Giornalino scolastico
-
Upload
anna-rita-sorbellini -
Category
Documents
-
view
223 -
download
2
description
Transcript of Giornalino scolastico
1
Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini” Osimo – Anno 9° - n°1- Dicembre 2010 - Distribuzione interna
Responsabili: Catena Lorena - Sorbellini Anna Rita
Classe 4^ A sc. primaria “Marta Russo”
Nel mondo di oggi i libri restano una
grandissima ricchezza, anche se ci sono
internet, la televisione e i giornali.
Per noi bambini il libro è un mezzo
importante per avere sempre nuove
conoscenze che ti permettono di acquisire
sicurezza in te stesso e ti fanno affrontare
meglio le difficoltà.
La lettura fa aumentare la capacità di
ragionamento perché hai più parole per
esprimere i tuoi pensieri: “poche parole,
pochi pensieri, tante parole, tanti
pensieri”.
In questo modo il cervello diventa più
agile, più veloce, più attivo, più attento
nel cogliere la ricchezza del mondo.
Grazie al libro puoi sviluppare la tua
fantasia perché puoi immaginare
personaggi, ambienti, situazioni come
meglio preferisci, invece la televisione ti
“obbliga” ad accettare il prodotto che
trasmette.
Tramite la lettura puoi rilassarti e
superare lo stress della vita quotidiana, ti
puoi divertire, puoi rispondere alle tue
curiosità.
Sicuramente una mente allenata è pronta a
fare nuove scoperte, a far nascere “tante
buone idee” che potranno migliorare il
mondo intorno a noi.
La pagina che stai leggendo ti abitua alla
“pazienza”: ti dà la possibilità di fermarti,
di tornare indietro, di rileggere; si adegua
ai tuoi ritmi personali.
Possiamo ben dire che il libro ha vero
rispetto per il lettore.
Per noi un no ai libri non esiste perché
altrimenti saremmo troppo poveri.
Per comprendere meglio il vantaggio
della lettura, infatti, siamo andati con le
insegnanti a visitare la biblioteca
comunale “Francesco Cini” di Osimo.
Qui abbiamo scoperto che il libro ha
origini molto remote, si usava già al
tempo delle prime civiltà.
Siamo rimasti a bocca aperta ad osservare
tutte quelle pareti tappezzate di volumi
antichi e moderni: ci hanno permesso di
riflettere che solo grazie ai libri è stato
possibile tramandare e quindi arricchire la
cultura, la conoscenza, il progresso degli
uomini.
Valorizziamo quindi e diffondiamo
l’amore per la lettura, perché solo così
potremo migliorare ed essere ricchi di
pensieri, di iniziative, di idee e di
sentimenti.
2
R. Badioli, classe 3^ D,
sc. se. di I grado Borgo
Alla nostra età pochi amano leggere i giornali,
perché spesso il linguaggio è di difficile
comprensione e perché gli argomenti sono
complicati per noi. Ci sono però degli articoli che attirano di più la nostra attenzione: sono quelli di cronaca,
di sport, delle novità tecnologiche che possono facilitare sempre di più i contatti tra noi, ecc Per abituarci a superare questa diffidenza nei confronti della carta stampata, tre volte a settimana ci viene
distribuita una copia gratis di un giornale locale, così, alcuni giorni fa, mentre sfogliavamo le pagine, siamo
rimasti abbastanza impressionati dalla foto gigante di un boss della malavita che è stato catturato dalla
polizia. Costui sorrideva e, accanto a lui, sorridevano anche i poliziotti che lo avevano preso.
Ovviamente si capisce bene il sorriso di soddisfazione dei poliziotti, che avranno dovuto indagare chissà per
quanto per trovare il latitante, ma ci siamo chiesti perché sorrideva anche il delinquente: in classe abbiamo
discusso e ragionato sul fatto che il suo sorriso era un sorriso di sfida nei confronti della gente per bene, della
legge; abbiamo concluso che i redattori che hanno messo ben in evidenza la sua faccia non hanno fatto una
buona scelta, visto che quello non era un esempio da seguire.
Sfogliando le pagine, poi, abbiamo voluto vedere quante notizie positive, di cronaca bianca, si potevano
trovare nello stesso giornale: non ne abbiamo raccolte molte, purtroppo, perché le notizie negative attirano
di più i lettori e così si vendono molte copie.
Da parte nostra, però, vogliamo segnalarvi ugualmente qualche informazione diversa dalla solita cronaca di
malavita.
L’articolo che ho scelto, tratto dal quotidiano il Resto
del Carlino, è intitolato “Alessio superstudente dorico
tra i 25 migliori d’Italia”.
Questo articolo è per me la prova che grazie alla forza
di volontà e all’impegno, si può ottenere
ciò che si vuole. Infatti il giornalista ci
racconta dei traguardi raggiunti
dallo studente anconetano Alessio
Mancini che si è diplomato al liceo
scientifico G. Galilei con il
massimo dei voti e la lode,
ricevendo sincere congratulazioni da
tutti i docenti.
