Giornalino febbraio 2010

24
@ FEBBRAIO 2010 N. 2 Notizie di rilievo Attenzione!!! il siamo noi, non facciamolo morire!!! Istituto Comprensivo“Don Bosco” Piazza Don Bosco, 11-Tolentino (Mc) Plessi: “Don Bosco” Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado “Dante Alighieri” “A. Grandi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria “G.Bezzi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria E-mail: [email protected] http://www.comprensivodonbosco.it Tel: 0733/968969

description

Giornalino febbraio 2010

Transcript of Giornalino febbraio 2010

Page 1: Giornalino febbraio 2010

@

FEBBRAIO 2010

N. 2

Notizie di rilievo

Attenzione!!! il siamo noi, non facciamolo

morire!!!

Istituto Comprensivo“Don Bosco” Piazza Don Bosco, 11-Tolentino (Mc) Plessi: “Don Bosco” Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado “Dante Alighieri”

“A. Grandi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria

“G.Bezzi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria

E-mail: [email protected] http://www.comprensivodonbosco.it Tel: 0733/968969

Page 2: Giornalino febbraio 2010

siamo giunti alla seconda edizione del nostro giornalino d’Istituto. Il primo numero, nato al termine dello scorso anno scolastico come “diario di bordo” per documentare, sia pure in modo sintetico, le esperienze vissute da docenti ed alun-ni in ogni ordine di scuola, ha riscosso un grande successo. Da qui la volontà di riproporre questa attività e di inserirla come progetto all’interno del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto.

Mi riferiscono che sono stati tanti gli articoli, scritti dalle classi, da singoli bambini o dagli insegnanti, giunti in redazio-ne anche se, purtroppo, non è stato possibile inserirli tutti per mancanza di spazio, ma … non tutto è perduto! Gli arti-coli rimasti sono consultabili nel nostro sito internet www.comprensivodonbosco.it .

Un ringraziamento speciale va ai genitori che hanno generosamente contribuito al successo dell’iniziativa permettendo-ci con la loro disponibilità di poter continuare nelle nostre intenzioni.

Quest’ anno ci sarà un’importante novità: per rimarcare come debba essere indissolubile il legame fra la scuola e la famiglia, i genitori dal prossimo numero potranno veder pubblicate le loro considerazioni relative alle attività didattico - educative che si svolgono all’interno dell’Istituto.

La presente edizione del giornalino vuole dare, infine, rilievo alle attività formative che riguardano gli evidenti ed at-tuali problemi ambientali, per proporre ciò che ognuno di noi può fare per rispettare la natura e per migliorare il pro-prio e altrui benessere.

Auguro a tutti una gradevole lettura.

Il DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Lauretta Corridoni

Sommario:

Lettera aperta del Dirigente Scolastico 2

Educazione alla salute 3 - 6

Parole ai docenti 7 - 8

La parola ai ragazzi 9 - 10

Orientandoci 11 – 15

Bibliodoc / Progetto Lettura/ Cineforum 15 - 19

L’ angolo dell’ artista 19 - 21

La scuola nel territorio , il territorio nella scuola 21 - 23

Do Re Mi Fa 23

PAGINA 2

LETTERA APERTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Page 3: Giornalino febbraio 2010

Anche in questo anno scolastico noi alunni della Scuola Primaria “Don Bosco” ci siamo impegna-ti a differenziare i rifiuti. Già lo scorso anno abbiamo iniziato questa attività, dopo che il Co-

Le lucertole scappano a nascon-dersi fra i sassi. Le zanzare sono più fastidiose del solito. Le api si rifugiano nell’alveare e restano al riparo.

FARÀ BEL TEMPO E CI SARÀ IL SOLE

Il ragno tesse la tela lentamente. Le rondini volano alte nel cielo. Gli insetti volano fino a tarda sera. L’usignolo canta di notte.

IL GIORNO DOPO PIOVERÀ

Le rondini volano basse. I pesci spiccano dei salti fuori dall’acqua

Noi alunni della II D della scuola Primaria Don Bosco, in autunno, abbiamo affrontato un bellissimo viaggio fantastico in compagnia dei nostri amici Orsetto Pino e Ape Giulietta.

Abbiamo affrontato molti argo-menti che riguardavano il bosco e tutti i suoi abitanti.Uno degli argomenti più interessanti è stato come si può sapere in anti-cipo che tempo farà il giorno dopo…

CI SARANNO LAMPI E TUONI

o nuotano vicino alla superfi-cie. Gli steli del trifoglio si allungano verso l’alto.

NEI GIORNI SEGUENTI PIOVERÀ

Gli uccelli non cinguettano. Le rane gracidano ed escono dallo stagno. La lattuga apre le sue foglie. Il ragno tesse la sua tela in fretta.

Classe 2D

Primaria “Don Bosco”

ca, hanno realizzato dei cartelloni esplicativi posizionati nei vari punti di raccolta del plesso. Nello stesso tempo alcuni bambini della Primaria e ragazzi della Secon-daria di I grado, hanno realizzato un progetto sul “riuso”, aperto a tutti, ma rivolto particolarmente ad alunni diversamente abili e svantaggiati. Quest’ulteriore attività, coordinata dalla professoressa Alessandra Santi-ni in collaborazione con l’Associa-zione “LEGAMBIENTE”, ha realiz-zato alberi natalizi in cartone, con ornamenti di vario genere e materia-le, che hanno abbellito i nostri am-bienti durante le passate Festività.

mune aveva attivato il servizio della raccolta “PORTA A PORTA”. In seguito l’addet-to stampa Luca Romagnoli è venuto a scuola a spiegarci l’importanza di dividere i rifiu-ti per renderli, quando è possi-bile, riciclabili. Quest’anno, per rendere maggiormente comprensibile questa attività anche per i nuovi arrivati delle Prime, gli alunni della Seconda e Terza D, guidati dalla mae-stra Barbara Tartabini, partico-larmente sensibile alla temati-

PAGINA 3

Il giorno sabato 21 novembre con i compagni e le maestre siamo andati alla festa dell’albero vicino ai giardini della scuola Grandi. Abbiamo deciso di partecipare per capire l’importanza dell’albero per la vita. Per arrivare abbia-

mo fatto la strada degli orti comunali: lungo il percorso abbiamo visto dei pensionati che si occupavano degli orti, molti cani da guardia e delle case rustiche e rovinate. Durante il tragitto mi sembrava di essere in contatto con la

natura. Appena arrivati siamo subito andati a vedere i disegni che hanno vinto e ispirato le nove cartoline scelte: tra queste c’è anche il disegno di una nostra compagna di classe. Poi il Sindaco ha fatto un discorso sull’importanza e sul contributo degli alberi per la vita, sulla necessità di non disboscarli, ma di tutelarli; sul fatto che il progetto è stato realizzato anche per farci conoscere le piante tipiche delle nostre zone. Fabiola, una signora di Lega ambiente, ci ha spiegato che la siepe serve a fare da barriera contro lo smog delle macchine e che è co-me un ecosistema perché ci nascono gli insetti, ci si rifugiano i ricci, fanno il nido i merli e gli uccelli macellai che ci appendono le prede per mangiarsele poi con calma. Mentre anda-vamo a fare la merenda, una signora grassottella ci ha chiamato a pescare a caso una delle cartoline vincenti, a me è capitata una della scuola materna. Dopo abbiamo piantato un piccolo leccio che, insieme agli operai del comune, abbiamo ricoperto di terra e innaffiato.[…] E’ stata un’esperienza bellissima: ricorderò sempre questi insegna-menti e li metterò in atto per avere un futuro migliore. Alessandro Bini Classe Va A

Scuola Primaria “G. Bezzi”

EDUCAZIONE ALLA SALUTE / AMBIENTE

“Attenzione!!! Ogni rifiuto ha la sua casa “

“Farà bel tempo e ci sarà il sole”

[…] L’usignolo canta di notte.,,

Gli alunni plesso “Don Bosco”

Page 4: Giornalino febbraio 2010

terai, felice tu sarai. Ma se la plastica non ricicle-rai, tanta tristezza avrai. Infatti la bottiglia riciclata può essere facilmente riutilizzata. Se useremo il contenitore blu, non inquineremo mai più. Rispettiamo la natura per avere più fortuna. Se la raccolta differenziata farai, la discarica eliminerai. Sono un bambino perfetto se l’ambiente rispetto. Ogni volta che la luce accen-de

Se il bosco rispetterai, mai un incendio appiccherai… I fiori non calpestare, così imparerai ad amare. Se la carta risparmieremo Meno alberi abbatteremo. Gli animali non cacciare… così molti cuccioli puoi salva-re. Non buttare a terra le cartac-ce… vedrai tutte belle facce. Buttando l’umido nel secchio marrone, poi fiori e piante cresceranno benone. Se l’u-mido raccoglierai… il conci-me avrai. Se la plastica a terra non but-PAGINA 4

EDUCAZIONE ALLA SALUTE / AMBIENTE

clare i materiali per ridurre la quantità dei rifiuti prodotti dall’uomo e per inquinare il meno possibile, vuol dire promuovere la formazione di coscienze disposte a agire cor-rettamente per la risoluzione, anche se a lungo termine, del problema. È per ciò che ci è sembrato doveroso pianificare in linea con tutti gli altri ordini di scuola un percorso formativo che attraverso attività di gioco, nonché di momenti di routine educhi il bam-bino alla città e alla cittadinanza, affinché attraverso l’ acquisizione e l’ applicazione quotidiana di comportamenti corretti e di rispetto delle regole, etiche e sociali, ne pos-sa scaturire la realizzazione di una città ecologica e solidale. Da qui il titolo del Pro-getto: “Scuola, ambiente e legalità …” che ci sta portando alla scoperta della città di Ecolandia..

Ecolandia è una grande città, un mondo "pulito" con grandi insegne pubblicitarie con su scritto: “Dividere i rifiuti è molto impor-tante per aiutare l’ambiente, fai anche tu la raccolta differenziata dei rifiuti e tutto diven-terà più bello”, in cui gli abitanti sono tutti impegnati per la salvaguardia dell'ambiente, con particolare attenzione ai rifiuti prodotti, al riciclaggio, al riutilizzo e al recupero di importanti risorse. Ma non è solo un mondo fantastico è anzi la città che tutti i bambini possono contribuire a costruire. Ognuno deve infatti fare la propria parte per salva-

Gli evidenti problemi ambientali, sempre più gravi e dannosi alla pro-pria salute, ci hanno fatto riflettere e comprendere l'importanza del neces-sario ed urgente intervento di ognuno di noi sul proprio territorio per la valorizzazione dello stesso, ma anche e soprattutto per migliorare la qualità di vita.

Rendere dunque consapevoli i bam-bini sin dalla scuola dell’ Infanzia sul tema della cittadinanza e salvaguardia dell’ambiente, avvicinarli alla cono-scenza della raccolta differenziata già attuata nella realtà territoriale, rici-

guardare l’ ambiente, riciclando ogni cosa che viene buttata. Lì con il riciclaggio la carta torna ad essere carta, la plastica plastica o tessuto pile, il vetro torna vetro e così via. All’ inizio, nelle attività di raccolta differen-ziata, non è stato semplice per i bambini fare la distinzione dei materiali, ma con la costru-zione insieme, insegnanti alunni, di sacchi celeste per la plastica, arancione per la carta e verde per il multimediale, e l’ utilizzo di oggetti concreti, ci stanno riuscendo egregia-mente. Ogni mattina sia nei momenti di rou-tine, che negli altri momenti della giornata scolastica tutti sono molto attenti a buttare ogni cosa nel contenitore giusto e se qualcu-no sbaglia, subito c’ è un altro che corre in suo aiuto dicendole: “attento, no, no non è nel sacco blu che devi buttare la carta...mah! Che non ti ricordi? Guarda è questo il sacco giusto, lo vedi? È f a c i l e ! C’è pure un pezzo di carta d a v a n t i che ab-b i a m o attaccato con la m a e -stra!”.

