Giornalismo e Cultura digitale, Catania 2014

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Giornalismo e cultura Giornalismo e cultura digitale digitale Vivere nel nuovo universo, abitare Vivere nel nuovo universo, abitare la Rete la Rete Catania, 17 ottobre 2104 Catania, 17 ottobre 2104

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Corso di aggiornamento Ordine dei Giornalisti, Associazione Stampa Siciliana Catania, 17 ottobre 2014

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Giornalismo e cultura digitaleGiornalismo e cultura digitaleVivere nel nuovo universo, abitare la ReteVivere nel nuovo universo, abitare la Rete

Catania, 17 ottobre 2104Catania, 17 ottobre 2104

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Per cominciare/1Per cominciare/1Corrado Guzzanti

Millenovecentonovantadieci(1997)

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Per cominciare/2Per cominciare/2

• Analizziamo: Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè

di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un aborigeno dalla parte opposta del pianeta…ma il problema è:“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?

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Abbasso i “Nuovi media”/1Abbasso i “Nuovi media”/1

• I “nuovi media” non esistono(e se esistessero non sarebbero “nuovi”)

• Il digitale non è una tecnica• Le “tecniche” non sono mai un problema• Tecniche/strumenti s’imparano (se proprio

serve)…• …specialmente s’impara a farsi aiutare,

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Abbasso i “Nuovi media”/2Abbasso i “Nuovi media”/2

• Le tecniche non servono a niente se non si parla la lingua, se non si riconosce e non si entra nella “cultura”

• Il digitale, dunque, non è un nuovo “mezzo”• Il digitale è una cultura (non “roba da ingegneri”)• Occorre entrarci, conoscerla, viverla: tutto questo è

“fare giornalismo” -- in nuovo universo

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Dai pianeti all’universo digitale/1Dai pianeti all’universo digitale/1

• Il digitale non è un nuovo pianeta ultra-plutonico• Non sono mezzi “aggiuntivi”

stampa>foto>cinema>radio>tv>internet…• Non basta trasportare/tradurre i contenuti dai

“vecchi” mezzi ai “nuovi” secondo nuove sintassi• Il digitale è una nuova galassia – forse un universo

completamente nuovo

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Dai pianeti all’universo digitale/2Dai pianeti all’universo digitale/2

Per descrivere nuovipianeti bastano Newton e la “gravitazione universale”

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Dai pianeti all’universo digitale/3Dai pianeti all’universo digitale/3

Per descrivere l’universoservono la fisica modernala relatività, i quanti

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Il nuovo universo digitaleIl nuovo universo digitale• Nuove leggi, spesso contro-intuitive

– Saltano coordinate spaziali e temporali– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,

della approssimazione statistica vs. «completezza»– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori– Google nuovo paradigma di conoscenza– Disintermediazione

(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)– Ibridazione di mezzi narrativi– Etica della condivisione/crowdsourcing– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza

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Nuovo spazio e nuovo tempoNuovo spazio e nuovo tempo• Spazi virtualmente infiniti (ma non l’attenzione)• Pubblici geograficamente indeterminati• Tempi di fruizione indefiniti

– “Web solo immediatezza, flusso”? Balla colossale– Il web è il luogo della permanenza

• Necessità di ridefinire costantemente dei “limiti”• Ma anche di sfruttare queste possibilità:

Aprirsi alla costruzione di significato nel tempo!• Es.: Dossier, Topics NYT, Le Scienze e… D

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Il nuovo universo digitaleIl nuovo universo digitale• Nuove leggi, spesso contro-intuitive

– Saltano coordinate spaziali e temporali– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,

della approssimazione statistica vs. «completezza»– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori– Google nuovo paradigma di conoscenza– Disintermediazione

(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)– Ibridazione di mezzi narrativi– Etica della condivisione/crowdsourcing– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza

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Confini incerti/1Confini incerti/1

• E’ l’universo del post-post-post moderno, il mondo delle sfumature di grigio• E’, specialmente, l’universo del «quanto basta»

• files musicali .wav conto .mp3• le traduzioni automatiche di Google Translate

• Anche l’informazione del «quanto basta»?• Che cosa è la «qualità» di cui ci vantiamo nell’universo del «quanto basta»?

