SI - archivesautonomies.orgarchivesautonomies.org/IMG/pdf/gauchecommuniste/gauchescommunistes... ·...

4
,',, /) ' ' ) 1 ramma comun1s1a fllSTIIGUE IL NBSTBB PARTITD: La linaa da Mm, a Lenin, a tilerae 1921, alla lotta dalla siniltra ct1lr1 la deganaraziona di lem, al rifiulD d1i blacchi partigiani, la dura npera dal restaura ùl la deltrina a dall' orgaoo rivoluzianario, a contatto con la clam ,tpt raia, fuari dal poliücaati1110 p1r11nal1 ad alettoralasco. orsano del partito comunista internazionalista 1-14 luglio 1959 - Anno VIII N. 12 IL PROGRAMMA COMUNI STA - Cas . Post. 1182 Ml LANO Una copia L. 30 - Abb. ann. L. 500 Sped. m Abbona mento postale Gru ppo li Gli 1 < < SI muovunn, li .legano Se v 'è, ne} panorama internazio-1 ail'« unità della classe operaia » per lavoro_ straordinario (che. fra pa- nale di questi giorni un elemento calare le brache sul suo 11cltare! rentest, rappresenta un elemento se- di vitalità che turba' le acque sta- Frachon tuona contro la guerra di condario, valido al massimo - co- gnanti della democrazia pacificatri- Algeria che divora i miliardi della me dicono gli stessi organizzatari -,- ce e competitiva esso è rappresen- Stato: ma intanto disdice lo sciope- per la questione del recupero delle tato dall'insieme delle agitazioni o- ro e propane « una grande latta ore perdu te) e in seguito a tempo peraie che, dall'Inghilterra all'Ita- (???) uni _ta~ia perla pace, attraver- determinato, dall'l al 4 luglio, per lia. interessano milioni di salariati so negoziatt col governo algerino 11. le sole due ore giornaliere prima del del capitale, e di cui lo sciop~ro De Ga_ulle e_ :1)ebré possono stare termine dell'orario nor1™1le; infine, dei marittimi è l'espressione più trai:1q~1lh:_ ~h1 mvoca « pace » e « ne- non si fanno scioperare contempo- significativa e, nella volontà e nel goziati » sr e autodefinito impotente. raneamente i siderurgici, la cui agi- comportamento de _lle maestranze se In ltalia? Scioperano compatti i tazione è rin".iata . al. ~ luglio, .- ~n dei dirigenti, più grandios~. L_a marittimi, scioperano perfino i ban- la stess _a data m cui finuc1; lo _scie: importanza di ques fo moto d~ ri- cari; esisterebbero le premesse di pero di due. ~re per 4 grorm . dei presa sta, da un lato, nella. d1m°: una generalizzazione della Jotta, che met?lm_e~canic1. Celebrano. le virtù strazion_e che il_ vantato reg1:°1e di il dovere _ se non altro _ della dell umta ~ella latta; e poi la [ran- prospentà continua ed anzr cre- solidarietà proletaria imporrebbe di tumano prima nello spazro. poi nel scent 7 è ~na lustra, bu?na solt~nt? estendere ad agni categoria e ad tem'?o: ~01 _anco~a ne! numero .. I per rrernprre la bocca ai gazzettterr, . . . d ec he quando mar ittimi sciopermo pure, e abbia- h ogrn regrone: e co c , . 1 d 11 Iid · tà t e, dall'altro, nella conferma c e la . d id 1 sciopero d . metallur- no 1 conforta e a so 1 arre a - . sr eci e O er t· d · l f t 11· di A t 1· sp.~ta oggettiva dei fattori econo- gtci (anche qui, le tre organizza- 1v~ er . oro ra e 1 . 1 us. ra ra mie; butta senza tregua nella for- zioni sono concordi; evviva l'unità o di Nuova Z~landa: qui da nor, nel- nace della lotta anche gli operai ritrovata!) si comincia nientemena la loro p _atr1a », le. aitre categorre i.nquadrati in organtzz azton! sinda- con I'escluderrie per un giorno i la- devono agitarst per 1 fatti proprr, a cali o~portuniste o addirittura rea- voratori della Liguria, del Veneto, cronometro e per località, of _frendo zionar1e. . . della Campania, di Trieste e di Li- al J?adronato non la corazza mfran- 'Ma, se la classe operaia s1 muo- vorno cioè di alcu . d . centri più gibile di uno sciopero generale, ma ve tappando If orecchie aile sirene Vitali dell'industria ; 1 r e~a perchè il tallone di Achille di uno sciope- governative di tutti i Paesi e for- hanno già scioper ~ a ~: 20 maggi~· ro pudibondo, vi!mente confinato zando 1~ mana ai :indacalisti di tut- corne se esistesse :~ a \azlone fiss~ nell'ang~lino delle _ore strao.rdinarie te _le n~me cJ:ie. mv~~no la _pace di scioperi da consumare in un anno o della fme della giornata di lavoro. so.ciale, il_ domirr io pohtico ~he ~ue;- e a rompere la dieta si facesse in- Peggio ancora: si piatisce sulla sh esercrtano sugh organ~zzah e digestione; poi si dichiara che lo I perfetta legalità dell'azione sinda- ~co h ra tale; da rendere,stenle quel- sciopero avverrà prima a tempo in- cale, ci si appella « all'opinione pub- c e avrebbe potuto segnare una . . l · bli . · · bott seria sv lt 1 t di f determmato dopo 1l norma e orurro ica », rt rivolgono preci a e- o a ne rappor o 1 or- . . . it ta t 1 · d t· · · d hè ze fra proletariato e regime capi- dt lavoro, msomma luni a men e a gai e sacer o 1, ci sr s egna perc talista. Si è visto in Francia il corn- portamento delle organizzazioni sin- dacali di fronte all'agitazione dei ferrovieri: al · 32o Congresso della CGT, tanto il segretario della fede- razi one .ferrovien Hernio. quanto il segretario della confederazione ge- nerale Frachon, mentre lanciavano inni ditirambici ail'« unità ritrova- ta » coi socialdemocratici di Force Da ormai più di 40 anni la Fran-1 me somme sui costi della « gran- Ouvrière e i cattor 1ei dei sindacati cia borghese vive in uno stato di deur » che il generale giurô di « cristiani "·hanno chiarito (Un.ità marasma economico da cui non l'ha restituire alla « France Eternel- del 18-6 ) .che, viste Je titubanze dei sollevata neppure l'orgia della ri- le»: il bilancio è chiaro - la gran.- n.eo-alleati, « la CGT, allo stato dei costruzione post-bellica. La IV Re- dezza è di là da venire, ma le ca fatti, non poteva impegnarsi da so- pubblica continuo ad emettere cam- biali le pagano fin da ara gli ope- la e cosi, di cornune accorda, venne biali pagate alla scadenza dagli ope- rai. decisa la sospensione dello seiope- rai, senza tuttavia riuscire a rista- Parllamone, dunque, visto che ,so- ro ». Magnifico: hanno rltrovato bilirsi. De Gaulle promise di toni- no gli stessi borghesi a fornirci i da- « l'unità » solo per decidere di co- ficare la decreplta borghesia· d'oltre ti, perfettamente collimantl con le mune accordo di n.o" far nulla; si Alpe col mito della « grandezza 11: nostre previsioni sebbene, inutile sono ritroveti su uno stesso terreno ahimè, ha firmato nuove cambiali. dirlo, ottimisti anche nel più cupo con sindacati che i prefetti di poli- Un rapporta dell'Istituto per gli pessimismo. ùa convocano « per convincerli a Studi di Economia sulla « Congiun- La fanfara comincia con questo separarsi dar Jort> compagni della tura - francese 11, che pur non manca data « positivo », l'unico: per la pri- CGT» in eonsiderazione del fatto I di rendere i debiti omaggi alla po- ma volta dopo l'istituzione del Fran- (orrore!) che l'agitazione persegue litica eeonomica dei governanti di co Poincaré, la svalutazione « è pie- « fini politici »; tutta sacrificano oltr'Alpe, permette di tirare le pr' i- namente riuscita ». Per i proletari, è 1 \ t Ad Ovest nulla di noovo i borghesi parlano di « rivoluzione aile porte», si precisa che l'obietti- vo non ha nulla a che vedere con finalità cosi deprecabili -- no, no. ha scopi patriottici, vuol portare i salari italiani al livello « degli altri 1 . , Paesi europei » <« Unità » del 19-6 ), - Altro ~r1do d allarm~ nella fan- permettere, attraverso la « libera fara. st~tu~1tense sulla ~1p~esa ~o- eontrattazione dei cottimi », l'au- nom1ca. « 1 consumator~ s mdeb1t~- mento della produttività delle fab- 1 no :i3er le cose ch~ des1derano, pm briche, e, soprattutto, rendere poil-- 1 r~p1damente c~e m. qualunque . pe- sibile il « gioco democratico _ che nodo _d~l 1955 m ~01 _.,, (Econom1St). in una moderna società non p1,M} IJ?fath, m a?~1le gl~ « uistalment cre- non compren.dere ia dialettica delle dits» (cred1h per l arredamento deL lotte sindacali »; non solo, dunque, 1~ c~sa~ sono a~me?tati di 423 _mi- non persegue obiettivi sovversivi e hom . d1 ?~~lari, c1oe ?ella c1fr~ rivoluzionari, ma si propane di raf- mens1le p1u. alta dopo ~l boom ~1 forzare il regime politico e sociale quat~ro ann1 fa. Ora, s1 sa che 1! esistente, correggere le tare storiche cred1to al. consumatore è uno dei della borghesia italiana, rimediare grand! « ritrovah » per tenere m alla sua incapacità di governare... n:oto 11 fre~hco r1tmo della produ- democraticamente. Le lotte conti- z10~e amer1cana; i:iell _o stess? teffll'.' nueranno? Colpa degli industriali: po 11 go':'erno commc1a a chied~rs1 i tre sindacati dell'« unità ritrova- se ~on Sl sha esagerando, e se ~ m- ta » se ne starebbero volentieri deb1tamento g~nerale che ne der1va, rranquilli e, se non possono impe- con, pagamenh che assorbon~ li 1_2 dire di lottare agli operai, bade- e. I, 2 per cento del reddito 0 d1spom: ranno a far li rientrare il più pre- bile dei. consumatori, non s mgross1 sto all'ovile. Miglior dimostrazio- troppo m fre~ta provocando un'ar- ne non potrebbe trovarsi del fatto tificiale espansione e di rimbalzo che l'unità ad ogni costo, came ro- sucessivi crack, e diffondendo uno vina il partita della rivoluzione, stato d'animo di « prosperity » mor- cosi distrugge gli organismi sinda- boso perchè basato sulle sabbie mo- cali di latta, e consegna g!i operai. bili. Cosi, da un lato si piange per mani e_ piedi legati, alla cla5se av-, ciô che dall'altro si saluta corne il versa. toccasana Ma le stesse « case » che mettono ··· in moto gli operai iscritti o meno - A sentir loro basta firmare dei ai partiti della conciliazione faran- patti per impedi;e ai contrasti in- no si che questi non _potranno più, terni della società borghese di scop- un giorno, frenarne la spinta; i pro- piare. Ma i Paesi del MEC litlga- letari lasceranno ioro l"esercizio del no coi Paesi del ZLS (zona di li- « gioco democratico » e sceglieranno bero scambio); in seno al primo, un gioco che non si concilia nè con l'ltalia e la Germania non sono con- gli interessi patriottici nè con gli tenti della Francia e viceversa; gli istituti della borghesia: l'azione ri- Stati Uniti sono scocciati degli uni voluzionaria. e degli altri, e premono perchè fra Le cam~iali del la "gran~ezza,, Dazionale ~ paga I' operaio una vecchia storia che la svalutazio- ne è il Paradiso del grande capitale: più riesce, peggio va per loro. Ma non basta: la svalutazione è « riu- scita >, cinon ha provocato - al- l'origine - aumenti intollerabili del costo della vita, soprattutto perché è coincisa con un'incipifnte reces- sione che ha impedito a1 prezzi di salire piû di quanta sarebbe nor- malmente avvenuto. Prima cambia- le: i prezzi non sono eccessivamen- te aumentati, ma è diminuito il la- voro, il risultato è identico. Seconda cambiale. La situazioen economica, più o meno stabile al- l'inizio dell 'esperimento, va rapida- mente « deteriorando11i » negli ulti,- mi mesi e soprattutt<i nelle -ultime settimane. Infatti, dal giugno 1957 Mettete insieme un ordine di fat- all'ottobre 1958 l'indice dei salari tari come le celebrazioni del « glo- orari è aumentato del 15 0/ 0 mentre rioso '59 », il profetismo di De Gaul- l'indièe del costo della vita che, no- le, e l'illuminato progressi11mo del toriamente, è un indice molto alea- presidente Gronchi, e potete ben torio e sempre ott}mista, è cresciu- chieQ!ervi se il meno di cui si possa degradazione delle strutture indu~ to del 20, cosicchè i salari reali » attendere la naseita in giorni di striali che è in atto da molti anni e sono diminuiti del 5 /o. D'altra par- cosi fertili incontri non siano dei che è esplosa in questi ultimi mesi te, la .r~.altà » di quest? ~roc~o risultat_i di portata storica , anzi in forme acute e drammatiche: Je è assai p1u grave: a la d1mmuz1one « mondiale ». lotte contra i licenziamenti decis.i effettiva delle paghe operaie è stata Succede agli Stati quello che suc- dal monopolio Sade, dalla Galileo e sensibilmente superiore a questa cede alla « personalità umana » di dalla Monte Amiata ». Ed ecco il percentuale » perchè, mentre nel eui si riempiono la bocca i teorici, succo della nozione finale del con- precedente periodo di sovra-impie- gli scrittori e i mestieranti della vegno: la richiesta al governo di go, essendo gli orari · straordinari società borgli.ese: più diventa palese un piano di sviluppo industriale I correnti in quasi tutte le . ind1;1strie, , che i singoli, cittadini o nazioni che della Toscana 11 1 da un lato le ore straordmar10 be- siano, hanno perso agni capacità di nefl.ciavano di un aumento del. 50 % movimento autonomo e rotolano, gri- sulla paga normale e, dall'altro gli dando « Siamo liberi! », su una chi- industriali, per attirare mano d'ope- na prestabilita dal moto anonimo ra, offrivano al personale qualifl- ed irresistibUe dei fatti economici e che di lavoro superiori a quelli cor- sociali; più i dirigenti si pavoneggia- rispondenti al posta in realaccu- no e montano in cattedra per assi- pato, l'intervenuta recessione ha ri- curare i popoli che, intorno a loro dotto l'orario di lavoro a meno di è grazie alla loro opera, " si fa sto- 40 ore in numerose industrie e « le ria». E allora torna comodo il pas- paghe effettive tendono ad unifor- sato, si sfila sotto l'Arca della Pace, marsi al salario teorico della ca~e- si,.onorano gli ossari delle più cruen - goria 11. In altri termini, si puô dire te battaglie dell'Ottocento: si grida che per molte famiglie si è avuta, ai morti che finalmente, i loro so- dal giugno fatidico in poi,_ una_ di- gni saranno ' appagati, i loro ultimi min.uzion.e di reddito non in.ferwre desideri soddisfatti, grazie alla ai 20-30 to. nell'atto stesso in cui si « portata storica mondiale II dell'in- avevano i rialzi di diversi prezzi e contra fra due illustri personaggi. tariffe (gas + 14 °/o, elettri~ità E' anche vero che, gira rigira. la + 11 % ), senza contare che vemva- solfa è sempre la stessa: solidarietà no sappressi i rimborsi di una pa1; latins, solidarietà mediterranea, so- te dei medicinali ad o~ra della S1- lidarietà (o se si preferisce alla curezza Sociale (altra aniputazione banale solidarietà, « missione ») di reddito, per una famiglia di 4 per- atlantica; ma non importa, si fa sto- sone,' di circa 2,000 franchi men- ria egualmente. Dopa tutto, il voca- sili ). bolo « storia » ha, in tut te le lingue, Questa situazione si riflette in due significati: ed è certo i.l seconda una diminuzione della domanda e - quello della fiaba narrata dalla quindi dell'attività produttiva; e che nonna all'ingenuo ni~otino prima la domanda diminuita sia quella che si addormenti, perchè sogni della grande massa della popolazio- caatelli d'oro - il siinificato Che i ne lavoratrice risulta anche dal fat- governanti attribuiscono aile pa- to che l'industria automobilisti.ca role dei loro brindiai di aala ... opera1. dirigenti » I sepolti 11i11i di llbbadia S. Salvatore Nell'attuale fase di ristagno eco- nomico si stanno svolgendo in Ita- lia diverse manifestazioni di lotta sindacaie. Ma chi cercasse di vede- re un collegamento fra le azioni del- le varie categorie in movimento contro il padronato non ci riusci- rebbe per la semplice ragione che i sindacati non hanno nulla del sinda- cato di classe e le azioni da loro .promosse non vanno oltre gli inte- ressi di categoria, esaurendosi in una· ·cornice corporativa. I tessili non s'accorgono che i rnetallurgici sono anch'essi in latta e questi, a loro volta, non vedono i grandiosi scioperi dei marittimi. In questo quadro d esolante come meravigliar- si che la magnifica lotta dei 200 ininatori di Abbadia S. Salvatare <Toscana) contro i licenziamenti sia rùnasta cireoscritk? ·Alla· campa.gna per il migliora- mento dei salari che si trascinava da ben sei mesi questi operai ne hanno fatta se guire una contra i li- cenziamenti imposti dalla « Mante Amiata » con l'occupazione della miniera di mercurio. Vi son rimasti chiusi per 24 giorni e avrebbero resistito anche di più se i rappre- sentaati dei tre sindacati non li avessero indotti a- desistere « dopo una lunga riunione 11 giù nei pozzi fa. cendo loro accettare le propo- ste · del Ministero del Lavoro che, - da buon intermediario - ha tro;. vato la soluzione « soddisfacente per ambo le parti: non più liceno- ziamenti ma ... dimissioni volontarie lia pure con premi, agevolazioni e ioCOt'aggiamenti vari. Questa, in ul- tirna ' anaHsi, la conclamata vittoria. l .... ~~,, Si tratta, al solito, di una vittoria « popolare », came in popolare era stata trasformata la latta. Infatti, mi cartelli esposti nelle botteghe del paese si poteva leggere: « questo negozio è solidale coi minatori in latta», oppure: « sessanta dei miei clienti sono sotto ». Alla « soli- darietà » dei bottegai, gli attivisti :iel sindacalismo « moderno » hanno aggiunto l'elemosina di qualche sol- da raccolto qua e là. Questi i metodi: l) latta prolun- gata che - seconda la retorica Un.iJà - « non infiacchisce ma tem- pra le energie »; 2) adesioni ver- bali della FGCI; 3) implorazioni de- stinate a cadere ne! vuoto di altri organismi a sfondo popolareggiante (vedi quanta accaduto a una delega- zione dell'UDI recatasi a Roma per ... esser messa alla porta dal ministro delle Partecipaziani Statali). E non è tutto. Al loro inconcludente atti- vismo sindacale gli scaltriti uomini del PCI ne aggiungono uno politico. Da buoni opportunisti mettono in pratica la regola di cdndotta sinte- tizzata dal motta bersteiniano: ·« il movimento, è tutto, il fine è nulla ». Per mascherare il continuo tradi- mento anche degli interessi imme- diati delle masse Proletarie, hanl'io bisogno di dimenarsi sempre più. Di qui la ricerca affannosa di « nuo- ve. iniziative », di qui « l'importante convegno » dell'l. C. M. svoltosi a Firenze fra gli amministratori della, Toscana (presidenti e consiglieri. provinciali, sindaci e consiglieri co- munali, parlamentari ecc.; tutti o quasi di « sinistra »>, sul tema: « La Come si vede, tutti i salmi fini- scono in gloria: dappertutto propo- ste II costruttive » di sviluppo regio- nale. E' il nazionalcomunismo, o il regionalcomunismo, che fa da pa- ravento al tradimento della causa proletaria. E' cosi spiegato ancora una volta il senso pratico del cosiddetto parti- to popolare o di massa. L'azione po- litica di tale partita consiste nel so- stituire alla latta di classe proleta- ria una baraonda popolare che ser- ve solo a illudere l'operaio in latta dandogli . la falsa impressione di sentirsi appoggiato. Ma è chiaro che un'adesione scritta o verbale di ceti piccolo-borgliesi non ha nulla a che vedere con la materiale lotta di al- tri operai. Come il PCI riesce a tra- scinare nella latta i proletari per interessi di piccoli proprietari o im- prenditori agrari o industriali, cos l a volte riesce a scuotere l'interesse di costoro per rivendicazioni ope- raie. Ma la storia di q\leSti ultimi anni ha. provato troppe volte (ae ce n'era bisofno) quello che in dottri- na era stabilito da. tempo: l'intan- . no moauuoso di queste ibride coa- lizioni. , . non ha segnato flessioni degne di nota -- la sua clientela essendo composta di borghesi nazionali ed esteri, e questi non avendo cam- biali da pagare per una « grandeur » che è loro in eKlusiva. Della crisi soffrono pure i contadini, i becchi bastonati di tutte le esperienxe na- poleoniche o pseudonapoleoniche: uno dei setton più in crisi è, infatti, l'industria dei trattori agricoli. E' vero che il govemo ha nel cas- (ContiJiua in 2. pagina) Quelli cha -"fanno storia,, le due zone un eollegamento qual- siasi si crei. Nei confini della CECA, il provvedimento di riduzione della produzione carbonifera belga, salu- tato dentro dalla Germania e fuori dall'America, è stato accolto con malumore dal governo di re Baldo- vino, e non bastano nozze principe- sche a rasserenarne l'orizzonte. Nel- la NATO, la Francia scalpita in no- me della «grandeur»: vuole aiuti, ma « ciascuno a casa sua ». Fra- telli? Si, ma nel Dio-merce; quindi prcnti a fregarsi a vicenda. Li- berté, égalité, fraternité ... - Abbiamo letto sulla t< Stampa » che, essendo il pubblico dei consu- matori bombardato dal fuoco di una pubblicità onnipresente e dalle molteplici sollecitazioni ad acquista- re di istituti di « analisi del merca- to », ed essendo quindi esposto ai peggiori e più continuativi imbrogli tutti basati sulla capacità di ven- dere lucciole 'per lanterne (e, per esempio, ottenere che le massaie si precipitino a comperare un certo dentifricio solo perchè l'imballaggio è in tinta rossa ftammante), i tede- schi hanno deciso di fondare un istituto per lo studio della qualità dei prodotti che metterebbe la sua preziosa e ... disinteressata consulèn- za al servizin dei compratori. impe- dendo che si lascino prendere per il naso e acquistino soltanto prodot- ti di autentica classe. Meraviglie della tecnica capitalistica! Chi vole- te che fondi un istituto di consu- lenza del cliente se non lo stesso Capitale che fabbrica e vende i pr<>- (iotti? . e che cosa volete che « eonsi- gli II se non di comprarli. magari con una maggiorazione di prezzo in nome della consulenza o del mar- chio di, qualità appiccicato alla ci- mosa di un te~suto Q al bordo di ùna tazzina? Gli istituti di « esper- ti " si moltiplicano. uno controlla l'altro, ma chi custodirà i custo- di »? Il cittadino. « fonte della so- vranità popolare 11. è una foglia sec- ca ehe il vento del grande affarismo mutina corne vuole. - Lo « Stato al disopra delle clas- si », lo « Stato rappresentante della collettività nazionale ed altre fan- 'faluche del genere: un giorna)e fran.. cese di opposizione leva alte strida perchè il governo goUista, proprio lui cosl chiassoso nell'affermare la indlpendenza e difendere l'« onore » della Francia, ha prima supinamen- te accettato le condizioni imposte dal Cartello internazionale del pe- trolio circa il codice di estrazione del greggio sahariano. i prezzi, lo sfruttamento del gas e la prospe- zione di nuovi territori, ed ara si prepara a subirne il diktat che co- stringe le raffinerie metropolitane a non raffinare quantitativi impor- tanti del futuro petrolio sahariano e ad 1mportare la maggioranza del greggio dal Media Oriente, per pau- ra che i prezzi di quest'ultimo e di riflesso tutti i prezzi mondiali di- minuiscano (pare infatti che, per ot- tenere una stessa quantità di ben- zina, occorra il 30 /0 di meno di estrazione sahariana rispetto a quel- la mediorientale). Ingen!li opposito- ri: lo Stato è del capitale, e il ca- pitale non conosce frontiere! - La Fiat, seconda « 24 Ore 11, in- sieme aà aitre Case italiane, ha ac- cordato ad una grande fabbrica ju- goslava di K.rag.ujevac un credito di 22,8 milioni di dollari per la co- struzione di nuovi reparti per la fabbricazione di automobili, per cir- ca la metà in contanti e per il resto in materiali da montaggio con l'in- tesa che il prodotto della vendita delle vetture cosi fabbricate verrà impiegato per finanziare i lavori di costruzione. Il credito sarà rimbor- sato con l'aumento delle esportazio- ni jugoslave verso l'It._ alia. Cosl l'URSS apre una valvola di scappa- mento a Krupp, e la Jwgoslavia Il Valletta: il « socialismo » marca Ti- to-Krusciov merit.a cento volte 11 premio . della perfetta civiltà borghese. S6ttoscrlvete a: 11 programma comuaista l 1 1 '! 1 1 J r 1 f

