Forli' IN Magazine - n4-2010
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Anno XIII - N. 4 - Agosto 2010
Osti perPassioneRoberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Campigna e Cullacce Passeggiata nel bosco
Cesare Serra La grinta e la grazia
La dolce vita... forse Ricordi di un'epoca
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IN Magazine | 3
di Andrea Masotti
Ventata d’aria Fresca
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Anno V - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2010
Pesaro-Urbino
Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione
Le “spiagge” del territorio Un’estate... al fiume
Francesca Pascucci La signora delle chiocciole
SilviaCecchiIl volto elegante della Legge
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Anno X - N. 3 - LUGLIO 2010
R i m i n i w w w. i n m a g a z i n e . i t
MassimoPironi
Un anno da Sindaco
Riminesi per “mestiere” Dall’Italia alla Riviera
Giancarlo Dall’Ara Turismo da diffondere
Enrico Casagrande “Motus” perpetuo
®F o r l ì
Anno XIII - N. 4 - Agosto 2010
Osti perPassioneRoberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Campigna e Cullacce Passeggiata nel bosco
Cesare Serra La grinta e la grazia
La dolce vita... forse Ricordi di un'epoca
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Anno VII - N. 3 - GIUGNO - 2010
C e s e n a
Il sogno diventato realtàGrazie ragazzi! La forza di un gruppo straordinario riporta il Cesena in A
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®
AndreaMontanariUn ravennate...al Quirinale
Carlo Zoli Dritto...e Diritto
Mauro Bendandi Sentimento del presente
Trail Romagna Sulle note del trekking
Anno IX - N. 3 - LUGLIO 2010
Ravenna®
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Supplemento a “Ravenna IN Magazine” - N. 3 - 2010
F a e n z a w w w. i n m a g a z i n e . i t
CarloZoliUn avvocato...
in campo
Andrea Montanari Un ravennate... al Quirinale
Mauro Bendandi Sentimento del presente
Trail Romagna Sulle note del trekking
Godetevela salendo in collina, come abbiamo fatto noi a Pianetto di Galeata, incontrando la coppia alla guida dell’Osteria La Campa-nara. Un viaggio non solo nei sa-pori del passato, ma in un presente vivo e vivace, che va “controcorren-te” per riscoprire un modo di vive-re (e lavorare) più genuino.Perché il clima che si respira in-contrando gli “osti per passione” Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi rappresenta quasi una lezione di vita, in questo numero a cavallo delle ferie d’agosto. La loro storia va letta sotto l’ombrel-
lone, magari in abbinamento con un libro, che vi consigliamo, e che ben si abbina alla storia di coperti-na: Adesso basta, di Simone Perotti (Chiarelettere). Un caso editoriale (forse molti di voi lo conosceran-no) che ci racconta una storia di vita non dissimile dalla nostra tutta romagnola.In inglese si dice downshifting: in pa-role povere vuol dire accettare la sfida di mettersi in gioco, seguire le passioni anche mettendo in secon-do piano il benessere economico, per tracciare la strada dei propri sogni, e provare a realizzarla.
Chi ce la fa, certamente, può rite-nersi fortunato. Ma forse, per tutti, la nostra storia d’amore gastrono-mico potrà essere uno stimolo: fos-se solo per rendere meno un do-vere, e più un piacere, il mestiere quotidiano. Non cambieremo vita, magari cambieremo un po’ men-talità. Una storia simile ce l’hanno altri quattro forlivesi, che per scelta o per necessità, hanno cambiato vita, e che ora raccontano che, alla fine, meno male che la loro strada è cambiata, altrimenti non avreb-bero potuto cogliere l’occasione che il destino gli aveva offerto.Ha ancora molta strada davanti a sé Cesare Serra, giovanissimo bal-lerino e primo forlivese ammesso all’accademia di danza del Teatro alla Scala di Milano. Un prometten-te futuro lo attende: noi gli faccia-mo in bocca al lupo, consci che il ragazzo ha carattere per affrontare la dura disciplina che porta al risul-tato. Durissimo, ma ora dolcissimo, è stato anche il percorso della Ful-gor Libertas, che torna tra le grandi del basket italiano, approdando in Legadue. E ricordandovi le consue-te rubriche dedicate all’arte, ai for-livesi all’estero e all’interior design, chiudiamo da dove siamo partiti, invitandovi ancora a prendere un po’ d’aria fresca, questa volta fisica-mente, in Campigna, a percorrere un sentiero tra i boschi dell’alto Appennino. Appuntamento a fine settembre!
Editoriale
IN Magazine | 5
Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.Redazione e amministrazione:Via Napoleone Bonaparte, 5047100 Forlìtel. 0543.798463fax 0543.774044
www.inmagazine.it
Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)
Direttore Responsabile:Andrea Masotti.
Redazione centrale: Andrea Biondi, Valeria Del Sordo, Francesca Renzi.
Progetto grafico: Lisa Tagliaferri
Impaginazione: Francesca Fantini
Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli.
Ufficio commerciale: Gianluca Braga.
Collaboratori:Mariavittoria Andrini, Annalisa Balzoni, Francesca Leoni, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Matteo Ranucci, Giorgio Sabatini, Roberto Zoli.
Chiuso per la stampa il 3/08/2010
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Sommario
24 3832
143 Editoriale
6 Annotare| Brevi IN
14 Essere| Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
20 Cambiare| Quattro storie forlivesi
24 Danzare| Cesare Serra
28 Abitare| Attico a Milano Marittima
32 Camminare| Campigna e Cullacce
38 Vincere| Fulgor Libertas
42 Migrare| Fabio Di Iorio
44 Ricordare| Franco Ghirotti
46 Visitare| La dolce vita… forse
48 Navigare| Easea>Tour
50 Scegliere| Shopping
A settembre i Piadina Days
Forlì - L’11 e 12 settembre saranno i “giorni della piadina”: 120 eventi sul tema, 27 Comuni coinvolti nel
territorio provinciale, 300 locali aderenti e 12 pacchetti turistici
appositamente studiati. I Piadina Days, promossi dalla Provincia in
collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori dei colli di Forlì-Cesena
e Apt Servizi, sono un’iniziativa unica, nata dall’idea di Iglis Bellavista,
assessore provinciale al Turismo, Cultura e Sport. Un weekend
interamente dedicato alla piadina, alla sua tradizione e ai “matrimoni di sapore” con i tanti prodotti tipici
locali, durante il quale, oltre a degustare piadina appena sfornata, i partecipanti avranno la possibilità di imparare e sperimentare la vera
ricetta romagnola, apprenderne la storia, visitare le aziende
agroalimentari e divertirsi con i molti spettacoli. Il tutto immersi nei luoghi
più belli della provincia, a vantaggio di quel binomio consolidato tra cultura
e enogastronomia d’eccellenza, che è da sempre un incentivo per il turismo
in Romagna. Infine, una curiosità: sabato 11 a Bertinoro si tenterà di realizzare la piadina da Guinness
dei Primati, 4 metri di diametro che verranno poi certificati da un notaio
del Guinness World Record. www.piadinadays.it (V.D.S.)
Nuovo riconoscimento per Massimiliano Bonoli
Londra - Il giovane forlivese, direttore creativo e designer del marchio di alta gioielleria Mattia
Cielo, nominato “designer italiano di gioielli dell’anno” dalla rivista inglese
Retail Jeweller. La cerimonia di premiazione si è svolta a metà luglio,
presso l’Hotel Grosvenor House nella capital inglese. Massimiliano
Bonoli, già finalista dell’edizione 2009, ha presentato alla giuria il
suo progetto creativo e alcuni pezzi dell’attuale collezione Mattia Cielo,
da lui creati: “Ghiaccio”, “Iguana” e “Pavone”, testimoni di un mix fra tradizione orafa italiana, innovativi
processi di design industriale e sperimentazione di nuovi materiali.
Questo riconoscimento si somma ad altri ottenuti da Bonoli nella sua ancora giovane, ma già “brillante”
carriera professionale.
Forlì - Una gustosa novità firmata Ge-mos: la cooperativa faentina, specia-lizzata nella ristorazione dal 1975, ha ricevuto in concessione dal Comune per i prossimi 33 anni, attraverso un project financing, la mensa interazien-dale di Coriano. Un vero e proprio ri-storante self service, completamente rimodernato, grazie a un investimen-to di 2,6 milioni di euro. La filosofia della “varietà a prezzi contenuti” gui-da la scelta di offrire menù diversifi-
cati, che spaziano dai piatti unici a fascia bassa convenzionata, dall’otti-mo rapporto qualità-prezzo, alla piz-za, dai prodotti equo-solidali ai piatti senza carne di maiale e ai menù per celiaci. Fondamentale l’attenzione all’ambiente: la struttura, inaugurata il 29 luglio, è dotata di pannelli foto-voltaici, per la produzione di ener-gia elettrica e acqua calda e sistemi computerizzati per i cicli di gestione del centro. www.gemos.it (V.D.S.)
Bontavola: il gusto della Pausa
Cesena - Per la Centrale del Latte tracciabilità è sinonimo di garanzia: ogni giorno, consultando il sito inter-net, i consumatori possono scoprire la provenienza di latte, formaggio e gelato, semplicemente inserendo data di scadenza e lotto di produzione. Un servizio importantissimo, che assicu-ra qualità, genuinità e freschezza, e permette di risalire addirittura alla zona di mungitura e alla stalla di pro-duzione. Il Consorzio, formato da 50 soci delle province di Forlì-Cesena,
Ravenna, Rimini e Ferrara, raccoglie circa 250 quintali di latte ogni gior-no: la caratterizzazione esclusivamen-te locale degli allevamenti è il punto di forza dell’azienda, che opera da cinquant’anni nel segno della tradi-zione e della genuinità. Insomma, nessuna bugia: il prodotto, garantito sotto l’aspetto qualitativo, nutriziona-le e igienico-sanitario, è così sincero da mostrare sempre le tracce della sua storia. www.centralelattecesena.it (V.D.S.)
Tracce di Bontà
6 | IN Magazine
Annotare | Brevi IN
Castrocaro Terme - Lo scorso 16 luglio lo spettacolo è iniziato a luci spente, quando ci si è trasferiti in blocco al cocktail di Mezzanotte del Grand Hotel Terme, teatro del dopo Festival. I finalisti del Voci Nuove, tra cui Caroline Koch, già vincitrice del premio Volti Nuovi 2009, hanno cenato con il conduttore dello show Fabrizio Frizzi, il maestro Demo Morselli, il mago Cremona e i dirigenti Rai, soddisfatti dell’esito di uno show tornato ai fasti di un tempo. E mentre la kermesse canora va in archivio, consa-crata da critica e dati Auditel (oltre 2.500.000 spettatori per un 18% di share) già ci si proietta verso il futuro. Friz-zi, amico di lungo corso delle Terme, tornerà presto per provare uno dei nuovi percorsi proposti dalla Clinica del Benessere, che il maestro Demo Morselli ha già testato. www.termedicastrocaro.it (F.M.)
