Gente Salese Gennaio 2016

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Amare la vita è prendersi cura dellaltro 6 11 3 A S. Maria di Sala abbattuti molti alberi Ottimi risultati per il Volley Salese GENTE SALESE N° 1 - ANNO XXXIII - GENNAIO 2016 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE n. 1 La vita è un dono Nicolas Poussin: La danza della vita (1638-), Wallace Collection, GENNAIO 2016

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Amare la vita è prendersi cura dell’altro

6 113 A S. Maria di Salaabbattuti molti alberi

Ottimi risultati per il Volley Salese

GENTESALESE

N° 1 - ANNO XXXIII - GENNAIO 2016GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

n. 1

La vita è un dono

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I lettori ci

scrivono

Gentile Redazione, vorrei segnalare a tutti gli abitanti di Veternigo di un fatto accaduto il 23 dicembre 2015. Sono il genitore di un giovane di 25 anni che è stato investito in via Dante nelle vicinanze dei cassonetti dell’immondizie.L’investitore, da persona “MATURA e CIVILE”, invece di prestare assi-stenza al ragazzo, rimasto per terra ferito e privo di sensi, si è immedia-tamente dileguato. Dalla dinamica tale investitore avrebbe imboccato il senso unico di marcia contromano.Nell’impatto, sul luogo dell’inciden-te, sono stati ritrovati specchietto laterale e pezzi del faro anteriore, si presume da questi che l’auto del pirata sia un’ ALFA ROMEO 147 di colore chiaro. Chiedo se qualcuno del paese ha notato un auto con queste parti dan-neggiate e in tal caso si prega di in-formare le autorità di Polizia.Inoltre volevo fare una segnalazione ai responsabili della viabilità del co-mune di Santa Maria di Sala.Le strade di Veternigo sono sempre scarse di illuminazione (per puntua-

lizzare non perché mancano i lam-pioni ma perché la maggior parte delle sere non sono in funzione an-che in una strada principale come Via Desman) e soprattutto nelle Vie secondarie come in questo caso Via Dante nei pressi dei cassonetti dove mancano proprio.Dopo la denuncia fatta ai carabinieri sono venuto a conoscenza che delle telecamere presenti nel paese, non solo a Veternigo ma in tutto il comu-

E SE FOSSE CAPITATO A TUO FIGLIO?

ne di Santa Maria di Sala, la maggior parte non funziona per mancata ma-nutenzione.Io ritengo che questo sia vergogno-so e poco rispettoso nei confronti dei cittadini poiché tutti noi paghiamo la “TASI”, che per chi non lo sapesse, è la nuova imposta comunale istitu-ita dalla legge che riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività come ad esempio manutenzione stradale o l’illuminazione comunale.

Con questo non voglio dire che da domani si deve moltiplicare il numero delle telecamere o in-stallare nuovi apparati di illumi-nazione ma che perlomeno fun-zionino i servizi già esistenti nel comune.Tutto questo è stato scritto per-ché quando succedono fatti come quello capitato a mio figlio si pos-sa risalire al responsabile dell’ac-caduto visto che episodi come questo, purtroppo, sono sempre più frequenti al giorno d’oggi.In caso di ulteriori informazioni contattare il numero 3492505428 nei seguenti orari:12:00 - 13:00 e dalle 17:00 in poi.Grazie per la collaborazione.

Lettera firmata.

***

Comprendiamo l’amarezza del nostro lettore e facendo appello al senso civico di tutti chiediamo, assieme a lui, che se qualcuno ha visto o sa qualche cosa in merito all’incidente contatti il numero te-lefonico indicato nella lettera o i vigili urbani comunali.

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Con questo numero “Gente Salese” entra nel suo trentatreesimo anno di vita. È un rinnovato impegno con i suoi lettori che tutta la redazione si assume nella consapevolezza delle tante difficoltà che ci attendono ma anche con l’ottimismo che ci deve sostenere in questo impegno.Se guardiamo alle difficoltà quo-tidiane, al meschino egoismo ed inadeguatezza di buona parte della nostra classe dirigente, alla terribile minaccia del terrorismo incomben-te anche sulla nostra Europa è facile che ci vinca lo sconforto e la frustra-zione ma dobbiamo, invece, tenace-mente, poggiare la nostra fiducia sui timidi segnali di ripresa dell’e-conomia che qualcuno intravede e sulla nostra capacità di reazione, di intraprendenza e di solidarietà.Con questo spirito di responsabile fiducia ci apprestiamo a percorrere un altro anno con voi, cari lettori, ringraziando tutti i collaboratori per il loro generoso impegno e gli inserzionisti che continuano a so-stenerci anche in questi momenti di pesante crisi economico-sociale. Ringraziamo, soprattutto, i nostri tanti lettori che ci apprezzano e ci sostengono e anche a quelli che ci disapprovano e ci avversano. Le cri-tiche, anche quelle più maligne, ci hanno stimolato a fare meglio ed in-coraggiato a perseverare nel nostro lavoro quanto gli apprezzamenti ed i consensi ricevuti.Auguriamo a tutti di poter superare con serenità e successo le difficoltà che inevitabilmente anche questo nuovo anno ci porterà e vi invitiamo a seguirci con l’interesse e la simpa-tia che in molti ci avete dimostrato e noi metteremo tutto il nostro impe-gno per non deludervi.Ricordiamo che ci potete seguire anche sul sito internet: www.gen-tesalese.com e comunicare con noi all’indirizzo e mail: [email protected]

La redazione

A S. Maria di Salaalberi abbattuti

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Da trentatrè anni condividiamola bella realtà editoriale

Da qualche tempo a Santa Maria di Sala una sorta di “associazione amici della motosega” sembra avere licen-za di abbattimento indiscriminato di piante (tutte ammalate e pericolose o pericolanti??) Ha iniziato con le piante storiche del municipio, poi è passata alle scuole elementari, quindi al sa-grato della chiesa per poi prendersi a cuore quelle del retro della Villa. Poi ha fatto man bassa sull’area dei campi sportivi per finire, proprio a fine anno, con il retro dell’oratorio (ex canonica). Ma si possono abbattere così tan-te piante anche di molti anni a cuor leggero? Non sono anche gli alberi parte del patrimonio naturale eredi-tato dalle generazioni che li hanno piantati e che dobbiamo custodire e tramandare alle future generazioni? Evidentemente c’è chi costruisce (ed

ha piantato) e chi distrugge (e taglia). Questa disperata (perché sicuramente inascoltata) difesa delle nostre piante (nostre, perché di tutti come l’acqua e l’aria) non nasce solo da un generico e romantico attaccamento agli albe-ri ma si inserisce nella complessiva necessità di tutelare tutto l’ambiente in primis proprio in difesa della no-stra salute sempre più minacciata dal degrado ambientale come hanno tri-stemente denunciato i molti giorni di superamento del limite massimo con-sentito di PM10 registrati a dicembre. Gli alberi, infatti: ci danno ossigeno ed eliminano l’ani-dride carbonica. Ogni albero produ-ce in media 20-30 litri di ossigeno al giorno; rendono il clima cittadino più fresco attraverso la termo-evapotraspirazio-

ne che avviene nelle foglie e riducono le isole di calore cittadine; contribu-iscono a rimuovere lo smog e le pol-veri sottili responsabili di problemi di salute (soprattutto per gli abitanti più vulnerabili, ossia bambini ed anziani); riducono l’inquinamento acustico, del traffico e delle macchine: gli albe-ri fungono da vere e proprie barriere per il suono; riducono il ruscellamento delle acque meteoriche. La terra e le radici assor-bono, assestano e rallentano l’azione dei danni dei temporali; favoriscono la biodiversità e la salvaguardia degli ecosistemi in città, donando riparo a una numerosa varietà di specie viven-ti. In definitiva, gli alberi aumentano il benessere fisico e mentale dell’uomo.