Scuola dell’ Infanzia “G.Bezzi” Sez. C Le tartarughe

“...PER UNA CITTÀ PIÙ PULITA E... BELLA”

LA SCUOLA...

“SCUOLA, AMBIENTE E LEGALITÀ “

rai, ricordati di spegnerla quando te ne vai. Ogni volta che le mani laverai, il rubinetto subito dopo chiu-derai. Il mondo non sporcare se un disastro non vuoi provocare. Per avere tanta fortuna rispet-ta sempre la natura. VOGLIAMO UN MONDO MIGLIORE DA AMARE CON TUTTO IL CUORE!!! Gli alunni 2D S. Primaria “Don Bosco”

Page 5: Giornalino febbraio 2010

Nell’ambito del progetto scienti-fico “Dall’aula verde all’orto bo-

tanico” gli alunni della 4D Primaria Don Bosco si sono cimentati nella semina di varie colture nell’apposito spazio verde all’interno del cortile della scuola. Ecco alcune loro riflessioni durante la preparazione del terreno e la semina.

AMELA: “Nel giardino ho lavorato, sudato, tolto le erbacce,fatto un'aiuola,ho messo un bul-bo e ricoperto. Ora attendo…” MATTEO : “Ho scavato con la paletta di ferro e messo i bulbi che ho ricoperto con la terra morbida. Infine ho innaffiato” VALENTINA: “Ho piantato un bulbo nel giardino della scuola. Poi ho innaffiato e messo i sassi per recintare le aiuole” MERGIM: “Mi sono impegnato a zappare, togliere i sassi e mettere un bulbo in profondità, nel terreno”. LORENZO C: “ Ho piantato dei bulbi e speravo di veder spuntar presto le radici. Ho zappa-to, sudato,Innaffiato”. EDOARDO : “Ho strappato dal terreno molte radici. A forza di tirare stavamo per finire quasi a gambe all'aria. Che spasso!!!” FABIO: “Ho zappato come un contadino, poi ho piantato un bulbo, ho lavorato e per questo sono soddisfatto”

OMAR: “Mi sono divertito a guardare i compagni zappare, vedendoli a testa in giù e sedere in su”. MADALENA: “Ho raccolto i sassi per recintare le aiuole. Poi ho innaffiato i bulbi piantati dai miei compagni”. ALAIN: “Ho piantato il prezzemolo, ho zappato e sudato, però in verità mi sono divertito moltissimo. Che forza !!!”

PAGINA 5

PROGETTO SCIENTIFICO

“ALBERO: MEMORIA, VITA E FUTURO” Si è rivelato un grande entusiasmo negli alunni di 5 anni delle due scuole dell’ Infanzia “G.Bezzi” e “A.Grandi” e delle classi Ve dei tre plessi “Don Bosco”, “A.Grandi” e “G: Bezzi” per aver parteci-pato al progetto “LA FESTA DELL’ ALBERO” proposto alle scuole dal Circo-lo Pettirosso in collaborazione con Lega Ambiente e il Comune di Tolentino.

Il progetto con lo scopo di avvicinare i bambini, sin da piccoli, al rispetto dell’ albero in quanto elemento essenziale per la nostra sopravvivenza, ha previsto come percorso finale di variegate attività un concorso di disegno. Ogni alunno ha elaborato attraverso la sua fantasia un disegno r iguardante i l tema: “Albero:memoria, vita e futuro”.

Alla proposta i bambini della sezione dei Panda subito si sono messi all’ opera e hanno prodotto degli elaborati artistici davvero significativi, consegnati all’ asso-ciazione che in seduta di commissione hanno scelto un primo classificato per ogni plesso e per ogni ordine di scuola.

Grande la soddisfa-zione delle inse-gnanti e degli alun-ni quando hanno appreso la notizia che prima classificata dell’ Infanzia “G.Bezzi” è stata la bambina Giulia Palazzetti con un disegno davvero straordinario, dove il suo albero sembra parlarci, per ricordare a tutti che: “ la sua vita è la nostra vita.”

Con tutti i disegni partecipanti al concorso è stata allestita una mostra presso la Biblio-teca Filelfica di Tolentino, che rimarrà aperta fino al 28 Febbraio, mentre con i disegni primi classificati è stato realizzato un cofanetto di cartoline, che rimarrà certo come un bel ricordo per i piccoli vincitori quando saranno ormai grandi.

I nostri complimenti alla piccola Giulia.

La Redazione

EDUCAZIONE ALLA SALUTE /AMBIENTE

“FA PIÙ RUMORE UN ALBERO CHE CADE CHE UNA FORESTA CHE CRESCE”

“Dall’aula verde all’orto botanico”

Page 6: Giornalino febbraio 2010

Quest'anno il Progetto “Giocosport - scuola” si è av-viato con qualche novità. L'at-tività motoria per le classi della Scuola Primaria sarà seguita, fino alla fine dell'anno scolasti-co, dall'Ass. Lube Volley che, con i suoi validissimi esperti,

accom-pagnerà i nostri ragazzi nel

mondo del movimento e dello sport, mezzo imprescindibile per un corretto apprendimen-to nell'età evolutiva.

I più piccini, con un'attività psicomotoria mirata, potranno passare attraverso l'esperienza corporea per giungere all'ap-prendimento di quei prerequi-siti necessari per proseguire con successo nel percorso sco-lastico. I più grandi, invece, oltre ad affinare e potenziare le

TANTO SPORT PER TUTTI

A RITMO DI MUSICA IN PALESTRINA...

PAGINA 6

Il dopo mensa, soprattutto in questo periodo in cui non si può uscire nel cortile, è davvero spassoso e molto coinvolgente. Sull'esempio condiviso, avviato dal maestro Mario, che si è generosamente prodigato per assemblarci gradevolissimi tormentoni canori particolarmente vivaci e stimolanti, l'attività ricreativa dan-zante è un appuntamento gradito che ci riempie di allegria, briosità e ci consente di sperimentare, nella circostanza, spontanee evoluzioni creative ed articolato dinamismo espressivo. E' pur vero che non tutti ci segnaliamo per abilità richiesta, in ogni caso cerchiamo di mettercela tutta, perché, in fondo, l'importante è divertirsi e dimostrarsi solidali ed autentici amici. Per gentile collaborazione anche della maestra Barbara, di seguito sono “ immortalati “ alcuni momenti di intenso fervore esibizionistico

capacità motorie di base, af-fronteranno alcune delle princi-pali discipline sportive, come il basket, l'atletica leggera e natu-ralmente la pallavolo. L'indi-scutibile valore educativo del gioco sportivo ha portato il nostro Istituto a consolidare questo tipo di attività nel corso degli anni. Nella seconda parte dell'anno inizieranno poi le attività di nuoto, judo e bocce. Queste ultime due discipline sono delle “new entry” nell'ambi-to degli sport praticati dagli alunni di questa scuola e sono state inserite tra le proposte poichè educano all'autocontrollo, al ferreo rispetto delle regole e degli altri, alla concentrazione e alla riflessione, oltre che, ovviamente all'esercizio fisico e al-l'impegno per il raggiungimento di un obiettivo. Non possiamo che augurare un buon “giocosport” a tutti!

La Referente Ins. Cristina Gobbi

EDUCAZIONE ALLA SALUTE / GIOCO SPORT

Si sono concluse da pochi giorni le lezioni del Corso di Danza e potenziamento muscolare che l 'Istituto aveva organizzato, nell'ambito del Programma SCUOLE APERTE, per gli alunni della scuola secondaria di I grado "Dante Alighieri".

Il corso, completamente gratuito, si è svolto in orario extrascolastico nella palestra della Scuola, ed è stato frequentato con grandissimo entusiasmo da un buon numero di ragazze e di ragazzi.

Sapientemente guidati dall'insegnante Alba Tiberi, laureata in danza classica e moderna all’ “Accademia” Nazionale di Roma, i partecipanti hanno sperimentato a ritmo di musica le loro Abilità motorie, di Concentrazione, di coordinazione ed equilibrio.

Il corso ha rappresentato anche un'occasione preziosa per cono-scersi meglio e socializzare grazie ad un'attività piacevole e di alto valore formativo.

PROGRAMMA SCUOLE APERTE: “CORSO DI DANZA E POTENZIAMENTO MUSCOLARE”

Gli alunni del Tempo Pieno Don Bosco

Scuola Secondaria di I grado

“Dante Alighieri”

Page 7: Giornalino febbraio 2010

L’Istituto Comprensivo “ Via Grandi”, il più importante della città per numero di alunni e numero di scuole, frequentato da oltre mille studenti e formato da ben sei plessi scolastici di scuola dell’infanzia, primaria e media, ha da qualche mese assunto la nuova denominazione di “Don Bosco”.

Per comprendere meglio la necessità di tale cambiamento va fatto un passo indie-

tro nel tempo. Nel momento in cui, nell’anno 2000, per esigen-ze di razionalizzazione della rete scolastica, la Direzione Didatti-ca II Circolo di Tolentino venne accorpata alla Scuola Media “Dante Alighieri” creando un nuovo Istituto Comprensivo, que-st’ultimo prese la denominazione “Via Grandi” in quanto inizial-mente gli uffici di direzione e segreteria rimasero quelli della Direzione Didattica II Circolo in Via Grandi nella zona ovest della città. Nel 2002 tali uffici vennero trasferiti in piazza Don Bosco n. 11 e negli anni il mantenimento di tale denominazione dell’Istituto ha generato notevoli disagi collegati alla confusione del nome dell’Istituto Scolastico “Via Grandi”, riferito al vecchio indirizzo, rispetto alla nuova collocazione in pieno centro stori-co. Nel marzo 2008 l’ attuale Dirigente scolastico prof.ssa Lau-retta Corridoni avviò le procedure burocratiche presso gli uffici competenti per il cambio di denominazione proposto dal Colle-

gio dei Docenti e deliberato dal Consiglio di Istitu-to. La scelta di tale intitolazione, ha recepito quanto nei fatti già avveniva, ovvero che il nome della piazza, sede degli uffici, veniva usato abitualmente dalla popolazione di Tolentino per indicare anche il nome dell’Istituto. L’assumere tale nuova denominazione “Don Bosco” risulta inoltre, pienamente con-gruente alle finalità formative ed educative di un’ istituzione scolastica in quanto fa riferimento alla figura di un grande educatore che ha segnato la storia della pedagogia dal XIX secolo fino ai nostri giorni. Al fine di dare il giusto risalto all’evento del cambio di denominazione è stata organizzata dalla Scuola e dall’Amministrazione comunale, per il pome-riggio del 30 Gennaio 2010, una cerimonia pubblica, presso lo storico edificio del Villaggio scolastico “ Don Bosco”, a cui hanno preso parte studiosi, auto-rità civili e religiose, tra le quali l’ onorata e graditissima presen-za di Monsignor Vescovo Giulio-dori. È stata una preziosa occa-sione per riflettere sulla figura del Santo educatore e sui più vasti temi della pedagogia, non-ché un momento per augurare alla scuola di continuare nel suo prestigioso percorso.

La Redazione

L’ISTITUTO COMPRENSIVO HA CAMBIATO DENOMINAZIONE

Dal monitoraggio effettuato lo scorso an-no, a conclusione dell’attività scolastica, è emerso che i progetti proposti in verticale, tali da garantire la necessaria continuità, hanno riscosso consensi sia da parte degli

alunni e delle famiglie, che da parte dei docenti; pertanto le opinioni emerse sono state prese in dovuta considerazione nella programmazione delle attività da svolgere nel corrente anno. L’ offerta formativa del nostro Istituto è andata a costituire, insie-me alle altre agenzie scolastiche presenti nella città, il POF territoriale che intende raccordare le specificità di ogni istituto per

creare un “ progetto-scuola” unitario per Tolentino.

