Funboard 123

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00BELGIUM 9,00• DEUTSCHELAND 11,00• ESPAÑA 14,50• FRANCE 13,00• ÖSTERREICH 8,50• PORTUGAL (CONT) 8,50• CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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ANNO XV - NUMERO 123GIUGNO 2009

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMichele Ivaldi • [email protected] Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Mark Angulo, Fabrice Beaux, Max Brunetti, Fabio Calò, John Carter,

Renzo Cognini, Valentina Crugnola, Nicole Grun, Normen Gunzlein,

Dario Oliviero, Mattia Pedrani, Francesco Prati, Matt Pritchard,

Carlo Rotelli, Marco Segnana, Edvan Souza.

immagini: Cataldo Albano, Christian Black, John Carter, FotoFiore,

Florian Jung, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard, Axel Reese, Oreste Testa,

Felice Zompanti.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

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PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Ricordiamo tramite le parole di Mirco Babini, l’atleta e amico Davide Beverino: “ A volte sembriamo

immortali, gli uomini che vivono la vita intensamente sono sempre pronti a dare il massimo in ogni

cosa che li circonda diventando figure indelebili di fronte alle persone che condividono la loro

passione; poi succede una fatalità, quest’ultima ti toglie la vita e tutto immediatamente si ferma… I

pensieri volano e non esistono ne se e ne ma, la vita cessa ma la figura eroica di queste persone

speciali rimane nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta, Davide Beverino era uno di questi

Uomini, seppur giovane era una persona speciale, sapeva ciò che voleva e lo inseguiva, tante passioni

con una su tutte, volare forte in windsurf, il suo fisico e il suo carattere si sposavano perfettamente

con questo sport e in questi anni era diventato uno dei top, davvero uno dei migliori, uno degli atleti

più valorosi e carichi di gioia e passione che questo sport abbia avuto negli ultimi 10 anni. Ora che il

dolore è immenso, la ferita è aperta, il dramma ci fa raccogliere pensieri e frasi dedicate a lui, la

comunità windsurfista piange perché una persona valida come lui non avrebbe mai dovuto essere

colpita da questo dolore. Il mare era la sua culla e per destino, seppure crudele, ha deciso di

riservargliene una speciale per l’eternità. Io avevo legato in maniera molto speciale con Davide, ero

felicissimo della sua decisione di aver preso dimora a Chia, lui era contento, ultimamente avevamo

trovato una valida sintonia sulle passioni che ci legavano, ora ci mancherai per sempre. La Sardegna

era la tua seconda casa e qui tutti ti ricorderanno per sempre.

Davide Beverino, ITA-3 per sempre in onore di un Campione sia nello sport che nella vita! Il cordoglio

più sentito rivolto alla famiglia.”

Un sentito abbraccio anche dalla redazione di Funboard alla famiglia ed agli amici di Davide.

Fabio I-720

RIDER Taka Kamaguchi

FOTO DI Naish/E.Aeder

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SUPER COSTRUZIONE PER DROPSCome si fa a migliorare le prestazioni di una tavola slalom senza compromettere

l’equilibrio raggiunto nello shape? Gli slalom attualmente in produzione hanno

raggiunto delle prestazioni straordinarie e sono il frutto di un evoluzione che li fa

assomigliare un poco tutti. Per migliorare le prestazioni delle tavole Drops si è

concentrata su ogni dettaglio costruttivo che potesse ottimizzare le performance.

Per prima cosa la costruzione monoblocco. Le tavole sandwich vengono

notoriamente costruite attraverso l’assemblaggio di due stampi, questo porta alla

formazione di una giunzione sul bordo che deve essere lavorata e rinforzata con

un intervento successivo. Drops ha sviluppato un processo produttivo che stampa

la tavola in una sola fase di stampaggio portando le fibre di coperta fino in carena

e viceversa, in questa maniera la tavola oltre ad essere più rigida sul bordo è

anche più leggera. La tecnologia di costruzione permette di garantire a tutte le

tavole una migliore performance perché rende il bordo della tavola più rigido e

quindi oltre ad essere una garanzia ulteriore di resistenza agli urti, migliora

sensibilmente il comportamento in andatura. Per migliorare ulteriormente il peso

delle tavole Drops ha lavorato su ogni dettaglio costruttivo, Altra caratteristica sta

nella cura di ogni dettaglio costruttivo, sono stati risparmiati altri 300gr

realizzando le grafiche facendo un uso ridotto degli adesivi e verniciando le

grafiche fin dove possibile farlo. Risultato una linea di tavole slalom velocissime,

più leggere e rigide della concorrenza. Per info: Drops Board; tel.: +39.075.841542;

fax: +39.075.841477; www.drops.net

GIGI MADEDDU E MATTEO SPANUCON NORTH SAILSDopo diversi anni passati con Maui Sails, per Gigi e Ezzy Sails, per Matteo,

entrambi i rider sardi useranno da ora le vele North Sails distribuite da White

Reef. La North Sails Italia dà il benvenuto ai due rider e gli augura una stagione

ricca di successi.

CHIEMSEE E PLUS-MINUS FINALMENTEDISTRIBUITI IN ITALIA: LA CROCE EREVEL TESTIMONIAL PER IL WINDSURFGrazie alla passione ed alle capacità imprenditoriali di Poppi Conti e con

l’aiuto e l’esperienza di Renzo Cognini nella distribuzione e promozione di

nuovi marchi, CHIEMSEE e PLUS-MINUS, i due prestigiosi brand dello stesso

gruppo, saranno finalmente reperibili anche in Italia.

La distribuzione è affidata a professionisti del settore e vedrà inizialmente

solo un limitato numero di boardsport shops come rivenditori esclusivi.

Per la promozione nel windsurf sono stati scelti i primi due testimonial:

Federico La Croce (Naish, Naish Sails, Fiat Freestyle Team) talentuoso radical

waver e freestyler (campione italiano 2006), milanese ma sempre pronto a

muoversi per prendere le mareggiate più consistenti in tutta la penisola.

Marco Revel (Fanatic, Surf Paradise Riccione, Iddo, PWB) carismatico waver

anconetano, spesso impegnato in condizioni radicali tra le onde. Marco

inoltre da quest anno userà anche vele Ezzy Sails, distribuite da White Reef

di Cesena, ottime specialmente per le sue uscite tra le onde.

IL PROGRAMMA TELEVISIVO ICARUS ALLE REGA-TE DEI CAMPIONATINAZIONALI FREESTYLE E WAVEIl tour organizer Riccardo Genazzani ha reso noto che è stato stipulato un

accordo con il programma televisivo “ICARUS – alla ricerca del limite” diffuso

da Sky TV Sport, relativo alle regate dei campionati nazionali del settore

Freestyle e Wave e dei Campionati Mondiali Giovanili Freestyle in calendario a

Porto Pollo dal 22 al 27 giugno.

Per chi non seguisse le programmazioni televisive satellitari, ICARUS è un

programma che tratta di argomenti sportivi dedicati all’avventura e di viaggi

in ambito sportivo, presenta profili della vita dei grandi campioni di ieri e di

oggi, e affida a volti noti del mondo dello spettacolo, della cultura e

dell’economia, amanti dello sport, il racconto delle loro performance sportive

come inviati speciali della trasmissione. Il format di ogni puntata prevede una

durata di 27’ su Sky Sport 2.

Icarus sarà partner di AIWS e produrrà materiale video da inserire nei

programmi più diffusi di Sky Sport. La produzione video sarà presente durante

le gare del Grand Slam a Porto Pollo, al Mondiale giovanile Freestyle e

all’evento “Granducato Freestyle” di Talamone.

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X-RAY WINDSURF ACADEMYA 25 minuti da Roma è nata l’X-Ray WindSurf Academy, la scuola di Raimondo Gasperini! Domenica 10

maggio a Marina di Palo (Ladispoli), all’interno del centro Naloo surf (via dei Delfini, 9b), ha preso vita la

prima grande accademia Italiana di freestyle d'Italia. Promotore di questa importante iniziativa, con il

sostegno dei marchi Starboard e Severne che metteranno a disposizione le attrezzature agli allievi, non

poteva che essere Raimondo Gasperini, da molti conosciuto come “Ray”, reduce dal sorprendente terzo

posto al Campionato Europeo di freestyle disputato a Podersdorf, sul lago di Neusiedl in Austria, e da

sempre impegnato nella crescita e nello sviluppo della disciplina tra i giovani. Gasperini è tra più forti

windsurfisti italiani degli ultimi vent’anni e da tempo è considerato il punto di riferimento per la promozione

e l’esportazione del windsurf nel panorama internazionale. Oltre agli straordinari risultati ottenuti nell’arco

della sua carriera, pluricampione italiano e vice campione europeo nel 2003, ha contribuito alla crescita di

molti ragazzi che si sono affacciati nel mondo delle competizioni di freestyle grazie alla creazione del

marchio “X-Ray Talent Factory”. Una serie di stage in giro per l’Italia (in Sardegna, in Sicilia, sul lago di

Garda) e per il mondo (in Brasile, in Sud Africa ed in Egitto), dedicato a ragazzi tra i 12 e i 23 anni, il prossimo

tra l’altro in programma dal 15 al 21

giugno presso la spiaggia di Murta

Maria ad Olbia. Da domenica però il

quartier generale per la ricerca di

nuovi talenti e non solo sarà L'XRay

Windsurf Academy al Naloo surf di

Marina di Palo. Finalmente a 25 minuti

da Roma un centro professionale con

nuove attrezzature 2009! Una vera

scuola di Windsurf per tutti i livelli, con

particolare attenzione al freestyle,

aperta a tutti, dai principianti fino agli

esperti di tutte le età. Ci sarà anche la

possibilità di fare rimessaggio e avere

la propria attrezzatura pronta a pochi

passi dal mare! Tutto in un’ampia

struttura come il Naloo, con doccie calde, spogliatoi, prato x montare le vele e Beach Bar sempre aperto!

La grande esperienza di un campione a disposizione dei giovani, nel tentativo di rilanciare nel mondo del

windsurf ragazzi provenienti dal vivaio della Capitale. Un progetto che si pone come obiettivo quello di far

diventare il mare di Roma come il punto di riferimento per la formazione di nuovi campioni da esportare.

Nel Centro XRay, Raimondo non si limiterà ad insegnare il Freestyle ma si svolgeranno anche lezioni per

principianti che vogliono scoprire il nostro sport, e anche lezioni di Surf da onda, perfezionamento

discipline Wave e Slalom. Ray sarà affiancato anche da Paolo Bini, titolare del Naloo e da altri istruttori

qualificati. Inoltre a pochi minuti da Roma potrete anche noleggiare e provare le ultime novità Starboard e

Severne! Info: [email protected]; cell:3296369133.

FABIO CALO' CON SURFSEGNANAL'atleta torinese, ormai gardesano doc, continua la sua collaborazione con la più famosa ed organizzata

scuola del Lago di Garda: il Center SurfSegnana. Fabio metterà a disposizione tutta la sua esperienza per

lezioni individuali e di gruppo per coloro che

vogliono progredire imparando manovre

nuove. Se sapete già planare potrete

prenotare la vostra lezione e richiedere un

programma specifico in base a cosa volete

imparare o migliorare. Se il vostro desiderio è

imparare i primi salti o le prime manovre

freestyle, Fabio vi seguirà passo dopo passo

con l'ausilio anche delle riprese video. Nessun

problema se il vostro livello è ancora più alto:

Fabio vi svelerà i trucchi per manovre come lo

Speed Loop, il Ponch, oppure le mitiche switch

tense move. Insomma... Lezioni personalizzate

per tutti i gusti con la decennale esperienza di

uno dei freestyler e waver più forti d'Italia. Se

siete al Lago di Garda non perdetevi

l'occasione e prenotate la vostra lezione con

Fabio Calò! Contattate la segreteria del

SurfSegnana per ogni informazione su questa

fantastica iniziativa. Info: tel. 0464.505963,

fax. 0464.505498, e-mail [email protected],

web www.surfsegnana.it

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FINALMENTE IN ANCHE IN ITALIALA NUOVA GOPRO HERO-CAM DISTRIBUITA DA GETDATA.

Ne avete sentito parlare già da qualche mese, l'avevate vista in giro negli spot più famosi montata

sul boma o sulla tavola di qualche Pro, l'avete cercata su internet, chiesta in uso a qualche vostro

amico già fortunato possessore e, magari comprata sempre in rete da qualche sito americano....

Da oggi non dovrete più preoccuparvi di fare tutte queste inutili trafile, HERO-CAM approda anche

in Italia distribuita da GETDATA by Athena Evolution srl. (www.getdata.it). Questa mini camera,

nasce dall'esperienza delle corse sportive in moto e auto, ma è stata prontamente adattata e

sviluppata per ogni tipo di sport. E ben si adatta, appunto, al windsurf. Leggera (appena 150 gr.),

piccola (metà di un comune cellulare), dotata di un case stagno impermeabile fino a 30 mt di

profondità, di un obbiettivo "occhio di pesce" con angolo di ripresa di ben 170° un sensore ccd

da 5 megapixel ed un sofisticatissimo stabilizzatore di immagini (per evitare le tipiche vibrazioni

durante l'uso), nella versione SURF (dotata persino di un attacco per le scasse FCS), con le

opportune staffe per i tubi (forniti a parte) può essere montata direttamente sul boma per delle

ottime riprese "in action". Nella versione HELMET poi, può essere utilizzata anche per riprese

video (fino a 56 min) o foto in sequenza (fino a 700 fotogrammi), montata sul casco, in windsurf

od in bici e sullo snowboard. HERO-CAM funziona con 2 batterie ministilo al litio (non fornite) e SD card da 2 gb (non fornita). HERO-CAM è già disponibile presso numerosi

negozi di surf e windsurf in tutta Italia. More info: [email protected]; Athena Evolution Srl Via delle Albere, 8 - 36045 Alonte (Vi); Tel. +39 0444 892149 - Fax. +39 0444 892814

BEN PROFIT CON QUATROBen Profit, appena tornato da Cape Town dopo il suo

lungo allenamento invernale, lascia il team Fanatic per

approdare nel team Quatro International e si è messo

subito al lavoro sulle nuove tavole twin fin. Lo stile

naturale e fluido del wave riding di Ben si sposa alla

perfezione con le tavole Quatro, e da questo è nata

l’inevitabile patnership. Quatro è orgogliosa di avere il

talento inglese nel suo team! Ben Profit è anche

sponsorizzato da Simmer, O’Shea, GUL e Funsport.

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MAVERX ON TOURDal mese di giugno inizia il primo Maverx On Tour. L’atleta Fabio Calò, rider

storico dell’azienda di Minerbio (BO), leader nella produzione di alberi da

windsurf, arriverà sugli spot italiani più ventosi con il suo furgone Opel nero

marchiato per l’occasione “Maverx On Tour”, e metterà a disposizione del

pubblico i nuovi alberi Maverx 2009. In questo modo chiunque potrà provare

gratuitamente l’albero oggetto del suo desiderio, direttamente sulla propria

vela, per toccare con mano i vantaggi immediati che gli alberi Maverx possono

dare alle vele delle diverse aziende. Il Maverx On Tour non avrà date e spot

prestabiliti, ma Fabio continuerà fino a settembre nel suo tour per raggiungere

il più alto numero possibile di test da parte del pubblico. Quando vedrete sulla

vostra spiaggia il furgone di Fabio Calò con gli adesivi “Maverx On Tour” non

dovrete far altro che chiedere e potrete provare per l’intera giornata un albero

Maverx sulla vostra vela. A disposizione del pubblico ci saranno gli alberi Maverx

Daytona 300, per il race, lo SpeedWise, per lo slalom, i Fireball 150 e 200,

diametro standard per wave e freestyle, gli Stilo 150, 200 e 300, i mitici rdm, e

l’albero all round CrossFire. Insomma, alberi per tutti i gusti per un nuovo

concetto di test per dare la possibilità al rider di poter provare l’albero per tutta

la giornata senza doversi preoccupare di dover smontare la propria vela

proprio sul più bello! Per info potete contattare Fabio Calò al 339.5885100

oppure la Reglass: web www.maverx.it tel 051.6605154.

BRAWZINHO ENTRA NEL TEAM MFCIl talento brasiliano Marcilio “Brawzinho” Browne, campione del mondo freestyle

2007, e vicecampione freestyle e 11° overall wave nel 2008, entra a far parte del

team MFC, le pinne sviluppate a Maui da Pio Marasco.

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IPARASSITI.COM RAVE1Noi di Funboard abbiamo visto in anteprima il primo cortometraggio

prodotto da iParassiti.com, l'ormai nota associazione sportiva

dilettantistica Gardesana. Ci associamo in pieno a quello che gli amici di

Windcam.com hanno detto: “Siamo rimasti piacevolmente colpiti, è

semplicemente da vedere! Dopo che ci hanno detto quale era il badget che

avevano a disposizione stentavamo a credere che fosse possibile ottenere

un risultato del genere. Volantà e passione possono far meglio di una

sponsorizzazione, ora ne abbiamo le prove. Il video dura 15 minuti e 30

secondi e racconta una classica alba sulla costa est del Lago di Garda. Chi

ha avuto il piacere di surfare al parcheggione di Malcesine rivivrà nel video

tutti i momenti di una giornata di Peler: il risveglio, gli anemometri, il

viaggio, il parcheggione, le manovre, le cadute, le risate…. Windsurf allo

stato puro. Il tutto condito da qualche divertente gag con protagonisti i

componenti del direttivo dell’associazione. Ovviamente il loro scopo è

promuovere il gruppo, ma lo fanno riuscendo a far capire perchè ci si

sveglia all'alba per andare a prendere il vento e quale sia la passione che

anima noi windsurfer. Non è il solito video pieno solo di manovre, bensì un

giusto mix tra fiction e action che anche chi non pratica il windsurf potrà

apprezzare. Si nota, comunque quanto il livello del freestyle sul Garda sia

veramente alto, si vedono windsurfisti che non fanno attività agonistica

chiudere manovre da pro! A proposito di pro, anzi di ParaPro, una breve

parte è dedicata a Mattia Pedrani… Che spettacolo! Complimenti a Leonardo

Foti per la qualità delle immagini, il bel montaggio e per il sottofondo

musicale decisamente azzeccato. Viene voglia di guardarlo subito un’altra

volta… Alzando il volume!”

Sarà inserito nel prossimo dvd di Funboard. Info: www.iparassiti.com

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BIC TECHNO PRO 2009La novità che tutti aspettavamo da Bic Sport, è la nuova gamma di tavole Techno Pro composta da sei modelli di alta qualità, che proposte ad un prezzo attraente, saranno

un vero e proprio cavallo di battaglia per il windsurf di livello. Il Team Bic Sport Promotion, composto dal veterano David Gabriellini campione Italiano Wave degli anni ‘90

e Dario Guarducci promotore Bic Sport, con sede a Livorno presso il Bic Center Exclusive dei 3 Ponti, ha testato durante l’inverno le tavole, in particolar modo il Techno

Pro 74 – 54. Le tavole si sono dimostrate delle stupende macchine da velocità, il 74 impressiona per la facilità di planata e la maneggevolezza in manovra. Tali sensazioni

si sono riscontrate in varie condizioni di mare, con venti dai 18 ai 25 nodi e con vele da 8.5 a 7 metri. Nello spot toscano, come ormai tutti i raider più blasonati sanno, ci

sono due condizioni esaltanti, scirocco con onda che raggiunge i 3 metri e il famoso libeccio che raggiunge punte di 100 km orari con onde oltre i 3 metri, in questi casi

la Techno Pro 54 è la tavola giusta. Testata in condizioni estreme ha dimostrato di essere un wave veramente polivalente, stabile nella surfata e facile da controllare nei

salti. La velocità di stacco dalle onde permette di effettuare Forward stellari, la sua leggerezza garantisce atterraggi dolci per ripartenze scattanti. Vele usate 4-5-5.4 venti

dai 30 ai 40 nodi con onda. Bic Sport Pormotion sta programmando Test Day di questi materiali lungo il litorale Toscano e Laziale, le date saranno comunicate sui più

importanti siti e riviste di settore. “L’importante è divertirsi” questo è il nostro motto, vi aspettiamo numerosi… In compagnia di Bic Sport: Tel. 3395256730 / 3389142827.

Info [email protected]

DA VASCO RENNA FREERIDE, SLALOM, FREEST YLE…UN ANNO DI SURF A 360°

La stagione estiva 2009 è iniziata e puntuale come sempre il Vasco Renna Professional Surf Center mette

a disposizione di tutti le nuovissime tavole Fanatic abbinate ai Rig Gaastra. Per questa stagione Fanatic

riconferma nella sua produzione le ormai rodate Shark da Freeride nelle misure 130,145 e 160, le super

manovriere e facili freemove Eagle 100, 113 e 126, nonché le veloci e agili Hawk 108 e 123. Gli amanti delle

manovre radicali del freestyle moderno con salti, slide e rotazioni multiple potranno godere nell’utilizzo

degli Skate 98 e 108, le tavole preferite del plurititolato Gollito. La new entry del 2009 e sicuramente la Ray,

storica tavola Fanatic degli anni 90, stesso nome, stesso range ma tavola completamente rivista, infatti

deriva direttamente dagli Slalom Falcon e anche le misure sono le stesse, 110, 125, e 140, veloci come gli

slalom puri Falcon ma molto più facili da gestire in ogni situazione: the Real Speed Machine. Sul fronte

delle vele da Vasco Renna potete provare le facili e maneggevoli Pilot nelle misure più piccole, le Matrix e

Swift nelle misure intermedie, differenziate solo dalla presenza di due micro camber nelle Swift. Le

freerace GTX da quest’anno anche nella misura 9.8 garantisce potenza, stabilità e accelerazione continua.

