Funboard 125

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00BELGIUM 9,00• DEUTSCHELAND 11,00• ESPAÑA 14,50• FRANCE 13,00• ÖSTERREICH 8,50• PORTUGAL (CONT) 8,50• CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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68 LTD 76 LTD 84 LTDDDD8888 LLLLLTTDTDTDT666668688868686

Voluumeme 7676LtLtss

Size 231x56cm

Fin 2010

MFC TF centerF17 US+SF8 ++ MT

Fin box US+MT

R·S·SR S S 3.7-5.33 7 5 3

Voluumeme 8484LtLtss

Size 232x58,5cm

Fin 2010

MFC TF centerF17,5 US+SF8 ++ MT

Fin box US+MT

R·S·SR S S 4.2-5.84 2 5 8

VoVoluluuummmeme 6868LtLtss

SSize 3230x53cm

FFin 220010

MFC TF centercF16,5 US++SF8 ++ TM

Fin bbox TUS+MT

RR·SS·SRR SS S 73.2-4.773 2 4 7

TDDT767676766777 LLLL TTT TDD8484444848 LL L LT

“The missing link”The link with surfing has always been a great inspiration for wave-sailors. The standard surfing fin set up is now available on wave sailboard that is specifically designed to replicate the accuracy and sharpness of surfing turns on the wave face. Try to believe.

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ANNO XV - NUMERO 125AGOSTO/SETTEMBRE 2009

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: John Benamati, Fabio Calò, Luigi Colombo, Valentina Crugnola,

Roberto DaCosta, Maxime Houyvet, Massimo Mannucci, Francesco Orsi,

Mattia Pedrani, Francesco Prati, Andre Paskowski, Matt Pritchard,

Marco Rossi, Renato Vitale.

immagini: Cataldo Albano, Raffaello Bastiani, Andrea Boerio, John Carter,

Marco Coppadoro, Giangi Chiesura, FotoFiore, Niels Patrick Geisselbrecht,

Maxime Houyvet, Antonio Olivarez, Francesco Orsi, Antxon Otegui,

Valerio Pedrani, Anna Persson.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Se sulla scorsa cover avevamo in anteprima il Quad diStarboard, vi proponiamo ora questa fantastica foto diFabrice Beaux con il nuovissimo Wave Thruster, lanuova tavola wave RRD di serie con 3 pinne.

RIDER Fabrice Beaux | PLACE Hookipa, Maui

MOVE Goyter | FOTO DI Darrell Wong/RRD

Una, due, tre, quattro e convertibili… Non sto dando i numeri ma questo rappresenta il panorama

delle tavole wave del prossimo anno. Si salvi chi può! Se durante l’arco dell’anno in corso

abbiamo letto, e non solo su Funboard, diversi articoli sui benefici dei twinzer, di quando e come

usare un single fin oppure quando preferire la doppia pinna e di aziende nettamente schierate

da una parte o dall’altra… Ebbene nel 2010 entrano in ballo ancora più variabili, tavole wave a

tre e quattro pinne, e freestyle a due. Nel 2008 molti di noi si accontentavano di una sola pinna,

nel 2009 sono diventate essenziali due, nel 2010 ne abbiamo quattro, cosa ci aspetta per il 2011,

otto pinne? Raddoppiamo di anno in anno? Beh spero proprio di no. Ad ogni modo chi vorrà

cambiare il prossimo anno la propria tavola wave dovrà confrontarsi con questa realtà. Noi di

Funboard abbiamo in progetto un articolo per il prossimo numero per cercare di indagare più

a fondo e capirne un po’ di più, sperando di aiutarvi a decidere quante pinne dovranno esserci

sotto la vostra tavola dei sogni. Quella tavola wave che usate quando le condizioni sono buone

nei nostri home spot, oppure quando siete in vacanza o nella trasferta francese o sarda del

week-end, quella tavola che quindi deve per forza di cose andare bene secondo le vostre

capacità. Nel frattempo vi proponiamo su questo numero di Funboard una prima vasta

panoramica sui materiali 2010, e quello che non trovate ora lo avrete sul prossimo numero.

Dalla redazione di Funboard per ora e tutto, andiamo in vacanza. Io rimarrò qui sul Lago di

Garda, con i forti, almeno spero, Peler di agosto, e pronto a partire per la Sardegna o per la

Francia alla prima perturbazione atlantica… e se invece questa volta andassi in Corsica?

Buone vacanze, e ci rivediamo ad ottobre in edicola!

Fabio I-720

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ERRATA CORRIGENel numero di luglio di Funboard abbiamo erroneamente indicato come Campione

Italiano Juniores AICW 2009 Mattia Fabrizi, avendo vinto la tappa unica dell’Italian

Freestyle Junior Cup, riconosciuta AICW e FIV (articolo a pagina 32-33 del numero

124). L’organizzatore della gara, Raimondo Gasperini, ha inviato in redazione

l’articolo scritto da Simone Pierini poco tempo prima di andare in stampa con il

numero di luglio. Nonostante questo Funboard ha deciso di pubblicare comunque

il report della gara per dare una informazione tempestiva, non verificando la

correttezza di alcune frasi fondamentali. Dal testo inviatoci si evidenzia

palesemente che la gara ha avuto valore per l’assegnazione del titolo Juniores.

Questo è completamente falso, in quanto si è svolta solamente una gara Juniores,

al termine di uno stage dedicato ai ragazzini, di nessun valore per l’assegnazione

del titolo di Campione Italiano. La redazione di Funboard si scusa con le parti

offese, la AICW, la AIWS, tour organizer dell’unico Campionato Italiano Juniores

riconosciuto dalla FIV, e ovviamente con Vittorio Mazzoca (RRD) essendo lui il vero

Campione Nazionale Juniores 2009. Vittorio infatti ha vinto meritatamente la

prima tappa del campionato a Porto Pollo, Beach Festival 5. Invece la seconda

tappa del campionato, prevista a Talamone, non si è portata a termine per

mancanza di vento (report completo a pagina 36-37 di questo numero) e quindi è

stata annullata, confermando le posizioni della prima tappa in Sardegna come

classifica ufficiale finale del Campionato Nazionale Juniores AICW/FIV 2009, con

Vittorio Mazzoca in prima posizione e Mattia Fabrizi al secondo posto.

NISSAN-RRD ONE HOURKitesurfing-Windsurfing-Stand Up Paddleboarding (SUP). The “Triple Crown”

long distance 09. San Teodoro E-VENTO, Sardegna18, 20 settembre 2009. Dopo

l’esperienza Gardesana l’evento-sfida contro il tempo si veste a festa per il

grande connubio con E-Vento di San Teodoro. La festa del Surf che tutti

aspettano. La grande passione per il water-boarding che da sempre

caratterizza NISSAN SportAdventure ed RRD propone una rinnovata “One Hour

Race” in chiave tutta “Sarda”. Ed ecco la regina delle competizioni amatoriali,

da oggi non più limitata ai soli windsurfisti ma “open” per gli appassionati del

kitesurf e del rivoluzionario paddlesurf, con un format tutto speciale per le 3

diverse discipline. “Triple Crown” 3 corone per 3 discipline in 1 ora da record!

Un format semplice e divertente che chiama a raccolta tutti gli autentici

appassionati delle gare amatoriali. L’obiettivo? Competere contro tutti gli altri

riders iscritti, ma prima di tutto contro se stessi, in 1 ora di corsa estenuante

sullo splendido scenario della Spiaggia de La Cinta e l’isola di Tavolara, per

mettere alla prova resistenza e velocità alla ricerca del proprio record

personale! Tre giorni di gara (venerdi, sabato e domenica) produrranno la

classifica Overall per singola disciplina, da cui verranno estrapolate le

classifiche: Donne, Uomini e Juniores. All’intenso programma di gare faranno

contorno: funamboliche demo dei campioni di freestyle, musica, concerti ed

animazione, Tutte le notti del week-end saranno organizzati Surf-Party

musicali per… un mix esplosivo di kite windsurf e feste!

Per infos: www.santeodoroevento.it; www.surfconcept.it - [email protected]

tel 3358448554.

Vittorio Mazzocca, Campione ItalianoJuniores Freestyle AICW 2009.

© R

affa

ello

Bas

tiani

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La tendenza del multi fins che domina nel wave ha impegnato Drops nella ricerca della soluzione migliore.

Dopo numerose valutazioni si è arrivati ad una soluzione ottimale per il wave nostrano. La soluzione di

Drops per il wave 2010 si chiama Concrete tri fin. Sarà disponibile in tre misure da 91, 83 e 76 litri. Questa

soluzione ha permesso di ampliare il range di utilizzo dei vecchi Concrete verso un grip maggiore in curva

e di una migliorata capacità di carving in surfata. Il sistema a tre pinne è stato preferito ad altre soluzioni

multifin perché ha dimostrato di essere la soluzione migliore nelle onde fino a due metri e da la grande

possibilità di poter utilizzare la tavola in configurazione single fin senza nessuna contro indicazione. In

condizioni on shore o in condizioni di vento forte ed acqua choppata il single fin rimane insuperabile, con

onda formata le pinnette laterali permettono un extra tenuta in

curva generando un effetto molto simile a quello del quad fins

ma con il grosso vantaggio di avere una sola pinna centrale che

stabilizza la tavola sul dritto. La soluzione thruster o trifin è la più

usata nel surf da onda nonostante esitano da decenni soluzioni

alternative fino a 6 pinne.

SUP SUMMER BOARDLa tavola perfetta per l’estate è stata inventata e non è un

windsurf tradizionale! Si tratta di un SUP 12 piedi. Il più grande

dei Sup Drops permette in configurazione windsurf, le sensazioni

di un classico long-board abbinate alle performance di una

tavola super manovrabile, tanto da far rivivere le sensazioni delle

manovre freestyle old stile. In configurazione sup il 12 piedi può

trasportare due persone, ed in condizioni di assoluta mancanza

di vento vi permetterà di gironzolare per le baie vicine al vostro

posto di villeggiatura. Quando l’onda inizia a formarsi, il

divertimento è assicurato ed il 12 piedi parte velocissimo sulle

più piccole onde anche se si è poco esperti nell’uso della pagaia.

Con la vela in condizioni di poco vento e di onda minuscola ha

dimostrato una capacità di manovra straordinaria.

KRANZ SPEED TESTLa linea Kranz 2010 si amplia con altre due misure più piccole. Il notevole successo riscontrato dalle due

tavole Kranz slalom 85 e 75 vedrà l’ampliamento della gamma che si completerà di due nuovi Kranz da vento

forte. Giorgio Giorgi sta testando le tavole in Sardegna con risultati eccellenti. Nelle prove comparative i

Kranz risultano vincenti grazie ad una costruzione più leggera e rigida ed ad uno shape super curato in ogni

dettaglio. In questi test di velocità è emerso che in particolare il Kranz 75 è talmente facile da poter essere

considerato una eccellente tavola per il freeride veloce. Grazie alla sua straordinaria capacità di manovra

e alla facilità di conduzione permette un utilizzo anche da freerider avanzati. Il prezzo di soli 1050 euro rende

le tavola particolarmente appetibile per le planate estive. Info: www.drops.net

IL 2010 SI AVVICINAE la Challenger Sails di Senigallia non si fa trovare impreparata. Ecco a voi in anteprima le foto della nuova

vela freestyle della Challengersails. La vela è stata fortemente voluta e sviluppata da Cesare Cantagalli e

Federico Radicioni che ha curato la parte tecnica. Claudio Badiali, velaio Challenger me ne ha consegnate

due: la New G 4 stecche e la Free G 6.2 5 stecche, che vedete in azione nelle acque del lago di Bracciano.

Nell’attesa di poter ricevere le vele definitive non mi resta che darvi appuntamento alla prossima news…

che non tarderà ad arrivare credetemi, Challengersails è sempre in movimento.

Scritto, da Roberto Da Costa, foto Centro surf Bracciano rider Roberto Da Costa.

DROPS NEWSCONCRET WAVE THRUSTER

Che sia per scivolare su acqua piatta o per surfare

onde gigantesche, il nuovo sup di casa Bic Sport, il

Jungle 10’10”, permette di godere al massimo di una

sensazione del tutto nuova per il surf, facile da

imparare e ricco di adrenalina. Il suo shape

rappresenta un eccellente compromesso di

manovrabilità e stabilità, mentre il suo volume

considerevole permette un take-off veloce, anche con

pochissima onda. Con la sua larghezza limitata, anche

il paddling è semplice, indipendentemente dalla

propria corporatura o altezza.

Data la versatilità della tavola e la grande richiesta

pervenuta dai windsurfisti, sull’ultima versione è

stato inserito un foro per fissare il piede d’albero

conferendo così al Jungle Surf un assetto semplice e

dinamico per chi vuole semplicemente uscire in mare

e divertirsi! Un invito a provarlo.

Per info: [email protected]

[email protected]

JUNGLE SURF 10’10’’

Lunghezza: 330 cm

Larghezza: 72 cm

Volume: 175 lt

Peso: 15,5 kg

Costruzione: AST (Advenced Sandwich Technology)

BIC JUNGLE SURF 10’10”

DROPS CONCRET WAVE THRUSTER

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FRANCISCO PORCELLACON AL360Francisco Porcella entra nel

Team Al360. Dopo essersi

dimostrato senza ombra di

dubbio il più forte waver

nazionale, vincendo con

superiorità netta il contest wave

Capo del Capo, Francisco è

tornato nel suo home spot:

Hookipa. Ma questa volta oltre al

trofeo ha portato con se i nuovi

boma Al360 che da ora in poi

saranno le sue nuovi armi per

aggredire i lip più impegnativi di

Maui e in giro per il mondo.

Al360 è orgogliosa di avere nel

suo team un nuovo talento del

calibro di Francisco.

BOMA ALUMONO BY AL360E3 alu mono è un boma con un prezzo a portata di tutti gli appassionati di

windsurf, che desiderano un prodotto di alto livello, ma per un uso amatoriale, il

boma viene costruito in lega 6082, completamente anodizzato contro l’ossidazione

salina, diametro dei tubi 29, i tubi del boma e del terminale sono costruiti in un

solo pezzo monocoque. E3 AluMono utilizza le stesse curve del boma di fascia alta

E3 carbon, i tubi del boma sono rivestiti in soft grip dual density per una migliore

presa, con una vasta gamma di colori con la possibilità di essere personalizzati.

Culatta e maniglia sono realizzati in nylon con 20% di elastomero, tutte le parti in

nylon sono le stesse utilizzate per ogni modello di boma della nostra gamma, dalla

fascia Alu a quella Carbon compresa slalom e race, quindi garantiscono grande

affidabilità e resistenza. Per info: www.al360.it/windsurf

YOUNG SURFESTIVALBY VASCO RENNADal 12 al 13 settembre all’interno del Surfestival, che avrà luogo dal

11 al 13 settembre a Torbole presso il parco Pavese, Vasco Renna e il Circolo Surf

Torbole organizzano la prima edizione dello Young Surfestival. Si tratta di due

giorni dedicati ai bambini dagli 8 ai 14 anni caratterizzati dai seguenti

appuntamenti per i giovani surfisti:

• corsi test gratuiti di windsurf per tutti i bambini;

• organizzazione regata per advanced per coloro surfano con tavole senza deriva;

• organizzazione regata per beginner per coloro che surfano con tavole con deriva;

• test e presentazione di tutti i materiali Kids board e Kids riggs presenti sul

mercato e adatti ai giovani atleti. I materiali verranno analizzati evidenziandone

caratteristiche tecniche e performance, verranno provati in acqua e per ciascuno

verrà stilata una scheda di analisi delle peculiarità e caratteristiche con giudizio

finale.

• Check level gratuito per tutti i bambini già surfisti con stesura di specifici profili

con indicazione di capacità acquisite obiettivi da raggiungere e programmi da

realizzare.

Tutti i giovanissimi surfisti e i loro genitori sono invitati per due giorni di grande

divertimento.

Per info: Vasco Renna Professional Surf Center Parco Pavese 1,

38069 Torbole sul Garda (Tn) tel. 0039 0464 505993 - fax. 0039 0464 506254

skype: vascorenna [email protected] - www.vascorenna.com

Francisco Porcella.

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SMITH E PROTEST SPONSOR FASCHIONPER IL SURFSEGNANA

FUNonBOARD CAMP:7 GIORNI DI DIVERTIMENTO!Si è tenuto dal 27/06/2009 al 03/07/2009 la prima edizione annuale dello

Special Camp FUNonBOARD organizzato da SurfSegnana per i giovani amanti

del windsurf.

Undici sono gli under 14 che hanno deciso di vivere questa esperienza

all'insegna dello sport e del divertimento.

La combriccola ha fatto base allo Junior Club SurfSegnana, per quel che

riguarda le attività giornaliere, e all'Albergo Bella Riva per i pernottamenti

e le cene.

Durante i sette giorni gli undici partecipanti sono stati impegnati su molti

fronti. Il programma, infatti, prevedeva sveglia e colazione entro le 8.00, per

poter frequentare le lezioni di windsurf mattutine, pranzo verso le 13.00 e

poi attività ludiche, sportive e culturali tutti i pomeriggi... SurfSegnana ha

messo a disposizione dei windsurfisti in erba una bicicletta con cui

spostarsi per le piste ciclabili ed andare a visitare Arco ed il Museo di Riva

del Garda, a provare l'emozione dell'arrampicata sportiva o a mangiare un

gelato la sera nel centro di Torbole, il tutto sotto l'occhio vigile degli

animatori dello staff.

Ovviamente non poteva mancare la giornata a Gardaland dove grandi e

piccini si sono divisi lanciandosi senza timori sulle giostre più estreme e

godendosi le molteplici attrazioni del parco divertimenti.

Giorno dopo giorno, lezione dopo lezione i giovani surfisti hanno visto

crescere la loro abilità e la passione per questo fantastico sport.

Alla fine la settimana è volata e tutti i piccoli partecipenti sono tornati alle

loro città con un ricordo indelebile del Lago di Garda e con la promessa di

ritrovarsi l'anno prossimo assieme a nuovi amici... Cosa aspettate?!?!

Contattate la segreteria SurfSegnana allo 0464.505963 o scrivete a

[email protected].

Altre informazioni sul sito www.surfsegnana.it

Per la 30° stagione del SurfSegnana il marchio di abbigliamento Protest ha

scelto di legare la sua immagine al più famoso surf center di Torbole. Per

quest’anno infatti Protest vestirà con i suoi capi d’abbigliamento l’intero

ufficio del SurfSegnana. La collaborazione è nata anche grazie al prezioso

supporto del surf shop Shaka di Torbole, rivenditore autorizzato Protest.

Continua invece la collaborazione tra il team SurfSegnana e il prestigioso

marchio di occhiali da sole Smith. Anche quest’anno, infatti, tutto lo staff del

noto network windsurfistico, Pierwindsurf incluso, si proteggerà da vento e

sole con i fantastici occhiali della gamma 2009, ancora più trend e faschion.

Presso i sette centri SurfSegnana sul Lago di Garda sarà quindi possibile

vedere sfilare i modelli più cool e le ultime novità Smith. Info: SurfSegnana,

tel. 0464.505963, fax. 0464.505498, e-mail: [email protected],

web: www.surfsegnana.it; per Smith: www.smithoptics.com

Page 20: Funboard 125

BORANUCLEARE.IT

Per la prima volta il Friuli Venezia Giulia ha ospitato i campionati nazionali universitari di windsurf. La manifestazione si è svolta a Lignano dal 23 al 30 maggio con

lo scopo di promuovere i valori dello sport tra il maggiore numero di ragazzi possibile. Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di ragazzi impegnati in 25

diverse discipline sportive e per la prima volta era presente anche il windsurf grazie alla collaborazione tra il CUS di Udine e la Community Internet di

Boranuclere.it. Partita come un piccolo sito internet nel lontano 1997, anno dopo anno, lo staff di BoraNucleare è cresciuto con mille iniziative e nuove idee, fino

a diventare uno punto di riferimento per oltre 800 persone che sulle pagine del portale trovano prove di materiali, servizi anemometrici, reports sulle condizioni

del vento, previsioni meteo, proposte di viaggi, consigli di esperti, un forum sempre interessante, ma soprattutto un outlet dove tutti gli utenti vengono messi a

contatto con produttori, distributori e negozi, alla ricerca delle offerte migliori (www.boranucleare.it). Con sapiente impegno Boranucleare è riuscita a inserire

per la prima volta nella storia dei campionati nazionali universitari il windsurf, riuscendo a presentare a tutti, compreso coloro che non ne avevano quasi mai

sentito parlare, la bellezza del windsurf stesso ma soprattutto lo spirito, la passione e le capacità del nostro sport.

L’attrezzatura era inderogabilmente uguale per tutti. A ciascun partecipante sono stati forniti gratuitamente una tavola Bic Techno 293, che viene attualmente

utilizzata come tavola da regata per le classi juniores ed una Challenger Sails Unico da 6 mq., un boma AL360 ergal e un albero ChallengerSails 100% carbon.

Chi è boranucleare.it?

Bora Nucleare, la bora davvero molto forte, questa è la genesi della nostra idea. Il vento che ci inebria di passione, che ci spinge a muoverci alla sua ricerca, che

ci fa trovare le energie dopo le giornate pesanti passate a lavorare o studiare. Energia pura che solo il vento sa darci, che solo una planata ci fornisce in ricarica.

Boranucleare.it è nata quasi per caso, dalla passione del suo webmaster Fabio De Agostini, che nel lontano 1997 ha costruito le prime pagine web che parlavano

di windsurf in Italia. Da subito boranucleare.it ha ricevuto moltissime attenzioni e il numero di appassionati che spesso facevano capolino per trovare l'ultimo

commento sulla nuova attrezzatura o le informazioni che desideravano sullo sport che volevano visitare, è cresciuto in maniera esponenziale fino ad arrivare a

valori di tutto rispetto nel panorama web italiano.

Giorno dopo giorno e anno dopo anno, il sito si è rifatto il trucco, passando a diventare un portale e infine una community web 2.0 che mette al centro gli utenti

windsurfisti kiters e velisti e non un ristretto gruppo di persone che decidono i contenuti.

Con il web 2.0 Boranucleare.it permette a tutti di esprimersi, di scrivere se una cosa piace o meno, di confutare una tesi, di aggiungere i propri commenti, di

allegare un documento che spieghi meglio il testo: un luogo quindi aperto a tutti, dove ognuno di noi può dire la sua e nel rispetto dell'altro, spiegarsi.

10 collaboratori, promoter, un o staff sempre in attività, un servizio di outlet online, un dialogo sempre più fitto con produttori e atleti, questa è boranucleare.it

Boranucleare.it ogni giorno lavora sodo per aumentare i servizi che gli utenti possono trovare nelle pagine del sito: ecco quindi che navigandoci sopra si può

trovare informazioni sull'attrezzatura, sui venti, sul meteo, sui luoghi, sui modi, sulle opportunità di risparmiare trovando sempre la qualità, e tanto altro ancora.

Noi dello staff di boranucleare.it saremmo orgogliosi se tu volessi essere uno dei nostri: vieni a trovarci. www.boranucleare.it

Page 21: Funboard 125

ANTOINE ALBEAU FRA 192

GENERATION V – SET TO WIN

ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata unadecisione molto importante ed è per questoche ho testato accuratamente la 5° genera-zione delle tavole slalom e devo affermareche sono entusiasta. Planano veramente conanticipo, accelerano super veloci e sono facilida controllare. Con queste tavole JP sonopronto per il 2009 e non vedo l'ora di partirecon la nuova stagione!”

OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , [email protected], www.jp-australia.com

LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg

FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.

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Page 22: Funboard 125

L’estate è da sempre il periodo di guerra. Questa era la mia mentalità quando

facevo le gare in ogni momento. Ci allenavamo per Gran Canaria come se

dovessimo andare in guerra! Ho notato una gran spinta dalla rinnovata scena

slalom del PWA, e sembra che un sacco di ragazzi abbiano fatto i lori compiti

estivi ed abbiano imparato un sacco di trucchetti. Per un po’ c’erano sempre gli

stessi ragazzi in cima nei primi 10, ma sembra che ora la situazione stia

cambiando sensibilmente… E penso sia bello da vedere. Sicuramente Antoine è

ancora il re della scena ma, adesso, anche Kev/Ross/Micah/Finian/Bjorn, gli si

stanno avvicinando, anche perchè è da talmente tanto che fanno gare che ormai

gli risulta davvero facile! Bhè non proprio. Ne ho parlato con Kev e mi ha detto

che la situazione ai vertici si sta facendo davvero rovente. Sempre più ragazzi

stanno diventando più veloci e più aggressivi. Penso che il fatto che non ci siano

regole sia ottimo per la disciplina dello slalom. Devi proteggerti da quei pazzi

furiosi fuori controllo, ma se vuoi tirar giù qualcuno, puoi. Cadere però non aiuta

proprio nessuno e sembra che i ragazzi se ne stiano rendendo conto. Sono stato

contento di vedere mio fratello combattere per la vittoria a Gran Canaria. È stato

un periodo un po’ brutto ed aveva bisogno di un risultato importante che gli

tirasse su il morale. Ross ha la costanza per poter imparare ancora tanto e sta

già facendo delle ottime performance sia col vento forte che col vento leggero!

Cyril Muss sta anche lui aumentando il passo. Da quando è passato a Starboard

ha una marcia in più. Antoine sarebbe velocissimo anche sulla porta di una stalla

grazie alla sua potenza e dimensione. Che dire di Josh Angulo? Penso sia, nella

mia testa, la più grande delusione, dovrebbe esser in lotta per i primi 3 posti

ogni volta. È grande e grosso e sa come correre. Ha cambiato lo shape delle sue

tavole e questo deve averlo penalizzato… Sono davvero sorpreso che non se ne

sia reso conto! Peter Volwater invece è in una botte di ferro. È sempre stato un

ottimo atleta. Bjorn sul suo nuovo materiale sembra vada abbastanza nella

media, ma non sono particolarmente impressionato dalla sua performance.

Sono sorpreso che continui ad andare nonostante venga battuto quasi sempre.

Per quanto riguarda i giovani rippers delle onde, cosa dire di Philp Koster se non:

impressionante! Un ottimo risultato davvero riuscire a vincere la double a GC. In

una parola: talento! È bello vedere una persona così giovane e fresca in cima. Mi

è sempre piaciuto lo stile di Victor e sembra che anche Philip lo abbia studiato

attentamente ed abbia superato il maestro, manovre fluide e salti stellari e

controllati al millimetro. Per qualche ragione ero convinto che Ricardo avrebbe

vinto l’evento wave a Gran Canaria. Fa un surf di livello così alto che stento a

credere che non abbia ancora vinto! Sicuramente poi non possiamo escludere

Kauli, ormai è un veterano con anni di esperienza e sarà sicuramente uno dei

pretendenti principali al titolo. Anche altri ragazzi come Alex Mussolini e Thomas

Traversa hanno fatto manovre e salti davvero interessanti ma non con sufficiente

costanza per vincere. Per quello che riguarda il titolo overall, dipende molto da

quali eventi si riusciranno a fare. Per ora la situazione è a dir poco critica, ma

non si sa mai. Due eventi wave sono ormai finiti e non si può mai sapere cosa

possa succedere a Sylt? Di solito noi ci sediamo tutto il giorno a bere cioccolata

Sto letteralmente impazzendo qui a Maui. C’è finalmente vento e la maggior parte dei miei amichetti se ne staandando in giro per il mondo a divertirsi mentre io sono ancora qui che faccio riabilitazione per far tornare le

mie gambe in forma. È stato un bel travaglio ma almeno adesso sto migliorando ma non sono ancora prontoper tornare in acqua! Minimo ancora un paio di settimane e poi posso cominciare a farci un pensierino!

