Giornalino Ima - Secondo Numero

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1 Giornalino d’Istituto anno 2012 N° 2

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Secondo Numero - Giugno 2012

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Giornalino d’Istituto anno 2012 N° 2

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IN QUESTO NUMERO:

EDITORIALE 3

TIME OUT! E’ TEMPO DI FESTA! E’ TEMPO DI GRAZIE! 4

SECONDARIA 1° GRADO

SARANNO FAMOSI… MARTA NEGRINI PREMIATA! 5

IL CASTELLO DI ROSSINO 7

GITA AL CASTELLO DI ROSSINO 8

SUONARE SOTTO LA PIOGGIA! 8

NOTIZIE DAL LICEO

TAGLIANDI CHE SORPRESA! 10

DAL PROGETTO CARIPLO SCUOLA 21: DESCRIZIONI D’AMBIENTE

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VACANZE DI QUA, VACANZE DI LA’ 11

DALLA SCUOLA PRIMARIA

MORNESE: UNA GIORNATA FANTASTICA! 13

GITA ALL’ARCHEOPARK 15

IN GITA ALLA FATTORIA 16

TUTTI IN GITA 16

LA GITA A GROPPARELLO! 17

GITA 18

LA POSTA DEL CUORE 19

SPECIALE INTERVISTE 20

GIOCHI PER TUTTI 23

I disegni sono a cura dei bambini della scuola primaria. Le vignette finali sono a cura degli studenti della Secondaria di Secondo Grado.

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EDITORIALE Carissimi Alunni, Docenti, Genitori e Collaboratori tutti, siamo giunti ormai al termine di questo anno scolastico durante il quale abbiamo cercato di ritmare i nostri passi al battito di un ricorrente ‘Time out: ascolta la vita’. Certamente ciascuno si è impegnato in questo cammino ed ora è in attesa di raccoglierne i frutti: auguro che ognuno ne possa raccogliere un cesto colmo, abbondante, saporito. Forse qualche frutto sarà ancora un po’ acerbo e, allora, il tempo dell’estate e la stagione della vita aiuteranno ulteriormente la necessaria maturazione. A tutti il grazie per il tempo trascorso insieme, per le possibilità offerte e raccolte, per le speranze consegnate e i desideri ancora incompiuti, per il bene costruito e per l’attesa di un bene ancora più grande. Auguro a quanti si stanno preparando per gli esami uno sprint finale serio e sereno e a quanti sono già proiettati nella vacanza un sano tempo di riposo e la possibilità di coltivare interessi e attenzioni intelligenti e significative. A me e a tutti, con l’augurio di buona conclusione dell’anno scolastico, consegno questo decalogo perché, accompagnando il tempo estivo, completino quello che abbiamo vissuto insieme: Prendi Tempo

Prenditi il tempo per pensare... è la sorgente della forza.

Prenditi il tempo per giocare ... è il segreto dell'eterna giovinezza.

Prenditi il tempo per pregare ... è il più grande potere della terra.

Prenditi il tempo per amare ed essere amata/o ... è un privilegio divino.

Prenditi il tempo per essere cordiale ... è la strada della felicità.

Prenditi il tempo per ridere ... è la musica dell'anima.

Prenditi il tempo per donare ... è troppo anche un breve giorno per essere egoista.

Prenditi il tempo per sognare… è un’opportunità per riempire il cuore di pace

Prenditi il tempo per lavorare ... è il prezzo del successo.

Prenditi il tempo per fare la carità ... è la chiave per il Paradiso.

Auguri e buone vacanze a tutti.

Sr Irma

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Time out! È tempo di festa! È tempo di GRAZIE!!!

Domenica 27 maggio l’Istituto Maria Ausiliatrice si è trasformato in una fantasia di colori, di voci, di suoni… per dire la gioia dello stare insieme e ringraziare per il cammino fatto. Tante le iniziative che hanno colorato questa bella giornata primaverile e hanno messo tutti in movimento, dai più piccoli ai grandi. Dopo i ferventi preparativi di allestimento dei vari settori per la festa, il cortile si è animato di colla-boratori e amici che hanno contribuito a realizzare questo grazie corale e poi… via con le premia-zioni! I più impegnati, i più studiosi, i più disponibili, i più fedeli, i più industriosi nel vendere i biglietti della lotteria, tanti premi e tanti riconoscimenti per tutti coloro che, all’interno della Scuola, si sono distinti per la loro presenza e la loro disponibilità. A seguire, il momento celebrativo dell’Eucaristia. In questa festa di Pentecoste il dono dello Spirito ci ha riuniti come Comunità Educante al centro della nostra missione e della nostra fede. È stato bello ritrovarsi come famiglia, nello stile di Don Bosco e Madre Mazzarello, attorno alla Parola e al Pane di vita, per dire grazie dei tanti benefici ricevuti e riconfermare la nostra gioia nella presenza del Signore e nel desiderio di crescere in Lui per aprirci alla vita con fiducia, ottimismo e speranza. La festa della condivisione prosegue poi con una succulenta “risottata”. Tutti a pranzo, in fila per il buonissimo e gustosissimo “risotto di famiglia” o l’immancabile pizza per la gioia dei più piccoli! Nel frattempo giochi di abilità e gonfiabili hanno tenuti desti i genitori e in azione tutti i bimbi e i ragazzi. Dalla battaglia navale, al centra il barattolo, allo