Per il freestyle le mitiche Echo, con un taglio studiato appositamente per rendere più facili ogni tipo di

manovra, sia del Freestyle Moderno che Old School. Nuova e rivoluzionaria vela Gaastra è sicuramente la

Plasma nella misura 6.7 che con un albero di solo 440cm e una lunghezza notevole del boma garantisce

un baricentro basso e stabile, ideale specialmente in condizioni di vento al limite, i due micro camber

come quelli della Swift garantiscono un profilo profondo. Per Info: Vasco Renna – Professional Surf Center

- Parco Pavese 38069 Torbole sul Garda (TN) Tel. 0464/505993 Fax 0464/506254 - www.vascorenna.com -

e-mail:[email protected].

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Se si vuole essere veloci e competitivi in acqua bisogna avere anche

l’attrezzatura giusta, e la tavola è ovviamente fondamentale. Il mercato offre

molte possibilità per la linea slalom ed ogni anno ci sono parecchie novità a

riguardo, grazie alla lunga e accurata ricerca e sviluppo. Se si vuole avere velocità

di punta, facilità in strambata, accelerazione e soprattutto controllo vi consiglio la

linea Manta della Tabou. Avevo provato queste tavole solo l’anno scorso rimanendo

sbalordito dalle loro prestazioni. Fabien Vollenweider ha fatto proprio un bel lavoro

per la linea 2009 e i risultati si vedono subito, basta guardare la prima tappa PWA

2009 slalom vinta da Ross Williams proprio con Tabou. Una volta in planata la cosa

che subito colpisce è proprio il totale controllo in velocità, sia con i modelli grandi,

che quelli piccoli. Sono tavole che non hanno limiti di velocità, questo è sicuro, basta

spingersi al lasco e la tavola non finirà mai di accelerare. Grazie anche ad un nuovo

shape sulla poppa strambare con i Manta è un gioco da ragazzi e cosa molto

importante l’uscita dalla strambata è molto veloce, permettendo di non perdere mai

la planata. Io personalmente uso soprattutto tre misure: Manta 79 (125litri) per il

vento leggero con vela dalla 7.7 fino alla 10 e pinna 46cm, poi con l’aumentare del

vento passo al Manta 69 (110litri) che uso principalmente con la 7.7 e minimo 6.7

con pinna 40cm. Quando invece il vento supera i 20-25 nodi passo al Manta 64

(98litri) e ci monto dalla 6.7 in giù con una 36 di pinna. Sotto i Manta non ci vogliono

pinnoni esagerati come magari per altre marche, ed è anche per questo che risulta

molto più semplice l’andatura sul bordo. Posizionando il piede d’albero a metà della

scassa o al massimo 3cm indietro la tavola non avrà mai problemi di

incontrollabilità, spinout o difficoltà nella partenza in planata, ma sarà la tavola

perfetta per ogni condizione, che sia acqua piatta, onda formata, poco vento o tanto

vento. E’ inutile avere una tavola veloce ma incontrollabile, e quindi incapace di

essere portata al massimo delle sue prestazioni, per poter vincere bisogna avere

sotto i piedi una tavola che sia si veloce, ma anche facile, e i Manta Tabou sono la

scelta migliore.

• programma di utilizzo: slalom

• designer: Fabien Vollenweider

• importatore: White Reef, tel: 0547.22756

• website: www.tabou-boards.com

TABOU MANTA 2009

Lo shorty per l’estate di Neil Pryde, una

muta dall’ottima vestibilità grazie alle

cuciture termosaldate, ha il velcro sulle

maniche ed è caratterizzato dall’utilizzo

di neoprene liscio, l’unico vero shorty

dedicato al windsurf.

• importatore: Wurz, tel: 0471.962233

• website: www.neilpryde.com

NEIL PRYDE SHORT YSERIE 3000 3/2

MANTA 49misure: 222 cm x 49 cm x 63 ltpeso: 4,8 Kgsail range: da 4.0 a 6.7

MANTA 54misure: 237 cm x 54 cm x 74 ltpeso: 5,4 Kgsail range: da 4.5 a 6.7

MANTA 59misure: 233 cm x 59 cm x 86 ltpeso: 5,7 Kgsail range: da 5.0 a 7.6

MANTA 64misure: 233 cm x 64 cm x 98 ltpeso: 5,9 Kgsail range: da 6.0 a 7.6

MANTA 69misure: 233 cm x 69 cm x 110 ltpeso: 6,4 Kgsail range: da 6.7 a 8.4

MANTA 79misure: 233 cm x 79 cm x 125 ltpeso: 7,3 Kgsail range: da 7.6 a 9.3

MANTA 85misure: 233 cm x 85 cm x 135 ltpeso: 7,9 Kgsail range: da 7.6 a 10.0

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Page 26: Funboard 123

Appena arrivato a porto San Nicolò, a Riva del

Garda, mi sono fermato nel parcheggione per

controllare un po’ la situazione e rimontarlo.

Dopo aver concluso l’opera d’arte, ho notato la

bella terrazza all’aperto di un nuovo bar che hanno

appena inaugurato. Anzi... Non un bar qualunque…

Ma il Sailing Bar, gestito dai miei compagni di

uscite al Pier, Ruggero aka Burian ed Alessio!

La location è veramente strategica, per non parlare

poi della ragazza che ci lavora...

Proprio un bel posticino, se capitate in zona Riva,

fateci un salto!

Con la bella stagione gli avvenimenti mondani e le

serate non mancano assolutamente e proprio in

questi giorni Riva è stracolma di biker per gli

Outdoor Days. Questa manifestazione multisport

incentiva le attività all’aria aperta, promuovendo

anche sport acquatici tra cui... La canoa...

Cos’altro poteva mancare al Pier, oltre alle 1500

persone in acqua, gli Speedy, gli aliscafi, i

principianti e le barche in regata?!

Ebbene si… Le canoe!

Il tutto reso ancora più comico dalla loro scorta!

Avete capito bene! Le canoe erano scortate da vigili

del fuoco, ambulanza e soprattutto dalla Guardia di

Finanza, che per circa mezz’ora, ha cercato di

vietare completamente l’accesso in acqua e

l’occupazione dei primi 50 metri sotto riva.

Per rendere il mix ancora più esplosivo, hanno

scelto proprio uno dei pochi giorni in cui c’era Ora

simpatica su 20 nodi, quindi tutti erano

agitatissimi.

I finanzieri hanno fischiettato a me e a Fabio Calò

un centinaio di volte e dopo che gli facevamo Shake

e Forward sulle onde del gommone hanno

cominciato a far finta di volerci multare. Ci hanno

inseguito per un po’ con le sirene spianate ma alla

fine hanno trovato qualcosa di meglio da fare...

Il Peler ormai è diventato vento di razza protetta e

sembra ogni giorno più vicino al baratro

dell’estinzione.

L’assenza quasi totale di perturbazioni sta

portando bel tempo e caldo in tutta Italia, anche e

soprattutto in Sardegna. Il waiting period per la

tappa a chiamata del circuito italiano AIWS è

ancora attivo e, ad un mese dall’inizio, non ho

ancora visto una previsione per Porto Pollo che

andasse sopra i 7 nodi...

Continuiamo ad attendere speranzosi fino a metà

giugno, sperando che entri qualche bella

maestralata in modo da poter avere le stesse

condizioni dello scorso anno, con vento da 4.5 per

due giorni di fila!

Altro che 464 on lock... 464 the Zoo!!! Le orde barbariche hanno ormai allagato Torbole e l’Alto Garda comeun fiume in piena, rendendo ogni singolo spostamento una missione delicata. Proprio l’altro giorno,

mentre stavo cercando di andare al Pier ed ero in coda, un camper tedesco ha deciso di sorpassare unmotorino in rettilineo e... Boom! Mi sono ritrovato lo specchietto in mano... Cominciamo bene!

TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI Valerio Pedrani

MAGGIO 2009

Page 27: Funboard 123

Ciliegina sulla torta: la prima di Rave1, il nuovo film

de iParassiti. La nota e sempre più influente gang di

windsurfisti dell’Alto Garda ha organizzato una

proiezione in sala a Nago di questo nuovo

cortometraggio con molto action sulla east coast

ma assolutamente fuori dagli schemi... iParassiti

Style, insomma!

Per quanto invece riguarda me e la mia Crew,

Uomini di Lago, cominceremo a fare un po’ di

serate Rap nella SouthSide gardesana,

cominciando da Desenzano il 24 maggio. Il 27 e 28

invece saremo a Lignano Sabbiadoro davanti a tutti

i ragazzi che parteciperanno al Campionato

Universitario, che, tra tutte le discipline

immaginabili, prevede anche il windsurf! Io e Sisko

saremo sia giudici che rapper... Meglio di così! Un

ringraziamento particolare a Mauro Dolegna e

Fabio De Agostini di Boranucleare.it per

l’organizzazione!

Page 28: Funboard 123

Beh, avete ragione, sono un po’ viziato ma potete

chiedere a chiunque sia stato qui in questi ultimi mesi

per fare windsurf, vi dirà che è stato orribile! Non ho

mai visto un anno così funesto!

Per quanto mi riguarda, io mi sto ancora riprendendo.

Ho trascorso un sacco di tempo ad imparare ad usare

il mio nuovo Mac, che adoro (no, non sono

sponsorizzato da loro) e a fare riabilitazione per le

gambe. Passo un paio di ore al giorno ad Upcountry

Fitness, facendo spinning per mantenere il mio fisico in

forma. Mi hanno appena concesso di cominciare a

caricare il peso sulla mia gamba sinistra e, in poche

parole, devo reimparare a camminare da capo! È

abbastanza doloroso ma è un passo in avanti verso

l’acqua! Sono uscito a far boogie boarding e mi sono

divertito un sacco. Ho dovuto strisciare per entrare ed

uscire dall’acqua, divertente… Ma non troppo. Una volta

che sono la fuori, non si nota nemmeno che ho

entrambe le gambe rotte. Non riesco a scalciare più di

tanto ma anche solo uscire in acqua è bello. Ho preso

un paio di onde, ho fatto un paio di 360 sulla pancia e

subito mi è tornata una voglia impressionante di fare

windsurf! Tutti i pro sono in giro per il tour di slalom.

Devo dire che quello non mi manca per nulla, non solo

le ore in aereo, ma anche le lunghe attese in spiaggia.

È questo che non sopportavo del PWA, spendere

migliaia di dollari per starmene seduto ad aspettare…

Sembra però che Antoine Albeau abbia trovato la sua

formula giusta e si trovi benone con le sue nuove JP.

Ross Williams ha iniziato la stagione alla grande ed è

uscito malissimo in Corea. È stato bello vedere Micah

tornare alla ribalta e vedere che non ha perso il suo

tocco. Per quanto riguarda mio fratello Kevin, non so

cosa stia facendo, dovrò metterlo sotto torchio col mio

allenamento e dargli un po’ di mazzate, e fargli vedere

come si fa racing. Non dovrebbe essere in settima

posizione. Una volta che parte col vento forte però, la

musica cambia! Per quanto riguarda i ragazzi del Wave,

non è che stia succedendo niente d’importante nel

mondo. Cabo Verde è stato bello, Maui ha fatto schifo e

la gara di Guincho è stata spostata forse verso agosto.

L’evento di Gran Canaria è stato in dubbio fino all’ultimo

per le discipline da disputare, sembrava pensassero al

freestyle ma sembra che adesso abbiano deciso di

tornare al wave… Decidetevi ragazzi… Sembra poco

professionale per degli organizzatori giocare su queste

cose a poco più di un mese dall’evento. Dopo quel

evento, i ragazzi avranno tutta l’estate libera fino alla

finale a Sylt, e perfino quello è ancora in forse?!?!

Vedremo…

È tutto dalle Hawaii. Spero che le cose si sistemino al

più presto. Non vedo l’ora di ricominciare a

camminare, per non parlare poi di rientrare in acqua…

Spero di darvi buone notizie la prossima volta!

MAGGIO 2009Tutti qui a Maui mi stanno dando la colpa per la mancanza di vento e onde negli ultimi 3 mesi… Ma come potrebbe

essere veramente colpa mia? Non lo so ma sinceramente sto ancora contando le giornate buone dal momento in cuimi sono rotto entrambe le gambe! Seriamente, non avrò perso più di 5 bei giorni! TESTO DI Matt Pritchard

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28

Nayra parlaci un po’ del tuo carattere?

Uff, questa è una domanda difficile! È sempre un po’ complicato parlare di se stessi.

Penso che il modo migliore di descrivermi è dire che sono una “trottola”! Mi piace

pensare a me come una persona positiva, felice il più delle volte. A volte posso essere

un po’ “giù” o lunatica, ma cerco di tenere tutto questo per quando sono a casa

(chiedi al mio ragazzo!). Mi stresso molto facilmente, quindi cerco il più possibile di

restare tranquilla. Mi piace essere calma e in un buono stato di equilibrio mentale,

ma qualche volta le cose mi sfuggono di mano e devo fare uno sforzo per tornare a

raggiungere il controllo di me stessa! Richiede pratica ma ce la farò a controllarmi!

Mi piace molto uscire con i miei amici, surfare o fare windsurf insieme. Adoro

circondarmi di persone positive da cui posso imparare. Amo molto anche restare

con il mio ragazzo tranquilla a casa bevendo caffè e guardando la TV dal nostro

nuovo televisore! Non ultimo trovo stupendo viaggiare, mi fa sentire la

mancanza di casa e me la fa apprezzare sempre di più

quando ci ritorno!

Nayra come vedi la tua carriera di

windsurfer professionista, dal tuo

esordio ad oggi, le difficoltà che hai

dovuto affrontare per arrivare dove

sei e gli aspetti positivi che ti hanno

motivata?

Mi sento fortunata e “benedetta”. John (il mio ragazzo) dice che non è questione

di fortuna e che ho lavorato tanto per arrivare dove sono; ma io so che sono

stata molto favorita dalla sorte nella mia carriera. All’inizio era solo

divertimento, poi sono arrivate le prime difficoltà, soprattutto quando sono

stanca e frustrata per manovre che non entrano mai, oppure quando sono in

ansia per il futuro, o perché non ho abbastanza soldi, o cose del genere. Mi basta

però avere una bella sessione, o un viaggio con gli amici, o atterrare qualche

salto, che il sole torna a splendere e con lui i pensieri positivi riguardo al perché

sto facendo tutto questo. Già dal principio ho avuto il destino dalla mia parte: con

sponsor che hanno creduto in me; Fanatic è con me dal mio esordio: da subito

ha creduto nel mio potenziale e questo è qualcosa che mi motiva più che mai!

A loro devo davvero moltissimo! Poi c’è Severne Sails, anche con loro collaboro

ormai da anni e ho un rapporto meraviglioso! Recentemente, con Animal Clothes

un’altra porta si è aperta e anche in questo caso ci sono i presupposti per

un’ottima collaborazione, con molti progetti in cantiere… Quindi vedremo!

Mi piace pensare di aver mantenuto un buon equilibrio tra competizioni e

“navigazione libera”. Per me non conta esclusivamente il risultato, ma anche

come ti senti quando navighi e quello che posso condividere con gli altri in

acqua. Guardandomi indietro mi sento davvero felice riguardo a tutto quello che

ho fatto sino ad ora, sia in competizione che in freesailing e ciò che continua a

motivarmi è il pensiero di poter aver contribuito, almeno un po’ (spero) a

trasmettere la gioia che dà il windsurf.

©Fl

oria

n Ju

ng

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Qualche evento particolare a cui hai partecipato?

Gli ultimi sei mesi sono stati tutti abbastanza eccezionali. A dire il vero gli ultimi sei

anni! Negli ultimi due mesi sono stata fortunata ad aver preso parte a due eventi

davvero belli. Prima ho avuto modo di scoprire l’Australia dove mi sono sentita

totalmente a mio agio, innamorandomene. Poi ho partecipato al “Women of the

Desert” evento durante il “Dakhla Festival”, ed è stata un’esperienza stupenda.

L’intero evento è stato un viaggio da sogno per me! Mi sono divertita tantissimo

con te Valentina (Crugnola), Anne Marie (Reichmann), Karin (Jaggi) e molte delle

partecipanti locali. Abbiamo condiviso moltissimo tempo e cercato di motivare le

esordienti di Dakhla mostrando loro come entrare in contatto con l’oceano

divertendosi, e facendo assaporare loro le emozioni che gli sport di “glisse”

possono offrire. Ho avuto modo di conoscere moltissime persone ed entrare in

contatto con una cultura per me nuova. Poi ho avuto il photoshoot a Maui e anche

lì ho avuto la fortuna di essere presente durante la terza edizione del Butterfly

Effect organizzato da Tatiana Howard e Juliana Frarias. È stato bellissimo perché

avevo partecipato al primo evento ed eravamo pochissime ragazze, mentre questa

volta siamo state più di 100! A dir poco incredibile! È stato esagerato! Magari in

futuro sarà possibile fare ancora di più con questo evento grandioso,

organizzandolo in altri posti nel mondo, così da diffondere la gioia e la cultura che

il windsurf e tutti gli sport d’acqua portano con se!

Surf o windsurfing? Dipende dalle condizioni. Comunque mi

diverto mille volte di più a fare wavesailing che freestyle.

Mure a destra o mure a sinistra? Ora mi piacciono entrambe.

Tavola e vela preferite? Fanatic Twin 72 TE, vele Severne Blade.

Cibo preferito? Mi piace un po’ tutto. Cibo giapponese, italiano,

quello cucinato da mia madre! Qualsiasi cosa!

Musica preferita? Rock Pop Dance, dipende dall’umore.

MGMT e Presets ora sono due gruppi che ascolto spesso.

Libro preferito? Angels di Marian Keyes (troppo divertente!) e

“La Cattedrale del mare”.

Film preferito? Sheakespeare in Love, Drakula, Zohan, Shine,

Moulin Rouge, adoro davvero vedere film!

Lingua preferita? Lo spagnolo, che mi manca enormemente

quando viaggio a lungo!

Pro wave rider favorito? John Skye! Ma anche Keith Teboul,

Levi Siver, Brawzinho, Kauli, Victor, le Moreno Twins, Polakow,

e molti altri!

Hobby? Surf, musica, stare con gli amici, lettura,

cinema, c’è talmente tanto da fare!

Corrente artistica preferita? Adoro Dali e il

Surrealismo, assolutamente non mi piace il Barocco!

©Ke

vin

Pritc

hard

Page 32: Funboard 123

Nonostante le brutte previsioni di sabato, il Garda non delude mai ed è stato

possibile concludere 3 lunghe e combattute prove. Il campo di regata

prevedeva un percorso a “8” con due boe poste all’estremità del lago per un

totale di 4 giri. Nessun tabellone e nessuna heat, ma partenza in flotta e un

percorso di circa 17-20 minuti. In tutte le prove è stato Thomas Fauster a

tagliare primo il traguardo seguito da Francesco Prati e in terza posizione da

Luis Marchegger nella prima, e da Lucio Fabrizi nelle altre due. Domenica altre

tre prove hanno visto vincitore sempre l’imbattibile Fauster, che nella prima

prova ha preceduto Gabor Koszti (ungherese) e Fabrizi, nella seconda Rolando

Righi e Prati e infine nell’ultima Prati e Marchegger.

La regata si è conclusa dunque in bellezza con 6 prove portate a termine in due

giorni di regata. Sul più basso gradino del podio è salito Lucio Fabrizi,

preceduto da Francesco Prati, il vincitore assoluto è stato ovviamente Thomas

Fauster che si è aggiudicato il trofeo Neirotti. Prima donna è risultata Verena

Fauster, mentre negli juniores si è imposto Gabriele Farina su Nicola Camozzi

e Greta Marchegger.30

La partenza del Memorial Neirotti davanti a Torbole.

Page 33: Funboard 123

THOMAS FAUSTER ITA-106 (F2, NORTH SAILS, ION):

Le previsioni davano acqua, ma il microclima del Garda ha regalato due giorni di

vento agli atleti fedeli al trofeo memorial Paolo Neirotti. Sabato alle ore 14.00 si è

dato il via alla prima delle 3 prove, con un vento non molto constante come direzione,

ma tanta voglia di competere. Tutti in acqua quindi con i veloni in andature un po’

troppo strette. In serata poi, la classica cena al Circolo Vela Arco dove non è mancato

nulla. Domenica altre 3 prove con più vento, io, dopo la prima prova, ho preso la vela

più piccola in combinazione col mio F2 Sx 77. Sono molto contento della prestazione

ottenuta, visto che le partenze non sono state memorabili. Un grazie al Circolo Vela

Arco, al mio circolo Surf Torbole, alla splendida Mariella e a Gilberto.

Tavole usate: F2 SX 85 e SX 77 - Vele 9.0 e 8.0 North Sails Warp Slalom 2009

FRANCESCO PRATI ITA-10 (TABOU BOARDS, POINT-7):

Sono soddisfatto del secondo posto, e della gara in generale. Sono sempre

riuscito a partire bene, e sul bordo andavo molto forte, anche se Thomas è

sempre riuscito a sorpassarmi in tutte le prove.

Ho sempre gareggiato con la mia attrezzatura più grande perchè erano tanti i

buchi di vento da passare. Nella prima prova del secondo giorno mi sono

scontrato con un turista e purtroppo ho perso la prova, ma sono comunque

subito rientrato pronto per la seconda partenza. Un ringraziamento al

Circolo Vela Arco e a tutto lo staff per le belle prove, anche se molto dure

(circa 20 minuti l’una).

