Gazzetta della Bassa, giugno 2015

laBassaGiugno 2015 Anno VII - n. 68

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dello struzzo di Governolo

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il ProGeTTo Gazzetta della Bassa, o meglio la Bassa. È una testata diffusa gratuitamente nel territorio d’incontro di tre province: Reggio Emilia, Mantova e Modena.Di cosa trattiamo? Di usanze e tradizioni del nostro terri-torio, di enogastronomia, dialetto, storia locale e ancora volontariato, solidarietà...Da ultimo, ma con un occhio di riguardo, la Bassa guarda all’Arte e alla creatività del territorio, ai tanti artisti più o meno noti, e cerca di dar loro la visibilità e l’attenzione che meritano. In appendice è presente una parte di carattere più generale dedicata all’attualità e alle opinioni. La Bassa è un giornale plurale, non legato a partiti, organizzazioni religiose o altro.Dove siamo? Ci trovate nei luoghi di incontro: bar, locali, attività commerciali. La Bassa è distribuita nei seguenti co-muni: Reggiolo, Rolo, Fabbrico, Campagnola, Rio Saliceto, Novellara, Guastalla, Gualtieri, Luzzara, Guastalla, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Poviglio, Pom-ponesco, Viadana, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Motteggiana, Borgoforte, Virgilio, Mantova città, Campitello di Marcaria, Castellucchio, Sabbioneta, San Benedetto Po, Quistello, Pieve di Coriano, Revere, Ostiglia, Borgofranco Po, Carbonara Po, Sermide, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Bergantino, Poggio Rusco, San Giacomo Segnate, Roncofer-raro, Governolo, Sustinente, Bagnolo San Vito, Moglia, Novi di Modena, Rovereto S/S, Concordia, Mirandola e Carpi.

PrimoPiano

10 In VIsItA dA pApA fRAnCesCoREGGIOLO. Eventi

17 bIke festIVAlLuzzaRa. Eventi

22 poGGIo RusCo nel medIoeVopOGGIO RuscO. cultura.

26 Io A suzzARA, 28 AnnI doposuzzaRa. persone. Di attilio pignata

30 wAIneR mAzzA hA fAtto quARAntA!pEGOGnaGa. attualità. Di Vittorio negrelli

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Per gli altri comuni: sig. Marco barbieri tel. 328 0050604

Gazzetta della baSSaEditore: Editrice La Clessidra sede: via XXV aprile 33, 42046 Reggiolo (RE) Tel. 0522

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Grafica: Paola Torelli stampa: Tipografia E. Lui Reggiolo (RE)Pubblicità:

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Gazzetta della Bassa- Registrazione n. 1243 del 25/01/2011, Tribunale di Reggio Emilia

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Giugno 2015 Anno VII - n. 68

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GazzETTa DELLa baSSa 07Giugno 2015 | anno VII - n 68

Aperto nel 1975, festeggia i suoi quarant'anni aprendo le porte alla

cittadinanza e offrendo un programma di divertimenti

4o anni del nido peter pan

S.maRtino in Rio

Dovrebbe essersi tenuto proprio in que-sti giorni (il comunicao stampa risale a data precendete ndr), precisamente

Domenica 7 giugno, la festa del Nido d'Infan-zia Petetr Pan.Il nido, posto in via Curiel a San Martino in Rio,è stato aperto a tutta la popolazione, spe-cialmente a coloro che vi hanno trascorso l'in-fanzia!Il programma prevedeva con un’accoglienza musicale e giocosa in piazza Martiri, poi uno spostamento in via Curiel dove si sono potu-te vedere immaginie testi raccolti in pannel-li espositivi: un piacevolemodo per rivedere volti e ritrovare ricordi di 40 anni trascorsi; nel cortile saranno invece allestiti diversi an-goli con attività capaci di intrattenere bambini ed adulti. Spettacoli e intrattenimenti sul far della sera e per finire cena a base di gnocco e salume prevista dalle ore 19,30 in poi.

Sabato 20 giugno dalle ore 16.00

palio di boretto e delle frazioni

BoREtto

Sabato 20 giugno dal-le ore 16 le squadre di Boretto Centro, Santa Croce e San Rocco si sfideranno in giochi di

abilità recuperati dal passato.Il ritrovo è previsto in Piazza San Marco per effettuare le iscrizioni dei partecipanti.

Ritrovo in p.zza San Marco alle ore 16.00 per le iscrizioniore 17:00 inizio giochi- tiro alla fune

- la gára dil cáriöli- staffetta- cücia ál bálon

Tra un gioco e l’altro ci saranno dj e pause rinfrescanti5 Euro: iscrizione ai giochi + tor-telli e acqua

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visite guidate del fine settimana ai museiREGGio Emilia

Visite guidate del fine settimana ai musei dal 06/12/2014 al 31/05/2015 Le visite guidate del fine settimana

a cura di "Le Macchine Celibi" si svolgono nei seguenti orari e sedi: Palazzo dei Musei: domenica, ore 11.00 / Galleria Parmeggia-

ni: sabato e domenica, ore 16.30 / Museo del Tricolore: domenica alle 11.00. Costo: 4 euro a partecipante; Organizzato da: Musei Civici di Reggio Emilia / Link: Musei civi-ci di Reggio Emilia Info: Musei Civici del Comune di Reggio Emilia Indirizzo: Via

Spallanzani, 1 - 42121 Reggio Emilia Telefo-no: Musei Civici uffici: 0522 456477 Palazzo S. Francesco: 0522 456816 Fax: 0522 456476 Email: [email protected]; [email protected] Link: http://www.mu-sei.re.it/

GazzETTa DELLa baSSa

09Giugno 2015 | anno VII - n 68

I paesi della Bassa novellaRa / FaBBRIco

Sabato 20 giugno dalle ore 17.30

15◦ palio del nocino tradizionale

faBBRiCo

Si terrà sabato 20 giu-gno a partire dalle ore 17.30, presso il parco Cascina, il quindicesimo palio

del nocino tradizionale.Tra l'altro, è proprio a Fabbri-co che si segnala la presenza della "Compagnia del noci-no", un’associazione di carat-tere culturale nata nel 2003 da un gruppo di interesse sul nocino inteso come prodotto

della nostra tradizione e del-la nostra cultura popolare.A Fabbrico il nocino si fa da sempre e la Compagnia vuo-le valorizzare il rito familiare della sua preparazione e sal-vaguardarne l’antica ricetta.Alla fine della manifestazio-ne sarà resa nota una selezio-ne finale con premiazione dei migliori nocini.

La riproduzione della mappa è in vendita presso

la Biblioteca Comunale e presso il Museo Gonzaga

una mappa ai tempi del colera

noVEllaRa

Per i curiosi della storia urbanistica di Novellara, oggi c’è un documento in più: la planimetria del centro storico

del 1846. Rimasta per oltre 150 nascosta nei ripostigli della Rocca, e successivamente con-servata presso l’Archivio storico, la mappa ha ritrovato la luce grazie al restauro conservati-vo voluto dal Comune e presentato al pubbli-co lo scorso 10 maggio. È una mappa che, pur mostrando una realtà in gran parte nota, ha il merito di stimolare la riflessione sulle trasfor-mazioni avvenute nel corso dei secoli. Offre agli osservatori una visione intermedia tra com’era il paese cinque secoli fa e com’è oggi. Confrontata col passato, si nota che l’impianto urbanistico dei Gonzaga è rimasto pressoché intatto, mentre alcuni edifici ripotano i colpi inferti dai primi “rottamatori” del patrimonio architettonico

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GazzETTa DELLa baSSa10 Giugno 2015 | anno VII - n 68

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Forniamo di seguito un pro-gramma di massima che po-trebbe mutare in alcuni parti-colari, per chi fosse desiderato a prendervi parte.

viaggio in treno:martedì e mercoledì 25/26 AGOSTOpartenza 25/8 alle ore 16,08 da Stazio-ne F.S. Mediopadana a Reggio EmiliaArrivo a Roma alla stazione Termini: ore 18,50;Sistemazione in Albergo 3 stelle, cena libera, con prima colazione il giorno dopo. Pranzo libero.

(per il ritorno del 26/8: Stazione Termi-ni ore 19,00 arrivo a Reggio ore 21,16).

viaggio in pulman:giorno di mercoledì 26/8; Partenza il 26/8 alle ore 3,00 da piazza Martiri, e arrivo a Roma in P.zza S. Pietro alle ore 9,00.

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Mercoledì 26/ agosto:Udienza da Papa Francesco; ritrovo per tutti in piazza P. Pietro – ore 9,30 Ore 12,30 Pranzo libero nelle vicinan-ze del Vaticano.Ore 14,30 Visita alla Basilica di San Pietro;ore 17,00 Visita alla Tomba di Ma-tilde di Canossa (scolpita dal Bernini

nel 1645)Santa Messa Celebrata da S.E. Card. Angelo Comastri Arciprete della BasilicaOre 18,30 Partenza in pul-lman per Reggiolo; arrivo previsto per le ore 1,30. costi:Viaggio in treno con per-nottamento: euro 145; ( prenotazione entro 31/5 ) Viaggio in pullman - euro 50 ad esaurimento posti Prenotazioni con presenta-zione di documenti persona-li validi e versamento capar-ra.

Per informazioni e prenota-zioni rivolgesi all'agenzia Mag. Reg-giolo, tel. 0522. 974782Organizzazione: proloco e parrocchia di Reggiolo, col patrocinio dell’ammi-nistrazione comunale di Reggiolo.

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Quando nasce e perché ave-te deciso di aprire pro-prio una piz-

zeria?La pizzeria è aperta da 6 anni e mezzo, a lavorare siamo in due soci ovvero io e mio

fratello insieme ad altri col-laboratori. L'idea di aprire una pizzeria nasce dai molti anni di passione dedicati in questo settore e dalla grande voglia di mettere insieme tut-te le esperienze fatte.

Un'idea nata nata da una

passione, quindi?La decisione di aprire la pizzeria è maturata proprio quando il lavoro da dipen-dente non ci dava più stimoli nella crescita delle nostre co-noscenze.

e questo nome curioso, Pen-

pensavo peggio Due chiacchiere con i fratelli Vitellodella pizzeria d'asporto reggiolese

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savo peggio, da dove deriva?Il nome pensavo peggio in realtà non nasce da noi ma dalla vecchia gestione durata 3 mesi, ma abbia-mo deciso di mantenerlo perché l'acquisto della pizzeria è stato ab-bastanza semplice e veloce e quindi pensavamo peggio....ma anche per-ché è un modo insolito e curioso di chiamare una pizzeria, di certo non passa inosservato.

Segreti per una pizza ideale?Una pizza perfetta deve essere soffice e croccante, farcita unifor-memente e con bordo ben visibile come da cornice in un quadro, deve essere facilmente digeribile e pro-prio per questo che il nostro è un la-voro di pazienza con lunghe ore di preparazione, ma è anche un lavoro dove l'attenzione verso gli alimenti che utilizziamo è molto accurata proprio perché la fiducia data dai nostri clienti in questi anni ha fat-to si che migliorassimo la ricerca e la selezione di alimenti sempre più

sani dal punto di vista nutriziona-le, infatti da poco abbiamo iniziato a produrre la pizza 100% integrale bio, pizza che nelle sue difficoltà di preparazione ha un buon successo in quanto oltre a mantenere il gusto tradizionale della pizza ha un valo-re nutrizionale più elevato.

Un messaggio per coloro che vo-gliono comprendere bene il vostro mestiere?Dopo molti anni di questo lavoro possiamo dire che per fare un otti-ma pizza serve un ingrediente in-dispensabile, per molti segreto, ma per noi che amiamo il nostro lavo-ro, fondamentale ovvero la passio-ne. Una passione che spesso siamo riusciti a trasmettere al nostro staff, che vorremmo ringraziare per il modo in cui ogni giorno affronta il lavoro permettendoci di garantire un ottimo servizio partendo dalla preparazione fino alla distribuzio-ne della pizza che avviene con se-rietà e puntualità.

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Mercoledì 10 giugno l'evento che chiude il percorso

facciamo centro

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Come i cittadini reggiole-si ormai sapranno, Fac-ciamo Centro è un pro-getto che riguarda un percorso partecipativo

che ha per oggetto la futura organiz-zazione del centro storico.Diversi incontri con rappresentanti di categoria, dell’associazionismo, e con tutta la cittadinanza attraverso i

quali, anche grazie all’aiuto di esperti in materia di urbanistica e commer-cio, hanno portato all'elaborazione di diversi documenti disponibili sul sito del comune.L'evento di chiusura riguarderà, dunque, l'ultimo incontro previsto per il 10 giugno, alle ore 21.00 presso il parco Sartoretti.



