LUNIcittadiluni.it/wp-content/uploads/2014/01/Comune-di-Luni... · Assumiamo tutti nella pubblica...

32
“Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo” da La Meditazione di N. MANDELA LUNI un sogno che può diventare realtà

Transcript of LUNIcittadiluni.it/wp-content/uploads/2014/01/Comune-di-Luni... · Assumiamo tutti nella pubblica...

“Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo” da La Meditazione di N. MaNdela

LUNIun sogno che può diventare realtà

� LUNI

DOC Colli di Luni alle potenzialità del sito archeologico fino ai nostri borghi millenari, comprendiamo come il progetto Luni possa rappresentare quello che è stata l’istituzio-ne del Parco Nazionale per il territorio delle Cinque Terre. Mettere insieme identità, tra-dizione, cultura, enogastronomia e bellezza del territorio naturale rappresenta l’unica prospettiva di sviluppo che questo territorio può avere. Luni è una pubblica amministrazione locale efficiente a basso costo. In queste poche pa-gine vi dimostreremo come il nuovo comu-ne di Luni costerà complessivamente meno ai suoi abitanti e sarà in grado di erogare servizi migliori. Potrà persino abbassare le tasse e realizzare maggiori investimenti. Un comune più efficiente che aiuta le imprese a svilupparsi e contribuisce alla qualità della vita dei suoi cittadini.Luni è un vettore importante per rilancia-re progetti di cui si parla da tempo come la ripresa degli scavi nel sito archeologico del-l’antica città romana e nelle numerose aree archeologiche presenti nelle colline dei due comuni, un recupero della stazione ferro-

Premessa

Il progetto di fusione dei comuni di Castel-nuovo Magra e Ortonovo per la nascita del nuovo comune di Luni parte da diverse con-siderazioni, riassumibili in unico obbiettivo: realizzare un progetto di sviluppo economi-co, culturale e sociale per questa parte del territorio della val di Magra dove esistono antiche radici, forte creatività e intrapren-denza, grandi opportunità, che purtroppo non sono mai state espresse nel passato per-ché oscurate da realtà più forti o dalla nostra stessa debolezza.Luni è un progetto capace di portare svi-luppo economico, nuove risorse e risparmi di spesa, ma soprattutto rendere il nostro territorio più forte nel panorama locale e na-zionale. Luni è una opportunità: riprendere que-sto antico nome, conosciuto oltre i confini regionali più dei nostri rispettivi comuni di provenienza, significa dare una identità ed un marchio riconoscibile a questa zona, al-trimenti troppo anonima. Un nome capace di valorizzare gli aspetti economici, turisti-ci e culturali, portando posti di lavoro e ri-sorse pubbliche e private. Dal Vermentino

�Comune unico

viaria di Luni nell’ottica della valorizzazione turistica e produttiva, una rete di sentieri ca-pace di legare la Via Francigena, il parco del Magra e il parco delle Apuane. Luni è anche l’occasione per progetto trop-po spesso accantonato: realizzare un impor-tante Museo Archeologico capace di esporre tutti i preziosi reperti oggi distribuiti altrove e quanto conservato al chiuso degli scanti-nati per mancanza di spazi. Una struttura ac-cogliente e moderna, perno centrale di una nuova politica turistica e culturale. Essere più forti significa ottenere maggiori finan-ziamenti e pesare di più nei tavoli regionali e nazionali dove si concertano le risorse per le politiche di sviluppo locale. Risorse di cui abbiamo bisogno per realizzare questi pro-getti.

Luni è il futuro! Con il comune unico an-ticipiamo, in modo indolore, la riorganiz-zazione complessiva degli enti locali che presto diventerà obbligatoria. La pubblica amministrazione oramai è solo tagli: le co-munità montane sono chiuse da tempo, le province chiuderanno e molti enti vengo-no eliminati. Già ora nei comuni più piccoli sono accorpati uffici e servizi. Castelnuovo e Ortonovo hanno già unificato tutti gli uf-fici. è innegabile che in futuro avremmo sul territorio solo enti di vaste dimensioni per la gestione dei servizi, con regione e stato cen-trale per la programmazione generale. Co-struire oggi un comune più forte significa ar-rivare preparati alle sfide del domani, quan-do le fusioni non saranno scelte volontarie, e quindi incentivate, ma obbligatorie.

Luni è una grande opportunità, non perdiamola.

VOTiAMO Sì!al referendum ed avviamo un percorso

che ci renderà più forti nei prossimi anni

� LUNI

LO sViLuppO ecOnOMicO deL TerriTOriOI due comuni di Castelnuovo e Ortonovo sono pressoché identici anche nel loro tessuto econo-mico e produttivo: entrambi hanno vissuto un pe-riodo lontano di grande espansione delle attività legate al marmo, oggi chiuse. In questi anni si è sviluppata una modesta rete di attività artigianali e commerciali, legata perlopiù al fabbisogno loca-le e non certo capace di attrarre clientela da fuori come i grandi centri commerciali di Sarzana e di Carrara. L’unica attività economica cresciuta in questi anni è l’enogastronomia, in primis la pro-duzione di Vermentino DOC e Olio di Oliva DOP, seguita dalla modesta ricettività turistica. Queste attività hanno bisogno di contesti promozionali forti per potersi sviluppare. L’operazione “Cinque Terre” ha dimostrato che avere un marchio spen-dibile a livello internazionale dove inserire il pae-saggio, l’ambiente naturale e l’enogastronomia è fondamentale per attrarre turisti. E noi abbiamo questi ingredienti, basta saperli utilizzare bene, in modo intelligente e sostenibile. Castelnuovo Ma-gra o Ortonovo, da soli, per quanto bravi e merite-voli, non potranno mai essere conosciuti a livello nazionale e internazionale. Siamo due comuni certamente belli, ma non mi-gliori di migliaia di altri medio-piccoli comuni italiani che puntano, come noi, al turismo. Altri territori che hanno vinto la sfida dello sviluppo locale come le Langhe e le Terre del Barolo, la val-le del Chianti, Pompei o la Valle dei Templi hanno nomi che denotano subito le potenzialità culturali o produttive di quelle zone e non casualmente sono meta di migliaia di turisti all’anno. Anche noi abbiamo questi “ingredienti”: basta saperli me-scolare nel modo giusto. Diventare la città di Luni è il primo passo. Possiamo farcela, basta crederci. Anche perché non vediamo altre prospettive di sviluppo e di lavoro per questo territorio. Quale lavoro per i nostri giovani? Costruiamo industrie, quando ovunque chiudono, oppure apriamo al-tri centri commerciali? Ne abbiamo oramai uno ogni 100 metri. Assumiamo tutti nella pubblica amministrazione, dove alla fine ogni dipendente pagherà in tasse tutto il suo stipendio per poter-si auto mantenere! L’unica prospettiva è turismo, cultura, agricoltura e mantenimento dell’ambien-te naturale. Obbiettivi condivisibile ma purtroppo comuni a tanti altri territori. Per emergere, per vin-cere la sfida e ottenere concreti risultati dobbiamo

sforzarci di fare qualcosa di più: la città di Luni è il vettore che può permetterci di emergere, di alzare la testa e di creare le condizioni per raggiungere questi risultati. Certo Luni non basta, occorre poi creatività, innovazione e capacità di amministrare, ma se non avessimo questi valori non saremmo qui a proporre una idea innovativa come la città di Luni!

iL siTO ArcheOLOgicO deLL’AnTicA ciTTà di Luni L’antica Luni rappresenta uno dei siti archeologici più importanti del nord Italia perché Luni era una città romana ricca, grazie al fiorente commercio del marmo di Carrara. Dal porto di Luni sono pas-sati i marmi che hanno fatto grandi gli edifici del-l’impero romano nel mondo. Oggi il sito è scavato solo al 20% della sua dimensione e i visitatori del museo (circa 20.000 all’anno) sono assolutamente infinitesimali rispetto alle grandi potenzialità che potrebbe avere un così importante patrimonio storico. Inoltre Luni rappresenta la nostra storia. Tutti i borghi collinari che oggi hanno assunto le varie denominazioni, sono nati da insediamenti romani provenienti da Luni. Sono così nati Nico-la, Ortonovo, Castelnuovo, Fosdinovo, Sarzana, ecc. Luni non è solo un sito archeologico, ma un intero comprensorio: nelle nostre colline esistono numerose aree archeologiche, non indicate e non scavate per mancanza di fondi, capaci di custodire sottoterra preziosi edifici e antichi reperti assolu-tamente sconosciuti. Oggi Luni è il nostro “petro-lio”: uno straordinario patrimonio archeologico e culturale assolutamente sottoutilizzato. Invece, in un’ottica di rilancio in chiave turistico-culturale, potrebbe rappresentare davvero il volano della nostra economia locale. Aumentare i visitatori di Luni significa incrementare le attività legate al tu-rismo ed all’agriturismo, al turismo all’aria aperta

�Comune unico

(sentieri, passeggiate a cavallo, ecc) e promuovere l’altro grande bene che le nostre zone producono: il Vermentino. Con Luni possiamo pensare ad un vero e proprio parco archeologico, dove il turista visita l’antica città ma anche gli insediamenti spar-si. Una adeguata politica di promozione turistica e commerciale potrebbe portare visitatori e turisti, a beneficio dell’economia locale, in termini di ac-

coglienza, visite guidate, posti letto e ristorazione locale. Se riusciamo a creare un circuito virtuoso per il quale il turista viene in visita a Luni, soggior-na 2-3 notti nelle strutture ricettive locali, pranza nei ristoranti della zona, passeggia nei sentieri lo-cali, visita le cave di marmo e compra qualche bot-tiglia di vermentino nelle nostre cantine, abbiamo creato un effetto sull’economia locale tale da su-perare la depressione derivante dall’attuale crisi economica. Certo le politiche di promozione sono lunghe e i risultati si ottengono nel tempo, ma chi mai comincia, mai arriva! è necessario iniziare al più presto se vogliamo raggiungere questi obiet-tivi in 10-15 anni come è accaduto alle Cinque Ter-re. E legare questo progetto all’altisonante nome dell’antica città romana rappresenta sicuramente il miglior vettore per promuovere lo sviluppo lo-cale. è ipotizzabile pensare che un progetto come descritto attira 200.000 turisti all’anno? (a Pompei sono oltre 2 milioni/anno) Noi crediamo di si e il risultato potrebbe portare occupazione per alme-no 180 addetti, oltre al beneficio economico delle risorse pubbliche e private che arriverebbero nel territorio.