schiaccia la pallina… spazio all’inventiva e alla creatività e agli abili vincitori simpaticissimi gadgets ricordo. I più piccoli invece hanno scalato pareti vertiginose, hanno affrontato draghi pericolosissimi o semplicemente si sono destreggiati su scivoli di gomma in un vivacissimo correre tra un gonfiabile e l’altro scivolando e saltando come tanti piccoli folletti o grilletti!!! Così, tra un gioco e l’altro, quattro chiacchiere con amici e conoscenti in un clima di simpatia, la nostra Scuola si è trasformata in un vociante e festante cortile di casa! Nel pomeriggio, verso le 14.30 ha avuto inizio il momento di festa insieme. Ogni realtà scolastica si è esibita in coreografie, scenette, canti, acrobazie ginniche e prove di vario genere. Il via è stato dato dalle piccole gocce d’acqua della Scuola dell’Infanzia che a ritmo di musica hanno eseguito il loro numero passando velocemente in grandi cerchi… L’acqua scorre velocemente e si arriva agli alunni della Scuola Primaria che ci hanno allietato con melodie di musica classica in un alternarsi di canti e sonate. Il ritmo della festa ci ha poi introdotti nei diversi sketches della Scuola Secondaria di Primo Grado, dove vari ragazzi si sono cimentati in esilaranti scenette per esprimere il grazie a tutti quanti. Infine, alcune classi della Scuola Superiore di Secondo Grado ci hanno intrattenuto con coreografie, esercizi di acrosport e la presentazione di alcune opere d’arte come espressione di grazie per il cammino percorso. Nel grande cortile, invece, il bellissimo spettacolo della Marching Band che regala sempre momenti di intensa partecipazione e coinvolgimento.

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A conclusione della festa la grande estrazione della lotteria che fa sognare tanti, ma riesce ad accontentare solo pochi. Eppure ne vale sempre la pena tentare la sorte! Questa nostra bella tradizione esprime la gioia di dire grazie, di condividere il lavoro e la festa per crescere insieme e scoprire il bello che ci unisce e ci costituisce Comunità Educante in cammino, per regalare spazi di felicità, fantasia e

creatività a chi non ha paura di mettersi in gioco. Un grazie speciale a tutti coloro che hanno contribuito a rendere speciale questa giornata e… se ancora non sei dei nostri… che aspetti??? Alla prossima festa non puoi proprio mancare. TIME OUT! Ti aspettiamo!!!!

(Suor Sara Faré)

NOTIZIE DALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SARANNO FAMOSI… MARTA NEGRINI PREMIATA ! A voi il tema che ha meritato un riconoscimento nell’ambito della rassegna Lettelariamente. Ma quel giorno l’insegnante d’italiano aveva deciso di rimandare la verifica perché voleva presentare un’ospite speciale, anzi degli ospiti speciali. Erano dei ragazzi di un’associazione che si occupava dei ragazzi e di bambini sfruttati dai lavori minorili. Gli alunni pensavano che sarebbero arrivate delle persone vestite di nero, con una valigetta nera e sempre serie che avrebbero parlato di cose drammatiche e avrebbero fatto vedere delle foto orribili. Invece si presentò una ragazza molto giovane seguita da un'altra ragazza e infine altri due ragazzi. Matteo notò che indossavano delle magliette colorate con scritto:”Salva con noi diritti dei bambini maltrattati”. I ragazzi si chiamavano Molly, Francesca, Luca e Lorenzo.

Appoggiarono le loro borse e i loro zaini, poi si sedettero e Luca incominciò a parlare: “ Come avete notato dalle nostre magliette, noi siamo qui per parlarvi dei bambini maltrattati e sfruttati all’interno delle fabbriche.”Lorenzo prese il computer all’ interno del suo zaino e lo avviò,mentre Francesca accendeva il proiettore. Quando tutto fu pronto prese la parola Molly. Parlava di bambini impiegati nelle fabbriche cinesi, mentre Lorenzo faceva vedere delle foto sullo schermo . Spiegarono loro quale fosse la condizione dei minori nelle industrie. I bambini avevano quasi tutti le mani sanguinanti, i ragazzi erano quasi drogati dai coloranti che ogni giorno respiravano, i più piccoli si addormentavano mentre lavoravano perché li facevano dormire solo 6-5 ore alla notte. Inoltre se qualcuno si

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faceva male gravemente non gli pagavano l’indennizzo. Lo stipendio era di pochi centesimi al giorno e al mese raggiungevano circa 70€ ai quali andavano sottratti 35€ per l’alloggio dentro delle camere con l’acqua fredda d’inverno, dove dormivano su delle brandine di ferro. Il lavoro iniziava alle 5.00 di mattina, si dovevano lavare e vestire, fare una colazione molto semplice in 10 minuti ,arrivare al lavoro ,riunirsi con il proprio capo di reparto per cantare l’inno o la promessa di lavoro e chi si rifiutava di cantare veniva picchiato. Alla fine dell’inno si cominciava a lavorare fino alle 21.00 o anche fino alle 23.00. In seguito fecero vedere allo schermo i nomi di alcune marche famose che praticavano tale sfruttamento. Matteo vide che c’era scritta anche la sua marca preferita di scarpe da trekking e capì finalmente perché i suoi genitori non gliele

compravano. Arrivato a casa raccontò che cosa aveva scoperto alla mamma. Lecco, tre settimane dopo: I ragazzi tornarono per chiedere se qualcuno volesse “adottare a distanza” dei bambini cinesi per permettere loro di smettere di lavorare e andare a scuola. Matteo però non si limitò a adottare un bambino :ne adottò cinque!. Grazie ad un piccolo gesto dall’altra parte del mondo si accese una speranza per Linghua e altri bambini che condividevano la sua sorte. Da quel giorno inoltre Matteo fu molto più altruista e decise che da grande avrebbe anche lui difeso i diritti dei più piccoli. (Marta Negrini, I B, Secondaria Primo Grado)

La premiazione del concorso Lettelariamente.

