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anno XVI n.1 - gennaio 2010 Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 Riflessioni del vescovo di Pozzuoli sull’informazione amplificata. Libertà, verità e giustizia: per "un'aria pulita" UNA VOCE PER TUTTI Va rispettato il desiderio che c’è in ogni uomo di essere accolto come persona A ll’inizio di questo nuovo anno che ci è donato sono ri- echeggiate dentro di me le parole forti, di denuncia e piene di spe- ranza, che papa Benedetto XVI pronunciò in Piazza di Spagna a Roma nella solennità dell’Im- macolata Concezione della Beata Vergine Maria del 2009. C’è una “bella notizia”, che noi cristiani non possiamo tacere e che Maria ci dice con la sua stessa vita: «Non abbiate paura, Gesù ha vinto il male; l’ha vinto alla radice, libe- randoci dal suo dominio». Questa bella notizia è quanto mai neces- saria anche oggi, essa «ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili». Il no- stro giornale deve essere sempre più propagatore di questa notizia, anche andando controcorrente. «Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetu- to, amplificato, - diceva il Papa – abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossican- doci, perché il negativo non vie- ne smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono». (continua a pag. 3) † Gennaro, vescovo SEGNI DEI TEMPI www.segnideitempi.it Oratori in Campania La domanda contributi Giornata dei Migranti Pergolesi e Pozzuoli “Il minore migrante e rifugiato, una speranza per il futuro” è il tema della 96ma Giornata del- le Migrazioni. L’appuntamento della diocesi è il 24 gennaio. Pag. 3 Nel terzo centenario della na- scita del musicista iniziative da Jesi a Napoli. Al Rione Terra l’associazione Nemea promuo- ve un incontro il 7 febbraio. Pag. 13 Progetti per i giovani. A Fuo- rigrotta l’oratorio “Calasan- ziano”. Intanto la Regione vara il bando. Pag. 2 Sotto il castello di Mon- teleone tra 4 comuni e tre diocesi. I giovani in cerca di identità. Pag. 4-5 Marano terra di confine La chiesa di S. Alfonso foto: PAOLA VISONE Consentire a tutti di poter andare a messa, anche se si abita in zone di periferia e si è anziani. Con questo obiettivo don Gennaro Guardascione, parroco della chiesa Gesù Divino Maestro di Quarto, ha avuto una idea geniale quanto semplice nella sua realizzazione: stipulare una convenzione con la società privata di trasporti locali «La Prudente», affinchè si potesse mettere a disposi- zione della parrocchia due bus, in grado di permettere ai parrocchiani con difficol- tà motorie o impossibilitati a muoversi in proprio, di poter andare a messa con la navetta «Chiesa-Bus». L’iniziativa è aperta a tutti, a cominciare dai fedeli più anziani e dai ragazzini che frequentano le lezioni di catechismo nella chiesa di via Marmolito. Ovviamen- te, il tutto è completamente gratuito per i fedeli che vi fanno richiesta, andando direttamente negli uffici parrocchiali per indicare le loro esigenze, in modo da poter permettere l’ottimiz- zazione del giro per le stra- de di periferia da e verso la parrocchia. (continua a pag. 15) Nello Mazzone È in partenza il "Chiesa-Bus" A Quarto attivato un servizio gratuito per raggiungere la parrocchia

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Segni dei Tempi, testata di attualità sociale, culturale e religiosa

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anno XVIn.1 - gennaio 2010

Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Riflessioni del vescovo di Pozzuoli sull’informazione amplificata. Libertà, verità e giustizia: per "un'aria pulita"

UNA VOCE PER TUTTIVa rispettato il desiderio che c’è in ogni uomo di essere accolto come personaAll’inizio di questo nuovo

anno che ci è donato sono ri-echeggiate dentro di me le parole forti, di denuncia e piene di spe-ranza, che papa Benedetto XVI pronunciò in Piazza di Spagna a Roma nella solennità dell’Im-macolata Concezione della Beata Vergine Maria del 2009. C’è una “bella notizia”, che noi cristiani non possiamo tacere e che Maria ci dice con la sua stessa vita: «Non abbiate paura, Gesù ha vinto il male; l’ha vinto alla radice, libe-randoci dal suo dominio». Questa bella notizia è quanto mai neces-saria anche oggi, essa «ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili». Il no-stro giornale deve essere sempre più propagatore di questa notizia, anche andando controcorrente. «Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetu-to, amplificato, - diceva il Papa – abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossican-doci, perché il negativo non vie-ne smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono». (continua a pag. 3)

† Gennaro, vescovo

SEGNI DEI TEMPIwww.segnideitempi.it

Oratori in CampaniaLa domanda contributi

Giornata dei Migranti Pergolesi e Pozzuoli“Il minore migrante e rifugiato, una speranza per il futuro” è il tema della 96ma Giornata del-le Migrazioni. L’appuntamento della diocesi è il 24 gennaio.

Pag. 3

Nel terzo centenario della na-scita del musicista iniziative da Jesi a Napoli. Al Rione Terra l’associazione Nemea promuo-ve un incontro il 7 febbraio.

Pag. 13

Progetti per i giovani. A Fuo-rigrotta l’oratorio “Calasan-ziano”. Intanto la Regione vara il bando.

Pag. 2

Sotto il castello di Mon-teleone tra 4 comuni e tre diocesi. I giovani in cerca di identità.

Pag. 4-5

Marano terra di confineLa chiesa di S. Alfonso

foto

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Consentire a tutti di poter andare a messa, anche se si abita in zone di periferia e si è anziani. Con questo obiettivo don Gennaro Guardascione, parroco della chiesa Gesù Divino Maestro di Quarto, ha avuto una idea geniale quanto semplice nella sua realizzazione: stipulare una convenzione con la società privata di trasporti locali «La Prudente», affinchè si potesse mettere a disposi-zione della parrocchia due bus, in grado di permettere ai parrocchiani con difficol-tà motorie o impossibilitati a muoversi in proprio, di

poter andare a messa con la navetta «Chiesa-Bus». L’iniziativa è aperta a tutti, a cominciare dai fedeli più anziani e dai ragazzini che frequentano le lezioni di catechismo nella chiesa di via Marmolito. Ovviamen-te, il tutto è completamente gratuito per i fedeli che vi fanno richiesta, andando direttamente negli uffici parrocchiali per indicare le loro esigenze, in modo da poter permettere l’ottimiz-zazione del giro per le stra-de di periferia da e verso la parrocchia. (continua a pag. 15)

Nello Mazzone

È in partenza il "Chiesa-Bus"A Quarto attivato un servizio gratuito per raggiungere la parrocchia

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Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi, Armando PatiernoCollaborano: Ida Artiaco,Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Fabio Cutolo, Eugenio d'Accardi, Alessandra Lenzi, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosaria Merone, Giovanni Moio, Alessandro Napolitano, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo Volpe

Segni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Ciro Biondi, Luca Scognamiglio (ZendoADV.com)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: Rossi srl - Nola (Na)Pubblicità e amministrazione: soc. coop. Ifocs a r.l.

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato - Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giunti da: “otto per mille” e privati.Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

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anno XVI - n. 1 - gennaio 2010

PRIMO PIANOSEGNI FLEGREI

2gennaio 2010

Associato all’USPI

Federazione Italiana Settimanali Cattolici Unione Stampa Periodica Italiana

Associato alla Fisc

Da un paio di mesi, a Fuorigrotta, nella parrocchia San Giuseppe

Calasanzio, i ragazzi dagli otto ai tre-dici anni hanno a disposizione un ora-torio. Questo nuovo centro educativo, che si trova nel complesso scolastico delle Scuole Pie dei Padri Scolopi, af-faccia su via Giacomo Leopardi, una delle strade principali del quartiere. All’entrata c’è una targa che dà il ben-venuto con questa scritta: Accolti con l’amore di San Giuseppe Calasanzio fanciulli ragazzi e giovani qui saremo educati al suo ideale di “Cooperatori della Verità” e saziati con il pane del Vangelo per essere onesti cittadini e cristiani credibili - Grazie Peppe. Ed è proprio grazie alla donazione del-la famiglia del giovane Giuseppe Di Gennaro, morto qualche anno fa e al quale è intitolato lo stesso centro edu-cativo, che sono stati ristrutturati e resi operanti i locali dell’oratorio. Il centro è formato da una grande sala dove si svolgono attività ludiche di ogni genere, dal calcio balilla al ping pong, senza trascurare accattivanti e bizzarri giochi di società. Attenzione, non si viene solo per gio-care: l’oratorio Giuseppe Di Gennaro ospita anche attività di formazione culturale, come il cineforum, e soprat-tutto offre sportelli didattici in varie

discipline scolastiche. A gestirle do-centi che offrono la loro disponibilità gratuita per dare una mano ai ragazzi con lacune nelle materie di studio. I fedeli hanno apprezzato tantissimo la disponibilità dei docenti che danno un notevole taglio culturale all’attivi-tà “oratoriana”, con particolare atten-zione alla crescita civica oltre che di vita. E devono essere contenti anche i ragazzi, visto che a fine giornata non vorrebbero andar via dalla struttura di via Leopardi; d’accordo anche i geni-tori, poiché riscontrano nell’oratorio

un ambiente sano e accogliente. Ma cos’è di preciso l’Oratorio Giovanile Calasanziano “Giuseppe Di Gen-naro”? Il parroco della chiesa San Giuseppe Calasanzio, padre Antonio Fusco, spiega che «come tutti gli altri oratori, è un centro educativo che ai ragazzi del territorio propone attivi-tà giovanili alternative finalizzate alla formazione integrale della persona, alla luce dello spirito “calasanziano”». L’oratorio, per i ragazzi, non è dun-que solo un semplice luogo dove in-contrarsi con coetanei dopo la scuola,

bensì un punto di riferimento, un’oasi educativa in cui conoscere gli altri. In alcuni casi, inoltre, esso diventa anche il primo passo per l’avvicinamento o riavvicinamento alla parrocchia. Pa-dre Fusco si aspetta, da questa nuova attività all’interno della parrocchia, «la giusta evoluzione di un cammino di fede dei giovani, perché essi sono il futuro della società e della Chiesa»; ma proprio per questo è necessario porre ulteriori attenzioni soprattutto ai ragazzi a rischio.

