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FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO II n° 17 PRIMA PARTE OTTOBRE 2014 SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO Editoriale R. Merlino pag. 2 65 a MISFF – M. Zeppi 3 65 a MISFF – Galleria Immagini 7 65 a MISFF – Fedic Scuola – XI Edizione di Scuola Video Multimedia Italia 9 65 a MISFF – Cinema a scuola: ciak, si gira!!! 11 65 a MISFF – Colonna sonora di un quadro – M. Rosati 14 Am’arcord8 – N. Scanu 15 Am’arcord8 Rolf – N. Scanu 16 LO SCAFFALE 19 (20 anni dopo) Jack Frusciante è uscito dal gruppo – F. Felloni 19 ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC 20 Corto Indipendenti “FilmVideo & Unica – Cinevideo Bergamo 20 Wars in the world – Cinevideo Bergamo 22 Personaggi: Uomini & Storie con il corto indipendente – Cinevideo Bergamo 24 BACKSTAGE 27 Gabriella – G. Vecchi 27 Ornella – O. Pozzi 28 Angela – A. Pantalone Malossi 30 L’INTERVISTA 31 3dproduction Intervista a Stelvio Giaquinto – E. Di Gennaro 31 Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa lavoro di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. Jean-Luc Godard

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FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO II – n° 17 PRIMA PARTE OTTOBRE 2014

SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO

Editoriale – R. Merlino pag. 2 65a MISFF – M. Zeppi “ 3 65a MISFF – Galleria Immagini “ 7 65a MISFF – Fedic Scuola – XI Edizione di Scuola Video Multimedia Italia “ 9 65a MISFF – Cinema a scuola: ciak, si gira!!! “ 11 65a MISFF – Colonna sonora di un quadro – M. Rosati “ 14 Am’arcord8 – N. Scanu “ 15 Am’arcord8 Rolf – N. Scanu “ 16 LO SCAFFALE “ 19 (20 anni dopo) Jack Frusciante è uscito dal gruppo – F. Felloni “ 19 ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC “ 20 Corto Indipendenti “FilmVideo & Unica – Cinevideo Bergamo “ 20 Wars in the world – Cinevideo Bergamo “ 22 Personaggi: Uomini & Storie con il corto indipendente – Cinevideo Bergamo “ 24 BACKSTAGE “ 27 Gabriella – G. Vecchi “ 27 Ornella – O. Pozzi “ 28 Angela – A. Pantalone Malossi “ 30 L’INTERVISTA “ 31 3dproduction Intervista a Stelvio Giaquinto – E. Di Gennaro “ 31

Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa lavoro di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca.

Jean-Luc Godard

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n° 17 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Cari amici, una delle “buone abitudini” che stia- mo mettendo in pratica da oltre un anno è quella del “Salotto FEDIC”. Si tratta, come sape- te, di un momento di incontro e con- fronto tra i nostri Soci che si trovano

a partecipare ad un Festival della nostra “Rete FEDIC”. Recentemente ho avuto modo di presenziare a due “Salotti”, quello di Forlì (alla fine del “Sedicorto”) e quello di Montecatini (nell’ultima giornata di “Filmvideo”), riportando in entrambi i casi la piacevole sensazione di trovarmi tra amici che hanno voglia di costruire insieme una FEDIC sempre più bella ed interessante. Sapete che sono abituato a dar molta più importanza ai fatti che non alle chiacchiere e, quindi, al di là dei buoni propositi (che pur sono importanti) mi piace segnalarvi che, proprio da un Salotto FEDIC, è venuta fuori una proposta che potrebbe trasformarsi presto in un progetto concreto, rivolto a tutti voi. Il bando ufficiale dovrebbe uscire col prossimo numero del NFN e, per ora,… non aggiungo altro. Una bellissima notizia, poi, ci giunge da Roma: per il 2014 arriverà dal Ministero un contributo complessivo (quota struttura + quota progetti) di 70.000,00 euro, con un incremento del 32% rispetto allo scorso anno. Se si pensa che, fino a poco tempo fa, si parlava (da fonti autorevoli) di un taglio del 30%... ben si capisce quan-

to sia stato prezioso il lavoro portato avanti, assieme alle altre Associazioni di Cultura Cinematografica, presso il Ministero e presso i Politici, con incontri, interrogazioni parlamentari, ecc. La FEDIC, in questo contesto, è stata mirabilmente rappresentata da Angelo Tantaro, Presidente del Cineclub di Roma, a cui va il nostro plauso e il nostro ringraziamento. Termino ringraziando coloro che hanno inviato materiale per la stesura del testo per l’“Inno FEDIC”. Abbiamo inviato al musicista due diverse opzioni e stiamo aspettando i suoi suggerimenti. Speriamo di andare in sala di registrazione prima della fine dell’anno. Un caro saluto e… buon lavoro!

Roberto Merlino Presidente FEDIC

EDITORIALE

Roberto Merlino

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La 65a edizione del Montecatini International Short Film Festival che ha avuto luogo a Montecatini dal 12 al 19 Ottobre si è conclusa. Da qualche anno è diventata una tradizione avere un paese ospite al Festival: Ucraina nel 2012, Russia nel 2013" Portogallo nel 2014. Per i Soci FEDIC sicuramente è stato di grande interesse il confronto diretto con il cinema amatoriale portoghese, presentato da Rita Capucio (Cineclub di Aveiro). Durante la propria “lectures” Rita Capucio ha tratteggiato il cinema amatoriale portoghese con uno sguardo alla memoria filmica della città, ha parlato di Vasco Branco, un regista di Aveiro, uno dei maestri del Cinema Portoghese.

Questo regista ha rea- lizzato circa 49 film di vario genere, prevalen- temente documentari. E 'stato uno dei nomi più importanti di questo movimento in Portogallo negli anni '60 e '70. È stato uno dei membri fondatori del Cineclub di Aveiro e il pr imo Presi-

dente dell'Assemblea Generale della Federa- zione portoghese di Cineamatori (Federação Portuguesa de Cinema Amador). Le opere di Vasco oggi rappresentano la memoria filmica della città di Aveiro, con riferimento all'importanza del film amatoriale che sembra archiviare la memoria filmica circostanziando e descrivendo spazi e persone. Sono stati proiettati alcuni film che ancor oggi riescono a presentare la fascinazione dei luoghi, della città di Aveiro, mantenendo questa visione inalterata per le generazioni future, alcuni dei film presentati sono unici, indimenticabili (indipendentemente dalla qualità dei supporti di ripresa che al tempo erano assai diversi), fra

questi "Sol, Suor e Sal" (1958), (Sole, sudore e sale), e "O espelho da cidade" (1961), (Specchio della città), da oggi sono diventati un patrimonio comune. Manuel Costa e Silva, Direttore della Scuola Superiore di Arte di Oporto, responsabile del dipartimento Cinema e audiovisivo, nella sua completa masterclass è riuscito in un compito molto difficile; raccontare le origini e la storia del cinema portoghese, dall’era pioneristica, fat ta risalire al 1896, fino ad oggi, suddividen- dola in periodi storici, in ognuno dei quali sono state contestualizzate le opere dei Maestri del Cinema Portoghese, tra mite le tecniche, le impressioni/ espressioni artistiche e la lettura dell’evoluzione sociale e culturale in continuo movimento. Gli ospiti internazionali non finiscono qua. Lilya Nemchenko, Direttore del Festival di Cinema Kinoproba (Ekaterinburg, Russia), attenta cono

scitrice dei feno- meni giovanili (gra zie al suo costan- te lavoro di ricerca in ambito Univer- sitario), ha presen tato un nuovo pro- gramma del cine- ma dell’Est Euro- pa, le migliori ope- re che è riuscita a selezionare sono giunte a Monteca- tini per la gioia dei cultori del cinema contemporaneo.

Rita Capucio

Manuel Costa e Silva

Lilya Nemchenko

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Alfonso Palazon, nostro autorevole membro della Giuria Internazionale è Direttore della Università Rey Juan Carlos in Madrid, Dipartimento di Cinema, pur impegnato in un nuovo lavoro già impostato a Mosca è stato in grado di produrre una autorevole selezione e di confrontarsi con i colleghi di giuria per presentare un panorama degno della storia del Festival di Montecatini Terme giunto alla 65a edizione.

Alfonso Palazon ha presentato, tramite Julio Perez do Campo una “best practice” del mo- derno Cinema spagno- lo che, grazie al film Galleries, ha potuto de- scrivere un aspetto del- la Città di Madrid che so litamente non è presen- tata e/o conosciuta al pubblico dei Festivals.

