Giornalino Ima - Primo Numero

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Giornalino d’Istituto anno 2012 N° 1

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Primo Numero - Marzo 2012

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Giornalino d’Istituto anno 2012

N° 1

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IN QUESTO NUMERO:

EDITORIALE 3

DON BOSCO CONQUISTA TUTTI I RAGAZZI DELL’ISTITUTO 4

SECONDARIA 1° GRADO 6

PAGINE DI DIARIO: VITA DA STUDENTESSA 6

SCUOLE MEDIE… DIETRO LE QUINTE 6

LA GITA IN BICICLETTA 8

LE PRIME MEDIE RACCONTANO: GITA AL TERZ’ALPE 9

UN’ORA DI STORIA CON I MONACI BENEDETTINI 11

LE SECONDE IN VISITA 12

NOTIZIE DAL LICEO 14

LE NOSTRE SUORE, I NOSTRI ANGELI 14

LABORATORIO SOCIO-POLITICO: UNA FINESTRA SUL FUTURO 15

DAL GRUPPO DI VOLONTARIATO, DUE ESPERIENZE 15

MA QUANTO INQUINI? 16

I RAGAZZI DI 5^ IN VISITA AL CARCERE DI LECCO 18

DALLA SCUOLA PRIMARIA 19

DOPPIO PREMIO ALLE CLASSI 5^ 19

SCRITTORI IN ERBA 20

LA POSTA DEL CUORE 22

SPECIALE INTERVISTE 23

GIOCHI PER TUTTI 28

Le simpatiche vignette sono a cura dei bambini della scuola primaria

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EDITORIALE LA SINFONIA DELLA COMUNIONE

Una sera d’estate, nella chiesa del paese, ho assistito ad un concerto interessante: “un pizzicato d’archi”. Una trentina di violini, violoncelli, contrabbassi, mandolini… disposti a semicerchio. A metà del secondo tempo il concerto si è improvvisamente interrotto. Il silenzio si protraeva oltre il previsto e dalla platea ci si domandava il perché e il pubblico, pur compostamente, cominciava a dare segni d’impazienza. “Cos’è successo?” “Scusate – spiegò il direttore – non possiamo proseguire la suonata…. Si è guastata una corda di un violino. La stiamo riparando. Anche una sola corda di violino è molto importante. La sinfonia prevede la perfetta efficienza di tutti i violini e di tutte le corde di ciascun violino. Riprenderemo appena la corda sarà riparata e il violino perfettamente accordato con gli altri”. “Ma come?!... Nel pieno di una esecuzione sinfonica, fermare centinaia di corde di una trentina d’archi… e solo perché è stonata una sola corda?”, domandò, sorpreso, un ascoltatore. “Eh sì – gli fu risposto - : l’armonia è perfetta quando c’è l’accordo di tutti e di ciascuno”. Ho trovato questo racconto in un piccolo libro dal titolo: “Monumento di barattoli”. Un titolo strano! Ho subito pensato che raccogliesse dei modelli da realizzare, invece contiene gocce di sapienza che aiutano a pensare e, perché no, a rileggere la nostra vita quotidiana e a trovare modi più veri di vivere. A metà del percorso quaresimale in preparazione alla Pasqua è importante che tutte le corde siano accordate – quelle personali, quelle del gruppo

classe, quelle delle famiglie e quelle delle comunità – per accogliere il dono d’amore di Dio che ci salva, e accoglierlo con la sinfonia della vita e l’armonia dei cuori. “Accordarsi” con se stessi e con il prossimo è il concerto più gradito a Dio e può restituire alla nostra vita la freschezza e la bellezza dell’amore. Scrivo da Mornese, paese natale della nostra fondatrice, Madre Mazzarello. In questi giorni sto vivendo un tempo di preghiera e spesso, davanti alla sua immagine, mi ritrovo a pensare a tutti

voi, alunni, famiglie, docenti, sorelle della comunità. Madre Mazzarello è stato un abile ‘Direttore d’orchestra’, e sento che in questi giorni di preghiera mi sollecita a far sì che anche noi

possiamo riaggiustare continuamente le nostre corde indicandoci la strada da percorrere: la preghiera, spazio prezioso in cui Dio desidera donarci il suo Amore, luogo privilegiato per parlare con Lui. Solo da qui nasce la gioia della comunione e la gioia dell’annuncio di Colui che ci ha detto: “va prima ad accordarti con tuo fratello”. Carissime/i, dalle pagine di questo giornalino che nasce per essere luogo di condivisione, di comunicazione, di scambio di esperienze all’interno della nostra scuola e della più ampia Comunità Educante, vi giunga l’augurio di un cammino fiducioso e pieno di speranza verso la Pasqua di Gesù, nostro Signore e Salvatore. Buon proseguimento del cammino quaresimale a ciascuno di voi.

Sr. Irma

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“ Grandissima festa alla scuola Maria Ausiliatrice di Lecco” DON BOSCO CONQUISTA TUTTI I RAGAZZI DELL’ISTITUTO.

Messa, spettacolo, gioco di carte, unihokey, rischia tutto, insomma molto, molto divertimento!

Dai nostro reporters…

Martedì 31 gennaio gli alunni dell'Istituto Maria Ausiliatrice hanno festeggiato il loro don Bosco, sacerdote che accoglieva i ragazzi nel suo oratorio per accudirli e proteggerli. Per cominciare è stata celebrata una Messa in sua memoria a cui hanno partecipato tutti gli studenti. Durante la celebrazione è stata presentata una scenetta che raccontava il sogno fatto da don Bosco, quando aveva nove anni.

Dopo allegri canti e preghiere i ragazzi della scuola media sono andati nel Salone Colonne per assistere allo spettacolo di Sergio Procopio, intitolato L'attesa: riguardava proprio l'attesa in

aeroporto in senso metaforico ed è stata interpretata in modo molto divertente, voleva comunicare l'arrivo del proprio momento dopo aver aspettato a lungo. Alla fine di questo meraviglioso spettacolo, i docenti e le suore hanno distribuito a ciascuno una focaccia per merenda (per sostituire il panino che don Bosco dava ai giovani). Per concludere questa giornata festosa, gli alunni sono ritornati in Salone Colonne, non per assistere a uno spettacolo, ma per guardare alcuni compagni disputare le finali della partita con le carte raffiguranti i personaggi principali del sogno di Giovannino; il vincitore, Andrea Valsecchi, si è guadagnato una bellissima coppa, mentre gli altri finalisti hanno ricevuto un attestato di partecipazione. Dopo un po' di chiacchiere e risate in compagnia, si è conclusa la giornata alle ore 13.40.