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GAZZETTA DELLA BASSAGiugno 2015 | anno VII - n 6816

I paesi della BassagUaStalla

I prossimi eventi della Proloco locale

eSTaTe GuaSTalleSe

Potrà sembrare strano ai tem-pi di internet, ma reperire informazioni

sugli eventi del nostro territorio non è così fa-cile e immediato. Spesso le notizie di eventi ven-gono diffuse solo pochi giorni prima dell'evento stesso, il che rende l'in-formazione di servizio poco utile.Fortunatamente esisto-no le Proloco locali, as-sociazioni di volontari che promuovono le atti-vità nei paesi.Ecco un elenco di eventi previsti per l'estate gua-stallese, informazioni tratte dalle attività della Proloco locale:

Eventi a Guastalla:

Giugno.20 e 21 "Sport Party 2015""Tornei sportivi di varie discipline"

Luglio- 28 "Tutto in una Notte"

Settembre- 18 e 19 "Impavida"- 25 e 26 "Piante e Ani-mali perduti"

Per info:Sede presso Palazzo Ducale, Piano terra cortile interno, Via Gonzaga 16, int. 4 Guastalla (RE) 42016Orari di Apertura al Pubblico: Mercoledi e Sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00Tel. 328-7943204 /340-8547295

EVEnti

Via Quasimodo, 1 - 42023 cadelbosco sopra (RE)Tel. 0522 916828 - Fax 0522 492870

E-mail: [email protected]: www.autocarrozzeriasole-srl.eu

p. IVa 02602670354

Auto sostitutiva

Vuoi contribuire ad informare i cittadini degli altri comuni delle iniziative che si tengono

a Luzzara? Inviaci materiale su feste, eventi, mostre, inziative all'indirizzo redazione@

clessidraeditrice.it

GazzETTa DELLa baSSa Giugno 2015 | anno VII - n 68 17

I paesi della Bassa gUaStalla

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Il Bike Festival si terrà nel centro storico di Luzza-ra nei giorni di sabato 13

giugno e domenica 14 giugno 2015.Si tratta di due giornate all'in-segna della bicicletta, con mo-

menti che riguarderanno com-petizioni ciclistiche, ma anche pedalate amatoriali, momonti in cui parlare di cicloturismo. Saranno presente, inoltre spa-zi dedicati all'amimazione con presenza di bancarelle.

eSTaTe bike FeSTival 2015

lUZZaRa / EVEnti

L'evento è previsto per il 16 giugno, presso la piazza Bentivo-glio ed è promosso dalla Proloco locale

SPeTTacolo PiroTecnico di bolle di SaPone "il SoGno" . bubble Show

GUaltiERi / EVEnti

GazzETTa DELLa baSSa 19

Bassa Mantovana BREVI


sUMMer Fest 2015 di Palidano Quando: sa-bato 4 luglio dalle 18 alle 24 e domenica 5 luglio dalle 10 alle 24. Dove: Palidano di Gonza-ga (MN) Come: Lo spa-zio disponibile e per cir-ca 25/30 bancarelle che verranno assegnate per ordine di iscrizione. La piazzola di misure 3x3 è gratuita e fornita di pun-to luce. Contattare: cell. 3351456657 – 0376528662 ore negozio e-mail [email protected]

FeRa ad ZUgn 2015 Quando: Sabato 13 giugno (dalle ore 18.00

alle 23.00) e Domenica 14 giugno (dalle 16.00 alle 23.00). Dove: S. Antonio in Mercadel-lo, frazioni del Comu-ne di Novi di Modena Come: Non è obbligato-ria la partecipazione a entrambe le serate, è in-vece necessario munirsi di generatore (anche se sarete disposti in una zona già un po' illumi-nata) e gazebo. Il costo della partecipazione è di Euro 5. Contatta-re: mail [email protected] op-pure contattare Laura 347/8712727 (dopo le ore 17).

evenTi d'eSTaTe

Quest’anno ostiglia gioca d’estate si svolgerà dal martedì 9 giugno a venerdì 3

luglio, con accoglienza giorna-liera presso il complesso spor-tivo natatorio di Via San Rocco (piscine).

- accoglienza giornaliera (fa-coltativa): dalle ore 7.30 alle ore 8.00,- orario attività: dalle ore 8.00

alle ore 12.30- Uscita: dalle ore 12.30 alle 12.45

le iscrizioni saranno raccolte dall’Ufficio Comunale Servizi Sportivi, sito in palazzo foglia, tutti i giorni, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 a partire dal 20 mag-gio.è possibile scaricare la moduli-stica dal sito del comune.

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Iniziano le attività sportive di Ostiglia Gioca d'estate 2015

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Un percorso che le unisce nel propo-sito di dare valore a un territorio che nel suo complesso

offre notevoli spunti per nuovi racconti d’arte.A Casalmaggiore il percorso tracciato dall’artista accompa-gna dai luoghi più frequentati: la piazza, il museo, il duomo, a quelli quasi dimenticati, relega-

SPaeSamenTiSaBBionEta

Italo LanfredinI è stato invitato a interpretare,

attraverso l’installazione delle sue sculture in luoghi

storici rappresentativi delle città di Sabbioneta e

Casalmaggiore


Si tratta di una ini-ziativa di Regio-ne lombardia a cura dell'amba-sciatore Vittorio

Sgarbi per "Expo Belle arti 2015", progetto di ampio respiro concepito allo scopo di promuovere le testimo-nianze culturali, artistiche, architettoniche e paesag-gistiche della lombardia, attraverso la collaborazione tra enti pubblici e istituti culturali attivi sul territorio regionale. l'esposizione si avvale infatti della collabo-razione del Comune di man-tova, oltre che del patrocinio di: Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei ministri, miBaCt, Pro-vincia di mantova, mantova Expo 2015. l'organizzazio-ne è curata da Centro Studi e archivio antonio ligabue di Parma presieduto da au-gusto agosta tota. il museo, nato da una idea di Vittorio Sgarbi, è realiz-

zato da Giovanni lettini, Sara Pallavicini, Stefano morelli e Cesare inzerillo. l'inaugurazione si è tenuta lunedì 18 maggio e rimarrà aperto al pubblico fino al 22 novembre 2015 negli spazi espositivi di Palazzo della Ragione, in piazza Erbe a mantova. orari: lunedì dalle 14 alle

19; dal martedì al venerdì e festivi: 10-19; sabato: 10-22 (la cassa chiude un'ora

prima). il biglietto intero costa 10

€, ridotto 8,50 €, ridot-to speciale 6 €, bambini

4,50€.

informazioni: Palazzo della Ragione t: 0376 1505892 –

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mantoVa

Da martedì 19 maggio Mantova a Palazzo della Ragione ospita

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21GAZZETTA DELLA BASSA

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ti ai margini, quasi spariti dietro porte chiuse. E’ il caso della Chiesa dell’Ospe-dale, che da quando il nosocomio è stato trasferito viene aperta solo in al-cune rare occasioni, ma il luogo soffre l’isolamento, addossata agli edifici del vecchio ospedale ormai abbandonato, la chiesa rischia di seguirne le sorti. E poi la chiesa di San Sebastiano, esem-pio di rara armonia architettonica, è anch’essa chiusa per la maggior parte dell’anno. Le opere di Lanfredini dan-no nuova risonanza a questi luoghi, ne ristabiliscono la centralità e le uniscono alle chiese che ancora mantengono in-tatto il loro valore cultuale e culturale: il Duomo e San Francesco. Per queste chiese Lanfredini ha scelto opere inten-se, dall’alto valore simbolico, in sinto-nia con la sacralità del luogo: Oltre la soglia, Tempio, Culla del vento, Grata e Approdo. Il percorso prosegue verso Sabbioneta nella chiesa di Motta San Fermo, luogo di riconoscimento di una piccola comunità, anch’essa margine, segna il passaggio da un comune all’al-tro, ma la continuità del territorio, al di là dei limiti amministrativi, è suggerita da Soglia precaria, collocata in questa chiesa e dall’opera Tre assi installata sul sagrato del Santuario di Vigoreto.A Sabbioneta le opere di Lanfredini ci offrono una lettura critica degli spazi di Palazzo Giardino, luogo di delizia, dove Vespasiano Gonzaga si apparta-va nel suo studiolo, riceveva gli amici letterati, ai quali mostrava la collezione

d’arte e maraviglie esposta in Galleria, e lo immaginiamo passeggiare nel giar-dino all’italiana, oggi solo in parte leg-gibile. E il giardino, col suo spazio ret-tangolare segnato ai punti cardinali da nicchie che fingono grotte, è la colloca-zione ideale per la suggestiva installa-zione dell’opera Nidi. Mentre all’inter-no del Palazzo il dialogo più prossimo delle opere di Lanfredini è con le pittu-re antiche e le loro simbologie, con le architetture dipinte e reali dello spazio prospettico della Galleria, segnato dalle colonne della sua Foresta impugnabile. Al termine del viaggio, nella suggesti-va piazzetta della chiesa di San Rocco, l’artista ha posto una simbolica Soglia del viandante smarrito, invito a perder-si nell’intrico di strade della città.

Con la collaborazione di: Parrocchia di Santo Stefano e San Leonardo di Ca-salmaggiore, Parrocchia di Sabbioneta, Museo di Arte Sacra di Sabbioneta, Pro Loco di Sabbioneta. con la partecipa-zione degli studenti del Liceo Classi-co Romani di Casalmaggiore catalogo della mostra edito dalla Biblioteca Ci-vica A.E. Mortara di Casalmaggiore con testi di Marina Travagliati e Marco Orlandi; Ufficio stampa e informazioni: Nazzareno Condina cell. 338 3062377. (da comunicato stampa).


I paesi della BassaPoggIo RUSco

La nascita di Poggio Ru-sco. Molte aree della Bassa mantovana sono abitate da tempo im-memorabile. I romani,

nell'avanzare delle loro conquiste, trovarono nella Pianura Padana po-polazioni di Galli e altre gente itali-che che in breve si romanizzarono.Tuttavia, la maggior parte dei paesi del nostro territorio, in senso urba-nistico nasce nel periodo medievale. Anche quando ci sono riferimenti indiretti a particolari nuclei abita-tivi, sul piano storico dobbiamo at-tendere una menzione diretta per

porre cronologicamente la data di nascita di un paese.Per il nostro paese, Poggio Ru-sco, questa data risale al 1332. In quell'anno, infatti, si colloca il do-cumento più antico in cui viene no-minato con chiarezza il toponimo Podium che poi sarebbe divenuto Poggio Rusco. Secondo alcuni sto-rici locali, il completamento del to-ponimo con l'aggiunta di “Rusco” è riferibile ad un canale che scorre tra il territorio de Mantovano e il Mode-nese dal lato sud, ed è così chiamato per la pianta che popola questo cor-so d'acqua. Ma vi sono altre versioni

PoGGio ruSconel medioevo

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Conoscere la storia del proprio territorio per amarlo ancora di più


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I paesi della Bassa


che spiegano il nome del paese che qui tralasceremo.

Il periodo matildico. Sappiamo che questa, come il territorio della bassa reggiana, fu area cosiddetta matildica. Ovvero area che appar-tenne ai conti di Canossa, nel pie-no medioevo, e che costituì uno dei centri politici del medioevo europeoVi è uno specifico atto di dona-zione di Ottone III che riguarda Poggio Rusco donata al vescovo di Mantova. Tale atto di donazione è a sua volta confermato nel 1082 dalla famosa Matilde di Canossa.Non si conoscono dettagli sulla sto-ria economica e politica del paese in epoca medievale, ma è verosimi-le che Poggio Rusco condividesse gran parte delle dinamiche sociali ed economiche della Pianura Pada-na in epoca medievale. Terra rico-perta di vaste foreste e acquitrini, con insediamenti sparsi. Il pieno medio evo, in particolare, anche in un quadro di generale ripresa de-mografica in Europa, rimase per le nostre aree un momento di bassa concentrazione demografica. Nel-la tradizionale divisione della so-cietà medievale (clero, aristocrazia guerriera e contadini) vi era certo una predominanza dell'elemen-

to contadino. Molto interessanti alcune considerazioni di uno stu-dioso di alimentazione medievale (Massimo Montanari) che parla di una dieta molto più varia nell'alto medioevo rispetto all'epoche più vicine a noi. Il contadino, in par-ticolare delle aree di foreste e ac-quitrine come la nostra, integrava l'alimentazione dei prodotti della terra con pesca e selvaggina che il bosco forniva in abbondanza, ed anche se c'erano precisi vincoli che regolavano queste attività, non era così facile controllare i contadini che potevano pescare pesce fresco in ogni luogo, sulla vasta pianura umida.Concludiamo questa pillola sto-rica, con una nota sul secolo XV, cronologicamente ormai fuori dal medioevo. Da questo secolo la proprietà dei terreni della Corte del Poggio venne suddivisa in due rami cadetti dei Gonzaga, i Nobili, signori della Corte Piccola, e i mar-chesi di Vescovato, padroni della Corte Grande; Poggio Rusco rima-se in mano loro ben oltre l'estinzio-ne della famiglia Gonzaga, signori di Mantova.