Una delle novità di quest’anno è stata introdotta grazie alla richiesta agli “Autori” di essere presenti non solo per sostenere la propria opera cinematografica quanto per poterla “raccontare”, il pubblico ha avuto la possibilità di fare domande, scambiare espe- rienze, confrontarsi. È un dato di fatto, il mondo è sempre più globalizzato e tecnologico, da una parte accorcia le distanze con l’utilizzo delle tecnologie nello stesso momento isola le persone davanti ad una videocamera multifunzionale e il PC con installata l’ultima versione di Premier, ma se un Autore vuole continuare a “raccontare” il senso della vita, attraverso stupori, emozioni e passioni, diventa sempre più importante confrontarsi con altri Autori. Nell’ambito locale questa missione di primaria importanza è da tanti anni promossa dai Cineclub e, a livello internazionale, questo compito viene svolto dai Festival, come il MISSF di Montecatini Terme. Quest’anno abbiamo avuto un enorme aumento dei film iscritti al Festival, altri sono stati reperiti grazie alle piattaforme internet (movibeta, festhome, filmfreway, clermond ferrand, My Movies, Camup), oltre 9200 film sono pervenuti nella disponibilità delle Commissioni prima e delle Giurie Internazio- nale e Popolare dopo. Il Festival Internazionale del Cortometraggio di Montecatini Terme è, come racconta la sua

storia, un Festival che sviluppa la sua attività in uno scenario Internazionale, anche da questo dipende la sua credibilità. L’International Road Show ha toccato tappe importanti; la partecipazione alla Mostra Internazionale del Cortometraggio a Clermont Ferrand a gennaio del 2014; poi, a marzo 2014, a San Pietroburgo con i partner delle Università e Scuole di Cinema; ad aprile e a maggio si sono tenute altre presentazioni Internazionali a Londra patrocinate ufficial- mente da ENIT e realizzate con la collabo- razione dell’Ambasciata Italiana a Londra; ed infine, in Portogallo dove MISFF ha vinto il prestigioso premio Aurelio da Paz dos Reis al Festival del Cinema di Oporto, e cosa ancor più importante ha potuto presentare un programma completo con una selezione di opere FEDIC, Federazione alla quale appartiene, e una sezione Internazionale (the Best MISFF). L’apertura del Festival è stata dedicata alla contemporaneità Digitale e lo abbiamo condi- viso su una piattaforma di Cinema On Demand, On Line con la collaborazione del ns partner My Movies, che forte degli oltre 10 milioni di visitatori al mese ha dato una grande visibilità alle Opere selezionate dal Festival, Balanca di Rui Costa, miglior Film Portoghese al MIFEC Festival di Porto è stato il primo film proiettato il 12 ottobre. Il programma 2014 ci fa scoprire una serie di tematiche di rilievo e di interesse territoriale e cinematografico, con un ciclo di workshop e incontri che, per la loro qualità, hanno riscontrato una grande partecipazione.

A Montecatini Terme si è parlato di comunica- zione e turismo nell’era digitale (13 Ottobre – Comune di Montecati- ni), di produzione e distribuzione indipenden te con la partecipazione di Giuseppe Ferlito (14 Ottobre – Scuola di Cinema Immagina, Fi- renze), il Regista ha da poco presentato al Festival del Cinema di

Venezia, una nuova importante produzione Cinematografica, “Infernet”, con Giancarlo Giannini, che sarà realizzata nel 2015. Sempre nella serata del giorno 14 è stato affrontato i l rapporto fra le produzioni Indipen

Alfonso Palazon

Giuseppe Ferlito

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denti Toscane ed il Cinema Indipendente del Portogallo. Il Cinema Fulgor, che ha ospitato la serata, è stato la degna cornice di un confronto serrato che ha affascinato e interessato il pubblico, oltre 250 persone in sala, un successo per il Cinema indipendente (certamente di nicchia ma di grande interesse culturale). Il 15 Ottobre il ciclo degli incontri è proseguito con un Convegno sulla sfera dei diritti connessi al “fare cinema”, nel rispetto delle proprietà intellettuali collegate alle sincronizzazione musicali nel Cinema, alle colonne sonore, agli audiovisivi, marchi, webmarketing e copywriting. Abbiamo parlato di Cinema e letteratura grazie alla presenza dello scrittore Marco Vichi, che ha presentato “Un Maigret in riva all'Arno“, Reading del creatore del commissario Bordelli, con la lettura di brani dell'attore Lorenzo degl'Innocenti.

Una particolare atten- zione è stata dedicata ai tanti Volontari del Festival, appassionati di Cinema, con la presen- za dell’attore Nicola Nocella, che si è con- frontato con il pubblico grazie ad un suo segui- tissimo e partecipato workshop: “Vuoi fare davvero del cinema? Ti spiego come inseguire il tuo sogno”.

Ha terminato la giornata del 17 Ottobre Valentina Sulas con "La madre" di Grazia Deledda, una performance straordina- ria. L'attrice, sarda, rive- lazione del Fringe Festi- val di Edimburgo. Sabato 18 prima e durante le premia- zioni, abbiamo fatto un po’ di spettacolo con gli inter- mezzi musicali presen- tati e realizzati da un’affiatata coppia artistica di grande valore, Caterina Fiaschi e Giovanni Bogani, Il giro del mondo in 80 film, in musica"

Annette Zeltner ha presentato un “Modello” di Casa di Produzione Indipendente, la Milo Indipendent Films, Ospite D’Onore 2014 è stato Luca Miniero: Airone d’oro per la regia, Benvenuto" al centro del Festival. Il Festival torna nelle scuole con un programma scolastico, promosso e fortemente voluto da FEDIC Scuola. Il Concorso “Scuola Video Multimedia Italia” ha registrato una appassionata ed entusiastica partecipazione degli Istituti scolastici del territorio di Montecatini. Il rapporto con la scuola è ritornato a Montecatini, nonostante il timore iniziale (ogni spostamento di date e di programmi mette alla prova le organizzazioni dei Festival), è stato seguito con entusiasmo e organizzato tramite contatti diretti con la Preside Pagni dell’Istituto comprensivo di Montecatini. Una bella giornata che ha portato i ragazzi (più di 135 presenze) a partecipare attivamente al Concorso della mattina e nel pomeriggio dalle 14:00 alle 16:00 alla scuola Casciani, operando su due classi. Un coinvolgimento totale che fa ben sperare per la prossima edizione e anche per l’attività annuale in collaborazione con le scuole montecatinesi e FEDIC Scuola (seminari di aggiornamento per insegnanti nell’ambito della cinematografia). Sono stati attivati 3 Concorsi, parallelamente al Concorso Internazionale FilmVideo, che hanno portato i Registi a Montecatini, il Cinema nelle strade e un fermento che da troppo tempo mancava. Il Comitato di Organizzazione del Festival alla luce delle prime entusiastiche partecipazioni ha deciso di prorogare i “Contest” inaugurati, questo consentirà di coinvolgere troupe extra regionali e Internazionali, proprio per questo i Concorsi rimangono attivi durante l'anno, in preparazione

Nicola Nocella

Valentina Sulas

Marcello Zeppi e Luca Miniero.

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della prossima edizione: tornano i premi e torna il pubblico a Montecatini. Una grande attenzione al cinema che è in grado di raccontare fatti (anche tragici) che fanno parte della memoria collettiva di una Comunità: il documentario “Senza Pietà, in un triangolo di sterminio” di Roberta Mucci ha aperto il Programma di proiezioni al Caffè Gambrinus, con la presenza dei rappresentanti delle Istituzioni locali, della Presidente della Provincia Federica Fratoni e alcuni Sindaci della Valdinievole. Durante questa edizione il Comitato di Organizzazione ha voluto riconoscere l’importanza “ storica” della FEDIC nella lunga storia del Festival, è stata ampliata la partecipazione dei Soci Fedic alla Vetrina Nazionale e Internazionale della FEDIC, è stato mostrato il meglio dei Cineclub italiani, sottolineando l’importanza della Federazione, fondatrice del Festival e ancor oggi sua colonna portante. La particolarità della Vetrina FEDIC è stata data dalla possibilità di un immediato confronto con i colleghi internazio- nali. La domenica mattina è stata dedicata al confronto fra le produzioni dei Filmakers aderenti alla FEDIC, in Italia, e ai Cortometraggi di produzione Portoghese (Cineclub-Scuole di Cinema, Università, produttori Indipendenti). Al termine, il Salotto FEDIC ha consentito il consueto dibattito, condotto dal Presidente della FEDIC Roberto Merlino, e permesso l’adozione di nuovi interessanti progetti Fedic.