Il dopofestival al Grand Hotel
Castrocaro Terme - Ha anima black e una voce straordi-naria Nicola Traversa, vincitore della 53° edizione del Fe-stival Voci Nuove. Il talento ventiseienne, pugliese d’origi-ne e abruzzese d’adozione, ha messo d’accordo pubblico e giuria, guadagnando un’unanimità di consensi che vanta pochi precedenti nella kermesse canora. La gara non è mai stata davvero in discussione, anche se le ottime perfor-mance dei dieci finalisti hanno confermato ancora una volta l’eccellente livello della manifestazione. Musica per le orecchie del patron Giuliano Casalini: l’edizione 2010 va così in archivio come una delle migliori di sempre. www.festivalcastrocaro.it (F.M.)
La migliore “voce nuova”
FORLì, via Monteverdi, 4 tel. 0543.473177 - fax 0543.781626 www.delorenziceramiche.it - [email protected]
Alla ricerca dell’eccellenza
Vino, Yoga e... Volvo S60
Bertinoro - Il nuovo gioiello di casa Volvo, la S60, un concentrato di tec-nologia e sicurezza, è stata presentata lo scorso 8 luglio nella splendida cor-nice della cantina vitivinicola Campo del Sole. Alla serata sono intervenu-ti Andrii Diachkov, nuovo martello ucraino della Yoga Volley, il presiden-
te della squadra Giovanni Gavelli e il coach Piero Molducci. Il vernissage è stato organizzato da Romagnauto, azienda da sempre vicina alla prima squadra della Romagna, per presen-tare in anteprima il nuovo modello a tutti i clienti e amici di Forlì e Cesena. www.romagnauto.it(V.D.S.)
Il saluto di Franco Fabbri
Forlì - Una brillante “carriera” conclusa, lo scorso 30 giugno, dopo
ben 37 anni: per l’ultimo giorno di lavoro è stato organizzato un
brindisi con i colleghi, alla presenza dell’assessore comunale alla
Cultura, Patrick Leech. Tanti ricordi e manifestazioni di stima, anche da parte di chi ha “incrociato” Franco Fabbri per un solo anno lavorativo:
“Mi ritengo privilegiato – ha detto Leech - di aver potuto lavorare in
questo breve periodo con un dirigente di altissima esperienza professionale
e culturale. Il mio primo anno da amministratore ha coinciso con il
suo ultimo a Teatro, ma gli sono debitore del generoso scambio di
opinioni e di conoscenza che abbiamo avuto”. Si concludono così molti anni
di onorato servizio, durante i quali il teatro forlivese è diventato punto
di riferimento nazionale, al secondo posto in regione dopo Bologna, in
base alla classifica Agis. www.teatrodiegofabbri.it (V.D.S.)
La Bocconi dà ragione a Formula Servizi
Forlì - L’innovazione di Formula Servizi, applicata alla logistica
nell’ospedale Morgagni-Pierantoni, ha prodotto un recupero di efficienza importante, oltre a un miglioramento
della sicurezza dei servizi sanitari e delle condizioni di lavoro e a una
rilevante economicità per l’Ausl. Lo testimonia una ricerca condotta dal Cergas, Centro di Ricerca sulla Logistica Sanitaria dell’Università
Bocconi, che ne ha studiato modello organizzativo, operatività, tecnologie
e sistemi informativi impiegati, lay-out e organizzazione degli spazi.
Il risparmio sulla spesa storica dell’azienda sanitaria, precedente
all’esternalizzazione dei trasporti a Formula Servizi, è pari al 59%. Il 23 giugno scorso, presso il padiglione
Morgagni, il prof. Stefano Villa, responsabile dell’area Gestione
delle operations e logistica Cergas Bocconi, ha presentato i risultati e
ha sottolineato la qualità del sistema logistico forlivese (in relazione ad
altri casi studio italiani ed europei), alla presenza dei vertici di Ausl e
Formula Servizi. www.formulaservizi.it (V.D.S.)
XII Premio Ugo Becattini
Rocca San Casciano - Un appun-tamento che non tradisce. Anche quest’anno il premio Fondazione Ugo Becattini, lo scorso 24 luglio, ha stregato il pubblico di piazza Garibal-di, anfiteatro-bomboniera del paese. Azzeccata la scelta dei protagonisti: un istrionico Gigi Proietti, versatile nel passare con innata nonchalan-ce da Pierino e il lupo di Proko’fiev a Gastone di Ettore Petrolini, una très charmant Catherine Spaak, un vitale Tonino Guerra. Senza dimenticare la straordinaria prova dell’Orche-stra sinfonica Mitteleuropea, guida-ta dalla bacchetta del maestro Mi-chelangelo Galeati. Un trionfo che
porta anche la firma del direttore artistico Massimo Mercelli, deus ex machina di Emilia Romagna Festival. www.fondazioneugobecattini.org (F.M.)
8 | IN Magazine
Via Bertini 90 47100 Forlì Tel. 0543 724163 Fax 0543 801739 [email protected]
Archibald, design Jean-Marie Massaud.Poltrona Frau Collection, 2009.
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Via Bertini 90 47100 Forlì Tel. 0543 724163 Fax 0543 801739 [email protected]
Archibald, design Jean-Marie Massaud.Poltrona Frau Collection, 2009.
Nuovo presidente del Lions Forlì Host
Cervia - Walter Neri è il nuovo presidente del Lions Club Forlì Host
per l’anno 2010/2011. Il passaggio di consegne ufficiale si è tenuto lo scorso 26 giugno al Golf Club
di Cervia. L’ex presidente Vera Roberti ha passato il testimone al
successore, eletto dall’Assemblea dei soci. Ad affiancare Neri in veste
di vicepresidente è Battista Bassi. www.lionsforlihost.it (V.D.S.)
Ferragosto, festa con i Buskers
Santa Sofia - Acrobati, saltimbanchi, musicisti, equilibristi, clown e
giocolieri: ad agosto Corniolo e Santa Sofia prendono le sembianze di un
grande circo a cielo aperto, dove ogni piazza e ogni giardino si trasformano
in un insolito palcoscenico per le esibizioni di artisti provenienti da ogni
parte del mondo, che si incontrano in questa magica atmosfera. Come
ogni anno si alterneranno spettacoli di ogni genere, mentre l’evento clou
del festival farà alzare gli occhi al cielo per seguire le evoluzioni di un affascinante “spettacolo verticale”.
Parallelamente, la rassegna “Il Borgo e la Piazza” farà rivivere antichi giochi e mestieri e via Martiri si
riempirà di bancarelle. Immancabili, i fuochi d’artificio di ferragosto
chiuderanno ufficialmente la festa, che proseguirà comunque, come da
tradizione, all’interno del Buskers Park, nel Parco Giorgi, con spettacoli nati dall’improvvisazione degli artisti.
www.santasofiabuskers.it (F.R.)
Il Consorzio Agrario Cresce
Cesena - Si chiama “Insieme per cre-scere” il progetto, avviato lo scorso anno e previsto fino al 2015, di ristrut-turazione, riposizionamento e otti-mizzazione delle strutture del Con-sorzio Agrario Interprovinciale, cooperativa di servizi per l’agricoltu-
ra da oltre un secolo: un programma che si è concretizzato con il riposizio-namento e l’ammodernamento di di-verse Agenzie (Forlì, S.Giorgio, Cese-na, Macerone e Calisese) e anche con l’ingresso nel mondo del giardinag-gio e del fai da te, attraverso l’adesio-ne al network “Tuttogiardino”. “L’idea è nata dall’esigenza di diversificare i nostri servizi, – spiega il direttore Adamo Zoffoli – abbiamo cercato la realtà più strutturata nel mondo del garden e abbiamo trovato ‘Tuttogiar-dino’, nato nel Consorzio Agrario di Bolzano, di cui siamo diventati un franchising. Una scelta vincente: tra 2009 e 2010 abbiamo già aperto cin-que punti vendita, che, nonostante la crisi, non hanno conosciuto battute d’arresto, e tra settembre e il pros-simo anno ne apriremo altrettanti.” www.caiforli.com (V.D.S.)
L’indomito Artias
Cervia e Bagnacavallo - Il sodalizio tra i due Comuni, con l’intervento di CNA Ravenna, nel 2010 si ripropone con la grande mostra dedicata all’ar-tista francese, ma italiano di adozio-ne, Philippe Artias. Ai Magazzini del Sale di Cervia sono esposti, fino al 29 agosto, i lavori degli anni ’70 e ’80, mentre al Convento di San Francesco di Bagnacavallo, dal 12 settembre al 10 ottobre, saranno esposte le ultime produzioni. La rassegna L’indomito intende rimarcare la vitalità quasi ribelle dell’artista, sia come creatore di immagini che come difensore dei valori di libertà e uguaglianza. Artias si orientò fin dagli esordi al figurativo antinaturalistico, sviluppando però una pittura mai fredda, in cui il se-
gno si fa colore e la percezione visiva si fa sensazione. (A.S.)
10 | IN Magazine
Marco Lodola alla Rocca
Predappio Alta - Opere luminose nei suggestivi terrazzamenti all’aperto delle vecchie mura della Rocca. Fino al 15 settembre, in concomitanza con le aperture serali, sono visibili le installazioni dell’artista: una decina di pezzi in plexiglas colorato e neon luminosi, inneggianti alla musica e al ritmo. La mostra è organizzata da “La Maya Desnuda” di Forlì.
Il Centro Stile Ferrettigroup
Forlì - Pensato e voluto da Norberto Ferretti, per essere uno dei centri di design e decor navale più avanzati al mondo: è il nuovo Centro Stile Ferrettigroup, guidato da Gilberto Grassi e composto da circa una trentina tra architetti e designer, che collaborerà con i più rinomati architetti e studi di progettazione navale al mondo. Il Centro si inserisce all’interno della Direzione Industriale del Gruppo e affianca anche la Direzione Commerciale, realizzando un network di competenze per sostenere, consolidare e sviluppare la ricerca stilistica che caratterizza i brand Ferretti. www.ferrettigroup.com
Premio Sportilia 2010
Santa Sofia - Marino Bartoletti a condurre e Simona Banchetti, come madrina, hanno presentato a inizio agosto l’edizione 2010 del Premio. Oltre ai vari premiati, folta come sem-pre la schiera di protagonisti dello sport romagnolo: dalla squadra del Cesena, neopromossa in A, a Miran-da Cicognani, la ginnasta forlivese
prima portabandiera donna a Hel-sinki 1952, alle medaglie olimpiche di Roma 1960 Livio Berruti e Sante Gaiardoni. Finale, come sempre, con gli arbitri, in ritiro a Sportilia: protagonisti, in particolare, Nicola Rizzoli, miglior ar-bitro della stagione, e il promettente fischietto Paolo Valeri.
