flussi di cassa al tempo ne a

tè il fattore di sconto scelto come definito

precedentemente.

È un indicatore molto conciso della perfor-mance dell’investimento: è il valore attuale ditutti i flussi netti generati dall’investimentoespressi in un valore unico con la stessa uni-tà di misura usata nelle tavole di conto.

È importante sottolineare che di solito il sal-do dei primi anni dell’investimento è negati-vo, ma diventa positivo successivamente. Ivalori negativi dei primi anni pesano più diquelli positivi degli anni successivi dato chetali valori decrescono nel tempo. Questocomporta che la scelta dell’orizzonte tempo-rale è cruciale per la determinazione delVAN. Inoltre la scelta del tasso di sconto (cioè

Indicatori di performancedel progetto

Appendice A

∑at St = + +n

t=0 (1+i)0

S0(1+i)1

S1(1+i)n

Sn

Page 112: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

112

A.2 Il tasso di rendimento interno (TRI)

il tasso di interesse nella formula) influiscesul calcolo del VAN (vedi anche il grafico 1).

Questo indicatore potrebbe essere un criteriodi valutazione molto semplice e preciso:VAN>0 significa che il progetto genera bene-fici netti (la somma dei S

nponderati è anco-

ra positiva) ed è generalmente desiderabile.In altre parole costituisce una buona misuradel valore aggiunto del progetto per la socie-tà in termini monetari. È anche utile classifi-care i progetti in base al loro VAN e scegliereil migliore. Come evidente nel grafico 2, ilprogetto 1 è migliore del 2 avendo un VANsuperiore per ogni valore di i.

Talvolta i valori del VAN non sono compara-bili per ogni valore di i, come evidenziato dalgrafico 3. In questo caso soltanto la definizio-ne di un unico i può condurre ad una preci-sa scelta tra progetti.

Come già descritto nel capitolo 2, il valoreattuale netto può essere valore attuale nettofinanziario se calcolato nell’analisi finanzia-ria e con variabili finanziarie, o valore attua-le netto economico nel caso che sia calcolatonell’analisi economica.

A.2 Il tasso direndimento interno(TRI)43

Il tasso di rendimento interno è definitocome quel tasso di interesse che rende nulloil valore attuale netto dell’investimento, vale

Tabella dei fattori di sconto

Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10(1+5%)-n .952 381 .907 029 .863 838 .822 702 .783 526 .746 215 .710 681 .676 839 .644 609 .613 913(1+10%)-n .909 091 .826 446 .751 315 .683 013 .620 921 .564 474 .513 158 .466 507 .424 098 .385 543

n= numero di anni

a dire il tasso di interesse che verifica l’equa-zione seguente:.

VAN (S) =

Tuttavia, tutti i più comuni software digestione dati permettono il calcolo automati-co del valore di tali indicatori applicando lafunzione finanziaria adeguata. I risultati delcalcolo del TRI sono i tassi di interesse ripor-tati nel grafico 4.

Come evidente dalla definizione di TRI e dal-la formula, non è necessario calcolare il tassodi sconto per misurare questo indicatore.

Il tasso di rendimento finanziario serve prin-cipalmente al valutatore per giudicare la per-formance futura dell’investimento. Se vie-ne considerato il costo opportunità del capi-tale privato, il TRI è il valore massimo che può assumere senza che l’investimento deter-mini una perdita netta in confronto con unutilizzo alternativo del capitale.

Dunque il TRI può servire come criterio perla valutazione di un progetto: il progetto nondovrebbe essere considerato accettabile al disotto di un certo valore del TRI.

Come il VAN, così anche il TRI può essereusato per classificare i progetti.

È tuttavia opportuno considerare sia il TRIche il VAN congiuntamente, dato che si pos-sono verificar casi ambigui (grafici 5 e 6).

43 Non si distingue tra tasso di rendimento interno finanziario (siasugli investimenti che sul capitale) e tasso di rendimento internoeconomico. Per una spiegazione approfondita vedasi capitolo 2.

∑St / (1+IRR)t = 0n

t=0

Page 113: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

113

A.3 Il rapporto B/C

A.3 Il rapporto B/CIl rapporto B/C è definito come:

B/C = VAN (E)/VAN (U)

Dove E sono le entrate ed U le uscite. Se ilB/C>1 allora il progetto è accettabile perché ibenefici, misurati come valore attuale nettodelle entrate totali, superano i costi, misuraticome valore attuale netto del totale delleuscite.

È un numero puro, come il TRI, ed è indi-pendente dalla dimensione dell’investimen-to. Inoltre è talvolta più facile da utilizzareperchè non presenta casi ambigui come quel-li mostrati nel caso del TRI.

Per questo motivo è a volte molto utile perclassificare i progetti.

VAN

TRI

i

Fig.4 Il tasso di rendimento interno.

VAN

Progetto 1

Progetto 2

i

Fig.2 Classificare i progetti in base al VAN.

VAN

i

Fig. 1 VAN come funzione di i.

VAN

i

Fig.3 Un caso di VAN non comparabili.

Progetto 1

Progetto 2

Page 114: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

114

A.3 Il rapporto B/C

VAN

i

VAN

VAN1

VAN2

TRI2

TRI1

i

Fig. 5 e 6 Casi ambigui.

VAN1>VAN2, ma TRI2>TRI1

TS= tasso di sconto

TRI1

TRI2

TRI3

Page 115: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

115

B.1 Il tasso di scontofinanziarioNella letteratura teorica e nella pratica esisto-no differenti posizioni relativamente al tassodi sconto da utilizzare per l’attualizzazionenell’analisi finanziaria. Esiste una cospicualetteratura in merito alla definizione e stimadel tasso di sconto, che non è necessario sin-tetizzare qui (vedi bibliografia). Comunque ilproponente e il valutatore di un progettodovrebbero comprendere i concetti base chestanno dietro alla selezione di un tasso disconto.

Come generale, e abbastanza non controver-sa, definizione, si può considerare quella ditasso di sconto finanziario come costoopportunità del capitale. Costo opportunitàsignifica che quando utilizziamo il capitale inun progetto, rinunciamo a guadagnare unritorno in un altro progetto. Quindi abbiamoun costo implicito quando investiamo capi-tale in un progetto di investimento: la perdi-ta di reddito da un progetto alternativo.

Con in mente questa definizione generale,dobbiamo stimare empiricamente il costoopportunità rilevante del capitale per undato progetto, in un certo paese e periodo.

Ci sono sostanzialmente tre approcci chepossono essere utili nell’identificazione deltasso di sconto finanziario appropriato, eandiamo a presentarli brevemente di seguito.

Il primo approccio stima un costo opportu-nità del capitale minimo. Talvolta questo

approccio suggerisce che il tasso di scontoreale dovrebbe misurare il costo del capitaleusato per lo specifico progetto di investimen-to. Di conseguenza, il benchmark per un pro-getto pubblico può essere il tasso di rendi-mento reale sulle obbligazioni del governo (ilcosto marginale del deficit pubblico), o il tas-so di interesse reale di lungo termine sui pre-stiti commerciali (se il progetto richiedefinanziamenti privati). Questo approccio èmolto semplice, ma può essere abbastanzafuorviante. È importante capire che in base aquesto approccio utilizziamo il costo attualedel capitale per determinare il costo oppor-tunità del capitale, e i due concetti sono dif-ferenti. Infatti il migliore progetto alternativopuò guadagnare molto più del tasso di inte-resse reale sui prestiti pubblici e privati.

Il secondo approccio stabilisce un valorelimite massimo per il tasso di sconto conside-rando il rendimento perso nel migliore inve-stimento alternativo. Praticamente il costoopportunità del capitale viene stimato guar-dando al rendimento marginale su un porta-foglio titoli nel mercato internazionale, nellungo periodo e con rischio minimo. In altreparole l’alternativa al reddito del progettonon è il ritorno sul debito pubblico o priva-to, ma il rendimento su un portafoglio finan-ziario appropriato.

Tuttavia alcuni investitori, soprattutto nelsettore privato, sulla base di esperienze inprogetti simili, potrebbero sentirsi capaci di

La scelta del tassodi sconto

Appendice B

Page 116: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

116

B.2 Il tasso di sconto sociale

ottenere rendimenti sull’investimento anchepiù elevati.

Il terzo appoccio consiste nel determinare untasso standard soglia. Questo implica la pos-sibilità di evitare di esaminare in modo det-tagliato il costo specifico del capitale per undato progetto (primo approccio) o di consi-derare il portafoglio specifico nel mercatofinanziario internazionale o un progettoalternativo per un dato investitore (secondoapproccio), ma consente di usare una regolaapprossimativa e semplice.

Si utilizza uno specifico tasso di interesse otasso di rendimento preso da un ente diemissione in una valuta di largo commercioben istituzionalizzato, e si usa un moltiplica-tore su questo minimo benchmark.

Per progetti cofinanziati dall’UnioneEuropea, un ovvio minimo benchmark puòessere costituito dalle obbligazioni in euro dilungo termine emesse dalla Banca Europeadegli Investimenti. Il rendimento reale diqueste obbligazioni può essere calcolato con-siderando il tasso nominale di rendimentomeno il tasso di inflazione nell’UE.

In pratica suggeriamo che un tasso di scontofinanziario per il periodo 2000-2006 del 6%non sarà lontano dal doppio del valore deltasso di rendimento reale sulle obbligazionidella BEI e può rappresentare un tasso direndimento base per i progetti pubblici, tran-

ne che in particolari circostanze che il propo-nente del progetto deve giustificare.

B.2 Il tasso di scontosocialeIl tasso di sconto nell’analisi economica deiprogetti di investimento –tasso di scontosociale- tenta di mostrare come i costi e ibenefici futuri dovrebbero essere valutati inrapporto a quelli presenti. Può differire daquello finanziario quando il mercato delcapitale è imperfetto (come accade semprenella realtà).

La letteratura e la pratica internazionalemostrano una vasta gamma di approcci nel-l’interpretazione e scelta del tasso sociale disconto da utilizzare. L’esperienza internazio-nale è abbondante e coinvolge differentinazioni così come diverse organizzazioniinternazionali.

La Banca Mondiale, e più recentemente laBERS, hanno adottato un tasso di rendimen-to economico richiesto del 10%. Questo è disolito considerato un tasso standard abba-stanza elevato e, secondo alcune opinioni cri-tiche, può riflettere una specie di scrematuradei progetti migliori da parte dei prestatori dimaggiore importanza.

In genere i governi nazionali fissano un tassodi sconto sociale per i progetti pubblici ad unlivello inferiore rispetto a quello delle istitu-zioni finanziarie internazionali.

Nel Regno Unito, il Green Book44 considera ilcosto opportunità sociale del capitale come ilcosto dovuto allo spiazzamento di consumoe produzione privati. Il tasso di preferenzatemporale sociale e il tasso di rendimentoprivato sono entrambi fissati al 6% sebbenesiano concesse numerose eccezioni.

Tab.1 Alcuni esempi di tasso di sconto finanziarioin differenti settori e paesi

Settore Paese Tasso di sconto

Trasporti Spagna 5Trasporti Spagna 6Trasporti Spagna 6Trasporti Spagna 6Trasporti Francia 8Ambiente Lituania 3Ambiente Polonia 5Ambiente Polonia 5Industria Portogallo 10Energia Portogallo 11

Fonte: I dati si riferiscono a progetti ISPA-FC e Fesr 44 HM Teasury (1997), Appraisal and evaluation in central govern-

ment, the Green Book.

Page 117: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

117

B.2 Il tasso di sconto sociale

In Italia, secondo le nuove linee guida per lostudio di fattibilità45, il tasso di sconto è orafissato al 5%.

In Spagna sono stati decisi tassi differenti asecondo del settore coinvolto: 6% in terminireali per i trasporti46 e 4% per progetti nel set-tore delle risorse idriche.

In Francia il tasso di sconto fissato dalCommissariat General du Plan è dell’8% intermini reali, sebbene non sia stato aggiorna-to dal 1984.

