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Storia e modelli del giornalismo Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo

Prof. Marco Bruno Anno accademico 2017-2018

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NOTABENEQuestomaterialeèsolounsupportoallelezionitenuteinaulaenonèMAIsostitutivodeitestid'esame.L’usoscientificoedivulgativodiquestimaterialièlibero,acondizionechesenecitil’autoreelaprovenienza.(M.Bruno,2018,MaterialidelcorsodiStoriaemodellidelgiornalismo,SapienzaUniversitàdiRoma,Dip.diComunicazioneeRicercasociale)

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Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Storia del giornalismo. Approcci e nodi problematici Una storia di rivoluzioni tecnologiche? Una storia di mutamenti/rivoluzioni politiche? Una storia sociale della comunicazione (mutamento sociale e culturale)?

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Il primo giornale? Avvisi, fogli, volantini, resoconti, etc. Dimensione politica e dimensione commerciale Qual è il posto dell’Italia in questa storia? Inizio del 1600: Anversa, Augusta, Strasburgo; poi Amsterdam, Vienna, Parigi, Londra 1636/1639. Firenze, Genova; poi Venezia, Roma

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Qual è il posto dell’Italia in questa storia? Del resto è da un avviso veneziano del 1563, venduto a una “gazeta” che viene il titolo Gazzetta, ancora oggi notevolmente fortunato.

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Come gli avvisi, le Gazzette sono spesso senza titolo, a periodicità variabile. Contengono notizie locali o alcune notizie dall’estero. Tempo tra evento e resoconto (due, tre settimane) Formato e foliazione

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Le Gazzette, tra libertà e censura: Gazzetta “privilegiata”; censura preventiva. Del resto, il compilatore è spesso un funzionario governativo. La professione pubblica, “il giornalista” Differenze tra i paesi europei (e Italia). Fattore politico ma anche fattore politico-religioso (la Riforma)

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette La questione del “privilegio” Sovvenzioni, agevolazioni, “monopolio” dell’informazione pubblica. Il caso de “La Gazette” (Parigi 1631) per volontà Richelieu, la compila Théofraste Renaudot 4 pagine, circa 1000 copie Piccoli annunci commerciali e “eventi particolari” Nel 1672, circa 12000 abbonati

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Il primo quotidiano nasce però a Lipsia, 1660 “Notizie fresche degli affari della guerra e del mondo” Inghilterra. Richiesta di abolizione privilegio e censura preventiva (1664). 1695 il Parlamento abolisce il Licensing Act 1702 nasce a Londra il Daily Courant, “primo quotidiano moderno della storia”

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette 1702 nasce a Londra il Daily Courant, “primo quotidiano moderno della storia” Sviluppo del servizio postale Storia del giornalismo intrecciata con cambiamenti che riguardano proprio il nesso comunicazione-modernità (Thompson 1995).

Trasporti; Standard funzionali al pieno sviluppo della rivoluzione industriale

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Inghilterra XVIII secolo, polemisti, scrittori; forme di ibridazione con la letteratura. Es. Jonathan Swift, Daniel Defoe Progressi della stampa vanno insieme con gli sviluppi della letteratura, es. feuilletons “Robinson Crusoe”, pubblicato a puntate nel 1719 sul Daily Post

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette In Italia tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento una rete di gazzette privilegiate (Parma, Mantova, Torino, Bologna, Messina, Modena, Rimini). Comincia a differenziarsi la figura del giornalista/compilatore (marchand de papier) dal funzionario di Corte. Controllo politico e censura, es. Stato pontificio.

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Lo “statuto” della professione: un bando del 1691 accomuna i giornalisti a “giocatori, biscazzieri, meretrici e donne disoneste che vanno in carrozza” Salgono alla ribalta giornali letterari e specializzati. Il dibattito culturale e il primato letterario (Venezia)

Storia del giornalismo Dal protogiornalismo all’età delle Gazzette Due stili, importati da Inghilterra e Francia: - dialoghi culturali e tono morale (personaggi fittizi e tono fustigatore), lo Spectator di Londra - enciclopedismo e illuminismo Il Caffè (Brescia e poi Milano, 1764-1766), Pietro Verri, Alessandro Verri, Cesare Beccaria. Differenze tra i vari stati europei Notizie dal mondo (Francia, Nord America) Galdi: “Grazie alle gazzette nei giornali si cominciò a parlare di politica e a discutere delle verità pericolose per i tiranni”

Storia del giornalismo Il giornalismo politico e l’Italia del Risorgimento La Rivoluzione francese, la Rivoluzione americana e la stampa italiana Articolo XI delle Dichiarazione dei diritti dell’uomo La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge. Primo emendamento Costituzione americana Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione; o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti.