Luni significA essere più fOrTiLa nuova città di Luni andrebbe a sommare gli abitanti di Castelnuovo (8.258) e Ortonovo (8.389) pari a 16.647 abitanti. Pertanto Luni diventerebbe il terzo comune della provincia dopo La Spezia

capoluogo (95.378 ab.) e Sarzana (21.974 ab.). Nel panorama regionale Luni assumerebbe un ruolo importante diventando la 12° città della Liguria (su 235 comuni). è evidente quanto sia importan-te assumere maggior peso demografico (e quindi politico) nei rapporti con la Regione Liguria, con lo Stato e nell’ambito delle politiche di programma-zione dei fondi europei. Oggi i nostri due comuni da 8.000 abitanti ciascuno, pur con apprezzabili ri-sultati, cercano di raccogliere fondi e finanziamen-ti diversi. Un unico comune di tale peso potrebbe, ad esempio, partecipare direttamente a bandi e programmi finanziari riservati ai comuni di mag-giori dimensioni, oppure divenire capofila di altri comuni per promuovere esso stesso progetti di cui abbisogna il nostro territorio. Non casualmente la legge di riforma delle province, in approvazione in questi giorni dal Parlamento, prevede cheil fu-turo consiglio provinciale sarà formato tra l’altro “... dai sindaci dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti... (comma 4 art. 12 DDL Delrio)” riconoscendo implicitamente la dimensione dei 15.000 abitanti come un livello autorevole di rap-presentanza territoriale.

per comprendere meglio quanto sia importan-te assumere una maggiore dimensione faccia-mo alcuni esempi: Da anni si parla del “Progetto Marinella”, che tutti noi pensiamo riferito al solo comune di Sarzana (in realtà riguarda anche Ame-glia ma viene sempre e solo citato il comune più importante). Ma poi quanto accade a Marinella, anche nell’ottica dell’attrattività turistica conse-guente, riguarderà di più gli abitati di Sarzana o quelli di Luni? I turisti del progetto Marinella vor-ranno andare almeno un giorno a visitare gli scavi archeologici perché “…hanno sentito parlare della antica città di Luni…”, vorranno provare una buona

� LUNI

bottiglia di Vermentino Doc, magari comprando qualche cartone da regalare, vorranno fare una passeggiata a cavallo nelle verdi colline di Luni at-traversate da sentieri e percorsi, vorranno dormire almeno una notte in un antico rustico contadino ben recuperato in collina, anziché negli alberghi della litoranea, seppur piacevoli. Però in questi anni le amministrazioni comunali di Castelnuovo Magra e Ortonovo sono state coinvolte ben poco in merito al progetto Marinella. Il comune di Luni, per la sua importanza potrà dire la Sua opinione sul progetto ed in generale sulle scelte strategiche della Val di Magra.

Altro esempio, i fondi europeiIn passato abbiamo visto bandi europei per in-terventi di riqualificazione urbana aperti solo a comuni di dimensioni superiori a 10.000 abitanti. Nella vecchia programmazione sono stati distri-buiti fondi europei per interventi di valorizzazione dei siti archeologici e per i castelli. Come spesso accade detti fondi prevedevano un co-finanzia-mento a carico del soggetto attuatore (il comune). L’80% della spesa veniva messa dalla UE-Regione Liguria mentre il restante 20% era a carico del co-mune. Nella nostra zona sono stati finanziati inter-venti per il sito archeologico di Luni, per il castello di Castelnuovo, per la fortezza di Sarzana, la villa romana di Ameglia, le mura di S. Stefano Magra, ecc. La Provincia della Spezia è “venuta incontro” ai progetti più significativi cofinanziando la quota del 20% originariamente a carico del singolo co-mune. Nella nostra zona ha cofinanziato gli scavi di Luni (l’importanza del nome Luni…) e la fortez-za di Sarzana (l’importanza di essere più forti…) mentre per tutti gli altri interventi (la torre di Ca-stelnuovo, ad esempio) i rispettivi comuni hanno dovuto trovare i cofinanziamenti nei propri bilan-ci. Ulteriore dimostrazione di cosa significa pesare di più ed essere più importanti.e ancora. Oggi stiamo definendo la nuova pro-

grammazione europea 2014-2020, tutta impron-tata su progetti territoriali e non legati a singoli comuni. Le politiche europee prevedono di con-centrare tutti i programmi che oggi finanziano attività diverse (innovazione e imprese, enti pub-blici, piano di sviluppo rurale per l’agricoltura, transfrontaliero Marittimo, ecc) verso progetti territoriali dove tutte queste attività vengono finanziante nell’ottica di obbiettivi e progetti co-muni. E diversi incontri tra le regioni Liguria e To-scana hanno definito la creazione di un progetto territoriale interregionale che abbraccia tutta la Lunigiana storica, capace di metter insieme co-muni di regioni diverse, verso obbiettivi comuni e condivisi come il rilancio turistico e culturale, la valorizzazione dei borghi e dei castelli, le attività produttive legate alla ristorazione, alla produzio-ne del vino e dell’olio ed alla ricettività turistica e agrituristica, oltre alla prevenzione del disseto idrogeologico e delle calamità naturali. Davanti ad un progetto territoriale della Lunigiana Storica appare evidente quanto sia importante chiamar-si Città di Luni: la capitale, forte ed autorevole, di questo territorio. Non per togliere nulla ad altri, ma per essere un punto di riferimento, il capofila di progetti destinati a portare risorse per il rilancio di questo vasto territorio che abbraccia la valle del Magra, il golfo, Carrara fino a Massa e tutta la Luni-giana fino a Parma. se vinceremo la sfida per essere più forti e au-torevoli, ma soprattutto la grande opportunità che abbiamo di chiamarci Luni, si apriranno davanti a noi spazi, anche finanziari, di straor-dinaria importanza.

Luni AnTicipA iL fuTurOIl quadro istituzionale degli enti di governo locali è in rapida evoluzione: se pochi anni fa qualcu-no avesse accennato alla chiusura delle comuni-tà montane o delle amministrazioni provinciali, probabilmente non lo avremmo creduto possi-bile. Oggi le comunità montane sono chiuse e le province sono in chiusura. E certamente nessuno pensa che negli anni futuri la spesa per comuni e regioni potrà aumentare. Potrà forse rimanere ai livelli attuali ma è molto probabile che dovrà ulte-riormente calare. Questi elementi rendono l’idea della portata storica delle riforme in atto: andremo verso un periodo di grandi e radicali cambiamenti, dove resistere non serve, è necessario predisporsi

�Comune unico

servizi di livello adeguato comporta spesso forme di mobilità obbligata verso i grandi centri dove la disponibilità lavorativa e di servizi è maggiore. Il presente progetto di fusione rappresenta sicu-ramente una concreta e positiva risposta a tale consapevolezza e richiama ad un serio senso di responsabilità degli amministratori che lo perse-guono, nei confronti dei cittadini.Un recente studio dell’IRPET toscano (Istituto Re-gionale per la Programmazione Economica della Toscana) avente per oggetto le dimensioni dei comuni e i servizi erogati, analizza in modo scien-tifico le varie esperienze toscane e nazionali, arri-vando ad affermare, nella prefazione redatta dal prof. Carlo Fusaro dell’Università degli studi di Firenze che “...se è vero che l’associazionismo fra co-muni, comunque organizzato, costituisce un miglio-ramento rispetto alla situazione attuale, nondimeno i maggiori vantaggi (in termini di minori costi am-ministrativi e istituzionali; economie di scala; econo-mie di varietà; equivalenza fiscale; semplificazione e democrazia) possono attendersi solo da vere e proprie fusioni” . La conferma di quanto ripetuta-mente affermato in quest’ opuscolo. Nelle realtà che sono andate a fusione esiste una condizione di generale benessere, derivante dai diversi fatto-ri che abbiamo in parte elencato, ma sopratutto dal fatto che la maggior dimensione comunale consente di erogare servizi di maggior qualità ed affrontare con strumenti più forti le dinamiche socio-economiche locali. E in tal senso si muove l’azione di riforma dei governi che in questi anni si sono succeduti alla guida del paese (tutti, indi-pendentemente dal loro colore politico).Già oggi in Italia i comuni sotto i 1.000 abitanti non hanno propri uffici, obbligatoriamente as-sociati con altri comuni, mentre i comuni sotto i 5.000 abitanti devono aggregare almeno 3 fun-zioni entro metà 2014 e dal 2013 sono soggetti anch’essi alle norme sul patto di stabilità. La con-ferma di un quadro in profonda evoluzione, dove la quantità e la dimensione dei comuni italiani non regge più. Tra poco arriveranno ai comuni le funzioni delle ex-province, trasferite senza risorse (altrimenti non si capirebbe dove sta il risparmio) e solo i comuni più forti riusciranno ad assicurare i nuovi servizi. La strada della fusione dei comuni di minore dimensione è un percorso necessario per poter continuare a garantire i servizi fino ad oggi erogati. Oggi questa strada viene fortemen-

al cambiamento cercando di trarne il miglior be-neficio per la popolazione locale. La maggior par-te dei paesi europei ha avviato politiche di ridu-zione del numero di comuni esistenti ed anche nel nostro paese la questione della dimensione otti-male degli enti locali è da molti anni al centro del dibattito accademico e politico. La Liguria soffre la forte presenza di comuni di dimensioni molto piccole, complice anche la particolare conformità del territorio e la coesistenza, con vistose differen-ze, di una fascia costiera caratterizzata da comuni di dimensioni medio-grandi (con economie solide legate soprattutto al turismo ed al mare) e un en-troterra più agricolo-montagnoso caratterizzato, soprattutto in passato, da fenomeni di spopola-mento e quindi con dimensioni demografiche no-tevolmente ridotte ed economie in affanno, non potendo attuare forme di razionalizzazione delle risorse disponibili e non avendo grandi infrastrut-ture, tali da creare le condizioni per insediamenti produttivi rilevanti. Oggi, nella grave situazione finanziaria delle casse pubbliche, amministratori locali e cittadini sono molto più consapevoli del fatto che un disegno geografico-istituzionale di oltre 8.100 comuni in Italia sia oramai superato, non più rispondente alle effettive esigenze locali e tale da imporre a cittadini e imprese costi ele-vati in termini di tassazione locale, di incapacità, della dimensione ridotta, di realizzare condizioni di crescita per un tessuto imprenditoriale locale, attraverso politiche di investimenti in infrastrut-ture e servizi, di eccessiva frammentazione delle procedure di accesso agli stessi, di disparità nei li-velli quantitativi e qualitativi di offerta tra piccoli e grandi comuni, di mancanza di strumenti adegua-ti da parte delle amministrazioni locali per la ge-stione di fenomeni che avvengono a scala vistosa-mente sovra locale. Tale difficoltà si riversa sui cit-tadini, nei quali confronti l’impossibilità di fornire

� LUNI

te incentivata da stato e regioni, con contributi economici e benefici finanziari, domani verrà resa obbligatoria, senza benefici ma con sanzioni per chi non si adegua, come già oggi accade nei co-muni sotto i 1.000 abitanti. Creare un comune più grande significa anticipare il futuro, la strada mae-stra per continuare a erogare servizi di qualità e spendere meno. E le fusioni di questi anni confer-mano quanto molti amministratori locali hanno capito, ovvero che la strada per il futuro è questa, inevitabile e irreversibile. In Italia dal 2010 (anno di approvazione della nuova legge sugli incentivi ai comuni che vanno a fusione) ad oggi abbiamo avuto 57 esperienze concrete di fusioni che hanno coinvolto oltre 170 comuni. Di queste 10 sono in attesa di svolgere i referendum. Gli esiti referenda-ri positivi sono stati fino ad oggi 26, mentre 21 sono stati negativi Ma il numero di fusioni è destinato ad aumentare: mentre andiamo in stampa si sono ag-giunte altre richieste di referendum in molte regio-ni. è un movimento oramai inarrestabile, destinato a modificare radicalmente l’assetto del governo locale del territorio. Precedentemente al 2010 le fusioni in Italia sono state “solo“ 6 per 13 comuni coinvolti. Noi abbiamo il vantaggio di partire da un dibattito lungo anni (il primo convegno sul tema della fusione tra Castelnuovo e Ortonovo è del 1982) ma adesso il quadro generale delle finanze pubbliche ci porta a tirare le somme e concludere.

iL cOnTesTO pOLiTicO AMMinisTrATiVO LOcALeAlle considerazioni di carattere generale si ag-giunge la particolare situazione locale, ovvero la disponibilità degli amministratori del comu-ne di Ortonovo a sacrificare anticipatamente il proprio mandato elettivo al fine di allineare le scadenze amministrative, per consentire la nascita del comune di Luni. I due comuni han-no scadenze elettorali “sfasate”: Castelnuovo Magra voterebbe nel 2014 mentre Ortonovo, recentemente rinnovato, andrebbe al voto nel 2017. Il risultato positivo del referendum con-sentirebbe un unico crono-programma e la nascita del nuovo comune il 1° gennaio 2015. è un’occasione importante e una disponibilità non facilmente ritrovabile in altri possibili fu-turi amministratori. Oggi questa disponibilità esiste, domani una simile scelta potrebbe ca-dere sotto i veti incrociati di chi deve rinuncia-re rispetto all’altro, vanificando definitivamen-te il processo. Anche per questo è importante portare adesso a compimento questo straordi-nario progetto.

