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NOTIZIARIO MENSILE GENNAIO 2010 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Il Kangchenjunga fa capolino tra lo sventolare delle bandiere di preghiera. Sempre più i giganti dell’Himalaya sono assediati da trekker e alpinisti (archivio Lo Scarpone). Farmaci, satellitari, corde fisse: così si snatura la corsa agli ottomila? Se ne è discusso all’annuale convegno del Club Alpino Accademico Italiano L’INCANTO SI È ROTTO? ISSN 1590-7716 NORMATIVE Libertà sempre più a rischio MUSEOMONTAGNA Mostre e balli, gli appuntamenti del 2010 Numero 1 - Gennaio 2010 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone PALAMONTI Il CAI Bergamo in cordata con L’Aquila

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NOTIZIARIO MENSILE GENNAIO 2010 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Il Kangchenjunga fa capolinotra lo sventolare dellebandiere di preghiera.

Sempre più i gigantidell’Himalaya sono assediati

da trekker e alpinisti(archivio Lo Scarpone).

Farmaci, satellitari, corde fisse:così si snatura la corsa agliottomila? Se ne è discussoall’annuale convegno del ClubAlpino Accademico Italiano

L’INCANTOSI È ROTTO?

ISSN

159

0-77

16

NORMATIVELibertàsempre piùa rischio

MUSEOMONTAGNAMostre e balli,gli appuntamenti del 2010

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PALAMONTI Il CAI Bergamo in cordata con L’Aquila

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Gran Paradiso InvernaleIl Parco nazionale sotto la neve

CON I PERCORSI SELEZIONATI E I PUNTI DI PERICOLO VALANGA

• Il Tour del Granpa in cinque tappe• Scialpinismo quattro itinerari scelti• Cinque gite con le ciaspole

IN REGALOIN REGALO

LA CARTINA INEDITALA CARTINA INEDITA

Tutti i percorsi più interessanti e i rifugi raggiungibili in inverno

Natura e cultura: le strategie per adattarsi alla stagione fredda

Esclusivo: per la prima volta la cartina invernale

MONT GRAN PARADISO X SCARPONE GENNAIO 2010.indd 1MONT GRAN PARADISO X SCARPONE GENNAIO 2010.indd 1 1-12-2009 13:06:481-12-2009 13:06:48

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LO SCARPONE, GENNAIO 2010 - 3

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio Chiappin, Antonio

Colleoni, Enzo Cori, Massimo Doglioni, Luca Frezzini, Franco Giacomoni, Ugo

Griva, Luigi Grossi, Aldo Larice, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Vittorio

Pacati, Giovanni Maria Polloniato, Elio Protto, Luigi Trentini, Sergio Viatori

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

4 RiconoscimentiGoodwin Awarddi Vinicio Vatteroni

La carta del CAINaturalmente verdedi Paola Peila

5 Sede centraleAssicurazione e attività sociale

6 BibliocaiNapoli, il XVIII seminario di Maria Giovanna Canzanella

7 Impegno socialeGite senza barriere di Gianni Dorigatti

8 MuseomontagnaLe attività del 2010

9 ClimaIl CAI incontra la CIPRA

10 Club accademicoIl convegno annuale

13 SicurezzaPrevenzione a tutto campo

IncontriIn ricordo di Capolicchiodi Corrado Bernardini

14 FotografiaIl meglio del Museomontagna

16 PalamontiLa casa di tutti

19 Premi letterariGambrinus XXVII edizione

20 EventiAlpi 365 ExpoInternational Mountain Summitdi Michele Mornese

21 RifugiIl convegno di Aussoisdi Marcello Borrone e Samuele Manzotti

22 AddiiLino LacedelliTomaz Humar

27 PersonaggiLa coppia volante

SpeleologiaLe grotte più lunghe del mondodi Carlo Balbiano

28 Montagna invernaleValanghe di limiti?

Rubriche18 BOOKSHOP

24 FILO DIRETTO

26 NEWS DALLE AZIENDE

30 QUI CAI

33 CAI REGIONI

35 VITA DELLE SEZIONI

37 PICCOLI ANNUNCI

39 LA POSTA DELLO SCARPONE

SommarioFondato nel 1931 - Numero 1 - Gennaio 2010

Direttore editoriale: Vinicio Vatteroni

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90;

abbonamento non soci in Italia: € 35,40;

supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del

Mediterraneo € 22,92 / Africa - Asia - Americhe € 26,70 / Oceania € 28,20

Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni,

senza esplicita autorizzazione dell’Editore.

Servizio Pubblicità: GNP sas, via Udine, 21/a 31015 Conegliano, TV.

Pubblicità Istituzionale: Susanna Gazzola

tel. 011.9961533 - fax 011.9916208 - e-mail: [email protected]

Servizi turistici: tel. 0438.31310 - fax 0438.428707

[email protected]

Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)

Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legno; mensile: 60 gr/mq riciclata

Fondi pro Abruzzo

Continua la raccolta

Continua fino al 31 gennaio lagrande iniziativa di solidarietàlanciata in aprile dal Club Alpino

Italiano per gli amici dell’Abruzzo. Èdunque possibile, per chi ancora non loavesse fatto, offrire il proprio contributointestando il versamento a: Raccolta fondi Il CAI per l’AbruzzoBanca Popolare di Sondrio Agenzia Milano 21 IBAN:IT42 F056 9601 6200 0000 0500 x36

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Carissimi soci,si parla sempre molto, e forse troppo, digreen economy, attenzione all’ambiente,stili di vita sostenibili ed eco-compatibili.Noi del CAI più che parlare, preferiamoagire, non solo agli alti livelli ma anchenelle piccole cose. Da tempo abbiamoscelto di utilizzare una carta eco-compatibile, come vi abbiamo giàanticipato su Lo Scarpone di marzo 2009,portando ora l’attenzione all’intero pro-cesso produttivo.

Ed ecco che in un freddo e piovoso finesettimana di ottobre sono andata a visitarepersonalmente la cartiera di Leipa inGermania, dove viene prodotta la cartache utilizziamo per stamparelo Scarpone.

Si tratta di una carta riciclataal 100% di cui almeno l’80% èmateriale post-consumer, cioè materialeeffettivamente già utilizzato e avviato allaraccolta differenziata, mentre il restante20% proviene da scarti di lavorazionecartacea.

Lo stabilimento Leipa è situato nella zonadel Brandeburgo (a circa 120 km a nord-

est di Berlino) ed utilizzacome materia prima la carta provenienteda raccolta differenziata effettuata neidintorni di Berlino. Questo nuovo impianto,situato nelle vicinanze dell’area di raccoltadella carta, permette per quanto riguarda iltrasporto di ridurre al minimo le emissionidi CO2. Inoltre, grazie alla costruzione di un

proprio impianto di produzione di energia,vengono utilizzati anche come combusti-bile gli stessi scarti di produzione.

Ed infine, si è ridotto del 30% il consumodi acqua necessario alla produzione.

L’intero processo produttivo di Leiparealizza la carta senza l’utilizzo di cellulosavergine; ha ottenuto la certificazione FSC,rilasciata dalla ONG internazionale,indipendente e senza scopo di lucro, cheidentifica i prodotti contenenti legnoproveniente da foreste gestite in manieracorretta e responsabile secondo rigorosistandard ambientali, sociali ed economici.

La sostenibilità ambientale della cartariciclata che utilizziamo per lo Scarponenon è un modo di dire: non vienepraticamente utilizzata alcuna fibra verginedi cellulosa, salvaguardando l’integritàdelle foreste.

Le piccole scelte fanno le grandidifferenze.

Paola Peila Direttore Club Alpino Italiano

4 - LO SCARPONE, GENNAIO 2010

Presso l’Aula Magna dell’Università di Siena - un Ateneo chevive da otto secoli ed è ricco di storia e grande tradizione delsapere - gremita di studenti universitari, all’interno di unagiornata densa di riflessioni e approfondimenti dal titolo

“Siena Forum sulle disuguaglianze” organizzato dalla Facoltà diEconomia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze Politichedell’Università degli Studi di Siena, si è svolta marte-dì 3 novembre la cerimonia di premiazione deiGoodwin Awards 2009, prestigiosi riconoscimenti chela facoltà di Economia dell’Università di Siena per ilsecondo anno ha assegnato a operatori, imprese odorganizzazioni no profit che abbiano mostrato parti-colare sensibilità ai temi della diffusione del benesse-re sociale facendo riferimento a una prospettiva estrumenti di tipo imprenditoriale. “Un premio per leimprese che attualmente possono rappresentare unesempio di agire etico e di impegno nella diffusionedel benessere sociale”, come ha sottolineato AngeloRiccaboni, preside della facoltà di Economia e pro-motore dell’iniziativa.

Il Club Alpino Italiano ha vinto il premio nella sezio-ne “No profit ed efficienza” riservata a organizzazionie iniziative no profit che coniugano un’elevata efficacia sociale conun approccio di natura imprenditoriale. Al CAI è stata riconosciutal’eccellenza nella propria attività, che coniuga un buon uso dellerisorse finanziarie e di strumenti di natura imprenditoriale per perse-guire obiettivi di responsabilità e utilità sociale.

Alla cerimonia, era presente la delegazione ufficiale del CAI forma-ta dal presidente generale Annibale Salsa, dal direttore Paola Peila edal responsabile della Comunicazione e direttore editoriale de “LoScarpone” e de “La Rivista” Vinicio Vatteroni. Hanno partecipato inol-tre il presidente della Sezione CAI di Siena Gianfranco Giani e SilvioCalvi del Comitato esecutivo UIAA.

Il Comitato d’onore dei Goodwin Awards 2009 - for-mato da una giuria internazionale - ha votato a mag-gioranza il Club Alpino Italiano con la seguente moti-vazione (letta dal dottor Lorenzo Solaini in rappre-sentanza dell’Università di Siena): “Il CAI, oltre a dedi-carsi fin dal 1863 alla salvaguardia, al mantenimentodel paesaggio montano mediante azioni diversificateche vanno dal Soccorso Alpino alla promozione di ini-ziative di formazione di tipo etico culturale, dimostradi avere una forza innovativa degna di nota. A partiredal 2002 con il progetto CAI Energia 2000 ha infattiintrapreso una serie di interventi pilota di riqualifica-zione dei rifugi nel settore energetico che comporta-no una riduzione dell’utilizzo di dispositivi inquinantiriuscendo a mantenersi in una prospettiva reale diautoconsumo”.

Hanno ritirato il premio - consegnato dal professor EnricoGiovannini, presidente dell’ISTAT - il presidente Salsa e il direttorePaola Peila. “Sono molto onorato del riconoscimento che è stato datoal Club Alpino Italiano”, ha detto Salsa, “e devo sottolineare che stia-mo lavorando da un po’ di anni su questi temi. Siamo nati nel 1863,

Riconoscimenti Al CAI il Goldwin Awards

No profit ed efficienza

La carta del CAI

Naturalmente verde Il direttore del CAI Paola Peila durante la visitaallo stabilimento Leipa in Germania dove vieneprodotta la carta con certificazione FSCutilizzata per queste pagine.

Il nostro Sodaliziorappresenta unmodello perorganizzazione e iniziative checoniuganoun’elevata efficaciasociale con unapproccio di naturaimprenditoriale

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Sede centrale

Assicurazione e attività sociale

Terminato il primo anno di assicurazione infortuniper i soci in attività sociale, è stato fatto un primobilancio. I numeri dei sinistri sono risultati, purtrop-po, notevolmente aumentati. Sono infatti quasi qua-

druplicati i sinistri mortali e triplicati gli altri tipi di sini-stro. È doveroso a questo punto rinnovare l’invito ad unmaggiore rigore sulla apertura dei sinistri che rientranonella copertura solo ed esclusivamente se occorsi duranteun’attività sociale.

La definizione di “attività sociale” è stata chiarita con lacircolare 6/2009 pubblicata su Lo Scarpone di maggio 2009: “tutte le attività e iniziative istituzionali organizzate siadalle strutture centrali che da quelle periferiche del CAI,quali ad esempio:

• gite di alpinismo ed escursionismo;• altre attività di alpinismo ed escursionismo;• corsi;• gestione e manutenzione dei sentieri e rifugi;• riunioni e consigli direttivi;• altre attività organizzate dalle Sezioni CAI o altri organi

istituzionali.La definizione volutamente ampia permette la copertura

assicurativa di tutte le attività organizzate dalle sezioni,sottosezioni, organismi territoriali e sede centrale delibe-rate preventivamente dagli organi competenti, nel rispettodelle finalità dello statuto e dei regolamenti del nostrosodalizio” (la raccolta completa delle circolari è sul sitowww.cai.it, area “Comunicazioni Sede Centrale”).

Con l’articolo “polizza infortuni: come… non farsi delmale!” a firma del VPG Torti pubblicato su Lo Scarpone diluglio 2009 sono stati evidenziati i limiti e le implicazioni diquesto tipo di procedura assicurativa.

Il VPG Torti ha ribadito “che si tratta pur sempre di unapolizza assolutamente nuova per il CAI, e che, in quantotale, è soggetta a verifiche da parte dell’uno e dell’altrocontraente assicurativo e, in particolar modo, dell’istitutoassicuratore che, in un’ottica di impresa, sarà anche orgo-glioso di annoverare il CAI tra i propri qualificati clienti,ma solo fino a quando il rapporto tra i premi percepiti ed irisarcimenti operati sarà, al più, in parità ma non certopassivo.”

E il 2009 è stato un anno decisamente passivo per la com-pagnia che ci assicura!

A questo punto il rischio è che si prospetti la triste con-seguenza di non poter, domani, prestare tutela a chi lomerita, per aver favorito, oggi, chi si è infortunato, ma nonnel contesto di un’attività sociale, così come già paventatoa luglio 2009.

Ecco perché siamo oggi, nell’interesse dell’interoSodalizio, a chiedere di essere il più possibile rigorosi nel-l’accertare che si tratti di infortuni intervenuti nel corso diattività effettivamente sociali.

Milano, 27/11/2009 Comitato direttivo centrale

ma il grosso sforzo oggi è quello di coniugare la tradizione con l’innova-zione. Innovazione anche tecnologica, ma soprattutto culturale. Sullafalsa riga di quanto è indicato in rapporto alle disuguaglianze, operiamoalacremente per ridurre la disuguaglianza dei territori di montagna neiconfronti di altri territori. Credo che la montagna oggi abbia bisogno diquesto tipo di impegno, di un riposizionamento culturale per il supera-mento della condizione di marginalità e diversità in cui ancora si trova.Rinnovo a nome di tutti i nostri oltre 314.000 Soci il ringraziamento aquesta vostra prestigiosa Istituzione.”

A sua volta con grande soddisfazione, a latere, il direttore Pala Peila hacosì commentato: “I Goodwin Awards sono un premio per la costruzio-ne e lo sviluppo di una rete di conoscenze, risorse, competenze, da con-dividere con tutto il corpo sociale: questa è stata la progettualità su cuiil CAI ha lavorato negli ultimi anni. L’attenzione e l’innovazioni dei servi-zi ai Soci per una sicura frequentazione della montagna, la valorizzazio-ne delle attività del Sodalizio, accanto ai risultati di gestione del bilancio,sono dati oggettivi e misurabili che qualificano la nostra associazione.Credo che i Soci del CAI meritino qualità e trasparenza e il notevoleincremento dei nostri iscritti lo conferma.”

Questo premio è la conferma dell’efficienza del Club Alpino Italianoche emerge tra le varie associazioni “no profit” per professionalità, pro-gettualità e buone pratiche volte alla promozione di iniziative, azioni eattività di rilevanza e di utilità sociale all’insegna del puro volontariatocon orgoglio, abnegazione e autentico spirito di servizio. Un autenticomodello di Ente sano e virtuoso!

Vinicio Vatteroni

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La consegnaall’Università di SienaIl premio (nel riquadro) viene consegnato dalprofessor Enrico Giovannini nell’Aula Magnadell’Università di Siena al direttore del CAI Paola Peila eal presidente generale Annibale Salsa (foto di Valentina Macaluso).

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6 - LO SCARPONE, GENNAIO 2010

ACastel dell’Ovo, nel cuore del golfo di Napoli, si è tenuto il 21novembre l’8° Seminario BiblioCAI, consacrato al coinvolgi-mento e alla presentazione di nuove biblioteche sezionali,all’illustrazione dei fondamenti della catalogazione bibliogra-

fica, al progetto per la realizzazione della rete dei cataloghi sezionali(Metaopac) e alla presentazione del programma di catalogazione rea-lizzato da Diego Stivella, messo a disposizione delle sezioni che nefanno richiesta.

Hanno partecipato A. Ravelli della Biblioteca nazionale CAI, C.Casini della Sezione di Firenze, coordinatore BiblioCai, R. Montalidella Sezione di Parma e OTC Commissione centrale Bibliotecanazionale e le sezioni di Avellino con A. Salese, Bergamo con E.Bigoni, M. Salinas e A. Bettineschi, Campobasso con P. Zarrilli,Castellammare di Stabia con C. Di Martino, Caserta con G.S. Spina eG. Di Dino, Città di Castello con R. de Bennassuti, Frosinone con M.Antonacci, L. Spinetti, A. Zuccaro e A. Giovinazzo, L’Aquila con V. DeSantis, Piedimonte Matese, Pordenone con D. Stivella autore del soft-ware di catalogazione e webmaster BiblioCai, Napoli con M.G.Canzanella, Salerno con L. Monetti, P. Amati, R. Braca. Ha partecipa-to ai lavori il consigliere centrale U. Griva in rappresentanza del pre-sidente generale A. Salsa. Della Sezione di Napoli, sono intervenuti ilpresidente E. Sparano, I. Benenato, R. De Miranda, S. Merola, P.Martignetti, oltre al presidente del GR Campania F. Carbonara e, perla CC TAM, A. Esposito: in totale 15 sezioni, 29 partecipanti. Le sezio-ni di Varallo, Albenga, La Spezia, Schio, Esperia, Ferrara, Catanzaro,Potenza, Nuoro e Palermo ci hanno contattato, ma non sono potuteintervenire. Il seminario è stato aperto dal presidente della sezioneospitante E. Sparano, che ha invitato i soci convenuti a una colazio-ne di lavoro offerta dalla sezione e dal CDR Campania; P. Martignettidel Museo di Etnopreistoria della Sezione di Napoli ha fatto unabreve presentazione del museo, seguito dal saluto del presidente delGR Campania F. Carbonara. Il consigliere centrale Ugo Griva ha datoinizio ai lavori, portando i saluti del presidente generale.

Delle biblioteche è emersa l’esigenza di partecipare a una retenazionale che offra il supporto dell’orientamento, le competenze el’assistenza per la formazione e gli strumenti per una concreta frui-zione in rete dei cataloghi locali, consentendo anche alle piccolesezioni di focalizzare il coinvolgimento dei soci e delle attività socia-li sul godimento e sull’incremento del patrimonio documentario.

Roberto Montali ha presentato il Metaopac, evidenziando la neces-sità di avviare il progetto in tempi brevi, per dare una risposta con-creta alle esigenze dei partecipanti agli incontri BiblioCai, che fin dal2004 hanno convogliato le proprie energie per l’armonizzazione delleprocedure. La necessità di accedere a formule di catalogazione uni-formi e condivisibili è largamente confermata dall’interesse dei nuovipartecipanti, il cui intendimento è di inserire concretamente le biblio-teche sezionali nell’ambito delle attività sociali. Il consigliere centra-le Griva ha constatato di persona l’importanza del progetto per daremaggiore visibilità e fruibilità alle loro biblioteche.

Le biblioteche che hanno già un catalogo con caratteristiche idoneea partecipare immediamente al Metaopac sono 15 ma riteniamo chein tempi brevi potrebbero aumentare in modo significativo con lapossibilità di sperimentare concretamente i vantaggi della ricercaunificata sui molti cataloghi. Come sosteniamo da tempo, non è dasottovalutare la ricaduta d’immagine e di visibilità che il CAI avrebbea livello nazionale e internazionale unendo il patrimonio documenta-rio distribuito sul territorio, custodito dalle sezioni.

Diego Stivella ha presentato il programma di catalogazione guidata

da lui creato e perfezionato nel corso degli anni, e messo gratuita-mente a disposizione delle biblioteche che lo richiedono. L’interessedi questa formula è la buona completezza e articolazione dei campiper l’introduzione dei dati di catalogo, la facilità di applicazioneanche per addetti alle biblioteche non professionisti, la possibilità diulteriori conversioni su formati catalografici condivisi, la possibilitàdi interrogazione via web mediante il semplice allestimento di unapagina di interrogazione sui rispettivi siti delle sezioni, e la gratuità,per la quale dobbiamo ringraziare la competenza, la lungimiranza e ilgeneroso spirito associativo di Diego.

La mattina si è chiusa con l’intervento del presidente del GRCampania Francesco Carbonara, che ha mostrato l’interesse del GRper i problemi organizzativi delle biblioteche e per le prospettive cheapre la possibilità dell’interrogazione dei cataloghi via web.Confidiamo quindi che il GR sarà il riferimento per il coinvolgimentodi nuove sezioni e per la promozione e il sostegno delle iniziative diformazione dei nuovi referenti sezionali per le biblioteche. Il pome-riggio è stato consacrato agli aspetti più tecnici ed operativi dellacatalogazione: Alessandra Ravelli ha fatto una breve presentazionedelle nuove REICAT, le Regole italiane di catalogazione emanatedall’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione delMinistero per i beni e le attività culturali. Ha presentato inoltre glistandard internazionali di descrizione bibliografica ISBD ed ha pro-posto degli esercizi di catalogazione.

Il coordinamento BiblioCai, rappresentato da Cristiana Casini, haespresso grande soddisfazione per il coinvolgimento di nuove sezio-ni del Centro-Sud – fra le quali Napoli, di antica costituzione e gran-de ricchezza del fondo documentario – e per il particolare interesserivolto al progetto di Metaopac; per la partecipazione del consiglierecentrale, segno che il coinvolgimento e l’interesse mostrato possonodare quei frutti per i quali BiblioCai sta seminando da anni; per la par-tecipazione del presidente del GR Campania.

Maria Giovanna Canzanella

Biblioteca CAI Napoli

BiblioCai Le biblioteche del CAI a Castel dell’Ovo

Verso una catalogazione uniforme

Montagne di carta nel cuore del Golfo Un aspetto dell’ottavo Seminario di BiblioCai a Castel dell’Ovo, nel Golfo di Napoli.Gianluigi Montresor presidente delegato della Commissione Biblioteca nazionaleCAI, Cristiana Casini coordinatrice di BiblioCai e Alessandra Ravelli responsabiledella Biblioteca nazionale ringraziano, a nome di tutti partecipanti, la Sezione diNapoli per l’ospitalità nella splendida sede ed esprimono particolare gratitudine alpresidente della sezione Ernesto Sparano, al presidente del GR campanoFrancesco Carbonara, alla bibliotecaria Maria Giovanna Canzanella (autrice diqueste note) che si è prodigata con competenza e passione, a Simone Merola eagli altri soci che hanno concorso all’ottima riuscita della manifestazione.

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Un gruppo di amici, convinti che lamontagna fosse “patrimonio ditutti”, fondò nel 1921 la SOSAT(Sezione Operaia Società Alpinisti

Tridentini), prima sezione della SAT.Cominciarono a vivere la montagna nonsolo come conquista, ma dedicarono unaparticolare attenzione alla sua cultura, allasua storia, alla flora e alla fauna e capironoda subito l’impellente necessità di tutelarla.Uno dei cardini su cui si basava la filosofiasosatina era la solidarietà che, ancora ades-so, è elemento essenziale di un costanteimpegno sociale dei suoi soci. È con questi presupposti che nel 1992Claudio e Giorgio, sosatini veraci, nel vede-re un gruppo di ragazzi disabili si guardaro-no e dissero “perché non anche loro in mon-tagna?”. Da quel momento nacque un feliceconnubio che ancora oggi ci permette dicamminare assieme agli amici della Rete(Cooperativa di solidarietà sociale) suinostri sentieri, in un ambiente alpino di rarabellezza, per viverlo nei suoi multiformiaspetti, coniugando il piacere di raggiunge-re la meta con quello incomparabile dell’a-micizia. Partimmo così, diciotto anni orso-no, accompagnando queste persone disabilinei nostri rifugi e sui nostri monti – rifugiMandrone, Città di Milano, Graffer,Antermoia, Casarotta, Derocca, Tonini,Ciampedie, Corsi, Sesvenna ecc. – sullagrande montagna, diversa da quella che fino

a quel momento avevano frequentato. Fuquasi per caso, chissà dove, probabilmentedavanti a un buon bicchiere di vino, chenacque il motto “illae novae relationes inaltis montibus” (quelle nuove relazioni dialta quota): nuove nel senso che abbiamovoluto dimostrare come la montagna,affrontata con modestia e responsabilità,offra a tutti la possibilità di goderla. Quest’anno la scelta per la gita autunnale ditre giornate è caduta sulla Val D’Ambiez,alla malga “Prati di Sotto”, e per la primavolta non ci siamo appoggiati a un rifugioma abbiamo scelto di autogestirci. Per iragazzi è stata una novità e per noi unascommessa perché volevamo coinvolgere ipartecipanti e non sapevamo se ne sarem-mo stati capaci. La risposta è stata decisa-mente positiva; qualcuno si è messo a dis-posizione dei cuochi, altri a turno hannofatto le pulizie, altri ancora hanno preparatola legna per il fuoco all’aperto e soprattuttonessuno si è lamentato: con nostra grandesoddisfazione abbiamo vinto la scommessa.L’Organo centrale della SAT, che ha coltol’interesse di alcune sue sezioni tra cui laSOSAT in merito al problema della disabili-tà, ha messo a disposizione una specialecarrozzella da fuoristrada “Joelette” chepermette di trasportare sui sentieri le perso-ne che non possono camminare. Grazie aquesto speciale mezzo, assieme agli altriragazzi anche Rosa, che non si può muove-re se non sulla sedia a rotelle, è arrivata abordo della Joelette al rifugio Agostini a2405 m e ha vissuto con noi la fatica di sali-re sui ghiaioni dell’alta Val D’Ambiez, in unambiente ostico e a lei completamente sco-nosciuto. Ma è bastata la simpatia e la cor-

tesia del gestore del rifugio e dei suoi figli el’allegria della compagnia a cancellare quel-l’ansia da salita che coglie anche gli alpinistipiù preparati. La nostra speranza è che tuttoquesto possa rimanere a lungo nei suoiocchi e nel suo cuore. Quello che a noiresterà impresso per il resto della vita è lostupore sul suo volto, la sua gioia di vivere.