Tavola usata: Tabou Manta 79

31

Thomas Fauster, I classificato. Francesco Prati, II classificato.

Page 34: Funboard 123

32

DAY 1-2

Il vento i primi due giorni si è fatto aspettare in Korea ma le previsioni erano

abbastanza buone per i giorni successivi.

DAY 3

Finalmente dopo due giorni di attesa si è andati in acqua. Il vento era da terra e

quindi molto rafficato ma sufficiente a portare a termine tre tabelloni e metà del

quarto. Bjorn Dunkerbeck, reduce dal 5° piazzamento a Podersdorf, ha vinto la

finale vincenti, davanti a Jimmy Diaz e Ben Van Der Steen. Antoine Albeau “solo”

4°, mentre il vincitore della prima tappa Ross Williams non è riuscito a piazzarsi

bene, classificandosi 18°.

Il secondo tabellone è stato vinto da Albeau che si è imposto su Peter Volwater e

Micah Buzianis, tornato alla grande dopo un lungo periodo lontano dalla coppa

del mondo. Williams è finito 5°. Il vento spingeva ancora in Korea e si è iniziato il

terzo tabellone. Dopo le varie heat di qualifica e semifinali, ha vinto nuovamente

Albeau, consolidandosi in testa alla classifica. Secondo Finian Maynard che si è

così portato avanti, dopo due risultati non del tutto soddisfacenti, in terza

posizione ancora Buzianis. Dopo una piccola pausa è iniziato subito il quarto

tabellone completato però solo fino alla quinta heat. Tutto rimandato al giorno

seguente.

DAY 4

Si è dato subito il via al quarto tabellone e in poche heat

si è concluso anche questo, con Albeau che si è imposto

davanti a tutti un’altra volta, seguito da Josh Angulo e

Gonzalo Costa Hoevel. Poco dopo è iniziato il quinto

tabellone, che ha visto protagonista un velocissimo

Maynard a bordo del suo RRD. Secondo è finito

Buzianis, seguito da Kevin Pritchard e Albeau. Il vento

ha iniziato a fare brutti scherzi calando di intensità. Si

è cominciato anche il 6° tabellone ma senza

concluderlo totalmente.

DAY 5-6-7

La pioggia si è abbattuta sulla spiaggia di Uslan e il vento

è venuto a mancare per gli ultimi giorni di regata.

Si conclude così la seconda tappa di coppa del mondo, che vede sul più alto

gradino del podio il ritorno del vincitore indiscusso degli anni precedenti Albeau.

Grandissimo rientro alle gare invece per Buzianis che finisce secondo, ottimo

terzo posto anche per Dunkerbeck. Niente di buono per Williams che si deve

accontentare di un 14°posto.

Le donne invece finiscono l’evento con ben 8 prove valide, che vedono trionfare

Valèrie Ghibaudo, seguita da Karin Jaggi e dalla giovanissima francese Alice

Arutkin. Dopo i due primi eventi di slalom, è Albeau in testa alla classifica overall,

Dunkerbeck in seconda posizione e Gonzalo in terza.

ARNON DAGAN – 11° assoluto (Tabou, Gaastra, Red Bull, Zarka clothing)

“Il livello dello Slalom in Korea non è mai stato alto come quest’anno! Solo

pochissimi punti hanno separato il 4°-5° classificato dal 14°, mostrando che tutti

i migliori si sono allenati duramente quest’inverno. Per quanto riguarda me,

dopo aver dato il massimo per raggiungere 3 finali su 5 prove non ho sfruttato

abbastanza bene quest occasione trovandomi parziali come 5,8 e 10 nelle finali

che non si sono rivelati abbastanza per rimanere nei top10. La mia velocità è

incredibile quest anno quindi sono molto positivo per le prossime gare. Il resto

è tutto testa e concentrazione.”

Dopo la parentesi di Podersdorf,Albeau torna a vincere in Korea.

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34

Mattia Pedrani in Gozada One Hand. Vento forte e manovre estreme.PLACE Madagascar, Babaomby, Mer d’Emeraude.

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Pwa Best Move Format: Coppa del mondo. La massima espressione dello sport. I

professionisti più conosciuti e incredibili combattono manovra su manovra mentre

i giudici fanno fatica a stargli dietro. Il nuovo format PWA, è stato introdotto lo scorso

anno e adottato durante tutte le tappe freestyle del tour. Il concetto è semplice. Il

livello in freestyle cresce così velocemente che ormai alcune manovre classiche

come Spock, Grubby, Willy Skipper e manovre di vela, sono ormai cadute nel

dimenticatoio e vengono viste come una perdita di secondi preziosi. Il best move

format ha come idea base quella di estremizzare tutto. Lo show per il pubblico, le

manovre, lo stile e la potenza… Tutto deve essere il più fluido ed impressionante

possibile, in modo da lasciare gli spettatori a bocca aperta. Ad ogni tappa, a seconda

delle condizioni, viene stabilito un numero minimo di manovre da conteggiare su

ogni mura, di solito 3 o 4, con batterie di 6-8 minuti. Spingere maggiormente i propri

limiti, specialmente in gara, può portare a sbagliare; è per questo che il format

prevede anche un margine di massimo 2 cadute a mura. Una volta andati oltre il

margine consentito, le cadute “cancellano” le possibilità di chiudere nuove manovre.

La strategia è quindi quella di iniziare facendo le manovre più pesanti ma su cui si

ha media, per poi provare, entro i limiti consentiti, a chiudere anche combinazioni

devastanti come Spock into Kulo, Puneta into Burner, Burner into Flaka. Già dalle

primissime batterie del primo round si possono vedere Air Funnel, Ponch into Flaka,

Burner, Kulo, Misty Flips… Tutte le manovre più estreme e radicali che il freestyle

moderno può offrire. Le manovre slidate sull’acqua hanno perso una notevole

importanza, ora i riflettori sono sempre sulle manovre aeree e radicali. La massima

espressione dello sport che sfodera le manovre più innovative e pesanti. Il pubblico

non ha scelta… Si può solo restare a bocca aperta!

Dal bianco al nero, ecco qui la soluzione alternativa pensata dal patron dell’europeo.

Classix Format: questo format è stato pensato, sviluppato ed applicato lo scorso

aprile ‘09 da Gerhard Polak, che è l’organizzatore della tappa più importante del

circuito EFPT, a Podersdorf, in Austria. Per evitare le difficoltà incontrate in

precedenza a causa delle condizioni marginali, in cui alcune batterie di coppa del

mondo sono state ripetute 7 volte (!), Gerhard ha introdotto questo nuovo format,

basato su un ritorno alle origini del freestyle. In questa gara, per ora unica nel suo

genere, sono state valutate esclusivamente le manovre prima della Grubby. In poche

parole, Duck Gybe, Duck Tack, Body Drag, Willy Skipper, Lollypop, Forward, Vulcan e

Spock, limite oltre il quale le manovre non venivano nemmeno segnate dai giudici.

L’idea alla base della creazione di questo format è rendere le batterie più

comprensibili al pubblico, in modo da poterlo coinvolgere maggiormente ed

organizzare eventi con un numero sempre maggiore di spettatori. Abbassando il

livello, inoltre, si può anche dare qualche possibilità in più ai local heroes, che in

questo modo possono farsi conoscere, gareggiando contro i migliori al mondo.

Questo format quindi, dal punto di vista del marketing e dell’immagine, risulta più

comprensibile ed “alla mano” sia per il pubblico che per gli atleti più “umani” ed è

focalizzato quasi interamente sulla realizzazione di eventi di successo che si possano

svolgere anche in condizioni minime. Un vero e proprio format anti-recessione che

punta ad ottenere un risultato di successo, e però penalizza notevolmente lo show

per tutti coloro che hanno idea di che cosa stia effettivamente succedendo in acqua

durante una batteria. È triste vedere atleti che si allenano 8 mesi all’anno fare

manovre che da anni son state dimenticate, esclusivamente per fare animazione in

acqua e sventolare vele colorate. Personalmente,

vedendo la gara e conoscendo le possibilità, mi

sono sentito come se avessero limitato la velocità

di una moto gp a 70km/h… Solo la punta

dell’iceberg!

Performance estrema e tecnica o intrattenimento

divertente e vendibile? Decidete voi!

La progressione e l’evoluzione hanno da sempre

governato il mondo naturale. Inizialmente tutto è

confuso ed approssimativo, poi, col tempo, si

diventa più efficienti e funzionali, pronti per

progredire e affrontare nuove sfide.

35

Tine Slabe in Duck Tack. Condizioni marginali per manovre classiche,fattibili anche con il vento leggero.PLACE Podersdorf, Austria, EFPT event.

©co

urte

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RD

Page 38: Funboard 123

36

MIST Y FLIP

Il Misty Flip, anche conosciuto come Clew first Ponch (anche se non c’entra

nulla…) è una delle manovre aeree più recenti ed estreme, presentata per la

prima volta dall’acrobatico Kiri Thode, alla tappa di Coppa del Mondo di

Lanzarote nel 2007.

La manovra inizia in andatura al traverso-lasco bugna in avanti a tutta velocità,

per poi fare una rotazione aerea di 360 gradi, come se fosse un Cheese Roll o

un’Airspock bugna in avanti. Prima di staccare, bisogna dare un’orzata secca

per caricare le gambe ed esplodere in aria.

Come si vede nelle foto 3-4, l’albero va verso poppa con violenza e la testa gira

verso poppa in modo da imprimere la rotazione contorta alle spalle e bacino.

Si scalcia la tavola sottovento e si continua a spingere sul braccio posteriore

in modo che la vela spinga nuovamente in posizione eretta come in uno Shove

It. Ora non resta che restare centrali col peso, si può o girare la vela e ripartire

come in uno Spock, oppure tenere il boma e ripartire come in uno Spock 540.

Questa manovra è già molto spettacolare ed esplosiva ma la sua variante in

switch, cioè coi piedi al contrario, è veramente devastante.

SWITCH MISTY FLIP

Ho cominciato a provare questa manovra per conto mio per abituarmi alla rotazione

della Burner, che è praticamente identica, senza passaggio sottovento alla vela. La

somiglianza tra la variante in switch e la manovra base è davvero sconcertante.

Dopo aver montato entrambe le sequenze ed averle viste fotogramma per

fotogramma, ho sbagliato a rinominarle! Iniziate lo Switch Mistly Flip (o come l’ho

chiamato io, Switchy Flip) andando in switch al traverso lasco, girando la vela bugna

avanti, in modo da mantenere la velocità. Appena la vela riprende potenza e trovate

un choppino ripido leggermente sopravento a voi, dovete ripetere lo stesso identico

movimento del Misty Flip normale. Fate orzare bruscamente la tavola, caricando le

gambe per poi esplodere il più alto possibile, in modo che la prua non tocchi

l’acqua… Altrimenti saranno dolori… Specialmente per caviglie, ginocchia e costole.

Questa manovra è molto simile ad un Ponch e quindi comporta gli stessi identici

rischi. Buttate l’albero e la testa verso poppa, cercando però di non infilare l’albero

troppo in acqua, altrimenti vi fermerete brutalmente. Come si può vedere dalle foto

3-5 c’è un momento in cui la testa è più bassa del sedere, e si è completamente

contorti. Continuate a spingere sul braccio posteriore in modo che la vela vi spinga

nuovamente in posizione verticale. Ora dovete semplicemente restare centrali col

peso e chiudere la rotazione come se fosse una Backwind Gybe. Queste 2 manovre

sono solo alcune delle nuove creazioni della new School, che spinge i limiti del

freestyle a livelli di esplosività e radicalità sempre più alti. Lo show è assicurato!

Page 39: Funboard 123

ANTOINE ALBEAU FRA 192

GENERATION V – SET TO WIN

ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata unadecisione molto importante ed è per questoche ho testato accuratamente la 5° genera-zione delle tavole slalom e devo affermareche sono entusiasta. Planano veramente conanticipo, accelerano super veloci e sono facilida controllare. Con queste tavole JP sonopronto per il 2009 e non vedo l'ora di partirecon la nuova stagione!”

OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , [email protected], www.jp-australia.com

LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg

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Page 40: Funboard 123

Ognuno ha la propria ragione di vita, la mia è quella

di cavalcare le onde. È quello che mi più m'intriga e

più grandi e potenti sono le onde, più mi sento vivo.

Il windsurf è la ragione per cui mi sveglio la mattina,

è la mia motivazione per vagare in giro per il mondo

alla ricerca di questa mia droga naturale, questa

risorsa gratuita e rinnovabile che, per un fugace

secondo, riempie le mie vene come una dose potente

di adrenalina. Capisco bene che questo possa

sembrare strano o perfino inconcepibile per alcuni,

ma alla fine non è molto diverso rispetto alla

sensazione che qualcuno prova rincorrendo una

palla da calcio!

Quando trovo le condizioni perfette, fare surf è pura

felicità ma quando poi ritorno coi piedi sulla

terraferma la realtà mi travolge. Mi appare chiaro

che ogni cosa in questa vita ha un prezzo, e tutti

abbiamo le nostre battaglie personali. Tutto ha

prezzo, dai biglietti aerei per arrivare dall'altra

parte del globo, alle tasse aeroportuali, al bagaglio

fuori misura, al traghetto tra le isole, perfino la

piccola barchetta dei pescatori che ti porta al reef

esterno; tutto ha un prezzo per arrivare al tuo

paradiso windsurfistico.

Anche una volta che tutti gli aspetti pratici sono stati

sistemati, c'è ancora una componente che si

potrebbe dover pagare quando si gioca con elementi

naturali estremi, qualcosa che potrebbe mettere in

gioco anche la salute. Se vuoi giocare col fuoco, devi

essere consapevole e pronto a scottarti. Tutti i soldi

al mondo non fanno alcuna differenza quando un

palazzo d'acqua di due piani esplode sopra la tua

testa nel mezzo dell'Oceano Indiano.

Ognuno di noi ha un metodo personale e differente

per avvicinarsi e superare i propri limiti,

dall'allenamento fisico, ad una dieta salutare fino

all'allenamento mentale. Tutti questi programmi

sono fondamentali per affrontare con successo le

sfide personali. Ma ciò non è abbastanza a volte per

modificare il destino. Ci sono diversi tipi di guai nella

vita, quelli che ti cerchi e quelli che subisci a causa

di mancanza di informazioni, attenzione o

semplicemente quando la fortuna si esaurisce.

Ho cavalcato onde davvero grosse, ero pronto alla

sfida e ancora una volta sono riuscito a raggiungere

i miei obiettivi. Una volta tornato a terra, però, il

destino ha cominciato a farsi sentire, il mio corpo ha

iniziato a tremare a causa della febbre. Ogni giorno

che passava diventavo più debole e questo mi ha

ricordato quanto debole e fragile sia l'organismo

umano quando un'infezione batterica tropicale

comincia a svilupparsi, specialmente se combinata

ad un virus. Pensieri deliranti mi offuscavano la

mente mentre la mia temperatura raggiungeva

l'apice. Ed eccomi lì, dopo 20 giorni di malattia,

fissando il muro della mia stanza d'ospedale e

combattendo contro la morte, ripensando al

significato della vita.

Il prezzo che ho dovuto pagare per la mia estate

Indonesiana alla fine è stato: un mese di sofferenze,

inclusa una settimana d'ospedale a Bali dove mi

hanno curato per un'infezione di Tifo e Febbre

Dengue, che stava sconvolgendo il mio corpo,

facendomi perdere 8 kg!

Consigli di viaggio: vi consiglio di fare le vaccinazioni

raccomandate prima di partire verso le vostre

destinazioni esotiche…

38

Leggiamo spesso su queste pagine i racconti di Fabrice Beaux dai più remoti paradisitropicali indonesiani. Mete che raramente sono raggiungibili da noi comuni mortali, dove perarrivarci ci vogliono diversi giorni di viaggio, e dove bisogna poi aspettare per settimane loswell e il vento giusto. Certamente non sono luoghi adatti a chi vuole fare una vacanzacomoda e con la certezza del vento. Ci sono delle persone però, che hanno tanto tempo adisposizione, che sono alla continua ricerca dell'estremo, per motivazioni profonde chevanno oltre al classico fare windsurf in posti esotici. I soul wave rider esistono ancora eFabrice è uno di loro, ma a volte il prezzo che bisogna pagare per tutto ciò è molto alto… INTERVISTA RACCOLTA DA Fabrice Beaux • FOTO DI Christian Black • RIDER Fabrice Beaux

Il prezzoda pagare

Fabrice Beaux in Aerial.

Fabrice sfida una delle sue tanto ricercate onde indonesiane.

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Dopo il successo dell’edizione 2007, mi sono imposto di non mancare alle

successive, l’anno scorso, nonostante la mancanza di vento, ho capito

l’importanza di questo evento e lo spirito con il quale è stato organizzato. Tanta

passione per il nostro splendido sport, insieme a tanta esperienza organizzativa

sono il mix vincente di questa manifestazione internazionale.

Il pomeriggio del 20 maggio, come d’accordi, Andrea Rosati passa a prendermi a

Voltri con il potente mezzo RRD, carico di tutte le novità 2009 da esibire e far

provare al pubblico allo stand, per tutta la durata della manifestazione. Partenza

da Genova-Voltri alle 17.30, arrivo a Gruissan alle 22.30 (600 km in 5 ore spaccate,

un tempo da formula 1!).

GIOVEDI’ 21 MAGGIO

Come preannunciava il meteo, il vento per tutta la giornata soffia da sud, quindi

niente competizione poiché lo start viene dato solo con i venti provenienti dai

quadranti settentrionali. Approfittiamo delle condizioni meteo sfavorevoli per

allestire lo stand RRD e ultimare l’iscrizione.40

Lo stand RRD gestito dall’atletaAndrea Rosati e da Max Brunetti.

Lo Skipper’s Meeting con i 900 partecipanti alla Long Distance!

Page 43: Funboard 123

In spiaggia si respira una bella atmosfera di windsurf grazie all’insieme di

bandiere, musica, stand, disposti su una lunga striscia di sabbia fine e grazie alla

presenza di alcuni personaggi noti come il mitico Robby Naish, Anders Bringdal,

Robert Teriteahau, Patric Belbeoch.

900 racer, alle 12.00 partecipano allo skipper’s meeting, dove si è parlato

chiaramente del percorso e delle procedure di emergenza, con tanto di

dimostrazione sull’utilizzo dei fuochi, dati in dotazione al momento

dell'iscrizione. Intorno alle 16.00 inizia una lotteria con premi messi in palio dalle

aziende, dalle magliette alle sacche doppie per le tavole, nel frattempo il vento

da SE è rinforzato con punte di 15 kts, quindi molti racer corrono in acqua a

trimmare i loro materiali, o per provare le attrezzature messe a disposizione

degli stand. Per la sera invece è stata organizzato un piacevole concerto di un

gruppo francese, la stanchezza però risparmia poche persone, e molti scelgono

una dormita alla vita notturna, visto che per il giorno seguente è previsto un po’

di vento da nord.

VENERDI’ 22

La direzione sembra essere quella giusta ma l'intensità non è ancora sufficiente

per far partire la gara. Nel corso della giornata, gli organizzatori improvvisano

una garetta con i SUP oltre alla odierna lotteria, dove per altro Andrea vince una

bella muta gamba lunga-manica corta NeilPryde e un paio di ciabatte JP. Niente

da dire, la giornata passa velocemente per tutti tra qualche risata e un po’ di

attività. La giornata si conclude con la cena offerta ad un prezzo politico di 7.00

euro, e la proiezione di diversi filmati di windsurf.

SABATO 23

Ancora nulla, sembra proprio che anche quest anno la tramontana non farà visita a

Gruissan per la Defì Wind (lunedì invece entrerà la bastonata di vento…), le previsioni

danno per entrambi i giorni un leggero vento da est, speriamo che sia almeno

sufficiente per uscire in mare e provare le attrezzature. Nel pomeriggio comunque è

prevista una piccola garetta per i racer ufficiali... Vento permettendo. Alle15.00 il

vento è debolissimo, ma la giornata prende una svolta decisiva con un’uscita in SUP

fino tarda serata con Andrea e Matteo Iacchino, seguita da una grigliata in spiaggia

offerta dall’organizzazione e da

un mega party sempre sulla

spiaggia.

DOMENICA 24

L’evento si conclude, tra i

saluti e i preparativi per la

partenza. Peccato per la

mancanza di vento, che ha

rovinato un po’ la festa, ma

sono convinto che il prossimo

anno sarà diverso, e

l’iscrizione si estenderà fino a

1000 partecipanti! Spero solo

di vedere più italiani!

Robby Naish alla Defi Wind. Igrandi campioni non mancano

mai a questo evento!

Max Brunetti in azione, il nostroinviato alla Defi Wind 2009.

La dimostrazione della procedura disicurezza, con 900 persone in acqua

nulla può essere lasciato al caso.

