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FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO II n° 13 MAGGIO 2014 SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO Editoriale R. Merlino pag. 2 1° Festa del Cinema Corto Fedic 2014 – Programma 3 Ricordando Enzo Saffiotti – P. Micalizzi, G. Sabbatini 5 Ricordo di Luigi Serravalli – M. Maisetti 6 Valdarno Cinema Fedic – La cerimonia di premiazione 7 Valdarno Cinema Fedic – Riflessioni & Commenti – R. Merlino 9 Valdarno Cinema Fedic 2014 – G. Ricci 10 A proposito di Lezuo vincitore assoluto a Valdarno – B. Rizzo 11 Un brutto passo indietro – P. Fantini 12 Quo vadis VALDARNO CINEMA FEDIC? – R. Mandolesi 13 Concorso Critica-Film Fedic – R. Merlino 17 ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC 18 Papa Giovanni Paolo II in Terra Bergamasca – Cinevideo Club Bergamo 18 Cortometraggi storici anni ‘50/’60 del Cineclub Fedic Sanremo 20 L’azienda Moreschi: una storia ultra centenaria 21 Valdarno Cinema Fedic 64° Premio Marzocco 22 Paolo Capoferri 1905-1974 24 Il Santuario di Camposanto Vecchio – Cineclub Piacenza “Giulio Cattivelli” 27 Premio Internazionale al MISFF 27 L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ 28 Programmazione DiLucca.TV 28 Programmazione TeleAmbiente 29 Carte di Cinema 30 FESTIVAL 31 Catone Film Festival 31 Premio Cinematografico “L’Airone” – Cineclub Fedic Delta del Po 31 Cortocinema Pistoia – Cineclub Sedicinoni Films 32 Corto Malecavat 32 NEWS 33 “La grande guerra”, nuovo film di Alessandro Scillitani – P. Micalizzi 33 “Il Rospo” di Beppe Rizzo proiettato a Carrara 33 DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE 34 Cineclub Fedic Sangiovannese 34 Cineclub Fedic Cagliari 35 Il cinema è l'unica forma d'arte che - proprio perché operante all'interno del concetto e dimensione di tempo - è in grado di riprodurre l'effettiva consistenza del tempo - l'essenza della realtà - fissandolo e conservandolo per sempre. Andrej Tarkovskij

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FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO II – n° 13 MAGGIO 2014

SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO

Editoriale – R. Merlino pag. 2 1° Festa del Cinema Corto Fedic 2014 – Programma “ 3 Ricordando Enzo Saffiotti – P. Micalizzi, G. Sabbatini “ 5 Ricordo di Luigi Serravalli – M. Maisetti “ 6 Valdarno Cinema Fedic – La cerimonia di premiazione “ 7 Valdarno Cinema Fedic – Riflessioni & Commenti – R. Merlino “ 9 Valdarno Cinema Fedic 2014 – G. Ricci “ 10 A proposito di Lezuo vincitore assoluto a Valdarno – B. Rizzo “ 11 Un brutto passo indietro – P. Fantini “ 12 Quo vadis VALDARNO CINEMA FEDIC? – R. Mandolesi “ 13 Concorso Critica-Film Fedic – R. Merlino “ 17 ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC “ 18 Papa Giovanni Paolo II in Terra Bergamasca – Cinevideo Club Bergamo “ 18 Cortometraggi storici anni ‘50/’60 del Cineclub Fedic Sanremo “ 20 L’azienda Moreschi: una storia ultra centenaria “ 21 Valdarno Cinema Fedic 64° Premio Marzocco “ 22 Paolo Capoferri 1905-1974 “ 24 Il Santuario di Camposanto Vecchio – Cineclub Piacenza “Giulio Cattivelli” “ 27 Premio Internazionale al MISFF “ 27 L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ “ 28 Programmazione DiLucca.TV “ 28 Programmazione TeleAmbiente “ 29 Carte di Cinema “ 30 FESTIVAL “ 31 Catone Film Festival “ 31 Premio Cinematografico “L’Airone” – Cineclub Fedic Delta del Po “ 31 Cortocinema Pistoia – Cineclub Sedicinoni Films “ 32 Corto Malecavat “ 32 NEWS “ 33 “La grande guerra”, nuovo film di Alessandro Scillitani – P. Micalizzi “ 33 “Il Rospo” di Beppe Rizzo proiettato a Carrara “ 33 DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE “ 34 Cineclub Fedic Sangiovannese “ 34 Cineclub Fedic Cagliari “ 35 Il cinema è l'unica forma d'arte che - proprio perché operante all'interno del concetto e dimensione di tempo - è in grado di riprodurre l'effettiva consistenza del tempo - l'essenza della realtà - fissandolo e conservandolo per sempre.

Andrej Tarkovskij

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Tra le esigenze prioritarie di un video- maker c’è senz’altro quella di “farsi vedere”: realizzare un film e metterlo nel cassetto equivale a vanificare una gran mole di lavoro (anche delle persone che hanno collaborato), facendo subentrare insoddisfazione e fru- strazione.

La FEDIC è perfettamente consapevole di questo e cerca di offrire ai suoi Soci una serie di opportunità che, sommate, sono in grado di offrire una vetrina più che dignitosa. Proviamo ad analizzare queste “occasioni di visibilità”. Cominciamo dai Festival. Abbiamo organizzato la “Rete dei Festival FEDIC”, con partecipazione gratuita dei ns. Soci e “Vetrina FEDIC” (che dà visibilità a film “meritevoli” pur se non ammessi in concorso). Da segnalare, in questo contesto, l’iniziativa del Valdarnocinema che, oltre alla “Vetrina”, ha aperto una nuova sezione (“Spazio FEDIC”) offrendo, in pratica, visibilità a tutti i film FEDIC pervenuti. Ci conforta il fatto che, quest’anno, si sono aggiunti due Festival (Genova e Savona) e un altro (Pistoia) farà il suo ingresso nella “Rete” dal 2015. Per agevolare ulteriormente la partecipazione dei ns. Soci stiamo costruendo una “piattaforma” che consenta, con un solo invio, l’automatica iscrizione a tutti i Festival della “Rete”. Ci sta lavorando il Coordinatore-Rete, Luca Castellini, e8 siamo a buon punto! Proseguiamo con la visibilità televisiva. Da due anni abbiamo in essere un rapporto di collaborazione con DiLuccaTV, emittente privata che trasmette da Tassignano (LU). Abbiamo realizzato oltre 100 appuntamenti settimanali di mezzora, con film FEDIC ed abbiamo puntate pronte per tutta l’estate. L’area geografica coperta da DiLuccaTV non è molto ampia, ma per i nostri Autori c’è il grosso vantaggio che tutti i film vengono archiviati e sono visibili gratuitamente in qualunque momento e in qualunque parte del mondo.