Simili risultati si ottengono con impegno e fatica,
ma questo non significa che si debbano tralasciare altri
interessi per eccellere nello studio; anzi sarebbe bene
coltivare ogni passione e portarla avanti nel migliore
dei modi.
E’ proprio questo il caso del venticinquenne che
sembra non abbia accumulato soltanto soddisfazioni
nel campo scolastico, ma ne abbia ricevute altrettante
nel tempo libero: dal 2006 fa parte di un gruppo
musicale, il quale ha affrontato il giudizio del pubblico
in più di trenta esibizioni dal vivo, suonando
“progressive rock”. Alessio inoltre ottiene ottimi
risultati anche dal calcio, lo sport che pratica a livello
dilettantistico.
Secondo me è importante dare spazio anche
ad altre attività oltre alla scuola, sia di tipo
musicale, sia sportivo, come nel caso di
Alessio. É necessario però organizzarsi,
saper incrociare ogni impegno. Al fine di
portarlo a termine in modo soddisfacente
si deve anche credere in se stessi e nelle
proprie possibilità stabilendo degli obiettivi da
raggiungere, purtroppo non tutti, me compresa, ne sono
in grado, ma è una cosa ottima provarci, comunque in
ogni caso.
Penso che questo sia lo spirito giusto per affrontare la
scuola superiore, presso cui noi ragazzi di terza stiamo
per iscriverci.
B. Cavezzi, cl. 3^ D, sc. sec. di I grado Borgo
L’articolo che io propongo riguarda l’attacco di un
branco di lupi ad un allevamento di
pecore sulle colline pesaresi: il
proprietario degli animali è
preoccupato perché il caso è capitato
poco lontano dalla sua abitazione.
Egli infatti si
chiede come sia
possibile tenere
sotto controllo una situazione del
genere e come ci si debba comportare
in caso di attacco diretto, dal
momento che i lupi sono una specie
protetta.
Ho scelto questo articolo non solo perché l’evento è
accaduto vicino a noi e ci coinvolge maggiormente, ma
perché qui si parla di una natura che dimostra ancora
una volta all’uomo la sua potenza e superiorità.
Mi chiedo soprattutto se ci debba essere per forza una
lotta tra l’uomo, che naturalmente cerca di migliorare
le sue condizioni di vita, e l’ambiente naturale che
segue il ritmo delle stagioni e cerca i suoi spazi,
necessari per gli animali e per le piante.
Io che amo molto vivere in mezzo al verde, dico che
bisogna trovare il modo per conciliare le esigenze di
ognuno. Parchi naturali più ampi e … recinti più
robusti!
Più concretamente spero che nel futuro io possa dare
un contributo di studio o di lavoro per trovare soluzioni
valide per ogni tipo di problema che coinvolga tanto
l’uomo, tanto la meravigliosa natura che permette ad
esso la sopravvivenza.
3
Camminando camminando
ho trovato una bottiglia
tutta sola, infreddolita
la sua vita era finita.
Poi insieme ai miei amici
abbiam fatto una pensata:
trasformar con fantasia
la bottiglia riciclata.
La grotta della natività
è diventata
per dire forte al mondo
“Facciam tutti la raccolta
differenziata !”
.
Nella nostra scuola, da alcuni anni, noi bambini di 5 anni
impariamo tante cose nuove al computer…
A SCRIVERE
A DISEGNARE
A GIOCARE
… .
Lui ci fa capire quando sbagliamo e, siccome siamo in tanti con un solo computer, ci aiuta a rispettare le
regole e i turni per usarlo bene.
E’ PROPRIO UN VERO AMICO !
.
Scuola dell’infanzia
S. Paterniano
Disegnare e colorate i
personaggi del presepe.
Far praticare da un adulto
un’apertura rettangolare
nella parte inferiore della
bottiglia
Ritagliare, incollare e posizionare i
personaggi nella bottiglia. Completare il presepe applicando la
stella cometa e le stelline.
Scuola dell’infanzia
Girotondo sez. A
4
Notizie e … commenti sulla tecnica del Puntinismo e del Liberty
Intorno al 1884 ha inizio in Francia un movimento pittorico nuovo, il quale
veniva chiamato Neoimpressionismo o Puntinismo. …………………………….
I maggiori esponenti di questa corrente artistica, sono gli Artisti Paul Signac
(1863-1935) e Georges Seurat (1859-1891), i quali cercano di applicare nelle loro
opere le teorie scientifiche elaborate dagli studiosi di fisica, chimica ed ottica.
Infatti gli artisti del movimento puntinista, esaltano le leggi sulle interazioni tra i
colori adiacenti. Tutti questi studi, portano i pittori puntinismi, ad elaborare una
tecnica nuova, in cui i colori vengono accostati su di una tela o di un altro
supporto, attraverso piccoli punti (da qui il nome di Puntinismo) I puntinisti,
trattano nelle loro opere, soprattutto paesaggi e scene di vita cittadina, cioè
soggetti tipicamente "impressionisti", ma alla spontaneità delle sensazioni e alla
fugacità delle impressioni, preferiscono lo studio e il calcolo rigoroso.