Gianni Dorigatti

[email protected]

LO SCARPONE, GENNAIO 2010 - 7

Gite senza barriereImpegno sociale Con la SOSAT in Val d’Ambiez

Dove la solidarietà prende quotaL’incontro di una ragazza disabile con l’ambienteostico dell’alta Val D’Ambiez dove è stato trasportatodai volontari trentini della SOSAT di Trento a bordo diuna speciale carrozzina battezzata “Joelette”. Dadiversi anni, al nobile scopo di rendere la montagna“patrimonio di tutti”, si dedicano anche i soci dellaCommissione impegno sociale della Sezione diBergamo che nel 2009, sotto la guida di FilippoUbiali, hanno ristrutturato il rifugio Alpe Corte (LS11/09) rendendo possibile l’accesso anche ai disabilicon particolari soluzioni architettoniche e strutturali.Questa meritoria attività iniziò a Bergamo nell’89sotto l’impulso dell’allora presidente Nino Calegari.L’impegno dei soci bergamaschi venne suggellatoproprio a Trento nel 1999 con l’assegnazione delPremio SAT. “La scelta di istituzionalizzare attraversol’intervento diretto dei propri soci l’impegno a favoredi iniziative sociali di sostegno alle comunità chevivono in montagna perché trovino ragioni in più pernon abbandonarla”, era scritto nella motivazione, “èaltamente qualificante perché finalizzata attraversoatti concreti, con una presenza attiva e numerosa disoci…un bellissimo esempio che questa giuriaauspica possa mettere radici all’interno di altresezioni del CAI”. Il premio venne ritirato da AdrianoNosari, allora alla guida della commissione e ancheoggi molto attivo nel promuovere con Ubiali, NinoCalegari e tanti altri amici iniziative di solidarietà.

Una montagna davvero per tutti:questo l’impegno della Sezioneoperaia della SAT (SOSAT) checortesemente ci manda la relazione diuna gita in Val d’Ambiez (gruppo delBrenta) con i ragazzi disabili dellaRete di Trento. “Se fosse possibileessere ospiti della vostra rivista, pernoi tutti, sarebbe una grande gioia”,scrivono gli amici della SOSAT, eoccorre precisare, ammesso che sianecessario, che la gioia è anche dellaredazione davanti a testimonianzecome questa, che volentieripubblichiamo e che combacianoperfettamente con la collaudataesperienza della Commissioneimpegno sociale della Sezione diBergamo del CAI (vedere box inquesta pagina) alla quale andò nel1999 un significativo riconoscimentoproprio a Trento, nella Casa della SAT.

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Ricchissimo come sempre è ilcartellone delle iniziative pro-grammate dal Museo naziona-le della montagna “Duca degli

Abruzzi” non soltanto nella sede“naturale” del Monte dei Cappuccini,ma anche a Roma, al Forte di Exilles(che riaprirà i battenti il 14 marzo”), aTrento in occasione del Filmfestival eall’estero, in Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera. Fino al 5 aprile èaperta nella storica sede dei Cappuccini la mostra “Alla scoperta deiTatra, arte e tradizione della montagna polacca” (vedere la rubrica“QUI CAI”) con le collezioni del Museo dei Monti Tatra inaugurato nel1889 a Zakopane, istituzione che raccoglie da più di cent’anni testi-monianze legate alla scoperta di queste montagne. L’esposizionerende un’idea di come pittori, fotografi, turisti, alpinisti e sciatoriabbiano scoperto e visto i Tatra tra il secolo XIX e l’inizio del XX.

Dalla magia dei Tatra si passa ai prodigi del grande scalatore GiustoGervasutti nel centenario della nascita con la mostra “Il Fortissimo.Giusto Gervasutti” aperta fino al 7 febbraio. Ancora i Tatra sono discena ai Cappuccini dal 14 febbraio (giorno in cui si volgerà il tradi-zionale “Gran ballo d’inverno” con Sergio Berardo e Lou Dalfin) al 27giugno con la mostra “Teatro di pietra” del grande fotografo canadeseCraig Richards i cui magistrali scatti riguardano le torri di arenaria diTeplice nad Metují e Adrapach, nella Repubblica Ceca.

Dal 6 maggio al 26 settembre l’appuntamento è con l’arte dell’illustrescultore gardenese Adolf Vallazza. Intitolata “La nuova vita dei legniantichi”, la mostra viene proposta in occasione dell’ottacinquesimocompleanno dell’artista di Ortisei, che coincide con sessant’anni diattività. Come scrive Tonino Guerra, i suoi vecchi legni “sono stati lec-cati da bestie solitarie e hanno sentito la voce della neve e del vento,e adesso hanno preso l’impronta di un uomo”.

Dal 29 settembre al febbraio 2011 “Fotografie delle montagne, 100immagini della fototeca Museomontagna” offrirà il meglio di un patri-monio che negli ultimi trent’anni ha avuto un incremento enorme. LaFototeca, che ha iniziato a costituirsi nei primi anni del Museo, oggiconserva circa 140.000 pezzi, alcuni rarissimi e fondamentali.

“I villaggi alpini: l’identità nazionale alle grandi esposizioni” da feb-braio a novembre dimostrerà invece come le grandi esposizioni nazio-nali e internazionali ebbero un ruolo determinante nel rafforzamentodelle identità alpine. In più occasioni e in vari Paesi vennero infattiricostruiti di sana pianta dei villaggi di montagna per illustrare ai visi-tatori della rassegna la vita nel settore alpino.

I centocinquant’anni dell’Unità d’Italia troveranno poi riscontro nel2011, da febbraio a novembre, nella mostra “Le Alpi e l’unità nazio-

nale, trasformazioni e mutamenti” che propone, tra l’altro, una messaa fuoco della figura di Quintino Sella, con ovvi riferimenti alla nascitadel Club Alpino Italiano, iscritta in un quadro di fiorenti studi sulleAlpi e di divulgazione dei “sentimenti” alpini.

Infine nel novembre 2011 la mostra “Dal Vesuvio alle Alpi: GiorgioSommer, fotografie di montagna” metterà il visitatore a tu per tu conle immagini di questo artista (Francoforte sul Meno, 1834 - Napoli,1914), la cui produzione fu prevalentemente dedicata alle immaginidelle grandi città, delle opere nei musei, agli scavi di Pompei e aNapoli dove ebbe sede la sua attività commerciale (nel 1872, con unserie di preziose fotografie, documentò anche l’eruzione del Vesuvio).

Le mostre temporanee del Museomontagna lasceranno in più occa-sioni il Monte dei Cappuccini per trasferirsi altrove: a La-Tour-de-Peilz(Svizzera) fino al 14 febbraio sono di scena “Le montagne per gioco.Tra le vette e le nevi dei giochi da tavolo”. A Praga l’Istituto italiano dicultura ospita fino al 15 gennaio due mostre: “Infinitamente al di là diogni sogno. Alle origini della fotografia di montagna” e “Teatro di pie-tra” di Craig Richards. A Zakopane (Polonia) da maggio a ottobre sipotranno visitare le rassegne “Le montagne per gioco”, “Ai monti,ceramiche d’arte. 1930-1950” e di “Guardare alle Alpi. Montagne delPiemonte in fotografia. 1870-1940” mentre da giugno a settembresaranno di turno “Le montagne della frutta. Etichette 1900-1960”.

A Roma, presso la sede della Regione Piemonte, va segnalato chefino al 12 gennaio sarà la volta di “Sul limite dell’ombra, CesareGiulio fotografo” e fino al 29 gennaio ancora “Guardare alle Alpi”.Infine una delle mostre più singolari esordirà il 1° aprile a PalazzoRoccabruna di Trento: “Sulla valigia della montagna. Etichette dialberghi 1900-1960”, che aprirà successivamente i battenti dal 1°luglio al Monte dei Cappuccini. Le etichette esposte raffiguranoaspirazioni e possibilità economiche dei turisti del secolo scorso.Il turismo di massa, allora inesistente, avrebbe poi fatto giustizia diquesti innocenti vezzi. ■

Fino al 5 aprile è apertaai Cappuccini la mostra“Alla scoperta dei Tatra,arte e tradizione dellamontagna polacca”. Nel2011 “Le Alpi e l’unitànazionale, trasformazionie mutamenti” ci riporteràalle origini del CAI

Appuntamento ai CappucciniUn’immagine del “Gran ballo d’inverno” che per tradizione in febbraio riscalda icuori al Monte dei Cappuccini mentre il sole tramonta dietro il Monviso.

Cultura alpina Le tante suggestioni del Museomontagna

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Mostre e balli aspettando Quintino

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Nel promuovere l’uso intelligente delle risorse il CAI è da sem-pre in prima linea. Lo ha detto il presidente generale AnnibaleSalsa durante una conferenza stampa organizzata in viaPetrella dalla Commissione per la protezione delle Alpi

(www.cipra.org) in collaborazione con l’Ufficio stampa del Club alpi-no alla vigilia della quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sulclima svoltasi in dicembre a Copenhagen. La situazione è di partico-lare gravità: con un innalzamento di soli 4 gradi un quinto delle spe-cie animali sarebbero a rischio estinzione e 1-2 miliardi di personepatirebbero la scarsità d’acqua. Non solo, le piante e il suolo ridur-rebbero drasticamente la quantità di carbonio assorbito, e il metanorilasciato dal permafrost e lo scioglimento dei ghiacci accelererebbe-ro ulteriormente questi processi.

Le decisioni da prendere nel corso del 2010 sono ineludibili secon-do il presidente di CIPRA Italia Oscar Del Barba che ha partecipatoall’incontro con i giornalisti. “Del problema”, ha osservato Del Barba,“tutti dobbiamo farci carico adottando stili di vita adeguati per abbas-sare le richieste di energia”. E a proposito del vertice di Copenaghen,ha sottolineato come la CIPRA abbia avanzato precise richieste perrisanare il bilancio energetico attraverso il progetto cc.alps perchéogni edificio possa essere ottimizzato con alcuni accorgimenticostruttivi come una miglior coibentazione e vetri doppi alle finestre.

“In Italia si fa poco o nulla per ridurre il traffico”, ha aggiunto ildirettore di CIPRA Italia Francesco Pastorelli, “mentre la Svizzera statassando il trasporto pesante in funzione del chilometraggio e delpeso dell’automezzo. Ma molto c’è ancora da fare per destagionaliz-zare l’offerta turistica, incentivare gli interventi sul patrimonio edili-zio, garantire i servizi pubblici nelle vallate dove l’automobile rappre-senta il mezzo di trasporto principale per il doppio delle personerispetto alle aree urbane”.

Il problema del clima verrà affrontato il 21 e 22 gennaio a Mäder, inAustria, dalla Rete “Alleanza nelle Alpi” e dalla CIPRA con il suo pro-getto cc.alps nell’ambito del workshop “I comuni aiutano il clima -Interventi di mitigazione al banco di prova”. Esperti internazionalipresenteranno sia la situazione attuale nell’ambito della ricerca, siapossibili ambiti d’azione. Interventi e provvedimenti climatici soste-nibili verranno discussi sulla base di esempi concreti. Iscrizioni on-line su: http://www.alpenallianz.org/it/attualita/iscrizione ■

Clima CAI e CIPRA in sintonia

Il presidente generale del CAI AnnibaleSalsa all’incontro stampa con la CIPRA,alla sua destra il presidente Oscar DelBarba, alla sua sinistra il direttoreFrancesco Pastorelli.

Per un uso intelligente delle risorse

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D’accordo, l’alpinismonon è uno sport, non cisono né regole né giudi-ci alle cui sentenze

doversi sottomettere. Tuttavianell’alpinismo, forse più che nelmondo dello sport, l’esigenza diun’etica condivisa appare moltosentita. Con questa premessaAugusto Azzoni, nella sua vestedi presidente del Gruppo centra-le che ha esemplarmente orga-nizzato il simposio, ha aperto il 7novembre al Palamonti diBergamo il convegno annualedel Club Alpino AccademicoItaliano su un tema di attualità,gli accessi di artifici nella corsa

alla vetta, garbata moderatrice l’accademica Giovanna Gaffuri. Checosa può migliorare, o comunque influenzare, artificialmente le per-formance degli alpinisti? Sotto accusa sono solo i farmaci e le prati-che mediche o la cosa riguarda anche l’ossigeno, le corde fisse e l’ec-cesso tecnologico? Si tratta di una questione di etica o di una sem-plice questione medica?

Giusto e opportuno preoccuparsi di questi aspetti in un ambienteconsiderato di puri e duri. Che tuttavia vivono in una società forte-mente viziata dei cui destini sono partecipi e in parte responsabili. Èaccertato infatti che gli attuali dati sul consumo di cocaina in Italiasono impressionanti e che l’alterazione di molte persone, special-mente giovani, è dimostrata da molti particolari, come la maniera diguidare la macchina e di rapportarsi agli altri. Nessuno può dirsi deltutto sicuro che il chirurgo in sala operatoria sia nel pieno delle suefacoltà, o che per non sentire la stanchezza si sia “tirato su” con qual-cosa di proibito. Né che analoga pratica sia adottata dal poliziotto chesta partecipando a una delicata operazione con una pistola in mano.“Basta guardarsi in giro per constatare quanto sia diffusa nella nostrasocietà la ricerca delle scorciatoie. E perché mai gli alpinisti dovreb-bero essere migliori di altre categorie di cittadini?”, interviene rom-pendo il ghiaccio l’accademico Giangi Angeloni. Così si guarda consospetto anche lo zaino dell’alpinista d’alta quota al cui interno, come

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I nuovi approcci agli OttomilaClub accademico Il convegno annuale

Bombole di ossigeno, corde fisse, satellitari, eccessotecnologico: molti gli elementi che oggi influenzanoartificialmente le performance degli alpinisti.Sull’argomento si è sviluppato il dibattito al Palamonti diBergamo, il 7 novembre, in occasione dell’annualeconvegno del Club Alpino Accademico Italiano. In questepagine, insieme con la cronaca realizzata dalla redazionecon la gentile collaborazione dell’accademico MauroPenasa, sono riportati due autorevoli testimonianze: unariflessione di Kurt Diemberger, socio onorario del CAI, euna messa a fuoco del dottor Enrico Donegani, presidentedella Commissione centrale medica. Qui accanto, nella fotodi Manuel Lugli, un aspetto della progressione a quotaottomila; sotto, il presidente dell’Accademico GiacomoStefani durante il suo intervento al Palamonti.

Niente di nuovo sotto il sole. “Combattere nell’alpinismo lacultura del doping” s’intitolava nel 1998 sullo Scarpone diottobre uno scritto del dottor Andrea Ponchia, all’epoca

presidente della Commissione centrale medica. L’illustrearticolista affrontava nel suo scritto, e successivamente in unservizio in due puntate (LS 7 e 8/99), gli aspetti etici efarmacologici del problema. Perché di un problema, già allora, siparlava. Constatata l’impossibilità di conoscere l’entità di taleproblema attraverso fonti dirette, in genere reticenti, Ponchiaauspicava che “venisse allontanata sin dall’inizio qualunqueminaccia di doping nell’alpinismo, scialpinismo e arrampicata,non tanto proibendo questa o quella sostanza, ma mettendo albando la cultura del doping, l’aberrazione di uno sport in cui loscopo principale non sia il miglioramento dell’individuo, ancheattraverso la soddisfazione personale di una vittoria o di unacima, ma il conseguimento di un risultato a qualunque costo”. Un appello da condividere, perfettamente recepito dal CAI cheda quella cultura oggi è più che mai distante. Anzi, agli antipodi.

Risultati a qualunque costo?

Preoccupazioni di vecchia data

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LO SCARPONE, GENNAIO 2010 - 11

spiega Manuel Lugli, medico alpinista e rino-mato organizzatore di spedizioni, la lista deifarmaci tende ad allungarsi: da quelli che aiu-tano l’acclimatamento (diamox, viagra, cialis,steroidi) a quelli che diminuiscono la perce-zione della fatica e aumentano la soglia diattenzione (anfetamine e cocaina).

Ma allora, l’uso-abuso di medicinali ha forsetrasformato in farmacia ogni campo base? Seè vero che su terreni estremi come quelli dialta quota gli alpinisti hanno per tradizioneimpiegato aiuti chimici, dall’ossigeno aglieccitanti, tuttavia ciò non basta a dissiparelegittime inquietudini, accentuate nel 2008 dalcaso di Patrick Blanc, lo scialpinista francesesei volte campione del mondo, sorpreso neldopogara alla Patrouille des Glaciers con trac-ce di eritropoietina - l’ormone che stimola laproduzione dei globuli rossi - nelle urine. Lamotivazione è scontata: una prestazione spor-tiva superiore. Ma se l’alpinismo è soprattuttoesperienza interiore, che senso ha cercareappoggi artificiali per migliorare il rendimentocon la scusa di una garanzia addizionale perla sopravvivenza?

Lugli precisa che di doping a quota ottomilasi dovrebbe parlare in senso stretto, ma anchein senso lato, coinvolgendo così l’abuso di portatori d’alta quota, icampi attrezzati e le corde fisse permanenti, e includendo il contattogiornaliero con il mondo della tecnologia, tutti aspetti che facilitanoenormemente una salita.

E’ ovvio che fra i tanti luoghi in cui l’alpinismo ha smarrito il suosenso genuino, allineandosi a quella ricerca del risultato che con-traddistingue la civiltà dei consumi,l’Himalaya è l’esempio che più salta agli occhiperchè estremizza le situazioni. Mario Curnis,che a 65 anni ha recentemente raggiunto lavetta dell’Everest, va giù duro dall’alto dellasua venerabile età: “Io in questo alpinismoconfesso di sentirmi a disagio: vedo in girotroppa superficialità e un inopportuno ricor-rere alla tecnologia a scapito della genuinitàdell’avventura. Nessuno mi toglie dalla testache il proliferare dei telefoni satellitari vada a scapito della concen-trazione e, in definitiva, della sicurezza. Per non parlare dei farmaci,degli integratori. Personalmente posso dire di avere fatto l’Everest apane e salame”.

“Ma allora saremmo tutti drogati noi che facciamo gli ottomila?”,chiede polemicamente Silvio “Gnaro” Mondinelli, guida alpina eintrepido soccorritore delle Fiamme Gialle, che di una cosa è certo:

non gli risulta di avere maiavuto a che fare con casi didoping nella sua corsa aiquattordici ottomila, durantela quale “per sua fortuna”non ha mai dovuto usarebombole di ossigeno. Nelcaso di artifici, basterebbe

dichiarare come è stata davvero fatta una salita, mentre talvolta sigioca sull’ambiguità o si ricorre a vere e proprie falsificazioni.

Non sarà doping l’ossigeno delle bombole, ma sicuramente altera lascala dei valori considerando che un’erogazione di quattro litri alminuto, come riferisce il fisiologo Paolo Cerretelli, riportano l’alpini-sta da quota ottomila a cinquemila, con tutti i vantaggi che ne posso-

no derivare. Ma anche se l’ossigeno abbassa laquota, non elimina le difficoltà, puntualizza asua volta Paola Gigliotti, medico alpinista, per-ché pur mantenendo il valore di una salitaincrementa i rischi potenziali in caso di impre-visti. Non tutti hanno un fisico da quota otto-mila, eppure sono sempre più numerosi icomuni mortali che, complici le bombole e leagevolazioni fornite dagli sherpa, cingono d’as-sedio queste cattedrali della terra. Secondo la

testimonianza di un altro professionista dell’alta quota, il bergamascoMario Merelli, erano ben cinquecento in autunno gli aspiranti allavetta del Cho Oyu, considerata una delle più semplici da raggiunge-re. “Del resto”, sostiene Merelli, “si può decidere come fare una sali-ta senza dar troppo peso alle opzioni scelte dal proprio vicino”. E perquanto riguarda il doping, “se di male proprio si deve parlare, la cosariguarda anche le Alpi”, osserva, convinto che le cattive abitudini e icomportamenti censurabili siano ben diffusi prima di tutto sullenostre montagne, aggiungendo che “anche impianti di risalita e rifugisono scorciatoie, che però accettiamo ormai tranquillamente, mentreci si dimostra critici verso chi si aiuta con gli sherpa sugli 8000”.

Che il dibattito debba riguardare soprattutto l’etica (come confer-ma in queste pagine il dottor Enrico Donegani, presidente dellaCommissione medica centrale del CAI) è stato comunque considera-to inevitabile al Palamonti, nell’ambito di un simposio evidente-

Che cosa migliora o influenzaartificialmente le performancedegli alpinisti? Questa ladomanda alla quale si ècercato di dare risposta alPalamonti di Bergamo

Da più anni m’impressionano alcune novità che - si dice - aumentano l’efficienza diun alpinista durante una scalata, a torto o a ragione. “Ho finito la vitamina E, la miaforma se n’è andata”, mi confessò un giorno un compagno. E un’altra volta mi sentii

dire: “Meglio non dare la creatina a quella vecchia bestia di Kurt: lasciamola al gruppo diattacco”. Ma tanto io, per il mio doping, preferisco prosciutto e formaggio grana.

Non che io neghi l’effetto benefico di certi interventi. E nell’alpinismo? Non conosconessuno che abbia usato manipolare il sangue per una scalata: negli anni Settanta però siparlava molto di un metodo per diluirlo allo scopo di prevenire un’eventuale embolia. Unmedico francese notò che per attuare questa terapia ci voleva un ospedale a portata dimano. Tutti questi interventi però, a mio avviso, non dovrebbero essere necessari perandare in alto! Anche se, per ogni eventualità, sarebbe saggio munire l’ultimo campo diqualche bombola d’ossigeno e avere sempre con se dei medicinali basilari. Ovviamentenon bisogna mai confondere i farmaci…altrimenti può capitare ciò che mi è successo alNanga Parbat dove mi sono giocato la cima, episodio che ho raccontato nel mio libro“Danzare sulla corda”! È andata peggio sulla spalla del K2 nel 1986, dove con tuttaprobabilità un diuretico ha avuto un effetto fatale.

Usare l’ossigeno è doping? Qualcuno sostiene di si. L’aiuto di uno sherpa non vieneconsiderato tale, eppure anche lo sherpa facilita l’ascensione notevolmente. Il valoreetico-sportivo è in ogni caso decisamente minore se paragonato a un’ascensione inpuro stile alpino. Inoltre le bombole oggigiorno sono tanto più leggere di una volta e siaggiungono alle tante innovazioni tecnologiche, al meteo via satellite ecc… Ma anchelo stile alpino che rinuncia a campi fissi, alle bombole e all’aiuto degli sherpa, con tutti ivantaggi di cui gode ai nostri giorni, non è più quello di prima.

In quanto alle solitarie o finte tali, si dovrebbero tenere gli occhi aperti: non è un solitariochi usa campi o sherpa altrui. E due solitari, legati o meno, non sono poi tanto soli! Infinevorrei mettere in discussione l’aspetto spirituale dell’autosuggestione che, portata al limite,potrebbe sfociare in un “doping mentale” – una certa sensazione di superpotenza –facendo nascere una verità individuale che spesso è lontana dalla realtà.

Kurt Diemberger

La ricetta di Kurt Diemberger

Vitamine, prosciutto e stile alpino

DOPING E SCALATEUna grande inchiesta prossimamente sulla Rivista del CAI

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mente organizzato da alpinisti amatori e per definizione “senzaguida”. “Se si riuscisse a vivere serenamente il nostro alpinismo,senza gli sponsor e i veleni dei giornali, si troverebbe finalmente ilmodo giusto di andare in montagna”, osserva Marco Bianchi, l’avvo-cato milanese che ha saldato il conto con sette ottomila prima didedicarsi alla realizzazione di splendidi libri fotografici. “Quello chepiù ci deve preoccupare è il doping venale, il forsennato giro di dena-ro che si accompagna alla corsa agli ottomila”, si accalora MarioBramanti. Gli fa eco Carlo Barbolini: “Non è vero che in questa atti-vità non ci siano classifiche. Il professionista che vive del proprioalpinismo deve fare sempre qualcosa in più perché emerga la propriaimmagine, e anche il dilettante trova più facilmente degli sponsordopo un risultato ben pubblicizzato, quindi cerca di rubare spazio adaltri. Basterebbe dichiarare lo stile di una salita, ma spesso non con-viene o, peggio ancora, è ininfluente”.

A concludere arriva il monito di Mauro Penasa, curatore dello sto-rico Annuario dell’Accademico. “Se da un lato siamo tutti d’accordoche l’alpinismo è libertà e che ognuno può scegliere la modalità discalata che più gli si addice, compreso stabilire se usare o no le bom-bole o se avvalersi, giustamente, dei ritrovati della tecnologia”, spie-ga, “è altrettanto vero che noi accademici siamo sempre chiamati aconfrontarci con l’etica alpinistica, che fino a prova contraria è fon-damentalmente rimasta quella di sempre, e cioè affrontare la monta-gna “by fair means”, come diceva Mummery – che resta il modomigliore per preservare l’avventura interiore”.