Sempre nell’ambito delle emittenti private c’è una interessante novità: da questo mese abbiamo un rapporto di collaborazione anche con Teleambiente, che proietta film FEDIC tutti i giorni! E scusate se è poco! Teleambiente è visibile nel Lazio, nelle Marche e nell’Umbria. A breve sarà visibile in Lombardia e Basilicata. Per l’autunno dovrebbe arrivare anche in Toscana. C’è poi la “visibilità internazionale”. Oltre all’ormai consolidato rapporto con l’UNICA (con vari film FEDIC presenti ad ogni edizione del prestigioso Concorso Internazionale), si è aperto un nuovo canale, grazie al Presidente Marcello Zeppi di Filmvideo Montecatini, che sta consentendo ai nostri Soci di farsi conoscere in Scuole di Cinema e Festival di varie parti del mondo. Ultima, ma non meno importante, la “visibilità interna”. Stiamo facendo di tutto per valorizzare, pubblicizzare e incentivare le iniziative dei singoli Cineclub volte a presentare il lavoro dei loro Soci e quello di altri Club. Inoltre cerchiamo di proiettare film FEDIC ogni volta che ce ne sia la possibilità. Gli ultimi esempi che mi vengono in mente in tal senso (ma pecco sicuramente per difetto) sono: Stage Nazionale FEDIC a Calci (PI), Festa della Cineteca FEDIC a S. Giovanni Valdarno e Assemblea dei Presidenti a Montecatini. In programma, inoltre, quattro serate di film FEDIC nell’ambito della Festa del Cinema Corto, a Ortonovo (SP) e Villafranca Lunigiana (MS). E, per finire,8 Aspettiamo da voi idee e suggerimenti!

Roberto Merlino Presidente FEDIC

EDITORIALE

Roberto Merlino

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Sabato 28 giugno Ortonovo 14,30 - 15,30 Ricezione/sistemazione al Residence Italia Lunimare 15,30 - 18,00 Sala Residence: laboratorio “La videoarte” con Luca Serasini 19,00 - 20.30 cena 21,30 - 23,30 c/o complesso scolastico:

- saluti del Sindaco e dell’Assessora - videoinstallazione di Luca Serasini

con contributi fotografici di Giulia Vietina - proiezione cortometraggi con la presenza dei

critici Paolo Micalizzi e Ariodante Petacco Domenica 29 giugno Ortonovo 08,00 - 09,00 colazione 09,30 - 12,00 Sala Residence: laboratorio “Il lavoro sul set” con Beppe Ferlito 12,30 - 14,00 pranzo 15,30 - 18,00 Sala Residence: laboratorio “Il lavoro sugli attori” con Beppe Ferlito 19,00 - 20.30 cena 21,30 - 23,30 c/o complesso scolastico:

- proiezione cortometraggi con la presenza dei critici Paolo Micalizzi e Ariodante Petacco

Programma

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Lunedì 30 giugno Ortonovo 08,00 - 09,00 colazione 09,00 - 11,30 Sala Residence: laboratorio “Il documentario” con Giorgio Ricci 12,00 - 13,30 pranzo 14,00 - 15,00 trasferimento a Villafranca Lunigiana Lunedì 30 giugno Villafranca Lunigiana 15,00 - 15,30 sistemazione alla Locanda Gavarini 16,00 - 18,30 Nel Castello di Malgrate: laboratorio “Il punto di vista” con Francesco Giusiani 19,15 - 20,45 Locanda Gavarini: cena. 21,30 - 23,30 Castello di Malgrate:

- proiezione cortometraggi con la presenza dei critici Paolo Micalizzi e Ariodante Petacco

Martedì 1 luglio Villafranca Lunigiana 08.00 - 09,00 Locanda Gavarini: colazione. 09,30 - 12,00 Nel Castello di Malgrate: laboratorio “Il montaggio video” con Giorgio Sabbatini 12,30 - 14,00 Locanda Gavarini: pranzo. 14,30 - 17,00 Teatrino Misericordia: laboratorio “Riflessioni sulla comicità” con Claudio Marmugi ore 17,10-18,40 Chiostro di San Francesco:

- intervento della banda musicale - saluti del Sindaco, Assessore e Presidente Pro Loco - illustrazione della Mostra su Michelangelo Antonioni da parte del

critico Paolo Micalizzi ore 19,10-20,25 Locanda Gavarini: cena. ore 21,00-23,30 Piazza Bonatti (in Villafranca Lunigiana):

- proiezione cortometraggi con la presenza dei critici Paolo Micalizzi e Ariodante Petacco

Mercoledì 2 luglio ore 08.00-09,00 Locanda Gavarini: colazione. ore 09,30-12,00 Teatrino Misericordia: laboratorio “Michelangelo Antonioni” con Paolo Micalizzi ore 12,30-13,45 Locanda Gavarini: pranzo.

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

RICORDANDO ENZO SAFFIOTTI

Addio Enzo Saffiotti: interpretò alcuni “corti” del Cineclub

Fedic Ferrara

E’ scomparso il 15 maggio Enzo Saffiotti, Socio Fedic che a, partire dal 1978, è stato attivo nella rinascita del Cineclub Ferrara, un sodalizio nato nel 1953 che aveva avuto all’inizio degli anni Settanta un periodo di stasi causa il trasferimento dalla città estense, per motivi di lavoro, di alcuni protagonisti che lo avevano portato a momenti gloriosi. Enzo Saffiotti fu anche interprete di alcuni film che sono stati presentati anche al “Valdarno Cinema Fedic”. Nel 1981, partecipò al film “Riflessi di un sogno” di Marco Felloni che descrive le esperienze e la disgregazione di un gruppo post-sessantottesco di autocoscienza. Nel 1983 è coautore, sempre con Marco Felloni, del film “Nora”, una commedia dai toni comici in cui è uno dei protagonisti del film: racconta di due quarantenni (il padre e un amico) che si mettono in viaggio per ritrovare Nora, un’adolescente fuggita di casa. Ad esso fece seguito nel 1987 “Nora due” di Rino Busi, commedia degli equivoci in cui due arzilli vecchietti (Saffiotti e Felloni) si scam- biano le mogli, si impegnano in grotteschi appuntamenti e cene e alla fine si ritrovano ancora in strada, alla ricerca dell’introvabile Nora. Vediamo poi Enzo Saffiotti impegnato in tre film di Andrea Barra, anch’esso scomparso di recente. In “Angelica” (1987) è un sacerdote che racconta la drammatica storia di una giovane ragazza delle Valli di Comacchio negli anni della seconda guerra mondiale. Un impegnativo ruolo di fascista poi in “I ricordi di Ada” (1993) dove una ragazza di vent’anni rivive alcuni periodi della sua vita trascorsi nella casa di campagna degli zii durante l’ultima guerra: fra essi, la “battaglia del grano” con l’arrivo dei gerarchi fascisti.

Ed, ancora, uno di sacerdote in “L’Aquilone sul Reno” (1995) che rievoca alcuni drammatici episodi verificatisi nel Comune di Argenta nel periodo 1943-1945. Intense interpretazioni, in ruoli comici, a cui lui imprimeva una sottile ironia, o drammatici, che consegnano Enzo Saffiotti alla Storia del Cineclub Fedic Ferrara e, più in generale, della Fedic.

Paolo Micalizzi

Ricordi di un tempo passato

La scomparsa di una “Persona” è sempre una notizia devastante, conclusiva, senza possibilità d’appello e questo segna il “confine” della nostra capacità di comprendere ciò che riesce sempre difficile accettare. La scomparsa di Enzo, che non vedevo da anni, mi ha lasciato, improvvisamente, un profondo senso di “vuoto” perché mi ha colpito direttamente nei ricordi e nelle immagini di alcuni momenti trascorsi in profonda “Amicizia” legati da un comune interesse: il “cinema”. Ho conosciuto Enzo tanti anni fa e mi piace ricordarlo nelle immagini di “Nora due” di Rino Busi insieme all’indimenticabile Marco Felloni nelle vesti di due “quarantenni” alla ricerca dell’introvabile “Nora”. Ricordi, ormai, lontani che appartengono ad uno dei periodi più simpatici della mia vita. Perdere un “Compagno”, un “Amico”, una “Persona” che abbiamo stimato e con la quale è trascorsa una parte, breve o lunga, della nostra vita è sempre un “momento crudele” poiché “definitivo”. Il “distacco” pone inevitabili sofferenze e riflessioni e le parole di conforto a nulla servono. Credo, tuttavia, che permanga sempre la possibilità di “dialogare” con Chi, oggi, non c’è più ma resta vivo nel nostro cuore. È una possibilità psicologica ma può aiutarci a “ricordare” e a “sopportare” un dolore che il “tempo” potrebbe non riuscire ad attenuare.