E' il 1886, l'opera di Seurat dal titolo: "Una domenica pomeriggio all'isola della
Grande Jatte", di grandi dimensioni, traduce in modo esemplare la tecnica del
Pointillisme, (Puntinismo), nato in Francia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del
1900.
Questa tecnica, che nel suo diffondersi si tradusse in movimento artistico, venne
chiamato neoimpressionismo dal critico F. Fenéon,- perché alcuni autori aderenti
alla corrente proseguirono le ricerche precedentemente condotte dagli
impressionisti sugli effetti dì luce-colore. Ma qui non c'è improvvisazione. C'è al
contrario una lenta preparazione.
Scuola sec. di I grado,
cl. 3^A-3^B Passatempo
Dalla TEORIA
alla PRATICA
Ecco i nostri capolavori!!!
5
: dalla PRATICA ALLA TEORIA
Sc. sec. di I grado
classi 3^ A e 3^B
Passatempo
In
In Italia l'Art Nouveau viene comunemente
indicata con il termine stile floreale o Liberty,
facendo riferimento al nome dell'inglese Arthur
Liberty, il quale aveva fondato nel 1875 a Londra una
ditta che commerciava oggetti di arredamento di alto
livello qualitativo, ma destinato ad un largo numero
di acquirenti. Il Liberty è una tendenza artistica che a
partire dall'ultimo ventennio del 1800 arriva fino
all'inizio della prima guerra mondiale. Durante questi
anni si crea un nuovo linguaggio espressivo, un
nuovo gusto che frequentemente impronta di sé tutte
le arti, che rivaluta le linee curve, cui spesso ci si
riferisce con l'espressione coup de fouet ("colpo di
frusta") ispirate alle forme sinuose del mondo
vegetale e combinate a elementi di fantasia. Il Liberty
accomuna quegli artisti che si propongono di
diffondere l'arte e la bellezza in tutti gli oggetti di
consumo, fin nelle forme della produzione
industriale. Si tratta di uno stile decorativo, che trovò
espressione in un'ampia gamma di forme artistiche. I
disegni che abbiamo prodotto a sua imitazione sono
farfalle, pesci, uccelli o motivi floreali con uno
sfondo non più bianco, ma bensì colorato come i
dipinti delle vetrate.…………………………………..
Beh!!! Noi studenti abbiamo preferito l’ Art Nouveau
al Puntinismo perché per
colorare i nostri “capolavori”,
con la tecnica del puntinismo,
abbiamo impiegato giornate intere.
Nei nostri disegni, con i pastelli acquerellabili o con i
pennarelli, abbiamo accostato tanti punti colorati e
con un sottofondo cantato dai nostri miti musicali,
tanta voglia e soprattutto tanta pazienza possiamo
dire che ci siamo divertiti e allo stesso tempo
abbiamo lavorato. Abbiamo percepito che le due
correnti sono abbastanza diverse: gli artisti del
puntinismo, studiando le leggi ottiche e i fenomeni
fisici e percettivi della luce, dispongono i colori puri
sulla tela, senza mescolarli, sotto forma di punti, e
soprattutto, non esistono linee di contorno. Gli artisti
dell’Art Nouveau, invece, usano una linea che è
sinuosa e fluida, inoltre il colore vivace esprime
l’inclinazione dell’artista verso la fantasia.
Noi ragazzi, che non sempre prendiamo sul serio le
cose, invece ci siamo impegnati ottenendo stupendi
“falsi d’ autore”! Ora sta a voi provare a dipingere:
seguite le indicazioni, anche se poche, aggiungeteci
un pizzico di creatività, una dose di voglia e due di
pazienza e vedrete che il risultato sarà.. no buono,
ma ottimo!
6
Venerdì 19 novembre noi della 4^
C abbiamo partecipato alla
Giornata Mondiale dell’Infanzia e
dell’Adolescenza, organizzata ad
Osimo.
Ci siamo ritrovati tutti in piazza Boccolino, accolti da un clima di
entusiasmo, colori e tanta gioiosa confusione!!!
Quest’anno il filo conduttore dei giochi era “Alice nel paese delle
meraviglie”. Con lei ci siamo divertiti un mondo ed abbiamo capito
meglio che cosa vuol dire stare insieme, condividere esperienze,
trovarci momentaneamente “rivali” in un gioco e subito dopo “amici” in un ballo. Abbiamo realizzato
insieme un libricino, … anzi, un libricino speciale poiché si tratta di una breve raccolta dei Diritti
dell’Infanzia: il diritto al nome, a una famiglia, al cibo e all’acqua potabile, al gioco, al pensare e decidere, a
vivere in un mondo di pace, all’istruzione, alle cure mediche,
all’essere protetti da ogni forma di violenza.
Sembrano diritti inutili da ribadire poiché ci appare impossibile che
alcuni bambini purtroppo non possano valersene … invece la realtà
ci dimostra che questi ultimi sono una grande maggioranza.