Storia del giornalismo Il giornalismo politico e l’Italia del Risorgimento La Rivoluzione francese, la Rivoluzione americana e la stampa italiana Nei caffè e nei “gabinetti di lettura” circolano le notizie e le idee della Rivoluzione. Quasi tutte le gazzette ne danno conto e pubblicano i documenti rivoluzionari. All’inizio, atteggiamento verso la Rivoluzione generalmente aperto, fase di relativa tolleranza. Poi si stringe la censura, anche perché nel frattempo guerra tra Francia e coalizione austro-prussiana, con partecipazione anche di stati italiani.

Storia del giornalismo Il giornalismo politico e l’Italia del Risorgimento Intensificarsi della propaganda controrivoluzionaria. Accordi tra gli stati per limitare la circolazione dei fogli e dei giornali Es. Stato della Chiesa, anche contro posizioni ritenute troppo morbide in alcuni altri stati. Censura, chiusura o specializzazione testate. Nel frattempo, primi “femminili”: “Il Giornale delle dame”, Firenze 1791 Il Triennio rivoluzionario -» Napoleone Bonaparte, liberazione e fioritura di testate. Entra a Milano il 15 maggio 1796; “di qui partiranno i giornali e gli scritti di ogni genere che infiammeranno l’Italia”

Storia del giornalismo Il giornalismo politico e l’Italia del Risorgimento Tre correnti - reazionari - moderati - democratici e progressisti (compresi i giacobini) Continue “aperture” e “chiusure” nella Repubblica Cisalpina Testate moderate e rivoluzionarie Varie testate; “giornale senza titolo” Primato di Milano Monitore italiano (poi Cisalpino), inaugura serie di “Monitori” in varie città italiane “Il Redattore” di Carlo Lauberg

Storia del giornalismo Il giornalismo politico e l’Italia del Risorgimento

Le testate controrivoluzionarie e reazionarie sono in netta minoranza Es. “L’imparzial difensore delle proprietà dei ricchi, delle persone, del clero, degli usi e delle opinioni religiose, dei culti e della religione cristiana cattolica e apostolica. Il censor pubblico, il vero amico di tutti” Alcune testate, vecchie gazzette: adesione solo formale al nuovo regime politico Centri e testate - Genova, es. Gazzetta nazionale genovese. (Innovazioni tipografiche) - Firenze; quotidiani e settimanali: Monitore fiorentino; Il Club patriottico, Il mondo nuovo - Roma; Monitore romano (Urbano Lampredi) - Napoli. La figura di Eleonora Fonseca Pimentel Agosto 1799, crollano le Repubbliche, inizia la Restaurazione, chiudono i giornali democratici e progressisti.


1800. Seconda fase Napoleonica 1801 Lattanzi a Milano, un quotidiano di impronta commerciale Torino, giornali più democratici 1806, Napoleone imperatore dei francesi e re d’Italia Modifiche all’istituto della censura; Napoleone vuole apparire più aperto ma i mutamenti sono soprattutto di facciata D’altronde, più che censura, conformismo Sovvenzioni governative - Il Giornale d’Italia, Vincenzo Cuoco. Tra il 1808 e il 1814 circa 3000 copie - Corriere milanese Regime repressivo favorisce il giornalismo letterario Casi di bilinguismo


Alcune questioni chiave L’esperienza della libertà Prime forme di professionalizzazione (figure diverse dai giornalisti) Sostenibilità economica (Sovvenzioni ma anche introiti con i primi annunci) Illustrazioni (sull’esempio dell’Observer) Cambiamenti tecnici (macchina per la fabbricazione continua della carta, torchio a vapore…). Resa tecnica. I caratteri di Bodoni