Cesenatico - I colori di Tonino Guer-ra, autore delle venti tende realizzate artigianalmente dalla Bottega Pa-scucci di Gambettola, sono protago-nisti della XIII edizione di Tende al Mare, la nota rassegna estiva d’arte contemporanea considerata tra le più originali manifestazioni artisti-che all’aperto. Le tele disegnate dal Maestro, nel suo stile eclettico e ine-sauribile, sono state messe all’asta lo scorso 9 luglio, durante la cena di be-neficenza che ha raccolto fondi per la Consulta Comunale per il Volonta-riato di Cesenatico, e restano esposte fino al 29 agosto nella spiaggia libera di Piazza Andrea Costa. L’edizione 2010 ritrova dunque le antiche ori-gini: le tele sono state infatti realiz-zate con la tradizionale tecnica della stampa romagnola su tela, con cui le
antiche stamperie le creavano a ini-zio secolo per riparare i bagnanti dal sole, prima dell’avvento degli ombrel-loni. (V.D.S.)
Le “poesie nel sole”
IN Magazine | 11
Forlì - Lialsport pensa in grande e rinnova l’immagine dell’outlet di via Zotti, nella zona industriale. Nel nuo-vo spazio di 200 mq, la cui inaugura-zione è prevista per fine settembre, saranno esposti articoli di tendenza d’intimo, moda mare e piscina. Tutti i marchi dell’azienda si presenteran-no in una nuova veste: Fichissima am-plierà l’assortimento della collezione “intima basic”, con modelli e colori per tutti i gusti; Master riproporrà l’alto livello qualitativo e il vasto as-sortimento delle linee di moda mare e intimo; Lial, marchio leader dei costumi da bagno, offrirà un ampio ventaglio di nuove proposte; infine Aikon continuerà ad accompagnare gli sportivi nel mondo della piscina con prodotti altamente specializzati. Mare, ma non solo: la novità assoluta
sono articoli di calzetteria, fitness e accessori, che diverranno protagoni-sti per la realizzazione di un perfetto total look. www.lialsport.it (V.D.S.)
Tre Terme e la nuova comunicazione
Bagno di Romagna - Le acque termali hanno secoli di storia,
soprattutto nella località termale più antica del territorio. Ma questo
patrimonio naturale si concilia perfettamente con la modernità,
creando un connubio di tradizione e innovazione: i due stabilimenti Roseo Hotel Euroterme e Hotel
Terme di Sant’Agnese offrono cicli di cure personalizzate e trattamenti
costantemente aggiornati, avvalendosi della professionalità di
medici specialisti e operatori termali qualificati. E, in linea con questo spirito, il consorzio Tre Terme ha
puntato su uno stile comunicativo al passo coi tempi: l’innovativa
campagna pubblicitaria realizzata dall’agenzia Menabò, si compone,
infatti, di un sito tattico, in cui trovare speciali offerte web e richiedere
preventivi, e della presenza sui più importanti social networks (come facebook e twitter), blog e forum. www.terme-salute.com (V.D.S.)
Vincenzo Baldini in mostra a Londra
Londra - Il pittore forlivese ha partecipato alla collettiva “Art in
Mind” organizzata da una delle più attive gallerie dell’East end. Le tre
opere inedite, presentate alla Brick Lane Gallery, affrontano il tema dei
malati mentali nei vecchi manicomi: proprio la capacità espressiva di Baldini ha destato l’interesse nei
manager della galleria. Al suo esordio in Inghilterra, l’artista
romagnolo è stato ben accolto anche dalla critica. Vincenzo Baldini ha
esordito nel 1983 e da allora ha esposto diverse volte.
www.baldinivincenzo.it (V.D.S.)
Le novità Lialsport
Gambettola - La medaglia d’oro nello slalom speciale alle Olimpiadi inver-nali di Vancouver 2010, in Romagna per partecipare ai Beach Games, ha fatto visita a Technogym per scegliere personalmente le innovative attrezza-ture della sua nuova palestra perso-nale. Il campione di Villa Minozzo,
ha incontrato Nerio e Pierluigi Ales-sandri e si è allenato nella palestra Technogym con i nuovi attrezzi per il training cardiovascolare ed il poten-ziamento muscolare, dialogando con i collaboratori Technogym che han-no accolto con entusiasmo il campio-ne olimpico. www.technogym.com
Giuliano Razzoli visita Technogym
12 | IN Magazine
FORLÌ C.so della Repubblica, 157 tel. 0543.34700 - [email protected]
I nostri clientidiventano anchenostri amici.
Elisa Santarelli indossaocchiali Mykita
Osti per Passione
testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini
L’amore per la filosofia “slow”, il rispetto dei prodotti del territorio e un sogno diventato realtà: un’osteria dove far riscoprire i sapori tradizionali, quelli di un tempo. è la storia di Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi, coppia nella vita e in cucina.
Stregati da Slow Food, conquistati dall’austera eleganza di un’antica canonica, in gran parte dirocca-ta, sufficientemente incoscienti da cimentarsi in un’attività loro sconosciuta, ma sorretti da quel-la passione incontrollabile che sta sempre alla base delle imprese di successo, sei anni fa hanno matu-rato una decisione. Aprireun’oste-rianelrispettoassolutodellafilo-sofiagastronomicateorizzatadalmovimentoacuisiispirano. Il loca-le, oggi, ha un’anima, è grazioso e accogliente, frutto di un paziente lavoro di restauro eseguito con materiali d’epoca per mantenerne intatta l’architettura della canoni-ca. Un’operazione condotta con la cura e la passione che caratteriz-zano chi ha in mente un progetto e non rinuncia al risultato, anche a prezzo di sacrifici. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. La vecchia struttura che si ergeva accanto alla chiesa di Pianetto, frazione di Ga-leata, comune dell’entroterra for-livese, oggi è una piccola, ma rino-
mata osteria che ha preso il nome dall’attività dell’ultima inquilina, un’anzianache, incambioaffitto,avevailcompitodisuonarelecam-pane. Da qui il nome “La Campa-nara” voluto da RobertoCasamen-ti, geometra 46enne originario di Santa Sofia e AlessandraBazzocchi, insegnante forlivese, compagna nella vita e insostituibile supporto nell’esperienza che hanno intra-preso nel mondo della ristorazione di qualità. Sintomatico e, per certi versi, unico, ilfattocheentrambiprovenganodaesperienzelavora-tiveditutt’altrogenererispettoalmondodellaristorazione.“Grazie ad alcuni amici, abbiamo conosciuto Slow Food e ci siamo immediatamente appassionati alla filosofia alla base del movimento - sottolinea Roberto - abbiamo par-tecipato a laboratori e manifesta-zioni e ci siamo innamorati delle proposte che insegnano a godere della diversità delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varietà dei luoghi di provenienza e il nome dei
produttori, a rispettare i ritmi del-le stagioni. Slow Food, infatti, af-ferma la necessitàdell’educazionedelgusto come migliore difesa con-tro la cattiva qualità dei prodotti e come unica difesa contro l’omolo-gazione di ciò che viene servito a tavola. Ha, poi, come scopo finale la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animali a rischio di estinzione e sostiene un nuovo modello di agricoltura meno in-tensivo e più pulito. Ecco! Di tutto questo ci siamo innamorati, con l’incoscienza tipica di chi non sa dove andrà a finire, ma conlapas-sionedichivuolerimettersiingiocoinunasfidaconsestessoeconilso-gnocheculla.”“Ogni volta che visitavamo un’oste-ria - aggiunge Alessandra - pen-savamo, forse come tanti, come l’avremmo voluta noi, da clienti. Considerazioni in libertà che evi-dentemente, in fondo al nostro animo maturavano. Così un bel giorno, quando a Roby venne af-
14 | IN Magazine
Essere | Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi
Sopra, Alessandra e Roberto nella cucina della Campanara.
A destra in basso, il bancone del bar su cui spicca la coppa vinta a
“La Prova del Cuoco”.
fidato dal parroco di Pianetto il compito di vendere la canonica semidiroccata, visto che nessuno si offriva, abbiamo pensato che po-teva essere la nostra osteria. Un so-gno che stava per prendere forma, un posto fatto a nostra immagine, con un numero limitato di piatti, preparati però con ingredienti fre-schissimi, una cucina stagionale e tradizionale, con i produttori se-gnalati nel menù per coinvolgerli personalmente e responsabilizzar-li. Questo accadeva sei anni fa.”Roberto sottolinea, poi, come, per i primi mesi, l’offerta de “La Cam-panara” non superasse le dieci per-sone, perché non si sentivano in grado di accontentare una cliente-la maggiore, visto che nessuno dei due aveva esperienza nel settore. Certo altri tempi, considerando che oggi può contare su quattro dipendenti ed è in grado di “met-tere a tavola” una cinquantina di persone, sempre su prenotazione.
Un’insegnanteeungeometra,dun-que,accomunatidaunagrandepas-sioneperlacucinatradizionalediqualità, una coppia bene assortita, ma, come da loro stessi conferma-to, senza un retroterra culturale di tipo gastronomico. Chi è, allora, che realizza le ricette?“Senza dubbio il ‘cuoco col cappel-lo’ non sono io - ammette Roberto - chi spazia nella tradizione, risco-prendo antichi menù, accostando prodotti di stagione, elaborando ricette della cucina tosco-roma-gnola è Alessandra.” Ecco un ele-mento che qui sta alla base della gastronomia: lacucinadellaRoma-gnaToscana, con i suoi “mangiari” semplici, elaborati con la sapienza e la saggezza di chi conosceva la fame, ma anche il gusto di racco-gliere dalla natura ciò che di buo-no e unico sapeva offrire.“Va anche detto - ribadisce Ales-sandra - che la madre di Roby, ori-ginaria di Corniolo, è un’autentica
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depositaria delle tradizioni locali delle due regioni con-finanti e le ricette nascono così, da unconfrontotraleesperienzedicucinecontigue,maancheprofondamentediverse. Una volta studiata ed elaborata, la ricetta passa alla fase di realizzazione, quindi è sottoposta al giudizio di Roby. È lui il nostro assaggiatore: se ottiene il suo placet viene promossa.”È bene ricordare, però, che qui non si trovano ricette par-ticolarmente elaborate. Contano gli ingredienti, il pane buono, fatto da un amico con lievito madre e lasciato riposare 15 ore, l’olio extravergine di oliva, le verdure di stagione e, come spiega Roberto con orgoglio, “il com-plimento più bello è quando un cliente dice di essersi
ricordato delle polpette della nonna e di aver ritrovato sapori dimenticati.”Il menù cambia settimanalmente in base ai prodotti repe-ribili, nel senso che, quando un prodotto termina il suo ci-clo, la lista inevitabilmente cambia. Ogni menù propone quattro antipasti, quattro primi fatti al tagliere, altrettanti secondi, numerosi dolci, anche questi rigorosamente di produzione propria, come pure le confetture, servite con i profumati formaggi.“Per quanto riguarda la carne, va detto che non facciamo grigliate - aggiunge Roberto. Utilizziamo, volutamente, i
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Sotto, da sinistra, prodotti tipici e prelibatezze in esposizione alla Campanara e l’ingresso dell’osteria.