Transcript of SI - archivesautonomies.orgarchivesautonomies.org/IMG/pdf/gauchecommuniste/gauchescommunistes... ·...

,',, /) ' '

)

• 1 • ramma comun1s1a fllSTIIGUE IL NBSTBB PARTITD: La linaa da Mm, a Lenin, a tilerae 1921, alla lotta dalla siniltra ct1lr1 la deganaraziona di lem, al rifiulD d1i blacchi partigiani, la dura npera dal restaura ùlla deltrina a dall' orgaoo rivoluzianario, a contatto con la clam ,tptraia, fuari dal poliücaati1110 p1r11nal1 ad alettoralasco.

orsano del partito comunista internazionalista

1-14 luglio 1959 - Anno VIII N. 12

IL PROGRAMMA COMUNISTA - Cas. Post. 1182 Ml LANO

Una copia L. 30 - Abb. ann. L. 500 Sped. m Abbonamento postale Gruppo li

Gli • 1 <<

• SI muovunn, li .legano

Se v 'è, ne} panorama internazio-1 ail'« unità della classe operaia » per lavoro_ straordinario (che. fra pa­ nale di questi giorni un elemento calare le brache sul suo 11cltare! rentest, rappresenta un elemento se­ di vitalità che turba' le acque sta- Frachon tuona contro la guerra di condario, valido al massimo - co­ gnanti della democrazia pacificatri- Algeria che divora i miliardi della me dicono gli stessi organizzatari -,­ ce e competitiva esso è rappresen- Stato: ma intanto disdice lo sciope- per la questione del recupero delle tato dall'insieme delle agitazioni o- ro e propane « una grande latta ore perdu te) e in seguito a tempo peraie che, dall'Inghilterra all'Ita- (???) uni_ta~ia perla pace, attraver- determinato, dall'l al 4 luglio, per lia. interessano milioni di salariati so negoziatt col governo algerino 11. le sole due ore giornaliere prima del del capitale, e di cui lo sciop~ro De Ga_ulle e_ :1)ebré possono stare termine dell'orario nor1™1le; infine, dei marittimi è l'espressione più trai:1q~1lh:_ ~h1 mvoca « pace » e « ne- non si fanno scioperare contempo­ significativa e, nella volontà e nel goziati » sr e autodefinito impotente. raneamente i siderurgici, la cui agi­ comportamento de_lle maestranze se In ltalia? Scioperano compatti i tazione è rin".iata . al. ~ luglio, .­ ~n dei dirigenti, più grandios~. L_a marittimi, scioperano perfino i ban- la stess_a data m cui finuc1; lo _scie: importanza di ques fo moto d~ ri- cari; esisterebbero le premesse di pero di due. ~re per 4 grorm . dei presa sta, da un lato, nella. d1m°: una generalizzazione della Jotta, che met?lm_e~canic1. Celebrano. le virtù strazion_e che il_ vantato reg1:°1e di il dovere _ se non altro _ della dell umta ~ella latta; e poi la [ran­ prospentà continua ed anzr cre- solidarietà proletaria imporrebbe di tumano prima nello spazro. poi nel scent7 è ~na lustra, bu?na solt~nt? estendere ad agni categoria e ad tem'?o: ~01 _anco~a ne! numero .. I per rrernprre la bocca ai gazzettterr, . . . d ec he quando mar ittimi sciopermo pure, e abbia-

h ogrn regrone: e co c , .1 d 11 Iid · tà t e, dall'altro, nella conferma c e la . d id 1 sciopero d . metallur- no 1 conforta e a so 1 arre a - . sr eci e O er t· d · l f t 11· di A t 1· sp.~ta oggettiva dei fattori econo- gtci (anche qui, le tre organizza- 1v~ er . oro ra e 1 . 1 us. ra ra mie; butta senza tregua nella for- zioni sono concordi; evviva l'unità o di Nuova Z~landa: qui da nor, nel­ nace della lotta anche gli operai ritrovata!) si comincia nientemena la loro • p_atr1a », le. aitre categorre i.nquadrati in organtzzazton! sinda- con I'escluderrie per un giorno i la- devono agitarst per 1 fatti proprr, a cali o~portuniste o addirittura rea- voratori della Liguria, del Veneto, cronometro e per località, of_frendo zionar1e. . . della Campania, di Trieste e di Li- al J?adronato non la corazza mfran- 'Ma, se la classe operaia s1 muo- vorno cioè di alcu . d . centri più gibile di uno sciopero generale, ma

ve tappando If orecchie aile sirene Vitali dell'industria ;1 r e~a perchè il tallone di Achille di uno sciope­ governative di tutti i Paesi e for- hanno già scioper ~ a ~: 20 maggi~· ro pudibondo, vi!mente confinato zando 1~ mana ai :indacalisti di tut- corne se esistesse :~a \azlone fiss~ nell'ang~lino delle _ore strao.rdinarie te _le n~me cJ:ie. mv~~no la _pace di scioperi da consumare in un anno o della fme della giornata di lavoro. so.ciale, il_ domirrio pohtico ~he ~ue;- e a rompere la dieta si facesse in- Peggio ancora: si piatisce sulla sh esercrtano sugh organ~zzah e digestione; poi si dichiara che lo I perfetta legalità dell'azione sinda­ ~cohra tale; da rendere,stenle quel- sciopero avverrà prima a tempo in- cale, ci si appella « all'opinione pub-

