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IN QUESTO NUMERO CARRIERE INTERNAZIONALI L’Autore risponde SCOPRIAMO LE NAZIONI UNITE I GIOVANI DELL’ONU Si raccontano a Go International L’ESPERTO RISPONDE I CONSIGLI DI GIOVANI NEL MONDO LAVORARE ALLE NAZIONI UNITE

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Tra il 2000 e il 2010 oltre 300mila persone tra i 20 e i 40 hanno lasciato il nostro Paese e quasi il 60% di loro ha raggiunto un altro Stato europeo, Una popolazione nascosta. Un profilo, quello degli italiani residenti all’estero, sfuggente, difficile da definire quantitativamente e qualitativamente. L’Italia è uno dei Paesi europei che più esporta laureati: quattro volte più che la Germania, la Francia o il Regno Unito. Allo stesso tempo, però, è tra quelli che meno importano giovani delle stesse caratteristiche. La Commissione Europea ha reso noto l’annuale “Scoreboard”, che vede il nostro Paese ancora una volta nel gruppo dei cosiddetti “innovatori moderati”, dietro persino al Portogallo. Lontani anni luce i Paesi “leader dell’innovazione” (Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania), ci battono anche Cipro, Estonia e Slovenia.

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IN QUESTO NUMERO

CARRIERE INTERNAZIONALIL’Autore risponde

SCOPRIAMO LE NAZIONI UNITE

I GIOVANI DELL’ONUSi raccontano a Go International

L’ESPERTO RISPONDE

I CONSIGLI DI GIOVANI NELMONDO

LAVORARE ALLE NAZIONI UNITE

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REDAZIONEDirettore ResponsabileDott.ssa Daniela Conte VicedirettoreDott.ssa Manuela Sessa Segreteria di direzioneDott.ssa Cristina Buttarelli

ProprietarioAssociazione Giovani nel Mondo Raccolta Pubblicitaria [email protected] Stampa

Tra il 2000 e il 2010 oltre 300mila persone tra i 20 e i 40 hanno lasciato il nostro Paese equasi il 60% di loro ha raggiunto un altro Stato europeo, Una popolazione nascosta. Un pro-filo, quello degli italiani residenti all’estero, sfuggente, difficile da definire quantitativamentee qualitativamente. L’Italia è uno dei Paesi europei che più esporta laureati: quattro volte piùche la Germania, la Francia o il Regno Unito.Allo stesso tempo, però, è tra quelli che meno importano giovani delle stesse caratteristiche.La Commissione Europea ha reso noto l’annuale “Scoreboard”, che vede il nostro Paese ancorauna volta nel gruppo dei cosiddetti “innovatori moderati”, dietro persino al Portogallo. Lon-tani anni luce i Paesi “leader dell’innovazione” (Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania), cibattono anche Cipro, Estonia e Slovenia.Ad affossarci sono i modesti investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, gli scarsi legamie sinergie tra le aziende, i pochi investimenti nell’innovazione, ma anche i pochi laureati nellafascia 30-34 anni, la scarsa presenza di “dottori” extracomunitari, l’inesistenza o quasi delventure capital.È proprio partendo dalla coscienza di questa realtà che l’Associazione Giovani nel Mondo an-nuncia a tutti i suoi soci la nascita della rivista “Go International! I Giovani e le Carriere In-ternazionali”. A partire dalla pubblicazione del presente numero, la rivista si presenta comeuna finestra sull’articolato mondo lavorativo delle carriere internazionali per consentire aigiovani di comprenderne dinamiche e meccanismi.Infatti, nonostante il potere di Internet quale strumento indispensabile per acquisire infor-mazioni sulle opportunità di studio e di lavoro, tanti rimangono i dubbi e le perplessità cheancora aleggiano attorno a questa tipologia di carriere. I destinatari della rivista siete princi-palmente voi: delegati del RomeMUN, studenti universitari e di master, neolaureati e dotto-randi, tutti i nostri associati!Il nostro progetto è stato, infatti, concepito per essere indirizzato a giovani interessati allaprospettiva internazionale che potranno trovare nella rivista uno strumento utile di orien-tmento, una bussola per mettere a fuoco percorsi di studio e di vita.Punto di forza della nostra rivista sono senza dubbio le numerose testimonianze raccolte at-traverso le interviste rilasciate sia da persone che da più tempo, e in maniera più stabile,hanno intrapreso una carriera internazionale raggiungendo posizioni di prestigio, sia da gio-vani agli esordi della loro carriera che possono dunque suggerirvi informazioni pratiche sullaloro esperienza personale.La rivista non si propone di sostituire le fonti ufficiali ma piuttosto di dare conto delle oppor-tunità non appena esse si presentano, fornendovi una preziosa descrizione del contesto, non-ché notizie utili per eventuali approfondimenti.In qualità di ex-studentesse LUISS, siamo orgogliose di presentare il primo numero della no-stra rivista proprio in questa Università, con la speranza che possa essere di buon auspiciosia per il nostro ambizioso progetto che per tutti gli studenti desiderosi di intraprendere unacarriera nel mondo delle relazioni internazionali!Good luck!

Daniela Conte, Manuela Sessa

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Ci può parlare della sua esperienza la-vorativa alle Nazioni Unite, eviden-ziando le differenze tra il lavoro nellamissione permanente italiana all’Onue quello che invece ora svolge al Mi-nistero Affari Esteri?In generale, il lavoro all’estero e quellosvolto al Ministero sono molto diversi, per-ché diversi sono i ruoli ricoperti. Un’ulte-riore importante distinzione va poi fatta tradiplomazia bilaterale e multilaterale. Il la-voro che ho svolto alla rappresentanza aNew York presso le Nazioni Unite è un me-stiere tipicamente multilaterale, in cui il di-plomatico in questione rappresenta l’Italianei vari fori e nelle varie riunioni e, inquanto tale, negozia e prende posizioni, por-tando avanti quelle che sono le politiche delpaese. Il lavoro qui al ministero è, invece,l’altra faccia della medaglia. Il MAE ha unruolo chiaramente di centro operativo pertutte le varie sedi all’estero, da qui partonole istruzioni su come muoversi nei vari set-tori di competenza, ed è qui poi che tuttoconverge. Quella del diplomatico, insomma,è una professione che presenta aspetti moltodiversi fra loro, sempre interessanti e so-prattutto di responsabilità.Quale è stato il percorso che l’ha con-dotta ad intraprendere questa car-riera? Lei è laureato in economia ecommercio giusto?Si, infatti. Diciamo che i laureati in econo-

mia sono una minoranza nel mondo diplo-matico. La maggioranza, infatti, proviene dapercorsi di scienze politiche e giurispru-denza. A me interessava molto l’aspetto in-ternazionale e il fatto di poter rappresentarel’Italia mi affascinava molto. Ovviamente,c’era e c’è molto spazio per gli aspetti econo-mici e non è stato un caso che il mio primoincarico l’ho svolto presso l’ambasciata inTanzania dove, fra le altre cose, ero ancheresponsabile di tutta l’area commerciale,cooperazione e sviluppo. Devo dire che,senza nulla togliere ad altre lauree, i mieistudi in economia mi sono risultati moltoutili durante la carriera. Ad ogni modo, l’approccio generale delle or-ganizzazioni internazionali è quello di attin-gere ad uno spettro molto ampio dicompetenze e conoscenze specialistiche, conla presenza di molte tipologie di figure pro-fessionali a seconda del settore in cui l’orga-nizzazione opera.Forse allora sono gli studenti che nonhanno questa consapevolezza? In-somma esiste una distinzione tra lau-ree che preparano o meno a questotipo di carriere?

È vero che si associa, sia in Italia che al-l’estero, questo tipo di lavoro alla politica in-ternazionale.Sicuramente i fisici, per loro formazione,sanno benissimo che ci sono organizzazioniinternazionali molto importanti che ope-rano nel settore scientifico e nelle quali pos-sono trovare spazio. Penso al CERN o agliosservatori internazionali. Un ingegnere, invece, non pensa necessaria-mente alla possibilità di poter intraprendereuna carriera in un organismo internazionalee ciò spiega perché in alcuni settori noi ita-liani siamo poco rappresentati.Credo che il discorso da fare non sia tantolegato alle facoltà quanto alla visione che siha della politica internazionale. In Italia, se-condo me, vi è poca consapevolezza del fattoche le organizzazioni internazionali hannomolto bisogno, in termini numerici, di per-sone che gestiscano la parte amministrativa,il management in senso ampio, la logistica,il personale. Questi sono settori presenti intutte le organizzazioni in maniera trasver-sale e, quindi, anche numericamente sonomolto importanti. Il fatto che in queste areeci siano pochi italiani dimostra come questiruoli siano ingiustamente considerati di mi-nore importanza rispetto al lavoro propria-mente “politico”. E’, ovviamente, unproblema di cattiva informazione e di for-mazione un po’ guidata. Le università ita-liane, infatti, tendono a preparare molte piùpersone che si rivolgono all’aspetto politicoche non a quello manageriale. Si da più spa-zio, ad esempio, ai diritti umani, dove in ef-fetti vantiamo una lunga e riconosciutatradizione, anche con ottimi risultati, che aimaster in management delle organizzazioniinternazionali.Cosa può essere fatto a livello univer-sitario per informare gli studenti?Rispetto al passato le università fanno moltodi più. Ci sono però dei distinguo da fare. Cisono le azioni dirette e quelle indirette. Que-st’ultime sono quelle azioni pratiche chepermettono allo studente di formarsi inmodo tale che il suo profilo sia spendibile alivello internazionale da più punti di vista:conoscenza delle lingue, capacità di distri-carsi in un ambiente multiculturale, abilitànello scrivere in modi diversi a seconda dellesituazioni. Poi ci sono le azioni dirette, inprimis, gli stages grazie ai quali le personesi possano confrontare con le situazioni con-crete. Si può, infatti, avere un’idea idilliacadelle carriere internazionali ma è poi neces-sario misurare se stessi nei diversi contesti,verificare la propria capacità di creare net-work. Ritengo fondamentale portare nelle

CARRIERE INTERNAZIONALI:l’autore risponde

Diplomatico di carriera, Stefano Baldi èattualmente Capo dell'Unità per la coo-perazione scientifica e tecnologica alMinistero degli Affari Esteri. E' statoPrimo Consigliere alla RappresentanzaPermanente d’Italia presso l’Unione Eu-ropea dal 2006 al 2010, Primo Consi-gliere alla Rappresentanza d’Italiapresso le Nazioni Unite a New York dal2002 al 2006. Dal 2000 al 2002 è statoCapo dell’Ufficio di Statistica del Mini-stero. Dal 1996 al 2000 aveva prestatoservizio presso la Missione Permanented’Italia presso le Organizzazioni Inter-nazionali a Ginevra.Collabora con numerose università ita-liane dove organizza cicli di seminari ecorsi su affari internazionali. E’ l’autoredel libro sulle carriere presso le Orga-nizzazioni Internazionali (Carriere In-ternazionali, Il Sole 24 Ore), ha curato lapubblicazione di due libri sull’Italia e leNazioni Unite (L’Italia al Palazzo diVetro e Le Nazioni Unite viste da vicino),ha pubblicato un volume sui libri scrittidai diplomatici italiani (La penna del Di-plomatico, FrancoAngeli editore) e, conRaimondo Cagiano de Azevedo, un librosulla storia recente della popolazioneitaliana (La popolazione italiana, Il Mu-lino). Ha un sito web personale:http://www.stefanobaldi.org.

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università le testimonianze di chi ha già in-trapreso una carriera internazionale perchévedere con i propri occhi la realtà rappre-senta sempre un grande valore aggiunto.Quello che va chiarito è che per fare questotipo di carriere bisogna essere molto deter-minati ed essere in grado di prospettare leopportunità e i problemi che nel tempo sipresenteranno. Solo in questo modo gli stu-denti possono fare delle scelte oculate ed es-sere preparati: la determinazione deveessere tantissima e si deve essere pronti adaffrontare le difficoltà, sapendo che questepossono anche essere superate. La compe-tizione (sia a livello nazionale che interna-zionale) oggi è tale per cui gli studentimotivati devono capire che è fondamentalemetterci del proprio, essere creativi e prontia superare le difficoltà e i no che si presen-tano. I passaggi sono tanti, però si può riu-scire magari arrivando a traguardi diversi daquelli che all’inizio ci si era posti.Lei è anche autore del testo CarriereInternazionali, vuole parlarcene?Il libro, di cui sono coautore con il collegaAntonio Bartoli, è partito da una constata-zione molto semplice: le notizie sulle car-riere internazionali sono sempre piùfacilmente reperibili anche grazie ad Inter-net, però sono al tempo stesso molto fram-mentate e ciò rende difficile avere un quadrosemplificato, logico e ordinato di che cosasignifichi voler intraprendere una carrierainternazionale, cosa questo comporta, cosaè bene sapere, cosa le persone si devonoaspettare, quali sono le opportunità a se-conda del proprio profilo. Il libro illustra le

diverse tipologie di carriera, contiene deicenni sulla carriera diplomatica, che è unacarriera internazionale un po’ sui generis, emostra anche quelli che sono i lati meno co-nosciuti, e difficilmente percepibili soprat-tutto da giovani, legati ai traslochi, agliaspetti familiari, e a tutte le implicazioni chevengono in un secondo momento ma che bi-sogna comunque conoscere per poter avereun quadro onesto e sereno da cui, poi, si puòdecidere se appassionarsi veramente o sepensare di fare altro! Il libro è una piccolagoccia in tutto questo ma ha avuto comun-que ottimi riscontri. Che suggerimento darebbe ad un gio-vane che vuole intraprendere questotipo di percorso?Il suggerimento più importante è cercare intutti i modi di costruirsi un’esperienzaanche se si è un giovane laureato. Anzi, nonè mai troppo presto per cogliere occasioni,per fare esperienza anche prima della lau-rea. Ad esempio, si può provare a fare unaprima esperienza con una ONG. Spesso ri-sulta difficile entrarvi proprio perché le per-sone provano quando hanno già finito lalaurea senza essersi precostituiti un per-corso precedente. Non è facile, ma il “mul-titasking” è fondamentale in questo campo.