Giovanni Vanzetto

LA QUERCIA CADUTA - di Giovanni Pascoli

Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande morta, né più coi turbini tenzona. La gente dice: Or vedo: era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona i nidietti della primavera. Dice la gente: Or vedo: era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A seraognuno col suo grave fascio va. Nell’aria, un pianto… d’una capinera

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Il 27 gennaio la Repub-blica Italiana celebra il “Giorno della Memoria” in ricordo della Shoah e delle persecuzioni inflit-te agli ebrei, oppositori, zingari, diversi dai dai nazifascisti.Il 10 febbraio, analoga-mente, viene celebrato il “Giorno del Ricordo” questa volta per non di-menticare le vittime per lo più innocenti delle for-ze titine al confine nord orientale nell’immediato dopoguerra.Il 7 febbraio, la Chiesa Italiana celebra la “Gior-nata per la vita”.Sono tre ricorrenze in date ravvicinate che noi ricordiamo in un’unica pagina perché riteniamo che tutte e tre, da posi-zioni diverse (laiche le prime, religiosa la terza), siano indirizzate a pro-teggere e promuovere la vita di ogni individuo e la sua dignità umana in ogni circostanza e quale che sia la sua posizione sociale, il suo credo reli-gioso, la sua razza ecc.

“IL “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti è stato istituito dalla Repubblica Italia-na con la legge 211 del 20 luglio 2000 che in soli due articoli (che riportiamo integralmente) illu-stra efficacemente le motivazioni che hanno ispirato la legge e le sue finalità.

Art. 1.1. La Repubblica italiana rico-nosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memo-ria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli ita-liani che hanno subìto la depor-tazione, la prigionia, la morte,

nonché coloro che, anche in cam-pi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.1. In occasione del “Giorno del-la Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, ini-ziative, incontri e momenti co-muni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e gra-do, su quanto è accaduto al popo-lo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragi-co ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e af-finchè simili eventi non possano mai più accadere

27 GENNAIO: GIORNO DELLA MEMORIA

Ti saresti chiamato Angelo

Informe batuffolo nel grembo maternoper accingertia scorgere il mondo:

piccolo essereforse tua madre non aveva compresoche fin dall'inizioc'era un punto per te

e nascerannomigliaia di uominima nessun uomosuccederà quel posto.

Giuseppina Simeoni

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Il 10 febbraio si celebra in tut-ta Italia il “Giorno del ricordo” per mantenere viva la memoria storica dei 5-10 mila (il nume-ro preciso non si saprà mai) italiani della Dalmazia, Istria e Venezia Giulia massacrati dai partigiani iugoslavi fra il 1943 ed il 1945.Le violenze iniziarono subito dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 quando si scatenò la furia vendicativa dei partigiani e delle truppe titine contro i fascisti ed indi-scriminatamente contro tutti gli italiani. Ulteriori più atroci violenze si registrarono, poi, nel maggio del 1945 quando a guerra finita gli iugoslavi oc-cuparono Trieste, Gorizia e l’I-stria. Contro gli italiani si sca-tenò ogni tipo di violenza delle forze comuniste jugoslave per costringere gli italiani a lascia-re le terre istriane, dalmate e della Venezia Giulia. La perse-cuzione proseguì fino alla pri-mavera del 1947, fino a quando, cioè, venne fissato il confine fra l’Italia e la Jugoslavia e l’Istria e la Dalmazia vennero cedute alla Jugoslavia. Trecentocin-quantamila persone si trasfor-mano in esuli. Costretti a la-sciare le proprie case ed ogni avere per fuggire in Italia dove furono accolti con indifferenza se non con diffidenza e contro-voglia. La “ragion di stato” e la cultura dominante imposero, poi, per tanti anni il silenzio sulla tragedia ma piano piano cominciarono ad emergere le prime testimonianze, le foibe a restituire masse di cadaveri e la verità si fece strada fino al rico-noscimento delle stragi ed alla istituzione, con una legge del 2004, del “Giorno del Ricordo” al fine di “conservare e rinno-vare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vitti-me delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiuma-ni e dalmati nel secondo dopo-guerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

10 febbraio: il giorno

del Ricordo

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Il 7 febbraio la Chiesa italiana ce-lebra la 38° Giornata Nazionale per la vita e come di consueto il Consiglio Permanente della Con-ferenza Episcopale Italiana invia per l'occasione un messaggio ai cattolici italiani ed a tutti gli uo-mini; messaggio di cui proponia-mo ampi stralci.L’Anno Santo della misericordia ci sollecita a un profondo cam-biamento. Bisogna togliere “via il lievito vecchio, per essere pasta nuova”, bisogna abbandonare stili di vita sterili, come gli sti-li ingessati dei farisei. Di loro il Papa dice che “erano forti, ma al di fuori. Erano ingessati. Il cuore era molto debole, non sapevano in cosa credevano”. La misericordia, invero, cambia lo sguardo, allarga il cuore e tra-sforma la vita in dono: si realizza così il sogno di Dio.

La vita

è crescita

Una vera crescita in umanità av-viene innanzitutto grazie all’amo-re materno e paterno: “la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo”. La famiglia, costituita da un uomo e una donna con un legame sta-bile, è vitale se continua a far nascere e a generare. Ogni figlio che viene al mondo è volto del “Signore amante della vita”, dono per i suoi genitori e per la socie-tà; ogni vita non accolta impove-risce il nostro tessuto sociale. Ce lo ricordava Papa Benedetto XVI: “Lo sterminio di milioni di bambi-ni non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l'e-liminazione dei più poveri tra gli esseri umani”.

Il nostro Paese, in particolare, continua a soffrire un preoccu-pante calo demografico, che in buona parte scaturisce da una carenza di autentiche politiche familiari. Mentre si continuano a investire notevoli energie a favore di piccoli gruppi di persone, non sembra che ci sia lo stesso impe-gno per milioni di famiglie che, a volte sopravvivendo alla preca-rietà lavorativa, continuano ad offrire una straordinaria cura dei piccoli e degli anziani.