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Anche quest’anno la festa è suddivisa

in tre momento. La pri-ma ha avuto luogo il 4 giugno per concludersi domenica 7 giugno, la seconda prenderà il via giovedì 11 giugno fino a domenica 14 giugno, per concludersi l’ulti-ma settimana da giove-dì 18 fino a domenica 21 giugno. Quest’anno la festa si terrà sotto la tensostruttura da 3.000 mq, per una capienza di 2.500 posti a sedere con spazio bar adegua-

tamente attrezzato e coperto in zona ballo. La festa del risotto di Villimpenta è orga-nizzata dal Comitato Manifestazioni Villem-pentesi in collaborazio-ne con il Comune. La festa si svolge all’om-bra dell’antico Castel-lo Scaligero. All’orga-nizzazione della festa, che ogni anno accoglie sempre moltissime per-sone, collaborano oltre 200 volontari e mastri risottai.

villimPenTa e il riSoTTo

EVEnti

Una delle più note ed apprezzate feste del settore. Il programma a pagina 42

Mostra d’arte a cura di Ni-cla Ferrari. La mostra sarà visitabile dal 30 maggio

al 5 luglio 2015 con i seguenti orari: Sabato 17.30-19.30 / Domenica 10.30 13.00 In occasione della Festa del Ri-

sotto aperture straordinarie con vi-site guidate al Castello e alla mostra 5 - 6 - 7 Giugno 20.30-24.00 / 12 - 13 -14 Giugno 20.30-24.00 / 19 - 20 - 21 Giugno 20.30-24.00 / Ascensore per disabili. Ingresso Libero.

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Concorso nazionale di Poesia poeti a quistello

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QUIStelloI paesi della Bassa mantovana

Riparte dopo un anno di “me-ditazione poetica”, il concor-so di poesia intitolato a Don Doride Bertoldi. La provin-cia di Mantova occupa una

importante posizione per la poesia in dialetto e grande merito va a Don Do-ride Bertoldi, al secolo Anfibio Rana, che seppe fotografare la vita paesana.Il contributo per la partecipazione al con-corso è fissato in EURO 10 (dieci) per ogni poesia presentata, per un massimo di TRE poesie. Ogni autore partecipante dovrà contrassegnare la propria compo-sizione con un “motto" o pseudonimo che ne garantisca l'anonimato. Le poesie dovranno avere un massimo di 30 versi ciascuna (eventuali eccedenze potran-no invalidare l’ammissione al concorso) ed essere presentate in 3 copie, ognuna delle quali va contrassegnata dallo pseu-donimo. Unitamente alle 3 copie di ogni poesia, all'interno dello stesso plico, do-vrà essere allegata la quota di partecipa-zione e una busta recante all'esterno lo pseudonimo e all'interno la scheda di iscrizione completa in ogni sua parte o una dichiarazione sottoscritta che Le poesie presentate non sono mai state premiate e/o segnalate in altri concorsI, (prevista nell’allegata scheda di parteci-pazione), con le generalità dell’autore, la data di nascita, il recapito telefonico ed indirizzo e-mail. Tale busta dovrà essere sigillata e verrà aperta solo a votazione avvenuta dalla commissione giurata in carico. Alle poesie in Dialetto Mantova-no dovrà essere allegata la traduzione letterale in italiano. Le poesie verranno

selezionate e giudicate entro il 19 SET-TEMBRE da una giuria composta da accreditati professionisti del settore con comprovata esperienza, il cui voto sarà inappellabile.Non verranno accettate composizioni inviate tramite posta elettronica e/o Fax. Il contributo di partecipazione per ogni opera è obbligatorio pena l’esclusione dal concorso. bando di concorso ed il mancato rispetto delle stesse prevede l’eliminazione dal concorsodel partecipante inadempiente. L’auto-re cede alla Pro Loco di Quistello il di-ritto di stampare o di far pubblicare in qualsiasi momento, senza compenso per diritti d’autore, le opere presentate a questo concorso. Tutte le poesie partecipanti, anche se non premia-te, non verranno resti-tuite.Sono aperte le iscrizio-ni alla 17° edizione del Concorso nazionale di Poesia dedicato a Don Doride Bertoldi (al se-colo Anfibio Rana).Il termine per la parteci-pazione: è il 29 agosto 2015Le premiazion avran-no luogo Domenica 27 settembre 2015 alle ore 18.00 presso il Mu-seo Gorni a Nuvolato di Quistello


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SUZZaRa I paesi della Bassa mantovana

Il ritrovo dei fondatori. Presente gli Assessori Guastalli e Zaldini. La Dott.ssa Paola Calestani

ha ricordato Don Lino Boselli. Un attestato a Rosa Cantarelli per meriti

EVEnti

Risale al gennaio 1987, ben 28 anni fa la nascita di “Io a Suzzara”, rimasto attivo dal 1987 al 1994 (8 anni). Un mensile libero,

mille copie, in vendita nelle edicole, aperto a tutti e gestito da volontari che hanno dimostrato entusiasmo e

amore per la città e l’informazione. I fondatori si sono riuniti per ricorda-re quel periodo e hanno invitato gli amministratori pubblici. Ha risposto il Dott. Alessandro Guastalli e la Dott.ssa Raffaella Zaldini che si sono com-plimentati per aver dato alla città un patrimonio culturale importante. A ricordo gli sono stati consegnati alcu-ni numeri del mensile. A Rosa Can-tarelli, Fondatrice, Direttore Coordi-natore e Redattrice di “Io a Suzzara” un attestato di stima e simpatia per l’entusiasmo, la passione e l’amore dimostrato per l’informazione. Paola Calestani, a nome del gruppo, ha det-to: “Questo è un patrimonio culturale di eccezionale valore. Merita di esse-re messo in rete tutti i numeri, gra-

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SUZZaRaI paesi della Bassa mantovana

27

tuitamente attraverso un archivio elettronico. Con la tecnologia di oggi si potrebbe pensare anche ad una galleria fotografica. Voglio ricordare Don Lino Boselli che un giorno mi disse: Paola entra nel gruppo di “Io a Suzzara” per scrivere sullo sport. Da allora ho conosciuto Rosa Cantarelli sono diventata pubblicista e mi sono fatta un’amica vera e sincera”.Rosa Cantarelli, emozionata, “dopo 28 anni “Io a Suzzara” lo rifarei, sono molto dispiaciuta che si siano per-se le radici. Credo di poter dire che abbiamo fatto un bel lavoro usando la semplicità, affrontando sacrifici, usando la sincerità e soprattutto mantenendoci sempre noi stessi. Un grazie a Fausto Fornasari per tutto quello che ha fatto per far partire e gestire un mensile.”.Carlo Parmigiani: “la buona cultura è quella che rimane valida nel tempo e oggi chi riprende in mano questo patrimonio culturale capisce da su-bito che il mensile esprimeva buona cultura. Le mie prime esperienze di ricercatore e storico, partono proprio da “Io a Suzzara”. Attilio Pignata: “sono entrato grazie a Rosa Can-tarelli e la ringrazio come anche il

Dott. Carlo Calestani (papà di Paola) per il sostegno morale che mi dava in Ospedale dove lavoravo. Rosa mi invitava sempre in redazione chie-dendomi di scrivere e da allora la mia passione di cronista-fotografo è aumentata. Attilio ricordava con simpatia come Sonia e Sauro si sono fidanzati e sposati, grazie a questa esperienza, Paola invece è diventata pubblicista grazie a “Io a Suzzara” e oggi è re-sponsabile della comunicazione Be-rec-Lettonia. Attilio è responsabile di “Cronache Sanitarie” . "Io a Suzzara" ha quindi seminato bene e lasciato un segno che continua ancora.Ma chi erano i fondatori-redattori del mensile? Ecco i loro nomi: Fausto Fornasari fondatore e Federico Dao-lio, assenti per impegni come anche Adriano Amati, direttore responsa-bile. Poi Rosa Cantarelli, Manuela Copelli, Giancarlo Improta, Sonia Sogliani, Carlo Parmigiani, Attilio Pignata e Bruno Freddi scomparso nel 1999 e ricordato per la collabo-razione. (in foto i volontari durante il convivio).

Attilio Pignata


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SUZZaRa I paesi della Bassa mantovana

Ha fatto il giro dell’italia in bici e scopre delle straordinarie

bellezze naturali.

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Nella mia vita non ho mai visto un mare così bello. Le bellezze naturali mi hanno dato una carica umana che non credevo”, questo il rac-

conto di Ivano Rabitti, 64 anni, di Suzzara in pensione. Un attivo volontario per i tra-sporti delle persone anziane e sole presso il Centro Sociale “città di Suzzara”. Ivano, ogni giorno faceva di media 130 km con una bici e due borse, non sembra vero!. Per 25 giorni, ha percorso 3.045 chilometri di costa giù e su per l'Italia parten-do da Ventimiglia a Trieste per poi arrivare a Suzzara. Ogni giorno, Ivano comunicava alla moglie Marinella, le tappe del suo

viaggio e lei le postava su Facebook. Ho fo-rato 5 volte, racconta Ivano. Il momento più brutto? Vicino a Livorno. Non trovavo nes-suno che mi riparasse la foratura per cui ho fatto 5 km a piedi per arrivare nella città ma-rinara. Durante il viaggio ho trovato gruppi di ciclisti che mi “trainavano” sulla loro scia per farmi fare meno fatica. È stata una bellis-sima esperienza». Ho visto e percorso strade difficili e pericolo-se. Molti inconvenienti per chi va in bicicletta sono dovuti proprio alla strada che presenta delle buche, feritoie da allacciamenti in cor-so e molti vetri, ecc. Ma anche in città come a Napoli dove è troppo difficile usare la bici perché ci sono ciottoli e lastre di marmo. Non esiste l’asfalto. In provincia di Foggia invece ho visto una enorme distesa pianeg-giante con le coltivazioni di finocchio, car-ciofi, asparagi, vite, ecc. panorami del mare della Puglia che mi hanno emozionato. In conclusione ho imparato tanto, ho conosciuto come si deve comportarsi a girare in bicicletta e ringrazio mia moglie che ha monitorato da casa ogni mio spostamento facilitandomi la ricerca di un agriturismo per dormire oppure il paese più vicino per trovare un meccanico dal momento che ho forato alcune volte. Io e mia moglie siamo camperisti e concludo che rifarei in camper questa esperienza perché le bellezze naturali sono indimenticabili. Rin-grazio mia moglie Marinella, mio figlio Da-vide e i tanti amici (anche quelli di face-book) che ci sono stati vicini.

Attilio Pignata

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no. La struttura ha una capienza di 80 posti letto per persone con diversi gradi di non autosufficienza fino ai non autosufficien-ti totali, di cui 50 posti letto accreditati a contratto con la regione Lombardia e 30 accreditati non a contratto; dispone inoltre di 15 posti di Centro diurno integrato e di 2 monolocali.Dal mese di maggio 2015 è in corso presso la struttura R.S.A. in via Strada Marina n.1, la grande mostra fotografica organizzata e realizzata dagli operatori del centro, in cui si rappresenta la vita quotidiana che si svolge all’interno della stessa con tutte le sue infinite sfaccettature. E’ un chiaro mes-saggio alla continuità del rapporto con le persone che usufruiscono del servizio pro-posto dalla struttura ed alle loro famiglie. La filosofia del personale è: credere che ogni istante della nostra vita sia un mo-mento unico particolare e irripetibile e

pertanto meritevole di essere vissuto e af-frontato con la massima voglia di vivere, in un ambiente ben attrezzato ma anche accogliente e in grado di far sentire a casa propria gli ospiti.Mostra aperta a tutti, si propone come messaggio costruttivo ed un invito alla cit-tadinanza alla conoscenza di questa/e real-tà sociali.Gli operatori ringraziano quanti hanno voluto dare il loro contributo per la realiz-zazione di questa mostra, in seguito sarà realizzato un opuscolo che testimonierà questo percorso.