Negli USA, l’OMB (Office for Managementand Budget) propone tassi di sconto diffe-renti. In particolare, assumendo che gli inve-stimenti pubblici (definiti come i progettiche hanno un impatto sul benessere sociale)spiazzino il consumo privato, il tasso di scon-to da utilizzare è del 7% in termini reali, oviene calcolato attraverso l’approccio delprezzo ombra del capitale che tiene in consi-derazione lo spiazzamento sia del consumoche della produzione. Gli investimenti inter-ni del governo (quelli che hanno un impattosoltanto sul debito pubblico) devono esserescontati attraverso i tassi di prestito delTesoro. Il CBO (Congressional BudgetOffice) e GAO (General Accounting Office)stabiliscono che gli investimenti pubblici sia-no scontati utilizzando attraverso i tassi diprestito del Tesoro.

La varietà dell’esperienza internazionaleriflette approcci teorici e di politiche diffe-renti.

Gli approcci principali alla stima del tassosociale di sconto sono i seguenti:

a) Un punto di vista tradizionale proponeche gli investimenti pubblici marginali

dovrebbero avere lo stesso rendimento diquelli privati, dato che i progetti possonoessere sostituibili;

b) Un approccio alternativo è quello di uti-lizzare una formula basata sul tasso dicrescita dell’economia di lungo termine.Una formula approssimativa è la seguen-te:

r = ng + p

dove r è il tasso di sconto sociale dei fon-di pubblici ed è espresso in una valutaappropriata (per esempio in euro); g è iltasso di crescita della spesa pubblica; n èl’elasticità del benessere sociale alla spesapubblica ed infine p è un puro tasso dipreferenza intertemporale. Per esempio,si consideri il caso in cui la spesa pubblicadestinata al sussidio per i poveri (cioè laspesa pubblica socialmente più di valore)cresca ad un tasso annuale di crescitauguale a quello del consumo medio pro-capite, si prenda il 2%, e che il valore del-l’elasticità del benessere sociale a questotipo di spesa sia compreso tra 1 e 2.Quindi, se il tasso di pura preferenzaintertemporale è di circa l’1%, il tasso disconto sociale reale sarà compreso in unintervallo tra il 3%-5%.

Questo approccio conduce a valori deltasso di sconto inferiori rispetto all’ap-proccio precedente. Questo accade perchéi mercati dei capitali sono imperfetti emiopi e scontano il futuro in modo piùpesante per esempio, prendendo un casolimite, lo Stato dovrebbe avere un tasso dipreferenza intertemporale pari a zero per-ché si suppone che debba proteggere gliinteressi di tutte le generazioni future.

c) La terza soluzione è quella di considerareun benchmark standard per il tasso disconto, cioè un tasso di rendimento stan-dard che rifletta un obiettivo di crescitareale. Infatti nel lungo periodo il tasso diinteresse reale e quello di crescita dovreb-bero convergere.

45 Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle ProvinceAutonome (2001) Studi di fattibilità delle opere pubbliche. Guidaper la certificazione da parte dei Nuclei regionali di valutazione everifica degli investimenti pubblici.

46 Ministerio de Transportes, Turismo y Communicaciones (1991)Manual de evaluacion de inversiones en ferrocarriles de via ancha.Anexo 1.

Page 118: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

118

B.2 Il tasso di sconto sociale

Sulla base del primo approccio, un tasso disconto sociale per i progetti pubblici del 5%sarà circa il doppio del rendimento reale suun’obbligazione della BEI in euro, e quindinon molto distante da un ragionevole tassodi rendimento finanziario, forse all’estremopiù basso del costo opportunità del capitaleper i privati investitori.

Ma un tasso di sconto sociale del 5% nonsarà molto distante da un valore basato sulsecondo approccio, forse, questa volta, all’e-stremo più elevato del range dei valori ragio-nevoli per i differenti parametri.

Eventualmente, per le regioni europee piùarretrate, un rendimento del 5% è compati-

bile con il terzo approccio: può riflettere ilbisogno di queste regioni di investire ad untasso di rendimento più elevato per raggiun-gere un tasso di crescita più alto della mediaper l’area dell’UE (dove negli ultimi decenniil tasso di crescita reale si è aggirato intorno al2,5-3%).

Concludendo, un tasso sociale di sconto del5% può trovare differenti e convergenti giu-stificazioni, e può costituire un benchmarkstandard per i progetti cofinanziati dall’UE.Comunque, in casi specifici, i proponenti deiprogetti possono volere giustificare un valoredifferente.

86420

-2-4-6-8

-10-12

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999

UE Paesi candidati

Fig.1 crescita del PNL, prezzi costanti, variazione %.

Page 119: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

119

Questa sezione propone un approccio prati-co per determinare la modulazione del tassodi cofinanziamento come richiesto daiRegolamenti.

C.1 Il quadroregolamentareI nuovi Regolamenti, mentre fissano tassimassimi (vedi tabella 1), richiedono esplici-tamente che la Commissione determini iltasso attuale, tenendo in considerazione variecircostanze, in particolare:

• L’esistenza di redditi del progetto;• Il principio del “chi inquina, paga” (pollu-

ter pays principle).

Il regolamento richiede che la Commissionedichiari come determina il tasso di cofinan-ziamento, in modo trasparente e verificabile.

L’approccio corrente per il Fondo diCoesione (imitato dall’ISPA), è quello dell’“equity gap” o del “financing gap”.

L’idea di base è quella di colmare il disavanzofinanziario tramite l’aiuto della UE. Ciòsignifica che se C è il valore attuale del costototale dell’investimento, R il valore attuale deiredditi netti generati dal progetto, incluso ilvalore residuale, E il costo eleggibile, (C-R) ilgap finanziario, abbiamo che r è il tasso dicofinanziamento e G la sovvenzione dell’UEdefiniti come segue:

r= (C-R)/C y G= E*r

La determinazione del tassodi cofinanziamento

Appendice C

Tab.1 Tetti per il tasso di cofinanziamentosecondo i Regolamenti

Fondi Strutturali

Tipo di regione/paese Tasso di cofinanziamentomassimo % dei costi totali

eleggibiliObiettivo 1 75Obiettivo 1 regione FC 80Obiettivo 1-regione FC/ultra periferica 85Obiettivo. 2 e 3 50

Tasso di cofinanziamentopiù alto % del totale dei

costi eleggibili Paese FC 80-85

ISPA

Paese ISPA 75-85 in casi eccezionali

Tab.2 Il tasso di sconto e il gap dicofinanziamento, un esempio*

Dati base del progetto

Costi eleggibili totali 36.000.000 euroAiuto proposto da ISPA 27.000.000 euroCofinanziamento richiesto 9.000.000 euroSussidio (%) 75%

La scelta del tasso di sconto

Scenario (DR) 6% 8% 11%Gap di cofinanziamento 47% 51% 11%

C.2 Regole dimodulazione La regola per finanziare il gap finanziariorichiede di seguire alcune raccomandazionial fine di rispettare meglio gli obiettivi dellaCommissione e di utilizzare l’analisi costi-benefici per modulare il tasso di cofinanzia-mento. Infatti la regola generale stabilita nel-le linee guida del CF dice che:

Il tasso sarà fissato alla luce delle caratteristichedel progetto con particolare attenzione ai risul-tati dell’analisi economica.

Page 120: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

120

C.2 Regole di modulazione

Questo dovrebbe significare che i tassi calco-lati nell’analisi finanziari ed economica, qua-li il TRI/C, il TRI/K e il TRIE, potrebberoessere utilizzati per controllare la qualità delprogetto prima della determinazione del tas-so di cofinanziamento. Questo sarebbe possi-bile sia attraverso l’armonizzazione delleregole di conto per l’analisi finanziaria edeconomica (vedi capitolo 2), sia con un siste-ma di controllo triplo basato sul fissarebenchmark per il TRIF/C, il TRIF/K e ilTRIE. La logica di questo sistema è mostratanel diagramma.

C.2.1 Calcolo del tasso finanziario direndimento sul totale dei costi diinvestimento (prima dell’intervento UE).Il proponente del progetto dovrebbe presen-tare un calcolo del tasso finanziario (reale) direndimento sul totale dell’investimento,TRIF/C, cioè il tasso di rendimento internoquando i costi totali dell’investimento, i costioperativi totali e i redditi totali vengono con-siderati (senza includere aiuti, mezzi propi,prestiti e interessi) al fine di valutare la pro-fittabilità finanziaria del progetto oppure,come è più spesso il caso, il costo netto per le

Calcolo del TIRF/C prima del finanziamento UE

Calcolo del sussidio UE col metododel financing gap

Calcolo del TIRF dopo l’aiutocomunitario (cioè TIRF/K quando

K è solo capitale proprio)

Tasso comunitario di aiuto:r= min (G/E, tasso sogila)

Esame della sostenibilitàfinanziaria

Rifiuta il progetto o modificala struttura finanziaria

Calcolo del TIRE

Tasso comunitario di aiuto:r= min (G/C, tasso sogila)

Calcolo del TIRF/K (NPV/K)

Cambia G

Presentazione della struttura finanziaria (sus-sidi, capitale proprio, prestiti, ecc.)

Costo eleggibile <T1 Costo eleggibile >T1

Se TIRF/K > T2 (VAN/K>0)

Se TIRF/K < T2 (VAN/K<0)

Non sostenibile

Sostenibile

TIRF > 0% TIRF < 0%

Presentazione dellastruttura finanziaria

T1=50 Milioni di Euro T2=6%, a titolo di esempio.

Page 121: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

121

C.2 Regole di modulazione

finanze pubbliche quando i redditi del pro-getto sono pari a zero o insufficienti.

Se il TRIF/C è inferiore a una soglia, laCommissione dovrà chiedere al candidato dipresentare delle evidenze sul modo in cuiritiene che il progetto sarà finanziariamentesostenibile nel lungo termine, oltre l’orizzon-te temporale. Questo implica la presentazio-ne di un piano finanziario completo con l’in-dicazione di tutte le risorse finanziarie (sussi-di nazionali, prestiti, capitale degli azioni-sti...).

C.2.2 Calcolo del tasso finanziario direndimento sul capitale nazionale (dopol’intervento UE).Come spiegato in dettaglio nella Guida, cisono due modi di considerare i rendimentifinanziari. TRIF/C fornisce un’indicazionedell’efficienza finanziaria globale dell’investi-mento. Considera i costi dell’investimento eignora deliberatamente il modo in cui sonofinanziati.

È comunque importante considerare anche ilrendimento finanziario dell’investitore sulproprio capitale. Questo viene fatto conside-rando, invece che l’investimento totale, ilcosto del capitale per l’investitore: impiego dimezzi propri, rimborsi di prestiti e interessi(compresi i prestiti della BEI e di altre banchecommerciali). Gli aiuti dell’UE non devonoessere inclusi. È come il calcolo del TRIF“senza UE”47, quando i costi dell’investimen-to non coperti dall’aiuto dell’UE sono com-

pletamente coperti dal capitale dell’investito-re (non prestiti e interessi).

Il candidato dovrebbe proporre la strutturafinanziaria presentata per il progetto (conuna semplice tavola del piano finanziario,vedere sostenibilità finanziaria tabella 2.3 nelcapitolo 2) sulla base delle sue aspettative dicofinanziamento dell’UE (in altre parole ilcandidato dovrebbe stabilire quanto capitaleproprio, inclusi i fondi nazionali pubblici o imezzi propri, prestiti di terzi e interessi,sarebbe disposto a sostenere).

Il tasso di rendimento finanziario interno sulcapitale nazionale (TRIF/K) in genere nondovrebbe superare il 6%48 reale. Per progetticon un TRIF/K>6% si dovrebbe chiedere unmaggiore contributo di mezzi propri e ilTRIF/K deve essere ricalcolato secondo que-sta nuova struttura finanziaria.

C.2.3 Calcolo del tasso di rendimentoeconomicoI proponente del progetto dovrebbe calcolareil TRIE secondo i metodi dell’ACB suggeritinella Guida. La differenza tra il TRIE e ilTRIF consiste nel fatto che il primo utilizzaprezzi di conto o il costo opportunità di benie servizi, invece che i prezzi distorti del mer-cato, e include, per quanto possibile, ogniesternalità sociale ed ambientale. Dato cheora esternalità e prezzi ombra sono presi inconsiderazione, molti dei progetti conTRIF/C bassi o negativi, mostreranno unTRIE positivo.

48 Questo valore soglia è fornito a titolo di esempio e può esseremodificato dalla Commissione. Ogni progetto che guadagni unTRIF/K maggiore di questo valore, è ritenuto richiedere un aiutoeccessivo.