Page 44: Funboard 123

42

“The Mutant” per me è un’altra tappa lungo

l’incredibile strada alla scoperta del windsurf. È un

misto tra un Wave 360 ed un Goiter… Avevo

cominciato a riprovarli quest’inverno ad Hookipa per

aumentare la media e la precisione di esecuzione. La

combinazione, quando eseguita correttamente, è

una rotazione molto pura ed emozionante, inizia in

un modo ma poi si stravolge completamente in un

altro, facendoti credere di partire per un Goyter da

suicidio per poi modificare, quando si è già in aria,

l’asse di rotazione in un Wave 360. Il windsurf

rappresenta così tante cose per me che volarmene

in giro senza la minima preoccupazione è solo una

piccola percentuale. Per me il windsurf è anche e

soprattutto il sorriso che illumina il viso di mia

moglie Elena quando sceglie un bel set ad Hookipa e

lo fa a pezzi fino nel canale. È guardare estasiato

Keith Teboul che è completamente fedele al suo

modo di fare surf da onda, girare profondo ed

andare dritto nella sezione critica. È vedere Josh

Angulo sparare un immenso Aerial one hand mentre

sorvola una sezione che esplode sotto di lui

tubando. È un salto di 15metri che sfida la morte e

chiuso non si sa come da Robby Naish. È vedere Levi

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Siver che fa a pezzi ogni singola onda fino all’ultima

sezione, su cui poi spara e chiude un Goiter come

ciliegina sulla torta. È un perfetto doppio Forward

chiuso da “Branwzhino”. Dedico umilmente la mia

Mutant agli Zane Schweitzer, i Conner Baxter, i Bernd

Roedingers, i Kai Lenny ed i Noah Angulo sparsi in

giro per il mondo. Per poterli aiutare a sviluppare

l’individualità e creatività che ti dà solo lo sport del

windsurf. Per far sapere a loro che tutti noi abbiamo

diversi punti di forza in acqua, eppure c’è un posto

riservato proprio per loro e all’enorme talento che

portano nel nostro amato sport. Andate in acqua,

distruggete tutto e soprattutto, divertitevi

moltissimo!

Aloha,

Mark Angulo

43

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46

Page 49: Funboard 123

24 maggio ore 8.30. Un timido sole e un fresco

vento da nord inizia a riscaldare il prato davanti al

centro SurfSegnana. Come ogni mattina gli istruttori

si danno da fare per preparare al meglio il centro,

per ricevere i tanti corsisti che di li a poco

arriveranno.

Sul prato questa mattina ci sono anche alcune

persone che non dovranno fare il corso, ma

presenzieranno all'esclusivo test dell'iDO.

C'è Dario Oliviero il creatore del sistema stesso, il

fotografo Fiore, il cameramen Cataldo Albano e

Fabio Calò in veste di organizzatore della giornata.

Tutto è pronto.

Ore 9.00. Il prato del centro davanti all'ufficio

booking è pieno di persone che aspettano. Mirco

Genco, il direttore della scuola, inizia a dividerli in

gruppi con i vari istruttori, non sanno ancora che

alcuni di loro avranno la fortuna di provare in

anteprima l'iDO.47

Dario e Monica si divertono conl’iDO nello specchio d’acqua

antistante al centro.

Torbole, Lago di Garda, la locationideale per il test italiano dell’iDO.

Page 50: Funboard 123

48

Ore 9.30. Dopo la teoria gli allievi vanno in acqua, il

vento continua a soffiare costantemente da nord

rendendo il bacino d'acqua davanti alla scuola

un’autentica piscina, perfetta per l'apprendimento. Ecco

la novità! Su alcune tavole in spiaggia c'è montata una

vela che rimane in piedi da sola! La curiosità aumenta.

Ore 10.00. Vengono dati alcuni windsurf con il

sistema iDO ad un gruppo di bambini, mentre altri

vengono consegnati ad un gruppo di persone adulte

al primo giorno di prova. La prima a salire sulla

tavola con l'iDO è una ragazza, si mette in piedi senza

fatica, la vela è già davanti a lei. Dopo un attimo di

esitazione prende il boma in mano e inizia a

navigare! Non era mai salita prima su un windsurf,

urla di gioia. Continua ad andare verso il largo con

le classiche incertezze del principiante ma la vela

rimane su e non cade. Poi l'istruttore le grida di

fermarsi, girare la tavola e tornare indietro. Lei

segue le istruzioni e torna. Continua ad andare

avanti senza cadere, fino a quando non arriva in

spiaggia e si butta in acqua. Ha fatto due bordi, è

contentissima, ha fatto windsurf senza fare fatica e

senza cadere, al primo tentativo è andata avanti e

indietro. Dopo di lei gli altri fanno a gara per

provare. Questo è l'iDO! Semplicemente fantastico!

Ore 12.00. Diverse persone fra bambini, ragazzi e

ragazze hanno provato l'iDO, alcuni con qualche

difficoltà altri senza, ma comunque è stato un successo

generale! Un successo per lo sport! Lasciamo ora la

parola ai protagonisti di questa giornata.

MIRCO GENCODIRETTORE DEL CENTRO SURFSEGNANA

SurfSegnana ha ricevuto in anteprima italiana

alcuni esemplari di iDO, so che avete fatto prima

un test privato senza il pubblico, quali sono

state le tue prime impressioni?

Curioso di vedere la novità, ho provato

personalmente l'iDO e devo dire che sono stato forse

fin troppo critico all'inizio, mettendomi nei panni di

una persona che sa già andare anziché in quelli di

un principiante. Da direttore di una scuola di

windsurf ho subito notato la difficoltà di gestire il

materiale utilizzando l'iDO, in spiaggia o

direttamente in acqua, pur intuendo la validità

dell'idea che credo sia in parte ancora da

sviluppare.

A sinistra Dario Oliviero, l’ideatore dell’iDO,a destra Fabio Calò, responsabile del test iDOpresso il Center SurfSegnana.

Chiara e Laura, giocano con ilwindsurf con il sistema iDO, sonostate tra le prime ad averlo provato.

Chiacchierare in acqua mentre lavela rimane su, con iDO ora è

possibile anche questo!

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49

Invece, come è andato il test di domenica 24

maggio con il pubblico?

Il caso ha voluto che facessi personalmente una lezione

ai principianti del primo giorno, quindi ho potuto tastare

con mano il sistema iDO, vedendolo con gli occhi di un

istruttore durante una lezione in acqua. Organizzando

diversamente la classica lezione e facendo subito usare

l'iDO per il primo approccio nell'acqua, il risultato è

stato sorprendente. Gli allievi al primo tentativo non

sono caduti dalla tavola ma sono andati avanti e indietro

seguendo le mie direttive senza stancarsi. Il risultato è

stato che si sono esaltati ancora prima di stancarsi.

Successivamente, hanno preso il classico windsurf

cominciando a cadere ma erano invogliati ad ottenere

gli stessi risultati della prima prova con l'iDO, avendo già

provato l'emozione del windsurf!

Che cosa pensi realmente dell'utilizzo dell'iDO in

una scuola di windsurf?

Non deve essere l’unico attrezzo per imparare ma

semplicemente uno stimolo all’apprendimento, dato

che il sistema è limitato al primo approccio. Questo

comporta una nuova gestione delle lezioni. Le scuole

che aderiranno a questo sistema dovranno mettere

in preventivo di modificare la loro gestione.

Per chi pensi sia maggiormente adatto il

sistema iDO e con quale attrezzatura?

Per tutti coloro che approcciano la disciplina, per le

prime ore, l'istruttore però deve sapere come gestire

le lezioni con il nuovo sistema iDO. Per quanto riguarda

i bambini piccoli, è ottimo dal punto di vista fisico,

induce una minore stanchezza. Credo che non sia

possibile però fare lezione con più di 2-3 bambini alla

volta, perchè dal momento che la vela non cade in

acqua la tavola continua a navigare, e può essere un

problema per il bambino che non è ancora un gran

nuotatore. Quindi troppi bambini con troppe vele

creano un problema di gestione all'istruttore. Invece

con le donne e gli adulti il risultato è ottimo.

Come pensi che le scuole debbano guardare a

questo sistema?

Penso che ogni scuola dovrebbe avere qualche unità iDO,

da sfruttare sia come innovazione visiva per incuriosire la

gente (operazione di marketing), sia come mezzo per i più

diffidenti, coloro che sono più restii a provare il windsurf,

con il sistema iDO potranno ricredersi. Penso che si possa

usare questo sistema anche come simulatore in acqua.

Imparare il windsurf non è maistato così facile, ora chiunquepotrà farcela e senza fatica!

Sullo sfondo il vecchio metodo,in primo piano il piede d’albero rivoluzionario.

Mirco Genco, il direttore del SurfSegnana,anche lui ha approvato l’iDO.

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Attrezzatura adatta all'utilizzo dell'iDO?

Il sistema iDO è più pratico con tavole di nuova

generazione, quindi molto larghe, dagli 80cm in su.

Quello che secondo me è molto importante è che il

rig sia leggero, possibilmente con alberi a sezione

ridotta o i mini rig.

Critiche?

Bisogna trovare un sistema adatto per non perdere

la tavola in caso di caduta (tipo un leash auto-

avvolgente). Bisogna anche fare in modo che la vela

possa ruotare più facilmente quando arriva al

termine della corsa, aprendosi (per mettersi a

bandiera).

In generale che giudizio dai al sistema?

Positivo! Gran bella novità!

Ordinerai degli iDO per il SurfSegnana?

Penso che qualche unità dovremo sicuramente

averla. Ogni scuola dovrebbe averne almeno uno da

utilizzare come attrezzo didattico.

DARIO OLIVIEROIDEATORE DELL'iDO

Cosa ti ha spinto a venire di persona al test

dell'iDO presso il SurfSegnana?

Sono venuto qui poichè sapevo che al SurfSegnana,

che è uno dei centri di windsurf di riferimento in

Europa, doveva essere effettuato il test dell'iDO.

Un’occasione così importante non potevo perderla.

Come ti è sembrata l'organizzazione del centro

SurfSegnana?

Fantastica come sempre, ogni anno la stessa

professionalità ti accoglie aprendo le porte del

magico mondo del windsurf.

Che condizioni avete trovato durante il test

del'iDO?

Abbiamo avuto condizioni ottimali di vento leggero e

acqua piatta, perfette per principianti.

Sei soddisfatto di questa giornata di test?

L'iDO è un sistema completamente nuovo per le

scuole, abbiamo effettuato dei test che globalmente

hanno fornito un risultato molto positivo.

Sicuramente abbiamo riscontrato delle difficoltà,

che, a mio avviso, verranno risolte con l'utilizzo del

sistema e con lo sviluppo di nuove tecniche che nel

complesso renderanno il windsurf uno degli sport

acquatici a vela più facili in assoluto.

Quale pensi sia stata l'impressione delle

persone che hanno provato l'iDO?

In generale molto positiva, soprattutto c'era molta

curiosità anche da parte delle persone che non

hanno mai provato a fare windsurf, questo farà

aumentare il numero dei praticanti.

E gli istruttori che impressioni hanno avuto?

Il sistema iDO introduce una rivoluzione

nell’apprendimento del windsurf e nel metodo di

insegnamento, quindi può capitare, come di fatti è

successo, che qualche istruttore non veda il sistema

di buon occhio. Credo che si debba introdurre l'iDO

nelle scuole, sentendo i feedback degli allievi e

modificando il metodo di insegnamento attuale.

L'iDO rappresenta un salto “culturale” a cui molte

scuole non credo siano ancora preparate.

Pensi che questo test e questo articolo serviranno

a diffondere con maggior facilità l'iDO?

Credo che questo test sia stato molto importante,

per adesso dell'iDO se ne è parlato tramite interviste

fatte a me, e quindi con giudizi di “parte”. Ora è

giunto il momento in cui devono essere gli istruttori

e gli utenti a parlare. In questo modo possiamo

lavorare tutti insieme per far crescere il numero di

appassionati e per sviluppare sempre più le

attrezzature e le tecniche, rendendo più facile la vita

dei principianti.

50

Page 53: Funboard 123

Questo test ti ha fornito altri elementi importanti?

Ogni test ha una sua importanza. Dopo ogni test si

raccolgono elementi utili. Per quanto mi riguarda è stato

confermato al 90% tutto quello di cui ero già al corrente.

Sono emersi alcuni aspetti e certamente ne verranno a

galla altri, che messi insieme contribuiranno a migliorare

sempre più il nostro sport. Per questa ragione ogni test è

importantissimo, soprattutto se fatto con esperti del

settore come quelli presenti qui al SurfSegnana.

LA PAROLA AI PRINCIPIANTIA fine giornata abbiamo proposto un breve

questionario a tutti principianti che hanno provato

l'iDO in questa giornata di test. Ecco i risultati.

Hai mai provato di fare windsurf prima di oggi?

100% no

Sei contento, ti è piaciuto questo test?

100% si

Pensi che iDO aiuterà l'espansione del mondo

del windsurf?

100% si

Proporrai ai tuoi amici di venire a provare il

windsurf con te usando l'iDO?

100% si

Pensi che iDO faciliti notevolmente il processo di

apprendimento?

100% si

Hai avuto delle difficoltà?

20% nessuna

40% si

40% qualcuna

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Come montare l’iDO.

Page 54: Funboard 123

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Marco Segnana

Page 55: Funboard 123

Quest'anno sei alla tua 30° stagione di attività, un

risultato importante, raccontaci come e da dove

hai iniziato?

Sono nato a Trento e ho iniziato a fare windsurf sul

Lago di Caldonazzo verso la metà degli anni '70 con i

primi Windsurf, qui ho aperto la mia prima scuola di

windsurf. Poi nel 1980 ho fatto la mia prima stagione al

Lago di Garda. Nel 1981 avevo la mia scuola alla Colonia

Pavese dove ci sono rimasto fino al 1987. In quegli anni

organizzavo anche con i miei clienti, durante i freddi

inverni gardesani, dei windsurf trip all'estero, in posti

caldi. Ho visitato così mezzo mondo e tantissimi spot,

sono stato per esempio alle Barbados, in Martinica, a

Maui, e anche 22 volte alle Canarie. Nel 1988 poi ho

aperto il SurfSegnana qui al lido di Torbole, e dopo 30

anni sono ancora qui!

53

Il SurfSegnana Center di Torbole.

L’ufficio mobile di Marco Segnana per le trasferte.

Page 56: Funboard 123

54

Il SurfSegnana è stato sempre in grado di

adattarsi alle esigenze dei clienti che si sono

modificate nel tempo, è questo il segreto del

successo della scuola?

Sicuramente si, negli anni siamo sempre stati molto

attenti ad ascoltare i nostri clienti e cercare di

capire cosa effettivamente desiderassero. Abbiamo

presto capito che il nostro cliente voleva con una

unica telefonata ed un unico referente organizzare

la sua vacanza a Torbole sul Lago di Garda. Da qui

l'idea di offrire ai nostri clienti non solo la classica

scuola di windsurf, ma anche un servizio completo,

come poter trovare una sistemazione in albergo o in

campeggio, e di potergli anche offrire delle

alternative al windsurf, sia per lui nelle giornate non

ventose, sia per la sua famiglia o i suoi amici

accompagnatori. Siamo stati i primi ad offrire la

bike ai nostri clienti ed ora abbiamo 350 bici! Il

cliente può così arrivare a Torbole, parcheggiare la

macchina e non spostarla più utilizzando solo la bici.

In oltre con la Surf Pass i nostri clienti possono

scegliere lo spot dove preferiscono uscire, arrivarci

in bici e fare windsurf, è in questo modo tutto è

molto più semplice.

I nostri centri sono disposti in spot strategici e

offrono diverse condizioni, da quelle ideali per i

principianti, come il Lido di Torbole, al vento forte

per i più esperti, come il centro della Porfina o del

Molo Paradiso. Il cliente da noi con una unica

telefonata ed un unico referente può organizzare

totalmente la sua vacanza nel paradiso del windsurf,

Torbole!

Quindi il centro non è solo una scuola di

windsurf, che continua a rappresentare il core

business dell'azienda, ma è anche bike, kayak,

catamarano, deriva, inoltre avete un ufficio

booking preparato e attivo per trovare una

sistemazione logistica ai vostri clienti. Come è

strutturata la tua azienda e quali sono state nel

tempo le scelte vincenti?

SurfSegnana è un network di centri sportivi situati nel

nord del Garda diventati il punto di riferimento per chi

vuole passare una vacanza sportiva all'aria aperta.

I sette centri sono situati tra Torbole, Riva del Garda e

Limone in una cornice naturale fantastica, dove le

montagne incontrano il lago e il vento è una garanzia,

tant'è che la zona è spesso scelta come sede di molte

tre le più importanti manifestazioni a livello mondiale e

regate di livello internazionale (ad esempio Surf

Festival, Mondiale Top Cat, 100 miglia, ecc.).

Dopo 30 anni di attività il gruppo SurfSegnana è

riconosciuto a livello internazionale come la migliore e

più attrezzata realtà windsurfistica d'Europa. Il segreto

dei successi raggiunti sta nell'attenzione riguardo le

esigenze del cliente e nella flessibilità delle offerte di

cui dispone la struttura. Le attività sportive che vi si

possono praticare sono le più disparate. Dai corsi di

windsurf per ogni livello, alle lezioni di vela e

catamarano, alle uscite in mountaibike. E ancora:

trekking, canyoning ed arrampicate.

I centri dispongono dei migliori materiali presenti sul

mercato, che vengono rinnovati annualmente, tra cui

più di 800 tavole e vele, 350 bike e più di 30

imbarcazioni di varie dimensioni e tipologie

(catamarani, derive e piccoli cabinati).

I centri SurfSegnana si affacciano direttamente sul

Lago e si trovano all'interno di stupende aree verdi,

ampie e molto curate, apprezzate e visitate non solo da

turisti ma anche da un grande numero di abitanti della

zona che le frequentano 12 mesi all'anno.

Il nostro pubblico è molto eterogeneo, dall'individuo

Il vento da nord del mattino rende lo specchio d’acqua davanti allascuola un posto perfetto dove imparare a fare windsurf.

Il motocross, da anni Marco Segnana è unappassionato accanito di questo sport radicale.

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55

supersportivo, che va in bici al mattino e in windsurf al

pomeriggio, alle famiglie che scelgono di fare una

vacanza all'insegna dello sport all'aria aperta, ai

grandi gruppi che vogliono vivere un'esperienza in un

contesto dinamico e stimolante. Gran parte della

clientela del SurfSegnana consta in persone comprese

in una fascia di età tra i 20 e i 60 anni, appassionate di

sport con una buona disponibilità finanziaria.

Durante la stagione, che va da aprile ad ottobre, più

4.500 persone frequentano un corso di windsurf

presso le nostre scuole ed in totale circa 60.000

persone gravitano all'interno del nostro network con

un passaggio totale di circa 1.000.000 di persone nella

zona (dati APT). A seguirle c’è uno staff altamente

professionale composto da più di 60 istruttori e circa

20 persone che si occupano della direzione e della

gestione dei centri.

Con i tuoi numeri è molto facile trovare dei buoni

sponsor, anche extra settore! Con chi stai

collaborando attualmente?

Attualmente aziende del calibro di Volvo, North Sails,

Mistral, Mystic, Protest e

Smith Optics hanno scelto di

comunicare al proprio target

attraverso i nostri centri, così

come Mercedes, Playlife,

Enervit, tra le altre, hanno

fatto nel corso degli anni

passati. Ciò che offriamo ai

nostri partner è una

proposta eclettica e flessibile

che si adatta di volta in volta

alle loro esigenze. Dai

redazionali sulla stampa

specializzata e non, alla

presenza dei loghi delle

aziende rappresentati sui

materiali della scuola

(abbigliamento, vele, tavole,

scafi, ecc.); dalle iniziative

speciali di direct marketing

all'organizzazione di

incentive e molto altro. La

varietà dei nostri centri ci

permette inoltre di poter

raggiungere singoli segmenti

del mercato che i nostri

partner hanno identificato

come target ideale.

Penso che abbiamo parlato abbastanza del

Centro, ora parliamo di chi ha reso possibile

tutto questo. Chi è Marco Segnana?

Marco Segnana: nato nell’aprile del 1961 a Trento,

studia e si diploma all’ISEF di Verona, discutendo

un’interessante tesi sulle nuove tecniche e

didattiche nell’insegnamento del windsurf.

Sportivo eclettico, oltre al windsurf vive importanti

esperienze agonistiche nel calcio, pallavolo, atletica

pesante, sci, bob e ultimamente nel motocross.

Il windsurf lo impegna a tempo pieno da 22 anni,

sia come praticante che come titolare e gestore

degli omonimi centri a Torbole e Riva del Garda.

Nel giugno ‘98 pubblica “Windsurfmania e metodo”.

Il libro, disponibile in 3 lingue, oltre ad essere

utilizzato come testo nei corsi di formazione per

istruttori, è stato in testa alle classifiche di vendita

della casa Ed.

Libreria dello Sport ed è giunto alla seconda

ristampa. Dal 2008 il libro “Windsurfmania e

metodo” è anche disponibile in dvd.

Sei stato il primo centro italiano a testare il

nuovissimo iDO, cosa ne pensi?

Le innovazioni hanno sempre portato sviluppo.

Mi auguro che con questo piede d'albero

rivoluzionario ci siano più persone che vogliano

provare il windsurf e quindi più corsi per noi,

attirati dalla facilità dell'approccio al windsurf

resa ora possibile dell'iDO. Penso che ogni scuola

debba avere qualche iDO da poter offrire ai propri

clienti. Noi come centro abbiamo aderito in pieno a

questo progetto credendoci, grazie anche

all'impegno di Fabio Calò nell'organizzazione del

test in anteprima presso il mio centro, e nostri

clienti avranno quindi in futuro anche la possibilità

di usufruire di questo fantastico prodotto per

imparare più facilmente a fare windsurf!

Vi aspettiamo numerosi!

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1. MANOVRE IN PLANATA

Soprattutto nei primi anni del freestyle, le manovre in planata erano davvero

importanti. Prima che venissero inventate e perfino pensate tutte le manovre

della new school, gli atleti guadagnavano parecchi punti facendo Duck Tack e

carving-360. Anche oggi però, queste manovre hanno conservano importanza nel

repertorio freestyle. Manovre come la Duck Tack infatti sono diventate la base

per numerose manovre estreme della new school!