TESTO DI Matt Pritchard • FOTO DI John Carter/PWA

LUGLIO 2009

Page 23: Funboard 125

calda mentre guardiamo i ragazzi del race che continuano ad andare avanti ed

indietro. Speriamo che nel futuro ci sarà qualche altra location con condizioni

down the line sul nostro futuro calendario di gare!

I ragazzi del Freestyle sono tutti partiti per un po’ ed ormai sono irraggiungibili.

Le manovre che chiudono mi fanno semplicemente impressione. Non riesco a

stargli dietro neanche sulla carta o quando me le spiegano! C’è un sacco di

energia dalle nuove generazioni di

giovani rider che stanno cominciando

a spingere lo sport sempre più avanti.

Lanzarote è stato davvero uno

spettacolo. Dovete per forza guardare

il video per capire quello che intendo

sul sito del PWA perché non riesco

neanche a spiegare metà delle cose

che fanno!!! Sembra che Gollito sia

l’uomo da battere al momento ma

sicuramente subirà parecchia

pressione da parte di Kiri a Fuerte,

occhi puntati e vediamo cosa

succederà! Levi e la sua crew si

stavano annoiando qui a Maui. Hanno

deciso di andare sulla west coast

della California per surfarsi le

mareggiate meridionali ed evitare di

impazzire. A Maui il vento non manca

assolutamente ma le onde sono

scomparse, abbastanza normale per

questo periodo dell’anno ma dopo un

inverno e primavera così disastrosi, ci

siamo stufati! Polakow si è messo ad

inseguire le enormi mareggiate da

sud a Tahiti e potrebbe essere nel tubo più grosso della sua vita proprio mentre

sto scrivendo queste righe… sono sicuro che vedremo numerose foto bellissime

quando tornerà alla base! Per il resto non ci sono altre novità questo mese…

Continuate a seguirmi e divertitevi in acqua!

Ciao Italia!

Matt

Thomas Traversa in un incredibilmente alto edesitato Forward a Pozo!

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22

Dove sei cresciuta?

Al nord di Atene. La mia casa dista circa 35 km dal centro della città, vicina abbastanza

per raggiungere rapidamente Università e lavoro e lontana a sufficienza per vivere

immersa nella natura invece che nella pazzia della metropoli. Sono stata molto

fortunata di crescere qui.

Come hai scoperto il windsurf?

Ho cominciato a fare windsurf per caso quando avevo 21 anni. Da piccola praticavo

tanti sport, li ho provati quasi tutti: anche il calcio! Mi è sempre piaciuta l’acqua, ho

praticato per anni il nuoto ma non sono stata fortunata con la spiaggia: ho avuto sino

ai 20 anni una forte allergia al sole, così potevo espormi solo nelle ore meno calde per

evitare bruttissime scottature. Una volta passata questa allergia ho deciso di

cominciare a fare windsurf, senza essere spronata da amici e senza conoscere

qualcosa in particolare di questo sport. Volevo solo qualcosa di estremo e così sono

andata a prendere la mia prima lezione. Ho sempre dato il 100% negli sport, così è

stato anche con il windsurf ed ho imparato molto rapidamente.

Come hai deciso di provare a diventare una professionista del windsurf?

Mi piace sempre dare il meglio di me nelle cose che faccio, e gli obiettivi che mi

prefiggo sono sempre alti. Con il windsurf andavo sempre meglio e meglio, sapevo

cosa stava succedendo nel PWA tour, ma non ero sicura di voler provare. Poi nel 2006

ho partecipato al Moreno camp in Tenerife e li mi sono accorta di avere il livello per

poter dare il via alla mia carriera; così, un mese più tardi ho partecipato al mio primo

contest PWA.

Le onde ti sono piaciute dall’inizio?

Si mi piace davvero tantissimo saltare, è la prima cosa che ha catturato la mia

attenzione da quando ho iniziato. Ho cominciato a far windsurf nell’agosto 2002 e un

mese dopo ho preso la mia attrezzatura e sono andata ad Atene, il più affollato wave

spot, così potevo uscire con gente più brava di me. Stavo ancora imparando con un 97

Evi in Table Top a Pozo.

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23

litri, potevo a malapena fare la partenza dall’acqua e con serie difficoltà nelle

strambate. È stato molto difficile all’inizio, ma ho fatto progressi molto velocemente.

Saltare per me è il massimo: adoro l’adrenalina che si prova. Mi piace anche cavalcare

le onde, ma in Grecia non ce ne sono molte per questo mi alleno soprattutto nei salti.

Come sei arrivata alla tua prima rotazione?

Mi piace spingermi sempre oltre altrimenti non mi sento appagata. Volevo provare il

Forward ma la sola idea di non averne il coraggio mi faceva troppo arrabbiare. Non

capivo la rotazione e non avevo la minima idea di come poterlo provare. La mia mente

era bloccata. Poi ho visto il video di Remko de Weerd, nel dvd “7 soons of freestyle”, in

cui lui spiegava passo per passo come fare un Forward. Così ho trascorso una

giornata a cercare di capire come funzionasse la rotazione della vela. Ho cominciato a

tirare la mano dietro sempre più forte e velocemente. Non ero troppo sicura su come

farlo, ma ho fatto due bordi è poi mi sono detta: “È ora!”. Mi sono assicurata che i piedi

fossero ben saldi nelle straps, poi ho puntato il primo chop, saltato e tirato bene bene

la mia mano e la gamba dietro. Così ho girato completamente atterrando sulla

schiena! Penso di averne provati almeno 20 quel giorno… Dopo quella volta non ho più

guardato tanto come fare il movimento: ho cominciato a sentirlo molto di più senza

aver più bisogno di aver chiaro in testa il movimento prima di farlo, lo provo e basta!

So che hai l’abitudine di trascorrere lunghi periodi in Sud Africa. È per te un buon spot

per apprendere il wave e i salti?

Non ho proprio trascorso molto tempo in Sud Africa: solo 20 giorni nel gennaio 2007

ed un mese a febbraio 2008, non è nemmeno la metà del tempo che gli altri rider

trascorrono lì per allenarsi. Ma si comunque è per me un ottimo posto sia per saltare

che per surfare: c’è quasi sempre uno spot almeno che funziona, e c’è la possibilità di

surfare in condizioni diverse, con più o meno vento, onde grandi o più piccole. Per me

è speciale perché si possono surfare onde grosse, cosa impossibile in Grecia! Alcuni

spot sono davvero pericolosi e mettono a prova la tua resistenza psicologica!

Sino ad ora qual è lo spot più bello che hai surfato?

Credo sia Big Bay, in South Africa. È il miglior beach break con belle onde per saltare.

Le rampe sono davvero ripide così che ti sparano in aria in modo esagerato, è

incredibile! Non è così facile provare manovre nuove in quello spot, quando è grosso

se sbagli sei seriamente punito, quando hai un timing sbagliato le onde quasi ti

sbattono sino al fondale. Ma mi sono anche divertita molto li.

Cosa significano le onde per te?

Onde… Per me windsurf vuol dire onde. Sono loro che mi danno forti motivazioni, mi

trasmettono adrenalina, mi trasmettono uno scopo, e sento di essere nel mio

elemento quando sono là fuori. Quando è piatto dopo 20 minuti sono già annoiata,

quando ci sono onde potrei stare in acqua tanto quanto il mio corpo me lo permette.

Potrei stare fuori tutto il giorno a provare manovre che la mia mente non è mai

stanca… Solo il mio corpo arriva a non poterne più ad un certo punto.

Senza cosa non potresti vivere?

Per certo non potrei fare a meno del windsurf e dei miei più cari amici. Anche la mia

famiglia è davvero molto importante per me. Non mi piacerebbe nemmeno vivere

senza musica e senza il mio computer.

Tra i pro del windsurf, qualcuno in particolare ha significato molto per te e perchè?

Iballa Moreno è per me molto speciale. Dal mio esordio nel 2006 mi ha seguita ed

aiutata moltissimo durante tutto il corso del Tour. Mi ha davvero mostrato come si fa,

era una specie di “mamma” per me, ed anche la mia più cara amica. Abbiamo avuto

momenti speciali ed unici insieme, tra i migliori mai avuti sino ad ora, in cui abbiamo

riso tantissimo. Anche Laure Treboux è speciale, abbiamo trascorso insieme i due

ultimi Tour, è una ragazza molto divertente e alla mano, ma allo stesso tempo

comprensiva ed intelligente. Il suo carattere è molto compatibile con il mio.

Qualche rimpianto sino ad ora riguardo le tue decisioni di vita?

Ma, non proprio…Forse se ci penso bene, l’unico rimpianto è di non aver iniziato prima,

ho cominciato a 21 anni quando stavo già studiando all’Università. Sono sicura che

avrei avuto molto più tempo per viaggiare se avessi iniziato qualche anno prima. Ora

ho come la sensazione di non fare mai abbastanza windsurf… Voglio sempre di più.

Qual è l’ostacolo più grande incontrato sino ad ora?

Nel windsurf, è stato dover vivere con i miei genitori che disapprovano questo sport e

il forte sentimento che provo per esso, i miei allenamenti e la mia decisione di seguire

il Tour. Ho terminato gli studi di Economia, con voti eccellenti, i miei genitori sono

convinti sia più saggio seguire uno stile di vita con lavoro normale di 5-9 ore al giorno,

non possono accettare il fatto che io ami così tanto questo sport da farne parte attiva

della mia vita. Non è troppo facile vivere in Grecia (non ottima per allenarti seriamente)

ed avere a lato i tuoi genitori che disapprovano le tue scelte.

Qualche suggerimento a debuttanti dei salti? Quali sono i primi passi da compiere per

prendere confidenza?

Per me, la cosa più importante è di non smettere mai di provare e mai perdere

l’entusiasmo per quello che si sta facendo. Il primo passo per provare un salto è di

comprendere il movimento, analizzarlo bene, per poi provarlo lentamente in acqua con

lo scopo di capire come funziona. Aiuta tantissimo anche ricevere consigli e piccoli

trucchi da windsurfisti più esperti che già chiudono la manovra. Si fanno enormi

progressi poi, se si ha qualcuno che ti filma in azione e poi corregge i tuoi errori.

Andare piano, pensare bene a ciò che si sta facendo e correggere i propri errori.

Qualche sogno nel cassetto?

Talmente tanti che non li elenco nemmeno! Quello più grande è di poter viaggiare il più

possibile scoprendo wave spot nuovi con i miei amici, per tutto il resto della mia vita!!!

IL PUSH LOOP BY EVI TSAPEIl Pushloop è una manovra inventata negli anni 80. Dietro la sua creazione il capo del

windsurf Robby Naish, il cui scopo a quei tempi era di chiudere rotazioni all’indietro

twistate nell’aria. Con questa rotazione principalmente si gira il corpo sopra la vela, ed

il nome “push- loop” risiede nel fatto che per chiudere la manovra bisogna spingere

con la mano dietro, per passare attraverso “l’occhio” del vento. Paragonato al

Backloop, il Push consiste in un modo differente di ruotare rispetto la direzione del

vento. Mentre nel Back la balumina passa nel vento nel mezzo della manovra, nel Push

questo accade subito all’inizio. La rotazione è molto più rapida, il rider si trova con la

vela aperta ad effettuare un atterraggio molto più lento e dolce rispetto al Back Loop.

STEP BY STEP

1) Assicuratevi di avere abbastanza velocità e vento nella vostra vela, per chiudere il

Push dovete avere pressione sulla mano dietro. Scegliete una rampa ripida per salire

il più verticale possibile. Non stringete troppo il vento prima di staccare: andreste in

Overotazione!

2) Colpendo l’onda salite verticali. Da quando avete staccato completamente dalla

rampa mantenete il vostro peso indietro, allo stesso tempo spingete la vela verso l’alto.

3) Braccia: il braccio dietro spinge la vela contro vento a inizio rotazione. Il braccio

anteriore tira la vela vicino al corpo. Gambe: mantenetele piegatissime con le

ginocchia che seguono la vostra mano posteriore. Dopo il take off provate a portare le

Evi in Push Loop, una delle sue manovre preferite.

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vostre gambe sopra la testa, quasi a cercare di calciare il piede d’albero con le vostre

ginocchia. Come andate verso il vento subito dopo il take off, ruotate la testa verso le

spalle e cercate di guardare il top dell’albero. La tavola continuerà a girare con la

tendenza della poppa ad andare più alta della prua. Continuate a tirare le gambe verso

di voi e verso la vostra testa e al tempo stesso spingete sempre la vela con le braccia.

4) Quando siete a metà della rotazione la vostra testa continua a guardare al top della

vela, è sempre avanti e guida la vostra rotazione. Cercate di ruotare al massimo la

testa e cercare con lo sguardo il vostro atterraggio. Questo è di enorme aiuto anche

per effettuare l’angolo perfetto di rotazione.

5) Se avete abbastanza tempo per continuare a ruotare, vi troverete posizionati sopra

la vostra vela. A questo punto dovete continuare a spingere la vela per portarla nella

posizione corretta. Continuate a fissare con lo sguardo il punto del vostro atterraggio,

ed allungate progressivamente il vostro braccio, così da mettere in posizione corretta

la vela.

6) Ora la vela è dritta, e voi dovete prepararvi solo all’atterraggio. Tirate dolcemente la

vostra mano posteriore, per sentire vento nella vela e fermare la rotazione. Non

dimenticate di distendere bene la gambe in modo da attutire l’impatto di atterraggio.

7) Come atterrate, piegate bene le vostre ginocchia, per assorbire la pressione che

si esercita sui vostri piedi e tavola.

SUGGERIMENTI:

• Non stringere troppo di bolina durante il take off.

• Sia la testa che le spalle devono essere girate non appena staccate dall’onda.

• Cominciate la rotazione prima di smettere di salire e spingete le vostre gambe fino

ad averle più alte della vostra testa, allo stesso tempo guardate la cima dell’albero.

• Non spingete troppo la vela come nel Goiter, piuttosto fatevi un po’ tirare da essa.

• Pensate all’onda come ad una vera e propria rampa per fare un salto all’indietro.

• Se non doveste avere sufficiente velocità e potenza e finiste sulla vela tenete le braccia

distese e dure così da non atterrare dritti sul boma.

Surf o windsurfing: windsurf

Freestyle o wave: wave

Mure a destra o sinistra: sinistra

Tavola e vela preferite: 63lt Fanatic NewWave,

3.6m2 NeilPryde Zone

Cibo preferito: mangiare carne ed insalata

e yogurt greco per dessert

Un “must” per il tuo compagno: To be in the same

“flow” & to be able to understand me!

Musica preferita: Non ne ho una in particolare,

dipende dal momento, mi piace un po’ di tutto.

Libro preferito: Pigmalione di S.G. Bernard

Film preferito: tanti, ma l’ultimo che mi è piaciuto è

“Il caso curioso di Benjamin Button”

Idioma preferito: spagnolo

Rider preferito: Victor Fernandez per i suoi salti e

Kauli Seadi per le sue surfate

Hobbies: andare in palestra, snowboard, bicicletta,

leggere, cinema, trascorrere tempo con gli amici.

Movimento artistico preferito: realismo

Sponsor: Brunotti, Neil Pryde, Fanatic and West wetsuits

Evi nel suo homespot di Atene.

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Antxon Otaegui, doppio Forward...Wave o freestyle?!?

Kiri Thode in Air Funnel One Hand,una delle nuove power moves.

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Il vero show però è cominciato dal secondo giorno in poi, quando sia vento che onde

hanno cominciato ad entrare con più decisione. Lo stesso profondo cambiamento che

ha sconvolto l’acqua piatta dello spot canario, ha motivato tutti gli atleti iscritti,

facendo aumentare drasticamente il livello delle batterie, quasi quanto l’altezza dei

tricks che si chiudevano. Appena il vento è aumentato, tutte le manovre tecniche sono

cadute nel dimenticatoio ed una nuova generazione di manovre ha cominciato a

regnare incontrastata: le Power Moves! Questa nuova categoria di assassine da

competizione comprende la già conosciuta Burner, e la più recente Kono, ma la sua

rappresentante principale è sicuramente l’AirFunnel one hand, il cui nome in codice è

Chopper. Non dimentichiamoci poi delle barre di un albero che passavano come tir in

mezzo al campo di regata e, mixando il tutto con 30 nodi di vento, lo show è assicurato.

Mentre le bandiere in spiaggia venivano fatte a brandelli dalle violente raffiche, l’acqua

turchese si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia che è stato infuocato

per 5 giorni e tre interi rounds di double elimination. Più forte è il vento, più le manovre

diventano radicali ed alte ed anche pericolose. Aggiungiamo ancora un po’di

pressione in competizione ed ecco che tutti ora hanno una mentalità “O la va, o la

spacca”. Il primo a pagarne il prezzo infatti è il forte rider francese Antony Ruenes, che

dopo aver fatto le sue tipiche Shaka a 5m d’altezza, spezza in un colpo sia albero che

tavola in un atterraggio da una troppo obesa, che sembrava più un Backloop. Il suo

compatriota, Nicolas Akgazciyan, dopo un’ottima performance se l’è vista molto più

brutta, rompendosi l’alluce del piede e slogandosi caviglia e ginocchio all’atterraggio,

troppo piatto, di un Pushloop Tabletop. Eh sì... Avete capito bene. Si chiamerà anche

freestyle, ma ormai l’era delle Backwind Jybe è passata da un pezzo. Pushloop,

Backloop, Airchachoo, Burner, Chopper e Misty Flip in planata... Solo alcune delle

manovre che stanno animando questo nuovo movimento del power freestyle, che

prende il sopravvento più totale in spot in cui si può combinare anche molti aspetti del

wave. Lanzarote e Fuerteventura sono l’esempio perfetto di questi spot. Vento molto

forte, onde side-on e condizioni generali davvero hardcore, che permettono di volare

in Pushloop e poi chiudere una Chopper scendendo l’onda al rientro. Uno dei rider che

è riuscito a sfruttare meglio le condizioni, a casa sua, è stato proprio Antxon Otaegui,

che chiudeva puntualmente Pushloop, Airchacho e doppi Forward in ogni sua singola

batteria, arrivando fino in finale senza grossi problemi e battendo anche rider come

l’ex campione del mondo Marcilio Browne. I fratelli della Bonaire Gang, Tonky e Taty

Frans hanno saputo muoversi come solo loro sanno, combinando Backloop e Forward

stellari con Shoveit into Spock da panico al rientro sull’onda che gli tubava alle spalle.

Peccato che poi siano sempre andati l’uno contro l’altro e Taty ha sempre avuto la

peggio. Un rider in particolare però, non uno a caso peraltro, ha saputo trovare

l’equilibrio perfetto e sembrava parlasse direttamente con Eolo e Poseidone. Gollito

Estredo ha semplicemente dominato durante tutto l’evento, vincendo due double di fila

e perdendo per la prima volta in finale contro Kiri, dopo aver però superato 11 batterie

di fila per rimediare alla dormita della mattina stessa, che gli ha fatto perdere la sua

heat, facendolo uscire al primo turno. Kiri non è stato da meno ma ha sicuramente

una marcia in meno rispetto a Gollito per quanto riguarda i salti. Entrambi hanno

chiuso combinazioni devastanti quasi basate esclusivamente sulle ultime power

moves, come Puneta into Burner (Gollito) oppure Kulo into Spock (Kiri), o ancora

doppia Spock into Kono e tripla Spock, sempre di Kiri. Gollito però ha visto tutte le

manovre del suo rivale a testa in giù e da 6m più in alto. Pushloop Tabletop, Backloop,

Shake immense, Burner, Airfunnel e la sua arma decisiva: l’Airchachoo one hand.

Quest’ultima è semplicemente contro le leggi delle fisica e della gravità. Eppure

l’attuale campione del mondo, ne chiudeva una a batteria senza battere ciglio ed in

planata piena… Senza nemmeno bagnarsi le caviglie ne tanto meno spezzare in due la

tavola. Non c’è quindi da sorprendersi che il giovane venezuelano abbia dominato

ancora una volta, anche perchè queste condizioni sono esattamente come la sua

personalità: imprevedibili e burrascose. L’avvento di una nuova era nel freestyle è

ormai alle porte, l’era in cui i confini tra manovre puramente wave e puramente

freestyle diventano sempre meno marcati ed il tutto diventa sempre più radicale ad

aereo, seguendo alla lettera il motto: “Go Big or Go Home”. Le manovre ipertecniche

vengono sfoderate solo quando il vento è troppo leggero per passare più tempo fuori

dall’acqua che sull’acqua. D’ora in poi non guarderete più le manovre a livello

dell’acqua, anche se piattissima... Ma 1 metro sopra, sfruttando esclusivamente la

spinta della vela controvento per farsi sbalzare via e letteralmente sollevare di peso.

Dalla prima tappa PWA di Lanzarote è tutto,ci vediamo al prossimo lancio!

MINI GARDA GOSSIP

• Restando in tema di manovre aeree,ho appena finito il mio video per la mia canzone

“Burners ‘n’ Choppers” che ho uploadato su youtube, che verte appunto su questi

due pilastri delle power moves moderne, sempre riprese nei meandri del 464, come

la sequenza della della Chopper (che potete vedere nella FAQ) ripresa a Navene con

un Peler un po’storto.

• I lavori in galleria sulla gardesana occidentale sono quasi finiti e finalmente non c’è

più pericolo di incastrarsi nelle simpatiche sporgenze rocciose.

• Il donwinder da Campione al Prà non ha avuto successo a causa del peler marcio,

che ha assistito con la sua presenza indesiderata anche la seconda tappa del

circuito CIWF a Malcesine. La gara poi si è svolta in Conca con vento rafficato sui

12 nodi ed è stato completato una single coi denti.

• Per ora è tutto! Ora dormo che tra 4 ore ho il volo per fuerte!

464 on My B@cK

27

Gollito in Back Loop, i suoieccellenti salti gli hanno permesso

di vincere facilmente la primatappa PWA freestyle di Lanzarote.

Page 30: Funboard 125

In the name of windsurfing. Ovvero cosa sta succedendo al mondo delle regate

slalom – e non – in Italia.

La cronaca, prima di tutto. Si è concluso da qualche settimana l’evento slalom più

importante dell’anno in Italia, il Campionato Nazionale Slalom Assoluto (unica tappa).

Alberto Menegatti si è confermato il più forte atleta della disciplina conquistando a

mani basse, per il secondo anno di fila, il titolo di campione nazionale. Gli facciamo i

nostri migliori complimenti, se li meritata: è un ragazzo determinato e corretto che

non manca mai di dimostrare sul campo il proprio valore e il proprio fair play. Dietro

di lui Marco Begalli e Andrea Rosati, l’uno grande veterano e specialista dello slalom,

l’altro polivalente talento del windsurf italiano che sa vendere cara la pelle sempre

e comunque, che si tratti di wave, freestyle o slalom. Beh, fin qui niente di strano,

direte voi. I valori sono stati rispettati: i tre gradini del podio occupati dai tre atleti

attualmente da battere nel panorama slalom italiano. Tutto pacifico, insomma. Beh,

non proprio, direi. Per dirla tutta, sono in molti a non ritenere degna del nome di

campionato nazionale una gara come quella di Pellaro. E non si tratta solo delle solite

faziose polemiche di chi non è riuscito a fare risultati.

Al termine di ogni gara – solitamente – c’è chi è soddisfatto e chi è incazzato. Questa

volta è andata diversamente. Eravamo tutti incazzati, senza distinzione alcuna: dagli

atleti, agli organizzatori, al giudice, agli accompagnatori, alle fidanzate, ai pochi

sparuti spettatori. Insomma, c’è stato proprio qualcosa che è andato storto. Anzi

forse non c’è stata una sola cosa che sia andata per il verso giusto.

Dall’organizzazione a terra (decisamente improvvisata), a quella in acqua (un giorno

e mezzo di gara persi a cercare di mettere in acqua le boe!), tutto ha deluso le

aspettative. A questo si aggiungano le polemiche, le liti e le baruffe a volte scaturite

dai dissapori tra gli atleti, altre volte dagli strascichi di scelte un po’ discutibili da

parte del comitato di regata. Insomma, un grande casino, come se ne erano visti

raramente forse. Soltanto fino a qualche giorno fa se mi avessero chiesto che titolo

intendessi dare a quest’articolo sul campionato slalom e, di riflesso, sui problemi e

le speranze che si sono aperte all’interno dell’Associazione Italiana Classi Windsurf a

seguito dei gravi fatti di Reggio Calabria, avrei risposto senza mezzi termini che il

titolo sarebbe stato: “Not in my name. Not in the name of windsurfing”.

“Not in my name”, in effetti, deve essere stata l’idea o lo slogan che si è stampato

nelle menti della stragrande maggioranza degli atleti presenti a questa

competizione. Lo dico con cognizione di causa: perché ho visto con i miei occhi

andarsene via alla spicciolata, senza alcun sorriso, senza un minimo accenno di

festeggiamento ogni singolo partecipante a questa sfortunata regata, senza

eccezione alcuna. Tutti quanti con la stessa espressione in volto, chi scuotendo la

testa, chi imprecando, chi paventando l’ipotesi di smettere di regatare, anche. Penso

che il sentimento di tutti, o quasi, sia stato “not in my name: se volete chiamare una

gara del genere Campionato Nazionale Slalom, se volete dirci che questa dovrebbe

essere una delle massime espressioni delle competizioni di windsurf in Italia, se

volete dirci che va bene così… Ok, fatelo pure ma non a nome mio. Io da tutto questo

mi tiro fuori.” Potrebbero sembrare toni troppo calcati forse per chi non ha avuto il

“piacere” di assistere a questa regata, ma quello che è si è andato in scena a Pellaro

dal 25 al 28 giugno scorsi è stato effettivamente uno dei capitoli più neri degli ultimi

anni di competizioni slalom in Italia. Abbiamo toccato il fondo, hanno detto in tanti, e

c’è solo da sperare che sia veramente così e che non si debba più assistere a scene

del genere in una regata di windsurf. A onor del vero, bisogna ammettere, che

l’estrema problematicità della situazione che si è creata è stata perfettamente

recepita dai vertici dell’AICW e c’è chi ha iniziato a prendersi le proprie

responsabilità. La crisi è apparsa evidente a tutti, forse i fatti di Punta Pellaro sono

serviti a dimostrare una volta per tutte che c’è bisogno di cambiamento vero. Il

report sulla regata, che viene regolarmente inviato per mail agli atleti, è stato molto

lucido e spietato al riguardo: non si è deciso di edulcorare le cose, di far finta che

non fosse successo niente di grave. La consapevolezza maturata è quella che si

debba, per forza di cose ora, scuotere il pericoloso status quo in cui versava

l’associazione da tempo. Il risultato più eclatante di tutta questa crisi è forse il fatto

che il presidente dell’associazione, Ferdinando Cariddi, di fronte al fallimento dei

suoi propositi di rinnovamento, abbia deciso di farsi da parte rassegnando le

dimissioni. Al suo posto subentra Carlo Cottafavi, storico personaggio del mondo

delle regate italiane, chiamato a prendere in mano il timone in questa difficile

situazione. La speranza è che le sue doti di mediatore possano contribuire a28

Andrea Ferin.