c e avrebbe potuto segnare una . . l · bli . · · bott seria sv lt 1 t di f determmato dopo 1l norma e orurro ica », rt rivolgono preci a e- o a ne rappor o 1 or- . . . it ta t 1 · d t· · · d hè ze fra proletariato e regime capi- dt lavoro, msomma luni a men e a gai e sacer o 1, ci sr s egna perc talista. Si è visto in Francia il corn- portamento delle organizzazioni sin­ dacali di fronte all'agitazione dei ferrovieri: al· 32o Congresso della CGT, tanto il segretario della fede­ razione .ferrovien Hernio. quanto il segretario della confederazione ge­ nerale Frachon, mentre lanciavano inni ditirambici ail'« unità ritrova­ ta » coi socialdemocratici di Force Da ormai più di 40 anni la Fran-1 me somme sui costi della « gran­ Ouvrière e i cattor1ei dei sindacati cia borghese vive in uno stato di deur » che il generale giurô di « cristiani "·• hanno chiarito (Un.ità marasma economico da cui non l'ha restituire alla « France Eternel­ del 18-6) .che, viste Je titubanze dei sollevata neppure l'orgia della ri- le»: il bilancio è chiaro - la gran.­ n.eo-alleati, « la CGT, allo stato dei costruzione post-bellica. La IV Re- dezza è di là da venire, ma le ca fatti, non poteva impegnarsi da so- pubblica continuo ad emettere cam- biali le pagano fin da ara gli ope­ la e cosi, di cornune accorda, venne biali pagate alla scadenza dagli ope- rai. decisa la sospensione dello seiope- rai, senza tuttavia riuscire a rista- Parllamone, dunque, visto che ,so­ ro ». Magnifico: hanno rltrovato bilirsi. De Gaulle promise di toni- no gli stessi borghesi a fornirci i da­ « l'unità » solo per decidere di co- ficare la decreplta borghesia· d'oltre ti, perfettamente collimantl con le mune accordo di n.o" far nulla; si Alpe col mito della « grandezza 11: nostre previsioni sebbene, inutile sono ritroveti su uno stesso terreno ahimè, ha firmato nuove cambiali. dirlo, ottimisti anche nel più cupo con sindacati che i prefetti di poli- Un rapporta dell'Istituto per gli pessimismo. ùa convocano « per convincerli a Studi di Economia sulla « Congiun- La fanfara comincia con questo separarsi dar Jort> compagni della tura -francese 11, che pur non manca data « positivo », l'unico: per la pri­ CGT» in eonsiderazione del fatto I di rendere i debiti omaggi alla po- ma volta dopo l'istituzione del Fran­ (orrore!) che l'agitazione persegue litica eeonomica dei governanti di co Poincaré, la svalutazione « è pie­ « fini politici »; tutta sacrificano oltr'Alpe, permette di tirare le pr'i- namente riuscita ». Per i proletari, è

1 \

t

Ad Ovest nulla di noovo i borghesi parlano di « rivoluzione aile porte», si precisa che l'obietti­ vo non ha nulla a che vedere con finalità cosi deprecabili -- no, no. ha scopi patriottici, vuol portare i salari italiani al livello « degli altri

1

. , Paesi europei » <« Unità » del 19-6), - Altro ~r1do d allarm~ nella fan- permettere, attraverso la « libera fara. st~tu~1tense sulla ~1p~esa ~o­ eontrattazione dei cottimi », l'au- nom1ca. « 1 consumator~ s mdeb1t~­ mento della produttività delle fab- 1 no :i3er le cose ch~ des1derano, pm briche, e, soprattutto, rendere poil--1 r~p1damente c~e m. qualunque . pe­ sibile il « gioco democratico _ che nodo _d~l 1955 m ~01 _.,, (Econom1St). in una moderna società non p1,M} IJ?fath, m a?~1le gl~ « uistalment cre­ non compren.dere ia dialettica delle dits» (cred1h per l arredamento deL lotte sindacali »; non solo, dunque, 1~ c~sa~ sono a~me?tati di 423 _mi­ non persegue obiettivi sovversivi e hom . d1 ?~~lari, c1oe ?ella c1fr~ rivoluzionari, ma si propane di raf- mens1le p1u. alta dopo ~l boom ~1 forzare il regime politico e sociale quat~ro ann1 fa. Ora, s1 sa che 1! esistente, correggere le tare storiche cred1to al. consumatore è uno dei della borghesia italiana, rimediare grand! « ritrovah » per tenere m alla sua incapacità di governare... n:oto 11 fre~hco r1tmo della produ­ democraticamente. Le lotte conti- z10~e amer1cana; i:iell_o stess? teffll'.' nueranno? Colpa degli industriali: po 11 go':'erno commc1a a chied~rs1 i tre sindacati dell'« unità ritrova- se ~on Sl sha esagerando, e se ~ m­ ta » se ne starebbero volentieri deb1tamento g~nerale che ne der1va, rranquilli e, se non possono impe- con, pagamenh che assorbon~ li 1_2 dire di lottare agli operai, bade- e. I, 2 per cento del reddito

0d1spom:

ranno a far li rientrare il più pre- bile dei. consumatori, non s mgross1 sto all'ovile. Miglior dimostrazio- troppo m fre~ta provocando un'ar­ ne non potrebbe trovarsi del fatto tificiale espansione e di rimbalzo che l'unità ad ogni costo, came ro- sucessivi crack, e diffondendo uno vina il partita della rivoluzione, stato d'animo di « prosperity » mor­ cosi distrugge gli organismi sinda- boso perchè basato sulle sabbie mo­ cali di latta, e consegna g!i operai. bili. Cosi, da un lato si piange per mani e_ piedi legati, alla cla5se av-, ciô che dall'altro si saluta corne il versa. toccasana

Ma le stesse « case » che mettono ··· in moto gli operai iscritti o meno - A sentir loro basta firmare dei ai partiti della conciliazione faran- patti per impedi;e ai contrasti in­ no si che questi non _potranno più, terni della società borghese di scop­ un giorno, frenarne la spinta; i pro- piare. Ma i Paesi del MEC litlga­ letari lasceranno ioro l"esercizio del no coi Paesi del ZLS (zona di li­ « gioco democratico » e sceglieranno bero scambio); in seno al primo, un gioco che non si concilia nè con l'ltalia e la Germania non sono con­ gli interessi patriottici nè con gli tenti della Francia e viceversa; gli istituti della borghesia: l'azione ri- Stati Uniti sono scocciati degli uni voluzionaria. e degli altri, e premono perchè fra

Le cam~iali della "gran~ezza,, Dazionale ~ paga I' operaio una vecchia storia che la svalutazio­ ne è il Paradiso del grande capitale: più riesce, peggio va per loro. Ma non basta: la svalutazione è « riu­ scita >, cioè non ha provocato - al­ l'origine - aumenti intollerabili del costo della vita, soprattutto perché è coincisa con un'incipifnte reces­ sione che ha impedito a1 prezzi di salire piû di quanta sarebbe nor­ malmente avvenuto. Prima cambia­ le: i prezzi non sono eccessivamen­ te aumentati, ma è diminuito il la­ voro, il risultato è identico. Seconda cambiale. La situazioen

economica, più o meno stabile al­ l'inizio dell 'esperimento, va rapida­ mente « deteriorando11i » negli ulti,­ mi mesi e soprattutt<i nelle -ultime settimane. Infatti, dal giugno 1957 Mettete insieme un ordine di fat­ all'ottobre 1958 l'indice dei salari tari come le celebrazioni del « glo­ orari è aumentato del 15 0/0 mentre rioso '59 », il profetismo di De Gaul­ l'indièe del costo della vita che, no- le, e l'illuminato progressi11mo del toriamente, è un indice molto alea- presidente Gronchi, e potete ben torio e sempre ott}mista, è cresciu- chieQ!ervi se il meno di cui si possa

degradazione delle strutture indu~ to del 20, cosicchè i salari • reali » attendere la naseita in giorni di striali che è in atto da molti anni e sono diminuiti del 5 •/o. D'altra par- cosi fertili incontri non siano dei che è esplosa in questi ultimi mesi te, la .• r~.altà » di quest? ~roc~o risultat_i di • portata storica •, anzi in forme acute e drammatiche: Je è assai p1u grave: a la d1mmuz1one « mondiale ». lotte contra i licenziamenti decis.i effettiva delle paghe operaie è stata Succede agli Stati quello che suc­ dal monopolio Sade, dalla Galileo e sensibilmente superiore a questa cede alla « personalità umana » di dalla Monte Amiata ». Ed ecco il percentuale » perchè, mentre nel eui si riempiono la bocca i teorici, succo della nozione finale del con- precedente periodo di sovra-impie- gli scrittori e i mestieranti della vegno: la richiesta al governo di go, essendo gli orari · straordinari società borgli.ese: più diventa palese • un piano di sviluppo industriale I correnti in quasi tutte le . ind1;1strie, , che i singoli, cittadini o nazioni che della Toscana 11• 1 da un lato le ore straordmar10 be- siano, hanno perso agni capacità di

nefl.ciavano di un aumento del. 50 % movimento autonomo e rotolano, gri­ sulla paga normale e, dall'altro gli dando « Siamo liberi! », su una chi­ industriali, per attirare mano d'ope- na prestabilita dal moto anonimo ra, offrivano al personale qualifl- ed irresistibUe dei fatti economici e che di lavoro superiori a quelli cor- sociali; più i dirigenti si pavoneggia­ rispondenti al posta in realtà accu- no e montano in cattedra per assi­ pato, l'intervenuta recessione ha ri- curare i popoli che, intorno a loro dotto l'orario di lavoro a meno di è grazie alla loro opera, " si fa sto- 40 ore in numerose industrie e « le ria». E allora torna comodo il pas­ paghe effettive tendono ad unifor- sato, si sfila sotto l'Arca della Pace, marsi al salario teorico della ca~e- si,.onorano gli ossari delle più cruen­ goria 11. In altri termini, si puô dire te battaglie dell'Ottocento: si grida che per molte famiglie si è avuta, ai morti che finalmente, i loro so­ dal giugno fatidico in poi,_ una_ di- gni saranno 'appagati, i loro ultimi min.uzion.e di reddito non in.ferwre desideri soddisfatti, grazie alla ai 20-30 •to. nell'atto stesso in cui si « portata storica mondiale II dell'in­ avevano i rialzi di diversi prezzi e contra fra due illustri personaggi. tariffe (gas + 14 °/o, elettri~ità E' anche vero che, gira rigira. la + 11 % ), senza contare che vemva- solfa è sempre la stessa: solidarietà no sappressi i rimborsi di una pa1; latins, solidarietà mediterranea, so­ te dei medicinali ad o~ra della S1- lidarietà (o se si preferisce alla curezza Sociale (altra aniputazione banale solidarietà, « missione ») di reddito, per una famiglia di 4 per- atlantica; ma non importa, si fa sto­ sone,' di circa 2,000 franchi men- ria egualmente. Dopa tutto, il voca­ sili ). bolo « storia » ha, in tut te le lingue, Questa situazione si riflette in due significati: ed è certo i.l seconda

una diminuzione della domanda e - quello della fiaba narrata dalla quindi dell'attività produttiva; e che nonna all'ingenuo ni~otino prima la domanda diminuita sia quella che si addormenti, perchè sogni della grande massa della popolazio- caatelli d'oro - il siinificato Che i ne lavoratrice risulta anche dal fat- governanti attribuiscono aile pa­ to che l'industria automobilisti.ca role dei loro brindiai di aala ...

• opera1. dirigenti »

I sepolti 11i11i di llbbadia S. Salvatore Nell'attuale fase di ristagno eco­

nomico si stanno svolgendo in Ita­ lia diverse manifestazioni di lotta sindacaie. Ma chi cercasse di vede­ re un collegamento fra le azioni del­ le varie categorie in movimento contro il padronato non ci riusci­ rebbe per la semplice ragione che i sindacati non hanno nulla del sinda­ cato di classe e le azioni da loro .promosse non vanno oltre gli inte­ ressi di categoria, esaurendosi in una· ·cornice corporativa. I tessili non s'accorgono che i rnetallurgici sono anch'essi in latta e questi, a loro volta, non vedono i grandiosi scioperi dei marittimi. In questo quadro desolante come meravigliar­ si che la magnifica lotta dei 200 ininatori di Abbadia S. Salvatare <Toscana) contro i licenziamenti sia rùnasta cireoscritk? ·Alla· campa.gna per il migliora­

mento dei salari che si trascinava da ben sei mesi questi operai ne hanno fatta seguire una contra i li­ cenziamenti imposti dalla « Mante Amiata » con l'occupazione della miniera di mercurio. Vi son rimasti chiusi per 24 giorni e avrebbero resistito anche di più se i rappre­ sentaati dei tre sindacati non li avessero indotti a- desistere « dopo una lunga riunione 11 giù nei pozzi fa.cendo loro accettare le propo­ ste · del Ministero del Lavoro che, - da buon intermediario - ha tro;. vato la soluzione « soddisfacente • per ambo le parti: non più liceno­ ziamenti ma ... dimissioni volontarie lia pure con premi, agevolazioni e ioCOt'aggiamenti vari. Questa, in ul­ tirna' anaHsi, la conclamata vittoria.

l .... ~~,,

Si tratta, al solito, di una vittoria « popolare », came in popolare era stata trasformata la latta. Infatti, mi cartelli esposti nelle botteghe del paese si poteva leggere: « questo negozio è solidale coi minatori in latta», oppure: « sessanta dei miei clienti sono là sotto ». Alla « soli­ darietà » dei bottegai, gli attivisti :iel sindacalismo « moderno » hanno aggiunto l'elemosina di qualche sol­ da raccolto qua e là. Questi i metodi: l) latta prolun­

gata che - seconda la retorica Un.iJà - « non infiacchisce ma tem­ pra le energie »; 2) adesioni ver­ bali della FGCI; 3) implorazioni de­ stinate a cadere ne! vuoto di altri organismi a sfondo popolareggiante (vedi quanta accaduto a una delega­ zione dell'UDI recatasi a Roma per ... esser messa alla porta dal ministro delle Partecipaziani Statali). E non è tutto. Al loro inconcludente atti­ vismo sindacale gli scaltriti uomini del PCI ne aggiungono uno politico. Da buoni opportunisti mettono in pratica la regola di cdndotta sinte­ tizzata dal motta bersteiniano: ·« il movimento, è tutto, il fine è nulla ». Per mascherare il continuo tradi­ mento anche degli interessi imme­ diati delle masse Proletarie, hanl'io bisogno di dimenarsi sempre più. Di qui la ricerca affannosa di « nuo­ ve. iniziative », di qui « l'importante convegno » dell'l. C. M. svoltosi a Firenze fra gli amministratori della, Toscana (presidenti e consiglieri. provinciali, sindaci e consiglieri co­ munali, parlamentari ecc.; tutti o quasi di « sinistra »>, sul tema: « La

Come si vede, tutti i salmi fini­ scono in gloria: dappertutto propo­ ste II costruttive » di sviluppo regio­ nale. E' il nazionalcomunismo, o il regionalcomunismo, che fa da pa­ ravento al tradimento della causa proletaria. E' cosi spiegato ancora una volta

il senso pratico del cosiddetto parti­ to popolare o di massa. L'azione po­ litica di tale partita consiste nel so­ stituire alla latta di classe proleta­ ria una baraonda popolare che ser­ ve solo a illudere l'operaio in latta dandogli . la falsa impressione di sentirsi appoggiato. Ma è chiaro che un'adesione scritta o verbale di ceti piccolo-borgliesi non ha nulla a che vedere con la materiale lotta di al­ tri operai. Come il PCI riesce a tra­ scinare nella latta i proletari per interessi di piccoli proprietari o im­ prenditori agrari o industriali, cosl a volte riesce a scuotere l'interesse di costoro per rivendicazioni ope­ raie. Ma la storia di q\leSti ultimi anni ha. provato troppe volte (ae ce n'era bisofno) quello che in dottri­ na era stabilito da. tempo: l'intan­

. no moauuoso di queste ibride coa­ lizioni. , .

non ha segnato flessioni degne di nota -- la sua clientela essendo composta di borghesi nazionali ed esteri, e questi non avendo cam­ biali da pagare per una « grandeur » che è loro in eKlusiva. Della crisi soffrono pure i contadini, i becchi bastonati di tutte le esperienxe na­ poleoniche o pseudonapoleoniche: uno dei setton più in crisi è, infatti, l'industria dei trattori agricoli.