La vita

è dialogo

I credenti in ogni luogo sono chiamati a farsi diffusori di vita “costruendo ponti” di dialogo, ca-paci di trasmettere la potenza del Vangelo, guarire la paura di do-

narsi, generare la “cultura dell’in-contro”. Le nostre comunità parrocchiali e le nostre associazioni sanno bene che “la Chiesa deve venire a dia-logo col mondo in cui si trova a vivere”. Siamo chiamati ad assumere lo stile di Emmaus: è il vangelo del-la misericordia che ce lo chie-de. Gesù si mette accanto, anche quando l’altro non lo riconosce o è convinto di avere già tutte le risposte. La sua presenza cambia lo sguardo ai due di Emmaus e fa fiorire la gioia.

La vita

è misericordia

Chiunque si pone al servizio della persona umana realizza il sogno di Dio. Contagiare di mi-

Amare la vita è prendersi cura dell’altro

Il 7 febbraio la Chiesa italiana celebra la 38° Giornata Nazionale per la vita

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Sede Legale: Via Lissa 124 - Mestre 30174 (VE)Tel. 041 487010 Fax 041 5760217 Sede Amministrativa: in Via Firenze 2030036 Santa Maria di Sala (VE)Cell. +39 335 7053828E-mail: [email protected]

Gianfranco BarizzaLegale rappresentante

sericordia significa aiutare la nostra società a guarire da tutti gli attentati alla vita. L’elenco è impressionante: “È attentato alla vita la piaga dell’a-borto. È attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurez-za. È attentato alla vita la morte per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza; ma an-che l’eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e ri-spettare la sua dignità trascen-dente”.“Contagiare di misericordia si-gnifica affermare – con papa Francesco – che è la misericor-dia il nuovo nome della pace. La

misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell'Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone an-ziane esclusedal focolare domestico e abban-donate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a na-scere. Contagiare di misericordia si-gnifica osare un cambiamento interiore, che si manifesta con-tro corrente attraverso opere di misericordia. Opere di chi esce da se stes-so, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio.”

G.V.

Sabato 30 gennaio bastava immerger-si nella folla accorsa al Circo Massimo di Roma in occasione del Family Day per capire che l’amore non ha nulla a che fare con l’istinto rivendicato come diritto per legittimare qualsiasi tipo di unione. Sabato scorso a riempire di circa due milioni di persone la spia-nata romana c’erano mamme, papà, bambini, nonni, giovani provenienti da tutta Italia. Sono gli stessi, raddop-piati di numero, che il 20 giugno 2015, di fronte all’introduzione del disegno di legge “Cirinà” alla Camera avevano invaso piazza San Giovanni lasciando esterrefatta sia la stampa sia i vertici della Chiesa. Questo popolo voleva proclamare che l’amore vero è sacrificio e lo hanno imparato incarnandolo: c’era chi se-duto in attesa dell’inizio della manife-stazione posava il capo su una spalla amica. Chi pregava il rosario in grup-po benedicendo il pranzo al sacco da condividere con gli altri. C’era chi si aiutava a reggere i cartelli contro la legge, mentre un gruppo di persone distribuiva gratuitamente i giornali della piccola stampa amica.«Ma si conoscono tutti mamma?», chiedeva un bambino. E c’era da commuoversi, perché la risposta era «sì, siamo tutti amici». È vero e si ca-piva che, almeno come impeto, quella gente darebbe la vita l’uno per l’altro. Molti di loro fino a due anni fa non si conoscevano nemmeno, eppure pare-vano membra dello stesso corpo. Non è vero allora che il popolo del Family Day è un miracolo improvvisato di animi finora inconsapevoli di esse-

re mossi da uno stesso ideale. Chi ne fa parte sa che questo evento è stato il frutto di un lavoro silenziato dal-la grande stampa, ma che dall’estate del 2013, di fronte all’introduzione del ddl Scalfarotto, che sanciva l’avanza-ta dell’ideologia gender nel paese, ha vegliato continuamente in centinaia di piazze italiane, ha girato convegni, Comuni, oratori, associazioni da Nord a Sud Italia, senza sponsor né lobby alle spalle, per smascherare un peri-colo che avanzava in sordina e per af-fermare il legame alla realtà, e per chi crede al suo Creatore, che chi detiene il potere vuole recidere. Tante mogli hanno agito nel nascon-dimento accudendo i figli e lasciando che i mariti combattessero la buo-na battaglia. Tanti hanno provato a dire la verità sull’amore di fonte ai compagni di scuola o di università a prezzo dell’incomprensione. Ci sono giornalisti che hanno scritto contro la mentalità dominante dei colleghi, amministratori comunali che hanno provato ad arginare la deriva a costo del disprezzo. Diversi conventi hanno pregato e addirittura contribuito alle spese del viaggio di qualcuno, men-tre semplici sacerdoti sostenevano i laici. Infine, dietro il successo del Fa-mily Day ci sono migliaia e migliaia di ore pregate da centinaia di persone che attraverso il passa parola hanno aderito alla proposta di vegliare alme-no un’ora a testa per la conversione dell’Italia e supplicando lo Spirito di ispirare chi si è assunto la responsa-bilità di farsi volto pubblico di questo popolo.

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DI VILL

A-

NOVA Con l’ACR “La pace è di casa”Presepio della Scuola primaria “Gardan” di Caselle

Giovedì 18 febbraio 2016, alle ore 20.30, presso il patronato di Caselle sono invitati tutti i soci e quanti vogliono aderire all’Asso-ciazione Aido (Associazione Ita-liana per la Donazione di Organi).L’occasione è propizia per valu-tare le attività svolte dall’Asso-ciazione e proporre quelle future. Aderire all’Associazione sognifi-ca contribuire attivamente a rin-forzare le fila dei soci che si occu-pano di salute, di solidarietà e di volontariato. Alcuni nostri concittadini parle-ranno del dono degli organi e al-tri porteranno la testimonianza di coloro che sono guariti grazie alla gratuità silenziosa di molti dona-tori.Ci saranno anche le elezione del

Il corso “Potatura di arbusti e frutti” si terrà sabato 27 Febbraio 2016 dalle ore 9:00 alle ore 12:00 presso il Garden Center Gardin Piante, con sede in Via Caltana 114 a Santa Maria di Sala (Vene-zia). Questo incontro sarà tenuto dal dott. Alfrino Pasetto, agronomo paesaggista e si inserisce all’in-terno di un programma di divul-gazione delle tematiche legate al verde e alla botanica avviato dall’azienda.Sarà un’occasione per assistere ad una lezione sia teorica sia pra-tica: attraverso delle dimostrazio-ni circa il taglio corretto l’esperto insegnerà a mantenere le proprie piante sane e vigorose.Inoltre verranno condivisi trucchi

e consigli per mantenere e pro-lungare la vita delle piante in am-biente esterno. Il corso prevede un costo base di 5,00 €euro.I posti sono limitati, per cui sarà necessaria la prenotazione.Per informazioni:T. 049 9221783Uff.Marketing Gardin [email protected]

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nuovo direttivo. Per tutti questi validi motivi bisogna partecipare concretamente per contribuire a quella rete di solidarietà che solo un’associazine come l’AIDO sa creare.Vi aspetto

