Funboard 122

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00BELGIUM 9,00• DEUTSCHELAND 11,00• ESPAÑA 14,50• FRANCE 13,00• ÖSTERREICH 8,50• PORTUGAL (CONT) 8,50• CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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ANNO XV - NUMERO 122MAGGIO 2009

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMichele Ivaldi • [email protected] Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Antoine Albeau, Fabrice Beaux, Anders Bringdal, Fabio Calò, Valentina

Crugnola, Sylvain Demercastel, Nicole Grun, Normen Gunzlein, Dario Oliviero,

Mattia Pedrani, Matt Pritchard, Andrea Rosati, Carlo Rotelli, Kauli Seadi, Nicola

Spadea, Simone Vellekoop.

immagini: John Carter, Sylvain Demercastel, Remi Duffour, FotoFiore, Alberto

Guglielmi, Jacqueline Herrmann, Thorsten Indra, Sebastien Joffard, Sjaak

van der Linden, Giordano Masala, Liz Metcalfe, Valerio Pedrani,

Photodingo.com, Axel Reese, Kerstin Reiger, Darrell Wong, Simone Vellekoop.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Thomas Traversa è uno dei più forti waver francesi, daanni in cima alle classifiche mondiali. Inizialmente si èanche dedicato al freestyle ottenendo ottimi risultati,ma ora concentra tutte le sue energie solo tra le onde.È molto giovane ma ha già surfato tutti i migliori breakdel pianeta, il suo fisico esile, il più leggero del PWA, nonsi addice alla sua disciplina, ma quando entra nelleonde Thomas non passa inosservato!

RIDER Thomas Traversa | PLACE Maui, Hawaii

MOVE Shove It | FOTO DI Darrell Wong

Anno nuovo, nuovo circuito di freestyle. Nemmeno un anno fa in questa sede elogiavo la tanto

attesa nascita di un unico Campionato italiano Freestyle, ora siamo tornati ad avere due circuiti,

dei quali solo uno riconosciuto dalla FIV e valido per l'assegnazione il titolo di Campione Italiano.

Gli atleti che non sono tanti, partecipano ad entrambi i campionati, questo, potrebbe anche essere

un bene, più gare ci sono, più ci si allena e più il livello si alza, ma dal punto di vista economico è

penalizzante, anziché unire le risorse perseguendo un unico obiettivo, le si disperde, creando

inoltre divisioni e schieramenti fra gli addetti ai lavori e confusione fra gli appassionati.

Questo è ciò che accade in Italia… E in Europa? La tappa del Tour Europeo di Freestyle di Podesdorf,

appena conclusa, ha dimostrato che l'idea inizialmente criticata dell'event organize Gerhard

Polak, di proporre una gara di “freestyle classic”, (per farla breve valevano tutte le manovre

classiche e non gli switch), sembra abbia avuto un buon successo. L'idea di fondo di Gerhard, che

personalmente condivido, è quella di avvicinare il più possibile gli spettatori agli eventi di windsurf,

per aumentare la diffusione del nostro sport. Per fare ciò vorrebbe creare un circuito wave e uno

speed in posti selezionati ed estremi, lontani dalla folla, per decretare un “super” campione delle

rispettive discipline. Mentre il freestyle e lo slalom li vorrebbe avvicinare molto di più alle aree

urbane, per garantire un maggior afflusso di pubblico, con il rischio però di non trovare le giuste

condizioni di vento. Da qui l'idea di creare un nuovo format per il freestyle, tale da poter competere

anche con le brezze leggere. Il primo esperimento, grazie ad Eolo è andato bene… Almeno la gara

questa voltà c'è stata. Intanto un ragazzone over 40 ha ottenuto un sorprendente podio proprio a

Podesdorf, Raimondo Gasperini, che nel primo tabellone single è arrivato secondo, perdendo poi

una sola posizione nel double. Quindi complimenti a Raimondo per questo risultato, ma attendiamo

il prossimo numero per sentire l'opinione di qualche rider e per indagare a fondo su questa nuova

proposta. Questi cambiamenti faranno bene al windsurf? Sono proprio curioso di vedere cosa ci

attende per il futuro!

Fabio I-720

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GIRL CAMP SURF SEGNANA DOMANI PLANO ANCHE IO...FORSE, EDIZIONE 2009Per tutte le surfiste il SurfSegnana Center

organizza dal 18 al 21 giugno il GirlCamp by

SurfSegnana espressamente dedicato alle ragazze

di qualunque livello, dalle totali principianti alle

surfiste più avanzate. Il GirlCamp sarà un punto di

incontro per imparare e progredire in gruppo

confrontandosi sulle problematiche comuni che le ragazze devo affrontare per

poter fare windsurf. I corsi saranno seguiti dagli istruttori professionali del

SurfSegnana e ci saranno degli interventi mirati di alcune ragazze surfiste del

Lago di Garda. Preziosa sarà anche la collaborazione dell'atleta wave-freestyle

Fabio Calò (ITA-720) che parteciperà alle lezioni come special guest per le ragazze

dei livelli più avanzati. Alle lezione teoriche e pratiche in acqua verranno affiancate

delle session di stretching, e di videoclinic dove le ragazze potranno imparare

analizzando gli errori dalle proprie riprese utilizzando la nuova sala video del

SurfSegnana. In oltre sono previsti per la sera dei momenti di incontro.

Il costo a persona per il GirlCamp by SurfSegnana è di euro 349,00 e comprende:

• 3 notti presso Villa Maria con buffet di prima colazione e piscina, capuccino per

il pomeriggio e tisane per la buona notte;

• 4 lezioni di windsurf, una lezione al giorno di circa 3 ore;

• 4 giorni di noleggio materiale windsurf, da utilizzare anche prima e dopo le ore

di lezione;

• 4 giorni di noleggio bike.

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iParassiti.com - Asd in collaborazione

con SurfSegnana organizzano

DOMANI PLANO ANCH'IO, ...FORSE 2009.

Si tratta di 6 ore dedicate a chi non è

mai salito sul windsurf o ai

principianti che vogliono migliorare

la loro tecnica per arrivare presto

alla loro prima planata. Siamo alla

terza edizione del corso che si

propone come mission quella di

avvinare sempre più persone alla

pratica del nostro nobile sport.

"Domani plano anch'io, ...forse 2009"

si terrà sabato 6 e domenica 7

giugno, presso il Center SurfSegnana

alle foci del Sarca (Torbole). Le lezioni

si svolgeranno al mattino (inizio ore

9.00), mentre per il sabato sera è

stata organizzata una serata di festa

con buffet e aperitivi, tutto

accompagnato da ottima musica.

Il corso è riservato ai soci de

iParassiti.com - Asd; ecco un altro

buon motivo per tesserarti!

Per garantire un buon rapporto

allievi/insegnanti, l'iscrizione è a

numero chiuso, quindi affrettatevi!!!

Per info e prenotazioni:

[email protected];

www.iParassiti.com

La segreteria del SurfSegnana è sempre a vostra disposizione, per

qualsiasi informazione e preventivi su misura:

tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail [email protected];

web www.surfsegnana.it

JUNIOR CAMP SURF SEGNANAIl SurfSegnana, dopo i successi delle edizioni precedenti ripropone anche quest'an-

no lo Special Camp “FUNonBOARD” per i giovani surfisti. Una settimana di vacanza

full immersion espressamente dedicata agli under 14. Il pacchetto comprende:

• 6 pernottamenti in Hotel *** con trattamento mezza pensione (colazione e cena

incluse) più pranzo al sacco;

• 5 lezioni di windsurf con attrezzatura inclusa, per un totale di 15 ore;

• 7 giorni di noleggio bike;

• presenza di animatori-istruttori 24 ore su 24;

• gita a Gardaland.

Il costo per una settimana di sano divertimento è di euro 629,00. Periodi: dal

27/06/2009 al 03/07/2009 e dal 04/07/2009 al 10/07/2009.

YANNICK IS COME BACKDopo un paio di anni di inattività per infortunio, il talento francese Yannick

Anton ritorna alle competizioni; nuova vita, nuovo home spot e nuovi progetti.

Yannick ci ha detto: “ Sono arrivato a Fuerteventura da 8 mesi! Dopo il mio

pellegrinaggio da Varese a Nizza ho iniziato la mia riabilitazione in Costa

Azzurra, e poi ho scelto dove andare a vivere. Ora sono a Fuerteventura e sono

felice! Ho tutto quello che mi serve per vivere immerso nella natura vicino al

mare e alle onde. Sulla North Shore di Fuerte posso fare waveriding quasi

ogni giorno, potendo scegliere tra 20 spot diversi. Ho anche iniziato un nuovo

lavoro, molto interessante, proseguendo nei miei progetti sto lavorando sulle

tavole custom trifins, perfette per fare delle curve più creative sulle onde.

Contemporaneamente a questo faccio anche dei lavori con le fibre e le resine

che mi permettono di sostenere i miei progetti nel windsurf.

Ho appena partecipato al Fuerteventura Wave Classic, e per me è andata

benissimo, in quanto il mio ginocchio non ha ceduto nemmeno dopo i wipe

out più devastanti. Sto riacquistando fiducia dopo l'infortunio e

continuandomi ad allenarmi in triathlon sono sicuro che il prossimo inverno

sarò di nuovo al 100%!”.

Per contattare Yannick e per surfare la North Shore di Fuerte:

www.7th-wavefuerteventura.com

YANNICK ANTON (F8) IN BREVE

• Nato il 03/07/1981 a Nizza

• Inizia a fare windsurf a 9 anni

• Carriera professionistica: 1997 primo sponsor, Island Feeling (shaper di

Cannes); dal 2000 al 2003 entra nel team internazionale Bic Sport, prima con

Tabou e poi con Tiga e Space Dog, come tester e sviluppo delle tavole di serie

e custom per le gare.

• 2003 prima rottura del ginocchio durante il PWA di Pozo e prima operazione.

• 2004 ritorno alle gare.

• 2006 Indoor di Londra PWA: Yannick esegue il primo doppio Forward in

piscina della storia del PWA.

• 2007 seconda rottura del ginocchio e altra operazione.

• Fine 2008 ritorna tra le onde di Fuerteventura come appassionato di

wavesailing dopo quasi 2 anni di pausa.

• 2009 Yannick naviga con il materiale del 7th Wave Center Fuerteventura e

tavole custom.

Yannick Anton a Fuerteventura.

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WINDJERITEAM MISSION 2009 CIRCUITO ITALIANO WINDSURF FREESTYLE 2009La mission del 2008 dei ragazzi brasiliani al secolo Edvan (BRA 250), Chico (BRA

83) e Sassà (BRA 64) è stato un grandissimo successo anche soprattutto per

l'eccellente lavoro eseguito dal coach Raimondo Gasperini. Ma quest'anno il team

si allarga ed accoglie a braccia aperte il simpaticissimo e talentuoso Andrè

Paskowski (G 2). Il 17 aprile sono atterrati in Italia simultaneamente i brasiliani

Edvan, Chico, Sassà ed il coach per il 2009 Andrè Paskowki. A supporto del viaggio

il van, già presente lo scorso anno, sarà ancor meglio allestito per il trasporto dei

materiali e delle persone; la sua veste grafica un po' rinnovata ed arricchito di

flag per meglio identificare il team. I ragazzi guidati dal “Pasko” sono partiti il 18

aprile alla volta della Sardegna per una prima sessione di allenamenti per tornare

poi a fine mese in vista del primo evento, Podersdorf. Il gruppo arriverà a

Podersdorf qualche giorno prima per meglio capire il terreno di gara, ovviamente

questa è stata una richiesta del coach, che ritiene importantissimo motivare i

ragazzi sull'evento e su come affrontare l'insidioso lago austriaco.

Successivamente il primo evento di contorno e training; infatti i ragazzi partiranno

alla volta dell'Egitto (Dahab) per un fotoshooting, supportati dallo “shore team” al

secolo Luca, ideatore della mission e Franco, responsabile ufficio stampa.

L'evento di Dahab avverrà in compagnia di Gollito (V 01) e Brawzinho (BRA 105) al

fine di potersi misurare e confrontare con dei valentissimi rider … in questo caso

i migliori del mondo. Di ritorno da Dahab il 20 maggio i ragazzi proseguiranno per

l'evento di Fehrmarn (Germania), dove saranno presenti e si esibiranno sempre

in compagnia del coach. Velocemente li vedremo nella tappa del tour in Sardegna

dalla fine di maggio al 2 giugno. A seguire continueranno la mission alla volta della

Grecia, ove saranno presenti e parteciperanno a tutte le gare in programma nella

nazione Ellenica. Quindi li potrete seguire sia a Milos Beach che al club Vass e da

qui prontamente li vedrete presenti in Turchia ad Alacati.

Terminate le gare nelle terre di Anchise ed Enea i ragazzi si proietteranno verso

le canarie dove concluderanno la mission con la presenza agli eventi di Lanzarote,

Gran Canaria e Fuerteventura. Aggiornamenti in tempo reale di quello che avviene

sui campi di gara e durante gli allenamenti su www.windjeriteam.com. Il più

sentito ringraziamento va alla Pousada Windjeri di Jericoacoara (www.windjeri.it)

che ha fortemente voluto la mission, oltre ai sponsor che sosterranno i ragazzi:

RRD, Tecnolimits ed Alpinestars.

È online il nuovo website www.windsurfnation.eu dedicato al neonato Circuito

Italiano Windsurf Freestyle, che nel 2009 raccoglie tre dei contest di freestyle

di maggior successo degli ultimi anni: il Memorial Dario Bonetti sul Lago

d'Iseo; il Detour Freestyle Contest sul Lago di Garda e le Finals di Coluccia.

Questo nuovo progetto dedicato al freestyle nasce dalla passione di atleti e

windsurfisti appassionati che hanno voglia di mettersi in gioco per far giocare

gli altri a fare le gare. La prima tappa al Lago d'Iseo è carica di significati, a

cominciare dall'amico windsurfista scomparso a cui da otto stagioni viene

dedicata con passione questa gara organizzata da Beppe e dallo staff AWT -

Associazione Windsurf Toline. In aggiunta, non solo sarà la prima gara

dell'anno, ma varrà anche come gara di selezione per l'unica tappa italiana

del circuito EFPT, il Toshiba Freestyle Grand Prix che si svolgerà a Coluccia dal

30 maggio al 2 giugno. Nelle acque di Iseo verranno infatti assegnati 8 dei 32

posti disponibili per il contest internazionale. Tutte le info sul circuito sono già

disponibili su: www.windsurfnation.eu

Calendario CIWF 2009

25-26 aprile 2009, Lago d'Iseo: VIII Memorial Dario Bonetti

11-12 luglio 2009, Lago di Garda: Detour Freestyle Contest

30 ottobre-1 novembre, Sardegna: Coluccia Finals

SURF ALPIDIA CON SURFSEGNANASei tornato da qualche giorno di surf

in un luogo splendido, che hai

scoperto per caso, uno spot dove il

vento è forte e il paesaggio è

mozzafiato, un luogo che pensavi non

esistesse. Vorresti poter fare vedere

ai tuoi amici questo luogo e magari

mostrare loro le foto che hai

scattato e la sua esatta posizione. A

quanti surfer non è ancora successo

qualcosa di simile? Al ritorno dalle

vacanze tutti ti chiedono di vedere le

tue fotografie ma non sai come fare per mostrargliele. La risposta è

surf.alpidia.com il portale sociale dedicato interamente al mondo del windsurf

e della tavola, con la caratteristica possibilità di posizionare sulla mappa le

proprie immagini e condividerle con i propri amici su Facebook e altri portali

di social network. La comunità è indipendente: ognuno può creare nuovi

contenuti, caricare nuove foto o video e votare altri utenti. Le creazioni più

votate finiscono in homepage dopo alcuni minuti! Quest'anno surf.alpidia.com

collabora con i centri surf Marco Segnana, con i quali in occasione dei 30 anni

di attività vuole lanciare un concorso che potrà portarti a fare surf sulle acque

del Lago di Garda! Il primo premio è una settimana intera in un albergo del

Garda Trentino con un corso presso il centro surf Segnana. Visita le pagine di

surf.alpidia e scopri le possibilità che ti vuole offrire. Surf.alpidia.com: niente

luoghi comuni. Iscriviti ed inserisci i tuoi report surfistici, forse sarai tu il

fortunato vincitore del concorso!

www.surf.alpidia.com

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X-RAY TALENT FACTORY 2009Dopo il successo delle precedenti edizioni l'X-Ray Talent Factory, con il patrocinio del Comune di Olbia e dell'Assessorato Sport, Ambiente e delle Politiche Giovanili,

torna sulla spiaggia di Murta Maria (Olbia) in Sardegna per un nuovo esaltante evento. Dal 15 al 19 giugno Raimondo Gasperini e la mitica rampa Red Bull, parte integrante

del progetto che punta a portare più giovani possibili ad "invadere" le spiagge italiane, sbarcheranno presso il centro surf Marina Maria, in assoluto tra le location migliori

per le presenza costante del vento termico e dell'acqua piatta, con l'intento di scovare i campioni del futuro. La novità assoluta per l'edizione del 2009 è però rappresentata

dall'introduzione della tappa unica dell'Italian Freestyle Junior Cup, valida per la categoria juniores maschile, e del Campionato Nazionale Assoluto Femminile che si

disputerà dal 19 al 21 giugno. In palio per i vincitori oltre al materiale tecnico garantito dagli sponsor un biglietto aereo offerto dall'Air Italy per il Brasile nella mecca del

freestyle: Jericoacoara! Sette giorni di full immersion quindi nello spettacolare mondo di vulkan, spock, flaka, speed loop e di tutto ciò che è radicale. Dalle tecniche di

base del freestyle alle manovre più complesse sotto l'attenta osservazioni dei migliori interpreti del panorama italiano. A partire proprio da Raimondo Gasperini,

pluricampione italiano e vice campione europeo nel 2003, e dal resto del suo team formato dal laziale Nicola Spadea, dal "local" di Olbia Gabriele Varrucciu, da Andrea

Mariotti, terzo italiano nella classifica wave e dalla campionessa italiana femminile Annamaria Zollet. Per le iscrizioni e tutte le informazioni scrivi a: [email protected],

[email protected]. I requisiti minimi per poter partecipare all'X-Ray Talent Factory: avere un'età compresa tra i 12 ed i 23 anni ed essere in grado di eseguire

correttamente water start, power jibe, chop-hop, helicopter tack. Red Bull, oltre alla possibilità di effettuare una extreme session sulla rampa, fornirà quotidianamente

un supporto energetico a tutti i partecipanti all'evento. Chi non dovesse avere a disposizione attrezzatura propria, potrà contare su quella messa a disposizione dall'X-

Ray Talent Factory con le migliori marche del settore, previa prenotazione della stessa tramite il modulo d'iscrizione. A fine corso, ciascuno dei partecipanti riceverà una

valutazione che terrà in considerazione lo stile, la tecnica e la varietà di manovre apprese. Sulla base del livello del partecipante e dei progressi ottenuti dall'inizio del

camp, verranno assegnati due titoli a tappa ed al migliore di questi, segnalato dall'organizzatore Raimondo Gasperini, ci sarà la grande occasione di ricevere la

sponsorizzazione dai migliori marchi del campo.

ANDREA BALDINI CON CHALLENGERIl Principe Andrea Baldini entra a far parte del team internazionale Challenger e

con le velocissime nuove Aero+ affronterà tutte le gare di coppa del mondo di

speed dalla Francia alla Namibia per poi sublimarsi con il famigerato Master of

Speed nel canale di Saintes Maries de la Mer dove il windsurf cercherà a tutti i

costi di riprendersi il primato mondiale di velocità. Nella sua gara di esordio

appena conclusasi a Gruissan il Principe si è piazzato al 15° posto su 70

agguerritissimi speed sailor da tutto il mondo, tra cui il mitico Anders Bringdal,

responsabile della ricerca e sviluppo della nuova Aero+, che con un ottimo

secondo posto ha voluto confermare (se ce ne fosse stato il bisogno) che nel 2009

ci sarà da vedersela con lui per conquistare il titolo mondiale.

Per info: [email protected]; web: www.challengersails.com

NOVITA' IN LIGURIANovità in Liguria per l'atleta Christian Ferraro che utilizzerà tavole RRD, vele

Challenger Sails e boma AL360; continua invece la collaborazione ormai con-

solidata con Surfactivity di Albenga. Da quest'anno inoltre Christian propone

passeggiate accompagnate in mountain bike alla portata di tutti per scoprire

le bellezze dell'entroterra ligure, ed un'innovativa scuola di windsurf che si

sposterà di volta in volta sugli spot del ponente alla ricerca della condizione

ideale per soddisfare le esigenze di ogni suo allievo con corsi privati di max 2

partecipanti Per contattare Christian potete utilizzare la sua pagina web

www.mtbwindsurfliguria.com

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SHAKA SURF SHOPDopo un lunghissimo e nevosissimo inverno sta finalmente per arrivare l'estate. Siamo ormai a maggio e

già da un mese l'addormentata Torbole è tornata a vivere e ad essere popolata come da tradizione da

personalità, personaggi originali e particolari che si possono incontrare in giro per strada o nei negozi più

alla moda... via Matteotti 22, Shaka, non uno dei tanti ma il board shop di riferimento dove anche quest'anno

potrete trovare la cortesia e la professionalità di Mikel ed il suo team, in oltre tutti i materiali di ultima

generazione e le novità più fresche in fatto di abbigliamento street surf e skate.

1° RADUNO GPS RALLY TORBOLECosa c'è di meglio di un raduno per tutti gli amanti dello

speed o solo per chi vuole provare l'ebbrezza della velocità!

E allora eccolo il 1° Raduno GPS Rally! E quale cornice migliore

di Torbole del Garda culla indiscussa di questa disciplina.

Il 20 e 21 giugno presso la Conca D'Oro saranno 2 giorni di

puro divertimento sia in acqua che fuori, in acqua ci si potrà

divertire confrontandosi in varie prove dove sarà vincente la

massima velocità raggiunta sui 10 secondi e la

divertentissima prova per Team dove conterà la somma di

tutte le velocità registrate e la distanza massima percorsa dal

Team; sicuramente da non perdere domenica la Pussy Of The

Lake, evento nel evento riservato alle ragazze. Mentre fuori

dall'acqua nella giornata di sabato per tutti i partecipanti non

potrà mancare un pasta party accompagnato da ottima

musica il tutto grazie alla proverbiale cortesia dei gestori del

Conca D'Oro inoltre domenica ci sarà una estrazione di premi

offerti dagli sponsor: Gioielleria Santoni, Dikom, TecnoLimits,

Non Solo Mute, N-Joy, Surf Planet, Shaka, Detour, Trabo fra

tutti i partecipanti e le premiazioni dei vincitori delle singole

prove. Visto il numero limitato di 54 partecipanti chi fosse

interessato può confermare la propria iscrizione tramite

e-mail o sms: 3920851818.

Per informazioni: [email protected]

[email protected]; www.torbolewind.com

JUNIOR SURF CAMP 2009 BY VASCO RENNAAnche quest'anno si svolgono a Torbole, nel mese di giugno e luglio presso il Vasco Renna

Professional Surf Center, le ormai tradizionali settimane di surf camp per bambini dagli 8 ai 14 anni.

I Surf Camp di Vasco sono stati infatti i primi camp dedicati ai bambini e i primi partecipanti sono

ormai ultra ventenni e in gran parte surfisti accaniti e molto bravi. Il programma dei camp prevede

intense giornate sulla tavola e grande divertimento per tutti i giovani allievi che condividono le giornate

con gli istruttori del Vasco Renna Surf Center che li seguono sia nelle ore di surf che durante tutta la

giornata. I giovani surfisti lasciano i genitori a casa e soggiornano tutti insieme in Hotel a Torbole.

Il camp prevede lezioni sia per principianti che per livelli più avanzati. Durante le lezioni vengono

utilizzati materiali ridotti nelle dimensioni e nel peso perfettamente adatti all'età ed alla muscolatura

dei piccoli surfisti e gli istruttori svolgono un programma specificamente pensato per l'età dei giovani

allievi. Il programma dei camp prevede anche l'organizzazione di una bellissima regata finale con

distribuzione di diplomi e premi per tutti. Il team di Vasco vi aspetta quindi a Torbole tutti i giovani

surfisti per una vacanza surf indimenticabile.

Per Info: Vasco Renna Professional Surf Center, Parco Pavese, 1- 38069 Torbole sul Garda (Trento)

Tel. 0464/505993 - Fax 0464/506254 e-mail: [email protected]

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PWB PORTONOVODecimo anno per il PWB di

Portonovo che si affaccia alla nuova

stagione ricca di novità.

