Funboard 123
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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
Linkdistribution - tel. +39 0362 337568 - [email protected] - www.simmersails.net
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ANNO XV - NUMERO 123GIUGNO 2009
DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]
REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]
ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]
GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]
IN REDAZIONEMichele Ivaldi • [email protected] Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]
FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Mark Angulo, Fabrice Beaux, Max Brunetti, Fabio Calò, John Carter,
Renzo Cognini, Valentina Crugnola, Nicole Grun, Normen Gunzlein,
Dario Oliviero, Mattia Pedrani, Francesco Prati, Matt Pritchard,
Carlo Rotelli, Marco Segnana, Edvan Souza.
immagini: Cataldo Albano, Christian Black, John Carter, FotoFiore,
Florian Jung, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard, Axel Reese, Oreste Testa,
Felice Zompanti.
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it
AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]
RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]
SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano
SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]
Funboard è una testata della casa editrice
JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche
gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),
Snowb (snowboard) e le riviste
Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)
Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)
6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),
e MainSail (vela).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva
autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non
espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,
nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di
riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso
essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati
dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.
Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.
PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00
ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio
ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234
STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
>ECCETERA
Ricordiamo tramite le parole di Mirco Babini, l’atleta e amico Davide Beverino: “ A volte sembriamo
immortali, gli uomini che vivono la vita intensamente sono sempre pronti a dare il massimo in ogni
cosa che li circonda diventando figure indelebili di fronte alle persone che condividono la loro
passione; poi succede una fatalità, quest’ultima ti toglie la vita e tutto immediatamente si ferma… I
pensieri volano e non esistono ne se e ne ma, la vita cessa ma la figura eroica di queste persone
speciali rimane nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta, Davide Beverino era uno di questi
Uomini, seppur giovane era una persona speciale, sapeva ciò che voleva e lo inseguiva, tante passioni
con una su tutte, volare forte in windsurf, il suo fisico e il suo carattere si sposavano perfettamente
con questo sport e in questi anni era diventato uno dei top, davvero uno dei migliori, uno degli atleti
più valorosi e carichi di gioia e passione che questo sport abbia avuto negli ultimi 10 anni. Ora che il
dolore è immenso, la ferita è aperta, il dramma ci fa raccogliere pensieri e frasi dedicate a lui, la
comunità windsurfista piange perché una persona valida come lui non avrebbe mai dovuto essere
colpita da questo dolore. Il mare era la sua culla e per destino, seppure crudele, ha deciso di
riservargliene una speciale per l’eternità. Io avevo legato in maniera molto speciale con Davide, ero
felicissimo della sua decisione di aver preso dimora a Chia, lui era contento, ultimamente avevamo
trovato una valida sintonia sulle passioni che ci legavano, ora ci mancherai per sempre. La Sardegna
era la tua seconda casa e qui tutti ti ricorderanno per sempre.
Davide Beverino, ITA-3 per sempre in onore di un Campione sia nello sport che nella vita! Il cordoglio
più sentito rivolto alla famiglia.”
Un sentito abbraccio anche dalla redazione di Funboard alla famiglia ed agli amici di Davide.
Fabio I-720
RIDER Taka Kamaguchi
FOTO DI Naish/E.Aeder
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SUPER COSTRUZIONE PER DROPSCome si fa a migliorare le prestazioni di una tavola slalom senza compromettere
l’equilibrio raggiunto nello shape? Gli slalom attualmente in produzione hanno
raggiunto delle prestazioni straordinarie e sono il frutto di un evoluzione che li fa
assomigliare un poco tutti. Per migliorare le prestazioni delle tavole Drops si è
concentrata su ogni dettaglio costruttivo che potesse ottimizzare le performance.
Per prima cosa la costruzione monoblocco. Le tavole sandwich vengono
notoriamente costruite attraverso l’assemblaggio di due stampi, questo porta alla
formazione di una giunzione sul bordo che deve essere lavorata e rinforzata con
un intervento successivo. Drops ha sviluppato un processo produttivo che stampa
la tavola in una sola fase di stampaggio portando le fibre di coperta fino in carena
e viceversa, in questa maniera la tavola oltre ad essere più rigida sul bordo è
anche più leggera. La tecnologia di costruzione permette di garantire a tutte le
tavole una migliore performance perché rende il bordo della tavola più rigido e
quindi oltre ad essere una garanzia ulteriore di resistenza agli urti, migliora
sensibilmente il comportamento in andatura. Per migliorare ulteriormente il peso
delle tavole Drops ha lavorato su ogni dettaglio costruttivo, Altra caratteristica sta
nella cura di ogni dettaglio costruttivo, sono stati risparmiati altri 300gr
realizzando le grafiche facendo un uso ridotto degli adesivi e verniciando le
grafiche fin dove possibile farlo. Risultato una linea di tavole slalom velocissime,
più leggere e rigide della concorrenza. Per info: Drops Board; tel.: +39.075.841542;
fax: +39.075.841477; www.drops.net
GIGI MADEDDU E MATTEO SPANUCON NORTH SAILSDopo diversi anni passati con Maui Sails, per Gigi e Ezzy Sails, per Matteo,
entrambi i rider sardi useranno da ora le vele North Sails distribuite da White
Reef. La North Sails Italia dà il benvenuto ai due rider e gli augura una stagione
ricca di successi.
CHIEMSEE E PLUS-MINUS FINALMENTEDISTRIBUITI IN ITALIA: LA CROCE EREVEL TESTIMONIAL PER IL WINDSURFGrazie alla passione ed alle capacità imprenditoriali di Poppi Conti e con
l’aiuto e l’esperienza di Renzo Cognini nella distribuzione e promozione di
nuovi marchi, CHIEMSEE e PLUS-MINUS, i due prestigiosi brand dello stesso
gruppo, saranno finalmente reperibili anche in Italia.
La distribuzione è affidata a professionisti del settore e vedrà inizialmente
solo un limitato numero di boardsport shops come rivenditori esclusivi.
Per la promozione nel windsurf sono stati scelti i primi due testimonial:
Federico La Croce (Naish, Naish Sails, Fiat Freestyle Team) talentuoso radical
waver e freestyler (campione italiano 2006), milanese ma sempre pronto a
muoversi per prendere le mareggiate più consistenti in tutta la penisola.
Marco Revel (Fanatic, Surf Paradise Riccione, Iddo, PWB) carismatico waver
anconetano, spesso impegnato in condizioni radicali tra le onde. Marco
inoltre da quest anno userà anche vele Ezzy Sails, distribuite da White Reef
di Cesena, ottime specialmente per le sue uscite tra le onde.
IL PROGRAMMA TELEVISIVO ICARUS ALLE REGA-TE DEI CAMPIONATINAZIONALI FREESTYLE E WAVEIl tour organizer Riccardo Genazzani ha reso noto che è stato stipulato un
accordo con il programma televisivo “ICARUS – alla ricerca del limite” diffuso
da Sky TV Sport, relativo alle regate dei campionati nazionali del settore
Freestyle e Wave e dei Campionati Mondiali Giovanili Freestyle in calendario a
Porto Pollo dal 22 al 27 giugno.
Per chi non seguisse le programmazioni televisive satellitari, ICARUS è un
programma che tratta di argomenti sportivi dedicati all’avventura e di viaggi
in ambito sportivo, presenta profili della vita dei grandi campioni di ieri e di
oggi, e affida a volti noti del mondo dello spettacolo, della cultura e
dell’economia, amanti dello sport, il racconto delle loro performance sportive
come inviati speciali della trasmissione. Il format di ogni puntata prevede una
durata di 27’ su Sky Sport 2.
Icarus sarà partner di AIWS e produrrà materiale video da inserire nei
programmi più diffusi di Sky Sport. La produzione video sarà presente durante
le gare del Grand Slam a Porto Pollo, al Mondiale giovanile Freestyle e
all’evento “Granducato Freestyle” di Talamone.
X-RAY WINDSURF ACADEMYA 25 minuti da Roma è nata l’X-Ray WindSurf Academy, la scuola di Raimondo Gasperini! Domenica 10
maggio a Marina di Palo (Ladispoli), all’interno del centro Naloo surf (via dei Delfini, 9b), ha preso vita la
prima grande accademia Italiana di freestyle d'Italia. Promotore di questa importante iniziativa, con il
sostegno dei marchi Starboard e Severne che metteranno a disposizione le attrezzature agli allievi, non
poteva che essere Raimondo Gasperini, da molti conosciuto come “Ray”, reduce dal sorprendente terzo
posto al Campionato Europeo di freestyle disputato a Podersdorf, sul lago di Neusiedl in Austria, e da
sempre impegnato nella crescita e nello sviluppo della disciplina tra i giovani. Gasperini è tra più forti
windsurfisti italiani degli ultimi vent’anni e da tempo è considerato il punto di riferimento per la promozione
e l’esportazione del windsurf nel panorama internazionale. Oltre agli straordinari risultati ottenuti nell’arco
della sua carriera, pluricampione italiano e vice campione europeo nel 2003, ha contribuito alla crescita di
molti ragazzi che si sono affacciati nel mondo delle competizioni di freestyle grazie alla creazione del
marchio “X-Ray Talent Factory”. Una serie di stage in giro per l’Italia (in Sardegna, in Sicilia, sul lago di
Garda) e per il mondo (in Brasile, in Sud Africa ed in Egitto), dedicato a ragazzi tra i 12 e i 23 anni, il prossimo
tra l’altro in programma dal 15 al 21
giugno presso la spiaggia di Murta
Maria ad Olbia. Da domenica però il
quartier generale per la ricerca di
nuovi talenti e non solo sarà L'XRay
Windsurf Academy al Naloo surf di
Marina di Palo. Finalmente a 25 minuti
da Roma un centro professionale con
nuove attrezzature 2009! Una vera
scuola di Windsurf per tutti i livelli, con
particolare attenzione al freestyle,
aperta a tutti, dai principianti fino agli
esperti di tutte le età. Ci sarà anche la
possibilità di fare rimessaggio e avere
la propria attrezzatura pronta a pochi
passi dal mare! Tutto in un’ampia
struttura come il Naloo, con doccie calde, spogliatoi, prato x montare le vele e Beach Bar sempre aperto!
La grande esperienza di un campione a disposizione dei giovani, nel tentativo di rilanciare nel mondo del
windsurf ragazzi provenienti dal vivaio della Capitale. Un progetto che si pone come obiettivo quello di far
diventare il mare di Roma come il punto di riferimento per la formazione di nuovi campioni da esportare.
Nel Centro XRay, Raimondo non si limiterà ad insegnare il Freestyle ma si svolgeranno anche lezioni per
principianti che vogliono scoprire il nostro sport, e anche lezioni di Surf da onda, perfezionamento
discipline Wave e Slalom. Ray sarà affiancato anche da Paolo Bini, titolare del Naloo e da altri istruttori
qualificati. Inoltre a pochi minuti da Roma potrete anche noleggiare e provare le ultime novità Starboard e
Severne! Info: [email protected]; cell:3296369133.
FABIO CALO' CON SURFSEGNANAL'atleta torinese, ormai gardesano doc, continua la sua collaborazione con la più famosa ed organizzata
scuola del Lago di Garda: il Center SurfSegnana. Fabio metterà a disposizione tutta la sua esperienza per
lezioni individuali e di gruppo per coloro che
vogliono progredire imparando manovre
nuove. Se sapete già planare potrete
prenotare la vostra lezione e richiedere un
programma specifico in base a cosa volete
imparare o migliorare. Se il vostro desiderio è
imparare i primi salti o le prime manovre
freestyle, Fabio vi seguirà passo dopo passo
con l'ausilio anche delle riprese video. Nessun
problema se il vostro livello è ancora più alto:
Fabio vi svelerà i trucchi per manovre come lo
Speed Loop, il Ponch, oppure le mitiche switch
tense move. Insomma... Lezioni personalizzate
per tutti i gusti con la decennale esperienza di
uno dei freestyler e waver più forti d'Italia. Se
siete al Lago di Garda non perdetevi
l'occasione e prenotate la vostra lezione con
Fabio Calò! Contattate la segreteria del
SurfSegnana per ogni informazione su questa
fantastica iniziativa. Info: tel. 0464.505963,
fax. 0464.505498, e-mail [email protected],
web www.surfsegnana.it
© R
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FINALMENTE IN ANCHE IN ITALIALA NUOVA GOPRO HERO-CAM DISTRIBUITA DA GETDATA.
Ne avete sentito parlare già da qualche mese, l'avevate vista in giro negli spot più famosi montata
sul boma o sulla tavola di qualche Pro, l'avete cercata su internet, chiesta in uso a qualche vostro
amico già fortunato possessore e, magari comprata sempre in rete da qualche sito americano....
Da oggi non dovrete più preoccuparvi di fare tutte queste inutili trafile, HERO-CAM approda anche
in Italia distribuita da GETDATA by Athena Evolution srl. (www.getdata.it). Questa mini camera,
nasce dall'esperienza delle corse sportive in moto e auto, ma è stata prontamente adattata e
sviluppata per ogni tipo di sport. E ben si adatta, appunto, al windsurf. Leggera (appena 150 gr.),
piccola (metà di un comune cellulare), dotata di un case stagno impermeabile fino a 30 mt di
profondità, di un obbiettivo "occhio di pesce" con angolo di ripresa di ben 170° un sensore ccd
da 5 megapixel ed un sofisticatissimo stabilizzatore di immagini (per evitare le tipiche vibrazioni
durante l'uso), nella versione SURF (dotata persino di un attacco per le scasse FCS), con le
opportune staffe per i tubi (forniti a parte) può essere montata direttamente sul boma per delle
ottime riprese "in action". Nella versione HELMET poi, può essere utilizzata anche per riprese
video (fino a 56 min) o foto in sequenza (fino a 700 fotogrammi), montata sul casco, in windsurf
od in bici e sullo snowboard. HERO-CAM funziona con 2 batterie ministilo al litio (non fornite) e SD card da 2 gb (non fornita). HERO-CAM è già disponibile presso numerosi
negozi di surf e windsurf in tutta Italia. More info: [email protected]; Athena Evolution Srl Via delle Albere, 8 - 36045 Alonte (Vi); Tel. +39 0444 892149 - Fax. +39 0444 892814
BEN PROFIT CON QUATROBen Profit, appena tornato da Cape Town dopo il suo
lungo allenamento invernale, lascia il team Fanatic per
approdare nel team Quatro International e si è messo
subito al lavoro sulle nuove tavole twin fin. Lo stile
naturale e fluido del wave riding di Ben si sposa alla
perfezione con le tavole Quatro, e da questo è nata
l’inevitabile patnership. Quatro è orgogliosa di avere il
talento inglese nel suo team! Ben Profit è anche
sponsorizzato da Simmer, O’Shea, GUL e Funsport.
MAVERX ON TOURDal mese di giugno inizia il primo Maverx On Tour. L’atleta Fabio Calò, rider
storico dell’azienda di Minerbio (BO), leader nella produzione di alberi da
windsurf, arriverà sugli spot italiani più ventosi con il suo furgone Opel nero
marchiato per l’occasione “Maverx On Tour”, e metterà a disposizione del
pubblico i nuovi alberi Maverx 2009. In questo modo chiunque potrà provare
gratuitamente l’albero oggetto del suo desiderio, direttamente sulla propria
vela, per toccare con mano i vantaggi immediati che gli alberi Maverx possono
dare alle vele delle diverse aziende. Il Maverx On Tour non avrà date e spot
prestabiliti, ma Fabio continuerà fino a settembre nel suo tour per raggiungere
il più alto numero possibile di test da parte del pubblico. Quando vedrete sulla
vostra spiaggia il furgone di Fabio Calò con gli adesivi “Maverx On Tour” non
dovrete far altro che chiedere e potrete provare per l’intera giornata un albero
Maverx sulla vostra vela. A disposizione del pubblico ci saranno gli alberi Maverx
Daytona 300, per il race, lo SpeedWise, per lo slalom, i Fireball 150 e 200,
diametro standard per wave e freestyle, gli Stilo 150, 200 e 300, i mitici rdm, e
l’albero all round CrossFire. Insomma, alberi per tutti i gusti per un nuovo
concetto di test per dare la possibilità al rider di poter provare l’albero per tutta
la giornata senza doversi preoccupare di dover smontare la propria vela
proprio sul più bello! Per info potete contattare Fabio Calò al 339.5885100
oppure la Reglass: web www.maverx.it tel 051.6605154.
BRAWZINHO ENTRA NEL TEAM MFCIl talento brasiliano Marcilio “Brawzinho” Browne, campione del mondo freestyle
2007, e vicecampione freestyle e 11° overall wave nel 2008, entra a far parte del
team MFC, le pinne sviluppate a Maui da Pio Marasco.
IPARASSITI.COM RAVE1Noi di Funboard abbiamo visto in anteprima il primo cortometraggio
prodotto da iParassiti.com, l'ormai nota associazione sportiva
dilettantistica Gardesana. Ci associamo in pieno a quello che gli amici di
Windcam.com hanno detto: “Siamo rimasti piacevolmente colpiti, è
semplicemente da vedere! Dopo che ci hanno detto quale era il badget che
avevano a disposizione stentavamo a credere che fosse possibile ottenere
un risultato del genere. Volantà e passione possono far meglio di una
sponsorizzazione, ora ne abbiamo le prove. Il video dura 15 minuti e 30
secondi e racconta una classica alba sulla costa est del Lago di Garda. Chi
ha avuto il piacere di surfare al parcheggione di Malcesine rivivrà nel video
tutti i momenti di una giornata di Peler: il risveglio, gli anemometri, il
viaggio, il parcheggione, le manovre, le cadute, le risate…. Windsurf allo
stato puro. Il tutto condito da qualche divertente gag con protagonisti i
componenti del direttivo dell’associazione. Ovviamente il loro scopo è
promuovere il gruppo, ma lo fanno riuscendo a far capire perchè ci si
sveglia all'alba per andare a prendere il vento e quale sia la passione che
anima noi windsurfer. Non è il solito video pieno solo di manovre, bensì un
giusto mix tra fiction e action che anche chi non pratica il windsurf potrà
apprezzare. Si nota, comunque quanto il livello del freestyle sul Garda sia
veramente alto, si vedono windsurfisti che non fanno attività agonistica
chiudere manovre da pro! A proposito di pro, anzi di ParaPro, una breve
parte è dedicata a Mattia Pedrani… Che spettacolo! Complimenti a Leonardo
Foti per la qualità delle immagini, il bel montaggio e per il sottofondo
musicale decisamente azzeccato. Viene voglia di guardarlo subito un’altra
volta… Alzando il volume!”
Sarà inserito nel prossimo dvd di Funboard. Info: www.iparassiti.com
BIC TECHNO PRO 2009La novità che tutti aspettavamo da Bic Sport, è la nuova gamma di tavole Techno Pro composta da sei modelli di alta qualità, che proposte ad un prezzo attraente, saranno
un vero e proprio cavallo di battaglia per il windsurf di livello. Il Team Bic Sport Promotion, composto dal veterano David Gabriellini campione Italiano Wave degli anni ‘90
e Dario Guarducci promotore Bic Sport, con sede a Livorno presso il Bic Center Exclusive dei 3 Ponti, ha testato durante l’inverno le tavole, in particolar modo il Techno
Pro 74 – 54. Le tavole si sono dimostrate delle stupende macchine da velocità, il 74 impressiona per la facilità di planata e la maneggevolezza in manovra. Tali sensazioni
si sono riscontrate in varie condizioni di mare, con venti dai 18 ai 25 nodi e con vele da 8.5 a 7 metri. Nello spot toscano, come ormai tutti i raider più blasonati sanno, ci
sono due condizioni esaltanti, scirocco con onda che raggiunge i 3 metri e il famoso libeccio che raggiunge punte di 100 km orari con onde oltre i 3 metri, in questi casi
la Techno Pro 54 è la tavola giusta. Testata in condizioni estreme ha dimostrato di essere un wave veramente polivalente, stabile nella surfata e facile da controllare nei
salti. La velocità di stacco dalle onde permette di effettuare Forward stellari, la sua leggerezza garantisce atterraggi dolci per ripartenze scattanti. Vele usate 4-5-5.4 venti
dai 30 ai 40 nodi con onda. Bic Sport Pormotion sta programmando Test Day di questi materiali lungo il litorale Toscano e Laziale, le date saranno comunicate sui più
importanti siti e riviste di settore. “L’importante è divertirsi” questo è il nostro motto, vi aspettiamo numerosi… In compagnia di Bic Sport: Tel. 3395256730 / 3389142827.
Info [email protected]
DA VASCO RENNA FREERIDE, SLALOM, FREEST YLE…UN ANNO DI SURF A 360°
La stagione estiva 2009 è iniziata e puntuale come sempre il Vasco Renna Professional Surf Center mette
a disposizione di tutti le nuovissime tavole Fanatic abbinate ai Rig Gaastra. Per questa stagione Fanatic
riconferma nella sua produzione le ormai rodate Shark da Freeride nelle misure 130,145 e 160, le super
manovriere e facili freemove Eagle 100, 113 e 126, nonché le veloci e agili Hawk 108 e 123. Gli amanti delle
manovre radicali del freestyle moderno con salti, slide e rotazioni multiple potranno godere nell’utilizzo
degli Skate 98 e 108, le tavole preferite del plurititolato Gollito. La new entry del 2009 e sicuramente la Ray,
storica tavola Fanatic degli anni 90, stesso nome, stesso range ma tavola completamente rivista, infatti
deriva direttamente dagli Slalom Falcon e anche le misure sono le stesse, 110, 125, e 140, veloci come gli
slalom puri Falcon ma molto più facili da gestire in ogni situazione: the Real Speed Machine. Sul fronte
delle vele da Vasco Renna potete provare le facili e maneggevoli Pilot nelle misure più piccole, le Matrix e
Swift nelle misure intermedie, differenziate solo dalla presenza di due micro camber nelle Swift. Le
freerace GTX da quest’anno anche nella misura 9.8 garantisce potenza, stabilità e accelerazione continua.
