Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Opinioni pubbliche Perché la politica deve inseguire l Michele Emiliano, Nichi Vendola, le amministra Piazza Tahrir: quattro anni lunghi un secolo Urbino, 25 giugno 2011 Corso di studi OPERA Opinione Pubblica e Rappresentanza Dino Amenduni, Proforma

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2008-2011: quattro anni lunghi un secoloUrbino, 25 giugno 2011Corso di studi OPERAOpinione Pubblica e Rappresentanza

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Strategia di comunicazione

Gianni Florido e la Provincia di Taranto

Opinioni pubbliche Perché la politica deve inseguire la Rete

Michele Emiliano, Nichi Vendola, le amministrative 2011,Piazza Tahrir: quattro anni lunghi un secolo

Urbino, 25 giugno 2011Corso di studi OPERAOpinione Pubblica e Rappresentanza

Dino Amenduni, Proforma

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Chi parla?

Mi chiamo Dino Amenduni (biglietto da visita elettronico)

Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho sempre studiato e lavorato e dove vivo tuttora

Sono blogger sul Fatto Quotidiano (link al blog) e tra i fondatori di Quink, collettivo di satira e mediattivismo (www.quink.it)

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Di che si parla?Quattro anni che cambiano un secolo: cosa cambia con i social media in (comunicazione) politica

Da Obama ai referendum passando per Piazza Tahrir: gli elementi di continuità

La demografia, i nativi digitali, la coda lunga e le nuove maggioranze

Due casi di comunicazione politica: Michele Emiliano e Nichi Vendola

Esercitazione finale: due campagne elettorali del futuro

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TemiQuali sono le conseguenze, online e offline, della diffusione dei social media nella costruzione dell’opinione pubblica?

Qual è la situazione italiana?

Qual è il rapporto tra nuovi media e (comunicazione) politica nel nostro Paese?

Quali sono le prospettive di sviluppo e le applicazioni possibili?

Perché alcuni processi sono oramai irreversibili?

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Il grande assente #1

Non ci sono abbastanza camion? Allora lavoriamo 28 ore al giorno.

Non ci sono scarpe? Lavoriamo trenta ore al giorno.

Non ci sono vestiti? Lavoriamo cinquanta ore al giorno.

(Aleksandr Lukashenko)

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Ted – Video #1

Clay Shirky: come il surplus cognitivo

cambierà il mondo

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TED, un’eccellenza del web-marketing

Guardiamo insieme questo video tratto dall’archivio di Ted (http://www.ted.com)

Ted è una conferenza multidisciplinare la cui missione è riassunta nella formula "ideas worth spreading" (idee degne di essere diffuse) e, in effetti, le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED. Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che include scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altri saperi

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TED, video #1

http://www.ted.com/talks/lang/ita/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world.html

Clay Shirky indaga sul "surplus cognitivo", il lavoro condiviso online che eseguiamo con i nostri cicli mentali liberi. Mentre siamo occupati nel redarre Wikepedia, postare su Ushahidi (e sì, anche creando i lolcats), stiamo costruendo un mondo migliore e più cooperativo.

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I nuovi nuovi media

Web 2.0 e social mediaCosa sono e perché

nascono

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Il web 2.0

Trattazione teorica originale di Tim O’Reilly. Traduzione integrale qui

Una breve definizione:

Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente

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Il web 2.0 – modelli teorici di riferimento

Legge di ParetoModello Wikipedia

Coda lungaSaggezza della

folla

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A. Legge di Pareto 80/20

Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause

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A. Legge di Pareto 80/20

Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio:

Economia: l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle venditeQualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clientiInformatica: l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli (fonte: Wikipedia)

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B. Modello Wikipedia – divisione disorganizzata

del lavoro1. Creazione di una voce (ad es. la parola “carta”)2. Prima bozza3. La voce viene individuata da altri utenti che aggiungono

o modificano la stessa voce perché competenti nella materia

4. Se sono riscontrate inesattezze (volontarie o meno, poco importa) vengono subito corrette

5. La voce sarà perfezionata con il contributo, anche minimo, di tanti utenti

Anche in Wikipedia è valido il principio di Pareto: il 20% degli utenti modificano l’80% delle voci totali presenti sul sito. Questa distribuzione vale, in media, anche per la singola voce

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C. La coda lunga

La coda lunga è una teoria economica formulata da Chris Anderson (fondatore di Wired) nel 2004

È un modello che sembra poter spiegare i funzionamenti del mercato. È una teoria attuale per il mercato dei beni immateriali e “futuribile” perché pare essere in grado di teorizzare il cambiamento delle leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio)

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C. La coda lunga

La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino, spezzando il legame che vincolava il successo alla visibilità

La possibilità di gestire un catalogo virtuale pressoché illimitato ha rivoluzionato il modello economico dominante: semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli

Oggi: le corporazioni dei beni immateriali sono in profonda difficoltà (esempi: mercato discografico e pornografia)

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C. La coda lunga - cause

Nuove tecnologie hardware e software a basso costo che permettono ai produttori di beni immateriali (grafica, musica, video, servizi) di farlo a costi contenuti o addirittura nulli

Servizi (Internet, archiviazione dati) a costi contenuti che forniscono banda e hosting illimitato ai produttori di beni immateriali

Possibilità di distribuire i propri prodotti a costo zero (es. attraverso Youtube), combinata alla possibilità che questi prodotti siano fruiti da chiunque attraverso Internet, anche senza pubblicità o senza conoscenza diretta del prodotto o dell’autore (es. attraverso Google o aggregatori di notizie)

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C. La coda lunga - cause

Approcci di marketing e comunicazione più efficienti e misurati per la distribuzione di questi prodotti (niente più costi di stampa, di magazzino e di spedizione)

Possibilità per tutti di entrare in questo mercato (finisce la divisione tra produttore e consumatore: si parla di prosumer, ovvero di un utente che fa entrambe le cose in contemporanea)

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C. La coda lunga - conseguenze

Dal broadcasting al narrowcasting: da una platea con milioni di persone come pubblico a milioni di platee con poche persone come pubblico

Questo modello economico, chiamato “coda lunga”, è economicamente sostenibile proprio perché non ha costi se non quelli (minimi) per produrre il contenuto e, in caso di contenuti professionali, ha costi nulli per la distribuzione

Gli utenti, avendo molte più alternative di scelta, abbandonano il mainstream e si rivolgono alle nicchie di mercato che più soddisfano le loro necessità

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D. Saggezza della folla

È una teoria dimostrata da James Surowiecki attraverso un’infinità di prove empiriche (2005). Secondo questa teoria, una variabile è misurata in modo più preciso da una massa di persone inesperte che da un gruppo di specialisti

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D. Saggezza della folla

Esempio (1): durante una fiera, Surowiecki fece scommettere 100 persone sul peso di un vitello. Le 100 persone dichiararono il loro peso stimato. A seguire, fece ripetere l’esperimento a 10 allevatoriIl peso del vitello fu indovinato con precisione assoluta dalla “massa” (il valore medio delle 100 valutazioni era precisamente il peso del vitello)Esempio (2): prediction markets – un istituto di ricerca universitario permise ai cittadini di scommettere sul vincitore alle elezioni. Nelle scommesse, le quote variano sulla base dell’orientamento della giocata (sia sulla base di chi viene scelto, sia su quanto si punta)Il risultato del prediction market fu più affidabile di quello dei sondaggi nel misurare la distanza tra i vincitori

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Ted – Video #2

Johanna Blakley: I media sociali e la fine dei generi

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TED, video #2

http://www.ted.com/talks/lang/ita/johanna_blakley_social_media_and_the_end_of_gender.html

I media e le compagnie pubblicitarie usano ancora gli stessi vecchi dati demografici per capire il pubblico, ma la ricercatrice dei media Johanna Blakley dice che stanno diventando sempre di più difficili da cercare e seguire on line. Mentre i media sociali superano i media tradizionali, e le utenti sono più numerose degli utenti, la Blakley spiega quali cambiamenti attendono i media del futuro.

