Funboard 122
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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
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ANNO XV - NUMERO 122MAGGIO 2009
DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]
REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]
ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]
GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]
IN REDAZIONEMichele Ivaldi • [email protected] Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]
FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Antoine Albeau, Fabrice Beaux, Anders Bringdal, Fabio Calò, Valentina
Crugnola, Sylvain Demercastel, Nicole Grun, Normen Gunzlein, Dario Oliviero,
Mattia Pedrani, Matt Pritchard, Andrea Rosati, Carlo Rotelli, Kauli Seadi, Nicola
Spadea, Simone Vellekoop.
immagini: John Carter, Sylvain Demercastel, Remi Duffour, FotoFiore, Alberto
Guglielmi, Jacqueline Herrmann, Thorsten Indra, Sebastien Joffard, Sjaak
van der Linden, Giordano Masala, Liz Metcalfe, Valerio Pedrani,
Photodingo.com, Axel Reese, Kerstin Reiger, Darrell Wong, Simone Vellekoop.
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it
AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]
RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]
SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano
SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]
Funboard è una testata della casa editrice
JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche
gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),
Snowb (snowboard) e le riviste
Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)
Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)
6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),
e MainSail (vela).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva
autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non
espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,
nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di
riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso
essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati
dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.
Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.
PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00
ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio
ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234
STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
>ECCETERA
Thomas Traversa è uno dei più forti waver francesi, daanni in cima alle classifiche mondiali. Inizialmente si èanche dedicato al freestyle ottenendo ottimi risultati,ma ora concentra tutte le sue energie solo tra le onde.È molto giovane ma ha già surfato tutti i migliori breakdel pianeta, il suo fisico esile, il più leggero del PWA, nonsi addice alla sua disciplina, ma quando entra nelleonde Thomas non passa inosservato!
RIDER Thomas Traversa | PLACE Maui, Hawaii
MOVE Shove It | FOTO DI Darrell Wong
Anno nuovo, nuovo circuito di freestyle. Nemmeno un anno fa in questa sede elogiavo la tanto
attesa nascita di un unico Campionato italiano Freestyle, ora siamo tornati ad avere due circuiti,
dei quali solo uno riconosciuto dalla FIV e valido per l'assegnazione il titolo di Campione Italiano.
Gli atleti che non sono tanti, partecipano ad entrambi i campionati, questo, potrebbe anche essere
un bene, più gare ci sono, più ci si allena e più il livello si alza, ma dal punto di vista economico è
penalizzante, anziché unire le risorse perseguendo un unico obiettivo, le si disperde, creando
inoltre divisioni e schieramenti fra gli addetti ai lavori e confusione fra gli appassionati.
Questo è ciò che accade in Italia… E in Europa? La tappa del Tour Europeo di Freestyle di Podesdorf,
appena conclusa, ha dimostrato che l'idea inizialmente criticata dell'event organize Gerhard
Polak, di proporre una gara di “freestyle classic”, (per farla breve valevano tutte le manovre
classiche e non gli switch), sembra abbia avuto un buon successo. L'idea di fondo di Gerhard, che
personalmente condivido, è quella di avvicinare il più possibile gli spettatori agli eventi di windsurf,
per aumentare la diffusione del nostro sport. Per fare ciò vorrebbe creare un circuito wave e uno
speed in posti selezionati ed estremi, lontani dalla folla, per decretare un “super” campione delle
rispettive discipline. Mentre il freestyle e lo slalom li vorrebbe avvicinare molto di più alle aree
urbane, per garantire un maggior afflusso di pubblico, con il rischio però di non trovare le giuste
condizioni di vento. Da qui l'idea di creare un nuovo format per il freestyle, tale da poter competere
anche con le brezze leggere. Il primo esperimento, grazie ad Eolo è andato bene… Almeno la gara
questa voltà c'è stata. Intanto un ragazzone over 40 ha ottenuto un sorprendente podio proprio a
Podesdorf, Raimondo Gasperini, che nel primo tabellone single è arrivato secondo, perdendo poi
una sola posizione nel double. Quindi complimenti a Raimondo per questo risultato, ma attendiamo
il prossimo numero per sentire l'opinione di qualche rider e per indagare a fondo su questa nuova
proposta. Questi cambiamenti faranno bene al windsurf? Sono proprio curioso di vedere cosa ci
attende per il futuro!
Fabio I-720
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GIRL CAMP SURF SEGNANA DOMANI PLANO ANCHE IO...FORSE, EDIZIONE 2009Per tutte le surfiste il SurfSegnana Center
organizza dal 18 al 21 giugno il GirlCamp by
SurfSegnana espressamente dedicato alle ragazze
di qualunque livello, dalle totali principianti alle
surfiste più avanzate. Il GirlCamp sarà un punto di
incontro per imparare e progredire in gruppo
confrontandosi sulle problematiche comuni che le ragazze devo affrontare per
poter fare windsurf. I corsi saranno seguiti dagli istruttori professionali del
SurfSegnana e ci saranno degli interventi mirati di alcune ragazze surfiste del
Lago di Garda. Preziosa sarà anche la collaborazione dell'atleta wave-freestyle
Fabio Calò (ITA-720) che parteciperà alle lezioni come special guest per le ragazze
dei livelli più avanzati. Alle lezione teoriche e pratiche in acqua verranno affiancate
delle session di stretching, e di videoclinic dove le ragazze potranno imparare
analizzando gli errori dalle proprie riprese utilizzando la nuova sala video del
SurfSegnana. In oltre sono previsti per la sera dei momenti di incontro.
Il costo a persona per il GirlCamp by SurfSegnana è di euro 349,00 e comprende:
• 3 notti presso Villa Maria con buffet di prima colazione e piscina, capuccino per
il pomeriggio e tisane per la buona notte;
• 4 lezioni di windsurf, una lezione al giorno di circa 3 ore;
• 4 giorni di noleggio materiale windsurf, da utilizzare anche prima e dopo le ore
di lezione;
• 4 giorni di noleggio bike.
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iParassiti.com - Asd in collaborazione
con SurfSegnana organizzano
DOMANI PLANO ANCH'IO, ...FORSE 2009.
Si tratta di 6 ore dedicate a chi non è
mai salito sul windsurf o ai
principianti che vogliono migliorare
la loro tecnica per arrivare presto
alla loro prima planata. Siamo alla
terza edizione del corso che si
propone come mission quella di
avvinare sempre più persone alla
pratica del nostro nobile sport.
"Domani plano anch'io, ...forse 2009"
si terrà sabato 6 e domenica 7
giugno, presso il Center SurfSegnana
alle foci del Sarca (Torbole). Le lezioni
si svolgeranno al mattino (inizio ore
9.00), mentre per il sabato sera è
stata organizzata una serata di festa
con buffet e aperitivi, tutto
accompagnato da ottima musica.
Il corso è riservato ai soci de
iParassiti.com - Asd; ecco un altro
buon motivo per tesserarti!
Per garantire un buon rapporto
allievi/insegnanti, l'iscrizione è a
numero chiuso, quindi affrettatevi!!!
Per info e prenotazioni:
www.iParassiti.com
La segreteria del SurfSegnana è sempre a vostra disposizione, per
qualsiasi informazione e preventivi su misura:
tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail [email protected];
web www.surfsegnana.it
JUNIOR CAMP SURF SEGNANAIl SurfSegnana, dopo i successi delle edizioni precedenti ripropone anche quest'an-
no lo Special Camp “FUNonBOARD” per i giovani surfisti. Una settimana di vacanza
full immersion espressamente dedicata agli under 14. Il pacchetto comprende:
• 6 pernottamenti in Hotel *** con trattamento mezza pensione (colazione e cena
incluse) più pranzo al sacco;
• 5 lezioni di windsurf con attrezzatura inclusa, per un totale di 15 ore;
• 7 giorni di noleggio bike;
• presenza di animatori-istruttori 24 ore su 24;
• gita a Gardaland.
Il costo per una settimana di sano divertimento è di euro 629,00. Periodi: dal
27/06/2009 al 03/07/2009 e dal 04/07/2009 al 10/07/2009.
YANNICK IS COME BACKDopo un paio di anni di inattività per infortunio, il talento francese Yannick
Anton ritorna alle competizioni; nuova vita, nuovo home spot e nuovi progetti.
Yannick ci ha detto: “ Sono arrivato a Fuerteventura da 8 mesi! Dopo il mio
pellegrinaggio da Varese a Nizza ho iniziato la mia riabilitazione in Costa
Azzurra, e poi ho scelto dove andare a vivere. Ora sono a Fuerteventura e sono
felice! Ho tutto quello che mi serve per vivere immerso nella natura vicino al
mare e alle onde. Sulla North Shore di Fuerte posso fare waveriding quasi
ogni giorno, potendo scegliere tra 20 spot diversi. Ho anche iniziato un nuovo
lavoro, molto interessante, proseguendo nei miei progetti sto lavorando sulle
tavole custom trifins, perfette per fare delle curve più creative sulle onde.
Contemporaneamente a questo faccio anche dei lavori con le fibre e le resine
che mi permettono di sostenere i miei progetti nel windsurf.
Ho appena partecipato al Fuerteventura Wave Classic, e per me è andata
benissimo, in quanto il mio ginocchio non ha ceduto nemmeno dopo i wipe
out più devastanti. Sto riacquistando fiducia dopo l'infortunio e
continuandomi ad allenarmi in triathlon sono sicuro che il prossimo inverno
sarò di nuovo al 100%!”.
Per contattare Yannick e per surfare la North Shore di Fuerte:
www.7th-wavefuerteventura.com
YANNICK ANTON (F8) IN BREVE
• Nato il 03/07/1981 a Nizza
• Inizia a fare windsurf a 9 anni
• Carriera professionistica: 1997 primo sponsor, Island Feeling (shaper di
Cannes); dal 2000 al 2003 entra nel team internazionale Bic Sport, prima con
Tabou e poi con Tiga e Space Dog, come tester e sviluppo delle tavole di serie
e custom per le gare.
• 2003 prima rottura del ginocchio durante il PWA di Pozo e prima operazione.
• 2004 ritorno alle gare.
• 2006 Indoor di Londra PWA: Yannick esegue il primo doppio Forward in
piscina della storia del PWA.
• 2007 seconda rottura del ginocchio e altra operazione.
• Fine 2008 ritorna tra le onde di Fuerteventura come appassionato di
wavesailing dopo quasi 2 anni di pausa.
• 2009 Yannick naviga con il materiale del 7th Wave Center Fuerteventura e
tavole custom.
Yannick Anton a Fuerteventura.
WINDJERITEAM MISSION 2009 CIRCUITO ITALIANO WINDSURF FREESTYLE 2009La mission del 2008 dei ragazzi brasiliani al secolo Edvan (BRA 250), Chico (BRA
83) e Sassà (BRA 64) è stato un grandissimo successo anche soprattutto per
l'eccellente lavoro eseguito dal coach Raimondo Gasperini. Ma quest'anno il team
si allarga ed accoglie a braccia aperte il simpaticissimo e talentuoso Andrè
Paskowski (G 2). Il 17 aprile sono atterrati in Italia simultaneamente i brasiliani
Edvan, Chico, Sassà ed il coach per il 2009 Andrè Paskowki. A supporto del viaggio
il van, già presente lo scorso anno, sarà ancor meglio allestito per il trasporto dei
materiali e delle persone; la sua veste grafica un po' rinnovata ed arricchito di
flag per meglio identificare il team. I ragazzi guidati dal “Pasko” sono partiti il 18
aprile alla volta della Sardegna per una prima sessione di allenamenti per tornare
poi a fine mese in vista del primo evento, Podersdorf. Il gruppo arriverà a
Podersdorf qualche giorno prima per meglio capire il terreno di gara, ovviamente
questa è stata una richiesta del coach, che ritiene importantissimo motivare i
ragazzi sull'evento e su come affrontare l'insidioso lago austriaco.
Successivamente il primo evento di contorno e training; infatti i ragazzi partiranno
alla volta dell'Egitto (Dahab) per un fotoshooting, supportati dallo “shore team” al
secolo Luca, ideatore della mission e Franco, responsabile ufficio stampa.
L'evento di Dahab avverrà in compagnia di Gollito (V 01) e Brawzinho (BRA 105) al
fine di potersi misurare e confrontare con dei valentissimi rider … in questo caso
i migliori del mondo. Di ritorno da Dahab il 20 maggio i ragazzi proseguiranno per
l'evento di Fehrmarn (Germania), dove saranno presenti e si esibiranno sempre
in compagnia del coach. Velocemente li vedremo nella tappa del tour in Sardegna
dalla fine di maggio al 2 giugno. A seguire continueranno la mission alla volta della
Grecia, ove saranno presenti e parteciperanno a tutte le gare in programma nella
nazione Ellenica. Quindi li potrete seguire sia a Milos Beach che al club Vass e da
qui prontamente li vedrete presenti in Turchia ad Alacati.
Terminate le gare nelle terre di Anchise ed Enea i ragazzi si proietteranno verso
le canarie dove concluderanno la mission con la presenza agli eventi di Lanzarote,
Gran Canaria e Fuerteventura. Aggiornamenti in tempo reale di quello che avviene
sui campi di gara e durante gli allenamenti su www.windjeriteam.com. Il più
sentito ringraziamento va alla Pousada Windjeri di Jericoacoara (www.windjeri.it)
che ha fortemente voluto la mission, oltre ai sponsor che sosterranno i ragazzi:
RRD, Tecnolimits ed Alpinestars.
È online il nuovo website www.windsurfnation.eu dedicato al neonato Circuito
Italiano Windsurf Freestyle, che nel 2009 raccoglie tre dei contest di freestyle
di maggior successo degli ultimi anni: il Memorial Dario Bonetti sul Lago
d'Iseo; il Detour Freestyle Contest sul Lago di Garda e le Finals di Coluccia.
Questo nuovo progetto dedicato al freestyle nasce dalla passione di atleti e
windsurfisti appassionati che hanno voglia di mettersi in gioco per far giocare
gli altri a fare le gare. La prima tappa al Lago d'Iseo è carica di significati, a
cominciare dall'amico windsurfista scomparso a cui da otto stagioni viene
dedicata con passione questa gara organizzata da Beppe e dallo staff AWT -
Associazione Windsurf Toline. In aggiunta, non solo sarà la prima gara
dell'anno, ma varrà anche come gara di selezione per l'unica tappa italiana
del circuito EFPT, il Toshiba Freestyle Grand Prix che si svolgerà a Coluccia dal
30 maggio al 2 giugno. Nelle acque di Iseo verranno infatti assegnati 8 dei 32
posti disponibili per il contest internazionale. Tutte le info sul circuito sono già
disponibili su: www.windsurfnation.eu
Calendario CIWF 2009
25-26 aprile 2009, Lago d'Iseo: VIII Memorial Dario Bonetti
11-12 luglio 2009, Lago di Garda: Detour Freestyle Contest
30 ottobre-1 novembre, Sardegna: Coluccia Finals
SURF ALPIDIA CON SURFSEGNANASei tornato da qualche giorno di surf
in un luogo splendido, che hai
scoperto per caso, uno spot dove il
vento è forte e il paesaggio è
mozzafiato, un luogo che pensavi non
esistesse. Vorresti poter fare vedere
ai tuoi amici questo luogo e magari
mostrare loro le foto che hai
scattato e la sua esatta posizione. A
quanti surfer non è ancora successo
qualcosa di simile? Al ritorno dalle
vacanze tutti ti chiedono di vedere le
tue fotografie ma non sai come fare per mostrargliele. La risposta è
surf.alpidia.com il portale sociale dedicato interamente al mondo del windsurf
e della tavola, con la caratteristica possibilità di posizionare sulla mappa le
proprie immagini e condividerle con i propri amici su Facebook e altri portali
di social network. La comunità è indipendente: ognuno può creare nuovi
contenuti, caricare nuove foto o video e votare altri utenti. Le creazioni più
votate finiscono in homepage dopo alcuni minuti! Quest'anno surf.alpidia.com
collabora con i centri surf Marco Segnana, con i quali in occasione dei 30 anni
di attività vuole lanciare un concorso che potrà portarti a fare surf sulle acque
del Lago di Garda! Il primo premio è una settimana intera in un albergo del
Garda Trentino con un corso presso il centro surf Segnana. Visita le pagine di
surf.alpidia e scopri le possibilità che ti vuole offrire. Surf.alpidia.com: niente
luoghi comuni. Iscriviti ed inserisci i tuoi report surfistici, forse sarai tu il
fortunato vincitore del concorso!
www.surf.alpidia.com
X-RAY TALENT FACTORY 2009Dopo il successo delle precedenti edizioni l'X-Ray Talent Factory, con il patrocinio del Comune di Olbia e dell'Assessorato Sport, Ambiente e delle Politiche Giovanili,
torna sulla spiaggia di Murta Maria (Olbia) in Sardegna per un nuovo esaltante evento. Dal 15 al 19 giugno Raimondo Gasperini e la mitica rampa Red Bull, parte integrante
del progetto che punta a portare più giovani possibili ad "invadere" le spiagge italiane, sbarcheranno presso il centro surf Marina Maria, in assoluto tra le location migliori
per le presenza costante del vento termico e dell'acqua piatta, con l'intento di scovare i campioni del futuro. La novità assoluta per l'edizione del 2009 è però rappresentata
dall'introduzione della tappa unica dell'Italian Freestyle Junior Cup, valida per la categoria juniores maschile, e del Campionato Nazionale Assoluto Femminile che si
disputerà dal 19 al 21 giugno. In palio per i vincitori oltre al materiale tecnico garantito dagli sponsor un biglietto aereo offerto dall'Air Italy per il Brasile nella mecca del
freestyle: Jericoacoara! Sette giorni di full immersion quindi nello spettacolare mondo di vulkan, spock, flaka, speed loop e di tutto ciò che è radicale. Dalle tecniche di
base del freestyle alle manovre più complesse sotto l'attenta osservazioni dei migliori interpreti del panorama italiano. A partire proprio da Raimondo Gasperini,
pluricampione italiano e vice campione europeo nel 2003, e dal resto del suo team formato dal laziale Nicola Spadea, dal "local" di Olbia Gabriele Varrucciu, da Andrea
Mariotti, terzo italiano nella classifica wave e dalla campionessa italiana femminile Annamaria Zollet. Per le iscrizioni e tutte le informazioni scrivi a: [email protected],
[email protected]. I requisiti minimi per poter partecipare all'X-Ray Talent Factory: avere un'età compresa tra i 12 ed i 23 anni ed essere in grado di eseguire
correttamente water start, power jibe, chop-hop, helicopter tack. Red Bull, oltre alla possibilità di effettuare una extreme session sulla rampa, fornirà quotidianamente
un supporto energetico a tutti i partecipanti all'evento. Chi non dovesse avere a disposizione attrezzatura propria, potrà contare su quella messa a disposizione dall'X-
Ray Talent Factory con le migliori marche del settore, previa prenotazione della stessa tramite il modulo d'iscrizione. A fine corso, ciascuno dei partecipanti riceverà una
valutazione che terrà in considerazione lo stile, la tecnica e la varietà di manovre apprese. Sulla base del livello del partecipante e dei progressi ottenuti dall'inizio del
camp, verranno assegnati due titoli a tappa ed al migliore di questi, segnalato dall'organizzatore Raimondo Gasperini, ci sarà la grande occasione di ricevere la
sponsorizzazione dai migliori marchi del campo.
ANDREA BALDINI CON CHALLENGERIl Principe Andrea Baldini entra a far parte del team internazionale Challenger e
con le velocissime nuove Aero+ affronterà tutte le gare di coppa del mondo di
speed dalla Francia alla Namibia per poi sublimarsi con il famigerato Master of
Speed nel canale di Saintes Maries de la Mer dove il windsurf cercherà a tutti i
costi di riprendersi il primato mondiale di velocità. Nella sua gara di esordio
appena conclusasi a Gruissan il Principe si è piazzato al 15° posto su 70
agguerritissimi speed sailor da tutto il mondo, tra cui il mitico Anders Bringdal,
responsabile della ricerca e sviluppo della nuova Aero+, che con un ottimo
secondo posto ha voluto confermare (se ce ne fosse stato il bisogno) che nel 2009
ci sarà da vedersela con lui per conquistare il titolo mondiale.
Per info: [email protected]; web: www.challengersails.com
NOVITA' IN LIGURIANovità in Liguria per l'atleta Christian Ferraro che utilizzerà tavole RRD, vele
Challenger Sails e boma AL360; continua invece la collaborazione ormai con-
solidata con Surfactivity di Albenga. Da quest'anno inoltre Christian propone
passeggiate accompagnate in mountain bike alla portata di tutti per scoprire
le bellezze dell'entroterra ligure, ed un'innovativa scuola di windsurf che si
sposterà di volta in volta sugli spot del ponente alla ricerca della condizione
ideale per soddisfare le esigenze di ogni suo allievo con corsi privati di max 2
partecipanti Per contattare Christian potete utilizzare la sua pagina web
www.mtbwindsurfliguria.com
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SHAKA SURF SHOPDopo un lunghissimo e nevosissimo inverno sta finalmente per arrivare l'estate. Siamo ormai a maggio e
già da un mese l'addormentata Torbole è tornata a vivere e ad essere popolata come da tradizione da
personalità, personaggi originali e particolari che si possono incontrare in giro per strada o nei negozi più
alla moda... via Matteotti 22, Shaka, non uno dei tanti ma il board shop di riferimento dove anche quest'anno
potrete trovare la cortesia e la professionalità di Mikel ed il suo team, in oltre tutti i materiali di ultima
generazione e le novità più fresche in fatto di abbigliamento street surf e skate.
1° RADUNO GPS RALLY TORBOLECosa c'è di meglio di un raduno per tutti gli amanti dello
speed o solo per chi vuole provare l'ebbrezza della velocità!
E allora eccolo il 1° Raduno GPS Rally! E quale cornice migliore
di Torbole del Garda culla indiscussa di questa disciplina.
Il 20 e 21 giugno presso la Conca D'Oro saranno 2 giorni di
puro divertimento sia in acqua che fuori, in acqua ci si potrà
divertire confrontandosi in varie prove dove sarà vincente la
massima velocità raggiunta sui 10 secondi e la
divertentissima prova per Team dove conterà la somma di
tutte le velocità registrate e la distanza massima percorsa dal
Team; sicuramente da non perdere domenica la Pussy Of The
Lake, evento nel evento riservato alle ragazze. Mentre fuori
dall'acqua nella giornata di sabato per tutti i partecipanti non
potrà mancare un pasta party accompagnato da ottima
musica il tutto grazie alla proverbiale cortesia dei gestori del
Conca D'Oro inoltre domenica ci sarà una estrazione di premi
offerti dagli sponsor: Gioielleria Santoni, Dikom, TecnoLimits,
Non Solo Mute, N-Joy, Surf Planet, Shaka, Detour, Trabo fra
tutti i partecipanti e le premiazioni dei vincitori delle singole
prove. Visto il numero limitato di 54 partecipanti chi fosse
interessato può confermare la propria iscrizione tramite
e-mail o sms: 3920851818.
Per informazioni: [email protected]
[email protected]; www.torbolewind.com
JUNIOR SURF CAMP 2009 BY VASCO RENNAAnche quest'anno si svolgono a Torbole, nel mese di giugno e luglio presso il Vasco Renna
Professional Surf Center, le ormai tradizionali settimane di surf camp per bambini dagli 8 ai 14 anni.
I Surf Camp di Vasco sono stati infatti i primi camp dedicati ai bambini e i primi partecipanti sono
ormai ultra ventenni e in gran parte surfisti accaniti e molto bravi. Il programma dei camp prevede
intense giornate sulla tavola e grande divertimento per tutti i giovani allievi che condividono le giornate
con gli istruttori del Vasco Renna Surf Center che li seguono sia nelle ore di surf che durante tutta la
giornata. I giovani surfisti lasciano i genitori a casa e soggiornano tutti insieme in Hotel a Torbole.
Il camp prevede lezioni sia per principianti che per livelli più avanzati. Durante le lezioni vengono
utilizzati materiali ridotti nelle dimensioni e nel peso perfettamente adatti all'età ed alla muscolatura
dei piccoli surfisti e gli istruttori svolgono un programma specificamente pensato per l'età dei giovani
allievi. Il programma dei camp prevede anche l'organizzazione di una bellissima regata finale con
distribuzione di diplomi e premi per tutti. Il team di Vasco vi aspetta quindi a Torbole tutti i giovani
surfisti per una vacanza surf indimenticabile.