�Comune unico

della spesa non è determinata esclusivamente dal numero di abitanti. Sulla base dei dati gentilmente forniti dall’ufficio ragioneria unico comunale, ab-biamo elaborato l’ipotetico bilancio del comune di Luni relativo al 2015. Da questo bilancio si evin-ce come il risparmio, rispetto ai bilanci dei comuni attuali ammonta a 518.880€/anno, calcolato sulla base dei risparmi possibili sulle spese di funziona-mento e senza alcuna riduzione di servizi/uffici.

Luni pOrTA rispArMiSi parla molto dei cosiddetti “costi della poli-tica”, della “casta” e dei suoi privilegi. Se è pur vero che la politica veramente costosa non vive nei comuni ma altrove, è comunque oggettivo il fatto che Luni riduce le poltrone. Con il comune unico eliminiamo un sindaco, un vicesindaco,

due assessori e diversi consiglieri comunali. Pur dovendo prevedere la nuova figura del presi-dente del consiglio comunale, obbligatoria so-pra i 15.000 abitanti e paragonabile ad un asses-sore sotto il profilo economico, con la fusione abbiamo comunque un risparmio complessivo di 35mila€/anno.

Tab.1. i rispArMi deLLA pOLiTicA

Categoria

Spesa/anno unitaria attuale

N° attuale

Costo complessivo

Spesa annua unitaria nuovo comune

N° nuovo

comune

Costo complessivo

Differenza

sindaci 35.165,00 2 70.330,00 39.637,00 1 39.637,00 30.693,00

vicesindaco 16.224,00 2 32.448,00 20.124,00 1 20.124,00 12.324,00assessori comunali 14.604,00 6 87.624,00 16.464,00 4 65.856,00 21.768,00

presidente cons com.le 16.464,00 1 16.464,00 -16.464,00

revisore dei conti 8.167,00 2 16.334,00 10.369,00 3 31.107,00 -14.773,00

consiglieri comunali -- 26 5.000,00 -- 16 3.500,00 1.500,00

TOTALe rispArMiO/AnnO

35.048,00

Ma i veri risparmi derivano della spese di funzio-namento di uffici e servizi. Molte attività ad oggi svolte vengono pagate da ciascun comune in modo diretto ed indipendente dalla dimensione del comune. Un programma software costa allo stesso modo per uno o più comuni, così come un abbonamento o una certificazione. Spesso le spe-se sostenute per l’attività di un comune sono pari all’altro. Insieme è possibile ottenere economie di scala per la maggiore dimensione delle gare o per la riduzione dei costi fissi. Inoltre una maggior di-mensione “giustifica” meglio determinate spese e consente un ammortamento del bene: un mezzo operativo per lavori stradali ha un costo fisso in-dipendente dal comune che lo acquista, ma può essere meglio utilizzato, e quindi ammortizzato, su un comune di 17.000 abitanti rispetto ad un comune di 8.000. Inoltre con l’accorpamento dei servizi si ottengo-no diverse economie nelle spese non più riferite a 2 comuni ma ad uno solo, in settori in cui la natura

10 LUNI

Tab. 2. iL biLAnciO deL nuOVO cOMune di Luni – AnnO 2015 (si ringrazia l’ufficio economico-finanziario di Castelnuovo Magra e Ortonovo per la collaborazione)

enTrATe spese

RECUPERO EVASIONE TRIBUTARIA 65.000,00 PERSONALE 2.464.970,00

PUBBLICITA 20.000,00 IRAP PERSONALE 156.090,00

IMU 4.076.300,00 INTERESSI MUTUI 348.280,00

CINQUE PER MILLE IRPEF 2.750,00 UTENZE IDRICHE 46.300,00

ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF 1.445.000,00 UTENZE E SERVIZI TELEFONIA 48.830,00

TOSAP 44.000,00 UTENZE ENERGIA ELETTRICA 97.600,00

TARES 3.255.340,00 ENERGIA PUBBLICA ILLUMINAZIONE 233.000,00

FONDO SOLIDARIETA’ 695.000,00 RISCALDAMENTO EDIFICI COMUNALI 213.675,00

CONTRIBUTO EX SVILUPPO INVESTIMENTI 69.070,00 ASSICURAZIONI 152.800,00

CONTRIBUTI NON FISCALIZZATI 82.400,00 ASSICURAZIONI MEZZI COMUNALI 19.500,00

RIMBORSO IMU PRIMA CASA- I RATA (*) 621.300,00 CARBURANTI MEZZI COMUNALI 25.450,00

RIMBORSO IMU PRIMA CASA- 2 RATA (*) 608.900,00 BOLLI MEZZI 4.250,00

CONTRIBUTO TRASPORTO 4.900,00 MANUTENZIONE MEZZI 10.800,00

CONTRIBUTO MENSA INSEGNANTI 23.000,00 FUNZIONAMENTO ASILI NIDO 351.160,00 CONTR REG.LI FUNZ. DELEGATE/TRASFERITE 479.400,00 REFEZIONI SCOLASTICHE 255.000,00