Ancora più vasto il parco delle

attrezzature, fra le migliori sul

mercato, Starboard e Goya a

disposizione per la scuola ed il

noleggio. Nuovi arrivi anche per gli

istruttori, il PWB è cresciuto molto

dai primi anni e offre oggi un ottimo

servizio completo per la pratica dei

nostri sport di vento e onda e che

trova proprio nella splendida baia

del Conero le condizioni tra le più

favorevoli in Adriatico, dalla

primavera fino all'autunno

inoltrato. Il centro, molto attrezzato

ed organizzato, è coordinato

dall'esperienza di Carlo “Nut” Rotelli che con i suoi abili collaboratori promuove il

windsurf a 360 gradi, dai corsi gratuiti per bambini fino a 12 anni, ai corsi avanzati

per i più esperti che vogliono migliorare la propria tecnica. Ambiente piacevole in

un contesto naturalistico di rara bellezza. Il vento predominante è lo scirocco che

qui grazie al monte raggiunge facilmente i venti nodi e regala ottime giornate

ventose con l'arrivo delle perturbazioni atlantiche. A Portonovo è possibile

allenarsi tra le boe in slalom con vento forte, anche fino a tarda sera con l'ostro,

partecipare a regate slalom, eventi speciali come il tandem day o la regata dei

PWkid, o semplicemente uscire per provare manovre con il freestyle-wave. A volte

se si è fortunati con le mareggiate si possono surfare ottimi spot nella zona e

praticare il SUP. Anche per le tavole con il remo sono previsti sia il noleggio che la

partecipazione a corsi dedicati. Il centro è operativo da maggio ad ottobre, info

news su www.pwb.it - [email protected]; tel 333.2028111 - tel. 333.5268997.

SPONSOR UFFICIALE DEL VASCO RENNAPROFESSIONAL SURF CENTERVento, sole… la surf mania corre sulle onde del Garda con un nuovo alleato in

Coast to Coast. Coast to Coast, brand nel settore moda mare uomo e bambino

che fa capo al Gruppo Calzedonia, sarà sponsor ufficiale del Vasco Renna

Professional Surf Center di Torbole, rinomato centro di wind surf e sport

acquatici sul Lago di Garda, per tutta l'estate 2009. Tutto il team del Vasco

Renna Professional Surf Center vestirà i costumi e l'abbigliamento Coast to

Coast, realizzati in tessuti tecnici ad altissima traspirabilità e ad asciugatura

ultrarapida disponibili in tantissimi colori e fantasie.

PORTO POLLO WINDSURF GRAND SLAMLa stagione agonistica delle discipline artistiche Freestyle e Wave Performance è

ai nastri di partenza. Anche nel 2009 l’attività viene promossa nell’ambito della

partnership operativa con AIWS che opera in qualità di event organizer in

esclusiva per i tre campionati nazionali Freestyle Open, Freestyle Juniores e Wave

Performance. Questa serie di eventi designeranno i vari campioni nazionali, che

potranno fregiarsi dell’unico titolo ufficiale riconosciuto dall’AICW, organismo di

classe approvato dalla FIV per seguire anche il settore artistico. Ricordiamo che

la partecipazione a tutte le manifestazioni implica l’obbligo del tesseramento FIV

2009 con indicazione della visita medica e della relativa scadenza e il

tesseramento AICW 2009. La prima regata della stagione è rappresentata dal

Porto Pollo Windsurf Grand Slam, un evento che prevede la possibile chiamata sia

della regata inaugurale del Campionato Nazionale Open Freestyle sia della tappa

iniziale del Campionato Nazionale Wave Performance. Il waiting period previsto

terminerà a fine maggio, le regate sono chiamate su quattro giornate da

venerdì a lunedì per agevolare la partecipazione. Per info: www.aiws.it

MONDIALI JUNIORES FREEST YLEPORTO POLLODal 22 al 27 giugno Porto Pollo ospiterà la seconda edizione dei Mondiali

Juniores Freestyle, l'unico campionato internazionale riconosciuto da ISAF e

IWA per le promesse delle specialità artistiche. È un grande onore per l'Italia

poter ospitare questo evento, che si inserisce in una consolidata tradizione di

attenzione verso le future generazioni. Grazie all'impegno profuso da AIWS e

dal suo Presidente Riccardo Genazzani, insieme al comune di Palau ed il

consorzio Operatori Turistici di Palau, è proprio il settore juniores del

Freestyle ad avere conosciuto una promettente primavera, con i primi titoli

nazionali ufficiali assegnati nel 2008 e un crescente numero di giovanissimi

nelle varie categorie impegnati a dare il loro meglio con le loro evoluzioni

sull'acqua. Il Mondiale, al quale sono attesi ragazzi di diverse nazioni europee

(si preannunciano Belgio, Olanda, Russia, Francia e altre) e probabilmente

qualche caraibico, sarà un banco di prova nella speranza di poter creare uno

spazio continentale per un'attività più articolata a favore di questa

spettacolare disciplina. A seguire alcune note da leggere con attenzione per

tutti i ragazzi che intendono prendere parte a questo evento. Tesseramenti:

sono obbligatori il tesseramento FIV 2009 compreso di visita medica e relativa

scadenza (certificato agonistico o di sana e robusta costituzione da portare al

circolo FIV presso il quale ci si tessera) e il tesseramento AICW 2009 (valgono

tutte le tessere, compresa quella “socio artistico”). Preiscrizione presso IWA:

anche se è sempre possibile pagare sul posto versando un mora di 25 euro, è

vivamente consigliato di effettuare entro il 31 maggio il pagamento tramite il

sito dell'IWA www.internationalwindsurfing.com cliccando sulla colonna a

sinistra “Competition” e successivamente “Register on line”. Sul sito

www.aiws.it Riccardo Genazzani provvederà a inserire tempestivamente tutte

le notizie. Last but not least, non dimenticate che fine giugno a Porto Pollo è

già tempo di vacanza, e quindi prenotate sin da ora con la massima celerità le

strutture per soggiornare.

Page 21: Funboard 122
Page 22: Funboard 122

Le tavole scuola sono da sempre una categoria di tavole esclusivamente pensate

per i principianti ed hanno un range di utilizzo limitatissimo. Per offrire alle

scuole, ai circoli ed ai privati una nuova alternativa ai tavoloni, Drops e FWI si

sono uniti in un comune progetto

realizzando una tavola adatta

all'apprendimento ma anche capace di

permettere l'organizzazione di regate. La

tavola è lunga 314cm, ed è dotata di

deriva in fibbra, molto rigida e leggera, e

un grande pad offre un grande grip ed

una comodità pari a quella delle

tradizionali tavole scuola ma con il

vantaggio di poter essere estremamente

competitiva in una regata. Le

caratteristiche del nuovo Pgreco

permettono di evolversi sulla stessa

tavola su cui si è imparato. Utilizzare la

tavola per freeride adatta ad ogni livello

ed età, inoltre genererà una monoclasse

che permetterà di regatare ad armi pari

in tutti i centri che l'avranno adottata

come tavola scuola. Una tavola

assolutamente innovativa che guarda al

mercato delle scuole offrendo nuove

prospettive. Per info: Drops Board; tel.:

+39.075.841542; fax: +39.075.841477;

www.drops.net

PGRECO DROPSIl trapezio di Neil Pryde ideale per il

wave e il freestyle, chiusura rapida,

perfetta vestibilità, design semplice ed

elegante, ultra leggero e con un

prezzo competitivo.

Disponibile nei colori nero/argento,

nero/verde e nero/rosso.

NEIL PRYDE 3D WAIST X-OVER

Studiato appositamente per un utilizzo

racing, chiusura rapida, vestibilità

avvolgente, peso ridotto e con un

prezzo competitivo.

Disponibile nei colori nero/argento,

nero/verde e nero/rosso.

• importatore: Wurz, tel: 0471.962233

• website: www.neilpryde.com

NEIL PRYDE SEAT HARNESS

Page 23: Funboard 122

Finalmente con l'arrivo della primavera e con l'avvio della stagione dei venti termici

sia sui laghi che lungo le coste diamo il via alla stagione del freestyling. Pertanto

anche in casa 99 Custom Boards, a seguito di un lungo periodo di test e

progettazione sono pronti a proporre alla propria clientela una gamma di tavole

Freestyle di ampi litraggi (da 80/90 fino a 110 litri) che rispecchi la loro proposta

destinata alle competizioni freestyle… e non solo. Perché custom board non è solo

una realtà nel wave ma è soprattutto una garanzia di eccellenza nei materiali e

tecnologia che producono doti di

performance e leggerezza che sono

essenziali specialmente in una disciplina

così tecnica come il freestyle. Il peso della

tavola così ridotto è il risultato ottenuto

dalla costruzione Superlight (full

Carbon/Vectran) che unitamente al

posizionamento del tessuto traversale

rispetto l'asse longitudinale della tavole ne

conferisce resistenza e rigidità assoluta.

Tale costruzione produce un beneficio di

rigidità e risposta nei materiali per un

immediato spunto in planata e aiuta a

manovrare la tavola facilitando lo stacco

dall'acqua, caratteristica primaria per un

utilizzo freestyle. Alla dote di peso inferiore,

(rispetto ad un prodotto di serie) che solo

le tavole custom possono proporre, si

unisce il nuovo design della Style Pro 99

con uno shape innovativo e unico.

Distribuito da ACME srl;

www.99customboards.com;

[email protected]; info/sales

tel: 338.2824999; factory: 0574.870224.

99 - ST YLE PROIl Campione del Mondo Freestyle 2008 Gollito Estredo ha continuato a spingere verso

nuovi orizzonti i suoi prototipi Fanatic Skate, usando tavole custom shapate da

Sebastian Wenzel con l'ausilio del programma CAD per catalogare le varie modifiche

per arrivare alla produzione di una tavola di serie perfetta. Con l'approvazione finale

del Campione Europeo Freestyle 2006/7 Andre Paskowski, Fanatic presenta per il 2009

due nuovi Skate, completamente rivisti nelle misure. Questi due nuovi shape, dedicati

al freestyle e proposti nella versione normale e in quella Team Edition più leggera,

garantiscono performance ad alto livello per

coloro che necessitano di una tavola al top,

ma possono anche essere comodamente

usate dai principianti del freestyle. Rails più

sottili e arrotondati nella zona delle strap

garantiscono un'eccellente fluidità nelle

manovre unita ad un migliore bilanciamento

dei pesi della tavola. La versione Team

Edition è più leggera grazie all'utilizzo del

Carbon Kevlar sulla coperta, una delle tavole

di serie più leggere mai prodotte.

• programma di utilizzo: freestyle

• designer: Sebastain Wenzel

• importatore: White Reef, tel: 0547.22756

• website: www.fanatic.com

SKATE 98

misure: 235 cm x 63 cm x 98 lt

pinna: SKATE G10 FIN 25cm

sail range: da 4.5 a 7.5

SKATE 108

misure: 237 cm x 66 cm x 108 lt

pinna: SKATE G10 FIN 27cm

sail range: da 5.0 a 7.5

FANATIC - SKATE

Page 24: Funboard 122

MATTIA PEDRANI 13,05

FRANCISCO PORCELLA 11,70

FABIO CALO' 7,85

RAIMONDO GASPERINI 6,80

ANDREA ROSATI 6,05

NICOLA SPADEA 5,70

ROBERT HOFFMAN 4,00

JOHN BENAMATI 3,60

VALENTINA CRUGNOLA 3,40

MASSIMO MANNUCCI 3,30

CESARE CANTAGALLI 3,10

VALTER SCOTTO 3,10

VITTORIO MAZZOCCA 3,00

ANDREA MARIOTTI 2,95

MARCO REVEL 2,50

EZIO PAPALIA 2,40

ANDREA CUCCHI 2,40

GIANNI VALDAMBRINI 1,80

PIETRO ALBANO 1,70

IVAN ZECCA 1,55

GIANMARIO PISCHEDDA 1,50

ALESSIO ANGELI 1,40

ROBERTO RICCI 1,30

CARLO ROTELLI 1,00

GRETA BENVENUTI 1,00

NICCOLO' VIOLATI 0,80

GIGI LE CARRO' 0,65

MASSIMO RE 0,65

ANDREA IACOROSSI 0,50

GABRIELE VARRUCCIU 0,30

FILIPPO BESTETTI 0,25

PATRIC DIETHELM 0,25

ALBERTO MENEGATTI 0,25

DARIO TROIANI 0,25

Come promesso vi riproponiamo l'esposimetro con la

classifica parziale dei rider italiani più fotografati in

questa prima parte dell'anno. Il sistema di conteggio dei

punti lo potete trovare sul numero 119 di Funboard di

dicembre-gennaio, dove avevamo proposto una prima

classifica dimostrativa ma senza alcun valore per

quella ufficiale del 2009. Abbiamo tabulato le riviste

FUNBOARD, WINDSURF ITALIA e WIND NEWS con i numeri

usciti nelle edicole da gennaio ad aprile 2009. I punti

accumulati dai rider in questa classifica parziale

saranno sommati alle prossime tabulazioni per poi

arrivare a dicembre con la classifica finale dei rider più

fotografati del 2009.

Dopo la nostra dimostrazione dell'esposimetro italiano è

venuto fuori un gran polverone, abbiamo ricevuto diversi

commenti negativi, alcuni hanno pensato che non

sapevamo più cosa fare, altri ci hanno anche consigliato

di fare più windsurf per evitare di pensare a queste cose,

e gli amici di Wind News si sono sentiti chiamati in causa

perché i “loro” rider erano entrati nella classifica… Noi

abbiamo deciso di continuare comunque per la nostra

strada, con questa classifica che magari per alcuni non

avrà valore, mentre per altri, come atleti e aziende,

servirà ad avere un quadro complessivo dei rider più

attivi sulle riviste di settore. Gli amici di Wind News, per

non sollevare altre polemiche, non faranno più parte

della classifica, e tutte e 3 le riviste tabulate

continueranno ad avere lo stesso valore per la somma dei

punti. In questa classifica provvisoria della prima parte

dell'anno il rider più fotografato è stato Mattia Pedrani,

grazie alla sua costante presenza sulle varie riviste e alla

cover del numero di Funboard dicembre-genniao, con

relativo articolo e sequenze. A pochi punti di distanza

troviamo Francisco Porcella, con una presenza

importante su tutte e 3 le riviste per i suoi successi in

ambito internazionale di quest'inverno. In terza posizione

troviamo Fabio Calò, che pur essendo il capo redattore di

questa rivista è sempre un atleta, spesso in viaggio per

dei report fotografici, e grazie ai suoi recenti viaggi a Gran

Canaria, in Madagascar e a Boa Vista ha ottenuto per ora

il gradino più basso del podio, seguito a breve distanza da

Andrea Rosati (cover di Funboard di aprile). Uno dei nomi

più importanti della top ten dimostrativa di dicembre, il

Campione Italiano Slalom 2008 Alberto Menegatti, è sceso

invece in ultima posizione, dovrà darsi da fare per

recuperare i punti persi.

Page 25: Funboard 122
Page 26: Funboard 122

24

Dario Oliviero, l’ideatore del rivoluzionario iDO.

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rstin

Rei

ger

Page 27: Funboard 122

25

Ciao Dario, ti puoi presentare ai lettori di Funboard?Ai lettori di Funboard Italia mi presento come uno di

loro, ovvero come una persona impegnata nella vita

di tutti i giorni, tra i mille rivoli di pensieri quotidiani

e le mille ambizioni e desideri custoditi nel cuore

che cercano di trovare spazio ogni giorno nel futuro

e nel presente.

Sono un ragazzo della provincia di Napoli che a 16

anni ha incontrato uno splendido windsurf in una

giornata di mare. Come tutti noi, sono rimasto

profondamente innamorato di questo sport ed

avendo iniziato la pratica presso il Circolo Nautico di

Torre del Greco, dove esisteva la squadra agonistica,

ho iniziato da subito a gareggiare.

Le prime gare le ho fatte nella classe windsurfer e

poi successivamente sono passato al mistral.

La mia carriera agonistica è stata piena di

promesse, ma non sono mai riuscito ad arrivare al

Top come avrei desiderato. Sono stati per anni nei

primi 10 in Italia nella classe Mistral, ma a parte

qualche sprazzo dove sono riuscito ad arrivare al

podio in alcune manifestazioni nazionali, non credo

di essere mai riuscito ad esprimere in fondo le mie

capacità agonistiche.

Ho scelto di diventare ingegnere meccanico e dopo

circa 6 anni di studio ho conseguito la Laurea e

successivamente il dottorato di ricerca.

La mia passione è sempre stata il mare vissuto su

un windsurf. Come tutti noi, appena il vento si

rendeva visibile, scappavo sempre in acqua.

La passione del windsurf è stata l'anima della mia

vita, le esperienze in mare mi hanno formato e dato

carattere.

Il fatto però di vivere il windsurf solo in parte nella

mia quotidianità mi ha sempre spinto a cercare un

modo per trasformare la mia passione nel mio

lavoro.

In ogni occasione mi portavo sempre dietro il mio

bel windsurf, come un gioiello da custodire e vivere

per rimanere sempre incantati.

Questo desiderio di vivere sempre di più il mare è

stato per me come una molla interna che caricava

sempre più energia, e ogni occasione persa a mare,

rendeva tale molla sempre più carica.

Una sera sono stato al concerto di Sergio

Cammariere con degli amici, e durante tale concerto

quella molla è esplosa, come una carica positiva ha

liberato la sua energia.

Guardavo il pianista suonare e tutti erano impazziti

per lui, tra me e me dicevo, guarda il mondo come è

strano, lui ama quello che fa e lo conoscono tutti, io

posso anche diventare il campione del mondo del

windsurf, amando quello che faccio, ma nessuno

saprà mai chi sono.

Perché accade questo mi sono detto, perché tutti

capiscono la musica, tutti capiscono cosa succede,

ma il mio sport chi lo capisce…? È troppo difficile da

imparare perché la vela cade sempre in acqua.

In quel momento ho capito che dovevo realizzare

qualcosa che rendesse facile l'accesso del windsurf

a tutti, e quindi un sistema che non facesse cadere

la vela in acqua. Da qui è nato il concetto dell'iDO.

Che cos'è l'iDO?L'iDO è un accessorio che si monta sulla tavola e che

collega in modo nuovo la tavola alla vela. Una volta in

uso non fa cadere la vela in acqua. Essa rimane in

piedi nonostante i diversi errori che il principiante

può commettere e quindi permette a tutti di provare

le emozioni del windsurf alla prima lezione. Grazie

all' iDO provi da subito le emozioni positive del

windsurf, saltando tutta la fase di sollevamento della

vela dall'acqua che ha scoraggiato per anni

tantissime persone. Tutte le persone che l'hanno

provato tornano a terra sorridenti, felici, non più

dolori alla schiena e alle mani e soprattutto non più

tante persone a ridere vedendo un principiante

cimentarsi con un windsurf.

Come funziona?iDO è costituito da una piastra di alluminio che viene

ancorata alla tavola mediante due viti fissate nel

track e con due viti laterali che vengono fissate in

appositi inserti presenti sulla tavola. Su tale piastra,

che serve per distribuire il carico della vela su

un'ampia superficie, è ancorato tutto il sistema.

Esso è un giunto sferico dove l'angolo di libero

movimento è limitato da una corona circolare che

scarica tutte le sollecitazioni agenti e riduce lo

stress sulla sfera.

Per arrivare a questo design definitivo siamo passati

attraverso diverse soluzioni ed ognuna di esse aveva

dei problemi che sono stai risolti in maniera

definitiva mediante il design finale proposto. Al

I disegni originari dello studio dei prototipi dell’iDO.

Page 28: Funboard 122

26

sistema che si fissa sulla tavola, viene collegata la

prolunga che prevede anche la possibilità di essere

adottata con i sistemi standard a doppio pin.

Inoltre alla base della piastra vi è un foro che serve

per far evacuare la sabbia che eventualmente

potrebbe entrare nel giunto.

Quando e perchè hai iniziato lo sviluppo dell'iDO?In pratica da quando ho avuto l'idea, fino ad oggi

sono passati circa tre anni. Il problema principale

per una persona come me che ha iniziato da zero è

quello di disporre di risorse per investire e mettere

nel progetto. Per questo motivo ho continuato a

lavorare come facevo ogni giorno (in Italia sono un

designer ed insegno a scuola e, qualche volta,

all'Università degli Studi di Napoli) per avere risorse

da investire nel progetto durante il tempo libero.

Ho iniziato lo sviluppo di iDO perché ho sempre

cercato nel mio lavoro idee nuove, concetti nuovi e

prodotti che nessuno ha mai sviluppato. Prima

dell'iDO ho fatto altri brevetti tra cui un sistema per

canne da pesca venduto per un po' di tempo dalla

Daiwa Italia ed un antifurto per moto venduto dalla

Bullock e sponsorizzato da Capirossi denominato

Block Bike.

Quindi la mia passione sono sempre state le

invenzioni ed i brevetti, per questa ragione quando

ho maturato l'idea dell'iDO, ho spinto con tutte le

mie energie per realizzarla.

Il problema principale in merito alla progettazione è

stato quello di non avere nessuno punto di

riferimento (per esempio, se si progetta una tavola

si dispone di un modello di riferimento, da cui

prendere ispirazione e informazioni tecniche), per

tale ragione è servito molto tempo per realizzare

diversi prototipi fino ad arrivare ad un concept

ottimale che è servito a validare l'idea.

E perchè proprio con Starboard?Cercavo un partner commerciale forte ed ho mirato

all'azienda di windsurf che avesse il volume di affari

maggiore. Per tale ragione mi sono rivolto alla

Starboard

Ho inviato una e-mail a Svein Rasmussen, che ogni

giorno combatte con 1.000 problemi diversi, e ho

ricevuto la sua risposta il giorno dopo!

Questo lascia capire come alcune persone sono

molto aperte ad accettare il dialogo e lo scambio

anche quando devono fronteggiare diversi problemi.

Quando sono arrivato in Thailandia ho incontrato

tutto il team e la risposta è stata eccellente, tutti

sono rimasti impressionati positivamente dell'idea.

Il caso ha voluto che arrivassi lì in tempo per il

meeting dei distributori che si tiene una volta l'anno.

Ho presentato il prototipo e c'è stata una enorme

risposta. Dopo questi eventi positivi abbiamo iniziato

a lavorare con tutta la squadra, e dopo molti mesi di

test e di sviluppo il prodotto finale era pronto.

Una delle principali problematiche del windsurf è ladifficoltà iniziale dei principianti ad imparare agestire la vela e a non farla cadere. Molti aspiranti

windsurfer ci rinunciano per questi motivi senzamai arrivare ad assaporare la planata, momentocruciale da cui poi è difficile tornare indietro. Pensiche l'iDO potrà semplificare l'apprendimento equindi permettere una diffusione maggiore delnostro sport?Questo è il mio sogno ed è il sogno di tutti coloro che

hanno creduto in questo progetto. Ad oggi abbiamo

fatto numerosissimi test con principianti supportati

da svariati centri in giro per il mondo e lo slogan che

molti hanno proposto è imparare a fare windsurf in

60 secondi.

Si può affermare con tutta certezza che oggi con

l'iDO è possibile andare in surf in 60 secondi. Questa

opinione non viene fuori dall'immaginazione, ma

dalla constatazione diretta di come il principiante

sale sulla tavola e riesce ad andare

immediatamente. L'iDO è nato da un sogno, dalla

necessità di comunicare l'amore e le emozioni che

questo sport da a tutto il mondo, ed adesso

crediamo che sia possibile.

Come vedi l'utilizzo dell'iDO nelle scuole diwindsurf?Credo che l'iDO introduce una enorme rivoluzione

nel modo di insegnare. Fondamentalmente quanto

insegnato per decenni viene in parte a cadere. Le

prime lezioni fatte sulla tecnica per sollevare la

vela dall'acqua dovranno essere spostate più in

avanti, ovvero quando il principiante ha preso

dimestichezza con la vela e la tavola. Direi dopo 4-5

Taty Franz, utilizza l’iDO e naviga con e senza le mani sul boma!

Page 29: Funboard 122

27

lezioni si può insegnare a sollevare la vela

dall'acqua. In quel momento potrà essere fatto

con maggiore padronanza e con maggior

convinzione poiché la passione è già in circolo nel

cuore.

L'iDO permette al principiante da subito di

navigare, questo significa che l'istruttore per non

perderlo lo deve seguire, un po' come avviene per

le barche a vela.

Se si hanno diversi principianti si possono

realizzare lezioni di gruppo legando le tavole fra

loro. In questo modo tutti possono imitare quello

cha fa l'istruttore e sentirsi fortemente motivati

dalla presenza del gruppo.