Per Info: Vasco Renna Professional Surf Center, Parco Pavese, 1- 38069 Torbole sul Garda (Trento)
Tel. 0464/505993 - Fax 0464/506254 e-mail: [email protected]
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PWB PORTONOVODecimo anno per il PWB di
Portonovo che si affaccia alla nuova
stagione ricca di novità.
Ancora più vasto il parco delle
attrezzature, fra le migliori sul
mercato, Starboard e Goya a
disposizione per la scuola ed il
noleggio. Nuovi arrivi anche per gli
istruttori, il PWB è cresciuto molto
dai primi anni e offre oggi un ottimo
servizio completo per la pratica dei
nostri sport di vento e onda e che
trova proprio nella splendida baia
del Conero le condizioni tra le più
favorevoli in Adriatico, dalla
primavera fino all'autunno
inoltrato. Il centro, molto attrezzato
ed organizzato, è coordinato
dall'esperienza di Carlo “Nut” Rotelli che con i suoi abili collaboratori promuove il
windsurf a 360 gradi, dai corsi gratuiti per bambini fino a 12 anni, ai corsi avanzati
per i più esperti che vogliono migliorare la propria tecnica. Ambiente piacevole in
un contesto naturalistico di rara bellezza. Il vento predominante è lo scirocco che
qui grazie al monte raggiunge facilmente i venti nodi e regala ottime giornate
ventose con l'arrivo delle perturbazioni atlantiche. A Portonovo è possibile
allenarsi tra le boe in slalom con vento forte, anche fino a tarda sera con l'ostro,
partecipare a regate slalom, eventi speciali come il tandem day o la regata dei
PWkid, o semplicemente uscire per provare manovre con il freestyle-wave. A volte
se si è fortunati con le mareggiate si possono surfare ottimi spot nella zona e
praticare il SUP. Anche per le tavole con il remo sono previsti sia il noleggio che la
partecipazione a corsi dedicati. Il centro è operativo da maggio ad ottobre, info
news su www.pwb.it - [email protected]; tel 333.2028111 - tel. 333.5268997.
SPONSOR UFFICIALE DEL VASCO RENNAPROFESSIONAL SURF CENTERVento, sole… la surf mania corre sulle onde del Garda con un nuovo alleato in
Coast to Coast. Coast to Coast, brand nel settore moda mare uomo e bambino
che fa capo al Gruppo Calzedonia, sarà sponsor ufficiale del Vasco Renna
Professional Surf Center di Torbole, rinomato centro di wind surf e sport
acquatici sul Lago di Garda, per tutta l'estate 2009. Tutto il team del Vasco
Renna Professional Surf Center vestirà i costumi e l'abbigliamento Coast to
Coast, realizzati in tessuti tecnici ad altissima traspirabilità e ad asciugatura
ultrarapida disponibili in tantissimi colori e fantasie.
PORTO POLLO WINDSURF GRAND SLAMLa stagione agonistica delle discipline artistiche Freestyle e Wave Performance è
ai nastri di partenza. Anche nel 2009 l’attività viene promossa nell’ambito della
partnership operativa con AIWS che opera in qualità di event organizer in
esclusiva per i tre campionati nazionali Freestyle Open, Freestyle Juniores e Wave
Performance. Questa serie di eventi designeranno i vari campioni nazionali, che
potranno fregiarsi dell’unico titolo ufficiale riconosciuto dall’AICW, organismo di
classe approvato dalla FIV per seguire anche il settore artistico. Ricordiamo che
la partecipazione a tutte le manifestazioni implica l’obbligo del tesseramento FIV
2009 con indicazione della visita medica e della relativa scadenza e il
tesseramento AICW 2009. La prima regata della stagione è rappresentata dal
Porto Pollo Windsurf Grand Slam, un evento che prevede la possibile chiamata sia
della regata inaugurale del Campionato Nazionale Open Freestyle sia della tappa
iniziale del Campionato Nazionale Wave Performance. Il waiting period previsto
terminerà a fine maggio, le regate sono chiamate su quattro giornate da
venerdì a lunedì per agevolare la partecipazione. Per info: www.aiws.it
MONDIALI JUNIORES FREEST YLEPORTO POLLODal 22 al 27 giugno Porto Pollo ospiterà la seconda edizione dei Mondiali
Juniores Freestyle, l'unico campionato internazionale riconosciuto da ISAF e
IWA per le promesse delle specialità artistiche. È un grande onore per l'Italia
poter ospitare questo evento, che si inserisce in una consolidata tradizione di
attenzione verso le future generazioni. Grazie all'impegno profuso da AIWS e
dal suo Presidente Riccardo Genazzani, insieme al comune di Palau ed il
consorzio Operatori Turistici di Palau, è proprio il settore juniores del
Freestyle ad avere conosciuto una promettente primavera, con i primi titoli
nazionali ufficiali assegnati nel 2008 e un crescente numero di giovanissimi
nelle varie categorie impegnati a dare il loro meglio con le loro evoluzioni
sull'acqua. Il Mondiale, al quale sono attesi ragazzi di diverse nazioni europee
(si preannunciano Belgio, Olanda, Russia, Francia e altre) e probabilmente
qualche caraibico, sarà un banco di prova nella speranza di poter creare uno
spazio continentale per un'attività più articolata a favore di questa
spettacolare disciplina. A seguire alcune note da leggere con attenzione per
tutti i ragazzi che intendono prendere parte a questo evento. Tesseramenti:
sono obbligatori il tesseramento FIV 2009 compreso di visita medica e relativa
scadenza (certificato agonistico o di sana e robusta costituzione da portare al
circolo FIV presso il quale ci si tessera) e il tesseramento AICW 2009 (valgono
tutte le tessere, compresa quella “socio artistico”). Preiscrizione presso IWA:
anche se è sempre possibile pagare sul posto versando un mora di 25 euro, è
vivamente consigliato di effettuare entro il 31 maggio il pagamento tramite il
sito dell'IWA www.internationalwindsurfing.com cliccando sulla colonna a
sinistra “Competition” e successivamente “Register on line”. Sul sito
www.aiws.it Riccardo Genazzani provvederà a inserire tempestivamente tutte
le notizie. Last but not least, non dimenticate che fine giugno a Porto Pollo è
già tempo di vacanza, e quindi prenotate sin da ora con la massima celerità le
strutture per soggiornare.
Le tavole scuola sono da sempre una categoria di tavole esclusivamente pensate
per i principianti ed hanno un range di utilizzo limitatissimo. Per offrire alle
scuole, ai circoli ed ai privati una nuova alternativa ai tavoloni, Drops e FWI si
sono uniti in un comune progetto
realizzando una tavola adatta
all'apprendimento ma anche capace di
permettere l'organizzazione di regate. La
tavola è lunga 314cm, ed è dotata di
deriva in fibbra, molto rigida e leggera, e
un grande pad offre un grande grip ed
una comodità pari a quella delle
tradizionali tavole scuola ma con il
vantaggio di poter essere estremamente
competitiva in una regata. Le
caratteristiche del nuovo Pgreco
permettono di evolversi sulla stessa
tavola su cui si è imparato. Utilizzare la
tavola per freeride adatta ad ogni livello
ed età, inoltre genererà una monoclasse
che permetterà di regatare ad armi pari
in tutti i centri che l'avranno adottata
come tavola scuola. Una tavola
assolutamente innovativa che guarda al
mercato delle scuole offrendo nuove
prospettive. Per info: Drops Board; tel.:
+39.075.841542; fax: +39.075.841477;
www.drops.net
PGRECO DROPSIl trapezio di Neil Pryde ideale per il
wave e il freestyle, chiusura rapida,
perfetta vestibilità, design semplice ed
elegante, ultra leggero e con un
prezzo competitivo.
Disponibile nei colori nero/argento,
nero/verde e nero/rosso.
NEIL PRYDE 3D WAIST X-OVER
Studiato appositamente per un utilizzo
racing, chiusura rapida, vestibilità
avvolgente, peso ridotto e con un
prezzo competitivo.
Disponibile nei colori nero/argento,
nero/verde e nero/rosso.
• importatore: Wurz, tel: 0471.962233
• website: www.neilpryde.com
NEIL PRYDE SEAT HARNESS
Finalmente con l'arrivo della primavera e con l'avvio della stagione dei venti termici
sia sui laghi che lungo le coste diamo il via alla stagione del freestyling. Pertanto
anche in casa 99 Custom Boards, a seguito di un lungo periodo di test e
progettazione sono pronti a proporre alla propria clientela una gamma di tavole
Freestyle di ampi litraggi (da 80/90 fino a 110 litri) che rispecchi la loro proposta
destinata alle competizioni freestyle… e non solo. Perché custom board non è solo
una realtà nel wave ma è soprattutto una garanzia di eccellenza nei materiali e
tecnologia che producono doti di
performance e leggerezza che sono
essenziali specialmente in una disciplina
così tecnica come il freestyle. Il peso della
tavola così ridotto è il risultato ottenuto
dalla costruzione Superlight (full
Carbon/Vectran) che unitamente al
posizionamento del tessuto traversale
rispetto l'asse longitudinale della tavole ne
conferisce resistenza e rigidità assoluta.
Tale costruzione produce un beneficio di
rigidità e risposta nei materiali per un
immediato spunto in planata e aiuta a
manovrare la tavola facilitando lo stacco
dall'acqua, caratteristica primaria per un
utilizzo freestyle. Alla dote di peso inferiore,
(rispetto ad un prodotto di serie) che solo
le tavole custom possono proporre, si
unisce il nuovo design della Style Pro 99
con uno shape innovativo e unico.
Distribuito da ACME srl;
www.99customboards.com;
[email protected]; info/sales
tel: 338.2824999; factory: 0574.870224.
99 - ST YLE PROIl Campione del Mondo Freestyle 2008 Gollito Estredo ha continuato a spingere verso
nuovi orizzonti i suoi prototipi Fanatic Skate, usando tavole custom shapate da
Sebastian Wenzel con l'ausilio del programma CAD per catalogare le varie modifiche
per arrivare alla produzione di una tavola di serie perfetta. Con l'approvazione finale
del Campione Europeo Freestyle 2006/7 Andre Paskowski, Fanatic presenta per il 2009
due nuovi Skate, completamente rivisti nelle misure. Questi due nuovi shape, dedicati
al freestyle e proposti nella versione normale e in quella Team Edition più leggera,
garantiscono performance ad alto livello per
coloro che necessitano di una tavola al top,
ma possono anche essere comodamente
usate dai principianti del freestyle. Rails più
sottili e arrotondati nella zona delle strap
garantiscono un'eccellente fluidità nelle
manovre unita ad un migliore bilanciamento
dei pesi della tavola. La versione Team
Edition è più leggera grazie all'utilizzo del
Carbon Kevlar sulla coperta, una delle tavole
di serie più leggere mai prodotte.
• programma di utilizzo: freestyle
• designer: Sebastain Wenzel
• importatore: White Reef, tel: 0547.22756
• website: www.fanatic.com
SKATE 98
misure: 235 cm x 63 cm x 98 lt
pinna: SKATE G10 FIN 25cm
sail range: da 4.5 a 7.5
SKATE 108
misure: 237 cm x 66 cm x 108 lt
pinna: SKATE G10 FIN 27cm
sail range: da 5.0 a 7.5
FANATIC - SKATE
MATTIA PEDRANI 13,05
FRANCISCO PORCELLA 11,70
FABIO CALO' 7,85
RAIMONDO GASPERINI 6,80
ANDREA ROSATI 6,05
NICOLA SPADEA 5,70
ROBERT HOFFMAN 4,00
JOHN BENAMATI 3,60
VALENTINA CRUGNOLA 3,40
MASSIMO MANNUCCI 3,30
CESARE CANTAGALLI 3,10
VALTER SCOTTO 3,10
VITTORIO MAZZOCCA 3,00
ANDREA MARIOTTI 2,95
MARCO REVEL 2,50
EZIO PAPALIA 2,40
ANDREA CUCCHI 2,40
GIANNI VALDAMBRINI 1,80
PIETRO ALBANO 1,70
IVAN ZECCA 1,55
GIANMARIO PISCHEDDA 1,50
ALESSIO ANGELI 1,40
ROBERTO RICCI 1,30
CARLO ROTELLI 1,00
GRETA BENVENUTI 1,00
NICCOLO' VIOLATI 0,80
GIGI LE CARRO' 0,65
MASSIMO RE 0,65
ANDREA IACOROSSI 0,50
GABRIELE VARRUCCIU 0,30
FILIPPO BESTETTI 0,25
PATRIC DIETHELM 0,25
ALBERTO MENEGATTI 0,25
DARIO TROIANI 0,25
Come promesso vi riproponiamo l'esposimetro con la
classifica parziale dei rider italiani più fotografati in
questa prima parte dell'anno. Il sistema di conteggio dei
punti lo potete trovare sul numero 119 di Funboard di
dicembre-gennaio, dove avevamo proposto una prima
classifica dimostrativa ma senza alcun valore per
quella ufficiale del 2009. Abbiamo tabulato le riviste
FUNBOARD, WINDSURF ITALIA e WIND NEWS con i numeri
usciti nelle edicole da gennaio ad aprile 2009. I punti
accumulati dai rider in questa classifica parziale
saranno sommati alle prossime tabulazioni per poi
arrivare a dicembre con la classifica finale dei rider più
fotografati del 2009.
Dopo la nostra dimostrazione dell'esposimetro italiano è
venuto fuori un gran polverone, abbiamo ricevuto diversi
commenti negativi, alcuni hanno pensato che non
sapevamo più cosa fare, altri ci hanno anche consigliato
di fare più windsurf per evitare di pensare a queste cose,
e gli amici di Wind News si sono sentiti chiamati in causa
perché i “loro” rider erano entrati nella classifica… Noi
abbiamo deciso di continuare comunque per la nostra
strada, con questa classifica che magari per alcuni non
avrà valore, mentre per altri, come atleti e aziende,
servirà ad avere un quadro complessivo dei rider più
attivi sulle riviste di settore. Gli amici di Wind News, per
non sollevare altre polemiche, non faranno più parte
della classifica, e tutte e 3 le riviste tabulate
continueranno ad avere lo stesso valore per la somma dei
punti. In questa classifica provvisoria della prima parte
dell'anno il rider più fotografato è stato Mattia Pedrani,
grazie alla sua costante presenza sulle varie riviste e alla
cover del numero di Funboard dicembre-genniao, con
relativo articolo e sequenze. A pochi punti di distanza
troviamo Francisco Porcella, con una presenza
importante su tutte e 3 le riviste per i suoi successi in
ambito internazionale di quest'inverno. In terza posizione
troviamo Fabio Calò, che pur essendo il capo redattore di
questa rivista è sempre un atleta, spesso in viaggio per
dei report fotografici, e grazie ai suoi recenti viaggi a Gran
Canaria, in Madagascar e a Boa Vista ha ottenuto per ora
il gradino più basso del podio, seguito a breve distanza da
Andrea Rosati (cover di Funboard di aprile). Uno dei nomi
più importanti della top ten dimostrativa di dicembre, il
Campione Italiano Slalom 2008 Alberto Menegatti, è sceso
invece in ultima posizione, dovrà darsi da fare per
recuperare i punti persi.
24
Dario Oliviero, l’ideatore del rivoluzionario iDO.
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rstin
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25
Ciao Dario, ti puoi presentare ai lettori di Funboard?Ai lettori di Funboard Italia mi presento come uno di
loro, ovvero come una persona impegnata nella vita
di tutti i giorni, tra i mille rivoli di pensieri quotidiani
e le mille ambizioni e desideri custoditi nel cuore
che cercano di trovare spazio ogni giorno nel futuro
e nel presente.
Sono un ragazzo della provincia di Napoli che a 16
anni ha incontrato uno splendido windsurf in una
giornata di mare. Come tutti noi, sono rimasto
profondamente innamorato di questo sport ed
avendo iniziato la pratica presso il Circolo Nautico di
Torre del Greco, dove esisteva la squadra agonistica,
ho iniziato da subito a gareggiare.
Le prime gare le ho fatte nella classe windsurfer e
poi successivamente sono passato al mistral.
La mia carriera agonistica è stata piena di
promesse, ma non sono mai riuscito ad arrivare al
Top come avrei desiderato. Sono stati per anni nei
primi 10 in Italia nella classe Mistral, ma a parte
qualche sprazzo dove sono riuscito ad arrivare al
podio in alcune manifestazioni nazionali, non credo
di essere mai riuscito ad esprimere in fondo le mie
capacità agonistiche.
Ho scelto di diventare ingegnere meccanico e dopo
circa 6 anni di studio ho conseguito la Laurea e
successivamente il dottorato di ricerca.
La mia passione è sempre stata il mare vissuto su
un windsurf. Come tutti noi, appena il vento si
rendeva visibile, scappavo sempre in acqua.
La passione del windsurf è stata l'anima della mia
vita, le esperienze in mare mi hanno formato e dato
carattere.
Il fatto però di vivere il windsurf solo in parte nella
mia quotidianità mi ha sempre spinto a cercare un
modo per trasformare la mia passione nel mio
lavoro.
In ogni occasione mi portavo sempre dietro il mio
bel windsurf, come un gioiello da custodire e vivere
per rimanere sempre incantati.
Questo desiderio di vivere sempre di più il mare è
stato per me come una molla interna che caricava
sempre più energia, e ogni occasione persa a mare,
rendeva tale molla sempre più carica.
Una sera sono stato al concerto di Sergio
Cammariere con degli amici, e durante tale concerto
quella molla è esplosa, come una carica positiva ha
liberato la sua energia.
Guardavo il pianista suonare e tutti erano impazziti
per lui, tra me e me dicevo, guarda il mondo come è
strano, lui ama quello che fa e lo conoscono tutti, io
posso anche diventare il campione del mondo del
windsurf, amando quello che faccio, ma nessuno
saprà mai chi sono.
Perché accade questo mi sono detto, perché tutti
capiscono la musica, tutti capiscono cosa succede,
ma il mio sport chi lo capisce…? È troppo difficile da
imparare perché la vela cade sempre in acqua.
In quel momento ho capito che dovevo realizzare
qualcosa che rendesse facile l'accesso del windsurf
a tutti, e quindi un sistema che non facesse cadere
la vela in acqua. Da qui è nato il concetto dell'iDO.
Che cos'è l'iDO?L'iDO è un accessorio che si monta sulla tavola e che
collega in modo nuovo la tavola alla vela. Una volta in
uso non fa cadere la vela in acqua. Essa rimane in
piedi nonostante i diversi errori che il principiante
può commettere e quindi permette a tutti di provare
le emozioni del windsurf alla prima lezione. Grazie
all' iDO provi da subito le emozioni positive del
windsurf, saltando tutta la fase di sollevamento della
vela dall'acqua che ha scoraggiato per anni
tantissime persone. Tutte le persone che l'hanno
provato tornano a terra sorridenti, felici, non più
dolori alla schiena e alle mani e soprattutto non più
tante persone a ridere vedendo un principiante
cimentarsi con un windsurf.
Come funziona?iDO è costituito da una piastra di alluminio che viene
ancorata alla tavola mediante due viti fissate nel
track e con due viti laterali che vengono fissate in
appositi inserti presenti sulla tavola. Su tale piastra,
che serve per distribuire il carico della vela su
un'ampia superficie, è ancorato tutto il sistema.
Esso è un giunto sferico dove l'angolo di libero
movimento è limitato da una corona circolare che
scarica tutte le sollecitazioni agenti e riduce lo
stress sulla sfera.
Per arrivare a questo design definitivo siamo passati
attraverso diverse soluzioni ed ognuna di esse aveva
dei problemi che sono stai risolti in maniera
definitiva mediante il design finale proposto. Al
I disegni originari dello studio dei prototipi dell’iDO.
26
sistema che si fissa sulla tavola, viene collegata la
prolunga che prevede anche la possibilità di essere
adottata con i sistemi standard a doppio pin.
Inoltre alla base della piastra vi è un foro che serve
per far evacuare la sabbia che eventualmente
potrebbe entrare nel giunto.
Quando e perchè hai iniziato lo sviluppo dell'iDO?In pratica da quando ho avuto l'idea, fino ad oggi
sono passati circa tre anni. Il problema principale
per una persona come me che ha iniziato da zero è
quello di disporre di risorse per investire e mettere
nel progetto. Per questo motivo ho continuato a
lavorare come facevo ogni giorno (in Italia sono un
designer ed insegno a scuola e, qualche volta,
all'Università degli Studi di Napoli) per avere risorse
da investire nel progetto durante il tempo libero.
Ho iniziato lo sviluppo di iDO perché ho sempre
cercato nel mio lavoro idee nuove, concetti nuovi e
prodotti che nessuno ha mai sviluppato. Prima
dell'iDO ho fatto altri brevetti tra cui un sistema per
canne da pesca venduto per un po' di tempo dalla
Daiwa Italia ed un antifurto per moto venduto dalla
Bullock e sponsorizzato da Capirossi denominato
Block Bike.
Quindi la mia passione sono sempre state le
invenzioni ed i brevetti, per questa ragione quando
ho maturato l'idea dell'iDO, ho spinto con tutte le
mie energie per realizzarla.
Il problema principale in merito alla progettazione è
stato quello di non avere nessuno punto di
riferimento (per esempio, se si progetta una tavola
si dispone di un modello di riferimento, da cui
prendere ispirazione e informazioni tecniche), per
tale ragione è servito molto tempo per realizzare
diversi prototipi fino ad arrivare ad un concept
ottimale che è servito a validare l'idea.
E perchè proprio con Starboard?Cercavo un partner commerciale forte ed ho mirato
all'azienda di windsurf che avesse il volume di affari
maggiore. Per tale ragione mi sono rivolto alla
Starboard
Ho inviato una e-mail a Svein Rasmussen, che ogni
giorno combatte con 1.000 problemi diversi, e ho
ricevuto la sua risposta il giorno dopo!
Questo lascia capire come alcune persone sono
molto aperte ad accettare il dialogo e lo scambio
anche quando devono fronteggiare diversi problemi.
Quando sono arrivato in Thailandia ho incontrato
tutto il team e la risposta è stata eccellente, tutti
sono rimasti impressionati positivamente dell'idea.
Il caso ha voluto che arrivassi lì in tempo per il
meeting dei distributori che si tiene una volta l'anno.
Ho presentato il prototipo e c'è stata una enorme
risposta. Dopo questi eventi positivi abbiamo iniziato
a lavorare con tutta la squadra, e dopo molti mesi di
test e di sviluppo il prodotto finale era pronto.
Una delle principali problematiche del windsurf è ladifficoltà iniziale dei principianti ad imparare agestire la vela e a non farla cadere. Molti aspiranti
windsurfer ci rinunciano per questi motivi senzamai arrivare ad assaporare la planata, momentocruciale da cui poi è difficile tornare indietro. Pensiche l'iDO potrà semplificare l'apprendimento equindi permettere una diffusione maggiore delnostro sport?Questo è il mio sogno ed è il sogno di tutti coloro che
hanno creduto in questo progetto. Ad oggi abbiamo
fatto numerosissimi test con principianti supportati
da svariati centri in giro per il mondo e lo slogan che
molti hanno proposto è imparare a fare windsurf in
60 secondi.
Si può affermare con tutta certezza che oggi con
l'iDO è possibile andare in surf in 60 secondi. Questa
opinione non viene fuori dall'immaginazione, ma
dalla constatazione diretta di come il principiante
sale sulla tavola e riesce ad andare
immediatamente. L'iDO è nato da un sogno, dalla
necessità di comunicare l'amore e le emozioni che
questo sport da a tutto il mondo, ed adesso
crediamo che sia possibile.
Come vedi l'utilizzo dell'iDO nelle scuole diwindsurf?Credo che l'iDO introduce una enorme rivoluzione
nel modo di insegnare. Fondamentalmente quanto
insegnato per decenni viene in parte a cadere. Le
prime lezioni fatte sulla tecnica per sollevare la
vela dall'acqua dovranno essere spostate più in
avanti, ovvero quando il principiante ha preso
dimestichezza con la vela e la tavola. Direi dopo 4-5
Taty Franz, utilizza l’iDO e naviga con e senza le mani sul boma!
27
lezioni si può insegnare a sollevare la vela
dall'acqua. In quel momento potrà essere fatto
con maggiore padronanza e con maggior
convinzione poiché la passione è già in circolo nel
cuore.
L'iDO permette al principiante da subito di
navigare, questo significa che l'istruttore per non
perderlo lo deve seguire, un po' come avviene per
le barche a vela.
Se si hanno diversi principianti si possono
realizzare lezioni di gruppo legando le tavole fra
loro. In questo modo tutti possono imitare quello
cha fa l'istruttore e sentirsi fortemente motivati
dalla presenza del gruppo.
