Valdarno Cinema Fedic 2011

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valdarno cinema fedic 2011 valdarno cinema fedic via g. borsi, 1 52027 san giovanni valdarno . ar tel./fax 055 940943 [email protected] www.cinemafedic.it MINISTERO PER I BENI ARTISTI E CULTURALI PROVINCIA di AREZZO Comune di S. GIOVANNI V.NO fedic Cine Club Sangiovannese

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Catalogo 2011 del Valdarno Cinema Fedic

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valdarno cinema fedic 2011

valdarno cinema fedicvia g. borsi, 152027 san giovanni valdarno . artel./fax 055 [email protected]

MINISTERO PER I BENIARTISTI E CULTURALI

PROVINCIA di AREZZO

Comune diS. GIOVANNI V.NO

fedic

Cine ClubSangiovannese

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ORGANIZZAZIONE

Presidente del Comitato: Marino Borgogni

Vice Presidenti: Barbara Fabbri

Fabio Franchi

Direzione artistica: Francesco Calogero

Direzione organizzativa: Silvio Del Riccio

Segreteria: Chiara Donato

Francesca Fabbri

Direzione ufficio stampa: Paolo Micalizzi

Collaborazione ufficio stampa: Francesca Del Sala

Redazione del catalogo e sito internet: Chiara Ferretti

Rapporti con le scuole: Maria Teresa Caburosso

Daniele Corsi

Massimo Maisetti

Elisa Naldini

Serena Ricci

Rapporti con le istituzioni: Stefano Bonchi

Direzione ufficio ospitalità: Chiara Donato

Ufficio ospitalità: Giulia Baldi

Sara Benevieri

Elisa Ermini

Chiara Mazzoni

Settore tecnico: Pierfrancesco Bigazzi

Giacomo Bronzi

Marcello Chimentelli

Giulio Dell’Aquila

Lorenzo Donnini

Samuele Innocenti

Gioele Volpe

Sigla: Lorenzo Donnini

Pierfrancesco Bigazzi

valdarno cinema fedic . 11/14 maggio 2011

COMITATO ORGANIZZATORE

In rappresentanza della FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub):

Marino Borgogni

Giacomo Bronzi

Daniele Corsi

Massimo Maisetti

Angelo Tantaro

In rappresentanza del Comune di San Giovanni Valdarno:

Stefano Bonchi

Simone Emiliani

Barbara Fabbri

Fabio Franchi

Elisa Naldini

In rappresentanza del Cine Club Sangiovannese:

Raffaello Alberti

Stefano Beccastrini

Stefano Pratesi

Serena Ricci

Giulio Soldani

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Introduzione

La Città di San Giovanni Valdarno è pronta ad accogliere la 29° edizione del Valdarno Cinema Fedic, appuntamento fisso per gli appassionati di cinematogra-fia e per l’intera città.

L’edizione di quest’anno, anche attraverso l’ospitalità al concorso omonimo realiz-zato dalla CGIL di Messina, ha come tema centrale “i giovani e il lavoro”, perché la cultura, in questo caso quella cinematografica, possa essere una risorsa e un mezzo di espressione per comprendere come i giovani si relazionano al mondo del lavoro e quali possano essere le loro aspettative e le attese per un futuro quanto mai incerto.In questo contesto si inserisce la scelta di un’interessante striscia quotidiana dal titolo “Non è un paese per lavoratori” che si aprirà con la proiezione de I casi della vita di Corso Salani, regista scomparso recentemente e alla cui memoria l’Amministrazione Comunale ha riservato la sezione italiana del premio cinemato-grafico “Marco Melani 2011”.

Siamo particolarmente orgogliosi di poter consegnare i premi, proclamati all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, ad Antonio Capuano con L’amore buio (Premio Fedic) e a Massimo Coppola, regista di nuova generazione, per il film Hai paura del buio (Menzione Speciale al Premio Fedic).

Resta, come da tradizione, il Premio Marzocco che quest’anno andrà a Giuliano Montaldo. Una delle novità del Festival sarà invece la premiazione del concorso “I giovani e il lavoro” organizzato dalla CGIL di Messina, il premio verrà consegnato a Maurilio Forestieri con Vita da cani.

Un particolare e sentito ringraziamento allo staff organizzativo che opera sempre con impegno e dedizione facendo del Valdarno Cinema Fedic un patrimonio culturale dal quale non possiamo uscirne che arricchiti.

E allora non resta che dire…buon Festival! 

Maurizio Viligiardi Sindaco di

San Giovanni Valdarno

Barbara FabbriAssessore alla Cultura

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Valdarno Cinema 2011 : il festival della FEDIC

Da martedì 10 a domenica 15 maggio la città di San Giovanni Valdarno ospita il 62° Concorso nazionale, nato nel 1949 a Montecatini, trasferito nel 1983 nella città del Masaccio. L’inaugurazione prevede il vernissage della mostra di pittura di Karin Proia e la consegna del Premic Fedic at-tribuito dalla giuria della 67a Mostra di Venezia (1) a Antonio Capuano per L’amore buio. Al concorso si aggiungono le sezioni dedicate a Fedic Scuola (riferite al tema dell’educazione all’immagine nelle scuole), allo Spazio Toscana (corti e doc di autori toscani), ai film Fedic del 1961 (se-lezionati dalla Fondazione Cineteca Nazionale Fedic), a una retrospettiva sul lavoro nel cinema italiano (interessante per le opere proposte, per la presenza del corto vincitore a Messina del Concorso Cgil “I giovani e il lavoro”) e per la menzione speciale attribuita a Venezia al film di Massimo Coppola Hai paura del buio. E’ poi prevista la consegna del Premio Marzocco a Giuliano Montaldo con la proiezione del suo film I demoni di San Pietroburgo.Non a caso il festival valdarnese è definito istituzionale. La Fedic è presen-te giorno dopo giorno in un’apertura al cinema nell’accezione più ampia, con opere varie per durata e formato, firmate da noti professionisti o da esordienti per ora ancora sconosciuti. A San Giovanni Valdarno ha sede la Fondazione Cineteca Nazionale Fedic in grado di offrire all’attenzione dei cinefili gli splendidi cinquantenni film Fedic del 1961, e agli studiosi e ricercatori un prezioso servizio anche on line. Dal 1949 il mondo ha subìto trasformazioni radicali e la Fedic si è adegua-ta ai tempi. Nella sua storia il cinema indipendente è andato ad identificarsi con il cinema d’autore, dove autori veri sono quelli che hanno un’idea originale da esprimere e sanno comunicarla interessando, emozionando, coinvolgendo. Autore indipendente è chi, per conto proprio e a proprie spese, progetta la sua opera non come si coltiva un prodotto da vendere, ma come si trasmette una suggestione, un sogno, una riflessione, una ri-cerca, una ribellione all’omologato e al banale, dando corpo a un’esigenza di libertà e creatività. Autori indipendenti erano e sono quei cineamatori della Fedic che già nel 1961 rifiutavano di prendere in considerazione opere qualificabili come passatempi domenicali o filmini di famiglia, e da-vano al termine amatoriale tutt’altro significato. Quello per esempio sugge-rito dal critico Ermanno Comuzio: “Cinema d’amatore - bellissima parola – vuol dire cinema di chi ama il cinema, di chi lo fa perché ama prima andare al cinema e guardare ai grandi risultati degli Eisenstein, Renoir, Pudovkin, Kubrick, Chaplin, e poi cimentarsi dando il meglio di sé”.Cinquant’anni fa il Convegno di Bergamo del 1961 aveva trovato un’il-luminata conclusione nelle parole di Claudio Bertieri: “Per me cineama-tore è qualcosa di ben distinto da cine-dilettante… Cinema d’amato-re ha un suono falso soprattutto per le orecchie di chi non lo conosce. Prendendo in prestito una definizione anglosassone vorrei chiamarlo free cinema, cinema libero, e il cinema libero non è cinema minore, è il cine-ma maggiore perché ha in sé le possibilità e le capacità di superare le remore e le limitazioni del cinema professionale”. Vale pure riprendere un’osservazione espressa da Ernesto G. Laura (2): “Bisogna superare il concetto ambiguo di cinema non professionale, che vorrebbe mettere in una nicchia quanti operano nel cinema senza retribuzione rispetto a chi ne trae sostentamento per vivere. La vera distinzione è fra dilettantismo e professionalità. Dilettantismo è approssimazione, mediocrità tecnica ed espressiva. Professionalità è competenza, padronanza del mezzo tecnico e del linguaggio. Che poi si faccia un film per diletto o per mestiere è del tutto irrilevante. Professionalità significa possedere le capacità intellettuali e tecniche adeguate al tipo di comunicazione che si vuole ottenere per parlare agli altri”.

Il Valdarno Cinema Fedic ha dimostrato e continua a dimostrare che non sono pochi i possessori di queste doti: autori che con cinepresa e video-camera hanno arricchito la passione e il talento con la curiosità intellettuale e la capacità di coinvolgere, moltiplicando l’impegno, sviluppando le pro-prie capacità tecnico espressive di pari passo con l’evoluzione della tec-nologia, studiando il linguaggio, evitando le improvvisazioni, conquistando uno stile. Chi crede in quello che fa, chi vuole esistere culturalmente senza pretendere di far cultura per conto proprio, cerca nuove aperture, nuovi confronti e l’incontro nelle sale cinematografiche con quel pubblico di cui soffre l’assenza. Questi sono gli autori che vorremmo iscritti alla Fedic per aiutarli nell’impresa di raggiungere sempre nuovi spettatori nelle sale, nelle piazze, sulle reti televisive e su internet. L’uso sempre più popolare della vi-deocamera e il diffondersi delle nuove tecnologie procedono di pari passo con il dilagare dei concorsi dedicati al corto. Non c’è comune d’Italia dove non si riproduca l’iniziativa di distribuire coppe, medaglie e diplomi, che non risolvono il problema dell’emarginazione del cortometraggio d’autore. L’interesse per il corto dovrebbe andare oltre i confini dell’effimero. I pro-blemi, legati come sono alla assenza di strutture, vanno affrontati e risolti al di fuori dei rituali festivalieri. Il rientro dei costi per l’autore o il produttore (dove esiste) sarà un’utopia fino a quando i festival continueranno a proporsi come zone franche per la visione dei corti anziché come luoghi d’incontro, di promozione e di scambio per un mercato da costruire. Ed è importante che il corto abbia una sua ragione d’essere e una sua valenza: che sia cioè d’autore._____Note(1) La Giuria Fedic della 67a Mostra di Venezia era presieduta da Roberto Barzanti e composta da Ugo Baistrocchi, Claudio Carabba, Daniele Corsi, Carlo Gentile, Ernesto G. Laura, Mario Mazzetti, Paolo Micalizzi, Morando Morandini, Angelo Zanellato, Giancarlo Zappoli.

(2) Nel convegno “Essere filmmaker” nel 2000 curato a San Giovanni Valdarno da Paolo Micalizzi.

Massimo Maisetti Presidente FEDIC

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Buio in sala

Forse non è un caso che i due film segnalati all’ultima Mostra del Cinema di Venezia dalla tradizionale giuria della Fedic – il film vincitore L’amore buio di Antonio Capuano e il menzionato Hai paura del buio di Massimo Coppola - rechino nel titolo la stessa parola. Perché è veramente un pe-riodo buio, quello che stiamo vivendo.

Lo è naturalmente se si guarda alla situazione internazionale, straziata da conflitti che mistificano dietro nobili dichiarazioni umanitarie la volontà di accaparrarsi gli ingenti vantaggi economici che si profilano tra le pieghe dell’instabilità: un’ambiguità che rimanda alla situazione italiana, dove as-sistiamo sdegnati a giochi di potere lontani mille miglia dai reali bisogni dei cittadini.

In primis, il lavoro. Dopo esserci occupati, nelle precedenti edizioni, dei problemi della scuola, o dei turbamenti generati dal futuro incerto, il fe-stival di quest’anno prova a mettere l’accento sul dramma del precariato e dell’occupazione, prendendo in qualche modo le mosse dal succitato film di Coppola, o dal concorso “I giovani e il lavoro”, indetto dalla Cgil di Messina e riservato a filmmakers in erba - un esperimento pilota che l’anno prossimo coinvolgerà anche la Toscana e altre regioni d’Italia - e avvertendo i segnali lanciati dai numerosi film (lunghi, corti o doc) sotto-posti al comitato di selezione.

Per allargare il discorso, ci sarà spazio anche per alcune recenti docu-fiction sul tema. Una sezione che chiedeva di essere più ampia, condi-zionata com’è dalla perdita, per motivi contingenti, della seconda sala di proiezioni, sita a palazzo Corboli, che resta comunque sede della preziosa cineteca Fedic: imprescindibile punto di riferimento del festival, anche in questa edizione sarà soggetta a un’incursione, stavolta dedicata ai film del 1961, consentendone così la visione a cinquant’anni di distanza.

Costretti a un ridimensionamento, dunque. Ma non nelle ambizioni. Perché se è vero che l’estensione del festival passa da cinque a quattro giorni, la restrizione è solo apparente. Intanto i numeri dicono che i film presentati nelle varie sezioni non si sono affatto ridotti: anzi, in alcune sezioni sono aumentati considerevolmente. Così è per i documentari; oppure nello “Spazio Toscana”, passato dai sei film del 2010 agli attuali quattordici, ad attestare – considerando anche i numerosi film di autori toscani pre-senti nei tre concorsi o nella vetrina Fedic – un crescente interesse del territorio nei confronti della manifestazione, in passato ritenuta forse (e ingiustamente) troppo elitaria, troppo circoscritta intorno a una ristretta casta di associati. E proprio la sezione riservata ai filmmakers toscani, che affollerà l’intera giornata di martedì, in un ideale “aspettando il Valdarno Cinema Fedic 2011”, ci consentirà di non sentire troppo il necessario accorciamento subito dal festival.

La consueta appendice domenicale riservata al Premio Melani è quest’an-no anticipata al venerdì che precede la manifestazione, in una sorta di pro-logo: e che prologo! Per la prima volta, a cinque anni di distanza dall’istitu-zione del premio, il riconoscimento andrà a un cineasta non italiano, anche lui grande amico del compianto Marco Melani: sarà infatti a San Giovanni Valdarno il maestro georgiano Otar Ioseliani, e con lui le splendide im-magini del suo ultimo Chantrapas, film che non ha distribuzione in Italia.

Un’ulteriore attribuzione del premio, e questa volta alla memoria, comple-terà una serata che si annuncia già diversa rispetto alle edizioni precedenti: è il meritato, sentito tributo - che proseguirà anche all’interno del corpus festivaliero, nell’ambito delle docufiction, ma pure ammirando la sua ultima interpretazione ne L’amore buio - al caro Corso Salani, che troppo presto ci ha lasciato.

Oltre al film di Capuano, la serata inaugurale comprenderà altresì il vernis-sage della mostra compresa nel ciclo “The Actors’ Studio”, che ci raccon-ta anno dopo anno la passione per la pittura coltivata da molti attori: e così potremo finalmente ammirare i dipinti di Karin Proia, una vera habituée del festival (prima in giuria, poi in concorso come regista, e l’anno dopo premiata come attrice protagonista).

Insomma, la sensazione è che i nostri fedeli spettatori non avvertiranno più di tanto le difficoltà che il festival, come tanti in Italia, sta vivendo. E come il cinema italiano tutto vive: perché aldilà dei trionfali incassi ottenuti dalle tante commedie sfornate quest’anno, la sensazione è che ci sia sempre meno posto per altri generi cinematografici, e per il film d’autore in parti-colare. Non che la commedia non possa essere degnamente accreditata come tale: il nostro cinema è ricco di memorabili esempi in tal senso. Ma la produzione recente non pare tutta all’altezza di tanta storia: e indirizzata com’è dalle richieste delle grandi reti televisive – vedi il racconto, pur ai confini della realtà, che ne fa il recente Boris-il film, in cui viene ipotizzato un adattamento in stile cinepanettone di un celebre libro di denuncia – rischia di ostracizzare, e dunque di far estinguere, tutto quello che non appartiene a quel genere. Buio in sala…

Meno male che ci sono ancora i festival, verrebbe da dire - specie quelli che non amano far concessioni al gusto comune e al nazionalpopolare - come Valdarno Cinema. Dove le commedie non mancheranno, beninteso, ma per fortuna ci sarà spazio anche per la sperimentazione, i film d’autore, i documentari di creazione, i cartoon, i mockumentaries, la fantascienza, e tutto quanto compone insomma l’universo cinema.

I film partecipanti ai tre concorsi riceveranno riconoscimenti decretati come sempre da un’autorevole giuria: quest’anno lo storico del cinema Ernesto G. Laura, i registi Egidio Eronico e Francesco Falaschi, l’attore Raffaele Buranelli e infine la responsabile di Fedic Scuola Maria Teresa Ca-burosso, a testimoniare anche la costante attenzione rivolta dal festival alla formazione delle nuove generazioni: e la consueta mattinata destinata alla promozione dell’attività cinematografica nelle scuole sin dalle elementari, sarà anche in questa edizione corredata dalla battagliera giuria composta da studenti universitari.

Last ma ovviamente not least, l’antifinale del venerdì sera: la consegna del tradizionale Premio Marzocco al maestro Giuliano Montaldo, di cui verrà proiettato il suo ultimo film I demoni di San Pietroburgo, restando in fervida attesa dell’imminente L’industriale (sui problemi del lavoro, manco a dirsi). E nello scorrere il palmarès del Marzocco l’occhio cade, tra i grandi cinea-sti omaggiati nel passato, sul nome di Mario Monicelli: a lui, come a Corso Salani - entrambi figli della grande creatività cinematografica toscana – che hanno squarciato il buio delle sale con le loro immagini folgoranti, questo festival 2011 è idealmente dedicato.

Francesco Calogero

Direttore Artistico

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valdarno cinema fedic 201162° concorso nazionalePremio Marzocco

La Giuria

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Giuria

Raffaele Buranelli

è nato a Roma il 9 novembre 1968. Nel 1987 consegue la maturità classica e si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. Abbandonato il percorso giuridico, si laurea con lode al DAMS dell’Università Roma Tre in Regia Cinematografica e Televisiva. Frequenta poi numerosi seminari e laboratori: di teatro comico con Lucia Poli al Teatro Argentina di Roma, di critica cinematografica con Mario

Sesti, di doppiaggio presso lo Studio 23 di Roma, di sceneggiatura con Luca Vendruscolo e di regia con Daniele Luchetti. Attore dal 1987, lavora in teatro, televisione e cinema. Esordisce con il film I due fratelli di Alberto Lattuada, cui fanno seguito alcuni film italiani - tra cui Piccole anime di Giacomo Ciarrapico e Se non avessi l’amore di Leandro Castellani - e diverse esperienze all’estero (Florence my love di Seiji Izumi, Captain America di Albert Pyun, Stay Lucky di David Reynolds), oltre a numerose serie televisive (tra cui Il bello delle donne, Incantesimo, Sei forte maestro, Buttafuori, Boris) e una costante attività teatrale (lavorando, tra gli altri, con Mario Scaccia, Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico, i Picari). Dopo aver prodotto il corto Farfallina (2008), diretto da Karin Proia, nel 2009 esordisce alla regia con il corto Salomé - una storia, premiato al Valdarno Cinema Fedic per la miglior interpretazione femminile.

Ernesto G. LauraPresidente della Giuriaè nato a Villafranca di Verona nel 1932. Cresciuto a Padova, frequenta l’univer-sità a Milano e da molti anni risiede a Roma. Ha diretto le riviste “Bianco e Nero” e “Filmcronache”, ed è professo-re onorario di storia e critica del cine-ma della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Valladolid. Dopo esser-si fatto le ossa come regista nell’ambito della Fedic, dirige a partire dal 1958 vari documentari, fra cui il lungometraggio

La caduta del Fascismo (1983), presentato a Venezia, e i corti Alla ricerca di Franz Kafka, girato a Praga, e I mari della mia fantasia, su Hugo Pratt, presentato nel 1971 a Cannes. Per la Rai dirige poi il film musicale La ragazza del villaggio con Sarka Bartoskova. Autore di vari libri sul cinema - fra cui “Quando Los Angeles si chiamava Hollywood. Il cinema americano fra le due guerre” e “Hitchcock e il surrealismo” - nel 1986 vince il pre-mio Filmcritica-Umberto Barbaro con “L’immagine bugiarda. Mass-media e spettacolo dal vivo nella Repubblica di Salò (1943-1945)” e cura il volume sugli anni della II guerra mondiale della monumentale “Storia del cinema italiano” edita dal CSC e da Marsilio. Nel 1997 sceneggia il doc Le stagioni dell’Aquila, diretto da Giuliano Montaldo, sulla storia del Giornale Luce. Al di fuori del cinema firma alcune regie teatrali, scrive racconti e saggi sui fumetti, oltre ai libri “Immagine del Fascismo” e “Storia del giallo da Poe a Borges”. Ha diretto la Mostra del Cinema di Venezia, è stato am-ministratore unico dell’Istituto Luce, e direttore generale del Centro Spe-rimentale di Cinematografia. È fra le cento personalità del cinema italiano che nel 1985, in occasione del centenario del cinema, il Capo dello Stato nominò commendatori al merito della Repubblica.

Maria Teresa Caburosso

è nata a Milano il 20 marzo 1949. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Conseguita l’abilitazione all’insegnamento delle materie artistiche, insegna nella scuola media fino al 2008. Nel 2000 scrive il libro di testo “A regola d’arte”, rifatto nel 2005 e tuttora adottato in molte

scuole del territorio nazionale. Appassionata di fotografia e cinema, produce diversi video con le proprie classi e organizza corsi di aggiornamento ai docenti sull’educazione all’immagine nella scuola. Dal 2003 è consigliere nazionale della Fedic e responsabile di Fedic Scuola. Organizza il concorso nazionale Fedic Scuola Video Multimedia Italia, il Festival internazionale di cinema d’animazione di Dervio sezione scuola, il concorso Fumetto stories. Realizza rassegne, seminari, convegni e laboratori sul linguaggio cinematografico, sull’uso degli strumenti audiovisivi nella didattica e sulla produzione di video nella scuola. Dal 2009 fa parte del Consiglio di Amministrazione della Cineteca Fedic di San Giovanni Valdarno.