cosiddetti ‘tagli poveri’ della Bovi-na Romagnola, una razza straordi-naria, fornitaci da ‘Il Magnifico’ consorzio di 17 allevatori locali che producono vitelli straordinari.” Insuperabili e da assaggiare asso-lutamente, ossi buchi, spezzatino, polpette fatte con il lesso, lingua di vitello, zucchine e patate ripiene, o la carne macinata (le svizzere) oggi chiamata hamburger. Come dire, chi vuole godere del piacere della gola, senza temere di finire nel ter-zo girone dell’Inferno dantesco, come Ciacco, il goloso fiorentino, non può prescindere dal mettere in calendario una visita a Pianetto. Qui si entra nel mondo della qua-lità assoluta, che hafattomeritareall’osterialaChiocciolaSlowFood, massimo riconoscimento che il movimento assegna a chi fa gastro-nomia nel rispetto del disciplinare imposto. Un premio che Roberto
e Alessandra hanno ritirato nel novembre 2009 in Campidoglio a Roma. Ed è stata in quella occasio-ne che hanno incontrato il funzio-nario Rai incaricato di selezionare i ristoratori da invitare a“LaProvadelCuoco”.Unapartecipazionechehaconsacrato,alivellonazionale,RobertoeAlessandra, che, coi loro piatti, hanno sbaragliato per ben sette volte consecutive, altrettanti qualificati chef. “È stata una bel-lissima esperienza e un’eccezio-nale occasione di marketing per il territorio - sottolinea Roberto. Venti minuti, per sette giorni, alle 13, su Rai 1, costituiscono un’oc-casione irripetibile, nella quale abbiamo parlato dei prodotti del territorio e, poiché era possibile portare in trasmissione un gruppo di supporto locale, ci siamo fatti ac-compagnare da rappresentanti dei comuni limitrofi, opportunità che
ci hanno permesso di mostrare i prodotti della nostra tradizione.”Visibilità nazionale, soddisfazioni personali, un sogno realizzato: tut-to in sei anni e tanto ancora da con-quistare. L’avventura di Alessandra e Roberto si è tinta dei colori del successo e quello che appariva un desiderio irrealizzabile si è concre-tizzato. Oggi “La Campanara” è una realtà e presto, si augurano i due coniugi, sarà affiancata da una locanda. Nulla a che vedere con i moderni agriturismi, ma poche stanze a disposizione di chi segue l’itinerario del gusto e viaggiano per l’Italia alla ricerca dei locali che hanno fatto propria la filosofia Slow Food. Poiché il territorio e i suoi prodotti sono alla base di ogni menù, Alessandra e Roberto vo-gliono che anche Pianetto e la valle del Bidente possano entrare, a pie-no diritto, nelle mete del gusto. IN
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Inseguire un Sogno
Scegliere una nuova strada, per caso, passione o necessità. Arrivando dove non si sarebbe neppure immaginato. Massimiliano Castellucci, Bruno Tassinari, Maurizio Tassani e Mario Pini: quattro forlivesi ci raccontano le loro “storie di vita”.
Cambiare vita, lasciando indietro quello che si faceva per inseguire qualcosa di nuovo. Perscelta,ne-cessitàopercaso. A volte la vita è imprevedibile e ci porta dove non avremmo immaginato, a volte ba-sta scegliere e cambiare...Così è stato per MassimoCastelluc-ci, che dopo otto anni in banca ha iniziato ad avvertire qualche pro-blema di salute legato allo stress. Per curarsi ha cominciato a fare yoga e, da li, ad avvicinarsi alla fi-losofia orientale. In poco tempo il desiderio di fare una vita più tran-quilla e legata alla natura ha preso il sopravvento. Quando ha saputo che a Predappio c’era un podere in vendita in tre giorni ha depositato la caparra e preso la sua decisio-ne. Ora è viticoltore e coltivatore biologico. “Ho dovuto rimpiazza-re i vigneti, perché vecchi. Poi ho fatto diversi corsi finanziati dalla regione su come fare il vino e ora produco Sangiovese Doc. L’agri-colturabiologica,invece,nascedal-lanecessitàdimangiarenaturaleeandareincontroalmionuovostiledivita, più tranquillo e rilassato.”
Ma la scelta di Massimo non si è fer-mata all’agricoltura: “Avevo anche voglia di vedere il mondo e quin-di ho fatto un primo viaggio con AvventurenelMondo.Orasonounadelleloroguide. Le mie mete prefe-rite sono dove la gente vive ancora allo stato naturale.” Ora Massimo si trova in Nepal, nel villaggio più alto del mondo (4mila metri d’al-tezza), raggiungibile solamente dopo venti giorni di trekking.Un altro amante dei viaggi, MarioPini, aveva avuto varie esperien-ze all’estero ma solo nel 2000 ha lasciato Forlì, per trasferirsi alle IsoleVergini. “Avevo visitato quei luoghi nel ’97 e mi erano subito piaciuti. Così, mia moglie (origina-ria del luogo, ndr) ed io abbiamo deciso di trasferirci. Come prima cosa dovevamo scegliere una atti-vità da ‘trasferire’: la scelta è stata quella del gelato artigianale.” Pri-ma di trasferirsi Pini era titolare della palestra Nautilus a Forlì. “Hodovutofaredeicorsiperimparareafareilgelato,mentemiamogliehalavoratoindiversegelateriepercapirecomefunzionavano. Poi ab-
biamo comprato il macchinario e ci siamo trasferiti.” Adattarsi ad un nuovo paese e una nuova cultura non sempre è facile: “ La popola-zione del luogo è al 90% di colore, quindi ho sofferto una specie di razzismo al contrario.” L’altro lato della medaglia però ha compen-sato il disagio. “Alle Isole Vergini c’è pochissima burocrazia e tasse, quindi è molto facile gestire un’at-tività. In più, per hobby e per ne-cessità, mi sono messo a fare i lavo-ri di rifinitura della casa comprata vicino al mare e dove vivo con mia moglie Pearl e mia figlia Angelica.” Ma Pini non è riuscito a lasciare del tutto il mondo del fitness: in-segnaginnastica,incaricatodalgo-vernolocale,nellescuoledell’isolaperqualcheoraasettimana. “Quel-lo che mi manca dell’Italia sono i sapori tipici come la mozzarella e l’olio d’oliva, che mi faccio spedire dai miei fratelli.”C’è chi parte e chi, invece, ritor-na al luogo d’origine. È il caso di BrunoTassinari, che aveva lasciato Premilcuore per andare a Bologna a studiare giurisprudenza. “Non
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Cambiare | Quattro storie forlivesi
A fianco, dall’alto, Maurizio Tassani e Mario Pini con la moglie Pearl e la figlia Angelica nella loro gelateria alle Isole Vergini. In apertura, dall’alto, Massimo Castellucci e Bruno Tassinari con uno dei suoi muli per il trasporto della legna.
era nei miei piani tornare, ma la vita all’improvviso ti cambia.” Nel suo caso, la morte del padre aveva lasciato l’azienda di famiglia senza una guida. Così Tassinari è torna-to per prendersi cura dell’alleva-mento equino e boschivo. “ Ora, dopo 20 anni, so di aver preso la decisione giusta, amo il mio lavoro, non potrei fare nient’ altro.” L’aziendacomprendecirca15caval-li,altrettantimulielaproduzionedilegna. I muli infatti servono per trasportare la legna dai luoghi del bosco dove nessun altro mezzo ri-esce ad arrivare. “ Riescono a tra-sportare fino a 2 quintali di legna e sono in grado di ritornare da soli
da dove sono arrivati: sono fonda-mentali. A parte questo sono molto legato ai miei animali, in caso di necessità riesco a improvvisarmi anche veterinario. Il mio lavoro ce l’ho nel sangue visto che era una attività di famiglia. Quando lavo-ro non porto orologi o cellulari: quando mi sveglio alla mattina non vedo l’ora di ricominciare!” Unamoreperil lavorocosigran-decheloporta,neifinesettimana,adaiutarelasorellanell’alimenta-ri tabacchiall’entratadellacittà. “Bisogna stimolare i giovani a ri-scoprire i vecchi mestieri e la vita vicino alla natura.”Non sempre i mali vengono per
nuocere, a volte ti possono far sco-prire qualcosa che non sapevi di avere. Maurizio Tassani, titolare della palestra Black Star e bodybu-ilder, aveva appena superato un intervento ai polmoni quando il foniatra che si occupava di fargli fare esercizi gli fece notare che era molto intonato. Quando capì che c’era la potenzialità per fare canto lirico, iniziò a prendere lezione. “Ho sempre ascoltato musica clas-sica, i cantanti americani anni ’50 e Frank Sinatra, quindi si è trat-tato di mettere in pratica quello che già ascoltavo.” Nel’97ildebuttocomecantanteliricoall’AlighieridiRavenna. “Ho fatto concerti lirici per anni, poi sono passato a mu-sical con il gruppo teatrale Qua-os. E per cinque anni ha cantato sulle navi da crociera.” Con Mario Versari ha allestito la Tassani Bro-adway Band con la quale si esibisce in Romagna e in Italia. “Lo scorso anno mi sono iscritto a Italia’s Got Talent e sono stato selezionato tra 7mila finalisti. Da li sono successe molte cose, sono stato chiamato dalla Rai e ho partecipato ad alcu-ne trasmissioni. Ora sta uscendo il mio singolo in spagnolo Tu eres mi vida. Il futuro? Continuare a fare questo mestiere cercando di por-tare la voce all’italiana a massimi livelli.” IN
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Filosofi, poeti e scrittori hanno cercato di spiegare il desiderio. Bastava un ingegnere a realizzarlo.Classe E Coupé 220 CDI. Pura attrazione.Scegli la tua forma di desiderio. Classe E Coupé: l’auto di serie più aerodinamica del mondo. Domina l’aria con un valore CX di 0,24. Ferma il cuore con il suo design moderno e aggressivo. Supera ogni aspettativa con i motori diesel BlueEFFICIENCY, Euro 5. Consumo combinato (l/100 km): 5,6 - Emissioni CO2 (g/km): 148.
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Ha scoperto la danza a cinque anni. Da allora,
per Cesare Serra è diventata una grande
passione e, soprattutto, il suo futuro. Ora al
giovanissimo ballerino (è il primo forlivese a
raggiungere questo traguardo) si sono aperte
le porte dell’Accademia della Scala di Milano.