Ciro Di Bello

A Fuorigrotta c'è l'Oratorio Calasanziano per ragazziCosì la parrocchia risponde all’emergenza educativa

L’Assessorato regionale alle Politiche Sociali ha varato l'Avviso Pubblico “Azioni regionali per l'infanzia, l'ado-lescenza e le responsabilità familiari. Riconoscimento, sostegno e valoriz-zazione delle attività oratoriali”, per l'assegnazione di contributi per com-plessivi 2.500.000 euro, «finalizzati a favorire l'accoglienza, l’accompa-gnamento e il sostegno della crescita armonica dei minori e dei giovani, nonché la prevenzione del disagio mi-norile e giovanile». L'Avviso è rivolto alle parrocchie della Campania che svolgono attività oratoriali, agli ora-tori salesiani attivi in luoghi diversi dalle parrocchie, agli oratori apparte-nenti alla Confederazione dell’oratorio di S. Filippo Neri, agli enti di culto riconosciuti dallo Stato che svolgono attività similari a quelle oratoriali. Le azioni sostenute vanno dalla gestione del tempo libero, al sostegno allo stu-dio/attività socio-culturali, le attività ludico-ricreative, l'educazione civica, la promozione alla convivenza pacifica

e alla solidarietà, il rapporto interge-nerazionale, l'integrazione culturale. La scadenza per la presentazione delle domande di contributo è slittata al 29 gennaio: chi ha presentato la domanda entro il termine originariamente fissa-to al 19 gennaio 2010, fermo restando la validità di detta domanda, può so-stituire la stessa con una nuova entro e non oltre il termine assegnato alle ore 13.00 del 29 gennaio 2010. Indiriz-zo cui inoltrare la domanda: Giunta Regionale della Campania – Area Generale di Coordinamento n. 18 – Settore Assistenza Sociale – Centro Direzionale di Napoli Isola A6 – 6° piano – 80143 Napoli. La domanda deve essere redatta, pena l'esclusione, utilizzando l'allegato MOD_A, de-bitamente compilato e sottoscritto dal legale rappresentante del proponente, dal legale rappresentante della Diocesi o struttura corrispondente per le altre confessioni, accompagnata da copia del documento di riconoscimento dei firmatari.

I contributi della Regione

Nella parrocchia San Giuseppe Calasanzio, attivo anche il gruppo Gio.Ca. (Gioventù Calasanziana),che ha realizzato una rappresentazione teatrale nel giorno dell'Epifania

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PRIMO PIANO

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Quest’anno la Campania ospiterà la 96ª Giornata Mondiale delle Migrazio-ni, che sarà organizzata a Capua il 17 gennaio e avrà come tema: “Il minore migrante e rifugiato, una speranza per il futuro”. L’anno 2010 che inizia portà con sé molte attese dal mondo dell’immigra-zione: il superamento del pregiudizio che lega strettamente immigrazione e criminalità; la riforma della legge di cittadinanza, con una particolare atten-zione ai minori immigrati in Italia; un ritorno alla protezione e accompagna-mento sociale, evitando forme di esclu-sione sociale e di abbandono; il ricono-scimento del diritto d’asilo (fermando azioni all’insegna del respingimento). Grande attenzione si dovrà rivolge-re anche ai nostri emigranti all’estero (soprattutto ai tanti giovani costretti a lasciare il nostro Paese alla ricerca di un lavoro), a chi è in mare o gestisce spet-tacoli viaggianti, alle famiglie rom.La Giornata verrà celebrata a livello diocesano domenica 24 gennaio (alle

ore 16), nella Rettoria San Marco a Pozzuoli. Dopo la Celebrazione Eucaristica si terrà un momento di confronto, con testimonianze e riflessioni, seguito da un’agape fraterna.

Giornata Migranti e Rifugiati

(segue dalla prima pagina)

C’è “un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resi-

stere”: “persone invisibili”, che soprav-vivono nelle nostre città, nascoste, «che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’im-magine attirano l’attenzione». Non c’è pietà o è una falsa pietà! Bisogna sem-pre rispettare il desiderio che c’è in ogni uomo di «essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto». Anche quando si sbaglia si ha diritto al rispetto; nessuno può essere messo alla gogna! Il nostro giornale deve dare voce a «tutti coloro che in silenzio (e sono tanti an-che nel nostro territorio!), non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo». Sono «uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene: questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e , di conseguenza, migliora la società». Sia-mo già incamminati su questa strada, ma lo dobbiamo fare sempre di più e sempre meglio.Igino Giordani (1894-1980), padre di famiglia, scrittore, giornalista, politico e parlamentare, di cui è in corso la cau-sa di beatificazione, sentiva l’essere cri-stiano e cattolico non come ‘aggettivi’, ma ‘sostantivi’, non come un abito che si può smettere, ma come una realtà

che dà forma a tutto: «Non sono un pa-dre di famiglia cristiano, né un politico, un giornalista, uno scrittore cattolico. I termini ‘cristiano’ e ‘cattolico’ non mi si addicono come aggettivi, li sen-to piuttosto come sostantivi, ‘sostanza’ della mia vita». Egli, in un articolo sulla “missione dei giornalisti” (Città Nuo-va, maggio 1969), scriveva che il gior-nale deve essere “libero”, “povero ma onesto”. «Per vincere la povertà, - con-tinuava – troppa stampa fa traffico di coscienze o si dà allo smercio dell’osce-nità. E invece il popolo, che ha fame di vita, attende dalla stampa, - malgrado

scandali e delusioni – un nutrimento di fede, un’azione educativa, un aiuto a vincere nell’amore la morte. I giorna-listi formano, più degli altri, l’opinione pubblica: quindi esercitano un influsso sullo spirito del pubblico: e può esse-re un influsso buono o cattivo, traente a Dio o traente a Satana. Chi coltiva l’impudicizia, il pettegolezzo, il menda-cio, chi rovista la cenere delle passioni, lavora, non per la città di Dio, ma per la città avversaria». Infine elenca alcuni valori essenziali che la stampa cattolica è chiamata a illuminare e difendere: la libertà, la verità, la giustizia e la carità.

Giovane seminarista ebbi la gioia di ascoltarlo e di incontrarlo. Era ormai avanti negli anni, ma trasmetteva se-renità, le sue parole erano intrise di saggezza, il suo volto, solcato di rughe, era illuminato da un sorriso che faceva trasparire l’unità interiore. Ora è “servo di Dio”. Dobbiamo oggi saper scopri-re i santi che vivono a fianco a noi e ascoltarli! Sapremo in questo nuovo anno “ve-dere” i “prodigi” che Dio continua ad operare nella storia, che spesso ci appare solo piena di contraddizioni e di negatività? Sapremo vedere il bene, apprezzarlo, accoglierlo e raccontar-lo? Con occhio “penetrante” sapremo non fermarci al male, da denunciare con franchezza, aprendo vie di speran-za? Ci impegneremo personalmente a costruire la città, non rimanendo sem-plici “spettatori”? Recita un proverbio finlandese: «Se ognuno pulisce davanti casa, la città sarà pulita». Il Papa dice-va nel discorso sopra citato: «ci vuole l’impegno di tutti per rendere più pu-lita la città» e parlava non solo di “un inquinamento dell’aria”, ma anche di “un inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso”: “l’inquinamento morale”. L’invito a tutti i nostri lettori è di impegnarsi per un’aria più pulita non solo nelle nostre città, ma anche nelle relazioni familiari e sociali. C’è troppo veleno che fa star male! Il nostro giornale, nel suo piccolo, collabori a costruire un cli-ma di rispetto, di civile confronto, di dialogo!

† Gennaro, vescovo

Se ognuno pulisce il suola città sarà più pulita…

La parrocchia S. Artema vive in un quartiere che nasce all’indomani del bradisismo di Pozzuoli, dove tutto fu costruito in fretta e dove mancano i presupposti per la vivibilità. Il terri-torio presenta uno stato di precarietà che ha favorito nel tempo l’insorgere di un retroterra di emarginazione diven-tato poi ricettacolo incline alla micro delinquenza. Mancanza di socializ-zazione, illegalità diffusa, abbandono scolastico, paura di vivere nel quartie-re e alta disoccupazione rappresentano il biglietto da visita del territorio. La comunità parrocchiale così ha sempre rappresentato per un buon numero di ragazzi l’unico luogo in cui essi hanno avuto la possibilità di stare insieme, dove sono stati guidati nell’avvicinarsi a tutte le problematiche che investono e travolgono la società moderna, com-pito dunque alquanto arduo che le famiglie non possono soddisfare visto l’indice basso d’istruzione. La par-rocchia, guidata dal parroco padre Luigi Bellin, proprio per esprimere

questo forte impegno soprattutto verso i giovani, secondo lo spirito dei Padri Cavanis, ha voluto avviare un’aula multimediale, con il sostegno della Re-gione Campania.. Il vescovo, monsi-gnor Gennaro Pascarella, ha benedetto i locali, dove al momento si trovano quattro computer.

Lucia e Umberto Ricciardi

Aula multimediale a S. ArtemaNella parrocchia di Monterusciello arrivano i computer per i ragazzi

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TERRITORIO

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La questione sui confini non è solo un problema geografico. Anzi, sono molte le questioni in cui sono coinvolti i cittadi-ni che vivono tra i comuni di Marano e Quarto: dai servizi al pagamento delle tasse, dalla manutenzione stradale alla pubblica illuminazione. Fino al 1948 Quarto era una frazione del comune di Marano. Con l’autonomia vennero creati i confini tra i due comuni, ma non mancano, ad oltre sessant’anni, situazioni ancora da chiarire. Ecco perché a fine novembre le due Amministrazioni hanno firmato un protocollo per definire i contenziosi per il pagamento di tasse e servizi dei citta-dini che abitano nelle zone di confine. «Per noi – ha dichiarato il sindaco di Quarto, Sauro Secone - è un momen-to storico, perché per la prima volta da quando Quarto si è reso autonomo dal comune di Marano affrontiamo sistema-ticamente un discorso di confini, met-tendo al centro il diritto dei cittadini, che abitano al confine, di poter godere

di servizi che ne migliorino la vivibili-tà». L’accordo prevede tre tipi di ambiti su cui un’apposita commissione formata dai tecnici dei due comuni cercherà di risolvere i quesiti posti dai cittadini. I tecnici lavoreranno quindi su ambiente, servizio idrico e viabilità. Già in cantiere due proposte congiunte tra i due comuni: la creazione di un Parco urbano Quarto-Marano da loca-lizzare nelle zone collinari e la riqualifi-cazione, con annesso piano di bonifica e videosorveglianza, di via Pendine-Casa-lanno. Una piccola strada piena di curve che da Quarto, inerpicandosi sulla colli-na, porta a Marano. Un obiettivo condiviso dal primo cit-tadino di Marano Salvatore Perrotta. «Quarto e Marano sono due ammini-strazioni comunali vicine ed amiche, che dialogano per la risoluzione dei problemi delle rispettive cittadinanze - ha spiegato Perrotta - Condividiamo la scommessa lanciata dal sindaco Secone per il parco urbano».

