GIORNALE DEL III CIRCOLO DIDATTICO DI FOLIGNO MARZO … · Essendo teste pensanti ognuno ha...

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DI TUTTI I COLORI GIORNALE DEL III CIRCOLO DIDATTICO DI FOLIGNO MARZO 2013 - N. 2 EDITORIALE Il giornalino è la risultante delle attività che si svolgono in situazione di apprendimento, fra le quali alcune si prestano alla sua redazione. Alcune esperienze avvengono all’interno della scuola, altre in ambiente extrascolastico. Il motivo conduttore delle stesse è la “didattica”, ma ad essa si associa sempre la dimensione educativa. Quest’ultima vede protagonisti sia gli alunni, sia le loro insegnanti, perché si consuma attraverso dinamiche relazionali, più o meno intense, tra alunni fra di loro, tra alunni ed insegnanti ed anche fra insegnanti tra di loro: il giornalino si sofferma sulle prime. La scuola è consapevole che le scelte educative fondamentali vengono fatte dalle singole famiglie, per i propri figli, e su queste costruisce la propria proposta, volta a dare una prospet- tiva di più ampio respiro a valori che rimarrebbero altrimenti ripiegati su se stessi, e rischierebbero di dissolversi, se privati della dimensione sociale, verso il raggiungimento della civile convivenza. Perché sia resa possibile è necessario che ogni alunno sia vissuto dai compagni come un “valore” da apprezzare, da rispettare, perché ognuno, con la sua diversità, può essere motivo di arricchimento umano per tutti. L’accettazione condivisa di ben delineate regole di comportamento, cui uniformare la condotta dei singoli alunni componenti il gruppo classe, consente di raggiungere fini comuni, di instaurare e consolidare amicizie, di dare pregnanza a ciò che è estraneo al proprio sé. Così, fin dai banchi di scuola, si acquisisce una forma mentis aper- ta all’incontro con gli altri, alle molteplici individualità che formano il sociale, e lo fanno essere comunità, se propenso a protendere verso una omogeneità di intenti. Il rispetto e la salvaguardia del nostro habitat sono possibili se più diffusa è la consapevolezza di quegli intenti. Nel giornalino si dà risalto a momenti di vita degli alunni nella classe sia quando sono immersi nella riflessione che suscita la lettura del racconto “La storia della Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare”, sia quando gli alunni, usciti da scuola, vengono guidati dalle insegnanti a guardare il mondo circostante con visite al museo di Colfiorito o al Palazzo regionale. Nella progettualità, dispiegata anche attraverso la lettura, che evoca pensieri ed emozioni solleticando l’immaginazione, vengono metabolizzati principi e regole di vita associata. Dott. Walter Fusi INTERVISTA AL PERSONALE DELLA SEGRETERIA Di seguito riportia- mo un estratto dell’intervista che i bambini delle classi 5°A e 5°B hanno fatto al personale della segreteria di Via Monte Cervino e al Dsga (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativo) dott.ssa Clara Micanti. Il personale della segre- teria ha dedicato molta attenzione ai bambini, rispondendo alle loro tante domande e curiosità, creando molti momenti di ilarità che hanno reso questo spazio un momento divertente oltre che di cono- scenza reciproca e scoperta di aspetti caratterizzanti la professione ricoperta da tale personale. Iniziamo con una domanda facile facile: quali sono i vostri nomi? (si presentano) Clara, Ines, Laura, Elisabetta, Oriana. Quale lavoro avreste voluto fare da bambine? Clara: Io, avrei voluto fare l’architetto. Elisabetta: Tanti e nessuno. Ines: Io, la mamma. Avrei voluto fare la mamma a tempo pieno Quando eravate bambine, avreste mai pensato di tornare nella scuola per lavoro? Clara: No, mai. Ines: Io sono entrata nella scuola e non ne sono più usci- ta. In che cosa consiste il lavoro di segreteria? Clara: Noi ci occupiamo della gestione della scuola nei vari aspetti: di voi alunni, degli insegnanti, dei rapporti con l’esterno (con il comune, con la Asl, con i genitori), del bilancio e della contabilità della scuola. Ines: Anche quando voi andate a chiedere la semplice fotocopia, dietro c’è il nostro lavo- ro nel gestire la stampante, l’approvvigionamento del toner e della carta e così via. Da quanto tempo lavorate in questa scuola? Oriana: Circa 21 anni Ines: 16 anni Elisabetta: 5 anni Laura e Clara: 4 anni Discutete mai tra di voi o c’è sintonia? Clara: C’è abbastanza sintonia, ma qualche volta si discu- te, è normale. Essendo teste pensanti ognuno ha opinioni diverse, però normalmente riusciamo a venirci incontro. Durante la mattinata di lavoro, vi date il cambio o fate sempre le stesse cose? Clara: Il nostro lavoro è abbastanza settoriale, quindi ten- denzialmente ognuno si occupa del proprio ambito. Quando manca qualcuna di noi cerchiamo di portare a- vanti anche il suo lavoro. Normalmente Laura si occupa degli insegnanti, Oriana degli alunni, Elisabetta del proto- collo, io e Ines più della parte contabile e amministrativa. Cosa in particolare vi piace di questo lavoro? Ines: Non è un lavoro monotono, perché ha tante sfaccet- tature. Ci occupiamo di voi bambini per quanto riguarda iscrizioni, assenze, ecc., poi c’è la gestione delle vostre insegnanti, quando sono assenti, se hanno bisogno di certificati, infine abbiamo la parte contabile. È un lavoro che non annoia mai, con tante cose da fare e sempre di- verse. Per fare questo lavoro avete dovuto studiare molto? Clara: Sì, abbastanza. Ines: Sì perché il mondo della scuola non si impara in nessun libro. Quello che dobbiamo conoscere lo appren- diamo giorno per giorno, aggiornandoci, ogni volta che cambiano le cose dobbiamo studiare, imparare e imparare. Consigliereste il vostro lavoro alle nuove generazio- ni? Ines: Ve lo consiglierei perché è un lavoro stimolante e permette di entrare in contatto con il mondo della scuola. Vedo, faccio, imparo: le nostre uscite didattiche … Pag. 2 Storia della gabbianella e del gatto che le insegno' a volare Pag. 3 Vita nelle classi quarte di M. Cervino Pag 4 Le bellezze naturali del nostro territorio Pag. 5 Passaparola … leggere che passione! Pag. 6 Giochiamo con la scuola dell’infanzia Pag. 7 English corner Relax Pag. 8 Sommario:

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DI TUTTI I COLORI

GIORNALE DEL III CIRCOLO DIDATTICO DI FOLIGNO MARZO 2013 - N. 2

EDITORIALE

Il giornalino è la risultante delle attività che si svolgono in situazione di apprendimento, fra le quali alcune si

prestano alla sua redazione.

Alcune esperienze avvengono all’interno della scuola, altre in ambiente extrascolastico. Il motivo conduttore delle

stesse è la “didattica”, ma ad essa si associa sempre la dimensione educativa.

Quest’ultima vede protagonisti sia gli alunni, sia le loro insegnanti, perché si consuma attraverso dinamiche

relazionali, più o meno intense, tra alunni fra di loro, tra alunni ed insegnanti ed anche fra insegnanti tra di

loro: il giornalino si sofferma sulle prime. La scuola è consapevole che le scelte educative fondamentali vengono

fatte dalle singole famiglie, per i propri figli, e su queste costruisce la propria proposta, volta a dare una prospet-

tiva di più ampio respiro a valori che rimarrebbero altrimenti ripiegati su se stessi, e rischierebbero di dissolversi,

se privati della dimensione sociale, verso il raggiungimento della civile convivenza.

Perché sia resa possibile è necessario che ogni alunno sia vissuto dai compagni come un “valore” da apprezzare,

da rispettare, perché ognuno, con la sua diversità, può essere motivo di arricchimento umano per tutti.

L’accettazione condivisa di ben delineate regole di comportamento, cui uniformare la condotta dei singoli alunni

componenti il gruppo classe, consente di raggiungere fini comuni, di instaurare e consolidare amicizie, di dare

pregnanza a ciò che è estraneo al proprio sé. Così, fin dai banchi di scuola, si acquisisce una forma mentis aper-

ta all’incontro con gli altri, alle molteplici individualità che formano il sociale, e lo fanno essere comunità, se

propenso a protendere verso una omogeneità di intenti.

Il rispetto e la salvaguardia del nostro habitat sono possibili se più diffusa è la consapevolezza di quegli intenti.

Nel giornalino si dà risalto a momenti di vita degli alunni nella classe sia quando sono immersi nella riflessione

che suscita la lettura del racconto “La storia della Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare”, sia quando

gli alunni, usciti da scuola, vengono guidati dalle insegnanti a guardare il mondo circostante con visite al museo

di Colfiorito o al Palazzo regionale.

Nella progettualità, dispiegata anche attraverso la lettura, che evoca pensieri ed emozioni solleticando

l’immaginazione, vengono metabolizzati principi e regole di vita associata.

Dott. Walter Fusi

INTERVISTA AL

PERSONALE DELLA SEGRETERIA

Di seguito riportia-

mo un estratto

dell’intervista che i

bambini delle classi

5°A e 5°B hanno

fatto al personale

della segreteria di

Via Monte Cervino

e al Dsga (Direttore

dei Servizi Generali

e Amministrativo) dott.ssa Clara Micanti. Il personale della segre-

teria ha dedicato molta attenzione ai bambini, rispondendo alle loro

tante domande e curiosità, creando molti momenti di ilarità che

hanno reso questo spazio un momento divertente oltre che di cono-

scenza reciproca e scoperta di aspetti caratterizzanti la professione

ricoperta da tale personale.

