Modelli di giornalismo....Innovazione e analisi dei modelli di giornalismo – ... mondo, ha ancora...
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Modelli di giornalismo.Il caso italiano dalle origini a oggiSeconda parte
Atelier di Web e Interface design
Proff. Federica Dal Falco, Marco Quintavalle, Elena Valentini
Roma, 1 marzo 2009
Innovazione e analisi dei modelli di giornalismo –Laboratorio di tecniche e linguaggi del giornalismo
Prof. ssa Elena ValentiniRoma, 21 marzo 2018
Introduzione agli assetti proprietari
“In alcune parti del mondo (prima di tutto in Italia) vi èstata un’aperta invasione di campo da parte di
un’immensa ricchezza direttamente nell’area delle notizie, con l’effetto di impastare insieme un impero finanziario, un impero mediatico e uno schieramento
politico”
Furio Colombo, Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie, Roma, 2007
È una visione apocalittica?Corrisponde alla realtà italiana?
• Esempi di gruppi editoriali e multimediali all’estero
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Gli assetti proprietari a livello internazionale
Gli assetti proprietari in Italia
• Quali sono due novità “recenti” nel panorama italiano?
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• Gruppo GEDI– Presidente: Marco De Benedetti
– Azionista di maggioranza tramite CIR (Compagnie Industriali Riunite) Group Spa (energia, componentistica auto, sanità, media)
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Gli assetti proprietari
• luglio 2016: il Gruppo Espresso e ITEDI, editrice de La Stampa e de Il Secolo XIX, firmano un accordo avente ad oggetto l’integrazione delle due società– Italiana Editrice S.p.A. (ItEdi) era nata nel 2015 a seguito
dell’accordo (2014) tra Editrice La Stampa e S.E.P. (SocietàEdizioni e Pubblicazioni), editrice del Secolo XIX, partecipata al 77% da Fiat e al 23% dalla Famiglia Perrone (Presidente John Elkann; Vice presidente Carlo Perrone)
• 2017: viene finalizzato l’accordo di fusione
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Gli assetti proprietari
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Pubblicità
Gli assetti proprietari
Fondata nel 1863, la prima concessionaria di pubblicità in Italia
Giulio Anselmi su “Stampubblica”
• “Il segnale della concentrazione tra testate non puòche essere letto come la prova di un declino progressivo”
• “Se due quotidiani come Repubblica e Stampa – anche se speriamo che l’impegno di mantenere le due testate autonome venga onorato – finiscono nello stesso gruppo vuol dire che i giornali pesano meno”
• “L’informazione non è considerata un bene comune, ma uno strumento di potere”.
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Giulio Anselmi, Intervista a Il Fatto Quotidiano, 25 marzo 2016
• “C’è un elemento di incultura nell’informazione: spesso il giornalista non sa di cosa parla e procede superficialmente”
• “un problema di scarso coraggio”.
• “Bisogna avere voglia di sopportare le rogne, ma bisogna anche dire che non sono molti i direttori e gli editori disposti a difendere i colleghi”.
Giulio Anselmi su “Stampubblica”
Giulio Anselmi, Intervista a Il Fatto Quotidiano, 25 marzo 2016
“Il nostro establishment è sempre, storicamente, stato bisognoso dell’appoggio del governo ... Nella mia
esperienza di presidente della Federazione degli editori non ho fatto altro che andare in giro con il piattino. In un sistema che dipende per cultura dal potere pubblico,
tenuto conto dell’accrescersi del bisogno di aiuti dopo la grande crisi economica (che malgrado gli annunci
ottimistici di Renzi è tutt’altro che alle spalle) ovviamente i giornali si conformano. Consideriamo anche in Italia i maggiori quotidiani sono di proprietà di persone che, indossando altri abiti, hanno bisogno del governo”.
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Giulio Anselmi su “Stampubblica”
Giulio Anselmi, Intervista a Il Fatto Quotidiano, 25 marzo 2016
Un altro punto di vista su “Stampubblica”
“vorremmo provare ad andare oltre la sterile retorica della libertà di stampa minacciata dalla concentrazione
delle testate quotidiane, tesi tanto più risibile in un Paese come il nostro, dove la metà delle risorse pubblicitarie,
carburante essenziale di ogni attività editoriale, è sostanzialmente nelle mani di due-tre player.”