A proposito di Organizzazione e Partecipazione è opportuno ricordare il grande successo di partecipazione dei volontari del Festival, oltre 30 ragazzi (di tutte le età), hanno risposto all’appello, con grande passione. La nostra MISFF Community è aumentata esponenzialmente (l’anno scorso non esiste- va), oggi veleggia intorno alle 400 persone, tanti appassionati di Cinema che contribuendo con il loro tempo e/o con le loro opere e/o donazioni, fanno ben comprendere che il Festival del Cinema di Montecatini è in ottima salute. Uno dei momenti più importanti di un Festival è rappresentato dalla attesa e sospirata “Ceri- monia di Premiazione”, ecco cosa è stato deciso e quali sono i vincitori dei premi: • Best short film: You are my lucky star di

Patrick Hadjadj • Giuria Popolare: Lamiantu di Salvatore

Occhipinti e Gaetano Scollo • Menzione Best Short Portugal Animation: The

lagoon, the water, the man... • Menzione Best short Portugal Balanca by Rui

Falcao • Migliore Opera FEDIC: Il Rospo di Giuseppe

Rizzo • Best fiction Amias • Best documentario: America • Best Spain: Galleries by Julio Perez do

Campo • Best animation: L'homme qui avait perdu la

tête E’ stato certamente molto faticoso, quest’anno, senza la presenza di Giancarlo Zappoli, che ha raggiunto, con questa edizione i 13 anni di collaborazione, portare a termine la manife- stazione" ma ce la abbiamo fatta, nell’inte- resse della Comunità ospitante, della Città di Montecatini Terme, della FEDIC, e del Comi- tato di Organizzazione che, grazie ai Volontari, al Gruppo dei Giovani Volontari ed alla Community, ha garantito una ampia parteci- pazione. Grazie ai Contest e all’IRS Interna- tional Road Show, immediatamente ripartito, siamo già attivi per produrre il 66° Festival, EVVIVA IL FESTIVAL DEL CORTOME- TRAGGIO DI MONTECATINI.

Marcello Zeppi Presidente AMC – MISFF 65a

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Gruppo Giovani Comitato Organizzazione

Barbara Puccini Luciano Ercolini Andrea Mantovani Beatrice Aulisi Marco Esposito Alberto Cipriani Daniele Parigi Marco Rosati Ilaria Paris Domenico Di Lorenzo Marina Trova Claudia Nannini Elisa Silvestri Matteo Ercolini Graziana Vanità Filippo Baldi Niccolò Scavo Daniela Sgambellone Gennaro D'Alessandro Pierluigi Avolio Dario Peretti Irina Mon Silvia Bernetti Filippo Baldi Jennifer Giannotti Simone Gagliardi Lavinia Andreini Jonathan Braccini Stefania Sandri Leonardo Monfardini Lavinia Andreini Stefano Cavalli Daniela della Plata Leonardo Soldati Suela Krusa Guidone Eleonora Lorenzo Gigli Tatiana Vlasenko

GALLERIA IMMAGINI

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La 65a edizione del MISFF, per la prima volta ha ospitato la premiazione dell’ XI edizione di Scuola Video Multimedia Italia concorso per film di cinematografia scolastica. Le tipologie filmiche pervenute sono state: fiction, documentario, videoclip, spot, animazione. Le tematiche affrontate: problematiche giovanili, legalità, diritti, impegno sociale, intercultura, tema libero. La mattinata di Fedic Scuola del 16 ottobre ha visto la sala del Palazzo del Turismo di Montecatini gremita di studenti ed inse- gnanti, almeno un centinaio, che hanno assistito con interesse e partecipazione alle proiezioni dei film finalisti e premiati. Dopo una breve presentazione delle attività e finalità educative di Fedic Scuola a cura di Laura Biggi e Maria Teresa Caburosso è stato il momento tanto atteso dei migliori film realizzati nelle scuole di tutta Italia.

Di seguito i titoli dei filmati finalisti:

- IL SUPPLENTE (4',25”) Fiction - Scuola Sup.Tommaso D’Oria Ciriè (TO)

- SPIRIMOTO (22') Fiction - I.C. Moratti Fivizzano (MS)

- VIRTUAL PARTY (55'') SPOT - Scuola secondaria 1° Aldo Moro Cerro Al Lambro (MI)

- FIL ROUGE (50'') SPOT - Scuola secondaria 1° Aldo Moro Cerro Al Lambro (MI)

- SI ALL'ACCOGLIENZA (38'') SPOT - Centro Multimedia Provincia di Lecco

- CLICK HUNTER ( 14') Fiction - Scuola Secondaria 1° Savio-Montalcini Barletta (BA)

- NOBODY KNOWS (19') Fiction - Scuola Secondaria 1° Balletti Quattro Castella (RE)

- THE AGE OF RUST ( 7', 12”) ANIMAZIONE - Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, Sede Piemonte Dipartimento Animazione Chieri (TO)

- OBLO (6',35”) ANIMAZIONE - Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, Sede Piemonte Dipartimento Animazione Chieri (TO)

- TI COMPRO LA VITA (6 ') Fiction - Liceo Linguistico S.Umiltà Faenza (RA)

- LA VITA E’ STUPEFACENTE (7') Fiction - I.P.S. Salvo D’Acquisto Bagheria (PA)

- DIRITTI IN PRIGIONE (2’,12’’) SPOT - I.I.S DORIA (TO)

Al termine delle proiezioni si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vincitori.

PREMIATI

NOBODY KNOWS PREMIO PROBLEMATICHE GIOVANILI "NOBODY KNOWS” Scuola Secondaria 1° “A. BallettiI” (RE)

Motivazione: Identità fragili, disagio personale e sociale vengono narrati con sapienza narrativa impreziosita da una sorprendente interpretazione musicale individuale e collettiva. Laura Biggi e Maria Teresa Caburosso.

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n° 17 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

La musica come veicolo di emozioni e strumento di integrazione. DIRITTI IN PRIGIONE PREMIO LEGALITA', DIRITTI, IMPEGNO SOCIALE "DIRITTI IN PRIGIONE" I.I.S DORIA (TO)

Motivazione: Lo spot mette in luce con immediatezza ed incisività una problematica sociale spesso trascurata: quella della necessità dei percorsi di recupero per i detenuti che, se non adeguatamente aiutati, quasi sempre si ritrovano a commettere gli stessi errori. FIL ROUGE: PREMIO LEGALITA', DIRITTI, IMPEGNO SO- CIALE "FIL ROUGE" Scuola Secondaria 1° Aldo Moro (MI)

Motivazione: Un filo rosso unisce e si intreccia con altri. Lo spot evidenzia in modo semplice ed efficace l’importanza della solidarietà e della donazione indispensabile per salvare vite umane. OBLO’ PREMIO EX AEQUO ANIMAZIONE "OBLO" / "THE AGE OF RUST" Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, Sede Piemonte Dipartimento Animazione Chieri (TO)

Motivazione: L'osservazione casuale di un oggetto ormai inutile dà l'avvio ad un poetico viaggio a ritroso verso il magico mondo dell'infanzia, in cui, con il filtro della fantasia ogni più piccola cosa può apparire sorprendente. THE AGE OF RUST PREMIO EX AEQUO ANIMAZIONE "OBLO" / "THE AGE OF RUST" Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, Sede Piemonte Dipartimento Animazione Chieri (TO)

Motivazione : Insolito accostamento tra ambiente naturale ed antropico, in cui le macchine escavatrici vengono presentate quasi come appartenenti al regno animale.

LA VITA E’ STUPEFACENTE: PREMIO PROBLEMATICHE GIOVANILI "LA VITA è STUPEFACENTE" I.P.S Salvo D'Acquisto BAGHERIA (PA)

Motivazione: Immagini talvolta crude e dense di simbolismo, alternate a scene di indiscusso impatto emotivo, comunicano un dolore così intenso dal quale emerge una scelta di vita difficile, coraggiosa e risolutiva.

MENZIONI

SPIRIMOTO MENZIONE SPECIALE TEMA LIBERO "SPIRIMOTO" I.C Moratti Fivizzano (MS)

Motivazione: La storia inventata e interpretata dai bambini ha permesso di esorcizzare la paura del terremoto in una zona in cui il fenomeno naturale è una realtà con cui convivere. Molto buona e convincente l’interpretazione dei bambini. CLICK HUNTER: MENZIONE PROBLEMATICHE GIOVANILI "CLICK HUNTER" Scuola Secondaria 1° Savio-Montalcini (BA)

Motivazione: Apprezzabile scelta del soggetto che fa riflettere sulla pericolosità del comportamento di una madre che per compiacere la figlia si presta a diventare complice di una deprecabile condotta adolescenziale. Hanno ritirato i riconoscimenti assegnati autori ed interpreti provenienti da varie città: da Palermo il Prof. La Mantia autore di “La Vita è stupefacente”, da Bari il prof. Massarelli che ha realizzato “Click Hunter”, da Reggio Emilia il regista di “Nobody Knows” E. Valle, da Fivizza-

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n° 17 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

no (MS) Mattia Quinzio che ha presentato Spirimoto.

Nel pomeriggio l’attività è proseguita con un workshop sugli effetti speciali presso la scuola primaria Casciani. Alla presenza del presidente Fedic Roberto Merlino, è stata presentata brevemente l’attività di Fedic Scuola, Lorenzo Caravello ha gestito riprese e montaggio con l’uso del green screen. L’accoglienza di alunni e docenti è stata calorosa, la partecipazione attiva, il clima familiare e stimolante, dopo poco più di due ore sembrava ci si conoscesse da lunga data.

CINEMA A SCUOLA: CIAK, SI GIRA!!!CINEMA A SCUOLA: CIAK, SI GIRA!!!CINEMA A SCUOLA: CIAK, SI GIRA!!!CINEMA A SCUOLA: CIAK, SI GIRA!!!

