Valdarno Cinema Fedic 2012

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Valdarno Cinema Fedic 2012 Valdarno Cinema Fedic Via G. Borsi, 1 52027 San Giovanni Valdarno (AR) Tel./Fax 055 940943 [email protected] www.cinemafedic.it MINISTERO PER I BENI ARTISTI E CULTURALI PROVINCIA di AREZZO Comune di S. GIOVANNI V.NO fedic Cine Club Sangiovannese

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Il catalogo 2012 del Valdarno Cinema Fedic

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Valdarno Cinema Fedic 2012

Valdarno Cinema FedicVia G. Borsi, 152027 San Giovanni Valdarno (AR)Tel./Fax 055 [email protected]

MINISTERO PER I BENIARTISTI E CULTURALI

PROVINCIA di AREZZO

Comune diS. GIOVANNI V.NO

fedic

Cine ClubSangiovannese

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ORGANIZZAZIONE

Presidente del Comitato: Marino Borgogni

Vice Presidenti: Barbara Fabbri

Fabio Franchi

Direzione artistica: Francesco Calogero

Direzione organizzativa: Silvio Del Riccio

Segreteria: Chiara Donato

Francesca Fabbri

Ufficio stampa: Francesca Del Sala

Redazione del catalogo: Simone Emiliani

Chiara Ferretti

Sito internet: Chiara Ferretti

Rapporti con le scuole: Maria Teresa Caburosso

Daniele Corsi

Massimo Maisetti

Elisa Naldini

Serena Ricci

Rapporti con le istituzioni: Stefano Bonchi

Direzione ufficio ospitalità: Chiara Donato

Ufficio ospitalità: Andrea Baldi

Sara Benevieri

Elisa Ciabattini

Maida Stori

Settore tecnico: Pierfrancesco Bigazzi

Giacomo Bronzi

Marcello Chimentelli

Roberto D’Adorante

Giulio Dell’Aquila

Lorenzo Donnini

Samuele Innocenti

Sigla: Lorenzo Donnini

Valdarno Cinema Fedic 18/21 aprile 2012

COMITATO ORGANIZZATORE

In rappresentanza della FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub):

Marino Borgogni

Giacomo Bronzi

Daniele Corsi

Massimo Maisetti

Angelo Tantaro

In rappresentanza del Comune di San Giovanni Valdarno:

Stefano Bonchi

Simone Emiliani

Barbara Fabbri

Fabio Franchi

Elisa Naldini

In rappresentanza del Cine Club Sangiovannese:

Raffaello Alberti

Stefano Beccastrini

Stefano Pratesi

Serena Ricci

Giulio Soldani

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Introduzione Viviamo tempi difficili, nei quali la vita politica, sociale e culturale della nostra città risente inevitabilmente degli echi preoccupanti della situazione nazionale, in un panorama di grande sofferenza per le arti e per lo spet-tacolo. Per questo, ma non solo per questo, la trentesima edizione del Val-darno Cinema Fedic è davvero un evento straordinario: perché con il suo ‘resistere’ corona una storia nobile, che tanto ha regalato a San Giovanni Valdarno, ma anche e soprattutto perché (lontano dall’essere una cristallizzata autocelebrazione) riesce ancora, in questa meravigliosa edizione 2012, a far breccia nel cuore dei cittadini, a rappresentare l’em-blema di un ‘fare’ cultura reale, solido, produttivo.

In questa edizione – pur con mille difficoltà – si conferma il sostegno forte della nostra Amministrazione al Festival e al cinema; prova ne è il caparbio convincimento con cui anche quest’anno abbiamo voluto collaborare con un’idea di cultura e di critica cinematografica sana, corretta, che opera in maniera schietta e trasparente, senza mai cedere alle posizioni di comodo, ai trend culturali o al mainstream più scadente. Continuando, invece, ad offrire ai giovani e agli appassionati un punto di vista aperto al mondo, estremamente obiettivo, e una rinnovata opportunità di verifica, di critica e autocritica. Il programma 2012 parla da solo: dalla “Vetrina Fedic” ai premi, passando per l’ormai irrinunciabile “Spazio Toscana”, con ospiti e scelte che sotto-lineano l’incredibile tradizione di questo Festival, senza farci rimpiangere il passato, ma anzi lasciandoci auspicare un costante rinnovamento delle forme e un’immancabile qualità dei contenuti.

Con questo slancio e con il solito grande entusiasmo parteciperemo al Valdarno Cinema Fedic; con rinnovato spirito di gratitudine e insieme con grande speranza nei confronti di questo splendido figlio trentenne della nostra città.

 

Maurizio Viligiardi Sindaco di

San Giovanni Valdarno

Barbara FabbriAssessore alla Cultura

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30° Valdarno Cinema Fedic 2012

Sono passati trent’anni dalla prima edizione del Concorso nazionale Fedic a San Giovanni Valdarno. Dal 1983 ad oggi un fiume di immagini è passato sugli schermi del festival. Mentre l’Italia in questi sei lustri ha registrato straordinarie trasforma-zioni nel settore della comunicazione e dei media, la Fedic ha continuato a impe-gnarsi nel cinema e nella cultura dell’immagine con un volontariato di qualificata professionalità, interessato alla produzione, alla sperimentazione del linguaggio, all’utilizzo di nuove tecnologie, ai problemi connessi alla realizzazione e alla distri-buzione delle opere. San Giovanni Valdarno, la città di Masaccio e del Marzocco, accoglie ora questa trentesima edizione del suo Festival, nato quando il Concorso Nazionale della Fedic, fondato nel 1949 a Montecatini e riservato ai soli soci dei Cineclub federati, lasciò la Città delle Terme e dell’Airone per aggiungersi al Centro di Documentazione Audiovisiva Adriano Asti (oggi Fondazione Cineteca Nazionale Fedic). L’Archivio Fedic era stato costituito tre anni prima per filmati di genere, durata e formato diversi, spesso utilizzati nelle tesi di laurea, e per un’ampia docu-mentazione anche cartacea sul cinema indipendente quasi sconosciuto, utile per chi coltiva la cultura dell’immagine oltre i limiti imposti dal mercato.Il Valdarno Cinema Fedic ha inventato il Valdarno Film Lab per proporsi come os-servatorio in progress sul cinema italiano, attraverso la riscoperta di alcuni momenti del passato e la presenza e la testimonianza dei suoi più autorevoli protagonisti, da Antonioni a Monicelli, De Santis, Lizzani, Pontecorvo, Scola, Magni, Montaldo, Ferrara, Vancini, Piavoli, Cavani, Bertolucci e tanti altri. A partecipare quest’anno saranno personaggi del calibro di Gino Paoli, Ivano Marescotti, Sarah Maestri, Giorgio Colangeli, Leo Gullotta: e la lista è destinata ad allungarsi.Le rassegne di Cinema Video Scuola hanno offerto preziosi momenti di riflessione e confronto sul tema dell’educazione all’immagine. Valdarno Cinema accoglie poi in una sezione la Vetrina Fedic con la produzione dei propri iscritti: la Federazione Italiana dei Cineclub è una delle nove associazioni di cultura cinematografica rico-nosciute dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. Il programma del 30° Festival si articola in quattro giornate ricche di eventi e diproposte suggestive. Dopo il prologo costituito da Io sono Li di Andrea Segre, il film che ha meritato alla Mostra di Venezia il Premio Fedic destinato all’ope-ra che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore, si apre nel pomeriggio di mercoledì 18 con lo Spazio Toscana mentre la sera, per l’inaugurazione ufficiale, dopo il vernissage della mostra di Rossana Molinatti nella classica sezione The Actors Studio, inizia il concorso per i corti e i lungometraggi. Il giorno dopo iniziano la Vetrina Fedic, e proseguono i concorsi, più l’evento speciale Hydra su grande schermo, alla presenza dell’intero cast. Da non perdere venerdì 20 l’evento speciale Dietro il buio, presente Sarah Maestri. Infine sabato 21, con lo Spazio Fedic, è da segnalare la presentazione dello Stage Nazionale Fedic realizzato da Corte Tripoli Cinematografica. Valdarno Cinema Fedic mostra e premia artisti dotati di talento e di impegno civile: sono gli autori che vorremmo accogliere nella Fedic per aiutarli a raggiungere sempre nuovi spettatori. Anche a loro possono essere utili stages come quelli di ripresa, regia, fotografia e come questo recente corso di sceneggiatura realizzato nel settembre 2011 e diretto da Giacomo Scarpelli.Seguiranno i film Fedic del 1962: gli Splendidi cinquantenni, significative opere storiche selezionate nella raccolta della Fondazione Cineteca Nazionale Fedic. E a chiusura della mattinata, un omaggio a Giovanni Crocé, il Segretario Nazionale della Fedic che dal 27 febbraio di quest’anno non è più con noi. Possiamo solo ricordarlo e rimpiangerlo insieme a quanti hanno conosciuto e ammirato le sue doti di serietà, competenza, disponibilità, e l’impegno con cui affrontava giorno per giorno i compiti sempre più gravosi della segreteria. La sua gioventù è scomparsa in ventiquattr’ore. Quanto a noi vecchi, ogni giorno che passa si muore un poco. Si muore anche per un desiderio che cresce di anno in anno insoddisfatto: quello di avere programmazioni cinetelevisive attente al buon gusto e alla cultura del pub-blico, disponibili ad accogliere opere di qualità in ore accessibili. Guardiamo agli obiettivi che danno un senso al nostro lavoro di operatori culturali, convinti che la qualità di un’opera e le buone idee di un autore non debbano essere un’esclusiva dei festival. Esistono schermi e teleschermi per divulgarli, sui quali il buon cinema, lungo o breve, ha diritto di vivere, non solo di sopravvivere grazie a concorsi e rassegne. Il tempo ci logora con inarrestabile determinazione, vediamo le file degli amici diventare sempre più rade. I ricordi vanno indietro negli anni a raggiungere l’ispirazione civile di Giampaolo Bernagozzi, uno dei nostri intellettuali più lucidi, che resse la vicepresidenza nazionale fino alla prematura scomparsa nel 1986,

la cultura di Luigi Serravalli, che nel novembre 2002 se ne è andato da questa all’altra riva dopo 88 anni vissuti di cinema, d’arte e letteratura. Nel giugno 2008 ci ha lasciati Ettore Ferettini, autore raffinato e sensibile, impegnato nel sociale e nel politico. Era uno di quegli autori che hanno un’idea originale da esprimere e sanno comunicarla interessando, convincendo, guardando al film non come a un prodotto da vendere, ma come a una riflessione, una denuncia, una ribellione al banale e all’omologato per un’esigenza di libertà. Non muoiono le idee che vivono nella memoria. Siamo ancora, con i sogni intatti, a ricordare gli uomini che hanno sognato di giorno, vissuto i sogni a occhi aperti. Coltiviamo speranze e sogni dietro le grandi ombre che ci hanno preceduto, ap-prezziamo l’impegno di chi ha dato senso, valenza e prestigio alla nostra Fedic e al nostro Festival nazionale. Ringraziamo San Giovanni Valdarno, terra fertile di entusiasmi e di capacità organizzative, sempre in grado di aggiungere alla storia locale, ricca d’arte e di cultura, il capitolo dedicato al cinema.

Massimo Maisetti Presidente FEDIC

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L’artista del Super 8

L’annata cinematografica che volge al termine con l’incombere dell’estate ci ha portato una serie di film che hanno fatto della nostalgia verso il passato, anche e soprattutto cinematografico, il loro punto di forza. O forse, come sostiene Emiliano Morreale sui “Cahiers du Cinéma” (dicembre 2011), più che nostalgia (o revival, o retrò) si può parlare di un nuovo rapporto col passato. Lui lo definisce cinema vin-tage, come se il passato – non flusso costante, ma punto situabile spazialmente, da accantonare in un luogo ideale - fosse un vestito dismesso e abbandonato per anni in un armadio, e poi di colpo tirato fuori per farlo diventare all’ultima moda: si tratta dunque di far ritornare il periodo buono nel momento giusto.

E il pensiero corre all’annuale riproposizione delle opere meritoriamente custodite nella Cineteca Nazionale Fedic. Se due anni fa, istituendo la sezione “Splendidi cinquantenni” - quest’anno rivolta ai film realizzati dai soci Fedic nel 1962 - scri-vevamo che la comprensione del passato fosse il miglior modo per leggere il presente e intuire il futuro, il cinema mondiale più recente non fa che fornirci una possente conferma. Chi di noi – almeno quelli forgiati dall’esperienza del cinema amatoriale, come i veterani ospitati nella “Vetrina Fedic” - non si è immedesimato nei ragazzini velleitari cineasti di Super 8 di J.J. Abrams (produttore Spielberg, da sempre nostalgico del cinema visto da bambino), o non si è beato alle in-venzioni del temerario The Artist di Michel Hazanavicius? Per non parlare dei tuffi nel passato (in terra di Francia, là dove il cinema è nato) di grandi registi come Martin Scorsese, col suo mirabile Hugo Cabret (alla riscoperta di un “vero” cineasta temerario, come Georges Méliès), o Woody Allen, che in Midnight in Paris ci parla anche di cinema attraverso i giovani (e nel loro caso, temerari è dir poco) Man Ray, Salvador Dalì e Luis Buñuel…

Semplice recupero del cinema del passato in senso soprattutto archeologico, e vagamente reazionario – secondo le motivate opinioni di Carlo Valeri su “Sentieri Selvaggi” - o vero amore? Il termine amateur ci rimanda al confronto tra chi fa il cinema per business (o ambizione, o routine, o altro) e chi lo fa per puro diletto, ad esso sentimentalmente legato in maniera viscerale. Magari disprezzato dai profes-sionisti, come sostiene il grande cineasta underground Stan Brakhage in un cele-bre saggio. Eppure il cinema amatoriale - da cui nasce la straordinaria esperienza della Fedic e dei suoi festival – costituisce da sempre, per dirla con lo storico Roger Odin, una grande possibilità per la settima arte di rinnovarsi: grazie alle evoluzioni tecnologiche, alle fughe dalla prassi – esclusi gli “integrati ante-litteram”, come li chiamava Zavattini, che non approfittano di essere fuori dalla corruzione, dai “soffitti bassi” del cinema maggiore - alle eterogeneità degli ambiti in cui lo si esercita, alle elaborazioni teoriche di cineasti collocabili fuori dei circuiti ufficiali.

Sempre Zavattini sosteneva che sarebbe potuto essere “giorno di rivoluzione” quello in cui la macchina da presa sarebbe stata nelle mani di tutti, competendo con la penna e con la matita (l’iPhone come caméra-stylo?), cinema corsaro nella sua invisibilità (per carità, non le denunce tv effettuate attraverso le telecamere nascoste) e snellezza (per carità, non le riprese sciacalle del relitto al Giglio, ma le ardimentose immagini del G8 di Genova, piuttosto). Ma anche nella sua econo-micità, e perché no, democraticità (“non un cinema di pochi per tanti, ma di tanti per tanti”): un concetto banale, se frainteso, se significa filmare senza la necessaria riflessione – quando si trattava di usare la pellicola, che fosse 8, o 9,5, o 16 mm., si meditava prima di sprecarla! – magari solo allo scopo di piazzare al più presto la propria opera su Youtube, assecondando un desiderio che è smania di protagonismo più che sviluppo della conoscenza.

Eppure, detto questo, lo spirito che anima la sezione “Spazio Toscana”, sempre più in espansione, è quello di invitare i giovani toscani a filmare, filmare, e qualcosa resterà. Nella consapevolezza che un festival debba essere, per il territorio su cui gravita, impulso e volano, sia esso economico o artistico. E le due cose, chec-ché se ne sostenga (cfr. l’icastico “con la cultura non si mangia” di tremontiana memoria) vanno sovente a braccetto: vedi il recente fiorire di iniziative - che non potranno, ne siamo certi, non attecchire quanto prima in una valle rigogliosa di intraprendenze quale quella dell’Arno - del crowdfunding, delle carte di credito culturali (modello “Un penny per Ellis Island”), dell’auspicata estensione del tax credit connesso al product placement – attuale ancora di salvezza per la boc-cheggiante produzione italiana - applicato a una fitta rete regionale di diversificate manifestazioni cinematografiche.

Ritorna la domanda: a che (a chi) serve un festival? In questi giorni tengono banco le problematiche relative alla gestione del festival di Roma, certo molto più giovane di noi, ma incomparabilmente più ricco e articolato: per non tacere dell’annosa bagarre con Venezia, e senza dimenticare le pulsioni che qualche anno fa squar-

ciarono Torino. L’ansia con cui viviamo queste vicende è frammista al naturale sollievo - Lucrezio docet - di chi osserva i naufragi dalla riva (in questo caso del fiume, sempre l’Arno), per certi versi alleviati dai ridotti interessi economici qui in ballo. Le nostre semplici motivazioni in fondo le abbiamo già elencate: la preserva-zione della memoria, di pari passo con lo stimolo per le generazioni future. Tra le opere presentate nelle varie sezioni non potrà mancare il leitmotiv della nostalgia, e quella per il cinema del tempo che fu in particolare (vedi In arte Lilia Silvi, Buio in sala, Alfred), recuperando persino i vecchi Super 8 (l’intero Rimpianto, gli inserti de Le favole di Casimiro, i titoli di testa e coda de La strada verso casa); ma ci sarà spazio per il dramma e la commedia, e poi i thriller, l’humour nero, la parodia, il re-alismo magico, l’inchiesta, la storia, l’etnografia, lo sperimentalismo. I professionisti del cinema – quest’anno il produttore Giannandrea Pecorelli, lo scenografo Andrea Crisanti, il direttore della fotografia Giulio Pietromarchi, i critici Federico Chiacchiari e Paolo Micalizzi - chiamati a giudicare le opere in concorso saranno forse sorpresi dalla nuova suddivisione in due sole categorie, corto e lungometraggi: una scelta in qualche modo dettata dal desiderio di superare la distinzione tra il cinema narrativo e quello documentaristico, e dalla difficoltà a collocare certe forme ibride, come le docufiction o i mockumentaries.

Forse non è un caso che il cineasta vincitore del premio Fedic, tradizionalmente assegnato alla Mostra di Venezia, sia Andrea Segre, che agisce con uguale incisivi-tà nei due territori: e l’intenso Io sono Li, che farà da prologo al Festival, racchiude mirabilmente le due anime creative del suo artefice. In fondo, quello che conta è la bellezza: aldilà dei generi, i nostri fedeli spettatori dovranno aspettarsi di vedere film necessari, che restituiscano una visione del mondo, coniugando arte visuale e ricerca dell’anima.

Tocca infine parlare di un altro riconoscimento, che ogni anno viene assegnato contiguamente al Festival, ma in posizione del tutto autonoma: una precisazione necessaria nel momento in cui il comitato scientifico del Premio Melani, presieduto da Enrico Ghezzi, ha deciso di tributarlo al direttore artistico di Valdarno Cinema, oggi chiamato a superare la classica crisi del settimo anno. Felice di iscrivere il mio nome dopo tanti illustri predecessori, lo leggo come un viatico nel momento in cui mi accingo a tornare sul set con lo stesso spirito – e quasi con lo stesso budget, verrebbe da dire – dei miei esordi, tenendo a mente quanto Marco Melani amasse il côté amateur di certi film. Venuto a mancare mentre preparavo Cinque giorni di tempesta (e a lui infatti quel film è dedicato), la nostra storia di amicizia e reciproca stima era iniziata nel 1986 proprio a San Giovanni Valdarno, sua città natale, al termine di una sofferta proiezione de La caviglia di Amelia, quello sì “temerario” lungometraggio in Super 8. Come scrive sempre Morreale sui Cahiers, sono spes-so gli oggetti difettosi, dimenticati, se non addirittura brutti, a suscitare la nostalgia quando riappaiono: e non è un caso magari che questo riconoscimento arrivi a pochi giorni di distanza dalla prima proiezione televisiva di quel mio fatiscente film d’esordio, avvenuta nell’ambito di “Fuori Orario” (di cui Melani è stato a lungo, ed è tuttora, grande ispiratore). E non è un caso magari nemmeno che la vicenda narrata in quella pellicola oscilli costantemente tra presente e passato, e come in molto cinema dell’anno che sta per finire, il ricorso alle ambientazioni nel passato denunci un tentativo di sfuggire a un presente che non piace.