Rimane il problema di una via farmacologica alla cima. Che però,scopriamo, non è un fatto che riguarda solo l’alpinismo del Duemila.Lo dimostra questo brano tratto da “In Alto”, Cronaca della Societàalpina friulana, in data 1896 VI anno. A pagina 43 del 3° numero si puòleggere il seguente “Appello contro l’uso della cocaina”: “Il dott. Ad.Frick, nel n. 4 dell’Alpina scrive contro questo mezzo di rinvigori-mento nell’alta montagna. Egli paragona la cocaina all’alcool e allamorfina, dicendoli veleni di pari grado. Il riportare le diverse argo-mentazioni dell’egregio autore sarebbe troppo lungo. L’uso frequentedella cocaina può finire col cocainismo e perciò l’A. conclude chealcool, cocaina e morfina non sono veleni pericolosi solo quando ilmedico sapientemente li ordina” (R.S.). ■

Club accademico

L’annuale convegno del CAAI di cui si riferisce in questepagine è stato anche un’occasione per fare il punto sullemolteplici attività dell’Accademico che nel 2010 organizzerà

per la prima volta in Italia un grande meeting internazionale diarrampicata tradizionale in programma dal 19 al 26 settembre inPiemonte, a Ceresole Reale (TO). Più che soddisfatto si è detto,aprendo il 7 novembre il simposio al Palamonti, il presidenteGiacomo Stefani annunciando l’ingresso nel prestigioso sodaliziodi sette nuovi soci e sottolineando i positivi rapporti conl’organizzazione centrale del Club alpino che alla divulgazionedelle attività accademiche contribuisce dedicando il dovutospazio sulla stampa sociale. Alla riunione al Palamonti, dove hafatto gli onori di casa il presidente bergamasco Paolo Valoti, ladirigenza del CAI era rappresentata dal vicepresidente generaleValeriano Bistoletti. Il vicepresidente della Commissione centralescuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata Gianmaria Piazzaha portato il saluto degli istruttori del CAI. Sull’attenzione rivoltadalla cittadinanza ai problemi legati alla frequentazione dellamontagna ha infine testimoniato, a nome del sindaco EttorePirovano, l’assessore alla Caccia, pesca e sport Alessadro Cottini.

Il Club accademico nel 2010

Appuntamento a Ceresole Reale

Il 1 gennaio 2007 usciva il Codice mondiale dell’Antidoping, conla lista delle interdizioni farmacologiche e metodologiche daparte della WADA (World Anti Doping Agency). Al punto M1

(cioè il primo paragrafo del capitolo dedicato ai “metodi”considerati illeciti perché ritenuti simil-doping) si leggeva che eraconsiderato doping “incrementare artificialmente l’assunzione, iltrasporto e l’assorbimento di ossigeno nel sangue”. Dunqueanche l’utilizzo dell’ossigeno nelle scalate sportive costituivadoping. Nell’estate di quell’anno si fece un gran parlare di questofatto. I pareri nell’ambito della comunità tecnico-scientifica furonoovviamente discordi. Alpinisti famosi, medici, giuristi si divisero indifferenti correnti di pensiero, chi pro e chi contro, ma tutticoncordi su un punto: l’ossigeno supplementare è un importantefattore di aiuto esterno in alta montagna e stravolgecompletamente i valori in gioco. E la polemica, talvolta ancheaccesa, si è trascinata fino ai giorni nostri. A risolvere la questioneci ha pensato proprio la WADA. Nello stesso Codicedell’antidoping in vigore dal 1° gennaio, sempre al punto M1 sileggono adesso le medesime parole con l’aggiunta “escludendo ilsupplemento di ossigeno”. I tempi sono cambiati!

Certamente la prestazione di chi scala senza ossigenosupplementare è molto più impegnativa e di valore, ma dal puntodi vista medico, per l’organismo, è sicuramente meglio usarel’ossigeno. Tutte le volte che l’organismo ha meno ossigeno adisposizione subisce dei danni: maggior affaticamento, maggioresaurimento fisico, maggior lavoro per il cuore, maggiordisidratazione, rischi di trombosi. In fondo, l’uso dell’ossigeno èanche per tutelare la salute; in sé non è dannoso, come lo sonoinvece le sostanze dopanti. Il problema dell’ossigeno si trasformacosì in un problema esclusivamente etico.

Non esistono regolamenti o proibizioni o pareri di giurie chericonoscano la validità agonistica della scalata, però esistonorecord prestigiosi da battere, un giro di interessi anche economicidietro ogni spedizione, sponsor generosi con gli alpinisti di punta,e anche – umanamente – la voglia di non voler-poter fallire unameta programmata, sofferta, agognata. Ma va comunquesottolineato che se l’ossigeno risolve da un lato i problemi dellabassa pressione parziale di ossigeno in alta quota, dall’altro nonriduce tutte le altre difficoltà e non rappresenta la soluzione di tuttii problemi della quota né di quelli legati alla fatica acuta.

* * *Ultima notizia: nella medesima lista aggiornata dei farmaci

vietati dalla WADA, al punto S5, nella sezione dedicata allesostanze che “mascherano” gli agenti dopanti e quindi vietate, silegge il nome dell’acetazolamide, il farmaco più utilizzato inassoluto dagli alpinisti ‘normali’ per non stare male in alta quota,in commercio noto con il nome di DIAMOX®. L’alpinismo in sé, intutte le sue espressioni così come lo si intende “normalmente”,non è uno sport ufficiale svolto sotto l’egida di una federazionesportiva (per cui si deve sottostare alle leggi della WADA), marappresenta un libero e personale modo di vivere la montagna.

Prendere un farmaco per non stare male (così come loprendiamo per non “patire” l’auto, il mare o l’aereo) non dovrebbeessere considerato “doping”, ma solo un mezzo per megliogodere di un ambiente magnifico. Altrimenti, se una persona ècostituzionalmente predisposta al mal di montagna, e secrediamo che l’uso profilattico di farmaci non sia “etico” ma davietare, quella persona non potrebbe più andare in alta quota.

È molto difficile in questa situazione tracciare una linea netta aldi qua della quale tutto è lecito e al di là tutto è illecito.

Enrico DoneganiPresidente Commissione centrale medica

Il parere del medico

L’ossigeno? Sicuramente è utile ➔

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Per ricordare Dario Capolicchio, ucciso nell’attentato di viaGeorgofili a Firenze il 27 maggio 1993, i soci della Sezionedi Sarzana e i giovani del presidio dell’associazione “Libera”

impegnati nella lotta alla mafia hanno camminatoinsieme l’autunno scorso nelle terre altedell’Appennino emiliano, da Lagdei al LagoSanto fino alla vetta del monte Marmagna. Unpellegrinaggio di memoria e d’impegno comune.Dario, nato nel 1971, era socio CAI e avevacontribuito a far nascere il gruppo Terre alte nellazona a cavallo tra le provincie di Massa e LaSpezia. A Firenze è stato ucciso da manomafiosa e il Consiglio centrale del CAI lo hainsignito della medaglia d’oro alla memoria. ASarzana gli è stata intitolata una piazza e ognidue anni viene ufficialmente ricordato con unaborsa di studio che l’Amministrazione comunale

e il CAI conferiscono alla migliore ricerca sui “segni dell’uomonelle terre alte” nella regione Apuana-Lunigiana-Riviera CinqueTerre. Libera, fondata da don Ciotti e Rita Borsellino per

combattere le mafie, ha nei suoi scopi statutariquello di “promuovere una cultura della legalità,della solidarietà e dell’ambiente, basata suiprincipi della Costituzione, nella valorizzazionedella memoria storica per le persone che hannooperato contro le mafie”. Per questo il presidiosarzanese di Libera è stato intitolato aCapolicchio.

Ricordarlo assieme è stato quindi naturale, datoche le due associazioni intendono continuare arimarcare, nel nome di Dario, il loro impegnocomune per una società più libera e più giustadove le mafie non abbiano terreno per attecchire.

Corrado Bernardini

Incontri

In ricordo di Dario, vittima della mafia

“Le temperature nei prossimi giorni siabbasseranno ancora. Inoltre il vento sabatodiverrà molto forte. Raccomandiamo agliescursionisti di premunirsi con un abbiglia-mento adeguato alle basse temperature e dievitare, almeno per sabato, percorsi in cre-sta”. È un venerdì di ottobre e il Servizio InfoPoint della Comunità montana dellaValsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Rivierasi esprime in questi termini nel bollettinosettimanale. L’iniziativa, che rappresentauno dei maggiori contributi alla prevenzioned’incidenti nelle montagne lombarde, è cura-ta dalla Casa delle guide di Introbio (Lecco)con il patrocinio del Soccorso alpino in rela-zione al progetto “Sicuri in montagna”.

Frequenti nella stagione autunnale i “con-sigli per l’uso” rivolti ai cercatori di funghicon l’invito “a non inoltrarsi su terreni trop-po ripidi onde evitare pericolose scivolate”.

Con l’arrivo della prima neve l’attenzionedei compilatori del bollettino si rivolge aquesto particolare aspetto della montagna,nella consapevolezza che per un certo tipodi escursionista il manto nevoso rappresen-ta un’attrazione in più. Il 10 novembre sulbollettino viene precisato che “sulle nostremontagne sono caduti circa 10 cm di nevesopra i 1.000 metri di quota. Il vento ha sof-fiato con intensità trasportando la nevesotto cresta e nei canali, dove è possibile tro-vare accumuli sino a 30 cm. Non vi sono perora pericoli di valanga, se non di lente cola-te di neve umida. Si consiglia agli escursio-nisti l’utilizzo dei ramponi e della piccozzaalle quote superiori ai 1.000 metri”.

Per ulteriori informazioni, all’utente della

montagna non resta che chiamare il numerotelefonico 3357625437 facente capo a unaguida alpina della citata Casa delle guide(www.casadelleguide.it). Una segreteriatelefonica (340.3252424) sempre attiva vieneaggiornata due volte la settimana. Il messag-gio viene infine registrato da Tele Unica etrasmesso alla fine del telegiornale tutti ivenerdì e sabato sera.

Ma com’è nato, come viene gestito questobollettino la cui consultazione è ormaidiventata fra le buone pratiche di chi siavventura sui sentieri delle Prealpi lombar-de? “Si tratta di un esempio di collaborazio-

ne tra comunità montana, Soccorso alpino eguide alpine e di prevenzione degli incidentiin montagna a tutto campo”, spiega il coor-dinatore Fabio Lenti. “Di una cosa siamocerti: considerati i consensi che quotidiana-mente riceviamo, l’iniziativa dovrebbe esse-re vantaggiosamente esportata anche inaltre realtà con numeri di affluenza turisticamaggiori rispetto al nostro territorio”. ■

Sicurezza “Istruzioni per l’uso” nelle Prealpi lombarde

Prevenzione a tutto campo

Un capillare servizio informativoLa Casa delle Guide a Introbio, in localitàCantaliberti, dove tutto l’anno è possibile reperireinformazioni sulle montagne della Valsassina:sentieri, sentieri attrezzati, ferrate, vie di arrampicatae rifugi, cartine e guide da consultare, situazione delmeteo e condizioni della montagna. Nell’altra fotoFabio Lenti, guida alpina, che cura la diffusione delbollettino “Sicuri in montagna” illustra un sistemaper la ricerca in valanga.

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Acercare un filo conduttore in questabistrattata montagna attraverso le sto-riche fotografie conservate al Museonazionale della montagna, sono stati in

molti nel Salone degli stemmi del Monte deiCappuccini. L’occasione dell’affollato incontroè stata fornita il 18 novembre dalla presenta-zione del fondamentale volume “Fotografiedelle montagne” (400 pagine, 602 illustrazioni,testi italiano/inglese, 45 euro) che raccoglieuna parte delle raccolte di documentazione delmuseo. Curato da Aldo Audisio, PierangeloCavanna ed Emanuela De Rege di Donato, illibro è pubblicato da Priuli&Verlucca con laconsueta, proverbiale accuratezza di questacasa editrice piemontese nel cui catalogo lacultura alpina raggiunge le più alte espressioni.Una storia che si può scoprire come in unlungo viaggio a ritroso nel tempo, dalle originiad oggi, attraverso le pagine del libro, anchegrazie ai saggi introduttivi dei curatori AldoAudisio, Pierangelo Cavanna, Emanuela DeRege e di apertura dei capitoli di EnricoCamanni, Marco Albino Ferrari, Piero Soria (ilvolume fa seguito a quello pubblicato nel 2008e dedicato ai manifesti del cinema di settore).

“Sempre più il museo rappresenta un motivodi orgoglio per il Club Alpino Italiano”, ha dettoil presidente generale Annibale Salsa presen-tando quest’opera degna di figurare nello scaf-fale di ogni appassionato di montagna. “Nelleimmagini raccolte”, ha aggiunto, “si ricostrui-sce un rapporto tra rappresentazione e realtàche sembra essersi frantumato in quest’epocain cui il tecnicismo uccide il significato delle cose. Tuffiamoci dunquein una full immersion in questo mondo rappresentato non com’erama come vorremmo che ancora fosse. E non lo dico certo per fare delpassatismo”.

Anche Kurt Diemberger, fulgida stella dell’alpinismo, cineasta efotografo, ha sottolineato come ognuna delle riprese contenga unastoria “che scava nella nostra vita”, raccontando delle tante immagi-ni da lui scattate in alta quota, tra le quali, sensazionali, i diciotto foto-

Museomontagna “Fotografie delle montagne”

La nostra storia in 600 immagini

■ FOTOGRAFIE DELLE MON-TAGNE a cura di Aldo Audisio,Pierangelo Cavanna, EmanuelaDe Rege di Donato. Priuli &Verlucca, 400 pagine formato21,5x 28. Seicento immagini deimaggiori fotografi di montagna frale 140 mila conservate nella foto-teca del Museo nazionale dellamontagna. Immagini di WalterBonatti, Flavio Faganello,Francesco Gonella, FoscoMaraini, Riccardo Moncalvo,Michele Pellegrino, Vittorio Sella,Heinz Zak e molti altri; saggi di Enrico Camanni, Marco AlbinoFerrari, Piero Soria.■ ANNAPURNA, LA DEA DELL’ABBONDANZA di Alessandro

Gogna e Alessandra Raggio, Priuli & Verlucca, 128 pagine forma-to 21,5x28, 14,90 euro. La famosa montagna sacra dell’Himalayafotografata e “vissuta” da Alessandro Gogna, alpinista, scrittore efotografo di fama internazionale.■ L’AVVENTURA ALPINA a curadi Giuseppe Garimoldi. Priuli &Verlucca. Collana “I fotografi dellamontagna”, 104 pagine formato21,5 x 28, 14,90 euro. Dall’Italia alNepal le immagini di un illustrefotografo di montagna, il savone-se Giorgio Gualco, gloria dellasezione milanesi del CAI, orga-nizzatore di spedizioni e operato-re culturale (fu consigliere cen-trale e curò le pagine dellaRivista).

Flavio Faganello

Fotografie che passione: dieci incontri con i maestri del clic

Giorgio Gualco

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grammi realizzati dalla cima dell’Everest con il panorama completodal tetto del mondo. Pierangelo Cavanna ha parlato dello stupore chequeste immagini ancora sanno suscitare, Gerardo Priuli ha infine rac-comandato di leggere le immagini che valgono più di tante paroleassaporandole passo dopo passo, con stile montanaro. Il direttore delMuseo Aldo Audisio, che ha fatto gli onori di casa con il presidentedella Sezione di Torino Osvaldo Marengo, ha infine raccontato comeè avvenuta la delicata selezione delle circa 140.000 immagini fotogra-fiche conservate ai Cappuccini: dalle prime carte salate e ferrotipisino alle stampe digitali di ultima generazione.

“Ciò che queste fotografie mostrano”, ha spiegato, “è l’idea stessadi montagna, di esplorazione e di curiosità del mondo che apparte-neva agli uomini che le hanno realizzate, provandosi ogni volta aconiugare la necessità del documento col bisogno insopprimibile diesprimere un’emozione”. ■

■ VIAGGI. Cahier Museomontagna numero 1265, 71 pagine.Selezione dei reportage in bianco e nero di Carlo Moriondo (1915-1999), illustre giornalista e fotografo torinese. ■ GUARDARE ALLE ALPI. Cahier Museomontagna numero163,59 pagine. Le montagne del Piemonte (1870-1940) nelle prestigio-se raccolte del Museo nazionale della montagna.■ EVEREST, PIÙ ALTO DEL CIELO a cura di Alessandro Gogna eAlessandra Raggio, 128 pagine formato 21,5 x 28, 14,90 euro.Della collana di Priuli&Verlucca che comprende K2, Annapurna eNanga Parbat il nuovo volume è dedicato al tetto del mondo. Unpoker di volumi da non perdere. ■ LA PICCOLA PATRIA ALPINA a cura di Maria Rosa Fabbrini eRoberto Mantovani. Priuli & Verlucca, Collana “I fotografi dellamontagna”, 112 pagine formato 21,5x 28, 14,90 euro. L’ album difamiglia dei fratelli David ed Henri Peyrot che documentarono, tra lafine dell’Ottocento e gli anni Quaranta del secolo scorso, la vita pri-vata della borghesia valdese tra Torino e le Valli, e molto altro.

■ RACCONTARE LA MONTAGNA.Testo di Italo Zandonella Callegher,didascalie di Giuseppe Garimoldi,Priuli & Verlucca, 11 pagine formato21,5 x 28, 14,90 euro. Rigorosa-mente in bianco e nero le più belleimmagini scattate da AdrianoTomba, “cacciatore” vicentino dimeraviglie. ■ AQUILE DEI GHIACCIAI diCesare Balbis e Giorgio Buongiorno,Tipografia Valdostana, 59euro. In volo dall’aereo 200 immagini dell’arco alpino.■ UN FINESTRA SUL BLUMONE. Progetto Valsir (www.valsir.it),131 pagine formato 44x35 cm. L’incanto di una rinomata montagnadel Bresciano in una serie d’immagini realizzate da Oreste Forno([email protected]) per conto di un’azienda: una nuova dimostrazio-ne del talento dello scrittore e fotografo valtellinese

Dalle origini al digitaleNell’altra pagina un particolare della copertina di “Fotografie della montagna” conun’immagine di Mario Piacenza. Il libro è un grande e accurato repertorio di circa600 immagini dalle origini al digitale, dotato di apparati di approfondimento(schede, indici, bibliografia) curati da Veronica Lisino, e organizzato per areetematiche (Fotografie delle origini; Alpi; Montagne immaginate; Altri monti;Progetti contemporanei), ciascuna introdotta da un breve saggio affidato a espertidel settore: quattrocento pagine per viaggiare dalle Alpi all’Himalaya, dallaPatagonia all’Africa, dal Canada al Giappone, dall’Artide all’Antartide, da leggere eguardare attraverso riproduzioni di alto livello. Qui sopra Kurt Diemberger allapresentazione del volume accanto al presidente generale del CAI Annibale Salsa.

Adriano Tomba

Al Museo nazionale della montagna (Torino, Monte deiCappuccini) fino al 5 aprile è aperta la mostra “Allascoperta dei Tatra”, con le collezioni del Museo dei Tatra.

L’evento nasce nell’ambito di una più ampia collaborazione tra ilMuseomontagna e varie istituzioni polacche, organizzato dalmuseo stesso, dal Muzeum Tatrzńskie Im. Dra TytusaChałubińskiego w Zakopanem, dalla Regione Piemonte, dalMinisterstwo Kultury i Dziedzictwa Narodowego (ministero dellacultura e del patrimonio nazionale polacco) e dal WojewództwoMałopolskie (regioneMalopolska), con lacollaborazione di Città diTorino, Club AlpinoItaliano, Urzàd MiastaZakopane (città diZakopane) e Warta.

L’esposizione, sud-divisa secondo criteritematici, rende un’ideadi come pittori, foto-grafi, turisti, alpinisti esciatori abbiano sco-perto e visto i Tatra e iloro abitanti tra il secoloXIX e l’inizio del XX.All’inizio del percorso una piccola pinacotecapropone opere a partire dagli anni Trenta dell’Ottocento fino ainostri giorni: le costruzioni locali, con i loro ornamenti, hannoispirato l’artista Stanisław Witkiewicz nel creare lo Stile Zakopane,che ha molto influenzato l’architettura e l’arte applicata polacca.Sono esposti, tra l’altro, alcuni magnifici modelli originali delle suecase, insieme ad esempi degli arredi che l’artista progettavapersonalmente. Si entra poi nel mondo dei Tatra più tradizionali,con la ricostruzione dell’interno di una sorta di “baita” dimontagna, arricchita dall’iconografia legata al soggetto.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo riccamenteillustrato, edito nella collana dei Cahier Museomontagna (156pagine, 18 euro), che permette una serie di approfondimenti sullastoria e l’evoluzione culturale dei Monti Tatra.

Informazioni 011. 6604104, www.museomontagna.org

Monte dei Cappuccini

Viaggio nei Tatra

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Zeppo di appassionati, sui volti di tuttiuna felicità semplice e contagiosa.Così è apparso a Bergamo ilPalamonti domenica 8 novembre in

occasione della festa di solidarietà e amici-zia che faceva da sigillo a due eventi: lafirma di un protocollo con la Sede centralee un solido gemellaggio tra il sodalizio oro-bico e gli amici del CAI dell’Aquila con ladisponibilità di entrambi i sodalizi a impe-gnarsi in programmi comuni. C’era negliocchi degli amici bergamaschi la soddisfa-zione di sentirsi artefici di un progetto, quel-lo del Palamonti sorto quattro anni fa, che simuove, cambia, si spalanca al futuro.

Dietro a questa realtà non ci sono super-men, ma uomini semplici che amano lamontagna come tutti noi: persone che inquesto “rifugio in città” (che nel corso del2009 ha registrato più di quarantamila pre-senze) si sentono a casa propria e fanno ditutto per renderlo più bello e accogliente.Non a caso nella stessa storica giornatadell’8 novembre si sono inaugurate ufficial-mente sia la nuova sala consiglio, sia lamoderna cucina destinata a prendere per lagola i tanti amici della montagna che ormaigravitano in questo avamposto del CAI alcentro della Cittadella dello sport diBergamo.

Nel protocollo sottoscritto dal presidente

Paolo Valoti e dal presidente generaleAnnibale Salsa si legge che “i componentidella struttura centrale e delle struttureperiferiche CAI potranno utilizzare gli spazimultifunzionali del Palamonti e le attrezza-ture ivi esistenti in modo non esclusivo e daconcordare preventivamente con il respon-sabile incaricato dalla sezione in base alleattività programmate dalle parti interessa-te”. E che il Palamonti rappresenta “unluogo di eccellenza al servizio di tutta lacomunità CAI, e che ha accresciuto neltempo il ruolo di centro ideale, a carattereprovinciale, lombardo, nazionale e interna-zionale, frequentato per sviluppare rapportidi aperta, costruttiva e fattiva collaborazio-ne reciproca, e per incoraggiare lo scambiodi saperi, esperienze ed idee”.

“La montagna è per antonomasia

Bergamo, lo dice il nome stesso di questabella città ai piedi delle Prealpi”, ha dichia-rato soddisfatto Salsa. “Con questa conven-zione riconosciamo che il Palamonti ha unruolo che va oltre i confini strettamente cit-tadini. Abbiamo imboccato una strada cheporterà lontano, verso traguardi entusia-smanti. E ancora una volta ho avuto unariprova della professionalità progettuale eoperativa che i soci di Bergamo esprimonocome sezione e come persone. Non ci restache arricchire insieme questo contenitore divalori per il raggiungimento di obiettivicomuni”.

A fronte di una contribuzione della Sedecentrale, la sezione si impegna ora a mette-re a disposizione gli spazi e le attrezzaturecome una sede operativa per riunioni, atti-vità e progettualità proprie e interdisciplina-ri della struttura centrale e delle struttureperiferiche del CAI, dei vari organi tecnicicentrali (OTCO), organi tecnici periferici

Cronaca La festa a Bergamo per il gemellaggio con L’Aquila

“Un ruolo che va oltre i confini cittadini”Paolo Valoti consegna al presidente generale del CAIAnnibale Salsa la speciale targa con il simbolo delPalamonti “per l’autentica passione, la profondacondivisione e il lungo impegno elargiti nelladiffusione di saperi, attività e identità del Club AlpinoItaliano”. Analogo riconoscimento è stato assegnatodai soci bergamaschi al vicepresidente generaleValeriano Bistoletti. “Il ruolo del Palamonti” ha dettoSalsa, “va oltre i confini strettamente cittadini”.

La raffinata cucina del “rifugio in città”La preparazione del pranzo che ha concluso l’8novembre la giornata di solidarietà e amicizia nellanuovissima, moderna cucina del Palamonti utilizzataper l’area club. Per la nuova sala consiglio è statoricavato un ambiente sovrastante la cucina stessa.Grazie a questi interventi, armoniosamente inseritinella struttura del funzionale “rifugio in città”, ilsalone al pianterreno potrà essere totalmentedestinato alle crescenti esigenze delle commissioni edelle sempre più numerose iniziative. Saranno prontitra breve anche gli impianti esterni di una pareted’arrampicata, in particolare per le tecniche di scalatasul ghiaccio, e un’area riservata ai bambini.

Palamonti, la casa di tutti

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(OTPO) e strutture operative del CAI.Accompagnata dai canti del coro Idica, la

festa al Palamonti ha regalato grandi emo-zioni. “Stringere questo patto di amicizia fra-terno è un segno di solidarietà e vicinanzache ci riempie il cuore”, ha spiegato BrunoMarconi, presidente della storica Sezionedell’Aquila che proprio quest’anno celebra il135° anniversario dalla fondazione. “Perrinascere dalle macerie del terremoto l’aiu-to dei bergamaschi è fondamentale. Si trat-ta di un impegno a privilegiare programmicondivisi, esperienze e tanta amicizia fra chiama la montagna”.

Alla festa ha partecipato mescolandosi fratanti amici un ospite illustre, l’onorevoleEmilio Quartiani, presidente del Gruppoamici della montagna del Parlamento, enumerose sono state le autorità dellaRegione fra cui Daniele Belotti, presidentedella Commissione formazione professiona-le, cultura e sport, Carlo Saffoti presidentedella Commissione attività produttive,Danilo Minuti assessore allo Sport ePolitiche giovanili del Comune di Bergamoe Fausto Carrara assessore alle Politichemontane in Provincia.

In serata Gabriele Bianchi, past presidentegenerale del CAI, ha portato un messaggiodi amicizia: una grande insegna dell’alpini-smo giovanile messa a disposizione dallaSezione di Bovisio Masciago, nell’hinterlandmilanese, a cui Bianchi è iscritto dalla bel-lezza di sessant’anni: in pratica dalla suanascita. ■

Grazie, amici bergamaschi per l’aiuto a rinascereUn aspetto del significativo “gemellaggio” celebratol’8 novembre al Palamonti tra le sezioni di Bergamoe dell’Aquila: il presidente aquilano Bruno Marconipone la sua firma sulla maglietta che testimonia,con il motto latino “deleta resurgo”, la grandetenacia manifestata dalla popolazione abruzzesedopo il tremendo sisma di aprile. “Stringere questopatto di amicizia fraterno è un segno di solidarietà evicinanza che ci riempie il cuore”, ha spiegatoMarconi. “Per rinascere dalle macerie del terremotol’aiuto dei bergamaschi è fondamentale, e a loro vala nostra profonda gratitudine”.