CONTRIBUTI ASSISTENZA SCOLASTICA 6.600,00 TRASPORTO SCOLASTICO 215.300,00

CONTR. CONTO INT. MUTUO CAMPO SPORT 12.720,00 INDENNITA’ CARICA AMMINISTRATORI 120.179,00

CONTR BANDIERE ARANCIONI 1.825,00 PERMESSI RETRIBUITI AMMINISTRATORI 2.000,00

CONTRIBUTI CANILE 10.000,00 MISSIONI DIPENDENTI/AMM.RI 19.100,00

CONTRIBUTI PROVINCIALI DIVERSI 552.245,00 REVISORI DEI CONTI 31.107,00

DIRITTI SEGRETERIA SOGGETTI A RIPARTO 30.000,00 QUOTE ASSOCIATIVE 15.370,00

DIRITTI SEGRETERIA TOT. PERT. COMUNALE 108.000,00 FONDO SVALUTAZIONE CREDITI 125.600,00

PROVENTI CESSIONE STAMPATI 3.600,00 SPESE DIVERSE AMMINISTRAZIONE 3.050,00

PROVENTI CELEBRAZIONI MATRIMONI 2.125,00 GEMELLAGI 2.250,00

DIRITTI CARTE IDENTITA’ 13.500,00 AGGIORNAMENTO SEGRETERIA 4.750,00

SANZIONI VIOLAZIONE REG. COMUNALI 66.000,00 AGGIORNAMENTO RAGIONERIA 1.330,00

VIOLAZIONE DI ALTRE NORME 5.000,00 AGGIORNAMENTO UTC 1.950,00

RIMBORSI DA TERZI PER NOTIFICHE 1.000,00 AGGIORNAMENTO ANAGRAFE 1.529,50

SANZIONI AL CODICE STRADA 451.000,00 AGGIORNAMENTO PM 2.945,00

PROVENTI TRASPORTO SCOLASTICO 70.000,00 ASS. INFORMATICA 68.210,00

PROVENTI SPONSOR PER MANIFESTAZIONI 18.000,00 ASSISTENZA FOTOCOPIATRICI 6.935,00

PROVENTI CAMPO SPORTIVO 8.050,00 FONDO RISERVA 37.908,00

PROVENTI ASILO NIDO 180.000,00 FONDO DI SOLIDARIETA’ (imu) 1.319.137,00

PROVENTI ILLUMINAZIONE VOTIVA 40.000,00 CANONI DEMANIALI 14.100,00

PROVENTI SERVIZI CIMITERIALI 17.400,00 AGGIORNAMENTO DIPENDENTI COMUNALI 660,00

CENSI, CANONI,LIVELLI 3.400,00 FONDO MOBILITA’ SEGRETARIO 18.130,00

INTERESSI ATTIVI 6.000,00 ACCERTAMENTI SANITARI DIPENDENTI 3.700,00

PROVENTI CANONI IMPIANTI TELEFONIA 10.000,00 SPESE PUBBLICITA GARE 2.800,00

INTROITI E RIMBORSI DIVERSI 61.500,00 DIRITTI SEGRETERIA FONDO MOBILITA’ 2.300,00

RISARCIMENTO DANNI DA SINISTRI ATTIVI 30.000,00 SPESE RISCOSSIONE TRIBUTI 44.000,00

TARIFFA INCENTIVANTE GSE 45.000,00 SPESE SERVIZIO TESORERIA 1.400,00

PROVENTI ASSISTENZA DOMICILIARE 8.000,00 SPESE UFFICIO TRIBUTI 1.000,00

QUOTA UTENTI 36.000,00 RIMBORSI TRIBUTI COMUNALI 16.700,00

11Comune unico

MENSE SCOLASTICHE 130.000,00 SPESA RIFIUTI SOLIDI URBANI 3.160.600,00

AGEVOLAZIONI TARES 149.000,00

INIZIATIVE AMBIENTALI 8.000,00

SPESE CONDOMINIALI 7.000,00 (*) AL NETTO DELL’AUMENTO 1ª CASA ORTONOVO SPESE FUNZ. REG.LI DELEGATE/TRASFERITE 479.400,00

CONTRIBUTI PROVINCIALI-COMUNALI 552.245,00

COMMISSIONE ELETTORALE 1.800,00

RISARCIMENTI SINISTRI 15.000,00

MANUTENZIONE IMMOBILI 22.090,00

ECONOMATO CANCELLER MODUL 23.750,00

RESTITUZIONE ENTRATE 1.000,00

ANCITEL 2.500,00

SPESE PULIZIA LOCALI 30.000,00

SPESE POSTALI 35.000,00

SPESE NOTIFICA VERBALI 38.000,00

SPESE PER LITI E CONSULENZE LEGALI 50.000,00

SPESE VESTIARIO PM 5.500,00

SPESE VESTIARIO OPERAI 3.050,00

ACQUISTO LIBRI DI TESTO SCUOLE 28.000,00

SPESE DIVERSE SCUOLE 9.500,00

SPESE BIBLIOTECHE 5.300,00

MANIFESTAZIONI CULTURALI 37.380,00

FONDO CONTRIBUTI DIVERSI 17.000,00

SPESE TURISMO 55.000,00

SICUREZZA STRADALE 95.390,00

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE 75.700,00

SPESE COMMISSIONI EDILIZIE 4.000,00

SPESA SOCIALE 458.000,00

INDENNITA’ FARMACISTI RURALI 170,00

IMPOSTE A DEBITO COMUNE 840,00

MANUTENZIONE IMPIANTI PI 56.000,00

PROTEZIONE CIVILE 12.100,00

RETTE MANTENIMENTO CANI 111.000,00

CERTIFICAZIONE AMBIENTALE 4.800,00

INTERVENTI DERATTIZZAZIONE 2.500,00

SPESE PER POLITICHE GIOVANILI 1.000,00

SPESE SERVIZI CIMITERIALI 54.800,00

INIZIATIVE AGRICOLTURA 1.600,00

QUOTA ASSOCIATIVA ENOTECA 2.000,00

SPESE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE 10.000,00

SPESE PROTEZ CIVILE 11.400,00

SPESE ASS SCOLASTICA-QUOTA COMUNE 23.600,00

INIZ SOCIALI 5X1000 2.750,00

QUOTA CAPITALE MUTUI totale 725.534,47

TOTALe enTrATe cOrrenTi 13.419.325,00 TOTALe spese 12.900.444,97

differenZA A rispArMiO 518.880,03

1� LUNI

Nella elaborazione del presente bilancio abbia-mo hanno tenuto conto della sommatoria entra-te/spese dei bilanci dei due comuni, proiettate al 2015, del dato attuale sull’IMU, azzerando il get-tito dell’aumento prima casa di Ortonovo, della ri-duzione del 5% su alcune spese di funzionamento (abbonamenti, spese economali, assistenza infor-matica, ecc) in conseguenza dell’economie deri-vanti dall’accorpamento stesso, e dei minori costi della politica.

Luni pOrTA efficienZA Attualmente i comuni di Castelnuovo e Ortonovo hanno 2 piante organiche con rispettivamente 36 e 37 dipendenti (di cui 3 part-time), per un tota-le di 73 in caso di fusione. Vent’anni fa erano 60 per ciascun comune. Nei prossimi mesi, in conse-guenza dei pensionamenti, scenderemo a 69. La normativa nazionale non consente di assumere nuovo personale neanche per sostituire i pensio-namenti. Certo sono migliorate le tecnologie in-formatiche ma i computer, da soli, non bastano: la gente chiede operai alle manutenzioni stradali e vigili sul territorio, che non possono essere so-stituiti dai computer! In alcuni casi abbiamo uffici ridotti ad una sola unità: se si ammala tutto il la-voro è bloccato. Non possiamo assumere nuovo personale, per legge e per mancanza di risorse ma dobbiamo garantire i servizi, anzi migliorarli per essere sempre all’altezza delle nuove e maggiori esigenze a cui siamo chiamati. Le competenze au-mentano sempre e il personale diminuisce. Anche qui comprendiamo l’importanza della fusione: accorpare significa poter lavorare nuovamente su numeri importanti. Oggi con organici ridot-ti all’osso non riusciamo a mantenere il livello di servizi fino ad oggi erogato e ciascun dipendente deve riuscire a fare di tutto. Domani è possibile organizzare le aree funzionali in termini di staff, investendo anche professionalmente su quelle fi-gure che ambiscono ad essere più responsabili e competenti, senza essere sempre omnicompren-sivi ma anzi specializzandosi, acquisendo profes-sionalità e conoscenza della materia, migliorando le proprie prestazioni a vantaggio del lavoro e del servizio. La maggior presenza di personale potrà comportare anche movimenti interni e sposta-menti verso settori dove aumenta la richiesta dei cittadini, come uffici tecnici, polizia municipale, servizi sociali e demografici, manutenzioni stra-

dali. Oggi con uffici ridotti ad una sola persona queste iniziative sono praticamente impossibili. Domani, ragionando su 69 dipendenti comples-sivi, lo scenario è completamente diverso. Il co-mune di Luni potrà organizzare una squadra di 10 operai, di 9 addetti alla polizia municipale, di oltre 10 tecnici tra architetti, ingegneri e geometri. Luni potrà avere 7 persone dedicate ai servizi socio as-sistenziali e 19 persone nei settori amministrativi e finanziari.Inoltre la fusione in molti casi comporta un minor carico di lavoro (esempio: se prima ciascun ufficio ragioneria faceva un singolo bilancio per ciascun comune, ora l’ufficio ragioneria unico elaborerà un solo bilancio unico. Il lavoro di predisposizio-ne del bilancio non dipende dalla capienza dei capitoli ma dalla elaborazione complessiva del bilancio stesso, che comporterà lo stesso carico di lavoro, con maggior personale e quindi con una diminuzione del carico procapite).

i rispArMi suLLe sOVrAsTruTTure AMMinisTrATiVeSeparati abbiamo 5 aree funzionali per ciascun co-mune (Amministrazione, finanziario-tributi, tec-nico, polizia municipale e socio-educativo) con un dirigente ogni area funzionale, e quindi 10 di-rigenti (Posizioni organizzative) oltre al segretario comunale. Accorpati avremmo sempre 5 aree fun-zionali ma con 5 dirigenti e non 10, pertanto ridur-remo le indennità dirigenziali della metà, senza ri-durre i posti di lavoro (chi non svolge più l’incarico di dirigente continua a lavorare come dipendente e percepisce regolare stipendio). è vero che sopra i 15.000 abitanti aumenta il livello dirigenziale, ma dimezzando il numero degli stessi si ottiene comunque un ri-sparmio di spesa e si continua a garantire il fun-zionamento del-le singole aree.

1�Comune unico

Tab. 3. ipOTesi di piAnTA OrgAnicA deL cOMune di Luni

Area funzionale settore e attività svolta Qualifica dot.ne organica

segreteria, affari demografici e urp responsabile area d 1

Segreteria organi amministrativi, segreteria del sindaco, protocollo URP decentramento centralino gestione risorse umane messo notificatore

C B

53

Servizi demografici, anagrafe stato civile leva statistiche elettorale URP

CB

33

Cultura sport tempo libero turismo scuola trasporto scolastico

CB

21

TOTALe AreA 18

finanziaria responsabile area d 1

Contabilità liquidazioni personale economato

DCB (tp)

131

Tributi e entrate varie C 2

TOTALe AreA 8

servizi sociale- servizi alla persona responsabile area d 1

Servizi socio assistenziali Assistenti sociali D 2

Amministrativo servizi sociali C 1

Asilo nido C (educatore)B pt

21

TOTALe AreA 7

Area tecnica responsabile urbanistica d 1

Attività urbanistica pianificazione territoriale edilizia privata

DC (geometra) B B Pt

2411

responsabile OO pp Ambiente d 1Settore OO PP ambiente e manutenzione territorio Ambiente NU autorizzazioni ambientali gestione gare e opere pubbliche

D

C (geometra) C amm.vo

1

41

Operai segnaletica e manutenzione immobili pubblici e strade

BA

91

TOTALe AreA 26

polizia municipale protezione civile responsabile area comandante d 1

Agenti di PMVigilanza attività produttive commercio protezione civile controlli ambientali

DCB

26

Personale amministrativo CBB pt

111

TOTALe AreA 12

1� LUNI

Luni pOrTA sOLdiMaggiori finanziamenti nazionali L’art. 20 del DL 95/2012 (cosiddetto decreto sulla spending rewiew) avente ad oggetto: “Disposizio-ni per favorire la fusione di comuni e razionaliz-zazione dell’esercizio delle funzioni comunali” al comma 1 recita testualmente che: “A decorrere dall’anno 2013, il contributo straordinario ai comuni che danno luogo alla fusione, di cui all’articolo 15, comma 3, del citato testo unico di cui al decreto le-gislativo n. 267 del 2000, è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari pre-visti. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per le fusioni di comuni realizzate negli anni 2012 e successivi”.Il comma 3, art. 15 del D.Lgs 267/2000 (TUEL) te-stualmente recita: “Al fine di favorire la fusione dei comuni, oltre ai contributi della Regione, lo Stato eroga, per i dieci anni successivi alla fusione stes-sa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono”. inoltre l’art. 1 comma 730 della Legge di stabilità 2014, recentemen-te approvata, mette a disposizione 30 milioni di euro per i comuni nati da fusioni. La norma appare chiara ed evidente: il nuovo comune de-rivante dalla fusione dei preesistenti comuni di Castelnuovo e Ortonovo avrà diritto al 20% dei trasferimenti erariali del 2010, pari ad € 709.705 all’anno per anni 10 dalla fusione.

parte finale recita: “nel limite degli stanziamenti finanziari previsti” confermando ancora di più la variabilità del quadro normativo finanziario e la necessità di accelerare il percorso di fusione. Già ora lo Stato intende riservarsi l’eventuale diritto di minori stanziamenti, in base a quanto disponibile a bilancio. Un ulteriore conferma della necessità di addivenire nel più breve tempo possibile alla fu-sione, ovvero “Chi primo arriva, meglio alloggia!”.

i finanziamenti regionaliLa regione Liguria con delibera di giunta regio-nale n° 1135 del 19 settembre 2013 ha messo a disposizione delle fusioni dei comuni 200.000 € di contributo a fondo perduto. Considerato che, attualmente la nostra è l’unica esperienza di fu-sione avvitata in Liguria si conferma ulteriormen-te quanto sopra affermato: è necessario addive-

nire al più presto alla fusione, per poter ottenere questi contributi. Da notare che la delibera citata viene reiterata ogni anno, e pertanto l’occasione è particolarmente utile perché il contributo viene replicato anche negli anni successivi.

