Gazzettino 159 b

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 159 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 04 luglio 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu” SAGRE E DINTORNI Una mappa delle manifestazioni enogastronomiche e delle iniziative culturali in terra di Siena da pagina 10 a pagina 11 IN QUESTO NUMERO DE IL GAZZETTINO SENESE OCA IN FESTA ED È GIÀ ESTRAZIONE CLAUDIO PIERI IN FONDAZIONE “SE NON ORA QUANDO?” LE DONNE A SIENA PAGINE 3-4 PAGINA 6 PAGINA 6

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I n questo numero de I l G azzettIno s enese PaGIne 3-4 PaGIna 6 PaGIna 6 c laudIo P IerI In f ondazIone “s e non ora quando ?” l e donne a s Iena o ca In festa ed è GIà estrazIone Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 159 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 04 luglio 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 159 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 04 luglio 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

sagree dintorni

Una mappa delle manifestazioni enogastronomiche e delle iniziative

culturali in terra di Siena

da pagina 10 a pagina 11

In questo numero de Il GazzettIno senese

oca In festaed è GIà estrazIone

claudIo PIerI In fondazIone

“se non ora quando?”le donne a sIena

PaGIne 3-4 PaGIna 6 PaGIna 6

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paliooca in festa

domenica il corteo

Il GazzettIno

Direttore responsabile: Fabio Di Pietro

Hanno scritto: Pancrazio Anfuso, Roberto Barzanti, Sonia Boldrini, Rosalba Botta, Tom-maso Braccini, Martina Cenni, Vanessa David, Claudia Gasparri, Monica Granchi, Nicola Panzieri, Salvatore Valentino, Elena Vannucci.

Fotografie: Fabio Di Pietro

Grafica di: Claudia Gasparri

Pubblicità: Marilena MasiaTel. 0577 905316 - [email protected]

Stampa:

Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008Inviate le vostre domande e le vostre proposte alla nostra redazione:

[email protected]

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Hanno appena tolto la terra di Piazza, l’Oca gira con insisten-za mettendo in bella mostra il Cencio di Peri-coli e però è già tempo di pensare al Palio di ago-sto. Domenica, nel rispetto della tradizione, ci sarà l’estrazione delle Contrade per il Palio dell’Assun-ta. La sorte ha già messo insie-me un bel po’ di rivalità e anche di voglia di rivinci-ta. Non a caso la prima Contrada certa di correre è la Torre, fresca dell’umiliazione appena subita. Ovvio che tenti rivalsa. Poi si ri-incrociano Istrice e Lupa e, dopo quel che si è visto il 2 luglio, c’è da aspettarsi di tut-to e di più. Poi Pantera-Aquila che già hanno dato segni di in-sofferenza nel Palio appena cor-so. Chi saranno le altre 3? Posso-no uscire altri tre nomi per alimen-tare le rivalità e allora sì che sa-rebbe un Palio da fuoco agostano.

Giornate di gran festa per la Contrada dell’Oca, vincitrice del Palio della Madonna di Provenzano, che ha girato domenica. Come da tradizione il corteo è fissato per domenica 10

in concomitanza con l’estrazione delle tre contrade mancanti per il Palio di Agosto.

È già tempo di estrazione

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3 –palioun palio

su cui riflettereroberto barzantI

Il Palio del luglio 2011 ha avuto il suo venerdì

nero, un vener-dì di angoscia e turbamento. Lo schianto – a San Martino, durante la quarta prova – che ha causato la morte qua-si istantanea di Messi, barbero al suo debutto sul tufo, ha rin-

focolato mai sopite dispute. L’azzardoso Sgaibarre se l’è cavata per il rotto della cuffia. La tempesta allu-vionale di metà giornata ha avuto un’intensità rara-mente raggiunta: il Campo ridotto ad un lago fango-so, le vie a fiumi in piena. L’afa stagnava asfissiante. Si moltiplicavano inusitati interrogativi. Domani si riuscirà a correre? Ce la faranno a stendere di nuovo la terra? Che diranno i soliti uccellacci del malaugu-rio? Talvolta la meteorologia riflette la psicologia o l’avvalora. Il primo luglio è accaduto qualcosa del ge-nere. C’è una lezione da trarre, a mente fredda, come sempre dopo un Palio tumultuoso. L’incidente occorso alla Chiocciola è di quelli che lasciano l’amaro in bocca e un groppo un gola. E di-spiace constatare come taluni l’abbiano usato ancora una volta per ribadire pregiudizi davvero infondati. Sarebbe un imperdonabile errore però – ritengo – respingere le polemiche senza accompagnarle da oneste e sincere riflessioni. Se è vero che spetta ai senesi assicurare la continuità e il decoro di una stu-pefacente festa ipercittadina, è anche vero che non ci si deve sottrarre alle necessarie analisi sulle sue tra-sformazioni e sulle correzioni opportune. E occor-rerebbe darsi da fare in primo luogo per abbassare i toni, come il Comune ha tentato con pacatezza. Le misure adottate nella selezione dei cavalli, l’interdi-zione di sostanze dopanti, gli accorgimenti seguiti nell’arrotondare taluni segmenti del percorso e così

via dimostrano concretamente quanto ci si preoccu-pi di conciliare la salvaguardia della tradizione con le modifiche richieste da nuove sensibilità e più sol-lecite esigenze di tutela e sicurezza. In una società sempre più esposta a tensioni globali ed a percezioni che infrangono consueti confini, sarebbe stolto ra-gionare con stizza chiudendosi altezzosamente in se stessi. C’è un paradosso da richiamare: nella società che un grande sociologo ha caratterizzato come “so-cietà del rischio” si assiste al diffondersi di ideologie che, nell’illusione di eliminare ogni tipo di incognita, finiscono per immaginare scenari non realistici, né praticabili. E si inverte così l’ordine di ogni sensato ragionamento. La prima domanda quindi da porsi – e porre – è se il Palio abbia davvero conservato la qualità che gli è attribuita da una letteratura variega-ta e voluminosa. Se si evita questo passaggio, ogni di-scorso in materia diventa gratuito e reversibile. Palio & Contrade, malgrado gli urti livellanti e la crescente spettacolarizzazione mediatica, serbano forme e at-tualizzano rapporti che ne fanno ancora un universo di valori etici e estetici di indiscutibile unicità. Se c’è in Italia una festa che sintetizza i significati più tipici della cultura comu-nale e cittadina, del parti-colarismo che le fu conna-turato e delle lacerazioni che l’hanno alimentata, è il Palio: documento vivo di un’eredità che non si è dissolta con gli anni ed anzi ha sfidato le spinte utilitaristiche dell’industriali-smo o l’eclisse del Sacro e del Bello riaffermando una sua antica, anacronistica dignità. Non tutti saranno d’accordo con queste conclusioni: è comprensibile. In epoca postunitaria anche taluni ambienti della borghesia cittadina erano infastiditi da liturgie che mal s’intonavano alla religione del progresso e alla (pretesa) razionalità dell’economia. Il Palio soprav-visse a quegli attacchi, ma poteva anche soccombe-re. Oggi è doveroso ribadire che gli equivoci sono superati da un pezzo. Il Palio non è il manifesto di

un esoso passatismo. Ambisce piuttosto ad esser tra-mandato come un’opera d’arte collettiva, con le zone d’ombra, la rugosità e la luce che riverbera. La modernizzazione in chiave ippica e sportiva immessa nel suo cuore competitivo è stata proba-bilmente eccessiva. Ha portato effetti positivi, ma, insieme, un gusto dell’agonismo, una consistenza di interessi, una proliferazione di professionalità e tec-niche di gestione che talvolta contrastano con misure e tempi di vetusto conio. Il gigantismo va frenato e ridotto. La girandola, ad esempio, di nuovi soggetti – questa volta sei cavalli su dieci erano neofiti della pista – per compiacere chissà quali strategie è può es-ser nociva. E i fantini – tutti – devono essere chiamati ad una responsabilità più coerente con il nuovo con-testo che si è venuto definendo. Altrimenti l’azzardo di qualcuno può compromettere un lavoro lungo proficuamente avviato da anni. Poi, com’è ovvio, l’errore umano ci sta, o una qualsiasi, nefasta e inar-ginabile, smagliatura. Di fronte a evenienze del ge-nere non è ammesso gridare allo scandalo. Né river-

sare sul Palio, e sul Palio soltanto – approfittando della sua valenza simboli-ca – un’ansia animalistica che, se davvero sentita in buona fede, dovrebbe in-vestire situazioni e condi-zioni ben altrimenti lesive e programmaticamente violente contro animali e contro uomini, in nome di avidi commerci e cinici

guadagni. Sorprende che il sottosegretario France-sco Giro, persona di attrezzata cultura che ha veri-ficato direttamente come stanno le cose, ritiri fuori ora, a mo’di minaccia, il problema dell’inclusione o meno del Palio nella lista degli avvenimenti del patri-monio immateriale dell’umanità. Non ha bisogno di esami burocratici né di diplomatiche alchimie, il Pa-lio, per esser considerato costruzione d’inestimabile spessore, modellata da una gente lunatica e fantasio-sa. E abbastanza orgogliosa per non pietire etichette, elargite ormai con inefficace larghezza.