Francesca Ceccato

Incontro a Caselle con l’AIDO il 18 febbraioBilancio, ed elezione nuovo direttivo

Una data da ricordare quella del 31 gennaio 2016 nella parrocchia di Sant’Angelo, perché ha ospita-to la storica Festa della Pace. Un evento molto atteso nella zona del vicariato di Villanova (che com-prende ben dieci parrocchie: Ca-selle, Murelle, Villanova, Sant’An-gelo, Sant’Andrea, Bronzola, Fiumicello, San Michele, Borgo-ricco e Sant’Eufemia), in quanto rappresenta per i partecipanti un momento di condivisione, con-fronto e divertimento. La Festa è stata organizzata dagli educatori dell’Azione Cattolica, che si dedicano con passione e spirito creativo al loro compito: educare e far divertire i ragazzi. Il tema era “La Pace è di casa” e le attività della giornata, diffe-renziate per fasce d’età (6/8, 9/11, 12/13 e 14enni), sono state pen-sate per lasciare proprio questo

messaggio ai ragazzi. La giorna-ta, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone tra ragazzi ed educatori, ha avuto ancora una volta molto successo e si è conclusa con la Santa Messa e un piccolo momento conviviale. Sebbene le difficoltà per organiz-zare un incontro di questa porta-ta non siano poche, la Comunità di Sant’Angelo ha offerto con piacere l’ospitalità al vicariato dimostrando la vivacità di una comunità in un momento così si-gnificativo. Da parte dei genitori sono stati fatti molti ringraziamenti, ai quali si uniscono quelli di tutti i parte-cipanti. Grazie a quanti hanno contribu-ito per la pianificazione della fe-sta: agli educatori che hanno la-vorato con molta dedizione, alla presidenza vicariale per l’aiuto ed

il sostegno nell’organizzazione, ai sacerdoti che hanno celebrato la Messa, al Comune di Santa Maria di Sala per la concessione della palestra e, in modo particolare, ai

volontari di Sant’Angelo, giovani e adulti, che hanno accolto la sfida e reso possibile la realizzazione di questa giornata.

G. B.

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Lunedì 28 dicembre, con un rito molto partecipato, Caltana e la comunità Salese hanno dato l’ul-timo saluto a Maria Liliana Bru-gnerotto da tutti conosciuta come Lilia.Con lei ci ha lasciati anche l’ultima “custode” storica dell’anagrafe di S.Maria di Sala. Non è possibile raccontare in poche righe la vita di Lilia che ha iniziato a lavorare in Comune nel 1944 quando ave-va appena 16 anni, piccolina di statura, tanto che per arrivare alla scrivania si metteva due libroni sulla sedia per essere più alta. Erano, quelli, anni difficili della guerra e del primo dopoguerra e lei si trovò unica giovane donna con pochi colleghi maschi: Luigi Calzavara, Bruno Pavan, Achil-le Montin, Mario Poci, Vittorio Lomi, Pietro Tobio, Giovanni Vec-chiato ed altri storici dipendenti che i lettori con i capelli bianchi si ricorderanno.Il municipio era appena andato a fuoco e con esso i documenti dell’anagrafe e dello stato civile e Lilia piano piano si impegnò a ricostruire lo “stato civile” andan-do a ricopiare a mano, con bella calligrafia, i registri depositati in Procura di Venezia. Un lavoro di recupero di dati certosino e pre-zioso tuttora conservato in Co-mune. Andò in pensione nel 1983 a 55 anni ma è stata ancora per molti anni una sorta di “archivio viven-te” dell’ufficio Anagrafe comuna-le: lei si ricordava le date di nasci-ta, via e numero civico anche di quelle persone che venivano ad abitare da fuori comune. Inter-pellata ti rispondeva così: “vai in via tal dei tali, gira a destra, poi all’incrocio conti tre ponti e ci sei!”. Quando arrivava ad abitare una nuova persona, per esempio una sposa, memorizzava subito il nome e cognome e poi ti sapeva indicare anche in quale famiglia

era andata ad abitare. Un porten-to!Lilia è stata una impiegata di-ligente, intelligente ed onesta, sempre disponibile con i cittadini e gli amministratori di turno ed è stata, soprattutto, anche una bra-va donna. Buona, laboriosa ed orgogliosa della sua famiglia: del marito Rossetto Ippolito chia-mato Nino già Maresciallo Mag-giore motorista dell’Aeronautica Militare, deceduto nel 1990, dei figli Alberto, Leopoldo e Pier Lu-igi (tre maschi per lei che tanto avrebbe desiderato avere una fi-glia) e delle sorelle.In Pensione si è dedicata ad aiu-tare chi aveva bisogno ed allora la vedevi con la sua Fiat 124 scar-rozzare amiche e vicine per uffici, ospedali, ambulatori.Ora sarà difficile dimenticarla; di lei tutti hanno avuto bisogno e lei tutti ha aiutato: sindaci, ammini-stratori, cittadini e colleghi.Ciao Lilia.

Giovanni Vanzetto

Il 16 Ottobre 2015 Giuseppina Dalle Prane e Giancarlo Rigo ricordato il 49° Anniversario di Matrimonio e il 18 ottobre han-no festeggiato assieme ai figli, Sergio con Loredana, Paola con Danilo, Luisa con Sabino, i sei nipoti Matteo, Francesca, Gia-da, Elio, Alessia e Maria, parte-cipando alla S. Messa celebrata da don Paolo..

Anniversario di matrimonio

Mario Garippo, ex insegnante e ti-tolare della “Salese Autoscuole” di Santa Maria di Sala, è conosciutis-simo e molti di noi sono passati o passano per la sua Agenzia, per il disbrigo di pratiche automobiliste.Mario è una persona dal cuore d’oro ed è sempre disponibile a collabora-re nell’interesse comune.Recentemente si è messo in evidenza per una lodevole iniziativa.Ha ripreso una vecchia iniziativa del MIUR (Ministero Istruzione Univer-sità Ricerca) che riguarda l’educa-zione stradale ai più giovani delle varie scuole. Ha preso carta e penna e ha scritto all’Amministrazione Co-munale e alla Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo rendendo-li edotti della sua disponibilità a fare delle lezioni di educazione stradale ai bambini delle classi elementari.Ottenuta l’autorizzazione Mario ha iniziato le lezioni.Con la disponibilità e la collabora-zione degli Insegnanti, ha organizza-to delle ore di lezione presso la sua Agenzia, appositamente attrezzata, approfittando anche del fatto che es-sendo la sede vicinissima alle scuole, non è stato necessario affrontare il problema del trasporto dei bambini.Al mini corso di educazione stradale partecipano, con molto entusiasmo, gli alunni delle classi 3e, 4e e 5e delle elementari. Da gennaio partecipe-ranno anche le classi seconde.Il corso richiama l’attenzione dei ra-