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Egidio Eronico

è nato a Roma il 17 agosto 1955. Dopo la maturità scientifica lavora a un’installazione, e dirige il corto Penultimi pensieri (1979), cui fa seguito un anno dopo il lungometraggio d’esordio Viaggio in città, scritto e diretto assieme a Sandro Cecca, suo compagno d’avventura anche in Stesso

sangue (1988) - vincitore del Premio Casa Rossa per il miglior film indipendente italiano dell’anno ad Anteprima di Bellaria, ma anche del Sacher d’Oro per il miglior montaggio e del Premio Città d’Annecy ai Rencontres du Cinéma Italien - e nel tv movie Rito di passaggio (1990). Conseguita nel frattempo la laurea in architettura, svolge la professione – è anche Art Director nella progettazione e realizzazione di un parco giochi interattivo nel sud-est asiatico - ma continua a realizzare svariati audiovisivi, tra cui un’intervista al regista William Friedkin. Nel 1993 scrive e dirige da solo il film Annata di pregio, prodotto dalla sua Nec Entertainment Group, quindi un paio di documentari prima di tornare al lungometraggio con Fiabe metropolitane (1997) e Il guardiano (1998), entrambi premiati per le interpretazioni. Svolge anche un’intensa attività didattica prima dell’impegnativa produzione internazionale di My Father – Rua Alguem 5555 (2004), tratto da Peter Schneider, premiato al Festival del Cinema di Frontiera e al Grinzane Cavour come miglior romanzo diventato film. Le sue ultime realizzazioni sono il documentario Cineson All-Stars and Andy Garcia in Concert (2007), prodotto dal Festival dei Due Mondi di Spoleto, e il documentario radiofonico in dodici puntate L’amico magico – Rota: ritratto dell’artista sopra il tempo (2008), prodotto da RAI International.

Francesco Falaschi

è nato a Grosseto nel 1961. Laureatosi in Storia del Cinema presso l’Università di Firenze, collabora con le riviste “Segnocinema” e “Filmcritica”, è condirettore del Festival Storie di Cinema a Grosseto, e svolge attività didattica. Per l’editrice Il Castoro firma nel 1997 la monografia su Jonathan Demme, e cura per Giunti

il volume “Scrittori e cinema tra gli anni ‘50 e ‘60”, pubblicando anche vari saggi brevi su Altman, Lizzani e Wenders. Dopo aver girato due documentari - Il fiume e la sua terra (1990) e Soares contabile metafisico-La Lisbona di Fernando Pessoa (1991) – dirige nel 1993 la docufiction Schermi bianchi. Nel 1997 dirige Giorgio Tirabassi in Furto con destrezza, incluso nella compilation “Corti stellari”; due anni dopo firma la regia di Quasi fratelli - che gli vale il David di Donatello 1999 per il miglior cortometraggio - e Adidabuma, incluso in “Gustocorto”. Nel 2002 gira il suo primo lungometraggio, Emma sono io, protagonista Cecilia Dazzi: per questa commedia viene nominato ai David di Donatello e al Nastro d’Argento come miglior regista esordiente. Tra il 2003 e il 2007 realizza svariati corti - Cassa veloce, Minestrone, Dalla finestra aperta, Due insoliti ospiti, Assaggi di cinema – prima di tornare al lungometraggio con Last Minute Marocco (2007), interpretato da Valerio Mastandrea, Maria Grazia Cucinotta e Nicolas Vaporidis. Dopo aver prodotto il doc Un paese diverso (2008) diretto da Silvio Soldini, firma la sitcom per il web Casacoop (2009/10). Assai recente è il suo terzo lungometraggio Questo mondo è per te, con Cecilia Dazzi, Paolo Sassanelli, Sergio Sgrilli e Paolo Migone.

Elettra AbatucciMatteo AgnolucciGrazia AngelilloAngela BecattiniCristina BiscottiOlimpia BonechiMartina CerelliSilvia FicaiRiccardo GennaGiulia GiovagnoliRiccardo GrementieriCaterina Loscalzo

Giada LoscalzoRoberto LoscoBenedetta Peli Francesca PencoMarta PiazzaMarco RenziPamela RossiIlaria SeveriDalia SodiMartina SpadaTeodoro TorriniBeatrice Zanatta

Giuria Giovani 2011

La Giuria Giovani è composta da studenti dell’Università degli Studi di Siena – Facol-tà di Lettere e Filosofia di Arezzo e da stu-denti dell’Università degli Studi di Firenze.

VALDARNO CINEMA FEDIC

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valdarno cinema fedic 201161° concorso nazionale“premio marzocco”

Concorso Lungometraggi

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I giorni della vendemmia Regia: Marco Righi Sceneggiatura: Marco RighiFotografia: Alessio Valori Musica: Roberto RabittiMontaggio: Marco Righi, Arianna Bardizza Interpreti: Lavinia Longhi, Marco D’Agostin, Gian Marco Tavani, Maurizio Tabani, Claudia Botti, Elide Bertani, Luigi Gandolfi, Rossella Torri, Claudio Binini, Emiliano BisegnaProduttore: Simona MalagoliProduzione: IeràDurata: 75’ - Italia, col., HDCAM, 2010

SINOSSI 1984. Nel settembre ancora torrido e assolato di quella provincia rurale emiliana più intrisa di cattolicesimo e socialismo nostrano, Elia, adolescente derivante da questi oriz-zonti, vive con il padre William, con una forte inclinazione ideologica al marxismo, la madre Maddalena, molto devota, e nonna Maria; con il fantasma di un fratello maggiore, Samuele, che non torna ormai da un anno. Il tempo è quello del raccolto nel piccolo vigneto adiacente casa, così cominciano i giorni della vendemmia: ad aiutare nel campo arriva anche Emilia, la nipote ormai grande di una coppia di compaesani. La giovane decide di tornare per un breve periodo dai nonni di campagna per scrivere la tesi e nel frattempo guadagnarsi un piccolo viaggio che ha in mente da un po’. Presuntuosa e disinvolta, Emilia è una rivoluzione nell’ordine della quotidianità dell’adolescente di provincia; ma pochi giorni basteranno a Elia per risvegliare in lei un animo che pareva essere sommerso dalla disillusione e da una costante mediocrità.

MARCO RIGHI è nato a Reggio Emilia nel 1985, dove risiede. Ha studiato re-gia e montaggio. Per cinque anni ha lavorato come editor presso una casa di produzione; dal maggio 2009 ha aperto “505”, uno studio di comunicazione specializzato in post-produzioni video. Ha realizzato due cortometraggi, ricevendo premi e menzioni. Risale a due anni fa un’opera prima nel campo dei documentari: Abbasso il Duce, della quale ha curato regia e montaggio. I giorni della vendemmia è il suo film d’esordio.

Il ritorno di UlisseRegia: Pietro LoprienoSceneggiatura: Pietro LoprienoFotografia: Raoul TorresiMontaggio: Andrea BonanniInterpreti: Marco Iannone, Eleonora Siro, Giovanni Costantino, Nicola Valenzano Produttore: Pietro LoprienoProduzione: Balam FilmsDurata: 78’ - Italia, col., HD, 2010

SINOSSI Ulisse rientra a Bari dopo tre intensissimi anni passati a Los Angeles per un master in Scienze Politiche. Anche se ha ricevuto proposte per insegnare all’Università in California, Ulisse ha voglia di tornare a casa, ed è convinto che valga la pena provarci a Bari. Per stare un po’ con il padre Edoardo, cinquantenne malinconico, stanco del lavoro a scuola e con il dubbio di un tumore in agguato, e la sorella Lea, che lavora senza troppe motivazioni nell’enoteca di famiglia. Per rivedere gli amici, fratelli di avventure, vizi, sogni e delusioni. Per trovare un lavoro interessante e ben pagato. E per provare ad innamorarsi...

PIETRO LOPRIENO è nato a Bari nel 1974. Si laurea in Scienze della Comuni-cazione all’Università La Sapienza di Roma nel 1997. Ottiene una borsa di studio al Premio Solinas 1998 con la sceneggiatura Buoni e cattivi. Studia sceneggiatura al Corso di perfezionamento per sceneggiatori organizzato dalla RAI nel 1999, e alla Scuola Fiction Mediatrade nel 2001, anno in cui scrive e dirige il suo primo corto Non succede mai niente. Nel 2003 scrive la serie Rocco Bux per il canale televisivo pugliese Antenna Sud, e due anni dopo inizia a scrivere di cinema per la rivista Chilango, Città del Messico, collaborando poi con la rivista per la comunità italiana in Messico Il Sole d’Italia. Nel 2006 frequenta il Producers Program presso la UCLA e collabora con la produzione Once Upon a Time Films ed il “Sundance Institute”. Nel 2007 scrive e dirige il corto Monica. Il ritorno di Ulisse è il suo primo lungometraggio.

Quarta ZonaRegia: Paolo Asaro Sceneggiatura: Paolo Asaro, Andrea BertazziFotografia: Paolo Asaro, Andrea BertazziMusica: Johann Sebastian Bach, Cristina CotorobaiMontaggio: Paolo AsaroInterpreti: Gianni Filippini, Francesca Piazza, Angelica Florioli, Monica SaraivaProduttori: Paolo Asaro, Andrea Bertazzi, Elisabetta MessinaProduzione: Zerkalovideo Durata: 68’ - Italia, b/n, MiniDV, 2010

SINOSSI Quattro personaggi si muovono sullo sfondo di uno scenario surreale come stru-menti musicali all’interno di una partitura. E’ un mondo desolato, attanagliato dalla morsa del gelo, dove gli edifici sono in rovina e dove regnano la solitudine e il silenzio. Tra due amanti, il gelo è ormai cristallizzato e lui, uno scrittore, decide di intraprendere un viaggio verso il suo passato, una sorta di discesa negli inferi, un viaggio di conversione, di risveglio, di ricordo di sé. Tra i ricordi del suo passato emerge quello della sua precedente famiglia: una moglie e una figlia, vittime del morbo dell’incomunicabilità che ha distrutto il mondo. Tormentato, l’uomo decide di tornare dalla sua amante e il ghiaccio lentamente inizia a sciogliersi fino a sommergere tutto.

PAOLO ASARO è nato a Mazara del Vallo (TP) il 22 ottobre 1967. Frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, diplomandosi nel 1990, e dal 1995 è docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Brescia. Nel 2005 gira in Barbagia Predas, suo primo documento audiovisivo di improv-visazione, mentre dedicato alla sua Mazara è il più recente Terra muta (2009). L’esordio nel lungometraggio – sempre prodotto dalla sua “ZerKaloVideo” - è legato a Bitte nicht auf die Blumen Ihres Gartens treten, in concorso a Valdarno Ci-nema nel 2008. Nel 2010 gira una serie di opere sperimentali - Macropee, Santa Barbara, Objet Sans Corps - cui appartiene anche il lungometraggio Quarta Zona.

Sulla strada di casaRegia: Emiliano Corapi Sceneggiatura: Emiliano CorapiFotografia: Raoul TorresiMusica: Giordano CorapiMontaggio: Andrea MaguoloInterpreti: Vinicio Marchioni, Daniele Liotti, Donatella Finocchiaro, Claudia Pandolfi, Fabrizio Rongione, Massimo PopolizioProduttore: Andrea PetrozziProduzione: Marvin FilmDurata: 83’ - Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Per salvare la propria azienda, Alberto - un piccolo imprenditore ligure – inizia a fare da corriere per un’organizzazione criminale che sfrutta la sua identità insospettabile, allo scopo di trasportare carichi illeciti. Ma alla vigilia di uno di questi viaggi alcuni uomini armati s’introducono nella sua villetta e, minacciando ritorsioni verso moglie e figli, gli intimano di portare a loro, anziché alla destinazione stabilita, il prezioso carico che si accinge a ritirare. Costretto a subire il ricatto, Alberto attraversa l’Italia per effettuare il ritiro e salvare così i familiari, rimasti in casa coi malviventi. Ma giunto a destinazione le cose non vanno come previsto.

EMILIANO CORAPI è nato a Roma il 13 Agosto 1970. Dopo la laurea in Giu-risprudenza si dedica all’attività di regista, scrivendo e realizzando diversi spot pubblicitari, documentari e cortometraggi. Tra questi ultimi La storia chiusa, vinci-tore del Nastro d’Argento 2002 come miglior cortometraggio; nominato al David di Donatello, vince il Premio Moravia per la migliore sceneggiatura e la menzione speciale della Giuria e il premio del pubblico Achille Valdata al Torino Film Festival 2001. Sulla strada di casa è il suo primo lungometraggio.

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valdarno cinema fedic 201161° concorso nazionale“premio marzocco”

Concorso Documentari

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Cono d’ombra (tre giorni a Srebrenica)Regia: Andrea Laquidara Sceneggiatura: Andrea Laquidara, Salvatore Ritrovato, Giovanna Errede Fotografia: Andrea Laquidara, Salvatore Ritrovato, Giovanna ErredeMusica: V. Tsabropoulos, A. Schnittke, T. Mansurian, G. Ligeti, W. Rihm, G.I. GurdjieffMontaggio: Andrea Laquidara, con la collaborazione di Salvatore Ritrovato Produzione: Studio Video Alea, Associazione “La Ginestra” Durata: 37’ - Italia, col., MiniDV, 2010

SINOSSI Documentario poetico realizzato con le immagini riprese nella città di Srebrenica in Bosnia nell’aprile 2010.

ANDREA LAQUIDARA è nato a Messina nel 1977, ma cresciuto a Pomezia; da dodici anni vive e lavora ad Urbino, dove ha conseguito la laurea in filosofia. Si occupa di regia da circa dieci anni, durante i quali ha realizzato tre cortometraggi: Morte blu del 2001, I pensieri del settimo giorno del 2003, Sinfonia n.4 di Jo-hannes Brahms del 2005. Nel 2009 esordisce nel lungometraggio con Il bluff. Nel 2003 ha inaugurato “Alea Video Studio”, con cui ha realizzato, tra l’altro, docu-mentari sul cinema, la videoarte e la televisione: tra questi Forme inquiete - Torre della pace (2003), Cinema e arti elettroniche (2003), Cinema e intermedialità (2004), Microtelevisione, macrotelevisione. Quale televisione? (2004).

CybertimeRegia: Giuseppe Leto Sceneggiatura: Stefano GrecoFotografia: Stefano GrecoMusica: Roberto Posillico Montaggio: Stefano GrecoInterpreti: Leonardo Dalmazzo, Stefano Greco, Luigi Perrotta, Iuri Ravizza Produttore: Giuseppe Leto Durata: 9’ - Italia, col., DV, 2010 - Cineclub Piemonte

SINOSSI Il tempo rappresenta il naturale confine dentro il quale scorre e fluisce l’esistenza e separa lo spazio e la distanza tra la vita e la morte.

GIUSEPPE LETO è nato a Campofiorito (PA) nel 1942, e vive a Settimo Torinese (TO). Appassionato di pittura e arti visive, orienta dapprima i suoi interessi alla fo-tografia, per poi dedicarsi al cinema. Tra le sue opere figurano Itinerario ecologico (1973), Una scelta di vita (1982), Perché lo fai (1990), Emozioni in volo (1995), L’appuntamento (1996), Gli occhi ricordano (1998), Assedio di Canelli (2000), Looping (2004), Riflessioni (2005), Acqua vita e morte (2005). Numerose anche le sue collaborazioni con “Arte Totale Video”.

Di tessuti e di altre storieRegia: Teresa PaoliSceneggiatura: Teresa PaoliFotografia: Teresa Paoli Musica: Baby Blue, Tommaso Rosati Montaggio: Teresa PaoliInterpreti: Luciano Paoli, Manuela Biliotti, Salvatore MussottoProduzione: Invisibilia FilmDurata: 53’ - Italia, col., DV, 2010

SINOSSI Un’intera comunità che fondava la propria economia sull’industria tessile, travolta dal tornado della globalizzazione e dai contraccolpi della crisi internazionale, è costretta a ripensare il proprio modo di vivere e di lavorare. Le storie di Luciano, Manuela, Salvatore. Storie che parlano di una vita da reinventare, di cose che si perdono e cose che si conqui-stano, inaspettatamente. Un viaggio nella città di Prato, città simbolo di un’Italia fatta di pro-vince ricche e prosperose, polo di attrazione di migliaia d’immigrati e sede della più grande comunità cinese d’Europa. Ora al centro di un riordino sociale e morale senza precedenti.

TERESA PAOLI è nata a Prato nel 1975. Si laurea con lode a Siena in Scienza della Comunicazione nel 2001, e frequenta stages con Giacomo Campiotti e Ab-bas Kiarostami. Vive poi un anno a Hollywood, dove si diploma in Regia cinema-tografica dopo aver vinto la borsa di studio Fulbright/Sergio Corbucci (unica borsa italiana per l’anno 04/05). Il suo cortometraggio 100 Percent vince numerosi fe-stival ed è in concorso al Torino Film Festival. Gira alcuni documentari insieme con Stefano Lorenzi e Federico Micali, tra cui Nunca Mais, racconto del disastro della petroliera Prestige al largo delle coste della Galizia, che ottiene la menzione spe-ciale al Festival Cinemambiente ‘03, mentre Genova Senza Risposte, racconto del G8 di Genova, viene distribuito al cinema dalla Pablo di Gianluca Arcopinto. Anche giornalista pubblicista, scrive e realizza format per TvPrato, e collabora per anni alle trasmissioni televisive prodotte da Magnolia. Per Exit, su La7, realizza diverse inchieste giornalistiche: tra queste Il mercato del voto, firmato insieme a Claudia Di Pasquale, che è tra i finalisti del Premio Ilaria Alpi ‘09 (nella sezione “reportage lungo”). Per Fox Life gira la quarta serie (in dieci puntate) di Reparto Maternità, docu-soap ambientata al San Camillo di Roma, e la docufiction La storia di Delia. Di tessuti e di altre storie è il suo ultimo lavoro documentario.

Il domatore di serpentiRegia: Giorgio Ricci Sceneggiatura: Giorgio RicciFotografia: Giorgio Ricci Montaggio: Giorgio Ricci Interpreti: Bruno MeggiolaroProduttore: Giorgio Ricci Produzione: Cinevideoclub Fedic Pesaro Durata: 8’ - Italia, col., DvCam, 2010 - Cinevideoclub Pesaro

SINOSSI Bruno Meggiolaro è un ragazzo nato e cresciuto in una famiglia di operatori circensi. Il padre è stato un domatore di leoni e la madre ha lavorato al trapezio. Si è dedicato allla professione di domatore di serpenti e di tarantole perché questi animali hanno esercitato su di lui una grande attrazione sin da bambino e perchè le leggi attuali limitano la possibilità di esercitare la professione di domatore con molti altri animali. Egli non cambierebbe la sua vita con un altro lavoro fuori dal circo e lo dimostra con la passione, il coraggio ed i sacrifici che questa vita comporta, senza farlo traspirare dal suo racconto. Questa grande dignità aumenta il valore di un ragazzo che è solo l’esempio di quanti spendono la loro vita all’interno di un circo.

GIORGIO RICCI è nato a Pesaro nel 1950, e sin dagli anni ’60 si dedica al racconto ed al commento con le immagini. Ha frequentato corsi con D’Alatri, C. D’Amico, Contarello, Brass, Piccioni, Ferrini, Caimi, Bagnasco, Angelucci, C. C. Ruiz, Ferlito ed altri. Istruttore operatore-subacqueo, le sue riprese sono spesso apparse sulle reti televisive nazionali. Si dedica prevalentemente al documentario, ottenendo premi e riconoscimenti in diversi concorsi, ma non disdegna i film a soggetto. Vice Presidente della FEDIC, mette costantemente la sua esperienza a disposizione degli altri, anche al di fuori del VideoClubFEDIC di Pesaro.

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Firenze 1944Regia: Massimo Becattini Sceneggiatura: Massimo Becattini, Renzo MartinelliFotografia: Massimo Becattini e materiale d’archivioMusica: Emiliano MadiaiMontaggio: Emiliano MadiaiInterpreti: Amerigo GomezProduttore: Istituto Storico della Resistenza in ToscanaProduzioni: Film Documentari D’Arte Durata: 30’ - Italia, col., 35mm, Italia

SINOSSI Nell’agosto del 1944, nei giorni della liberazione di Firenze, due giornalisti della RAI (allora E.I.A.R.) Amerigo Gomez e Victor De Sanctis, registrarono a rischio della vita suoni e testimonianze di quei tragici avvenimenti con un’apparecchiatura di fortuna. Dieci anni dopo, dalle registrazioni su dischi in cera fu tratto da Amerigo Gomez un “documentario” sonoro di circa 30 minuti, mandato in onda su Radio RAI nel 1954. Alla versione integrale di questo eccezionale documento sonoro - accompagnato dal commento originale di Amerigo Gomez del 1954 – il film associa per la prima volta immagini e filmati d’epoca, realizzati da civili italiani o da operatori inglesi, americani, neozelandesi e tedeschi, provenienti da archivi di tutto il mondo ed in parte inediti. Restituisce così a quei tragici eventi di guerra, insieme ad una piena evidenza visuale, la forza di una testimonianza di assoluta autenticità.

MASSIMO BECATTINI è nato a Montemurlo (PO) nel 1947. Si laurea in Archi-tettura ed ha insegnato Storia dell’Arte presso l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si dedica professionalmente alla divulgazione di tematiche storico-artistiche attraverso il mezzo cinematografico e svolge attività professionale di regista e produttore di film documentari destinati alla programmazione televisiva o commissionati da enti pubblici. i suoi film sono periodicamente inseriti nella programmazione dell’Auditorium del Museo del Louvre. Ha realizzato numerosi programmi radiofonici per RAI RadioTre in qualità di autore e/o regista. Ha codi-retto le sette Edizioni del Maremma Doc Festival dal 1997 al 2003.