Iniziamo con una domanda facile facile: quali sono i

vostri nomi?

(si presentano) Clara, Ines, Laura, Elisabetta, Oriana.

Quale lavoro avreste voluto fare da bambine?

Clara: Io, avrei voluto fare l’architetto.

Elisabetta: Tanti e nessuno.

Ines: Io, la mamma. Avrei voluto fare la mamma a tempo

pieno

Quando eravate bambine, avreste mai pensato di

tornare nella scuola per lavoro?

Clara: No, mai.

Ines: Io sono entrata nella scuola e non ne sono più usci-

ta.

In che cosa consiste il lavoro di segreteria?

Clara: Noi ci occupiamo della gestione della scuola nei

vari aspetti: di voi alunni, degli insegnanti, dei rapporti

con l’esterno (con il comune, con la Asl, con i genitori),

del bilancio e della contabilità della scuola.

Ines: Anche quando voi andate a chiedere la semplice

fotocopia, dietro c’è il nostro lavo-

ro nel gestire la stampante,

l’approvvigionamento del toner e

della carta e così via.

Da quanto tempo lavorate in

questa scuola?

Oriana: Circa 21 anni

Ines: 16 anni

Elisabetta: 5 anni

Laura e Clara: 4 anni

Discutete mai tra di voi o c’è sintonia?

Clara: C’è abbastanza sintonia, ma qualche volta si discu-

te, è normale. Essendo teste pensanti ognuno ha opinioni

diverse, però normalmente riusciamo a venirci incontro.

Durante la mattinata di lavoro, vi date il cambio o

fate sempre le stesse cose?

Clara: Il nostro lavoro è abbastanza settoriale, quindi ten-

denzialmente ognuno si occupa del proprio ambito.

Quando manca qualcuna di noi cerchiamo di portare a-

vanti anche il suo lavoro. Normalmente Laura si occupa

degli insegnanti, Oriana degli alunni, Elisabetta del proto-

collo, io e Ines più della parte contabile e amministrativa.

Cosa in particolare vi piace di questo lavoro?

Ines: Non è un lavoro monotono, perché ha tante sfaccet-

tature. Ci occupiamo di voi bambini per quanto riguarda

iscrizioni, assenze, ecc., poi c’è la gestione delle vostre

insegnanti, quando sono assenti, se hanno bisogno di

certificati, infine abbiamo la parte contabile. È un lavoro

che non annoia mai, con tante cose da fare e sempre di-

verse.

Per fare questo lavoro avete dovuto studiare molto?

Clara: Sì, abbastanza.

Ines: Sì perché il mondo della scuola non si impara in

nessun libro. Quello che dobbiamo conoscere lo appren-

diamo giorno per giorno, aggiornandoci, ogni volta che

cambiano le cose dobbiamo studiare, imparare e imparare.

Consigliereste il vostro lavoro alle nuove generazio-

ni?

Ines: Ve lo consiglierei perché è un lavoro stimolante e

permette di entrare in contatto con il mondo della scuola.

Vedo, faccio, imparo: le nostre uscite didattiche …

Pag. 2

Storia della gabbianella e del gatto che le insegno' a volare

Pag. 3

Vita nelle classi quarte di M. Cervino

Pag 4

Le bellezze naturali del nostro territorio

Pag. 5

Passaparola … leggere che passione!

Pag. 6

Giochiamo con la scuola

dell’infanzia Pag. 7

English corner

Relax Pag. 8

Sommario:

DI TUTTI I COLORI Giornale del III Circolo Didattico di Foligno Marzo 2013 n. 2

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UNA DOLCE REGIONE …

Giovedì 31 gen-

naio siamo andati

in gita a Perugia

per visitare il

Consiglio Regio-

nale dell’Umbria

e la Perugina.

Siamo saliti sul pullman e siamo andati a pren-

dere la classe 4ªA di via Mameli, vicino all’ex

zuccherificio.

Durante il viaggio abbiamo visto bellissimi pae-

saggi: un passaggio a livello con le luci rosse e le

sbarre chiuse, Spello, la Basilica di S.Maria degli

Angeli, Assisi. A Perugia, il pullman ha parcheg-

giato in piazza Partigiani, abbiamo percorso un

piccolo tratto a piedi e poi abbiamo preso tante

scale mobili. Mentre salivamo, se guardavamo

giù, vedevamo tante luci fosforescenti tra le fes-

sure delle scale. All’improvviso abbiamo guarda-

to in alto e c’era la Rocca Paolina. È una costru-

zione molto grande e antica, senza finestre ma

con tante luci accese. Le

stanze erano buie con le

sbarre di ferro sulle porte

(forse delle prigioni). Alla

fine delle scale mobili

siamo tornati in superfi-

cie e siamo sbucati in

piazza Italia con la statua

di Vittorio Emanuele II

che è rimasta inosservata

per un bel po’, perché

Palazzo Cesaroni era

molto più imponente. A

destra c’era una fontana

con la statua di una donna. Nell’acqua c’erano

delle monete gettate dai turisti (e anche da qual-

cuno di noi), perché si dice che se butti un soldi-

no puoi esprimere un desiderio. Appena è arri-

vata la nostra guida siamo entrati a Palazzo Ce-

saroni sede del Consiglio Regionale dell’Umbria.