Sono inoltre ripresi i lavori dell’AUMI, rete regiona-le che si occupa di monitorare e migliorare la qualità delle Istituzioni scolastiche, attraverso un itinerario graduale di ricerca e risoluzione delle criticità che emergono all’in-terno delle varie scuole. Consape-voli dell’impor-tanza di una sem-pre fattiva colla-borazione, interna ed esterna, auguriamo agli alunni, alle famiglie e a tutti gli operatori scolastici un sereno e proficuo anno scolastico!

Le Funzioni Strumentali al P.O.F

Ins. Loredana Leoni

Ins. Anna Rita Palmieri

Anche quest’anno, come da tradi-zione consolidata, il nostro Istitu-to ha avviato una vasta gamma di progetti per arricchire la proposta formativa, integrandola alle atti-vità curricolari. Le proposte pre-sentate dai vari docenti dei tre ordini di scuola sono confluite in tre macroaree che caratterizzano e sintetizzano il Piano dell’Offer-ta Formativa: Lingue e linguaggi, Star bene a scuola e Noi e l’am-biente. Tutti i soggetti coinvolti sono partecipi a pieno titolo nel processo di crescita e di potenzia-mento delle competenze di cia-scuno. Molti dei progetti attivati si avvalgono dell’ausilio di esperti messi a disposizione da enti ed associazioni presenti nel territo-rio, in particolar modo i progetti “ Giocosport” , “ Musica a scuola” e “ Bibliodoc”.

“Tutto io darei per guadagnare il

cuore dei giovani…” San Giovanni Bosco

PAGINA 7

PAROLA AI DOCENTI

“Crescere insieme per crescere tutti..”

PROGETTARE, MIGLIORARE, LAVORARE INSIEME PER…CRESCERE!!!

Page 8: Giornalino febbraio 2010

Un cane abbandonato lì in mezzo al fango davanti al canile rifugio per cani randagi della Comunità Montana dei Monti Azzurri. Già è passato da poco il Natale e nonostante tutti dovremmo esse-re più buoni, un piccolo cane con lo sguardo impaurito e tremante dal freddo è stato lasciato davanti ai cancelli e sta aspettando il suo padrone. Forse questo povero animale fino al giorno prima aveva passato tanti bei momenti felici, al caldo tepore di una casa e con bambini che lo amavano, perché come tutti sappiamo i bambini adorano gli animali, e poi? All’ improvviso eccolo lì... I volontari del centro certo lo accoglieranno, lo accudiranno e lo ameranno come potranno con tutte le loro forze, ma sono tanti i cani che arrivano: episodi ravvi-cinati che si verificano ogni gior-no e che dimostrano un’ assoluta mancanza di rispetto nei con-fronti degli animali. Una volon-

taria del centro riferisce che con la stagione invernale dentro le gabbie con il pavimento in cemento il freddo si fa sentire e forse qualche cane un po’ più anziano e malato non riuscirà a vedere di nuovo la calda stagione. Le scuole dell’ Istituto Comprensivo “Don Bosco” ogni anno si sono contraddistinte per le loro iniziative di solidarietà a favore dei bambini e delle persone più bisognose: anche quest’ anno a Natale hanno raccolto cibo e can-celleria per le varie associazioni del territorio. Ora le insegnanti, con-sapevoli del fatto che la scuola ha il compito di educare gli alunni nel rispetto anche dell’ ambiente e degli animali, stanno portando avanti una bella iniziativa di solida-rietà: “Un caldo dono per un amico … fidato” , per sensibilizzare tut-ti, personale scolastico, genitori e alunni ad aiutare, senza spendere nulla, questi nostri cari amici a quattro zampe. Nei giorni 26 gen-naio e 8 Febbraio una volontaria

del canile sign.ra Sonia Pennesi si è recata nelle classi per far conoscere ai bam-bini il faticoso, ma appagante mondo del volontariato. I bam-bini incuriositi hanno fatto tante domande e capito perché non è giusto comprare un cane, quando non c’ è la possibilità di mantenerlo. La seconda settimana di febbraio invece in tutte le scuole dell’ Infanzia e Primaria dell’ Istitu-to Comprensivo “Don Bosco”, è stata attivata una raccolta di vecchie coperte e capi di lana da donare al canile. I volontari proprio in que-sti giorni si sono attivati per ritirare quanto donato per garantire a que-sti animali condizioni migliori per affrontare il freddo invernale.

La Redazione

UN’ INIZIATIVA DI SOLIDARIETÀ:

“UN CALDO DONO PER UN AMICO. . .FIDATO”

IN CINA… SULLE ORME DI LI MADOU

iniziative e manifestazioni, sia in campo religioso che cultura-le, per la riscoperta e l’appro-fondimento di questa personali-tà eclettica e geniale.

Per questo anche gli alunni dell’Istituto Comprensivo Don Bosco Scuola Primaria con al-cune classi, nell’ambito del IV Centenario, parteciperanno al Concorso: “Sulle orme di …” con P. Matteo Ricci amici senza frontiere realizzando la creazione di un Gioco dell’Oca e di un Gioco di Carte sul viag-gio e sulla vita P. Matteo Ricci.

Il concorso si concluderà in occasione della Giornata di Amicizia con la Cina ( Macerata 8 – 9 maggio 2010 ) dove verranno esposti tutti i

Nel 2010 ricorrerà il Quarto Centenario della morte di P. Matteo Ricci: un missionario della Compagnia di Gesù, letterato e scienziato, nato a Macerata il 6 ottobre 1552 e morto a Pechino l’11 maggio 1610. E’ stato il primo missio-nario cattolico ad essere sepol-to in Cina su un terreno con-cesso dall’Imperatore stesso. Durante la sua lunga perma-nenza in Cina, fu conosciuto ed ammirato dai grandi studiosi del luogo: un maceratese illu-stre, dotato di vasta cultura filosofica, di straordinario inge-gno scientifico e di una profon-da fede, arricchita da rispettoso confronto con altre realtà reli-giose. La nostra Diocesi è già da tempo impegnata con tante

lavori e premiati i migliori elaborati presentati.

LI MADOU, “ il Saggio dell’e-stremo Occidente “ come fu ed è tutt’ora chiamato in Cina, il gesuita P. Matteo Ricci, ci aiu-terà a capire e comprendere che il dialogo interculturale è per ciascuno mezzo di incon-tro, di rispetto e di crescita sia umana che spirituale.

Ed allora … IN BOCCA AL LUPO !!!

Le insegnanti di Religione

Lucilla Staffolani

Carla Cingolani

ll maestro del grande occidente […[ “più si fa in Cina con i libri che con le parole”

PAGINA 8

PAROLA AI DOCENTI

“Il vero affetto non si compra e non si vende...”

Page 9: Giornalino febbraio 2010

Il 18 e il 19 novembre 2009 le nostre maestre Francesca Marconi e Cristiana Stortoni si sono laureate all’Università di Macerata.

Prima le maestre hanno studiato per gli esami e la tesi, poi sono andate a Macerata e i professori hanno fatto loro tante domande sul libro che avevano scritto. Dopo le maestre hanno avuto un bel voto e sono state tanto contente. Infine sono andate a festeggiare con la loro famiglia. Quando sono ritor-nate a scuola anche noi le abbiamo festeggiate. Da adesso in poi le maestre potranno divertirsi e ripo-

sarsi un po’ di più, dopo aver tanto studiato.

La laurea delle maestre France-sca e Cristiana è una bella sod-disfazione anche per noi alunni!

Le classi I C II C-D e III C

Sc. Primaria “Don Bosco”.

to e quando lo annusi senti sem-pre uno strano odore. Quando c’è la neve le persone camminano pian pianino perché temono di scivolare a causa del ghiaccio. I bambini si coprono con cuffie e sciarpe ed assomigliano sempre più a dei pupazzi di neve. Classe IIa

Scuola Primaria “G.Bezzi”

In questi giorni è arrivata la prima ne-ve. Per noi bambini la neve e il Natale sono due cose festose ed allegre che portano felicità in tutto il mondo. La neve ricopre di un magico manto tutte le cose che ci circondano, i suoi fiocchetti che scendono dal cielo ven-gono giù lentamente e lievemente. Sembra che accarezzino i rami spogli per ore ed ore. La neve ricopre tutte le cose e quando mi affaccio penso: - Come è bella la natura, sembra che tutta la città sia ricoperta da un lenzuolo bianco e puli-

zi scolastici, finché le nostre maestre hanno

deciso di rivolgersi a Multiradio. La titolare, la gentilissima signora Oriana Forconi, ha accolto con grande disponibilità la nostra richiesta d’ aiuto e ci ha aperto le porte dello studio. Ci ha affidato a Gigi, un tecnico ve-ramente paziente, che ci ha seguito (e sop-portato!) per due giorni consecutivi. La sala di registrazione era insonorizzata e molto piccola, adatta ad ospitare pochissime perso-ne, non classi intere! Faceva molto caldo là dentro, ma abbiamo sopportato il disagio: non capita tutti i giorni cantare in una sala di registrazione! Eravamo molto coinvolti ed emozionati. Ci guardavamo intorno e, attra-

verso le vetrate, potevamo notare nelle altre sale di registrazione gli altri tecnici e le persone che venivano intervistate. Sulle pareti c’erano scaffalature con un’ infinità di CD, fotografie, poster … Un’ esperien-za unica, indimenticabile e qualcuno di noi , sulla strada del ritorno, ha confessato che gli p iacereb-be, da grande, diventare uno speaker della nostra radio locale. Chissà… GRAZIE, MULTIRADIO!

I ragazzi della Va C

Plesso “Don Bosco”

Il 18 dicembre, ci siamo recati alla sede di Multiradio, per registrare il nostro canto natalizio da inserire nel CD insie-me a quelli preparati dalle altre classi del n o s t r o p l e s s o Don Bo s c o . “Che cosa si fa quest’ anno per Natale?” Dalla domanda di rito, pensa e ripensa, è nata l’ idea di realizzare qualcosa tutti insieme da donare ai nostri genitori: un fantastico CD con tanti canti della tradi-zione natalizia per allietare le festività in famiglia ! E così, nei giorni precedenti, è stato tutto un susseguirsi di prove e di tentativi falliti di registrazione con i mez-

PAGINA 9

LA PAROLA AI RAGAZZI

[…] Da adesso in poi le maestre potranno diver-tirsi e riposarsi un po’ di più, dopo aver tanto studiato.

Page 10: Giornalino febbraio 2010

PAGINA 10

LETTERA APERTA AI RAGAZZI

In questi ultimi anni la nostra società ha subito una grande modificazione. In qualsiasi luogo andiamo la lingua che sentiamo parlare non è più solamente ita-liana, ma di tutte le parti del mondo: siamo una società multietnica!

La convivenza non sempre è facile, perché ogni popolo ha le sue tradizioni, un suo modo di vivere, una sua religione, un suo modo di cucinare…Spesso gli italiani non sono tolleranti verso gli stranieri, che ovviamente non sono in grado di difendersi per le mille difficoltà incontrate. La storia ci ha già insegnato che le lotte razziste portano solo dolore e ingiustizia, basta pensare all’uccisione di milioni di Ebrei nei campi di sterminio nazisti o ai gruppi razzisti che ogni tanto compiono atti di violenza in varie parti del mondo. Inoltre nel passato, non troppo lontano, anche il popolo italiano è stato un popo-lo di immigrati, costretto ad abbandonare il proprio paese per ragioni di lavoro.

Mio nonno mi raccontava che da ragazzo ha lavorato in Belgio, nelle miniere, e poi in Germania. Mi diceva che esistevano bar solo per i tedeschi dove non potevano entrare né gli operai italiani né le persone di colore.

In questo momento siamo noi che ospitiamo gli stranieri e non è giusto che ci siano discriminazioni tra noi e loro: la storia inse-gna. Tutti apparteniamo ad un’unica razza, quella umana, dove la diversità è una ricchezza! Il razzismo parte dall’ignoranza e dalla violenza; solo eliminando le cause si potrebbe vivere in modo civile. Anzi, la presenza di tante popolazioni ci permetterebbe di ar-ricchire il nostro sapere. Ogni vita merita rispetto. Ogni essere umano ha la sua dignità.