30

Pegognaga

GAZZETTA DELLA BASSAGiugno 2015 | anno VII - n 68

Ho fatto quaranta / la chitarra s’incanta / la voce è un po’ stanca / non c’è più la bal-danza / e il tempo

che avanza / è già son quaranta…”. Questo è l’incipit di un brano poeti-co scritto dal poeta, scrittore e can-tastorie mantovano Wainer Maz-za, contenuto nel suo ultimo libro “Ho fatto Quaranta 1975 – 2015”, edito da E. Lui Editore di Reggio-lo. Se quarant’anni di attività e di

prestigiosa carriera artistica sono un primato invidiabile, nel 2015 il maggior rappresentante del folclo-re e del canto popolare dell’Oltrepò compie la bella età di 70 anni, anche se non li dimostra in ragione del suo inarrestabile dinamismo artistico e dell’inossidabile voglia e capacità di divertire e stupire il suo vasto pub-blico che non conosce confini nella Bassa. “Ho fatto Quaranta” non è solo un bel libro autobiografico di

150 pagine arricchito con immagi-ni di eventi spettacolari e culturali che spaziano a 360 gradi, ma anche un percorso antologico di un artista molto amato dalla gente e in grado di interpretare i loro sentimenti, un piacevole cantante dalla voce gio-vanile, un chitarrista coinvolgente e naif, un abile mattatore nelle piazze e nelle sagre di paese, un incallito sognatore, un fine intrattenitore di eventi culturali, un esperto narrato-

PERSonE

wainer mazza ha FaTTo “QuaranTa”"

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PegognagaI paesi della Bassa mantovana

GAZZETTA DELLA BASSA Giugno 2015 | anno VII - n 68

re e cultore del vernacolo mantovano e pioniere del cenacolo “Fogoler”, il co-ideatore di iniziative che negli anni hanno lasciato un profondo segno nel territorio come ad esempio “Il giorno di Giovanna Daffini” di Motteggiana o come “Il Festival degli Scrittori della Bassa” di Pegognaga. Il libro dedicato ai suoi 40 anni di carriera si presenta al lettore come un variegato mosaico di vita e di esperienze indimentica-bili, onnicomprensivo di iniziative e feste realizzate, episodi ed aneddoti, luoghi e personaggi locali e nazionali, dati di carattere spettacolare, attestati ed onorificenze, commenti, apprez-zamenti, critiche, invidie ed iperbole che danno la misura del suo tempe-ramento vulcanico, della travolgente passione e la cifra della sua notorietà. Se i 40 anni di carriera celebrati nel li-bro di Wainer, possono rappresentare un gratificante traguardo (ha scritto 500 canzoni in lingua e in dialetto, ha partecipato a 4000 spettacoli in 180 paesi dei 70 comuni della provincia mantovana e zone limitrofe), il suc-cesso dell’usignolo e del menestrello del Po sicuramente non avrà soluzio-ni di continuità. Vittorio Negrelli


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scelta di risotti della nostra tradizione, mu-sica, spettacoli di teatro di strada, animazione per bambini, merca-to contadino,hobbisti, mostra trattori d’epo-ca.L'area mantovana e l'area veronese sono

famose per la prepa-razione dei loro risotti. Una tradizione che ri-sale alla società conta-dina dei secoli passati che continua anche oggi nelle tavole dello nostre case e delle trat-torie che da sempre offrono questo piatto tipico.Tra le varianti che si cucinano in terra man-tovana, si ricorda il ri-sotto alla pilota, il più

noto dei risotti man-tovani, e si può consi-derare un piatto unico, soprattutto nella ver-sione col puntel (con supporto), il risotto con le rane. Un tem-po vanto della cucina mantovana, si trova-vano in tutti i fossi e in tutti gli specchi d'ac-qua, oggi sono solo d'importazione.

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SaBato 20 gIUgno:Giardini Piazza della Repubblica dall'alba al tramonto: VINTAGE MA-NIA Mercatino dell'usato e del riusoPiazza Di Vittorio Ore 21,00 - SUPER-SONIKA BAND

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l'eccellente contenuto in fer-ro e la buona dose di protei-ne, inoltre, la ridotta quantità di grassi, è inferiore a quella delle carni rosse, la rende particolarmente digeribile; minima è anche la presenza di colesterolo e di sodio.Il sapore è simile alla carne di vitellone, mentre il valore alimentare è pari Kcal 105 - per 100 gr. di carne magra.

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GazzETTa DELLa baSSa Dicembre 2014 | anno VI - n 62 35

San BeneDetto PoI paesi della Bassa mantovana

La storia dell’abbazia poliro-niana, sorta su un’isola com-presa tra il Po e il Lirone, co-

mincia nell’ anno 1007 con l’atto di fondazione sottoscritto da Tedaldo di Canossa,nonno di Matilde. Tut-tavia recenti scavi archeologici te-stimoniano l’esistenza di un edificio religioso più antico, la cui abside è visibile nella Sala del Capitolo.Monastero di famiglia, il Polirone fu prediletto da Matilde, la “Gran-contessa”, che qui volle essere se-polta dopo la sua morte, avvenuta a Bondeno di Rancore il 24 luglio 1115. Qui il suo corpo è rimasto fino al 1633, quando il pontefice Urbano VIII lo volle a Roma, per dargli se-poltura nella basilica di San Pietro, dove tuttora riposa in un magnifico sepolcro realizzato dal Bernini. Nel tempo i monaci polironiani hanno onorato il ricordo di Matilde con la celebrazione dell’anniversario del-la sua morte con la stessa solennità dovuta ai grandi abati del monaste-ro, con la carità giornaliera verso i poveri, con le opere artistiche che ne hanno tramandato la memoria, contribuendo a creare il mito intor-no alla sua persona.Ora, per celebrare Matilde nel 9° centenario della morte, si è creata una sinergia tra istituzioni civili e

religiose per elaborare un program-ma condiviso.A San Benedetto Po, Comune, Par-rocchia, Diocesi, Amici della Basili-ca Onlus, Strada dei Vini e dei Sa-pori Mantovani, Club Unesco, Usci, Amici del Museo propongono un percorso, che si snoda tra la Basili-ca e il monastero, per una migliore conoscenza e valorizzazione di Ma-tilde e delle vicende religiose, stori-che, artistiche e culturali che hanno caratterizzato resistenza del grande complesso benedettino.Il percorso di visita prevede:

Tariffe in vigore dal 11 aprile al 8 novem-bre 2015 per il Percorso Matildico:€ 7,00 INTERO Percorso matildico€ 6,00 RIDOTTO Percorso matildico€ 2,50 biglietto integrativo per la visita al resto del complesso monastico - Refetto-rio, Cantine, chiostri e Museo Civico Po-lironiano - solo per chi effettua la visita al "Percorso matildico"FAMIGLIE Ogni adulto un bambino gra-tis (fino ai 17 anni) € 6,00 PERCORSI DIDATTICI con labora-torio (solo su prenotazione)€2,50 RESIDENTI (previa esibizione carta d'identità)GRATUITO per bambini di età inferiore ai 6 anni, disabili e accompagnatori

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Continua fino all'8 novembre 2015

Nelle date sotto ri-portate si effettuerà l’intervento di disin-festazione contro le zanzare, nelle zone

conalberature pubbliche (indicativa-mente sono: parco di via Casti-glione della Pescaia, nido e scuole materne elementari medie, parco casa di riposo, parco cinema estivo, parco palestra e piscina, parco via Rossa, parcheggio via XXV Aprile via Togliatti, via Moro angolo via Della Pace, via Dugoni, via Ron-chi, viali alberati, centro sportivo e scuola Villa Garibaldi, Portiolo, Go go, Bardelle, ex scuole Mirasole).

Si consiglia di:- tenere chiuse porte e finestre delle case vicine alle zone sottoposte al trattamento;- non stazionare in prossimità delle

zone sottoposte a trattamento du-rante l’intervento;- lavare frutta e verdura, colta negli orti posti vicino agli alberi trattati, con bicarbonato prima di mangiar-la.

I prodotti utilizzati sono a base di piretroidi e quindi a bassa tossicità per persone ed animali. In caso di pioggia o forte vento l’intervento verrà posticipato al giorno succes-sivo.Per ulteriori informazioni potete contattare il numero 338.7101620

sabato 13 giugno 2015 dalle ore 1.00 alle ore 7.00sabato 11 luglio 2015 dalle ore 1.00 alle ore 7.00sabato 22 agosto 2015 dalle ore 1.00 alle ore 7.00sabato 12 settembre 2015 dalle ore 1.00 alle ore 7.00

il calendario disinfestazioni zanzare

S. BeneDetto Po I paesi della Bassa mantovana

infoRmaZioni Di SERViZio

l'estate per i ragazziIl Comune di Mirandola propone dei percorsi settimanali a tema

miRanDola

L'iniziativa si svolgerà nella ca-setta degli orti di via Firenze, dal 15 giugno al 17 luglio, 5 settimane dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30.

Ecco l'elenco.• 15 giugno- 19 giugno “Le macchine di Leonardo Da Vinci” Impariamo da Leonardo Da Vinci a co-struire le sue macchine volanti e poi largo alla vostra creatività di costruttori• 22 giugno- 26 giugno “RULLI E FRUL-LI” La “Ciurma” col suo entusiasmo porta

la nuova musica non-convenzionale crea-ta da materiali di recupero come pentole, bidoni, tubi, coperchi… Terranno il labo-ratorio gli insegnanti della Scuola Di Mu-sica i percussionisti e batteristi Federico e Marco. www. bandarullifrulli.wix.com/laciurma• 29 giugno- 3 luglio “Stampa in 3D” Mo-dellare, inventare, progettare, stampare in 3D, realizzare un oggetto, queste sono le attività che ti propone la scuola media “Montanari” ⇒ L’attività è rivolta ai ragazzi che hanno già frequentato la 2° e 3° media

• 6 luglio- 10 luglio RoboticaLego mindstorms NTX. Sai che cosa è ?? Vuoi costruire il tuo ro-bot? Gli ingredienti sono pc, wifi, fantasia, programmazione, lego…tutto questo è il tuo robot! ⇒ Sono previsti 2 livelli di competenza ( un di base ed uno più complesso per chi ci ha già lavorato lo scorso anno).


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Bassa Modenese


Il finale di questa stagione cal-cistica, ci ha riservato piacevoli sorprese. Infatti oltre al Suzzara che finalmente ha scalato un gra-dino, altre formazioni hanno fatto

quel tanto atteso salto di categoria. Ma come sempre partiamo dalle categorie più nobili, dove la grande sorpresa arri-va da luzzara, la formazione di mister dall’Asta, per il secondo anno consecu-tivo trova una insperata promozione. Come l’anno scorso, sono stati i play off determinanti per fare salire la squa-dra in Eccellenza, e scusate se è poco. Restando nella bassa emiliana, un’altra squadra ha fatto un bel balzo in avan-ti, si tratta del Fabbrico, che dopo tanti anni ritorna in Promozione, una cate-goria che non è certo nuova per questa formazione. Determinanti anche in que-sto caso i play off. E sempre attraverso i play off, il Suzzara è approdato in Pri-ma categoria, da tempo la squadra della Città del Premio non raggiungeva que-sta categoria, ora con due gare perfette contro formazioni dell’interland mila-nese, la squadra di Artoni, ha piazzato due stoccate vincenti segnando la bel-lezza di nove reti, con un Buzzi super, subendone tre, e così al secondo tenta-tivo ha centrato quella Prima categoria che ad inizio stagione entrava nei piani della società. Altre due promozioni arri-

vano dalla terza categoria, il Moglia ha vinto il suo girone salendo direttamente in seconda, il Real Bagnolo ci è arrivato attraverso i play off ma con pieno meri-to, nelle due gare spareg-gio contro Ri-ver e Malavi-cina, ha colto due larghi successi, un 4 a 0 e un 3 a 0, indiscuti-bile quindi il salta di cate-goria. Con-ferma per Giacomelli a Moglia, non sa si ancora nulla sulla sorte di Steno Gola. Chiusa questa parentesi, passiamo alle altre formazioni, il viadana come già detto, ha un nuovo mister si tratta di Canova, qualche innesto già fatto, vedi Crescenzo e Di Tacchio, ma anche tan-te conferme, mentre a gonzaga mister Osti è stato confermato alla guida della formazione di patron Bellini, e a quanto pare ci saranno tante conferme e poche partenze, il gruppo della scorsa stagione ha fatto bene, quindi si partirà con que-sta base. Le altre: la Futura è per la con-tinuità, mentre ci sono novità alla Dina-mo gonzaga, Miorali è il nuovo mister, arriva da Segnate dove tutto sommato

non ha fatto male. Cambio della guida in casa Poggese, dal Boca Junior è arrivato Reggiani, mentre al Boca il nome nuovo è quello di Varani dopo due stagioni al

Sermide. Cambio alla guida anche in casa Sporting Pegognaga, il volto nuo-vo è quello di Portioli. a S. Benedetto, Bizzi avrà al suo fianco l’esperto Gerar-do Ciccone, che darà una grossa mano e forse anche come giocatore, vedremo, per il momento sono solo parole, ma si potrebbe fare. Poche novità arrivano da Reggiolo, si sa che la squadra ha centra-to l’obiettivo salvezza con qualche gara di anticipo, ma forse nel prossimo mese avremo qualche certezza sul futuro del-la squadra e chi sarà il mister.