Per il freestyle le mitiche Echo, con un taglio studiato appositamente per rendere più facili ogni tipo di
manovra, sia del Freestyle Moderno che Old School. Nuova e rivoluzionaria vela Gaastra è sicuramente la
Plasma nella misura 6.7 che con un albero di solo 440cm e una lunghezza notevole del boma garantisce
un baricentro basso e stabile, ideale specialmente in condizioni di vento al limite, i due micro camber
come quelli della Swift garantiscono un profilo profondo. Per Info: Vasco Renna – Professional Surf Center
- Parco Pavese 38069 Torbole sul Garda (TN) Tel. 0464/505993 Fax 0464/506254 - www.vascorenna.com -
e-mail:[email protected].
Se si vuole essere veloci e competitivi in acqua bisogna avere anche
l’attrezzatura giusta, e la tavola è ovviamente fondamentale. Il mercato offre
molte possibilità per la linea slalom ed ogni anno ci sono parecchie novità a
riguardo, grazie alla lunga e accurata ricerca e sviluppo. Se si vuole avere velocità
di punta, facilità in strambata, accelerazione e soprattutto controllo vi consiglio la
linea Manta della Tabou. Avevo provato queste tavole solo l’anno scorso rimanendo
sbalordito dalle loro prestazioni. Fabien Vollenweider ha fatto proprio un bel lavoro
per la linea 2009 e i risultati si vedono subito, basta guardare la prima tappa PWA
2009 slalom vinta da Ross Williams proprio con Tabou. Una volta in planata la cosa
che subito colpisce è proprio il totale controllo in velocità, sia con i modelli grandi,
che quelli piccoli. Sono tavole che non hanno limiti di velocità, questo è sicuro, basta
spingersi al lasco e la tavola non finirà mai di accelerare. Grazie anche ad un nuovo
shape sulla poppa strambare con i Manta è un gioco da ragazzi e cosa molto
importante l’uscita dalla strambata è molto veloce, permettendo di non perdere mai
la planata. Io personalmente uso soprattutto tre misure: Manta 79 (125litri) per il
vento leggero con vela dalla 7.7 fino alla 10 e pinna 46cm, poi con l’aumentare del
vento passo al Manta 69 (110litri) che uso principalmente con la 7.7 e minimo 6.7
con pinna 40cm. Quando invece il vento supera i 20-25 nodi passo al Manta 64
(98litri) e ci monto dalla 6.7 in giù con una 36 di pinna. Sotto i Manta non ci vogliono
pinnoni esagerati come magari per altre marche, ed è anche per questo che risulta
molto più semplice l’andatura sul bordo. Posizionando il piede d’albero a metà della
scassa o al massimo 3cm indietro la tavola non avrà mai problemi di
incontrollabilità, spinout o difficoltà nella partenza in planata, ma sarà la tavola
perfetta per ogni condizione, che sia acqua piatta, onda formata, poco vento o tanto
vento. E’ inutile avere una tavola veloce ma incontrollabile, e quindi incapace di
essere portata al massimo delle sue prestazioni, per poter vincere bisogna avere
sotto i piedi una tavola che sia si veloce, ma anche facile, e i Manta Tabou sono la
scelta migliore.
• programma di utilizzo: slalom
• designer: Fabien Vollenweider
• importatore: White Reef, tel: 0547.22756
• website: www.tabou-boards.com
TABOU MANTA 2009
Lo shorty per l’estate di Neil Pryde, una
muta dall’ottima vestibilità grazie alle
cuciture termosaldate, ha il velcro sulle
maniche ed è caratterizzato dall’utilizzo
di neoprene liscio, l’unico vero shorty
dedicato al windsurf.
• importatore: Wurz, tel: 0471.962233
• website: www.neilpryde.com
NEIL PRYDE SHORT YSERIE 3000 3/2
MANTA 49misure: 222 cm x 49 cm x 63 ltpeso: 4,8 Kgsail range: da 4.0 a 6.7
MANTA 54misure: 237 cm x 54 cm x 74 ltpeso: 5,4 Kgsail range: da 4.5 a 6.7
MANTA 59misure: 233 cm x 59 cm x 86 ltpeso: 5,7 Kgsail range: da 5.0 a 7.6
MANTA 64misure: 233 cm x 64 cm x 98 ltpeso: 5,9 Kgsail range: da 6.0 a 7.6
MANTA 69misure: 233 cm x 69 cm x 110 ltpeso: 6,4 Kgsail range: da 6.7 a 8.4
MANTA 79misure: 233 cm x 79 cm x 125 ltpeso: 7,3 Kgsail range: da 7.6 a 9.3
MANTA 85misure: 233 cm x 85 cm x 135 ltpeso: 7,9 Kgsail range: da 7.6 a 10.0
Appena arrivato a porto San Nicolò, a Riva del
Garda, mi sono fermato nel parcheggione per
controllare un po’ la situazione e rimontarlo.
Dopo aver concluso l’opera d’arte, ho notato la
bella terrazza all’aperto di un nuovo bar che hanno
appena inaugurato. Anzi... Non un bar qualunque…
Ma il Sailing Bar, gestito dai miei compagni di
uscite al Pier, Ruggero aka Burian ed Alessio!
La location è veramente strategica, per non parlare
poi della ragazza che ci lavora...
Proprio un bel posticino, se capitate in zona Riva,
fateci un salto!
Con la bella stagione gli avvenimenti mondani e le
serate non mancano assolutamente e proprio in
questi giorni Riva è stracolma di biker per gli
Outdoor Days. Questa manifestazione multisport
incentiva le attività all’aria aperta, promuovendo
anche sport acquatici tra cui... La canoa...
Cos’altro poteva mancare al Pier, oltre alle 1500
persone in acqua, gli Speedy, gli aliscafi, i
principianti e le barche in regata?!
Ebbene si… Le canoe!
Il tutto reso ancora più comico dalla loro scorta!
Avete capito bene! Le canoe erano scortate da vigili
del fuoco, ambulanza e soprattutto dalla Guardia di
Finanza, che per circa mezz’ora, ha cercato di
vietare completamente l’accesso in acqua e
l’occupazione dei primi 50 metri sotto riva.
Per rendere il mix ancora più esplosivo, hanno
scelto proprio uno dei pochi giorni in cui c’era Ora
simpatica su 20 nodi, quindi tutti erano
agitatissimi.
I finanzieri hanno fischiettato a me e a Fabio Calò
un centinaio di volte e dopo che gli facevamo Shake
e Forward sulle onde del gommone hanno
cominciato a far finta di volerci multare. Ci hanno
inseguito per un po’ con le sirene spianate ma alla
fine hanno trovato qualcosa di meglio da fare...
Il Peler ormai è diventato vento di razza protetta e
sembra ogni giorno più vicino al baratro
dell’estinzione.
L’assenza quasi totale di perturbazioni sta
portando bel tempo e caldo in tutta Italia, anche e
soprattutto in Sardegna. Il waiting period per la
tappa a chiamata del circuito italiano AIWS è
ancora attivo e, ad un mese dall’inizio, non ho
ancora visto una previsione per Porto Pollo che
andasse sopra i 7 nodi...
Continuiamo ad attendere speranzosi fino a metà
giugno, sperando che entri qualche bella
maestralata in modo da poter avere le stesse
condizioni dello scorso anno, con vento da 4.5 per
due giorni di fila!
Altro che 464 on lock... 464 the Zoo!!! Le orde barbariche hanno ormai allagato Torbole e l’Alto Garda comeun fiume in piena, rendendo ogni singolo spostamento una missione delicata. Proprio l’altro giorno,
mentre stavo cercando di andare al Pier ed ero in coda, un camper tedesco ha deciso di sorpassare unmotorino in rettilineo e... Boom! Mi sono ritrovato lo specchietto in mano... Cominciamo bene!
TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI Valerio Pedrani
MAGGIO 2009
Ciliegina sulla torta: la prima di Rave1, il nuovo film
de iParassiti. La nota e sempre più influente gang di
windsurfisti dell’Alto Garda ha organizzato una
proiezione in sala a Nago di questo nuovo
cortometraggio con molto action sulla east coast
ma assolutamente fuori dagli schemi... iParassiti
Style, insomma!
Per quanto invece riguarda me e la mia Crew,
Uomini di Lago, cominceremo a fare un po’ di
serate Rap nella SouthSide gardesana,
cominciando da Desenzano il 24 maggio. Il 27 e 28
invece saremo a Lignano Sabbiadoro davanti a tutti
i ragazzi che parteciperanno al Campionato
Universitario, che, tra tutte le discipline
immaginabili, prevede anche il windsurf! Io e Sisko
saremo sia giudici che rapper... Meglio di così! Un
ringraziamento particolare a Mauro Dolegna e
Fabio De Agostini di Boranucleare.it per
l’organizzazione!
Beh, avete ragione, sono un po’ viziato ma potete
chiedere a chiunque sia stato qui in questi ultimi mesi
per fare windsurf, vi dirà che è stato orribile! Non ho
mai visto un anno così funesto!
Per quanto mi riguarda, io mi sto ancora riprendendo.
Ho trascorso un sacco di tempo ad imparare ad usare
il mio nuovo Mac, che adoro (no, non sono
sponsorizzato da loro) e a fare riabilitazione per le
gambe. Passo un paio di ore al giorno ad Upcountry
Fitness, facendo spinning per mantenere il mio fisico in
forma. Mi hanno appena concesso di cominciare a
caricare il peso sulla mia gamba sinistra e, in poche
parole, devo reimparare a camminare da capo! È
abbastanza doloroso ma è un passo in avanti verso
l’acqua! Sono uscito a far boogie boarding e mi sono
divertito un sacco. Ho dovuto strisciare per entrare ed
uscire dall’acqua, divertente… Ma non troppo. Una volta
che sono la fuori, non si nota nemmeno che ho
entrambe le gambe rotte. Non riesco a scalciare più di
tanto ma anche solo uscire in acqua è bello. Ho preso
un paio di onde, ho fatto un paio di 360 sulla pancia e
subito mi è tornata una voglia impressionante di fare
windsurf! Tutti i pro sono in giro per il tour di slalom.
Devo dire che quello non mi manca per nulla, non solo
le ore in aereo, ma anche le lunghe attese in spiaggia.
È questo che non sopportavo del PWA, spendere
migliaia di dollari per starmene seduto ad aspettare…
Sembra però che Antoine Albeau abbia trovato la sua
formula giusta e si trovi benone con le sue nuove JP.
Ross Williams ha iniziato la stagione alla grande ed è
uscito malissimo in Corea. È stato bello vedere Micah
tornare alla ribalta e vedere che non ha perso il suo
tocco. Per quanto riguarda mio fratello Kevin, non so
cosa stia facendo, dovrò metterlo sotto torchio col mio
allenamento e dargli un po’ di mazzate, e fargli vedere
come si fa racing. Non dovrebbe essere in settima
posizione. Una volta che parte col vento forte però, la
musica cambia! Per quanto riguarda i ragazzi del Wave,
non è che stia succedendo niente d’importante nel
mondo. Cabo Verde è stato bello, Maui ha fatto schifo e
la gara di Guincho è stata spostata forse verso agosto.
L’evento di Gran Canaria è stato in dubbio fino all’ultimo
per le discipline da disputare, sembrava pensassero al
freestyle ma sembra che adesso abbiano deciso di
tornare al wave… Decidetevi ragazzi… Sembra poco
professionale per degli organizzatori giocare su queste
cose a poco più di un mese dall’evento. Dopo quel
evento, i ragazzi avranno tutta l’estate libera fino alla
finale a Sylt, e perfino quello è ancora in forse?!?!
Vedremo…
È tutto dalle Hawaii. Spero che le cose si sistemino al
più presto. Non vedo l’ora di ricominciare a
camminare, per non parlare poi di rientrare in acqua…
Spero di darvi buone notizie la prossima volta!
MAGGIO 2009Tutti qui a Maui mi stanno dando la colpa per la mancanza di vento e onde negli ultimi 3 mesi… Ma come potrebbe
essere veramente colpa mia? Non lo so ma sinceramente sto ancora contando le giornate buone dal momento in cuimi sono rotto entrambe le gambe! Seriamente, non avrò perso più di 5 bei giorni! TESTO DI Matt Pritchard
28
Nayra parlaci un po’ del tuo carattere?
Uff, questa è una domanda difficile! È sempre un po’ complicato parlare di se stessi.
Penso che il modo migliore di descrivermi è dire che sono una “trottola”! Mi piace
pensare a me come una persona positiva, felice il più delle volte. A volte posso essere
un po’ “giù” o lunatica, ma cerco di tenere tutto questo per quando sono a casa
(chiedi al mio ragazzo!). Mi stresso molto facilmente, quindi cerco il più possibile di
restare tranquilla. Mi piace essere calma e in un buono stato di equilibrio mentale,
ma qualche volta le cose mi sfuggono di mano e devo fare uno sforzo per tornare a
raggiungere il controllo di me stessa! Richiede pratica ma ce la farò a controllarmi!
Mi piace molto uscire con i miei amici, surfare o fare windsurf insieme. Adoro
circondarmi di persone positive da cui posso imparare. Amo molto anche restare
con il mio ragazzo tranquilla a casa bevendo caffè e guardando la TV dal nostro
nuovo televisore! Non ultimo trovo stupendo viaggiare, mi fa sentire la
mancanza di casa e me la fa apprezzare sempre di più
quando ci ritorno!
Nayra come vedi la tua carriera di
windsurfer professionista, dal tuo
esordio ad oggi, le difficoltà che hai
dovuto affrontare per arrivare dove
sei e gli aspetti positivi che ti hanno
motivata?
Mi sento fortunata e “benedetta”. John (il mio ragazzo) dice che non è questione
di fortuna e che ho lavorato tanto per arrivare dove sono; ma io so che sono
stata molto favorita dalla sorte nella mia carriera. All’inizio era solo
divertimento, poi sono arrivate le prime difficoltà, soprattutto quando sono
stanca e frustrata per manovre che non entrano mai, oppure quando sono in
ansia per il futuro, o perché non ho abbastanza soldi, o cose del genere. Mi basta
però avere una bella sessione, o un viaggio con gli amici, o atterrare qualche
salto, che il sole torna a splendere e con lui i pensieri positivi riguardo al perché
sto facendo tutto questo. Già dal principio ho avuto il destino dalla mia parte: con
sponsor che hanno creduto in me; Fanatic è con me dal mio esordio: da subito
ha creduto nel mio potenziale e questo è qualcosa che mi motiva più che mai!
A loro devo davvero moltissimo! Poi c’è Severne Sails, anche con loro collaboro
ormai da anni e ho un rapporto meraviglioso! Recentemente, con Animal Clothes
un’altra porta si è aperta e anche in questo caso ci sono i presupposti per
un’ottima collaborazione, con molti progetti in cantiere… Quindi vedremo!
Mi piace pensare di aver mantenuto un buon equilibrio tra competizioni e
“navigazione libera”. Per me non conta esclusivamente il risultato, ma anche
come ti senti quando navighi e quello che posso condividere con gli altri in
acqua. Guardandomi indietro mi sento davvero felice riguardo a tutto quello che
ho fatto sino ad ora, sia in competizione che in freesailing e ciò che continua a
motivarmi è il pensiero di poter aver contribuito, almeno un po’ (spero) a
trasmettere la gioia che dà il windsurf.
©Fl
oria
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ng
Qualche evento particolare a cui hai partecipato?
Gli ultimi sei mesi sono stati tutti abbastanza eccezionali. A dire il vero gli ultimi sei
anni! Negli ultimi due mesi sono stata fortunata ad aver preso parte a due eventi
davvero belli. Prima ho avuto modo di scoprire l’Australia dove mi sono sentita
totalmente a mio agio, innamorandomene. Poi ho partecipato al “Women of the
Desert” evento durante il “Dakhla Festival”, ed è stata un’esperienza stupenda.
L’intero evento è stato un viaggio da sogno per me! Mi sono divertita tantissimo
con te Valentina (Crugnola), Anne Marie (Reichmann), Karin (Jaggi) e molte delle
partecipanti locali. Abbiamo condiviso moltissimo tempo e cercato di motivare le
esordienti di Dakhla mostrando loro come entrare in contatto con l’oceano
divertendosi, e facendo assaporare loro le emozioni che gli sport di “glisse”
possono offrire. Ho avuto modo di conoscere moltissime persone ed entrare in
contatto con una cultura per me nuova. Poi ho avuto il photoshoot a Maui e anche
lì ho avuto la fortuna di essere presente durante la terza edizione del Butterfly
Effect organizzato da Tatiana Howard e Juliana Frarias. È stato bellissimo perché
avevo partecipato al primo evento ed eravamo pochissime ragazze, mentre questa
volta siamo state più di 100! A dir poco incredibile! È stato esagerato! Magari in
futuro sarà possibile fare ancora di più con questo evento grandioso,
organizzandolo in altri posti nel mondo, così da diffondere la gioia e la cultura che
il windsurf e tutti gli sport d’acqua portano con se!
Surf o windsurfing? Dipende dalle condizioni. Comunque mi
diverto mille volte di più a fare wavesailing che freestyle.
Mure a destra o mure a sinistra? Ora mi piacciono entrambe.
Tavola e vela preferite? Fanatic Twin 72 TE, vele Severne Blade.
Cibo preferito? Mi piace un po’ tutto. Cibo giapponese, italiano,
quello cucinato da mia madre! Qualsiasi cosa!
Musica preferita? Rock Pop Dance, dipende dall’umore.
MGMT e Presets ora sono due gruppi che ascolto spesso.
Libro preferito? Angels di Marian Keyes (troppo divertente!) e
“La Cattedrale del mare”.
Film preferito? Sheakespeare in Love, Drakula, Zohan, Shine,
Moulin Rouge, adoro davvero vedere film!
Lingua preferita? Lo spagnolo, che mi manca enormemente
quando viaggio a lungo!
Pro wave rider favorito? John Skye! Ma anche Keith Teboul,
Levi Siver, Brawzinho, Kauli, Victor, le Moreno Twins, Polakow,
e molti altri!
Hobby? Surf, musica, stare con gli amici, lettura,
cinema, c’è talmente tanto da fare!
Corrente artistica preferita? Adoro Dali e il
Surrealismo, assolutamente non mi piace il Barocco!
©Ke
vin
Pritc
hard
Nonostante le brutte previsioni di sabato, il Garda non delude mai ed è stato
possibile concludere 3 lunghe e combattute prove. Il campo di regata
prevedeva un percorso a “8” con due boe poste all’estremità del lago per un
totale di 4 giri. Nessun tabellone e nessuna heat, ma partenza in flotta e un
percorso di circa 17-20 minuti. In tutte le prove è stato Thomas Fauster a
tagliare primo il traguardo seguito da Francesco Prati e in terza posizione da
Luis Marchegger nella prima, e da Lucio Fabrizi nelle altre due. Domenica altre
tre prove hanno visto vincitore sempre l’imbattibile Fauster, che nella prima
prova ha preceduto Gabor Koszti (ungherese) e Fabrizi, nella seconda Rolando
Righi e Prati e infine nell’ultima Prati e Marchegger.
La regata si è conclusa dunque in bellezza con 6 prove portate a termine in due
giorni di regata. Sul più basso gradino del podio è salito Lucio Fabrizi,
preceduto da Francesco Prati, il vincitore assoluto è stato ovviamente Thomas
Fauster che si è aggiudicato il trofeo Neirotti. Prima donna è risultata Verena
Fauster, mentre negli juniores si è imposto Gabriele Farina su Nicola Camozzi
e Greta Marchegger.30
La partenza del Memorial Neirotti davanti a Torbole.
THOMAS FAUSTER ITA-106 (F2, NORTH SAILS, ION):
Le previsioni davano acqua, ma il microclima del Garda ha regalato due giorni di
vento agli atleti fedeli al trofeo memorial Paolo Neirotti. Sabato alle ore 14.00 si è
dato il via alla prima delle 3 prove, con un vento non molto constante come direzione,
ma tanta voglia di competere. Tutti in acqua quindi con i veloni in andature un po’
troppo strette. In serata poi, la classica cena al Circolo Vela Arco dove non è mancato
nulla. Domenica altre 3 prove con più vento, io, dopo la prima prova, ho preso la vela
più piccola in combinazione col mio F2 Sx 77. Sono molto contento della prestazione
ottenuta, visto che le partenze non sono state memorabili. Un grazie al Circolo Vela
Arco, al mio circolo Surf Torbole, alla splendida Mariella e a Gilberto.
Tavole usate: F2 SX 85 e SX 77 - Vele 9.0 e 8.0 North Sails Warp Slalom 2009
FRANCESCO PRATI ITA-10 (TABOU BOARDS, POINT-7):
Sono soddisfatto del secondo posto, e della gara in generale. Sono sempre
riuscito a partire bene, e sul bordo andavo molto forte, anche se Thomas è
sempre riuscito a sorpassarmi in tutte le prove.