47 Senza UE» significa prima dell’intervento dell’UE: si utilizzano icosti totali dell’investimento.»con UE» significa dopo l’interventodell’UE: si utilizzano I costi totali meno gli aiuti comunitari.

Page 122: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

122

L’incertezza delle previsioni utilizzatenell’ACB proviene da molteplici cause. Atitolo di esempio, le figure 1, 2, 3 mostrano irisultati di indagini sul campo condotte alloscopo di determinare quali valori attribuirealle tre variabili da considerare nell’analisi.Come possiamo vedere, anche se è possibiletrovare il valore della migliore stima per i datisotto esame (per esempio la media), i para-metri rivelano una variabilità di valori. Unavolta identificate le variabili critiche, al fine dicondurre l’analisi del rischio occorre attri-buire a ciascuna di esse la propria distribu-zione di probabilità, definita entro un inter-vallo di valori distribuiti intorno alla miglio-re stima, usata nel caso base, per calcolare gliindici di valutazione.

La distribuzione di probabilità per ognivariabile può derivare da fonti differenti. Lafonte più comune è composta dagli studi rea-lizzati per ottenere i valori sperimentali desi-derati, in situazioni il più simili possibile aquelle del progetto. È questo il caso mostrato

come esempio nelle figure 1, 2, 3. È possibileottenere una distribuzione di probabilità peri dati sperimentali quasi in tutti i casi, graziea vari metodi raccolti nella letteratura specia-listica (inferenza statistica), e tale distribuzio-ne è rappresentabile graficamente e/o analiti-camente. Quando i dati sperimentali nonsono disponibili, si possono utilizzare le dis-tribuzioni indicate nella letteratura, valideper casi simili a quelli sotto esame.

Un’altra alternativa (il metodo Delphi) con-siste nel consultare un gruppo di esperti(panel), chiedendo ad ognuno di essi di sti-mare la probabilità da assegnare a definitiintervalli di valori del parametro in questio-ne –di solito non molti-, e poi combinaresecondo le regole della statistica i valori otte-nuti.

Le figure 4 e 8 mostrano graficamente alcunedistribuzioni di probabilità di solito reperibi-li nella letteratura e specialmente nell’analisidel rischio di progetti di investimento.

Analisi di sensibilitàe di rischio

Appendice D

-56,0

-13,0 0,20

-15,6 0,50

-18,7 0,30

74,0 0,15 5,0 0,0377,7 0,30 8,7 0,0681,6 0,40 12,6 0,0885,7 0,15 16,7 0,0374,0 0,15 2,4 0,0877,7 0,30 6,1 0,1581,6 0,40 10,0 0,2085,7 0,15 14,1 0,0874,0 0,15 -0,7 0,0577,7 0,30 3,0 0,0981,6 0,40 6,9 0,1285,7 0,15 10,9 0,05

Tab.1 Calcolo di probabilità del VAN dalla variazione delle variabili critiche

Variabili critiche

Investimento Altri costi Beneficio VAN

Valore Valore Probabilità Valore Probabilità Valore Densità di calcolato probabilità

Page 123: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

123

Analisi di sensibilità e di rischio

La figura 4 è una tipica curva simmetrica aforma di campana, o curva gaussiana, men-tre la figura 5 è una distribuzione di probabi-lità discreta in valori costanti per definitiintervalli della variabile. Quest’ultima rap-presentazione è comunemente usata perchèsemplice da calcolare. Per lo stesso motivo,vengono usate anche distribuzioni triangola-ri simmetriche o non simmetriche, qualiquelle mostrate a titolo esemplificativo nellefigure 6 e 7. L’ultima figura mostra una dis-tribuzione a gradini (in questo caso con trevariabili), tipico risultato dell’applicazionedel metodo Delphi.

Una volta stabilita la distribuzione di proba-bilità delle variabili critiche, è possibile pro-cedere al calcolo della distribuzione di proba-

bilità del TRI o del VAN del progetto. Solonei casi più semplici è possibile un calcolocon metodi diretti, ricorrendo ai metodi ana-litici di calcolo delle probabilità composte dipiù eventi indipendenti.

La tabella illustra un possibile procedimentodi calcolo che utilizza lo sviluppo ad alberodelle variabili indipendenti.

Per esempio esiste un 3% di probabilità(0,15*0,20) che il VAN assuma valore 5.Infatti con una variazione di –56 nei costinell’investimento e di –13 di altri costi (conprobabilità del 20%), i benefici aumentanodi 74 (con probabilità del 15%). Sostituendoquesti nuovi valori nella formula per calcola-re il VAN, il risultato è 5.

Fig.4 Curva gaussiana

1,00

0,75

0,50

0,25

0,000,20% 0,30% 0,40% 0,50% 0,60% 0,70%

100

80

60

40

20

0700- 800- 900- 1000- 1100- 1200- >1300800 900 1000 1100 1200 1300

Num

ero

casi

rile

vati

Intervalli di prezzo

30%

25%

20%

15%

10%

5%

0%< 30- 35- 40- 45- 50- 55- 60- 65- >30 35 40 45 50 55 60 65 70 70

Freq

uenz

a

MIgliaia di veicoli

Fig.1 Distribuzione del prezzo di un bene. Media: 1.017 euro. Deviazione standard:164 euro.

Fig.2 Traffico giornaliero. Media: 46.800. Deviazione Standard: 2.400

600

500

400

300

200

100

0%10 20 30

Fig.3 Consumo pro-capite. Media: 230litri/giorno. Deviazionestandard: 96 litri/giorno.

N° campione

L/gi

orno

Page 124: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

124

Analisi di sensibilità e di rischio

Fig.8 Costi del progetto

50%

40%

30%

20%

10%

0%65,0 67,5 70,0 72,5 75,0 77,5

60

40

20

0-2,00% -1,00% 0,00% 1,00% 2,00% 3,00%

Prob

abili

dad

Millones de euros

Fig.7 Distribuzione triangolare asimmetrica

Fig.6 Distribuzione simmetrica triangolare

0,20

0,15

0,10

0,05

0,004 6 8 10 12 14 16

0,15

0,10

0,05

0,000 5 10 15 20 25

Fig.5 Probabilità discreta

Page 125: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

125

E.1 Perché valutarel’ambiente?La valutazione economica dell’ambiente ser-ve al decisore per integrare nel processo didecisione il valore dei servizi ambientaliprovvisti dall’ecosistema. Gli effetti ambien-tali diretti ed esterni prodotti dal progettosono calcolati ed espressi in termini moneta-ri49. La valutazione monetaria è un metodoutile per esprimere nella stessa dimensionecosti e benefici sociali ed economici differen-ti ed è richiesta per il calcolo di indicatoriaggregati omogenei dei benefici netti.

Nel quadro di grande incertezza e irreversibi-lità della disponibilità futura di risorseambientali o per ragioni etiche, altri metodieconomici di valutazione possono essereapplicati, per esempio l’Impatto diValutazione Ambientale, l’analisi multicrite-rio o i referendum pubblici. Questi metodievitano di dovere esprimere tutti gli impattiambientali e le preferenze individuali in ununico numerario.

E.2 La valutazione diimpatti ambientali neiprogetti di sviluppoMolti progetti in infrastrutture pubblichehanno un impatto negativo, o positivo, sul-l’ambiente a livello locale o globale. Tipiciimpatti ambientali sono associati alla qualitàdell’aria, al cambiamento del clima, alla qua-lità dell’acqua, alla qualità del terreno e del-l’acqua sotterranea, alla biodiversità e aldegrado del paesaggio, ai rischi tecnologici enaturali. Questi impatti alterano il normalefunzionamento dell’ecosistema e riducono(ma in qualche caso aumentano) la qualitàdei servizi prodotti dall’ecosistema. La dimi-nuzione, o aumento, della qualità o quantitàdi beni e servizi ambientali produrrà cambia-menti, perdite o guadagni, nei benefici socia-li associati al loro consumo.

Per esempio un’infrastruttura stradale pro-babilmente ridurrà la superficie di terrenoagricolo utilizzabile, cambierà la disponibili-tà del paesaggio rurale, aumenterà la pressio-ne sulla biodiversità e ridurrà la qualità gene-rale dell’aria a causa del traffico nell’area. Diconseguenza, ognuno di questi impattiridurrà la produzione di servizi ambientalida parte dell’ecosistema e ridurrà beneficieconomici quali l’attività agricola, il consu-mo di paesaggio e di altre attività ricreativeassociate con l’utilizzo economico dell’area.D’altra parte, investimenti nelle strutture peril trattamento dei rifiuti diminuiranno gliimpatti ambientali negativi su terreno edacqua ed aumenteranno i benefici connessialla fornitura di servizi ambientali di alta

Valutazione monetariadi servizi ambientali

Appendice E

49 Un “effetto diretto” è quello che può essere direttamente osservatosui mercati (attraverso la variazione di prezzi e quantità) o nel pro-cesso di decision-making; l’“effetto esterno”, invece, si verifica quan-do il comportamento economico di un individuo (o impresa) influi-sce sul comportamento di un altro agente (individuo o impresa)senza alcuna compensazione economica o transazione dal primo alsecondo. In economia, inquinamento o impoverimento delle risorsesono spesso analizzate attraverso il concetto di esternalità.

Page 126: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

E.2 La valutazione di impatti ambientali nei progetti di sviluppo

Il valore monetario del cambiamento del benessere di un indi-viduo dovuto al cambiamento nella qualità dell’ambiente èchiamato il valore economico totale del cambiamento. Il valoreeconomico totale della risorsa è suddiviso in valore d’uso evalore di non uso:Valore economico totale=valore d’uso+valore di non uso

Il valore d’uso comprende i benefici che derivano dall’utilizzofisico delle risorse ambientali, quali attività ricreative (pescasportiva) o attività produttive (agricoltura e silvicoltura). Il valo-re d’opzione appartiene a questa categoria anche se concernesoltanto utilizzi futuri. Viene dalla combinazione dell’incertezzadell’individuo relativamente alla sua futura domanda per larisorsa e la futura disponibilità di questa. Il valore di non uso siriferisce ai benefici che possono derivare all’individuo dallerisorse ambientali senza che queste vengano utilizzate diretta-mente. Per esempio, molta gente attribuisce un valore ai siste-mi ecologici tropicali senza consumarli o visitarli direttamente.Le componenti del valore di non uso sono il valore di esistenzae il valore di lascito. Il valore di esistenza misura la disponibi-lità a pagare per ragioni di tipo morale, altruistico o altro e nonè collegato a utilizzi presenti o futuri. Il valore di eredità è il

valore che la generazione presente ricava dal conservare l’am-biente per le generazioni future. I valori di non uso sono menotangibili dei valori di uso dato che spesso non si riferiscono adun consumo fisico di beni e servizi.

I valori sono direttamente connessi ai servizi ecologici prodot-ti dall’ecosistema che li supporta. Per esempio, la pesca dipen-de dalla produttività ecologica dell’ecosistema idrico. La dis-ponibilità d’acqua è collegata all’intero ciclo idrogeologico e laqualità dell’acqua di falda dipende dalla capacità di filtraggiodella terra. Una riduzione della produzione di servizi ecologici(a causa dell’inquinamento, per esempio) determinerà unariduzione del valore attribuito dalla gente alla qualità ambien-tale con una conseguente riduzione del beneficio sociale colle-gato a questa.

É importante sottolineare che il valore economico non misurala qualità ambientale di per se, bensì riflette le preferenze dellapopolazione per questa qualità.La valutazione è un procedimento "antropocentrico" nellamisura in cui si ricollega alle preferenze delle persone.

Valore economico totale

Valore economico totale

Uso Non uso

Uso diretto Uso indiretto Valore di opzione Valore di eredità Valore di esistenza

Beni e servizi consumati

direttamente

Benefici attualifunzionali

Uso futuro Consumo dellefuture generazioni

Valore fissato dinon uso

• cibo• legno• ricreazione• salute• istruzione• sport

• funzione produttiva• funzione ecologica• ricreazione• funzione regolativa

• funzione dimanutenzioneecologica

• produzione dibiodiversità

• manutenzione delpaesaggio

• specie protette ed ecosistema• cambiamenti irreversibili• mantenimento della funzione di

supporto alla vita

Tangibilità

Page 127: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

127

E.3 Come misurare i benefici monetari?

qualità agli agenti economici (consumatori eproduttori).

