Gallo lo sviluppo riparte dai territori (2)

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Luciano Gallo 4 aprile 2014 LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI

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Luciano Gallo

4 aprile 2014

LO SVILUPPO

RIPARTE DAI

TERRITORI

IL BILANCIO 2014 SARA’ CONDIZIONATO DA

UNA SERIE DI EVENTI IMPORTANTI:

• La crisi, dalla quale fatichiamo ad uscire;

• Le elezioni amministrative ed europee;

• La spending review (riduzione della spesa corrente, costi standard, riduzione della spesa del personale…)

• La riforma del fisco locale e l’urgenza del completamento del federalismo fiscale. In Italia il livello di tassazione in 20 anni è passato dal 38% al 44% della ricchezza prodotta; di questo 44% la tassazione locale è passata dal 5% al 15,9% e dal 2009 i tagli ai trasferimenti sono stati di 33 mld di € e continueranno nel 2014. (introduzione della IUC)

• Il riordino degli enti locali, la riforma della Costituzione (del titolo V e dell’istituzione del “senato delle autonomie);

• Il patto di stabilità interno ed il grande problema dei ritardi di pagamento alle imprese;

• Grande attenzione al debito pubblico che ha raggiunto il 132,6% del PIL (il livello più elevato dall’unità ad oggi ed il terzo al mondo)

• E’ partita la nuova programmazione comunitaria;

I comuni nel Veneto

Provincia Popolazione al 31/12/09

Superficie Kmq

Abitanti per Kmq

Numero Comuni

Media abitanti per

Comune

Abitanti del Comune

Capoluogo

Media ab. per Comune

senza il capoluogo

% ab. capo-luogo su

popolazione provinciale

Belluno

213.876

3.678

58

69

3.100

36.618

2.607 17,12%

Padova

927.730

2.142

433

104

8.920

212.989

6.939 22,96%

Rovigo

247.297

1.789

138

50

4.946

52.118

3.983 21,08%

Treviso

883.840

2.477

357

95

9.304

82.208

8.528 9,30%

Venezia

858.915

2.462

349

44

19.521

270.801

13.677 31,53%

Verona

914.382

3.121

293

98

9.330

264.475

6.700 28,92%

Vicenza

866.398

2.723

318

121

7.160

115.550

6.257 13,34%

Veneto

4.912.438

18.391

267

581

8.455

1.034.759

6.756 21,06%

Ambiti generali e ambiti di settore di

cooperazione tra comuni in Veneto

AMBITI TERRITORIALI GENERALI

n. Ambiti n. Comuni

Comunità montane 19 171

Unioni di Comuni 26 92

Consorzi di Comuni 9 109

AMBITI DI PIANIFICAZIONE

IPA 24 500

PATI 30 101

PATI tematici 13 90

ZONIZZAZIONI DI SETTORE

n. Ambiti

Aziende ULSS 22

Distretti socio-sanitari 54

Aree di Polizia locale 31

Distretti di Polizia locale* 83

Distretti di Protezione civile AIB 50

AATO Servizi idrici integrati 8

AATO Rifiuti 7

Bacini di raccolta dei rifiuti 24

I COSTI DEL NON

«FARE RETE»:

LA COMPETITIVITÀ

REGIONALE STA

CALANDO:

IL VENETO, CON

UN PIL TRA I PIÙ

ALTI D’EUROPA,

RETROCEDE DI

BEN 41 POSIZIONI,

AL 169° POSTO SU

262 REGIONI

EUROPEE.

VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA

VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA

DA DOVE PARTIRE?

PER COSTRUIRE UN NUOVO

MODELLO DI SVILUPPO

CAPACE:

•di nutrire il territorio ed il pianeta

•di generare nuove energie per la

vita.

VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA

LO SVILUPPO

RIPARTE

DAL TERRITORIO

I PROBLEMI SI GOVERNANO

SUL TERRITORIO

CHE LO SVILUPPO

RIPARTA DAL TERRITORIO

E’ CONSEGUENZA DELLA

GLOBALIZZAZIONE

I PROBLEMI SI GOVERNANO

SUL TERRITORIO

•Le economie cercano i

territori;

•Il welfare passa dai

territori.

•I Sindaci governano il

territorio

Siamo consapevoli che l’impresa lavora nel

mondo, per questo cerca territori competitivi.