Ho sempre gareggiato con la mia attrezzatura più grande perchè erano tanti i
buchi di vento da passare. Nella prima prova del secondo giorno mi sono
scontrato con un turista e purtroppo ho perso la prova, ma sono comunque
subito rientrato pronto per la seconda partenza. Un ringraziamento al
Circolo Vela Arco e a tutto lo staff per le belle prove, anche se molto dure
(circa 20 minuti l’una).
Tavola usata: Tabou Manta 79
31
Thomas Fauster, I classificato. Francesco Prati, II classificato.
32
DAY 1-2
Il vento i primi due giorni si è fatto aspettare in Korea ma le previsioni erano
abbastanza buone per i giorni successivi.
DAY 3
Finalmente dopo due giorni di attesa si è andati in acqua. Il vento era da terra e
quindi molto rafficato ma sufficiente a portare a termine tre tabelloni e metà del
quarto. Bjorn Dunkerbeck, reduce dal 5° piazzamento a Podersdorf, ha vinto la
finale vincenti, davanti a Jimmy Diaz e Ben Van Der Steen. Antoine Albeau “solo”
4°, mentre il vincitore della prima tappa Ross Williams non è riuscito a piazzarsi
bene, classificandosi 18°.
Il secondo tabellone è stato vinto da Albeau che si è imposto su Peter Volwater e
Micah Buzianis, tornato alla grande dopo un lungo periodo lontano dalla coppa
del mondo. Williams è finito 5°. Il vento spingeva ancora in Korea e si è iniziato il
terzo tabellone. Dopo le varie heat di qualifica e semifinali, ha vinto nuovamente
Albeau, consolidandosi in testa alla classifica. Secondo Finian Maynard che si è
così portato avanti, dopo due risultati non del tutto soddisfacenti, in terza
posizione ancora Buzianis. Dopo una piccola pausa è iniziato subito il quarto
tabellone completato però solo fino alla quinta heat. Tutto rimandato al giorno
seguente.
DAY 4
Si è dato subito il via al quarto tabellone e in poche heat
si è concluso anche questo, con Albeau che si è imposto
davanti a tutti un’altra volta, seguito da Josh Angulo e
Gonzalo Costa Hoevel. Poco dopo è iniziato il quinto
tabellone, che ha visto protagonista un velocissimo
Maynard a bordo del suo RRD. Secondo è finito
Buzianis, seguito da Kevin Pritchard e Albeau. Il vento
ha iniziato a fare brutti scherzi calando di intensità. Si
è cominciato anche il 6° tabellone ma senza
concluderlo totalmente.
DAY 5-6-7
La pioggia si è abbattuta sulla spiaggia di Uslan e il vento
è venuto a mancare per gli ultimi giorni di regata.
Si conclude così la seconda tappa di coppa del mondo, che vede sul più alto
gradino del podio il ritorno del vincitore indiscusso degli anni precedenti Albeau.
Grandissimo rientro alle gare invece per Buzianis che finisce secondo, ottimo
terzo posto anche per Dunkerbeck. Niente di buono per Williams che si deve
accontentare di un 14°posto.
Le donne invece finiscono l’evento con ben 8 prove valide, che vedono trionfare
Valèrie Ghibaudo, seguita da Karin Jaggi e dalla giovanissima francese Alice
Arutkin. Dopo i due primi eventi di slalom, è Albeau in testa alla classifica overall,
Dunkerbeck in seconda posizione e Gonzalo in terza.
ARNON DAGAN – 11° assoluto (Tabou, Gaastra, Red Bull, Zarka clothing)
“Il livello dello Slalom in Korea non è mai stato alto come quest’anno! Solo
pochissimi punti hanno separato il 4°-5° classificato dal 14°, mostrando che tutti
i migliori si sono allenati duramente quest’inverno. Per quanto riguarda me,
dopo aver dato il massimo per raggiungere 3 finali su 5 prove non ho sfruttato
abbastanza bene quest occasione trovandomi parziali come 5,8 e 10 nelle finali
che non si sono rivelati abbastanza per rimanere nei top10. La mia velocità è
incredibile quest anno quindi sono molto positivo per le prossime gare. Il resto
è tutto testa e concentrazione.”
Dopo la parentesi di Podersdorf,Albeau torna a vincere in Korea.
34
Mattia Pedrani in Gozada One Hand. Vento forte e manovre estreme.PLACE Madagascar, Babaomby, Mer d’Emeraude.
©Ra
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Pwa Best Move Format: Coppa del mondo. La massima espressione dello sport. I
professionisti più conosciuti e incredibili combattono manovra su manovra mentre
i giudici fanno fatica a stargli dietro. Il nuovo format PWA, è stato introdotto lo scorso
anno e adottato durante tutte le tappe freestyle del tour. Il concetto è semplice. Il
livello in freestyle cresce così velocemente che ormai alcune manovre classiche
come Spock, Grubby, Willy Skipper e manovre di vela, sono ormai cadute nel
dimenticatoio e vengono viste come una perdita di secondi preziosi. Il best move
format ha come idea base quella di estremizzare tutto. Lo show per il pubblico, le
manovre, lo stile e la potenza… Tutto deve essere il più fluido ed impressionante
possibile, in modo da lasciare gli spettatori a bocca aperta. Ad ogni tappa, a seconda
delle condizioni, viene stabilito un numero minimo di manovre da conteggiare su
ogni mura, di solito 3 o 4, con batterie di 6-8 minuti. Spingere maggiormente i propri
limiti, specialmente in gara, può portare a sbagliare; è per questo che il format
prevede anche un margine di massimo 2 cadute a mura. Una volta andati oltre il
margine consentito, le cadute “cancellano” le possibilità di chiudere nuove manovre.
La strategia è quindi quella di iniziare facendo le manovre più pesanti ma su cui si
ha media, per poi provare, entro i limiti consentiti, a chiudere anche combinazioni
devastanti come Spock into Kulo, Puneta into Burner, Burner into Flaka. Già dalle
primissime batterie del primo round si possono vedere Air Funnel, Ponch into Flaka,
Burner, Kulo, Misty Flips… Tutte le manovre più estreme e radicali che il freestyle
moderno può offrire. Le manovre slidate sull’acqua hanno perso una notevole
importanza, ora i riflettori sono sempre sulle manovre aeree e radicali. La massima
espressione dello sport che sfodera le manovre più innovative e pesanti. Il pubblico
non ha scelta… Si può solo restare a bocca aperta!
Dal bianco al nero, ecco qui la soluzione alternativa pensata dal patron dell’europeo.
Classix Format: questo format è stato pensato, sviluppato ed applicato lo scorso
aprile ‘09 da Gerhard Polak, che è l’organizzatore della tappa più importante del
circuito EFPT, a Podersdorf, in Austria. Per evitare le difficoltà incontrate in
precedenza a causa delle condizioni marginali, in cui alcune batterie di coppa del
mondo sono state ripetute 7 volte (!), Gerhard ha introdotto questo nuovo format,
basato su un ritorno alle origini del freestyle. In questa gara, per ora unica nel suo
genere, sono state valutate esclusivamente le manovre prima della Grubby. In poche
parole, Duck Gybe, Duck Tack, Body Drag, Willy Skipper, Lollypop, Forward, Vulcan e
Spock, limite oltre il quale le manovre non venivano nemmeno segnate dai giudici.
L’idea alla base della creazione di questo format è rendere le batterie più
comprensibili al pubblico, in modo da poterlo coinvolgere maggiormente ed
organizzare eventi con un numero sempre maggiore di spettatori. Abbassando il
livello, inoltre, si può anche dare qualche possibilità in più ai local heroes, che in
questo modo possono farsi conoscere, gareggiando contro i migliori al mondo.
Questo format quindi, dal punto di vista del marketing e dell’immagine, risulta più
comprensibile ed “alla mano” sia per il pubblico che per gli atleti più “umani” ed è
focalizzato quasi interamente sulla realizzazione di eventi di successo che si possano
svolgere anche in condizioni minime. Un vero e proprio format anti-recessione che
punta ad ottenere un risultato di successo, e però penalizza notevolmente lo show
per tutti coloro che hanno idea di che cosa stia effettivamente succedendo in acqua
durante una batteria. È triste vedere atleti che si allenano 8 mesi all’anno fare
manovre che da anni son state dimenticate, esclusivamente per fare animazione in
acqua e sventolare vele colorate. Personalmente,
vedendo la gara e conoscendo le possibilità, mi
sono sentito come se avessero limitato la velocità
di una moto gp a 70km/h… Solo la punta
dell’iceberg!
Performance estrema e tecnica o intrattenimento
divertente e vendibile? Decidete voi!
La progressione e l’evoluzione hanno da sempre
governato il mondo naturale. Inizialmente tutto è
confuso ed approssimativo, poi, col tempo, si
diventa più efficienti e funzionali, pronti per
progredire e affrontare nuove sfide.
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Tine Slabe in Duck Tack. Condizioni marginali per manovre classiche,fattibili anche con il vento leggero.PLACE Podersdorf, Austria, EFPT event.
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MIST Y FLIP
Il Misty Flip, anche conosciuto come Clew first Ponch (anche se non c’entra
nulla…) è una delle manovre aeree più recenti ed estreme, presentata per la
prima volta dall’acrobatico Kiri Thode, alla tappa di Coppa del Mondo di
Lanzarote nel 2007.
La manovra inizia in andatura al traverso-lasco bugna in avanti a tutta velocità,
per poi fare una rotazione aerea di 360 gradi, come se fosse un Cheese Roll o
un’Airspock bugna in avanti. Prima di staccare, bisogna dare un’orzata secca
per caricare le gambe ed esplodere in aria.
Come si vede nelle foto 3-4, l’albero va verso poppa con violenza e la testa gira
verso poppa in modo da imprimere la rotazione contorta alle spalle e bacino.
Si scalcia la tavola sottovento e si continua a spingere sul braccio posteriore
in modo che la vela spinga nuovamente in posizione eretta come in uno Shove
It. Ora non resta che restare centrali col peso, si può o girare la vela e ripartire
come in uno Spock, oppure tenere il boma e ripartire come in uno Spock 540.
Questa manovra è già molto spettacolare ed esplosiva ma la sua variante in
switch, cioè coi piedi al contrario, è veramente devastante.
SWITCH MISTY FLIP
Ho cominciato a provare questa manovra per conto mio per abituarmi alla rotazione
della Burner, che è praticamente identica, senza passaggio sottovento alla vela. La
somiglianza tra la variante in switch e la manovra base è davvero sconcertante.
Dopo aver montato entrambe le sequenze ed averle viste fotogramma per
fotogramma, ho sbagliato a rinominarle! Iniziate lo Switch Mistly Flip (o come l’ho
chiamato io, Switchy Flip) andando in switch al traverso lasco, girando la vela bugna
avanti, in modo da mantenere la velocità. Appena la vela riprende potenza e trovate
un choppino ripido leggermente sopravento a voi, dovete ripetere lo stesso identico
movimento del Misty Flip normale. Fate orzare bruscamente la tavola, caricando le
gambe per poi esplodere il più alto possibile, in modo che la prua non tocchi
l’acqua… Altrimenti saranno dolori… Specialmente per caviglie, ginocchia e costole.
Questa manovra è molto simile ad un Ponch e quindi comporta gli stessi identici
rischi. Buttate l’albero e la testa verso poppa, cercando però di non infilare l’albero
troppo in acqua, altrimenti vi fermerete brutalmente. Come si può vedere dalle foto
3-5 c’è un momento in cui la testa è più bassa del sedere, e si è completamente
contorti. Continuate a spingere sul braccio posteriore in modo che la vela vi spinga
nuovamente in posizione verticale. Ora dovete semplicemente restare centrali col
peso e chiudere la rotazione come se fosse una Backwind Gybe. Queste 2 manovre
sono solo alcune delle nuove creazioni della new School, che spinge i limiti del
freestyle a livelli di esplosività e radicalità sempre più alti. Lo show è assicurato!
ANTOINE ALBEAU FRA 192
GENERATION V – SET TO WIN
ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata unadecisione molto importante ed è per questoche ho testato accuratamente la 5° genera-zione delle tavole slalom e devo affermareche sono entusiasta. Planano veramente conanticipo, accelerano super veloci e sono facilida controllare. Con queste tavole JP sonopronto per il 2009 e non vedo l'ora di partirecon la nuova stagione!”
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Ognuno ha la propria ragione di vita, la mia è quella
di cavalcare le onde. È quello che mi più m'intriga e
più grandi e potenti sono le onde, più mi sento vivo.
Il windsurf è la ragione per cui mi sveglio la mattina,
è la mia motivazione per vagare in giro per il mondo
alla ricerca di questa mia droga naturale, questa
risorsa gratuita e rinnovabile che, per un fugace
secondo, riempie le mie vene come una dose potente
di adrenalina. Capisco bene che questo possa
sembrare strano o perfino inconcepibile per alcuni,
ma alla fine non è molto diverso rispetto alla
sensazione che qualcuno prova rincorrendo una
palla da calcio!
Quando trovo le condizioni perfette, fare surf è pura
felicità ma quando poi ritorno coi piedi sulla
terraferma la realtà mi travolge. Mi appare chiaro
che ogni cosa in questa vita ha un prezzo, e tutti
abbiamo le nostre battaglie personali. Tutto ha
prezzo, dai biglietti aerei per arrivare dall'altra
parte del globo, alle tasse aeroportuali, al bagaglio
fuori misura, al traghetto tra le isole, perfino la
piccola barchetta dei pescatori che ti porta al reef
esterno; tutto ha un prezzo per arrivare al tuo
paradiso windsurfistico.
Anche una volta che tutti gli aspetti pratici sono stati
sistemati, c'è ancora una componente che si
potrebbe dover pagare quando si gioca con elementi
naturali estremi, qualcosa che potrebbe mettere in
gioco anche la salute. Se vuoi giocare col fuoco, devi
essere consapevole e pronto a scottarti. Tutti i soldi
al mondo non fanno alcuna differenza quando un
palazzo d'acqua di due piani esplode sopra la tua
testa nel mezzo dell'Oceano Indiano.
Ognuno di noi ha un metodo personale e differente
per avvicinarsi e superare i propri limiti,
dall'allenamento fisico, ad una dieta salutare fino
all'allenamento mentale. Tutti questi programmi
sono fondamentali per affrontare con successo le
sfide personali. Ma ciò non è abbastanza a volte per
modificare il destino. Ci sono diversi tipi di guai nella
vita, quelli che ti cerchi e quelli che subisci a causa
di mancanza di informazioni, attenzione o
semplicemente quando la fortuna si esaurisce.
Ho cavalcato onde davvero grosse, ero pronto alla
sfida e ancora una volta sono riuscito a raggiungere
i miei obiettivi. Una volta tornato a terra, però, il
destino ha cominciato a farsi sentire, il mio corpo ha
iniziato a tremare a causa della febbre. Ogni giorno
che passava diventavo più debole e questo mi ha
ricordato quanto debole e fragile sia l'organismo
umano quando un'infezione batterica tropicale
comincia a svilupparsi, specialmente se combinata
ad un virus. Pensieri deliranti mi offuscavano la
mente mentre la mia temperatura raggiungeva
l'apice. Ed eccomi lì, dopo 20 giorni di malattia,
fissando il muro della mia stanza d'ospedale e
combattendo contro la morte, ripensando al
significato della vita.
Il prezzo che ho dovuto pagare per la mia estate
Indonesiana alla fine è stato: un mese di sofferenze,
inclusa una settimana d'ospedale a Bali dove mi
hanno curato per un'infezione di Tifo e Febbre
Dengue, che stava sconvolgendo il mio corpo,
facendomi perdere 8 kg!
Consigli di viaggio: vi consiglio di fare le vaccinazioni
raccomandate prima di partire verso le vostre
destinazioni esotiche…
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Leggiamo spesso su queste pagine i racconti di Fabrice Beaux dai più remoti paradisitropicali indonesiani. Mete che raramente sono raggiungibili da noi comuni mortali, dove perarrivarci ci vogliono diversi giorni di viaggio, e dove bisogna poi aspettare per settimane loswell e il vento giusto. Certamente non sono luoghi adatti a chi vuole fare una vacanzacomoda e con la certezza del vento. Ci sono delle persone però, che hanno tanto tempo adisposizione, che sono alla continua ricerca dell'estremo, per motivazioni profonde chevanno oltre al classico fare windsurf in posti esotici. I soul wave rider esistono ancora eFabrice è uno di loro, ma a volte il prezzo che bisogna pagare per tutto ciò è molto alto… INTERVISTA RACCOLTA DA Fabrice Beaux • FOTO DI Christian Black • RIDER Fabrice Beaux
Il prezzoda pagare
Fabrice Beaux in Aerial.
Fabrice sfida una delle sue tanto ricercate onde indonesiane.
Dopo il successo dell’edizione 2007, mi sono imposto di non mancare alle
successive, l’anno scorso, nonostante la mancanza di vento, ho capito
l’importanza di questo evento e lo spirito con il quale è stato organizzato. Tanta
passione per il nostro splendido sport, insieme a tanta esperienza organizzativa
sono il mix vincente di questa manifestazione internazionale.
Il pomeriggio del 20 maggio, come d’accordi, Andrea Rosati passa a prendermi a
Voltri con il potente mezzo RRD, carico di tutte le novità 2009 da esibire e far
provare al pubblico allo stand, per tutta la durata della manifestazione. Partenza
da Genova-Voltri alle 17.30, arrivo a Gruissan alle 22.30 (600 km in 5 ore spaccate,
un tempo da formula 1!).
GIOVEDI’ 21 MAGGIO
Come preannunciava il meteo, il vento per tutta la giornata soffia da sud, quindi
niente competizione poiché lo start viene dato solo con i venti provenienti dai
quadranti settentrionali. Approfittiamo delle condizioni meteo sfavorevoli per
allestire lo stand RRD e ultimare l’iscrizione.40
Lo stand RRD gestito dall’atletaAndrea Rosati e da Max Brunetti.
Lo Skipper’s Meeting con i 900 partecipanti alla Long Distance!
In spiaggia si respira una bella atmosfera di windsurf grazie all’insieme di
bandiere, musica, stand, disposti su una lunga striscia di sabbia fine e grazie alla
presenza di alcuni personaggi noti come il mitico Robby Naish, Anders Bringdal,
Robert Teriteahau, Patric Belbeoch.
900 racer, alle 12.00 partecipano allo skipper’s meeting, dove si è parlato
chiaramente del percorso e delle procedure di emergenza, con tanto di
dimostrazione sull’utilizzo dei fuochi, dati in dotazione al momento
dell'iscrizione. Intorno alle 16.00 inizia una lotteria con premi messi in palio dalle
aziende, dalle magliette alle sacche doppie per le tavole, nel frattempo il vento
da SE è rinforzato con punte di 15 kts, quindi molti racer corrono in acqua a
trimmare i loro materiali, o per provare le attrezzature messe a disposizione
degli stand. Per la sera invece è stata organizzato un piacevole concerto di un
gruppo francese, la stanchezza però risparmia poche persone, e molti scelgono
una dormita alla vita notturna, visto che per il giorno seguente è previsto un po’
di vento da nord.
VENERDI’ 22
La direzione sembra essere quella giusta ma l'intensità non è ancora sufficiente
per far partire la gara. Nel corso della giornata, gli organizzatori improvvisano
una garetta con i SUP oltre alla odierna lotteria, dove per altro Andrea vince una
bella muta gamba lunga-manica corta NeilPryde e un paio di ciabatte JP. Niente
da dire, la giornata passa velocemente per tutti tra qualche risata e un po’ di
attività. La giornata si conclude con la cena offerta ad un prezzo politico di 7.00
euro, e la proiezione di diversi filmati di windsurf.
SABATO 23
Ancora nulla, sembra proprio che anche quest anno la tramontana non farà visita a
Gruissan per la Defì Wind (lunedì invece entrerà la bastonata di vento…), le previsioni
danno per entrambi i giorni un leggero vento da est, speriamo che sia almeno
sufficiente per uscire in mare e provare le attrezzature. Nel pomeriggio comunque è
prevista una piccola garetta per i racer ufficiali... Vento permettendo. Alle15.00 il
vento è debolissimo, ma la giornata prende una svolta decisiva con un’uscita in SUP
fino tarda serata con Andrea e Matteo Iacchino, seguita da una grigliata in spiaggia
offerta dall’organizzazione e da
un mega party sempre sulla
spiaggia.
DOMENICA 24
L’evento si conclude, tra i
saluti e i preparativi per la
partenza. Peccato per la
mancanza di vento, che ha
rovinato un po’ la festa, ma
sono convinto che il prossimo
anno sarà diverso, e
l’iscrizione si estenderà fino a
1000 partecipanti! Spero solo
di vedere più italiani!
Robby Naish alla Defi Wind. Igrandi campioni non mancano
mai a questo evento!
Max Brunetti in azione, il nostroinviato alla Defi Wind 2009.
La dimostrazione della procedura disicurezza, con 900 persone in acqua
nulla può essere lasciato al caso.