Cesana Andrea e Roberta III B

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All’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco, martedì 31 gennaio è avvenuta un meravigliosa festa, alla quale hanno partecipato bimbi, ragazzi, adolescenti, ma non dimentichiamo suore e professori. Tutti, fanciulli e adulti, si sono divertiti nei diversi momenti della giornata. La grande festa è iniziata con la Messa in onore di Don Bosco, celebrata da Monsignor Molinari ed animata dal coro, diretto dal Prof. di Musica Francesco Chimienti. Durante la celebrazione i bambini della materna e i ragazzi della scuola primaria e della secondaria di I e II grado erano attenti alle parole pronunciate da Monsignor Molinari per capire il loro profondo significato. Successivamente le varie categorie di scuole si sono divise e ognuno ha continuato a modo proprio la festa. Ad esempio, la scuola media ha assistito allo spettacolo umoristico intitolato “ L’attesa” , interpretato dal famoso attore Sergio Procopio. L’artista nella sua rappresentazione ha voluto richiamare l’attenzione su ogni persona che non sa quando dovrà morire, ma, quando questo accadrà, ritroverà in paradiso tutti i suoi amici precedentemente defunti. Successivamente i ragazzi hanno gustato una deliziosa focaccia offerta dalla scuola ed in allegria hanno giocato: chi si divertiva a nascondino,

che si cimentava nel gioco della carte, che tranquillamente parlava. Poi con grande stupore e meraviglia, dando un’occhiata fuori dalla finestra, gli studenti hanno visto la neve. Dopo una grande scorpacciata ed un’entusiasmante giocata alcuni hanno assistito i partecipanti al torneo di carte “I have a dream”, dando loro consigli su come giocare per vincere. Il vincitore del torneo è stato un ragazzo di prima, Andrea Valsecchi. Infine i ragazzi si sono entusiasmati giocando una partita ad unihkey, arbitrata da Giacomo Cominotti, l’insegnante di Ginnastica, e per concludere la Preside, sr. Maria Teresa, ha fatto un piccolo discorso e poi tutti sono corsi a casa, contenti e soddisfatti della piacevole giornata.

Gladys Pigazzi Secondaria 1° grado - II A

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NOTIZIE DALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

PAGINE DI DIARIO: VITA DA STUDENTESSA

16 ottobre 2011

Caro diario, oggi voglio parlarti un po’ di quello che mia piace fare. È chiaro che mi piace rilassarmi, stando davanti alla televisione, al computer, ma le mie vere passioni sono altre. Io adoro scattare fotografie, soprattutto ai paesaggi come il mare, i tramonti, le stelle, la luna, ma anche la natura, come ad esempio le foglie e i fiori. In qualunque posto io vada, porto sempre con me la mia macchina fotografica, perché, scattando le foto in ogni posto che visito, potrò sempre avere un ricordo di quel posto. Secondo me le foto sono immagini che rimangono per sempre e rendono meravigliosi i ricordi. L’altra mia passione è viaggiare. L’idea di conoscere nuovi popoli, nuove culture, nuove tradizioni mi affascina molto. Ogni anno, quando vado in vacanza all’estero, ovviamene in città diverse, io resterei ore e ore ad ascoltare la guida che presenta tutte le caratteristiche del

paese, piuttosto che stare sdraiata in spiaggia! Un luogo che mi attrae particolarmente e che vorrei visitare è l’India. Mi piacerebbe molto conoscere questa cultura orientale e le sue tradizioni. In particolar modo mi incuriosiscono le danze, i vestiti dai colori accesi e gli edifici con particolare forme geometriche. Tutte queste cose io le so, perché mi piace guardare in TV quei programmi che fanno conoscere ogni volta nuovi paesi stranieri, ma un giorno io spero di andarci realmente. Sicuramente io vorrei andare in altri luoghi, ma soprattutto in India e, quando, o meglio se, ci andrò, porterò sicuramente con me la mia macchina fotografica! Scusa, caro diario, ma adesso devo finire di studiare. A presto, ciao!!!!!!! Eleonora

Eleonora Sirianni Secondaria 1° grado – III A

SCUOLE MEDIE… DIETRO LE QUINTE

In preparazione al saggio di Natale, la scuola ha chiamato il signor Sergio Procopio, un attore, che ha tenuto delle lezioni di recitazione per circa

un mese e mezzo. Tutte le classi prime hanno realizzato con Sergio delle scenette comiche rappresentanti pubblicità televisive o fatti negativi

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trasmessi dai telegiornali. Nella fase di preparazione dei vari sketch abbiamo evidenziato gli aspetti peggiori della televisione: i servizi di inviati speciali in zone di guerra, carichi di violenza, la monotonia delle pubblicità che ripetono più volte gli stessi messaggi per convincere lo spettatore a comprare il prodotto presentato. Tra le tante scenette preparate dalla mia classe due mi hanno colpito particolarmente: una è la scena nella quale ho recitato anch’io, una notizia da un paese in guerra; l’altro è una rappresentazione ironica della pubblicità di Mediaset Premium. Nel primo sketch ci sono molti soldati che si uccidono a vicenda finché entra in scena l’inviata del notiziario televisivo che commenta “Ha vinto la democrazia e ora regna la pace… la pace eterna”. Questo episodio mi ha colpito molto perché ha fatto riflettere sia chi ha recitato la parte, che chi ha osservato come spettatore, facendo capire che veniamo ingannati quando ci dicono che la guerra risolve i problemi, invece, in realtà, causa

solo morte e distruzione. Nel secondo sketch c’è un ragazzo che annuncia con gioia: “Finalmente è arrivato Mediaset Extra: il calcio a dieci euro!”; improvvisamente una ragazza entra in scena e, dopo aver dato un calcio all’annunciatore, gli chiede dieci euro. Questa scenetta mi ha fatto ridere e pensare allo stesso tempo, infatti, quando guardo le pubblicità in televisione, resto catturato da ciò che viene mostrato e, pur avendo visto molte volte la pubblicità di Mediaset Extra, ironicamente ripresa nello sketch, non avevo mai pensato al

divertente doppio senso della parola calcio... forse non è così desiderabile ciò che la pubblicità ci propone! Io e i miei compagni siamo stati felici ed emozionati di mostrare il nostro “lavoro” ai genitori che sono venuti al saggio natalizio del

20 dicembre. Credo che il nostro spettacolo si riuscito a far divertire e riflettere gli adulti, così come è stato per noi.

Federico Conti Secondaria 1° grado – I A

Quando mi hanno detto che quest’anno a scuola avremmo fatto un corso di teatro, devo dire che non ero molto entusiasta, perché generalmente non amo mettermi in mostra e sentirmi osservato, al centro della scena. I primi approcci con la recitazione, non conoscendo ancora bene i miei

compagni di classe, sono stati un po’ imbarazzanti, però ho imparato, come ci ha spiegato il nostro maestro e clown Sergio Procopio, che la prima cosa per essere un buon attore è quella di dimenticare la vergogna e usare tutte le parti del nostro corpo come strumento di comunicazione:

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ho scoperto l’ efficacia del linguaggio non verbale. Non è stato per niente facile rompere il ghiaccio in un nuovo ambiente e in mezzo a volti nuovi già curiosi e attenti a scrutare ogni dettaglio per fare conoscenza. Questi momenti insieme ci hanno però permesso di approfondire i nostri rapporti d’amicizia, facendo nascere le prime complicità e i primi gruppi di simpatie. Sergio ci ha lasciati liberi di esprimere le nostre idee, mettendoci nelle condizioni di creare noi stessi lo spettacolo finale che avremmo messo in scena. E’ stato molto divertente perché, una volta rotto il ghiaccio, tutte le idee si sono evolute e mescolate rapidamente, siamo riusciti a superare le barriere della timidezza. Adesso che, dopo diverse lezioni, abbiamo svolto un bel cammino, comprendo meglio il significato dell’espressione “DIETRO LE QUINTE”: sono arrivato infatti a pensare che per un attore è sicuramente importante il giorno del debutto, come per me lo è stato la sera dello spettacolo, in cui ero emozionato e agitato, ma è molto più interessante e proficuo tutto il cammino di prove e preparazione. Proprio quei momenti, infatti, mi hanno aiutato a conoscere me stesso

e a relazionarmi con gli altri, ho imparato a rispettare le opinioni altrui e allo stesso tempo ho avuto la possibilità di esprimere le mie idee. Il travestimento e le luci mi hanno dato un’ulteriore mano a mettermi una vera e propria maschera, facendomi isolare dal pubblico e

aiutandomi ad immedesimarmi

meglio nel mio personaggio. Lo spettacolo che abbiamo realizzato ha voluto rappresentare la società d’oggi che si fa ingannare sempre più dal

consumismo, dalle cose materiali e perde di vista i valori come la solidarietà e la disponibilità verso il prossimo. E’ questo il significato di tutti gli spot pubblicitari messi in scena che distraggono e attirano l’attenzione, in questo caso della bambina protagonista, rendendola indifferente alle richieste d’aiuto dei vicini di casa, di una mendicante e di un extra comunitario. Solo al momento di un black –out, quando la televisione si spegne, la ragazza si rende conto di essere sola e scopre finalmente il senso del Natale e dei veri valori, rappresentati dal suono impercettibile e dolce della neve che cade.