Leonardo Rocchetti – classe 3^ B Scuola Secondaria 1^ grado “D. Alighieri”

Era estate e mi stavo preparan-do a ricominciare gli allenamenti di calcio. Correvo sul sentiero, nel bosco davanti alla mia casa, facendo ben attenzione a dove mettevo i piedi per non inciampare. Tutto preso dalla mia prepa-razione alla corsa, stavo per raggiungere il torrente, quando ebbi la sensazione che qualcuno mi stesse osservando. Mi voltai ma non vidi nessuno. Raggiunto il torrente, però, rimasi quasi pie-trificato per lo spettacolo che si presentò ai miei occhi: nel prato dall’altra parte del ruscelletto c’ era un oggetto che assomigliava ad un grande piatto rovesciato. Rimasi per un attimo attonito a guardare, quando mi sentii sollevare da robuste braccia. Due “uomini” in tuta grigia, e casco da motociclista, mi stavano trasportando verso l’oggetto sconosciuto. Avrei voluto urlare e dibat-termi, ma la paura mi paralizzava e non ebbi la forza di reagire in alcun modo. Mi portarono all’interno di quella specie di disco e, dopo qualche attimo, un “uomo” alto dai capelli chiari, anche lui con la tuta grigia, sorridendomi mi disse che non dovevo avere pau-ra perché nessuno mi avrebbe fatto del male. Ero preoccupato perché, convinto di essere stato rapito, pensavo che i miei genitori avrebbero dovuto pagare il riscatto che sarebbe stato richiesto per la mia liberazione. Ma quel signore, come se leggesse nei miei pensieri, mi rassicurò, promettendomi che mi avrebbe fatto tornare a casa nel giro di pochi minuti. Incominciò così a raccontarmi che veniva da un altro pianeta, molto lontano, oltre il sistema solare, e che era in missione sulla Terra per controllare da vicino il comportamento degli uomini. Parlava calmo in modo convincente e nella nostra lingua. Parlava di cose che non capivo: diceva che la loro civiltà era più antica della nostra e che loro avevano raggiunto un grado di evoluzione così elevato che gli uomini neanche pote-vano immaginare. Già da tanto tempo stavano osservando il comportamento degli uomini, e finalmente avevano deciso di raccogliere delle testimonianze dirette. Perciò mi pregavano di rispondere ad alcune domande che intendevano pormi. Passato il grande spaven-to, domandai perché avevano scelto proprio un ragazzo, e non una persona adulta. Mi spiegarono che non avevano bisogno di grandi pareri, ma di risposte semplici e sincere, quali solo un ragazzo poteva dare. Mi fece delle domande che non avrei mai pensato, ad esempio sulla scuola e sui rapporti con i miei simili. Infine raccontò che loro non facevano guerre, non avevano né poveri, né ricchi, e tutti lavoravano in pace e fraternità. Non erano venuti sulla Terra né per distruggerci né per sottometterci, anche se avrebbero potuto farlo con molta facilità. Visto che avevano la massima considerazione dei concetti di giustizia e libertà universali, non volevano imporsi sugli uomini. Intendevano semplicemente conoscere meglio il nostro modo di vita, fintanto che non fossimo divenuti perico-losi per l’ intero universo. Qui finì la nostra conversazione, perché dissero che dovevano tornare al loro pianeta. Quando ripresi la strada verso casa, ero stordito, incredulo e meravigliato per quanto mi era successo. Ma non potei fare a meno di riconoscere quale poca bella figura faccia la civiltà umana nell’universo, e quanto gli estranei siano stupiti dalla grande quantità di odio che domina il nostro pianeta, superando di gran lunga quanto di bene e d’amore si veda nascere.

Emily Gattari - Classe 3^ B

Sc. Sec. 1^ grado “D. Alighieri”

UN INCONTRO RAVVICINATO

Page 11: Giornalino febbraio 2010

Anche quest’anno giovedì 16 Settem-bre, il nostro Istituto ha inaugurato l’ anno scolastico con variegate attività in tutti i plessi e in tutti gli ordini di

scuola. In un clima di gioiosa partecipazione, i docenti, per favorire l’inserimento dei neo-iscritti nel nuovo contesto scolastico, ma anche per rendere più piacevole il ritorno a scuola di tutti gli alunni già frequentati, nei primi giorni di scuola, hanno pianifica-to e dato vita a tante manifestazioni, parti integranti del progetto “Accoglienza e Continuità” . Tutto si è svolto con serenità ed è stato apprezzato dai genitori i quali hanno visto i loro figli impegnati a svolgere una pluralità di attività finalizzate a promuovere il senso della responsabilità, dell’amicizia, della solidarietà, della gioia di stare a scuola. Ricordiamo insieme alcuni fra i tanti momenti significativi dei vari plessi: Don Bosco” Primaria,“A. Grandi” Infanzia e Primaria e “G.Bezzi” Infanzia

PROGETTO ACCOGLIENZA “PRIMI GIORNI DI SCUOLA IN ALLEGRIA … LA PAURA PORTA VIA”

ORIENTANDOCI

LA SCUOLA

facile passare dalla pasta sale, alle bolle di sapone in giardino, dai gio-

chi motori a canzoncine varie in palestra, magari con qual-che lacrimuccia di paura dei più piccoli che, in breve tempo, hanno però superato i grandi e si è creata una sola compa-gnia.

I vari trenini nelle sezioni altrui hanno permesso di cono-scere gli spazi di tutto il plesso, socializzare con tutti gli insegnanti e soprattutto tra bambini appartenenti alle di-verse sezioni e conoscerne il simbolo di appartenenza: il Panda per i 5 anni anni della sez. B, le tartarughe Rughet-ta e Rughetto per i 4 anni della sez.C, Topo Gigio per i 3/4 e 5 della sez. D, e la Farfalla per i piccoli di 3 anni della sez. A

Il divertimento riscontrato nei bambini, che hanno rac-contato a casa come i Pagliacci, attraverso il loro sorriso, li hanno saputi impegnare in attività piacevoli e giocose ha fatto si che tutti: docenti, genitori e bambini, si sono sen-titi realmente accolti, accettati e pronti per affrontare un nuovo anno scolastico pieno di sorprese e di avventure da sperimentare insieme con curiosità ed interesse, per ri-cordarle poi con un pizzico di nostalgia.

Infanzia “G.Bezzi”

Sez. A/B/C/D PAGINA 11

IL PAESE DEI BAMBINI CHE SORRIDONO… Puntuali come ogni inizio di anno scolastico arrivano nelle scuole i migliori stereotipi di bellezza unitamente alla curiosità e all’ansia dei genitori. L’entusiasmo dei docenti, raddoppia e tutti cooperano nell' accogliere i piccoli alunni, attraverso invenzioni scenografiche , perso-naggi fantastici e quant’ altro per aiutarli a superare il distacco dalla famiglia, a socializzare, sorridere e giocare insieme.

In questo inizio di anno scolastico alla scuola “G. Bezzi” tutti gli inse-gnanti delle varie sezioni si ritrovati per lavorare insieme con la fortu-na dei bei giorni di sole che hanno permesso l’uso anche del giardino per alcune attività.

Per favorire dunque la graduale ripresa dei ritmi della giornata scola-stica di tutti i bambini e l’inserimento dei nuovi arrivati, la scuola si è trasformata in “Il Paese dei bambini che sorridono”. Carletto e Benedetta amici di avventure dell’ anno scolastico precedente, hanno inviato loro una lettera, per annunciare una visita specia-le: l’ arrivo di tre simpatici Pa-gliacci,Ciccio, Ciocci e Ciacci, che, dopo il carnevale dell’anno scorso, volevano tornare a trova-re i bambini e farli divertire per l’inizio della scuola Naturalmente, con l’aiuto di tre insegnanti e attra-verso il gioco di ruolo impersonando i tre simpatici personaggi. È stato

La Redazione

Page 12: Giornalino febbraio 2010

Il sedici settembre la scuola primaria “Don Bosco” ha aperto le porte ai suoi alunni, che con gioia ed entusiasmo hanno ripreso le attività didattiche.

Come ogni anno sono state predisposte delle specifiche attività di accoglienza: in forma giocosa per le classi pri-me e seconde ed in forma “impegnata” per le classi terze, quarte e quinte.

I bambini di prima e seconda sono stati accolti nelle rispettive classi per un caloroso saluto iniziale.

Dopo la ricreazione si sono radunati nell’Aula Magna della scuola per assistere ad un divertente “teatrino” interpretato dalle loro inse-gnanti. Il tema di questo piccolo spettacolo è stato il MONDO DELLE API: piccoli animali che lavorano insieme instancabilmente per produrre il miele, la cera e la pappa reale.

Il lavoro delle api simboleggia l’impegno necessario a scuola, dove grazie alla collaborazione e cooperazione tra insegnanti ed allievi si attua il proficuo rapporto educativo.

Questo termine di paragone è piaciuto molto ai bambini, che con trasporto hanno interagito durante l’incontro.

Le restanti classi hanno anch’esse utilizzato una metafora che si ricollega al mondo del lavoro: la scuola è un cantiere dove si contri-buisce a “costruire” il cittadino del domani.

Le insegnanti hanno predisposto, in ogni classe, un cartellone dove era raffigurato un ponte che univa in modo immaginario la classe di appartenenza con quella del prossimo anno scolastico. I mattoni di questo ponte sono i bambini stessi, che con il loro lavoro si impegna-no a raggiungere la classe successiva.

Una nota simpatica è stata la realizzazione di un “simbolo” tipico edile: il CAPPELLO DI CARTA DEL MURATORE!

L’inno della scuola “Don Bosco” ha coronato questo simpatico momento conviviale.

Tutti, insegnanti, alunni e collaboratori, si sono impegnati ad iniziare il nuovo anno scolastico con dedizione e buona volontà.

PAGINA 12

ORIENTANDOCI

LA SCUOLA: APERTA PER LAVORI IN CORSO

Il mondo delle api è bello e colora-to,

facciamo un gran lavoro veloce e organizzato.

Il polline del fiore portiamo all’al-veare,

prepariamo cera, miele e pappa reale.

Sempre tutte insieme allegramente operiamo

ogni giorno puoi vedere quanto ci divertiamo.

Questa è la scuola Don Bosco

che, da quando la conosco,

è sempre tutta un cantiere

come si può ben vedere.

Tetti, canterti pavimenti,

notiamo continui cambiamenti,

ma se la scuola fosse sempre uguale

sarebbe triste come un funerale.

Mentre al sole stavamo beatamente

qui si lavorava alacremente,

tra polvere, pittura e calcinacci

le bidelle eran pronte con gli strac-ci.

Adesso che è iniziata la scuola,

tocca a noi tirare la carriola, i libri, i quaderni, i colori e l’atlante

la cultura è davvero pesante. I muratori se ne sono andati ma i lavori non sono terminati ora apriamo noi un nuovo cantiere dove costruire il nostro sapere. Il lavoro è impegnativo di sicuro: gettiamo le fondamenta del futuro rimboccarsi le maniche è un dovere ma farlo insieme sarà anche un piacere.

Page 13: Giornalino febbraio 2010

AL PRIMO SUONO DELLA CAMPANELLA . . .

ORIENTANDOCI

Un altro anno di scuola è iniziato anche nella Scuola Grandi…

Al suono della campanella un mare di bambini si è riversato nelle aule: gli alunni “veterani”, allegri e festanti, chiamava-no e salutavano compagni e insegnanti; le “matricole”, inve-ce,erano aggrappate alle mani di mamme e papà, tanti visetti dal colorito diverso ma su tutti identiche espressioni di curio-sità, timore, aspettativa… Dopo un primo “assaggio” di vita scolastica nel proprio gruppo classe, tutti siamo scesi nel teatri-

no della scuola e dal palco alcuni alunni di quinta hanno letto una lettera di benvenuto ai com-pagni delle nuove prime che poi si sono pre- sentati uno ad uno. Per rendere ancora più gradevole l’ac- coglienza ai nuovi arrivati abbiamo cantato e mimato in- sieme alcune allegre e divertenti canzoncine a loro dedica- te .