Giorgio Sabbatini

Enzo Saffiotti nel ruolo di fascista nel film “I ricordi di Ada” (Foto: C. Magri).

Nel film “L’aquilone sul Reno” il prete è interpretato da Enzo Saffiotti (Foto: C. Magri).

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

RICORDO DI LUIGI SERRAVALLI

Maestro di cinema e di vita

Da Rovereto mi è arrivata una lettera della gentile e cara Lina Viola con due pagine del giorna- le Trentino. La prima pagina, datata 27 marzo, di Carlo Andreatta, citava il ricordo di Luigi Serravalli, “l'in tellettuale inquieto” nato a Bologna cen

to anni prima, il 27 marzo 1914, a Bologna. Il 16 novembre 2002 a Rovereto, sereno come in sonno, il cuore di Serravalli si è fermato. Ha dato tanto di sé nei molti anni in cui a Montecatini discuteva con gli autori dopo le proiezioni, in seguito come Presidente onorario. “La FEDIC è stata un punto di socializzazione molto importante - ha scritto – un esercizio-palestra collettivo per decine di anni. I presidenti lo hanno capito, da De Tomasi, Asti, Garibaldi, Icardi e Maisetti. La forza di un Cineclub sta forse nella segretezza delle sue possibilità recondite. Fuori ci sono gli uomini con le debolezze che il coaugulo cinematografico, per chi sa leggere la pellicola oltre la pellicola, rende però evidenti. Questa memoria tende a mostrare lo stretto rapporto fra la nostra vita che rulla i suoi fantasmi e le immagini in movimento del cinema che rappresenta in senso assoluto la più grande scoperta dell’uomo. Il cinema è in effetti una penetrazione del mondo, un allargamento continuo delle nostre possibilità di conoscenza. Il materiale girato ha preso consistenze astronomiche e ciò che prima per entropia si perdeva, oggi resta nelle cineteche. Organismi come la FEDIC costruiscono giorno per giorno questa coscienza anche in personaggi del tutto periferici come sono stato io.

Dal 1993 ho cambiato vita. Vivo nel ricordo, nella riflessione e nella riconoscenza per ciò che mi ha aiutato a scoprire la verità nell’esistere. L’uomo, soprattutto il cineasta, ha il mezzo per fissare il rullare perenne della vita e della mente alla scoperta di nuove eternità e nuovi universi.” Carlo Andreatta nel suo articolo lo ricorda nei suoi svariati aspetti di narratore, poeta, filosofo. Nella sua lunga vita, apolide pensatore e intellettuale versatile, ha conosciuto Hemingway, Pound, Peggy Guggenheim, Ungaretti, Quasimodo, Depero, Guttuso. Leone Sticcotti in un successivo articolo ricorda Serravalli come docente per molti anni di Italiano, storia e storia dell’arte a Merano e come preside all’Istituto tecnico commerciale nel quinquennio dal 1952/57. A lui deve l’interesse per l’umanista Erasmo da Rotterdam, il cui “Lamento della pace” è attuale ancora dopo 500 anni. Nei giorni che verranno non dimenticheremo quanto importante sia stata per noi la presenza attiva di questo geniale osservatore della società e del costume, critico d'arte, di cinema, di vita e società, attento e interessato fino all'ultimo istante a quanto gli accadeva attorno. Pieno di entusiasmo mi comunicava: “Il 26 ottobre a Trento presentano il mio libro 1958. Merano in attesa di Ezra Pound, senza di me convalescente, ma c 'è la figlia dì Ezra Pound. Il 15 dicembre si inaugura qui a Rovereto un nuovo grande Museo disegnato dall'architetto luganese Botta, molto interessante architettonicamente, la risposta italiana al Museo di Bilbao. Bilbao chiude a sud il golfo di Biscaglia, e dopo la scoperta di Colombo diventò una città atlantica importante, non si può paragonarla alla piccola Rovereto, chiusa fra le montagne. Tuttavia il nuovo Museo avrà anche lui la sua storia e verrà a visitar-

Luigi Serravalli

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lo molta gente. Ho dato la mia parte di collaborazione..." Ne ha data tanta anche alla FEDIC. Ricordo ancora con commozione e dolore quel 19 novembre, il martedì dell'ultimo viaggio da Rovereto a Merano del professore, nostro maestro di vita. Lo avevo conosciuto a Montecatini nel 1975. Discuteva con gli autori dopo le proiezioni. Si alternava con Giulio Cattivelli e Floriana Maudente, abilissimo nell'afferrare il senso delle cose, straordinaria la capacità di sintesi, la ricchezza di humour, lo scetticismo che diventava ironia e spesso lasciava il segno. Ha smesso di scrivere e leggere solo a 88 anni, prossimo al capolinea dopo avere vissuto di cinema,

d'arte, letteratura, e scritto recensioni di libri, mostre, racconti, poesie, romanzi e tante lettere dove si rincorrevano registi, attori, pittori, in una FEDIC ricca di ricordi, previsioni, giudizi. Dopo tante lettere mi sono arrivati postumi due libri: A Merano in attesa di Ezra Pound e Dis/giungere Basilea. Era grande non solo per la statura. Era un maestro di vita e non ce ne sono molti in giro.

Massimo Maisetti Presidente Onorario

Per una Nuova Fedic

Sabato 10 maggio al Cinema Masaccio di San Giovanni Valdarno si è conclusa la 32esima edizione di Valdarno Cinema Fedic, una fra le più antiche rassegne italiane dedicate al cinema indipendente. Il Premio Marzocco “Marino Borgogni” per la migliore opera in assoluto è andato a “LEZUO” di Giuseppe Boccassini, giovane regista barese laureatosi in teoria del cinema al Dams di Bologna e cofondatore del Gruppo Farfa, progetto cinematografico ed educativo sviluppato in Puglia. La Giuria formata da Giorgio Colangeli, Vittorio Moroni e Anna Maria Pasetti ha tributato all’unanimità il Premio all’opera per la raffinatezza e l’essenzialità con cui è stata capace di interpretare, attraverso l'esperienza sensoriale di invenzioni visive e sonore, un viaggio per mare di migranti. Il Premio Speciale della Giuria per il miglior lungometraggio è andato a “I FANTASMI DI SAN BERILLO” di Edoardo Morabito, che ha ricevuto anche una menzione speciale da parte della Giuria Giovani. Il Premio Speciale della Giuria per il miglior cortometraggio è stato attribuito ex-aequo a “CLOSED BOX – A SCATOLA CHIUSA” di Riccardo Salvetti e Gianfranco Boattini e a “CORSO ITALIA '96” di Alberto Tempi, mentre a vincere il Premio Luciano Becattini per un documentario di particolare rilevanza espressiva è stato “RING PEOPLE” di Alfredo Covelli. All’interno del palmarès premiate anche le interpretazioni di Andrea Simonetti per il film “ALLE CORDE”, di cui è anche regista, e Cristina Puccinelli per il film “EPPURE IO L’AMAVO!”, della stessa Puccinelli. Gli altri due Gigli fiorentini d’argento a disposizione della Giuria sono andati a “CENTOQUARANTA. LA STRAGE DIMENTICATA” di Manfredi Lucibello e a “EMMAUS” di Claudia Marelli.

