Gennaio 2012

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gennaio 2012 ANNO V MILANO ARTE E CULTURA MILANO ARTE E CULTURA Gennaio 2012 Paolo Ober Paolo Ober La rappresentazione dell’informe Roberto Morreale Roberto Morreale Il ghiaccio della vita-non vita Stefania Hepeisen Stefania Hepeisen La natura morta, viva e parlante 12 gennaio 2012 Al via l’evento d’apertura di Cultura Sostenibile L'arte per la cultura di uno sviluppo sostenibile, L'arte per la cultura di uno sviluppo sostenibile, per un razionale accrescimento etico. per un razionale accrescimento etico.

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Edizione di gennaio 2012 di mdarte Rivista

Transcript of Gennaio 2012

gennaio 2012 ANNO V

MILANO ARTE E CULTURAMILANO ARTE E CULTURA

Gennaio 2012

Paolo OberPaolo Ober La rappresentazione dell’informe

Rober to Mor realeRober to Mor reale Il ghiaccio della vita-non vita

Stefania HepeisenStefania Hepeisen La natura morta, viva e parlante

12 gennaio 2012

Al v ia l ’evento d ’apertura d i

Cultu

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L'arte per la cultura di uno sviluppo sostenibile, L'arte per la cultura di uno sviluppo sostenibile, per un razionale accrescimento etico.per un razionale accrescimento etico.

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Le sue inconfondibili figure antropomorfe tendono le lo-ro appendici di plastilina co-lorata per condurci in quella sorta di dimensione paralle-la e fantastica che ci atten-de come dietro allo spec-chio di alice. (…)

Sono omini semplificati, con un tondo al posto della testa e corpi nastriformi elasti-ci e sinuosi. In realtà la semplificazione è solo apparente, si tratta piuttosto della vo-lontà di rendere queste figure il più univer-sali possibile e il più possibile affini alla materia onirica dei suoi racconti. Le opere di Ober nascono da una lunga elaborazione ideativa e grafica e seguono

una loro evoluzione che dalla metà degli anni ’80 le ha portate sempre più lontane dalla figurazione tradizionale verso quello che altrove è stato efficacemente definito “un mix di sogno e realtà” (A. Spagnesi, Firenze 1995), senza per questo rinuncia-re alla ricchezza di particolari ed alla com-plessità di una tessitura pittorica certosi-na. In un mondo siffatto, dove le emozioni non possono essere affidate all’espressio-ne dei volti o alla mimesi comunemente intesa, l’impatto cromatico gioca il ruolo decisivo nella seduzione esercitata dalle tele di Ober: sono colori forti ed artificiali, usati volutamente puri per sottolinearne i contrasti. Il colore riempie lo spazio incon-sistente in cui galleggiano figure, brani di architetture o di natura, ed è un colore che si fa a volte materia, mescolandosi con la sabbia, la iuta e la pasta.

Lo spazio/colore tende a travalicare i con-fini della tela, invade la cornice e sembre-rebbe voler andare ancora oltre, inse-guendo la luce che si irradia dal centro verso l’esterno, esplosa in migliaia di pic-cole pennellate. Questo frazionamento del colore e la for-za centrifuga della luce fanno sì che la plasticità di corpi e oggetti, seppur eviden-te e insistita, sembri dissolversi in virgole luminose e metterne in dubbio la consi-stenza, rilevando la loro natura di sogno. Da alcuni anni anche la cornice è coinvol-ta in queste esplorazioni cromatiche e di venta essa stessa superfice pittorica, sempre più spesso modulata su più piani e sagomata in forme inattese o funzionali al racconto. Le figure sono in continuo movimento in questo spazio luminoso, un movimento mai anarchico o casuale, ma sempre sot-teso ad una simmetria compositiva che preferisce di gran lunga il ritmo musicale alle rigide leggi fisiche, nel nome di una regolarità matematica che non si avverte nel prodotto finito. E così molti dei racconti visivi di Paolo Ober hanno un sottofondo sonoro: In-Canto, Blues, Echi, Voce notturna… Altri titoli evocano invece momenti di introspe-zione, legati a sensazioni o accadimenti personali, ma che sono anche tappe di un vissuto comune. Sono quadri dove il movimento della com-posizione segue un ritmo spiraliforme re-golato da un moto rotante e ascendente che esprime graficamente uno sforzo tor-tuoso verso la libertà e la spiritualità. In quest’ottica un’opera come ‘Nuovo pro-gramma’ si può quindi considerare un ve-ro e proprio manifesto artistico: rappre-senta una sorta di schermo televisivo mu-nito di tre manopole indicanti i canali mu-sica, colore, e libertà, capisaldi della poe-tica di Ober. Se dovessimo risalire alla, o meglio alle paternità artistiche di Ober, l’elenco sa-rebbe lungo e riunirebbe stili anche lonta-ni cronologicamente e diversissimi fra lo-ro, ma quello che conta è che questo sin-cretismo ci venga restituito in forme rinno-vate e sostanzialmente personali. Quello che ne risulta è una razionalità geometrica piegata all’irrazionalità del so-gno, una materia che si smaterializza nel-la musica e nella luce, un’arte che non vuol essere né criptica né inquietante, ma semmai evocativa di un mondo immagini-fico capace di coinvolgerci tutti nel suo colorato girotondo vitale. Elisa Aneggi

