Giornalino Aprile

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Spirito e parola Mensile della parrocchia dello Spirito Santo - N°26 - 4 Aprile 2010 Pasqua: la vita continua! di Giovanni Dazzi Noi facciamo fatica ad immaginare la vita dopo la morte perché vediamo soltanto la realtà nella quale siamo immersi, un po’ come i bambini prima della nascita che vivono nel loro mondo protetto e non immaginano nemmeno lontanamente la vita che li aspetterà dopo. Con la sua Pasqua Gesù ha inaugurato una nuova creazione, una creazione dove la morte non esiste. Con la Pasqua ci è stata donata una vita di una qualità talmente alta che è capace di superare la morte. Se avremo amato supereremo la morte. La morte la sperimentiamo ancora, la dobbiamo attraversare, ma non la dobbiamo contrapporre alla vita; non interrompe il ciclo vitale, ma permette alla vita di fiorire in pienezza, in un modo nuovo che noi ora fatichiamo ad immaginare. Questa è la buona notizia della Pasqua. Gesù non ci libera dalla paura della morte, ci libera dalla morte stessa! Buona Pasqua! (Lc 24,13-35) Ed ecco, in quello stesso giorno, [ il primo della settimana, ] due [ dei discepoli ] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali aermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste soerenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Segue a pagina 6 (...) Resta con noi perchè si fa sera Commento al Vangelo. Domenica di Pasqua Auguri di Buona Pasqua!! La redazione Matteo, Sara e Alessandro

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Spirito e parolaM e n s i l e d e l l a p a r r o c c h i a d e l l o S p i r i t o S a n t o - N ° 2 6 - 4 A p r i l e 2 0 1 0

Pasqua: la vita continua!

di Giovanni Dazzi

Noi facciamo fatica ad immaginare la vita dopo la morte perché vediamo soltanto la realtà nella quale siamo immersi, un po’ come i bambini prima della nascita che vivono nel loro mondo protetto e non immaginano nemmeno lontanamente la vita che li aspetterà dopo.Con la sua Pasqua Gesù ha inaugurato una nuova creazione, una creazione dove la morte non esiste.Con la Pasqua ci è stata donata una vita di una qualità talmente alta che è capace di superare la morte. Se avremo amato supereremo la morte.La morte la sperimentiamo ancora, la dobbiamo attraversare, ma non la dobbiamo contrapporre alla vita; non interrompe il ciclo vitale, ma permette alla vita di fiorire in pienezza, in un modo nuovo che noi ora fatichiamo ad immaginare.Questa è la buona notizia della Pasqua.Gesù non ci libera dalla paura della morte, ci libera dalla morte stessa!

Buona Pasqua!

(Lc 24,13-35) Ed ecco, in quello stesso giorno, [ il primo della settimana, ] due [ dei discepoli ] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno croci!sso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino

alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali a"ermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste so"erenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Segue a pagina 6 (...)

R e s t a c o n n o i p e r c h è s i f a s e r aCommento al Vangelo. Domenica di Pasqua

Auguri di Buona Pasqua!!

La redazione Matteo, Sara e Alessandro

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 2 A D R I A N O, U N O D I N O I I commenti entusiasti dei ragazzi e degli educatori dopo la visita pastorale del vescovo Caprioli alla nostra parrocchia del 6,7 e 8 marzo

A s c o l t a r e G e s ù e t r a s m e t t e r e a g l i a l t r i l a S u a e n e r g i aIl messaggio che il Vescovo ha voluto dare ai giovani delle superiori è quello di guardare dentro loro stessi per imparare a

conoscersi e a capire ciò che è veramente importante, senza farsi condizionare da quello che il gruppo vorrebbe da loro e facendosi apprezzare per quello che sono. Così facendo possono riuscire a conoscere Gesù, farsi guidare da lui e capire quello che lui vuole da loro. Un momento che in particolare mi ha colpito personalmente, è legato al racconto, fatto durante