2. MANOVRE FUORI DALLE STRAP

Risalgono agli inizi del freestyle, ai tempi della mitica King of the Lake al Lago di

Garda (seconda metà degli anni 90), quando è stata introdotta qualche nuova

manovra fuori dalle strap. Le principali sono state da prima la Willy Skipper, e

poi la Tucan, in cui si scalcia la tavola nell’altra direzione di rotazione. Dopo la

Willy sono state introdotte numerose altre combinazioni e variazioni da essa

derivate, tra cui Willy 540, Lollipop, Lazy Susan. Durante la prima fase del

freestyle, questi trick erano fondamentali, ma successivamente, con la crescita

del livello, hanno perso importanza in quanto nessuna delle nuove manovre viene

più fatta con i piedi fuori dalle strap!

3. MANOVRE NELLE STRAP

Le manovre con i piedi nelle strap sono e saranno sempre la parte più

importante del windsurf freestyle. Partendo da manovre importanti come la

Vulcan, Spock e Grubby, per poi arrivare a manovre come la Flaka, Shaka, Culo e

Kono. Queste manovre testimoniano che molti nuovi trick sono ancora con i piedi

in posizione normale nelle strap.

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4. MANOVRE IN SWITCH

Quella delle manovre in switch, cioè con i piedi al contrario, è una delle principali

categorie del freestyle moderno. Negli ultimi 4 anni la maggior parte delle

manovre inventate, sono manovre in switch! Ci vuole un po’ di tempo e pratica

ad abituarsi all’andatura e a mettersi piedi al contrario, ma una volta presa la

mano le possibilità sono quasi infinite! È assolutamente un must per i freestyler

ambiziosi del giorno d’oggi!

5. MANOVRE AEREE DI FREEST YLE O FREEST YLE-WAVE

Questa è la categoria regina e racchiude più o meno tutte le manovre più difficili

e spettacolari! Qui non importa se le manovre siano in switch o normali, devono

essere tutte esplosive e super radicali. Questi trick derivano direttamente dal

wave o sono combinazioni di più manovre freestyle, come lo Shove-it e lo Spock

(Shock), Shove-it e Flaka (Shaka), Ponch (Goiter in acqua piatta), Funnel into

Ponch (Burner).

Per imparare queste manovre è necessario avere sotto chiave le “sotto”

manovre base che le compongono, in modo da poterle combinare. Ciò non è per

niente facile ed è per questo che queste manovre sono alcune tra le più difficili

che si vedono ad ogni evento di coppa del mondo PWA!

Page 62: Funboard 123

Il tour europeo di Freestyle è iniziato anche quest’anno con il classico evento di

Podersdorf, in Austria. La solita grandiosa organizzazione con una cornice di pubblico

unica al mondo, una festa nella festa. Quest anno però si è dato spazio ad un nuovo

format, il Freestyle Classix, in cui solo le manovre “old school” erano valide per la

giuria. Tecnicamente contavano tutte la manovre nate fino allo Spock compreso, quindi

non valevano tutte le altre, come Grubby, Flaka, Shaka ,etc… Ed ovviamente nemmeno

gli switch. Un format particolare che ha spiazzato molti rider, ma comunque non valido

per la classifica generale dell’EFPT. Inizialmente tutti i rider erano contro e hanno

boicottato l’evento, alla fine però gli iscritti sono stati tanti, con un mix di new e old

school, molti attratti dalla possibilità di tornare a competere in una gara abbastanza

accessibile, sicuramente molto lontana dalla tendenza attuale e ormai troppo estrema

del freestyle moderno PWA. Il tour EFPT è iniziato nel migliore dei modi, con due

giornate di vento attorno ai 20 nodi, che hanno dato la possibilità di disputare un intero

tabellone double. Il vincitore è stato il francese Nicolas Akgazcyan, che ha bissato il

successo del 2007, dimostrandosi un atleta competitivo in entrambi i format. In

seconda posizione si è piazzato lo stiloso Tonky Frans mentre in terza posizione

Raimondo Gasperini, ha saputo trarre vantaggio dal nuovo regolamento proposto. Per60

Tonky Frans, anche se gli hanno limitato il repertorio ha dato spettacolo!Peccato che non si sia ricordato di fare qualche manovra in più, e avrebbe vinto la gara.

Nicolas Akgazcyan in Body Drag davanti alpubblico, una delle tante manovre Old School.

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Raimondo questo è un risultato brillante quanto inaspettato, un tassello in più nella

sua lunghissima carriera di atleta. Bravo Ray! Abbiamo preferito non proporvi il solito

report della gara con chi ha battuto chi e con quale manovra, vi proponiamo quindi

un’intervista che vuole indagare a fondo su questo format, il Freestyle Classix,

cercando di capire se è stato un solo evento occasionale oppure se ha delle reali

potenzialità per diventare un nuovo trend e quindi per generare una nuova rivoluzione

nel nostro sport. Per ora accontentatevi di leggere l’intervista a due atleti italiani, ad

un esperto del settore che lavora per Link Distribution, e all’Event Organizer di

Podersdorf, poi solo il tempo ci darà le risposte definitive.

RAIMONDO GASPERINI - Atleta italiano I-157

Prima di tutto complimenti per il risultato! Come è andata la tua gara a

Podersdorf?

Grazie dei complimenti, è stato un grande successo e ancora non ci credo! Anche

perchè in questa stagione ho dedicato molto più tempo alla mia disciplina preferita, il

Wave che al Freestyle. Il destino ha voluto che arrivassi un giorno prima della gara,

sono uscito con buone condizioni e ho provato per molte ore la mia routine di gara,

molto varia e performante, già dalla sera in molti che mi avevano visto provarla si

sono complimentati. Lo stesso Tonki Franz con cui sono stato a cena, sperava di non

incontrarmi in gara… Il Giorno della gara ero preparato e concentrato. Durante il

single, ero soddisfatto, di come stavo andando, poi nella heat per andare in semifinale

dovevo scontrarmi con un certo Norman Gunzlein, uno dei migliori freestyler al

mondo, quindi avevo poche chance di superarlo... Ma con questo format non era detto!

Ero convinto della mia preparazione e mi sono detto: “O la va o la spacca!”. Sono

partito concentrato, ho chiuso una move dopo l’altra senza mai cadere. Ho fatto 16

move in 5 minuti! E ho vinto io! Poi ho incontrato il mio compagno di Team Edvan Souza,

lottando fino all'ultimo colpo e passando anche con lui! Poi ho incontrato un osso

durissimo, Rossmaier, (Mr Triktionary) lui ha uno stile pulito, è forte in tutto e

completo, ma io ero in palla e ho fatto una manovra dietro l’altra senza fermarmi,

appena ne finivo una ne facevo un altra, ho avuto la meglio anche su di lui e sono

entrato in finale, per il primo e secondo posto, dove mi aspettava Nicolas Akgazcyan,

che ha eliminato nientemeno che Tonki Frans. Tutti e due abbiamo dato il massimo e

alla fine Nico ha vinto, ma anche io non stavo nella pelle! Durante l’annuncio eravamo

davanti a centinaia di persone, qui in Austria non è una gara come le altre! Il giorno

dopo nel double sono sceso al terzo posto ma ero comunque sul podio! Non ci posso

credere, che soddisfazione! Tra le più grandi della mia carriera agonistica a 42 anni!!

Perché è stato proposto questo nuovo format Freestyle Classix? Pensi che per

il pubblico sia più spettacolare?

Le gare di Freestyle sono diventate troppo tecniche e difficili, molto lontane da ciò che

fanno i comuni mortali, si rischiava la fine di questa disciplina a livello di massa! Il

nuovo format a mio modo di vedere è molto semplice e azzeccato, soprattutto in spot

notoriamente meno ventosi, e dove c’è tanta gente che segue la gara! Per uno spetta-

tore è molto più scenografico uno Speed Loop in planata che una tripla Flaka o Kono!

Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?

Gli atleti più preparati è chiaro che non sono d’accordo. Ma se qualcosa non fosse cam-

biato non ci sarebbero più stati tanti eventi dedicati al freestyle, e gli atleti senza gare

e senza pubblico avrebbero fatto fatica a mantenere gli sponsor. Chi storce il naso, o

non capisce realmente la validità del nuovo sistema dovrà partecipare solo al PWA, è qui

che deve esserci l’estremo, la Formula 1 del Windsurf! Prendiamo esempio da altri sport

acrobatici, dove generalmente devono esserci delle manovre obbligatorie e poi delle

manovre libere! Un atleta per diventare un campione deve saper far tutto, sia Radikal

Move che Freestyle Classix! Guardate Nicolas e Tonki, hanno vinto gare con il sistema

PWA e ora hanno vinto con il format Freestyle Classix! Loro sono veri campioni!

Ora una domanda scomoda, con tutto il rispetto per il tuo risultato, ma non

pensi che il fatto che ci sia sul podio ancora un atleta della tua età voglia dire

che non c’è ricambio generazionale e quindi il mercato tenderà ad esaurirsi?

Il mio risultato e la mia età sono un fatto abbastanza unico nelle gare! Ma che mi

inorgoglisce e deve essere da stimolo per i miei coetanei che se si preparano e

mantengono un fisico allenato possono raggiungere ottimi risultati anche passati i

40! Per quanto riguarda il ricambio generazionale ci sono tanti giovani, vanno solo

aiutati ed incentivati, io personalmente con il mio lavoro sull’attività giovanile e l’XRay

Academy, ne formo a decine durante l’arco dell’anno!

Non ti sembra strano vedere forti atleti del PWA, come Normen Gunzlein,

arrivare in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti

così forti non siano riusciti ad esprimersi anche in questo format? Nel caso

specifico, come sei riuscito a battere Normen Gunzlein che ha un repertorio

di manovre superiore rispetto al tuo?

Normen non era allenato e probabilmente smetterà di fare il pro. I rider allenati

vanno bene anche con questo format, che livella di sicuro l’abilità di tutti, facendo

uscire maggiormente lo stile!

Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format di

Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in contro-

tendenza o pensi che potrà essere riproposto? Come vedi il futuro del freestyle?

Vedrete che dopo questo esperimento di gare con questo format ce ne saranno altre.

Già ho sentito parlare del mondiale IFCA per il prossimo anno! Le gare di Freestyle con

il nuovo format sono molto più facili da seguire e riavvicineranno molti ex freestyler che

si sono allontanati per l’eccessivo radicalizzarsi della disciplina! In Austria il vento

sorprendentemente c'è stato e anche lo spettacolo, migliaia di persone hanno visto le

finali a pochi metri da riva, entusiaste dello spettacolo offerto da noi atleti hanno

esultato ad ogni air move e classic move! L’EFTP non è antagonista al PWA, ma è

l’organizzazione di eventi in Europa che forma i più bravi che poi andranno a competere

nel PWA! L’EFTP, con questa mossa riavvicinerà molto i surfisti normali al Freestyle che

con le ultime move triple dai nomi impronunciabili ha fatto allontanare la massa da

questa disciplina. Per non parlare poi del riavvicinamento degli sponsor che avranno

61

Raimondo Gasperini ottiene uno splendido3° posto sfruttando al meglio il nuovo format!

I primi 4 classificati della Single.

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maggiori garanzie di vedere la gara portata a termine nell’evento, per via delle move

basic del freestyle che possono essere effettuate anche in condizioni di vento leggero.

Poi è chiaro che anche a me piacciono i manovroni, e se vorrò fare questo tipo di gare

andrò in posti dove le organizzeranno con il sistema PWA! Quindi, semplicità e contatto

con la gente, una ricetta valida per rilanciare un settore in stallo! Con il Freestyle Classix

le manovre sono molto più facili da capire! E se per la gente lo spettacolo è troppo

difficile da capire, non lo segue! Ti guarda 5 minuti e poi va via! Pensateci!

ANDREA ROSATI - Atleta italiano I-0

Come è andata la tua gara a Podersdorf?

Direi non male per come l’avevo preparata, ma sinceramente avrei potuto fare molto

di più ed entrare nei top 5. Contavo nell’ultimo mese di allenarmi in slalom e freestyle

a Maui ma mi sono preso un’infezione alla mano e sono stato 3 settimane fermo!

Sono andato di nuovo in acqua 2 giorni solo prima della gara.

Cosa ne pensi di questo nuovo format Freestyle Classix? E perché è stato

proposto?

È difficile da dire. Sicuramente ha riportato in auge parecchi atleti ormai fuori dalla

scena del freestyle moderno (me compreso) e soprattutto ha fatto di nuovo lievitare

il numero dei partecipanti, quindi il target è stato raggiunto. Dall’altra parte direi che

era un po’ fuori luogo vedere persone come Tonky o Nico provare manovre

esagerate durante i minuti di pre-gara e poi durante la heat fare Push Tack e Duck

Jibe… Della serie: “Eh quando ero giovane io non sai come ci divertivamo, non adesso

con tutte queste cose strane!”. Se dovessi dare un voto mi troverei spiazzato, perché

è vero che si può portare tantissima gente alle gare e ognuno è un potenziale

vincitore, ma è anche vero che il freestyle viene ridicolizzato.

Per il pubblico è più spettacolare? Pensi che riesca a seguire meglio le gare

freestyle che ultimamente sono diventate troppo tecniche?

Il pubblico è strano… Vede un Forward Loop e si esalta. Vede una Chachoo in switch

doppia e rimane a bocca aperta… Ma non si esalta! Sicuramente si.

Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?

Decisamente contro.

Vedendo atleti del calibro di Tonky Frans in acqua a Podersdorf durante il

freesailing che sfoggiavano manovre da urlo, non pensi che quando invece

iniziavano le loro heat di questo evento era come se mettessero il freno a

mano alla loro creatività?

Era proprio quello che stavo cercando di spiegare prima. È una forzatura troppo

evidente, un po’ come prendere una Ferrari e poi non poterla tirare oltre 130Km/h…

Come da codice!

Come mai atleti forti nel PWA, come Normen Gunzlein, sono arrivati in

posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti così forti

non si siano riusciti ad esprimersi anche in questo format?

Semplice… È esattamente come quando nacque l’EFPT, mi sono ritrovato molte volte

a battere atleti molto più forti di me tecnicamente, in quanto il regolamento

prevedeva alcune manovre classiche che loro ignoravano completamente. Bisogna

usare la testa, fare un piano delle heat e ricordarsi tutte le manovre. Inoltre i ragazzi

più giovani non pensano ma agiscono ad istinto. Bastava vedere Tonky nella finale

fare solo Spock e Forward da urlo… ma nient’altro. Alla fine quando gli ho chiesto

come mai non avesse fatto altre manovre mi ha risposto: ”Perché non me l’hai detto

prima della heat! Non ci ho pensato! A me piace fare Forward e Spock, le altre non

mi piacciono…”. Vi posso assicurare che di trick di vela ne sa fare a migliaia!

Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format

di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in

controtendenza o pensi che potrà essere riproposto?

Viste le condizioni marginali che di solito caratterizzano questa tappa, era una buona

idea tentare questo trampolino di lancio. Invece abbiamo avuto 3 giorni di ventone e

quindi si sarebbero potute fare gare con alto livello tecnico, così il format era un po’

fuori luogo.

Come vedi il futuro del freestyle?

Non molto roseo. Le gare stanno perdendo sempre più interesse ed è rimasto un

piccolo gruppo di persone a seguire il circuito. Spero che ci saranno sempre più

giovani a continuare e tenere vivo questo settore che sta diventando sempre più di

nicchia. Che dire, forse il nuovo format potrebbe portare qualcosa di buono… Per ora

io mi dedico allo slalom al 100%!

GUILLAUME FERRARI - Esperto del settore, lavora in Link Distribution.

Cosa ne pensi di questo nuovo format Freestyle Classix? E perché è stato

proposto?

Un salto nel passato, non credo sia opportuno tornare indietro, oggi i rider fanno

manovre tecnicamente incredibili e soprattutto la tecnica sta crescendo (Air Funnel,

etc...). Purtroppo o per fortuna gli organizzatori devono assicurarsi la realizzazione

dell’evento ad ogni costo, e una Duck Jibe o un Willy Skipper si eseguono ugualmente

in condizioni light o rafficate. Non credo all’ipotesi “del troppo tecnico”. Il freestyle

nasce così... Di emulazione in emulazione e non si possono porre limiti. Speriamo sia

stato solo un evento e non un trend.

Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?

Difficile rispondere, credo sia un discorso generazionale, chi è più core, ne sarà deluso,

chi è più classix, ne trarrà vantaggio, non c’è dubbio. Ma un atleta penso che sia porta-

to all’evoluzione, al miglioramento della sua disciplina, non a trarne vantaggi personali.

Cosa ne pensi del risultato di Raimondo Gasperini? Non pensi che il fatto che

ci sia sul podio ancora un atleta della sua età voglia dire che non c’è ricambio

generazionale e quindi il mercato tenderà ad esaurirsi?

Raimondo prima di tutto è un gran professionista, sempre presente, sempre

competitivo in questi anni. Dove c’è contest, c’è Raimondo. Anche i rider più giovani

ci sono, ma è evidente che non sono stati attratti o motivati da questo nuovo format.

Non credo che il mercato possa riflettersi in un contest solo.

Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format

di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in

controtendenza o pensi che potrà essere riproposto?

Credo si sia trattato di una prova soltanto, legata al posto e alle condizione di vento

che può offrire Podersdorf; a Fuerte o a Pozo, sono certo che il freestyle tornerà ad

essere quello di sempre. Non dimentichiamo però che a Podersdorf ci sono state

100.000 persone, e questo è già positivo!

Andrea Rosatiin action a Podersdorf.

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Come vedi il futuro del freestyle?

Il freestyle è una pratica molto diversa da paese a paese, ha una diffusione

discontinua. Ma in Italia credo che rimanga una delle discipline più affermate.

Gli eventi di freestyle sono calati negli ultimi anni, è una conseguenza diretta

della minor vendita di tavole da freestyle, e quindi di praticanti, oppure è

perché la disciplina è diventata troppo estrema?

Dipende semplicemente dalla difficoltà ad organizzare eventi… Budget, location,

meteo… Non credo ad un collegamento tra “gare” e vendita delle tavole, c’è solo un

po’ di entusiasmo in meno.

GERHARD POLAK - Event Organizer di Podersdorf.

Come pensi sia andato l’evento di Podersdorf con la proposta del nuovo

format Freestyle Classix?

Il Freestyle Calssix si è rilevato un ottimo format per gli aventi con un basso

procemoney. Abbiamo cercato di riunire quanti più local possibili nella gara è questo

è stato un successo. Ora abbiamo molti più freestyler locali motivati che sono

contenti di questo nuovo format.

Perché hai voluto proporre questo nuovo format?

Siate onesti, cosa preferite vedere di più? Una manovra switch tense alta 10

centimetri, oppure un Forward veramente alto? Potete ottenere questa risposta

dagli spettatori di Podersdorf e dai media presenti. Vogliono tutti vedere manovre

alte, Forward potenti, e niente di tutte le altre manovre switch.

Per il pubblico è più spettacolare? Pensi che riesca a seguire meglio le gare

freestyle che ultimamente sono diventate troppo tecniche?

Ho visto poca emozione da parte degli spettatori negli ultimi anni guardando le gare

di freestyle. Anche quando i top atleti mondiali mostrano le loro manovre radicali

durante le finali del PWA qui in Austria. Fortunatamente Tonky Frans era anche

quest’anno in finale, nel Freestyle Classix, e quando faceva i suoi incredibili Speed

Loop la folla esplodeva! Pura emozione! E questo è quello che vogliamo dare agli

spettatori e ai media: emozione! Questo distingue il nostro sport dal ciclismo, dal

nuoto o da altri sport…

Pensi che gli atleti siano pro o contro questo nuovo format?

I giovani della new school sono contro questo format, mentre i rider old school amano

questo format. È stato grandioso vedere Raimondo Gasperini in terza posizione a 42

anni, Tonky in seconda posizione e Nicolas in prima! Nicolas è un freestyler completo,

è in grado di fare ogni tipo di manovra freestyle – che atleta!

Non ti sembra strano vedere forti atleti del PWA, come Normen Gunzlein,

arrivare in posizioni di rincalzo qui a Podersdorf? Come è possibile che atleti

così forti non si siano riusciti ad esprimersi anche in questo format?

Non mi sembra strano. Ogni rider sapeva prima della gara esattamente quali

manovre sarebbero state contate dai giudici. Norman ha ignorato il regolamento e

ha ottenuto un scarso risultato. Il freestyle non è solamente eseguire manovre

difficili, bisogna anche lavorare sullo stile e sul fare un grande show, da mostrare al

pubblico, ai giudici e ai media. I rider più vecchi, come Raimondo, lo sanno bene, e

Raimondo era super preparato!

Se nel PWA con il best move si è cercato di radicalizzare lo show, con il format

di Podersdorf si è cercato invece di tornare indietro, è solo una meteora in

controtendenza o pensi che potrà essere riproposto?

Il Freestyle Classix è un format adatto solo agli eventi minori, con un basso pricemoney.

Deve essere il format per la base del freestyle, non è adatto agli eventi del PWA.

Come vedi il futuro del freestyle?

Al top vedremo degli aventi radicali di freestyle con manovre super aggressive, ma

dall’altra parte vedremo molti eventi ProAm, in cui professionisti e amatori potranno

competere assieme con le stesse armi. Il PWA deve sviluppare e portare avanti il

freestyle, l’EFPT dovrà colmare il gap esistente tra i professionisti e gli amatori.