Classe Quinta Classe Quinta Classe Quinta Classe Quinta ---- Scuola Scuola Scuola Scuola Primaria “P.CASCIANI”Primaria “P.CASCIANI”Primaria “P.CASCIANI”Primaria “P.CASCIANI” I.C.“G.CHINI” I.C.“G.CHINI” I.C.“G.CHINI” I.C.“G.CHINI” ---- Montecatini Terme Montecatini Terme Montecatini Terme Montecatini Terme (PT)(PT)(PT)(PT)

Insegnante: Elena GiraldiInsegnante: Elena GiraldiInsegnante: Elena GiraldiInsegnante: Elena Giraldi

Nel pomeriggio di giovedì 16 Ottobre abbiamo ricevuto una visita a sorpresa: tre esperti della FEDIC Scuola ci hanno proposto di fare un piccolo laboratorio di cinema sugli effetti speciali. Mentre Renzo allestiva il set

nell’atrio, Laura e il signor Merlino, presidente dell’asso- ciazione, ci hanno mostrato un cortometraggio che avevano realizzato con un gruppo di ragazzi durante un campo estivo.

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La storia era istruttiva e divertente perché parlava di una fata che faceva delle magie molto “puzzolenti”, trasformando in c***a tutto quello che voleva. Ovviamente per fare ciò hanno utilizzato alcuni effetti speciali, altrimenti chissà che odoraccio!!! Subito dopo Renzo ci è venuto a chiamare dicendoci che dopo poco avremo provato un’espe- rienza di volo grazie al CHROMA KEY, che è una tecnica usata per sostituire uno sfondo blu e verde con un’immagine a piacere. Ci siamo spostati nel salone e lì abbiamo trovato un grande telone verde che faceva sia da parete che da pavimento; sopra c’era un tappeto persiano dove ci siamo seduti tre alla volta e, mentre Renzo riprendeva, noi dovevamo far finta di essere su un tappeto volante muovendo le braccia e guardandoci intorno incuriositi, ma era talmente divertente che abbiamo riso a crepapelle tutto il tempo! Alla fine ci siamo salutati felici con la promessa di rivederci presto per nuove avventure.

Oggi la maestra Elena ci ha portato il DVD, quindi noi tutti molto emozionati finalmente l’abbiamo guardato e non credevamo ai nostri occhi… STAVAMO VOLANDO NELLO SPAZIO!!! Grazie agli effetti speciali al posto del telo verde sono apparsi pianeti, stelle, galassie, persino la nostra Terra, e noi ci volavamo intorno ridendo e scherzando sulle note di “Star Wars”, come dei perfetti esploratori spaziali! -Quest'esperienza è stata impor- tante per capire quand'è che gli effetti speciali entrano nel film e grazie a questi esperti abbiamo imparato ad amare il cinema, inoltre ci siamo divertiti tanto e per qualcuno di noi può essere l'inizio di un lungo percorso. Abbiamo persino imparato a lavorare collabo- rando per ottenere un buon risultato! (Lisa(Lisa(Lisa(Lisa----MattiaMattiaMattiaMattia----GiorgioGiorgioGiorgioGiorgio----Tommaso B.)Tommaso B.)Tommaso B.)Tommaso B.)

Disegnato da: Beatrice e Tommaso B.

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-Grazie al CHROMA KEY si possono realizzare tutte le immagini che desideriamo. (Mirko(Mirko(Mirko(Mirko----JessicaJessicaJessicaJessica VictorVictorVictorVictor----Beatrice)Beatrice)Beatrice)Beatrice) Questo laboratorio è stato molto interessante perché ci ha inse- gnato a fare cinema divertendoci e collaborando, non vediamo l'ora di rivivere questa esperien- za! (Niccolò(Niccolò(Niccolò(Niccolò----GemmaGemmaGemmaGemma----EmanueleEmanueleEmanueleEmanuele----MatildeMatildeMatildeMatilde----Tommaso R.)Tommaso R.)Tommaso R.)Tommaso R.) -Questo pomeriggio è stato molto interessante e ci siamo divertiti un sacco ad ascoltare le opinioni di esperti sul mondo del cinema. E' stato bello anche rivederci nel

DVD mentre volavamo nello spazio! (GiulioGiulioGiulioGiulio----AndreaAndreaAndreaAndrea----CarlottaCarlottaCarlottaCarlotta----Maddalena)Maddalena)Maddalena)Maddalena) -Questa esperienza è stata unica e divertente perché non capita tutti i giorni di fare una cosa simile e se, quando saremo adulti, ci accadrà ancora un'occasione così, la accoglie- remo con gioia. (Samuele(Samuele(Samuele(Samuele----SaraSaraSaraSara----Tommaso T.Tommaso T.Tommaso T.Tommaso T.----Anastasia)Anastasia)Anastasia)Anastasia)

Disegnato da: Giulio e Ginevra.

Disegnato da: Giorgio, Lisa e Anastasia.

Disegnato da: Gemma e Nicolò.

Disegnato da: Tommaso R. e Andrea.

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Colonna sonora di un quadro

Si è svolta il 16 ottobre 2014, durante la 65a Montecatini International Short Fi lm Festival, una serata di musica e pittura estemporanea, organizzata al locale Gambrinus in conco- mitanza con il Festival.

Il progetto pittorico musicale, chiamato "Colonna Sonora di un Quadro" è nato nel 2012 dal pittore Valerio Conforti e da Marco Rosati (musicista, regista e da 11 anni Socio Fedic di Corte Tripoli Cinemato- grafica). Il progetto vede il realizzarsi di un quadro su cavalletto, durante il quale le pennellate del pittore vengono sottolineate dal musicista che, con un effetto particolare alla chitarra elettrica, riesce a mantenere il suono prolungato, così da creare un sottofondo continuo a ricordo dei gesti compiuti sulla tela.

Marco Rosati

Una vera e propria colonna sonora come durante i film muti di un tempo, dove la musica sottolineava umori, scene e gesti del film. Così in "Colonna Sonora di un Quadro" ciò che lo spettatore sente è la riproduzione in musica dei movimenti del pennello, del tratto, del colore scelto, del tema. La performance al Gambrinus (svoltasi sotto una leggera pioggia), ha avuto critiche positive da parte del pubblico presente (ospiti FEDIC e persone del luogo, oltre agli organizzatori del Festival). Della serata è stato realizzato un breve video ideato da Lorenzo Gigli che a breve dovrebbe essere pubblicato su YouTube. Prosegue così il cammino di questo progetto che, in due anni, ha visto circa 15 spettacoli dal vivo, ognuno con gradito successo e richieste di replica. Prosegue anche il cammino del Festival di Montecatini, che dà spazio ai giovani, all'arte e al nuovo.

Marco Rosati

Marco Rosati e Valerio Conforti.

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AM’ARCORD"

a cura di Nando Scanu

Am’arcord La nostra storia con semplici cenni di

memoria

Esistiamo come cineclub e come federazione perché altri, prima di noi, hanno costruito e lasciato in eredità. Tra le mie cose casualmente ho ritrovato vecchi numeri di “L’altro Cinema”, una pubblicazio- ne di tanti anni fa che veniva redatta sin dal 1953 da Leonida Gafforio, socio del cc Milano, con la partecipazione e collabo- razione di "cineamatori" italiani e stranieri.

Come conservo e leggo sempre volentieri, il “fedicNotizie” di quel genio di Marino Borgogni che lo inventò nel 2000 e lo portò avanti per 12 anni arrivando al n. 308 uscito a settembre del 2012, subito prima della sua morte. Il notiziario è ora oggetto da collezione come lo è il “filmVideo Montecatini News” che fu realizzato sotto la presidenza del festival di Tantaro nel 2010 con la consulenza del maestro Borgogni. Rileggere queste pagine è un modo di capire cosa si faceva, con quanta passione e cosa si è realizzato. La lettura di questi fogli serve per fare il punto della situazione e percepire se, con tutta l’esperienza acquisita per merito di altri, oggi stiamo facendo meglio e se potremmo fare ancora di più. E’ anche un modo di ricordare le persone che ora non ci sono più e a cui deve andare più spesso il nostro pensiero e il nostro ringraziamento. Il “Nuovo fedicNotizie” va in questa direzione, sta continuando a scrivere, con ogni uscita, la grande storia della nostra Federazione nata nel 1949. E per questo che gli auspichiamo una lunga vita. Anche se il lettore distratto penserà ad un errore, con questi sentimenti ripropongo, come fosse oggi, gli avvenimenti di 60 anni fa che pervenivano in redazione dai cineclub.