Ci siamo accomodati nella sala video e abbiamo

visto due filmati molto interessanti: uno presen-

tava i paesi e le città caratteristici dell’Umbria,

c’era anche Foligno con la Giostra della Quinta-

na; l’altro ci informava sulla storia della Regione

Umbria, dello stemma e di Palazzo Cesaroni.

Alla fine dei video siamo entrati nella sala del

Consiglio e noi facevamo finta di essere i consi-

glieri e gli assessori.

Una nostra compagna era il Presidente. Per fare

le domande dovevamo alzare la mano e chiedere

la parola. al Presidente che rispondeva: “Chiede

di intervenire il sig... ne ha facoltà”.

D o p o aver ringraziato il Presidente si poteva

parlare.

Nella stanza abbiamo

visto il cartellone per

le votazioni e al cen-

tro c’era una teleca-

mera che è in funzio-

ne tutti i martedì

quando ci sono le

riunioni. Quando

siamo usciti, abbiamo fatto merenda e siamo

tornati al pullman che ci ha portato alla Perugi-

na. Il parcheggio della fabbrica era coperto con

tanti pannelli solari per produrre energia elettri-

ca. Siamo scesi ed entrati nel posto più dolce del

mondo! Si sentiva un odore meraviglioso, un

dolce profumo di cioccolato! Durante il pranzo

però c’era un po’ di confusione! Abbiamo rac-

contato delle bar-

zellette fino a

quando sono ini-

ziati i video della

storia della Perugi-

na, della produ-

zione del Bacio e

delle caramelle

Rossana. La sig.na

Valeria ci ha fatto visitare il Museo del cioccola-

to, ci ha spiegato dove si ricavano i semi di caca-

o e gli ingredienti che servono per fare i diversi

tipi di cioccolato. Lì abbiamo visto il Bacio più

grande del mondo, ma tutto di plastica, perché

quello vero realizzato nel 2003 con tutte barrette

di cioccolato è finito nelle pance dei cittadini di

Perugia. Abbiamo assaggiato diversi tipi di cioc-

colato, erano davvero buoni! Prima di iniziare il

percorso sopra la fabbrica abbiamo spento le

macchine fotografiche per impedire di copiare

come si fanno i Baci e per non fotografare gli

operai che lavorano. Siamo passati sopra un

ponticello e sotto c’era la fabbrica del cioccola-

to! Abbiamo visto migliaia di Baci. Giravano

intorno a noi tante uova di Pasqua e grandi mac-

chine le incartavano, pensate che hanno iniziato

la produzione a Novembre. Il passaggio sul

ponte è durato poco, ma sinceramente ne valeva

la pena! La giornata si è conclusa nel negozio del

cioccolato e dei souvenir e ognuno di noi ha

comprato un dolce ricordo! Se dovessimo dare

un voto a questa gita sarebbe 10 e lode! Vor-

remmo ringraziare la Regione dell’Umbria che

ci ha permesso, con il suo contributo, di rispar-

miare le spese del pullman per la gita.

Scuola primaria Via M. Cervino

Classe IV A

VEDO, FACCIO, IMPARO: LE NOSTRE USCITE DIDATTICHE...

PALAZZO

CESARONI

IL BACIO PIÙ GRANDE

DEL MONDO

LA PERUGINA

PRODUZIONE DELLE

UOVA DI PASQUA

GIOCANDO UN PO' CON GLI UMBRI DI PLESTIA

Il 19 dicembre noi alunni delle classi terze siamo

andati in gita a Colfiorito per visitare il Museo

Archeologico (M.A.C.).

Il M.A.C. è un grande raccoglitore di tutte le testi-

monianze storiche e archeologiche del popolo dei

Plestini (gli Umbri dell’altopiano di Colfiorito)

che aiutano a ricostruire circa 15 secoli di vita di

questa civiltà. In questo museo sono esposti i reperti di una grande NECROPOLI.

Osservando il materiale della tomba, possiamo pensare ai Plestini come

delle persone simili a noi, con dei capi di governo come i nostri politici e

con delle famiglie dove i ruoli erano molto importanti: il papà era il

capofamiglia, svolgeva il lavoro fuori casa, coltivava la terra, portava al

pascolo il bestiame e commerciava i prodotti con i popoli confinanti.

La mamma si occupava delle attività domestiche, cresceva i bambini,

lavorava la lana e cucinava. Nella sepoltura accanto al defunto

deponevano non solo armi, ma anche fusaiole, vasi di ceramica,

pentole di bronzo e di rame e oggetti di lusso come collane, orecchini,

fibule e anelli.