Con l'utilizzo dell'iDO anche bambini molto piccolipotranno giocare con il windsurf, pensi che il limitedi età per imparare il windsurf si abbasserà?Per i bambini il windsurf si trasforma in puro
divertimento, poiché la vela non cade in acqua
possono andare anche in 3-4 e navigare senza
problemi. Inoltre possono utilizzare anche vele più
grandi poiché non necessitano più della forza per
sollevare la vela dall'acqua.
L'unica cosa da fare attenzione quando si utilizza
l'iDO con i bambini è quello di utilizzare un leash
poiché la tavola potrebbe lentamente allontanarsi
nel caso in cui cadono in acqua.
Ovviamente la vela ha una leggera portanza, quindi
con un leash, come avviene nel surf da onda, si
garantisce la sicurezza.
Test di resistenza simulati al calcolatore.
Un primo concept del magico meccanismo.
28
Soprattutto per i principianti uno dei vantaggi delwindsurf, per esempio rispetto al kite, è che se titrovi in difficoltà basta mettere la vela in acqua e cisi ferma immediatamente. Questo sarà ancorapossibile con l'iDO?Con l'iDO la vela possiede sempre una certa
portanza, pertanto un certo movimento avviene
sempre. Se si vuole fermare la tavola bisogna far
cadere la vela in acqua scendendo dalla tavola.
Ovvero si rimane sempre aggrappati alla tavola
rimanendo in acqua. Diciamo che la tavola si ferma
sempre ma con una differente tecnica.
Quali sono i limiti dell'iDO?iDO è un prodotto e come tutti i prodotti ha alcuni limiti.
Di solito si cerca la perfezione, ma il nostro mondo non
è perfetto, cerchiamo l'amore perfetto, ma esiste
l'amore, così come è. Tutte le tavole esprimono ottime
prestazioni in un certo range oltre al quale risulta non
ottimale il loro utilizzo. iDO è uno strumento per i
principianti che mostra le migliori prestazioni quando
viene utilizzato con tavole da principianti e con vela
molto grandi. Se si utilizza una piccola tavola con una
grande vela, iDO probabilmente non aiuterà il processo
di apprendimento. Quando il principiante cade dalla
tavola possono accadere due situazioni. Nella prima, la
vela sotto il suo peso cade in acqua e fa capovolgere la
tavola. In questo caso il principiante si appoggia al bordo
e risale sulla tavola. Nel secondo caso la vela rimane in
piedi e pertanto il principiante, per non perderla, deve
essere collegato alla tavola mediante un leash.
Quali materiali hai utilizzato per l'imbottitura esterna?L'imbottitura esterna è una protezione per impedire
che il surfista metta le mani in una zona molto
pericolosa. Per realizzarla sono state spese molte
risorse. Essa è realizzata in un materiale molto
flessibile, simile a quello per le scarpe da ginnastica,
è un mix tra un materiale chiamato EVA e gomma.
Quanto pesa l'iDO?L'iDO pesa intorno a 1,3 kg.
È pericoloso per i piedi del surfista?Assolutamente no, quando è fissato correttamente.
È facile da posizionare?Si, sono solo 2+2 viti da avvitare. Due sono centrali e
due laterali, proprio per dare una maggiore superficie
per scaricare le enormi leve generate dalla vela.
Si può rompere? Per realizzare iDO sono stati utilizzati i migliori
materiali plastici sviluppati presso i laboratori della
Dupont. Certamente può essere rotto se si vuole, come
tutti gli oggetti. L'iDO è stato progettato per resistere a
sollecitazioni enormi, a carichi di rottura paragonabili
a 4.000kg, di sforzo nominale. Certo se lo si vuole
rompere si può, poiché bilancia una enorme leva
generata dalla vela.
Esistono pezzi di ricambio?iDO è stato progettato per essere smontato
integralmente in caso di necessità, proprio per dare
l'opportunità di cambiare solo qualche piccolo pezzo
e non tutto il sistema. Pertanto quando qualche
parte dovrà essere sostituita si potrà disassemblare
l'iDO e cambiare la parte che si necessita.
Quanto costerà? Per il costo si è cercato di essere il più contenuti
possibili, e la stessa Starboard, che desidera
fortemente l'espansione del nostro sport, ha
esplicitamente chiesto a tutta la catena di
distribuzione di avere margini contenuti. Il prezzo di
vendita nel negozio sarà di 159 euro.
E da quando verrà distribuito?Può essere ordinato presso il distributore Starboard in
Italia che potrà avere le prime disponibilità da metà
giugno, pertanto chi lo desidera può già ordinarlo per
averlo in consegna quanto prima.
Vuoi aggiungere qualche cosa?Desidero ringraziare Funboard Italia per la grande
professionalità e passione con cui porta avanti questo
lavoro da anni per la promozione del nostro sport,
per aver dato uno spazio così importante ad
un'innovazione che speriamo e crediamo possa
cambiare il mondo del windsurf. Un forte grazie a tutti
quelli che credono nelle loro idee e rischiano ogni
giorno per creare un mondo migliore. Grazie a voi tutti
ragazzi che con la vostra passione fate soffiare un
vento di novità nelle vite di chi ci vive accanto.
iDO permetterà ai principianti di imparare a navigare in brevissimo tempo, sidovranno rivedere le basi della teoria dell’insegnamento.
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1980 - 2009
Maui is gone!
Quando piove, viene giù di brutto… per gli ultimi tre
mesi, le condizioni atmosferiche qui a Maui sono
state terribili. Ha piovuto quasi senza tregua sulla
North Shore e sebbene il vento ci fosse, le onde, la
luce e tutto il resto che di solito rende Maui uno
degli stage fotografici migliori al mondo, sono
scomparsi improvvisamente senza lasciare traccia.
Il periodo dei photoshooting è appena finito ed un
sacco di gente è frustrata per i risultati scarsi. Le
condizioni sono state davvero terribili. Tutti i
marchi più importanti erano quaggiù per fare delle
foto d'action stupende con luce e condizioni
mozzafiato, in modo da sfoggiare i nuovi materiali
del 2010! Se si dovessero sommare tutti i soldi
spesi in questo mese a Maui da tutte le varie
marche, scommetto che è un bel gruzzolo! Tutti gli
atleti sono stati pagati per andarci, più l'alloggio, le
spese di spedizione di tavole e vele fino a Maui, ed,
in alcuni casi, i team manager vengono per
supervisionare il lavoro… tutti ovviamente devono
avere casa, macchina… è incredibile! E poi, dopo
tutto questo, le condizioni fanno schifo per un mese
intero… è la beffa oltre al danno!
Direi che i più fortunati in quanto a condizioni sono
stati i ragazzi della Starboard. Neil Pryde ha anche
beccato dei giorni belli. I più sfigati sono stati quelli
di RRD che, sebbene avessero scelto il momento
perfetto, non hanno ricevuto le tavole in tempo a
causa di problemi in dogana. Gaastra/Tabou con il
loro team ha beccato condizioni normali, niente di
speciale ma almeno sono riusciti a fare qualcosa. I
ragazzi della JP sono stati quelli a cui è andata
peggio, una volta che il tuo boss è sull'isola,
sicuramente il vento muore; infatti i ragazzi hanno
perfino dovuto farsi un paio di giorni di foto in
acqua piatta sulla South Shore a Kihei, pur di
portare a casa qualcosa! Non ho visto nessuno dei
ragazzi della North in città, Bjorn è venuto per un
paio di giorni. Antoine Albeau è stato qui, in attesa
di condizioni buone, che però non sono mai
arrivate.
Il tempo passa ed il primo evento di Slalom del PWA
è quasi pronto. Sarà molto interessante vedere chi
riuscirà ad uscirne vincitore. Già so che i ragazzoni
si daranno battaglia senza esclusione di colpi. Il
vento in Austria può essere molto rafficato e ci
sarà una buona dose di fortuna coinvolta nel
processo. I ragazzi pesanti dovranno concentrarsi
sul mantenere la velocità in curva, altrimenti i rider
più leggeri se li mangeranno alla prima boa. Penso
che ragazzi come Ross Williams, Arnon Dagan,
Gonzalo Costa Hovel, ed altri rider alti e magri siano
molto avvantaggiati. I grossi tre, Antoine, Bjorn e
Kevin dovranno darsi molto da fare, a dir poco!
Da quando mi sono rotto entrambe le gambe, altri
ragazzi mi hanno raggiunto per farmi compagnia
Aprile è il mese dei photoshooting, tutte le aziende portano a Maui le loro nuove attrezzature e i loro top team rider per fare lefoto del catalogo dell'anno successivo; peccato però che i contratti vengono rinnovati solo a dicembre, con la possibilità quindi
di trovare atleti sul catalogo di una azienda ma che corrono poi per un'altra. Come per esempio sui cataloghi Starboard 2009 cisono un sacco di belle foto di Antoine Albeau, ma nel 2009 lui è entrato nel team JP… Ad ogni modo quest'anno gli sforzi delle
aziende non sono stati premiati dal tempo, che ha messo a dura prova la buona riuscita dei photoshooting.Il nostro corrispondente da Maui, ancora convalescente, ci aggiorna su quello che è successo alle Hawaii in questo periodo.
TESTO DI Matt Pritchard
APRILE 2009
qui dietro alle quinte, Micah si è nuovamente rotto
il piede facendo wavesailing ad Hookipa, niente di
eccessivamente serio, ma per un mesetto sarà
fuori dall'acqua. Non si sa ancora se riuscirà a
rimettersi in tempo per l'Austria, in caso ci fosse,
potrebbe far davvero bene. Polakow è caduto dalla
sua bicicletta da corsa durante un suo
allenamento, scivolando a tutta velocità sul
pavimento bagnato. Sangue ovunque ed una mini
chirurgia per togliere terriccio e sporco da una
delle sue nocche! Ouch… Sta bene, ma dovrà
starsene fuori dall'acqua un paio di settimane
aspettando che si rimargini.
Questo è tutto per ora da Maui! Vi terrò informati…
e ciccate su www.pritchardwindsurfing.com per
seguire Kevin nel tour, sarà una stagione
impegnativa!
Ciao Italia
Matt Pritchard
Matt Pritchard in Table Top One Hand ad Hookipa, speriamo dirivederlo presto in acqua dopo il suo incidente in motocross!
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L'Ora svogliata e rafficata, al Pier, è stata perfetta per
prendere un po' la mano con la mia Simmer XD 6.4 ed
il Kode 112 della Starboard. Avete capito bene... in
queste condizioni così marginali, il Flare 106 è troppo
piccolo per i miei 92kg e quindi ho dovuto usare
quest'arma “segreta”. Dopo aver segato la pinna
TuttleBox di questo freemove/freeride da 34 cm di serie
a 21cm, ho cominciato a fare qualche manovra
classica, con un particolare occhio di riguardo per la
mia manovra assassina: la Shaka One Hand.
Dopo due uscite da non più di mezz'ora, era ora di
mettersi in strada per raggiungere il lago limitrofo.
Fortunatamente i lavori sulla gardesana occidentale
sono quasi ultimati e le gallerie nuove sono davvero
immense. Finalmente non ci sarà più bisogno di
pregare che non arrivi un autobus o camion sulla
corsia opposta... o di doversi fare tutta la strada a
40km/h per una comitiva di tedeschi ammaliati dal
paesaggio del 464... Torniamo a noi... L'Ora sul Lago
D'Iseo era ancora più pigra e svogliata ed infatti non ha
permesso lo svolgimento della gara ufficiale. La tappa
ormai storica del Memorial Dario Bonetti ha avuto
comunque una buona riuscita grazie ad una
provvidenziale Super Session di 40 minuti, chiamata
puntualmente dal Race Director, Mirko Braghieri. Le
condizioni leggere e rafficate non hanno fermato gli
atleti che hanno chiuso manovre fluide e pulite,
planando a malapena. Funnel, Bob, Clock, Shaka,
Chachoo switch... tutte chiuse a pochi centimetri dagli
spettatori, posti direttamente sopra la pista ciclabile
che costeggia il lago, nei pressi di Toline/Pisogne. La
raffica rinforzava proprio in prossimità delle rocce ed
una quindicina di atleti affamati d'action in 20 metri
quadri sono stati la ricetta per un disastro, oltre che
per uno show esplosivo. Filippo Bestetti deve aver
scambiato Fabio Vinante per uno spettatore, perchè gli
si è fermato praticamente sopra!
Io penso di aver planato circa 5 volte in 40 minuti e
dopo aver chiuso una Chachoo Switch Cana Brava e
qualche altra manovra classica, sono finalmente
riuscito a sguinzagliare la mia sicaria personale: la
Shaka ad una mano. Non ero per nulla tranquillo però.
Il livello generale sta veramente
crescendo a vista d'occhio e l'acqua
ribolliva, scaldata da Funnel One
Hand Diablo, Gozada, Eslider, Switch
Chachoo... La Clock di Filippo Bestetti
ha dato ai giudici l'ardua sentenza.
Alla fine hanno comunque preferito
la mia Shaka One Hand, che
sinceramente è stata una sorpresa
anche per me, dato che non le avevo
mai fatte con così poco vento. Il Kode
si è rivelato davvero un'ottima
alternativa ed è ideale per i ragazzi
pesanti che magari vogliono mixare
un po' di freeride con qualche trick
di freestyle... basta occuparsi della
pinna! Dopo la fine della
supersession il vento è aumentato un
pochino e si è disputata qualche
batteria ma, dopo averla cancellata
più volte, la heat tra Roberto Dall'Oglio e Fabio Vinante
non è stata convalidata e quindi non si è concluso
nemmeno il primo round. È comunque bello vedere un
livello così alto anche in condizioni così marginali, e che
l'età media è sempre più bassa! Non vedo l'ora di
partecipare alla prossima tappa qui nel mio giardino,
Malcesine, il 21 e 22 luglio!!
Un ringraziamento particolare a tutti i ragazzi
dell'organizzazione e di Detour!
Classifica della super session e report completo dellagara su www.windsurfnation.eu
VIII MEMORIAL DARIO BONETTI,LAGO D'ISEO - I TAPPA CIRCUITOITALIANO WINDSURF FREESTYLE
L'assenza del Peler in questo ultimo periodo è stata, in circostanze del tutto eccezionali, una possibilità tutto sommato positiva per potermipreparare correttamente per la prima tappa del neocircuito italiano CIWF (Circuito Italiano Windsurf Freestyle), il 25-26 aprile al Lago d'Iseo..
TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI FotoFiore/Canon
Marco Vinante in Chachoo davanti alla sempreottima organizzazione del Lago d’Iseo.
Mattia Pedrani, il vincitoredella super session.
Filippo Bestetti, ilsecondo classificatodella super session.
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Normalmente non amo parlare di eventi che sono già stati più volte
pubblicizzati. In questo caso però credo che valga la pena segnalare alle giovani
atlete l'esistenza di un'iniziativa all'insegna del divertimento e dello sport puro.
Credo che apprendere trucchi od accorgimenti base possa sempre tornare
utile ed inoltre, in compagnia, si possono superare velocemente alcuni scogli e
possono nascere molteplici occasioni di confronto.
Mi sto riferendo alla nuova edizione dello X-Ray Talent Factory, evento sportivo,
organizzato (come indica il nome stesso), dal più che noto Raimondo Gasperini,
durante cui lo scorso anno è stata eccezionalmente messa a disposizione una
rampa per salti appositamente progettata e costruita (ottimo strumento per
poter imparare le rotazioni anche su acqua piatta!!!).
Inoltre ad affiancare quest'iniziativa, un progetto più specifico rivolto alle atlete
donne. Energia, performance e tanto divertimento sono stati alcuni degli
ingredienti che, insieme alle indispensabili atlete, hanno dato vita alla scorsa
edizione dell'X-Ray Girls Special!!! In tre diversi ventosi scenari della nostra
splendida nazione, si sono riunite ragazze super motivate ed appassionate per
apprendere sia manovre di Freestyle che piccoli “trucchi” utili per i debutti tra
le onde. Un evento stupendo, perfetto per tutte le giovani appassionate
desiderose di imparare velocemente. La fortuna infatti di avere a disposizione
l'esperienza dell'ideatore ed organizzatore dell'evento, Raimondo Gasperini, è
davvero elemento non da poco! A ciò si aggiunge la partecipazione di altri
giovani campioni, come Anna Maria Zollet e Nicola Spadea.
Svolgendosi durante i mesi estivi, l'evento offre davvero la possibilità di poter
trascorrere molte ore in acqua imparando tantissimo ed in compagnia!
Per questo, se avete passato gli esami, e state riflettendo su come trascorrere
le meritate vacanze pensate che questo camp può sicuramente essere uno dei
passi verso la vostra vita di waver!!!
A presto!
Alla scorsa edizione hanno partecipato otto giovani sportive: Alice Cappuzzo,
Emanuela Rinaudo, Jasmine Fishnaller, Valentina Cocco, Adriana Attardi, Marta
Malavezzi ed Eleni Chiarapini.
Jasmin, Best Chik, DuckJibe in Sardegna davanti
alla rampa Red Bull.
Alice Cappuzzo trikkeggia.
Eleni affronta le onde sotto losguardo attento di Raimondo.
Quando e perchè hai cominciato a collaborare conChallenger Sails?Abbiamo iniziato a lavorare insieme sul design della
nuova Aero+ a metà Agosto dello scorso anno.
Qual è il tuo ruolo in Challenger Sails?Sono il capo tester e sviluppatore. Questo significa che
do le direttive per realizzare la vela in modo che il
prodotto finale funzioni correttamente.
Come ti trovi a lavorare nel team con Claudio(Badiali) e Cesare (Cantagalli)?Conosco Cesare già da svariati anni ormai ed è bello
essere nuovamente in squadra assieme, e Claudio,
non è solo un ragazzo fantastico, ma soprattutto un
sail designer d'eccezione. Ho collaborato con la
maggior parte dei sail designer più conosciuti e
nessuno è mai stato così veloce a realizzare una vela
che fosse così performante e precisa come la nuova
Aero+, specialmente in così poco tempo. Abbiamo un
ottimo rapporto lavorativo, e fate attenzione perchè
tra poco cominceremo a pieno regime!!!
Cosa ne pensi dello stabilimento della ChallengerSails?Challenger e Neil Pryde sono i soli marchi che hanno
una vera e propria azienda per il testing, ed una
separata per la produzione. Ciò aiuta un sacco a
velocizzare il tutto. L'azienda italiana si occupa della
realizzazione e del testing dei prototipi, coprendo la
parte creativa per il design della grafica, per poi
passare la produzione in Sri Lanka. Questo metodo è
molto veloce ed ottimo per il controllo e la qualità
del prodotto finale.
Ti piace il nostro stile italiano?Ho comprato la mia Ferrari quando avevo 25 anni e tu
mi chiedi se apprezzo lo stile italiano?!?! Lo adoro,
cerco di integrare la funzionalità al look italiano, e di
riportare il tutto anche nel nostro mondo, capito quello
che intendo?
Ci descrivi la nuova Aero+ di Challenger?Abbiamo cominciato da carta bianca, l'obiettivo era
quello di avere una vela leggera con un sacco di
potenza che l'avrebbe resa molto facile da gestire,
lasciando il rider libero di divertirsi, senza dover
pensare al corretto funzionamento del materiale.
Molta potenza, molto controllo, facile utilizzo e facile da
armare! Queste sono le caratteristiche principali delle
vela che avremo in acqua. Essendo una vela da race, e
volendola con molta potenza e controllo, abbiamo
optato per una vela con una tasca d'albero molto
ampia. L'unico piccolo problema è cercare di non
lasciarla troppo in acqua altrimenti si riempie la tasca
e non è più così facile ritirarla fuori!!!
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2009?Sarò super impegnato, ci sono un sacco di cose da
fare. Cercherò di passare più tempo possibile in acqua.
Sono appena tornato dal Mondial du Vent dove
abbiamo disputato una Long Distance tra 5
windsurfisti e 5 kitesurfer, ed ho chiuso la gara 100m
dietro ad Antoine Albeau in seconda posizione. Ero con
la mia tavola da 123lt e l'Aero+ 9.3, quindi, anche se
sono arrivato secondo, questo mi da molta
soddisfazione e positività sul livello di qualità delle
nuove vele race di Challenger. Personalmente amo
pensare di essere un ragazzo molto veloce e chiudere
dietro l'attuale campione del mondo, dopo essermi
ritirato per 9 anni, non è male! Eravamo entrambi
molto avanti ai 3 fratelli Moussilimani con le loro nuove
North. I kiter hanno chiuso tutti ultimi...
Il made in Italy è sempre più in cima alla lista delle scelte dei grandi campioni. Èil turno ora di Anders Bringdal che entra nel team di Challenger Sails percollaborare allo sviluppo della linea race della veleria di Senigallia. Anders è unodegli atleti più veloci al mondo, anni fa era un pericoloso rivale di BjornDunkerbeck per la conquista del titolo Overall. Dopo alcuni anni di lontananzadalle competizioni ha deciso ora di tornare a gareggiare nello slalom con ilsuo marchio di tavole AB+ e le sue nuove vele Challenger Sails.INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI photodingo.com
ANDERS BRINGDAL
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IL “RAMPIN FORWARD”Come già detto nelle precedenti rubriche la RedBull rampin è posizionata di lasco,
andatura ideale per l'esecuzione del Forward. Inoltre, a differenza di un'onda, ha una
forma e struttura stabile nel tempo, sottolineo questo particolare perché uno dei
grandi ostacoli da superare nell'esecuzione del Forward è trovare la condizione
giusta per provarlo, la giusta altezza, la giusta intensità del vento, la giusta direzione
di questo che, nella maggior parte delle uscite italiane ed europee è molto variabile.
Problema che non si incontra in “condizione perfette” quali possono essere quelle di
Jericoacora davanti la Pousada Windjeri o quelle simulate dalla rampa!
Quindi la raffica troppo forte, l'onda troppo alta o ancora la direzione del vento
troppo di bolina o di lasco non saranno più un problema una volta entrati nella
rampa, la quale è lì ferma sempre alla stessa altezza e posizionata sempre con lo
stesso angolo rispetto al vento!
IL FORWARD• Foto 1-2: La manovra inizia nel momento in cui la tavola si accinge ad uscire dalla
rampa, bisogna infatti iniziare a poggiare con la vela, portando l'albero verso prua
leggermente sopravvento. Come recita la teoria: poggiare stendendo il braccio di
prua e tirando quello di poppa.
• Foto da 3 a 6: La miglior rotazione da eseguire è quella più orizzontale possibile,
come quella di uno Speed Loop, poiché è la più veloce e la più sicura ed evita tutti gli
impatti possibili con l'attrezzatura a differenza della vecchia rotazione verticale.
Ormai in fase di salto, il nostro Forward per essere innescato necessita di una forte
rotazione del busto e della testa verso la bugna, che insieme al movimento del
poggiare ci darà l'input per ruotare sottovento.
Con le gambe invece dobbiamo richiamare la tavola a noi, specialmente con la
gamba di poppa. Da questo momento in poi la rotazione continuerà quasi
automaticamente, o meglio, solo se si mantiene la posizione acquisita all'inizio.
• Foto 7-8: L'atterraggio avviene come quello di un salto normale, bisogna aprire
leggermente la vela e distendere la gamba di poppa per ammortizzare l'impatto
della tavola con l'acqua. Una volta effettuato l'atterraggio con la tavola, se la vela è
stata portata in avanti verso prua ad inizio rotazione, riprenderà vento e ci tirerà su
come in una partenza dall'acqua.
ERRORI• Guardare in avanti senza ruotare il busto e la testa verso la bugna, fattori
necessari ad innescare la rotazione.
• Arrivare troppo lenti al momento dello stacco non avendo così abbastanza
velocità per dare inizio alla rotazione.
CONSIGLI• Allargare l'impugnatura sul boma.
Cadute, schianti, botti! Ogni windsurfista si ricorda sicuramente alcune delle
cadute peggiori della sua vita che non si sono semplicemente concluse con un
piccolo bagno nell'acqua. Io personalmente ne ricordo un bel po'. Dopo un sacco
d'infortuni, tra cui legamenti rotti ed ossa frantumate, chi meglio di me è
consapevole che le cadute possono anche fare molto male. Sicuramente io ne
sono un esempio estremo in quanto, essendo un freestyler professionista, devo
imparare e provare manovre estremamente difficili e pericolose che spesso
sono ad alta velocità e con i piedi al contrario in switch stance!
Sebbene il windsurf sia uno sport estremo nettamente meno pericoloso se
comparato ad altri sport come snowboard o skateboard, è risaputo che la
difficoltà e pericolosità delle manovre è aumentata vertiginosamente negli ultimi
10 anni.