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rinnovare i rapporti tra l’associazione, i regatanti delle varie discipline, gli event-

organizers, le scuole e le aziende del settore ma soprattutto con il mondo degli

appassionati affinché si possa ricolmare il gap che aperto fra il mondo delle

competizioni e quello degli amatori. Sono molti quindi i fronti su cui lavorare e su cui

provare a voltare pagina ora. I tempi d’altra parte però sembrano maturi per un

cambiamento radicale. Il nuovo presidente ha tenuto a sottolineare che i problemi

da risolvere sono tanti e in alcuni casi complessi: ci sarà bisogno di coinvolgere tante

persone che fanno parte del nostro mondo mettendo da parte fazioni e pregiudizi.

Bisognerà lavorare duramente nei prossimi mesi per ricostruire l’immagine della

nostra associazione per il bene dello sport e per il nostro anche: perché tutti quanti

abbiamo interesse a far parte di un organismo dinamico, divertente e che finalmente

funzioni. Se poi questo nuovo prototipo di associazione sarà in grado di attirare nuovi

consensi e nuove attenzioni sul nostro amatissimo sport, tanto meglio!

Riassumendo: sono tempi di crisi ma anche di grande cambiamento dei destini del

nostro sport e delle regate in Italia, speriamo che il 2010 porti con sé il rinnovamento

tanto atteso. Chi si aspettava da questo articolo un report del campionato nazionale

slalom, rimarrà deluso. A mia discolpa posso solo dire che non ci è sembrato il caso

di raccontare i dettagli di una regata che abbiamo pensato tutti quanti sia stato

l’emblema del fallimento e di una crisi che aveva toccato i minimi storici. Ci è

sembrato che fosse il caso di dimenticare e guardare avanti, semplicemente perché

riteniamo che il nostro sport non meriti tutto questo. Come avrete notato, le foto di

questo servizio non riguardano la gara, è un po’ come se fosse la nostra damnatio

memoriae per una gara che non riteniamo degna di copertura mediatica. Non ci

saranno foto del podio nazionale quest’anno: anche perché Andrea Rosati, in

polemica con l’organizzazione e con le scelte del giudice, non ha voluto ritirare il

premio e presenziare alle foto di rito della premiazione, rendendo incompleta

l’immagine di un podio che lui stesso aveva ritenuto falsata. Per abbandonare il filo

delle polemiche e per cercare di chiudere questo articolo con una nota di colore,

abbiamo preferito mostrarvi le immagini di freesurfing e le condizioni che ci si sono

parate di fronte quando siamo arrivati sullo spot, qualche sera prima dell’inizio delle

regate, e abbiamo deciso subito di entrare in acqua tra un acquazzone e l’altro per

smaltire i tanti chilometri di viaggio alle spalle. Sono quasi le nove di sera ormai, c’è

una luce irreale, un vento fresco e inatteso, lo scenario è

perfetto, noi abbiamo solo voglia di entrare in acqua, di

saggiare le condizioni del crepuscolo sullo Stretto. In

fondo siamo solo un gruppo di amici accomunati dalla

passione per il mare e per il windsurf che girano l’Italia

senza sosta per gareggiare, sfidarsi fino all’ultima

strambata ma soprattutto per ritrovarsi, far festa e

spararsi una bella surfata in compagnia di qualche

vecchio amico. Nessuno potrà mai toglierci tutto questo,

questo è ciò in cui crediamo, ciò che ci anima, ci spinge a

fare sacrifici e a vivere la vita così come la intendiamo: in

funzione di una surfata tra amici. Speriamo solamente che

non debba rimanere questa la nostra unica consolazione

ma che possa il mondo delle regate aprirsi all’esterno,

funzionare meglio in futuro rispetto a quanto è avvenuto

fin ora, diventare sinonimo di festa e allegria e attirare

soprattutto nuovi volti, nuove esperienze e nuova linfa

vitale al suo interno, IN THE NAME OF WINDSURFING.Matteo Iachino.

Page 32: Funboard 125

30

Una cinquantina di atleti provenienti da undici nazioni

(Aruba. Belgio, Bonaire, Danimarca, Estonia, Francia,

Italia, Olanda, Russia, Slovenia e Ungheria) con la

scuola europea a cimentarsi con i migliori esponenti

delle isole caraibiche, hanno dato vita a una

meravigliosa manifestazione, che è stata baciata da

condizioni meteo davvero eccellenti, tali da consentire

di entrare in acqua ogni giorno e di mettere in scena

uno spettacolo entusiasmante.

Quando nell’estate dello scorso anno parecchi atleti

provenienti da diversi paesi del nostro continente

confluirono in Sardegna per il contest europeo

Starboard ProKids, l’ottima organizzazione e

l’eccellenza dello spot di Porto Pollo, furono gli

elementi che convinsero l’IFCA ad assegnare la

seconda edizione dei Mondiali Giovanili Freestyle - che

proprio nel luglio 2008 celebrarono il debutto a

Bonaire nelle Antille Olandesi – all’Italia. E, da un anno

a questa parte, Riccardo Genazzani, presidente di AIWS

che già organizza da due stagioni i Campionati

nazionali Freestyle e Wave per conto di AICW.

DAY 0Domenica 21 giugno è stata la giornata dedicata alle

iscrizioni. A sovrintendere alla regolarità delle adesioni

e a compilare il tabellone iniziale, era il Presidente

dell’IFCA, il belga Bruno De Wannemaeker, essenziale

nel suo operato, rigoroso nel suo agire, professionale

nel suo ruolo.

Completate le procedure, i quarantasette atleti, con le

loro famiglie e gli accompagnatori, si sono trasferiti al

Municipio di Palau, per la cerimonia ufficiale di

apertura, nell’ampio e moderno auditorium del

Comune. Mentre le bandiere delle nazioni partecipanti

erano disposte a semicerchio, e le poltroncine piene in

ogni ordine di posti, hanno preso la parola le autorità

locali, il Sindaco di Palau Cuccu e l’assessore allo Sport

Pirina, il Presidente dell’IFCA De Wannemaeker, l’event

organizer Genazzani, il Coordinatore Nazionale del

Windsurf Rossi, rappresentanti dell’Orsus che

raggruppa gli operatori turistici, e dell’Uisp.

DAY 1Il primo giorno di competizioni, lunedì 22 giugno, il

campo di gara presso lo Sporting Club Sardinia si

presentava ben allestito, con la spiaggia costellata da

bandiere degli sponsor e da tende, in una delle quali la

giuria, composta dal giudice belga Sam Van Broeck

delegato dall’IFCA, e da due italiani, Carlo Caramatti e

Saverio Lancieri, era pronta a giudicare la lunga lista di

giovani iscritti.

Sono due le categorie riconosciute dall’ISAF e che

possono disputare gare per l’assegnazione del titolo di

campione del Mondo IFCA – IWA, la Youth (under 20) e

la Junior (under 17). Inoltre si gareggia per un

campionato mondiale Prokids per la categoria under

15 supportato da Starboard, e un raduno mondiale

Starboard Prokids riconosciuto da UISP – AIWS 2009

per la categoria under 12. Affiancato al campionato

Largo ai giovani! I ragazzi del Starboard Freestyle Pro Kids 2009.

Mattia Fabrizi, argento ai mondialinella categoria Youth Freestyle.

Rick Jendrusch, il vincitore dellacategoria Junior Freestyle.

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mondiale, si scende in acqua per il Trofeo di Palau,

gara aperta a tutti gli atleti che sono alle prime armi

con questo sport. Che ha visto una folta adesione dei

ragazzi della città ospitante, allenati dagli istruttori

dello Sporting Club Sardinia (ben 21 atleti iscritti).

Alle 12.00 la giuria era pronta per la prima categoria a

entrare in gara, gli under 12. Dopo una serrata

competizione, il primo tabellone Single veniva vinto dal

fortissimo caraibico di Aruba Steven Max Lagaveen

(ARU 888). Seconda classificata Alice Cappuzzo e terzo

Konstantin Smirnov (RUS 111). La seconda

competizione vedeva scendere in acqua gli under 15, in

cui il tabellone del Single era appannaggio dell’abile

Boneriano Youp Schimdt (NB 12), secondo posto per

Steven Max Lagaveen (ARU 888) e terzo posto per

l’italiano Francesco Cappuzzo (ITA 333), portacolori

dell’Albaria di Palermo. Alla sera nuovo incontro

conviviale presso l’oratorio di Palau, per un buffet

offerto da AIWS.

DAY 2Con la seconda giornata di competizioni i Campionati

Mondiali Giovanili Freestyle sono entrati nel vivo. Dopo

una mattinata di attesa, con previsioni meteo

favorevoli per il prosieguo della giornata, attorno alle

due del pomeriggio il vento è entrato in modo

sostenuto, mantenendosi adeguato attorno ai 20-25

nodi con punte più intense. Lo spettacolo è stato

affascinante, con gli atleti in acqua che si sono

affrontati per oltre cinque ore, sotto lo sguardo attento

e divertito delle numerose persone che affollavano

l’arenile.

Primi a scendere in campo sono stati i più piccoli, i

minim under 12, impegnati nel tabellone Double, valido

per il raduno internazionale. La categoria è stata

vittoriosa nuovamente per Steven Max Lageveen (ARU

888). Terminato il tabellone dedicato ai più giovani

appassionati delle discipline artistiche, è stata la volta

della categoria under 15, in lizza per la regata mondiale

Starboard. In questa divisione si è particolarmente

messo in luce il palermitano Francesco Cappuzzo (ITA

333), che ha conteso la vittoria al Bonairiano Youp

Schmit (NB 12), classificandosi in seconda posizione.

Ottima anche la prestazione di Alvin Panzera (ITA 320),

in grande recupero rispetto ai risultati ottenuti nella

giornata inaugurale.

L’ultimo sipario si è alzato per la categoria Under 17,

che gareggia per uno dei titoli ufficiali riconosciuti da

IFCA e ISAF. In questo segmento si è posto in eccellente

evidenza il comasco Matteo Romeo (ITA 493), autore di

una serie maiuscola di heat, nelle quali ha espresso

una varietà di manovre tali da impressionare la giuria

e da riscuotere applausi a ripetizione. Nella finale

anche il quotato olandese Nick Van Ingen (NED 122) si

è dovuto arrendere alla superiorità dell’atleta italiano,

che ha messo in fila a seguire il Bonairiano Youp

Schmit (NB 12) e l’altro olandese Rick Jendrush (NED

120), regalando ai nostri colori una prima

soddisfazione. Serata all’insegna di una maxi pizzata al

ristorante Rosa dei Venti.

DAY 3La terza giornata di competizioni ha potuto godere di

condizioni di vento mitiche, come solo Porto Pollo è in

grado di assicurare. Come da programma, sono

entrati in scena gli under 20, la categoria più

prestigiosa in lizza per il titolo mondiale Youth, che

nelle prime due giornate era rimasta a terra. Attesi

protagonisti, oltre ai nostri più quotati concorrenti, tra

i quali Vittorio Mazzocca Gamba, Mattia Fabrizi, Jacopo

Testa e Fabrizio Emmanuele rientrante nelle grandi

competizioni, il belga Dieter Van der Eyken già

protagonista al contest europeo Starboard dello

scorso anno, e la flotta estone, costituita da Christofer

Kalk, Sten Aava e Tonz Mottus. Al termine dei turni

eliminatori, la scrematura metteva in risalto i quattro

migliori, decisamente superiori al lotto dei concorrenti.

Le semifinali vedevano di fronte Mazzocca Gamba (ITA

52) e Van der Eyken (BEL 35) da un lato e, dall’altro, Kalk

(EST 141) e Fabrizi (ITA 991). Mattia e Dieter avevano la

meglio sui loro avversari e si qualificavano per

un’avvincente finale. Nella finalina l’estone Kalk

prevaleva su Mazzocca Gamba, mentre nella finale

Fabrizi, pur capace di esprimere un vario range di

manovre, doveva inchinarsi alla superiorità di Van der

Eyken, meritato vincitore.

A seguire il tabellone Double della categoria Junior

under 17. Dalla double emergeva il quarto classificato

del Single, l’olandese Rick Jendrusch (NED 120), capace

di infilare una impressionante serie consecutiva di

vittorie. Prima confermando la sua posizione originaria

sull’atleta di Bonaire Florian Wegerer (NB 16), poi

superando nell’ordine l’altro rappresentante delle

Antille Youp Schmit (NB 12), il connazionale Nick Van

Ingen NED 122 e infine Matteo Romeo (ITA 493), il

vincitore della giornata precedente che doveva

accontentarsi questa volta della posizione d’onore.

L’intensità della competizione e l’emozione del pubblico

aumentavano in vista del Double per la categoria Youth.

Come in mattinata, i migliori quattro, Mazzocca Gamba,

Fabrizi, Kalk e Van der Eyken respingevano gli attacchi

di chi era loro alle spalle e la sfida cresceva di

intensità. Mazzocca Gamba si prendeva una rivincita

sull’estone Kalk, ma si inchinava nuovamente a Fabrizi.

La finale, ripetizione della precedente, era ancora una

volta senza storia. La bravura di Dieter Van der Eyken

suscitava applausi a scena aperta da parte del

pubblico che affollava la spiaggia, ammaliato da una

serie di spettacolari manovre che giustamente lo

incoronavano come il migliore atleta in acqua e

sicuramente, per quanto si è visto, il favorito d’obbligo

per il titolo mondiale. La prima serie Double si

concludeva quindi con Van der Eyken primo, Fabrizi

secondo, Mazzocca Gamba terzo e Kalk quarto.

L’Hotel Le Dune di Porto Pollo, la storica base logistica

della località, accoglieva concorrenti e amici per una

divertente serata.

DAY 4Un vento leggermente inferiore a quello delle due

giornate precedenti, ma comunque sempre costante,

ha consentito di rendere protagonisti del quarto

giorno di competizioni i più giovani, gli under 12 per il

raduno internazionale e gli under 15 per il mondiale

Starboard.

L’aperitivo del contest odierno è stato offerto da un

tabellone espressamente dedicato alle ragazze, un

doveroso omaggio alle concorrenti che, seppur in un

numero esiguo rispetto alla flotta maschile, si

impegnano a tenere alta la bandiera della loro

categoria. Subito dopo ha avuto inizio il secondo

tabellone Single per gli under 12. Per l’ennesima volta

la lotta per il primato ha riguardato l’atleta di Aruba

Steven Max Lageveen (ARU 888) e il russo Konstantin

Smirnov (RUS 111). Il giovane caraibico ha ribadito la

sua netta superiorità. Al terzo posto Jay Cudoni e al

quarto Alice Cappuzzo, sempre capace di esprimere

una buona varietà di manovre.

Ultima regata della giornata il nuovo Single per gli

under 15.

DAY 5La quinta e penultima giornata è stata caratterizzata da

vento più debole rispetto alle giornate precedenti.

Condizioni perfette per dare vita al Trofeo Città di

Palau, una manifestazione parallela alla rassegna

internazionale dedicata ai giovanissimi del comune che

ospita l’evento.

Da un paio d’anni il Comune di Palau ha investito

risorse sul progetto “Vivere il mare”, un esempio raro

nel nostro paese in cui le autorità locali poco pensano

alla gioventù e privilegiano un rapporto economicistico

con l’ambiente che caratterizza il proprio territorio.

“Vivere il mare” è un progetto che coinvolge le scuole

dell’obbligo di Palau ed è mirato ad accostare le

giovani generazioni alla risorsa che maggiormente ha

fatto conoscere e apprezzare la Sardegna nel mondo, il

suo mare. All’interno di questo contenitore il windsurf,

Matteo Testa.

Page 34: Funboard 125

32

disciplina giovane per sua definizione e specificamente

rispettosa dell’ambiente, trova uno spazio di rilievo,

grazie alla sinergia operativa tra le scuole che

insegnano la tavola a vela e le autorità territoriali. Con

la collaborazione dello Sporting Club Sardinia di Porto

Pollo, che da oltre un quarto di secolo è uno dei simboli

del windsurf in Italia e in Europa, una ventina di ragazzi

e ragazze tra gli otto e i quattordici anni, hanno potuto

vivere da vicino l’affascinante esperienza di un

campionato mondiale di windsurf, rimanendo a stretto

contatto con i loro coetanei già sperimentati

nell’attività agonistica, e cogliendo l’occasione per

esibirsi davanti a un pubblico attento e competente, in

taluni casi per la prima performance della loro vita.

Vincitrice del contest, dove veniva premiata la migliore

manovra, è stata un’ospite dell’evento, la palermitana

Alice Cappuzzo, che già si è messa in bella luce nel

discorso mondiale. Al secondo posto una local

d’adozione, Lucrezia Genazzani, seguita da Francesca

Mendola.

DAY 6Anche la sesta e ultima giornata è stata caratterizzata

da ottime condizioni di vento. Già a metà mattinata si

superavano i 25 nodi, per stabilizzarsi nel corso di

diverse ore tra i 30 e i 35 nodi, situazione ottimale per

una magnifica giornata di competizioni.

Protagonisti nel ventone dapprima gli Junior under 17,

seguiti a ruota dagli Youth under 20, entrambe le

categorie impegnate nel secondo Single, i cui risultati

si sarebbero affiancati al Double già portato a termine

nelle scorse giornate. Nella categoria junior, Matteo

Romeo (ITA 493) a livello di semifinali sfidava l’olandese

Nick Van Ingen (NED 122), mentre nella seconda erano

di fronte Youp Schmit di Bonaire (NB 12) e l’altro

olandese Rick Jendrusch (NED 120). Romeo e Schmit

erano relegati alla finalina di consolazione, con Youp

che precedeva Matteo. La finale tutta olandese tra Nick

e Rick, ormai un classico nella terra dei tulipani dove

sono atleti assai conosciuti, vedeva Rick Jendrusch

prevalere sul connazionale.

In ambito Youth se il belga Dieter Van der Eyken (BEL

35) e l’estone Christofer Kalk (EST 141) si

riconfermavano al vertice, cambio della guardia tra gli

italiani, con Jacopo Testa (ITA 2610) e Marco Vinante

(ITA 205) capaci di raggiungere le semifinali. Nella gara

fratricida Vinante aveva la meglio su Testa che a sua

volta aveva eliminato Mazzocca Gamba. Van der Eyken

invece aveva facilmente ragione di Kalk, Nella finalina

Kalk sconfiggeva Testa, mentre Van der Eyken,

sicuramente l’atleta più maturo e completo del gruppo,

si aggiudicava il primo posto su un bravissimo Vinante.

Nella categoria più prestigiosa, gli Youth under 20, il

titolo non poteva così sfuggire al capace belga Van der

Eyken, di una spanna superiore al resto della flotta,

atleta maturo agonisticamente e professionale nel suo

operato. A fargli compagnia sul podio due atleti italiani:

Mattia Fabrizi medaglia d’argento e Vittorio Mazzocca

Gamba medaglia di bronzo. L’ottima prestazione dei

nostri concorrenti si riassume anche nel quinto posto

di Demetrio Genazzani, nel sesto di Jacopo Testa, nel

settimo di Marco Vinante e nel nono di Fabrizio

Emmanuele. Tra gli Junior under 17 il successo è

arriso all’olandese Rick Jendrusch, con l’eccellente

secondo posto per Matteo Romeo e il gradino più

basso del podio per l’altro olandese Nick Van Ingen. Al

sesto posto Matteo Todeschi e al settimo Matteo Testa.

Il raggruppamento degli under 15 è stato vinto dal

rappresentante di Bonaire Youp Schmit, mentre al

secondo posto nuovamente un italiano, Francesco

Cappuzzo. Terzo posto per il giovanissimo caraibico di

Aruba Steven Max Lageveen. Steven Max, esponente di

un mondo, quello dei Caraibi di espressione olandese,

dove ci parlano di campionati nazionali Slalom con

oltre novanta concorrenti e di tanti atleti polivalenti, è

risultato ovviamente il migliore under 12, seguito dal

russo Kostantin Smirnov e da Alice Cappuzzo.

Dopo un ultimo rinfresco all’oratorio offerto da Orsus,

spettacolare cerimonia di premiazione. Su un palco

allestito in piazza Fresi, nel cuore di Palau, gestito da un

simpatico e vivace presentatore, sono stati consegnati

i trofei offerti da Starboard e alcune targhe in

riconoscenza a quanti hanno collaborato al successo

dell’evento.

Appuntamento il prossimo anno per la terza edizione

dei Mondiali Giovanili Freestyle a Marsiglia in Francia

nella seconda metà di giugno 2010.

Per foto e classifiche dettagliate:

www.aiws.it - www.starboardprokids.eu

www.cataldoalbano.com

FINAL RESULTS YOUTH FREESTYLE WORLD CHAMPIONSHIPS1 Van der Eyken, Dieter BEL 35 Starboard Severne2 Fabrizi, Mattia ITA 991 Starboard Simmer3 Mazzocca, Vittorio ITA 52 RRD RRD4 Kalk, Christofer EST 141 Fanatic Gaastra5 Genazzani, Demetrio ITA 892 Starboard Severne6 Testa, Jacopo ITA 2610 Starboard Simmer7 Vinante, Marco ITA 205 Starboard Severne8 Fabrizio, Emmanuele ITA 148 JP Gaastra8 Dennis, Lampret SLO 24 Starboard Secret10 Aava, Sten EST 151 Starboard Severne11 Caers, Rolien BEL 74 F2 Maui12 Mottus, Tony EST 21 Starboard Neil12 Hasulyo, Daniel HUN 91 Starboard Severne14 Melis, Andrea ITA 1111 / /14 Lombardo, Fulvio ITA 171 JP Neil16 Livraghi, Marco ITA 137 RRD Ezzy17 Helmersen, Oscar DEN 995 Starboard Severne17 Belena,Nadir ITA 139 Fanatic Maui17 Chiocetti, Eva ITA 191 Starboard Severne17 Albano, Pietro ITA 610 Naish Naish17 Liperi, Tiziano ITA 992 / /

FINAL RESULTS JUNIOR FREESTYLE WORLD CHAMPIONSHIPS1 Jendrusch, Rick NED 120 Starboard Severne2 Matteo, Romeo ITA 493 Starboard Severne3 van Ingen, Nick NED 122 Starboard Severne4 Schmit, Youp NB 12 Tabou Gaastra5 Wegerer, Florian NB 16 Tabou Gaastra6 Todeschi, Matteo ITA 630 / /7 Testa, Matteo ITA 156 Starboard Simmer Sails8 Hasulyo, Bruno HUN 94 Starboard Severne9 Sala, Filippo ITA 393 RRD Simmer Sails10 Helmersen, Olivia DEN 994 Starboard Severne10 Mendola, Francesca ITA 160 Starboard Simmer Sails

FINAL RESULTS PROKIDS U15 FREESTYLE CHAMPIONSHIPS1 Schmit, Youp NB 12 Tabou Gaastra2 Cappuzzo, Francesco ITA 333 Starboard Simmer Sails3 Lageveen, Steven Max ARU 888 Starboard Hotsails4 Panzera, Alvin ITA 320 Starboard Simmer Sails5 Guigal, Nicolas FRA 0 Fanatic North Sails5 Smirnov, Konstantin RUS 111 JP Maui Sails7 Caers, Yentel BEL 16 Starboard North Sails8 Cappuzzo, Alice ITA 0 Starboard Severne9 Helmerson, Olga DEN 993 Starboard Severne9 Rallo, Giuseppe ITA 000 Tabou North Sails9 Lancieri, Ludovico ITA 222 Starboard Severne9 Genazzani, Lucrezia ITA 397 Starboard Severne13 Pistidda, Riccardo ITA 169 Starboard Severne14 Cudoni, Jay IRL 0 Starboard Severne14 Cudoni, Clio ITA 00 Starboard Severne14 Mc Millan Pes, Calvin ITA 168 Starboard Goya

FINAL RESULTS U12 FREESTYLE CHAMPIONSHIPS1 Lageveen, Steven Max ARU 888 Starboard Hotsails2 Smirnov, Konstantin RUS 111 JP Maui Sails3 Cappuzzo, Alice ITA 0 Starboard Severne4 Mc Millan Pes, Calvin ITA 169 Starboard Goya5 Cudoni, Jay IRL 0 Starboard Severne6 Rallo, Giuseppe ITA 000 Tabou North Sails7 Helmerson, Olga DEN 993 Starboard Severne

Il podio internazionale della classifica Youth,nel mezzo i nostri Mazzocca e Fabrizi.

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33

SABATO 4 LUGLIOIl Beach Festival 5 ha visto ai nastri di partenza

venticinque atleti in rappresentanza delle quattro

categorie: tre Kids per il raduno nazionale under 12, sei

under 14, otto under 17 e otto under 20, provenienti da

molte regioni d’Italia. I ragazzi hanno dato vita a oltre

quattro ore di appassionanti duelli in acqua, che hanno

ancora una volta testimoniato sia la consistenza del

movimento che l’elevata qualità agonistica della flotta.

Per tutte le categorie è stato portato a termine un

tabellone single, dando così validità alla tappa. Tre

atleti under 12, i figli d’arte Jay Cudoni e Alessandro

Silvestri, affiancati da Alice Cappuzzo, la palermitana

che si era già posta in luce al mondiale, avevano l’onore

di aprire il programma. Vincitore del contest

Alessandro davanti ad Alice e a Jay, classe 2000.

È stata poi la volta degli under 14, i nati nel 1996 e 1997,

a cui si sono aggiunti anche i più piccoli. Nella prima

delle semifinali scontro fratricida nel vero senso del

termine, con Francesco Cappuzzo ITA 333 che ha avuto

ragione della sorella Alice, mentre Lucrezia Genazzani

ITA 397 ha prevalso su Riccardo Pistidda ITA 169. La

finale è stata poi appannaggio di Francesco che ha

confermato la sua superiorità nella categoria, già

testimoniata dall’argento mondiale, seguito dalle due

damigelle del podio, Lucrezia e Alice.

Tra i più grandicelli, gli under 17, i nati dal 1993 al 1995,

si qualificavano per le semifinali Gianluca Giuliano ITA

145, Matteo Todeschi ITA 630, Alvin Panzera ITA 320 e

l’argento dei mondiali Matteo Romeo ITA 493. Todeschi

e Romeo si contendevano la vittoria, con Romeo che

ribadiva le sue qualità, aggiudicandosi il contest,

mentre Alvin Panzera era terzo. Infine la categoria

principe, gli under 20, nati dal 1990 al 1992. I quattro

eletti sono risultati Pietro Albano ITA 620 al suo rientro

alle competizioni dopo l’infortunio, il bronzo mondiale

Vittorio Mazzocca Gamba ITA 52, Jacopo Testa ITA 2610

e il vicecampione del mondo Mattia Fabrizi ITA 991.

Testa e Fabrizi si affrontavano in finale, mentre

Mazzocca Gamba e Albano erano relegati alla finalina.

Fabrizi si confermava il più forte, dividendo il podio di

giornata con Testa e Mazzocca Gamba.

