Giornalino Scolastico Agosto 2010

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Giornalino Scolastico dell'Istituto Comprensivo Lagaccio di Genova

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Una scuola aperta sul mondo. Abbiamo scelto questo motto per il no-stro Istituto Comprensivo Lagaccio e lo mettiamo subito in pratica. Il giornalino che raccoglie i lavori svolti dalle classi dei diversi plessi della di scuola è ora pubblicato nella versione on line. Così, in qualunque parte del mondo, chiun-que può collegarsi al nostro sito e leg-gere le nostre notizie, ammirare le no-stre foto e i nostri disegni, apprezzare le nostre creazioni letterarie. Durante le vacanze dai luoghi di villeggiatura o, negli anni futuri, quando gli alunni di oggi saranno cresciuti e passati ad al-tre scuole, tutti potranno, con pochi semplici “click”, connettersi al giornali-no, e ritrovare gli amici e gli insegnanti lontani. E’ senz’altro una bella sfida! Poiché tantissime persone possono leggere il giornalino, dobbiamo farlo sempre me-glio e quindi dobbiamo lavorare sem-pre meglio nell’attività scolastica quoti-diana. Non è facile, perché la creatività e l’impegno dei docenti e degli alunni che hanno contribuito al giornalino so-no già grandi. Ma sicuramente riusci-ranno a fare ancora di più, magari coinvolgendo altri che ancora non han-no fornito il loro apporto. Dalle finestre del nostro quartiere che guardano sul porto, non è raro veder partire una nave. E’ un momento che

suscita sempre un po’ di commozione, al solo pensare che in ogni nave che parte ci sono tante persone che vanno verso luoghi lontani e sconosciuti. Così è per questo giornalino, che parte all’interno del sito rinnovato dell’Istituto Comprensivo Lagaccio. Per-ciò l’augurio che rivolgo ai bambini e alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutto il personale è

B U O N A N A V I G A Z I O N E

Il Dirigente Scolastico Roberto Peccenini

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Giovedì 1 Ottobre è avvenuta l’inaugurazione del nuovo Istituto Com-prensivo e precisamente delle due prime classi di Scuola Secondaria di primo grado presso i Plessi Duca degli Abruzzi e Mario Mazza. Gli alunni, gli insegnanti, i genito-ri , il dirigente, la vicaria e l’Associazione Genitori nella persona del Presidente sig.ra Annamaria Balestri, hanno accolto il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale dott.ssa Rosaria Pagano, l’assessore ai servizi educativi dott.ssa Roberta Berga-maschi, il Dirigente scolastico Aureliano Deraggi, il parroco di Nostra Signora della Provvidenza Don Prospero Bonzani e An-na Lodoli Rappresentante dell’Istituto Buddista Italiano. Questo passaggio al

nuovo ordine di scuola è stato fortemente voluto, per venire incontro e soddisfare le esigenze del quartiere, dal Dirigente sco-lastico Aureliano Deraggi che stato reg-gente dell’ex Circolo Didattico Lagaccio per ben due anni. Tutto si è svolto in un clima festoso, pieno di gioia! Gli alunni hanno mostrato, a nome di tutti, il loro entusiasmo attraverso la lettura di compo-sizioni da loro preparate che ha fatto tra-sparire la loro emozione. Inoltre, hanno espresso attraverso un canto, il desiderio comune di eliminare le diversità e di per-seguire insieme lo stesso ideale:” ..oltre le distanze noi non siamo so-li..”..dall’omonima canzone di Eros Ramaz-zotti e Ricky Martin .