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IL CASTELLO DI ROSSINO

Un paio di giorni fa, precisamente il 12 di aprile, noi ragazzi di prima media, ci siamo recati alla stazione di Lecco e abbiamo preso il treno che portava a Calolzio. Il viaggio è stato rilassante e corto, perché c’era solo una fermata. Appena siamo arrivati abbiamo dovuto fare un tratto a piedi, molto lungo e faticoso, ma ne era valsa la pena: il panorama era magnifico e durante la camminata sono riuscita a vedere delle candide pecore e dei cavalli. In quanto al paesaggio c’ erano delle splendide montagne e dei terrazzamenti molto vasti. Arrivati alla destinazione ci siamo divisi in due gruppi, il gruppo “degli attori” e “dei non attori” .Il gruppo “dei non attori” sarebbe andato a giocare un po’ all’oratorio, mentre quello “degli attori” avrebbe fatto una prova generale. Io ero nel gruppo “dei non attori ” e quindi sono andata a giocare all’oratorio. Ero stremata, ma ad una partita di calcetto non si dice mai di no. Dopo esserci divertiti siamo andati a visitare la chiesetta di S. Lorenzo: era bellissima, dipinta di tutto punto di meravigliosi affreschi medievali; la nostra guida ci ha spiegato che i monaci quando vedevano che gli affreschi diventavano meno recenti li ridipingevano secondo le loro intenzioni. Gli affreschi rappresentavano la vita dei santi e di Gesù. Dopo la visita alla chiesa di S. Lorenzo ci siamo cambiati e da normali ragazzi e ragazze siamo diventati semplici contadini.

Tutti sembravano veri contadini medievali: i ragazzi avevano una giacchina e qualche bastone, le ragazze avevano delle gonne lunghe con sgargianti colori, i capelli raccolti e dei cestini pieni di cose buone come il pane, il formaggio, il salame, le uova, le mele, le focacce… La recita è stata bella e divertente. Gli attori interpretavano benissimo il loro ruolo, c’erano molti personaggi tra cui : giullari, damigelle, signore, signori, scudieri, guardie, ladri, preti, contadini, messaggeri, narratori, suonatori. Inoltre il prof Chimienti ci aveva preparato due sorprese: la prima è stata il messaggero che era in sella ad un cavallo, la seconda è stata quando dei veri cavalieri hanno rincorso il ladro e duellato. Le loro spade e le altre armi erano affilate e le armature brillavano al sole come diamanti. Appena ho visto i cavalieri mi sono emozionata perché avevo sempre sognato di vederne uno (anche se credevo che esistessero solo nel Medioevo). Mentre li vedevo duellare mi è venuta voglia di impugnare una vera spada, ma pensavo che sarebbe stato soltanto un sogno, invece finita la recita ho impugnato una vera spada, con una vera lama; non ci potevo credere ! La gita mi è piaciuta molto, è stata avvincente, emozionante e piena di sorprese, mi piacerebbe se anche le prossime prime potessero vivere un’esperienza grandiosa come questa. (Ludovica Marino I A, Secondaria Primo Grado)

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GITA AL CASTELLO DI ROSSINO

Giovedì 12 aprile siamo andati al castello di Rossino, per cui alle otto mi sono recata alla stazione di Lecco per partire in treno alla volta di Calolziocorte. Il viaggio è stato bello ma corto; è stato stancante aver dovuto fare un pezzo a piedi, molto ripido e con delle scale di pietra costruite molto storte. Io durante tutto il tragitto sono stata con le mie amiche Chiara, Martina e Sara; con loro ho parlato del più e del meno e ci siamo divertite. Poi però mi sono dovuta staccare dal gruppo perché dovevo fare le prove, mentre loro avrebbero fatto la visita alla chiesetta di S. Lorenzo. Il castello era stupendo e avevo voglia di vedere anche l’interno, ma purtroppo sono sempre stata nel cortile. Io avevo il ruolo del musicante e dovevo suonare un brano intitolato “Mc Phearson Farewall”. Ero un po’ emozionata anche perché ero l’unica che suonava il violino, ma è andato tutto bene; il violino però si era

scordato completamente visto che suonavamo in un sottoscala molto freddo. Il vestito che avevo non mi piaceva tanto perché mi faceva sembrare una mega caramella e mi pizzicava sul collo Il professor Chimienti aveva detto che ci sarebbero state due sorprese: Rebecca, che era il messaggero, sarebbe entrata con il suo cavallo e sarebbero intervenuti dei veri cavalieri. Costoro erano bravissimi nel lottare, ma avevo paura che qualcuno si facesse male. Ho pensato che se rischiavano la vita per questo, voleva dire che avevano molta passione. È stata una delle gite migliori che io abbia mai fatto e penso che una lezione come questa sia più utile e istruttiva di quelle in classe e la rifarei; non cambierei niente perché anche quelle cose inaspettate che sono successe hanno reso questa gita divertente. (Cecilia Bedetti I C Secondaria Primo Grado)

SUONANDO SOTTO LA PIOGGIA!