Scuola primaria Via M. Cervino

Classi III A -B - C

… Saresti in grado, visitando il

MAC, di ritrovare i reperti di

cui abbiamo parlato che ricor-

dano la comunità Plestina?

… Noi lo abbiamo fatto: dividendoci

in squadre abbiamo ricevuto il

“Diploma del piccolo archeologo”.

BUONA RICERCA A TUTTI!!!

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STORIA DELLA GABBIANELLA E

DEL GATTO CHE LE INSEGNÒ A VOLARE

Lo stormo d’argento,

nel Mare del Nord, si tuffa contento

per catturare aringhe grasse e saporite,

che i gabbiani trovano davvero squisite.

Kengah che sott’acqua ha la testa

non sente l’allarme che si sparge nell’aria mesta.

Quando cerca di volare,

l’onda nera non la fa decollare!

C’è la maledizione degli umani,

che terrorizza tutti i gabbiani.

Kengah, le ali cerca di alzare

e, dopo cinque tentativi, ce la fa a volare.

Con grande fatica, Amburgo riesce a sorvolare,

ma poi su un terrazzo va a precipitare.

Zorba, un nero grande e grosso micione,

se ne sta pigro sul balcone sotto il solleone.

Ad un tratto dal cielo piomba una gabbiana, tutta appiccicosa,

che si schianta con una volata precipitosa.

Il gatto disgustato le si avvicina arrabbiato.

La gabbiana però tre promesse gli ha strappato

e poi morendo un ovetto celestino ha depositato.

Che fare?

Zorba i suoi amici gatti ha convocato

ed anche l’enciclopedia con loro ha consultato

per saper come fare,

un uccello ad allevare.

Una storia d’amore e d’amicizia infinita è cominciata!

Zorba subito l’ovetto si mette a covare

poi nasce la gabbianella che Fortunata tutti vogliono chiamare.

La gabbianella chiama mamma il gattone

che le procura un bel moscone.

Ma è giunto il tempo di imparare a volare

e gli amici non sanno come fare.

Un umano allora vanno a cercare:

dal campanile Fortunata si dovrà gettare.

Così, in una notte buia e piovosa,

Fortunata nel vuoto è stata gettata

ma poi, nel cielo, in volo si è alzata

e verso il mare se n’ è volata.

Una nuova vita sta per iniziare,

anche se il suo gatto- mamma

non potrà mai dimenticare!

Scuola primaria Via M. Cervino

Classi II A - B

STORIA DELLA

GABBIANELLA E DEL

GATTO CHE LE

INSEGNÒ A VOLARE

“Sei diversa e ci piace che

tu sia diversa, non abbia-

mo potuto aiutare tua ma-

dre ma te sì. Ti abbiamo

protetta, ti abbiamo dato il

nostro affetto, ma ti vo-

gliamo gabbiana e non gat-

to. …

Abbiamo imparato ad ap-

prezzare, a rispettare ad

amare un essere diverso.

È facile accettare ed amare

chi è uguale a noi, ma con

qualcuno che è diverso è

molto difficile, ma tu ci hai

aiutato a farlo.”

(Luis Sepúlveda)

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Vita nelle classi quarte di m. cervino

Per noi la classe è un “laboratorio” dove possiamo sperimentare, progettare, imparare e sbaglia-

re...collaborare, aiutare e sostenere facendo sì che sia più facile portare a termine un’attività.

Amici che

Lavorano

Uniti

Non amano la

Noia e

Imparano con gioia

Cercasi

Lesti

Alunni

Sorridenti e

Studiosi in cerca di

Emozioni

Alunni

Unici

Lavorano

Assieme

….sentimenti ed emozioni….in classe

…..non entro mai in classe con ansia o angoscia perché so che ci sono le in-

segnanti e i compagni pronti ad aiutarmi se mi trovo in difficoltà.

…... durante le lezioni sono a mio agio perché posso liberamente esprimere

le mie idee. Sono attenta ad ascoltare perché mi piace conoscere e sapere.

…...durante le verifiche sono un po’ tesa perché, anche se ho studiato ,sono

sempre un po’ insicura.

…..in compagnia di altri bambini sono felice, ma non mi piace quando non

possiamo fare un bel gioco perché alcuni si comportano male!

…...a ricreazione mi piace giocare con i compagni, quando la maestra ci ri-

corda che è terminata, penso: ”Uffa proprio ora!”

In classe non tutti i giorni sono uguali, ...…. a volte, in

aula c’è un’atmosfera sospesa tra il fantastico e il mi-

sterioso…….

… e tutti gli oggetti prendono vita

Durante la lezione il mio banco prende vita:

-Sono stanco di portare sempre tutto questo peso!

-Zitto, zitto ! Sopporta con pazienza! Non disturbarmi sto

ascoltando la lezione.