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Giovedì 3 giugno 2010 alle ore 10, alla Biblioteca De Amicis, con la partecipa-zione dello scrittore Marco Tomatis, premio Andersen 2006, è stato presen-tato il libro “La scuola è una favola”, opera collettiva degli alunni delle classi I A e I B dell’Istituto Comprensivo La-gaccio, realizzata con l’assistenza delle insegnanti di lettere, Apollonia Fan-ciulli, e di arte, Laura Maggiolo. Presentazione del libro Con questo libro la magia delle fiabe entra in pieno nel mondo scolastico, all’insegna della fantasia più sfrenata. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, tappa importantissima e delicata, è segnato dall’incontro con la scuola secondaria di primo grado, la vecchia scuola media. In questa fase di grande trasformazione, fisica, psicolo-gica e intellettuale, i ragazzi devono affrontare per la prima volta difficoltà non banali e scelte importanti. Devo-no superare queste prove proprio men-tre si comincia a tagliare il cordone ombelicale che li lega alla famiglia. Dopo la famiglia, l’istituzione che più sta loro accanto in questo periodo deli-cato della vita è la scuola. Gli inse-gnanti hanno il compito di fornire i mezzi per aiutarli ad affrontare il futu-ro. Le nozioni che fanno studiare sem-brano scollegate e lontane dalla realtà quotidiana, ma alla fine andranno tutte a posto come tessere di un puzzle complicatissimo. Quando i ragazzi arri-

veranno a questa consapevolezza si troveranno già grandi e nei loro ricordi la scuola rimarrà come un luogo d’incontri, risate e divertimento. Ora, invece, come appare ai loro occhi? Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Lagac-cio hanno immaginato che l’azione dei docenti possa assumere un che di fia-besco e di magico. E’ stato facile pen-sare che a volte le insegnanti sono co-me le fate, perché li incoraggiano a fare del proprio meglio, li premiano con un sorriso, una battuta, una risata; altre volte invece sono fattucchiere o stregoni malefici. Rimproverano, affib-biano brutti voti e note sul registro con conseguenti castighi. Così vediamo Biancaneve affrontare nani mai visti dai nomi stranissimi: Letterolo, Mate-maticolo, Tecnicolo, Musicolo, Ingleso-lo, Fisicolo, Artisticolo; Hansel e Gretel vagare per i corridoi della scuola e, in-vece della strega cattiva, incontrare il preside, piuttosto arcigno; un membro della famiglia Lupo avere i suoi pro-blemi con un professore che di nome fa Cacciatore; Aladino riuscire a cavar-sela nel compito di matematica grazie a una riga magica. E così via. Non si va oltre per non togliere il piacere di leggere e di scoprire che cosa fanno, nelle pagine del libro, Pinocchio, Alice nel paese di Verbilandia, la supplente Venefica, Cenerentola, una strana bi-della di nome Babà e mille altri perso-naggi. Un libro curioso. Di certo farlo è stato un divertimento, anche per le insegnanti, nonostante la mole di la-

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voro richiesta. Altrettanto sicura è la valenza didattica e pedagogica di una tale operazione. Ancora una volta si dimostra che la validità della scuola italiana dipende soprattutto dall’impegno e dalla creatività di chi ci lavora. Presentazione dell’Istituto L’Istituto Comprensivo Lagaccio com-pie il primo anno di vita. Sorto il 1° settembre 2009 dalla preesistente Di-rezione didattica, ha visto nascere al suo interno la Scuola secondaria di I grado. Questo fatto ha costituito senz’altro un passo importante nella riqualificazione del tessuto urbano e sociale di un quartiere che, negli ultimi tempi, è salito spesso agli onori delle cronache. I circa 750 alunni dell’Istituto a scuola imparano a cono-scere la diversità, a comprenderla e ad accoglierla. Le loro famiglie trovano nella scuola un’ opportunità per colla-borare tra loro integrandosi e soste-nendone il percorso educativo. Quest’anno le due classi di “scrittori in erba” hanno fatto da apripista. L’anno prossimo il numero delle classi di me-dia raddoppierà e tra due anni si arri-verà a completare il ciclo.