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ErA IL MArE DEI SENESI

il luogo della settimanaLA MErSE

LINK

sonIa boldrInI

Poi, quando arriva il caldo vero dell’estate c’è una soluzione vicina e piacevolissima. La Merse, come dicia-mo noi, o il Merse come si dovrebbe

dire, fiume che nasce sulle Colline metallifere e se ne va verso il grossetano, ricevendo le acque del Farma prima di gettarsi nell’Ombrone vici-no a Bagni di Petriolo.Una volta questo era il mare dei senesi. Adesso ci sono mille scelte a portata di mano, fino ai lidi più esotici. Ma la memoria, a volte, ti ripor-ta a quando andavi al fiume a fare il bagno, con mamma e babbo prima e con gli amici poi. L’ac-qua di fiume ha un odore diverso e un fondo a tratti limaccioso, ci vuole un po’ di attenzione sui sassi resi scivolosi dai muschi e dalle alghe ma guadarlo è ancora un divertimento per gran-di e piccini.Che la piscina attuale a Campalfi sia in origi-ne la gora di un vecchio mulino medievale for-se lo sanno in pochi ma il luogo si presterebbe perfettamente ad una lezione sul vasto sistema di mulini che il Comune di Siena aveva orga-nizzato nel Duecento lungo la Merse. Come a Brenna, poco più in giù, con quel che resta del cosiddetto Mulino del Pero all’inizio del borgo. È nei pressi di queste due località, Campalfi e Brenna, che si faceva e si fa il bagno, senza pagare il biglietto della piscina o mettersi sulla disastrata Siena-Grosseto per raggiungere il mare.Nel territorio del fiume oggi

si trovano due riserve naturali istituite dalla Provin-c i a

di Siena, quella dell’Alto e quella del Basso Merse, in cui vengono organizzate escursioni e iniziative. Boschi, boschi e boschi, interrotti da località ricche di storia e leggenda: il Ponte della Pia, sul quale la sventurata sarebbe transi-tata per andare nella, per lei fatale, Maremma; ‘Castiglion che Dio sol sa’, in origine Castiglion Balzetti, con questo ‘soprannome’ che dice tutto sull’isolamento del luogo; l’abbazia delle Sante Trinità e Mustiola a Torri; Orgia con il suo bel museo del bosco.Sceglietene una come meta per la prossima gita, quando sta-te a mollo nella Mer-

se.

riserve naturali Merse (http://www.riservena-turali.provincia.siena.it)Museo del bosco (http://www.museisenesi.org/index.php?id=288)

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la cattedrale del tabaccoNell’anno accademico 2004-2005 Vigni inizia a insegnare fotografia alla University of California

EAP Italy, mentre l’anno successivo pubblica ”La cattedrale del Tabacco” che è premiato

dall’Internetional Photographic Awards IPA di Los Angeles nella categoria Best Other Photobo-ok of the year. Nel 2007 è in short list ai Corbis Awards a Londra e nel 2010 nel nuovo volume

“200 Best Ad Photographers Worldwide” di Ar-chive e nel Graphis Photo Annual di New York.

«Sono numerosi i riconoscimenti internazioni ottenuti negli anni con la mia agenzia fiorentina Catoni Associati. Si può essere bravi, ma è fon-damentale lavorare in un contesto in cui certe

cose sono possibili. Con persone che hanno vo-glia e talento per confrontarsi con le più impor-tanti realtà del mondo. Il merito è anche loro La pubblicità è una cosa che mi diverte e mi stimola

molto, anche se un’altra mia grande passione sono i libri, naturalmente fotografici. Mi piace

comprarli, collezionarli e farli ovviamente.»

il personaggio della settimana

PArIGI VAL BENE LA FOTOCArLO VIGNI

Ha appena ricevuto il Silver Award nella categoria Advertising (pubblicità) al Prix de la Photographie di Paris, con lo scatto dal titolo Breathunderwater se-lezionata tra migliaia di fotografie inviate da partecipanti di oltre 85 Paesi. «È un premio che mi fa doppiamente piacere, sia per il prestigio e l’autorevolezza dei nomi in giuria, sia per la città che lo promuove, che per me è un posto spe-

ciale. È stato proprio a Parigi che decisi, più di dieci anni fa, che la fotografia sarebbe diventata la mia professione». Con queste parole Carlo Vigni com-menta il successo raggiunto che spesso è il risultato, come tiene a precisare, del «lavoro di tante persone che svolgono ruoli essenziali nel trasformare un’idea in realtà: stylist, truccatori, tecnici e producers.»

martIna cennI

galeotto fu l’erasmusNato a Siena nel 1973, dopo il liceo scientifico si iscrive a Filosofia che lascia poco dopo per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. Decide poi di partire in Erasmus per un periodo di studio a Parigi, città che tornerà spesso nel suo racconto. Nella capitale francese si trova, però, ad occuparsi ben poco degli studi in legge e molto più di fotografia.

«Facevo solo foto e ho capito che quella sarebbe stata la mia strada.»Inizia così a fotografare come autodidatta nel 1991 finché nel ‘97 invia alcuni scatti ad Oliviero Toscani per Fabrica, la creativ factory di Benetton da lui voluta e diretta. Il famoso pubblicitario lo invita quindi a Livorno dove

è impegnato per il vernissage di un’importante mostra. Carlo si trova sul set del Toscani che gli chiede di fotografarlo e nell’imbarazzo di questo improvvisato debutto, inizia la collaborazione per Fabrica. Nel 1999 vince poi una borsa di studio per giovani fotografi offerta da Nikon Italia e Agfa per seguire workshops con vari fotografi internazionali presso il TPW e fa il

secondo incontro decisivo per la sua carriera, quello con Mario Catoni, inizia ad occuparsi professionalmente di fotografia e comunicazione con Catoni & Associati a Firenze. Nel 2003 una sua foto viene scelta da Luerzer’s ArCHI-

VE per essere inserita nella speciale pubblicazione “200 Best Ad Photogra-phers Worldwide” e riceve l’invito a partecipare al ADC Photography Portfolio review dell’Art Directors Club di New York. Il Photography Award of Exellence della rivista californiana Communication Arts arriva invece nel 2004 e nel 2005 il

suo lavoro viene pubblicato su Graphis Photo Annual di New York.

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uno sguardo disincantato su siena«Per quanto riguarda Siena, beh, è la mia città, ma ho uno sguardo piuttosto disin-cantato su lei. È una città che può darti tanto, senza dubbio, ma che può anche negarti tanto, perché tende a chiudersi

e chiuderti. È per questo che cerco sem-pre di confrontarmi con l’esterno, an-che e soprattutto a livello internazio-nale. È importante cercare conferme del proprio lavoro anche all’esterno e sapersi mettere in discussione. Forse l’importante è non prenderla troppo sul serio e sapere che c’è un mondo

fuori da qui.»