.A conclusione dell’assemblea, per dare un tocco di solen-nità al momento, abbiamo intonato l’inno della scuola Grandi, nell’auspicio che il percorso di amici-zia, solidarietà e integrazione possa conti- nuare nell’anno scolastico che è appena iniziato.

INNO DELLA SCUOLA

“SCUOLA GRANDI… PICCOLO MONDO”

VI VOGLIAMO PRESENTARE

IL PLESSO “GRANDI” TUTTI INSIEME

E OGNI BAMBINO È UN PICCO-LO SEME.

SI COMINCIA CON LA PRIMA

TITUBANTI E SPAVENTATI

E IN QUINTA DIVENTIAM SCA-TENATI.

PER RIUSCIRE DEVI METTERCI

LA VOLONTÀ E L’IMPEGNO

IN ITALIANO E ANCHE IN DISEGNO.

“Cari bambini di Ia quest’ anno anche voi siete entrati a far par-te della grande famiglia della Scuola Primaria “A. Grandi”. Siamo contenti del vostro arri-vo e siate contenti, perché po-tete sempre contare sull’ aiuto di tanti amici. I bambini e gli insegnanti della scuola Prima-ria vi danno il benvenuto e vi augurano che questo giorno sia l’ inizio di una bella avven-tura”

SEI MIO FRATELLO QUANDO IN CLASSE SIAM DISTRATTI

O TRA NOI UN PO’ LITIGHIAMO

UNA BELLA SGRIDATA PRENDIAMO.

PERÒ QUANDO SIAMO ATTENTI LABORIOSI

ED EDUCATI ALLORA CI SON LODI E BEI VOTI.

CHI VA A MENSA

PENSA PROPRIO DI MANGIARE AL RISTORANTE,

IL CIBO È OTTIMO E ABBONDANTE.

I BIDELLI SON DEGLI ANGELI, SEMPRE A DISPOSI-ZIONE,

IL LORO FARE È UNA LEZIONE.

COSA DIR DELLE INSEGNANTI DANNO IL MEGLIO OGNI DÌ, PERCIÒ LE RINGRAZIAM COSÌ:

RITORNELLO 2 V.

GLI INSEGNANTI CI PROPON-GONO

ATTIVITÀ E PROGETTI

PER FARCI DIVENTARE DEI GENIETTI.

SIAM CONVINTI CHE LA SCUOLA

BRAVI E SERI CI FARÀ

PERCIÒ COSÌ VOGLIAM CAN-TAR:

DEL PLESSO “GRANDI”, PICCOLO MONDO,

CANTIAMO L’INNO IN GI-ROTONDO.

SIAMO A COLORI, COSÌ È PIÙ BELLO,

DAMMI LA MANO PERCHÉ PAGINA 13

Page 14: Giornalino febbraio 2010

In relazione alle attività di orienta-mento organizzate dal Nostro Istituto in collaborazio-ne con le Scuole del territorio, a

partire dai mesi di novembre e dicem-bre gli alunni delle classi terze hanno avuto l’ opportunità di partecipare a stage organizzati da diversi Istituti. Ciascun alunno ha potuto sceglie-re fino ad un massimo di due istituti e frequentare tutti i laboratori ad essi afferenti, secondo un calendario stabi-lito in accordo con i due ordini di scuole. Anche per gli alunni delle scuole dell’ infanzia sono iniziate a

D i c em -bre le attivià di

continuità con gli insegnanti e gli alunni di Scuola Primaria. Una nuova turnazione di stage poi per gli alunni della Secondaria è terminata a fine gennaio. Contemporanea-mente sabato 16 Gennaio hanno avuto il via le attività di "Scuola Aperta" con il Salone dell' Orientamento. Nel plesso “Dante Ali-ghieri, gli alunni del III anno della Scuola Secondaria di I grado, con i loro genito-ri, hanno avuto l’ opportunità di frequentare laboratori, caratterizzanti i diversi indirizzi di studio delle varie Scuole Secondarie di II Grado della Provincia, allestiti nelle aule del plesso e ascoltarne i Professori che le rappre-sentano, per avere delucidazioni ed effettuare una scelta mirata sulla tipologia di scuola a cui iscriversi per il prossimo anno scolastico. Nei giorni successivi i docenti delle va-rie scuole dell'

Infanzia e Primaria, consapevoli dell’ importanza che ricopre per tutti i bambini il sereno pas-saggio da un ordine di scuola all’al-tro, hanno accompagnato gli alunni degli anni ponte e i bambini di tre anni con i loro genitori, alla scoperta dell' ambiente scolastico, per conoscerne la sua organiz-zazione e più specificatamente le attività che vi si svolgono. La visita alle scuo-le, si è effettuata, come da calendario, pubblicato nel sito internet dell’ Istituto www.comprensivodonbosco.it, nel mese di gennaio e nella prima settimana di Febbraio. L’iniziativa è stata accolta con successo: numerosi i bambini intervenuti che hanno allegramente interagito con gli insegnanti , mostrando vivo interesse alle attività loro proposte.

turare, ed infine Puffo Esploratore ha deciso di rimanere nella sezione B , con i bambini grandi che sono curiosi di sapere e scoprire cose nuove.

Tutti sono stati felici, li hanno accolti con entusiasmo e alcuni bambi-ni più grandi, tornati a casa, hanno raccontato: gli amici Puffi ci hanno: insegnato la loro canzone, fatto divertire in palestra facendoci fare percorsi con un cucchiaio in bocca contenente una noce e fatto fare tanti esercizi psicomotori nel campo sportivo della scuola.

Poi, un giorno è venuto a trovarci anche Grande Puffo, il più saggio dei puffi che ci ha raccontato una storia per farci conoscere la giornata di un puffo e le regole che deve rispettare per vivere bene nel bosco insieme agli altri puffi , così da farci ricordare anche a noi le azioni negative da non fare mai e le azioni positive da insegnare anche a chi spesso se le dimenti-ca.

Scuola dell’Infanzia

Plesso “A. Grandi”

ORIENTANDOCI

… questo è lo slogan che ha accolto i bambini del-l'infanzia "Grandi", i quali si sono divertiti a colorare le sagome di tutti i bambi-ni del mondo , che in un clima di gioia e di amicizia iniziano la grande avventu-

ra scolastica piena di sorprese e di divertimento . Gli alunni della nostra scuola, poi , tenendo con due dita della mano il loro amico di avventura si sono esibiti a cantare in pale-stra "l'inno dell'accoglienza" un canto dedicato ai primi giorni di scuola come un momento felice per la scoperta di tanti amici che stanno insieme per giocare, colorare, stare bene ed imparare. Ancora tante sorprese, con l'arrivo degli amici Puffi, abitanti nel bosco poco lontano dalla nostra scuola , i quali hanno deciso di rimanere con noi : Puffo Baby nella sezione C dei bambini piccoli perché ancora un po’ birichi-

no, Puffo Selvag-gio,amante della natura e degli animali nella sezio-ne A , Puffo Pitto-re invece, nella sezione D, poiché ci sono tanti bambini grandi che si di-vertono a colorare e pit-

PAGINA 14 La Redazione

STAGE, ACCOGLIENZA, CONTINUITA’: “SCUOLA APERTA”

Page 15: Giornalino febbraio 2010

E’ stata un’e-sperienza che augurerei a tutti!

Paolo Falconi classe 1^ C

Il narratore è stato simpaticissimo e mi ha fatto capire non solo la storia, ma quello che pensavano gli stessi personaggi.

Alessio Valli – classe 1^C

Un libro avvincente, pieno di vicende, avventure e azione che coinvolge il lettore trasportandolo in un mondo fantastico, ancor di più se raccontato in modo affascinante e simpatico. Sì, è il nostro libro!

Maikol Pazzelli- Nicholas Tanese – Francesco Frascarello - Giacomo Vicomandi e altri alun-ni della classe 1^ C

Un narratore alla scuola di Piazza Don Bosco? Sì, proprio così, ed è stato fantastico! Dopo averci disposto a modo suo, Simone Maretti ha cominciato a narrarci la storia del romanzo “ Le av-venture di Tom Sawyer” di Mark Twain.Che bello, mi sem-

brava di essere nel libro! Inol-tre narrava e leggeva talmente bene che i minuti volavano. Al suono della seconda campanel-la, tutti abbiamo urlato un no di disapprovazione all’unisono; ci sarebbe piaciuto che il bravo narratore ci accompagnasse per il resto della giornata e anche di più!!! Ma il dispiacere più

grande è stato che si è interrotto nella parte più bella del libro, lasciandoci con il fiato sospeso. L’avrà fatto per questioni di tempo o per invogliarci a proseguire la lettura da soli?

Giulia Montenovo – classe 1^C

Due ore sono trascorse in allegria, grazie all’ottima narrazione di Simone Maretti. Egli ci ha anticipato un curioso fatto che accadrà a Tom e al suo amico: essi si ritroveranno di notte al cimitero con l’intenzione di fare esperimenti su un gatto mor-to, invece assisteranno, senza volerlo, ad un omicidio. Un con-siglio: richiedete il libro alla biblioteca scolastica o compratelo.

Ambra Perugini classe 1^C

Un narratore tra gli alunni di prima media

ORIENTANDOCI

PAGINA 15

[…]Tutte le volte che lo mollo mi rimorde tanto la coscienza, e tutte le volte che lo picchio il mio vecchio cuore quasi si spezza ...[…]

Zia Polly

I bambini delle sezioni dei “Panda” e dei “Topo Gigio” della scuola dell’ Infanzia “G. Bezzi”, lunedì 21 Dicembre 2009 hanno visitato la scuola Primaria “G. Bezzi” ed hanno conosciuto gli alunni e le insegnanti della classe Va .

Abbiamo incon-trato i bambini della Scuola Pri-maria … sono simpatici!!!

Le maestre Matil-de ed Emanuela ci hanno fatto vede-re le aule …

Noi con i Grandi ci siamo scambiati un bel regalino.

La maestra Ma-tilde ci ha rac-contato una bellissima storia su Babbo Natale

Abbiamo anche lavo-rato insieme, i bambi-ni grandi ci hanno aiutato a fare un bi-glietto con Babbo

È stata una bellissima giornata … Ciao, Ciao

I Panda e i Topo Gigio

Abbiamo mangia-to anche dei dol-cetti buonissimi!!!