l’incontro, di un episodio vissuto dal Vescovo in prima persona nel corso di un viaggio in Russia. Osservando un’icona è stato “catturato” dalla ra!gurazione, l’impressione avuta era che fosse in atto un ribaltamento dei ruoli: era in realtà il volto di Gesù, dipinto sulla tavola a guardare lui fermo davanti all’icona, come se lo volesse scrutare nel profondo. Quello che noi dovremmo riuscire a fare è questo, metterci in ascolto di Gesù, lasciarci guardare e allo stesso tempo saper volgere quello stesso sguardo attento verso chi ci sta attorno e ha bisogno del nostro aiuto, lasciando tutto quello che abbiamo di super"uo

per seguire Lui, come suggerito da Gesù stesso al ricco che gli chiede cosa deve fare per avere la vita eterna, nel brano del Vangelo di Marco letto all’inizio dell’incontro.Al termine dell’incontro è stato dato a tutti i presenti un opuscolo contenente tutti gli interventi del Papa Benedetto XVI nel corso dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù di Sidney, un bel segno per invitare tutti a partecipare alla prossima che sarà a Madrid e quindi più facilmente raggiungibile per noi!

Daniela Ghini

I l ve s c o vo h a t r a s c i n a t o l ’i n t e r a c o m u n i t àVISITA PASTORALE:PRIMA E DOPOIl 6 e 7 marzo è venuto, per concludere la sua visita pastorale a tutte le parrocchie della nostra città e provincia, il nostro vescovo Adriano.Sono stati momenti intensi che abbiamo atteso con ansia. All’inizio non vedevo l’ora che passassero questi due giorni, ma adesso che ho provato anche questa esperienza, mi sono trovato veramente bene. Il vescovo è una persona in gamba e alla mano, mi verrebbe da fare una domanda...lo rifareste?????

Ognuno di noi ha ovviamente la sua opinione personale però, io lo rifarei. Avere il vescovo di #anco non capita spesso, ma soprattutto lo rifarei perchè quella del 7 marzo scorso è stata veramente una bella liturgia, partecipata dalla comunità e cantata dal coro.Ma per poter vedere la chiesa così piena e partecipe dobbiamo far venire il vescovo???? Gesù è sempre con noi indi$erentemente che la messa sia presieduta dal nostro don Mario o dal vescovo. Pensiamo, per esempio,se quest’ultimo arrivasse una

d o m e n i c a mattina e volesse celebrare la messa a insaputa di tutti e vedesse i primi banchi vuoti cosa penserebbe???Vi lascio con questi interrogativi e mi auguro che questa visita pastorale sia stato uno stimolo positivo per farci continuare nel nostro cammino di fede.

Luca Denti

U n a p i a c e vo l e s o r p r e s aPur partendo a b b a s t a n z a prevenuto, a causa p r o b a b i l m e n t e dell’aspetto un po’ troppo formale che la visita pastorale aveva assunto,

sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’ incontro del Vescovo con lavoratori ed universitari. Credo infatti che in

un contesto più intimo, come nel caso di questo incontro, sia stato possibile cogliere maggiormente il “contatto” del pastore con la comunità. Ho particolarmente apprezzato il piccolo dibattito sulle problematiche legate alle #gure educative ed alla necessità di pensare nuove soluzioni (per esempio educatori stipendiati dalle comunità) per far fronte alla di!coltà di cociliare una attività

lavorativa con la mole di impegni che le sempre più scarse risorse devono sostenere.

