Stop&go aprile

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Noi ragazzi di oggi, noi!!! Dato il tema scelto per il terzo numero del nostro giornale Stop & Go, chi potevamo intervistare se non l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Valenzano Pamela Anelli?! Quindi il 31 Marzo ci siamo recate presso il comune per porle qualche domanda. 1.Cosa prevede il suo programma? Quali innovazioni ha apportato a quello precedente? ‘’Il mio programma prevede il Servizio civile nazionale che mi ha portato via molte energie: il comune si è accreditato per poter presentare dei progetti di servizi civili nazionale. Sono io che ho promosso questa iniziativa, per dare la possibilità alla cittadinanza di fare delle ore di servizio e ai giovani di fare delle esperienze di lavoro. Ha la durata di un anno e riguarda giovani dai 18 ai 29 anni. Questa iniziativa ha una valenza nel proprio curriculum. Da quando mi sono insediata ho cercato di trasferire tutte le manifestazioni che riguardano i giovani nel cyber lab, un laboratorio urbano che dovrebbe essere utilizzato solo da giovani. A luglio inoltre, abbiamo organizzato con l’assessore precedente la giornata dedicata ai Mobilitarsi per costruire un’Italia a misura di bambino (amica dei bambini e degli adolescenti) è stato uno degli obiettivi della nona tappa del diritti al futuro tour. Durante l’evento 5 sono stati i progetti presentati dalle consulte dei ragazzi e degli adolescenti che hanno interessato 35 comuni della Regione Marche. Solo 35 comuni, nulla in confronto agli 8047 disseminati sul territorio italiano. Da questi numeri comprendiamo l’interesse che gli enti sociali e le istituzioni prestano alle problematiche giovanili! Ispirati dall’articolo 12, le amministrazioni comunali marchigiane, con la collaborazione dell’Unicef e di Legambiente, hanno preso in seria considerazione ciò che i più “piccoli” avevano da dire, permettendo che questi partecipassero concretamente alla vita sociale e politica per la crescita delle città di appartenenza. Un progetto risultato particolarmente interessante è la PopHouse, ovvero la formazione di un punto di riferimento o di uno spazio per svolgere le “attività da RAGAZZO PROTAGONISTA” con piena libertà; questo collega lo scopo di tutti i progetti presentati e racchiude una vera e propria soluzione alle nostre esigenze per la quale TUTTI dovremmo batterci e collaborare. Anche “A scuola con gli amici” si è rilevato un progetto importante per tutte le scuole del territorio: prevede la presenza di nonni-vigili il cui compito è aiutare i bambini della scuola primaria e dirigerli nel percorso che questi fanno autonomamente a piedi per andare a scuola. Questo non rende solo i bambini più responsabili, ma è un espediente attraverso il quale rendere partecipi anche gli anziani! Questo progetto di cooperazione tra generazioni differenti dovrebbe essere esteso a tutta l’Italia e avere una maggiore risonanza. Possiamo dire che di certo Valenzano non è un esempio positivo di partecipazione dei ragazzi alla vita sociale e politica, anzi in realtà questi non vengono proprio presi in considerazione. Di conseguenza, poiché le potenzialità del paese non vengono sviluppate i ragazzi tendono a non considerarli e alla ricerca di attività che li possano coinvolgere, si recano al di fuori. Affinché la situazione venga capovolta tutti noi dobbiamo fare qualcosa di concreto e creare una rete che coinvolga tutti, ragazzi, nonni, adulti, ma anche associazioni e enti locali. Chi conosce realtà di collaborazione attiva ha il compito di aprire gli occhi degli altri, far crescere in loro il desiderio di un cambiamento, perché la situazione può cambiare, anzi deve, ma di certo questo cambiamento non può avvenire aspettandolo passivamente, bisogna agire insieme perché come diceva il famoso Henry Ford “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo!” Sarebbe bello sentirsi fieri di ciò che si fa… sarebbe bello sentirsi parte di qualcosa.. sarebbe bello sentirsi all’altezza di aver fatto qualcosa per qualcuno. Piccoli, giovani e adulti sono spesso proiettati in una realtà dove è meglio star stesi sul divano e aspettare che qualcosa accada, rispetto che alzarsi e farla cambiare. E’ un poco quel che noto io nel mio quartiere.. tutti che vorrebbero fare qualcosa di grande ma il più delle volte aspettano soltanto che qualcuno le faccia per loro.. “Tempo al tempo!” Si, certo, ma che tempo? Il tempo non cambia le cose, alzarsi e fare qualcosa le cambia. Noi abbiamo tutti gli stessi potenziali obiettivi: quello di cambiare le cose, di rendere importante il quartiere, di renderci uniti e felici… È tempo di… svegliarsi!! Il