La ragione di ciò è lampante. Il materiale e le tecniche didattiche sono migliorate
un sacco. Questo significa che i principianti imparano molto più velocemente ed
in men che non si dica planano e vanno ad alta velocità sull'acqua. Il problema
è che un sacco di questi principianti sono in grado di planare ma non sanno
come reagire o evitare una caduta!
Il punto è che la primissima reazione al pericolo di caduta è il momento che
influenza l'andamento e la gravità dello schianto stesso, il fisico non ha tempo di
comprendere cosa stia succedendo e come reagire, e per questo che è
fondamentale reagire correttamente quando si perde il controllo del proprio
materiale da windsurf. Molti di voi si staranno chiedendo: “Come faccio a
somatizzare la reazione a qualcosa che normalmente cerco di evitare con tutte
le mie forze?”. L'unica soluzione è allenarsi, proprio come ci si allena per le
manovre nuove o le parti importanti di una strambata, ci si può allenare a
cadere nel modo giusto, in modo da limitare i danni. Basta trovarsi uno spazio
libero e con acqua profonda e buttarsi… sembra strano allenarsi a cadere, ma
questo è l'unico modo per abituarsi all'idea! Se doveste seguire alcuni dei miei
consigli vi potreste evitare dei momenti molto dolorosi, in modo da poter stare
in acqua a divertirvi più a lungo…
CADUTE SGANCIATI DAL TRAPEZIO: In caso si perda il controllo mentre si va dritto o in salto, è molto importante
cercare di sbarazzarsi del materiale in quanto ci si potrebbe cadere sopra. Ciò
significa che dovete cercare di spingerlo il più lontano possibile al momento
della caduta. Vi conviene anche stare sott'acqua per qualche istante, in modo
che tutto il materiale sia in acqua, evitando che la vela o l'albero vi colpiscano.
CADUTE AGGANCIATI DAL TRAPEZIO:La regola più importante quando state cadendo e siete ancora agganciati al
trapezio, indipendentemente da quello che succede, è di non mollare mai il
boma! Se il boma vi scappa dalle mani, e venite tirati in avanti dalla vela, siete
fregati, perché non si ha la minima idea di dove si andrà a cadere. Se riuscite a
tenere il boma, invece, non vi succederà nulla, cadrete abbastanza dolcemente
sopra o sotto la vela ma in una posizione in cui è veramente facile sganciarsi,
anche sotto l'acqua.
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CADUTA DURANTE UNA ROTAZIONE:Se doveste perdere il controllo durante una rotazione, come un Forward, è
fondamentale liberarsi e lanciare via il materiale, in modo da non caderci sopra.
Questo vuol dire: uscire dalle strap il più velocemente possibile e poi lanciare il
materiale lontano in modo che venga spinto via dal vento.
Quando provate i Forward, vi aiuterà tenere le strap un pochino più larghe in
modo che possiate uscirne più velocemente in caso ne aveste bisogno.
CADUTA IN CATAPULTA:Venire tirati in avanti dalla vela per una raffica non è assolutamente piacevole, il
problema è che ci potreste cadere sopra e farvi male.
Se siete sganciati come me in questa sequenza, vi conviene spingervi via dal
materiale. Appena siete in acqua, cercate di incrociare le braccia sopra alla
testa, stando anche sott'acqua qualche secondo, in modo da evitare di prendersi
il materiale in testa.
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CADUTA IN SALTO:Stessa storia! Cercate di uscire dalle strap il più velocemente possibile e spingete via il materiale dal vostro corpo!
SCHIANTO IN ACQUA BASSA: Lasciatevi cadere in acqua sulla schiena, cercando di stendere gambe e braccia
parallele all'acqua, in modo da fermarvi appena sotto il pelo dell'acqua. Ancora
più importante è evitare di colpire il fondo, restando piatti col corpo a livello
dell'acqua.
CADUTA VERSO LA DIREZIONE DEL VENTO:In caso cadiate ancora agganciati al trapezio, cadendo in acqua di schiena e di
bolina, con la vela sopra di voi, è importante che teniate le mani sul boma.
In questo modo siete sicuri di potervi sganciare velocemente dal trapezio,
anche sott'acqua. Così facendo, i principianti specialmente, potranno
abituarsi a non perdere la calma qualora gli dovesse capitare di doversi
sganciare sott'acqua.
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Antoine Albeau (con prototipo JP 2010)e Micah Buzianis (con tavola di serie JP2009) in una tranquilla giornata di testa Cape Town con 40 nodi.
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IL REGNO DEI KITESURFERAbbiamo incontrato Antoine Albeau mentre stava
testando i prototipi per il suo nuovo sponsor di tavole, JP.
È arrivato appositamente a Cape Town assieme al suo
compagno di Team, Micah Buzianis, direttamente dagli
Stati Uniti, per provare le tavole nuove per la primissima
volta. La mia domanda è abbastanza schietta: “Non trovi
fastidioso che il tuo record appena guadagnato sia stato
già battuto da un branco di kiter?”, chiedo curioso.
Albeau alza le spalle e dice ”C'est la vie”, molto
saggiamente. Tuttavia si percepisce chiaramente che
non gli va giù. Sicuramente il windsurfista più veloce al
mondo non è contento che un gruppo di kitesurfer, rivali
per eccellenza, siano stati proclamati i più veloci
sull'acqua, battendo il record precedente di un
windsurfista. Il nuovo detentore del record di velocità su
percorso rettilineo è, da ottobre 2008, il kiter e
compatriota, Alexandre Caizergues. Antoine lo conosce
bene ed ha perfino programmato di fare uno stunt
insieme. Non sappiamo ancora bene in cosa consista
questo stunt e lui ancora non ce lo può dire, ma
sicuramente sarà qualcosa di spettacolare.
100 KM ALL'ORA“Ma non ti vuoi prendere una rivincita?” gli ho chiesto.
“Finalmente i windsurfisti hanno questo ambito record
nelle loro mani e dopo neanche 6 mesi lo perdi per colpa
di un kiter…”. Il campione del mondo di Slalom mi guarda
infastidito e mi dice: “Ascolta, io faccio slalom e mi
concentro su quello. Fare dei record in speed è
divertente ma ci vuole davvero un sacco di lavoro ed
allenamento. E deve necessariamente essere
sponsorizzato. Per l'ultimo tentativo nel canale di
Saintes Maries, tutti i partecipanti hanno dovuto
sborsare 5000 euro a persona. I soldi servono per
preparare il canale. Gli operai hanno lavorato per mesi,
scavando e ripulendo il percorso per lo speed. E poi
bisogna anche aspettare le condizioni ideali. La gente
che mantiene il canale deve essere pagata, anche se non
fa vento ovviamente. Nessuno vuole pagare una cifra del
genere di tasca propria ed è quindi necessario che vi
siano degli sponsor. Con la crisi
che c'è in questo momento, non
penso ci sia un nuovo sponsor
pronto ad investire in
quest'opera. E poi i kitesurfer
continuano imperterriti coi loro
tentativi. Non hanno bisogno di un
percorso specifico, grazie alle loro
pinne più corte. I kiter possono cercare di battere il
record in qualsiasi momento ed ovunque al mondo.
Proprio mentre parliamo ci sono un paio di kitesurfer in
Namibia, che lavorano a tempo pieno per poter battere
il record. Il mio obiettivo è, però, di sfondare la barriera
dei 50 nodi. Spero di poter fare un tentativo quest'anno.
Eh sì, non vedo l'ora di oltrepassare la barriera dei
100km all'ora! Questa è in cima alla mia lista delle
priorità!”.
UN NUOVO SPONSORAntoine è fedele ai suoi sponsor, infatti non gli piace
cambiarli. Ha gareggiato usando tavole
Starboard per gli ultimi 4 anni ed ha ottenuto tutti i suoi
successi con loro, ed ora ha appena cambiato sponsor
di tavola. È passato a JP Australia ad inizio anno come
sapete. Questa mossa non è così strana. JP ed il suo
sponsor di vele, Neil Pryde, hanno lo stesso proprietario,
cioè Neil Pryde Limited. Antoine confessa che JP
effettivamente si era già interessata a lui molto prima
che entrasse nel loro team. Ma non era ancora pronto
al cambiamento. ”È il momento giusto adesso?” gli ho
chiesto. I suoi pungenti occhi chiari mi hanno fissato.
Antoine ha risposto: “Avevo i miei dubbi. Sono stato già
campione del mondo di slalom per 3 volte e squadra che
vince, non si cambia. Ma ora ho preso questa decisione
e sono contento del risultato. Ora possiamo lavorare
contemporaneamente sullo sviluppo di tavole e vele.
Possiamo trimmare tavole e vele assieme. Conosco da
anni il mio amico e compagno di team, Micah Buzianis, e
abbiamo già trascorso tanto tempo insieme a Maui, per
testare le vele Neil Pryde.
Siamo molto amici.
Quando sono a Maui sto
nell'appartamento che
affitta lui ed andiamo spesso anche in palestra o in
bicicletta e mangiamo sempre insieme. Abbiamo
seguito gli stessi ritmi anche qui in Africa. Siamo un
team davvero forte ed affiatato e facciamo tutto
insieme, divertendoci!”.
NASO IN SUAntoine Albeau, Micah Buzianis e lo shaper JP, Werner
Gnigler, sono insieme in spiaggia. I prototipi del
2010 sono in bella vista ovunque. Gli eroi dello slalom
stanno armando le loro vele. Il vento è aumentato da 30
nodi sotto qualche raffica occasionale, a più di 35 nodi
costanti che volano nell'aria. Non ci sono problemi per
Micah Buzianis, 90kg e per il pesante Antoine Albeau,
98kg. Lo shaper Werner Gnigler si gode la scena. In
questi giorni tempestosi le sue tavole verranno messe
a dura prova. Dopo pochi minuti, i due giganti entrano
in acqua e volano a più di 70km orari. È davvero una
Antoine Albeau in assetto perfetto da vento forte.
Micah e Antoine lavorano sui piccoli dettagli del prototipo2010 che potranno fare la differenza per vincere.
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spettacolo guardarli con Table Mountain sullo sfondo. Si
vede chiaramente che Antoine sta appoggiando tutto il
suo peso sul piede posteriore e sulla poppa. A volte
quasi tutta la tavola si solleva dall'acqua e solo la pinna
rimane in acqua. Si potrebbe pensare che un rider
avrebbe qualche problema a questo punto, ma non lui.
Antoine, a tutta velocità, sembra un aliscafo, e non hai
mai problemi di spin out o mancanza di controllo
nonostante l'acqua choppata della costa africana.
Micah invece utilizza un'altra tecnica. Distribuisce il
peso più uniformemente sulla tavola, per poi chiudere la
vela e volare via. Dopo un bordo di prova, tornano in
spiaggia e si scambiano le tavole. Durante le prove,
tengono sempre le loro vele. Micah propone di mettere
una vela più piccola. Antoine alza le spalle, come se per
lui non facesse differenza. Ma se lo vuole Micah...
Parlano un po' dei “cut out” sia sulla chiglia che sulla
poppa. Senza parlare oltre, Micah prende un taglierino e
rimuove un pezzo di scanalatura con precisione
estrema. “Penso che la tavola sarà molto più morbida e
libera così”, ci spiega dopo la sua operazione sulla
tavola.
UN TEAM BRILLANTEÈ sorprendente ed inaspettato quanto lavoro questo
team di R&D faccia all'aperto e sotto gli occhi di
tutti. Non testano quasi
mai in segreto.
Poi improvvisamente, il
proprietario del Surf Club
locale, arriva in spiaggia per
chiedere una clinic con i due
campioni di slalom. La gente
che vi parteciperà, potrà
imparare e perfino fare
domande ai loro eroi.
Tra una prova e l'altra,
Antoine e Micah, rispondono
alle domande dei loro
ammiratori e si fanno perfino
fare delle foto insieme ai
windsurfisti amatoriali.
Nessuno di loro però si
azzarda a pensare di
prendere il materiale slalom
dal centro per andare a farsi
un giro con i professionisti…
sanno benissimo di non
avere neanche una minima
possibilità. Mi chiedo però
come mai il “team d'oro” non si scriva nulla delle
impressioni avute dopo una prova. Se dovessi chiederne
il perché ad Antoine, quasi sicuramente risponderebbe:
“ Perché dovrei scriverlo? Ho tutto nella mia testa.” Se
invece dovessi far la stessa domanda allo shaper,
Werner Gnigler, anche lui mi direbbe che l'intero team
fa volentieri a meno di scartoffie, “va benissimo così
perchè fanno un lavoro eccezionale!” mi spiega.
CONSIGLIOAndrea Rosati arriva in spiaggia insieme a Fabio Calò,
entrambi forti waver italiani, venuti a vedere cosa
stanno combinando i due pro dello slalom, Fabio è
particolarmente interessato per fare uno scoop sulla
sua rivista. Andrea invece vuole farsi qualche bordo
assieme ai super slalomari. Lo slalom è una disciplina
meno praticata da Andrea, rispetto al wave, e vuole
essere comunque al massimo livello. Antoine e Micah li
salutano con entusiasmo. Parlano delle regolazioni delle
nuove vele RS:X della Neil Pryde. Parlano un po' con
Rosati del materiale e con calma armano le altre vele.
Rosati però sembra preoccupato. Non aveva realizzato
quanto forte fosse effettivamente il vento e quindi non ha
una vela più piccola con se. I tre entrano in acqua
nonostante un forte vento da più di 40 nodi e un chop
molto impegnativo. Albeau arriva in spiaggia sempre
per primo, ma dopo poco devono smettere perché il
vento oggi è veramente troppo violento. Un vero peccato
per tutti gli spettatori in spiaggia.
PRIMO IN BOAHo ancora parecchie domande che mi solleticano. Micah
ed Antoine sono rivali. Come fanno quindi ad essere così
amici e perfino compagni di team se poi devono
gareggiare l'uno contro l'altro? Faccio questa domanda
al simpatico americano, Micah, che si sta ancora
riprendendo dalla rottura della caviglia dello scorso
Una perfetta squadra al lavoro: stessa vela, stessacorporatura e due soli bordi di prova per volta.Poi Antoine e Micah si scambiano le tavole e con differentitrim rifanno altri due bordi, fino a quando non trovanol’assetto perfetto. Nella foto Micah ha ora il prototipoJP 2010 mentre Albeau ha lo slalom di serie JP 2009.
Fabio Calò e Andrea Rosati ascoltano i consigli iAntoine mentre Micah trimma la vela di Rosati.
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anno. Micah sorride. “Si”, dice, “ma non vale solo per
Antoine, ma anche per Dunkerbeck, Kevin Pritchard,
Ross Williams, Finian Maynard e perfino per il novellino
Andrea Rosati, tutti rider da tenere in considerazione. Un
minimo errore e sei fuori. Gli slalomisti sono molto più
indaffarati nel lavoro individuale. Il materiale deve
essere in ordine perfetto. Si deve partire con precisione.
Non hai tempo per preoccuparti di cosa gli altri stiano
facendo…”. Antoine non ha molto da dire a riguardo:
”Cerco di essere sempre primo, in modo da non dovermi
preoccupare di quello che fanno gli altri”. Poi aggiunge:
“Sarebbe perfetto se io e Micah, parlando come Team,
dovessimo chiudere in prima e seconda posizione nella
classifica mondiale. Una dominazione costante degli
eventi come team. Questo è quello su cui stiamo
lavorando!”.
RAGAZZO SERIOAntoine attacca la vela alla tavola. Il piede d'albero è
posto esattamente al centro, come concordato con
Micah. Antoine tira su la vela e si mette in posizione,
ancora in spiaggia, per vedere se la vela è armata
correttamente. Nel frattempo i flash delle macchine dei
surfisti in spiaggia sono rivolti su di lui. Guardo attonito
le enormi braccia di Antoine, che una volta presa la vela,
non la molla più. È una visione davvero impressionante
e mi chiedo di cosa sia effettivamente capace
quest'uomo. Nato sulla costa francese in un villaggetto,
La Rochelle, ed ha trascorso tutta la sua vita in acqua.
Per il suo sesto compleanno ha ricevuto in regalo un
Windsurfer di suo padre, e la forma smagliante dei suoi
bicipiti lascia presagire che sia sempre stato la fuori a
far windsurf. Ed è così fanatico e frenetico… anche ora,
trent'anni dopo, salta fuori dalla sua sedia appena la
prima raffica di vento increspa l'acqua. Non vuole
perdere neanche un minuto se c'è vento la fuori. Il
francese è così appassionato, e non è solo uno pro di
successo ma è anche un ottimo rider nelle onde ed è
perfino stato campione del mondo PWA Freestyle nel
2001. Probabilmente sarebbe diventato un campione in
qualsiasi sport avesse scelto. Antoine è la versione
francese di Naish e Dunkerbeck messi insieme. Non
sembra sappia di essere già una leggenda. Quando gli
chiedo se può camminare tranquillamente in strada in
Francia lui mi risponde sorpreso: “Certamente, non
sono mica un famoso giocatore di tennis o pilota di
formula uno, con i windsurfisti non funziona in quella
maniera…”. Mi chiedo se non si sottovaluti troppo. Sono
anche convinto che, se lo volesse, potrebbe anche
ottenere un sacco di copertura mediatica in più e quindi
gli ho chiesto se gli avessero proposto di fare uno spot
televisivo. Lui mi ha risposto: “Sono molto serio riguardo
al mio sport e quindi voglio partecipare solo in
trasmissioni televisive serie, come programmi sportivi.
Ovviamente mi piace molto lavorare per produrre
materiale video per i vari DVD. Non so se il nostro
sponsor farà un film con tutti gli atleti, ma dovrebbero
perché sarebbe davvero divertente…”
PIANI FUTURISparo l'ultima domanda veloce ad Antoine prima che
voli via per la sua prossima prova. La domanda è
semplice. ”Quali sono i tuoi piani per quest'anno?”.
Antoine: “Fare più windsurf possibile, non solo
allenandomi in slalom ma anche giocherellando con le
onde. Le gare di slalom sono la mia priorità principale,
tuttavia spero che ci siano ancora delle gare di speed
anche quest'anno. Finora un solo evento è stato
confermato. Voglio promuovere lo slalom per i giovani.
La maggior parte dei giovani escono tra le onde con le
loro tavole wave ma non hanno idea di quanto sia
divertente fare slalom. A Leucate ci sarà un enorme
evento di slalom per i giovani rider. Ho partecipato
anch'io nell'organizzazione. Inoltre cercherò di fare più
gare su lunga distanza. Ho fatto la traversata della
manica lo scorso anno, assieme all'inglese Guy Cribb
per una buona causa. È stata un'iniziativa molto bella. È
stata anche molto impegnativa però! Abbiamo sfidato il
mare tra Cherbourg e Poole. Nessun windsurfer l'aveva
mai fatto prima. Io stesso organizzerò una gara di long
distance in Francia e spero che possa diventare una
nuova disciplina a tutti gli effetti. Inoltre sì… il mio hobby
è giocherellare con la tavola wave quando c'è onda
grossa e mi diverto molto anche con il Sup. È davvero un
bello sport da praticare sull'acqua”.
Poi Micah lo chiama ed escono. Dopo un minuto la pinna
di Antoine esplode da sola fuori dalla scassa della sua
tavola. Me la rido sotto i baffi. Gli ho chiesto se utilizza
anche altre tecniche e lui mi ha detto che usa lo stesso
assetto sia per le tavole da slalom che per le tavole da
speed, come fanno tutti gli altri e non ha nessun segreto.
I punti di forza del gigante francese devono essere
discussi con calma quando vedo che Micah e Werner
scuotono le loro teste. Antoine se ne sta tranquillo con la
pinna in mano e la tavola senza pinna nell'altra… ed alza
le spalle…”La storia continuerà sicuramente” è l'unica
conclusione plausibile…
Werner Gnigler ascolta le impressioni acaldo di Albeau e Buzianis dei suoi prototipi 2010.
“Il windsurfista più veloce sulla terra, il francese Antoine Albeau, è già una leggenda del windsurf grazieai suoi undici titoli mondiali, ma sembra che lui stesso non se ne renda conto…”
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Andrea Rosati, forse il miglior waverider del Sud Africa, in Aerial Tweaked.
ANDREA ROSATI1) Semplicemente è uno dei migliori posti al mondo che in classifica “overall” li
batte tutti! Prima di tutto il nostro inverno corrisponde alla loro estate. Poi
posso programmare l'allenamento indipendentemente dalle giornate di vento
in quanto “lui” c'è sempre! Le onde purtroppo non sono sempre presenti ma
facendo parecchi km si riesce sempre a trovare lo spot giusto. Dal punto di vista
turistico offre tantissime possibilità per non parlare poi delle serate e della
rumba che si scatena nei vari locali di Cape Town….
2) Sono atterrato in “terra santa” per la prima volta il 1 gennaio 1997 in un
viaggio con mia madre, grazie a Pietro Pacitto che ai tempi era un assiduo
frequentatore del posto. Pensate che chiesi a mia madre di lasciarmi lì in
quanto non sarei più voluto tornare a casa… di certo è stato al di sopra di
qualunque aspettativa!
3) Certamente. È normale che quando hai vicino atleti più forti il tuo livello sale
progressivamente. È un bene che ci siano atleti più forti altrimenti il livello non
salirebbe mai.
4) Diciamo che dipende molto dai giorni. Alle volte ti senti più ispirato o
semplicemente le condizioni si adattano più al tuo stile. Personalmente adoro
farmi tutti i tramonti specialmente ad Haakgat in quanto le condizioni
migliorano sempre rispetto alla giornata, vento più da terra e onda più liscia, e
poi rimangono solo 3 o 4 persone al massimo e quindi le onde più belle sono
tutte tue!!! In genere non mi importa molto di essere il più bravo in acqua ma
cerco di spingere il mio limite al massimo o oltre il massimo… Solo così sono
sicuro di aver dato tutto e posso tornare a casa contento.
5) Sicuramente in Sud Africa si può migliorare tantissimo. Inoltre si impara a
gestire il vento forte e le condizioni toste di chop che spesso si trovano. La cosa
bella è che tutti possono progredire, dal neofita del wave al pro, in quanto
esistono diversi spot con diverse condizioni di onda e vento. Una vera palestra.
Basta scegliere la lezione che si vuole fare…
6) Quest'anno mi sono concentrato più sulla surfata che non sui salti. L'anno
scorso ho sofferto molto in quanto venivo da un brutto infortunio e quindi non me
la sono goduta molto. Quest'anno invece ho potuto spingere di più e sono molto
soddisfatto, soprattutto nel modo in cui sono riuscito ad adattarmi alle nuove
tavole twinzer. Una volta capito il meccanismo si riescono a fare delle surfate
veramente radicali e nel pocket dell'onda regalando sensazioni da brivido.
7) Ad Haakgat durante un entrata un po' troppo in ritardo su una bella misura
d'onda, sono rimasto incastrato nelle strap mentre la schiuma mi girava da
tutte le parti… Per fortuna solo una grossa lavatrice e niente più!
8) Se le condizioni sono belle (vento da terra e onde grandi) non ne perdo una…
anche se devo fare 200km… Direi che in un mese mediamente esco 20-25 giorni.
9) Dipende molto dagli anni e da come le mareggiate invernali cambino i sand
banks. Quest'anno senza dubbio lo spot of the year è stato Yzerfontain… Poi mette-
rei Haakgat che con i suoi tramonti ci ha regalato giornate indimenticabili, Elands
Bay per la qualità delle onde, Cape Point e Scarbrough per la velocità e ripidità del-
l'onda. Quando il vento gira a NW impossibile non citare Withsand o Platboom.
10) Vento da 4.5 Fly sottoinvelato e tavola 74 twinzer. Onde di un albero o logo
high rigorosamente off shore!!!
11) Godo come non mai!!! Sensazioni di curve così strette alla base dell'onda e
carvate al top ti fanno credere di essere il Michelangelo del mare!!!
Andrea Rosati a Platboom mure adritta con il vento da nord-ovest.
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12) 4.5 The Fly e Twinzer 74Lt.
13) Bottom to Cut verticale sparato con Aerial Tweacked. Goyter davanti all'onda.
14) Tornare a fare dei risultati buoni in slalom in coppa del mondo e riconquistare
il titolo wave.
15) Prima di tutto dipende dalla sera prima… Scherzi a parte sveglia con ricca
colazione e controllo di tutte le previsioni nel raggio di 200km. Web cam centraline e
sms. Pianifico la giornata in base allo spot in cui si deve andare e mi organizzo.
Spesso si deve andare alle 8.00 di mattina presto al capo oppure il vento è furioso e
aspetto il pomeriggio per la session ad Yzerfontain. Poi la sera, dopo il tramontino
rigorosamente in acqua, si va al Wakame per una grande abbuffata di sushi
accompagnata da champagne e poi al Jade… Magari proprio di giovedì!!!