Nando Scanu 1959 - CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI

MONTECATINI 5-12 luglio: Concorso Nazionale del Flm d'Amatore; MILANO 10,17, 3l marzo, 14 Aprile: Rassegna Internazionale del Film d'Amatore;

MERANO 24-31 maggio: Festival Internazionale del Film a F.R.; PORTOFERRAIO 25 - 22 giugno: Concorso del Film a F.R. di carattere Turistico; PESARO giugno: Selezione Internazionale del Film d'Amatore; OLBIA 19-23 agosto: Rassegna Nazionale del Film d'Amatore; PERUGIA 3-6 settembre: Festival del Film d'Amatore; ALASSIO 18-20 Settembre: Rassegna del Film d'Amatore; SALERNO 4-8 ottobre: Festival Internazionale del Cinema a Forlnato

1960 - CINE CLUB ENAL SASSARI Si è tenuta, nei locali dell’ENAL provinciale di Sassari, la settimanale riunione dei soci del Cineclub di Sassari. Prima che si raggiungesse il “pieno”, data anche l’inizio anticipato, dopo aver esaminato e commentato alcune fotografie, opera di un socio del cineclub e di altri autori indipendenti, si è avviata una conversazione, fra alcuni dei presenti, su particolarità tecniche dell’uso dell’obiettivo a focale variabile tipo ZOOM o PANCINOR nell’otto millimetri e in ispecie nella cinematografia sportiva, trattando delle possibilità realizzative di un cineamatore fornito degli obiettivi predetti o di obiettivi a focale fissa. Alle ore 20 precise si è iniziata la discussione sul tema “Visioni di Sassari”. Il film dovrà essere realizzato in otto millimetri, bianco e nero e sedici fotogrammi per secondo. Il Cineclub fornirà, a quei soci che vorranno partecipare alla realizzazione, due bobine di pellicola. Fra i presenti, quattro hanno già scelto l’argomento da trattare: Fara girerà sulle chiese, Bredo sulla vita, Antonio Casu tratterà monumenti e fontane e Polano, come Bredo, Vita e varie. Data l’ora tarda è stata rimandata al prossimo giovedì la proiezione di un tentativo di cartone animato realizzato da un socio del cineclub e di due documentari forniti dalla Presidenza ENAL; nella stessa riunione verranno distribuite le bobine per il film sociale ai soci già prenotati e a quelli che ne faranno richiesta.

Nando Scanu (Pubbl. su L’altro Cinema, 1960, pag. 296)

1960 - CINE CLUB FEDIC ROMA

Alla Salita del Grillo, n. 1/a i l 29 aprile scorso s i è

Nando Scanu

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svolta nella nuova, caratteristica sede del Cine Club Roma, una riuscitissima serata in onore di Padre Bernardo Gremoli del Cine Club Firenze. Il simpaticissimo frate, reduce da un lungo viaggio nel Nord dell’India, ha illustrato, con colorito linguaggio, particolari e interessantissimi aspetti attuali di questo sterminato paese. E’ seguita la proiezione dei documentari “ UOMINI IN CERCA DI ANIME”, “ HAMARA DESCH “ e “ UN RAGGIO DI LUCE “ girati da missionari italiani in India e coordinati magistralmente dai bravi componenti il Cine Club Firenze, di cui Padre Gremoli fa parte. L’elegante e raffinato pubblico tra il quale abbiamo notato gli attori John Kitzmiller, Enrico Maria Salerno, Valeria Valeri, Giuseppe Colizzi ed altre personalità del mondo artistico, ha suggellato con uno scrosciante applauso la felice serata e la lodevole iniziativa intrapresa dal Cine Club Roma.

* * * La Sezione Spettacoli del Cine Club organizza quasi settimanalmente delle serate in onore di ospiti illustri nel campo del cinema d’amatore, professionale, e dello spettacolo in genere. Serate sono state infatti dedicate ad Ezio Pecora del Cine Club Ferrara, Benito Buoncristiani del Cine Club Firenze, entrambi passati al professionismo e residenti nella nostra città, impegnati nel duro lavoro del massimo formato.

Altri nomi più o meno noti si succederanno, ed è d’imminente programmazione una serata dedicata ad Elio Pandolfi della RAI TV ed a Folco Quilici.

* * * La Sezione produzioni ha in cantiere due film candidati a rappresentare il Cine Club Roma all’’XI Concorso Nazionale di Montecatini. Essi sono “LA CITTA’ MIA“ di Antonio Ciotti e “IL BANDITO GASPERONE”.

Vinicio Zaganelli (Pubbl. su L’altro Cinema, 1960, pag. 296)

1960 - CINE CLUB ORISTANO

La sera del 19 Febbraio ha avuto luogo la serata inaugurale del cineclub di Oristano. Erano presenti, oltre alle autorità cittadine, Piero Livi e i soci del cineclub Sassari Nando Scanu e Silvio Bredo. Dopo una breve introduzione del vice presidente del c.c. Oristano, sono stati proiettati i films di Piero Livi, ospite d'onore della serata. Ultimate le proiezioni, fra il direttivo cittadino e le rappresentanze degli altri cineclub, sono stati scambiati vari pareri e si sono buttate le basi per una proficua collaborazione fra tutti i cineamatori della Sardegna.

(Pubbl. su L’altro Cinema, 1960, pag. 173)

AM’ARCORD8 ROLF

Nel numero 16 del “nuovo Fedic Notizie” del mese di ottobre 2014 ricordavo i primordi della nascita e i successivi primi passi del Cineclub Merano, nel 1947, all’interno del piccolo mondo dell’Associazionismo cinematografico nazionale che nel dopo guerra andava riassestandosi. Inizialmente il Cineclub Merano aderì nel 1949 alla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema nel cui Consiglio Nazionale Luigi Serravalli era stato eletto. Incontrai Luigi nel 1957 al festival di Montecatini e mi colpì quel suo carattere scanzonato, spesso canzonatorio, umorale, sottilmente caustico e però serio, aperto e saggio; rafforzammo il rapporto con il volontario lavoro all’interno dell’organizzazione del decennale della Manifestazione di Montecatini nel 1959 e poi andai a Merano nel 1960. Il Cineclub Merano era in piena efficien-

za e organizzava il Festival Internazionale del Passo Ridotto. Negli anni successivi, lo sviluppo del Festival di Olbia e il vivace procedere dei Cineclub della Sardegna portarono Luigi Serravalli ad interessarsi anche della nostra regione e, iscrittosi anche al cineclub Sassari Fedic, frequentò volentieri anche altre manifestazioni ed influenzò la maturazione del cinema sardo. Per completare i ricordi, la vita e le vicissitudini del “vecchio” Cineclub Merano e raccordarlo con l’attualità di questi anni ho voluto coinvolgere Rolf Mandolesi, attuale animatore e Presidente del Super 8 & Video Club Merano, che ho raggiunto con alcune domande e qualche successiva telefonata nei pochi momenti disponibili del suo tempo. Rolf Mandolesi, classe 1933, milanese di nascita, racconta come “2 già da ragazzo andavo moltissimo al cinema, tenevo una specie di diario dei film visti, notando i nomi degli attori, dei registi e così via. Nel 1957 per ragioni di lavoro, mi trasferii a Merano che, a partire dall’anno 1958, divenne sede di un rinomato Festival internazionale del “passo ridotto”. Lo frequentai giornalmente come spettatore ed intravvidi in quel tipo di cine-

Nando Scanu Rolf Mandolesi

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ma un’occasione meravigliosa per raccontare e comunicare fatti od avvenimenti vissuti. Intuii allora la possibilità di “fare” cinema, ma non d’evasione, bensì un cinema impegnato, indipendente, libero, svincolato da qualsiasi legame di natura commerciale. Nel 1960 assieme ad altri amici m’iscrissi al locale Cineclub, che nel 1961 aderì alla Fedic, conditio-sine-qua-non per i Soci, per poter partecipare con le proprie opere al Concorso nazionale di Montecatini”.

Il vecchio Cineclub Merano, fu fondato nel 1949 e aderì per alcuni anni alla Federazione Italiana Circoli Cinema (FICC); dopo un periodo di scarsissima attività il Cineclub riprese ad operare con la collaborazione fattivamente importante di sette personalità del luogo, tra cui Luigi Serravalli, con il fine di organizzare localmente un Festival Internazionale del Passo Ridotto e, mi ricorda Mandolesi, “2 ha spesso annoverato fra i suoi aderenti importanti autori e studiosi di cinema, come Dr. Vittorio Moretti, Dr. Claudio Carrescia, Cav. Giuseppe Maviglia, ed il cineasta Bruno Jori, ma di fatto non esiste più perché il suo ultimo presidente, Alberto Lugli, è ritornato definitivamente nella sua Puglia. Nel 1960 il testimone del Cineclub passò al dott. Virgilio Passaro, che lo resse per altri 25 anni. Nei primi 3 anni della conduzione Passaro fu ingaggiato un valido cameraman di professione, il sig. Deghenghi, che oltre ai concetti basilari ci insegnò anche la sintassi del linguaggio cinematografico. Il vecchio Cineclub Merano cessò la propria attività e credo abbia interrotto la propria adesione alla Fedic nel 1990. Nella regione operava anche il “Cineclub Bolzano”, i cui Soci erano originariamente sia di lingua italiana che tedesca. Dopo alcuni anni avvenne la scissione ed il Cineclub Bolzano di lingua italiana si iscrisse alla FNC, mentre quelli di lingua tedesca, alla FAB (Filmamateure Boizen), una decina d’anni fa si sono iscritti addirittura alla