“Farci portatori di una corretta econsapevole cultura dell’alpinismo e dellamontagna, dare concretezza alle nostreiniziative, coinvolgere i soci e la gentenegli eventi che organizziamo”…Rileggendo questi propositi di chi, fra gliiscritti al Club alpino, ha fortemente volutoa Bergamo la nascita del Palamonti, ci sirende conto che su questo genere difondamenta altre ne sono state costruitesul territorio, tutte legate a storiche sezionidel Sodalizio o direttamente dipendentidalla Sede centrale. Non è il caso siformulare classifiche e indicare priorità,pur ammettendo che non tutte hannoprobabilmente raggiunto il livelli diefficienza e, diciamo pure, la notorietà delPalamonti la cui immagine ormai si allargaben oltre la popolosa provincia orobica.Ma in questo contesto è doveroso prima ditutto citare il prestigioso Museo nazionaledella montagna “Duca degli Abruzzi”, natoa Torino nel 1874 sulla collina del Montedei Cappuccini (foto).

Nella sua storia ultracentenaria, ilMuseomontagna è rimasto sempre legatoalla Sezione di Torino. Diverse sono peròstate nel corso degli anni le trasformazioni,sino all’attuale configurazione ripartita intre aree distinte: espositiva,documentazione e incontri. Dopo uncompleto restauro il museo è stato riapertocompletamente rinnovato l’11 dicembre2005, Giornata mondiale della montagna,poco prima delle Olimpiadi di Torino 2006.Le raccolte e l’attività ne fanno un punto diriferimento, a livello internazionale, per ilsettore.

Cambiando scenario, dal 2002 il CAIpossiede una “casa” nel cuore delleDolomiti, il Centro di formazione per lamontagna “Bruno Crepaz” al PassoPordoi, punto di riferimento per le attivitàdei soci e degli appassionati, sede idealeper incontri di grande contenuto sociale eculturale. È situato a 2.239 m a ridosso delGruppo del Sella, in un contesto naturale adir poco fantastico: praterie alpine eghiaioni dai quali s’innalzano le vette dellabastionata meridionale del Gruppo delSella.

E ora, la notizia è recente, qualcosa disimile al Centro Crepaz sta per nascerenelle Alpi occidentali. Ai piedi della celebreRocca Sbarüa in Comune di Frossasco(Torino), dove hanno affilato le unghiegenerazioni di alpinisti, aprirà i battentiquest’anno il rinnovato rifugio GiuseppeMelano - Casa Canada suggellando unprogetto che vede coinvolti oltre il CAI diPinerolo, la Comunità pedemontana, laRegione Piemonte, la Provincia di Torino, ilComune di Frossasco e il Comune di

Torino e altri soggetti. Il rifugio è uno chalet in legno di 400 mq

disposti su due piani, con una capienza di50 coperti e 24 posti letto più alloggio delgestore e ambienti per vari utilizzi.Facilmente raggiungibile a piedi o inmountain bike, si trova a ridosso di unadelle palestre naturali di roccia piùconosciute in Italia. Casa Canada saràcomunque al centro di molte iniziative siadel CAI, sia di vari enti pubblici coinvolti,compresa l’Ambasciata del Canada,Paese che ha donato la struttura alComune di Torino in occasione delleOlimpiadi del 2006. Inoltre sarà sedestabile di esercitazioni e formazione delSoccorso alpino e speleologicopiemontese e del nucleo 118 elisoccorso.

Restando nella costellazione del CAI,molti storici sodalizi le cui origini risalgono– come è il caso della Sezione “Locatelli”di Bergamo – all’Ottocento possonovantare sedi prestigiose che accolgonofornite biblioteche e confortevoli sale diriunione. Due esempi? La Sezione diNapoli, fondata nel 1971, gestisce nellostupendo Castel dell’Ovo un rinomatomuseo della preistoria. La Sezione diLecco, la cui origine risale al 1874, ha direcente acquisito uno spazio nella centraleTorre Viscontea per realizzare un museodell’alpinismo con materiali, attrezzature,scritti, fotografie, tutti doni di storici alpinisticome Cassin, Esposito, Tizzoni.

Ma la sede più prestigiosa fra tutte lesezioni del CAI è probabilmente quellarestaurata di fresco nel centro di Trento, invia Manci, della Società Alpinisti Tridentinifondata nel 1872. Qui dal 1984 è allestitoal pianterreno un museo dove vengonoorganizzate diverse mostre temporanee,mentre ai piani superiori, oltre agli ufficidella direzione e della presidenza e aun’elegante sala riunioni, è situata laBiblioteca della montagna-SAT inauguratanel 1999 dall’indimenticabile Mario RigoniStern. Che non a caso ha definito questastruttura messa a disposizione dei soci edella cittadinanza il rifugio più bello eduraturo che i soci abbiano costruito.

R.S.

Gli altri avamposti del Club alpino

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TESTIMONIANZELA MONTAGNA A MODO MIOIn forma d’intervista il grandealpinista racconta se stesso e il suostile di vita senza mezzi termini,rispondendo anche qualchemaldicenza. Megalomane io?di Reinhold Messner, Corbaccio,400 pagine, 19,60 euro

ANTONIA POZZI E LA MONTAGNAAttività alpinistica e trasfigurazionepoetica di una singolare figura didonna, fotografa e poetessa, allieva

dell’alpinista triestino EmilioComici, della quale vengonopubblicate alcune lirichedi Marco Dalla Torre, Ancoraeditrice (tel 02.6085221 –[email protected]), 155 pagine, 14,50 euro

TOMAZ HUMAR / PRIGIONIERO DEL GHIACCIOCronistoria di un salvataggio del2005 all’alpinista slovenoscomparso il novembre scorsodurante una solitaria in Nepaldi Bernadette McDonald, trad.

Antonella Cicogna, Versante Sud([email protected]),308 pagine, 19 euro

PERIODICIMERIDIANI MONTAGNEIl magico Lagorai, dove l’industriadel turismo non si è sviluppata,offre grandi spazi a unescursionismo poetico eavventuroso. Di questa montagnaper intenditori la rivista offre unappassionante repertorio diracconti, saggi e immaginidir. resp. Marco Albino Ferrari,Editoriale Domus, 7,50 euro

MANUALIALPINISMO D’ALTA QUOTACome organizzare e condurre con successo una spedizioneextraeuropea? Lo racconta, scalataper scalata, un protagonista dellacorsa agli ottomiladi Silvio “Gnaro” Mondinelli,Hoepli (www.hoepli.it), 305 pagine, 24,90 euro

IL MOVIMENTODELL’ARRAMPICATA.ARRAMPICATA SPORTIVA ECLASSICA A TUTTE LE ETÀI processi psicomotori, lemetodologie, le tecniche didatticheche facilitano l’apprendimento delmovimento dell’arrampicata. Unlibro per chi deve insegnare, maanche per chi desidera migliorarsi“insegnando a se stesso”di Antonio Bernard, Priuli &Verlucca, Collana Campo /Quattro, 260 pagine + insertofotografico, 18,50 euro

TREKKINGIn dieci capitoli il bagaglio tecnico eculturale di chi intende esplorare ilmondo a piedi.di Michele Dalla Palma, Hoepli (www.hoepli.it), 340 pagine, 24,90 euro

GUIDESCIALPINISMO VALSESIA MONTE ROSAOttantasei escursioni di ognidifficoltà con la promessa diemozioni indimenticabili da partedell’autore, istruttore discialpinismo, esperto del ServizioValanghe Italiano.di Marco Maffeis, Blu Edizioni(www.bluedizioni.it), 224 pagine, 18 euro

SAGGIRAGAZZI, QUESTA È LA “VIA”!L’opera svolta da quattro sacerdoti(don Bosco, don Murialdo, donOrione e don Gnocchi), apostoli afavore della gioventù emarginataalla quale hanno indicato la “via”della montagnadi Giovanni Di Vecchia, Luglio Fotocomposizioni(www.vecchiatrieste.it), 115 pagine

LA SFINGE DEI GHIACCIPrimo repertorio sistematicodedicato ai viaggiatori italiani che sisono spinti nelle regioni polari.L’autore ha ripercorsopersonalmente le rotte dei ghiaccidi Franco Brevini, Hoepli(www.hoepli.it), 635 pagine, 34 euro ■

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

La Libreria Feltrinelli Duomo a Milano in via Ugo Foscolo 1/3 ([email protected] tel 02.86996897) dedica ai libri di montagna uncongruo spazio espositivo. In testa alle vendite, alla fine del 2009, è risul-tato il nuovo libro di Mauro Corona che tuttavia è stato esposto nell’areadedicata alla narrativa nell’ovvia considerazione che, per il suo valore,risulta appetibile anche a un lettore generico, digiuno di montagna.Curiosamente si continua a vendere (e a consigliare) il capolavoro di JoeSimpson “La morte sospesa” la cui prima edizione italiana risale al lon-tano 1992.

PPiiùù vveenndduuttii1) Il canto delle manère, di Mauro Corona (Mondadori)2) Un mondo perduto di Walter Bonatti (Baldini Castoldi Delai)3) Aria sottile di Jon Krakauer (CDA&Vivalda)

CCoonnssiigglliiaattii1) Alpinismo estremo di Mark Twight e James Matin, Versante Sud2) Riccardo Cassin, cento volti di un grande alpinista, aa.vv. (Bellavite)3) La morte sospesa, di Joe Simpson (CDA&Vivalda)

HITPARADELa montagna in libreria

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All’insegna dell’impegno sociale, la ventisettesima edizione delpremio letterario Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” ha avutoun significativo sigillo nel gesto del vincitore, l’americanoGreg Mortinson, che ha deciso di devolvere l’ammontare del

riconoscimento a un fondo dedicato in Italia all’indimenticabile“ragno” lecchese Lorenzo Mazzoleni, caduto il 29 luglio 1996 (LS9/96) durante una missione scientifica al K2.Alla cerimonia della consegna, condotta il21 novembre al Parco Gambrinus di SanPolo di Piave (TV) da Maria Luisa Vincen-zoni, la vocazione umanitaria del premiopatrocinato dal Club Alpino Italiano è emer-sa anche grazie alla figura del kenianoRichard Samson Odingo, Premio Nobel perl’ambiente nel 2007, decano dei climatologiafricani, insignito con un Premio honoriscausa per i suoi studi sull’acuirsi della sicci-tà nel Continente Nero.

Co-fondatore del Central Asia Institute,fondatore di Pennies for Peace, il vincitoreMortinson è il fortunato co-autore di “Tretazze di te” (tre milioni di copie vendute)pubblicato in 34 paesi e in Italia dallaRizzoli. Nel libro, scritto a quattro mani conDavid Oliver Relin, racconta come nel 1993,dopo un tentativo fallito di raggiungere lavetta del K2 e una difficile discesa, arrivanello sperduto villaggio di Korphe, nelKarakorum pakistano dove gli abitanti locurano per sette settimane. Per sdebitarsiGreg promette loro che tornerà a costruireuna scuola. Da allora, in una dozzina dianni, Mortenson ha costruito non una ma 55scuole con un grande spirito di sacrificioconfermato dal gesto compiuto a favoredelle popolazioni Baltì attraverso il contri-buto al Fondo Mazzoleni.

Grande era l’attesa per la serata delle premiazioni (l’elenco comple-to delle opere premiate è apparso in novembre in queste pagine), ini-ziata con un estratto dello spettacolo “Cave!” di AlessandroFranceschini, portato in scena dagli attori Valentina Paronetto eDante Bottega, e ispirato dagli scritti dello scrittore alpinista GiuseppeMazzotti e in particolare dalla sua caparbietà nella difesa del territorioveneto e delle sue incomparabili risorse culturali e ambientali.

La consegna del premio a Relin in assenza di Mortinson, malato, èstata preceduta dalla premiazione del trentino Fiorenzo Degasperi alquale il vicepresidente generale Valeriano Bistoletti ha consegnato ilriconoscimento del CAI per il volume “Santuari e pellegrinaggi deiLadini e delle genti mòchene e cimbre”, una ricerca nata per volontàdell’Assessorato alle minoranze etniche della Regione autonoma delTrentino/Alto Adige. Infine, è stata la volta di Ivone Cacciavillani per

il saggio”Venezia e la terraferma”. Traquesti tre la Consulta dei lettori ha asse-gnato il “Premio Veneto Banca – la vocedei lettori” a Mortenson, che ha ottenu-

to 22 voti su 35. Nel cerimoniale si sono inseriti con puntuali inter-venti il past presidente del CAI Roberto De Martin, nella sua veste dipresidente supplente (in sostituzione di Annibale Salsa impossibilita-to a partecipare), e la socia onoraria Silvia Metzeltin, accademica delCAI, portavoce della giuria di cui ha fatto parte anche lo scrittorealpinista valtellinese Oreste Forno.

Un raffinato dinner party è stato alla fine offerto dal cavalierAdriano Zanotto, proprietario e chef del Parco Gambrinus, con unbuffet all’insegna della sostenibilità, preparato ad arte con prodotti “achilometri zero” e “pesce sostenibile” proveniente dall’alto Adriatico,da assaporare utilizzando stoviglie in materiale riciclabile.

Arrivederci al 2010 con un innovativo premio al turismo di qualitàannunciato dal vicegovernatore del Veneto Franco Manzotti.

Ser

Il premio del CAIe l’incontro con il NobelQui sopra il vicepresidente generale ValerianoBistoletti consegna il riconoscimento del CAI altrentino Fiorenzo De Gasperi. In primo piano,di spalle, il presidente del premio FrancoPosocco. Nelle altre foto Lorenzo Mazzoleni, acui è dedicato il fondo per le popolazioni Baltì,destinatario dell’intero ammontare del premioall’americano Greg Mortinson, e la cordialestretta di mano fra il past presidente generaledel Club Alpino Italiano Roberto De Martin e ilPremio Nobel Richard Samson Odingo che aSan Polo di Piave è stato insignito con unpremio honoris causa.

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Premi letterari Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” XXVII edizione

Vince Greg, alpinista filantropoAutore di “Tre tazze di tè”, l’americano Greg Mortinson ha devoluto l’ammontare del riconoscimento al fondo per le popolazioniBaltì dedicato al compianto “ragno” leccheseLorenzo Mazzoleni

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La valorizzazione del patrimonio artistico-culturale italiano conparticolare attenzione all’Euroregione Alpi-Mediterraneo (checomprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Rhone-Alpes,Provence-Alpes-Côte d’Azur), il cui semestre di presidenza è

stato fino alla fine del 2009 del Piemonte: questo il principale obietti-vo di Alpi 365 Expo, biennale delle montagne la cui seconda edizionesi è svolta dal 23 al 25 ottobre al Lingotto Fiere di Torino. L’evento èstato organizzato da Biella Intraprendere Spa, Regione Piemonte,Uncem e Fondazione per il libro, la musica e la cultura con il soste-gno del Club Alpino Italiano che ha concesso il patrocinio, Provinciadi Torino, Camera di Commercio di Torino, province, camere di com-mercio e ATL piemontesi, Facoltà di agraria dell’Università degliStudi di Torino, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricer-ca, Associazione nazionale Alpini, Comando truppe alpinedell’Esercito, Collegio delle guide alpine Piemonte, Agenform.

Al centro della manifestazione turismo, vivibilità, economia, sport ecultura e tra gli eventi: la Vetrina del turismo di prossimità, la Borsadelle opportunità, le Manifatture, Didactiland (dedicata alla scuola),Montiweb, Pandiamo, le Officine dello sport, il Circuito di quad, gran-di concerti musicali, le mostre fotografiche “Sguardi dall’alto” di

Giulio Malfer e “100x100 Cassin” in onore dell’illustre alpinista scom-parso il 6 agosto, il Cinema verticale, degustazioni, mostre, una libre-ria tematica. Come testimonial importanti protagonisti degli sport adalta quota: Barbara Brighetti, Kurt Diemberger, Silvio “Gnaro”Mondinelli, Franco Nicolini, Walter Nones, Maurizio Zanolla“Manolo”.

Il Club Alpino Italiano è stato presente con un proprio stand allesti-to dalla Sede centrale in collaborazione con il Gruppo regionalePiemonte, curato e presidiato dal responsabile della Comunicazionee direttore editoriale della stampa sociale Vinicio Vatteroni che hapresentato la Campagna permanente “Sicuri in montagna”, progettodel CNSAS, con il presidente del Gruppo regionale Piemonte GinoGeninatti e numerosi soci piemontesi. Il direttore responsabile dellastampa sociale Luca Calzolari ha partecipato in rappresentanza delpresidente generale alla tavola rotonda promossa dall’EIM su “Qualegovernance per i territori montani?”. Mentre Elio Guastalli, RuggeroBissetta e Martino Borione del CNSAS, Sandro Sterpini presidentedel Servizio valanghe del CAI e Maurizio Dalla Libera presidente dellaCNSASA sono intervenuti alla tavola rotonda moderata da EnricoCamanni su “Le parole chiave della sicurezza in montagna”. Infine il

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Eventi La seconda edizione di Alpi 365 Expo

Il CAI protagonista al Lingotto

Ipiù grandi alpinisti del mondo si sono incontrati dal 3 all’8novembre a Bressanone per la prima edizione di IMS -International Mountain Summit (www.ims.bz). Erano presenti star

come Reinhold Messner, Simone Moro, Hans Kammerlander, SirChris Bonington, Hanspeter Eisendle, Stefan Glowacz, PeterHabeler, Christoph Hainz, Lynn Hill, Steve House, Alexander Huber,Ines Papert, Roger Schäli, Doug Scott, Stephan Siegrist, HeinzZak, Maurizio “Manolo” Zanolla; e boulderisti come JonasBaumann, Kilian Fischhuber, Alexandra Ladurner, Jacopo Larcher,Melissa Le Nevé, Layla Mammi, Gabriele Moroni, KatharinaSaurwein, Remo Sommer, Anna Stöhr. Moltissimi gli eventiorganizzati: IMS Talk & Congress, Boulder Festival, Walk, Expo,Foto, Film. Notevole il successo di pubblico con oltre 6.000presenze di diverse nazioni, circa 80 giornalisti accreditati, grandeinteresse anche da parte dei media, 14 escursioni con gli alpinisti,

circa una trentina tra convegni e multi-vision show e centinaia diragazzi nella palestra per il Boulder Festival. Il Club Alpino Italiano èstato “partner ufficiale” dell’evento a cui ha offerto il propriosostegno e collaborazione il responsabile della Comunicazione edirettore editoriale della stampa sociale Vinicio Vatteroni che, tral’altro, ha allestito e curato lo stand del Club Alpino Italiano conGiuseppe Broggi, presidente del Gruppo provinciale Alto Adige.

Alla conferenza inaugurale su “Alpinismo ieri, oggi e domani”hanno partecipato Messner, medaglia d’oro e socio onorario delCAI, e Giacomo Stefani, presidente del Club Alpino AccademicoItaliano in rappresentanza del presidente generale del CAI.Nell’ambito della sezione “Talk & Congress” sono intervenutiHanspeter Eisendle su “Neve, il fascino dell’alpinismo invernale”,Alexander Huber su “La quinta dimensione”, Christoph Hainz su“Magic Mushrooms. Montagne inebrianti”, Stephan Siegrist su “Ilfascino della montagna: Alpi, Ande, Himalaya”, Chris Bonington su“The Everest Years. Gli anni sull’Everest”, Simone Moro su“Esplorazioni verticali e invernali”, Roger Schäli su “Sognid’arrampicata”, Peter Habeler su “La meta è la vetta”, Doug Scottsu “Life & Hard Times. Vita e tempi duri”, Ines Papert su “Forever.Le mie storie di un mondo fuggevole”, Messner su “Passion forLimits”, Heinz Zak su “Oltre le verticali”, Maurizio “Manolo” Zanollasu “35 anni di vita da scalatore”, Steve House su “Oltre lamontagna”, Lynn Hill su “L’evoluzione dell’arrampicata libera”.

Il CAI all’IMS – International Mountain Summit

Nel mondo delle altezze con i più illustri scalatori del pianeta

Alpinismo ieri, oggi e domaniQui a fianco la conferenza inaugurale dell’IMS - International Mountain Summitsul tema “Alpinismo ieri, oggi e domani”(foto di Michele Mornese).Nella foto in alto, da sinistra Markus Gaiser, ideatore e direttore del progetto IMS;Vinicio Vatteroni, responsabile della Comunicazione e direttore editoriale dellastampa sociale del CAI; Roger Schali, alpinista; Giuseppe Broggi, presidente delGruppo provinciale CAI Alto Adige; Alex Ploner, ideatore e direttore del progettoIMS. (Copyright IMS - International Mountain Summit).

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presidente generale del CAI Annibale Salsa ha partecipato - assieme adAlessandro Gogna e Alessandra Raggio, curatori della collana“Campo/Quattro” - alla presentazione del volume “Il meglio degli Anni‘60. L’alpinismo della Rivista del CAI”, organizzata da Priuli&VerluccaEditori.

Michele Mornese

[email protected]

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Nel cuore della rassegna lo stand del CAIL’affollato spazio espositivo del Club Alpino Italiano al Lingotto. Il Club alpino èstato presente anche a vari incontri ed eventi dedicati in particolare alla correttafruizione dell’ambiente alpino (foto di Michele Mornese)

Fare il punto della situazione delle diverse realtà edesperienze dei rifugi presenti sulle maggiori catenemontuose europee quali le Alpi, i Pirenei, gli Appennini, i

Balcani: questo lo scopo del convegno internazionale“Premières rencontres Européennes sur les refuges demontagne” svoltosi l’anno scorso in maggio ad Aussois inFrancia nel Parco nazionale della Vanoise con rappresentantidei Club alpini Italiano, francese, spagnolo, svizzero, sloveno,norvegese, bulgaro. Il Club Alpino Italiano ha partecipato conuna delegazione formata dal consigliere centrale EttoreBorsetti, dal presidente SamueleManzotti e dal vice presidente MarcelloBorrone della Commissione CentraleRifugi e Opere Alpine.

Organizzato da Odit France, societàpubblico-privata espressione delMinistero del Turismo francese che sioccupa di gestione ambientale delturismo, l’incontro prevedeva la salita alrifugio della Dent Parrachée con lapresentazione delle diverse delegazioni el’intervento del il gestore, e un incontro alCentre de Congrès “Paul Langevin” diAussois dove sono state presentate lerelazioni delle delegazioni. Fra i tratticomuni alle varie aree geografiche sono emerse il rapporto con ilgestore e la consapevolezza dell’essere il rifugio parte strategica,ineludibile e integrata dell’offerta turistica complessiva deiterritori di appartenenza, una visione di plurifunzionalità dellestrutture, ma anche le differenze individuate nelle diverseappartenenze delle proprietà dei rifugi, nelle funzioni e ruoli dellestrutture anche nel differente rapporto con le vie alpinistiche ocon i paesi pedemontani della valle.

Altro elemento emerso è stato il rapporto dei rifugi conl’ambiente naturale. La relazione svolta dal presidente dellaCommissione Centrale Rifugi e Opere Alpine architetto SamueleManzotti ha sottolineato il primato europeo del Club AlpinoItaliano per numero di strutture, la loro distribuzione tra le Alpi egli Appennini, la classificazione in diverse categorie dellestrutture, l’organizzazione delle attività affidata alla Commissionecentrale e l’articolazione dei fondi economici. Sono stati ricordatianche i progetti “Energia 2000”.

L’audiovisivo presentato è stato elaborato in collaborazione conl’architetto Bruno Foresti dell’ufficio Beni patrimoniali del CAIcentrale.

A questa relazione si è aggiunto, in allegato agli atti delconvegno, un abstract delle “Linee guida per il piano dellamanutenzione ecocompatibile dei rifugi appenninici” promossodal Gruppo Regionale Abruzzo e dal Comitato direttivocentrale, redatto dal Dipartimento di tecnologia della Facoltà diArchitettura di Chieti, e coordinato dall’architetto MarcelloBorrone.

In conclusione gli aspetti più significativi sono stati ricondottiall’integrazione del ruolo dei gestori dei rifugi e al miglioramentodelle prestazioni ambientali, che può arrivare alla fasesuccessiva della certificazione, quale valore aggiunto da offrireall’escursionista sempre più attento al rapporto con l’ambiente.

Marcello BorroneSamuele Manzotti

Commissione Centrale Rifugi ed Opere Alpine

Turismo alpino

I rifugi europei si confrontanoal convegno di Aussois

Sottolineata nel corso

dell’incontrol’esigenza di

infrastrutture di qualità alservizio delturismo in

quota

Mentre Elio Guastalli del Corpo Nazionale Soccorso Alpino eSpeleologico del CAI, responsabile del progetto “Sicuri inmontagna”, ha relazionato su “Alpinismo sicuro, il fattore uomo”, edEnrico Donegani, presidente della Commissione centrale medica,su “Il cuore in alta quota, prestazioni e limiti”.

Dato il successo di questa prima edizione, i suoi ideatori AlexPloner e Markus Gaiser hanno annunciato che la prossima edizionesi svolgerà dal 2 al 7 novembre 2010. “Appuntamenti cosìprestigiosi, realizzati anche con la collaborazione del Club AlpinoItaliano”, è stato il commento del presidente generale AnnibaleSalsa, “che vedono la presenza dei più grandi nomi dell’alpinismomondiale, sono molto importanti per fare il punto della situazione,per capire dove sta andando il mondo della montagna. Il successodi pubblico, l’attenzione e lo spazio dedicati dai media all’eventosono di buon auspicio per iniziative future, per porsi come punto diriferimento dell’alpinismo mondiale. È importante sviluppare, ancheattraverso momenti di incontro e di riflessione come questo, unsenso critico e di responsabilità per come sta evolvendo il mondodelle altezze”.