Valentina Cavaliere

E Quarto firma la pace

Una parrocchia ed un castello al confine di quattro comuni e

tre diocesi. La chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori si trova in località Belvedere, proprio sul ciglio del cra-tere di Quarto, sul versante che ap-partiene però al comune di Marano. La posizione della chiesetta rurale è veramente particolare. Gran parte dei fedeli e del territorio su cui ha competenza la parrocchia affidata a don Glicerio Abarquez risiedono nel comune di Quarto, mentre solo una parte, meno numerosa, abita nella zona maranese. A poche centinaia di metri dall’edificio religioso si trova l’incrocio della strada provinciale 47 (meglio conosciuta come Rotonda di Maradona) che unisce Quarto e Marano con altri comuni: Giugliano, Qualiano e Villaricca. «Ma non è finita qui – dice don Glice-rio – la nostra parrocchia appartiene alla diocesi di Pozzuoli ma è al confine anche con la diocesi di Aversa, di cui fa parte Giugliano, e con la diocesi di Napoli, di cui fa parte la gran parte di Marano. Tutto questo mi ha fatto diventare un esperto di burocrazia: quanti matrimoni tra fedeli di diocesi e di comuni diversi…». E anche se i parrocchiani si identificano con la co-munità della Chiesa Puteolana, non

mancano problemi di pastorale con altri fedeli. «Diverse persone – spie-ga il sacerdote di origine filippina - che abitano sulla strada di Villaricca che porta a Qualiano frequentano la nostra chiesa e noi li accogliamo con piacere. Per loro, infatti, la prima par-

rocchia si trova infatti a Qualiano ed è molto lontana, anche se esiste una cappella lungo la strada. Ma ci sono molti che tentano di fare i furbi. Un esempio? La diocesi di Napoli preve-de per il catechismo per la prepara-zione alla prima comunione solo due

anni di corso con inizio ad otto anni. La nostra diocesi, invece, che ha altre linee pastorali, prevede un anno di preparazione e due di catechismo con possibilità di accedervi a sette anni. Ebbene, abbiamo avuto delle persone che hanno tentato di iscrivere i figli prima da noi, con la scusa che la par-rocchia di Marano era lontana, e poi dopo il primo anno, ci hanno chie-sto un nulla osta per la parrocchia di Marano. Il tentativo era di iniziare a sette anni il catechismo con noi per poi terminarlo a Marano con solo un altro anno, terminandolo a otto anni. Ho dovuto avvisare il parroco dell’al-tra chiesa e quando rilascio i nulla osta metto in evidenza che il primo anno da noi è da considerarsi solo come preparazione». Appare comunque di difficile soluzio-ne il problema dei confini. Un pro-blema che non appartiene solo alla parrocchia di Sant’Alfonso. «Io penso – continua il sacerdote – che bisogne-rebbe rivedere i confini tra le diocesi, in modo particolare tra quella aversa-na e quella puteolana. La stessa cosa che succede anche alla parrocchia San Massimo di Licola con chi abita subi-to dopo il confine di Pozzuoli, a Giu-gliano, nella diocesi di Aversa».

Ciro Biondi

Marano, all’incrocio c’è una parrocchia di… confineLo strano caso della chiesa di S. Alfonso de’ Liguori

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TERRITORIO

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Nei pressi della parrocchia non c’è nulla. Solo una

piccola scuola, la San Rocco, per gli alunni dell’asilo e delle elementari. Tutto su una piaz-zola che la chiesa condivide con quello che resta del Castello di Monteleone: davanti la piana di Quarto e la possibilità di vede-re – con il cielo limpido – gran parte dei Campi Flegrei. Proprio qui il comune di Marano aveva deciso di costruire una piazza per ammirare il paesaggio. Ma i lavo-ri sono fermi da anni. La chiesa di Sant’Alfonso è frequentata so-prattutto da adulti ed anziani. «I giovani preferiscono stare dove c’è gente, nei centri cittadini più grandi come Marano o Quarto», spiega don Glicerio, dal 2002 in questa parrocchia. «Qui c’è mol-to da lavorare anche dal punto di vista pastorale. Il mio primo obiettivo quando sono venuto è stato avvicinare la gente alle attività della parrocchia». Mol-te palazzine sono state costruite negli ultimi decenni. E quindi il compito della chiesa è stato anche di stimolare i nuovi arri-vati, spesso giovani coppie, che non conoscevano il territorio.

Il periodo più fecondo dal pun-to di vista pastorale sono i mesi estivi, in modo particolare per i giovani. Si inizia a fine giugno con l’oratorio. Si tratta di un pe-riodo dedicato ai ragazzi che non hanno alternativa alla scuola ed è finalizzato anche ad organizzare la festa del santo a cui è dedicata la parrocchia, Sant’Alfonso, che la Chiesa ricorda il primo di ago-sto. «L’oratorio continua anche ad agosto dando l’opportunità ai bambini delle famiglie che non vanno in vacanza di trascorrere momenti formativi nella comu-nità. Ma ad agosto ci si organizza anche per la festa dell’Immacola-ta della prima domenica di set-tembre. È alla Madonna, infatti, che la comunità è molto legata. L’8 dicembre, giorno dedicato all’Immacolata Concezione, è in pieno inverno: questa è la ra-gione che ha invogliato la gente del posto, di cui molti contadi-ni, ad organizzare la tradizionale processione a settembre». Per l’occasione viene portata in spal-la sia la statua dell’Immacolata Concezione (a cui in precedenza era dedicata la chiesa) che la sta-tua di Sant’Alfonso. «Quella di

Sant’Alfonso – spiega don Gli-cerio - è una devozione nuova per la comunità locale. Quando venni in parrocchia ho scoperto che molti non conoscevano il santo. Tanto che la statua a latere dell’altare era quella di Sant’An-tonio Abate mentre quella di Sant’Alfonso era posta sulla si-nistra della navata. A dimostra-zione che molti scambiavano sicuramente Sant’Alfonso (che nella iconografia è rappresenta-to con abiti vescovili n.d.r.) per Sant’Antonio Abate (con vestiti da monaco n.d.r.). Tra l’altro

ho tentato anche di recuperare la devozione per Sant’Antonio, molto legato alla cultura con-tadina, ma la gente qui non ha più una grande memoria del passato». La chiesa risale al XVII secolo. Fino al 1945 è stata una cappella privata. Fu poi acquista-ta dal vescovo di Pozzuoli Alfon-so Castaldo: in suo onore venne dedicata al Santo di Marianella e Dottore della Chiesa. «Questa è una chiesa antica – conferma don Glicerio – ma ha poche vestigia. È stata più volte ristrutturata ed ha perso molto

del valore artistico che aveva un tempo». Fino a poco tempo fa erano 4500 i fedeli della parroc-chia. Adesso sono circa 3000. Alcune strade, come via Pozzillo e via Marmolito, sono passate alla nuova parrocchia di Gesù Divino Maestro affidata a don Gennaro Guardascione. «Tante le attività che svolgiamo qui – conclude il sacerdote – grazie all’aiuto di tanti collabo-ratori e sempre con l’intento di aggregare queste più persone è possibile».

c. b.

Nell’area della storica rocca di Monteleone giovani in fuga verso Marano e Quarto. Il ruolo chiave dell’oratorio nei mesi estivi

Sotto il castello in cerca di comunitàLe feste di S. Alfonso e dell’Immacolata per riscoprire le tradizioni. E anche S. Antonio Abate

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6gennaio 2010

Associazione culturale di volontariato NEMEA Segreteria Itinerari: c/o Centro Studi per il Volontariato

Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA)Telefax 081.853.06.26 – Cell. 388.112.71.88 –388.101.97.12

www.nemeaonlus.it - [email protected]

Sede legale: Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA)

Sedi operative: c/o Palazzo vescovile - Museo Diocesano Virtuale - Chiesa SS. Corpo di Cristo - Rione Terra - Pozzuoli (NA)

c/o Centro Arcobaleno - Officina TeatraleVia Cumana, 48 - Fuorigrotta Napoli

Centro Diocesano per la pastorale della culturaVia Campi Flegrei, 12 - Pozzuoli (NA)

[email protected]

itine2010

>> i Campi Flegrei

L’Associazione NEMEApromuove i suoi Itineraristorico-religiosi,sviluppando visitetematiche, rivolte inparticolare alle scuoledi ogni ordine e grado.

I Campi Flegrei hanno sempre esercitato un fascino particolare, dall’antichità più remota all’epoca del Grand Tour.L’Associazione invita ad un viaggio straordinario tra miti, leggende, storia, monumenti, alla scoperta dei tesori qui racchiusi.

Di quelli ancora esistenti e di quelli, purtroppo, dissipati; non per camminare sui sentieri della nostalgia, ma per contri-buire a proporre prospettive di sviluppo e di riscatto.