Siamo tornati lì dove eravamo partiti. Come bene spiegano i sociologi, la nostalgia fa la sua regolare apparizione come meccanismo compensatorio nei periodi di crisi: ma oggi questa parola noi di Valdarno Cinema vogliamo metterla al bando. In Italia i festival nascono in gran copia, e questo è un bene (la famosa “distribuzione alternativa”); ma dopo poche edizioni, in tempi di schiaccianti difficoltà economi-che, in tanti muoiono senza lasciar tracce. E così, anche un baldo trentenne può passare per vecchietto, di quelli che vanno progressivamente incurvandosi: ogni anno si accorcia sempre un po’, si restringe il budget (madre di tutte le riduzioni), e di conseguenza i giorni di programmazione, le sale impiegate, le sezioni del festival, il numero di film proiettati. Ma Valdarno Cinema è sempre lì, contro tutto e tutti. Ecco perché il suo trentesimo compleanno va festeggiato senza se e senza ma, senza recriminare sulle rinunce e i tagli, ma con la grande fierezza di chi tiene duro, nella consapevolezza che ogni nuova edizione del nostro piccolo Festival è un passo in più nella Storia.

Francesco Calogero Direttore Artistico

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Valdarno Cinema Fedic 201263° Concorso nazionalePremio Marzocco

La Giuria

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Andrea Crisanti

Nato a Roma nel 1936, dopo la maturità artistica mostra una grande passione per il disegno e la pittura, che consoliderà specializzandosi in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Muove i suoi primi passi nel cinema lavorando come secondo assistente di Mario Garbuglia per il film La grande guerra (1959) di Mario Monicelli e poi collabora anche con Mario Chiari e Enzo Del Prato sui set di importanti produzioni e coproduzioni come

Gastone (1960) di Mario Bonnard, Jovanka e le altre (1960) di Martin Ritt, Fantasmi a Roma (1961) di Antonio Pietrangeli e La Bibbia (1966) di John Huston. Sempre in quegli anni conosce lo scenografo Gianni Polidori, con cui collabora come assistente e art director ne Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, Spara forte, più forte, non capisco (1966) di Eduardo De Filippo, L’avventuriero (1967) di Terence Young. Dopo aver curato le scenografie di alcuni film come Maciste all’inferno (1962) di Riccardo Freda e I sette fratelli Cervi (1968) di Gianni Puccini, inizia con Francesco Rosi un lungo sodalizio artistico, a partire da Uomini contro (1970), e proseguito poi quasi ininterrottamente negli altri film del regista: Il caso Mattei (1972), Lucky Luciano (1973), Cadaveri eccellenti (1976), Cristo si è fermato a Eboli (1979), Tre fratelli (1981), Cronaca di una morte annunciata (1987), Dimenticare Palermo (1990) e La tregua (1997). Nel corso della sua carriera collabora anche con i più importanti registi del cinema italiano come Sergio Leone (Giù la testa, 1971), Sergio Corbucci (Bluff - storia di truffe e di imbroglioni, 1976; Ecco noi per esempio…, 1977) Marco Bellocchio (Salto nel vuoto, 1980; Diavolo in corpo, 1986), Damiano Damiani (L’avvertimento, 1980), Michelangelo Antonioni (Identificazione di una donna, 1982), Franco Zeffirelli (Il giovane Toscanini, 1988). Lavora anche con il grande regista russo Andrej Tarkovskij in Nostalghia (1983). Alla fine degli anni ’80 lega il suo nome ad alcuni dei più importanti film di Giuseppe Tornatore come Nuovo Cinema Paradiso (1988), Stanno tutti bene (1990) e Una pura formalità (1994), col quale ottiene il premio David di Donatello. È anche scenografo per Gianni Amelio (Il ladro di bambini, 1992), Sergio Citti (Vipera, 2001; Fratella e sorello, 2002), Emidio Greco (Il consiglio d’Egitto, 2002, per il quale viene premiato con il Nastro d’Argento), e più recentemente Ferzan Ozpetek (La finestra di fronte, 2003: Cuore sacro, 2005, che gli fa ottenere un altro David di Donatello; Mine vaganti, 2010; Magnifica presenza, 2012), Michele Soavi (Arrivederci amore, ciao, 2006; Il sangue dei vinti, 2008) e Paolo & Vittorio Taviani (La masseria delle allodole, 2006). Dal 2009 è preside alla Scuola Nazionale di Cinema a Roma. È tra i soci fondatori dell’Associazione ASC (Associazione Italiana Scenografi Costumisti Arredatori), di cui è stato presidente dal 1995 al 2005.

Federico Chiacchiari

Nato a Roma nel 1960, giornalista e critico cinematografico. Attivo sin dai primi anni Ottanta come organizzatore di rassegne cinematografiche e curatore di rubriche radiofoniche di cinema, è finalista al Premio Adelio Ferrero del 1985 con il saggio “Nero su nero” che viene pubblicato su “Cineforum” e vince il referendum

dei lettori come “miglior articolo della storia della rivista”. Da allora inizia la collaborazione con la rivista diretta da Sandro Zambetti, e agli inizi degli anni Novanta diventa responsabile della redazione romana. Nel 1988 dà  vita con Demetrio Salvi alla fanzine Sentieri selvaggi, 16 pagine su John Belushi e il cinema demenziale che, dall’anno successivo, diventa supplemento della rivista Cineforum. Negli anni ‘90 è direttore editoriale, per l’editore Stefano Sorbini, della collana di monografie di cinema Sentieri selvaggi, di cui firma come autore (con Demetrio Salvi) le monografie su David Lynch (1991), Massimo Troisi (1992) e John Belushi (1996). Negli anni novanta dirige una società  di distribuzione libraria (per il gruppo editoriale Bertelsmann) e una libreria specializzata nella letteratura fantastica (Imaginaria). fantastica (Imaginaria). Nel 1992 è direttore del settimanale di spettacoli Città Aperta, e collabora con svariate riviste, tra cui Diario, SFX, Ondanet, Blow Up, DVD World, Ragazzo selvaggio, Nick, firmando articoli anche su Ciak e il manifesto. Collabora a numerose voci dell’Enciclopedia del Cinema Treccani, e cura diversi fascicoli per collane video Elleu Multimedia e Warner Home Video. Da dicembre 1994 al gennaio 1996 è curatore di rassegne di cinema horror e di fantascienza per l’Editore Hobby & Work. Per l’Editore Lindau  è curatore (con Simone Emiliani) del volume Annuario del cinema 2000-2001. Nel 1998 diventa direttore responsabile del mensile Sentieri selvaggi che dal 1999 è anche on line. Dal 2000 è coordinatore didattico del corso di critica e giornalismo cinematografico “Scrivere sul cinema” presso il Cineclub Detour. Dal 2003 è presidente dell’Associazione Culturale Sentieri selvaggi e direttore della “Scuola di cinema Sentieri selvaggi”.

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Giannandrea Pecorelli

Nato a Roma nel 1958. Diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, nel 1984 dirige come regista Fuga senza fine e poi collabora con Franco Piavoli del quale produce Nostos. Il ritorno (1989) e Voci nel tempo (1996). Coproduce poi Il violino rosso (1998) di François Girard. Ottiene poi un grande successo al botteghino producendo Notte prima degli esami (2005) di Fausto Brizzi, nel quale firma anche il soggetto e si ritaglia una particina.

Dopo Notte prima degli esami oggi (2006) produce Questo piccolo grande amore (2009) di Riccardo Donna e Bar Sport (2001) di Massimo Martelli - tratto dal romanzo di Stefano Benni - di cui è anche cosceneggiatore, oltre al teen dance movie Balla con noi. Let’s Dance (2011) di Cinzia Bomoll. Come sceneggiatore ha firmato, assieme al regista Alberto Taraglio, Amarsi può darsi (1999), che ha come protagonisti Claudia Gerini e Claudio Santamaria. Molto attivo anche in ambito televisivo, ha curato per la Rai la produzione di Un medico in famiglia mentre per Mediaset è stato produttore esecutivo della miniserie Il generale Dalla Chiesa (2007) di Giorgio Capitani. Fondatore e proprietario di Aurora Film & Tv, ha anche scritto il manuale di produzione cinematografica Come nasce un film edito da Gremese.

Paolo Micalizzi

Nato a Reggio Calabria nel 1938, risiede a Ferrara dal 1958. Giornalista pubblicista, al suo attivo circa 40 anni di pubbliche relazioni e uffici stampa. Critico e storico del cinema, socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici (Responsabile del Gruppo Interregionale Emilia

Romagna-Marche), del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e dell’Associazione per le Ricerche sulla Storia del cinema, ha iniziato l’attività giornalistica nel 1959 come critico cinematografico del quotidiano Gazzetta Padana. I suoi articoli sono apparsi, tra gli altri, in Cinema International, Primi Piani, Segnocinema, Cineclub (di cui è stato per tre anni direttore responsabile), La Pianura, Giornale dello Spettacolo, Cinema d’oggi, Cinema Sud, Ciennepi. È collaboratore de Il Resto del Carlino dal 1969, tiene una rubrica di cinema sul settimanale Voce di Ferrara e Comacchio e scrive sui periodici Cinestudio, Cinecritica, Carte di Cinema (di cui è vicedirettore) e Ferrara. Voci di una città. Socio della FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) dove è responsabile di FediCinema, ha al suo attivo la collaborazione ad alcune manifestazioni cinematografiche – tra cui Valdarno Cinema - come direttore artistico e capo ufficio stampa. Per la sua attività giornalistica ha ricevuto, tra gli altri, il “Premio Albarella” nel 1987, un riconoscimento speciale dalla Camera di Commercio di Ferrara nel 1994 e il “Premio speciale alla carriera” nel 2010 dall’Associazione Stampa Ferrara. Tra le sue pubblicazioni: La donna del fiume. Racconti e retroscena di un film padano (1996), Terre della memoria. L’Emilia nel cinema di Gianfranco Mingozzi (1997), Come nasce un film: la vela incantata (1998), Florestano Vancini fra cinema e televisione (2003), Al di là e al di qua delle nuvole. Ferrara nel cinema (2004), Antonio Sturla. Il pioniere del cinema ferrarese (2008), Là dove scende il fiume. Il Po e il cinema (2010).

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Giuria Giovani 2012

La Giuria Giovani, composta da studenti dell’Università degli Studi di Siena (Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo) e dell’Università degli Studi di Firenze (Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Facoltà di Lettere e Filosofia) assegnerà i seguenti premi:

Premio al miglior cortometraggio;Premio al miglior lungometraggio;Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica.

Giulio Pietromarchi

Nato a Neuilly-sur-Seine (Francia) nel 1963. Membro A.I.C, inizia a lavorare nel 1983 come assistente operatore, poi per dieci anni anche come operatore di macchina in lungometraggi, affiancando direttori di fotografia come Tonino Nardi, Franco Di Giacomo, Alessio Gelsini, Darius Khondji, Luigi Kuweiller e Roberto Forza. Dal 1993 diventa direttore di fotografia, lavorando sia con la pellicola

35 e 16 mm, sia con il digitale HD, e firma la fotografia di 25 lungometraggi e numerosi documentari, oltre a video clip, pubblicità e cortometraggi. Al cinema collabora, tra gli altri, con Gianni Zanasi (Nella mischia, 1995: Fuori di me, 1999; A domani, 1999; Non pensarci, 2007), Francesco Calogero (Cinque giorni di tempesta, 1997; Metronotte, 2000), Giacomo Ciarrapico (Piccole anime, 1998), Francesco Apolloni (Fate come noi, 2001; La verità vi prego sull’amore, 2002), Maria Sole Tognazzi (Passato prossimo, 2002), Giovanni Morricone (Al cuore si comanda, 2003). Più recentemente è stato direttore della fotografia di altre opere, tra cui Sopra e sotto il ponte (2005) di Alberto Bassetti, Tutti all’attacco (2005) di Lorenzo Vignolo, L’amore non basta (2007) di Stefano Chiantini, Butterfly Zone. Il senso della farfalla (2009) di Luciano Capponi e L’ultimo re (2010) di Aurelio Grimaldi. Tra i documentari a cui collabora vanno ricordati Tutto era Fiat (1999) di Mimmo Calopresti, Uno schermo sull’acqua (2000) di Gianni Amelio, In the Name of the Godfather (2004) di Francesco Calogero oltre a I ragazzi della Panaria (2005) e La voce di Rosa (2010), entrambi diretti da Nello Correale, e il recente Paesaggi con figure (2012) di Francesco Conversano e Nene Grignaffini. Nel 2010 illumina il primo video clip musicale girato in stereoscopia 3D, selezionato al 3D film festival di Los Angeles. Lavora anche come fotografo, specializzato in scultura e architettura, un’esperienza maturata seguendo per 23 anni l’opera di Niki de Saint Phalle, con numerose pubblicazioni in Italia e all’estero. 

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Valdarno Cinema Fedic 201261° concorso nazionale“premio marzocco”

Concorso Lungometraggi

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Appartamento ad AteneRegia: Ruggero Dipaola Sceneggiatura: Heidrun Schleef, Ruggero Dipaola, Luca De Benedittis dal romanzo omonimo di Glenway WescottFotografia: Vladan Radovic Musica: Enzo PietropaoliMontaggio: Roberto Missiroli Interpreti: Laura Morante, Gerasimos Skiadareis, Richard Sammel, Vincenzo Crea, Alba De TorrebrunaProduttore: Ruggero DipaolaProduzione: L’occhio e la lunaDurata: 95’ – Italia, col., 35 mm, 2011

SINOSSI Atene, 1943. L’appartamento della famiglia Helianos viene requisito per ospitare un ufficiale tedesco, il capitano Kalter. Da quel momento le loro nor-

mali abitudini sono stravolte. Metodico e crudele, Kalter semina il terrore e gli Helianos si sottomettono, remissivi. Poi l’ufficiale parte per la Germania e i coniugi (che hanno due figli), scoprono che la ritrovata libertà non ha più senso. Quando il capitano ritorna, è un sollievo. Appare più gentile e indulgente. Ma è solo un fragile equilibrio.

RUGGERO DIPAOLA Nato a Brescia nel 1972. Laureato in giurisprudenza e diplomato all’Istituto di Scienze Cinematografi che e Audiovisive di Firenze, ha all’Istituto di Scienze Cinematografiche e Audiovisive di Firenze, ha diretto, tra gli al-tri, i corti L’urlo (1995), Come? (1995), Baciami! (1996), Secondo piano (1996), La madre (1997), Dove finiscono le tracce (2001). Nel 2002 fonda con Federico Micali la società di produzione “L’occhio e la luna”. Appartamento ad Atene, suo primo lungometraggio, ha vinto, tra i vari riconoscimenti, il Premio del pubblico al 6° Festival Internazionale di Roma nella Sezione Giovani Cineasti Italiani e la 9° edizione del Festival del cinema indipendente di Foggia.

Articolo 1Regia: Adriano Davi, Daniele Trengia, Lorenzo CarcasciSceneggiatura: Adriano Davi, Daniele Trengia, Lorenzo CarcasciFotografia: Andrea ColatoMusica: Antonio Ferdinando Di Stefano, Train de vieMontaggio: Andrea ColatoInterpreti: Caterina Pratesi, Viviana Lombardo, Sara Romiti, Giusy Landi, Francesco Palmieri, Alessio Giuranna, Federico Palmieri, Adriano Davi, Alessandro Moschini, Laura Ceccherini, Lorenzo Carcasci, Marco Malatesta, Sandro TrippiProduttore: Andrea ColatoProduzione: DreamcommunicationDurata: 60’ – Italia, col., Full HD, 2011

SINOSSI Una ragazza entra in un centro di collocamento già pieno di persone. Per ingannare l’attesa, legge un quotidiano che la trasporta all’interno di quattro storie diverse tra loro ma unite da un filo conduttore: la precarietà del lavoro in Italia.

ADRIANO DAVI Nato a Prato nel 1984. Si trasferisce a Roma dove studia alla International Acting School e conosce Joseph Ragno, membro dell’Actors Studio.Si diploma e alla rassegna a cui partecipa con la scuola per lo spettacolo di fine anno vince il premio di miglior attore. Insegna alla Scuola Indipendente di Cinema del Valdarno e alla Cribari Film.

DANIELE TRENGIA Nato a Viareggio nel 1985. Studia prima a Milano e poi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove ha conseguito la laurea in Arti Multime-diali. Ha collaborato con una casa di produzione per la realizzazione di alcuni spot per una multinazionale di telefonia.

LORENZO CARCASCI Nato a Firenze nel 1988. Entra a far parte della compa-gnia teatrale “Orsa Minore” a Firenze e nel 2010 inizia a collaborare con la casa di produzione cinematografica Dreamcommunication. Studia il metodo Stanislavskij-Strasberg e a teatro è protagonista de Il rifugio, Festa in famiglia, D… come Don-na, Danno, Divorzio!, Follie e Ubu re. Lavora anche in alcuni corti e lungometraggi.

Bastava una notte. Siciliani di TunisiRegia: Manuel Giliberti Sceneggiatura: Manuel GilibertiFotografia: Giovanni RagusaMusica: Antonio Di PofiMontaggio: Francesco Maria SoleInterpreti: Lucia SardoProduttore: Camillo EspositoProduzione: Capetown srl.Durata: 46’ – Italia, col., Full HD, 2012

SINOSSI “C’è stato un tempo in cui dalle coste della Sicilia partivano alla volta di Tunisi, barconi e pescherecci carichi di uomini e donne. Pescatori, muratori, minatori e agricoltori abbandonavano l’isola attratti dalla speranza di lavoro e di una vita migliore in quella terra non lontana. … bastava una notte per raggiungerlaPochi chilometri separano le coste siciliane da quelle tunisine. Un percorso che oggi viene compiuto in senso opposto da altri volti, altri nomi, altre persone che forse, però, hanno la stessa motivazione per partire

MANUEL GILIBERTI Nato a Siracusa nel 1950. Inizia a lavorare in teatro negli anni ’80 come scenografo. Collabora con registi quali Glauco Mauri, Maurizio Nichetti, Krzysztof Zanussi, Enrico Maria Lamanna. Per il cinema firma, tra gli altri, la scenografia di alcuni film di Aurelio Grimaldi (Nerolio – Sputerò su mio padre, Un nuovo giorno e Il macellaio). Anche regista teatrale (When Love Speaks, La-sciami stare, Edipo e la Sfinge, Didone), nel 2002 dirige il documentario Giovanni Falcone – I giorni della speranza, seguito quattro anni dopo da Lettere dalla Sicilia, che inaugura un sodalizio artistico con Piera Degli Esposti, cui dedica poi il doc Piera il boxeur (2008). Ha da poco ultimato il lungometraggio Un milione di giorni.

Buio in salaRegia: Riccardo Marchesini Sceneggiatura: Riccardo MarchesiniFotografia: Salvatore VarbaroMusica: Musicmedia srl.Montaggio: Riccardo MarchesiniInterpreti: Ivano Marescotti, Gianni Morandi, Pupi Avati, Samuele BersaniProduttori: Giangiorgio MarchesiniProduzione: Giostra Film srl.Durata: 64’ – Italia, col., HD 1080 P, 2011

SINOSSI Dal 2000 in Italia hanno abbassato le saracinesche 616 sale cinemato-grafiche. La maggior parte di queste erano sale storiche delle nostre città. In quei cinema i film muti lasciarono spazio al sonoro, i cinegiornali permisero di scoprire il mondo, i grandi film incantarono il pubblico e la tv conquistò gli spettatori di Lascia o raddoppia. Il film mostra com’è cambiato il modo di vivere il cinema, di come tv commerciali, nuove tecnologie e multisala abbiano trasformato radicalmente le nostre abitudini.

RICCARDO MARCHESINI Nato a Bologna nel 1975. Dopo essersi diplomato all’Accademia Antoniana d’Arte Drammatica, collabora con Pupi Avati come regista alla realizzazione di documentari. È assistente alla regia di alcune fiction televisive e aiuto regista nel film Vipera (2001) di Sergio Citti. Ha diretto programmi televisivi e video didattici, spot per campagne pubblicitarie videoclip musicali e spettacoli te-atrali. Fra i suoi film, i mediometraggi Bocca di Rosa e Gli ultimi, e i docu-mentari Compagni di viaggio e I luoghi immaginati.

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In arte Lilia SilviRegia: Mimmo Verdesca Sceneggiatura: Mimmo VerdescaFotografia: Osama El Khair Musica: Germano MazzocchettiMontaggio: Mimmo Verdesca Interpreti: Lilia Silvi, Orio CaldironProduttori: Leo Gullotta, Fabio GrossiProduzione: Fuxia Contesti d’Immagine srl.Durata: 65’ – Italia, b/n e col., HDV, 2011

SINOSSI Lilia Silvi racconta in prima persona la sua vita e la sua carriera artistica, dagli inizi con le prime particine al successo ottenuto dalla fine degli anni ‘30 dove era spesso protagonista di film interpretate in coppia con Amedeo Nazzari e diretta da registi come Malasomma, Bragaglia, Matarazzo, Franciolini, Poggioli, Mattoli e Gallone. Con la figura della ragazza sbarazzina e piena di vita, era diventata ben presto una delle dive più popolari del cinema dei ‘telefoni bianchi’. Il ritratto è com-pletato dal commento dello studioso di cinema italiano Orio Caldiron.