Educazione stradale a scuolaLodevole iniziativa di volontariato

gazzi su come ci si deve comportare da pedoni, da ciclisti e insegna il si-gnificato dei segnali stradali. Per i ragazzi delle classi 4e è in attua-zione un “progetto pilota” di 4 ore che prevede anche 2 ore di pratica, con la collaborazione dei Vigili Urba-ni, presso il campo scuola dedicato e allestito sul retro della Villa Farsetti.Per le classi 3e e 5e, invece, il pro-gramma prevede 2 ore con partico-lare riguardo al comportamento da pedoni e da ciclisti. È superfluo sottolineare l’importan-za di questi mini corsi di educazione stradale per i bambini, per questo l’i-niziativa di Mario è particolarmente importante. Mario ha tenuto un mini corso anche per i bambini dell’asilo di Santa Maria di Sala, ricevendone una grande gioia e soddisfazione per l’interesse e la partecipazione dimo-strate dai bambini, anche attraverso tutta una serie di domande che han-no molto positivamente stupito l’in-segnante.Ora Mario ha in animo di realizzare, unitamente ai Vigili urbani, dei corsi di aggiornamento per patentati adul-ti. Necessità estremamente evidente considerate le numerose novità, pen-siamo alle “rotonde”, che si sono vi-ste negli ultimi anni.Bravo Mario, grazie e complimenti. Il tuo esempio di disponibilità ver-so gli “altri” produrrà, sicuramente, buoni frutti.

P.B.

Il ricordo di Maria Liliana Brugnerotto da tutti conosciuta come “Lilia”

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10

Si è svolto il 2 e 3 gennaio 2016 presso gli impianti sportivi di Vi-cenza il Torneo di Capodanno di Pallavolo a cui hanno partecipato le due squadre under 13 femmini-le della società Volley Salese.Le due squadre allenate da Ro-berto Bisello e sostenute dalle due

dirigenti accompagnatrici Paola e Monica si sono classificate ri-spettivamente seconde (under 13 anno 2003 Pizzeria Black Rose) e terze (under 13 anno 2004 Assipiù Assicurazioni).La finalissima che si è disputata presso il Centro Sportivo Pal-

ladio, gremito come nelle gran-di occasioni è stata giocata con grande intensità agonistica dan-do ad entrambe le squadre salesi la possibilità e la soddisfazione di essere premiate dalle giocatrici della squadra locale vicentina che disputa il campionato di serie A.

Ad entrambe le squadre che stan-no attualmente giocando rispetti-vamente il torneo di Eccellenza e Primavera Fipav auguriamo di ot-tenere ottimi risultati e appaganti soddisfazioni.

Un secondo e un terzo posto a Vicenza per l’Under 13 del Volley Salese

Era l’anno 1969 quando a Calta-na un gruppetto di ragazze e ra-gazzi dai quindici ai vent’anni si trovavano una sera alla settimana in patronato per quasi due ore a cantare canti religiosi sotto la guida del maestro Valerio Zanetti.Noi ragazzi frequentavamo il coro più per rincorrere le “cer-biatte” del gruppo che per voca-zione musicale. Bisogna ricor-dare, però, che l’alternativa era il bar, che a tutti non andava di frequentare.Comunque quando la prepara-zione fu quasi ottimale, per non continuare a cantare il solito programma nacque l’idea di pre-parare una santa messa non più accompagnata dall’organo ma da un complesso musicale, mol-to di moda al tempo, formato da pianola, chitarre solista e basso, batteria e tromba. Tutto sponso-rizzato dal cappellano del tempo

don Renzo Casarin.Entusiasti ci siamo resi disponibi-li subito per una seria ed accurata preparazione per debuttare allasanta messa il giorno di Pasqua del 1971.Quando siamo giunti alla tanto agognata data, abbiamo dovuto affrontare il veto dell’allora par-roco don Cervaro. Probabilmente sotto la spinta dei “benpensanti” e comprensibil-mente ottusi parrocchiani non se la sentiva di concederci il permes-so per l’esibizione. Il sabato sera non avevamio ancora l’autoriz-zazione. Più che un sabato santo fu un sabato di lotta, ma alla fine,

per merito del nostro sponsor è arrivato il via libera.È stato un successo. Una grande soddisfazione per noi ma soprattutto per l’entusiasmo che hanno dimostrato i nostri paesani. Ci chiamarono diverse parrocchie di città e paesi: Porde-none, Udine, Tolè (Bologna), San Gregorio (PD), Plasencis, Santa Margherita d’Adige tanto per ci-tarne alcune.Sull’onda di questi ricordi ed emozioni e anche per rivederci dopo tanto tempo ho pensato chesarebbe stato molto bello ritrovar-ci e festeggiare. Così l’8 dicembre, giorno della Madonna Immacola-

La Band “Valerio‘70”

La gioiadi ritrovarsie festeggiare

dopo 45anni

ta, ci siamo dati appuntamento in chiesa per la messa solenne delle 11 dove abbiamo avuto il piacere di ascoltare la corale - accompa-gnata all’organo questa volta - di-retta da uno dei componenti del gruppo musicale di allora. Per brindare è seguito un pranzo conviviale al ristorante “Baracca” di Trebaseleghe - presente il ma-estro Valerio Zanetti - dove dopo tre ore di “tavola rotonda” abbia-mo rinverdito i bei tempi e dove ci siamo promessi di ritrovarci in primavera.L’unica nota dolente è che abbia-mo 45 anni in più.

Giampaolo Bordin

Page 11: Gente Salese Gennaio 2016

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Nuovo team e progetti ambiziosi per l’ASD Salese Cycling FPT

11

Atleti nuovi, sponsorizzazioni importanti e progetti ambiziosi, con uno speciale pensiero rivolto a Chiara Pierobon, l’atleta sale-se scomparsa la scorsa estate in Germania, a soli 22 anni, mentre si recava a Bochum per partecipa-re alla settima prova di Coppa del Mondo.È stata presentata al teatro “Pertini”la nuova stagione spor-tiva che vedrà impegnata l’ASD Salese Cycling FPT, nell’anno della consacrazione, dopo l’entu-siasmante stagione 2015 in cui la società del presidente Gabriele Tomaello ha collezionato oltre 110 vittorie.Il nuovo anno parte con le am-bizioni affidate a tre atleti Elite, Christian Pallaoro, Tiziano Car-raro e Alessio Barzazzi e un Un-der 23, Marco Pasin.“Con loro puntiamo a fare un al-tro importante salto di qualità per crescere ancora come realtà affermata nel panorama ciclistico

provinciale e non solo” afferma Tomaello, «è un sogno che si re-alizza: quando eravamo partiti, il 3 maggio 2011, eravamo appas-sionati di bicicletta, l’anno scorso siamo arrivati a 130 tesserati e ora puntiamo a nuovi traguardi. Saremo la prima squadra fem-minile del territorio, con ben 8 Masterwoman: Monica Santel-lo, Elisa Cappellari, Alessandra Teso, Anna Favaron, Arianna Povellato, Mariacristina Paniz-

zolo, Loredana Landolfi, Marzia Levorato. Puntiamo in alto, non lo nascondiamo e devo dire che, guardando la rosa dei nomi per la nuova stagione, abbiamo tut-ti i numeri per fare bene». Tra le novità anche quella della figura del direttore sportivo, che sarà l’ex professionista Endrio Leoni, maglia rosa per un giorno al Giro d’Italia nel 1994 e uno dei pochi capace di battere in volata Mario Cipollini. Metterà al servizio del