“Il mio futuro non è incerto: so quello che voglio. Ladanzaèlamiapiù grande passione e da adultovorreidiventareunballerinodallabrillantecarriera.” Questa è una frase di un compito in classe di quinta elementare di CesareSerra. Le idee le ha ben chiare da quando a cinque anni gli capita di vedere, scegliendo dalla biblioteca di casa,
ricca di una miriade di proposte di spettacoli, arte e natura, una cassetta video con il famoso bal-letto “Il Lago dei Cigni”. Già era un bambino pieno di curiosità e d’interesse per l’arte in generale, però quei ballerini eterei ma for-ti, aggraziati ma potenti gli fanno scattare la famosa “scintilla”. È quello il momento in cui decide il
testo Mariavittoria Andrini - foto Giorgio Sabatini
La grinta e la Grazia
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Danzare | Cesare Serra
Ha carattere e disciplina
suo futuro. “I primi passi della sua vita erano già passi di danza”, racconta la mamma. “Quando è entrato in classe la prima volta e per tutti i cinque anni delle elementari non camminava ma danzava”, raccontano le sue maestre della “Diego Fabbri”.Perché col sacro fuoco dell’arte e della danza ci si nasce. Cesare, al di là di ogni possibile commento, è un bambino fortunato. Non ha mai dovuto lottare in famiglia per im-porre il suo amore per la disciplina della danza. I genitori hanno, infatti, sempre intelligentemente assecondato le sue inclinazioni e l’hanno sostenuto in ogni momento. Non è poco quando ti devi confrontare, già da piccolo, con buona parte del mondo che considera “da maschi” prendere a calci un pallone e da “femminucce” calzare le scarpette da ballo. È, anzi, tanto, quando a scuola sei preso di mira da compagni di classe colpevoli, troppo spesso, di avere genitori con poca apertura mentale. Per fortuna Cesare, dotato di una sensibilità non comune, di un’intelligenza vivace e di una determinazione assoluta
su ciò che vuole per sé, si è fatto scivolare addosso tutto e ha proseguito imperterrito per la sua strada. E molti di quanti avevano “sorriso” per quelle sue movenze così piene di delicatezza avranno rosicato quando, primora-gazzinointuttalastoriaforlivese,hasuperatoledurissi-meproveperentrareall’AccademiadellaScaladiMilano, tempio indiscusso della danza mondiale.A seguirlo in questo percorso sono stati i suoi insegnanti di danza, NoemiBriganti e SergeManguette della scuola “Arte e Danza University” di Forlì. “Ci siamo subito resi conto che avevamo fra le mani un bambino che poteva avere tutte le carte in regola per diventare un ballerino: un viso bellissimo, una struttura fisica armoniosa, un grande senso della musica, ma, soprattutto, un carattere che non prova timore alcuno di fronte alla dura fatica, alla disciplina ferrea, al dolore delle vesciche nei piedi,
agli inevitabili rimproveri, ai sa-crifici. Lui sa che deve imparare a sopportare tutto questo perché solo così potrà diventare un gran-de ballerino di danza classica.”La vita di Cesare da adesso in avanti sarà tutta diversa, e lui ne è consapevole: ancora più impe-gnativa, ma per molti versi anche più stimolante. A Milano, in una città nuova, lontano da tutto ciò che ha avuto fino ad oggi, in una classe frequentata esclusivamente da ragazzi dell’Accademia, con po-meriggi alla sbarra a ripetere, sotto l’occhio vigile di insegnanti atten-ti, passi ripetitivi e, per i profani, anche un po’ noiosi, alla ricerca di un’agognata perfezione. Dietro a tanta leggerezza e leggiadria po-chi fra il pubblico immaginano, e
quindi comprendono, la dura fati-ca del danzatore, la sua sopporta-zione stoica del dolore ai piedi o a tutte le articolazioni, continua-mente sottoposte a grandi pressio-ni. Ma gli applausi del pubblico o danzare, su un palcoscenico famo-so, il meraviglioso “volo” del Lago dei Cigni, che ha fatto scattare la
magia in un bimbo di 5 anni, fa-ranno dimenticare tutto questo e daranno senso a tanta fatica fatta in nome di una grande passione. Questo è l’obiettivo di Cesare Ser-ra, 11 anni appena. Non un bambi-no qualunque, ma unpiccolouomoconlagrintadiunleoneelagraziadiunafarfalla. IN
In apertura, Cesare Serra insieme alla sua insegnante Noemi Briganti. A fianco, il giovanissimo ballerino impegnato sul palcoscenico.
Giovani ballerini di successo
Grandi festeggiamenti, quest’anno, alla scuola “Arte e Danza University” di Forlì. Oltre a Cesare Serra, infatti, ora allievo dell’Accademia della Scala di Milano, anche Guglielmo Garavini, 14 anni, si trasferirà a Roma, per iniziare il suo percorso all’Accademia Nazionale di Danza. Incetta di premi, poi, all’11° Edizione del “Premio Internazionale di Danza” di Tolone, in Francia: categoria Assolo, Lorenzo Epifani, Cesare Serra e Beatrice Culiersi, rispettivamente 1°, 2° e 3°; categoria Pre-Professionali, Carlotta Testa, 3° premio; categoria Gruppi, 1° premio al balletto “Cantando sotto la pioggia” con Mattia Massa, Cesare Serra, Lorenzo Epifani e Nicola Rosetti; categoria Duo, 1° premio a Guglielmo Garavini e Margherita Urbini.Il Premio Speciale per la Miglior Coreografia è andato a Serge Manguette.
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la magia della resina unita alla luce dell’arte
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Venerom è un’azienda da sempre interessata alla ricerca di nuovi linguaggi nel campo della resina. Un’indagine che attraversa il percorso imprenditoria-le di Venerom e si incrocia, nei differenti momenti, coi mondi della tecnologia, del design e oggi, dell’arte.Il progetto “arte in luce” è l’ultimo nato in Venerom.Si propone di sondare la resina, l’arte figurativa e
astratta, dando vita a una collezione di “vissuti lumi-nosi. La sua vocazione all’innovazione non poteva che condurla a sposare una luce filmica, ambientale, ecologica e sensoriale che, letteralmente “da vita” all’immagine in resina che viene fissata, dall’artista, su un film trasparente retro-illuminato... l’effetto è un’altra volta, magico!
è un progetto
arte in luce
FORLÌ Via Costanzo II°, 1 tel. 0543 720605 - CESENA Via C. Cattaneo, 477 tel. 0547 608328
Alcuni quadri d’autore della collezione Venerom
Abitare | Attico a Milano Marittima
Un elegante attico vista mare con terrazzo, a Milano Marittima, in cui tra pezzi di antiquariato e moderno comfort la luce domina incontrastata.
Stanze da Panorama
testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini
Un altro viaggio in questo clima estivo; usciamo, per la bella stagio-ne, da Forlì e ci dirigiamo verso il mare. La nostra nuova meta si tro-va a MilanoMarittima, è un attico situato in zona centrale, a ridosso del mare.Dal terrazzo, che avvolge l’intera superficie, lo sguardo abbraccia il mare e le colline retrostanti, rega-lando allo spettatore una piacevole sensazione di pace e di relax.Posto all’ultimo piano di un palaz-zo tipico degli anni Sessanta, ha trovato una nuova dimensione e una nuova veste due anni fa, grazie all’intervento dell’architetto forli-vese Danilo Pucci e dell’interior designer milanese Sissi Valassina.L’azzurro del cielo e del mare si rispecchia all’interno dell’appar-tamento grazie alle grandi vetra-te, riflettendosi sulle pareti, sulle quali i colori utilizzati partono dal bianco per degradare verso un az-zurro pastello molto delicato e al tempo stesso elegante.
All’esterno l’ampio terrazzo, dal-la pavimentazionelignea, è stato arredato con gusto da Dedon for-nito da Zoli Arredamenti di Forlì, creando una raffinata zona relax e una pranzo, incorniciata dallo splendido panorama.L’ambiente giorno è stato sapien-temente sviluppato e suddiviso in modo da creare un angolo cucina in laminato color indaco, studiato e progettato dall’architetto Danilo Pucci e realizzato su misura da Me-trocubo Arredamenti di Alessan-dro Amaducci di Forlì: una zona pranzo caratterizzata da un tavolodifine‘800congambaacipollaat-torniatodasedieimbottite, il tutto affiancato da una bellissima cre-denzadel‘600diprovenienzavene-ta, magistralmente restaurata dai Fratelli Monticelli di Carate Brian-za e da un piccolo comodino Luigi XVI. Tutti i mobili di antiquariato citati appartengono da genera-zioni alla famiglia proprietaria. Sempre prodotti da Metrocubo
Arredamenti sono invece l’arma-dio a muro nella zona ingresso in laminato blu e il tavolo porta tele-visore anch’esso in laminato color indaco.Dalla zona pranzo si intravede il salotto, costituito da un bel divano fornito da Minotti Tendenze Arre-damenti di Forlì e da una splendida poltrona in tessuto girevole Fendi, disponibile presso Fendi Casa and Kenzo Maison by Luxury Living di Milano Marittima, così come il tavolino ovale dal top rivestito in pelle.Ladelimitazionedegli spazi vie-neanchesottolineatadallasceltadellapavimentazione: pietra color grigio piasentina per l’angolo cu-cina, che si innesta nel listone in teak utilizzato per la zona pranzo, per quella relax e per la zona notte. Selezione effettuata presso Salaro-li di Forlì. Sempre presso Salaroli sono stati scelti i copri riscaldanti, che arredano parte delle pareti di tutto l’appartamento.
In apertura, scorcio del salotto e della vetrata che dà sull’esterno. A fianco, la credenza del ‘600 con sullo sfondo la zona cucina. Sotto, la camera padronale. In basso a destra, l’ampio terrazzo sul mare.
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Il cielo e il mare fanno da cornice naturale all’attico
L’eleganza degli ambienti viene anche caratterizzata e sottolineata dai punti luce costituiti da elementiaformadifogliainferrobattuto conpendentiincristallo risalenti ai primi anni del Novecento, di provenienza lombarda, e dai tendaggi che avvolgono la parete vetrata realizzati dalla ditta L’imbottito di Gianni Di Cereda Giovanni, di Aicurzio, nel milanese; della stessa ditta sono le imbotti-ture delle poltroncine nella zona pranzo.Attraverso le porte color bianco di Rimadesio entriamo nella camera da letto padronale, dove troneggia un letto imbottito creato dalla ditta Cereda, affiancato da comodi-no Fendi di forma quadrata rivestito in pelle stampata. La zona bagno rivestita con ceramiche (fornite da Salaroli,
Forlì) dai colori bianchi e blu, creano un uno spazio inti-mo, semplice ed elegante.Terminiamo questo nostro “viaggio” a Milano Marittima dando un nuovo sguardo al cielo e al mare, che fanno da cornice a questo attico, tanto da diventarne elemento di arredo naturale fondamentale. Mentre all’internoanticoemodernosiincontranoesiincrociano, trovando nella scelta di colori, materiali e degli arredi un connubio prezioso, che regala al visitatore una sensazione di benessere e di serenità senza confini. IN
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Camminare | Campigna e Cullacce
Passeggiata nel Bosco
testo Matteo Ranucci foto Giorgio Sabatini
La piacevole camminata da Campigna alle Cullacce, tra alberi maestosi e sorgenti d’acqua: un sentiero pianeggiante, tra la natura del Parco Nazionale.