giornale partecipato dai giovani della Comunità di San Lorenzo Un viaggio nel mondo dei giovani. Cosa pensano del futuro e del presente che vivono FERMATI. INFORMATI. ATTIVATI. Una forte passione _Don Tonino Bello L'EDITORIALE _Francesca _Michele Falconetti PAROLE, PAROLE...FATTI Le origini di questo piatto sono antichissime ed anche ai giorni nostri non si può stabilire la paternità di questa ricetta nonostante molte regioni cerchino di rivendicarla. Gli spaghetti aglio, olio e peperoncino è sicuramente la ricetta più semplice della cucina italiana ma allo stesso tempo, per risultare davvero buona deve essere preparata per bene. Ingredienti - 300 g Spaghetti -2 Spicchi di aglio - 1 pezzo di Peperoncino - 4 cucchiai di Olio extravergine Semplicità e gusto in un solo piatto! IN CUCINA CON DAVIDE Belle parole.. solo parole, sono i fatti che contano. Ecco perché bisognerebbe porsi una domanda ben precisa: “Ma io faccio qualcosa per il mio quartiere?” Se la risposta vi passa subito per la mente allora significa che state collaborano con noi per raggiungere i nostri obiettivi, ma se la risposta non vi passa nemmeno per l’anticamera del cervello, beh, sarebbe l’ora di alzarsi dal divano e fare qualcosa.. basta ricordare, però, che anche la più piccola cosa può fare molto, non bisogna esagerare, basta fare bene qualcosa e soprattutto farla col cuore. Quindi quando avete del tempo libero pensate alla domanda che vi ho posto e magari la risposta di come impegnare il vostro tempo libero verrà da sé! - Sale q.b. - Pepe q.b. - Basilico tritato q.b. Preparazione Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata. Nel frattempo sbucciate gli spicchi d'aglio, privateli del germoglio centrale e tritateli con il peperoncino, poi fateli imbiondire con la metà dell'olio. Scolate al dente gli spaghetti, conditeli con la salsa ben calda, unite il rimanente olio crudo ed una macinata di pepe e servite subito spolverando a piacere. PARLA SAN LORENZO La nostra partecipazione è sempre un successo giovani, all’arte, alle loro esperienze lavorative , con l’intento di creare una manifestazione che deve ripetersi ogni anno. 2. Sono state organizzate iniziative per evitare che i giovani del suo paese siano costretti ad ‘’emigrare’’ da Valenzano il sabato sera ? Quali secondo lei sono le cause che li spingono a farlo? Una di queste manifestazioni per attirare giovani è stata quella organizzata a Luglio. Una delle cause di questo ‘’fenomeno’’ è la vicinanza a Bari: è questa la verità, sono solo 7 km che ci separano dalla città perciò Valenzano, valenzanesi e i giovani _Ilaria & Roberta tendiamo ad allontanarci e a non avere un identità culturale a differenza di paesi più distanti come Conversano o Acquaviva per esempio. 3 Crede nell’importanza del suolo dei giovani? In che modo contribuiscono alla crescita del paese? ‘’Parlo per esperienza personale, le nuove leve sono importanti perché portano novità, innovazione. Anche se penso che alla base debba esserci qualcuno ad aiutarti, questo non vuol dire farsi sopraffare da una persona più grande, sia in ambito lavorativo che in quello politico. Noi siamo il futuro, siamo l’innovazione non solo a livello culturare. Siamo molto più propositivi, molto più caparbi.. e tante altre qualità. 4.Cosa pensa che noi giovanissimi del quartiere S. Lorenzo possiamo fare per valorizzare maggiormente il nostro territorio? ‘’Il primo punto per i ragazzi del quartiere è non andare via verso scuole fuori dal territorio; io penso che la scuola presente COMMUNITYSPACE I giovani d'oggi... Generazione senza ideali, senza principi, non sono poche le persone che non ci penserebbero due volte a definirci falliti; molte di più, invece, sono le persone che non saprebbero dare una risposta alla domanda: “Perché questa definizione?”. Molti si basano sulla visione che i media danno dei giovani oggi e non bisogna andare lontano per cercarne un esempio, basta pensare alle più comuni serie televisive dove i meno maturi vivono in funzione delle droghe, del bullismo e “dell’apparire”. Questa, in alcuni casi, è la pura verità: molti dei nostri coetanei sentono l’impellente necessità di sentirsi importanti e questo spesso sfocia nei più comuni problemi adolescenziali che siamo abituati a vedere. Ma la più tragica e profonda realtà è che falliti non si nasce, né lo si diventa da soli, qualcuno in questo ci avete insegnato a drogarci, che siete pronti a commettere dei crimini pur di guadagnarvi la “dose”, e siete ancora voi che fate sesso con quelle che potrebbero essere le vostre figlie o le vostri nipoti. Noi non siamo una generazione di falliti, non siamo una generazione senza