sodalizio salese la sua esperienza e le sue capacità, per far crescere ancor più il gruppo.E a proposito di Giro, il 2016 sarà ancora un anno in vetrina per San-ta Maria di Sala, con il passaggio della dodicesima tappa che parti-rà dalla vicina Noale il 19 maggio, dopo il traguardo volante ospitato la scorsa primavera. L’ASD Salese Cycling FPT sarà ancora in ptima linea , assicurano i suoi dirigenti, mostrando il meglio del ciclismo che ha caratterizzato negli anni questo territorio. Un impegno per il territorio riconosciuto an-che dagli assessori Enrico Merlo e Luigino Miele, che hanno presen-ziato alla giornata portando i sa-luti del sindaco Nicola Fragomeni: “L’ADS Salese Cycling FPT è una società che sta dando soddisfazio-ni e lustro a questo territorio” ha detto Merlo «anche fuori provin-cia, partendo da un territorio che è da sempre legato al ciclismo e a grandi campioni del passato”.

Foto di gruppo dell’ASD Salese Cycling FPT 201. In alto a sinistra riquadrato il tatoo Chiara Pierobon

Elite e Under 23 dell’ASD Cycling Salese FPT 2016

Tante novità e un ricordo speciale sulla maglia per Chiara Pierobon

Page 12: Gente Salese Gennaio 2016

RUBRICHE 12

Nel precedente articolo abbiamo capito che “DORMIRE BENE È SALUTE”, abbiamo compreso quanto importante sia dormire: infatti è noto che 1/3 della vita la passiamo dormendo e gli altri 2/3 sono influenzati da come si è dor-mito. Il corpo e il cervello, la no-stra mente, devono recuperare le energie durante la notte, per far sì che ci si svegli ricaricati, vitali e pronti ad affrontare e ad acco-gliere il meglio della giornata che ci aspetta.Ma cos’è il sonno? A cosa ser-ve? Quante ore è corretto dor-mire e come cambia nel tempo? Cosa fare e cosa evitare per mi-gliorarlo?Il sonno è alla base dei bisogni fi-siologici, come il bere e il mangia-re (v. piramide di A.Maslow).

Tutti hanno bisogno di dormi-re, anche i nostri amici animali. Da quando si nasce, a quando si è anziani, in media una persona che vive 90 anni ne ha passati ben 37,4 dormendo, circa 330.000 ore! Corpo e mente devono recupera-re le energie consumate durante la giornata, perché se con la luce si apre la giornata e tutta una se-rie di processi vitali, il tramonto, il buio, la notte portano il rilassa-mento, l’intimità, il riposo ed infi-ne il sonno.Dal momento in cui si va a dormi-re, al momento in cui ci si sveglia, si alternano fasi di sonno profon-

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do a fasi di sonno leggero, nor-malmente di 90/120 minuti; nelle fasi REM – in inglese Rapid Eyes Movement (v. grafico delle fasi del sonno) – in cui si hanno movimen-ti oculari veloci, abbiamo il picco dei sogni, che ricordiamo solo se ci svegliamo immediatamente dopo il loro addivenire, o con l’avan-zare dell’età. Durante il sonno la re-spirazione si fa più lenta, p o r t a n d o anche al rus-sare (che è prerogativa della not-te!), le onde cerebrali rallentano, riducendo gli impulsi elettrici che di giorno caratterizzano il nostro cervello e la temperatura corpo-rea si abbassa; è con l’arrivo della notte che il nostro corpo rilascia la MELATONINA, una sostanza naturalmente prodotta dal nostro corpo, che induce il sonno.Le ore di sonno dormite di cui si ha bisogno sono diverse a secon-da dell’età e studi scientifici hanno evidenziato come dormire troppo, o dormire poco, siano entrambi casi deleteri per il corpo umano: un semplice schema diviso per età e ore di sonno consigliate, può dare qualche utile consiglio

LE AZIENDE

CI INFOR-

MANO

(v. schema U.S.A. National Sleep Foundation).Non è possibile non dormire; la privazione del sonno, l’insonnia, i risvegli notturni, le preoccupa-zioni e lo stress durante la notte, hanno ripercussioni gravi e im-portanti sulla salute, sul benessere

personale, famigliare, professiona-le, lavorati-vo e di car-riera !Se non si dorme bene si invecchia più veloce-

mente, il sistema immunitario ne risente al punto di ammalarsi più facilmente, i riflessi peggiorano causando bassa concentrazione e bassa attenzione sul posto di lavo-ro, senza contare che alla guida si può essere vittima o causare inci-denti stradali, a volte gravi (imma-giniamo cosa può voler dire gui-dare dei mezzi pesanti o lavorare come autista, senza avere suffi-ciente numero di ore dormite). La lista è lunga: dal maggior rischio di infarto, all’aumento dello stress e dell’adrenalina prodotta dal corpo, all’irascibilità, arrivando all’obesità causata da un aumento dell’appetito. Ma si può dormire bene, malgra-

do lo stress dei nostri tempi, i mil-le impegni, la precarietà che oggi permea tutto a tutti i livelli e la velocità di cambiamento e trasfor-mazione del mondo attuale ?Stai tranquilla, stai tranquillo: la risposta è Sì ! Una routine dell’addormentamen-to e una routine del risveglio, così come facevamo con i nostri figli quando erano piccoli è la sana abitudine da adottare anche con noi stessi; non bere caffè dopo le 13.00, consumare una cena legge-ra e comunque non andare a dor-mire se non sono passate almeno tre ore dall’ultimo pasto; un po’ di attività fisica di giorno, anche solo una camminata o una pedalata di mezz’ora in bicicletta, possono fare la differenza; lasciare al gior-no precedente i pesi della giornata appena passata o invitare il nostro cervello a occuparsi domani di ciò che potremo affrontare domani, magari riponendo sul comodino della carta e una penna, da usarsi in caso di risveglio notturno, per scrivere e mettere su carta i nostri pensieri, svuotando la mente. E ricordiamo che la camera da letto non è un ufficio; prima di addor-mentarsi meglio rallentare il ritmo sfogliando qualche libro.Questo è l’estratto di un vademe-cum, che appellandosi alla logica naturale delle cose, aiuta me, la mia famiglia, migliaia di cono-scenti e clienti nel corso degli ul-timi 25 anni, a riposare meglio di notte e vivere meglio di giorno.Al prossimo passo, dove capire-mo “COME SIAMO FATTI”, con la nostra unicità di uomo, donna, bambino, adulto o anziano, età peso, costituzione, tipo di lavoro che si fa, stile di vita, modo e gusto di dormire.Un abbraccio e l’augurio di una BUONA NOTTE E ... SOGNI D’O-RO

a cura del dott. Loris Bonamassa

DORMIRE BENE

Page 13: Gente Salese Gennaio 2016

RUBRICHE 13

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Le autostrade, le strade extraur-bane principali e altre strade in-dividuate con apposita segnaleti-ca di inizio e fine sono sottoposte a particolari condizioni e limita-zioni della circolazione.Su queste strade è vietata la cir-colazione dei seguenti veicoli:• velocipedi, ciclomotori, mo-

tocicli di cilindrata inferiore a 150 cc se a motore termico e motocarrozzette di cilin-drata inferiore a 250 cc se a motore termico;