- Ehi, e adesso tutta quest’acqua da dove viene?

-Oh, che disastro, mi si è rovesciata la bottiglietta dell’acqua;

aspetta che ti asciugo.

-Aaaaaa…,smettila che mi fai il solletico!!!

-Fosse solo quello!- interviene la penna - cosa dovrei dire io! Mi la-

scia sempre cadere a terra, e i suoi compagni, che non guardano mai

dove mettono i piedi, mi calpestano continuamente.

-Non è nulla rispetto a come sono trattata io. Mi lascia sempre senza

tappo ed ora sto asciugando.- Interviene la colla.

-Per non parlare del mio tappo – si lamenta la penna rossa . - È

sempre mordicchiato o ciucciato.

- Si pregano i bambini di impegnarsi un po’ di più a tenere in ordine

e a rispettare il proprio materiale scolastico. Grazie!!

Ricetta per una “buona “ classe…….

Ingredienti:

bambini maschi e femmine, educati, volonterosi e attenti,

insegnanti pazienti e brave a svolgere il loro lavoro,

aule luminose, colorate e spaziose,

arredo nuovo, comodo e tecnologico.

Preparazione:

Prendere gli ingredienti, versare su di essi una buona

dose di volontà ed impegno.

Aggiungere una manciata di “voglia di studiare”, un cuc-

chiaio di rispetto, qualche pizzico di allegria ed attenzione

quanto basta.

Amalgamare bene con entusiasmo e gioia per far sì che le

conoscenze lascino una traccia.

Far riposare in aula per circa 4h. per 6 giorni a settimana.

Cuocere lentamente e con pazienza.

Assaporare con gusto tutti i giorni dell’anno scolastico.

Scuola primaria Via M. Cervino Classi IV B - C - D

In classe, la bambina farfalla, svolaz-

za e, qualche volta, sta sulle nuvole.

Il suo banco è come un fiore : lo tie-

ne con cura, lo pulisce , vi mette so-

pra dei ninnoli per

decorarlo. A volte si

trova a pensare a prati, fiori..

se la maestra la chiama, chiude gli

occhi e, dopo un po’, torna presente.

Strane creature in aula

In classe, la bambina farfalla, svo-

lazza e, qualche volta, sta sulle nu-

vole. Il suo banco è come un fiore:

lo tiene con cura, lo pulisce , vi

mette sopra dei ninnoli per

decorarlo. A volte si trova a pensa-

re a prati, fiori..

se la maestra la

chiama, chiude

gli occhi e, dopo

un po’, torna

presente.

Il bimbo uccello se ne sta appolla-

iato, silenzioso sulla sua sedia: vede

tutto, ascolta tutto, fissa la maestra

ad ogni passo che fa. Durante la

lezione vorrebbe tanto svolazzare

in giro felice tra i banchi, ma re-

sponsabile

com’è sa che

non è possibi-

le , allora tor-

na tranquillo

nel suo nido

per affrontare nuovi compiti.

La bambina gattina, in classe, è molto timida: quando le si chiede qualco-

sa lei risponde a bassa voce, diventa rossa e non riesce a parlare. Di solito

è ordinata ed attenta a tutto ciò che accade; ascolta la

lezione in silenzio raggomitolata sul suo banco. Du-

rante la ricreazione, però, se qualcuno le dà fastidio,

può diventare aggressiva e allora…..mostra i suoi arti-

gli.

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Le bellezze Naturali del nostro territorio

IL PARCO REGIONALE DI COLFIORITO, compreso interamente nel comune

di Foligno, ha una superficie di 338 ettari ed occupa la parte centrale degli Alti-

piani Plestini. Il parco è il più piccolo tra le aree protette dell’Umbria ed è famoso

per la sua zona umida di montagna: la Palude di Colfiorito .

Il territorio documenta millenni di storia dell’uomo , dai castellieri di età arcaica,

al centro proto urbano del Monte Orve, ai reperti romani di Plestia, alle testimo-

nianze di epoca longobarda e medievale .

Il parco è stato istituito nel 1995.

Palude di Colfiorito

La Palude Di Colfiorito è

uno degli ecosistemi natu-

rali più significativi

dell’Umbria .

È l’unica conca degli Appennini in cui l’acqua permane tutto l’anno, il suo apporto idrico è deter-

minato prevalentemente dalle piogge autunnali ed invernali; il deflusso delle acque è assicurato

soprattutto dall’Inghiottitoio del Molinaccio.

Questa importante zona umida è posta a 752 metri di quota ed è circondata da rilievi la cui altitu-

dine sfiora i 1000 metri. La palude occupa una superficie di circa 130 ha, suddivisi tra specchio

d’acqua e zone limitrofe. Ebbe l’aspetto di un lago fino al 1483 quando Giulio Cesare Varano fece

costruire un emissario. Tramite una galleria detta La Botte le acque della Palude finirono nel

Chienti.