DOMENICA 5 LUGLIOUn’altra mattinata baciata dal vento ha contrassegnato

la seconda giornata del Beach Festival 5. Anche il

giorno festivo, con la spiaggia gremita in un clima

decisamente vacanziero, ha permesso oltre quattro

ore di avvincenti competizioni per tutte le categorie,

consentendo di completare il tabellone double che

incasella una serie di risultati utili in vista della

seconda e ultima tappa in programma a Talamone

nella Maremma toscana da venerdì 17 a domenica 19

luglio. Primi a scendere in acqua nuovamente i tre

moschettieri della categoria Kids under 12, per il

raduno nazionale. I valori in campo hanno ottenuto una

ratifica della situazione verificatasi il giorno

precedente, con Alessandro Silvestri, figlio d’arte di

Paolo che è stato uno dei grandi campioni della prima

fase nella storia del windsurf italiano a cavallo tra gli

anni Ottanta e Novanta, a prevalere su Alice Cappuzzo.

Immediatamente a seguire la categoria under 14,

riservata ai nati nel 1996 e nel 1997, a cui si sono

aggiunti i kids. In questo segmento il protagonista della

giornata è stato Ludovico Lancieri ITA 222, cresciuto nel

Nauticlub Castelfusano, il team più numeroso nel

Techno 293, che, una volta acquisito il diritto di sfidare

i primi quattro, ha superato dapprima Riccardo

Pistidda ITA 169 e poi Alice Cappuzzo, insediandosi in

terza posizione, alle spalle di Lucrezia Genazzani ITA 397

che, a sua volta, si è dovuta nuovamente inchinare a

Francesco Cappuzzo ITA 333, decisamente superiore a

tutto il lotto dei partecipanti, a conferma dell’argento

conquistato al recente mondiale. Invariate le posizioni

dei primi tre nella categoria under 17, dedicata ai nati

tra il 1993 e il 1995, con il vicecampione del mondo

Matteo Romeo ITA 493 a precedere Matteo Tedeschi ITA

630 e Alvin Panzera ITA 320. In crescendo la prestazione

di Nicolas Sljik ITA 346, che ha scalato alcuni posti in

classifica, concludendo quarto davanti a Gianluca

Giuliano ITA 145 ed Edoardo Rossetti ITA 211.

Nella categoria principe, gli under 20 nati tra il 1990 e il

1992, ribaltamento al vertice. Dapprima l’eccellente

prestazione di Marco Vinante ITA 205 che giungeva a

sfidare e superare Pietro Albano ITA 610 per la quarta

posizione. Poi l’exploit di Vittorio Mazzocca Gamba ITA 52

che rintuzzava l’attacco di Vinante, per sconfiggere a

seguire nell’ordine Jacopo Testa ITA 2610 e,

approfittando anche di un leggero calo del vento che lo

proiettava nella situazione a lui più congeniale, Mattia

Fabrizi ITA 991, argento ai mondiali e vincitore del single

di sabato, finora imbattuto in contest con altri atleti

italiani nelle due settimane di regate a Porto Pollo.

CATEGORIA UNDER 20 (classifica parziale)1 Mazzocca, Vittorio ITA 522 Fabrizi, Mattia ITA 9913 Testa, Jacopo ITA 26104 Vinante, Marco ITA 2055 Albano, Pietro ITA 6106 Livraghi, Marco ITA 1377 Balena,Nadir ITA 1397 Genazzani, Demetrio ITA 892Per foto e classifiche dettagliate:

www.aiws.it - www.cataldoalbano.com

Vinante Marco.

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SABATO 11 LUGLIOChi conosce il Lago di Garda sa che qui l’attività inizia

molto presto la mattina. Sta ancora albeggiando

quando gli atleti del Circuito Italiano Windsurf Freestyle

vengono convocati per il primo skippers’ meeting della

Garda Freestyle Classic, sponsorizzata da Detour

Boards Division, Trash Deluxe, Underwave e Hot Sails

Maui. Chi conosce il Garda sa che qui il vento c’è

sempre, ma non sempre puoi essere sicuro di dove

sarà il vento. Il Peler, ad esempio, oggi ha deciso di

soffiare sul lato bresciano del lago, lasciando a

Malcesine solo qualche raffica. Almeno fino alle otto e

mezza del mattino, quando finalmente arriva anche sul

lato veronese e il race director Mirko Braghieri può

dare inizio ai giochi. Ma già dopo solo un’ora il vento

cala: poco male, qualche heat del primo round è stata

consumata e tutti si spostano alla Conca d’Oro

aTorbole. Alle undici il vento è già girato da sud: dopo

un po’ di nascondino con le nuvole, finalmente verso le

due e mezza l’Ora comincia a soffiare. Due batterie

degli ottavi e poi via coi quarti, a cui approdano

Pedrani, Fabrizi, Lorioli, Spadea, Madeddu, Dall’Oglio,

Albano e Marco Vinante. A dimostrazione del livello

elevatissimo della competizione, tra gli eliminati a

questo punto si contano già Calò, Mazzocca Gamba,

Varrucciu e Matteo Guazzoni, eccezionalmente in gara

dopo l’addio ufficioso alle competizioni. Nei primi due

quarti Lorioli e Spadea fanno fuori rispettivamente

Marco Vinante e Pietro Albano. Poi Robby “Smart”

Dall’Oglio rimanda a terra Gigi Madeddu, ma la vera

sorpresa arriva dall’ultimo quarto, con Mattia Fabrizi

che ha la meglio su Mattia Pedrani in una batteria con

vento leggermente calato in cui il più piccolo dei Mattia

sa sfruttare al meglio la condizione. Sull’onda del

successo Fabrizi supera anche Dall’Oglio e si presenta

in finale contro uno Stefanino Lorioli decisamente in

palla, motivatissimo e allenatissimo. È una sfida tra

due generazioni, ma anche tra due atleti che hanno

fatto di Coluccia in Sardegna il proprio homespot, dove

Stefanino già era un affermato atleta quando Mattia

ancora doveva imparare la Vulcan. Ma il tempo passa

e i ragazzi crescono... Sarà battaglia vera. La finale è

combattutissima, col sole e gli atleti che infiammano il

lago. Fabrizi cade in Spock davanti alla giuria, Lorioli

spacca il chop a pochi metri con Funnel One Hand;

Fabrizi con un Misty Flip (manovra che sta diventando

il suo cavallo di battaglia) fa esplodere letteralmente il

pubblico, Lorioli risponde con la Chacho Switch; Fabrizi

in Flaka No Hand e Loriori Puneta One Hand. Alla fine la

giuria diretta da Mario “Banana” Bellani assegna la

vittoria a Lorioli, ma che batteria!

Stefano Lorioli, Iclassificato, in Chachoo

Switch a Malcesine.

Mattia Fabrizi, II classificato, inMisty Flip davanti alla Conca d’Oro.

Conca d’Oro, la location“pomeridiana” della gara.

Page 37: Funboard 125

35

DOMENICA 12 LUGLIOC’era un atleta che aspettava la domenica come il

giorno della rivincita sul “suo” lago. A Mattia Pedrani

non sono bastati i complimenti per la sua esibizione

rap del sabato (con la canzone “Shaka One Hand”),

sullo stesso stage dei “Ganzi e Rozzi”, cover band dei

mitici Guns N’Roses, che hanno infiammato e fatto

scatenare il pubblico della Conca, specialmente

qualche atleta più rock style, suonando i migliori pezzi

dagli albun Appetite For Destruction e Use Your Illusion

I&II con un repertorio fedele all’originale nei minimi

particolari, sia come musica e voce che con i

movimenti e il look glam-rock anni ‘80. Mattia voleva

rifarsi della prematura eliminazione ai quarti di finale,

in una batteria in cui il suo lago l’ha tradito, con un

vento decisamente poco adatto alla sua taglia

extralarge. Ma per il Pedro questa volta le cose sono

andate storte: domenica è stata un lunga giornata di

inutile attesa; l’ideale per i parolieri da spiaggia ma

niente da fare per chi voleva vedere ancora un po’ di

meravigliosa azione. L’unica consolazione per il Pedro è

che spesso i momenti più tristi sono quelli più creativi

per gli artisti. Così il primo posto è rimasto nelle mani

di Stefano Lorioli, alla sua prima vittoria in una

competizione open nazionale. Dopo essersi laureato

due volte vicecampione italiano di freestyle, Stefanino

era a caccia del primo successo parziale. Ma le ultime

due competizioni a cui ha partecipato gli hanno detto

veramente male, con eliminazioni premature e il

rammarico della famosa Gozada-fantasma, quella che

immancabilmente sfugge ai giudici. Ma chi è stato a

Coluccia, il suo homespot di adozione, ha visto un

Lorioli molto determinato e in palla, e il risultato quindi

non è una sorpresa. Con questa vittoria Stefanino si

porta in testa alla classifica generale del Circuito

Italiano Windsurf, e con ancora una sola tappa da

disputare, per di più proprio a Coluccia, si candida

seriamente al titolo. La Garda Freestyle Classic si

conclude con la tradizionale premiazione che è

l’occasione per ringraziare lo sponsor e organizzatore

della manifestazione, Detour Board Division, in

collaborazione con Trashdeluxe, Underwave, Hot Sails

Mauie, SideOn e Residence Torbole. Un grazie anche al

segretario di classe AICW Carlo Cottafavi, che è venuto

a conoscere lo staff di Windsurf Nation per un franco

scambio di opinioni sul futuro del windsurf freestyle in

Italia. Next: Coluccia Finals, novembre 2009.

CLASSIFICA SINGLE ELIMINATION(prime 5 posizioni), classifica completa su

www.windsurfnation.eu

1. Stefano Lorioli (RRD)

2. Mattia Fabrizi (Starboard/Simmer)

3. Nicola Spadea (Starboard/Severne)

4. Roberto Dall'Oglio (RRD/Simmer)

5. Mattia Pedrani (Starboard/Simmer)

5. Pietro Albano (Naish)

5. Marco Vinante (Starboard/Severne)

5. Gigi Madeddu (Tabou/North Sails)

Grande spettacoloper l’aperitivo disabato pomeriggiocon i Ganzi & Rozzi,cover band deimitici Guns N’Roses.

Il vincitore del singleelimination è: Stefano Lorioli.

Roberto Dall’Oglio,IV classificato.

Nicola Spadea,III classificato.

Page 38: Funboard 125

VENERDI’ 17 LUGLIOLa giornata per me inizia molto presto, sveglia alle ore

3.30 e alle 4.00 sono già in autostrada a Rovereto con la

prua del mio furgone che punta verso sud. Sono da

solo ma ho una marea di materiale, tutta l’attrezzatura

da freestyle per la gara, l’attrezzatura da wave (con le

previsioni che danno non si sa mai) e il malloppo di

alberi pronti per il Maverx On Tour di Talamone.

All’altezza di Firenze, in un momento di stanchezza

profonda, sbaglio strada, me ne accordo troppo tardi,

e mi tocca un’oretta di macchina in più tra le colline

toscane, comunque almeno per il paesaggio né è valsa

la pena. Arrivo a destinazione verso le 10.00, alla

spicciolata arrivano anche tutti gli altri. Preparo la mia

attrezzatura e lo stand Maverx con la preziosa

collaborazione di Alessandro Francioni e i collaboratori

della scuola Windsurfmania di Talamone. Venerdì è la

giornata dedicata alle iscrizioni per il Freestyle, che

globalmente raccolgono diciotto juniores e una ventina

di atleti per l’Open, compresi i migliori già impegnati

nel campionato giovanile. Le previsioni danno vento di

modesta entità e da mare, e così è stato. Per la sera

aperitivo di benvenuto a “Il Poderino” e poi tutti a letto

presto, le previsioni per sabato sono molto promettenti

con un forte maestrale che dovrebbe soffiare già dal

primo mattino. Skipper’s meeting previsto per le 7.30.

SABATO 18 LUGLIOOre 7.00 sveglia, colazione abbondante nell’agriturismo

in cui abbiamo dormito e poi subito in spiaggia. Lo

specchio d’acqua che il giorno prima era blu e calmo

ora è marrone e molto agitato, ci sono anche delle

piccole onde che si stanno alzando, fatto più unico che

raro qui a Talamone. Alle 8.00 sono in acqua che plano a

stecca con la mia 4.7 insieme a molti altri ragazzi.

Fabrizi, Mazzocca, Albano, Genazzani, i fratelli Testa e

Vinante, tante giovani nuove leve affamate di successo.

Manovrare è molto difficile, il chop è super ripido e

vicino, il vento è rafficatissimo e molto forte, ad uscire

ogni tanto si incontrano buone rampe per fare delle air

moves, mentre nell’inside è più facile, l’acqua è più liscia

anche se il vento ruota molto da terra e cala di intensità

senza preavviso! Ma c’è vento e siamo tutti pronti! Tutti

gli atleti rimangono in acqua per prendere confidenza

con il difficile campo gara, dove generalmente dovrebbe

soffiare una brezza pomeridiana sui 15-20 nodi con

acqua piattissima. Il tempo passa e non arrivano segnali

di inizio gara. Mattia Pedrani da spettacolo con un paio

di Air Bunner da urlo sfruttando le onde a uscire.

Solamente intorno alle 9.00 (1 ora dopo la prevista

partenza) prendono via le prime heat. Portati a termine

gli ottavi, è il turno dei quarti, ma il vento inizia a fare le

bizze. Qualche inevitabile contestazione, una batteria

ripetuta e un’altra annullata e quindi da

riprogrammare, fino a quando il Race Director

annuncia la sospensione temporanea della

competizione. Si rimane in attesa della volontà del vento,

e, attorno all’una, si cerca di far svolgere le prove del

campionato juniores. Primi impegnati i quattro under

14, con i due maschietti, l’argento mondiale Francesco

Cappuzzo e Ludovico Lancieri a sfidarsi per la vittoria,

mentre le due ragazzine, Alice Cappuzzo e la new entry

Martina Todeschi, sono in lizza per il terzo posto.

Chiaramente l’esperienza e la qualità di Francesco e

Alice non mettono mai in dubbio chi emergerà vincente

delle finali. Tempo di chiamare all’appello gli under 17,

che il vento nuovamente cala, impedendo il prosieguo

delle heat. A metà pomeriggio, è tempo per lo Slalom. I

Talamone in una giornata fuoridall’ordinario. Claudio Marzeddu parte apalla davanti a Gabriele Varrucciu.

Ottime condizioni per la gara difreestyle, durate troppo poco però!

36

Page 39: Funboard 125

venticinque concorrenti si affrontano su un percorso

ins&out, posto al largo rispetto alla spiaggia di partenza

(dove comunque il basso fondale impedirebbe di

posizionare un percorso vicino a riva), ma chiaramente

visibile da coloro che si trovavano sulle terrazze

panoramiche collocate a mezza costa tra l’antica

fortezza senese e il borgo murato. Due eliminatorie, una

con tredici e l’altra con dodici concorrenti, portano a

una finale dei vincenti e a una dei perdenti. Marco

Begalli ribadisce la sua superiorità, lasciando alle sue

spalle Francesco Orsi, Alessandro Giovini (primo tra i

grandmaster), Nico Salvini (primo dei toscani), Andrea

Volpini e Massimo Colombi. A conclusione di una

giornata fremente di attesa, la ricca grigliata offerta

dagli organizzatori, nel suggestivo giardino di

Windsurfmania.

DOMENICA 19 LUGLIOLa domenica non si preannuncia molto adeguata per il

Freestyle, lasciando aperto qualche pertugio per un

secondo Slalom oppure, nella migliore delle ipotesi,

per il Freestyle under 17. Ma il mare a specchio,

incredibilmente diverso rispetto a poche ore prima,

non è corroborato dal vento. E così, a metà pomeriggio,

viene decretato lo stop finale. Accolti da un applauso

hanno fatto visita alla flotta Luigi Romano e Malte

Reuscher, reduci da Bonaire dove hanno conquistato

rispettivamente l’argento junior e il bronzo youth ai

Mondiali giovanili Slalom. Il Campionato Juniores

Freestyle si conclude, per il raduno under 12 (una sola

concorrente presente a Talamone e quindi categoria

non valida), gli under 17 e gli under 20 con i risultati

della regata di Porto Pollo, mentre gli under 14 hanno

potuto godere di due tappe, che hanno premiato al

podio Francesco Cappuzzo in prima posizione,

Ludovico Lancieri in seconda e Alice Cappuzzo in terza.

Nulla di fatto per il campionato Open Freestyle

bloccato agli ottavi di finale, come da regolamento

IFCA la gara non può ritenersi valida e quindi nessuna

assegnazione di punti. Un appunto è però ora

doveroso farlo, se le gara freestyle fosse partita come

da programma alle 8.00 si sarebbe almeno concluso il

primo single elimination ottenendo una classifica, e

dando un senso alla trasferta di molti atleti! La

cerimonia di premiazione, alla presenza del neo-

segretario di Classe AICW/FW Carlo Cottafavi e del

Coordinatore Nazionale Marco Rossi ha visto un

fecondo intreccio di volti giovani e meno giovani,

dimostrando che l’investimento sulle future

generazioni è la via maestra per assicurare al nostro

sport un radioso futuro.

VITTORIO MAZZOCCA CAMPIONEITALIANO JUNIORES AICW 2009Il Campionato Nazionale Juniores Under 20 si conclude

quindi con una sola prova portata a termine, il Beach

Festival di Porto Pollo (pag. 33). Il romano Vittorio

Mazzocca (RRD), vincitore in Sardegna, è quindi il

Campione Nazionale Juniores AICW 2009, e non Mattia

Fabrizi (Starboard/Simmer), come erroneamente

annunciato sullo scorso numero di Funboard, che si

deve accontentare della comunque prestigiosa

seconda posizione. Testa Jacopo conclude il podio della

categoria maggiore degli Juniores.

Il Campionato Nazionale Open Freestyle celebrerà la

sua seconda tappa in autunno con il Porto Pollo Grand

Slam, mentre i nostri auspici vanno nella direzione di

un ritorno a Talamone nel 2010.

CLASSIFICHE FINALI DEL CAMPIONATONAZIONALE JUNIORES FREESTYLE AICW 2009Campionato Nazionale Under 14 (prime 3 posizioni)

1. Cappuzzo Francesco

2. Lancieri Ludovico

3. Cappuzzo Alice

Campionato Nazionale Under 17 (prime 3 posizioni)

1. Romeo Matteo

2. Todeschi Matteo

3. Panzera Alvin

Campionato Nazionale Under 20 (prime 5 posizioni)

1. Mazzocca Gamba Vittorio

2. Fabrizi Mattia

3. Testa Jacopo

4. Vinante Marco

5. Albano Pietro

CAMPIONATO REGIONALE TOSCANA SLALOM1a TAPPA – Talamone (prime 10 posizioni)

1. Begalli Marco ITA 415 Lazio

2. Orsi Francesco ITA 117 Piemonte

3. Giovini Alessandro ITA 196 Lazio

4. Salvini Nico ITA 707 Toscana

5. Volpini Andrea ITA 251 Lazio

Vittorio Mazzocca, Campione ItalianoJuniores AICW Freestyle 2009.

Il podio della categoria Under 20.

Gli Juniores Jacopo Testa (a sinistra) eDemetrio Genazzani (a destra), pronti a sfidare la classifica Open.

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39

RIDER: Klaas VogetTAVOLA: Fanatic NewWave TE

VELA: Neil Pryde TheFly© courtesy Fanatic/John Carter

Page 42: Funboard 125

40

Fanatic è un marchio dai solidi principi. Il loro

concetto di marketing è ispirato e guidato

dalla necessità e volontà di ottenere il migliore

prodotto, il loro team utilizza solamente tavole di

serie o preserie, realizzate solamente dallo shaper

ufficiale della scuderia. Ogni singola analisi e

statistica viene prodotta, esaminata e poi inserita

nel sempre più vasto database CAD che guida la

macchina CNC, il cui sistema di shapin è a prova di

competizione.

Wave: Per quanto riguarda la sezione wave, è stato

semplificato il range con 2 gamme complete di

tavole wave: la gamma NewWave Single Fin e quella

NewWave Twin Fin. Entrambe le gamme offrono 4

nuove tavole, disegnate e sviluppate in stretta

collaborazione con il team di ricerca e sviluppo

composto da Klaas Voget, Victor Fernandez (2x PWA

Vice Wave Champion) e la new entry Marcilio

Browne, campione del mondo freestyle PWA 2007.

Le tavole bestseller, le FreeWave, sono state

rinnovate. 5 nuovi shape, due con pinne più piccole,

per migliorare la performance di wave allround, e

gli altri 3 più grossi che hanno fatto guadagnare

alla linea il suo status leggendario per il loro

perfetto equilibrio e mix di wave/freeride/freestyle.

Freeride: È stata ottimizzata la gamma esistente di

tavole da Freeride. Ci sono anche 3 nuovi modelli

nervosi e sportivi dell’Hawk, per un’azione

esplosiva di bump and jump, oppure la gamma

Shark da freeride per scivolare senza intoppi e nel

più totale controllo. Per tutti coloro che

preferiscono vivere più spericolati, c’è anche la

nuovissima gamma di Ray, le tavole da Freerace.

Comportamento e conduzione di uno slalom ma

facilità di utilizzo di un freeride.

NEW WAVE TE: Ideale per un utilizzo

aggressivo con onde down-the-line, mare in

tempesta e choppatissimo con venti rafficati,

questi wave offrono sensibilità e manovrabilità

senza precedenti. I tre modelli più piccoli ora

hanno rispettivi litraggi di 69, 76 ed 83 litri. Questi

shape completamente nuovi sono più corti e più

larghi, con rails più spessi e più arrotondati per

curvare più stretti ed avere una presa irremovibile

nella pancia dell’onda. È aumentato il rocker a

poppa. Il NewWave 91 resta praticamente invariato.

NEW WAVE T WIN: Dopo un intenso lavoro di

ricerca e sviluppo e controlli di qualità e feedback

da parte dei clienti, delle riviste e del team, Fanatic

ha deciso di allargare il range, aumentando

ulteriormente il livello e la qualità del prodotto. Per

il 2010 sono 4 i nuovi shape da 72, 79, 86 e 93 litri.

Per tutti coloro che vogliono esplorare a fondo il

nuovo mondo delle curve strette nel pocket

dell’onda, surfandola come se non avessero la vela,

i NewWave Twins offrono sicuramente

soddisfazione e risultati immediati.

FREEWAVE: È uno degli shape di maggior

successo e versatilità di Fanatic, che quindi ha

voluto ampliare il range, ma sempre mantenendo

lo stile multi-utilizzo. Per migliorare la conduzione è

stata aumentata l’aggressività nelle onde dei

modelli più piccoli ed incrementato l’entrata in

planata e la manovrabilità delle misure più grosse,

più adatte al freestyle. Il range FreeWave 2010 è

composto da 5 misure: 75, 85, 95, 105 e 115. Il

FreeWave 75 è equipaggiato con una scassa US-Box,

per riflettere maggiormente lo stile più wave. Le

misure più grandi invece sono tutte con scassa

Power Box.

SKATE: Il mondo del Freestyle diventa più

estremo ogni singolo giorno. Con la stessa velocità

con cui il 2 volte campione del mondo Freestyle,

Gollito Estredo, ed il nuovo talento della Fanatic,

Marcilio “Brawzinho” Browne, inventano nuove

manovre, lo shaper Sebastian Wenzel progredisce.

Grazie al feedback di Gollito, Brawzinho ed Andre

Paskowski, la linea Skate ha raggiunto un’altra

dimensione. Una parte molto rilevante del successo

dello Skate, è proprio la facilità d’uso.

È adatta sia ai principianti del Freestyle che ai

campioni in quanto plana molto velocemente ed è

semplice da condurre. Le tre misure della

nuovissima gamma prevedono un 100 ed

un 110 litri, più un modello da 90 litri per vento più

forte o rider più leggeri, disponibile

esclusivamente con costruzione team edition. I 100

e 110 invece sono anche disponibili in una

costruzione Biax Glass con finitura leggera, per il

miglior rapporto tra peso, prezzo e resistenza.

HAWK LTD: La tavola Fanatic che ha venduto

meglio grazie al suo giusto mix tra velocità e

manovrabilità, che le ha fatto vincere svariati test e

soddisfatto rider in giro per il mondo. Con una prua

leggermente più bassa, le velocità impressionanti

ed un mondo di curve pulite e veloci sono tutte

riunite in questo unico modello. Il CAD software di

Sebastian ha creato una tavola con curve

mozzafiato combinate a linee più pulite e sportive.

Nata dal mix degli shape dei migliori freestyle e

slalom, queste 3 macchine da Freecarve hanno una

larghezza maggiore a centrotavola, ma con uno

shape più stretto. Nel 2010, l’Hawk è disponibile in

2 costruzioni: Wood Sandwich Light version e LTD

Edition.

Page 43: Funboard 125

41

RIDER: Marcilio BrowneTAVOLA: Fanatic NewWave TwinVELA: North Sails Ice© courtesy Fanatic/John Carter

Page 44: Funboard 125

POLAKOW T WINSER WAVE: La linea firmata da

Jason Polakow adesso è fornita di un nuovo set con 2

pinne. Da tanti anni Jason è il trendsetter nelle presta-

zioni. Il suo stile è inconfondibile e tutti i surfisti da onda

lo ammirano per la sua abilità di surfare le onde estre-

me e il suo stile radicale. Jason ha visto i vantaggi che

offrono le tavole con doppia pinna e ha sviluppato delle

tavole che rispecchiano il suo stile e che offrono le

migliori prestazioni nelle condizioni che a lui piacciono

di più: surfare nelle onde altissime! Lo shaper Werner

Gnigler ha utilizzato la sua conoscenza della linea twin-

ser - che ha designato per Kauli. Ha modificato la tavola

per curvare più velocemente e radicalmente e ha

aumentato il controllo per le onde più alte. La larghezza

della tavola è la differenza più evidente, sviluppata per

ottenere il massimo controllo nelle onde alte, mantenen-

do la linea esterna snella con un leggero pin-tail. Lo

shape della carena ha un doppio concavo davanti, per

finire in un singolo concavo nella poppa. Questo design

unico dà la possibilità di cambiare da un bordo al altro

molto velocemente e permette di mantenere un ottimo

grip. La poppa concava rende la tavola estremamente

stabile anche alla massima velocità.

T WINSER WAVE: Kauli Seadi 3 volte campione del

mondo e creatore della corrente dei twinser, ha ispira-

to tutta la scena dei surfisti da onda con le sue prime

tavole a doppia pinna. Il suo concetto ha confermato il

fatto che tutti i surfisti girano più radicalmente su tutte

le onde. La sua prima linea è stata così popolare che JP

ha aumentato la linea di 5 tavole. Kauli e Werner hanno

sviluppato un nuovo radicale shape della carena con

profondi doppi concavi e una V speciale. I vantaggi sono

notevoli: un grip incredibile nelle curve in combinazione

con tanto lift nelle curve meno radicali rendono la tavo-

la molto libera, veloce e confortevole. Lo shape della

carena più efficiente permette di ridurre la misura delle

pinne. Questo rende la tavola ovviamente più viva e libe-

ra di surfare. Larghezza e lunghezza sono rimaste abba-

stanza simili rispetto alla linea dell’anno scorso, mante-

nendo le tavole molto compatte e libere nell’andatura. La

poppa diventata leggermente più stretta, permettendo

di usare la linea esterna in modo più efficiente, cambian-

do da un bordo all’altro più facilmente. Le nuove tavole

Twinser sono molto facili da curvare e adesso permetto-

no un extra controllo nelle curve consentendo di surfare

in modo ancora più aggressivo.