Bisogna pensare al freestyle come ad un marchio e dentro di esso fare una

diversificazione. Non puoi soddisfare il mercato con un solo prodotto. Questo è stata

colpa delle recenti tavole freestyle e degli eventi dedicati al freestyle. Per il futuro

vedo: Freestyle Classix con grosse tavole freeride, dove migliaia di freestyler amatori

potranno divertirsi; e New School PWA Events, con super tavole radicali da freestyle

con pinne piccolissime. Cosa c’è di sbagliato in questa piccola diversificazione?

Niente! È naturale! Il prossimo anno avremo il Mondiale Freestyle IFCA (tavole di

serie) qui in Austria, avremo il format Freestyle Classix per i Master e per le donne

e il format New School per i rider del PWA e per i bambini. In questo modo entrambi

i prodotti avranno un futuro!

Chris Sammer, tanti freestyler possonotornare ad essere competitivi con ilformat Freestyle Classix.

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Le condizioni che offre il lago non sono di certo tra le più difficili, acqua piatta e vento

medio/leggero, quindi niente a confronto delle acque di Pozo, ma ha comunque

regalato molte prove e soprattutto ha aperto la stagione dello slalom e la corsa al

titolo mondiale.

Alla vigilia della gara gli atleti “da battere” erano sicuramente Antoine Albeau

(quest’anno con tavole JP), Bjorn Dunkerbeck, Kevin Pritchard, e l’assente e

sfortunato Micah Buzianis che si è rotto nuovamente, pochi giorni prima della gara.

DAY 1

C’erano 65 concorrenti in tutto, suddivisi in 8 heat. I primi 4 proseguivano ai quarti di

finali, gli altri si fermavano. Stessa cosa per il turno successivo, dove i primi 4 si

qualificavano per le semifinali. Poi dalle semifinali si passava alla finale vincenti

(primo 8 assoluti) o alla finale perdenti (dal 9° al 16°posto). Le buone condizioni del

lago hanno garantito lo svolgimento del primo tabellone, arrivando a concludere

quasi perfino il secondo, rimaneva da fare solamente la finale che è stata posticipata

al giorno successivo. I primi a stupire sono stati subito Albeau (che si è aggiudicato

la finale vincenti del primo tabellone), Ross Williams, 2° in finale (gia 4° nel 2008 e

6°nella tappa di wave a Capo Verde), e il giovanissimo Julien Quentel (classe ’85) che

è finito con un ottimo terzo posto con il suo nuovo sponsor di tavole tutto italiano: RRD.

Ottima prestazione anche per Alberto Menegatti che si è guadagnato un 13° posto.

DAY 2

Le condizioni del giorno seguente sono state molto buone e il vento ha soffiato

dai 16 ai 25 nodi. Si è partiti subito con la finale perdenti del secondo tabellone

ed è stato “l’italiano” Patrick Diethelm ad aggiudicarsela davanti a Ross Williams.

E’ iniziata subito anche la finale vincenti che ha visto tagliare per primo il

traguardo un velocissimo Dunkerbeck (quest’anno con Severne, Starboard),

davanti a Maynard e Gonzalo Costa Hoevel (altro atleta nuovo nella top5) al

quarto posto il giovane Quentel, che si è portato in prima posizione overall.

Niente di buono per Albeau che non è riuscito a passare nemmeno le qualifiche.

Un attimo di pausa, poi è partito il terzo tabellone. In finale c’erano sempre i soliti

nomi, ma dopo la prima strambata è stato l’inglese Ross Williams ad imporsi

davanti ad Albeau che si è dovuto “accontentare”, una volta tagliato il traguardo,

del secondo posto. Terzo è stato il costante Quentel, vera rivelazione di questa

prima tappa. Ottimo piazzamento anche per Andrea Rosati che è finito 10°.

Il vento ha tenuto e quindi si è proseguito con il quarto tabellone. Le previsioni

per i giorni seguenti non erano delle migliori e quindi tutti gli atleti hanno

cercato di spingere al massimo per portare a casa un buon risultato. In finale si

sono ritrovati Williams, Albeau, Costa Hoevel, pronti a giocarsi le prime tre

posizioni in classifica generale. Ma è stato Ross Williams a tagliare il traguardo

ancora una volta per primo, seguito da Costa Hoevel e Albeau. Dunque una

grande giornata questa per l’inglese che si è portato primo in classifica.

DAY 3-4-5

Come da previsioni il vento non è

arrivato neanche al minimo

necessario per terminare un

tabellone. La classifica è rimasta

quindi invariata dal terzo giorno. Il

vincitore della prima tappa del PWA

2009 è stato Ross Williams (Tabou,

Gaastra) che ha vinto per la prima

volta un evento di coppa del mondo.

Secondo è stato Antoine Albeau.

Terzo l’argentino Costa Hoevel,

prima volta sul podio del PWA e

quindi nuovo avversario per i “big”.

Quarto posto per Julien Quentel che

con due terzi posti e un quarto ha

sorpreso tutti. E per finire la top5

troviamo Dunkerbeck, anche se non

era sul podio è stato sempre lì

davanti pronto a lottare per il titolo.

Finisce quindi la prima tappa che a

sorpresa svela “nuovi” atleti pronti

a sfidarsi per la conquista del titolo

assoluto. Prossimo appuntamento

direttamente in Korea. Il resoconto

lo trovate nella rubrica 2FAST.

Ross Williams vince a Podersdorf il primo eventoSlalom della stagione.

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RIMORSIJosh ha fatto il suo ingresso nel mondo del windsurf a

soli 12 anni e seguendo le orme del fratello maggiore,

Mark Angulo, è finito sotto i riflettori ancora prima che

la sua vera carriera iniziasse. Ha firmato il suo primo

contratto a 15 anni e ha vinto la sua prima gara a 17. Il

prezzo del successo però è stato troppo alto per

entrambi i fratelli che, persi nel giro infinito dei party,

sono finiti nel tunnel dell’alcool e della droga, perdendo

sponsor, scontrandosi in famiglia e perdendo gli anni

più importanti della loro carriera. Dopo aver

disintegrato onde in giro per il mondo, il ribelle

rinsavito ora vive una vita molto tranquilla e segregata

su quella landa deserta e riarsa, della sua patria

adottiva, Capo Verde. È proprio qui che ha conosciuto

sua moglie Claudia e si è innamorato delle onde e

dell’ambiente di cui aveva bisogno per distaccarsi da

un passato tenebroso e ricominciare a farsi una vita

dalle piccole cose. Ora che il peggio è passato, e l’abuso

di sostanze stupefacenti è storia vecchia, Josh è

tornato al vertice delle classifiche wave di windsurf e si

sente fortificato dall’essere sopravvissuto a

quest’esperienza. Ho chiesto con schiettezza a Josh se

abbia dei rimpianti o rimorsi per quel periodo della

sua vita e come sia riuscito a venirne fuori…

JA: “La maggior parte dei momenti difficili e delle

brutte esperienze che ho fatto posso imputarli solo a

me stesso, ma questo mi ha reso la persona che sono

oggi. Riuscire a resistere e superare dei periodi di crisi

così profonda mi ha dato la forza per reagire e

risolvere problemi di altro tipo. Gli anni in cui ho perso

il controllo hanno però, ovviamente, lasciato alcune

cicatrici e conseguenze. Devo avventurarmi

attentamente lungo il mio percorso di vita ma sono

consapevole delle mie debolezze. Conosco anche i miei

punti di forza però. So come reagire alle mie debolezze

e so bene cosa evitare. Non ho alcun rimorso. Nella

Bibbia c’è scritto che Dio prende le cose negative e le

trasforma in positive e mostra il risultato delle proprie

azioni. Dopo aver fatto tutte quelle cose stupide e

negative, ora sono in grado di parlare e ispirare i

ragazzi che sono nel tunnel come lo ero io. Posso

Josh Angulo in Aerial nella sua Ponta Preta.

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parlargli allo stesso livello perché so esattamente cosa

stiano passando. Conosco i sintomi, gli elementi e tutti

i vari aspetti. Non sono né un dottore né uno psichiatra,

ho vissuto sulla mia pelle ogni esperienza che loro

stanno passando ora. Improvvisamente pensano:

“Cavolo se lui è riuscito ad uscirne e adesso sta così

bene, posso farcela anch’io!”. Penso sia per questa

ragione che Dio mi ha permesso di uscire dal buio, per

poter indirizzare anche altra gente come me verso una

vita sana.”

IL PUNTO DI NON RITORNOLa visione del mondo di Angulo è profondamente

influenzata dalla sua profonda fede cristiana. Josh

legge spesso la Bibbia per trovare conforto e consiglio

e la sua fede in Dio è la luce che lo guida fuori

dall’oscurità quando ha bisogno di una risposta o

quando la situazione diventa critica. Già da quando era

un adolescente, la tentazione verso l’alcool e la droga

era il cruccio che gli avrebbe fatto poi toccare il fondo…

Inizialmente erano solo delle feste fuori controllo, ma

dopo poco la dipendenza ha cominciato ad intaccare e

distruggere tutto ciò che di positivo aveva nella sua vita

e aveva costruito fino a quel momento. Gli ho chiesto se

c’è stato un momento in particolare, un momento che

gli ha fatto capire la necessità di abbandonare le sue

dipendenze una volta per tutte, per potersi finalmente

rialzare…

JA: “Penso di aver toccato il fondo svariate volte… Ho

avuto un sacco di punti di non ritorno. Preferirei non

parlarne nemmeno, non ne vale la pena. Ho rimosso

tutti quei ricordi e quelle memorie dolorose, è tutto

passato. So bene che quel tipo di vita non fa più per me.

Non passo più le notti in discoteca o al bar a bere. Devo

stare alla larga da quel tipo di ambienti perché sono di

carne ed ossa come tutti e posso essere tentato dal

male come tutti gli altri. Spesso e volentieri la natura

umana ti porta a fare la scelta sbagliata. Quando

veniamo al mondo, nasciamo dal peccato e quindi

siamo naturalmente portati a fare le scelte sbagliate.

Una volta che lasciamo che Gesù entri nella nostra

vita… Allora possiamo tornare sulla retta via. Abbiamo

la Bibbia, abbiamo la fede, la chiesa, gli altri credenti,

la solidarietà. Anche mia moglie è Cristiana e questo mi

aiuta molto. La nostra è una famiglia Cristiana. Mia

moglie Claudia ed io ne abbiamo passate talmente

tante assieme, che ci parliamo apertamente, molto più

di prima. Insieme ce la facciamo! Siamo uniti. Da soli è

più facile perdersi; in due o in tre è più difficile. Se ho

qualche preoccupazione… Vado da mia moglie e le dico

”Amore, il diavolo mi sta offuscando la mente”. Questa

è il nostro modo, ci sediamo e preghiamo l’uno per

l’altro per poter passare questo periodo di buio. Il

diavolo vuole isolarci in modo da farci sentire soli e

miserabili, facendoci vergognare di noi stessi. È così

che ci attacca e ci distrugge. Questa è la missione del

Diavolo… Attaccarci e distruggere le nostre vite. Gesù,

Dio e la Sacra Bibbia servono per riportare ordine nella

nostra esistenza. Attraverso l’amore e il sangue del

sacrificio di Gesù Cristo in croce per il genere umano.

È per questo che io e la mia famiglia viviamo e

crediamo… Per questo ora sto bene e stiamo

raccogliendo i frutti del nostro lavoro e della sua

benedizione. Non è merito mio… Io non sono nessuno!

Come ho fatto ad andare da zero a ciò che sono ora? È

solo la sua compassione e la sua benedizione.”

Page 72: Funboard 123

IL RITORNO AL PWACambiamo discorso, la gara di Capo Verde 2009. Le

finali erano esattamente la ripetizione dell’edizione del

2007 in cui Kauli ha vinto la single elimination ma poi

Angulo lo ha sconfitto due volte nella double. Vincere

batterie in condizioni down the line wave riding come

qui a Capo Verde richiede molta tattica, soprattutto per

la scelta dei set più grossi e puliti, in modo che i rider

possano farli a pezzi proprio fin sotto riva. Come per il

surf da onda, ci sono delle regole per le precedenze

sull’onda, che possono essere anche usate a proprio

vantaggio e, specialmente qui a Ponta Preta, c’erano un

sacco di movimenti e tattiche durante le batterie.

Grazie alla conoscenza superiore dello spot e alla

motivazione a vincere a casa sua, Angulo è stato

migliore di chiunque altro.

JA: “Sono molto aggressivo in acqua durante le mie

batterie, come tutti gli altri del resto. Kauli è

aggressivo, Kevin Pritchard è aggressivo, tutti sono

aggressivi. La parte più importante del gioco è fare le

manovre giuste sulle onde giuste, al momento giusto...

Sembra quasi di giocare a scacchi. Kauli è il ragazzo

che sicuramente riesce a prendere le onde per primo

perché è davvero leggero. Ragazzi come me o Kevin si

devono invece posizionare alla perfezione per

prendere i set giusti. Conosco lo spot così bene ormai

che posso prevedere in che modo le onde buone

romperanno lungo il reef, ma Kauli è così forte col

vento leggero che riesce a prendere molte più onde di

me, anche pompando come un pazzo… E’ straordinario.

Quasi sempre può prendere l’onda che vuole e quasi

sempre ci riesce. Il mio vantaggio principale è la

conoscenza del posto e la lettura dell’onda e delle

sezioni critiche. Cerco di tenere i ragazzi lontano dalle

onde, se posso. Posso fare finta di partire in modo che

mi lascino l’onda perchè ho la precedenza, per poi

mollarla all’ultimo momento in modo da assicurarmi

che ormai sia troppo tardi per loro per prenderla. A

volte pompo sopravento ai miei avversari per arrivare

prima alla line up… Ponta Preta sembra proprio un

evento di surf da onda. Nella finale Kauli ha avuto la

meglio su di me con due onde. È così leggero che riesce

a prenderle ancora più fuori. Mi ha superato in tattica

in quell’occasione!”.

IN SINTONIAKauli Seadi ha trovato un’ottima sintonia coi giudici

PWA nel corso di questi ultimi due anni e questo gli ha

anche permesso di portarsi a casa, meritatamente, i

suoi due titoli mondiali. Quello che può succedere però

è che, quando si ha a che fare con rider del calibro di

Kauli, i giudici sentano automaticamente il fattore

Kauli… Il fatto che quella sia una “curva di Kauli”, la

rende automaticamente più pulita e radicale di

qualunque altra, indipendentemente dal resto. Le curve

di Kauli sono spesso e volentieri stupende e precise ma

a volte può capitare anche a lui di scegliere un’onda

mediocre per i suoi standard, ed ecco che il fattore

Kauli entra in gioco. È per questo che molti altri atleti,

per poterlo battere in una batteria, lo devono

distruggere completamente. La finale della single a

Capo Verde ha fatto vedere l’efficacia del fattore,

indicando quanto fosse forte la sua influenza. La heat

era molto vicina ma l’opinione in spiaggia e degli altri

atleti in acqua era che “Josh Angulo faceva paura!”,

avrebbe dovuto portarsi a casa la finale ad occhi

chiusi. Quando il verdetto ha annunciato una vittoria

per 3 giudici a 2 di Kauli su Angulo, Josh è rimasto

allibito e si è reso conto che avrebbe dovuto tirare fuori

qualcosa in più per poter veramente battere Kauli.

JA: “È abbastanza evidente che negli ultimi anni, dal

mio punto di vista, i giudici abbiano visto lo stile di

Kauli in maniera molto positiva. Siamo quasi arrivati

al punto in cui, anche se andavo al massimo delle mie

capacità, per i giudici non era sufficiente a battere

Kauli. Se ne è avuta la dimostrazione durante la single

elimination. Tenendo questo a mente, tutto quello che

potevo fare era dare il massimo e sperare che i

giudici togliessero il brasiliano dal piedistallo per un

secondo. Dopo la prima finale ho notato dei

cambiamenti rilevanti nell’atteggiamento dei giudici.

Alcuni di loro hanno cominciato a ricercare e

premiare maggiormente un approccio più verticale

alle sezioni tubanti di Ponta Preta. Qui bisogna essere

proprio nel mezzo della sezione critica e farla saltare

in aria. Vedendo che la situazione stava girando a mio

favore, mi sono sentito ancora più a mio agio. Ero

sicuro che la seconda finale della double fosse

davvero vicina ma speravo che i giudici mi avrebbero

premiato. La folla non vedeva l’ora di fare festa. Per

loro ormai era scontato che avessi vinto. So bene

come funzionano queste cose e quindi non si può dire

che è finita, finchè è ufficialmente finita. Sembrava

scontato che avessi vinto anche la single, eppure alla

fine è andata a Kauli. Questo mi ha reso ancora più

motivato, perchè dovevo provare che per quanto lui

fosse forte, non era l’unico in grado di fare spettacolo.

Ho preferito che fosse andata in questo modo

piuttosto che il contrario, ossia avessi vinto la single

e perso la double. Non volevo sembrare amareggiato

per il primo risultato nella single ma ero sicuro di

aver vinto. Penso che perfino Kauli mi avrebbe dato

come vincitore. Era una situazione molto strana. Un

sacco di giudici erano in difficoltà e sembravano in

un’altra dimensione. Tutto questo non conta più

adesso. Ci sono abituato. Ho 34 anni. Sono in tour da

tanto tempo e tutto quello che posso fare è dare il

massimo… Il resto è in mano loro!”.70

Page 73: Funboard 123

ZERO PRESSIONEUna volta che il risultato è stato ufficializzato, Josh

aveva la vittoria in pugno… Firmata, sigillata e

consegnata… L’intera folla in spiaggia è esplosa,

trasformando l’atmosfera in un carnevale in cui si

respirava l’estasi della popolazione locale per la

vittoria del loro eroe. Non c’è voluto molto prima che la

voce arrivasse anche a Santa Maria e la reazione a

catena ha innescato un’enorme festa che è continuata

tutta la notte. Josh ha sentito di avere una

responsabilità nei confronti della gente di Capo Verde…

Sapeva di avere le capacità per vincere ma contro

gente come Kauli, Pritchard, Polakow e i migliori rider

al mondo, la pressione era davvero insopportabile e

vincere era davvero una missione ardua da compiere…

JA: “Vincere mi ha alleggerito di un pesante fardello.

Ero così leggero una volta finito! Camminavo sulle

nuvole! Una volta persa la single, tutti mi dicevano di

non preoccuparmi che avrei sicuramente vinto nella

double. Ma non hanno idea di quanto sia effettivamente

difficile. La mia batteria contro Kevin è stata già

un’impresa notevole. KP è andato molto bene. Era

davvero a palla e sapevo che mi voleva battere a tutti i

costi. Basta fare un solo errore contro di lui e sei finito.

Brawnzinho ha sbagliato una volta e KP l’ha battuto.

Una volta superato KP la pressione ha cominciato ad

aumentare. Gli avevo già fatto questo scherzetto nel

2007. Con questa, siamo a due. Entrambe le volte mi

sono sentito incredibilmente bene, ma questa volta era

ancora peggio perchè è veramente la conferma che qui

a Ponta Preta sono intoccabile! Nel caso Kauli avesse

vinto questa volta, tutti avrebbero detto che ormai era

imbattibile. “Josh ha vinto qui nel 2007 ma ormai Kauli

lo ha spodestato, a casa sua”! In questo modo invece,

io sono ancora in cima, l’ho battuto due volte e sono io

il re di Ponta Preta!”.71

Lo stile inconfondibile dell’Aerial di Josh Angulo.

Page 74: Funboard 123

72

PINNA SINGOLAJosh è uno dei pochi atleti che continua ad utilizzare

tavole wave con pinna singola e continua a credere

fermamente che siano il mezzo migliore per questo

lavoro. Molti atleti hanno seguito a ruota Kauli Seadi

lungo la strada dei twin fin e si trovano molto bene, ma

Josh è convinto che esse non bastino a superare la

spinta e portanza che la pinna singola offre…

JA: “La vittoria a quest’evento è derivata dall’aver fatto

windsurf a Ponta Preta per tutti questi anni. Ho surfato

in centinaia di sessioni, andando molte volte a rocce e

raggiungendo la confidenza necessaria per poter fare

un’Aerial nella sezione critica, volando sopra al reef

asciutto. Sono in grado di posizionarmi così

profondamente nelle sezioni critiche grazie a tutto il

tempo che passo in acqua. Molti degli altri ragazzi non

sono stati qui altrettanto tempo e quindi non

conoscono l’onda come me. Io devo vincere qui! Ho

sicuramente un bel vantaggio. Io vivo qui, sono sempre

qui in acqua e l’onda in questo posto richiede molto

tempo e pratica per poterla sfruttare al meglio. Penso

anche di essere avvantaggiato dal punto di vista del

materiale. Molti altri ragazzi sono andati troppo oltre

con le loro tavole cortissime e tozze. Non penso siano

in grado di ottenere la stessa spinta e stabilità che ho

io con la mia tavola. Ho una tavola che mi proietta

meglio down the line, dandomi più velocità, stabilità e

solidità. Con la mia tavola è possibile unire più Turn

Page 75: Funboard 123

73

perfetti e pesanti. Con i twin fin invece sei più a rischio.

Anch’io ho provato le tavole larghe e corte, le ho usate

tutte. Perchè continuo ad usare il mio Chango 88 L di

serie? Perchè è una tavola stabile, facile e performante.