Giorgio Mauri Secondaria 1° grado – I A

LA GITA IN BICICLETTA Il 4 ottobre, le terze si sono recate in bicicletta a Trezzo d'Adda per visitare la centrale idroelettrica.

La partenza era prevista per le ore 8 dal centro sportivo Bione e lì siamo saliti in sella alle nostre biciclette in

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direzione della pista ciclabile. Dopo una lunga, faticosa, ma divertente pedalata, favorita anche dalla meravigliosa giornata di sole, siamo arrivati a destinazione, dove abbiamo

consumato il nostro pranzo al sacco, prima di procedere alla visita vera e propria della centrale. La visita si è mostrata subito interessante. Accompagnati da una guida, ci siamo

addentrati nella centrale, dove abbiamo potuto vedere il funzionamento delle turbine per la produzione di energia elettrica: si incanala l'acqua in appositi condotti, dove, facendo ruotare le turbine, aziona un alternatore, che con un meccanismo simile ad una dinamo produce energia elettrica. Terminata la visita, dopo aver caricato le nostre bici su un furgone, siamo tornati a scuola con un pullman. Ho personalmente trovato questa gita molto interessante e utile perché mi ha fatto capire il funzionamento di una centrale, a livello relazionale per aver condiviso con i miei compagni un'esperienza fuori dalle mura scolastiche.

Nicola Pozzi Secondaria 1° grado – III C

LE PRIME MEDIE RACCONTANO:

GITA AL TERZ’ALPE Grande esperienza per i ragazzi delle prime medie che giovedì’ 29 settembre sono andati a Canzo a vedere la Fonte Gaium, una fonte dove un po’ di tempo fa la gente si metteva in fila per attingere l’acqua; ora le cose sono un poco cambiate perché si possono asportare solo un massimo di sei litri. L’acqua è infatti un bene prezioso per noi ed è per questo che la fonte viene controllata, per evitare che venga inquinata; come questa, anche altre fonti vengono monitorate. Dopo la fatica fatta per raggiungere la fonte, ai ragazzi è stato concesso un meritato riposo ed una merenda energizzante, ma… ecco che presto si riparte! Alcune pause sono servite ad arrivare fino in cima, al rifugio Alpe Grasso, dove si è pranzato.

Prendendo un altro sentiero, i ragazzi ed i loro accompagnatori hanno potuto vedere molte statue originali, ognuna con una caratteristica diversa e con un personaggio spesso differente: due innamorati su un albero che guardano verso valle, una lumaca, diversi totem, un nido, uno “gnomo” che spinge un sasso… Dopo l’ultimo tratto di strada acciottolata, il gruppo è arrivato al pullman che ha riportato tutti a scuola, dove c’erano i genitori ad aspettare gli studenti, che finalmente hanno potuto far ritorno a casa: che sollievo per i poveri piedi: anche loro, dopo tutto, hanno dato il meglio per l’intera giornata!

Alessandra Panzeri Secondaria 1° grado – I C

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Il 29 Settembre 2011 alle ore 07.30, noi ragazzi della prima media I.M.A., siamo andati a Prim’Alpe di Canzo. Prim’Alpe è localizzata a metà strada tra le fonti di acqua minerale Gajum, sopra Canzo, e l’agriturismo Terz’Alpe, sempre di proprietà regionale ma gestito da privati. Immersa nel cuore del Triangolo Lariano, funge da punto di partenza per innumerevoli escursioni nel territorio circostante come i Corni di Canzo, il monte Moregallo e il Cornizzolo. Alle fonti di Gajum la Prof. Sozzi ci ha parlato dell’acqua e delle sue proprietà. L’acqua è indispensabile per la vita di tutti gli organismi: le piante la assorbono dal terreno con le radici, animali e uomini ne hanno bisogno per dissetarsi, è l’elemento in cui vivono i pesci e molti altri esseri viventi. Una delle proprietà dell'acqua è la durezza, essa è legata alla presenza di sali minerali e carbonati che si depositano sul fondo: più il residuo è basso meno fa male. Per essere potabile l'acqua deve essere limpida, incolore, senza germi, quella in profondità è più pura e sicuramente più potabile. L’acqua è un capolavoro della chimica! È un bene prezioso che va preservato. Salendo lungo il sentiero geologico Giorgio Achermann abbiamo potuto ammirare rocce, massi erratici, marmitte dei giganti, sorgenti petrificanti: un vero campionario di bellezze naturali! La Prof. Gottifredi ci ha spiegato che il Nord Italia al tempo dei dinosauri assomigliava alle isole tropicali, con mare e niente terra. In questo periodo si sono depositate sabbie che poi

sono diventate rocce sedimentarie e le montagne si sono sollevate. La maggior parte dei sassi presenti è di colore grigio, essi sono uniformi, fatti di calcare, si sono trovati qua perché si è sollevato il fondale marino. Tra le rocce grigie che ho raccolto, ci sono anche rocce verdi che si chiamano Serpentino e altre provenienti dalla Valmalenco, il ghiaccio li ha depositati in questa località. A quei tempi qua non c’era vegetazione, esclusivamente ghiaccio e solo il Corno di Canzo superava tutta questa calotta. Anche il Sentiero dello Spirito del Bosco è particolarmente suggestivo. Durante il cammino, i personaggi nati dalla fantasia di un abile scultore e intagliatore del legno ci hanno accompagnato nel mondo straordinario dei boschi. Dopo questa grande camminata e dopo tutte le spiegazioni, abbiamo pranzato e giocato tutti insieme. Verso le 14.00 ci siamo incamminati per ritornare al pullman che ci ha riportato all’ingresso del scuola. Ero stanco ma felice di aver visto e appreso cose nuove.

Simone Rusconi Secondaria 1° grado – I A

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Giovedì 29 settembre tutte le classi prime hanno partecipato ad una gita di istruzione. Alle ore sette e trenta siamo partiti da Lecco con il pullman e abbiamo raggiunto Canzo, una località in provincia di Como, il nostro scopo era quello di vedere la sorgente Gajum. Ci siamo incamminati e dopo trenta minuti circa abbiamo fatto la prima tappa dove era situata una fontanella da cui usciva l’acqua della fonte. Durante la sosta la professoressa Claudia Sozzi ci ha spiegato alcune caratteristiche dell’acqua. In seguito abbiamo proseguito fino alla chiesetta di S. Miro, la prima alpe. La nostra meta era raggiungere la terza alpe, quindi abbiamo proseguito. Dopo un’oretta siamo arrivati “alla marmitta dei giganti” cioè un buco o meglio una conca nella roccia piena di

acqua, che in questo caso si trovava lungo il corso del torrente. La strada era sempre più ripida, finalmente siamo giunti alla meta stabilita dove abbiamo mangiato al sacco. Sempre guidati dal prof. Cominotti ci siamo incamminati per il rientro percorrendo “Lo spirito del bosco”, dove abbiamo ammirato meravigliose statue scolpite nel legno e discusso sulla bellissima giornata. Siamo giunti ad un piazzale dove abbiamo visitato un museo e svolto dei giochi di gruppo. Infine abbiamo raggiunto il pullman e siamo tornati a casa. Per me è stata una gita istruttiva , un po’ faticosa, ma divertente.