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Dal web 1.0 al web 2.0 – una mappa

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Il grande assente #2

La sinistra ha vinto ai referendum perché loro, i dipendenti pubblici,

dalle 14 alle 22, stanno su Internet. Quelli di sinistra non fanno un cazzo!

(Giorgio Stracquadanio)

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Un secolo lungo quattro anni

Obama, Wikileaks, Piazza Tahrir, referendum:

la storia del mondo unita dalla Rete

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Obama e la Rete

La campagna elettorale di Barack Obama, assai più

tradizionale nella pianificazione mezzi di ciò che è stato

raccontato in Italia, marca la sua discontinuità

nell’organizzazione del lavoro rispetto a qualsiasi

campagna elettorale del passato

i social media, gli strumenti inseriti all’interno del cappello

concettuale del cosiddetto web 2.0 (Facebook, Twitter e

Youtube su tutti, oltre al sito www.barackobama.com che

era un social network a sua volta) sono stati utilizzati in

modo esplicito, coraggioso, disinvolto, strategicamente

rilevante

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Obama e la Rete

La campagna elettorale di Barack Obama, assai più tradizionale nella

pianificazione mezzi di ciò che è stato raccontato in Italia, marca la

sua discontinuità nell’organizzazione del lavoro rispetto a

qualsiasi campagna elettorale del passato

i social media, gli strumenti inseriti all’interno del cappello

concettuale del cosiddetto web 2.0 (Facebook, Twitter e Youtube su

tutti, oltre al sito www.barackobama.com che era un social network

a sua volta) sono stati utilizzati in modo esplicito, coraggioso,

disinvolto, strategicamente rilevante

Un eccesso di attenzione sull’idea di Obama “Presidente 2.0” ha

portato a sottovalutare le conseguenze organizzative di questo

cambio di paradigma

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Obama e la Rete

Un comitato elettorale orientato alla comunicazione, all’ascolto e al

feedback sui nuovi media richiede una quantità di risorse umane

ingenti, profili professionali difficilmente reperibili (giovane,

nativo digitale, appassionato di politica, non a digiuno di economia e

marketing, esperto di cultura pop, capace di lavorare sotto

pressione, poco propenso alla polemica)

Perché cio fosse possibile, quindi, si è stabilito un budget cospicuo

da dedicare a questa area di lavoro che, per certi versi, assomiglia a

un settore Ricerca e Sviluppo di un’azienda. Nella campagna di

Obama la sezione web e nuovi media era animata da 100 persone,

tra collaboratori retribuiti e risorse volontarie. Chi, in Italia, oggi,

dedicherebbe tutto questo sforzo per un risultato analogo?

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Wikileaks e la Rete

La storia di Wikileaks ci insegna che esistono infrastrutture e

prassi che permettono a chiunque di offrire contenuti

anonimi a un centro di calcolo che può analizzarlo, verificarlo

e pubblicarlo

Forse non sapremo mai se dietro Julian Assange ci siano finanziatori

occulti, poteri o contropoteri: siamo però certi che i cittadini di tutto

il mondo, attraverso un’adeguata formazione e in presenza di un

insieme di condizioni contemporanee (autonomia finanziaria,

competenze giornalistiche e informatiche, capacità di protezione dei

dati personali e delle identità delle fonti) potranno organizzare dei

Wikileaks ‘civili’, su scala territoriale anche molto più piccola

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La Primavera Araba e la Rete

Le rivoluzioni arabe, i cui risultati politici sono ancora in via di

maturazione, hanno avuto un comune innesco che, a prescindere

degli esiti conclusivi della Primavera del Nord Africa, rappresentano

un nuovo standard per la costruzione di alternative civiche e

politiche a sistemi politici al governo, democratici o autoritari

che siano. Assistiamo infatti alla comparsa di nuove variabili sulla

scena civica mondiale:

1. il ritorno preponderante dei giovani all’interno dei

processi di cambiamento politico, specie laddove l’obiettivo sia

colpire il cuore dello status quo al fine di modificare alcune norme

basilari della vita politica;

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La Primavera Araba e la Rete

2. L’alfabetizzazione matura all’uso dei nuovi media da parte

dei principali protagonisti di questo movimento, spesso

guidato da nativi digitali (ossia da under35): i leader politici hanno

dimostrato di saper utilizzare perfettamente Facebook e Twitter per

innescare campagne virali, impossibili da monitorare e soffocare (e

molto difficili da censurare) e come supporto ai processi

organizzativi;

3. una nuova idea di rivoluzione, che non è di parte bensì a-

ideologica: non è laica né cattolica, non è musulmana né cristiana,

non è moderata né radicale, non è giovane né vecchia, non è povera

né ricca, non è di destra né di sinistra. Questo movimento ha liberato

nuovo capitale sociale, forse sopito per la difficoltà di libera

espressione, forse nato addirittura grazie alla Primavera araba,

sicuramente motore di un processo di cambiamento irreversibile nei

rapporti tra potere, consenso e rappresentanza

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I referendum e la Rete

Oggi l’Italia si narra in modo molto diverso rispetto a soli sei mesi fa:

il vento delle amministrative, il disastro di Fukushima, una nuova

consapevolezza collettiva per la difesa dei beni comuni, le divisioni

della compagine di Governo e il sentimento generalizzato di paralisi

istituzionale hanno portato alla creazione di un nuovo sentimento

che oggi fa guardare al futuro con maggiore fiducia, consapevole

che la sensazione di soffocamento mediatico può essere

attenuata dalla comunicazione tra pari, allo scambio di

prassi, informazioni e metodi che solo i nuovi media possono

garantire

Pare essersi creato un nuovo blocco sociale, meno sensibile alle

appartenenze politiche e unito, non si sa quanto stabilmente, da

una comune insofferenza verso le istituzioni

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Social media e politica #1

Michele Emiliano, sindaco di Bari, 2009-

2011

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Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Michele Emiliano (PD), sindaco di Bari dal 2004, secondo un

sondaggio di giugno del 2008, ha 8 punti di svantaggio sul suo

avversario, Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco dal 1994 al

2004

L’attività amministrativa è, però, soddisfacente (abbattimento

Punta Perotti, riapertura Teatro Petruzzelli, innovazioni nei

trasporti pubblici, bonifica ex sede Fibronit)

La questione decisiva per vincere le elezioni diventa:

Come si comunicano le cose fatte in modo

capillare ed in poco tempo?