Attraverso i giochi abbiamo sperimentato forme di collaborazione,
rispetto, tolleranza … necessari per essere in un futuro delle persone
aperte agli altri.
CROQUET FERMA IL TEMPO DIRITTI IN TEST I MERAVIGLIOSI
DIRITTI
E’ stato un modo spassoso e interessante per conoscere meglio i nostri diritti e
far capire a tutti che devono essere rispettati!!! Classe V Scuola Primaria
Passatempo
Venerdì 19 novembre ci siamo recati
in Piazza Boccolino, alla festa
organizzata dal Centro Aquilone, per
giocare e divertirci con Alice… nel
Paese dei Diritti.
Classe IV C sc. primaria M. Russo
7
I pini e i cipressi
sono simili a soldati
sull’attenti
Il melograno spoglio
con pochi frutti simile a
palle di Natale
Querce secolari con
la chioma simili a
grossi ombrelli
I funghi simili a chiodi
che un falegname
distratto ha sparso nel
prato
Sequoie dritte come
torri
Foglie ai piedi degli
alberi simili a macchie
di colore che pittori
sbadati hanno lasciato
Una giornata soleggiata
siamo andati a “Villa Spada” ;
un luogo magico per noi bambini
con tanti alberi e uccellini,
prati enormi per correre su e giù
e cespugli di canne di bambù.
C'era un cedro col tronco esagerato:
tre nostri amici, insieme, l'hanno
abbracciato;
una quercia di anni centoquattro
e una sequoia che ci guardava dall'alto.
La quercia “ fasciata”
da un fulmine era stata colpita
e la fiamma
l'aveva rigata.
Tanti funghi, un bruco peloso,
il muschio verde e odoroso,
le pigne, le ghiande e le farfalle
le melagrane rosse e gialle:
che giornata meravigliosa
in questa villa sontuosa!
Classe 2^ C sc. primaria “Marta Russo”
Classe 2^ A sc. primaria “Marta Russo”
Saliamo in fretta
il pulmino ci aspetta.
Tra risate e allegri Bla bla
pronti, partenza, si va.
Classe 2^ D sc. primaria “M. Russo”
Durante il tragitto terra arata
marrone come la cioccolata;
alberi gialli, rossi, e un po’ spogli
ci rincorrono come variopinti fogli una fila di pioppi e querce
per sentinelle,
sorvegliano il fiume
con le sue cascatelle.
Ecco … il bosco,
enorme, colorato e misterioso
ci aspetta, silenzioso e serioso.
Finalmente, dopo un violone tutto in salita
scopriamo la meraviglia della nostra gita:
alberi enormi, ci accolgono con un abbraccio
verde, giallo, arancione,
mentre il prato si agita sotto il nostro plotone.
8
ella calda savana c'era una iena in cerca di
amici. Purtroppo nessuno la voleva come
amica perché troppo brutta e troppo
pericolosa per gli altri animali.
La iena andò prima dal piccolo ippopotamo, ma lui
scappò più veloce di una lepre.
Poi ci provò con il piccolo bue, ma ricevette una
cornata dalla madre del piccolo.
Presa dalla disperazione, la iena,
andò sotto un albero a riposare.
Intanto, dalle sponde del fiume,
una fenicottera vanitosa si mise
in viaggio per trovare un riparo.
Dopo un riposino, la iena, si alzò
per andare a cercare del cibo e si
trovò davanti ad un bellissimo
fenicottero rosa:
- Quanto sei buona...... oh scusa...
..volevo dire quanto sei bella!
- Grazie, ma stavo cercando un
riparo per riposarmi dal caldo
sole.
- Ah sì, vieni qui dentro che ti pappo... ..ah no scusa,
volevo dire che ti riposi!
- Ah quanto sei gentile!
Mentre la iena e il fenicottero parlavano, una bellissima
aquila stava volando sopra di loro; per capire cosa
stavano dicendo, scese e disse loro:
- Cosa state dicendo?
I l fenicottero le rispose:
- Niente di importante !
L'aquila pensò un attimo cosa fare: volare via o
restare con loro?
Decise di rimanere con loro.
Quando il fenicottero si
svegliò dal suo riposo
insieme decisero di
andare a caccia.
I tre ci provarono
all'inizio con una
piccola lepre, ma era
troppo veloce per
loro.
Dopo vari tentativi
ci provarono con
un bue: l'aquila lo
attaccava dall'alto, il
fenicottero lo distraeva
e intanto la iena lo
azzannava al collo.
Così la iena ebbe degli amici e gli altri ebbero del cibo
con il lavoro di squadra.
Un giorno un pinguino ballerino stava girando per il Polo Nord.
Ad un certo punto cadde in un buco profondo dieci metri e non
riusciva più ad uscirne, ma per non farsi prendere dal panico, si mise
a cantare e a ballare.
- Sono intrappolato in un buco assai limitato, sono stressato perché
nessuno mi ha salvato! Aiuto! Aiuto, se no schiatto, anche se non
voglio finisco mal conciato!
Cantava sempre.
Ad un certo punto passò un orso sovrappeso che ascoltò il pinguino
e tentò di sollevarlo.