1. ITINERARIO PAOLINOMacellum “Tempio di Serapide” - Porto e Borgo marinaro – Chiesa Assunta a mare - Chiesa S. Maria delle Grazie - Chiesa S. Vincenzo Ferrer - Chiesa S. Maria della Purificazi-one (cripta) - S. Raffaele - Chiesa Corpo di Cristo e Tempio Duomo sul Rione Terra

2. ITINERARIO PALEOCRISTIANO PUTEOLANONecropoli di via Celle e S. Vito - Cappella rurale S. Vito

3. ITINERARIO IANUARIANOCratere Solfatara - Santuario S. Gennaro e convento Cappuccini - Anfiteatro Flavio

4. ITINERARIO PALEOCRISTIANO CUMANOAcropoli di Cuma - Antro della Sibilla - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Apollo) - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Giove)

5. ITINERARIO PALEOCRISTIANO MISENATEParco Archeologico di Baia - Castello di Baia - Cento Camerelle - Piscina Mirabile - Chiesa S. Anna a Bacoli - Chiesa S. Maria delle Grazie e S. Sosso a Miseno

6. BIBLIOTECA VESCOVILE E MUSEO DIOCESANO Biblioteca - Sala espositiva - Museo virtuale

7. ALLE PORTE DEI CAMPI FLEGREICrypta Neapolitana e Tomba di Virgilio

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DENTRO LA DIOCESI

7 gennaio 2010

La missione dell'Azione CattolicaCon gli altri alla ricerca della fede L’Azione Cattolica è nata per evan-

gelizzare: l’annuncio di Cristo è il filo conduttore che anima la sua pre-ghiera, motiva la sua azione, qualifica la sua formazione. Come un tempo si è fatta carico della cura della fede di quanti avevano compiuto una scelta di vita cristiana, oggi essa intende far-si carico della “non fede o della fede incerta” di tanti. Un numero sempre crescente di giovani e adulti ai nostri giorni desidera “ricominciare” a cre-dere. Di queste persone l’AC desidera condividere e accogliere la ricerca, of-frendo loro la possibilità di un’amici-zia, di un dialogo e anche di luoghi in cui sia possibile portare le proprie inquietudini. Per confrontarsi sulle modalità con le quali perseguire tali finalità, si è svolto a Roma, nella Domus Pacis, dal 2 al 4 gennaio, l’incontro dei collabora-tori del Laboratorio nazionale della formazione, sul tema: “Miti, sogni, credenze dell’uomo di oggi. Chiamati ad accogliere e suscitare la nostalgia di Dio e il desiderio di Comunità”. Il “cuore” di queste giornate è con-sistito nel condividere le conoscenze ed esperienze, per accogliere sempre meglio e sostenere il cammino di tanti

nella loro ricerca di Dio, con itinerari associativi rispondenti alle esigenze di ogni persona. Occorre quindi che gli “accompa-gnatori” siano formati, devono essere innanzitutto testimoni autentici di vita cristiana e sviluppare in maniera particolare la capacità di ascolto; sa-per costruire relazioni affettive auten-tiche ed essere in grado di analizzare e rileggere l’esperienza dell’altro per capire se e come esistono “spiragli di ricerca o attese di novità”; sapersi esprimere con un linguaggio chiaro e suggestivo. La proposta cristiana deve apparire a tutti come “buona notizia”, davanti alla quale prendere posizione,

con chiarezza e decisione, nella libertà e nella disponibilità a seguire il Ma-estro e Salvatore, ponendosi alla sua sequela. Deve essere fatta maturare negli “ac-compagnatori” la capacità di creare appartenenza alla Chiesa concreta in cui si vive, nonostante i suoi limiti e le sue fragilità. Non basta produrre una vaga religiosità che plachi le in-sicurezze della vita terrena. Si devono condurre le persone a sentirsi apparte-nenti alla Chiesa cattolica come pro-tagonisti e non come spettatori, per-ché questo fa parte del cammino del ritorno a Cristo.

Antonio Izzo

Il presidente dell’Azione Cattolica diocesana, Antonio Izzo, con padre AlexZanotelli in un recente incontro a Bagnoli sul tema dell’acqua come bene comune(su sdt on line l’articolo completo)

AGENDA DIOCESANA GENNAIO

Azione Cattolica Festa della pace – Settori

ACR – Giovani - MieacDomenica 24

Scuola di formazione teologica alla caritàAuditorium S. Marco Lunedì 25 (ore 18.30)

Centro diocesano vocazioniRitiro vocazionale

Auditorium Seminario Vescovile Sabato 30 (ore 15.30)

Ufficio Celebrazioni Liturgiche

Celebrazione Secondi Vespri

a conclusione della settimana

di preghiera

per l’unità dei cristiani

presieduti dal vescovo

Parrocchia San Gennaro

a Pozzuoli

Lunedì 25 (ore 19.30)

INIZIATIVE DELL’A.C.

Ritiro spirituale a BaronissiDal 18 al 20 dicembre, l’Azione Cattolica della nostra diocesi, si è ritrovata nella casa di accoglienza delle suore Crocifisse a Baronissi (Sa), per vivere qualche giorno di ritiro in preparazione al Santo Natale. L’invito, rivolto a tutti i settori dell’associazione, è stato accolto con grande entusiasmo da circa 70 tra giovanissimi, giovani e adulti. I nostri assistenti don Pasquale Di Giglio, don Elio Santaniello e don Raffaele Russo, partendo dal tema unitario annuale associativo “Lo accolse con gioia”, ci hanno accompagnato e guidato nelle meditazioni partendo dai brani Biblici della “Peccatrice perdonata” (Lc 7,36-50), del “Colloquio con Nicodemo” (Gv 3,1-11), di “Marta e Maria” (Lc 10,38-41) e dalla visione del film “Don Bosco”. L’avvento di questo Natale è stato lo stimolo in più per aprire il nostro cuore verso gli altri, cercando di vedere il volto di Gesù in chi ci sta attorno. Gli impegni di ognuno, la corsa allo shopping natalizio per i mille doni da comprare e i cenoni da preparare, la frenesia di tutto questo periodo, ci rendono un po’ come Marta, ciechi all’Amore che si è fatto carne. Molte volte non riusciamo ad esternare il nostro credo, soprattutto i più giovani. Molte volte abbiamo paura di esporci e di accogliere Gesù nella nostra vita, di portare un’ampolla piena di olio profumato, come fa la peccatrice, che con un piccolo gesto d’accoglienza ama Gesù con tutta se stessa.

Ilaria Izzo e Andrea Lomuto

Incontro ragazzi a Bagnoli Diversi i momenti di gruppo vissuti dall’Azione Cattolica Ragazzi alla fine del 2009. Significativa l’esperienza che ha visto il 15 novembre ritrovarsi insieme le foranie di Bagnoli, Fuorigrotta e Monte di Procida. Obiettivo di fondo della giornata, vissuta nel salone “Villa Mareschi” della Desolata e poi dalle suore Piccole Missionarie Eucaristiche a Bagnoli, è stato quello di “far riflettere i ragazzi, divertendosi”, come ricordato da Antonio e Paola (sul sito www.segnideitempi.it la loro testimonianza e gli articoli completi di questa pagina).

Esercizi spirituali per presbiteri

Dal 7 all’11 febbraio, in occasione dell’Anno Sacerdotale si terrà un corso di Esercizi spirituali per presbiteri guidato dal nostro vescovo, monsignor Gennaro Pascarella presso la Casa di Spiritualità “Armida Barelli” a Meta di Sorrento. L’appuntamento è per le ore 18,30 di domenica 7 febbraio alla Casa di Spiritualità dove, dopo la sistemazione nelle stanze, si celebrerà il Vespro. Per maggiori informazioni: telefax: 0815266133 – e-mail: [email protected] [email protected] Recapito Casa di spiritualità “A. Barelli” Via Alberi, 62 - 80062 Meta di Sorrento (NA) – sito: www.armidabarelli.it

Emergenza Terremoto Haiti

Alla luce del tragico evento del terremoto che ha colpito Haiti, il vescovo monsignor Gennaro Pascarella, accogliendo l’appello di Papa Benedetto XVI che ha incoraggiato tutti ad adoperarsi per assistere “questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore”, ha scritto una lettera (testo completo su www.diocesipozzuoli.org) attraverso la quale invita la nostra comunità diocesana domenica 17 gennaio ad elevare al Signore preghiere per questi nostri fratelli e domenica 24 gennaio ad esprimere la nostra generosità con la raccolta di offerte. Nella lettera sono indicate le possibili modalità concrete per trasmettere le offerte raccolte nelle parrocchie e quelle eventuali personali alla Caritas diocesana che provvederà ad inviarle a Caritas Italiana.

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DENTRO LA DIOCESI

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È tornato alla casa del Padre don Pietro MatareseUn “fratello” per i laici dell’Azione Cattolica

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Biblioteca sociale “Don Tonino Bello”

Oltre 1.300 volumi, consultazione informatizzata e prestito nella Bi-blioteca sociale “Don Tonino Bello” del Centro Studi per il Volontariato - Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas Diocesana di Pozzuoli. Queste le tematiche maggiormente documentate: volonta-riato, analisi povertà ed esclusione sociale, immigrazione, minori, non violenza. La Biblioteca si trova in via N. Fasano, 9 Centro Studi Caritas tel. 0818530626 e-mail: [email protected] (martedì ore 10-12, giovedì ore 17-19).

Sito: www.centrostudivolontariato.itÈ disponibile il progetto Scaffale Interculturale Itinerante per le scuole

Il 30 dicembre è tornato alla casa del Padre monsignor Pietro Matarese,

parroco di una storica parrocchia del-la nostra Chiesa diocesana, S. Maria delle Grazie di Pozzuoli. Per molti anni (dal 1969 alla metà degli anni ’90) è stato Assistente uni-tario diocesano dell’Azione Cattolica ed è proprio in riferimento a questo suo incarico che molti di noi lo hanno conosciuto. Infatti, i Consigli dioce-sani si svolgevano nel suo ufficio. Al nostro arrivo le sedie erano sistemate a cerchio così da avere tutti la possi-bilità di guardarci, ma soprattutto era facile incrociare il suo sguardo, sentire la sua voce che riportava tutti noi al confronto serio e responsabile. Per ognuno aveva una parola giusta, un sorriso da offrire nella semplicità e disponibilità di ascolto, di accoglienza e di accompagnamento spirituale. Lo abbiamo profondamente amato per la sua dolcezza, la sua amabilità, la sua benevolenza, la sua “giovinezza mentale”.Per i laici di Azione Cattolica è stato un “fratello” e un “padre” nella fede. Ha sempre fatto valere la sua dispo-nibilità nell’edificazione della Chiesa sognata dal Concilio e nella forma-zione di cristiani laici adulti nella fede all’interno di essa. Ci ha insegnato,

così come faceva lui, a mettere la pre-ghiera e l’eucarestia al centro della no-stra vita.Anche quando ha scelto di lasciare l’incarico di Assistente unitario dio-cesano, perché l’età e le particolari condizioni di salute gli impedivano di essere costantemente presente, don Pietro, così lo abbiamo sempre chia-mato, ha continuato ad esserci accan-to con l’affetto, la preghiera e l’ascolto

di un padre attento, premuroso che accompagna con lo sguardo vigile i suoi figli.Anche quest’anno, per l’8 dicembre, ha presieduto la celebrazione eucari-stica parrocchiale ed ha “benedetto” e “consegnato” le tessere, segno visibile della nostra adesione all’Associazione, ai fanciulli, giovanissimi, giovani e adulti della sua parrocchia.La sua morte ha riaperto una ferita, un

dolore per noi e per tutti coloro che lo hanno conosciuto nel corso della loro vita, in maniera semplice e silenziosa, così come ha ricordato il nostro ve-scovo, mosignor Gennaro Pascarella, nell’omelia della celebrazione eucari-stica ufficiata nella parrocchia S. Ma-ria delle Grazie il 31 dicembre, ricor-dandone la pacatezza e l’amore per la Sua Chiesa puteolana.