Domenica 15 aprile i ragazzi di seconda e terza media dell’Istituto Maria Ausiliatrice hanno dato il loro prezioso contributo per animare la festa per le famiglie organizzata dal decanato di Lecco in vista dell’incontro mondiale per le famiglie che avrà a luogo Milano nel mese di giugno. Il professore di musica Francesco Chimienti ha proposto con entusiasmo agli studenti di esibirsi in una Marching Band ed hanno aderito con interesse all’iniziativa una cinquantina di ragazzi. Il gruppo era

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composto da musicisti che suonavano:il clarinetto, il flauto traverso, lo xilofono, i tamburi e il flauto dolce e altri ragazzi che sventolavano le bandiere. Per parecchi mesi si erano esercitati nelle ore di musica a marciare componendo figure e suonando vari brani musicali molto d’effetto nel cortile principale della

scuola. Il professore che ha svolto il ruolo di capobanda ha insegnato i passi e ha richiesto attenzione e precisione per ottenere un buon risultato. In vista del grande giorno i suonatori erano molto agitati e si sono sentiti ancora più importanti quando è stata consegnata loro la divisa che consisteva in pettorina e cappello giallo con il logo della scuola. La giornata della manifestazione ha preoccupato molto i ragazzi perché il maltempo rischiava di rovinare il loro spettacolo. Il maestro della banda ha voluto insistentemente sfidare la pioggia così si sono fatti coraggio e hanno iniziato a marciare con il sottofondo musicale sono partiti da Piazza

Cermenati, hanno sfilato per il lungolago fino ad arrivare nella Piazza Garibaldi, dove si è svolto il momento più coreografico. C’era molto entusiasmo nei ragazzi che si divertivano, suonando sotto la pioggia e i genitori, con il piccolo pubblico dei passanti, applaudivano con molto calore. Era piacevole sentire il suono proveniente dagli strumenti e curioso osservare i ragazzi che marciavano al ritmo dei tamburi. I preadolescenti seguivano con molta attenzione le indicazioni del professore nello svolgere coreografie simpatiche e impegnative e gli applausi erano scroscianti come la pioggia che non smetteva. Nonostante Tutti erano sorridenti e orgogliosi di avere svolto una marcia così importante. I genitori e la preside si sono complimentati con il gruppo intero, ma soprattutto il maestro e i musicanti si sono ringraziati reciprocamente per questa bella esibizione.

(Arianna Brasola)

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NOTIZIE DAL LICEO

TAGLIANDI CHE SORPRESA!

Almeno una volta alla settimana Sr. Dina entra in classe sventolando diversi tagliandi. Non vi siete mai domandati come faccia a gestire questo grande malloppo di fogli? Ebbene, noi ce lo siamo chiesti per voi! Parlando con la vicepreside, abbiamo scoperto che non c’è una classe sempre puntuale, anche se una buona parte di queste riconsegna la circolare nei tempi prestabiliti o al massimo due o tre giorni dopo. Ahi noi... Vi sono costantemente di media due ritardatari fissi per classe, che per loro sfortuna vengono schedati nei temuti promemoria e depennati una volta restituito l’avviso. Va fatto quindi notare che, nonostante il consistente numero di

rinvii, Sr. Dina non si lascia sfuggire nessuno. Questo è frutto di una grande precisione, che permette di organizzare in modo funzionale il ritiro dei nostri amati foglietti di carta. Per i più pignoli ci siamo informati sulle cifre medie dei tagliandi annui per studente: nell’anno scolastico 2010-2011 ne sono stati consegnati circa 83, mentre durante l’anno in corso siamo circa a quota 80. Vi lasciamo con la calcolatrice in mano per trovare la quantità enorme di fogli che vanno ritirati, buon divertimento!

(Cip e Ciop)

DAL PROGETTO CARIPLO SCUOLA 21:

DESCRIZIONI D’AMBIENTE

L’edificio al centro dell’immagine è la Darsena. Si trova su di un lago, dove si trova anche il canneto, e vicino al lago molti alberi che circondano l’edificio. Questo ha una forma di parallelepipedo, ed è diviso in due piani: il primo piano è costituito da un cancello di ferro e l’entrata è una galleria con un arco a tutto sesto, mentre il secondo piano è costituito da una facciata con quattro colonne, che sorreggono tre archi, anch’essi a tutto sesto. Sempre al secondo piano, sulla facciata laterale, sono presenti quattro finestre. Nella

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facciata del secondo piano, ci cono invece delle tende, appese alle colonne e due finestre nello spazio compreso fra le colonne e la muratura interna alle stesse. Davanti all’edificio, sul lago, c’è invece una barca, L’edificio è in pietra grigia. Alcune parti, come lo spazio compreso fra il tetto e gli archi a tutto sesto del secondo piano, e la muratura interna alle colonne, sono di color giallo ocra. Sempre internamente alle colonne,

ci sono tre volte a crociera, e tre sbarre di ferro attraversano in piena vista gli archi a tutto sesto, mentre una balaustra di pietra si trova alla base delle colonne. L’edificio è di aspetto in parte trascurato, per via del suo esterno e delle erbacce che si propagano sul tetto, e degli alberi che lo circondano completamente. (Mazdak Ameri, II Scienze Applicate)

Nel tramonto andando e perdendosi, va.

tra le montagne amiche, tra ruscelli, sorgenti, fiumi, laghi;

per i mille sentieri, tra gli alberi fieri.