MIMMO VERDESCA Nato nel 1979. Assistente e poi aiuto regista di Maurizio Ponzi, Daniele Cascella, Naydat Anzour, Daniele Costantini, ha collaborato anche con Ferzan Ozpetek. Alterna l’attività cinematografica a quella teatrale. Nel 2009 realizza L’occhio dietro il sipario, documentario sulla realizzazione dello spettacolo teatrale L’uomo, la bestia, la virtù di Luigi Pirandello e interpretato da Leo Gullotta. Nel 2010 cura la regia dell’edizione televisiva di Il piacere dell’onestà.

Le favole di CasimiroRegia: Alessio Di Zio Sceneggiatura: Alessio Di ZioFotografia: Nicola Di RomaMusica: Alessia Affinita, Maria VerdicchioMontaggio: Nicola Di RomaInterpreti: Andrea Di Zio, Luca Minichino, Rosa Maria Leone, Pasquale Zimbardi, Cristina Mucerino, Federico La Montagna, Emanuele SavinoProduttore: Alessandro Affinita Produzione: Shooting Stars& Comet TalesDurata: 53’ – Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Alla soglia degli undici anni, Casimiro è angosciato dalla fine della sua infanzia perfetta. Un’ossessione che lo accompagna insistentemente nel corso delle sue giornate e alla quale né i suoi genitori, una coppia dedita a precoci attività da pen-sionati, né suo fratello, un adolescente poco brillan-te, né sua nonna, una insensata esperta di botanica, né Filippo, un giovanissimo contadino sbandato suo migliore amico d’infanzia, prestano attenzione. La mattina del suo compleanno Casimiro decide di scappare…

ALESSIO DI ZIO Nato a Caserta nel 1992. Dal 2001 sviluppa il suo interesse per il linguaggio visivo e per la musiche. Nel corso degli anni ha realizzato Far Away. Lontano dal monte, La stanza e la notte, The Park, Il piacere, Fanteria Cavalleggeri, Swinging Horses, 2.15, Roberto Pellegrinaggio, Rodolfo Valentino, My Dearest Lovest. Attivo anche nel campo del videoclip con Sankt Otten “Lustig, lustig demain encore lustig” (2009), Micro b “Euforica” (2010), Sankt Otten “Ich beantrage die Unsterblichkeit”; Captain Swing “we sing all alone”; Micro b “tutti gli angoli di questo mondo” (2011).

MinoTawra: Exporting ChangeRegia: Kamikairy Fares Sceneggiatura: Kamikairy Fares, Andrea RanellettiFotografia: Kamikairy Fares, Andrea RanellettiMusica: Emel Mathlouthi, Lofti Bouchnak, Dhafer Youssef, Anouar BrahemMontaggio: Brunella Perrotta, Ilaria VittorioInterpreti: Mourad Ben Cheick, Rafik Omrani, Emanuele Santi, Francesca Russo, Lilia Zouali, Leena Ben Mhenni, Nabila Abid, Sghaiar SciamkhProduttore: Kamikairy FaresProduzione: Autoproduzione indipendenteDurata: 42’ – Italia, col., Full HD 1920x1080 25 p, 2011

SINOSSI Solo la paura uccide i sogni e quando a prenderne coscienza è un popolo intero le cose cambiano. Questo documentario, il cui titolo è un gioco di parole tra il mito greco del Minotauro e la parola Tawra, in arabo “Rivoluzione”, ripercorre le tappe degli eventi che hanno recentemente stravolto la Tunisia arri-vando ad esaminarne le prospettive, le paure e le speranze generate. La rivolu-zione è ancora in corso ed ancora a rischio. Che ne sarà? E che ne sarà del contagio globale?

KAMIKAIRY FARES Nato a Spoleto nel 1982. Italo-palestinese, cresce a Roma. Dopo la maturità classica, fre-quenta il DAMS a Bologna e si laurea in Cinema all’Università di Tor Vergata. Dopo si diploma all’Accademia del Cinema e della TV in Cinecittà. Ha codiretto con Giovanni Lancellotti Self Service (2010), 1°Premio al Festival Arcipelago “Nuovi Italiani” ed è cosceneggiatore di Innocenze perdute, diretto da Francesco Giusiani, vincitore del Premio Marzocco a Valdarno Cinema e finalista ai Nastri d’Argento 2012. Dopo MinoTawra, sta lavorando a un documentario sull’emigrazione dal Nord Africa.

SagrasciaRegia: Bonifacio AngiusSceneggiatura: Bonifacio Angius, Stefano Deffenu, Gianni Tetti, Marina SattaFotografia: Bonifacio AngiusMontaggio: Carlo DonedduInterpreti: Giuseppe Mezzettieri, Stefano Deffenu, Francesca Niedda, Daniele Marrosu, Pietro Pittalis, Mark Romaguera, Domenico Montixi Produttore: Bonifacio AngiusProduzione: U.C.I.Durata: 71’ – Italia, col., Full HD, 2011

SINOSSI In una Sardegna antica e perduta Antoneddu, un bambino di dieci anni, cammina sui sentieri di un mondo magico per raggiungere la chiesa del santo che gli ha “salvato la vita”, gli ha fatto “Sa Grascia”. Lungo il viaggio incrocia perso-naggi bizzarri, buffi vagabondi intrappolati in una realtà confusa e contraddittoria, dove bene e male si mescolano. Un miracolo, un santo, una nonna che prega, un funerale, Antonio che cade per le scale, una biglia, una mela. Dove arriva la realtà oppure il sogno?

BONIFACIO ANGIUS Nato a Sassari nel 1982. Regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore per il cinema, ha frequentato corsi specialistici cine-matografici in Italia e all’estero tra cui la “New York Film Academy” e il corso di regia cinematografica al “Centro Studi Cinematografici della Catalogna” di Barcel-lona. Attualmente è presidente dell’as-sociazione culturale U.C.I. (Unione Ci-neasti Indipendenti) insieme alla quale ha contribuito a produrre diversi do-cumentari.

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S.A.L.P. Esercizio di memoriaRegia: Collettivo Cromocinque (Azzurra Fragale, Michele Bosio, Mauro Corneglio, Tommaso Menietti, Andrea Origlia) Sceneggiatura: Collettivo CromocinqueFotografia: Fabio Bobbio, Niccolò Bruna, Lorenzo Corgnati, Federico Mazzi, Lorenzo Grasso, Gabriele Gallareto, David Campanella, Michele Bosio, Tommaso Menietti, Azzurra Fragale Musica: Azzurra Fragale, Andrea Origlia, ZooDiVetro, Vittorio Catalano, Marna FumarolaMontaggio: Azzurra Fragale Interpreti: Sergio Cuccodoro, Domenico Caresio, Luigi Merlo, Elso Merlo, Ezio Porello, Pasqualina Sesto, Celestino Guglielmetti, Rinuccia Audo Gianotti, Giuseppe Geraci, Nicola BoidiProduzione: Associazione Promozione Sociale “Collettivo Cromocinque” Durata: 43’ – Italia, col., DV, 2011

SINOSSI Una sirena, uno stabilimento, le famiglie. Capannoni abbandonati, ricon-quistati dalla natura, silenzio, demolizione. Ognuno racconta la propria vita. Tra draghe, ruspe e macerie. La S.A.L.P. (Società Anonima Lavorazione Pelli) fondata nel 1919 a Rivarolo Canavese, 30 Km a nord di Torino, è stata tra le principali concerie italiane per qualità della produzione e innovazione tecnologica. Dagli anni Settanta la concorrenza internazionale e problemi organizzativi segnano il declino sino al fallimento nel 1995.

COLLETTIVO CROMOCINQUE è un’associazione di promozione sociale fondata nel 2007 da Azzurra Fragale, Michele Bosio, Mauro Corneglio, Tommaso Menietti e Andrea Origlia con l’intento di realizzare documentari dedicati ad aspetti storico e socio-economici del Canavese. Alcuni componenti facevano già parte dell’As-sociazione Servitium 75 che, a partire dal 2004, ha aderito al circuito nazionale Documè, dedicato alla promozione del documentario etico-sociale. S.A.L.P. eser-cizio di memoria è il loro primo lavoro.

Tomorrow’s LandRegia: Andrea Paco Mariani, Nicola Zambelli Sceneggiatura: Andrea Paco Mariani, Nicola Zambelli Fotografia: Andrea Paco Mariani, Nicola Zambelli Musica: Radiodervish, Claudio Cadei, Simone Marcandalli, Valentina Rebaudengo, Luca Figliuoli, Alessandro PedrettiMontaggio: Andrea Paco Mariani, Nicola ZambelliProduttori: Smk VideofactoryProduzione: Smk VideofactoryDurata: 78’ – Italia, col., DV, 2011

SINOSSI Ad At-Tuwani, piccolo villaggio palestinese di contadini a sud-est di Hebron nell’area C della West Bank, gli abitanti subiscono la violenza legalizzata dell’esercito e quella dei coloni, tacitamente autorizzata dallo Stato d’Israele. A poche centinaia di metri da qui c’è l’insediamento coloniale di Ma’on, dove ci sono alcuni dei più pericolosi gruppi extraparlamentari terroristici dell’estrema destra israeliana. Per far fronte a queste ingiustizie, è nato da 10 anni il Comitato di Resistenza Popolare, espressione della rivolta dei contadini locali.

ANDREA PACO MARIANI Ha fondato nel 2009 la Smk Videofactory, attraverso la quale costruisce un network di artisti e di creativi finalizzato alla produzione di materiale video e fotografico professionale. Nello stesso anno ha realizzato, insieme a Francesca Rolandi e Monika Piekarz, i documentari La Resistenza Na-scosta. Viaggio nella scena musicale di Sarajevo, Faith and Community: dialogue e Passport mentre del 2010 è Fa. Sin. Pat. Una storia di riappropriazione. Collabora con la web tv del sito di informazione Zic.it.

NICOLA ZAMBELLI Nato a Brescia nel 1981, si è laureato in Filosofia. Ha lavora-to come fotografo e reporter per il gruppo editoriale E-polis e per alcuni periodici. Dal 2007, in Bulgaria, gira i primi cortometraggi. Rientrato in Italia, realizza alcuni progetti di documentari, come operatore, montatore, reportage per la CGIL, video industriali, di concerti, di matrimoni, corsi di formazione nelle scuole. Nel 2011 ha lavorato come responsabile Web Tv del Piccolo Teatro Strehler di Milano.

La strada verso casaRegia: Samuele RossiSceneggiatura: Samuele Rossi, Francesca Galli, Daniela MittaFotografia: Maria Rosa FurioMusica: Giuseppe CassaroMontaggio: Alessandro LatrofaInterpreti: Alessandro Marverti, Giorgio Colangeli, Cecilia Albertini, Roberta Caronia, Maria Teresa Bax, Rita Montes, Massimo Triggiani Produttori: Alessandro Bonifazi, Bruno Tribbioli, Samuele RossiProduzione: Blue Film e Four LabDurata: 81’ – Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Esistono momenti in cui la vita, per alcuni, si ferma all’improvviso. Mi-chelangelo, dopo la morte del padre, rinuncia al sogno di fare lo scrittore per prendersi nuove responsabilità nei confronti della madre e l’amata sorella Chiara. Antonio, un ricco industriale, non riesce più a comunicare con la moglie Marta

che non riesce a elaborare il lutto della scomparsa della figlia. Giulia, appena diventata madre, dopo che il marito è caduto in coma, decide di vivere in ospedale giorno e notte accanto a lui.

SAMUELE ROSSI Nato a Luc-ca nel 1984. Laureatosi in lettere moderne, gira il documentario Il

pensiero intimo sulla mostra d’arte contemporanea di Bruno Peinado. Il suo primo cortometraggio, Giorni perduti (2007), ha ottenuto numerosi riconoscimenti nei festival in Toscana. Assistente e aiuto regista – anche per Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli e La passione di Carlo Mazzacurati - ha fondato nel 2009 l’Associa-zione Echivisivi assieme ad altri otto professionisti del settore cinematografico. La strada verso casa è stato premiato al Terra di Siena Film Festival e al Film Festival del Garda.

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Concorso Cortometraggi

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L’estate che non vieneRegia: Pasquale MarinoSceneggiatura: Ilaria Macchia, Andrea Paolo MassaraFotografia: Valentina BelliMusica: Alessandro GrazianMontaggio: Mauro RossiInterpreti: Lucia Mascino, Lorenzo Barbetta, Nicholas Persi, Daniel PersiProduttore: Elisabetta BruscoliniProduzione: Centro Sperimentale di Cinematografia Production. In collaborazione con Rai CinemaDurata: 16’ – Italia, col., 35 mm, 2011

SINOSSI In un pomeriggio di maggio, Nicholas, Daniel e Lollo possono fare an-cora qualcosa per salvare la loro amicizia: lottare contro un destino che vuole dividerli.

PASQUALE MARINO Nato a Messina nel 1981. Allievo di regia al Centro Speri-mentale di Roma, ha realizzato vari cortometraggi tra cui Le sorelle Pasetto, Venere non sorride, La prova dell’uovo (tutti del 2009) e Aspettando Magalli (2010). L’estate che non viene è il suo saggio di diploma: ha partecipato nella sezione

Cinéfondation del Festi-val di Cannes del 2011 e ha ottenuto il premio per il miglior contributo artistico ad Arcipelago, oltre ad aver avuto una menzione speciale al Lisbon e Estoril Film Fe-stival e a Visioni Italiane 2012.

AlfredRegia: Beppe Rizzo Sceneggiatura: Beppe RizzoFotografia: Beppe RizzoMontaggio: Beppe Rizzo Produttore: Beppe Rizzo Durata: 15’ – Italia, b/n, DVCAM, 2012 Cineclub Fedic Alassio

SINOSSI Astuzia, ossessione, debolezza, paura, timidezza. Il maestro del brivido Alfred Hitchcock si confessa. A cominciare dal suo primo film, The Pleasure Gar-

den del 1925 in parte girato in Italia, e ad Alassio.

BEPPE RIZZO Nato a Messina nel 1937. Ha trascorso gran parte della sua vita ad Alassio, diventata città di adozione. La sua attività ha inizio nel 1976 con produzione prima in pellico-la, poi in elettronica. Spesso presente a Valdarno Cinema Fedic, selezionato anche per Montecatini FilmVideo. Ha ricevuto tre Gigli d’Argento. È anche organizzatore di cineforum.

Cose naturaliRegia: Germano MaccioniSceneggiatura: Germano MaccioniFotografia: Marcello DapportoMusica: Lorenzo Esposito Fornasari Montaggio: Walter CavatoiInterpreti: Ivan Zerbinati, Roberto Herlitzka, Angela Baraldi, Tatti Sanguineti Produttori: Ivan Olgiati, Chiara GalloniProduzione: ArticoltureDurata: 20’ – Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Un uomo alla soglia degli 80 anni, rimasto vedovo, vive in collina con il figlio e il nipote. Ama lo studio (con una particolare predilezione per il poeta Lucrezio) e i piaceri del sesso che, nonostante l’età, continua ad assecondare. Frequenta poi una prostituta d’appartamento, della qua-le si innamora. Un giorno gli viene ritirata la patente. Così costringe il nipote, ini-zialmente all’oscuro di tutto, ad accompagnarlo agli appuntamenti, finendo per renderlo complice.

GERMANO MACCIONI Nato a Bologna nel 1978. Regista e attore, ha lavorato fra gli altri con Kim Rossi Stuart, Giorgio Diritti e Franco Maresco. Tra il 2007 e il 2008 realizza Lo stato di eccezione. Processo per Monte Sole 62 anni dopo, film-documentario Premio speciale della giuria al Festival Libero Bizzarri. Nel 2009 è Don Ubaldo in L’uomo che verrà di Diritti e dirige My Main Man. Appunti per un film sul jazz a Bologna. Cose naturali si è già aggiudicato il Premio Antonioni per la miglior regia al Bif&st – Bari International Film Festival.

Cuore neroRegia: Aldo RapèSceneggiatura: Aldo RapèFotografia: Ugo Lo Pinto Musica: Alessandra Ristuccia, Pasquale AbbaticchioMontaggio: Enzo PiglionicaInterpreti: Aldo Rapè, Nadia KbouitProduttore: Salvatore SaporitoProduzioni: PrimaQuintaDurata: 15’ – Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Il tema dell’immigrazione e della difficoltà di comunicare. Cuorenero e Samia. Lui è un giova-ne pescato-re siciliano dai modi burberi. Lei, una donna di colo-re che gli chiede aiuto mentre l’uo-mo si trova

con la sua barca in mezzo al mare, ora diventato luogo di incontro e scontro tra culture.. Un giorno di pesca molto particolare.

ALDO RAPÈ Autore ed attore, fonda la società “PrimaQuinta”. Lavora sia in ambi-to teatrale che cinematografico. Per il cinema firma Ottomilametri (2005), premio speciale della giuria allo Jonio International Film Festival, Sono in ritardo? (2006), premiato tra gli altri al Cortopalo Film Festival e al Corto Globo Film Festival, e L’al-tra storia (2008), miglior corto Filoteo Alberini Film Festival e Murgia Film Festival e selezionato ai David di Donatello 2009.

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In fondo a destraRegia: Valerio GroppaSceneggiatura: Valerio GroppaFotografia: Stefano PalombiMusica: Vanni Crociani, Francesco GazzéMontaggio: Alessandro TresaInterpreti: Sergio Fiorentini, Gabriele PignottaProduttore: Riccardo Gatto Produzione: Blumalab srl. Durata: 15’ – Italia, col., Full HD, 2011

SINOSSI Un anziano signore, Giovanni De Berardi, ex soldato volontario, super-stite della spedizione in Russia nella 2° guerra mondiale, e un grande amore da raccontare, è particolarmente loquace. Vive la sua condizione di solitudine in maniera non convenzionale, portando a suo vantaggio gli incontri che il mondo di

oggi ci propone. Quando la casa rimbomba di si-lenzio, cosa si è disposti a fare per una manciata di compagnia? Passa così una giornata con Stefano, giovane venditore porta a porta di aspirapolveri.

VALERIO GROPPA Nato a Roma nel 1979, lavora in Lotus Production srl. dove ha curato la produ-

zione di Amore 14 di Federico Moccia, Immaturi e Immaturi. Il viaggio di Paolo Genovese. Scrive e dirige Io, Anna e Napoli, spettacolo teatrale in omaggio alla carriera di Carlo delle Piane. Con l’attore realizza anche uno spot per la Caritas Children in favore dell’adozione a distanza. Partecipa alla realizzazione del promo del nuovo canale RAI5 e alla realizzazione di un documentario su Carlo Verdone.

Gabanì - due volte campioneRegia: Riccardo SalvettiSceneggiatura: Riccardo Salvetti, Gianfranco Boattini, Francesca Fantini Fotografia: Paolo Vallicelli, Massimo Gardini, Maurizio Valente Musica: Ugo CasadioMontaggio: Matteo Santi Interpreti: Matteo Ruocco, Gianfranco Boattini, Francesca Fantini, Marino Bartoletti, Sergio Zavoli, Ercole Baldini, Vittorio Adorni, Felice GimondiProduttore: Massimo Gardini Produzione: Horizon StudioDurata: 22’ – Italia, col., DSLR Camera 5D, 2011 Cineclub Fedic Sedici Corto Forlì

SINOSSI Era il 1961, centenario dell’Unità d’Italia, e il mondo del ciclismo viveva il sogno che fosse proprio un Italiano a vincere il Giro.  Arnaldo Pambianco, detto da tutti Gabanì, rispose a questa chiamata e riuscì a portare la maglia rosa in Romagna, nella sua amata Bertinoro. Attraverso ricostruzioni storiche in fiction e interviste ai personaggi più celebri del ciclismo epico, di cui Pambianco ha fatto parte, si ripercorre la sua parabola sportiva e umana

RICCARDO SALVETTI Nato a Forlì nel 1986, è diplomato in produzione cinema-tografica alla scuola di “Cinema Televisione e Nuovi Media” di Milano. Collabora con televisioni e service per la produzione video. Inoltre è relatore di corsi sull’ana-lisi del linguaggio cinematografico. Il suo Gabanì – due volte campione ha vinto il Fedic Award e l’Audien-ce Award al “Sedicicorto international FilmFesti-val”

Nancarrow - Study n°5Regia: Gabriele AgrestaSceneggiatura: Andrea Painless Corbellini, Gabriele AgrestaFotografia: Andrea Painless CorbelliniMusica: Conlon NancarrowMontaggio: Gabriele AgrestaProduttore: Gabriele AgrestaProduzione: Unanswered ProductionDurata: 4’ – Italia, col., HD, 2011 Cineclub Movie Dick Milano

SINOSSI In una fabbrica abbandonata prende vita lo studio No 5 di Conlon Nancarrow per pianola meccanica, brano musicale al di là delle capacità umane.