Mietta Tumiatti

Puoi trovare il giornale in distribuzione gratuita: • edicola corso Umberto I a Pozzuoli (altezza Tamoil e zona Gerolomini)• edicola viale dell’Europa unita al Rione Toiano (sotto il monte)• edicola via Consalvo 99/D a Fuorigrotta• edicola Ines, via Marotta, Monterusciello• bar "Primavera" - giardinetti di via Carmine a Pozzuoli• “Caffè Letterario” - Piazzetta Cento Camerelle a Bacoli

Il parroco dei pescatori

Se mi tuffo in un mare di ricordi, emerge solenne la figura di un sacerdote

che ho avuto la fortuna di conoscere 42 anni fa, don Pietro Matarese. La sua

era una fede profonda, che in Lui si irrobustiva nel continuo esercizio della

preghiera, della meditazione. Possedeva un senso vivissimo di responsabili-

tà. Aveva quella saggezza, quella solidità di contenuti, tanto da rendere le sue

omelie semplici ma sublimi. Era sempre disponibile per tutti e in modo parti-

colare per gli umili, per gli ammalati, gli emarginati. Particolarmente attento

ai pescatori. Portava fra i laici che collaboravano con lui in Azione Cattolica

uno stile di freschezza, di lealtà, di amicizia, ma soprattutto di semplicità. Una

semplicità unica. Si sentiva fortemente vicino alla sua gente: gente di mare,

gente che ogni notte affronta il mare

fra mille incertezze.

Dirti, caro don Pietro, che ti volevamo

bene significherebbe non renderti

quello che realmente sentivamo per

te. Il tuo dolce sorriso, la tua bontà, la

tua umiltà, condita di tanta sempli-

cità, resteranno indelebili nei nostri

cuori. La tua persona sarà sempre

qui tra noi perché tu sei fra noi.

Letizia Grossi

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DENTRO LA DIOCESI

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Era il 25 gennaio 1960 quando l’arcivescovo di

Napoli e vescovo di Pozzuoli, il cardinale Alfonso Castaldo, notificava al clero e ai fedeli della Diocesi puteolana che papa Giovanni XXIII aveva autorizzato il culto ufficiale di Sant’Ártema. Nell’occa-sione il cardinale scrisse un breve profilo del puteolano martirizzato probabilmen-te nel 249 d.C., pochi anni prima dei fatti che videro coinvolti Gennaro, vescovo di Benevento e compagni. Chi era Ártema? E soprattut-to perché bisogna aspettare il 1960, quasi millesettecento anni dopo il martirio, per avere l’autorizzazione del suo culto dal Vaticano? La vicen-da di Ártema si consumò nei primi anni dell’impero di Decio (201 – 251 d. C.), par-

ticolarmente accanito contro i primi cristiani. La “Passio” di Ártema fu riscritta nel se-colo X da Pietro Suddiacono su richiesta del vescovo di Pozzuoli Stefano II. «La narrazione di questa nuova “passio” – si legge nel libro “Storia della mia Terra” di Angelo D’Ambrosio – può essere così riassunta: Ártema nasce a Pozzuoli da genitori nobili e cristiani. Il maestro Catigeta, al quale viene affida-to, lo avvia agli studi letterari, ma il giovanetto offre saggi così sorprendenti dell’acu-tezza del suo ingegno che il maestro, anche per metterlo alla prova, affida a lui l’edu-cazione dei suoi condiscepoli. Ártema, però, non si fa solo maestro di lettere, ma anche di fede cristiana. I compagni l’accusano a Catigeta. Questi

chiama Ártema, lo blandisce, lo invita ad abbandonare la religione cristiana, ma non vi riesce. Ártema viene con-dotto davanti al Preside che lo condanna ad essere ucciso dai suoi condiscepoli a colpi di stilo. I puteolani seppelli-scono di notte il corpo mar-toriato di Ártema in un luogo detto “Campana”, distante da Pozzuoli tre miglia». Tuttavia – come riferiscono numerosi

studiosi -, la “Passio” di Pietro Suddiacono è molto simile al racconto da altre “passio”. Per cui non ci sono notizie pre-cise su ciò che accadde. Ma resta la certezza del martirio e l’appartenenza di Ártema alla città di Puteoli. Il culto di Ár-tema fu uno dei primissimi per la Chiesa in Campania. Con il trascorrere dei secoli però si attenuò. «“Monsignor Castaldo – rac-

conta monsignor Ignazio Sal-vatore Imbò nel suo libro “Il Cardinale Alfonso Castaldo, ricordi di un padre e di un pastore (1890 – 1966)” – tra gli obiettivi della sua azione pastorale aveva posto in par-ticolare evidenza il ripristino del culto di Sant’Ártema». Castaldo alla fine degli anni ‘50 presentò la richiesta alla Sacra Congregazione dei Riti. Fu il “Papa Buono” che nel 1959 accolse la richiesta di Castaldo che nel frattem-po era diventato cardinale e arcivescovo di Napoli e ac-consentì al culto ufficiale di sant’Ártema. Il 10 dicembre del 1967 monsignor Salvato-re Sorrentino, allora ammini-stratore apostolico a Pozzuoli, dichiarò sant’Ártema patrono secondario della città e della diocesi di Pozzuoli.

Cinquant’anni dall’autorizzazione al culto di uno dei più amati santi di Pozzuoli. L’iniziativa dell’allora arcivescovo Castaldo

Artema, maestro di lettere e di fedeIl ricordo del patrono secondario della diocesi flegrea vive anche nei libri di D’Ambrosio e Imbò

Il film “Giro di lune tra terra e mare” Ártema è anche ricordato nel film di Giuseppe Gaudino “Giro di lune tra terra e mare” pre-sentato al Festival del Cinema di Venezia nel 1997. Il film racconta la storia di una famiglia di pescatori puteolani nel pieno della crisi bradisismica degli anni ’80. L’opera di Gaudino è un film d’essai: alle immagini che raccontano l’attualità, si alternano brevi episodi della storia e del mito flegreo. Tra gli altri: la Sibilla, Nerone, Pergolesi e Ártema.

Le date per ricordarloSecondo le fonti il martirio del giovane Ártema avvenne il giorno 25 gennaio. Nel 1959 la sacra congregazione dei Riti invece scelse la festa per il giorno 31 dello stesso mese. Dopo il Concilio Vaticano II (che si svolse tra il 1962 e il 1965), vi fu una revisione del calendario liturgico della Chiesa puteolana e fu stabilita la data del 27 gennaio. Il 25 gennaio è, tra l’altro, la festa della Conversione di san Paolo.

gennaio 2010

Nel quartiere più giovane di Pozzuoli si attende la reliquia del santo più antico. Il 26 giugno 1986 monsignor Salvatore Sorrentino, vescovo di Pozzuoli, istituì la par-rocchia nell’insediamento di Monterusciello. In un secondo momento la parrocchia è stata affidata ai padri della Congregazione Cavanis, che hanno tra i loro compiti principali l’educazione dei fanciulli.«Per noi – dice padre Luigi Bellin - è molto bello divulgare la vicenda di Ártema, an-che se non c’è una forte devozione. È un segno divino forte per noi sacerdoti Cavanis quello di avere una parrocchia dedicata ad un giovane studente che ha dato la vita per i propri ideali». Sotto l’altare è stata allestita un’urna che conterrà il reliquiario del Santo. All’accoglienza delle reliquie si sta preparando tutta la comunità. «Si è creata un’attesa positiva – spiega padre Luigi – la comunità di Monterusciello lo attende anche per recuperare quelle radici con la città di Pozzuoli e con la sua storia che il bradisismo ha spezzato. La comunità, viva e forte nella fede cristiana, lo sente come un suo concittadino prediletto. In ogni occasione noi ricordiamo il suo esempio, specialmente con i giovani: l’esempio di Ártema educa innanzitutto i ragazzi a fare delle scelte. In passato abbiamo chiesto alla Curia che anche nelle litanie che accom-pagnano le Celebrazioni religiose si ricordi il suo nome». Le reliquie sono attualmen-te custodite nel Museo Diocesano al Villaggio del Fanciullo. Si tratta di piccoli pezzi di ossa. Quando il cardinale Castaldo chiese alla Santa Sede il ripristino del culto, fece effettuare anche un esame scientifico sui resti delle ossa attribuite a Sant’Ártema. Era la fine del 1959 e così scriveva il professor Gastone Lambertini, direttore dell’Isti-tuto di Anatomia Umana dell’Università di Napoli. «Si tratta – scrisse Lambertini a Castaldo – di frammenti di ossa mescolati a polvere della stessa natura (…)». Ma ancora più interessante è quello che lo studioso scrisse qualche riga dopo: «lo studio eseguito (…), mi induce a concludere che i frammenti ossei appartennero ad un essere umano di giovane età».