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Confini incerti/2Confini incerti/2

• L’universo dell’approssimazione statistica vs. completezza

o Google approssima il mito del superamento di Babeleo …e quello della biblioteca universale

• Big Data e computing predittivo > Isaac Asimov si sbagliava: dal campione all’intero universo

L’effetto «coda lunga»

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Il nuovo universo digitaleIl nuovo universo digitale• Nuove leggi, spesso contro-intuitive

– Saltano coordinate spaziali e temporali– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,

della approssimazione statistica vs. «completezza»– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori– Google nuovo paradigma di conoscenza– Disintermediazione

(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)– Ibridazione di mezzi narrativi– Etica della condivisione/crowdsourcing– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza

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Liquidità dei contenuti/1Liquidità dei contenuti/1• Contenuti “atomici” contenitori

– Musica > giornali > pagina…– …ma anche HomePage > Ogni pagina è una HP (F.Badaloni,

Snodi)

• Giornali: dalla “cattedrale di senso” al “flusso”

• Ma resta il problema strategico:– come ri-costruire senso con i contenuti liquidi– come aprirsi ai “significati possibili”

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Liquidità dei contenuti/2Liquidità dei contenuti/2

• Digitale: contenuti distinti dalla loro rappresentazione• Es.: gli RSS (e i lettori di RSS tipo Feedly)

…ma anche…La Sicilia

LiveSiciliaCataniaToday

CtzenSicilia Journal

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Liquidità dei contenuti/2Liquidità dei contenuti/2

• In fondo, una cosache viene da lontano

• Gazzetta di Mantova27 novembre 1665…

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Liquidità dei contenuti/2Liquidità dei contenuti/2• Problema giornalistico:

– come ricostruire il contesto?– come ricostruire il “senso”?

• Problema editoriale:– come ricostruire il valore?

• Due strade non alternative:– “connessioni di senso” mutevoli (web semantico, tag, ecc.)– “reinvenzione” del contenitore? Il caso iPad

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Liquidità dei contenuti/3Liquidità dei contenuti/3• Che fare quando Google è la lente attraverso la quale si

accede all’informazione?• Che fare quando Twitter/FB sono le lenti (o edicole)?• Strumenti di nuova “scrittura” e impaginazione:

– Search Engine Optimization(formattazione, titolazione, ecc.)

– Tags– Navigazione “orizzontale”– Topics

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Il nuovo universo digitaleIl nuovo universo digitale• Nuove leggi, spesso contro-intuitive

– Saltano coordinate spaziali e temporali– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,

della approssimazione statistica vs. «completezza»– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori– Google nuovo paradigma di conoscenza– Disintermediazione

(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)– Ibridazione di mezzi narrativi– Etica della condivisione/crowdsourcing– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza

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Quale immagine del giornalismo?Quale immagine del giornalismo?

• Ciascuno di noi ha una immagine del giornalismo …una foto, una trasmissione tv, un film!

• La mia immaginearchetipicadel giornalismoe del giornalistaè questa

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Smontare l’eterno Bogart/1Smontare l’eterno Bogart/1

• E’ “L’ultima minaccia” di Richard Brooks, 1952• L’originale si chiamava “Deadline USA” e

la famosa battuta in inglese diceva…• “…that’s the press – baby - the press, and there’s

nothing you can do about it. Nothing”.• “Press” = “stampa”

…ma anche “macchina di stampa” > “rotativa”

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Smontare l’eterno Bogart/2Smontare l’eterno Bogart/2• Bogart faceva sentire insieme il rumore della rotativa,

che coincideva con il rumore della “stampa”:• Niente rotativa, niente “stampa”, niente notizie, niente

libertà“Freedom of the press is guaranteed

only to those who own one”A. J. Liebling (1904-1903)

• Era una fase, una «forma» storicamente determinata della informazione

• Ora – semplicemente – non è più così

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Un universo disintermediato/1Un universo disintermediato/1• Prima:

– fonti/eventi selezionatori/narratori fruitori

• Definizione giuridica di “Giornalismo”– “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla raccolta, al commento

e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione.

Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione”

(Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827).

• I mediatori (i media) non sono più necessari

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Un universo disintermediato/2Un universo disintermediato/2• Oggi:

– fruitori possono essere anche narratori– fonti possono narrare in proprio (es. Pordenone)– Fonti possono entrare in contatto diretto con i fruitori (es.: Udine)…– …con gli stessi strumenti disponibili ai giornali (es.: Il Tirreno)…– …e ai cittadini (es.: piste ciclabili Roma)

• Altri esempi:– Milwakee Police News vs. Milwakee Journal Sentinel– @matteorenzi o @IDFSpokesperson vs. @hamasinfo– Pepsicola.com > Brand Journalism– #Kony2012

• Un rischio, ma anche una occasione• Riscoprire le ragioni nostre per fare Informazione…

…che cosa ci fa differenti?

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Un universo disintermediato/3Un universo disintermediato/3

• Che cosa resta oggi? Che può restare? • Se non c’è più - e non ci può essere - più Humphrey

Bogart, non ci sarà più neppure il giornalismo?• Conseguenze per la democrazia nelle società di

massa? • Dobbiamo salvare i giornali? I giornalisti?• In definitiva: ci può essere UN giornalismo dopo IL

Giornalismo?

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Il nuovo universo digitaleIl nuovo universo digitale• Nuove leggi, spesso contro-intuitive

– Saltano coordinate spaziali e temporali– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,

della approssimazione statistica vs. «completezza»– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori– Google nuovo paradigma di conoscenza– Disintermediazione

(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)– Ibridazione di mezzi narrativi– Etica della condivisione/crowdsourcing– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza

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Una nuova opportunitàUna nuova opportunità

• “Raccontare” sul web, sulla carta o in radio può richiedere tecniche specifiche… ma l’ambiente (digitale) è lo stesso

• Da un giornalismo era definito dal mezzo… giornalismo “radiofonico”, “televisivo”, “di quotidiano”, ecc.

• …a un giornalismo definito dai contenuti

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Un giornalismo più liberoUn giornalismo più libero • Possiamo scegliere il mezzo o il mix di mezzi più adatti

- alla storia che vogliamo raccontare - al pubblico che vogliamo raggiungere - nel momento più adatto

• Il mezzo originario non ci imprigiona più - che immagini per il pezzo politico del tg? - che parole per descrivere su carta lo tsunami?

• NB: non necessariamente “tutti devono far tutto”: è la testata che può pensare se stessa in questi termini

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““Multimedialità”… una parolacciaMultimedialità”… una parolaccia• Una parola usata per mille cose diverse

• Informazione “multipiattaforma”

• Informazione “polimediale” (multiple media**) sulla stessa piattaforma

• Informazione “multimediale” (multimedia**) propriamente detta

(**) definizione da: N. Paul e C. Fiebich The Elements of Digital Storytelling, 2003-05

 

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Informare nel Informare nel ““digitaledigitale””::nuovi strumenti narrativinuovi strumenti narrativi

• Informazione “strutturata”

• Informazione “calcolabile” > giornalismo dei dati

• Informazione “giocabile” (simulazioni) 

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Informazione Informazione ““strutturatastrutturata”/1”/1 • Un nuovo strumento per il giornalismo: le basi di dati

• Molte informazioni dei giornali sono strutturate (o strutturabili):cinema, recensioni – ristoranti, ecc., tabellini sportivi

• Possono essere presentate in archivi digitali ricercabiliEs.: Ricette; TrovaCinema

• Possibile andare oltre: offrire in forma strutturata ricercabile, filtrabile) informazioni finora offerte in forma lineare/non strutturata. Es.:

HomicideWatch; CinciNavigator > Memoriale vittime del Vajont

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Informazione Informazione ““strutturatastrutturata”/2”/2 • Giornalismo dei dati (giornalisti italiani sono data challenged?)• Dati aperti e PA > una battaglia da combattere• Date aperti e giornalismo > farsi aiutare• Raccogliere i propri (inflazione, La Nacion)• Collaborazione per costruire basi di conoscenza tra testate, ONG, associazioni, istituzioni• Esempio: dichiarazioni proprietà parlamentari

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Per continuare…Per continuare…

• Analizziamo: Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè

di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un aborigeno dalla parte opposta del pianeta…ma il problema è:“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?