Francesco Beltrami

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 3 A D R I A N O, U N O D I N O I

a cura di Sara Fiorini

pastorale del vescovo Caprioli alla nostra parrocchia del 6,7 e 8 marzo

Eh già... dopo tanti preparativi ed aspettative sulla visita del vescovo, ecco che anche questo appuntamento è passato! Ma ha lasciato un’impronta indelebile in ognuno di noi. Dalle diverse testimonianze raccolte, il coro di consensi è stato unanime. Tutti credevano di dover vivere una messa formale e lunga, ma si sono dovuti ricredere. I momenti davvero toccanti

sono stati diversi e non hanno tardato ad arrivare: dall’abbraccio iniziale tra il vescovo ed il don in segno di a!etto, per le parole che don Mario gli ha riservato in prima battuta, ai tanti simboli, gesti e canti che, ripercorsi, si sono rivelati intrisi di fede ed intensità. In particolare il momento in cui i chirichetti si sono inginocchiati di fronte all’altare, come tanti piccoli angioletti, ha toccato

un sacco di fedeli, e ci ha aiutato a ricordare che ogni domenica con i suoi simboli e gesti mira sempre e comunque a qualcosa di alto e profondo, che davvero ognuno di noi dovrebbe cercare di non dare mai per scontato! BUONA PASQUA A TUTTI, portandoci queste belle immagini ed emozioni di fede nel cuore.

S e r vo n o s c e l t e c o r a g g i o s e p e r d a r e u n s e n s o a l l a v i t aSabato 27 marzo Il servizio per la pastorale giovanile ha organizzato la Giornata Mondiale della Gioventù (a livello diocesano), appuntamento istituito e fortemente cercato da Giovanni Paolo II e che quest’anno celebra il suo 25° anniversario. Acrobati, attori e Don Filippo Capotorto, insieme al Vescovo, hanno dato alle centinaia di ragazzi presenti nuove chiavi di lettura e di ri"essione sul Vangelo dell’uomo ricco (Mc 10,17-22) che chiede:

“Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?”. Il messaggio che Gesù ci invia, attraverso la risposta al suo interlocutore, è che il senso della vita non deriva da una logica dell’accumulo, del riempirsi la vita di cose e di impegni ma lo trovo se scopro la gioia del donare, se mi metto in gioco ed entro in una relazione d’amore con chi mi è vicino. Gesù ci invita a seguirlo, a #darci di lui, a compiere le nostre scelte con coraggio e con

la consapevolezza che Lui ci ama in modo d i s i n t e r e s s a t o e generoso, senza distinzioni. Serata molto coinvolgente, visivamente (acrobati a dir poco spettacolari!!!!) e interiormente…peccato che ci siano poche occasioni di questo genere!

Elena Volpe

H o v i s t o f r a n o i g i o v a n i l a vo g l i a d i c o l l a b o r a r eD o m e n i c a 7 marzo, a conclusione della visita pastorale, dopo la messa celebrata a Regina Pacis, il vescovo ha incontrato gli

universitari e i giovani lavoratori della nostra Unità Pastorale.Vi ho partecipato anch’io e, nonostante frequenti ancora la quinta superiore, ho trovato

molto interessanti le tematiche trattate e i problemi sollevati da alcuni ragazzi, non molto diversi da quelli che posso a$rontare io pur in ambienti diversi.Ho trovato una grande disponibilità nel vescovo nel rispondere alle nostre domande; ma quello che più di tutto mi ha sorpreso è stato il fatto che molte cose si stanno già muovendo nella nostra diocesi, in vista di incontri di formazione per gli educatori,

attività ed incontri per integrare i giovani delle diverse parrocchie.Spero dunque che questi siano solo i primi passi verso un futuro di collaborazione tra le parrocchie, a cui, soprattutto noi giovani, siamo chiamati a partecipare.

Monica Denti

Vo r r e i c h e t o r n a s s e q u i !Il Vescovo ci ha fatto delle domande su Gesù e ha fatto delle battute per farci ridere!Con il Vescovo abbiamo detto una preghiera insieme a don Mario.

Mi è piaciuto da matti! Vorrei tanto che tornasse qui.