QUAD WAVE: Kauli Seadi: “Le mie nuove tavole Quad

si posizionano esattamente tra quelle monopinna e

Twinser Wave, perché combinano al meglio entrambi gli

elementi. Ti danno tanto controllo e velocità nei buttom

turn, proprio come un monopinna, ma allo stesso tempo

ti consentono di usare i bordi come con un Twinser. Sono

leggermente più radicali e consentono di fare curve

strette, super veloci e cutback slanciati in totale control-

lo. Le 4 pinne ti danno più trazione, la tavola non scivola

di traverso. Questo ti consente di tornare sempre in posi-

zione sulla faccia dell’onda, anche dopo i turn più radica-

li e così ognuno riesce a rimanere nella zona critica del-

l’onda e a surfarla in un “surfer like style”. Ma la cosa più

incredibile è che puoi usare le tavole con un set-up da

Twinser o Quad, in quanto la sagoma è la stessa del

Twinser, ma con dei finbox piccoli esterni.” Kauli Seadi

stava gia lavorando da un po’ di tempo sul concetto dei

Quad e li ha usati nel mese di marzo 2009 a Capo Verde.

Siccome Kauli ha sperimentato molto con varie outlines,

shapes, posizione delle pinne e tipologie di pinne, alcuni

dei prototipi realizzati avevano un aspetto un po’ strano e

catturavano molto l’attenzione dei media. Alla fine però

Werner e Kauli hanno realizzato che il concetto delle Quad

lavora al meglio con l’esistente shape dei Twinsers ma

con un set-up delle pinne molto particolare. Le tavole

sono dotate di quattro US-box corti. Le pinne più larghe

situate nelle scasse centrali in zona della poppa (stessa

posizione come sui Twinser - ma più corte) ti aiutano nel-

l’andatura e le due più piccole, che sono situate più in

avanti e vicino ai bordi, ti danno un incredibile e infinito

controllo nelle curve strette. Come sopracitato le tavole

possono essere utilizzate come Quads e come Twinsers.

Se vuoi usarle come Twinsers, ti devi procurare delle

pinne US-box più grandi, in quanto non sono in dotazione

con la tavola. Il vantaggio più significativo di questo con-

cetto rivoluzionario sta nel fatto che funziona ovunque e

su ogni tipo di onda; dalla piccola alla grande, da condi-

zioni side-off a onshore. Le quattro pinne ti aiutano a navi-

gare meglio anche di bolina e questo è molto importante

specialmente in condizioni onshore.

FREESTYLE: Dopo un cambiamento nelle regole del

PWA, dove i giudici si concentrano sulle manovre più radi-

cali, il design delle tavole ha dovuto seguire questo cam-

biamento in modo che il rider professionista possa fare le

manovre più radicali. II nuovo shape della coperta, dove il

tallone è posizionato più basso delle dita, rende più sensi-

bile il contatto con i piedi. Il surfista può istantaneamente

spostare il suo peso da un bordo ad un altro. Questo

aumenta le abilità di girare e saltare. La tavola semplice-

mente esplode nell’aria in tutte le direzioni che vuoi, ren-

dendo il freestyle più stiloso e facile. La velocità è un fatto-

re molto importante per fare sembrare le manovre più

radicali e spettacolari come anche per creare delle nuove

manovre. Per questo è stato aumentato un po’ di rocker

per saltare meglio e per ottenere più velocità. Più velocità

prende un surfista nella manovra più questa sembrerà

impressionante e potente, specialmente quando riesci ad

atterrare in piena planata. Una poppa leggermente più

stretta aiuta a curvare più radicalmente e ad entrare al

massimo nella manovra. La rotazione nell’aria durante

manovre di alto livello è il risultato. Accelerazione e plana-

ta anticipata sono criteri importanti. Per questo è stata

appiattita la sezione centrale della tavola.

SLALOM RACING: Perché un 3 volte campione del

mondo cambia le tavole? Pensi si tratti solo di soldi?

Allora non conosci Antoine. Lui ha provato la generazio-

ne di tavole JP V e sapeva di dover fare qualcosa, così ha

firmato il contratto. Antoine Albeau: “È stata una grande

decisione per me passare a JP, così ho testato la nuova

generazione di tavole V con cura e sono rimasto molto

impressionato da loro. Planano veramente presto, sono

super veloci e sono facili sia da guidare che controllare.”

Werner Gnigler: “Abbiamo investito più tempo e impegno

in queste tavole come mai prima. Il fatto che Antoine sia

adesso veramente felice con le tavole dimostra che ne

valeva la pena.”42

Page 45: Funboard 125

43

RIDER: Ricardo CampelloTAVOLA: JP WaveVELA: Neil Pryde FireFly© courtesy JP/John Carter

Page 46: Funboard 125

WAVE: Naish mette sul mercato solo tavole wave al

massimo livello di produzione. Sebbene la maggior

parte dei pro utilizzino tavole custom realizzate da

shaper indipendenti che non hanno nulla a che

vedere col marchio, l’intero team Naish utilizza solo

tavole di serie. Gli atleti migliori al mondo come

Robby Naish e Kai Lenny, lavorano direttamente

col team di design per assicurarsi prestazioni

degne di tavole custom, ma garantendo la

resistenza, consistenza e leggerezza che solo la

produzione in serie mette a disposizione.

Misure: 64, 72, 80, 85.

GLOBAL: La Naish Global fonde tutti gli aspetti

migliori di un wave/bump and jump, e tavole da

vento forte ed acqua piatta, in un’unica tavola che

può davvero fare tutto. Veloce, morbida in curva, con

facile ingresso in planata e strambata, in una

gamma di misure ideali per ogni atleta. La Global

include anche due pinne che consentono al rider di

scegliere quella più adeguata alla condizione ed

all’utilizzo che ne vuole fare ed è la “tavola unica” per

eccellenza per tutti quei rider esigenti. Misure: 70,

80, 90, 100, 110.

FREEST YLE: Il Freestyle della Naish è la tavola

da manovra per eccellenza, sia per le gare che per

sfruttare al meglio le condizioni di acqua piatta. La

tavola offre una planata veloce, accelerazione

incredibile ed una forma della coperta che è ideale

per i moderni trick che sembrano quasi di

skateboard, oppure per i giovani rider che si

cimentano nel freestyle per la prima volta. Presente

in 4 misure in modo che tutti i rider possano

scegliere al meglio in base alle condizioni e al loro

peso. Misure: 75, 90, 100, 115

GLOBAL FREERIDE: Disegnato per un uso

diretto e semplice di freeride sailing e strambate, il

Global Freeride combina un rocker orientato allo

slalom con un outline più arrotondato e manovrabile. Il

risultato è una gamma di tavole che plana in fretta e

velocemente, ma che si riesce a gestire

tranquillamente anche in condizioni di vento forte e

stramba come una tavola da All Terrain. Il Global

Freeride è la scelta perfetta per quei rider che vogliono

il meglio di entrambi i mondi in termini di strambata e

velocità, e compatibilità con varie metrature di vela.

Misure: 85, 95, 105, 115, 130, 145.

44

Page 47: Funboard 125

FORCE: La Force è la vela personale di Robby, ed

è indubbiamente una delle migliori vele powerwave

in circolazione. Disegnata con una proporzione

bilanciata ed una forma aggressiva definita dai

pannelli in twin scrim che generano una pressione

bilanciata su entrambe le mani e assicura un ottimo

funzionamento sia in condizioni offshore che

onshore, la Force la scelta ideale per i drogati di

potenza e i rider più pesanti. Per il 2010, le Force

sono state equipaggiate con la nuova costruzione

Ultralight ed outline con penna a scalini. Misure: 3.0,

3.4, 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7, 6.2.

SESSION: Naish Session è una vela da puristi del

wave che combina la sensazione di morbidezza con

una grande disponibilità di potenza, che garantisce

una performance in surf senza limiti. Lo shape con

potenza avanzata, rifinita con un pannello singolo

alla base in dacron a una proporzione moderata

che offre una pressione equilibrata sulla mano

anteriore, si neutralizza durante le manovre e si

scarica progressivamente durante le raffiche. Il

risultato è un’ottima vela down the line, e una vela

wave all-around per i rider più leggeri. Nel 2010, la

Session ha una nuova costruzione ed il design di

penna a scalini, ciò la rende la vela più leggera della

sua categoria.

Misure: 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7.

BOXER: Introdotta per la prima volta nel 2003, la

Naish Boxer ha ridefinito il design moderno delle

vele wave ed è sfociata in un nuovo stile di surfata,

tipico della sua forma compatta e geometria unica.

Composta da un singolo pannello in scrim alla base,

e da maggiore curva in balumina per bilanciare

l’ampia penna , la Boxer ha quasi la stessa pressione

ed accelerazione immediata della Force, ma

guadagna in maneggevolezza arrivando al livello

della Session, grazie al boma corto che aumenta la

compattezza e manovrabilità al massimo. La vela

wave e freestyle per eccellenza per tutti i rider della

newschool. Misure: 3.6, 4.0, 4.4, 4.7, 5.0, 5.4, 5.8, 6.2.

ALL TERRAIN: La Naish All Terrain combina la

velocità e la planata anticipata di una freeride con

un outline ideale sia per il freestyle che per il wave

sailing. Un pannello in base di single scrim e le

proporzioni compatte, combinate con il disegno atto

a creare spinta, genera la vela Naish più versatile

dell’intera gamma di vele, con cui si può spaziare

dall’acqua piatta fino a surfare le onde senza il

minimo problema. I nuovi materiali tecnici e la

costruzione in 100% X-ply la rendono una vela di alta

qualità.

Misure: 4.0, 4.5, 5.0, 5.5, 6.0, 6.5, 7.0.

45

RIDER: Kay LennyTAVOLA: Naish FreestyleVELA: Naish Boxer© courtesy Naish

Page 48: Funboard 125

WAVE THRUSTER LTD: Programma: Wave Tri

Fins PRO. Il collegamento con il surf da onda è sempre

stato una fonte d’ispirazione per molti wavesailors. Il

set up standard di pinne di una tavola da surf è ora

disponibile anche su una tavola wave da windsurf, ciò è

stata introdotta appositamente per replicare la

precisione e profondità delle curve in surf sulla faccia

dell’onda. Provare per credere.

Caratteristiche: la massima larghezza dell’outline è

stata arretrata verso poppa. Il profilo della poppa è

stato reso più curvilineo, in combinazione con un

rocker dritto ed una V semplice sulla chiglia che crea

un “fulcro”di rotazione nell’area proprio in mezzo alle

straps. L’impostazione a tre pinne sposta il punto di

pressione sulla chiglia più avanti, facendolo quasi

coincidere con quello sulla coperta, in modo che ogni

curva sia la combinazione quasi perfetta di questi due

punti di pressione. Un piacere da provare sia in

condizioni onshore che sideshore. Una nuova tavola

veloce e che plana con facilità, stabile e sicura come un

single fin ma che curva ed è radicale come una tavola

da surf da onda!

WAVE T WIN LTD: Programma: Wave Twinzer PRO.

I Wave Twin Limited Edition 2010 hanno lo stesso

identico shape delle tavole 2009, in quanto hanno avuto

davvero un gran successo in tutto il mondo, inoltre

quest’anno le 3 diverse gamme di tavole wave RRD

permetteranno di coprire tutte le condizioni e

necessità con l’utilizzo di pinna single, twin e perfino

trifin. Il range di tavole wave più completo sul mercato.

Miglioramenti sulle tavole 2010: il track del piede

d’albero ha la sua posizione centrale a 135cm, come

per tutte le tavole del range del 2010; le scasse delle

pinne sono state avanzate di circa 5 cm rispetto allo

scorso anno; grazie alla collaborazione con Maui Fin

Company, sono state designate delle nuove pinne per il

twin, le LS Wave Twins. Le pinne inoltre saranno

leggermente più grandi in termini di dimensioni per

ogni rispettivo modello di WaveTwin LTD.

FREESTYLE WAVE LTD: Programma: Freestyle

Wave PRO. Per il 2010 l’azienda di Grosseto ha sviluppato

una nuova collezione freestyle wave che introdurrà una

nuova moda in termini di design sul mercato delle

tavole Freestyle Wave. La scelta è stata ridotta a sette

volumi, mantenendo il 75 ed il 120 identici allo scorso

anno, sono stati sviluppati e introdotti 5 nuovi shape che

permettono di coprire lo stesso range di condizioni ma

con volume inferiore. Roberto Ricci ha introdotto un

nuovo design dello scafo con una V intera, senza

concavi profondi e concavi minimi a centrotavola in

modo che la V sia più che altro una V piatta quando la

tavola esce dallo stampo. È stata applicata una nuova

rocker line un pochino più alta nella parte anteriore e

più dritta nella parte centrale tra il piede anteriore e la

strap posteriore. Ciò fa sì che la tavola sembri più wave

ma si comporti come un freestyle a tutti gli effetti. La

sensazione che si ha appena si prova la tavola è quella

della compattezza di una tavola wave ma che plana

come una tavola da freestyle, incrementata rispetto allo

scorso anno. Gli outline sono completamente nuovi con

poppa e prua più stretti. I volumi sono stati ridistribuiti

secondo le ultime tendenze nel design degli shape e le

dimensioni delle pinne sono state ridotte abbastanza

drasticamente: 1cm in meno su tutte le misure, eccetto

le più piccole. Una sensazione di maggior compattezza

per il 2010 in modo da garantire maggiore performance

con il vento forte.

T WINTIP LTD: Program: Freestyle PRO. RRD sa

bene che nel campo del freestyle è necessario uscire

con una linea di tavole nuove ogni anno, quindi per il

2010 sono stati preparati 3 shape completamente nuovi

realizzati basandosi sulle richieste del team

internazionale RRD. Tre shape completamente nuovi,

con l’introduzione di 3 nuove chiglie con una V

leggermente più pronunciata lungo tutta la lunghezza, e

un rocker un pochino più piatto verso poppa, in modo

da incrementare l’ingresso in planata. Allo stesso

tempo, è cambiato anche l’outline, che è ora

leggermente più stretto sia a poppa che a prua, in modo

da aver una tavola più compatta che però ha maggior

volume sia a prua che a poppa. Il piatto è più

concentrato a centro tavola sulla carena, in modo da

avere un miglior galleggiamento e miglior distribuzione

del volume, specialmente per le manovre doppie, in cui

la tavola ha bisogno di fare perno nella zona centrale

del piede d’albero. La coperta ora è anche munita di una

profonda scanalatura dal piede anteriore alla strap

posteriore, in modo che il piede anteriore sia ad un

angolo che permetta di premere più agevolmente sul

rail. I TwinTip 2010 hanno scassa US su tutte le misure,

in quanto hanno scoperto dal race che è vitale poter

spostare la pinna in avanti o indietro a seconda delle

condizioni per migliorare la partenza in planata, quindi

l’US box era l’unica soluzione possibile.

X-FIRE LTD: Programma: Slalom/Race PRO. Il X-Fire

LTD 2010 verrà presentato prima della fine dell’anno,

principalmente perchè RRD è sicura che il range del

2009 sia davvero il top. I risultati delle tappe di coppa del

mondo ne sono la prova. RRD ha quindi deciso di testare

e sviluppare il range slalom 2010 in combinazione con la

stagione di competizioni del 2009, in modo da poter

provare i nuovi shape direttamente sui campi di regata

delle migliori gare di PWA, in modo che queste tavole

rappresentino un vero vantaggio sui campi di gara reali.

Il team R&D adesso può contare sull’enorme esperienza

di gara dell’omone Finian Maynard e sul fresco talento

della new entry Julien Quentel, in modo da poter

realizzare la linea RRD X-Fire LTD 2010 per poter

assicurare le performance migliori per ogni condizione

ed ogni atleta.

46

Page 49: Funboard 125

47

RIDER: Kevin MevissenTAVOLA: RRD TwinTipVELA: RRD SuperStyle© courtesy RRD

Page 50: Funboard 125

KODE: Il Kode è stato introdotto nella famiglia

Starboard solo lo scorso anno ma le sue performance lo

hanno reso quasi immediatamente una delle tavole più

popolari dell’intero range Starboard. Il Kode nasce

dell’evoluzione decennale dell’R&D nelle varie discipline

di wave, freeride e freestyle. Il mix perfetto di velocità ed

aggressività, con la massima versatilità possibile in

manovra ed un puro piacere nelle curve: è perfetto per

il waveriding, freestyle, freeride e strambate, dai venti

sideshore con onda potente di Capo Verde, fino all’acqua

choppata dei beachbreaks di Mui Ne in Vietnam.

Disegnato dal team composto da Tiesda You, Svein

Rasmussen, Jim Drake, Scott McKercher, Kevin

Pritchard, Boujmaa Guilloul e gli specialisti del freestyle,

Taty Frans, Nicolas Akgazcyan e Kiri Thode. All’evento

wave di coppa del mondo a Capo Verde, Kevin Pritchard

ha utilizzato un Kode 80 L 2010 di serie e ha ottenuto un

brillante terzo posto. Il miglior risultato in una gara di

coppa del mondo su tavola di serie da quando Scott

McKercher ha vinto il titolo mondiale in wave sul suo Evo

di serie, nel 2004.

Kode 74 2010: V più pronunciata sotto il piede posteriore

in corrispondenza della strap in modo da rendere la

tavola più morbida e lasciarla libera di curvare con più

angoli e linee, per avere un approccio più verticale al lip,

senza però perdere in velocità o accelerazione. Kode 86,

94, 103, 112: gli outline delle poppe sono stati ridotti ed

arrotondati verso la fine. Questo fa sì che questi Kode

possano curvare in maniera più radicale, stretta e

giocosa. È stato anche aggiunto un po’ di volume in più

sia nei rail che nella coperta a dorso d’asino e anche

sotto la strap posteriore in modo da accentuare la

curvatura della coperta e permettere di aver più

galleggiamento e spinta durante le curve. La natura

veloce con curve aggressive, però, rimane viva e nervosa

grazie ai rails sottili lungo il resto della tavola.

FLARE: Come risultato dell’intenso lavoro di R&D

iniziato ormai da due anni, i Flare 2009 sono

rapidamente diventati i nuovi re della scena freestyle

moderna, vincendo ogni singolo test delle riviste di

tavole freestyle lo scorso anno. Per il 2010 Starboard ha

sviluppato 3 nuovi shape con la collaborazione del team

freestyle al completo: Sven Akerboom, Taty Frans,

Nicolas Akgazcyan, Kiri Thode e la campionessa del

mondo freestyle, Sarah-Quita. I Flare 88, 98 e 106 2010

hanno nuove linee di rocker che evolvono dai rocker DFC

(Dual Flat Concept). Derivate dai Kode, queste nuove

linee hanno 3mm in più di kick ed una transizione

morbidissima dal flat a flat, che rende le tavole più

reattive e pronte a staccare sotto la minima spinta del

rider. Sul Flare 98 è stata diminuita la V a prua in modo

da migliorare le slashate in rotazione e la scassa della

pinna è stata arretrata. La caratteristica tipica dei

freestyle della Starboard rimane la scanalatura sui

talloni. Questo fa sì che il deck sia più corto e quindi più

arcuato, garantendo una maggior presa e comfort

totale. Tutte le poppe dei nuovi Flare sono state rese più

voluminose in modo da aver maggior galleggiamento e

maggior tolleranza durante le manovre in slashata o

pinna avanti.

ATOM: Starboard introduce l’Atom 99, una tavola da

freeride iper manovrabile. È un freeride disegnato e

pensato per un unico scopo: portare tutta la libertà e lo

stile nel freeriding. Usalo senza straps per una totale

espressione di libertà, curvando come in surf da onda

usando il tallone o le punte, oppure andando in switch o

usalo con le straps per controllarlo alla vecchia

maniera. Molto magro con un rocker molto veloce e

integrato al sistema di V a spirale per migliorare la

conduzione in curva, l’Atom 99, gira, plana e risponde

come nessun altro freeride che sia mai esistito.

ISONIC: Gli iSonics della Starboard si sono

guadagnati le prime tre posizioni nella classifica finale di

slalom PWA nel 2008. Durante le ultime due stagioni, ogni

singolo evento è stato vinto da un iSonic, che fosse sotto

i piedi di Kevin Pritchard ,Bjorn Dunkerbeck o Antoine

Albeau. La chiave principale è il concetto di Massima

Efficienza. Un enorme range di condizioni di vento e di

possibilità di utilizzo, massima velocità di punta,

massima velocità di crociera, capacità di sorpasso senza

precedenti e massima accelerazione in uscita dalle

strambate. Gli iSonics 2010 sono stati sviluppati da

Tiesda You, Svein Rasmussen, Remi Vila, Sven Akerboom,

Kevin Pritchard, Cyril Moussilmani, Jimmy Diaz e Jim

Drake. Da 60kg a 95kg, da atleti di coppa del mondo a

rider comuni, nessun prototipo di iSonic viene promosso

finchè tutti e 8 i designer li approvano. Il vantaggio

tecnico: deriva dalle conoscenze d’ingegneria di Tiesda e

Jim, Starboard può mischiare nozioni teoriche con i

risultati e i freedback dei test in acqua. Il famoso

concetto del naso-basso, la poppa larga, l’alta

proporzione di superficie planante e lo shape ultrasottile

derivano tutti dall’analisi teorica. Oggi, questi aspetti

sono diventati caratteristiche tipiche dell’intera

categoria di tavole da slalom. Gli iSonic 2010 hanno rail

con un bordo di rilascio più scavato nella parte

posteriore della tavola per i modelli 101,111,121 e 131:

per facilitare il passaggio dell’acqua mentre la tavola

accelera entrando in planata, accelerare all’uscita di una

strambata o accelerare fino alla massima velocità sotto

raffica. Più portanza, meno resistenza = Più velocità. Il

risultato è netto: accelerazioni da panico, velocità

massima e medie notevolmente più alte. Nuove forme dei

cutaway per gli iSonic 101,111,121 e 131. La forma dei

cutaways a poppa è stata modificata e testata in modo

da trovare una nuova soluzione che aumenti

ulteriormente l’efficienza della superficie planante. La

nuova forma diminuisce la parte bagnata, ma mantiene

inalterata la larghezza della poppa, senza quindi perdere

portanza, stabilità o spinta. Risultato: maggior velocità di

punta.

48

Page 51: Funboard 125

49

RIDER: Taty FransTAVOLA: Starboard KodeVELA: Maui Sails Loco© courtesy Starboard

Page 52: Funboard 125

Lo shaper della Tabou, Fabien Vollenweider ha molta pas-

sione per quello che fa. Adora fare windsurf e questo si

nota in ogni singolo shape che produce, sia dai capolavo-

ri freeride che compongono la gamma Rocket fino ad

arrivare alla iper radicali e maneggevoli Da Curve. Fabien

sa come far performare una tavola in qualsiasi condizio-

ne. Uno sviluppo intenso è alla base della realizzazione di

ogni singolo modello del marchio. Il Team Tabou è davve-

ro una realtà che spacca tutto con tavole di serie, le stes-

se che ogni persona può comprare dal suo rivenditore di

fiducia. Il tutto combinato con una qualità eccellente,

design mozzafiato e costruzione all’avanguardia.

DA CURVE TE: Create appositamente per le curve.

Nuovi outlines, nuovi rocker line e rail shape sono solo

le caratteristiche principali di queste distruttrici di onde

down the line. Fabien ha notato e testato che su questa

tavola sia pinna singola che twin funzionano benissimo

e quindi l’ha equipaggiata per entrambe le possibilità:

single o twin! Il team Tabou è stato fondamentale nel

rendere le tavole quelle che sono oggi. Performance

senza compromessi, risultati garantiti.

DA CURVE HD: Avendo preso lo stesso identico

outline e rocker line dal suo fratello gemello, la versione

HD del Da Curve è una tavola competitiva al massimo.

Gira con una precisione degna di un compasso, grazie

all’outline perfezionato ed alla spinta che deriva dalla

pinna singola. Questa tavola ha uno shape classico e vin-

cente che funziona perfettamente in ogni condizione.

POCKET: Visto il successo negli ultimi anni del Pocket

Wave, Tabou ha deciso di lasciare questa tavola quasi

invariata. Molto tempo ed energia sono stati utilizzati per

raggiungere la perfezione, e sarebbe stupido non riven-

dicare i propri successi a testa alta. Il Pocket Wave di

quest’anno è il risultato di 4 anni di sviluppo ed è una

tavola incredibile. Per il 2010 è stata introdotta la linea

di pinne T-Lab X-Wave. Sono state accorciate per miglio-

rare la manovrabilità, mantenendo invariata sia l’accele-

razione che la planata delle pinne dello scorso anno!

T WISTER: Ancora una volta, Tabou traccia nuove

strade per i freestyler moderni… Il nuovo Tabou Twin Fin

Freestyle. Una nuova rivoluzione che farà ulteriormente

innalzare il livello dei trick nel mondo! Plana più veloce-

mente, risale più facilmente e lascia i giudici a bocca

aperta girando come una trottola… Shape ottimizzato

per twin fin con vele più grosse e più corto per migliora-

re la maneggevolezza. Nuova poppa per planare meglio

e migliorare la performance nelle manovre slidate con

la poppa avanti. Nuovo rocker line più basso. Nuovo outli-

ne più compatto. Nuova poppa con piccolo scalino.

MANTA: Se vuoi superare tutti i tuoi amichetti, allora

salta sulla tavola vincitrice dei test delle riviste: il Manta.

Non solo sono velocissime, ma hanno una maneggevo-

lezza spaventosa anche ad alte velocità, con accelerazio-

ne immediata. La tavola perfetta per il freerace. La tavo-

la che ha già vinto più tappe di coppa del mondo. Ross

Williams si è guadagnato un primo posto al primo even-

to PWA della stagione. Le tavole della gamma Manta

hanno già dato prova del loro valore. Nuovo 59 II: nuovo

outline, nuovo rocker line che ricorda il fratello minore,

il 54. Tabou Original Direct Drive Deep double concave

nella parte anteriore che garantisce la sensazione tipica

della “Surfata Tabou” dove la tavola galleggia leggera

sopra ai chop con controllo incredibile. V profonda che

permette alla tavola di star alta sull’acqua e veloce con

un controllo impareggiabile. Rails più arrotondati per

maggiore presa e comfort nelle curve. Concavo sulla

coperta del 79 e 85 in modo da poter avvicinare la vela

alla tavola, intrappolando ogni refolo.50

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Page 54: Funboard 125

Probabilmente avete già sentito dire dai migliori

rider al mondo circa la riduzione del peso delle vele

della gamma 2010. Non si parla solo del rapporto

tra peso e potenza però; leggermente contro lo

spirito sportivo, le vele 2010 sono state migliorate

anche sotto altri aspetti atti a dare un notevole

vantaggio su tutti i propri avversari in acqua.

Ogni singolo nuovo sviluppo viene testato

separatamente e scientificamente prima di essere

dato in pasto agli “animali”.

ZONE: Esiste il windsurf. Esiste il surf. E poi

esiste qualcos’altro. E quando lo vorrai fare, avrai

bisogno di una Zone. Se cerchi un’esperienza il più

vicino possibile al surf da onda, la Zone è la vela

per te; reattività immediata e leggerezza di una

piuma, resistenza e controllo. Precisione degna di

un cecchino è il minimo che tu ti possa aspettare,

ma la trasparenza e neutralità della vela sono

davvero fuori dall’ordinario. Zone: la terza

dimensione. È dove Jason Polakow si diverte di

solito.