COMUNICATO STAMPA

LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL 32° VALDARNO CINEMA FEDIC

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

“CLOSED BOX – A SCATOLA CHIUSA” si è aggiudicato il Premio Fedic per il miglior film prodotto da un autore Fedic, ed anche la medaglia del Presidente della Repubblica assegnata dalla Giuria Giovani. Il premio Banca del Valdarno all'opera che meglio evidenzi i valori della cooperazione e della solidarietà è andato ex aequo a “LE VOCI UMANE” di Stefano Dei e a “DESTINATION DE DIEU” di Andrea Gadaleta Caldarola. Il premio A.N.P.I. all'opera che meglio interpreti e rappresenti i valori storici e ideali dai quali è nata la Costituzione della Repubblica Italiana spetta a “BIMBA COL PUGNO CHIUSO” di TodoModo (Claudio di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio). Al palmarès si aggiunge quest’anno un nuovo riconoscimento, il Premio Franco Basaglia, all’opera che meglio rappresenti le tematiche della salute mentale in Italia e nel Mondo. Ricevono il premio ex aequo “CLOSED BOX – A SCATOLA CHIUSA” e “VICINI DELL’ALTRO TIPO” di Daniele Bonarini. Ospite della serata anche l’attore Francesco Salvi, presente alla manifestazione con l’anteprima nazionale del film “ST@LKER” di Luca Tornatore.

La Commissione, composta dal Sig. Giorgio Ricci (Vice-Presidente FEDIC), Prof.ssa Vivian Tullio (Segretaria Nazionale FEDIC) e dal Sig. Bruno Pastori (Presidente CC Claudio Pastori - Casteggio), preposta a scegliere opere di Autori Fedic partecipanti al Valdarno Cinema Fedic 2014, per rappresentare l'Italia all'UNICA 2015 di SanPietroburgo (Russia), dopo aver visionato le oltre 30 opere dello Spazio Fedic, Vetrina Fedic, Concorso Cortometraggi e Spazio Toscana, ha ritenuto meritevoli le seguenti opere di Autori Fedic: 1) “LA BICI” (8') di Giorgio Borgazzi - CC Movie Dick Giovanni e Mino Crocè di Milano

2) “VUOTO A PERDERE” (3') di Luigi Corsetti - CC Cinevideoclub di Bergamo

3) “REQUIESCAT IN PACE” (4') di Gunther Haller - CC Super8 e Video Club di Merano

4) “BIGLIETTI DA VISITA” (17') di Rolf Mandolesi - CC Super8 e Video Club di Merano

5) “CORNICI” (7') di Giorgio Sabbatini - CC Piemonte di Torino

6) “21:21” (3') di Alessandro Brucini - CC Corte Tripoli Cinematografica di Pisa

7) “IL ROSPO” (6') di Beppe Rizzo - CC Alassio di Alassio Nella “sezione video da 1 minuto”:

1) VERSUS (1') di Paolo Fantini - CC Isca di Milano

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

RIFLESSIONI & COMMENTI

Più di vent’anni fa, quando ero direttore artistico di una compagnia teatrale, mi accadde un fatto strano: in una riunione un Consigliere lamen- tò il fatto che spen- dessimo 4 milioni per l’attività “esterna”, a fronte dei 2 investiti in quella “interna”.

La cosa destò scalpore e, in men che non si dica, mi ritrovai “il dito contro” (visto che gestivo io il tipo di attività “incriminata”). Dovetti far presente che, a fronte dei 4 milioni in uscita, se ne incassavano 8, consentendo di portare avanti anche l’altra attività (“interna”) che, invece, era in passivo. Ergo: in un bilancio si devono analizzare entrate e uscite. Perché questa premessa? Perché mi sento in dovere, come Presidente FEDIC, di spezzare una lancia in favore del Valdarnocinema e di tutti quelli che, con grande dedizione, hanno lavorato anche quest’anno per realizzarlo. Intervengo perché ho sentito e letto parecchie critiche. In molte ho colto l’intento “costruttivo”, dettato da amore ultradecennale per il Festival, ma ritengo che -se non si mettono sul piatto della bilancia anche i “meriti”- si vede un solo lato della medaglia e si rischia di fare un bilancio “monco”, che non valuta le “entrate” assieme alle “uscite”. E allora, andando un po’ controcorrente, mi soffermo a segnalare i punti “positivi” che ho colto nell’edizione 2014 del Valdarnocinema: a) alcune indicazioni che avevamo suggerito sono state recepite e messe in pratica (luce in sala tra un film e l’altro con un minuto di intervallo, annuncio microfonico di ogni singolo film);

b) presenza di “ospiti artistici” di valore: non li cito singolarmente (basta vedere il programma ed i resoconti), ma penso di poter dire che, per quantità e per qualità, il Festival 2014 sia stato di ottimo livello; c) presenza di “ospiti politici” qualificati e qualificanti: oltre a Sindaco e Assessori Comunali, quest’anno, c’è stata la presenza di un Deputato, di un Assessore Regionale e della Presidentessa Nazionale delle Filmcommission; d) “eventi speciali” interessanti, compreso quello sulle “web series”; e) introduzione dello “spazio FEDIC” che, in pratica, ha consentito di mettere in proiezione tutti i film pervenuti dagli Autori FEDIC (e questa è stata la novità che ho maggiormente apprezzato). Qui mi fermo, senza parlare dello spirito di sacrificio e della fatica di chi ha lavorato prima-durante-dopo il Festival (questo, ne sono sicuro, lo riconoscono tutti!). Concludo: il Valdarnocinema FEDIC è un punto di riferimento imprescindibile per la nostra Federazione. Tante cose funzionano molto bene; altre hanno un margine di crescita a cui tutti dobbiamo contribuire (anche con le critiche costruttive!). Ad maiora!

Roberto Merlino Presidente FEDIC

Roberto Merlino

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VALDARNO CINEMA FEDIC 2014

n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Sono ripartito domeni- ca pomeriggio da San Giovanni Valdarno contento per i risultati costruttivi ottenuti in Consiglio della FEDIC ma con tante perples- sità sul risultato del Festival Nazionale del la FEDIC. Lontana da me l’idea di voler parlare della parte artistica del Festival ma la mia posi-

posizione di Vice Presidente della FEDIC mi pone nella condizione di osservare e verificare se i risultati che la FEDIC si prefigge nel momento in cui investe in un Festival sono stati raggiunti. Intendo dire che FEDIC deve promuovere la cultura cinematografica e favorirne la diffusione (art2 dello Statuto) per cui l’osservazione e la verifica di cui ho parlato sopra tende a cercare se l’investimento di FECIC in Valdarno Cinema FEDIC 2014 ha prodotto l’utile di promuovere la cultura cinematografica e ne ha favorito la diffusione. Sono arrivato il mercoledì e tutte le giornate successive le ho passate in sala; con altre 5 o 6 persone. Sul fatto che sia un momento particolare per ogni evento non ci sono dubbi per cui la presenza in sala di così poche persone che al 90% erano tutti amici della FEDIC potrebbe non stupire se però non si prendesse in considerazione che San Giovanni Valdarno era cosparsa di manifesti e tra essi non si notava quello che annunciava l’evento Festival. Vedendolo si può pensare che si può da esso essere attratti per giocare al lotto: un cerchio con 3 numeri intorno che non facevano certo pensare alla possibilità di entrare in un cinema per guardare dei films corti e lunghi, selezionati da una Giuria, e visibili a titolo gratuito. Quello era l’unica cosa che, se ci si andava a sbattere, portava la mente dei San Giovannesi alla possibilità di occupare le poltrone del Teatro Masaccio. Ho guardato inoltre la rassegna stampa di ogni giorno. Il Festival è stato presente ma probabil- mente l’attenzione dei lettori era maggiormente attratta dalla caccia all’impalatore di Firenze. E mi riferisco ai lettori della Provincia di Arezzo, in quanto, sulle pagine nazionali, non mi sembra di aver notato nulla.