Dopo un po' capì che nel buco non ci entrava allora con il ghiaccio
fece una catena e gliela calò per estrarlo dal buco angusto.
II pinguino salvato l’ha ringraziato e disse che il debito avrebbe ripagato.
Due anni dopo I' orso si ammalò e dal dottore velocemente andò.
Chiamò il pinguino che lo fece salire sulla schiena e sulla pancia scivolò
Quando arrivò, il dottore lo visitò e subito lo curò.
Il pinguino e l'orso da quel momento sempre amici rimasero e fino alla morte non si separarono.
Se si aiuta il prossimo presto si verrà ripagati.
N
Nicolò, Gabriele, Veronica, Cristian, Giacomo,
classe 1^ A, sc. sec. di I grado Passatempo.
Sarra, Alessio, Thomas, Matteo B. , Matteo C.,
classe 1^ A, sc. sec. di I grado Passatempo.
9
ello zoo di Sakami, vivevano tanti bellissimi
animali.
C'erano giraffe dal collo lunghissimo, ghepardi
dal manto maculato, elefanti con lunghe
proboscidi e zanne enormi, serpenti lunghissimi che si
attorcigliavano sugli alberi, scimpanzé buffissimi e
simpaticissimi.
Gli animali non erano rinchiusi nelle
gabbie, ma vivevano liberi in spazi
aperti molto grandi, delimitati da una
rete che li separava dai visitatori.
Nella parte più a sud del parco vivevano
gli animali caratteristici della savana.
Lo spazio più interessante e più visitato
dai turisti era la zona dei leoni: ce
n'erano sette ed erano uno più maestoso
dell'altro.
Passavano la loro giornata a dormire sul
suolo e a rinfrescarsi nelle acque
dell'oasi artificiale.
Tra i sette leoni ce n'era uno che si
contraddistingueva dagli altri: aveva una
criniera oramai di un colore rosso bruciato, aveva degli
occhi grandissimi e dolcissimi che lo rendevano tenero
come un neonato. Infatti questo leone era molto buono.
Quando lo staff dello zoo dava loro da mangiare, tutti i leoni
si precipitavano a gran velocità sul cibo, divorandolo in
pochi secondi mentre lui mangiava gli scarti dei compagni.
A fianco ai leoni si trovavano le scimmie, che passavano
tutto il giorno a giocherellare tra di loro, ridacchiare e
prendere in giro il povero leone dall'aspetto buono.
Le scimmie dicevano: "Quanto sei stupido, sei brutto e
vecchio, non sei coraggioso, sei un vigliacco, dovevi nascere
pecora".
Tutti i giorni le scimmie prendevano in giro il povero leone.
Un giorno uno splendido tucano variopinto si posò sull'albero
dove giocavano sempre le scimmie per riposarsi un po'.
Le scimmie, che in quel momento stavano giocando a terra,
lo notarono, smisero di rumoreggiare e cautamente si
avvicinarono all'albero. Una di loro, con
un veloce sobbalzo, raggiunse il ramo
dove si era posato il tucano e lo
catturò: divenne loro prigioniero,
veniva deriso ogni giorno e usato
come bersaglio nel lancio delle bucce
delle banane.
Il povero leone, che assisteva
quotidianamente alla sventura
dell'uccello, s'impietosì. Voleva
aiutare il tucano a liberarsi dalle
scimmie.
Voleva riprendere il coraggio perduto
oramai da tempo. Decise così di
scavalcare la rete e di andare nello
spazio delle scimmie.
Le scimmie lo assalirono, ma lui cacciò un ruggito
enorme e le spaventò tanto da farle rifugiare sull’ albero.
IL leone con un balzo felino le inseguì: non voleva scacciarle,
ma solo salvare il tucano.
Il tucano venne liberato. L'uccello con il suo becco colorato,
per dimostrare la sua riconoscenza, gli diede un bacio
affettuoso sulla criniera che divenne di un arancio proprio
come il becco del tucano.
Non è importante l'aspetto fisico, ma ciò che conta è
l'aspetto interiore. Spesso le persone brutte hanno una
bellezza interiore che non è sempre visibile, ma che vale
decisamente di più di quella esteriore.
In una foresta un macaco e un pappagallo tra una battuta
e l'altra iniziarono a litigare per chi fosse il più bello.
- Il mio colore è più acceso del tuo! - Disse il
pappagallo.
- Si! il mio è più bello del tuo-. Ribatté il macaco.
- Allora domani troviamoci qui con altri animali che ci
giudicheranno! Ok?
- Ok! - Dissero gli animali. Il macaco che non voleva
perdere, chiese al gufo un consiglio.
- Prendi i frutti più colorati, fai un miscuglio e dipingiti
la peluria.- consigliò il gufo.
II macaco dopo aver detto grazie, cercò i frutti con cui la
mattina dopo si dipinse.
Il pomeriggio si ritrovarono per la gara e dopo accese
discussioni gli animali decisero che il più bello era il
macaco.