L’impresa cerca variabili che solo il territorio

può offrire in:

1. Infrastrutture

2. Servizi pubblici e privati

3. Capitale umano,

4. clima sociale

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI

L’IMPRESA cerca un sistema

politico-istituzionale,

finanziario, un mondo della

ricerca, una comunità che

CREDE NELL’IMPRESA

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI

LO SVILUPPO PARTE DAI TERRITORI

•Il welfare cerca strade locali, dove

i diversi soggetti fanno esperienze

tra di loro di welfare e creano

condizioni per un nuovo modello di

welfare locale.

•la sfida è costruire strade locali

di welfare

LO SVILUPPO PARTE DAI TERRITORI

I sindaci governano il territorio

perché:

• Governano il proprio Comune

• Governano l’Unione di Comuni

• Governeranno le nuove Province

• Governeranno le Città metropolitane

• Siederanno al Senato delle autonomie

COSTRUIRE SVILUPPO

NON C’E’ SVILUPPO SOSTENIBILE

SENZA GOVERNO DELLO SVILUPPO

NON C’E’ GOVERNO DELLO

SVILUPPO

SENZA ISTITUZIONI

LA FIGURA DEL SINDACO

Il filo rosso che segue il disegno di legge “Delrio” è la centralità della figura del sindaco:

• La figura del sindaco è la classe politica di base del governo locale e quindi anche del nostro ordinamento democratico e costituzionale.

• Sui sindaci si appoggia non solo l’amministrazione comunale in senso proprio ma anche l’intera organizzazione territoriale, dall’Unione di comuni, all’area vasta nel caso delle Province ed il governo delle Città metropolitane.

INNOVAZIONE DI CONFINE I SINDACI E NUOVE FORME DI DEMOCRAZIA

Forse si sta affermando un

nuovo concetto di

democrazia, in una nuova

forma più vicina ai

cittadini.

In una visione più grande,

ciò che emerge è che i

sindaci e le città saranno sempre più

determinanti nella capacità

di risolvere i problemi

moderni.

Le città

sono multiculturali, aperte,

partecipative,

democratiche, capaci di

lavorare insieme, di

interagire per risolvere i

problemi quotidiani.

I sindaci

sono considerati affidabili,

pragmatici, impegnati a

risolvere i problemi, sono

“compaesani” perché la

città è anche la loro.

I SINDACI,

POSSONO

CONDIZIONARE

IL FUTURO?

I SINDACI HANNO IL POTERE

DI CONDIZIONARE IL FUTURO

SE SONO: costruttori di Alleanze da mettere in

campo per costruire un PROPRIO

SPAZIO di POSIZIONE in area vasta,

in Regione, in Italia, nella grande

trasformazione globale in atto nel

pianeta e per costruire l’Identità

territoriale distintiva

VINCE IL NOI

COSTRUIRE ALLEANZE •DA SOLI NON SI FA NULLA. IL

SINDACO DA SOLO NON BASTA.

•I SINDACI INSIEME:

• IN FEDERAZIONE DI COMUNI

• NEL PARTENARIATO TERRITORIALE

•Per collaborare con “Altri NOI”

LA GOVERNANCE DEI COMUNI Art. 16 co. 17 DL 138/2011 conv L 148/2011

Art. 1 co. 2 L 42/2010

Art. 1 comma 135 L 56/2014

POPOLAZIONE CONSIGLIERI (escluso sindaco)

ASSESSORI

100.001 a 250.000 32 9

30.001 a 100.000 24 7

10.001 a 30.000 16 5

3.001 a 10.000 12 4

Fino a 3.000 10 2

LO SVILUPPO ECONOMICO E LA

CRESCITA DI BENESSERE PASSA DAI

TERRITORI

Passa dalla capacità di costruire

reti ravvicinate di

relazioni tra i “facilitatori

dell’innovazione”: Istituzioni,

soggetti produttivi, mondo della

ricerca e comunità.

COSTRUI

RE UN

PROPRIO

SPAZIO

DI

POSIZIO

NE

Uno spazio capace di

comprendere, pesare,

interrogare in Area vasta,

in Regione, in Italia, nella

grande trasformazione

globale in atto.