Con l'utilizzo dell'iDO anche bambini molto piccolipotranno giocare con il windsurf, pensi che il limitedi età per imparare il windsurf si abbasserà?Per i bambini il windsurf si trasforma in puro

divertimento, poiché la vela non cade in acqua

possono andare anche in 3-4 e navigare senza

problemi. Inoltre possono utilizzare anche vele più

grandi poiché non necessitano più della forza per

sollevare la vela dall'acqua.

L'unica cosa da fare attenzione quando si utilizza

l'iDO con i bambini è quello di utilizzare un leash

poiché la tavola potrebbe lentamente allontanarsi

nel caso in cui cadono in acqua.

Ovviamente la vela ha una leggera portanza, quindi

con un leash, come avviene nel surf da onda, si

garantisce la sicurezza.

Test di resistenza simulati al calcolatore.

Un primo concept del magico meccanismo.

Page 30: Funboard 122

28

Soprattutto per i principianti uno dei vantaggi delwindsurf, per esempio rispetto al kite, è che se titrovi in difficoltà basta mettere la vela in acqua e cisi ferma immediatamente. Questo sarà ancorapossibile con l'iDO?Con l'iDO la vela possiede sempre una certa

portanza, pertanto un certo movimento avviene

sempre. Se si vuole fermare la tavola bisogna far

cadere la vela in acqua scendendo dalla tavola.

Ovvero si rimane sempre aggrappati alla tavola

rimanendo in acqua. Diciamo che la tavola si ferma

sempre ma con una differente tecnica.

Quali sono i limiti dell'iDO?iDO è un prodotto e come tutti i prodotti ha alcuni limiti.

Di solito si cerca la perfezione, ma il nostro mondo non

è perfetto, cerchiamo l'amore perfetto, ma esiste

l'amore, così come è. Tutte le tavole esprimono ottime

prestazioni in un certo range oltre al quale risulta non

ottimale il loro utilizzo. iDO è uno strumento per i

principianti che mostra le migliori prestazioni quando

viene utilizzato con tavole da principianti e con vela

molto grandi. Se si utilizza una piccola tavola con una

grande vela, iDO probabilmente non aiuterà il processo

di apprendimento. Quando il principiante cade dalla

tavola possono accadere due situazioni. Nella prima, la

vela sotto il suo peso cade in acqua e fa capovolgere la

tavola. In questo caso il principiante si appoggia al bordo

e risale sulla tavola. Nel secondo caso la vela rimane in

piedi e pertanto il principiante, per non perderla, deve

essere collegato alla tavola mediante un leash.

Quali materiali hai utilizzato per l'imbottitura esterna?L'imbottitura esterna è una protezione per impedire

che il surfista metta le mani in una zona molto

pericolosa. Per realizzarla sono state spese molte

risorse. Essa è realizzata in un materiale molto

flessibile, simile a quello per le scarpe da ginnastica,

è un mix tra un materiale chiamato EVA e gomma.

Quanto pesa l'iDO?L'iDO pesa intorno a 1,3 kg.

È pericoloso per i piedi del surfista?Assolutamente no, quando è fissato correttamente.

È facile da posizionare?Si, sono solo 2+2 viti da avvitare. Due sono centrali e

due laterali, proprio per dare una maggiore superficie

per scaricare le enormi leve generate dalla vela.

Si può rompere? Per realizzare iDO sono stati utilizzati i migliori

materiali plastici sviluppati presso i laboratori della

Dupont. Certamente può essere rotto se si vuole, come

tutti gli oggetti. L'iDO è stato progettato per resistere a

sollecitazioni enormi, a carichi di rottura paragonabili

a 4.000kg, di sforzo nominale. Certo se lo si vuole

rompere si può, poiché bilancia una enorme leva

generata dalla vela.

Esistono pezzi di ricambio?iDO è stato progettato per essere smontato

integralmente in caso di necessità, proprio per dare

l'opportunità di cambiare solo qualche piccolo pezzo

e non tutto il sistema. Pertanto quando qualche

parte dovrà essere sostituita si potrà disassemblare

l'iDO e cambiare la parte che si necessita.

Quanto costerà? Per il costo si è cercato di essere il più contenuti

possibili, e la stessa Starboard, che desidera

fortemente l'espansione del nostro sport, ha

esplicitamente chiesto a tutta la catena di

distribuzione di avere margini contenuti. Il prezzo di

vendita nel negozio sarà di 159 euro.

E da quando verrà distribuito?Può essere ordinato presso il distributore Starboard in

Italia che potrà avere le prime disponibilità da metà

giugno, pertanto chi lo desidera può già ordinarlo per

averlo in consegna quanto prima.

Vuoi aggiungere qualche cosa?Desidero ringraziare Funboard Italia per la grande

professionalità e passione con cui porta avanti questo

lavoro da anni per la promozione del nostro sport,

per aver dato uno spazio così importante ad

un'innovazione che speriamo e crediamo possa

cambiare il mondo del windsurf. Un forte grazie a tutti

quelli che credono nelle loro idee e rischiano ogni

giorno per creare un mondo migliore. Grazie a voi tutti

ragazzi che con la vostra passione fate soffiare un

vento di novità nelle vite di chi ci vive accanto.

iDO permetterà ai principianti di imparare a navigare in brevissimo tempo, sidovranno rivedere le basi della teoria dell’insegnamento.

Page 31: Funboard 122

SURFSEGNANASPORT CENTERS TORBOLE LAKE GARDA ITALY • WINDSURF SAIL BIKE

Scuola & noleggio di windsurf e vela con videoclinic e diploma fi nale, mountainbike center con noleggio e tour.PRENOTAZIONI ALBERGHIERE E MOLTO DI PIÙ...

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1980 - 2009

Page 32: Funboard 122

Maui is gone!

Quando piove, viene giù di brutto… per gli ultimi tre

mesi, le condizioni atmosferiche qui a Maui sono

state terribili. Ha piovuto quasi senza tregua sulla

North Shore e sebbene il vento ci fosse, le onde, la

luce e tutto il resto che di solito rende Maui uno

degli stage fotografici migliori al mondo, sono

scomparsi improvvisamente senza lasciare traccia.

Il periodo dei photoshooting è appena finito ed un

sacco di gente è frustrata per i risultati scarsi. Le

condizioni sono state davvero terribili. Tutti i

marchi più importanti erano quaggiù per fare delle

foto d'action stupende con luce e condizioni

mozzafiato, in modo da sfoggiare i nuovi materiali

del 2010! Se si dovessero sommare tutti i soldi

spesi in questo mese a Maui da tutte le varie

marche, scommetto che è un bel gruzzolo! Tutti gli

atleti sono stati pagati per andarci, più l'alloggio, le

spese di spedizione di tavole e vele fino a Maui, ed,

in alcuni casi, i team manager vengono per

supervisionare il lavoro… tutti ovviamente devono

avere casa, macchina… è incredibile! E poi, dopo

tutto questo, le condizioni fanno schifo per un mese

intero… è la beffa oltre al danno!

Direi che i più fortunati in quanto a condizioni sono

stati i ragazzi della Starboard. Neil Pryde ha anche

beccato dei giorni belli. I più sfigati sono stati quelli

di RRD che, sebbene avessero scelto il momento

perfetto, non hanno ricevuto le tavole in tempo a

causa di problemi in dogana. Gaastra/Tabou con il

loro team ha beccato condizioni normali, niente di

speciale ma almeno sono riusciti a fare qualcosa. I

ragazzi della JP sono stati quelli a cui è andata

peggio, una volta che il tuo boss è sull'isola,

sicuramente il vento muore; infatti i ragazzi hanno

perfino dovuto farsi un paio di giorni di foto in

acqua piatta sulla South Shore a Kihei, pur di

portare a casa qualcosa! Non ho visto nessuno dei

ragazzi della North in città, Bjorn è venuto per un

paio di giorni. Antoine Albeau è stato qui, in attesa

di condizioni buone, che però non sono mai

arrivate.

Il tempo passa ed il primo evento di Slalom del PWA

è quasi pronto. Sarà molto interessante vedere chi

riuscirà ad uscirne vincitore. Già so che i ragazzoni

si daranno battaglia senza esclusione di colpi. Il

vento in Austria può essere molto rafficato e ci

sarà una buona dose di fortuna coinvolta nel

processo. I ragazzi pesanti dovranno concentrarsi

sul mantenere la velocità in curva, altrimenti i rider

più leggeri se li mangeranno alla prima boa. Penso

che ragazzi come Ross Williams, Arnon Dagan,

Gonzalo Costa Hovel, ed altri rider alti e magri siano

molto avvantaggiati. I grossi tre, Antoine, Bjorn e

Kevin dovranno darsi molto da fare, a dir poco!

Da quando mi sono rotto entrambe le gambe, altri

ragazzi mi hanno raggiunto per farmi compagnia

Aprile è il mese dei photoshooting, tutte le aziende portano a Maui le loro nuove attrezzature e i loro top team rider per fare lefoto del catalogo dell'anno successivo; peccato però che i contratti vengono rinnovati solo a dicembre, con la possibilità quindi

di trovare atleti sul catalogo di una azienda ma che corrono poi per un'altra. Come per esempio sui cataloghi Starboard 2009 cisono un sacco di belle foto di Antoine Albeau, ma nel 2009 lui è entrato nel team JP… Ad ogni modo quest'anno gli sforzi delle

aziende non sono stati premiati dal tempo, che ha messo a dura prova la buona riuscita dei photoshooting.Il nostro corrispondente da Maui, ancora convalescente, ci aggiorna su quello che è successo alle Hawaii in questo periodo.

TESTO DI Matt Pritchard

APRILE 2009

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qui dietro alle quinte, Micah si è nuovamente rotto

il piede facendo wavesailing ad Hookipa, niente di

eccessivamente serio, ma per un mesetto sarà

fuori dall'acqua. Non si sa ancora se riuscirà a

rimettersi in tempo per l'Austria, in caso ci fosse,

potrebbe far davvero bene. Polakow è caduto dalla

sua bicicletta da corsa durante un suo

allenamento, scivolando a tutta velocità sul

pavimento bagnato. Sangue ovunque ed una mini

chirurgia per togliere terriccio e sporco da una

delle sue nocche! Ouch… Sta bene, ma dovrà

starsene fuori dall'acqua un paio di settimane

aspettando che si rimargini.

Questo è tutto per ora da Maui! Vi terrò informati…

e ciccate su www.pritchardwindsurfing.com per

seguire Kevin nel tour, sarà una stagione

impegnativa!

Ciao Italia

Matt Pritchard

Matt Pritchard in Table Top One Hand ad Hookipa, speriamo dirivederlo presto in acqua dopo il suo incidente in motocross!

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L'Ora svogliata e rafficata, al Pier, è stata perfetta per

prendere un po' la mano con la mia Simmer XD 6.4 ed

il Kode 112 della Starboard. Avete capito bene... in

queste condizioni così marginali, il Flare 106 è troppo

piccolo per i miei 92kg e quindi ho dovuto usare

quest'arma “segreta”. Dopo aver segato la pinna

TuttleBox di questo freemove/freeride da 34 cm di serie

a 21cm, ho cominciato a fare qualche manovra

classica, con un particolare occhio di riguardo per la

mia manovra assassina: la Shaka One Hand.

Dopo due uscite da non più di mezz'ora, era ora di

mettersi in strada per raggiungere il lago limitrofo.

Fortunatamente i lavori sulla gardesana occidentale

sono quasi ultimati e le gallerie nuove sono davvero

immense. Finalmente non ci sarà più bisogno di

pregare che non arrivi un autobus o camion sulla

corsia opposta... o di doversi fare tutta la strada a

40km/h per una comitiva di tedeschi ammaliati dal

paesaggio del 464... Torniamo a noi... L'Ora sul Lago

D'Iseo era ancora più pigra e svogliata ed infatti non ha

permesso lo svolgimento della gara ufficiale. La tappa

ormai storica del Memorial Dario Bonetti ha avuto

comunque una buona riuscita grazie ad una

provvidenziale Super Session di 40 minuti, chiamata

puntualmente dal Race Director, Mirko Braghieri. Le

condizioni leggere e rafficate non hanno fermato gli

atleti che hanno chiuso manovre fluide e pulite,

planando a malapena. Funnel, Bob, Clock, Shaka,

Chachoo switch... tutte chiuse a pochi centimetri dagli

spettatori, posti direttamente sopra la pista ciclabile

che costeggia il lago, nei pressi di Toline/Pisogne. La

raffica rinforzava proprio in prossimità delle rocce ed

una quindicina di atleti affamati d'action in 20 metri

quadri sono stati la ricetta per un disastro, oltre che

per uno show esplosivo. Filippo Bestetti deve aver

scambiato Fabio Vinante per uno spettatore, perchè gli

si è fermato praticamente sopra!

Io penso di aver planato circa 5 volte in 40 minuti e

dopo aver chiuso una Chachoo Switch Cana Brava e

qualche altra manovra classica, sono finalmente

riuscito a sguinzagliare la mia sicaria personale: la

Shaka ad una mano. Non ero per nulla tranquillo però.

Il livello generale sta veramente

crescendo a vista d'occhio e l'acqua

ribolliva, scaldata da Funnel One

Hand Diablo, Gozada, Eslider, Switch

Chachoo... La Clock di Filippo Bestetti

ha dato ai giudici l'ardua sentenza.

Alla fine hanno comunque preferito

la mia Shaka One Hand, che

sinceramente è stata una sorpresa

anche per me, dato che non le avevo

mai fatte con così poco vento. Il Kode

si è rivelato davvero un'ottima

alternativa ed è ideale per i ragazzi

pesanti che magari vogliono mixare

un po' di freeride con qualche trick

di freestyle... basta occuparsi della

pinna! Dopo la fine della

supersession il vento è aumentato un

pochino e si è disputata qualche

batteria ma, dopo averla cancellata

più volte, la heat tra Roberto Dall'Oglio e Fabio Vinante

non è stata convalidata e quindi non si è concluso

nemmeno il primo round. È comunque bello vedere un

livello così alto anche in condizioni così marginali, e che

l'età media è sempre più bassa! Non vedo l'ora di

partecipare alla prossima tappa qui nel mio giardino,

Malcesine, il 21 e 22 luglio!!

Un ringraziamento particolare a tutti i ragazzi

dell'organizzazione e di Detour!

Classifica della super session e report completo dellagara su www.windsurfnation.eu

VIII MEMORIAL DARIO BONETTI,LAGO D'ISEO - I TAPPA CIRCUITOITALIANO WINDSURF FREESTYLE

L'assenza del Peler in questo ultimo periodo è stata, in circostanze del tutto eccezionali, una possibilità tutto sommato positiva per potermipreparare correttamente per la prima tappa del neocircuito italiano CIWF (Circuito Italiano Windsurf Freestyle), il 25-26 aprile al Lago d'Iseo..

TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI FotoFiore/Canon

Marco Vinante in Chachoo davanti alla sempreottima organizzazione del Lago d’Iseo.

Mattia Pedrani, il vincitoredella super session.

Filippo Bestetti, ilsecondo classificatodella super session.

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Normalmente non amo parlare di eventi che sono già stati più volte

pubblicizzati. In questo caso però credo che valga la pena segnalare alle giovani

atlete l'esistenza di un'iniziativa all'insegna del divertimento e dello sport puro.

Credo che apprendere trucchi od accorgimenti base possa sempre tornare

utile ed inoltre, in compagnia, si possono superare velocemente alcuni scogli e

possono nascere molteplici occasioni di confronto.

Mi sto riferendo alla nuova edizione dello X-Ray Talent Factory, evento sportivo,

organizzato (come indica il nome stesso), dal più che noto Raimondo Gasperini,

durante cui lo scorso anno è stata eccezionalmente messa a disposizione una

rampa per salti appositamente progettata e costruita (ottimo strumento per

poter imparare le rotazioni anche su acqua piatta!!!).

Inoltre ad affiancare quest'iniziativa, un progetto più specifico rivolto alle atlete

donne. Energia, performance e tanto divertimento sono stati alcuni degli

ingredienti che, insieme alle indispensabili atlete, hanno dato vita alla scorsa

edizione dell'X-Ray Girls Special!!! In tre diversi ventosi scenari della nostra

splendida nazione, si sono riunite ragazze super motivate ed appassionate per

apprendere sia manovre di Freestyle che piccoli “trucchi” utili per i debutti tra

le onde. Un evento stupendo, perfetto per tutte le giovani appassionate

desiderose di imparare velocemente. La fortuna infatti di avere a disposizione

l'esperienza dell'ideatore ed organizzatore dell'evento, Raimondo Gasperini, è

davvero elemento non da poco! A ciò si aggiunge la partecipazione di altri

giovani campioni, come Anna Maria Zollet e Nicola Spadea.

Svolgendosi durante i mesi estivi, l'evento offre davvero la possibilità di poter

trascorrere molte ore in acqua imparando tantissimo ed in compagnia!

Per questo, se avete passato gli esami, e state riflettendo su come trascorrere

le meritate vacanze pensate che questo camp può sicuramente essere uno dei

passi verso la vostra vita di waver!!!

A presto!

Alla scorsa edizione hanno partecipato otto giovani sportive: Alice Cappuzzo,

Emanuela Rinaudo, Jasmine Fishnaller, Valentina Cocco, Adriana Attardi, Marta

Malavezzi ed Eleni Chiarapini.

Jasmin, Best Chik, DuckJibe in Sardegna davanti

alla rampa Red Bull.

Alice Cappuzzo trikkeggia.

Eleni affronta le onde sotto losguardo attento di Raimondo.

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Quando e perchè hai cominciato a collaborare conChallenger Sails?Abbiamo iniziato a lavorare insieme sul design della

nuova Aero+ a metà Agosto dello scorso anno.

Qual è il tuo ruolo in Challenger Sails?Sono il capo tester e sviluppatore. Questo significa che

do le direttive per realizzare la vela in modo che il

prodotto finale funzioni correttamente.

Come ti trovi a lavorare nel team con Claudio(Badiali) e Cesare (Cantagalli)?Conosco Cesare già da svariati anni ormai ed è bello

essere nuovamente in squadra assieme, e Claudio,

non è solo un ragazzo fantastico, ma soprattutto un

sail designer d'eccezione. Ho collaborato con la

maggior parte dei sail designer più conosciuti e

nessuno è mai stato così veloce a realizzare una vela

che fosse così performante e precisa come la nuova

Aero+, specialmente in così poco tempo. Abbiamo un

ottimo rapporto lavorativo, e fate attenzione perchè

tra poco cominceremo a pieno regime!!!

Cosa ne pensi dello stabilimento della ChallengerSails?Challenger e Neil Pryde sono i soli marchi che hanno

una vera e propria azienda per il testing, ed una

separata per la produzione. Ciò aiuta un sacco a

velocizzare il tutto. L'azienda italiana si occupa della

realizzazione e del testing dei prototipi, coprendo la

parte creativa per il design della grafica, per poi

passare la produzione in Sri Lanka. Questo metodo è

molto veloce ed ottimo per il controllo e la qualità

del prodotto finale.

Ti piace il nostro stile italiano?Ho comprato la mia Ferrari quando avevo 25 anni e tu

mi chiedi se apprezzo lo stile italiano?!?! Lo adoro,

cerco di integrare la funzionalità al look italiano, e di

riportare il tutto anche nel nostro mondo, capito quello

che intendo?

Ci descrivi la nuova Aero+ di Challenger?Abbiamo cominciato da carta bianca, l'obiettivo era

quello di avere una vela leggera con un sacco di

potenza che l'avrebbe resa molto facile da gestire,

lasciando il rider libero di divertirsi, senza dover

pensare al corretto funzionamento del materiale.

Molta potenza, molto controllo, facile utilizzo e facile da

armare! Queste sono le caratteristiche principali delle

vela che avremo in acqua. Essendo una vela da race, e

volendola con molta potenza e controllo, abbiamo

optato per una vela con una tasca d'albero molto

ampia. L'unico piccolo problema è cercare di non

lasciarla troppo in acqua altrimenti si riempie la tasca

e non è più così facile ritirarla fuori!!!

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2009?Sarò super impegnato, ci sono un sacco di cose da

fare. Cercherò di passare più tempo possibile in acqua.

Sono appena tornato dal Mondial du Vent dove

abbiamo disputato una Long Distance tra 5

windsurfisti e 5 kitesurfer, ed ho chiuso la gara 100m

dietro ad Antoine Albeau in seconda posizione. Ero con

la mia tavola da 123lt e l'Aero+ 9.3, quindi, anche se

sono arrivato secondo, questo mi da molta

soddisfazione e positività sul livello di qualità delle

nuove vele race di Challenger. Personalmente amo

pensare di essere un ragazzo molto veloce e chiudere

dietro l'attuale campione del mondo, dopo essermi

ritirato per 9 anni, non è male! Eravamo entrambi

molto avanti ai 3 fratelli Moussilimani con le loro nuove

North. I kiter hanno chiuso tutti ultimi...

Il made in Italy è sempre più in cima alla lista delle scelte dei grandi campioni. Èil turno ora di Anders Bringdal che entra nel team di Challenger Sails percollaborare allo sviluppo della linea race della veleria di Senigallia. Anders è unodegli atleti più veloci al mondo, anni fa era un pericoloso rivale di BjornDunkerbeck per la conquista del titolo Overall. Dopo alcuni anni di lontananzadalle competizioni ha deciso ora di tornare a gareggiare nello slalom con ilsuo marchio di tavole AB+ e le sue nuove vele Challenger Sails.INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI photodingo.com

ANDERS BRINGDAL

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IL “RAMPIN FORWARD”Come già detto nelle precedenti rubriche la RedBull rampin è posizionata di lasco,

andatura ideale per l'esecuzione del Forward. Inoltre, a differenza di un'onda, ha una

forma e struttura stabile nel tempo, sottolineo questo particolare perché uno dei

grandi ostacoli da superare nell'esecuzione del Forward è trovare la condizione

giusta per provarlo, la giusta altezza, la giusta intensità del vento, la giusta direzione

di questo che, nella maggior parte delle uscite italiane ed europee è molto variabile.

Problema che non si incontra in “condizione perfette” quali possono essere quelle di

Jericoacora davanti la Pousada Windjeri o quelle simulate dalla rampa!

Quindi la raffica troppo forte, l'onda troppo alta o ancora la direzione del vento

troppo di bolina o di lasco non saranno più un problema una volta entrati nella

rampa, la quale è lì ferma sempre alla stessa altezza e posizionata sempre con lo

stesso angolo rispetto al vento!

IL FORWARD• Foto 1-2: La manovra inizia nel momento in cui la tavola si accinge ad uscire dalla

rampa, bisogna infatti iniziare a poggiare con la vela, portando l'albero verso prua

leggermente sopravvento. Come recita la teoria: poggiare stendendo il braccio di

prua e tirando quello di poppa.

• Foto da 3 a 6: La miglior rotazione da eseguire è quella più orizzontale possibile,

come quella di uno Speed Loop, poiché è la più veloce e la più sicura ed evita tutti gli

impatti possibili con l'attrezzatura a differenza della vecchia rotazione verticale.

Ormai in fase di salto, il nostro Forward per essere innescato necessita di una forte

rotazione del busto e della testa verso la bugna, che insieme al movimento del

poggiare ci darà l'input per ruotare sottovento.

Con le gambe invece dobbiamo richiamare la tavola a noi, specialmente con la

gamba di poppa. Da questo momento in poi la rotazione continuerà quasi

automaticamente, o meglio, solo se si mantiene la posizione acquisita all'inizio.

• Foto 7-8: L'atterraggio avviene come quello di un salto normale, bisogna aprire

leggermente la vela e distendere la gamba di poppa per ammortizzare l'impatto

della tavola con l'acqua. Una volta effettuato l'atterraggio con la tavola, se la vela è

stata portata in avanti verso prua ad inizio rotazione, riprenderà vento e ci tirerà su

come in una partenza dall'acqua.

ERRORI• Guardare in avanti senza ruotare il busto e la testa verso la bugna, fattori

necessari ad innescare la rotazione.

• Arrivare troppo lenti al momento dello stacco non avendo così abbastanza

velocità per dare inizio alla rotazione.

CONSIGLI• Allargare l'impugnatura sul boma.

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Cadute, schianti, botti! Ogni windsurfista si ricorda sicuramente alcune delle

cadute peggiori della sua vita che non si sono semplicemente concluse con un

piccolo bagno nell'acqua. Io personalmente ne ricordo un bel po'. Dopo un sacco

d'infortuni, tra cui legamenti rotti ed ossa frantumate, chi meglio di me è

consapevole che le cadute possono anche fare molto male. Sicuramente io ne

sono un esempio estremo in quanto, essendo un freestyler professionista, devo

imparare e provare manovre estremamente difficili e pericolose che spesso

sono ad alta velocità e con i piedi al contrario in switch stance!