42
“The Mutant” per me è un’altra tappa lungo
l’incredibile strada alla scoperta del windsurf. È un
misto tra un Wave 360 ed un Goiter… Avevo
cominciato a riprovarli quest’inverno ad Hookipa per
aumentare la media e la precisione di esecuzione. La
combinazione, quando eseguita correttamente, è
una rotazione molto pura ed emozionante, inizia in
un modo ma poi si stravolge completamente in un
altro, facendoti credere di partire per un Goyter da
suicidio per poi modificare, quando si è già in aria,
l’asse di rotazione in un Wave 360. Il windsurf
rappresenta così tante cose per me che volarmene
in giro senza la minima preoccupazione è solo una
piccola percentuale. Per me il windsurf è anche e
soprattutto il sorriso che illumina il viso di mia
moglie Elena quando sceglie un bel set ad Hookipa e
lo fa a pezzi fino nel canale. È guardare estasiato
Keith Teboul che è completamente fedele al suo
modo di fare surf da onda, girare profondo ed
andare dritto nella sezione critica. È vedere Josh
Angulo sparare un immenso Aerial one hand mentre
sorvola una sezione che esplode sotto di lui
tubando. È un salto di 15metri che sfida la morte e
chiuso non si sa come da Robby Naish. È vedere Levi
Siver che fa a pezzi ogni singola onda fino all’ultima
sezione, su cui poi spara e chiude un Goiter come
ciliegina sulla torta. È un perfetto doppio Forward
chiuso da “Branwzhino”. Dedico umilmente la mia
Mutant agli Zane Schweitzer, i Conner Baxter, i Bernd
Roedingers, i Kai Lenny ed i Noah Angulo sparsi in
giro per il mondo. Per poterli aiutare a sviluppare
l’individualità e creatività che ti dà solo lo sport del
windsurf. Per far sapere a loro che tutti noi abbiamo
diversi punti di forza in acqua, eppure c’è un posto
riservato proprio per loro e all’enorme talento che
portano nel nostro amato sport. Andate in acqua,
distruggete tutto e soprattutto, divertitevi
moltissimo!
Aloha,
Mark Angulo
43
46
24 maggio ore 8.30. Un timido sole e un fresco
vento da nord inizia a riscaldare il prato davanti al
centro SurfSegnana. Come ogni mattina gli istruttori
si danno da fare per preparare al meglio il centro,
per ricevere i tanti corsisti che di li a poco
arriveranno.
Sul prato questa mattina ci sono anche alcune
persone che non dovranno fare il corso, ma
presenzieranno all'esclusivo test dell'iDO.
C'è Dario Oliviero il creatore del sistema stesso, il
fotografo Fiore, il cameramen Cataldo Albano e
Fabio Calò in veste di organizzatore della giornata.
Tutto è pronto.
Ore 9.00. Il prato del centro davanti all'ufficio
booking è pieno di persone che aspettano. Mirco
Genco, il direttore della scuola, inizia a dividerli in
gruppi con i vari istruttori, non sanno ancora che
alcuni di loro avranno la fortuna di provare in
anteprima l'iDO.47
Dario e Monica si divertono conl’iDO nello specchio d’acqua
antistante al centro.
Torbole, Lago di Garda, la locationideale per il test italiano dell’iDO.
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Ore 9.30. Dopo la teoria gli allievi vanno in acqua, il
vento continua a soffiare costantemente da nord
rendendo il bacino d'acqua davanti alla scuola
un’autentica piscina, perfetta per l'apprendimento. Ecco
la novità! Su alcune tavole in spiaggia c'è montata una
vela che rimane in piedi da sola! La curiosità aumenta.
Ore 10.00. Vengono dati alcuni windsurf con il
sistema iDO ad un gruppo di bambini, mentre altri
vengono consegnati ad un gruppo di persone adulte
al primo giorno di prova. La prima a salire sulla
tavola con l'iDO è una ragazza, si mette in piedi senza
fatica, la vela è già davanti a lei. Dopo un attimo di
esitazione prende il boma in mano e inizia a
navigare! Non era mai salita prima su un windsurf,
urla di gioia. Continua ad andare verso il largo con
le classiche incertezze del principiante ma la vela
rimane su e non cade. Poi l'istruttore le grida di
fermarsi, girare la tavola e tornare indietro. Lei
segue le istruzioni e torna. Continua ad andare
avanti senza cadere, fino a quando non arriva in
spiaggia e si butta in acqua. Ha fatto due bordi, è
contentissima, ha fatto windsurf senza fare fatica e
senza cadere, al primo tentativo è andata avanti e
indietro. Dopo di lei gli altri fanno a gara per
provare. Questo è l'iDO! Semplicemente fantastico!
Ore 12.00. Diverse persone fra bambini, ragazzi e
ragazze hanno provato l'iDO, alcuni con qualche
difficoltà altri senza, ma comunque è stato un successo
generale! Un successo per lo sport! Lasciamo ora la
parola ai protagonisti di questa giornata.
MIRCO GENCODIRETTORE DEL CENTRO SURFSEGNANA
SurfSegnana ha ricevuto in anteprima italiana
alcuni esemplari di iDO, so che avete fatto prima
un test privato senza il pubblico, quali sono
state le tue prime impressioni?
Curioso di vedere la novità, ho provato
personalmente l'iDO e devo dire che sono stato forse
fin troppo critico all'inizio, mettendomi nei panni di
una persona che sa già andare anziché in quelli di
un principiante. Da direttore di una scuola di
windsurf ho subito notato la difficoltà di gestire il
materiale utilizzando l'iDO, in spiaggia o
direttamente in acqua, pur intuendo la validità
dell'idea che credo sia in parte ancora da
sviluppare.
A sinistra Dario Oliviero, l’ideatore dell’iDO,a destra Fabio Calò, responsabile del test iDOpresso il Center SurfSegnana.
Chiara e Laura, giocano con ilwindsurf con il sistema iDO, sonostate tra le prime ad averlo provato.
Chiacchierare in acqua mentre lavela rimane su, con iDO ora è
possibile anche questo!
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Invece, come è andato il test di domenica 24
maggio con il pubblico?
Il caso ha voluto che facessi personalmente una lezione
ai principianti del primo giorno, quindi ho potuto tastare
con mano il sistema iDO, vedendolo con gli occhi di un
istruttore durante una lezione in acqua. Organizzando
diversamente la classica lezione e facendo subito usare
l'iDO per il primo approccio nell'acqua, il risultato è
stato sorprendente. Gli allievi al primo tentativo non
sono caduti dalla tavola ma sono andati avanti e indietro
seguendo le mie direttive senza stancarsi. Il risultato è
stato che si sono esaltati ancora prima di stancarsi.
Successivamente, hanno preso il classico windsurf
cominciando a cadere ma erano invogliati ad ottenere
gli stessi risultati della prima prova con l'iDO, avendo già
provato l'emozione del windsurf!
Che cosa pensi realmente dell'utilizzo dell'iDO in
una scuola di windsurf?
Non deve essere l’unico attrezzo per imparare ma
semplicemente uno stimolo all’apprendimento, dato
che il sistema è limitato al primo approccio. Questo
comporta una nuova gestione delle lezioni. Le scuole
che aderiranno a questo sistema dovranno mettere
in preventivo di modificare la loro gestione.
Per chi pensi sia maggiormente adatto il
sistema iDO e con quale attrezzatura?
Per tutti coloro che approcciano la disciplina, per le
prime ore, l'istruttore però deve sapere come gestire
le lezioni con il nuovo sistema iDO. Per quanto riguarda
i bambini piccoli, è ottimo dal punto di vista fisico,
induce una minore stanchezza. Credo che non sia
possibile però fare lezione con più di 2-3 bambini alla
volta, perchè dal momento che la vela non cade in
acqua la tavola continua a navigare, e può essere un
problema per il bambino che non è ancora un gran
nuotatore. Quindi troppi bambini con troppe vele
creano un problema di gestione all'istruttore. Invece
con le donne e gli adulti il risultato è ottimo.
Come pensi che le scuole debbano guardare a
questo sistema?
Penso che ogni scuola dovrebbe avere qualche unità iDO,
da sfruttare sia come innovazione visiva per incuriosire la
gente (operazione di marketing), sia come mezzo per i più
diffidenti, coloro che sono più restii a provare il windsurf,
con il sistema iDO potranno ricredersi. Penso che si possa
usare questo sistema anche come simulatore in acqua.
Imparare il windsurf non è maistato così facile, ora chiunquepotrà farcela e senza fatica!
Sullo sfondo il vecchio metodo,in primo piano il piede d’albero rivoluzionario.
Mirco Genco, il direttore del SurfSegnana,anche lui ha approvato l’iDO.
Attrezzatura adatta all'utilizzo dell'iDO?
Il sistema iDO è più pratico con tavole di nuova
generazione, quindi molto larghe, dagli 80cm in su.
Quello che secondo me è molto importante è che il
rig sia leggero, possibilmente con alberi a sezione
ridotta o i mini rig.
Critiche?
Bisogna trovare un sistema adatto per non perdere
la tavola in caso di caduta (tipo un leash auto-
avvolgente). Bisogna anche fare in modo che la vela
possa ruotare più facilmente quando arriva al
termine della corsa, aprendosi (per mettersi a
bandiera).
In generale che giudizio dai al sistema?
Positivo! Gran bella novità!
Ordinerai degli iDO per il SurfSegnana?
Penso che qualche unità dovremo sicuramente
averla. Ogni scuola dovrebbe averne almeno uno da
utilizzare come attrezzo didattico.
DARIO OLIVIEROIDEATORE DELL'iDO
Cosa ti ha spinto a venire di persona al test
dell'iDO presso il SurfSegnana?
Sono venuto qui poichè sapevo che al SurfSegnana,
che è uno dei centri di windsurf di riferimento in
Europa, doveva essere effettuato il test dell'iDO.
Un’occasione così importante non potevo perderla.
Come ti è sembrata l'organizzazione del centro
SurfSegnana?
Fantastica come sempre, ogni anno la stessa
professionalità ti accoglie aprendo le porte del
magico mondo del windsurf.
Che condizioni avete trovato durante il test
del'iDO?
Abbiamo avuto condizioni ottimali di vento leggero e
acqua piatta, perfette per principianti.
Sei soddisfatto di questa giornata di test?
L'iDO è un sistema completamente nuovo per le
scuole, abbiamo effettuato dei test che globalmente
hanno fornito un risultato molto positivo.
Sicuramente abbiamo riscontrato delle difficoltà,
che, a mio avviso, verranno risolte con l'utilizzo del
sistema e con lo sviluppo di nuove tecniche che nel
complesso renderanno il windsurf uno degli sport
acquatici a vela più facili in assoluto.
Quale pensi sia stata l'impressione delle
persone che hanno provato l'iDO?
In generale molto positiva, soprattutto c'era molta
curiosità anche da parte delle persone che non
hanno mai provato a fare windsurf, questo farà
aumentare il numero dei praticanti.
E gli istruttori che impressioni hanno avuto?
Il sistema iDO introduce una rivoluzione
nell’apprendimento del windsurf e nel metodo di
insegnamento, quindi può capitare, come di fatti è
successo, che qualche istruttore non veda il sistema
di buon occhio. Credo che si debba introdurre l'iDO
nelle scuole, sentendo i feedback degli allievi e
modificando il metodo di insegnamento attuale.
L'iDO rappresenta un salto “culturale” a cui molte
scuole non credo siano ancora preparate.
Pensi che questo test e questo articolo serviranno
a diffondere con maggior facilità l'iDO?
Credo che questo test sia stato molto importante,
per adesso dell'iDO se ne è parlato tramite interviste
fatte a me, e quindi con giudizi di “parte”. Ora è
giunto il momento in cui devono essere gli istruttori
e gli utenti a parlare. In questo modo possiamo
lavorare tutti insieme per far crescere il numero di
appassionati e per sviluppare sempre più le
attrezzature e le tecniche, rendendo più facile la vita
dei principianti.
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Questo test ti ha fornito altri elementi importanti?
Ogni test ha una sua importanza. Dopo ogni test si
raccolgono elementi utili. Per quanto mi riguarda è stato
confermato al 90% tutto quello di cui ero già al corrente.
Sono emersi alcuni aspetti e certamente ne verranno a
galla altri, che messi insieme contribuiranno a migliorare
sempre più il nostro sport. Per questa ragione ogni test è
importantissimo, soprattutto se fatto con esperti del
settore come quelli presenti qui al SurfSegnana.
LA PAROLA AI PRINCIPIANTIA fine giornata abbiamo proposto un breve
questionario a tutti principianti che hanno provato
l'iDO in questa giornata di test. Ecco i risultati.
Hai mai provato di fare windsurf prima di oggi?
100% no
Sei contento, ti è piaciuto questo test?
100% si
Pensi che iDO aiuterà l'espansione del mondo
del windsurf?
100% si
Proporrai ai tuoi amici di venire a provare il
windsurf con te usando l'iDO?
100% si
Pensi che iDO faciliti notevolmente il processo di
apprendimento?
100% si
Hai avuto delle difficoltà?
20% nessuna
40% si
40% qualcuna
51
Come montare l’iDO.
52
Marco Segnana
Quest'anno sei alla tua 30° stagione di attività, un
risultato importante, raccontaci come e da dove
hai iniziato?
Sono nato a Trento e ho iniziato a fare windsurf sul
Lago di Caldonazzo verso la metà degli anni '70 con i
primi Windsurf, qui ho aperto la mia prima scuola di
windsurf. Poi nel 1980 ho fatto la mia prima stagione al
Lago di Garda. Nel 1981 avevo la mia scuola alla Colonia
Pavese dove ci sono rimasto fino al 1987. In quegli anni
organizzavo anche con i miei clienti, durante i freddi
inverni gardesani, dei windsurf trip all'estero, in posti
caldi. Ho visitato così mezzo mondo e tantissimi spot,
sono stato per esempio alle Barbados, in Martinica, a
Maui, e anche 22 volte alle Canarie. Nel 1988 poi ho
aperto il SurfSegnana qui al lido di Torbole, e dopo 30
anni sono ancora qui!
53
Il SurfSegnana Center di Torbole.
L’ufficio mobile di Marco Segnana per le trasferte.
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Il SurfSegnana è stato sempre in grado di
adattarsi alle esigenze dei clienti che si sono
modificate nel tempo, è questo il segreto del
successo della scuola?
Sicuramente si, negli anni siamo sempre stati molto
attenti ad ascoltare i nostri clienti e cercare di
capire cosa effettivamente desiderassero. Abbiamo
presto capito che il nostro cliente voleva con una
unica telefonata ed un unico referente organizzare
la sua vacanza a Torbole sul Lago di Garda. Da qui
l'idea di offrire ai nostri clienti non solo la classica
scuola di windsurf, ma anche un servizio completo,
come poter trovare una sistemazione in albergo o in
campeggio, e di potergli anche offrire delle
alternative al windsurf, sia per lui nelle giornate non
ventose, sia per la sua famiglia o i suoi amici
accompagnatori. Siamo stati i primi ad offrire la
bike ai nostri clienti ed ora abbiamo 350 bici! Il
cliente può così arrivare a Torbole, parcheggiare la
macchina e non spostarla più utilizzando solo la bici.
In oltre con la Surf Pass i nostri clienti possono
scegliere lo spot dove preferiscono uscire, arrivarci
in bici e fare windsurf, è in questo modo tutto è
molto più semplice.
I nostri centri sono disposti in spot strategici e
offrono diverse condizioni, da quelle ideali per i
principianti, come il Lido di Torbole, al vento forte
per i più esperti, come il centro della Porfina o del
Molo Paradiso. Il cliente da noi con una unica
telefonata ed un unico referente può organizzare
totalmente la sua vacanza nel paradiso del windsurf,
Torbole!
Quindi il centro non è solo una scuola di
windsurf, che continua a rappresentare il core
business dell'azienda, ma è anche bike, kayak,
catamarano, deriva, inoltre avete un ufficio
booking preparato e attivo per trovare una
sistemazione logistica ai vostri clienti. Come è
strutturata la tua azienda e quali sono state nel
tempo le scelte vincenti?
SurfSegnana è un network di centri sportivi situati nel
nord del Garda diventati il punto di riferimento per chi
vuole passare una vacanza sportiva all'aria aperta.
I sette centri sono situati tra Torbole, Riva del Garda e
Limone in una cornice naturale fantastica, dove le
montagne incontrano il lago e il vento è una garanzia,
tant'è che la zona è spesso scelta come sede di molte
tre le più importanti manifestazioni a livello mondiale e
regate di livello internazionale (ad esempio Surf
Festival, Mondiale Top Cat, 100 miglia, ecc.).
Dopo 30 anni di attività il gruppo SurfSegnana è
riconosciuto a livello internazionale come la migliore e
più attrezzata realtà windsurfistica d'Europa. Il segreto
dei successi raggiunti sta nell'attenzione riguardo le
esigenze del cliente e nella flessibilità delle offerte di
cui dispone la struttura. Le attività sportive che vi si
possono praticare sono le più disparate. Dai corsi di
windsurf per ogni livello, alle lezioni di vela e
catamarano, alle uscite in mountaibike. E ancora:
trekking, canyoning ed arrampicate.
I centri dispongono dei migliori materiali presenti sul
mercato, che vengono rinnovati annualmente, tra cui
più di 800 tavole e vele, 350 bike e più di 30
imbarcazioni di varie dimensioni e tipologie
(catamarani, derive e piccoli cabinati).
I centri SurfSegnana si affacciano direttamente sul
Lago e si trovano all'interno di stupende aree verdi,
ampie e molto curate, apprezzate e visitate non solo da
turisti ma anche da un grande numero di abitanti della
zona che le frequentano 12 mesi all'anno.
Il nostro pubblico è molto eterogeneo, dall'individuo
Il vento da nord del mattino rende lo specchio d’acqua davanti allascuola un posto perfetto dove imparare a fare windsurf.
Il motocross, da anni Marco Segnana è unappassionato accanito di questo sport radicale.
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supersportivo, che va in bici al mattino e in windsurf al
pomeriggio, alle famiglie che scelgono di fare una
vacanza all'insegna dello sport all'aria aperta, ai
grandi gruppi che vogliono vivere un'esperienza in un
contesto dinamico e stimolante. Gran parte della
clientela del SurfSegnana consta in persone comprese
in una fascia di età tra i 20 e i 60 anni, appassionate di
sport con una buona disponibilità finanziaria.
Durante la stagione, che va da aprile ad ottobre, più
4.500 persone frequentano un corso di windsurf
presso le nostre scuole ed in totale circa 60.000
persone gravitano all'interno del nostro network con
un passaggio totale di circa 1.000.000 di persone nella
zona (dati APT). A seguirle c’è uno staff altamente
professionale composto da più di 60 istruttori e circa
20 persone che si occupano della direzione e della
gestione dei centri.
Con i tuoi numeri è molto facile trovare dei buoni
sponsor, anche extra settore! Con chi stai
collaborando attualmente?
Attualmente aziende del calibro di Volvo, North Sails,
Mistral, Mystic, Protest e
Smith Optics hanno scelto di
comunicare al proprio target
attraverso i nostri centri, così
come Mercedes, Playlife,
Enervit, tra le altre, hanno
fatto nel corso degli anni
passati. Ciò che offriamo ai
nostri partner è una
proposta eclettica e flessibile
che si adatta di volta in volta
alle loro esigenze. Dai
redazionali sulla stampa
specializzata e non, alla
presenza dei loghi delle
aziende rappresentati sui
materiali della scuola
(abbigliamento, vele, tavole,
scafi, ecc.); dalle iniziative
speciali di direct marketing
all'organizzazione di
incentive e molto altro. La
varietà dei nostri centri ci
permette inoltre di poter
raggiungere singoli segmenti
del mercato che i nostri
partner hanno identificato
come target ideale.
Penso che abbiamo parlato abbastanza del
Centro, ora parliamo di chi ha reso possibile
tutto questo. Chi è Marco Segnana?
Marco Segnana: nato nell’aprile del 1961 a Trento,
studia e si diploma all’ISEF di Verona, discutendo
un’interessante tesi sulle nuove tecniche e
didattiche nell’insegnamento del windsurf.
Sportivo eclettico, oltre al windsurf vive importanti
esperienze agonistiche nel calcio, pallavolo, atletica
pesante, sci, bob e ultimamente nel motocross.
Il windsurf lo impegna a tempo pieno da 22 anni,
sia come praticante che come titolare e gestore
degli omonimi centri a Torbole e Riva del Garda.
Nel giugno ‘98 pubblica “Windsurfmania e metodo”.
Il libro, disponibile in 3 lingue, oltre ad essere
utilizzato come testo nei corsi di formazione per
istruttori, è stato in testa alle classifiche di vendita
della casa Ed.
Libreria dello Sport ed è giunto alla seconda
ristampa. Dal 2008 il libro “Windsurfmania e
metodo” è anche disponibile in dvd.
Sei stato il primo centro italiano a testare il
nuovissimo iDO, cosa ne pensi?
Le innovazioni hanno sempre portato sviluppo.
Mi auguro che con questo piede d'albero
rivoluzionario ci siano più persone che vogliano
provare il windsurf e quindi più corsi per noi,
attirati dalla facilità dell'approccio al windsurf
resa ora possibile dell'iDO. Penso che ogni scuola
debba avere qualche iDO da poter offrire ai propri
clienti. Noi come centro abbiamo aderito in pieno a
questo progetto credendoci, grazie anche
all'impegno di Fabio Calò nell'organizzazione del
test in anteprima presso il mio centro, e nostri
clienti avranno quindi in futuro anche la possibilità
di usufruire di questo fantastico prodotto per
imparare più facilmente a fare windsurf!
Vi aspettiamo numerosi!
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1. MANOVRE IN PLANATA
Soprattutto nei primi anni del freestyle, le manovre in planata erano davvero
importanti. Prima che venissero inventate e perfino pensate tutte le manovre
della new school, gli atleti guadagnavano parecchi punti facendo Duck Tack e
carving-360. Anche oggi però, queste manovre hanno conservano importanza nel
repertorio freestyle. Manovre come la Duck Tack infatti sono diventate la base
per numerose manovre estreme della new school!