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Asig, Associazione Stampatori Italiana GiornaliRapporto 2016 sull'industria dei quotidiani in Italia
“Non conosciamo ovviamente i dettagli dell’accordo Espresso-Itedi, ma ci sembra chiaro che esso risponda alla logica di tutti i settori industriali maturi, nei quali il calo dei margini rende necessari gli accorpamenti per
aumentare la massa critica dell’azienda, ridurre l’incidenza dei costi fissi, creare sinergie ed efficienze”
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Un altro punto di vista su “Stampubblica”
Asig, Associazione Stampatori Italiana GiornaliRapporto 2016 sull'industria dei quotidiani in Italia
“Nel caso del settore editoriale, a complicareil quadro c’è il progressivo spostamento dei clienti verso
stili di vita e di consumo dove l’utilizzo di prodotti e servizi digitali ha acquisito un ruolo preminente. E
purtroppo nessun editore, né in Italia né nel resto del mondo, ha ancora trovato la formula magica per
guadagnare con il digitale: tanti esperimenti, qualche storia di successo, ma nessun modello di business
consolidato e replicabile”.
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Un altro punto di vista su “Stampubblica”
Asig, Associazione Stampatori Italiana GiornaliRapporto 2016 sull'industria dei quotidiani in Italia
“Concentrazione ed aumento delle dimensioni dell’azienda, sinergie e riduzione dei costi, ricerca
dell’efficienza: sono e saranno questi, nei prossimi anni, i trend inevitabili del nostro settore, le dinamiche che aiutano a capire operazioni come “Stampubblica”
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Un altro punto di vista su “Stampubblica”
Asig, Associazione Stampatori Italiana GiornaliRapporto 2016 sull'industria dei quotidiani in Italia
“Il risultato di questo processo è un nuovo soggetto, GEDI, che riunisce tre storici quotidiani nazionali – La
Repubblica, la Stampa, Il Secolo XIX – 13 testate locali, il settimanale L’Espresso ed altri periodici, senza
dimenticare la concessionaria di pubblicità, le televisioni, le radio, le attività digitali e – last but not least – un importante network di stabilimenti di stampa. Un
“campione nazionale” con un fatturato nell’ordine dei 700 milioni di euro e con le dimensioni adeguate per
confrontarsi con gli altri giganti internazionali del settore”
Pagina 36Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Un altro punto di vista su “Stampubblica”
• Fondatore e socio di controllo di Cairo Communication– Editore di periodici e libri (Cairo editore s.p.a. e Cairo
Publishing s.r.l.)– Editore televisivo (La7)
• Proprietario e socio fondatore della squadra di calcio del Torino
• Nel 2013 socio di RCS Mediagroup• Nel luglio 2016 acquisisce il controllo di RCS
Mediagroup (59,69%)
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Gli assetti proprietari
• Rcs Media Group prima di Cairo– Nel 2013 tra gli azionisti ci sono Fiat (20,5%), Mediobanca
(9,93%), Intesa San Paolo (6,5%), Unipol (5,6%), Pirelli (5,4%), Diego della Valle (8,99%)
– Nel 2016 disimpegno del gruppo Fiat Chrysler Automobiles
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Gli assetti proprietari
• Caltagirone S.p.A.– holding nei settori dei grandi lavori, del cemento, immobiliare,
finanziario e dell'editoria.Nel settore editoriale
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Gli assetti proprietari
• Caltagirone Editore S. p. A.
Azionariato
Aggiornato a marzo 2018
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Gli assetti proprietari
• Monrif S.p.A. (Monti Riffeser)
Holding finanziaria controllata dalla Famiglia Monti Riffeser e presente –nel settore editoriale tramite Poligrafici Editoriale S.p.A.–nel settore alberghiero tramite Monrif Hotels–nel settore Printing tramite Poligrafici Printing S.p.A.–nel settore pubblicitario tramite SpeeD–nel settore New Media tramite Monrif Net.