Sebbene il windsurf sia uno sport estremo nettamente meno pericoloso se

comparato ad altri sport come snowboard o skateboard, è risaputo che la

difficoltà e pericolosità delle manovre è aumentata vertiginosamente negli ultimi

10 anni.

La ragione di ciò è lampante. Il materiale e le tecniche didattiche sono migliorate

un sacco. Questo significa che i principianti imparano molto più velocemente ed

in men che non si dica planano e vanno ad alta velocità sull'acqua. Il problema

è che un sacco di questi principianti sono in grado di planare ma non sanno

come reagire o evitare una caduta!

Il punto è che la primissima reazione al pericolo di caduta è il momento che

influenza l'andamento e la gravità dello schianto stesso, il fisico non ha tempo di

comprendere cosa stia succedendo e come reagire, e per questo che è

fondamentale reagire correttamente quando si perde il controllo del proprio

materiale da windsurf. Molti di voi si staranno chiedendo: “Come faccio a

somatizzare la reazione a qualcosa che normalmente cerco di evitare con tutte

le mie forze?”. L'unica soluzione è allenarsi, proprio come ci si allena per le

manovre nuove o le parti importanti di una strambata, ci si può allenare a

cadere nel modo giusto, in modo da limitare i danni. Basta trovarsi uno spazio

libero e con acqua profonda e buttarsi… sembra strano allenarsi a cadere, ma

questo è l'unico modo per abituarsi all'idea! Se doveste seguire alcuni dei miei

consigli vi potreste evitare dei momenti molto dolorosi, in modo da poter stare

in acqua a divertirvi più a lungo…

CADUTE SGANCIATI DAL TRAPEZIO: In caso si perda il controllo mentre si va dritto o in salto, è molto importante

cercare di sbarazzarsi del materiale in quanto ci si potrebbe cadere sopra. Ciò

significa che dovete cercare di spingerlo il più lontano possibile al momento

della caduta. Vi conviene anche stare sott'acqua per qualche istante, in modo

che tutto il materiale sia in acqua, evitando che la vela o l'albero vi colpiscano.

CADUTE AGGANCIATI DAL TRAPEZIO:La regola più importante quando state cadendo e siete ancora agganciati al

trapezio, indipendentemente da quello che succede, è di non mollare mai il

boma! Se il boma vi scappa dalle mani, e venite tirati in avanti dalla vela, siete

fregati, perché non si ha la minima idea di dove si andrà a cadere. Se riuscite a

tenere il boma, invece, non vi succederà nulla, cadrete abbastanza dolcemente

sopra o sotto la vela ma in una posizione in cui è veramente facile sganciarsi,

anche sotto l'acqua.

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CADUTA DURANTE UNA ROTAZIONE:Se doveste perdere il controllo durante una rotazione, come un Forward, è

fondamentale liberarsi e lanciare via il materiale, in modo da non caderci sopra.

Questo vuol dire: uscire dalle strap il più velocemente possibile e poi lanciare il

materiale lontano in modo che venga spinto via dal vento.

Quando provate i Forward, vi aiuterà tenere le strap un pochino più larghe in

modo che possiate uscirne più velocemente in caso ne aveste bisogno.

CADUTA IN CATAPULTA:Venire tirati in avanti dalla vela per una raffica non è assolutamente piacevole, il

problema è che ci potreste cadere sopra e farvi male.

Se siete sganciati come me in questa sequenza, vi conviene spingervi via dal

materiale. Appena siete in acqua, cercate di incrociare le braccia sopra alla

testa, stando anche sott'acqua qualche secondo, in modo da evitare di prendersi

il materiale in testa.

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CADUTA IN SALTO:Stessa storia! Cercate di uscire dalle strap il più velocemente possibile e spingete via il materiale dal vostro corpo!

SCHIANTO IN ACQUA BASSA: Lasciatevi cadere in acqua sulla schiena, cercando di stendere gambe e braccia

parallele all'acqua, in modo da fermarvi appena sotto il pelo dell'acqua. Ancora

più importante è evitare di colpire il fondo, restando piatti col corpo a livello

dell'acqua.

CADUTA VERSO LA DIREZIONE DEL VENTO:In caso cadiate ancora agganciati al trapezio, cadendo in acqua di schiena e di

bolina, con la vela sopra di voi, è importante che teniate le mani sul boma.

In questo modo siete sicuri di potervi sganciare velocemente dal trapezio,

anche sott'acqua. Così facendo, i principianti specialmente, potranno

abituarsi a non perdere la calma qualora gli dovesse capitare di doversi

sganciare sott'acqua.

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Antoine Albeau (con prototipo JP 2010)e Micah Buzianis (con tavola di serie JP2009) in una tranquilla giornata di testa Cape Town con 40 nodi.

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IL REGNO DEI KITESURFERAbbiamo incontrato Antoine Albeau mentre stava

testando i prototipi per il suo nuovo sponsor di tavole, JP.

È arrivato appositamente a Cape Town assieme al suo

compagno di Team, Micah Buzianis, direttamente dagli

Stati Uniti, per provare le tavole nuove per la primissima

volta. La mia domanda è abbastanza schietta: “Non trovi

fastidioso che il tuo record appena guadagnato sia stato

già battuto da un branco di kiter?”, chiedo curioso.

Albeau alza le spalle e dice ”C'est la vie”, molto

saggiamente. Tuttavia si percepisce chiaramente che

non gli va giù. Sicuramente il windsurfista più veloce al

mondo non è contento che un gruppo di kitesurfer, rivali

per eccellenza, siano stati proclamati i più veloci

sull'acqua, battendo il record precedente di un

windsurfista. Il nuovo detentore del record di velocità su

percorso rettilineo è, da ottobre 2008, il kiter e

compatriota, Alexandre Caizergues. Antoine lo conosce

bene ed ha perfino programmato di fare uno stunt

insieme. Non sappiamo ancora bene in cosa consista

questo stunt e lui ancora non ce lo può dire, ma

sicuramente sarà qualcosa di spettacolare.

100 KM ALL'ORA“Ma non ti vuoi prendere una rivincita?” gli ho chiesto.

“Finalmente i windsurfisti hanno questo ambito record

nelle loro mani e dopo neanche 6 mesi lo perdi per colpa

di un kiter…”. Il campione del mondo di Slalom mi guarda

infastidito e mi dice: “Ascolta, io faccio slalom e mi

concentro su quello. Fare dei record in speed è

divertente ma ci vuole davvero un sacco di lavoro ed

allenamento. E deve necessariamente essere

sponsorizzato. Per l'ultimo tentativo nel canale di

Saintes Maries, tutti i partecipanti hanno dovuto

sborsare 5000 euro a persona. I soldi servono per

preparare il canale. Gli operai hanno lavorato per mesi,

scavando e ripulendo il percorso per lo speed. E poi

bisogna anche aspettare le condizioni ideali. La gente

che mantiene il canale deve essere pagata, anche se non

fa vento ovviamente. Nessuno vuole pagare una cifra del

genere di tasca propria ed è quindi necessario che vi

siano degli sponsor. Con la crisi

che c'è in questo momento, non

penso ci sia un nuovo sponsor

pronto ad investire in

quest'opera. E poi i kitesurfer

continuano imperterriti coi loro

tentativi. Non hanno bisogno di un

percorso specifico, grazie alle loro

pinne più corte. I kiter possono cercare di battere il

record in qualsiasi momento ed ovunque al mondo.

Proprio mentre parliamo ci sono un paio di kitesurfer in

Namibia, che lavorano a tempo pieno per poter battere

il record. Il mio obiettivo è, però, di sfondare la barriera

dei 50 nodi. Spero di poter fare un tentativo quest'anno.

Eh sì, non vedo l'ora di oltrepassare la barriera dei

100km all'ora! Questa è in cima alla mia lista delle

priorità!”.

UN NUOVO SPONSORAntoine è fedele ai suoi sponsor, infatti non gli piace

cambiarli. Ha gareggiato usando tavole

Starboard per gli ultimi 4 anni ed ha ottenuto tutti i suoi

successi con loro, ed ora ha appena cambiato sponsor

di tavola. È passato a JP Australia ad inizio anno come

sapete. Questa mossa non è così strana. JP ed il suo

sponsor di vele, Neil Pryde, hanno lo stesso proprietario,

cioè Neil Pryde Limited. Antoine confessa che JP

effettivamente si era già interessata a lui molto prima

che entrasse nel loro team. Ma non era ancora pronto

al cambiamento. ”È il momento giusto adesso?” gli ho

chiesto. I suoi pungenti occhi chiari mi hanno fissato.

Antoine ha risposto: “Avevo i miei dubbi. Sono stato già

campione del mondo di slalom per 3 volte e squadra che

vince, non si cambia. Ma ora ho preso questa decisione

e sono contento del risultato. Ora possiamo lavorare

contemporaneamente sullo sviluppo di tavole e vele.

Possiamo trimmare tavole e vele assieme. Conosco da

anni il mio amico e compagno di team, Micah Buzianis, e

abbiamo già trascorso tanto tempo insieme a Maui, per

testare le vele Neil Pryde.

Siamo molto amici.

Quando sono a Maui sto

nell'appartamento che

affitta lui ed andiamo spesso anche in palestra o in

bicicletta e mangiamo sempre insieme. Abbiamo

seguito gli stessi ritmi anche qui in Africa. Siamo un

team davvero forte ed affiatato e facciamo tutto

insieme, divertendoci!”.

NASO IN SUAntoine Albeau, Micah Buzianis e lo shaper JP, Werner

Gnigler, sono insieme in spiaggia. I prototipi del

2010 sono in bella vista ovunque. Gli eroi dello slalom

stanno armando le loro vele. Il vento è aumentato da 30

nodi sotto qualche raffica occasionale, a più di 35 nodi

costanti che volano nell'aria. Non ci sono problemi per

Micah Buzianis, 90kg e per il pesante Antoine Albeau,

98kg. Lo shaper Werner Gnigler si gode la scena. In

questi giorni tempestosi le sue tavole verranno messe

a dura prova. Dopo pochi minuti, i due giganti entrano

in acqua e volano a più di 70km orari. È davvero una

Antoine Albeau in assetto perfetto da vento forte.

Micah e Antoine lavorano sui piccoli dettagli del prototipo2010 che potranno fare la differenza per vincere.

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spettacolo guardarli con Table Mountain sullo sfondo. Si

vede chiaramente che Antoine sta appoggiando tutto il

suo peso sul piede posteriore e sulla poppa. A volte

quasi tutta la tavola si solleva dall'acqua e solo la pinna

rimane in acqua. Si potrebbe pensare che un rider

avrebbe qualche problema a questo punto, ma non lui.

Antoine, a tutta velocità, sembra un aliscafo, e non hai

mai problemi di spin out o mancanza di controllo

nonostante l'acqua choppata della costa africana.

Micah invece utilizza un'altra tecnica. Distribuisce il

peso più uniformemente sulla tavola, per poi chiudere la

vela e volare via. Dopo un bordo di prova, tornano in

spiaggia e si scambiano le tavole. Durante le prove,

tengono sempre le loro vele. Micah propone di mettere

una vela più piccola. Antoine alza le spalle, come se per

lui non facesse differenza. Ma se lo vuole Micah...

Parlano un po' dei “cut out” sia sulla chiglia che sulla

poppa. Senza parlare oltre, Micah prende un taglierino e

rimuove un pezzo di scanalatura con precisione

estrema. “Penso che la tavola sarà molto più morbida e

libera così”, ci spiega dopo la sua operazione sulla

tavola.

UN TEAM BRILLANTEÈ sorprendente ed inaspettato quanto lavoro questo

team di R&D faccia all'aperto e sotto gli occhi di

tutti. Non testano quasi

mai in segreto.

Poi improvvisamente, il

proprietario del Surf Club

locale, arriva in spiaggia per

chiedere una clinic con i due

campioni di slalom. La gente

che vi parteciperà, potrà

imparare e perfino fare

domande ai loro eroi.

Tra una prova e l'altra,

Antoine e Micah, rispondono

alle domande dei loro

ammiratori e si fanno perfino

fare delle foto insieme ai

windsurfisti amatoriali.

Nessuno di loro però si

azzarda a pensare di

prendere il materiale slalom

dal centro per andare a farsi

un giro con i professionisti…

sanno benissimo di non

avere neanche una minima

possibilità. Mi chiedo però

come mai il “team d'oro” non si scriva nulla delle

impressioni avute dopo una prova. Se dovessi chiederne

il perché ad Antoine, quasi sicuramente risponderebbe:

“ Perché dovrei scriverlo? Ho tutto nella mia testa.” Se

invece dovessi far la stessa domanda allo shaper,

Werner Gnigler, anche lui mi direbbe che l'intero team

fa volentieri a meno di scartoffie, “va benissimo così

perchè fanno un lavoro eccezionale!” mi spiega.

CONSIGLIOAndrea Rosati arriva in spiaggia insieme a Fabio Calò,

entrambi forti waver italiani, venuti a vedere cosa

stanno combinando i due pro dello slalom, Fabio è

particolarmente interessato per fare uno scoop sulla

sua rivista. Andrea invece vuole farsi qualche bordo

assieme ai super slalomari. Lo slalom è una disciplina

meno praticata da Andrea, rispetto al wave, e vuole

essere comunque al massimo livello. Antoine e Micah li

salutano con entusiasmo. Parlano delle regolazioni delle

nuove vele RS:X della Neil Pryde. Parlano un po' con

Rosati del materiale e con calma armano le altre vele.

Rosati però sembra preoccupato. Non aveva realizzato

quanto forte fosse effettivamente il vento e quindi non ha

una vela più piccola con se. I tre entrano in acqua

nonostante un forte vento da più di 40 nodi e un chop

molto impegnativo. Albeau arriva in spiaggia sempre

per primo, ma dopo poco devono smettere perché il

vento oggi è veramente troppo violento. Un vero peccato

per tutti gli spettatori in spiaggia.

PRIMO IN BOAHo ancora parecchie domande che mi solleticano. Micah

ed Antoine sono rivali. Come fanno quindi ad essere così

amici e perfino compagni di team se poi devono

gareggiare l'uno contro l'altro? Faccio questa domanda

al simpatico americano, Micah, che si sta ancora

riprendendo dalla rottura della caviglia dello scorso

Una perfetta squadra al lavoro: stessa vela, stessacorporatura e due soli bordi di prova per volta.Poi Antoine e Micah si scambiano le tavole e con differentitrim rifanno altri due bordi, fino a quando non trovanol’assetto perfetto. Nella foto Micah ha ora il prototipoJP 2010 mentre Albeau ha lo slalom di serie JP 2009.

Fabio Calò e Andrea Rosati ascoltano i consigli iAntoine mentre Micah trimma la vela di Rosati.

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anno. Micah sorride. “Si”, dice, “ma non vale solo per

Antoine, ma anche per Dunkerbeck, Kevin Pritchard,

Ross Williams, Finian Maynard e perfino per il novellino

Andrea Rosati, tutti rider da tenere in considerazione. Un

minimo errore e sei fuori. Gli slalomisti sono molto più

indaffarati nel lavoro individuale. Il materiale deve

essere in ordine perfetto. Si deve partire con precisione.

Non hai tempo per preoccuparti di cosa gli altri stiano

facendo…”. Antoine non ha molto da dire a riguardo:

”Cerco di essere sempre primo, in modo da non dovermi

preoccupare di quello che fanno gli altri”. Poi aggiunge:

“Sarebbe perfetto se io e Micah, parlando come Team,

dovessimo chiudere in prima e seconda posizione nella

classifica mondiale. Una dominazione costante degli

eventi come team. Questo è quello su cui stiamo

lavorando!”.

RAGAZZO SERIOAntoine attacca la vela alla tavola. Il piede d'albero è

posto esattamente al centro, come concordato con

Micah. Antoine tira su la vela e si mette in posizione,

ancora in spiaggia, per vedere se la vela è armata

correttamente. Nel frattempo i flash delle macchine dei

surfisti in spiaggia sono rivolti su di lui. Guardo attonito

le enormi braccia di Antoine, che una volta presa la vela,

non la molla più. È una visione davvero impressionante

e mi chiedo di cosa sia effettivamente capace

quest'uomo. Nato sulla costa francese in un villaggetto,

La Rochelle, ed ha trascorso tutta la sua vita in acqua.

Per il suo sesto compleanno ha ricevuto in regalo un

Windsurfer di suo padre, e la forma smagliante dei suoi

bicipiti lascia presagire che sia sempre stato la fuori a

far windsurf. Ed è così fanatico e frenetico… anche ora,

trent'anni dopo, salta fuori dalla sua sedia appena la

prima raffica di vento increspa l'acqua. Non vuole

perdere neanche un minuto se c'è vento la fuori. Il

francese è così appassionato, e non è solo uno pro di

successo ma è anche un ottimo rider nelle onde ed è

perfino stato campione del mondo PWA Freestyle nel

2001. Probabilmente sarebbe diventato un campione in

qualsiasi sport avesse scelto. Antoine è la versione

francese di Naish e Dunkerbeck messi insieme. Non

sembra sappia di essere già una leggenda. Quando gli

chiedo se può camminare tranquillamente in strada in

Francia lui mi risponde sorpreso: “Certamente, non

sono mica un famoso giocatore di tennis o pilota di

formula uno, con i windsurfisti non funziona in quella

maniera…”. Mi chiedo se non si sottovaluti troppo. Sono

anche convinto che, se lo volesse, potrebbe anche

ottenere un sacco di copertura mediatica in più e quindi

gli ho chiesto se gli avessero proposto di fare uno spot

televisivo. Lui mi ha risposto: “Sono molto serio riguardo

al mio sport e quindi voglio partecipare solo in

trasmissioni televisive serie, come programmi sportivi.

Ovviamente mi piace molto lavorare per produrre

materiale video per i vari DVD. Non so se il nostro

sponsor farà un film con tutti gli atleti, ma dovrebbero

perché sarebbe davvero divertente…”

PIANI FUTURISparo l'ultima domanda veloce ad Antoine prima che

voli via per la sua prossima prova. La domanda è

semplice. ”Quali sono i tuoi piani per quest'anno?”.

Antoine: “Fare più windsurf possibile, non solo

allenandomi in slalom ma anche giocherellando con le

onde. Le gare di slalom sono la mia priorità principale,

tuttavia spero che ci siano ancora delle gare di speed

anche quest'anno. Finora un solo evento è stato

confermato. Voglio promuovere lo slalom per i giovani.

La maggior parte dei giovani escono tra le onde con le

loro tavole wave ma non hanno idea di quanto sia

divertente fare slalom. A Leucate ci sarà un enorme

evento di slalom per i giovani rider. Ho partecipato

anch'io nell'organizzazione. Inoltre cercherò di fare più

gare su lunga distanza. Ho fatto la traversata della

manica lo scorso anno, assieme all'inglese Guy Cribb

per una buona causa. È stata un'iniziativa molto bella. È

stata anche molto impegnativa però! Abbiamo sfidato il

mare tra Cherbourg e Poole. Nessun windsurfer l'aveva

mai fatto prima. Io stesso organizzerò una gara di long

distance in Francia e spero che possa diventare una

nuova disciplina a tutti gli effetti. Inoltre sì… il mio hobby

è giocherellare con la tavola wave quando c'è onda

grossa e mi diverto molto anche con il Sup. È davvero un

bello sport da praticare sull'acqua”.

Poi Micah lo chiama ed escono. Dopo un minuto la pinna

di Antoine esplode da sola fuori dalla scassa della sua

tavola. Me la rido sotto i baffi. Gli ho chiesto se utilizza

anche altre tecniche e lui mi ha detto che usa lo stesso

assetto sia per le tavole da slalom che per le tavole da

speed, come fanno tutti gli altri e non ha nessun segreto.

I punti di forza del gigante francese devono essere

discussi con calma quando vedo che Micah e Werner

scuotono le loro teste. Antoine se ne sta tranquillo con la

pinna in mano e la tavola senza pinna nell'altra… ed alza

le spalle…”La storia continuerà sicuramente” è l'unica

conclusione plausibile…

Werner Gnigler ascolta le impressioni acaldo di Albeau e Buzianis dei suoi prototipi 2010.

“Il windsurfista più veloce sulla terra, il francese Antoine Albeau, è già una leggenda del windsurf grazieai suoi undici titoli mondiali, ma sembra che lui stesso non se ne renda conto…”

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Andrea Rosati, forse il miglior waverider del Sud Africa, in Aerial Tweaked.

ANDREA ROSATI1) Semplicemente è uno dei migliori posti al mondo che in classifica “overall” li

batte tutti! Prima di tutto il nostro inverno corrisponde alla loro estate. Poi

posso programmare l'allenamento indipendentemente dalle giornate di vento

in quanto “lui” c'è sempre! Le onde purtroppo non sono sempre presenti ma

facendo parecchi km si riesce sempre a trovare lo spot giusto. Dal punto di vista

turistico offre tantissime possibilità per non parlare poi delle serate e della

rumba che si scatena nei vari locali di Cape Town….

2) Sono atterrato in “terra santa” per la prima volta il 1 gennaio 1997 in un

viaggio con mia madre, grazie a Pietro Pacitto che ai tempi era un assiduo

frequentatore del posto. Pensate che chiesi a mia madre di lasciarmi lì in

quanto non sarei più voluto tornare a casa… di certo è stato al di sopra di

qualunque aspettativa!

3) Certamente. È normale che quando hai vicino atleti più forti il tuo livello sale

progressivamente. È un bene che ci siano atleti più forti altrimenti il livello non

salirebbe mai.

4) Diciamo che dipende molto dai giorni. Alle volte ti senti più ispirato o

semplicemente le condizioni si adattano più al tuo stile. Personalmente adoro

farmi tutti i tramonti specialmente ad Haakgat in quanto le condizioni

migliorano sempre rispetto alla giornata, vento più da terra e onda più liscia, e

poi rimangono solo 3 o 4 persone al massimo e quindi le onde più belle sono

tutte tue!!! In genere non mi importa molto di essere il più bravo in acqua ma

cerco di spingere il mio limite al massimo o oltre il massimo… Solo così sono

sicuro di aver dato tutto e posso tornare a casa contento.

5) Sicuramente in Sud Africa si può migliorare tantissimo. Inoltre si impara a

gestire il vento forte e le condizioni toste di chop che spesso si trovano. La cosa

bella è che tutti possono progredire, dal neofita del wave al pro, in quanto

esistono diversi spot con diverse condizioni di onda e vento. Una vera palestra.

Basta scegliere la lezione che si vuole fare…

6) Quest'anno mi sono concentrato più sulla surfata che non sui salti. L'anno

scorso ho sofferto molto in quanto venivo da un brutto infortunio e quindi non me

la sono goduta molto. Quest'anno invece ho potuto spingere di più e sono molto

soddisfatto, soprattutto nel modo in cui sono riuscito ad adattarmi alle nuove

tavole twinzer. Una volta capito il meccanismo si riescono a fare delle surfate

veramente radicali e nel pocket dell'onda regalando sensazioni da brivido.

7) Ad Haakgat durante un entrata un po' troppo in ritardo su una bella misura

d'onda, sono rimasto incastrato nelle strap mentre la schiuma mi girava da

tutte le parti… Per fortuna solo una grossa lavatrice e niente più!

8) Se le condizioni sono belle (vento da terra e onde grandi) non ne perdo una…

anche se devo fare 200km… Direi che in un mese mediamente esco 20-25 giorni.

9) Dipende molto dagli anni e da come le mareggiate invernali cambino i sand

banks. Quest'anno senza dubbio lo spot of the year è stato Yzerfontain… Poi mette-

rei Haakgat che con i suoi tramonti ci ha regalato giornate indimenticabili, Elands

Bay per la qualità delle onde, Cape Point e Scarbrough per la velocità e ripidità del-

l'onda. Quando il vento gira a NW impossibile non citare Withsand o Platboom.

10) Vento da 4.5 Fly sottoinvelato e tavola 74 twinzer. Onde di un albero o logo

high rigorosamente off shore!!!

11) Godo come non mai!!! Sensazioni di curve così strette alla base dell'onda e

carvate al top ti fanno credere di essere il Michelangelo del mare!!!

Andrea Rosati a Platboom mure adritta con il vento da nord-ovest.

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12) 4.5 The Fly e Twinzer 74Lt.

13) Bottom to Cut verticale sparato con Aerial Tweacked. Goyter davanti all'onda.

14) Tornare a fare dei risultati buoni in slalom in coppa del mondo e riconquistare

il titolo wave.

15) Prima di tutto dipende dalla sera prima… Scherzi a parte sveglia con ricca

colazione e controllo di tutte le previsioni nel raggio di 200km. Web cam centraline e

sms. Pianifico la giornata in base allo spot in cui si deve andare e mi organizzo.