Michele Mornese

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Un grande alpinista, un uomo genero-so che tanto ha dato al Soccorso alpi-no portando a compimento oltre 160missioni sulle Alpi e salvando tantis-

sime vite. A 84 Lino Lacedelli se ne è andatoil 20 novembre a Cortina, nella sua casa VillaK2. Erano trascorsi sei mesi dalla dipartitadel suo compagno di vetta AchilleCompagnoni. Ora sono rimasti in tre gliuomini del K2. Della spedizione guidata daArdito Desio nel 1954 sono ancora al mondoErich Abram, Ugo Angelino e WalterBonatti, al quale Lacedelli ha dedicato paro-

le di stima e di amicizia nel libro-intervista diGiovanni Cenacchi “K2 il prezzo della con-quista” (Mondadori, 2004). “Io credo che sidebba dare atto di questo: Bonatti si è sacri-ficato. Prova a pensarci: portare le bombolefino a 7950 metri e poi essere cotretto ascendere… Ha fatto veramente una cosaeccezionale che non si può dimenticare, e ionon l’ho dimenticato mai. Le poche volte cheho mostrato le diapositive del K2, di Bonattiho sempre parlato bene. Ho sempre dettoche senza il suo sacrificio noi due nonsaremmo arrivati in cima”.

A ricordarne la lucidità, la forza, l’onestà,

ma anche la simpatia e la schietta umanità,siamo in tanti, tutti quelli che hanno avuto lafortuna di andare in montagna con lui, iclienti che l’hanno avuto per guida, e in par-ticolare i suoi sodali Scoiattoli che hannocelebrato l’anno corso il 70° anno dalla fon-dazione. Era il 1° luglio 1939 quando, in rottacon le guide anziane di Cortina che li consi-deravano pericolosi scavezzacolli, Lacedellie altri giovani amici cortinesi fondarono laSocietà Scoiattolo. Assieme all’ideologo delgruppo, Ettore Costantini detto Vécio, c’era-no fra gli altri Albino Alverà detto Bòni, LuigiGhedina detto Bìbi e Lino Lacedelli detto DeMente, soprannomi che si trasmettono dipadre in figlio.

Lacedelli, classe ‘24, a quel tempo era unragazzo beatamente ignaro della celebritàche lo aspettava. Aveva iniziato ad arrampi-care a 15 anni, disubbidendo al padre, e daallora aveva dedicato ogni momento liberodal lavoro di fabbro alla montagna, diven-tando scalatore provetto e maestro di sci. Lasua storia inizia negli eroici anni del sestogrado, quando sotto le pareti delle CinqueTorri, si ritrovavano dopo il lavoro quotidia-no i primi Scoiattoli.

Una cosa è certa. Anche se non avesse par-tecipato alla spedizione del ‘54 che lo ha por-tato, primo uomo insieme con AchilleCompagnoni, sulla vetta del K2 e quindi sulle

Addii Lino Lacedelli, l’uomo del K2

La notizia della sua morte ha suscitato profonda commozionenella grande famiglia del CAI e fra le alte cariche dello Stato

Schietto e generosoSorridente, dotato d’innata schiettezza: sono in tantia ricordare così Lino Lacedelli, guida alpina esoccorritore di Cortina d’Ampezzo, l’uomo che perprimo con Achille Compagnoni ha calpestato nel1954 la vetta del K2 in Karakorum. La sua testimonianza è stata importante per metterefine alla “storia infinita” della conquista. “Senza il sacrificio di Walter Bonatti noi due nonsaremmo arrivati in cima”, ha sempre ripetuto conconvinzione l’alpinista cortinese. In alto un particolare della locandina del filmrealizzato da Marcello Baldi sulla conquista del K2:Lacedelli appare sulla sinistra in tuta gialla.

Il grande Scoiattolo ci ha lasciato

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prime pagine dei giornali di tutto il mondo, aLacedelli spetterebbe comunque un posto diprimo piano nella storia dell’alpinismo.

Prima di quel grande giorno c’erano stateinfatti imprese importanti. Come la primaripetizione della direttissima al Col Rosà, nel1947, e nello stesso anno le prime sullo spi-golo nord ovest del Sassolungo di Cibiana esulla sud ovest della Tofana di Rozes. Nel1951, con l’amico di sempre Luigi BibiGhedina, aveva ripetuto la via leggendaria diBonatti e Ghigo sul Grand Capucin, nel grup-po del Bianco, in 18 ore e senza bivacco. El’anno seguente, dal 10 al 12 giugno, assiemea Ghedina e a Guido Lorenzi era riuscito inuna nuova direttissima di sesto grado supe-riore sulla parete sud ovest della CimaScotoni, nel gruppo dei Fanis, definita daAlessandro Gogna “l’ultima grande salitaprima dell’avvento del chiodo a pressione”. Ilgrande Ignazio Piussi riuscì a risolverla treanni dopo in scioltezza ma ReinholdMessner, che ne fu quindici anni dopo ilterzo ripetitore, ne ha parlato sempre congrande rispetto. Fu certo quell’impresa unbuon biglietto da visita per presentarsi dueanni dopo al cospetto del K2 insieme conaltri fortissimi alpinisti connazionali.

E a rivedere quel colosso nel KarakorumLino ci era tornato cinque anni fa, a 80 annisuonati: nonostante gli acciacchi era arrivatocon le sue gambe fino al campo base nelruolo di capo spedizione onorario.

La notizia della sua morte ha suscitato pro-fonda commozione anche fra le alte carichedello Stato. Il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano ha espresso “sentimentidi profondo cordoglio per la scomparsa diuno dei protagonisti dell’alpinismo mondialeil cui valore fu riconosciuto con la medagliad’oro al valore civile dopo la scalata del K2nella storica spedizione del 1954”. Vivo cor-doglio è stato manifestato anche dal presi-dente del Senato Renato Schifani, dal presi-dente della Camera Giancarlo Fini e dalgovernatore del Veneto Giancarlo Galan.Sabato 21 novembre, la sua figura è stataricordata dal presidente delle guide alpineErminio Sertorelli in apertura del convegnosulla sicurezza al Palamonti e dal past presi-dente generale del CAI Roberto De Martin aSan Polo di Piave alla consegna dei presti-giosi premi Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”.

Un minuto di silenzio è stato infine osser-vato il 28 novembre alla riunione delComitato centrale di indirizzo e controllopresso la Sede centrale.

Maser

Da anni le sue sfide solitarie sullepareti himalayane facevano trattene-re il fiato, ma ora purtroppo per losloveno Tomaz Humar è arrivato il

momento della resa dei conti. Il suo corpo èstato ritrovato il 13 novembre senza vita sulLangtang Lirung, una cima nepalese di 7.234m non lontana dallo Shisha Pangma, che ilquarantenne alpinista stava scalando in soli-taria. Commovente la sua agonia tra i ghiac-ci. Humar aveva chiesto soccorsochiamando il suo cuoco Jagat alcampo base e poi l’amico BrankoIvanek in patria. Quattro sherpa d’al-ta quota saliti fino a 5.800 metri nonsono però riusciti a trovarlo. Humarha allora chiamato di nuovo ilcampo base, dicendo “è la fine” convoce rotta e sofferente. La situazio-ne ha indotto familiari e amici achiedere aiuto ad Air Zermatt che èvolata in Nepal con una squadraassai agguerrita utilizzando un eli-cottero nepalese con il quale hannolocalizzato il corpo devastato dallefratture, recuperandolo con il bari-centrico.

È sparito così un protagonista del-l’alpinismo moderno. Humar si erafatto conoscere e apprezzare per ilcarattere estroverso alla 47° edizio-ne del Filmfestival di Trento: l’ariadolcissima, un sorriso intenso, unastretta di mano di quelle che stritola-no. Quell’anno, era il 1999, si aggiu-dicò la Genziana d’argento del ClubAlpino Italiano per la migliore operadi avventura e sport, quale protago-nista di “Reticent Wall” sulla sua solitaria alCapitan. Al giornalista dello Scarpone che lointervistava confidò come nelle sue solitarieda brivido vincesse la paura grazie alla con-centrazione. “Se non entri in rapporto con laroccia”, osservò (LS 6/99), allora vienirespinto, così come un animale respingel’uomo che gli si mostra ostile”.

Un’immagine seducente. E tuttavia altredue volte in precedenza i soccorritori eranostati costretti a intervenire per strapparloalla montagna.

Tra le sue prime salite di valore figuranol’Ama Dablam (scalata che gli è valsa ilPiolet d’Or), il Lobuche Peak, il Nuptse West,la Sud dell’Aconcagua, la Sud del Dhaulagiri

e la Sud dell’Annapurna per una nuova via.La sua fama resta probabilmente legataanche a una drammatica ritirata al Nuptsenel 1997, dopo che il compagno Janez Jeglicvenne strappato via sotto i suoi occhi da unaraffica di vento. La sua unica compagniarestò la voce dell’italiano Gianpietro Verzache via radio lo guidava rincuorandolo dallavicina Piramide laboratorio. Addio Tomaz,non ti dimenticheremo! (Ser)

Nel 1997 un italiano lo aiutò a salvarsiL’incontro fra Tomaz Humar (a sinistra) e GianpietroVerza, la guida alpina che nel 1997 lo “condusse”via radio verso la salvezza dopo una tremendaavventura sul Nuptse. “Ancora una volta alLaboratorio-Osservatorio Piramide”, raccontò Verzanelle pagine del nostro giornale, “siamo riusciti conla nostra esperienza e i nostri sistemi ditelecomunicazione a evitare il peggio a un alpinistache aveva poche possibilità di sopravvivere allasituazione in cui si trovava, assistendolo, guidandolovia radio e coordinando la squadra di soccorso chelo ha raggiunto e i medici che generosamente sisono recati al campo base con le attrezzatura per leemergenze d’alta quota della Piramide”.

La morte dell’alpinista sloveno

Humar, l’ultimasfida solitaria

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Imigliori campanacci delleAlpi sono stati premiati aCuneo nell’ambito di un con-corso suggestivamente bat-

tezzato “Ascolta, passa la man-dria”. I manufatti sono stati giu-dicati secondo la qualità delsuono e della fattura. Il premioper la migliore armonia è statoassegnato al forgiatore piemon-tese Abbona; secondo e terzodue “rudun” dal battaglio inosso.

Riconoscimenti■ Italo Zandonella Callegher,socio onorario del CAI, ha rice-vuto il Premio letterario nazio-nale di narrativa “Alpini sem-pre” quale autore del libro “Lavalanga di Selvapiana” (Corbac-cio). Il riconoscimento gli èstato consegnato dal presidentenazionale dell’ANA CorradoPerona.■ Roberto Costa con l’opera“Vibrazioni d’amore / Urogalli”ha vinto a Conegliano (TV) ilconcorso fotografico “I grandianimali delle Alpi” dedicato dalCAI a Mario Rigoni Stern.

Secondo premio a StanislaoBasileo per “Camoscio sullaneve”, terzo premio a Bruno Bozper “La prima nevicata”. 38 sonostati i partecipanti, 127 le imma-gini esaminate dalla giuria.

Trenino rosso■ Compie un secolo il treninorosso delle Alpi Retiche, unadelle più belle e famose ferroviedel mondo, che unisce Italia eSvizzera, il nord e il sud delleAlpi, ed è Patrimonio Mondialedell’Umanità. Numerosi i festeg-giamenti annunciati per il 2010.

Ciaspolada■ La Ciaspolada (www.ciaspo-lada.it), 37esima edizione dellaregina delle manifestazioni po-polari sulla neve, si disputacome sempre il 6 gennaio in Valdi Non.

Medicina■ Un centinaio di specialistisono intervenuti dal 12 al 14novembre presso l’AuditoriumMelotti di Rovereto (TN) al con-vegno internazionale “Moun-

tain, Sport & Health” sulle disci-pline sportive legate all’ambien-te alpino. Quattro progetti sonostati presentati da altrettantescuole inferiori e superiori dell’-hinterland di Rovereto. Il comi-tato organizzatore era costi-tuito dai professori FedericoSchena del CeBISM (ente diricerca sulla preparazionedegli atleti), Paolo Tosidell’Università di Trento,Carlo Capelli dell’Universitàdi Verona, Guido Ferretti del-l’università di Brescia eFranco Impellizzeri pure delCeBISM.

Corsi■ Nell’ambito della mostraWildlife Photographer of theYear 2009 allestita al Forte diBard, dal 14 gennaio al 25 marzoviene promossa la prima edizio-ne del “Master of Photography”dal titolo “Natural Photography”articolato nei tre moduli Wild,Landscape e Action. Il Masterrappresenta il punto di partenzadi una serie di percorsi di for-mazione altamente qualificati su

diversi campi d’interesse cheverranno proposti all’internodel polo culturale nel corso del-l’anno, curati da grandi profes-sionisti. Il Master di fotografia èproposto in modalità anche resi-denziale dal 15 al 17 gennaio. Docenti saranno StefanoUntherthiner, Davide Camisa-sca e Marco Spataro, specialguest il direttore del LondonNational History Museum,Michael Dixon.

Cinque no■ Nelle pagine domenicali delquotidiano “Il Sole 24 Ore”Andrea Casalegno ha dettato il29 novembre un decalogo perchi va in montagna. Tra le cin-que cose da non fare “non per-mettere che i tuoi desideriinfluiscano sulla tua valutazionedelle circostanze obiettive:siano esse le tue condizioni fisi-che, quelle dei tuoi compagni ole condizioni del tempo. Neldubbio si torna indietro”.

Premi letterari■ Istituito nel 1971 in occasionedel 150° di fondazionedell’Istituto Trentino Alto Adigeper Assicurazioni, il PremioITAS del Libro di montagna è

Filo diretto Echi e notizie dal mondo della montagna

Valle d’Aosta

In piazzetta con Bepi Mazzotti

Ascolta, passa la mandria

La piazzetta di Valtournenche con Anna Mazzotti e unarappresentanza di guide del Cervino (foto di Adriano Badoer).

Nella pittoresca piazzetta di Valtournenche, dove sono religiosamente raccolte le storichememorie dell’alpinismo in Valle d’Aosta, una lapide ricorda da alcuni mesi tre figure chediedero lustro alla Vallée: lo scrittore alpinista Bepi Mazzotti, che al Cervino dedicò libri vibranti

di passioni e di ideali (Grandi imprese sul Cervino, La montagna presa in giro, MontagnesValdotaines); Amilcare Crétier, alpinista eccezionale scomparso giovanissimo sul Cervino; NerinaCrétier, sorella di Amilcare. Questi personaggi furono uniti in vita da legami strettissimi: di amicizia traBepi e Amilcare, di amore profondo fra Bepi e Nerina divenuti poi sposi. Indovinatissimo perciò ecommovente il testo della lapide inaugurata l’anno scorso in luglio in occasione dell’annualefilmfestival di Cervinia: “A Nerina e Amilcare Crétier: fratelli. A Nerina e Giuseppe Mazzotti: sposi

legati dal comune amore per i monti che unì nei loro cuori ilCervino e il Popera e unisce nel nostro ricordo Val Fiorentina eValtournenche”. Toccante è stato alla cerimonia inaugurale (conla partecipazione del parroco Paolo Pappone, del vicesindacoDebora Camaschella, della guida alpina Antonio Carrel, deirappresentanti della Fondazione e del Premio Mazzotti, del GISM)l’intervento della figlia di Mazzotti, Anna, mentre l’editore BepiPellegrinon ha presentato il volume fresco di stampa “La vallée.Montagne, uomini e civiltà della Valle d’Aosta” con un assortitoventaglio di scritti di Mazzotti.

Irene Affentranger

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dedicato a opere edite dal 1 gen-naio al 31 dicembre 2009 chedovranno pervenire al GruppoITAS (via Mantova 67 - 38100Trento) in sette copie entro il 12marzo. Della giuria fanno parteUlderico Bernardi, FrancoGiacomoni, Alberto Papuzzi,Annibale Salsa. Gino Tomasi,Joseph Zoderer e LucianaPovoli (segretaria). Info tel0461.891711.■ Giunto alla XIV edizione, ilPremio Carlo Mauri organizzatodal gruppo alpinistico leccheseGamma riguarda relazioni e rac-conti di qualsiasi esperienza,vissuta anche interiormente, nelcampo analogo a quello delleimprese a suo tempo realizzateda Mauri. Il termine per l’inviodelle opere è il 31 gennaio. Info:www.gamma-lecco.eu [email protected]

Speleologi ■ Un incontro tra speleologi,per parlare e confrontarsi suitemi caldi della speleologia, si èsvolto in novembre nelle strut-ture messe a disposizionedall’Amministrazione comunaledell’antico borgo ligure diToirano (SV). Notevole il suc-cesso con oltre 330 speleologiprovenienti da tutta Italia eanche dalla Francia in rappre-sentanza di un centinaio di grup-pi e associazioni. Una trentinagli eventi sviluppati su temi anti-cipati sul blog www.toira-no2009.speleo.it, con la possibi-lità di scaricare i materiali pro-dotti dai relatori e partecipanti.Una formula che sicuramenteverrà riproposta negli anni avenire, assicurano RobertoChiesa e Riccardo Dall’Acquadel comitato organizzatore.

In onda■ In onda ogni venerdì alle 9.10su RaiDue le puntate della tra-smissione TGR Montagne sonodisponibili on-line su:www.montagne.rai.it . Anche inquesta edizione la sigla di coda èconfezionata con le immaginiinviate dagli spettatori, pertantochi dispone di riprese di buonaqualità potrà mandarle unita-mente a un breve commento, su

cd o dvd al seguente indirizzo:TGRMontagne, via Verdi 16,10124 Torino.

Incarichi■ Ilaria Buitoni Borletti da ilcambio a Giulia Maria Crespi(che assume la carica di presi-dente onorario) alla presidenzadel Fondo Ambente Italiano(FAI). Marco Magnifico è statoeletto vicepresidente, AngeloMaramai direttore culturale.■ L’associazione Coppa delleDolomiti, che gestisce l’omoni-mo circuito di sci alpinismo, haun nuovo presidente, MarioMalossini, già governatore dellaProvincia autonoma di Trento.

Superstar

■ Ai grandi alpinisti dei nostrianni è dedicato come sempre ilciclo di conferenze organizzatea Lecco (Sala Ticozzi, viaOngania 4) dal Gruppo alpinisti-co lecchese Gamma (tel e fax0341.494772). Agli incontri par-tecipano gli scalatori ThomasUlrich (28 gennaio, nella foto),Stephanie Bodet (25 marzo),Tim Ennet (21 ottobre) e JerryMoffat (25 novembre).

Acqua ■ A Belluno il 24 ottobre si èmanifestato per difendere ilbene acqua, i fiumi, con unintervento teatrale di SandroBuzzatti, equilibrismi e clowne-rie, a cura del comitato Acquabene comune (www.acquabene-comunebelluno.info). Hanno aderito Alex Zanotelli,Marco Paolini, RiccardoPetrella, Forum Italiano deiMovimenti per l’acqua,Comitato italiano per il contrat-to mondiale sull’acqua. ■

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LO SCARPONE, DICEMBRE 2009 - 27

Compagni nella vita e sulle crode,erano già sposati i triestini AriellaSain e Marino Babudri quando, nel1985, si sono iscritti a un corso di

roccia del CAI. Da quell’anno di soddisfa-zioni se ne sono tolte parecchie come sca-latori, comprese quelle assai ambite diessere ammessi nel prestigioso ClubAlpino Accademico Italiano e nell’esclusi-vo gruppo triestino dei Bruti della valRosandra della XXX Ottobre. Ma è statol’autunno scorso che la coppia ha ricevutouna definitiva consacrazione ricevendo aBelluno, nell’ambito della manifestazione“Oltre le vette”, il premio “Silla Ghedina”per la migliore scalata sulle Dolomiti.

Nella motivazione della giuria, compostadal presidente della Fondazione SillaGhedina e dai presidenti o delegati di varigruppi alpinistici delle località dolomiti-che, si legge che il premio rappresenta“l’ennesima conferma dell’affiatata coppiadi alpinisti in questa salita del 17 settembre2008 con la nuova via ‘Nini’ sulla paretesud del pilastro giallo della Rocheta diPrendera, 2496 m – Dolomiti Orientali –Gruppo Croda dal Lago/Cernera –Sottogruppo delle Rochete, in cui si èespressa, seppur nella brevità dell’itinera-rio con non casuale intuito di fronte a unacima fuori dagli itinerari convenzionali. Lavia sintetizza il corretto compromesso tra

alpinismo classico e moderno, in unambiente ancora selvaggio, che denotacarattere esplorativo e spirito di avventura.Notevoli le difficoltà superate, utilizzandoprotezioni veloci di uso classico. La ricercanella salita dei punti vulnerabili le conferi-scono logicità, audacia e gusto estetico.Non meno severo l’impegno richiesto nelsuperare in 11 ore difficoltà sino all’8°+,che dimostrano le affermate capacità tec-niche della cordata”.

Alpinismo esplorativo è la specialità diAriella e Marino. La serie è iniziata nelleCarniche con la “via del larice” in Peralba.Poi sono venute le prime invernali, come

nel ‘92 il diedro “Enza e Fabio” alla norddell’Avastolt (600 m, VI), poi la “via deiRoby” alla Cima Della Miniera (500 m VI+), capolavori di Roberto Mazzilis. Nel girodi pochi anni sono così arrivati ad accumu-lare un centinaio di vie nuove, la maggiorparte delle quali di impegno considerevole.

“In un primo tempo”, ha raccontatoAriella, è stato Marino il più attivo inizian-do subito a ripetere da capocordata le clas-sifiche di medio-alta difficoltà delleDolomiti. All’incirca un anno dopo, supera-to un certo mal di stomaco iniziale dastress, anch’io mi sono buttata sulle paretidelle Dolomiti, prima, e delle Carniche edelle Giulie, poi, finalmente senza timoriné complessi”.

Così l’impresa Babudri-Sain si è specializ-zata in vie nuove, alternandosi di norma alcomando della cordata fino al V/VI, diffi-coltà oltre la quale va avanti Marino. Unacoppia evidentemente di ferro, con un van-taggio rispetto ad altre più precarie: la cer-tezza di disporre sempre di un compagnofisso… ■

Personaggi Ariella e Marino

A Belluno Marino Babudri esua moglie Ariella hannoricevuto il prestigioso “SillaGhedina” per la migliorescalata nelle Dolomiti

“Laureata” la coppia volante

La rivista francese Speleunca (n.115/ 2009) ha pubblicato un’interessante statisticasulle grotte più lunghe del mondo, aggiornata al settembre 2009. Sono 20 le grotteche superano i 100 km di sviluppo e 57 quelle che superano i 50 km.

Da diversi anni il primato della grotta più estesa appartiene agli Stati Uniti: il Mammothcave system è giunto a 590 km, e altre 4 grotte americane superano i 100 km.

Le maggiori grotte nel gesso sono sempre in Ukraina: la Optimisticeskaja è arrivata a230 km. È interessante notare che nell’elenco figurano delle grotte sommerse, e fraqueste il sistema Ox Bel Ha, in Messico, totalizza ben 180 km (ma possiede moltiingressi). La vecchia Europa, che ha sempre in elenco tante grotte profondissime, non hatante grotte chilometriche rispetto agli altri continenti. Quanto all’Italia, la grotta più estesaè, come da molti anni, il sistema del Monte Corchia (Toscana), lungo 53 km, l’unico cherientri nella statistica citata.

Carlo Balbiano

Speleologia

Le grotte più lunghe del mondo

A comando alternatoNelle scalate i triestini Ariella e Marino si alternanodi norma al comando fino al V/VI grado, difficoltàoltre la quale va avanti Marino. Qui si godonol’arrivo in vetta dopo un’impegnativa scalata(archivio Eugenio Cipriani)

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Salire con le pelli di foca a Punta Peniacon un metro di neve fresca e insta-bile, un vero suicidio… Nel mostrarele immagini impressionanti e rivela-

trici che precedono la tragedia inMarmolada del 1° maggio, Anselmo Cagnatidel Centro Valanghe di Arabba scuote latesta. Decine di scialpinisti appaiono incu-ranti del gravissimo pericolo di distacco delmanto nevoso. Per il tecnico un’occasioneideale per enumerare davanti a tecnici,esperti, semplici appassionati convenuti alPalamonti il 21 novembre le varie “trappoleeuristiche” che possono costare la vitaanche ai più esperti. È un momento di gran-de attenzione al convegno sul tema “La liber-tà in montagna... sotto una valanga di limiti”,coordinato dal vicepresidente generale delCAI Vincenzo Torti. Di “trappole euristiche”,cioè di un empirismo fin troppo disinvoltonell’affrontare i pericoli della montagnainvernale, si era occupato l’anno scorso inaprile un appassionante dossier sul periodi-co dell’Aineva “Neve e valanghe”, a curadello stesso Cagnati e di Igor Chiambretti.Dove si precisava che la maggior parte degliincidenti avvengono per errori umani. “Unabassa percezione del rischio”, spiegaCagnati, “e un’eccessiva familiarità con uncerto pericolo o uno scarso autocontrollosulle proprie pulsioni tende a far sottostima-re le conseguenze e la probabilità di venirecoinvolti in incidenti in valanga, il 69% deiquali avviene non a caso su pendii comune-mente frequentati dalle vittime”.

Quali sono dunque le trappole euristichepiù comuni? Una tabella ne elenca sette,ognuna delle quali accuratamente descrittacon esempi e comportamenti da tenere.Eccole: familiarità (con un itinerario), ecces-so di determinazione, ricerca del consensosociale, aura dell’esperto e istinto gregario oeffetto gregge, competitività sociale, scarsitàed euforia, effetto di apprendimento negati-vo. In quest’ultimo caso, raccomandano iricercatori, “si deve imparare a valutare cri-ticamente non solo le gite nelle quali si èverificato un incidente, ma anche quelle chesi svolgono senza problemi, chiedendosi seil rischio era accettabile o meno”.

“Il problema è che, purtroppo, comporta-menti come questi contribuiscono, compliceuna cattiva stampa, a costruire un’immaginenegativa dell’alpinismo contemporaneo”,osserva a Bergamo l’accademico CarloBonardi, uomo di legge e istruttore naziona-le di scialpinismo, nell’esaminare la genesi diun mutamento, sociale, economico, giuridi-

co che ha condotto il Consiglio regionale delPiemonte (vedi box a pag. 29) a obbligare gliamanti del fuori pista ad avere con sé pala,sonda e apparecchio per la ricerca dei tra-volti in valanga (ARTVA).