Anna Secondaria 1° grado – I B

UN’ORA DI STORIA CON I MONACI BENEDETTINI

Un’ora di storia un po’ diversa per noi ragazzi di prima C (siamo Andrea e Francesco che scriviamo) che ci siamo trovati catapultati nei panni di San Benedetto e di un monaco dell’ordine benedettino, sulla cattedra, a spiegare alla classe la nascita del monachesimo nel Medioevo. L’idea è stata della nostra prof. Liliana (forse un’idea di quelle che le nascono nella mente mentre dorme, come dice lei!!!) che ci ha consegnato del materiale da leggere e drammatizzare. Tutto all’insaputa dei nostri compagni! La nonna di Francesco ha confezionato l’abito da monaco - il saio dei contadini - e Andrea ha

vestito l’abito del chierichetto interpretando la parte di San Benedetto. Doveva essere una lezione di storia come tutte le altre: in realtà l’aula si è magicamente trasformata in un

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monastero e i due monaci, chiamati dalla prof Liliana in qualità di suoi aiutanti “esperti”, sono stati interrogati dagli alunni che li osservavano increduli. Eppure era tutto vero ! Era vera la storia di San Benedetto ed era vera la storia del monaco Francesco che narrava il suo lavoro nel convento come amanuense, chino nello scriptorium a ricopiare testi sacri! Così tra “ battute” e domande (e anche qualche risata), abbiamo ripercorso il cammino di Benedetto da Norcia, suo luogo natale vicino a Perugia, a Roma e poi dal monte Subiaco fino alla cima del monte Cassino sul confine tra Lazio e Campania. Ci siamo avvicinati agli eremiti e al monachesimo in Oriente per scoprire le differenze con quello in Occidente. Abbiamo, infine, conosciuto la regola di San Benedetto: “Ora et labora” e ne abbiamo compreso il significato: prega e lavora, per dire che il monaco

deve servire Dio pregando, ma non oziando. Non poteva mancare il momento della morte di San Benedetto che è però subito “resuscitato” per ricordare la sorella Scolastica che ha seguito le sue orme fondando un monastero femminile. E’ stato davvero bello e affascinante fare storia in questo modo! Così la lezione è terminata tra gli applausi dei nostri compagni ai quali abbiamo regalato un segnalibro con l’iscrizione “ORA ET LABORA” che si trova all’ingresso del monastero benedettino di Subiaco (la foto è stata scattata dalla mamma di Andrea che in quel monastero è davvero stata! ). Speriamo che il sonno porti tante altre nuove idee alla nostra prof! Alla prossima!

Andrea e Francesco, “monaci per un’ora”

Secondaria 1° grado – I C

LE SECONDE IN VISITA

La mattina di Venerdì 17 Febbraio 2012, alle ore 7.40 con il pullman prenotato dalla direzione della scuola noi studenti di tutte le classi seconde della scuola media, siamo partiti alla volta di Milano. I nostri accompagnatori erano le insegnanti Provenzano, Colombo, Gottifredi, Caspani e Suor Lucia. Dopo circa 50 minuti di viaggio il pullman ci ha scaricati in Piazza Castello, e a piedi abbiamo raggiunto la sede della Commissione Europea, in Corso Magenta, al numero 59. La rappresentanza della Commissione Europea assicura un rapporto costante tra le istituzioni pubbliche, la popolazione e l’ Esecutivo Europeo.

Garantisce l’informazione e la comunicazione ai cittadini Europei. Il direttore della commissione ci ha illustrato i compiti di questo organismo, soffermandosi sui problemi economici che la crisi attuale genera in tutti i paesi dell’ UE. Inoltre, ci ha presentato la NEWS LETTER settimanale dell’ufficio di Milano, le 12 stelle, che pubblica concorsi e opportunità di lavoro e molto altro ancora. Questa visita mi ha fatto sentire più vicina l’Europa, di cui siamo parte, ma che spesso sentiamo piuttosto lontana. Dopo la visita alla sede della Commissione Europea, sempre a

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piedi, abbiamo raggiunto piazza Sant’Ambrogio, per visitare la basilica, guidati dalla nostra insegnante di Arte e Immagine, Paola Caspani, la quale ce ne ha illustrato con chiarezza le caratteristiche principali. Si tratta di una delle più antiche chiese di Milano, che rappresenta un monumento dell’epoca paleocristiana, e che costituisce un punto fondamentale della storia Milanese e della chiesa Ambrosiana. Fu edificata nell’anno 378 e conclusa nel 386. Voluta dal vescovo di Milano Ambrogio, fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane.

Per questo venne dedicata ai Martiri ed era chiamata Basilica Martyrum; Sant’ Ambrogio stesso vi venne sepolto e da allora cambiò nome, assumendo quello attuale. La Basilica di Sant’Ambrogio appare oggi come un caso isolato di Modello per il Romanico Lombardo. Venne pesantemente colpita dai bombardamenti anglo-americani del 1943, che distrussero soprattutto la parte esterna del portico, danneggiando anche la cupola. In seguito siamo rientrati a Lecco, soddisfatti per aver fatto esperienza diretta di quanto studiato sui libri.

Andrea Rusconi

Secondaria 1° grado – I B

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NOTIZIE DAL LICEO

LE NOSTRE SUORE, I NOSTRI ANGELI Sono da tanti anni in questa scuola, e l’idea di avere un “angelo custode” che prega per me per quest’anno scolastico mi ha reso davvero felice. A volte, quando mi restituiscono verifiche o compiti corretti, penso: “Sicuramente il mio angelo custode avrà pregato che vada tutto per il meglio!” e devo dire che fino ad ora le preghiere sono davvero servite, mi aiutano e mi accompagnano tutti giorni. I miei compagni di classe sono davvero entusiasti di avere una suora tutta per loro che è diventata “l’angelo custode”, anche perché un’idea così straordinaria nelle altre scuole non si era mai vista. Ci dobbiamo render conto di come siamo fortunati a poter venire in questa splendida scuola con tante suore accanto che ti dicono un semplice “ciao” ma quel “ciao” ti apre la giornata per renderla sempre più felice, oppure ti vengono a trovare durante l’intervallo per chiederti come sono andate le prime tre ore di lezione. Vedere delle persone che si preoccupano per te o che pregano affinché Gesù ti stia sempre accanto

durante la giornata ti fa capire che sei una persona importante e che spesso non devi credere a tutto ciò senti ma devi continuare la tua strada e scegliere la direzione giusta. Non importa quanto tu possa essere meglio degli altri, ci sarà sempre qualcuno meglio di te. Se invece riuscirai ad essere meglio di te stesso, nessuno potrà rubarti il primo posto. Sapere che una suora prega per te tutti i giorni ti rende la vita un

po’ più semplice anche se noi spesso non ce ne accorgiamo! Quando vedi passare un autobus vuoto, magari pensi che stia per arrivare al capolinea, quando invece è appena partito. Così è la tua vita: spesso ti appare vuota, ma in realtà è soltanto in procinto di essere riempita, e da te!