16) Amo tutto il contesto, la natura, le belle ragazze con le quali visiti le spiagge incon-
taminate, i paesaggi, il vento e le onde, il buon vino, il mangiar bene, il fatto che qualun-
que cosa sia accessibile visto il cambio favorevole con l'euro. Di contro odio il razzismo
da parte di alcuni bianchi, odio il vento nucleare, che a sua volta spiatta sempre il mare,
odio i sud africani che non si fanno gli affari loro soprattutto quando sono alla guida.
Fabio Calò in stallo prima di girare ilForward, sullo sfondo le
caratteristiche navi che aspettano perentrare nel porto di Cape Town.
Fabio Calò in Bottom a Cape Pointin una giornata con onde over mast.
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FABIO CALÒ1) Ci sono andato al prima volta con il mio amico Matteo Guazzoni nel 2005 e da
allora non ne posso più fare a meno, anche se nel 2006 e 2007 non ho potuto
andarci.
2) Assolutamente si, ti dico solo che nel 2005 con il Guazza siamo stati a Cape
Town 35 giorni, di cui 33 passati in acqua con 32 uscite serali…
3) Penso proprio di si, ogni giorno osservo cosa fanno i top rider, come entrano
nelle sezioni più critiche, il loro tempismo e soprattutto cerco di imparare da
loro la tecnica giusta per i salti, quelli alti!
4) Ho uno spirito molto competitivo e da molti anni faccio gare, anche se in gara
non riesco mai a dare il meglio di me stesso, quindi entro in acqua per allenarmi
e per progredire, ad ogni uscita devo imparare qualche cosa di nuovo, altrimenti
non sono soddisfatto. Questo dipende anche molto dalle condizioni, se non ci
sono e non mi permettono di migliorare generalmente esco poco soddisfatto
dall'acqua, e quest'anno mi è capitato spesso.
5) Il Sud Africa è un posto di qualità mondiale, l'onda è veloce e potente, non puoi
sbagliare. Non sei in posti tipo l'Oman oppure Jeri dove puoi fare delle buone
entrate anche ad occhi chiusi. In Sud Africa non si scherza, e se vuoi avere un
certo livello devi prenderti i tuoi rischi e farti tante nuotate, solo in questo modo
puoi migliorare. Non dimentichiamoci inoltre che puoi prendere decine e decine
di onde al giorno, e su ognuna di quelle puoi modificare il tuo assetto e capire
come e dove migliorare; la quantità se unita alla qualità serve molto.
Vi garantisco che quando tornerete a casa sarete pronti per qualunque
condizione!
6) Purtroppo le condizioni non sono state al top, il vento c'è stato ma le onde
molto meno. Quindi penso di essere un po' migliorato solo nel timing e sulla
verticalità, grazie anche al twinzer. Sono invece soddisfatto del livello raggiunto
nei Forward esitati.
7) Una caduta stupida ma che poteva trasformarsi in tragedia: in un Forwardino
su una schiumetta di 10 cm ho tolto la mano per farlo completamente one hand,
ma il vento mi ha mollato a metà rotazione e sono caduto in acqua a peso morto
e il gancio del trapezio si è incastrato sul boma, io ero sott'acqua senza fiato e
non riuscivo a liberarmi. Poi ci sono riuscito, ma ho passato 10 secondi di
terrore!
8) Almeno 5 a settimana. Anche se non c'è onda entro ugualmente in acqua. Ma
niente freestyle per me in Sud Africa.
9) Cape Point, Haakgat quando è enorme e con il vento forte, e poi Withsand per
fare due salti seri.
10) Sinceramente le condizioni di puro waveriding dopo un po' mi annoiano, al
momento ho il bisogno esistenziale di saltare, e il più in alto possibile. Quindi la
mia condizione preferita è vento side con buone onde, dove posso sia surfare che
saltare, e ci deve essere parecchia aria, meglio se da 4.5. Oppure se voglio
saltare veramente alto le condizioni che preferisco sono quando il vento è da 3.3
e io sono fuori con la mia 3.7.
11) Adrenalina che pompa per la voglia di trovare l'onda più grossa della
giornata e farci la tua migliore entrata; soddisfazione per essere dove sei e per
cosa stai facendo; ammirazione per il contorno paesaggistico, e un pensiero va
anche sempre a lui… the Great White…
12) 4.7 e 5.0 Severne Blade e Starboard Evil Twin 74 twinzer.
13) Dire una bugia se dicessi un Cut Back bello verticale. Ma al momento mi
piace saltare e la mia manovra preferita è il Forward super esitato e più alto
possibile. Vorrei chiudere bene il doppio Forward mure a sinistra.
14) Top 3 nel circuito wave, anche se i vari volponi sono difficili da superare in
gara, ma piuttosto di fare un Backlooppino alto 1 metro e atterrato di poppa, lo
faccio alto e lo sbaglio!
15) Sveglia presto e super colazione, poi lavoro sul mio portatile fino alle 11.30. Se il
vento è già forte vado a Sunset verso le 12.00 per la prima session. Alle 14.00 torno
a casa e mangio un piatto di pasta. Se riesco mi rilasso e continuo a lavorare un po'.
Verso le 16.00 giro di telefonate per sapere dove è meglio andare e poi mi dirigo
verso lo spot prescelto per la seconda session pomeridiana. Generalmente esco
dall'acqua al tramonto, verso le 20.00, poi birretta al Blue Peter come aperitivo
mentre si torna a casa. Doccia, un po' di stretching, e poi rigorosamente a cena
fuori. Dopo di che se la serata merita si va in città a divertirsi se no si rimane in casa
con gli amici. Adoro il Sud Africa!!!
16) È caldo quando da noi fa freddo, è economico, la gente è stupenda, ci sono
anche un sacco di belle ragazze e soprattutto fare windsurf in Sud Africa è
fantastico. Odio prendere l'aereo per tornare a casa.
Fabio Calò in Aerial a Sunset, sullo sfondoi lavori di costruzione del nuovo stadio per
i prossimi mondiali di calcio.
Andrea Mariotti a Sunset.
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ANDREA MARIOTTI1) Per tre motivi: vera vacanza di relax, condizioni favorevoli per il windsurf tutti i
giorni, divertimenti serali.
2) Sembra banale dirlo ma non potrò mai dimenticare la prima volta, quando
dall'aereo in fase di atterraggio ho visto Cape Town incastonata nella Table
Mountain, il mare, il vento e le onde. È stato amore a prima vista.
3) Sicuramente ha contribuito molto.
4) Personalmente no, molto più semplicemente è la voglia di provare sempre nuove
sensazioni e quindi spingere i propri limiti al massimo, così facendo si progredisce.
5) Si, perchè è l'unico posto al mondo dove le condizioni non sono sempre uguali e
quindi ci si allena in condizioni differenti tra loro. Questo fatto è importantissimo per
migliorare perchè si diventa polivalenti.
6) Utilizzando il Twin JP la mia surfata è nettamente più verticale e radicale.
7) Ad Haakgat,un botto da paura con un albero d'onda. Pensavo di aver distrutto
tutto, invece il materiale è arrivato dritto a rocce intatto… un miracolo. Un grazie ad
Andrea Mariotti in Aerial One Hand a Sunset.
Andrea Mariotti se la godecon i suoi nuovi twinzer.
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Andreino Rosati per averlo recuperato.
8) Non saprei dire, non sono uno di quelli che tiene il conto dell'uscite nel
calendario. Penso quasi tutti i giorni.
9) Cape Point, Elands Bay, Haakgat, sono i migliori per qualità e dimensioni delle
onde.
10) Ad Haakgat, con la 4.2 Zone, il mio JP 76 twin ed un albero d'onda… che goduria.
11) Credetemi, sono indescrivibili le sensazioni ed i colori mentre si surfa in
questo meraviglioso paese.
12) JP twin 76 e 4.7 Zone in questa stagione.
13) Aerieal distorti sono i miei preferiti. Il Goiter dentro l'onda è quella che mi
piacerebbe chiudere.
14) Ho registrato nella mia testa tutte le cose negative che quest'anno mi hanno
fatto perdere le gare, spero quindi di vincere il titolo italiano wave.
15) Facendola breve, mi alzo la mattina abbastanza tardi e faccio una colazione
abbondante, poi verifico subito su internet se nella giornata ci sono onde e vento.
Se la previsione è positiva vado a fare windsurf fino al tramonto, se è negativa
faccio un po' di pesi in giardino o vado in bici. La cena è sempre abbondante, in
casa o fuori in compagnia con amici.
16) Penso come ho detto molte volte in precedenza di amare questo paese.
Amo lo stile di vita, il cibo e naturalmente le condizioni favorevoli per il windsurf.
Al contrario c'è una cosa che veramente odio, il viaggio con tutti i borsoni pesanti
pieni zeppi di materiale. Il Sud Africa è troppo lontano dal nostro paese e quindi
il viaggio mi uccide, anche perchè abito in Sardegna e quindi ho uno scalo in più
degli altri. Ma questo è un sacrificio che faccio e farò sempre volentieri per
arrivare nella magica Cape Town… Go South.
ROBERT SAND1) È da 10 anni che vengo in Sud Africa. È più semplice arrivarci rispetto a Maui,
c'è solo 1 ora di fuso orario, è abbastanza economico e ci sono spesso onde e
vento quando da noi sarebbe pieno inverno.
2) È stato meglio di quanto mi aspettassi, ma l'acqua era anche molto più fredda
di quello che pensavo.
3) Si, è importante avere qualcuno che ti possa spingere a navigare meglio,
surfare con persone più brave di te ti spinge a migliorare.
4) Penso che diventare il migliore è una motivazione molto importante; imparare
nuovi trick, saltare più alto, e rideare meglio e più veloce sono tutte cose che ti
fanno stare bene.
5) Penso di si, principalmente perché puoi allenarti in condizioni abbastanza
simili giorno dopo giorno. In questo modo, avendo condizioni costanti, puoi
Robert Sand, uno dei migliorisaltatori del Sud Africa.
Robert Sand a Cape Point, uno spot unicocon una location incantevole.
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capire molto bene il tuo materiale e concentrarti solo su sailing.
6) Ho provato ad allenarmi molto sul mio waveriding quest'anno. Avevo il mio set di
tavole nuove twin fin e ho dovuto abituarmi ad usarle. Mi sono allenato molto anche
sul Tweacked Pushloop, non è ancora perfetto ma sto migliorando…
7) La mia caduta peggiore è stata a Crayfish Factory, ero un po' in ritardo su un'onda
di due alberi, il lip mi ha strappato il materiale dalle mani e lo ha completamente
distrutto e portato sul kelp, ho dovuto nuotare per 45 minuti.
8) Faccio windsurf 20-25 giorni al mese da novembre a marzo.
9) Il mio spot preferito è Cape Point, ma non ha lavorato molto bene quest'anno, le
onde non erano così lisce. Scarborough Point è perfetto ma solo per il waveriding.
Sunset è uno spot molto buono per saltare.
10) Le mie condizioni preferite sono con 2-3 metri d'onda con la mia 4.2. Mi piace
anche molto quando le onde sono enormi e posso usare la mia 4.7 o 5.0
11) Le emozioni più forti le provi a Cape Point, il posto è pazzesco, l'acqua e super
trasparente, sei nel mezzo di un National Park e le onde sono superbe!
12) La mia 4.2 e il Da Curve 67
13) La mia manovra preferita è il Backloop One Hand molto alto.
14) L'anno scorso ho finito il Campionato Danese solo in 4° posizione, spero quindi
di ritornare ad essere il Campione Danese di Wave. Non sono sicuro a quanti eventi
PWA riuscirò a partecipare ma mi piacerebbe essere nei top10.
15) Normalmente mi alzo intorno alle 8.00, faccio colazione e vado a controllare le
condizioni in spiaggia, se le previsioni non sono buone per il windsurf vado a fare
surf da onda, oppure corro o vado in palestra. Ogni giorno devo lavorare anche per
il mio marchio Plasma, parlare con i designer, con la produzione e con i negozi. Se
invece le condizioni sono buone generalmente vado a Sunset per la prima session,
quando poi il vento diventa troppo forte per questo posto torno a casa per il pranzo
e poi vado a Melkbos o Big Bay o qualche altro posto simile a questi. Ovviamente
quando Cape Point o Scarborough dovrebbero funzionare ci vado direttamente. Alla
sera generalmente mi rilasso con i miei amici davanti ad un bbq o con del buon cibo
italiano, il migliore del mondo!
16) Adoro il fatto di avere tante alternative per le cose da fare all'aperto, il lifestyle
che puoi avere unito allo sport è unico a Cape Town. Non vorrei dire che odio qualche
cosa del Sud Africa, ma l'acqua fredda è proprio fastidiosa, specialmente quando fai
surf da onda.
Andrea Rosati a Scarborough, uno spot che quandolavora può regalare uscite indimenticabili.
Fabio Calò a Sunset, generalmente lo spotdella prima session della giornata.
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CAPE TOWN IN PILLOLE• Cape Town offre svariati spot, per tutti i livelli e gusti, dal laghetto per i principianti
e freestyler incalliti a spot con onde di qualità mondiale come Cape Point, Haakgat e
Elands Bay. Ci sono anche spot per avvicinarsi alle onde come Big Bay.
• Quasi 14 Rand per 1 Euro, il cambio è molto favorevole per gli europei e la vita
costa poco. Prezzo medio per una cena completa, 150 Rand (Primi Piatti a Table
View); 140 Rand al giorno a testa per un appartamento (a Table View); 110 Rand
al giorno per noleggio macchina (modello Chico da Cheapy Rent a Car).
• Gli amanti della vita notturna avranno l'imbarazzo della scelta nei locali di Cape
Town, nessun problema se si fa tardi, generalmente la prima session di windsurf
si fa verso le 12.00
• Molti diversivi per le giornate no wind o per le ragazze: enormi centri
commerciali, escursioni di tutti i tipi, safari, shark cage diving etc…
• Da Table View i principali spot sono raggiungibili in 10 minuti.
• Ottima meta per le vacanze di Natale e per coloro che hanno la possibilità di
avere dei giorni di vacanza tra gennaio e febbraio, quando da noi è pieno inverno,
Cape Town è nel pieno dell'estate e il Cape Doctor difficilmente non si presenta.
• 1 sola ora di fuso orario!
• Diverse compagnie aeree volano su Cape Town, secondo noi una delle migliori
soluzioni è il volo diretto di Air Berlin da Monaco, in 10 ore e senza scali siete in
Sud Africa. Acquistate su internet sul sito www.airberlin.it la “Top Bonus Service
Card”, costa 40 euro, vale 1 anno e avete 30 kg per il bagaglio e 40 kg per
l'attrezzatura sportiva, e sono accumulabili, quindi eventualmente anche fino a
70 kg per la vostra sacca, e se avete la ragazza con soli 40 euro in più i vostri kg
a disposizione diventano 140!!!!
• Attrezzatura consigliata: un wave piccolo sui 70 litri e uno sugli 80 litri. Vele
dalla 3.7 alla 5.0 o 5.3. Se proprio non resistete portatevi anche il freestyle, se
avete voglia di andare nel laghetto di Table View o a Langeban.
• Per info e per prenotarvi la vostra vacanza su misura a Cape Town contattate
Sheree, e si occuperà di trovarvi la soluzione che desiderate per alloggio,
macchina ed escursioni varie. Sheree Smit e-mail:
[email protected], [email protected];
web: www.capetownguru.com; tel: +27.845543262
Andrea Mariotti modellalo spray a Sunset.
Fabio in Hi Jumpa Cape Point, over 50 knots.
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Andrea Rosati in Aerial a Elands Bay, ilmigliore spot per il waveriding del Sud Africa.
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KAULI, IL GUERRIEROIn 25 anni (20.12.1982) ha raggiunto più traguardi
di molta altra gente in una vita intera: 3 volte
campione del mondo in wave, una volta in superX,
due volte vicecampione del mondo di freestyle, una
linea firmata di vele e tavole, e una casa
meravigliosa proprio su uno dei migliori spot del
Brasile Meridionale. Con i suoi salti maestosi ed
incoscienti ed il suo stile giocoso ma radicale, che
ricorda quello del surf da onda, Kauli ha, per mano
sua, spinto il waveriding ad una nuova dimensione
e non è un'ispirazione solo per la gente che ha
appena iniziato, ma anche per i veterani
windsurfisti professionisti - un ambasciatore dello
sport. Vive il suo sogno, un sogno di vento, onde, e
divertimento con i suoi amici. Il sogno del
windsurf.
Quando Kauli esce dall'acqua, è quasi l'imbrunire
e fa freddo. C'è una luce magica nei suoi occhi
marroni. ”Da quando sono diventato campione del
mondo, la gente pensa che io esca solo in
condizioni perfette e faccio sempre e solo manovre
pazzesche” dice. “A volte però mi capita di volere
uscire ed andare a fare qualche bordo, a volte
invece di saltare in continuazione”. ”Qui a casa mia
mi diverto sempre un sacco!”. Casa, per Kauli non
si tratta di Florianópolis, la città sull'isola di Santa
Catarina con i suoi 400.000 abitanti, le sue
bellissime spiagge per il surf da onda e la vita
notturna vibrante. Questo è il posto in cui è
cresciuto da piccolo e dove abitano tuttora i suoi
genitori. La sua vera casa però è un piccolo
villaggio di pescatori in mezzo al nulla, a circa
80km a sud di Florianópolis: Ibiraquera.
Già quando Kauli aveva appena iniziato a fare
windsurf, a dodici anni, aveva già sognato di
trasferirsi in questo luogo un giorno, nella mecca
del windsurf del Sud Brasile, con le sue spiagge
infinite, onde perfette e le balene che allevano i
loro piccoli e li fanno giocare allegramente tra le
onde a poche centinaia di metri di distanza dalla
spiaggia. Sei anni fa, Kauli ha deciso di realizzare il
suo sogno ed ha costruito una casa nel mezzo della
vegetazione tropicale, un edificio stupendo di legno
e vetro, con una vista mozzafiato proprio sulla
spiaggia. Costruita appositamente per i
windsurfisti, come dice giustamente Kauli. Non è
quasi mai solo a casa sua, gli piace essere
circondato dai suoi amici. Pochi minuti fa anche
Marcilio Browne, freestyler di altissimo livello e
Konan Lang, talento del waveriding, hanno lasciato
la residenza, ma altri ragazzi resteranno qui
ancora per qualche giorno. Prima del
completamento della sua casa, Kauli era un
pendolare di Ibiraquera, e per onde e vento,
passava quotidianamente dalle 2 alle 4 ore in
macchina, a seconda del traffico sulla BR-101,
l'autostrada principale che connette il Brasile da
nord a sud. Ora invece è sempre qui, proprio sullo
spot, almeno per i 4 mesi che trascorre a casa.
Durante i mesi restanti, Kauli se ne va in giro per il
mondo, testando il suo nuovo materiale a Maui o
partecipando alle varie gare di coppa del mondo in
Irlanda, Portogallo, le Canarie o Sylt dove arriva
sempre più spesso sul podio.
Inizialmente non sembrava che Kauli sarebbe
diventato famoso con il windsurf, che in Brasile
viene considerato uno sport da ricchi. Viveva in
una piccola casa a 5 metri di distanza dalla laguna
Conçeicão con sua sorella minore Kátia ed i suoi
genitori, Ricardo e Claudia, insegnante ed esperta
di feng shui. Suo padre, istruttore di tennis, ha
però indirizzato Kauli verso il suo sport. Il figlio si
è piazzato primo e secondo nei campionati
regionali, un inizio carriera come quello di Gustavo
Kuerten di Florianópolis, che sembrava ormai il
suo destino. Tutto è cambiato radicalmente
quando, a dodici anni, Kauli è salito su una tavola
da windsurf per la prima volta, rimanendone
assolutamente estasiato. “Ho appeso la racchetta
in camera ed ho detto a mio papà che da quel
momento in poi avrei fatto solamente windsurf”.
“Per lui è stato un duro colpo, gli ci saranno voluti
almeno un paio d'anni per accettare la mia
decisione”, ricorda Kauli. Nonostante ciò la sua
famiglia, lo ha supportato ed incoraggiato ad
intraprendere questa nuova strada.
Dopo poco tempo è stato sponsorizzato da un surf
shop locale e da una scuola di windsurf, che erano
davvero necessarie per sgravare il peso
economico che la nuova passione di Kauli stava
portando ai suoi genitori. Grazie al suo immenso
talento, il brasiliano ha vinto svariate competizioni
locali, prima di attirare l'attenzione della Mormaii,
leader brasiliano di mute da surf da onda. Da
quando Kauli ha 13 anni, Mormaii è sempre stato
uno dei suoi sponsor principali. Durante un clinic
Kauli Seadi sta percorrendouna lunga strada, e con obiettivi precisi.
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di addestramento al campo Mormaii, Kauli ha
appreso la disciplina e le regole che sono state le
fondamenta del suo attuale successo. Per tre anni
si è spesso alzato alle 5 di mattina, andando in
bicicletta alle sue lezioni di nuoto, poi faceva yoga
per un paio d'ore e poi è stato affiancato da un
esperto per seguire una dieta corretta. Ancora
oggi, gli amici di Kauli restano impressionati dalla
sua serietà e disciplina. Passa fino a 6 ore in acqua
al giorno, per poi fare pilates ed allenamento
mentale, mangiando cibo integrale per prepararsi
perfettamente alle richieste di uno sport a livello
professionistico. E con la disciplina di una guardia
giurata, trasforma tutti i suoi sogni in realtà.
KAULI, IL SOGNATOREKauli ha molti sogni. Uno di questi è fatto di
cemento e gli ha portato un sacco di notte insonni
per svariate settimane: il Club Kauli Seadi. La
prima cosa che fa la mattina è alzarsi ed andare in
un negozio di bricolage e fai da te o direttamente
al cantiere di costruzione, un terreno umido di
sabbia e fango, con un grande edificio quadrato di
colore verde proprio nel mezzo di tutto. Tra dieci
giorni i campionati nazionali di Santa Catarina si
svolgeranno proprio qui e Kauli ha deciso di
sfruttare l'opportunità per inaugurare il suo
centro di windsurf. È un obiettivo ambizioso che si
sovrappone anche ad un photoshooting
professionale per una serie di video didattici.
Finalmente il vento comincia anche ad entrare ma
non ancora abbastanza forte perchè Kauli ci faccia
vedere una delle sue ultime creazioni assassine: il
Push Loop into Forward. Ma altri salti possono
essere chiusi tranquillamente.
Il fotografo Thorsten Indra si è già appostato in
spiaggia per catturare alcune sequenze dei salti di
Kauli per i suoi sponsor, ma lui non arriva. Sta
ancora parlando d'affari con il capocantiere e
tiene il suo occhio d'aquila ben puntato sullo stato
dei lavori della costruzione della tettoia. Ci vuole
un sacco di tempo prima che il brasiliano si
allontani controvoglia dal suo sogno. Una volta che
lo fa però, l'azione è a dir poco mozzafiato: Push
Loop, Front Loop, Air Chachoo. Dopo mezz'ora in
acqua si sta divertendo così tanto che sembra
dimenticarsi di dover saltare e comincia a surfare
le onde. Dopo poco, a causa del tempo limitato con
la luce ideale, la pazienza di Thorsten si esaurisce,
e richiama Kauli in spiaggia per spiegargli senza
mezzi termini che c'è sempre un momento per
divertirsi ed uno per lavorare, ed adesso è il
momento di lavorare. Il campione del mondo è
leggermente alterato ma segue il consiglio e
chiude tutte le manovre che Thorsten aveva sulla
sua lista.
Ad un certo punto però, i pad cominciano a
scollarsi dalla tavola e, Kauli esce, tirandola in
spiaggia furioso e dicendo parolacce, una delle
poche volte che gli capita.
Back Loop a Ibiraquera.
La casa di Kauli è immersa nella giungla.
62
Come sempre infatti, il malumore di Kauli dura ben
poco. Durante la serata, intrattiene tutti facendo
battute e raccontando barzellette. Seduto di fronte
al suo computer, si mette a fare un'imitazione del
fotografo Thorsten Indra: “Sai una cosa, fratello,
Thorsten Indra mi ha detto che c'è un momento
per divertirsi ed uno per lavorare. Ed adesso è il
momento di lavorare, fratello. Ho imparato la
lezione, fratello.” I suoi occhi furbetti luccicano
dietro agli occhiali moderni e Thorsten scoppia a
ridere. Ecco un altro aspetto della personalità di
questo venticinquenne, che spesso sembra troppo
maturo per la sua età.