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Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Nasce EmiLab. Inizialmente è un gruppo di lavoro specialistico che

nasce in seno a Proforma. Si tratta di un’unità di sei ragazzi di età

inferiore ai 30 anni. Si dovevano occupare di analisi, gestione e

monitoraggio della comunicazione sui social network, di ascolto e

feedback alla cittadinanza, di analisi del comportamento dell’avversario

Le precedenti esperienze di networking dei due coordinatori e la volontà

di misurare l’effettivo potenziale della loro generazione ispirano un

decisivo cambio di passo. Attraverso un reclutamento basato sul

passaparola qualificato (riconoscimento di fiducia e competenza tra

amici + dichiarato interesse/amore/attaccamento alla città) il gruppo di

lavoro si trasforma in un laboratorio politico composto da 150 volontari

under 30

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Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Il gruppo allargato acquista progressivamente autonomia, autorevolezza

e diventa un attore della campagna elettorale, più che un’unità di

servizio.

EmiLab si occupa infatti di:- Gestire il comitato elettorale;

- Organizzare eventi;

- Contribuire alla redazione dei materiali di campagna elettorale;

- Realizzare spot, video-denunce, video sull’avversario, contest di

creatività

- Raccogliere 1000 video-domande al Sindaco e restituire la risposta ai

cittadini

Ma la chiave del successo di EmiLab è organizzativa. All’entusiasmo dei

volontari si unisce una capillare distribuzione degli stessi nella città,

attraverso la divisione in gruppi di quartiere

Page 38: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

EmiLab – i gruppi di quartiere

Michele Emiliano- Amministrative 2009

I 150 ragazzi auto-certificano la loro appartenenza ad un gruppo di

quartiere, sulla base della loro residenza, del loro luogo di lavoro o di vita

I gruppi sono composti da un numero di componenti proporzionale agli

abitanti del quartiere. Secondo la stessa proporzione sono raccolte le

1000 video-domande

Ogni gruppo nomina un proprio coordinatore, crea un gruppo

Facebook autonomo, organizza eventi nei punti di snodo del

quartiere, scrive progetti sociali (realizzati durante la campagna

elettorale) e parti di programma relativi ai problemi emersi

durante la raccolta delle video-domande

Ogni gruppo si identifica secondo il nome del quartiere + claim della

campagna elettorale (Japigia vai Avanti, Carrassi vai Avanti, San Paolo vai

Avanti…)

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Copertina “Ce ha ffàtte Emiliane”, libro di 84 pagine sull’attività

amministrativa

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Interno “Ce ha ffàtte Emiliane”: non solo fatti, ma quiz, curiosità ed

immagini

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Street art @ San Paolo: l’arte urbana colora un quartiere periferico della

città

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

La Gemma – video-inchieste sull’attività amministrativa di Di Cagno

Abbrescia (link a Youtube)

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Problemi di elezione – web-spot no-budget

divenuto poi ufficiale e trasmesso in TV (link a Youtube)

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EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Gianni Paulicelli – televendita nucleare

Il video più popolare della campagna (link a Youtube)

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Emiliano vinceMichele Emiliano- Amministrative 2009

Michele Emiliano si conferma Sindaco di Bari, prevalendo su

Simeone Di Cagno Abbrescia al ballottaggio, con il 59,7% delle

preferenze (al primo turno Emiliano si è fermato al 49,3). Nella stessa

tornata elettorale il centro-sinistra perde la provincia di Bari al primo

turno.

Emiliano è il primo sindaco in Italia per fan su Facebook (circa 12000)

Tommy Attanasio, coordinatore cittadino del PDL, commenta così la

sconfitta:

“abbiamo totalmente perso il voto giovanile”

EmiLab firma un intero capitolo del programma di governo,

“trenta idee under 30”, che consiste nella raccolta di tutti i progetti a

medio termine “ispirati” dalle richieste dei cittadini e dall’ascolto

attraverso mezzi tradizionali ed innovativi

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EmiLab - Cosa non ha funzionato?

Michele Emiliano- Amministrative 2009

Durante la campagna elettorale ci è stato chiesto un improvviso e

intempestivo intervento attivo nella competizione attraverso la

formazione di una lista civica, Bari Vai Avanti

L’ipotesi strategica generale che ha portato a questa scelta è: la forza

propulsiva di EmiLab, il nome e il logo possono generare consenso diretto

e immediato

Abbiamo candidato un solo consigliere comunale e alcuni rappresentanti

nei consigli di circoscrizione (gli altri posti sono stati riempiti da persone

che non avevano condiviso il percorso di EmiLab)

La lista non è andata oltre lo 0,7%, compromettendo, ad ora, il

potenziale di rappresentanza politica del gruppo e causando problemi

di tenuta complessiva

Page 47: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Michele Emiliano

Prendersi cura della città via Facebook: una case-

history

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Emiliano, il sindaco di Facebook

Michele Emiliano è sindaco di Bari, capoluogo della Puglia (350mila abitanti) dal 2004. È stato segretario regionale del PD (2007-2009) e ora ne è Presidente

La sua rielezione, nel 2009, ha visto in EmiLab, gruppo di 150 volontari under-30 a supporto della sua candidatura, uno dei suoi principali punti di forza

EmiLab nasce come gruppo specialistico che doveva occuparsi della gestione dei social media e del monitoraggio dell’avversario, poi diventa molto più centrale e gestisce processi complessi di campagna elettorale, che però risulterà essere comunque caratterizzata da una fortissima rilevanza del web

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Emiliano, il sindaco di FacebookMichele Emiliano – fanpage Facebook

(http://www.facebook.com/micheleemiliano)

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Emiliano, il sindaco di Facebook

Al momento della sua elezione, nel giugno 2009, Emiliano è il sindaco in Italia con più supporter su Facebook (ora è terzo, dietro De Luca e Renzi)

Da settembre 2010 gestisce la pagina Facebook in prima persona: lo staff lo supporta solo nell’ordinaria amministrazione, nel reperimento di fonti o contenuti multimediali, o quando è impegnato in altre attività

L’amore sboccia durante la Fiera del Levante 2010: durante la preparazione del discorso di inaugurazione, il sindaco chiede consigli e suggerimenti ai suoi sostenitori, che rispondono nel cuore della notte. L’inizio e la fine del suo discorso sono stati scritti integralmente da sostenitori

Page 51: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano, il sindaco di FacebookEmiliano scrive su FB (prima di celebrarlo

pubblicamente)il discorso inaugurale alla Fiera del Levante 2010

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Cosa fa Emiliano con FacebookIl suo stile di gestione della pagina lo ha reso immediatamente molto popolare tra i cittadini e tra gli addetti ai lavori. Queste sono alcune attività da lui svolte:- Liveblogging dei consigli comunali (con commenti sui discorsi dei consiglieri e risposte ai cittadini);- Commenti politici, in particolare sul Partito Democratico;- Commenti su temi nazionali, condivisione di sentimenti personali o su eventi significativi in città;- Risposte ai cittadini che gli scrivono sulla bacheca- Pubblicazione della sua agenda;- Realizzazione e caricamento di video e foto fatte da lui;- Condivisione di contenuti suggeriti dai cittadini