COMBAT: Non ci si può sbagliare, la Combat fa

esattamente quello che dice il suo nome, e molto

altro ancora. Tutto muscoli e zero grasso. La nuova

Combat è la vela più robusta e massiccia nel quiver

NP di vele wave. Costruita apposta per rider più

aggressivi, dinamici e potenti. La combat è

un’assassina sotto copertura, senza la parte del

“sotto copertura”. Spavento e pura adrenalina in

ugual misura, e capacità di risalita degne di un

commando, con la potenza a bassi regimi di cui hai

bisogno. Leggera nei salti e prevedibile in surfata,

stabile e resistente. La Combat ha tutto quello che

può servire a chiunque in qualunque condizione.

ALPHA: Quando il grande e grosso Onshore e il

suo fratellino bussano alla tua porta, ora puoi

aprire con il sorriso sulle labbra. Oggi, l’equilibrio

in questa faida è dalla tua parte, perchè l’Alpha è la

tua nuova alleata. La vela wave più potente mai

creata da Neil Pryde. Quando devi passare quei

maledetti frangenti, Alpha ti sostiene, quando devi

risalire sopravento lanciato come un treno o uscire

dall’onda, Alpha è pronta a darti la potenza

rassicurante di cui hai bisogno. Non ci sono

possibilità di scappare. La finesta più grande in

monofilm ti lascia la visuale libera per guardare i

tuoi avversari negli occhi.

THE FLY: Di tanto in tanto, uno sviluppo radicale

cambia completamente i parametri e le prospettive

di un intero sport, spazzando via i vecchi pregiudizi

ed incendiando la curiosità umana. Questo sviluppo

ha un nome: The Fly. Creata appositamente per i

waverider new school che vogliono esserne i piloti

e semplicemente si ribellano alla legge di gravità:

sia sulla faccia dell’onda che mentre colpiscono

una rampa per volare in orbita. Veloce, leggera,

morbida e manovrabile; la Fly ti da un controllo

fluido in acqua per quei brevi istanti in cui non si è

per aria, con potenza sempre disponibile per

piantare il rail nella pancia delle onde o correre

down the line, specialmente con tavole multipinna.

Chiedetelo a Kauli!

FIREFLY: Quando vuoi premere un interruttore e

cambiare disciplina dal freestyle al wave, usando la

stessa vela, ecco che entra in gioco la Firefly. La

Firefly ti diverte con la sua sensibilità e ti rende

felice di chiudere le manovre sia in acqua piatta

che sulle onde. Leggera da manovrare e veloce da

caricare, questa vela incendierà la vostra passione

perché vi permetterà di essere in controllo e di

dettare legge in acqua a prescindere dalle

condizioni.

H2: H2 è la sigla chimica dell’idrogeno, usato

correttamente è uno degli elementi più potenti

sulla terra. Oggi, H2 di NP, usata correttamente è

uno degli elementi più potenti sull’acqua. Un

miglioramento delle proporzioni per un “salto

enorme per l’umanità” rispetto alle antenate V8

series. Le nuove H2 ti spingeranno con un nuovo

livello di efficienza e performance utilizzando una

centrale a reazione a doppio camber. Il risultato:

una spinta costante della vela perfettamente

bilanciata e maneggevolezza prevedibile per un

range di condizioni ancora più vasto. L’ H2 è la vela

da freeride più veloce che sia mai stata creata in

casa Neil Pryde grazie al DNA ereditato

direttamente dalla RSR.

52

Page 55: Funboard 125

53

RIDER: Robby SwiftTAVOLA: JP WaveVELA: Neil Pryde Combat© courtesy Neil Pryde

Page 56: Funboard 125

ICE, EGO: Nelle misure più grandi (dalla 5,6 in

su) la finestra centrale è stata realizzata

completamente in monofilm. Nelle nuove misure

più piccole del 2010, la finestra centrale invece è in

monofilm e intorno c’è un rinforzo in x-ply ,che

garantisce peso minore e maggior visibilità. Il

feedback per le vele 09 ha rivelato che la Ego, più è

piccola e meglio va, in quanto la spinta è davvero

nella parte bassa della vela e garantisce maggior

controllo. Le Ice nelle misure più grandi sono state

invece super popolari in quanto hanno la potenza

ed il baricentro più alti della Ego, guadagnando in

stabilità. Per il 2010 North Sails ha cercato di

combinare gli aspetti positivi di entrambi i mondi,

spostando la potenza ed il baricentro più in alto per

le Ego nelle misure più grandi ed abbassandolo per

le Ice più piccole. Caratteristiche fondamentali

della ICE:

TWin.TriM.CleW, per regolazioni individuali ed un

maggior range di utilizzo; performance eccellenti e

senza rivali su alberi RDM, alta performance su

SDM; Optimized foot geometry per maggior

maneggevolezza; MiniMUM.MasT.COnCePT, un

albero (400-19) copre tutte le misure!

Caratteristiche fondamentali della Ego:

TWin.TriM.CleW per regolazioni individuali ed un

maggior range di utilizzo; balumina e bugna più

corte grazie a CUTaWaY.CleW per non perdere

nemmeno una raffica; TraigHT.FOOT.Design che

permette l’esecuzione di manovre radicali,

sempre più vicini alla zona d’impatto;

siZe.sPeCiFiC.COnsTrUCTiOn per un mix perfetto di

performance, peso e resistenza; disegnata

appositamente per alberi RDM.

DUKE: È stata ottimizzata la geometria della

balumina per aver meno problemi quando si passa

sotto alla bugna. Le Duke sono equipaggiate col

nuovo sistema Twin.Trim.Clew, ovvero 2 buchi

orizzontali alla stessa altezza sulla bugna, che però

cambiano le caratteristiche della vela. La posizione

più esterna garantisce maggiore potenza e

reattività, mentre quella più interna dà una

sensazione di maggior controllo e di maggior

morbidezza. Altre nuove caratteristiche

fondamentali della Duke sono:Optimized foot

geometry, per maggior maneggevolezza; peso

ridotto e maggior maneggevolezza grazie al

sistema iMODUlar.Design; solo due alberi sono

necessari per armare tutte le vele; performance

eccellenti e senza rivali su alberi SDM, altissima

performance su RDM.

54

Page 57: Funboard 125

55

BLADE: Questa vela è stata realizzata per erogare

potenza a bassi regimi alla tavola durante ogni curva. La

maneggevolezza resta costante ed invariata in qualsiasi

condizione di vento, scegliendo la misura appropriata vi

farà dare il meglio in qualsiasi condizione. La Blade 2010

riprende le caratteristiche principali della vecchia Blade

sia per la distribuzione della potenza che per il controllo

e li porta al passo successivo, diminuendo anche il peso

della vela ed incrementando la resistenza. La Blade è

una vela tecnologicamente avanzata con costruzione

totalmente in X-ply. Sebbene lo shape sia stato

ulteriormente raffinato, tutte le misure continuano ad

avere una spinta nella zona bassa, che garantisce

potenza durante ogni curva. Novità per il 2010: il Metalex

II è stato rimpiazzato con un nuovo materiale più

resistente e leggero della serie-e, l’eM3. L’anima è

ancora quella del Metalex II ma con l’aggiunta di

tramatura a 90° gradi in poliestere all’interno del

tessuto pre preg, in combinazione con l’X-ply intrecciato

a 22 gradi. Le cuciture nella vela sono state

drasticamente ridotte, specialmente nella finestra

principale, creando un insieme più robusto e duraturo.

Avendo ridotto l’angolo di cucitura nel pannello

principale, la visuale è stata aumentata notevolmente. È

stato ulteriormente diminuito il peso, eliminando il vario

top sulla 4.5, 4.7, 5.0 e 5.3 con balumine raffinate per

dare il massimo di performance e resistenza all’usura. Il

risultato è una miscela esplosiva di potenza, resistenza,

controllo e performance mozzafiato.

S1: La S-1 è leggera, manovrabile ed incorpora le

innovazioni tecnologiche sia in termini di shape che di

materiali. Il profilo più piatto e la tensione superficiale

maggiore assicurano che la S-1 risponda alla velocità

della luce, permettendo di posizionare il rig con la

massima precisione e controllo. È stata anche

migliorata la resistenza, raffinato il design e il

baricentro spostato più verso il basso, più vicino alle

mani del rider. Questo fa sì che la manovrabilità sia

ancora più immediata con la penna della vela che non

lascia mai che la gravità abbia il sopravvento. Novità per

il 2010: il monofilm nella vela è stato rimosso. Al suo

posto ora sono stati inseriti il tramato a struttura

alveolare del KS Optic X-ply, che incrementa

notevolmente la durata e diminuisce il peso. Il pannello

di bugna è stato realizzato in Dyneema HD X-Ply ,usato

anche per la Blade, incrementando la resistenza in

questa zona molto sollecitata. L’e4 è stato esteso al di

sopra della penultima stecca per rendere la penna più

leggera e portare maggior maneggevolezza e spinta

verso il rider.

GATOR: Freeride/Freemove/Wave orientata alle

manovre. La gamma di vele Gator serve per coprire

qualsiasi tipo di condizione windsurfistica in qualsiasi

parte del globo. I principi basilari sono manovrabilità,

durata e performance e permettono al rider di aver lo

stesso approccio e comfort col rig, indipendentemente

dalla condizione. Novità per il 2010: è stata aggiunta

anche una 5.7: cuciture alternate nella finestra centrale

per aumentare la resistenza. Acquista questa vela se

vuoi: surfare con aggressività indipendentemente dalle

condizioni, maggior durata e vita di una vela in

monofilm, semplicità ed immediatezza d’utilizzo. Tipo di

Tavola da abbinare: FreeMove, FreeRide, Super-X e

perfino Wave.

SWAT: Severne introduce per il 2010 una nuova vela

Compact Wave, la Swat. 4 stecche, un outline compatto,

bugna tagliata per utilizzare un boma più corto. Le 4

stecche permettono di ridurre notevolmente il peso di

questa vela e di dare una geometria compatta allo

shape, caratteristiche che la rendono perfetta per un

utilizzo fra le onde e per il freestyle. La costruzione è

robusta e completamente in X-Ply. Adatta a tutti i tipi di

tavole wave e freeride.

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56

Francisco Porcella, decisamente il miglioretra i windsurfer, avrebbe meritato la vittoria!

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LA LUNGA ATTESA(THE WAITING PERIOD)L’inverno 2008/2009 è stato sicuramente il più estremo

che ognuno di noi, fissato per ovvi motivi di

meteorologia, si ricordi. Le mareggiate più grandi degli

ultimi trenta anni nel Tirreno, i venti più forti mai

misurati da un anemometro moderno, i record di

pioggia e freddo, le nevicate che hanno coperto intere

stazioni sciistiche per mesi… E la bonaccia di maestrale

più lunga mai vista prima! Era dal pesce d’aprile che

eravamo tutti pronti per il “Capo del Capo”. Tutti gli

atleti, qualificati al “Nissan Wavemaster”, avevano dato

totale disponibilità a partecipare alla gara durante il

mese di aprile. Per trenta giorni, tutti i più forti

waverider italiani, sia nel windsurf che nel kite hanno

atteso l’arrivo del maestrale, che normalmente soffia

con frequenza in questo mese, ma l’altissima

pressione stabilizzata sull’Europa ha fatto si che

trascorresse anche il mese di maggio senza nessuna

“chiamata della gara”. Arrivata l’estate, in pieno

giugno, quando ormai qualcuno cominciava ad

ipotizzare la scomparsa del maestrale dalla rosa dei

venti, e la cancellazione della dicitura NW da tutte le

bussole, ecco finalmente Windguru e LAMMA (nuovo

sito meteo superclikkato) che iniziano a sparare

stelline a più non posso e colori sgargianti davanti alla

costa occidentale della Sardegna: la previsione è

perfetta! Diventa ufficiale: il 21 giugno partiamo tutti

per Oristano, la gara si farà!

WELCOMEDopo l’attraversata notturna in traghetto e una corsa

in macchina all’alba da est ad ovest della terra sarda,

l’armata brancaleone di kiter e windsurfer romani

arriva a Capo Mannu: onde grandi dalla misura

imprecisabile, vento fortissimo side-on, schiume

bianche ovunque che si infrangono sulle rocce colore

marrone/rosso, ed un forte odore, buonissimo, di

mirto. L’accoglienza è sorprendente per essere una

gara/evento italiana: tutti i membri dell’organizzazione

elegantemente vestiti dal wear-sponsor dell’evento

Katin, ci aspettano a casa di Sergio Cantagalli, patron,

race director ed executive producer dell’evento. Le

bandiere degli sponsor (Nissan, Katin, Gillo, Da Kite)

sventolano ovunque.

Arriva anche il resto degli atleti, la maggior parte

sardi; l’organizzazione si preoccupa immediatamente

di prepararci alla gara, rimpinzandoci di cibo e

regalandoci materiale promozionale da indossare nei

diversi momenti della competizione: t-shirt, lycre Katin,

occhiali Gillo, diversi per ognuno… Il buon giorno si vede

dal mattino ed è la prima volta che mi accorgo che si

stanno veramente impegnando per rendere il Capo del

Capo 2009 unico rispetto a tutte le gare mai disputate

prima. Non abbiamo moltissimo tempo, calcolando che

durante l’arco della giornata bisogna disputare ben tre

gare distinte, quella dei Windsurf, quella dei kite ed

infine la finale globale. Sergio ci illustra le regole e il

metodo con cui i giudici daranno i loro voti, mentre

fotografi e cameraman puntano le loro macchine sui

nostri volti ancora “stonati” dal viaggio; a dirigere la

produzione video c’è il nostro mitico Cesare Cantagalli.

WARM UPIl vento, come da previsione, verso le 10.00 inizia a

ruotare verso NNW, ordinando le onde e facendo sì che

aumentino di misura. Il cielo è blu e l’aria è tersa. Tutti

cominciamo a montare freneticamente vele e tavole,

ma è facile intuire che dovremo utilizzare le

attrezzature piccole e più radicali. Durante il warm up,

surfando nell’inside, evito di andare sulle rocce per un

miracolo di San Gennaro o per Giove che è entrato nel

Capricorno… Il Capo non perdona, e questo bisogna

tenerlo a mente, sempre… Ci sono due jetski, appostati

al confine del campo di regata, pronti ad intervenire in

caso qualcuno finisse sugli scogli o perdesse

Il radicale Gabriele Serra, a volte fintroppo per essere consistente in gara.

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58

l’attrezzatura. Questo aiuterà mentalmente tutti gli

atleti ad osare di più e ad alzare notevolmente il livello

agonistico e di spettacolarità della gara.

LA GARAIncredibile! Un albero d’onda celeste che sbaffa per i

venticinque nodi di vento side-off. Schiume così

bianche da accecare il folto pubblico assiepato sul

promontorio che sovrasta la baia di Capo Mannu,

bandiere tesissime Nissan, Gillo e Katin ovunque,

trombe che suonando all’impazzata danno inizio alla

gara; fotografi, cameramen appostati ovunque, jetski a

tutto gas che fanno la spola tra le rocce e il largo. È un

vero spettacolo! Dodici winsurf disegnano buttom e cut

back entrando in sezioni critiche di onde che non

sembrano affatto quelle di un lago come potrebbe

essere considerato il nostro Mar Mediterraneo

rispetto a qualsiasi oceano. Alcuni set sono di qualche

metro più grandi dell’albero… Ma chi sono gli atleti? Li

dividerei in romani e sardi. I romani: Andrea Rosati, un

campione, un professionista, completo, radicale, fluido.

Surfa benissimo. Poi tre wild cards: Andrea De Cesaris,

il pilota delle onde enormi, tanta esperienza su onde

fuori misura, armato delle nuovissime tavole 99

progettate con Valdambrini e Cesare, surfa bene ma è

“incompreso” dai giudici. Michele Cerebelli, l’eclettico

designer, patron di Gillo, mette a segno parecchie

surfate radicali. Alessandro Martinelli, outsider

romano alla prima esperienza con il Capo, se la cava

alla grande. Renato Vitale, sicuramente sono l’ultima

persona che può commentare la sua prestazione…

Però il risultato parla da solo… I sardi: Francisco

Porcella, totale! Finalmente l’atleta italiano/

internazionale che aspettavamo da anni, il messia!

Reduce da Maui, e dalle performance di Capo Verde e

Fuerteventura, ha dato spettacolo, dando un taglio di

radicalità world class alla gara. Merita un capitolo a

parte… Gianmario Pischedda, bravissimo, coraggioso

ed umile; tre grandi qualità per un campione. L’ho visto

entrare con disinvoltura in sezioni dell’onda proibitive.

Matteo Spanu, local incontrastato del Capo, non si è

espresso come al suo solito… Beato fra le donne (la

moglie e la sua bellissima figlia). Insomma, anche lui

distratto come il sottoscritto. Emanuele Argiolas,

grande esperienza, si vede che Capo Mannu è casa sua.

Gabriele Serra, troppo fico! Giovane e di grande

talento, con surfata new school, diventa sempre più

consistente. Emanuele Virdis, outsider sardo, anche lui

giovane e molto coraggioso. Infine Federico La Croce

(rappresentante settentrionale della competizione)

secondo me molto bravo, pulito e stiloso, ma

incompreso questa volta dalla giuria. È la prima volta

che l’egemonia romana del wave viene seriamente

contrastata da quella sarda; fa sempre bene al

windsurf una ventata di novità. Grandi assenti

Raimondo Gasperini, Niccolò Violati e Andrea Salce.

Quest’ultimo impossibilitato per motivi di lavoro:

sarebbero state le sue condizioni ideali… See you soon

Andrea! Non facile il lavoro dei giudici: giudicare dodici

vele in acqua contemporaneamente ritengo sia stato

Francisco Porcella entra nella sezione più criticadell’onda e si fa sparare in un mega Aerial.

Gianmario Pischedda, Campione Nazionale Wave 2008 eIII classificato al CDC 2009.

Page 61: Funboard 125

59

piuttosto arduo. Ad ogni modo i primi due classificati,

Porcella e Rosati, sono nettamente una spanna sopra il

resto dei competitors, per radicalità delle surfate, degli

Aerial e come overall impression. Dal terzo al

dodicesimo posti i sardi si impongono sui romani…

Sicuramente sono più a loro agio. La più bella gara di

wave mai disputata in Italia, per le incredibili condizioni

meteo, per il livello tecnico espresso dagli atleti, per

l’organizzazione minuziosa e puntuale, per la bellezza

indiscutibile del Sinis, per il supporto concreto degli

sponsor che hanno realmente creduto nel format

ideato da Sergio Cantagalli, per lo spirito di avventura,

di sfida, e per la passione che negli anni ha

accomunato tutti: sponsor, organizzatori e atleti.

LA GARA DI KITELe condizioni rimangono identiche anche per la gara di

kite, dove nomi noti quali Pacitto, Tabak, e Fazioli non

riescono però ad accedere alla finale del Capo del

Capo. Classifica e prestazione dei kiter li lascio ai

media di settore.

CAPO DEL CAPOChe casino! Poveri giudici! Ora si che diventa veramente

difficile giudicare: cinque windsurf e quattro kite con

onde e schiume dappertutto. Sinceramente io l’ho

guardata con molta attenzione, e mi ero fatto un’idea

completamente diversa della classifica finale… Ho visto

Francisco Porcella fare dei Cut Back entrando su onde

di un albero mettendo la tavola in negativo contro il lip

già spaccato… Una cosa simile l’avevo vista fare solo a

JP ad Hookipa. Anche Rosati ha piantato un paio di

Aerialoni al limite dell’incredibile. Hanno vinto due

kiter… Mah! Il mio giudizio è ovviamente di parte

essendo uno sfegatato ultrà del windsurf… E poi io

faccio l’avvocato, non il giudice.

Il local sardo Matteo Spanu. Il milanese Federico LaCroce.

Andrea Rosati, II classificato nel windsurf.

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Il podio della categoria windsurf, da sinistra: Pischedda (III classificato),Porcella (I classificato) e Andrea Rosati (II classificato).

Renato Vitale.Emanuel Argiolas.

NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO Windsurf Wave Master 09

1 Francisco Porcella (Drops)

2 Andrea Rosati (NISSAN Neil Pryde)

3 Gian Mario Pischedda (Fanatic)

4 Emanuel Argiolas (RRD) / Gabriele Serra (Naish)

6 Matteo Spanu (Fanatic)

7 Renato Vitale (NISSAN Tabou)

8 Andrea DeCesaris (NISSAN 99 surboards)

9 Federico LaCroce (Naish)

10 Michele Cerribelli (Gillo)

11 Alessandro Martinelli (NISSAN)

12 Emanuele Virdis (O'No? surfshop)

NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPOKitesurf Wave Master 09

1 Enrico Giordano (Slingshot)

2 Lorenzo Giovannelli (Slingshot)

3 Marco Baiocchi (North Kite)

4 Salvatore Fenu (Advance)

5 GianLuca Marcis (Advence)

6 Davide Calatri (North Kite)

7 Pietro Pacitto (Slingshot)

8 Pietro Fazioli (RRD)

9 Gabriele Antonetti (North Kite)

10 Alessandro Tabak (Slingshot)

NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO la Sfida - Capo del Capo 09

1 Lorenzo Giovannelli (Slingshot)

2 Marco Baiocchi (North Kite)

3 Francisco Porcella (Drops)

4 Andrea Rosati (NISSAN Neil Pryde)

5 Enrico Giordano (Slingshot)

6 Gabriele Serra (Naish)

7 Salvatore Fenu (Advance)

8 Emanuel Argiolas (RRD)

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63

SLALOM6 LUGLIO: Giornata intensa di trasferimento da un isola

all’altra. Mi imbarco da Santa Cruz de Tenerife alla volta di

Gran Canaria con il mio furgone carico di alberi, boma (e

anche di dubbi): la reputazione di Pozo Izquierdo è

piuttosto rinomata. Appena usciti dal porto veniamo

investiti dai 35 nodi abituali dell’aliseo e il traghetto

rollando e beccheggiando assomiglia sempre più ad un

optimist...

7-8-9 LUGLIO: Allenamenti in acqua. La spiaggia di Pozo è

tutto tranne che una spiaggia nel senso comune del

termine: sassi tondi e levigati dall’acqua, scivolosi come

saponette e che rotolano su se stessi (e sui piedi) nella

risacca sempre presente. L’accesso al mare è in discesa,

sembra di essere in montagna con l’unica differenza che

qui l’aria è salata a causa del vento che spara la salsedine

orizzontale... Le vele sopra la 6 sono praticamente inutili.

La 5,7 al terzo giorno mi sembra gigantesca ed ogni volta

mi chiedo se alla North non abbiano

invertito i numeri e sia in realtà una 7,5.

Giovedì 9 il vento aumenta ancora,

riduco tutto quello che ho da

ridurre (pinna e

vela) ma ormai

restano soltanto i

sassi da mangiare se voglio stare in acqua... Per fortuna i

local di Pozo mi rallegrano il morale dicendomi che lo

spot deve ancora fare sul serio. Io invece in cuor mio

confido nella clemenza del Creatore...

10 LUGLIO: Inizio ufficiale della competizione. Si parte con

il tabellone del wave.

11 LUGLIO:Wave

12 LUGLIO: Ore 10.00 skypper’s meeting per lo slalom, si

decide di iniziare con la prima batteria alle 10.30. Quando

si gareggia nel PWA non si può evitare di notare la

puntualità... Si ha l’impressione di essere in svizzera: alle

10.26:00 si alza la bandiera rossa dei 4 minuti per la prima

batteria. Il vento sembra titubante, i giganti entrano in

acqua con le 6,3 e tavole tra gli 80 ed i 90 litri. Gli uomini

normali come me optano invece per le 5,5-5,8. Nelle

condizioni di Pozo la pinna diventa un elemento

fondamentale per il controllo dell’attrezzatura, le misure

variano tra 28 e 32 cm, ed i modelli, a differenza di altri

spot dove la fa da padrone la Deboichet, sono molto vari.

Si ha quasi l’impressione che qui conti molto di più il

comfort che la velocità sviluppata. Il percorso è semplice

per permettere l’esecuzione veloce delle batterie e

giungere così alla finale. Vince Finian Maynard che si

impone sull’inglese Ross Williams di un soffio. Solo 11°

Antoine che rompe il boma dopo una catapulta fotonica.

Venti minuti dopo il termine di questo slalom viene dato il

via al secondo. Stessa modalità di esecuzione, il tempo

passa veloce e se non si è svelti a scegliere tavola e vela

si rischia di perdere la propria batteria. Questa volta vince

proprio Albeau che si rifà immediatamente dell’opaco

risultato precedente. Non mancano le sorprese in boa:

Diethlem cade e termina 9°. Si chiude la prima giornata di

gare per lo slalom, è tempo di considerazioni per tutti gli

atleti in gara. Parlo con Menegatti al ritorno in albergo, le

mie impressioni sono simili alle sue: entrambi ci troviamo

concordi sulle difficoltà che questo spot presenta...

Strambare sembrava più facile qualche giorno fa e in

qualunque altra parte nel mondo...

13 LUGLIO: Giornata intensa per noi atleti.

4 slalom conclusi uno in fila all’altro non danno

nemmeno il tempo di rendersi conto della

situazione. Si parte la mattina alle 10.30 in

condizioni di vento medio (per Pozo) per

finire alle “cannonate” pomeridiane

tipiche dell’aliseo Canario. Ormai io

rinuncio perfino ad armarla la 6,3.

Le possibilità di usarla sono

alquanto remote. Si parte con

le 5,5 e 6,0 per terminare

Il nuovo re di Pozo Izquierdo: il quindicenne Philip Koster!

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la giornata con le 5,0. In queste condizioni brilla Pritchard

che vince anche una prova, un po’ in sordina Finian che

commette qualche errore. Il nostro Menegatti recupera

bene i suoi risultati portandosi a casa un 10° e 13° di tutto

rispetto in queste condizioni e contro questi atleti. Bravo

Alberto. Io mi aggiudico anche un 26°. Nel secondo slalom

succede di tutto: Albeau si scontra sul bordo con Finian, in

strambata cadono in tanti: Bjorn, Costa Hoevel, Arnon

Dagan. Anche io ho la mia dose di adrenalina, in boa e mi

scontro inavvertitamente con il simpatico sloveno Tine

Slabe, riusciamo in qualche modo a ripartire e terminare

senza perdere posizioni preziose per il punteggio

generale. Io sono però più fortunato di lui: di punti ne

prendo tre in più... Direttamente dal medico e sulla

gamba.