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succede in città– 6

Il 3 luglIo è tornato Il tradIzIonale appuntamento nelle edIcole senesI

con la storIca rIvIsta che racconta la carrIera dI provenzano

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le donne si riunisconoal santa maria

fondazione mps: pieri al posto di parlangeli

Claudio Pieri è il nuovo direttore generale della Fondazio-ne MPS. La deputazione amministratrice nella riunione straordinaria che si è tenuta nel pomeriggio del 3 luglio,

ha deliberato la risoluzione consensuale dall’incarico di direttore generale (provveditore) per Parlangeli, rin-

graziandolo per l’impegno profuso in questi anni, e ha nominato quale suo successore Claudio Pieri. Alcune avvisaglie, nei giorni scorsi, avevano fatto

pensare che qualcosa si stesse muovendo, soprattutto dopo lo shock del primo bilancio in rosso presentato dalla Fondazione. In effetti, sabato pomeriggio, l’assen-za di Parlangeli a Palazzo Sansedoni, quando la Fon-dazione ha aperto i suoi saloni ai numerosi ospiti per assistere al Palio di Provenzano, aveva dato il via ai pri-mi brusii. Lo stesso era avvenuto qualche settimana prima quando la deputazione generale e quella am-ministratrice della Fondazione avevano deliberato la partecipazione all’aumento di capitale della Banca di

cui è principale azionista. In quei giorni Parlan-geli era infatti a casa per malattia, un’assenza che

aveva lasciato spazio a varie interpretazioni. Infine, alle 17.30 di domeni-ca, la seduta della deputazione ha formalizzato la rescissione del contrat-to di Parlangeli e la nomina di Claudio Pieri nato nel 1951 a Chianciano Terme con una storia alle spalle tutta targata Monte dei Paschi. Pieri ha conseguito il diploma di ragioniere e poi la laurea in Scienze Politiche presso l’Università agli Studi di Siena. Ha percorso tutta la sua carriera, come detto, nel Gruppo Monte dei Paschi di Siena dove è stato assunto nel 1971.Fra gli ultimi incarichi ricoperti prima di andare in pensione nel gennaio 2010, dal 2003 al 2006 è stato direttore generale della Divisione Banca

della Banca Mps, dal 2006 al 2008 direttore generale di Banca Agricola Mantovana, dal 2008 al 2009 diretto-re responsabile della Direzione rete di Banca Mps. Fra gli altri incarichi ricoperti: membro del cda di

Quadrifoglio Vita, Montepaschi Leasing e Fac-toring, E.Idea, Snia, Sorin, Montepaschi Vita, Mps recupero Crediti; presidente del cda di Bios Mps. ringraziamenti per «l’intenso lavoro svolto in questi 8 anni come direttore generale» sono arrivati a Parlangeli dal presidente Ga-briello Mancini che ha poi dato il benvenu-to al nuovo direttore generale rivolgendogli

«i migliori auguri di buon lavoro e l’assicura-zione della sincera collaborazione di tutta la Fondazione.»

immagini e parole della festa

ilPALIO

Siena si tinge di rosa. È prevista per questo fine settimana la due giorni degli Stati genera-li della condizione fem-minile nella nostra città. Dopo la grande manife-stazione dello scorso 13 febbraio a roma le don-ne di “Se non ora quan-do?” tornano a riunirsi e far sentire la propria voce. L’incontro è previsto per il 9 e 10 luglio presso il complesso di Santa Ma-ria della Scala dove le donne di tutta Italia si troveranno per un mo-mento di confronto sui temi fondamentali che le riguardano: il lavoro, la strumentalizzazione dell’immagine femmini-le, il ruolo nella società, la difficoltà di conciliare carriera e famiglia. Sono ben 120 i comitati locali nati dopo il primo grande raduno nella capitale, una rete enorme che si è arricchita in numeri e contenuti soprattutto grazie alle nuove vie offerte dai social network. «Vogliamo che la rete resti in piedi e che si allarghi il più possibile – ha detto la regista Laura Comencini – se siamo riu-scite a portare tanta gente in piazza è stato grazie al web, al confronto continuo con tante donne diverse, in tutto il Paese. È fondamentale mettere insieme le esperienze e confrontarci, c’è stato un ri-sveglio lo scorso inverno che è prezioso, le energie non vanno disperse.» Sono 800mila, almeno stando ai dati, le italiane costrette a lasciare il loro impiego dopo una gravidanza e ancora più le precarie e le disoccupate. «Per cambiare davvero va combattuta una battaglia culturale – dice Lunetta Savino tra le fon-datrici del movimento – il mondo ha bisogno dello sguardo delle donne, capace di andare a fondo nelle cose e modificarle. E va rinnovato anche il linguaggio, il modo di far sentire la protesta.»Tante le iniziative e gli sconti previsti per la due giorni senese, che si preannun-cia un’occasione importante per cambiare la condizione femminile e il Paese e che si prefigge di coinvolgere anche il mondo maschile e soprattutto quello della politica, come ha precisato Francesca Comencini, anche lei tra le fonda-trici del movimento. «Vogliamo coinvolgere gli uomini e farci sentire perché la politica non può non farsi contagiare da un movimento che dal nord al Sud ha scosso il Paese.»

A SienA il movimento di “Se non orA quAndo?”

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7 –cultura

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Miti di Città, opera sulle nostri origini mitiche edito dalla Salvietti e Barabuffi Editori, approda questo venerdì all’im-portante Salone della parola di Pesaro, Fe-stival della filologia, in concomitanza con l’uscita in libreria. La presentazione del volume, curato da Maurizio Bettini, Mau-rizio Boldrini, Omar Calabrese e Gabriella Piccinni, è inserito nel ricco calendario di appuntamenti che animeranno la cittadina marchigiana dal 7 al 10 luglio. Sarà il pro-fessor Giuseppe Pucci, autore di un saggio all’interno della pubblicazione, a raccon-tare questo volume che è la storia delle no-stre origini, un viaggio fra le principali cit-tà italiane e si avvale del contributo di al-cuni dei maggiori studiosi italiani. Il tema, la ricerca degli antenati, l’invenzione della genealogia, la definizione dell’identità di gruppo attraverso la creazione di un mito di fondazione, è certamente di grande in-teresse sia dal punto di vista storiografico sia da quello del dibattito contemporaneo. Ambiti disciplinari diversi si intrecciano in quest’opera di alto valore scientifico ma anche di grande impatto divulgativo. Pure l’iconografia e la scelta grafica diven-

tano racconto, grazie alla collaborazione con i più importanti archivi fotografici italiani, la creazione di servizi inediti alla scoperta degli angoli più belli di ogni città e la scelta di una grafica esteticamente ri-cercata e innovativa. Il libro, tuttavia, non esaurisce la sua forza nel disegno della storia antica e medievale, pure momenti cardine della nascita e dello sviluppo del nostro Paese, ma si porta al passo con la contemporaneità spostando, nell’ultima sezione, l’interesse su nuovi miti; entrano così in campo il cinema, la letteratura, la storia contemporanea e la genesi delle di-verse etnie. Un volume, insomma, dall’alto livello culturale e estetico, già strenna della Banca Monte dei Paschi di Siena, che sarà disponibile nelle librerie italiane proprio in questi giorni e che non mancherà di te-nere alto il già elevato valore culturale del-la manifestazione di Pesaro. Il Salone della Parola, infatti, organizzato dalla Bibliote-ca e dai musei Oliveriani di questa città, dopo l’ottimo risultato dello scorso anno, torna con molti eventi e nomi prestigiosi del panorama culturale italiano e fra le al-tre presentazioni dedica spazio proprio al libro sulle nostre origini mitiche.

miti al salonedella parola

anche i filmhanno un sapore

Si può parlare di sapore di un film? È quello che si chiede Loren-zo Bianciardi, giovane studioso, giornalista e operatore televisivo, nel libro Il sapore di un film. Cinema, sensi e gusto, che sarà pre-sentato domani sera all’Enoteca Italiana. Il libro, edito da Prota-gon Editori nella collana di Comunicazione e da questa settimana in libreria al prezzo di 15 euro, sarà protagonista alle 19 al Bastio-ne San Francesco delle Fortezza Medicea con una serata all’inse-gna della cultura cinematografica e del gusto che in quest’opera vengono indagati. A discuterne con l’autore saranno i docenti Maurizio Boldrini e Tarcisio Lancioni, autore anche della prefa-zione del libro. Bianciardi, con questo volume, va oltre il senso comune che ci fa pensare al cinema come mezzo privo di gusto, mostrando come non sia raro imbattersi in film capaci di trasmet-tere i sapori agli spettatori. La storia del cinema infatti si mostra ricca di pellicole che hanno raccontato e continuano a raccontare storie intimamente legate al senso del gusto, ma sono davvero pochi i film che riescono a spostarsi dalla pura rappresentazione del cibo ad una vera e propria scoperta dei “confini” segreti del gusto. Perché il gusto, lo dimostra Bianciardi, è palato, ma anche piacere, e infine conoscenza, per il legame già eti-mologico del sapore al sapere. Pellico-le come Mangiare bere uomo donna o Tortilla Soup, al cen-tro di questo libro, stanno ad indicare che se il canale sen-soriale solleticato in partenza è solo quello audiovisivo, alcuni film possono davvero riuscire ad andare al di là dei loro limiti. Bianciardi indaga il gusto, ma anche l’essenza stessa del cinema: un mezzo che è rappresentazione e in-sieme evocazione, descrive la realtà ma è anche capace di andare dritto al cuore delle emozioni. E perché no, delle sensazioni… Si discuterà di tutto questo e, per restare in tema, la presentazione si concluderà con un aperitivo.