Federazione austriaca, la VÖFA (Verband österreichischer Filmautoren).” Ho anche domandato al presidente Mandolesi di esprimere il proprio pensiero su un argomento interessante di cui non abbiamo sufficienti informazioni: Il Cineclub Merano prima e il Super 8 & Video Club Merano hanno spesso annoverato fra i suoi aderenti importanti autori e studiosi di cinema. Come si sono raffrontati, e si raffrontano oggi, con le realtà e le attività delle Associazioni Nazionali riconosciute dal Mibact, del Festival del Cinema di Rovereto, della BLS - Business Location Südtirol, dell’Assessorato alla cultura di Merano, dell’Assessorato al Turismo e Cultura del Trentino-Alto Adige etc. “" Il Super 8 & Video Club Merano Fedic è nato nel 1983, dopo una scissione dal vecchio Cineclub Merano, che avvenne per incompatibilità di caratteristiche. La vecchia presidenza teneva di più al cinema professionale, trascurando un tantino chi si voleva avvicinare al cinema non commerciale. Per rispetto dell'etnia locale siamo un cineclub bilingue, perciò nelle nostre file figurano autori di madrelingua italiana che tedesca. Il "corto" indipendente non è più un prodotto sommerso o un'arte a corto di ossigeno, ma un prodotto vivo perché libero, spontaneo ed attuale, che ricerca non conformistici contenuti ma possibilmente nuove vie conoscitive, testimonianza civile, denuncia sociale, recupero memoriale nonché espressione artistica. Perciò

Luigi Serravalli

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nell'ambito di un Cineclub a nostro avviso è molto importante non solo insegnare tecniche e linguaggi cinematografici ma anche e soprattutto discutere, consigliare o proporre tematiche che non siano scimmiottature delle produzioni commerciali. Ma per produrre del buon cinema indipendente bisogna anche "consumare" cinema alternativo, quindi, programmiamo spesso proiezioni di opere nazionali ed internazionali, oppure invitiamo filmakers italiani o stranieri a presentarci le loro produzioni, sia all'interno della nostra Associazione che pubblicamente, perché anche il cortometraggio indipendente è un cinema interessante, intelligente, capace di catturare l'attenzione del pubblico e di coinvolgerlo per un tempo limitato. L’attuale “Super 8 & Video Club Merano” che presiedo tuttora, non si raffronta con le realtà che tu hai elencato. Basta pensare che a Merano non esiste più neanche un cinema! L’Assessorato alla cultura di Merano ci sostiene mettendoci a disposizione un locale per la nostra attività, concedendoci anche un piccolo contributo finanziario.” Propongo al nostro interlocutore di parlarci dell’incarico internazionale che svolge per la Fedic: Nell’ ultimo biennio hai rinunciato alla candidatura quale Consigliere nazionale della Fedic e hai accet tato l’incarico di rappresentante all’interno dell’UNICA. Vuoi delucidarci brevemente cosa è, e come si articola, l’annuale Concorso Internazionale UNICA. Come viene generalmente considerata la Fedic e la sua produzione in quell’ambito. Nel 1994 a Hradec Kralove (CZE) su proposta di diversi miei amici esteri, mi candidai per il Comitato UNICA e fui eletto all’unanimità alla carica di consigliere, mansione che ricopro tuttora. Gli obbiettivi dell’UNICA consistono nel promuovere la realizzazione di film e video come strumenti d’intesa internazionale, appoggiare con la collaborazione culturale tra le nazioni, rappresentare le federazioni affiliate all’UNESCO e far riconoscere l’indipendenza e la libertà d’espressione delle associazioni. Il concorso costituisce il clou dell’incontro annuale UNICA, dove ogni federazione presenta una selezione della propria produzione. Le opere Fedic hanno fatto quasi sempre la loro buona figura, basta sfogliare la lista delle medaglie assegnate dal 1933 ad oggi. In conclusione ringrazio Rolf e Nori per il disturbo che gli ho loro arrecato ma è stata una occasione per rinverdire anche i miei ricordi di giornate e discussioni, passeggiate lungo il Passirio e pranzetti in baita a base di “trote blu” e funghi e qualche bottiglia di foianeghe con Luigi, Sigrid, Lina e qualche pittore loro amico di cui ho dimenticato i nomi" ma conservo le opere.

Nando Scanu

Rolf Mandolesi

Rolf Mandolesi con sua moglie Nori.

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LO SCAFFALE a cura di Federico Felloni

(20 anni dopo) Jack Frusciante è uscito dal gruppo

di Federico Felloni

Lo scorso week end al Festival del Cinema di Roma ho incontrato Vinicio, un vec- chio compagno di università con cui ho diviso un appar- tamento da studenti in quegli anni '90 che furono il periodo del riflusso dopo la sbornia consumistica degli anni ottan- ta e l'ultimo istante della prima repubblica precedente all’arrivo di tangentopoli e all’inizio dell’epopea berlusco niana. Fra gli ormai sbiaditi ricordi di quegli anni, complice anche l'ambiente, ci siamo ritrovati a

parlare (fra l'altro) di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, libro culto di un'intera generazione (lo stesso premier Matteo Renzi in un'intervista parlò del romanzo di Brizzi come libro formativo della sua gioventù), prima che una maestosa storia d’amore e di rock. Pensando a Gaber che definì la sua una “generazione sconfitta”, si potrebbe dire ben di peggio di quella degli attuali quarantenni se come libro immagine vanta un romanzo adolescenziale, scritto da un quasi adolescente in cui, a parte pochi spunti, il massimo del pathos è dato da un bacio non dato sotto i portici di una Bologna che oramai non esiste più, ma così è... mala tempora currunt.

Per chi non l'ha letto il libro di Brizzi, pubblicato per la prima volta proprio nel 1994, narra le vicende di Alex, un diciassettenne bolognese della media borghesia, ragazzo diligente, sia a scuola che in famiglia, che dopo la lettura di “Due di due” di Andrea De Carlo decide di comportarsi in maniera decisamente “anarchica” e diversa rispetto a quello che impone il suo mondo fatto di liceo classico e famiglia imborghesita. La sua vita viene sconvolta dall’arrivo di Adelaide, detta Aidi. Per Alex è subito amore, mentre la ragazza tiene a bada il sentimento verso di lui anche perché ha intrapreso un progetto di scambio culturale che la porterà da lì alla fine dell’anno scolastico, a trasferirsi per un anno in America. Nascerà tra loro una sorta di amore platonico. Alex in quel periodo non si sente più con l’amico Martino che però lo informa di essere stato fermato dalla polizia dopo essersi fatto cogliere in possesso di droga fuori da una discoteca. Martino, per questo episodio, è finito in prigione e ora rimane in attesa di essere processato. Tempo dopo compie un gesto estremo e si suicida, più per rabbia e ribellione che per reali problemi. La storia si chiude quando Aidi decide di organizzare una festa d’addio per salutare tutti i suoi amici e il protagonista in sella alla sua bicicletta ripercorre, angosciato, per l’ultima

volta, le vie che portano a casa della ragazza, non nascondendo gli occhi lucidi e le lacrime che scorrono sul suo viso. Aidi è partita, Martino non c’è più e Alex si ritroverà ancora una volta solo, “inutile e triste come la birra senz’alcool” (citazione da uno striscione della Fossa dei Leoni della Fortitudo Bologna contro i cugini della Virtus, ai tempi sponsorizzati da una birra analcolica) ad affrontare “un anno senza amore e senza gioia”. Il tutto potrebbe far pensare a poco più di una storiella ma sono due i livelli di lettura che a mio avviso hanno fatto di questo libro un cult negli ultimi 20 anni. Il primo prende spunto dal titolo stesso e si riferisce ad un fatto realmente accaduto. Nel 1992 John Frusciante, l’allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, abbandona inaspettatamente il gruppo, lasciando tutti senza parole proprio durante una tournée all’apice della popolarità; questo fa riflettere Alex (un appassionato di musica), che non capisce il perché di questa scelta, non comprendendo il significato di questa radicale scelta a suo dire assolutamente insensata. La cosa comincia a prendere luce solo quando Alex incontra Aidi che gli fa comprendere come a volte anche le idee e i sogni più radicali possano cambiare. Questo è a mio avviso il fulcro del racconto, in quanto tutta la storia è incentrata sul concetto di “uscire dal gruppo” nel senso di “uscire dalle consuetudine” e quindi “uscire dagli schemi sociali”. Migliaia di ragazzi del tempo cercavano di smarcarsi dall'omologazione tipica degli anni '80 e trovarono in Alex il modello, la via da seguire. La seconda forma di lettura ha il suo centro nella figura di Adelaide, ragazza giovane che ha già però le idee chiare e una mente aperta che la porterà ad attraversare l'oceano (per altro proprio in quel periodo nasceva nelle università il progetto Erasmus che ha aperto le porte dell'Europa a migliaia di studenti), quando i suoi coetanei maschi aspettavano le 8 per farsi servire la cena da madri forse troppo apprensive. La figura di una donna che tiene bada le pulsioni di un ragazzino con la forza delle idee è in totale controtendenza con lo stereotipo che emergeva nel periodo. Purtroppo da questa montagna si è generato un topolino a livello cinematografico, il film di Enza Negroni, pur forte di due future star come Stefano Accorsi e Violante Placido è a differenza del libro banale e piatto. Se nel romanzo venivano raccontate con il cuore in mano emozioni e istinti di una gioventù senza indirizzo, la pellicola è una scontata love story di plastica. Tutta la rabbia e la grinta che contraddistingueva il protagonista del romanzo viene diluita in una collana sonora sì straordinaria ma assolutamente costruita a tavolino. Poi, autentico sacrilegio, nel film i due protagonisti si baciano rovinando la magia regalataci dalle parole scritte di un amore tanto grande quanto mai espresso. Nel congedarmi dall'amico in un caldo crepuscolo romano ci siamo chiesti se una come Aidi in questi 20 anni l'abbiamo mai incontrata, più che nei nostri sguardi la risposta sta nelle parole di Gaber...