Per le sue peculiarità ecologiche, soprattutto come habitat per gli uccelli acquatici, è stata dichiara-

ta zona umida di valore internazionale. (D.M.1977)

FLORA DELLA PALUDE

La Palude di Colfiorito è

stata oggetto di numerose

ricerche floristiche effettuate

sin dal 1950. Sono state cen-

site ben 278 specie di vegeta-

zione ed è stata riscontrata la

presenza di 39 specie vegeta-

li ritenute rare per l’Italia

appenninica . La vegetazione

della palude è composta da

“gruppi” di vegetali che si

dispongono a fasce concen-

triche in relazione alla pro-

fondità dell’acqua e alla permanenza dell’acqua

stessa sul terreno. Osservando il territorio e

partendo dall’esterno verso l’interno della Palu-

de ( si passa dalle zone temporaneamente inon-

date a quelle ricoperte d’acqua ) si susseguono

tre tipi di vegetazione :

Vegetazione delle praterie umide inondate

Vegetazione palustre

Vegetazione lacustre

I veri signori della Palude sono gli Aironi . La maggior

parte di loro viene a Colfiorito per nidificare.

L’airone cenerino, la

garzetta, la nitticora, la

sgarza ciuffetto,sono

aironi molto

“socievoli”, amano co-

struire i loro nidi vicini

l’uno all’altro, forman-

do delle vere e proprie

colonie dette “garzaie”.

Gli aironi, in generale

posseggono delle penne

lunghe e sottili che si di-

partono dalla nuca e ven-

gono dette “penne cervica-

li”. Gli aironi utilizzano

queste penne per comuni-

care tra loro. La nitticora

ad esempio , si fa ricono-

scere dai suoi piccoli ,ogni

volta che torna al nido ,

raddrizzando le penne

cervicali. Solo allora i

piccoli riconoscono la loro

mamma e le chiedono il

cibo.

Gli aironi sono animali

carnivori , la loro dieta è

composta da pesci e

anfibi , ma non rifiutano

piccole bisce o roditori.

Il grande airone cinerino

arriva a catturare pesci

lunghi fino a 30 cm.

Il parco regionale di Colfiorito e la sua palude

Nella Palude di Colfio-

rito vive un ardeide

molto raro: il Tarabuso.

Il tarabuso è considerato,

in Italia, una specie in pe-

ricolo di estinzione; la sua

presenza nella palude si è

fortemente ridotta negli

ultimi decenni a causa

della drastica riduzione

del canneto e dell’ inquinamento da pesticidi. Il

tarabuso è un airone timido e solitario che vive e

nidifica all’interno del canneto con il quale si mi-

metizza perfettamente . Quando si sente in perico-

lo distende completamente il collo e tiene il becco

in posizione verticale . Si ciba prevalentemente di

pesci, ma non disprezza all’occorrenza topi, rane e

vermi.. I tarabusi sono poligami, i maschi scelgono

più di una femmina. E’ la femmina che costruisce il

nido, cova le uova e alleva i piccoli. La presenza del

tarabuso nel canneto è tradita dal suo particolarissi-

mo canto simile ad un “muggito”. Una leggenda

vuole che il maschio del tarabuso prenda il suo

canto da un paio di buoi affogati nelle sabbie mo-

bili della palude.

DI TUTTI I COLORI Giornale del III Circolo Didattico di Foligno Marzo 2013 n. 2

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PASSAPAROLA...LEGGERE CHE PASSIONE! PASSAPAROLA...LEGGERE CHE PASSIONE!

di Eleonor Porter Editore: De Agostini Pollyanna era una bambina solare e giocosa, ma pur-troppo perse suo padre quando era molto piccola. In-sieme avevano ideato il “gioco della contentezza” che consisteva nel trovare una cosa felice in una triste. Do-po la morte del padre, Pollyanna andò a vivere da sua zia: una donna severa di nome Polly. Purtroppo Pollyanna perse l’uso delle gambe in un inci-dente. Chi riuscirà a salvarla? Si consiglia la lettura di questo libro perché ricorda di essere sempre felici.

di Guido Quarzo Editore: Nuova Biblioteca dei ragazzi Nuove edizioni romane Racconta le avventure di tre ragazzi che cercano di scopri-re se il responsabile di alcuni avvenimenti e furti accaduti nel paesino di Borgo, sia il Fantasma del Generale “Cesare Mandrigo” o sia qualche altro personaggio inso-spettabile. Nel racconto si incontrano i personaggi più stravaganti: cacciatori di vipere, cani matematici, maestri non molto buoni, esperti di crimini… Le loro storie si intrecciano con quelle dei tre ragazzi e danno vita ad un racconto pieno di imprevisti, litigi e vicende paurose.