FluxusRegia: Paolo FantiniProduttore: Paolo Fantini Durata: 1’ - Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Le immagini suggeriscono un flusso, un eterno scorrere di tipo eraclitiano del panta rei. Un moto privo di attrito, un’armonica sinfonia del movimento: si compone di sin-goli elementi rigidi, gli scalini, che generano un moto d’insieme che scorre fluido ed avvolgente. Il tempo cronologico si dilata e si dissolve in un eterno senso di armonia. Le linee di movimento, pur nel loro fluire, ali-

mentano un senso di non interferenze ed incomunicabilità, dotate come sono di una loro autonomia ieratica.

PAOLO FANTINI è nato a Roma nel 1948, è giornalista. Socio del Cineclub Roma Fedic dal 1968 al 1980, autore di una ventina di cortometraggi realizzati da solo o in collaborazione con Luciano Galluzzi, Maurizio Checcoli e Maricia Taglia-ferri, premiati in diversi festival italiani e internazionali. Dopo una lunga pausa de-dicata all’hobby del giornalismo è tornato al suo vero lavoro, quello del filmmaker.

Giussano - Instant North BluesRegia: Stefano Croci, Enrico Masi, Stefano MiglioreSceneggiatura: Stefano MiglioreFotografia: Stefano CrociMusica: Ramona Welsh, Mina, Piero Ciampi, W. A. MozartMontaggio: Enrico MasiInterpreti: Matteo Micheli, Paolo Formentini, Roberto Santini, Stefano Borghesi, Paolo Maffeis, Alessandro Damoli, Marzia Spampati, Marco PievaniProduttori: Alessandro Ansuini, Laura CorazzaProduzione: Caucaso Factory, Laboratorio Mela dell’Università di BolognaDurata: 28’ - Italia, col., MiniDV, 2010

SINOSSI Una raccolta di testimonianze, tra Brescia e Bergamo, di giovani militanti della Lega Nord. La forte presa di questo partito-movimento trova le sue motivazioni in aspetti antropologici e culturali, piuttosto che politici, in un’iconografia forte, che rimarca un’identità popolare che va sempre più estendendosi, in un’agognata indipendenza, che ancora sus-siste nei più audaci. 

STEFANO CROCI è nato nel1984 a Bologna. Si laurea al Dams Arte con tesi su Yukio Mishima. Musicista e illustratore, è il direttore artistico di Caucaso Factory, di cui è fondatore insieme a Enrico Masi. Ha recitato nel film L’uomo che verrà di Giorgio Diritti.

ENRICO MASI è nato a Bazzano nel 1983. Laureato in lettere moderne, indirizzo storico, nel 2009 frequenta un master di regia presso la New York Film Academy. Dal 2008 lavora come videomaker all’interno del Laboratorio Mela (Università di Bologna). Tra le sue produzioni, alcuni documentari su temi sociali e reportage fotografici e video (Albania, Sicilia, Francia, Turchia, Armenia e Georgia, New York).

STEFANO MIGLIORE è nato a Milano nel 1984. Si laurea in Cinema, Tv e Pro-duzioni Multimediali, tesi su “Informazione e intrattenimento, lo show del Tg” curata da Loris Mazzetti. Nel 2005 è nella redazione milanese di “Glob, l’osceno del Vil-laggio”, e dal 2008 conduce “La forma dell’acqua” su Radio Città Fujiko (Bologna)

Live Your Cinema! The Austin Media ArtsRegia: Gaia Bonsignore Sceneggiatura: Gaia Bonsignore Fotografia: Gaia Bonsignore Musica: Butthole SurfersMontaggio: Gaia Bonsignore, Final FantasyInterpreti: Richard Linklater, Louis Black, Lee Daniel, John PiersonProduttore: Gaia BonsignoreDurata: 14’ - Italia/USA, col.,HD, 2010/11

SINOSSI Richard Linkla-ter, Lee Daniel e altri film-makers di Austin rivivono la creazione dello spazio “Au-stin Media Arts”, un luogo che diventò il loro cineclub negli anni ’80. L’”Austin Media Arts” rappresenta la base su cui sono fioriti film come Slacker e Prima

dell’alba e ha contribuito a formare negli Autori una sensibilità cinematografica squisitamente europea nel cuore del Texas.

GAIA BONSIGNORE è nata nel 1980 a Messina ed è cresciuta ad Arezzo. Attual-mente è iscritta al Master in Fine Arts, Produzione Cinematografica, dell’Università del Texas ad Austin. Ha già partecipato nel 2008 al Valdarno Cinema Fedic con il corto The Hallway (Il corridoio), che ha ricevuto numerosi premi sia in Italia che in USA. Nel 2009 ha girato, sempre negli Stati Uniti, il corto Valentina. Live Your Cinema! The Austin Media Arts è il suo primo documentario.

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I racconti della DrinaQuasi niente è cambiatoRegia: Andrea Foschi, Marco NeriSceneggiatura: Andrea Foschi, Marco Neri, Tommaso OrbiFotografia: Andrea FoschiMontaggio: Tommaso OrbiInterpreti: Vladana Tešic, Stanjka “Cana” Tešic, Radmila “Rada” ŽarkovicProduttori: Suttvuess, Soc. COOP, Nova školaProduzione: Federico SchiaviDurata: 75’ - Italia, b/n e col., DV Cam, 2010

SINOSSI Bosnia ed Erzegovina. Guerre secolari devastano un territorio. Gli uomini, ri-succhiati dal loro egoismo, lasciano il testimone alle donne. Le loro mogli, figlie e nipoti lo raccolgono e lottano per ricostruire un paese. Le tre protagoniste sono solo alcuni dei tanti volti di questa missione. Migliaia di altri volti femminili, che nell’arco di cinquant’anni hanno lottato contro la discriminazione della donna, vengono conosciuti attraverso lo scorrere di un intenso repertorio. Un viaggio in una Jugoslavia scomparsa, osservando ricordi, sogni, desideri, sguardi.

ANDREA FOSCHI è nato a Venezia nel 1978. Laureatosi in teoria della letteratura a Valencia, nel 2006 consegue il diploma in regia del documentario presso l’ACT di Roma, in cui ora insegna direzione della fotografia nel documentario. Nel 2007 vince al VCF il Giglio fiorentino d’argento per la fotografia del corto Purché lo senta sepolto, diretto da Gianclaudio Cappai. Firma con Marco Neri, Marco Stefano Innocenti e Pietro Pasquetti il doc Roma Residence (2007), con Marco Neri, Gior-gio Cutini, Giovanni Piccirillo, Giuseppe Pignone, Giulia Saroglia e Pierluca Zanda Urbanità possibili (2009), e con il solo Marco Neri i successivi El largo camino (2009) e I racconti della Drina (2010). È attualmente impegnato in un progetto sul monachesimo greco-ortodosso.

MARCO NERI è nato a Roma nel 1975. Laureatosi in filmologia presso l’Univer-sità la Sapienza di Roma, consegue il diploma biennale in regia del documentario presso l’ACT di Roma, in cui poi insegna. Dopo il documentario d’esordio Faces (2009), firma i suoi doc successivi assieme ad Andrea Foschi, con il quale sta attualmente lavorando a un documentario biografico sul presidente dell’Uruguay.

Regia: Elena Russo Sceneggiatura: Elena RussoMusica: Valerio CaironeMontaggio: Bruno Urso, Fabrizio UrsoProduttore: Elena RussoDurata: 51’ - Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Attraverso le testimonianze dei vecchi e dei nuovi abitanti del quartiere proibito di San Berillo a Catania, mediante il confronto tra la pagina letteraria, i fil-mati di repertorio e gli scatti d’epoca, il documentario scava nella frattura storica avvenuta nella vita del quartiere negli anni ’50 con il piano di sventramento edilizio che ha comportato il trasferimento forza-to di un’intera popolazione nella periferia

della città.

ELENA RUSSO è nata a Catania nel 1969, è insegnante di italiano e latino ed ha realizzato numerosi laboratori di cinema con gli studenti delle scuole superiori. Ha curato alcune pubblicazioni cinematografiche sui set siciliani. Ha frequentato il corso di documentario della scuola di cinema “Sentieri Selvaggi” di Roma ed il laboratorio di montaggio - tenuto da Ilaria Fraioli - del centro culturale “La Camera Verde” di Roma. Ha collaborato alla realizzazione dei corti Capolinea, Il prestigiato-re, Sgangsters e Biscotton club di Mario Cosentino, in qualità di co-sceneggiatrice e aiuto regia. Quasi niente è cambiato è la sua opera prima.

Regia: Franco FaisSceneggiatura: Franco FaisFotografia: Franco FaisMontaggio: Franco FaisInterpreti: Tommasa, Elena, Giovanna, Pierina, Giovanna, Maria, Aurora, CleliaProduttore: Franco FaisProduzioni: Franco FaisDurata: 14’ - Italia, col., MiniDV, 2011 - Cineclub Sassari

SINOSSI Un gruppo di anziane signore si esibisce nel rito millenario del fare il pane, ma la fatica viene superata dalla loro vitalità con canti e risate, come regine del tempo.

FRANCO FAIS è nato a Bonarcardo (OR) nel 1957, diventa allievo di Marcel Marceau e si dedica al mimo nel 1983. Passato al cinema, realizza diversi lavori, tra cui Sciola: oltre la pietra, con cui ottiene numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali: tra questi, il premio della giuria giovani per il miglior documentario al Valdarno Cinema Fedic 2009.

Le regine di AustisRamadanRegia: Rolf Mandolesi Sceneggiatura: Rolf MandolesiFotografia: Rolf MandolesiMusica: Rolf MandolesiMontaggio: Rolf MandolesiProduttore: Rolf Mandolesi Durata: 6’ - Italia, col., MiniDV, 2011 - Super8 & Video Club Merano

SINOSSI Nono mese del calendario isla-mico, nel quale, pur lavorando e pregan-do, ogni musulmano ha l’obbligo di digiu-nare ed astenersi dal fumo e dai rapporti sessuali dall’alba al tramonto.

ROLF MANDOLESI è nato a Milano nel 1933. Dal 1957 risiede a Mera-no dove da cinquant’anni si dedica al cinema indipendente, sia come

organizzatore che come autore. Ha realizzato più di cinquanta cortometraggi, più volte premiati in Italia ed all’estero.

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Il richiamo del KlondikeRegia: Paola Rosà, Antonio SenterSceneggiatura: Antonio SenterMusica: Francesco Tabarelli, Fabio DrescigMontaggio: Paola RosàProduttore: Fondazione Museo Storico del TrentinoDurata: 58’ - Italia, col., MiniDV, 2010

SINOSSI Seguendo il diario scritto da Silvio Boldrini nel 1898 durante la corsa all’oro del Klondike, il geologo Sandro Frizzi viaggia come ogni estate da Vancouver a Dawson City, nello Yukon, estremo nord-ovest del Canada. Nella cittadina dove nessuno chiude a chiave la porta di casa, incontra i suoi compagni di squadra per una nuova stagione di “prospecting” lungo i torrenti del Klondike a caccia d’oro: c’è Ljubo, lo scrittore serbo, cercatore d’oro da trent’anni, c’è Max, il ragazzo russo che studia filosofia a Vancouver, e c’è Tim, il geologo canadese anche pastore anglicano...

PAOLA ROSA’ è nata a Riva del Garda nel 1967, si è laureata in Scienze Politiche all’Università di Firenze dopo il diploma di primo biennio alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste. Dal 2006 è giornalista professionista dopo aver lavorato come redattrice nella redazione di Rovereto del quotidiano “L’Adige”, in seguito ad esperienze di collaborazione con lo stesso quotidiano, con “Radio Dolomiti” e la sede Rai di Trento. Traduttrice dal tedesco, è autrice di Willi Graf. Con la Rosa Bianca contro Hitler (2008) e di Lipsia 1989. Nonviolenti contro il Muro (2009), pubblicati con la casa editrice Il Margine.

ANTONIO SENTER è nato a Rovereto nel 1963, ha vissuto in Germania per anni dove si occupava di restauro ed ebanistica; ora si occupa di design, arredi e riprese video.

Il tocco di Re MidaRegia: Rossana MolinattiSceneggiatura: Rossana MolinattiFotografia: Rossana MolinattiMusica: Rossana MolinattiMontaggio: Rossana MolinattiInterpreti: Rossana MolinattiDurata: 9’, Italia, col., DV, 2011 - Cineclub Venezia

SINOSSI Uno spaccato di vita tuttora esistente al mondo.

ROSSANA MOLINATTI vive ed opera a Venezia, dove è Presidente del Cineclub Fedic. Ha cominciato con la pellicola 8mm per arrivare poi al digitale. Ha partecipato a numerosi

concorsi, ottenendo vari riconoscimenti come regista: tra questi, va ricordato però anche il Giglio fiorentino per la miglior interpretazione - nel corto Nino e Nina di Enrico Mengotti - al Valdarno Cinema Fedic 2010.

La valle del ghiaccioRegia: Marco Della FonteSceneggiatura: Marco Della Fonte, Daniele Botteselle, Giancarlo TorriFotografia: Daniele BotteselleMusica: Lorenzo PiggiciMontaggio: Giancarlo TorriInterpreti: Leonardo Begliomini, Isora Begliomini, Dolfiero Pisaneschi, Silvia Torri, Luigina Gaggioli, Gianni Begliomini, Giannino Corsini, Ivo Begliomini, Carlino Begliomini, Ruggero Begliomini, Teresa FallaiProduzioni: VertigoDurata: 8’, Italia, b/n e col., HDV, 2010

SINOSSI Foto e ricordi ispirano un artista che lavora nel suo studio sperduto tra i boschi dell’Appennino; sculture in pietra di donne e uomini senza tempo, protagonisti di un’epo-ca in cui un intero paese sopravvive-va grazie alla produzione del ghiaccio naturale.

MARCO DELLA FONTE è nato il 10 febbraio del 1961 a Baden (Svizzera). Filmmaker indipendente, lavora tra Europa e Stati Uniti. Diplomatosi in cinema a Firenze, nel 1985 assiste Vittorio Storaro durante le riprese di Pomodoro, un documentario commissionato da Raiuno. Nei dieci anni che seguono dirige oltre sessanta video musicali per artisti italiani e stranieri, aggiudicandosi nel 1994 il premio MTV alla miglior regia con il videoclip di Irene Grandi “Vai, vai, vai”. Dopo aver firmato la regia del corto doc Il messaggero (1991), premiato a Venezia, cura il ritratto monografico Jannis Kounellis (1995) e nel 1996 il reportage Saharawi: un popolo in esilio; lo stesso anno, con Ozono, si classifica secondo nello spazio concorso del Firenze Short Film Festival. Nel 1999 esordisce nella regia di lungo-metraggi con Wash and dry (1999), continuando a girare svariati corti e doc. Dopo avere ultimato La valle del ghiaccio mette in cantiere due cortometraggi, intitolati Seeking Christopher Dalton e Mr. Star, attualmente in fase di preproduzione.

Water in the DesertRegia: Simone ChiesaSceneggiatura: Gianni BassoFotografia: Simone ChiesaMusica: Vladiswar MadishanaMontaggio: Simone ChiesaInterpreti: Gianni BassoProduttore: Gianni BassoProduzioni: Vega MGDurata: 20’ - Italia, col., DVCPRO HD, 2010

SINOSSI Da più di trent’anni Gianni Basso fotografa l’acqua ricercando quelle forme e quei colori che rendono un’immagine impressa un’opera d’arte. L’artista si reca in Marocco per realizzare due installazioni uniche e spettacolari: la prima è una mostra fotografica sulle dune di sabbia del Sahara, la seconda è l’esposizione delle stesse foto in un piccolo villaggio sulle montagne vicino a Marrakesh. Basso ci parla della sua arte, delle sue passioni, del suo lavoro e delle idee che stanno alla base di questo singolare progetto artistico.

SIMONE CHIESA è nato a Limone sul Garda (BS) nel 1981. Il suo interesse per il cinema inizia nel 2000 grazie all’amico regista Adriano Sforzi che lo coinvolge in alcuni progetti e li presenta a “Ipotesi Cinema” di Ermanno Olmi, laboratorio che frequenterà per alcuni anni. Durante gli studi all’Università di Bologna inizia quindi uno studio parallelo da autodidatta sulle tecniche e le teorie del ‘fare’ cinema, specialmente nel campo della regia e della direzione della fotografia. Nel 2002 partecipa al progetto nazionale delle street-TV “Telestreet”. Si laurea in informatica specializzandosi nel video digitale e iniziando da subito a lavorare come filmmaker con diverse case di produzione locali. Parallelamente al lavoro quotidiano di troupe e di montaggio per programmi televisivi, video industriali, pubblicità, realizza indi-pendentemente anche cortometraggi e documentari d’autore. Nel 2008 inizia una collaborazione con la casa di produzione Pubbliteam di Ferrara, realizzando una grande quantità di prodotti audiovisivi per le principali emittenti televisive italiane, soprattutto Sky e Rai.

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valdarno cinema fedic 201161° concorso nazionale“premio marzocco”

Concorso Cortometraggi

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108.1 FM Radio

Il Garibaldi senza barbaDiari di autunno Regia: Ruggiero CilliSceneggiatura: Ruggiero CilliMusica: Richard GallianoMontaggio: Ruggiero CilliInterpreti: Federica Foresta, Franco Bishaj, Stefano Cacciatore, Stefano Calvo, Sara CivinoProduzione: Scuola Media Statale “Bernardo Chiarai” - TorinoDurata: 30’ - Italia, col., HD, 2010

SINOSSI Andrea che en-tra in un giro di droga; Ma-ria che prova attrazione nei confronti della sua migliore amica; Marco che si sente solo e stupido… Le storie di un gruppo di adolescenti di 12/13 anni della periferia di Torino, che ci raccontano, attraverso le pagine dei loro

diari autunnali, la ricerca di una primavera.

RUGGIERO CILLI è nato ad Agropoli (Sa) nel 1978, si laurea al DAMS dell’U-niversità di Torino, e organizza diversi laboratori di cinema e recitazione, collabo-rando con scuole e associazioni. Lavora nell’ambito televisivo come montatore, e dirige svariati cortometraggi e documentari, tra cui La festa del pesce bastone, Il contratto (selezionato al Festival Europeo di Parigi), Ciak non si gira (premiato al Torino Film Festival del 2007). Diari di autunno, finalista al festival di Ghedi (Bs) e a Cine Invisible (Bilbao), ha già vinto il premio per il miglior cortometraggio e la migliore sceneggiatura al Festival di Islantilla 2010 (Huelva), due premi più una menzione al Sotto Diciotto Film Festival di Torino, e il Gran premio della Giuria a Piemonte Movie.

Regia: Nicola PiovesanSceneggiatura: Castelli, Colombo, Gaffuri, Pepe, PiovesanFotografia: Luca Cottinelli, Nicola PiovesanMusica: Andrea RagusaMontaggio: Nicola PiovesanInterpreti: Tonino Neri, Romano Ronconi, Angelo Soregaroli, Claudio Venturi, Giorgio Vindici, Bruna Galanti, Maurizio GrugnolaProduttore: Nicola PiovesanProduzione: Chaosmonger StudioDurata: 15’ - Italia, col., HD, 2010

SINOSSI Una banda di arzilli vecchietti decide di rapinare un’auto che trasporta un fran-cobollo di valore inestimabile. Organizzano il colpo in maniera alquanto grottesca ma studian-do tutto nei minimi dettagli. Poi qualcosa che non avevano calcolato cambierà radicalmente le carte in tavola.

NICOLA PIOVESAN è nato al Lido di Venezia (VE) il 1 aprile 1979. Si laurea al DAMS-Cinema di Bologna nel 2004, con una tesi dal titolo “Occhi Terminabili: la rappresentazione dell’occhio nella storia del cinema”. Nel 2005 gira il suo primo lungometraggio Grin, opera visionaria e controversa, e il video-concept To the One I Love per una collezione di moda, che entra nel palinsesto del canale satellitare Leonardo. Nel 2006 viene trasmesso su RaiTre L’orto dei dogi, un Geo&Geo sulla Laguna Nord di Venezia, di cui scrive il soggetto e collabora a regia e montaggio. Tra la primavera e l’estate del 2007 realizza il suo primo documentario come regista, dal titolo Una terra tra due acque, sul litorale di Cavallino-Treporti (VE): la sua gente, le sue tradizioni, il suo paesaggio unico al mondo. A novembre dello stesso anno porta a termine il cortometraggio Keygenerator, che mescola riprese dal vivo a grafica 3D, presentato al X Future Film Festival e vincitore del premio del pubblico al festival Ultracorti di Roma. Dall’anno scolastico 2008/09 ha una cattedra di regia e riprese presso la Scuola Superiore Statale Ripamonti a Como, e tiene un corso per FilmMaker presso l’Ass. Parco Giardini Margherita a Bologna.

Regia: Angelo e Giuseppe Capasso Sceneggiatura: Angelo e Giuseppe Capasso, Lorenzo CammisaFotografia: Angelo e Giuseppe CapassoMusica: Luca TollerMontaggio: Angelo e Giuseppe Capasso, Antonio de RosaInterpreti: Dario Biancone, Fabrizio MonaldiProduttori: Angelo e Giuseppe CapassoProduzioni: APC Independent ProductionDurata: 15’ - Italia, col., HD, 1080p, 2011

SINOSSI Un automobilista, un autostoppista, un programma radiofonico. Un viaggio not-turno in un crescendo di sospetti e paranoie.

ANGELO E GIUSEPPE CAPASSO sono nati a Napoli ed entrambi si diplomano in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Con il cortometraggio L’oc-chio (2007) firmano la loro prima esperienza registica, riuscendo ad ottenere vari riconoscimenti in diversi festival. Nel novembre 2009 terminano il loro secondo cortometraggio Terrible Truth, che viene nominato ai Nastri d’Argento 2010 e vince numerosi premi in festival nazionali ed internazionali. Nel gennaio 2011 completano il loro terzo cortometraggio 108.1 FM Radio.