Le reliquie a Monterusciello

Mosaico di M. Coppola nella parrocchia di Sant’Artema (particolare)

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DENTRO LA DIOCESI

10gennaio 2010

SEGNI DEI TEMPI

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11 gennaio 2010

ASSOCIAZIONI

Ago e filo per rinnovare la tradizione tessile dei

Campi Flegrei. È arte quella che viene fuori dalle mani ve-loci e dalla tecnica antica delle donne dell’associazione “An-tonia Maria Verna” ed esposta in diverse mostre. Il gruppo di donne nasce nel cuore antico di Bacoli, all’Istituto Luigi Il-liano, a due passi dalla Piscina Mirabile e da Cento Camerel-le. L’associazione organizza e promuove una sapienza antica tramandata da madre in figlia nel lavorare i tessuti ma anche per conservare e trasmettere i “lavori domestici” come il ricamo, il cucito, la cucina tradizionale, attività di recita-zione e di realizzazione di co-stumi ed abiti di scena e la de-corazione ceramica. Centrale per la trasmissione di questi lavori è stato l’Istituto Illiano

con le sue suore (ad una di esse è dedicata l’associazione). L’as-sociazione ha riunito tra le sue socie ed insegnanti nell’arte del ricamo tradizionale locale ed ha istituito una “Scuola di Arti Femminili” organizzando vari corsi che hanno anche valore terapeutico aggregando perso-ne in contesto di realtà difficili e disagiate. Attualmente sono seguite dalla scuola anche una decina di ragazze disabili. Nel curriculum dell’associazione delle donne di Bacoli ci sono molte collaborazioni con l’as-sociazione “delle Arti e dei Mestieri” che si occupa di promuovere e mettere in rete queste sapienze. «Dalle testimonianze stori-che – spiega Nadia Severino dell’associazione “delle Arti e dei Mestieri” - si evince che la coltivazione e la produzione

di cordami e tele di canapa abbia origini molto remote e che si sia protratta per secoli. Proprio nei pressi dell’antico porto romano di Misenum sono state trovate tracce di una vasta lavorazione della ca-napa. Dalla tessitura al ricamo

il passo è breve, ed è perciò logico immaginare che quel-le stesse donne, custodi per generazioni delle tecniche di lavorazione della canapa, ab-biano utilizzato la loro abilità per se stesse realizzando i tes-suti dei propri corredi da spo-

sa e poi impreziosendoli con ricami sempre più elaborati e complessi. Possiamo immagi-nare che questa eredità storica si possa essere tramandata di madre in figlia già dai tem-pi dell’Impero Romano e sia arrivata fino a noi». Ancora oggi molte donne di Baco-li ricordano le loro nonne e madri intente a filare la fibra di canapa, ne ricordano i pas-saggi, le tecniche, e perfino le filastrocche che si cantavano durante le fasi di lavorazione. La produzione di fibre tessili nei Campi Flegrei si è pro-tratta fino alla prima metà del 1900, e buona parte dell’eco-nomia rurale si basava su di essa: oggi, purtroppo, se ne sono perse le tracce. Per infor-mazioni: www.antoniamaria-verna.it

Ciro Biondi

All’Istituto Luigi Illiano di Bacoli le donne dell’Antonia Maria Verna tramandano i segreti delle tecniche di ricamo e cucito

Quei gioielli antichi con ago e filoE l’associazione delle Arti e dei Mestieri mette in rete la tradizione: dalla filastrocca al web

L’agopittura piemontese. L’Associazione “Antonia Maria Verna” custodisce una particolare tecnica di ricamo utilizzata ed insegnata all’interno dell’Istituto, ed introdotta da suor Benigna Cautiello della Carità Immacolata Concezione di Ivrea circa cinquanta anni fa. «È la tecnica cosiddetta di agopittura, o anche pittura ad ago diffuso - spiega Maria Rosaria Scamardella Di Costanzo, presidente dell’associazione -, le cui prime testimonianze sono legate al Piemonte centro-occidentale, alla fine del ‘600. L’agopittura consiste nella tecnica di grande effetto cromatico poiché l’ago lavora proprio come un pennello sulla tela, i punti sono piccoli e vicini tali da sembrare leggere pennellate, mentre i colori del filo, anche di seta e oro per ottenere particolari effetti, sono accostati a gradazione fino ad ottenere le sfumature che permettono di leggere il ricamo come fosse nato dal pennello di un artista”.

Anniversario della nascita di don Giustino Maria Russolillo

In occasione del 119° anniversario della nascita del Venenerabile don Giustino Maria Russolillo (18 gennaio 1891 – 18 gennaio 2010) si osserverà il se-guente calendario:

Triduo di preparazione:

15, 16 e 17 gennaio

ore 7.00 S. Messa

“ 17.00 S. Rosario

“ 17.30 S. Messa

18 gennaio

ore 7.00 S. Messa

“ 9.00 S. Messa

“ 10.00 S. Messa

“ 11.00 S. Messa

“ 12.00 S. Messa

“ 17.00 S. Rosario

“ 17.30 S. Messa

Le foto di don Giustino

Un concorso fotografico dedicato ai più giovani per conoscere ancora di più la vita di don Giustino Rus-solillo e del suo quartiere, Pianura.Il Centro Studi Vocazionista promuove il concorso fotografico: “Don Giustino Maria Russolillo e… la no-stra Terra”. Il concorso è organizzato dal Centro Studi Vocazionista e si rivolge ai bambini, adolescenti, ra-gazzi e giovani del territorio. I concorrenti avranno la possibilità di esprimere la propria creatività nella produzione di fotografie avendo come soggetto di ripresa, a scelta, i seguenti ambiti: religioso; am-biente/territorio; strutture urbane; persone; scuola; storia/tradizioni; denuncia sociale. Formato delle foto: minimo 10x15cm, massimo 20x30cm, a colori o in bianco e nero, con supporto digitale (scansio-ne o file .jpg o .tif ). Per informazioni e per reperire il bando del concorso completo: Vocazionario Deus Charitas in via don Giustino Russolillo, 14 – 80126 – Napoli. Info/0817261856. I lavori dovranno perve-nire entro e non oltre 31 marzo 2010 con le modali-tà previste dal bando. Il Consorso è patrocinato dal Centro Studi dei Padri Vocazionisti, dalle diocesi di Napoli e di Pozzuoli, dall’associazione “Amici di don Giustino”, dal Comune di Napoli e dalla IX Municipa-lità, dalla Provincia e dalla Regione.

Lo sportello montese

L’Associazione sportiva culturale autonoma montese, in collaborazione con le Associazioni Acli Campi flegrei e Pubblica assistenza flegrea, ha avviato alcuni servizi gratuiti sul territorio di Monte di Procida e di Bacoli. Il lunedì (dalle ore 16 alle 19) è attivo lo Sportello di Ascol-to, orientamento e promozione del benessere sociale rivolto a giovani, coppie, famiglie, insegnanti, personale socio-sanitario. Il Martedì e il giovedì (dalle ore 17 alle 19) è possibile ricevere consulenza legale (invalidità, la-voro, diritti reali, controversie condominiali e civilistiche, problemi di coppia). Il consigliere dell’Ascam, Francesco Scotto D’Abbusco, comunica che nella sede operativa al Corso Garibaldi, 98 di Monte di Procida (tel. 081.8682652 – 320.4398667 – e-mail: [email protected]) si offre anche assistenza e consulenza fiscale (modelli ISE, ISEE, RED, 730, Unico, buoni libro, sussidi), servizi di pron-to soccorso, trasporto presso strutture sanitarie pubbli-che e private, corsi di primo soccorso.

M.D. s.r.l. Meridionale Disinfestazioni

via Consalvo, 191 – 80126 NapoliTel. 081.593.56.61 – Telefax 081.62.48.83

Derattizzazione, disinfestazione, disinfezio-ne, sistemi H.A.C.C.P., interventi immediati, sopralluoghi e preventivi gratuiti.

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UNIVERSITÀ - SCUOLA

12gennaio 2010

L’attesa è quella forte, quella che si tiene in serbo per le “cose” im-

portanti: quelle che hanno il sapore di festa ed anche di piccolo evento. La Facoltà d’Ingegneria sente già il pro-fumo del Natale, tra il grande albero, nell’atrio, e qualche addobbo discreto. Ma è soprattutto la Cappella – oasi di spiritualità per una comunità di 1.700 studenti e 300 docenti e personale tecnico-amministrativo – il centro fervente di preparativi speciali. L’ap-puntamento è consolidato. Il “Natale all’Università” si legge già negli occhi dei suoi animatori. Sergio, Patrizia, Gianrolando, Maria Chiara, Tomma-so, Bruno, Vincenzo, Maurizio, Fla-via… insieme a don Bruno Rossetti – cappellano e responsabile della pa-storale universitaria diocesana, scritto-re e parroco di San Lorenzo (Pianura) – sono il “nocciolo duro”, la presenza animante di ogni settimana e delle oc-casioni, come questa, in cui si sta stret-ti, insieme a tanti giovani universitari, pronti per questa celebrazione in pre-parazione del Santo Natale che vede, ormai per tradizione, la presenza del nostro vescovo, monsignor Gennaro Pascarella. All’inizio, il saluto sincero di don Bruno, nel suo decimo anni-versario da cappellano, ha mostrato una cappella al servizio degli studenti,

ricercatori quotidiani di senso profon-do e di gioie autentiche, impegnati per una scienza animata dalla solidarietà. Un commosso pensiero è andato an-che a don Luigi Saccone, ricordato a pochi mesi della sua scomparsa, primo cappellano universitario della Diocesi di Pozzuoli. Monsignor Pascarella ha rivolto importanti parole ai giovani presenti. La sua omelia è stata un lungo riferimento al mistero del Natale. Un invito alla riflessione, aperta al proprio

impegno di studio e ricerca, centrata sulla grande scoperta della dignità di uomo nello stupore per la nascita, due-mila anni fa, di un piccolo fanciullo in una grotta della Palestina. Particolare, alla chiusura, la testimonianza uma-na del preside della Facoltà, professor Edoardo Cosenza. Oltre ad un ricordo del padre, Mario, recentemente scom-parso, ha narrato, infatti, l’esperienza vissuta in prima persona, insieme ad una equipe di ingegneri napoletani, in

supporto alle popolazioni terremota-te dell’Abruzzo. Lasciando un augu-rio di cuore a tutti i suoi studenti, ha sottolineato l’orgoglio di poter fare il lavoro di ingegnere, attraverso il quale è possibile declinare tutti i valori della solidarietà. Ogni “Natale all’Univer-sità” lascia una delicata provocazione. Quest’anno, «maestro di Galilea visita la mia nullità, vestimi della Tua umiltà, arricchiscimi della Tua povertà, e dona alla nostra umanità la Tua bellezza» si è fatto interprete di un desiderio forte di servizio che si incontra con l’inno-cenza del cuore di ognuno di noi nel guardare verso quella luce grande che proviene da una umile grotta di Bet-lemme. È una luce viva, fortemente incarnata nella Facoltà di Ingegneria e nella sua piccola cappella, in cui ogni volta, nella quotidiana missione vicina agli studenti, si fa memoria di quello straordinario giorno in cui si è stati il-luminati.

g.s.