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«l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori»

il capolavoro della yourcenar

Mio caro Marco,Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemen-te rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia. Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d’accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto. Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo d’un uomo che s’inoltra negli anni ed è vicino a morire di un’idropisia del cuore. Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuire la colpa al giovane Giolla, che m’ha curato in sua assenza. È difficile rimane-re imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. E per la prima volta, stamane, m’è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell’anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone. Ba-sta... Il mio corpo mi è caro; mi ha servito bene, e in tutti i modi, e non starò a lesinargli le cure necessarie. Ma, ormai, non conto più, come sostiene ancora Ermogene, sulle virtù prodigiose delle piante, sulla dosatura precisa di quei sali minerali che s’è recato a procurarsi in oriente. È un uomo fine; eppure, m’ha propinato formule vaghe di conforto, troppo ovvie per poterci credere; sa

bene quanto detesto questo genere d’imposture, ma non si eserci-ta impunemente più di trent’anni la medicina. Perdono a questo mio fedele il suo tentativo di nascondermi la morte. Ermogene è dotto; è persino saggio; la sua probità è di gran lunga superiore a quella d’un qualunque medico di corte. Avrò in sorte d’essere il più curato dei malati. Ma nessuno può oltrepassare i limiti pre-scritti dalla natura; le gambe gonfie non mi sostengono più nelle lunghe cerimonie di roma; mi sento soffocare; e ho sessant’anni.Non mi fraintendere: non sono ancora così a mal partito da ce-dere alle immaginazioni della paura, assurde quasi quanto quelle della speranza, e certamente assai più penose. Se occorresse in-gannarmi, preferirei che lo si facesse ispirandomi fiducia; non ci rimetterei più che tanto, e ne soffrirei meno. Non è detto che quel termine così vicino debba essere imminente; vado ancora a letto, ogni sera, con la speranza di rivedere il mattino. Nell’ambito di quei limiti invalicabili di cui t’ho fatto cenno poc’anzi, posso di-fendere la mia posizione palmo a palmo, e persino riconquistare qualche pollice di terreno perduto. Ciò nonpertanto, sono giunto a quell’età in cui la vita è, per ogni uomo, una sconfitta accettata. Dire che ho i giorni contati non significa nulla; è stato sempre così; è così per noi tutti. Ma l’incertezza del luogo, del tempo, e del modo, che ci impedisce di distinguere chiaramente quel fine verso il quale procediamo senza tregua, diminuisce per me col progredire della mia malattia mortale. Chiunque può morire da

un momento all’altro, ma chi è malato sa che tra dieci anni non ci sarà più. Il mio margine d’incertezza non si estende più su anni, ma su mesi. Le probabilità che io finisca per una pugnalata al cuo-re o per una caduta da cavallo diventano quanto mai remote; la peste pare improbabile; la lebbra e il cancro sembrano definitiva-mente da escludere. Non corro più il rischio di cadere ai confini, colpito da un’ascia caledonia o trafitto da una freccia partica; le tempeste non hanno saputo profittare delle occasioni loro offerte, e sembra avesse ragione quel mago a predirmi che non sarei an-negato. Morirò a Tivoli, o a roma, tutt’al più a Napoli, e una crisi di asfissia sbrigherà la bisogna. Sarà la decima crisi a portarmi via, o la centesima? Il problema è tutto qui. Come il viaggiatore che naviga tra le isole dell’Arcipelago vede levarsi a sera i vapori lumi-nosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte.Vi sono già zone della mia vita simili alle sale spoglie d’un palazzo troppo vasto, che un proprietario immiserito rinuncia ad occu-pare per intero. Se non ci fosse altri che io a disturbarli, mentre ruminano e giocano, i caprioli sui monti d’Etruria potrebbero vivere tranquilli. Con la Diana delle foreste, ho avuto sempre i rapporti mutevoli e appassionati d’un uomo con l’oggetto amato: adolescente, la caccia al cinghiale m’ha offerto le prime occasioni di conoscere l’autorità e il pericolo; mi ci dedicavo con passio-ne; i miei eccessi in questo esercizio mi attirarono le rampogne di

Invito alla lettura

tommaso braccInI

Il 10 luglio del 138 d.C. moriva Publio Elio Adriano, passato alla storia come l’impera-tore Adriano. Ancora oggi, a roma, restano due grandi monumenti che commemorano

questo ultimo atto della sua straordinaria parabo-la: Castel Sant’Angelo, ricavato dal suo colossale mausoleo, ed il tempio che gli venne innalzato quando fu divinizzato, di cui restano le maestose colonne in Piazza di Pietra, a pochi passi da via del Corso. Ma il monumento che più ne riassume la vita e la personalità è costituito da Villa Adria-na a Tivoli, dove aveva fatto ricreare i monumenti che aveva potuto ammirare nel corso dei suoi in-cessanti viaggi per tutto l’impero, soprattutto (ma non solo) quelli dell’amata Grecia. Da quando su-bentrò al cugino Traiano fino alla morte, infatti, fu quasi sempre in movimento. Non lo accompagna-

vano solo i suoi genera-li: con lui c’erano

anche il fido s e g r e t a r i o

Flegonte, incaricato di racco-gliere le n o t i z i e più cu-riose sulle

province at-t r a -

versate (Adriano era avido di conoscere fatti pro-digiosi, storie di fantasmi, profezie e oracoli), e l’aristocratica poetessa Giulia Balbilla, che fu con lui in Egitto e compose quattro lunghi epigrammi in greco che furono incisi, per ricordo, sulle gam-be dei celebri colossi di Memnone (e lì si possono vedere ancora oggi). E poi, naturalmente, c’era il grande amore della sua vita, Antinoo, un giovinet-to conosciuto in Bitinia. Nel 130, la tragedia: nel corso di una navigazione, Antinoo cadde nel Nilo e annegò. Forse fu una disgrazia o forse, come si disse all’epoca, il giovane si era volontariamente sacrificato per stornare, con la sua morte, una mi-naccia che incombeva sull’imperatore. Adriano fu distrutto dal dolore: lo divinizzò, fondò una città in suo nome (Antinupoli), riempì l’impero di statue e busti che lo raffiguravano, gli intito-lò persino una costellazione, che fu abolita (forse per pruderie) solo nel 1930. Adriano tuttavia nei suoi viaggi oltre alle lettere e all’amore si dedicò con serietà anche agli affari di Stato, reprimen-do rivolte, riorganizzando province, riducendo i confini dell’impero lungo linee più difendibili. I resti della sua instancabile attività si estendono da Atene fino alla lontana Britannia, che protesse con il celebre Vallo. Poco prima di morire scrisse un ultimo componimento, una breve poesia dove diceva addio alla sua anima, che tanto aveva visto e che si apprestava a scendere, come quella degli eroi omerici, in luoghi “incolori, ardui, spogli”.

Tommaso Braccini è docente di Civiltà Bizantina all’Università degli Studi di Siena.

Capolavoro di Marguerite Yourcenar pub-blicato nel 1951, Memorie di Adriano è una lunga lettera autobiografica che l’au-trice immagina essere stata scritta proprio dall’imperatore romano. Adriano infatti, convinto di essere ormai in fin di vita, ri-percorre attraverso sei appassionati capitoli tutte le tappe principali della propria esi-

adriano, viaggiatoredell’anima

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Monica Granchi

9 –

«l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori»

il capolavoro della yourcenar

Non c’è niente di più bello, a mio avviso, di un grande uomo restituito dal ritratto attento, com-plesso, intimo ed indulgente di una grande penna femminile. Libri come questo offrono l’occasione rara dell’incontro di due anime che, da opposti punti di vista, provano a conoscersi davvero. Solo una donna poteva avere la curiosità di scendere così in fondo all’uomo Adriano lasciando in om-bra, sia pure essa un’aura, l’imperatore. Solo una donna poteva indulgere alla compassione per le sue umane debolezze, poteva scusarne in pieno l’am-bizione, coglierne le fragilità, restituirne la poesia. Solo a chi è diverso da noi riusciamo a concedere in pieno il beneficio della comprensione. Ogni singo-lo tratto del personaggio che la Yourcenar ci regala è Adriano in tutto e per tutto. Niente di inventato, fantasioso o irreale sarebbe uscito dalla sua me-ticolosa ricerca biografica, sia pure resa in forma poetica. Eppure niente di ciò che è detto, probabil-mente, sarebbe stato detto da lui stesso. Non nello stesso modo. E così al contrario. Madame Bova-ry coma la Monaca di Monza. Figure indelebili di donne ritratte al maschile. Figure granitiche a cui solo un occhio esterno e distante, opposto, appun-to, sa rende giustizia. Quella giustizia che comple-ta il quadro a cui avremmo lasciato lacune. Cose scontate e cose sottaciute. Sottovalutate. Non com-prese in pieno. Cosa a cui la nostra natura non dà il giusto rilievo, presa ad esaltare altro di se stessa. Succede, con i personaggi opposti per natura, quel-lo che succede, o dovrebbe succedere, con l’amore: si è più di ciò che si crede di essere quando altri oc-chi accendono ciò che semplicemente era rimasto in ombra. L’amore ci accresce. Non so se valga lo

stesso per tutte le scrittrici, ma questa scrittrice ac-cresce lo spessore del suo personaggio, lasciandolo se stesso. Certo, la scrittura è dichiaratamente fem-minile. È meravigliosamente materna la visione di quell’umanità intermittente capace, nei secoli, di comprendere e tramandare il valore delle azioni e del pensiero di Adriano. Ma all’imperatore che si sentiva responsabile della bellezza del mondo di sicuro questo non sarebbe dispiaciuto.