GABRIELE AGRESTA Nato nel 1978 a Carate Brianza (MI). Laureato in filosofia e diplomato in pianoforte, lavora oggi nel capo audiovisivo come montatore. Come regista ha realizzato diversi video indipendenti dal 1999 ad oggi: Dormiveglia (1999-2002), Aura aurea; uomo che par-la (2002), “Je te veux” di Erik Satie, Notte di luce (2003), variazioni; Co-s m o m e t r i e (2004), Ringe-lreihe (2005), The Pit and the Pendulum (2007), X (2008)

Nonna si deve asciugareRegia: Alfredo CovelliSceneggiatura: Alfredo CovelliFotografia: Ferran Paredes RubioMusica: Havir Gregolet Montaggio: Mirco GarroneInterpreti: Emanuele Salce, Raffaella Lebboroni, Rossana Mortara, Matteo Oleotto, Federico Macuzzi, Maria Luisa Sossi, Paolo Giommarelli, Karolina Cernic, Alfredo Caruso BelliProduttore: Igor PrincicProduzione: Arch Production srlDurata: 15’ – Italia, col., 35 mm, 2011

SINOSSI In seguito alla morte di una donna anziana, che è stata partigiana e ha combattuto la battaglia di Gorizia e poi è diventata una produttrice di vino nelle ter-re del Collio, i familiari si riuniscono per la lettura del testamento. Trovano però una brutta sorpresa; lei infatti ha lasciato tutta la sua ricchezza al popolo. I suoi parenti, a questo punto, sono disposti a tutto pur di entrare in possesso della ricca eredità.

ALFREDO COVELLI Nato nel 1979, si forma come attore nel laboratorio teatrale di Paola Quattrini. Dopo aver lavorato in produzione e come regista dell’unità ester-na del programma tv C’è posta per te, vince il premio Solinas – Storie per il cinema con il soggetto Pinoy e il premio per la miglior sceneggiatura al Roma Fiction Fest nel 2008 per la serie-tv, I liceali. Nel 2010 firma la sceneggiatura di La scuola è finita (2010) di Va-lerio Jalongo e nel 2011 adatta per il cinema il romanzo Studio illegale per la regia di Umberto Carteni.

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PizzangrilloRegia: Marco GianfredaSceneggiatura: Marco GianfredaFotografia: Duccio CimattiMusica: Giordano CorapiMontaggio: Claudio Di MauroInterpreti: Toni Bertorelli, Simone Pellegrino, Alessio Spagnoli, Daniele FaraoniProduttore: Antonio LongoProduzione: Tratto IndipendenteDurata: 15’ – Italia, col., 35 mm, 2011

SINOSSI Stanco della vita, Ettore, un uomo di 65 anni, cerca ogni giorno il co-raggio di buttarsi con la sua vecchia Ape in un fosso di campagna. Un giorno però suo nipote Luca, un ragazzino di 10 anni, scopre il suo proposito e allora decide di seguirlo di nascosto.

MARCO GIANFREDA Nato a Roma nel 1974. Nel 2001 si laurea in filosofia teo-retica con una tesi su Hegel. Frequenta scuole di scrittura creativa e sceneggiatura. Nel 2006 scrive il soggetto e la sceneggiatura del corto Tana libera tutti. Nel 2009 dirige Io parlo!. Pizzangrillo ha ottenuto diversi riconoscimenti in festival nazionali e internazionali tra cui quello per il miglior film straniero all’Indipendent’s Film Festival of Tampa (Florida) e il miglior cortometraggio al Delta International Film and Video Festival (Cleveland)

Poesie per Chiara - Garner TullisRegia: Giorgio RicciSceneggiatura: Giorgio RicciFotografia: Giorgio RicciMusica: brano “Evening Air” composto e arrangiato da Charles T. CozensMontaggio: Giorgio RicciInterpreti: Garner TullisProduttore: Garner TullisProduzione: Garner TullisDurata: 16’ – Italia, col., DVCAM, 2012 VideoClub Fedic Pesaro

SINOSSI Garner Tullis, pittore statunitense di Cincinnati, è stato colto mentre si accingeva a produrre 700 opere su vetro, tutte dedicate a Chiara. Per l’artista si tratta di un momento della sua vita molto particolare; è infatti innamorato di una ragazza trentenne da cui trae ispirazione e che gli permette di essere così prolifico. Del resto la sua vita è stata ricchissima: due divorzi, 37 anni con la CIA in giro in tutti i teatri di guerra del mondo, ferito 46 volte, un infar-to, un cancro…

GIORGIO RICCI Nato a Pesaro nel 1950 è attivo sin dagli anni ’60. Ha frequentato corsi con D’Alatri, D’Amico, Contarello, Brass, Piccioni, Ferrini. Bagnasco, Ange-lucci, Ruiz e Ferlito. È istruttore operatore-subacqueo. Si dedica prevalentemente al documentario, ottenendo diversi riconoscimenti anche se non disdegna i film a soggetto. Il suo Il domatore di serpenti è stato presentato al 29° Valdarno Cinema Fedic in concorso nella sezione documentari.

Regia: Irene CarlevaleSceneggiatura: Irene CarlevaleFotografia: Irene CarlevaleMusica: Matteo PagliarosiMontaggio: Irene CarlevaleInterpreti: Luisa Aulicino, Riccardo Frasca, Irene CarlevaleProduttore: Irene CarlevaleDurata: 10’ – Italia, col., HD, 2011 Cineclub Fedic Roma

SINOSSI Parodia tragicomica del segno della croce da un disperato punto di vista. Due suore iniziano la loro giornata. Nel corso del loro cammino incrociano un barbone, un mendicante, uno zoppo, un giocoliere e un masturbatore. Ogni volta si fermano a vicino a ognuno di loro, si fanno il segno della croce e poi ripartono…

IRENE CARLEVALE Nata a Frosinone nel 1982. Laureata in filosofia, frequenta, a più riprese, i perfor-ming training di Peter Rose, a Berlino. Oltre a Ognuno fa quello che può per non pensare alla vita, ha diretto i corti Auschwitz, La vita è fatta a scale, La

pippa, Il tempo, Il gioco è bello… , In che percentuale funzioni tu?, Il dolce. Ha allestito una mostra di materiale fotografico punktrashoscenosacro, Via crucis, in diversi spazi espositivi del Lazio. Nella Kunst Klinikum di Berlino ha messo in scena la perfomance Auschwitz.

Ognuno fa quello che può per non pensare alla vitaL’occulto della terraRegia: Massimo Alì MohammadSceneggiatura: Mattia Bagnolati, Monia Finessi, Massimo Alì Mohammad, Stefano Tassi, Cristiano VallieriFotografia: Cristiano VallieriMontaggio: Massimo Alì Mohammad, Monia Finessi Interpreti: Mattia Bagnolati, Stefano Tassi, Bruno Sabella, Giovanni Dall’Olio, Piero ZoboliProduzione: FeedbackDurata: 30’ – Italia, col., Full HD, 2012

SINOSSI Girato nel nebbioso tardo autunno del 2011, nei territori del bondene-se, in provincia di Ferrara, racconta l’esperienza di due giovani appassionati della ricerca del tartufo. Con i loro cani attraversano boschi, calpestano fango e terra, e mostrano come ci sia una continua relazione, uno stretto e frequente contatto, tra uomo e natura.

MASSIMO ALÌ MOHAMMAD Nato a Napoli nel 1983. Laure-ato in linguaggi multimediali ed informatica umanistica all’Uni-versità degli studi di Napoli “L’Orientale”, collabora da più di un anno con l’associazione Feedback di Ferrara. Tra il 2002 ed il 2008 dirige Solo nel ricordo (2002), Stelle e stringhe (2004), Non si incatena un paperino (2005) e La nonna (2008) che è stato selezionato in otto festival internazionali, ottenendo la menzione speciale della giuria al 26° Torino Film Festival e il premio come miglior cortometraggio al Valdarno Cinema Fedic 2009.

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Rabbit Hole

San SabbaRegia: Carlo MenegattiSceneggiatura: Carlo MenegattiFotografia: Carlo MenegattiMusica: Itzhak PerlmanMontaggio: Carlo MenegattiProduzione: Cineclub Fedic Delta del PoDurata: 3’ – Italia, col., HD, 2012 Cineclub Fedic Delta Del Po – Lagosanto (Fe)

SINOSSI San Sabba è stato uno dei tanti campi di concentramento in Italia. Qui le autorità tedesche hanno ucciso, in un primo momento mediante gas (usando i motori diesel degli autocarri), in seguito per fucilazione o con colpo di mazza alla nuca. Oggi la risiera è un museo ed è presente una struttura commemorativa

costituita da una piastra metallica sul posto dove sorge il forno crematorio e da una stele che ricorda la presenza della ciminie-ra. Secondo una stima approssimativa, le ese-cuzioni sarebbero state almeno 5.000.

CARLO MENEGATTI Fondatore del Centro Pro-duzioni Audiovisivi (CPA)

del Comune di Lagosanto (FE) nel 1982, ha collaborato con la Regione Emilia Romagna, l’IRPA a numerosi progetti per la diffusione della cultura dell’audiovisivo nella didattica. Nel 1991 ha fondato il Cineclub Fedic “Delta del Po”, di cui è tuttora presidente, che raggruppa filmaker di tutti i comuni del Delta. Collabora poi per il settore degli audiovisivi e la ricerca iconografica con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

La sera prima Regia: Massimo Fallai Sceneggiatura: Massimo FallaiFotografia: David BecheriMontaggio: Massimo Fallai, Andrea PonzecchiInterprete: Giorgio ColangeliProduttore: Roberto GambacortaProduzione: Rio FilmDurata: 16’ – Italia, col., Full HD, 2011

SINOSSI Il mondo dello spettacolo si riunisce per l’annuale consegna dei premi tv. Un attore è da solo, vive ordinariamente in casa sua una giornata particolare, passando tra una telefonata e l’altra, tra rimpianti e occasioni perse.

MASSIMO FALLAI Laureatosi in cinema al DAMS di Bologna, come regista e sceneggiatore ha realizzato il cortometraggio L’appuntamento (2000) e il docu-mentario L’uomo con la testa piena di film (2005). Nel 2008 comincia la collabo-razione con la Rio film – ex Riverfilm – con il corto La strada chiusa con Roberto De Francesco, premio Rodolfo Sonego e Cortolazio della cittadella del corto di Trevignano per la sceneggiatura, e preselezionato tra i 15 migliori film dell’anno ai Nastri d’argento del 2009.

Regia: Fabrizio PolpettiniSceneggiatura: Fabrizio PolpettiniFotografia: Charlotte KrebsMusica: Lang Horne Slim, Scott MatthewMontaggio: Fabrizio PolpettiniInterpreti: Niccolò Gentili, Roxane DuranProduttore: Julie RouanProduzioni: Filmcaravan FedicDurata: 12’ – Italia, b/n, HD DSLR, 2012 Cineclub Fedic Filmcaravan Imperia

SINOSSI Una giovane coppia sta attraversando l’Italia in autostop, ma ogni volta che piantano la tenda per dormire accade sempre uno strano fenomeno: si forma infatti un buco nero.

FABRIZIO POLPETTINI Nato a Roma nel 1978. Ha studiato arti visive a Milano, poi lavora presso lo Studio Yusaki di Corsico, come animatore e modellista per film d’animazione in plastilina per la RAI, la Televisione Svizzera Italiana e la Rete Nazionale Giappo-nese. Nel 2008 segue un corso di formazione in produzione au-diovisiva presso l’istituto ESRA di Parigi e si forma al documentario in Corsica, presso gli Ateliers Varan. Dal 2009 si occupa della direzione artistica di Filmcaravan, festival itinerante del cor-tometraggio nella provincia di Imperia, di cui è anche fondatore. Vive attualmente a Parigi.

Il poetaRegia: Mauro John Capece Sceneggiatura: Mauro John CapeceFotografia: Marco FracassaMontaggio: Claudio Romano, Mauro John CapeceInterpreti: Giacinto Palmarini, Massimo Balloni, Corinna CoroneoProduttore: Antonio GiannandreaProduzione: Evoque - Officina d’Arte Cineclub Fedic Durata: 18’ – Italia, col., Full HD, 2012 Cineclub Fedic Evoque - Officina d’Arte. Alba Adriatica

SINOSSI Il poeta parla dell’arte umiliata nella contemporaneità. Il poeta vive, lavo-ra, s’innamora e, soprattutto, scrive le sue poesie. Che lavoro fa per sopravvivere? Come è organizzata la sua esistenza? È felice? Cosa provano i poeti?

MAURO JOHN CAPECE Nato a San Benedetto del Tronto nel 1974. Regista cinematografico e televisivo, esperto dei processi di post-produzione e produzione in digitale, ha realizzato lungometraggi, documentari, videoclip musicali e corto-metraggi. Tra i suoi lavori, Il sopranista (2005), Alieno, l’uomo del futuro (2007), Evoque. Reality Show (2008) e Fango (2009).

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Tapperman Regia: Alberto Meroni Sceneggiatura: Alberto Meroni, Mario FabioFotografia: Michael Bonito Musica: Roberto LeuzingerMontaggio: Claudio Cea Interpreti: Andrea Zogg, Roberta FossileProduttore: Villi HermannProduzione: Imagofilm LuganoDurata: 15’ – Svizzera, col., Full HD, 2012

SINOSSI Paul è un venditore porta a porta di contenitori per alimenti; piccole scatole di plastica con cui sigillare i cibi per tenerli lontani da ogni contaminazione esterna. Il mondo attorno a lui evolve mentre la sua vita è come separata dall’esterno. Lui poi non riesce a raggiungere gli obiettivi imposti dal suo nuovo capo, Amanda, una donna giovane e ambiziosa. Un giorno però gli accade qualcosa di completamen-te inaspettato che gli farà aprire gli occhi e riflettere sul senso della sua vita.

A L B E R T O MERONI è nato a Meride nel 1978 e vive a Pianezzo nel Canton Ticino (Svizzera) Ha lavorato in tv come cameraman e poi ha firmato reportages per TeleTicino, trasmissioni televisive, documentari e cortometraggi. Ha diretto Stanza 209 (2002), Ombre (2008) e L’artigiano glaciale (2010), opere già presentate in diversi festival internazionali.

TrentamenoseiRegia: Andrea MugnaiSceneggiatura: Andrea Mugnai, Aldo IulianoFotografia: Gioacchino D’AmicoMusica: Stefan RöslmairMontaggio: Marco CareriInterpreti: Lorenzo Balducci, Mauro Stroppa Produttore: Andrea Mugnai Produzione: Redigital SNC/MenteplasticaDurata: 7’ – Italia, col., HDV, 2012

SINOSSI Andrea sta per compiere trent’anni e fa un bilancio della proprio presen-te. In sette minuti si capirà il suo stato d’animo e cosa sceglierà per il suo futuro. Il precariato e la voglia di lottare per fare il lavoro che ama o anche solo per trovare un lavoro. Ma anche, attraverso lui, l’analisi di una generazione.

ANDREA MUGNAI Nato nel 1980. Si diploma nel 2005 al Dams di Bologna con una tesi dal titolo “La Fedic e le sue origini”. Ha realizzato i cortometraggi Soldatini (2005), codiretto con Gianmarco Basta e Riccardo Annavini, Ananke (2008) e Comparsa (2009), codiretto con Davide Bellanti. Dal 2010 vive a Roma dove lavora come aiuto regista e organizzatore per il cinema e la televisione.

UndiciRegia: Filippo Meneghetti, Piero TomaselliSceneggiatura: Filippo Meneghetti, Piero TomaselliFotografia: Giovanni AndreottaMusica: Stefano Esposito Montaggio: Pietro TomaselliInterpreti: Natalie Bertoli, Manuel Buttus, Angelica Leo, Nicola Galluccio Produzione: Hanash Film Durata: 16’ – Italia, col., Full HD, 2012

SINOSSI Tweety, una ragazzina, sta giocando da sola nella piscina della sua grande e bella casa. La madre è fuori. Tutto sembra calmo e tranquillo. Ma un uomo strano, con dei disturbi, forse un ladro, si è introdotto nell’abitazione. La ra-gazzina, uscita dalla piscina, percepisce che c’è qualcosa di strano e comincia a con-tare. Cosa sta per succedere a Tweety?

FILIPPO MENEGHET-TI Nato nel 1980. Dopo esperienze nelle produzioni teatrali e di cortometraggi a New York, torna in Italia e si laurea in Antropologia all’Università “La Sapienza” di Roma. Lavora come assistente regista ed è cosce-neggiatore di Imago mortis (2008) di Stefano Bessoni. Sempre nello stesso anno dirige Maistrac, che viene selezionato in diversi festival italiani, ottenendo il Premio Panorama Vento all’EFF nel 2009. Attualmente vive e lavora a Parigi.

PIERO TOMASELLI Nato nel 1974 in provincia di Udine, si laurea a Padova con una tesi sul rapporto tra arte, poesia e nichilismo nel pensiero di Heidegger e poi a Roma (Cinecittà) in regia I suoi lavori comprendono Lintver (2006) con la colonna sonora della cantante Elisa, il mockumentary Simone Lecca and the in-visibile’s cinema (2005-2009) e Velma (2009). È stato anche cosceneggiatore di Imago mortis (2008) di Stefano Bessoni.

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Valdarno Cinema Fedic 201261° concorso nazionale

Eventi Speciali

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Regia: Andrea SegreSceneggiatura: Marco Pettenello, Andrea SegreFotografia: Luca BigazziMusica: François CouturierMontaggio: Sara ZavariseInterpreti: Zhao Tao, Rade Serbedzija, Marco Paolini, Roberto Citran, Giuseppe BattistonProduttori: Jole Film/Æternam Films in collaborazione con Rai CinemaDurata: 96’ – Italia, col., 35mm, 2011

SINOSSI Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poe-tica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella locale, che ostacolano questo loro nuovo viaggio.

PREMIO FEDIC PER IL MIGLIOR FILM ITALIANO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2011

Io sono Li

Nato a Dolo (VE) nel 1976. Re-gista di film e documentari per cinema e televisione, è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione. Da oltre dieci anni presta particolare attenzio-ne al tema delle migrazioni ed è fondatore dell’associazione ZaLab con cui sviluppa progetti sia di produzione che di labo-ratori di video-partecipativo. Ha diretto numerosi documentari: Marghera Canale Nord (2003, 60° Mostra Internazionale d’Ar-te Cinematografica; menzione speciale al RomaDocFestival); Dio era un musicista (2004, 62° Mostra Internazionale

d’Arte Cinematografica); PIP49 (2006, episodio per “Checosamanca”, Eskimosa-Gruppo Feltrinelli e RaiCinema); A Sud di Lampedusa (2006, premio MedFest al 10° MediterraneoVideoFestival; finalista al 13° Premio Ilaria Alpi). Con Jolefilm ha realizzato La mal’ombra (2007, 25° Torino Film Festival; 26° Uruguay Film Festival). Tra i suoi ultimi lavori: Come un uomo sulla terra (2008), già vincitore di numerosi premi (2.SalinaDocFest; menzione speciale al Premio Vittorio De Seta e Gran Prix TeleFrance CMCA), presentato a molti festival in Italia e all’estero (Milano Film Festival; Visioni Italiane, Bologna; CinemAfrica, Stoccolma; Sao Paulo Film Festival) e candidato al David di Donatello, per la sezione Documentari; Magari le cose cambiano (2009) premio “Avanti!” al 27° Torino Film Festival; Il sangue verde (2010), premio CinemaDoc alle Giornate degli Autori -67° Mostra del Cinema di Venezia. Ha poi codiretto con Stefano Liberti il documentario Mare chiuso (2012).

Andrea Segre

Premio Fedic

Martedì 17 aprile ore 21,30 - Aspettando Valdarno Cinema FedicIo sono Li

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23MARCO SANI Nato a Montevarchi (AR) nel 1988. Nel 2010 esordisce alla regia con il cortometraggio Bende, presentato al Valdarno Cinema Fedic, e conosce VittorioSindoni, che gli affida la revisione della sesta puntata della fiction Il Capitano 3, attualmente in preproduzione. Nel 2011 Sindoni lo affianca invece alla sceneggiatrice Maria Carmela Cicinnati per scrivere La vita che m’hai dato. Collabora attualmente con i Manetti Bros. alla stesura di una sceneggiatura, e con il produttore Enzo Giulioli sulla revisione di un altro lungometraggio.

PIERFRANCESCO BIGAZZI Nato a Figline Valdarno (FI) nel 1988. E’ apparso come attore in alcuni spettacoli come Riccardo l’infermo, Spoon River antologia di Edgar Lee Masters, Spari mentali. Il gangster, la cocca e lo scrittore e SenzaPalco. È anche regista di Mi capisci? (2006) e Il tabacco fa male (2009). Al cinema si è visto in un piccolo ruolo in Copia conforme (2010) di Abbas Kiarostami e in alcuni corti tra cui Sequenza (2006) di Giuseppe Ferlito. Il clip Vedo chiaro limpido chiaro è premiato come miglior video nella manifestazione “M’illumino di meno” promossa da Caterpillar di Rai Radio 2.