E' vero che il govemo ha nel cas­ (ContiJiua in 2. pagina)

Quelli cha -"fanno storia,,

le due zone un eollegamento qual­ siasi si crei. Nei confini della CECA, il provvedimento di riduzione della produzione carbonifera belga, salu­ tato dentro dalla Germania e fuori dall'America, è stato accolto con malumore dal governo di re Baldo­ vino, e non bastano nozze principe­ sche a rasserenarne l'orizzonte. Nel­ la NATO, la Francia scalpita in no­ me della «grandeur»: vuole aiuti, ma « ciascuno a casa sua ». Fra­ telli? Si, ma nel Dio-merce; quindi prcnti a fregarsi a vicenda. Li­ berté, égalité, fraternité ...

- Abbiamo letto sulla t< Stampa » che, essendo il pubblico dei consu­ matori bombardato dal fuoco di una pubblicità onnipresente e dalle molteplici sollecitazioni ad acquista­ re di istituti di « analisi del merca­ to », ed essendo quindi esposto ai peggiori e più continuativi imbrogli tutti basati sulla capacità di ven­ dere lucciole 'per lanterne (e, per esempio, ottenere che le massaie si precipitino a comperare un certo dentifricio solo perchè l'imballaggio è in tinta rossa ftammante), i tede­ schi hanno deciso di fondare un istituto per lo studio della qualità dei prodotti che metterebbe la sua preziosa e ... disinteressata consulèn­ za al servizin dei compratori. impe­ dendo che si lascino prendere per il naso e acquistino soltanto prodot­ ti di autentica classe. Meraviglie della tecnica capitalistica! Chi vole­ te che fondi un istituto di consu­ lenza del cliente se non lo stesso Capitale che fabbrica e vende i pr<>­ (iotti? .e che cosa volete che « eonsi­ gli II se non di comprarli. magari con una maggiorazione di prezzo in nome della consulenza o del mar­ chio di, qualità appiccicato alla ci­ mosa di un te~suto Q al bordo di ùna tazzina? Gli istituti di « esper­ ti " si moltiplicano. uno controlla l'altro, ma chi • custodirà i custo­ di »? Il cittadino. « fonte della so­ vranità popolare 11. è una foglia sec­ ca ehe il vento del grande affarismo mutina corne vuole.

- Lo « Stato al disopra delle clas­ si », lo « Stato rappresentante della collettività nazionale • ed altre fan­ 'faluche del genere: un giorna)e fran.. cese di opposizione leva alte strida perchè il governo goUista, proprio lui cosl chiassoso nell'affermare la indlpendenza e difendere l'« onore » della Francia, ha prima supinamen­ te accettato le condizioni imposte dal Cartello internazionale del pe­ trolio circa il codice di estrazione del greggio sahariano. i prezzi, lo sfruttamento del gas e la prospe­ zione di nuovi territori, ed ara si prepara a subirne il diktat che co­ stringe le raffinerie metropolitane a non raffinare quantitativi impor­ tanti del futuro petrolio sahariano e ad 1mportare la maggioranza del greggio dal Media Oriente, per pau­ ra che i prezzi di quest'ultimo e di riflesso tutti i prezzi mondiali di­ minuiscano (pare infatti che, per ot­ tenere una stessa quantità di ben­ zina, occorra il 30 •/0 di meno di estrazione sahariana rispetto a quel­ la mediorientale). Ingen!li opposito­ ri: lo Stato è del capitale, e il ca­ pitale non conosce frontiere!

- La Fiat, seconda « 24 Ore 11, in­ sieme aà aitre Case italiane, ha ac­ cordato ad una grande fabbrica ju­ goslava di K.rag.ujevac un credito di 22,8 milioni di dollari per la co­ struzione di nuovi reparti per la fabbricazione di automobili, per cir­ ca la metà in contanti e per il resto in materiali da montaggio con l'in­ tesa che il prodotto della vendita delle vetture cosi fabbricate verrà impiegato per finanziare i lavori di costruzione. Il credito sarà rimbor­ sato con l'aumento delle esportazio­ ni jugoslave verso l'It._alia. Cosl l'URSS apre una valvola di scappa­ mento a Krupp, e la Jwgoslavia Il Valletta: il « socialismo » marca Ti­ to-Krusciov merit.a cento volte 11 premio . della perfetta civiltà bor• ghese.

S6ttoscrlvete a:

11 programma comuaista

l

1

1 '! 1

1 J r

1 f

! _,. _ IL '.JROGRAMMA COM{iNISTA

In Alrlea fa I gravissimi incidenti di Durban,

nell'Africa del Sud ( Stato membro del Commonwealth), hanno rimesso in primo piano lo scenario dell'Afri­ ca « inglese » a dimostrazione che la rivolta dei colonizzati negri con­ tra i colonizzatori bianchi non è il prodotto di un particolare metodo di governo, - quello, putacaso, [ran­ cese, - ma dell'imperialismo di qua­ lunque marca, e, repressa in un pun.. to, balza fuori inesorabile nell'altro. Il « virtuoso sdegno » dei bianchi

ha trovato modo, questa volta, di sfogarsi: i « selvagg'i » di pelle scura hanno preso le armi - cosi vuole la cronaca - per protesta contro i tentativi del governo di impedire la distillazione clandestina dell'alcooZ . Poveri civilizzatori incompresi! A­ givano a fin di bene, e guarda con che ingratitudine ne sono ripagati! E' vero che l'alcool l'hanno introdot.. to loro, distribuendolo insieme alla Bibbia e alla promessa del Paradi­ so quale compensa alla servitù po­ litica ed economica e quale gene­ roso conforto in questa valle di lacrime: ma la somministrazione del prezioso « bene » deve restare in mano alla superiore razza bian­ ca, non tanto per ragioni di salute, Quanta per motivi fiscali, ed è scon­ cio che dei negri, rincasando dopo una giornata di lavoro malretribui­ ta per il superiore interesse della civiltà cristiana, scaccino la stan• chezza con un nettare sul·quale non pagano tasse. L'entrata in Paradiso, diamine, paga il pedaggio e, sen.za il · control!o lie! [isco, chi potrebbe ttabilire che Zassù c'è ancora posto? Ma guardate caso: i disordini scop­

piano a pochi giorni di distanza dal-

ealdo l'annunzio che il governo ha deciso durre il contatore dell'acqua duso di creare nell'Africa del Sud una domestico. Dopo l'alcool, tassano serie di « aree razziali » in cui. cnl l"acqua [resca: domani tasseranno pretesto della futura concessione l'aria ... dell'autogoverno_, ~aranno concentra- 1 Contemporaneamente, avvenivaw1 te le diverse tribu della grande fa- · dimostrazioni contro la magmf:ca miglia di colore: qualcosa di simile legge seconda cui il negro giudica­ alle riserve dei pellerossa ma con to reo di una violazione del codice una spolveratina di ipocrisia dem >- puo scegliere [ra la prigionia e ,, cratica, e con in più una nuova « lavoro volontario » in una fattoria edizione del <( dividi e impera ». Il bianca (volete una dimostrazione risultato non è soltanto la segrega- migliore che l'az1enda capitalistica zione razziale, che ha il chiaro in- equi1Jale alla galera?) col risultato tenta di ritardare il processo di [u- che, pur di procurarsi braccia che .sione delle tribù negre e di (< balca- non costano nulla, si processano e nizzare » le popolazioni di colore del condannano negri innocenti. E poi Sud-Africa, ma la privazione di j « violenti » sarebbero loro? le qualunque difesa per i moltissimi «furie» scatenate sarebbero le loro

. negri che, corne operai manuali donne? nelle aree bianche, devono continua- D'altronde, se il governo e la. po­ re a tenere in m?to la macchma lizia sud-africana agiscono con una generatrice di profttto peT co~t? del br1ttalità che scandalizza i liberali capitale graziosamente antt.ctpato br:bnnici, i « civilizzatori » del Ke­ dalla <( razza superiore ». L alcool nya che appunto in questi giorni distillato clandestmamente < ammes- han no massacrato non in disordini so che_ sia la ragfone immedt~ta i piazza ma in prigione. a freddo e, della rtv?lta_) era, tn fondo, tl. si~- questa volta, senza pretesti di atro~ bolo d~ll ult_m~~ ~os~ rimasta m li- cità n1! di alcool clandestino, gli bera d1spomb1!1t~ ai dipen_de_ntt ne: undici Mau-Mau (la cifra è quella gri di S. M. il Bianco. Essi,. m og~~ ufficiale debitamente «deprecata» al­ caso, non dtsponevano di armt, la Camera dei Comuni), .hanno evi­ giacchè la ~t~mpa racconta bensi dentemente ritenuto ch'era tempo di delle « atrocita »_ d~lle belve. scate- non restare indietro ai parà di Al­ nate, ~ia 1!er c_h!ssa Quale _mi_racolo geria e agli ultra di Città del Capo. i mortt e 1 _teriti sono tutt_i dt P~!!e Dopo la Rhodesia e il Nyassa, dopo scura -· cht~ro se.ana che tl _fulmtn: il Kenya e, da pochi giorni, l'Ugan- celeste co!pis_ce l evasore fiscale, da, l'Africa inglese è in regime di protegge tl [isco .. _. . . semi-stato di assedio. Non si intacca Il quale non si_ lt~mta_ a. ta_ssare impunemente il regime del profitto:

l'alcool, se a pocht giornt ~t dtstan- tutti gli uomini sono eguali, secon- za dall'assalto delle tremtla donne . . . . .

d. D ban alt e donne sono I do la democrazia capttaltstica; ma negre t ur , r . " . scese in piazza per protesta contro alcuni, che d1avolo, sono pm egualt la decisione del governo di intTo- degli altri!

Sguardi ad Est Dalla tribuna del XXI Congresso, 1 nati e che si è fatta un'insegna del

Krusciov aveva additato all'emula- « provvedi ai fatti tuoi » (incentivi zione dei cittadini sovietici l'esem- ai contadini, « stimoli » all'interesse pio di coloro, generalmente tecnici individuale, dominio sovrano del di varia grado, che, spinti « da no- mercato); come, insomma, essi risol­ bili motivi patriottici. .. e senza ga- vano questa difficile... scelta ideo­ ranzia di comodità vanno in terre logica, noi non sappiamo - o me­ nuove e inesplorate adattandosi a glio possiamo senza difficoltà sup­ svolgere non di rado lavori non cor- porre che i sullodati « specialisti li rispondenti aile loro qualifiche » e, si regoleranno in base a quel fa­ pur di contribuire alla realizzazione moso tornaconto personale che or­ delle grandi opere in programma, mai domina al di là corne al di qua affrontano l'ignoto di « ter re s-disa- della cortina di ferro. bitate con clima spesso inclemente ». C'interessa invece mettei:e in ev i- Era una pennellata di colore re- denza la reazione della « Pravda »,

torico, ma la realtà sembra alquan- cioè dell'organo ufflciale di un par­ to diversa dall'ottimistico ardore tito il quale si vanta di aver por­ (condito alla vodka) di S. E. Nikita tato I"URSS alla soglia (o, in al­ La « Pravda », infatti, in un edito- tre versioni, oltre la soglia) del pas­ riale del 4 giugno, affronta i pro- saggio dal socialismo al comunismo. blemi sempre più complessi e diffi- La « Pravda » monta su tutte le fu­ cili dei neo-diplomati delle scuole rie per il « deterioramento e svili­ superiori e dei politecnici russi. E' mento della specializzazione II che i noto che questi trovano lavoro co- diplomati-transfughi causano. Orro­ me in qualunque società mercantile re! « Non bisogna permettere che degna di tal nome: le aziende, direttori di fabbrica o di ufficio im­ sempre più autonome, domandano pieghino i giovani specialisti non tecnici e specializzati a un Mini- in base al loro titolo di studio»: lo ... stero, e questo provvede a soddisfa- scandale deve cessare. Ma corne? re la richiesta con le nuove leve Uno dei cardini dell'ideologia socia­ delle scuole professionali. Ora av- lista e comunista, in quanto visione viene che, invece di correre con en- di una società futura non più basata tusiasmo in Siberia o nel Kazahstan, nella repubblica Mongolo-Buriata o nella penisola di Kamciatka, secon­ do la « Pravda li troppi sono coloro che, pur di rimanere nei grandi centri della Russia europea, Mosca, Leningrado, Stalingrado, Kiev, ecc., si adattano a fare qualunque lavoro inftschiandosi delle proprie « quali­ fiche >t e degli appelli al patriottico amore della Santa Russia; e l'or­ gano pontificante del omitato Cen­ trale invita l'« opinione pubblica » a condannare l'operato, Come se la sbrighino questi diplomati, sbattuti fra le opposte sedu.zioni di un Kru­ sciov esaltante gli eroi del pionie­ rismo siberiano, di una « Pravda li esaltante la specializzazione e del­ la società mercantile in cui sono

E' uscito 1 FONDAMENTI DEL COMUNI­ SMO RIVOLUZIONARIO MAR­ XISTA NELLA DOTI'RINA E NELLA STORIA DELLA LOTTA PROLETARIA INTERNAZIO-

NALE

Esso riproduce il resoconto in­ tep,ale (pubbllcato nei nr. 13-14- 15-195'7 del « Programma Comu­ nista » > di una riunione tenuta su qaest'arromento nel giugno 195'7 ln contrapposizione polemica non solo aile ideologle anarchicbe, sindaca llste e proudhoniane infe­ sianti il movimento operaio fran­ cese, ma alla rUloritura di cor­ renü democratiche, operaiste, a­ ziendiste, anti-partlto e anti-ditta­ tura, eee., suceessi.va al XX Con­ cresso moseovita: rifloritura che,

, purtroppo, non accenna affatto a terminare e alla quale 'collabora­ no in vario modo i cosiddetti « diBsidenti • dallo · stalinismo o

.. dal post-staJiolamo, peui°'-1, se poaaibile, del loro ceppo d'origine.