SPorT della baSSacalcio, pallavolo e ciclismo

il calcio della bassa (e non solo)

volley La Pomì ha sbancato tutti, e si è aggiudicata la finale contro il Novara, cosa che ad inizio stagione in pochi ci avrebbero creduto. Nella categorie infe-riori, il Moglia dopo una sta-

gione fallimentare sul piano sportivo, scende in serie D, il S.Marco Pego invece potrà an-cora disputare un campionato i C.

di Sergio ballarini

Sport e Benessere

39

casa&cucinadi wilson blasi*

la cUcIna DI WIlSon

continuiamo il nostro percorso dove tratteremo tutte le tipolo-gie di carne, abbiamo già par-

lato di alcune carni bianche (vitello, maiale) oggi cambiamo argomento e parliamo di carne rossa, il manzo, nell'argomento associo anche il vitel-lone perchè molto simile al manzo.Iniziamo col dire che nella mezzena dell'animale ci sono diversi tagli, alcu-ni più pregiati detti nobili e altri meno, il termine si riferisce alla durezza del-la carne e non al sapore. Il pezzo più pregiato è senza dubbio il filetto, poi abbiamo il controfiletto e lo scamone che si trova nella coscia. Questi tagli di carne vanno cotti sempre al sangue o a media cottura, questo vuol dire che all'interno, cioè al cuore del prodotto, la temperatura non deve superare i 50/60 gradi. poi abbiamo altri due ta-gli importanti che sono la fesa detta francese e la noce che si utilizzano per fare bistecche e paillard, tagliate e battute sottilmente, si cuociono molto rapidamente, nella coscia poi abbiamo la fesa lunga (della magra) e il girello, che si adattano molto bene per fare il roastbeef, anche se il classico roast-beef andrebbe fatto con il controfiletto. per finire la coscia abbiamo lo stinco

che si usa per fare ossibuco o bollito, tagliato a cubi è ottimo anche per fare il gulash.poi abbiamo la spalla dove troviamo la famosa suora ideale per il bollito, il resto della spalla si può usare per fare il brodo o il ragù di carne. non dimen-tichiamo la coda che è ottima bollita o in umido, squisita è la coda alla vacci-nara come fanno a Roma. Questo è in linea di massima come si utilizza la carne di manzo, naturalmen-te ci sono altri modi di trattare questo prodotto, in altri paesi e con culture diverse, faccio un esempio: in Francia si usa fare il brasato con lo scamone e lasciarlo rosato all'interno, cosa che da noi non è gradita; nel Trentino si usa fare dalla fesa la carne salada e la bresaola di manzo.per concludere ricordo che i tagli pre-giati vanno cotti sempre al sangue o medi accompagnati sempre da una salsa, chi va al ristorante e preferisce la carne ben cotta chieda una paillard di manzo e non un filetto ben cotto, perchè io sò per esperienza che il cuoco sicuramente inizierà a bronto-lare, perchè per lui fare il filetto o una costata ben cotta è come fare un pec-cato mortale.

Il manzo

* presidente associazione cuochi di Reggio Emilia. consigliere nazionale FIc (Federazione nazionale cuochi) e Team manager squadra

saRc (squadra associazione Reggiana cuochi)

FIlettO al ManZO al PePe verde e cOGnac

Ingredienti pepe Verde In salamoia3 cucchiai / panna Da cucina 6 cucchiai

/ cognac .5 decilitro / Manzo Filetto 4 fette / Burro 30 grammi / Erba cipollina q.b.

preparazione. pesta grossolanamente 3 cucchiai di

pepe verde in salamoia sgocciolato dal liquido di conservazione, chiudendolo

in un pezzo di carta da forno e aiutandoti con un batticarne. Distribuisci i grani di

pepe pestati su entrambi i lati di 4 fette spesse di filetto di manzo e falli

aderire alla carne. se vuoi che le fette rimangano ben in forma durante la

cottura, legale tutt'intorno con un giro di spago

da cucina.

sciogli 30 g di burro in una larga padella e scottaci i filetti per qualche minuto a fuoco vivo su entrambi i lati, in modo

che rimangano rosati all'interno. salali, bagnali con 1 bicchierino di cognac o brandy e infiamma , avvicinando un fiammifero acceso al fondo di cottu-

ra. non appena la fiamma si spegne, trasferisci ciascun filetto in un piatto

individuale prima scaldato in forno.

3) unisci nella padella 6 cucchiai di panna fresca e fai addensare la salsa a fuoco basso per qualche minuto, mesco-

lando, senza far bollire. Versa la salsa caldis-sima sui filetti e servi immediatamente con un contorno a piacere dopo aver

decorato i piatti, se ti piace, con fili di erba cipol-

lina.

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prendiamo una bottiglia? Ma poi se ne resta… e i control-li?

un calice, sempre che vi sia il ser-vizio al calice nel locale (grande idea), permette anche di assag-giare vini diversi.Oppure il vino della casa. costa poco e viene servita la quantità che vuoi ma… la qualità? Vediamo insieme cosa offrono le alternative alla bottiglia!

Il vino della casa è una forma

d’alcol in via di estinzione.Ebbe il suo momento d’oro nel dopoguerra, quando i ristoranti si chiamavano trattorie.sopravvisse tranquillo e spensie-rato fino alla soglia degli anni ’80, finché la Milano da bere non gli dette il colpo di grazia.Due lire in tasca in più e diventam-mo gastroqualcosa.Il vino in caraffa, status symbol dei poveri in canna, fu la prima vittima a cadere sotto i colpi del fighetto-dromo.

E fu subito supertuscan e super-bollicine. Il vino della casa. Ma ecco alcuni consigli su come affrontare il vino sfuso: 1. il ristorante o la trattoria è in zona vinicola, nel senso che siete nel mezzo della Valpolicella e non capita un litro di Lambrusco nean-che per sbaglio. Insomma, è un vino a chilometro zero.

Quando usciamo a cena, al ristorante o pub che sia, ci troviamo davanti alla lista o carta dei vini e talvolta il dilemma …

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seguici su

2. L’oste conosce vita, morte e miracoli di quel quartino be-nedetto, compresi i nomi e so-prannomi di chi lo ha pigiato e fermentato. 3. L’oste è un produttore di vino, piccolo ma sincero e si fida solo del suo mosto. 4. per sconfiggere la vostra diffidenza (ce l’avete scritta in faccia) ve ne offre un assaggio. Essendo certo della buona qua-lità che vi sta proponendo. Il vino al calice. La vendita del vino al calice si è fatta spazio nel mercato e ultimamente ci è entrata anche di prepotenza, dando modo a tutti di gustarsi il proprio calice di vino, magari anche di una bottiglia dal costo particolarmente oneroso.In Francia e in Italia per esem-pio è presente già nel 90% dei locali, che in media propongono 4 etichette al bicchiere.Ma si trovano dati interessanti anche fuori dall’Europa, soprat-tutto in cina, australia, e ame-rica.Quale vino al bicchiere sceglie-re, quindi?E come possiamo capire se fidarci o meno del vino al bic-chiere che ci stanno proponen-

do al ristorante? per prima cosa bisogna guar-darsi intorno e vedere dove sono deposti i vini e assicurarsi che: 1. che i vini non siano vicini a fonti di calore. 2. che i vini bianchi siano all’in-terno di un secchiello con del ghiaccio, o in appositi frigorife-ri. 3. che nelle bottiglie dei vini con le bollicine non ci sia poco vino (se è così, sarà sicuramente sgasato) e soprattutto che tutte le bottiglie di vino siano tappa-te con tappo ermetico o aperte all’istante. 4. altra cosa da fare prima di ordinare il vino al bicchiere è controllare sulla carta dei vini quanto costa l’intera bottiglia. se intera costa 15 euro e ci mettono un bicchiere a 6 euro (da una bottiglia si ottengono 6-7 bicchieri di vino) fate il Vo-stro calcolo per ciò che convie-ne. con questa piccola guida a Voi la scelta!

In collaborazione con il Comitato manifestazioni di Villimpenta; i partecipanti in possesso di cartellino di arrivo della marcia potranno usufruire di un buono sconto di 100€ sul costo di un piatto di risotto a scelta. Inoltre dalle ore 10.00 alle 12.30 si potrà visitare il castello

scaligero con visita giudata a cura degli "Amici del Castello di Villimpenta"

DoMenIca 14 gIUgno dalle ore 8,00 alle 10,00,

gaRa DI PIeRIn-PeScatoRI con premiazione dei vincitori nelle varie categorie.

Primo toRneo DI calcetto a 5 che si svolgerà nella palestra comunale,

durante tutto il periodo della festa. PReMIaZIonI DoMenIca

21 gIUgno.


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la casa editrice E.lui pubbli-cherà in allegato alla Gazzet-ta di Mantova in occasione di

Expo 2015 una collana composta da una decina di libretti (prezzo euro 4,80 più quotidiano - pagine indi-cative un centinaio) che argomenta-no in modo originale e innovativo le principali filiere dell’agricoltura mantovana.filiere importanti sia nell’economia lombarda (zucca, riso, pera) che in quella italiana (maiali, i due for-maggi grana e reggiano, melone). ogni libro verrà suddiviso in due parti:1) la prima descrittiva della filiera

da un punto di vista storico, tradi-zionale, agricolo, economico.2) la seconda parte ricette prepara-te con quello specifico alimento (dal salato al dolce) raccolte attraverso nomi di cuochi/cuoche mantovani bravi, conosciuti, autorevoli. Elenco dei prodotti della collana 1. latte e derivati (i due formaggi dop, grana e reggiano) - uscito in edicola sabato 16 maggio2. melone mantovano igp - uscita a metà giugno3. Pera mantovana igp - uscita in settembre4. Riso vialone nano - uscita in otto-

bre5. Zucca - uscita in novembre6. tartufo bianco e nero7. Cipolla di Sermide8. Peperoncino rosso di Viadana9. Pesci di fiume, di risaia, di fosso10. maiale e derivati - uscita in gen-naio/febbraio 2016 durante il perio-do della maialatura11. lambrusco (filiera aggiuntiva)

Una collana dedicata alla filiera dell’agricoltura mantovana

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Spiedini di pollo saporitiPer 6 persone - Difficoltà: media Preparazione: 40 minuti + il riposo - cottura: 20 minu-ti

PreparazioneDisossate le sovracosce di pollo senza spellarle e dividete cia-scuna in 4 tocchi. Raccoglieteli in una ciotola, copriteli a filo con il vino, unite 2 spicchi di aglio, qualche rametto di rosma-rino e lasciateli marinare al fresco per un’ora circa.

Sgocciolateli dalla marinata e infilzateli su 6 stecconi. Cuocete gli spiedini sulla griglia ben calda unta di olio 10 minuti circa per lato. Alla fine salateli e pepateli a piacere.

intanto, pelate il cetriolo, liberatelo dai semi, tagliatelo a da-dini e strizzateli. tritate la rucola con 12 olive, le foglioline di un rametto di timo, un peperoncino e i dadini di cetriolo.

Mettete gli spiedini appena cotti in una pirofila, ricopriteli con il trito e lasciateli insaporire per 10 minuti prima di portarli in tavola.

Ingredienti1,5 kg sovracosce di pollo - 1 cetriolo - 25 gr rucola - olive taggiasche - vino bianco - aglio - timo - peperoncino - rosmarino - olio extravergine d’oliva - sale - pepe


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Le luci soffuse, i colori dei flipper, l’atmosfera che profuma di lup-polo, moto e rock’n roll.

Poi, arrivi al banco in cemento arma-to del Sinner’s, imponente e pesante, quasi a proteggere i tesori racchiusi nelle celle frigo e nelle vetrine.Tesori di malto e luppolo, ricette sa-pientemente selezionate personalmen-te dallo Staff del Sinner’s Reunion di-rettamente dai Birrifici interessati.Decine le etichette in bottiglia presenti, mentre “appena” dodici le spine che in continua rotazione, vedono costante-mente protagoniste le migliori produ-zioni birrarie Italiane ed estere.Al bancone, il giusto valore a questi eccezionali prodotti viene dato dalla passione e dalla profonda conoscenza di Lorenzo, che saprà certamente stu-pirvi con la sua radicata conoscenza di ogni singola etichetta, riuscendo per-fettamente nell’accontentare e soddi-sfare ogni palato.Dalle IPA alle Stout, dalle acide alle sa-pide, passando per un mondo di ricet-te che solo in pochi hanno la fortuna di

conoscere, ma che al Sinner’s trova la giusta dimensione per avvicinarsi an-che ai “non addetti ai lavori”.Proposte mirate al gusto personale di ogni cliente che di volta in volta sosta al Sinner’s, regalano consapevolezze sempre nuove in grado di sottolinea-re la differenza che ci porta a tornare a Rolo dai fratelli Francesco e Lorenzo.Una scelta la loro mirata prima di tut-to a creare consapevolezza nel cliente, sul prodotto a cui si sta avvicinando, scegliendo con lui l’etichetta più ido-nea alle sue esigenze, così come acca-de nelle migliori enoteche, ma quando finalmente la nostra scelta ci accarezza le labbra, ci rendiamo conto davvero di quanto tutta questa dedizione e pro-fessionalità sia assolutamente necessa-ria in una Birreria. Dopo quattro anni, il Sinner’s Reunion continua ad ogni birra, a confermare la propria professionalità e la ragione di essere e meritare sotto ogni punto di vista, un punto di riferimento per gli intenditori della Birra Artigianale.Importanti collaborazioni, come quel-

la oramai consolidata con il Birrificio del Borgo, Birrificio del Ducato, o con i mantovani di Corte Pilone, Argo di Parma, consolidano e differenziano il Sinner’s Reunion, elevandolo ben so-pra agli standard cui siamo abituati.Sempre più quindi, sinonimo il Sin-ner’s Reunion di qualità e radicate consapevolezze nel mondo tanto vasto quanto poco conosciuto ai più, della Birra Artigianale di qualità.Una sosta che merita quella che deci-deremo di avere al Sinner’s Reunion, dove l’equilibrio pressochè assoluto tra qualità dei prodotti, servizio offer-to e prezzo, unito all’ambiente ed alla cordialità non solo dello staff ma anche quella ritrovata nella clientela selezio-nata, creano una mano vincente per of-frire al cliente un cordialissimo ritaglio per una bevuta da ricordare e ripetere.Non ci resta che farci un salto, per cu-riosità o per fiducia non importa, ma val la pena di conoscerlo, di provarlo, l’ultima parola, dopo l’ultimo sorso co-munque a voi!Cheers!