Sull’opportunità di opporsi ai tentativi diassoggettare a pesanti normative la liberaattività alpinistica si esprime a sua volta,così come aveva fatto all’Assemblea deidelegati di Lecco (LS 7/09), il presidentedelle Scuole del CAI Maurizio Dalla Libera.“Si vuole ribadire”, ha spiegato anche al con-vegno di Bergamo, “il principio di poter fre-quentare liberamente la montagna senza sot-tostare a norme che regolano i comporta-menti o che stabiliscano patenti di idoneità.Al di fuori delle aree attrezzate e delle zoneche momentaneamente vengono interdetteper tutelare l’incolumità, l’arrampicata, loscialpinismo e l’escursionismo sono attivitàche presentano dei rischi e chi le pratica sene assume la piena responsabilità; sonosoprattutto le competenze e il livello di pre-parazione fisica e psichica che possiede l’in-dividuo a stabilire il grado di percezione delrischio”.

Parole che si accompagnano a un drasticogiudizio da parte di Erminio Sertorelli, presi-

dente del Collegio nazionale delle guide alpi-ne. “Sciare in neve fresca alla ricerca di sen-sazioni meravigliose è diventato in Italia unaspecie di reato”, afferma, “e ormai noi guidesiamo costrette a svolgere questa attivitàemigrando in altre parti delle Alpi”.“Vogliono convincerci che siamo tutti fuoriposto mettendo in discussione il diritto allalibertà sociale che è e va costituzionalmentegarantito”, incalza Bonardi, “ma nell’alpini-smo, a differenza delle attività lavorative,non si pone affatto l’esigenza di tutelare ilsoggetto”.

Recenti episodi di processi penali a sci-alpinisti coinvolti nel fenomeno delle valan-ghe hanno in effetti evidenziato un muta-mento epocale nella considerazione dellafrequentazione della montagna e delle prati-che “turistiche” che da sempre vi si svolgo-no, una volta connotate da ampi margini dilibertà. Un esempio? Sulle piste da sci c’è chipensa a mettere tutto in sicurezza, anche acosto di cancellare gli aspetti naturali dellepiste medesime. Ma nel fuoripista ci sidimentica sempre più di frequente cheoccorre avere coscienza e responsabilità,sapere ciò cui si va incontro, di bello maanche di pericoloso, conoscere le variabilipossibili nell’ambiente che si affronta, le tec-niche per far fronte agli imprevisti e supera-re le difficoltà, gli attrezzi necessari per muo-versi in sicurezza.

In sostanza occorre costruirsi una “culturadella neve” per poi avventurarsi preparatidove valanghe e slavine sono sempre prota-goniste dell’imprevedibile. Conoscere perevitare, dunque. Ma sempre più spesso leautorità alzano la voce contro i fuoripistaincontrollati che continuano a provocarevalanghe e incidenti anche mortali. Unosciatore, il caso è di grande attualità, rischiadai 5 ai 12 anni di reclusione per la valangaprovocata mentre faceva un fuoripista lungola Forcella Rossa, sulle Tofane, da Ra Vallesverso Cortina. Subito dopo l’incidente,impaurito per quel che lui stesso aveva pro-vocato, fuggì, perdendo anche uno sci. Feceammenda solo nel tardo pomeriggio presen-tandosi al Commissariato di polizia, confes-sando di essere stato lui il responsabile diquel doppio distacco che aveva messo arischio sciatori e mobilitato due elicotteri, 60soccorritori e più unità cinofile. E ora, nelprocesso che si aprirà a Belluno, dovràrispondere del reato di valanga colposa.“L’incidente in valanga”, osserva ValerioZani, vicepresidente del Corpo NazionaleSoccorso Alpino e Speleologico, riguarda

Argomenti Valanghe di limiti nella montagna invernale?

Occorre evitare checomportamenti aberranti erigide disposizioni legislativepossano contribuire, compliceuna cattiva stampa, a costruireun’immagine negativadell’alpinismo contemporaneo

Se il fuoripista diventa reato

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appena il 2% degli interventi. E tuttavia ilproibizionismo di cui si avvertono preoccu-panti segnali mette in difficoltà anche i soc-corritori perché induce chi ha provocato lavalanga a scappare per evitare sanzioni anzi-ché offrire un indispensabile e doverosocontributo alla ricerca dei sepolti”.

L’aspetto curioso è che lo sci in pista, con-siderato a rischio limitato, è al secondoposto nella graduatoria degli interventi delSoccorso alpino. “Con il risultato”, puntua-lizza Vincenzo Torti, “che la ricerca del col-pevole assume talvolta aspetti paradossali,al di là della ragionevolezza: come quandochi è vittima di un incidente chiede esorbi-tanti risarcimenti ai gestori delle piste addu-cendo il pretesto che il fondo della pista nonsufficientemente levigato è all’origine deisuoi guai”.

Sandro Sterpini, presidente del ServizioValanghe Italiano, racconta del sofferto iterdella legge piemontese alla cui stesura èstato invitato a collaborare come consulentecogliendone via via le incongruenze. Comel’obbligo di adottare misure di sicurezza qua-lora il rischio sia “evidente”: una contraddi-zione in termini, ha osservato, dal momentoche in questo caso non c’è rimedio che tengaed è meglio restarsene a casa. Ciò chemanca oggi in questa e in altre attività, haconcluso Sterpini, è l’autoresponsabilizza-zione, per cui in caso d’incidente “si esaspe-ra la ricerca di un colpevole appellandosi anormative che in altri paesi europei sono deltutto inesistenti”.

Rifacendosi al codice Rocco, e in partico-lare all’articolo 449 del codice penale del1930, il presidente del tribunale di BresciaRoberto Mazzoncini ricorda come, occupan-dosi del “delitto colposo di valanga”, il giudi-ce sia tenuto “a verificare gli aspetti oggetti-vi della valanga prendendo provvedimentianche per comportamenti tali da creare peri-colo”.

“Se l’obbligo di Arva, pala e sonda è giusti-ficato, ciò deve avvenire esclusivamenteall’interno dei comprensori sciistici”, osser-va Dalla Libera, sottolineando come il CAIabbia assunto una posizione critica nei con-

fronti della legge pie-montese inducendo ilegislatori, in man-canza di un regola-mento, ad annuncia-re una pausa di rifles-sione con la sospen-sione delle sanzioni(vedi box). Nella nor-

mativa va comunque precisato, spiega DallaLibera, che il pericolo di valanga si manife-sta quando con neve bagnata il pendio supe-ra i 25 gradi di pendenza e con neve asciuttai 30 gradi.

Infine, riferendosi alla legislazione euro-pea, l’avvocato Michele Giuso ha ripercorsoun complesso caso giudiziario che ha oppo-sto il Club alpino tedesco (DAV) ai clientidell’agenzia turistica dal club direttamentecontrollata in seguito a un’escursione scial-pinistica finita in tragedia per una serie dieventi apparentemente imponderabili. Dopouna serie di sentenze assolutorie e di ricorsi,il DAV è stato condannato perché nei rap-porti con le guide non aveva predisposto per

iscritto idonei standard di sicurezza. Al diritto primario alla libertà sociale ha

fatto riferimento Torti nel trarre le conclu-sioni del convegno, sottolineando come ilCAI sia in prima linea nella tutela di questalibertà proponendo nelle sue attività unasicurezza quale punto di riferimento compa-tibile con i rischi che ci si assume nell’af-frontare un’escursione. Proporre un’attivitàinvernale fuoripista come “sicura e dolce”,come ha fatto il DAV nel caso citato, è sicu-ramente cosa ingannevole. Via libera dunquea una libertà intelligente e responsabile. Unimpegno al quale il Club Alpino Italianomai verrà meno, come ha dimostrato que-sto simposio organizzato dalle Scuole dialpinismo congiuntamente con il Clubaccademico e le Guide alpine. “Una colla-borazione avviata nel 2008 e che mi auguropossa continuare a lungo, nell’interesse ditutti noi che amiamo la montagna”, ha spie-gato il presidente del CAAI GiacomoStefani aprendo i lavori insieme con il“padrone di casa” Paolo Valoti, infaticabilepresidente della Sezione di Bergamo. ■

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La libertà primaria, un diritto di tuttiQui a fianco il coordinatore del convegno Vincenzo Torti, avvocato milanese,vicepresidente generale del CAI, e alla sua destra il presidente del Tribunaledi Brescia Roberto Mazzoncini. “La libertà primaria è un diritto di tutti e varispettata”, ha detto Torti nel trarre le conclusioni.

Da un anno il Piemonte si è dotato di una nuova legge sulla sicurezza negli sportinvernali. Tra le principali novità l’assicurazione obbligatoria per i gestori degliimpianti per gli infortuni provocati dagli sciatori, il divieto di circolazione per le

motoslitte, l’obbligo per chi fa fuori pista di avere con se gli strumenti per essere facilmenteindividuati in caso d’incidente, i contributi economici per le piccole stazioni sciistiche, lerisorse necessarie alla messa in sicurezza delle aree in cui si scia e per l’innevamentoartificiale. “Quest’insieme di norme, piuttosto complesse, che saranno accompagnate danumerosi regolamenti attuativi, consentono”, spiega Marco Travaglini, presidente delGruppo amici della montagna del Consiglio regionale del Piemonte, “che sia applicata lalegge nazionale n. 363 del 2003, puntando molto sulla sicurezza. Con la nuova stagioneinvernale ormai alle porte si sono però manifestate alcune preoccupazioni soprattutto perla norma contenuta nell’articolo 30 che rende obbligatorio l’utilizzo di strumenti disegnalazione e ricerca per sci alpinisti, escursionisti e amanti delle racchette da neve. Èbene fare un po’ di chiarezza. L’articolo 30 della LR 2/2009 (modificato con le leggiregionali n. 7 e n.22 sempre del 2009) prevede per chi pratica lo sci alpinismo, lo sci fuoripista e le attività escursionistiche (anche con le racchette da neve) l’obbligo di utilizzare(“al di fuori delle aree sciabili e fuori da specifici percorsi individuati e segnalati daicomuni”), appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca. Nello stesso articolo sidemandava a un apposito provvedimento della Giunta regionale la definizione dellemodalità e dei criteri per l’attuazione, sentita la commissione tecnico-consultiva previstadalla legge e la commissione consiliare competente. Questo regolamento ancora non c’èe sarà emanato solo dopo una larga e condivisa intesa tra tutti i soggetti interessati”.

“Siamo ben consapevoli”, conclude Travaglini, “che le leggi di per se non bastano e cheoccorre una vera e propria cultura dell’andare in montagna rispettando le regole disicurezza, con una forte autodisciplina che si accompagni a robusti interventi formativi e acampagne d’informazione altrettanto importanti. Siamo però anche convinti che confidarenelle buone pratiche e nel senso di responsabilità spesso non mette al riparo dai pericoli.Nessuno ha intenzione di ‘imbragare’ con norme e codicilli l’attività alpinistica, ma il temadella sicurezza merita grande attenzione, consapevoli che sia meglio avere con se - comedel resto tutti affermano, nessuno escluso - qualche strumento di garanzia in più”.

La legge regionale del Piemonte

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Milano A Bedogni il Premio MeroniA ricordo e testimonianza della passione per la montagna dell’i-

struttore della Scuola di alpinismo e scialpinismo “Silvio Saglio”Marcello Meroni, è stato consegnato il 2 dicembre presso la SEM diMilano la seconda edizione del riconoscimento che gli è dedicato.Vincitore quest’anno è Vittorio Bedogni (foto), iscritto alla Sezione diLegnano del CAI, istruttore nazionaledi alpinismo e sci alpinismo, che fra inove candidati emerge per le meritorieiniziative di carattere scientifico, cultu-rale e didattico in ambito alpinistico esopratutto per l’instancabile operasvolta nel campo della prevenzionedegli infortuni in montagna, un settorenel quale il Club alpino impegna dasempre uomini e risorse. Bedogni svol-ge infatti la sua attività sia nella Scuolaregionale di scialpinismo, sia nellaCommissione lombarda materiali etecniche, sia nel rinomato Centro studimateriali e tecniche del Club alpino,oltre che nella Scuola di alpinismo“Guido della Torre” che dirige da più didieci anni. Tra i più assidui collabora-tori del progetto “Sicuri in montagna”, attuato dapprima inLombardia e quindi sul territorio nazionale dal Corpo NazionaleSoccorso Alpino e Speleologico, è stato definito dalla giuria “un enco-miabile esempio di dedizione al Sodalizio e di impegno nella missio-ne di trasmettere ai giovani quella passione che, supportata dallacompetenza tecnica di alto livello, caratterizza i migliori istruttori”.

Gran Sasso Ripristinate le ferrate A seguito dei lavori di messa in sicurezza deIle vie ferrate, effettua-

ti con la collaborazione dell’Ente Parco Nazionale Gran Sasso eMonti della Laga, su iniziativa del CAI Abruzzo e del Comune diPietracamela, è stata ripristinata la percorribilità dei sentieri attrez-zali “Ventricini” e “Danesi” al Corno Piccolo e “Ricci” alla vettaOrientale del Corno Grandee, nel gruppo del Gran Sasso d’Italia. Conordinanza n 155 del 29 agosto il sindaco di Pietracamela ha infattimodificato la precedente ordinanza n 131 del 30 luglio con la qualeordinava, per motivi di sicurezza, la chiusura di tali ferrate. Restaconfermata invece la chiusura della ferrata “Brizio”.

Piedimonte M. Riscoprire il Sentiero Italia“Dal Matese all’Europa sul Sentiero Italia” è il titolo di una guida

escursionistica (ma anche naturalistica e culturale) curata da Giuliad’Angelo e Carlo Pastore, fondatori e animatori della Sezione diPiedimonte Matese (Caserta). In aggiunta al libro c’è una carta delparco regionale, istituito nel gruppo montuoso fra le province diCaserta e Benevento, con le indicazioni per numerose escursioni(prezzi scontati delle due opere: 6 e 4 euro, [email protected], tele fax 0823784726). Dagli autori viene anche la proposta di “consacra-re un giorno a livello nazionale per una ‘Domenica sul Sentiero Italia’,con un impegno formale di tutte le sezioni: “sarebbe bello”, spiegano,“se in quella data ogni sezione percorresse un proprio segmento, coin-volgendo associazioni, gruppi giovanili, e con il supporto dei media”.

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QUICAIAttività, idee, proposte

Dedicata alla prevenzione degli incidenti da valanga, unaGiornata nazionale “Sicuri con la neve” è in programmadomenica 17 gennaio. Sarà un’occasione per tenerealta l’attenzione sul problema e contribuire a una mag-

giore sensibilizzazione e prevenzione degli incidenti causatidalle valanghe. L’iniziativa è del Corpo Nazionale SoccorsoAlpino e Speleologico che, con il progetto “Sicuri in montagna”,promuove da anni, con la collaborazione delle Scuole d’alpini-smo e scialpinismo, delle Commissioni e Scuole centrali diescursionismo, alpinismo giovanile, fondo escursionismo, delServizio Valanghe Italiano del CAI e della Società alpinisticaFALC, attività miranti alla prevenzione degli incidenti in monta-gna. La stagione invernale presenta rischi peculiari messi inevidenza dagli incidenti che, purtroppo, di anno in anno riem-

piono le cronache; ciònon riguarda solo gliappassionati di scialpinismo ma anchechi fa discese in nevefresca, gli escursionisticon racchette, chi fauso di motoslitte e altriancora.

Numerose le localitàinteressate alla giorna-ta “Sicuri con la neve”nell’intero territorionazionale. Il problemaè grave. Le analogheiniziative degli annipassati hanno fattoregistrare una preoc-cupante situazionedenotando, inequivo-

cabilmente, diffuse carenze a livello della preparazione perso-nale, della valutazione del pericolo e nell’uso dell’attrezzaturad’auto soccorso.

In questo senso risulta di fondamentale importanza far cre-scere la consapevolezza personale accompagnata da un indi-spensabile bagaglio tecnico. Il 17 gennaio si darà vita amomenti di coinvolgimento aperti a tutti gli appassionati, scia-tori ed escursionisti, che desiderano ricevere informazioni oapprofondire le proprie conoscenze sulla frequentazione insicurezza della montagna innevata.

Per conoscere le iniziative in programma e le località interes-sate, occorre consultare i seguenti siti web di riferimento chesaranno puntualmente aggiornati: www.sicurinmontagna.it -www.cai.it - www. cai-svi.it - www.falc.net

Sicuri con la neveGiornata nazionale domenica 17 gennaio dedicata alla prevenzione degli incidenti da valanga

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti!

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Varallo (VC) Grober a cent’anni dalla morteA cent’anni dalla morte la Valsesia ricorda Antonio Grober, alpini-

sta, uomo politico piemontese e presidente generale del CAI a caval-lo fra i secoli XIX e XX. Nato il 13 novembre1847 in val d’Otro sopra Alagna da quelCristoforo Grober che nell’agosto del 1842accompagnò l’intrepido don Gnifetti alla con-quista della Signalkuppe, Antonio aveva lamontagna nel sangue. Fra le sue esplorazionigiovanili nel gruppo del Monte Rosa, spesso incompagnia del teologo Farinetti e di altri amicifra cui l’avvocato Giuseppe Antonelli, si ricor-da in particolare la prima salita al Monte delleLocce (3498 m) in seguito chiamata Punta Grober. Eletto alla presi-denza generale del CAI nel 1891, ebbe del merito nel risanare le finan-ze e dare impulso a una serie di iniziative, come l’istituzione di unaCassa soccorso delle guide, la partecipazione alle spese per la costru-zione della Capanna Regina Margherita, la costruzione del rifugioQuintino Sella al Monviso e la costruzione del Laboratorio scientificoAngelo Mosso al Col d’Olen. La vita e l’opera di Grober saranno pros-simamente oggetto di un documentato articolo sulla Rivista del CAI.

Pollone (BI)Omaggio a De Agostini

Nel cinquantennale della morte, Pollone(Biella) rende omaggio alla figura del con-cittadino Alberto Maria De Agostini, mis-sionario, geografo ed esploratore che apartire dal 1912 compì 12 viaggi d’esplora-zione in Patagonia e 11 nella Terra delFuoco. Con il contributo del Museo nazio-nale della montagna un calendario è statodedicato all’illustre religioso (qui accantola copertina) e molte sono le iniziativedestinate a rendergli omaggio nel corsodell’anno.

Castelli (TE) Aquilotti e beni culturaliCittà e cittadinanza è stato il tema scelto dal Comitato italiano

dell’Unesco per l’edizione 2009 della Settimana di educazione allo svi-luppo sostenibile (9-15 novembre). Il Centro di educazione ambien-tale “Gli aquilotti” del CAI Abruzzo, invitato da INFEA Abruzzo, haaderito scegliendo di promuovere iniziative educative e di sensibiliz-zazione in merito al patrimonio culturale immateriale della monta-gna, con riferimento alla conservazione attiva del Mulinetto deglismalti e dei colori a Castelli (TE). Con la Sezione di Castelli, gli aqui-lotti si sono impegnati a recuperare un singolare manufatto della tra-dizionale lavorazione della ceramica, nello spazio culturale com-prendente l’abitato di Castelli, le botteghe, gli strumenti, i luoghi diprelievo dell’argilla e della silice, con le antiche vie di comuni-

Con decreto del Presidente delConsiglio dei Ministri del 28 ottobre,l'onorevole Massimo Romagnoli è il

nuovo presidente dell'Ente Italiano dellaMontagna (EIM), l’organismo finalizzato alsupporto delle politiche e allo svilupposocio-economico e culturale dei territorimontani. Il 2 dicembre con l'insediamentodel neo presidente e del Consiglio direttivo,di cui fanno parte Arturo Lincio e DiegoModesti, si è chiuso così il regime dicommissariamento dell’ente che era statoguidato, nella fase commissariale, da LuigiOlivieri. “L’EIM costituisce oggi”, haspiegato l’onorevole Romagnoli, “ilprincipale, anzi l’unico, strumento diricerca governativo al servizio dellosviluppo e della valorizzazione dei territorimontani. Diviene quindi necessario eindispensabile ripensarne ilposizionamento strategico e operativo: da

un lato, nel supportare la Presidenza delConsiglio dei Ministri e gli Enti locali nelladefinizione dei programmi di investimentoper lo sviluppo territoriale e locale deiterritori montani, dall’altro, nel declinare lestrategie di sviluppo in azioni innovative.Ritengo sia indispensabile promuovere econsolidare la creazione nei diversi territorimontani di un sistema di infrastrutturesociali, inteso prima di tutto come sistemaintegrato di servizi alle persone (istruzionee formazione, sanità, servizi sociali), oltreche come servizi alle imprese. Inparticolare, l’EIM dovrà formulare proposteinnovative ai tradizionali temi dell’accessoalle fonti di finanziamento, alle economie dilocalizzazione in aree anche remote dinuove iniziative imprenditoriali, anche percompensare gli alti costi di localizzazione edi gestione che contraddistinguonol’impresa montana”. L'EIM, istituito con la

legge 27 dicembre 2006, n. 296 (leggefinanziaria per il 2007), è il punto diriferimento delle amministrazioni pubblicheper i territori montani; in particolare,fornisce consulenza e supporto all'autoritàdi governo, alle amministrazioni locali eagli enti territoriali nella raccolta,sistematizzazione e diffusione dei dati edelle conoscenze sulla montagna,nell'elaborazione delle politiche e degliinterventi in favore delle aree montane enella definizione di strategie e azioniinnovative. Al neo presidente ha rivolto inoccasione dell’insediamento un cordialemessaggio il presidente generale del CAIAnnibale Salsa. “A nome mio personale edi tutto il Club Alpino Italiano”, è scritto neltelegramma, “porgo le più vivecongratulazioni per la prestigiosa nomina ele auguro un buon lavoro al servizio dellamontagna”.

Il Servizio Valanghe Italiano organizza il XII corso teorico-pratico di autosoccorso in valanga il 27-28 febbraio e 1 marzoa Passo Radici (Lucca, appennino toscoemiliano). Il ritrovo è

presso l’Albergo Lunari (tel. 0583/649071, fax 0583/649079) e icorsisti devono provvedere personalmente alla prenotazione.Ilcorso è rivolto in particolare a chi sia già in possesso di nozioni dibase per la progressione su terreni innevati. La prima giornata èdedicata alla conoscenza di base della tecnica ARVA.Attrezzatura consigliata (ma non obbligatoria): pala, sonda, Arva.Equipaggiarsi con ghette e calzature da neve. Direttore del corsoè Alessandro Calderoli (INSA INV, CNSAS), vice Claudio Dian(ISA INV), istruttori A.Calderoli, C.Dian), A.Riva (INSA INV),E.Usuelli (INSA INV, SAGF), per le tecniche sanitarie M.MonegoIP, A.Spinelli IP. Per iscriversi compilare l’apposito modulodisponibile sul sito www.cai-svi.it La domanda corredata di copiadel bonifico deve essere inviata entro il 23 febbraio presso laSegreteria SVI, via Petrella 19, 20124 MILANO, fax 02205723201. La quota è di 80 euro soci CAI, 90 non soci, daversare presso Banca Popolare di Sondrio, codice IBAN IT48W05696 01620 000000 200X27. Per informazioni Segreteria SVI,Andrea Balsano 335.6538739 o direttore del corso AlessandroCalderoli (035.400265 ore pasti; [email protected]).

Servizio Valanghe Italiano

Corso di autosoccorso

Le congratulazioni del CAI

Romagnoli al vertice dell’Ente Italiano della Montagna

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cazione, attraverso la montagna, per la vendita. Il Mulinetto è il primo dei beni culturali censiti dal CAI e dal Parco

nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, lungo il Sentiero terrealte Castelli (TE) - Castel del Monte (AQ). Info: [email protected], www.caiabruzzo.it, www.caicastelli.it

Avigliana (TO) Arrampicate nell’ex cavaLa vecchia falesia di Avigliana (ex cava Bertonasso) torna a vivere.

All’inaugurazione sabato 7 novembre c’erano nomi di tutto rispettodell’alpinismo italiano, quali Andrea Mellano che nel 1949 veniva quia scalare con corde di canapa. Presente anche la famosa guida val-susina Alberto Re, il presidente del Consiglio comunale e il vicesin-daco di Avigliana, esponenti della Protezione civile comunale e i Vigilidel Fuoco. Le guide alpine erano a disposizione di chi voleva cimen-tarsi su alcune delle vie dell’ex-cava. Oggi con l’aggiunta di vie nuove,sono ben 33 i percorsi attrezzati dalle guide Renzo Luzzi, FrancoGirodo e Roberto Bonis, con difficoltà dal terzo grado al 7A+. Tra glialtri si è cimentata con bravura sulla falesia anche il sindaco diAvigliana Carla Mattioli. (Lodovico Marchisio)

Brunico (BZ) AG in festaIl gruppo giovanile della Sezione di Brunico ha

celebrato il 21 novembre 25 anni di attività: un pre-stigioso traguardo festeggiato nella Casa Ragencon le tante ragazze e i tanti ragazzi che hannocamminato insieme con il CAI. Da segnalare asso-lutamente lo slogan coniato per l’occasione sulla fal-sariga di una fortunata espressione del presidente UsaObama: “Yes, We CAI!”

Treviso Un secolo con il CAIIl Club alpino di Treviso ha concluso le celebrazioni per il suo cen-

tenario (è l’associazione più vecchia in città dopo la Canottieri Sile,fondata l’anno prima 1908) delineando in un convegno organizzato il14 novembre le varie sfaccettature della montagna e dell’andar per

monti con relazioni di Giampiero Della Zanna (Università di Padova),Ferruccio Bresolin (Università di Ca’ Foscari), Agostino Da Polenza(progetto Everest–K2 del Cnr). Su un approccio rinnovato alla fre-quentazione di sentieri e pareti rocciose evitando eccessi consumi-stici si è espresso il presidente generale Annibale Salsa. Ha fatto glionori di casa il presidente della sezione trevigiana (1.700 soci circa)Renzo Secco.