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Nella foto vediamo il libro:”La scuola è una fiaba”

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Volevamo informare tutti che con la nascita del nuovo sito scolastico ripren-derà la pubblicazione del nostro gior-nalino on line. Tutti potranno visionarlo nella nuova veste sfogliabile e leggere le pagine per restare sempre aggiorna-ti sulle notizie del nostro Istituto Scola-stico. Dovete sapere che l’idea di scri-verlo arrivò nell’anno scolastico 2006/2007 durante il quale vennero pubblicate due uscite in forma cartace-a. Il costo della pubblicazione però era molto alto e per questo si decise di so-spenderne la stampa aspettando tempi più maturi che oggi sembrano essere

arrivati grazie all’impostazione data al nuovo sito web. Quindi mai perdere le speranze quando c’è nella nostra vo-lontà la voglia di perseguire un’ideale.. Come si dice meglio tardi che mai! “L’arcobaleno di notizie” verrà aggior-nato periodicamente. Nella pagina po-tete vedere le foto storiche dell’evento nell’anno 2006/07 inoltre nell’archivio del sito troverete anche il secondo nu-mero quando la nostra scuola era an-cora un Circolo Didattico.

Immagini del giorno dell’inaugurazione del giornalino nell’anno scolastico 2006/2007. Le prime due copie uscirono in forma cartacea.

Le prime due uscite del giornalino

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Sul filo della speranza … A volte, sia come genitori che come insegnanti, col-piti da comportamenti che ci appaiono strani o all’opposto rassicurati da altri che ci fanno ben vive-re, ho l’impressione che tendiamo ad inquadrare il bambino o l’adolescente appiccicandogli addosso qualità ( è pigro, ribelle, studioso, distratto, creativo …) finendo con l’identificare quel soggetto con quelle primità. Il rischio è di ingabbiare il minore in un’immagine ri-gida e statica dimentican-do che la persona è tanto oltre e molto altro,che le è intrinseca la possibilità

di trasformarsi … che è della persona l’essere in divenire … Scrivendo mi vien da sorri-dere, tristemente, pensan-do alla storiella dei quattro ciechi che per la prima vol-ta esplorano con le mani un elefante e ognuno, con poca umiltà, toccandone una superficie limitata e differente, né da’ una defi-nizione … Per chi tocca la zampa l’elefante è un albero dal tronco possente, per chi ha a che fare con la pro-boscide l’elefante è un tu-bo flessibile,e così via. Questo per dire che do-vremmo ricordarci tutti che il minore che incontriamo è molto più di quanto noi ve-diamo.

Dovremmo forse anche più spesso chiederci quanto noi adulti offriamo loro la possibilità di sperimentare e di sperimentarsi,quanto ci impegniamo a stimolarli con parole ed immagini nuove, inaspettate, non scontate …. Forse è anche da lì, dalla ricerca di un modo perso-nale autentico e soggettivo di essere , è da lì che noi adulti dobbiamo ripartire, per essere credibili … Forse solo adulti appassio-nati, liberi, pensanti che sanno proporsi e proporre in modo non rigido e ste-reotipato possono essere soggetti cui i giovani guar-dino con curiosità. Inseg . Delis

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Anche quest’anno gli alunni delle classi quarte e quinte dell’Istituto Comprensivo La-gaccio hanno partecipato al Torneo Ravano organizzato dalla Sampdoria calcio. Oltre alle squadre di calcio eravamo presenti con le squadre di volley. In entrambe le discipli-ne i bambini si sono impegnati tanto da arrivare ai quarti di finale per la squadra di calcio maschile della scuola X Di-cembre e ai decimi di finale per la squadra di volley sem-pre del plesso X Dicembre.

Genitori e docenti hanno sup-portato con grande entusia-smo le “fatiche” sportive dei loro piccoli con striscioni e co-ri. Anche se alla fine siamo usciti dalla competi-zione sportiva senza trofei ci rimane la soddisfazione di a-ver vissuto una bel-la esperienza che ci ha fatto emozionare lasciandoci dei bel-lissimi ricordi. Ci ri-proveremo il prossi-mo anno e chissà se

riusciremo a portare a scuola qualche bella coppetta?!