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Metodo del Mese gioco milano e napoligiugno 2015In questo numero ci a�diamo alla costruzione

di metodi che si avvalgono della cosidetta “Matematica Sommativa”, questi in periodi ben de�niti, analizzano situazioni che costantemente si ripetono e di per sé non fanno uso di altri riferimenti numerici quali possono essere le spie, oppure determinate sortite combinate di numeri in cadenze, decine, �gure o quant’altro, ma solamente della funzione algebrica, di fatto modi�cano il numero di ricerca e/o di riferimento utilizzando ogni algoritmo possibile per ottenere altri elementi atti a riproporsi in modo super frequente nei periodi successi stabiliti. Da queste possibili situazioni porto a conoscenza, con apposite ricerche, elementi che con cadenze temporali particolari tendono ad una “costante” e si proietta con interesse per i prossimi periodi di gioco…ITER COSTRUTTIVOStabiliamo come punto fermo la QUINTA estrazione mensile.Quindi ogni mese, ed in speci�co ad ogni QUINTA estrazione mensile, applichiamo

la seguente tabella all’estratto indicato e prepariamo il gioco nelle ruote di

MILANO-NAPOLIprendiamo il PRIMO estratto della ruota di BARI (occhio ad essere alla 5^ del mese) ed applichiamo i seguenti “Indici Fissi” con il classico metodo somma. L’ applicazione della regola del fuori90 è sempre valida, qualora il numero ottenuto sommando i due elementi sia superiore al 90 stesso, si toglie quest’ultimo sino ad ottenere un numero entro 90.INDICI FISSI da sommare al primo estratto di BARI: 49 e 85 nostri capogiochi, con 80; 07; 53; 44; 11 gli elementi che determinano la lunghetta e/o ambi secchi se lo vogliamo.Vediamo con esempio passato, reale:-5^ estrazione mensile 10.01.2013per mezzo della matematica sommativa costruiamo la nostra giocata, da e�ettuare sulle ruote di Milano-Napolila prima coppia di numeri sarà la nostra base e andrà giocata come ambo secco anche a tutte le ruoteformula capogioco > [(1°BA: 66) + 49]= 25 e

[(1°BA: 66) + 85] = 61generazione lunghetta/abbinamenti >[(1°BA: 66) + 80]= 56[(1°BA: 66) + 07]= 73[(1°BA: 66) + 53]= 29[(1°BA: 66) + 44]= 20[(1°BA: 66) + 11]= 77ESITO:61.25 su Tu (Ge) 2° colpo [15.01.2013]29.73 su Mi 2° colpo [15.01.2013]

Nel corso dei mesi passati, si sono avute diverse situazioni più che positive, a noi basta evidenziare la curva di frequenza positiva nel periodo proposto e con �ducia il proseguio sul prossimo step di estrazioni.Dobbiamo altresi risordare che il gioco del Lotto è un gioco aleatorio, nessuno può garantire il successo di un determinato evento, quindi è d’ obbligo la giusta razionalità e un meritato distacco critico, alla proxima.

Benessere e sport

UN'ESTATEDI BENESSERE

L'Estate è certamente la stagione dei caldi che invita-

no al riposo, soprattut-to alle nostre latitudini e nel nostro territorio. L'alto grado di umidità unita al caldo è un con-nubio che conosciamo bene.Ma, allo stesso tempo, l'estate è il momento in cui la natura raggiunge l'apice, dopo la ripresa della primavera.Anche il nostro corpo raggiunge una piena vitalità dovuta anche alle tante ore di luce della stagione.

L'estate può divenire un momento di vero benessere se si seguono certi accorgimenti. Per esempio? Intanto valo-rizzando i momenti di relax e il tempo libero.Molti degli inconve-nienti si combattono bevendo tanta acqua, spremute e frullati, evitando bibite gassate e zuccherate, che non soddisfano realmente la sete (si capisce, con eccezioni nei momenti di festa). Nutrirsi con semplicità aiuta il rit-mo del corpo in questa stagione, scegliendo alimenti freschi e natu-rali.

Stagione di vitalità e di allegria. Alcuni consigli

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Cos’è esattamente l’abbronzatura? è una ri-sposta fisiologica, stimolata dall’esposizione ai raggi ultravioletti del sole, che si manifesta esteriormente in un oscuramento della pelle. Sappiamo che il sole ha parecchi effetti be-

nefici sull’organismo: stimola il tono fisico e muscolare, migliora l’umore, attenua i dolori articolari e, nei casi di particolari malattie della pelle quali ad esempio la psoriasi, costituisce una vera e propria terapia.

Preparare la pelle. Se volete preparare al meglio la vostra pelle all’esposizione al sole, il consiglio è quello di partire per tempo. iniziate per prima cosa ad ammorbidire la pel-le e a liberarla dalle cellule morte e dalle tossine con uno scrub, meglio se a base di sale o di zucchero di canna, da ripetere due volte a settimana. Poi, circa quindici giorni pri-ma dell’esposizione al sole, sospendete lo scrub e iniziate ad idratare la pelle per renderla morbida. infatti solo se la pelle è ben levigata, l’abbronzatura risulterà omogenea e luminosa. Un altro consiglio da seguire prima dell’esposizione è quel-lo di migliorare le difese naturali che permettono alla pelle

Come preparare ed esporre la propria pelle al sole

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di resistere agli “attacchi” del sole: scegliete quindi degli integratori spe-cifici che stimolano il rilascio di beta-carotene e melanina.

scegliere la giusta crema solare. L’avrete sentito dire un’infinità di volte, ma ve lo ricordiamo lo stesso: la prima regola per una corretta espo-sizione al sole è quella di scegliere il solare giusto, adatto al vostro fenoti-po. Eppure, nonostante si parli spes-so di solari, da una recente indagine è emerso che solo il 25% delle donne italiane fa uso della protezione solare. Un dato troppo basso, se si considera che il sole rappresenta un forte fattore di stress per la pelle. in particolare, gli esperti raccomandano di usare sola-ri ad alta protezione (dalla 30 in su) durante le prime esposizioni, quando la pelle non ha ancora attivato i suoi naturali meccanismi di difesa.Scegliere il solare giusto non vuol dire solo evitare spiacevoli scottature, ma anche prevenire l’invecchiamento cutaneo, di cui i raggi del sole sono tra i maggiori responsabili. Proprio per questo sempre più spesso i solari inseriscono nella loro formulazione vitamina E, antiossidanti ed estratti vegetali che hanno proprietà anti in-vecchiamento.nella scelta del prodotto, prediligete quelli con un ampio spettro di assor-bimento, che copra tanto la banda dei raggi UVa che degli UVB. inoltre, preferite prodotti con fattori di prote-zione più alti tenendo presente che non

esistono protezioni o schermi totali e che per legge la protezione massima dichiarabile è di 50 per gli UVB. Infi-ne, valutate la resistenza all’acqua, al sudore e la persistenza del prodotto.Ricordatevi che l’acquisto del solare giusto è importante, ma anche la sua corretta applicazione, che deve avve-nire circa 20 minuti prima dell’espo-sizione, in modo che i filtri possano attivarsi, e deve essere generosa.

le scottature. è bene ricordarsi queste precauzioni perche è quando l’esposizione è eccessiva o avviene senza l’uso di creme solari, può diven-tare persino pericolosa. la prima rea-zione è la classica scottatura (eritema solare) che, a seconda della gravità, può manifestarsi anche come ustione. Caratterizzata da bruciore, pruri-to e dolore nella zona colpita, la scottatura guari-sce entro alcuni giorni a seconda della gravità.troppa espo-sizione al sole può comportare anche problemi della vista, se non si indossano gli occhiali da sole, nonché di-sfunzioni del si-stema immunita-rio. Ricordatevi

che i raggi ultravioletti passano anche attraverso le nuvole, per cui anche re-stando all’ombra non si è mai comple-tamente al riparo.Dopo l’esposizione al sole, è neces-sario rinfrescare ed idratare la pelle con un buon doposole, un semplice gesto che vi permetterà di mantenere la vostra abbronzatura il più a lungo possibile. il sole, infatti, inibisce i meccanismi di protezione della pelle, rendendola opaca e portandola di con-seguenza ad essere arida e più sogget-ta a cedimenti cellulari e a rughe. an-che in questo caso, usate il doposole con generosità: la vostra pelle, riarsa dal sole, vi ringrazierà!


GAZZETTA DELLA BASSAGiugno 2015 | anno VII - n 6850 GAZZETTA DELLA BASSA


forse alcuni di noi con-siderano una seduta di massaggi come un ca-priccio, o addirittura un lusso.

In realtà gli effetti benefici del massaggio sono noti fin dall'anti-chità. infatti, i massaggi svolgono un’azione rilassante e stimolante sul tessuto connettivale (cute, der-ma e ipoderma), sul sistema mu-scolare e sul sistema scheletrico. inoltre, il massaggio libera la cute dai detriti e dalle cellule di sfal-

damento, sollecita i condotti del-le ghiandole sebacee e sudoripare regolandone la secrezione, agisce sulle terminazioni nervose con un effetto sedativo e su quelle motorie con un effetto eccitante, modifica la consistenza e l’elasticità dei tes-suti in modo da riportarvi la giusta fluidità. Diversi studi hanno accertato che molte emozioni vengono per così dire “trattenute” nei muscoli pro-vocando contrazione e tensione: il massaggio riesce a sciogliere e

rilasciare i blocchi muscolari che rendono il corpo rigido e disarmo-nico e libera i muscoli dalla dolo-rosa sensazione di stanchezza. il massaggio svolge poi un’azione benefica sull’apparato scheletrico, migliorando la funzionalità della zona trattata. Più in generale, il massaggio è consigliabile in caso di cattiva circolazione, reumati-smi, artrosi, emicrania, cellulite, stanchezza, depressione, ansia e stress.

GLI EFFETTI BENEFICI DEL MASSAGGIO



inestetismi. tra gli inestetismi che preoccupano maggior-mente le donne spicca senza dubbio il cosiddetto “effetto saliera” o “effetto tendina”

ovvero la presenza di tessuto rilas-sato e non tonico nelle braccia. le braccia, infatti, sono spesso in pri-mo piano ma sono anche tra le parti del corpo più difficili da mantenere toniche e in forma.Quello dell’effetto tendina è un ine-stetismo molto frequente, se si cal-cola che ne soffre quasi l’80% del-le donne e che il lifting alle braccia è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti sia tra le donne comuni che tra le stars. Come fare quindi per tenere in forma le nostre braccia?non sempre è necessario ricorre-re alla chirurgia estetica per risol-vere il problema. Spesso bastano esercizi fisici mirati fatti con co-stanza e un’attenzione particolare all’alimentazione, scegliendo una dieta bilanciata che privilegi fibre, proteine e carboidrati invece che i grassi.

fitness. mentre negli uomini que-sto tipo di inestetismo è minimo, se non a livello del gomito dove è più evidente, il discorso cambia nel-le donne. infatti con l’arrivo della menopausa e del conseguente squi-librio ormonale è più facile che si assista ad un rilassamento dei tes-suti adiposi del braccio. in questo caso non occorre farsi prendere dallo sconforto, ma intervenire su-bito (anzi, meglio prevenire) con esercizi mirati di fitness in grado di mantenere tonici i muscoli e di conseguenza la pelle sovrastante. le zone su cui intervenire sono in particolare bicipiti, tricipiti e del-toidi.

Prodotti cosmetici. non dimen-ticatevi, inoltre, che anche la co-smesi può venirvi in soccorso con prodotti studiati appositamente per snellire le braccia e renderle più to-niche. alcuni esempi? trattamento Urto Zone Ribelli di Somatoline è studiato per contrastare la forma-zione di adiposità sulle cosce, sulle braccia, sulle ginocchia e sui fian-chi in sole 4 settimane, grazie allo

specifico attivo BiotechSlim-com-plex. Rimodellante aree Critiche-DermolaB di Deborah assicura invece un’idratazione profonda e un forte potere elasticizzante grazie allo Hyaluronic acid nanovector che permette alla pelle di ginocchia, braccia e interno cosce di apparire più morbida e rassodata.

rimedi “estremi”. Se gli accorgi-menti elencati finora non dovessero esservi stati utili, potete ricorrere alla chirurgia estetica. in questo caso si può ricorrere o a un inter-vento nella zona del gomito, dove tramite l’asportazione della pelle in eccesso è possibile donare un look più giovanile alle braccia, o ad interventi più articolati come la mini-brachioplasty. Questo ultimo tipo di intervento, poco invasivo, permette di migliorare la lassità della pelle attraverso una incisione a t effettuata nel cavo ascellare. in ogni caso per una buona riuscita dell’intervento e per minimizzarne i segni sono sempre importanti la posizione della cicatrice e la tecni-ca scelta per suturare.