Triste l’immagine dell’ampio ingresso del Teatro Masaccio che era tutto tranne che l’ingresso di un Festival. Non c’era nessun richiamo al Festival o al Cinema in generale. Proporrei di togliere quel divano e quelle poltrone alla sinistra dell’ingresso dove siedono in continuazione dei giovani. Non è una bella immagine soprattutto se si pensa che non c’è nessuno ad accogliere chi entra e se ti capita di incontrare qualcuno che ha a che fare con il Festival certamente non lo riconosci: un paio di jeans e una maglietta bianca o di altro colore uguale per tutti con un badge che si noti non costerebbe molto e contribuirebbe a dare una parvenza di organizzazione. Triste poi il fatto che se le proiezioni, cosa che può capitare, fossero state fatte senza audio o in 4:3 quando dovevano essere fatte in 16:9 o viceversa, avrebbe dovuto alzarsi uno dei 5 o 6 spettatori per andare ad avvisare il proiezionista. Ragioni di spazio concessomi mi fanno terminare in fretta non prima però di far rilevare che non è ammissibile che la serata finale, quella delle premiazioni, sia iniziata con oltre 45 minuti di ritardo e che gli aspiranti spettatori, fra cui molti anziani, abbiano dovuto aspettare in strada perché l’ingresso in sala era proibito da un gentile, anonimo, giovanotto.

Giorgio Ricci

Vice Presidente Fedic

Giorgio Ricci

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A proposito di Lezuo vincitore assoluto a Valdarno

Tutto il mio rispetto per questo intagliatore Andrea Lezuo, che nel lontano 1843, sulla nave Ehon, naviga verso “la Merica” in cerca di fortuna per iniziare una nuova vita. Ma mi riesce molto difficile accettare il responso della Giuria di San Giovanni Valdarno per avere essa attribuito il più importante premio

a quest’opera. Forse io non sono intellettualmente dotato da poter individuare nelle immagini, che sono state proiettate sul grande schermo, i significati reconditi che invece la Giuria vi ha attribuito. Ma mi conforta il fatto che, a proiezione avvenuta, noi presenti in sala “addetti ai lavori”, ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti perché mai avesse il Comitato di selezione inserito quest’opera nella programmazione. I commenti sono stati concordi e unanimi nel dire che, dall’inizio alla fine, il filmato ha presentato immagini sfuocate (forse volute?), il colore mischiato al bianco e nero, vari riflessi anch’essi sfuocati, una successione di immagini dall’apparente mancanza di una logica cinematografica. Alcune inquadrature sono sembrate riprese da un oblò (l’occhio di una balena?), inquadrature lunghe e piuttosto monotone, rumori poco comprensibili, una canzone di Tito Schipa alla fine che ha tutta l’aria di voler commuovere l’ascoltatore: una scelta a mio giudizio banale.

Forse Giuseppe Boccassini, nel programmare l’opera avrà preferito il “fàmolo strano” al “fàmolo artistico”. Insomma la proiezione ha lasciato nei presenti impressioni “sfuocate e confuse”. Ma ammesso e non concesso che il filmato sia un’opera d’arte compresa soltanto da grandi maestri della Settima Arte, mi chiedo cosa potrebbe comprendere un comune mortale che si trovi, suo malgrado, a visionare un’opera del genere? Che cosa avrà pensato il pubblico in sala la sera delle premiazioni? Certamente non sarà stato incoraggiato a fre- quentare le proiezioni che ogni anno puntual- mente vengono programmate al Valdarno Cinema (e ci meravigliamo se il pubblico di San Giovanni è latitante alla Rassegna!).

Termino queste mie riflessioni chiedendo scusa se qualcuno (?) si senta offeso o amareggiato dalle mie affermazioni, ma ho creduto opportuno esprimere il mio disagio per quello che, a mio giudizio, è stato un madornale errore della Giuria.

Beppe Rizzo Presidente del Cineclub Fedic Alassio

Fotogramma tratto dal video “Lezuo" di Giusepe Boccassini.

Beppe Rizzo

“Lezuo" di Giusepe Boccassini è il video che la Giuria ha considerato come la “ migliore

opera in assoluto”.

Un altro fotogramma tratto dal video “Lezuo" di Giusepe Boccassini.

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Un brutto passo indietro

Perché? Perché "Lezuo" ha vinto la 32esima edizione del Valdarno Cinema Fedic? La domanda è circolata con insistenza in platea, nelle strade e persino nei ristoranti. C'erano opere migliori e più degne? C'erano tematiche più merite- voli? C'erano stilemi e specif ici f i lmi c i più

pregnanti? Resta nella storia che "Lezuo" ha superato, a parere dei giudici giudicanti, tutti gli altri prodotti. Le decisioni delle giurie sono insindacabili. Un dogma che vige dalla notte dei tempi ed è inutile perdere tempo a discuterne. Ma il minimo sindacale che ci si attende da una giuria è che sia capace di individuare nel gruppo dei concorrenti quei picchi di compiutezza ed originalità che facciano compiere passi avanti non solo alla conoscenza cinematografica degli spettatori ma anche alla cultura tout court. Insomma, far vincere chi porta il cinema un po' più in là. Prima proiezione a Valdarno nel pomeriggio di giovedì 8. Presenti in sala, a vario titolo, una dozzina di persone. Al secondo minuto, complici immagini di un vascello e di un barbuto ufficiale di coperta, penso: "Forse è l'incubo del tonno nostromo". Sbircio il catalogo. No, è la rappresentazione del viaggio di un emigrante italiano, il signor Lezuo si assume, verso l'America. Data, il 1843. Bene, un vero antesignano. E via con immagini filate, nubi di Magellano acquatiche, distorsioni ottiche, filtri di varia densità, vibrazioni sonore con svolazzi elettronici, fino ad arrivare ad una visione nebulizzata del ponte di Brooklyn. Per 17 minuti si compie un balzo all'indietro di decenni di sperimentazione cinematografica riproponendo stancamente effetti visivi e sonori già avviati negli anni '20 e in grande auge negli anni '50 e '60, soprattutto tra i filmmaker canadesi e i dannati del New American Cinema, e rivisitati persino in Italia negli anni '80-'90 in numerose installazioni di videoarte.

Una summa inerte di banali copiature aliena da vivifiche re-invenzioni, un sapore di già visto, già digerito, già metabolizzato che azzera, o comunque sarebbe opportuno che lo facesse, ogni possibile interrogativo su eventuali meriti tecnici, estetici o narrativi. Fra l'altro, il ponte di Brooklyn fu costruito fra il 1870 e il 1883 e non poteva certo esserci già nel 1843. Va beh, diciamo licenza poetica, peraltro l'unico possibile afflato lirico in tutto il film. Da adoratore e umile praticante del cinema non narrativo, ho atteso con impazienza di poter leggere la motivazione della giuria con lo stesso spirito con cui aspetto la pubblicazione del dispositivo delle sentenze che non condivido. Purtroppo non sono riuscito a leggerle fino in fondo. Ho abbandonato dopo le prime quattro parole, le seguenti: "Raffinato eppure essenziale esperimento....". Raffinato... eppure... essenziale... come se il raffinato non possa essere essenziale ma solo ridondante o ripetitivo! Eh sì, fin quando la cultura cinema- tografica e il vissuto della sperimentazione continueranno ad essere trattati alla stregua di un chiacchiericcio da salotto all'ora del the è bene che le decisioni delle giurie e le loro elucubrazioni restino inappellabili. Su Fecebook Paolo Fantini ha così sintetizzato il suo pensiero su “Lezuo”, il video vincitore di Valdarno Cinema Fedic 2014: "Out of time! Sperimentazione molto datata a ipotet ico supporto di una narrazione improbabile".