Veder dall' alto il lago popolato, di barche andar e venir,

a visitar questo luogo pacato. Or questa escursione è finita ormai

e tornando ammirerà la natura.

(Francesca Bellingardi, II Scienze Umane)

VACANZA DI QUA, VANCANZA DI LÀ!

Tutto sulle vacanze dei nostri professori: luoghi, periodi e compagnie!

Chissà cosa fanno i professori durante le lunghe vacanze estive quando la calura è insopportabile e fa chiudere le scuole? Naturalmente gli alunni se li immaginano spaparanzati su un lettino, sotto un ombrellone multicolore intenti a leggere il tomo più interminabile del mondo. Intanto intorno a loro il mare spumeggia, i

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bambini corrono e gli ambulanti urlano a gran voce il prezzo della loro merce. Ma sotto il cappellino e gli spessi occhiali da sole il prof non sembra turbato, anzi non può chiedere di meglio. Una buona lettura, aria fresca e mancanza di polvere di gesso che irrita il naso. Oppure in un ambito diverso, i professori più avventurosi possono recarsi in montagna e te li immagini zaino e boraccia alla mano su un pendio roccioso mentre si fermano ad ammirare la bellezza del creato, salutando con ironia la città civilizzata che è rimasta molto metri sotto di loro. E naturalmente i nostri insegnanti non potranno che andare a visitare qualche museo o città d’arte prendendo nuovi spunti per i programmi scolastici e facendo una miriade di foto da mostrare poi in classe. Abbiamo dunque chiesto, grazie ad un sondaggio, alcune caratteristiche delle loro vacanze e i risultanti che ne derivano sono i seguenti: il 10% è stato avvistato nella località vacanziera a giugno, il 33% a luglio e il 57% solo ad agosto quando la brezza marina diventa irresistibile per i cittadini accaldati.

Il 29% delle vacanze dura una breve settimana, il 35% due settimane, il 24% tre lunghe settimane e il restante 12% forse più o forse meno.

Il 41% trascorre le ferie con gli amici, tutti insieme festeggiando e divertendosi, 32% porta anche la propria famiglia con sé, il 27% delle vacanze è con il partner. Romanticismo è la parola d’ordine.

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A settembre il 42% ritorna dalla spiaggia e riempie con l’ odor di salsedine che ha addosso le aule, il 29% indossa ancora gli scarponcini da montagna, il 25% ha nella borsa una manciata di depliant, ricordo di una estate non ancora terminata, il 4% è tutto abbronzato ma non è distinto da altri segni che aiutino gli alunni a capire dove si è recato.

Se siete ancora curiosi riguardo alle vacanze dei vostri professori e necessitate di ulteriori informazioni basta che chiediate direttamente alla persona interessata, gli insegnanti saranno ben felici di rispondere a tutte le vostre domande.

(Stefania Bergamini e Carlotta Marchetti, IV A)

DALLA SCUOLA PRIMARIA

MORNESE: UNA GIORNATA FANTASTICA! Cronaca di una giornata memorabile: la Festa del Grazie a Mornese (AL). Domenica 30 aprile io con la mia famiglia ci siamo recato in pullman a Mornese. Mornese è un piccolo paese in provincia di Alessandria; lì abbiamo visitato la casa dove ha vissuto Maria Mazzarello. Poi abbiamo raggiunto a piedi il collegio a Borgalto, la prima casa-madre dell’Istituto delle Figlie di

Maria Ausiliatrice. Qui abbiamo mangiato il nostro pranzo al sacco. Dopo pranzo, faticosamente, siamo arrivati in Valponasca e visitato la “Cassina” di proprietà del marchese, presa in affitto dal nonno paterno di Maria Mazzarello. Lì ha vissuto, pregato, lavorato ed ha imparato a fare la sarta.

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Lei ogni mattina si recava alla Messa a piedi e viveva una vita spirituale intensa. ùDecise di diventare suora e viaggiò in tanti posti. Maria in seguito si trasferì al collegio e riuscì, con l’approvazione di don Bosco, a creare il collegio per ragazze e ad avvicinare dieci ragazze che diventarono le Figlie di Maria Ausiliatrice, fondando così l’ordine religioso. Nel collegio ho visitato il pozzo che dava l’acqua alla comunità, anche se a loro mancava il necessario per vivere perché erano poveri. Maria Mazzarello diceva: “Facciamo il bene finché siamo in tempo”.