2. MANOVRE FUORI DALLE STRAP
Risalgono agli inizi del freestyle, ai tempi della mitica King of the Lake al Lago di
Garda (seconda metà degli anni 90), quando è stata introdotta qualche nuova
manovra fuori dalle strap. Le principali sono state da prima la Willy Skipper, e
poi la Tucan, in cui si scalcia la tavola nell’altra direzione di rotazione. Dopo la
Willy sono state introdotte numerose altre combinazioni e variazioni da essa
derivate, tra cui Willy 540, Lollipop, Lazy Susan. Durante la prima fase del
freestyle, questi trick erano fondamentali, ma successivamente, con la crescita
del livello, hanno perso importanza in quanto nessuna delle nuove manovre viene
più fatta con i piedi fuori dalle strap!
3. MANOVRE NELLE STRAP
Le manovre con i piedi nelle strap sono e saranno sempre la parte più
importante del windsurf freestyle. Partendo da manovre importanti come la
Vulcan, Spock e Grubby, per poi arrivare a manovre come la Flaka, Shaka, Culo e
Kono. Queste manovre testimoniano che molti nuovi trick sono ancora con i piedi
in posizione normale nelle strap.
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4. MANOVRE IN SWITCH
Quella delle manovre in switch, cioè con i piedi al contrario, è una delle principali
categorie del freestyle moderno. Negli ultimi 4 anni la maggior parte delle
manovre inventate, sono manovre in switch! Ci vuole un po’ di tempo e pratica
ad abituarsi all’andatura e a mettersi piedi al contrario, ma una volta presa la
mano le possibilità sono quasi infinite! È assolutamente un must per i freestyler
ambiziosi del giorno d’oggi!
5. MANOVRE AEREE DI FREEST YLE O FREEST YLE-WAVE
Questa è la categoria regina e racchiude più o meno tutte le manovre più difficili
e spettacolari! Qui non importa se le manovre siano in switch o normali, devono
essere tutte esplosive e super radicali. Questi trick derivano direttamente dal
wave o sono combinazioni di più manovre freestyle, come lo Shove-it e lo Spock
(Shock), Shove-it e Flaka (Shaka), Ponch (Goiter in acqua piatta), Funnel into
Ponch (Burner).
Per imparare queste manovre è necessario avere sotto chiave le “sotto”
manovre base che le compongono, in modo da poterle combinare. Ciò non è per
niente facile ed è per questo che queste manovre sono alcune tra le più difficili
che si vedono ad ogni evento di coppa del mondo PWA!
Il tour europeo di Freestyle è iniziato anche quest’anno con il classico evento di
Podersdorf, in Austria. La solita grandiosa organizzazione con una cornice di pubblico
unica al mondo, una festa nella festa. Quest anno però si è dato spazio ad un nuovo
format, il Freestyle Classix, in cui solo le manovre “old school” erano valide per la
giuria. Tecnicamente contavano tutte la manovre nate fino allo Spock compreso, quindi
non valevano tutte le altre, come Grubby, Flaka, Shaka ,etc… Ed ovviamente nemmeno
gli switch. Un format particolare che ha spiazzato molti rider, ma comunque non valido
per la classifica generale dell’EFPT. Inizialmente tutti i rider erano contro e hanno
boicottato l’evento, alla fine però gli iscritti sono stati tanti, con un mix di new e old
school, molti attratti dalla possibilità di tornare a competere in una gara abbastanza
accessibile, sicuramente molto lontana dalla tendenza attuale e ormai troppo estrema
del freestyle moderno PWA. Il tour EFPT è iniziato nel migliore dei modi, con due
giornate di vento attorno ai 20 nodi, che hanno dato la possibilità di disputare un intero
tabellone double. Il vincitore è stato il francese Nicolas Akgazcyan, che ha bissato il
successo del 2007, dimostrandosi un atleta competitivo in entrambi i format. In
seconda posizione si è piazzato lo stiloso Tonky Frans mentre in terza posizione
Raimondo Gasperini, ha saputo trarre vantaggio dal nuovo regolamento proposto. Per60
Tonky Frans, anche se gli hanno limitato il repertorio ha dato spettacolo!Peccato che non si sia ricordato di fare qualche manovra in più, e avrebbe vinto la gara.
Nicolas Akgazcyan in Body Drag davanti alpubblico, una delle tante manovre Old School.
Raimondo questo è un risultato brillante quanto inaspettato, un tassello in più nella
sua lunghissima carriera di atleta. Bravo Ray! Abbiamo preferito non proporvi il solito
report della gara con chi ha battuto chi e con quale manovra, vi proponiamo quindi
un’intervista che vuole indagare a fondo su questo format, il Freestyle Classix,
cercando di capire se è stato un solo evento occasionale oppure se ha delle reali
potenzialità per diventare un nuovo trend e quindi per generare una nuova rivoluzione
nel nostro sport. Per ora accontentatevi di leggere l’intervista a due atleti italiani, ad
un esperto del settore che lavora per Link Distribution, e all’Event Organizer di
Podersdorf, poi solo il tempo ci darà le risposte definitive.
RAIMONDO GASPERINI - Atleta italiano I-157
Prima di tutto complimenti per il risultato! Come è andata la tua gara a
Podersdorf?
Grazie dei complimenti, è stato un grande successo e ancora non ci credo! Anche
perchè in questa stagione ho dedicato molto più tempo alla mia disciplina preferita, il
Wave che al Freestyle. Il destino ha voluto che arrivassi un giorno prima della gara,
sono uscito con buone condizioni e ho provato per molte ore la mia routine di gara,
molto varia e performante, già dalla sera in molti che mi avevano visto provarla si
sono complimentati. Lo stesso Tonki Franz con cui sono stato a cena, sperava di non
incontrarmi in gara… Il Giorno della gara ero preparato e concentrato. Durante il
single, ero soddisfatto, di come stavo andando, poi nella heat per andare in semifinale
dovevo scontrarmi con un certo Norman Gunzlein, uno dei migliori freestyler al
mondo, quindi avevo poche chance di superarlo... Ma con questo format non era detto!
Ero convinto della mia preparazione e mi sono detto: “O la va o la spacca!”. Sono
partito concentrato, ho chiuso una move dopo l’altra senza mai cadere. Ho fatto 16
move in 5 minuti! E ho vinto io! Poi ho incontrato il mio compagno di Team Edvan Souza,
lottando fino all'ultimo colpo e passando anche con lui! Poi ho incontrato un osso
durissimo, Rossmaier, (Mr Triktionary) lui ha uno stile pulito, è forte in tutto e
completo, ma io ero in palla e ho fatto una manovra dietro l’altra senza fermarmi,
appena ne finivo una ne facevo un altra, ho avuto la meglio anche su di lui e sono
entrato in finale, per il primo e secondo posto, dove mi aspettava Nicolas Akgazcyan,
che ha eliminato nientemeno che Tonki Frans. Tutti e due abbiamo dato il massimo e
alla fine Nico ha vinto, ma anche io non stavo nella pelle! Durante l’annuncio eravamo
davanti a centinaia di persone, qui in Austria non è una gara come le altre! Il giorno
dopo nel double sono sceso al terzo posto ma ero comunque sul podio! Non ci posso
credere, che soddisfazione! Tra le più grandi della mia carriera agonistica a 42 anni!!
Perché è stato proposto questo nuovo format Freestyle Classix? Pensi che per
il pubblico sia più spettacolare?
Le gare di Freestyle sono diventate troppo tecniche e difficili, molto lontane da ciò che
fanno i comuni mortali, si rischiava la fine di questa disciplina a livello di massa! Il
nuovo format a mio modo di vedere è molto semplice e azzeccato, soprattutto in spot
notoriamente meno ventosi, e dove c’è tanta gente che segue la gara! Per uno spetta-
tore è molto più scenografico uno Speed Loop in planata che una tripla Flaka o Kono!
Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?
Gli atleti più preparati è chiaro che non sono d’accordo. Ma se qualcosa non fosse cam-
biato non ci sarebbero più stati tanti eventi dedicati al freestyle, e gli atleti senza gare
e senza pubblico avrebbero fatto fatica a mantenere gli sponsor. Chi storce il naso, o
non capisce realmente la validità del nuovo sistema dovrà partecipare solo al PWA, è qui
che deve esserci l’estremo, la Formula 1 del Windsurf! Prendiamo esempio da altri sport
acrobatici, dove generalmente devono esserci delle manovre obbligatorie e poi delle
manovre libere! Un atleta per diventare un campione deve saper far tutto, sia Radikal
Move che Freestyle Classix! Guardate Nicolas e Tonki, hanno vinto gare con il sistema
PWA e ora hanno vinto con il format Freestyle Classix! Loro sono veri campioni!
Ora una domanda scomoda, con tutto il rispetto per il tuo risultato, ma non
pensi che il fatto che ci sia sul podio ancora un atleta della tua età voglia dire
che non c’è ricambio generazionale e quindi il mercato tenderà ad esaurirsi?
Il mio risultato e la mia età sono un fatto abbastanza unico nelle gare! Ma che mi
inorgoglisce e deve essere da stimolo per i miei coetanei che se si preparano e
mantengono un fisico allenato possono raggiungere ottimi risultati anche passati i
40! Per quanto riguarda il ricambio generazionale ci sono tanti giovani, vanno solo
aiutati ed incentivati, io personalmente con il mio lavoro sull’attività giovanile e l’XRay
Academy, ne formo a decine durante l’arco dell’anno!
Non ti sembra strano vedere forti atleti del PWA, come Normen Gunzlein,
arrivare in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti
così forti non siano riusciti ad esprimersi anche in questo format? Nel caso
specifico, come sei riuscito a battere Normen Gunzlein che ha un repertorio
di manovre superiore rispetto al tuo?
Normen non era allenato e probabilmente smetterà di fare il pro. I rider allenati
vanno bene anche con questo format, che livella di sicuro l’abilità di tutti, facendo
uscire maggiormente lo stile!
Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format di
Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in contro-
tendenza o pensi che potrà essere riproposto? Come vedi il futuro del freestyle?
Vedrete che dopo questo esperimento di gare con questo format ce ne saranno altre.
Già ho sentito parlare del mondiale IFCA per il prossimo anno! Le gare di Freestyle con
il nuovo format sono molto più facili da seguire e riavvicineranno molti ex freestyler che
si sono allontanati per l’eccessivo radicalizzarsi della disciplina! In Austria il vento
sorprendentemente c'è stato e anche lo spettacolo, migliaia di persone hanno visto le
finali a pochi metri da riva, entusiaste dello spettacolo offerto da noi atleti hanno
esultato ad ogni air move e classic move! L’EFTP non è antagonista al PWA, ma è
l’organizzazione di eventi in Europa che forma i più bravi che poi andranno a competere
nel PWA! L’EFTP, con questa mossa riavvicinerà molto i surfisti normali al Freestyle che
con le ultime move triple dai nomi impronunciabili ha fatto allontanare la massa da
questa disciplina. Per non parlare poi del riavvicinamento degli sponsor che avranno
61
Raimondo Gasperini ottiene uno splendido3° posto sfruttando al meglio il nuovo format!
I primi 4 classificati della Single.
62
maggiori garanzie di vedere la gara portata a termine nell’evento, per via delle move
basic del freestyle che possono essere effettuate anche in condizioni di vento leggero.
Poi è chiaro che anche a me piacciono i manovroni, e se vorrò fare questo tipo di gare
andrò in posti dove le organizzeranno con il sistema PWA! Quindi, semplicità e contatto
con la gente, una ricetta valida per rilanciare un settore in stallo! Con il Freestyle Classix
le manovre sono molto più facili da capire! E se per la gente lo spettacolo è troppo
difficile da capire, non lo segue! Ti guarda 5 minuti e poi va via! Pensateci!
ANDREA ROSATI - Atleta italiano I-0
Come è andata la tua gara a Podersdorf?
Direi non male per come l’avevo preparata, ma sinceramente avrei potuto fare molto
di più ed entrare nei top 5. Contavo nell’ultimo mese di allenarmi in slalom e freestyle
a Maui ma mi sono preso un’infezione alla mano e sono stato 3 settimane fermo!
Sono andato di nuovo in acqua 2 giorni solo prima della gara.
Cosa ne pensi di questo nuovo format Freestyle Classix? E perché è stato
proposto?
È difficile da dire. Sicuramente ha riportato in auge parecchi atleti ormai fuori dalla
scena del freestyle moderno (me compreso) e soprattutto ha fatto di nuovo lievitare
il numero dei partecipanti, quindi il target è stato raggiunto. Dall’altra parte direi che
era un po’ fuori luogo vedere persone come Tonky o Nico provare manovre
esagerate durante i minuti di pre-gara e poi durante la heat fare Push Tack e Duck
Jibe… Della serie: “Eh quando ero giovane io non sai come ci divertivamo, non adesso
con tutte queste cose strane!”. Se dovessi dare un voto mi troverei spiazzato, perché
è vero che si può portare tantissima gente alle gare e ognuno è un potenziale
vincitore, ma è anche vero che il freestyle viene ridicolizzato.
Per il pubblico è più spettacolare? Pensi che riesca a seguire meglio le gare
freestyle che ultimamente sono diventate troppo tecniche?
Il pubblico è strano… Vede un Forward Loop e si esalta. Vede una Chachoo in switch
doppia e rimane a bocca aperta… Ma non si esalta! Sicuramente si.
Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?
Decisamente contro.
Vedendo atleti del calibro di Tonky Frans in acqua a Podersdorf durante il
freesailing che sfoggiavano manovre da urlo, non pensi che quando invece
iniziavano le loro heat di questo evento era come se mettessero il freno a
mano alla loro creatività?
Era proprio quello che stavo cercando di spiegare prima. È una forzatura troppo
evidente, un po’ come prendere una Ferrari e poi non poterla tirare oltre 130Km/h…
Come da codice!
Come mai atleti forti nel PWA, come Normen Gunzlein, sono arrivati in
posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti così forti
non si siano riusciti ad esprimersi anche in questo format?
Semplice… È esattamente come quando nacque l’EFPT, mi sono ritrovato molte volte
a battere atleti molto più forti di me tecnicamente, in quanto il regolamento
prevedeva alcune manovre classiche che loro ignoravano completamente. Bisogna
usare la testa, fare un piano delle heat e ricordarsi tutte le manovre. Inoltre i ragazzi
più giovani non pensano ma agiscono ad istinto. Bastava vedere Tonky nella finale
fare solo Spock e Forward da urlo… ma nient’altro. Alla fine quando gli ho chiesto
come mai non avesse fatto altre manovre mi ha risposto: ”Perché non me l’hai detto
prima della heat! Non ci ho pensato! A me piace fare Forward e Spock, le altre non
mi piacciono…”. Vi posso assicurare che di trick di vela ne sa fare a migliaia!
Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format
di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in
controtendenza o pensi che potrà essere riproposto?
Viste le condizioni marginali che di solito caratterizzano questa tappa, era una buona
idea tentare questo trampolino di lancio. Invece abbiamo avuto 3 giorni di ventone e
quindi si sarebbero potute fare gare con alto livello tecnico, così il format era un po’
fuori luogo.
Come vedi il futuro del freestyle?
Non molto roseo. Le gare stanno perdendo sempre più interesse ed è rimasto un
piccolo gruppo di persone a seguire il circuito. Spero che ci saranno sempre più
giovani a continuare e tenere vivo questo settore che sta diventando sempre più di
nicchia. Che dire, forse il nuovo format potrebbe portare qualcosa di buono… Per ora
io mi dedico allo slalom al 100%!
GUILLAUME FERRARI - Esperto del settore, lavora in Link Distribution.
Cosa ne pensi di questo nuovo format Freestyle Classix? E perché è stato
proposto?
Un salto nel passato, non credo sia opportuno tornare indietro, oggi i rider fanno
manovre tecnicamente incredibili e soprattutto la tecnica sta crescendo (Air Funnel,
etc...). Purtroppo o per fortuna gli organizzatori devono assicurarsi la realizzazione
dell’evento ad ogni costo, e una Duck Jibe o un Willy Skipper si eseguono ugualmente
in condizioni light o rafficate. Non credo all’ipotesi “del troppo tecnico”. Il freestyle
nasce così... Di emulazione in emulazione e non si possono porre limiti. Speriamo sia
stato solo un evento e non un trend.
Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?
Difficile rispondere, credo sia un discorso generazionale, chi è più core, ne sarà deluso,
chi è più classix, ne trarrà vantaggio, non c’è dubbio. Ma un atleta penso che sia porta-
to all’evoluzione, al miglioramento della sua disciplina, non a trarne vantaggi personali.
Cosa ne pensi del risultato di Raimondo Gasperini? Non pensi che il fatto che
ci sia sul podio ancora un atleta della sua età voglia dire che non c’è ricambio
generazionale e quindi il mercato tenderà ad esaurirsi?
Raimondo prima di tutto è un gran professionista, sempre presente, sempre
competitivo in questi anni. Dove c’è contest, c’è Raimondo. Anche i rider più giovani
ci sono, ma è evidente che non sono stati attratti o motivati da questo nuovo format.
Non credo che il mercato possa riflettersi in un contest solo.
Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format
di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in
controtendenza o pensi che potrà essere riproposto?
Credo si sia trattato di una prova soltanto, legata al posto e alle condizione di vento
che può offrire Podersdorf; a Fuerte o a Pozo, sono certo che il freestyle tornerà ad
essere quello di sempre. Non dimentichiamo però che a Podersdorf ci sono state
100.000 persone, e questo è già positivo!
Andrea Rosatiin action a Podersdorf.
63
Come vedi il futuro del freestyle?
Il freestyle è una pratica molto diversa da paese a paese, ha una diffusione
discontinua. Ma in Italia credo che rimanga una delle discipline più affermate.
Gli eventi di freestyle sono calati negli ultimi anni, è una conseguenza diretta
della minor vendita di tavole da freestyle, e quindi di praticanti, oppure è
perché la disciplina è diventata troppo estrema?
Dipende semplicemente dalla difficoltà ad organizzare eventi… Budget, location,
meteo… Non credo ad un collegamento tra “gare” e vendita delle tavole, c’è solo un
po’ di entusiasmo in meno.
GERHARD POLAK - Event Organizer di Podersdorf.
Come pensi sia andato l’evento di Podersdorf con la proposta del nuovo
format Freestyle Classix?
Il Freestyle Calssix si è rilevato un ottimo format per gli aventi con un basso
procemoney. Abbiamo cercato di riunire quanti più local possibili nella gara è questo
è stato un successo. Ora abbiamo molti più freestyler locali motivati che sono
contenti di questo nuovo format.
Perché hai voluto proporre questo nuovo format?
Siate onesti, cosa preferite vedere di più? Una manovra switch tense alta 10
centimetri, oppure un Forward veramente alto? Potete ottenere questa risposta
dagli spettatori di Podersdorf e dai media presenti. Vogliono tutti vedere manovre
alte, Forward potenti, e niente di tutte le altre manovre switch.
Per il pubblico è più spettacolare? Pensi che riesca a seguire meglio le gare
freestyle che ultimamente sono diventate troppo tecniche?
Ho visto poca emozione da parte degli spettatori negli ultimi anni guardando le gare
di freestyle. Anche quando i top atleti mondiali mostrano le loro manovre radicali
durante le finali del PWA qui in Austria. Fortunatamente Tonky Frans era anche
quest’anno in finale, nel Freestyle Classix, e quando faceva i suoi incredibili Speed
Loop la folla esplodeva! Pura emozione! E questo è quello che vogliamo dare agli
spettatori e ai media: emozione! Questo distingue il nostro sport dal ciclismo, dal
nuoto o da altri sport…
Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?
I giovani della new school sono contro questo format, mentre i rider old school amano
questo format. È stato grandioso vedere Raimondo Gasperini in terza posizione a 42
anni, Tonky in seconda posizione e Nicolas in prima! Nicolas è un freestyler completo,
è in grado di fare ogni tipo di manovra freestyle – che atleta!
Non ti sembra strano vedere forti atleti del PWA, come Normen Gunzlein,
arrivare in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti
così forti non si siano riusciti ad esprimersi anche in questo format?
Non mi sembra strano. Ogni rider sapeva prima della gara esattamente quali
manovre sarebbero state contate dai giudici. Norman ha ignorato il regolamento e
ha ottenuto un scarso risultato. Il freestyle non è solamente eseguire manovre
difficili, bisogna anche lavorare sullo stile e sul fare un grande show, da mostrare al
pubblico, ai giudici e ai media. I rider più vecchi, come Raimondo, lo sanno bene, e
Raimondo era super preparato!
Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format
di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in
controtendenza o pensi che potrà essere riproposto?
Il Freestyle Classix è un format adatto solo agli eventi minori, con un basso pricemoney.
Deve essere il format per la base del freestyle, non è adatto agli eventi del PWA.
Come vedi il futuro del freestyle?
Al top vedremo degli aventi radicali di freestyle con manovre super aggressive, ma
dall’altra parte vedremo molti eventi ProAm, in cui professionisti e amatori potranno
competere assieme con le stesse armi. Il PWA deve sviluppare e portare avanti il
freestyle, l’EFPT dovrà colmare il gap esistente tra i professionisti e gli amatori.