Non tenere in considerazione gli impattiambientali, attraverso il calcolo delle esterna-lità associate, conduce ad una sopra- o sotto-valutazione dei benefici sociali del progetto ead una cattiva decisione economica.

E.3 Come misurare ibenefici monetari?Praticamente la valutazione economica cercadi rivelare (o stabilire) la disponibilità a paga-re (o a ricevere) per i benefici associati all’u-tilizzo (consumo) di beni e servizi ambienta-li. Lo scopo della valutazione è quello di sti-mare il valore economico totale, consideran-

do valori espliciti di uso e valori impliciti dinon uso. Il concetto chiave di questa meto-dologia è quello di surplus del consumatore(o produttore). Quando sono disponibili ser-vizi ambientali di mercato, il modo più sem-plice per misurare il valore economico consi-ste nell’utilizzare il prezzo di mercato relati-vo. Per esempio, quando l’inquinamentomarino riduce il pescato, il valore di mercatoper il raccolto perduto è facilmente osserva-bile sul mercato del pesce. Quando non c’èmercato, il prezzo può essere dedotto attra-verso procedimenti di valutazione non dimercato. É questo il caso, per esempio, del-l’inquinamento atmosferico urbano, non esi-stendo un mercato dell’aria inquinata. Cisono due ampi approcci alla valutazione,ognuno dei quali comprende tecniche diffe-renti (vedi la figura): l’approccio indirettocerca di dedurre le preferenze da informazio-ni attuali osservate sul mercato, l’approcciodiretto si basa su simulazioni con beni dimercato e utilizza indagini e metodi speri-mentali.

1. Spese difensive e costi risparmiatiQuando si verificano cambiamenti nellaqualità dell’ambiente, le reazione delleimprese e delle famiglie possono essere osser-vate attraverso le spese che questi sostengonoper mitigare gli impatti conseguenti. Peresempio, dalle spese di insonorizzazione, sipuò derivare la valutazione che la famigliaattribuisce alla riduzione del rumore e le spe-se in ristrutturazione degli edifici possonoindicare i benefici di una riduzione di inqui-namento dell’aria. Le spese difensive vengo-no utilizzate per la valutazione del degradoambientale, mentre i costi risparmiati sonopiù spesso usati nella valutazione di miglio-ramenti qualitativi dell’ambiente.

Numerosi problemi sono associati a questimetodi:

• Gli individui o le famiglie possono intra-prendere più di una forma di spese difen-sive in risposta ad ogni cambiamentoambientale, per esempio, invece che spen-

Impatti ambientali e servizi ambientalinel progettoGli impatti ambientali rilevanti dei grandi progetti riguardano queste

dimensioni:

• Acqua: qualità e disponibilità di risorse idriche di superficie e sotto-

suolo;

• Inquinamento atmosferico: inquinamento urbano dell’aria e emis-

sioni di gas che causano effetto serra;

• Inquinamento del suolo: contaminazione causata da sostanze chi-

miche e metalli pesanti;

• Rifiuti: produzione e trattamento di rifiuti urbani e indistriali;

• Perdita di biodiversità;

• Deterioramento del paesaggio;

• Rischi tecnologici e naturali;

• Rumore e salute umana.

Gli impatti ambientali influiscono sulla produzione di beni e servizi

consumati dai consumatori o utilizzati come input dai produttori.

Esempi di servizi ambientali diretti o indiretti prodotti dall’ecosistema

sono:

• Produzione diretta di ossigeno, acqua, cibo fresco, foraggio e ferti-

lizzanti, risorse genetiche, benzina e energia, materie prime;

• Servizi indiretti quali la regolazione del ciclo idrologico, bacini idri-

ci e rifornimento di acqua dal sottosuolo; regolazione del clima, con-

servazione e riciclo del nutrimento, produzione di biomassa, produ-

zione di fertilizzanti, assimilazione di rifiuti, mantenimento della

diversità biologica e così via.

Page 128: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

128

E.3 Come misurare i benefici monetari?

dere denaro in ristrutturazione, possonopreferire vendere la casa e traslocare;

• Tali spese precauzionali possono produrrealtri benefici non considerati esplicita-mente, per esempio l’impianto di insono-rizzazione può anche ridurre la dispersio-ne di riscaldamento nella casa;

• Molte spese difensive sono spesso noncontinue e frutto di decisioni non reversi-bili, ma piuttosto discrete e irreversibili,come per esempio è il caso di doppi vetriche sono molto costosi da rimuovere unavolta installati. In questo caso può esseredifficile misurare altre future variazionidella qualità ambientale.

Per queste ragioni, spesso il metodo sovra osottostima i benefici associati ai cambiamen-ti qualitativi ambientali.

2. Funzione dose-rispostaLa tecnica dose-risposta ha l’obiettivo di sta-bilire una relazione tra l’impatto sull’am-biente (la risposta) e l’impatto ambientalefisico come può essere l’inquinamento (ladose). La tecnica viene utilizzata quando larelazione tra la causa del danno ambientale,come l’inquinamento atmosferico o idrico, el’impatto, come la morbidità dovuta all’in-quinamento atmosferico o la contaminazio-ne delle acque causate da prodotti chimici, èben conosciuta. La tecnica si basa su infor-mazioni provenienti dalle scienze naturalirelative agli effetti fisici dell’inquinamento e

le utilizza in un modello economico di valu-tazione. La valutazione economica viene poirealizzata attraverso la stima, tramite unafunzione di utilità o di produzione, dellavariazione dei profitti per le imprese o deiguadagni o perdite di reddito per le famiglie.

I due momenti di questo metodo sono:

• Il calcolo della dose di inquinante e la fun-zione del ricevente, e

• La valutazione economica attraverso lascelta di un modello economico.

Per valutare le perdite o i guadagni monetaridei benefici dovuti alla variazione di qualitàambientale, è necessaria l’analisi di processibiologici e fisici, le loro interazioni con ledecisioni degli agenti economici (consuma-tore o produttore) e l’effetto finale sul benes-sere.

I principali settori di applicazione di questatecnica sono la valutazione di perdite (nelraccolto, per esempio) dovute all’inquina-mento, gli effetti dell’inquinamento sull’eco-sistema, l’erosione della vegetazione e delsuolo e gli impatti sulla salute umana, suimateriali e sugli edifici dell’inquinamentoatmosferico urbano. L’approccio non puòessere utilizzato per stimare il valore di risor-se non utilizzate (valore di non uso).

Approcci e tecnichedi valutazione

Metodi diretti

Mercati surrogati Mercati ipotetici

Spese evitate Prezzi edonici Costi di viaggio Valutazionecontingente

Dose risposta

Metodi indiretti

Page 129: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

129

E.3 Come misurare i benefici monetari?

3.Prezzi edoniciLa tecnica dei prezzi edonici analizza i mer-cati esistenti di beni e servizi dove i prezzivengono influenzati da fattori ambientali.L’approccio dei prezzi edonici è più spessoutilizzato nella valutazione della qualità del-l’ambiente sui prezzi delle case. Una casavicina all’aereoporto avrà probabilmenteprezzi più bassi rispetto ad una casa colloca-ta più distante a causa dei disturbi acusticiprovocati dall’aeroporto. La differenza diprezzo può essere interpretata come il valoredella differenza della qualità ambientale.Dato che il prezzo è influenzato da numero-se variabili, le tecniche econometriche sonoin genere utilizzate al fine di mantenerecostante gli altri attributi e isolare il valore diuna caratteristica individuale.

L’approccio dei prezzi edonici è stato utiliz-zato nel mercato del lavoro anche per misu-rare i benefici o i costi associati ad una ridu-zione o aumento del rischio di incidenti.

4. Metodo del costo di viaggioIl metodo del costo di viaggio cerca di stima-re il valore della disponibilità dell’individuo apagare per un bene o servizio ambientale,sulla base dei costi sostenuti per consumarli.Il costo del consumo include il costo del viag-gio, la tariffa di ingresso, le spese in loco e lespese per il capitale di attrezzature necessarieal consumo. Il costo del viaggio è in genere

utilizzato per valutare il valore di attivitàricreative all’aria aperta, come la pesca, lacaccia, le escursioni nei boschi. Per esempio,una visita in un parco nazionale provoca unaperdita di tempo (per il viaggio), una tariffadi ingresso, benzina e altre spese di viaggio.Questi elementi vengono utilizzati per stima-re una curva di domanda per il bene ambien-tale basata sulla relazione tra il costo del viag-gio e il numero dei visitatori. Dato che ven-gono valutati soltanto i costi sostenuti per ilconsumo diretto del servizio ambientale, ilmetodo non misura il valore di non-uso(valore di opzione e valore di esistenza). Altrilimiti che possono essere individuati in que-sta tecnica sono relativi al valore del tempolibero e ad alcune specifiche difficoltà a livel-lo econometrico.

5. Metodi basati su mercati ipotetici: ilmetodo della valutazione contingente

Negli studi di valutazione contingente, vienechiesto direttamente alla gente di esprimersirelativamente alla loro disponibilità a pagareper un benefico o per evitare un costo o laloro volontà di accettare una compensazione

Esempio dell’utilizzo dei prezziedonici per una valutazioneeconomica del rumoreA causa dell’estensione di un aereoporto, l’indicedi rumore nei dintorni aumenta di 10 punti (∆Buguale a 10). Per un numero L di 1500 case dislo-cate in quest’area, un valore medio V di 100000 eper un’elasticità di deprezzamento e pari a 0,5, ilcosto sociale del rumore è calcolato come diseguito:C = ∆B x e x V x L

Infrastruttura

Impatti ambientali su acqua,terra, aria e biodiversità

Funzionedel danno

Costo margi-nale per atte-

nuare glieffetti

(euro/unità)

Totale popo-lazione (orecettori)

interessata

Danni su materiali, edifici,colture o altri recettori

Totale spese evitate

Benefici associati allaqualità ambientale

Page 130: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

130

E.3 Come misurare i benefici monetari?

per una perdita. Il metodo si basa sull’utiliz-zo di un questionario, che può essere sotto-posto via posta, telefono o di persona. Agliintervistati viene chiesto di rispondere adomande quali (per esempio nel caso di unquestionario sull’inquinamento atmosferi-co):

“Quanto sei disposto a pagare per una ridu-zione dell’inquinamento atmosferico urbanoo quanto sei disposto ad accettare come com-pensazione per una inferiore qualità dell’a-ria?”

Il questionario è strutturato in maniera taleda individuare la disponibilità a pagare mas-sima dell’intervistato. In una seconda fase, letecniche econometriche vengono applicate airisultati dell’indagine per trovare dei valorimedi. Quindi, in una terza fase, l’offertamedia viene moltiplicata per il numero dipersone interessate per trovare la disponibili-tà totale della popolazione a pagare per il ser-vizio ambientale. Il mercato è chiamatoambientale perché si tratta di un mercatoipotetico costruito attraverso tecniche di sce-nario.

In genere il questionario si articola in tre fasi:

• una parte introduttiva che descrive il beneo servizio ambientale oggetto dell’indagine(qualità dell’acqua, inquinamento atmo-sferico, contaminazione del suolo, riduzio-ne della biodiversità o altri problemiambientali), il contesto ambientale genera-le e la metodologia utilizzata (soprattutto ilmetodo di pagamento).

• L’intervistatore chiede la disponibilità apagare o ad accettare una compensazione.

• Domande sulle caratteristiche socio-eco-nomiche (reddito, posizione...) e demo-grafiche (età, famiglia...) al fine di avereinformazioni sul background e quindi dipoter estrapolare più facilmente dal cam-pione alla popolazione rilevante.

Il metodo della valutazione contingente èprobabilmente quello più diffuso tra le tecni-

che di valutazione economiche ed è l’unicoad essere estensivamente utilizzato perdedurre il valore di non uso o valore dell’op-zione. Problemi potenziali con la valutazionecontingente possono sorgere con la costru-zione del questionario e le numerose poten-ziali distorsioni connesse, quali distorsioniper il mezzo di pagamento (quando il mezzodi pagamento influisce sul valore calcolato),distorsioni di partenza (se i valori vengonosuggeriti all’intervistato e influiscono la suascelta), riserve mentali (quando il risponden-te non separa la disponibilità a pagare per ilservizio valutato e la volontà a pagare perl’ambiente in generale), e altre distorsioniminori.