Non è mai abbasta nza evidenziato il fattoche non basta una laurea con buoni voti oun master, ma è necessario dimostrare disaper “fare” qualcosa. Questo aspetto nondeve assolutamente sfuggire.La partenza iniziale è sempre complessa, ein questo contesto gli stages sono importan-

tissimi, anche se ovviamente non si può farelo stagiaire a vita. Bisogna prestarsi anchead attività che magari non sono propria-mente internazionali ma che possono esserespendibili. E’, ovviamente fondamentale laconoscenza delle lingue, e su questo bisognacominciare molto presto perché l’apprendi-mento richiede un percorso lungo e conti-nuativo. In fondo gli ingredienti sonosemplici, come farina e uova, ma se non siimpastano nel modo e momento giusto nonviene fuori nessuna pasta! Ripeto, è impor-tante iniziare presto, anche dalle superiori,ad accumulare esperienze, anche perché in , questo l’Italia è più svantaggiata rispettoad altri Paesi. Al liceo, ad esempio, quantepersone hanno possibilità di svolgere atti-vità che non siano la classica gita scolasticaannuale? È proprio da lì che bisogna inco-minciare, soprattutto noi italiani che ini-ziamo l’università a 19 anni rispetto ad altripaesi dove si inizia a 17. Essere laureati a 21anni dà il vantaggio di avere più tempo perspecializzazioni, stage o internship e questocrea un evidente vantaggio competitivo.Molti dei nostri ragazzi completano il per-corso di studi a 26 anni il che, ovviamenterende più difficile competere con chi e’ piùgiovane. Rimane pur vero che gli italiani cheriescono nelle organizzazioni internazionalisono considerati migliori rispetto a giovanidi altri Paesi: lo dico per esperienza e questodeve essere di stimolo per tanti nostri gio-vani che sono interessati alle carriere inter-nazionali.

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“Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a sal-vare le future generazioni dal flagello dellaguerra, che per due volte nel corso di questagenerazione ha portato indicibili afflizioniall’umanità, a riaffermare la fede nei dirittifondamentali dell’uomo, nella dignità e nelvalore della persona umana, nella ugua-glianza dei diritti degli uomini e delle donnee delle nazioni grandi e piccole...” (dal Preambolo dello Statuto delle NazioniUnite)

LA NASCITAAll’indomani dei tragici avvenimenti della se-conda guerra mondiale, 51 Paesi, riuniti a SanFrancisco il 26 giugno 1945 in occasione dellaConferenza delle Nazioni Unite sull’Organiz-zazione Internazionale, si sono assunti il no-bile impegno di mantenere la pace e lasicurezza collettiva firmando lo Statuto delleNazioni Unite. Il 24 ottobre 1945, tale Statutoentrò in vigore sancendo l’obbligo per gli Statifirmatari di astenersi dall’utilizzare la forza ar-mata, o la sua sola minaccia, nella risoluzionedelle controversie internazionali, nonché lanascita della più importante ed estesa organiz-zazione intergovernativa del mondo, l’Orga-nizzazione delle Nazioni Unite(http://www.un.org). Oggi, ad oltre 60 anni didistanza, sono suoi membri 192 Stati delmondo su un totale di 201. Le Nazioni Unitehanno la loro sede principale a New York, nelSecretarial Building “Palazzo di Vetro”, e ufficidislocati in altre città del mondo, tra le qualiGinevra, l’Aja, Vienna, Nairobi. L’attuale Se-gretario Generale delle Nazioni Unite è BanKi-Moon che il 1° gennaio 2007 ha sostituitoKofi Annan.

GLI SCOPI La logica cha anima il funzionamento delleNazioni Unite è quella della cooperazione in-ternazionale in tutti i settori di interesse del-l’Organizzazione: sviluppo economico,progresso socio-culturale, diritti umani, sicu-rezza internazionale. I fini che l’Organizza-zione si è prefissata di raggiungere e i principia cui si ispira sono enunciati negli articoli 1 e2 dello Statuto o Carta delle Nazioni Unite:mantenere la pace e la sicurezza internazio-nale, attraverso efficaci misure collettive perprevenire e rimuovere le minacce alla pace ereprimere gli atti di aggressione o le altre vio-lazioni della pace; incoraggiare la soluzionedelle controversie internazionali e risolverepacificamente le situazioni che potrebberoportare ad una rottura della pace; svilupparele relazioni amichevoli tra le nazioni sulla basedel rispetto del principio di uguaglianza tra gliStati e di autodeterminazione dei popoli; pro-muovere la cooperazione economica e sociale;incoraggiare il rispetto dei diritti umani e dellelibertà fondamentali a vantaggio di tutti gli in-dividui. Le Nazioni Unite si ergono, inoltre, adifesa del diritto internazionale, ne incorag-giano il rispetto e lo sviluppo progressivo dellasua codificazione!

IL SISTEMA ONUIl Sistema ONU è attualmente costituito da 5organi principali, diversi organi sussidiari evari istituti o agenzie specializzate con cui leNU collaborano per promuovere la coopera-zione economica e sociale nel mondo. Questiorganismi si avvalgono, per raggiungere i pro-pri obiettivi, di una pluralità di uffici, pro-grammi e fondi, dispongono di un propriobudget e riferiscono, a seconda dei casi, all’As-semblea Generale o al Consiglio Economico eSociale. Per una ricerca approfondita del si-stema ti consigliamo di consultare il repertorioufficiale dei siti degli organismi disponibile alsito: http:www.unsystem.orgSempre in questo sito potrai trovare un ottimocollegamento alle “job opportunities”! Graziealle Nazioni Unite tutti gli Stati membri, siagrandi che piccoli, ricchi o poveri, con diffe-renti visioni politiche e diversi sistemi sociali,hanno la possibilità di esprimere la propriaopinione e di votare per fornire un indirizzoalle politiche della comunità internazionale!In base all’art. 7 dello statuto delle NazioniUnite gli organi principali, indispensabili peril funzionamento ed il governo dell’organizza-zione, sono:

L’ASSEMBLEA GENERALE(http://www.un.org/ga/59/index.html)L’Assemblea Generale è’ l’organo più rappre-sentativo, formato dai rappresentanti di tuttigli Stati aderenti alle Nazioni Unite! E’ consi-derato la principale Assemblea e si occupa diquestioni fondamentali quali: segnalazioni dipace, entrata, sospensione o espulsione diStati membri e problemi di bilancio. OgniStato membro non può avere più di cinquerappresentanti e dispone di un solo voto. L’As-semblea Generale ha funzioni consultive e,mentre le decisioni sulle principali questionisono prese a maggioranza dai due terzi deimembri presenti e votanti, le altre decisionisono prese a maggioranza semplice. L’Assem-blea Generale si riunisce in sessioni ordinarieannuali da settembre a dicembre; in alcunecircostanze particolari o d’urgenza si riuniscealtresì in sessioni speciali convocate dal Segre-tario generale su richiesta del Consiglio di Si-curezza o della maggioranza dei membri delleNazioni Unite.

CONSIGLIO DI SICUREZZA(http://www.un.org/Docs/sc/)Il Consiglio di Sicurezza può essere conside-rato l’organo più potente delle Nazioni Unite.Il suo scopo è stabilito dall’art. 24 dello Statutodelle Nazioni Unite, che conferisce al Consigliola responsabilità principale del mantenimentodella pace e della sicurezza internazionale! E’convocato quando pace e sicurezza internazio-nale sono minacciate. E’ composto da 5 mem-bri permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, GranBretagna e Francia) e dieci non permanentieletti dall’Assemblea Generale fra i Paesimembri che restano in carica due anni. Il Pre-sidente del Consiglio viene eletto mensilmente

tra i membri, seguendo l’ordine alfabetico deiPaesi. Il Consiglio ha il potere di prendere de-cisioni che gli Stati Membri sono obbligati a ri-spettare. Le decisioni del Consiglio, che nonriguardino questioni procedurali, richiedonoil voto positivo di nove membri. E’ sufficiente,però, il veto di uno solo dei membri perma-nenti per annullare la decisione!

CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE(http://www.un.org/ga/61/issues/sustdev.shtml) L’ECOSOC, composto da 54 membrieletti dall’Assemblea Generale, con mandatotriennale, è l’organo consultivo e di coordina-mento dell’attività economica e sociale delleNazioni Unite. Tra i suoi compiti, i principalisono di programmare lo sviluppo economico el’assistenza tecnica e finanziaria ai Paesi menosviluppati e promuovere studi o relazioni suquestioni economiche, sociali, culturali e sani-tarie!

SEGRETARIATO(http://www.un.org/News/ossg/sg/pages/sg_biography.html)Il Segretariato si occupa della gestione dell’Or-ganizzazione e lo fa seguendo le direttive deglialtri organi delle Nazioni Unite! E’ guidato dalSegretario Generale, eletto dall’Assemblea Ge-nerale su raccomandazione del Consiglio di Si-curezza, con un mandato di cinque annirinnovabile. Il Segretariato comprende dipar-timenti e uffici con uno staff complessivo dicirca 8.700 persone provenienti da tutto ilmondo!

CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA(http://www.icj-cij.org)La Corte Internazionale di Giustizia, la cuisede si trova all’Aja, nei Paesi Bassi, è il prin-cipale organo giudiziario delle Nazioni Uniteed è composto da 15 giudici eletti dall’Assem-blea Generale. Ha la funzione di dirimere lecontroversie fra Stati e altresì può dare parerisu qualsiasi questione giuridica all’’AssembleaGenerale ed al Consiglio di Sicurezza oppureagli altri organi su autorizzazione dell’Assem-blea. La partecipazione di uno Stato al proce-dimento è volontaria ma, in seguito a ciò, loStato è tenuto a conformarsi alla decisionedella Corte!

PRIMI CONTATTI ONU

Indirizzo Quartier Generale:First Avenue at 46th Street, New York,NY 10017Sito Internet: http://www.un.orgUNICRI Roma Piazza San Marco, 5000186 RomaTel.: (+39)-06-6789907Fax: (+39)-06-6780668Sito internet: http://www.onuitalia.itE-mail: [email protected]

SCOPRIAMO LE NAZIONI UNITE

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IN ALBANIA PER LAVORAREALLE NAZIONI UNITE

INTERVISTA A MARCO DAVI’

Marco Davì è Programme Coordina-tion Analyst presso lo United NationsDevelopment Programme (UNDP) aTirana, Albania. Laureatosi in Rela-zioni Internazionali e Tutela dei Di-ritti Umani presso l’Università diTorino, ha poi conseguito un Masterof Science (Distinction) in Internatio-nal Relations presso la LondonSchool of Economics and PoliticalScience. La precedente esperienza inseno ad organizzazioni internazio-nali comprende posizioni presso laNATO, l’OSCE, il Parlamento Euro-peo e la Rappresentanza Permanented’Italia presso le Nazioni Unite aNew York, Tra i principali interessidi ricerca, il ruolo delle organizza-zioni multilaterali nell’ambito dellasicurezza internazionale e dellahuman security.