Giulia Maggi 1^ Liceo scienze umane

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LABORATORIO SOCIO-POLITICO: UNA FINESTRA SUL FUTURO

La caduta del governo. La crisi economica. Gli indignati. Questi i temi principali affrontati nel laboratorio Socio-Politico. Giornali, riviste, trasmissioni televisive. Questi i mezzi. Satira, riflessione tecnica, considerazione spontanea. Questi i metodi. Un’ora pomeridiana all’insegna dell’attualità con lo scopo di illuminare la società, ormai mondiale,

che ci circonda. Un’ora di Cittadinanza e Costituzione dettata dagli interessi delle persone e non dalla necessità di studio. Un’ora di presa di coscienza dell’umanità che offre spunti su una realtà che riguarda direttamente e personalmente ciascuno di noi.

Davide Andreotti

4^ A Liceo della Comunicazione

DAL GRUPPO DEL VOLONTARIATO, DUE ESPERIENZE

Che cosa mi ha portato a scegliere di fare volontariato? Sinceramente non lo so nemmeno io, ero semplicemente curiosa di esplorare questo mondo e di ampliare le mie esperienze. Il volontariato mi ha aiutata a vedere certe cose sotto un punto di vista diverso. Io faccio visita agli anziani e passo del tempo insieme a loro. Mi piace dedicare del tempo a loro perché secondo me non è tempo perso, anzi, direi più che guadagnato

perché avendo molta esperienza alle loro spalle possono insegnarmi sempre qualcosa. Quando vado a trovarli, oltre che a raccontare quello che faccio, mi piace ascoltare anche quello che loro hanno da dirmi. Spesso si screditano le persone anziane ma credo che è da loro che tutti noi dobbiamo prendere esempio. Loro hanno fatto la storia e noi dobbiamo cercare di portarla avanti e di non distruggere tutto con il nostro

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egoismo. Queste persone hanno veramente un cuore grande e il semplice fatto che prima di andar via mi ringrazino sempre per il tempo che ho passato con loro mi fa pensare che la solitudine l'abbiano fin troppo

vissuta e che non è mai tardi per voltar pagina e sorridere ancora.

Benedetta Sottocornola 2^ Liceo scienze umane

Fin dalle elementari ho sempre desiderato comportarmi con i bambini più piccoli come una maestra, ma ero troppo piccola e l’unica cosa a me concessa era insegnare a mia sorella, che cominciò a scrivere all’età di 5 anni e mezzo. Ma tutto ciò non mi soddisfaceva. Passate le medie, arrivata alle superiori, ho trovato finalmente un’iniziativa proposta dalla mia scuola che faceva al caso mio. C’era la possibilità di fare volontariato in qualsiasi struttura disponibile. Appena possibile mi iscrissi e proposi

come luogo la mia vecchia scuola elementare. Dovetti aspettare mesi ma ne valse la pena. Da una anno e mezzo passo un martedì ogni due

settimane con una classe di bambini che oggi hanno 7 anni. A molti può sembrare una cosa banale ma per me è una soddisfazione enorme, loro mi vedono come un’adulta, ma allo stesso tempo come un’amica, mi chiedono se mi piace come colorano e di spiegargli l’esercizio se non l’hanno capito. Nonostante debba gestire compiti e volontariato e abbia solo mezzora dal ritorno a casa all’inizio del mio “hobby”, tutto è appagato dal sorriso che compare sul loro viso quando mi vedono. Ma le cose che più amo di tutto questo sono due: la prima è l’uscita da scuola, quando anche se dovrebbero stare in fila per due mi ritrovo con due bambine per braccio; la seconda è quando mi vedono per strada, mi salutano e spiegano ai genitori chi sono. Spero di poter portare avanti quest’attività per il resto del mio percorso scolastico all’istituto Maria Ausiliatrice e la consiglio a tutti!

Maria Laura Valente

2^ Liceo scienze umane

MA QUANTO INQUINI?

Noi ragazzi della seconda scienze umane stiamo contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente partecipando all’iniziativa proposta

dalla Fondazione Cariplo Scuola 21 in collaborazione con la Cooperativa Eco86.

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Il progetto ha come titolo: Annone e Pusiano. La scuola riscopre i laghi briantei. In questa fase del progetto, che ha una durata biennale, stiamo cercando di capire quanto inquinamento produciamo negli spostamenti casa-scuola-casa. Per cercare di sensibilizzare tutti, anche i più piccoli, durante le ore di scienze umane abbiamo preparato due giochi e due scenette che richiamassero la loro attenzione sull’inquinamento e sul problema del riscaldamento globale. Mentre per i più grandi

abbiamo cercato, con un video, di portare il nostro messaggio grazie a immagini crude e veritiere. Alla fine di

ogni presentazione abbiamo consegnato un questionario ad ogni alunno. I dati raccolti verranno poi analizzati e vi faremo sapere quanto tutti insieme noi alunni inquiniamo per raggiungere la nostra scuola e, magari, potremo trovare insieme qualche

strategia per ridurre le emissioni di gas tossici.

Rebecca Codega

2^ Liceo scienze umane

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Da ResegoneOnLine

MARIA AUSILIATRICE: I RAGAZZI DI 5^ IN VISITA AL CARCERE DI LECCO

«Uno stereotipo cambiato» dice Valeria «immaginavamo di trovarci di fronte a gente con numeri e vestiti a strisce, e invece erano ragazzi come noi». «Si vedeva che avevano voglia di consegnarci un messaggio» aggiunge Davide; e Silvia: «Mi ha colpito moltissimo come tanti non avessero speranza». Queste le impressioni “a freddo” di alcuni ragazzi della quinta Liceo della Comunicazione dell’Istituto Maria Ausiliatrice, all’”indomani” della visita al carcere, o per meglio dire, alla Casa circondariale lecchese. L’incontro del 15 Febbraio, inserito nel progetto scolastico “Cittadinanza e Costituzione”, è stato preparato da una “prologo”, il 2 Dicembre scorso, con spiegazioni di rappresentanti della Polizia penitenziaria ed educatori. «Appena entrati, un’educatrice ci ha spiegato le aree del carcere» racconta Davide «che poi abbiamo visitato (evitando la zona detentiva per non dare l’impressione di andare a guardare lo zoo). Alla fine c’è stato un momento di colloquio con i detenuti». «Quando parlavamo ci hanno fatto sentire come una famiglia» prosegue Valeria «ci hanno fatto anche loro delle domande, tipo cosa pensavamo del carcere, etc.». E cosa hanno pensato del carcere i ragazzi? «L’atmosfera era molto fredda in tutti i locali» concordano i ragazzi «però almeno si è visto chiaramente

che i detenuti vanno d’accordo tra loro». «Oltretutto, incontrare la propria famiglia una volta al mese, in quella saletta piccola, fredda, con altri sei o sette detenuti che ti stanno intorno e guardano, è davvero deprimente». «Certo è» spiega Silvia «che colpisce la mancanza di speranza, soprattutto in quelli detenuti da più tempo. Non sentono la possibilità di potersi reinserire nella società». «È vero» interloquisce Davide «l’aspetto rieducativo non è molto presente. Si sente che manca qualcosa nel cerchio della rieducazione. Deve esserci un interesse ad personam che al momento manca. È l’unico modo per scuoterli: personale qualificato che fa un determinato lavoro, che scava dentro ogni carcerato». «Il momento

più bello» aggiunge però Valeria «è stato quando, dopo

mangiato, abbiamo

parlato a tu per tu con loro». Che messaggio

hanno lasciato? «A me personalmente» risponde Davide «hanno fatto riflettere su come è meglio evitare certe stupidaggini, perché ci sono sempre conseguenze». «E anche aiutare gli amici a evitarle» aggiunge Valeria. E Silvia «A me è rimasta l’immagine di persone come noi, rimaste senza molte speranze, spesso senza l’aiuto di una famiglia (molti sono immigrati)». «Nessuno» hanno concluso i ragazzi «pensa di non meritarsi di stare lì, ma tutti

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vorrebbero più giustizia e non dover vedere criminali, peggiori di loro, in libertà».