14 LUGLIO: La sorpresa del giorno è il nuovo percorso

deciso dal race director, ovviamente non soddisfatto

dalle difficoltà già naturalmente presenti in questo spot:

6 boe a scendere e bordi lunghissimi, quasi eterni. Il

vento è forte ed in aumento già di primo mattino. Le vele

che vanno in acqua sono tra le 5,0 e le 6,0. Già mi

immagino in che condizioni arriverò alla fine del

percorso dopo 6 strambate in queste condizioni. Anche

oggi scene ricordo per il pubblico: Finian viene colpito da

uno dei fratelli Mussilmani in strambata e vede

vanificarsi tutti gli sforzi fin qui compiuti. Termina ultimo

della finale e passa almeno dieci minuti ad urlare offese

e insulti vari a tutti i francesi in generale, mancano solo

Zidane e Napoleone Bonaparte... Bjorn non torna a

brillare come tutti si aspettano, ed evidentemente sotto

pressione cade perfino all’ultima boa. Vince a sorpresa

ma meritatamente l’olandese Volwater che stacca il

secondo di almeno 30 metri. Menegatti è sfortunato in

una batteria: convinto di essere anticipato assieme ad

almeno altri 4 atleti rallenta fino a fermarsi attendendo

il richiamo generale dalla barca giuria... Che non arriva

mai. Partenza apparentemente regolare (ma non

sembra a giudicare dal modo nel quale jimmy Diaz

affronta i giudici a terra poco dopo). Io mi conquisto a

fatica un altro 26°, poi torno sopra ai trenta

prendendomi il lusso di cadere due volte in boa... Questo

dopo anni che ero convinto di aver imparato a farle! Mi

viene in mente una frase del mio amico Pizza: Pozo

Izquierdo seleziona la razza umana... Penso proprio che

abbia ragione. In queste condizioni di percorso molto

impegnativo inizia a brillare il venezuelano Guadagnino,

che esce potentissimo e pulito da ogni boa e pur non

avendo la velocità dei migliori riesce sempre a

spuntarla. Al termine della giornata, e dopo 9 slalom, in

testa al ranking abbiamo il solito Albeau che scarta il

suo peggiore risultato. Ross Williams scivola in 4°

posizione a beneficio di Volwater che gli si avvicina

pericolosamente in classifica generale. Male anche

Bjorn che in una prova addirittura non riesce nemmeno

a qualificarsi.

15 LUGLIO:Altri tre slalom conclusi che ci portano a quota

12 totali. La fortuna di partecipare ad un evento come

questo è proprio il numero molto alto di prove che si

riescono a portare a termine. Per un atleta come me, che

deve recuperare in fretta il tempo perso, è oro colato. Il

vento oggi è, secondo i canoni del luogo, piuttosto

tranquillo: qualcuno arma anche la 7,0 (anche se poi non

la usa). Williams sembra cedere alla pressione e continua

a perdere terreno a favore dei più concentrati Maynard e

Pritchard (uno degli atleti più regolari in gara) che

lentamente lo staccano nel punteggio. Dunkerbeck

rimane un mistero, dopo due prove incolori nelle quali

rischia nuovamente di non qualificarsi si spara un primo

assoluto che lascia tutti senza parole. Albeau solidifica la

propria posizione di leader. Il nostro Alberto rischia di

finire meritatamente nella finale per ben due volte, ma la

sfortuna che gli si accanisce contro ed un po’ di

Victor Fernandez si deve arrendere per questavolta al fuori classe Philip Koster.

Jonas Ceballos, sempre uno dei più radicalied entusiasmanti rider da vedere a Pozo.

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inesperienza, come lui stesso ammette, glielo

impediscono.

16 LUGLIO: Il vento seguendo le previsioni meteorologiche

ed ignorando la clemenza del Creatore inizia ad

aumentare pericolosamente, già di primo mattino soffia a

35 nodi. Alberto arma solo la 5,7, io di conseguenza la 5,2

(più piccola non la ho, anzi, più piccola la North nemmeno

la produce...) Inutile descrivere il divertimento di

strambare in queste condizioni, figuriamoci ingaggiati in

boa con altri atleti che hanno mas o meno i tuoi problemi

di assetto... Le cadute non mancano, e quello che per me

conta di più è tornare a casa sano e salvo. Due sono gli

slalom portati a termine quest’oggi, portando il totale a

14, (qualcuno iniziava a pensare che avremmo toccato il

limite massimo di prove permesse da regolamento che è

15). Albeau vince la prima ma nella seconda si schianta

anche lui in boa (anche i pro cadono in strambata), non

pregiudicando in ogni caso la vittoria finale nel ranking

overall, mentre Ross Williams vola in catapulta sul bordo

e sfonda la vela con la testa riducendola di almeno due

metri quadrati. Sorpresa del giorno è il “piccolo” francese

Cedric Bordes, che sentendosi a casa nel caos infernale

dei 40 nodi (vive a Marsiglia), conclude l’evento con un

secondo posto da favola. C’est la vie!

17 LUGLIO:Wave e termine ufficiale della competizione. La

classifica finale dello slalom dopo 14 prove fatte e 3 scarti

vede vincitore sua maestà Antoine Albeau, seguito da

Kevin Pritchard e Cyril Moussilmani. Il nostro Alberto è 25°

ad un pelo dall’idolo di CapoVerde Angulo. Io sono 33°, un

piccolo passo per un uomo, un grande passo per

l’umanità, (ok questa l’ho rubata a Armstrong che l’ha

detta sulla luna una quarantina di anni fa, ma la trovo così

romantica...).

WAVE10 LUGLIO:Si inizia con il tabellone del double elimination.

Le condizioni per il wave qui a Pozo non sono

sicuramente tra le più facili e comode che si conoscano.

L’onda leggermente onshore con vento side off rende a

volte complicata la surfata, ma offre tuttavia le perfette

condizioni per salti esagerati. 40 nodi di aliseo spingono

gli atleti in acqua ad armare le 3,7 e le 4,2. Subito a loro

agio in queste condizioni risultano i locals di Pozo:

Ludovic Jossin e Marcos Perez, così come la giovane

stella nascente catalana Alex Sanllehy, che non hanno

alcuna difficoltà ad imporsi sui loro avversari ed

accedere al secondo turno. Personalmente resto stupito

dalla bravura tra le onde di alcuni atleti dello slalom

come Van der Steen e Cyril Moussilmani, entrambi

qualificati per il turno successivo: grandi e grossi eppure

anche così agili!

11 LUGLIO: Si prosegue con il wave, e l’atmosfera ora che

il livello lentamente cresce si fa incandescente. Le heat

durano 12 minuti, ed i 4 atleti in acqua ottengono

punteggio sui tre migliori salti e le due migliori surfate. Si

sfidano agguerriti Angulo, Koster, Moussilmani e

Mevissen. Angulo è più esperto del quindicenne tedesco,

sfrutta magistralmente ogni onda e spara Forward e

Push altissimi. Koster cade in un paio di occasioni, surfa

però le onde ritoccandole con Shaka e Taka e riesce ad

impressionare i giudici. Nella heat successiva Campello,

Williams. Sanchez ha la meglio su Williams grazie a Double

Forward e Push Loop stellari. Io sono sempre più colpito

dalla tranquillità con la quale questi atleti compiono

manovre che fino a qualche anno fa erano ritenute

impossibili. Double Forward, Push Loop con un piede ed

una mano ad almeno dieci metri di altezza... Occhi puntati

su Victor Fernandez, tre volte vincitore di questo evento,

uno dei migliori in acqua fin dal primo momento, che

ammalia il pubblico con le sue surfate ed i salti veramente

spettacolari, ma il vero campione è senza ombra di

dubbio il quindicenne tedesco Philip Koster.

Kauli Seadi in 9° posizione, unrisultato non brillante per i suoistandard, ed ora dovrà impegnarsia fondo per conquistare il suo4° titolo mondiale di specialità.

La JP ha nuovamente messo in palio 10.000$ per iltriplo Forward di Ricardo, e lui non si è certamente

tirato indietro andando vicino a compiere l’impresa.

Andrea Rosati, II classificato nel windsurf.

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16 LUGLIO: Il vento è forte, le onde non bellissime ma in

aumento. In acqua si inizia a vedere di tutto e per passare

i turni gli atleti danno sfoggio a tutto il loro repertorio.

Mano a mano che le heat proseguono vengono esclusi

atleti che, pur essendo bravi, non sono all’altezza dei loro

avversari: Van der Steen e Moussilmani si fermano ai

primi turni, Volwater e Pritchard vanno un po’ più avanti

ma nulla possono contro i campioni di questa disciplina.

Ovviamente il fatto che competano sia nello slalom che nel

wave giustifica anche la loro stanchezza al termine di

questo evento. La giornata si conclude con il seguente

ordine nella classifica wave: Koster, Fernandez, Ceballos,

Ojeda. Ora tutti gli occhi sono puntati a domani: le

previsioni per il vento sono nucleari e la sfida per

determinare il re di Pozo entusiasmante.

17 LUGLIO: 50 nodi di aliseo e onda formata sono le

condizioni che si presentano a Pozo già di primo mattino.

Mano a mano che le heat proseguono si delinea

lentamente lo scenario che decreterà il nuovo King of

Pozo. Traversa, Perez, e Bruch catturano l’attenzione del

pubblico. In particolare Traversa esplode atterrando dal

più alto Forward che occhio umano abbia mai visto

suscitando le grida di alcune ragazze. Campello è in forma

strepitosa, e supera agevolmente molti suoi avversari

come Traversa, Bruch e Ojeda. La sfida con Ceballos è

forse la più bella del giorno: Double Forward esitati e Push

Loop verticali sempre più alti al limite della fisica. Koster

e Fernandez si sfidano nella finale, il pubblico è in delirio,

indeciso se tifare l’idolo locale spagnolo Fernandez

oppure il local importato dalla Germania Koster. Entrambi

gli atleti in acqua sparano salti incredibili e surfate al

limite della perfezione. Koster però appare fin da subito

con una marcia in più. Il suo Double Forward esitato come

non si era mai visto qui a Pozo resterà probabilmente

nella storia, per non parlare dei suoi Pushloop Forward

atterrati sempre alla perfezione e delle sue surfate nel

punto più critico dell’onda condite da Goiter e 360.

Fernandez risponde come può, e non manca tra il

pubblico chi conta a voce alta i secondi in aria prima che

inizino le rotazioni nei Forwad esitati. Nell’ultimo

addirittura 5 secondi! La bandiera rossa sale, lo

spettacolo è finito. I giudici per motivi di sponsor e per

creare un po’ di suspance non dichiarano subito il

vincitore, ma tutti hanno l’impressione di conoscere già

chi sia. Attorno al quindicenne tedesco, che ha già

conquistato i cuori e gli animi della gente, si forma subito

un capannello di ammiratori e fotografi. Tutti sono sicuri

che questo ragazzone tedesco ha appena posizionato il

primo ed importante mattone per costruire una carriera

folgorante nel professionismo del windsurf. Il ricordo e

l’attenzione va immediatamente e logicamente all’altro

grande atleta importato più di venti anni fa proprio qui a

Gran Canaria: Bjorn Dunkerbeck. Koster riuscirà ad

esserne degno erede?

CLASSIFICHEClassifiche complete su www.pwaworldtour.com

WAVE MEN1 Philip Köster G-44 NeilPryde, Starboard, Dakine 2 Victor Fernandez Lopez E-42 North Sails, Fanatic, MFC 3 Ricardo Campello V-111 NeilPryde, JP Australia, MFC 4 Jonas Ceballos E-40 Fanatic, Simmer Style, MFC 5 Dario Ojeda E-211 Mormaii, Simmer Style, Dakine, MFC 6 Alex Mussolini E-30 Tabou Boards 7 Daniel Bruch G-1181 Exocet, Severne Sails, MFC 7 Klaas Voget G-4 NeilPryde, Fanatic, MFC 9 Josh Angulo CV-1 Dakine, Angulo, MauiSails 9 Kauli Seadi BRA-253 NeilPryde, JP Australia, Mormaii, MFC 9 Thomas Traversa F-3 Gaastra, Tabou Boards 9 Robby Swift K-89 NeilPryde, JP Australia

WAVE WOMEN1 Daida Ruano Moreno E-64 North Sails 2 Iballa Ruano Moreno E-63 North Sails 3 Karin Jaggi Z-14 F2, Severne Sails 4 Nayra Alonso E-4 Fanatic, Severne Sails 5 Junko Nagoshi J-11 Simmer Style, Dakine, Tabou Boards

SLALOM MEN1 Antoine Albeau F-192 NeilPryde, JP 2 Kevin Pritchard US-3 Starboard, Gaastra, Dakine 3 Cyril Moussilmani F-71 Starboard, North Sails 4 Finian Maynard KV-11 RRD, NeilPryde 5 Peter Volwater H-24 F2, MauiSails 6 Björn Dunkerbeck SUI-11 Starboard, Severne Sails, Mystic 7 Ross Williams GBR-83 Gaastra, Tabou Boards 8 Micah Buzianis USA-34 NeilPryde, JP 9 Sylvain Moussilmani F-73 Starboard, Simmer Style 10 Benoit Moussilmani F-1 Starboard, Simmer Style 11 Patrick Diethelm ITA-120 North Sails, F2 25 Alberto Menegatti ITA-4 Starboard, Simmer Style 33 John Benamati E-313 North Sails, Tabou Boards

Lo Slalom di Pozo con le sue tipiche condizioni di vento nucleare.

Da sinistra: Koster, Campello e Fernandez,il podio del wave di Pozo 2009.

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68 Camille Juban nel suo home spot!

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70

La Guada, come dicono i locali, è una piccola zolla di

terra dispersa tra l’oceano Atlantico ed i Caraibi, ed è

stata l’arena di numerose tappe di coppa del mondo e

di altri circuiti rinomanti, per svariati anni. Questo

piccolo paradiso del windsurf è stato surfato da molti

nomi conosciuti del windsurf, come David Bouroux e

Keith Teboul. Da qualche anno ormai, sembra che il

windsurf sia scomparso senza lasciare traccia, ormai

sotterrato dal kitesurf che invade le spiagge bianche.

Camille Juban ha una determinazione tale da

districarsi tra i cavi dei kitesurf, per offrirci uno show

ed un tour di 15 giorni da sogno nel paese del rhum

che fa impazzire…

LA GUADALUPAQuesto piccolo arcipelago delle Antille si trova a circa

6200 Km dalla Francia e circa 600 Km a nord dal Sud

America. Il territorio della Guadalupa comprende un

arcipelago di 1628 Km quadrati, in cui vi sono una

moltitudine d’isolotti e 6 isole abitate, la cui

conformazione geologica si divide in “Grande Terre”,

Page 73: Funboard 125

71

isole calcaree, piatte ed aride, e poi le isole della “Petite

Terre”, vulcaniche, montagnose e piovose. Queste isole

molto aride ed improduttive sopravvivono grazie alle

sovvenzioni statali ed a qualche cooperativa locale. La

Guadalupa invece ricava i maggiori profitti dalla canna

da zucchero e dalle distillerie di rhum.

CAMILLE JUBANLa Guada è anche la culla in cui è cresciuto Camille.

Jean-Paul, il padre, ha appoggiato qui le sue valigie nel

1995, quando Camille aveva solo 5 anni, e già allora

prendeva le prime onde, anche se solo in surf allora…

All’età di 7 anni, Jean-Paul ha iscritto il figlio ad uno

stage di una settimana su di un Mini Bic, per poi

attraversare insieme la laguna turchese di Saint

Francois. All’inizio Camille era molto più attratto dal

surf da onda, ma quando aveva 9 anni ha scoperto le

onde dello spot di Saint Francois ed i suoi primi salti lo

hanno portato sempre più vicino al windsurf, facendolo

poi diventare la sua priorità. Camille può veramente

sfruttare un terreno di gioco formidabile, e scoprire

Camille in Bottom.

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72

piano piano tutti i vari spot, che ora conosce come le

sue tasche e quindi non possiamo avere una guida

migliore per andare alla scoperta di questo suo

paradiso. Oltre al suo talento e della sua conoscenza

della zona, Camille è una di quelle persone che ha

sempre il sorriso in faccia e che trasmette gioia di

vivere in ogni momento. È proprio in questo periodo di

crisi generale che Camille mi accoglie a casa sua, con

un benvenuto incredibile da tutta la famiglia, da cui si

capisce la sua immensa gioia di vivere. Un grande

ringraziamento veloce ad Anne, Jean Paul, Jules e Tom.

PETITE TERREAl mio arrivo, la situazione è molto tesa e ci sono

ancora dei resti di posti di blocco e barricate ai bordi

della strada, carcasse di macchine ancora fumanti e la

collera della gente che fa la coda alla pompa cercando

di negoziare per pagare meno qualche litro di benzina.

La collera che incendia quest’isola da ormai un mese

sembra che non vada più scemando, e ci sentiamo in

colpa a trovarci in una situazione così tragica quando

noi siamo venuti per andare in windsurf. Così vanno le

cose, facciamo benzina per la barca, e siamo

finalmente pronti ad affrontare le onde perfette

dell’Atlantico. I primi giorni sono stati abbastanza

scarsi come condizioni ma con dei colori a dir poco

stupendi. Abbiamo deciso di fare una gita a Petite

Terre, situata sulla punta orientale della Grande Terre.

Questa piccola isola deserta è una riserva naturale, un

osservatorio incredibile di fauna sottomarina, infatti

abbiamo visto svariate razze, barracuda e dei piccoli

squali da reef. Tutti questi pesci nuotavano in un’acqua

incredibilmente cristallina e turchese, da vedere

assolutamente. È proprio qui che Camille ama

rilassarsi ed a volte anche venire con le sue amiche

che cercano un po’ di romanticismo.

Il vento non ha soffiato per tutto il giorno ma

l’escursione è andata avanti e tra qualche bagno, la

visita dei forti francesi e qualche bicchiere di rhum,

prendiamo la strada del ritorno verso la Basse Terre.

Qui avremmo dovuto incontrare Olivier Lafleur,

Camille Juban è uno degli astri nascenti della scena mondiale wave, nato a Guadalupa, trascorre ora la maggior parte del suo tempo a Maui.

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creatore del marchio di abbigliamento locale: Tainos.

Olivier, è un personaggio incredibile che ci accoglie a

casa sua molto calorosamente. Quest’uomo, che è

praticamente un’enciclopedia del windsurf vivente ed

un oratore straordinario, ci racconta numerose storie

di viaggi, come se una macchina del tempo ci facesse

tornare indietro ai tempi d’oro del windsurf, in cui si

riusciva comunque a scoprire gli spot più nascosti

anche senza i mezzi di cui si dispone oggi.

Di primo mattino, dopo aver fatto la nostra escursione

attraverso la giungla e le cascate, ci porta con lui al suo

laboratorio, dove ci mostra una fabbrica di magliette di

altri tempi, uscita direttamente dalle profondità della

Guadalupa. Olivier ci racconta il suo percorso atipico

ed autentico, un percorso tempestato di viaggi ed

incontri, un’apertura di spirito e mente che mostra

tutta l’autenticità alla base del suo marchio. È

seguendo questo percorso che nel 2001 ha incontrato

Camille, che è ormai suo fido promoter dal 2001…

Non ce ne saremmo andati così su due piedi, non

prima che Olivier ci mostrasse il suo secret spot di surf

da onda, un’onda da surf magnifica che ricorda un po’

Honolua Bay, una delle molte perle nascoste della

Guadalupa.

Una entrata alla “Ponta Preta Style”, un attimo inritardo e proprio sotto il lip che sta per rompere.

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74

WINDSURF ACTIONDopo qualche giorno di “fiesta” ed aver trangugiato

svariati litri di rhum… Il vento comincia finalmente a

soffiare ed il tanto atteso swell da nord si allinea

perfettamente per le Moule. Un’onda perfetta si

srotola su un reef lavico, una session davvero

pazzesca. Tra un set e l’altro, in lontananza, si

vedono le balene nuotare serene, in quel paradiso a

portata di mano… Lo swell ha continuato a crescere

e quindi abbiamo deciso di spostarci verso Port-

Louis. La mattina seguente abbiamo trovato

condizioni epiche, con un albero d’onda ed una

brezza sideoffshore… Una visione meravigliosa. La

Guadalupa offre delle bellezze sconcertanti… Non c’è

stato bisogno di chiederlo due volte che Camille ha

risposto immediatamente: “Certo che ci andiamo! È

la perfezione!”. Ed eccoci che in men che non si dica

siamo pronti a godere di ciò che di meglio

quest’isola ha da offrire… Sfortunatamente l’onda

da sogno non è per nulla facile da raggiungere, con

una strada lunga e sconnessa, che però vale la pena

affrontare. Nei 500 metri che separano l’onda dalla

spiaggia, il reef è disseminato di ricci a pelo

d’acqua che hanno reso la zona nota come “il tavolo

operatorio”. Il cammino è stato lungo e faticoso ma

la ricompensa non ha prezzo…

Una destra assolutamente perfetta, che si srotola

puntualmente lungo un reef di 500 metri,

ovviamente con acqua cristallina e trasparente… Di

27°c. Secondo Camille quella fu una delle sessions

più belle mai fatte in quello spot ed anche i surfisti

lo possono testimoniare. I surfisti non erano così

contenti di dover condividere lo spot, ma hanno

manifestato il loro rispetto ed apprezzamento con

scroscianti applausi di acclamazione ogni volta che

Camille attaccava la sezione. Teniamo a sottolineare

la reazione dei surfisti che non ci scorderemo mai,

in quanto hanno dato prova di tolleranza ed

amichevolezza fuori dal comune, ed ecco che,

ancora una volta, la Guadalupa, sembra irreale ed

arrivo a confondere il sogno con la realtà. Grazie

anche a loro. Siamo restati in acqua fino all’ultimo

raggio di sole e, sebbene Camille fosse già in acqua

da molte ore, con la sua motivazione di ferro, dice

che le giornate passano troppo velocemente ma

vabbhè, ci avrebbe raggiunto al Cheyenne, una

birreria locale…

OUTSIDE REEFNon rimane più molto tempo, gli ultimi giorni

arrivano inesorabili e portano con loro un altro

swell. Jean-Paul si propone di portarci ad un outter

reef e senza esitare, dopo la sveglia all’alba,

montiamo in barca e partiamo per due ore di

navigazione lungo la costa selvaggia illuminata da

un’alba mozzafiato. Eccoci finalmente a destinazione

ad outsides, sull’altra costa dell’isola.

La visione è ancora una volta impressionante. Le

onde si allineano perfettamente, il vento è ancora

debole, lasciandoci il tempo per far colazione sulla

barca. Camille poi entra in acqua e ci offre un

festival di Aerial. La giornata trascorre tra una

tartaruga curiosa, un Bottom Turn ed sandwich

sulla barca, non siamo così lontani dal paradiso.

Dopo aver visto il sole tramontare per l’ultima volta,

abbiamo imboccato nuovamente la strada del

ritorno, lasciandoci alle spalle un lineup perfetto,

sicuramente uno dei migliori della zona…È difficile

andarsene, ma adesso capisco meglio perchè

Camille è così contento di tornare a casa tutte le

volte. Capisco anche il suo sorriso imperturbabile,

venendo da un luogo simile. Grazie alla Guadalupa

intera per averci fatto sognare al ritmo dell’attitude

caraibica, e grazie a Camille per rappresentare alla

grande la Guadalupa in tutto il mondo.

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Andre Paskowski.

Il set di Dahab con Brawzinho protagonista.

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JERICOACOARANovembre 2009. Era una giornata soleggiata e

ventosa a Jeri. Non avevo più energie dopo la lunga

session mattutina, quindi ci stavamo rifocillando con

un ottimo pranzo. Peter Svensson e Marcilio Browne

mi hanno raggiunto al Club Ventos Bar e come

sempre abbiamo discusso un po’ di windsurf, di

manovre e dei nostri progetti futuri.

Nel momento in cui la conversazione si è spostata

sul Windsurfing Movie, io e Peter eravamo molto

eccitati al pensiero di una nostra personale

produzione e delle nostre possibilità. È stato proprio

in quel momento che mi è venuta l’idea del nostro

film, che avremmo cominciato a lavorare il mese

seguente.

Inizialmente volevamo “solo” fare un piccolo clip, in

cui avremmo comunque messo molto impegno, in

modo da farlo sembrare un film vero e proprio dal

budget costoso. Questa prima idea rudimentale si è

poi evoluta nella realizzazione di un vero e proprio

lungometraggio, inizialmente nessuno di noi se lo

sarebbe aspettato.

Dopo qualche serata a base di fiumi di caipirinhas, il

nostro piano aveva preso forma. Avremmo fatto

riprese a Maui e alle Canarie con Victor, Marcilio e

Gollito. Peter si sarebbe occupato dell’editing e delle

riprese. Io mi sarei concentrato sulla distribuzione e

sulla gestione del budget del film.

La dimensione e il costo di questo progetto erano

perfetti per me, e ho potuto organizzarmi

tranquillamente in modo da far coincidere tutto con

il mio calendario di allenamenti e gare.

Avevamo previsto di coprire l’intera produzione con

circa 18.000 euro.

CABO VERDEPoi le cose sono cambiate… A Gennaio guardando le

previsioni su Windguru per la coppa del mondo a

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Ponta Preta, ho visto che davano “rosso” e onde con

periodo lunghissimo, davvero una previsione

stupenda secondo il Guru. Così ho pensato non si

potesse perdere l’occasione di filmare questo

spettacolo. In 24 ore ho trovato qualcuno da

mandare laggiù per filmare l’azione. Barne Peters,

dalla Germania, si è offerto di passare 14 giorni su

quella piccola isola semideserta.

Le condizioni però non sono state minimamente

come ci aspettavamo e quindi abbiamo speso un

sacco di soldi che non erano in preventivo. L’unico

lato positivo è che abbiamo cominciato a prendere

coscienza della dimensione effettiva del progetto a

cui stavamo lavorando, cosa ben più importante che

avere delle ottime riprese di Capo Verde.

HAWAIIMotivati al massimo, abbiamo pianificato il nostro

viaggio a Maui. Un sacco di gente dice che questa sia

“LA” location per filmare, quindi dovevamo andarci

per forza e passare un po’ di tempo.

Era la prima volta che mettevo piede su quella

bellissima isoletta del Pacifico, considerata da molti

come il cuore del windsurf mondiale. Il mio

benvenuto però è stato abbastanza sfigato. Zero

vento e pioggia a catinelle… Non proprio quello che ci

aspettavamo.

Fortunatamente le condizioni sono andate

migliorando! Il mio obiettivo era quello di filmare del

footage mozzafiato wave di Marcilio e Victor a

Hookipa Beach Park. Il vento era forte, le onde

grosse e tubanti e i ragazzi erano davvero a palla. Ho

cercato di filmare tutte le possibili manovre da

svariate angolazioni e sono stato abbastanza

Victor Fernandez in Back Loop davanti alla telecamera.

Marcilio intervista Gollito e Paskowski riprende.

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soddisfatto del risultato. Quando Peter è arrivato a

Maui, avevamo già un’immensità di materiale da

riguardare e selezionare. Questo ci ha dato la

possibilità di spingerci oltre, provando qualcosa di

nuovo e qualche angolazione innovativa.

Elicottero! “Amico mio, lascia che te lo dica… Niente

mi spaventa quanto l’altezza!”. Questo è sicuramente

uno dei miei limiti ma su quell elicottero dovevamo

assolutamente salirci. Avevamo previsto di fare 2 ore

in elicottero ma alla fine ne abbiamo fatte 8.

Abbiamo sorvolato Hookipa per le surfate e Camp

One per i salti, ad un certo punto avevamo

contemporaneamente due elicotteri in volo per

poter filmare da angoli differenti. Eccitante, costoso

e non proprio rilassante. Volare in uno di quei cosi

costa non meno di 130 dollari l’ora e ci si stressa

abbastanza facilmente quando le condizioni sono

perfette ma il cielo è nuvoloso… Oppure quando

arrivi ad Hookipa e tutto è perfetto ma i rider sono

ancora in spiaggia che stanno armando ☺.

Alla fine Maui è valsa fino all’ultimo centesimo e i 4

TeraBytes di HardDrive che ci siamo riportati a casa

erano pieni di riprese mozzafiato. Era però già

arrivato il momento di trovare qualche altro aiuto

economico perchè cominciavo a rendermi conto che

stavamo già per superare il budget, e non eravamo

che all’inizio.