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Se proprio vogliamo essere schematici, esistono due tipi di vacanza. Quella da relax e quella di movimen-to. Se siete in un momento

di stanchezza, se avete corso tutto l'anno, allora la prima fa per voi. Se invece rite-nete che la vostra vita sia piuttosto ripe-titiva e statica, allora potete scegliere la seconda!Pensate ad una vacanza alternativa, ri-spetto al solito soggiorno in un luogo determinato, magari in un villaggio tu-

ristico.Qualche esempio? Vacanza a tappe, itinerante, stabilendo un itinerario di massima, italiano od europeo. oppure vacanza a piedi o in bicicletta, usando i mezzi pubblici solo per gli spostamenti principali. o ancora, vacanza in un mo-nastero, in qualche valle silenziosa delle nostre montagne.insomma, come vedete le alternative sono tante, basta un po' di fantasia. ma non crediate che questo cambio di abitu-dini sia solo una questione di divertimen-

to. Cambiare abitudini, fare cose insolite ha un effetto stimolante sulla creatività, mostra nuovi punti di vista che potrebbe-ro esservi di spunto nella vita quotidiana come nel lavoro. non è raro che impe-gnati uomini di affari, amministratori di grande aziende, tornino da questi periodi creativi con idee innovative da applicare nel proprio lavoro. Quindi, cosa aspetta-te a programmare la vostra vacanza al-ternativa?

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amici animali

innanzi tutto ricordate che i colpi di calore possono es-sere fatali per i vostri ani-mali. Quindi non lasciate il cane in macchina, neanche

all’ombra; non lasciate i cani lega-ti in luoghi esposti alla luce solare diretta; assicurarsi che sia sempre disponibile dell’acqua fresca; evi-tare di effettuare passeggiate nelle ore più calde della giornata.Se sospettate un colpo di calore, i primi soccorsi consistono nel ba-gnare con acqua tutto il corpo o al-meno l’area del collo, delle ascelle e dei cuscinetti plantari.Col caldo fate molta attenzione a non lasciare residui di cibo nella ciotola perché vengono decompo-sti dai batteri che possono portare ad intossicazioni.Dopo una passeggiata si consi-

glia di ispezionare accuratamente il mantello, le orecchie e gli spazi interdigitali delle zampe del no-stro animale facendo particolare attenzione a comportamenti ano-mali come scuotimento della testa, lambimento continuo di parti del corpo e starnuti ripetuti che po-trebbero indicare essenze vegetali particolari attaccate al pelo e fonte di malessere.l’aumento della temperatura favo-risce lo sviluppo di numerosi pa-rassiti come pulci, zecche, zanza-re che possono veicolare malattie molto pericolose, proteggeteli con i prodotti appositi.è consigliabile non tenere animali in ambienti eccessivamente condi-zionati e fare attenzione agli sbalzi di temperatura, si ammalano come noi!

il mal d’auto è un problema comu-ne più di quanto si possa pensare e i cuccioli e i giovani sono più pre-disposti. i segni tipici della cinetosi sono agitazione, affanno, salivazio-ne eccessiva, eruttazione ed infine vomito. Se il cane presenta questi sintomi il medico veterinario può prescrivere nuovi farmaci efficaci, sicuri e privi di effetti indesiderati come apatia e sonnolenza che de-vono essere somministrati prima del viaggio. Se si deve viaggiare con gli animali bisogna cercare di evitare le ore più calde e ricordarsi di portare la ciotola per l’acqua e un piccolo asciugamano per rinfre-scare l’animale in caso di necessi-tà. Bisogna inoltre assicurarsi che la temperatura all’interno dell’auto non sia né troppo calda né troppo fredda

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L'alimentazione delle tartarughe terrestriamiche tartarughe

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Come per ogni essere vivente, per mante-nere in salute le tar-

tarughe terrestri è necessa-rio fornire un’alimentazione equilibrata ed ottima sotto il profilo qualitativo. Per age-volare la reperibilità del cibo si possono coltivare le piante spontanee e i vegetali da col-tura in una porzione di ter-reno del nostro giardino. I vegetali commerciali, pri-ma della somministrazio-ne, andranno ben lavati in acqua corrente per elimina-re ogni traccia di pesticidi e anticrittogamici. I residui di fitofarmaci sono perico-losi anche se presenti nelle quantità minime ammesse dalla legge; i rettili, rispetto ai mammiferi, sono molto più sensibili ai composti chi-mici.Un parametro importante nell’alimentazione delle tar-tarughe terrestri è il rappor-to calcio/fosforo che dovrà essere vicino a 2:1, cioè due parti di calcio ogni parte di fosforo; rapporti maggiori 4:1, 5:1, 6:1, ecc. La percen-tuale di proteine, anche se di origine vegetale, non deve essere superiore al 20%, mentre i grassi dovranno es-sere presenti al massimo nel-

la percentuale del 10%.In sintesi si può dire che una tartaruga erbivora va alimentata con 50% di erbe selvatiche, 20% di erbe colti-vate, 15% di ortaggi, 5%-10% di frutta e 5%-10% di man-gime commerciale di buona marca (per esempio sera raf-fy vital, sera reptil herbivor,

tetrafauna tortoise). Assolu-tamente da evitare la som-ministrazione di carne (ha una percentuale di proteine troppo elevata e un rapporto calcio/fosforo sbilanciatis-simo 1:40) e latticini (le tar-tarughe non possiedono gli enzimi per digerirli). Da li-mitare la somministrazione dei legumi (troppo proteici) e i vegetali della famiglia delle brassicacee (troppo ric-chi di acido ossalico, potente antinutrizionale).

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57GazzETTa DELLa baSSa Giugno 2015 | anno VII - n 68

Spendiamo più di tutti gli altri europei per i nostri animali domestici

italiani e animaliCURioSità

Gli italiani sono il popolo che più di ogni altro in Eu-

ropa tiene ai propri amici a quattro zampe. Per loro, infatti, gli italiani non ba-dano a spese, anche in questi anni di difficoltà economiche.Secondo i dati, gli anima-li da compagnia in Italia sono circa 60 milioni, quanto la popolazione nazionale e gli italiani si dimostrano sempre più “pet-friendly”. Secondo il rapporto Assalco-Zo-omark 2015 sull’alimen-tazione e la cura degli animali da compagnia, infatti, il mercato “pet” - quello dei prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali domestici - è cresciuto del 10% negli ultimi 5 anni, con una im-pennata del 2,4% nel solo 2014, per un valore com-plessivo di 1,8 miliardi di euro.

Un trend che riguarda in particolare l’acquisto di accessori per l’igene e la cura degli amici pelosi: shampo, spazzole, ossi masticabili per la denti-zione e deodoranti hanno registrato crescite supe-riori al 10%. Gli italiani, inoltre, hanno dimostra-to una grande consape-volezza sull’importanza della corretta alimenta-zione dei propri animali domestici, aumentando l’acquisto di cibi di fascia “premium”, quella più costosa. Non solo grande atten-zione per l'alimentazione degli animali: gli italiani hanno anche dimostrato di essere anche i padroni più affettuosi: li lascia-no gironzolare liberi per casa, non li lasciano mai soli e li considerano veri e propri compagni di vita.

Amici animali


Luoghi non comuniAttuAlItÀ e AltRo

È dall’età di sei anni che vado a scuola e non ho ancora smesso, praticamente ci ho passato mezzo secolo, il che mi sgomenta un po'.

Per tutti il periodo dei banchi e delle matite rappresenta uno spazio mito-logico di scoperta a metà tra terrore e meraviglia e così si tende a farlo permanere nel ricordo, a farlo diven-tare DNA e a giudicarlo esattamente per come lo si è vissuto, anche se da decenni non lo si frequenta più, poco importa se i figli o i figli dei figli ci vanno ancora.Quando passi ben più di metà della tua vita da insegnante, invece, di-venti impotente spettatore/attore di un tempo che passa troppo veloce-mente ed il paragone tra te-studente e i tuoi studenti diventa impossibile per la distanza siderale tra le due condizioni. È una strana distinzione quella che si instaura tra nuovi e vec-chi saperi, o meglio tra vecchi saperi che devono adattarsi a nuovi mezzi e a nuovi linguaggi. Spesso mi chiedo come mai chi usci-va dal liceo anche solo 15 anni fa ne sapeva di più e meglio dei laureati di breve corso di oggi, smentendo le promesse delle varie riforme nel frattempo succedutesi. Di più: se mi confronto con chi è stato studente ancora prima, questa relazione inver-samente proporzionale si acuisce: più avanti si va e meno si sa; all'ombra di internet e delle nuove tecnologie, la conoscenza non si è approfondita, né consolidata, si è solo frastagliata. Quando il 13 maggio ho letto la lette-ra che Renzi, nell'ennesimo afflato di marketing, mi ha spedito via mail, non sapevo se essere arrabbiata o diver-tita. Optando per quest'ultimo atteg-giamento già dal “gentilissime e gen-tilissimi insegnanti” ho sentito un'eco di sordiana memoria: - lavoratori?!-Prrrrr, con tanto di sonoro poco cor-tese annesso. Ho comunque scorso velocemente il testo, ma l'incipit già generava in me un'irrefrenabile ri-sata: “oggi per la prima volta dopo

undici trimestri il PIL italiano torna a crescere (…) l'unica strada per ri-portare l'Italia a crescere è investire sulla scuola, sulla cultura, sull'educa-zione. Non ci basta una percentuale del PIL, ci serve restituire prestigio e rispetto alla scuola.”Mi sono accorta che essere insegnan-te non mi dava nessun tipo di pre-stigio quando un mio studente, una ventina di anni fa, mi disse che stava prendendo la patente così gli rega-lavano l'Alfa, alla mia obiezione che fosse un'auto piuttosto impegnativa per un ragazzo di appena 18 anni, mi mise velocemente al mio posto dicen-domi che i suoi non erano insegnan-ti e perciò potevano permettersela. Ebbi la precisa sensazione che l'ave-re avesse preso il posto dell'essere e che non sarebbe stato più possibile recuperarlo. Da allora chissà quante auto avrà cambiato il mio studente, mentre il mio stipendio non si è spo-stato più di tanto e la mia autorevo-lezza si è servita più della mia staz-za e materna comprensione che non della complice condivisione di intenti dei familiari dei miei alunni.Proseguendo nella lettura mi imbatto in una serie di affermazioni che mi lasciano perplessa: “L'Italia non sarà mai una superpotenza demografica o militare. Ma è già una potenza su-perculturale”, se non facciamo figli, la prima affermazione va da sé, ma gli stanziamenti all'esercito disavan-zano di gran lunga i fondi concessi alla scuola, tra i più bassi nell'area europea e la nostra superculturalità l'avevamo già dimostrata ampiamen-te togliendo storia dell'arte e geogra-fia (quest'ultima poi reintrodotta per un'ora settimanale in prima o in se-conda superiore) da diversi corsi “ri-formati”; d'altraparte, pur avendo più del 70% dei beni artistici mondiali, l'Italia non è citata tra i detentori dei musei più famosi e solo gli Uffizi con-quistano la 21esima posizione.“Intendiamoci. Non pensiamo di ave-re la verità in tasca e questa propo-sta non è “prendere o lasciare”. Sia-

mo pronti a confrontarci. La Buona Scuola non la inventa il Governo: la buona scuola c'è già. Siete voi.” (op.cit.); mentre scrivo, quella che viene impropriamente chiamata la “Riforma” della buona scuola è già passata al senato, senza se e con molti ma lasciati sospesi nell'aria. La buona scuola c'è già davvero, per me è quella dei docenti che tengono ai loro studenti e, nonostante lo sti-pendio basso, le spese mai pagate (aggiornamenti, trasferimenti, pasti ecc ecc), le responsabilità che spesso toccano il codice penale (ndr: sono anni che non vado in gite di più gior-ni e quando faccio uscite didattiche accendo sempre un cero) continuano eroicamente ad essere docenti, gui-de, assistenti sociali, pscicologi im-provvisati e unici adulti in un mondo di madri bambine e padri fantasmi.Se allora il problema non è quel-lo della buona scuola è però quello dei cattivi maestri, segnatamente le ispirazioni statunitensi che permeano pesantemente il disegno di legge. Se quello che mi viene chiesto è un buon prodotto e chi mi gestisce è un super-manager, la puzza di scuola-azienda diventa insopportabile. La scuola non sforna pane, la scuola ha a che fare con bambini, ragazzi ed adolescenti con alchimie e chimiche imprecise e fragili. Non concludo neppure la mis-siva del premier perchè, con l'età, sono diventata più fatalista che sag-gia: spero in un superpreside che abbia voglia di mettersi in gioco con tutta la comunità scolastica, genitori compresi; spero nell'apprezzamento del merito che non scateni invidie e guerre tra poveri, spero in uno sti-pendio correlato al mio titolo e al mio impegno effettivo (anelo anche al cartellino da timbrare) e mi auguro che vengano assunti insegnanti per i loro curricula, ma soprattutto per le loro competenze e che vengano li-cenziati quelli che giudicano la scuo-la come un lavoro accessorio e, nel nome della libertà di insegnamento, pen poco si spendono per essa.