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Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano pubblica online un video da lui realizzato in cui porta due anziani signori al Teatro Petruzzelli, che

non avevano mai visto dopo la ricostruzione

Page 54: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano festeggia per il pareggio della squadra di calcio del Bari

Page 55: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano commenta la vittoria di Roberto Vecchioni a Sanremo

Page 56: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano chiede un parere sulla sua apparizione televisiva

a “Le invasioni barbariche”, su La7

Page 57: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e Facebook: le polemiche

Lo stile di gestione di Facebook ha polarizzato le valutazioni sulla comunicazione di Emiliano, e

dunque su di lui. I punti più controversi:

- Il tono e il linguaggio, estremamente informali;- L’assenza di diplomazia (scrive tutto quello che pensa);- La scelta di utilizzare FB per prese di posizione forti, talvolta provocatorie, che scatenano reazioni di tutti i tipi (anche violente e poco costruttive) da parte dei cittadini;- L’uso di FB per comunicare le sue idee e intenzioni amministrative anticipando la stampa (che sempre più spesso cita la fanpage come fonte informativa);- L’uso di Facebook per condurre campagne di educazione civica e per dare voce ed evidenza a lamentele dei cittadini

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Emiliano e i “fannulloni”Il momento di massima esposizione mediatica della fanpage di Emiliano giunge quando il sindaco di Bari

pubblica questa foto, pubblicata da un cittadino, in cui tre dipendenti dell’AMIU (azienda municipalizzata per

l’igiene urbana) chiacchierano durante l’orario di lavoro

Page 59: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i “fannulloni”Emiliano ripubblica la foto e la commenta, dando il via a giorni di dibattiti, polemiche,

commenti e repliche

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Emiliano e i “fannulloni” – reazioni dei media e

dell’opinione pubblicaLa notizia è riportata da tutti i principali telegiornali nazionali

Emiliano è intervistato da testate, radio e tv locali e nazionali

Giornalisti, editorialisti e blogger parlano per giorni dell’operazione fannulloni dividendosi tra entusiasti e contrari

Sindacati, dipendenti pubblici e un pezzo consistente del suo elettorato (di sinistra, in particolare) lo critica per questi metodi, definiti sommari e delatori

La federazione locale della CGIL chiede a Emiliano la chiusura della pagina Facebook

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Emiliano e i fannulloni – effetti immediati su Facebook

I cittadini pubblicano sistematicamente foto e video che dimostrano comportamenti non professionali o situazioni di degrado in varie parti della città

Allo stesso tempo, altri cittadini elogiano i comportamenti virtuosi di dipendenti pubblici, e Emiliano rilancia queste testimonianze

L’AMIU (in particolare il suo direttore generale) ha iniziato a comunicare con i propri cittadini via Facebook

Emiliano non ha chiuso la sua pagina Facebook né ha cambiato atteggiamento: continua a confrontarsi quotidianamente con i cittadini e con i giornalisti sulle sue decisioni amministrative e i suoi convincimenti politici

Page 62: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i “fannulloni” - le reazioni

La replica alla CGIL

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Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Elogio ai lavoratori pubblici virtuosi (su suggerimento di un utente)

Page 64: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Emiliano scrive una nota su Facebook (e non un comunicato) rivolgendosi a due poliziotti che gli avevano manifestato perplessità sulla strategia

comunicativa

Page 65: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Emiliano pubblica un video di Youtube realizzato da un cittadino che illustra come la polizia abbia

esercitato un abuso di potere, riservando trenta posti auto durante la celebrazione di un matrimonio di un

vigile urbano

Page 66: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Emiliano pubblica la foto di un cittadino che testimonia come un auto della polizia sia

parcheggiata in modo irregolare, bloccando il traffico

Page 67: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i fannulloni – punti di forza

Crescita improvvisa e sostenuta del numero dei sostenitori su Facebook

Popolarità nazionale

Interazione sincera e sistematica tra sindaco e cittadini

Crescita della percezione di autorevolezza, autorità e rappresentatività da parte del potere pubblico nei confronti della cittadinanza

Page 68: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i fannulloni – punti di debolezza

Questo metodo, così com’è, non è scientifico. Dipende infatti dalla volontà (variabile) dei cittadini di condividere informazioni e dalla disponibilità di tempo ed energia del sindaco

Un utilizzo distorto dell’intuizione di Emiliano potrebbe incitare i cittadini a utilizzare la fanpage di un sindaco di una grande città, e frequentata dall’intera comunità, per atti di delazione

Emiliano è il sindaco, dunque è il principale responsabile dei comportamenti inadeguati che lui denuncia, soprattutto perché le municipalizzate sono guidate da dirigenti scelti politicamente

Page 69: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i fannulloni – opportunità

Il metodo potrebbe diventare scientifico, e dunque difficilmente contestabile, se:

- il sistema sarà gestito da una struttura interna del Comune (con un’interfaccia sui social media) e non direttamente dal sindaco;- il sindaco incinterà alla denuncia degli effetti di comportamenti irregolari o dello scarso impegno sul lavoro: ad esempio, fotografando la sporcizia eccessiva e non foto che potrebbero generare malintesi se estratte da un contesto non chiaro;- verificando internamente chi sono i responsabili, notificando loro un comportamento inadeguato e denunciando pubblicamente la reiterazione dello stesso

Questa struttura ovviamente ha un costo, ma l’investimento sarebbe certamente ammortizzato dal risparmio economico e sociale dovuto al miglioramento del sistema di controllo

Page 70: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i fannulloni – minacce

Il sistema attuale potrebbe generare un sentimento di preoccupazione costante da parte dei dipendenti pubblici all’idea di essere fotografati in qualsiasi momento, anche in assenza di comportamenti certamente irregolari

Non c’è nessun sistema di verifica che l’uso delle segnalazioni non abbia un interesse personale di chi lo fa: come si può avere la certezza che un cittadino denuncia qualcuno e che non abbia mai graziato qualcun altro?

L’opposizione al Comune di Bari potrebbe utilizzare i contenuti pubblicati dagli utenti sulla fanpage di Emiliano per aggredire politicamente il sindaco, soprattutto quando denunciano mancanze dell’Amministrazione Comunale o i problemi restano irrisolti.