Il pappagallo offeso se ne tornò a casa sua, ma purtroppo
iniziò a piovere e il colore del macaco svanì. Si nascose,
ma alcuni animali presenti
alla gara riferirono tutto
ciò che avevano visto al
pappagallo.
Richiamati i due
animali per una
seconda gara, i
giudici decisero che
il più bello era il
pappagallo, da
quel momento il
pappagallo
incominciò a credere di essere
un vero e proprio re, vantandosi e
atteggiandosi a superiore.
Gli animali diventarono tutti amici del macaco perché il
pappagallo era diventato antipatico. Il macaco andò dal
gufo triste, ed il gufo gli disse:
- NON SERVE ESSERE BELLI ESTERIORMENTE, BASTA ESSERE GRANDI DENTRO!
N
Lorenzo, Jasmine, Ilenia, Omar, Sofia 1^ A
sc. sec. di I grado Passatempo
Matteo S., Silvia, Elia, Greta 1^ A
sc. sec. di I grado Passatempo
10
Classe V Scuola Primaria Passatempo
La biografia è il racconto della vita di una persona
scritto da un narratore.
Noi stiamo affrontando l’argomento in questo periodo
perciò abbiamo deciso di diventare biografi per un
giorno presentandovi una persona davvero speciale: la
nostra bidella Giacoma.
BIOGRAFIA di Giacoma Corinaldesi
Giacoma Corinaldesi è nata il 14 ottobre 1955 a Jesi.
Abitava in un condominio al centro della città con i
genitori Costantino e Argentina e con suo fratello
Natale più grande di sette anni.
Essendo la secondogenita era vivace e viziata
soprattutto dal padre che vedeva solo nei fine settimana
perché lavorava a Roma.
Una volta che il papà era mancato da casa due mesi, al
ritorno le portò una bambola grande e bella: per lei
questo è uno dei ricordi più belli dell’infanzia!!
Ci doveva giocare di nascosto perché per la mamma
era un oggetto di abbellimento da tenere solo sul letto.
A cinque anni la piccola si trasferì a Staffolo perché
suo nonno, che aveva un’osteria, era morto e la nonna
non poteva riuscire a mantenerla, così chiamò il figlio
con tutta la sua famiglia ad abitare nella sua casa.
In campagna Giacoma giocava all’aperto con le
pentoline facendo le palline di fango e sabbia e amava
molto sporcarsi con la terra.
Lei fece le scuole dell’obbligo a Staffolo; in seguito
frequentò per tre anni un istituto professionale nella
città di origine fino a diplomarsi segretaria
stenodattilografa.
Nel frattempo, a 16 anni, mentre andava in corriera,
conobbe il suo compagno Emidio che dopo un po’
divenne il suo fidanzato.
Lui a 18 anni andò a Roma per fare il poliziotto mentre
lei, a 17 trovò il suo primo impiego in un’autoscuola.
Durante la giovinezza Giacoma amava passeggiare,
ascoltare musica, guardare la TV, andare al cinema e
stare in compagnia degli amici.
A 18 anni prese la patente e a 19 ebbe il primo figlio:
Gianluca.
Quindi si sposò facendo solo la cerimonia religiosa
perché la legge non consentiva ai poliziotti il
matrimonio prima di 28 anni.
Lei andò a vivere in un appartamento vicino ai suoceri
ma accudiva da sola il bambino finché, dopo due anni,
Emidio tornò a lavorare vicino alla famiglia, ad
Ancona: allora si risposarono in Comune e fecero il
viaggio di nozze in Francia, girando dalla Costa
Azzurra al Belgio in auto.
Nel 1978 nacque la seconda figlia di nome Mara.
Quando la bambina aveva 9 mesi Giacoma ha trovato
lavoro in una fabbrica di confezioni dove rimase 8
anni.
In seguito fece la baby-sitter e la commessa in un
supermercato per 4 anni a Jesi.
Successivamente prestò assistenza ai malati e servizio
nella mensa nella casa di cura privata “Villa Serena”
dove rimase per dieci anni.
Giacoma a 41 anni divenne nonna di 2 gemelline :
Chiara e Martina. Sono la sua felicità!
Dal 1999 è impegnata come collaboratrice scolastica
lavorando nelle scuole di Osimo, Jesi, Fabriano e
Senigallia.
Adesso lavora nella nostra scuola: è simpatica, brava,
paziente e gentile. Per questo tutti l’adorano.
Siamo fieri di avere una bidella come lei !!!
W Giacoma !!!
Per Giacoma
Se un po’ presto noi arriviamo
già nell’ atrio la troviamo.
Lei ci accoglie con un sorriso
che le illumina tutto il viso.
È pulita ogni cosa
perché con noi mai si riposa.
Tutto brilla, tutto profuma
lei pulisce con la schiuma.
Come un angelo che vola
ci controlla e ci consola.
È veloce ad arrivare
sempre pronta ad aiutare.
Tanto bene le vogliamo
e gli auguri le facciamo.
Poesia composta dai bambini di IV
dedicata a Giacoma per il suo compleanno
Classe III Primaria
Pr
11
Una nuova esperienza Che bello, giochiamo a scuola!