nota a marginequello che gli uomini non dicono

Traiano. La spartizione della preda in una radura della Spagna è stata la mia prima esperienza della morte, del coraggio, della pietà per le creature, e del piacere tragico di vederle soffrire. Da uomo fatto la caccia mi rilassava da tante lotte segrete contro avversari di volta in volta troppo sottili ottusi, troppo deboli o troppo forti per me; è una lotta pari tra l’intelligenza umana e l’astuzia delle fiere e sembrava stranamente pulita in paragone con gli agguati degli uomini. Imperatore, le cacce in Etruria mi sono servite per giudicare il coraggio o le capacità dei miei alti funzionari: ivi ho scartato o prescelto più d’un uomo di Stato. Più tardi, in Bitinia, in Cappadocia, le grandi battute di caccia mi fornirono un prete-sto di feste, di trionfi autunnali nei boschi dell’Asia. Ma il compa-gno delle mie ultime cacce è morto giovane, e il desiderio di questi piaceri violenti è molto scemato in me dopo la sua dipartita. Pure, persino qui a Tivoli, basta l’improvviso sbuffare d’un cervo sotto le fronde perché trasalisca in me un istinto più antico di tutti gli altri, grazie al quale mi sento gattopardo quanto imperatore. Chis-sà, forse sono stato così parco di sangue umano perché ho versato quello delle fiere: benché talvolta, segretamente, le preferissi agli uomini. La loro immagine, comunque, mi torna alla memoria più spesso, e m’è difficile non abbandonarmi ogni sera a interminabili racconti di caccia che mettono a dura prova la pazienza dei miei convitati. Certo, il ricordo del giorno della mia adozione mi è dol-ce, ma quello dei leoni uccisi in Mauretania lo vale.

rinunciare al cavallo è un sacrificio ancora più penoso per me: una belva non è che un avversario, ma il cavallo era un amico. Se mi fosse lasciata la scelta della mia condizione, avrei optato per quella di Centauro. Tra Boristene e me i rapporti erano d’una precisione matematica: obbediva a me come al suo cervello, non come al padrone. Ho mai ottenuto altrettanto da un uomo? Un’autorità così totale comporta, come qualsiasi latra, il rischio d’un errore per chi la esercita, ma il piacere di tentare l’impossibi-le in fatto di salti all’ostacolo era troppo grande per rimpiangere la lussazione d’una spalla o la frattura d’una costola. Il mio cavallo surrogava i mille concetti inerenti al titolo, alla funzione, al nome, che complicano le amicizie umane, con la sola conoscenza del mio peso esatto. I miei slanci erano per metà suoi; conosceva con precisione, e forse meglio di me, il momento in cui la mia volontà divergeva dalle mie forze. Ma ora non infliggo più al successore di Boristene il peso d’un malato dai muscoli infiacchiti, troppo debole per issarsi in groppa da solo. In questo momento, il mio aiutante di campo, Celere, lo sta addestrando sulla strada di Pre-neste; tutte le mie esperienze di velocità mi consentono di condi-videre il piacere del cavaliere e quello dell’animale, di valutare le sensazioni d’un uomo lanciato a briglia sciolta in una giornata di sole e di vento; quando Celere balza da cavallo, io riprendo con-tatto col suolo insieme a lui. Lo stesso accade col nuoto: io vi ho rinunciato, ma partecipo ancora alla delizia del nuotatore carez-

zato dall’acqua. Correre, perfino sul più breve dei percorsi, oggi mi sarebbe impossibile quanto lo sarebbe a una statua massiccia, a un Cesare di pietra, ma ricordo le mie corse di fanciullo sulle arse colline della Spagna, il gioco che si fa con se stesso allorché, trafelati sino ai limiti della resistenza, si sa che il cuore saldo, i pol-moni intatti ristabiliranno l’equilibrio; e provo, con il più oscuro tra gli atleti che si allenano alla corsa di fondo nello stadio, un’in-tesa che l’intelletto da solo non saprebbe darmi. Così, da ciascuna delle arti che praticai a suo tempo traggo una conoscenza che mi compensa in parte dei piaceri perduti. Ho creduto, e nei miei mo-menti migliori lo credo ancora, che in tal modo potrei partecipare all’esistenza di tutti; e questa simpatia potrebb’essere uno degli aspetti meno revocabili dell’immortalità. Ho avuto momenti in cui questa comprensione si è sforzata di superare l’umano, si è rivolta dal nuotatore all’onda. Ma, poiché in questo campo non c’è nulla di preciso a rendermi edotto, entro nella sfera delle me-tamorfosi, delle chimere.Mangiar troppo, è un vizio romano, ma io sono stato sobrio con voluttà.

Testo tratto da Memorie di Adriano, Einaudi, Torino 1963, I capitolo.

stenza, rivolgendosi direttamente all’ami-co e futuro imperatore Marco Aurelio. Le pagine, oltre a raccogliere racconti e de-scrizioni, fungono anche da spunto per le riflessioni più profonde e intime dell’im-peratore stesso, che affida a questo ultimo gesto tutto il suo complesso e tormentato mondo interiore.

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– 10 l’estate senese

sagre e dintorni e musicaMontepulciano, loc. tre Berte - da venerdì 1 luglio 2011 a doMenica 10 lu-glio 2011 XI edizione della Festa alla Madonna del CerroI visitatori avranno a disposizione stand commer-ciali di vario genere, dalle specialità locali alle cu-riosità legate al mondo venatorio e non.casole d’elsa - da Martedì 5 luglio 2011 a doMenica 10 luglio 2011 137° Palio di Casole d’ElsaSi iniziano i festeggiamenti martedì 5 luglio con la sfilata delle contrade che partecipano al palio e gio-vedì 7 luglio la presentazione del Drappellone.sarteano - da saBato 9 luglio 2011 a doMenica 10 luglio 2011 Festa della Contrada di SS Trinita. Il nome di “Spineta” si perde nella notte dei tempi ed è probabilmente dovuto ad estese e fitte foreste impenetrabili per le spinaie esistenti.san casciano dei Bagni – da venerdì 8 luglio a doMenica 10 luglioFesta del vinoMostre fotografiche, musica in piazza e assaggi del-le specialità culinarie della tradizione contadina e di vini Chianti.Monteriggioni – dall’8 al 10 luglio e dal 15 al 17 luglio21° Festa MedievaleTradizione e novità si incontrano per accogliere i visitatori in una grande avventura a cielo aperto, in cui il filo rosso della narrazione li accompagnerà tra mirabili battaglie, burle, intrighi, ricostruzioni, spet-tacoli di ogni genere, usiche, acrobazie, animazioni per bambini, mercatini medievali e allegre taverne.asciano - doMenica 11 luglio Mercatino delle Crete Torna il tradizionale appuntamento ascianese con le bancarelle lungo il Corso Matteotti; l’esposizione di prodotti tipici e di preziosi manufatti allieterà come di consueto i visitatori che avranno la possibilità di trascorrere una piacevole domenica immersi nella meravigliosa cornice naturale delle Crete senesi.