Una sbarra in legno non consen-te l’accesso ai mezzi motorizzati. La sterrata parte da qui, dove la strada piega a sinistra e scavalca un ruscello che precipita in una pozza artificiale, per poi ridiscen-dere, irregolare, lungo il pendio. La località è una delle più belle del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Campigna: due alber-ghi, un presidio della Forestale, fabbricati in pietra e un oratorio, quello della Concezione, rico-struito nel 1954 sui resti di una chiesa del ’600 distrutta durante la Seconda guerra mondiale. Gli edifici sono stretti fra loro nel fit-to della foresta. Rivoli di acqua e torrenti animano il sottobosco. L’acqua sarà uno degli elementi dominanti del paesaggio, secondo solo alla foresta che lascia intravve-dere qualche stralcio di blocchi di arenaria. Fossi, ruscelli, rigagnoli, scendono dai fianchi della mon-tagna che a destra volge verso il valico della Calla, Pian Carbonai, il Poggione. Trasversali al crinale che dividono Romagna e Toscana, le linee di acqua si riversano sul
lato opposto della carrareccia in una serie di conche e balzi: alcuni è difficile definirli ruscelli, scorro-no nel sottobosco appena percetti-bili, per poi ricongiungersi a valle, in un territorio lontano qualche centinaio di metri. È nei pressi di Sant’Agostino e Ca’ Fiumari che prenderanno consistenza e comin-ceranno a formare un ramo, quel-lo di Campigna, del Bidente. Il sen-tiero corre più a monte. È facile, taglia di sbieco la costa e non esce quasi mai dalla foresta. Si chiama anello Campigna-Cullacce-Cam-pigna, è uno dei percorsi segnati dell’area naturalistica. Unclassico,idealeperpasseggiare,perpeda-lare,perspingereunpasseggino. La traccia scivola nel bosco che in questa porzione non possiede la sua tipica veste. Gli abeti bianchi lasciano spazio ad altre specie, ace-ri, carpini, faggi, ontani, tigli selva-tici. Si cammina in un falsopiano tra discese, salite impercettibili e lunghi tratti di pianura senza mai discostarsi troppo dai mille metri. Dopo aver camminato per un paio di chilometri si raggiunge Loca-
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Un tratto del sentiero delle Cullacce, facilmente
percorribile a piedi e in mountain bike.
litàMadonnina.Qualche metro a monte in una nicchia nella roccia si trova una celletta e la statua della Vergine. La si raggiunge salendo alcuni scalini scivolosi. I visitatori hanno lasciato due rosari appesi alla piccola grata di ferro, alcuni fiori viola, un lume, un santino de-dicato alla Madonna della Neve e una bottiglietta di plastica bianca riempita con acqua benedetta. La strada forestale è larga, ben se-gnalata. Senza problemi d’orien-tamento rimane il tempo per pensare, parlare, contemplare il bosco. L’ariaèfrescaancheinesta-te,profumataebagnataneipressideifossi. Qui il sottobosco di terra e foglie s’imbrunisce, appesantito
dall’umidità, la roccia luccica illu-minata dal sole e prende sfuma-ture verdastre. La luce penetra in certi tratti a fatica nella macchia che segue il cammino donando ri-flessi, riverberi e bagliori. In altri la foresta si apre verso est e lascia intravvedere l’alta valle, la costa e l’altopiano di San Paolo in Alpe. I tronchi degli abeti si alternano a distanze regolari e rivelano la loro natura di piantagione volu-ta dall’uomo, appartenuta, fino all’unità d’Italia, all’Opera del Duomo di Firenze, negli anni in cui il legname era bene prezioso e pregiato. Si sfiora lo scheletro mozzato di un grande faggio seco-lare, si raggiunge PoggioTerminie
Botryobasidium sassofratinoense, fungo sconosciuto alla scienza
La scoperta di una nuova specie di fungo, sconosciuta fino a
poche settimane fa alla scienza, avvalora, se ce ne fosse ancora
bisogno, le qualità naturalistiche di questo territorio, il suo aspetto selvaggio e ancora per certi versi
poco conosciuto, la necessità conseguente di tutelarlo. Il
Botryobasidium sassofratinoense, questo il nome dato alla nuova
varietà, è avvenuta in marzo nell’area limitrofa al fosso delle Cullacce in corrispondenza del
margine settentrionale della Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino. Si tratta di un
fungo lignicolo, non commestibile e la cui esistenza è legata ai
processi di decomposizione dei legni che avviene nei fossi, in
particolare nelle ceppaie di Abies alba. Questa varietà non era mai
stata vista e catalogata prima. Gli studi condotti nell’ambito di ricerche coordinate dall’Ufficio
Territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio sono stati guidati dalla
micologa professoressa Annarosa Bernicchia in collaborazione con
il collega tedesco Prof. Langer di Gottinga ed a quello spagnolo Perez Gorjon. Questo conferma
il valore internazionale dell’area naturalistica, vero laboratorio
scientifico per la tutela e lo studio della biodiversità. Con questa nuova
specie, chiamata Botryobasidium sassofratinoense per ricordare il
luogo della sua prima scoperta, le varietà di funghi all’interno dell’area
a tutela integrale sono 545.
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Si cammina in un falsopiano
Informazioni utili
Come arrivare: Campigna si trova a circa 64 km da Forlì. Per raggiungerla, prendere la SP 4 e proseguire lungo la Val Bidente per Santa Sofia. Da Corniolo continuare per circa 10 km verso Passo della CallaPartenza e arrivo: Campigna (nei pressi dell’Albergo lo Scoiattolo)Mezzo consigliato: a piedi o mountain bikeLunghezza: 10 km circaDislivello in salita (e discesa): circa 70mtPeriodo consigliato: aprile-novembrePunti acqua: Campigna, Fonte del Raggio (a seconda dalle condizioni climatiche)Cartografia: Carta Escursionistica Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Scala 1:25.000, Selca, Firenze, 2005, 4° edizioneBibliografia Consigliata: La Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino: 1959 - 2009. 50 anni di conservazione della Biodiversità, a cura di A. Bottacci, ed. Cfs/Utb, 2009; Storia di uomini e foreste: economia e società nell’Appennino forlivese dal fascismo all’istituzione del parco nazionale, a cura di Mauro Maggiorani. Bologna, 2003, A Piedi nel Parco, a cura di Sandro Bassi. Ed. ComunicAzione, 2006Internet: www.campigna.it; www.parcoforestecasentinesi.it
Dall’alto, il rifugio del Ballatoio e la statua della Vergine a pochi metri di distanza dal sentiero principale.
poi si scavalca il FossodellaRuota. L’acqua scivola tra gli strati del sot-tosuolo, fuoriesce dalle coste e si getta in conche che in primavera creano salti d’acqua e piccole ca-scate. Una traccia sottile e ripida si stacca dalla via principale a si-nistra. Il segnavia 243 indica la stradaper
ilBallatoio: una deviazione consi-gliata. Si cammina in discesa per 15 minuti su un sentiero stretto nel primo tratto caratterizzato da grandi massi per raggiungere i 907 metri del piccolo rifugio. Due panche e un tavolo di legno, una candela incastrata in una bottiglia di vetro, il camino ad angolo. Il ri-
covero misura 2 metri per 2 o poco più. Ha il tetto di lastre d’arenaria, muri di pietra ed è perfettamente mimetizzato, quasi fosse opera del-la natura. Aperto e ben conservato, sorge isolato su una linea contorta che continua a valle per poi risali-re, impervia, verso Campigna. Si sceglie di percorrere a ritroso la
deviazione ignorando il cartello in legno che indica 1 ora di cammino per località Villaneta. L’erta è impe-gnativa, l’aria della conca è afosa. Ritornati sulla strada principale, si continua a sinistra. Il cammino ritorna pianeggiante, comodo e permette di rifiatare. Si raggiunge una fontana, la fontedelRaggio.
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In estate è spesso priva d’acqua. La s’incontra a destra, indicata da un cartello in legno e da un basa-mento in pietra con incisa la data 1911 e la sagoma di un gatto. Eraunluogoimportantedoveviandan-ti,carbonaietaglialegnapotevanotrovareacquafrescaepulitadisor-gente. Mancano poche centinaia di metri alla conclusione. Si sono percorsi poco meno di 5 km. La traccia di ghiaia si perde in un piccolo fazzoletto d’erba alta, al confine con un bosco fitto, quasi impenetrabile. Le Cullacce è al tempo stesso meta finale e giro di boa dell’itinerario. Lastradater-minaall’improvviso,dopounacurvasuunconfinespeciale,quellodellaRiservaIntegralediSassoFratino, interdetta all’uomo, in cui la natu-
ra è lasciata libera di progredire, seguendo leggi tutte sue. Il toponi-mo del nome, traducibile in “pietra spaccata”, rivela l’asperità del terri-torio. Questa’area a tutela speciale si estende per oltre 750 ettari sul lato forlivese del Parco Naziona-le: il Poggione, Poggio Scali, La Lama, Poggio Cornacchia, Ponte alla Sega, Poggio della Serra, Fosso della Porta ne segnano il confine. Dalla Piana delle Cullacce si deve ripercorrere a ritroso il sentiero. Ruotandolosguardodi180gradisiosservanosassi,tronchi,fiori,co-ste,montagnedaunavisualecon-trapposta. Si cammina ora verso ovest ma resta inalterato il retroscena del bosco: il silenzio della foresta in-terrotto dai suoni del fogliame
mosso dal vento, il sottile rumore dei corsi d’acqua che fendono il sottobosco, le voci ovattate degli escursionisti. Il palazzo ottocente-sco del Granduca, sede di un alber-go, e il campanile dell’Oratorio si intravvedono a tratti a destra dove i rami della macchia si diradano svelando la meta finale del sentie-ro, facendone percepire la distan-za. Le tinte bianche e grigie delle poche case di Campigna risaltano in lontananza, una macchia spezza il manto verde increspato che sem-bra ricoprire ogni cosa. La foresta si richiude e il sentiero riprende il suo incedere all’interno del bosco, di taglio sulla costa, scavalcando fossi e linee d’acqua, fino allo sbar-ramento nei pressi di Campigna, dove termina il sentiero. IN
Uno dei numerosi giochi d’acqua nei ruscelli che fiancheggiano il sentiero.