Ciro Beltrami

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 4

Venerdì 6, Sabato 7 e Domenica 8 Marzo: Visita pastorale del vescovo Domenica 21 Marzo: ritiro di Quaresima in parrocchia

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 5

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 6

Segue da pagina 1 (...) Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Commento al Vangelo di P. Alberto Maggi del centro di studio biblico di MacerataNessun evangelista descrive la risurrezione di Gesù, ma tutti o!rono la possibilità di incontrarlo una volta risuscitato. Luca lo fa con l’episodio dei discepoli di Emmaus.Scrive l’evangelista che “in quello stesso giorno, [è il giorno uno della settimana]”, il giorno della nuova creazione, quella de"nitiva, quella che non avrà più tramonto, “due di loro erano in cammino verso un villaggio”. Ecco quando nei Vangeli troviamo il termine ‘villaggio’ è sempre negativo; il villaggio è il luogo della tradizione, il luogo refrattario alla novità portata da Gesù. E questo villaggio ha anche un nome, Èmmaus. Questo nome Èmmaus appare solo una volta nell’Antico Testamento nel libro dei Maccabei, dove ricorda la vittoria di Dio, compiuta da Giuda Maccabeo, contro i pagani, ed è in questo libro dei Maccabei in ricordo di questa vittoria, che si ricorda che “allora tutte le nazioni sapranno che c’è chi riscatta e salva Israele”.Quindi Èmmaus è il luogo della vittoria di Dio sui pagani e il luogo della liberazione. E loro si avviano verso là e l’evangelista segnala che dista “undici chilometri da Gerusalemme”, e adopera il termine sacrale, Ierusalem, che indica la città santa. Ebbene, questi discepoli se ne vanno disillusi, se ne vanno scontenti, scoraggiati e, quando trovano un viandante che si avvicina a loro dicono che speravano che Gesù - questo uomo che loro avevano conosciuto e che indicano come il Nazareno, cioè appartenente a quella regione di rivoltosi, o come un profeta, ma non hanno capito che è lui la novità – avrebbe liberato Israele, perché è quello che loro attendono.

Non hanno capito che Gesù è venuto a inaugurare il Regno di Dio, loro attendono la restaurazione del regno di Israele, ancora dopo la risurrezione di Gesù, dopo che Gesù per quaranta giorni avrà parlato del Regno di Dio, loro gli chiedono “ma quand’è che restauri il regno di Israele?”Sono attaccati ancora alla mentalità del passato e lo si vede dal modo con cui parlano dell’autorità, dicono “i capi dei sacerdoti e le nostre autorità”, considerano loro autorità quelli che hanno condannato a morte Gesù e lo hanno croci"sso. E, aggiungono questi due “in verità alcune donne sono andate al mattino e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci che hanno avuto una visione d’angeli”, ma si guardano bene dal dire che alle donne non hanno creduto perché pensavano che fosse un vaneggiamento.Ebbene, ecco che a questo punto si intromette Gesù con un rimprovero, un rimprovero molto duro, dà loro degli stupidi, gente dura di testa e lenta di cuore e comincia a spiegare loro tutta la scrittura da Mosè ai profeti. Come mai è Gesù che deve spiegare loro la scrittura? Non potevano arrivarci da soli? No, perché per comprendere la scrittura, per capire la parola di Dio, bisogna leggerla con gli occhi dell’amore, gli occhi dell’amore che vedono il bene dell’uomo come valore assoluto; solo così si comprende quello che è scritto nella scrittura, altrimenti non soltanto non la si intende, ma si rischia di darle un signi"cato contrario.Ebbene, “quando furono vicini al villaggio dove erano diretti”, l’evangelista sottolinea che loro vogliono tornare al luogo della tradizione. Speravano che Gesù fosse il liberatore, nonostante loro continuino a sperare in un nuovo liberatore, Gesù fa come se dovesse andare più lontano. Gesù va verso il nuovo, non si ferma e non torna indietro verso il vecchio. Ma loro insistono “«Resta con noi perché si fa sera»”. Non hanno capito che il giorno della risurrezione è il giorno ‘uno’. L’evangelista ha adoperato lo stesso termine che si usa nel libro della Genesi per indicare la creazione. Il “giorno uno” è il giorno della nuova