Page 71: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i fannulloni – effetti su Facebook

Tasso di incremento delle pagine Facebook nel mese di gennaio 2011, nel periodo dell’operazione

mediatica (fonte: Baroncelli.eu – link al sito)

Emiliano, sebbene sia “solo” il sindaco di una città, è terzo in Italia per numero di nuovi sostenitori acquisiti. Solo Vendola e Berlusconi hanno saputo fare meglio

Page 72: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Emiliano e i “fannulloni” – effetti di medio periodo

Un sondaggio pubblicato a fine 2011 posiziona Emiliano al settimo posto tra i sindaci più amati in Italia nel 2010. Un anno fa Emiliano era 23imo. Al primo posto c’è Matteo Renzi, sindaco di Firenze: anche lui usa Facebook in prima persona. Sono indizi del crescente peso dei social media nel consolidamento del consenso

Page 73: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Social media e politica #2

Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia e

portavoce di SEL (2010-2011)

Page 74: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola, 1995Nichi intervistato da Patrizio Roversi e Susy Blady a Turisti per Caso

Page 75: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Sono passati 15 anni, ma…

“Se rinasco non faccio più l’Onorevole”

“Il Sud non si narra più, non si racconta più come una comunità;”

“Serve una grande opera di ricostruzione di un tessuto di coralità”

“Sono collocato dentro la mia biografia”

Page 76: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – i punti di forza

(a prescindere dai comunicatori)

Credibilità: Nichi è la sua biografia

Coerenza: Nichi ha sposato le sue idee e non le ha lasciate, neanche quando impopolari (esempio: posizioni sui ROM)

Coraggio: Nichi ha fatto la lotta alla mafia in prima persona, non può avere paura adesso

Forte senso di appartenenza: alla terra, alla comunità, al popolo (“connessione sentimentale”)

Page 77: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – punti di debolezza attribuiti

(a prescindere dai comunicatori)

“È comunista”;

“È omosessuale (e si dice cattolico nonostante tutto)”;

“È sovversivo”

“Sui suoi Assessori coinvolti in scandali, non poteva non sapere”

“La Sanità pugliese ha debiti per centinaia di milioni”

Page 78: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

E i comunicatori?

Proforma è stata responsabile della strategia generale e dei concept delle campagne elettorali di Nichi Vendola (Primarie + Regionali) sia nel 2005 che nel 2010

Gli scenari politici, la popolarità di Nichi, la condizione di partenza, l’avversario e gli alleati sono variabili che sono cambiate profondamente nel corso dei cinque anni

La stella polare della strategia comunicativa delle campagne è stata una sola: ribaltare i punti di debolezza in punti di forza

Page 79: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “diverso”

Page 80: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “estremista”

Page 81: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “pericoloso”

Page 82: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “sovversivo”

Page 83: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola e sua mamma

Page 84: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Puglia 2009 – lo scandalo sanità

Nichi Vendola- Primarie 2010

6 febbraio: Alberto Tedesco (PD), Assessore alla

Sanità, si dimette dopo essere entrato nel registro

degli indagati per abusi relativi alla fornitura di

prodotti e servizi

13 luglio: Vendola annuncia un rimpasto di Giunta,

dalla quale uscirà anche Sandro Frisullo (PD), suo

vicepresidente, poi coinvolto in un’inchiesta in piena

campagna elettorale (marzo 2010)

Queste mosse risulteranno decisive per il successo di

Vendola. La comunicazione politica non basta

Page 85: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Puglia 2009 – Nichi si ricandida?

Nichi Vendola- Primarie 2010

Amministrare bene non basta. Nonostante aver

allontanato Assessori prima che fossero rinviati a

giudizio e nonostante straordinari risultati su

politiche giovanili, innovazione, politiche energetiche

ed ambientali Nichi rischia di non potersi candidare

e, dopo un’estenuante trattativa politica interna al

centro-sinistra, raggiunge l’obiettivo “minimo” delle

Primarie. Ma la politica non è con lui.

Nichi è solo contro tutti…o no?

Page 86: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi – solo con(tro) tuttiNichi Vendola- Primarie 2010

Solo contro tutti – manifesto Vendola

primarie 2010

Page 87: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Primarie 2010

Ancora una volta la campagna di comunicazione ribalta un

punto debole di Nichi. Lasciato solo dalla politica, è solo

contro tutti i dirigenti. Ma è con la gente

Nasce un movimento trasversale (interno al PD, a SEL, ai

comuni cittadini) che lotta per difendere il diritto di

Vendola a ricandidarsi.

Nascono così le Fabbriche di Nichi, comitati elettorali

diffusi e assai eterogenei per composizione

Page 88: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Primarie 2010

Perché è un modello vincente?

Il successo di questo modello organizzativo,

contemporaneamente leggero nella struttura

(totalmente autogestita) ma densa nella

produzione (bottom-up) e nella diffusione

(top-down) dei contenuti, porta alla nascita di

Fabbriche in tutta Italia e nelle principali città

d’Europa

Page 89: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi – solo con(tro) tuttiNichi Vendola- Primarie 2010

Il simbolo del successo

Nichi x2 – azione di reclutamento al voto alle

Primarie

costruita integralmente su Facebook e sostenuto

da una videolettera (Videolettera Nichix2)

Costo dell’operazione: 0 Euro

Page 90: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi vince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

Il 24 gennaio 2010 si celebrano le elezioni

Primarie

Vendola batte Boccia con il 73% dei

consensi

A votare si recano 200mila persone (80mila nel

2005)

L’UDC aveva annnunciato che non avrebbe

appoggiato Vendola in caso di successo. I

pugliesi, dunque, ignorano questa indicazione

politica

Page 91: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi vince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

La storia delle Primarie è sintetizzata da un video realizzato da Diego Bianchi (Zoro), per “Parla con Me”

Tolleranza Zoro Puglia - prima parteTolleranza Zoro Puglia - seconda parte

Page 92: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Perché Nichi vince le Primarie

Nichi Vendola- Primarie 2010

1. Perché ha una macchina organizzativa

2. Perché delega pezzi di campagna elettorale alle Fabbriche, generando entusiasmo

3. Perché la politica non offre motivazioni valide per la sua non-candidatura

4. Perché comunica in modo capillare, con strumenti corretti e a costi limitati

Page 93: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi stravince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

Nel frattempo, su Facebook (30 gennaio 2010: 39503 fan),

+68,7% in quattro settimane)

Page 94: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Cambia lo scenario, non i punti di forza

Nichi Vendola- Regionali 2010

Siamo alle Regionali

Le Fabbriche di Nichi hanno poco più di due mesi per fare

campagna elettorale, ma sono una macchina già

ampiamente rodata. Il loro ruolo:

a.Attivare le comunità, declinando messaggi di

campagna elettorale su scala iper-locale;

b.Proporre soluzioni creative o interpretare le azioni

suggerite dal comitato elettorale sul territorio;

Page 95: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Cambia lo scenario, non i punti di forza

Nichi Vendola- Regionali 2010

Consolidare il consenso e la ritrovata unità della

coalizione;

Comunicare il loro lavoro e l’attività amministrativa di

Vendola con spazi autogestiti sui social network

Costruire interi pezzi di campagna, sia politici che

organizzativi che creativi

Perché ciò sia possibile, sono necessarie linee guida

condivise che regolino il “disordine organizzato”

Page 96: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Come si apre una Fabbrica?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Fabbrica di Nichi – video-tutorial

Page 97: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Regionali 2010

Il centro-sinistra si ricompatta su Vendola, il centro-

destra implode e si presenta con due candidati

(Palese, Poli Bortone)

La campagna di Vendola, come nel 2005, parte da un

presunto punto di debolezza del candidato per

trasformarlo in un punto di forza. Nascono così le

“poesie”, declinate in infinite varianti su

Internet, anche dagli avversari, che

promuovono involontariamente il “brand

Vendola”

Page 98: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 99: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 100: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 101: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 102: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Vendola - la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Non solo manifesti

La campagna non si sviluppa solo sui mezzi tradizionali. I manifesti sono la sintesi “generalista” di un processo di analisi dell’attività amministrativa declinata sui vari mezzi (soprattutto online) e non una forma di propaganda

Questo è possibile anche grazie ad uno staff che offre competenze multiformi.