Paolo Fantini Cineclub Fedic ISCA

Paolo Fantini

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FREQUENTAZIONE DEL CINEMA MASACCIO

Rolf Mandolesi Cinema Masaccio: ore 10.08

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Cinema Masaccio: ore 18.37

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“Concorso Critica-Film FEDIC”

Si è concluso il “Concorso Critica-Film FEDIC” con la vittoria del giovanissimo Valentino Giorgi (21 anni), davanti a Vivian Tullio, Beppe Rizzo, Simone Carozzo e Sauro Benvenuti. Ognuno di questi 5 Autori sarà premiato con tre tessere FEDIC valevoli per il 2015. Un plauso, comunque, va rivolto a tutti gli altri Soci che hanno partecipato e, con il loro lavoro, contribuiscono a far realizzare una pubblicazione-FEDIC composta di un centinaio di “critiche”. Un ringraziamento particolare alla Giuria che, oltre a valutare le varie recensioni pervenute, ha fatto un’accurata analisi dei film FEDIC ed ha stilato a sua volta interessanti e costruttive critiche.

Il risultato complessivo ci sembra estremamente importante per molteplici motivi: a) ha fatto in modo che i film-FEDIC venissero visti e analizzati; b) ha indotto all’inserimento di questi film nei “Corti di Corte” su DiLuccaTV, con

conseguente ulteriore visibilità; c) ha stimolato molti Soci FEDIC a cimentarsi nella “critica”, con tutto quello di

positivo che questo comporta, specialmente se questo interesse si evolve in “anticamera dell’autocritica”;

d) ha coinvolto critici qualificati che portano un plus-valore di riflessione sia per gli Autori dei film, sia per gli Autori delle critiche, sia per tutti i Soci FEDIC che vorranno leggere l’e-book conclusivo;

e) questa esperienza ha ri-aperto un percorso culturale che ha avuto in passato risvolti e risultati interessanti (basti vedere le recensioni critiche delle vecchie riviste FEDIC), ma da tempo non era più in voga.

L’auspicio è che il prossimo anno ci arrivino molti altri lavori FEDIC, nella consapevolezza che faremo del nostro meglio per valorizzarli e per fornire agli Autori quel supporto critico che è tanto utile e tanto difficile da ottenere altrimenti. La Giuria, presieduta da Paolo Micalizzi, comprendeva Elio Girlanda, Ernesto G. Laura e Pierantonio Leidi. Per quel che riguarda i Cineclub di appartenenza dei 5 vincitori, Valentino Giorgi, Simone Carozzo e Sauro Benvenuti sono di Corte Tripoli Cinematografica (Pisa), Vivian Tullio del Cineclub Piemonte (Torino) e Beppe Rizzo del Cineclub di Alassio (SV).

Roberto Merlino

Valentino Giorgi

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ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC

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PREMIO INTERNAZIONALE “Aurelio da Paz dos Reis 2014

Il prestigioso Premio Internazionale “Aurelio da Paz dos Reis 2014 ” è stato conferito al MISFF “Montecatini International Short Film Festival”. Nell’ambito del MIFEC, 11° Mostra Internacional de Filmes de Escolas de Cinema a Oporto, organizzato da ESAP Escola Superior Artistica do Porto. Il nome del Pionere del Cinema Portoghese, fotografo, autore, filmakers Aurélio da Paz dos Reis, è famoso in tutto il mondo. Nel 1896, acquistò il brevetto di un kinetografo (inventato da Filoteo Alberini), realizzando circa trentacinque film, proiettati a Porto e a Braga nel novembre 1896. Un Premio dedicato al Pioniere del Cinema Portoghese è di per sé un riconoscimento significativo, se poi viene riconosciuto al Festival di Cortometraggi più longevo d’ Italia (e d’ Europa) è unico. Il 23 di Maggio a Oporto, durante la serata più importante del Festival MIFEC, il Presidente del Festival di Montecatini, Marcello Zeppi, ha ricevuto l’ambito riconoscimento. Il solido rapporto che intercorre tra Manuel Fernando Bruges Academic Director e Film Director della ESAP e il Presidente del MISFF Marcello Zeppi si è consolidato grazie alla comune frequentazione nei Festival di Cinema in Europa. Da queste attività si sono generate relazioni, progettualità, programmi di scambi culturali (e di Film Corti) che stanno progredendo con evidenti risultati per ESAP, MISFF, FEDIC. Una selezione dei Film vincitori della 64 edizione del MISFF 2013 e una Rassegna dei Film FEDIC sarà presentata dal Presidente (ideatore e promotore del Progetto comune CE) in questo esordio di collaborazione, finalizzata a un concreto sviluppo dei rapporti culturali tra l’Italia e il Portogallo, nonché alla ideazione di nuovi progetti da realizzare nell’ambito del piano di interventi per lo sviluppo della cultura digitale predisposti dalla Comunità Europea nel periodo 2014-2020 ( Creativity Europe). Segreteria Relazioni Internazionali MISFF via G. di Vittorio 7 – 50023 Tavarnuzze (FI) Tel: 055 2022115 / 055 2020499 - Fax: 055 7469090 – Cell: +39 335 8022208

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Come essere presenti in TV

I CORTI FEDIC SU DILUCCATV

Prosegue la collaborazione tra FEDIC e DiLuccaTV, relativamente alla trasmissione “I Corti di Corte”, a cui tutti i Soci possono aderire. I “Corti di Corte” sono visibili in televisione sul canale 89 (non più 633!) del digitale terrestre. In streaming si possono seguire su Internet, al sito www.dilucca.it. e tutte le puntate sono visibili “on demand” in qualunque momento.

Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutti i mercoledì alle ore 21 e può essere visualizzata con il seguente link:

http://www.dilucca.it/listatrasmissioni/approfondimenti/corti-di-corte?start=20

Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail: [email protected] Cell: 328-7275895.

PUNTATE GIUGNO 2014 DILUCCATV “CORTI di CORTE”

dalla puntata 105 (11/6) inizia una serie di appuntamenti denominati “Vecchia FEDIC”, con film provenienti dalla nostra Cineteca Nazionale. Programma giugno 2014:

4 giugno 2014 104.a “Rapiti” di Manuele Moriconi (1’). “Una visita inattesa” di Roberto Merlino (1’). “21:21” di Alessandro Brucini (1’). “Una visita inattesa” di Manuele Moriconi (1’). “Vuoto a perdere” di Gigi Corsetti (1’). “?” di Stefano Vannelli (1’). “10° Stage Nazionale FEDIC” di Giorgio Ricci (20’35”).

11 giugno 2014 105.a Vecchia FEDIC: “Il cieco” di Fiorentino e Corruso CC Avellino ( 4’) 1956. “Il violino portentoso” di G. Parenti CC Siena (16’) 1955. “Un giorno” di N. Rizzotti CC Milano (10’).

18 giugno 2014 106.a “Il trenino dello zio diritto” (8’50”); “AAA Aria autentica cercasi” (2’48”); “La leggenda del marmo bianco” (17’32”) di Angelo Abate.