PROGETTO CONTINUITÀ : INSIEME , PER CONOSCERCI E DIVERTIRCI

BIBLIODOC/PROGETTO LETTURA

Page 16: Giornalino febbraio 2010

L’ ALBERO DI NATALE

Bambino perduto

albero verdeggiante

riparo nella notte,

maraviglia all’alba. Riccardo

L’ AGRIFOGLIO

Foglie lucide e spinose

omaggio per Gesù

dal sangue del pastore,

bacche rosse. Luca

IL PRESEPE

San Francesco a Greggio

figure intagliate per i più poveri

messaggio d’amore. Lucia

LA STELLA DI BETLEMME

Fino alla grotta

risplendendo in ciel

i Re Magi guidò. Chiara

LE GHIRLANDE

Gesù benedì l’albero

le ragnatele trasformò

in ghirlande d’oro e d’argento. Emanuele

LE CAMPANE DI NATALE

Il dolce suono di una campana

il bimbo cieco guidò

fino a Gesù. Alessandro

LA BEFANA

Sul volto di ogni bimbo

La vecchia signora

Cerca con un dono Gesù Irene

IL BASTONCINO DI ZUCCHERO

Gusto di menta e strisce rosse e bianche

un dolciario inventò

per ricordare Gesù. Sofia

LA STELLA DI NATALE

Il bimbo in chiesa entrò

una lacrima cadde

e le frasche in fiore rosso trasformò. Giada

BABBO NATALE

Santa Claus vecchio grassoccio

con il suo abito rosso

porta doni ai bimbi buoni. Beatrice

DALLA STORIA…ALLA LEGGENDA…ALL’HAIKU

CLASSE 3A

PRIMARIA “A.GRANDI” PAGINA 16

Lunedì 16 novembre, la no-stra biblioteca scolastica ha organizzato un incontro con il narratore Simone Maretti, che ci ha fatto conoscere il ro-

manzo “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee. Insieme alla 3 E e alla 3 C, noi della 3 B abbiamo partecipato a questo evento con molto entusiasmo. Appena entrati in Aula Magna, il narratore ci ha fatto disporre in modo che potessimo concentrarci al meglio e dare a lui tutta la nostra attenzione. Ha iniziato col dirci che lui è molto appassionato al suo lavoro, ama leggere libri e raccontarli agli altri. Successivamente ha iniziato a narrarci la storia del libro che era venuto a proporci. La trama si svolge nella città di Maycomb, nella contea di Abbott, nel sud dell’Alabama, al confine con lo Stato del Mississippi. L’anno è il 1935. I protagonisti del romanzo sono Jem e Scout (quest’ultima è anche la narratrice della storia). Essi sono i due figli dell’avvocato Atticus Finch. I due ragazzi, un’esta-te, conoscono un altro bambino Dill, con il quale stringono amicizia. L’interesse dei tre è attirato dalla figura di Arthur Radley detto “Boo”, il misterioso vicino di casa generalmente considerato un uomo violento e per questo chiuso in casa dai genitori. Ma nel tem-po si accorgono che Boo, senza farsi vedere, rivolge premurose attenzioni a loro. Nel frattempo Atticus è stato nominato per difen-dere in un processo un uomo di colore, Tom Robinson, anche se sa che la si può considerare una causa persa. Il giorno del processo, i ragazzi si recano in tribunale e trovano posto nella balconata riservata alle persone di colore. In un discorso, Atticus fa notare che Tom non è il colpevole perché i segni di violenza erano sulla parte destra del corpo, mentre Tom è paralizzato al braccio sinistro. Secondo Atticus il colpevole era il padre della ragazza poiché si sapeva che l’ uomo be-veva e usava violenza. Essendo Tom un uomo di colore la giura esprime comunque un giudizio di colpevolezza. Qui è terminato il racconto del narratore poiché il tempo a nostra disposizione era finito. Secondo noi, da quello che il narratore ci ha esposto, que-sto racconto ci offre un insegnamento molto importante, quello del rispetto reciproco e della lotta al razzismo, criticando le scelte dei personaggi razzisti e invitando a riflettere sul perché di questa discriminazione sbagliata ma molto diffusa. Durante questo incontro ci siamo sentiti molto attratti dal modo di esprimersi del narratore ,Simone Maretti, che ha suscitato in noi molto interesse riguardo all’argomento trattato e alla lettura. Speria-mo che in futuro si riproponga un incontro come questo, dato che per noi ragazzi è stato molto entusiasmante e coinvolgente.

Gli alunni della classe 3^ B

Scuola Secondaria 1^ grado “Alighieri”

BIBLIODOC/PROGETTO LETTURA/CINEFORUM

Una iniziativa della Biblioteca Scolastica

Gli alunni delle III incontrano un narratore.

Page 17: Giornalino febbraio 2010

BIBLIODOC /PROGETTO LETTURA/CINEFORUM

PAGINA 17

Era una calda giornata di luglio, quando alla base militare di controllo, sotto l’area 51, si accese la spia che indicava il livello di radiazioni sopra il normale.

Il comandante dell’area militare, Selm Lexow, rimase impassibile e freddo e ordinò come da procedura:

-Attivate i radar 1-7-4, secondo il proto-collo 23!

Subito i radar si misero in funzione, grac-chiando.

-Mancano ancora molti dati per una stima del problema, signore!

Allora il comandante uscì sulla piattafor-ma 10 per l’atterraggio degli aerei e vide il cielo farsi rosso. Non aveva mai visto nulla di così bello! Il sole brillava più che mai. C’era un silenzio innaturale; grosse nubi si stagliavano all’orizzonte. All’im-provviso un meteorite solcò il cielo … due, no, tre, quattro … sembrava che non finissero più. Un sibilo sordo gli an-nebbiò la mente e, subito dopo, vide un enorme mostro verde, simile ad un ra-gno, con otto tentacoli scuri e duri come l’acciaio, che squarciarono la base della piattaforma come fosse di cartone. Un centinaio di militari iniziarono a sparargli contro, ma i proiettili si appiattivano sulla dura corazza del mostro come burro. I pochi sopravvissuti fuggirono e si disper-sero all’interno dei laboratori di ricerca,

che il mostro devastò e divorò come tante cara-

melle. Ormai i laboratori erano tutti di-strutti; rimaneva intatta solamente la caldaia atomica per gli esperimenti sulla fusione nucleare.Il mostro scardinò la porta, ma fu in-ghiottito da fiamme peggiori di quelle dell’inferno, che lo avvolsero in una stretta mortale e lo divorarono con un calo-re tale che lo sciolse, lasciando uno schifoso liquame puzzolente.

L’area 51 era praticamente distrutta, così finì il suo mistero così finì il suo mistero.

[…]All’improvviso un meteorite solcò il cielo … due, no, tre, quattro …sembrava che non finissero più[...]

RACCONTI DI FANTASCIENZA inventati da noi … L’AREA51

Paolo Seghetti Classe 3^ B

Sc. Sec. 1^ grado “D. Alighieri”

L’angolo dei gialli ...... L’atelier si tinge di giallo

Era una limpi-da giornata di primavera del 1811, quando uno dei più famosi pittori di Parigi Ca-spar David Friedrich aveva appena iniziato un nuovo di-pinto nel suo Atelier. Dopo

qualche ora, mentre era al lavoro, bussa-rono alla porta, Caspar aprì e fu accoltel-lato. Il colpo fu fatale: Caspar cadde a terra in una pozza di Sangue, ma andan-dosene l’ assassino si dimenticò di chiude-re la porta della soffitta. Quando rientrò il vicino di casa, si accorse della morte di Caspar e chiamò l’ ispettore Xavier. Que-sti girò nella stanza alla ricerca di indizi, ma non trovò altro che pennelli, tempere ed il dipinto fresco del Pittore. L’ Ispet-tore interrogò a lungo il vicino di casa, ma non riuscì a scoprire molto della vitti-ma, poiché i due non si conoscevano pìù di tanto, visto che il pittore si era trasferi-to da poco nell’ Atelier. L’ unica cosa, che il vicino potè fornirgli era l’ identità di due donne, Emma e Corinne, che era-no due carissime amiche di Caspar. Dap

prima l’ ispettore Xavier andò dalla signo-ra Emma, che gli parlò dei suoi buoni rap-porti con il pittore e dimostrò di avere anche un alibi di ferro: era a fare spese con le sue amiche.Dopo esser stato da madame Emma, Xavier andò da Corinne e la inter-rogò:

- Dov’era all’ora in cui è stato commeso l’omicidio?

- Ero a passeggio con il mio cagnolino per il parco.

-Lei con la vittima che rapporti aveva?

-Eravamo in buonissimi rapporti. Gli vole-vo molto bene ed adoravo le sue pitture. Molta bella era l’ultima che aveva fatto e che poi non è riuscito a finire. Mi è dispia-ciuto così tanto che sia morto! - e scoppiò in lacrime.

-Non faccia finta che le dispiaccia signora. La dichiaro in arresto per l’omicidio di Caspar David Friedrich.

-Ma cosa sta dicendo - urlò la signora - non ha prove di ciò che dice!

-E invece si signora! Proprio mentre lei mi stava spiegando i suoi rapporti con il pro-fessore, lei si è tradita: ha spiegato di quan-to fosse bello, a suo parere l’ultimo dipinto del signor Caspar David Friedrich. Ma se davvero lei fosse stata innocente , non a

vrebbe visto l’ultimo disegno del pittore. Ma visto che è lei l’assassina, ha potuto vedere molto bene il quadro che il signor Caspar aveva iniziato a dipingere quella mattina. Lo ammetta signora che è lei l’as-sassina, le conviene.

-Sì, è vero, sono stata io! - urlò tra le lacri-me la signora Corinne.

- L’ho fatto perché ero invidiosa, in quanto lui era uomo di fama, importante stimato da tutti. Io non ero come lui. Non mi pen-to di quello che ho fatto.

- Mi spieghi tutto nel dettaglio

- Entrai nell’ atelier e mi complimentaii e mi complimentai con il mio amico per il suo nuovo quadro, ma, proprio mentre mi stavo avvicinando alla sua opera per farme-la vedere meglio, tirai fuori un pugnale e colpii Caspar alle spalle. Lui cadde a terra in una pozza di sangue così mi affrettai ad uscire ed andai a fare una passeggiata per Parigi, dimenticandomi la porta aperta.

L’ ispettore Xsavier, prese le manette e portò in carcere la crudele assassina.

Maria Stella Gattari IIIa B

Secondaria di Io Grado“D. Alighieri”

Page 18: Giornalino febbraio 2010

Purtroppo era successo. Un fatto gravissimo. Proprio a lui! Babbo Na-tale non riusciva più a leggere. Con-fondeva le lettere, saltava le righe…Cosa gli era capitato?“Te ne stai in-collato tutto il giorno alla TV!” Gli avevano detto le renne.Ma a Babbo Natale piaceva tantissimo mettersi comodo sulla sua sedia a dondolo a guardare la TV mangiandosi una bella

fetta di panettone. Non aveva più tempo di leggere un buon libro ed era diven-tato A-NAL-FA-BE-TA!Come avrebbe fatto a leggere tutte le letterine che i bambini gli avevano spedito?Con una faccia preoccupatissima andò dalla sua amica Befana per chiedere aiuto. “C’è solo un rimedio” disse la vecchina “Devi andare a scuola!”. “A scuola? Impossibile, non ho più l’età per queste cose” rispose Babbo Natale.“Ho quello che ti serve: un mantello dell’invisibilità. Me lo ha regalato mia cugina, la Maga Clementina. Quando lo indosserai nessuno potrà più vederti…Conosco anche la scuola adatta a te!”Babbo Natale si con-vinse:non c’era altro da fare. Seduto sulla scopa della Befana, arrivarono a To-lentino, nella scuola primaria Don Bosco.La Befana lo accompagnò in un’aula buia.“Qui ti troverai bene. E’ la classe II D, imparerai in fretta, vedrai!” gli disse la Befana salutandolo.La mattina dopo Babbo Natale fu svegliato dal suono della campanella e da 19 bambini scatenati che entrarono in classe…Elisa S., Nicolas…“Ecco i miei compagni, peccato che non mi possono vedere…Che facce simpatiche. È proprio un bel posto”.Ma da quella notte la classe II D di Tolentino non fu più la stessa.Cominciarono a capitare fatti strani.Sparivano le matite di Isabelle e di Almet e non venivano più ritrovate.Se Zani lasciava un quaderno sotto il banco, la mattina dopo lo ritrovava sotto il banco di EmiliaE-lisa M. si accorse che dalla biblioteca di classe ogni giorno mancava un libro, poi misteriosamente ricompariva. Marta ed Elena che facevano le bibliotecarie non capivano più nulla.La bidella Paola, quando al mattino sollevava le tende, trovava strane scritte alla lavagna: “STO INPARANDO HA SCIVERE oppure

VIVA LA SQUO-LA”.Sparirono anche i ciocco-latini!Alessandro, Mattia e

Thecla non capivano che cosa stava succedendo: forse erano i fantasmi?Babbo Natale si divertiva un mondo e lo scrisse alla Befana con un pastello rosso preso in prestito da Matteo e un foglio da Leonit: “Cara Befana, qui sto proprio bene. Penso di rimanere fino alla quinta. Avvisa tu le renne.” La Befana però quando lesse il bi-glietto portatole da un piccione di passaggio, prese la sua scopa e volò fino a Tolentino.Babbo natale stava russando sotto il mantello quando si sentì chiama-re:“Ehi amico, la vacanza è finita. Ho ricevuto il tuo messaggio. Se hai ricominciato a scrivere saprai anche leggere. È ora di tornare, non puoi deludere i bambi-ni nella notte di Natale. Guarda sotto quel banco…qualcuno ha lasciato una lettera per te”.Babbo Natale prese un foglio da sotto il banco di Marco e cominciò a leggere: “Caro Babbo Natale,qui succedono cose strane. Spariscono libri della biblioteca, le matite, i colori, i ciocco-latini. Credo che ci sia un ladro. Se tu sai chi è portagli un po’ di carbone! Ciao da Marco, Bouchaib, Nicola e Leonar-do”.La Befana aveva ragione, era ora di tornare dalle renne, dalle letterine e fare il proprio lavoro!I bambi-ni della II D quando tornarono dalle vacanze di Nata-le, trovarono sopra al banco di Nicola S. un enorme sacco con dentro libri, colori e cioccolatini e un bi-glietto sul quale c’era scritto:GRAZIE PER L’OSPITALI-TÀ!