Che bella la Cappella alla Facoltà di Ingegneria…Vi racconto com’è stato il Natale dell’Università

Salviamo il mondo, festa dell’intercultura a FuorigrottaIl 63° Circolo Didattico “Andrea Doria” ha realiz-zato una grande manifestazione di fine anno, sabato 19 dicembre, nel Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare. La platea scolastica della Primaria risul-ta particolarmente numerosa, con quasi 600 alunni, registrando un aumento di 100 unità negli ultimi due anni. Così, nella stessa serata si sono dovuti organiz-zare due spettacoli, raggruppando un primo gruppo di 14 classi e poi le altre 12. Tra i diversi temi affron-tati dai bambini, è stato particolarmente evidenziato quello dell’intercultura. «Una tematica molto sentita – ha ribadito la professoressa Giuseppina Cotugno, dirigente scolastica – anche se ci sono pochi bambini stranieri che frequentano la scuola. L’obiettivo è quel-lo di promuovere l’importanza dell’intercultura come atteggiamento positivo, come accoglienza dell’altro in generale, per abituarsi a stare insieme, mettendo-si l’uno al servizio dell’altro, abolendo ogni forma di protagonismo». L’iniziativa, infatti, è stata caratteriz-zata dall’interazione di più classi nella realizzazione delle singole rappresentazioni, con un alternarsi di balli e canti.Suggestiva una preghiera cantata nella lingua del Se-negal. Nella stessa lingua è stata anche eseguita una ninna nanna, nella quale viene narrata la storia di un bambino portato dai genitori nel palazzo del re, per

ribadire quanto i bambini sono importanti. «Nella scuola Andrea Doria – ci ha tenuto a sottolineare Papa Massamba Gueje dell’Associazione Joulibà - ho vissuto davvero una bella esperienza, avviando uno scambio culturale molto importante. L’inizio di una collabo-razione che mi auguro possa continuare». I bambini hanno voluto chiudere la manifestazione con la scritta

“Salviamo il mondo” disegnata su uno striscione. «Un messaggio per la difesa dell’ambiente – ha concluso la professoressa Cotugno –ma soprattutto per “salvare il mondo” dal punto di vista delle relazioni umane e dei valori da recuperare, di fronte alle tante forme di egoi-smo e di protagonismo che oggi emergono».

c. l.

Gruppo “Beato Alberto Marvelli”

animazione CappellaFacoltà di IngegneriaPastorale universitaria diocesanawww.cappellaingegneria.unina.it

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CULTURA

13 gennaio 2010

Nel 2010 ricorre il terzo centenario della nascita

di Giovanni Battista Pergolesi (Jesi, 4 gennaio 1710 – Poz-zuoli, 17 marzo 1736). Le cit-tà che lo hanno ospitato e co-nosciuto (Jesi, Napoli, Roma e Pozzuoli) sono coinvolte nelle celebrazioni. Il Pergolesi, che è stato com-positore di musica sacra e di opere buffe, violinista e organista, ha avuto una vita brevissima. È stato una me-teora nel panorama musicale italiano della prima metà del Settecento, eppure ha mo-strato talento tanto da essere considerato un prodigio. Ha respirato pienamente l'aria culturale e formativa di Na-poli, assimilando soprattutto gli stimoli al nuovo; insieme allo stile barocco ancora tipi-co del dramma sacro, inseri-sce una sconosciuta ma irresi-stibile vena comica. Dopo gli studi ed i successi, da Napoli parte la strada che conduce la sua musica verso le grandi ca-pitali, ad iniziare da Roma.Poi, condannato dalla tisi, si ritira nel convento dei cap-

puccini di Pozzuoli - con la protezione del duca di Mad-daloni, discendente dei fon-datori del convento - dove si dedica particolarmente alla musica sacra scrivendo il “Salve Regina” e una delle sue opere più importanti e forse il suo più significativo capo-lavoro: lo "Stabat Mater" (per soprano, contralto, archi e basso continuo), commissio-nato dalla "Confraternita di San Luigi di Palazzo sotto il titolo della Vergine dei dolo-ri" e già iniziato a Napoli.Lo “Stabat”, destinato con “La serva padrona” ad eterna-re la sua fama, viene comple-tato da Pergolesi poco prima della morte, avvenuta ad ap-pena ventisei anni.Grande è l'influenza di Per-golesi sui musicisti delle ge-nerazioni contemporanee e successive: Bach trascrive con un nuovo testo tedesco lo "Stabat Mater", Rousseau indica ne "La Serva Padrona" il riferimento stilistico per il teatro musicale della Francia illuminista. Pozzuoli ha ospitato l’uomo

ed il musicista e lo ha ricorda-to con il cenotafio, posto nel-la Cattedrale e poi, in seguito alle note vicende del Duo-mo, dal 1986 nella Chiesa di sant’Antonio, luogo dove tra-scorse gli ultimi giorni della

sua vita. Sono presenti nella città anche altre lapidi ed un busto. Nell’ambito della te-matica “Il futuro dalle radi-ci”, domenica 7 febbraio (alle ore 11), nella sala del Museo virtuale diocesano sul Rione

Terra, l’Associazione Nemea proietterà immagini sulla vita di Pergolesi, per ripercorrere la sua biografia e i segni pre-senti nella città di Pozzuoli che lo ricordano.

Andreina Moio

Il terzo centenario della nascita del musicista che compose lo Stabat Mater nel convento dei cappuccini: tanti segni a Pozzuoli

L’Anno di Pergolesi sul Rione TerraIl 7 febbraio l’associazione Nemea promuoverà un incontro per il ciclo “Il futuro dalle radici”

L’associazione Nemea, in sinergia con il Centro diocesano per la cultu-ra, nell’ambito delle attività natalizie promosse dall’assessore alla cultura del Comune di Pozzuoli, Maria Laura D’Amore, sul tema “Il futuro dalle radi-ci”, ha organizzato un evento domenica 27 dicembre sul Rione Terra. I volon-tari hanno accolto i visitatori accom-pagnandoli alla scoperta della chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, dove la Nemea opera ormai da 5 anni, con la proiezione del video: “Duomo: tra sto-ria e ricordi”, nella sala multimediale dell’Episcopio.La speranza nel futuro si fonda sulla conoscenza delle proprie radici, riap-propriandosi del proprio passato. Così attraverso il video i visitatori hanno po-tuto ascoltare le testimonianze di alcune persone che vivevano sulla rocca prima dello sgombero. La vita sul Rione Terra, iniziata nel 194 a.C. grazie ai romani, fu infatti “sospesa” nel 1970 a causa del bradisismo, per poi riprendere circa die-ci anni fa, grazie alle attività del Con-

sorzio Rione Terra e alle iniziative della diocesi e della Nemea.Sono state mostrate anche le immagini del Tempio–Duomo prima del restauro, evidenziando i danni che l’abbandono e il saccheggio avevano provocato. Al grup-po di turisti, si sono aggiunti i fedeli che partecipano alla celebrazione della mes-sa domenicale. Per i puteolani è stato un felice tuffo nel passato, per chi veniva da fuori un’opportunità di conoscere questa parte antica della città puteolana, di cui avevano solo sentito parlare.All’evento hanno partecipato turisti pro-venienti anche da altre città d’Italia che hanno espresso un giudizio positivo per l’accoglienza e sull’idea di “aprire” l’epi-scopio alle attività culturali. Ai volon-tari dell’associazione sono state rivolte parole d’incoraggiamento a continuare nonostante le difficoltà, considerando che il patrimonio che hanno potuto am-mirare è solo una piccola parte rispetto a quello che potrà essere visto quando tutti i lavori saranno completati.

Stefania Simeoli e Adele Delicato

Duomo tra storia e ricordi

Centro diocesano per la pastorale della cultura

Nel terzo centenario della nascita

Giovanni Battista Pergolesi Immagini dal Settecento

Tracce in ricordo dell'artista a Pozzuoli

Sala multimediale – Museo virtuale diocesano Rione Terra, Pozzuoli

domenica 7 febbraio (ore 10-13)

Per informazioni: 0818530626 - 3881127188 – 3881019712

Associazione Nemea

Era il 18 luglio del 1987 quando la Commissione Diocesana d’Arte Sacra vi-sitava la chiesa di San Celso, nel Rione Terra, la bimillenaria rocca di Pozzuoli evacuata per il bradisismo nel 1970 e de-finitivamente abbandonata dopo il terre-moto dell’80. Al termine del sopralluogo, i componenti la Commissione con ram-marico rilevavano che era stato del tutto distrutto l’altare maggiore e frantumato tutto quello che non era stato trafugato negli anni precedenti. Alla vigilia dell’ul-timo Natale, però, sono rispuntate due sculture in marmo bianco della seicen-tesca chiesa puteolana. Erano insieme a numerose altre opere trafugate nelle chiese della Campania negli ultimi anni e ora ritrovate nel viterbese dai carabinieri del-la stazione Roma Porta Cavalleggeri, in collaborazione con i militari del nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli. E’ stata così sgominata una banda (7 denun-ciati, quasi tutti commercianti di origine campana, tra loro anche un’antiquaria e un rigattiere) che riciclava sul merca-to illegale internazionale opere d'arte di

provenienza furtiva. Le numerose opere d'arte sequestrate sono risultate rubate perlopiù nelle chiese napoletane; tra esse. oltre ai marmi del Rione Terra e altri reperti provenienti dalla chiesa di Santa Maria del Carmine ad Aversa, c’erano infatti un portale in marmo policromo proveniente da Sant'Aniello a Capona-poli e dieci lastre in marmo policromo, opere di importanti scultori napoletani, alcune delle quali rubate nella chiesa di Gesù e Maria e nella chiesa di San Gio-vanni Battista delle Monache,. Le opere, risalenti al XVIII secolo, sono state affi-date in custodia giudiziaria presso il se-minario arcivescovile di Napoli. Indigna pensare che anche queste preziose testi-monianze della cultura e della religiosità sarebbero state, come chissà quante altre, vendute a collezionisti senza scrupolo sparsi nel mondo. Ma, almeno, la notizia del recupero delle opere - si spera presto restituite alle sedi originarie – è stato un piacevole annuncio del Natale a Napoli, Aversa e Pozzuoli.

a.m.