Luni pOrTA inVesTiMenTi

Attualmente il comune di Castelnuovo detiene oltre 1.700.000 € in cassa destinati ad opere pub-bliche che non può spendere per colpa del pat-to di stabilità. Il comune di Ortonovo ha in cassa 872.000 € nella stessa situazione. Si tratta di soldi già disponibili, pronti, che possono portare opere pubbliche attese dalla popolazione (asfalti, stra-de, interventi di riduzione del dissesto idrogeo-logico) ma che non possono essere realizzate per questa assurda norma del patto di stabilità inter-no, disciplina di provenienza europea (legato alla stabilità della moneta unica) che di fatto impedi-sce agli enti locali di spendere oltre determinati limiti stabiliti per legge, anche se dispongono del-le relative risorse. Per semplificare, il patto di sta-bilità determina parametri nazionali, applicandoli al bilancio comunale. In base a questi parametri il comune non può spendere oltre un determinato limite, che varia secondo le condizioni di compe-tenze e cassa (cosiddetto obbiettivo misto). Il risul-tato è che i comuni non possono, nell’arco dell’an-no, pagare le proprie spese, soprattutto quelle per investimenti e per opere pubbliche, anche se han-no i soldi in bilancio. Le conseguenze sono opere finanziate e non realizzate, cittadini insoddisfatti e imprese che chiudono, quando potrebbero in-vece creare posti di lavoro. Il nuovo comune avrà, per normativa nazionale e regionale, l’esonero per tre anni dal patto di stabilità, ovvero potrà spen-dere i soldi attualmente in cassa, realizzare opere pubbliche e pagare imprese e fornitori nei tempi previsti dal pagamento fatture (30-60gg), fatto

Inoltre il comma 1 dell’art. 20 DL95/2012 nella

1�Comune unico

che appare quasi miracoloso nel quadro attuale dei pagamenti della pubblica amministrazione. Il nuovo comune potrà, ad esempio, utilizzare buo-na parte dei maggiori contributi dello stato-re-gione per effettuare investimenti per il territorio. Più soldi per la messa in sicurezza idrogeologica, per migliorare l’edilizia scolastica, la viabilità loca-le, ecc.

iL cOMune di Luni esisTe giàGià oggi nei due comuni esistono numerose atti-vità svolte su entrambi i territori, a dimostrazione della validità del progetto e della comune asso-nanza tra le due realtà. I due comuni, hanno già deliberato l’associazione di tutti gli uffici: Siamo partiti dalla segreteria generale e amministrazione, gli uffici finanziari e presto verranno associati gli uffici tecnici, i servizi sociali la polizia municipale. Questa operazione, oltre ad essere finanziata dalla Regione Liguria, ha consentito la “sopravvivenza” di determinati uffici dove, in seguito ai pensiona-menti, rimaneva una sola unità lavorativa. Inoltre da anni è funzionante per entrambi i comuni un

unico distretto sanitario realizzato proprio grazie ad una collaborazione tra i due comuni e la ASL n° 5. Sul fronte del volontariato, la locale pubblica assistenza, fin dalla sua costituzione nel lontano 1982 ha sempre operato su entrambi i comuni e dal 2012 ha formalmente assunto la denominazio-ne di “Pubblica assistenza LUNI” mentre le squadre comunali di protezione civile operano già in stret-ta collaborazione e prevedono a breve un’unica articolazione. Esistono inoltre associazioni che da tempo operano su entrambi i comuni quali: Asso-ciazione AIES Liguria Comitato Locale di Ortonovo per l’educazione sanitaria e la gestione della “Ban-ca del Tempo”; Associazioni di categoria nei settori dell’artigianato e del commercio, Sindacati e CAAF di CGIL e CISL; l’Associazione AIDO per la donazione degli organi; l’Associazione “La piana di Luni”; l’As-sociazione olivicoltori di Ortonovo e Castelnuovo

Magra; il comitato “Festa Agreste” di Castelnuovo Ma-gra e Ortonovo. Esistono inoltre associazioni che da tempo portano avanti il nome del-l’antica città come l’Unione Sportiva Luni (ciclismo).

Cartolina del 1941 con timbro “Luni” (g.c. Roberta Petacco)Monumento dedicato ai minatori di Luni, collocato in Piazza 1° Maggio a Colombiera

1� LUNI

Luni è LA nOsTrA sTOriAChi racconta che Luni farebbe venir meno le tradi-zioni dei nostri attuali comuni dice falsità! Luni è la nostra storia, di Castelnuovo Magra, di Ortonovo e di tutti i borghi della vallata del Magra, da Fosdi-novo fino a Bolano. Il monumento più importante e più significativo di Castelnuovo Magra, la “Tur-ris Magna” che si erge dalla Piazza Querciola sulla vallata è quanto resta del prestigioso “Palazzo dei vescovi di LUNI”. Ricordiamo con orgoglio la più recente epopea dei minatori, che lavoravano nel-le Miniere di LUNI con la “Cooperativa produzio-ne e lavoro di Luni”. Anche la prestigiosa vicenda della Pace di Dante, ricorda Luni: Il sommo poeta venne in rappresentanza del marchese Malaspina a siglare la pace con il vescovo di LUNI! Oggi pe-raltro, in Vaticano, esiste ancora la diocesi di Luni. E Luni ha caratterizzato tutto il nostro territorio. Non casualmente i simboli araldici di quasi tutti i comuni intorno a noi, compreso quello dell’ammi-

nistrazione provinciale della Spezia, contengono la mezzaluna, segno dell’importanza che rivestiva l’antica città di Luna. Siamo tutti nati da questa storia iniziata nel 177 a.c. quando venne fondata la colonia romana, poi abbandonata nel medioe-vo per l’insabbiamento del porto, la malaria che imperversava nelle paludi e le continue incursioni dal mare. Da allora si sono formati i nostri rispettivi borghi medioevali: Castelnuovo paese, Nicola, Or-tonovo, ecc. Oggi abbiamo l’opportunità storica di rifondare quella città, ridefinendola nei prossimi anni, non tanto sotto un mero profilo architetto-nico, ma in termini di prestigio, di riconoscimen-to di un territorio con le sue peculiarità storiche, turistiche, economiche e di importanza demogra-fica. E una storia così importante come quella di Luni non può che valorizzare le tante culture locali che in questi anni abbiamo riscoperto e coltivato. il 9 febbraio abbiamo un appuntamento con la storia, non perdiamolo!

Manifesto del 1930 indicante uno spettacolo presso il Cinema Luni, all’epoca uno dei due principali ci-nema di Molicciara (archivio storico comunale).

Palazzo del Vescovo di Luni.

Articolo di Castelnuovo Oggi n. 225 di Agosto 2000 riportante la notizia di un pellegrinaggio delle parrocchie locali a Roma. Nella foto è visibile un unico car-tello: Luni.

Comune diCastelnuovo Magra

Comune diOrtonovo

Provinciadella Spezia

Comune diArcola

Simboli di alcuni comuni della zona (e della pro-vincia). Tutti riportano la mezzaluna, simbolo della città di Luni.

1�Comune unico

iL TerriTOriO di Luni Il territorio in esame (vedi tav. 4) appare come un unico ambito territoriale omogeneo, oggi tagliato esattamente a metà da un confine continuo tra i due comuni lungo circa 7 km. La fusione appare come una sorta di “sanatoria” della ferita infer-ta all’epoca della suddivisione dei comuni stessi, quando è stato tagliato un territorio assolutamen-te uguale. Da monti a valle la morfologia dei due comuni è speculare: Zona montagnosa e collinare nella parte alta, classificata in entrambi i comuni come “collina litoranea”, (IS-MA nel piano territoria-le di coordinamento paesistico) e caratterizzata da borghi storici aventi caratteristiche pressoché iden-tiche e dimensioni simili. I borghi di Vallecchia e Ca-stelnuovo paese nel territorio di Castelnuovo Ma-gra come i borghi di Ortonovo, Nicola e Annunziata nel comune di Ortonovo. Insediamenti abitativi sparsi quali Caprignano e Marciano a Castelnuovo, simili a Monticelli in Ortonovo e località come S. Rosa e Sarticola collocate esattamente sul confine tra i due comuni. Scendendo nella zona pedecol-linare e in pianura il tessuto urbanizzato è identico con un’unica soluzione di continuità tra i 2 comuni. La zona urbanizzata è attraversata da strade princi-pali e secondarie che rappresentano una unica rete viaria. Abbiamo la strada SS1 Aurelia che attraversa

in modo perpendicolare entrambi i comuni, la linea ferroviaria Genova-Pisa con la stazione ferroviaria di Luni, esattamente al centro dei due comuni e ta-gliata a metà dall’attuale confine comunale. Sotto ferrovia abbiamo una zona agricola comune che, se si esclude l’insediamento urbanizzato di LuniMare, è caratterizzata da diffusi e modesti insediamenti abitativi, testimonianze del passato agricolo di en-trambi i territori. Sui comuni insiste parte del SIC (sito di interesse comunitario) della piana di Mari-nella. Sempre entrambi i territori presentano i segni di un’economia fortemente compromessa dalla crisi economica generale con aree industriali e artigianali oggi prevalentemente dismesse, sulle quali l’unifica-zione può portare ad una migliore e futura pianifica-zione, capace di diversificare e consolidare al meglio il recupero delle aree stesse. Pertanto sotto il profilo geomorfologico e topografico il territorio in esame presenta caratteristiche assolutamente uguali, pari dimensione e identiche destinazioni di utilizzo del suolo, con infrastrutture stradali e ferroviarie con-tinue e interconnesse in egual modo con il tessuto urbanizzato circostante. La fusione conferma un assetto morfologico univoco e omogeneo, tale che oggi, con i due comuni separati, la cittadinanza trova difficoltà a conoscere esattamente dove passa il con-fine tra i due comuni.

Tavola 4. iL TerriTOriO di Luni (Fonte: studio di fattibilità comune di Luni – Liguria Ricerche)

1� LUNI

AspeTTi urbAnisTici cOMuniIn merito alla pianificazione urbanistica e territo-riale, oggi articolata su due PUC (Piano Urbanisti-co Comunale) è necessaria una premessa: attual-mente entrambi i comuni hanno i PUC in fase di verifica di adeguatezza e come tale necessitano di aggiornamenti e/o eventuali varianti. La Regione Liguria ha promosso la nuova normativa urbanisti-ca, che prevede espressamente una diversa ripar-tizione delle competenze tra regione e enti locali. Premesso che l’art. 19 comma 2 della LR 12/1994 stabilisce che “...gli strumenti urbanistici dei comu-ni di origine restano in vigore sino a quando non vi provveda il comune di nuova istituzione….” e che pertanto i PUC attuali continueranno a sopravvi-vere anche all’interno del nuovo comune, almeno fino ad approvazione del nuovo e unico PUC del comune di Luni, è evidente il fatto che la realizza-zione del nuovo comune comporterà sicuramente l’adozione di nuovi e più moderni strumenti urba-nistici, da accompagnare con le modifiche norma-tive intervenute in questi anni in materia di valu-

tazione ambientale e soprattutto con la necessità di pianificare un territorio più vasto, con maggiori bisogni in termini di standard pubblici nonché prevedere un diverso e complementare riutiliz-zo delle attuali aree dismesse. L’occasione di una pianificazione più ampia, indotta dalla nascita del nuovo comune e dalla contemporanea riforma re-gionale in materia di pianificazione potrà rappre-sentare certamente uno straordinario laboratorio integrato, capace di pianificare e di programmare le esigenze di un territorio secondo le più moder-ne procedure di pianificazione partecipata. Una considerazione che possiamo esprimere in questa sede è rappresentata da quanto illustrato anche a pag. 17: il fatto di aver un territorio più ampio può comportare scelte più razionali in entrambi i comuni, evitando “doppioni” a distanza di pochi chilometri (a volte poche centinaia di metri) razio-nalizzando al meglio le scelte pianificatorie, al fine di evitare l’eccessivo consumo di suolo e preserva-re gli ambiti territoriali del bosco, della fascia colli-nare, dei centri storici e della piana agricola.

cAsTeLnuOVO OrTOnOVO Luni

Grado di urbanizzazione Alto Alto Alto

Zona altimetrica Collina litoranea Collina litoranea Collina litoranea

Altitudine del centro 181 76 181

Superficie in Kmq 14,9 13,8 28,7

Montanità Non montano Non montano Non montano

Comunità montana -- --

Agenzia delle Entrate Sarzana Sarzana Sarzana

ASL 5 (distretto) 5 (distretto) 5 (distretto)