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Una LegaDue sospirata, raggiunta qualche tempo
dopo la finale con la Fortitudo: merito di una
squadra forte e di una società dalla grande
solidità. Le voci della dirigenza e dei primi
sostenitori raccontano l’emozione vissuta
dalla FulgorLibertas e dall’intera città.
Volli, sempre volli, fortissimamen-te volli. Il motto di Vittorio Alfieri? No, l’imperativo categorico di so-cietà, squadra, staff tecnico, spon-sor e tifosi della FulgorLibertas. Obiettivo di tanta ostinata deter-minazione, il ritorno nell’olimpo del basket. Un traguardo centrato in maniera sospirata, con quel piz-zico di suspence che mette a dura prova le coronarie ma poi fa esplo-dere l’urlo liberatorio prima stroz-zato in gola. Una catarsi che segue undici, lunghissimi, anni di purga-torio. Un periodo che ha assistito al passaggio dalla lira all’euro, o ancora alla ridefinizione di confini geografici e marmellate politiche. Conclusa l’interminabile fase di “espiazione” la Vem è nuovamen-te lassù, ripescaggio o vittoria sul campo, poco importa.Soprattutto per una squadra che fino all’ultimo secondo di gara 5 con la Fortitudo aveva un piede in LegaDue. Soprattutto per una società che, ogni anno, presenta bilanci in regola dimostrando una solidità economica ignota ai più.
Poco importa se non ci sono stati caroselli di auto, retine tagliate, ba-gni di folla e spumante. Oggi il so-gno ha finalmente i contorni della realtà. E tanto basta per gioire.“La promozione ce la siamo real-mente meritata sul campo - dichia-ra con toni pacati ma decisi il pre-sidente ErioMasoni. Un successo che ha premiato un intenso anno di lavoro di società, tecnici e gioca-tori e gratifica la città. La squadra opera sul territorio da 60 anni, nel 1999 ci siamo rimboccati le mani-che costruendo ex novo una realtà cestistica, oggi finalmente tornata ai livelli che le competono. Tutta-via per far fronte a questa nuova, splendida avventura avremo biso-gno di lavorare in sinergia, con il sostegno del pubblico, presente al Palafiera non solo in occasione dei derby ma anche negli incontri con Omegna e Barcellona, e delle aziende locali.”Plaude alla grande rentrée SergioMazzi, presidente di Cariromagna, tra gli sponsor. “Sono molto felice. Il basket è lo sport che ha maggiore
Ritorna il grande Basket
testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini
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Vincere | Fulgor Libertas
A fianco, Erio Masoni, presidente della società con Maurizio Camurani, patron di Vemsistemi.
attrattiva nel territorio. La Fulgor-Libertas ha meritato pienamente questo risultato. Ora, agguantata la LegaDue c’è un solo obiettivo: rimanerci!”.Sulla stessa lunghezza d’onda GianniGenesi: “Era ora! - allarga il sorriso il dirigente. Siamo rien-trati nel nostro habitat naturale. Già vent’anni fa tornammo tra i pro grazie a un ripescaggio. In quell’occasione riuscimmo addi-rittura a centrare l’A1. Chissà che non sia di buon auspicio. Certo è cambiato il contesto economico e sociale, speriamo che il basket fun-ga da traino per la città.”Chi crede ciecamente nel futuro è Maurizio Camurani, patron di Vemsistemi. “Stiamo godendo ap-pieno del successo, lo sognavamo da tanto. Ora l’attenzione si sposta alla prossima stagione, dovremo operare con grande impegno, fer-mo restando che le scelte tecniche sono di esclusiva competenza so-cietaria.”Si proietta al 2011 anche LucaPan-
zavolta, dirigente di Conad, altro sponsor biancorosso. “In tutta sincerità non mi intendo molto di basket ma considerata l’importan-za della palla a spicchi per la città, continueremo senz’altro a sostene-re i colori della FulgorLibertas.”Non può mancare la “benedizio-ne” del primo cittadino, RobertoBalzani. “Forlì è tornata con pie-no merito fra le grandi del ba-sket italiano. Merito di uno staff societario, tecnico e sportivo che da anni ha costruito un percorso importante e pronto alle sfide di massimo livello. A nome della cit-tà rivolgo alla squadra e ai soste-
nitori un ‘in bocca al lupo’ per la prossima stagione, con l’augurio di rappresentare al meglio la grande tradizione del basket forlivese.”L’aura ectoplasmatica di Griffin e McAdoo, Fumagalli e Niccolai ora può diradarsi, consegnata allo scrigno dei ricordi. Un’interacittàèprontaaripartire,atuffarsinelso-gno. Dopo aver visto il buio, i tifosi hanno ritrovato il sorriso. Come in una sorta di sliding doors. Ed è proprio il caso di dire: Matteo Ma-laventura (il giocatore della For-titudo che aveva segnato il punto decisivo sul fil di sirena, in gara 5), chi era costui? IN
Un ultra… dal Sudafrica
Tra i supporter più accesi, quel Marino Bartoletti che, composto e serafico davanti ai microfoni, si conferma inossidabile ultra biancorosso nell’animo. Persino a distanza, dall’altro capo del globo. “Nonostante a inizio estate fossi in Sudafrica per i Mondiali di Calcio - confessa -, non ho mai smesso di seguire con trepidazione le sorti della Vem. Attraverso internet mi sono informato sull’andamento delle sfide con la Fortitudo. In seguito ho sperato e gioito per le notizie provenienti dal Consiglio Federale. Nel felice momento dello sport forlivese, il ritorno della FulgorLibertas rappresenta la ciliegina sulla torta. Ma attenzione, non deve essere un punto d’arrivo bensì di partenza.”
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Successo in Trasferta
testo Francesca Miccoli
Curiosità, intraprendenza, senso della famiglia. Non è possibile rias-sumere in tre rapide asserzioni i 34 anni di FabioDiIorio, “ingegnere non ingegnere” dalla vena roman-tica e lucidamente sognatrice. È lui stesso a raccontarsi in maniera cordiale, lontano anni luce dalle tracimanti esondazioni di ego che si impadroniscono spesso dei gio-vani manager rampanti. Fabio è così, fedele alle origini, nonostan-te una carriera sfolgorante che lo ha proiettato nell’elite del designsportivo. Il primo indizio che tra-pela dalle parole del forlivesediFranciaè l’amore per il nido do-mestico, frutto di un forte senso di radicamento, non tanto ai luoghi quanto alle persone. Una scala di valori fondata sui rapporti umani, intessuti attraverso trame d’affetto e condivisione. “Ho due genitori fantastici e un ‘fratellino’ di 6 anni più giovane, Manuel. In realtà il mio nucleo familiare è ora compo-
sto da Barbara, mia futura sposa, e Lorenzo, il nostro meraviglioso figlioletto di due anni. Siamo uniti e ci sosteniamo a ogni passo. Que-sto è il nostro segreto.” Al termi-ne di un lungo percorso di studi, “intrapreso un po’ per vocazione, un po’ per temerarietà”, FabiosilaureainIngegneriaMeccanicaconunatesisullescarpedarunningelaloroinfluenzasugliinfortuni. “Un progetto sbocciato all’improvviso durante i sei mesi trascorsi in Sco-zia all’Università di Strathclyde”. Dopo la consegna della pergame-na, l’invio del curriculum alla Adi-das apre le porte del sogno. “Nel maggio 2003 sono partito per No-rimberga. Ho lavorato tre anni per il brand tedesco come responsabile dello sviluppo dei prodotti moda, a contatto con i migliori tecnici e le più importanti fabbriche asiati-che.” Un’attività che avvicina Fabio al collezionismo delle cosiddette sneakers. “In realtà a me le scarpe
piace portarle, tuttavia rimango sempre qualche istante incantato davanti a modelli storici come le Nike air Jordan 1 o le Adidas di Jesse Owens.” Dopo l’esperienza in Adidas Fabio “trasloca” a LeCoqSportif, storico marchio d’oltral-pe. Dal rigore teutonico alla “douce France”. All’ombra di Montmartre diventa responsabile marketing e merchandising dell’intera gamma di prodotti. Poi il grande salto. “Nel 2009 ho deciso di tentare l’avven-tura: fondare un nuovo marchio.” Nasce così SAWA-MadeinAfrica. “Assieme a due amici, Frederic e Medhie, sto mettendo in piedi un business economicamente impe-gnato a sviluppare lavoro dove ce n’è particolare bisogno.” Felice-mente costretto a frequenti viaggi a contatto “con realtà inimmagi-nabili”, il forlivese rimpiange fa-miglia e amici, vecchie abitudini romagnole e giornate al mare. “Ma non è il momento di rientrare. C’è ancora un po’ di strada da fare.” Comprensibile, per chi vede la sco-perta come uno dei motori dello spirito. “La curiosità è la spinta che mi aiuta a ripartire sempre, una volta raggiunto un obiettivo.” Una professione di fede. IN
42 | IN Magazine
Migrare | Fabio Di Iorio
testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini
Un ricordo Personale
La saracinesca di Polvere, storico negozio d’antiquariato di corso Diaz non si solleverà più. FrancoGhirotti, illustre esponente della cultura forlivese e anima dell’eser-cizio commerciale di fronte al te-atro Diego Fabbri, è stato tradito da quel cuore malandato che già in giovane età lo aveva costretto a lunghi periodi di convalescenza. “Franco era una persona vera. Unesteta,amantedelbellonellesuemilledeclinazioni.” A ricordarlo è Luciana Prati, dirigente della Pinacoteca forlivese, provata dal-la scomparsa dell’amico venuto a mancare lo scorso 5 luglio all’età di 68 anni. “Eravamo legati da amici-zia fin dagli anni verdi, motivipro-fessionalieaffinitàelettiveavevanopoiincrociatonuovamentelenostrestrade.” Coriandoli di memoria, aneddoti si affollano nella mente, ostacolando il normale fluire delle parole. Difficile esprimere verbal-mente l’emotività in un momento di grande turbamento interiore. “La sua scomparsa crea un gran-de vuoto - continua. L’avevo visto poche ore prima che il suo cuo-re, già provato, si fermasse. Era in spiaggia a Milano Marittima a godersi il clima ventilato.” Aveva un carattere scostante, a tratti bru-sco, ma come argomentava Mon-tanelli, un’indole ruvida è sinoni-
mo di personalità. Temperamentofigliodellasuainnatasensibilità.Ghirotti era sempre generoso nel dispensare consigli, condivideva il suo patrimonio di conoscenze scrivendo per riviste di settore e partecipando all’organizzazione di rassegne, in particolare alla Fiera di Forlì. Con Luciana Prati aveva avviato negli anni un’intensa atti-vità di collaborazione. “Quando è stata restaurata Villa Saffi, Franco si è prodigato nella cura dell’arre-damento, lavorando con dedizione e senza trascurare il minimo detta-glio. Aveva inoltre curato splendide edizioni di ‘Tavole Apparecchiate’, organizzate a Palazzo Albertini dal Soroptimist. Era sempre disponi-bile, penso ad esempio a quando prestò una grande libreria in oc-casione della personale di Miria Malandri.” Una sensibilità palesata anche nella docenza: teneva lezio-ni sulla storia del mobile all’Uni-versità degli adulti. “Un aneddoto? - conclude la dirigente comunale - Eraunmagnificotanguero. Sì, ci mancherà.” IN
L’omaggio a due “cover”
Ci hanno lasciato nel corso di questi mesi altri due noti
personaggi del mondo economico e imprenditoriale forlivese, già
copertine di “Forlì IN Magazine”. Mario Pezzi, fondatore della
Fattoria Paradiso di Bertinoro e tra gli artefici del risveglio enologico
della Romagna. Pezzi fu una delle primissime copertine della rivista, che qualche anno fa si è occupata
di Vitaliano Brasini, “capitano d’impresa” di Conad, scomparso
a inizio giugno a 70 anni. La redazione li ricorda testimoniando
la vicinanza alle loro famiglie.