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Gli assetti proprietari
• 1974 (anno della fondazione) proprietaria è la S.E.E-Società Europea di Edizioni S.p.A. – Società di redattori
• 1977 Silvio Berlisconi entra nella S.E.E. (12% che passa al 37,5% nel 1979)
• 1990 la maggioranza delle azioni della S.E.E. viene ceduta a Paolo Berlusconi
• 2017 il 10% della S.E.E. viene acquisito dal gruppo Amodei (Corriere dello Sport e Tuttosport)
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Gli assetti proprietari
• Editoriale Libero srl– Gruppo Angelucci dal 2001 (sanità e settore immobiliare, ha
acquistato Libero nel 2001 anche grazie all’aiuto finanziario della banca romana Capitalia)
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Gli assetti proprietari
Alcune criticità dell’editoria giornalistica •Scarsa diffusione degli abbonamenti•Assetto del mercato pubblicitario“squilibrio endemico del mercato pubblicitario italiano drogato da uno strapotere televisivo che continua a
perpetuarsi”Fieg, 2014
•Carenza di regolamentazione dell’editoria on line“L�applicazione di un efficace sistema di protezionedei diritti di proprietà intellettuale è indispensabile
per sostenere i produttori di contenuti”
Fieg, 2012
Il mercato editoriale e dell’informazione
Pagina 61
• Necessità di ripensare i modelli di business
• “i modelli di business vanno ristudiati nell’ottica della smartphone revolution”
Fieg, 2014
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Il mercato editoriale e dell’informazione
“Il modello di business tradizionale, con il lettore che acquista la copia e l’inserzionista che acquista il contatto
con i lettori, e con l’editore che regola e gestisce la produzione e la diffusione delle notizie, è entrato in una
crisi forse irreversibile”
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Asig, Associazione Stampatori Italiana GiornaliRapporto 2016 sull'industria dei quotidiani in Italia
Il mercato editoriale e dell’informazione
“da un lato infatti i lettori possono ricevere le notizie sullo smartphone in maniera immediata e, soprattutto, sono sempre meno propensi ad attribuire un valore economico alla notizia che ricevono, visto che le fonti
disponibili gratuitamente si sono moltiplicate a dismisura…”
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Il mercato editoriale e dell’informazione
“dall’altro, gli inserzionisti hanno molti più strumenti per raggiungere i propri potenziali clienti, compreso il diventare
editori di se stessi tramite il web e i social network”
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Il mercato editoriale e dell’informazione
“Il nuovo campo da gioco è delimitato dai giganti della tecnologia come Apple, Samsung o Huawei, e dai
proprietari delle nuove piattaforme digitali con centinaia di milioni di utenti, come Google, Facebo-
ok, Twitter, Instagram, che gestiscono e regolano la diffusione dell’informazione digitale”
“la capacità di costruire valore economico su questi asset sarà molto più difficile che in passato”
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Asig, Associazione Stampatori Italiana GiornaliRapporto 2016 sull'industria dei quotidiani in Italia
Il mercato editoriale e dell’informazione
Alcune criticità dell’editoria giornalistica e nodi strutturali•necessità di interventi di politica industriale•margini di redditività ridotti per le imprese editoriali•ridimensionamento del fatturato pubblicitario•Mercato pubblicitario squilibrato a favore della Tv e degli Over the Top (che tendono a eludere pagamento tasse)•diminuzione della diffusione dei quotidiani e bassi tassi di lettura•sistema distributivo poco elastico e criticità degli abbonamenti•mercato creditizio restio a finanziare nuovi investimenti
Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Il mercato editoriale e dell’informazione
Possibili tendenze
“La carta è destinata ad un consumo più elitario e di nicchia, e sarà sempre più rivolta a chi chiede qualità, approfondimento, articoli ed inchieste lunghi e ricchi di
immagini e di dati”
Pagina 72Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
“La pubblicità è destinata a ridursi ulteriormente, sia sulla piattaforma cartacea che su quella digitale, dove a breve gran parte dei browser, sia sui computer fissi che sugli smartphone, saranno dotati di dispositivi di ad-blocking,
che permetteranno di fruire dei contenuti senza il disturbo di annunci pubblicitari”
Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Possibili tendenze
“Le iniziative più convincenti sul versante digitale sono, al momento, quelle che puntano a fidelizzare il nucleo dei lettori non occasionali con abbonamenti ed iniziative ad essi riservate. Nel primo trimestre 2017 il numero di abbonati digitali del New York Times è cresciuto di 308.000 unità, il maggior incremento trimestrale di
sempre, portando il totale degli abbonati a poco meno di due milioni, con l’obiettivo dichiarato di superare i 10
milioni entro il 2020”
Pagina 74Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Possibili tendenze
“A meno di incisivi interventi delle autorità nazionali o sovranazionali di regolazione del mercato, pochi
operatori come Google, Facebook, e in misura minore Apple e Microsoft sono già oggi, e sono destinati a
diventarlo in misura sempre maggiore, i regolatori della vita digitale di ciascuno di noi: cosa leggiamo, che
notizie riceviamo, cosa acquistiamo, con chi ci relazioniamo sul web”
Pagina 75Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Possibili tendenze
“Internet, nato come spazio di libertà e di comunicazione senza ostacoli e censure, si è gradualmente trasformato
in una rete autostradale a pagamento dove la riscossione del pedaggio, che ce ne accorgiamo o
meno, è in mano ad un paio di giganti.”