Federico Felloni

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ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC

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n° 17 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

BACKSTAGE

BLUE LADIES

per Gabriella, Ornella e Angela.

Gabriella

Ci tenevo molto a completare un giorno la trilogia iniziata nel 2007 con “Gli anni della polvere”, di cui si è già parlato qui qualche tempo fa, e proseguita sull’onda dell’entusiasmo con “Finestra di dialogo” del 2008.

Avevamo lavorato con convinzione, le mie amiche ed io, svolgendo ognuna la propria parte con impegno, e talvolta anche la parte delle altre con ancor maggiore fervore. Sì, facevamo davvero un bel trio noi tre: Angela e Ornella, “la mie prime attrici preferite”, e io, la “regista” sempre un po’ incasinata e distratta che cambiava la fine del film in corso d’opera durante le riprese, o pretendeva, riuscendoci, di girare proprio il giorno in cui Angela attendeva notizie di sua figlia in sala parto. Così l’anno scorso decisi che era passato veramente troppo tempo, era ora di girare il nostro terzo capolavoro.

Il titolo di questo articolo, oltre ad essere un riferimento al nostro film, battezzato poi da Angela “Blue Lady”, è anche ispirato a quel drammatico momento in cui lo proposi. Blue, in inglese non definisce solo il colore, ma anche uno stato d’animo di tristezza, depressione, infelicità. Blue ladies fummo infatti noi tre dopo che Ornella, oberata di impegni culturali e irritata per i tempi ristrettissimi per girare e produrre il video, mi mandò a stendere senza troppi complimenti. Ma essere amiche è proprio questo, essere vere e sincere. Stemmo abbastanza male tutte e tre per quindici giorni, poi tornai all’attacco. Questa volta mi andò meglio. Con l’amichevole arma del ricatto -o quella parte la fai tu o non se ne fa nulla- dovette cedere. Devo altresì ammettere che senza il suo sostanziale contributo e quello di Angela non avrei davvero potuto fare assolutamente nulla. Loro si sono attivate a cercare le numerose comparse-amiche e relativi meravigliosi abiti e accessori vintage necessari per le riprese. Loro hanno provato e riprovato fino all’estenuazione. Loro hanno proposto, modificato, interpretato. Noi non abbiamo certo una casa di produzione, ma siamo certo qualcosa di più. Se ancora non avete avuto modo di apprezzarlo non perdetevi, sul sito http://www.dilucca.tv/, la visione del corto- metraggio Blue Lady, 2013, prime attrici preferite Ornella e Angela, regia di Gabriella.

Gabriella Vecchi

Gabriella Vecchi

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n° 17 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Ornella

Da tempo dicevo a Gabriella, la mia amica-regista, che il mio sogno era di interpretare un ruolo comico. E un bel giorno mi arriva la sua telefonata: ”Ho una nuova idea per un corto. Ci staresti a lavorare con me e Angela?”.

“Ho immaginato”-dice-”una situazione in cui tu sei una non-vedente che aiuta un'altra donna (Angela) a ritrovare un barlume di speranza in un momento critico della sua vita, a dare un nuovo senso al percorso della sua esistenza”. Una non-vedente dotata di vista interiore: questo dovevo essere. Non esattamente il ruolo comico che desideravo. Ma come dire di no a Gabriella? Certo, mentre si lavora c'è sempre qualche momento di malumore causato dalla stanchezza, però ogni esperienza con lei è stimolante e ricca di sorprese. Provo comunque a temporeggiare, perché in quel momento ho un sacco di impegni. Ma la mia amica è perentoria e non mi lascia scampo: “Se non ci sei tu non lo facciamo!”. E' una implicita dichiarazione di stima, che mi impedisce tuttavia di rifiutare. Aggiunge che i tempi sono strettissimi: abbiamo al massimo una decina di giorni per girare, montare e presentare il corto al Cinevideo di Torino. Mi arrendo, anche perché in fondo, ammettiamolo, la passione per la recita- zione è in me da sempre irresistibile. E così ci troviamo, Angela, Gabriella e io, sedute intorno a un tavolo a leggere la sceneggiatura della nostra regista. La situazione immaginata è quella di un gruppo di amiche che si incontrano a casa di una di loro per scambiarsi abiti vintage. Gabriella propone la mia casa come set per via della presenza dell'inamovibile protago- nista: la cabina-armadio.

Qui infatti, in questo stanzino buio pieno di giacche e soprabiti, si svolgerà l'azione centrale, cioè il dialogo tra Angela e me. Le altre amiche, nel frattempo, continueranno a scambiarsi chiacchiere e vestiti, del tutto ignare del dramma che i nostri due per- sonaggi stanno vivendo. Angela e io troviamo i dialoghi della sceneggiatura un po' troppo letterari, li vorremmo più sciolti, più discorsivi, più simili a come noi due parliamo davvero. E così proviamo a cambiare qualche parola, a eliminare alcune frasi che ci sembrano un po' ridondanti, a sostituirle con altre più semplici. Ma, ormai lo sappiamo, non è a tavolino, ma nell'azione, nel provare e riprovare le scene, che vengono alla luce difficoltà e intoppi o giungono felici intuizioni. Perché il meccanismo scorra liscio e il gioco si riveli efficace occorre trovare un ritmo dove parole, gesti, scenografia, luci, musica, diventino un tutto armonico. Vi pare poco? Arriva il giorno delle telefonate e delle email alle amiche per invitarle a casa mia. Sono pregate di portarsi qualche abito o accessorio un po' fuori moda. Elettrizzate dall'idea di essere riprese e di comparire in un filmato, magari per la prima volta, arrivano puntuali e numerose il pomeriggio stabilito e riempiono la casa. Mi diverte vedere le mie stanze vestirsi di colori sgargianti, di abiti di tutte le fogge appesi alle pareti del soggiorno, di foulards, cappelli, borsette e collane sparpagliati su divani e sedie. Vengono abbassate tutte le tapparelle perché la luce deve essere rigorosamente artificiale.

Ornella Pozzi

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Non basta la lampada che Aldo, tecnico improvvisato, maneggia secondo le direttive di Gabriella. Anche Angela se n'è portata una da casa: quella che Mario aveva usato nel nostro primo corto. Dopo qualche minuto riservato ai saluti e alle presentazioni, la nostra regista impone un professionale silenzio e assegna a ciascuna il suo ruolo. Molte si sorprendono che non si tratti solo di un gioco ma anche di un lavoro. Gabriella incomincia a riprenderle con la videocamera mentre parlano spontaneamente tra loro o com- mentano taglio e stoffa di un abito. C'è chi prova e riprova un vestito finché la regista non è soddisfatta, chi si mette un cappellino davanti allo specchio, chi si ritrova a guardare smarrita l'occhio della telecamera per una soggettiva. Io, che a differenza di Angela non devo recitare quel giorno, osservo dal di fuori, e mi sembra che il vero film sia in questo andare e venire giocoso, in questo allegro cicaleccio, nell'aprirsi e chiudersi di porte, nell'entrare e uscire dai ruoli, nel sovrap- porsi di realtà e finzione. Dopo un paio di giorni ci ritroviamo (questa volta noi tre sole) per il dialogo nello stanzino. Per me è il momento più difficile. Ho pro-