Noi bambini della 3^ B della scuola primaria “Marta Russo”, da
quest’anno
aderiamo al
progetto di scacchi.
È divertente
imparare a giocare e
grazie alla pazienza
di Palmiro, il nostro
insegnate di scacchi,
ci divertiamo a
muoverci come pedoni, fanti, cavalli, alfieri, torri, donne e
re.
Ė diverso questo campo di battaglia, rispetto a quello con cui
di solito noi giochiamo, la play station, ma è molto
interessante.
Non si muovono solo le dita ma anche il…cervello.
Prova anche tu e vedrai.
Le Cooperative Scolastiche della scuola primaria “Marta
Russo” si sono messe al lavoro. Noi alunni delle classi 4^ A e 4^ B, abbiamo costituito la
cooperativa scolastica “Welcome coccinelle” per continuare il progetto già avviato perché l’esperienza ci è
piaciuta molto: abbiamo imparato che collaborare, aiutarsi e lavorare insieme è bello e porta vantaggi a tutti.
Come l’anno scorso, abbiamo redatto il nostro Statuto, ma questa volta con più facilità perché allora non
sapevamo neanche cosa fosse: ora abbiamo capito quanto esso sia importante, lì sono scritte tutte le regole
che noi soci della cooperativa ci diamo e dobbiamo rispettare.
Abbiamo scelto i nostri rappresentanti, eletti democraticamente, dopo la loro candidatura e il loro
programma: ci sono stati momenti di gioia, ma anche … qualche lacrima da parte di chi aveva sperato tanto
di essere eletto.
Sappiamo però che tutti i soci sono importanti all’interno della
cooperativa: ognuno collabora con il suo contributo di iniziative e di
idee, ma soprattutto con impegno. Anche Stefano Simoncini, sindaco,
della nostra cittadina, che è intervenuto con Giuliano Bianchi, il
direttore della banca del Credito Cooperativo di Filottrano e Paolo
Polenta, nostro dirigente scolastico, lo ha ribadito durante la cerimonia
di presentazione della cooperativa ai genitori.
Abbiamo già fissato il nostro programma di lavoro e, come veri
imprenditori, ci dedicheremo prima a realizzare oggetti che
venderemo nella nostra bancarella di Natale, poi a “reclamizzare” la
lettura per far capire a tutti i bambini della nostra scuola la sua
importanza.
La lettura rende la mente più agile, più attenta, più attiva nel cogliere la ricchezza del mondo.
Noi soci siamo perciò pronti ad incontrare gli alunni delle altre classi per consigliare libri, discuterne
insieme, appassionarli con i nostri racconti in modo che tutti capiscano che leggere è molto più divertente ed
affascinante di qualsiasi videogioco.
Non ci resta allora che augurare a tutti i soci … buon lavoro!
Classe 3^ B sc. primaria “M.Russo”
Classi 4^A e 4^ B sc. primaria “M. Russo”
12
ORA BUON APPETITO!! INGREDIENTI
4 bicchieri di farina di frumento integrale
1 bicchiere di zucchero di canna integrale semolato
1 bicchiere di olio extra vergine di oliva
1 bicchiere di mosto
1 bicchiere di zucchero semolato
( per zuccherare una parte della ciambellina)
1 cucchiaino di semi d’anice pestati
sale (un pizzico)
PREPARAZIONE
Mescolare farina, zucchero, olio,
mosto e un pizzico di sale, fino ad
ottenere un composto morbido.
Lasciarlo riposare al fresco per
mezz’ora
Prendere una noce di impasto e
darle la forma di ciambellina
Passarla in un piatto con zucchero
e anice mescolati
Cuocere in forno a 160° per 15
minuti.
OGGI A SCUOLA ABBIAMO PREPARATO LE
CIAMBELLINE COL MOSTO.
CI SIAMO DIVERTITI TANTISSIMO A FARE I
SERPENTELLI.
TUTTI CI HANNO FATTO I COMPLIMENTI.
Sc. primaria Passatempo, classe 1^
13
David, un ragazzo inglese, doveva raggiungere i
suoi genitori partiti giorni prima per l’Argentina.
S’imbarcò su una nave con dei
conoscenti.
Durante una sosta in un’isola di
Caraibi, il ragazzo attratto dalla
bellissima natura, perse la cognizione
del tempo e quando tornò sulla
spiaggia, scoprì che la nave era già
salpata.
Il ragazzo si guardò intorno, ma non
vide nessuno.
Com’era possibile che non si fossero
accorti della sua assenza?
David decise di esplorare l’isola pensando di
trovare qualche aiuto.
Dopo due o tre ore di cammino, senza incontrare
anima viva, incominciò a sentire i crampi della
fame e il bisogno di bere.
Poco dopo, per la stanchezza e lo sfinimento
svenne. Una leggera brezza mattutina lo svegliò:
vide una bellissima fanciulla avvicinarsi con un
cesto di frutta fresca e dell’acqua.