Coccodì CoccodàRegia: Nedo ZanottiMusica: Walter Valdi (canta Roberto Brivio)Montaggio: Andrea MaguloProduttore: Nedo ZanottiDurata: 4’ - Italia, col., animazione flash, 2010 - CineClub Casale

SINOSSI Giallo internazionale. Una vec-chia filastrocca del cabaret milanese dove si indaga sulla misteriosa morte di un gallo.

NEDO ZANOTTI è nato nel 1936 a Ferrara, produce e realizza vari film d’animazione. Dopo aver girato per quaranta anni con tecniche tradizio-

nali, cioè matite, carta, acetati, cineprese a passo uno, negli ultimi tempi inizia ad usare il computer e le nuove tecnologie. Grazie a questi produce Patatrac, www.popper.it, Il pesciolino d’oro, Il burosauro, African Patchwork, Vintage, Milano canta, Leonardo a Milano. Alla tecnica d’animazione dedica due documentari, entrambi intitolati L’hobby del cartone animato, realizzati nel 1967 e nel 1979. Sempre nel 1979 scrive, insieme con Massimo Maisetti, il manualetto “A scuola col cinema d’animazione” (Marsilio Editori, Venezia).

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Regia: Ermete Ricci Sceneggiatura: Ermete Ricci, Federico GrippoFotografia: Ermete RicciMusica: aa.vv.Montaggio: Ermete RicciInterpreti: Federico Grippo, Daniele Boccarusso, Francesca Gamba, Piero Nicosia Produttore: Ermete RicciDurata: 12’ - Italia, col., HD, 2010

SINOSSI Andrea è un ragazzo come tanti, frequenta il liceo e adora il suo skateboard ma la sua vita cambia improvvisamente per un incidente automobilistico all’uscita di scuola. Andrea perde l’uso delle gambe e non potrà più camminare. Questa è la sentenza dei medici. Dopo la riabilitazione, Andrea torna a scuola ma adesso tutto è diverso. All’uscita di scuola c’è Daniele, il fratello maggiore: lui non riesce ad accettare che il destino del fratello sia quello di rimanere per sempre su una sedia a rotelle... proprio non vuole crederci! Un giorno, Andrea, sussurra quanto desidererebbe tornare a camminare. In quel momento Daniele sente che deve fare qualcosa. Con rabbia e amore costringe il fratello ad ottenere l’impossibile. Così come il calabrone, contro ogni principio scientifico, vola anche Andrea: con l’aiuto del fratello riuscirà a camminare di nuovo. ERMETE RICCI è nato a Roma il 16 luglio 1989. Diplomatosi al liceo scientifico “Virgilio” di Roma, frequenta attualmente il secondo anno di Film Production alla University for the Creative Arts (Farnham, Inghilterra). Ha frequentato tra il 2005 e il 2007 un corso di regia e uno di direzione della fotografia presso Sentieri Selvaggi. Dopo esperienze sui set - sia di videoclip che fiction - realizza showreel e spot: ma già a tredici anni gira il corto Il bambino, a 14 Il bonzo, a 15 Amebe, poi nel 2006 realizza il mediometraggio Il pesce del pensiero e il corto Il cassonetto.

La leggenda del calabroneRegia: Eric Alexander Sceneggiatura: Nerina Fiumanò, Eric AlexanderFotografia: Patrizio Saccò Musica: Gipo GurradoMontaggio: Tommaso GalloneInterpreti: Ambra Angiolini, Francesca Inaudi Produttori: Mario Nuzzo, Annamaria Onetti Produzione: Noura Produzioni s.r.l.Durata: 19’ - Italia, col., s16mm, 2010 - Movie Dick Club Milano

SINOSSI Un’ isola in mezzo al lago, una sera d’inverno e la solitudine di un luogo suggesti-vo buttato in mezzo ai monti. Questa magica atmosfera può trasformarsi in un incubo per una giovane donna diabetica sola, spaesata e con una crisi ipoglicemica che sta per consumarla. Ma Bianca, dopo aver tentato inutilmente di trovare aiuto da amici e parenti, scopre di avere un nuovo, fondamentale punto di riferimento nella sua vita: il suo medico. Il racconto di un salvataggio disperato per riaccendere una luce, nella convinzione che forse la patologia più grande per un malato è sentirsi isola.

ERIC ALEXANDER è nato a Milano da mamma italiana e papà sudafricano. A diciassette anni decide di partire per gli Stati Uniti, dove rimane per circa un anno. Tornato in Italia, termina il liceo e si prepara per le selezioni dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Terminata l’Accademia, entra in varie compagnie teatrali e inizia a viaggiare per tutta l’Italia, collaborando anche con grandi attori come Giorgio Albertazzi, Lella Costa, Johnny Dorelli, Marisa Fabbri... Nel 1999 torna in America per frequentare un workshop intensivo alla New York Film Academy: qui scrive, dirige e interpreta il corto Why Caged Birds Sing. Tornato in Italia, prosegue col teatro e intensifica parallelamente il lavoro nel doppiaggio cinematografico e televisivo. Nel 2001 realizza il suo secondo cortometraggio Anche il sole tramonta, interpretato fra gli altri da Ottavia Piccolo. Dopo vari lavori, nel 2010 scrive e dirige Insula, che vince al Fano International Film Festival il premio come migliori attrici ex-aequo per Francesca Inaudi e Ambra Angiolini.

Insula

Regia: Chiara Battistini Sceneggiatura: Chiara Battistini Fotografia: Marco SgorbatiMusica: Teho TeardoMontaggio: Tommaso FeraboliInterpreti: Stefano Fiorentino, Man Lo Zang, Giovanni ArezzoProduttori: Luca Bonavia, Paolo PelizzaProduzione: BB ProductionsDurata: 23’ - Italia, col., HDV, 2011

SINOSSI Tre storie parallele legate da un fil rouge: la difficoltà di trovare un posto dove vi-vere a Milano. Arrivata in Italia da poco, June è una ragazza cinese che lavora in un ristorante fusion, nel cui retrobottega apre ogni notte una brandina di fortuna; Paolo è un taxista intro-verso che si è appena separato dalla moglie e, trasportato dal flusso cittadino, è alla ricerca non solo di una casa ma anche di un’identità; Marco è uno studente universitario del Sud con uno spirito nomade, che per accontentare la sua famiglia incontra potenziali coinquilini, senza aver alcuna voglia di trovare un indirizzo “sicuro”.

CHIARA BATTISTINI è nata a Milano nel 1980. Dopo essersi diplomata in Arti Plastiche e Figurative continua la sua formazione unendo agli studi accademici sull’arte contemporanea una particolare attenzione al panorama coreografico e teatrale. Nel 2003 si diploma in sceneggiatura presso la Scuola di Cinema e Nuovi Media di Milano. Collabora con diverse case di produzione come producer, assistente producer e regista. Il suo linguaggio prevede sperimentazioni nell’am-bito del digitale e della pellicola in vari campi: videoclip, fiction, TV, documentary, commercial, video art. Dal 2005 al 2010 espone la trilogia “Evoluzioni” in alcune gallerie nazionali ed internazionali. Nel 2008 fonda l’avanguardia di cinema in-dipendente - oggi associazione culturale - “Manyhands Entertainment”, insieme con Leddi, Augugliaro, Cavallari e Chierici: con loro realizza Interno casa lui e lei e PickuP, entrambe opere collettive di fiction. Nel 2010 è producer e regista di “Hit List Italia”, Tv show settimanale di MTV Italia (Play Maker 360). L’ultimo cortome-traggio scritto e diretto è Insiemi notturni, prodotto da BB Productions.

Insiemi notturniRegia: Francesco GiusianiSceneggiatura: F. Giusiani, J. Benci, K. Kares Fotografia: Davide MancaMusica: Manfred GiampietroMontaggio: Francesco Giusiani con la supervisione di Mirco GarroneInterpreti: Francesco Gro, Leonardo e Filippo Pane, Enrico Paloni, Roger Agosta, Valerio Dolcini, Philipe GuastellaProduzioni: Accademia del Cinema e della Televisione (ACT Multimedia Roma)Durata: 15’ - Italia, col., HD, 2010 - Corte Tripoli Cinematografica Pisa

SINOSSI Sullo sfondo di una borgata romana, dei ragazzi troppo liberi si trovano a dover gestire una paura più grande di loro: finiranno per sopprimere i sentimenti più belli.

FRANCESCO GIUSIANI è nato a Pisa nel 1985, a dodici anni frequenta un corso di sceneggiatura diretto da Roberto Merlino e sempre nello stesso anno dirige il suo primo cortometraggio Terroris Clamor. In seguito è assistente di Ro-berto Merlino in vari corsi di sceneggiatura e regia cinematografica. Membro del Cineclub Corte Tripoli Cinematografica, dirige spot, cortometraggi, mediometraggi, documentari. Dal 2000 frequenta tutti gli stage nazionali Fedic. Nel 2001 realizza Bon appétit, che si inserisce in un trittico di cortometraggi riguardanti “il cibo”: il film viene selezionato al Genova Film Festival e al Fano International Film Festival. Nel 2007 dirige Senza fine: diario di Paolo Ciampini Incisore, Vita, morte e miracoli di me stesso, L’ultimo nastro di Krapp. Nel giugno 2007, all’interno del Festival internazionale di Brescello, è docente del seminario di sceneggiatura; docenza riconfermata l’anno dopo per un corso di analisi del film e del video. Con il docu-mentario L’uomo dei suoni viene premiato per la migliore opera prodotta da un autore Fedic a Valdarno Cinema 2009.

Innocenze perdute

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PickuPRegia: Manyhands (Antonio Augugliaro, Gianluca Chierici, Andrea Cavallari, Sebastiano Leddi, Chiara Battistini) Sceneggiatura: ManyhandsFotografia: Valerio Ferrario, Selene De RuiMusica: Alberto Morelli, Stefano Scarani, Riddle Project, Federico AlbaneseMontaggio: Antonio AugugliaroInterpreti: Alioscia Viccaro, Alice Mangione, Lorenza Zoe Damiani, Karun Grasso, Aran BertettoProduttori: Karun Grasso, Valentina TomljanovicProduzione: Manyhands EntertainmentDurata: 30’ - Italia, b/n, HD, 2010

SINOSSI Karun è un rockabilly che sembra uscito da un film americano anni ‘50. Compare dal nulla in un parcheggio di un ristorante in aperta campagna. Sta andando al matrimonio del suo migliore amico, ma lungo la strada deve raccattare degli invitati molto particolari. Una commedia nera dai toni grotteschi, con una singolare modalità produttiva e registica: scritto e diretto da cinque registi diversi - i Manyhands - ognuno ha girato una scena per poi assemblare tutto con un unico montaggio. Una mezcla di stili e generi che caratterizzano la storia nel suo divenire.

MANYHANDS è nata nel 2008 dall’incontro di cinque registi: Antonio Augugliaro, Gianluca Chierici, Andrea Cavallari, Sebastiano Leddi, Chiara Battistini. I cinque, partendo dal soggetto, hanno sviluppato pezzo per pezzo questo breve film allac-ciando sempre il proprio episodio a quello precedente. Tutte le fasi, dalla scrittura al montaggio, hanno la stessa caratteristica di passaggio di testimone. PickuP è una vera e propria staffetta filmica, in cui i personaggi incarnano i differenti approcci registi. Così, differenti generi si susseguono componendo una cifra grottesca.

Risorse umane (fresche di giornata)Regia: Marco GiallonardiSceneggiatura: Marco Giallonardi, Vincenzo IanniFotografia: Beppe GalloMusica: The Union FreegoMontaggio: Pietro BelloriniInterpreti: Beniamino Marcone, Giulia Steigerwalt, Francesco Foti, Riccardo de FilippisProduzione: Freschi di giornataDurata: 13’ - Italia, col., HD, 2010

SINOSSI Fabio non ha lavoro, e adesso non ha più neanche una ragazza: Marinella lo ha lasciato. Si sveglia dopo averla sognata, gli tornano alla mente le sue accuse. Luigi, il convivente di Fabio, che ha rinunciato ad uscire di casa e cer-care lavoro, racconta cazzate per provocarlo, e ci riesce benissimo. Fabio raggiunge il luogo dove spera verrà raccattato per una giornata di

lavoro, ma ha una triste sorpresa: anche Marinella è lì, anche lei in attesa di un lavoro, sep-pure inadeguato, per lei e per gli altri.

MARCO GIALLONARDI è nato a Rieti nel 1978, studia Analisi del film e Storia del cinema alla Sapienza di Roma, discutendo una tesi in Filmologia su Mulholland Drive di David Lynch. Nel 2008 ha scritto, diretto e prodotto Pugnali di carta con Michele Riondino, selezionato in vari festival nazionali. Risorse umane (fresche di giornata) è il suo terzo cortometraggio.

Sala d’attesaRegia: Igor BiddauSceneggiatura: Igor BiddauFotografia: Ivan RossiMusica: Lorenzo Cardelli, Stefano RossiMontaggio: Igor BiddauInterpreti: Giuseppe Taras, Ricardo Sati, Gherardo Felloni Produttore: Igor BiddauProduzione: Fresnel EntertainmentDurata: 15’ - Italia, col., HD, 2011

SINOSSI Siamo in una spiaggia, il sole è al tramonto, le onde del mare risuonano costruen-do un’atmosfera di pace. L’uomo cammina, si guarda intorno meravigliato, è solo, si inginoc-chia e tocca la sabbia bagnata. Ad un tratto dietro di lui appare suo figlio, che lo chiama per nome. L’uomo si alza e lo guarda fisso negli occhi. Il tempo sembra fermarsi. Sedici anni fatti di piccoli gesti, di cibo vomitato, di pannoloni cambiati, di pianti; tutto si materializza lì, in un istante e con quello sguardo…

IGOR BIDDAU è nato a Sassari nel 1974, studia grafica pubblicitaria e fotografia all’Istituto d’Arte, quindi all’Accademia delle Belle Arti di Sassari. Si trasferisce a Firenze per terminare gli studi, e dal 1999 al 2002 realizza spot diffusi nelle reti nazionali. Nel 2003 realizza il lungometraggio Fantasy Story, vincendo il premio della giuria al “NIFF”. Nel 2004 dirige il cortometraggio Nero, e nel 2007 il me-diometraggio Giovanna d’Arco. Dal 2003 al 2009 firma come autore e regista numerosi programmi televisivi e documentari. Dal 2001 al 2010 insegna Educa-zione all’Immagine, realizzando diversi progetti e prodotti multimediali, tra i quali un tg per ragazzi. Già presente al Valdarno Cinema Fedic con il corto Il maestro (2009), nel dicembre 2010 fonda la “Fresnel Multimedia” e lavora al lungome-traggio Cosmetica dopo aver completato Sala d’attesa.

Regia: Benni PiazzaSceneggiatura: Benni PiazzaFotografia: Andrea J. MugnainiMontaggio: Emilio RichardInterprete: Sergio CiulliProduttore: Neri MarianiProduzioni: Malandrino FilmDurata: 23’ - Italia, col., HDV, 2010

SINOSSI Saturno è la storia di un genio solitario che ha consacrato la vita a una folle, grandiosa impresa. Riuscirà a por-tarla a termine prima di morire?

BENNI PIAZZA è nato a Firenze nel 1982. Dopo una serie di svariati mestieri ha ereditato da suo zio una vecchia telecamera con cui ha girato

i suoi primi insignificanti lavori. Poi Saturno.

Saturno

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Sposerò Nichi Vendola

Storia di nessunoRegia: Manfredi LucibelloSceneggiatura: Manfredi LucibelloFotografia: Roberto CimattiMontaggio: Diego BerrèInterpreti: Luciano ManzaliniProduttori: Valentina Damiani, Manfredi Lucibello, Tommaso Magnano, Gianluca ZontaProduzione: Retrobottega e Kaleidoscope FactoryDurata: 15’ - Italia, col., HD, 2010

SINOSSI La vicenda di un sicario atipico, più solo che solitario. Mentre svolge il proprio lavoro ci racconta la sua vita, riflettendo sull’Italia di ieri e di oggi.

MANFREDI LUCIBELLO è nato a Firenze nel 1984. Iscritto al DAMS di Bologna dove sta preparando la tesi finale.

Nonostante la giovane età ha già realizzato diversi cortometraggi e video clip, per i quali ha scritto i soggetti e curato la regia.Nel 2008 ha partecipato al Master biennale Officina Cinema – La bottega dei mestieri organizzato dalla Cineteca di Bologna e diretto da Giuseppe Bertolucci con specializzazione in montaggio cinematografico.Manfredi, dal 2010, è anche presidente di “Retrobottega” associazione che si occupa della produzione e distribuzione di cinema indipendente..

Regia: Andrea CostantinoSceneggiatura: Andrea CostantinoFotografia: Paco MaddalenaMusica: Antonia TuzzaMontaggio: Andrea CostantinoInterprete: Anita Zagaria, Paolo De Vita, Teodosio Barresi, Giustina BuonomoProduttore: Andrea CostantinoProduzione: andreacinema.comDurata: 18’ - Italia, col., super16, 2010

SINOSSI L’Italia di oggi è in costante crisi economica e sociale. Il Paese si confronta con la Rete. Beppe Grillo propone un rivoluzionario disegno di legge di iniziativa popolare firmato da 350.000 cittadini italiani. Nel Sud Nichi Vendola, un politico dichiaratamente omoses-suale, cattolico e comunista, conquiesta una popolarità inaspettata, mentre la crisi obbliga la famiglia Amoruso a vendere la propria casa. ANDREA COSTANTINO è nato a Bari nel 1976. Frequenta diversi seminari di scrittura, fotografia e montaggio, e collabora con importanti professionisti del ci-nema come Alessandro D’Alatri, Osvaldo Bargero, Enrico e Carlo Vanzina. Colla-bora alla realizzazione di alcuni cortometraggi - Dove ci porta la corrente di Fabio Baccelliere, Sali e tabacchi di Fabio Di Credico e Tommy Di Bari, L’oro rosso di Cesare Fragnelli - in qualità di autore del montaggio. Nel 2004 scrive e dirige il cortometraggio Il provino, che riceve una menzione speciale per il soggetto ai Nastri d’Argento.

Lo scherzo delle pere rockRegia: Valerio CompariniSceneggiatura: Valerio CompariniFotografia: Alessandro AdorniMusica: W. A. Mozart e Marcello CavalliniMontaggio: Alessandro AdorniProduttore: Valerio CompariniDurata: 7’ - Italia, col., macchina fotografica digitale, 2011

SINOSSI In un paese popolato da pere, è morta la grande Pera Soprano. Durante la veglia funebre, un gruppo di pere mette in atto uno scherzo musicale di cattivo gusto, proprio di fronte alla casa della defunta. Il marito della Pera Soprano, infastidito, ha una reazione inaspettata, e qualcuno lì per caso ne farà le spese.

VALERIO COMPARINI è nato a Fucecchio (Firenze) nel 1957, vive

e lavora a Santa Croce Sull’Arno (Pisa). Dal 1990 sono numerose le sue video installazioni, tra cui Le Celle, a Fucecchio (1990), Zeta, presso l’ex frantoio di San Miniato ed Il Fuoco a Scoppio a Pescara (1994). Partecipa a numerosi festival come il Video-Art di Locarno, UnderFlorence con la video installazione Il Disturbo di Marco Piotre (1996), il Video Festival di Canzo (Como), il Fano Film Festival (edizioni 2000, 2001 e 2002), il Video Kid di Udine e molti altri.

Regia: Roberto ZazzaraSceneggiatura: Giulia Moriggi, Luca Filippo RavennaFotografia: Giuseppe MaioMusica: Commodity PlaceMontaggio: Luigi Capalbo, Lucia SblendorioInterpreti: Andrea Lucente, Andrea Miglio Risi, Giuseppe Orsillo, Lorenzo Richelmy, Gianluca VicariProduttore: Elisabetta BruscoliniProduzione: Ministero della Gioventù, in collaborazione con Festival del Cinema di Roma e Centro Sperimentale di CinematografiaDurata: 15’ - Italia, b/n, 35mm, 2010

SINOSSI In una scuola superiore gli attriti tra ragazzi sono quotidianità. C’è chi coltiva l’amicizia sincera, e c’è invece chi basa i rapporti sulla prepotenza, il silenzio sui propri dolori. Quando questi due modi di vivere l’adolescenza si scontrano, tutti provano una sensazione di instabilità e paura, ma solo alcuni avranno la forza di seguire fino in fondo il loro istinto.

ROBERTO ZAZZARA è nato a Pescara il 2 novembre 1978. Dopo la Laurea in Filmologia presso La Sapienza di Roma viene ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano (2006). Durante il corso realizza il cortometraggio Ice-cream Dream e il documentario A piedi sul filo, coregia di Enrica Andreetto, vinci-tore di tre premi, tra cui il primo premio CortoDOC al Festival di Bellaria 2008. Da allora vive e lavora tra Milano e Roma, affiancando lavori su commissione - per Mtv, Rai, Mediaset, e documentari industriali - a opere dal respiro più intimo e per-sonale. Dal 2008 collabora con il Centro Sperimentale di Cinematografia in qualità di regista e docente. Nel 2009 debutta come regista teatrale con lo spettacolo multimediale La signorina Else, e firma i cortometraggi Rosso nel bosco e Una storia semplice. Nel 2010 realizza il documentario Leonesse - Pioniere dell’im-prenditoria femminile a Milano e in Lombardia, per la Camera di Commercio di Milano, e vince con il suo gruppo la selezione “NCN Lab 2010”, che dà accesso alla produzione di un cortometraggio, finanziato dal Ministero della Gioventù e dal Festival del Cinema di Roma: questa vittoria porta alla realizzazione di Tiro a vuoto, ultimato alla fine del 2010.

Tiro a vuoto

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Regia: Alessandro Po Sceneggiatura: Alessandro PoFotografia: Alessandro PoMusica: Alessandro PoMontaggio: Alessandro PoInterpreti: Lego, accompagnati da narrazioneProduttore: Alessandro Po Durata: 7’ - Italia, col., DV, 2011

SINOSSI Giacomo Leopardi una volta ha detto: “L’egoismo è sempre stata la peste della società, e quanto è stato mag-giore, tanto peggiore è stata la condizione della società.” Quattro storie di semplice vita quotidiana a confronto, quattro storie di sforzi quotidiani per vi-vere dignitosamente in un paese che non è il proprio di origine. Un viaggio nella vita intima di quattro immigrati, ma raccontata con la

semplicità e l’allegria dei Lego.