Lorenzo Bonini, giornalista di ResegoneOnLine

DALLA SCUOLA PRIMARIA

DOPPIO PREMIO ALLE CLASSI 5^ CHE ESPERIENZA!

Il 29 febbraio: che giorno particolare! Noi ragazzi delle classi quinte, diventati attori per caso, ci siamo recati a Milano per ritirare il nostro “oscar”. Ma facciamo un passo indietro. Tutto è iniziato l’anno scorso, quando eravamo in quarta elementare. Le nostre maestre ci hanno comunicato che avremmo partecipato ad un concorso nazionale che prevedeva la realizzazione di un videoclip. Il miglior lavoro sarebbe stato poi premiato! E chi avrebbe mai immaginato che saremmo diventati proprio noi i vincitori? Così una mattina ci siamo messi nei panni di attori e abbiamo creato un set cinematografico. L’argomento scelto da noi riguardava i diritti dei bambini, tema sul quale abbiamo lavorato e riflettuto in modo interdisciplinare. Così, c’era chi recitava la parte di un bambino povero, chi la parte di un bambino fortunato, chi la parte di un bambino che è costretto a lavorare; altri

interpretavano ragazzini che hanno le possibilità di giocare serenamente. Il tutto accompagnato da un sottofondo particolare: la canzone dal titolo “Batti un cinque”. Così, eccoci, un anno dopo, a ritirare il nostro meritato premio. 29 febbraio 2012 ore 7:15: partenza con destinazione Milano, trasformatasi per noi in Hollywood! Sul pullman eravamo tutti emozionati e, per trascorrere il viaggio senza

annoiarci e per tenere a

bada l’emozione,

abbiamo cantato,

chiacchierato, mangiato

caramelle.. Finalmente

siamo giunti a destinazione!

Ci siamo accomodati e

abbiamo guardato la proiezione di altri video realizzati da altre scuole. Finalmente.. ecco il nostro turno! Che emozione vedere i nostri volti sul grande schermo! Iniziate le premiazioni, ci siamo meravigliati che i nostri “oscar” fossero due, uno in più rispetto agli altri!! Il primo ci è stato assegnato per la qualità del video, il secondo ci è stato

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consegnato dai rappresentanti della Polizia Municipale di Milano per aver trattato un argomento così delicato, attuale e così importante!! Siamo saliti sul palcoscenico e il nostro compagno Nicolò, intervistato, ha espresso il pensiero di tutti noi: “realizzare insieme questo video è stata un’esperienza memorabile!” Così, contenti e soddisfatti, siamo ritornati nella nostra città. Ci sentivamo molto orgogliosi, proprio come delle star! Il giorno dopo, a scuola, siamo stati accolti come dei veri attori, con un fragoroso e caldo applauso da parte dei nostri amici delle altre classi.

E noi, tanto fieri, abbiamo esibito i nostri trofei! E.. adesso.. un’altra emozione! Abbiamo saputo dal Centro Multimedia che siamo arrivati in finale anche del concorso “Cortisonici ragazzi” e siamo stati scelti per l’assegnazione del premio Unicef! Che emozione! Teniamo le dita incrociate! Morale della storia: ancora una volta abbiamo sperimentato che lavorare faticosamente ed insieme per un obiettivo permette di realizzare “grandi cose” e di contribuire un po’ a migliorare.. il nostro mondo!! I ragazzi di 5^ A e B Scuola primaria

SCRITTORI IN ERBA: a cura dei bambini di 3^ elementare

Le giraffe dal collo lungo Tanto tempo fa le giraffe, che abitavano nella Savana, erano animali come tanti altri e avevano il collo normale. Un giorno l’elefante Gabriele, che era simpatico e gentile, disse di non credere che le giraffe fossero le più belle della Savana. Infatti le giraffe erano naturalmente egoiste perché mangiavano l’erba della Savana e non ne lasciavano agli altri animali. Gli altri animali non erano felici, e quando una giraffa andava in casa di ogni singolo animale per prendere cibo, gli animali dicevano: “Siete prepotenti, andatevene!” Allora gli animali per punizione tirarono loro il collo e ora erano loro a non essere felici. Da quel giorno le giraffe possono mangiare solo la chioma degli alberi più alti grazie al loro collo lungo e hanno imparato che con la prepotenza non si va da nessuna parte!

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Il principe delle maree C’era una volta Marina, una bellissima stella di mare, che tutte le mattine e tutte le sere raccontava fantastiche storie a un dolce scoglio. Un giorno la stella sparì e lo scoglio divenne triste. Lo scoglio la aspettò per qualche giorno ma poi impazzì per il dolore, così iniziò a cercarla spingendo forte indietro il mare la mattina e spingendolo in avanti la sera. Da quel giorno si formarono la bassa e l’alta marea e lo scoglio divenne il principe delle maree. Il Cavaliere Verde

C’era una volta un cavaliere che per il suo aspetto era chiamato il Cavaliere Verde. Infatti indossava sempre un’armatura di color verde, portava stivali verdi e la sua lunga spada era di un verde scintillante,

solo il suo cavallo non era in tinta, ma era di un bianco candido.

Un giorno il cavaliere passeggiava con il suo cavallo nella fantastica foresta con gli alberi trasparenti, quando, da un tronco, si aprì una porta e vi uscì il cattivissimo Pirata Orecchie Grosse, chiamato così perché le sue orecchie erano più grandi di tutto il

corpo. Il pirata voleva diventare il re della foresta, per farlo doveva uccidere il cavaliere che

proteggeva il castello così cercò di afferrarlo e colpirlo ma…

Il cavaliere più furbo e agile prese la rincorsa, puntò la spada a terra e fece un

salto che gli permise di prendere la chiave magica che si trovava nel nido più alto degli alberi trasparenti.

Cadendo verso terra diede un calcione nel sederotto del Pirata che rotolò sulle sue orecchie come un sasso e finì dritto dentro il tronco da cui era uscito.

Il cavaliere chiuse la porta con la chiave magica: da quel giorno non si sarebbe più aperta.

Il Cavaliere Verde, vittorioso, sposò la principessa e tutti vissero in pace, felici e contenti.

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LA POSTA DEL CUORE Consigli dalla vostra Vispa Teresa

Per mezz'i boschi inhospiti et selvaggi, onde vanno a gran rischio uomini et arme, vo securo io, ché non pò spaventarme altri che 'l sol ch'à d'amor vivo i raggi;

et vo cantando (o penser' miei non saggi!) lei che 'l ciel non poria lontana farme, ch'i' l'ò negli occhi, et veder seco parme donne et donzelle, et son abeti et faggi.

Così solea cantar il Petrarca mentre, vagando per boschi inhospiti et selvaggi, vedeva abeti e faggi ed essi pareanli donne e donzellette… Ma lasciamo Egli ai suoi penser non saggi e veniamo a ciò ch’han negli occhi li nostri lettori, assai più giovini e leggiadri… Ordunque, dice La tua innamoratina: Cara posticina del cuore, ho un problemino che sta diventando un problemone. Mi sono innamorata del mio supplente di matematica, ma adesso lui se n’è andato e non so più cosa fare! Tutti mi dicono di lasciare perdere ma davvero io per lui ho perso la testa. Cosa faccio?