Natale e i marmi di S. CelsoFurti d’arte: recuperate opere rubate nella chiesa del Rione Terra

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SPORT

14gennaio 2010

Oltre cento giovani in campo suddivisi in dieci

squadre in rappresentanza di sette parrocchie questi i nu-meri più immediati dell’edi-zione 2009 del “Torneo di Natale”, manifestazione di calcio a cinque organizzata dal Centro Sportivo Italiano - Centro Zona Pozzuoli, in collaborazione con la Pasto-rale dello Sport e del Tempo Libero della Diocesi di Poz-zuoli. Pieno il successo che l’iniziativa ha riscosso tra i giovani ed i loro responsabili che hanno fronteggiato le dif-ficoltà legate alle condizioni meteo non sempre clementi con grande sportività. La ma-nifestazione che ha goduto del patrocinio dell’assesso-rato allo sport del Comune di Quarto e dell’Azienda di Cura Soggiorno e Turismo di

Pozzuoli, si è svolta nell’arco di tre giorni nell’accoglien-te struttura della Parrocchia Gesù Divino Maestro in via Marmolito a Quarto.«La realtà oratoriale che si va diffondendo, finalmente, nel nostro territorio ha fatto sì che i giovani di quartieri di diversi, di parrocchie diverse ed anche di comuni diversi si siano ritrovati ed abbiano condiviso gioco e tempo li-bero – ha detto don Gennaro Guardascione, il parroco di Gesù Divino Maestro – in armonia e con grande entu-siasmo». «Questo di Natale – ha ag-giunto, Girolamo Catalano, vicepresidente del Centro Zona - è un appuntamento, ormai, consueto per i giova-ni della diocesi flegrea, molto sentito e vissuto con passione

e senso di sportività. Un mo-mento di incontro e di amici-zia che si va consolidando nel tempo».Tre le categorie in cui si è articolata la manifestazione che ha registrato sfide senti-te e tirate dal punto di vista agonistico, ma sempre piena-mente corrette e ricche di fair play. Nella categoria Under 12 si è imposta la Gardenia Licola che in finale ha avuto la meglio sul S. Pietro e Pa-olo Soccavo. Nella categoria Under 14 la vittoria è andata ai giovani della S. Maria delle Grazie Soccavo che in finale hanno battuto l’Annunzia-ta Pozzuoli. Validi avversari si sono rivelati il S. Artema Monterusciello e S. Vincenzo Pozzuoli. Nell’Under 16 tra Annunziata Pozzuoli, S. Mar-tino Pozzuoli e S. Pietro e

Paolo Soccavo, che ha schie-rato due team ha prevalso la squadra ‘A’ di questi ultimi in virtù di un maggiore spirito di squadra e di qualche indi-vidualità che sembra guarda-re sicuramente al di là della

realtà oratoriale. A conclu-sione dell’iniziativa un plau-so anche al gruppo tecnico ed arbitrale del Csi Pozzuoli diretto da Fortunato Grippa per il fattivo coordinamento svolto.

Freddo e pioggia, ma lo sport vince anche a NataleDieci squadre e sette parrocchie al Torneo del Csi

Calcio a cinque. Aperte le iscrizioni al Csi di Pozzuoli per la partecipazione ai tornei di calcio a cinque riservati alle categoria Under 12 (nati nel 1997-1998) e Under 16 (1993-1994). Le as-sociazioni e le parrocchie che intendono partecipare devono essere in regola con l’affiliazione 2010 del Centro Sportivo Italiano. Per queste manifestazioni è prevista la partecipazione delle squadre vincenti alle fasi provinciali e regionali. Un’esperienza importante ed interessante che può aprire le porte alle finali nazionali in programma in giugno a Lignano Sabbiadoro.

Coppa Carnevale. Nuova iniziativa che indice il Csi Pozzuoli per i giovani delle parroc-chie in occasione del Carnevale 2010. Aperta per le discipline di tennis tavolo, pallavolo e C.5, si svolgerà con concentramento unico nell’ambito di due pomeriggi. Due le sedi: a Soccavo vecchio e a Quarto. Le iscrizioni devono pervenire entro il 5 febbraio al Csi Pozzuoli. Per informazioni rivolgersi alla sede puteolana in via Annunziata 5, oppure tele-fonare allo 081.3658812.

Baby Parking - LudotecaAsilo nido da 0 a 3 anni

Per iscrizioni rivolgersi al

1° piano(citofonare all'esterno "asilo nido")

Associazione La Roccia

Informazioni: 333.684.68.96

Il Centro Arcobaleno è anche:L’Officina TeatraleLaboratorio delle emozioni per diversamente abiliAttività di socializzazione per bambini e anzianiServizio di consulenza psicologica ed educativaNuova sala per festeInfo: 348.968.07.35

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Buone notizie. Alla parrocchia Gesù Divino Maestro di Quarto un’iniziativa per portare in chiesa chi ha difficoltà di trasporto

Il bus della fede ferma in periferia Due navette della “Prudente” accompagnano gratis bimbi, anziani e disabili a messa e al catechismo(segue dalla prima pagina)

L’iniziativa del “Chiesa bus”, organizzata dal-

la parrocchia Gesù Divino Maestro, è stata avviata do-menica 13 dicembre. Il tren-tacinquenne parroco, don Gennaro Guardascione, ha tratto spunto ed ispirazione, per così dire, dal bus rosso a due piani del Citysight-seeing, quello che, per in-tenderci, gira tra le bellezze di Napoli e della zona dei Campi Flegrei trasportando i turisti alla scoperta delle splendide mete storico-arti-stiche e culturali del capo-luogo partenopeo e dintor-ni. Nel caso di Quarto, però, il sacerdote ha deciso di tra-sformare i bus della società di trasporti locali in una spe-cie di torpedone della fede, in modo da consentire a decine di persone che abita-no nelle numerose contrade della zona della «Macchia» di Quarto di poter seguire e partecipare alle funzioni religiose domenicali. L’ini-ziativa è nata quasi per caso

e adesso viene promozionata anche sul sito internet della parrocchia della forania di Quarto. «Dalla terza dome-nica di dicembre abbiamo attivato nella nostra parroc-chia il servizio di bus-navet-ta, completamente gratuito, destinato a tutte quelle per-sone che abitano lontano dalla parrocchia e che sareb-bero altrimenti impossibili-tate a partecipare alla funzio-ne religiosa della domenica e delle festività – spiega padre Gennaro Guardascione, che tutti i suoi parrocchiani chia-mano affettuosamente don Genny – Grazie a queste due navette rendiamo un servizio utile a tanti nostri fedeli, so-prattutto i più anziani, che sono appiedati e che abita-no nelle zone di campagna. Persone che difficilmente potrebbero venire in chiesa, ma che sono molto devoti e che farebbero molti sacri-fici pur di partecipare alla messa. Abbiamo studiato un percorso con 20 fermate del bus-navetta di quasi 8 chilometri complessivi, che

abbraccia l’intero territorio quartese che ricade nella no-stra parrocchia, alla periferia nord di Quarto». Per i fedeli che vogliono partecipare alla messa delle 10.30, la corsa del primo “Chiesa-Bus” co-

mincia alle 9.50, con una sosta di tre minuti in ogni fermata; mentre per quelli che desiderano partecipare alla messa delle 12, la corsa inizierà alle 11.20. La navet-ta arriva anche in via Pendi-

ne-Casalanno, alle pendici delle colline tra Quarto e Marano, zona impervia e non raggiunta nemmeno dal normale servizio di bus di linea urbana.

Nello Mazzone

Alla scoperta di SoccavoÈ l’antico Casale di Soccavo al centro di alcune attività del Gruppo Archeo-logico Napoletano. Ogni mese l’asso-ciazione propone la ripulitura del sito del mausoleo funerario in via Pigna, uno dei monumenti “adottati” dal Gan e una passeggiata attraverso i posti più interessanti, dal punto di vista storico ed archeologico di Soccavo. Il prossimo appuntamento si terrà domenica 24 gennaio. Alle ore 9,45 appuntamento al mausoleo in via Pigna (oppure alle 9,30 sulla stazione Circumflegrea di via Piave) per la ripulitura del sito arche-ologico. I volontari provvederanno ad effettuare una ripulitura del piccolo ma interessante mausoleo funerario romano di Via Pigna, una delle poche testimo-nianze sopravvissute dell'antico passato della zona. In contemporanea sarà effet-tuata una passeggiata dalla parrocchia SS. Pietro e Paolo lungo via Bottazzi, uno dei luoghi simbolo del quartiere; appuntamento alle 9,30 in piazza San Pietro e Paolo. Per partecipare all'ini-

ziativa occorre prenotare telefonicamen-te (al 3384031994) o via mail ([email protected]). Chi vuole aiutare i volontari nella ripulitura del mausoleo funerario deve munirsi di guanti da lavoro, abiti e scarpe comode. In ogni caso le attività non si svolgono in caso di pioggia.

Bollettino “I Campi Flegrei”È stato pubblicato il numero 1/3 (anni 2007, 2008 e 2009) della seconda serie de “I Campi Flegrei”, bollettino di sto-ria, scienza e arte fondato da Raimon-do Annecchino nel 1894 e diretto dal giornalista Mario Sirpettino. Questo numero della pubblicazione patrocina-ta dall’Azienda di cura, soggiorno e tu-rismo di Pozzuoli è dedicato ad Angelo D’Ambrosio e Rosario Di Bonito, stu-diosi di storia locale scomparsi recente-mente di cui, nella rivista, sono inseriti alcuni studi. È possibile richiedere copia del Bollettino “I Campi Flegrei” alla sede dell’Azienda Turismo di Pozzuoli in Largo Matteotti 1/A Pozzuoli.

Brevi dai Campi Flegrei

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tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

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16gennaio 2010