Di cos’altro c’è bisogno? Penso che Kauli alla sua età è

giusto che sperimenti e provi cose nuove. Quasi

sicuramente distruggerà tutto in quegli eventi con

onda marcia e onshore! Sono sicuro che a Pozo andrà

benissimo, ma il fatto è che qui a Ponta Preta, con

un’onda così perfetta, è evidente vedere chi fa cosa. È

l’unica onda al mondo così perfetta e pulita. Perfino

Hookipa non ha la sua forma perfetta e tutti sembrano

quasi allo stesso livello. Kauli può usare quello che

vuole, andava benissimo con la pinna singola e

continua ad andare benissimo anche con il twin… Può

usare quello che gli pare.”

RACINGL’anno scorso Josh Angulo ha fatto il suo ritorno nel

circuito di racing ed è riuscito ad infilarsi tra i primi 10

posti overall dell’anno. Seguendo i consigli del suo

compagno di viaggio, Micah Buzianis, Josh è migliorato

progressivamente durante la stagione abituandosi a

competere coi migliori racer al mondo. Dopo avere

usato un misto di tavole slalom tra Tabou e Mistral lo

scorso anno, Angulo ha creato un range di 3 tavole

Magnum da slalom, che userà in gara questa stagione.

Le tre tavole sono state disegnate in collaborazione con

Jean Boudoirs ed il range è stato pensato

appositamente per sfruttare al meglio il nuovo format

di racing del PWA, in cui si possono registrare 6 vele e

3 tavole, che entrerà in vigore da questa stagione. Josh

continuerà ad usare Maui Sails assieme a Peter

Volwater e Phil Mcgain, cercando di entrare nell’olimpo

dei primi cinque o ancora più su…

JA: “Volevo fare race già da parecchio tempo. Sono

davvero un bastardo competitivo! Adesso che ci

penso, uno dei miei rimpianti è stato non cominciare

a far racing o slalom quando ero più piccolo. Non

avevo idea dell’opportunità che mi era stata offerta

con il racing. Io personalmente, all’epoca, detestavo

andare a fare slalom e course racing. Era brutale e

difficile. A quell’epoca non avevo capito bene cosa

fosse il windsurf professionale e come approcciarlo e

quindi ho perso quest’opportunità. Ho avuto un ottimo

rapporto con David Ezzy per molti anni. Come waver

andavo bene ma sono arrivato ad un punto in cui mi

sono sentito privo di stimoli perché avevo già vinto

molti eventi importanti e perfino un titolo mondiale e

quindi pensavo che la mia carriera fosse giunta ad un

punto molto alto, ma morto. Non sentivo la necessità

di vincere trenta titoli… Uno mi bastava per la

soddisfazione personale. Tutto il resto è solo la

ciliegina sulla torta. Improvvisamente ho sentito

questa necessità, come di finire qualcosa che avevo

iniziato e tralasciato… Ed ecco che è riemerso lo

Page 76: Funboard 123

74

Slalom. Sono giunto ad un punto con Ezzy in cui non

avevamo più la stessa visione circa il mio futuro.

Stavo invecchiando e, con una famiglia da mantenere

e tutto il resto, avevo bisogno di trovarmi un lavoro

vero con il windsurf. Rispetto pienamente le sue

visioni e convinzioni ma quando non siamo riusciti a

trovare un accordo me ne sono andato, per quanto mi

riguardava, la mia carriera windsurfistica era finita.

Era il novembre 2007. Sono rimasto senza sponsor

per oltre due mesi e mezzo, ma ero impegnato a Capo

Verde con il mio centro di windsurf. Un giorno mi è

arrivata una e-mail da Maui Sails. La cosa divertente

è che, il giorno precedente, avevo chiamato il mio

parroco per dirgli che ero in difficoltà. Stavo

pensando di chiamare Ezzy… Forse mi avrebbe ripreso

nel suo team per fare solo wave. Lui mi ha consigliato

di rilassarmi, e pregare assieme a mia moglie per

ottenere ciò che desideravo. Così abbiamo fatto. La

mattina seguente, ecco una e-mail da parte di Phil

Mcgain! Potevo iniziare a fare slalom! Ora faccio parte

di un ottimo team di racer. Non vediamo l’ora di

iniziare la stagione. Sono molto concentrato, e dopo lo

scorso anno sui Mistral e Tabou, finalmente

quest’anno ho le mie tavole. Quello è stato il mio anno

di battesimo e probabilmente anche questo sarà di

prova. Ho davvero tavole e vele spettacolari e ho già

fatto una buona esperienza. Sono sicuro che otterrò

risultati migliori.”

IL FUTURODopo aver raggiunto quasi tutti i suoi obiettivi nel

windsurf, sembra che Josh si trovi davanti ad un bivio

nella sua vita in cui può muoversi in una direzione

nuova oppure continuare tranquillamente con la vita

del windsurfista pro, finchè i suoi sponsor

continueranno a pagarlo per gareggiare. Il suo centro

a Capo Verde ha avuto molto successo ed i contatti che

ha preso organizzando i tre eventi qui a Ponta Preta gli

hanno aperto molte porte e possibilità sull’isola.

Tagliando corto… Josh ama ancora fare windsurf e ha

ancora quella voglia bruciante di partecipare al world

tour per gareggiare con i migliori al mondo…

JA: “Quando mi sono trasferito qui a Capo Verde mi si

sono presentate un sacco di opportunità. Ho contatti nel

dipartimento dell’energia, degli immobili, nel windsurf

ed in altri settori. Ovviamente continuo a concentrarmi

principalmente sul windsurf e sugli sport acquatici.

Questa è stata la chiave che mi ha permesso di

conoscere tutta questa gente. Il windsurf è quello che

faccio e che amo. Chissà magari domattina mi si

presenteranno opportunità differenti. Magari prenderò

un’altra decisione per il bene della mia famiglia, senza

tralasciare il mio amore per lo sport. O magari cambierò

completamente. Per ora sono molto orgoglioso ed

impegnato a spingere il mio marchio, Angulo Boards.

Mio padre mi ha affidato la gestione della parte

windsurfistica e ora sta cominciando a decollare. Sono

abbastanza preso da tutti i miei impegni di quest’anno.

Mi farebbe davvero piacere trovare un po’ di atleti che mi

possano finalmente sostituire, vincendo le gare al posto

mio. Ci vuole tempo. Siamo una compagnia piccola e in

crescita e in questo momento io ho tutto in mano.

Ragazzi come Phil Mcgain sono la prova che si può

continuare ed essere in forma e competitivi anche dopo

i quarant’anni. Mio fratello Mark sta ancora spingendo i

limiti dello sport a Maui in questo momento… Fa paura. Il

windsurf è molto longevo, forse troppo. Magari la gente

si sta stufando di vedere sempre le stesse facce, ma è

quasi impossibile rinunciare a qualcosa che si ama

profondamente. Noi andiamo a fare windsurf e basta! Se

ti pagassero per farlo, anche tu la penseresti così! La

vecchia generazione è semplicemente un’invenzione dei

media. Siamo ancora qui perché abbiamo imparato più

cose. Siamo più furbi! Abbiamo più esperienza. È

l’andamento naturale. Quando ero un giovane rider

prodigio, non andavo così bene in una batteria e facevo

casino in discoteca tutte le sere. La generazione vecchia

di quel periodo continuava a vincere tutto e mi prendeva

a calci nel sedere; piano piano ho imparato come

diventare un atleta professionista. Sto ancora

imparando. A dir il vero mi sto anche allenando di più a

livello di fisico e controllando il materiale. Penso che

tutto possa solo migliorare finchè continuo ad affinare il

materiale, specialmente dal punto di vista dello slalom.

L’esperienza conta tantissimo!”.

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75

Josh sdraia la vela nella pancia di Ponta Preta, in ritardo ma non troppo per un timing perfetto.

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76

STILEÈ fuori discussione che Josh Angulo abbia uno stile

assolutamente unico, per non parlare poi della sua

lettura dell’onda e del suo timing. La maggior parte dei

suoi Aerial immensi a Ponta Preta sono il risultato di

un’entrata calcolata con ritardo perfetto, proprio sotto

alla sezione critica, in modo da volare in cielo. È un

approccio alla “o la va, o la spacca”, specialmente in

questo luogo, però Josh Angulo surferà sempre in

questo modo… Senza compromessi. Vederlo surfare

con questo approccio anche in gara è davvero

pazzesco, come minimo. Nella heat della double contro

Kevin Pritchard, ha fatto 4 Aerial immensi su un’unica

onda, sorvolando le sezioni tubanti col corpo contorto,

atterrando direttamente sulla spalla, pronto per il

prossimo Turn e poi dritto sotto il lip ancora una volta.

Il mix di manovre e riding con onde come queste,

combinato all’adrenalina della competizione,

rappresentano la tipica espressione Angulo!

JA: “Verticale, in ritardo e proprio sotto il lip. Per me

sono questi gli aspetti che rendono le surfate qui a Capo

Verde così estreme e spettacolari. Se ti ritrovi sulla

faccia dell’onda a curvare, significa che non sei

verticale né sotto il lip. La sfida continua di Ponta Preta

è appunto quella di essere sempre sull’orlo della

distruzione, a causa della velocità e della potenza

dell’onda. Se parti in anticipo sull’onda non fai niente di

che, se invece parti in ritardo ti fai un bel viaggio diretto

sulle rocce. È arte! È come se stessi dipingendo le tue

linee sull’acqua. Ponta Preta è la mia tela e, sebbene

questo sembri scontato o gay, non m’interessa, io esco

là fuori e dipingo la mia visione sulle onde. Le linee che

voglio tracciare sono estreme ma sono anche molto

armoniose. Wave sailing è quello che ho fatto tutta la

mia vita. È quello che amo. Andare contro un lip di un

albero d’onda ti spazza via. È come un enorme half pipe

liquido. È proprio di questo che mi sono innamorato

quando sono venuto qui. Ho fatto windsurf in giro per il

mondo ma surfare questi perfetti half pipe liquidi non

mi stanca mai. Non riesci mai ad averne abbastanza. La

sensazione di un Bottom Turn nella pancia di un’onda

tubante di 4 metri, tutta quella spinta e forza centrifuga

quando sei nel cavo, per poi tornare su verticale con

timing perfetto, è incredibile atterrare da un’Aerial

sopra una sezione critica per poi buttarsi dritti in

un’altra. Ho surfato tantissime onde a Ponta Preta dove,

una volta uscito nel canale, sentivo l’elettricità nel mio

corpo. Non riesci a trattenerti e devi urlare ”Che

spettacolo!!!”. Non tutte le onde sono perfette, ma

quando hai l’occasione e riesci a far coincidere tutto, il

tuo timing è perfetto e hai la sensazione che non avresti

potuto far di meglio, senti i brividi lungo la schiena. È

una sensazione meravigliosa. Siamo tutti drogati di

adrenalina alla fine del giorno. Siamo come gli

skateboarder, snowboarder, skier o mountain climber,

stiamo tutti cercando di disegnare le linee migliori. È

una forma d’arte. Alla fine, fare windsurf in posti come

Ponta Preta è arte allo stato puro!”

AL VERTICEPer quanto riguarda Josh, le sue vittorie a Ponta Preta

rappresentano la ciliegina sulla torta della sua

carriera. Riuscire ad uscire vincitore in un evento di

puro waveriding down the line è sicuramente molto più

importante per Josh che fare bene in condizioni

onshore con onda molle come a Gran Canaria.

JA: “Qualsiasi cosa succeda, non m’importa, fratello!

In 3 eventi qui a Capo Verde ho ottenuto due primi ed

un secondo posto. Negli ultimi 3 eventi alle Hawaii due

primi ed un secondo. Se quindi consideri gli ultimi 6

veri eventi di wave che hanno fatto, ho ottenuto 4 primi

e due secondi posti! Questi risultati rappresentano il

mio ritorno e sono la giusta chiusura della mia

carriera, dopo tutti quegli anni di perdizione e pura

idiozia. C’è sempre qualcosa da raccogliere verso la

fine. Adesso ho un centro surf, sono in forma in slalom,

ho il mio gruppo di supporter ed un ottimo rapporto

con i miei sponsor. È molto eccitante. Sono fortunato e

me la sto godendo. Non c’è niente di facile nella vita…

Questo è quello che ho capito. È un duro lavoro… Ma

Gesù aiuta a rendere tutto più semplice!”

Il quiver di Josh Angulo e la sua famiglia.

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Kai Hopf nel suo loft di Maui.

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WIND WARRIORSSydney, 1987: il film sul windsurf “Wind Warriors”

attira migliaia di australiani nelle sale

cinematografiche. Guardano strabiliati quei pazzi

windsurfisti che inseguono onde e vento in giro per

il continente, si buttano senza pensarci da ripide

scogliere e conquistano montagne d'acqua con le

loro tavole appariscenti sotto i piedi nudi. Oltre alla

leggenda del windsurf australiano, Mark Paul, c'è

anche un ragazzino gracile con i capelli neri e una

vela triangolare bianca e blu che dà veramente

spettacolo: il diciottenne Kai Hopf.

Oggi Kai ha 40 anni, i capelli grigi e non è più così

gracile. Ha appena guardato “Wind Warriors“ in

videocassetta per la prima volta, come se si fosse

dimenticato di aver partecipato alla prima circa

vent'anni fa.

Tutto ciò m'imbarazzava, ammette. Preferisce quasi

di più essere semi sconosciuto, come al giorno

d'oggi, sebbene abbia fatto più di tanti altri per il

nostro sport. È ormai da più di 15 anni che l'ex pro

windsurfista disegna le vele per North Sails, uno dei

marchi più importanti al mondo.

Chi non conosce Kai però, non ha idea che

quest'omone dai capelli grigi ed occhi verdi sia una

delle personalità più importanti ed influenti nel

mondo del windsurf. Va benissimo così però, perché

Kai odia la notorietà.

LA PERSONALITÀ“Non sono un ragazzo molto socievole”, dice Kai,

sdraiandosi sulla poltrona e sorridendo. I suoi amici

però possono smentirlo immediatamente. Kai non ama

socializzare dicendo banalità, in quanto, come dice lui,

“non gli viene bene”. Riesce a malapena a sopportare

troppa gente nello stesso posto. “Quando ci sono 30

persone in una stanza, non mi sento per nulla a mio

agio, mi fa venire i brividi”. In queste situazioni può

anche capitare che Kai si alzi e abbandoni una cena nel

mezzo di una conversazione. La gente che non lo

conosce potrebbe pensare che sia un maleducato

altezzoso, ma i suoi amici sanno come prenderlo.

Sanno che Kai è così attento e preciso che quando

parla con più di due persone alla volta, non capisce più

nulla, solo perché capisce troppo ed è troppo attento.

Kai non parla molto di sé stesso o meglio: non ne parla

a molti. Vuole parlare solamente con la gente che gli

interessa: “una persona capisce subito se non mi va a

genio. Perchè dovrei fingere?”. Se però guardate oltre

all'apparenza a volte burbera di Kai, scoprirete subito

il suo cuore gentile. Ospiterebbe i suoi amici nella sua

casa di Maui per mesi, anche se dovesse dormire per

terra. ”Kai fa tutto per i suoi amici. A volte perfino

troppo” ci dice il managar della North, Raoul Joa. Dopo

quasi più di 15 anni d'amicizia, è una delle persone che

meglio lo conoscono, ma anche lui non sa ancora tutto

dello schivo sail designer.

LE ORIGINISulla homepage del sito North, Kai viene

soprannominato “l'australiano”, però non è del tutto

corretto. Pochissimi sanno che Kai è nato in Germania,

parla tedesco perfettamente ed ha perfino un

passaporto tedesco. Questo è un fatto che tende a

Kai Hopf con le sue vele ad Hookipa.

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nascondere. Un sacco di tedeschi gli parlano in inglese,

anche per anni interi, prima di sapere che avrebbero

potuto parlare la loro lingua madre senza problemi.

Grazie al padre tedesco, Kai ha vissuto lontano dal

mare, a Monaco, fino all'età di 12 anni. Ha messo il

piede per la prima volta su una tavola a 9 anni e

all'epoca non gli era piaciuto minimamente. Sua

madre australiana è stata la ragione per cui si è poi

dedicato completamente al windsurf: quando aveva 12

anni, tutti gli Hopf si sono trasferiti sull'isola

continente. La loro casa a Long Reef Beach a Sydney

era a pochi metri dalle onde del mare di Tasmania, una

palestra perfetta per Kai. Il tarlo gli è entrato all'età di

14 anni, allora pesava solo 38 kg! “Ho dovuto imparare

immediatamente la partenza dall'acqua perché non

riuscivo nemmeno a tirare fuori la vela dall'acqua”,

ricorda Kai. Il suo destino era già scritto. Ha passato

l'adolescenza con intere giornate in acqua,

sgattaiolando poi a casa e addormentandosi di sasso,

sfinito. “Mio fratello maggiore mi odiava perchè doveva

sempre portarsi il suo materiale fino a casa e anche il

mio”, dice Kai, sorridendo irrispettoso, per nulla

pentito. Appena gli è passata la macchina da cucire per

le mani, ha occupato completamente la stanza della

sorella e ha imparato l'arte del fare vele, da

autodidatta! “Le prime vele erano assolutamente

rudimentali, semplicemente un pezzo triangolare di

tessuto”, dice Kai, senza rendersi conto di quanto

presto abbia imboccato la strada per il successo. A soli

16 anni aveva già guadagnato così tanto da potersi

permettere molti lunghi viaggi a Maui.

IL PRIMO LAVOROLe sue creazioni non erano a buon mercato: “Prendevo

450 dollari a vela, più di quanto costasse una North Sail

in quel periodo.” Tuttavia non c'è voluto molto prima

che metà dei rider australiani usasse le vele di Kai. Era

sicuramente una bella spina nel fianco

dell'importatore australiano di North Sails. Quando

finalmente si è reso conto che il suo business sarebbe

andando calando sempre più, ha assunto Kai come

aiuto sail designer per North, affiancandolo a Larry

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Herbig. Per Kai, che era abituato a guadagnare 300/400

dollari al giorno, questa era sia una grande

opportunità che una notevole perdita economica.

“North mi ha fatto un'offerta davvero ridicola. Il primo

anno arrivavo appena a fine mese. Però

m'interessava”, dice Kai. L'interesse era così profondo

che non si è fatto problemi a dormire sul pavimento

della veleria di Maui per un anno intero!

L'INIZIO CON NORTHIl Product Manager, Raoul Joa, ricorda bene l'inizio non

idilliaco di Kai in North, specialmente il primo incontro.

Raoul era andato a far visita a Larry Herbig, che si

occupava delle vele da race North e gli mostrò le vele

wave disegnate da Kai. La reazione di Joa fu esplosiva:

“Wow, un taglio così orribile non l'ho mai visto… Mi

viene da vomitare!”. Non aveva idea che Kai, che era lì

in giro in veleria aveva capito ogni parola del suo

commento in tedesco. “Avrebbe potuto iniziare meglio”,

ammette Raoul. Quest'inizio ha segnato positivamente

il futuro rapporto tra i due, anche se hanno sempre

litigato riguardo al look delle vele, specialmente dopo

che Kai è diventato il designer ufficiale per North.

Raoul, come Product Manager, vuole che le vele vadano

al meglio, ma che siano anche belle da vedere. Per Kai

però, ogni minima modifica della grafica, implica un

sacco di lavoro: “Devo quasi ricominciare tutto da capo

ogni volta. Ho bisogno di fare almeno due o tre vele

prima di arrivare ad un buon prodotto. È per questo

che odio profondamente quando Raoul vuole cambiare

grafica ogni due minuti.”, spiega Kai. “Per anni abbiamo

litigato per questo fatto, ma adesso va tutto benone.

Alla fine abbiamo entrambi lo stesso obiettivo: vendere

quante più vele possibile. Gli affari vanno bene, grazie

alla sua capacità ed esperienza”.

IL PRESENTEOggi North Sails non potrebbe esistere senza Kai. La

compagnia è stata fortunata che Kai abbia deciso di

diventare un sail designer, lasciando perdere

l'università, diversamente dai componenti della sua

famiglia, in cui ogni membro vanta almeno una laurea.

Kai ha comunque ereditato una grande intelligenza,

infatti i suoi colleghi lo chiamano “il cervello”. Per

rendere il metodo di produzione più efficiente e

preciso, Kai ha optato per la digitalizzazione del design

delle vele. In passato disegnava a mano ogni singola

vela, tagliando e cucendo dal nulla. Ora invece immette

le misure e i dati nel suo laptop e poi manda tutto alla

fabbrica in Sri Lanka, con un click. Le vele vengono

prodotte lì e poi mandate immediatamente a Maui,

dove possono essere testate appena 4 giorni dopo.

Questo non diminuisce il lavoro di Kai. “È sempre

seduto davanti al suo portatile a lavorare”, come

confermano le team rider e campionesse del mondo,

Daida ed Iballa Moreno. Considerano Kai come un

“ambasciatore dello sport” perchè pensa e crea tutti

quei piccoli dettagli che rendono il windsurf più facile

e divertente. Sebbene sia tutto semplificato dalla

digitalizzazione, Kai a volte ricorda con nostalgia il

periodo in cui faceva tutto a mano, senza computer:

“Era molto più salutare”, dice convinto. Ora è seduto

davanti ad uno schermo dalla mattina alla sera e gli

manca l'esercizio fisico come a tutti i lavoratori

sedentari. Il rider di coppa del mondo, Jimmy Diaz, ora

si occupa di testare le vele e Kai va a fare windsurf solo

quando le condizioni sono ottimali.

JET LEGL'unica cosa che Jimmy rimprovera al suo capo è che:

“Kai spesso si alza alle 3 di mattina e comincia a

lavorare a pieno regime, pensando che la gente

normale che si sveglia alle 7 sia ritardataria!”.