Proforma è affiancata da FF3300, insieme a Ed Testa e Carla Palladino, designer della comunicazione, che realizzano i “tweet della Puglia Migliore”

Page 103: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La Puglia migliore è fatta così

Nichi Vendola- Regionali 2010

Puglia Migliore – spot web Apulia Film Commission

Page 104: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La Puglia migliore è fatta così

Nichi Vendola- Regionali 2010

Puglia Migliore – spot web Principi Attivi

Page 105: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Case history Taroccailmanifesto.com

Nichi Vendola- Regionali 2010

La democrazia conviene

Il meccanismo di propagazione virale della comunicazione dei tre candidati avvantaggia Vendola

La sua campagna è più efficace, è la più “taroccabile”, ci sono più sostenitori sul web/detrattori degli altri candidati

E così è prodotto un cavallo di troia anonimo, un sito che permette a tutti di personalizzare a piacimento le campagne elettorali dei tre candidati e di condividere i propri lavori sui social network

Contenuti prodotti: migliaia Costo dell’operazione: 0 Euro

Page 106: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Taroccailmanifesto.comNichi Vendola- Regionali 2010

Page 107: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Vendola: perché vince? Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, che a fine 2009 non disponeva

di una coalizione a sostegno della sua

candidatura, vince le elezioni. Come è

possibile?

1.Contenuti diversificati, ogni giorno

2.Non è l’unico attore della comunicazione

3.Aggira il sistema dei media tradizionali

4.Sfida i suoi punti deboli

Page 108: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La Puglia dal medicoNichi Vendola- Regionali 2010

Lo spot ufficiale della campagna elettorale di Vendola

2010 è paragonabile a un gol in trasferta in

contropiede

Mentre Palese attacca l’Amministrazione sulla Sanità

(e subisce un contrattacco sull’indebitamento della

Giunta Fitto, di cui Palese era Assessore alla Sanità),

Vendola sfida apertamente il tema con uno spot

in cui la “Signora Puglia” va a farsi curare da un

medico romano

Page 109: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La Puglia dal medicoNichi Vendola- Regionali 2010

Puglia dal Medico – spot TV

Page 110: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

…e Nichi dalla mammaNichi Vendola- Regionali 2010

In parallelo, sul web, compaiono pillole web raccolte

durante una vera discussione tra Nichi e sua

madre. Le pillole rispondono a tutte le domande

sulla gestione della sanità che erano state mosse dal

centro-destra durante i due mesi di campagna

elettorale.

La destra attacca Vendola solo sulla sanità,

Nichi depotenzia questa strategia e va a vincere

Page 111: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

…e Nichi dalla mammaNichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola - a proposito di salute

Page 112: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi vince le RegionaliNichi Vendola- Regionali 2010

Il 28 e il 29 Marzo 2010 si celebrano le elezioni Regionali:

Vendola vince con il 48,7%, Palese non va oltre il

42,2%, Adriana Poli Bortone ottiene l’8,71%

Palese aveva un budget otto volte superiore a Vendola

Vendola, attraverso il rimpasto di giunta, è riuscito a

preservare l’immagine di politico onesto

Con la comunicazione ha anticipato le mosse

dell’avversario

Page 113: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Nichi vince le RegionaliNichi Vendola- Regionali 2010

Nel frattempo, su Facebook (30 marzo 2010, 79103

fan,

+126% in due mesi)

Page 114: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Social media dopo le elezioni

Comunicare l’attività amministrativa

Facebook è solo uno strumento elettorale?

NO!

Il tandem sito internet personale – Facebook rappresenta

un meccanismo parallelo di comunicazione istituzionale e

permette la costruzione di una narrazione

I social network permettono la creazione di uno spazio

autogestito di comunicazione pubblico/politica e

soprattutto assolvono al principale compito della

comunicazione istituzionale: collegare la politica alle

politiche

Page 115: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Collegare politica e politiche

Comunicare l’attività amministrativa

Nichi Vendola – sceenshot pagina Facebook

Tre temi: attività della regione, rapporti coi media, politica

nazionale

Page 116: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Compiti staticiLa produzione di contenuti è

quantitativamente e qualitativamente elevata

1.Le fonti di informazione sono numerose: comunicati, dichiarazioni, interventi televisivi, video, articoli di giornale, post di blog, link a contenuti presenti sulla Rete;2.Il profilo pubblico di Nichi Vendola è complesso (attività politica, attività come Presidente di Regione, attività di SEL, attività delle Fabbriche)

La parte statica del mio lavoro consiste dunque nel ricevere e pubblicare questo tipo di informazioni. Ma questo non è solo un ruolo redazionale

Page 117: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Compiti statici – le cinque foto

L’identità di Nichi Vendola nelle cinque foto profilo su Facebook

Page 118: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Compiti dinamiciIl ruolo di coordinatore social media di un politico diventa dinamico ed è richiesto coraggio, attenzione massima e presa di decisione secondo due direttrici di intervento:

1.Quando i contenuti sono “troppi”: bisogna scegliere cosa dire (argomento), come dirlo (strumento o editing del contenuto), se rinunciare a qualcosa e perché, se rinviare la pubblicazione di un contenuto per specifici motivi;2.Quando i contenuti sono troppo pochi: ad esempio: cosa si fa se Vendola va in vacanza? E se non fa dichiarazioni pubbliche? E se non si è ancora espresso pubblicamente su questioni sollevate dagli utenti? La pagina dovrà essere comunque aggiornata, perché il silenzio sui social media non è tollerato

Page 119: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Compiti dinamici – le diretteLivestreaming del comizio di Nichi Vendola a

“Cambia l’Italia, Roma, 27 Febbraio”

Page 120: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La strategia osmoticaSia i compiti statici che quelli dinamici non sono presi in perfetta solitudine: ogni passaggio è discusso e concordato con la redazione e il responsabile comunicazione della Fabbrica. I compiti dinamici sono condivisi anche dalla cabina di regia politica

La comunicazione di Vendola a regime comporta un lavoro più simile a quello redazionale. Il mio compito diventa tecnico e non politico: mi devo occupare di come presentare i contenuti e di valutare eventuali reazioni impreviste

Quando c’è un eccesso o una mancanza di flusso di comunicazione, invece, può accadere che siano i social media a dettare l’agenda, indicando quali sono i temi cui Vendola vuole porre l’acceleratore, o addirittura a creare top stories

Page 121: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La strategia osmotica – un esempio

18 agosto 2010: Vendola supera Berlusconi su FB

e diventa il politico più seguito in Italia

Nichi è in vacanza fuori dall’Italia, così come buona parte dello staff (e degli italiani). Anche l’intero sistema politico italiano è in vacanza: le Camere sono chiuse, gli enti pubblici procedono a ritmo ridotto, le attività partitiche sono rallentate

Così decido di anticipare il ritorno dalle vacanze e di gestire la comunicazione del sorpasso (comunicato stampa, dichiarazioni + copertura assoluta sui social media).