Rieti La montagna va a scuola“La montagna va a scuola, la scuola va alla montagna: conoscila per

amarla”. Con questo motto il CAI di Rieti collabora con l’Istituto com-prensivo Ricci in un nuovo progetto didattico condiviso dal Corpoforestale dello Stato, Italia Nostra, Legambiente, con il patrociniodella Provincia di Rieti. Il progetto è stato selezionato dal MIUR per

QUI CAI Attività, idee, proposte

Il Comitato Scientifico Veneto Friulano e Giuliano, incollaborazione con le sezioni di Camposampiero (PD),Castelfranco Veneto (TV) e Cittadella (PD), organizza un

corso di 10 lezioni sulla Grande Fauna delle Alpi. Sialterneranno nelle lezioni alcuni tra i più attivi e preparatinaturalisti del Triveneto: Michele Zanetti, Davide Scarpa, DavideBerton, Giuseppe Tormen, Stefano Filacorda, Fulvio Genero edEnrico Benussi. Direttore del corso sarà Davide Bertonnaturalista e ONC del Club Alpino Italiano, le lezioni avrannoinizio venerdì 29 gennaio e proseguiranno per i successivi novelunedì sino al 29 marzo. Si parlerà di grandi ungulati (cervo,capriolo, camoscio, stambecco, muflone, cinghiale), digalliformi alpini (francolino di monte, gallo cedrone, galloforcello, pernice bianca, coturnice), di marmotta alpina, dirapaci ed avvoltoi (aquila reale, astore, gufo reale, grifone,gipeto, corvo imperiale), di carnivori ( volpe, martora, lontra,gatto selvatico, lince, lupo ed orso) e di nuovi arrivi (caneprocione e sciacallo dorato). La sede sarà a Camposampiero(PD), presso la sala Filarmonica con inizio delle lezioni alle20.45, l’iscrizione costa 50 euro per i soci CAI e 65 euro per inon soci. Per informazioni e iscrizioni contattare [email protected] oppure consultare i siti del CSVFG(www.caicsvfg.it), o delle sezioni interessate.

Piante officinaliIl CAI Mirano organizza in collaborazione con il CS VFG un

corso naturalistico sul tema “La medicina dei semplici – Lepiante officinali dei nostri monti”. Sotto la direzione dell’espertoAntonio Cantele, sei incontri e alcune escursioni consentirannodi apprezzare il valore e i benefici delle piante che incontriamonelle montagne venete e non solo. Primo incontro aperto a tuttiil 12 febbraio: l’ON Anacleto Boranga presenterà il corso. Info:sito www.caicsvfg.it e www.caimirano.it

Operatori glaciologiciIl Servizio glaciologico lombardo organizza un corso di

introduzione alla glaciologia finalizzato alla formazione diOperatori glaciologici. Tratterà di glaciologia, climatologia,geomorfologia, cartografia, meteorologia, nivologia, permafrost,rischio ambientale, gestione immagini digitali, tecnica e praticadel rilievo. Info: www.sgl.cluster.it, Alessandro Galluccio,[email protected] - cell. 335.5936724; Luca Farinella,[email protected] - cell. 340.7745062; Aldo Borghi,[email protected] - cell. 329.9863947; Francesco RotaNodari, [email protected] - cell. 349.6209911.

Corsi

Fauna alpina

Per il TrentoFilmfestival, il più prestigioso festivalinternazionale dedicato alla montagna, è iniziato ilcammino verso la 58° edizione in programma dal 29

aprile al 9 maggio.E il primo passo è quello che riguarda ilregolamento e la scheda di iscrizione, scaricabili dal sitowww.trentofestival.it. Significativa novità nel regolamento lariformulazione per alcuni dei palmarès ufficiali, ovvero le tre“genziane d’argento” che dal 2010 saranno così motivate:Genziana d’argento al miglior contributo tecnico-artistico;Genziana d’argento al miglior mediometraggio; Genzianad’argento al miglior cortometraggio. Nessuna variazione inveceriguarda i premi più prestigiosi assegnati dalla giuriainternazionale: il Gran Premio “Città di Trento” - Genziana d’oro- al miglior film; il Premio del Club Alpino Italiano - Genzianad’oro - al miglior film di montagna e alpinismo; il Premio dellaCittà di Bolzano - Genziana d’oro - al miglior film di sportalpino, esplorazione o avventura; il Premio della giuria.Disponibile sul sito della manifestazione anche il regolamentodella 24° Rassegna internazionale dell’Editoria di montagna“MontagnaLibri”.

TrentoFilmfestival

Regolamento e iscrizioni per l’edizione 2010

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l’anno scolastico 2009-10 all’interno del Documento di indirizzo perl’insegnamento di cittadinanza e costituzione e ha come finalità l’os-servazione, la conoscenza diretta e praticata, e l’apprezzamento delterritorio dei Monti Reatini.

Già dalle prime uscite i risultati sono soddisfacenti, a quanto corte-semente informa Ines Millesimi ([email protected]), referenteScuola e cultura della Sezione di Rieti.

Il percorso didattico si concluderà alla fine dell’anno scolastico.

Torino Sport e natura, convivenza possibileCome far convivere pacificamente attività sportive e natura? Su que-

sto argomento sabato 24 ottobre a Lingotto Fiere durante il Salone di“Alpi 365” un incontro è stato organizzato dalla Regione Piemonte.

Lodovico Marchisio, intervenuto per la TAM, ha sottolineato come ilCAI, nel pieno rispetto per la nidificazione, sia concorde con gli entipreposti nel proibire l’arrampicata in falesia nei mesi di cova dei vola-tili. Ha anche preso in esame i problemi delle vie ferrate, osservandoche, se da un lato questi percorsi danno alle guide alpine occasioni dilavoro, non vanno tuttavia trasformati in luna-park.

Trento Il conservatorio delle AlpiStoria, documenti e testimonianze sullo storico Coro della SAT

sono raccolti nel volume “Il conservatorio delle Alpi” di Piero DeMartini (Bruno Mondadori, 242 pagine con Cd audio 38 euro). Il volu-me è frutto di sessant’anni di ascolti e riflessioni, costellato di docu-menti, foto, memorie attinte dal diario di Enrico Pedrotti e all’archi-vio di Silvio Pedrotti. Il Cd contiene 24 registrazioni alcune delle qualiinedite, autentiche perle di quel “conservatorio delle Alpi” (secondouna definizione di massimo Mila) entrato ormai nella leggenda.

Milano Il progetto “montagnedifoto”Più di 50 mila immagini fra foto, diapositive e negativi rappresenta-

no il cospicuo patrimonio conservato dalla Sezione di Milano,

PIEMONTEAggiornamento per presidenti

Presso la sede del CAI Fossano si è svoltosabato 7 novembre il corso aggiornamentoper presidenti sezionali della provincia diCuneo, Alessandria, Asti per fornireadeguata informazione ai nuovi quadridirigenziali alla luce delle nuove disposizionidi legge, dei regolamenti e statuti del CAI,con approfondimento di obblighi e doveri acarico dei presidenti. Hanno partecipato,oltre le sezioni delle province del SudPiemonte, alcune sezioni delle province diTorino e Biella che non hanno potutopartecipare al 1° corso svolto a Torino nellaSala degli Stemmi nel Museo nazionaledella montagna al Monte dei Cappuccini.Oltre ai presidenti numerosi sono stati isegretari e vice presidenti ammessi al corso,fino all’esaurimento dei posti (60). Ilprogramma prevedeva i seguenti argomenti:Struttura del CAI: alla sezione alla Sedecentrale (Gino Geninatti presidente GR);Responsabilità del presidente verso i soci,verso le istituzioni (Michele Colonna CDR);

Compiti statutari delle sezioni verso laSede centrale, verso il GR (UmbertoPallavicino CDR); Tesseramento, compitisegreteria sezionale: invio soci On line, inviosoci Off line (Patrizia Scomparin, Sedecentrale); Assicurazioni: soci, attività, rifugi(Giancarlo Spagna consulente assicurativoSede centrale); Metodi d’archiviazionedocumenti storici sezionali (DanielaCaffaratto Soprintendenza archivistica delloStato); Bilanci sezionali commerciali,istituzionali (Stefania Agostini revisore contiCDR, commercialista); Legislazione su rifugi

e sentieri: tutte le leggi che coinvolgonol’attività sezionale (Michele AnsaldoRegione Piemonte “Offerta Turisticaregionale”, Paolo Caligaris RegionePiemonte Regione Piemonte “Assessoratoalla montagna”); Bandi contributi regionali eprovinciali sia da parte del CAI che delleIstituzioni (Paolo Caligaris, RegionePiemonte “Assessorato alla montagna”);Bandi e contributi per i rifugi dalla Sedecentrale a favore delle sezioni (BorsettiEttore consigliere centrale). Un buffet è statoofferto dal CDR Piemonte.

Un ringraziamento è doveroso agliorganizzatori, alla Sezione di Fossano, aidocenti che hanno saputo coinvolgere suargomenti utili per migliorare l’organiz-zazione e il funzionamento della nostresezioni.

Michele Colonna Vice presidente del GR Piemonte

CAI Piemonte c/o Regione Piemonte c.so Stati Uniti 21 - 10128 Torino (TO) - tel 011.5119480 - fax 011.4325345 E-mail: [email protected] web: http://www.caipiemonte.it/

CALABRIA Un corso sulle assicurazioni

Un corso sulle assicurazioni e sultesseramento on line è stato realizzato inCalabria. Antonino Falcomatà, presidentedel Gruppo regionale dopo aver ringraziatola Sede Centrale per aver accolto il suo invitoa tenere il 31 ottobre a Lamezia Terme ilcorso, ha presentato il dottor Giancarlo

Spagna (consulente area assicurazione ) eFrancesco Amendola (area informatica ),sottolineando che l’essere assicurati ci deveconsentire di svolgere con maggioretranquillità l’attività, sia in montagna sia nelchiuso delle sezioni, ma non dovrà portarciad “abbassare la guardia”. Non si deveoperare in modo superficiale”.

I due esperti della Sede centrale hannoillustrato le coperture assicurative stipulatedal Club Alpino Italiano a favore sia dei socisia, a particolari condizioni, dei non soci.Hanno presentato in modo efficace sia lecoperture assicurative che si attivano“automaticamente” per il solo fatto dellaavvenuta iscrizione al CAI, sia le ulterioricoperture che, in particolari casi, possonoessere attivate a condizioni particolarmenteagevolate. La gran parte delle sezionicalabresi ha partecipato con numerose equalificate delegazioni che hanno resoestremamente produttivo e interessante loscambio di idee e opinioni che ne è seguito.Con simili iniziative e con l’acceso dibattito inambito nazionale in tema di sicurezza, il CAIintende offrire ai propri soci la più ampiatutela possibile. Molte sono però le stradeancora da percorrere, specie in tema disicurezza, dove è necessaria maggioresensibilità anche da parte delle istituzioni.

Nino FalcomatàPresidente Gruppo regionale CAI Calabria

CAI CalabriaSede legale via S. Francesco da Paola 106– 89100 Reggio Calabria (RC)E-mail: [email protected] web: http://www.caicalabria.it

CAI REGIONI Notizie dai gruppi regionali

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che ora il CAI vorrebbe rendere più ricco e preciso nelle indica-zioni geografiche: è un appello rivolto a tutti i cittadini a non disper-dere i ricordi di montagna, ma soprattutto a fare uno sforzo di memo-ria per riportare alla mente i monti visti magari tanti anni fa.

Ora questo materiale è stato in parte digitalizzato e caricato sul sitowww.montagnedifoto.it.

Torino Nonno e nipote sul “re” di pietraNell’annuale newsletter il torinese AlbertoRe ha ripercorso per gli amici le tappe piùimportanti della sua intensa attività diguida alpina nel 2009: le abbondanti nevi-cate che hanno regalato fantastiche disce-se con neve “polverosa”, il Massiccio delKackar in Turchia, isolato e selvaggio, leSvalbard dove mare e montagne nonhanno confini, i vulcani delle Eolie, tantecime sulle Alpi. Ma una scalata su tutte gliè rimasta nel cuore, il Monviso salito perl’86° volta in cordata con il nipotinoThomas. Ecco Alberto, “re” delle guidealpine che per anni ha retto la presidenzadel Collegio nazionale e di quello piemon-tese, in vetta al “re di pietra” accanto aThomas (con il baschetto banco) e aEdoardo, un amico del nipotino. Complimenti, nonno Alberto!

Sulmona (AQ) Esperienze formativeInsegnare ai più piccoli il rispetto della natura e spiegare rischi e

pericoli derivanti dall’azione dell’uomo. Questo l’obiettivo del proget-to didattico avviato dall’istituto comprensivo “Serafini-Di Stefano” diSulmona. Per concretizzare gli insegnamenti, oltre ottanta alunni dellaV elementare hanno vissuto un’inconsueta e formativa esperienzaattraversando i boschi della Riserva naturale Monte Genzana-AltoGizio, da Rocca Pia a Pettorano sul Gizio, sul sentiero della vecchiaVia Napoleonica. Non è mancato l’incontro con un pastore che vive,per molti mesi all’anno, in solitudine con il suo gregge sui monti. ■

QUI CAI Attività, idee, proposte

Asoli 50 anni si è spezzata la vita diGiuseppe Del Torre. Veneziano,aveva studiato nell’Università della

sua città e si era poi perfezionato presso laScuola Normale Superiore di Pisa. Avevainsegnato Storia moderna prima a Trieste,poi a Venezia. Nelle sue ricerche haaffrontato temi di grande spessore legatialla storia della Repubblica di Venezia inetà moderna, analizzando le forme dellafiscalità, le relazioni conflittuali fra Roma eVenezia, i rapporti fra il patriziato dellaSerenissima, l’organizzazione del potere ei ruoli della gerarchia ecclesiastica.

In altre sedi sarà affrontato e discusso ilcontributo denso e originale delle indaginiche lo studioso aveva elaborato inmonografie e saggi specialistici pubblicati

su autorevoli riviste di storia. Qui invecemerita ricordare ai lettori e ai soci del CAIche Del Torre è stato un alpinista diqualità: si era dedicato con passione - dal1978 ai primi anni Novanta - all’attività diistruttore prima nei corsi di roccia, poi inquelli di sci alpinismo organizzati dallaSezione di Venezia. Aveva percorsoalcune vie dure e impegnative ed avevaaperto, con Daniele Bortolozzi, unavariante alla Videsott – Rudatis al Pan diZucchero in Civetta.

Giuseppe si è dimostrato un alpinistacompleto da un punto di vista tecnico,come anche da quello umano. Chi lo haseguito su vie di roccia e in percorsi misti,ne ha saputo conoscere e apprezzare ledoti essenziali che devono appartenere a

chi frequenta e percorre la montagna: laprudenza nella scelta delle mete, lo studiodettagliato del percorso, lo sguardo attentoal movimento dei compagni, il consiglioappropriato, la parola giusta al momentogiusto, il passo costante e sicuro nei trattifacili come in quelli più ardui. Una lezionedi competenza, di misura, di equilibrio, distile che ha segnato il procedere diGiuseppe sui sentieri e sulle vie delle Alpi,come lo ha distinto nell’esercizio della suaprofessione di storico e anche negli spazidella vita quotidiana. Chi ha camminatocon Giuseppe, chi si è legato con lui incordata, non potrà facilmentedimenticarlo.

Alessandro Pastore Sezione di Bologna

Testimonianze

L’indimenticabile lezione di Del Torre

Appuntamento nel Parco nazionale dell’Appennino toscoemiliano per la 21a edizione dell’annuale Settimananazionale di sci fondo escursionismo che si svolgerà dal 28

febbraio al 7 marzo nella località termale di Cervarezzanell’Appennino Reggiano. Da sempre l’obiettivo fondamentaledella manifestazione è quello di far conoscere ai partecipantil’ambiente naturale e le tradizioni delle località visitate, mal’evento è anche un’occasione di incontro tra persone provenientida differenti realtà dell’Italia, che hanno in comune la passioneper la montagna e, in particolare, per lo sci di fondoescursionismo. Proseguirà così il progetto di collaborazione conl’Alpinismo giovanile, fortemente voluto dalla CoNSFE nellaprecedente edizione. Nel darne comunicazione ChristianBondani, presidente OTPO SFE Toscana - Emilia Romagna,informa che sarà possibile partecipare anche solo nel weekend apartire dal 4/3. Per informazioni: www.settimanasfe.it –[email protected]

Sci fondo escursionismo

La XXI Settimana nazionale ➔

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MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19 Apertura serale Ma 21-22,30■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2010Presso la Segreteria e telefonica-mente, utilizzando la carta di credi-to,è possibile rinnovare la propriaadesione alla Sezione di Milano delCAI per il 2010. Anche per quest’an-no l’Assemblea dei Soci ha confer-mato una speciale agevolazione sullaquota “Ordinario” riservata alla fasciafra i 18 ed i 30 anni. Quote associa-tive per il 2010: Ordinario con più di30 anni € 48,50; tra 18 e 30 anni €37,00; Famigliare € 27,50; Giovane€ 18,50; Vitalizio € 13,70.■ IL MONTE ROSA IN CARTOLINA.20/1 ore 18 in sede Marco Onida,Marco Vitale, Giancarlo Morandi par-teciperanno all’incontro organizzatoal CAI Milano e da COMIECO per lapresentazione del volume “MonteRosa-cartoline illustrate 1900-1950”di Corandi, Carlo Montalbetti eSebastiano Brandolini. La serata èaperta ai soci previa registrazionetelefonica in segreteria entro il 18/1.■ ESCURSIONISMO. 11/1 in sedeore 21 presentazione dell’attività2010 della Commissione escursioni-smo; 17/1 ciaspolata da definire;7/2 ciaspolata allo Spitzhorli (Passodel Sempione); 21/2 ciaspolata alrifugio Calvi (Carona-OrobieBergamasche); ■ SCI DISCESA. 13/1 in sede lo SciCAI Milano presenta il primo dei duecorsi di sci da discesa previsti per il2010. Gite: 17/1 Montgenevre; 24/1Andalo; 31/1 Bardonecchia; 6-7/2Via Lattea; 14/2 Pila; 21/2Lenzerheide (CH); 6-13/2 SettimanaBianca ad Ortisei; iscrizioni aperte inSezione a partire da dicembre.■ SCI FONDO ESCURSIONISMO.SCUOLA. 10/1-16-17/1 corso di“Introduzione all’Escursionismo”rivolto sia agli allievi che hanno fre-quentato il corso base e desideranoapprofondire le tecniche di discesa,sia ai più esperti per fuoripista e gli

sci laminati; segue il corso di“Escursionismo”, completamentefuori pista, per percorsi sci-escursio-nistici anche di livello rosso; previstefino a metà marzo 3 lezioni teorichesu materiali, uso dell’ARVA, studiodel manto nevoso e 5 lezioni in fuoripista con esercitazioni pratiche ditecnica, valutazione rischio valan-ghe, ricerca individuale ARVA; info3469471459 martedì, giovedì,venerdì e sabato dalle 18 alle 22.■ GITE. 10/1 Val Roseg; 16-17/1Lavarone; 24/1 Cogne; 31/1 SanBarthelemy; dal 18/1 aperte le iscri-zioni allo straordinario week-end diSeefeld del 26/28 febbraio; dal 6 al13/2 settimana bianca in ValPusteria, ultimi posti disponibili.■ GINNASTICA PRESCIISTICA.Presso il Centro Sportivo Saini sottola direzione di un istruttore Isef.lezioni di due ore settimanali il mar-tedì e il giovedì h.19-20 (primoturno) e h.20-21 (secondo turno).■ SCUOLA DI SCI ALPINISMO“MARIO RIGHINI”. Il Corso SA1 sirivolge a chi affronta per la primavolta la montagna invernale con scio con tavola, o vuole migliorare leproprie conoscenze; si articola inuna prova in pista e fuoripista, seiuscite durante il fine settimana (trein giornata e tre con partenza ilsabato e pernottamento in rifugialpini) e in numerose lezioni teoricheche si terranno tutti i giovedì seraore 21, oltre ad un sabato pomerig-gio; 21/1 inaugurazione.■ ATTIVITÀ GIOVANILI. ALPES 17/1Monte Megna (Triangolo Lariano);14/2 Monte San Martino (Gruppodelle Grigne). FAMILY (per soci gio-vani sino a 10 anni di età, accompa-gnati dai genitori) 13/3 presentazionedell’attività 2010 al bosco in Città.■ GRUPPO ANZIANI. 13/01Greenway nel Lario occidentale;20/1 Forte ratti (Appennino Ligure);27/1 Giornata sulle nevi di Cogne inValle D’Aosta; 3/2 Airuno-SanGenesio in alta Brianza; 10/2 Boccadi Magra-Monte Marcello-Lerici(Appennino Ligure); 13/2 Gita“lenta” da definire; 17/2 Affi- Lago diGarda; ritrovo in sede il martedì dalle14,30 alle 17; per tutte le normerelative alle iscrizioni alle gite ed alcomportamento vedere in sede opu-scoli informativi.■ OTTAGONO SPAZIOMONTAGNA.Proseguono anche per il 2010, pres-

so lo spazio espositivo della Sezionedi Milano del CAI le mostre dedicatea grafica, pittura e fotografia. Ilnuovo anno si aprirà con una mostradi pittura dell’artista Giacomo Nuzzoe visitabile dal 18 al 30 gennaio negliorari di apertura.■ PARLANDO DI MONTAGNA... Dagennaio prende avvio l’undicesimociclo di “Parlando di Montagna…”,promosso ed organizzato dallaCommissione Culturale in sinergiacon la Commissione Scientifica“Nangeroni” e la DelegazioneLombardia del GISM: un’occasioneunica d’incontro con giornalisti,ricercatori, alpinisti e scrittori, esplo-ratori e studiosi di fama internazio-nale; tutti gli incontri, pubblici e aingresso libero, si terranno in sede ilmartedì sera con inizio alle ore 21:12/1 Davide Cenadelli “Le montagnedel sistema solare; 26/1 Luca Novelli“Dalle Galapagos all’Australia, i vul-cani e gli atolli visitati da CharlesDarwin”; 9/2 Franco Brevini “Allascoperta del grande nord; 23/2Adriano Gaspani Luoghi sacri proto-storici in Val d’Intelvi; 9/3 GiancarloCorbellini “Sentiero Italia: realtà osogno spezzato; 23/3 Mattia Sella“Studi geologici, geofisici e carto-grafici nelle spedizioni italiane all’ini-zio del 1900 in Karakorum”; 6/4Gianni Pasinetti K2 da Nord: tradeserto e Karakorum; 20/4 Laura eGiorgio Aliprandi “Il Monte Rosa, lagrande montagna ghiacciata: le suevie di comunicazione medievali conil Vallese”; 27/4 Eliana e NemoCanetta “Da San Pietroburgo agliUrali polari: avventura e scoperta delNord della Russia europea”.■ COMMISSIONE CINEMATOGRA-

FICA. I migliori film dell’Orobie FilmFestival 2010 verranno presentati insede martedì 2 marzo dalle ore20:30; ingresso libero e gratuito.■ LA GIORNATA SU EMILIO COMI-CI. Il 29/1 h.18.30 in sala Romanini,la sezione di Milano in collaborazionecon la Delegazione Lombardia delGISM, dedicherà la serata all’arte e almito di Emilio Comici, uno dei gran-di interpreti dell’alpinismo italiano delNovecento, in occasione del 70°anniversario della morte. Per l’occa-sione Spiro Dalla Porta Xydias, presi-dente del GISM tratteggerà la figuradell’illustre e indimenticato alpinista.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ GITE FONDO ESCURSIONISMO.6/1 Sils Maria; 10/1 Passo delMaloja; 17/1 Torgnon; 15-17/1Dobbiaco; 24/1 San Barnardino;31/1 Cogne; 6-7/2 Altipiano diFolgaria-Lavarone; 7/2 Arpy; 10-14/2Ski Trek Haute Trace des Escartons;14/2 Monti Lessini; 19-21/2 ValleAurina; 21/2 Flassin; 28/2 Val di Fex.■ RACCHETTE DA NEVE. 17/1Piemonte Alpe Devero; 24/1Piemonte Val Borbera - Val Trebbia;31/1 Lombardia Orobie Bergama-sche; 7/2 Piemonte Anello di Oropa;14/2 Lombardia Monti Lariani; 21/2Val D’Aosta Valgrisanche; 27/2 Lom-bardia Notturna Prealpi Orobiche.■ SCIALPINISMO. 17/1

QUI CAI Vita delle sezioni

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Engadina Piz Ot; 31/1 Val D’Ossola Passo del Fornalino; 14/2Alpe Devero M. Corbernas; 28/2 ValD’Aosta Gran Cima; 14/3 SvizzeraPiz Alv.■ ESCURSIONISMO. 10/1 LiguriaM. di Portofino; 7/3 Liguria Deiva-Riva Trigoso.■ GINNASTICA PRESCIISTICA. Èopportuno per gli interessati dareconferma per il periodo GennaioAprile; i partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni.

F.A.L.C. ONLUSVia Mac Mahon, 113 (entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milanotel. 339 [email protected] 21,15 - 23■ NUOVO PRESIDENTE E CONSI-GLIO. L’Assemblea dei soci tenutasiil giorno 26/10/09 ha eletto il nuovoConsiglio: presidente Renato Bana;consiglieri Alberto Angeloni, ElenaBertorello, Andrea Campi, MarioCampi, Arianna Cocco, StefanoZucali, Guido De Michele, LucianoDel Tufo, Alberto Modena, CarloPasset, Enrico Ratti, Andrea Taddia;revisori dei conti Gigliola RovarisMotta, Nazzareno Zaghi, FilippoBellavite Pellegrini; auguri di buonlavoro!■ XXIV CORSO DI SCI ALPINISMO.21/1 presentazione del corso insede; lezioni teoriche (giovedì ore21.15): 28/1 materiali ed equipag-giamento; 4/2 preparazione e con-dotta di una gita; 1/2 neve e valan-ghe, formazione, evoluzione e pre-venzione del pericolo; 25/2 neve evalanghe, autosoccorso; 11/3 fisiolo-gia e alimentazione; 18/3 cartografiae orientamento; 8/3 meteorologia;uscite pratiche: 31/1 Diavolezza,selezione in pista e fuoripista; 14/2Magehorn (MS, m 2.620); 28/2Punta Palasina (MS, m 2.782);13-14/3 Col Becchei (MS, m 2.794);21/3 Pizzo D’Era (BS, m 2.616); 10-11/4 Punta d’Arbola (BSA, m3.235); costo: 190€ (150€ minoridi 25 anni); obbligatoria iscrizioneCAI e FALC; direttore della scuolaI.N.S.A. Enrico Volpe, direttore delcorso I.N.S.A. Luciano Del Tufo,vicedir. I.S.A. Massimo Stopelli.■ GITE SCI ALPINISMO. 7 usciteaperte ai soci ed ex allievi con Guida:

7/2 Schilthorn (2794 m, BS); 20-21/2 Col Seillière (2851 m, BS); 7/3M. Resegone (1875 m, MSA): gitagratuita per festeggiare i 90 annidella FALC; 20-21/3 Testa del Rutor(3486 m, BSA); 10-11/4 Allalinhorn(4027 m, BSA); costi: gita di un gior-no 13€ soci, 18€ non soci; gita didue giorni: 35€ soci, 45€ non soci.■ 3 GIORNI DI SCI ALPINISMO. 23-25/4 nel Gruppo del Bernina; costi:90€ soci, 110€ non soci.■ GITE DI FREE RIDE. Una novità!3 we fuori pista aperti a soci ed exallievi con Guide. Calendario: 13-14/1 Arolla-Evolene (CH); 27-28/2La Grave; 17-18/3 Zermatt; Costo:120€ per uscita.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Martedì e giovedì dalle 19 alle 23;Info Sandro ([email protected]).■ CONSULTATE IL SITO WEBwww.falc.net.