P a o l o O b e rP a o l o O b e r COLORATO GIROTONDO VITALE

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La sintesi visiva di Paolo Ober trova nella figuretta dell'uomo la sua più efficace espressione, un ovoide o una sfera per testa, arti su-periori e inferiori in cui sono fusi mani e piedi, un corpo duttile che può allungarsi ed accorciarsi a suo piacimen-to secondo i dettami di una fervida immaginazione fre-sca di invenzioni da terzo millennio eppure ricchissi-me di connessioni con auli-che preziosità medioevali e bizantine. Dosando con grande maestria la sua viva-cità ludica, Ober muove il suo "uomo" in uno scenario incantato ove i colori sono accesi e luminescenti come quelli impie-gati dalla "video-grafica": la "figuretta" si moltiplica e galleggia in uno spazio alieno ed improbabile contorcendosi come quella di un "cartoon" televisivo. Se "l'omino radioattivo" di Keith Haring recuperava la pregnanza espressiva del graffitismo "pop" ed anonimo dell'America contemporanea, la figura umana di Ober subisce l'influsso dell'immagine creata al computer per la TV e si "disumanizza" en-tro una dimensione virtuale che gli si offre come paradiso protetto ma che può anche divenire un inferno della mente. Rischi e vantaggi offerti all'uomo d'oggi si mischiano come le carte da gioco in que-sta pittura sofisticata e gravida di messag-gi: un mix di sogno e realtà. Alvaro Spa-gnesi

Se Paolo Ober non si ac-contenta di rappresentare l'informe e di esprimere l'in-cosciente, ma intende dare forma all'informe e sostanza all'inconsistente, esempio felice di questa volontà for-mativa sono i suoi recenti lavori pittorici, nei quali il gusto per le associazioni folgoranti, le deformazioni oniriche e le scenografie iperreali è saldamente sor-retto da una qualità inventi-va, da una mano duttile, precisa e sorprendente.

Capace del grottesco e dell'inquietudine, di ironia e sommesso pensiero, Ober rie-sce a fare partecipi di quel magico stupo-re che sanno suscitare le figure e gli og-getti che sembrano venire incontro da un altro mondo, con pochi e forti tocchi di-stratti e insieme pronti a lanciarsi in diva-gazioni cromatiche imprevedibili, a partire da qualsiasi pretesto. Combinazione di timbri e registri, tra sonorità solare e gioio-sa o melanconica e meditativa, la sua pit-tura - un itinerario, un deposito di immagi-ni, un catalogo di simboli, un collage di sogni, paesaggi, interni, appunti di favole e fantasticherie, accesi, tutti, da una fosfo-rescenza che sa di visione, aneddoto e mistificazione - è un'avventura trascinan-te, nella quale una pellicola di visioni sor-prendenti e di metafore spinte fino ai con-fini dell'immaginazione, cattura e deforma nelle trappole dello sguardo e della me-moria, situazioni improbabili e dimore in-verosimili.