• altri motoveicoli di massa a vuoto fino a 400 kg o di mas-sa complessiva fino a 1.300 kg;

• autovetture che non sono in grado di sviluppare, in pia-no, una velocità di almeno 80 km/h (possono essere fissati limiti minimi di velocità per altre categorie di autoveico-li);

• veicoli non muniti di pneu-matici;

• macchine agricole (anche se isolate) e macchine operatri-ci (l’esclusione non si applica alle macchine operatrici-gru sulle strade extraurbane principali);

• veicoli il cui carico o dimen-sioni superino i limiti di sa-goma e di massa previsti, esclusi veicoli eccezionali ed i trasporti in condizioni di eccezionalità, per i quali ci sono specifiche disposizioni;

• veicoli le cui condizioni di uso, equipaggiamento e gommatura possono costi-tuire pericolo per la circola-zione;

• veicoli con carico non op-portunamente sistemato e fissato;

• veicoli con carico disordina-to e non solidamente assicu-rato o sporgente oltre i limiti

Norme sulla circolazione in autostrada e strade extraurbane principali

consentiti;• veicoli a tenuta non stagna

che trasportano un carico di materiale sciolto e scoperto che può disperdersi;

Sulle carreggiate, sulle rampe, sugli svincoli, sulle aree di servi-zio o di parcheggio e in ogni altra pertinenza autostradale è vieta-to trainare veicoli che non siano classificati rimorchi. Solo i veico-li di soccorso autorizzati possono trainare veicoli in avaria.Nelle aree di servizio e di par-cheggio e nelle pertinenze auto-stradali la sosta è vietata per un tempo superiore alle 24 ore, con eccezione dei parcheggi riservati agli alberghi su autostrade e alle aree analogamente attrezzate. Dopo 24 ore il veicolo può essere rimosso coattivamente.Sulle carreggiate, sulle rampe, sugli svincoli, sulle aree di servi-zio o di parcheggio e in ogni altra pertinenza autostradale è inoltre vietato:• richiedere o concedere pas-

a cura di Mario Garippo

saggi, anche ad automobilisti fermi per avaria del veicolo sulla corsia di emergenza;

• svolgere attività commerciali o di propaganda sotto qual-siasi forma; esse sono con-sentite nelle aree di servizio o di parcheggio e in ogni altra pertinenza autostradale se autorizzate dall’ente proprie-tario;

• campeggiare, ad eccezione che nelle aree destinate a tale uso e per il periodo stabilito dall’ente proprietario o con-cessionario della strada.

È vietato la circolazione di pe-doni e animali, eccetto che nel-le aree di servizio e nelle aree di sosta. In tali aree gli animali possono circolare solo se debi-tamente custoditi. Il transito dei pedoni è consentito lungo le cor-sie di emergenza solo per rag-giungere i punti per la richiesta di soccorso. E’ vietato invertire il senso di marcia e attraversare lo spartitraffico, anche all’altez-

za dei varchi. È vietato percorre-re la carreggiata, o parte di essa, nel senso di marcia opposto a quello consentito. E’ vietato ef-fettuare retromarcia, anche sulle corsie di emergenza, eccetto per le manovre necessarie nelle aree di parcheggio e di servizio.Nelle autostrade e strade ex-traurbane principali è obbliga-torio:• impegnare la corsia di ac-

celerazione per immettersi sulla corsia di marcia e deve dare la precedenza ai veicoli in transito su quest’ultima;

• impegnare per tempo la cor-sia di destra per uscire dalla carreggiata, immettendosi quindi nella corsia di decele-razione sin dal suo inizio;

• segnalare tempestivamente con gli indicatori luminosi di direzione il cambiamento di corsia, assicurandosi di po-ter effettuare la manovra in sicurezza.

La sosta di emergenza non deve eccedere il tempo strettamente necessario per superare l’emer-genza stessa e non deve protrar-si comunque oltre le 3 ore. Se si prolunga oltre tale termine può essere effettuata la rimozione coatta del veicolo da parte delle autorità competenti. Con il veicolo bloccato sulla car-reggiata, qualora sia impossibi-le spostare il veicolo su corsia o piazzola di emergenza, oppure in mancanza di tali spazi, biso-gna apporre il segnale mobile di pericolo (triangolo), posterior-mente al veicolo, alla distanza di almeno 100 m dallo stesso. È prescritto l’uso del segnale mobile anche durante la sosta sulla banchina di emergenza, di notte o in ogni altro caso di scar-sa visibilità, se le luci di posizio-ne sono inefficienti.

Page 14: Gente Salese Gennaio 2016

RUBRICHE 14

a cura dell’Architetto Paesaggista Elena Gardin

di Luca Novello

LE REGOLE STANNO CAMBIANDO

“Le regole del lavoro stanno cam-biando. Veniamo giudicati con un criterio diverso: non solo sulla base di quanto siamo intelligenti, o sulla base della nostra formazio-ne o esperienza, ma anche sulla base dell’efficienza con cui gestia-mo noi stessi e i rapporti con gli altri. Questa misura viene sempre più spesso applicata per scegliere chi sarà assunto e chi no, chi sarà licenziato o meno, chi sarà lasciato allo stesso livello e chi invece sarà promosso.” Ho voluto iniziare con le parole di Daniel Goleman, psicologo e scrittore statunitense, in quanto sono spunto per una riflessione attualissima.A me piace pormi domande po-tenzianti piuttosto che trovare risposte che iniziano con i soli-ti “perché” che suonano spesso come vere scuse e giustificazioni. Quanti sono i manager, i diretto-ri, i titolari che per primi mettono praticano su stessi l’intelligenza emotiva (IE) prima di pretender-la dai propri subordinati? In che modo lo fanno? Cosa fanno per incoraggiare i propri collaborato-ri a sviluppare la IE? In che modo rendono l’ambiente di lavoro ca-pace di premiare i meritevoli sen-za conseguenze negative? In quasi vent’anni trascorsi all’in-terno di varie aziende devo pur-