Pagina 76Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Possibili tendenze
“Ogni volta che accendiamo il computer o lo smartphone, qualunque sia l’attività che svolgiamo, lavorare o chattare con gli amici,
acquistare un libro o prenotare un volo, i nostri dati personali, i nostri gusti, i nostri contatti, in breve tutti gli elementi che definiscono la nostra identità digitale, vengono depositati in qualche server in un punto imprecisato del mondo, a disposizione di aziende dalle dimensioni ciclopiche, con un fatturato superiore al PIL di molte nazioni, che oggi li utilizzano per fornirci suggerimenti su cosa comprare, cosa leggere, o li vendono ad inserzionisti interessati al
nostro profilo di consumatori.”
Pagina 77Rapporto 2017 sull’industria dei quotidiani realizzato da Asig, 2017
Possibili tendenze
• “l’esplosione dello scandalo Facebook-Cambridge Analytica sta mettendo a soqquadro l’intero scacchiere istituzionale e mediatico, a livello planetario. Nuovi poteri sono entrati sulla scena e stanno minacciando direttamente le forme e i contenuti dell’informazione, creando forme surrettizie di interferenza nei processi di libera determinazione delle opinioni.”
Lettera aperta del Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna, 20 marzo 2018
Pagina 79
Possibili tendenze
“In questo scenario i giornalisti sono in prima fila. Sia come bersagli e obbiettivi di chi vuole distorcere il flusso delle informazioni, sia perché stanno dimostrando come, proprio nel nuovo mondo della rete, il protagonismo
dell’informazione consapevole, critica e documentata rimane un saldo riferimento per chiunque voglia
salvaguardare l’idea stessa di Libertà”
Lettera aperta del Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna, 20 marzo 2018
Pagina 80
Possibili tendenze
Le quattro domande del FT a Facebook• Perché FB ha fatto così poco da quando ha scoperto la
faccenda?• Chi è responsabile della fuga di dati?• Perché Facebook permette pubblicità politica?• Chiunque abbia a cuore la convivenza civile, non
dovrebbe lasciare Facebook?
“Four simple questions Facebook should answer”, Financial Times, 20 marzo 2018
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Possibili tendenze
Dati Ads elaborati da Primacomunicazione in collaborazione con L’Ego editore, 2018
Sono escluse le edizioni del lunedì dei quotidiani sportivi
Numero di copiediffusione totale (cartacea + digitale) 2.926.227
Diffusione giornaliera dei quotidiani riferita a gennaio 2018
Il mercato editoriale e dell’informazione
Fonte: ADS (Accertamenti Diffusione Stampa), gennaio 2018
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Negli ultimi dieci anni
• la diffusione complessiva dei quotidiani si è più che dimezzata• il fatturato pubblicitario di quotidiani e periodici si è ridotto di
oltre il 60%, ad un ritmo annuo di poco inferiore al 10%
Per riepilogare
Gli assetti proprietari e il fenomeno degli editori impuri
Alcune criticità dell’editoria giornalistica • scarsa diffusione degli abbonamenti• assetto del mercato pubblicitario• carenza di regolamentazione dell�editoria on line• necessità di interventi di politica industriale• margini di redditività ridotti per le imprese editoriali• ridimensionamento del fatturato pubblicitario• diminuzione della diffusione dei quotidiani• mercato creditizio restio a finanziare nuovi investimenti• calo costante della diffusione dei quotidiani
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In quali testi studiare e approfondire questi temi?Testi d’esame •M. Boldrini, Dalla carta alla rete andata e ritorno. Giornalismo e nuovi media, La casa Usher, Firenze, 2017•E. Valentini, Dalle gazzette all’iPad. Il giornalismo al tempo dei tablet, Mondadori, Milano, 2012
Altri riferimenti •C. Sorrentino., E. Bianda,Studiare giornalismo, Carocci, Bologna, 2013
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