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Il nuovo universo digitaleIl nuovo universo digitale• Nuove leggi, spesso contro-intuitive

– Saltano coordinate spaziali e temporali– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,

della approssimazione statistica vs. «completezza»– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori– Google nuovo paradigma di conoscenza– Disintermediazione

(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)– Ibridazione di mezzi narrativi– Etica della condivisione/crowdsourcing– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza

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La “multimedialità”La “multimedialità”potrebbe non bastare potrebbe non bastare

• Anche se utilizzassimo al meglio tutti questi strumenti avremmo usato solo metà delle nostre potenzialità• Siamo sempre nello schema di comunicazione “da uno a molti”…•…la “televisione”: un’antenna e tanti televisioni… il megafono•… ancora solo “lezioni”, per quanto efficaci Siamo ancora nell’ambito del c.d. “Web 1.0”…• Ma “non siamo (più) soli”, c’è una “conversazione” in atto.• Per sfruttare in pieno le potenzialità dello strumento dobbiamo immettere la nostra “lezione” nella “conversazione”

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L’inversione digitaleL’inversione digitale• Dalle comunicazione “di massa” all’universo digitale:

che fine fanno i “media” in un mondo disintermediato?

• Il giornalismo non è più terreno riservato per i “giornalisti”

• La comunicazione “broadcast” (da-uno-a-molti)……diventa comunicazione diffusa (da-molti-a-molti)

• Nel giornalismo? Sempre possibile usare il web come “megafono” > scarsa efficacia

• “Dalla ‘lezione’ alla ‘conversazione’”

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• Gli strumenti digitali riportano all’inizio (quasi della storia)• Giornalismo ritorna un “medium sociale” come ai tempi

della “café society”• I media o sono sociali o perdono contatto• Effetto social su 18 quotidiani FINEGIL

– Traffico diretto ~ 50 %– Da Google ~ 30 %– Da Facebook ~ 17 %– Da altri (Twitter ecc.) ~ 3 %

Giornalismo “sociale”Giornalismo “sociale”

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Il ruolo del pubblico nel ‘600Il ruolo del pubblico nel ‘600

• Tecnologia di stampa, rete trasporti, alfabetizzazione: difficile raggiungere gran numero di persone in poco tempo: pubblici ridotti (inizialmente)

• Le informazioni passavano di bocca in bocca: mercati, taverne, lettere

• Libri, opuscoli, giornali passati di manoin mano, newsletters clandestine

• Cultura dei caffé• Informazioni all’interno di gruppi sociali

comunità ristrette: poca distinzione traproduttori e consumatori di informazioni

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Censura… dei cafféCensura… dei caffé• Nella Inghilterra della restaurazione Stuart (1660) stampa di

nuovo sottoposta a stretto controllo• Newsletters circolano e sono discusse

nelle coffee house. E allora……nel 1675 abolite le coffee house:

“…in tali case e in occasione degliincontri che vi avvengono di tali persone,diverse false, maliziose e scandalosenotizie risultano inventate e diffuse,a diffamazione del Governodi Sua Maestà”.

• Ci ricorda qualche questione recente?

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La rete è “abitata”: abitiamola/1La rete è “abitata”: abitiamola/1• In rete ci si informa, si fanno soldi, si gioca, ci si

innamora, si fa sesso = si vive• 1a possibilità: rete=tv (web.10)

– da uno a molti– dal centro alla periferia– la “linea” che si fa “messaggio”

• 2a possibilità: rete=relazione (web2.0)