Cara Innamoratina, sì recitava l’antico saggio amante… Povero Catullo, smettila di illuderti! Ciò che è perso - e lo sai - è perso: ammettilo. Giorni di luce i tuoi, un lampo lontano, quando correvi dove la tua fanciulla ti chiamava, lei amata come nessuna sarà mai. Quanta allegria, allora: quanti giochi volevi, e lei accettava. Davvero un lampo lontano, quei giorni. Ora non vuole più: e tu devi accettare. Non seguirla, se fugge, e non chiuderti alla vita: resisti, con tutte le tue forze.

Chi ha orecchie per intendere… Ahi lasso, lo dubbio atroce che investe La timida… Ciao posta del cuore, mi piace un ragazzo ed è nella mia classe. Lui parla con me, scherza e ride, ma non so se lo fa perché sono sua amica o perché gli piaccio. Come faccio a capirlo?

Timidella indecisa e trepidante, esci da tanta ambascia, movi i tuoi passi invitando lo tuo amato a sperimentare i versi catulliani, quindi, dopo attenta osservazion de le sue reazioni, tu traine le opportune conclusioni… Tu dammi mille baci, e quindi cento, poi dammene altri mille, e quindi cento, quindi mille continui, e quindi cento.

E quando poi saranno mille e mille nasconderemo il loro vero numero, che non getti il malocchio l'invidioso per un numero di baci così alto.

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Lascerem dunque ora spazio alle dediche, affinché la baldanza dei giovini cuori non sia più oltre frenata dalla nostra petulante parola… Per Samuele Combi: è da tanto che mi piaci ed è da tanto che volevo dirtelo. Per quel poco che ti conosco sei molto simpatico e carino. Spero di poterti parlare presto. Una tua amica

Finalmente ho l’occasione di poter esprimere quello che provo per te. E’ da molto che ti osservo e spero che tra noi ci possa essere qualcosa. Non sono mai stata sicura del nostro rapporto. Abbiamo avuto tante occasioni per parlarci ma ora non è più lo stesso. Mi piaci tantissimo, Carlo. Mi piace tantissimo il modo in cui cammini e come ti atteggi. Mi piacciono il tuo sguardo e la tua risata. Spero che tu capisca chi sono!

E PER FINIRE…

SPECIALE INTERVISTE

Scuola primaria Che classe fate? La quinta! Vi piace venire a scuola? Siii! Quante maestre avete? Tre Secondo voi qual è la più simpatica e perché? - Patrizia perché è energetica. - Marika perché è gentile, brava e sincera. Eh, cioè… Diciamo che fa sempre un po' di giustizia. - Io preferisco Marika perché ha molte idee. - Sara mi sta simpatica perché è sempre gentile con noi. - Sara perché mi piacciono le sue materie. - A me piacciono tutte e tre, però, in particolare, Marika perché ci sono affezionato: ce l'abbiamo dalla prima elementare. Cosa ne pensate dei ragazzi più grandi che girano per questa

scuola? - AHAHAHAH - Un po' dei casinisti. - Anche per me sono dei casinisti, però noi a volte ci lamentiamo quando fanno l'intervallo, ma anche noi certe volte siamo così… non dico così così, ma quasi. Anche quando facciamo ricreazione qua in classe disturbiamo un po'. - Penso anche io che siano un po' vivaci, però a volte noi facciamo più di loro. A volte. - Alcuni non sono molto educati. - A volte non hanno molto rispetto di noi. Per esempio, quando li trovate in giro, vi salutano? Vi fanno capire che si accorgono di voi? - No, non ci salutano mai. - Alcune volte ci spaventano. - Alcune volte sono vivaci come noi, ma sono ragazzi. - Alcuni sono simpatici.

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- Tipo quando sono fuori dalla classe sono contenti perché è finita la lezione, ma quando sono in classe, sotto sotto, sono bravi. - Quelli di terza media, più che altro, iniziano anche un po' a fare i bulletti, però prima, seconda media e superiori sono molto gentili. - Alcuni sono molto gentili: mi è capitato una volta di dare un calcio ad un ragazzo e mi ha pure chiesto scusa. - Alcune volte cercano di farsi vedere, però in un modo un po' stupido. - Quando chiedo una gentilezza, un'attenzione verso i piccolini, loro sono sempre disponibili. Qual è il vostro giorno preferito? - Venerdì perché finisce la scuola. - Venerdì perché si esce prima da scuola e ho il pomeriggio libero perché il giorno dopo c'è vacanza. - Lunedì perché ci sono le mie materie preferite e ci sono le maestre che mi piacciono. - Mercoledì perché abbiamo solo Marika. - Giovedì perché ci sono le mie materie preferite. - Mercoledì perché c'è Marika, si esce all'una e c'è storia che è la mia materia preferita. - Giovedì perché c'è Patrizia, c'è inglese, italiano, motoria, immagine. Poi si sta in mensa ed a me piace mangiare in mensa. - Giovedì perché c'è motoria che mi piace. - Martedì perché ci sono le mie materie preferite.

- Sinceramente mi piacciono tutti i giorni. Che cosa volete fare da grandi? Perché? - Lo chef perché ho un legame profondo con il cibo. - Anche io lo chef però sulle navi, almeno scopro terre nuove e scopro il mondo! - “A fare lo chef scopri le nuove padelle del mondo” (un compagno) - La veterinaria perché mi piacciono gli animali. - La cuoca, la veterinaria oppure la biologa. - L'architetto di interni perché mi piace arredare le case. - Il maestro di matematica e di scienze - Il soldato che guida il Caccia. - Il medico. - La scienziata di astronomia perché mi piacciono le stelle. - Il calciatore perché ho una grande passione per il calcio. - L'attrice perché mi piace recitare. - Avere una carriera come ginnasta. - Cantante o girare il mondo. - Il muratore. Cosa vi piacerebbe fare a scuola che non fate già? - Più esperimenti scientifici. - Dei grandi ritrovi in palestra grande con sketch di cabaret. - Una nuova materia: il teatro. - Degli allenamenti di karatè. - Allenamenti di ballo. - Calcio tra gli sport di motoria. - Biologia.

Scuola secondaria di 1° grado Come ti chiami? Paola Caspani Quando sei nata? Il 18 febbraio

Se fossi un personaggio famoso chi saresti? E perché? Mmmh… Non mi dispiacerebbe una donna vissuta nel passato… Maria

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Antonietta. Perché ha fatto una bella fine e malgrado tutto ha fatto una bella vita. Che materia insegni? Arte ed immagine. Da quanto tempo insegni

qui? Una decina di anni. Ci racconti un episodio divertente che ti accaduto in classe? Sono vari e capitano spesso, ma i più divertenti quando gli alunni storpiano i nomi dei poveri artisti: diventano cose allucinanti! Che cosa ne pensi del Prof. Crippa? Bravo il Crippa! Ottimo collega! Quanti libri leggi all'anno? Penso una ventina. Ho anche l'e-book, ora. Ci racconti una situazione in cui ti

sei sentita un puntino nero su sfondo bianco? Eh… Devo ammettere di più tra gli adulti che con i ragazzi, perché i ragazzi sono più spontanei, gli adulti invece sono più macchinosi. Ma una situazione non ti viene in mente? Una situazione particolare… No, non mi viene in mente. E' necessaria? Se ti dico scuola, cosa ti viene in mente? E vacanze? E alunni? Ah penso per tutti e tre gioia. Che cosa pensi appena ti svegli al mattino? Che devo fare colazione. Sai cucinare? Sì Il tuo cavallo di battaglia? Le lasagne. Il tuo proverbio preferito? Oggi come fosse l'ultimo giorno. Qual era il tuo idolo da adolescente? I Duran Duran!