Ci può parlare delle sue esperienze al-l'estero? Il mio percorso formativo è stato caratteriz-zato da una costante: esperienze lavorativee di studio avanzato sono state esclusiva-mente condotte all’estero, coerentementecon l’ambito di studi ed i relativi obiettiviprofessionali. Già durante gli anni universi-tari ho trascorso un periodo di studio pressol’università francese “Pierre Mendès-France– Grenoble II” a Grenoble. Al termine dellalaurea triennale ho svolto due tirocini trime-strali rispettivamente alla RappresentanzaPermanente d’Italia presso le Nazioni Unitea New York ed al Segretariato Generale delParlamento Europeo a Bruxelles. A seguitodella laurea specialistica, in attesa di fre-quentare il master a Londra, ho completatouna fellowship semestrale all’OSCE, lavo-rando a Copenhagen, Vienna, ed Astana(Kazakhstan). Infine, conseguito il master,ho partecipato al programma semestrale diinternship della NATO a Bruxelles, al ter-mine del quale ho intrapreso un periodo dicollaborazione con Carnegie Europe, l’uffi-

cio europeo del think-tank statunitense Car-negie Endowment for International Peace. Come è nato il Suo interesse a lavo-rare nelle Nazioni Unite? Quali eranole Sue motivazioni iniziali?L’interesse professionale per le NazioniUnite è nato principalmente dalla mia for-mazione internazionalistica, incentratasullo studio della cooperazione intergover-nativa e della global governance.Il mio profondo interesse per la politica in-ternazionale ha dapprima determinato unaforte motivazione a comprendere le com-plesse dinamiche della cooperazione multi-laterale. Ulteriore elemento di attrazioneper la carriera nella funzione pubblica inter-nazionale è stata, poi, la consapevolezzadella crescente centralità di quell’ invisiblegovernance che gli organismi internazionaliproiettano nella “politica interna delmondo”. Lavorando all’ONU sono, poi, cam-biate le Sue motivazioni? Nel corso della mia esperienza ho progres-sivamente realizzato la crescente impor-tanza della pluralità di attori cheinfluenzano l’agenda internazionale e laconsapevolezza di operare in un orizzonte dimultistakeholder diplomacy. Infine, l’atten-zione professionale si è concentrata mag-giormente sulla capacità di delivery,sull’adeguatezza e sugli effetti per il benefi-ciario della policy che si concorre ad imple-mentare, rispetto al primo interesse perl’istituzione in sé e per i processi decisionalidi competenza della membership.Come ha iniziato il Suo attuale per-corso di lavoro?Il mio percorso lavorativo all’ONU è iniziatograzie allo UN Fellowship Programme chemi ha permesso di intraprendere, per unanno, la mia prima field mission nell’ambitodella gestione e coordinamento dei pro-grammi di assistenza e cooperazione multi-laterale dell’ONU. Che tipo di ambiente ha trovato? Colleghi e stakeholders sono internazionali,così come lo sono gli organi decisionali dellediverse organizzazioni. Il multiculturalismorappresenta una costante dell’ ambiente dilavoro ed un fattore sicuramente stimolante,ma anche da saper gestire con attenzione. Ilprocesso di continuo apprendimento, adat-tamento e la possibilità di sviluppo perso-nale caratterizzano comunque in modounico l’ambito professionale, rendendoloumanamente ed intellettualmente appa-gante. Quali capacità e doti personali ven-gono richieste?Flessibilità culturale e capacità negoziale;istinto diplomatico nel percepire il quadropolitico più ampio in cui si opera; capacitàdi analisi; competenze comunicative, gestio-nali ed una forma mentis che trascenda lo-giche nazionali; adattamento alle condizioni

sul campo; un profondo interesse per il pro-prio ambito di azione, sia in senso tematicoche geografico; una sentita predisposizionea spostamenti frequenti e re-locations perio-diche da una duty station all’altra, nonchéuna buona capacità di gestire lo stress! Quali sono le figure professionalimaggiormente richieste? (avvocati,interpreti, medici.. )Tra i profili maggiormente rappresentativifigurano esperti amministrativi, linguisti etraduttori, giuristi, analisti politici specializ-zati nelle aree tematiche di interesse perl’organizzazione (dall’electoral governanceal peacekeeping), esperti di cooperazioneallo sviluppo, public management, e comu-nicazione. E’ tuttavia utile sottolinearecome, in aggiunta alle conoscenze derivantidalla formazione accademica, siano soprat-tutto le esperienze e gli incarichi funzionalia determinare il progressivo emergere di unexpertise caratterizzante e la definizione diun profilo professionale specifico e coerenterispetto all’ambito d’azione di una organiz-zazione internazionale. Competenze linguistiche, sono neces-sarie più lingue? Quante e quali?La competizione professionale è estrema-mente elevata. La perfetta conoscenza dellalingua inglese rappresenta quindi una com-petenza assolutamente imprescindibile, acui si aggiunge la padronanza di altre linguedi grande diffusione, come il francese e lospagnolo, o considerate ufficiali presso lapropria organizzazione. Oramai, l’ottimaconoscenza, scritta e parlata, di più di 3-4lingue è una realtà sempre più comune, aBruxelles come a Vienna, a Ginevra come aNew York!Quali consigli darebbe a chi vuole ini-ziare una carriera internazionale?Innanzitutto è indispensabile documentarsia proposito del percorso di carriera, dellecompetenze necessarie, della tipologia di or-ganizzazione e della policy area per cui sinutre interesse e si dispone di solide cono-scenze specialistiche. Una successiva fase diauto-analisi è necessaria per identificare leproprie potenzialità, aspettative, caratteri-stiche personali e professionali. Inoltre, èimportante possedere una precisa nozionedell’elevato livello di competizione per l’in-gresso in carriera e delle realistiche oppor-tunità presenti per la propria nazionalità inun dato contesto congiunturale e budgeta-rio. Queste informazioni sono fondamentaliper pianificare le scelte delle iniziali espe-rienze, tanto di studio quanto di lavoro, eper costruire networks relazionali. Il moni-toraggio dei siti istituzionali, l’individua-zione di opportunità e la successiva fase diapplication rappresentano un ciclo che puòessere organizzato sistematicamente, percogliere le diverse esperienze professiona-lizzanti. Contemporaneamente, può essereopportuno mantenere delle alternative di

I GIOVANI DELL’ONU SI RACCONTANO A GO INTERNATIONAL

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carriera per gestire l’inevitabile componentedi rischio ed incertezza, data la quantità equalità dei competitors e la limitata offertadi opportunità, soprattutto per i giovani. Èquindi essenziale, per quanto possibile, co-struire strategicamente il proprio percorsodi carriera, concentrando la propria atten-zione sullo sviluppo di un profilo professio-nale articolato ed allo stesso tempocoerente, che integri conoscenze specialisti-che e formazione accademica a competenzeconsolidate attraverso l’esperienza diretta.Internships, fellowships, consultancies oJPO rappresentano tutte opportunità pre-ziose in tal senso, così come periodi di la-voro nel settore privato, nel non-profit onella ricerca, purché consentano al candi-dato di irrobustire il proprio curriculum conskills che siano trasferibili ad un’altra orga-nizzazione od un altro settore. Consiglio, in-fine, di mantenere una certa coerenzatematico-geografica, al fine di realizzare unanarrativa professionale credibile e flessibile!

HO COMINCIATO CON L’ERASMUSIN SPAGNA…

CI RACCONTA STEFANIA TRASSARI

Stefania Trassari é HumanitarianAffairs Officer presso lo United Na-tions Office for the Coordination ofHumanitarian Affairs – OCHA inPorto Principe, Haiti da gennaio2011. Si è laureata nel 2003 in Comu-nicazione Internazionale pressol’Università per Stranieri di Perugia.Dal 2004 ha ricoperto incarichi al-l’interno delle Nazioni Unite comeResponsabile Comunicazione pervarie agenzie: World Food Pro-gramme in Madagascar; Ufficio Re-gionale dell’Africa dell’Ovest inSenegal; Programma dell’ONU per losviluppo in Eritrea. Dopo il Master inSviluppo all’Università di Londra –School of Oriental and African Stu-dies (SOAS) ha lavorato per: Save theChildren, la sede ONU a New York,ReliefWeb, il sitoweb gestito daOCHA a Panama, e nella RepubblicaDemocratica del Congo come Re-sponsabile della Comunicazione perOCHA.

Ha svolto esperienze all'estero ancheprima della laurea? Certo! Ho cominciato con un Erasmus al-l’Università di Salamanca in Spagna nel2001, uno stage presso l’ufficio stampa dellaFederazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC)durante i mondiali di calcio del 2002 inGiappone, e un altro stage presso la Cameradi Commercio Italiana a Nizza in Francia nel2003.Come è nato il Suo interesse a lavo-rare nelle Nazioni Unite?Sono sempre stata una grande curiosa sinda piccola e una delle mie passioni era il me-stiere di giornalista per viaggiare in giro peril mondo e raccontare quello che succedevaalla gente. Ovvio, l'idea di lavorare per leNazioni Unite e' andata maturando con iltempo. Credo che l'esperienza che più ditutte mi ha segnato in tal senso e' stato l'Era-smus in Spagna. Lì mi sono davvero apertaalle altre culture e alla dimensione viaggiograzie ad amicizie in tutti gli angoli delmondo! Era sempre più forte dentro di mela voglia di viaggiare, conoscere posti nuovi,mescolarmi totalmente a gente diversissimada me, quasi da dimenticare chi fossi (nonperché volessi sfuggire o rinnegare le mieorigini, anzi). L’aver, poi, frequentatoun'università così speciale, in una città cosìaperta al mondo come Perugia ha sicura-mente contribuito ancora di più a far ger-mogliare e crescere dentro di me la voglia dilavorare all'estero come diplomatico alla di-fesa di principi e valori importanti qualiquelli promossi dall'ONU. Con il passaredegli anni, poi, le motivazioni si sono affi-nate, gli interessi sono diventati più precisie oggi, che opero nel campo umanitario edella comunicazione pubblica, come porta-voce della comunità umanitaria, sono sem-pre più convinta che la diplomaziadell'ONU, attraverso le varie piattaforme didiscussione e negoziazioni, sia uno dei

mezzi più validi per risolvere i conflitti e dicui ci si dovrebbe servire di più.Come ha iniziato il Suo percorso di la-voro?Ho iniziato con il programma UNV Programnel 2004, e ho poi proseguito partecipandoal Fellowship Program.Che tipo di ambiente ha trovato? Onestamente credo dentro le Nazioni Unitesi trovi di tutto, varie culture ma anche tantimodi di pensare e ovviamente di lavorare.Personalmente ho lavorato quasi semprecon gente molto amabile e preparata che miha insegnato molto. Si lavora molto inequipe, lo spirito collaborativo e' una dellequalità che si apprezza di più perché servesempre ad avere ottimi rapporti e a far fun-zionare le cose.Quanto è importante la disponibilitàa spostarsi?100%. Anche se so di casi di persone chehanno base a Ginevra o New York e viag-giano poco. Ad ogni modo, se si lavoranell’umanitario la mobilita é essenziale.Quali sono le figure professionali maggior-mente richieste? Dipende dall’ agenzia in cui si lavora. Perfare un esempio, l'Organizzazione Mondialedella Salute ricerca maggiormente il profilodel dottore, ma non solo.Se dovessi consigliare una figura professio-nale, in questo momento direi che la ten-denza e' il profilo umanitario. Purtroppo idisastri naturali continuano ad accadere etra i profili richiesti figurano specialista diprogrammi di urgenza sanitari, oppure pro-tezione dell'infanzia, oppure incaricato dellacomunicazione o ancora specialista nel-l'educazione in emergenze. Cosa ci dice del sistema retributivo?I salari dei dipendenti delle Nazioni Unitesono relativamente alti, soprattutto se para-gonati con i salari di un dipendente in Italia!In più ci sono quelli che comunemente ven-gono chiamati « benefits » che sono anche

Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo - UNDP (United Nations Develop-ment Programme) è un’organizzazione internazionale costituita nel 1966, con sedecentrale presso l’ONU a New York e uffici presenti in 166 Paesi. Si propone di favo-rire lo scambio di esperienze e risorse tra gli Stati per migliorare la qualità dellavita della popolazione mondiale. Le attività dell’UNDP sono finalizzate ad aiutare esostenere i PVS nel raggiungimento degli obiettivi del Millennio e nell’elaborazioneed attuazione di soluzioni a questioni relative a: democratic governance; riduzionedella povertà; energia e ambiente; sanità ed HIV/AIDS. In particolare, l’UNDP for-nisce l’assistenza tecnica necessaria al fine di creare, rafforzare e allargare la ca-pacità di pianificazione, di esecuzione e di valutazione dei programmi di svilupponei PVS e lo fa attraverso il suo principale strumento di intervento quinquennale, ilCountry Program. Le possibilità di impiego sono pubblicate sul sito internet:http://www.jobs.undp.org, suddivise per area geografica e per settore. Per quantoriguarda le opportunità di stage/internship sono previsti: Leadership DevelopmentProgramme; Internships Programme; Junior Professional Officers’ Programme;United Nations Volunteers (UNV), Consultancies. UNDP One United Nations PlazaNew York, NY 10017 USA Tel: (+1)-(212)-9065000 Fax: +1 (212) 906-5001

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molto attrattivi: fondi per l’educazione deifigli, fondi per i dipendenti, inclusi i coniugi,spese di trasferimento, rimborsi per mis-sioni etc..Quali consigli darebbe a chi vuole ini-ziare una carriera internazionale? Studiare le lingue, lanciarsi a lavorare anchenei posti più disagiati come Sudan, la Re-pubblica Democratica del Congo, Haitisenza avere timori inutili, essere informatisu quello che succede nel mondo, leggere iquotidiani ogni giorno, avere una menteaperta a 360 gradi. E ancora, fare esperienzeall’estero ancor prima della laurea, penso aiprogrammi Erasmus e Leonardo, alle fel-lowships, internships, anche se non pagati,al servizio civile e alle esperienze di volon-tariato con organizzazioni serie. Lo so, lecandidature sono tantissime e arrivare adessere selezionati, e' molto duro, però neversay never, mai disperare. Bisogna sempremandare il proprio CV e fare più colloquipossibile. E’ un ottimo allenamento aspet-tando il posto giusto! Consigliate anche leinternships ai quartieri generali, New York,Ginevra, ma anche a Roma con il WFP, peresempio.Una volta costruito il proprio network, ilprossimo passo potrebbe essere una consu-lenza, ovvero un contratto un po’ più stabile.Le opportunità sono per chi li sa prendere,quindi un consiglio: lanciatevi e non perdetemai la determinazione anche se all'inizioqualche colloquio va male. C'e' sempre spa-zio per la gente con la voglia di migliorare ilmondo e le Nazioni Unite hanno bisogno digente così! In bocca al lupo!