L'opuseolo è in vendita per Li­ re 450 da versant sui conto cor­

, ~ 3J4440 intestato a « n Pro­ c~: c•anlsta », Cuella Po­ stale 962, Milano.

··,

su criteri mercantili, è appunto la fine della specializzazione borghese, della spietata divisione del lavoro della « mutilazione dell'uomo li dl cui parlava Marx, ed ecco l'alto­ parlante di una società cosiddetta socialista o comunista tuonat'e per­ chè si « svilisce e deteriora » 11ppun­ to questo retaggio maledetto della società borghese, che incasella l'uo­ mo in una frazione sempre più pic­ cola di un piccolissimo mestiere, soffocando tutte le altre potenzia­ lità che sonnecchiano in lui! Kru­ sciov, a sua volta, accetta l'abban­ dono della specializzazione ma solo corne « sacrificio eroico » finchè du­ ra la colonizzazione delle terre nuo­ ve, non corne programma ultimo; e infine i diplomati lo praticano per­ chè fa loro più comodo, e probabil­ mente perchè guadagnano più come figli di papà e intermediari (vedi il nostro numero precedente) che ca­ me ingegneri o elettrotecnici. Due prove in una: l'ambiente

mercantile genera una mentalità bottegaia di tornaconto spicciolo; la struttura capitalistica basata sulla divisione sfrenata del lavoro (dun­ que, niente comunismo e nemmeno socialismo) genera una sovrastrut­ tura idedogica, quella dë1Iâ« Prov­ da », decisamente borghese. E poi, si dice, « stanno costruendo

il socialismo » (ma a rovescia!)

lmpresSlonl jogoslave ... Belgrado, maggio. - Se fra Rus­

sia e Jugoslavia esistessero soltanto contrasti ideologici (corne si dice affermando che la prima rappresen­ ta l'ortoàossia marxista ( ! !!) e la seconda il revisionismo) non si ca­ pirebbe davvero la ragione del di­ saccordo: il regime di Tito ha fatto in anticipo quello che il regime di K.rusciov va predicando dopo il XX e soprattutto dopo il XXI Congresso. L'economia jugoslava è suddivisa

in tante unità chiuse quante sono le aziende industriali e, a maggior ragione, le agricole: il legame fra questa miriade di corpi produttivi decentcati è uno solo - il mercato. Ogni stabilimento ha il suo bilancio· di entrata e di uscita, il suo piano di produzione, il suo consiglio ope­ raio: corne si armonizzano queste forme autonome se non attraverso il meccanismo degli scambi? Nelle campagne domina la condu­

zione diretta; le cooperative, che sono in netta minoranza, agiSCJPlO anch'esse secondo criteri mercan'fili. Non ha detto Krusciov che, in re­ gime socialista, perman,e la legge del valore, il prezzo si regola sui co­ sti di produzione, il bilancio azien­ dale dev'essere chiuso in attivo? An­ che in Jugoslavia, lo Stato control­ la -- sempre meno, tuttavia, data la decentralizzazione in atto (altro fenomeno che si ripete in Russia in ritardo rispetto alla Jugoslavia), - la produzione industriale; non certo quella agricola, il cul mercato è in­ teramente libero. Un uovo è pagato in Serbia 10 dinari, in Dalmazia 20! ...

...Lubiana, principio giugno. - E' domenica: le campagne delle moite c;hiese cattoliche suonano a festa; c'è aria di riposo, di studio e... di preghiera. Infatti le chiese rigurgi­ tano di fedeli: le messe sono ascol-

tate con devozione non solo da don­ nette, ma da anziani e da giovani. I preti sono mantenuti da! Comune, hanno una figura giuridica simile a quella dei dipendenti municipali, e sono riuniti in sindacato legal­ mente riconosciuto (perchè la CGIL non ne fonda uno in Italia?). ~ell'atrio dei templi sono esposte

grandi fotog,rafie di Giovanni XXIII benedicente: all'uscita · monta la guardia in uniforme scintillante la Polizia Popolare, composta di gio­ vani studenti che sbarcano il lu­ nario vigilando sull'ordine pubblico. Preti e poliziotti: sarebbe questo il socialismo? Quello di Tito e di Krusciov, certo; ma é un'altra ver­ sione del regime capitalista. Gli immobili sono proprietà del

Comune, come lo sono i negozi, i cinema e gli alberghi; ma la Ju­ goslavia ·ha insegnato all'URSS co­ siddetta socialista che chi rispar­ mai, chi accumula (leggi del... so­ cialismo di lor signori !) , puè> co­ struirsi 1,ma casa e anche darla in affitto: verserà al comune metà del­ le pigioni incàssate; Nelle edicole, si vedono esposte

riviste del PCI; fra l'altro, « Noi donne » e « Vie nuove ». Jr,' un fatto significativo: gli jugoslavi sanno che, nella polemica con Krusciov il tempo darà loro ragione, e 1i Cremlino dovrà fare l'autocritica e chiedere venia al maresciallo-pre­ cettore il cui ritr_atto (finito il culto della personalità!) campeggia do­ vunque in un clima di resistenzia­ lismo all'ennesima potenza. La casa di Tito a Zagabria è meta di pelle­ grinaggi nazionali...

... Zagabria, metd giugno. - Il sa­ lario medio, del manovale è di 10.000 dinar! per l'uomo, di 8.000 per la donna; sale a 12.000 e 20.000

rispettivamente per il qualificato e I come diecimila lire al cambio, ed lo specializzato maschio, a 10 per il hanno un potere d'acquisto non qualificato feinmina; lo stipendio del molto superiore (solo gli affitti sono direttore di una fabbrica di pasta é bassi). di 35.000 dinari. Si faccia il calcolo: Tuttavia, come da noi ci si con­ un ·kg. di pane costa 60 dinari, uno sola con la Sisal, qui si vedono in di spaghetti 100, un litro di birra o sogno i polli arrosto inseguendo il di vino rispettivamente 100 e 140 miraggio della lotteria nazionale dinari, un litro d'olio 400 dinari, un settimanale, coi suoi premi da 80.000 chlio di zucchero 130 dinari; costano a un milione di dinari; e non esi­ poco le sigarette, la benzina, e - ste disoccupazione. almenD questo! - la carne di vi- A Zagabria, il paesaggio di peri­ tella. Ma fate un piccolo bilancio feria é dominato da un nugolo di (socialista, naturalmente!) e vedrete baracche di legno: ci sono stipati come sia difficile combinare il pran- gli operai della felice repubblica zo con la cena: 10.000 dinari valgono I popolare ...

le cambiali della ·'grandeua,. nazionale le paga I' operaio

<Contmua.zione dalla 1. pag.)

set.ta un programma di investimenti sia nel settore nazionalizzato che in quello privato, ma perfino il rap­ porto deUI. S. E. osserva che un au­ mento da 534 miliardi di franchi a 650,9 da! 1958 al 1958 nel settore nazionalizzato e da 60 miliardi a 70 in quello privato non costituisce certo, in periodo di crisi, una ga­ ranzia di s9mministrazione di ossi­ geno all'economia boccheggiante. Vi sono poi fenomeni curiosi: la svalu­ tazione ha reso vantaggioso l'ac­ quisto da parte dell'estero special­ mente di beni strumentali prodotti in rrancia come l'acciaio e l'alh­ minio; avviene cosi che il mercato internazionale e soprattutto quello tedesco « pompi » questi beni sot­ traendoli all'industria francese di trasformazione e quindi aggravando la situazione degli operai soprattutto

Operai spapnoli, stanno pensando a voi ! Gli operai .spagnuoli che gemono.

sotto il tallone di Franco hanno at­ tirato la paterna attenzione ( a quan­ to si legge sui «Giorno» del 12-6) di una « organizzazione mondiale al­ la que.le aderiscono non soltanto i cattolici !immaginiamo che vi ade­ riscano anche i... nazionalcomunisti marca Cremlinol e che è in Ispagna assai diffusa », I'« Opus Dei ». Que­ sta, tenuto conto della difficoltà di salvare un Paese arretTato e asseta­ to di vendetta dal pericolo di ca­ dere dalla padella della dittatura franchista nella brace dell'anarchia., si è proposta « lo studio di forme di governo più moderne, le Quali siano in grado di superare, da un lato, l'impasse dei regimi democratico­ parlamentari di vecchio tipo... svi­ luppando, dall'altro, le conquiste l~ berali che formano il patrimonio della civiltà occident(l.le li. Allegri, proletari: un circo!o di

« esperti » sta generosamente stu­ diando il modo di cucinare in un modo diverso la stessa zuppa per­ chè possiate credere di aver cam­ biato direttoTe di mensa! State buo­ ni, non muovetevi, non scioperate: « a che cosa infatti serve lo sciope­ ro? è un moschetto '91 di fronte ai carri armati dello Stato moderno. Non serve a nulla ». Che cosa serve, dunque, secondo II Il Giorno»? Ma è chiaro ( guardate un po' i giornali cosiddetti d'avanguardia, coccolati dalle sinistre!): « la libertà, come moite altre cose essen.ziali alla vita dell'uomo, moiti popoZi sono ormai costretti a piatirla dallo straniero: amico o straniero nemico. La libertà della Spagna, ad esempio, dipende dagli americani. L'occasione è buo­ na: l'America dovrebbe saperla sfruttare ».

Come si vede, gli esperti hanno un gran cervello da spremere, per risolvere i problemi politici e 110- ciali!

di E' uscito il n. '7 (aprile-giugno)

PROGRAMME COMMUNISTE

la bella rivista dei Compagni francesi: - Editorial.

Droit au travail? Pouvoir sur le capital! Particularités de l'évolution historique chinoise. - Le rôle du parti dans la révo­

tion russe. - Elements de l'économie mar­

xiste (V). Notes d'actualité: Aspects de la révolution africaine - Sidé­ rurgie, pétrole et sous déve­ loppement - Le Communi­ sme, l'URSS et la faim ·- Le Congo Belge entre dans le front anti-impérialiste. - Notes de lecture: Vieux

Marx.- Jeune Amérique. Il fasclcolo dl 78 pagine puo es­

sere acquistato versando lire 400 sui conto corrente 3/4440 intesta­ to a: n Programma Comunista, Casella Postale 962, Milano.

nelle officine meccaniche. Da più di quattro anni, l'espan­

sione industriale continuava inin­ terrotta al ritmo del 9-10 •/0 annuo: nel maggio 1958 il tasso d'incremen­ to era dell' 8 0/0, in agosto del 4 % , in novembre dell'l ;"/0 in dicembre l'indice scendeva a - 3,6 % , cosic­ ché neppure la ripresa abituale da.­ po le ferie ha mostrato di saper to­ niftcare l'industria. La produzione di carbone é aumentata, ma il consu­ mo è diminuito del 9 % ; l'aumento nel consumo dei prodotti petroliferi ha subito una battuta d'arresto nel quarto trimestre dell'anno scorso; diminuisce il consumo interno di acciaio; i trattori imtnatricolati era­ no 9.000 nel gennaio 1958 e 6.400 in dicembre; la produzione di scooters nel · terzo trimestre 1958 rispetto allo stesso periodo del 1957 è di­ minuita del 18 % ; l'indice della pro­ duzione laniera è sceso ne!lo stesso periodo al - 9 % , quella dell'indu­ stria .cotoniera al - 20;0; i disoccu­ pati beneficiari di un soccorso sono aumentati, rispetto al 1957, del- 1'85,8 "lo, e le domande di impiego insoddisfatte del 68 % (cifre del febbraio 1959). Quarta cambiale: la situazione

del mercato dei lavoro è in effetti peggiore di queua· denunziata dalle statistiche perchè 1 immigrazione è rallentata, perchè ci si trova in un per1odo di « classi vuote » (dena­ talità degli anni di guerra), perchè esiste una disoccupazione latente o potenziale (industrie che tengono personale in soprannumero), perchè v'è la guerra in Algeria che (< pom­ pa» forza-lavoro dal mercato, e in­ fine perché numerose industrie la­ vorano, come si è già detto, a rit­ mo ridotto Insomma, senza questi fattor'i occ~sionali, la fessura diven­ terebbe un baratro. Infatti, se in ot­ tobre l'« indice medio » della durata della settimana lavorativa è sceso a 45,6 ore da 46,1 che era nel 1957, nelle industrie tessili esso é preci­ pitato a 41,2, nell'abbigliamento a 40,3, nell'industria del cuoro e pel­ lami a 41,7; a loro volta, gli effet­ tivi occupati per meno di 40 ore alla settimana, che nell'ottobre. 1957 erano 63.000, sono balzati nell otto­ bre 1958 a 197.000. Si ha perci6 qu'.esta deliziosa si­

tuazione: « una smobilitazione im­ provvisa ag,graverebbe momenta­ neamente il fnarasma e ~etterebbe in difficoltà non poche mdustrie » _ sotto, dunque, con la _guerra; 2) gli operai esitano a c~1edere au­ menti di salari che costrmgerebbero a ridurre ulte~iormente. l'orario di lavoro nelle r~spethve industrie, e quindi compnmerebbero iJ loro reddito globale: « paradossalmente _ scrive il rapporto - la conquista sociale che é stata l'istituzione in Francia della settimana lavorativa di 40 ore ha avuto per effetto di ren­ dere roperaio più solidale alla pro­ sperità ~ell'azienda di quanto non lo fosse m passato » - state buoni dunque, per paura del peggio! cosi (e risparmiamo al lettore le

previsioni . Pi~ o. meno attendi?i_li sugli ulteriori svI!uppi della cr1s1) J'operaio francese, da qualunque parte si giri, incassa una pioggia di fregature: deve ... benedire la guerra se non sta peggio; deve star buono per timo_re di perdere g~i stra~rdi­ nari. Prima o poi si r1bellera lo stesso, ne siamo certi: ma intanto, con la complicità dei partiti oppor­ tunisti che proprio in questi giorni hanno ritirato l'ordine di sciopero dei ferrovieri, é fermo mentre la guerra in Algeria riprende a fiam­ rneggiare e nuovi scoppi di terrori­ smo si verificano in territorio me­ t~op~lit~no; è fermo tnentre agita­ z1on1 d1 una notevole arnpiezza si registra~o in I_nghilterra e in Italia. Intend1amoc1: De Gaulle e Debré

hanno soltanto portato a fondo la politica della IV Repubblica · non è col ritorn?. ad un regime' parla­ mentare p1u o meno « puro » che si saneranno le piaghe di cui la clas­ se operaia francese soffre. L'alter­ nahva non è fra dittatura borghese aperta e dittatura borghese velata, ma fra queste e la dittatura prole­ taria. De Gaulle ha celebrato con entusiasmo i fasti napoleonici del '59: la classe operaia internazionale non dirnentica che le glorie del grande capitale parigino del '50-70 finirono nell'incendio della Comune, e si augura cire presto lo stess~ _c!­ clo abbia a riprodursi - a def~m~1- va estinzione di tutte le cambiah!