Durante il percorso abbiamo incontrato ragazze travestite da clown e mia sorella Martina aiutava a truccare i bambini. Lei mi ha disegnato sulla guancia un bellissimo cuore rosso con il contorno bianco. E’ stato bello perché la “festa del grazie” è durata tutto il giorno e mi sono divertita come a casa. Tutti erano allegri: ho ballato, cantato, giocato e soprattutto mi sono divertita! (Chiara Lazzari, III B, Scuola Primaria)

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GITA ALL’ARCHEOPARK Giovedì 29 marzo ci siamo recati in gita scolastica all’Archeopark a Boario Terme, in provincia di Brescia. Siamo andati in pullman con tante maestre: Mariarosa, Eleonora, Rita, suor Mariangela, Sara e il papà di Andrea, Marco. Siamo partiti da Lecco e abbiamo fatto un lungo viaggi, di circa due ore e mezza. Arrivati, abbiamo conosciuto le guide: Shila e Clara, che ci hanno portato a fare merenda nella zona ristoro. Dopo la merenda, la nostra guida ci ha portato a visitare una caverna: la prima forma di abitazione umana, ricoperta all’ingresso di pelli. All’ingresso abbiamo potuto osservare le incisioni rupestri con immagini di scene di caccia. Usciti, abbiamo visitato gli animali del parco: cinghiali, conigli, porcellini d’india, cavalli e cerbiatti. Nel frattempo ci siamo spostati nel laboratorio dell’argilla, dove abbiamo visto una ragazza che faceva vasi col tornio. Poi abbiamo visto il fortino e abbiamo percorso il passaggio segreto.

Dopo aver giocato sulle corde, siamo saliti sulla zattera e a turno abbiamo tirato la corda per attraversare il bellissimo laghetto, dove nuotavano bianchissimi cigni e anatre. Verso le 13.00 abbiamo pranzato, poi ci siamo divertiti nel labirinto di sassi. Nel primo pomeriggio, con un rito di iniziazione, ci hanno colorato il viso: siamo diventati dei cacciatori primitivi e abbiamo tirato con l’arco per colpire una lince. Poi ci siamo arrampicati sulle rocce con delle corde. Abbiamo quindi visitato le palafitte e la casa di Otzi: l’homo sapiens sapiens ritrovato sulle Alpi. Infine abbiamo fatto i laboratori di: rame, fortage, pane, trapano e argilla. Verso le 16.30 abbiamo comperato i ricordini e il gelato. Poi siamo ripartiti per tornare a casa. Siamo arrivati a Lecco verso le 19.00: eravamo stanchi ma molto contenti perché è stata una gita indimenticabile. (III A – III B Scuola Primaria)

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IN GITA ALLA FATTORIA Ieri sono andato in gita con i miei compagni e ho visto la tosatura delle pecore. Mi è piaciuto perché il pastore era bravo a tagliare il pelo della pecora, anche se la pecora si muoveva.

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TUTTI IN GITA Giovedì 3 maggio siamo andati a vedere i girini e le miniere e siamo andati su un carrello. Abbiamo usato la centilena per illuminare la galleria. Ci è piaciuto quando la nostra guida ha spento la centilena perché eravamo a buio. Vieni anche tu alla Fattoria Ariete perché è stato bellissimo!

LA GITA A GROPPARELLO

Il 26 aprile 2012 siamo andati in gita a Gropparello: siamo stati quasi tre ore sul pullman. Quando siamo arrivati a Gropparello, la guardiana ci ha fatto vedere tante stanze del castello e ci ha anche spiegato come si viveva. Dopo abbiamo combattuto contro l’orco, la strega e anche la creatura nera del bosco (per fortuna ci ha aiutati il Cavaliere Nero). Dopo, il Cavaliere Bianco ci ha accompagnati dal boscaiolo e lui ci ha

accompagnati dal Pellegrino, che ci ha raccontato una storia. Più tardi siamo andati dal minatore, che ci ha dato una pietra. Dopodiché siamo passati dal mago, che ci ha mostrato come si usava la pietra che ci ha dato il minatore. In seguito abbiamo conosciuto tanti altri personaggi che ci hanno fatto vivere tante altre esperienze. Infine siamo tornati sul pullman per Lecco. (Marina Maugeri, II B, Scuola Primaria)

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GITA! Giovedì 26 aprile la mia classe è andata a Gropparello, quando siamo arrivati mi sono molto emozionata. A un certo punto è arrivata una castellana che ci ha presentato il castello: era bellissimo! Quando abbiamo finito di visitare il castello, all’improvviso è comparso un cavaliere nero, che ci ha fatto fare delle foto con lui, poi siamo andati a mangiare. Dopo mangiato ci hanno travestito da cavalieri cin la spada, siamo andati a combattere contro un orco, contro una strega e alla fine con la “Nera creatura del bosco”, che ci ha dato la sfera, quindi noi abbiamo vinto!!! Poi ci hanno svestiti e siamo andati ancora in un altro bosco, ma prima di entrarci abbiamo

incontrato un cavaliere bianco che ci ha presentato un boscaiolo. Il boscaiolo ci ha raccontato una storia e quando l’ha finita ci ha lasciati ad un uomo che ci aveva detto che nel bosco vivono delle fate. All’improvviso ci siamo trovati davanti ad una miniera insieme a un minatore, che ci ha dato delle pietrine e ci ha detto: “Andate dal mago, che sa come fare funzionare queste

pietrine!”. Allora siamo andati dal mago che ci ha detto che bisognava urlare “Pietrina!” contro la strega del bosco, perché il nostro scopo era uscire da lì. Dopo altre avventure siamo finalmente usciti dal bosco e tornati al pullman. E’ stata bellissima questa gita!! (Anna Spreafico, II A, Scuola Primaria)

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LA POSTA DEL CUORE Consigli dalla vostra Vispa Teresa

Giugno

ha tesori in pugno: raccolti e promozioni,

nozze e delusioni!