ROSSANO DALLA BARBA Nato a Montevarchi (AR) nel 1990. Durante il liceo realizza perlopiù spot scolastici, fino alla realizzazione del documentario Rivolta scolastica. It’s Only the Beginning dedicato alla protesta dei licei valdarnesi nei confronti della riforma Gelmini. Il documentario viene presentato nel 2009 a Valdarno Cinema in Vetrina  . Nel settembre 2010 entra nell’associazione culturale Fresnel Multimedia e lì realizza il suo primo cortometraggio Circolo presente sempre al Valdarno Cinema nel 2011 ed è aiuto-regista di Sala d’attesa di Igor Biddau.

ROBERTO D’ADORANTE Nato a Figline Valdarno (FI) nel 1990. Frequenta la facoltà di Scienze politiche presso la Cesare Alfieri di Firenze, cdl in “comunicazione, media e giornalismo”.  Svolge regolare attività (volontaria) presso la webradio “Radiovaldarno” e s’ interessa di fotografia e videomaking.

Ideazione e creazione: Marco SaniRegia: Pierfrancesco Bigazzi, Rossano Dalla BarbaSceneggiatura: Marco SaniFotografia: Roberto D’Adorante, Lorenzo DonniniMusica: Stefano Rossi, Marzio Del TestaInterpreti: Chiara Cappelli, Jonas Casprini, Giulio Materassi, Alessandro Corsi, Martina Mansueto, Ciro Gallorano, Tazio Torrini, Monia Baldini, Simone Martini, Lorenzo Zatini, Riccardo Sati, Pierfrancesco Bigazzi, Martina Taras, Leonardo Cioni, Mirko CotoneschiSegretaria di produzione: Chiara DonatoSuono: Azzurra FragaleCostumi: Sara Staderini, Sara TrapaniTrucco: Gemma MannucciEffetti speciali: Emanuele InnocentiGrafica Web: Tommaso Di FilippoSound track: Quartiere Tamburi, Alabastro Euforico produzione Materiali Sonori Tomviolence produzione BlackCandyDurata: 105’– Italia, col, 1080 HD, 2011/2012 SINOSSI Sarah si sveglia in un capannone abbandonato. Non ha più la memoria. Accanto a lei un ragazzo ferito. Strane e preziose pillole, misteriose videocassette. Ancora non lo sa, ma Sarah sta per iniziare il suo viaggio più lungo.

Hydra - The series

HydraDopo essere stato proiettata sul web, la serie Hydra è stata premiata al Festival Cinemaclick di Roma. Questa è la prima proiezione su grande schermo, senza soluzione di continuità.

Il progetto nasce dalla volontà di Marco Sani e di Pierfrancesco Bigazzi, amici da sempre e da molto tempo desiderosi di unire le proprie diverse visioni del cinema in un progetto concreto. Immediatamente decidono di coinvolgere Rossano Dalla Barba, amico di entrambi, che accetta con entusiasmo. Roberto D’Adorante, pochi giorni dopo, completa il quadro e i quattro ideatori del progetto cominciano a lavorare a Hydra – The Series.L’interesse principale è certamente quello di cimentarsi nella produzione di un qualcosa che si allontani dai canoni standardizzati della fiction televisiva nazionale. Più facile a dirsi che a farsi. Il genere della commedia e quello del dramma sono stati subito accantonati dal gruppo che decide di avvicinarsi a due generi diversi. Il primo, il thriller, unito ad un secondo, ben meno affrontato in Italia, per evidenti problemi legati ai budget ridotti, il post-apocalittico. La trama è accattivante e i quattro ragazzi credono nelle sue possibilità.Per la produzione e la post-produzione hanno bisogno di un appoggio concreto e, grazie alle conoscenze di Rossano, riescono a mettersi in contatto con l’associa-zione culturale FRESNEL MULTIMEDIA, che decide di fornire tutte le strumentazio-ni necessarie, oltre a un importante contributo tecnico-professionale.L’aiuto, ovviamente gratuito, ha, almeno inizialmente, come base solida, nonostan-te la giovanissima età di TUTTI gli appartenenti al progetto, un’estrema professio-nalità, unita a una altrettanto spiccata capacità di organizzazione e di ottimizzazione del tempo. Il progetto, in poche settimane, è diventato un lavoro a tutti gli effetti, benché senza retribuzione.A fine ottobre, tuttavia, Fresnel Multimedia decide, no-nostante discordanze interne e visioni differenti del progetto, di interrompere la collaborazione.Il gruppo originario, formato da Marco, Pierfrancesco, Rossano e Roberto, convinto delle potenzialità del prodotto e sicuro dei propri mezzi, non si dà per vinto e riesce in un paio di giorni a sopperire a tutte le mancanze createsi.Un nuovo montatore e tre nuovi fonici sono entusiasti di entrare a far parte del progetto e Hydra – The Series riparte più forte che mai.

Giovedì 19 aprile ore 18,15 - Evento specialeHYDRA - su grande schermoalla presenza dell’intero cast

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Sarah MaestriNata a Luino (VA) nel 1979. Studia recitazione dal 1996 prima presso la scuola Teatro Blu e poi “Quelli di Grock”. Frequenta poi seminari di mimo, pantomima e clownerie con Sharavan e poi studia canto con M. Tabacchi. Il suo primo lavoro a teatro è Puck del 1997 mentre al cinema viene scelta per I cavalieri che fecero l’impresa (2001) da Pupi Avati che la dirige anche in Il cuore altrove (2003). In tv raggiunge la notorietà nel 2003 nella soap CentoVetrine trasmessa da Canale 5 dove, per il ruolo di Virginia Forti, vince la Telegrolla d’oro come miglior attrice. Il successo sul grande schermo arriva invece con Notte prima degli esami (2005) di Fausto Brizzi dove è Alice,

l’amica del protagonista Luca, in realtà da sempre innamorata di lui. Presente anche nel sequel Notte prima degli esami oggi (2006), sempre per la regia di Brizzi, ha anche interpretato Il nostro messia (2006) di Claudio Serughetti e La terra nel sangue (2008) di Giovanni Ziberna. Prosegue contemporaneamente la sua attività teatrale e televisiva. Sul palcoscenico si mette in mostra, tra gli altri, con Lo zoo di vetro (2005) e Perversioni sessuali a Chicago (2008) mentre tra le sue interpretazioni in tv vanno ricordate la fiction in costume La freccia nera (2006), Terra ribelle (2009), La leggenda del bandito e il campione (2010), Che Dio ci aiuti (2011) e ora Provaci ancora prof 4 (2012). Nel 2007 riceve il Magna Grecia Award e il riconoscimento “Nuova certezza del cinema italiano” consegnatole al 52° Festival di Montecatini. Nel 2008 è autrice e conduttrice su Radio Due di Non voglio mica la luna e nel 2009/2010 di Effetto notte. Nel 2009 pubblica il romanzo autobiografico La bambina dei fiori di carta edito da Aliberti mentre nel 2011, in occasione del 68° Festival di Venezia, conduce con Enrico Magrelli la trasmissione quotidiana tv Ciak point su Rai Movie.

Regia: Giorgio PressburgerSceneggiatura: Paolo Magris, Giorgio Pressburger dall’opera teatrale Lei dunque capirà di Claudio MagrisFotografia: Giovanni ZibernaMusica: Alessandro CarparelliMontaggio: Giovanni ZibernaInterpreti: Sarah Maestri, Gabriele GeriProduttori: Mattia Vecchi, Valeria Baldan, Giovanni ZibernaProduzione: Sine Sole CinémaDurata: 70’ – Italia/Spagna, col., HD, 2011 SINOSSI Una giovane donna attraversa una labirintica “Casa di Riposo” dalla quale il marito la vuole far uscire per riportarla alla vita normale. Il suo percorso, attraverso sotterranei, uffici, sterrati, anditi, pantani, campi, è accompagnato dal presidente della casa di riposo, il quale viene visto solo come un’ombra. Si scoprirà invece, a poco a poco, che si tratta di un viaggio nell’aldilà, nel tentativo di uscire, grazie ad un permesso speciale, dal mondo dei morti, per tornare a quello dei vivi, accanto all’amato marito, scrittore di successo, che ancora innamorato di lei arriva nella “Casa” per riportarla alla vita.

Dietro il buioGiorgio PressburgerNato a Budapest nel 1937, vive in Italia dal 1956, dopo l’invasione sovietica in Ungheria. Dopo essersi laureato in regia all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dirige nel 1962 il suo primo lavoro (Antonello capobrigante calabrese). Nel corso della sua carriera si è confrontato spesso con l’opera di Carlo Goldoni (La guerra, 1970; Il teatro comico, 1974; L’adulatore, 1986), ma ha adattato per il palcoscenico anche Pier Paolo

Pasolini (Calderón, 1980, da cui ha ricavato anche un film l’anno dopo), Eschilo (Coefore, 1994), Heinrich von Kleist (La brocca rotta, 1977), Anton Cechov (Il giardino dei ciliegi, 1962), Peter Handke (L’ora in cui non sapevamo nulla l’uno dell’altro, 1994) e Claudio Magris (Danubio, 1997). Lui stesso è autore di testi teatrali di cui ha curato anche la regia: tra questi L’esecuzione (1962), La partita (1974, Premio Pirandello) e Le tre madri (1995, Premio Flaiano). Nel 2007 ha ricevuto il “Premio Salvo Randone” alla carriera. Intensa la sua attività per la radio e la televisione: dalla elaborazione di originali (Il mattatoio, 1967; Gli ebrei, 1976; Il formaggio e i vermi, 1979), alle regie radiofoniche (negli anni ’60 e ’70) e televisive (Il padre, 1981, da August Strindberg e Woyzeck, 1983, da Georg Büchner). È anche regista lirico – si ricordano, tra le altre, La donna senz’ombra di Richard Strauss rappresentato al Teatro La Fenice nel 1977, e la Carmen di Bizet a Spoleto nel 1993 - e cinematografico: oltre al succitato Calderón, occorre menzionare Momento due (1977) e il recente Dietro il buio (2011). Scrittore prolifico (I due gemelli, 1996; La neve e la colpa, 1998; Nel regno oscuro, 2008), nella sua multiforme attività ha ideato e diretto il Mittelfest di Cividale del Friuli dal 1991 al 2003, e dal 1998 al 2002 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest.

Dietro il buioVenerdì 20 aprile ore 18,15 - Evento specialeDIETRO IL BUIOdi Giorgio Pressburgeralla presenza di Sarah Maestri

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Regia: Massimo LatiniFotografia: Marco FiataMontaggio: Ai Nagasawa Ricerca d’archivio: Federico BonelliInterpreti: Gino Paoli, Renzo Piano, Arnaldo Bagnasco, Red Ronnie, Amanda Sandrelli, Ernesto Assante, Gino Castaldo, Massimo Bernardini, Lucio Dalla, Peppe Vessicchio, Renzo Arbore, Gianni Borgna Produzione: La Storia Siamo Noi – Rai EduProduzione esecutiva: Mirco De Vito per Arimvideo srl.Durata: 57’ – Italia, col., XDCam, 2010

SINOSSI Il film percorre le tappe fondamentali della vita e della carriera di Gino Paoli attraverso la testimonianza dello stesso artista ma anche di alcuni personaggi a lui vicini: amici di infanzia come l’architetto Renzo Piano e il filosofo Arnaldo Bagnasco; critici musicali come Ernesto Assante, Gino Castaldo, Red Ronnie e Massimo Bernardini; musicisti che con lui hanno collaborato come Lucio Dalla e Peppe Vessicchio; amici di vecchia data come Renzo Arbore e Gianni Borgna. Con la partecipazione della figlia Amanda Sandrelli.Attraverso dimenticati filmati di repertorio, si scopre un Paoli sconosciuto, diverten-te e scanzonato, provetto ballerino di tip tap ed improbabile interprete di canzonet-te leggere come Non ho l’età di Gigliola Cinquetti. Parla, con estrema discrezione, del suo tentativo di suicidio e più apertamente di quello, purtroppo riuscito, del suo grande amico Luigi Tenco.

Gino Paoli, un poeta amicoNato a Frosinone nel 1963. Documentarista e direttore della fotografia. Nel 1987 partecipa ad un progetto di formazione professionale per documenta-risti etnografici, coordinato da Diego Carpitella e Giancarlo Pancaldi. Dal 1991 al 1998 è operatore di ripresa del pro-gramma MIXER di Giovanni Mi-noli. Per RaiTre/Geo ha diretto il

documentario Nomadi del Tauro. Per la serie “The Argonaut” ha diretto Dervisci: il segreto e la memoria sulle origini del Sufismo. Nel 1998 è operatore di ri-presa nella spedizione Overland 3. Come operatore realizza diversi programmi di approfondimento con Enzo Biagi,  Enrico Deaglio,  Piero Marrazzo,  Michele Santoro. Nel 2002 cura la fotografia de I ragazzi di El Alamein di Enzo Monteleone. Per RaiSatArt/Abitare TV ha diretto la serie Modernariato, alla ricerca dell’oggetto perduto. Per RaiEdu ha curato la regia della serie SOStenibilità, 14 documentari sulla bioarchitettura. Dal 2008 collabora come direttore della fotografia con Carlo Lizzani per una serie di documentari e come regista per il programma La Storia Siamo Noi dove tra i suoi lavori, oltre Gino Paoli: un poeta amico, ci sono Ornella Vanoni: una bellissima ragazza e Mino Reitano: l’ultimo dei romantici.

Massimo Latini

Gino Paoli, un poeta amico

Sabato 21 aprile ore 18,15 - Evento specialeGINO PAOLI, UN POETA AMICOdi Massimo Latinialla presenza del regista e Gino Paoli

Nato a Monfalcone (GO) nel 1934, è uno dei più grandi rappresentanti della mu-sica leggera italiana. Pochi mesi dopo la sua nascita la sua famiglia si trasferisce a Genova, nel quartiere di Pegli. Si avvicina presto alla musica, una passione che condivide con un gruppo di amici con cui costituisce il nucleo della “scuola genovese”: Luigi Tenco (con cui forma il gruppo “I diavoli del rock”), Bruno Lauzi, Fabrizio De André, Umberto Bindi, Joe Sentieri, Giorgio Calabrese e i fratelli Gian Piero e Gianfranco Reverberi. Con il brano La gatta (1960) attira l’attenzione di Mogol, che propone alla già affermata Mina di incidere Il cielo in una stanza. La canzone ha un enorme successo e resta in classifica per più di sei mesi. Incide poi, tra gli altri, alcuni singoli che hanno segnato la storia della musica, come Senza fine (1961), Sapore di sale (1962) – il 45 giri di maggiore successo della sua carriera – Una lunga storia d’amore (1984), Ti lascio una canzone (1985) e Quattro amici (1991), che vince il Festivalbar. È stato anche editore musicale, con l’acquisizione dei diritti musicali relativi ai successi dei Bee Gees. Come talent scout ha poi il merito di scoprire e lanciare Lucio Dalla e Fabrizio De André, e si è an-che occupato della traduzione e l’adattamento di alcuni brani di grandi cantautori francesi come Charles Aznavour, Jacques Brel e Leo Ferré. Alcune sue canzoni sono state reinterpretate da colleghi di levatura nazionale e internazionale: tra loro soprattutto Ornella Vanoni, Mina e Luigi Tenco, ma anche Gianni Morandi, Claudio Villa, Patty Pravo e Franco Battiato. Nel 1986 scrive con Zucchero i successi Come il sole all’improvviso e Con le mani.

Gino Paoli

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Sabato 21 aprile OMAGGIO A GIOVANNI CROCE’

Nato a Milano nel 1965 e morto nel 2012, è stato Segretario nazionale della Fedic (Federazione Italiana Cineclub) e presidente del Cineclub milanese Movie Dick. Tra i fondatori del Cineforum della Chiesa di S. Maria del Rosario, nato nel 1984 con la proiezione del documentario Milano ’83 di Ermanno Olmi. Ha anche lavorato come responsabile della comunicazione, fra gli altri, per il gruppo Caripar-ma Credit Agricole ed Eurizon Capital. Grande appassionato di musica, e cresciuto con gruppi come i Beatles, i Genesis, i Pink Floyd, i Supertramp, gli Eagles e i Dire Straits, è stato anche tastierista del gruppo Italian Dire Straits.

Omaggio a Giovanni Crocè

Caro GiovanniGiovanni non è più con noi, possiamo solo ricordarlo e rimpiangerlo. Le parole che ho scritto la sera di lunedì 27 febbraio sono un’eco continua nella notte.… Giovanni non è più con noi… Possiamo solo ricordarlo…… Possiamo solo rimpiangerlo… Possiamo piangerlo…E’ una sofferenza che stringe il cuore, mentre affiorano tanti ricordi a occhi chiusi, la nascita a Milano del Cineclub Movie Dick, l’esordio di un concorso straordinario di cinema indipendente diretto da Morando Morandini nel seminterrato di un bar, gli incontri con sempre nuovi ospiti nelle più varie sedi.Poi il ritorno al passato, quando aiutava suo padre a proiettare i film nella Azienda di Soggiorno a Montecatini, in anni più recenti quel pianoforte che suonava con la bravura dell’artista. Il martedì tanti altri ricordi nelle lettere di Consiglieri, Presidenti e Soci Fedic che hanno conosciuto le sue doti di serietà, competenza, disponibilità. C’è chi piange, chi condivide il suo amore per il cinema, chi prega per lui, chi pensa all’impegno con cui affrontava giorno per giorno e anche la notte il compito sempre più gravoso della segreteria. Mi sento vicino a Mino e a Pierangela, a Raffaella e a Renata, in questa tragedia impietosa che ci ha colpiti.L’ho ritrovato la mattina di mercoledì nella camera ardente, sereno, sembrava dormisse. Lo guardavo e piangevo. Ho perso un figlio. E ieri, 1° marzo, la solenne cerimonia nella chiesa di Santa Maria del Rosario, alla quale Giovanni aveva dato il suo contributo con il cineforum, gremita dai suoi tanti amici per l’ultimo saluto, ascoltando il sacerdote che, con semplicità e tenerezza, raccontava il valore, l’esperienza e la generosità di Giovanni. La memoria spesso regala la sensazione di essere padroni del tempo e la certezza che ci sia un futuro da vivere insieme a chi ci è caro. E’ una leva che aiuta a procedere verso un futuro a noi ignoto e a sopportare il peso del quotidiano, la fatica dell’età, il dolore per le assenze che di anno in anno aumentano. Nella speranza possiamo trovare una spinta per il futuro, l’energia che non si fa abbattere dalle difficoltà, l’entusiasmo e la capacità di affrontare i problemi e guardare lontano per prevedere ed evitare rischi e pericoli finché è possibile .“Noi siam come d’autunno sugli alberi le foglie” ammoniva Giuseppe Ungaretti.Resistono l’amore e l’amicizia di chi ci ha voluto e vuole ancora bene. dovunque sia, magari nella segreteria di Lucio Dalla: “Caro amico ti scrivo…”A Mino e Pierangela , a Renata e Raffaella, a tutti gli amici di Giovanni coraggio e un forte abbraccio. Massimo Maisetti Milano, 2 marzo 2012

Della stazione di San Marco in Lamis (FG) pochi, forse nessuno, ne conosce l’esi-stenza. Nemmeno chi ha visto il film La stazione di Sergio Rubini, eppure Giovanni la conosceva perchè amava il treno e la ferrovia.  Conosceva quella piccola stazio-ne del Gargano, scarsamente frequentata, sperduta in mezzo al silenzioso tavoliere delle Puglie. Così come conosceva tante altre stazioni e treni. Gli piacevano. Per caso scoprii la comune passione per i treni, e per la prima volta al telefono, io da Roma e lui da Milano, non parlammo di Fedic.Ebbi modo di spiegargli che credo nel treno come mezzo di cultura e di sogno, proprio come il cinema. Il treno rappresenta Dio, si conosce quando parte e quan-do arriva, con qualche incertezza, e mentre tu fai le tue cose ti porta altrove. Alcuni giorni dopo mi inviò una mail, che conservo, in cui mi nominava “Cavaliere ad Interim della stazione di San Marco in Lamis (FG)”.L’evento luttuoso della prematura e improvvisa morte di Giovanni  ci  fa accentuare il senso di sconforto esistenziale. Solidali tendiamo le mani, in saluto, dalle nostre città, per arrivare sopra i tetti di Milano promettendo di ritrovarci sul tuo riposo e ricordare la tua improvvisa partenza.Accidenti,  senza nemmeno il tempo di chiarirci se per te era più importante il treno, la musica, la pellicola. Ora sei in viaggio su di  un treno senza fermate con rotta verso l’ignoto. Angelo Tantaro

Fedic, pallida madre

Giovanni Crocè

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The Actors Studio

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Ogni volta che penso a Rossana Molinatti, mi torna in mente uno di quegli Elfi nordici laboriosi all’inverosimile che riescono continuamente a stupirti con le loro mille magie: Ros-sana, infatti, la potresti giudicare una valente pittrice, ma poi vieni a scoprire che ci sa fare, eccome!, anche dietro alla macchina da presa, tanto da far messe di importanti premi a livello internazionale. Ma non basta: se, durante il Carnevale Veneziano ti imbatti un una “pittura vivente”, dal Veronese a Klimt o addirittura a Picasso, puoi star certo che sotto quegli strani panni e quella raffinatissima cartapesta, c’è sempre lei. È infatti proprio grazie a questi fantastici travestimenti che, come lei stessa ama definire sono un omaggio all’Arte con la A maiuscola, si è ritrovata immortalata sulla copertina di Venerdì di Repubblica o protagonista di un articolo a lei interamente dedicato della prestigiosissima rivista Travel & Life.Anche la sua pittura, per molti versi, rispecchia questo suo carattere poliedrico, solare ma, soprattutto, curioso, ma di una curiosità sana, di quella che ti porta in continuazione a scavare e a scoprire, di quella che non ti rende mai pago e ti invita a raggiungere sempre nuove fron-tiere: dai leggiadri e raffinati nudi tracciati con un pennello veloce che pare voler accarezzare la tela, alle serigrafie ricche di colore nelle quali a mano a mano che ti avvicini scopri sempre più nuovi dettagli e nuovi particolari finché ti rivelano un vero e proprio mondo nel mondo, ai paesaggi della sua Venezia, colti quando sono immersi nella bruma mattutina dai colori ovattati, magari con i palazzi che si riflettono nelle acque dei canali. A questo proposito mi piace ricordare il dipinto intitolato appunto Riflessi, nel quale le sagome delle case veneziane si percepiscono solo come un insieme di frammenti dalle mille sfaccettature, visione che solo chi pratica questa città unica conosce bene, tra le quali si riflettono un cielo azzurro e una nuvola rosa che ci riportano dritti dritti alle tinte e alle suggestioni degli affreschi di Giovan Battista Tiepolo. E poi ci sono le opere che, come soggetto, hanno i fiori: opere sempre giocate sugli accostamenti cromatici che ti infondono un senso di freschezza e di allegria, sia che si tratti di oli dalle pennellate intense, sia che si tratti di grafiche stilizzate dal segno rapido e deciso ma al contempo morbido e fantasioso, talvolta sognante. Sì, fantasioso e sognante proprio così com’è lei, la magica Rossana.