L’età della restaurazione Alleanza “tra trono e altare”, Congresso di Vienna 1815 Tutti gli stati europei sono retti da regimi assoluti, eccezione l’Inghilterra che diventa luogo di aggregazione dei liberali Fino agli eventi e agli editti del 1847-1848 in Italia non esiste un giornalismo politico nel senso completo del termine Patriottismo, “idee nuove”. Disputa letteraria e culturale tra romanticismo e classicismo


L’età della restaurazione Due fattori agitano la scena giornalistica

I.  Estensione e incidenza raggiunte dal giornalismo; pubblico ancora esiguo ma allargato a componenti della borghesia

II. Atteggiamento critico, in alcuni casi ostile, all’assolutismo Posizione degli intellettuali rispetto ai regimi Quasi tutti gli stati pubblicano una “Gazzetta privilegiata”, una sorta di monopolio dell’informazione politica Milano conferma il ruolo di capitale culturale e giornalistica raggiunto sotto Napoleone. Vivacità e fluidità della scena giornalistica


L’età della restaurazione Le cose vanno meglio per la cosiddetta stampa “di varietà”; si diffonde la moda delle “cognizioni utili” Foglio ufficiale del Lombardo-Veneto “Gazzetta di Milano” Francesco Pezzi; grande diffusione, ufficialità 1816 Mensile letterario, la “Biblioteca italiana”; Acerbi e intellettuali italiani (Vincenzo Monti, Foscolo) Inizialmente una certa autonomia, pubblica un articolo di Madame de Staël che avvia la polemica tra romanticismo e classicismo


L’età della restaurazione 1818 – Il Conciliatore Si presenta come periodico statistico-letterario ma fin da subito emerge la vivacità del dibattito; idee liberali e di respiro europeo Il “foglio azzurro”. Promosso da una cerchia di giovani romantici (Di Breme, Berchet, Pellico, Borsier) “Fu nel torpore della vita culturale e anche politica italiana, come un colpo di frusta. L’opposizione vi si riconobbe subito”. Disputa con la “Biblioteca italiana”, classicista. Stretta della censura. 1819, la società del Conciliatore decide di “darsi spontaneamente la morte”.


L’età della restaurazione Moti del 1820-21 Nuclei carbonari, propaganda anticlericale (es. Romagna) Insurrezioni e successive repressioni Firenze 1821 – l’«Antologia, giornale di scienze, lettere ed arti» Gian Pietro Viesseux: «Sarebbe tempo che gli autori si persuadessero essere i giornali fatti pel pubblico e non per loro; essere il giornalismo una professione che conviene nobilitare con molta imparzialità e giustizia» «I migliori e più utili collaboratori sono i collaboratori interessati, cioè pagati» Tra i collaboratori Niccolò Tommaseo, Giuseppe Montani; giovani scrittori come Carlo Cattaneo e Giuseppe Mazzini


L’età della restaurazione Genova. Il Corriere mercantile; L’Indicatore genovese (alla chiusura L’Indicatore livornese) Emerge la figura di Mazzini Moti del 1831. 1833 soppressione dell’Antologia di Viesseux. 1832 Mazzini in esilio a Marsiglia, dove fonda la Giovane Italia «Scrivete. Perseguitate con la verità i vostri persecutori» «La stampa periodica è una potenza; è anzi la sola potenza dei tempi moderni. Lo è per i mezzi di cui dispone e per la natura stessa del suo apostolato; perché parla e insiste; […] è per l’intelletto ciò che il vapore è per l’industria» Il giornale «come atto di sacerdozio, un’opera di apostolato»


In Italia è arrivato il momento della «modernizzazione», invenzioni e applicazioni. Macchina a vapore, ferrovia, gas, corrente elettrica Prime applicazioni pratiche del telegrafo e progressi della fotografia Contrapposizione tra liberali e conservatori/reazionari continua, ma conquistano maggiori adesioni i giornali delle «idee nuove», interpretate in senso moderato. Intorno al 1840 grande varietà di esperienze nelle diverse zone d’Italia A Torino è lo stesso Carlo Alberto (1834) a decidere la trasformazione dell’ufficiosa Gazzetta piemontese da trisettimanale a quotidiano. Foglio vivace, si apre alle scienze, alle arti, alla musica.