poggiBonsi- Martedì 12 luglio, lunedì 4 agostoAtuttomondo Per la dodicesima edizione di Atuttomondo, pro-mosso dall’Associazione culturale Timbre e dall’Am-ministrazione comunale di Poggibonsi, due eventi teatrali che hanno come protagonisti due grandi del teatro italiano: Antonio rezza e Marco Paolini.poggiBonsi – da Mercoledì 13 a saBato 16 luglioFesta della birraMusica live e stand gastronomici fra le mura del Cassero della Fortezza medicea.chianciano terMe - da giovedì 14 lu-glio a doMenica 17 luglioSelvaggina in TavolaIl circolo ArciCaccia invita tutti alle cene di “Sel-vaggina in Tavola”. Giunti alla V° edizione, pro-porranno un ristorantea base di selvaggina e piatti tipici locali. In contemporanea XII° Edizione Festa della Musi-ca a cura di “Collettivo Fabrica”staggia – dal 15 al 17 luglioSagra della ranocchiaTorna come ogni anno il gustoso appuntamento di Staggia con la 26° edizione della sua Sagra della ranapiancastagnaio (si) - dal 25 al 31 lu-glio 2011roccone festival 2011Piazza Castello - Piancastagnaio (Siena) Nell’innovativo Festival di Piancastagnaio, dal 25 al 31 Luglio 2011, la musica, la cultura, lo sport, la sensibilizzazione all’ambiente e alle più importan-ti tematiche sociali, sono i protagonisti assoluti di questo palcoscenico di grande successo.poggiBonsi - 10 agostoCalici di StelleIn occasione della notte di San Lorenzo, nella Piazza d’Armi della Fortezza, si svolgerà la gran-de manifestazione di degustazione vini prodotti da aziende locali.

Con lA bellA StAgione ritroviAmo numeroSi

AppuntAmenti Che AnimerAnno

le vie e le piAzze del noStro territorio.

SArAnno molte, infAtti, le feSte e le SAgre

Che Si SvolgerAnno nelle proSSime SettimAne

e Che, Come Al Solito, vedrAnno Come

protAgoniSti il divertimento e lA buonA

CuCinA, mA AnChe l’Arte e lA CulturA.

san giMignano - dal venerdì 1 luglio a saBato 17 setteMBreUna serie di eventi con artisti del calibro di Anto-nello Venditti, Francesco renga, Maurizio Crozza, il pianista Alexander Lonquich con l’Orchestra della Toscana e per finire la lirica con la Tosca e la Traviata.siena - da doMenica 24 a Martedì 26 lu-glio Enoteca Jazz clubConcerti di musicisti della scuola jazz.poggiBonsi- da Martedì 26 luglio a gio-vedì 28 luglioJazzin’ FortezzaAssaggi di musica e cibo tra le mura del Cassero: torna, per il quinto appuntamento, la rassegna Jaz-zin’Fortezza, organizzata dall’Associazione Oltre-murA. La serata inizia alle ore 18 con aperitivo e menù degustazione e prosegue con i concerto gra-tuiti alle ore 22.siena – da Martedì 23 agosto a venerdì 26 agostoLa città aromaticaIn piazza San Francesco si esibiranno roy Paci, Filippo Graziani, le Compagnie di danza Motus Danza e Francesca Selva. Il 26 concerto di chiusura in Piazza del Campo con Massimo ranieri.siena e provincia – luglio, agosto, set-teMBreFestival Estate Musicale Chigiana 80° edizioneL’Accademia Musicale Chigiana di Siena, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali del-la regione Toscana presentano l’80° edizione dell’Estate Musicale Chigiana, tradizionale ap-puntamento che connota ormai da anni l’estate senese. Nello stesso periodo avrà luogo anche la 4° edizione del festival Maestri Chigiani in Terre di Siena, un’opportunità unica per assistere a grandi e bei concerti in luoghi estremamente suggestivi.

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11 –l’estate senese

consigliper l’abbronzatura

vorrei la pelle nera

c’È anche quella artificiale

come ti classifico la pelle

se la carnagione È delicata

Tempo di tintarella. Il sole rende più felici, permette al corpo il rilascio di endorfine, rende il colorito più sano e bello e spesso cancella le imperfezioni. Sono tanti i motivi per amarlo, ma altrettanti gli accorgimenti da adottare per stare al sole senza rischi. Per conoscerli siamo andati a parlare con il dottor

Paolo Sbano specialista in Dermatologia all’Università degli Studi di Siena.«Sono due i sistemi principali per pre-

parare la pelle al sole: il primo consiste nell’assunzione di

prodotti antiossidan-ti e complessi a base

di vitamina E e betacarotene; questi inte-gratori stimo-lando, infatti,

la pelle nel modo giusto favorendo l’effetto di melanogenesi, che permette di abbron-zarsi prima e più in fretta. L’assunzione deve iniziare almeno 15/20 giorni prima e continuare durante il periodo di esposizione. Il secondo sistema è quello mediante lampade, anche se bisogna stare attenti al tipo. Quelle ad alta pressione sono, infatti, mol-to aggressive e quindi da sconsigliare; le più adatte sono quelle di vecchia generazione che espongono la pelle gradualmente e ad intensità minori».

Per quanto riguarda la scelta delle creme solari?

«È fondamentale proteggersi con filtri adatti al proprio tipo di pelle, che in dermato-logia si definiscono fototipi. Quindi i fototipi 2, con pelli chiare, dovranno almeno inizial-mente utilizzare protezioni molto alte, noi consigliamo 50+, fin quando non raggiun-gono un po’ di abbronzatura. Un foto-tipo 3, intermedio, deve iniziare con una protezione tra i 20 e i 30 SPF (sun protective factor) per poi scalare a 10, mentre per chi ha la pelle scusa è suf-

ficiente una protezione 10 per tutto il periodo di espo-sizione, giusto per ridurre i danni da invecchiamento.»

Può aiutare seguire una dieta particolare?«Naturalmente sì. L’alimentazione aiuta e, in alcuni

casi, permette di sostituire gli integratori. Occorre consumare molta frutta e verdura che sono ricche di vitamina E e betacarotene, come i frutti rossi e le carote, e anche i derivati vegetali, come l’olio di oliva.»

Quali sono i rischi di prendere il sole in topless?«In realtà i rischi non sono più elevati che

per qualsiasi altra parte del corpo. Infatti la pel-le del seno non è più sensibile o problematica, è solo che va protetta maggiormente perché molto chiara, dal momento che raramente vie-ne in contatto con i raggi del sole.»

Può spiegarci infine che cos’è la tanoressia?«La tanoressia è una malattia dei nostri

tempi. Si tratta, infatti, dell’ossessione per l’ab-bronzatura. Per fortuna è in diminuzione ri-spetto a qualche anno fa, perché oggi la paura maggiore è quello di invecchiare e un’eccessiva esposizione al sole, si sa, fa invecchiare più ve-locemente la pelle.»

raggi ultravioletti: sono senz’altro loro i migliori amici dei fanatici della tintarella, stimolando la produzione di melanina favorendo così l’abbronzatura. Accresce sempre più il numero di persone che decide di ricorrere all’abbronzatura artificiale. C’è chi la ritiene una semplice moda, chi una vera e propria dipendenza: la lampada solare fa così il suo ingresso nella cultura odierna dove, spesso, abbronzatura è sinonimo di bellezza e buona salute. E con la calda stagione ormai alle porte cresce vertiginosamente la corsa verso i cen-tri estetici. É per preparare la pelle all’esposizione solare, evitando di “ beccarsi” un bell’eritema, o è mera-mente una questione estetica? Forse entrambe le cose, anche se esordire al primo giorno di mare esibendo con orgoglio la propria abbronzatura è un’idea che piace a tanti!

Hai i capelli neri, la pelle olivastra e ti abbronzi facilmente? O i tuoi capelli sono biondi, la tua pelle è chiara e le scottature sono per te una consuetudine? Se è così allora è proprio il caso di dirlo: il tuo è un fototipo 2. Si, fototipo. Questo è il nome adottato dalla scienza derma-tologica per classificare i diversi tipi di carnagione in base alla quantità e qualità di melanina presente nella pelle. La dermatologia individua sei fototipo: ai primi numeri corrispondono le pelli più chiare e dunque più sensibili, mentre gli ultimi numeri sono associati alle pelli più scure. Da quanto detto finora è facile intuire che non tutti siamo uguali davanti al sole. Per questo conoscere la propria pelle è fondamentale: permette infatti di valutare correttamente il comportamento che ognuno di noi, in base alla propria sensibilità cutanea, deve assumere durante l’espo-sizione solare . Prima di “buttarsi” sulle spiagge occorrerebbe quindi porsi una domanda: che tipo di pelle ho?