Paolo Mameli

The Actors Studio L’atelier di pittura degli attori

Veneziana DOC, Rossana Molinatti ha frequentato il Liceo Artistico per poi diplomarsi presso l’Acca-demia di Belle Arti di Vene-zia. Dai mille interessi, ha affrontato numerosi aspetti delle discipline artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla cine-matografia.

Nella sua lunga carriera ha allestito numerose mostre personali in varie città d’Italia tra le quali Milano, Bologna, Venezia e Trieste. Come regista di cortometraggi ha conseguito notevoli successi personali in nu-merosi concorsi sia nazionali che internazionali. Nel 2010 ha ottenuto il Giglio Fiorentino d’argento al Valdarno Cinema Fedic per la sua interpretazione in Nino e Nina di Enrico Mengotti.Dal Carnevale di Venezia del 1981, ha impegnato la sua vena creativa nella re-alizzazione di maschere ispirate a dipinti o sculture famose, tra le quali Il bacio di Klimt, Ettore e Andromeda di De Chirico, San Giorgio e il drago di Paolo Uccello, Il violinista di Chagall. Con tali travestimenti artistici è stata ospite presso il Folkmu-seum di Amburgo e di Lubecca, al Festival Internazionale dei Costumi a Pechino e Shangai e ha avuto articoli dedicati su “Travel & Life”, “Bünte”, “Jardin de Mode”, il “Venerdì di Repubblica” e lo speciale dedicato al Carnevale di Venezia edito dal gruppo Repubblica Espresso nel 2012.

Rossana Molinatti

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Premio Marco Melani

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A Francesco Calogero viene assegnato il premio istituito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Giovanni Valdarno in memoria del critico Marco Melani, nato a San Giovanni Valdarno il 12 aprile 1948 e morto a Roma il 13 aprile 1996. Persona di grande spessore intellettuale, ha svol-to la sua opera nell’ambito del cinema e della televisione italiana, come regista, sceneggiatore, critico cinematografico, organizzatore di rassegne e festival, ideatore e curatore di mitiche trasmissioni televisive quali Blob e Fuori orario. Il premio verrà consegnato da Enrico Ghezzi, presidente del comitato scientifico, alla presenza dei familiari e degli amici di Marco Me-lani. Nelle precedenti edizioni, il premio è stato assegnato ad Alberto Grifi (2006), Tonino De Bernardi (2007), Franco Maresco (2008), Pasquale Scimeca (2009), Mario Martone (2010). Nel 2011 il riconoscimento è stato attribuito, nella sezione internazionale al regista georgiano Otar Io-seliani, e in quella italiana alla memoria al regista fiorentino Corso Salani, prematuramente scomparso nel giugno 2010.

Premio Marco MelaniNato a Messina nel 1957, si laurea in giurispru-denza e svolge attività organizzativa in vari cine-club; dopo una ventennale collaborazione con il Festival di Taormina, fonda nel 1985 il Messina Film Festival, e dirige a partire dal 2003 il Co-staIblea Film Festival (a Ragusa, insieme con Vito Zagarrio) e dal 2006 il Valdarno Cinema Fedic. Svolge anche un’assidua attività didattica, che lo porta a tenere sin dal 1995 seminari e laboratori di cinema in varie città italiane. L’esor-dio come regista cinematografico è legato alla realizzazione di due Super 8 - il lungometraggio La caviglia di Amelia (1985) e il mediometrag-

gio Bionda per un giorno (1986), invitati nei più importanti festival specializzati, tra cui Valdarno Cinema - e alcuni corti (tra cui il videotrailer Lonesome, prodotto dal Salso Film&Tv Festival con Raitre), cui fa seguito La gentilezza del tocco (1987), suo primo lungometraggio professionale, presentato e premiato in numerosi festi-val internazionali. In maniera se possibile ancora più “indipendente” viene realizzato Visioni private, girato assieme a Ninni Bruschetta e Donald Ranvaud nel corso del Festival di Taormina 1988 e ultimato due anni dopo. Insieme con Bruschetta firma anche il testo teatrale Il battello degli amanti (1988) e l’adattamento della pièce I carabinieri, di Beniamino Joppolo, presentata alle Orestiadi di Gibellina 1994. Nel 1995 esordisce nella regia lirica con Rita ou Le mari battu, di Gaetano Donizetti, cui fa seguito, due anni dopo, il dittico Cavalleria rusticana, di Pietro Mascagni e Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo; mette quindi in scena nel 1998 Norma, e nel 2003 La sonnambula, entrambe di Vincenzo Bellini. Di tutte le opere cura anche la regia della documentazione filmata. Passano intanto cinque anni tra Nessuno, diretto nel 1992, e Cinque giorni di tempesta, che viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 1997, e premiato a Osaka e Annecy; ad essi fa seguito Metro-notte, uscito nel 2000. Del 2002 è l’esordio nel documentario con L’implacabile tenente Rossi, girato per la serie I diari della Sacher, seguito due anni dopo da In the Name of the Godfather, sopralluogo sui set siciliani del Padrino di F.F. Coppola.

Francesco Calogero

Regia: Francesco CalogeroSceneggiatura: Francesco CalogeroFotografia: Franco G. Calogero, Mario PezzilloMusica: brani d’opera (G.C. Menotti, G. Donizetti, G.Verdi); “Amelia” di Joni Mitchell; “Amelia” trad. spagn.Montaggio: Mario Pezzillo, Francesco CalogeroInterpreti: Amelia Aragona, Roberto Gigante, Daniele Passaro, Gisella Asmundo, Fulvio Gemelli, Fabio De Arcangelis, Vima VillariProduttori: Francesco Calogero, Roberto GiganteDurata: 78’ – Italia, col., Super 8, 1985

SINOSSI Una sera nella vita di un giova-ne scrittore, alla so-glia del suo secondo libro, che sarà  molto diverso dal primo: ambientato all’inizio del secolo, con toni da melodramma, comunque influen-zato dagli eventi re-ali della sua vita. Una

vita che non va come si vorrebbe, ed a cui è da preferire la finzione dei romanzi, dove tutto fila sempre per il verso giusto, gli amori vengono ricambiati, le macchi-nazioni vanno a buon fine...

La caviglia di AmeliaRegia: Francesco CalogeroSceneggiatura: Giovanni Veronesi, Sandro Veronesi, con la collaborazione di Francesco CalogeroFotografia: Giulio PietromarchiMusica: Mario TroncoMontaggio: Davide AzziganaInterpreti: Roberto De Francesco, Chiara Caselli, Amanda Sandrelli, Rocco Papaleo, Gigio Alberti, Renato Carpentieri, Massimo Ceccherini, Karin Proia, Angiola Baggi, Massimo Reale e la partecipazione di Umberto OrsiniProduttore: Galliano JusoProduzione: Digital FilmDurata: 96’ - Italia, col., 35mm., 1997

SINOSSI A 27 anni Giovanni lascia la natia Salina, nelle isole Eolie, per fare il militare di leva a Bolzano, dove arriva con cinque giorni d’anticipo. Circostanze sfortunate e una cotta amorosa lo rimettono in viaggio - in treno, bicicletta, scooter, auto, vaporet-to, aereo - passando per Venezia, Cortina, Prato, Arezzo, Roma, fino a un epilogo avventuroso…

Cinque giorni di tempesta

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Splendidi CinquantenniI film Fedic del 1962

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Splendidi Cinquantenni

I film Fedic del 1962materiali dalla Fondazione Cineteca Nazionale Fedic

Saranno proiettati

ANDATO AL COMANDO di Gino Viziano(Cine Club Fedic Savona)Anno di produzione: 1962 Formato: 16mm. Durata: 23’ Nazionalità: Italia Genere: fiction

ANNA E IL DIVO di G.Candiolo e A.Moreschi (Cine Club Fedic Rapallo) Anno di produzione: 1962 Formato: 16mm. Durata: 12’ Nazionalità: ItaliaGenere: fiction

MONDO DI NOTTE di Sergio Micheli e Giovanni Parenti (Cine Club Fedic Siena)Anno di produzione: 1962 Formato: 16mm. Durata: 12’ Nazionalità: ItaliaGenere: documentario

ED E’ SUBITO SERA di Paolo Capoferri(Cine Club Fedic Bergamo)Anno di produzione: 1962 Formato: 16mm. Durata: 12’ Nazionalità: Italia Genere: fiction

DAGLI AL VECCHIO di Nino Rizzotti(Cine Club Fedic Milano)Anno di produzione: 1962 Formato: 16mm. Durata: 7’ Nazionalità: ItaliaGenere : fiction

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Vetrina Fedic

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Ali di farfallaRegia: Paolo Cappelli Sceneggiatura: Paolo Cappelli, Fabio BibianiFotografia: Paolo NoliMusica: Gruppo “Inchanto”Montaggio: Paolo Noli, Alberto GerliInterpreti: Hans Thyssens, Gabriella Corini, Paolo Cappelli, Andrea Renieri, Anna Iannunzio, Lorenzo Vestri, Mascia Massarelli, Franco Bernardini, Victor Cappelli, Carlo De Matteis, Franco Bernardini, Francesca Paolucci, Moris Cinali, Simone Bastreghi, Candido Sciabbarrasi, Alberto Pifferi, Maurizio Rossi, Agnese Mangiante, Pietro Ventura, Calogero Dimino, Alessandro Perferi Produttore: Paolo CappelliDurata: 14’ – Italia, col., HDV, 2011 Immagini e Suono Chianciano Terme

SINOSSI Un ricordo, un ritorno indietro nel tempo. Settembre 1943…

PAOLO CAPPELLI Nato a Montepulciano (SI) nel 1965. Dopo 35 anni di teatro, gira nel 2009 il suo primo cortometraggio, Lei, presentato al Valdarno Cinema Fedic nella sezione “Vetrina Fedic” nel 2010.

AvanspettacoloRegia: Rolf Mandolesi Sceneggiatura: Rolf Mandolesi Fotografia: Rolf Mandolesi Musica: brani di Mina, Enzo Jannacci, Cochi & Renato, FolkabbestiaMontaggio: Rolf MandolesiProduttore: Rolf MandolesiProduzione: Rolf MandolesiDurata: 8’ – Italia, col., DV, 2012 Video Club Fedic Super8 Merano

SINOSSI Recenti realtà italiane assemblate in chiave satirica.

ROLF MANDOLESI Nato a Milano nel 1933. Dal 1957 risiede a Merano e da cinquantun anni si dedica al cinema indipendente, sia come organizzatore che come autore. Nel corso della sua attività, ha realizzato più di cinquanta lungo-metraggi.

Al di là della lunaRegia: Tino Dell’ErbaSceneggiatura: Tino Dell’ErbaFotografia: Tino Dell’ErbaMusica: SemiramideMontaggio: Tino Dell’ErbaInterpreti: Paolo Monciotti, Maria Monciotti, Nadia Maggi, Alessandro GaranteProduttore: Fedic Cineclub Cedas TorinoProduzione: Akropolis GroupDurata: 9’ – Italia, col., Mini Dv, 2012 Cineclub Fedic Cedas Torino

SINOSSI Cosa c’è al di là della luna? E cosa c’è al di là della vita? E fino a quando si può tenere un ricordo prima di lasciarlo andare al proprio destino?

TINO DELL’ERBA Nato a Patrasso (Grecia) nel 1936. Gira diversi film in 8 mm, tra cui Angeli in Blue-jeans, Courreges, 5 Secondi, Il Grano e Loglio, Frequenza

3. Nel 1968 vince il trofeo Battistella al Fedic di Montecatini con Quo Vadis America?. Il lavoro e l’attività sportiva lo allontanano dai filmati finché nel 2004 ritorna con Il sabato del villaggio, seguito da Flash Art del 2006 (miglior film Fedic al festival internazionale 16 Corto di For-lì), Santo subito (2007) e Bassa soglia (2010), tutti in Vetrina a Valdarno Cine-ma Fedic. Con Gli ultimi margari (2009)

vince il Premio Fedic a Sassari e Civitavecchia.

Regia: Vivian Tullio Sceneggiatura: Vivian Tullio Fotografia: Vivian Tullio Musica: brani vari Montaggio: Giorgio Sabatini, Vivian TullioInterpreti: Mario Brusa, Adolfo FenoglioProduttore: Vivian TullioProduzione: Vivian TullioDurata: 8’ – Italia, col., DV, 2011 Cineclub Fedic Piemonte Torino

SINOSSI Il cammino verso l’Unità d’Italia è stato faticoso e costellato da guerre ed eventi drammatici. In 150 anni la storia d’Italia ha nuovamente attraversato periodi difficili ma ha anche visto la nascita di un paese democratico e di cultura. Oggi l’Italia è ancora unita per celebrare l’avvenimento.

VIVIAN TULLIO Nata a Buenos Aires nel 1953, è professore universitario in Mi-crobiologia. Appassionata di fotografia e cinema, ha partecipato come interprete, operatrice e collaboratrice a numerosi cortometraggi sia in pellicola sia in video, di Sereno Tullio, Giorgio Sab-batini e Paolo Sabbatini. Dal 1995 realizza alcuni cortometraggi, come autrice, prediligendo il mezzo elettronico.

Colori d’Italia

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Regia: Lauro Crociani Sceneggiatura: Lauro Crociani Fotografia: Lauro CrocianiMusica: Banco Mutuo SoccorsoFotografia: Massimo AlborghettiMontaggio: Lauro CrocianiProduttore: Lauro CrocianiProduzione: Immagini e suonoDurata: 10’ – Italia, col., MiniDV, 2011 Immagini e Suono Chianciano Terme

SINOSSI Brano di musica progressiva del 1973, in cui rivive il ritorno a casa di un soldato superstite dalla tragica guerra di Russia.

LAURO CROCIANI Nato a Chianciano Terme (SI) nel 1955. Realizza audiovisivi dal 1993 di cui fanno parte una trentina di corti per lo più comico-satirici, alcuni dei quali sono stati trasmessi da Blob su Rai Tre. Attualmente è autore di tre pro-grammi televisivi su Teleidea. È l’organizzatore del Corto Fiction Chianciano Terme. Allo scorso Valdarno Cinema Fedic è stato presente nella sezione “Vetrina Fedic” con Pietro Carbonetti, vagabondaggio.

Dopo... niente è più lo stessoIl dolce Regia: Irene Carlevale Sceneggiatura: Irene Carlevale Fotografia: Irene Carlevale Musica: Matteo PagliarosiMontaggio: Irene CarlevaleInterprete: Irene CarlevaleProduttore: Irene CarlevaleDurata: 2’ – Italia, col., HD, 2012 Cineclub Fedic Roma

SINOSSI “Perché attendere il dolce se uno sta alla frutta? Forse per poi prendere un caffè, un amaro, per digerire?! O perché la frutta era marcia?” Lavoro fotografi-co che prende il via da un gioco linguistico con associazione casuale di immagini. Effetti ipnotici di un linguaggio che, con i suoi vuoti, pregiudica la realtà materiale

e la riduce a un gioco di compromessi tra il tempo e la sua fin-zione.

IRENE CARLEVALE per la biofilmografia, cfr. pag. 18

Il giardino di SemirRegia: Emilio MandarinoSceneggiatura: Emilio MandarinoFotografia: Giacomo CasanoMusica: Luciano RossoMontaggio: Emilio MandarinoInterpreti: Lino Di Santo, Natnael Girmay, Luciano Rosso, Livia Primerano, Michele Oquba, Pino Ianni, Mandredi Arca, Giancarlo Villani, Valentina Andrea Brunetti e il cane StellinaProduttore: Emilio MandarinoProduzione: Good Luck 99 CinemaDurata: 23’ – Italia, col., DVCam, 2011 Cineclub Good Luck 99 Cinema. Alpignano (TO)

SINOSSI Un ragazzino dal carattere solare, nasconde un passato triste, suo fratello, un giovanotto con frequentazioni poco raccomandabili, un uomo solo e scorbutico, un cane ed un fi-losofo di strada, asso del sax ormai in declino. Cinque vite destinate ad incontrarsi. Cosa succederà quando si verranno a trovare nel punto d’incrocio?

EMILIO MANDARINO Nato nel 1954 a Roma, ha realizza-to numerose opere che hanno partecipato a trasmissioni tv, a concorsi, festival e rassegne in ambito nazionale ed internazionale. Dal 2000 al 2009 è stato Presidente della Giuria del Festival Corto Fiction Chianciano Terme. Ha tenuto corsi e seminari e scritto articoli per le riviste “Videotecnica” e “Videotecnica & mercato”. Nel 2007 è divenuto socio Fedic. Lo stesso anno è stato inserito nella Enciclopedia del Cinema in Piemonte ed insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.

MetamorfosiRegia: Rossana Molinatti Sceneggiatura: Rossana Molinatti Fotografia: Rossana Molinatti Musica: brani tratti da La sagra della primavera di Igor StravinskijMontaggio: Rossana MolinattiProduttore: Rossana MolinattiDurata: 15’ – Italia, col., DV, 2012 Cineclub Fedic Venezia

SINOSSI Il fuoco, l’acqua e il lento lavorio delle forze della terra e dell’aria a con-fronto con gli esseri viventi e la loro fatica per trarne sostentamento.

ROSSANA MOLINATTI Nata a Mestre nel 1930, è presidente del locale Cine-Club Fedic. Realizza e dipinge ogni anno le maschere per il Carnevale di Venezia. Tra i suoi lavori, più volte premiati, si ricordano Srinagar (1977), Lettera a mia sorella (1983), Immaginanza (1990), Requiem per una nazione (1996) e Ca-leidoscopio (2003), fino ai più recenti Colombi sì, colombi no? (2008), Trasloco (2009), Dove va l’arte oggi? (2010), Il tocco di Re Mida (2011). Nel 2010 vince un Giglio fiorentino anche come attrice per il corto Nino e Nina di Enrico Mengotti.

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Mr. DennisRegia: Pierantonio Leidi Sceneggiatura: Pierantonio Leidi Fotografia: Pierantonio Leidi Musica: Norberto TarenghiMontaggio: Piero CavalliProduttore: Pierantonio LeidiDurata: 5’ – Italia, col., MiniDV, 2011 Cinevideo Club Fedic Bergamo

SINOSSI Un ritmo sonoro e costante accompagna il movimento meccanico di sinistre marionette che sembrano guidate da una direttiva celeste che le rende instancabili.