Provocazione e comicità, camuffate nella finzione mitico scenico narrativa, animano i segreti pittorici, buttati a piene mani, con la convinzione di solidificare plasticamen-te storie difficili e accidentate, argomenta-te con vigore e necessità di sottoporre il reale all'apparenza di un virtuale figurare colorato, dentro la cornice acrobatica di una pièce incantata, grottesco metafisica, che sa percepire mito, fantasia e gioco senza diminuirli. Il suo modo di raccoglie-re i frammenti più vari del reale e dell'im-maginario, entro una formulazione unifi-cante di qualità tattili e visive, trova piena e coerente condensazione nelle tematiche e negli strumenti. La ribadita intenzionalità narrativa dedita allo sviluppo delle trame in un fraseggio sinuoso e alternato, cerca e trova una propria organizzazione, anche quando fondata su caotiche discontinuità. La proposta visiva alterna, tra inclementi fantasmi e sbilanciate prospettive oniriche ed emblematiche, piani gremiti ad altri che contengono solo uno o due particolari. Un'istanza è riferita al segno e un'altra è tesa ad affermare il colore: entrambe ob-bediscono interamente ad una disciplina che rende limpida la materia pittorica mentre viene conclamato un geometrismo che non concede eccezioni. al di là dei frantumi o della corposità coloristica di un sotteso surrealismo, appaiono echi deri-vanti dall'art nouveau, dalla pop art, si sa-lutano Kandinskij e Chagall, e viene riveri-to imprescindibilmente Savinio. L'umanità, la quotidianità, gli interni, gli oggetti sono elementi, nei quali la poetica di Paolo Ober si rende riconoscibile: ansie ottago-nali e cubici tremori solidificano quell'in-conscio nel quale coesistono tutte le date, le epoche, i prima e i dopo, e cedono vo-lentieri alla tentazione mobile, instabile e fluida di essere avventura e di alludere sempre al contrastato rapporto con l'av-ventura, pura elaborazione concettuale o suadente precisione coloristica che sia. Nella sua pittura, teatro del contempora-neo e della visione, qualche elemento inu-suale o abnorme o imprevisto si insinua, stravolge e spezza momenti e segmenti canonici della realtà raffigurata, sconvolge l'ordine dei segni, generando l'enigma e il mistero. Nell'evenienza dell'arte fantastica, il caso e l'ambiguità sono allegorie indecifrabili ma l'immagine può essere disvelata. la chiarificazione è nel ricorso alle idee svol-te in ogni figurazione, specchio coperto di vita e fantasia. Elisabetta Rizzioli

COLORI IN GIOCO

UN MIX DI SOGNO REALTÀ

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Il ghiaccio è il tema conduttore delle foto-grafie di Roberto Morreale. In esso fiori e colori rimangono congelati per sempre. Si evince, dal lavoro dell'artista, un senso di vita-non-vita: vita nei colori vivaci o deli-cati, nei tocchi di luce, nella poesia dei temi scelti. non-vita nel gelo che coarta tutto in una morsa paralizzan-te. Ogni cosa rimane fissata in quel momen-to, non evolve, nè matura, nè muore. Ecco che il ghiaccio, che tutto imprigiona, diventa anche momento di protezione, gu-scio rassicurante all'interno del quale fiori, colori e trasparenze vivranno in eterno, bellissimi. Emerge, dal suo lavoro, uno struggente desiderio di vita che si esprime nel rifiuto al tragico mutare della materia.

R o b e r t o M o r r e a l e

Nato a Milano il 26 febbraio 1953,

Scuola di fotografia Istituto Europeo,

Grafico stampatore presso

stabilimento litografico di Milano.

I l g h i a c c i o d e l l a v i t a - n o n v i t a

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Da diversi anni Stefania Hepeisen si dedi-ca alla pittura di ciò che, impropriamente, viene definito “natura morta”: impropria-mente perché i suoi soggetti sono, in real-tà, potentemente vivi e parlanti. Raccontano la delicatezza, tutta femmini-le, delle sete che avvolgono i frutti della natura, la fantastica rappresentazione di oggetti terreni che fuggono dalla materiali-tà. La mano, controllata, esprime una tecnica di precisione fredda, con una esasperata ricerca del particolare, ma la pittura, in sé, non ha nulla di freddo: traspare, anzi, un amore profondo per una natura consolatri-ce, stupefacente nella sua bellezza di co-lori. una morbidezza quasi sensuale nei petali, nelle stoffe, nelle sfumature ricche. La scelta della natura morta può apparire inattuale, nostalgica, ma , diventa mezzo per esprimere ,con ritegno, ciò che l’autri-ce non dice di sé. si motiva come unico tramite per aggirare il pudore, la timidezza del vivere, la sensibilità acutissima, per- mettendole di raccontare la propria storia, svelandosi in parte.

S t e f a n i a H e p e i s e n

Nata a Milano l'8 maggio del 1955. Laurea in Medicina e chirurgia nel 1982. Scuola di pittura presso la

pittrice Daria Modiano di Milano, e scuola di pittura ad olio presso la

pittrice Valeria Agostinelli di milano.