Spesso si deve andare alle 8.00 di mattina presto al capo oppure il vento è furioso e

aspetto il pomeriggio per la session ad Yzerfontain. Poi la sera, dopo il tramontino

rigorosamente in acqua, si va al Wakame per una grande abbuffata di sushi

accompagnata da champagne e poi al Jade… Magari proprio di giovedì!!!

16) Amo tutto il contesto, la natura, le belle ragazze con le quali visiti le spiagge incon-

taminate, i paesaggi, il vento e le onde, il buon vino, il mangiar bene, il fatto che qualun-

que cosa sia accessibile visto il cambio favorevole con l'euro. Di contro odio il razzismo

da parte di alcuni bianchi, odio il vento nucleare, che a sua volta spiatta sempre il mare,

odio i sud africani che non si fanno gli affari loro soprattutto quando sono alla guida.

Fabio Calò in stallo prima di girare ilForward, sullo sfondo le

caratteristiche navi che aspettano perentrare nel porto di Cape Town.

Fabio Calò in Bottom a Cape Pointin una giornata con onde over mast.

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FABIO CALÒ1) Ci sono andato al prima volta con il mio amico Matteo Guazzoni nel 2005 e da

allora non ne posso più fare a meno, anche se nel 2006 e 2007 non ho potuto

andarci.

2) Assolutamente si, ti dico solo che nel 2005 con il Guazza siamo stati a Cape

Town 35 giorni, di cui 33 passati in acqua con 32 uscite serali…

3) Penso proprio di si, ogni giorno osservo cosa fanno i top rider, come entrano

nelle sezioni più critiche, il loro tempismo e soprattutto cerco di imparare da

loro la tecnica giusta per i salti, quelli alti!

4) Ho uno spirito molto competitivo e da molti anni faccio gare, anche se in gara

non riesco mai a dare il meglio di me stesso, quindi entro in acqua per allenarmi

e per progredire, ad ogni uscita devo imparare qualche cosa di nuovo, altrimenti

non sono soddisfatto. Questo dipende anche molto dalle condizioni, se non ci

sono e non mi permettono di migliorare generalmente esco poco soddisfatto

dall'acqua, e quest'anno mi è capitato spesso.

5) Il Sud Africa è un posto di qualità mondiale, l'onda è veloce e potente, non puoi

sbagliare. Non sei in posti tipo l'Oman oppure Jeri dove puoi fare delle buone

entrate anche ad occhi chiusi. In Sud Africa non si scherza, e se vuoi avere un

certo livello devi prenderti i tuoi rischi e farti tante nuotate, solo in questo modo

puoi migliorare. Non dimentichiamoci inoltre che puoi prendere decine e decine

di onde al giorno, e su ognuna di quelle puoi modificare il tuo assetto e capire

come e dove migliorare; la quantità se unita alla qualità serve molto.

Vi garantisco che quando tornerete a casa sarete pronti per qualunque

condizione!

6) Purtroppo le condizioni non sono state al top, il vento c'è stato ma le onde

molto meno. Quindi penso di essere un po' migliorato solo nel timing e sulla

verticalità, grazie anche al twinzer. Sono invece soddisfatto del livello raggiunto

nei Forward esitati.

7) Una caduta stupida ma che poteva trasformarsi in tragedia: in un Forwardino

su una schiumetta di 10 cm ho tolto la mano per farlo completamente one hand,

ma il vento mi ha mollato a metà rotazione e sono caduto in acqua a peso morto

e il gancio del trapezio si è incastrato sul boma, io ero sott'acqua senza fiato e

non riuscivo a liberarmi. Poi ci sono riuscito, ma ho passato 10 secondi di

terrore!

8) Almeno 5 a settimana. Anche se non c'è onda entro ugualmente in acqua. Ma

niente freestyle per me in Sud Africa.

9) Cape Point, Haakgat quando è enorme e con il vento forte, e poi Withsand per

fare due salti seri.

10) Sinceramente le condizioni di puro waveriding dopo un po' mi annoiano, al

momento ho il bisogno esistenziale di saltare, e il più in alto possibile. Quindi la

mia condizione preferita è vento side con buone onde, dove posso sia surfare che

saltare, e ci deve essere parecchia aria, meglio se da 4.5. Oppure se voglio

saltare veramente alto le condizioni che preferisco sono quando il vento è da 3.3

e io sono fuori con la mia 3.7.

11) Adrenalina che pompa per la voglia di trovare l'onda più grossa della

giornata e farci la tua migliore entrata; soddisfazione per essere dove sei e per

cosa stai facendo; ammirazione per il contorno paesaggistico, e un pensiero va

anche sempre a lui… the Great White…

12) 4.7 e 5.0 Severne Blade e Starboard Evil Twin 74 twinzer.

13) Dire una bugia se dicessi un Cut Back bello verticale. Ma al momento mi

piace saltare e la mia manovra preferita è il Forward super esitato e più alto

possibile. Vorrei chiudere bene il doppio Forward mure a sinistra.

14) Top 3 nel circuito wave, anche se i vari volponi sono difficili da superare in

gara, ma piuttosto di fare un Backlooppino alto 1 metro e atterrato di poppa, lo

faccio alto e lo sbaglio!

15) Sveglia presto e super colazione, poi lavoro sul mio portatile fino alle 11.30. Se il

vento è già forte vado a Sunset verso le 12.00 per la prima session. Alle 14.00 torno

a casa e mangio un piatto di pasta. Se riesco mi rilasso e continuo a lavorare un po'.

Verso le 16.00 giro di telefonate per sapere dove è meglio andare e poi mi dirigo

verso lo spot prescelto per la seconda session pomeridiana. Generalmente esco

dall'acqua al tramonto, verso le 20.00, poi birretta al Blue Peter come aperitivo

mentre si torna a casa. Doccia, un po' di stretching, e poi rigorosamente a cena

fuori. Dopo di che se la serata merita si va in città a divertirsi se no si rimane in casa

con gli amici. Adoro il Sud Africa!!!

16) È caldo quando da noi fa freddo, è economico, la gente è stupenda, ci sono

anche un sacco di belle ragazze e soprattutto fare windsurf in Sud Africa è

fantastico. Odio prendere l'aereo per tornare a casa.

Fabio Calò in Aerial a Sunset, sullo sfondoi lavori di costruzione del nuovo stadio per

i prossimi mondiali di calcio.

Andrea Mariotti a Sunset.

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ANDREA MARIOTTI1) Per tre motivi: vera vacanza di relax, condizioni favorevoli per il windsurf tutti i

giorni, divertimenti serali.

2) Sembra banale dirlo ma non potrò mai dimenticare la prima volta, quando

dall'aereo in fase di atterraggio ho visto Cape Town incastonata nella Table

Mountain, il mare, il vento e le onde. È stato amore a prima vista.

3) Sicuramente ha contribuito molto.

4) Personalmente no, molto più semplicemente è la voglia di provare sempre nuove

sensazioni e quindi spingere i propri limiti al massimo, così facendo si progredisce.

5) Si, perchè è l'unico posto al mondo dove le condizioni non sono sempre uguali e

quindi ci si allena in condizioni differenti tra loro. Questo fatto è importantissimo per

migliorare perchè si diventa polivalenti.

6) Utilizzando il Twin JP la mia surfata è nettamente più verticale e radicale.

7) Ad Haakgat,un botto da paura con un albero d'onda. Pensavo di aver distrutto

tutto, invece il materiale è arrivato dritto a rocce intatto… un miracolo. Un grazie ad

Andrea Mariotti in Aerial One Hand a Sunset.

Andrea Mariotti se la godecon i suoi nuovi twinzer.

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Andreino Rosati per averlo recuperato.

8) Non saprei dire, non sono uno di quelli che tiene il conto dell'uscite nel

calendario. Penso quasi tutti i giorni.

9) Cape Point, Elands Bay, Haakgat, sono i migliori per qualità e dimensioni delle

onde.

10) Ad Haakgat, con la 4.2 Zone, il mio JP 76 twin ed un albero d'onda… che goduria.

11) Credetemi, sono indescrivibili le sensazioni ed i colori mentre si surfa in

questo meraviglioso paese.

12) JP twin 76 e 4.7 Zone in questa stagione.

13) Aerieal distorti sono i miei preferiti. Il Goiter dentro l'onda è quella che mi

piacerebbe chiudere.

14) Ho registrato nella mia testa tutte le cose negative che quest'anno mi hanno

fatto perdere le gare, spero quindi di vincere il titolo italiano wave.

15) Facendola breve, mi alzo la mattina abbastanza tardi e faccio una colazione

abbondante, poi verifico subito su internet se nella giornata ci sono onde e vento.

Se la previsione è positiva vado a fare windsurf fino al tramonto, se è negativa

faccio un po' di pesi in giardino o vado in bici. La cena è sempre abbondante, in

casa o fuori in compagnia con amici.

16) Penso come ho detto molte volte in precedenza di amare questo paese.

Amo lo stile di vita, il cibo e naturalmente le condizioni favorevoli per il windsurf.

Al contrario c'è una cosa che veramente odio, il viaggio con tutti i borsoni pesanti

pieni zeppi di materiale. Il Sud Africa è troppo lontano dal nostro paese e quindi

il viaggio mi uccide, anche perchè abito in Sardegna e quindi ho uno scalo in più

degli altri. Ma questo è un sacrificio che faccio e farò sempre volentieri per

arrivare nella magica Cape Town… Go South.

ROBERT SAND1) È da 10 anni che vengo in Sud Africa. È più semplice arrivarci rispetto a Maui,

c'è solo 1 ora di fuso orario, è abbastanza economico e ci sono spesso onde e

vento quando da noi sarebbe pieno inverno.

2) È stato meglio di quanto mi aspettassi, ma l'acqua era anche molto più fredda

di quello che pensavo.

3) Si, è importante avere qualcuno che ti possa spingere a navigare meglio,

surfare con persone più brave di te ti spinge a migliorare.

4) Penso che diventare il migliore è una motivazione molto importante; imparare

nuovi trick, saltare più alto, e rideare meglio e più veloce sono tutte cose che ti

fanno stare bene.

5) Penso di si, principalmente perché puoi allenarti in condizioni abbastanza

simili giorno dopo giorno. In questo modo, avendo condizioni costanti, puoi

Robert Sand, uno dei migliorisaltatori del Sud Africa.

Robert Sand a Cape Point, uno spot unicocon una location incantevole.

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capire molto bene il tuo materiale e concentrarti solo su sailing.

6) Ho provato ad allenarmi molto sul mio waveriding quest'anno. Avevo il mio set di

tavole nuove twin fin e ho dovuto abituarmi ad usarle. Mi sono allenato molto anche

sul Tweacked Pushloop, non è ancora perfetto ma sto migliorando…

7) La mia caduta peggiore è stata a Crayfish Factory, ero un po' in ritardo su un'onda

di due alberi, il lip mi ha strappato il materiale dalle mani e lo ha completamente

distrutto e portato sul kelp, ho dovuto nuotare per 45 minuti.

8) Faccio windsurf 20-25 giorni al mese da novembre a marzo.

9) Il mio spot preferito è Cape Point, ma non ha lavorato molto bene quest'anno, le

onde non erano così lisce. Scarborough Point è perfetto ma solo per il waveriding.

Sunset è uno spot molto buono per saltare.

10) Le mie condizioni preferite sono con 2-3 metri d'onda con la mia 4.2. Mi piace

anche molto quando le onde sono enormi e posso usare la mia 4.7 o 5.0

11) Le emozioni più forti le provi a Cape Point, il posto è pazzesco, l'acqua e super

trasparente, sei nel mezzo di un National Park e le onde sono superbe!

12) La mia 4.2 e il Da Curve 67

13) La mia manovra preferita è il Backloop One Hand molto alto.

14) L'anno scorso ho finito il Campionato Danese solo in 4° posizione, spero quindi

di ritornare ad essere il Campione Danese di Wave. Non sono sicuro a quanti eventi

PWA riuscirò a partecipare ma mi piacerebbe essere nei top10.

15) Normalmente mi alzo intorno alle 8.00, faccio colazione e vado a controllare le

condizioni in spiaggia, se le previsioni non sono buone per il windsurf vado a fare

surf da onda, oppure corro o vado in palestra. Ogni giorno devo lavorare anche per

il mio marchio Plasma, parlare con i designer, con la produzione e con i negozi. Se

invece le condizioni sono buone generalmente vado a Sunset per la prima session,

quando poi il vento diventa troppo forte per questo posto torno a casa per il pranzo

e poi vado a Melkbos o Big Bay o qualche altro posto simile a questi. Ovviamente

quando Cape Point o Scarborough dovrebbero funzionare ci vado direttamente. Alla

sera generalmente mi rilasso con i miei amici davanti ad un bbq o con del buon cibo

italiano, il migliore del mondo!

16) Adoro il fatto di avere tante alternative per le cose da fare all'aperto, il lifestyle

che puoi avere unito allo sport è unico a Cape Town. Non vorrei dire che odio qualche

cosa del Sud Africa, ma l'acqua fredda è proprio fastidiosa, specialmente quando fai

surf da onda.

Andrea Rosati a Scarborough, uno spot che quandolavora può regalare uscite indimenticabili.

Fabio Calò a Sunset, generalmente lo spotdella prima session della giornata.

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CAPE TOWN IN PILLOLE• Cape Town offre svariati spot, per tutti i livelli e gusti, dal laghetto per i principianti

e freestyler incalliti a spot con onde di qualità mondiale come Cape Point, Haakgat e

Elands Bay. Ci sono anche spot per avvicinarsi alle onde come Big Bay.

• Quasi 14 Rand per 1 Euro, il cambio è molto favorevole per gli europei e la vita

costa poco. Prezzo medio per una cena completa, 150 Rand (Primi Piatti a Table

View); 140 Rand al giorno a testa per un appartamento (a Table View); 110 Rand

al giorno per noleggio macchina (modello Chico da Cheapy Rent a Car).

• Gli amanti della vita notturna avranno l'imbarazzo della scelta nei locali di Cape

Town, nessun problema se si fa tardi, generalmente la prima session di windsurf

si fa verso le 12.00

• Molti diversivi per le giornate no wind o per le ragazze: enormi centri

commerciali, escursioni di tutti i tipi, safari, shark cage diving etc…

• Da Table View i principali spot sono raggiungibili in 10 minuti.

• Ottima meta per le vacanze di Natale e per coloro che hanno la possibilità di

avere dei giorni di vacanza tra gennaio e febbraio, quando da noi è pieno inverno,

Cape Town è nel pieno dell'estate e il Cape Doctor difficilmente non si presenta.

• 1 sola ora di fuso orario!

• Diverse compagnie aeree volano su Cape Town, secondo noi una delle migliori

soluzioni è il volo diretto di Air Berlin da Monaco, in 10 ore e senza scali siete in

Sud Africa. Acquistate su internet sul sito www.airberlin.it la “Top Bonus Service

Card”, costa 40 euro, vale 1 anno e avete 30 kg per il bagaglio e 40 kg per

l'attrezzatura sportiva, e sono accumulabili, quindi eventualmente anche fino a

70 kg per la vostra sacca, e se avete la ragazza con soli 40 euro in più i vostri kg

a disposizione diventano 140!!!!

• Attrezzatura consigliata: un wave piccolo sui 70 litri e uno sugli 80 litri. Vele

dalla 3.7 alla 5.0 o 5.3. Se proprio non resistete portatevi anche il freestyle, se

avete voglia di andare nel laghetto di Table View o a Langeban.

• Per info e per prenotarvi la vostra vacanza su misura a Cape Town contattate

Sheree, e si occuperà di trovarvi la soluzione che desiderate per alloggio,

macchina ed escursioni varie. Sheree Smit e-mail:

[email protected], [email protected];

web: www.capetownguru.com; tel: +27.845543262

Andrea Mariotti modellalo spray a Sunset.

Fabio in Hi Jumpa Cape Point, over 50 knots.

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Andrea Rosati in Aerial a Elands Bay, ilmigliore spot per il waveriding del Sud Africa.

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KAULI, IL GUERRIEROIn 25 anni (20.12.1982) ha raggiunto più traguardi

di molta altra gente in una vita intera: 3 volte

campione del mondo in wave, una volta in superX,

due volte vicecampione del mondo di freestyle, una

linea firmata di vele e tavole, e una casa

meravigliosa proprio su uno dei migliori spot del

Brasile Meridionale. Con i suoi salti maestosi ed

incoscienti ed il suo stile giocoso ma radicale, che

ricorda quello del surf da onda, Kauli ha, per mano

sua, spinto il waveriding ad una nuova dimensione

e non è un'ispirazione solo per la gente che ha

appena iniziato, ma anche per i veterani

windsurfisti professionisti - un ambasciatore dello

sport. Vive il suo sogno, un sogno di vento, onde, e

divertimento con i suoi amici. Il sogno del

windsurf.

Quando Kauli esce dall'acqua, è quasi l'imbrunire

e fa freddo. C'è una luce magica nei suoi occhi

marroni. ”Da quando sono diventato campione del

mondo, la gente pensa che io esca solo in

condizioni perfette e faccio sempre e solo manovre

pazzesche” dice. “A volte però mi capita di volere

uscire ed andare a fare qualche bordo, a volte

invece di saltare in continuazione”. ”Qui a casa mia

mi diverto sempre un sacco!”. Casa, per Kauli non

si tratta di Florianópolis, la città sull'isola di Santa

Catarina con i suoi 400.000 abitanti, le sue

bellissime spiagge per il surf da onda e la vita

notturna vibrante. Questo è il posto in cui è

cresciuto da piccolo e dove abitano tuttora i suoi

genitori. La sua vera casa però è un piccolo

villaggio di pescatori in mezzo al nulla, a circa

80km a sud di Florianópolis: Ibiraquera.

Già quando Kauli aveva appena iniziato a fare

windsurf, a dodici anni, aveva già sognato di

trasferirsi in questo luogo un giorno, nella mecca

del windsurf del Sud Brasile, con le sue spiagge

infinite, onde perfette e le balene che allevano i

loro piccoli e li fanno giocare allegramente tra le

onde a poche centinaia di metri di distanza dalla

spiaggia. Sei anni fa, Kauli ha deciso di realizzare il

suo sogno ed ha costruito una casa nel mezzo della

vegetazione tropicale, un edificio stupendo di legno

e vetro, con una vista mozzafiato proprio sulla

spiaggia. Costruita appositamente per i

windsurfisti, come dice giustamente Kauli. Non è

quasi mai solo a casa sua, gli piace essere

circondato dai suoi amici. Pochi minuti fa anche

Marcilio Browne, freestyler di altissimo livello e

Konan Lang, talento del waveriding, hanno lasciato

la residenza, ma altri ragazzi resteranno qui

ancora per qualche giorno. Prima del

completamento della sua casa, Kauli era un

pendolare di Ibiraquera, e per onde e vento,

passava quotidianamente dalle 2 alle 4 ore in

macchina, a seconda del traffico sulla BR-101,

l'autostrada principale che connette il Brasile da

nord a sud. Ora invece è sempre qui, proprio sullo

spot, almeno per i 4 mesi che trascorre a casa.

Durante i mesi restanti, Kauli se ne va in giro per il

mondo, testando il suo nuovo materiale a Maui o

partecipando alle varie gare di coppa del mondo in

Irlanda, Portogallo, le Canarie o Sylt dove arriva

sempre più spesso sul podio.

Inizialmente non sembrava che Kauli sarebbe

diventato famoso con il windsurf, che in Brasile

viene considerato uno sport da ricchi. Viveva in

una piccola casa a 5 metri di distanza dalla laguna

Conçeicão con sua sorella minore Kátia ed i suoi

genitori, Ricardo e Claudia, insegnante ed esperta

di feng shui. Suo padre, istruttore di tennis, ha

però indirizzato Kauli verso il suo sport. Il figlio si

è piazzato primo e secondo nei campionati

regionali, un inizio carriera come quello di Gustavo

Kuerten di Florianópolis, che sembrava ormai il

suo destino. Tutto è cambiato radicalmente

quando, a dodici anni, Kauli è salito su una tavola

da windsurf per la prima volta, rimanendone

assolutamente estasiato. “Ho appeso la racchetta

in camera ed ho detto a mio papà che da quel

momento in poi avrei fatto solamente windsurf”.

“Per lui è stato un duro colpo, gli ci saranno voluti

almeno un paio d'anni per accettare la mia

decisione”, ricorda Kauli. Nonostante ciò la sua

famiglia, lo ha supportato ed incoraggiato ad

intraprendere questa nuova strada.

Dopo poco tempo è stato sponsorizzato da un surf

shop locale e da una scuola di windsurf, che erano

davvero necessarie per sgravare il peso

economico che la nuova passione di Kauli stava

portando ai suoi genitori. Grazie al suo immenso

talento, il brasiliano ha vinto svariate competizioni

locali, prima di attirare l'attenzione della Mormaii,

leader brasiliano di mute da surf da onda. Da

quando Kauli ha 13 anni, Mormaii è sempre stato

uno dei suoi sponsor principali. Durante un clinic

Kauli Seadi sta percorrendouna lunga strada, e con obiettivi precisi.

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di addestramento al campo Mormaii, Kauli ha

appreso la disciplina e le regole che sono state le

fondamenta del suo attuale successo. Per tre anni

si è spesso alzato alle 5 di mattina, andando in

bicicletta alle sue lezioni di nuoto, poi faceva yoga

per un paio d'ore e poi è stato affiancato da un

esperto per seguire una dieta corretta. Ancora

oggi, gli amici di Kauli restano impressionati dalla

sua serietà e disciplina. Passa fino a 6 ore in acqua

al giorno, per poi fare pilates ed allenamento

mentale, mangiando cibo integrale per prepararsi

perfettamente alle richieste di uno sport a livello

professionistico. E con la disciplina di una guardia

giurata, trasforma tutti i suoi sogni in realtà.

KAULI, IL SOGNATOREKauli ha molti sogni. Uno di questi è fatto di

cemento e gli ha portato un sacco di notte insonni

per svariate settimane: il Club Kauli Seadi. La

prima cosa che fa la mattina è alzarsi ed andare in

un negozio di bricolage e fai da te o direttamente

al cantiere di costruzione, un terreno umido di

sabbia e fango, con un grande edificio quadrato di

colore verde proprio nel mezzo di tutto. Tra dieci

giorni i campionati nazionali di Santa Catarina si

svolgeranno proprio qui e Kauli ha deciso di

sfruttare l'opportunità per inaugurare il suo

centro di windsurf. È un obiettivo ambizioso che si

sovrappone anche ad un photoshooting

professionale per una serie di video didattici.

Finalmente il vento comincia anche ad entrare ma

non ancora abbastanza forte perchè Kauli ci faccia

vedere una delle sue ultime creazioni assassine: il

Push Loop into Forward. Ma altri salti possono

essere chiusi tranquillamente.

Il fotografo Thorsten Indra si è già appostato in

spiaggia per catturare alcune sequenze dei salti di

Kauli per i suoi sponsor, ma lui non arriva. Sta

ancora parlando d'affari con il capocantiere e

tiene il suo occhio d'aquila ben puntato sullo stato

dei lavori della costruzione della tettoia. Ci vuole

un sacco di tempo prima che il brasiliano si

allontani controvoglia dal suo sogno. Una volta che

lo fa però, l'azione è a dir poco mozzafiato: Push

Loop, Front Loop, Air Chachoo. Dopo mezz'ora in

acqua si sta divertendo così tanto che sembra

dimenticarsi di dover saltare e comincia a surfare

le onde. Dopo poco, a causa del tempo limitato con

la luce ideale, la pazienza di Thorsten si esaurisce,

e richiama Kauli in spiaggia per spiegargli senza

mezzi termini che c'è sempre un momento per

divertirsi ed uno per lavorare, ed adesso è il

momento di lavorare. Il campione del mondo è

leggermente alterato ma segue il consiglio e

chiude tutte le manovre che Thorsten aveva sulla

sua lista.

Ad un certo punto però, i pad cominciano a

scollarsi dalla tavola e, Kauli esce, tirandola in

spiaggia furioso e dicendo parolacce, una delle

poche volte che gli capita.

Back Loop a Ibiraquera.

La casa di Kauli è immersa nella giungla.

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Come sempre infatti, il malumore di Kauli dura ben

poco. Durante la serata, intrattiene tutti facendo

battute e raccontando barzellette. Seduto di fronte

al suo computer, si mette a fare un'imitazione del

fotografo Thorsten Indra: “Sai una cosa, fratello,

Thorsten Indra mi ha detto che c'è un momento

per divertirsi ed uno per lavorare. Ed adesso è il

momento di lavorare, fratello. Ho imparato la

lezione, fratello.” I suoi occhi furbetti luccicano

dietro agli occhiali moderni e Thorsten scoppia a

ridere. Ecco un altro aspetto della personalità di

questo venticinquenne, che spesso sembra troppo

maturo per la sua età.