6. Trasferimento di beneficiQuando i dati non sono disponibili, costosida produrre, manca il tempo o per altreragioni politiche, possiamo prelevare valorida dati inclusi in altri studi (per altri siti), etrasferirli al nuovo contesto di valutazione.L’approccio è chiamato “trasferimento dibenefici”. É improbabile aspettarsi stime pre-cise dal trasferimento di benefici, ma il meto-do può essere utile nel classificare opzioni dipolitiche miranti a ridurre gli impattiambientali. Il trasferimento di benefici avvie-ne in genere in tre fasi:

• La rassegna della letteratura esistente sul-l’oggetto di indagine (attività ricreative,inquinamento idrico e atmosferico, saluteumana…);

• La selezione di studi compatibili (somi-glianza del servizio ambientale valutato,differenza in redditi, educazione, età e altrecaratteristiche socio-economiche che pos-sono influenzare la valutazione);

• Il calcolo dei valori e il trasferimento nelnuovo contesto di valutazione.

Qualora siano disponibili diversi studi origi-nali, è possibile svolgere una meta-analisi percollegare il valore ottenuto alle sue diversecaratteristiche ambientali o socioeconomi-che.

Page 131: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

131

E.4 Le varie fasi di un’analisi ambientale di costi-benefici

Tre sono le possibili tecniche per il trasferi-mento dei benefici:

• Trasferire la stima dei benefici medi, unavolta assunto che il cambiamento in medianel benessere degli individui presso il sitoesistente non sarà differente da quello degliindividui nel nuovo sito;

• Trasferire la stima corretta dei benefici,dove la correzione viene fatta in base a dif-ferenti criteri quali le caratteristiche socio-economiche degli individui, le differenzenella qualità e disponibilità nel nuovo sito;

• Trasferire la funzione dei benefici: la rela-zione esistente viene trasferita e vengonoraccolti i dati nel nuovo sito ai quali appli-care la funzione.

Sono stati compilati alcuni database al fine difacilitare il trasferimento dei benefici. É ilcaso del database EVRI sviluppato in Canadae dall’agenzia americana di protezioneambientale (US Environment ProtectionAgency). Nei database sono raccolti più di700 studi, ma solo una minoranza hanno laloro origine in Europa e questo riduce la pos-sibilità di utilizzare questi database nel conte-sto di valutazione europeo.

Eccetto forse che per i trasferimenti di bene-fici, l’utilizzo delle metodologie viste sopradipende dal contesto socio-economico, daltipo di impatto ambientale studiato e da altrecaratteristiche quali il costo e il tempo neces-

sario a realizzare la valutazione nel nuovosito.

La lista seguente mostra i principali tipi dicosti e benefici che un’analisi costi-beneficidovrebbe valutare. Man mano che si scorre lalista, diventa sempre più difficile derivaredelle stime robuste sul valore che la genteattribuisce al bene e ci sarà probabilmentemaggiore discordanza sull’utilizzo di valuta-zioni basate sulle preferenze pubbliche. Diconseguenza, più si scende nella lista e più èprobabile che vengano accettate da partedegli interessati altre metodologie di valuta-zione che tengono in considerazione elemen-ti di tipo etico, quali consultazioni pubblicheo analisi multicriterio, con un consensosuperiore a quello ottenibile con l’attribuzio-ne di valori monetari nell’analisi.

E.4 Le varie fasi diun’analisi ambientale dicosti-beneficiL’analisi monetaria è in genere suddivisa infasi differenti, che sono le seguenti:

1. La definizione e la descrizione tecnica del-le differenti opzioni del progetto.Informazioni utili a questo propositosono probabilmente raccolte nello studiodi fattibilità e dovrebbero essere sufficien-

Ordine Impatto Esempio Tecnica di riferimento

1

2

3

4

5

Prodotto di mercato

Impatto su beni che non sonodi mercato ma il cui valore èindirettamente caturato daaltri beniServizi ambinetali chel’individuo può facilmente e inmodo appropriato valutare intermini economiciImaptti meno tangibili sulbenessere umano non ancoracovered

Valore di non uso e di opzioneÇ

• Produzione di : cibo, benzina, pesce,legname…

• Qualità dell’aria o rumore come riflessi neiprezzi degli immobili

• Attività ricreative come pesca,escursionismo…

• Servizi dei parchi nazionali• Punti di osservazione panoramici• Impatto estetico dell’inquinamento o

paesaggio degradato e• Impatto su funzioni ecologiche come

perdita di biodiversità, moderazione delclima

• Alcune funzioni ecologiche• Valore di opzione• Valore di lascito e di esistenza

• Prezzi di mercato• Comportamento difensivo• Prezzi edonici

• Prezzi edonici• Costi di viaggio• Valutazione contingente• Comportamento difensivo• Costi di protezione• Valutazione contingente

• Valutazione contingente

Page 132: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

132

E.4 Le varie fasi di un’analisi ambientale di costi-benefici

ti a stabilire il contesto tecnico e socio-economico del progetto.

2. La valutazione degli impatti ambientali edei danni all’ecosistema e alla salute uma-na associati ai differenti scenari disponibi-li. Per i grandi progetti è in genere richie-sta una Analisi di Impatto Ambientale checontiene informazioni sufficienti sui piùimportanti impatti locali dell’inquina-mento atmosferico, idrico e del suolo.

3. La descrizione di effetti esterni e di agentieconomici direttamente o indirettamenteaffetti dall’impatto ambientale del proget-to. L’idea è quella di descrivere più accura-tamente la relazione tra la produzione diservizi ambientali da parte dell’ecosistemae i benefici sociali derivanti dal loro con-sumo. A questo punto è importante redi-gere una lista della popolazione coinvolta.

4. La scelta di un metodo di valutazione e laconvalida dei valori monetari calcolati. Si

sceglierà il migliore metodo di valutazio-ne, tenendo presenti il tipo di progetto, ibeni e i servizi ambientali e il contestosocio-economico e politico generale. Inun procedimento di valutazione ideale leparti convalideranno i valori calcolati alfine di garantire un consenso sulla meto-dologia adoperata.

5. La scelta di un tasso di sconto e la valuta-zione dei benefici ambientali netti delprogetto. L’utilizzo di un tasso di scontonetto basso è a volte giustificato dal fattoche gli impatti ambientali produconoeffetti negativi nel lungo periodo. Alcunirichiedono un tasso di sconto pari a zerosulla base di considerazioni etiche a favo-re delle generazioni future. Comunque,ove si verifichino forti impatti ambientali,un tasso di sconto basso (circa 3 o 5%)dovrebbe essere scelto in modo da inclu-dere considerazioni etiche quali il princi-pio di precauzione.

Page 133: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

133

La sostenibilità è un tema importante nellavalutazione dei progetti di investimento,soprattutto in alcuni paesi. I flussi di redditopotranno per esempio assumere la forma dioneri per servizi ambientali, quali la fornitu-ra di acqua o lo smaltimento dei rifiuti. Unaanalisi di sostenibilità del progetto aiuterà avalutare la possibilità del consumatore apagare almeno una quota degli oneri propo-sti e a contribuire alle spese di funzionamen-to e manutenzione, come anche a valutarel’effetto degli oneri sulla domanda. Uno stu-dio polacco ha stimato che il 4% del redditofamiliare per le tariffe dell’acqua è il valore-soglia superiore per la sostenibilità del con-sumatore.

Un altro aspetto importante è quello di tene-re conto dell’effetto redistributivo nella valu-tazione dei progetti d’investimento, partico-larmente in alcune regioni.

Quando la valutazione dei progetti è condot-ta dal punto di vista del soggetto pubblico,infatti, l’equità distributiva potrebbe rientra-re tra gli argomenti della funzione di benes-sere sociale che dovrebbero influire nellascelta di un intervento pubblico. In particola-re nei servizi di pubblica utilità un interven-to che preveda modifiche delle tariffe influi-sce sui profili distributivi.

Per tenere conto degli effetti distributivi esi-stono due metodologie.

La prima è l’attribuzione dei cosiddetti wel-fare weights (vedi trattazione analisi multicri-terio). Tale approccio consente di incorpora-re gli obiettivi sociali del programmatorepubblico nei prezzi ombra. L’euro di conto

viene ponderato per tenere in considerazionegli effetti distributivi sui diversi gruppi socia-li. Tale correzione è poi inclusa nelle corre-zioni per l’analisi economica.

Le preferenze pubbliche redistributive inquesto caso si esprimono con la ponderazio-ne50 del consumo pro-capite aggregato per ivari gruppi di consumo. In presenza di dis-uguaglianze di reddito, un euro al marginenon ha lo stesso valore per individui condotazione di reddito differente (cioè ha undiverso peso nella valutazione pubblica). Siconsideri una società composta da due grup-pi di individui, uno ricco e uno povero, dovequello povero ha un reddito della metà diquello ricco. Un aumento di un euro nelprezzo di un bene di consumo (o di unatariffa per l’utilizzo di una servizio pubblico)non ha lo stesso effetto sociale. Infatti avrà unimpatto almeno doppio (dal punto di vistadel benessere) sul gruppo più povero rispet-to a quello più ricco. L’intento redistributivodel programmatore pubblico si esprime nelconsiderare il consumo dei poveri sia consi-derato più importante di quello dei ricchi.

Dunque, volendo esprimere questo effetto intermini monetari, si possono ponderare leunità di conto con i pesi distributivi, consi-derando 1 euro per ogni euro del gruppopovero e 0.5 euro per ogni euro del grupporicco. A questo punto si possono ricalcolaregli effetti del progetto includendo questeconsiderazioni nell’analisi economica.

La seconda metodologia per la valutazionedell’impatto redistributivo è l’analisi di

Fattibilità e valutazionedi un impatto distributivo

Appendice F

50 Questi pesi non sono compatibili con quelli usati nell’analisi mul-ticriterio esprimendo le preferenze del corpo pubblico per obiet-tivi sociali.

Page 134: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

134

Fattibilità e valutazione di un impatto distributivo

impatto: come per l’analisi ambientale siconduce uno studio separato sulla redistri-buzione del reddito che il progetto compor-ta. Si costruisce un indicatore di disugua-glianza sociale (per esempio un indice diGini51 sulla struttura del consumo) e si calco-la se il progetto determini un guadagno ouna perdita in termini di equità. Il risultatoviene poi elaborato come uno strumento dianalisi multicriterio (vedi par. 2.6).

Tab.2 Esempio di analisi dell’impatto distributivocon l’indice di Gini

Indice di Senza Con ImpattoGini progetto progetto

Progetto A 0,6 0,7 +Progetto B 0,6 0,5 -

Tab.1 Esempio di pesi per l’impatto distributivo

Popolazione Peso (cf) Benefici Impattodistributivo

Reddito alto 0,5 1.200 600Reddito medio 0,7 1.000 700Reddito basso 1 1.500 1.500Totale 3.700 2.800

51 L’indice di Gini incorpora dati più dettagliati sulle quote in unasingola statistica che sintetizza la dispersione del reddito attraver-so l’intera distribuzione del reddito. Il coefficiente di Gini puòessere espresso come una proporzione o una percentuale.Assumerà il valore 0 per una distribuzione completamente egali-taria. Se il reddito totale della società aumenta soltanto per unapersona/famiglia, allora il coefficiente di Gini assumerà il valore 1o 100%.

Page 135: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

135

Tabella dei contenutidi uno studio di fattibilità

Appendice G

A.1 Sommario

A.2 Ambiente socioeconomico

A.3 Domanda ed offerta dei prodotti del progetto

A.4 Alternative tecnologiche e piano di produzione

A.5 Risorse umane

1.1 Promotori del progetto ed autorità.1.2 Oggetto dell’analisi

1.2.1 Nome del progetto1.2.2 Descrizione sommaria del progetto

1.2.2.1 Settore 1.2.2.2 Localizzazione1.2.2.3 Area d’impatto (regionale, nazionale,

internazionale.)1.3 Obiettivi del promotore 1.4 Precedenti esperienze con progetti analoghi1.5 Descrizione sommaria del presente Rapporto

di Valutazione

1.5.1 Autori del presente rapporto 1.5.2 Identificazione della portata del rapporto. Legami

con altri progetti.1.5.3 Metodologia della analisi del presente progetto.