Di seguito riportiamo l’intervista dell’allenatore che ha preparato la squa-dra di calcio delle quinte elementari della scuola “M. Mazza”: Antonello Su-sino che ha giocato in se-rie C con l’ Alessandria ed è attualmente giocatore della Promozione nella squadra di calcio San Ci-priano (Serrariccò). “La prima cosa che posso dire è che abbiamo giocato bene e ci siamo divertiti, anche se poi le cose non sono andate come speravamo. La prima partita, contro il “Don Bosco”, l’abbiamo vinta 1-0 con il gol di Riccardo; pe-rò i giudici non l’hanno consi-derata valida, perché il nostro secondo portiere ha giocato in attacco (e questo, secondo

la giuria, era contrario al re-golamento). La seconda partita, contro il “Vernazza”, l’abbiamo persa 2-1 ( il gol da centrocampo è stato siglato da Kristian), anche se ci siamo impegnati molto. La terza partita, quella che abbiamo dovuto rifare contro il “Don Bosco”, purtroppo l’abbiamo persa 2-1, nono-stante la grinta dimostrata in campo da tutti i ragazzini. Comunque la cosa più grati-ficante è aver visto un gran-de spirito di gruppo negli allenamenti e nelle partite, pur avendo giocato insieme poche volte. E se devo essere sincero mi sono anche emoziona-to tantissimo; non dob-biamo poi dimenticare che la cosa più importante è prende-

re il calcio come un puro e semplice divertimento. Ringrazio la Vice-Preside An-gela Magliocca e la Maestra Annagrazia Sarro per avermi dato questa opportunità, di cui farò tesoro!”

Nella foto Antonello Susino

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Foto dei bambini del plesso Mario Mazza che hanno partecipato al Torneo Ravano insieme al Preside reggente prof Peccenini e alla vicaria Angela Magliocca

Foto ricordo con i genitori

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Quest’anno la nostra As-sociazione ha compiuto 7 anni di vita, e ancora oggi, siamo più che mai motiva-ti ed impegnati a migliora-re il mondo della scuola, soprattutto in questo mo-mento di emergenza ma-teriale ed educativa. Stiamo cercando di met-tercela propria tutta per rispondere alle richieste delle famiglie del nostro Istituto Comprensivo. Ci siamo resi conto di quanto sia forte la richiesta da parte dei genitori di avere dalla propria parte un in-terlocutore – la scuola – che dimostri realmente di comprendere le loro ne-cessità. Come Associazio-ne ci siamo resi disponibili a promuovere servizi al-ternativi (ai giorni senza didattica ed in cui i genito-ri devono, comunque, re-carsi al lavoro) di qualità a costi acces-sibili; nel contempo abbiamo cercato di sensibilizzare il più possibile la scuola a far sì di non impedi-re che queste richie-ste venissero accol-te. Ci siamo riusciti, ma vorremmo che

ciò diventasse una con-suetudine che possa dare continuità ad un servizio che garantisca qualità, prezzi contenuti e serenità a tutte quelle famiglie che già ne usufruiscono e po-ter dare risposte ad even-tuali necessità future an-che di altre famiglie. In un momento di crisi co-me quello attuale siamo sempre più sensibili alle problematiche di tutti e cerchiamo, nel nostro pic-colo, di dare un piccolo a-iuto. Il nostro sogno conti-nua ad essere quello in cui immaginiamo protagonisti la “scuola” e la “famiglia” che, nell’avere interesse reciproco a creare una u-nicità di intenti, il più pos-sibile condivisi ad esclusi-vo vantaggio dei bambini, possano – ognuno con le proprie competenze, con-

tribuire ad infondere quei valori che diano la base corretta per la crescita sa-na degli uomini e delle donne di domani. Con la nostra attività di volontariato, infatti, cer-chiamo di adoperarci per svolgere questo compito di corresponsabilità che lega la famiglia alla scuola e viceversa. E proprio con questo proposito, il 6 giu-gno del 2008 abbiamo in-detto un “Concorso Artisti-co” per promuovere il “logo” che avrebbe poi i-dentificato la nostra Asso-ciazione. Abbiamo coinvol-to sia le materne che le scuole elementari che, con l’aiuto delle nostre insosti-tuibili insegnanti, hanno realizzato dei bellissimi disegni, tutti im-prontati al tema del con-corso stesso:

“La scuola aiuta la famiglia, la fami-glia aiuta la scuo-la.”