Stazione Carabinieri Castelnuovo Magra Ortonovo entrambi

Tribunale - Giudice di Pace La Spezia (Sarzana) La Spezia (Sarzana) La Spezia (Sarzana)

Sistemi locali del lavoro La Spezia Carrara Carrara

Distretto industriale Lavorazione pietra Lavorazione pietra Lavorazione pietra

Specializzazione Distretto Industriale

Prodotti per l’arredamento e lavorazione dei minerali non metalliferi

Prodotti per l’arredamento e lavorazione dei minerali non metalliferi

Prodotti per l’arredamento e lavorazione dei minerali non metalliferi

Tav. 5. dATi generALi (Fonte: Elaborazione su dati Istat)

ViAbiLiTà, infrAsTruTTure e TrAspOrTi:LA sTAZiOne di Luni La viabilità locale non subisce particolari modifi-che in conseguenze dell’accorpamento in quan-to già oggi la rete viaria locale rappresenta una

rete interconnessa ed equamente distribuita in entrambi i territori, come si evince dalla tav. 6. Abbiamo nella zona collinare una viabilità di col-legamento dei principali borghi abitati, partico-larmente bisognosa di investimenti tesi al man-

1�Comune unico

tenimento della rete stessa ed alla prevenzione delle forme di dissesto. Nella zona urbanizzata pedecollinare e di pianura la rete viaria esistente richiede interventi di miglioramento puntuale in corrispondenza di criticità quali strozzature, curve strette e mancanza di aree per la sosta. Nella zona sottoferrovia gli interventi puntuali di manuten-zione e miglioramento della rete viaria dovranno essere accompagnati da azioni tese al migliora-mento del drenaggio idrico e alla manutenzione della rete idrografica minuta, presupposto essen-ziale per il mantenimento del necessario equilibrio ambientale in zone a forte vocazione agricola, sui quali insistono peraltro importanti vincoli quali l’area Sic e la zona archeologica. In tutti i casi la maggior capacità di investimento del futuro co-mune unico, derivante dai finanziamenti statali e dallo svincolo del patto di stabilità, sommata ad una politica urbanistica tesa ad azioni di riquali-ficazione delle aree abitate, potranno certamente portare ad interventi di miglioramento delle infra-strutture viarie e degli standard urbanistici (aree verdi, parcheggi, ecc). Analizzando gli aspetti re-lativi alla mobilità urbana, un riferimento partico-

lare merita la locale stazione ferroviaria di Luni, già adeguatamente denominata “Luni” e collocata esattamente al centro tra i due comuni. Il confine infatti taglia perfettamente a metà il compendio immobiliare di proprietà delle Ferrovie. In passato, quando il fenomeno del pendolarismo era molto forte, presso la stazione si muovevano quotidiana-mente centinaia di viaggiatori. Oggi, complice la crisi e le mutate condizioni di mobilità della popo-lazione, la stazione ferroviaria è declassata a stazio-ne secondaria, quasi inesistente e assolutamente

Tavola 6. ViAbiLiTà LOcALe (Fonte: studio di fattibilità comune di Luni – Liguria ricerche)

Stazione di Luni

�0 LUNI

agrituristiche. Dalle tabelle allegate (tab. 7 e 8) si può evidenziare la profonda somiglianza tra i due comuni, in termini di dimensione delle produzioni agricole di qualità e di importanza dell’attività turistica e agrituristica locale. In par-ticolare notiamo che il nascente comune di LUNI presenta una dimensione agricola destinata al vermentino DOC Colli di Luni pari a 503.324 mq contro i 1.037.548 mq della provincia della Spe-zia e soprattutto una produzione pari a 315.264 lt di DOC Colli di Luni (produzione provincia della Spezia totale: 488.913 lt). pertanto il comune di Luni diventerebbe in as-soluto il primo comune della provincia e della regione Liguria in termini di superfici agrico-le e di produzione di vermentino dOc colli di Luni. Anche sotto il profilo delle capacità ricettive e delle attività turistiche il nuovo comune di Luni presenta dati omogenei e significativi (tabella 8). Altra attività economica presente con numeri net-tamente inferiori a quelli degli anni 1990 è la sega-gione del marmo. Non casualmente entrambi i co-muni sono compresi nel distretto industriale della pietra per la lavorazione di materiali non metalli-feri. Le imprese oggi attive nel settore manifattu-riero - lavorazione di minerali non metalliferi, sono rispettivamente 14 a Castelnuovo e 26 a Ortonovo (fonte CCIAA anno 2010) per un totale nel comu-ne di Luni di 40 imprese a fronte di una presenza complessiva provinciale pari a 101 imprese.

ininfluente rispetto ai movimenti della popola-zione che insiste sul bacino di Luni. Le politiche aziendali di Trenitalia, improntate sulla chiusura delle piccole stazioni, hanno certamente favorito questo negativo percorso di lenta dimissione. La creazione del comune di LUNI porterà una diver-sa organizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi di trasporto pubblico, oltre alla tanto attesa valorizzazione del sito nell’ambito dell’accoglien-za turistica. Pertanto il compendio immobiliare della stazione potrà essere recuperato e reso più funzionale per le finalità di mobilità e di trasporto pubblico (quale fermata per treni locali) ma anche per la veicolazione dei turisti tra Luni e le Cinque Terre e potrà divenire il punto di arrivo per il flusso dei turisti che, a piedi o in bicicletta con un ade-guato servizio di bike sharing (noleggio biciclette) potranno recarsi in visita agli scavi di Luni, distanti poche centinaia di metri, ma anche il punto di par-tenza per bus navetta verso le altre zone archeolo-giche, verso i borghi collinari, l’enoteca regionale e le visite alle cave di marmo di Carrara.

Le ATTiViTà ecOnOMiche e prOduTTiVe Le attività economiche presenti in entrambi i ter-ritori dipendono direttamente dalle caratteristiche geomorfologiche del territorio e sono quindi lega-te all’agricoltura ed alle produzioni di eccellenza nell’enogastronomia (in particolare Vermentino doc e olio di oliva) oltre alle attività turistiche ed

�1Comune unico

prOduZiOne AgricOLA

Vendemmia anno 2010denuncia delle uve a d.o.c. colli di Luni

castelnuovo Magra Ortonovo Luni provincia Val di

Magra

Vermentino: superficie produttiva (mq.) 293.888 209.436 503.324 1.037.548 882.204

Vermentino in Kg. di uva 266.508 183.869 450.377 789.317 698.447

Vermentino in Litri di vino ottenuto 186.556 128.708 315.264 552.522 488.913

Bianco: superficie produttiva (mq.) 15.912 19.041 34.953 83.553 44.245

Bianco in Kg. di uva 15.577 18.683 34.260 78.230 41.840

Bianco in Litri di vino ottenuto 10.904 13.078 23.982 54.761 29.288

Rosso: superficie produttiva (mq.) 65.091 69.976 135.067 290.554 226.579

Rosso in Kg. di uva 53.794 55.061 108.855 202.097 160.491

Rosso in Litri di vino ottenuto 37.656 38.543 76.198 141.468 112.344

Tab. 7. AgricOLTurA (Fonte: Infocamere)

castelnuovo Magra Ortonovo Luni provincia Val di Magra

2005 2010 2005 2010 2010 2005 2010 2005 2010

capacità ricettiva alberghi, locande, residenze

N. esercizi 2 2 2 2 4 204 214 34 37

letti 100 100 103 283 383 7.061 7.847 1.403 1.794

capacità ricettiva strutture complementari

Campeggi e villaggi turistici: n. esercizi 1 1 0 0 1 24 25 4 5

Campeggi e villaggi turistici: posti letto 136 136 0 0 136 9.432 9.516 2.728 2.812

Alloggi agrituristici: n. esercizi 5 6 1 1 7 76 91 17 20

Alloggi agrituristici: posti letto 72 70 8 4 74 853 990 191 235

Affittacamere, case e appartamenti: n. esercizi 2 6 0 0 6 350 509 6 19

Affittacamere, case e appartamenti: posti letto 17 35 0 0 35 2.086 2.992 45 140

Bed & breakfast: numero 4 8 2 4 12 237 333 76 112

Bed & breakfast: posti letto 13 38 4 18 56 1.019 1.440 339 507

Case per ferie, ostelli, rifugi: numero 0 0 0 0 0 12 18 0 0

Case per ferie, ostelli, rifugi: posti letto 0 0 0 0 0 635 793 0 0

Totale esercizi complementari 12 21 3 5 26 699 976 103 156

Totale posti letto in strutture complementari 238 279 12 22 301 14.025 15.731 3.303 3.694

Tab. 8. cApAciTà riceTTiVe (Fonte: Istat, Regione Liguria, A.P.T. “5 Terre”)

�� LUNI

In prospettiva la maggiore attrattività del territorio lunense, anche alla luce delle politiche di marke-ting che Luni comporta, può aumentare la com-petitività delle imprese locali, sopratutto legate all’artigianato ed al lapideo ancora esistente (i marmi di Luni..le terre di Luni, ecc). Un settore che con Luni potrebbe avere forte stimolo alla crescità è quello dell’agricoltura: oltre alle attività agrico-le legate alla produzione di vermentino, non è da sottovalutare l’effetto positivo che il brand “Luni” potrebbe avere verso produzioni locali di qualità, legate alla riscoperta dei prodotti naturali della terra, a km zero, biologici e certificati, nell’ambi-to di produzioni DOP e di marchio locale. É infatti dimostrato che il turismo consapevole interessato a percorsi culturali, archeologici e legati alle tradi-zioni, tenda maggiormente a riscoprire i prodotti anche agricoli del territorio, quando né riconosce genuinità e peculiarità locali. Pertanto aziende agricole capaci di produrre olio, marmellate, pro-dotti conservati sott’olio, pesto, carni e altro po-trebbero crescere grazie ai maggiori flussi turistici che Luni è in grado di portare. Inoltre il contesto promozionale di Luni potrebbe portare anche l’istituzione di presidi slow-food locali, quali ad esempio il testarolo tradizionale, nell’ambito della cucina tipica lunigianese ma avente, nelle nostre zone caratteristiche assolutamente peculiari.

AnALisi deMOgrAficA deL cOnTesTO dei due cOMuniLa dinamica demografica Il dato demografico attuale è il risultato di dinami-che migratorie di lungo periodo, nonché di scelte di tipo urbanistico-pianificatorio che hanno inciso fortemente sui flussi della popolazione. Le Tav. 9 e 10 evidenziano alcune tendenze di fondo, molto simili in entrambi i comuni e riscontrabili in tutto l’ambito spezzino. Abbiamo un modesto aumento della popolazione complessiva dal 1990 ad oggi con un trend di crescita medio pari a 19.2 abitanti/anno a comune, nonostante il saldo naturale ne-gativo (rapporto tra i nati e decessi) testimonianza di una popolazione prevalentemente anziana con uno scarso ricambio generazionale. L’aumento del-la popolazione è sostenuto quasi esclusivamente dai flussi immigratori sia di nazionalità non italiana (UE o extra) ma anche dalla immigrazione italiana proveniente da altri territori (Carrara, La Spezia e altri grandi centri urbani italiani) da mettere in re-lazione con le dinamiche urbanistiche sviluppate proprio in questi ultimi anni e sostenuta dalla di-sponibilità di servizi pubblici locali, che determina-no una buona qualità della vita nei nostri territori. Particolare è il fenomeno dei ritorni di persone in età non più lavorativa, che prendono residenza nei comuni di Castelnuovo e Ortonovo, dove il livello dei servizi, in particolare sanitari e sociali, può dare ampie garanzie di benessere. Comunque il trend positivo degli ultimi anni ha dovuto configgere con l’alto tasso di mortalità. Positivo è il fatto che gli indicatori demografici negativi sono inferiori alle medie provinciali. Altri territori provinciali qua-li la val di Vara e parte della riviera risentono forte-mente della decrescita demografica.