25 giugno 2014 107.a Vecchia FEDIC: “Venezia e le morte stagioni” di G.Vianello CC. Venezia 14’ 1967 “Città come me” di Giansiracusa/Rigo CC Milano 15’15” 1965

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Visibilità per i film FEDIC

La visibilità per i film dei nostri Soci si accresce ulteriormente, grazie ad un accordo raggiunto con Teleambiente (emittente romana), che ha già iniziato a trasmettere puntate dei “Corti di Corte”.

Oltre a DiLuccaTV (che rimane, comunque, il nostro punto di riferimento prioritario) si aggiunge quindi una nuova emittente che, attualmente, ha un’ottima copertura su Lazio, Umbria ed Abruzzo, sintonizzandosi sul canale 78 del digitale terrestre. A breve, inoltre, si allargherà a Lombardia e Basilicata, contando di coprire -per settembre- anche la Toscana. E’ prevista, inoltre, una “installazione” su internet e successiva applicazione a smartphone, ecc. Ringraziamo per questa opportunità il Direttore dei Programmi di Teleambiente, Salvatore Alù, e la Proprietà di DiLuccaTV, soprattutto nella persona di Manuele Moriconi, che ha reso possibile questa collaborazione.

Le puntate dei “Corti di Corte” sono iniziate su Teleambiente lunedì 12 maggio 2014 e vanno in onda con il seguente calendario:

Lunedì ore 19.05 Martedì ore 12.15 Mercoled ore 05.30 Giovedì ore 20.05 Venerdì ore 19.05 Sabato ore 12.15 Domenica ore 07.25

Programma maggio/giugno 2014:

12 – 18 maggio 2014 1.a puntata “Corte Tripoli Cinematografica” di Domenico Zazzara.

19 – 25 maggio 2014 2.a puntata “Culturalmente Pisa 2011” di Autori vari.

26 – maggio 1 giugno 2014 3.a puntata “Rosato installatore di campane”; “Sonia - Acquario di Cattolica”;

“Il ladro di biscotti” di Giorgio Ricci (Cineclub Pesaro).

2 - 8 giugno 2014 4.a puntata " Pisa, Donne e Leopardi" di Roberto Merlino

Salvsatore Alù (Foto: U. Condemi De Felice)

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9 - 15 giugno 2014 5.a puntata "Fumo negli occhi"; "Regina della notte"; "Arte"; "Ombre di luna piena”;

"Mr Dennis" di Pierantonio Leidi.

16 - 22 giugno 2014 6.a puntata "Tre fogli"; "La brioche"; "La finestra"; di Giorgio Sabbatini.

23 - 29 giugno 2014 7.a puntata Alessandro Baccini (trailer e interviste di “Una ragione per combattere”, film in programmazione).

La Rivista della Fedic “Carte di Cinema” cambia veste tipografica: da cartacea, anche per questioni economiche, diventa online. Il N° 1 lo si può leggere sul Sito:

http://cartedicinema.org/ Come è scritto nella introduzione “La struttura inizialmente ripropone quella della rivista su carta con l’intenzione però di procedere a inserire progressivamente delle innovazioni. Una è già presente sin da questo numero. Si tratta di ciò che abbiamo definito “Il cubo di Rubik” (le molteplici facce di un film). Di volta in volta affronteremo un’opera cinematografica importante ed andremo a leggerla secondo punti di vista differenti che ne mettano in luce la complessità. Restano le sezioni ormai consolidate che consentono di venire a conoscenza delle più importanti iniziative e personalità presenti all’interno della multiforme e culturalmente sempre vivace FEDIC e di approfondire con dei saggi tematiche molto particolari ma proprio per questo ‘particolarmente’ interessanti. Il tutto si completa con reportage dai Festival di cinema più significativi dei quali vengono messe in luce le proposte più curiose e intellettualmente stimolanti. Si tratta quindi di una proposta che, con periodicità bimestrale, conserverà una propria fisionomia di base restando però aperta ad interventi e contributi nuovi nonché ad idee e proposte che, ci auguriamo, proverranno da chi ci leggerà “. Quello in rete è da considerarsi, in fondo, un numero prova in quanto la Direzione dovrà tenere conto in futuro della nuova impaginazione espressa con il primo numero. Buona lettura.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI Sezione “App. Ippolito Cortellessa M.O.V.M.” Via Roma, 13 – 00040 Monte Porzio Catone C.F. 92025170587 tel. 069449422 www.ancmonteporziocatone.it [email protected]

OBIETTIVO Il Catone Film FestivalCFF14intende promuovere la cultura del volontariato attraverso l’audio-visivo. Le storie

delle persone e delle organizzazioni che scelgono di dedicare tempo e risorse al volontariato sono spesso nascoste: i mezzi di comunicazione si interessano al volontariato in modo episodico, quasi sempre usando la retorica del “buon cuore”. Il mondo del volontariato è, invece, abitato da persone che vedono l’impegno in prima persona non solo in termini di richiamo etico, ma anche come spazio di partecipazione e di cura della comunità. Il CFF14 vuole essere un momento di confronto tra culture del volontariato diverse:il volontariato d’emergenza, l’assistenza e la promozione sociale, così come le organizzazioni di matrice ecclesiale o il volontariato di advocacy, o anche l’azione dei tanti volontari “senza divisa” sono modi differenti di intendere il volontariato,ognuno portatore di una cultura precisa e distinta. Il CFF14 ha quindi l’obiettivo di raccogliere e diffondere le storie dei tanti volontariati, così da mettere in discussione l’idea che fare volontariato sia solo una questione di bontà d’animo. Regolamento Saranno accettate in concorso opere video di durata non superiore ai 30 minuti, senza limitazione di generi e registri narrativi. Saranno considerate opere video realizzate in qualsiasi lingua purché sottotitolate in inglese. A seconda del materiale pervenuto la direzione artistica del Festival si riserva di istituire sezioni e premi ad hoc. Tutti I partecipanti saranno preventivamente informati, da parte della segreteria delCFF14, dell’esito delle selezioni. É prevista l’ospitalità per gli autori dei video selezionati per la serata finale.

COMUNE DI CODIGORO CINECLUB FEDIC “DELTA DEL PO”

PREMIO CINEMATOGRAFICO “L’AIRONE” 2014

VIII edizione Rassegna di cortometraggi

REGOLAMENTO DEL CONCORSO 2014

Art 1 – Obiettivi e finalità L’airone è una manifestazione culturale il cui scopo è quello di valorizzare le opere cinematografiche brevi realizzate da autori indipendenti amatoriali. Le opere che parteciperanno al concorso dovranno essere incentrate sui seguenti temi:

• Ambiente, natura e paesaggio • Storia e storie

Temi legati alla natura, all’ecologia, con particolare riguardo all’ambiente, nelle sue componenti paesaggistiche e umane; alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale di territori nel mondo con particolare attenzione ai problemi attuali; alle storie e alle testimonianze di vita. Il Concorso aderisce al circuito nazionale Fedic

Le opere inviate non dovranno avere durata superiore a 30 minuti (titoli di testa e di coda inclusi) e dovranno essere state prodotte a partire da gennaio 2011. Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 30 giugno 2014 (farà fede il timbro postale), a mezzo posta ordinaria o prioritaria, al seguente indirizzo :

L’airone c/o Cineclub Fedic Delta del Po Carlo Menegatti Via Spina 81 44023 Lagosanto (FE)

Sul sito www.fedic.it trovate il “Regolamento” e la “Scheda d’iscirzione”.