Vorrei la pelle nera. Non è solo il ritornello di una famosa can-zone, no, è qualcosa di più! É infatti il sogno più ambito, il desiderio più ar-dente, la meta più ambiziosa di tutti coloro che dopo mesi in spiaggia ancora si trovano a dover fare i conti con le scottature o che al massimo sono riusciti a “guadagnare” solo una leggera tonalità ambrata. Lampade solari, cre-me e olii abbronzanti di ogni tipo, lunghe die-te rigorosamente a base di betacarotene non bastano. È già, perché certi tipi di pelle di abbronzarsi non ne vogliono proprio sa-pere! Si tratta di pelli molto chiare e de-licate che necessitano pertanto di par-ticolari cure e attenzioni. Dato il loro basso contenuto di melanina, infatti, difficilmente riusciranno a raggiun-gere un’abbronzatura intensa. Per chi ha questo tipo di carnagione la parola d’ordine è prudenza. Un eritema potrebbe rendere la vostra vacanza poco piacevole!

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Giorni decisivi per il nuovo Siena. Perinetti e Mezzaroma sono al lavoro per met-tere a disposizione di Mister San-nino una squadra già completa

per il ritiro, che inizierà lunedì 11 luglio a ridanna (Bolzano), dove la robur si trat-terrà per 15 giorni. Sarà in ritiro che San-nino inizierà il suo lavoro di preparazione per la serie A, che è una novità soprattutto per lui. La squadra dovrà cercare di evitare il doppio scotto del cambio di guida tecnica e di categoria. Per questo è importante che i bianconeri comincino da subito a parlare la lingua che il tecnico preferisce. Sudore e lavo-ro, manco a dirlo. Ad aiutare i bianconeri nell’impresa potrebbe arrivare dall’Al-binoleffe, via Varese, Paolo Grossi. Centrocampista propenso all’attacco e con un buon feeling col gol, Grossi ha già lavorato con Sanni-no in biancorosso, prima di passare a l l ’A lb ino le f fe dove ha disputato una buona stagio-ne, mettendo a se-

gno 8 gol in 24 partite. Sempre in funzione del gol l’altro nome nuovo in procinto di approdare in bianconero. Arriva dal Genoa ed è

figlio d’arte: Mattia Destro, giovanissimo attaccante che ha as-saggiato la serie A col Genoa, segnando anche un paio di gol. Nel giro dell’under 21, giudicato come uno dei ragazzi più promettenti in circolazione, Destro è un attaccante rapido, molto pericoloso nei sedici metri e in grado di fare la diffe-renza, almeno a livello giovanile. Un ruolo fondamentale da coprire è quello del portiere. Si parla molto del serbo Brkic, dell’Udinese, già nel giro della nazionale e colonna della Vojvodina. Brkic ha 25 anni, è altissimo ed è un portiere moderno, forte in uscita e a suo agio con i piedi. L’alterna-

tiva si chiama Julio Sergio Bertagnoli, reduce da una stagio-ne in chiaroscuro nella roma, dove ranieri l’aveva imposto

come titolare, spedendo in panchina Doni. Portiere esplosivo, anche per via dell’ingaggio elevato:

ma è una scelta di ripiego o il gioca-tore è in grado di rilanciarsi

davvero? Qualche nome importante circola: Ca-racciolo, D’Agostino, Almiron. Lo scoglio è sempre la compatibi-lità dell’ingaggio, ma un mix tra giovani af-famati e professioni-

sti esperti è quello che ci vuole.

PaGIna a cura dI PancrazIo anfusoPaGIna a cura dI PancrazIo anfuso

il sienas’È destroil sienas’È destroil sienas’È destro

NERO

BIANCO

– 12

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PaGIna a cura dI nIcola PanzIerIPaGIna a cura dI nIcola PanzIerI

BIANCOBIANCO VerDe

VerDe13 –

Il solito “regalo” paliesco offerto da Minucci ai tifosi senesi stavolta è stato anticipato di qualche giorno. Come avevamo anticipato infatti la

scorsa settimana la Montepaschi ha uffi-cializzato il ritorno del pivot australiano David Andersen, protagonista dell’ultimo scudetto bianco verde. Il “canguro” andrà ad aggiungere ulteriore qualità e profondi-tà ad un reparto lunghi nel quale potrebbe rimanere anche Milovan rakovic, che però dovrebbe accettare di fare i conti con il turn over imposto dalle regole del campio-nato italiano. Andersen si è legato ai bian-coverdi per tre stagioni, con una clausola di uscita a suo favore in caso di chiamata a fine stagione dalla Nba, che rimane ancora un suo pallino.Ma non finisce certo qui. Mentre infatti le avversarie si rinforzano – vedi Cantù con Cinciarini e il pivot bielorusso Parakhou-ski – o costruiscono squadre di assoluto valore europeo – Milano ha messo a

disposizione di scariolo giocatori come Omar Cook e il campione d’Europa Fot-sis – anche la squadra bianco verde co-mincia a delinearsi. Se da Montegranaro danno ormai per fatto l’affare-Maestran-zi, il rifiuto di Malik Hairston di firmare l’estensione del contratto ha convinto la Montepaschi a guardare altrove. Ancora dal mercato americano è arrivato sotto la torre del Mangia l’ala Usa DaJuan Sum-mers, nelle ultime due stagioni nella Nba con i Detroit Pistons. Summers proviene

dalla grande scuola cestistica di George-town ed è un 3 con un fisico

incredibile (203 cm per 109 kg) e grandissime

potenzialità atletiche. Nella Nba ha avuto poco spazio, ma si tratta di un gioca-

tore dotato di un buon tiro da fuori e grandi capacità difensive, forse un po’ meno ta-lentuoso ma più solido del suo predecessore.

mens sana già al lavorosi costruisce il futuromens sana già al lavorosi costruisce il futuromens sana già al lavorosi costruisce il futuro

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Tutti i mercoledì è possibile leggere il settimanale free Il Gazzettino Senese nella versione scaricabile in pdf grazie a Siena News. Nella home page del giornale elettronico più letto di Siena e provincia troverete infatti un link che vi permetterà questa operazione.

www.sienanews.it

È in rete il nuovo sito del Consorzio per la Tutela del Palio

di Siena, consultabile digitando: www.ctps.it oppure www.consorziotutelapaliosiena.it, nato dalla sentita esigenza da parte della

struttura del CTPS di essere sempre più a contatto con le necessità delle Contrade e della cittadinanza.

L’attuale va a sostituire integralmente quello da anni esistente e lo fa utilizzando le metodiche più moderne con ampi spazi per documentare, brevemente, la

storia del Consorzio, gli scopi sociali, le comunicazioni emesse e le risultanze di azioni legali messe in atto per contrastare l’utilizzo improprio dei simboli delle Contrade e della Festa. Il Consorzio Tutela Palio desidera ringraziare

in prima persona Francesco Boschi per la preziosa collaborazione e la qualità del suo intervento, assieme al Comitato Amici del Palio, di cui lo stesso è

Presidente, per aver messo a nostra disposizione anche materiale fotografico. Peraltro questa collaborazione conferma le perfetta intesa ormai ampiamente

consolidata fra le Istituzioni contradaiole che hanno a cuore il futuro e la difesa della nostra Festa. La “mappa mentale” utilizzata per la progettazione del sito,

prevede una home page con notizie sulla nascita del Consorzio, i più recenti comunicati e informative (sia sulla carta stampata che video) che hanno come

protagonista il CTPS, una galleria fotografica sulla vita delle 17 contrade, nonché il collegamento ai siti delle altre Istituzioni contradaiole (sezione

“Intorno a noi”, con rimandi al Comune di Siena, al Magistrato delle Contrade e al Comitato Amici del Palio). Sono poi presenti quattro link: – “Consorzio”, con l’illustrazione delle origini, degli obiettivi sociali, delle politiche di tutela del CTPS, oltre ad altre informazioni sintetiche (storiche, organizzative e di scopo). Da tale link si può passare ad un maggior dettaglio sulla attività del

CTPS, con approfondimenti sulle due aree di competenza (Marchio e Immagine e Comunicazione); al collegamento con la rassegna stampa quotidiana (per chi è abilitato); all’archivio delle notizie, dei comunicati e di quanto altro

pubblicato dal Consorzio; – “Contrade”, con il collegamento diretto ai siti delle 17 Consorelle; – “Vita di Contrada”, replica della sezione presente nella home

page; – “Contatti”, con tutti i riferimenti (email, indirizzo, contatto telefonico e mappa) per permettere a chiunque di mettersi in relazione con il Consorzio.