Kauli è poco più che un bambino quando lascia la
sua famiglia per la prima volta per avventurarsi in
giro per il mondo, per fare windsurf. A soli 16 anni
ha informato i suoi genitori che sarebbe volato a
Maui per poter finalmente iniziare la sua carriera
da professionista. Ricardo e Claudia hanno esitato,
chiedendo a loro figlio se non avrebbe preferito
continuare con la scuola per andare all'università.
Grazie alla persuasività di Kauli, ed il fatto che la
sua dedizione lo avesse fatto avanzare di un anno
a scuola, e che avesse voti ottimi, lo hanno
finalmente lasciato andare. Mormaii ha pagato il
viaggio, che poi si è rivelato un immenso successo
per il giovane talento: non solo ha conquistato il
cuore di una ragazza locale dell'isola vicina di
Kauai, ma ha anche ottenuto Naish come suo primo
sponsor. L'unico fallimento totale è stato il
tentativo del brasiliano di tenere la casa in ordine:
“Mi sono dimenticato il bucato nella lavatrice e ce
l'ho lasciato per giorni, poi quando me ne sono
ricordato, l'ho piegato in qualche modo e messo
nei cassetti, ancora bagnato”, ammette Kauli. Nè
lui né il suo compagno di stanza avevano mai
cucinato prima e quindi, all'inizio, anche solo far
bollire l'acqua per un piatto di spaghetti, era quasi
un compito insormontabile. “Mettevamo sempre il
sugo freddo sopra agli spaghetti ed abbiamo
mangiato pasta per 4 mesi, non sapendo cucinare
nient'altro!”. Ma chissenefrega di questi aspetti
irrilevanti, quando hai Hookipa proprio fuori dalla
tua porta? Kauli non va ancora d'accordo con le
semplici faccende domestiche, piuttosto lascia che
i suoi amici cucinino ed una donna delle pulizie gli
faccia il bucato e gli tenga in ordine la casa. Se lo
può permettere.
Grazie a questo suo inizio a Maui nel 1999, la sua
carriera è diventata perfetta in pochissimo tempo:
dopo soli due anni, ha ottenuto la sua prima
vittoria in coppa del mondo PWA di freestyle a
Fuerteventura, campione del mondo 2003 nella
nuova disciplina di superX, vice campione del
mondo in freestyle nel 2005 e campione del mondo
wave 2007 e 2008 . In Brasile, Kauli è ormai un
uomo molto conosciuto e facoltoso. Ad Ibiraquera
ha acquistato un sacco di terra, parte della laguna
ed un appezzamento su una collina da cui si ha una
vista mozzafiato del villaggio. Kauli vuole costruire
un residence per tutti coloro che in estate vogliono
scappare da Florianópolis, per godersi la calma di
Ibiraquera. Vicino alla città ha comprato una
fattoria, vicino al suo posto preferito per fare
parapendio, con una fonte termale e numerosi
alberi da frutto. Kauli, l'imprenditore. “Cerco
d'investire i miei soldi in maniera intelligente. Ora
può essere ancora facile farne”, dice il giovane
uomo d'affari. “So anche che la mia carriera
windsurfistica non durerà per sempre”. “Così
facendo potrò continuare a fare quello che amo
anche in futuro: avere tempo per pensare a nuovi
progetti, far surf e windsurf e rigenerarmi con
l'energia dell'oceano. Vivere il mio sogno.”
La sera, Kauli si siede sul tetto del suo centro in
costruzione assieme a Lars, il futuro manager del
club di windsurf, e gli illustra la sua visione, che va
ben oltre il piacere personale. Kauli vuole spingere
al massimo lo sport a cui deve così tanto,
rendendolo accessibile a tutti. Vuole restituire
Kauli in Bottom a Ypua, laguna Santa Catarina.
Il motocross,un’altra grande
passione di Kauli.
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qualcosa alla comunità di Ibiraquera - mantenendo
un ambiente rilassato ed amichevole, come ci
spiega lui.“Attraverso il windsurf ed i viaggi, ho
imparato e capito un sacco di cose importanti, io
la considero e la chiamo la mia scuola di vita”, dice
Kauli. Anche i ragazzini meno privilegiati e figli di
pescatori poveri delle zone di Barra da Lagoa di
Florianópolis, dov'è cresciuto lui, devono avere la
possibilità di poter iscriversi a questa scuola di
vita. Quale maniera migliore per maturare se non
attraverso lo sport? È proprio per questa ragione
che ha fondato l'Isituo Kauli Seadi, un'azienda
familiare no profit! A Florianópolis, suo padre,
Ricardo, cresce ed allena giovani e provetti
tennisti, mentre ad Ibiraquera, Kauli fornisce il
materiale ai ragazzini per introdurli al windsurf.
Lars gli insegna la teoria mentre sua madre
Claudia e la sorella Kátia aiutano con
l'organizzazione di eventi divertenti.
Kauli è particolarmente orgoglioso dei gemelli che
partecipano a questo progetto. Vede un enorme
potenziale in loro, forse lo stesso che ha portato a
Kauli una carriera così brillante. Con l'aiuto dello
sport, vuole mostrare ai ragazzini che le
opportunità vanno sfruttate, per aprirsi delle
porte. Impareranno positivamente dalle loro
esperienze, acquisendo la confidenza di cui hanno
bisogno per inseguire i loro sogni. Ed imparare ad
essere responsabili. Kauli è arrabbiato. Dopo
scuola, i ragazzini sono passati da casa di Lars e si
sono presi tavole e vele e sono andati a far
windsurf. ”Questa però non è l'idea del progetto!”
dice Kauli scrollando la testa. ”Non possono fare
sempre come vogliono. Non possiamo dargli il
materiale per tutta la loro vita”. Se vogliono
continuare a far windsurf anche dopo le loro
lezioni, allora devono fare qualcosa per
meritarselo, come per esempio aiutare al centro. A
volte bisogna esser duri con i ragazzini. Altrimenti
non apprezzano quello che tu stai facendo per
loro”, conclude Kauli mentre si sorseggia il
“chimarrão”, tradizionale bevanda brasiliana, un
infuso di foglie di mate tritate ed acqua bollente,
da condividere con gli amici. Soprapensiero poi,
passa la scodella fumante a Lars. La luna piena si
staglia sopra all'oceano, ed è tutto così tranquillo
che si sente anche quando le balene emergono per
respirare. Kauli ammutolisce ma non riesce a
smettere di pensare. Non riesce a rilassarsi, ci
sono troppi progetti che affollano la sua mente.
Troppi sogni da realizzare.
Kauli non riesce a rilassarsi neanche a livello
fisico. Il suo fisico è abituato a dare performance
pesanti ed ha bisogno di adrenalina. Sempre. Non
è importante se l'ormone dello stress venga
rilasciato facendo windsurf, motocross,
parapendio, kite o surf da onda. Un nuovo giorno.
Niente vento. Kauli è comunque agitato e di fretta.
Trangugia la sua colazione a base di frutta e
muesli ed immediatamente comincia ad affrontare
i suoi serrati appuntamenti della giornata. Oggi è
prevista una session di surf da onda a Silveira, la
Pipeline di Santa Catarina. Le onde sono oltre 2
metri su questa spiaggia magnifica, attorniata da
ville enormi con giardini lussureggianti. Tutti quelli
che vedano Kauli far surf da onda si chiedono
immediatamente perché non abbia optato per il
secondo sport nazionale brasiliano e sia diventato
un pro windsurfista. Quando esce dall'acqua con
la tavola sotto braccio, ci spiega subito la ragione
principale: “Incredibile… si stanno picchiando in
acqua per una precedenza e prendono tutto così
Un po’ del suo tempo Kauli lo possa anchedavanti al monitor, ma non gli piace molto.
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seriamente…”. Kauli scuote la testa. In un'ora
intera ha preso solo tre onde, con la spinta del
vento è più facile prenderne molte di più ed è
molto meno stressante. Al ritorno verso casa, Kauli
si ferma dal suo sponsor, Mormaii, nella cittadina
costiera di Garopaba, e viene immediatamente
richiesta la sua presenza per il photoshooting di
una nuova linea di mute. In un attimo, il
professionista fotogenico cambia da una posa
all'altra: in un secondo passa da un sorriso
ammiccante alla camera coi capelli al vento, ad un
latino caliente. Con le labbra semiaperte ed uno
sguardo intenso nei suoi profondi occhi marroni,
avrebbe buone possibilità anche in una gara di
supermodelli. Non c'è solo la macchina fotografica
della Mormaii puntata su di lui, ma anche quella
del suo amico cinematografo, Martin, che ha già
avuto diversa esperienze lavorative con Kauli. “Va
abbastanza bene”, risponde Kauli riguardo alla
domande se gli piacesse stare sotto i riflettori.
Martine lo contraddice subito: “Abbastanza bene!?
Lo adora!”.
Kauli è molto professionale anche per quanto
riguarda il suo materiale. Si diverte molto a
sviluppare parecchi prototipi, ed essere coinvolto
nei vari processi di ricerca e sviluppo. Fino a poco
tempo fa, ha misurato tutte e venti le sue twinzer,
con differenze minori di mezzo millimetro! Gli ci
sono volute quattro ore per portare a termine
questo compito ed aveva ancora un sacco di
misurazioni da effettuare.
Ivan Floater ha shapato tutte le tavole di Kauli qui
ad Ibiraquera per svariati anni ormai e sa bene
che: “Kauli vuole sempre capire tutto. Per lui è
meglio lavorare con molti shaper diversi in modo
da poter imparare il più possibile.” È esattamente
Kauli si allena sempre, anche incondizioni “scarse”, trovando
dentro di se la forza permigliorare costantemente.
Panoramica del Kauli Seadi Beach Club.
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quello che Kauli ha fatto. Ha imparato moltissimo
guardando i vari shaper dei suoi vecchi sponsor
Naish, AHD e Quatro, ed ora sa esattamente come
dev'essere la sua tavola ideale. Questa sua idea ha
potuto finalmente concretizzarsi grazie allo shaper
della Jp, Werner Gnigler, che ha trasformato le sue
richieste in realtà. “Werner mi impedirà di shapare
personalmente le mie tavole”, dice il campione del
mondo, ridendo. Ma tra qualche anno, è
esattamente quello che vorrà fare. Già da bambino,
Kauli adorava costruire modellini di case e di
barchette in miniatura. Trasformare le sue idee in
realtà, è una delle attività preferite di Kauli.
Basta vedere il suo centro. Kauli è ansioso. Oggi è
il gran giorno, i campionati di windsurf di Santa
Catarina si svolgeranno nel suo centro. Dev'esser
tutto perfetto. Già alle nove di mattina, Kauli gira
con il suo fuoristrada sulla proprietà, porta cibo e
prepara le bandiere e gli altoparlanti. Appena
arrivano gli amici di Kauli, da tutti gli angoli della
ragione, gli si presenta una visione che era
inimmaginabile solo dieci giorni prima. La distesa
deserta di fango è stata sostituita da un giardino
lussureggiante, al centro ci sono dieci twinzer
nuovi di zecca ed il doppio di tavole wave del 2006
per i potenziali allievi, con bagni e docce di acqua
calda pronte all'utilizzo. Ci sono facce sorridenti
ovunque, sono tutti qui, amici, familiari, ed anche
la fidanzata di Kauli, Emanuela, studente
ventitreenne di psicologia. Oggi non passa molto
tempo col suo compagno, che è sempre circondato
dagli amici. La stupenda moretta se la prende con
calma, ne è abituata.“Non importa dove siamo,
Kauli parla sempre con tutti, ricchi o poveri,
importanti o no. È per questo che tutti gli vogliono
bene”, dice Emanuela. Ed è anche per questo che è
Aerial a Ypua.
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sempre al centro dell'attenzione: ”Non potrebbe
vivere senza!”, dice la sua ragazza con un sorriso.
Come se le divinità del vento volessero fare un
regalo a Kauli per il suo duro lavoro, il vento
comincia ad entrare ed onde di tre metri si
srotolano lungo la spiaggia. Come una pantera,
Kauli incide curve profonde e Cut Back radicali
sulla faccia dell'onda. I suoi genitori si godono
l'azione dal tetto del centro ed alzano le mani in
aria, incitandolo, ogni volta che il figlio stacca un
Aerial dal lip. I suoi amici si giudicano a vicenda ed
è presto evidente che Kauli è il vincitore
dell'evento, bella novità… Durante la sera, il centro
viene inaugurato con un enorme barbeque in stile
brasiliano per cui sono stati sacrificati sette
maiali, tredici polli ed una piccola mandria di
mucche. Dopo il festino, le ragazze decidono che
era ora di fare una session di danza tradizionale. Il
beat della musica del carnevale risuona
nell'edificio ed i fianchi delle ragazze si agitano
sinuosamente, coi ragazzi che battano le mani e le
incitano a far vedere mosse brasiliane ancora più
trasgressive. Kauli è seduto su una poltrona con i
piedi all'aria e controlla l'azione su quella pista da
ballo improvvisata. Finalmente riesce a rilassarsi
un po'. Se lo si guarda bene negli occhi però, si
vede già il suo prossimo progetto. Il prossimo
titolo di campione del mondo. Un'agenzia di viaggi.
O magari un altro centro di windsurf vicino alla
laguna di Florianópolis. “Ho così tanti sogni, spero
solo di poterli realizzare tutti” ha detto Kauli
qualche giorno fa. Tutti sanno che il sognatore non
ha un'ombra di dubbio a riguardo.
Goyter a Ibiraquera, Kauli è uno specialista dellamanovra, e riesce ad eseguirla perfettamente
anche nelle condizioni off-shore di Ponta Preta.
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1. ANDY LAUFERQuesto leggendario animale festaiolo tedesco è arrivato giusto prima della sua
heat durante un evento in Brasile dritto dritto dal nightclub ed è uscito
tranquillamente ancora in jeans e con un sigaretta in bocca. Ancora ubriaco
marcio, in qualche maniera è perfino riuscito ad avanzare al round successivo!
2. PETER VOLWATERLo chiamano “carne fresca”. Rinomato per essersi presentato ad una batteria di
freestyle a Pozo, direttamente dalla tenda della festa! Altamente carico, la sua
energia incendia le feste del tour ed è anche un discreto casanova!
3. DAVE WHITE (tequila suicide)Le sue leggendarie Tequila Suicides (tirare il sale col naso, spremersi limone
negli occhi e trangugiarsi la tequila alla goccia) hanno causato un sacco di
vittime e calamità nelle feste durante gli anni.
4. BEN PROFFITTOvunque, sempre e comunque… trovi Ben Proffitt sempre alla festa più vicina. Da
quanto abbiamo visto sul suo sito, ha un feticcio per vestiti strani con parrucche
stravaganti…
5. CHRIS MURRAYSetti notti di fila al pub su sette giorni di competizione a Tiree quest'anno. Tanto di
cappello al giovane Chris Murray che è andato giù pesante sia in acqua che fuori.
John Carter nel suo ufficio.
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6. KEVIN MEVISSENAnimale olandese, sempre in mezzo al casino. Usando sue parole, gli piace
sempre andare “a pieno regime!”.
7. VIDAR JENSENQuesto essere volante norvegese ha gusto per lo sballo, specialmente durante la
notte di chiusura di tutti gli eventi di wave di Gran Canaria. Il problema è che non
riesce a gestire bene il suo tasso alcolico ed è stato visto venir trascinato di peso
da bar a bar dai suoi amici.
8. BJORN DUNKERBECKL'omone delle Canarie. Ora non fa più festa tanto spesso, ma quando era in
giornata poteva berseli tutti. Occhio a non guardarlo fisso negli occhi quando ha
bevuto un po' troppo…
9. JOSH STONEAl momento in pensione, Josh Stone quando era al top, aveva la reputazione di
uno dei più incredibili party animal del tour. La sua capacità di dipingere l'intera
città di rosso era la prova della sua immagine radicale e controcorrente. Tu lo
dici, lui l'ha fatto… sempre orgoglioso e casinaro, Stone era sempre immerso tra
la folla, facendo manovre anche sulla pista da ballo o litigando con la security.
10. CORKY KIRKHAMPossiede un suo bar a Fuerteventura e sa come fare dei cocktails devastanti.
Attenzione ai suoi giochetti sporchi, come l'aggiunta di tequila nella birra ogni
volta che ti giri.
1. ANTOINE ALBEAU… 49.09 NODI.Albeau è entrato nei libri di storia del windsurf, lo scorso inverno, per aver fatto un
run sensazionale da 49.09 nel canale. Una giornata spettacolare per Albeau ed una
disastrosa per Finian Maynard, precedente detentore del record!
2. PRIMA SESSION A JAWS. Tanto di cappello a Mark Angulo, Josh Angulo, Mike Waltze, Kai Katchadourian e Dave
Kalama che hanno rischiato la loro vita, buttandosi in acqua dalle rocce per uscire
senza supporto di jet ski, per surfarsi i mostri di 2 alberi a Jaws per la primissima
volta durante i primi anni 90. Questa session ha aperto la porta per una nuova
dimensione del windsurf su onde mostruose!
3. LA VITTORIA DI JOSH ANGULO SU KAULI SEADIALLA PRIMA TAPPA DI PWA A CAPO VERDE.Nessuna vittoria di PWA avrebbe potuto significare di più per Angulo, il cui ritorno
nella double elimination, lo ha portato alla vittoria della tappa di coppa del mondo di
Capo Verde 2007. Onde epiche di un albero e mezzo hanno reso questa tappa uno
degli eventi più indimenticabili della storia del PWA ed il fatto che Angulo sia riuscito
a trionfare in questa sua terra adottiva, ha reso il tutto ancora più speciale.
4. BJORN DUNKERBECK: 13 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO OVERALL PWA.Più 37 titoli mondiali fino ad oggi! Non c'è niente da dire vedendo queste cifre.
Magari ora non è più il suo momento, ma questo uomo da solo ha dominato e vinto
più di molti altri windsurfisti messi insieme in tutto il mondo.
Congratulazioni Bjorn, noi tutti ti rispettiamo.
5. LA TRAVERSATA DELL'ATLANTICO.Team da tutto il mondo hanno fatto la traversata dell'Atlantico. Ma Micah Buzianis,
Anders Bringdal e Robert Terriitehau sono stati tra i primi coraggiosi che hanno
completato quest'impresa pionieristica.
6. SEMPRE PARLANDO DI TRAVERSATE.Dobbiamo ricordare anche quella pazzesca di Guy Cribb ed Antoine Albeau che sono
andati in windsurf da Cherbourg a Poole quest'autunno… Complimenti ragazzi… un
sacco di pubblicità per lo sport e per voi … in oltre tutto il ricavato è andato in
beneficienza alla fondazione Ellan Mcarthur!
7. TENTATIVO DI TRIPLO FORWARD DI RICARDO CAMPELLO.Dobbiamo congratularci con Ricardo per il suo pazzesco tentativo di triplo Forward
a Gran Canaria la scorsa estate .Se l'avesse chiuso, sarebbe costato al suo boss,
Martin Brandner , una ricompensa di $10.000. Il perfetto doppio Forward esitato di
Campello a 10 metri d'altezza di cinque minuti prima, non era da meno però!
8. FRED HAY WOOD.Chiedete a Mark Angulo… Fred ha fatto delle cose speciali ai suoi tempi!
9. KEVIN PRITCHARD GUADAGNA IL TITOLO MONDIALE OVERALL. Dopo 13 anni di dominazione windsurfistica da parte di Bjorn, il trono è stato
finalmente rubato da Pritchard e dagli sforzi combinati del Team (Barry Spanier,
Scott Fenton, Matt e Kevin Pritchard)! È stato un momento storico per Pritchard, ed
è sicuro che se ci fosse stato ancora un titolo Overall, avrebbe vinto da quel
momento in poi!
10. NIK DEMPSEY E BRYONY SHAW. Dempsey ha preso il bronzo nel 2004, mentre Bryony ne ha portato a casa un altro
la scorsa estate dalla Cina … Entrambe imprese incredibili! Teniamo le dita incrociate
per un possibile oro a Weymouth nel 2012.
La svedese Nina Tjenberg.
Bjorn Dunkerbeck e Robby Naish.
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1. ROBBY NAISHL'unico ed inimitabile… Possiede la sua compagnia di windsurf personale… Grossi
titoli azionari di Quiksilver, un sacco di macchine mozzafiato ed un sacco di proprietà
sparse per gli stati uniti. Ancora sponsorizzato da Quiksilver, Naish e Red Bull. Questo
tipo è ricco da far schifo… credeteci… basta guardare la sua casa a Maui!
2. ANDERS BRINGDALChiunque abbia avuto la possibilità di vederlo andare in giro con la sua Ferrari in
Western Australia, capisce che ha fatto dei bei soldoni. Se non fosse stato per Bjorn,
Anders sarebbe diventato campione del mondo un sacco di volte. E anche così è
riuscito a fare un sacco di grano durante gli anni d'oro della sua carriera.
3. ROBERT TERRITAHAUHa varie case sia a Maui che a Tahiti, sfreccia sull'acqua a bordo di barche enormi
e, ai suoi tempi, era uno dei windsurfisti più pagati al mondo. Il pazzo tahitiano ha
sicuramente guadagnato molto bene nei suoi anni d'oro.
4. BJORN DUNKERBECKOvviamente è pieno di soldi. Red Bull è lo sponsor più facoltoso ed influente del
momento ed i campioni del mondo non si trovano in svendita. Nei giorni d'oro, era
anche una pedina fondamentale per l'agenzia di viaggi Peter Stuyvesant Travel, poi i
team F2 e Neil Pryde, ed in quel periodo i soldi cadevano dal cielo!
5. JASON POLAKOWHa venduto il suo marchio personale di tavole, JP, proprio quando stava per
esplodere. Pozza è anche uno dei rider principali sia dell team Neil Pryde che Red
Bull. Ha una casa gigantesca a Torquay, in Australia, ed un'altra casa lussuosa
proprio di fianco al campo da golf di Sprekelsville, a Maui. Sicuramente Polakow è
stato uno di quelli che hanno guadagnato di più durante la sua brillante e
lunghissima carriera.
6. NIK BAKERUna solida macchina per soldi da diversi anni. Anche lui, ai suoi tempi, ha firmato
contratti molto ricchi con Silk Cut, Sega, Red Bull, Fanatic, Art, Gaastra ed ora lavora
per Mistral e North sullo sviluppo ed aspetto di mercato per entrambi i marchi. È
anche conosciuto per aver svariate proprietà in giro e vicino a casa sua sulla costa
meridionale inglese. Baker è stato molto furbo con i suoi soldi, investendo sul
mattone e continuando a guadagnare durante la sua illustre carriera.
7. JOSH STONEGià in pensione con i soldoni in banca… Stone sapeva proprio come far soldi. È
riuscito ad accaparrarsi un ottimo contratto con la marca d'abbigliamento svizzera,
Jet Set. È stata una delle maggiori personalità per NeilPryde durante la sua intera
carriera. Ha cominciato con F2 e poi è passato a JP con Jason Polakow. È ora
pesantemente nel giro del mattone e sembra possieda metà di Paia, a Maui.
8. KEVIN PRITCHARDUn'altra massiccia macchina da soldi. Pritchard possiede una casa immensa a Maui
e tutti i giocattoli per divertirsi sia dentro che fuori dall'acqua o ovunque voglia.
9. KAULI SEADIHa firmato un accordo molto redditizio con JP e Neil Pryde alla fine del 2006 ed
immediatamente si è accaparrato un titolo mondiale wave. Sicuramente questo
brasiliano prorompente diventerà uno dei rider più pagati al mondo dei giorni
nostri.
10. ANTOINE ALBEAUL'omone della Francia ha continuato ad ammassare premi gara e montepremi per
le tappe e titoli mondiali negli ultimi tre anni. Probabilmente percepisce anche un
salario importante da Pryde, Jp e Quiksilver. JP e Starboard si sono fatti guerra per
averlo nei rispettivi team per il 2009. Questo significa una sola cosa per Antoine… più
soldi!
Jason Polakow, uno dei più fuori di testa di tutti i tempi.
Antoine Albeau, il più veloce di tutti.
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1. THE WINDSURFING MOVIELevi Siver ha impostato un nuovo livello nella storia della cinematografia windsurfistica.
Angoli stupendi, riprese mozzafiato, ed alcuni dei rider migliori al mondo.
2. JASON POLAKOW: ABOUT TIME Ha rivoluzionato la disciplina e l'approccio al wave sailing con questo video. Forse non il
massimo come riprese, ma l'azione era assolutamente molto più avanti del suo tempo.