Come ti chiami? Riccardo Crippa Quando sei nato? Il 12 dicembre Se fossi un personaggio famoso, chi saresti? Perché? Non è nel mio stile diventare famoso. Il mio obiettivo nella vita è un altro. Che materia insegni? Tecnologia. Da quanto tempo insegni qui? Sono 18 anni Ci racconti un episodio divertente che ti accaduto in classe? Nella scuola dove insegnavo prima, un mio alunno si è addormentato. Dormiva proprio e i suoi compagni se ne accorsero, per cui la situazione divenne abbastanza ridicola. Inoltre questo si chiamava Carta e

ricamarono anche sul suo nome! Che cosa pensi della Prof. Caspani? E' una persona che crede nel suo lavoro. Sembra minuta e piccola, invece ha una voce da leone: stordisce anche me. E' una persona con molte sfaccettature. Quanti libri leggi all'anno? Quattro o cinque. Ci racconti una situazione in cui si sei sentito un puntino nero su sfondo bianco?

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Beh, in molte situazioni, in particolar modo nell'adolescenza: quando cerchi di essere te stesso e non riesci a trovare dei riscontri nell'esterno. Quando diventi grande, invece, capisci che il riferimento sei te stesso e diventi te stesso, cioè il punto nero su sfondo bianco, senza andare in crisi. Se ti dico scuola cosa ti viene in mente? I miei colleghi con cui condivido anche un discorso di amicizia e di stima. E vacanze? Mare e la mia famiglia. E alunni? Con molti un discorso di amicizia, di affetto e di stima reciproca. Cosa pensi appena ti svegli al mattino? Alla giornata che mi aspetta. Il

mattino è sempre una violenza alzarsi. Sai cucinare? No. Il tuo cavallo di battaglia? La pastasciutta con aglio, olio e peperoncino. Il tuo proverbio preferito Come diceva Confucio: "Se il problema ha una soluzione, di che ti preoccupi? Se invece non ha una soluzione, di che ti preoccupi?". Questo è un modo per non vivere in ansia la vita. Qual era il tuo idolo da adolescente? Un idolo di riferimento non l'ho mai avuto. Ho avuto molti esempi a cui mi rifaccio per le varie sfaccettature che mi hanno aiutato, soprattutto nel momento in cui ho costruito la mia personalità.

Scuola secondaria di 2° grado Come ti chiami? Massimo Negri Quando sei nato? 7 febbraio Se fossi un personaggio famoso, chi saresti? Perché? Un attore: Jack Nicholson, perché mi piace un sacco. Che materia insegni? Educazione fisica. Da quanto tempo insegni qui? Quattro anni… può essere? Ci racconti un episodio divertente che ti accaduto in classe? A parte la caduta di oggi di un'alunna che, inserendosi per saltare al calcio d'angolo, è scivolata e si è completamente infangata? Va bene? Teniamo questa! Cosa ne pensi di Suor Dina? Suor Dina? E' onnipresente! Quanti libri leggi all'anno?

Pochi, due o tre… Ci racconti una situazione in cui ti sei sentito un puntino nero su sfondo bianco? Un puntino nero su sfondo bianco? Ah… Vediamo… Difficilissima… Posso rispondere dopo? Ma nero su sfondo bianco? Inteso che non c'entravo niente con la situazione? Chi è che l'ha inventata questa? Che mente profonda! Potrebbe essere… Non mi viene in mente. La saltiamo! Se ti dico scuola, cosa ti viene in mente?

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Scuola? Adesso divertimento. E vacanze? Viaggiare? E alunni? Alunni? Oh, alunni mi viene in mente… Un sacco di cose! Devo dire una parola? Un aggettivo? Disperazione. Che cosa pensi appena ti svegli al mattino? Che ho ancora sonno. Sai cucinare?

Sì, abbastanza. Il tuo cavallo di battaglia? Primi piatti e il tiramisù. Il tuo proverbio preferito? Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi. Anche se non lo applico… Quale era il tuo idolo da adolescente? Il mio idolo? E' un po' generico… Vediamo… Non è che avessi un idolo, non so ci penso. No, non c'è.

Come ti chiami? Dina. Questo è il mio nome: Dina de Marchi. Quando sei nata? 2 novembre. Cento anni fa. Se fossi un personaggio famoso chi saresti? E perché?

Sono un po' condizionata in questo, perché ho appena finito di leggere un libro sul cardinale Newman, un inglese convertito. Dico la verità: un uomo come lui, una persona come questa, in grande ricerca, molto illuminato… io dico, mi piacerebbe essere come lui: sempre alla ricerca di un meglio. Che materia insegni? Religione Da quanto tempo insegni qui? E ormai saranno vent'anni, credo. Ci racconti un episodio divertente che ti è accaduto in classe? Più divertente? Quando i ragazzi dicono sciocchezze che proprio fanno ridere, però adesso non ho uno in mente. Che cosa ne pensi del Prof. Negri? Ha la fortuna di essere giovane, si è formato la sua famiglia e siamo in attesa che la completi. Penso che

come docente di educazione fisica abbia le qualità utili e le competenze necessarie. Quanti libri leggi all'anno? Tanti, diciamo una ventina. Una ventina sicuri. Ci racconti una situazione in cui ti sei sentita un puntino nero su sfondo bianco? Io assumo fino in fondo le cose che vivo e che vedo e la situazione che mi fa sentire un puntino nero quando non trovo o non ho in mano la verità. Quando i ragazzi non mi forniscono la verità, io mi sento subito a disagio. Se ti dico scuola cosa ti viene in mente? Certamente ragazzi! Tanti, tutti: quelli buoni, quelli meno, quelli più… Tutti! E vacanze? Mare! E alunni? Penso all'età giovane che è una bellezza, penso a tanti ragazzi che proietto sul futuro. Io dico, questo è il nostro futuro: dobbiamo educarli perché diano tutto il meglio di sé. Che cosa pensi appena ti sveglia al mattino? Primissima cosa penso all'organizzazione della giornata. Alla sera devo andare a letto e avere già tutto organizzato, sapere cosa succede il giorno dopo. So che ci sono gli imprevisti, e ok, però… il

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secondo pensiero è di andare in chiesa dove prego. Sai cucinare? Beh, sì, poco perché ho sempre trovato tutto pronto, purtroppo. So fare qualche torta, di quelle semplici. Posso fare un primo, posso fare un secondo: tutte cose molte lisce. Non un pranzo di Natale! Il tuo cavallo di battaglia? Cose semplici? Beh, diciamo che dipende. Se fossero piatti più complicati, forse non potrei. Il tuo proverbio preferito?

Non è proprio un proverbio, è un detto che ho imparato quando andavo a scuola: "A chi più sa, più spiace perder tempo". Mi piace molto, lo trovo molto significativo perché perdere tempo mi sembra proprio che sia un vuoto che una persona si crea attorno. Qual era il tuo idolo da adolescente? Da adolescente? Dico la verità, forse erano ragazzi? O vuoi sapere cantanti? Mah, se ci penso, magari mi viene in mente.

GIOCHI PER TUTTI Unisci i puntini e…

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