ideali e senza principi, noi siamo la vostra eredità a questo mondo e siamo l’unica speranza che avete per morire in un mondo migliore, un mondo basato sulla pace e sulla fratellanza piuttosto che sulla discriminazione. La prossima volta che pensate a quanto sia caduta in basso la nuova generazione pensate che è stata la vecchia generazione a spingerci giù; fate un favore a voi stessi e al mondo: prima di criticare, rimboccatevi le maniche e siate un esempio positivo per i futuri “grandi”; se avrete fiducia in noi, noi ne avremo in voi. sul vostro territorio abbia un elevato potenziale, l’ho notato perché spesso collaboro con la professoressa Vulpis e il suo team di docenti dell’ ITES A .De Viti De Marco. Purtroppo alcuni di noi sono andati fuori, sperando di trovare innovazione, persone più competenti ma è un peccato perché quella scuola è una risorsa. Inoltre ho creato l’orientamento sportivo per far sì che ci siano più iscrizioni. Sono state organizzati dei dibattiti nella sala consiliare dove la Professoressa Vulpis è intervenuta, una manifestazione organizzata nel cyberlab sul giorno della memoria, e tante altre manifestazioni saranno organizzate per dar modo ai ragazzi di conoscere quella scuola. Nonostante la sua giovane età Pamela Anelli è riuscita ad integrarsi nel mondo della politica, ma chissà se è proprio questa la sua carta vincente che le darà la possibilità di comprendere quelli che sono i bisogni dei giovani come lei . A questo punto l’ ultima domanda da farsi è: "Lasciarsi guidare da un assessore così giovane potrà essere utile a dare un tocco di vitalità al paese? _Antonio Catalano mondo ci ha insegnato che per essere persone degne di rispetto bisogna vestirsi con capi firmati, qualcuno ci ha indotto a pensare che “i veri uomini” fumano, bevono e si drogano: la tragica e profonda realtà è che i falliti siete voi. Voi vi tirate la pelle perché avete paura di invecchiare, perché volete “apparire”; siete voi che "Carpe diem, cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita." Questa frase è una delle citazioni di Robin Williams in uno dei più famosi film drammatici: "L'attimo fuggente". "Carpe diem amico!", quante volte ci è capitato di dire una cosa del genere? Tante, questo perché ogni vita è fatta di attimi e bisogna viverli tutti al 101% , bisogna uscire dagli schemi e vivere la nostra vita a pieno seguendo le nostre idee, è questo il tema principale del film.. "cogliere l'attimo" in modo da poter realizzare i propri sogni e godersi la vita. Ambientato negli Stati Uniti degli anni '50 il film riesce ad attirare l'attenzione del telespettatore che, attraverso un'ottima interpretazione da parte degli attori, riesce a comprendere uno dei più importanti insegnamenti della vita: vivere ogni secondo come fosse l'ultimo. La storia si svolge in un severissimo collegio maschile dove viene chiamato un nuovo docente: John Keating (Robin Williams). Questo professore inizia la sua carriera cambiando l'ordine di insegnamento tradizionale suscitando lo stupore degli studenti. Il professore, simpatico e anticonformista, esorta i ragazzi ad affrontare lo studio e la vita seguendo le proprie idee. Come in ogni film drammatico, il regista non ha evitato di inserire la morte di uno dei personaggi, la cattiva sorte spetta al uno degli studenti (Neil) che per seguire le proprie idee si suiciderà facendo ricadere, suo malgrado, la colpa sul professore, che verrà cacciato. Tuttavia i suoi alunni non si scorderanno mai di lui. Grazie alla bravura degli attori, ogni spettatore prova, nel vedere il film, tante emozioni diverse e riesce ad immedesimarsi in ciscun personaggio: dal professore (intrepido sognatore) al depresso e incompreso Neil. Guardando il film si passa facilmene dalla rabbia all' assoluto sconforto che assale lo spettatore nel vedere la scena più toccante del film: il suicidio di Neil. Il film, seppur commovente, fa sognare e rappresenta per alcuni versi quello che siamo noi ragazzi e che dovremmo essere un poco tutti, liberi! Bisogna vivere il presente e cercare di farlo al meglio, perché ogni secondo non vissuto al massimo è un secondo sprecato. Attraverso "L'attimo fuggente" Peter Weir ( il regista) è riuscito a unire il vero cinema ad una profonda descrizione della coscienza umana creando così un film bello ma che lascia spazio alla riflessione. "L'attimo fuggente" è sicuramente un film da vedere, un film che ci insegna molto su come bisognerebbe affrontare la vita, che ci insegna ad essere liberi e a seguire le nostre idee senza preoccuparsi troppo; un film che ci insegna a cogliere l'attimo. IL CINEMATOGRAFO _Francesca & Antonio _Martina Monterisi