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Alcune immagini della pre-miazione del concorso arti-stico bandito dall’Associazione per crea-re il logo .

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Abbiamo coinvolto diverse figure arti-stiche e sponsor per la riuscita di que-sta manifestazione, che ha finalmente dato l’occasione ai 653 bambini del no-stro ex Circolo Didattico, che non si e-rano mai incontrati tutti insieme, di vi-vere momenti di festa e di gioia al Campo del Lagaccio. E’ stato un momento per noi molto si-gnificativo che ha premiato tutti: i

bambini, gli insegnanti e noi genitori. Abbiamo avuto la riprova che è stato ed è sempre possibile essere comple-mentari gli uni agli altri per cercare di raggiungere pienamente, sempre nel reciproco rispetto e cercando di alline-are il più possibile le finalità dei rispet-tivi ruoli, l’unico interesse più impor-tante: IL BENE DEI BAMBINI.

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Per me la scuola è co-me un albero: le sue ramificazioni sono possibili modi d’essere. L’assunzione di scelte di una scuola sottendono una visione della realtà ed indicano chi siamo. Noi siamo soprattutto per quel che agiamo. Educare per me vuol dire anche esporre com-portamenti, svilup-pare abitudini con l’esempio…vuol dire proporre livelli di aspirazione attra-verso un ambiente che invii messaggi idonei. Ed ecco allora l’aver accolto, promosso e condiviso con tutti i colle-ghi dell’Istituto e il Presi-de Roberto Peccenini l’adesione alla Sperimen-tazione del progetto pi-lota nell’ambito del pro-gramma Verso una scuola amica dei bam-bini e dei ragazzi, speri-mentazione promossa sia dal Ministero della Pubbli-ca Istruzione che dall’Unicef. Tale proget-tualità ( deliberata nel collegio del 24/11/ 2009 e nel consiglio d’Istituto

del 25/11/2009) mira ad attivare processi che ren-dano le scuole medesime luoghi fisici e relazionali nei quali i diritti dei ragaz-zi siano concretamente vissuti e dove si realizzi un ambiente a loro misu-ra. Il nostro Istituto ha scelto di approfondire un percorso di lavoro di co-noscenza sui diritti e

doveri (riferimento alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e indica-zioni in merito alla speri-mentazione dell’insegnamento “Cittadinanza e Costitu-zione”) che partendo dal-la scuola dell’Infanzia giunga fino alla scuola secondaria inferiore. Concretamente si esplici-terà anche in percorsi educativi didattici diffe-renti che saranno raccolti

in un quadernone che ini-ziato nella scuola dell’infanzia attraverserà i diversi ordini di scuola , arricchendosi. In questo modo ci sembra possa essere concreto, visibile, realizzabile e proficuo un lavoro di continuità cultu-rale sui diritti e doveri che in quanto riproposto e rielaborato negli anni ,

con tempi, modi e contenuti diversi avrà la sua inciden-za nell’andare a contribuire a forma-re bambini e ragazzi consapevoli, attivi e sensibili. Sottende-ranno i diversi per-corsi un’attenzione privilegiata alla partecipazione

attiva degli studenti così come uno sguardo attento verso l’accoglienza e la pro-mozione di azioni con-crete di solidarietà .

Referente Progetto Verso una scuola amica: Delis Berretti (docente garan-te dei diritti dei bambini Unicef)

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Il 29 maggio sono mancate a noi due persone che facevano parte del nostro Istituto,un’insegnante e un bambino. L’insegnante si chiama Pia Gentile ed è stata una mia collega,il bambino l’ho incontrato una volta e ne ho sentito parlare spesso ,con empatia ,dai col-leghi che gli sono stati vicino. Se ne sono andati entrambi nello stesso giorno :Pia, poche ore prima, di notte, Moreno in prima mattina. Mi piace pensare che non sia succes-so tutto per caso e che ci sia un sen-so in ciò. Mi piace pensare che una persona de-licata e di sostanza come Pia abbia aspettato quel bambino dolce e fragi-le da proteggere , che lo abbia preso per mano, lei che ha stretto per mano tanti bambini e lo abbia accompa-gnato in “terra altra” in un altrove dove ora entrambi serenamente , pos-sano camminare, correre e perché no