LAVORARE PER L’UNICRI DI ROMA:L’ESPERIENZA DI SONIA

Sonia Amelio è Programme Officerpresso l’UNICRI (United Nations In-terregional Crime Research Insti-tute) di Roma.Laureatasi in Scienze Politiche - Re-lazioni Internazionali – presso l’Uni-versità degli Studi La Sapienza diRoma, si è poi specializzata in Dirittointernazionale dell’Ambiente fre-quentando un Master di II Livello or-ganizzato dalla SIOI (SocietàItaliana per l’Org. Internazionale), il

CNR (Consiglio Naz. Delle Ricerche)e ISGI (Istituto Superiore di StudiGiuridici Internazionali) e uno di I li-vello presso Europa 2010 Onlus. Si èinoltre specializzata nella redazionee gestione di progetti relativi allacooperazione allo sviluppo.

Ha svolto esperienze all’estero?Non ancora.Come è nato il Suo interesse a lavo-rare nelle Nazioni Unite? Quali eranole Sue motivazioni iniziali? Nel corso dei miei studi universitari hoavuto modo di avvicinarmi allo studio deldiritto internazionale e al sistema delle Na-zioni Unite. Dopo un approccio iniziale, hosviluppato un vivo interesse per le questionie le tematiche internazionalistiche, che hodeciso di approfondire anche grazie allapartecipazione a corsi multidisciplinari te-nuti nell’ambito della facoltà. In principio, posso dire che le mie motiva-zioni avevano soprattutto un caratteremolto ideologico e anche un po’ “roman-tico”. In generale, è sempre così quando lapropria preparazione si basa esclusivamentesu una base teorica e non è supportataanche da una esperienza pratica. Per questeragioni, l’idea di poter contribuire alla riso-luzione di problemi che affliggono in parti-colare i PVS ha sempre suscitato uninteresse particolare. Con il passare deltempo, poi, anche se le motivazioni inizialinon sono cambiate, via via che si acquisisceesperienza ci si rende conto che spesso la re-altà ti pone di fronte a problemi che ostaco-lano la piena realizzazione dei progetti. Come ha iniziato il Suo percorso di la-voro all’interno del sistema delle NU?Il mio percorso lavorativo è iniziato con uninternship post master presso la UNCCD(United Nations Convention to Combat De-sertification) di Roma. Ho presentato il mioCV e, dopo aver sostenuto il colloquio, sonostata scelta per lo stage che è durato seimesi. Sono poi stata assunta come Indivi-dual Contractor. Complessivamente ho la-vorato per l’UNCCD per circa un anno emezzo. E’ stata un’ esperienza molto forma-tiva, durante la quale mi è stata data la pos-sibilità di occuparmi immediatamente di

situazioni concrete, come, per esempio, lapartecipazione e rappresentanza dellaUNCCD alla 8 COP (Conference of the Par-ties) della Convention of Migratory Speciespresso la FAO. A seguito di ciò sono stata as-sunta all’UNICRI come Programme Officer,che è il ruolo che ricopro attualmente.Che tipo di ambiente ha trovato? L’ambiente lavorativo è molto collaborativoe cordiale. Anche durante il periodo di in-ternship, mi è sempre stata dimostratamolta fiducia come dimostrato dai ruoli diresponsabilità che mi sono stati affidati. Quali capacità e doti personali ven-gono richieste?Un’ottima preparazione riguardante il di-ritto internazionale e il funzionamento delleNazioni Unite, insieme ad un’ottima cono-scenza dell’inglese rappresentano la condi-tio sine qua non per accedere nel mondoU.N. Trovandosi a dover redigere docu-menti ufficiali e a dover intervenire in con-ferenze internazionali alla presenza diesponenti istituzionali internazionali, è al-tresì necessario non limitarsi alla lingua in-glese, ma sapersi relazionare anche in altrelingue! Come capacità personali sono indi-spensabili innanzitutto la predisposizione alavorare in team e buone attitudini decisio-nali per la gestione di situazioni anche senzail supporto di terzi. Per questo, una buonadose di intraprendenza e di spirito di adat-tamento sono assolutamente indispensabili.Quanto è importante la disponibilitàa spostarsi?Se si vuole lavorare in un ambito comequello delle Nazioni Unite, bisogna esseredisponibili agli spostamenti. Non mi riferi-sco solo ai viaggi di breve durata, ma anchealla permanenza all’estero per periodi moltolunghi e anche in sedi disagiate. Secondo Lei, quali esperienze al-l'estero sono maggiormente interes-santi?Quelle nei PVS sono sicuramente le più for-mative. Il suo internship era retribuito?Per quanto riguarda l’internship solita-mente non è previsto alcun tipo di rimborsospese. Per quanto riguarda la retribuzionedegli staff member, esiste un c.d. “salaryscale” della FAO al quale si rifanno anche le

L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari - OCHA (Office for the Coordina-tion of Humanitarian Affairs) è stato creato nel 1991 dall'Assemblea Generale delleNazioni Unite per rafforzare gli sforzi collettivi della Comunità internazionale, coor-dinare le agenzie ONU durante le catastrofi per fornire una risposta rapida, omogeneaed efficace alle emergenze umanitarie. L'OCHA è composta da 860 funzionari divisitra New York, Ginevra e le zone d'emergenza. L'ufficio, diretto dal Sottosegretario ge-nerale delle Nazioni Unite con delega agli Affari Umanitari e alla Coordinazione delleemergenze, carica attualmente occupata dal diplomatico inglese John Holmes, ha unbudget annuale di circa 110 milioni di dollari, in maggior parte donati dagli stati mem-bri. Per maggiori informazioni e per le opportunità di carriera all’interno dell’OCHAconsultare il Sito internet: http://ochaonline.un.org/

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altre agenzie ONU che hanno sede in Italia. Quali consigli darebbe a chi vuole ini-ziare una carriera internazionale?Per chi desidera lavorare in questo ambitoritengo sia importante munirsi di una buonadose di umiltà. Dalla mia esperienza, rela-tiva anche alla selezione del personale, hopotuto riscontrare che molto spesso si ri-tiene, sbagliando, che la laurea insieme adun Master rappresentino un punto di arrivo.In realtà questo è solo l’inizio. É fondamen-tale continuare a studiare e aggiornarsi inmodo da essere preparati a rispondere allediverse richieste, ed essere determinati nelperseguimento dei propri obiettivi.

DAL VOLONTARIATO ALL’ALTOCOMMISSARIATO PER I RIFUGIATI:INTERVISTA AD ANDREA PECORARO

Avvocato, specializzatosi in DirittiUmani e Diritto Europeo presso laSIOI, Società Italiana per l’Organiz-zazione Internazionale; esperto inDiritto Amministrativo, Diritto del-l'Immigrazione e del Diritto d'Asilo,partecipa in qualità di formatore amaster e corsi di specializzazionenell'ambito del Diritto InternazioneUmanitario. Nel 2003 inizia ad occu-parsi di rifugiati collaborando con ilCIR, Consiglio Italiano per i Rifu-giati, nel settore legale. Dal 2008 la-vora con l'UNHCR, all'interno dellasezione Protezione.

Qual è la Sua attuale posizione all'in-terno dell'Organizzazione? La mia attuale posizione all’interno dell’UNHCR (Alto Commissariato delle NazioniUnite per i Rifugiati) è di funzionario e pre-cisamente ricopro il ruolo di Protecion As-sistant. Rappresento l’Alto Commissariatoall’interno della sezione della CommissioneTerritoriale per il riconoscimento della Pro-tezione Internazionale di Roma e il miocompito, insieme agli altri membri dellaCommissione è quello di effettuare le intervistecon i richiedenti asilo per verificare la sussi-stenza dei requisiti di legge e riconoscere omeno una delle protezione previste dalla legge.

Qual è stato il Suo percorso di studi?Mi sono laureato in Giurisprudenza pressoLa Sapienza e sono abilitato alla professionedi Avvocato. Ho svolto un corso di 6 mesipressi la SIOI sul tema della Cooperazione eDiritti Umani che si è conclusa con una te-sina sui rifugiati. Il mio percorso di forma-zione è proseguito con corsi organizzati dall’UNICEF, dalla Sapienza sui rifugiati, semi-nari del CIR (Consiglio Italiano per i Rifu-giati) ed altri corsi brevi tra cui uno adAmsterdam ed a Bruxelles. Dopo la laureaho svolto la pratica legale e contemporanea-mente uno stage presso il CIR di Roma edun altro presso il CIR di Crotone all’internodel centro di prima accoglienza S. Anna. Aseguito dello stage presso il CIR ho iniziatoa lavorare con la medesima organizzazionee dopo 5 anni ho inviato la mia candidaturaper una Vacancy al UNHCR. Come è nato il Suo interesse a lavo-rare nelle Nazioni Unite?Il mio interesse per il problema dei rifugiatiproviene da una forte esperienza di volon-tariato con i rifugiati del Darfur. Di lì in poiho sempre approfondito la delicata posi-zione delle persone che in situazioni di fortedisagio nel proprio paese chiedono prote-zione in Italia. L’esperienza presso il CIR ha ampliato lemie capacità professionali. Il lavoro al-l’UNHCR ha poi consolidato e rafforzato lemie motivazioni iniziali e mi ha consentitodi acquisire competenze specifiche che hopoi approfondito nel corso del tempo. Con-temporaneamente, ho continuato a coltivareil mio interesse per la professione legale,proseguendo entrambi i due percorsi dopola laurea.Che tipo di ambiente ha trovato? L’ambiente e il clima in cui lavoro è di totalecollaborazione, efficienza, preparazione e fi-ducia. E’ un luogo di lavoro realmente puro.Quali capacità e doti personali ven-gono richieste?Le capacità richieste sono indubbiamente lacompetenza nella materia, capacità lingui-stiche (inglese obbligatorio, francese e spa-

gnolo e tutte le lingue ufficiali sono ancorpiù qualificanti), un’ottima capacità di lavo-rare in gruppo è fondamentale, ma soprat-tutto una forte motivazione personale.Questa sensibilità è necessaria vista la deli-catezza delle tematiche affrontate che mettea dura prova le semplici capacità e che deveessere costante nel tempo. Quanto è importante la disponibilitàa spostarsi?E’ importante la disponibilità a fare sposta-menti che è sia richiesta da alcune posizioni,ma diventa altresì un’esigenza personale permigliorare la propria competenza. Quali sono le figure professionalimaggiormente richieste? La carriera nelle Nazioni Unite si diversificain due percorsi. Uno è quello internazionaledel Professional Staff, che segue un percorsoguidato tramite le JPO e gli stages. L’altro èquello del personale nazionale, GeneralStaff, cui si accede per la professionalità ecarriera da me seguita, come avvocato; que-sto personale ha anche molte posizioni disupporto. Si può, tramite selezioni interne,accedere dalla carriera nazionale a quella in-ternazionale. Molte sono le categorie ricer-cate: per lo più vengono richiestepreparazioni universitarie quali Giurispru-denza, Scienze Politiche ed Internazionali,ma nell’ambito dei singoli progetti tutte lecategorie sono richieste, dagli interpreti aimedici, alle figure più variegate.Che tipo di contratti vengono offerti?I contratti offerti sono di vario tipo: pochi atempo indeterminato, ma quelli a tempo de-terminato vanno da pochi mesi ad anni chenella maggior parte dei casi vengono facil-mente rinnovati. I rimborsi spese per gli sta-ges sono rari e la retribuzione varia aseconda degli incarichi e dell’anzianità.Quali esperienze all'estero sono mag-giormente interessanti?Le esperienze all’estero sono tutte impor-tanti per una formazione completa; dalcorso di lingua ad esperienze di volontariatointernazionale fino allo stage all’estero.

L’ Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia- UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) svilupparicerca applicata, formazione, cooperazione tecnica e diffusione delle informazionisulla prevenzione del crimine e la giustizia. Creato nel 1969, l’Istituto ha tra le sueattuali priorità la lotta al crimine organizzato transnazionale, la prevenzione del ter-rorismo, della corruzione e di nuovi crimini emergenti quali contraffazione, criminiinformatici e reati contro l'ambiente, nonché la riforma dei sistemi di giustizia mino-rile e, in generale, la costruzione o il ristabilimento di sistemi di giustizia in linea congli standard internazionali. L’UNICRI Liason Office di Roma, ubicato nella sede dell'exCentro di Informazione delle Nazioni Unite (UNIC), funge anche da antenna di sup-porto al Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) di Bruxelles.Tale antenna contribuisce a promuovere la conoscenza degli obiettivi generali delleNazioni Unite presso la società civile e le istituzioni nazionali italiane, e si occupa dellemissioni in Italia del Segretario Generale e dei rappresentanti delle varie agenzie del-l'ONU. Per ulteriori informazioni consultare il Sito internet: http://www.unicri.it/

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Si può vivere l’ONU findall’università grazie ai Model

United Nations!

Andrea Tomassini è nata a Miami,Florida, USA. Andy, (come quasi tuttila chiamano!), ha 22 anni e vive aRoma da quando ne aveva 18. Sta perlaurearsi alla John Cabot Universityin Political Science and Communica-tions. Il suo desiderio di approfon-dire la conoscenza del sistema delleNazioni Unite, unito all’opportunitàdi viaggiare e conoscere nuove per-sone, hanno spinto Andy ad avvici-narsi al mondo dei Model delleNazioni Unite (MUN) e a diventareuna MUN-er!