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Noi ragazzi di oggi, noi!!!

Dato il tema scelto per il terzo numero delnostro giornale Stop & Go, chi potevamointervistare se non l’assessore alle politichegiovanili del Comune di Valenzano PamelaAnelli?! Quindi il 31 Marzo ci siamo recatepresso il comune per porle qualche domanda.

1.Cosa prevede il suo programma? Qualiinnovazioni ha apportato a quelloprecedente?

‘’Il mio programma prevede il Servizio civilenazionale che mi ha portato via molte energie: ilcomune si è accreditato per poter presentare deiprogetti di servizi civili nazionale. Sono io che hopromosso questa iniziativa, per dare la possibilitàalla cittadinanza di fare delle ore di servizio e aigiovani di fare delle esperienze di lavoro. Ha ladurata di un anno e riguarda giovani dai 18 ai 29anni. Questa iniziativa ha una valenza nel propriocurriculum.Da quando mi sono insediata ho cercato ditrasferire tutte le manifestazioni che riguardano igiovani nel cyber lab, un laboratorio urbano chedovrebbe essere utilizzato solo da giovani.A luglio inoltre, abbiamo organizzato conl’assessore precedente la giornata dedicata ai

Mobilitarsi per costruire un’Italia a misura di bambino(amica dei bambini e degli adolescenti) è stato unodegli obiettivi della nona tappa del diritti al futuro tour.Durante l’evento 5 sono stati i progetti presentati dalleconsulte dei ragazzi e degli adolescenti che hannointeressato 35 comuni della Regione Marche. Solo 35comuni, nulla in confronto agli 8047 disseminati sulterritorio italiano. Da questi numeri comprendiamol’interesse che gli enti sociali e le istituzioni prestanoalle problematiche giovanili!Ispirati dall’articolo 12, le amministrazioni comunalimarchigiane, con la collaborazione dell’Unicef e diLegambiente, hanno preso in seria considerazione ciòche i più “piccoli” avevano da dire, permettendo chequesti partecipassero concretamente alla vita sociale epolitica per la crescita delle città di appartenenza.Un progetto risultato particolarmente interessante è laPopHouse, ovvero la formazione di un punto diriferimento o di uno spazio per svolgere le “attività daRAGAZZO PROTAGONISTA” con piena libertà;questo collega lo scopo di tutti i progetti presentati eracchiude una vera e propria soluzione alle nostreesigenze per la quale TUTTI dovremmo batterci ecollaborare.Anche “A scuola con gli amici” si è rilevato unprogetto importante per tutte le scuole del territorio:prevede la presenza di nonni-vigili il cui compito èaiutare i bambini della scuola primaria e dirigerli nelpercorso che questi fanno autonomamente a piedi perandare a scuola. Questo non rende solo i bambini piùresponsabili, ma è un espediente attraverso il qualerendere partecipi anche gli anziani!Questo progetto di cooperazione tra generazionidifferenti dovrebbe essere esteso a tutta l’Italia e avereuna maggiore risonanza.Possiamo dire che di certo Valenzano non è unesempio positivo di partecipazione dei ragazzi alla vitasociale e politica, anzi in realtà questi non vengonoproprio presi in