GAMVia C.G. Merlo, 320122 MilanoTel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e Gio 21-23■ SCIALPINISMO. 10/1 Monte Bo diValsesia (2071 m) da Ressa all’AlpeGoreto, quindi all’Alpe Selvaccia eper ampi pendii in vetta. Disl. 1154m diff. MS; 17/1 Punta Palasina(2782 m) da Estul (1450 m) all’AlpePalasina e quindi per cresta in vetta.disl. 1332 diff MS; 31/1Marscholhorn (2904 m) daHinterrhein a Fleugamatt, poi alMarscholsee quindi ad un ripido val-loncello che porta in cresta ed invetta. disl. 1270 m diff. BS; 7/2Monte Croce (2894 m) da S.Jaccques all’Alpe Nana, al lagoCroce, al colle tra il Monte Croce e ilGran Tournalin, quindi per cresta invetta. disl. 1205 m diff. BS; infoFranco Perin 347 2628747, [email protected].■ SCI DI DISCESA. 17/1 inizioCorso di sci a La Thuile, spazi idealiper i principianti e favolose disceseper i più esperti tra La Thuile e LaRosière; info Donatella Guarducci 026682466, [email protected]; 24/1–31/1-7/2– uscite sciisti-che a La Thuile; 23/1-29/1 settima-na bianca a Campitello di Fassa conampie possibilità per gli escursioni-

sti, info Grazia Archinti 02531415,[email protected].

GESAvia Kant 8 - 20151 MilanoMartedì 21 - [email protected] informazioni:Ornella tel. 0238008844Fausta tel. 0238008663■ ESCURSIONISMO. 10/1 giro delle5 cime (lago d’Iseo) E; 24/1 RifugioAlbani mt.1939 (Colere BG) sci/cia-spole; 7/2 Rifugio Gabriele Rosa mt.2353 (Val Trompia) sci/ciaspole; 27-28/2 notturna cima Pianchette mt.2158 (Val Cavagna) sci/ciaspole.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 02-62066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ IN SEDE. Fino al 24/1 prosegue lemostra di quadri “La valle dellemeraviglie” di Mercedes Dall’Aglio;in Segreteria sono aperte le iscrizio-ni/rinnovi per il 2010.■ SCUOLA S. SAGLIO. Presen-tazioni e iscrizioni in sede alle h. 21:12/1 24° Corso di Sci Alpinismo dibase; 10/3 Corso ScialpinismoAvanzato SA2; 17/3 57° Corso diRoccia; limitata disponibilità diposti, si consiglia puntualità.■ GITE SOCIALI. 23-24/1 Gita SciFondo Escursionistico (da definire);24/1 Scialpinistica al Piz Tri(m.2308) in Valcamonica MS; 30/1Gita Sci Fondo Escursionistico (dadefinire).■ PANNELLO D’ARRAMPICATA. Adisposizione dei soci SEM e aggre-gati in sede martedì 18-20 e giovedì18-22, secondo il regolamento.■ NEWSLETTER. Per riceverla scri-vere a [email protected].

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 tel. e Fax 0362. 593163Merc. e ven. 21-23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ ASTROCAI. 29/1 ore 21 conferen-za “Le stelle: luci dell’Universo”,

relatore Ivan Farina.■ SCI DI FONDO. 29° Corso di Scidi Fondo Escursionistico: 11/1 chiu-sura iscrizioni e presentazione; 17-24/1 e 7-14/2 uscite lezioni pratiche.■ SCUOLA SCI. Corsi di discesa esnow board a Motta (Madesimo);informazioni e iscrizioni in sedeentro il 8/1; inizio corsi da domenica17/1 per 6 domeniche.■ TESSERAMENTO 2010. Soci ordi-nari € 38, Soci familiari € 19, Socigiovani € 13, Tassa prima iscrizione€ 5.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]://caicarateb.netsons.orgVen 21-22,30■ TESSERAMENTO. Disponibili ibollini.■ NOVITÀ 2010. Rinnovo nel setto-re escursionistico con interessantiproposte orientate verso tematicheben precise e persone qualificate perriscoprire svariati aspetti della mon-tagna.■ APPUNTAMENTI. 3/1 tradizionale‘Natale Alpino’ 50a edizione aPiateda in Valtellina; 22/1: Assem-blea annuale dei soci.■ SCIALPINISMO. 17/1 Piz SanGian in Engadina (se innevato).

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)Mer. e Ven. 21-23Tel. e Fax 02 66594376Mobile 3383708523direzione@caicinisello-balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.it■ CIASPOLE. 17/1 S.Calimero (LC);31/1 M.te Pora (BG); 14/2 Rif. ARP(AO); 28/2 P.zzo Baciamorti (BG).■ ESCURSIONISMO. 14/3 MonteCapenardo (GE) A cura della Comm.Sez. TAM; 28/3 Mont’Isola L. d’Iseo(BS) 11/04; Monte Barro (LC); 25/4Val Bodengo (SO); 9/5 Rif. Carate(SO) 22-23/5 Rifugio Porro (SO); 6/6Traversata Rif. Tonolini - Rif. Gnutti(BS); 20/6 Sentiero dei Fiori -Castellaccio (BS); 3-4/7 Rif. V. Sella(AO); 17-18/7 Breithorn Occ. (AO).■ SCIALPINISMO. 10/1 Bric Paglie(BI); 24/1 Seehorn – Gaby (CH); 7/2Piz Minor – Pontresina (CH); 21/2M. delle Galline (BG); 7/3 Pizzo

QUI CAI Vita delle sezioni

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Uccello (CH).■ SCUOLA DI ALPINISMO “BRUNO& GUALTIERO”. 1° Corso diScialpinismo (SA1) Inizio 28/1,www.bruno-gualtiero.it.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■ TESSERAMENTO 2010. Rinnovisoci ordinari € 38, familiari € 21,giovani (nati dal 1993 in poi) € 13,tessera nuovi soci € 4. ■ PULLMAN. 24/1 St. Moritz(Engadina) sci fondo, discesa,escursioni, raduno fondisti ScuolaFondo 3288523090; 14/2 Cogne(AO) sci fondo, discesa, escursioniIntersezionale Ticinum 0245101500;21/2 Gressoney (AO) sci fondo,discesa, ciaspole D’Ilio 0245101500.■ MONTAGNA IN SETTIMANA. Gitedel mercoledì; 13/1 Vetan (AO); 17/2Campiglia-Soana (Alto Canavese)mp sci fondo esc., ciaspoleConcardi 0248402472 – 3393336000. ■ AVVENTURE BIANCHE. 3/1 Zuoz-Zernez (Engadina) sci fondo mpConcardi 02 48402472; 10/1Madesimo (Valle Spluga) sci fondo,discesa, ciaspole mp Bergamaschini328 8523090; 15-17/1 Paganella-Dolomiti di Brenta (TN) sci fondo,discesa, ciaspole Burgazzi 3398828946; 31/1 Via del Sale (OltrepòPavese) ciaspole mp Nerini 0245101500. 6-7/2 Capanna Dötra(Canton Ticino) sci fondo escursioni-smo, ciaspole mp Concardi; 13-20/2Seefeld (Austria) sci fondo, discesa,escursioni, mp Burgazzi 339882894627 - 28/2 Nevache (AlteAlpi – Francia) sci fondo, ciaspolemp Casé. ■ BUONI SCONTO. In sede prezziscontati per gli impianti di risalita. ■ PIANETA TERRA. 15/1Sciescursionismo sui Monti Sibillini,sciate di gusto tra Norcia e Ascoli(Cesare Guida) ore 21 in Sede; 29/1Mondi buddisti, dal principeSiddharta alla tradizione buddistadallo Sri Lanka al Nepal, dallaBirmania al Ladakh (Astrid Angehrn-Roberto Cossu); 12/2 Madeira, l’iso-la giardino (Nicola Bonavia) h21,Saloncino La Pianta via Leopardi 7.

■ COMPLIMENTI alla nostra consi-gliera/tesoriera Giovanna D´Ilio, fre-sca istruttrice della Scuola italiana dinordic walking; in primavera ed inautunno due corsi di questa saluta-re disciplina aerobica.

DESIOVia Lampugnani, 7820033 DESIO (MI)Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì 21 - 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]■ TESSERAMENTO. Aperte le iscri-zioni per l’anno 2010; ordinari € 40,

famigliari € 20 giovani € 14.■ CORSO DI SCI ALPINO. Aperte leiscrizioni al corso di sci alpino e disnowboard organizzato al MontePora nelle domeniche 24/1, 31/1,7/2 e 14/2; informazioni in sede.■ GITE SCIISTICHE. 28/2 campio-nato desiano a Borno; 21/3 trofeoApegalli a Madesimo.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Tutti i martedì e i giovedì dalle 19.30alle 22 è aperta la struttura di arram-picata presso la palestra dell’ITIS“E. Fermi” in via Agnesi a Desio(ingresso dal lato PalaDesio).

VIMERCATEvia Terraggio Pace, 7

Tel/Fax 039/6854119Mer. e Ven. 21 - [email protected] ■ RINNOVO CARICHE. L’11/2 siterrà l’Assemblea ordinaria dei sociche prevede il rinnovo del Consigliodirettivo; i soci intenzionati a propor-re la propria candidatura alle carichesociali devono comunicarlo in segre-teria entro il 29/1.■ GINNASTICA PRESCIISTICA. Ilcorso prosegue il lunedì e giovedìfino a marzo presso la palestra diOreno; turni 19,15 - 21,15■ CORSI SCI. Discesa/snowboard17-2431/1 in Tonale; fondo 17-24-31/1 in varie località alpine.

PICCOLI ANNUNCI

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Alps ExperienceProgrammi 2010Corso di Scialpinismo 23-24/1 6-7-20-21/02Scialpinismo e barca a vela in Norvegia dal 27/3 al 3/4Berner Oberland 6-9/5Tour des Mischabel 13-16/5Maggio e giugno i 4000 scialpinistici delle AlpiInfo: www.alpsexperience.it - +39 328 2797870

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www.nonsolotrekking.comL’empatia per il più piccolo degli animali è una dellepiù nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono.Charles Robert Darwin. www.slowfoot.it

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- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa voce

devono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di

appartenenza loro personale o della scuola o associazione.

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38 - LO SCARPONE, GENNAIO 2010

■ GITE SCIISTICHE. 10/1 ValFormazza (fondo); in concomitanzadi corsi di discesa e fondo si accet-tano iscrizioni alla sola gita a com-pletamento posti.■ GITE SCIALPINISTICHE. 17/1Monte Gardena – MS (m 2117);14/2 Forcola di Malghera - BS (m2542).■ GRUPPO SENIORES. Passeggiatepomeridiane: 20/1 tra Adda eBrembo; 3/2 le Scalette di Bergamo.■ PALESTRA ARRAMPICATA.Martedì e giovedì dalle 19 alle 21presso la palestra del CentroGiovanile “Cristo Re” via Valca-monica, 25 – Vimercate; iscrizionidirettamente in palestra.

COLICOVia Campione, 723823 Colico (LC)tel.0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034■ ATTIVITÀ. 2-3/1 Festa d’inizioanno al rifugio Scoggione; 22/1Assemblea ordinaria dei soci; 30/1Cena Sociale al ristorante Stelvio diDelebio■ ARGENTO VIVO. Uscite tutti igiovedì.■ TESSERAMENTO. È aperto perl’anno 2010 presso la sede di ViaCampione, tutti i venerdì sera, opresso la merceria Sgheiz Laila diColico.

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ SCUOLA ALPINISMO E SCIALPI-NISMO COLIBRÌ. 9° Corso di arram-picata su ghiaccio da Ddicembre2009 a febbraio 2010 - per avvici-narsi al meraviglioso mondo dellecascate di ghiaccio, curando sicu-rezza e tecnica individuale di pro-gressione su ghiaccio verticale;Gianfranco 329.6705959, Spartaco333.4837381.■ 9° CORSO DI SCIALPINISMO. Dagennaio ad aprile 2010; per iniziare apraticare questa disciplina su terre-no sci-alpinistico facile, ricercando lasicurezza in ogni condizione; Valter339 4366441, Andrea 366 3947300.

■ ESCURSIONI. 31/1 Escursionecon racchette da neve località addefinire, dir. Gigi Sironi.■ GRUPPO GROTTE. Numeroseattività rivolte sia al principiante cheall’esperto; escursioni guidate ingrotte o miniere dismesse di facileaccesso per principianti, scolare-sche e associazioni; tutte le attivitàproposte sono dirette da IstruttoriCAI di Speleologia; verranno fornitiagli interessati i materiali necessari;www.gruppogrottecaigallarate.it.■ RIFUGI. Enrico Castiglioni, AlpeDevero, 1640 m, gestore MicheleGalmarini, 0324 619126; PietroCrosta, Alpe Solcio (Varzo) mt 1750,aperto anche in inverno prevedepacchetti speciali per sezioni CAI,340 8259 234 www.rifugiocrosta.it- [email protected].

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)Gio 21-23Telefono: [email protected]■ GITE RACCHETTE DA NEVE. 6/1Vallone dei Tornetti con sott. Viù(C.E.; 10/1 Piano della Lunella (CE)17/1; Pian della Mussa (C.E.); 28/1Vrù-Blinant-San Giacomo-Vrù (inter-sezionale C.V.L.); 31/1 Anello di ValServin (C.E.); ■ CORSO SCI DI FONDO. 17/1 inizioad Usseglio 5 domeniche, dalle 10alle 12, più giornaliero, tutto a € 50. ■ LEZIONE DIDATTICA SU NEVE.24/1 pratica sull’uso dell’ARVA(C.E.).■ CORSO INTAGLIO SU LEGNO. 2/2inizio in sede al martedì , 5 serate di2 ore (21-23), costo € 25.■ TESSERAMENTO 2010. Aperto iltesseramento, quote invariate conpiccolo omaggio, tutti i giovedi sera.

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ Preghiamo i soci di portare la tes-sera (e la e-mail) in occasione delrinnovo per il 2010.

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727

Cell. 338 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ SCI NORDICO. 10/1 e 24/1 gite inautopullman GT in località delPiemonte e Valle d’Aosta. prenota-zione entro il mercoledì precedente. ■ CIASPOLE. 17/1 Pian Sarpeis (m1596), disl. 450 m, tempo di salita2 ore, diff. EI.■ ESCURSIONISMO. 31/1 Anello diVado, disl. 350 m, tempo di percor-renza 4 ore, diff. E. ■ INFORMAZIONI. Quote sociali2010: ordinari € 37, familiari € 19,giovani € 13, quota ammissionenuovi soci € 4.■ É stato attivato il sito web dellasezione: www.caimoncalieri.it

SALUZZO P.zza Cavour, 12 - 12037 Saluzzo Tel 0175/249370www.caisaluzzo.it [email protected]ì dalle 21■ ESCURSIONISMO. 6/1 Befanasulle Ciastre, luogo da definire; 14/1in sede inizia il 4° corso di escursio-nismo invernale; 24/1 racchette daneve, luogo da definire. ■ ALPINISMO GIOVANILE. 10/1Valle Varaita, con le racchette daneve da Rore al Colle Birrone■ SCI-ALPINISMO. 13/1 in sede ini-zia il 42° corso base SA1, snow-board-alpinismo; 13/1 in sede iniziail 1° corso base SBA1.

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mercoledì 21-23www.caidolo.it■ USCITE INVERNALI. 17/1 ColVisentin – Prealpi bellunesi, ciaspe;24/1 Riserva naturale di Somadida(Auronzo) ciaspe; 31/1 Valle di Sella(TN) uscita fotografica; 7/2 Malghed’inverno in Lessinia, ciaspe.

MIRANOSEZIONE “Alberto Azzolini”Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56Cell. 348 [email protected] Merc. 21-22.30■ SERATE CULTURALI. 29/1“Esperienze di scialpinismo”; 12/2

“Le piante officinali delle nostremontagne” con Anacleto Boranga;c/o auditorium scuola mediaLeonardo da Vinci-Mirano, Ore20.45.■ CORSI. Sono aperte in sede leiscrizioni per i corsi di escursioni-smo con le ciaspe, scialpinismoavanzato SA2; alpinismo A1 e rocciaAR1; posti limitati.■ PALESTRA. Ginnastica c/o ExScuola Mazzini due turni 18,30-19,30 e 19,30-20,30 martedì e gio-vedì; muro di arrampicata c/o ViaVillafranca Mar., Merc., Giov. Ore19,30-22,30.■ CORSO NATURALISTICO. Apertele iscrizioni al corso “Le piante offi-cinali dei nostri monti” che iniziavenerdì 12/2; programma sul sitowww.caimirano.it.

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421-33 22 88www.caisandona.itMar.19-20; Gio. 19-20 e 21-22■ SCI ALPINO. 6/1-10/1-17/1 uscitecorso in Val Zoldana; 31/1 Falcade■ SCI FONDO ESCURSIONISMO.Gite e corsi 17/1 Misurina; 24/1Passo Brocon.■ SCIALPINISMO. Aperte le iscri-zioni al corso base.■ ALPINISMO GIOV. 10/1-17/1-31/1uscite corso in Piancavallo /Cansiglio; 2-3/1 Val Frison.■ SCI BABY. Corso di discesa inPiancavallo.

CATANIAPiazza Scammacca 195131 CataniaLu, Mer, Ve 18-21Tel. 095.7153515Fax [email protected]■ CORSO SCIALPINISMO (SA1).Dal 12/01 al 07/02, la Scuola di alp.e scialp. “Estremo Sud”, organizza il2° corso base di scialpinismo (SA1).■ SCI FONDO ESCURSIONISMO.Nel mese di gennaio sarà organizza-to uno stage propedeutico.■ ESCURSIONISMO. 6/1 Bivacco diTimparossa (sci esc.); 10/1Ciaspolata nord orientale; 17/1Piano dei Dammusi; 17/1 dal rif.Citelli a Piano Provenzana (sci esc.);24/1 dal Simeto ad Agnone; 31/1plenilunio con ciaspole. ■

QUI CAI Vita delle sezioni

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montagne con il suo spirito chesfida il tempo e lo colloca nelparadiso dell’eternità.

Antonino Cucuccio

Presidente Sezione di Acireale

IL CAI CHE VORREIDal 1939 sono socio della

Sezione di Crema, dall’epoca delpresidente generale Manaresi.Sono stato membro del consi-glio direttivo e ora, quasi novan-tenne, sono ancora iscritto alCAI e modesto frequentatoredei sentieri del Brenta. Ricevoregolarmente e leggo sia lanostra Rivista, sia Lo Scarpone.Complimenti! E complimentiper il lavoro che il CAI svolge.Alla domanda se il CAI dev’esse-re ente pubblico o libera asso-ciazione nazionale rispondo

senza esitare: libera associazio-ne! Un bel vantaggio sarebbeper la gestione dei rifugi, lamanutenzione dei sentieri, ladifesa dell’ambiente…

Slvio Valdameri

Sezione di Cremona

PRECISAZIONEIl presidente della Commis-

sione medica VFG LucianoSaccarola segnala un errore nel-l’annuncio del corso di forma-zione per docenti scolasticiapparso in novembre nellarubrica Qui CAI a pagina 39: neltitolo si faceva erroneamenteriferimento a medici, anzichédirigenti scolastici. Informainoltre che la frase “per tutti gliinsegnanti sarà possibile fruiredei permessi per la formazio-

ne…” era stata soppressa in untesto successivo al primo invio.

DOLOMITISulla ventilata chiusura al traf-

fico dei passi dolomitici prose-gue il dibattito tra i lettori: unanuova adesione alla propostadella Giunta provinciale diBolzano viene da Andrea DeRosa della Sezione di Sulmona(AQ). “Le Dolomiti”, scrive il cor-tese lettore, “sono state recente-mente dichiarate patrimonio del-l'umanità. Per mantenerle intattee valorizzarle in tutta la loro bel-lezza e maestosità è necessarioserbarle dall’inquinamento: chiu-dere al traffico valichi dolomiticidi notevole bellezza sarebbedunque un passo significativo intal senso”. ■

LO SCARPONE, GENNAIO 2010 - 39

Riccardo Cassin lascia nelmondo giovanile la testi-monianza di valori diumanità che sono alla

base dell’uomo e dell’alpinista.Cassin, uomo onesto, lavoratore,padre di famiglia, di poche paro-le, la rupe, il grande vecchio, cin-que giorni la settimana li dedica-va al lavoro e alla famiglia e duegiorni all’alpinismo. Lui stessodiceva di essere “un alpinista delfine settimana”. Una salute diferro con 54 battiti cardiaci alminuto, una buona forchetta,senza vizi, quasi ottantennefesteggiò il 50° della prima alBadile ripetendo la via da luitracciata con i compagni diLecco e di Como. Qualcuno glidomandò quale fosse stato ilmomento più bello della sua vita.Lui rispose: “Nel ‘45 alla finedella guerra ero felice anche seho avuto tanti compagni morti”.

A chi gli chiedeva dove stesseandando l’alpinismo, rispondevasemplicemente: “In montagna! Èquesto quello che conta”.Venerdì 7 agosto 2009, l’ultimascalata di Riccardo Cassin versole alte vette del paradiso. Non sose fosse un credente o meno, magli alpinisti sono degli idealisti ecome tali alla ricerca della veri-tà, della libertà, della purezzadell’animo. Le Grigne erano ilsuo rosario personale, quellaroccia che per ottanta anniaveva accarezzato con le mani opercorso per infilare un chiodo oun cuneo, con affetto, con lealtà,con rispetto. Ripeteva spesso:“Nell’alpinismo bisogna averequel tanto di paura che ti per-mette di diventare vecchio”.

Guardava ai giovani con gran-de interesse e spesso si eraschierato con loro. In un’intervi-sta allo Scarpone, in occasionedel Natale di qualche anno fa,rivolgeva gli auguri all’insegnadella pace e della speranza, inmodo particolare ai giovani cherappresentano il futuro dellanostra associazione.

Riccardo non è più con noi, masarà sempre presente sulle sue

Un alpinista del fine settimanaLa posta dello Scarpone La parola ai lettori

Bacheca

Persi e ritrovati■ OROLOGIO DA POLSO è stato trovato allaForcella di Lavaredo, all’inizio del sentiero per ilrifugio Locatelli. Telefonare a Mario349.2506461.

■ UNA CATENINA d’oro è stata trovata sulprato antistante il rifugio Roda di Vael e conse-gnata al rifugio SAT Roda di Vael da MarcelloColajanni [email protected] della Sezione diDolo.

■ UN APPARECCHIO FOTOGRAFICO è statoperso da Linda Vedani ([email protected],cell. 3480633835) al Pian d’Erbioi (Val Veglia).

■ UN APPARECCHIO FOTOGRAFICO Sonycolore fucsia è stato smarrito presso il cannoneIppopotamo nei pressi di Testa Croce(Adamello), cell. 3393415587.

■ UN APPARECCHIO FOTOGRAFICO è statosmarrito da Ornella Di Leo ([email protected],sms 3496760450) sul sentiero che sale daCardoso fino all’attacco della ferrata del MonteForato, nelle Apuane.

■ UN APPARECCHIO FOTOGRAFICO è statotrovato in vetta al Monte Giovo (Appenninotosco-emiliano). Rivolgersi a Italo Equi347.9746495, e-mail [email protected]

■ UNA FOTO che ritrae un uomo in compagniadi due bambini è stata trovata lungo la stradadelle 52 gallerie del Pasubio. Contattare MarcoFaccin 0422290526, [email protected].

Conferenze■ MARCELLO COMINETTI, alpinista eguida, propone proiezioni dallo spirito “alter-nativo” ricche d’ironia, poco eroiche e pertutti, sull’alpinismo d’esplorazione inPatagonia. Inoltre viene proiettato ogni volta ilbreve documentario US and THEM chemostra l’aspetto più crudo della vita dei por-tatori himalayani, a cui molti alpinisti e trekkerdevono il loro successo e che quasi sempredimenticano di menzionare quando parlanodelle loro “gesta”. Il fine è quello di aiutare l’organizzazionePorter Progress (www.porterprogress.org) asostegno dei portatori di tutto il mondo.Contatti: [email protected]. 347.9217406 www.marcellocominetti.com

■ EUGENIO PESCI, arrampicatore, scrittore estudioso delle Alpi, propone quattro seratealpinistico-culturali con immagini commenta-te dal vivo, su luoghi e personaggi che hannofatto e che fanno la storia della Alpi: 1) Engadina cuore delle Alpi (70 minuti), 2) Vent’anni di arrampicate sul calcare delleGrigne. Una storia per immagini (80 minuti), 3) Monte Rosa parete Est: vicende, miti emisteri della regina della Alpi (90 minuti), 4) Dove incomincia il Brenta: personaggi, pae-saggi e pareti fra Molveno e la Val D’Ambiez.Per contatti e dettagli: 333.8114901; oppure02.61291913; oppure [email protected]

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