Tab. 9. deMOgrAfiA

Andamento della popolazione residente nell’ultimo ventennio

castelnuovo Magra Ortonovo Luni provincia Val di

Magra

Popolazione residente al 31/12/1990 7.886 8.085 15.971 227.733 65.023

Popolazione residente al 31/12/2000 7.955 8.354 16.309 216.704 66.460

Popolazione residente al 31/12/2010 8.256 8.483 16.739 223.516 69.861

al 31/12/2010 castelnuovoMagra Ortonovo Luni provincia Val di

Magra

Numero di famiglie residenti 3.577 3.415 6.992 104.041 30.339

Numero di convivenze 2 0 2 93 11

Numero medio di componenti per famiglia 2,3 2,5 2.4 2,1 2,3

��Comune unico

L’iMMigrAZiOne sTrAnierA L’Immigrazione straniera nei nostri comuni ha avu-to una impennata negli ultimi anni, raggiungendo al 31.12.2001 le 859 unità, formate prevalentemen-te da femmine (469) molto giovani, probabilmente in relazione alla forte richiesta di assistenti fami-

AnnO 2010 castelnuovoMagra Ortonovo Luni provincia Val di

Magra

Nati 60 67 127 1.612 544

Morti 113 86 199 3.039 852

Saldo naturale -53 -19 -72 -1.427 -308

Iscritti da altri comuni 319 295 614 6.382 2.752

Iscritti dall’estero 49 33 82 1.628 429

Altri iscritti 1 7 8 170 34

Totale iscritti 369 335 704 8.180 3.215

Cancellati per altri comuni 301 328 629 6.257 2.330

Cancellati per l’estero 10 5 15 185 69

Altri cancellati 0 20 20 401 110

Totale cancellati 311 353 664 6.843 2.509

Saldo migratorio 58 -18 40 1.337 706

Saldo totale 5 -37 -32 -90 398

Popolazione a fine anno 8.256 8.483 16.739 223.516 69.861

di cui maschi: 3.952 4.142 8.094 106.747 33.595

Tab. 10. MOViMenTO deMOgrAficO (Fonte: Istat)

gliari (badanti) per la popolazione anziana e prove-niente prevalentemente dall’Europa dell’est (373) e dall’Africa (230). La presenza degli stranieri resta comunque più contenuta rispetto alla media pro-vinciale (0.05 stranieri/abitanti nel territorio di Luni contro 0.07 stranieri/abitanti media provinciale).

�� LUNI

L’isTruZiOne LOcALeIl quadro della popolazione scolastica del territorio di Luni è il seguente:

Tab. 11. isTruZiOne (Fonte: Ufficio scolastico provinciale della Spezia)

scuole materne pubbliche(statali/comunali) a.s. 2010/2011

castelnuovoMagra Ortonovo Luni provincia Val di

Magra

N. scuole 2 3 5 66 22N. alunni totale 189 161 350 3.894 1.364di cui stranieri 10 9 19 391 105

scuole statali elementari a.s. 2010/2011

N. scuole 2 4 6 72 25N. classi 17 17 34 433 146N. alunni totale 314 299 613 7.697 2.551di cui stranieri 18 18 36 773 163

scuole statali medie inferiori a.s. 2010/2011

N. scuole 1 1 2 28 8N. classi 9 9 18 257 78N. alunni totale 191 185 376 5.420 1.679di cui stranieri 14 20 34 634 122

Rispetto alla dimensione della popolazione scola-stica gli attuali plessi sono in grado di contenere fino a 1600 alunni con relativi servizi ausiliari, se-greterie amministrative, ecc. Pertanto in seguito alla fusione non si ravvisano problematiche rela-tive al dimensionamento scolastico.Inoltre l’attuale normativa statale e regionale non dispone particolari prescrizioni in caso di fusione di due comuni aventi un istituto scolastico ciascu-no. La decisione in merito alla eventuale riorga-nizzazione degli istituti scolastici spetta all’Ufficio scolastico regionale, sentite le istituzioni scolasti-che locali, ovvero la comunità scolastica (famiglie, insegnanti, dirigenti scolastici, OO. SS di settore) di concerto con l’ente locale. La presenza di un unico comune non comporta necessariamente un unico istituto scolastico. Molti comuni hanno più istituti scolastici all’interno del loro territorio.

Pubblica Assistenza Luni.

��Comune unico

al fine di iniziare, fin d’ora, la ela-borazione di una sorta di manifesto politico program-matico del nuovo comune, elabo-rando una sinte-

si dei contributi stessi, nell’’ottica di definire già ora un documento fondativo del comune di Luni. Nell’ultima pagina di questo opuscolo le indica-zioni sulle modalità per partecipare.

LA prOcedurASe il referendum sarà contrario, anche solo in uno dei due comuni, l’argomento verrà archi-viato per sempre. Ugualmente se il referendum non raggiunge il quorum previsto, pari al 30% dell’elettorato, in entrambi i comuni. Se il refe-rendum sarà favorevole, la regione Liguria do-vrà approvare la legge regionale di istituzione del nuovo comune, che andrà in vigore dal 1° gennaio 2015. Le elezioni per il sindaco e il con-siglio comunale del nuovo comune potrebbero tenersi in autunno 2014 oppure a primavera 2015.

ALcune nOTe finALiIn diversi incontri e discussioni sul comune unico, sono emerse da parte della popolazione doman-de, dubbi e richieste di informazioni che crediamo importante andare sinteticamente ad illustrare.

comune o città di Luni Il TUEL (testo unico delle leggi sugli enti locali) al-l’art. 18 stabilisce che il titolo di città può essere conferito dal Presidente della Repubblica “…ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza”. Quindi abbiamo le condizio-ni affinché il comune di Luni, una volta costituito, possa avviare le procedure per ottenere il ricono-scimento di Città di Luni, con il prestigio che tale titolo può determinare.

Il referendum è il momento decisio-nale fondamen-tale e definitivo in un percorso di fusione e dopo 20 anni di dibattiti e discussioni su que-sto tema, il 9 febbraio 2014 arriveremo finalmen-te al referendum che stabilirà definitivamente la volontà popolare. Riteniamo corretto evidenziare come il risultato referendario dovrà comunque essere rispettato da tutti, amministratori e forze politiche, in quanto la popolazione deve sempre essere sovrana. Al referendum si vota un si o un no e ogni cittadi-no deve potersi esprimere. Come accaduto nella nascita della Repubblica Italiana, il referendum rappresenta il momento della scelta, se fare o meno la fusione. Se il risultato referendario sarà favorevole, si renderà necessario dare vita ad una assemblea costituente dove, attraverso il confron-to tra le parti e la partecipazione democratica, si potrà andare a definire le regole del comune di Luni, rappresentando esattamente nella dimen-sione locale, il percorso adottato dai padri costi-tuenti nel 1946 per il paese intero. La costruzione delle regole e dello statuto del nuovo comune dovrà necessariamente prevede-re una fase di ascolto e di partecipazione da parte della popolazione, nelle diverse forme possibi-li (divulgazione in rete, assemblee pubbliche di zona, ecc). Fin dall’inizio del dibattito sul nuovo comune di Luni è emersa la volontà e il desiderio da parte di singoli cittadini, associazioni e forze politiche, di voler esporre la propria opinione, por-tando un contributo alla elaborazione di un docu-mento programmatico del futuro nuovo comune. Tale bisogno, seppur proprio della fase di elezio-ne degli organi del nuovo comune, rappresenta comunque un legittimo desiderio della popola-zione di poter prefigurare già ora contenuti, valori ed obbiettivi di quello che sarà il comune di Luni. In tal senso, oltre a quanto già indicato nel pre-sente documento, si ritiene utile raccogliere tutti i contributi che i cittadini vorranno far pervenire

Il percorso per arrivare alcOMune di Luni

�� LUNI

I debItI dI OrtONOvOSu questo tema si è detto molto e spesso a spro-posito: Il comune di Ortonovo, con delibera di Consiglio Comunale n° 26 del 27 settembre 2012 ha accertato e riconosciuto 1.885.086€ di “debi-ti fuori bilancio”, approvando altresì un piano di rientro dal debito della durata di 3 anni. Con que-sta delibera i debiti sono stati iscritti a bilancio e pagati aumentando IMU, Addiz.le Irpef e TARES. Il comune ha pagato la prima rata, pari a 547.560 € nel 2012; 925.063 € nel 2013 e la terza rata, per 412.462 € è già prevista in bilancio e verrà paga-ta nel 2014. Questa procedura è stata oggetto di controllo da parte della Corte dei Conti della Li-guria (la magistratura contabile). Il 27 novembre 2013 ben 5 giudici, esaminando al situazione del comune di Ortonovo hanno emesso la pronuncia

n° 87/2013 che stabilisce, tra l’altro: “Relativamen-te ai debiti fuori bilancio l’ente (il Comune di Orto-novo n.d.r) ha onorato i propri impegni prima della scadenza programmata. I debiti residui, pari a euro 387.849.19, …..saranno pagati entro il 31 gennaio 2014. Pertanto il piano di rientro troverà completa-mento con otto mesi d’anticipo sul termine inizial-mente previsto (settembre 2014)”. E sempre la magi-stratura contabile: “…accerta…il pieno rispetto del piano di risanamento finanziario adottato…”. Per-tanto da quando parte il comune di Luni (1° gen-naio 2015) il debito di Ortonovo sarà abbondante-mente pagato e nulla ricadrà sul futuro comune di Luni. A conforto di quanto affermato noi esibiamo la sentenza della Corte dei Conti, firmata dai giudi-ci Dott. Belsanti e Dott. Colasanti. I sostenitori del No fanno solo discorsi e raccontano falsità.

estratto pronuncia della corte dei conti della Liguria n° 87 del 27 novembre 2013 (la copia integrale della pronuncia è reperibile sul sito www.comitatoperluni.it)

(...)

��Comune unico

(...)

(...)

(...)