considerazione. Di conseguenza,poiché le potenzialità del paese non vengonosviluppate i ragazzi tendono a non considerarli e allaricerca di attività che li possano coinvolgere, si recanoal di fuori.Affinché la situazione venga capovolta tutti noidobbiamo fare qualcosa di concreto e creare una reteche coinvolga tutti, ragazzi, nonni, adulti, ma ancheassociazioni e enti locali.Chi conosce realtà di collaborazione attiva ha ilcompito di aprire gli occhi degli altri, far crescere inloro il desiderio di un cambiamento, perché lasituazione può cambiare, anzi deve, ma di certo questocambiamento non può avvenire aspettandolopassivamente, bisogna agire insieme perché comediceva il famoso Henry Ford “Mettersi insieme è uninizio, rimanere insieme è un progresso, lavorareinsieme un successo!”

Sarebbe bello sentirsi fieri di ciò che si fa…sarebbe bello sentirsi parte di qualcosa..sarebbe bello sentirsi all’altezza di aver fattoqualcosa per qualcuno. Piccoli, giovani eadulti sono spesso proiettati in una realtàdove è meglio star stesi sul divano e aspettareche qualcosa accada, rispetto che alzarsi efarla cambiare.E’ un poco quel che noto io nel mioquartiere.. tutti che vorrebbero fare qualcosadi grande ma il più delle volte aspettanosoltanto che qualcuno le faccia per loro..“Tempo al tempo!” Si, certo, ma che tempo?Il tempo non cambia le cose, alzarsi e farequalcosa le cambia.Noi abbiamo tutti gli stessi potenzialiobiettivi: quello di cambiare le cose, direndere importante il quartiere, di renderciuniti e felici…

È tempo di… svegliarsi!!

Il giornale partecipato dai giovani della Comunità di San Lorenzo

Un viaggio nel mondo dei giovani. Cosa pensano del futuro e del presente che vivono

FERMATI. INFORMATI. ATTIVATI.

Una forte passione

_Don Tonino Bello

L'EDITORIALE

_Francesca

_Michele Falconetti

PAROLE, PAROLE...FATTI

Le origini di questo piatto sonoantichissime ed anche ai giorni nostri nonsi può stabilire la paternità di questaricetta nonostante molte regioni cerchinodi rivendicarla.Gli spaghetti aglio, olio e peperoncino èsicuramente la ricetta più semplice dellacucina italiana ma allo stesso tempo, perrisultare davvero buona deve esserepreparata per bene.

Ingredienti

- 300 g Spaghetti- 2 Spicchi di aglio- 1 pezzo di Peperoncino- 4 cucchiai di Olio extravergine

Semplicità e gusto in un solo piatto!IN CUCINA CON DAVIDE

Belle parole.. solo parole, sono i fatti checontano.Ecco perché bisognerebbe porsi una domandaben precisa: “Ma io faccio qualcosa per il mioquartiere?” Se la risposta vi passa subito per lamente allora significa che state collaborano connoi per raggiungere i nostri obiettivi, ma se larisposta non vi passa nemmeno perl’anticamera del cervello, beh, sarebbe l’ora dialzarsi dal divano e fare qualcosa.. bastaricordare, però, che anche la più piccola cosapuò fare molto, non bisogna esagerare, bastafare bene qualcosa e soprattutto farla col cuore.Quindi quando avete del tempo libero pensatealla domanda che vi ho posto e magari larisposta di come impegnare il vostro tempolibero verrà da sé!