restarci vicino, in una dimensione di-versa, aiutandoci a non dimenticare che ogni attimo che passiamo su que-sto lembo di terra non viviamo solo per noi stessi ma che la nostra vita, le nostre azioni, si riflettono in quelle di tutti. Entrambi nella loro vita breve ma si-gnificativa mi hanno portato a pensare che la morte è quella parte non ne-goziabile della vita, da cui tutti siamo attraversati : la morte ci mette di fronte alla necessità di fermarci , di rallentare e a volte ricentrarci per non perdere di vista il senso che stiamo dando alla vita, per volgerci indietro, guardare alle tracce lasciate,e muove-re con sempre maggiore responsabili-tà e consapevolezza nuovi passi, an-che in loro ricordo. Un’ insegnante

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LA METAMORFOSI DI NINA LA PICCOLA RANINA Quest’anno i miei alunni hanno accolto in clas-se degli ospiti molto speciali : i girini ! Con la collaborazione di un nostro genitore, che si è fatto carico di reperire e portare a noi queste piccole creature, i bambini hanno potuto assi-stere a uno degli eventi più magici che si pos-sano trovare in natura: la metamorfosi ! E allora grazie mamma che ci hai aiutato!!!! Il 12 Aprile, in un barattolo della nutella il comitato di accoglienza delle rispettive classi si apprestava a dare il benvenuto ai piccoli ospiti e dopo averli travasati in un acquario e averli nutriti con del mangime per pesci si è passati alla fase successiva: l’osservazione. I bambini con la guida della loro insegnante hanno subito notato che non tutti i girini era-no allo stesso stadio di crescita; alcuni erano più grandi e altri più piccoli, sicuramente a-vrebbero raggiunto lo sviluppo in momenti diversi. Il 12 Maggio, a distanza di un mese, appena giunti a scuola, ai miei bambini li attende una grossa sorpresa: il primo girino, quello più svi-luppato, ha messo le zampe posteriori , ed è subito un’ovazione generale di esclamazioni e stupore! Il 17 Maggio Altri due girini sviluppano le zampe posteriori, siamo tutti molto emozionati e orgogliosi! E sì a questo punto pensiamo tutti che ci stiamo occupando nella maniera giusta dei nostri pic-coli amici : ogni due giorni gli cambiamo l’acqua che prima abbiamo lasciato decantare in una bottiglia, li passiamo da un acquario all’altro, quello di scorta e li nutriamo quel tanto che basta per farli vivere ma non ecce-diamo, potrebbe infatti essergli fatale!

Il 18 Maggio Un’altra novità ci aspetta appena entriamo in classe, il girino più grande ha appena svilup-pato le zampe anteriori. Adesso lo attende un lungo periodo di digiuno per cui lo trasferiamo in un barattolo di vetro con pochi millimetri di acqua e una pietra dove potersi arrampica-re,infatti incomincia a respirare con i polmo-ni , per cui troppa acqua non serve anzi... po-trebbe rivelarsi pericolosa! Per evitare di in-seguire la nostra giovane amica per tutta la scuola, abbiamo tappato il barattolo con un tappo dove abbiamo praticato dei fori. .IL 21 Maggio Finalmente la metamorfosi si è completata il girino è diventato una piccola rana,la coda infatti è quasi del tutto assorbita; la poniamo nel terrario preventivamente allestito; sembra proprio la riproduzione in scala dello stagno!E' giunta l'ora dei saluti, Nina deve necessaria-mente fare ritorno nel suo habitat naturale, di lì a poco inizierà il suo percorso di vita assie-me ai suoi compagni procacciandosi da sola il cibo, e chissà se in futuro racconterà la pro-pria esperienza a nipoti e pronipoti! Una cosa è certa i miei bambini quest'avven-tura la ricorderanno per molto molto tempo e io con loro! Insegnante Monica Leonardini, classi IV A e IVB del plesso Mario Mazza.

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