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La rete è “abitata”: abitiamola/2La rete è “abitata”: abitiamola/2• Nuovo universo: la comunicazione non è a

senso unico nella elaborazione e diffusione del messaggio

• Creazione e comunicazione reticolare • In un universo frastagliato…• …dove si confondono il “prima”, il “dopo”

quindi anche i nessi causali e i rapporti di dipendenza

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La rete è “abitata”: abitiamola/3La rete è “abitata”: abitiamola/3• Un universo dove il bicchiere è (sempre)

sia mezzo pieno sia mezzo vuoto• Dove la “verità” è (sempre più spesso)

un processo, un metodo, non un dato• Per comunicare in questo universo le nuove

tecniche (girare un video, usare i tag ecc.) sono utili, ma non basta…

• …occorre viverci e per viverci occorre ESSERCI, sporcarsi le mani

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La rete è “abitata”: abitiamola/4La rete è “abitata”: abitiamola/4• La rete non è solo “la Mediaset de’ Noantri”

o “L’Osservatore Romano del futuro”• (si può usare anche così, ma servirà a poco)• Essere nelle reti sociali (altrimenti non si

“vede” nulla): su FB tanto si “dà” quanto si “ottiene”

• Aprirsi, rendersi “contendibili”

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““ConversareConversare”” ha i suoi vantaggi ha i suoi vantaggi• Fare i conti con la logica del c.d. “Web 2.0”. Paroled’ordine: commentabilità, condivisione, collaborazione

• Maggiore trasparenza > maggiore credibilità

• Maggiore profondità informativa

• Maggiore fidelizzazione (il sito diventa snodo, piattaforma rotante dell’informazione che conta) > la gente ritorna

• Distribuzione capillare dei nostri materiali via blog, link, RSS, motori di ricerca, siti di networking sociale > aumento quantitativo del pubblico

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Gli strumenti della Gli strumenti della ““conversazioneconversazione”” • Testo aperto = link• I commenti/i forum• I blog commentati• “Distribuzione”• Contenuto generato dagli utenti (User generated content, UGC) • Partecipazione alle “reti sociali”

• come testate• come singoli > non ci sono più ambiti totalmente “privati”• non solo “distributori”, ma gestori dell’informazione• la vita di un pezzo COMINCIA con la sua pubblicazione, non finisce• la missione del giornalista: massimizzazione dell’influenza sociale

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UGC – ContenutoUGC – Contenutogenerato dagli utenti/1generato dagli utenti/1

• Niente di molto nuovo: anche nel passato i lettori portavano notizie o foto al giornale.• Esempio personale: esplosione del Challenger (1986)• Oggi c’è una differenza fondamentale: l’ingegnere le immagini le avrebbe messe su un blog o, meglio, su Facebook• Gli «utenti» sono «media»!• Doppia faccia UGC: “concorrente” nel mercato della attenzione/ contenuto potenzialmente utilizzabile da noi• Se non lo utilizziamo, perdiamo contenuto e creiamo un concorrente

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UGC – ContenutoUGC – Contenutogenerato dagli utenti/2generato dagli utenti/2

• Crowdsourcing: i lettori diventano collaboratori nel servizio, ovvero: open source journalism?

• Es. elementare: Quanto costa l’insalata? (WNYC)• Es. scemo: Dove sono le Sirene d’allarme?• Esempio importante:Memoriale delle vittime del terremoto L’Aquila• 15 ottobre 2014 a Reggio Emilia: crollo rete TIM

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Dall’UGC all’UGA Dall’UGC all’UGA il contenuto generato da… altriil contenuto generato da… altri

• “Non siamo soli”, altri sono in rete e generano informazioni• In fondo il giornalista non è quasi mai la fonte delle informazioni• Mestiere del giornalista da sempre:

Scoprireraccoglierevalutareorganizzare Le informazioni esistenti in un insieme “sensato”

• “Curating” vs. “producing” – I nuovi strumenti di aggregazione

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Giornalismo diffusoGiornalismo diffuso

• Attività professionale vs. attività amatoriale • …o collaborazione con “le persone note un tempo

come pubblico”?• “Do what you do best, and link the rest” (Jeff Jarvis)• Nuovo ruolo: aggregazione, “curation”

(validazione e selezione delle fonti)– Andy Carvin (NPR) “The man who tweeted the revolution”– Elliot Higgins: Brown Moses > Siria, Bellingcat > MH17– Storyful

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Grazie!Grazie!

• Mario Tedeschini Lalli

[email protected]

• twitter: @tedeschini

•blog: “Giornalismo d’altri” > http/bit.ly/blogmario