Iniziatlva privata, ultimo amore PC I Si puè dire, senza temere di sba­

gliarsi, che in materia di politica in­ terna la polemica dei partiti si esau­ risce spesso in questo dilemma: ini­ ziativa privata - intervento &tatale, Quanti luoghi comuni si sentono

ripetere ogni giorno su tali que­ stioni! Uno dei più noti è questo: fautori dellïniziativa privata sono i liberali e le destre in genere; pro­ pugnatori infaticabili del dirigismo, della gestione e del controllo statali sono le cosidette forze di sinistra. Ebbene, chi avesse seguito il pro­ gramma di governo presenùlrk> dal PCI al popolo sici!iano durante Je elezioni di sarebbe stropicciati g!i occhi. Al punto 3 di tale programma avrebbe infatti letto che il PCI è « per l'incoraggiamento dell'iniziati­ va privata non monopolistica ». E' chiaro che l'aggettivo, <( non­

monopo!istica » é il dolce « distin­ guo ;, per discriminare in seno alla cosidetta iniziativa privata. Con ciè>, pensiamo che sia giusto, per il PCI, considerare il SOFIS « un successo della politica della convergenze lt (notate la plastica espressione let­ teraria entrala solo da poco di moda). Ma, ci si domanderà, convergenza

tra chi? E' chiaro: l'Unità dell'll c. m. per bocca dell'onnisciente Luca Pavolini ce lo spiega: « tra le forze decisive delle forze del lavoro, rac­ colte interno ai partiti di sinistra, e i gruppi del medio êeto produtti­ vo imprenditoriale, industriale e agricolo ». li SOFIS, per chi non lo sapesse,

è una società ïinanziaria siciliana sorta su iniziativa della Regione per scopi produttivistici: pompare quat­ trini e investirli direttamente nel­ l'Isola. Ma non si creda che, per il cuore esulcerato del PCI sia solo il medio ceto siciliano a languire in ltalia. Secondo sempre l'ineffa­ bile Unità: « II media ceto impren­ ditoriale meridionale e toscano, mar­ chigiano e umbro, laziale e lombar­ do, veneto e ligure, vive anch'esso in una condizione di continua alea- ' torietà, senza ptospetHve di svilup­ po, minacciato di soffocamento, pri­ vo di credito e di finanziamento ». Dunque, dappertutto dovrà realiz­

zarsi la politica delle convergenze. In ogni regione bisognerà creare un SOFIS ritenuto dai cervelloni del partitone un taumaturgico « stru­ mento di liberazione economica » dalle grinfie dei « nuovi feudatari: i monopoli ». Per chi non l'avesse capita, la « via italiana 111 so_ciali­ smo » consiste nella « lotta ai mono­ poli » da farsi alleandosi con pic­ cola è media borghesia. L'utilizza­ zione degli strumenti messi a dispo­ sizione dello stato borghese dovreb­ be compiere il miracolo senza colpo ferire: pacificamente! Campa cavallo ...

Aggrapparsi a chiunque ... Avendo un lettore di « Vie Nuo­

ve » chiesto alla redazione: « Se Milazzo vi volta le spalle e torna in seno all'ovi!e clericale, vi rallegre­ rete ancora di avergli aperto la strada? », gli illustri scrittori del­ l'illustre periodico rispondono: «Let­ terà di un pessimista ... che giudica gli avvenimenti politici alla loro superficie », mentre la « profondità » è rappresentata da « una Sicilia che, destata da un lungo sonno, si batte per la sua rinascita economica, so­ ciale [Milazzo grande proprietario terriero si batte per la rinascita so­ ciale!!!] e morale, usando fra le ai­ tre anche l'arma dell'autonomia: au­ tonomia dalla Confindustria [quella nazionale, forse, ma non quella si­ ciliana, t_utt'altro!!!J e dai monopoli, autonomia dal governo e sottogover­ no clericale »; è rappresentata da « una spinta progressiva delle clas­ si lavoratrici e dei ceti medi, com­ presi i picco!i e medi industriali li Cprogressisti gli industriali medi, progressista l'autonomia!J; di tutto cio sono espressione i risultati elet­ torali, sintomo di una « Sicilia nuo­ va, originale, vivRce, dinamica »; es­ si hanno portato alla ribalta uomi­ ni che « hanno già dato moite belle prove della loro onestà e della loro intelligenza », se Milazzo non è un marxista e neppure un compagno di strada, è pero « un buon siciliano ... sa da che parte sta la Sicilia e da che parte vuol andare », e via di questo passo. E' il ragionamento Che si fa in

occasione di ogni «lllleanza »: ognu­ na è progressista, perchè basata sulla collaborazione con « uomini o­ nesti »; poi, un bel giorno, salta fuori che l'alleato e onesto De Gaul­ le è un fascista, che l'alleato e one­ sto. De Gasperi è un reazionario, e tutto va a carte quarantotto. Ma si ricomincia da capo, avendo sempre come obiettivo, in Sicilia o in Pu­ glia, in Emilia o in Piemonte, il corteggiamento dei piccoli 'e medi ceti « industriali compresi • - col risultato finale di ogni « onestà » borghese, la fregatura.

t f

i

V

IL PROGRAMMA COMUNISTA 3

La struttnra economica e sociale della bssia e la tappa del trasf ormismo involufivo al III Congresso

Continuazione della Il seduta

--•••-- Praduzione "pro c1pit1,, e ritmi di incramnto

Dopo avere col sussidio dei due nostri quadri 1958-1973 e 1958- 1965 data la prova che, se anche le cifre di previsione date dai russi al XXI congresso si verifi­ cassero, resterebbe smentito il raggiungimento dell' America, quanto a prodotti globali nel 1965 e quanto a produzione per abi­ tante nel 1973, salvo che per i prodotti meno importanti con cui si chiudono in basso i settori con­ siderati, è il caso di far vedere che · 1e cifre previste per la Rus­ sia sono non solo del tutto impro­ babili, ma sicuramente impossibi­ li a raggiungere, mentre quelle date per !'America si possono considerare possibili e anzi mol­ to probabili. Tutto ciô si basa su una nostra prediletta ipotesi di lavoro, quella che la storia del mondo fino al 1975, anno critico e se preferite epoca critica, non ci farà vedere « i fuochi artificiali ». Nei nostri studii precedenti ab­

biamo cercato di elaborare una nuova norma cui non daremo il pomposo nome di legge,. perché le leggi si fanno avendo il pote­ re, e noi non disponiamo di una minima briciola di potere. Su questo tema si lavorè un

poco alla riunione della Spezia ed è uno di quelli fin da ora po­ sto ai nostri cornpagni per mag­ giori ricerche controlli e calcoli sui varii paesi del capitalismo e 1~ loro· storia economica, al fine di tornarvi sempre meglio · in prossime riunioni. La norma è quella della pro-

Bapporti alla rioniooe interf ederale della Spezia - 25- 26 Aprile 1959 porzionalità inversa tra due in­ dici del divenire della produzione industriale capitalistica: il tasso annuo di incremento medio," da un lato, e la rata di produzione di un dàto settore per abitante. Quando due grandezze variano in proporzione inversa, è chiaro che una sale e l'altra scende, e fin dalla quinta elementare si sa che il loro prodotto è costante. La grandezza che sale è la produ­ zione pro capite, quella che scen­ de il tasso o ritmo annuo di in­ cremento. Si intende che la nor­ ma non si verificherà mai con le cifre di un anno in un altro, ma su periodi sufficientemente lun­ ghi per non risentire delle oscil­ lazioni di congiuntura. I lettori sanno bene che quando abbiamo sviluppata la norma della dimi­ nuzione storica del tasso annuo di incremento abbiamo anzitutto scelti gli anni di massimo della produzione e costruita la curva che tocca tutti i vertici di mas­ simo. Al disotto di esse corne si vede nei noti grafici restano le discese e risalite dovute alle grandi gueri:e, all.e crisi di produ­ zione e altri penodi che ogg1 m gergo . alla moda si chiamano di emergenza. Passando dai periodi tra i massimi a periodi brevi e infine a periodi più lunghi si ot­ tiene in tutti i casi un diagramma della produzione totale che è sempre crescente.

Da questa linea o serie si ri­ cava quella degli incrementi di periodo, prima assoluti, poi annui medii, il che abbiamo fatto in generale nei prospetti numerici e non nei grafici, fino adesso. A vendo i dati della variazione

della ,POPolazione, che a sua volta

è generalmente sempre crescente, si puè dedurre quelli della pro­ duzione per abitante, che anche in generale è crescente. In linguaggio non arduo la no­

stra variabile indipendente è il tempo, in pratica il millesimo dell'anno. Le nostre funzioni so­ no tutte riferite al tempo. Se non ci si impressiona delle innocenti parole variabile indipendente e funzione, basterà ricordare che cerchiamo, da deterministi storici, la funzione storica del capitali­ smo. Abbiamo considerate alcune

variabili dipendenti, o funzioni del tempo. Le chiamiamo pratica­ mente crescenti quando col pas­ sare del tempo aumentano, decre­ scenti quando col passare del tempo diminuiscono. Le singole funzioni non sono

che colonne di numeri o linee se­ gnate sui diagrammi. Una prima funzione, quella

della produzione totale, è cre­ scente. Una seconda è quella dell'au­

mento o incremento annuo asso­ luto. E' anche crescente, e ve­ dremo a suo Iuogo che i russi (e anche i cinesi) ci giocano so­ pra, Una terza funzione è quella

dell'incremento relativo, o tasso di incremento che è il solito rap­ porto percentuale tra l'aumento di un anno e la produzione del precedente. Questa funzione è decrescente sempre e dovunque, salvo le acute congiunture. Le funzioni della popolazione

e anche della produzione per abi­ tante sono anche funzioni cre­ scenti. La norma enunciata di recente

da noi e che collettivamente me­ glio elaboriamo (ce ne freghia­ mo tutti di brevetti di invenzio­ ne, diritti di autore, paternità intellettuale e concorsi accade­ mici!) è la ragione inversa, ed il prodotto costante (espresso da una cifra che non cambia nel tempo) che lega tra loro la fun­ zione crescente della produzione per abitante e la funzione decre­ scente del tasso di incremento. Daremo una verifica in prima

approssimazione per Russia ed America, le cui produzioni risul­ tano obbedire ad una costante comune. Alla riunione i compagni del gruppo recarono alcuni pri­ mi risultati per Inghilterra, Francia ,Germania, Italia. La norma si verifica, ma per alcuni paesi la costante è diversa. Cer­ cheremo di darne la probabile ragione.

catastrote bellica che spezzè il III Piano) sono dunque tutte cre­ scenti. Anche gli incrementi as­ soluti sarebbero crescenti (Mil.ni Tonn. 11,8 - 15,3 - 18;0 per quin­ quennio). Gli incrementi relativi quinquennali sono già decrescen­ ti (per cento: 200; 128; 65,5). Chia­ ramente decrescenti sono i ritmi annui medii che possiamo esten­ dere all'ultimo triennio: II Piano 24,6 0/o; IV Piano 17 ,2; V Piano 10,6; triennio muto 6,8. Giunti a questo punto abbiamo

già potuto dire che le cifre pre­ sunte del 1965 e del 1973 sono errate, infatti gli incrementi che esse comportano per il settennio e il quindicennio a venire sono lo stesso 7,5 per cento, che non solo è costante per quindici anni, ma supera il 6,8 a cui si è già scesi nel triennio. Potevamo già · continuare la

curva data dai numeri discenden­ ti ora detti che è fortemente in­ clinata verso il basso, corne è fa­ cile vedere, tuttavia non è una retta ma una curva e potremo so­ lo dire, corne abbiamo fatto, che è assurdo che l'incremento per 15 anni si tenga al 7,5. E' quin­ di assurdo che nel 1973 la Rus­ sia superi gli Stati Uniti nella produzione totale di acciaio e che in quella pro capite non li superi, ma arrivi all'87,5 per cento. La norma che ora studiamo

permette di (usiamo altre parole della pseudo scienza borghese) dimensionare più da vicino la balla sparata dai russi. Torniamo per questo ai quattro

detti periodi. Gli anni di mezzo di essi sono 1935; 1948; 1953; 1957. In detti anni la popolazione

russa (con le solite riserve pru­ denziali) era di miliori.i 165, 178; 19·)· "07 La - relativa produzione annua­

le si puô prendere colla cifra del­ l'anno, ed abbiamo in milioni di tonnellate: 12,5; 18,6; 38,1; 51,0. Per questa cifra si potrebbe con

maggior rigore prendere la cifra media del periodo (aritmetica e meglio geometrica) ma in questa prima determinazione le cose non cambiano molto. Fatti i rapporti si hanno le se­

guenti cifre crescenti di produzio­ ne di acciaio espressa in kg. per abitante. II Piano, 76 - IV Piano, 104 - V Piano, 198 - Triennio, 247. Non abbiamo ora che da pren­

dere la prima serie di quattro ci­ fre discendenti del ritmo annuo e fare i prodotti. II Piano 76X24,6=1870 IV Piano 104Xl7,2=1780 V Piano 198Xl0,6=2090 Triennio 247X6,8=1680 II prodotto delle due variabili,

a tanta distanza di origine, si presenta praticamente costante, mentre i fattori divergono di quasi quattro volte. La nostra prudente induzione

è che una costante non lontana da 1800 debba valere anche per i periodi avvenire (fatte salve le catastrofi che noi, di esse inna­ morati pazzi, non attendiamo da improvvisate).

Ma prima che per la Russia di domani verifichiamo la nostra costante per l' America di ieri. Gli Stati Uniti nel 1913 produs­

sero acciaio per 31,8 mil.ni tonn. La loro popolazione era di 97,3 milioni. II pro capite risulta 318 kg. per abitante. Quale era allora il ritmo di in­

cremento? Possiamo rinviare al nostro noto prospetto, e si sa che era allora robuste, quanto quello russo di oggi. Scegliamo tre massimi: 1910,

1913, 1918. Le produzioni furono (Segue a pag. 4)

t

! 'I 1 l 1

1 t f

!

Applicazione all'acciaio Anzitutto la statistica (ufflcia­

le) della produzione russa di ac­ ciaio conferma la norma del ri­ tmo decrescente. Sarebbe troppo lungo dare tutti gli anni e consi­ deriamo solo questi periodi II piano quinquennale (1933-Jfl) - IV Piano (1946-50) - V Piano (1951-55) - Triennio figlio di i­ gnoti ( 1956-58). La produzione nel II Piano an­

do (in milioni di tonnellate) da 6,8 a 17,7 (anno antepiano 1932, mil.ni tonn .. 5,9). N el IV Piano (12,0 per il 1946) da 13,0 a 27,3 Nel V Piano (consecutivo al IV) da 31,4 a 45,3. Nel triennio da 48 a 55. Le quantità totali per que­ ste serie (da cui è eliminata la

PROSPETTO X X li I

Anni - CICLI LUNGHI

f ·1 !

U.R.S.S. - Indici della produzione induatriale totale e verifica della norma di decrescenza dell' incremento percentuale

Piani Indici VERTICI Incrementi

ài anno

in anno Minimi I Massimi

PERIODI INTERCALARI PERIODI BREVI PERIODI LUNGHI

Indici INCREMENTO

100

1 INCREMENTO

Indici Anni / Totale / Annuo

~-~---· -

r !