PIERANTONIO LEIDI Cineamatore dal 1978, ha realizzato una ventina tra corti e medio metraggi dall’arte al sociale, dall’urbanistica alla storia. Alla fine degli anni ’80, con l’avvento prima del VHS e poi del Super VHS, la sua produzione si am-plia con l’inserimento del videoclip. Diversi lavori vengono premiati ai festival. Il montaggio e la sonorizzazione vengono fatti ora al computer, grazie alla costante collaborazione del socio Piero Cavalli.

Regia: Roberto MerlinoSceneggiatura: Roberto MerlinoFotografia: Antonio Tosi, Roberto CarliMusica: Sergio BrunettiMontaggio: Antonio Tosi, Roberto MerlinoInterpreti: Giovanni Carpita, Nicola Crisci, Carla Guido, Roberto Rolla Produzione: Corte Tripoli CinematograficaDurata: 4’ – Italia, col., MiniDV, 2011 Cineclub Fedic Corte Tripoli Cinematografica Pisa

SINOSSI Una partita di poker. Una “strana” puntata. Un colpo di scena.

ROBERTO MERLINO Nato a Sarzana (SP) nel 1956. Inizia nel 1980 l’attività di attore, regista e autore di teatro. L’attività di video maker parte nel 1982 e comprende oltre 70 opere. In vent’anni ha condotto oltre cinquanta laboratori di cinema per Enti pubblici e scuole. Ha ideato e condotto le trasmissioni tv Teatro & Cinema e I corti di corte. Direttore artistico di “Corte Tripoli Cinematografica”. Lo scorso anno a Valdarno Cinema in Vetrina con Pisa, donne e Leopardi e in “Spazio Toscana” con Persone.

Regia: Lorenzo Fantoni Sceneggiatura: Lorenzo Fantoni, G. Franco PellachinFotografia: Lorenzo Fantoni, G. Franco PellachinMontaggio: Lorenzo FantoniInterpreti: AntonioProduttore: Lorenzo FantoniProduzione: Fanre VideoDurata: 3’ – Italia, col., Super8, 2011 Cineclub Fedic Piemonte Torino

SINOSSI Breve racconto di un anziano rimasto solo, con altri pochi abitanti, in una borgata di montagna.

LORENZO FANTONI Pro-viene dal cinema 8 mm. Ha poi realizzato opere in Super8 e in digitale, partecipando a numerosi festival come Film Video Montecatini Fedic, Val-darno Cinema Fedic, Torino Film Festival e Festival Villa di Chiesa. Nel 2004, alla 6° edizione del Festival del Ci-nema Europeo a Villa Basilica (Lucca), ha ottenuto la “Fibula d’Argento” nella categoria documentari per Un silenzio pieno di memoria. È socio Fedic dal 1978.

Par condicio

RimpiantoRegia: Giorgio SabbatiniSceneggiatura: Giorgio SabbatiniFotografia: Giorgio SabbatiniMontaggio: Giorgio SabbatiniProduttore: Giorgio SabbatiniDurata: 4’ – Italia, col., DVCam, 2012 Cineclub Fedic Piemonte Torino

SINOSSI Selciati diversi, attraverso i quali si raccontano momenti della vita che abbiamo vissuto nel passato o che viviamo nel presente. Che si incontrano nella quotidianità e che, molte volte, non ne percepiamo l’esistenza. Commentati dai rumori dell’ambiente, che però ognuno di noi può ritrovare e percorrere nel ricor-do di un tempo, o di un’emozione, che ancora perdura nel nostro animo e che, in certi casi, ci pongono di fronte ad una “memoria” che non si può né si deve dimenticare.

GIORGIO SABBATINI Nato a Roma nel 1942. Diplomato in ragioneria, si dedica al cinema ”alternativo” da parecchi anni. Ha realizzato oltre 55 opere di cui alcuni mediometraggi e lungometraggi in Super 8 e in 16mm. vincendo numerosi premi nazionali e in-ternazionali. Dal 1986 ha adot-tato il mezzo e l e t t r o n i c o come strumen-to di ricerca e s p r e s s i v a dell’immagine, nell’ambito del-la narrazione classica e della sperimentazione.

Selciati

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Torino prima capitaleRegia: Giorgio SavioSceneggiatura: Giorgio SavioFotografia: Giorgio SavioMontaggio: Giorgio SavioProduttore: Giorgio SavioDurata: 20’ – Italia, col., HDV, 2011 Cineclub Fedic Piemonte Torino

SINOSSI Torino, prima capitale, motore politico e istituzionale del processo di unificazione, nel 2011 guida gli eventi per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sfilate, concerti musicali, spettacoli e mostre temporanee si sono susseguite per nove mesi, attirando moltissimi visitatori da ogni parte del mondo.

GIORGIO SAVIO Nato a Costigliole d’Asti nel 1945 vive a Torino. Si appassio-na subito di fotografia e cinema, e gira numerosi cortometraggi in Super8. Dal 1986, con l’avvento del video, ha realizzato una serie di cortometraggi do-cumentaristici, orientandosi verso la ricerca estetica dell’immagine. Della sua fil-mografia fanno parte Alba sul Gange, Le maschere di Venezia e The Road (del 2001), La prima New York (2003), La sognatri-ce (2004), Il rally e L’altro mare (del 2005).

Ultimi Regia: Lamberto Caimi Sceneggiatura: Lamberto Caimi Fotografia: Paolo Roberto CaimiMusica: Gianni Dal BelloMontaggio: PierLuigi VaroloProduttore: Lamberto CaimiDurata: 13’ – Italia, col., DV, 2011 Movie Dick Club Milano

SINOSSI Durante un viaggio in macchina verso una destinazione che all’inizio è ignota, l’autista racconta ai passeggeri il suo insolito hobby.

LAMBERTO CAIMI Nato a Milano nel 1930. Inizia a interessarsi di fotografia come dilettante poi nel 1953 entra a far parte della Sezione Cinema della Edin-svolta s.p.a. diretta da Ermanno Olmi. Ha lavorato poi come direttore della fotogra-fia per lo stesso Olmi, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Eripando Visconti, Umberto Lenzi, Giancarlo De Bosio, Duccio Tessari, Steno, Nelo Risi, Renato Pozzetto. Tra il 1965 e il 2000 ha realizzato 1900 spot per le più qualificate case di produzioni di Milano e Torino oltre a numerosi documentari. Il punto di vista è stato in Vetrina a Valdarno Cinema 2011.

Regia: Paolo Fantini, Maricla Tagliaferri Sceneggiatura: Paolo Fantini, Maricla Tagliaferri Fotografia: Paolo Fantini, Maricla Tagliaferri Montaggio: Paolo Fantini, Maricla Tagliaferri Produttore: Paolo Fantini, Maricla Tagliaferri Produzione: S.C.V.Durata: 4’ – Italia, col., AVCHD, 2011 Cineclub Fedic Isca Milano

SINOSSI Le asprezze della realtà invadono e frantumano le nostre certezze, so-prattutto quando ci si rifugia nel guscio dei riti quotidiani. Oggi, come negli anni ’70, cui appartiene il brano musicale di Finardi, il politico è ancora più che mai personale e l’”altro” ci invade anche contro la nostra volontà.

PAOLO FANTINI Nato a Roma nel 1948, giornalista. Dai primi corti in 8mm rea-lizzati dal 1963, è approdato in successione al Super8, al 16 mm e infine al video analogico. Ha realizzato oltre una trentina di corti e un lungometraggio presentati in rassegne e manifestazioni italiane e internazionale. La sua attività di filmmaker si è interrotta nel 1980 ed è ripresa nel 2011 con il digitale. In concorso lo scorso anno a Valdarno Cinema con Fluxus.

MARICLA TAGLIAFERRI 63 anni, romana, giornalista. Inizia ad occuparsi di cinema indipendente nel 1975 organizzando rassegne ed eventi legati al cine-ma femminile. Dal 1977 al 1980 ha realizzato corti e un lungometrag-gio in Super8. Nel 2011 si è riavvici-nata alla produzio-ne indipendente come video ma-ker.

Zucchero

Regia: Franco Fais Sceneggiatura: Franco Fais Fotografia: Franco Fais Musica: Alessandro SavarreseMontaggio: Franco FaisInterpreti: Gli alunni della scuola elementare di Bauladu (Oristano)Produttore: Franco FaisDurata: 27’ – Italia, col., Mini Dv, 2012 Cineclub Fedic Sassari

SINOSSI La passione di Cristo. Dalle nozze di Cana alla resurrezione.

FRANCO FAIS Nato a Bonarcardo (OR) nel 1957, è stato allievo come mimo di Angelo Corti, Marise Flach, Marcel Marceau e Yves Lebreton.Nel 1995, come mimo inaugura il C.E.T. di Mogol in Umbria con Vittorio Storaro e Giuliano Montaldo. Ha diretto Pinocchio a Milis (2001), Naskimenta (2004), Sinnos de mammai in su pane (2004) Mamojada (2005), Erentzia (2008), Fiori d’autunno (2009). Sciola, oltre la pietra (2009) vince il premio della giuria giovani per il miglior documentario a Valdarno Cinema e Le regine di Austis (2011) ottiene allo stesso festival il premio per il miglior film prodotto da un autore Fedic.

I tre chiodi

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Valdarno Cinema Fedic 201261° concorso nazionale“premio marzocco”

Spazio Toscana

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CosméticaRegia: Igor BiddauSceneggiatura: Igor Biddau, Arnau Marin Diaz liberamente ispirata al romanzo Cosmetica del nemico di Amélie NothombFotografia: Yure VuleticMusica: Marco Dusti, Ultra PlaybackMontaggio: Yure VuleticInterpreti: Arnau Marin Diaz, Daniel Klamburg, Jenny Beacraft, Guillem Serra Sentinella, Joan Carles Vega, Alberto TempiProduttori: Alberto Tempi, Franco Baldini, Linda GonnelliProduzioni: Fresnel Multimedia, Off CinemaDurata: 100’ – Italia/Spagna, col., HD, 2011

SINOSSI In una stazione ferroviaria di Barcellona si incontrano casualmente Ge-roni Angust, uomo di affari, e Textor Texel, singolare personaggio apparentemente sbucato dal nulla, il quale invade lo spazio, prima fisico poi mentale, dell’altro raccontandogli le sue nefandezze, inizialmente talmente assurde che all’inizio si può pensare si tratti semplicemente di esibizionismo dell’orrido

IGOR BIDDAU Nato a Sassari nel 1974. Trasferitosi a Firenze, dal 1999 al 2002 realizza spot diffusi nelle reti nazionali. Nel 2003 firma il lungometraggio Fantasy Story che vince il Premio della giuria al “NIFF”. Dirige poi il corto Nero (2004) e il mediometraggio Giovanna d’Arco (2007). Dal 2001 al 2010 ha insegnato Educazione all’Immagine realizzando diversi progetti e prodotti multimediali tra cui un tg per ragazzi. In concorso a Valdarno Cinema con i corti Il maestro (2009) e Sala d’attesa (2011), ha fondato nel 2010 la “Fresnel Multimedia”.

Alla ricerca della perfezioneRegia: Lorenzo CaravelloSceneggiatura: Laura BiggiFotografia: Ugo TrapaneseMusica: Giuseppe CapozzoloMontaggio: Lorenzo CaravelloInterpreti: Giulio Materassi, Guendalina Degli Innocenti, Pietro Fabiani, Alessandro Ricci, Massimo Cardelli, Lorenzo Cardelli, Chiara Cappelli, Pierfrancesco Bigazzi, Chiara MazzoniProduttore: Igor BiddauProduzione: OFF Cinema - Laboratori per il nuovo cinemaDurata: 11’ - Italia, col., FullHD, 2011 Cineclub Cineamatori delle Apuane Massa Carrara

SINOSSI Storia adolescenziale di una ragazza con problemi di anoressia. L’amore e la famiglia insieme per superare il problema.

LORENZO CARAVELLO Nato a Palermo nel 1962, risiede a Carrara. Ha fon-dato nel 1999 con Laura Biggi e Angelo Iannattone il club Gruppo Cineamatori delle Apuane. Ha realizzato come regista operatore e montatore di video circa 16 cortometraggi, tutti realizzati con i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Tra questi: La banda del bosco, La leggenda del marmo bianco, Black Bull, Un problema da risolvere presto, Ho solo voglia di piangere, L’inizio della fine, Piccoli investigatori. Collabora con associazioni di volontariato. La sua prima passione è stata e rimane la fotografia.

003 e mezzoRegia: Francesco MariniSceneggiatura: Francesco MariniFotografia: Bianca SangalliMusica: Lorenzo CrestiMontaggio: Francesco MariniInterpreti: Riccardo Carnasciali, Francesco Marini, Marco Sangalli, Arianna Livi, Niccolò Crulli, Francesco Santoruvo, Maria Matteini, Alessandro Andreotti, Gabriele Ciapi, Silvia Ciolli, Don Simone Imperiosi, Claudia PaciniProduttore: Niccolò CrulliProduzioni: Studiofilm & Co.Durata: 49’ – Italia, col., DV, 2011. Cineclub Fedic S. Giovanni Valdarno

SINOSSI La spia inglese Gian Ettore Bond, figlio del ben più famoso James Bond, è tenuto in scarsa considerazione dall’Intelligence Service a causa della sua inet-titudine. Ma quando il malvagio dottor Werneher Van Braun decide di eliminarlo, per paura che abbia le stesse capacità del padre e possa ostacolare il suo piano terroristico, l’imbranata spia avrà l’occasione di riscattarsi e rifarsi delle angherie subite nel corso degli anni.

STUDIOFILM & CO. In origine Stupidofilm & Co. Nasce nel 2010 a San Giovanni Valdarno da un gruppo formato da ragazzi uniti dalla passione per il cinema. La loro prima produzione, Matthew’s Jesus. Il musical, è stata presentata alla scorsa del Valdarno Cinema Fedic nella sezione “Spazio Toscana”, Poi la compagnia è cresciuta allargando il numero dei suoi partecipanti. Dopo 003 e mezzo è tuttora in produzione un nuovo lungometraggio.

L’angelo Regia: Giovanni “Mito” PossematoSceneggiatura: Ma.Ga.Fotografia: Ma.Ga.Montaggio: Ma.Ga.Interpreti: Giovanni “Mito” Possemato, Anna PaciProduttori: Ma.Ga.Produzione: Ma.Ga.Durata: 7’ – Italia, col., DVD, 2012. Cineclub Fedic S. Giovanni Valdarno

SINOSSI La corsività della vita di uno sceneggiatore nel suo stato d’animo qua-lunque dove la responsabilità lo deduce nella nascita dal niente dell’opera.

GIOVANNI “MITO” POSSEMATO Nato a Pistoia nel 1960. È un autore multi-mediale: regista, scrittore, poeta, attore e musicista. Ha diretto 33 film dal 1990 di diverso genere e argomento: turistici, geografici, storici, musicali, psichedelici. Con le musiche scritte di proprio pugno.

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Regia: Antonio FabbriniSceneggiatura: Antonio FabbriniFotografia: Antonio FabbriniMusica: Antonio FabbriniMontaggio: Antonio FabbriniInterpreti: Marco Bigi, Vanni Baldini, Denny Bonicolini, Barbara Cantelli, Lorenzo Michelini, Andrea SempliciProduzione: Gruppo Cineamatori delle ApuaneDurata: 12’ – Italia, col., HD, 2010. Cineclub Fedic S. Giovanni Valdarno

SINOSSI Riuscirà il commissario Bianchi a fermare il misterioso serial killer che commette i propri efferati delitti travestito da Superman?

ANTONIO FABBRINI Nato a San Giovanni Valdarno (AR) nel 1964. Comincia la sua attività come musicista nel 1987 e dal 1996 recita in compagnie teatrali. Nel 2006 dirige il suo primo cortometraggio My Way. La sua filmografia comprende, tra gli altri, Radio Campo dei Miracoli (2007) premio speciale al Concorso nazio-nale Cine-Video Premio Perini di Milano, Troppe papere nel laghetto (2009) e Il miracolo del latte (2009), vincitore della 4° edizione del Premio Cinematografico L’Airone 2010 di Lagosanto (FE) e scelto per concorrere al Premio Fedic d’oro 2010.

Fermate Superman!De VinculoRegia: Alessio BonadioSceneggiatura: Massimiliano FruchiFotografia: Alessio BonadioMusica: Age of Rain (band composta da Daniele Becattini, Alessio Matteagi, Lorenzo Venuti)Montaggio: Alessio BonadioInterpreti: Massimiliano Fruchi, Matteo Baldini, Noemi Basco, Silvia Stufetti, Angelo Bonadio, Leonardo Fratini, Gabriele Massimiliano Conti, Fabio Civitelli, Simone FerriniProduttore: Sangio’s PeopleProduzione: Sangio’s PeopleDurata: 42’ – Italia, col., HDV/AVCHD, 2011

SINOSSI Romolo è un giovane che ha davanti una carriera promettente in un’azienda di fast food. Spinto dal collega, amico e coinquilino Remo, realizza un progetto di assorbimento di un’altra catena di fast food per migliorare la rendita della propria attività. Il progetto però prevede il licenziamento di molti dipendenti e ciò provoca in Romolo degli scrupoli di coscienza che iniziano a manifestarsi nella sua testa in maniera sempre più forte fino ad arrivare a sognare di essere condannato in un processo futuro.

ALESSIO BONADIO e MASSIMILIANO FRUCHI Nati entrambi a Figline Val-darno (FI) nel 1993. Sono due studenti del Liceo Scientifico “Benedetto Varchi”. Hanno iniziato a registrare video, prima corti, poi lungometraggi, nel 2010 come elaborati da presentare a scuola come ricerche di religione. Il primo lavoro è stato un’attualizzazione libera della vita di S. Paolo. Nel 2011, utilizzando lo pseudonimo “Sangio’s People”, hanno realizzato La vita non è un gioco come elaborato per il concorso omonimo indetto dal SERT e presentato al Valdarno Cinema Fedic nella sezione “Spazio Toscana”.

Un giorno perfettoRegia: Roberto Caccavo, Igor BiddauSceneggiatura: Roberto CaccavoFotografia: Igor BiddauMontaggio: Igor Biddau, Roberto CaccavoInterpreti: Kourosh Salarvand, Lorenc Gjerkaj, Lin Xiaofeng, Glaucia Jeane Da Silva, Gabriel DonniniProduttori: Igor Biddau, Roberto CaccavoProduzioni: Fresnel MultimediaDurata: 50’ – Italia, col., HD, 2011.

SINOSSI Realizzato nell’ambito del progetto “Mens Sana in Toscana”, in collabo-razione con il Laboratorio delle Differenze, Associazione Arteriosa, Associazione Officina e We Meet Prato. Sono protagonisti quattro giovani stranieri residenti tra Prato e Firenze. Kourosh Salarvand è uno studente di storia del teatro all’Università, Lorenc Gjerkaj è un infermiere professionista albanese, Lin Xiaofeng è un istruttore di scuola guida per cinesi e Glaucia Jeane da Silva è infermiera e mamma a tempo pieno.

ROBERTO CACCAVO Attore, regista e autore di teatro. Laureato nel 2006 in Storia del teatro a Firenze, si forma come attore attraverso seminari e l’esperienza diretta nel campo professionistico. Dal 2009 conduce laboratori con i detenuti del carcere di Pistoia. E’ l’ideatore e direttore artistico nel teatro sociale del Laboratorio interculturale delle Differenze a Prato in collaborazione con Atreriosa. Collabora con il Teatro Excelsior di Reggello. E’ autore e interprete del monologo Congotrail e di Metrocubo. E’ autore insieme a Igor Biddau del documentario Un giorno perfetto. Attualmente col Teatro dell’Elce gira per festival e teatri italiani con la performance sensoriale Il Salone di Z***

IGOR BIDDAU per la biofilmografia, cfr. pag. 40

L’idea miglioreRegia: Lauro CrocianiSceneggiatura: Lauro CrocianiFotografia: Gianfranco PinziMusica: Kevin MacLeodMontaggio: Lauro CrocianiInterpreti: Alessandro Ercole Pascucci, Paolo Cappelli, Alessandra Palazzi, Renato Preziuso, Emiliano Martinelli, Miriam Pietroniro, Antonella Severini, Remo Della Lena, Dario Crociani, Antonio Fadda, Gianfranco Pinzi, Corrado PellegriniProduttore: Lauro CrocianiProduzione: Immagini e suonoDurata: 14’ – Italia, col., MiniDV, 2011 Immagini e Suono Chianciano Terme

SINOSSI Nel 1985 c’è stata la battaglia dell’etere per una giusta e libera informa-zione, con oscure manovre che hanno scalato il potere.