I giornali non hanno notizie politiche rilevanti di cui parlare: è più facile conquistare titoli o posizioni privilegiate. La notizia, anche per questo motivo, fa il giro d’Italia

Page 122: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Bossi: “è un complotto”Dichiarazione di Umberto Bossi

sul sorpasso di Vendola su Facebook

Page 123: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Risultati: Vendola in Italia (Facebook)

Numero di fan e trend di crescita in Italia – ultimi 12 mesi (fonte: Baroncelli.eu)

Page 124: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Ma tanto, è tutto sul web…o no?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, videolettera di risposta a Berlusconi (link a

Youtube – 823000 visualizzazioni)

Page 125: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Ma tanto, è tutto sul web…o no?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, pagine visualizzate per giorno

(link alla pagina Facebook)

Page 126: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Risultati: Vendola in Europa Popolarità dei politici europei sui social

media (fonte: Famecount.com)

Page 127: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Risultati: Vendola in Europa Vendola supera Sarkozy:

è il politico più popolare in Europa su Facebook

Page 128: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Risultati: Vendola nel mondoPopolarità dei politici nel mondo su Facebook

(fonte: Famecount.com)

Page 129: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Si può migliorare ancora? (1) Certo che sì. Le prospettive di miglioramento

sono:

Allargamento dello staff social media, investendo in risorse umane ed economiche destinate esclusivamente a questa attività, con i seguenti compiti:

- favorire l’interazione con tutti gli utenti che vogliono dialogare con Nichi e il suo staff sui social media;- organizzare nuovi spazi sulla rete per comunicare con tutte le minoranze culturali, linguistiche, religiose, i gruppi di interesse;- sostenere il gruppo partecipazione nell’organizzazione delle Fabbriche e dei sostenitori

(in questo caso Barack Obama è ancora oggi un ottimo esempio organizzativo)

Page 130: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Si può migliorare ancora? (2) Migliorare il coordinamento

comunicativo sui social media tra le singole organizzazioni a cui Nichi fa riferimento, in particolare con Sinistra Ecologia Libertà, con la Regione Puglia e la Giunta Regionale (quanto migliorerebbe la comunicazione di un ente pubblico se tutti i dirigenti e gli assessori avessero una pagina pubblica su Facebook?)

Questo permetterebbe di alleggerire Nichi dal compito di “parafulmine”, di aggregatore di richieste dei cittadini sulla sua pagina. Inoltre permetterebbe di moltiplicare le fonti di comunicazione e di personalizzare i contenuti sulla base degli utenti (la pagina di Vendola, invece, dovrà essere necessariamente generalista)

Page 131: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Si può migliorare ancora? (3)

Vendola dovrebbe aggiornare più spesso i social media in prima persona. La vita di Nichi è certamente impegnata e non può caricarsi ulteriormente, però gli smartphone gli permetterebbero di caricare contenuti in qualsiasi momento:

- Aggiornare Facebook e Twitter: facile come mandare un SMS;- Realizzare una foto e un video: con un qualsiasi cellulare è possibile caricare un contenuto in tempo reale;- Rispondere agli utenti: con un telefono connesso a Internet è possibile ammortizzare i “tempi morti” (viaggi, attese) per offrire feedback di qualità.

Noi non possiamo correre alcun rischio e Vendola comunica certamente meglio di noi. I post con i feedback migliori sono quelli scritti di suo pugno

Page 132: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Il grande assente #3

La scorsa puntata di Annozero è stata micidiale.

Me l’hanno fatta vedere in cassetta.

(Silvio Berlusconi)

Page 133: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Amministrative 2011

I perché di una campagna elettorale

storica

Page 134: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Amministrative 2011

Cosa ricorderemo di queste elezioni Amministrative?

Se la risposta è:

#morattiquotes#sucateRed RonnieSatira politica

Vuol dire che la comunicazione politica italiana è cambiata in modo irreversibile

Page 135: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Verso la comunicazione politica generativa

I processi comunicativi di maggior successo di questa campagna elettorale sono nati:

In rete, in particolare, su Twitter. Poi sono diventate notizie e sono finiti sui mezzi tradizionali;

Grazie agli utenti e non nei comitati elettorali o nei partiti (che nel caso di Pisapia e De Magistris sono stati bravi a riprendere e valorizzare i processi spontanei)

Non necessariamente nelle città dove si andava a votare: alla campagna elettorale ha partecipato tutta l’Italia. Come voleva Berlusconi, ma per la prima volta con effetti per lui nefasti

A costo zero

Quasi mai grazie al lavoro di attivisti politici “puri”

Page 136: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Verso la comunicazione politica generativa

Per queste ragioni le campagne elettorali cambieranno irreversibilmente, in presenza di queste variabili:

- Entusiasmo attorno alla candidatura;- Utilizzo esplicito della Rete come strumento di attivazione e organizzazione dei sostenitori;- Ascolto e feedback sistematico delle istanze degli utenti (sia per la costruzione del programma che per creatività e scelte di comunicazione) il web visto non come raccatta-voti, ma come elemento di costruzione di senso di comunità

In presenza di queste condizioni, cambia anche il ruolo di chi fa lavora alle campagne elettorali

Page 137: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

La nuova comunicazione politica: da spin doctor a

ricercatoriI manager di campagna elettorale, i consulenti, i ghost writer, i creativi non dovranno più basare le loro scelte sulla base di precedenti esperienze, di intuito o attraverso presunte doti sciamaniche

Le campagne saranno guidate dai dati, prodotti ogni giorno e in grande quantità dagli utenti della Rete che non faranno altro che continuare la loro attività di aggiornamento e condivisione dei contenuti

Più che scrivere e pensare sarà importante leggere e interpretare

La variabile decisiva (e non esistente fino a 10 anni fa) è la possibilità degli utenti di utilizzare il surplus cognitivo

Page 138: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

I nuovi comunicatori politici: tutti

Saltano alcuni schemi classici dell’impegno politico

- Per fare (comunicazione) politica bisogna essere esperti di politica

- Per fare politica bisogna stare nei partiti o nelle associazioni

- Per fare politica bisogna partecipare alle riunioni (magari fissate in orario d’ufficio, dunque inaccessibili)

- Per fare politica bisogna assecondare i ritmi della politica

- Il consenso è regolato solo dai mezzi tradizionali

Page 139: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

I nuovi comunicatori politici: tutti

Si fanno strada nuovi paradigmi

- Si può fare (comunicazione) politica anche con un tweet;

- Si fa politica scegliendo lo strumento più adatto alle proprie attitudini

- Si fa politica a qualsiasi ora del giorno;

- Si fa politica quando si ha un minuto libero;

- Si fa politica anche parlando di altro, o usando altri linguaggi (la satira, ad esempio)

Page 140: Opinioni Pubbliche - Perché la politica deve inseguire la Rete

Ma il web sostituirà la TV?