Bisogna pensare al freestyle come ad un marchio e dentro di esso fare una
diversificazione. Non puoi soddisfare il mercato con un solo prodotto. Questo è stata
colpa delle recenti tavole freestyle e degli eventi dedicati al freestyle. Per il futuro
vedo: Freestyle Classix con grosse tavole freeride, dove migliaia di freestyler amatori
potranno divertirsi; e New School PWA Events, con super tavole radicali da freestyle
con pinne piccolissime. Cosa c’è di sbagliato in questa piccola diversificazione?
Niente! È naturale! Il prossimo anno avremo il Mondiale Freestyle IFCA (tavole di
serie) qui in Austria, avremo il format Freestyle Classix per i Master e per le donne
e il format New School per i rider del PWA e per i bambini. In questo modo entrambi
i prodotti avranno un futuro!
Chris Sammer, tanti freestyler possonotornare ad essere competitivi con ilformat Freestyle Classix.
64
Le condizioni che offre il lago non sono di certo tra le più difficili, acqua piatta e vento
medio/leggero, quindi niente a confronto delle acque di Pozo, ma ha comunque
regalato molte prove e soprattutto ha aperto la stagione dello slalom e la corsa al
titolo mondiale.
Alla vigilia della gara gli atleti “da battere” erano sicuramente Antoine Albeau
(quest’anno con tavole JP), Bjorn Dunkerbeck, Kevin Pritchard, e l’assente e
sfortunato Micah Buzianis che si è rotto nuovamente, pochi giorni prima della gara.
DAY 1
C’erano 65 concorrenti in tutto, suddivisi in 8 heat. I primi 4 proseguivano ai quarti di
finali, gli altri si fermavano. Stessa cosa per il turno successivo, dove i primi 4 si
qualificavano per le semifinali. Poi dalle semifinali si passava alla finale vincenti
(primo 8 assoluti) o alla finale perdenti (dal 9° al 16°posto). Le buone condizioni del
lago hanno garantito lo svolgimento del primo tabellone, arrivando a concludere
quasi perfino il secondo, rimaneva da fare solamente la finale che è stata posticipata
al giorno successivo. I primi a stupire sono stati subito Albeau (che si è aggiudicato
la finale vincenti del primo tabellone), Ross Williams, 2° in finale (gia 4° nel 2008 e
6°nella tappa di wave a Capo Verde), e il giovanissimo Julien Quentel (classe ’85) che
è finito con un ottimo terzo posto con il suo nuovo sponsor di tavole tutto italiano: RRD.
Ottima prestazione anche per Alberto Menegatti che si è guadagnato un 13° posto.
DAY 2
Le condizioni del giorno seguente sono state molto buone e il vento ha soffiato
dai 16 ai 25 nodi. Si è partiti subito con la finale perdenti del secondo tabellone
ed è stato “l’italiano” Patrick Diethelm ad aggiudicarsela davanti a Ross Williams.
E’ iniziata subito anche la finale vincenti che ha visto tagliare per primo il
traguardo un velocissimo Dunkerbeck (quest’anno con Severne, Starboard),
davanti a Maynard e Gonzalo Costa Hoevel (altro atleta nuovo nella top5) al
quarto posto il giovane Quentel, che si è portato in prima posizione overall.
Niente di buono per Albeau che non è riuscito a passare nemmeno le qualifiche.
Un attimo di pausa, poi è partito il terzo tabellone. In finale c’erano sempre i soliti
nomi, ma dopo la prima strambata è stato l’inglese Ross Williams ad imporsi
davanti ad Albeau che si è dovuto “accontentare”, una volta tagliato il traguardo,
del secondo posto. Terzo è stato il costante Quentel, vera rivelazione di questa
prima tappa. Ottimo piazzamento anche per Andrea Rosati che è finito 10°.
Il vento ha tenuto e quindi si è proseguito con il quarto tabellone. Le previsioni
per i giorni seguenti non erano delle migliori e quindi tutti gli atleti hanno
cercato di spingere al massimo per portare a casa un buon risultato. In finale si
sono ritrovati Williams, Albeau, Costa Hoevel, pronti a giocarsi le prime tre
posizioni in classifica generale. Ma è stato Ross Williams a tagliare il traguardo
ancora una volta per primo, seguito da Costa Hoevel e Albeau. Dunque una
grande giornata questa per l’inglese che si è portato primo in classifica.
DAY 3-4-5
Come da previsioni il vento non è
arrivato neanche al minimo
necessario per terminare un
tabellone. La classifica è rimasta
quindi invariata dal terzo giorno. Il
vincitore della prima tappa del PWA
2009 è stato Ross Williams (Tabou,
Gaastra) che ha vinto per la prima
volta un evento di coppa del mondo.
Secondo è stato Antoine Albeau.
Terzo l’argentino Costa Hoevel,
prima volta sul podio del PWA e
quindi nuovo avversario per i “big”.
Quarto posto per Julien Quentel che
con due terzi posti e un quarto ha
sorpreso tutti. E per finire la top5
troviamo Dunkerbeck, anche se non
era sul podio è stato sempre lì
davanti pronto a lottare per il titolo.
Finisce quindi la prima tappa che a
sorpresa svela “nuovi” atleti pronti
a sfidarsi per la conquista del titolo
assoluto. Prossimo appuntamento
direttamente in Korea. Il resoconto
lo trovate nella rubrica 2FAST.
Ross Williams vince a Podersdorf il primo eventoSlalom della stagione.
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RIMORSIJosh ha fatto il suo ingresso nel mondo del windsurf a
soli 12 anni e seguendo le orme del fratello maggiore,
Mark Angulo, è finito sotto i riflettori ancora prima che
la sua vera carriera iniziasse. Ha firmato il suo primo
contratto a 15 anni e ha vinto la sua prima gara a 17. Il
prezzo del successo però è stato troppo alto per
entrambi i fratelli che, persi nel giro infinito dei party,
sono finiti nel tunnel dell’alcool e della droga, perdendo
sponsor, scontrandosi in famiglia e perdendo gli anni
più importanti della loro carriera. Dopo aver
disintegrato onde in giro per il mondo, il ribelle
rinsavito ora vive una vita molto tranquilla e segregata
su quella landa deserta e riarsa, della sua patria
adottiva, Capo Verde. È proprio qui che ha conosciuto
sua moglie Claudia e si è innamorato delle onde e
dell’ambiente di cui aveva bisogno per distaccarsi da
un passato tenebroso e ricominciare a farsi una vita
dalle piccole cose. Ora che il peggio è passato, e l’abuso
di sostanze stupefacenti è storia vecchia, Josh è
tornato al vertice delle classifiche wave di windsurf e si
sente fortificato dall’essere sopravvissuto a
quest’esperienza. Ho chiesto con schiettezza a Josh se
abbia dei rimpianti o rimorsi per quel periodo della
sua vita e come sia riuscito a venirne fuori…
JA: “La maggior parte dei momenti difficili e delle
brutte esperienze che ho fatto posso imputarli solo a
me stesso, ma questo mi ha reso la persona che sono
oggi. Riuscire a resistere e superare dei periodi di crisi
così profonda mi ha dato la forza per reagire e
risolvere problemi di altro tipo. Gli anni in cui ho perso
il controllo hanno però, ovviamente, lasciato alcune
cicatrici e conseguenze. Devo avventurarmi
attentamente lungo il mio percorso di vita ma sono
consapevole delle mie debolezze. Conosco anche i miei
punti di forza però. So come reagire alle mie debolezze
e so bene cosa evitare. Non ho alcun rimorso. Nella
Bibbia c’è scritto che Dio prende le cose negative e le
trasforma in positive e mostra il risultato delle proprie
azioni. Dopo aver fatto tutte quelle cose stupide e
negative, ora sono in grado di parlare e ispirare i
ragazzi che sono nel tunnel come lo ero io. Posso
Josh Angulo in Aerial nella sua Ponta Preta.
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parlargli allo stesso livello perché so esattamente cosa
stiano passando. Conosco i sintomi, gli elementi e tutti
i vari aspetti. Non sono né un dottore né uno psichiatra,
ho vissuto sulla mia pelle ogni esperienza che loro
stanno passando ora. Improvvisamente pensano:
“Cavolo se lui è riuscito ad uscirne e adesso sta così
bene, posso farcela anch’io!”. Penso sia per questa
ragione che Dio mi ha permesso di uscire dal buio, per
poter indirizzare anche altra gente come me verso una
vita sana.”
IL PUNTO DI NON RITORNOLa visione del mondo di Angulo è profondamente
influenzata dalla sua profonda fede cristiana. Josh
legge spesso la Bibbia per trovare conforto e consiglio
e la sua fede in Dio è la luce che lo guida fuori
dall’oscurità quando ha bisogno di una risposta o
quando la situazione diventa critica. Già da quando era
un adolescente, la tentazione verso l’alcool e la droga
era il cruccio che gli avrebbe fatto poi toccare il fondo…
Inizialmente erano solo delle feste fuori controllo, ma
dopo poco la dipendenza ha cominciato ad intaccare e
distruggere tutto ciò che di positivo aveva nella sua vita
e aveva costruito fino a quel momento. Gli ho chiesto se
c’è stato un momento in particolare, un momento che
gli ha fatto capire la necessità di abbandonare le sue
dipendenze una volta per tutte, per potersi finalmente
rialzare…
JA: “Penso di aver toccato il fondo svariate volte… Ho
avuto un sacco di punti di non ritorno. Preferirei non
parlarne nemmeno, non ne vale la pena. Ho rimosso
tutti quei ricordi e quelle memorie dolorose, è tutto
passato. So bene che quel tipo di vita non fa più per me.
Non passo più le notti in discoteca o al bar a bere. Devo
stare alla larga da quel tipo di ambienti perché sono di
carne ed ossa come tutti e posso essere tentato dal
male come tutti gli altri. Spesso e volentieri la natura
umana ti porta a fare la scelta sbagliata. Quando
veniamo al mondo, nasciamo dal peccato e quindi
siamo naturalmente portati a fare le scelte sbagliate.
Una volta che lasciamo che Gesù entri nella nostra
vita… Allora possiamo tornare sulla retta via. Abbiamo
la Bibbia, abbiamo la fede, la chiesa, gli altri credenti,
la solidarietà. Anche mia moglie è Cristiana e questo mi
aiuta molto. La nostra è una famiglia Cristiana. Mia
moglie Claudia ed io ne abbiamo passate talmente
tante assieme, che ci parliamo apertamente, molto più
di prima. Insieme ce la facciamo! Siamo uniti. Da soli è
più facile perdersi; in due o in tre è più difficile. Se ho
qualche preoccupazione… Vado da mia moglie e le dico
”Amore, il diavolo mi sta offuscando la mente”. Questa
è il nostro modo, ci sediamo e preghiamo l’uno per
l’altro per poter passare questo periodo di buio. Il
diavolo vuole isolarci in modo da farci sentire soli e
miserabili, facendoci vergognare di noi stessi. È così
che ci attacca e ci distrugge. Questa è la missione del
Diavolo… Attaccarci e distruggere le nostre vite. Gesù,
Dio e la Sacra Bibbia servono per riportare ordine nella
nostra esistenza. Attraverso l’amore e il sangue del
sacrificio di Gesù Cristo in croce per il genere umano.
È per questo che io e la mia famiglia viviamo e
crediamo… Per questo ora sto bene e stiamo
raccogliendo i frutti del nostro lavoro e della sua
benedizione. Non è merito mio… Io non sono nessuno!
Come ho fatto ad andare da zero a ciò che sono ora? È
solo la sua compassione e la sua benedizione.”
IL RITORNO AL PWACambiamo discorso, la gara di Capo Verde 2009. Le
finali erano esattamente la ripetizione dell’edizione del
2007 in cui Kauli ha vinto la single elimination ma poi
Angulo lo ha sconfitto due volte nella double. Vincere
batterie in condizioni down the line wave riding come
qui a Capo Verde richiede molta tattica, soprattutto per
la scelta dei set più grossi e puliti, in modo che i rider
possano farli a pezzi proprio fin sotto riva. Come per il
surf da onda, ci sono delle regole per le precedenze
sull’onda, che possono essere anche usate a proprio
vantaggio e, specialmente qui a Ponta Preta, c’erano un
sacco di movimenti e tattiche durante le batterie.
Grazie alla conoscenza superiore dello spot e alla
motivazione a vincere a casa sua, Angulo è stato
migliore di chiunque altro.
JA: “Sono molto aggressivo in acqua durante le mie
batterie, come tutti gli altri del resto. Kauli è
aggressivo, Kevin Pritchard è aggressivo, tutti sono
aggressivi. La parte più importante del gioco è fare le
manovre giuste sulle onde giuste, al momento giusto...
Sembra quasi di giocare a scacchi. Kauli è il ragazzo
che sicuramente riesce a prendere le onde per primo
perché è davvero leggero. Ragazzi come me o Kevin si
devono invece posizionare alla perfezione per
prendere i set giusti. Conosco lo spot così bene ormai
che posso prevedere in che modo le onde buone
romperanno lungo il reef, ma Kauli è così forte col
vento leggero che riesce a prendere molte più onde di
me, anche pompando come un pazzo… E’ straordinario.
Quasi sempre può prendere l’onda che vuole e quasi
sempre ci riesce. Il mio vantaggio principale è la
conoscenza del posto e la lettura dell’onda e delle
sezioni critiche. Cerco di tenere i ragazzi lontano dalle
onde, se posso. Posso fare finta di partire in modo che
mi lascino l’onda perchè ho la precedenza, per poi
mollarla all’ultimo momento in modo da assicurarmi
che ormai sia troppo tardi per loro per prenderla. A
volte pompo sopravento ai miei avversari per arrivare
prima alla line up… Ponta Preta sembra proprio un
evento di surf da onda. Nella finale Kauli ha avuto la
meglio su di me con due onde. È così leggero che riesce
a prenderle ancora più fuori. Mi ha superato in tattica
in quell’occasione!”.
IN SINTONIAKauli Seadi ha trovato un’ottima sintonia coi giudici
PWA nel corso di questi ultimi due anni e questo gli ha
anche permesso di portarsi a casa, meritatamente, i
suoi due titoli mondiali. Quello che può succedere però
è che, quando si ha a che fare con rider del calibro di
Kauli, i giudici sentano automaticamente il fattore
Kauli… Il fatto che quella sia una “curva di Kauli”, la
rende automaticamente più pulita e radicale di
qualunque altra, indipendentemente dal resto. Le curve
di Kauli sono spesso e volentieri stupende e precise ma
a volte può capitare anche a lui di scegliere un’onda
mediocre per i suoi standard, ed ecco che il fattore
Kauli entra in gioco. È per questo che molti altri atleti,
per poterlo battere in una batteria, lo devono
distruggere completamente. La finale della single a
Capo Verde ha fatto vedere l’efficacia del fattore,
indicando quanto fosse forte la sua influenza. La heat
era molto vicina ma l’opinione in spiaggia e degli altri
atleti in acqua era che “Josh Angulo faceva paura!”,
avrebbe dovuto portarsi a casa la finale ad occhi
chiusi. Quando il verdetto ha annunciato una vittoria
per 3 giudici a 2 di Kauli su Angulo, Josh è rimasto
allibito e si è reso conto che avrebbe dovuto tirare fuori
qualcosa in più per poter veramente battere Kauli.
JA: “È abbastanza evidente che negli ultimi anni, dal
mio punto di vista, i giudici abbiano visto lo stile di
Kauli in maniera molto positiva. Siamo quasi arrivati
al punto in cui, anche se andavo al massimo delle mie
capacità, per i giudici non era sufficiente a battere
Kauli. Se ne è avuta la dimostrazione durante la single
elimination. Tenendo questo a mente, tutto quello che
potevo fare era dare il massimo e sperare che i
giudici togliessero il brasiliano dal piedistallo per un
secondo. Dopo la prima finale ho notato dei
cambiamenti rilevanti nell’atteggiamento dei giudici.
Alcuni di loro hanno cominciato a ricercare e
premiare maggiormente un approccio più verticale
alle sezioni tubanti di Ponta Preta. Qui bisogna essere
proprio nel mezzo della sezione critica e farla saltare
in aria. Vedendo che la situazione stava girando a mio
favore, mi sono sentito ancora più a mio agio. Ero
sicuro che la seconda finale della double fosse
davvero vicina ma speravo che i giudici mi avrebbero
premiato. La folla non vedeva l’ora di fare festa. Per
loro ormai era scontato che avessi vinto. So bene
come funzionano queste cose e quindi non si può dire
che è finita, finchè è ufficialmente finita. Sembrava
scontato che avessi vinto anche la single, eppure alla
fine è andata a Kauli. Questo mi ha reso ancora più
motivato, perchè dovevo provare che per quanto lui
fosse forte, non era l’unico in grado di fare spettacolo.
Ho preferito che fosse andata in questo modo
piuttosto che il contrario, ossia avessi vinto la single
e perso la double. Non volevo sembrare amareggiato
per il primo risultato nella single ma ero sicuro di
aver vinto. Penso che perfino Kauli mi avrebbe dato
come vincitore. Era una situazione molto strana. Un
sacco di giudici erano in difficoltà e sembravano in
un’altra dimensione. Tutto questo non conta più
adesso. Ci sono abituato. Ho 34 anni. Sono in tour da
tanto tempo e tutto quello che posso fare è dare il
massimo… Il resto è in mano loro!”.70
ZERO PRESSIONEUna volta che il risultato è stato ufficializzato, Josh
aveva la vittoria in pugno… Firmata, sigillata e
consegnata… L’intera folla in spiaggia è esplosa,
trasformando l’atmosfera in un carnevale in cui si
respirava l’estasi della popolazione locale per la
vittoria del loro eroe. Non c’è voluto molto prima che la
voce arrivasse anche a Santa Maria e la reazione a
catena ha innescato un’enorme festa che è continuata
tutta la notte. Josh ha sentito di avere una
responsabilità nei confronti della gente di Capo Verde…
Sapeva di avere le capacità per vincere ma contro
gente come Kauli, Pritchard, Polakow e i migliori rider
al mondo, la pressione era davvero insopportabile e
vincere era davvero una missione ardua da compiere…
JA: “Vincere mi ha alleggerito di un pesante fardello.
Ero così leggero una volta finito! Camminavo sulle
nuvole! Una volta persa la single, tutti mi dicevano di
non preoccuparmi che avrei sicuramente vinto nella
double. Ma non hanno idea di quanto sia effettivamente
difficile. La mia batteria contro Kevin è stata già
un’impresa notevole. KP è andato molto bene. Era
davvero a palla e sapevo che mi voleva battere a tutti i
costi. Basta fare un solo errore contro di lui e sei finito.
Brawnzinho ha sbagliato una volta e KP l’ha battuto.
Una volta superato KP la pressione ha cominciato ad
aumentare. Gli avevo già fatto questo scherzetto nel
2007. Con questa, siamo a due. Entrambe le volte mi
sono sentito incredibilmente bene, ma questa volta era
ancora peggio perchè è veramente la conferma che qui
a Ponta Preta sono intoccabile! Nel caso Kauli avesse
vinto questa volta, tutti avrebbero detto che ormai era
imbattibile. “Josh ha vinto qui nel 2007 ma ormai Kauli
lo ha spodestato, a casa sua”! In questo modo invece,
io sono ancora in cima, l’ho battuto due volte e sono io
il re di Ponta Preta!”.71
Lo stile inconfondibile dell’Aerial di Josh Angulo.
72
PINNA SINGOLAJosh è uno dei pochi atleti che continua ad utilizzare
tavole wave con pinna singola e continua a credere
fermamente che siano il mezzo migliore per questo
lavoro. Molti atleti hanno seguito a ruota Kauli Seadi
lungo la strada dei twin fin e si trovano molto bene, ma
Josh è convinto che esse non bastino a superare la
spinta e portanza che la pinna singola offre…
JA: “La vittoria a quest’evento è derivata dall’aver fatto
windsurf a Ponta Preta per tutti questi anni. Ho surfato
in centinaia di sessioni, andando molte volte a rocce e
raggiungendo la confidenza necessaria per poter fare
un’Aerial nella sezione critica, volando sopra al reef
asciutto. Sono in grado di posizionarmi così
profondamente nelle sezioni critiche grazie a tutto il
tempo che passo in acqua. Molti degli altri ragazzi non
sono stati qui altrettanto tempo e quindi non
conoscono l’onda come me. Io devo vincere qui! Ho
sicuramente un bel vantaggio. Io vivo qui, sono sempre
qui in acqua e l’onda in questo posto richiede molto
tempo e pratica per poterla sfruttare al meglio. Penso
anche di essere avvantaggiato dal punto di vista del
materiale. Molti altri ragazzi sono andati troppo oltre
con le loro tavole cortissime e tozze. Non penso siano
in grado di ottenere la stessa spinta e stabilità che ho
io con la mia tavola. Ho una tavola che mi proietta
meglio down the line, dandomi più velocità, stabilità e
solidità. Con la mia tavola è possibile unire più Turn
73
perfetti e pesanti. Con i twin fin invece sei più a rischio.
Anch’io ho provato le tavole larghe e corte, le ho usate
tutte. Perchè continuo ad usare il mio Chango 88 L di
serie? Perchè è una tavola stabile, facile e performante.
Di cos’altro c’è bisogno? Penso che Kauli alla sua età è
giusto che sperimenti e provi cose nuove. Quasi
sicuramente distruggerà tutto in quegli eventi con
onda marcia e onshore! Sono sicuro che a Pozo andrà
benissimo, ma il fatto è che qui a Ponta Preta, con
un’onda così perfetta, è evidente vedere chi fa cosa. È
l’unica onda al mondo così perfetta e pulita. Perfino
Hookipa non ha la sua forma perfetta e tutti sembrano
quasi allo stesso livello. Kauli può usare quello che
vuole, andava benissimo con la pinna singola e
continua ad andare benissimo anche con il twin… Può
usare quello che gli pare.”