L a n a t u r a m o r t a

v i v a e p a r l a n t e

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La Fattoria didattica

e le visite guidate Biodiversità/biovarietà nelle coltivazioni biologiche: significato ed esempi di appli-cazione: passeggiata tra i vigneti e oliveto per evidenziare le varie tecniche colturali; visita alla cantina per conoscere la vinifi cazione secondo il metodo biologico: sco-prire le differenze da un prodotto conven-zionale. Conoscere le potenzialità dell’utilizzo delle energie rinnovabili: storia del nostro im-pianto, esempi di applicazione, simulazio-ni, bilanci energetici, esercitazioni: aula didattica attrezzata; visite guidate alle centrali tecnologiche.

Q u a n d o

l ’ A g r i t u r i s m o

è B i o

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Roma: domenica 20/11/11. Uno splendido sole in questa domenica

d'autunno ha accolto turisti e abitanti della città di Roma nella giornata contro lo

Smog durante la quale si è dovuto circola-re solo con autoveicoli euro 5, motocicli euro 3 e i mezzi alimentati a gpl, metano, a trazione elettrica e ibridi. La Polizia municipale rafforzando la vigi-lanza con circa 300 agenti dislocati per la città ha fatto multe ai trasgressori (155 euro) colti in flagrante di reato, ovvero su auto inquinanti. Per l'occasione, ai Fori imperiali, in colla-borazione con alcune associazioni, ci so-no state alcune manifestazioni per sensi-bilizzare i cittadini alla mobilità sostenibile e alla salvaguardia dell`ambiente. Tantissime le persone in bicicletta. La giornata ecologica seppur apprezzata da molti cittadini romani che hanno potuto godere degli spazi del centro urbano sgomberi dal traffico è stata invece critica-ta da alcune associazioni dei consumatori come l'Adoc che evidenzia : "La salubritè dell`ambiente non si ottiene con un sem-plice blocco della circolazione settimanale per una parte delle vetture, è stato più vol-te scientificamente dimostrato. Solo il Comune trae vantaggi da questa misura, che grazie alle multe inflitte a con-tribuenti ignari del provvedimento o a cit-tadini che non possono fare a meno di uti-lizzare la macchina riempie le casse co-munali con un "pseudo provvedimento, alias la multa/tassa". L'Adoc chiede un incontro con l`amministrazione capitolina, "per trovare soluzioni alternative al problema del traffi-co e dell`inquinamento, che siano meno gravose per i cittadini e soprattutto che risolvano realmente il problema dello smog quotidiano a Roma e nelle altre città italiane". Tanta gente ha confluito nelle zone del centro, partecipando alle iniziative anti-smog e auspicando che queste iniziative non rimangono isolate. Carmen Minutoli - Roma

Le due metropol i Roma e Milano

hanno detto "No al lo Smog"

Giornata Ecologica Giornata Ecologica

E V E N T I D ’ A R T E E C U L T U R AE V E N T I D ’ A R T E E C U L T U R A

MILANOMILANO

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Un Maestro d'arte nel vero senso della parola, poiché svolse nella vita quotidiana l'incarico di educatore presso la scuola salesiana di San Benigno Canavese. In particolare nel laboratorio di ebanisteria e scultura in legno. Nato a Bourg St. Maurice, in Savoia, gio-vanissimo maturò la vocazione religiosa che gli consentirà, comunque, di coltivare la creatività artistica accanto alla pratica educativa-religiosa. Per quarant'anni circa, sino alla morte, si dedicò al disegno di ornato, a lavori in gesso e plastilina per preparare le fusioni di metallo. L'artista predilesse i ritratti sia di persone comuni, sia, da buon religioso, quelli del Cristo e della Madonna. Oltre che scultore, P.O. FASANI creò, nel campo pittorico, una tecnica nuova, deno-minata "Bois Brulé". Essa consiste nel dipingere una tavola di compensato con i colori prescelti, cospar-gerla di benzina, incendiando la parte co-lorata, avendo cura di spegnere il fuoco prima che la tavola si carbonizzi. Si deve poi togliere lo strato di fuliggine e così riappare il colore sottostante e - nel caso delle opere del Fasani - le figure. Ancora un ritocco di colore e l'opera è fini-ta. Manifesto di questa tecnica è "la ra-gazza dei fiori" del 1972, ma sono famose

anche le successive "via Crucis" e "L'Apocalisse". Per l'artista "L'apocalisse" ci dice che "cieli nuovi e terra nuova" ottenuti da Cri-sto attraverso la sua morte e resurrezione si stanno già compiendo attraverso la sto-ria di ogni uomo.