LAURO CROCIANI per la biofilmografia, cfr. pag. 35

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Reality NewsRegia: Salvatore VitielloSceneggiatura: Salvatore Vitiello, Maria Serena BernardiFotografia: Mark MelvilleMusica: Anthony SidneyMontaggio: Salvatore VitielloInterpreti: Francesco Biscione, Sergio Ciulli, Ornella Grassi, Giulia Rupi, Giovanni Anzaldo, Marco Venienti, Bruno SantiniProduttori: Salvatore Vitiello, Maria Serena Bernardi, Letizia SartiniProduzione: SNCI ProduzioneDurata: 92’ – Italia, col., Digitale RED 4K, 2011

SINOSSI Nove attori e il loro autista vengono rapiti durante una tournée teatrale, organizzata per i militari italiani nei paesi di guerra. Il sequestro è a scopo politico, ma presto si trasforma in un vero e proprio reality all’insaputa dei sequestrati e le immagini della loro prigionia vengono inviate dai terroristi a un’emittente tv italiana per la messa in onda 24 ore su 24, in cambio dei ricavati delle vendite pubblicita-rie. Il programma riscuote un enorme successo.

SALVATORE VITIELLO Nato a Napoli nel 1966, risiede a Firenze. Figlio di eser-centi cinematografici. Si laurea in Scienze economiche a Siena nel 1994. Nel 1999 fonda a Firenze la Scuola Nazionale Cinema Indipendente. Tra i suoi lavori, i corti Fine (1996), Lo shock dei due mondi (1998), Petrificatum (2000), Pomerig-gio al cinema (2001), Il divano (2002), Spiragli di coscienza (2005), Y (2008) e i lungometraggi Il quadro (2003), La cometa (2004), Dov’è Sisifo? (2006) e The Darkest Night (2008). È stato assistente ne Gli amici del Bar Margherita (2008) di Pupi Avati.

Ritorno al mareRegia: Paolo SantangeloSceneggiatura: Paolo SantangeloFotografia: Pasquale PilatoMusica: Giuseppe CusumanoMontaggio: Paolo SantangeloInterpreti: Santo D’Aleo, Antonina Baldassano, Mario Sclafani ,Francesco Montalbano, Calogero Baldassano, Emilio Sorce, Giuseppe Giammona, Alessandro Giordano, Agostino Interrante, Nino MontalbanoProduttore: Paolo SantangeloProduzione: indipendenteDurata: 76’ – Italia, col., DVCpro HD, 2011

SINOSSI Vincenzo è un anziano pescatore, vedovo, in difficoltà economica, che vive con la giovane figlia. L’unico scopo della sua vita è l’attività di pescatore, che ormai non può più svolgere a causa dell’età avanzata. Nonostante i suoi compagni facciano di tutto per dissuaderlo da salire a bordo del peschereccio, Vincenzo

non si rassegna e cerca ogni giornodi tornare in mare. Anche la figlia soffre del disagio economico e psicologico dell’anziano padre e si trova ad af-frontare numerose difficoltà

PAOLO SANTANGELO Nato a Sciacca (AG) nel 1973, vive a Sesto Fiorentino (FI). È docente di montag-

gio presso la scuola “Immagina” di Firenze. Ha diretto i corti Stranizzi d’amuri”, Dall’alto dei loculi e, nel 2006, Pisci di broru, vincitore del Premio Corto Siracusa-no, del Festival di Brescello, dell’Intel Centrino Duo Award del Festival di Taormina, del Premio Massimo Troisi e del Festival Niff di Cinecittà. Dopo La pecora marina e Pick Pack Western, debutta nel lungometraggio con Pupi di zucchero. Nel 2010 vince al Valdarno Cinema Fedic il Giglio fiorentino d’argento per la miglior regia con il corto La principessa del mare.

Prima dell’esordioRegia: Giovanni “Mito” PossematoSceneggiatura: Ma.Ga.Fotografia: Ma.Ga.Montaggio: Ma.Ga.Interpreti: Giovanni “Mito” Possemato, Anna PaciProduttori: Ma.Ga.Produzione: Ma.Ga.Durata: 29’ – Italia, col., DVD, 2012. Cineclub Fedic S. Giovanni Valdarno

SINOSSI Dove le ultime ore sono dedicate alla contemplazione delle dinamiche e il fregio dell’ansia aspetta che l’ultima opera dinanzi a chi ama come un’intersezio-ne di metodi e misfatti collegano la materializzazione di un amore non condivisibile nella teatralità del templarismo.

GIOVANNI “MITO” POSSEMATO per la biofilmografia, cfr. pag. 40

Io sono come te!Regia: Tatiana SaltarelloSceneggiatura: Tatiana SaltarelloFotografia: Chiara ScarselliMusica: Resi NakajMontaggio: Chiara ScarselliInterpreti: Altin Gashi, Ardit Selmanaj, Behar Shala, Barbara Canka, Cristiano Fiorelli, Fatjan Piranej, Ilyass Echaibi, Liban Shire Mohamed, Mohamed Abdulahi, Sophie Francesca Fall, Yassine El Harti, Amerigo Armi, Natalia Rudnytska, Alami Yzza, Greta Bullari, Caterina Scarselli, Hassan Mohamed, Claudia Lettieri, Tatiana Saltarello, Resi NakajProduttori: Quelli del Bazar onlus/Anpas ToscanaProduzione: Quelli del Bazar onlus/Anpas ToscanaDurata: 52’ – Italia, col., DV, 2011

SINOSSI Una homeless incontra casualmente un gruppo di ragazzi che sono alle prese con pregiudizi quotidiani. La donna li vuole comunque coinvolgere nella lettura che parla di un gruppo di giovani come loro e del proprietario della loro città che ha stabilito leggi discriminatorie e razziali. I ragazzi del libro realizzeranno un grande evento a cui parteciperà tutta la città e insieme getteranno le basi per una società basata sul principio della tolleranza.

TATIANA SALTARELLO Regista teatrale del gruppo interetnico Teatranti dei Po-poli dal 2000, risiede a Firenze. Ha all’attivo numerose produzioni realizzate in oc-casione di progetti e rassegne estive del Comune di Firenze. Tra queste, Gli ospiti inattesi che ha vinto il premio della critica nell’ambito della “Rassegna internaziona-le di teatro ragazzi, Premio Ribalta 2010”. Svolge poi dal 1999 laboratori di teatro sociale nelle scuole e dal 2005 con minori stranieri e italiani ospiti di strutture co-munitarie. Nel 2011 ha svolto anche un progetto per l’utenza carceraria minorile.

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L’ultima ombra Regia: Giulio Dell’AquilaSceneggiatura: Giulio Dell’Aquila, Samuele InnocentiFotografia: Giulio Dell’AquilaMusica: Alice nel paese delle meraviglieMontaggio: Giulio Dell’AquilaInterpreti: Gioele VolpeProduttori: Giulio Dell’Aquila, Samuele InnocentiProduzione: Rock GS ProductionDurata: 4’ – Italia, col., DV, 2012. Cineclub Fedic S. Giovanni Valdarno

SINOSSI Fin dalla nascita ognuno di noi ha un’ombra. Mettiamoci però per un momento nei panni della nostra ombra. Lei crede di essere importante per noi, ma non è così. E cosa accadrebbe se se ne accorgesse?

GIULIO DELL’AQUILA Nato a Pisa nel 1992. Dopo aver diretto i corti La resurre-zione della forza e Jedi vs. Smith, fa parte dello staff di Valdarno Cinema e qui ha ottenuto, insieme al sodale Samuele Innocenti, la menzione speciale della Giuria nel concorso “Visioni di futuro” per il corto Solo noi. Il sequel di questo lavoro, Solo noi 2, è stato presentato allo stesso festival nella sezione Spazio Toscana. Nel 2011 fonda, sempre con Innocenti, la “Rock-G Production” che in seguito, durante la produzione di I Write, ha mutato il suo nome in “Rock G.S. Production”.

Turning PointRegia: Gianluca Giordano, Giulia Lachi, Giovanni Di Costanzo, Michele Leonardi, Linda Mechi RogaiSceneggiatura: Jacopo FontanellaFotografia: Rossella Lombardo, Francesco Braschi, Pietro Braschi, Sara CiariMusica: Andrea RucciMontaggio: Francesco Rossinelli, Francesco Ristori, Mirko LombardoInterpreti: Alessio Giusti, Danny Bonicolini, Gianni Iervolino, Serena Ricci, Stefano BaldecchiProduttore: Francesco AielloProduzioni: Le ali di IcaroDurata: 35’ – Italia, col., HDV, 2012 Cineclub Fedic S. Giovanni Valdarno

SINOSSI Giorgio, alla soglia dei 40 anni, ha perduto ormai ogni stimolo e si tra-scina da una ricevitoria del Lotto a una sala Snai nel tentativo di sfidare la fortuna. Lasciato dalla fidanzata, ha perso anche il lavoro. La sua unica valvola di sfogo è la scrittura. Un giorno però, attraverso l’incontro fortuito con un barbone giramondo, c’è per lui una svolta improvvisa.

LE ALI DI ICARO Laboratorio di cinematografia nato nel settembre 2010 sotto la supervisione di Jacopo Fontanella, dopo una breve esperienza con la regista Daniela Persico. Opera nel Valdarno. Improntato su una logica basata sulla colletti-vità e sulla visione del cinema come ‘gioco di squadra’, produce come primo film proprio Turning Point in cui ciascun componente del laboratorio riveste un ruolo determinante nella realizzazione. Dopo questo film, sta già lavorando a un altro progetto.

Il sentiero e la torreRegia: Piero GrazziSceneggiatura: Piero GrazziFotografia: Piero GrazziMontaggio: Piero GrazziInterpreti: Brunero Burbassi, Laura CortiProduzione: Nexustv.netDurata: 27’ – Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Omaggio dichiarato a I ponti di Madison County di Clint Eastwood. Ma i personaggi principali portano i nomi dei protagonisti di altri due film molto noti, le cui trame si intrecciano in un continuo di rimandi e citazioni. Come in uno spec-chio....la realtà è capovolta... Una provvidenziale telefonata ripristinerà, di nuovo, il senso delle cose ed i due ritorneranno alle loro storie d’origine.

PIERO GRAZZI Valdarnese, classe 1962, ha realizzato vari corti tra cui Dark Rooms (co-regia Brunero Burbassi) mostrato a Cannes 2010 nella sezione “Short FilmCorner” per l’Italia. Tra i lavori più importanti, il videopodcast Tuscany Podtra-vels. Nel 2007 ha partecipato come formatore al cantiere per la creazione della webtv “Generacomunicazioni.tv”, di cui è curatore.

Regia: Lorenzo AndreaggiSceneggiatura: Lorenzo Andreaggi, Mario Mariani dal romanzo omonimo di Lorenzo AndreaggiFotografia: Lorenzo AndreaggiMusica: Adam il gobboMontaggio: Lorenzo AndreaggiInterpreti: Lorenzo Andreaggi, Mario Mariani, Yuliia Kravchenko, Niccolò Biffoli, Maddalena Ceredi, Adelaide Foti, Sonia Formichi, Irene Barbugli, Matteo GiordanoProduttore: Lorenzo AndreaggiProduzione: Andreaggi ProduzioniDurata: 100’ – Italia, col., DV/HDV, 2011

SINOSSI Florentia 1376. Nel piccolo borgo del Bandino, vicino al monastero del Paradiso, si consumano rapporti sessuali tra frati e suore. Col tempo, alcune suore rimangono in-cinta. Nel frattempo, il nobile fiorentino Anto-nio Alberti, sfuggito alla peste, diventa il nuovo proprietario di questo complesso del Paradi-so e viene ad abitarci, ignaro di tutto.

LORENZO ANDREAGGI Nato a Firenze nel 1990. Dal 2000 al 2005, realizza numerosi cortometraggi indipendenti. Ha studiato recitazione alla Scuola Cinema-tografica di Giuseppe Ferlito e alla Scuola Teatrale di Adelaide Foti. Ottiene la sua prima parte in Amici Miei. Quando tutto ebbe inizio (2011) di Neri Parenti. A 17 anni scrive il primo romanzo, I trabocchetti del Bandino, pubblicato da Sarnus nel 2011. Oggi è il capocomico della Compagnia Giovani del Teatro Reims di Firenze.

I trabocchetti del Bandino

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Valdarno Cinema Fedic 201261° concorso nazionale“premio marzocco”

Fedic Scuola

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VALDARNO CINEMA SCUOLA

Venerdì 20 aprile 2012Aula Magna Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena

Valdarno Cinema incontra le scuole primarie e secondarie dei Comprensivi di San Giovanni Valdarno in una mattinata in cui verranno proiettati video realizzati esclusivamente in ambito scolastico con l’intento di promuovere un’autentica educazione all’immagine in movimento.I film prodotti dalle classi costituiscono una forte ricchezza sia per gli alunni e gli insegnanti che li hanno realizzati, sia per quelli che li guardano e si coinvolgono.Con questa iniziativa Fedic Scuola pubblicizza l’utilizzo del cinema come potente mezzo di educazione e di espressione artistica degli studenti.

PROGRAMMA:

Introduzione all’evento e presentazione dei cortometraggi a cura di Maria Teresa Caburosso,responsabile nazionale di Fedic Scuola, e di Serena Ricci, Fedic Scuola S. Giovanni Valdarno

INIZIO PROIEZIONI ore 9.30

UNA FORMICA UN PO’ COSì [3’35”]Scuola infanzia Botticino Sera (Bs) plesso rossoLa divertente e briosa animazione, tratta dall’omonimo libro di T. Corda, narra le vicende di una formica che cerca a tutti costi di distinguersi dalle altre.

UNA STORIA D’ AMORE [2’ 50’’]Scuola Infanzia Botticino Sera (Bs) plesso verdeStoria di un semino che diventa fiore grazie alle amorose cure della terra e dell’uomo.

BUON 150 ITALIA [4’39’’]Classi 1° A e B Scuola Primaria “G. Oberdan” di LeccoAuguri all’Italia nel 150° anniversario attraverso il ricordo dei momenti più importanti della sua storia.

CAMBIA STILE [8’18’’]Classi 5°A e B della scuola Primaria “A. Diaz” di Oggiono (Lc)Spesso chi si comporta in modo sgarbato e arrogante nasconde un cattivo rapporto con se stesso.

I DIRITTI DEI BAMBINI [4’27’’ ]Classi 4°A e B della Scuola Primaria “Maria Ausiliatrice” di LeccoSe nasci in alcuni luoghi del mondo, fin da bambino, non hai gli stessi diritti di altri. Non sempre siamo consapevoli che gli oggetti che usiamo sono il frutto di lavoro minorile.

UN PROBLEMA DA RISOLVERE PRESTO! [10’]Classe 2° A Scuola Primaria di Bagnone (Ms)La solidarietà tra i bambini aiuta a risolvere anche problemi apparentemente difficili.

CARTINI ANIMATI [3’30’’]Classi prime Scuola Primaria “Marconi” di Roncaglia (Piacenza)L’uomo riceve dalla Terra numerosi frutti e risorse ma non ne ha mai abbastanza; chiede sempre di più e prende sempre di più come se la Terra fosse di sua proprietà. L’animazione induce a riflettere sul fatto che la Terra è solo in prestito.

ALLA SCOPERTA DEL RISORGIMENTO IN TOSCANA [14’8’’]Classi 3° A, B, C , 4° A, B, C , 5°A , B della Scuola Primaria Bani - Istituto Comprensivo “G. Marconi” di San Giovanni Valdarno (AR)PROGETTO “ITALIA 150” A CURA DEGLI ALUNNI E INSEGNANTI DELL’ISTITUTO COM-PRENSIVO MARCONIOriginale e divertente ricostruzione del Risorgimento attraverso le tracce tangibili nel nostro territorio. Canti letture filastrocche e disegni ci fanno conoscere concetti fondamentali come quello di Cittadinanza Costituzione e Repubblica.

UMANIMATI [9’38’’]Classe 1° B Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Perlasca”di Rezzato (Bs)Interessante composizione video musicale in 4 tempi che riporta un percorso di conoscenza del proprio ritmo “naturale”.

HO SOLO VOGLIA DI PIANGERE [3’28”]Classe 3° G Scuola Secondaria di Primo Grado “Carducci” di CarraraL’amicizia e la solidarietà tra ragazze adolescenti permette di sfatare la moda degli “Emo”.

USARE CON CURA [1’1”]Classi 3°A, B e C della Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Moro” di Cerro al Lambro (Mi) L’uomo riceve dalla Terra numerosi frutti e risorse ma non ne ha mai abbastanza; chiede sempre di più e prende sempre di più come se la Terra fosse di sua proprietà. L’animazione induce a riflettere sul fatto che la Terra è solo in prestito.

150 FRULLATORE [1’]Classe 2° H dell’Istituto Peyron-Fermi di TorinoL’unità fa la differenza, ma la differenza fa l’unità…proprio come dentro un grande frullatore!

CIBO ED EQUITA’ [1’24”]Classe 4° Istituto Superiore G. Rota di Calolziocorte (Lc)Spesso non pensiamo che quello che mangiamo è frutto di sfruttamento del lavoro di per-sone lontane da noi. Possiamo imparare a consumare ciò che deriva da un lavoro equo e solidale.

SINE SOLE SILEO [14’37”] Classe 5° Liceo Linguistico Europeo Istituto S. Umiltà di FaenzaLa storia di Asia, una ragazza che cerca di realizzare una sua passione, è la cornice in cui collocare una riflessione sulla fotografia. Approfondendo l’opera di diversi artisti, Asia capirà che la fotografia, come dice Henri Cartier - Bresson, è anche un “modo per comprendere”.

ACHAB [7’39”]di Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, Sede Piemonte, Di-partimento Animazione Chieri (TO)Il Capitano Achab è sopravvissuto all’ultimo scontro con la balena bianca. Naufrago su un’isola deserta vive con l’ossessione per Moby Dick. Una violenta tempesta gli permette di liberarsi dall’incubo con un’ultima buona azione.

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003 e mezzoAl di là della lunaAlfred Ali di farfallaAlla ricerca della perfezioneAngelo (L’)Appartamento ad AteneArticolo 1AvanspettacoloBastava una notte Siciliani di TunisiBuio in salaCaviglia di Amelia (La) Cinque giorni di tempesta Colori d’Italia Cose naturaliCosmeticaCuore neroDe VinculoDietro il buioDolce (Il)Dopo... niente è più lo stessoEstate che non viene (L’)Favole di Casimiro (Le)Fermate Superman! Gabanì - due volte campioneGiardino di Semir (Il)Gino Paoli, un poeta amicoGiorno perfetto (Un)Hydra - The seriesIdea migliore (L’)In arte Lilia SilviIn fondo a destraIo sono come teIo sono LiMetamorfosiMinoTawra: Exporting Change Mr. DennisNancarrow - Study N°5 Nonna si deve asciugare Occulto della terra (L’)Ognuno fa quello che può per non pensare alla vitaPar condicioPizzangrilloPoesie per Chiara - Garner TullisPoeta (Il)

Prima dell’esordioRabbit HoleReality NewsRimpiantoRitorno al mareS.A.L.P. Esercizio di memoria SagrasciaSan SabbaSelciatiSentiero e la torre (Il)Sera prima (La)Strada verso casa (La) Tapperman Tomorrow’s LandTorino prima CapitaleTrabocchetti del Bandino (I)Tre chiodi (I)TrentamenoseiTurning PointUltima ombra (L’)UltimiUndici

Zucchero

Indice dei film Indice dei nomi

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Agresta GabrieleAndreaggi LorenzoAngius BonifacioBiddau IgorBigazzi PierfrancescoBonadio AlessioCaccavo RobertoCaimi LambertoCalogero FrancescoCapece Mauro JohnCappelli PaoloCaravello LorenzoCarcasci LorenzoCarlevale IreneCollettivo Cromocinque Covelli AlfredoCrocè GiovanniCrociani LauroDalla Barba RossanoDavi AdrianoDell’Aquila GiulioDell’Erba TinoDi Costanzo GiovanniDipaola RuggeroDi Zio AlessioFabbrini AntonioFais FrancoFallai MassimoFantini PaoloFantoni LorenzoFares KamikairyGianfreda MarcoGiliberti ManuelGiordano GianlucaGrazzi PieroGroppa ValerioLachi GiuliaLatini MassimoLeidi PierantonioLeonardi MicheleMaccioni GermanoMandarino EmilioMandolesi RolfMarchesini RiccardoMariani Andrea PacoMarini FrancescoMarino PasqualeMechi Rogai LindaMenegatti CarloMeneghetti FilippoMerlino Roberto

Meroni AlbertoMohammad Massimo AlìMolinatti RossanaMugnai AndreaPolpettini FabrizioPossemato GiovanniPressburger GiorgioRapè AldoRicci GiorgioRizzo BeppeRossi SamueleSabbatini GiorgioSaltarello TatianaSalvetti RiccardoSantangelo PaoloSavio GiorgioSegre AndreaTagliaferri MariclaTomaselli PieroTrengia DanieleTullio VivanVerdesca MimmoVitiello SalvatoreZambelli Nicola

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