Kauli è poco più che un bambino quando lascia la

sua famiglia per la prima volta per avventurarsi in

giro per il mondo, per fare windsurf. A soli 16 anni

ha informato i suoi genitori che sarebbe volato a

Maui per poter finalmente iniziare la sua carriera

da professionista. Ricardo e Claudia hanno esitato,

chiedendo a loro figlio se non avrebbe preferito

continuare con la scuola per andare all'università.

Grazie alla persuasività di Kauli, ed il fatto che la

sua dedizione lo avesse fatto avanzare di un anno

a scuola, e che avesse voti ottimi, lo hanno

finalmente lasciato andare. Mormaii ha pagato il

viaggio, che poi si è rivelato un immenso successo

per il giovane talento: non solo ha conquistato il

cuore di una ragazza locale dell'isola vicina di

Kauai, ma ha anche ottenuto Naish come suo primo

sponsor. L'unico fallimento totale è stato il

tentativo del brasiliano di tenere la casa in ordine:

“Mi sono dimenticato il bucato nella lavatrice e ce

l'ho lasciato per giorni, poi quando me ne sono

ricordato, l'ho piegato in qualche modo e messo

nei cassetti, ancora bagnato”, ammette Kauli. Nè

lui né il suo compagno di stanza avevano mai

cucinato prima e quindi, all'inizio, anche solo far

bollire l'acqua per un piatto di spaghetti, era quasi

un compito insormontabile. “Mettevamo sempre il

sugo freddo sopra agli spaghetti ed abbiamo

mangiato pasta per 4 mesi, non sapendo cucinare

nient'altro!”. Ma chissenefrega di questi aspetti

irrilevanti, quando hai Hookipa proprio fuori dalla

tua porta? Kauli non va ancora d'accordo con le

semplici faccende domestiche, piuttosto lascia che

i suoi amici cucinino ed una donna delle pulizie gli

faccia il bucato e gli tenga in ordine la casa. Se lo

può permettere.

Grazie a questo suo inizio a Maui nel 1999, la sua

carriera è diventata perfetta in pochissimo tempo:

dopo soli due anni, ha ottenuto la sua prima

vittoria in coppa del mondo PWA di freestyle a

Fuerteventura, campione del mondo 2003 nella

nuova disciplina di superX, vice campione del

mondo in freestyle nel 2005 e campione del mondo

wave 2007 e 2008 . In Brasile, Kauli è ormai un

uomo molto conosciuto e facoltoso. Ad Ibiraquera

ha acquistato un sacco di terra, parte della laguna

ed un appezzamento su una collina da cui si ha una

vista mozzafiato del villaggio. Kauli vuole costruire

un residence per tutti coloro che in estate vogliono

scappare da Florianópolis, per godersi la calma di

Ibiraquera. Vicino alla città ha comprato una

fattoria, vicino al suo posto preferito per fare

parapendio, con una fonte termale e numerosi

alberi da frutto. Kauli, l'imprenditore. “Cerco

d'investire i miei soldi in maniera intelligente. Ora

può essere ancora facile farne”, dice il giovane

uomo d'affari. “So anche che la mia carriera

windsurfistica non durerà per sempre”. “Così

facendo potrò continuare a fare quello che amo

anche in futuro: avere tempo per pensare a nuovi

progetti, far surf e windsurf e rigenerarmi con

l'energia dell'oceano. Vivere il mio sogno.”

La sera, Kauli si siede sul tetto del suo centro in

costruzione assieme a Lars, il futuro manager del

club di windsurf, e gli illustra la sua visione, che va

ben oltre il piacere personale. Kauli vuole spingere

al massimo lo sport a cui deve così tanto,

rendendolo accessibile a tutti. Vuole restituire

Kauli in Bottom a Ypua, laguna Santa Catarina.

Il motocross,un’altra grande

passione di Kauli.

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qualcosa alla comunità di Ibiraquera - mantenendo

un ambiente rilassato ed amichevole, come ci

spiega lui.“Attraverso il windsurf ed i viaggi, ho

imparato e capito un sacco di cose importanti, io

la considero e la chiamo la mia scuola di vita”, dice

Kauli. Anche i ragazzini meno privilegiati e figli di

pescatori poveri delle zone di Barra da Lagoa di

Florianópolis, dov'è cresciuto lui, devono avere la

possibilità di poter iscriversi a questa scuola di

vita. Quale maniera migliore per maturare se non

attraverso lo sport? È proprio per questa ragione

che ha fondato l'Isituo Kauli Seadi, un'azienda

familiare no profit! A Florianópolis, suo padre,

Ricardo, cresce ed allena giovani e provetti

tennisti, mentre ad Ibiraquera, Kauli fornisce il

materiale ai ragazzini per introdurli al windsurf.

Lars gli insegna la teoria mentre sua madre

Claudia e la sorella Kátia aiutano con

l'organizzazione di eventi divertenti.

Kauli è particolarmente orgoglioso dei gemelli che

partecipano a questo progetto. Vede un enorme

potenziale in loro, forse lo stesso che ha portato a

Kauli una carriera così brillante. Con l'aiuto dello

sport, vuole mostrare ai ragazzini che le

opportunità vanno sfruttate, per aprirsi delle

porte. Impareranno positivamente dalle loro

esperienze, acquisendo la confidenza di cui hanno

bisogno per inseguire i loro sogni. Ed imparare ad

essere responsabili. Kauli è arrabbiato. Dopo

scuola, i ragazzini sono passati da casa di Lars e si

sono presi tavole e vele e sono andati a far

windsurf. ”Questa però non è l'idea del progetto!”

dice Kauli scrollando la testa. ”Non possono fare

sempre come vogliono. Non possiamo dargli il

materiale per tutta la loro vita”. Se vogliono

continuare a far windsurf anche dopo le loro

lezioni, allora devono fare qualcosa per

meritarselo, come per esempio aiutare al centro. A

volte bisogna esser duri con i ragazzini. Altrimenti

non apprezzano quello che tu stai facendo per

loro”, conclude Kauli mentre si sorseggia il

“chimarrão”, tradizionale bevanda brasiliana, un

infuso di foglie di mate tritate ed acqua bollente,

da condividere con gli amici. Soprapensiero poi,

passa la scodella fumante a Lars. La luna piena si

staglia sopra all'oceano, ed è tutto così tranquillo

che si sente anche quando le balene emergono per

respirare. Kauli ammutolisce ma non riesce a

smettere di pensare. Non riesce a rilassarsi, ci

sono troppi progetti che affollano la sua mente.

Troppi sogni da realizzare.

Kauli non riesce a rilassarsi neanche a livello

fisico. Il suo fisico è abituato a dare performance

pesanti ed ha bisogno di adrenalina. Sempre. Non

è importante se l'ormone dello stress venga

rilasciato facendo windsurf, motocross,

parapendio, kite o surf da onda. Un nuovo giorno.

Niente vento. Kauli è comunque agitato e di fretta.

Trangugia la sua colazione a base di frutta e

muesli ed immediatamente comincia ad affrontare

i suoi serrati appuntamenti della giornata. Oggi è

prevista una session di surf da onda a Silveira, la

Pipeline di Santa Catarina. Le onde sono oltre 2

metri su questa spiaggia magnifica, attorniata da

ville enormi con giardini lussureggianti. Tutti quelli

che vedano Kauli far surf da onda si chiedono

immediatamente perché non abbia optato per il

secondo sport nazionale brasiliano e sia diventato

un pro windsurfista. Quando esce dall'acqua con

la tavola sotto braccio, ci spiega subito la ragione

principale: “Incredibile… si stanno picchiando in

acqua per una precedenza e prendono tutto così

Un po’ del suo tempo Kauli lo possa anchedavanti al monitor, ma non gli piace molto.

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seriamente…”. Kauli scuote la testa. In un'ora

intera ha preso solo tre onde, con la spinta del

vento è più facile prenderne molte di più ed è

molto meno stressante. Al ritorno verso casa, Kauli

si ferma dal suo sponsor, Mormaii, nella cittadina

costiera di Garopaba, e viene immediatamente

richiesta la sua presenza per il photoshooting di

una nuova linea di mute. In un attimo, il

professionista fotogenico cambia da una posa

all'altra: in un secondo passa da un sorriso

ammiccante alla camera coi capelli al vento, ad un

latino caliente. Con le labbra semiaperte ed uno

sguardo intenso nei suoi profondi occhi marroni,

avrebbe buone possibilità anche in una gara di

supermodelli. Non c'è solo la macchina fotografica

della Mormaii puntata su di lui, ma anche quella

del suo amico cinematografo, Martin, che ha già

avuto diversa esperienze lavorative con Kauli. “Va

abbastanza bene”, risponde Kauli riguardo alla

domande se gli piacesse stare sotto i riflettori.

Martine lo contraddice subito: “Abbastanza bene!?

Lo adora!”.

Kauli è molto professionale anche per quanto

riguarda il suo materiale. Si diverte molto a

sviluppare parecchi prototipi, ed essere coinvolto

nei vari processi di ricerca e sviluppo. Fino a poco

tempo fa, ha misurato tutte e venti le sue twinzer,

con differenze minori di mezzo millimetro! Gli ci

sono volute quattro ore per portare a termine

questo compito ed aveva ancora un sacco di

misurazioni da effettuare.

Ivan Floater ha shapato tutte le tavole di Kauli qui

ad Ibiraquera per svariati anni ormai e sa bene

che: “Kauli vuole sempre capire tutto. Per lui è

meglio lavorare con molti shaper diversi in modo

da poter imparare il più possibile.” È esattamente

Kauli si allena sempre, anche incondizioni “scarse”, trovando

dentro di se la forza permigliorare costantemente.

Panoramica del Kauli Seadi Beach Club.

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quello che Kauli ha fatto. Ha imparato moltissimo

guardando i vari shaper dei suoi vecchi sponsor

Naish, AHD e Quatro, ed ora sa esattamente come

dev'essere la sua tavola ideale. Questa sua idea ha

potuto finalmente concretizzarsi grazie allo shaper

della Jp, Werner Gnigler, che ha trasformato le sue

richieste in realtà. “Werner mi impedirà di shapare

personalmente le mie tavole”, dice il campione del

mondo, ridendo. Ma tra qualche anno, è

esattamente quello che vorrà fare. Già da bambino,

Kauli adorava costruire modellini di case e di

barchette in miniatura. Trasformare le sue idee in

realtà, è una delle attività preferite di Kauli.

Basta vedere il suo centro. Kauli è ansioso. Oggi è

il gran giorno, i campionati di windsurf di Santa

Catarina si svolgeranno nel suo centro. Dev'esser

tutto perfetto. Già alle nove di mattina, Kauli gira

con il suo fuoristrada sulla proprietà, porta cibo e

prepara le bandiere e gli altoparlanti. Appena

arrivano gli amici di Kauli, da tutti gli angoli della

ragione, gli si presenta una visione che era

inimmaginabile solo dieci giorni prima. La distesa

deserta di fango è stata sostituita da un giardino

lussureggiante, al centro ci sono dieci twinzer

nuovi di zecca ed il doppio di tavole wave del 2006

per i potenziali allievi, con bagni e docce di acqua

calda pronte all'utilizzo. Ci sono facce sorridenti

ovunque, sono tutti qui, amici, familiari, ed anche

la fidanzata di Kauli, Emanuela, studente

ventitreenne di psicologia. Oggi non passa molto

tempo col suo compagno, che è sempre circondato

dagli amici. La stupenda moretta se la prende con

calma, ne è abituata.“Non importa dove siamo,

Kauli parla sempre con tutti, ricchi o poveri,

importanti o no. È per questo che tutti gli vogliono

bene”, dice Emanuela. Ed è anche per questo che è

Aerial a Ypua.

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sempre al centro dell'attenzione: ”Non potrebbe

vivere senza!”, dice la sua ragazza con un sorriso.

Come se le divinità del vento volessero fare un

regalo a Kauli per il suo duro lavoro, il vento

comincia ad entrare ed onde di tre metri si

srotolano lungo la spiaggia. Come una pantera,

Kauli incide curve profonde e Cut Back radicali

sulla faccia dell'onda. I suoi genitori si godono

l'azione dal tetto del centro ed alzano le mani in

aria, incitandolo, ogni volta che il figlio stacca un

Aerial dal lip. I suoi amici si giudicano a vicenda ed

è presto evidente che Kauli è il vincitore

dell'evento, bella novità… Durante la sera, il centro

viene inaugurato con un enorme barbeque in stile

brasiliano per cui sono stati sacrificati sette

maiali, tredici polli ed una piccola mandria di

mucche. Dopo il festino, le ragazze decidono che

era ora di fare una session di danza tradizionale. Il

beat della musica del carnevale risuona

nell'edificio ed i fianchi delle ragazze si agitano

sinuosamente, coi ragazzi che battano le mani e le

incitano a far vedere mosse brasiliane ancora più

trasgressive. Kauli è seduto su una poltrona con i

piedi all'aria e controlla l'azione su quella pista da

ballo improvvisata. Finalmente riesce a rilassarsi

un po'. Se lo si guarda bene negli occhi però, si

vede già il suo prossimo progetto. Il prossimo

titolo di campione del mondo. Un'agenzia di viaggi.

O magari un altro centro di windsurf vicino alla

laguna di Florianópolis. “Ho così tanti sogni, spero

solo di poterli realizzare tutti” ha detto Kauli

qualche giorno fa. Tutti sanno che il sognatore non

ha un'ombra di dubbio a riguardo.

Goyter a Ibiraquera, Kauli è uno specialista dellamanovra, e riesce ad eseguirla perfettamente

anche nelle condizioni off-shore di Ponta Preta.

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1. ANDY LAUFERQuesto leggendario animale festaiolo tedesco è arrivato giusto prima della sua

heat durante un evento in Brasile dritto dritto dal nightclub ed è uscito

tranquillamente ancora in jeans e con un sigaretta in bocca. Ancora ubriaco

marcio, in qualche maniera è perfino riuscito ad avanzare al round successivo!

2. PETER VOLWATERLo chiamano “carne fresca”. Rinomato per essersi presentato ad una batteria di

freestyle a Pozo, direttamente dalla tenda della festa! Altamente carico, la sua

energia incendia le feste del tour ed è anche un discreto casanova!

3. DAVE WHITE (tequila suicide)Le sue leggendarie Tequila Suicides (tirare il sale col naso, spremersi limone

negli occhi e trangugiarsi la tequila alla goccia) hanno causato un sacco di

vittime e calamità nelle feste durante gli anni.

4. BEN PROFFITTOvunque, sempre e comunque… trovi Ben Proffitt sempre alla festa più vicina. Da

quanto abbiamo visto sul suo sito, ha un feticcio per vestiti strani con parrucche

stravaganti…

5. CHRIS MURRAYSetti notti di fila al pub su sette giorni di competizione a Tiree quest'anno. Tanto di

cappello al giovane Chris Murray che è andato giù pesante sia in acqua che fuori.

John Carter nel suo ufficio.

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6. KEVIN MEVISSENAnimale olandese, sempre in mezzo al casino. Usando sue parole, gli piace

sempre andare “a pieno regime!”.

7. VIDAR JENSENQuesto essere volante norvegese ha gusto per lo sballo, specialmente durante la

notte di chiusura di tutti gli eventi di wave di Gran Canaria. Il problema è che non

riesce a gestire bene il suo tasso alcolico ed è stato visto venir trascinato di peso

da bar a bar dai suoi amici.

8. BJORN DUNKERBECKL'omone delle Canarie. Ora non fa più festa tanto spesso, ma quando era in

giornata poteva berseli tutti. Occhio a non guardarlo fisso negli occhi quando ha

bevuto un po' troppo…

9. JOSH STONEAl momento in pensione, Josh Stone quando era al top, aveva la reputazione di

uno dei più incredibili party animal del tour. La sua capacità di dipingere l'intera

città di rosso era la prova della sua immagine radicale e controcorrente. Tu lo

dici, lui l'ha fatto… sempre orgoglioso e casinaro, Stone era sempre immerso tra

la folla, facendo manovre anche sulla pista da ballo o litigando con la security.

10. CORKY KIRKHAMPossiede un suo bar a Fuerteventura e sa come fare dei cocktails devastanti.

Attenzione ai suoi giochetti sporchi, come l'aggiunta di tequila nella birra ogni

volta che ti giri.

1. ANTOINE ALBEAU… 49.09 NODI.Albeau è entrato nei libri di storia del windsurf, lo scorso inverno, per aver fatto un

run sensazionale da 49.09 nel canale. Una giornata spettacolare per Albeau ed una

disastrosa per Finian Maynard, precedente detentore del record!

2. PRIMA SESSION A JAWS. Tanto di cappello a Mark Angulo, Josh Angulo, Mike Waltze, Kai Katchadourian e Dave

Kalama che hanno rischiato la loro vita, buttandosi in acqua dalle rocce per uscire

senza supporto di jet ski, per surfarsi i mostri di 2 alberi a Jaws per la primissima

volta durante i primi anni 90. Questa session ha aperto la porta per una nuova

dimensione del windsurf su onde mostruose!

3. LA VITTORIA DI JOSH ANGULO SU KAULI SEADIALLA PRIMA TAPPA DI PWA A CAPO VERDE.Nessuna vittoria di PWA avrebbe potuto significare di più per Angulo, il cui ritorno

nella double elimination, lo ha portato alla vittoria della tappa di coppa del mondo di

Capo Verde 2007. Onde epiche di un albero e mezzo hanno reso questa tappa uno

degli eventi più indimenticabili della storia del PWA ed il fatto che Angulo sia riuscito

a trionfare in questa sua terra adottiva, ha reso il tutto ancora più speciale.

4. BJORN DUNKERBECK: 13 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO OVERALL PWA.Più 37 titoli mondiali fino ad oggi! Non c'è niente da dire vedendo queste cifre.

Magari ora non è più il suo momento, ma questo uomo da solo ha dominato e vinto

più di molti altri windsurfisti messi insieme in tutto il mondo.

Congratulazioni Bjorn, noi tutti ti rispettiamo.

5. LA TRAVERSATA DELL'ATLANTICO.Team da tutto il mondo hanno fatto la traversata dell'Atlantico. Ma Micah Buzianis,

Anders Bringdal e Robert Terriitehau sono stati tra i primi coraggiosi che hanno

completato quest'impresa pionieristica.

6. SEMPRE PARLANDO DI TRAVERSATE.Dobbiamo ricordare anche quella pazzesca di Guy Cribb ed Antoine Albeau che sono

andati in windsurf da Cherbourg a Poole quest'autunno… Complimenti ragazzi… un

sacco di pubblicità per lo sport e per voi … in oltre tutto il ricavato è andato in

beneficienza alla fondazione Ellan Mcarthur!

7. TENTATIVO DI TRIPLO FORWARD DI RICARDO CAMPELLO.Dobbiamo congratularci con Ricardo per il suo pazzesco tentativo di triplo Forward

a Gran Canaria la scorsa estate .Se l'avesse chiuso, sarebbe costato al suo boss,

Martin Brandner , una ricompensa di $10.000. Il perfetto doppio Forward esitato di

Campello a 10 metri d'altezza di cinque minuti prima, non era da meno però!

8. FRED HAY WOOD.Chiedete a Mark Angulo… Fred ha fatto delle cose speciali ai suoi tempi!

9. KEVIN PRITCHARD GUADAGNA IL TITOLO MONDIALE OVERALL. Dopo 13 anni di dominazione windsurfistica da parte di Bjorn, il trono è stato

finalmente rubato da Pritchard e dagli sforzi combinati del Team (Barry Spanier,

Scott Fenton, Matt e Kevin Pritchard)! È stato un momento storico per Pritchard, ed

è sicuro che se ci fosse stato ancora un titolo Overall, avrebbe vinto da quel

momento in poi!

10. NIK DEMPSEY E BRYONY SHAW. Dempsey ha preso il bronzo nel 2004, mentre Bryony ne ha portato a casa un altro

la scorsa estate dalla Cina … Entrambe imprese incredibili! Teniamo le dita incrociate

per un possibile oro a Weymouth nel 2012.

La svedese Nina Tjenberg.

Bjorn Dunkerbeck e Robby Naish.

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1. ROBBY NAISHL'unico ed inimitabile… Possiede la sua compagnia di windsurf personale… Grossi

titoli azionari di Quiksilver, un sacco di macchine mozzafiato ed un sacco di proprietà

sparse per gli stati uniti. Ancora sponsorizzato da Quiksilver, Naish e Red Bull. Questo

tipo è ricco da far schifo… credeteci… basta guardare la sua casa a Maui!

2. ANDERS BRINGDALChiunque abbia avuto la possibilità di vederlo andare in giro con la sua Ferrari in

Western Australia, capisce che ha fatto dei bei soldoni. Se non fosse stato per Bjorn,

Anders sarebbe diventato campione del mondo un sacco di volte. E anche così è

riuscito a fare un sacco di grano durante gli anni d'oro della sua carriera.

3. ROBERT TERRITAHAUHa varie case sia a Maui che a Tahiti, sfreccia sull'acqua a bordo di barche enormi

e, ai suoi tempi, era uno dei windsurfisti più pagati al mondo. Il pazzo tahitiano ha

sicuramente guadagnato molto bene nei suoi anni d'oro.

4. BJORN DUNKERBECKOvviamente è pieno di soldi. Red Bull è lo sponsor più facoltoso ed influente del

momento ed i campioni del mondo non si trovano in svendita. Nei giorni d'oro, era

anche una pedina fondamentale per l'agenzia di viaggi Peter Stuyvesant Travel, poi i

team F2 e Neil Pryde, ed in quel periodo i soldi cadevano dal cielo!

5. JASON POLAKOWHa venduto il suo marchio personale di tavole, JP, proprio quando stava per

esplodere. Pozza è anche uno dei rider principali sia dell team Neil Pryde che Red

Bull. Ha una casa gigantesca a Torquay, in Australia, ed un'altra casa lussuosa

proprio di fianco al campo da golf di Sprekelsville, a Maui. Sicuramente Polakow è

stato uno di quelli che hanno guadagnato di più durante la sua brillante e

lunghissima carriera.

6. NIK BAKERUna solida macchina per soldi da diversi anni. Anche lui, ai suoi tempi, ha firmato

contratti molto ricchi con Silk Cut, Sega, Red Bull, Fanatic, Art, Gaastra ed ora lavora

per Mistral e North sullo sviluppo ed aspetto di mercato per entrambi i marchi. È

anche conosciuto per aver svariate proprietà in giro e vicino a casa sua sulla costa

meridionale inglese. Baker è stato molto furbo con i suoi soldi, investendo sul

mattone e continuando a guadagnare durante la sua illustre carriera.

7. JOSH STONEGià in pensione con i soldoni in banca… Stone sapeva proprio come far soldi. È

riuscito ad accaparrarsi un ottimo contratto con la marca d'abbigliamento svizzera,

Jet Set. È stata una delle maggiori personalità per NeilPryde durante la sua intera

carriera. Ha cominciato con F2 e poi è passato a JP con Jason Polakow. È ora

pesantemente nel giro del mattone e sembra possieda metà di Paia, a Maui.

8. KEVIN PRITCHARDUn'altra massiccia macchina da soldi. Pritchard possiede una casa immensa a Maui

e tutti i giocattoli per divertirsi sia dentro che fuori dall'acqua o ovunque voglia.

9. KAULI SEADIHa firmato un accordo molto redditizio con JP e Neil Pryde alla fine del 2006 ed

immediatamente si è accaparrato un titolo mondiale wave. Sicuramente questo

brasiliano prorompente diventerà uno dei rider più pagati al mondo dei giorni

nostri.

10. ANTOINE ALBEAUL'omone della Francia ha continuato ad ammassare premi gara e montepremi per

le tappe e titoli mondiali negli ultimi tre anni. Probabilmente percepisce anche un

salario importante da Pryde, Jp e Quiksilver. JP e Starboard si sono fatti guerra per

averlo nei rispettivi team per il 2009. Questo significa una sola cosa per Antoine… più

soldi!

Jason Polakow, uno dei più fuori di testa di tutti i tempi.

Antoine Albeau, il più veloce di tutti.

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1. THE WINDSURFING MOVIELevi Siver ha impostato un nuovo livello nella storia della cinematografia windsurfistica.

Angoli stupendi, riprese mozzafiato, ed alcuni dei rider migliori al mondo.

2. JASON POLAKOW: ABOUT TIME Ha rivoluzionato la disciplina e l'approccio al wave sailing con questo video. Forse non il

massimo come riprese, ma l'azione era assolutamente molto più avanti del suo tempo.