RACINGL’anno scorso Josh Angulo ha fatto il suo ritorno nel
circuito di racing ed è riuscito ad infilarsi tra i primi 10
posti overall dell’anno. Seguendo i consigli del suo
compagno di viaggio, Micah Buzianis, Josh è migliorato
progressivamente durante la stagione abituandosi a
competere coi migliori racer al mondo. Dopo avere
usato un misto di tavole slalom tra Tabou e Mistral lo
scorso anno, Angulo ha creato un range di 3 tavole
Magnum da slalom, che userà in gara questa stagione.
Le tre tavole sono state disegnate in collaborazione con
Jean Boudoirs ed il range è stato pensato
appositamente per sfruttare al meglio il nuovo format
di racing del PWA, in cui si possono registrare 6 vele e
3 tavole, che entrerà in vigore da questa stagione. Josh
continuerà ad usare Maui Sails assieme a Peter
Volwater e Phil Mcgain, cercando di entrare nell’olimpo
dei primi cinque o ancora più su…
JA: “Volevo fare race già da parecchio tempo. Sono
davvero un bastardo competitivo! Adesso che ci
penso, uno dei miei rimpianti è stato non cominciare
a far racing o slalom quando ero più piccolo. Non
avevo idea dell’opportunità che mi era stata offerta
con il racing. Io personalmente, all’epoca, detestavo
andare a fare slalom e course racing. Era brutale e
difficile. A quell’epoca non avevo capito bene cosa
fosse il windsurf professionale e come approcciarlo e
quindi ho perso quest’opportunità. Ho avuto un ottimo
rapporto con David Ezzy per molti anni. Come waver
andavo bene ma sono arrivato ad un punto in cui mi
sono sentito privo di stimoli perché avevo già vinto
molti eventi importanti e perfino un titolo mondiale e
quindi pensavo che la mia carriera fosse giunta ad un
punto molto alto, ma morto. Non sentivo la necessità
di vincere trenta titoli… Uno mi bastava per la
soddisfazione personale. Tutto il resto è solo la
ciliegina sulla torta. Improvvisamente ho sentito
questa necessità, come di finire qualcosa che avevo
iniziato e tralasciato… Ed ecco che è riemerso lo
74
Slalom. Sono giunto ad un punto con Ezzy in cui non
avevamo più la stessa visione circa il mio futuro.
Stavo invecchiando e, con una famiglia da mantenere
e tutto il resto, avevo bisogno di trovarmi un lavoro
vero con il windsurf. Rispetto pienamente le sue
visioni e convinzioni ma quando non siamo riusciti a
trovare un accordo me ne sono andato, per quanto mi
riguardava, la mia carriera windsurfistica era finita.
Era il novembre 2007. Sono rimasto senza sponsor
per oltre due mesi e mezzo, ma ero impegnato a Capo
Verde con il mio centro di windsurf. Un giorno mi è
arrivata una e-mail da Maui Sails. La cosa divertente
è che, il giorno precedente, avevo chiamato il mio
parroco per dirgli che ero in difficoltà. Stavo
pensando di chiamare Ezzy… Forse mi avrebbe ripreso
nel suo team per fare solo wave. Lui mi ha consigliato
di rilassarmi, e pregare assieme a mia moglie per
ottenere ciò che desideravo. Così abbiamo fatto. La
mattina seguente, ecco una e-mail da parte di Phil
Mcgain! Potevo iniziare a fare slalom! Ora faccio parte
di un ottimo team di racer. Non vediamo l’ora di
iniziare la stagione. Sono molto concentrato, e dopo lo
scorso anno sui Mistral e Tabou, finalmente
quest’anno ho le mie tavole. Quello è stato il mio anno
di battesimo e probabilmente anche questo sarà di
prova. Ho davvero tavole e vele spettacolari e ho già
fatto una buona esperienza. Sono sicuro che otterrò
risultati migliori.”
IL FUTURODopo aver raggiunto quasi tutti i suoi obiettivi nel
windsurf, sembra che Josh si trovi davanti ad un bivio
nella sua vita in cui può muoversi in una direzione
nuova oppure continuare tranquillamente con la vita
del windsurfista pro, finchè i suoi sponsor
continueranno a pagarlo per gareggiare. Il suo centro
a Capo Verde ha avuto molto successo ed i contatti che
ha preso organizzando i tre eventi qui a Ponta Preta gli
hanno aperto molte porte e possibilità sull’isola.
Tagliando corto… Josh ama ancora fare windsurf e ha
ancora quella voglia bruciante di partecipare al world
tour per gareggiare con i migliori al mondo…
JA: “Quando mi sono trasferito qui a Capo Verde mi si
sono presentate un sacco di opportunità. Ho contatti nel
dipartimento dell’energia, degli immobili, nel windsurf
ed in altri settori. Ovviamente continuo a concentrarmi
principalmente sul windsurf e sugli sport acquatici.
Questa è stata la chiave che mi ha permesso di
conoscere tutta questa gente. Il windsurf è quello che
faccio e che amo. Chissà magari domattina mi si
presenteranno opportunità differenti. Magari prenderò
un’altra decisione per il bene della mia famiglia, senza
tralasciare il mio amore per lo sport. O magari cambierò
completamente. Per ora sono molto orgoglioso ed
impegnato a spingere il mio marchio, Angulo Boards.
Mio padre mi ha affidato la gestione della parte
windsurfistica e ora sta cominciando a decollare. Sono
abbastanza preso da tutti i miei impegni di quest’anno.
Mi farebbe davvero piacere trovare un po’ di atleti che mi
possano finalmente sostituire, vincendo le gare al posto
mio. Ci vuole tempo. Siamo una compagnia piccola e in
crescita e in questo momento io ho tutto in mano.
Ragazzi come Phil Mcgain sono la prova che si può
continuare ed essere in forma e competitivi anche dopo
i quarant’anni. Mio fratello Mark sta ancora spingendo i
limiti dello sport a Maui in questo momento… Fa paura. Il
windsurf è molto longevo, forse troppo. Magari la gente
si sta stufando di vedere sempre le stesse facce, ma è
quasi impossibile rinunciare a qualcosa che si ama
profondamente. Noi andiamo a fare windsurf e basta! Se
ti pagassero per farlo, anche tu la penseresti così! La
vecchia generazione è semplicemente un’invenzione dei
media. Siamo ancora qui perché abbiamo imparato più
cose. Siamo più furbi! Abbiamo più esperienza. È
l’andamento naturale. Quando ero un giovane rider
prodigio, non andavo così bene in una batteria e facevo
casino in discoteca tutte le sere. La generazione vecchia
di quel periodo continuava a vincere tutto e mi prendeva
a calci nel sedere; piano piano ho imparato come
diventare un atleta professionista. Sto ancora
imparando. A dir il vero mi sto anche allenando di più a
livello di fisico e controllando il materiale. Penso che
tutto possa solo migliorare finchè continuo ad affinare il
materiale, specialmente dal punto di vista dello slalom.
L’esperienza conta tantissimo!”.
75
Josh sdraia la vela nella pancia di Ponta Preta, in ritardo ma non troppo per un timing perfetto.
76
STILEÈ fuori discussione che Josh Angulo abbia uno stile
assolutamente unico, per non parlare poi della sua
lettura dell’onda e del suo timing. La maggior parte dei
suoi Aerial immensi a Ponta Preta sono il risultato di
un’entrata calcolata con ritardo perfetto, proprio sotto
alla sezione critica, in modo da volare in cielo. È un
approccio alla “o la va, o la spacca”, specialmente in
questo luogo, però Josh Angulo surferà sempre in
questo modo… Senza compromessi. Vederlo surfare
con questo approccio anche in gara è davvero
pazzesco, come minimo. Nella heat della double contro
Kevin Pritchard, ha fatto 4 Aerial immensi su un’unica
onda, sorvolando le sezioni tubanti col corpo contorto,
atterrando direttamente sulla spalla, pronto per il
prossimo Turn e poi dritto sotto il lip ancora una volta.
Il mix di manovre e riding con onde come queste,
combinato all’adrenalina della competizione,
rappresentano la tipica espressione Angulo!
JA: “Verticale, in ritardo e proprio sotto il lip. Per me
sono questi gli aspetti che rendono le surfate qui a Capo
Verde così estreme e spettacolari. Se ti ritrovi sulla
faccia dell’onda a curvare, significa che non sei
verticale né sotto il lip. La sfida continua di Ponta Preta
è appunto quella di essere sempre sull’orlo della
distruzione, a causa della velocità e della potenza
dell’onda. Se parti in anticipo sull’onda non fai niente di
che, se invece parti in ritardo ti fai un bel viaggio diretto
sulle rocce. È arte! È come se stessi dipingendo le tue
linee sull’acqua. Ponta Preta è la mia tela e, sebbene
questo sembri scontato o gay, non m’interessa, io esco
là fuori e dipingo la mia visione sulle onde. Le linee che
voglio tracciare sono estreme ma sono anche molto
armoniose. Wave sailing è quello che ho fatto tutta la
mia vita. È quello che amo. Andare contro un lip di un
albero d’onda ti spazza via. È come un enorme half pipe
liquido. È proprio di questo che mi sono innamorato
quando sono venuto qui. Ho fatto windsurf in giro per il
mondo ma surfare questi perfetti half pipe liquidi non
mi stanca mai. Non riesci mai ad averne abbastanza. La
sensazione di un Bottom Turn nella pancia di un’onda
tubante di 4 metri, tutta quella spinta e forza centrifuga
quando sei nel cavo, per poi tornare su verticale con
timing perfetto, è incredibile atterrare da un’Aerial
sopra una sezione critica per poi buttarsi dritti in
un’altra. Ho surfato tantissime onde a Ponta Preta dove,
una volta uscito nel canale, sentivo l’elettricità nel mio
corpo. Non riesci a trattenerti e devi urlare ”Che
spettacolo!!!”. Non tutte le onde sono perfette, ma
quando hai l’occasione e riesci a far coincidere tutto, il
tuo timing è perfetto e hai la sensazione che non avresti
potuto far di meglio, senti i brividi lungo la schiena. È
una sensazione meravigliosa. Siamo tutti drogati di
adrenalina alla fine del giorno. Siamo come gli
skateboarder, snowboarder, skier o mountain climber,
stiamo tutti cercando di disegnare le linee migliori. È
una forma d’arte. Alla fine, fare windsurf in posti come
Ponta Preta è arte allo stato puro!”
AL VERTICEPer quanto riguarda Josh, le sue vittorie a Ponta Preta
rappresentano la ciliegina sulla torta della sua
carriera. Riuscire ad uscire vincitore in un evento di
puro waveriding down the line è sicuramente molto più
importante per Josh che fare bene in condizioni
onshore con onda molle come a Gran Canaria.
JA: “Qualsiasi cosa succeda, non m’importa, fratello!
In 3 eventi qui a Capo Verde ho ottenuto due primi ed
un secondo posto. Negli ultimi 3 eventi alle Hawaii due
primi ed un secondo. Se quindi consideri gli ultimi 6
veri eventi di wave che hanno fatto, ho ottenuto 4 primi
e due secondi posti! Questi risultati rappresentano il
mio ritorno e sono la giusta chiusura della mia
carriera, dopo tutti quegli anni di perdizione e pura
idiozia. C’è sempre qualcosa da raccogliere verso la
fine. Adesso ho un centro surf, sono in forma in slalom,
ho il mio gruppo di supporter ed un ottimo rapporto
con i miei sponsor. È molto eccitante. Sono fortunato e
me la sto godendo. Non c’è niente di facile nella vita…
Questo è quello che ho capito. È un duro lavoro… Ma
Gesù aiuta a rendere tutto più semplice!”
Il quiver di Josh Angulo e la sua famiglia.
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79
Kai Hopf nel suo loft di Maui.
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WIND WARRIORSSydney, 1987: il film sul windsurf “Wind Warriors”
attira migliaia di australiani nelle sale
cinematografiche. Guardano strabiliati quei pazzi
windsurfisti che inseguono onde e vento in giro per
il continente, si buttano senza pensarci da ripide
scogliere e conquistano montagne d'acqua con le
loro tavole appariscenti sotto i piedi nudi. Oltre alla
leggenda del windsurf australiano, Mark Paul, c'è
anche un ragazzino gracile con i capelli neri e una
vela triangolare bianca e blu che dà veramente
spettacolo: il diciottenne Kai Hopf.
Oggi Kai ha 40 anni, i capelli grigi e non è più così
gracile. Ha appena guardato “Wind Warriors“ in
videocassetta per la prima volta, come se si fosse
dimenticato di aver partecipato alla prima circa
vent'anni fa.
Tutto ciò m'imbarazzava, ammette. Preferisce quasi
di più essere semi sconosciuto, come al giorno
d'oggi, sebbene abbia fatto più di tanti altri per il
nostro sport. È ormai da più di 15 anni che l'ex pro
windsurfista disegna le vele per North Sails, uno dei
marchi più importanti al mondo.
Chi non conosce Kai però, non ha idea che
quest'omone dai capelli grigi ed occhi verdi sia una
delle personalità più importanti ed influenti nel
mondo del windsurf. Va benissimo così però, perché
Kai odia la notorietà.
LA PERSONALITÀ“Non sono un ragazzo molto socievole”, dice Kai,
sdraiandosi sulla poltrona e sorridendo. I suoi amici
però possono smentirlo immediatamente. Kai non ama
socializzare dicendo banalità, in quanto, come dice lui,
“non gli viene bene”. Riesce a malapena a sopportare
troppa gente nello stesso posto. “Quando ci sono 30
persone in una stanza, non mi sento per nulla a mio
agio, mi fa venire i brividi”. In queste situazioni può
anche capitare che Kai si alzi e abbandoni una cena nel
mezzo di una conversazione. La gente che non lo
conosce potrebbe pensare che sia un maleducato
altezzoso, ma i suoi amici sanno come prenderlo.
Sanno che Kai è così attento e preciso che quando
parla con più di due persone alla volta, non capisce più
nulla, solo perché capisce troppo ed è troppo attento.
Kai non parla molto di sé stesso o meglio: non ne parla
a molti. Vuole parlare solamente con la gente che gli
interessa: “una persona capisce subito se non mi va a
genio. Perchè dovrei fingere?”. Se però guardate oltre
all'apparenza a volte burbera di Kai, scoprirete subito
il suo cuore gentile. Ospiterebbe i suoi amici nella sua
casa di Maui per mesi, anche se dovesse dormire per
terra. ”Kai fa tutto per i suoi amici. A volte perfino
troppo” ci dice il managar della North, Raoul Joa. Dopo
quasi più di 15 anni d'amicizia, è una delle persone che
meglio lo conoscono, ma anche lui non sa ancora tutto
dello schivo sail designer.
LE ORIGINISulla homepage del sito North, Kai viene
soprannominato “l'australiano”, però non è del tutto
corretto. Pochissimi sanno che Kai è nato in Germania,
parla tedesco perfettamente ed ha perfino un
passaporto tedesco. Questo è un fatto che tende a
Kai Hopf con le sue vele ad Hookipa.
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nascondere. Un sacco di tedeschi gli parlano in inglese,
anche per anni interi, prima di sapere che avrebbero
potuto parlare la loro lingua madre senza problemi.
Grazie al padre tedesco, Kai ha vissuto lontano dal
mare, a Monaco, fino all'età di 12 anni. Ha messo il
piede per la prima volta su una tavola a 9 anni e
all'epoca non gli era piaciuto minimamente. Sua
madre australiana è stata la ragione per cui si è poi
dedicato completamente al windsurf: quando aveva 12
anni, tutti gli Hopf si sono trasferiti sull'isola
continente. La loro casa a Long Reef Beach a Sydney
era a pochi metri dalle onde del mare di Tasmania, una
palestra perfetta per Kai. Il tarlo gli è entrato all'età di
14 anni, allora pesava solo 38 kg! “Ho dovuto imparare
immediatamente la partenza dall'acqua perché non
riuscivo nemmeno a tirare fuori la vela dall'acqua”,
ricorda Kai. Il suo destino era già scritto. Ha passato
l'adolescenza con intere giornate in acqua,
sgattaiolando poi a casa e addormentandosi di sasso,
sfinito. “Mio fratello maggiore mi odiava perchè doveva
sempre portarsi il suo materiale fino a casa e anche il
mio”, dice Kai, sorridendo irrispettoso, per nulla
pentito. Appena gli è passata la macchina da cucire per
le mani, ha occupato completamente la stanza della
sorella e ha imparato l'arte del fare vele, da
autodidatta! “Le prime vele erano assolutamente
rudimentali, semplicemente un pezzo triangolare di
tessuto”, dice Kai, senza rendersi conto di quanto
presto abbia imboccato la strada per il successo. A soli
16 anni aveva già guadagnato così tanto da potersi
permettere molti lunghi viaggi a Maui.
IL PRIMO LAVOROLe sue creazioni non erano a buon mercato: “Prendevo
450 dollari a vela, più di quanto costasse una North Sail
in quel periodo.” Tuttavia non c'è voluto molto prima
che metà dei rider australiani usasse le vele di Kai. Era
sicuramente una bella spina nel fianco
dell'importatore australiano di North Sails. Quando
finalmente si è reso conto che il suo business sarebbe
andando calando sempre più, ha assunto Kai come
aiuto sail designer per North, affiancandolo a Larry
Herbig. Per Kai, che era abituato a guadagnare 300/400
dollari al giorno, questa era sia una grande
opportunità che una notevole perdita economica.
“North mi ha fatto un'offerta davvero ridicola. Il primo
anno arrivavo appena a fine mese. Però
m'interessava”, dice Kai. L'interesse era così profondo
che non si è fatto problemi a dormire sul pavimento
della veleria di Maui per un anno intero!
L'INIZIO CON NORTHIl Product Manager, Raoul Joa, ricorda bene l'inizio non
idilliaco di Kai in North, specialmente il primo incontro.
Raoul era andato a far visita a Larry Herbig, che si
occupava delle vele da race North e gli mostrò le vele
wave disegnate da Kai. La reazione di Joa fu esplosiva:
“Wow, un taglio così orribile non l'ho mai visto… Mi
viene da vomitare!”. Non aveva idea che Kai, che era lì
in giro in veleria aveva capito ogni parola del suo
commento in tedesco. “Avrebbe potuto iniziare meglio”,
ammette Raoul. Quest'inizio ha segnato positivamente
il futuro rapporto tra i due, anche se hanno sempre
litigato riguardo al look delle vele, specialmente dopo
che Kai è diventato il designer ufficiale per North.
Raoul, come Product Manager, vuole che le vele vadano
al meglio, ma che siano anche belle da vedere. Per Kai
però, ogni minima modifica della grafica, implica un
sacco di lavoro: “Devo quasi ricominciare tutto da capo
ogni volta. Ho bisogno di fare almeno due o tre vele
prima di arrivare ad un buon prodotto. È per questo
che odio profondamente quando Raoul vuole cambiare
grafica ogni due minuti.”, spiega Kai. “Per anni abbiamo
litigato per questo fatto, ma adesso va tutto benone.
Alla fine abbiamo entrambi lo stesso obiettivo: vendere
quante più vele possibile. Gli affari vanno bene, grazie
alla sua capacità ed esperienza”.
IL PRESENTEOggi North Sails non potrebbe esistere senza Kai. La
compagnia è stata fortunata che Kai abbia deciso di
diventare un sail designer, lasciando perdere
l'università, diversamente dai componenti della sua
famiglia, in cui ogni membro vanta almeno una laurea.
Kai ha comunque ereditato una grande intelligenza,
infatti i suoi colleghi lo chiamano “il cervello”. Per
rendere il metodo di produzione più efficiente e
preciso, Kai ha optato per la digitalizzazione del design
delle vele. In passato disegnava a mano ogni singola
vela, tagliando e cucendo dal nulla. Ora invece immette
le misure e i dati nel suo laptop e poi manda tutto alla
fabbrica in Sri Lanka, con un click. Le vele vengono
prodotte lì e poi mandate immediatamente a Maui,
dove possono essere testate appena 4 giorni dopo.
Questo non diminuisce il lavoro di Kai. “È sempre
seduto davanti al suo portatile a lavorare”, come
confermano le team rider e campionesse del mondo,
Daida ed Iballa Moreno. Considerano Kai come un
“ambasciatore dello sport” perchè pensa e crea tutti
quei piccoli dettagli che rendono il windsurf più facile
e divertente. Sebbene sia tutto semplificato dalla
digitalizzazione, Kai a volte ricorda con nostalgia il
periodo in cui faceva tutto a mano, senza computer:
“Era molto più salutare”, dice convinto. Ora è seduto
davanti ad uno schermo dalla mattina alla sera e gli
manca l'esercizio fisico come a tutti i lavoratori
sedentari. Il rider di coppa del mondo, Jimmy Diaz, ora
si occupa di testare le vele e Kai va a fare windsurf solo
quando le condizioni sono ottimali.
JET LEGL'unica cosa che Jimmy rimprovera al suo capo è che:
“Kai spesso si alza alle 3 di mattina e comincia a
lavorare a pieno regime, pensando che la gente
normale che si sveglia alle 7 sia ritardataria!”.