Questo è il terzo anno consecutivo che par-tecipo ad un Model United Nations. Quandoper la prima volta ho aderito al MUN Clubdella mia università (John Cabot University)conoscevo molto poco delle Nazioni Unite edi come i 192 Stati Membri lavorassero in-sieme in questa sede. La prima conferenzaa cui ho partecipato è stata quella di NewYork, nell’aprile 2009. La conferenza era didimensioni gigantesche, con circa 4000 de-legati provenienti da tutto il mondo, suddi-visi in diversi comitati (UNIFEM, ECOSOC,OSCE, etc.) per discutere ed affrontare temidi interesse globale. Ero molto spaventata,la conferenza mi incuteva timore, mi sentivopiccola e completamente impreparata! Mafinalmente avevo modo di mettere in praticaquanto, sino ad allora, avevo soltanto sen-tito o studiato!

Lo scorso anno ho poi partecipato al Rome-MUN, nel marzo 2010. La conferenza era sìpiù piccola rispetto a quella di New York,ma, forte della mia precedente esperienza,ero certa di voler avere un ruolo molto piùattivo e dinamico nel rappresentare il mioPaese. Ed infatti, durante i quattro giorni disimulazione, sono realmente riuscita a di-fendere e portare avanti la posizione delPaese che rappresentavo e a proporre unarisoluzione. Il dibattito è stato molto in-tenso, le delegazioni erano seriamente coin-volte dai topic in agenda e tutti avevano benchiaro quale fosse il traguardo da raggiun-gere. Dopo il primo giorno di simulazione,fatta di dibattito formale e informale (cau-cus) avevo già stretto rapporti “diplomatici”con le altre delegazioni ed ero seriamenteimpegnata nella stesura dei working papersche successivamente, grazie soprattutto allacollaborazione con gli alleati regionali, e inun clima molto dinamico e coinvolgente,sono diventati Draft Resolutions, propostee discusse in Assemblea. Abbiamo “lottato”duro per difendere i documenti prodotti e,anche se alla fine la nostra Risoluzione nonè stata approvata, ero felice di toccare conmano gli incredibili risultati di quattrogiorni di duro lavoro. Sicuramente, l’emo-zione più forte è stato vedere gli altri dele-gati condividere e supportare la miaposizione e quindi il mio operato!!!Guardandomi intorno, quel giorno, perce-pivo quanto le persone fossero entusiaste emotivate dalla prospettiva di apprenderequalcosa in più sulla Comunità internazio-nale e sulle modalità di operare all’internodelle Nazioni Unite partecipando alla simu-lazione dei lavori.Oggi, ad un anno di distanza, mi sto prepa-rando per svolgere un ruolo nuovo all’in-terno del RomeMUN2011, quello di Chair.Sono eccitata dall’opportunità che avrò diincoraggiare il dibattito in sede di simula-zione e curiosa di vedere come i nuovi dele-gati collaboreranno e lavoreranno mettendoalla prova le proprie capacità comunicativee la loro diplomazia nel difendere la posi-zione dei rispettivi Paesi dei quali, sicura-mente, fino a poco tempo prima

conoscevano ben poco! Questa sarà per meun’esperienza nuova. In qualità di Chairdovrò presiedere l’Assemblea, insegnare leregole di procedura, ricordare la struttura diworking papers e draft resolutions. Il pen-siero di essere dinanzi ad una platea cosìampia mi spaventa e mi entusiasma allostesso tempo, ma so che le esperienze deiMUN precedenti mi hanno dato gli stru-menti giusti per poterlo fare. Il RomeMUNè sicuramente la vetta più alta della miaesperienza di MUN-er e spero di riuscire,nelle vesti di Chair, a rendere il Rome-MUN2011 un’esperienza positiva, costrut-tiva e indimenticabile per tutti i delegati,così come lo è stato per me in passato!

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati - UNHCR (United Nations HighCommissioner for Refugees), istituito a Ginevra nel 1950, fornisce protezione interna-zionale e assistenza materiale ai rifugiati e persegue soluzioni durevoli alla loro dram-matica condizione (promozione di accordi internazionali sui rifugiati, richieste di asilo,etc.) A seguito della richiesta del Segretario Generale o dell’Assemblea Generale delleNazioni Unite, e con il consenso dello stato interessato, l’UNHCR può occuparsi anchedi gruppi specifici di sfollati. Poiché le crisi umanitarie sono divenute nel tempo piùcomplesse, l’UNHCR collabora con numerose organizzazioni, fra cui altre Agenzie delleNazioni Unite e più di 570 organizzazioni non governative ed è oggi è una delle principaliagenzie umanitarie al mondo, con circa 6.200 impiegati che lavorano in 278 uffici sitiin 111 paesi, spesso in località remote e ad elevato rischio. Le possibilità di impiegosono pubblicate sul Sito internet: http://www.unchr.org. È possibile iscriversi ed inse-rire il proprio CV per future candidature nell’UNHCR International Professional Roster.Per quanto riguarda le opportunità di stage/internship è disponibile: Junior Professio-nal Officer Programme. UNHCR United Nations High Commissioner for Refugees CasePostale 2500 CH-1211 Ginevra, 2 Dépôt Svizzera Tel.: (+41)-(22)-7398111.

I Model UN sono programmi formativifinalizzati ad insegnare agli studenti illavoro interno delle Nazioni Unite. Ipartecipanti rappresentano i paesimembri in un gioco di simulazione di-plomatica riproducendo il dibattito diuna o più commissioni ONU come veridelegati. Scopo di questo experience-based program è trovare soluzioni co-muni ed efficaci sui temi in agendaattraverso la stipula e l’approvazionedi un certo numero di risoluzioni. Lasimulazione è articolata secondodelle regole di procedura similari aquelle delle vere commissioni delleNazioni Unite che gli studenti hannomodo di studiare e apprendere du-rante il periodo di preparazione didat-tica. In Italia particolare rilievo ha il pro-getto Rome Model United Nations, or-ganizzato dall’Associazione Giovaninel Mondo, e nato dall’eccitante ideadi portare centinaia di studenti di tuttoil mondo nella meravigliosa città diRoma, culla della democrazia occi-dentale. http://www.romemun.org/

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Gherardo Casini è Direttore dell’Uf-ficio Risorse Umane dell’ UN/DESAdi Roma dal 2001 e Executive Coordi-nator del Global Centre for ICT inParliaments. Laureato in Economiae Commercio all’Università di Roma,ha lavorato nel campo economicoper il settore privato e come ricerca-tore universitario dal 1990 al 1992.Si è, poi, trasferito in Ecuador al se-guito di un’Organizzazione Non Go-vernativa italiana dove è statoVisiting Professor presso l’Univer-sità di Azuay dal 1992 al 1994. Nel1994 è stato selezionato dal Segreta-riato delle Nazioni Unite in qualità diAssociate Expert (JPO) per lavorare al Quartier Generale di NewYork.Nel 1996, è stato nominato TechnicalAdviser in Decentralisation presso ilDipartimento delle Nazioni Unite pergli Affari Economici e Sociali e, nel1998, Chief Technical Adviser pressolo UNDPEPA (United Nations Divi-sion for Public Economics and PublicAdministration).

L’esperto risponde

Il Dipartimento delle Nazioni Uniteper gli Affari Economici e Sociali -UNDESA (United Nations Departmentof Economic and Social Affairs) in Ita-lia promuove e coordina numeroseiniziative di cooperazione allo svi-luppo nell’ambito del mandato del-l’UNDESA, collaborando con leistituzioni italiane ed europee, la so-cietà civile e il settore private. L'Uffi-cio, fondato dal Dipartimento delleNazioni Unite per gli Affari Economicie Sociali, si occupa di Risorse Umaneper la Cooperazione Internazionale(HRIC), in particolare dell’attuazionedei programmi JPO (Junior Professio-nal Officer), AE (Associate Expert)Fellowship e UN Volunteers, in colla-borazione con il Ministero Italianodegli Affari Esteri. UNDESA – HRIC(Ufficio per l'Italia) Corso V. EmanueleII, 251 00186 Roma Tel.: (+39) 0668136320 Fax: (+39) 06 68210256 e-mail: [email protected] Sito web:www.undesa.it

Dott. Casini, ci parla dei programmidi risorse umane gestitidall’UN/DESA e di quale potrebbe es-sere il profilo del candidato idealeper ciascuno di essi?I programmi rivolti alle risorse umane ge-stiti dall’UN/DESA e cioè dal Dipartimentodegli Affari Economici e Sociali delle Na-zioni Unite sono finanziati dalla DirezioneGenerale per la Cooperazione allo Sviluppodel Ministero degli Affari Esteri italiano.Grazie a queste importanti iniziative di coo-perazione tecnica multilaterale, giovaniprofessionisti possono svolgere un'espe-rienza formativa e professionale nelle orga-nizzazioni internazionali. Il primo programma per importanza e pre-stigio è il Programma Esperti Associati eGiovani Funzionari delle Organizzazioni In-ternazionali, noto anche come JPO Pro-gramme, che dà accesso a giovani al di sottodei 30 anni a contratti di due anni a tempodeterminato. Questo programma è sicura-mente il più competitivo perchè, a fronte dicirca 3000 candidature annuali, solo un nu-mero limitato di candidati viene selezionatoper essere intervistato dalle agenzie inter-nazionali per poi ricoprire una tra le venti -trenta posizioni disponibili. Inoltre spessoquesto programma è stato fondamentaleper preparare giovani professionisti ad en-trare in forma piu’ permanente tra i ranghidelle agenzie del sistema internazionale.Ciò rende il JPO un programma molto “al-lettante” per coloro che, attraverso gli studie le esperienze professionali, si sono prepa-rati ad intraprendere questo tipo di car-riera. Gli altri due programmi, se vogliamo “mi-nori” rispetto al JPO, ma altrettanto impor-tanti per il bagaglio professionale cheaiutano a sviluppare sono: il FellowshipProgramme, un programma che offre a gio-vani professionisti (limite di età di 28 anni)la possibilità di svolgere un percorso di for-mazione lavorativa per un anno in paesi invia di sviluppo e lo UNV Internship Pro-gramme (limite di età di 26 anni), curato daUnited Nations Volunteers (UNV) in colla-borazione con l’UN/DESA , che permette disvolgere un tirocinio di dodici mesi in paesiin via di sviluppo. In entrambi i casi laforma contrattuale e’ diversa dal ProgramaJPO e piu’ simile a una borsa di studio.Per accedere a tutti e tre i programmi, aicandidati si richiede il possesso di alcuni re-quisiti di base: cittadinanza italiana, titoliaccademici , limite di età e conoscenzadella lingua inglese. Inoltre la conoscenzadi altre lingue ufficiali delle Nazioni Unitecostituisce titolo preferenziale. L’Italia è uno dei pochi paesi, insieme al-l’Olanda, in cui il JPO è destinato non soloa giovani laureati italiani, ma anche a gio-

vani provenienti da paesi in via di sviluppo,i cui governi non possono permettersi di in-vestire nelle risorse umane. Per queste po-sizioni riservate, ovviamente, non èrichiesta né la nazionalità italiana, né la co-noscenza dell’italiano.Esistono poi delle caratteristiche impor-tanti per tutti e tre i programmi, ma che peril programma JPO sono essenziali: averedelle specializzazioni o aver svolto deglistage o esperienze nel campo della coope-razione internazionale. Inoltre è molto im-portante essere fortemente motivati econdividere gli ideali delle Nazioni Unite. Questo è il profilo ideale del candidato!Come si fa a crearsi un bagaglio diesperienze così ampio, quale è quellorichiesto dal JPO, nonostante la gio-vane età delle persone che ricercate?Molti sono i giovani che si pongono questadomanda. I programmi UNV e Fellowshipsono stati creati proprio per consentire aigiovani di acquisire le competenze e le espe-rienze richieste dal JPO. Il mio consiglio ècomunque di fare domanda, in modo reali-stico, a tutti e 3 i programmi.É importante che i potenziali candidatisiano realmente intenzionati ad intrapren-dere questo tipo di carriera e abbiano un in-teresse ad operare in un determinatosettore. Ci deve essere prima di tutto unpercorso motivazionale e una predisposi-zione a lavorare all’estero in un contestomulticulturale, magari anche in situazionipoco agevoli. Ciò lo si può dimostrare attra-verso gli stage, le esperienze estive, la par-tecipazione a progetti di cooperazioneinternazionale. Anche svolgere un lavoronel settore privato magari con una voca-zione internazionale viene valutato positi-vamente. Le lingue sono importantissime perchéconsentono di poter lavorare in più areegeografiche.Inoltre anche un po’ di fortuna aiuta! Si puòavere un cv ottimo ma quel profilo potrebbenon interessare nessuna delle agenzie delsistema Nazioni Unite in quel momentopreciso. Questo spiega perché persone chesono state selezionate ed intervistate uncerto anno non vengono poi riselezionatel’anno successivo a fronte di una nuova do-manda di candidatura.