Il romanzo propone un finale avvincente e pieno di suspance adatto ad un pub-blico di ragazzi alla ricerca di intense e misteriose emozioni.

di F. Hodgson Burnett Editore: Battello a vapore - Piemme Mary, una bambina orfana, si trasferisce dallo zio, nella città di Misselthwaite Manor, con la sua bambinaia. Lì incontrerà una cameriera che ha un fratello con cui Mary farà subito amicizia. Incontrerà anche uno strano giardi-niere che aiuterà la bambina a trovare il giardino segreto dove era morta la zia molti anni prima che lei nascesse. Svolgendo delle indagini, Mary scoprirà di avere un cugi-no che presenterà al fratello della cameriera e tutti diven-teranno grandi amici. Si consiglia di leggere questo libro perché è fondato sull’importanza dell’amicizia e dell’altruismo, ma è anche un libro pieno di misteri.

Leggere è un'attività

che ci impegna, che

mobilita le nostre

risorse interne, che

esige il nostro giudi-

zio intimo.

(Gianni Rodari)

La parola letta

non è uno spetta-

colo che può

essere seguito

distrattamente,

parlando d'altro.

di Luigi Garlando Editore: Piemme Junior -Il Battello a vapore Gaston Champignon, ex calciatore Della Francia, nota che Tommy, un ragazzo che sapeva ben palleggiare, aveva un grande talento,così gli propone di lasciare l’Accademia Blu e di formare una nuova squadra che giorno dopo giorno diventa fortissima. Finalmente arriva il momento in cui Tommy lancia una sfida ai membri dell’Accademia: le “cipolline” avrebbero dovuto segnare almeno tre goal in ogni parti-ta. Riusciranno i giovani calciatori a vincere la sfida? Vi piace il calcio? Allora vi consigliamo questo libro.

di Daniel Pennac Editore: Salani Gl’istrici Un lupo, rimasto cieco ad un occhio, si ritrova dietro le sbarre di una gabbia in uno zoo, lì incontra lo sguardo solidale di un ragazzo, narratore di storie, vissuto in Africa. Per entrare in sintonia con il lupo, il ragazzo tiene chiu-so uno dei suoi occhi e da qui nasce una grande amici-zia. Daniel Pennac scrittore di libri per adulti riesce a toccare, con questo libro per ragazzi, i cuori di piccoli e grandi lettori.

Collana Tea Stilton Editore: Piemme Cinque ragazze si incontrano in una nave, ma a bor-do c’è una persona che ha rubato una collana ad una donna. Le ragazze si soprannominano Tea Sisters e si mettono alla ricerca del ladro. Troveranno il ladro? Si consiglia di leggere questo libro perché è divertente e ricco di colpi di scena.

di Anna Vivarelli Editore: Piemme Junior - Il Battello a vapore La storia narra di due ragazzi, Amelia e Umberto, che frequentano la stessa classe: lei grassa e “secchiona”, lui magro e popolare tra i suoi compagni, ma non bravo a scuola. Attraverso uno strano lavoro di gruppo si ritrovano involontariamente insieme e sono obbligati a frequentar-si, così piano piano... Si consiglia la lettura agli appassionati delle storie ro-mantiche.

IL LUPO

AFFAMATO

Classi I C -D

Scuola primaria Via M. Cervino Classi V C - D

DI TUTTI I COLORI Giornale del III Circolo Didattico di Foligno Marzo 2013 n. 2

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Ciao! Giochiamo insieme?

Aiutami a trovare la strada

giusta per raggiungere i miei

amici pagliacci!

Eccoci giunti nel paese del Carnevale!

Qui ci si dimentica i dispiaceri, quelli di oggi e quelli di ieri.

Tutti hanno una maschera da indossare

e guardate: ci invitano a ballare e giocare!

Qui il nostro viso avrà sempre il sorriso

ogni giorno fare si potrà scherzetti in quantità

Che ne dite… ci fermiamo un po’ qua?

Colora di giallo la strada che

ti porta al pagliaccio con il

cappello verde.

Colora di verde la strada che

ti porta al pagliaccio con i

capelli gialli e rossi

Colora di rosso la strada che

ti porta al pagliaccio con i

capelli e il cappellino verdi.

BUON DIVERTIMENTO...

DI TUTTI I COLORI Giornale del III Circolo Didattico di Foligno Marzo 2013 n. 2

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ENGLISH CORNER

Scuola Primaria M. Cervino Classi IV A - B - C - D

IL III CIRCOLO DIDATTICO E GLI SPONSOR AUGURANO

BUONA PASQUA!!!

… ed ora un po’ di

RELAX!!!

+ENERGIA S.P.A. Via Fedeli, 2/A

Foligno 06034 (PG) P.IVA 01244170526

Classi I A - B

MATEMATICA CHE PASSIONE!

Se hai fretta di scoprire cosa appare, velocemente

dovrai calcolare e poi colorare solo gli spazi che

contengono i numeri ottenuti.

Classi II A - B

Unisci i punti da 0 a 20 e colora.

Cosa apparirà?