1

1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923 1924' 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958

V

71

31

l f I

73 98 111 132 1

158 193 233 267 281 335 411 529 588

,1852·· 763

'- 657-

II

I

IV

782 652 795 1003 1202 1476 1718, 1917 2143 2428 2723 2995 3295

· 3624

8 -69 -13.6

31 31

1 + 326 + 23.0 +34,2 + 13.2 + 18.9 + 19.7 132 + 22.2 + 20.7 4 + 102 +19.2 + 14.6 + 5.2 267 + 19.2 + 22.7 1 5 + 120 + 17.1 +28.7 + 11.1 + 11.7 588 + 16.1 3 +45 + 13.2 + 11.7

852 852

.:-.~~-~· 6 -23.5 -4.3 '-~ ·:· t .' -16.6

652 + 21.9 1 652 + 26.1 + 19.8

1 4 + 126 + 22.6

+22.8 + 16.4, 1476 + 11.6 + 11.8 1 5 +85 + 13.1 + 13.3 + 12.1

1

+ 10.0 2723 + 10.0 3 +33 + 10.0

3624 + 10.0

3624

1

INCREMENTO Indici 1

Anni 1 . Totale / Annuo Indici

1

. INCREMENTO

_Anni l Totale / Annuo Anni I T~tai;l Annu.o

100

27 + 752 + 8.3

31

19 + 2648 + 19.1

100 100

852 ,,

18 + 325 + 8.4

852

18 +325 + 8.4

8 -69 -13.6

3624 3624

31

11 +761 +21.6

NOTA. - La presente tabella si deve intendere sœtituita a quella pubblicata nel N. 18-1957 nel senso che i dati di quest'ultima, di origine ufficiale corne gll attuali, non ri­ guardavano tutta la Produzione industriale russa, ma soltanto quella delle grandi aziende.

Il lettore rileverà che con quei dati si andava da 100 del 1913 a 4210 del 1956. Nel prospetto attuale che meglio si presta al confronto con le aitre Nazioni (vedt prospetto N. III) si va soltanto da 100 del 1913 a 3624 del 1958. Il m Piano quinquennale fu limitato ai priml 3 anni (1938-39-40) dalla Il guerra mondiale. Il IV Piano riguarda .gli anni 1946-47-48-4~50, ma, poichè il 1946 segnè ancora un regresso rispetto al 1945, si è ritenuto opportuno considera.rlo limitato ai 4 ultlmi

anni per calcolarne gli inctementl. Le ultime colonne verticali relative ai cicli lunghi oonsiderano. il capitalismo russo .eome fonna nata nel 1921 e non corne oontinuazione ~i quello del 1913. Le.ra­

gioni economiche e politiche risultano dalle nostre trattazioni.

267

8 +219 + 15.6

852

6 -23.5 -4.3

652

4 +126 + 22.6 1476

8 + 146 + U.9

3624

" ,IL PROGRAMMA COMUNISTA

La struttura economica e sociale della Bussia e la tappa del trasf ormismo involutivo al XXI Conuresso

Il redattore delle tesi (se noa è il traduttore) si è qui un poee ingarbugliato ed infatti ecco le­ ultime frasi del teste (pagg. 21 ia. fine). "L'incrernento medio an-· nuo della produzione nel prossi­ mo settennio sarà df circa 135 miliardi di rubli, rispetto ai 90 miliardi dei sette anni prece­ denti ». Le cifre che precedono hanne

solo stabilita corne ne1 passate settennio si sono guadagnati 600• miliardi in tutta nella produziane, e nel seecondo, che è un sessen-·

36 per cento che ~ta: da 5700 a .nio, se ne guadagneref>bero 800. 7750 ben lontano. dar 9050 o- 10.900, Non ha molto senso fare la me­ fantasticati al XXI eongresse. dia per vedere quanto si guada- Una simile vigorosa: tara con- , gna all'anno ma si avrebbe (dal­

duce a risultato - si. tratta di un la divisiane' bruta) 86 miliardi puro audace scandaglio nel tern- tra 1952 e 1959 e 13.'3 tra 1959 e po, con tutte le riserve che me- 196.'>. ' rita - non lantano da quelïe che· In effetti l'aumento bruto va­ abbiamo prim.!1 a~to usan~o la ria anno per anno, e piü d.tasti-: costante dell acci~o, Abb1amo camente di quanto assumano 1 infatti sostenuto· che- le 45,3 ton~ russi nel varare · 1a nuova pre­ nellate del 1955 sarsbbero stat':. sentazione (la nuova confezionf! nel 1973 nan le 164 sagnate dm. delTa merce statistica!). Nel 1952- russi, ma soltanta 121. La tara è "i.'3 l''aumento n,elle dette·ipotesi è stata allora di oltre- un quarto; stato f!O miliardi (12 °/o su 500)' e e maggiare di molto· deve esser~· ne! I965 salirebbe a 180, ben più in merito all'indice massimo cui di 135. Dunque ammesse le ci-· la produzione d'Insieme russa po- ·rre d'elle tesi, i~ 13 anni non di-· trà giungere nel, 1973,. se' prima, venta una volta e mezza (da 99· « rien ne bougera,»; 'a 13.5) ma proprio il triplè. Scher- Comunque si svelgano le vi- zi ci're fa il trop~ zelo!"Ma. cri:""·

cende rifarema i eonti allora! sca- quanta vuole l aumento in c1-- ' fra assoluta: l'incremento relati-

1 ,

1

:va annua è quello che int>ece rin-- l tltill farmr del' trucca , cura; ed anche q~i da 12 .a 9,5 .. . ffic- Rhodus, hic saJtb1

Abbiamo illust~ ilipasso:del­ le tesi che dà atto· corne, nel set-·, tennio 1959-65 il rittno di incre-­ menta - se le previsioni· si mo­ streranno valide - sari. dèll'an,. Tendiama col nostro lavoro nuo 8,6 per cento. Con~ ciêi. si ,collettivo ad esprimere per: dàti ammette che il tàSSO di ihcre-- ,paesi capitalisti e per tutto il ca-­ mento è fatalmente discendente, 1pitalismo la equazione algebrica dato che nel 1951-55 fu- del 13,1 e, ;derr~ curve teoriche che· rappre-. nel triennio tenuto con tanta-cura .sentano (eliminate le,congiünture, in ambra lo si dichiara del 10. .di crisi} il variare della produ-, Pare che in questi giorni Kru- 'zione industriale; del suo incre­

sciov abbia detto che nella pri- .mento annuo; del su~ tasso di ma parte del I959 le cose banna incremento annuo relative. camminato tant~ bene da. pot6:~, Alla riunione fu fugacemente· prevedere ch~, .il programma ~1 .spiegata una costruzione ari~­ se~te anm sarai.1nvece sbrigato in tin empirica che parte d~à.11?<>-· sei. . . 'tesi che ogni anno il tasso di m-- Intanto quE:s~o dunastra che si cremento diminuisca del 0,25 per

tratta di PX:evl.sti>ni:passiir8.'al pCl,- 'cento. sto della p1an!Jicaz1one o prefab- Le curve che si ottengono sono, bricazione attiva, Comunque ~on, ·ptlrRmente ipotetièhe. è un terremoto. Guadagnare 1 m-· : . . . . . crernenta tatale dell'SO per centa . .S._1 _can~1derano otto anm, ~· al-

in ette ma in sei anni vor- , f"imz10 si assu!Il~ la produzione ~i:be dire· avanzare con il pass~. totale 100 e l'mcremento annu°: non più dell'B,6 ma del.10,3. Nol , de~ 20 per eento, Ail.a fine· del la escludiame recisameaee, tutta-- prima. anno 1~ produzione ~e a via sarebbe un ~ece°:11J.o al P_asso I20, di 20. ~ meremento del se­ del 10 che segue 11 qu1nquenrua al condo ann~ e solo 19;z5 per cen­ passo del 13; e si dov~bbe_sem- ta,,ma lo si deve applic~·a 129' pre chinm:e la testa dmanzi ana e 1 a~ento bruto .è ~.7. dunq;W: ineluttabile discesa del tassa me- è cre_scmt?, sebbene ~ mcremento dio. r~lat~vo sw st.it'? minore; Tan~ Ma il trucco per- mascherare difficile, omenoru del congressot

questa incornoda legge - che da Fine del seco~o. anno, 0Siamo.

quanta; abbiama esposto conduce a 143,7, e apphchiamo 1 lncre.­ alla im.possibilità dî. scavalcare mento 19,50 per ceI,>.to: ,Sî aumen- 1' America - viene nelle parole ta di 28 (sempre di piu)t e si sal"e seguen.ti. che citiamo ne! .. testo. alla fine del' terzo anno. a 171,7. " Nel 1952, l'l per eento d1 ~ Diarno l'~· al presidium mento della .prod'uz1one gJ.i_ e del XXII eongresso russo e ai (senxa c9:I1:ol~e la· p~ceola mdu5 nostri umifi gruppi dî manovali stria a1;1sillar1a) eqw"!'81!Y8 !1 8 del cervf:m,, semplici. e IDU5Colo­ mi1iard1, nel 1959 cost1t~-~c si, Alla fine dell'ottavo anno l'în- 11 miliard~,. e ~ 1965 11" a crementa relative, sempre dimi- cires 19 mihardi >. nuenào è al 18 per cento. L'in- Anzitutto apptP,T~ un nllO':? per-1 crement01assoluto è aumentato da

. o che es1Ste'V8 gia ne 20 L , .. .__._' è sonaggi , . ol . dustria ausi- a 83. a produziane ..,. ..... e 1952: la " picc a in • aumentata da 100 a ben 309. La lmia » il cui Pl.'O?otto ~ escluds produzien~ totale è- dtlnque salita da quello della industr!a totale del 200 per cento. L'incremento per ottenere «; la prod.W?one glo- annuo ancora di più, ~ del hale». Non c.1 ~omand1arno an:- 315 cento. Ma l'inerémento cora quanto .e l U!1A e q~a~to e relatÎ: (duro lui, non politican­ l'altra,. ma ~ sollto ra~1?ruamo te, dQgmatico e taùnudico fino al­ sulle cifre di sua maestà 11 con- la morte!) ,è cakito del due per gresso- . centè, ossia della decima parte.

Questa n~ova produz1one ora Fernire le notizie della produ- definita evident~mente. ~a . nel zione e pretendere il calcolo dei 1952 del valore di SOC! miliardl, se tassi è un poco più difficile. Ta­ ogni uno ~1:" cei:to dt mcremento belle e grafici non bastano più; ci valeva 5 m1hard1,_ corne mseg_n~to. vogliana le equazioni, e le solu­ N_el 19? sarà sahta a 110 miliar- zioni di esse. Ma noi non le at­ di, e si spera che nel !965 s~lga a tendiamo dalla sapienza avveni- 1900: In qu~to modo 1 ~ue. mter:-1 re; le sappiamo già scrivere. Il valh san~ d1 sette e d1 sel ~· capitalismo è la pi"ù alta infamia e forse s1 sarebbe dovuto part1re della storia, ed i borghesi ottimii dal 1951 e non del 1952, e passarel pendagli da forca. Qui tutto. nel 1958. .

Comunque in sette ann1 tr~ 1951 e 1959 l'~umento total!t d~

1 VITI BBL p •1,1•0 questa n~ova figura della P\. u a a I '

zione è 11 120 per cento, e an- nuo il 12. . .

Tra 1959 a 1965, in set anru, il totale aumento è il 7_3 per cen­ to, e quello annuo 11 9,5 per cento. 1, ltr Da un settennio al. a a, o me- glio tra un settenruo e un se~­ sennio resta confermata la d1- scesa àel tassO dal ~2 al 9,5, cifre più o rneno dell'ordme (~eggasi il quadro e q~anto sopra nportato) di quelle già Bote. Dunque la narma della discesa

cieU'incremento annuo percentua­ le non è affatto cantraddetta e tanto rneno vialata, se la ci.fra

Mentre andiamo in maeehlna cl « assoluta » deil'aumento annuo pange notbl:la del violent! seon- è invec~ asc~~dente, corne avyie­ tri fra sctoperanti (donne e bam- ne ~ 1 5 nuhardi del 1952, d1ve­ binl éom: esl) a Torre del Greco. nut1 11 nel 1959 (non ancora paa-

pr là I nel sato) e da portar-e a 19 nel 1965 Ne parleremeo P a UDCO per ogni 1 010• •

prœsimo numero. Vada lntanto li· La nostra tesi è dunque, una nostro saluto e la nostra sollda- ennesima valta: la produzi~ne rletà al proletari affamatl e ba- cresœ, l'aumento della produz1~­ stonatl IIUl qaall U pupo di fer- ne ogni anno anche cre11ce; ma il

di San Capitale e Santa De- rappor~ tra detto aurnento e la. ro produzione annua dectesce sem­ mocrazla si è abbattuto e ehe pre, a dispetto di. tutti i con- non banno tremato. gressi.

(continuazione dalla terza pagina}

26,5 - 31,8 - 45,2. Gli incrementi relativi dei due brevi periodi ri­ sultano cal solita metado del 6,S e 7,5 per centa. Per data relativa al 1913 è giusto assumere il pri­ mo. Facciamo la salita moltipli­ cazione: 318X6,8=2160. Rimbocchiama le nastre mani­

che. Nessun trucca. E' ricompar­ .sa la cifra dello stessa ardine di quella russa. Ci contenteremo ora di riferir­

ci al 1958. La produzione è stata di 106 milioni di tonnellate, la papolazione è 173,4 milioni. La praduzione pro capite, corne già sappiamo, è 614 kg. per abitante. Il ritma di incremento lascia qualche dubbio su cui ora non interessa sottilizzare, dato che il 1958 non è anno di massimo ed è alla stessa altezza del 1955. Il rnassimo precedente si è avuto nel 19:53 con 101,3, nel '51 con 95,4; nel '48 con 80,4. Le oscilla­ zioni sono qui più ravvicinate corne è ben noto. Prendendo il 1948-1958 avremo l'annuo 2,8 per cento, prendendo il 1943;.•55 molto più, il 3,8. Crediamo giusto assu­ mere il 3,2 ottenendo la maltipli­ cazione - senza trucco! - 614X 3,2=1960. Una costante che sta su 1800-

2000 definisce dunque bene il de­ corso della produzione di acciaio in Ru.ssia quanto in America.