Tutti i rider che volevano diventare provetti waver, hanno sbavato a lungo davanti alle

televisioni di tutto il mondo, cercando di carpire i segreti del suo stile devastante.

3. NAISH: RIPRobby Naish al top della sua forma alle Hawaii. Non serve dire altro. Pura azione del Re!

4. THE ACCIDENTAL TOURISTLa visione controcorrente di Scottie Mckercher, che offre una prospettiva personale e

differente del mondo del windsurf.

5. GREENIEQuesto video fatto in casa è stato filmato e prodotto da Tam Mullen senza un budget

hollywoodiano ed è un classico senza tempo. Filmato soprattutto in giro per l'Inghilterra,

include anche delle sequenze di azione spettacolari dei due fratelli irlandesi, Timo e Finn.

Controllate anche Greenie 2, in caso Tam si decidesse finalmente a pubblicarlo!

6. RENAISSANCEUn altro video spettacolare di Levi Siver, assieme ai suoi amici della F2 Maui Project

Crew, assieme a Ponch ed Andy Wolf. Questo film è una sottoparte del Maui Project e

contiene un sacco di azione spettacolare, vale la pena vederlo!

7. THE SEARCHBjorn Dunkerbeck, Scott Carvill e Tristan Boxford girano il globo a caccia di onde epiche.

È bello vedere Dunky che si rilassa alla ricerca di onde perfette e si diverte… finchè si

spara nel piede con un fucile da pesca subacquea…!

8. THE ALOHA CLASSIC 2 VIDEOIl pezzo in cui Richie Myers viene ingoiato da un'onda di due alberi in close out ad

Hookipa è un momento classico della storia del windsurf. In questo video c'è anche Josh

Angulo che distrugge tutto ad Hookipa, quando aveva solo 14 anni!

9. PLUG AND PLAYUn classico senza tempo dalla Tonix DVD crew. Un sacco di filmati dall'acqua, riprese

dall'elicottero ed azione radicale da tutto il mondo. Non si può volere di più.

10. FAST FORWARDUno dei primi video di Robert Masters per il Team Pryde, riprese innovative e spettacolari,

con un budget massiccio. Starring: Laird Hamilton, Fred Haywood, Mark Angulo, Bjorn e

Rush Randl; in questo film c'era davvero tutto. Rider che si scontrano volontariamente,

video di speed dall'elicottero, onde epiche ed un sacco di azione mozzafiato.

1. AERIAL SCOTT CARVILL A JAWS

1. AERIAL SCOTT CARVILL A JAWSCon molto coraggio Carvill ha deciso di staccare un gigantesco Aerial a Jaws,

aggiudicandosi la prima posizione tra le manovre radicali. Un pazzo!

2. KAULI SEADI, PUSH LOOP FORWARDNe ha chiuso uno perfetto in gara durante la finale di coppa del mondo a Gran

Canaria nel 2007. I giudici lo hanno fregato e gli hanno dato solo 11 punti ma

questa manovra resta e resterà nella storia del windsurf come una delle

manovre più innovative ed hardcore mai chiuse in una gara.

3. BOUJMAA GUILLOUL, BLACK SHOTBoujmaa ha davvero tirato fuori il suo asso nella manica con quel video

pubblicato su youtube. Forse avrebbe dovuto tenerselo come arma segreta in

gara, è sicuramente iper radicale da vedere. Cercatela su google e vedete coi

vostri occhi!

4. RICARDO CAMPELLO, TRIPLO FORWARDL'unico rider che abbia mai tentato di fare un triplo Forward Loop.

Aveva 10000 ragioni per rischiare il collo, però deve essere ancora chiuso…

5. AERIAL DI JOSH STONE A NAMOTUImpressionante. Questo era un Aerial tra la vita e la morte, su una sezione

tubante di un albero e mezzo durante la tappa di coppa del mondo a Fiji.

Stone è andato deciso e ci è riuscito. Si è parlato di questo Aerial per molti

anni a venire.

6. MARK ANGULO, GOY TERL'invenzione del goita è stata una delle maggiori innovazioni del wavesailing

moderno. Tutt'ora, alcuni dei pro non sono in grado di chiuderli. Mark Angulo

era anni luce avanti al suo tempo e ci congratuliamo con lui per la sua

incredibile creatività ed innovazione. Ha anche inventato il Gu Screw, Wave 360

ed il ultimamente il Mutant!

7. BACK LOOP IMMENSO DI JONAS CEBALLOSA POZO NEL 2005. È andato su, su, su e poi ancora su e su e su! Radicale al massimo.

E l'ha chiuso alla perfezione!

8. SCOTT FENTON DOPPIO PUSH LOOP A POZO.Dopo questa manovra, Fenton tossiva sangue. Non siamo sicuri se fosse

volontario o no, ma sicuramente radicale!

9. KEVIN PRITCHARD, AERIAL GIGANTESCO A PUNTA PRETA,CAPO VERDE, 2007Oh… che Aerial! Pritchard ha colpito perfettamente una sezione tubante di un

albero ed è volato in orbita. Questa manovra è l'essenza della radicalità.

Dopo aver saltato via una sezione di 15 metri di lunghezza, sopra alla schiuma,

è atterrato morbido come velluto sulla faccia dell'onda, continuandosela a

surfare… eccezionale.

10. VIDAR JENSEN, DOPPIO FORWARD AD UNA MANOA GRAN CANARIAUnico rider che abbia mai visto chiudere un perfetto doppio Forward ad una

mano. Vidar prova e chiude questo trick solo quando è veramente necessario,

durante le finali a Gran Canaria, per dar il colpo di grazia.

Ricardo Campello, luglio 2008,Pozo - Gran Canaria, durante il suoprimo tentativo di triplo Forward.

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72

1. ROBBY NAISHHa tirato su il medio ai giudici ed ha preso a cazzotti la torre a Tenerife… Problemi

leggendari per un rider leggendario.

2. FINIAN MAYNARDQuando Scott Carvill ha spinto Finian Maynard nella piscina a Gran Canaria. Maynard ha

fatto una delle scenate infantili più devastanti mai viste! Aveva le sue nuove scarpe “Jordan

Air” Baseball e quando è uscito dalla piscina era talmente furioso che alcuni hanno perfino

visto il vapore che gli usciva dalle narici! Finian è anche rinomato per mostrare quello che

pensa quando la competizione si fa intensa ad ogni gara di race di Coppa del Mondo!

3. PETE CABRINHAHa avuto una rissa con il direttore di gara Klaas Michael ancora negli anni ottanta e si

è rifiutato di pagare la multa di $3500… Non ha mai più fatto gare da quel momento!

4. ROBERT TERIITEAHAUHa ricevuto una delle multe più salate della storia del PWA per aver cercato di pestare

uno degli ufficiali di gara sulla barca a Fuerteventura… Ahia… gli è costato $2500!

5. DAIDA MORENOSi è comportata come una stupida bambina viziata dopo aver perso contro Sarah

Quita a Fuerteventura. Uno spettacolo penoso!

6. ROSS WILLIAMSHa detto un po' di parole sgradevoli al Tour Manager del PWA, Richard Page, dopo

una gara con vento rafficato in Turchia… Multa di ¤200!

7. RICARDO CAMPELLOMultato per aver fatto freesurf nella zona di gara di Slalom a Pozo… ha dovuto

pagare ¤500… E pensava di aver ragione… era tutto meno che contento.

8. SCOTT MCKERCHER E ROBBY SEEGERSeeger ha droppato Scottie Mckercher a Namotu, Fiji, e le porte dell'inferno si sono

aperte dopo la batteria. Scotty è normalmente super rilassato, ma dopo questo drop

insolente e dopo aver perso la batteria, ha perso anche la testa!!

9. TIMO MULLENHa droppato Chris Audsley a Tiree e si è sentito un po' in colpa. Ben Proffitt si è

trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, proprio dopo che Timo aveva

anche appreso di aver perso la batteria… brutto posto…Timo poi si è scusato!

10. JOSH ANGULOQuando Angulo ha perso la retta via, era una minaccia. Ha tirato sabbia ad una telecamera

da $50,000 all'Aloha Classic… lo si vede con le mani in pasta nel video Windsurf Movie!

1. HOOKIPA BEACH PARKIl parco giochi preferito a Maui. Conquistare quest'onda significa far windsurf

assieme ai migliori al mondo. Qui si è svolta molte volte la famosa gara dell'Aloha

Classic, uno degli eventi più prestigiosi nella storia del windsurf mondiale.

2. PUNTA PRETA, CABO VERDESe avete visto i filmati della gara di coppa del mondo PWA, saprete che stiamo

facendo riferimento alle condizioni epiche del 2007. Ponta Preta al suo massimo

splendore, è quindi imperativo piazzare quest'onda atlantica velocissima di oltre un

albero tra i migliori spot wave al mondo.

3. ONE EYESituata su uno dei reef di Mauritius… quest'onda è velocissima, furiosa e tubante. Il

rider australiano Ricky van Der Toon si è spezzato la gamba all'atterraggio da un

enorme Aerial. Molti atleti hanno detto che, quando è grosso, ci sono correnti

devastanti che tirano verso l'oceano aperto… non è un posto per i deboli di cuore.

4. MARGARET RIVERA tre ore e mezza di macchina a sud di Perth, si trova il picco infame di Margaret

River. Un reef perfetto allinea precise alcune delle migliori onde dell'Australia sud

occidentale. Ricordatevi solo questo… non fregate le onde ai local!

5. GNARLOODieci ore di macchina a nord di Perth, vi imbattete nell'allevamento di pecore di

Gnarloo. È una guidata molto lunga e dovete portarvi tutte le vostre provviste ed il

materiale per accamparvi, però ne vale assolutamente la pena. Nel periodo natalizio

non dovrete solo preoccuparvi di aver a che fare coi local ma anche con venticinque

milioni di mosche!

6. JAWSFunziona solo una manciata di volte all'anno e per poterlo surfare hai bisogno di un

jet ski e palle d'acciaio. È il metro di misura per tutti gli spot con onde grosse. Un

errore qui ti può uccidere, quindi non pensarci nemmeno, a meno che tu non sia un

waterman con parecchia esperienza.

7. NAMOTUUno degli spot più rinomati di Fiji per le onde sia da windsurf che da surf da onda. Il

PWA ha fatto una tappa qui negli anni novanta ed ha beccato un albero e mezzo di

perfezione srotolante.

Le due leggende del nostro sport sullastessa onda, Naish e Dunkerbeck.

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8. THE CHILLI BOWL BAJADevi farti un lungo viaggio per arrivare fino a Baja, ma una volta arrivato, ti trovi

accampato sotto le stelle e proprio davanti ad un break da coppa del mondo. In

questo spot si possono dimenticare tutte le inibizioni e concentrarsi sul puro

divertimento del wave sailing.

9. TEAHUPOO È una delle onde più rinomate al mondo tra i surfisti da onda per la sua pesantezza

e potenza devastante. Jason Polakow, Robert Territehau, Baptiste Gossein e pochi

altri sono anche usciti in windsurf ma con risultati terrificanti. Attenzione… non

pensate neanche di andarlo a vedere a meno che non abbiate una barca d'appoggio

nel canale… È sullo stesso livello di Jaws, come esperienza di surfata, “gloria o

morte”.

10. THE PIPE SUMBAWAUn perfetto paesaggio indonesiano circonda quest'onda liscia come velluto che si

srotola tubando perfettamente lungo una lastra di reef. Scotty Mckercher la reputa

una delle sue onde preferite di tutti i tempi… e credeteci… lui ne ha viste e surfate

parecchie, quindi sa bene di cosa parla..

1. T WIN FINSÈ già da un po' che sono in giro ma da quando il campione del mondo, Kauli Seadi, li

ha riportati sotto i riflettori con il suo stile radicale e lo shape innovativo, non c'è voluto

molto prima che l'intero mondo notasse questo nuovo modo di surfare l'onda. Adesso

ogni marchio ha seguito a ruota ed offre un modello twinzer nel suo range di tavole.

2. THE CAMGaastra ha inventato il camber, che ha rivoluzionato radicalmente la velocità e

stabilità delle vele da race, fino ai giorni nostri!

3. THE GO BOARDAlcuni tester di varie riviste hanno riso a crepapelle quando hanno visto per la prima

volta la tavola Go per principianti. Svein Rasmussen però ha avuto l'ultima parola e

questo concetto di tavola corta e larga ha completamente rivoluzionato i design delle

tavole moderne.

4. NORTH CON LA SUA PROLUNGA A CICCHETTOChe idea meravigliosa. Nik Baker ne parla entusiasta. Arma un sacco di vele North

per testarle e, con questa invenzione, può anche regolarle in acqua con un semplice

click del cricchetto!

5. LA TAVOLA DA FORMULAUn sacco di persone sono contro il Formula Windsurfing, ma un sacco di ragazzi in

posti con vento molto leggero, possono già planare e competere con 7-8 nodi di vento.

6. MORSA DELLA MANIGLIA DEL BOMAVi ricordate i giorni in cui dovevate legare il boma all'albero con la corda…? Mai più!

7. ALBERO IN DUE PEZZIDove saremmo senza i due pezzi. È vero che sono davvero una noia quando si

incastrano tra loro, ma immaginatevi di viaggiare in giro con un albero monopezzo.

Un incubo infernale!

8. L' IPODA volte il tuo migliore amico di viaggio è l' I-pod, garantisce ottimo sound durante i

momenti di silenzio ed è perfetto per quando non si vuole sentire le cavolate di un

compagno di viaggio durante una spedizione. Puoi anche caricarci sopra tutti i tuoi

film e video preferiti di windsurf, per poi poter passare il tempo alla grande mentre

sei fermo all'aeroporto ad aspettare!

9. GOMMINO DEL PIEDE D'ALBEROIl gommino è un componente critico sia per la funzionalità che per la manovrabilità

dell'intero materiale. Sotto molti aspetti, il gommino, è ciò che distingue il windsurf

da tutte le altre imbarcazioni, permettendo al rider di girare l'albero in qualsiasi

modo, facendo girare il materiale senza problemi in tutte le condizioni.

10. INTERNETOk, esula un po' dal windsurf ma immagina di dover guardare le previsioni alla

televisione o perfino sul quotidiano per vedere come si stia evolvendo la

petrurbazione… ed invece possiamo aver report in tempo reale, previsioni e

rilevazioni, tutto grazie a Windguru!

Il talento più innovativo del windsurf:Mr. Kauli Seadi a Jaws.

Finian Maynard, meglio non farlo arrabbiare!

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1. JENNA DE ROSNAYJenna De Rosney era molto conosciuta sulla scena alla fine degli anni ottanta ed

era proprio una gran sventola! John Skye ha ancora un suo poster trasandato

attaccato sul muro in camera!

John Carter stava pulendo il parabrezza delle macchina a noleggio del padre ed

ha visto sul cruscotto una suo foto in topless mentre prendeva il sole. Deve

ancora riprendersi!

2. NINA TJENBERGOh Nina… baciamo la terra su cui cammini… È una ragazza svedese di una bellezza

stratosferica e prende 10 e lode in tutti i campi! Detto tutto!

3. IBALLA E DAIDA MORENODue gemelle identiche che sono molto carine e due grandi windsurfiste.

Le possibilità sono dalla vostra parte, ma state attenti a non provocare le

vivaci spagnole a meno che siate pronti a spegnere a cazzotti il loro brutto

carattere.

4. OLGA RASKINAÈ una new entry della scena del freestyle femminile ed è una tentatrice russa. Con

anche ottime capacità in acqua!

5. ASHLEY BAXTERUna delle Robby's Angels. È giovane, in forma ed indossa bikini piccolissimi! Wow!

6. LAURE TREBOUXFreestyler svizzera che fa girare la testa in acqua e fuori!

7. CAGLA CUBATPartecipante turca a Miss Mondo… sembra si veda con il presidente del PWA, Jimmy

Diaz… Bast***o fortunato!

8. JUSTYNA SNIADYWave rider polacca molto carina… le piacciono le moto e sa come far festa!

9. ALICE ARUTKINHa solo 16 anni ma la ragazza francese ha fatto girare la testa a tutti la scorsa estate.

È anche una racer molto talentuosa!

10. NATHALIE SIMONCampionessa nazionale francese per quattro volte, era una vera gattina ai suoi

tempi. Adesso ha scuole di windsurf in tutto il mondo.

1. ROBERT TERRITEHAUUno dei suoi passati cavalli di battaglia era quello di schiantarsi in planata contro i

bordi della piscina dell'indoor a Bercy… un vero pagliaccio e la folla francese lo

adorava. È anche saltato giù dal tetto di un rompighiaccio Transatlantico,

windsurfato Teahupoo, ha preso il lip a Jaws, ha chiuso uno dei primissimi doppi

Forward ed in generale è stato un pazzo durante la sua intera carriera!

2. RICARDO CAMPELLOOgni rider che chiude un doppio Forward merita una medaglia… ma per provare un

triplo, bisogna proprio esser suonati!

3. LAIRD HAMILTONPer i suoi pazzeschi Forward lungo il percorso di speed a Fuerteventura. Ha anche

surfato praticamente ogni onda immensa conosciuta sul pianeta, con ogni tipo di

giocattolo acquatico!

4. ANTOINE ALBEAUChiunque sia pronto a spararsi a 50 nodi lungo un canale deve avere qualche rotella

fuori posto.

5. JASON PRIORRipper canadese che è andato a Maui ed ha conquistato Hookipa alla vecchia maniera,

quella dura. Era sempre il minchione che provava le condizioni quando le onde erano

immense ed il vento leggerissimo. Ha passato più tempo sulle rocce che in acqua!

6. JASON POLAKOWGuardando le onde mostruose che Jason Polakow si è cavalcato in giro per il mondo,

significa che o ha gonadi di acciaio fuso oppure che la parola paura non fa parte del

suo vocabolario.

7. CORKY KIRKHAMNon fate casino con lui… va giù pesante... un pazzo scatenato!

8. SCOTT POULTERSi è lanciato da un molo con la macchina a noleggio a Tiree negli anni ottanta.

9. FINN MULLENPer aver surfato con onde irlandesi di 12 metri nel bel mezzo dell'inverno! Un altro

forte come un toro! Non scherzateci troppo!

10. IAN BLACKNon sei n cima alla lista dei disastri senza essere almeno un po' pazzo…!74

Le gemelle pluricampionesse, Daida e Iballa Moreno.Alice Arutkin.Laure Treboux.

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CONDIVIDERE O NASCONDERESono sempre stato indeciso tra questi due approcci: condividere, a rischio che tutto

vada distrutto; oppure stare in silenzio, sperando che l'Eden potesse restare la

proprietà di una manciata di fortunati.

Una volta che hai scoperto El Dorado, è difficile pensare di mandarci frotte di

distruttori di onde, che magari non vedranno neanche la bellezza nascosta che

deriva dal surfare uno spot meraviglioso per la primissima volta. Può anche essere

che a volte certe privilegi vadano meritati, ed il fatto di faticare per arrivare ad un

obiettivo renda la riuscita ancora più dolce.

Prima di questa spedizione, mi ero fatto un'idea errata su questa zona del pianeta.

Qualche servizio televisivo sulla zona ed un paio di trasmissioni sulle realtà popolari

della zona, mi avevano proposto uno scenario non molto interessante per i miei

gusti, sebbene questa destinazione, sulla carta, avesse tutti i requisiti per essere

un'ottima destinazione per i cacciatori di spot nascosti.

La prima volta che avevo sentito le parole “mare della Cina” è stato durante la

tragica sparizione di Arnaud de Rosnay durante gli anni 80.

I luoghi comuni avevano poi preso il sopravvento e non avevo più considerato questa

parte del mondo finchè Fabrice mi ha proposto di andarci a fare una spedizione.

Durante le ricerche a cui stava lavorando per trovare altre destinazioni per conto del

suo progetto Blue Planet, sembrava che avesse messo le mani su una pepita d'oro,

ed anche noi abbiamo avuto la stessa fortuna, avendo la possibilità di scoprire degli

spot che non erano mai stati windsurfati prima…

La sfida era molto importante e quindi noi ci abbiamo pensato molto prima di

accettare: bisognava tornare ancora una volta con un sacco di foto mozzafiato, sia

di action che di paesaggi e lifestyle, che rappresentino l'essenza di una spedizione

andata a buon fine. La nostra fame d'avventura non poteva essere soddisfatta solo

surfando delle onde perfette, ma anche conoscendo profondamente l'atmosfera di

un paese, i suoi profumi, e gli aspetti positivi e negativi di cui bisogna sapere

comunque approfittare ed apprezzare e che, a volte diventano, col retrogusto di

aneddoti ed esperienze vissute, dei ricordi indelebili che ci restano impressi in

mente anche dopo la fine dell'avventura.

Per la missione noi avevamo già scelto bene la nostra zona, ed i contrasti fisici,

culturali, economici e climatici erano tra i più forti e marcati che abbia mai avuto la

possibilità di vedere finora.

MANILATutto ha inizio con un'immersione quasi traumatizzante all'interno del buio più

caotico di una città in sviluppo metastasico all'ultimo stadio, Manila. Attraversiamo

poi una terra quasi immacolata, priva di qualsiasi struttura turistico/alberghiera, e,

dopo qualche ora, ma che sembravano molte di più, di autobus, abbiamo ammirato

in contemplazione le varie tecniche secolari d'agricoltura, trasmesse ormai di

generazione in generazione, in modo da poter sfamare una popolazione in continua

Sylvain, Fabrice e Andrea.

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crescita e che, malgrado il loro atteggiamento perplesso e disinteressato alle

problematiche moderne, mantengono comunque un'aria di grazia che lascia

pensare che andranno avanti immutate nonostante tutto.

Non eravamo sicuri che avremmo trovato ciò che eravamo venuti a cercare e la

tensione ed il dubbio, a volte, prendevamo il sopravvento, quando ero ancora a casa

mia da solo. Fabrice però era convinto e tranquillo come per ogni viaggio, sicuro che

la nostra scelta fosse azzeccata e che la leggendaria buona stella ci avrebbe guidato

ed illuminato ancora una volta. Quello che era ormai palese è che gli abitanti non

avevano mai avuto la possibilità di incrociare dei windsurfer o perfino dei kiter.

Effettivamente, durante il tragitto, avevamo proposto ad Andy (kiter italiano

stabilitosi nelle Filippine) di unirsi a noi, in quanto il terzo rider previsto per la

missione aveva improvvisamente perso la

sua motivazione che aveva manifestato con

tanta foga qualche mese prima… poco

male. Arricchire l'equipaggio con una

persona con una visione differente ed un

approccio diverso all'oceano, non poteva

che essere interessante!

Eravamo come in esilio in una magnifica

terra straniera. Lontano da ogni forma di

civilizzazione moderna, lontano da tutte le

connessioni internet a pagamento. Una

sorta di miscuglio, su qualche decina di

km quadrati, di tutti i tipi di paesaggio

che avevamo ammirato in giro per il

mondo negli ultimi anni. Un pochino

d'Indonesia da questa parte, tropicale e

verde… delle risaie immense e senza

tempo… e poi, dopo una curva, l'aridità

del Cile di un paese spazzato dal vento e

tartassato dalla pioggia. Le coste

rocciose frastagliate che

immediatamente lasciano spazio ad

un'immensa e bellissima spiaggia

bianca, dove le palme ed il panorama

tropicale riprendono tutta la loro forza e

splendore.

SEGNALI DI ONDEI segnali erano tutti presenti e ben in vista: una costa varia ed esposta in tutte le

direzioni possibili, a ridosso di alte montagne che avrebbero incanalato il vento,

accelerandolo. C'era così tanto da vedere che abbiamo immediatamente organizzato

delle missioni d'esplorazione e, se la fortuna non ci avesse sorriso col vento, avremmo

sicuramente avuto molto da vedere per parecchi giorni, andando alla scoperta di

questo paradiso incontaminato. Trovare lo spot è stata una storia completamente

diversa ed anche se, dagli altipiani, si potevano vedere dei line up perfetti, la strada

per arrivarci era tutt'altro che semplice o conosciuta, lontana e senza il minimo

cartello o indicazione. Fabrice aveva già esplorato questa zona ma questa volta

avevamo deciso di scoprirne ancora di più, tutti insieme. Potevamo già contare sulla

Fabrice Beaux in Goyter.