La tormentata ricerca artistica di Fasani ebbe il più alto riconoscimento durante il Concilio Vaticano II°, in cui fu presentata la colossale opera "il Cristo delle genti". Le sculture dell'artista francese son ese-guite con qualsiasi tipo di materiale. Dal marmo alla plastica, dal bronzo alla cor-teccia di alberi. Fra i soggeti di natura "civile" ricordiamo il Monumento ai caduti di San Benigno Canvaese, che gli fu riconoscente conce-dendogli l'uso della "Torre del ricetto", tra-sformata in laboratorio e sede d'esposizio-ne personale. Morì in Val d'Aosta, a Cha-tillon, nel 2004 e finalmente gli viene dedi-cata una mostra, presso il Palazzo della Giunta Regionale del Piemonte. Roberto Curione

Pierre Octave Fasani

Sotto il segno

del fuoco

Grafica e Web per l’Arte

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A vedere in scena a Roma I Promessi Sposi del regista Michele Guardì, nel mu-sical omonimo ispirato al capolavoro di Alessandro Manzoni sono stati in tanti..Il Granteatro pieno in tutte le serate e pub-blico applaudente e ammaliato dalla bra-vura degli artisti, dalla scenografia, dalle musiche e dall'incalzante vicenda storico-amorosa che ha dato tanta notorietà al Manzoni e che sembra destinata ad un imperitura gloria. Lodevole l'abilità del re-gista nella composizione dei testi per la rappresentazione teatrale, resi avvincenti al punto giusto e "translati" in maniera tale da confermare la sorprendente attualità del capolavoro manzoniano, che attira adulti e giovanissimi, appassionando molti studenti. A conferma proprio l'Overtoure "oggi co-me ieri" con in palcoscenico l'intera Com-pagnia: attori, sarte, truccatori, elettricisti, specchi da camerino, manichini, abiti sto-rici, un pianoforte.... e soprattutto incisivi alcuni versi che tutti in coro cantano e che per dovere (e piacere) di cronaca sintetiz-zo qui, estrapolandole da alcune strofe: "...Il tempo passa, la vita si ripete corsi e ricorsi, tornano le storie.. fatti e misfatti, oggi come ieri ; storie, sogni sentimen-ti..poveracci, prepotenti..ed i vigliacchi in cerca di un padrone; e chi distrugge ordi-na e protegge, ....su ogni cosa, su ogni legge; oggi sempre come ieri, vita nuova, vecchia, uguale, il piacere, la passione la ragione, la morale... quella forza senza tempo... ah l'amore, si l'amo-re....sconosciuta ai prepotenti, la super-bia, l'arroganza, che non ha nessun dove-re.. non conosce la vergogna la violenza

del potere..." m.g. Ascoltando queste parole non si può non pensare alla realtà di oggi, comunque senza tempo. Quanti sono i soprusi che deve patire la gente in ogni ambito e in ogni dove, oggi come in passato... prepotenze, violenze, emarginazione, discriminazioni, disegua-glianze e arroganze... Diversi ma pur sempre tali. E se nel 1630 tali comportamenti poteva-no avere (inammissibile) una qualche "giustificazione" collegata al periodo stori-co in cui i Promessi Sposi sono stati am-bientati, ovvero la dominazione spagnola in Italia, la peste di Milano, le differenze socio-culturali ed economiche nei vari "staterelli" che facevano dell'Italia un Pae-se in balia degli stranieri, senza un'Unità di Popolo e priva di una propria Identità Nazionale, oggi, terzo millennio (quasi 4 secoli di distanza dall'epopoea manzonia-na), a 150 anni dal Risorgimento (e nell'anno dell'Unità d'Italia) questi compor-tamenti non hanno una giustificazione plausibile...anzi non hanno proprio da esi-stere! Ed invece esistono eccome. Ed allora la riflessione, mista al piacere di godere di uno spettacolo coinvolgente, è quasi natu-rale.