1.6 Indicazione dei principali risultati dell’analisi1.6.1 Rendimenti finanziari1.6.2 Rendimenti economici1.6.3 Impatto occupazionale 1.6.4 Impatto ambientale1.6.5 Altri risultati

2.1 Aspetti salienti del contesto socioeconomico2.1.1 Aspetti territoriali ed ambientali2.1.2 Aspetti demografici2.1.3 Aspetti socioculturali 2.1.4 Aspetti economici

2.2 Aspetti istituzionali e politici2.2.1 Quadro politico generale.2.2.2 Fonti di finanziamento (specificare se si tratta di

prestiti o sovvenzioni); strumenti della UE (FESR,BEI, FC, FSE, ecc.); autorità nazionali (governicentrali, regioni, altri); privati

2.2.3 Copertura finanziaria da parte delle fontisummenzionate

2.2.4 Vincoli amministrativi e procedurali; autorità delprocesso di decisione del progetto; vincoli dipianificazione territoriale; autorizzazioni/permessi;requisiti per concessioni ed incentivi.

2.2.5 Tempi previsti per: autorizzazioni/permessi;concessioni/incentivi da pagare; altro

3.1 Previsione della domanda potenziale3.1.1 Bisogni che il progetto soddisfa entro un

determinato periodo 3.1.2 Andamenti presenti e futuri della domanda 3.1.3 Segmentazione della domanda per tipologia di

consumatori3.1.4 Procedimenti di acquisto o distribuzione3.1.5 Studi specifici di ricerca di mercato: risultati

3.2 Concorrenza3.2.1 Caratteristiche dell’offerta di prodotti simili3.2.2 Struttura della concorrenza, se esistente o

prevedibile

3.2.3 Fattori di successo 3.3 Strategia proposta

3.3.1 Prodotti3.3.2 Prezzi3.3.3 Promozione3.3.4 Distribuzione3.3.5 Marketing

3.4 Previsione sulla percentuale di utilizzo della potenzialità3.4.1 Previsioni di vendite per il progetto 3.4.2 Quote di mercato, copertura delle quote di diversi

bisogni - Ipotesi e tecniche di previsione

4.1 Descrizione delle alternative tecnologiche rilevanti4.2 Selezione della tecnologia appropriata4.3 Edifici ed impianti4.4 Input fisici per la produzione4.5 Personale richiesto4.6 Necessità energetiche4.7 Fornitori di tecnologia4.8 Costi dell’investimento

4.8.1 Programmazione e know-how4.8.2 Edifici4.8.3 Macchinari

4.9 Piano di produzione nell’ orizzonte temporale delprogetto

4.10 Fornitura congiunta di prodotti4.11 Organizzazione della produzione

5.1 Diagramma dell’organizzazione5.2 Lista del personale e parametri salariali

5.2.1 Dirigenti5.2.2 Impiegati d’ ufficio5.2.3 Tecnici5.2.4 Operai

5.3 Servizi esterni

5.3.1 Amministrativi5.3.2 Tecnici5.3.3 Altri

5.4 Procedure di assunzione5.5 Procedure di formazione5.6 Costi annuali (prima e dopo l’ avvio del progetto)

Page 136: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

136

Tabella dei contenuti di uno studio di fattibilità

A.6 Localizzazione

A.7 Attuazione

A.8 Analisi finanziaria

A.9 Analisi socioeconomica dei costi-benefici

A.10 Analisi del rischio

6.1 Requisiti ottimali per la localizzazione6.2 Possibili alternative6.3 Scelta del sito e sue caratteristiche

6.3.1 Condizioni climatiche, aspetti ambientali (serilevanti)

6.3.2 Sito o territorio6.3.3 Trasporti e comunicazioni6.3.4 Approvvigionamento idrico e di energia elettrica

6.3.5 Smaltimento dei rifiuti6.3.6 Regolamenti governativi6.3.7 Politiche delle autorità locali6.3.8 Descrizione del sito prescelto (dettagli nelle

Appendice)6.4 Costo del terreno e della preparazione del sito6.5 Disponibilità del sito6.6 Requisiti infrastrutturali

7.1 Analisi dei tempi di costruzione/avvio (ciclo delprogetto)

7.1.1 Selezione del gruppo di gestione del progetto7.1.2 Definizione del sistema di informazione7.1.3 Trattative per l’acquisto di know-how e macchinari7.1.4 Pianificazione degli edifici e programmazione

dei contratti 7.1.5 Trattative per i finanziamenti7.1.6 Acquisizione del terreno e concessioni

7.1.7 Struttura organizzativa7.1.8 Assunzione dello staff7.1.9 Assunzione e formazione del personale7.1.10 Accordi di offerta7.1.11 Accordi per la distribuzione

7.2 Diagramma a barre (o Pert) per le fasi principali 7.3 Dati principali dei tempi di realizzazione da considerare

nell’analisi finanziaria

8.1 Assunzioni di base dell’analisi finanziaria8.1.1 Orizzonte temporale 8.1.2 Prezzi dei fattori produttivi e dei prodotti del

progetto 8.1.3 Tasso di sconto finanziario reale

8.2 Investimenti fissi8.3 Spese antecedenti la produzione (di avviamento)8.4 Capitale d’ esercizio8.5 Investimento totale8.6 Ricavi e spese d’ esercizio8.7 Fonti di finanziamento8.8 Programmazione finanziaria (una tavola che mostra i

flussi delle entrate ed uscite per ogni anno)

8.9 Stato patrimoniale (attività e passività) 8.10 Conto dei profitti e delle perdite8.11 Determinazione del movimento netto di cassa

8.11.1 Flusso Netto per calcolare il rendimento dell’investimento totale (investimenti del progetto nelsuo insieme)

8.11.2 Flusso Netto per calcolare il rendimento delcapitale proprio o sovvenzionato(pubblico/privato)

8.12 Valore attuale netto/Tasso di rendimento interno

9.1 Unità di conto e di sconto per l’Analisi Costi-Benefici 9.2 Analisi dei costi sociali

9.2.1 Distorsioni dei prezzi dei fattori produttivi (output)9.2.2 Distorsioni dei salari9.2.3 Aspetti fiscali9.2.4 Costi esterni9.2.5 Costi non monetari, compresi gli aspetti ambientali

9.3 Analisi dei benefici sociali9.3.1 Distorsioni dei prezzi dei prodotti (output)9.3.2 Benefici sociali derivanti dalla maggiore

occupazione 9.3.3 Aspetti fiscali 9.3.4 Benefici esterni

9.3.5 Benefici non monetari, inclusi gli aspetti ambientali9.4 Tasso economico di rendimento o valore attuale netto

sociale del progetto in termini monetari9.5 Criteri di valutazione aggiuntivi

9.5.1 Presentazione dei risultati in termini di obiettivigenerali delle politiche dell’Unione Europea

9.5.2 Aumento del reddito sociale comunitario9.5.3 Riduzione delle disparità concernenti il PIL pro-

capite fra le regioni della Comunità9.5.4 Aumento dell’occupazione9.5.5 Miglioramento della qualità dell’ ambiente9.5.6 Altri obiettivi della Commissione, delle autorità

regionali e nazionali

10.1 Determinazione delle variabili critiche con l’aiuto dell’analisi di sensibilità 10.1.1 Variabili di domanda/offerta10.1.2 Variabili dei fattori produttivi10.1.3 Risorse umane

10.1.4 Variabili dei tempi e della realizzazione10.1.5 Variabili finanziarie10.1.6 Variabili economiche

10.2 Simulazione di situazioni ottimistiche e pessimistiche 10.3 Analisi delle probabilità

Page 137: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

137

Glossario baseAnalisi di progetto: quadro analitico checompara costi e benefici. Lo scopo è determi-nare se, date le alternative, il progetto propo-sto raggiungerà adeguatamente gli obiettivi.

Attuazione: fase in cui l’intervento è attuatoe le preiviste attività di produzione o di servi-zio rese pienamente funzionanti. Durantequesta fase si rende necessario iniziare l’atti-vità di monitoraggio e, quando opportuno, lavalutazione in itinere.

Breve periodo: periodo di tempo nel proces-so produttivo durante il quale i fattori fissi diproduzione non possono essere cambiati, mapossono esserlo il livello di utilizzo dei fatto-ri variabili.

Ciclo del progetto: sequenza della serie diattività necessarie e prestabilite effettuate nel-l’ambito di ciascun progetto. Normalmentesi distinguono le seguenti fasi: programma-zione, identificazione, formulazione, finan-ziamento, realizzazione, valutazione.

Identificazione: selezione delle possibili ideeprogettuali per un intervento che sarannopoi sottoposte a uno specifico studio di pre-fattibilità.

Lungo periodo: periodo del processo pro-duttivo durante il quale è possibile cambiareil livello di utilizzo di tutti i fattori di produ-zione ma non i processi tecnologici di base.

Monitoraggio: esame sistematico dello statodi avanzamento di un’attività secondo un

calendario preordinato e sulla base di indica-tori significativi e rappresentativi.

Periodo di conto: intervallo tra due successi-ve operazioni in un conto. Nell’analisi deiprogetti il periodo di conto è generalmenteun anno, ma si può anche scegliere un perio-do diverso in base alla convenienza.

Progetti indipendenti: progetti che in lineadi principio possono essere realizzati anchecontemporaneamente, da distinguere daiprogetti mutualmente esclusivi.

Progetti mutualmente esclusivi: progetti chea causa della loro natura si escludono l’unl’altro, cioè non possono essere intrapresicontestualmente.

Progetto: attività di investimento nella qualevengono spese risorse per creare immobiliz-zazioni che produrranno benefici in unperiodo di tempo prolungato e che logica-mente si presta a programmazione, finanzia-mento e realizzazione come unità. E’ unaspecifica attività con un preciso momento diinizio e un preciso momento finale che per-segue uno specifico obiettivo. Anche il piùpiccolo elemento operativo all’interno di unpiano o programma nazionale può esserepensato come progetto autonomo e prepara-to e realizzato come un’entità separata. Unprogetto può produrre benefici che possonoessere valutati in termini monetari oppurebenefici intangibili.

Programma: Serie cordinata di differentiprogetti dove l’obiettivo specifico, il budget ele scadenze sono chiaramente definiti.

Alcune parole chiaveper l’analisi dei progetti

Glossario

Page 138: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

138

Analisi finanziaria

Sostenibilità: misura del grado in cui i bene-fici di un’iniziativa continuano a prodursianche dopo la conclusione dell’iniziativastessa.

Studio di fattibilità: lo studio di un progettoproposto allo scopo di valutare se la propostasia sufficientamente interessante da giustifi-care un’ulteriore elaborazione.

Unità di conto: unità di misura che rendepossibile addizionare e sottrarre termini nonomogenei. L’Euro può essere unità di contoper la valutazione dei progetti finanziatidall’UE.

Valutazione: si riferisce alla valutazione exante del progetto d’investimento proposto alfine di determinarne il merito e l’ammissibi-lità conformemente ai criteri decisionali.

Valutazione del progetto: l’ultima fase delciclo del progetto.Viene svolta per individua-re i fattori di riuscita e i punti critici al fine dicomprendere e divulgare gli insegnamentiacquisiti.

Valutazione ex ante: valutazione finalizzataalla decisione di finanziamento. Serve adindirizzare il progetto nel modo più coerentee rilevante possibile. Fornisce la base necessa-ria per il monitoraggio e le successive valuta-zioni assicurando che vi siano, quando possi-bile, obiettivi quantificati.

Valutazione ex post: valutazione compiutadopo un certo lasso di tempo dalla conclu-sione dell’iniziativa. Consiste nella verificadegli impatti effettivamente conseguiti dall’i-niziativa rispetto agli obiettivi generali e spe-cifico.

Valutazione finale: valutazione compiutaimmediatamente dopo l’attuazione comple-ta dell’iniziativa e che ha per oggetto I risul-tati ottenuti. Essa serve a stabilire se e in qua-le misura siano stati conseguiti gli obiettivi

previsti e a individuare i fattori di riuscita odi fallimento.

Valutazione in itinere: valutazione realizzatacontestualmente all’attuazione, in modo dapermettere se necessario un riorientamentodell’attività. Considera criticamente i primirisultati che permettono di dare un primogiudizio sulla qualità della realizzazione.