Tutti i rider che volevano diventare provetti waver, hanno sbavato a lungo davanti alle
televisioni di tutto il mondo, cercando di carpire i segreti del suo stile devastante.
3. NAISH: RIPRobby Naish al top della sua forma alle Hawaii. Non serve dire altro. Pura azione del Re!
4. THE ACCIDENTAL TOURISTLa visione controcorrente di Scottie Mckercher, che offre una prospettiva personale e
differente del mondo del windsurf.
5. GREENIEQuesto video fatto in casa è stato filmato e prodotto da Tam Mullen senza un budget
hollywoodiano ed è un classico senza tempo. Filmato soprattutto in giro per l'Inghilterra,
include anche delle sequenze di azione spettacolari dei due fratelli irlandesi, Timo e Finn.
Controllate anche Greenie 2, in caso Tam si decidesse finalmente a pubblicarlo!
6. RENAISSANCEUn altro video spettacolare di Levi Siver, assieme ai suoi amici della F2 Maui Project
Crew, assieme a Ponch ed Andy Wolf. Questo film è una sottoparte del Maui Project e
contiene un sacco di azione spettacolare, vale la pena vederlo!
7. THE SEARCHBjorn Dunkerbeck, Scott Carvill e Tristan Boxford girano il globo a caccia di onde epiche.
È bello vedere Dunky che si rilassa alla ricerca di onde perfette e si diverte… finchè si
spara nel piede con un fucile da pesca subacquea…!
8. THE ALOHA CLASSIC 2 VIDEOIl pezzo in cui Richie Myers viene ingoiato da un'onda di due alberi in close out ad
Hookipa è un momento classico della storia del windsurf. In questo video c'è anche Josh
Angulo che distrugge tutto ad Hookipa, quando aveva solo 14 anni!
9. PLUG AND PLAYUn classico senza tempo dalla Tonix DVD crew. Un sacco di filmati dall'acqua, riprese
dall'elicottero ed azione radicale da tutto il mondo. Non si può volere di più.
10. FAST FORWARDUno dei primi video di Robert Masters per il Team Pryde, riprese innovative e spettacolari,
con un budget massiccio. Starring: Laird Hamilton, Fred Haywood, Mark Angulo, Bjorn e
Rush Randl; in questo film c'era davvero tutto. Rider che si scontrano volontariamente,
video di speed dall'elicottero, onde epiche ed un sacco di azione mozzafiato.
1. AERIAL SCOTT CARVILL A JAWS
1. AERIAL SCOTT CARVILL A JAWSCon molto coraggio Carvill ha deciso di staccare un gigantesco Aerial a Jaws,
aggiudicandosi la prima posizione tra le manovre radicali. Un pazzo!
2. KAULI SEADI, PUSH LOOP FORWARDNe ha chiuso uno perfetto in gara durante la finale di coppa del mondo a Gran
Canaria nel 2007. I giudici lo hanno fregato e gli hanno dato solo 11 punti ma
questa manovra resta e resterà nella storia del windsurf come una delle
manovre più innovative ed hardcore mai chiuse in una gara.
3. BOUJMAA GUILLOUL, BLACK SHOTBoujmaa ha davvero tirato fuori il suo asso nella manica con quel video
pubblicato su youtube. Forse avrebbe dovuto tenerselo come arma segreta in
gara, è sicuramente iper radicale da vedere. Cercatela su google e vedete coi
vostri occhi!
4. RICARDO CAMPELLO, TRIPLO FORWARDL'unico rider che abbia mai tentato di fare un triplo Forward Loop.
Aveva 10000 ragioni per rischiare il collo, però deve essere ancora chiuso…
5. AERIAL DI JOSH STONE A NAMOTUImpressionante. Questo era un Aerial tra la vita e la morte, su una sezione
tubante di un albero e mezzo durante la tappa di coppa del mondo a Fiji.
Stone è andato deciso e ci è riuscito. Si è parlato di questo Aerial per molti
anni a venire.
6. MARK ANGULO, GOY TERL'invenzione del goita è stata una delle maggiori innovazioni del wavesailing
moderno. Tutt'ora, alcuni dei pro non sono in grado di chiuderli. Mark Angulo
era anni luce avanti al suo tempo e ci congratuliamo con lui per la sua
incredibile creatività ed innovazione. Ha anche inventato il Gu Screw, Wave 360
ed il ultimamente il Mutant!
7. BACK LOOP IMMENSO DI JONAS CEBALLOSA POZO NEL 2005. È andato su, su, su e poi ancora su e su e su! Radicale al massimo.
E l'ha chiuso alla perfezione!
8. SCOTT FENTON DOPPIO PUSH LOOP A POZO.Dopo questa manovra, Fenton tossiva sangue. Non siamo sicuri se fosse
volontario o no, ma sicuramente radicale!
9. KEVIN PRITCHARD, AERIAL GIGANTESCO A PUNTA PRETA,CAPO VERDE, 2007Oh… che Aerial! Pritchard ha colpito perfettamente una sezione tubante di un
albero ed è volato in orbita. Questa manovra è l'essenza della radicalità.
Dopo aver saltato via una sezione di 15 metri di lunghezza, sopra alla schiuma,
è atterrato morbido come velluto sulla faccia dell'onda, continuandosela a
surfare… eccezionale.
10. VIDAR JENSEN, DOPPIO FORWARD AD UNA MANOA GRAN CANARIAUnico rider che abbia mai visto chiudere un perfetto doppio Forward ad una
mano. Vidar prova e chiude questo trick solo quando è veramente necessario,
durante le finali a Gran Canaria, per dar il colpo di grazia.
Ricardo Campello, luglio 2008,Pozo - Gran Canaria, durante il suoprimo tentativo di triplo Forward.
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1. ROBBY NAISHHa tirato su il medio ai giudici ed ha preso a cazzotti la torre a Tenerife… Problemi
leggendari per un rider leggendario.
2. FINIAN MAYNARDQuando Scott Carvill ha spinto Finian Maynard nella piscina a Gran Canaria. Maynard ha
fatto una delle scenate infantili più devastanti mai viste! Aveva le sue nuove scarpe “Jordan
Air” Baseball e quando è uscito dalla piscina era talmente furioso che alcuni hanno perfino
visto il vapore che gli usciva dalle narici! Finian è anche rinomato per mostrare quello che
pensa quando la competizione si fa intensa ad ogni gara di race di Coppa del Mondo!
3. PETE CABRINHAHa avuto una rissa con il direttore di gara Klaas Michael ancora negli anni ottanta e si
è rifiutato di pagare la multa di $3500… Non ha mai più fatto gare da quel momento!
4. ROBERT TERIITEAHAUHa ricevuto una delle multe più salate della storia del PWA per aver cercato di pestare
uno degli ufficiali di gara sulla barca a Fuerteventura… Ahia… gli è costato $2500!
5. DAIDA MORENOSi è comportata come una stupida bambina viziata dopo aver perso contro Sarah
Quita a Fuerteventura. Uno spettacolo penoso!
6. ROSS WILLIAMSHa detto un po' di parole sgradevoli al Tour Manager del PWA, Richard Page, dopo
una gara con vento rafficato in Turchia… Multa di ¤200!
7. RICARDO CAMPELLOMultato per aver fatto freesurf nella zona di gara di Slalom a Pozo… ha dovuto
pagare ¤500… E pensava di aver ragione… era tutto meno che contento.
8. SCOTT MCKERCHER E ROBBY SEEGERSeeger ha droppato Scottie Mckercher a Namotu, Fiji, e le porte dell'inferno si sono
aperte dopo la batteria. Scotty è normalmente super rilassato, ma dopo questo drop
insolente e dopo aver perso la batteria, ha perso anche la testa!!
9. TIMO MULLENHa droppato Chris Audsley a Tiree e si è sentito un po' in colpa. Ben Proffitt si è
trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, proprio dopo che Timo aveva
anche appreso di aver perso la batteria… brutto posto…Timo poi si è scusato!
10. JOSH ANGULOQuando Angulo ha perso la retta via, era una minaccia. Ha tirato sabbia ad una telecamera
da $50,000 all'Aloha Classic… lo si vede con le mani in pasta nel video Windsurf Movie!
1. HOOKIPA BEACH PARKIl parco giochi preferito a Maui. Conquistare quest'onda significa far windsurf
assieme ai migliori al mondo. Qui si è svolta molte volte la famosa gara dell'Aloha
Classic, uno degli eventi più prestigiosi nella storia del windsurf mondiale.
2. PUNTA PRETA, CABO VERDESe avete visto i filmati della gara di coppa del mondo PWA, saprete che stiamo
facendo riferimento alle condizioni epiche del 2007. Ponta Preta al suo massimo
splendore, è quindi imperativo piazzare quest'onda atlantica velocissima di oltre un
albero tra i migliori spot wave al mondo.
3. ONE EYESituata su uno dei reef di Mauritius… quest'onda è velocissima, furiosa e tubante. Il
rider australiano Ricky van Der Toon si è spezzato la gamba all'atterraggio da un
enorme Aerial. Molti atleti hanno detto che, quando è grosso, ci sono correnti
devastanti che tirano verso l'oceano aperto… non è un posto per i deboli di cuore.
4. MARGARET RIVERA tre ore e mezza di macchina a sud di Perth, si trova il picco infame di Margaret
River. Un reef perfetto allinea precise alcune delle migliori onde dell'Australia sud
occidentale. Ricordatevi solo questo… non fregate le onde ai local!
5. GNARLOODieci ore di macchina a nord di Perth, vi imbattete nell'allevamento di pecore di
Gnarloo. È una guidata molto lunga e dovete portarvi tutte le vostre provviste ed il
materiale per accamparvi, però ne vale assolutamente la pena. Nel periodo natalizio
non dovrete solo preoccuparvi di aver a che fare coi local ma anche con venticinque
milioni di mosche!
6. JAWSFunziona solo una manciata di volte all'anno e per poterlo surfare hai bisogno di un
jet ski e palle d'acciaio. È il metro di misura per tutti gli spot con onde grosse. Un
errore qui ti può uccidere, quindi non pensarci nemmeno, a meno che tu non sia un
waterman con parecchia esperienza.
7. NAMOTUUno degli spot più rinomati di Fiji per le onde sia da windsurf che da surf da onda. Il
PWA ha fatto una tappa qui negli anni novanta ed ha beccato un albero e mezzo di
perfezione srotolante.
Le due leggende del nostro sport sullastessa onda, Naish e Dunkerbeck.
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8. THE CHILLI BOWL BAJADevi farti un lungo viaggio per arrivare fino a Baja, ma una volta arrivato, ti trovi
accampato sotto le stelle e proprio davanti ad un break da coppa del mondo. In
questo spot si possono dimenticare tutte le inibizioni e concentrarsi sul puro
divertimento del wave sailing.
9. TEAHUPOO È una delle onde più rinomate al mondo tra i surfisti da onda per la sua pesantezza
e potenza devastante. Jason Polakow, Robert Territehau, Baptiste Gossein e pochi
altri sono anche usciti in windsurf ma con risultati terrificanti. Attenzione… non
pensate neanche di andarlo a vedere a meno che non abbiate una barca d'appoggio
nel canale… È sullo stesso livello di Jaws, come esperienza di surfata, “gloria o
morte”.
10. THE PIPE SUMBAWAUn perfetto paesaggio indonesiano circonda quest'onda liscia come velluto che si
srotola tubando perfettamente lungo una lastra di reef. Scotty Mckercher la reputa
una delle sue onde preferite di tutti i tempi… e credeteci… lui ne ha viste e surfate
parecchie, quindi sa bene di cosa parla..
1. T WIN FINSÈ già da un po' che sono in giro ma da quando il campione del mondo, Kauli Seadi, li
ha riportati sotto i riflettori con il suo stile radicale e lo shape innovativo, non c'è voluto
molto prima che l'intero mondo notasse questo nuovo modo di surfare l'onda. Adesso
ogni marchio ha seguito a ruota ed offre un modello twinzer nel suo range di tavole.
2. THE CAMGaastra ha inventato il camber, che ha rivoluzionato radicalmente la velocità e
stabilità delle vele da race, fino ai giorni nostri!
3. THE GO BOARDAlcuni tester di varie riviste hanno riso a crepapelle quando hanno visto per la prima
volta la tavola Go per principianti. Svein Rasmussen però ha avuto l'ultima parola e
questo concetto di tavola corta e larga ha completamente rivoluzionato i design delle
tavole moderne.
4. NORTH CON LA SUA PROLUNGA A CICCHETTOChe idea meravigliosa. Nik Baker ne parla entusiasta. Arma un sacco di vele North
per testarle e, con questa invenzione, può anche regolarle in acqua con un semplice
click del cricchetto!
5. LA TAVOLA DA FORMULAUn sacco di persone sono contro il Formula Windsurfing, ma un sacco di ragazzi in
posti con vento molto leggero, possono già planare e competere con 7-8 nodi di vento.
6. MORSA DELLA MANIGLIA DEL BOMAVi ricordate i giorni in cui dovevate legare il boma all'albero con la corda…? Mai più!
7. ALBERO IN DUE PEZZIDove saremmo senza i due pezzi. È vero che sono davvero una noia quando si
incastrano tra loro, ma immaginatevi di viaggiare in giro con un albero monopezzo.
Un incubo infernale!
8. L' IPODA volte il tuo migliore amico di viaggio è l' I-pod, garantisce ottimo sound durante i
momenti di silenzio ed è perfetto per quando non si vuole sentire le cavolate di un
compagno di viaggio durante una spedizione. Puoi anche caricarci sopra tutti i tuoi
film e video preferiti di windsurf, per poi poter passare il tempo alla grande mentre
sei fermo all'aeroporto ad aspettare!
9. GOMMINO DEL PIEDE D'ALBEROIl gommino è un componente critico sia per la funzionalità che per la manovrabilità
dell'intero materiale. Sotto molti aspetti, il gommino, è ciò che distingue il windsurf
da tutte le altre imbarcazioni, permettendo al rider di girare l'albero in qualsiasi
modo, facendo girare il materiale senza problemi in tutte le condizioni.
10. INTERNETOk, esula un po' dal windsurf ma immagina di dover guardare le previsioni alla
televisione o perfino sul quotidiano per vedere come si stia evolvendo la
petrurbazione… ed invece possiamo aver report in tempo reale, previsioni e
rilevazioni, tutto grazie a Windguru!
Il talento più innovativo del windsurf:Mr. Kauli Seadi a Jaws.
Finian Maynard, meglio non farlo arrabbiare!
1. JENNA DE ROSNAYJenna De Rosney era molto conosciuta sulla scena alla fine degli anni ottanta ed
era proprio una gran sventola! John Skye ha ancora un suo poster trasandato
attaccato sul muro in camera!
John Carter stava pulendo il parabrezza delle macchina a noleggio del padre ed
ha visto sul cruscotto una suo foto in topless mentre prendeva il sole. Deve
ancora riprendersi!
2. NINA TJENBERGOh Nina… baciamo la terra su cui cammini… È una ragazza svedese di una bellezza
stratosferica e prende 10 e lode in tutti i campi! Detto tutto!
3. IBALLA E DAIDA MORENODue gemelle identiche che sono molto carine e due grandi windsurfiste.
Le possibilità sono dalla vostra parte, ma state attenti a non provocare le
vivaci spagnole a meno che siate pronti a spegnere a cazzotti il loro brutto
carattere.
4. OLGA RASKINAÈ una new entry della scena del freestyle femminile ed è una tentatrice russa. Con
anche ottime capacità in acqua!
5. ASHLEY BAXTERUna delle Robby's Angels. È giovane, in forma ed indossa bikini piccolissimi! Wow!
6. LAURE TREBOUXFreestyler svizzera che fa girare la testa in acqua e fuori!
7. CAGLA CUBATPartecipante turca a Miss Mondo… sembra si veda con il presidente del PWA, Jimmy
Diaz… Bast***o fortunato!
8. JUSTYNA SNIADYWave rider polacca molto carina… le piacciono le moto e sa come far festa!
9. ALICE ARUTKINHa solo 16 anni ma la ragazza francese ha fatto girare la testa a tutti la scorsa estate.
È anche una racer molto talentuosa!
10. NATHALIE SIMONCampionessa nazionale francese per quattro volte, era una vera gattina ai suoi
tempi. Adesso ha scuole di windsurf in tutto il mondo.
1. ROBERT TERRITEHAUUno dei suoi passati cavalli di battaglia era quello di schiantarsi in planata contro i
bordi della piscina dell'indoor a Bercy… un vero pagliaccio e la folla francese lo
adorava. È anche saltato giù dal tetto di un rompighiaccio Transatlantico,
windsurfato Teahupoo, ha preso il lip a Jaws, ha chiuso uno dei primissimi doppi
Forward ed in generale è stato un pazzo durante la sua intera carriera!
2. RICARDO CAMPELLOOgni rider che chiude un doppio Forward merita una medaglia… ma per provare un
triplo, bisogna proprio esser suonati!
3. LAIRD HAMILTONPer i suoi pazzeschi Forward lungo il percorso di speed a Fuerteventura. Ha anche
surfato praticamente ogni onda immensa conosciuta sul pianeta, con ogni tipo di
giocattolo acquatico!
4. ANTOINE ALBEAUChiunque sia pronto a spararsi a 50 nodi lungo un canale deve avere qualche rotella
fuori posto.
5. JASON PRIORRipper canadese che è andato a Maui ed ha conquistato Hookipa alla vecchia maniera,
quella dura. Era sempre il minchione che provava le condizioni quando le onde erano
immense ed il vento leggerissimo. Ha passato più tempo sulle rocce che in acqua!
6. JASON POLAKOWGuardando le onde mostruose che Jason Polakow si è cavalcato in giro per il mondo,
significa che o ha gonadi di acciaio fuso oppure che la parola paura non fa parte del
suo vocabolario.
7. CORKY KIRKHAMNon fate casino con lui… va giù pesante... un pazzo scatenato!
8. SCOTT POULTERSi è lanciato da un molo con la macchina a noleggio a Tiree negli anni ottanta.
9. FINN MULLENPer aver surfato con onde irlandesi di 12 metri nel bel mezzo dell'inverno! Un altro
forte come un toro! Non scherzateci troppo!
10. IAN BLACKNon sei n cima alla lista dei disastri senza essere almeno un po' pazzo…!74
Le gemelle pluricampionesse, Daida e Iballa Moreno.Alice Arutkin.Laure Treboux.
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CONDIVIDERE O NASCONDERESono sempre stato indeciso tra questi due approcci: condividere, a rischio che tutto
vada distrutto; oppure stare in silenzio, sperando che l'Eden potesse restare la
proprietà di una manciata di fortunati.
Una volta che hai scoperto El Dorado, è difficile pensare di mandarci frotte di
distruttori di onde, che magari non vedranno neanche la bellezza nascosta che
deriva dal surfare uno spot meraviglioso per la primissima volta. Può anche essere
che a volte certe privilegi vadano meritati, ed il fatto di faticare per arrivare ad un
obiettivo renda la riuscita ancora più dolce.
Prima di questa spedizione, mi ero fatto un'idea errata su questa zona del pianeta.
Qualche servizio televisivo sulla zona ed un paio di trasmissioni sulle realtà popolari
della zona, mi avevano proposto uno scenario non molto interessante per i miei
gusti, sebbene questa destinazione, sulla carta, avesse tutti i requisiti per essere
un'ottima destinazione per i cacciatori di spot nascosti.
La prima volta che avevo sentito le parole “mare della Cina” è stato durante la
tragica sparizione di Arnaud de Rosnay durante gli anni 80.
I luoghi comuni avevano poi preso il sopravvento e non avevo più considerato questa
parte del mondo finchè Fabrice mi ha proposto di andarci a fare una spedizione.
Durante le ricerche a cui stava lavorando per trovare altre destinazioni per conto del
suo progetto Blue Planet, sembrava che avesse messo le mani su una pepita d'oro,
ed anche noi abbiamo avuto la stessa fortuna, avendo la possibilità di scoprire degli
spot che non erano mai stati windsurfati prima…
La sfida era molto importante e quindi noi ci abbiamo pensato molto prima di
accettare: bisognava tornare ancora una volta con un sacco di foto mozzafiato, sia
di action che di paesaggi e lifestyle, che rappresentino l'essenza di una spedizione
andata a buon fine. La nostra fame d'avventura non poteva essere soddisfatta solo
surfando delle onde perfette, ma anche conoscendo profondamente l'atmosfera di
un paese, i suoi profumi, e gli aspetti positivi e negativi di cui bisogna sapere
comunque approfittare ed apprezzare e che, a volte diventano, col retrogusto di
aneddoti ed esperienze vissute, dei ricordi indelebili che ci restano impressi in
mente anche dopo la fine dell'avventura.
Per la missione noi avevamo già scelto bene la nostra zona, ed i contrasti fisici,
culturali, economici e climatici erano tra i più forti e marcati che abbia mai avuto la
possibilità di vedere finora.
MANILATutto ha inizio con un'immersione quasi traumatizzante all'interno del buio più
caotico di una città in sviluppo metastasico all'ultimo stadio, Manila. Attraversiamo
poi una terra quasi immacolata, priva di qualsiasi struttura turistico/alberghiera, e,
dopo qualche ora, ma che sembravano molte di più, di autobus, abbiamo ammirato
in contemplazione le varie tecniche secolari d'agricoltura, trasmesse ormai di
generazione in generazione, in modo da poter sfamare una popolazione in continua
Sylvain, Fabrice e Andrea.
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crescita e che, malgrado il loro atteggiamento perplesso e disinteressato alle
problematiche moderne, mantengono comunque un'aria di grazia che lascia
pensare che andranno avanti immutate nonostante tutto.
Non eravamo sicuri che avremmo trovato ciò che eravamo venuti a cercare e la
tensione ed il dubbio, a volte, prendevamo il sopravvento, quando ero ancora a casa
mia da solo. Fabrice però era convinto e tranquillo come per ogni viaggio, sicuro che
la nostra scelta fosse azzeccata e che la leggendaria buona stella ci avrebbe guidato
ed illuminato ancora una volta. Quello che era ormai palese è che gli abitanti non
avevano mai avuto la possibilità di incrociare dei windsurfer o perfino dei kiter.
Effettivamente, durante il tragitto, avevamo proposto ad Andy (kiter italiano
stabilitosi nelle Filippine) di unirsi a noi, in quanto il terzo rider previsto per la
missione aveva improvvisamente perso la
sua motivazione che aveva manifestato con
tanta foga qualche mese prima… poco
male. Arricchire l'equipaggio con una
persona con una visione differente ed un
approccio diverso all'oceano, non poteva
che essere interessante!
Eravamo come in esilio in una magnifica
terra straniera. Lontano da ogni forma di
civilizzazione moderna, lontano da tutte le
connessioni internet a pagamento. Una
sorta di miscuglio, su qualche decina di
km quadrati, di tutti i tipi di paesaggio
che avevamo ammirato in giro per il
mondo negli ultimi anni. Un pochino
d'Indonesia da questa parte, tropicale e
verde… delle risaie immense e senza
tempo… e poi, dopo una curva, l'aridità
del Cile di un paese spazzato dal vento e
tartassato dalla pioggia. Le coste
rocciose frastagliate che
immediatamente lasciano spazio ad
un'immensa e bellissima spiaggia
bianca, dove le palme ed il panorama
tropicale riprendono tutta la loro forza e
splendore.
SEGNALI DI ONDEI segnali erano tutti presenti e ben in vista: una costa varia ed esposta in tutte le
direzioni possibili, a ridosso di alte montagne che avrebbero incanalato il vento,
accelerandolo. C'era così tanto da vedere che abbiamo immediatamente organizzato
delle missioni d'esplorazione e, se la fortuna non ci avesse sorriso col vento, avremmo
sicuramente avuto molto da vedere per parecchi giorni, andando alla scoperta di
questo paradiso incontaminato. Trovare lo spot è stata una storia completamente
diversa ed anche se, dagli altipiani, si potevano vedere dei line up perfetti, la strada
per arrivarci era tutt'altro che semplice o conosciuta, lontana e senza il minimo
cartello o indicazione. Fabrice aveva già esplorato questa zona ma questa volta
avevamo deciso di scoprirne ancora di più, tutti insieme. Potevamo già contare sulla
Fabrice Beaux in Goyter.