Classe II D

Don Bosco

UNA SCUOLA PER BABBO NATALE

“Come sono contento! dice Marco”, oggi è una bella giornata per-ché andiamo al cinema!” E’ vero, tutti in Aula Magna, seduti sulle poltroncine per

vedere la “Freccia Azzurra”, la storia della Befana che, ammalata durante le feste di fine anno, non potrà, per la prima volta conse-gnare i giocattoli ai bambini. Si affida alle cure del suo vecchio segretario, Scarafoni, che in realtà sta avvelenando la vecchina per poter mettere in atto il suo piano malvagio: arricchirsi, vendendo i giocattoli solo ai bambini ricchi, lasciando i bambini poveri a mani

vuote. Ma i giocattoli non approvano questo tipo di comportamento e decidono improvvisamente di ribel-larsi e di mettersi in viaggio da soli per trovare i propri destinatari, impedendo al segretario di continuare il suo commercio.” I bambini, guardano in silen-zio il film, quasi impauriti dal vecchio Scarafoni, ma alla fine tante risate e un grande applauso ai giocattoli ribelli che pur tra tante difficoltà riescono a far felici anche i bambini poveri.

BIBLIODOC/PROGETTO LETTURA/CINEFORUM

PAGINA 18

Infanzia Grandi e Bezzi

Sez. A/ B/ C/ D

Page 19: Giornalino febbraio 2010

Dopo aver partecipato alla proiezione del film “La Freccia Azzurra”, abbiamo deciso di scrivere in classe una lettera alla Befana.

Cara Befana, siamo i bambini della classe Ia A della Scuola Primaria “Bezzi” di Tolenti-no.Tu sei una nonnina molto buona e gioiosa e noi ti vogliamo tanto bene. Ricordati di noi, ti aspettiamo!

Tolentino, 12 dicembre 2009

PAGINA 19

Gli alunni della I A Scuola Primaria “G. Bezzi”

BIBLIODOC/PROGETTO LETTURA/CINEFORUM

Infanzia Grandi e Bezzi

L’ ANGOLO DELL’ ARTISTA

Classe IIIa A

Scuola Primaria “G. Bezzi

e se lo guardi un po’ ti incanta.

Verde scuro son le foglie,

se c’è il frutto lo si coglie

Il frutto è rosso e tondo,

è rotondo come il mondo,

è molto buono da mangiare,

ma non bisogna esagerare.

Francesca e Irene 3^B “A.Grandi”

che si possono provare.

Natale è giocare

Natale è mangiare

Natale è fare festa

Natale è dimostrare quello che si può fare

verso gli altri

Natale è … fare l’albero di Natale.

Natale è … abbellire la casa con cose di Natale.

Natale è … essere più buoni.

Natale è … fare tanti doni.

Natale è … fare il presepe.

.Natale è …

dare i regalini

in particolare ai poverini.

Natale è …

perdonare i bambini

che fanno i birichini.

Natale è …

dimostrare l’affetto

nascosto in fondo ad un cassetto.

Natale è … dare i regalini

ai bambini poverini.

Natale è … perdonare i bambini

che ti fanno preoccupare.

Durante la visita guidata al museo contadino di S.Severino Marche, i bambini della classe III B della Scuola Primaria Grandi si sono “imbattuti” in un bellissimo corbezzolo e ne sono rimasti molto colpiti…

IL CORBEZZOLO L’abbiamo visto una mattina,

l’hanno chiamato Cerasa Marina.

Era il corbezzolo, che è una pianta,

Inventa a una poesia...

Page 20: Giornalino febbraio 2010

FANTASIE SOTTO L’ALBERO

PAGINA 20

Una semplice raccolta di racconti, filastrocche, dialoghi e leggende, per tenervi compagnia durante le vacanze natalizie. Un libro da sfogliare e leggere, per conoscere un mondo presentato da noi alunni, per verificare le competenze linguistiche espressive acqui-site in questi quattro anni di scuola. Il presente lavoro è stato ideato dalle nostre insegnanti, ma realizzato da noi con l’aiuto dell’a-mico computer. Vogliamo sperare che la lettura sia piacevole e ci aiuti a riscoprire il valore del NATALE!

Come vorrei il Natale

Il Natale, per me, è una festa bellissima: Gesù rinasce e la città diventa più colorata e allegra. Anche il mio viale sempre scuro, gra-zie alle luci colorate, è diventato bellissimo! Vorrei un Natale sempre allegro anche se la cosa più importante per me è rivedere Gesù e stare insieme ai miei genitori e ai miei parenti. Purtroppo in questo Natale sono molto dispiaciuta perchè mio nonno, a cui voglio molto bene, è caduto e si è fatto male alla rotula. A casa ho preparato il presepe: è fatto di carta e cartone e sopra la capanna ho disegnato una stella cometa. I personaggi li ho costruiti con della carta insieme ad una mia nonna che si chiama Alida. Per Natale non vorrei niente di “strano”, ma solo che il mio cane di peluche marrone col muso e le zampette bianche diventi vivo! ☺ Vorrei anche che tutti i bambini del mondo si divertano, che non muoiano di fame e che la guerra finisca. Anche mio fratello vorrebbe un Natale tranquillo e sereno senza guerra, senza litigi e senza povertà.

A me il Natale piace molto soprattutto perché c’è nell’aria tanta allegria.

Vittoria

Il Natale Esiste una festa proprio speciale è la festa del Santo Natale

un suo simbolo è l’abete

ma il più bello è certo il Presepe.

Babbo Natale con la sua slitta,

va sulla neve che scende fitta

che rallegra tutti i bambini

ma soprattutto i più piccolini.

Ma l’argomento più importante è Gesù

che abita nei cieli lassù,

è il figlio di nostro Signore

che in Terra porta molto amore.

Le feste di Natale sono le più belle

lo sanno anche nel presepe le pecorelle.

Allegra

Le avventure di Babbo Natale e la Befana Tanti anni fa viveva al Polo Nord un signore che si chiamava Babbo Natale. Sopra il tetto della sua casa c’era la Befana che schiacciava un pisolino; una renna, vedendo i due disse: “Questi qui sono fatti l’uno per l’altra,devo fare in modo che si incontrino!” Detto fatto, diede una spinta alla Befana e la fece cadere davanti alla porta. Babbo Natale, sentendo quel rumore, aprì e vedendo la Befana rimase meravigliato e disse: “Ma tu non dovevi venire il 6 Gennaio?” E la Befana: “ Sì ma qualcosa mi ha spinto ad anticipare il mio arri-vo. E Babbo Natale: “Capisco, è stata Betty, vieni, ti invito a prendere una tazza di cioc-colata calda.” La Befana entrò tutta tremolante, Babbo Natale le mise una coperta sulle spalle per riscaldarla. Finita la cioccolata lei andò via. Per tre giorni Babbo Natale non fece che pensare a quella dolce vecchietta. Così inviò dei cioccolatini alla Befana con un biglietto dove diceva:

La Befana appena, lo ricevette, era stupita ma contenta. In quattro e quattr’otto si mise davanti alla porta vestita da sposa con un lungo abito bianco tutto rattoppato ed un bel velo cosparso di fiocchi di neve. Suonò il campanello e disse sì ad alta voce, Babbo Natale più entusiasta che mai esclamò: “ Corri sposiamoci in fretta!” Dopo cinque minuti si sposarono ed ebbero due figli; il maggiore è lo spirito del Natale futuro, il minore del passato.

Benedetta

MI VUOI SPOSARE? I restanti elaborati , facenti parte del libro prodotto dagli alunni, potranno esse-re visionati visitando il sito dell’Istituto: www.comprensivodonbosco.it,

GLI ALUNNI DELLA IV A SCUOLA PRIMARIA “A. GRANDI”

L’ ANGOLO DELL’ ARTISTA

Page 21: Giornalino febbraio 2010

se, compresa

la famosa

tigre dai denti a sciabola, ma accomunati tutti da una caratteri-stica: erano giganteschi. Le dimensioni del cranio di un rinoce-

ronte sono stupefacenti e altrettanto incredibili le corna del

cervo gigante, la tartaruga marina, il dente di tigre e il pesce-luna. Poi,al contrario di altri musei dove non si può toccare

nulla, abbiamo aperto cassetti, manipolato vari materiali per

conoscere meglio la vita degli uccelli. Ed infine siamo saliti virtualmente sulla nave che portò Charles Darwin alle Galapagos dove elaborò la sua "Teoria sull'evoluzione della spe-

cie". Passeggiare fra piante carnivore, teschi di uomini preistorici, minerali e resti fossiliz-

zati di animali ormai estinti ci ha fatto sentire dei veri India-

na Jones

Classe IV C Primaria Don Bosco

l nostro "viaggio nel tempo" è avvenu-to grazie al Museo di Scienze Naturali

di Camerino che ci ha mostrato, attra-

verso l'osservazione di numerosi fossi-li, la fauna che popolava le nostre zo-

ne. Che emozione scoprire che 70-

0.000 anni fa a Colfiorito vivevano elefanti,rinoceronti e ippopotami!

Infatti la piana che noi conosciamo era

occupata, in età preistorica, da un grande lago e in quell'ambiente convi-

vevano animali di specie molto diver-

domande si è beccato! Poi la casa colonica abbiamo visitato molte antichità abbiamo notato…

Per prima cosa c’erano i vestiti che ci sono sembrati proprio antichi, poi c’era uno scaldino e in cucina un grande camino, di là un paglie-riccio come lettino e lì per terra pure un vasino. Tutto era bello, ma piccolino: sembrava la casa di Pollicino.

C’era un stalla sotto la casina e pure quella era piccolina. Più in là una capanna con l’attrezzatura:

tutti strumenti per l’agricoltu-ra.Tutti contenti, bambini e bambine, però la gita è giunta

alla fine, così sullo scuolabus siamo saliti e per la stazione siam ripartiti. Sul treno tutti abbiam parlato del viaggio fantastico appena terminato. Alla stazione di Tolentino sia-mo saliti su un pulmino, poi finalmente a scuola siamo arrivati: eravamo felici,ma c’eravamo tanto stancati!

R i c c a r d o R . I r e n e Ma r t i n F r a n c e s c a 3 III ^ B scuola Grandi

Una mattina la maestra a scuola ci ha aspettati finchè tutti non siamo arrivati.