Non è necessario

Ogni programma sarà oggetto di una narrazione parallela sul web. Questo è già molto visibile nei programmi di approfondimento politico (Annozero, Ballarò, Exit) e nelle trasmissioni di maggior successo (Vieni via con me, Festival di Sanremo), seguiti con dirette su siti, blog, Facebook e Twitter

Ogni diretta porta alla produzione di tantissimi contenuti, specie qualitativi, sui programmi: cosa piace, cosa no, cosa può essere migliorato (i social media come Auditel qualitativo?)

La diretta web è un’evoluzione (o involuzione, a seconda dei gusti) della visione della TV a casa con la famiglia e con gli amici: l’esperienza di visione è più ricca ed emozionante

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Non più web versus tv, ma tv più web

Il web, dunque, permette agli spettatori di analizzare ciò che accade in televisione, di valutarne l’attendibilità e di aumentare il valore dell’esperienza in termini di informazioni acquisite e divertimento

Il web, inoltre, permette di vedere la TV senza vederla. Non è più necessario essere davanti al televisore per seguire un programma, se quest’ultimo è oggetto di una diretta web

Queste opportunità, però, sono parimenti a portata di mano

per chi costruisce programmi televisivi

I dati possono entrare nel programma: sovraimpressione di tweets, infografiche in tempo reale su ciò che è detto in diretta, feedback della Rete con possibili colpi di scena

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Da politica pop a pop politico

I programmi cosidetti di ‘infotainment’, ritenuti da molti alla base dei modelli di costruzione del consenso di Silvio Berlusconi, sembrano i format ideali per ospitare questa nuova integrazione crossmediale tra vecchi e nuovi mezzi

Un politico sbugiardato in diretta o una grandissima approvazione della Rete in seguito a un botta e risposta può regolare l’andamento del programma, rendendolo potenzialmente più spettacolare e certamente imprevedibile

Questo potrebbe portare a una nuova stagione dell’informazione politica, ancora più soft e legata all’intrattenimento ma non per questo meno ricca di contenuti e approfondimento

Se tutto è politica, quest’ultima entra nelle vite quotidiani di ognuno: è dunque ‘pop’ (nell’accezione classica del termine, popular)

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Berlusconi e l’obbligo del web

Per tutte queste ragioni il controllo diretto o politico delle televisioni, per Silvio Berlusconi, non è più sufficiente

I metodi e i linguaggi della televisione non potranno essere replicati in modo acritico sui nuovi media, che hanno logiche assai differenti e hanno una capacità di memoria sicuramente più alta dell’opinione pubblica tradizionale. Serviranno nuovi codici, nuovi linguaggi, nuova pianificazione: non basta copiare modelli di marketing già di successo altrove

Letizia Moratti, fino al ballottaggio, non aveva comunicato in modo professionale sui nuovi media. Dopo il ballottaggio ha impostato una campagna elettorale “di prodotto”, come se il suo profilo identitario non esistesse, come se non fosse conosciuta

Dalle auto coi vetri oscurati a Foursquare: un grave errore di comunicazione

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Le opinioni pubbliche

italianePerché l’ottimismo è

inevitabile anche nel Nostro Paese

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La Millennial Generation oggi

Se esiste un prima e un dopo nell’interazione tra giovani e modalità di accesso all’informazione, quella data è il 1976

Si assume, infatti, che i nati dopo il 1976 (24 anni nel 2000, 34 nel 2010, 39 nel 2015, 44 nel 2020) ritengano Internet come fonte potenzialmente determinante nella fruizione di informazioni di qualunque natura

Dunque Internet risulta determinante nella socializzazione politica, nella formazione dell’opinione pubblica e nell’orientamento al voto(http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_Y)

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La Millennial Generation oggi

Cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (dati Istat)

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La Millennial Generation nel 2015

Stima dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 39 anni nel 2015 (13-34 anni

oggi)

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La Millennial Generation nel 2020

Stima dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 44 anni nel 2020 (8-34 anni oggi)

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I giovani sono il futuro: solo retorica?

“I giovani sono il futuro di questo Paese”: quante volte i politici hanno usato questa frase, (specie in campagna elettorale)?

E quante volte avete tratto giovamento da politiche orientate al favorire l’accesso dei giovani alla politica, all’impresa, alla ricerca, al lavoro?

Comunque sia andata fino a oggi, le tabelle ISTAT dimostrano che qualcosa sta cambiando: lo stabilisce la demografia

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I giovani sono il futuro: solo retorica?

Millennial generation che vota oggi: 12 milioni di persone

Millennial generation che vota nel 2015: 15 milioni di persone

Millennial generation che vota nel 2020: 17,7 milioni di persone

E se ognuno di loro convincesse un non-Millennial?

2020: gli under 35 di oggi hanno la maggioranza a un solo grado di separazione

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Siamo pronti?

2010: “Pensare di fare politica senza internet, oggi, è un suicidio” (Sam Graham-Felsen, direttore del blog di Obama nel 2008)

2015: Tutti i politici avranno usato Facebook per comunicare (e molti di loro, per fare campagna elettorale)

2020: La Millenial Generation ha un potenziale elettorale di 34 milioni di italiani. Questo è il gruppo sociale più trasversale, eterogeneo e contemporaneamente oggettivo che ci possa essere

Il Premier del 2020, quasi certamente, apparterrà alla Millenial Generation perché dovrà rappresentarla

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Cosa fare in questi 10 anni?Aiutare organizzazioni, aziende, persone di cui abbiamo fiducia a vincere le loro sfide competitive

Assumersi responsabilità (ovunque sia possibile, non importa il livello decisionale)

Considerare lo studio dei nuovi media come modalità supplementare di formazione, qualsiasi sia l’ambito professionale

Valutare una concezione post-ideologica (e non post-etica o post-morale) della gestione della cosa pubblica

Diventare unici e decisivi

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Cosa si può fare da subito?Fare rete con tutte le persone di cui abbiamo fiducia e a cui riconosciamo una competenza, anche non politica

Essere inclusivi e non pregiudizialmente di parte

Lavorare coi nostri coetanei, quando possibile

Non cercare subito i soldi, quando possibile

Non scendere a compromessi di carriera, quando possibile

Avere coraggio, idee, faccia tosta. Non avere paura

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Gli hashtag, le parole chiave

#politica#comunicazione (sempre dopo la politica)#interpretazione#motivazione#costanza#editing#ascolto#analisi#scientificità#entusiasmo#nicchie

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Ted – Video finale

Wael Ghonim: Dentro la rivoluzione egiziana

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TED, video #3

http://www.ted.com/talks/lang/ita/wael_ghonim_inside_the_egyptian_revolution.html

Wael Ghonim è il dirigente di Google che ha contribuito a innescare la rivoluzione democratica in Egitto... con una pagina di Facebook dedicata alla memoria di una vittima della violenza del regime. Al TEDx del Cairo ci narra le vicende degli ultimi due mesi viste dall'interno, in cui l'uomo della strada ha dimostrato come "il potere della gente è più forte della gente al potere”

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Grazie!Un grande abbraccio

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