troppo constatare che chi guida non sempre possiede questa qua-lità, oggi indispensabile per otte-nere risultati eccellenti. Come ci suggerisce Goleman, svi-luppare una buona intelligenza emotiva significa saper leggere le persone, entrare nell’umore giu-sto, riuscire a prevedere l’emoti-vità che si scatenerà e farlo con empatia.Nel lavoro servono sempre più competenze “morbide” oltre alle abilità “dure” come i titoli di stu-dio, le specializzazioni e gli atte-stati formativi. Servono cioè com-petenze sociali e personali, abilità che se non possiedi puoi comun-que imparare a sviluppare: inco-raggiare discussioni costruttive, riflessioni, stimolare i colleghi, evitare i giudizi, non restare sul-la difensiva di fronte a una criti-ca, orientarsi sugli aspetti positivi piuttosto che sui problemi, e so-prattutto, ascoltare attivamente. Quale risultato si può raggiunge-re? Un avanzamento di carriera, affrontare con nuovi stimoli ciò che già si fa, oppure ottenere un nuovo lavoro.È dura li fuori, lo so. Sono saltate tutte le regole, i confini geografici a dispetto di quelli economici si sono annullati, creando più “mo-bilità” che rotazione e impiego. Siamo più propensi a guardare gli aspetti negativi, forse ancora legati a una situazione che non esiste più. E siccome mi piacciono le domande, mi chiedo cosa vor-rò insegnare a mia figlia? A stare male perché in passato qualcuno stava meglio, a dire “tanto è tut-to inutile” o la spronerò a fare la differenza che fa la differenza, a tirare fuori il meglio di sé e a co-struirsi nuove opportunità?Guardo le persone, giovani e meno giovani, intorno a me, e non vedo dei falliti: vedo piuttosto un immenso potenziale. Dobbiamo puntare su noi stessi. Abbiamo tutte le risorse per fare bene. Usiamole.https://novelloluca.wordpress.com

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Spesso sento descrivere il giar-dino in inverno come uno spazio muto, quasi come sotto l’influsso di un incantesimo che non si rom-perá che all’arrivo della primave-ra. In realtà, anche la stagione più fredda dell’anno ha molto da of-frire ma, per questo, diventa fon-damentale che iniziamo a pensare al giardino come uno spazio vivo durante tutti i 365 giorni dell’an-no. Scopriremo così numerose piante che potranno aiutarci a rallegrare le lunghe giornate gri-gie con colori intensi ma, soprat-tutto, a diffondere in giardino delicati profumi mentre le altre piante si rigenerano e preparano per la primavera.Durante il periodo invernale, possiamo trovare aspetti interes-santi nelle fioriture e nella loro fragranza, nelle bacche che co-prono i rami, nelle testure e nei colori intensi dei rami e dei tron-chi. Quest’ultimi sono elementi fondamentali anche per garantire al giardino una struttura durante questo periodo: ne sono esem-pio emblematico alcuni Cornus, come il C. sanguinea i cui rami rosso sangue appaiono in tutto il loro splendore dopo che sono ca-dute le foglie in autunno; il C. alba “Sibirica” ha invece rami rosso corallo che risaltano particolar-mente se piantati in gruppo.Le piante dalle fioriture profu-mate sono particolarmente ap-prezzate se piantate in prossimità dell’ingresso, a terra o in grandi vasi per essere poi spostati (o tra-piantati) durante il resto dell’anno per lasciare spazio a fioriture sta-gionali. Tra le più profumate tro-viamo alcune varietà di Daphne, come la D. bholua o la più clas-sica D. odora “Aureomarginata”; entrambe preferiscono una posi-zione soleggiata o di mezzombra, terreno moderatamente feritle e ben drenato. Le Daphne si ac-compagnano bene con le Sarcoc-

ca, un genere che comprende una quindicina di specie, caratteriz-zate da una crescita lenta e fiori profumati. In particolare, la Sar-cocca confusafiorisce da dicem-bre a marzo coprendosi di piccoli fiori bianchi dolcemente profu-mati. Un’altra varietà di Sarco-cocca a fioritura invernale è la S. hookeriana, perfeta per essere accompagnata dalla Pachysanda e dall’Epimedium, un perenne ancora poco conosciuto ma mol-to interesante perchè fiorisce in zone poco soleggiate.Infine, ricordiamo la Lonicera fragantissima, un meraviglioso cespuglio che fiorisce durante i primi mesi dell’anno producendo piccoli fiori bianco-crema su rami quasi spogli (come il Viburnum x bodnatense), spesso seguiti da piccole bacche rossastre.

In giardino, dolci e profumi d’inverno

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15years

La nonna Basso Beniamina da Caltana festeggia, il 21 febbraio, 80 anni. Tanti auguri dal marito, figlie, generi e nipoti.

Il 26 dicembre 2015 Marco Simiona-to ha spento la sua prima candelina. Tanti auguri dalla sorellina Mia, da mamma Claudia e dal papà Diego.

INFORMAZIONI PER I LETTORI

Beatrice Martignon l’11 Gennaio ha compiuto 3 anni. Tantissimi auguri da papà Massimo, dalla-mamma Marika e dal fratello Fi-lippo.

Per inserzioni nella ru-brica Years, anniversari, lauree ecc. basta inviare una foto in jpg e un breve testo in word, all’indiriz-zo mail [email protected]. Le inserzioni saranno pubblicate gratuitamente nel primo numero utile.

il 29 gennaio i gemelli Riccardo e Gre-ca Paci hanno compiuto 8 anni Tantissimi auguri dal fratello Jacopo, dalla mamma Micaela, dal papà Mau-rizio, dai nonni e dagli zii

Il 28 gennaio ha compiuto gli anni Filippo Rigetto. Tanti auguri dal fra-tello Giovanni, dalla mamma Gior-gia, dal papà Emanuele, dai nonni e dagli zii.

Il 9 Gennaio Matteo Masiero ha spen-to cinque candeline. Tantissimi auguri da mamma Leda e dal papà Fabrizio, dai nonni, dagli zii e dai cuginetti!

Il 26 gennaio 2016 ha festeggiato il suo 93° compleanno la nonna bis Mu-naretto Linda (CESARINA). Auguri da tutta la compagnia.

Viola Gobbo ha compiuto tre anni il 14 novembre.Tanti auguri dalla mamma Rosita, dal papà Michele, dai nonni, dagli zii e dai cugini

Tanti auguri a Lucia Sarti di Caselle che il 26 febbraio compie 95 anni.Tanti auguri dai figli, dalla nuora, dai nipoti, dalla badante e da tutti gli ami-ci.

La festa dei cinquantenni di Caltana

Il 22 gennaio 2016 la classe 1965 di Caltana si è riunita alla Trattoria da Jolanda per festeggiare i 50° anni. Un ringra-ziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa bellissima festa! Luisa Tabaschi

Page 16: Gente Salese Gennaio 2016

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:Associazione Culturale Gente SaleseVia dei Tigli 10 - 30036 S. Maria di Sala Ve Tel. 041 486369E-mail. [email protected]

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SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Mestre (Ve)giovedì: Noale (Ve) venerdì: Martellago (Ve) - Mestre (Ve)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

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Orari di apertura Lunedì: 15.30-19.30;

Martedì/Venerdì: 9.30-12.30 15.30-19.30Sabato: 9.30-13.00 15.30-20.00

Domenica (fino a Natale 2015): 10.00 - 13.00 e 15.30 -19.30

LA VISIONE DEL FILM SARÀ FATTA INSALA TEATRO “PERTINI” DI S. MARIA DI SALA (VE)

VENERDÌ 12 FEBBRAIO 2016, ORE 20.30INGRESSO LIBERO