- Sale q.b.- Pepe q.b.- Basilico tritato q.b.

Preparazione

Cuocete gli spaghetti in abbondante acquabollente salata. Nel frattempo sbucciate glispicchi d'aglio, privateli del germogliocentrale e tritateli con il peperoncino, poifateli imbiondire con la metà dell'olio.Scolate al dente gli spaghetti, conditeli conla salsa ben calda, unite il rimanente oliocrudo ed una macinata di pepe e servitesubito spolverando a piacere.

PARLA SAN LORENZO

La nostra partecipazione èsempre un successo

giovani, all’arte, alle loro esperienze lavorative, con l’intento di creare una manifestazioneche deve ripetersi ogni anno.

2. Sono state organizzate iniziative per evitareche i giovani del suo paese siano costretti ad‘’emigrare’’ da Valenzano il sabato sera ? Qualisecondo lei sono le cause che li spingono afarlo?

Una di queste manifestazioni per attiraregiovani è stata quella organizzata a Luglio.Una delle cause di questo ‘’fenomeno’’ è lavicinanza a Bari: è questa la verità, sono solo7 km che ci separano dalla città perciò

Valenzano, valenzanesi e i giovani

_Ilaria & Robertatendiamo ad allontanarci e a non avere un identitàculturale a differenza di paesi più distanti comeConversano o Acquaviva per esempio.

3 Crede nell’importanza del suolo deigiovani? In che modo contribuisconoalla crescita del paese?

‘’Parlo per esperienza personale, le nuoveleve sono importanti perché portanonovità, innovazione. Anche se penso chealla base debba esserci qualcuno ad aiutarti,questo non vuol dire farsi sopraffare da unapersona più grande, sia in ambito lavorativoche in quello politico. Noi siamo il futuro,siamo l’innovazione non solo a livelloculturare. Siamo molto più propositivi,molto più caparbi.. e tante altre qualità.

4.Cosa pensa che noi giovanissimi delquartiere S. Lorenzo possiamo fare pervalorizzare maggiormente il nostroterritorio?

‘’Il primo punto per i ragazzi del quartiere ènon andare via verso scuole fuori dalterritorio; io penso che la scuola presente

COMMUNITYSPACE

I giovani d'oggi...

Generazione senza ideali, senzaprincipi, non sono poche lepersone che non ci penserebberodue volte a definirci falliti; molte dipiù, invece, sono le persone chenon saprebbero dare una rispostaalla domanda: “Perché questadefinizione?”.Molti si basano sulla visione che imedia danno dei giovani oggi e nonbisogna andare lontano percercarne un esempio, basta pensarealle più comuni serie televisive dovei meno maturi vivono in funzionedelle droghe, del bullismo e“dell’apparire”.Questa, in alcuni casi, è la puraverità: molti dei nostri coetaneisentono l’impellente necessità disentirsi importanti e questo spessosfocia nei più comuni problemiadolescenziali che siamo abituati avedere.Ma la più tragica e profonda realtàè che falliti non si nasce, né lo sidiventa da soli, qualcuno in questo

ci avete insegnato a drogarci, che sietepronti a commettere dei crimini pur diguadagnarvi la “dose”, e siete ancoravoi che fate sesso con quelle chepotrebbero essere le vostre figlie o levostri nipoti.Noi non siamo una generazione difalliti, non siamo una generazionesenza ideali e senza principi, noi siamola vostra eredità a questo mondo esiamo l’unica speranza che avete permorire in un mondo migliore, unmondo basato sulla pace e sullafratellanza piuttosto che sulladiscriminazione.La prossima volta che pensate aquanto sia caduta in basso la nuovagenerazione pensate che è stata lavecchia generazione a spingerci giù;fate un favore a voi stessi e al mondo:prima di criticare, rimboccatevi lemaniche e siate un esempio positivoper i futuri “grandi”; se avrete fiduciain noi, noi ne avremo in voi.

sul vostro territorio abbia un elevatopotenziale, l’ho notato perché spessocollaboro con la professoressa Vulpis e il suoteam di docenti dell’ ITES A .De Viti DeMarco. Purtroppo alcuni di noi sono andatifuori, sperando di trovare innovazione,persone più competenti ma è un peccatoperché quella scuola è una risorsa. Inoltre hocreato l’orientamento sportivo per far sì che cisiano più iscrizioni.Sono state organizzati dei dibattiti nella salaconsiliare dove la Professoressa Vulpis èintervenuta, una manifestazione organizzatanel cyberlab sul giorno della memoria, e tantealtre manifestazioni saranno organizzate perdar modo ai ragazzi di conoscere quellascuola.