Punti di forza e punti di debolezza delcandidato italiano…L’Italia è stata tra i primi paesi a sviluppareun programma per esperti associati e gio-vani funzionari delle organizzazioni inter-nazionali altamente competitivo a livellonazionale. Ed e’ anche grazie ad un mecca-nismo di selezione rigoroso che gli italianirisultano essere degli esperti molto validi eestremamente apprezzati dagli organismi

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internazionali che li ricevono. Ricordo cheil processo di selezione del JPO è molto ac-curato e avviene attraverso diverse fasi: i)la valutazione dei requisti di base, (ii) loscreening dei curricula alla luce delle posi-zioni disponibili, (iii) la preselezione deicandidati da parte di una commissione diesperti delle Nazioni Unite, (iv) la selezionedel candidato, che viene scelto in seguito aduna serie di colloqui con i rappresentantidelle varie agenzie di destinazione e infine(v) un periodo di training che il candidatosvolgerà, presso lo staff College di Torino,prima della partenza.A differenza di quanto avveniva in passato(circa 15 anni fa) dove si riscontrava unacerta debolezza dal punto di vista della pre-parazione linguistica del candidato italiano,oggi esperienze quali l’erasmus, gli stage al-l’estero, la stessa partecipazione ad inizia-tive come il RomeMUN hanno contribuitoa creare una cultura di apprendimentodelle lingue, che è fondamentale per lavo-rare nel mondo della cooperazione interna-zionale. Bisogna parlare e scriverefluentemente almeno due lingue, tra cuil’inglese. E’ molto raro che vengano selezio-nati dei candidati che conoscano soltantouna lingua. Quindi io non me la sentirei diparlare di punti di debolezza dei candidatiitaliani, ovviamente quelli che ce la fannosono i migliori a fronte delle posizioni da ri-coprire!

Quanti dei Giovani Funzionari chepartecipano al JPO rimangono poinegli Organismi Internazionali? Al termine della loro esperienza, i parteci-panti al JPO vengono assorbiti dal mercatodel lavoro nazionale ed internazionale.Circa il 60% trova impiego in uno degli or-ganismi internazionali dell’Onu, con unafascia del 10% che rimane all’interno delcircuito per tempi più brevi oppure concontratti meno stabili. Vi è anche, poi, unaminima parte che decide di non proseguirela carriera e di cercare altri sbocchi profes-sionali. Ho, poi, l’impressione che in questi ultimianni la percentuale dei giovani funzionariche proseguono la carriera sia ulterior-mente migliorata. Il Programma italiano,infatti, è tenuto in alta considerazione nelsistema internazionale, per il livello acca-demico e professionale che caratterizza gliEsperti Associati e i Giovani Funzionari chevengono selezionati. Molti sono, infatti, gliitaliani che fanno parte della funzione pub-blica internazionale che hanno nel lorobackground il Programma JPO.

1 Questi dati si riferiscono ad uno studio condotto congiunta-mente dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Svi-luppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri e dall’UNDESA nel 2004 e riflettono la valutazione complessiva-mente positiva che tutti gli attori coinvolti danno del Pro-gramma: il Governo italiano, i Paesi beneficiari, leOrganizzazioni Internazionali e, in primis, gli stessi GiovaniFunzionari.

Non avere timore di inviare la tua candida-tura per una posizione lavorativa di tuo inte-resse!! La maggior parte delle opportunità sibasano su coincidenze e su situazioni favore-voli nel presentare la domanda giusta al mo-mento giusto! Spesso le candidaturevengono riprese in considerazione e non si samai quale posizione o profilo l’organizza-zione ricerchi. E’ importante però avere al-cune attenzioni al momento dellacompilazione delle domande e ti indichiamodi seguito alcune regole che possono essertiutili!

Scrivi chiaramente! Per i modelli da com-pilare evita di scrivere a mano ed utilizza ilcomputer!Cerca di dare una coerenza al tuo cur-riculum! Fai capire in quale area o settoreritieni di avere un valore aggiunto! (Adesempio, uno stage svolto nella stesso campodel percorso di studi sottolinea il tuo inte-resse per la materia. Anche tre stages incampi diversi hanno valore, ma cerca di mo-tivare le tue scelte personali per dare il filologico del tuo percorso!)La lettera di motivazione va scritta concura! E’ molto importante accompagnare latua candidatura con una lettera motivazio-nale ben scritta e dettagliata. Sarà oggetto divalutazione durante l’intervista che segue laprima scrematura dei curricula, quando lacompetizione diventa ancora più serrata .Scrivi chiaramente il tuo backgroundaccademico! Non è necessario aver otte-nuto il massimo dei voti per proporre la tuacandidatura. Cerca di esporre il tuo percorsodi studi, l’argomento della tua tesi se rile-vante, corsi e stage che hai svolto descri-vendo cosa hai fatto, le mansioni che haisvolto e i ruoli ricoperti!Esprimi chiaramente la tua volontà dicollaborare con le Nazioni Unite! Faicapire quanto sei motivato e lascia trasparirela tua adesione e condivisione dei principidelle Nazioni Unite, descrivendo le espe-rienze che per te sono state maggiormenteformative (volontariato, partecipazione a si-mulazioni, corsi accademici, etc.)

Cerca di far capire che i lavori che hai svolto,in qualsivoglia ambito, sono stati da te svoltiin prospettiva di un’azione più grande di coo-perazione e di internazionalità (ad esempio,l’Erasmus o l’aver fatto un lavoro, anche nelperiodo estivo, in una città straniera sonoesperienze che denotano un’apertura alla di-versità e alla multiculturalità!)Sono fondamentali le capacità lingui-stiche! Cerca, pertanto, di evitare errori lin-guistici, leggi e rileggi il tuo curriculum e, sepuoi, fallo controllare ad una persona di tuafiducia che non è del campo!Cerca di far trasparire la tua profes-sionalità, la tua integrità e il tuo ri-spetto per le diversità, soprattutto insede di intervista! E’ importante ancheavere autocontrollo e dimostrare di riuscirea mantenere la calma in situazioni di stress!E’ fondamentale la capacità di lavo-rare in team, di prendersi le proprieresponsabilità e di capire che non silavora solo per se stessi! In particolare,durante le interviste vengono richieste leesperienze pratiche che dimostrino la tua ca-pacità di lavorare in gruppo. Puoi descriverelavori di qualsiasi tipo, l’importante è far ca-pire di avere la capacità di negoziare tra opi-nioni differenti!L’abito non fa il monaco.. ma quasi!Per l’intervista indossa un abito discreto, maformale! Evita ciabatte e pantaloni corti, e ri-corda che il colloquio viene svolto da personedi cultura e religione differente! Sono regoleche possono sembrare lampanti, ma al mo-mento della compilazione di un applicationform possono sfuggire! Cerca di tenerle benea mente, perché la domanda di candidaturaè il tuo biglietto da visita! Questi sono, inlinea di massima, i parametri seguiti anchedal personale delle Risorse Umane che ana-lizza le candidature. Ora sei pronto, per com-pilare il tuo application form. Buona fortuna!

(NB: per i preziosi consigli si ringrazia il dott.Casini, direttore dell’Ufficio Risorse UmaneUNdesa di Roma)

I CONSIGLI DI GIOVANI NEL MONDOLE 10 REGOLE PER COMPILARE UN APPLICATION FORM: come posso colpire

l’attenzione di chi legge il mio curriculum?

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Come ben sai, il sistema delle Nazioni Unite (Segretariato, Agenzie,Fondi e Programmi) è molto articolato e la gamma di opportunitàprofessionali offerta è altrettanto diversificata. fondamentale nonperdersi d’animo e comprendere a fondo i meccanismi di recruit-ment ed i criteri di selezione che ne sono alla al fine di orientare laricerca tra le diverse opportunità. Primo suggerimento che ti diamoè quello di individuare, sia in agli studi che stai conducendo, sia allaluce delle tue “passioni”, settore di interesse, selezionare le princi-pali istituzioni impegnate in tale settore e carpire le opportunitàprofessionali offerte in mercato ristretto. Capire si da subito qualipossano essere i profili ricercati è molto utile per costruire un cur-riculum competitivo, valutare le competenze richieste ed indivi-duare i percorsi più appropriati per migliorarle e rafforzarle,consentendoti di non perdere del tempo prezioso!Prima di iniziare il nostro viaggio attraverso le diverse opportunità

offerte dalle NU, forse è il caso di fare un po’ di chiarezza sul sistemadi gradi in cui si articola la progressione in carriera all’interno delleNU. Si distinguono tre livelli:- personale impiegatizio reclutato di norma nel Paese dove ha sedel’Istituzione (General Staff, G);- personale che ricopre incarichi per i quali è richiesto il diploma dilaurea (Professionals, P, che vanno da P1 a P5);- alta dirigenza (Directors, di livello D1 e D2).Ricorda che la posizione P1 rappresenta il livello iniziale per i lau-reati e non richiede, di regola, particolari esperienze lavorative. Perun posto da P2 possono essere richiesti fino a 3 anni d’esperienza,per un P3 da 4 a 6 anni, per un P4 da 7 a 10 anni, e da 10 a 15 anniper un P5… (NB: questi riferimenti sono indicativi perché i requisitivariano da un’organizzazione all’altra). Quindi, sii onesto con testesso e valuta quale tra le opportunità offerte ti si addice meglio!

LAVORARE ALLE NAZIONI UNITE

UNITED NATIONS HEADQUARTERSINTERNSHIP PROGRAMME

Se sei ancora uno studente e hai completatoalmeno il terzo anno di università, o se staifrequentando un Master, un Dottorato, o unPh.D, sicuramente l’internship presso unadelle sedi ONU (New York, Ginevra,Vienna,) rappresenta la prima opportunitàper accumulare quell’esperienza che spessole Organizzazioni ti richiedono, e forse èanche l’unica a cui uno studente giovanis-simo può realisticamente aspirare! L’internship ti farà acquisire familiarità conl’ambiente delle NU e ti consentirà di met-tere alla prova le conoscenze e le compe-tenze acquisite grazie i tuoi studi. Per poterti candidare, devi conoscere per-fettamente l’inglese e/o il francese, e avereun ottimo curriculum universitario (chedeve essere attestato in sede di candidatura

dagli esami svolti e dalla lettera di un do-cente universitario che sostenga la candida-tura). La conoscenza di un’altra tra le lingueufficiali delle Nazioni Unite (come Cinese,Russo, Spagnolo, Arabo) costituisce sicura-mente titolo preferenziale, quindi ti consi-gliamo vivamente di metterti a studiare unaterza lingua! A seconda del settore scelto persvolgere l’internship, ti verranno richieste lenecessarie competenze da comprovare conattestati o esperienze lavorative pregresse. Isettori in cui andrai ad operare spazianodall’economia, agli affari umanitari e am-bientali, dai sistemi informativi al diritto in-ternazionale e alle relazioni internazionali,dal giornalismo e i media alla pubblica am-ministrazione, dalle politiche pubbliche agliaffari sociali. L’internship ha una durata mi-nima di due mesi, estendibili a 6 mesi (sededi NY). L’orario di lavoro richiesto è di 5giorni a settimana, dalle 9.00 a.m alle 5.00

p.m. Ci sono tre periodi all’anno durante iquali poter svolgere l’internship:- metà gennaio - metà marzo (la domandadi candidatura deve pervenire entro la metàdi settembre);- inizio giugno inizio agosto (la deve perve-nire entro fine gennaio);- metà settembre metà novembre (la do-manda deve pervenire entro la metà di mag-gio).Per poter compilare l’application form deviprima registrarti sul sitohttp://careers.un.org. L’application si com-pone di cinque sezioni: preference, educa-tion and work esperienze, skills, references,cover letter and additional info. E’ essen-ziale che emerga la coerenza tra le prefe-renze indicate, le risposte fornite e leesperienze lavorative e che risulti una buonaaffinità fra il proprio percorso di studi el’area e il settore prescelti! Ricordati che

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nella parte dedicata alle referenze devi inse-rire i recapiti di insegnanti universitari chesostengono la tua candidatura, quindi orga-nizza il tutto con largo anticipo! La letteramotivazionale, da allegare, deve essere ade-guatamente finalizzata alla domanda e deveaggiungere ulteriori informazioni utili cheritieni possano apportare un valore ag-giunto alla tua candidatura (diplomi, atte-stati, etc.) Il tuo CV va inserito in fase diregistrazione e sarà parte integrante del tuoprofilo. Ricorda, oneri e spese sono a tuo ca-rico. Pertanto, dovrai essere in grado sia diprocurarti tutti i documenti necessari per ilviaggio e l’alloggio nel paese di destinazione(visto, passaporto, assicurazione sanitaria…), sia di coprire le spese durante tutto il pe-riodo dell’internship. Anche se lo UnitedNations Headquarters Internship Pro-gramme non può in nessun modo intendersicome un contratto di lavoro e un obbligo daparte dell’organizzazione di assumere il can-didato ammesso, è un’esperienza che racco-mandiamo vivamente, in particolare aigiovanissimi, per conoscere dall’interno leNU!