Quest'insonnia è anche dovuta ai continui
cambiamenti di fuso di Kai. Continua a viaggiare tra
Maui, Sri Lanka, Malaysia, Australia, Gran Canaria, e
Germania, anche più volte in un mese. Non c'è da
sorprendersi che il suo spirito e corpo sentano il peso
di questi continui spostamenti. A causa dei sui viaggi
Kai è anche un esperto di geopolitica, può dare lezioni
improvvisate sulla guerra in Sri Lanka oppure la
situazione dei musulmani in Malesia. In Malesia
vengono prodotte le sue pinne “Meanline Fins”. Kai non
solo le mette in dotazione sulle tavole Mistral ma le
vende anche a clienti privati: un introito interessante.
Kai si mette a ridere quando sente le solite lagne sullo
stato dell'industria del windsurf. “La gente dice
sempre che non si può vivere di windsurf e
guadagnare abbastanza. Stronzate!”, e aggiunge “puoi
guadagnare molto bene, basta sapere quello che fai.
Devi essere innovativo, trovare una nicchia di mercato
e soprattutto darti da fare. È proprio quello che non
fanno molti professionisti” dice Kai: “Molti di loro non
stanno sfruttando il loro potenziale appieno.”
Non sfruttare appieno il proprio potenziale è una cosa
che Kai non sopporta, proprio come essere famoso. In
Australia, non è riuscito ad evitare un po' di fama
vent'anni fa. Questo è dovuto in parte al film “Wind
Warriors”, le cui scene sono state anche mostrate in
una pubblicità di famosi chewing gum per oltre tre
anni. Ben pochi Australiani non hanno visto almeno una
volta Kai sullo schermo con la sua vela blu e bianca.
Come ricompensa per il disagio dovuto alla fama, Kai
ha un abbonamento a vita per la cura gratuita delle
carie, in quanto il produttore del film “Wind Warriors”
è dentista! 82
85
86
INTROPrendete una buona velocità al lasco e cercate
un’onda abbastanza ripida o un chop di buone
dimensioni.
La manovra ha una resa migliore se mantenete lo
slancio in avanti, per cui è molto importante saltare
sulla rampa giusta.
Per questo motivo cercate un’onda di buone
dimensioni ma che non sia troppo ripida per avere
slancio in avanti e tempo sufficiente per scalciare
la poppa.
STEP BY STEP
Foto 1-2: Appena siete sull’onda orzate leggermente
facendo pressione sui talloni, chiudete la vela e
portate il corpo in posizione centrale sulla tavola.
Fate attenzione però a non orzare troppo bloccando
tutto lo slancio in avanti della tavola, cercate di
trovare il giusto equilibrio.
Foto 3-4: Come staccate, portate il peso sul bordo
opposto della tavola facendo pressione sulle dita dei
piedi, distendete il braccio dell’albero e piegate
quello della vela abbassandola.
Foto 5-6: Una volta che siete in aria sopra la vela è
il momento di scalciare la poppa della tavola.
Portate la vela in avanti con la mano dell’albero e
spingete con la mano della vela per fare entrare il
vento sulle mura opposte.
Foto 6: Contemporaneamente scalciate la tavola
facendo una torsione con le anche, spingete la
87
poppa distendendo la gamba posteriore. Questo è il
momento clou dello Shove-It.
Foto 7-8: Continuate a spingere il rig in avanti e
aprite la vela con la mano posteriore per
raddrizzarvi portando la tavola in assetto. La vela
tornerà in posizione normale.
Foto 9: Portate la tavola sotto il corpo preparandovi
ad atterrare di poppa.
Foto 10-12: Atterrate in controllo e chiudete la vela
per stabilizzarvi.
TIPS• Prendete velocità e cercate un’onda media o un
chop consistente.
• Orzate premendo sui talloni.
• Appena staccato, chiudete con la mano della vela e
abbassate la vela sull’asse orizzontale spingendo
con la mano dell’albero.
• Guardate il top della vela per abbassarla sull’asse
orizzontale.
• Se la vela non si raddrizza portatela in avanti
mentre spingete con la mano posteriore.
• Se vi sbilanciate oltre la prua finendo in una Air
Jibe non voluta, ricordatevi di aprire la vela per
rallentare lo slancio in avanti e per raddrizzarvi.
• Se non riuscite ad andare sopra la vela per
scalciare la poppa, orzate con meno decisione per
mantenere più velocità, portate la vela ancora più
indietro quando staccate e ricordatevi di guardare il
top della vela!
88
INTROIn uno splendido pomeriggio hawaiiano, incontro a
Spreck, un local summer/winter resident, Rodolfo,
per gli amici, Foffo. Questo windsurfista svizzero,
maestro di sci a Saint Moritz nel periodo invernale,
mi mette a conoscenza di questa nuova realtà: i 5
movimenti Tibetani.
FIVE FOR LIFETutti i riferimenti e gli esercizi che troverete da me
descritti sono stati ampiamente testati e verificati
negli anni, da Personal Trainer e Master Guru di
tutte le discipline; ognuno con differenti stili e
metodi (tutti molto efficaci).
Io desidero solo esporvi la mia esperienza personale
dopo 6 mesi consecutivi dedicati a questi 7 minuti di
esercizi quotidiani.
Sono una scommessa alla quale non potete
rinunciare.
STEP BY STEPESERCIZIO 1
Giravolte 360 su se stessi in piedi, braccia a 90°.
Mettetevi in piedi, rilassati, stendete le braccia e
tenetele aperte a 90°, spalle rilassate, schiena dritta.
Sguardo concentrato sul dito indice della mano sx o
dx. Durante la rotazione non levate lo sguardo dal
dito. (Contro il giramento della testa, controllare con
velocità di rotazione medio/lenta)
Effettuare: 1x20 giravolte.
ESERCIZIO 2
Addominali, sdraiati, gambe tese, piedi a martello.
Sdraiatevi schiena a terra, mani sui fianchi e
palmi rivolti a terra. Sollevare le due gambe
contemporaneamente con i piedi a martello,
collegando il movimento con una leggera alzata della
testa in avanti in direzione delle gambe. Ritorno in
posizione neutra.
Effettuare: 1x20 alzate delle gambe.
ESERCIZIO 3
Flessione del corpo indietro da posizione in
ginocchio a 45°.
Mettetevi in ginocchio a terra (protezione extra sotto
le ginocchia), con il corpo ben dritto e le braccia sui
fianchi. Effettuate una flessione all'indietro del
corpo e delle gambe (stendendo il quadricipite) e
ritornate in posizione neutra.
Effettuare: 1x20 flessione del corpo indietro,
ginocchia a terra.
ESERCIZIO 4
Ponte con il corpo, da seduti a terra con le
gambe tese.
Da seduti a terra con le gambe tese, mettete le
braccia parallele al corpo ben dritte appoggiando i
palmi sul pavimento, le dita rivolte verso i piedi.
Spingete le anche in avanti effettuando un ponte con
il corpo, senza muovere ne i piedi ne le braccia dalla
posizione di partenza.
Effettuare: 1x20 spinte delle anche a formare un ponte
con il corpo, da posizione seduta con gambe tese.
ESERCIZIO 5
Queste sono due classiche posizioni yoga messe
insieme. Cercate di portare la testa all'interno delle
spalle, aprite bene le mani in appoggio a terra, non
modificate né la posizione delle mani né quella dei
piedi, cercate con tutti voi stessi di spingere i talloni
per toccare terra, spingendo il bacino bene verso
l'alto, con le gambe tese.
Effettuare: 1x20
ASSOLUTAMENTE DA FARE• Rilassate tutto il vostro corpo.
• Respirate solo con il naso.
• Non fermatevi tra gli esercizi e le ripetizioni.
• Da fare tutti i giorni (mattina, giorno, sera, notte)
una volta al giorno (7 giorni su 7).
• Credeteci!
ASSOLUTAMENTE DA NON FARE• Farlo saltuariamente.
• Farlo velocemente.
• Respirare come capita.
• Fare più ripetizioni o esercizi.
• Non crederci.
Non sono un Personal Trainer, e non ho conseguito
nessun diploma in nessuna disciplina sportiva, non
sono un professionista in nessun sport, sono
solamente un fanatico di wellness. L'esperienza
FIVEFORLIFE, può cambiare, anche in maniera forte
(dipende solo da quanto siete disposti a crederci), il
vostro benessere fisico e psicologico. Questi esercizi
devono creare e infondere fiducia… You need to
belive! Dovete farli tutti i giorni, con il sole o con la
pioggia, quando siete nervosi o felici, quando vi va e
quando proprio non ne avete voglia, quando è
domenica e non, 1 time a day! 7 minuti del vostro
tempo sulle 24 ore della giornata. I benefici sono in
tutte le direzioni, e non ci si ammazza di fatica!
Create una distanza tra voi e tutti quei dolori, ormai
comunissimi del nostro tempo, negli sportivi e non.
Sia chiaro, FIVEFORLIFE non è solo per gli atleti, ma
per tutti. Mal di schiena, spalle… Cominciate a dire
addio a tutto ciò. Personalmente ho inserito questi
meravigliosi esercizi come warm up in palestra,
dopo sono pronto alle sfide più impossibili, ormai
sono parte integrante della mia vita quotidiana.
Nel caso in cui siate scettici, o con dei problemi
fisici, oppure non ci credete molto perchè ne avete
già provate troppe… Is now the time.
Inizialmente potete anche fare i movimenti con
ripetizioni basse (5 o 10), e poi via via fino a che vi
sentite meglio, aumentando la dose. Ma mai più di
20!
WELCOME TO YOUR NEW IDENTITY OF WELLNESS. 89
90
LO SCIROCCOL’ultimo weekend di aprile sembrava che l’Italia fosse
coperta da un’unica cappa di nuvole. Dopo un breve
consulto con Federico la Croce, intenzionato a giocare
la carta Chia, decidiamo di metterci in stand by visto
che la trasferta sarda era ad elevato rischio di pioggia.
Solo il medio adriatico sembrava prevedere discrete
condizioni meteomarine e così Federico ha proposto di
andare a provare lo spot di Portonovo, alle pendici del
Conero, vicino ad Ancona. Fino ad oggi conoscevo solo il
nome dello spot per via del PWB, la Windsurf School del
Nut, il più famoso waterman della zona. Pompato dai
racconti di Renzo (local storico e suo amico) di un 91
Il Nut vola alto inBack Loop in un
giornatone con loscirocco.
Il monte Conero e la baia di Portonovo.
©Al
do F
orla
ni
weekend passato con condizioni clamorose, molto
simili a quelle previste, Federico ha deciso di partire
domenica per essere sullo spot già dal mattino.
RIVA DEL GARDA - CANNESRIVA DEL GARDA - PORTONOVOIo ero appena tornato dalla trasferta a Cannes di un
giorno, nulla di speciale, due saltini mure a sinistra li
abbiamo anche fatti ma sicuramente non valeva tutta
quella strada! Arrivato a casa, a Riva del Garda, dopo
550km tutti guidati da solo… Mi stavo gustando la
meritata cena quando ha squillato il telefono:“ Oh
Fabietto, domani i ga messo onde e vento a Portonovo…
Viene anca el Priori, andemo?”. È il mio amico Manuel,
che non riesce a trattenersi dal parlare in veneto
quando è esaltato… Ci penso due secondi, poi accetto
l’invito. Mi piace l’idea di uscire mure a sinistra la
domenica e mure a dritta il lunedì, in due spot lontani
anni luce! I km sono tanti ma pazienza… Sono disposto a
fare questo e altro per trovare condizioni wave buone.
Mi accordo con i miei due amici, Francesco Priori e
Manuel Poli, e decidiamo di partire per le Marche di
buon ora, trovandoci a Mantova. Mi sveglio, con fatica
alle 5.30 e alle 7.00, puntuale come un orologio svizzero,
mi trovo al casello di Mantova nord. Carichiamo il nuovo
furgone del Priori e partiamo. Dopo 350 Km arriviamo
nell’incantevole baia di Portonovo, siamo tra i primi,
forse perché abituati alle levatacce per il Peler… Poi
arrivano i local, consapevoli che lo scirocco si esprime
al meglio dalla tarda mattinata. Arriva anche Federico
con il suo amico, che mi racconta della mareggiata di
un mese prima e mi mostra le foto dell’evento
straordinario che tutti sperano si ripeta oggi!
Purtroppo non sarà così, il vento si posiziona on-shore
e le onde non sono alte più di un paio di metri nei rari
set più grossi. Resto comunque in acqua più di quattro
ore e mi diverto circondato da uno scenario molto
suggestivo, uno dei più belli fra quelli visti in Italia! La
bellezza del luogo, la disponibilità dei surfisti locali e
l’arrivo dell’estate, mi suggeriscono di approfondire la
conoscenza della zona del Conero, quindi con l’aiuto di
Nut, Renzo e Marco Revel decidiamo di stilare questa
spot-guide per una vacanza tutta italiana.
CONERO SPOT GUIDEBY RENZO COGNINI
CONDIZIONIIl promontorio del Monte Conero sporge sul mare nel
bel mezzo della costa Adriatica, creando un potente
effetto Venturi che premia Portonovo se il vento è da
Scirocco e la spiaggia dei Sassi Neri (Sirolo) con il
Maestrale. In estate, primavera inoltrata e nei primi
mesi dell’autunno, le condizioni sono per lo più di acqua
piatta e venti non troppo forti, talvolta rinvigoriti
dall’effetto termico del monte. A Portonovo le condizioni
sono ideali per lo slalom e l’apprendimento con lo
Scirocco (mura a dritta), che gira a Sud (Ostro) nel
tardo pomeriggio e può creare qualche rampa per
saltare, rinforzando fino a consentire l’utilizzo di vele
intorno ai 4,5 mq. Il Maestrale ai Sassi Neri (mura a
sinistra), invece, entra al mattino dalle 11.00 e cala
verso le 15.00/16.00, anche in questo caso grazie alla
combinazione tra effetto termico e venturi. Qui le
condizioni sono perfette per il freestyle con acqua
molto piatta sotto il monte. Lo specchio d’acqua dove
tira forte il vento è grande come un paio di campi da92
Il centro PWB del Nut, direttamenteaffacciato sullo spot di Portonovo.
Non sembra di essere in Adriatico, roccebianche a strapiombo sul mare,
acqua cristallina e vento di scirocco.
calcio e proprio in prossimità delle rocce il vento
diminuisce un po’, alleggerendo la vela e permettendo
ai più bravi di provare anche le manovre più complicate.
Il “difetto” di questo spot sta nella difficoltà di
raggiungere la spiaggia (S.Michele), proprio a ridosso
del costone sud del Monte Conero. Preparatevi quindi
ad una bella passeggiata su di uno scosceso stradino
con l’attrezzatura sotto braccio… Fa molto Diamond
Head! Se avete la fidanzata portatela! Vi ringrazierà per
l’incantevole e tranquilla spiaggia di sassolini bianchi e
il vento non la infastidirà visto che è molto circoscritto,
esattamente nella zona nord della spiaggia detta
appunto “Sassi Neri”. In autunno, inverno e all’inizio
della primavera invece, a Portonovo, possono entrare
delle belle mareggiate da sud (vedi foto). Ultimamente
più spesso che in passato… C’è chi dice per i
cambiamenti climatici e chi invece sostiene che si è
creato un banco di sabbia qualche centinaio di metri al
largo di Portonovo e questo creerebbe condizioni wave
più frequenti. In ogni caso a noi sta bene così! Diciamo
comunque che il vento da tenere d’occhio è lo Scirocco…
Se danno 10 nodi, a Portonovo ce ne sono 20 e se il
fenomeno dura qualche giorno allora arrivano anche le
onde. A proposito di onde ci sono anche un paio di spot
da surf: se la dimensione è piccola, il picco dei Sassi
Neri lavora alla grande, ma oltre una certa misura ci si
sposta a Portonovo (spot La Nave).
SCUOLE E LOCALLa scuola e centro surf di Portonovo è il PWB – Portonovo
Windsurf Band (tel. 333.2028111; e-mail: [email protected]). Il
centro, gestito da Carlo Nut Rotelli e patrocinato dal
Comune di Ancona, mette a disposizione materiale Goya,
Starboard, Severne, Quiksilver ed è supportato da
Nautica Urban, Menichetti e La Piazza. Oltre al Nut, sem-
pre in acqua tra le onde o con lo slalom, attorno al PWB
ruota un folto gruppo di bravi local che non si perdono
neanche un’uscita. Qui Marco La Chiusa si allena costan-
temente in slalom, ed i risultati si vedono. Nel wave il più
attivo è senz’altro Marco Revel (Fanatic, Ezzy Sails, Surf
Paradise Riccione, Chiemsee). Marco, wave rider tecnico
ed esperto, è sempre alla ricerca di onde da surfare in
giro per il mondo e in particolare è di casa ad Oahu. Nel
Formula si allenano con costanza il Seme (IDDO, Nautica
Urban) e Roberto Pierani (Challenger). Da un paio di sta-
gioni hanno fatto la loro comparsa anche i SUP ed in
questa disciplina ancora una volta è Nut a guidare il
gruppo, seguito dal mitico Sergio Volpini e dal sottoscrit-
to Renzo Cognini. Non manca naturalmente il gruppo dei
freestyler, che fanno riferimento al website
Conerostyle.it, curato dal rider locale Federico Radicioni.
COME ARRIVAREDall’Autostrada A14 l’uscita consigliata è Ancona Sud.
Seguite le indicazioni per “Riviera del Conero”, poi
troverete i segnali stradali turistici per Portonovo. Se
volete andare ai Sassi Neri, seguite invece le indicazioni
per Sirolo e quindi quelle per S.Michele. Tutte nel giro di
pochi chilometri.
INFO GENERALIIl Monte Conero è un parco naturale protetto e quindi va
prima di tutto rispettato (www.parcodelconero.eu),
informazioni per turisti, attirati soprattutto dalle
bellezze naturali. Per le info sulla zona vi rimandiamo al
sito www.rivieradelconero.info dove potrete trovare
informazioni generali per fare del sano turismo. 93
Ecco come possono essere le condizioni con loscirocco: sopra il Nut attacca in Bottom.
Sotto Fede La Croce entra nella bolla.
Fabio Calò in Shove It.
Marco Revel se la surfa in Back Side.
Molti windsurfer sono anche biker, qui si trovano dei
fantastici percorsi, fate riferimento al parco del
Conero per i raid guidati. Sullo stesso sito trovate
anche informazioni per visitare i fondali rocciosi e
pescosi della zona, oppure consultate
www.conerobike.com. Altre spiagge da visitare (con
tour in barca in partenza da Numana) sono la
meravigliosa Mezzavalle e la Spiaggia delle Due
Sorelle a metà strada tra Portonovo e Sassi Neri.
Queste spiagge sono raggiungibili anche a piedi ma
affidatevi ai locali per raggiungerle… Alcuni sentieri
possono essere pericolosi!
DORMIRE E MANGIAREPer dormire ci sono numerose soluzioni, dal B&B
all’Hotel di classe e anche una buona scelta di
campeggi. I prezzi, specie fuori stagione, sono
abbordabili… È chiaro che a luglio ed agosto bisogna
prenotare con largo anticipo e i prezzi sono adeguati
alla domanda! A Portonovo vi segnaliamo: B&B la
Carpinella (tel: 071.8082736 – 349.8082736) oppure
al Poggio (sopra al monte ad un paio di km dalle
spiagge) il “B&B” “La Torre del Poggio”.
Appartamenti in affitto “Casa La Costa”(tel:
071.801381) o il Relais Verde&Blu (tel: 071.801281).
Se volete fare un figurone con la vostra “lei”
prenotate all’Hotel Emilia, a strapiombo sulla baia,
con vista mozzafiato e ambiente riservato e
raffinato, senza troppa formalità.
A Portonovo ci sono anche diversi campeggi tra cui:
Campeggio La Torre (tel: 071.801257), Campeggio il
Conero (www.campeggioilconero.it, tel: 071.801170).
Per mangiare: su tutti il ristorante Giacchetti (tel:
071.801384) ottimo pesce con cucina tradizionale ma
aggiornata. Di fianco al PWB si trova il ristorante
pizzeria “La Capannina”. In stagione va molto anche
un aperitivo o un light dinner
da “Il Clandestino” (tel:
071.801422) che fa della cucina
creativa la sua bandiera… Lo
chef è infatti il pluripremiato
Moreno Cedroni. Per qualcosa
di più easy ma sempre ottimo,
il ristorante pizzeria “Pesci fuor
d’acqua” (tel: 071.2139019) in
piazzetta a Portonovo.
Infine vogliamo ricordare che
la zona produce vini eccellenti,
il Rosso Conero su tutti.
Per gli appassionati del genere
si organizzano visite alle
migliori cantine della zona
(informazioni sempre su
www.rivieradelconero.info).
94
Il Nut in slalom a Portonovo.Quando il vento è da sud, ebasta la direzione, dal latosud del monte Conero non
c’è vento, mentre dall’altroversante si può trovare vento
dai 15/20 nodi con acquapiatta e si naviga nella baia
sotto il monte in unoscenario di rara bellezza.
Il Nut insegna ad un giovanissimo rider nella sua scuola di Portonovo.
Il Seme si allena inFormula Windsurfing.
DETOUR BOARDS DIVISION
via Bella Italia 35/B
37019 Peschiera del Garda (VR)
www.detourboardsdivision.com
cell.:+393488534172
OPEN LUN 15:30-19:30 MAR 9:30-12:30 15:30-19:30 MER 15:30-19:30
GIO VEN SAB 9:30-12:30 15:30-19:30 DOM 10:00-12:30 16:00-19:30
WINDSURF KITESURF SURF WAKEBOARD LONGSK8 SNOWBOARD FREESKI