Ed è ciò che molti degli spettatori intervi-stati all'uscita dello spettacolo ha esterna-to; quasi tutti concordi nel vedere l'attuali-tà di certe "azioni", di atteggiamenti e mo-dus operandi di alcuni "attuali potenti" su altri; la non desueta convinzione (per molti ma fortunatamente non per tutti) che ric-chezza, potere, fama, sono gli unici princi-pi sui quali fondare la propria esistenza. Lo spettacolo è stato esaudiente in tutto e per tutto. Ha raccontato in musica una delle tante storie d'Italia note alla memoria collettiva ed attualizzata in modo egregio in questa grande Opera Moderna. Scena dopo scena, i vari artisti hanno snocciolato amori, passioni, amarezze, rancori, delusioni, fede, speranze, gioie in un susseguirsi di luci, atmosfere, giochi di ombre, multimedialità, balli rock e musica emozionante. L'intera Compagnia si è ritrovata sul palco per concluderlo con altri versi altrettanto coinvolgenti ed "illuminanti": "Padre che sei lassù scendi tra di noi..scendi a consolare questi figli tuoi..venga il Tuo Regno la Tua Volon-tà...ci liberi dal male...Io Ti prego Pa-dre...Padre...Padre!" Gli applausi incessanti e a parer mio, me-ritatissimi. Carmen Minutoli - Roma

I PROMESSI SPOSI

Opera Moderna - di Michele Guardì - Musical

Il Teatro...che fa la differenza...

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A Franco Frassoni è dedicata l'esposizio-ne "Itinerario à rebours" che comprende le più significative opere del pittore genove-se, rigorosamente selezionate e proposte dal figlio, nonché organizzatore, Ermanno Frassoni come palese e lampante dimo-strazione del percorso di evoluzione non soltanto artistica ma anche personale e culturale compiuto in trentacinque anni di pittura ad olio su tela, preceduti da un arti-colato tirocinio disegnativo da autodidatta, poi dal cimento nell'uso dell'acquerello e culminati negli esiti che si possono ammi-rare, grazie alla fondamentale collabora-zione tecnica di "Motorsport Creativity", dal 25 Novembre 2011 al 31 Gennaio 2012 presso l'Hotel Lancaster di Torino. Proprio nel capoluogo regionale piemon-

tese è maturata e si è determinata la scel-ta dell'artista di dipingere con sistematici-tà, di esprimersi al di là delle contingenze pressanti del singolo istante e della frene-sia quotidiana, affrancandosi da stili ma-nieristici ed ipostatizzati, perché convinto dell’assoluta importanza, in ogni ambito della sua vita, di essere se stesso e di non lasciarsi condizionare dalle lusinghe del mero conformismo imitativo che può portare ad una rapida ed acclamata affer-mazione ma non all'autentica soddisfazio-ne delle inderogabili esigenze creative poiché non rispondente ai reali e ben radi-cati intendimenti. Con l'accurata presentazione del dott. Gian Paolo Spaliviero, già autore dei libri "Pierantonio, i suoi commensali e le ricet-

te della tradizione" ed "Il mistero dei 'melicotti' di Pianezza" si giunge quindi alla trattazione esplicativa del principale aspetto che dà anche il titolo all'evento espositivo, ovvero quello della vivificazio-ne della memoria resa tangibile ed appli-cata ad attività concrete nell'intento di creare una salda unità fattuale tra le in-cessanti innovazioni tecnologiche e le sempre vitali tradizioni, integrando lo sci-bile umano in un ampio ed equilibrato mo-saico che possa armonizzare in sé le ec-cellenze della modernità con quel che di più utile e mirabile riesce continuamente ad insegnare l'antica saggezza delle gen-ti. Walter Nicolosi

Evoluzione non

sol tanto art is t ica

Itinerario à reboursItinerario à rebours

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“In Natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, per cui nella nostra società opu-lenta, tecnologicamente avanzata e sempre più globalizzata, il concetto stesso di rifiuto pare as-sumere una contraddizione in termini. La Natura non rifiuta niente, infatti tutto può essere assimilato dall’ambiente, ma spetta a ciascuno di noi fare in modo che ciò avvenga in maniera giu-sta, armonica e magari economicamente conve-niente. Il riciclaggio creativo è un fenomeno culturale e globale che è parte dell’arte popolare, contadina e artigiana ed è presente a vario titolo in tutte le so-cietà del mondo. Mentre le avanguardie artistiche del XX secolo hanno introdotto nuovi modi di fare arte in occiden-te, sviluppando progressivamente anche la per-cezione stilistica dell’oggetto, ovvero il design, la saggezza popolare dovrà stimolare lo sviluppo della creazione dell’ oggetto e la sua percezione come sistema di prodotto. ArteProgetto vuole dare il proprio contributo, co-me stimolo all’ Arte, attraverso il riciclaggio di og-getti, utilizzando un linguaggio critico che stimoli le persone ad usare tutto ciò che è a loro disposi-zione nella vita quotidiana per poter esprimere e sviluppare la propria creatività. Questo si esprime anche attraverso una serie di incontri, nei quali verrà dimostrato alle persone, fattivamente, come oggetti di uso quotidiano pos-sano divenire, grazie al tocco d’artista, veri e pro-pri oggetti d’arte. Pernio di tutta l’esperienza è la percezione, che dovutamente stimolata, porterà ogni partecipante ad avere una nuova visione delle problematiche del riciclo. Gli incontri si articoleranno in due fasi: individua-zione dei materiali riciclabili e loro trasformazione. I materiali impiegati saranno i più diversi; dalla car-ta al cartone, dalla plastica agli imballi di prodotti alimentari, al legno, alle stoffe ed anche ad oggetti che abbiano ormai esaurito la loro utilità. Per questo abbiamo pensato ad un progetto mo-