UNV INTERNSHIP PROGRAMME

Se, invece, sei già laureato o hai un diplomadi alta formazione (laurea conseguita se-condo il vecchio ordinamento; laurea spe-cialistica conseguita secondo il nuovoordinamento; laurea triennale accompa-gnata da un Master; Master o Maîtrise incaso di titolo universitario conseguito al-l’estero) , hai meno di 26 anni d’età, un’ot-tima conoscenza della lingua inglese, e,preferibilmente, di un’altra delle lingue uf-

ficiali delle NU, hai già avuto modo di met-tere alla prova il tuo spirito di collabora-zione e solidarietà e senti di essere motivatonel campo del volontariato, lo UNV Inter-nship Programme offre la possibilità di svol-gere un tirocinio di 12 mesi nei paesi in viadi sviluppo, in una delle seguenti aree: go-vernance, politiche di genere, lotta alla po-vertà, sviluppo sostenibile, ambiente,micro-imprese, tecnologie dell’informa-zione. Il programma è finanziato dalla Dire-zione Generale per la Cooperazione alloSviluppo del Ministero degli Affari Esteriitaliano e curato da United Nations Volun-teers (UNV), con la collaborazione del Di-partimento delle Nazioni Unite di AffariEconomici e Sociali (UN/DESA).I Volontari delle Nazioni Unite lavorano in

128 paesi per promuovere la pace, far fronteai disastri, dare poteri alle comunità, aiutarea creare mezzi di sussistenza sostenibili eportarne avanti lo sviluppo. Si è chiamati alavorare nel cuore delle comunità, in colla-borazione coi governi, le agenzie delle Na-zioni Unite e la società civile. Lo UNVattinge ad un ampio spettro di profili pro-fessionali, ciò che conta è essere motivati,creativi e propositivi e condividere a pienogli ideali che sono alla base del volontariatointernazionale! Essere un volontario delle Nazioni Unitenon costituisce né una carriera in sé, né unmodo per entrare alle Nazioni Unite. Tutta-via, è un’esperienza ricca di opportunità cheoffre grandi ricompense personali. I volon-tari ricevono un modesto assegno mensilecommisurato al costo della vita nel Paese diassegnazione. Puoi scaricare il formulario di candidaturadai siti internet www.undesa.it ewww.esteri.it, oppure ritirarlo presso l’uffi-cio UN/DESA di Roma. Ovviamente, il for-mulario va redatto interamente in lingua

inglese, deve essere accompagnato da unalettera motivazionale (max 200 parole), dalcertificato di laurea con la lista degli esamisostenuti e dalla certificazione dei corsi postlaurea (anche in fotocopia), oltre che da unafototessera. Tutta la documentazione, debi-tamente firmata, deve essere inviata all’in-dirizzo: UNITED NATIONS DEPARTMENTS OFECONOMIC AND SOCIAL AFFAIRS(UN/DESA) “UNV Internship Programme”Corso Vittorio Emanuele II, 251 – 00186Roma. Ricorda, il timbro postale NON fa fede!!!Per info scrivere a [email protected].

FELLOWSHIP PROGRAMME

Se hai meno di 28 anni, gli stessi requisitiper partecipare allo UNV Programme, equalche esperienza lavorativa in più, il Fel-lowship Programme fa al caso tuo! Si trattadi un programma di borse di studio sponso-rizzato dalla Direzione Generale per la Coo-perazione allo Sviluppo del Ministero degliAffari Esteri italiano e curato dal Diparti-mento delle Nazioni Unite di Affari Econo-mici e Sociali (UN/DESA). La borsa distudio mensile è commisurata al costo dellavita nei vari paesi di destinazione. Nato ini-zialmente come un progetto pilota per ungruppo di 12 borsisti nel 1999, il programmaha come obiettivo a lungo termine quello disostenere iniziative di cooperazione allo svi-luppo nei PVS attraverso la collocazione diun selezionato numero di borsisti in uffici dicooperazione tecnica e organizzazioni del si-stema dell'ONU. Nel breve termine, il pro-gramma mira a formare giovani

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professionisti direttamente sul campo attra-verso l’assistenza alle controparti locali inmateria di sviluppo del progetto e, in parti-colare, nelle procedure relative alla prepa-razione, presentazione e attuazione diprogetti di cooperazione tecnica e pro-grammi. Per il formulario vale quanto detto a propo-sito dello UNV, con la differenza che va in-viato all’indirizzo: UNITED NATIONS DEPARTMENTS OFECONOMIC AND SOCIAL AFFAIRS(UN/DESA) “Fellowship Programme”Corso Vittorio Emanuele II, 251 – 00186Roma.Ricorda, il timbro postale NON fa fede!!!Per info scrivere a [email protected]

ASSOCIATE EXPERTS AND JUNIORPROFESSIONAL OFFICERS PRO-GRAMME

Se, invece, hai meno di 30 anni (33 per i lau-reati in medicina e chirurgia), ritieni diavere già acquisito delle competenze speci-fiche e di possedere un profilo professionaleabbastanza delineato, allora puoi presentaredomanda per il JPO/AE Programme (NB: lasigla AE identifica il programma JPO nel-l’ambito del Segretariato delle NazioniUnite!) .Questo programma è aperto non solo ai can-didati di nazionalità italiana (requisito ne-cessario per UNV e Fellowship), ma anche acoloro che hanno la nazionalità di un PVS!Iniziativa di cooperazione tecnica multilate-rale finanziata dal Ministero degli AffariEsteri, Direzione Generale per la Coopera-zione allo Sviluppo, il programma rappre-senta un’importante opportunità persviluppare ulteriori competenze, costruireun curriculum solido e strutturare il proprionetwork all’interno del sistema delle Na-

zioni Unite. Consente infatti di acquisire econsolidare competenze specialistiche lavo-rando per il sistema delle Nazioni Unite perun periodo di tempo di 2-3 anni, con unacrescita professionale significativa garan-tita. I criteri di partecipazione al programmaJPO sono molto selettivi e tendono a privi-legiare candidati con una notevole espe-rienza, preferibilmente sul campo,nell’ambito di organizzazioni internazionali,od in possesso di un expertise consolidatoin cooperazione internazionale, public po-licy o non-profit. Data la reale competitivitàdella selezione, risulta quindi fondamentaleacquisire una solida esperienza professio-nale, attraverso un progressivo accumulo diperiodi lavorativi coerenti rispetto al pro-gramma.Attraverso il programma l'Italia fornisce uncontributo significativo al rafforzamentodelle capacità operative delle OrganizzazioniInternazionali ed offre ai giovani esperti in-teressati ad impegnarsi in questioni di svi-luppo e cooperazione nazionalel'opportunità di compiere un'esperienzaprofessionale ed umana di eccezionale va-lore. Le attività di informazione sul pro-gramma, così come la raccolta e lapre-selezione delle candidature, l'organizza-zione delle selezioni e l'orientamento all'in-carico, sono gestite dall’ufficio UNdesa diRoma. La valutazione preliminare delle can-didature è effettuata tenendo conto delleesperienze universitarie, professionali e lin-guistiche dei candidati, e delle tipologiedegli incarichi messi a disposizione dalle Or-ganizzazioni Internazionali. I candidati pre-selezionati ed attribuiti ad una specificaOrganizzazione sostengono, poi, il colloquiodi selezione finale a Roma direttamente coni funzionari della Organizzazione di destina-zione. La selezione finale dei candidati è, in-fatti, responsabilità esclusiva delleOrganizzazioni Internazionali alle qualil'Italia assegna esperti associati e giovanifunzionari (solo per citarne alcune: UE,FAO, WFP, UNDP,UNICEF, UNESCO, ILO,

UNCTAD, ITU, UNEP, OECD,…).Prima di partire, i candidati selezionatiprendono parte ad un corso di orientamentogenerale presso lo United Nations SustemStaff College di Torino, della durata di duesettimane. Il corso rappresenta un’impor-tante momento di incontro ed aggregazione:il gruppo dei giovani esperti si è finalmenteformato e, anche se ciascuno di loro lavoreràin contesti ed aree geografiche differenti,sono tutti animati dall’entusiasmo di intra-prendere un nuovo e ambizioso percorso la-vorativo e di vita, del quale condividonointeressi ed ideali! I candidati selezionati prestano servizionegli Uffici centrali o nei progetti di coope-razione nei Paesi in via di sviluppo comefunzionari delle Organizzazioni Internazio-nali ai primi due livelli iniziali della catego-ria professionale, con contratto di un annorinnovabile per un secondo anno.

Le candidature, redatte su appositi modulibiografici e corredate del certificato di lau-rea (con elenco degli esami sostenuti), de-vono essere inviate all’indirizzo: Associate Experts And Junior ProfessionalOfficers ProgrammeOffice of Human Resources for Internatio-nal Cooperation United Nations departmentof economic and Social Affairs (UNDESA)Corso Vittorio Emanuele II, 251 – 00186RomaRicorda, il timbro postale NON fa fede!!!Per info scrivere a [email protected].

NB: Molte sono le Organizzazioni Interna-zionali legate ai programmi JPO.Ti consigliamo di tenerti costantemente in-formato sui vari programmi JPO che, a se-conda delle Organizzazioni, hanno nomi,scadenze e requisiti differenti tra loro! Ri-corda, ad esempio, che per la FAO(http://www.fao.org) e l’UNIDO(http://www.unido.org) il programma ha lasigla APO (Associated Professional Offi-cer)!!!

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NATIONAL COMPETITIVERECRUITMENT EXAMINATIONSIl reclutamento di giovani funzionari per i li-velli iniziali della carriera, senza (livello P2) ocon limitata esperienza (livello P3) può avve-nire attraverso concorso pubblico organizzatoannualmente, e su base nazionale, dal Segre-tariato delle NU. I National Competitive Exa-minations vengono banditi per un certonumero di settori professionali, occupationalgroups, (per esempio, amministrazione, eco-nomia, elaborazione elettronica dei dati, fi-nanza, affari legali, informazione, svilupposociale, statistica), sono aperti a candidati chenon abbiano superato i 32 (livello P2) o i 39(livello P3) anni di età, e obbediscono al prin-cipio della ripartizione geografica, nel sensoche vengono indetti soltanto nel momento incui il Paese è sottorappresentato in seno al Se-gretariato, circostanza che per l’Italia non siverifica da qualche anno! I candidati idoneisono inseriti in una lista – roster – dalla qualei vari uffici del Segretariato (New York, Gine-vra, Vienna, Nairobi, Addis Abeba, Bangkok,Beirut e Santiago del Cile) attingono nel casoin cui la quota di funzionari è inferiore al con-tributo economico che lo Stato di apparte-nenza versa all’ONU. Il contratto diventa, poi,solitamente a tempo indeterminato dopo unperiodo di prova di due anni. Per ulteriori in-formazioni consultare il sito internethttp://www.un.org/Depts/OHRM/examin/exam.htm

Segretariato a parte, ricordate che la proce-dura concorsuale non è utilizzata dalle orga-nizzazioni del sistema delle Nazioni Unite.Stage e contratti a tempo determinato sono lavera filosofia delle organizzazioni internazio-nali!

VACANCIESLe vacancies notice o vacancies announcementsono avvisi di posti vacanti all’interno delleOrganizzazioni Internazionali pubblicati suisiti internet per assumere personale a tempodeterminato o reclutare stagiaire. Le vacanciesriguardano profili relativi ad ogni aread’azione dell’ONU e richiedono, di norma, inaggiunta alle qualifiche accademiche, un li-vello di esperienza sempre più spesso indicatoin un range di 2-3 o 3-5 anni. È, pertanto, evi-dente la necessità di raggiungere tale profes-sionalità, attraverso esperienze di lavoro,partecipazione a programmi temporanei qualiil JPO, periodi di lavoro come consultantspresso organizzazioni internazionali.Gli avvisi contengono dettagliate informazioni

sulla posizione da ricoprire e sulle competenzee i requisiti richiesti. Consigliamo di autovalu-tarvi ed essere onesti con voi stessi nell’analiz-zare le qualità richieste prima di presentare lacandidatura…i selezionatori sanno esseremolto rigorosi e pignoli! Per essere pronti a co-gliere una vacancy di vostro interesse al mo-mento della pubblicazione, il monitoraggiocostante dei siti: http://www.esteri.it/ita/9.asp,http://unjobs.org/, nonché dei siti delle Orga-nizzazioni Internazionali impegnate nel set-tore specifico di vostro interesse è d’obbligo!

INTERNSHIP PRESSO AGENZIE ONU

Anche le agenzie specializzate dell’ONU of-frono la possibilità di svolgere un periodo diInternship presso le proprie sedi (centrali odecentrate). Anche se le caratteristiche di basesono pressoché le stesse, ogni agenzia ha ilproprio sistema di reclutamento interno,quindi ti consigliamo di leggere attentamentequanto pubblicato sui siti istituzionali! Eccoqui di seguito alcuni esempi:

UNESCO - Organizzazione delle NazioniUnite per l’Educazione, la Scienza e laCultura: offre a giovani laureati o ricercatori,che parlino almeno una delle due lingue (in-glese e francese), la possibilità di effettuareuno stage non retribuito di 3 o 6 mesi. Inter-nships di durata più breve (da 1 a 3 mesi) ven-gono offerti, a determinate condizioni, anchea studenti. www.unesco.org

UNICEF - Fondo delle Nazioni Unite perl'Infanzia: offre a laureati, studenti di laureamagistrale o specialistica (non vengono accet-tate candidature di studenti iscritti ad un corsodi laurea triennale), o studenti iscritti ad unpercorso post laurea, la possibilità di effettuareun periodo di internship presso la sua sedecentrale a New York, o presso le sedi distac-cate. Il candidato deve possedere un ottimocurriculum universitario ( valutato attraversoi voti da fornire al momento della compila-zione dell’application), con particolare riferi-mento agli ambiti di intervento dell’agenzia, inprimis, diritti umani e condizione dell’infan-zia. E’ richiesta la conoscenza di almeno unalingua tra inglese francese o spagnolo, e unalingua tra arabo cinese, russo o altra lingua, aseconda del paese prescelto; l’attitudine a la-vorare in team, oltre ad un’elevata flessibilitàdi orario e movimento, soprattutto per l’inter-nship effettuato nelle sedi distaccate. La mo-tivazione del candidato deve essere forte datoche gli viene richiesto di aderire appieno aiprincipi che guidano l’azione dell’agenzia edell’ONU, e, in particolare, a quelli sanciti

nella Dichiarazione dei diritti del Fanciullo. Ilperiodo di svolgimento dell’internship può va-riare da uno a quattro mesi. Bisogna compilarel’application form sul sito http://www.unicef.org/about/employ/index_internship.html, allegare un dettagliato curri-culum vitae, e almeno una lettera di presenta-zione da parte di un docente che supporti lacandidatura.