Ahi, quanto a dir qual è, è cosa dura, esto mese selvaggio e aspro e forte,

che nel pensier rinnova la paura! Ma lasciam ciascuno a piangere sulla pagella sua e veniam invece a narrar di ciò che nella cassetta della posta giace…. Quivi leggiam: “Sei arrivato da molto lontano [Valsassina? n.d.r.], dove il sole in estate non tramonta quasi mai… L’italiano non è la tua materia [chi è senza peccato (ortografico e sintattico) scagli la prima pietra!

n.d.r.] e la tua espressione è sempre seria, Siamo come le veline, una mora ed una bionda. La prima mossa si farà da ora!” E a tutti i nostri innamorati folli, che la passione d’amore obnubila, sì che essi non sian più padroni della nostrana italica favella, dedichiamo questo componimento, nella speranza di ritrovarvi tutti a settembre, ancora focosi amanti ma nello scrivere meno angoscianti…

Stu core analfabeta te lle purtato a scola

e se mparato a scrivere, e se mparato a lleggere

sultanto 'na parola Ammore e niente cchiù .

~ Totò ~

Buone vacanze! Peace and love, fratelli!

La vostra Vispa Teresa

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SPECIALE INTERVISTE

Per questo numero il giornalino scolastico è andato ad intervistare le tre presidi presenti in questo istituto. Domande a raffica, risposte inaspettate e segreti svelati. Non perdetevi questo articolo!

SUOR CRISTINA MERLI (preside Scuola Secondaria Secondo Grado)

Come si chiama? Sr. Cristina Merli Quando è nata? Il 10 maggio 1964 Quali materie insegna o insegnava? Lettere Quando ha avuto la certezza della sua vocazione? A 23 anni, quando, dopo aver visto un musical dal titolo “Cerca la tua vocazione là dove trovi la gioia più profonda”, ho capito con chiarezza che potevo essere felice solo come salesiana: tutta a Dio per i giovani. Qual è stata la reazione dei suoi familiari? Mia mamma, pur essendo catechista, non mi ha parlato per un mese. Mio papà ha voluto capire. Ora sono contenti perché mi vedono felice. Perché non porta il velo? È una scelta che ho fatto anni fa con le mie superiore e per situazioni personali che allora vivevo. Per sintetizzare diciamo che così mi sento più vicina alla gente. C’è qualcosa che, a distanza di anni, la fa ancora sorridere? Avere assistito alla nascita di Alessandro, il mio secondo nipote: sorrido di tenerezza. Era un’adolescente diligente o ribelle? A 15 anni ho organizzato un picchetto davanti al mio liceo perché nessuno potesse entrare e lo sciopero riuscisse. Non ditelo però ai miei studenti. Come s’è sentita appena arrivata in questa scuola? A luglio ho visitato la casa e mi hanno affascinato i paesaggi che si possono ammirare dalle finestre delle classi. A settembre sono rimasta molto più affascinata da tutti gli studenti che riempivano le aule. Ha mai avuto corteggiatori in gioventù? Ci racconti qualche aneddoto. L’esperta in questo campo è mia mamma, sia perché racconta queste storie molto spesso, sia perché mandava mio fratello minore a “spiarmi” quando mi fermavo con qualcuno sotto casa. Cosa pensa dei giovani d’oggi? Da una parte sono meno fortunati di noi, dall’altra sono chiamati a vivere sfide non indifferenti che tireranno fuori il meglio di ciò che c’è in loro. E queste sfide le vinceranno! Ha qualche talento nascosto? A voi scoprirlo, se c’è… Qual è la caratteristica per la quale si vergogna di più? Perché? Diciamo che ho fatto un po’ pace con i miei difetti… ma qualcuno rimane sempre e, se mi vergogno o non mi piace pensarlo, figuriamoci a dirlo!

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Cosa significa essere preside? Gestire la complessità, risolvere i problemi. Meno male che in queste situazioni esistono le relazioni con i docenti e con gli alunni. Qual è la materia che, nonostante gli anni passati a scuola, cela ancora troppi segreti per lei? Matematica. Almeno una volta all’anno sogno di dover sostenere l’esame di maturità e di non avere mai seguito una lezione. Strano, anche perché al liceo classico, ai miei tempi, si portavano quattro materie e non c’era matematica. Com’è l’estate qui da voi? Si viaggia? È rilassante dalla fine di luglio in poi. La casa è semivuota, ma presto ci assale la nostalgia dei bambini e dei giovani. A turno facciamo qualche giorno di vacanza al mare o in montagna. Ci racconta qualcosa che vorrebbe svelare ai nostri lettori. Mi piacerebbe che i miei alunni potessero conoscere la mia famiglia. Sono sempre stata orgogliosa dei miei genitori che l’anno scorso hanno festeggiato il cinquantesimo anno di matrimonio. Ho una sorella più grande che ha due figli: Francesca, 22 anni, ed Alessandro, 18. Ho anche un fratello minore che ha due bimbe: Matilde, 6 anni, e Ludovica, 4 anni. Ed infine… un augurio capace di invogliare gli alunni a studiare. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”. Dante, Inferno canto XXVI.