vato a imparare la parte registrandola sull'MP3 e tutte le mattine, mentre cammino al Valentino, ascolto e ripeto le battute. Ho sgomberato la cabina-armadio di tutti gli abiti superflui lasciando solo pochi indumenti. In questo spazio ristretto due donne (Angela e io) si incontrano e diventano amiche. All'inizio mi sento un po' a disagio nel mio personaggio. Come ci si può calare nei panni di una persona che non ci vede e tuttavia riesce ad emanare tanta fiducia? -mi chiedo. Anche fisicamente provo lo stesso imbarazzo: nelle prime inquadrature infatti Angela non mi deve vedere né sentire, perciò sono costretta a schiacciarmi sul fondo della parete come una sardina. In seguito divento una voce e dopo alcuni istanti emergo dall'ombra ma solo di spalle. Quando alla fine il mio viso appare nella telecamera i miei occhi devono essere fissi e inespressivi. E tuttavia lo spettatore non deve sospettare la mia condizione di non-vedente, perché la rivelazione arriverà improvvisa nell'inquadratura finale. Il mio sguardo dovreb- be essere quello, astratto e assente, di una donna persa nei ricordi, nel suo mondo interiore. Accidenti che fatica! Ce la farò? Dopo alcune riprese però qualcosa dentro di me si sgela e il malessere che ho provato all'inizio si trasforma gradualmente in calore, in empatia con Angela. Così ci credo davvero quando le comunico il mio messaggio di luce e di speranza. Tutto il resto del filmato scorre più liscio: decidiamo insieme di tagliare alcune scene, pensando che è meglio lasciare spazio alla suggestione, all'intuizione: non è necessario spiegare tutto. Il corto realizzato e finito a casa di Gabriella è per me una nuova sorpresa: lo spazio chiuso e buio della cabina-armadio si allarga ora, grazie al montaggio, ad abbracciare luminosi paesaggi autunnali e la scena di una bambina che gioca nella sua stanza. E' Viola, la nipotina di Laura, che mi stupisce per le sue doti di piccola attrice. In una delle inquadrature compare anche il mio adorato Nanuq, il cane di Gabriella. Mi viene quasi da piangere. Mi piace la colonna sonora proposta da Angela. Sì, Red Roses for a Blue Lady è proprio adatto al nostro filmato: evoca il blue mood, l'umor nero dell'inizio del film, ma richiama anche out of the blue, suggerendo un'atmosfera di sorpresa e di magia.

Ornella Pozzi

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Angela

" motore" azione!... e tutto ricomincia: un po’ di apprensione, la paura di sbagliare, ma sempre la gioia di condividere questa magia che è il “cinema”. Siamo al no- stro terzo corto, Gabriel- la, Ornella ed io e l’emozione è sempre la stessa. Lunga, tuttavia, è la strada che porta al “ciak " si gira"” e costellata di incontri e scontri che

solo un’amicizia consolidata come la nostra potrebbe sopportare. Fondamentale è la lettura comune del copione scritto da Gabriella: si discute per ore ed ore a volte per una battuta o addirittura per una parola, si visita la “location” in cui ciascuno prova ad agire e spesso vengono proposte situazioni regolarmente bocciate dalla nostra regista inflessibile ed intransigente. Nell’ultimo corto girato “Blue Lady”, ad esempio, Ornella continuava a ripetere che la sua era una “presenza assenza” perché le pareva di venire relegata in fondo alla cabina armadio, in cui si svolge la seconda parte del film. Era difficile farle capire che quello della donna non vedente era un ruolo impegnativo e che solo una brava attrice come lei avrebbe potuto interpretarlo. Questi incontri rappresenta no la necessaria premessa del nostro lavoro: è qui ”in nuce” ciò che si girerà poi, anche se il set è in ogni momento sì il luogo della rappresentazione, ma anche il luogo della ricerca. Quando si provano i dialoghi ci si confronta coi personaggi: una nota falsa, un’incoerenza possono vanificare l’intero lavoro; una recitazione a volte impropriamente sommessa, a volte esageratamente sopra le righe rende il tutto artificioso e poco credibile. Ornella, che è un’attrice vera con studi ed esperienze teatrali, da perfezionista qual è, ripete instancabilmente le battute ed è sempre preoccupata del risultato finale. Gabriella con garbo e fermezza ci induce a rifare la scena più e più volte fino a che non le sembra soddisfacente, salvo poi aggirarsi armata di macchina da presa, in preda al sacro fuoco dei registi, in mezzo a noi, lasciandoci

liberi di fare ciò che vogliamo, non si sa mai, un fegatello può essere sempre utile" (nasce cosi l’ouverture di “Blue Lady” in cui la nostra amica Marisa, ignara di essere l’oggetto della rappresentazione, s’impegna in una sfilata coi fiocchi indossando alla grande cappottino e cappellino rosso rigorosamente vintage). Per quanto riguarda me, che non ho frequentato scuole di recitazione (e si vede, qualcuno potrebbe dire), da loro ho tutto da imparare: considero, infatti, questa del cinema un’esperienza nuova e formidabile e affronto con un certo timore, ma con entusiasmo, i ruoli che mi si propongono. Mi diverto soprattutto se riesco ad ignorare la macchina da presa e ad agire con la massima indipendenza. Certamente mi preparo a modo mio: leggo e rileggo cercando di capire, provo e riprovo cercando di “diventare”. Il percorso di immedesimazione è sempre “in fieri”, mi porto dietro il personaggio dovunque, destando talvolta perplessità o addirittura apprensione, soprattutto, se questo personaggio esprime malessere e sofferenza: ”" aria2” e, in treno, ho visto qualcuno far capolino per portarmi soccorso. Nel caso di “Blue Lady” poi non stavo bene per nulla, proprio come la donna in preda al male di vivere del copione “" la vista mi si offusca2 il cuore a mille2” quel personaggio che si rifugiava nell’armadio ero davvero io. Non avevo bisogno di spogliarmi dei miei panni per indossare quelli di scena, in quel momento l’armadio era anche per me il luogo della coscienza. Il momento in cui si gira, insomma, è un momento speciale in cui si mette tutto in gioco e l’emozione è davvero straordinaria.

Angela Pantalone Malossi

Angela Pantalone Malossi

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L’INTERVISTA

Ettore Di Gennaro intervista Stelvio Giaquinto

La 3dproduction é ormai da 20 anni impegnata a diffondere cultura cinematografica e sviluppare e coltivare i talenti dei propri iscritti. Oggi vi presentiamo Stelvio Giaquinto, iscritto all'as- sociazione e appassionato di effetti speciali.

1) Come sei arrivato in 3dproduction? Ho conosciuto e sono giunto alla 3dproduction invogliato da amici e collaboratori della stessa.

2) Quale è il tuo percorso artistico/profes sionale? Il mio percorso artistico/ professionale, è, come dire, cresciuto insieme alla m ia pass ione per il vfx

(effetti visivi) e alla passione per film d' animazione e soprattutto a ciò che si celava nei dietro le quinte delle scene.

3) Da quanto tempo e come sei arrivato alla modellazione 3d?

Ho cominciato ad interessarmi del come si giunge a fare degli effetti e quali siano i mezzi, quindi ho comprato la mia prima workstation e ho cominciato a studiare per mezzo della rete e volumi di testo dediti alla grafica 3d.

4) Hai seguito qualche corso/lettura/stage?

Ho seguito corsi on line, free e a pagamento, anche se devo dire che la cosa migliore è avere un buon testo inizialmente, ma soprattutto una connessione internet con la quale puoi chiedere al mondo le tue domande-

5) in cosa sei specializ- zato? Sono specializzato in modellazione e texuring di oggetti 3d (ossia colorare oggetti con foto e disegni per aumentarne il reali- smo) modellati da me con referenze (riferimenti terzi come disegni tecnici, foto etc.), che possono essere mie o quelle condivise da altri come me, o trovate on line (ricordando di citare la referenza).

6) C’è uno stile che ti é particolarmente d'ispirazione?

Lo stile che più mi appassiona anche se non so se devo chiamarlo cosi, è la referenza fantascientifica , sono infatti attratto professionalmente dal vfx e in particolar modo dalle geometrie spaziali, tipo mech, astronavi, certo tra un po’ mi voglio cimentare nello shader (è il modo di come in base a luci, texture e render otteniamo un immagine che possa essere più foto-realistica che mai), e nella dinamica dei liquidi per la simulazione di effetti tipo quelli che si possono vedere ad esempio in Battleship, film del 2012 di Peter Berg. 7) Quale è la difficoltà maggiore che incontri nel preparare e animare scene?

Le difficolta che incontro spesso sono dovute alla ricerca di referenza, al tempo che spesso viene a mancare.

Ettore Di Gennaro

Stelvio Giaquinto

Modello 1

Modello 2

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n° 17 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

8) Oltre alla modellazione ti occupi anche di altri aspetti nella realizzazione di un modello?

Altri aspetti che mi prendono molto per la realizzazione finale di un modello e la texturizzazione, nella ricerca di referenze per la texture e poi la difficile e coinvolgente gestione dell' immagine finale.

9) Che consigli dai a chi volesse cimentarsi nel 3d?

Il consiglio che do a chi vuole fare e cimentarsi in questo mondo stupendo è di avere e affrontare il progetto a piccoli passi e chiedere, iscriversi a siti che trattano queste problematiche, chiedere e ripetere gli esempi , e avere tanta pazienza.

10) Stai seguendo qualche progetto?

Adesso sto eseguendo un nuovo WIP (Work In Progress in gergo dei modellatori), dedito alla modellazione e alla texturing del personaggio dell'omonimo film -WALL- e, Inoltre, ho portato alla fine, precedentemente, un altro WIP del fucile d'assalto dell'omonimo gioco GEARS OF WAR, di cui ho trattato l'aspetto surface, di cui ne vado veramente orgoglioso.

Ringraziamo Stelvio e presto avremo modo di vedere il suo contributo nella prossima storia che verrà presentata a fine 2015: L’Incredibile Burp.

Ettore Di Gennaro

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