F5il sito del consorzioper la tutela del palioPaGIna a cura dI rosalba botta

La creatività realizzata dall´agenzia Catoni Associati per Banca Monte dei Paschi di Siena in occasione del lancio di `PasKey´, il servizio di mobile banking del Gruppo, è stata premiata nel corso della serata dei Media Key Awards. Il premio è stato assegnato per la sezione stampa, affissioni e comunicazione non convenzionale, nella categoria Finanza e Assicurazioni, Commercio e GDO.«Non importa che tu sia in spiaggia, al lavoro, a casa, per strada o appena uscito dalla doccia. Non importa se è gior-no o notte, sabato o domenica: PasKey mobile banking ti dà l´accesso alla tua filiale, tutti i giorni, 24 ore su 24, per fare tutte le operazioni che vuoi. PasKey mobile banking: la banca mobile, nel tuo telefonino». La tua filiale a portata di mano, sempre.La realizzazione creativa dei principi guida del servizio offerto da Banca Monte dei Paschi alla sua clientela interpreta alla perfezione la funzionalità, l´efficienza, la comodità di Paskey mobile banking, non trascurando nella sua trasposizione gra-fica la compresenza di innovazione e tradizione, come eviden-ziato dall´elegante accostamento tra le linee moderne di uno smartphone e la rassicurante imponenza di un antico, solido palazzo sullo sfondo.Ancora una volta Banca Monte dei Paschi è stata in grado di trasmettere con semplicità e chiarezza la capacità di innova-zione e la costante attenzione che il Gruppo riserva da sem-pre alle esigenze della sua clientela. Con il mobile banking è possibile accedere al proprio conto corrente, verificarne i movimenti, disporre bonifici, giroconti, ricaricare il cellula-re, la carta prepagata ed effettuare compravendita di titoli sui mercati finanziari, semplicemente collegandosi all´indirizzo http://mobile.mps.it.

con la campagna “paskey”banca mps È mobile

agcom: «internet È impantanata»

tecnologie– 14

Internet in Italia si è impantanata. Le reti vecchie e nuove non crescono, né quelle fisse né quelle mo-bili. E gli stessi utenti dimostrano di aver fatto entrare solo a metà il web nelle proprie vite, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa: primeggiano solo per uso di Facebook e per pirateria. Di fondo, sono ancora teledipendenti. È il quadro che emerge dalle parole di Corrado Calabrò, pre-sidente di Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni). Sulla copertura della banda larga, «c’è ancora un 4 per cento

di digital divide da colmare, cui si aggiunge circa il 18 per cento della popolazione servita da Adsl sotto i 2 Mbps. Siamo sull’orlo della retrocessione in serie B», ha detto. «Questo po-

trebbe anche precludere all’Italia la possibilità di estendere il servizio universale alla banda larga».Servirebbe una diversa politica nazionale del settore per per-mettere non solo una maggiore alfabetizzazione all’uso dei

nuovi mezzi ma ancor di più per dotare le amministrazioni e le aziende delle infrastrutture necessarie.

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Due settimane fa questa picco-la era magris-sima, in calore, braccata da un nugolo di cani. Adesso però è ospitata in una casa dove vive una femmina dominante, che non la vuole. Ha bisogno ur-gentemente di trasferirsi in una

casa dove nessuno la minacci e tutti le voglia-no finalmente bene. È molto docile, giocherel-lona e paziente con i bambini.

Per informazioni: Laura 347 4728515 – 0577 563324 ore [email protected]

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Q8 via Peruzziagip tangenziale San Marcoaci (lcm) via Massetana Romanatotal viale Sclavototal (anche gpl) via Pescaiaesso tangenziale Ruffolo

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venerDi 08

saBato 09

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arieteMercurio attiva pro-teste in famiglia e in qualche caso per gli hobby, gli interessi che ti vedono spesso fuori casa. Non re-agire alle proteste a

muso duro, ma trova un’intesa. Se operi nelle pub-bliche relazioni o ti occupi di vendite Urano dà una scossa ai clienti indecisi: concludi affari d’oro. Flirt deliziosi: grazie Venere. Vincente

leoneSei concentrato sugli impegni professio-nali, ma una zampa leonina è mental-mente in vacanza. Fai shopping spaziando dal tecnologico agli

articoli sportivi. Controlla quanto spendi amico, Giove è avaro. Marte incoraggia gli incontri in agenda. Vene-re è la madrina di flirt deliziosi. L’eros è nel menù di Marte: sei un bel bocconcino. Spendaccione

sagittarioUrano annuncia belle novità in campo pro-fessionale, specie se lavori in proprio. Gio-ve invece protegge la quotidianità, il lavoro in ufficio. Marte ac-cende imprevisti nei

rapporti interpersonali. Grazie a Mercurio cresce il fiuto negli affari. Unioni agitate: Venere è sul piede di guerra. Voglia di fughe. RiSSoSi

gemelliGiove rischia di farti commettere qualche imprudenza, caro amico dei gemelli: evita i clienti incerti, i colleghi opportunisti, le alleanze al buio.

Marte ti rende scattante nel lavoro, nello sport: sbri-ghi al meglio tanti impegni. Gli imprenditori possono contare su Saturno alleato. Delizie in coppia, fra sin-gle: Venere è amabile. dinamico

bilanciaIl Sole minaccia la serenità familiare, Mercurio accende po-lemiche coi figli, se ne hai, i parenti. Se sei in carriera niente brava-te, richieste assurde al capo, con l’astro del

business contrario ci rimetti. Ti consoli in amore: Ve-nere è alleata; in coppia, fra single, innamorati, scop-pia la felicità. Eros di marca. polemici

acquarioAppartieni al segno che governa gli spazi siderali, ma ti man-ca subito lo spazio quando qualcuno inizia a mostrarsi geloso. Per questo il

cambio di guardia in amore si movimenta e Venere consola il tuo parco fan se l’attuale flirt inizia ad es-serti stretto. Mercurio ti rende un asso in ufficio e nello sport. Eros da urlo: Marte è sexy. coStRetto

toroTi piace sapere dove e con chi sono i tuoi cari, ma non eccede-re con le dosi rischi di diventare indiscreto, possessivo, sospet-

toso. Giove offre il suo appoggio ai carrieristi, gli im-prenditori: il successo è a portata di mano, la crescita economica e la reputazione, prendono il volo. Mercu-rio propone uscite con gli amici. Plutone una notte hard. poSSeSSiVo

vergineIl Sole in Cancro rista-bilisce la tempra mi-gliore. Ritrovi, strada facendo, tutte le tue capacità. Non sei a di-sagio coi colleghi, gli amici, ti raccontano tutto, ti coinvolgono nei

loro programmi. Se inizi la tua vacanza, viaggi per lavo-ro in Italia o all’estero hai dalla tua Giove, non può che andare tutto bene. Venere è acida in amore. SocieVole

capricornoNon comportarti da indifferente solo per-ché qualcuno tra gli amici o i conoscen-ti ti hanno messo in disparte. Il lato am-bizioso, il naturale

protagonismo caro al tuo segno lo considerano uno smacco. Giove ti tira su il morale, rivela che negli af-fari e nel lavoro sei tre metri più avanti di tutti. Viva lo sport e viva l’eros. pRotagoniSti

cancroLa gelosissima Vene-re è in azione. Con-siderato il tuo alto concetto dell’amore non puoi che sentirti lusingato se qualcu-no oggi fa il geloso,

ti dice che lo trascuri: vuol dire che prova dei senti-menti sinceri. Mercurio segue il lavoro, la tua profes-sione, l’attività che porti avanti: i risultati non si fanno attendere. compiaciuto

scorpioneMarte accende il fiu-to per gli affari: in-vestimenti in Borsa, acquisti, occasioni in campo immobilia-re. Mercurio augura buon viaggio a chi va

in vacanza, ma protegge chi opera con l’estero. Gio-ve solleva contrasti coi soci, i collaboratori. Nettuno protegge l’amore, i single. L�eros è nelle mani di Plutone. affaRiSti

pesciSembri quello stra-no tipo che nessu-no conosce ma tutti chiamano bastian contrario. Cento ne pensi, altrettante ne mandi all’aria, non sei

convinto di niente. La colpa è dell’ultimo spicchio di Luna che agita le tue certezze, le decisioni. Mercurio ti regala saggezza, abilità nel lavoro, nella professione. Nettuno protegge le unioni felici. aVVeRSo

il mago di oz 15 –

il sito del consorzioper la tutela del palio

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