ILO - International Labour Office Il pro-gramma di internship dell’ ILO prevede due li-velli: un livello Professional, riservato astudenti universitari di facoltà connesse al di-ritto del lavoro, condizioni lavorative, tratta-mento delle donne, etc., e un livelloSecretarial, destinato a studenti di scuole se-condarie. Per entrambe le posizioni è impor-tante la conoscenza dell'inglese o del francese.Per partecipare alla selezione occorre inviarel'application form compilato o un cv detta-gliato. Per maggiori informazioni consultare ilsito internet www.Ilo.org.

UNAIDS - Programma congiunto delleNazioni Unite per l'AIDS: offre opportu-nità di Internships non retribuiti presso gli uf-fici di Ginevra. Studenti e laureati , conun’ottima conoscenza della lingua inglese euna buona conoscenza di un'altra lingua, pos-sibilmente francese o spagnolo. Potranno par-tecipare al lavoro dell'UNAIDS e approfondirele loro conoscenze delle politiche e delle atti-vità dell'Organizzazione. La durata del pro-gramma va da un minimo di sei settimane aun massimo di tre mesi. Le domande presen-tate devono includere un cv dettagliato e l'in-dicazione delle aree di interesse del candidato.www.unaids.org

FAO - Organizzazione delle NazioniUnite per l'Alimentazione e l'Agricol-tura: offre l’opportunità, a chi è interessatoagli ambiti di azione dell’organizzazione (svi-luppo agricolo, miglioramento della nutrizionee sicurezza alimentare), di effettuare un pe-riodo di internship retribuito (700$) nelle sedidell’organizzazione. Il candidato deve posse-dere un buon curriculum universitario e averfrequentato almeno due anni di università;possedere un’adeguata conoscenza della lin-gua inglese, francese o spagnola, mentre la co-noscenza di altre lingue costituisce titolopreferenziale.; deve provenire da uno dei paesimembri della FAO e non avere un’età mag-giore ai trenta anni. Il periodo di svolgimentodel’’internship è di massimo sei mesi. Le can-didature possono essere spedite durante tuttol’anno all’indirizzo: [email protected] tramite un applicationform reperibile sul sito: http://www.fao.org/VA/Internship_en.htm.

TRA LE ALTRE FORME DI RECLUTAMENTO…In aggiunta ai programmi di carattere temporaneo, stages, fellowships, o più strutturati quali il JPO,

il reclutamento può avvenire anche attraverso: NATIONAL COMPETITIVE EXAMINATION (o Concorso

Nazionale); pubblicazione di VACANCIES ed, in misura residuale, attraverso NATIONAL SECONDMENT

(distaccamento da amministrazione nazionale).

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Regional United Nations Informa-

tion Centre, Residence Palace - Bloc C,Rue de la Loi/Wetsraat 155, 1040 BruxellesBelgium - Tel. 00 32 2 2892890;

ONU - Examination and Tests Section - Di-vision for Staff Development and Perfor-mance, Policy and Specialist ServicesDivision - Office of Human Resources Ma-nagement - Room S-2590 - New York 10017USA (fax n. 001212 9633683);

Unicri Rome Liaison Office Piazza SanMarco, 50 00186 Roma - Tel. 6789907;

MAE - Ufficio competente per le questionirelative alle vacanze di posto presso le Or-ganizzazioni Internazionali, l'Ufficio V dellaDGPA (Direzione Generale per il Personalee l'Amministrazione), Ministero degli AffariEsteriURP, Ufficio Relazioni con il Pubblico, Piaz-zale della Farnesina 1, Roma;

La Missione Permanente d'Italia presso leOrganizzazioni Internazionali in Ginevra harealizzato ed aggiorna costantemente unapagina che contiene tutti i link alle pagineWEB contenenti informazioni sui posti va-canti presso le organizzazioni internazio-nali: www.unjobs.org

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Nazioni Unitewww.un.org

Banca di Sviluppo Asiatica - ADBwww.adb.org

Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica - AIEAwww.iaea.org

Nazioni Unite Direzione Peacekeeping - DPKOwww.un.org/Depts/dpko/dpko/Ufficio Europeo dei Brevetti - EPO

www.epo.orgOrganizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura - FAO

www.fao.orgFondo Monetario Internazionale - FMIwww.imf.org/external/index.htm

Organizzazione Internazionale per l’aviazione civile - ICAOwww.icao.org

Corte Internazionale di Giustizia - ICJwww.icj.org

Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo - IFAD www.ifad.org

Finanza aziendale internazionale - IFCwww.ifc.org

Organizzazione Internazionale del lavoro - ILO www.ilo.org

Istituto di ricerca e formazione per la promozione delle donne - INSTRAWwww.uninstraw.org

Organizzazione per le Migrazioni Internazionali - IOMwww.iom.int

Unione Internazionale delle Telecomunicazioni - ITUwww.itu.int

Agenzia di garanzia per gli Investimenti Multilaterali - MIGAwww.miga.org

Programma delle NU per l’HIV/AIDS - UNAIDSwww.unaids.org

Programma delle NU per gli insediamenti umaniUN-HABITATwww.unchs.org

Programma delle NU per lo sviluppo - UNDPwww.undp.org

Programma delle NU per l’Ambiente - UNEPwww.unep.org

Organizzazione per l’educazione, la cultura e la scienza - UNESCOwww.unesco.org

Alto Commissariato per i Diritti Umani - UNHCHRwww.ohchr.org/EN/Pages/WelcomePage.aspx

Fondo per l’Infanzia - UNICEFwww.unicef.org

Organizzazione per lo Sviluppo Industriale - UNIDO www.unido.org

Fondo di sviluppo per le donne - UNIFEMwww.unifem.undp.org

Programma mondiale per l’alimentazione - WFP www.wfp.org

Organizzazione Mondiale per la Sanità - WHOwww.who.int/en/World Bank - WB

www.worldbank.orgOrganizzazione Mondiale per il Turismo - WTO

www.world-tourism.orgOrganizzazione Mondiale per il Commercio - WTO

www.wto.org

PROGRAMMA ETA’ e TITOLODI STUDIO DURATA

LIVELLO DIESPERIENZARICHIESTA

SCADENZE SITI DIRIFERIMENTO

United NationsHeadquartersInternshipProgramme

Max 30 anni;Studente al 4°annodi università, Ma-

ster, o Phd

2 mesi estendibiliad un max di 6

Basso

Metà settembre;fine gennaio;metà maggio

careers.un.org

UNV InternshipProgramme

- Max 26 anni;- Neolaureato: lau-rea vecchio ordina-mento (LM); laureaspecialistica nuovoordinamento (LS);laurea triennale (L)

+ Master

12 mesi Medio-Basso

Mese di LuglioMonitorare sito

UNDESA perdeadline esatta

www.undesa.orgwww.esteri.itwww.unv.org

FellowshipProgramme

- Max 28 anni;- Laureato: LM;

LS; L + Master

12 mesi Medio

Mese di LuglioMonitorare sito

UNDESA perdeadline esatta

www.undesa.orgwww.esteri.it

JPO/AEProgramme

- Max 30 anni, 33per i laureati in me-dicina e chirurgia.

- Laureato: LM; LS;

L + Master

1 anno rinnovabileper 2 anni

Medio-Alto31 Ottobre - Non fa

fede il timbropostale!

www.undesa.orgwww.esteri.it

CONTATTI e LINK UTILI

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Se il tuo settore di interesse è... …allora documentati e tieniti costantementeaggiornato consultando i siti delle seguenti OI!

Diritto – Legislazione

EPO - Ufficio Europeo dei Brevetti; WIPO -Organizzazione Mondialedella Proprietà Intellettuale; ILO - Organizzazione Internazionale del La-voro; WTO - Organizzazione Mondiale per il Commercio; IOM - Organiz-zazione Internazionale per le Migrazioni; UNHCR - Alto Commissariatodelle Nazioni Unite per i Rifugiati; ODCCP-UN - Ufficio delle NazioniUnite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine; UNHCHR- Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani; ICTY-UN -Tribunale Penale Internazionale per l’ex Iugoslavia; ICTR-UN - TribunalePenale Internazionale per il Ruanda

Aiuti Umanitari

IOM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; OCHA-UN - Uf-ficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari Umanitari;OSCE - Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa;UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; UNI-CEF - Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia; UNRWA - Agenzia delleNazioni Unite per l’Assistenza e la Ricostruzione a favore dei Rifugiati diPalestina nel Vicino Oriente

Assistenza sociale – Demografia – Diritti della Donnae del Fanciullo

FAO; IOM; ILO; ODCCP-UN; UNHCR; UNICEF;UNFPA - Fondo dell’ONU per le Attività delle Popolazioni, UNRWA;CEDAW - Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazioni contro leDonne; CSW - Commissione sullo Status delle Donne; INSTRAW - Isti-tuto Internazionale di Ricerca e Formazione sulla Condizione dellaDonna; UNIFEM - Fondo ONU di Sviluppo per le Donne; UNRISD – Isti-tuto di Ricerca ONU per lo Sviluppo Sociale

Economia/Marketing - Commercio InternazionaleSviluppo Industriale – Finanza

L’UNDP - Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo; UNCTAD -Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo; ILO; WTO;UNCITRAL - Commissione delle Nazioni Unite sul Diritto CommercialeInternazionale; UNIDO - Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Svi-luppo Industriale; WHO; FAO. Istituzioni finanziarie internazionali: WB,ADB, IMF, EIB, EBRD, IFC, AFDB, e l’OCSE - Organizzazione per la Coo-perazione e lo Sviluppo Economico

Urbanistica /Architettura/Conservazione beni culturaliEducazione/Cultura

UNCHS HABITAT – Centro delle Nazioni Unite per gli InsediamentiUmani; e l’UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educa-zione, la Scienza e la Cultura; ICCROM - Istituto Internazionale per laConservazione e il Restauro dei Beni Culturali; UNITAR - Istituto delleNazioni Unite per Addestramento e Ricerca; UNU - Università delle Na-zioni Unite.

Agricoltura/Agronomia – Alimentazione – Pesca – VeterinariaZootecnica - Foreste

FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricol-tura; IFAD - Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo; WFP - Pro-gramma Alimentare Mondiale; CGIAR - Gruppo Consultivo sulla RicercaAgricola Internazionale; CIHEAM - Centro Internazionale di Alti StudiAgronomici Mediterranei; ICAC - Comitato Consultivo Internazionale delCotone; ICCO - Organizzazione Internazionale del Cacao; ICRAF – CentroInternazionale di Ricerca in Agroforestazione); ISO - Organizzazione In-ternazionale dello Zucchero; IJO - Organizzazione Internazionale per laJuta; ITTO - Organizzazione Internazionale per il Legno Tropicale

Ambiente – Ecologia – Sviluppo sostenibile –EnergiaScienze/Tecnologia

FAO; UNEP - Programma dell’ONU per l’Ambiente; UNFCCC - Conven-zione dell’ONU per i Cambiamenti Climatici; CTBTO - Organizzazioneper l’Applicazione del Trattato per il Bando Completo della Sperimenta-zione Nucleare; AIEA - Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica; ilCERN - Centro Europeo di Ricerca Nucleare; NEA-OCSE - Agenzia del-l’OCSE per l’Energia Nucleare; EMBL - Laboratorio Europeo di BiologiaMolecolare; ECMWF - Centro Europeo per le Previsioni Meteorologichea Medio Termine; ICGEB – Centro Internazionale di Ingegneria Geneticae Biotecnologia; ICTP - Centro Internazionale di Fisica Teorica; UNAIDS- Programma Congiunto delle Nazioni Unite per l’AIDS; SCBD - Segreta-riato della Convenzione sulla Biodiversità; CCD-UN - Convenzione delleNazioni Unite per la Lotta contro la Desertificazione; WHO – Organizza-zione Mondiale della Sanità; WMO - Organizzazione Meteorologica Mon-diale

Medicina/Sanità WHO; IARC - Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro;UNAIDS

Telecomunicazioni - Trasporti

ITU - Unione Internazionale delle Telecomunicazioni; UPU - Unione Po-stale Universale - ICAO - OI per l’Aviazione Civile; IMO – OI Marittima.Organizzazioni non governative quali: FIATA - Federazione Internazio-nale degli Spedizionieri; IAPH – Associazione Internazionale dei Porti;IATA - Associazione Internazionale del Trasporto Aereo; ICS - CameraInternazionale degli Armatori; CIT – Comitato - Internazionale dei Tra-sporti su Ferrovia; IRU - Unione Internazionale Trasporto su Strada; UIC- Unione Internazionale delle Ferrovie

Rivista trimestrale Marzo 2011 • Giovani nel Mondo

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