e de"nitiva creazione al quale non seguiranno altri giorni, quindi non ci sarà un tramonto. Ma Gesù acconsente ed “entrò”. Dove? Non si dice. “Entrò per rimanere con loro”, ma non dice nel villaggio; Gesù non entra nel villaggio, che è il luogo della tradizione, e il luogo del passato. Ed ecco che l’evangelista ci presenta la stessa scena dell’ultima cena. E, per comprendere quello che segue, dobbiamo ricordare che Luca è l’unico evangelista che, nell’ultima cena, alle parole di Gesù aggiunge “fate questo in memoria di me”. Allora Gesù “prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro”. Gli stessi gesti, le stesse azioni dell’ultima cena. Gesù, il "glio di Dio, si fa pane e spezza la sua vita per gli uomini, perché quanti lo accolgono e sono capaci di farsi pane e spezzare la propria vita per gli altri, diventino "gli dello stesso Dio.Ed ecco che “Allora si aprirono i loro occhi”, cioè ritorna la memoria, “e lo riconobbero”. Si riconosce Gesù – ed è quello che l’evangelista vuol dare come annunzio della risurrezione – quando si prende il suo pane e ci si fa pane per gli altri. Quanto si spezza il pane per donarsi agli altri, lì si sperimenta il Cristo risuscitato.Ed ecco che però tornano a Gerusalemme, e appare la terza volta; ancora loro sono attaccati al luogo dell’istituzione religiosa, ci vorranno tanti anni prima che se ne liberino e narrano ai discepoli “ciò che era accaduto lungo la via”, ed ecco l’a!ermazione importante, “e come l’avevano riconosciuto nello spezzare del pane”. Gesù ha detto “fate questo in memoria di me”; ogni volta che spezza il pane, il pane che è Gesù, ma il pane che è anche il credente che si spezza per gli altri, lì c’è la possibilità di sperimentare il Cristo vivo, vivente e vivi"catore.Ecco, con questo, auguri a tutti una Buona Pasqua!

Commento di P. Alberto Maggi

PER VEDERE LA VIDEO-OMELIA VAI SU: http://www.studibiblici.it/videoomelie.html#vid-5

R e s t a c o n n o i p e r c h è s i f a s e r a

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 7

B u o n a Pa s q u a d a p a d r e B e r t o n

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Un pensiero per PasquaCarissimi, pensando a voi e cercando di capire cos’è questo peccato originale, dal quale Gesù ci ha redento a Pasqua ho scritto e così ho scaricato sulla carta un peso che mi fanno portare coloro che vorrebbero o penserebbero possibile che le cose fossero di!erenti, ma, leggetela come volete, la realtà è quella che è e ti detta il metodo per incontrarla, ma bisogna prima sapere riconoscerla e solo il tuo cuore dentro il loro cuore te la può svelare. Dovreste sapermi dire qualcosa, perché in questo in Italia ci siete molto vicini, se non ci passate di lunga.Bussò alla porta ed entrò. Non disse nulla ma …eccola là di fronte a me, in piedi. Non disse nulla, ma non c’era bisogno che si spiegasse. Quel pancino dai nove mesi diceva tutto. Non tutto,“E chi è lui?”. Per la prima volta aprì la bocca per dirmi il nome del padre. “Andiamo bene”! dissi tra me e me. Lei la mantenevo all’università, lui ad imparare un lavoro alla mia falegnameria. Che bel lavoro ho fatto. La invitai a sedere. Era inutile a chiedere l’ovvio, il quando, il come, il perché. Quel che mi venne in mente fu: “E adesso?” “Torno a casa”. “Torni a casa? Ma chi ti credi, la Madonna con S. Giuseppe e l’asinello (eravamo a Natale). Il tuo S. Giuseppe è uno sprovveduto che appena fuori Freetown non sa da che parte girare. Alikalia, due giorni di sballottamenti dentro un Poda-poda (pulmino con mezze porte, tre bulloni alle ruote su cinque, sovraccarico e con la solita capretta sul portapacchi), premuta da tutte le parti da gente che pensa solo a sé. E se partorisci per strada?”Non disse nulla, ma la sua preoccupazione era di dover a!rontare la prima maternità lontana dalla mamma.“Tu non vai da nessuna parte. E poi, che assistenza medica puoi avere ad Alikalia (suo paesino natale ai con"ni del mondo). Sei qui in città e vuoi andare a partorire nel bush. E se ci