di maddalena letari

Buona scuola e cattivi maestriL’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che siano capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto. (Jean Piaget)

http://qfwfqblog.wordpress.com/https://www.facebook.com/qfwfqblog R

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L'oSSERVAToRio

Il giusto non è di per sé as-soluto; esso dipende anche dalla complessità del quadro di riferimento. Chi vuol fare la cosa giusta deve avere cultu-

ra, preparazione ed un obiettivo da perseguire ma, sfortunatamente, quest’ultimo è fornito dal migliore offerente. Si dice che il giusto e le strategie guardano lontano, mentre l’utile, e le tattiche, vedono solo i risultati ravvicinati. È prevalsa quindi l’usanza di surro-gare le strategie con le tattiche ov-vero con la ricerca di un vantaggio certo e ravvicinato. Questa pratica è così radicata da generare un flori-legio di istruzioni che soccorrono la difficoltà di analisi. Generale Patton: Un buon piano messo in pratica subito è decisa-mente migliore di un piano perfetto che verrà avviato la prossima setti-mana. Papa Giovanni XXIII: Bisogna co-mandare solo ciò che si ha fondata speranza che venga eseguito. Nella finanza: L’obiettivo è ottenere soldi “pochi,maledetti e subito”! Questo ragionamento è talmente diffuso che, quasi da solo, spiega l’elevato tasso di ipocrisia che ispira i rapporti umani. Si finge di fare ciò che è giusto mentre si opera per re-alizzare solo il tornaconto visibile.

Si naviga a vista, con tutti i rischi che ciò comporta: se guardi il pelo, non vedi il gatto!Nella seconda metà del secolo scor-so si diffuse il principio del mercato libero ma temperato dall’intervento dello Stato: l'economia keynesiana. Poi, ovunque sono spuntati esper-ti e politici che hanno suggerito la deregolamentazione e la riduzione dell’ingerenza dello Stato: il libero mercato si autoregola automatica-mente! Moltissimi, anche uomini di gover-no, hanno scoperto l’appeal della ricchezza facile e da non condivide-re. Più che il bisogno, è l’avidità ad aguzzare l’ingegno e la finanza ha finito per scalzare il lavoro e la pro-duzione. Restando in questo ambito: si sa che uno dei fattori di successo delle eco-nomie è la produttività ovvero “il va-lore aggiunto apportato alla singola unità di prodotto”. Per incrementarla ci sono sostanzial-mente due modi: agire sui processi e fare in modo che un addetto faccia il lavoro di due o più persone oppure apportare innovazioni tali da conferi-re al prodotto un valore più elevato e/o ridurre i costi infrastrutturali del sistema paese (burocrazia, giustizia, viabilità, formazione, …). Inutile dire che i nostri “incapaci” si sono buttati sulla prima soluzione,

più facile e bisognosa di minori in-vestimenti. Così facendo, siamo ar-retrati ai livelli di competizione dei paesi emergenti.Per decenni i nostri politici hanno adottato il ragionamento: non è det-to che, tra qualche anno, i guasti sa-ranno riconducibili alle nostre deci-sioni mentre le votazioni arriveranno prima. È a questa logica che oggi, tra le altre drammatiche conseguen-ze, possiamo imputare il crollo delle ideologie ed il cinico abbattimento di solidarietà e senso civico. Quindi, parlando delle scelte per la riduzione del debito pubblico e del fabbisogno dello Stato: dove taglia-mo? Se si toccano cultura, scuola, sanità, previdenza, ambiente, ecc. gli effetti si vedranno subito se in-vece si persegue la strada del taglio agli sprechi e della riduzione delle evasioni fiscali, il risultato è incerto ed i tempi lunghissimi. Allora ecco il tronfio decisore (boc-coniano o infelice copia dello stesso) sentenziare: per vedere il domani bisogna innanzitutto arrivarci vivi. Tanto sia lui, che quelli che gli stanno vicino, staranno comunque meglio, mentre tutti gli altri si ritroveranno più stupidi, poveri e barbari. Ahinoi, questa strada è già stata im-boccata da tempo … ed è in disce-sa!

di raffaele Giglietii

Il giusto è anche utile?Il giusto e la giustizia sono solo l'applicazione della legge dettata dai vincitori di turno e che, con quelle leggi

fatte dal "più forte", finiranno inevitabilmente per servire i propri interessi (Trasimaco - V secolo a.C.).

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GAZZETTA DELLA BASSA Giugno 2015 | anno VII - n 68

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Le storie immaginateper quanto crudeli

possano esserelo sono sempre meno

della realtà

il destino si alza sempre prima

PREZZO DI COPERtINA 12,00 € / sCONtAtO A 10,20 €

Anno 1927, Ischia. L'architetto veneziano Igor Mirov è in cerca di ispirazione per il suo nuovo romanzo. A turbare la sua vita contemplativa è l'incontro con l'avvenente

signora francese Martine Sorel. Tra i due sorge un'intesa, che presto si trasforma in qualcosa di più. Ma il nascente amore inciampa nel torbido passato di Martine. Eventi che si sono svolti tra Inghilterra e Francia raccontano di matrimoni infelici, di morti premature, di omicidi, e di ispettori che indagano. Anno 2009, Alfredo, uno scrittore torinese, è autore di una storia che si svolge ottant'anni prima, la storia di Igor Mirov e Martine Sorel. Cosa hanno in comune le due storie? Cosa c'è di vero nelle storie narrate? Che rapporto hanno Igor Mirov e Alfredo? Le due storie, quella dell'architetto veneziano e quella dello scrittore torinese, si incroceranno sorprendendo il lettore in un gioco di rimandi e di forti passioni, nonostante i dubbi e i misteri irrisolti.

PROPOSTE LIBRI ♦ SaGGi

Una proposta la Clessidra Editrice

di Franco Bonilauri

L'attualità è spesso spunto per discorsi più ampi intorno all'uo-mo e alla società. In questi anni di rinnovato scontro con l'Islam, per l'Occidente si presenta l'en-

nesima occasione di sperimentare il ruolo delle religioni e dei pensieri “totalitari” nella società umana.Purtroppo pare che la reazione collettiva sia tutt'altro che “illuminista”. L'Occidente, e l'Italia in particolare, si riscopre religiosa e cattolica in tanti fatti di cronaca riguardanti in particolare la separazione tra stato e chie-sa negli spazi pubblici. La reazione, dunque, piuttosto che di razionalizzazione, diventa contrapposizione e difesa. Ad un pensiero chiuso, si risponde con pensiero chiuso.Vorrei dare una definizione di “pensiero chiuso”, intendendo con questo termine non solo una formula potenzialmente polemica di discussione laica, ma una definizione fi-losofica.Nel definire il “pensiero chiuso” si può dire che i primi spazi sociali e mentali dove è pos-sibile constatarne la presenza, sono proprio la religione e la politica. Le ideologie, qui in-tese come insieme di principi assunti come dogmi che non si possono mettere in discus-sione, sono per loro stessa natura forme di pensiero chiuso ed escludente.Si elabora una giustificazione delle cose, una spiegazione del mondo, e si traccia una “nor-ma” e una verità sostenute da valori accettati come dati. Fuori da questi c'è la mancanza di verità, c'è il male e in qualche caso c'è il nemico da distruggere fisicamente. È interes-sante notare come i presupposti di un pen-siero chiuso possano essere persino opposti, come avviene per la religione e per ideologie politiche quale fu il materialismo marxista che nel periodo della guerra fredda assunse il ruolo di corpus dogmatico nei paesi del blocco comunista.In un presente che, nonostante la crisi econo-mica pluriennale, concepisce se stesso come avanzato e potente in seguito al progresso

tecnologico impetuoso dell'ultimo mez-zo secolo che sembra svelare via via ogni mistero e risolvere problemi un tempo insormontabili, il “pensiero chiuso” rima-ne come pensiero dominante del nostro modo di relazionarci come esseri umani. E questo avviene nella tribù remota, come nel-la metropoli postindustriale.L'universalità di questo atteggiamento men-tale nel tempo e nello spazio porta qualche volta la riflessione antropologica e filosofica a sostenerne l'inevitabilità determinata dal-la stessa natura umana. Secondo una tale concezione - che qui non vorrei delineare at-traverso autori o correnti di pensiero, ma in modo intuitivo - proprio per la nostra natura sociale siamo portati a formare gruppi che per sopravvivere hanno bisogno di compat-tarsi e di assumere visioni escludenti e pro-teggersi da potenziali nemici esterni o, come nel caso delle religioni, dall'idea della morte e dalla sofferenza.Ma è veramente così? Chi scrive queste note di riflessione pensa che la risposta sia nega-tiva. Che il “pensiero chiuso” domini e abbia dominato la storia umana è un dato difficil-mente smentibile, ma che sia una cosa ine-vitabile è falso. Non lo dimostra solo il fatto che alcune brevi epoche della storia siano divenute insolitamente consapevoli di questi meccanismi (si pensi al relativismo dei sofisti e degli illuministi), ma anche la possibilità di comprendere il funzionamento del “pensiero chiuso” e quindi di porvi in parte rimedio.Di rimedio, si parla, perché il “pensiero chiu-so” diviene anche problema sociale, qualche volta politico, e persino militare. Una socie-tà in cui il “pensiero chiuso” è presente ha all'interno sempre un fattore di deflagrazio-ne. Si pensi alla patria tradizionalmente inte-sa come terra di libertà, gli Stati Uniti d'Ame-rica. I più pericolosi tentativi del fanatismo cristiano di condizionare la vita sociale si verificano proprio in terra americana, come avviene ad esempio nella pretesa di insegna-re il creazionismo sullo stesso piano della vi-

sione scientifica.Ovviamente la contraddi-zione di questo discorso è dietro l'angolo. Impossibile (e “ingiusto” in un senso

che andrebbe spiegato) pensare di vietare ad un individuo di abbracciare un qualsiasi cre-do politico o religioso. Un atteggiamento di questo tipo finirebbe esso stesso per divenire “pensiero chiuso”.Karl Popper, nella sua nota opera La società aperta e i suoi nemici, individuava le cause del totalitarismo nella persistente presenza nella società del pensiero magico e del tribalismo, elementi che impediscono di applicare me-todi razionali e critici per la risoluzione dei problemi. Una via d'uscita egli la vedeva nel pensiero scientifico inteso solo come descri-zione dei fenomeni, e non come approccio essenzialistico (cioè finalizzato a scoprire la vera natura delle cose, quindi supponendo una verità di fondo indiscutibile).Il passo ulteriore che forse Popper non ha vo-luto fare è la necessità di una visione sociale relativista. Popper intendeva la verità, anche assoluta, come ideale regolativo e meta ide-ale, ma nella realtà sempre ipotetica e con-getturale. Il relativismo e lo scetticismo, da sempre ritenuti pericolosi e contraddittori da chi per mestiere cerca di trovare la “ve-rità”, sono però rimedi, o almeno tamponi, per i danni del “pensiero chiuso” se vengono assunti in chiave sociale e non ontologica o metafisica. Sopra, infatti, si è parlato di vi-sione sociale relativista, intendendo prima di tutto la necessità di pluralismo e la presenza di strumenti (questi sì coercitivi, ma in termi-ni consensuali nati da un patto sociale) atti a garantire che un “pensiero chiuso” divenga norma e fattore escludente per coloro che non vi si riconoscono. Forse, tirando le somme di queste brevi note, tutta la questione si risolve ad un problema di politica dell'istruzione e di pedagogia. Solo così riusciremo ad educare noi stessi all'apertura.

qfwfqdiscussione culturale e altre inutilità

il PenSiero chiuSo di davide donadio

GazzETTa DELLa baSSaGiugno 2015 | anno VII - n 6862

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La poesia della visionescientifica riduzionista

nichilisti innamorati

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Esiste poesia e “speranza” nella visione materialista tipica delle scienze? Secondo gli scritti di questo libro la risposta è affermativa. Non solo, la prospettiva scientifica è aperta, è fonte di poeticità e occasione di verità e felicità, anche se momentanee.

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Una proposta la Clessidra Editrice

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Gazzetta della Bassa, giugno 2015

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