A Torino è lo stesso Carlo Alberto (1834) a decidere la trasformazione dell’ufficiosa Gazzetta piemontese da trisettimanale a quotidiano. Foglio vivace, si apre alle scienze, alle arti, alla musica. Vera novità di Torino la figura di Giuseppe Pomba

tipografo editore, già nel 1829 aveva chiesto il «privilegio» di esclusiva per introdurre la macchina da stampa a vapore a doppio cilindro (usata a Londra dal Times dal 1814) Intuisce la «domanda di cultura». E che si tratta di una domanda variegata, differente per ceto - Libri economici e ben stampati (Biblioteca popolare) -  Magazzini pittorici, su esempio del Penny magazine -  Il Teatro universale. Raccolta enciclopedica e scenografica (1835 circa

10000 copie; forse primo esempio di diffusione nazionale)


Risveglio anche a Genova e a Napoli e in Sicilia Nel 1833 i periodici che escono nel Regno delle Due Sicilie sono 24: varietà, evasione ma anche periodici scientifici e letterari Trasformazione e sviluppo della pubblicistica rivolta ai ceti popolari Il Facchino a Parma Letture popolari a Torino Nuova Enciclopedia popolare, fascicoli dal 1844 (Pomba) Periodici di impegno civile Milano: Rivista europea; Il Politecnico fondato nel 1839 da Carlo Cattaneo.(Repertorio mensile di studi applicati alla prosperità e coltura sociale) Torino: Antologia italiana (cui collaborano Cesare Balbo, Cavour, Gioberti, D’Azeglio); Il Mondo illustrato


Gli Statuti, le Costituzioni e gli editti sulla stampa Spiragli nella censura. Torino: Il Risorgimento; La Concordia Si delinea più nettamente la divisione tra i periodici politici (che prendono partito) e quelli di intrattenimento Statuto albertino e successivo editto sulla stampa Riconosce la libertà e il valore della stampa “necessaria guarentigia delle istituzioni di ogni ben ordinato Governo”; dall’altro lato la “correzione degli eccessi”. Editto particolareggiato; es. Libertà di manifestazione del pensiero per mezzo della stampa “e di qualsivoglia artificio meccanico atto a riprodurre segni figurativi”; Figura del gerente; rettifiche; elenco di “reati”. Legge larga e liberale ma con molta discrezionalità


Biennio 1848-1849, ondata insurrezionale Vitalità e tendenze diverse all’interno degli schieramenti classici (Es. repubblicani) Nel clima della guerra d’indipendenza compare a Torino nel giugno 1848 la Gazzetta del Popolo: basso prezzo, piccolo formato, linguaggio semplice; tono politico di liberalismo avanzato e anticlericale. In quattro anni 10.000 abbonati Milano. Le Cinque giornate e il breve periodo di libertà dagli austriaci; dibattito sulla fusione con il Piemonte Tra i fogli repubblicani, L’Italia del popolo diretto da Mazzini Filone satirico-umoristico


Ritorno all’assolutismo Regno di Sardegna come luogo di “riparo”. A Torino 53 periodici nel 1857. Intanto si afferma l’egemonia liberale di Cavour La Gazzetta del Popolo come germe del quotidiano d’informazione e di opinione ad alta diffusione come lo intendiamo oggi L’Opinione, L’Armonia, Il Diritto Nasce sull’esempio della Havas in Francia, della Reuters a Londra e della Wolff a Berlino, la prima agenzia di stampa Alla fine del 1852 era stato attivato il collegamento telegrafico tra Torino e Parigi. 1853 nasce l’Agenzia Stefani (- Telegrafia privata) su idea di Cavour


Ritorno all’assolutismo Negli altri stati. Gazzetta di Parma A Roma, prima serie dell’Osservatore romano e la presenza attiva della Civiltà cattolica rivista della Compagnia di Gesù (11.000 abbonati e tiratura complessiva di 13.000 copie) Evoluzione editoriale e del panorama giornalistico Analfabeti superano il 75% della popolazione Il divario editoriale con gli altri paesi europei appare aumentato. Innovazioni tecniche, soprattutto in Europa; Rotative- 1851 cavo telegrafico sottomarino collega Francia e Inghilterra In Italia forte connotazione politica ma insufficiente spinta imprenditoriale. Tenace ostilità della Chiesa

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