fossero delle complicazioni? Tant’è che tua mamma venga qui a starti vicino”.La sua faccia si rasserenò. Era quello che avrebbe voluto sentire, ma non aveva il coraggio a chiedermelo.Carissimi, ditemi voi che cosa fai quando ti vedi davanti una faccina da Madonna, con un pancino dai nove mesi.“Sbattela fuori!” Già, e dopo riesci a dormire di notte quando non sai più dove l’hai sbattuta a tribolare? Alikalia si trova ai con"ni con la Guinea ed è su tra i monti e ci sono e non ci sono strade per arrivarci ed ormai fa freddo anche qui di notte, perché è incominciato l’Harmatan.“Sbattela fuori!” “e quando ritorna a bussare alla porta, perché di certo ci ritornerà, perché non ha nessuno in città, che cosa devo fare?”“Dalle una lezione che serva anche alle altre come esempio”Così poi proveranno l’altra soluzione, l’aborto e di aborti ce ne sono già troppi. E così mi portò il ragazzo e me li vidi tutti e due di fronte, in piedi e non osavano a sedere e da come si guardavano con quelli occhi da pesce per incoraggiarsi l’uno con l’altro mentre attendevano che mi facessi vivo, mi convinsi che si volevano bene, e mi si aprì il cuore. “Sei tu il padre? E te ne prendi la responsabilità….”“Si, la sposo”.“Piano. Ti prendi la responsabilità del bambino. No…”la sposo”. Cosa vuoi parlare di matrimonio che non hai "nito ancora di crescere (esageravo un pò). Intanto voletevi bene a distanza e poi vedremo per il matrimonio.In settimana arrivò anche la mamma. Una donnina da quattro soldi, con gli occhi bassi, come se fosse lei la responsabile. In un certo senso lo era, per avere permesso alla "glia di a!rontare la città da sola. Ma dopo tutto che ne sapeva lei, povera madre, della città. Doveva essere ancora stordita, un po’ dal viaggio, ma ancora più dalla condizione della "glia che

l’aveva chiamata a Freetown senza dirle il perché, anche se ne dubito che non lo avesse intuito….le mamme hanno capacità d’intuizione incredibili. Sembra che vivano a distanza in sintonia con i "gli, una specie di senso che forse noi europei abbiamo perso.Li sistemai a Lakka e ieri andai a trovarli e c’era anche lui, il mio S. Giuseppe imbranato.“Ma che fai qui?”Si era sentito in dovere di essere lì, forse ad assicurarle che si prendeva la responsabilità della paternità. Come, non lo so, ma anche il gesto ha un suo valore.“Va, ma va a lavorare. Fatti una vita che lei dovrà aspettarti per un po’, perché tu maturerai lento come le nespole. Quando sarà ora vi rimetterò insieme. Per ora, fate l’amore con gli occhi”. Arrangiai le cose per l’assistenza medica e lui, lui me lo portai con me. Aveva fatto tutto quello che per ora poteva fare.Carissimi, e lei è una tra le tante e lui uno tra i tanti e se per il passato avessi avuto l’accortezza, ne avrei potuto scrivere uno al giorno di questi casi: una bella antologia di "orellini di missione vissuta sulla pelle, non sui tasti del computer. E lasciano il segno.Che cosa avrebbe detto Gesù? Li avrebbe amati. Non per niente è morto sulla croce addossandosi tutto,… molto più di questo,… tanto ci vuole bene.Domani è un altro giorno. “Father I have a problem” e sarà la volta di Lamin, di Saidu, di Abu senza casa o di Francis con l’appendicite o è Kadiatu che mi fa un #ash al telefono perché la richiami…ha rimediato una chiamata da un’amica….e sa che non mi ri"uto di richiamarla, perché quella lì non ha proprio nessuno…se li è visti trucidati i genitori e si è trovata sola a dieci anni. E la litania è lunga, perché il dopo guerra diventa sempre più pesante e complicato.Buona Pasqua.