ALESSANDRO PO, in arte Alex Class, è nato nel Regno Unito nel 1972, ma risede in Italia ormai da più di trent’anni. Diplomato in contrabbasso presso il Conservatorio di Mantova, lavora nel mondo della musica da più di vent’anni: è infatti bassista in studio e dal vivo con tantissimi artisti, tra cui Biagio Antonacci, Patty Pravo, e ormai da cinque anni con Irene Grandi. L’hobby della regia e della sperimentazione video diventa una realtà alla fine del 2010, girando qualche do-cumentario per alcuni marchi importanti per fiere e mostre, fino alla regia e l’idea-zione del suo primo cortometraggio Uniti contro l’ego. Tutto girato in stop-motion.

Uniti contro l’egoTre fogliRegia: Giorgio SabbatiniSceneggiatura: Giorgio SabbatiniFotografia: Giorgio SabbatiniMusica: Joaquin Rodrigo, Giorgio SabbatiniMontaggio: Giorgio SabbatiniInterpreti: Giorgio SabbatiniProduzione: Giorgio SabbatiniDurata: 13’ - Italia, col., DVCAM, 2011 - CineClub Piemonte

SINOSSI Capita, nella vita, di cercare qualcosa che pare sia introvabile e che il tempo ne abbia fatto perdere le tracce. Capita anche di trascorrere alcuni decenni, restando tranquilli e sereni, dimenticando completamente l’esistenza di questo ”oggetto” che, improvvisamente, vogliamo trovare. La ricerca affannosa di alcuni fogli relativi ad un vecchio manoscritto, provoca, nel “personaggio” che vive questa esperienza, un inevitabile aumento del desiderio di poter leggere nuovamente quelle parole che, un tempo, gli avevano suggerito immagini e situazioni. Il desiderio maggiore è quello di rivivere, per qualche istante, il “perché” erano state scritte e, soprattutto, sentire nuovamente il gusto dell’”attesa”di ciò che ancora non è avvenuto… e la “speranza” che avvenga…

GIORGIO SABBATINI è nato a Roma nel 1942, e si dedica al cinema ”alterna-tivo” da parecchi anni. Ha realizzato numerosi cortometraggi e lungometraggi in super8 e in 16mm. Dal 1986 ha adottato il mezzo elettronico come strumento di ricerca espressiva dell’immagine, nell’ambito della narrazione classica e della sperimentazione.

Urka BurkaRegia: Giorgio Borgazzi Sceneggiatura: Laura CampiglioFotografia: Marco BassanoMusica: Triad VibrationInterpreti: Astra Lanz, Luca Solbiati, Géraldine DardanoProduttore: Giorgio Borgazzi Produzione: Red GambiersDurata: 10’ - Italia, col., 35mm, 2010 - CineClub Varese

SINOSSI Un trentenne politicamente scorretto è all’improvviso perseguitato da una figura misteriosa e silente come un fantasma vestito di un burqa. Cosa rappresenta ai nostri occhi occidentali un burqa? E’ uno scafandro che nega l’identità di chi lo indossa o è un mantello dell’invisibilità che permette di vedere senza essere riconosciuti?

GIORGIO BORGAZZI è nato a Milano nel 1968. Dopo la partecipazione al Sun-dance Film Festival nel 1998 con Elvis is Dead at 58 e il conseguimento di premi e menzioni speciali in numerosi festival - tra cui Oberhausen, Fano, Torino - fonda la Vixen Film a Milano, dedicando molti anni all’insegnamento, teso all’inserimento dei giovani nel mondo del cinema. Dopo aver girato Otto parole (con Fabio Troiano e Alessia Barela), nominato al GrandOFF European Awards di Varsavia per il miglior montaggio e vincitore del premio FEDIC a Valdarno Cinema nel 2008, cura la re-gia di docu-fiction per CNBC e documentari quali Crete for Life, sui bambini orfani provenienti dalle aree disagiate di Chernobyl. Nel 2010, ispirato da un racconto originale della scrittrice Laura Campiglio (Du bon usage de la bourqa), torna sul set per dirigere Urka Burka, poi presentato al Cannes Short Film Corner nel maggio dello stesso anno.

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valdarno cinema fedic 201161° concorso nazionale“premio marzocco”

Premio Marzocco

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Regia: Giuliano MontaldoSceneggiatura: Paolo Serbandini, Monica Zapelli, Giuliano MontaldoFotografia: Arnaldo CatinariMontaggio: Consuelo CatucciMusica: Ennio MorriconeInterpreti: Miki Manojlovic, Carolina Crescentini, Roberto Herlitzka, Anita Caprioli, Filippo TimiProduzione: Rai Cinema, Jean Vigo ItaliaDurata: 118’ - Italia, col., 35mm, 2007

SINOSSI San Pietroburgo, 1860. Un attenta-to provoca la morte di un membro della famiglia imperiale. Pochi giorni dopo lo scrittore Fjodor Mikhajlovic Dostojevskij incontra Gusiev, un giova-ne ricoverato in un ospedale psichiatrico. Gusiev confessa di aver fatto parte del gruppo terroristico e rivela che i suoi compagni stanno preparando un piano per eliminare un altro parente dello Zar. Il giovane gli rivela anche l’indirizzo di Aleksandra, il loro capo. Dostojevskij deve trovarla e convincerla a fermare questo nuovo atto terroristico. Lo scritto-re è sconvolto. Sta vivendo giorni terribili, pressato dai creditori, dall’imminente scadenza del termine di consegna di un nuovo libro, dai frequenti attacchi di epilessia. Di giorno, con l’aiuto di una giovane

stenografa, Anna Grigorjevna, detta “Il giocatore”. Di notte continua l’affannosa ricerca del gruppo terroristico. “I vostri romanzi - gli dirà l’ispettore Pavlovic - sembrano scritti contro i rivoluzionari, ma in realtà sono più incendiari dei proclami terroristici”.

I demoni di San Pietroburgo

Giuliano Montaldo

è nato a Genova il 22 febbraio del 1930. L’incontro con il cine-ma avviene grazie a Carlo Lizzani, che lo sceglie come attore nel film Achtung! Banditi! (1951), e poi in Ai margini della metropoli (1952) con Giulietta Masina, e Cronache di poveri amanti (1954) con Marcello Mastroianni, che ritroverà anche ne Il momento più bello (1957) e L’assassino (1961) di Elio Petri (nel quale era anche aiuto regista). Nel 1955 viene diretto da Valerio Zurlini ne Le ra-gazze di San Frediano (1955). Aiuto regista per Lizzani in Esterina (1959), lo è anche per Gillo Pontecorvo ne La grande strada azzur-ra (1957), Kapò (1960) e La battaglia di Algeri (1966). Sposatosi con l’assistente regista Vera Pescarolo, che lo farà di-ventare padre – la figlia è l’apprezzata costumista Elisabetta Mon-taldo - scrive la sceneggiatura del peplum Orazi e Curiazi (1961) di Ferdinando Baldi e Terence Young. Firma la sua opera prima da regista nel 1962 con Tiro al piccione, dirigendo Sergio Fantoni, Gastone Moschin, Francisco Rabal ed Eleonora Rossi Drago; poi è ancora accanto a Petri (e Giulio Questi) con il documentario Nudi per vivere (1964), firmato collettivamente sotto lo pseudonimo di Elio Montesti. Dopo La moglie svedese, uno degli episodi del film Extraconiugale (1964) e Una bella grinta (1965), la Paramount lo mette sotto con-tratto per il giallo Ad ogni costo (1967) con Klaus Kinski, Edward G. Robinson e Janet Leigh, e Gli intoccabili (1969) con John Cas-savetes. I suoi film raccontano cambiamenti e difficoltà di una società in continua evoluzione, incapace di accettarli: è da qui che nasce il successo di film come Gott mit uns (1969), Sacco e Vanzetti (1971), interpretato da Gian Maria Volontè, così come il successivo Giordano Bruno (1973), e L’Agnese va a morire (1976), unico film italiano sulla Resistenza con una donna - interpretata da Ingrid Thulin - come protagonista. Dopo il film tv Circuito chiuso (1978), dirige Il giocattolo (1979), protagonista Nino Manfredi, e nel 1982 lo sceneggiato Marco Polo, che vince l’Emmy Award per la miglior serie televisiva. Sempre con Burt Lancaster interprete dirige poi la pellicola drammatica Il gior-no prima (1986). Autore della sceneggiatura della fiction Un’isola (1986), dirige poi Philippe Noiret, Rupert Everett e Stefania San-drelli ne Gli occhiali d’oro (1987), nonché Nicolas Cage in Tempo di uccidere (1989). Negli ultimi anni si dedica anche alla regia di documentari - Ci sarà una volta (1992), Le stagioni dell’aquila (1997), L’oro di Cuba (2009) – e all’allestimento di opere liriche - Turandot (1983 e 1999), Il pipistrello (1984), Il trovatore (1990), Bohème (1994), Otello (1994), Il flauto magico (1995), Nabucco (1997), Un ballo in maschera (1998) - spingendosi a ritornare attore, ma solo per piccoli ruoli, come quello del procuratore capo ne Il lungo silenzio (1993) di Margarethe von Trotta, o quello del regista Franco Caspio ne Il caimano (2006) di Nanni Moretti. Onorato come Cavaliere di Gran Croce dall’ex Presidente della Re-pubblica Ciampi, nel 2007 riceve il David di Donatello alla carriera, tornando al cinema di finzione con I demoni di San Pietroburgo. È anche stato presidente di RAI Cinema e direttore di importanti ras-segne e premi cinematografici. Ha di recente completato a Torino le riprese de L’industriale, attualmente in fase di postproduzione.

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Premio Fedic

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Regia: Antonio CapuanoSceneggiatura: Antonio CapuanoFotografia: Tommaso BorgstromMusica: Pasquale CatalanoMontaggio: Giogiò FranchiniInterpreti: Irene De Angelis, Gabriele Agrio, Luisa Ranieri, Corso Salani, Valeria GolinoProduttore: Gianni MinerviniProduzione: L.G.M., in collaborazione con Rai CinemaDurata: 110’ - Italia, col., 35mm, 2010

SINOSSI Alla fine di una domenica di sole, mare, tuffi e pizza, quattro ragazzini approfittano di Irene, anche lei adolescente. La mattina dopo uno di loro, il sedicenne Ciro, va a denunciare sé e gli altri. Vengono condannati a due anni di reclusione. Quei due mondi, così opposti e diversi, finiranno con l’attrarsi, incontrarsi, fondersi. Irene e Ciro, da lontano - l’uno dal carcere di Nisida, e l’altra dalla casa meravigliosa dove vive con la fa-miglia in una delle zone belle della città - quasi senza accorgersene, lentamente cominceranno un irresistibile avvicinamento.

Premio Fedic per il miglior film italiano alla Mostra del Cinema di Venezia 2010

Hai paura del buioRegia: Massimo CoppolaSceneggiatura: Massimo CoppolaFotografia: Daria D’AntonioMontaggio: Cristiano TravaglioliInterpreti: Alexandra Pirici, Erica Fontana, Antonella Attili, Marcello Mazzarella, Alfio Sorbello, Manrico Gammarota, Lia Bugnar, Andra Bolea, Angela GoodwinProduzione: Indigo Film, in collaborazione con Bim e MTV ItaliaDurata: 90’ - Italia, col., 35mm, 2010

SINOSSI Bucarest è una metropoli molto diversa da come la si immagina, così come Eva, vent’anni, dolce e orgogliosa come un’eroina della nouvelle vague, è molto diversa dall’idea che abbiamo delle “immigrate” rumene. Eva esce dalla fabbrica per l’ultima volta - non le hanno rinnovato il contratto - e decide che è giunto il tempo di partire. La sua meta è Melfi, sperduto paese dell’entroterra meridionale italiano, noto per l’enorme insediamen-to della FIAT che, come uno spazio ritagliato da un altro tempo e un altro mondo, seziona i campi neri, definendo con essi una cicatrice aperta tra la civiltà contadina e quella postindustriale. Trovata ospitalità da Anna, una sua coetanea che lavora alla FIAT, Eva inizia a seguire un gruppetto di donne, poi tra queste ne sceglie due, infine una sola. Eva diviene la sua

ombra, ne spia ogni movimento, ne conosce alla perfezione abitudini e occupazioni.

Menzione speciale al Premio Fedic per il miglior film italiano alla Mostra del Cinema di Venezia 2010

L’amore buio

Massimo Coppola

è nato a Salerno nel 1972. Laureato in Filosofia della Scienza (1999) con una tesi sulla coscien-za e grande appassionato di tutte le arti co-municative, è attore, sceneggiatore, conduttore radiofonico e giornalista. Il suo approdo a MTV risale al 2000, quando - dopo un’’esperienza come presentatore de Il muro, show trasmesso da Odeon TV - viene scelto come conduttore di Brand:new, il programma notturno dei video più innovativi in circolazione. Da questa sua esperienza viene pubblicato un libro (cosa non

nuova per lui, già autore di un’opera sulla filosofia della mente). Il suo inimitabile stile nel porsi di fronte alle telecamere e la sua particolare passione per lanciare argomenti controversi lo portano a diventare uno dei protagonisti - nonché autore - di Cocktail d’’amore, programma di revival della televisione dei primi anni ‘80 condotto da Amanda Lear su Raidue. Appassionato di calcio, monomaniaco del pallone, attaccante rissoso, dedica molto del suo tempo libero alle discussioni da bar cadendo in profonda depressione per colpa di ali maldestre, terreni pesanti e ‘’gollonzi’’. Per tirarlo su basta la visione di pochi minuti di Olanda-Argentina, finale dei mondiali del ‘78. Sfidando le regole della televisione, nel 2003 dà vita a Pavlov, il primo anti-reality show: chiuso in un open space kafkiano, cercava di non farsi “eliminare” da un gioco di cui era l’unico partecipante involontario (a parte il suo cane, Pavlov appunto). Il 7 dicembre 2004 parte su MTV il suo nuovo programma, Avere ventanni, in cui incontra ogni volta ragazzi di diversa estrazione sociale con i quali parla della loro vita, dei loro problemi e dei loro sogni, cercando di capire cosa contraddistingue questa generazione, in un viaggio attraverso l’Italia e soprattutto nella provincia. Insieme con Alberto Piccinini e Luciana Bianciardi ha curato l’Antimeridiano – Opere complete di Luciano Bianciardi, pubblicato da Isbn Edizioni, da lui fondata assieme a Luca Formenton e Giacomo Papi nel 2004. Prima di Hai paura del buio ha diretto vari documentari, tra cui La regola del con-temporaneamente, Politica zero, Solomon, Bianciardi! e Parafernalia, presentati in festival internazionali.

Antonio Capuano

è nato nel 1940 a Napoli. Lavora inizialmente come scenografo per sceneggiati e programmi televisivi come Sheridan e Squadra Omicidi, per poi passare a diventare autore e regista teatrale e televisivo. Di-ventato insegnante di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, debutta come regista con Vito e gli altri (1991), ambientato

tra i bambini di strada che vivono nel capoluogo partenopeo, con cui vince il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente e delinea quello che sarà un cinema incentrato prevalentemente sui rapporti fra adulti e bambini. Nel 1996 firma Pianese Nunzio 14 anni a maggio con Fabrizio Bentivoglio e Riccardo Zinna, nel quale racconta la storia di Don Lorenzo Borrelli, sacerdote lombardo - e parroco in una chiesa del quartiere Sanità a Napoli - che conduce un’aspra lotta contro la camorra, ma che ha anche una relazione con un tredicenne: il film vince il Premio François Truffaut al Giffoni Film Festival. in seguito dirige l’episodio Sofialorén del film I vesuviani (1997), Polvere di Napoli (1998), Luna rossa (2001) e La guerra di Mario (2005), con cui vince il Premio della Critica al David di Do-natello e ottiene la candidatura come miglior regista. Dopo il documentario Bianco e nero alla ferrovia (2006) dirige i lungometraggi Giallo? (2009) e L’amore buio (2010), con i quali conferma la sua mano sicura, l’abilità nel gioco di incastri, e l’ambizione nervosa e personale di un cinema che vuole parlare.

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Eventi Speciali

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Le vite possibiliRegia: Corso SalaniSceneggiatura: Corso SalaniFotografia: Corso SalaniMontaggio: Corso SalaniInterpreti: Chantal Ivanovic, Susana Tello, Maria Vladut, Maria Lourdes Valdez, Anette Dujisin, Inta Lange, Siobhan Hernandez, Ramona Piele, Allison Benayoun, Klara Ocauroka, Eva BudaiProduttore: Gregorio PaonessaProduzione: Vivo FilmDurata: 60’ - Italia, col., 2009

SINOSSI Un film di volti femminili che parlano, e di un uomo, un regista, che le filma, le ascolta e le immagina. Alla fine del suo viaggio ai “confini dell’Europa” Corso Salani rivisita il mito delle passanti à la Baudelaire, mettendolo in scena nei frammenti di vite reali raccolti nel suo percorso. Tra Moldova e Israele, Romania e Gibilterra, le tante donne incontrate durante questo viaggio agli estremi limiti dell’Europa, e che non hanno trovato ospitalità negli episodi della serie, vengono mescolate alle immagini delle loro terre e con le proiezioni del regista che orchestra le fila di un fitto monologo interiore, scisso tra desiderio, frustrazione e spe-ranza. Il film riunisce frammenti ripresi in Cile, Spagna, Gibilterra, Portogallo, Italia, Lettonia, Moldova, Romania, Ungheria, Israele, per Palabras (2003), Tre Donne in Europa (2004) e Confini d’Europa (2006-2007).

CORSO SALANI è nato a Firenze il 9 settembre del 1961, si diploma presso il locale Istituto di Scienze Cinemato-grafiche, e debutta alla regia con Zelda (1984). Aiuto regista di Carlo Mazzacu-rati sul set di Notte italiana (1987), si tra-sferisce a Roma e realizza il suo primo film Voci d’Europa (1989), cui seguo-no Eugen si Ramona e Gli ultimi giorni (1992). Intanto si mette in luce come attore ne Il muro di gomma (1991) di Marco Risi, cui seguono, tra gli altri, Nel continente nero (1993), La fine è nota (1993), Cuori al verde (1996), fino ai

più recenti Piano, solo (2007), Mar Nero (2009) e L’amore buio (2010). Ritorna alla regia nel 1995 con Gli occhi stanchi, seguito dal pluripremiato doc Cono Sur (1998) e da Occidente (2000), Corrispondenze private (2003) e Il peggio di noi (2006). Con Imatra - appartenente alla serie Confini d’Europa - vince il Premio Cineasti del Presente al Festival di Locarno nel 2007. La cifra stilistica del suo cinema è la commistione fra documentario e finzione, osservazione della realtà e rielaborazione poetica, reportage d’autore e cinema narrativo: temi centrali sono il viaggio come mezzo programmatico di spaesamento e l’incomunicabilità, resa attraverso lo straniamento linguistico fra i personaggi di nazionalità diverse. Mentre lavora alla docufiction I casi della vita, la morte lo coglie a Ostia il 16 giugno 2010.

ChantrapasRegia: Otar IosselianiSceneggiatura: Otar IosselianiFotografia: Lionel Cousin, Julie GrünebaumMontaggio: Anne le CampionInterpreti: Nika Endeladze, Pierre Etaix, Bulle Ogier, Fanny Gonin, David TarielashviliProduttori: Martine Marignac, Maurice TinchantDurata: 122’ - Francia, col., 35mm, 2010

SINOSSI Nicolas sogna di fare il regista ma la sua passione si deve scontrare con la rigida burocrazia che regola anche le opere artistiche realizzate nel suo paese, la Georgia. La libertà creativa non è garantita e, su stile tipicamente sovietico, deve essere sottomessa al bene dello stato. La censura in Georgia è infatti un retaggio dell’Unione Sovietica, che ancora lavora attivamente per conservare lo stato delle cose ed evitare che si possano creare delle opere non conformi alle norme del regime. Dopo aver subito pesanti critiche, Nicolas decide di lasciare il suo Paese per andare a lavorare in Francia, dove spera di trovare la libertà che sogna. Ma nemmeno nella terra della libertà e della democrazia Nicolas troverà lo spazio per esprimere la sua arte.

OTAR IOSSELIANI è nato a Tbilisi (Georgia) il 2 febbraio del 1934. I suoi primi corto-metraggi denotano subito la sua libertà nei confronti dei modelli narrativi e la sua inclina-zione verso una figurazione onirica e surrea-le. Nel 1966 si rivela alla critica internaziona-le vincendo il premio Fipresci a Cannes con Giorgobistve (Novembre), conosciuto anche come La caduta delle foglie, satira contro la burocrazia sovietica. Ottiene poi la consacra-zione del pubblico occidentale con C’era una volta un merlo canterino (1970) apparente-mente un’innocua commedia su un musici-sta, ma ricco di notazioni ironiche sulla vita

sociale della sua città natale. Con Pastorale (1975), in cui racconta l’esperienza di cinque giovani musicisti che si ritrovano per un breve periodo a condividere la squallida vita di un paese montano, si mette in urto con le autorità sovietiche. Dopo un periodo di silenzio si trasferisce in Francia, dove nel 1984 può girare I favoriti della luna, che vince il premio della giuria alla Mostra di Venezia. Nel 1988 realizza Un piccolo monastero in Toscana, cui fa seguito Un incendio visto da lon-tano - anch’esso premiato dalla giuria di Venezia - satira dell’invasione occidentale nel terzo mondo. Dopo Caccia alle farfalle (1992) guadagna poi un terzo Premio speciale della giuria a Venezia con Briganti, briganti (1996), commedia dai risvolti drammatici sul tema della violenza. Nel 1999 gira Addio, terraferma!, mentre del 2002 è Lunedì mattina, ribellione sarcastica e controcorrente contro le mode salutiste e il perbenismo borghese, che vince l’Orso d’argento al Festival di Berlino. Nel 2006 dirige Giardini in autunno, cui fa seguito il recente Chantrapas (2010).

Coordinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Giovan-ni Valdarno, il Premio vuole ricordare e celebrare Marco Melani (nato a San Giovanni Valdarno il 12 aprile 1948 e morto a Roma il 13 apri-le 1996), persona di grande spessore intellettuale, che ha svolto la sua opera nell’ambito del cinema e della televisione italiana, come regista, sceneggiatore, critico cinematografico, organizzatore di rassegne e festi-val, ideatore e curatore di mitiche trasmissioni televisive quali “Blob” e “Fuori Orario”. Il Premio verrà consegnato alla presenza di Enrico Ghezzi, Francesco Calogero, dei familiari e degli amici di Marco Melani. Questa edizione del Premio prevede per la prima volta una Sezione Italiana e una Sezione Internazionale. Per la Sezione Italiana, il Premio sarà attribuito alla memoria, al regista fiorentino Corso Salani, prematuramente e improvvi-samente scomparso nel giugno del 2010. Per la Sezione Internazionale, il Premio sarà consegnato al regista georgiano Otar Iosseliani. Nelle prece-denti edizioni, il Premio è stato assegnato ad Alberto Grifi (2006), Tonino De Bernardi (2007), Franco Maresco (2008), Pasquale Scimeca (2009), Mario Martone (2010).

Premio Marco Melani

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Karin ProiaNata a Latina il 14 Marzo 1974, fin da piccola prova grande attrazione per l’arte nelle sue diverse forme. Studia danza e si diploma giovanissima in teoria, solfeggio e dettato musicale al Conservatorio L. Refice di Frosinone: il suo strumento è il pianoforte. Consegue il diploma di Mae-stro d’Arte ed il diploma di Arte Applicata, presso l’Istituto Statale d’Arte J. Romani di Velletri (Roma), specializzandosi in Arte della ceramica. A diciannove anni si tra-sferisce a Roma e si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia (Dipartimento Musica e Spettacolo) dell’Università La Sapien-za, dove partecipa ad un corso di Psi-codramma con il prof. Ferruccio Di Cori. Contemporaneamente frequenta semi-nari di recitazione, dizione, movimento, canto, scherma teatrale e mimo. Debutta come attrice nel 1994 nello spettacolo

Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, diretta da Teodoro Cassano, accanto a Michele Placido, nei panni di Catherine. Al teatro si affiancano presto cinema e televisione, per i quali lavora in Italia e all’estero, diretta tra gli altri da Joseph Sargent, Dominique Othenin-Girard, Dennis Berry e accanto ad attori come Joe Mantegna, Emanuelle Seigner, Valeria Golino, Sergio Castellitto, Henry Cavill, Giancarlo Giannini, Burt Young, Armin Mueller-Stahl. Nel 2006 segue un corso di montaggio avid alla Digital Desk di Roma, e due anni dopo esordisce nella regia con il cortometraggio Farfallina, premiato in diversi Festival. Nel 2009 scrive ed inter-preta il cortometraggio Salomè - una storia (Premio Opera IMAIE 2009), diretto da Raffaele Buranelli, ricevendo il premio per la migliore interpretazione al Villanova in Corto 2010 e al Valdarno Cinema Fedic 2010. Dal 2008 al 2010 è tra i protagonisti della serie televisiva cult Boris, e conseguentemente nel cast di Boris-il film (2011). Nel 2011 apparirà anche nei tv-movie Area Paradiso, regia di Diego Abatantuono e Armando Trivellini, e ll nostro amico Walter, regia di Enzo Monteleone.

The Actors’ Studio L’atelier di pittura degli attori

Karin Proia

Karin Proia è ormai attrice nota ed apprezzata dal pubblico e dalla critica. La sua formazione artistica di Maestra d’Arte, specializzata in Ceramica, non l’ha però mai abbandonata, e continua ad esprimersi in una moltitudine di modi: fotogra-fia, musica, pittura, canto, ceramica, con un’urgenza ed un’immediatezza proprie dell’artista “genuino”. In questa selezione di suoi nudi femminili scelti in occasione del Valdarno Cinema Fedic 2011, possiamo vedere corpi femminili senza volto, se non addirittura senza testa, corpi che sono contemporaneamente finiti e non-finiti, sfondi neutri e sfondi più elaborati, con pentimenti, riprese, ripassi con diverse tecniche su di uno stesso dettaglio. I lunghi capelli e l’idealizzazione che carat-terizzano le sue donne denunciano un’indagine interiore che conosce momenti emozionanti e un’autoreferenzialità necessaria perché fatti senza modello davanti.I suoi lavori (tutti in tecnica mista, mai semplici olio o tempera) sono sempre finiti in breve tempo e risentono di questa freschezza, il tempo giusto per mettere a fuoco l’ispirazione e renderla quel tanto che basta; aleggia sempre un’aria di indefinito, o più esattamente di non-finito, che ci permette di seguire facilmente le fasi di sviluppo e di realizzazione dell’idea, entrando in intimo contatto con l’ispirazione dell’artista.Nel primo quadro di questa serie del 1992, qui esposto, è evidente una dispe-razione tale che, pur se imbrigliata e potenziata dai riferimenti - probabilmente inconsci - all’espressionismo di Edward Munch, non può non far pensare alla cor-relazione con eventi biografici. La prima urgente ispirazione poi si è allargata ed è diventata motivo artistico a sé stante: le prospettive multiple alla Escher, gli sfondi oro e astratti di memoria secessionista, i corpi modellati alla Hodler o da pin-up americana anni ’50 e motivi del tutto originali come il quadro in cui due donne costrette sul lato destro continuano e trovano sfogo sul lato sinistro, ci danno lo spessore del mondo figurativo che si agita nell’animo di Karin Proia. Negli ultimi lavori si respira una maggior varietà di sperimentazione formale, coloristica e tec-nica; la craquelure ceramica, lo spray color oro come sfondo, l’inserimento della matita al posto dell’iniziale penna e il cambio di tavolozza verso luminosi ed allegri colori pastello fanno pensare ad una parallela maturazione artistica e personale, in quella commistione tra arte e vita che solo gli artisti di cuore riescono a perpetrare.

Ferdinando Buranellistorico dell’arte

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Splendidi Cinquantenni

I film Fedic del 1961materiali dalla Fondazione Cineteca Nazionale Fedic

Saranno proiettati

PELLEGRINAGGIOdi G. Corrado, A. Gorruso, P. Corrado (Cineclub Avellino) 16mm - 14’

L’episodio di una vecchietta analfabeta che per distrazione e ignoranza perde l’unica agognata occasione della sua vita, un pellegrinaggio ad Assisi.

ATTO D’AMOREdi Luigi Nucci (Cineclub Firenze) 16mm.- 18’

Materna abnegazione di una anziana contadina analfabeta che decide di imparare a leggere per lenire la solitudine del figlio, cieco di guerra.

L’ALBUM DEI MILLEdi A. R. Fontana e F. Rampini (Cineclub Bergamo) 16mm. - 11’

Il documentario è stato eseguito su una serie di tavolette a colori - rinvenuta recentemente - dipinte con tanta e tale immediatezza di particolari da un certo Notari, che fu al seguito dell’eroica spedizione, da costituire una specie di fedelissima “fotocronaca” supportata dalle celebri noterelle di Cesare Abba.

I CAVATORIdi S. Giannini e L.Tarabella (Cineclub Carrara) 16mm. - 17’

Il duro lavoro degli uomini che rischiano la vita per estrarre un blocco di marmo dalla montagna e per portarlo a valle.

STETOSCOPIOdi Adriano Asti e Carlo Giovannoni (Cineclub La Spezia) 16mm.- 18’

Lo stetoscopio del titolo che ascolta il travaglio della puerpera e regi-stra il decesso del giustiziato simboleggia l’alfa e l’omega dell’umana esistenza. I punti estremi in mezzo ai quali prorompe un polemico interrogativo: perchè si vive?

IL MOSCONEdi Gigi Volpati (Cineclub Vigevano) 16mm. - 20’

Tratto dalla novella di Giovanni Mosca “Alla conquista della 5a C” il film ripropone il modo semplice con cui un’inesperta maestrina riesce a domare una classe di irrequieti scolari.

IL CARABINIEREdi Mario Ancona e Ruggero D’Adamo (Cineclub Venezia) 16mm. - 10’

Ricostruzione di un semplice ed insieme drammatico fatto di cronaca.

IL CALABRESEdi G. Gandiolo e A. Moreschi (Cineclub San Remo) 16mm. - 12’

Un giovane emigra dalla Calabria in Liguria dove trova lavoro ed amore.

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Non è un paese per lavoratoriIl miraggio dell’occupazione nella docufiction italiana

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I casi della vitaRegia: Corso SalaniSceneggiatura: Vanessa Picciarelli, Corso SalaniFotografia: Sebastiano BazziniMusica: Marcadores NuevosMontaggio: Federico Conforti, Vanessa PicciarelliProduttore: Francesco PamphiliProduzione: ENEL S.p.A. , Film KairósDurata: 76’ - Italia, col., 2010 SINOSSI Il racconto cinematografico s’intreccia con testimonianze di dipendenti Enel, direttamente o indirettamente coinvolti in alcuni incidenti sul lavoro, non solo in Italia ma anche negli impianti Enel presenti ormai in tutto il mondo. Basta un attimo per cambiare una vita, e di riflesso quella di altri. Ogni episodio ricostruisce con precisione la dinamica degli incidenti, ma soprattutto, attraverso la messa in scena di personaggi di finzione, racconta il dramma umano degli operai infortunati e dei loro cari. Tutti i protagonisti si trovano a dover fare i conti con la tragica realtà che nella nostra vita nulla è scontato, che ad ogni “caso” corrisponde un effetto, talvolta fatale, comunque sempre destabilizzante. E che una banale disattenzione può mandare in frantumi più esistenze, generando un vuoto senza soluzione.

CORSO SALANI Per la biofilmografia cfr. pag. .37

Parole santeRegia: Ascanio CelestiniSceneggiatura: Ascanio CelestiniFotografia: Gherardo GossiMusica: Ascanio Celestini, Roberto Boarini, Matteo D’Agostino, Gianluca CasadeiMontaggio: Alessandro PantanoInterpreti: Ascanio Celestini, Collettivo PrecariAtesia, Rosa Rinaldi, Alessio De Luca, Walter SchiavellaProduttore: Domenico ProcacciProduzione: FandangoDurata: 72’ – Italia, col., 2007

SINOSSI Malpagati e a cottimo, niente ferie, giorni di malattia o contributi per la pensione. Contratti trimestrali ad alto rischio di non rinnovabilità. Ambienti di lavoro scomodi, nessuna tutela sindacale e forte rivalità tra garantiti e non. Benvenuti nel mondo dei precari, in parti-colare quelli della Atesia, zona Cinecittà, la più importante ditta di call center d’Italia, 4000 impiegati di cui la quasi totalità, stiamo parlando dell’anno 2000, non assunta. Ascanio Celestini, uomo di teatro, documenta la lotta di un gruppo di lavoratori autocostituitosi in collettivo per l’affermazione del loro diritti di base.

ASCANIO CELESTINI è nato a Roma il 1 giugno 1972. Dopo essersi diplomato al liceo classico, si iscrive alla facoltà di lettere con indirizzo in antropologia. Avvi-cinatosi al teatro intorno agli anni ‘90, collabora come attore ad alcuni spettacoli - Giullarata dantesca (1996-1998) - del Teatro Agricolo O del Montevaso con Gaetano Ventriglia. Nel 1998 scrive ed interpreta il suo primo spettacolo, Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini. La svolta della sua carriera artistica è la scrittura ed interpretazione di Radio clandestina (2000), sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, cui seguono Cecafumo (2002), Fabbrica (2002) e Scemo di guerra - 4 giugno 1944 (2004). Dal 2006 partecipa alla trasmissione di Raitre “Parla con me”, condotta da Serena Dandini. Dopo un’apparizione nel film Mio fratello è figlio unico (2006) di Daniele Luchetti, gira il documentario Parole sante (2007). Nel 2010 dirige e interpreta il film La pecora nera – tratto dal suo libro omonimo, diventa-to anche spettacolo teatrale, prodotto da Alessandra Acciai, Carlo Macchitella e Giorgio Magliulo, e presentato in concorso al festival di Venezia – lucida denuncia dell’istituzione manicomiale.

Un modo per avviare un dialogo con le nuove generazioni attraverso un linguaggio non propriamente sindacale. Questo il motivo che ha spinto la Cgil di Messina ad indire un concorso riservato ai giovani universitari e delle scuole superiori, per la realizzazione di un cortometraggio su un tema importante e quanto mai attuale, “I giovani e il lavoro”. Il cortometraggio da un lato ha voluto essere un’occasione per stimolare chi ancora non è entrato nel mondo del lavoro a riflettere sul “lavoro”. Dall’altro, simmetricamente, è stata occasione per il sindacato di guardare all’immagine che i giovani hanno del lavoro. Un’immagine spesso molto distante da quella dei sindacalisti di professione.

Vita da caniRegia: Maurilio Forestieri

Sceneggiatura: Maurilio Forestieri e Giuseppe Cucè

Fotografia: Maurilio Forestieri e Giuseppe Cucè

Musica: Johnny Greenwood, Ludovico Einaudi, Giovanni Allevi, Rolfe Kent

Montaggio: Maurilio Forestieri e Marzio Golino

Interpreti: Giuseppe Cucè, Martina Cucè, Nicola Russo, Maurilio Forestieri

Durata: 10’

SINOSSI Per aiutare la famiglia e poter continuare gli studi, Giuseppe si adatta a fare dei lavoretti in nero: questo gli procura un forte senso di sfiducia nei confronti della vita, accresciuto da un incidente in cui resta coinvolto…

MAURILIO FORESTIERI è nato a Messina il 12 maggio 1994 e frequenta il terzo anno del Liceo Scientifico. Autodidatta, ha diretto il corto Approfittane, arrivato secondo nell’ambito di un concorso indetto per la “Notte della cultura 2010” a Messina. Ha partecipato anche al “Sottodiciotto Film Festival” con il corto Analogie di vetro, vincitore del premio della Consulta dei giovani di Torino.

P R E M I O C G I LRCL – Ridotte capacità lavorative

Regia: Massimiliano CarboniSceneggiatura: Alessandro Di Rienzo, Paolo Rossi, Massimiliano CarboniMontaggio: Sara PazientiInterpreti: Paolo Rossi, Emanuele Dell’Aquila, Alessandro Di Rienzo, Davide Rossi, Daniele Maraniello, Biagio Ippolito, Marcello ColasurdoProduzione: A.M.I. e Mauro BerardiDurata: 75’ - Italia, col., 2010

SINOSSI Una torrida estate a Pomigliano d’Arco. Il paese è salito agli onori della cronaca nazionale per il referendum interno dei dipendenti Fiat sulle nuove modalità contrattuali vin-colate alla missione produttiva. Una troupe guidata da Paolo Rossi arriva in paese. Obiettivo: girare dei sopralluoghi per un film sulla classe operaia. Quanti i luoghi comuni su questa cittadina del Mezzogiorno. La stazione che immaginano decadente e abbandonata in realtà è moderna e funzionale (“sembra l’aeroporto di Francoforte”), le scritte sulle mura dei quartieri non sono operaiste e di lotta ma quasi tutte d’amore. La troupe incontra diverse personalità che aiutano Paolo Rossi a farsi un’idea di cosa sia veramente accaduto a Pomigliano con il referendum.

MASSIMILIANO CARBONI è nato nel 1970, ed è regista, videomaker, esperto di comunicazione di massa. Dopo una lunga esperienza nel settore radiofonico, nel 2001 è stato tra i fondatori del network RadioGap e dal 2003 si è dedicato alla produzione audiovisiva. Partecipa alla creazione di NoWarTV e realizza reportage in Iraq (Iraq, luglio 2003), Cuba (Arte come vita, 2004) e Colombia (Colombia no existe, 2004). Dal 2004 al 2008 segue e documenta l’esperienza del Teatro Carcere di Arezzo e lavora come operatore in TV. Nel 2007 ha fondato l’Ami (Agenzia multimediale italiana), società di produzione audiovisiva e testata giornali-stica online, per la quale ha diretto diverse produzioni televisive e radiofoniche, oltre che numerosi spot. Insegna comunicazione multimediale nei corsi di giornalismo e tiene laboratori di videomaking per il corso di Estetica dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

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valdarno cinema fedic 201161° concorso nazionale“premio marzocco”

Vetrina Fedic

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I bambini hanno gli occhiRegia: Antonio De PaloSceneggiatura: Antonio De PaloFotografia: Maria Rosaria FurioMusica: Giuseppe CassaroMontaggio: Giuseppe BoccassiniProduttore: Antonio Di GioiaProduzione: Associazione Culturale SonatineDurata: 22’ - Italia, b/n e col., HDV, 2010 - Cineclub Sassari

SINOSSI Angela, giovane direttrice di un piccolo albergo, vive con suo padre. Francesco, reietto e non vedente, vive senza un futuro ai margini della società. Queste due vite sono unite da un passato comune che improvvisamente irromperà cambiando per sempre il loro destino.

ANTONIO DE PALO è nato a Terlizzi (Ba) nel 1981. Laureatosi in Comunicazione a Bari si trasferisce a Roma dove consegue il diploma in regia presso l’Accademia Rosebud. Collabora come assistente alla regia per BiancaFilm e RaiCinema nel film Il primo incarico, diretto da Giorgia Cecere, protagonista Isabella Ragonese. Come aiuto regista collabora per la Jumamafilm nel film The Unplugged, con Blue Film nel film La strada verso casa, con la Regione Puglia nel corto I lavoratori del mare e con Apulia Film Commission e Intel Film nel corto Il bando. Tra il 2009 e il 2010 realizza il suo primo corto I bambini hanno gli occhi.

Bassa sogliaRegia: Tino Dell’Erba Sceneggiatura: Tino Dell’Erba Fotografia: Tino Dell’Erba Montaggio: Tino Dell’Erba Interpreti: Damiano MartinengoDurata: 13’ - Italia, col., MiniDv, 2010 - Cineclub Piemonte

SINOSSI Il dramma sociale della bassa soglia a Torino, gli utenti dei dormitori per i senza dimora che il Comune vuole chiudere per mancanza di fondi.

TINO DELL’ERBA è nato da genitori italiani a Patrasso (Grecia) nel 1936. Filma-ker dal 1964, gira diversi film in 8mm tra cui Angeli in blue jeans, Courreges, 5 secondi e Quo Vadis America, che si aggiudica il trofeo “Darniano Battistella” al concorso nazionale Fedic 1968 di Montecatini. Il lavoro e l’attività sportiva lo allon-tanano dal cinema finchè nel 2004 ritorna e gira Il sabato del villaggio, ammesso alla Vetrina Fedic di Valdarno Cinema. Seguono Flash Art, anch’esso in Vetrina Fedic Valdarno e Premio Fedic a Forlì, Santo subito e Gli ultimi margari, vincitore del Premio Fedic a Sassari e Civitavecchia e secondo al Fedic d’Oro Nazionale.

Arrivano gli alieniRegia: Antonio FabbriniSceneggiatura: Antonio FabbriniFotografia: Antonio FabbriniMusica: Antonio FabbriniMontaggio: Antonio FabbriniProduttori: Antonio FabbriniProduzione: Antonio FabbriniDurata: 4’ - Italia, col., animazione, 2011 - Cineclub Sangiovannese

SINOSSI Arrivano gli alieni e sembra anche che abbiano intenzioni bellicose. Riuscirà la terra a salvarsi?

ANTONIO FABBRINI è nato a San Giovanni Valdarno nel 1964, fa le prime espe-rienze come musicista, e nel 1996 comincia a recitare sotto la guida di Claudio Carini, regista del gruppo teatrale “Piatto di grano” di Pergine Valdarno. Nel 1998 entra a far parte della compagnia “Carbone prezioso”, frequentando poi la scuola del Teatro Garibaldi di Figline Valdarno, guidata da Alberto Gagliarli, e un corso di recitazione diretto da Daniele Trambusti. Al cinema recita in tre mediometraggi di Michele Rosania. Esordisce alla regia nel febbraio 2006 con My Way, seguito da Appuntamento con la vita (2006); a questi fanno seguito Radio Campo Dei Mira-coli (2007), e il cartoon Troppe papere nel laghetto (2009), entrambi selezionati in concorso al Valdarno Cinema Fedic. Nel 2010 presenta al Festival Il miracolo del latte.

Regia: Riccardo CallioniSceneggiatura: Riccardo CallioniFotografia: Riccardo CallioniMusica: Maurizio BelliniMontaggio: Riccardo CallioniInterpreti: Elena Zilio, Riccardo CallioniProduttore: Riccardo Callioni EntertainmentDurata: 48’ - Italia, col., DVD, 2010 - Cineclub Bergamo

SINOSSI La storia di Bergamo dagli albori del 900 a.C. ad oggi. Musiche evocative, rievocazioni storiche, immagini d’epoca ed inedite, effetti speciali gli stru-menti atti a mettere in scena la storia e i personaggi, i monumenti e gli aneddoti.

RICCARDO CALLIONI è nato a Bergamo nel 1964 e realizza una quindicina di documentari, tra cui Le

mura nella storia di Bergamo e L’inferno e il paradiso sui Lagazuoi, selezionato all’Orobie Film Festival 2010.

Bergamo - Viaggi nel tempo

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Regia: Massimo AlborghettiSoggetto: Alessandro ViganiSceneggiatura: Gruppo Video Lab del Cineclub BergamoMusica: Maurizio BelliniFotografia: Massimo AlborghettiMontaggio: Piero CavalliInterpreti: Virgilio Sossi, Annalisa Bungarella, Alessandra Milione, Luca Consonni, Mirko PianettiProduzione: Gruppo Video Lab del Cineclub BergamoDurata: 15’ - Italia, col., MiniDV, 2010 - Cineclub Bergamo

SINOSSI Le attività e la vita in comune di alcune persone si incrociano in una giornata “tipo” dove un uomo ritorna in città con l’intento di ritrovare un vecchio amico. Ma il clou è il caleidoscopio finale tra Città Alta di Bergamo (parte storica) e Città Bassa (commerciale) che i due ragazzi realizzano con una videocamera.