Con le ultime forze rimaste
si alzò con estrema fatica
per prendere il cibo e
quindi potersi rifocillare.
Stava per afferrare il cesto,
quando la visione svanì nel
nulla.
David si trascinò verso la
spiaggia, con la speranza
di essere avvistato da
qualche peschereccio.
Stava per perdere ogni speranza quando gli
sembrò di vedere un uomo che si chinava verso di
lui. Pensò di avere un’altra allucinazione, però
questa volta la salvezza fu reale. Un’imbarcazione
di pescatori lo portò alla sua nave e finalmente
David poté riabbracciare i suoi genitori
Tutti gli anni il primo novembre si festeggiano tutti i santi, il due
novembre si ricordano tutti i morti.
Secondo noi i santi sono persone buone, brave e generose che durante
la loro vita hanno aiutato e salvato altre persone.
I santi sono amici di Gesù, stanno con Dio e fanno miracoli per fare
del bene alle persone bisognose.
Tutti noi dobbiamo prendere i
santi come nostro modello o
esempio di vita.
Nel passato si leggevano libri sulla vita dei santi, oggi si guardano
films per imitare il modo di vivere
dei santi. Infatti tutti noi possiamo
diventare santi e dobbiamo
impegnarci a raggiungere questo
obiettivo; dobbiamo cioè aiutare ed
amare gli altri.
Il 2 novembre ognuno ricorda, prega e porta un fiore sulla tomba dei
propri cari che sono morti.
Mislimi, Nushai, Farah, Lakrakche Abdel, Lakrakche
Fatima
Scuola sec. di I grado Borgo S. Giacomo classe 2^ C
Anche quest’anno la nostra scuola parteciperà all’iniziativa
“Le arance della salute” in favore della ricerca sul cancro. Vi aspettiamo numerosi.
Classe 3^A sc. primaria “M. Russo”
14
The Beautiful day
It was very soon
and I saw the moon,
but I had got
very hot
and I stayed
all the day
to see
the beautiful tree
Lorenzo Virgini 3^ E
The waves beside them danced; but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A poet could not but be gay,
In such a jocund company:
I gazed—and gazed—but little thought
What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
Dopo aver letto la poesia
“Daffodils” di William
Wordsworth, abbiamo scritto
alcune poesie improvvisandoci
“poeti”, utilizzando parole in
rima.
Got
Few
Soon
Play
Air
Sky
Noise
Three
See
Shy
Tree
Boys
Me
View
Day
Moon
There
Hot A NORMAL DAY
The day is hot
What a view I’ve got!?
I see a few boys
They’re making noise
They’re three
Playing under a tree
Pasquini
Giovanni
3^ E
TODAY
Today
I play
And I see
A tree
In the tree
There are
Apples three
Pesaresi Nicola
3^ E
Morelli
Federica
3^ E
In the nature
There is peace in me
and in all I see
The moon
Is coming soon
and the blue sky
make me shy
I wandered lonely as a cloud
That floats on high o'er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host, of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the Milky Way,
They stretched in never-ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
15
Qualche giorno fa il postino è arrivato
e una lettera ha consegnato:
É DEL BRUCO COLORATO !!!
Ora la nostra carta d'identità
prepariamo
e poi cari lettori le nostre
avventure vi raccontiamo.
Sc. infanzia Passatempo
I DREAMT
I dreamt the moon
reflected in me
I get up soon
and the moon I see
It’s a hot day
and I play
looking at the moon
Elena-Ioana Rossini 3^ E
Un bruco colorato
nel nostro prato è arrivato.
La testa lui ha gialla
e gli occhi di farfalla,
azzurro è il cappello
e a spicchi il suo ombrello;
è rosso, giallo e arancione
come i colori di ogni sezione.
Tu hai i colori dei nostri dischi !
Se resti qui non avrai fischi !
Le tue avventure ci racconti
e noi bimbi siamo pronti
per scoprire insieme a te
ciò che di bello nel mondo c'è !
SQUIRRELS…
When I look at the sky
There are two shy
Squirrels playing in a tree
This is that I see
Debora Pavoni 3^ E
16
Alunni 4° e 5° di Montetorto
PITTORI E POETI
………….le vetrate delle nostre finestre
…i nostri Haiku Gli HAIKU sono brevi testi poetici di origine giapponese, senza titolo e
composti da soli tre versi
Sta immobile,
luminosa nel cielo
la bianca luna.
Enrico Fanesi
Perla trasparente
posata su una foglia:
una goccia di pioggia !!
Rebecca Amantini
Nel cielo umido
una scia di mille colori :
l’arcobaleno.
Matilde Coppari
Il sole cala
rubando i colori
al paesaggio.
Matteo Ricciotti
Ali celesti
volano nel cielo :
una farfalla.
Irene Ristè
La stella cometa
attraversa il cielo
come un sorriso di un bambino.
Mattia Fanesi
Una nuvoletta
copre una stellina
nel grande cielo.
Giovanni Paolinelli
Due luci si accendono
inquietanti e silenziose :
un gatto nella notte !!
Anita Bartolini