Nonostante la sua giovane età Pamela Anelli èriuscita ad integrarsi nel mondo della politica,ma chissà se è proprio questa la sua cartavincente che le darà la possibilità dicomprendere quelli che sono i bisogni deigiovani come lei . A questo punto l’ ultimadomanda da farsi è: "Lasciarsi guidare da unassessore così giovane potrà essere utile a dareun tocco di vitalità al paese?

_Antonio Catalano

mondo ci ha insegnato che per essere personedegne di rispetto bisogna vestirsi con capi firmati,qualcuno ci ha indotto a pensare che “i veriuomini” fumano, bevono e si drogano: la tragica eprofonda realtà è che i falliti siete voi.Voi vi tirate la pelle perché avete paura diinvecchiare, perché volete “apparire”; siete voi che

"Carpe diem, cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria lavostra vita." Questa frase è una delle citazioni di Robin Williamsin uno dei più famosi film drammatici: "L'attimo fuggente"."Carpe diem amico!", quante volte ci è capitato di dire una cosadel genere? Tante, questo perché ogni vita è fatta di attimi ebisogna viverli tutti al 101% , bisogna uscire dagli schemi e viverela nostra vita a pieno seguendo le nostre idee, è questo il temaprincipale del film.. "cogliere l'attimo" in modo da poterrealizzare i propri sogni e godersi la vita.Ambientato negli Stati Uniti degli anni '50 il film riesce ad attirarel'attenzione del telespettatore che, attraverso un'ottimainterpretazione da parte degli attori, riesce a comprendere unodei più importanti insegnamenti della vita: vivere ogni secondocome fosse l'ultimo.La storia si svolge in un severissimo collegio maschile dove vienechiamato un nuovo docente: John Keating (Robin Williams).Questo professore inizia la sua carriera cambiando l'ordine diinsegnamento tradizionale suscitando lo stupore degli studenti. Ilprofessore, simpatico e anticonformista, esorta i ragazzi adaffrontare lo studio e la vita seguendo le proprie idee.Come in ogni film drammatico, il regista non ha evitato diinserire la morte di uno dei personaggi, la cattiva sorte spetta aluno degli studenti (Neil) che per seguire le proprie idee sisuiciderà facendo ricadere, suo malgrado, la colpa sul professore,che verrà cacciato. Tuttavia i suoi alunni non si scorderanno maidi lui.Grazie alla bravura degli attori, ogni spettatore prova, nel vedereil film, tante emozioni diverse e riesce ad immedesimarsi inciscun personaggio: dal professore (intrepido sognatore) aldepresso e incompreso Neil.Guardando il film si passa facilmene dalla rabbia all' assolutosconforto che assale lo spettatore nel vedere la scena più toccantedel film: il suicidio di Neil.Il film, seppur commovente, fa sognare e rappresenta per alcuniversi quello che siamo noi ragazzi e che dovremmo essere unpoco tutti, liberi! Bisogna vivere il presente e cercare di farlo almeglio, perché ogni secondo non vissuto al massimo è unsecondo sprecato.Attraverso "L'attimo fuggente" Peter Weir ( il regista) è riuscito aunire il vero cinema ad una profonda descrizione della coscienzaumana creando così un film bello ma che lascia spazio allariflessione."L'attimo fuggente" è sicuramente un film da vedere, un film checi insegna molto su come bisognerebbe affrontare la vita, che ciinsegna ad essere liberi e a seguire le nostre idee senzapreoccuparsi troppo; un film che ci insegna a cogliere l'attimo.

IL CINEMATOGRAFO

_Francesca & Antonio

_Martina Monterisi