dulare dove ogni modulo sia volto a stimolare nei giovani una maggiore sensibilità e percezione riguardo i temi del riciclo, delle risorse e dell’am-biente, favorendo una visione artistica che si ac-cordi anche al rispetto del bene comune e del vi-vere civile. Siamo giunti alla seconda edizione del nostro con-corso d’arte e lo spirito che l’ha inspirato sembra essere ancora di grande e stringente attualità, questo ci fa ben sperare per gli apporti ideali che sapremo dare, come umile contributo nella ricerca di una società sempre più consapevole e attenta alle risorse comuni e che miri non solo ai bisogni del singolo ma anche a quelli dell’ ambiente. Inter-venendo su sedie in disuso, lasceremo, come sempre, gli artisti liberi di intervenire esprimen-do la loro opera secondo gli ideali di solidarietà, riciclo dei materiali e rispetto della natura, per lo sviluppo di una più estesa presa di coscienza, indi-viduale e sociale. Durante l’edizione dello scorso anno si sono ag-

giunti a noi un gruppo di ragazzi, che con grande spontaneità e curiosità hanno dato il loro contribu-to, probabilmente per riuscire ad esprimere con la manualità quella voglia di creare giocando, che troppo spesso manca agli adulti. Come Artisti non potevamo ignorare la voce dei più piccoli, che presto, secondo noi, saranno chia-mati alla difficile gestione dell’eredità lasciata dal post-consumismo e per questo motivo il concorso si è arricchito di una sezione “Under 14”, che darà il proprio apporto in maniera più strutturata alla buona riuscita della manifestazione. Lavorando in work in progress cercheremo di sti-molare il pubblico e gli artisti all’aggregazione, per portare le più varie personalità ad interagire e so-cializzare, collaborando insieme alla ricerca di una maggiore intesa e allo sviluppo di nuove idee. Questo è un valore aggiunto che nell’anno dei fe-steggiamenti del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia ci sentiamo di dare quale buon auspicio per gli anni a venire.

SEDIA

D’ARTISTA

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Affinità e contrasti - collettiva 6/13 gen Scoletta S. Giovanni Battista, Venezia

La Gallery dei Peccati: Ira - collettiva 13/26 gen DegliZingari Gallery, Roma Bios Vincent - personale 14 gen/3 feb Palazzo Reale, Palermo Guido Morelli - personale 14 gen/11 feb Merlino Bottega d'Arte, Firenze Oscar Piovosi - personale 20 gen/3 feb Salotto Culturale Palazzo Aggazzotti, Modena Paola Marzano - solo exhibition 21 gen/19 feb Galleria Montevergini, Siracusa Daniele Indrigo - personale 22 gen/12 feb Villa Pomini, Castellanza (Va) Fergus Greer/Johnny Rozsa - doppia personale fotografica 10 feb/31 mar Camera16, Milano Davide De Paoli - personale Fino al 4 gen Galleria Ostrakon, Milano Chris Gilmour - personale Fino al 5 gen Spazio ERSEL, Torino

Gianni Mantovani - personale Fino a 6 gen Sede CNA, Concordia (Mo) Francesco Mai - personale arte digitale 3D Fino a 6 gen Forte Wohlgemuth, Rivoli Veronese (Vr)

B/N - collettiva Fino a 6 gen Vanio, Roma Enrico Benaglia - presentazione dipinto Fino a 7 gen Palazzo Valentini, Roma

Small art - rassegna d'arte del piccolo formato Fino a 7 gen ADSUM, Terlizzi Marco Casentini/Gary Paller - doppia personale Fino a 8 gen Villa di Donato, Napoli

Illuminando Lecce - 8 installazioni luminose e mostra d'arte Fino a 8 gen Ex Conservatorio S.Anna, Lecce Esposizione Int. 1911 - mostra Fino a 8 gen Museo Naz. Arti e Tradizioni Popolari, Roma