Franco Ghirotti con Luciana Prati e Grazia Bartolini durante l’edizione
2002 di “INsieme al Gala”, organizzato da Menabò al Circolo della Scranna.
44 | IN Magazine
Ricordare | Franco Ghirotti
Ricordi di un’ Epoca
testo Sabrina Marin
Un viaggio nel tempo, per recupe-rare atmosfere, emozioni e sogni di cinquant’anni fa, quando l’Ita-lia viveva il boom economico, sulle strade correvano le 500 e Anita Ek-berg faceva il bagno nella fontana di Trevi. Tutto questo è 1960-Ladolcevita…forse, evento d’ampio raggio (promosso dall’Assessora-to alla Cultura di Cesena), che si articola in mostre, proiezioni cine-matografiche, concerti, spettaco-li, pubblicazioni, finoal3ottobre. Cuore della manifestazione la Gal-leriaComunaled’arteExPescheria, con quattro sezioni espositive.La prima è “1960 l’anno mirabi-le del cinema italiano” ed espone foto di scena di alcuni dei più im-portanti film italiani usciti in quel-la stagione irripetibile: fra le molte pellicole spiccano tre capolavori assoluti, L’avventura di Antonioni, Rocco e i suoi fratelli di Visconti e, soprattutto, La dolce vita di Fellini. Gran parte delle immagini pro-
viene dal ricchissimo archivio del Centro San Biagio, cui si affian-cano scatti dalle agenzie roma-ne Archivio Storico del Cinema/Afe e Reporters Associati e dalla collezione milanese di Lorenzo Pellizzari. Nel corso della mostra sono previste anche proiezioni in galleria.Uno spaccato della ‘dolce vita cese-nate’ e delle abitudini dei giovani di allora sarà offerto, invece, dalle fotografiescattatedaGinoZangheri in occasione della Settimana Ce-senate (popolarmente chiamata “la mostra”), quando al termine dell’estate la vita si trasferiva in via-le Carducci per due settimane di “piaceri mondani”. Poi si ritornava al solito tran tran, in attesa del fu-turo carnevale e della successiva stagione degli amori. A completa-re il quadro, “La dolce vita… atto secondo”, che metterà in mostra alcuni abitivintage del periodo. www.sanbiagiocesena.it IN
1960 - La dolce vita...forse: una mostra,
ma non solo, per ripercorrere, tra foto e
proiezioni, l’Italia del boom. A Cesena, fino
al 3 ottobre.
Gino Montesanto a Cesenatico
Casa Moretti e Museo della Marineria, fino al 19 settembre
ospitano una mostra - curata da Manuela Ricci e Orlando Piraccini - sullo scrittore Gino Montesanto (1922-2009). Cesenatico, la città
alla quale Montesanto è stato legato, è custode della memoria
dello scrittore. Casa Moretti e Biblioteca Comunale conservano,
infatti, l’archivio e i libri donati dall’erede di Montesanto, Giuseppe Pisciotta: un’eredità importante, un bene comune ordinato e conservato
presso le istituzioni culturali cesenaticensi, e che con questa
mostra s’inizia a far conoscere alla collettività. www.casamoretti.it
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Visitare | La dolce vita… forse
Sono partiti il 22 luglio scorso da Cattolica, sede dell’esposizione permanente delle imbarcazioni degli otto brand del GruppoFer-retti, per raggiungere la marina di Hvar in Croazia. Tre gioielli del mare, Pershing 64’ di Pershing, Itama FiftyFive di Itama e Riva-le di Riva sono i protagonisti di “Easea>Tour” l’emozionante viag-gio itinerante dedicato a clienti, prospect e dealer del Gruppo nautico forlivese. Il tour, che dopo la tappa in Croazia, approderà in Monte-negro nell’affascinante marina di Budva, offre agli armatori la pos-sibilità di vivere il comfort offerto dagli yacht del Gruppo Ferretti, in un clima rilassato, regalando a tutti divertimento e relax nel pie-
no della stagione estiva. Durante il mese di agosto “Easea>Tour” sbar-ca invece, in Costa Azzurra dopo aver visitato località di eccezionale bellezza quali Taormina, Panarea, Capri, Porto Cervo e Porto Vec-chio. Tappa finale il 28 agosto ad Antibes/Saint Tropez. Un viaggio
anche raccontato in tempo reale dall’on board diary, magazinedigita-le che, con video, immagini e news rappresenta una sorta di reporta-ge del viaggio, sfogliabile su web, smartphone e connesso ai principali social network (http://diary.easea-tour.com).Easea>Tour 2010 rappresenta, dun-que, uneventoinedito ed estrema-mente importante per il Gruppo, come ha testimoniato Lamberto Tacoli, Chief Sales &Marketing Of-ficer. Un’esperienza che sottolinea la volontà di soddisfare le esigenze dei clienti, senza prescindere dal forte legame col territorio e con Cattolica, che ospita Easea>Show,l’esposizione permanente degliyachtdelGruppo, leader nella pro-
gettazione, costruzione e commer-cializzazione di prodotti di altissi-ma qualità. È, infatti, titolare dei più famosi ed esclusivi brand della nautica mondiale: Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Bertram, Riva, Mochi Craft, CNR, e Ferretti Cu-ston Line. Il Gruppo guidato dal
presidente e fondatore Norberto Ferretti e dall’Ad Salvatore Basile, è da sempre ai vertici della nautica da diporto, in virtù di una costante innovazione di prodotto e processo e alla continua ricerca di soluzioni all’avanguardia in campo tecnolo-gico. L’ampia gamma d’imbarca-zioni offerte è progettata da tecnici e ingegneri specializzati dell’AYT - Advanced Yacht Technology, uno dei centri di ricerca e progettazione navale più avanzati al mondo ed è prodotta nei moderni stabilimenti sia in Italia, sia in Usa. Il Gruppo Ferretti, fondato nel 1968, è pre-sente in Asia con un ufficio di rappresentanza a Shanghai e ne-gli Stati Uniti attraverso la Allied Marine, una delle più accreditate
società attive nella distribuzione di imbarcazioni e nella fornitura di servizi nautici in nord America. Infine, un network esclusivo di 85 dealer garantiscono la presenza in oltre 80 paesi e alla clientela i più elevati livelli di assistenza nelle ma-rine di tutto il mondo. IN
testo Roberto Zoli
Emozionarsi in Mare
Da sinistra, Itama FiftyFive, Pershing 64’ e Rivale, i tre yacht protagonisti del “tour” Ferretti.
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Navigare | Easea>Tour
Un “filo rosso” che accompagna, da oltre 40 anni, la crescita del Gruppo Salaroli: una bel-lezza sinonimo non solo di lusso, ma che valo-rizza il fascino, l’eleganza e l’esclusività di soluzioni di arredo, in grado di garantire quel valore ag-giunto per rendere unici i nostri spazi di vita.Oggi, anche di fronte a una difficile situazione economica, in Italia e nel mondo, Salaroli continua a perseguire con succes-so la propria mission, che l’ha portato a guidare con efficacia e saggezza il proprio sviluppo, sia in termini di espansione terri-toriale che di soluzioni commerciali, partendo dal settore tradi-zionale (pavimenti e rivestimenti) e poi allargando le proposte prima all’arredo bagno, poi alle cucine e agli accessori.Il gruppo, guidato con lungimiranza da Davide e Giancarlo Salaroli, oggi, grazie ad un posizionamento di leadership con-solidato, è punto di riferimento del settore con gli eleganti show-room di Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e Rimi-ni e si distingue per l’eccellenza delle proprie proposte, per l’esclusività dei materiali, per il design raffinato delle soluzioni di arredo bagno e cucine.In termini commerciali Salaroli ha perseguito, negli ultimi anni, risultati d’assoluto prestigio: il gruppo si trova a vivere un periodo in forte controtendenza, rispetto alle criticità del mercato. “La nostra mission - afferma Monica Marchini, trade manager del gruppo - c’impone di non cullarci sugli allori per
i risultati conseguiti, sia in termini qualitativi che economici, ma di guardare avanti per-seguendo il nostro progetto industriale, che mira a una cosciente politica di sviluppo,
anche in un periodo di recessione come l’attuale. Senza fare scelte avventate o passi al buio: vogliamo consolidare la nostra presenza nel territorio romagnolo ed allargarla ad aree limitrofe con l’apertura di nuovi show-room, at-tualmente in fase di studio.”Oggi il Gruppo Salaroli, grazie alla propria solidità commercia-le e a partnership con le migliori aziende produttrici sta realiz-zando un altro sogno: rendere alla portata di tutti soluzioni d’arredo che esaltino fascino ed eleganza. “Questa - con-clude Monica Marchini - è la sfida imprenditoriale che stiamo perseguendo: la nostra flessibilità gestionale, unita a un otti-mo potere d’acquisto, ci permette di proporre prodotti e solu-zioni d’alta qualità, prima riservati alla sola clientela d’elite, a condizioni veramente interessanti. Chi varcherà gli ingressi dei nostri show-room troverà piacevolissime sorprese, in grado di coniugare efficacemente le aspirazioni in termini di bellezza dell’arredo con le concrete disponibilità del proprio portafoglio.”
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3 | Zeronove tecnologia italiana. OTTICAGALLERY - c.so della Repubblica, 157 - Tel. 0543.34700 - Forlì
4 | Collezione Giorgio Armani. OTTICAGHETTI - c.so della Repubblica, 124 - Tel. 0543.26008 - Forlì
5 | Collezione Pianoforte. SALAROLI - v. Balzella, 4/e - Tel. 0543.794511 - Forlì
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