SUOR MARIA TERESA MAZZARI (preside Scuola Secondaria di Primo Grado)

Come si chiama? Sr. Maria Teresa Mazzari Quando è nata? Il 18 novembre 1954 Quali materie insegna o insegnava? Italiano Quando ha avuto la certezza della sua vocazione? La “certezza” a 20 anni, dopo un periodo intenso di discernimento guidata dal mio Don e da una FMA Qual è stata la reazione dei suoi familiari? Non bella, soprattutto da parte di mia mamma che faceva molto affidamento su di me per tanti aspetti e che quindi era convinta di “perdermi”. Solo dopo avermi visto suora “contenta” si è un po’ rassegnata. C’è qualcosa che, a distanza di anni, la fa ancora sorridere? Le “scorribande” con la mia 500 aragosta con “dentro” cinque o sei compagne che andavo a recuperare per poi raggiungere l’oratorio per le prove dei teatri che provavamo per mesi. Era un’adolescente diligente o ribelle? Ero molto molto vivace e vulcanica! Sempre in movimento e sempre “in giro”, ma ero anche diligente, brava a scuola e “ribelle” soltanto per ottenere ciò che volevo: stare all’oratorio, uscire con gli amici dell’oratorio… Come s’è sentita appena arrivata in questa scuola?

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Un po’ spaesata e anche preoccupata, visto che provenivo da una comunità piccola e soprattutto ero impegnata in un oratorio di periferia, molto diverso dal contesto di qui. Ha mai avuto corteggiatori in gioventù? Ci racconti qualche aneddoto. Ho avuto un ragazzo per quattro anni, con lui ho fatto il mio cammino spirituale in oratorio, se non avessi scelto di seguire il Signore, sarebbe certamente stato l’uomo giusto per me! Prima di intraprendere un’esperienza con un’altra persona, ha aspettato che io diventassi suora. Cosa pensa dei giovani d’oggi? Sono fortunati perché hanno molte opportunità (conoscere, viaggiare, avere libertà, amicizie…). Ne ho conosciuti tanti davvero in gamba, generosi, sensibili, altruisti… Gli anni in cui sono stata assistente di 53 universitarie, sono stati anni ricchissimi e molto belli. Ha qualche talento nascosto? Non credo! In tanti anni di vita religiosa, ho cercato di conoscere i miei talenti per metterli a disposizione di Dio che me li ha donati (e credo di sapere quali siano) perché io li metta a frutto in favore della comunità e delle persone che incontro. Cosa significa essere preside? Prendersi a cuore i ragazzi e le loro famiglie perché questi importanti anni del loro crescere siano sereni e significativi. Com’è l’estate qui da voi? Si viaggia? Io mi muovo abbastanza perché d’estate mi faccio qualche camminata sui monti, oltre a qualche giorno di vacanza con mia sorella e mia mamma. Ed infine… un augurio capace di invogliare gli alunni a studiare. Più conosci, più scopri che potresti conoscere di più e che è proprio il sapere e la cultura che ti mettono a confronto con le idee di tanti uomini che hanno segnato e segnano la storia. E questa storia ora aspetta il tuo contributo perché il futuro sia ancora migliore.

SUOR MARIA ANGELA DE BORTOLI (coordinatrice didattica Scuola Primaria)

Come si chiama? Sr. Maria Angela De Bortoli Quando è nata? Qualche anno fa. Quali materie insegna o insegnava? Essendo insegnante alla scuola elementare, ho insegnato tutte le materie. Quando ha avuto la certezza della sua vocazione? La certezza della mia vocazione è avvenuta gradualmente. Avevo circa 18 anni. Qual è stata la reazione dei suoi familiari? Sono stati contenti, mio papà mi aveva detto: “la porta di casa è sempre aperta, e se capisci che non è la tua strada, torna”. C’è qualcosa che, a distanza di anni, la fa ancora sorridere? Si, tante belle esperienze vissute da ragazza con le mie amiche e con la mia famiglia. Era un’adolescente diligente o ribelle?

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Né l’una, né l’altra. A metà strada. Come s’è sentita appena arrivata in questa scuola? Una formichina… Cosa pensa dei giovani d’oggi? Sono delle belle risorse, ma vanno aiutati ed incoraggiati. Hanno tanto bisogno di consigli, esempi, testimonianze vere… Ha qualche talento nascosto? Non penso. Qual è la caratteristica per la quale si vergogna di più? Perché? Questa domanda non mi dice niente. Riporto una frase di Don Bosco come messaggio: “Fate il bene finché siete in tempo” Cosa significa essere preside? Avere una “grossa” responsabilità nei confronti degli alunni e delle loro famiglie Qual è la materia che, nonostante gli anni passati a scuola, cela ancora troppi segreti per lei? Un po’ la matematica. Com’è l’estate qui da voi? Si viaggia? L’estate è ancora molto impegnata con i vari ragazzi, abbiamo “Sport x gioco” e la vacanza insieme a Maniva. Poi un po’ di riposo. Ed infine… un augurio capace di invogliare gli alunni a studiare. È bello “oggi” approfondire e arricchire con tante conoscenze la vostra vita. Lo studio vero apre le porte al futuro.

(Anna Corti e Marta Balconi, IV A)

E PER FINIRE…

GIOCHI PER TUTTI

Unisci i puntini e…

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INDIVINELLI Cosa ci fa un moscerino nello zucchero? (La settimana bianca!)

Qual è il futuro di tu vivi? (Tu morirai!)

Cosa fanno otto cani in mezzo al mare? (Il canotto!)

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FREDDURE DA LICEALI…