Ognuno ha dato la mano a un bambino e siamo saliti sul pulmi-no. Poi alla stazione di Tolentino abbiam preso il treno per San Severino. Dal finestrino un pae-saggio fantastico abbiamo guarda-to, ogni bambino si è meraviglia-to! Col fiato corto alla meta siam giunti e subito si è iniziato a pren-dere appunti: la guida tante cose ci ha spiegato, ma un mare di

PAGINA 21

L’ ANGOLO DELL’ ARTISTA

Dall’ esperienza … “ferroviaria” al racconto in rima

LA SCUOLA NEL TERRITORIO , IL TERRITORIO NELLA SCUOLA

L’ 8 ottobre 2009, siamo andati a Montalto di Cessapalombo in provincia di Macerata (Mc).[…] All’inizio abbiamo fatto un per-corso naturalistico, poi siamo andati alle carbonaie e infine siamo arrivati al centro

del pae-se, dove era stata allestita la mo-stra “Antichi sapori”.

L ’ a bb i amo visitata, ma quello che mi è piaciuto

di più è stato quando dei signori ci hanno fatto vedere l’androne, cioè l’ingresso di una casa di contadini. Lì ci hanno mostrato molti oggetti: il “prete” e la “monica”, che si usavano per scaldare il letto; l’ incudine per lavo-rare il ferro e le scarpe, e un attrezzo strano e pericoloso con la lama ricurva, il falcet-to, usato per tagliare il grano. […] Nella casa del contadino, attentamente ricostruita con tutti gli oggetti d’epoca, c’erano molti utensili: il macinino, in cui si metteva l’orzo e il caffè da macinare, e una botte in miniatura che si usava per il trasporto del vino o per bere durante il viaggio […].Subito dopo siamo andati a vedere le biciclette attrez-zate per i diversi mestieri: c’era quella del falegname, con martelli e seghe; quella del veterinario, con tutto il necessario per curare un animale; quella dell’arrotino, dello spazzacamino e infine quella del barbiere. E’ stata un’esperienza particolare e diverten-te che mi ha insegnato molto.

A SAN SEVERINO, IN VIAGGIO COL TRENINO

Matteo Falcioni IV A Primaria “G. Bezzi”

Page 22: Giornalino febbraio 2010

Il 21 ottobre 2009, ci siamo recati a Palazzo Sangal-lo, che ospita la Biennale dell’ Umorismo e il Museo della Caricatura. La Biennale dell’ Umorismo è un

evento molto impor-tante per la nostra città, che si tiene ogni due anni e nel quale vengono espo-ste opere artistiche provenienti da diversi paesi: quest’ anno erano addirittura ventitré i paesi parte-cipanti. La Biennale

si svolge da circa cinquant’ anni, per la precisione dal 1961 e fu fondata dal dottor Luigi Mari. Lo sco-po di questa visita era quello di approfondire la no-stra conoscenza del genere umoristico non solo nella letteratura ma anche nelle arti figurative L’umori-smo è la capacità di ironizzare anche su cose serie o drammatiche e ti fa riflettere, al contrario della co-micità che diverte, ma non comunica alcun messag-

[…]L’umorismo è la capacità di ironizzare anche su cose serie o drammatiche e ti fa riflettere, al contrario della comicità che diverte, ma non comunica alcun messaggio[…].

PAGINA 22

LA SCUOLA NEL TERRITORIO , IL TERRITORIO NELLA SCUOLA

gio. La mostra è stata or-

ganizzata nelle stanze del seminterrato. Nella prima sala vengono proiettati dei filmati pubblicitari di contenuto umori-stico e nelle altre sale sono esposte le opere, che quest’anno hanno come tema “I bambini ci guardano … e ridono di noi”. Tutte le opere presentano i bambi-ni spesso vittime della società in cui vi-vono, in città in contesti inquinate, con genitori separati, di guerra, nella solitu-dine … Queste opere fanno ridere ma amaramente, perché trasmettono un messaggio chiaro: i bambini, purtroppo, non sono sempre felici come dovrebbe-ro. L’opera che mi ha colpito di più è quella di un artista belga, che raffigura un carro armato e dei bambini che si illudono ingenuamente di farlo scivolare su una buccia di banana. Mi è piaciuta molto anche un’altra opera che rappre-senta un bambino che trascina nell’am-bulanza giocattolo dei soldatini feriti,

sotto lo sguardo sgomento di soldati veri. Dopo aver visi-tato la mostra siamo saliti al museo della caricatura, do-ve sono esposte permanentemente opere che raffigu-rano personaggi famosi visti dai mi-gliori caricaturisti. In una sala erano esposte anche delle curiose cerami-che della cultura giapponese. Questa visita si è rivelata molto interessante, perché mi ha fatto conoscere un a-spetto culturale importante della nostra città. Matteo Belfiore 5^ Sez. C plesso “Don Bosco”

Non accade spesso di unificare tanti obiettivi in un solo contenitore ma questa escursione forse lo ha veramente permesso. Per avventu-rarsi nei vari punti della prima programmazione

didattica , era opportuno pianificare qualcosa di unitario che potesse poi essere ricompresso dai bambini non solo singolarmente come sezione ma collegialmente in momenti di attività intrecciate ed ag-greganti per progetti diversi. Dalla educazione stradale, alla educa-zione ambientale ed alimentare gli argomenti su cui lavorare con questa uscita passano attraverso molteplici concetti di grande e piccolo piuttosto che largo o stretto alto e basso vecchio e nuovo. L’impressione che mantengono dopo aver toccato con mano le diversità del paesaggio i suoi rischi, pericoli , le sue bellezze con-sentono alla didattica una più adeguata applicazione ed un risultato più facilmente raggiungibile. Il bambino, farà tesoro di quanto sperimentato, per andare alla scoperta di ulteriori conoscenze. Tut-to ciò che ha visto animali, case, attrezzi, frutti, piante, foglie e fiori e persino i coniglietti saranno temi per affrontare diversificate attività, attraverso giochi didattici di ruolo e non..

Scuola dell’Infanzia “A. Bezzi”

Giovedi’ 8 ottobre, in una calda e soleggiata giornata, i bam-bini di cinque anni della scuola dell’infanzia “A.Grandi” si sono recati, accompagnati dalle loro maestre. a Montalto, per im-mergersi in un mondo di odori e colori autunnali, antichi me-stieri e tradizioni. tappa iniziale e’ stata la passeggiata nel bo-sco, luogo per loro incantato e un po’ magico, conosciu-to a scuola grazie ai nuovi compa-gni di viaggio del nuovo anno scolastico: i pic-

coli puffi blu!!!! e via…

Attraverso un caratteristico sentiero, tra piante di rosmari-no, profumata lavanda, asparagi, pungitopo, edere ed enormi piante secolari, i bambini hanno potuto osservare dal vivo le diverse caratteristiche del bosco già introdotte a scuola.

Dal bosco, poi, una breve visita alle carbonaie, ai laboratori degli antichi mestieri e per finire un bel giro nel ridente paesi-no a bordo di uno strano trenino trainato da un piccolo trat-tore. Stanchi ma entusiasti i bambini hanno terminato la

giornata con un “assonnato” viaggio di ritorno in pullman.

Scuola dell’Infanzia “A. Grandi” PAGINA 22

Page 23: Giornalino febbraio 2010

Martedi’ 13 ottobre siamo andati a Serra-petrona a visitare l’azienda Quacquarini.

Con il pulman abbiamo raggiunto i vigneti attraverso una strada stretta e tortuosa.

Ad aspettarci c’era un signore di nome Luca che gentilmente ci ha fatto da guida.

Ci ha spiegato le varie lavorazioni dell’uva per ottenere la vernaccia,un vino rosso e

frizzante.

Abbiamo visitato la stanza dove i grappoli d’uva a coppia,vengono

appesi per circa tre mesi per l’appassimento.

Da un grande terrazzo abbia-mo ammirato il panorama; le

colline con le viti ancora cariche di grappo-li.

Luca ci ha fatto visitare anche la produzio-ne dei dolci.

La cucina profumava di cioccolato che scorreva sopra i torroncini che il pasticcie-re Enea stava preparando.

Abbiamo scoperto che il seme del caca-o si chiama “ cabossa “ e con grande gioia abbiamo assaggiato deliziosi dolci.

Infine contenti e felici siamo tornati a scuola!

Classi II A e B

Plesso “A.Grandi”

VISITA ALL’ AZIENDA QUACQUARINI DI SERRAPETRONA

Matteo Belfiore

LA SCUOLA NEL TERRITORIO, IL TERRITORIO NELLA SCUOLA

Un augurio particolare, quello che giovani musicisti del corso ad indirizzo musicale hanno offerto ad amici e genitori lunedì 21 dicembre scorso, nell’auditorium della nostra scuola.

In occasione del ventennale della “Convenzione sui diritti dell’infanzia”, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, i ragazzi hanno dedicato esecuzioni musicali, immagini e

spunti di riflessioni a quei bambini e coetanei che nel mondo non hanno ancora il diritto di vivere in serenità la loro infanzia e adolescenza.

L’orchestra dei ragazzi delle classi 2 e 3 C ha eseguito perciò brani natalizi tradizionali come Jingle Bells, Astro del ciel, Silver Bells, sottolineando come la loro gioia per il Natale debba essere anche momento di riflessione, condivisione e consapevolezza che ancora nel mondo non tutti i bambini hanno il diritto alla serenità, alla protezione,alla salute, allo studio e alla vita. Il canto “Heal the world” di Michael Jackson eseguito dai ragazzi della 1 C ha concluso il concerto, come grande auspicio, per un mondo migliore!

Classi I– II - III Sez.C Scuola Secondaria di I Grado

Venerdì 19 dicembre, alle ore 10, tutti i bambini delle Scuole dell’Infanzia “Grandi” e “Bezzi” si sono esibiti in uno spettacolo natalizio intitolato “ I COLORI DEL NATALE” con la partecipazione di un pubblico numeroso di genitori, nonni e per-

sone care. Tante canzoni diverse cantate singolarmente da ogni sezione per fare a tutti i presenti gli augu-ri di “ Buon Natale” ed infine tutti i bambini sul palco per cantare la canzone “ PACE “ con l’augurio che veramente nel mondo ci sia la pace fra popoli e nazioni di diverse culture. I bambini si sono esibiti sul palco con il simbolo di un mondo con tre bambini di diversa nazionalità che si tengono per mano, per far capi-re a tutti che anche in una società interculturale ci può essere amore, pace e rispetto fra i popoli. A que-sto punto non poteva mancare Babbo Natale, il quale commosso da questa canzone è salito sul palco vicino ai bambini e per la loro gioia immensa ha distribuito a tutti caramelle e regali.

Scuola dell’Infanzia “A. Grandi” e “G. Bezzi”

I COLORI DEL NATALE

DO RE MI FA

CONCERTO DI NATALE PER I DIRITTI DELL’INFANZIA

PAGINA 23

Page 24: Giornalino febbraio 2010

Direttore Editoriale: Dirigente prof.ssa Lauretta Corridoni

Referente Progetto Giornalino d’ Istituto: Insegnante Annunziata Grieco

Impaginazione Elettronica: Insegnante Giuliana Del Bello

Insegnante Annunziata Grieco

• Ins. Simonetta Bartoccioni

• Ins. Giampiero Feliciotti

• Ins. Manuela Ferretti

• Ins. Annunziata Grieco

• Prof.ssa Alessandra Prosdocimi

• Ins. Rita Ricci

Gruppo di lavoro

Commissione Comunicazione:

Redazione :

@

Istituto Comprensivo “Don Bosco” Piazza “Don Bosco”, 11 - Tolentino (MC) http//www.comprensivodonbosco.it

Capo Redattore: Funzione Strumentale “Comunicazione e Documentazione Didattica”

Insegnante Giuliana Del Bello

Docenti, studenti e genitori per la collaborazione e l’ attenzione.

Un grazie particolare all’ Amnistrazione Comunale - Assessorato alla Cultura, alla Direttrice della Biblioteca Filelfica Sign. ra Cosatti, alla Vetreria “Pesci” e alla Ditta “Folusci” che hanno contribuito alla realizzazione di questa edizione cartacea.

LINOTYPE S. N. C.

VIA BEZZECCA TOLENTINO

Tel. 0733/967003 Fax

0733 /953035

E.mail: [email protected]