Uno spazio capace di

contenere tre definizioni di

luogo: il campanile, la

globalità e l’area intermedia

dell’area vasta

COMUNI

Entro il 2014, obbligo per i

Comuni sotto i 5.000

abitanti di associare tutte le

funzioni fondamentali (3.000

abitanti per la montagna)

Forme giuridiche per

associare le funzioni sono:

• Convenzione

• Unione di comuni

COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI

ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI

• I Comuni abbiano almeno 5.000

abitanti.

• I Comuni con meno di 5.000 abitanti

puntino alla fusione

• per uscire dall’obbligatorietà

dell’esercizio associato delle funzioni

fondamentali comunali.

• Per essere liberi di scegliere cosa

associare

COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI

ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI

Le Unioni di Comuni siano

Federazioni di Comuni, siano

grandi ed omogenee quanto i

distretti:

•per contare nell’area vasta.

•per l’esercizio ottimale delle funzioni

distrettuali,

•per fare economie di scala

COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI

ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

1

Tutti i Comuni hanno più di 5.000

abitanti.

• I Comuni non sono obbligati ad associare

tutte le funzioni fondamentali.

• I Comuni sono liberi di mettere assieme le

funzioni amministrative che ritengono più

opportuno.

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

2

La tipologia di funzioni associate sono coerenti con le politiche regionali e si sta insieme perché si è più forti.

• Sono associate anzitutto le funzioni per le quali la Regione ha il compito di indicare gli ambiti territoriali ottimali ed omogenei (Polizia locale, Protezione civile, Servizi sociali).

• Non si è più bravi più si associa.

• Si fanno insieme le cose che da soli non si riuscirebbe a fare.

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

3 Con la Federazione non c’è l’obiettivo della fusione

di Comuni.

• In questo contesto il Comune è Ente primario e

valorizza l’Italia come Repubblica fondata sui Comuni.

• Governare le funzioni in Federazione ha come orizzonte

la riduzione della spesa, il recupero di efficienza e

qualità nell’erogare i servizi unito al miglioramento delle

condizioni di vita e di lavoro per le persone, le famiglie e

le aziende del territorio.

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

4

L’ambito di gestione delle funzioni amministrative coincide con l’ambito di programmazione economico-sociale e con l’ambito urbanistico e paesaggistico.

L’ambito è uno spazio di posizione nell’area area vasta i cui confini funzionano come una “matriosca”

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

5 La Federazione è capofila del tavolo di

partenariato locale: l’Intesa Programmatica d’Area.

• L’IPA è un’alleanza territoriale stabile tra

istituzioni, parti economiche e sociali e comunità,

il cui ambito territoriale coincide con quello della

Federazione dei Comuni.

• La funzione dell’IPA è quella di definire le vie di

crescita e di sviluppo di un territorio e di generare

l’identità distintiva del territorio stesso.

La bellezza di un luogo è la sua

unicità.

La capacità degli attori locali di

generare un’identità territoriale

distintiva.

DISTINGUERSI PER NON

ESTINGUERSI

COSTRUIRE L’IDENTITA’ TERRITORIALE

DISTINTIVA

La bellezza di un luogo è la sua

unicità. Cosa c’è qui che in

nessun’altra parte del mondo c’è?

•La capacità di saldare un

prodotto con il suo territorio

per vivere e far vivere

un’esperienza ed un’emozione

unica ed irripetibile di

benessere.

PERCHE’ SCEGLIERE DI STARE

INSIEME?

PER IL BUON GOVERNO DELLE

FUNZIONI AMMINISTRATIVE

• Costare meno

• Funzionare meglio

• Fare le cose che servono

allo sviluppo

• Fare cose che da soli non

si riuscirebbero a fare

PER ESSERE MOTORI DELLO

SVILUPPO DEL TERRITORIO.

• Per generare l’identità distintiva

del Territorio

• Per costruire un PROPRIO SPAZIO

di POSIZIONE per contare ed essere

protagonisti (definendo le giuste

geometrie territoriali) nell’area vasta,

in regione, nelle politiche nazionali e

comunitarie;

• costruire reti ravvicinate di

relazioni tra i “facilitatori

dell’innovazione”: Istituzioni,

soggetti produttivi, mondo della

ricerca e comunità.

GRAZIE

e buon lavoro

Non c’è sviluppo sostenibile

senza governo dello sviluppo,

non c’è governo dello sviluppo

senza le Istituzioni

www.fcc.veneto.it