�� LUNI

chi fArà iL sindAcO di Luni? Anche su questo tema le polemi-che si sono spre-cate, arrivando ad affermare che il comune unico viene fatto esclu-sivamente per ri-candidare questo o quell’altro sin-

daco uscente. I sostenitori del progetto di comu-ne unico riconoscono e sostengono il metodo delle primarie come necessario, inderogabile e unico percorso valido per la scelta dei candidati alle cariche istituzionali. Quindi per qualsivoglia designazione futura dei candidati alla carica di sindaco del nuovo comune di Luni verranno svolte le elezioni primarie, “senza se e senza ma”. I cittadini potranno scegliere il proprio candi-dato attraverso le primarie e votare il proprio sindaco attraverso le elezioni amministrative: il sindaco lo scelgono sempre e solo i cittadini! E’ miope giudicare un progetto destinato a modifi-care l’assetto economico e organizzativo del no-stro territorio nei prossimi 200anni, in base dei propri personali giudizi soggettivi sulle singole persone che sostengono il progetto stesso. Vie-ne in mente quel vecchio proverbio che recita: “Quando il saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito.....”

nessun prObLeMA per dOcuMenTi e siMiLiUn problema spesso evidenziato dalla popolazio-ne è quello relativo alle certificazioni e documenti dove sono indicati i comuni di origine. Al fine di non penalizzare la cittadinanza il nuovo comune provvederà a comunicare ai vari soggetti (Moto-rizzazione, Prefettura, ASL, Ministero delle Finan-ze, Poste, Acam, Enel, istituti scolastici e universi-tari, ecc) il cambio di denominazione comunale, affinché possano aggiornare le rispettive banche dati. Invece i documenti personali che ciascuno di noi conserva (Carta d’identità, codice fiscale, patente, tessera elettorale, ecc) rimarranno validi fino alla scadenza naturale con la vecchia deno-minazione. Comunque il nuovo comune prov-vederà a stampare e distribuire gratuitamente a tutti i cittadini una apposita schedina plastificata

che attesterà la nuova denominazione. Quindi in sostanza i “vecchi documenti” rimangono validi fino al rinnovo e la tesserina comunale di attesta-zione, che può essere esibita presso uffici pubbli-ci o alle forze dell’ordine in caso di fermo è valida in quanto rilasciata dal comune e attesta ufficial-mente la nuova residenza.

LA TOpOnOMAsTicA Le denominazioni delle diverse località interne al comune rimangono ovviamente tali: il borgo di Ortonovo continuerà a chiamarsi “località Orto-novo” come i borghi di Nicola, Castelnuovo pae-se, Vallecchia, Marciano, Caprignano, Isola, Doga-na ecc. Per quanto attiene la viabilità le eventuali strade che nei due comuni hanno denominazioni diverse continueranno a chiamarsi tali fino nuova denominazione. L’occasione del comune unico, anche grazie alla maggior disponibilità di perso-nale amministrativo, consentirà di regolarizzare la toponomastica ed assegnare a tutte le abitazioni i numeri civici, spesso mancanti.

iL nuOVO cOMune pOTrà AbbAssAre Le TAsse? si. Il comune di Luni è in grado di abbassare le tasse, in quanto e i risparmi sulle spese di funzio-namento dell’ente, pari a 483.832€/anno (vedi tav. 2) e i risparmi dei costi della politica, pari a 35.048€/anno (vedi tav. 1) sono voci certe e con-solidate che si ripetono negli anni e quindi pos-sono portare ad una manovra di abbassamento dell’IMU (o come si chiamerà in futuro). Ma non solo: la TARES è una tassa determinata diretta-mente dal costo del servizio ambientale (raccolta e smaltimento dei rifiuti). Un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti articolato su quasi 17.000 abitanti può ottenere una economia di scala e contrattare condizioni più favorevoli, anche al di fuori del contratto Acam, tali da prefigurare una riduzione dei costi e quindi una riduzione della tassa stessa. Questa non è una ipotesi fumosa e irrealizzabile. Nel prospetto di pagg. 10-11 ab-biamo riportato il bilancio del futuro comune di Luni al 2015 dal quale si evince un netto avanzo positivo tra le entrate e le spese. Riteniamo che le economie derivanti dalla fusione possano essere maggiori, ma comunque una stima prudente evi-denzia già oggi gli spazi per ridurre le eventuali tasse comunali.

��Comune unico

Le sedi cOMunALi riMArrAnnO QueLLe ATTuALi? si. Nei primi anni rimangono le sedi attuali. In fu-turo il nuovo comune potrà ipotizzare la realizza-zione di una unica e nuova sede comunale, com-patibilmente con la disponibilità di specifici finan-ziamenti, senza gravare sulle casse comunali, che non potrebbero permettersi simile spesa. Nell’at-tesa le sedi e i relativi uffici comunali rimarranno come adesso, salvo modesti interventi di riorganiz-zazione e razionalizzazione dei servizi. L’obiettivo però è quello di non ridurre i servizi di apertura al pubbli-co. Una riflessione partico-lare merita l’edificio ex-sede comunale di Castelnuovo paese di proprietà comuna-le, recentemente evacuato per le condizioni critiche delle mura. Crediamo che un comune importante e prestigioso come Luni dovrà avere una sede di rappresen-tanza altrettanto prestigiosa e fondamentale in un’ottica di sviluppo e valorizzazio-ne del territorio. Dalla sede

dell’enoteca regionale della Liguria al museo del Vermentino, al patrimonio artistico, storico ed et-nografico che i nostri due comuni possiedono, ap-pare evidente come il palazzo Amati rappresenta la sede ideale per implementare l’offerta culturale e turistica del comune di Luni. E lo stesso comune di Luni avrà certamente la forza per sostenere lo sforzo finanziario necessario per la messa in sicu-rezza dell’edificio, soprattutto nell’ottica di ricer-care adeguati finanziamenti europei dedicati alla promozione culturale e turistica.

Alcune delle vistose crepe presenti nell’enoteca e negli uffici dell’ex-palazzo comunale (centro storico Castelnuovo).

�0 LUNI

i regOLAMenTi cOMunALi diVersi AndrAnnO cAMbiATi?nO, almeno nella prima fase. I diversi regolamenti comunali rimarranno operativi per ciascuna enti-tà territoriale fino all’approvazione di nuovi e più aggiornati regolamenti comunali validi per tutto il territorio del nuovo comune di Luni (art 19 com-ma 2 Legge regionale n°12 del 21 marzo 1994).

i cOMiTATi di QuArTiere riMAngOnO? si. Il TUEL (Testo unico delle leggi sugli Enti locali) al comma 2 art 15 stabilisce che: “La legge regiona-le che istituisce nuovi comuni, mediante fusione di due o più comuni contigui, prevede che alle comu-nità di origine o ad alcune di esse siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentra-mento dei servizi”. Pertanto i comitati di quartiere o altre forme partecipative simili, che prima nel comune di Castelnuovo avevano valore solo sim-bolico e non erano previsti da nessuna normativa, ora potranno essere strutturati e definiti da norme precise, affermate da una preordinata normativa statale. Quindi le “forme di partecipazione e di de-centramento dei servizi” come definiti dalla legge, che siano comitati di quartiere, delegati di zona, uffici decentrati o quant’altro, avranno nel nuovo comune un riconoscimento formale e quindi una maggiore importanza rispetto ai precedenti orga-nismi alquanto fittizi.

Le pOsTe e Le sTAZiOni cArAbinieri dei due cOMuni sArAnnO chiuse O TrAsferiTe? nO. Sono uffici periferici di altri enti che nulla han-no a che vedere con il nuovo Comune.

i due isTiTuTi scOLAsTici VerrAnnO fusi in unO unicO?nO. è una scelta che dipende dagli istituti stessi e la fusione non incide su questi: esistono comuni con più istituti scolastici e istituti scolastici com-prendenti più comuni. Sono scelte diverse e non interdipendenti tra loro.

deVO cAMbiAre iL cOdice fiscALe? nO. Il codice fiscale non subisce alcuna varia-zione.

i serViZi riMAngOnO neLLe sedi ATTuALi? si. Saranno salvaguardati gli attuali punti di ac-cesso ai servizi. In alcuni casi, come per la carta di identità o i certificati, il Comune Unico offre l’op-portunità di fruire del servizio indifferentemente sulle due sedi oltre che su piattaforme on line.

i finAnZiAMenTi deriVAnTi dALLA fusiOne sArAnnO ripArTiTi suL TerriTOriO in bAse ALLe precedenTi diMensiOni geOgrAfiche cOMunALi?nO. Il Comune di Luni sarà un unico soggetto e gli investimenti avverranno dove c’è necessità, a prescindere dai vecchi confini.

ci sArAnnO VincOLi di uTiLiZZO sui finAnZiAMenTi che ArriVerAnnO dA sTATO e regiOne? nO. Le risorse potranno essere destinate per al-leggerire la pressione fiscale, per realizzare nuove opere, per potenziare i servizi sociali ed educativi o dove gli amministratori del nuovo comune deci-deranno, senza vincoli particolari ma con la pos-sibilità di impegnare realmente le risorse, grazie all’esonero triennale del patto di stabilità.

iL cOMune di Luni pOTrà incidere in QuALche MOdO suLLe sceLTe deLLA sAniTà LOcALe e su AcAM? si. Un Comune di 17mila abitanti, a differenza di due piccoli comuni di 8mila, avrà sicuramente più peso per intervenire sulle grandi scelte provinciali, dalla sanità ad Acam.

�1Comune unico

Partecipa anche tu alla costruzione di

LuniEsprimi la tua opinione sul comune di Luni, manda la tua idea,

scrivi una domanda o una richiesta di chiarimento, partecipa alla elaborazione del documento programmatico

del futuro comune di Luni.

www.comitatoperluni.itwww.facebook.com/comitatoxluni

twitter: @comuneluni

Tutti i documenti, le analisi e gli atti citati nel presente documento sono disponibili all’indirizzo: www.comitatoperluni.it

“Questo progetto rappresenta il salto di qua-lità nello sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Grazie al prestigioso nome di Luni possiamo diventare davvero una zona turistica importante. Inoltre la fusione porta risparmi nella spesa pubblica, meno tasse e servizi migliori. È una occasione straordinaria che non dobbiamo perdere”

“Luni è conosciuto in tutto il mondo. Un co-mune più forte avrà maggiori possibilità di valorizzare l’importante sito archeologico e investire nella cultura e nel turismo, risorse fondamentali per il nostro paese. Inoltre an-ticipiamo il futuro, che vede la chiusura delle province e dei comuni più piccoli. Luni sarà un comune grande, efficiente e meno costoso.”

Marzio favini Sindaco di Castelnuovo Magra

francesco pietriniSindaco di Ortonovo

Lo sviluppo turistico ed economico del nostro territorioMaggiori finanziamenti da stato e regioneUna “macchina comunale” più efficiente e meno costosaEssere più grandi e forti nel panorama locale e nazionaleLa valorizzazione del sito archeologico di LuniMaggiori risparmi e meno tasse localiL’esonero per 3 anni dal patto di stabilitàNessun disagio per documenti, sedi degli uffici e indirizziIl nuovo comune dal 2015, quando Ortonovo sarà interamente rientrato dai debiti

LUNIun sogno che può diventare realtà

COMItAtO Per IL Sì AL reFereNdUMwww.comitatoperluni.it | www.facebook.com/comitatoxluni | twitter: @comuneluni

VOTA Sì!AL referenduM deL 9 febbrAiO

per iL cOMune unicO di

LuniRiprendere questo antico nome

con il quale siamo conosciuti nel mondo è l’inizio del cambiamento,

un futuro diverso capace di portare turismo, sviluppo e lavoro per questa nostra terra.

Committente responsabile: Alberto Corona