M O S T R EM O S T R E --

Marie l la Bogl iac ino

In mostra collettiva

1 dicembre 2011 - 31 gennaio 2012 Ronchiverdi

Torino

Gino Garrone

mostra personale

3 dicembre 2011 - 13 gennaio 2012 Torino art Gallery

Torino

Leonardo il genio, il mito

mostra retrospettiva

17 novembre 2011 - 29 gennaio 2012 Scuderie Juvarriane della reggia Venaria

Torino

Karina Chechik

mostra personale

26 ottobre 2011 - 11 gennaio 2012 Infernotti Museo Design G.H.

Torino

Gianfranco Donat i

mostra personale

26 ottobre 2011 - 7 gennaio 2012 Inglese Cafè

Monfalcone

54° Biennale di Venezia

Padiglione Italia

mostra collettiva

19 dicembre 2011 - 31 gennaio 2012 Palazzo esposizioni - Sala Nervi

Torino

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Lucio Diodati - personale Fino a 8 gen Museo Civico Presepe, Rivisondoli (Aq) Guendalina Ravazzoni - personale Fino a 8 gen Galleria Sipam, Cesena openArtmarket – esposizione/mercato Fino a 10 gen Mostrarti, Roma Elisabetta Pieroni - personale Fino a 10 gen Corte dei Brut, Groppello di Gavirate (Va) Luminaria 03 - rassegna d'arte en plein air Fino a 10 gen Sedi Varie, Napoli Simone Berrini - personale Fino a 10 gen Castelli Gallery, Milano Tobia Polese - personale Fino a 11 gen Dynamo, Milano Simonetta Ferrante - personale Fino a 13 gen Università L.Bocconi, Milano Dionisio Gonzalez - personale Fino a 13 gen ProjectB, Milano Stefano Ciannella - personale Fino a 14 gen ISI Arti Associate, Napoli Sudest - collettiva Fino a 14 gen Palazzo Garofalo, Ragusa Margherita Levo Rosenberg - personale Fino a 15 gen Fondazione Arte e Cultura Ebraica, Casale M.to Georgia O'Keeffe - mostra retrospettiva Fino a 22 gen Museo Fondazione Roma, Roma Circusquadrus - collettiva Fino a 23 gen Galleria Il Milione, Milano Annabel Elgar - personale Fino a 28 gen Metronom, Modena Nicola Boursier - personale Fino a 28 gen Big Mama, Torino Adelita Husni-Bey/Elisa Strinna - mostra finale Fino a 29 gen Macro, Roma Marino Iotti - personale Fino a 30 gen Galleria Marelia, Bergamo Franco Frassoni - personale Fino a 31 gen Hotel Lancaster, Torino Roberto Papini - mostra antologica Fino a 31 gen Mole Vanvitelliana, Ancona Figurativo, astratto, figurazione - mostra 900 italiano Fino a 31 gen Museo Arciconfraternita Genovesi, Cagliari Roberto Piloni - personale Fino a 3 feb The Office art, Roma Davide Pizzigoni - personale fotografica Fino a 5 feb Museo Bagatti Valsecchi, Milano Ritratti. Lo sguardo riflesso - collettiva Fino a 5 feb CACT, Bellinzona (Svizzera)

Il Rinascimento a Roma - mostra Fino a 12 feb Palazzo Sciarra, Roma A meno di non ricorrere a una fotografia - collettiva Fino a 19 feb M&D arte, Gorgonzola (Mi) Arturo Bonfanti - retrospettiva Fino a 25 feb Lorenzelli Arte, Milano Vincenzo Biavati - installazione temporanea Fino a 26 feb Area rivellino, Ferrara Vittorio Corsini - personale Fino a 29 feb Galleria G.Guidi, Roma Pete Wheeler - personale Fino a 17 mar Galleria Poggiali/Forconi, Firenze

Mattia Moreni - personale Fino a 30 mar Galleria Centro Steccata, Parma Van Gogh e il viaggio di Gauguin - mostra d'arte Fino a 15 apr Palazzo Ducale, Genova

-- E V E N T IE V E N T I

A. Charlton U. Rückriem

N. Toroni

mostra collettiva

13 dicembre 2011 - 22 febbraio 2012 A arte Studio Invernizzi

Milano

Nature Rediv ive

In mostra collettiva

20 novembre 2011 - 19 febbraio 2012 Palazzo Guidobono

Tortona