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presenza e locazione di uno o due spot conosciuti e confermati dal nostro specialista

ma sicuramente c'erano altre perle nascoste che attendevano di essere scoperte,

magari poco più lontano... Cerchiamo a gesti di far capire agli abitanti quello che noi

stiamo cercando ma sembra che loro ci vogliano sempre mandare sulle spiagge

tranquille, popolate da bagnanti e turisti. Dopo qualche tentativo inutile, finalmente,

tutto si allinea e riusciamo ad arrivare nella zona di un estuario di un fiume con una

piccola spiaggetta spazzata da forte vento offshore, e che, grazie ad un banco di

sabbia piazzato alla perfezione, alza un'ottima destra ripida e veloce, che rompe fino

a riva con uno shorebreak delicato da gestire, ma che offre delle ottime rampe per gli

Aerial di Fabrice, a pochi metri dall'obbiettivo del fotografo! Nessuno all'orizzonte.

Niente parcheggio per armare, e la dolce trepidazione che s'impadronisce di ognuno

di noi quando tiriamo fuori il nostro materiale nuovo di zecca dalle sacche per la

prima volta, un rituale che assume un significato nuovo e solenne quando si è gli unici

in spiaggia pronti, in apprensione, a sfidare il potente e pesante shorebreak. Un nuovo

spot che ha bisogno di essere domato e scoperto dall'interno, ed il modo in cui lo si

cavalca la prima volta è molto diverso da quando lo si conosce già. Ci sentivamo già

fortunati per avere un posto così bello e magico solo per noi e, la ciliegina sulla torta,

era il costante vento forte che ci ha accompagnato per tutto il tempo, da quando

siamo giunti in questo paese, giorno e notte. Non ci potevamo però accontentare di

una sola scoperta, sebbene questo spot fosse entrato con prepotenza nella lista dei

primi tre spot di windsurf migliori che abbia mai visto. Avevamo una tabella di marcia

molto intensa ed abbiamo dovuto continuare con l'esplorazione, quindi dopo una

Sylvain Demercastel tweakka il suo twinzer.

Alla ricerca di nuovi spot.

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settimana di ottimo waveriding in condizioni epiche, con onda calante, era ora di

partire verso nuove mete. Il nostro itinerario ci stava portando in una delle zone più

remote dell'isola, dove sapevamo che il vento soffiava molto forte in questo periodo

dell'anno, tuttavia, stavamo per renderci conto che anche la pioggia ha una frequenza

altrettanto assidua. Dopo aver guidato per otto ore, la luce è cambiata ed ora il cielo

era di un colore plumbeo. Il vento era chiaramente presente ma un gruppetto di

piccole isole sembravano bloccare lo swell, lasciandoci presagire l'ottimo potenziale

di questa zona per il freeriding o freestyle nella laguna per poi far wave sulle isolette

vicine. La pioggia è cessata per un momento, offrendoci uno dei tramonti più

spettacolari dell'intero viaggio. Questo posto aveva un grosso potenziale per drogati

di windsurf come noi, ma la pioggia era un problema non indifferente, specialmente

per le foto. Sembrava anche che avremmo

dovuto aver molto più tempo a disposizione

di quello che avessimo, in modo da poter

esplorare per bene il grosso potenziale delle

isolette limitrofe.

CONTINUARE A CERCAREDopo aver guardato velocemente le

previsioni, ci siamo resi conto che

avremmo dovuto passare altro tempo alla

guida. Abbiamo tenuto d'occhio le

previsioni per una mareggiata da circa una

settimana e finalmente sembrava che

avrebbe impattato la costa nelle 24 ore

successive. Abbiamo deciso di alzarci

prestissimo la mattina seguente, per poi

guidare 8 ore e tornare in uno spot che

Fabrice sapeva sarebbe funzionato alla

grande con la mareggiata massiccia.

Le tante ora di guida fanno parte del viaggio

e ci danno la possibilità di meditare e

pensare esattamente di cosa abbiamo

bisogno e cosa stiamo facendo, perché lo

stiamo facendo e quale sarebbe il modo

migliore per raccontare la nostra

esperienza. È proprio in questi momenti

che ci immergiamo completamente nella cultura locale, assorbendo colori e

profumi, guidando attraverso città, campagne, stradine di montagna e zone costiere,

fermandoci in semplici aree di servizio per parlare coi venditori di legumi e

mangiare del cibo locale. Avevamo scoperto un gioiello prezioso; il potenziale che

questa regione offre a livello di spot di windsurf è davvero infinito. La mareggiata che

avevamo inseguito era in orario, ed anche noi. Lo spot era stato scelto alla

perfezione, e sebbene sentissi ancora l'agitazione della primissima volta, lo spot

sembrava più gestibile di quanto pensavamo, considerando che l'oceano ci stava

regalando set più grossi di un albero. La luce del sole però, era molto debole e fioca

a causa della pesante copertura nuvolosa, e non era il massimo neanche per i

filmati, ma questa poteva essere la nostra unica possibilità di surfare onde grosse,

Wave 360 per Fabrice davanti ad un giovane pubblico.

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quindi non c'era assolutamente tempo da perdere. Siamo rimasti in acqua finchè il

sole se n'è andato quel giorno. Abbiamo cominciato la session sotto un bellissimo

arcobaleno ed abbiamo concluso con un altro tramonto multicolore spettacolare. Le

onde erano grosse e perfette ed il vento soffiava costante sui venti nodi. È stata una

delle session più belle ed eccitanti della mia vita, il tipo di giornata per cui vale la

pena girare il mondo. Durante i giorni seguenti, lo swell è scaduto notevolmente, ma

era l'opportunità perfetta per controllare alcuni potenziali spot che avevamo visto in

precedenza. Spot che erano impraticabili con onde grosse stanno ora diventando

delle palestre perfette sia per saltare che per fare freeride. Abbiamo quindi

trascorso i nostri ultimi giorni giocherellando in varie arene di spot wave, lagune

smeraldo con simpatici beach break e piccole onde sui reef corallini ideali per

saltare. La squadra era stanca e provata ma allo stesso tempo al massimo della

forma e completamente a suo agio coi ritmi di vita locali. I nostri materiali avevano

subito danni marginali nei vari e potenti shorebreak locali ma niente di serio.

Eravamo in perfetta armonia con i ritmi e l'ambiente circostante, mentre ci

godevamo questo incredibile parco giochi e le sue svariate condizioni acquatiche che

variavano ogni giorno.

MORALE DELLA FAVOLATutte le cose belle purtroppo finiscono. Era ora di tornare alla grande città,

transizione obbligata per tornare nel nostro mondo occidentale e per immergerci

nuovamente nelle nostre routine quotidiane. Siamo stati molto fortunati ad avere

trovato quello che stavamo cercando,

surfando onde bellissime in spot ancora

vergini ed incontaminati. Andy ha fatto kite

sia con vento sideshore che onshore,

perfino negli estuari dei fiumi e quindi

anche lui può dire di essere stato uno dei

primi ad aver surfato questi magnifici spot

per wavesailing. Abbiamo fatto wave in 6

spot differenti, alcuni con vento leggero,

altri con 30 nodi, su lunghe spiagge

bianche, o su tagliente roccia lavica, o in

acqua turchese sotto un cielo azzurro e a

volte anche sotto l'incessante pioggia

monsonica… quasi ogni giorno del nostro

viaggio a dir la verità! Avevamo trovato

posti migliori in questa maniera anzichè

seguendo le vecchie strade già percorse, e

questa è la prova che c'è sempre qualcosa

da scoprire. Abbiamo avuto il raro

privilegio di godere appieno di questo

paradiso del waveriding, solo per noi, in

un'era in cui le informazioni di viaggio

volano alla velocità della luce e le masse

affollano ogni location ricercata, lasciando

pochissime alternative ai sognatori ed agli

avventurosi. Potremmo tenerci questi spot

Sylvain alza lo spray.

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tutti per noi? Inutile! Su un pianeta popolato da quasi 7 miliardi di persone, quanto ci

vorrà prima che ci venga qualcun'altro? Indicare con precisione millimetrica ogni

spot da noi scoperto e spiegare come arrivarci e come evitarsi ogni piccolo mal di

testa e disguido lungo la strada? Assolutamente no! Una pepita d'oro deve essere

una ricompensata e deve essere guadagnata. Anche se lasciassimo qualche traccia

per facilitare leggermente i rider dopo di noi, dovranno comunque prendersi dei

rischi e fare le loro ricerche prima di poterci andare ed imparare che strade

prendere ed abituarsi al clima radicale che c'è in questa regione. Chi lo sa? Forse ci

troveremo laggiù, e poi potremmo condividere la gioia di un segreto comune, come

tra compagni di avventura, e saremmo tutti più forti e ci verrà aperta la porta per la

terra promessa, che è destinata a diventare molto più conosciuta.

Special thanks to:

• Mike ed Alma Oida, proprietari del Kapaluan Vista Resort a Pagudpud.

E-mail: kapuluan_ vista_ [email protected]; web-site: www.tjhawaii.com/kvr

• Il nostro autista, Alfredo V. Poserio col suo van!

E-mail: pentium_ [email protected]

• Il nostro hotel a Manila: The Manila Pavilion. Web-site: www.manilapavilion.com.ph

• Ringraziamenti speciali anche al Dipartimento del Turismo Filippino, Katherine,

Verna e Maritess che ci hanno aiutato ad organizzare la nostra esplorazione.

• La nostra crew logistica Filippina: Fele, Manny, George, e tutti gli altri rider

filippini che ci hanno accompagnato nel viaggio ed il loro PWA (Philippines

Windsurfing Association).

Vento e onde non sono mancate in questa nuovamissione di Fabrice (in Aerial) e Sylvain, ma anchetanta pioggia, che ha complicato il report fotografico.

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L'AERIAL A FARFALLAL'Aerial off the lip, o salto giù dall'onda all'italiana, è

la massima espressione del waveriding. Una vera

surfata non è completa se in mezzo o alla fine non

viene eseguita una manovra aerea tipo Aerial, Aerial

360, Goyter, insomma è quel boost di adrenalina in

più che ti fa sentire il Polakow della situazione. Tra i

vari Aerial quello più tecnico è quello che si esegue

tra un Cut Back e un altro, magari entrando molto

verticale sull'onda e quindi automaticamente

estremizzando il movimento facendolo diventare

tweacked; tuttavia quello che prediligo di più è il

famoso Aerial a “farfalla”! Lo chiamiamo in gergo

proprio così in quanto una volta che si è sputati via

dall'onda si galleggia in aria come una farfalla e la

tavola fluttua nel vuoto un po' come le ali di questo

leggero animale.

IL BOTTOMÈ importantissimo prendere tantissima velocità,

lasciando perdere il wave riding, quindi dirigendosi

direttamente verso il picco che ci verrà in contro,

come in questo caso, ed è fondamentale

concentrarsi per riuscire a colpire la parte d'onda

che si chiuderà con la massima violenza e con il

giusto angolo di attacco della nostra tavola rispetto

all'onda, in modo da avere un vero e proprio calcio

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alle nostre spalle che ci farà volare alto come una

farfalla. Nella sequenza si può notare come la curva

del Bottom Turn è molto larga, quasi dritta, proprio

per non perdere velocità e lo sguardo è rivolto giù

sottovento verso la parte dell'onda che colpirà la

mia carena. Un attimo prima di entrare nella sezione

critica mi cala un po' il vento e la vela mi si avvicina

molto al corpo, ma non ci sono problemi, un timing

perfetto svilupperà tutta la potenza dell'onda in

altezza e lunghezza del nostro Aerial. Fondamentale

è mettere la tavola in una posizione parallela alla

cresta del lip o con la prua verso la spiaggia un

attimo prima di essere colpiti dall'onda in modo tale

da non finire dietro e poi dobbiamo offrire sempre la

carena al labbro dell'onda per poter prendere al

meglio il nostro schiaffo che ci farà volare.

IL VOLOÈ fatta, il timing perfetto, la prua rivolta verso la

spiaggia e la giusta velocità non ci potranno

far altro che volare come una farfalla, ed infatti

eseguo l'Aerial alla perfezione con lancio in

aria ed atterraggio nella parte piatta davanti

all'onda ben distante dalla schiuma, a

confermare la grande spinta che mi ha

dato l'onda!

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INTRODurante tutta la manovra, dallo stacco alla chiusura,

bisogna lasciare che il braccio anteriore penzoli con

scioltezza, controllando il rig solo con la mano

posteriore. Questa manovra sembra un mix tra una

Duck Tack ed una Spock bugna in avanti. In questi

ultimi due anni è stata anche creata una variazione

ancora più estrema, la Kulo, in cui la rotazione che

segue il passaggio della vela è completamente aerea.

Per ora concentriamoci sulle manovre “base”. Si fa per

dire…

HOW TO DOVai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella

vele ma preferibilmente non sovrainvelati. Per

eseguire correttamente una Bob One Hand è

fondamentale saper far il passaggio della Duck Tack ad

occhi chiusi, in modo da potersi trovare sottovento alla

vela con i piedi nelle strap ancora in posizione normale.

Lasca leggermente fino ad arrivare a circa 45° tra

traverso e lasco e sbilanciati leggermente in avanti, in

modo che la tavola mantenga una buona velocità. Cazza

la vela col braccio posteriore, spingendo l'albero in

avanti e leggermente sopravento con quello anteriore,

in modo che l'albero si abbassi leggermente verso

l'acqua. Mollate la mano anteriore e, fancedola

passare sopra a quella posteriore, andate a prendere

la fine del terminale del boma in modo da avere un

controllo maggiore sulla vela al momento del

passaggio. Continuate a spingere la vela in avanti col

braccio posteriore, per poi lasciarlo andare e tirare il

rig verso poppa e sottovento con la mano anteriore che

era andata a prendere la bugna. Così facendo, la vela

non scenderà troppo e galleggierà magicamente

sopravento a voi per qualche secondo, prima di

tornarvi in mano (o in faccia o nell'acqua sopravento,

a seconda di come l'avete lanciata…). Una volta che

vedete che la vela sta tornando su, portate il braccio

anteriore verso poppa e cominciate a flettere le

ginocchia per prepararsi allo stacco. Mettete la mano

posteriore proprio sopra alle cimette del trapezio, in

modo che sia sul baricentro di spinta della vela e che

si possa sfruttarne la potenza per staccare.

Assecondate il movimento e la spinta della vela con il

braccio posteriore, spingendo l'albero verso prua e

girando testa e spalle verso poppa, usando il braccio

posteriore come perno. La parte cruciale è proprio il

passaggio che, se effettuato correttamente, vi

garantisce abbastanza potenza da completare l'intera

rotazione senza batter ciglio. Cercate ora di saltare in

avanti e rannicchiare la gamba posteriore, in modo che

la prua tocchi per prima e faccia da perno. Tenete il

peso il più centrale possibile, in modo che la tavola

possa slashare liberamente e girare come per una

normale Spock. Continuate a seguire la rotazione con

le spalle ed a tenere la testa girata sottovento,

lasciando la mano anteriore rigorosamente a spasso.

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Una volta che la rotazione di 540 gradi sta per

terminare, spostati leggermente all'interno della

curva. Completata la manovra, puoi finalmente

rimettere anche la mano anteriore sul boma.

STEP BY STEPFoto 1-2: Vai leggermente al lasco ed inizia a spingere

l'albero verso prua e sopravento come per una Duck

Tack, restando però coi piedi normali e nelle strap.

Sbilanciati in avanti e cerca di far tutto velocemente.

Molla la mano anteriore e vai a prendere la bugna,

continuando a spingere in avanti con quella posteriore.

Foto 3-4: Questa fase è davvero critica ed è

fondamentale mantenere una buona velocità. Tira la

bugna dietro alla tua testa verso poppa e sottovento, in

modo da poter riafferrare il boma sottovento alla vela

con la mano posteriore. Resta centrale col peso ed

abbassati leggermente per prepararti allo stacco.

Comincia a portare il braccio anteriore verso poppa.

Foto 5: Questa foto è vitale per lo stacco. Metti la mano

posteriore sopra le cime del trapezio e distendi il

braccio anteriore verso poppa e spingi l'albero verso

prua con quello posteriore. Stendi le gambe in modo

da far staccare la tavola e sbilanciati leggermente

verso poppa.

Foto 6-7: Se sei riuscito a fare il passaggio

correttamente ed hai ancora velocità, la potenza nella

vela ti aiuterà sia nello stacco che nella rotazione della

fase aerea, dove sei ancora sottovento alla vela. Gira la

testa ed il braccio anteriore verso poppa,

rannicchiando la gamba posteriore e stendendo quella

anteriore, in modo che la prua faccia da perno. Resta

centrale col peso e continua a tenere la testa girata

verso poppa.

Foto 8-12: Se hai fatto tutto correttamente, avrai

ancora abbastanza velocità per completare la seconda

parte della manovra senza intoppi, come se fosse una

normale Spock One Hand 540. Resta centrale col peso

e tieni il braccio anteriore disteso, in modo da usarlo

per bilanciarti e contrastare la vela. Quando la bugna

passa nel vento infatti, la vela ti strattonerà sottovento

ed è quindi necessario sbilanciarsi leggermente

all'interno della curva.

Foto 13-14: Ora la manovra è praticamente finita ed

ora, e solo ora, potete rimettere anche il braccio

anteriore sul boma per poter completare questa super

manovra!

DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le condizioni

di acqua giuste, possibilmente con vento non troppo

forte. Se c'è l'acqua choppata è difficile riuscire a far

girare la tavola senza intoppi e risulta difficile gestire il

materiale con una mano sola. Non staccate troppo al

lasco altrimenti non avrete abbastanza potenza nella

vela per completare la rotazione one hand e ricordatevi

di staccare ancora con buona velocità. 89

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L'OCCASIONE DEL PHOTOSHOOTINGAncora una volta Sardegna, quella del vento forte e

dell'acqua limpida, delle piante di mirto piegate dal

maestrale, quella del golfo a nord ovest, dell'Asinara e

della spiaggia de La Pelosa. In questa occasione sono

qui con il Team Royal Kiteboarding per il loro

photoshooting, che hanno scelto il talento di Alberto

Guglielmi/Mazma e la bellezza di questo posto per

scattare le foto. Facciamo base al centro del nostro

inossidabile amico Robby Tavazzi. Anche se questo è un

kite-photoshoot dell'azienda con cui collaboro, mi sono

portato la mia attrezzatura slalom oltre che un sup e

un wave grande, non si sa mai, anche se poi di onde, 91

Carlo Rotelli, il “Nut”.

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come annunciavano le previsioni, non se ne vedranno

per questo giro. Ne approfitto quindi per allenarmi in

slalom e andare in giro per questo selvaggio ed

incontaminato spot che sto per scoprire. La meta è “il

mare di fuori”, nel canale davanti all'isola dell'Asinara,

una volta carcere e ora parco marino in cui è vietato

sbarcare senza un permesso.

IL CRUISINGIn questo reportage, per questa volta, non parliamo di

manovre estreme sulle onde o condizioni speciali, ma

vorrei evidenziare un altro lato molto puro e sempre

affascinante del nostro sport, il cruising, ovvero il

windsurf inteso come mezzo per navigare veloci sul

mare, raggiungere isole, attraversare canali ed

esplorare baie e spiagge isolate raggiungibili solo via

mare. In questo angolo della Sardegna, nei miei bordi

senza meta risalgo il vento per poi lanciarmi in laschi

senza limiti dove alla massima velocità l'unica cosa che

sento è la voce della natura... l'unico rumore che mi

avvolge è il vento assieme agli schizzi dell'acqua sulla

tavola. Se ti concentri bene puoi percepire la luce

diversa che illumina quest'isola e queste rocce che

chissà quante mareggiate hanno visto frangersi

contro; questo angolo remoto di un'isola nell'isola,

fatto di tanta acqua pura che cambia colore ad ogni92

Stintino, il paradiso del cruising.

Sup in relax nel mare sardo.

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bordo, di piante di mirto piegate dal vento, di piccole

calette isolate, di resti di una torretta in una piccola

spiaggia sperduta che diventerà un'ottima postazione

per scattare. Partendo proprio dal WCS di Robby si

raggiunge in meno di mezz'ora l'incontaminato canale;

planando su queste acque non puoi fare a meno di

notare la loro limpidezza che fa impallidire anche

l'isola dei Caraibi con la miglior reputazione in termini

di trasparenza. Qui non è solo l'acqua ad essere

trasparente... tutto è limpido e pieno di luce! Riesco a

vedere la mia ombra che corre sulla sabbia

bianchissima del fondo... l'acqua è cosi “sharp” e piena

di riflessi che sembra di planare sospesi! Il mare è 93

Il Nut con il suo motard tra le curve sarde.

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spianato dall'isola sopravento del canale e la tavola è

tutta fuori dall'acqua, navigo solo sulla pinna, con una

7.7 a 4 camber tirata a chiodo e un I-Sonic da 111 litri,

e mi sembra che non ci siano limiti alla velocità che

riesco a raggiungere in questa baia. Decido dove

andare, tengo l'assetto e ci arrivo in un attimo. Il

windsurf è sempre uno dei mezzi più veloci in mare!

LA F1 DEL WINDSURFSento la pinna sotto stress dalla pressione e dalla

velocità. Immagino i rails della tavola scaldarsi per

assurdo come le gomme slick sull'asfalto perfetto. Esco

facile dalle strambate quasi alla stessa velocità con cui

entro grazie all'acqua liscia che "tiene" come una pista

da moto GP. Non ci sono boe ne cordoli ma mi diverto a

disegnare curve mentre mi volto per vedere la scia

bianca che rimane sulla superficie del mare blu come

quelle in cielo dei jet. La tavola rimane stabile e non

sbatte, siamo in un potenziale circuito di F1 del windsurf,

disciplina slalom. Velocià massima e giù a piegare! La

mia tavola è un jet sul mare. Mentre mi avvicino al bordo

dell'Asinara vedo dei cavalli liberi al pascolo, nessuno

sull'isola e penso tra me e me che qui una gara non

avrebbe precedenti in termini di bellezza e condizioni,

ma un pubblico di cavalli apprezzerebbe??? Voto 10

penso, mentre taglio il traguardo immaginario davanti ai

box dell'isola! Robby mi ha detto che c'è un punto in cui

il “mare di fuori” incontra un piccolo reef che alza onde

perfette per saltare, ma oggi è il primo giorno di

maestrale, il vento è solo sui venti nodi e le rampe sono

piccolissime... non c'è abbastanza mare questa volta...

peccato! Arrivano anche Robby con un amico e Simo

Vannucci con il suo nuovo kite Royal, e ci troviamo tutti a

sfrecciare a “gas aperto” in questo splendido canale

naturale che sembra fatto apposta per correre a vela

sull'acqua. Il silenzio mi avvolge, ogni tanto incrocio un

amico che sorride, a volte un gabbiano che mi plana

vicino, il sole è caldo ed il vento teso, è bello essere qui,

è bello essere ancora una volta nell'isola...

LE ALTERNATIVEIo e Simone abbiamo portato anche le nostre super

motard per fare delle curve sulle strade e stradine

sterrate nei posti invitanti e deserti che ci sono qui

intorno. È un ottimo mezzo per vedere posti nuovi, ma

non è la stessa cosa del windsurf... almeno finchè non

saranno pronte, finalmente, le moto elettriche! Stasera

ci aspetta una grigliata tutti insieme, i problemi per

oggi restano lontani, il windsurf è anche questo! Adoro

questo sport per la libertà che sa offrirti quando sei la

fuori spinto solo dal vento insieme a qualche amico.

Arrivederci Asinara torneremo presto nel tuo mare

di fuori!

INFO UTILI• Come arrivare: L'aeroporto di Alghero dista 40 km

oppure dal porto di Porto Torres con navi che

arrivano da Genova, Corsica, Spagna. Se sbarcate ad

Olbia bisogna guidare verso la Costa Smeralda

direzione Palau, poi S. Teresa, Isola Rossa direzione

Porto Torres. Viaggio affascinante per la bellezza del

panorama! Consigliato almeno una volta e si

incontrano lungo la strada gli spot da onda più

rinomati dell'isola.

• Dove dormire: Hotel Roccaruglia sulla spiaggia della

Pelosa; albergo Silvestrino nel centro del paese;

campeggio zona saline vicino al secondo centro WCS

con Kite zone, snack bar e spiaggia attrezzata.

• Scuole e indirizzi utili: WCS: località l'Approdo strada

La Pelosa, Stintino (SS). Tel: 079.527006; e-mail

[email protected]. Il centro è gestito da

Roberto tavazzi, posto ideale per imparare e migliorare

in winsurf.

• Venti: Il vento migliore è il levante, che fa anche onda;

tutti gli altri venti dai quadranti occidentali creano

condizione di acqua piatta ideale per freestyle e slalom.

Il colore del mare è meraviglioso e l'acqua è come

quella di una piscina.94

Bordi infiniti seguiti da lunghe scie bianche, nessun rumore,solo quello del vento, pace assoluta per un divertimento puro.

Carlo Rotelli sfreccia a tutta velocità.

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