Analisi finanziariaAnalisi finanziaria: consente di prevedereaccuratamente con quali risorse si copriran-no le spese. In particolare permette di: 1. veri-ficare e garantire l’equilibrio di cassa (verifi-ca della sostenibilità finanziaria); 2. calcolaregli indici di rendimento finanziario del pro-getto di investimento basati sui flussi di cassanetti attualizzati, riferibili esclusivamenteall’unità economica che attiva il progetto(impresa, ente di gestione).

Attualizzazione: procedimento di riporto alpresente dei valori futuri di un costo o di unbeneficio, attraverso un tasso di sconto, peresempio moltiplicando il valore futuro perun coefficiente che diminuisce col tempo.

Beneficio netto: ammontare rimanente dopoche tutti i flussi in uscita sono stati sottrattidai flussi in entrata. Attualizzando il benefi-cio netto incrementale prima del finanzia-mento si ha la misura del valore del progettorispetto a tutte le risorse impiegate; attualiz-zando il beneficio netto incrementale dopo ilfinanziamento si ha la misura di quanto valeil progetto rispetto all’entità dei mezzi proprio del capitale.

Contabilità di cassa: metodo di registrazionedelle operazioni contabili al momento in cuisi verificano i movimenti di cassa. Si distin-gue dalla contabilità per competenza.

Contabilità per competenza: metodo cheregistra nei conti finanziari i ricavi e le spese

Page 139: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

139

Analisi finanziaria

in relazione al periodo cui si riferiscono,indipendentemente dal fatto che la corri-spondente operazione di cassa sia avvenutaprecedentemente o successivamente.

Costo opportunità: valore di una risorsa nelsuo migliore uso alternativo. Per l’analisifinanziaria il costo opportunità di un inputacquistato è sempre il suo valore di mercato.Nell’analisi economica il costo-opportunitàdi un input acquistato è il valore del suo pro-dotto marginale nel suo miglior uso alterna-tivo, per beni o servizi intermedi, o il suovalore d’uso (misurato dalla disponibilità apagare,) per beni o servizi finali.

Prezzi correnti: (prezzi nominali) prezzieffettivamente osservati in un dato periodo.Includono gli effetti dell’inflazione generale,e si contrappongono ai prezzi costanti.

Prezzi costanti: prezzi ad un anno base adot-tati allo scopo di escludere l’inflazione daidati economici. Possono riferirsi sia ai prezzidi mercato che ai prezzi ombra. Si distinguo-no dai prezzi correnti.

Prezzo di mercato: è il prezzo rilevante perl’analisi finanziaria ed è quello a cui un beneo servizio è effetivamente scambiato sul mer-cato.

Prezzo relativo: valore di scambio tra duebeni, costituito dal rapporto tra i loro prezzinominali.

Rapporto costi-benefici: valore presente delflusso di benefici diviso il valore presente delflusso dei costi. Quando si utilizza il rappor-to costi-benefici il criterio di selezione èaccettare tutti i progetti indipendenti con unrapporto costi-benefici che, scontato con unopportuno tasso di sconto (spesso il costo-opportunità del capitale), sia uguale o mag-giore di uno. Non può essere utilizzato perscegliere tra alternative mutualmente esclusi-ve.

Scenario con e senza progetto: nell’analisi diprogetto il paragone rilevante è quello tra ilbeneficio netto ipotizzando l’attuazione delprogetto ed il beneficio netto in assenza delprogetto, per misurare il beneficio addizio-nale che può essere attribuito al progettostesso.

Tasso di rendimento finanziario: tasso direndimento interno calcolato usando valorifinanziari e che esprime la profittabilitàfinanziaria di un progetto.

Tasso di rendimento interno: tasso di scontoal quale un flusso di costi e benefici ha unvalore attuale netto pari a zero. Si dice tassodi rendimento finanziario (TRIF) quando ivalori sono stimati ai prezzi attuali, tasso direndimento economico (TRIE) quando ivalori sono stimati ai prezzi di conto. Il tassodi rendimento interno è paragonato ad unvalore di riferimento per valutare il risultatodel progetto proposto.

Tasso di sconto: tasso al quale sono scontati ivalori futuri. I tassi di sconto finanziario edeconomico possono differire, allo stessomodo in cui i prezzi di mercato possono dif-ferire da quelli di conto.

Tasso limite (cut-off rate): tasso al di sottodel quale un dato progetto è consideratoinaccettabile. Viene spesso considerato comeil costo opportunità del capitale. Potrebbeessere il minimo tasso di rendimento internoaccettabile per un progetto, o il tasso di scon-to utilizzato per calcolare il valore attualenetto, il rapporto benefici netti-investimentoo il rapporto costi-benefici.

Tasso reale: tasso deflazionato per escluderecambiamenti nel livello dei prezzi generali odi consumo (per esempio i tassi di interessereali sono i tassi di interesse nominali menoil tasso di inflazione).

Valore attuale netto (VAN): somma dei risul-tati di un progetto quando il valore scontato

Page 140: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

140

Analisi economica

dei costi futuri è dedotto dal valore scontatodei benefici futuri. Si distinguono il valoreattuale netto economico (VANE) ed il valoreattuale netto finanziario (VANF).

Valore residuo: Valore attuale netto delle atti-vità e delle passività all’ultimo anno delperiodo selezionato per la valutazione.

Analisi economicaAnalisi costi-benefici: approccio teoricoapplicato ad ogni sistematica valutazionequantitativa di un progetto pubblico o priva-to, per determinare se o in che misura il pro-getto è conveniente da una prospettiva pub-blica o sociale.

L’analisi costi-benefici (Acb) si differenzia dauna semplice analisi finanziaria per il fattoche considera tutti i guadagni e le perditeindipendentemente dal soggetto a cui si rife-riscono. L’Acb implica normalmente l’uso diprezzi di conto. I risultati possono essereespressi in diversi modi, in particolare il tas-so di rendimento interno, il valore attualenetto e il rapporto costi-benefici.

Beni commerciabili: beni che possono esserecommercializzati internazionalmente inassenza di politiche commerciali restrittive.

Beni non commerciabili: beni che non pos-sono essere importati o esportati, per esem-pio servizi locali, lavoro non qualificato e ter-ra. Nell’analisi economica i beni non com-merciabili sono valutati al valore del loroprodotto marginale, se sono beni o serviziintermedi, oppure secondo il criterio delladisponibilità a pagare se sono beni o servizifinali.

Costi e benefici socio-economici: costiopportunità o benefici per l’economia nelsuo insieme. Possono differire dai costi priva-ti nella misura in cui i prezzi effettivi diferi-

scono dai prezzi di conto (costo sociale =costo privato+costo esterno).

Distorsione: stato in cui il prezzo effettivo dimercato di un bene si differenzia dal prezzoefficiente che avrebbe in assenza di fallimen-ti del mercato o di politiche pubbliche.Questo genera una differenza tra il costoopportunità di un bene e il suo prezzo effet-tivo, per esempio in regime di monopolio, inpresenza di esternalità, di tasse indirette, dazi,tariffe, etc.

Analisi economica: analisi intrapresa utiliz-zando valori economici, che esprimono ilvalore che la società è disposta a pagare peruna merce o un servizio. In generale l’analisieconomica valuta i beni o servizi al loro valo-re d’uso o il loro costo opportunità per lasocietà (spesso un prezzo alla frontiera permerci scambiabili). Ha lo stesso significatodell’analisi costi-benefici

Disponibilità a pagare: ammontare che iconsumatori sono pronti a pagare per unbene o servizio finale. Se la disponibilità apagare di un consumatore per un bene supe-ra il suo prezzo il consumatore gode di unarendita (surplus del consumatore).

Esternalità: effetto del progetto che si verificaal di fuori del progetto stesso, e di conse-guenza non è incluso nell’analisi finanziaria.In generale un’esternalità esiste quando laproduzione o il consumo di un bene o servi-zio da parte di un’unità economica ha uneffetto diretto sul benessere dei produttori oconsumatori in un’altra unità senza compen-sazione. Le esternalità possono essere positi-ve o negative.

Fattore di conversione: numero che puòessere moltiplicato per il prezzo di mercatonazionale o valore in uso di un bene noncommerciabile per convertirlo in prezzo diconto.

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141

Altre tecniche di valutazione

Prezzo alla frontiera: prezzo unitario di unbene commerciabile alla frontiera di unPaese. Per le esportazioni è il prezzo FOB(free on board) e per le importazioni è ilprezzo CIF (cost, insurance and freight).

Prezzo di conto: costo opportunità dei beni,generalmente diverso dal prezzo attuale dimercato e dalle tariffe regolate. Dovrebbeessere usato nell’analisi di progetto per riflet-tere meglio il costo reale degli input per lasocietà e i benefici reali degli output. Spesso èusato come sinonimo di prezzo ombra.

Tasso di rendimento economico (TRIE):indice della redditività socio-economica diun progetto. Può differire dal tasso di rendi-mento finanziario (TRIF) per via delle dis-torsioni di prezzo. Il tasso di rendimentoeconomico implica l’uso di prezzi di conto eil calcolo del tasso di sconto che rende i bene-fici del progetto pari ai costi presenti, cioèrende il valore attuale netto economico pari azero.

Tasso di sconto sociale: contrapposto al tassodi sconto finanziario. Cerca di riflettere ilpunto di vista sociale su come il futurodovrebbe essere valutato rispetto al presente.

Altre tecniche divalutazioneAnalisi costi-efficacia: tecnica di valutazionee monitoraggio usata quando i benefici nonpossono essere ragionevolmente misurati intermini monetari. E’ di solito condotta calco-lando il costo per unità del beneficio e richie-de che esistano mezzi per quantificare i bene-fici ma non necessariamente per attribuirviun valore monetario o economico.

Analisi del rischio: studio delle probabilità diun progetto di conseguire un soddisfacentetasso di rendimento e della variabilità rispet-to alla miglior stima del tasso di rendimento.

Sebbene l’analisi del rischio fornisca una basemigliore rispetto all’analisi di sensibilità pergiudicare la rischiosità di un singolo proget-to o la rischiosità relativa di progetti alterna-tivi, essa di per sé non fa nulla per diminuirei rischi.

Analisi di impatto ambientale: analisi cheidentifica gli effetti sull’ambiente di un pro-getto di investimento. Comprende la previ-sione di potenziali emissioni inquinanti e laperdita dei valori paesaggistici.

Analisi di impatto: valutazione del cambia-mento o degli effetti di lungo periodo sullasocietà che possono essere attribuiti all’inter-vento attuato, connessi al raggiungimentodegli obiettivi generali. L’impatto va espressonell’unità di misura adottata per indicare iproblemi che si intendono risolvere.

Analisi di sensibilità: tecnica analitica pertestare sistematicamente cosa succede allacapacità di generare entrate di un progetto segli eventi differiscono dalle stime fatte su diessi nella progettazione. E’ un metodo piut-tosto rudimentale di trattare l’incertezza suvalori ed eventi futuri. E’ condotta facendovariare un elemento o una combinazione dielementi e determinando l’effetto di talecambiamento sui risultati.

Analisi di sostenibilità finanziaria: analisicondotta al fine di verificare che le risorsefinanziarie siano sufficienti per coprire tuttele uscite finanziarie, anno dopo anno, perl’intero orizzonte temporale del progetto. Lasostenibilità finanziaria è verificata se la cassagenerata cumulata non è mai negativa,durante tutti gli anni considerati.

Analisi multicriterio: metodologia di valuta-zione che considera simultaneamente o insequenza diversi obiettivi attraverso l’attribu-zione di un peso a ciascun obiettivo misura-bile.

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Altre tecniche di valutazione

Analisi SWOT: descrive in modo sintetico lecaratteristiche intrinseche sia dell’iniziativache del contesto in cui si realizza; permette dianalizzare scenari alternativi. Analizza il con-testo nel quale si intende intervenire ed evi-denzia i fattori interni sui quali si deve pun-tare (forze) o che si devono compensare(debolezze), e i fattori esterni favorevoli(opportunità) o sfavorevoli (minacce).

Cronogramma: tecnica utilizzata per con-durre una stima realistica e verificabile deitempi necessari all’attuazione di un’iniziati-va, evidenziandone i punti critici. Individuale connessioni logico-temporali tra le varieparti dell’iniziativa e stima il tempo necessa-rio per l’attuazione stessa.