P. Giuseppe Berton

Fiori d’arancio per Elena e Paolo Elena Volpe e Paolo Piolo si uniranno in matrimonio Domenica 18 Aprile alle 11.00 presso la chiesa dello

Spirito Santo

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N°26, Aprile 2010 Spirito e parola 8

C a l e n d a r i oD o m e n i c a 4 A p r i l e 2 0 1 0PASQUA: RISURREZIONE DEL SIGNORE

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Liturgia: At 10,34.37-43; Sal 117; Col 3,1-4 opp. 1Cor 5,6-8; Gv 20,1-9 - Questo è il giorno di Cristo Signore: alleluia, alleluia

L u n e d ì 5 A p r i l e 2 0 1 0LUNEDI’ DELL’ANGELO

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Liturgia: At 2,14.22-32; Sal 15; Mt 28,8-15 - L’anima mia esulta nel Signore.

D o m e n i c a 1 1 A p r i l e 2 0 1 0II DOMENICA DI PASQUA

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Liturgia: At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a.12-13.17-19; Gv 20,19-31 - Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore.

D o m e n i c a 1 8 A p r i l e 2 0 1 0III DOMENICA DI PASQUA

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Liturgia: At 5,27b-32.40b-41; Sal 29; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19 - Ti esalto, Signore, perché mi hai liberato.

D o m e n i c a 2 5 A p r i l e 2 0 1 0IV DOMENICA DI PASQUA

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Liturgia: At 13,14.43-52; Sal 99; Ap 7,9.14b-17; Gv 10,27-30 - Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

D o m e n i c a 2 M a g g i o 2 0 1 0V DOMENICA DI PASQUA

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Liturgia: At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14 - Cantiamo al Signore, salvezza di tutti i popoli.

M e s s eda Lunedì a Sabato: Santa messa ore 18.30 [Chiesa Spirito Santo], ad eccezione di Lunedì 5 Aprile, in cui la messa si terrà alle 9.00 e alle 11.00 come per i giorni festivi. dal 9 Aprile Don Mario riprenderà la celebrazione della santa messa alla casa protetta “Le Magnolie” ogni Venerdì: Santa messa ore 16.30

A l t r e D a t eCatechismo: Tutti i sabati ore 14.30Oratorio: Tutti i sabati ore 16.00Casa di carità: Venerdì 9 e Sabato 24 AprilePresentazione della famiglia Arapi alla Comunità: Lunedì 5 AprileMatrimonio Elena e Paolo: Domenica 18 aprile

In queste settimane: Incontri personali di Don Mario con i bambini che si preparano alla prima comunione

B u o n C o m p l e a n n o a . . .Elira Murataj - Sabato 3 AprileCarmen Capuano - Martedì 6 AprileValentino Rampini - Domenica 11 AprilePatrizia Delmonte - Martedì 13 AprileMonia Bedocchi - Giovedì 15 AprileDavide Pedrini, Ferri Mattia - Venerdì 16 AprileSabrina Gibertini - Venerdì 30 Aprile

A u g u r i a . . .Lucia e Corrado - Venerdì 16 Aprile, felicitazioni per il 31°anniversario di matrimonioGigi e Monia - Venerdì 23 Aprile, felicitazioni per il 4°anniversario di matrimonio