Quest'insonnia è anche dovuta ai continui

cambiamenti di fuso di Kai. Continua a viaggiare tra

Maui, Sri Lanka, Malaysia, Australia, Gran Canaria, e

Germania, anche più volte in un mese. Non c'è da

sorprendersi che il suo spirito e corpo sentano il peso

di questi continui spostamenti. A causa dei sui viaggi

Kai è anche un esperto di geopolitica, può dare lezioni

improvvisate sulla guerra in Sri Lanka oppure la

situazione dei musulmani in Malesia. In Malesia

vengono prodotte le sue pinne “Meanline Fins”. Kai non

solo le mette in dotazione sulle tavole Mistral ma le

vende anche a clienti privati: un introito interessante.

Kai si mette a ridere quando sente le solite lagne sullo

stato dell'industria del windsurf. “La gente dice

sempre che non si può vivere di windsurf e

guadagnare abbastanza. Stronzate!”, e aggiunge “puoi

guadagnare molto bene, basta sapere quello che fai.

Devi essere innovativo, trovare una nicchia di mercato

e soprattutto darti da fare. È proprio quello che non

fanno molti professionisti” dice Kai: “Molti di loro non

stanno sfruttando il loro potenziale appieno.”

Non sfruttare appieno il proprio potenziale è una cosa

che Kai non sopporta, proprio come essere famoso. In

Australia, non è riuscito ad evitare un po' di fama

vent'anni fa. Questo è dovuto in parte al film “Wind

Warriors”, le cui scene sono state anche mostrate in

una pubblicità di famosi chewing gum per oltre tre

anni. Ben pochi Australiani non hanno visto almeno una

volta Kai sullo schermo con la sua vela blu e bianca.

Come ricompensa per il disagio dovuto alla fama, Kai

ha un abbonamento a vita per la cura gratuita delle

carie, in quanto il produttore del film “Wind Warriors”

è dentista! 82

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85

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86

INTROPrendete una buona velocità al lasco e cercate

un’onda abbastanza ripida o un chop di buone

dimensioni.

La manovra ha una resa migliore se mantenete lo

slancio in avanti, per cui è molto importante saltare

sulla rampa giusta.

Per questo motivo cercate un’onda di buone

dimensioni ma che non sia troppo ripida per avere

slancio in avanti e tempo sufficiente per scalciare

la poppa.

STEP BY STEP

Foto 1-2: Appena siete sull’onda orzate leggermente

facendo pressione sui talloni, chiudete la vela e

portate il corpo in posizione centrale sulla tavola.

Fate attenzione però a non orzare troppo bloccando

tutto lo slancio in avanti della tavola, cercate di

trovare il giusto equilibrio.

Foto 3-4: Come staccate, portate il peso sul bordo

opposto della tavola facendo pressione sulle dita dei

piedi, distendete il braccio dell’albero e piegate

quello della vela abbassandola.

Foto 5-6: Una volta che siete in aria sopra la vela è

il momento di scalciare la poppa della tavola.

Portate la vela in avanti con la mano dell’albero e

spingete con la mano della vela per fare entrare il

vento sulle mura opposte.

Foto 6: Contemporaneamente scalciate la tavola

facendo una torsione con le anche, spingete la

Page 89: Funboard 123

87

poppa distendendo la gamba posteriore. Questo è il

momento clou dello Shove-It.

Foto 7-8: Continuate a spingere il rig in avanti e

aprite la vela con la mano posteriore per

raddrizzarvi portando la tavola in assetto. La vela

tornerà in posizione normale.

Foto 9: Portate la tavola sotto il corpo preparandovi

ad atterrare di poppa.

Foto 10-12: Atterrate in controllo e chiudete la vela

per stabilizzarvi.

TIPS• Prendete velocità e cercate un’onda media o un

chop consistente.

• Orzate premendo sui talloni.

• Appena staccato, chiudete con la mano della vela e

abbassate la vela sull’asse orizzontale spingendo

con la mano dell’albero.

• Guardate il top della vela per abbassarla sull’asse

orizzontale.

• Se la vela non si raddrizza portatela in avanti

mentre spingete con la mano posteriore.

• Se vi sbilanciate oltre la prua finendo in una Air

Jibe non voluta, ricordatevi di aprire la vela per

rallentare lo slancio in avanti e per raddrizzarvi.

• Se non riuscite ad andare sopra la vela per

scalciare la poppa, orzate con meno decisione per

mantenere più velocità, portate la vela ancora più

indietro quando staccate e ricordatevi di guardare il

top della vela!

Page 90: Funboard 123

88

INTROIn uno splendido pomeriggio hawaiiano, incontro a

Spreck, un local summer/winter resident, Rodolfo,

per gli amici, Foffo. Questo windsurfista svizzero,

maestro di sci a Saint Moritz nel periodo invernale,

mi mette a conoscenza di questa nuova realtà: i 5

movimenti Tibetani.

FIVE FOR LIFETutti i riferimenti e gli esercizi che troverete da me

descritti sono stati ampiamente testati e verificati

negli anni, da Personal Trainer e Master Guru di

tutte le discipline; ognuno con differenti stili e

metodi (tutti molto efficaci).

Io desidero solo esporvi la mia esperienza personale

dopo 6 mesi consecutivi dedicati a questi 7 minuti di

esercizi quotidiani.

Sono una scommessa alla quale non potete

rinunciare.

STEP BY STEPESERCIZIO 1

Giravolte 360 su se stessi in piedi, braccia a 90°.

Mettetevi in piedi, rilassati, stendete le braccia e

tenetele aperte a 90°, spalle rilassate, schiena dritta.

Sguardo concentrato sul dito indice della mano sx o

dx. Durante la rotazione non levate lo sguardo dal

dito. (Contro il giramento della testa, controllare con

velocità di rotazione medio/lenta)

Effettuare: 1x20 giravolte.

ESERCIZIO 2

Addominali, sdraiati, gambe tese, piedi a martello.

Sdraiatevi schiena a terra, mani sui fianchi e

palmi rivolti a terra. Sollevare le due gambe

contemporaneamente con i piedi a martello,

collegando il movimento con una leggera alzata della

testa in avanti in direzione delle gambe. Ritorno in

posizione neutra.

Effettuare: 1x20 alzate delle gambe.

ESERCIZIO 3

Flessione del corpo indietro da posizione in

ginocchio a 45°.

Mettetevi in ginocchio a terra (protezione extra sotto

le ginocchia), con il corpo ben dritto e le braccia sui

fianchi. Effettuate una flessione all'indietro del

corpo e delle gambe (stendendo il quadricipite) e

ritornate in posizione neutra.

Effettuare: 1x20 flessione del corpo indietro,

ginocchia a terra.

ESERCIZIO 4

Ponte con il corpo, da seduti a terra con le

gambe tese.

Da seduti a terra con le gambe tese, mettete le

braccia parallele al corpo ben dritte appoggiando i

palmi sul pavimento, le dita rivolte verso i piedi.

Spingete le anche in avanti effettuando un ponte con

il corpo, senza muovere ne i piedi ne le braccia dalla

posizione di partenza.

Page 91: Funboard 123

Effettuare: 1x20 spinte delle anche a formare un ponte

con il corpo, da posizione seduta con gambe tese.

ESERCIZIO 5

Queste sono due classiche posizioni yoga messe

insieme. Cercate di portare la testa all'interno delle

spalle, aprite bene le mani in appoggio a terra, non

modificate né la posizione delle mani né quella dei

piedi, cercate con tutti voi stessi di spingere i talloni

per toccare terra, spingendo il bacino bene verso

l'alto, con le gambe tese.

Effettuare: 1x20

ASSOLUTAMENTE DA FARE• Rilassate tutto il vostro corpo.

• Respirate solo con il naso.

• Non fermatevi tra gli esercizi e le ripetizioni.

• Da fare tutti i giorni (mattina, giorno, sera, notte)

una volta al giorno (7 giorni su 7).

• Credeteci!

ASSOLUTAMENTE DA NON FARE• Farlo saltuariamente.

• Farlo velocemente.

• Respirare come capita.

• Fare più ripetizioni o esercizi.

• Non crederci.

Non sono un Personal Trainer, e non ho conseguito

nessun diploma in nessuna disciplina sportiva, non

sono un professionista in nessun sport, sono

solamente un fanatico di wellness. L'esperienza

FIVEFORLIFE, può cambiare, anche in maniera forte

(dipende solo da quanto siete disposti a crederci), il

vostro benessere fisico e psicologico. Questi esercizi

devono creare e infondere fiducia… You need to

belive! Dovete farli tutti i giorni, con il sole o con la

pioggia, quando siete nervosi o felici, quando vi va e

quando proprio non ne avete voglia, quando è

domenica e non, 1 time a day! 7 minuti del vostro

tempo sulle 24 ore della giornata. I benefici sono in

tutte le direzioni, e non ci si ammazza di fatica!

Create una distanza tra voi e tutti quei dolori, ormai

comunissimi del nostro tempo, negli sportivi e non.

Sia chiaro, FIVEFORLIFE non è solo per gli atleti, ma

per tutti. Mal di schiena, spalle… Cominciate a dire

addio a tutto ciò. Personalmente ho inserito questi

meravigliosi esercizi come warm up in palestra,

dopo sono pronto alle sfide più impossibili, ormai

sono parte integrante della mia vita quotidiana.

Nel caso in cui siate scettici, o con dei problemi

fisici, oppure non ci credete molto perchè ne avete

già provate troppe… Is now the time.

Inizialmente potete anche fare i movimenti con

ripetizioni basse (5 o 10), e poi via via fino a che vi

sentite meglio, aumentando la dose. Ma mai più di

20!

WELCOME TO YOUR NEW IDENTITY OF WELLNESS. 89

Page 92: Funboard 123

90

Page 93: Funboard 123

LO SCIROCCOL’ultimo weekend di aprile sembrava che l’Italia fosse

coperta da un’unica cappa di nuvole. Dopo un breve

consulto con Federico la Croce, intenzionato a giocare

la carta Chia, decidiamo di metterci in stand by visto

che la trasferta sarda era ad elevato rischio di pioggia.

Solo il medio adriatico sembrava prevedere discrete

condizioni meteomarine e così Federico ha proposto di

andare a provare lo spot di Portonovo, alle pendici del

Conero, vicino ad Ancona. Fino ad oggi conoscevo solo il

nome dello spot per via del PWB, la Windsurf School del

Nut, il più famoso waterman della zona. Pompato dai

racconti di Renzo (local storico e suo amico) di un 91

Il Nut vola alto inBack Loop in un

giornatone con loscirocco.

Il monte Conero e la baia di Portonovo.

©Al

do F

orla

ni

Page 94: Funboard 123

weekend passato con condizioni clamorose, molto

simili a quelle previste, Federico ha deciso di partire

domenica per essere sullo spot già dal mattino.

RIVA DEL GARDA - CANNESRIVA DEL GARDA - PORTONOVOIo ero appena tornato dalla trasferta a Cannes di un

giorno, nulla di speciale, due saltini mure a sinistra li

abbiamo anche fatti ma sicuramente non valeva tutta

quella strada! Arrivato a casa, a Riva del Garda, dopo

550km tutti guidati da solo… Mi stavo gustando la

meritata cena quando ha squillato il telefono:“ Oh

Fabietto, domani i ga messo onde e vento a Portonovo…

Viene anca el Priori, andemo?”. È il mio amico Manuel,

che non riesce a trattenersi dal parlare in veneto

quando è esaltato… Ci penso due secondi, poi accetto

l’invito. Mi piace l’idea di uscire mure a sinistra la

domenica e mure a dritta il lunedì, in due spot lontani

anni luce! I km sono tanti ma pazienza… Sono disposto a

fare questo e altro per trovare condizioni wave buone.

Mi accordo con i miei due amici, Francesco Priori e

Manuel Poli, e decidiamo di partire per le Marche di

buon ora, trovandoci a Mantova. Mi sveglio, con fatica

alle 5.30 e alle 7.00, puntuale come un orologio svizzero,

mi trovo al casello di Mantova nord. Carichiamo il nuovo

furgone del Priori e partiamo. Dopo 350 Km arriviamo

nell’incantevole baia di Portonovo, siamo tra i primi,

forse perché abituati alle levatacce per il Peler… Poi

arrivano i local, consapevoli che lo scirocco si esprime

al meglio dalla tarda mattinata. Arriva anche Federico

con il suo amico, che mi racconta della mareggiata di

un mese prima e mi mostra le foto dell’evento

straordinario che tutti sperano si ripeta oggi!

Purtroppo non sarà così, il vento si posiziona on-shore

e le onde non sono alte più di un paio di metri nei rari

set più grossi. Resto comunque in acqua più di quattro

ore e mi diverto circondato da uno scenario molto

suggestivo, uno dei più belli fra quelli visti in Italia! La

bellezza del luogo, la disponibilità dei surfisti locali e

l’arrivo dell’estate, mi suggeriscono di approfondire la

conoscenza della zona del Conero, quindi con l’aiuto di

Nut, Renzo e Marco Revel decidiamo di stilare questa

spot-guide per una vacanza tutta italiana.

CONERO SPOT GUIDEBY RENZO COGNINI

CONDIZIONIIl promontorio del Monte Conero sporge sul mare nel

bel mezzo della costa Adriatica, creando un potente

effetto Venturi che premia Portonovo se il vento è da

Scirocco e la spiaggia dei Sassi Neri (Sirolo) con il

Maestrale. In estate, primavera inoltrata e nei primi

mesi dell’autunno, le condizioni sono per lo più di acqua

piatta e venti non troppo forti, talvolta rinvigoriti

dall’effetto termico del monte. A Portonovo le condizioni

sono ideali per lo slalom e l’apprendimento con lo

Scirocco (mura a dritta), che gira a Sud (Ostro) nel

tardo pomeriggio e può creare qualche rampa per

saltare, rinforzando fino a consentire l’utilizzo di vele

intorno ai 4,5 mq. Il Maestrale ai Sassi Neri (mura a

sinistra), invece, entra al mattino dalle 11.00 e cala

verso le 15.00/16.00, anche in questo caso grazie alla

combinazione tra effetto termico e venturi. Qui le

condizioni sono perfette per il freestyle con acqua

molto piatta sotto il monte. Lo specchio d’acqua dove

tira forte il vento è grande come un paio di campi da92

Il centro PWB del Nut, direttamenteaffacciato sullo spot di Portonovo.

Non sembra di essere in Adriatico, roccebianche a strapiombo sul mare,

acqua cristallina e vento di scirocco.

Page 95: Funboard 123

calcio e proprio in prossimità delle rocce il vento

diminuisce un po’, alleggerendo la vela e permettendo

ai più bravi di provare anche le manovre più complicate.

Il “difetto” di questo spot sta nella difficoltà di

raggiungere la spiaggia (S.Michele), proprio a ridosso

del costone sud del Monte Conero. Preparatevi quindi

ad una bella passeggiata su di uno scosceso stradino

con l’attrezzatura sotto braccio… Fa molto Diamond

Head! Se avete la fidanzata portatela! Vi ringrazierà per

l’incantevole e tranquilla spiaggia di sassolini bianchi e

il vento non la infastidirà visto che è molto circoscritto,

esattamente nella zona nord della spiaggia detta

appunto “Sassi Neri”. In autunno, inverno e all’inizio

della primavera invece, a Portonovo, possono entrare

delle belle mareggiate da sud (vedi foto). Ultimamente

più spesso che in passato… C’è chi dice per i

cambiamenti climatici e chi invece sostiene che si è

creato un banco di sabbia qualche centinaio di metri al

largo di Portonovo e questo creerebbe condizioni wave

più frequenti. In ogni caso a noi sta bene così! Diciamo

comunque che il vento da tenere d’occhio è lo Scirocco…

Se danno 10 nodi, a Portonovo ce ne sono 20 e se il

fenomeno dura qualche giorno allora arrivano anche le

onde. A proposito di onde ci sono anche un paio di spot

da surf: se la dimensione è piccola, il picco dei Sassi

Neri lavora alla grande, ma oltre una certa misura ci si

sposta a Portonovo (spot La Nave).

SCUOLE E LOCALLa scuola e centro surf di Portonovo è il PWB – Portonovo

Windsurf Band (tel. 333.2028111; e-mail: [email protected]). Il

centro, gestito da Carlo Nut Rotelli e patrocinato dal

Comune di Ancona, mette a disposizione materiale Goya,

Starboard, Severne, Quiksilver ed è supportato da

Nautica Urban, Menichetti e La Piazza. Oltre al Nut, sem-

pre in acqua tra le onde o con lo slalom, attorno al PWB

ruota un folto gruppo di bravi local che non si perdono

neanche un’uscita. Qui Marco La Chiusa si allena costan-

temente in slalom, ed i risultati si vedono. Nel wave il più

attivo è senz’altro Marco Revel (Fanatic, Ezzy Sails, Surf

Paradise Riccione, Chiemsee). Marco, wave rider tecnico

ed esperto, è sempre alla ricerca di onde da surfare in

giro per il mondo e in particolare è di casa ad Oahu. Nel

Formula si allenano con costanza il Seme (IDDO, Nautica

Urban) e Roberto Pierani (Challenger). Da un paio di sta-

gioni hanno fatto la loro comparsa anche i SUP ed in

questa disciplina ancora una volta è Nut a guidare il

gruppo, seguito dal mitico Sergio Volpini e dal sottoscrit-

to Renzo Cognini. Non manca naturalmente il gruppo dei

freestyler, che fanno riferimento al website

Conerostyle.it, curato dal rider locale Federico Radicioni.

COME ARRIVAREDall’Autostrada A14 l’uscita consigliata è Ancona Sud.

Seguite le indicazioni per “Riviera del Conero”, poi

troverete i segnali stradali turistici per Portonovo. Se

volete andare ai Sassi Neri, seguite invece le indicazioni

per Sirolo e quindi quelle per S.Michele. Tutte nel giro di

pochi chilometri.

INFO GENERALIIl Monte Conero è un parco naturale protetto e quindi va

prima di tutto rispettato (www.parcodelconero.eu),

informazioni per turisti, attirati soprattutto dalle

bellezze naturali. Per le info sulla zona vi rimandiamo al

sito www.rivieradelconero.info dove potrete trovare

informazioni generali per fare del sano turismo. 93

Ecco come possono essere le condizioni con loscirocco: sopra il Nut attacca in Bottom.

Sotto Fede La Croce entra nella bolla.

Fabio Calò in Shove It.

Marco Revel se la surfa in Back Side.

Page 96: Funboard 123

Molti windsurfer sono anche biker, qui si trovano dei

fantastici percorsi, fate riferimento al parco del

Conero per i raid guidati. Sullo stesso sito trovate

anche informazioni per visitare i fondali rocciosi e

pescosi della zona, oppure consultate

www.conerobike.com. Altre spiagge da visitare (con

tour in barca in partenza da Numana) sono la

meravigliosa Mezzavalle e la Spiaggia delle Due

Sorelle a metà strada tra Portonovo e Sassi Neri.

Queste spiagge sono raggiungibili anche a piedi ma

affidatevi ai locali per raggiungerle… Alcuni sentieri

possono essere pericolosi!

DORMIRE E MANGIAREPer dormire ci sono numerose soluzioni, dal B&B

all’Hotel di classe e anche una buona scelta di

campeggi. I prezzi, specie fuori stagione, sono

abbordabili… È chiaro che a luglio ed agosto bisogna

prenotare con largo anticipo e i prezzi sono adeguati

alla domanda! A Portonovo vi segnaliamo: B&B la

Carpinella (tel: 071.8082736 – 349.8082736) oppure

al Poggio (sopra al monte ad un paio di km dalle

spiagge) il “B&B” “La Torre del Poggio”.

Appartamenti in affitto “Casa La Costa”(tel:

071.801381) o il Relais Verde&Blu (tel: 071.801281).

Se volete fare un figurone con la vostra “lei”

prenotate all’Hotel Emilia, a strapiombo sulla baia,

con vista mozzafiato e ambiente riservato e

raffinato, senza troppa formalità.

A Portonovo ci sono anche diversi campeggi tra cui:

Campeggio La Torre (tel: 071.801257), Campeggio il

Conero (www.campeggioilconero.it, tel: 071.801170).

Per mangiare: su tutti il ristorante Giacchetti (tel:

071.801384) ottimo pesce con cucina tradizionale ma

aggiornata. Di fianco al PWB si trova il ristorante

pizzeria “La Capannina”. In stagione va molto anche

un aperitivo o un light dinner

da “Il Clandestino” (tel:

071.801422) che fa della cucina

creativa la sua bandiera… Lo

chef è infatti il pluripremiato

Moreno Cedroni. Per qualcosa

di più easy ma sempre ottimo,

il ristorante pizzeria “Pesci fuor

d’acqua” (tel: 071.2139019) in

piazzetta a Portonovo.

Infine vogliamo ricordare che

la zona produce vini eccellenti,

il Rosso Conero su tutti.

Per gli appassionati del genere

si organizzano visite alle

migliori cantine della zona

(informazioni sempre su

www.rivieradelconero.info).

94

Il Nut in slalom a Portonovo.Quando il vento è da sud, ebasta la direzione, dal latosud del monte Conero non

c’è vento, mentre dall’altroversante si può trovare vento

dai 15/20 nodi con acquapiatta e si naviga nella baia

sotto il monte in unoscenario di rara bellezza.

Il Nut insegna ad un giovanissimo rider nella sua scuola di Portonovo.

Il Seme si allena inFormula Windsurfing.

Page 97: Funboard 123

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