Re1isian1 dei quadri Siamo ora in grada di doman­

darci con una prima indagine di buona approssimaziane se le ci­ fre del « piano » lanciato per set­ te e per quindici anni al XXI Congresso potranna reggere. Per arrivare ai 390 kg. per a­

bitante promessi per il 1965 oc- 0corre tenere il passa del 7,5 per eento. La moltiplicazione dareb­ be 390X7,5=2920. Siamo andati fuori del seminato. Dovevam.o '.re­ ·stare tra 1800 e 2000 circa, e sia­ mo saltati a tremila. Le ipotesi si mostrana assurde ( quelle di Ni­ kita). Peggia se prendiam.o il quindicennio. Il ritmo è sempre il 7,5 mentre il pra capite pre­ tende toccare i kg. 625. Salta il banco al Kremlino. Umile molti­ plicazione: 625X7,5=4700!!! Prima di vedere corne si devo-

na raddrizzare le cifre, facciamo un paco di canfranto per la na­ stra previsione relativa agli Sta­ ti Uniti. Col ritma semplificato del 2,5 per cento andiamo nel 1965 a 656 kg/abitante e nel 1973 a 715. Le maltiplicazioni nan han­ na nulla di assurda: 656X2,5= 1640; e 715X2,5=1790. Siamo nei limiti valuti dalla costante. Ora per ridurre il prodotto e­

sorbitante russo di 4700 al 1973 nel limite massimo di circa 2000, che cosa deve cambiare? Eviden­ temente sia la rata pro capite di 625 che deve scendere di molto, che il ritmo incrementizio del 7,5 che deve a sua volta scen­ dere. Tale calcola non è facile o al­

meno è lunga da esparre. Sarà invece la data che spostererno senza con questo sacriffcare le nostre prospettive ... Per arrivare a 625 k.g/abitante

di acciaio (che è 1'87,5 per cento dell'America 1973, e per essere più sicuri circa l'indice america­ no attuale) il tasso annuo medio deve calare a 2000 : 625=3,2 per cento. Sappiamo che oggi 1958 siamo

al 6,8 per cento. Sempliflchiama il camputo grassalanamente e prendiamo la media che è il 5 tondo. La produzione globale rus­ sa dal seconda quadro deve salire da 54,9 a 163,7 (il famoso triplo). Al passo del 5 per cento gli anni che ci vogliona non sono 15 ma ben 2.'3. Nei quindici anni i 54,9 milioni

del 1958 diverrebbero sola 121 ossia di gran lunga meno della produzione glabale americana. Quanta alla rata per abitante es­ sa sarebbe non 625 ma solo 460; me~~re negli Stati Uniti oggi so­ no già 614. Sono di questo genere i tagli

che vanno fatti alle cifre del XXI cangresso, nella ipotesi più ottimista per la Russia, e peggio­ ri sarebbero con un metodo di calcolo meno sommario di quello per breyità ora usato. Riteniamo del tutto inutile dedurre le an­ cara minari cifre per il 1965, che già nelle millanterie del congres­ sa russo sono molto indietro ri­ spetto a quelle americane, e in misura massima per l'acciaio.

Il binomio U SA - U R S S 614X3,2=1720; noi non abbiamo diviso per cento corne sarebbe venuto da 614X0,032, la nostra ci­ fra formale risulta cento volte più grande. Essa esprime l'au­ mento annuo della quantità per abitante espresso in àecagrammi. Cosi in un anna la produzione pro capite americana au.menterà di 17 chilogrammi (a parità di popolazione) e se scriviamo per camod.ità 1720 quei 1720 sono de­ cagrammi di aumento per abi­ tante. In pratica la nostra costante

rappresenta un limite all'aumen­ to della produzione. Se l'aumen­ to di popolazione resterà dell'uno e ·mezzo per cento, e la costante è duemila, la rnassima produziane pro capite t~ricamente raggiun­ gibile Sa»"à 2000: 1,5 ossia 1333 chilogrammi per abitante; dopo di che resterebbe 'costante. Questo è un limite per il modo capitalista di produzione, non per la :vita dell'umanità, che finirà un gior­ no di adorare e mangiare acciaio. Una rivoluzione capovolgerà le costanti.

Abbiamo accennato che pren­ 'dendo un'altra coppia di paesi non si avrebbe prababilmente il risultato piuttosta impressionante che la costante ritmo per prodot­ to pro capite è la stessa. In un prima esame della deli­

cata quistione ci siamo chiesti da quale altra analogia di condi­ zioni possa dipendere questo fat­ to, ed abbiamo pensato alla bassa densità di popolazione. Questo dato lo passiamo esprimere corne maggiore ricchezza di territorio, di spazio. La folle produzione in­ dustriale capitalistica chiede po­ polazione al sùo sorgere, ma oggi chiede anche spazio. Se essa riuscirà a sastituire al­

le motrici convenzionali (segui­ tiamo ad usare il gergo-sgonfio­ ni) quelle ad energia atomica, la iniziale concentrazione topo­ grafica delle forze produttive ce­ derà il posto ad una rarefazione territeriale che richiede spazii i~ensi liberi o quasi da inse­ diamenti umani. Quindi se è ve­ ro che il numero è potenza corne dedamava Benito, è anche vera oggi ~be lo spazio è potenza. I popoh addensati corne il britan­ nico e il tedesco possono avere costanti caratteristiche diverse da quelle degli Stati Uniti e del- Una interessantissima pubbli­ l'America, e ci potremmo chie- cazione tedesca del Dr. Witthauer: dere a quale tipo si ricollegherà « La popolazione della Terra » la Cina. sviluppa in una rappresentazione · La nostra costante è il prodotto grafica davvero elegante per tut­ di due fattori, di cui ci possiamo ti gli Stati del mondo il normale chiedere quali sono le unità di rapporto della popolazione in a­ misura. La produzione la misu- bitanti alla superficie in chilo­ riamo (in dati casi) in tonnel- metari quadrati (densità di po­ late, la popolazione in numero di polazione) ma anche una nuova abitanti, la produzione pro capite grandezza. Si potrebbe dare l'in­ in chilogrammi per testa o per verso della densità, ossia la su­ abitante. n rltlno di incrememo perficie divisa per la popolazio­ annuo è un rapporta tra due ne, i chilometri quadrati al ser­ grandezze omogenee, entrambe in vizio di ogni abitante. Ma cio non tonnellate: l'aumento di produ- è nel testo. Questo è tuttavia zione annuo diviso per ·n totale molto originale. della produzione annua. Poichè La scala logaritmica del quadro numericamente quando facciamo di unione dà lunio la orizzontale la moltiplicazione, ad esempio . la serie delle superficie, lungo

' go la verticale la serie delle po­ l)Olazioni, lùnlQ la diagonale da destra in basso a sini.stra in alto la detwtà solita, e lungo la dia­ gonale normale, da siniatra h1 basso a destra in alto, una nuo-

Le ~ e venamentt saraano · pabblleatl nel ptGllflnu, ........

Popalazione I suparticie

va grendezza che nasce dal pro-· datta tra popalaziane e superfi­ cie, che noi proporremmo di chiamare indîce di potenza impe­ riale. Quanta a popolaziane la Cina

batte tutti con 550 miliani. Segue India can 400, pai came sappiamo URSS e USA. Per la superficie la .URSS can

20 milioni di kmq batte tutti, se­ gue Cina, Canadà, Brasile, Stati Uniti. Il vecchio criterio della densi­

tà porta sopra la Oll'amai infiac­ chi ta Europa, e il Giappone. I 200 abitanti per chilometro qua­ drato sono passati. da Olanda Bel­ gio e Giappone, poi vengano Gran Bretagna Germania Italia Corea ... Il criterio nuovo diel prodotto,

anche se non tiene conto· di ele­ menti qualitativi e- di sviluppo, canduce ad un. risurtato notevo­ le. La Cina che per densità è in­ dietra, a soli 65 ab/kmq, avanza tutti con un indice di oltre 5000 miliardi ( di uamini maltiplicati (nan leggete per) chifometri qua­ drati). Segue la R'ussia can oltre 4 miliardi, gli Stati Uniti con cir­ ca 1500, l'India poco dapo (oltre il miliardo). A mezzo miliardo verrebbe il Brasile; ma la bassa densità di sali 8 abitanti per k.mq nan puô non decfassarlo. Comunque· la scala, che l'auto­

re presenta salo a fi.ne di misura quantitativa, si· presta a moite consideraziani cfrca il problema internazionale, L'indice della ten-a per uomo

( correttamente chiiemetri qua­ drati divisa uomini) ha senso salo nei casi medli Basterebbe quatare al ravescio. ra scala d~e densità. Il russo colla sua dens1- tà di 10 ci presenta- centomila me­ tri quadrati per abi<tante, dieci ~t­ tari. L'americano ha la metà, cm­ que ettari, 50 mil"a· metri quadra-· ti, ma sempre melto. L'indiana ha circa,. un ettaTO, nai europei e •· giapponesi andiamo verso la rni­ seria di 5000 metri' quadrati, un. mezzo ettaro. Came siamo stretti!·

rnsiema dal11ndustria rusSI Nelle tesi del XXI congresso

che adattano il piano settennale di previsione sano forniti i dati dell'aumenta dell'indice di pro­ duziohe totale, il che invece non è fatto per il piana di quindici anni. . Per l'incremento totale nei set­

te anni 1959-65 è data la cifra dell'80 per centa, ed il relativo incremento annuo medio del1'8,6 per cento, che corrisponde esat­ tamente. Viene data qualche altra notizia: perla sezione A (nel sen­ so di Marx) - produzione dei mezzi di produziane - l'aumento del settennio è previsto del1'85- 88 per cento, e si indica dopo il 9,3 per cento annuo medio, che ben risponde all'86,5 totale. In­ vece la sezione B - produzione dei beni di cansumo - ( citiamo testualmente) aumenterà corne è logico di meno, del 62-6.5 per cen­ to e dell'annuo 7,5 che rispoode appunta al 63,5 totale. Poichè siamo in grado di porre

sotto l'occhia del lettore il qua­ dro di tutta l'industria russa dal 1913 ad oggi, è possibile discute­ re questa previsione per i sette anni futuri. Per i quindici anni invece non

ci sono date cifre altrettanto re­ cise. Abbiamo riferito corne i « settori decisivi » cresceranno da due a tre valte (vedi tabella nel numero precedente), ma a parte la grande vaghezza di questa pro­ fezia, nan ci è stato dato di iden­ tificare i settori decisivi, corne notammo, nè con tutta l'industria nè con la sezione A. Si puo solo dire che l'incremento della se­ ziane A è più alto di quello di tutta l'industria globale (carat­ teristica del tutta borghese), co­ rne visto anche dianzi, e si ha il diritto di prevedere che anche l'aumento dei settori decisivi sia più alta di quello della sezione A. Orit se l'aumento sarà di tre

volte, quello annuo viene il 7,6 per cento, se due volte il 4,8; e se fossimo a metà ossia a due vol­ te e mezza si avrebbe il 6,3 an­ nuo. Per il globale dell'industria la cifra dovrebbe dunque essere nettamente al di sotto, corne d'al­ tra parte dovrebbe scendere ri­ spetto all'asserito 8,6 del setten­ nio. Volendo ancora una volta se­ guire tutte le esagerazioni rife­ riamoci alla più alta delle su~­ dette tre cifre per i settori decis1- vl, che è 7,6, e prendiamo il 6,3 per cento. Abbiamo il raffronto ch,e, per

i sette aimi, contro l'ora detto 8,6 della industria globale stanno per

'• ,,.:,,· .r

'c", {.\.·-

i settori decisivi le cifre già date di 7,5 per l'acciaio - 10,3 per il petralio - 12,1 per l'elettricità - 13,5 per il cemento, etc. Ritarniama ora al qaa-dro di

tutta l'industria russa globale. Per 100 del 1913 e conbo il mi­ nimff assoluto (riferita)· di 31 nel 1921, si era nel 1955 a 2723 (vedi nata al quadro e differenze più volte· cn:iarïto col quad'm> nella sala « grande industria », che det­ te sviluppi pfü. fortf)'.. Nel 1958 si è secondo le d.ichia­

razfoni ufficiali a 3624 (le citate trentasei volte di Krusciav). Se le pramesse' per il settennio· fossero giuste si dovrebbe amnentare· rso per cento per avere l'indice 1965, che sareblie 6457. C"t sen.tiamo- di provare che siamo nei' campo del­ le pure il'Iusfont Per andare al 1973 dovremmo

prendere· il 6,3 per eentœ d& DOi supposto sopra ossia le due volte e mezza; e, rindice; da1VVero ast:ro­ nomico; salirebbe a circa 9.050. Se prendessima le tre volte an­ dremmo- a 10.900! Ora scorrendo il nostro quadro

si vede· came la caduta· dell,-mdi­ ce di incremento annuo, anche- in Russia. sia sempre· stata, piîi l!inl- sca. Nel settennio 1922-28 il taso

annuo fu enorme,. 23 per- cento. N el primo piano fqua.driennio

1929-32) si scese, al 19,Z. Ne{ se­ condo· (quinquennio, 1933-37) a 17,1. Il terzo piano flL spezzato dalla guerra e· i primi tre anni (1938-40) ribattuti per ragioni di cangiuntura· al basso- l:J,Z.. Saltata il periodo nero si ha

il balzo irt alto dell'indice. Quella .del IV piano, se· si c©nsidera il quadriennio· di effett:ïva risalita 1947--51?, si quota di n~ a 22,6. Il V piano (1951-55} scende pero subita a 13,L

Esplarariont 1trranennire Qui caminciano i dubbi. Il mi­

sterioso triennio 1956-57-58 scen­ de a 10,0. Ripetiamo ehe gli stra­ ni indici di tale triennio stanno a prcvare che non vi è stata una " valontaria riforma della strut­ tura » del XX congresso, ma che eventi di profondità hanno strap­ pata di mano allo stato il con­ tralla e la regia della produzia­ ne, sicehè l'istrionismo politica, uguale- dai due lati della cortina russa, altro non ha potuto fare che fabbricare giustificazioni ipo­ crite che al solito si 'fanno rim­ bombare come « nuovi corsi » che ... Stalin non aveva potuto preve­ dere prima di crepare. Ora si vorrebbe sostenere che

dopo tre anni al 10 per cento ve ne saranno altri sette all'8,6. So­ no in tutto dieci anni: valgono due dei piani quinquennali buo­ nanima. Una era quello di Bulganin

precipitosamente ritirato che a­ veva previsto il 10,5, rinculando di 2,6 per centa rispetto al V pia­ na. Evidentemen~e troppo poco se per soli tre anni su cinque si deve ora balbettare cifre che con­ fessano il 10. Sui cinque anni sa­ rebbe stato giusto, se teniamo sott'occhio la scala di tutto il quadro, tenersi al 9, ossia toglie­ re per ogni quinquennio circa un quattro per cento. Ma ci vogliamo qui, per co­

struire la nostra previsione, con­ tentare di togliete il tre e mezzo ed immaginare il nove e mezzo per cento da 1955 a 1960 e il sei per cento da 1961 a 1965. Con una simile rata ogni quin­

quennio darebbe l'aumento, pri­ ma del 58 per cento, e poi del 33 per cento. Con queste rate i fu­ turi indici russi sarebbera nel 1960 circa 4300 e nel 1965 circa 5700 anzichè 6457 corne si ca­ struirebbe calle pramesse russe. Per giungere infine al 1973 an­ drebbe considerato un ciclo di otto anni per cui sarebbe largo ammettere il quattro per cento. Vi è un altro aumento totale del

\ r

la questiona di !ttttinl'

,, f

A Torino, il 21 IICOrso, si è tenuta una riunione dedicata soprattutto ai giovani simpatizzanti ope-rai che si sono raccolti itorno al -tro at­ tivo gruppo locale. L'esposizione, che ha toccato diversi punti delta storia della Sinistra e dt,lle J><>4i­ zioni da essa difese in sena all 'In­ ternazionale, ~ stata ~uita da un interessante dibattito e da chiari­ menti sui problemi via via toccati. Alttt riunioni seguiranno, sia a To-­ rino che in altd eentri del P\~ rrionte. Della riunione della federazione

romagnola, tenutasi a Forli il 28-29. corne di quella dei gruppi veneti a Trieste. daremo prossimamente un riass1,1nto. Continuano intanio le pe­ riodiche riunioni nella noatra sede di Genova.

Responsabile BRUNO MA.FFI

Iftd. Grafiche Beraabei ~ C. Vta Orti. 16 - MilatlO

Reg. Trib. Milano N . .2839 \

,.l.,. . "

•i ,•.