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presenza e locazione di uno o due spot conosciuti e confermati dal nostro specialista
ma sicuramente c'erano altre perle nascoste che attendevano di essere scoperte,
magari poco più lontano... Cerchiamo a gesti di far capire agli abitanti quello che noi
stiamo cercando ma sembra che loro ci vogliano sempre mandare sulle spiagge
tranquille, popolate da bagnanti e turisti. Dopo qualche tentativo inutile, finalmente,
tutto si allinea e riusciamo ad arrivare nella zona di un estuario di un fiume con una
piccola spiaggetta spazzata da forte vento offshore, e che, grazie ad un banco di
sabbia piazzato alla perfezione, alza un'ottima destra ripida e veloce, che rompe fino
a riva con uno shorebreak delicato da gestire, ma che offre delle ottime rampe per gli
Aerial di Fabrice, a pochi metri dall'obbiettivo del fotografo! Nessuno all'orizzonte.
Niente parcheggio per armare, e la dolce trepidazione che s'impadronisce di ognuno
di noi quando tiriamo fuori il nostro materiale nuovo di zecca dalle sacche per la
prima volta, un rituale che assume un significato nuovo e solenne quando si è gli unici
in spiaggia pronti, in apprensione, a sfidare il potente e pesante shorebreak. Un nuovo
spot che ha bisogno di essere domato e scoperto dall'interno, ed il modo in cui lo si
cavalca la prima volta è molto diverso da quando lo si conosce già. Ci sentivamo già
fortunati per avere un posto così bello e magico solo per noi e, la ciliegina sulla torta,
era il costante vento forte che ci ha accompagnato per tutto il tempo, da quando
siamo giunti in questo paese, giorno e notte. Non ci potevamo però accontentare di
una sola scoperta, sebbene questo spot fosse entrato con prepotenza nella lista dei
primi tre spot di windsurf migliori che abbia mai visto. Avevamo una tabella di marcia
molto intensa ed abbiamo dovuto continuare con l'esplorazione, quindi dopo una
Sylvain Demercastel tweakka il suo twinzer.
Alla ricerca di nuovi spot.
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settimana di ottimo waveriding in condizioni epiche, con onda calante, era ora di
partire verso nuove mete. Il nostro itinerario ci stava portando in una delle zone più
remote dell'isola, dove sapevamo che il vento soffiava molto forte in questo periodo
dell'anno, tuttavia, stavamo per renderci conto che anche la pioggia ha una frequenza
altrettanto assidua. Dopo aver guidato per otto ore, la luce è cambiata ed ora il cielo
era di un colore plumbeo. Il vento era chiaramente presente ma un gruppetto di
piccole isole sembravano bloccare lo swell, lasciandoci presagire l'ottimo potenziale
di questa zona per il freeriding o freestyle nella laguna per poi far wave sulle isolette
vicine. La pioggia è cessata per un momento, offrendoci uno dei tramonti più
spettacolari dell'intero viaggio. Questo posto aveva un grosso potenziale per drogati
di windsurf come noi, ma la pioggia era un problema non indifferente, specialmente
per le foto. Sembrava anche che avremmo
dovuto aver molto più tempo a disposizione
di quello che avessimo, in modo da poter
esplorare per bene il grosso potenziale delle
isolette limitrofe.
CONTINUARE A CERCAREDopo aver guardato velocemente le
previsioni, ci siamo resi conto che
avremmo dovuto passare altro tempo alla
guida. Abbiamo tenuto d'occhio le
previsioni per una mareggiata da circa una
settimana e finalmente sembrava che
avrebbe impattato la costa nelle 24 ore
successive. Abbiamo deciso di alzarci
prestissimo la mattina seguente, per poi
guidare 8 ore e tornare in uno spot che
Fabrice sapeva sarebbe funzionato alla
grande con la mareggiata massiccia.
Le tante ora di guida fanno parte del viaggio
e ci danno la possibilità di meditare e
pensare esattamente di cosa abbiamo
bisogno e cosa stiamo facendo, perché lo
stiamo facendo e quale sarebbe il modo
migliore per raccontare la nostra
esperienza. È proprio in questi momenti
che ci immergiamo completamente nella cultura locale, assorbendo colori e
profumi, guidando attraverso città, campagne, stradine di montagna e zone costiere,
fermandoci in semplici aree di servizio per parlare coi venditori di legumi e
mangiare del cibo locale. Avevamo scoperto un gioiello prezioso; il potenziale che
questa regione offre a livello di spot di windsurf è davvero infinito. La mareggiata che
avevamo inseguito era in orario, ed anche noi. Lo spot era stato scelto alla
perfezione, e sebbene sentissi ancora l'agitazione della primissima volta, lo spot
sembrava più gestibile di quanto pensavamo, considerando che l'oceano ci stava
regalando set più grossi di un albero. La luce del sole però, era molto debole e fioca
a causa della pesante copertura nuvolosa, e non era il massimo neanche per i
filmati, ma questa poteva essere la nostra unica possibilità di surfare onde grosse,
Wave 360 per Fabrice davanti ad un giovane pubblico.
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quindi non c'era assolutamente tempo da perdere. Siamo rimasti in acqua finchè il
sole se n'è andato quel giorno. Abbiamo cominciato la session sotto un bellissimo
arcobaleno ed abbiamo concluso con un altro tramonto multicolore spettacolare. Le
onde erano grosse e perfette ed il vento soffiava costante sui venti nodi. È stata una
delle session più belle ed eccitanti della mia vita, il tipo di giornata per cui vale la
pena girare il mondo. Durante i giorni seguenti, lo swell è scaduto notevolmente, ma
era l'opportunità perfetta per controllare alcuni potenziali spot che avevamo visto in
precedenza. Spot che erano impraticabili con onde grosse stanno ora diventando
delle palestre perfette sia per saltare che per fare freeride. Abbiamo quindi
trascorso i nostri ultimi giorni giocherellando in varie arene di spot wave, lagune
smeraldo con simpatici beach break e piccole onde sui reef corallini ideali per
saltare. La squadra era stanca e provata ma allo stesso tempo al massimo della
forma e completamente a suo agio coi ritmi di vita locali. I nostri materiali avevano
subito danni marginali nei vari e potenti shorebreak locali ma niente di serio.
Eravamo in perfetta armonia con i ritmi e l'ambiente circostante, mentre ci
godevamo questo incredibile parco giochi e le sue svariate condizioni acquatiche che
variavano ogni giorno.
MORALE DELLA FAVOLATutte le cose belle purtroppo finiscono. Era ora di tornare alla grande città,
transizione obbligata per tornare nel nostro mondo occidentale e per immergerci
nuovamente nelle nostre routine quotidiane. Siamo stati molto fortunati ad avere
trovato quello che stavamo cercando,
surfando onde bellissime in spot ancora
vergini ed incontaminati. Andy ha fatto kite
sia con vento sideshore che onshore,
perfino negli estuari dei fiumi e quindi
anche lui può dire di essere stato uno dei
primi ad aver surfato questi magnifici spot
per wavesailing. Abbiamo fatto wave in 6
spot differenti, alcuni con vento leggero,
altri con 30 nodi, su lunghe spiagge
bianche, o su tagliente roccia lavica, o in
acqua turchese sotto un cielo azzurro e a
volte anche sotto l'incessante pioggia
monsonica… quasi ogni giorno del nostro
viaggio a dir la verità! Avevamo trovato
posti migliori in questa maniera anzichè
seguendo le vecchie strade già percorse, e
questa è la prova che c'è sempre qualcosa
da scoprire. Abbiamo avuto il raro
privilegio di godere appieno di questo
paradiso del waveriding, solo per noi, in
un'era in cui le informazioni di viaggio
volano alla velocità della luce e le masse
affollano ogni location ricercata, lasciando
pochissime alternative ai sognatori ed agli
avventurosi. Potremmo tenerci questi spot
Sylvain alza lo spray.
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tutti per noi? Inutile! Su un pianeta popolato da quasi 7 miliardi di persone, quanto ci
vorrà prima che ci venga qualcun'altro? Indicare con precisione millimetrica ogni
spot da noi scoperto e spiegare come arrivarci e come evitarsi ogni piccolo mal di
testa e disguido lungo la strada? Assolutamente no! Una pepita d'oro deve essere
una ricompensata e deve essere guadagnata. Anche se lasciassimo qualche traccia
per facilitare leggermente i rider dopo di noi, dovranno comunque prendersi dei
rischi e fare le loro ricerche prima di poterci andare ed imparare che strade
prendere ed abituarsi al clima radicale che c'è in questa regione. Chi lo sa? Forse ci
troveremo laggiù, e poi potremmo condividere la gioia di un segreto comune, come
tra compagni di avventura, e saremmo tutti più forti e ci verrà aperta la porta per la
terra promessa, che è destinata a diventare molto più conosciuta.
Special thanks to:
• Mike ed Alma Oida, proprietari del Kapaluan Vista Resort a Pagudpud.
E-mail: kapuluan_ vista_ [email protected]; web-site: www.tjhawaii.com/kvr
• Il nostro autista, Alfredo V. Poserio col suo van!
E-mail: pentium_ [email protected]
• Il nostro hotel a Manila: The Manila Pavilion. Web-site: www.manilapavilion.com.ph
• Ringraziamenti speciali anche al Dipartimento del Turismo Filippino, Katherine,
Verna e Maritess che ci hanno aiutato ad organizzare la nostra esplorazione.
• La nostra crew logistica Filippina: Fele, Manny, George, e tutti gli altri rider
filippini che ci hanno accompagnato nel viaggio ed il loro PWA (Philippines
Windsurfing Association).
Vento e onde non sono mancate in questa nuovamissione di Fabrice (in Aerial) e Sylvain, ma anchetanta pioggia, che ha complicato il report fotografico.
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L'AERIAL A FARFALLAL'Aerial off the lip, o salto giù dall'onda all'italiana, è
la massima espressione del waveriding. Una vera
surfata non è completa se in mezzo o alla fine non
viene eseguita una manovra aerea tipo Aerial, Aerial
360, Goyter, insomma è quel boost di adrenalina in
più che ti fa sentire il Polakow della situazione. Tra i
vari Aerial quello più tecnico è quello che si esegue
tra un Cut Back e un altro, magari entrando molto
verticale sull'onda e quindi automaticamente
estremizzando il movimento facendolo diventare
tweacked; tuttavia quello che prediligo di più è il
famoso Aerial a “farfalla”! Lo chiamiamo in gergo
proprio così in quanto una volta che si è sputati via
dall'onda si galleggia in aria come una farfalla e la
tavola fluttua nel vuoto un po' come le ali di questo
leggero animale.
IL BOTTOMÈ importantissimo prendere tantissima velocità,
lasciando perdere il wave riding, quindi dirigendosi
direttamente verso il picco che ci verrà in contro,
come in questo caso, ed è fondamentale
concentrarsi per riuscire a colpire la parte d'onda
che si chiuderà con la massima violenza e con il
giusto angolo di attacco della nostra tavola rispetto
all'onda, in modo da avere un vero e proprio calcio
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alle nostre spalle che ci farà volare alto come una
farfalla. Nella sequenza si può notare come la curva
del Bottom Turn è molto larga, quasi dritta, proprio
per non perdere velocità e lo sguardo è rivolto giù
sottovento verso la parte dell'onda che colpirà la
mia carena. Un attimo prima di entrare nella sezione
critica mi cala un po' il vento e la vela mi si avvicina
molto al corpo, ma non ci sono problemi, un timing
perfetto svilupperà tutta la potenza dell'onda in
altezza e lunghezza del nostro Aerial. Fondamentale
è mettere la tavola in una posizione parallela alla
cresta del lip o con la prua verso la spiaggia un
attimo prima di essere colpiti dall'onda in modo tale
da non finire dietro e poi dobbiamo offrire sempre la
carena al labbro dell'onda per poter prendere al
meglio il nostro schiaffo che ci farà volare.
IL VOLOÈ fatta, il timing perfetto, la prua rivolta verso la
spiaggia e la giusta velocità non ci potranno
far altro che volare come una farfalla, ed infatti
eseguo l'Aerial alla perfezione con lancio in
aria ed atterraggio nella parte piatta davanti
all'onda ben distante dalla schiuma, a
confermare la grande spinta che mi ha
dato l'onda!
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INTRODurante tutta la manovra, dallo stacco alla chiusura,
bisogna lasciare che il braccio anteriore penzoli con
scioltezza, controllando il rig solo con la mano
posteriore. Questa manovra sembra un mix tra una
Duck Tack ed una Spock bugna in avanti. In questi
ultimi due anni è stata anche creata una variazione
ancora più estrema, la Kulo, in cui la rotazione che
segue il passaggio della vela è completamente aerea.
Per ora concentriamoci sulle manovre “base”. Si fa per
dire…
HOW TO DOVai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella
vele ma preferibilmente non sovrainvelati. Per
eseguire correttamente una Bob One Hand è
fondamentale saper far il passaggio della Duck Tack ad
occhi chiusi, in modo da potersi trovare sottovento alla
vela con i piedi nelle strap ancora in posizione normale.
Lasca leggermente fino ad arrivare a circa 45° tra
traverso e lasco e sbilanciati leggermente in avanti, in
modo che la tavola mantenga una buona velocità. Cazza
la vela col braccio posteriore, spingendo l'albero in
avanti e leggermente sopravento con quello anteriore,
in modo che l'albero si abbassi leggermente verso
l'acqua. Mollate la mano anteriore e, fancedola
passare sopra a quella posteriore, andate a prendere
la fine del terminale del boma in modo da avere un
controllo maggiore sulla vela al momento del
passaggio. Continuate a spingere la vela in avanti col
braccio posteriore, per poi lasciarlo andare e tirare il
rig verso poppa e sottovento con la mano anteriore che
era andata a prendere la bugna. Così facendo, la vela
non scenderà troppo e galleggierà magicamente
sopravento a voi per qualche secondo, prima di
tornarvi in mano (o in faccia o nell'acqua sopravento,
a seconda di come l'avete lanciata…). Una volta che
vedete che la vela sta tornando su, portate il braccio
anteriore verso poppa e cominciate a flettere le
ginocchia per prepararsi allo stacco. Mettete la mano
posteriore proprio sopra alle cimette del trapezio, in
modo che sia sul baricentro di spinta della vela e che
si possa sfruttarne la potenza per staccare.
Assecondate il movimento e la spinta della vela con il
braccio posteriore, spingendo l'albero verso prua e
girando testa e spalle verso poppa, usando il braccio
posteriore come perno. La parte cruciale è proprio il
passaggio che, se effettuato correttamente, vi
garantisce abbastanza potenza da completare l'intera
rotazione senza batter ciglio. Cercate ora di saltare in
avanti e rannicchiare la gamba posteriore, in modo che
la prua tocchi per prima e faccia da perno. Tenete il
peso il più centrale possibile, in modo che la tavola
possa slashare liberamente e girare come per una
normale Spock. Continuate a seguire la rotazione con
le spalle ed a tenere la testa girata sottovento,
lasciando la mano anteriore rigorosamente a spasso.
Una volta che la rotazione di 540 gradi sta per
terminare, spostati leggermente all'interno della
curva. Completata la manovra, puoi finalmente
rimettere anche la mano anteriore sul boma.
STEP BY STEPFoto 1-2: Vai leggermente al lasco ed inizia a spingere
l'albero verso prua e sopravento come per una Duck
Tack, restando però coi piedi normali e nelle strap.
Sbilanciati in avanti e cerca di far tutto velocemente.
Molla la mano anteriore e vai a prendere la bugna,
continuando a spingere in avanti con quella posteriore.
Foto 3-4: Questa fase è davvero critica ed è
fondamentale mantenere una buona velocità. Tira la
bugna dietro alla tua testa verso poppa e sottovento, in
modo da poter riafferrare il boma sottovento alla vela
con la mano posteriore. Resta centrale col peso ed
abbassati leggermente per prepararti allo stacco.
Comincia a portare il braccio anteriore verso poppa.
Foto 5: Questa foto è vitale per lo stacco. Metti la mano
posteriore sopra le cime del trapezio e distendi il
braccio anteriore verso poppa e spingi l'albero verso
prua con quello posteriore. Stendi le gambe in modo
da far staccare la tavola e sbilanciati leggermente
verso poppa.
Foto 6-7: Se sei riuscito a fare il passaggio
correttamente ed hai ancora velocità, la potenza nella
vela ti aiuterà sia nello stacco che nella rotazione della
fase aerea, dove sei ancora sottovento alla vela. Gira la
testa ed il braccio anteriore verso poppa,
rannicchiando la gamba posteriore e stendendo quella
anteriore, in modo che la prua faccia da perno. Resta
centrale col peso e continua a tenere la testa girata
verso poppa.
Foto 8-12: Se hai fatto tutto correttamente, avrai
ancora abbastanza velocità per completare la seconda
parte della manovra senza intoppi, come se fosse una
normale Spock One Hand 540. Resta centrale col peso
e tieni il braccio anteriore disteso, in modo da usarlo
per bilanciarti e contrastare la vela. Quando la bugna
passa nel vento infatti, la vela ti strattonerà sottovento
ed è quindi necessario sbilanciarsi leggermente
all'interno della curva.
Foto 13-14: Ora la manovra è praticamente finita ed
ora, e solo ora, potete rimettere anche il braccio
anteriore sul boma per poter completare questa super
manovra!
DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le condizioni
di acqua giuste, possibilmente con vento non troppo
forte. Se c'è l'acqua choppata è difficile riuscire a far
girare la tavola senza intoppi e risulta difficile gestire il
materiale con una mano sola. Non staccate troppo al
lasco altrimenti non avrete abbastanza potenza nella
vela per completare la rotazione one hand e ricordatevi
di staccare ancora con buona velocità. 89
90
L'OCCASIONE DEL PHOTOSHOOTINGAncora una volta Sardegna, quella del vento forte e
dell'acqua limpida, delle piante di mirto piegate dal
maestrale, quella del golfo a nord ovest, dell'Asinara e
della spiaggia de La Pelosa. In questa occasione sono
qui con il Team Royal Kiteboarding per il loro
photoshooting, che hanno scelto il talento di Alberto
Guglielmi/Mazma e la bellezza di questo posto per
scattare le foto. Facciamo base al centro del nostro
inossidabile amico Robby Tavazzi. Anche se questo è un
kite-photoshoot dell'azienda con cui collaboro, mi sono
portato la mia attrezzatura slalom oltre che un sup e
un wave grande, non si sa mai, anche se poi di onde, 91
Carlo Rotelli, il “Nut”.
come annunciavano le previsioni, non se ne vedranno
per questo giro. Ne approfitto quindi per allenarmi in
slalom e andare in giro per questo selvaggio ed
incontaminato spot che sto per scoprire. La meta è “il
mare di fuori”, nel canale davanti all'isola dell'Asinara,
una volta carcere e ora parco marino in cui è vietato
sbarcare senza un permesso.
IL CRUISINGIn questo reportage, per questa volta, non parliamo di
manovre estreme sulle onde o condizioni speciali, ma
vorrei evidenziare un altro lato molto puro e sempre
affascinante del nostro sport, il cruising, ovvero il
windsurf inteso come mezzo per navigare veloci sul
mare, raggiungere isole, attraversare canali ed
esplorare baie e spiagge isolate raggiungibili solo via
mare. In questo angolo della Sardegna, nei miei bordi
senza meta risalgo il vento per poi lanciarmi in laschi
senza limiti dove alla massima velocità l'unica cosa che
sento è la voce della natura... l'unico rumore che mi
avvolge è il vento assieme agli schizzi dell'acqua sulla
tavola. Se ti concentri bene puoi percepire la luce
diversa che illumina quest'isola e queste rocce che
chissà quante mareggiate hanno visto frangersi
contro; questo angolo remoto di un'isola nell'isola,
fatto di tanta acqua pura che cambia colore ad ogni92
Stintino, il paradiso del cruising.
Sup in relax nel mare sardo.
bordo, di piante di mirto piegate dal vento, di piccole
calette isolate, di resti di una torretta in una piccola
spiaggia sperduta che diventerà un'ottima postazione
per scattare. Partendo proprio dal WCS di Robby si
raggiunge in meno di mezz'ora l'incontaminato canale;
planando su queste acque non puoi fare a meno di
notare la loro limpidezza che fa impallidire anche
l'isola dei Caraibi con la miglior reputazione in termini
di trasparenza. Qui non è solo l'acqua ad essere
trasparente... tutto è limpido e pieno di luce! Riesco a
vedere la mia ombra che corre sulla sabbia
bianchissima del fondo... l'acqua è cosi “sharp” e piena
di riflessi che sembra di planare sospesi! Il mare è 93
Il Nut con il suo motard tra le curve sarde.
spianato dall'isola sopravento del canale e la tavola è
tutta fuori dall'acqua, navigo solo sulla pinna, con una
7.7 a 4 camber tirata a chiodo e un I-Sonic da 111 litri,
e mi sembra che non ci siano limiti alla velocità che
riesco a raggiungere in questa baia. Decido dove
andare, tengo l'assetto e ci arrivo in un attimo. Il
windsurf è sempre uno dei mezzi più veloci in mare!
LA F1 DEL WINDSURFSento la pinna sotto stress dalla pressione e dalla
velocità. Immagino i rails della tavola scaldarsi per
assurdo come le gomme slick sull'asfalto perfetto. Esco
facile dalle strambate quasi alla stessa velocità con cui
entro grazie all'acqua liscia che "tiene" come una pista
da moto GP. Non ci sono boe ne cordoli ma mi diverto a
disegnare curve mentre mi volto per vedere la scia
bianca che rimane sulla superficie del mare blu come
quelle in cielo dei jet. La tavola rimane stabile e non
sbatte, siamo in un potenziale circuito di F1 del windsurf,
disciplina slalom. Velocià massima e giù a piegare! La
mia tavola è un jet sul mare. Mentre mi avvicino al bordo
dell'Asinara vedo dei cavalli liberi al pascolo, nessuno
sull'isola e penso tra me e me che qui una gara non
avrebbe precedenti in termini di bellezza e condizioni,
ma un pubblico di cavalli apprezzerebbe??? Voto 10
penso, mentre taglio il traguardo immaginario davanti ai
box dell'isola! Robby mi ha detto che c'è un punto in cui
il “mare di fuori” incontra un piccolo reef che alza onde
perfette per saltare, ma oggi è il primo giorno di
maestrale, il vento è solo sui venti nodi e le rampe sono
piccolissime... non c'è abbastanza mare questa volta...
peccato! Arrivano anche Robby con un amico e Simo
Vannucci con il suo nuovo kite Royal, e ci troviamo tutti a
sfrecciare a “gas aperto” in questo splendido canale
naturale che sembra fatto apposta per correre a vela
sull'acqua. Il silenzio mi avvolge, ogni tanto incrocio un
amico che sorride, a volte un gabbiano che mi plana
vicino, il sole è caldo ed il vento teso, è bello essere qui,
è bello essere ancora una volta nell'isola...
LE ALTERNATIVEIo e Simone abbiamo portato anche le nostre super
motard per fare delle curve sulle strade e stradine
sterrate nei posti invitanti e deserti che ci sono qui
intorno. È un ottimo mezzo per vedere posti nuovi, ma
non è la stessa cosa del windsurf... almeno finchè non
saranno pronte, finalmente, le moto elettriche! Stasera
ci aspetta una grigliata tutti insieme, i problemi per
oggi restano lontani, il windsurf è anche questo! Adoro
questo sport per la libertà che sa offrirti quando sei la
fuori spinto solo dal vento insieme a qualche amico.
Arrivederci Asinara torneremo presto nel tuo mare
di fuori!
INFO UTILI• Come arrivare: L'aeroporto di Alghero dista 40 km
oppure dal porto di Porto Torres con navi che
arrivano da Genova, Corsica, Spagna. Se sbarcate ad
Olbia bisogna guidare verso la Costa Smeralda
direzione Palau, poi S. Teresa, Isola Rossa direzione
Porto Torres. Viaggio affascinante per la bellezza del
panorama! Consigliato almeno una volta e si
incontrano lungo la strada gli spot da onda più
rinomati dell'isola.
• Dove dormire: Hotel Roccaruglia sulla spiaggia della
Pelosa; albergo Silvestrino nel centro del paese;
campeggio zona saline vicino al secondo centro WCS
con Kite zone, snack bar e spiaggia attrezzata.
• Scuole e indirizzi utili: WCS: località l'Approdo strada
La Pelosa, Stintino (SS). Tel: 079.527006; e-mail
[email protected]. Il centro è gestito da
Roberto tavazzi, posto ideale per imparare e migliorare
in winsurf.
• Venti: Il vento migliore è il levante, che fa anche onda;
tutti gli altri venti dai quadranti occidentali creano
condizione di acqua piatta ideale per freestyle e slalom.
Il colore del mare è meraviglioso e l'acqua è come
quella di una piscina.94
Bordi infiniti seguiti da lunghe scie bianche, nessun rumore,solo quello del vento, pace assoluta per un divertimento puro.
Carlo Rotelli sfreccia a tutta velocità.
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