La crisi economica mondiale non ha certamente

facilitato il tutto, ma siamo riusciti ad avere un

pochino da tanti sponsor. Pousada Windjeri, Smith,

Oxbow, Chiemsee, Ion, Powerbar, North Sails,

Fanatic, Rene Egli, Club dos Ventos ci hanno aiutato

a coprire almeno parte dei costi.

Eravamo ancora a Maui quando la mia stagione di

competizioni è cominciata. Ero un po’ preoccupato

perché mi rendevo conto dell’immenso volume di

lavoro che mi aspettava e avevo un po’ perso di vista

i miei obiettivi agonistici. Ci ho pensato parecchio e

sono giunto alla conclusione che la realizzazione del

film avrebbe fatto bene sia a me che a Peter che ai

miei sponsor, per non parlare degli altri atleti e

perfino allo sport stesso.

Sono sicuro che il windsurf abbia bisogno della

produzione professionale di film, per renderne

l’immagine fresca ed appetibile, supportando la

scena mondiale. Il mio obiettivo si è chiarito.

Dovevo continuare a realizzare il film, cercando

nel contempo di ottenere i migliori risultati possibili

in gara.

Victor Fernandez durante le riprese di Pozo.

Riprese simultanee da elicotteri diversi per unmontaggio tridimensionale della manovra.

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EGITTOEra giunto il momento di andare in Egitto. Ho sempre

pensato che l’Egitto sia un posto speciale e Dahab è

davvero spettacolare.

Ho cercato su internet per trovare qualche gadget

speciale per la produzione, della mia lista facevano

parte: una gru cinematografica e un sistema dolly.

Ovviamente sforavamo un po’ il budget, ma tutto

andava ancora benone.

Il mio vecchio amico Michael Rossmeier ha

anticipato per me, dato che la mia carta di credito,

proprio il giorno della partenza per Dahab, era

andata oltre il limite di spesa, a causa dei nuovi

giocattoli arrivati dall’inghilterra.

Il nostro check in ad Amburgo si è trasformato in un

incubo in men che non si dica. 19 sacche, 7 persone,

materiale North e Fanatic per il servizio fotografico e

tutto il nuovo materiale cinematografico… Alla fine

abbiamo pagato 1200 ¤ di bagaglio in eccesso. Ne è

valsa la pena però, il risultato è stato davvero

eccezionale. La gru cinematografica era davvero

indispensabile e l’abbiamo usata un sacco. È molto

strano vedere come si muove in verticale quella gru

durante la manovre e anche come scivola

orizzontalmente la Dolly durante le riprese di

lifestyle. La cosa più forte è che sia Gollito che

Marcilio erano davvero lanciatissimi e chiudevano

regolarmente le ultimissime manovre ogni santa

volta. Flaka into no handed Flaka, Puneta into Kono...

I nomi così lunghi fanno già capire che queste

manovre sono parecchio toste. L’acqua a Dahab è

così pulita e cristallina che abbiamo anche pensato

di fare una session di riprese subacquee. Peter ha la

licenza di sub e quindi si è immerso riprendendo

tutto da sotto! Per mettersi d’accordo con i rider

circa dove e quando passare, è dovuto tornare a

galla un sacco di volte, facendosi venire uno dei

peggiori mal di testa della sua vita. Le riprese però

valgono molto di più di qualche Aspirina.

Il momento più memorabile è stato quando Peter è

andato in città per fare un po’ di riprese di lifestyle

con un ragazzo locale e gli ha chiesto se potesse

riprendere sua moglie senza il tipico velo nero. Il

ragazzo del posto ha mandato tutti i figli a

controllare che nessuno vedesse e solo allora ha

lasciato che sua moglie si togliesse il velo e

venisse ripresa.

14 giorni in Egitto sono stati piuttosto lunghi e

alla fine abbiamo dovuto inventarci qualsiasi

cosa per tenere motivati Gollito e Marcilio e farli

tornare periodicamente in acqua. Non c’è da

sorprendersi, il vento c’è stato tutti i giorni e ha

davvero risucchiato ogni goccia di energia dai

nostri corpi.

Marcilio Browne a Dahab.

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Marcilio Browne.

The making off!

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Una volta a casa non abbiamo avuto molto tempo

per rilassarci. Io sono andato direttamente a

gareggiare nel circuito europeo e Peter ha

cominciato con il montaggio, prima di raggiungere

Sebastian Dörr a Fuerteventura in giugno. Sebastian

si è occupato del montaggio e della gestione di tutti

gli extra e ha anche aiutato Peter con le riprese alle

Isole Canarie.

LE CANARIEFuerte è uno dei posti più ventosi che conosca, ma

non in giugno. Peter ha dovuto aspettare quasi 10

giorni prima che Gollito facesse scintille in acqua.

Moltissime riprese di lifestyle in piscina, assieme a

10 bellissime ragazze o ad una festa, in modo da

passare un po’ il tempo, in attesa di poter finalmente

entrare in acqua. L’aiuto datoci dal Centro Rene Egli

è stato pazzesco. Una volta che il vento è finalmente

entrato, ci hanno messo a disposizione il Jet Ski, la

torre e altri numerosi mezzi per rendere le riprese

ancora più speciali. Sembrava proprio che Gollito si

fosse allenato duramente durante la breve vacanza

a El Yaque (tra Dahab e Fuerte), ha fatto un sacco di

manovre mozzafiato.

Peter e Sebastian volevano anche riuscire a filmare

un po’ di wave a Pozo, assieme a Victor e Marcilio, in

caso le previsioni lo avessero consentito. Pozo però

ha mostrato la sua faccia migliore solo 3 volte.

Durante queste 3 volte, tuttavia, sia Peter che Basti

hanno dato il massimo, facendo riprese da 2 angoli

diversi, dall’acqua e perfino dall’elicottero, che

ormai era diventato quasi nostro… Tutto benone

finché... Eh si… Finché Peter non ha perso la mia

custodia subacquea durante l’ultima sessione di

riprese dall’acqua. Come se non bastasse, in fondo

al mare sono finiti anche la sua macchina

fotografica e un nastro pieno di ottima action.

Abbiamo anche noleggiato un sub per recuperare il

tutto ma non è riuscito a trovarla. Sembra che la

custodia sia arrivata fino a riva e sia stata raccolta

e venduta dal figlio di qualche pescatore locale.

Stiamo ancora cercando di negoziare per aver

indietro il nastro con un riscatto ma le cose sono

parecchio complicate.

Dopo aver finito le riprese a Lanzarote con la tappa

di coppa del mondo, sono andato a Pozo. Basti e

Peter era già ritornati a casa per cominciare a

selezionare e montare il materiale e ora la mia

priorità era quella di riprendere i salti stellari che si

fanno a Pozo. Victor era davvero a palla in quei

giorni. Non era ancora il classico Pozo nucleare, ma

comunque era uno show impressionante. Victor ha

ottenuto un secondo posto nella prima single

dell’evento, io ho registrato tutto con la mia

bellissima telecamera.

NEXT STEPIl prossimo mese sarà davvero impegnativo per noi.

Peter e Basti si occuperanno del montaggio del film

e degli extra, io continuerò a filmare alle Canarie,

per poi fare la nostra ultima visita al Club dos Ventos

in Brasile. Faremo ancora un po’ di filmati sia qui

che ad Icarazinho per avere anche un po’ di riprese

di lifestyle, in uno dei posti più belli che esistano. A

settembre andremo in produzione, e a Sylt, durante

il primo e secondo sabato di competizione della

finale di Coppa del mondo PWA, abbiamo organizzato

la prima in una sala cinematografica da 350 posti.

Dopo la tappa di Sylt, il DVD sarà reperibile in quasi

tutti i negozi di windsurf del mondo. Se vorrete

ordinare via internet il DVD o controllare il trailer,

guardate su:

www.fourdimensionsmovie.com

Se ordinerete il DVD prima del 1 settembre,

riceverete uno sconto del 10% per averlo fatto in

anticipo.

Andre Paskowski ideatore, sceneggiatore eregista del progetto Four Dimensions.

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INTROIl Cut back è la manovra successiva al Bottom Turn.

Si presuppone di arrivare sul lip dell’onda con il

giusto timing e nel modo più radicale possibile, una

buona velocità di manovra vi faciliterà creando il

tanto sperato e desiderato slash con effetto spray

dell’acqua. Andiamo per gradi.

FASE 1Siete usciti dal migliore dei vostri Bottom, timing e

velocità sono ottimi e il labbro del lip si sta

formando davanti a voi, verso la metà del Bottom

state già pensando al lip, dovete essere lucidi e

decisi per decidere come lo volete attaccare.

FASE 2Avete aperto la vela per far entrare più potenza,

spingendo al massimo per verticalizzare la manovra

il più possibile… More straight sull’onda... More

radical. La prua della tavola è fuori dal lip mentre il

labbro sta facendo vedere le sue prime creste

bianche di schiuma.

FASE 3…No Fear, non temiate né di cadere né di esagerare...

Nel dubbio… Tenete aperto! Chiudete la vela e

contemporaneamente con le gambe in completa

sinergia, con i piedi ben saldi negli straps aggredite

il lip. Arriva ora il momento del delirio… La tavola va

in slide su quella cresta, e voi increduli e incoscienti

state già impazzendo di gioia… La pinna della tavola

non aderisce più all’acqua, ma voi, coscienti di

volerlo finire in bellezza guardate la base di quell

onda nella sua bella discesa… È li che volete andare!

FASE 4Continuate senza alcun controllo… So cool, il

massimo di adrenalina scorre e voi spingete ancora,

non volete terminare questo terribile e meraviglioso

gioco… But is time… Il lip si sta rompendo.

FASE 5I do not care… È vero, quando si ha goduto così tanto

il dopo non ha grande rilevanza, la sola cosa che si

desideri è farlo di nuovo… Go for the next.

Full power forever. Manna

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HOW TO DOEcco qualche dritta per poter cominciare a sparare

questa manovra anche nel vostro homespot. Vai al

traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vele

ma preferibilmente non sovrainvelati. Comincia a

lascare leggermente e mettiti velocemente con i piedi in

switch ed appena sei nuovamente stabile, comincia ad

eseguire il passaggio in duck, passando sottovento alla

vela come per una normale Funnel. Spingi l’albero in

avanti col braccio posteriore e prendi il terminale con

quello anteriore, tirando la vela verso poppa, per poi

ritrovarti a tutta birra sottovento ad essa, con i piedi

ancora nelle straps in switch. Una volta che hai ripreso

la vela con entrambe le mani, abbassati sulle ginocchia

per cominciare a caricare la poppa e far staccare la

tavola il più alto possibile. Per poter staccare

correttamente è fondamentale eseguire il passaggio in

modo che la vela resti piena anche quando sottovento,

altrimenti non ti darà abbastanza spinta per poter

completare correttamente la fase aerea (e quindi quasi

tutta la manovra…). Togli il braccio anteriore e portalo

verso poppa, in modo da sbilanciarti ed usarlo come

perno e, contemporaneamente, spingi l’albero in avanti

e la bugna nel vento col braccio posteriore… Con tutta la

tua forza! Così facendo, verrai catapultato in avanti e

sottovento, riuscendo a staccare ad altezze notevoli

senza neanche un minimo chop. Adesso viene la parte

difficile, cioè quella in cui bisogna spostare bruscamente

il proprio peso da tutto a poppa a tutto a prua, in modo

che la bugna, passando nel vento, ti tiri nella seconda

parte della rotazione, cioè oltre i 180° di rotazione aerea.

In questa fase è possibile rimettere la mano anteriore

sul boma, in modo da riuscire a gestire meglio il

passaggio della bugna nel vento. È anche importante

assumere questa posizione sbilanciata verso prua per

evitare di appopparsi troppo all’atterraggio, che spesso

e volentieri sarà abbastanza brusco e difficile da gestire.

Continua a tenere la testa girata nel senso di rotazione,

in modo che le spalle e l’intero fisico ruotino

armonicamente e con continuità, girando la maggior

parte del trick in aria. Una volta che la chiudi e riatterri

dalla manovra, tornerai immediatamente tra le nuvole…

Perché sarai al settimo cielo! Le prime volte la rotazione

aerea sarà minore o uguale di 180°, cioè quella di una

normale Funnel One Hand. Piano piano si riesce poi a

gestire meglio il passaggio della vela ed a controllare la

potenza allo stacco e, spingendo sempre di più ed

esasperando tutti i movimenti, si riesce poi a staccare

sempre più alto e girare sempre di più. Ho dei video sul

laptop in cui Kiri ne atterra un paio in cui ha girato ben

540° in aria!!! Una Chopper viene comunque considerata

tale quando la rotazione aerea è compresa tra i 270° ed

i 360°… Il resto è tutto extra!!

STEP BY STEPFoto 1-2: Vai leggermente al lasco spostando il tuo peso

sulle punte, ed inizia a spingere l’albero verso prua e

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sopravento come per una Duck Tack, essendo già in

switch come per una Funnel. Sbilanciati in avanti e cerca

di far tutto velocemente in modo da perdere meno

velocità possibile. Molla la mano anteriore e vai a

prendere la bugna, continuando a spingere in avanti con

quella posteriore. Tira poi la vela verso poppa col braccio

anteriore e passa sottovento ad essa, ritrovandoti in

switch sottovento alla vela. Afferra il boma sulle nuove

mure ed abbassati per prepararti a staccare.

Foto 3: Questa foto è vitale per capire la dinamica dello

stacco. Metti la mano posteriore il più indietro

possibile sul boma, in modo che, spingendo, si sviluppi

la maggior pressione possibile e che la vela ti sollevi

letteralmente dall’acqua, catapultandoti sottovento ed

in avanti. Cerca di saltare in avanti ed in lungo col

corpo ed usa il braccio posteriore come perno per

sviluppare una pressione ancora maggiore. Stendi le

gambe e salta il più alto possibile.

Foto 4-5: Ora inizia la fase aerea della Chopper, in cui ti

devi rannicchiare e chiuderti in te stesso come un

riccio, in modo che la rotazione acceleri ulteriormente

e riesca a girare il più possibile in aria, senza che la

prua tocchi l’acqua. Comincia a ritirare il braccio

anteriore ed a pensare di rimetterlo sul boma,

preparandoti alla fase successiva.

Foto 6(caratteristica della Chopper)-7: Questa è un’altra

fase particolarmente delicata, in cui bisogna invertire

completamente il peso, sbilanciandosi ora verso prua.

Così facendo, quando la bugna passerà nel vento e

riprenderà potenza (parecchia…), risucchierà la prua

sottovento, innescando la seconda parte della rotazione

aerea, ben oltre i 180°. Continua a girare la testa

sottovento nel senso di rotazione e rimani sbilanciato

verso prua, in modo da anticipare l’atterraggio ed usare

la poppa come perno per completare l’ultima fase

slashata in maniera più veloce e radicale possibile.

Foto 8-9: Cerca di restare centrale col peso in modo da

non appopparti troppo all’atterraggio e continua a

guardare sottovento in modo completare la rotazione.

Alla fine della rotazione di 540°, vedrai che tutti in

spiaggia ti stanno guardando allibiti!!! Senza parole… Se

adesso ascolterai la mia canzone, “Burners ‘n’

ChopperS”, capirai il dualismo nascosto.

DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le condizioni

di acqua giuste, possibilmente con vento abbastanza

forte e costante. Se c’è l’acqua choppata è difficile

riuscire a far correttamente il passaggio sottovento

alla vela e gestire la potenza allo stacco. Non staccare

troppo al lasco altrimenti non avrai abbastanza

potenza nella vela per completare la rotazione aerea e

spingi con tutta la tua forza sul braccio posteriore al

momento dello stacco.

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Fine maggio! Dopo un inverno freddissimo e una

primavera avara, dei tanto attesi venti termici dei

nostri laghi, era da molto che aspettavamo l’arrivo

di una qualsiasi perturbazione per trascorrere al

mare un weekend diverso dai soliti. L’attesa

sembrava vana, i vari siti continuavano a fare

previsioni favorevoli ad inizio settimana per

ritrattare tutto con l’avvicinarsi del weekend! Vi

siete mai chiesti perchè? Semplice più danno vento

più siamo invogliati a controllare, col passa parola

gli accessi salgono e aumenta la pubblicità!

Chissenfrega se poi le cose vanno diversamente! Ma91

Gigi LeCarro spadaccia il lip di Albenga.

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torniamo a noi... Anche l’avvicinarsi dell’estate

faceva man mano calare le aspettative. Poi

all’improvviso quando oramai le speranze di una

surfata al mare erano riposte nelle vacanze estive

ecco la chiamata di Eolo! Il weekend del 5 e 6 giugno

sembrava infatti promettere molto bene, venti tra

sud e sud ovest previsti praticamente in tutto il nord

Italia precedevano un vasto sistema depressionario

in avvicinamento sulle Alpi! Il tam tam mediatico

parte e anche grazie al nostro sito wcv in un attimo

decine di amici sono pronti alla partenza, il telefono

si fa rovente per organizzare la trasferta. Previsioni

così in Liguria era da molto che non si vedevano ma

un dubbio mi assale, vista la mia esperienza in fatto

di spot liguri. Ricordavo infatti che nel periodo estivo

la capitaneria emette un’ordinanza di divieto di

navigazione nei 200 metri antistanti la spiaggia

regolamentando l’uscita in mare tramite appositi

corridoi. Vale a dire possibilità di accesso in mare

solo in alcune spiagge ma divieto di avvicinarsi a

riva, ovvero nella zona dove si salta e surfa!

VENERDI 4 GIUGNO, LA DECISIONEPurtroppo il venerdi il mio dubbio viene confermato.

Dalla Liguria arrivano notizie buone ma anche brutte!

La buona è che ad Andora il vento ha già cominciato a

soffiare nel primo pomeriggio, la brutta è che alcuni

temerari che hanno sfidato l’ordinanza sono stati

multati! Cerco quindi ulteriori conferme nell’amico

ligure Christian Ferraro... Lo chiamo e... “ Si amico

Imperia è offlimits, l’unico spot surfabile senza divieti

sarà Albenga, ma chissa quanta gente!". Beh che fare?

Il dubbio ci assale, anche perchè ad Albenga con il sud

ovest non ci sono mai uscito! E poi andare a caccia di

onde, per poi dover star a guardarle frangersi dal

largo sarebbe il colmo! Ma la voglia è troppa e alla fine

decidiamo di rischiare comunque, male che vada ci

beccheremo salate multe sfidando la capitaneria!

Ore 9.00: il ritrovo.

Appuntamento con calma alle 9.00. Tanto lo danno in

rinforzo nel pomeriggio! Peccato che il mattino

vengo svegliato prestissimo da un forte vento da

sud... Chiamo in Liguria e sorpresa... E’ già da 4.0!

Compagni inediti di viaggio sono Daniele Wait e

Fulvio, oltre ad altri amici tra cui il mitico Marcellino.

Il viaggio, sapendo che gli altri sono già in acqua a

divertirsi, scorre ancora più agitato, ora prevista di

arrivo: mezzogiorno... “Accelleraaa!”. Durante il

tragitto ci giungono notizie sempre migliori, oltre al

vento sembra ci siano un paio di metri di onda…

L’agitazione e l’adrenalina aumentano! “Ma non

potevamo avere una Ferrari o partire come al solito

alle 6.00?”. Arrivati all’altezza di Albenga non ci

fidiamo e tiriamo dritto verso il più sicuro spot di

Andora.

Ore 12.00: Andora.

Con stupore vediamo che ci sono in acqua già una

cinquantina di vele! Ma l’ordinanza? Chiedo ad un

local che allargando le braccia mi dice: “I bagnini

hanno esposto bandiera rossa per cui in teoria

niente bagnanti, ma sai… Vatti a fidare!”. Che si fa?

Scrutiamo un attimo il mare proprio nel momento

in cui il vento sembra leggermente calato, tanto

che i ragazzi in acqua fanno fatica a superare i

frangenti in uscita. Alcuni amici invece mi

confermano che ad Albenga è molto meglio, per cui

dopo un rapido consulto decidiamo di provare

questo nuovo spot! Lo spettacolo che si presenta ai

nostri occhi percorrendo l’Aurelia è incredibile, il

mare agitato dal forte libeccio ha un fascino

incredibile!

Ore 12.30: Albenga!

Lo spot, situato proprio davanti all’isola Gallinara,

sulla sinistra della foce del fiume non sembra male,

2 metri di onda e vento bello forte quasi side!

Parcheggiamo quasi in spiaggia (o quello che

sembra). Comodissimo comunque, e io in preda alla

solita adrenalina non guardo nulla pensando solo

alla preparazione del materiale. Anche qui però

sembra essere calato rispetto la mattina, per cui

preferisco uscire con la 4.7 piena vista anche la

presenza di un bello shorebreak! Trimmo l’82 wave

twinzer, indosso la muta e sono pronto! Si esce tra

due frangiflutti non particolarmente lunghi ed alti

ma perfetti per fare danni all’attrezzatura in caso di

errori! Aspetto il momento buono e via… Sono

carichissimo, primo bordo: Shaka, Ponch e

Forward! Ma dove sono? Al rientro comincio a

prendere le misure visto che la sezione migliore

rompe molto vicino a riva e quindi anche ai moletti.

Dopo 15 minuti comincio a prendere confidenza

anche con le surfate, prendendomi qualche rischio,

ma il vento comincia a rinforzare rendendo il

Bottom e il Cut Back difficoltosi, meglio cambiare!

Rientro a riva, mentre armo la 4.2 il mare è sempre

più grosso, ci vorrebbe anche una tavola più

piccola, peccato che l’abbia lasciata a casa visto che

le previsioni non davano simili condizioni, ed abbia

scelto il freestyle 90 come alternativa! Col senno di

poi simili errori non andrebbero mai fatti! Mentre

mi preparo a rientrare scorgo uno dei miei

compagni di viaggio, Fulvio, già cambiato e molto

abbacchiato! Ha pagato caro l’incontro con gli

scogli… Tavola ed albero fuori uso! Le onde sono

aumentate nel frattempo così come lo shore break...

Uscire comincia a farsi più difficoltoso e in acqua ci

ritroviamo davvero in pochi, anche se il mare non è

più ordinato come all’inizio riesco comunque a

divertirmi per un paio d’ore, fino a quando Eolo non

decide di rinforzare ulteriormente rendendo

impossibile la gestione dell’82 litri. Peccato perchè

il vento verso sera ruota più side ma da 3,5 e ci

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Matteo Guazzoni in Shaka.

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sarebbe da divertirsi ancora... La voglia non

mancherebbe, le forze ed il mio 66 twinzer si! La

spiaggia si trasforma in una nuvola di polvere, vola

tutto, in mare non c’è più nessuno, non sembra

nemmeno di essere in Liguria. Speriamo solo che

domani ci sia questo vento! Dopo aver trovato una

sistemazione per la notte, distrutti dall’uscita

troviamo comunque la forza di passare una

divertente serata nella più movimentata e vicina

Alassio! Ma andiamo a letto presto, le previsioni per

domani sono ancora ottime!

SABATO 5 GIUGNOL’indomani c’è ancora vento da 4.5 /5.0, peccato che

l’onda sia scomparsa! Beh se non altro non ho

portato il freestyle per nulla! Al nostro arrivo

troviamo lo spot già super affollato visto che la

capitaneria ha deciso di applicare l’ordinanza! Ci

ricongiungiamo con tutti quelli che il giorno prima

erano usciti altrove, tra i più famosi arriva l’amico

Fede LaCroce e Teo Guazzoni, oltre a moltissimi

amici che non vedevo da tempo. Praticamente

sembra di essere ad un raduno organizzato! Il

vento non ancora disteso ci permette di scambiare

due chiacchiere per raccontarci l’uscita del giorno

prima! Poi come un orologio a mezzogiorno il

sudovest inizia a soffiare più deciso... Cosa

chiedere di meglio di una buona uscita defaticante

con la 4.2 ed il 90 litri? Tre ore di puro divertimento,

prima di tornare alla realtà padana, sperando che

il mare possa regalarci presto un altro weekend

così!

PS: la speranza purtroppo si è infranta dopo soli 15

giorni! Eh si, purtroppo un fine settimana in

Sardegna mi è costato caro... Distorsione al

ginocchio con rottura del legamento crociato!

Operazione in vista, stagione finita! Ci rivedremo in

acqua a Natale!

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Gigi Colombo in Cut Back.

Gigi in Spock nell’inside di Albenga il giorno dopo le onde.

Matteo Guazzoni in Shock.

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SPOT GUIDEBY LUCA GRASSO “SURFACTIVIT Y”COME ARRIVARE: Si esce al casello di Albenga e si

prosegue seguendo le indicazioni per il centro e per

la stazione. Passata una rotonda proprio in

prossimità della stazione, si va sempre dritti lungo

un viale alberato e si raggiunge la spiaggia.

DORMIRE: Per chi vuole dormire in macchina o in

furgone non ci sono i problemi di Andora o Alassio,

è tutto molto più free e verso la foce del fiume Centa

è tutto molto tranquillo. Per eventuali alberghi

potete contattare l’Hotel Pescetto, il proprietario è

un surfista anche lui e potrà eventualmente darvi

una mano se non avrà posti a disposizione. Per

eventuali campeggi il Camping dei Fiori è di

proprietà di un altro surfista, quindi anche lui potrà

consigliarvi in caso di problemi.

MANGIARE: A pranzo non si mangia, c’è vento! Scherzi

a parte nella stagione estiva panini e insalate al B-

Side, bar sul mare con una bellissima

ambientazione; Bagni Albenga per primi piatti a base

di pesce senza dover impegnare un rene per il conto.

Per la sera il Principe Club, ristorantino carino che

poi si trasforma in piano bar.

LO SPOT: Albenga è battuta sia dai venti da est che da

ovest, e questo amplia molto il numero di uscite

durante l’arco dell’anno. Nel periodo autunno\inverno i

venti da Nord Est sono i più frequenti, formano una

bella onda specialmente quando le previsioni allertano

bora a Trieste. Nei periodi che ci portano verso l’estate

le mareggiate da Ovest sono quelle che ci riempiono di

soddisfazione, anche perchè di solito non c’è la

Capitaneria a far osservare rigidamente le ordinanze

come ad Andora. Sempre che si usi il cervello per

divertirsi con i nostri giocattoli, che siano windsurf o

kite, anzichè solo le braccia e l’adrenalina!

DIVERTIMENTI: Si spera sempre di fare un’uscita in

mare e poi passare una bella serata, sempre che

Eolo sia d’accordo! Durante l’estate ci sono vari

appuntamenti settimanali nei locali della zona: il

martedì aperitivo lungo all’Essaouira, il venerdì

serata ai Bagni Albenga con musica dal vivo,

Principe Club con serate a tema. E poi comunque c’è

Alassio vicino, se proprio si vuole vivere

un’atmosfera molto molto glamour!

NEGOZI: Ce né soltanto uno! Surfactivity Surf Shop,

situato davanti allo spot in via Nazario Sauro 112,

tel: 0182.53426, [email protected]

SCUOLE: Surfactivity organizza nella vicina Ceriale

presso il Campeggio Delphis i corsi base di windsurf.

Grazie all’ampia base nautica a disposizione e a due

istruttori, si riescono a fare corsi di windsurf

durante tutto l’arco dell’anno.

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Gigi in piena potenza e controllo. Questa foto ricordatanto la cover di Funboard dedicata alla sua vittoriadel Windfestival di Imperia anno 2000.

La spiaggia di Albenga e l’isola Gallinara.

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