MASSIMO ALBORGHETTI è nato nel 1974. Curioso e creativo, ama tutte le forme d’arte che gli consentono una comunicazione con gli altri. Ha realizzato cor-tometraggi e lungometraggi selezionati o vincitori in vari concorsi. Ha partecipato a corsi tenuti da Olmi, Ferrini e Angelopoulos. Da diverso tempo è socio e da alcuni anni è vice-presidente del CinevideoClub di Bergamo.

Regia: Livio FoiniSceneggiatura: Livio FoiniFotografia: Livio FoiniMusica: D. Belometti, M. Filipic, GalosonMontaggio: Livio FoiniProduttore: Livio FoiniDurata: 15’ - Italia, col., MiniDv, 2010 - MovieDick Club Milano

SINOSSI Diverse situazioni riprese di giorno e di notte: di giorno si svolgono le “azioni”, di notte c’è il silenzio (non sempre), lo spazio per la riflessione, le cose comunicano qualcosa di diverso… E’ solo la luce che cambia?

LIVIO FOINI è nato nel 1967 ad Alzano Lombardo (BG). Musicista per passione, si dedica al cinema da alcuni anni. Ha seguito un corso sul linguaggio filmico tenuto da Bruno Fornara. E’ al suo terzo cortometraggio, dopo aver realizzato anche due video musicali.

Il giorno e la notteFrammenti

Giovanni Brancato - L’uomo del mareRegia: Beppe RizzoSceneggiatura: Beppe RizzoFotografia: Beppe RizzoMusica: Beppe RizzoMontaggio: Beppe RizzoProduttore: Beppe RizzoDurata: 20’ - Italia, col., 2010 - Cineclub Alassio

SINOSSI Giovanni Brancato è un siciliano trapiantato in Liguria. E’ considerato “l’uomo del mare” poiché ha affrontato, e continua ad affrontare, imprese degne di attenzione. Nel 2008 ha effettuato la traversata a nuoto Corsica – Liguria, e non appagato dell’impresa, nel 2010 ha affrontato la traversata a nuoto pinnato fra la Tunisia e la Sardegna. Ancora una vol-ta questo atleta ha voluto dimostrare che la dieta e lo sport possono combattere i problemi nutrizionali di oggi, specialmente nei giovani.

BEPPE RIZZO è nato a Messina nel 1937, e trascorre buona parte della sua vita ad Alassio, in Liguria, sua città di adozione. La produzione di immagini in movimento ha inizio nel 1976. Da allora partecipa con successo a diversi concorsi e rassegne. Più volte selezionato per Montecatini FilmVideo, ha ricevuto tre Gigli d’Argento. La sua attività cinematografica è rivolta anche a terzi, per i quali produce lavori in video di vario genere. Direttore artistico di alcuni Cineforum, promuove la diffusione del cortometraggio sulle piazze di cittadine liguri.

Indiana Jeans e la ricerca della menta pizzicosaRegia: Ettore Di GennaroSceneggiatura: Ettore Di Gennaro, Paolo D’AlessandroFotografia: Ettore Di GennaroMusica: Paolo BaroneMontaggio: Ettore Di GennaroInterpreti: Dimitri Graffi, Paolo D’Alessandro, Serena Lettieri, Antonietta Tognino, Adriano Graffi, Francesco Di Gregorio, Rosa Capuano, Cosimo Greco, Diego Matteo, Mauro Iacono, Claudio GraffiProduttore: Ettore Di GennaroProduzione: Associazione Culturale 3D ProductionDurata: 20’ - Italia, col., MiniDV, 2010 - Cineclub Parma

SINOSSI Il famoso archeologo Indiana Je-ans è alla ricerca di una preziosa spezia sal-vifica: la menta pizzicosa. Dovrà consegnarla al mitico infante d’oro prima che i nazifascisti si impossessino della conoscenza universale.

ETTORE DI GENNARO è nato a Napoli nel 1974. Da sempre amante del cine-ma, scopre la narrazione per immagini nel 1994 quando con due compagni di percorso artistico e attori si cimenta nel video amatoriale. Sedici cortometraggi dopo e svariate clip realizzate, e una mai interrotta attività di comunicazione visiva, nel 2009 co-fonda, con i partner e so-dali di sempre, l’Associazione Culturale

3d Production. Lo scopo è chiaro: creare momenti di aggregazione “facendo cinema” a tutto tondo, con lo scopo di comprendere questa arte, viverla e far venire alla luce talenti e competenze di chi vi partecipa.

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Pietro Carbonetti, vagabondaggioRegia: Lauro CrocianiSceneggiatura: Lauro CrocianiFotografia: Lauro CrocianiMusica: Kevin Mac LeodMontaggio: Lauro CrocianiInterpreti: Enzo Paolessi, Livio Neri, Paolo Cappelli, Elena Bussolotti, Emanuela Cioli, Patrizio Della Legna, Fiorella Ercolanetti, Rosanna Ercolanetti, Giuseppe Savinelli, Alessandra PalazziProduzione: Ass. Culturale Immagini e SuonoDurata: 14’ - Italia, col., 2010 - Immagini e Suono Chianciano

SINOSSI Un uomo che non dava noia a nessuno, passava a piedi diverse volte per i nostri paesi senesi, suonava un tamburello ricavato da una scatola di alici, gli era compagno un cane, a volte anche più di uno. Vestiva una camicia garibaldina e portava una fez da bersa-gliere in testa, dormiva in inverno nei forni dove i contadini cuocevano il pane. Anni dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1945 a Cetona, paese da cui aveva ricevuto anche i natali e tante dolorose traversie, ancora oggi è presente nelle persone il ricordo dei suoi passaggi: si dimentica il nome di un sindaco, un vescovo, un primario, ma la memoria del Carbonetti è ancora viva, tanto che sembra di sentire il suo tamburello suonare ancora.

LAURO CROCIANI è nato nel 1955 a Chianciano Terne. Come autore è attivo da molti anni nel settore audiovisivo. Ha realizzato una trentina di corti per lo più comico-satirici, alcuni trasmessi da Blob di Rai Tre. Ha vinto due festival nazionali, un premio internazionale e altri numerosi riconoscimenti. Con la sua maglietta a righe di scena (bianca e rossa) è probabilmente l’unico personaggio che attraversa questi dieci anni di cambiamenti tecnologici con la stessa identità, passando dal VHS al dv-cam. Un caso di cui nessuno si è accorto in questo macrocosmo fram-mentato e indecifrabile dei cortometraggi. La comicità ha le radici nella sua cam-pagna toscana e nell’umorismo bunkeriano dell’Alan Ford con cui è cresciuto, una miscela di sarcasmo e ironia che ne fanno un personaggio sicuramente irripetibile.

Lontano da noiRegia: Silvano TinelliSceneggiatura: Silvano Tinelli, Valter SirosiFotografia: Silvano Tinelli, Valter SirosiMontaggio: Silvano Tinelli, Gianluigi RuzzenentiProduttore: Silvano TinelliDurata: 20’ - Italia, col., HDV, 2010 - Cineclub Piacenza

SINOSSI Cronaca del viaggio in India per verificare l’opera a favore delle minoranze etniche e tribali di “IBO Italia” (Ass. Soci Costruttori), una ONG che agisce da 40 anni nel Sud del mondo con campi di lavoro e progetti di aiuto sanitario e sociale. I due autori, volati nello stato del Karnataka, dopo la capitale Bangalore, usando i mezzi pubblici hanno raggiunto Mundgod, Mangalore e Manvi trovando nelle aree meno sviluppate gruppi etnici e tribali che vivono un presente votato alla lenta estinzione. Come i Siddi, discendenti di schiavi di origini africane, anche le tribù Gowli, Gollar, Lambani e Vaddar (ultimi dei Dalit, intoccabili per casta) sono di fatto emarginate. Gli autori hanno scelto di non usare la formula del racconto celebrativo e di compiacimento caritatevole. Nessuna voce narrante, nessuna mediazione. Il video vive dei rumori, colori e voci della vita indiana per catturarne il significato negli occhi della gente. Lo stato del Karnataka, eccellenza informatica indiana, ostenta grattacieli di cristallo e un futuro incerto, assediato dal medioevo delle caste. Le minoranze indiane sono “lontano da noi” geograficamente, per cultura e condizioni di vita, così come tutti i vicinissimi immigrati in Italia sono ancora “lontano da noi”.

SILVANO TINELLI è nato a Fiorenzuola (Piacenza) l’8 aprile 1943, e si impegna da tempo a Piacenza nel campo della ricerca ambientale e scientifica. Primo do-cumentario, realizzato assieme al figlio Stefano nel 1988, è Clandestini a Piacenza, con cui ottiene il Gotico d’Oro da APT Piacenza e vince il concorso nazionale Videomedia di Numana, oltre a partecipare al 12° Tokyo Video Festival. Seguono numerose testimonianze video di natura e itinerari botanici della zona. In colla-borazione con Gianluigi Ruzzenenti realizza Forse non basta nascondersi, che si classifica primo assoluto nella categoria al Concorso Nazionale “Opere Cineclub Bolzano” con diffusione su reti regionali.

Regia: Roberto MerlinoSceneggiatura: Roberto Merlino, Paola Pisani PaganelliFotografia: Roberto Carli, Antonio TosiMusica: Sergio BrunettiMontaggio: Antonio Tosi, Roberto MerlinoInterpreti: Roberto Merlino, Paola Pisani Paganelli, Orazio Cioffi, Martina Landini, Pino Raimo, Ilaria Gargini, Gabriella Ghilarducci, Silvia Paganelli, Marilù Chiofalo, Carlo PoliProduzione: Corte Tripoli CinematograficaDurata: 42’ - Italia, col., HD, 2010 - Corte Tripoli Cinematografica

SINOSSI una compagnia teatrale sta allestendo uno spettacolo ispirato al soggiorno pisano di Giacomo Leopardi. Le vicende di alcuni attori si intrecciano e si confondono con quelle dei personaggi che interpretano, finchè...

ROBERTO MERLINO è nato a Sarzana (La Spezia) il 6 agosto del 1956, e inizia nel 1980 l’attività come attore, regista e autore di teatro. Ha vinto per due anni la borsa di studio come “miglior attore” al Festival Internazionale di Firenze. Tuttora dirige una compagnia. L’attività di videomaker parte dal 1982 e comprende oltre 70 opere, con molti premi e riconoscimenti. In vent’anni ha condotto oltre cin-quanta laboratori di cinema, per Enti Pubblici e Scuole (da cinque anni anche per l’Università di Pisa). Ha ideato e condotto le trasmissioni televisive Teatro & Cinema (24 puntate di 45’) e I corti di corte (17 puntate di 20’). Direttore Artistico di “Corte Tripoli Cinematografica”, da 5 anni dirige lo “Stage Nazionale FEDIC di Formazione ed Approfondimento”. In seno alla FEDIC è Presidente della Consulta Regionale Toscana e Consigliere Delegato del Presidente.

Regia: Lamberto CaimiSceneggiatura: Lamberto CaimiFotografia: Paolo Roberto CaimiMusica: Gianluigi PezzeraMontaggio: Pierluigi VaroloProduttore: Lamberto CaimiDurata: 11’- Italia, col., DvCAM, 2010 - Movie Dick Club Milano

SINOSSI Il tema delle ombre come vei-colo portatore di informazioni nella pittura come nella fotografia.

LAMBERTO CAIMI è nato a Milano nel 1930. Direttore della fotografia e regista de Ona strada bagnada, La piana e L’acqua che tocchi.

Pisa, donne e Leopardi Il punto di vista

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Regia: Alessandro SpiliotopulosSceneggiatura: Délia Sguillaci, Alessandro SpiliotopulosFotografia: Ioannis Kavarnos, Arc. P. Nikodimos KavarnosMusica: Musicofilia, Jalo tu vuàMontaggio: Alessandro SpiliotopulosInterpreti: Saverio Longo, Mariangela Maesano, Bruno Traclò, Mimmo CuzzupoliProduttore: Alessandro SpiliotopulosDurata: 16’ - Grecia/Italia, col., HDV, 2010 - Movie Dick Club Milano

SINOSSI Un anziano sordomuto analfabeta deve recarsi negli uffici del Comune della “Chòra” per fornire i propri dati per la compilazione della carta d’identità, e per l’occasione si fa aiutare da un’accompagnatrice, che dovrà far capire ai burocrati del Comune ciò che intende dire. L’anziano porta con sé una scatola in cui tiene degli oggetti che dovranno servire agli altri presenti per far cogliere loro ciò che vuol far intendere.

ALESSANDRO SPILIOTOPULOS è nato a Cagliari nel 1972. Da piccolissimo si interessa di fotografia, mentre successivamente sente il bisogno di aggiungere suono, movimento e azione alle sue inquadrature, approdando nel mondo della ci-nematografia e seguendo diversi corsi di sceneggiatura e regia a Milano e ad Ate-ne. Da alcune sue sceneggiature trae i suoi primi cortometraggi, i quali circuitano con successo nei vari festival internazionali. Successivamente collabora anche con altri autori, producendo opere di vario tipo (lavori di finzione, documentari, video-arte). Laureato in ingegneria, attualmente vive in Grecia, dove lavora come regista.

La scatola della stirpe SpecchiRegia: Andrea LatoSceneggiatura: Andrea LatoMusica: Maurizio AbeniMontaggio: Andrea LatoInterpreti: Andrea Lato, Michele LatoProduttore: Andrea LatoDurata: 14’ - Italia, col., HD, 2010 - Movie Dick Club Milano

SINOSSI In un incidente un bimbo in tenera età perde la madre e lui resta cie-co. Durante i primi anni della sua infanzia, nell’attesa di essere sottoposto al trapian-to delle cornee, vive con il padre, appas-sionato di astronomia, il quale trasmette le sue emozioni al figlio. I due hanno un forte legame che però ha dei vuoti dovuti alla mancanza della figura materna Insieme riusciranno a colmare quegli spazi, con la complicità delle stelle e di una bambina.

ANDREA LATO è nato a Cosenza nel 1959 ed insegna “Arte ed Immagine” nella scuola secondaria di primo grado. Dal 1994 ha realizzato in modo autonomo e indipendente molti cortometraggi in 16mm e due in 35mm, ottendendo numerosi premi e riconoscimenti.

L’ultimo corsaroRegia: Piero Fontana, Enrico MengottiSceneggiatura: Enrico MengottiFotografia: Piero FontanaMusica: Piero Fontana Montaggio: Piero Fontana, Enrico MengottiInterpreti: Lele Vianello, Fausto Muta, Carlotta CittatoProduttori: Piero Fontana, Enrico MengottiDurata: 25’ - Italia, col., HDV, 2010 - Cineclub Venezia

SINOSSI Un noto disegnatore di fumetti, Lele Vianello, collaboratore di Hugo Pratt per molti anni, viene a trovarsi in crisi creativa non riuscendo a dare un volto al suo nuovo personaggio.Dopo un periodo di sconforto incontrerà un uomo che diverrà involontariamente il protago-nista della storia, vestendo i panni di un corsaro veneziano del ‘500. Il disegnatore però è tormentato da un dubbio: forse il personaggio non è solo frutto della sua fantasia ed esiste realmente?

PIERO FONTANA è nato a Venezia, ingegnere, giornalista, sceneggiatore e regi-sta. Ha realizzato numerosi documentari, reportages e video musicali. Ha firmato con Tinto Brass la sceneggiatura del suo ultimo film Hotel Courbet.

ENRICO MENGOTTI è nato a Venezia, regista e sceneggiatore. Tra le sue pro-duzioni Perchè, Porzûs, Manicomi per impazzire, Doppio binario, Nino e Nina e L’affondamento del Giudecca.

Regia: Giuseppe GiustoSceneggiatura: Giuseppe Giusto, Peppe BovinoMusica: Angelo Lo Sasso, Gianni CellammareMontaggio: Giuseppe GiustoInterpreti: Maurizio Arena, Massimo Tommaso Rotella, Filly LupoProduttore: Giuseppe GiustoProduzione: EduardovitzDurata: 15’ - Italia, col., Dv, 2011 - Movie Dick Milano

SINOSSI Dopo trent’anni, un tassista ed il suo cliente si rincontrano. Un’occa-sione goliardica o una resa dei conti?

GIUSEPPE GIUSTO è nato a Taran-to nel 1963, e dopo varie esperienze di studio in Italia e all’estero, ha eser-citato il ruolo di attore ed autore in te-atro, televisione, cinema e nell’opera

lirica. Con i suoi cortometraggi ha ottenuto numerosi riconoscimenti.

Zenit 70

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valdarno cinema fedic 201161° concorso nazionale“premio marzocco”

Spazio Toscana

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ConquestRegia: Stefano CavalliSceneggiatura: Lorenzo Ferrante, Stefano CavalliFotografia: Brunetto PellicciMusica: Alberto PintusMontaggio: Lorenzo FerranteInterpreti: Francesco Salerno, Serena Polpini, Valentina Mei, Giulia Pollastrini, Stefania BarsantiProduttori: Stefano Cavalli, Lorenzo Ferrante, Leonardo MonfardiniProduzioni: Work in Progress NetworkDurata: 12’ - Italia, col., XD-CAM, 2011 - CineClub Montecatini

SINOSSI Questa è la storia di una conquista. Lui era uscito per fare la sua conquista ma nel bizzarro modo in cui vanno le cose i ruoli si ribaltarono e il conquistatore diventò la preda.

STEFANO CAVALLI è nato a Pistoia nel 1983. Laureato in Cinema, Musi-ca e Teatro presso l’Università di Pisa,

a Valdarno Cinema ha già presentato il suo cortometraggio d’esordio L’altro io.

Così nasce un pittoreRegia: Riccardo ValesiSceneggiatura: Riccardo ValesiFotografia: Riccardo ValesiMusica: Orla Edizioni MusicaliMontaggio: Mac GheriInterpreti: Riccardo Valesi, Alfio Rapisardi, Paolo ParenteProduttore: Riccardo ValesiDurata: 75’ - Italia, col., HDV, 2010

SINOSSI La testimonianza del percorso artistico di due maestri della pittura contempora-nea, Alfio Rapisardi e Paolo Parente. Con loro l’autore rende omaggio ad un suo compagno di scuola, scomparso nel maggio 2010, ringraziandolo per avere attraversato la sua vita ed avergli donato quei momenti in cui rimaneva felicemente estasiato per le creazioni che eseguiva di fronte a lui, sui banchi della scuola elementare Antonio Meucci di Firenze.

RICCARDO VALESI è nato nel 1954 a Firenze, dove abita e lavora. Dopo aver conseguito la maturità artistica, ha realizzato cortometraggi e documentari - sem-pre autoprodotti - partecipando a importanti rassegne cinematografiche, come il Tribeca Film Festival, il Festival di Cannes, il Sundance Film Festival, il Festival del Film di Locarno ed il Brooklyn International Film Festival.

CircoloRegia: Rossano Dalla BarbaSceneggiatura: Rossano Dalla Barba, Giulio MaterassiFotografia: Ivan RossiMusica: Lorenzo Cardelli, Andrea Cozzolino, Gianmaria Sottili, Stefano RossiMontaggio: Igor Biddau, Rossano Dalla BarbaInterpreti: Giulio Materassi, Guendalina Degli Innocenti, Pietro Fabiani, Alessandro Ricci, Massimo Cardelli, Lorenzo Cardelli, Chiara Cappelli, Pierfrancesco Bigazzi, Chiara MazzoniProduttore: Igor BiddauProduzione: OFF Cinema - Laboratori per il nuovo cinemaDurata: 11’ - Italia, col., FullHD, 2011

SINOSSI Una situazione improbabile che si ripete, come l’incontro fra una ragazza di passaggio e un barista. E ogni volta si può imparare qualcosa di diverso sulle persone, sulle occasioni mancate e su qualcosa di misterioso che seppur inseguito ci sfugge: il tempo, che gira su se stesso, mostrandoci qualcosa di familiare ma sempre da riscoprire.

ROSSANO DALLA BARBA è nato a Montevarchi (Arezzo) nel 1990, frequenta il Liceo delle Scienze Sociali a San Giovanni Valdarno, dove inizia a fare pratica nell’uso della macchina da presa e del montaggio realizzando un documentario sull’occupazione scolastica proiettato al Valdarno Cinema Fedic 2009. Nel 2010 inizia a collaborare con Igor Biddau ed entra a far parte dell’associazione culturale Fresnel. Nel 2011 realizza Circolo, collaborando ancora con l’amico Pierfrancesco Bigazzi. Attualmente è iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, dove studia Musica e Spettacolo.

Ab - Fonte di vitaRegia: Nicola RaffaetàSceneggiatura: Nicola RaffaetàFotografia: Nicola RaffaetàMusica: Andrea GaribaldiMontaggio: Nicola RaffaetàInterpreti: Francesco Menconi, Gianluca BrunoriProduttore: Massimo GiannecchiniProduzione: BaitaFilmGroupDurata: 24’ - Italia, col., MiniDV, 2010 - CorteTripoli Cinematografica (Pisa)

SINOSSI L’acqua è fonte di vita, senza di essa niente esisterebbe. Eppure, in questo mondo mercificato, questa preziosa risorsa è in pericolo. Cosa significa privatizzare l’acqua? Qui si cerca di dare una spiegazione all’attuale situazione mondiale dell’acqua, preziosa ma scarsa risorsa, e proprio per questo, importante bene primario per le “grandi” e potenti multinazio-nali, pronte a privatizzarla e a renderla quindi difficilmente accessibile ai più poveri del mondo.