Page 143: Guida all'analisi costi-benefici dei progetti di investimento

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Risorse idriche

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Addendum

Per l'elaborazione della guida sono stati con-sultati diversi servizi della Commissione, irappresentanti degli Stati Membri delGruppo tecnico di valutazione e i parteci-panti ai seminari interni della DG Regio. Gliautori sono grati per le utili osservazioniricevute e attendono altri suggerimenti pereventuali follow-up della guida.

La maggior parte delle osservazioni sono sta-te esaminate nel corpo principale del testo onegli allegati. Alcune osservazioni supple-mentari sono state incluse nel testo seguente,in risposta ad alcune delle domande più inte-ressanti sollevate nel corso della procedura diconsultazione.

Definizioni generali,contesto e questionitecniche (Capitolo 2)Impatto territorialeLa guida non contiene una discussione speci-fica circa la dimensione ambientale dell'esa-me dei progetti. Ciò non significa tuttaviache in alcuni casi tale esame non sia impor-tante. Ad esempio, un progetto attuato in unadeterminata regione può avere ripercussionisu altre regioni. Nonostante siano previstemisure comunitarie specifiche per affrontarei problemi transfrontalieri, può succedereche un progetto in una regione dell'obiettivo1 abbia ricadute negative o positive su unaregione dell'obiettivo 2, o viceversa. Una cor-retta identificazione del progetto (paragrafo2.2.1) e una discussione generale delle ester-nalità, compresa la valutazione dell'impatto

ambientale, spesso hanno una dimensioneambientale della quale occorre tenere conto:l'analisi economica deve comprendere leripercussioni ogni qualvolta esse si verificano(ad esempio un comune, una regione o unoStato confinante).

A titolo di esempio, secondo un recente stu-dio del Professor Beutel dell'Università diCostanza, il 24% delle risorse finanziarie del-l'obiettivo 1 per le sei regioni meno sviluppa-te avrà ripercussioni benefiche anche su altreregioni dell'Unione più sviluppate (vedasianchehttp://europa.int/comm/regional_policy/sources/docgener/studies/study_en.htm).

Valore attuale netto (VAN) e Tasso direndimento interno (TRI)Di norma i due criteri si equivalgono, il valo-re attuale netto è di regola più affidabile delTRI, tuttavia esso risente del fatto di essereespresso in valore monetario anziché comenumero puro. Ambedue gli indicatori forni-scono informazioni sulla performance delprogetto, a condizione che il tasso di scontoutilizzato per calcolare il VAN sia lo stesso deltasso di rendimento utilizzato per stabilire seun TRI sia “alto” o “basso”. Vedasi paragrafo2.5.5 e gli allegati A e B.

EsternalitàL'esternalità come definita nel glossario(Analisi economica) e al paragrafo 2.5.2 indi-ca i reali effetti dei progetti che ricadono suterze parti senza che vi sia una compensazio-ne. Un esempio tipico di esternalità negativaè l'inquinamento. In alcuni casi la “esternali-tà pecuniaria” è stata definita come l'impattoindiretto di un progetto (o di una politica)

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Osservazioni supplementari su specifici settori

attraverso variazioni di prezzo. La guida nonraccomanda di valutare nel quadro dell'ABCquesto tipo di effetti indiretti. In qualche casoalcuni degli outputs del progetto sono a prez-zo zero, come le strade. In questo caso racco-mandiamo di utilizzare i prezzi ombra delbeneficio diretto generato (ad esempio, iltempo risparmiato) come se fosse un'ester-nalità positiva per il consumatore, esatta-mente come l'inquinamento è un'esternalitànegativa alla quale si deve applicare un prez-zo ombra. Ovviamente si deve evitare di con-teggiare due volte tali benefici diretti e leentrate finanziarie quando i prezzi non sonopari a zero, ma sono invece positivi ma infe-riori al costo di opportunità (cfr. 2.5.3). Sitratta di un approccio semplificato ma ragio-nevole ad un problema complesso: esistonoaltri tipi di esternalità: per una storia di que-sta nozione si veda A. Papandreou,Extenalities and institutions, Clarendon Press,Oxford, 1994.

Salari ombra

La Commissione non raccomanda alcunaformulazione particolare in merito al salarioombra (cfr. paragrafo 2.5.3). Questo dovreb-be infatti riflettere il valore reale dell'occupa-zione, nel quadro di diversi regimi di disoc-cupazione. Di norma quanto più alta è la dis-occupazione tanto più basso è il salarioombra, essendovi un surplus di forza lavorodisponibile, qualunque sia il salario ufficiale(legale o contrattuale). I salari ombra posso-no pertanto variare da un paese all'altro e dauna regione all'altra. Tuttavia, all'interno diuno Stato membro deve essere utilizzata unaformulazione simile in tutte le regioni. Irisultati possono variare, perché le condizio-ni economiche differiscono, ma di norma ilmetodo di calcolo deve essere uniforme.Diversi dei manuali citati nella bibliografia(1. Generale) contengono le tecniche per cal-colare i salari ombra.

Osservazionisupplementari suspecifici settoriTrattamento dei rifiuti

L'elenco dei possibili impatti ambientali deiprogetti di trattamento dei rifiuti (par. 3.1.6)è puramente indicativo. Sono molti e diversigli effetti collegati agli impianti di trattamen-to dei rifiuti, non soltanto inceneritori e dis-cariche, e dipendono dalle caratteristiche tec-niche esterne e interne dell'impianto, come laposizione geografica, le dimensioni e la tec-nologia utilizzata, il tipo di gestione ambien-tale adottato, eccetera.

Impatto socioeconomicodell'inquinamento (progettiin materia di energia, trasporti, ecc.)

Una fonte utile di informazioni è il progettoExternE, un tentativo globale di utilizzareuna metodica uniforme per valutare i costiesterni legati ad una serie di diversi cicli delcombustibile. Il progetto comprende oltre 30unità provenienti da vari istituti di ricerca. Ilprogetto è riuscito a: 1) elaborare una meto-dica “bottom-up” efficace; 2) valutare inmodo uniforme vari tipi di cicli del combu-stibile; 3) valutare in modo attendibile i costimarginali; 4) identificare i principali proble-mi inerenti alle esternalità. La valutazionedegli effetti è fatta utilizzando un approccio“damage function” o “impact pathway”.

Molte delle informazioni attualmente dispo-nibili sulle esternalità ambientali a seguitodel progetto di ricerca ExternE sono partico-larmente utili per le parti relative ai traspor-ti, all'energia e all'industria e possono ovvia-mente essere considerate come una fonte diillustrazione delle metodiche presentate nel-l'allegato E “Valutazione monetaria di serviziambientali” della guida. Ulteriori informa-zioni sono disponibili sul sito Internet delprogetto, al seguente indirizzo: http://exter-ne.jrs.es/overview.html.

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Osservazioni supplementari su specifici settori

Orizzonte temporale dei progetti relativiall'energia e ai trasporti e ad altri progetti.

Il paragrafo 3.4.4 valuta in 25-30 anni l'oriz-zonte temporale di determinati progetti inmateria di energia. Tuttavia, per alcune partidel sistema può essere indicato un orizzontetemporale più lungo. L'indicazione di unorizzonte temporale va interpretata come untempo minimo e non massimo.

Porti e aeroportiLa guida non contiene una discussione speci-fica sugli effetti dello sviluppo di porti eaeroporti sui modi di collegamento terrestre.Il testo menziona unicamente la creazione dicollegamenti, tuttavia l'effetto di un aumentodel traffico portuale e aeroportuale su tuttigli utenti dei collegamenti esistenti potrebbecostituire un problema importante per que-sto tipo di progetto.

Infrastrutture di formazioneIl paragrafo 3.7.1 contiene un elenco indica-tivo degli obiettivi specifici per la valutazionedei progetti. L'elenco va letto in collegamen-to con la discussione al paragrafo 3.5.5 dellaguida in cui si afferma che i benefici socioe-conomici finali del progetto dipendono dalleprospettive di occupazione e dai possibiliguadagni delle persone che partecipano allaformazione. Nessun progetto formativo puòessere giustificato senza una approfonditaanalisi del suo impatto sul corrispondentesegmento del mercato del lavoro.

Progetti di trasportoNell'analisi economica dei progetti relativi aitrasporti (paragrafo 3.3.5), abbiamo parlatodelle variazioni del surplus del consumatore.Chiariamo meglio: il surplus del consumato-re viene solitamente misurato, nei progetti ditrasporto, in termini di costi generalizzati ditrasporto, in cui rientrano tutti i costi perce-piti dagli utenti, siano essi monetari o di tem-po.

Nel quadro della nostra discussione in quelparagrafo va aggiunto che la domanda di tra-

sporto può essere rigida, ma può oscillare tramodi di trasporto diversi.

In questa guida non discutiamo i modelli perprevedere i flussi di traffico, che è un campodi ricerca specializzato e complesso. Per unapiù approfondita discussione sulla valutazio-ne dei progetto di trasporto vedasiTransports: choix des investissements et coûtdes nuisances, Commissariat général du Plan,Parigi, giugno 2001.

Progetti nel settore idricoLa domanda di acqua può essere inelasticarispetto ai prezzi a breve termine e per alcu-ne utilizzazioni, come l'acqua potabile, men-tre a lungo termine, quando l'acqua è dispo-nibile in maggiori quantità e i redditi aumen-tano, l'elasticità rispetto al prezzo dell'acquapuò aumentare per altre utilizzazioni.L'analisi della domanda deve pertanto distin-guere chiaramente tra tipi di utilizzazioni eprevedere le elasticità rispetto al prezzo (piùa lungo termine gli utenti dell'acqua d'irriga-zione possono passare a forme più efficientidi irrigazione come i sistemi “trickle”).

È altresì importante in alcuni casi tenere pre-sente la domanda derivata, cioè la domandadi acqua derivata dalla domanda del benefinale o della coltura prodotta.

Nelle discussioni sull'applicazione di prezziombra ai progetti idrici, un'alternativa alla“disponibilità a pagare” è di prevedere i costimarginali a lungo termine (includenti il fun-zionamento, la manutenzione, l'amministra-zione e una redditività normale sul capitaleinvestito).

Progetti forestaliPer i progetti nel settore forestale o per altriprogetti inerenti non si raccomanda di utiliz-zare un tasso di sconto particolare. Alcuniorganismi negli Stati membri dell'Unionetalvolta utilizzano tassi di sconto multipli perdiversi settori e assegnano un tasso di scontoinferiore ai progetti forestali o ad altri pro-getti a lungo termine. Si tratta di una scorcia-

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Bibliografia

toia, difficilmente giustificabile: la miglioreprassi è di tentare di individuare tutti i bene-fici del progetto e di includerli in un'analisicosti-benefici, senza assegnare loro il premioimplicito dovuto al tasso di sconto più basso.

I progetti forestali solitamente hanno obietti-vi multipli. L'elenco al paragrafo 3.10.1 èpuramente indicativo. In alcuni casi possonoessere importanti fattori quali il paesaggio,l'istruzione e i benefici per la salute.L'investimento in questi progetti tende a dareluogo in realtà ad effetti multipli, tra cuieffetti non di mercato associati ad ambienti epaesaggi forestali, alla biodiversità e alle atti-vità ricreative all'aperto. Il primo effetto èpotenziato quando il progetto si svolge nellevicinanze delle città, perché tali progetti pos-sono attrarre un numero maggiori di visita-tori. Tuttavia, occorre valutare gli effetti didislocazione da altre zone, come pure si deveeffettuare una valutazione dell'impatto netto.

L'orizzonte temporale per i progetti forestalivaria ovviamente in funzione delle specieinteressate e della loro rotazione all'internodi un ciclo sostenibile.

Esiste un'ampia letteratura sulla valutazioneeconomica dei progetti forestali, particolar-mente quelli promossi dalla FAO e dallaBanca Mondiale. I rispettivi siti Internet con-tengono aggiornamenti recenti sulla ricercain questo campo (cfr. http://worldbank.org ehttp://fao.org/forestry/index.jsp).

BibliografiaLa letteratura sull'analisi costi-benefici èsconfinata e l'esiguo numero di riferimentibibliografici in questa guida è soltanto unpiccolo campione, non necessariamente rap-presentativo, di tutti gli indirizzi di ricerca edi sperimentazione nelle pubblicazioni atti-nenti, la maggior parte delle quali è in ingle-se e francese.

Si consiglia ai lettori interessati ad approfon-dire o ampliare questi temi di consultare basidati sulla letteratura economica comeEconlit.

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