NICOLA RAFFAETA’ è nato a Camaiore (Lucca) nel 1980. Prima di approdare nel mondo del cinema ha suonato per dieci anni in un gruppo rock-blues, i Guer-nica, famoso in Versilia. Studia cinema all’Università di Pisa, frequentando il corso CMT (cinema, musica, teatro). Nella sua filmografia figurano i corti Ladri: come rapinare la moglie (2001), Imago (2002), Il volto di Dio (2003), Cine Fils (2004) e Le monete del tradimento (2005), oltre al documentario Carnevale, girato nel 2002.

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Regia: Pierfrancesco Bigazzi, Antonio CastaldoSceneggiatura: Antonio CastaldoFotografia: Pierfrancesco Bigazzi, Rossano Della BarbaMusica: Harmonia Ensemble Montaggio: Pierfrancesco Bigazzi, Antonio CastaldoInterpreti: Ciro Gallorano, Eleonora Angioletti, Piero Matteini, Ion Biga, Umberto Rossi, Federica Riccieri, Pierpaolo GiustiProduttore: Antonio CastaldoProduzione: Arte&SogniDurata: 9’ - Italia, b/n, miniDV, 2011 - CineClub Sangiovannese

SINOSSI Al diverso sono associate categorie ben riconoscibili, sembianze vischiose, odori e sapori che non sappiamo ricondurre con disinvoltura sotto l’egida dei nostri sistemi di pensiero. La diversità è ciò che si muove, offuscato da un fragile velo di paura, davanti ai nostri occhi. Da queste considerazioni s’indaga in due momenti ben distinti, la paura di essere diverso e la conseguente fase di accettazione.

ANTONIO CASTALDO E PIERFRANCESCO BIGAZZI sono nati rispettivamente ad Afragola nel 1980 e Figline Vadarno (Fi) nel 1988. Sono due studenti dell’Uni-versità di Lettere e Filosofia di Arezzo, corso di Laurea in “Musica e Spettacolo”. I due giovani autori sono alla loro prima collaborazione lavorativa.

Regia: Antonio FabbriniSceneggiatura: Antonio FabbriniFotografia: Antonio FabbriniMusica: Antonio FabbriniMontaggio: Antonio FabbriniInterpreti: Lorenzo MicheliniProduttori: Antonio FabbriniProduzione: Antonio FabbriniDurata: 3’ - Italia, col., mini DV, 2011 - CineClub Sangiovannese

SINOSSI L’alcool certe volte può fare brutti scherzi…

ANTONIO FABBRINI Per la biofilmografia cfr. pag. 48

Io e AnnaRegia: Guido BandiniSceneggiatura: Guido SignoriniFotografia: Michele SapiaMusica: Fabio PianigianiMontaggio: Guido BandiniInterpreti: Carlo Monni, Sergio Forconi, Linda Paoletti, Guido Signorini, Sara Giulivi, Nicholas Natali Morosow, Toni NicastroProduzione: Piccola Compagnia dell’ArgantiDurata: 20’ - Italia, col., DV, 2010 - CineClub Sassari

SINOSSI Il padre di Anna è logorato dalla gelosia per la figlia che, crescendo, inizia ad allontanarsi naturalmente dalla famiglia. La possessività per Anna diven-ta quasi ossessiva tanto da assumere le sembianze e la voce del giornalaio del paese. Il padre di Anna farà di tutto per cercare di procrastinare il momento del distacco fino a quando “guarirà”, tornan-do a donare alla figlia la parte migliore di sé.

GUIDO BANDINI è nato a Firenze nel 1972. Dal 1999 scrive e dirige documen-tari, cortometraggi, film istituzionali, tra cui Il mestiere dell’attenzione, Mattia Moreni e la regressione della specie, selezionato al Festival di Palazzo Venezia a Roma nel 2006. Per Io e Anna si è avvalso della collaborazione con Guido Signorini, sempre con una gamba sul teatro impegnato e l’altro sulla satira, finalista nel 2006 a Trento nel Premio di Regia Fantasio Piccoli.

La vita non è un giocoRegia: Classe IV A Liceo B. Varchi (Montevarchi), Alessio Bonadio Sceneggiatura: Massimiliano FrughiFotografia: Alessio BonadioMusica: Massimiliano FrughiMontaggio: Alessio BonadioInterpreti: Massimiliano Frughi, Chiara Ulivelli, Giulio Nembrini, Manuel Renzi, Patrizia Odorici, Marco della Ratta, Alessio Bonadio, Noemi Basco, Silvia Sturetti, Maria Vittoria Arnetoli, Francesca Corsi, Matteo Baldini, Ilaria del Pino, Jessica Leo, Mirko Baglioni, Alessandro Micheli, Beatrice Righeschi, Matteo Rabatti, Margherita FaenziProduttori: Classe IV A Liceo Scientifico Benedetto Varchi (Montevarchi, Ar)Produzione: Sangio’s PeopleDurata: 18’ - Italia, col., HDV, 2011

SINOSSI Quasi per sbaglio, Filippo inizia a giocare a Poker Online. Ma non riesce a smet-tere: e scoperto a giocare mentre è sul posto di lavoro, viene licenziato. Un vecchio amico lo porta in una bisca e Filippo continua a giocare: è ormai una dipendenza. Se ne accorge solo quando ha gli strozzini alle calcagna. Così, poco prima di spararsi, registra il videomessaggio che narra la sua storia. Gli amici però lo fermano in tempo, e lo aiutano a ricominciare.

LA CLASSE IV A del Liceo Scientifico “Benedetto Varchi” di Montevarchi (AR) già nel 2010 si è impegnata nella realizzazione di un corto avente per tema la vita di San Paolo, utilizzando lo pseudonimo “Sangio’s people” (in omaggio al paese natale della maggior parte di loro). Lo stesso pseudonimo viene usato anche per questo corto, che ha partecipato ad un concorso indetto dal SERT, sui rischi del gioco d’azzardo.

Un fisico statuarioDall’altra parte

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Matthew’s Jesus - Il musicalRegia: StupidoFilm & Co. Sceneggiatura: Francesco MariniFotografia: Niccolò CrulliMontaggio: Alexander CiminiInterpreti: Francesco Santorino, Francesco Marini, Niccolò Crulli, Riccardo Carnasciali, Maria Matteini, Bianca Sangalli, Marco Sangalli, Francesco Consolati, Arianna LiviProduttori: Dino & SauroProduzione: StupidoFilm & Co.Durata: 26’ - Italia, col., MiniDV, 2010 - CineClub Sangiovannese

SINOSSI La storia di Gesù Cri-sto: dalla nascita nella famosa grotta fino alla morte per crocifissione e resurrezio-ne. Il tutto raccontato durante una con-ferenza tenuta dall’Evangelista Matteo in persona.

STUPIDOFILM & CO è nata nel 2006, quando Francesco Marini, Niccolò Crulli e Riccardo Carnasciali danno vita ai loro primi cortometraggi. Nel 2010 il gruppo si amplia per dare alla luce nuovi originali mediometraggi.

PersoneRegia: Roberto MerlinoSceneggiatura: Roberto Merlino, Fabio Raja, Paolo BeatiniFotografia: Antonio Tosi, Roberto CarliMusica: Marco SimoniMontaggio: Antonio Tosi, Roberto MerlinoInterpreti: Alessandro Salvini, Martina Sbrana, Marco Bani, Elisabetta Farnesi, Marco Frassinetti, Federica Bertolani, Matteo Palmieri, Martina LandiniProduzione: Corte Tripoli Cinematografica e ANPAS ToscanaDurata: 12’ - Italia, col., HD, 2011 - CorteTripoli Cinematografica (Pisa)

SINOSSI Il momento del bisogno può indurci a riflettere.

ROBERTO MERLINO Per la biofilmografia cfr. pag. 50

Romeo & GiuliettaRegia: Giovanni “Mito” PossematoSceneggiatura: Ma.Ga.Fotografia: Ma.Ga.Musica: adattamento suoni ambientaliMontaggio: Ma.Ga.Interpreti: Giovanni “Mito” Possemato, Anna Paci, Sebastian Lafuente Santaella, Rino PalliaiProduttore: Ma.Ga.Produzione: Ma.GaDurata: 7’ - Italia, col., DVD, 2011 - CineClub Sangiovannese

SINOSSI Due maestri di teatro provano un adattamento di Romeo & Giulietta di Shake-speare per i loro allievi.

GIOVANNI POSSEMATO in arte ”Mito” si presenta come autore multimediale: regista, scrittore e poeta, attore e musicista. Ha intrapreso dal 1988 con il Ministe-ro degli Interni - Dipartimento Scuola ed Educazione un ouverture-documentario al Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse di Firenze. Ha girato circa 30 tra corti, medio e lungometraggi.

Solo Noi 2Regia: Giulio Dell’Aquila, Samuele InnocentiSceneggiatura: Giulio Dell’AquilaFotografia: Samuele InnocentiMontaggio: Giulio Dell’AquilaInterpreti: Samuele Innocenti, Gioele Volpe, Daniele Bencistà, Giulio Dell’AquilaProduttori: Giulio Dell’Aquila, Samuele InnocentiProduzioni: Rock-G ProductionDurata: 10’ - Italia, col., AVI, 2011 - CineClub Sangiovannese

SINOSSI Il capitolo che segue Solo Noi, del 2010, del quale rimangono solo due per-sonaggi. Il titolo quindi racchiude in sé due significati.

GIULIO DELL’AQUILA E SAMUELE INNOCENTI sono nati rispettivamente a Pisa e Montevarchi nel 1992. Hanno già realizzato insieme i corti La resurrezione della forza (2007), Jedi vs Sith (2008) e Solo Noi, presentato al Valdarno Cinema Fedic del 2010.

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Soluzione futuristaRegia: Francesco BruschettiniSceneggiatura: Francesco BruschettiniFotografia: Nicola Raggi, Emilio SapiaMusica: Abiku e Jazza JiveMontaggio: Francesco BruschettiniInterpreti: Simona Giani, Francesco Cavalieri, Viviana AureliProduttore: Francesco BruschettiniDurata: 7’ - Italia, col., Full HD, 2010

SINOSSI Una ragazza cerca una so-luzione alla sua situazione sentimentale mentre cerca di risolvere il cubo di Ru-bik. Il suo ragazzo intanto amoreggia con un’altra in un boschetto. I due prima giocano a mascherarsi, poi lui le regala un fiore.

FRANCESCO BRUSCHETTINI è nato a Poggibonsi (Siena) nel 1982, è appassionato di fotografia. E’ stato giurato al Festival del Film di Roma nel 2008 per il “Premio Farfalla d’Oro”. Nel 2010 dirige lo spot Tu la consumi, lei ti consuma prodotto da ASL7 e Sert di Siena. Attualmente iscritto al 3° anno di Storia dell’Arte all’Università di Siena, ha lavorato nei film Questo mondo è per te di Francesco Falaschi e Giochi d’estate di Rolando Colla.

Voglio trovare un postoRegia: Lorenzo DonniniSceneggiatura: Lorenzo DonniniFotografia: Lorenzo DonniniMusica: Lorenzo DonniniMontaggio: Lorenzo DonniniInterpreti: Pierfrancesco BigazziDurata: 1’ - Italia, col., MiniDV, 2010

SINOSSI Il futuro come luogo di conquista contro un presente incerto e come spazio nel quale riporre la speranza di un domani migliore: i sogni e le paure di un giovane in un frammento di vita che diventa viaggio.

LORENZO DONNINI è nato a Montevarchi (Arezzo) nel 1986. Nel 2010 ha par-tecipato al corso sul documentario “Il cinema del reale” organizzato da “I cantieri La Ginestra” di Montevarchi (AR). Frequenta tuttora un corso alla scuola di cinema “Sentieri Selvaggi” a Roma.

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Fedic Scuola

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VALDARNO CINEMA SCUOLA

Sezione Scuola

Progetto di Valdarno Cinema Fedic Scuola, in collaborazione con il Comune di San Giovanni Valdarno e la Regione Toscana

GIOVEDì 12 MAGGIO 2011

PROGRAMMA

Introduzione all’evento e presentazione dei cortometraggi a cura della dott.ssa Maria Teresa Caburosso, responsabile Fedic Scuola Nazionale.

Inizio proiezioni ore 9,30

ALLA SCOPERTA DI SAN GIOVANNI VALDARNO 11’30’’Istituti Comprensivi Marconi e Masaccio di San Giovanni Valdarno (Ar) Video realizzato nell’ambito del PROGETTO LETTURA 2010-2011 che ha coinvolto alunni e insegnanti degli Istituti Comprensivi MASACCIO e MARCONI di San Giovanni Valdarno.

SE FOSSI UNA STAGIONE 4’classe1^A della scuola Primaria Bani di San Giovanni Valdarno (Ar) Progetto multidisciplinare realizzato nell’ambito delle attività curricolari allo scopo di favorire la socializzazione e promuovere l’integrazione fra bambini.

L’ODISSEAScuola dell’infanzia di Laterina (Ar) Esilarante rivisitazione in chiave moderna del viaggio di Ulisse con un cast veramente d’ec-cezione.

PRINCIPI E PRINCIPESSE 5’Classe 1^A Scuola Primaria “La Pira” di San Giovanni Valdarno (Ar) I disegni dei bambini si animano magicamente e danno forma ad una storia del tutto ori-ginale.

IL DRAGO BUONO 5’Classe 2^A della scuola Primaria Don Milani di San Giovanni Valdarno (Ar)La fantasia e la creatività degli alunni danno origine ad una storia divertente dove i protago-nisti sono i personaggi delle favole con ruoli diversi dai tradizionali.

MICROBI ALL’ATTACCO 5’Scuola dell’Infanzia di Botticino Mattina (BS) Premio tema libero Come fanno i poveri microbi se tutti i bambini si lavano e usano le medicine per curare le malattie? Divertente animazione per una adeguata educazione all’igiene e alla salute.

LA FAMIGLIA SENZA PIEDI 4’Scuola dell’infanzia Andersen di Grugliasco (TO) Premio della Polizia Locale di Milano per la sezione Sicurezza stradale I bambini raccontano con spontaneità e freschezza cosa succede se non si conoscono e non si rispettano le regole dell’educazione stradale..

E LA VITA… 4’51’’Asilo nido di Seregno (MB) Menzione speciale L’allegro videoclip della famosa canzone prende spunto dai giochi dei bambini presenti all’Asilo Nido durante il periodo estivo.

CHE IDEA!!! 3’Scuola Primaria Emanuele Luzzati di Sarzana (Sp) Premio Solidarietà e impegno sociale La Storia di un pesciolino che riesce a salvare i suoi simili con arguzia e ingegno insegna la solidarietà che aiuta a vivere e a risolvere problemi importanti.

DIRITTI E PROVERBI 4’Classe 5^ Scuola Primaria di Pizzano di Monterenzio (Bo) Premio DirittiAttraverso l’interpretazione di alcuni significativi proverbi provenienti da paesi e culture lon-tane i bambini ci fanno riflettere sui diritti umani minacciati e sulla necessità di difenderli.

ARITHMETIQUE 4’di Giovanni Munari e Dalila Rovazzoni Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazio-nale di Cinema, Sede Piemonte Dipartimento Animazione Chieri (TO) Premio Tema liberoL’originale disegno animato, costruito su un frammento dell’opera di M. Ravel “L’enfant et les sortilèges”, narra di un bambino che si annoia alle prese con i compiti di matematica e che piomba in un incubo pieno di numeri e problemi.

TORA CHAN 5’50’’di Davide Como, Claudia Cutri, Stefano Echise, Valerio Gori, Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Naz. di Cinema, Sede Piemonte Dip. Animazione Chieri(TO) SelezionatoDramma di un monaco zen alle prese con un gatto dispettoso, raccontato con gusto e fantasia attraverso la divertente animazione in 3 D.

IL NATURALISTA 4’30’’di Giulia Barbera, Gianluca Lo Presti, Federico Parodi e Michele Tozzi, Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Naz. di Cinema, Sede Piemonte D. Animazione Chieri (TO) Fuori ConcorsoIl naturalista vive in città. Appena può salta in macchina e corre in campagna per rilassarsi fra i campi e le colline… ma amare la natura e goderne non è facile come si crede.

intervalloLO FACCIO PER ME 7’24’’Scuola Secondaria di 1^ Grado di Taormina (Me) Premio Salvaguardia ambiente I ragazzi affrontano con impegno e sensibilità la delicata problematica della disabilità e si calano nei panni dell’altro, per vivere in prima persona le piccole-grandi difficoltà quotidiane.

LO ZAINO 9’Scuola Secondaria di 1^Grado Istituto Comprensivo Tommaso Aiello di Bagheria, (Pa) Premio Problematiche giovaniliApprezzabile interpretazione della protagonista che presenta il tema delle incomprensioni tra generazioni attraverso un’originale storia di zaini che contengono la fantasia e la creatività dei ragazzi.

COLPO DI TESTA 5’Istituto Superiore IPSIA Salvo d’Acquisto di Bagheria (Pa) Premio Sicurezza stradale Spot sportivo con finale a sorpresa ben congegnato ed efficace.

RULES 3’9’’Istituto Istruzione Superiore Leonardo Da Vinci Carate Brianza (MB) Premio Legalità La cultura dell’illegalità facilita la violazione delle leggi, favorisce reati di tutti i tipi e alimenta stili di vita sempre più deplorevoli. La denuncia dell’inosservanza delle regole, resa con semplicità e immediatezza, centra il bersaglio.Cerimonia di premiazione del Concorso “Visioni di Futuro” Scuola Media Inferiore

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Indici

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INDICE DEI NOMI

Massimo Alborghetti 49Eric Alexander 23Paolo Asaro 14Antonio Augugliaro 24Guido Bandini 55Chiara Battistini 23, 24Massimo Becattini 17Igor Biddau 24Pierfrancesco Bigazzi 55Alessio Bonadio 55Gaia Bonsignore 17Giorgio Borgazzi 26Francesco Bruschettini 57Raffaele Buranelli 10Maria Teresa Caburosso 10Lamberto Caimi 50Riccardo Callioni 48Angelo Capasso 22Giuseppe Capasso 22Antonio Capuano 33Massimiliano Carboni 45Antonio Castaldo 55Andrea Cavallari 24Stefano Cavalli 54Ascanio Celestini 45Gianluca Chierici 24Simone Chiesa 19Ruggiero Cilli 22Valerio Comparini 25Massimo Coppola 33Emiliano Corapi 14Andrea Costantino 25Stefano Croci 17Lauro Crociani 50Rossano Dalla Barba 54Antonio De Palo 48Giulio Dell’Aquila 56Tino Dell’Erba 48Marco Della Fonte 19Ettore Di Gennaro 49Lorenzo Donnini 57Egidio Eronico 11Antonio Fabbrini 48, 55Franco Fais 18Francesco Falaschi 11Paolo Fantini 17

Livio Foini 49Pietro Fontana 51Maurilio Forestieri 45Andrea Foschi 18Marco Giallonardi 24Francesco Giusiani 23Giuseppe Giusto 51Samuele Innocenti 56Otar Iosseliani 37Andrea Laquidara 16Andrea Lato 51Ernesto G. Laura 10Sebastiano Leddi 24Giuseppe Leto 16Pietro Loprieno 14Manfredi Lucibello 25Rolf Mandolesi 18Enrico Masi 17Enrico Mengotti 51Roberto Merlino 50, 56Stefano Migliore 17Rossana Molinatti 19Giuliano Montaldo 29Marco Neri 18Teresa Paoli 16Benni Piazza 24Nicola Piovesan 22Alessandro Po 26Giovanni “Mito” Possemato 54Karin Proia 41Nicola Raffaetà 52Ermete Ricci 23Giorgio Ricci 16Marco Righi 14Beppe Rizzo 49Paola Rosà 19Elena Russo 18Giorgio Sabbatini 26Corso Salani 37, 45Antonio Senter 19Alessandro Spiliotopulos 51Silvano Tinelli 50Riccardo Valesi 54Nedo Zanotti 22Roberto Zazzara 25

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INDICE DEI FILM

108.1 FM Radio 22 Ab - Fonte di vita 54Amore buio (L’) 33Arrivano gli alieni 48Bambini hanno gli occhi (I) 48Bassa soglia 48Bergamo - Viaggi nel tempo 48Casi della vita (I) 45Chantrapas 37Circolo 54Coccodì Coccodà 22Cono d’ombra - Tre giorni a Srebrenica 16Conquest 54Così nasce un pittore 54Cybertime 16Dall’altra parte 55Demoni di San Pietroburgo (I) 29Di tessuti e di altre storie 16Diari di autunno 22Domatore di serpenti (Il) 16Firenze 1944 17Fisico statuario (Un) 55Fluxus 17Frammenti 49Garibaldi senza barba (Il) 22Giorni della vendemmia (I) 14Giorno e la notte (Il) 49Giovanni Brancato - L’uomo del mare 49Giussano - Instant North Blues 17Hai paura del buio 33Indiana Jeans e la ricerca... 49Innocenze perdute 23Insiemi notturni 23Insula 23Io e Anna 55Leggenda del calabrone (La) 23Live Your Cinema! The Austin Media... 17Lontano da noi 50Matthew’s Jesus - Il musical 56

Parole sante 45Persone 56PickuP 24Pietro Carbonetti, vagabondaggio 50Pisa, donne e Leopardi 50Punto di vista (Il) 50Quarta zona 14Quasi niente è cambiato 18Racconti della Drina (I) 18Ramadan 18RCL - Ridotte capacità lavorative 45Regine di Austis (Le) 18Richiamo del Klondike (Il) 19Risorse umane (Fresche di giornata) 24Ritorno di Ulisse (Il) 14 Romeo & Giulietta 56Sala d’attesa 24Saturno 24Scatola della stirpe (La) 51Scherzo delle pere rock (Lo) 25Solo noi 2 56Soluzione futurista 57Specchi 51Sposerò Nichi Vendola 25Storia di nessuno 25Sulla strada di casa 14Tiro a vuoto 25Tocco di Re Mida (Il) 19Tre fogli 26Ultimo corsaro (L’) 51Uniti contro l’ego 26Urka Burka 26Valle del ghiaccio (La) 19Vita da cani 45Vita non è un gioco (La) 55Vite possibili 37Voglio trovare un posto 57Water in the Desert 19Zenit 70 51

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