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FESTIVAL

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

Al via la seconda edizione del festival FEDIC “Cortocinema Pistoia”, rassegna di cortometraggi promossa dalle associazioni pistoiesi Sedicinoni film – CINECLUB FEDIC PISTOIA, Scuterzola film, Amici di Groppoli, Culturidea, dopo il successo della prima conclusasi con la premiazione dei film vincitori nella sala convegni della fondazione Conservatorio San Giovanni Battista. Da questa edizione il festival si arricchisce della collaborazione con il Montecatini International Short Film Festival ed entra a far parte della “rete festival FEDIC”. Grazie alla collaborazione con la FEDIC e con il Comune di Pistoia, durante il festival sono previsti workshop di cinema, gratuiti per i soci FEDIC, e proiezioni per le scuole. Gli autori interessati potranno consultare l’apposito bando di concorso disponibile sul sito internet http://cortocinemapistoia.blogspot.it/ è già possibile iscriversi inviando agli organizzatori le proprie opere, cortometraggi della durata di 30 minuti basati come nella prima edizione sul rapporto tra natura e cinema, corredate dalla documentazione richiesta alla segreteria degli Amici di Groppoli - corso A. Gramsci 46 51100 Pistoia (PT) entro il 31 dicembre 2014, attivo anche un indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Previsto inoltre il coinvolgimento delle scuole pistoiesi questa volta, due saranno infatti le giurie: una composta da esperti e professionisti ed una invece da studenti di scuole pistoiesi, visioneranno tutti i film selezionati assegnando premi in denaro offerti dal Conservatorio San Giovanni alle migliori quattro opere: 500 euro al miglior film “Natura e cinema”, 400 euro al Miglior film, 300 euro alla Migliore regia ed altri 300 euro al Miglior film giovani. Il concorso si concluderà nella primavera 2015 con la proiezione dei film selezionati ed appunto l'assegnazione dei riconoscimenti. Oltre 150 le opere, provenienti da più parti d’Europa, che parteciparono alla scorsa edizione, un film basco tra i premi assegnati. Gli organizzatori prevedono che quest'anno perverranno molte più opere, già numerosi infatti i contatti ricevuti e gli accordi di collaborazione avviati. Quest'anno inoltre il festival sarà sostenuto anche dal Comune di Pistoia, che patrocinerà l'evento collaborando all’organizzazione della rassegna.

Sul sito www.fedic.it trovate il “Regolamento” e la “Scheda d’iscirzione”.

L’Associazione Culturale Colacatascia organizza:

La quinta edizione del concorso di cortometraggi “Corto e MaleCavaT 2014″.

Parte la quinta edizione di “Corto e MALeCavaT 2014" concorso di cortometraggi “a tema libero”. Il concorso nasce con l'intento di permettere a chiunque di poter esprimere attraverso lo strumento video la propria espressione artistica in tutte le sue forme. I cortometraggi potranno trattare qualsiasi tema e dovranno avere una durata massima di 20 minuti, inclusi i titoli di testa e di coda; le opere in lingua straniera o in dialetto dovranno essere sottotitolate in italiano. Ogni concorrente potrà partecipare con al massimo un cortometraggio. Il concorso scade il 10 giugno 2014.

Per maggiori informazioni: www.colacatascia.it

DISTINTI SALUTI.

Associazione Culturale COLACATASCIA

via L.Da Vinci, AVIGLIANO (Pz)

www.colacatascia.it [email protected] C.F 96050430766

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

NEWS

“La grande guerra”, nuovo film di Alessandro Scillitani

Il rapporto con il giornalista di “la Repubblica” Paolo Rumiz, per Alessandro Scillitani , che da anni milita nella Fedic, è diventato sempre più intenso: è ormai un sodalizio. Ne è testimone “La grande guerra”, il cui primo DVD è uscito in questi giorni in edicola. Si tratta di un’opera in 10 DVD, ognuno accompagnato, da un testo del giornalista triestino. Un viaggio tra l’Europa di ieri e quella di oggi , che , con “Maledetti balcani”, parte dal 28 giugno 1914 quando l’arciduca Franz Ferdinand, erede al trono dell’impero austro-ungarico, viene assassinato a Sarajevo, dando origine alla Prima Guerra Mondiale. Il viaggio di Rumiz- Scillitani proseguirà con queste altre nove puntate settimanali: “Oltre i Carpazi”, “Alle porte di Parigi”, “Inchiodati sull’Isonzo”, “Uomini delle caverne”, “Le terre di Caino”, “Valanghe e tempeste”, “Il soldato innamorato”, Addio alle armi” e ”Il tramonto dell’Europa”, la cui uscita è prevista per il 23 luglio di quest’anno.

Un’opera molto impegnativa che fa seguito ad altre di grande importanza che Alessandro Scillitani ha realizzato con il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, i cui racconti di volta in volta sono stati pubblicati sul Quotidiano “la Repubblica”: “Le dimore del vento” (2011) realizzato nei luoghi abbandonati d’Italia e dintorni e “In viaggio sul Po” (2012). Film , tra il documentario e la fiction, realizzati da Alessandro Scillitani con grande professionalità mettendo a frutto la sua qualificata esperienza di filmmaker. Complimenti e ad majora.

Paolo Micalizzi

Alessandro Scillitani

“Il Rospo” di Beppe Rizzo proiettato a Carrara

Carissimo Beppe, stamani ho proposto ad un pubblico di oltre 400 alunni insegnanti e genitori il tuo film “Il Rospo”, devo dire che, come mi aspettavo, è stato molto apprezzato e spunto di riflessione per le classi che hanno avuto lezione fino al pomeriggio. Ti allego una foto del pubblico, così ti fai un’idea. Grazie ancora!

Laura Biggi

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

DAI CINECLUB

PROIEZIONI PROGRAMMATE

CINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE

venerdì 9 maggio ore 9.30 al cinema Masaccio sarà proiettato il film

SE CHIUDO GLI OCCHI NON SONO PIÙ QUI

REGIA: Vittorio Moroni INTERPRETI: Giorgio Colangeli, Beppe Fiorello, Mark Manaloto, Hazel Morillo, Vladimir Doda GENERE: Drammatico DURATA: 110 min PAESE:Italia ANNO: 2013

Kiko ha 16 anni, suo padre, defunto, era italiano. Sua madre Marilou è filippina. Vive con Ennio, il nuovo compagno della mamma, un caporale che sfrutta immigrati clandestini in Friuli. Ogni giorno, dopo la scuola, Kiko è costretto a lavorare nei cantieri edili di Ennio e dopo i primi insuccessi abbandona definitivamente l’istituzione scolastica. Sente di vivere nel pianeta sbagliato,c’è un solo posto dove è possibile sognare: un vecchio autobus abbandonato in una discarica che Kiko ha trasformato nel suo rifugio. Un giorno un vecchio amico del padre, Ettore, viene a cambiare il suo destino: lo cerca e si offre di diventare il suo maestro. Ma quell’uomo nasconde un segreto8

Ore 11.30 incontro con il regista e con gli attori

Approfondimento con le classi sui vari temi del film e sulle tecniche usate per realizzarlo tramite l’analisi tecnica e contenutistica dell’opera. Alla fine della mattinata il regista Vittorio Moroni sarà a disposizione degli insegnanti per prenotare laboratori sul film da realizzare nell’anno scolastico 2014-2015 all’interno degli Istituti Scolastici delle classi presenti. martedì 13 maggio ore 21.30 al cinema Masaccio sarà proiettato il film

PICCOLA PATRIA

REGIA: Alessandro Rossetto INTERPRETI: Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Lucia Mascino, Diego RibonGarner, Denis O'Hare, Steve Zahn GENERE: Drammatico DURATA:110 min PAESE: U.S.A. ANNO: 2013. DISTRIBUZIONE: Cinecittà Luce USCITA: 10 Aprile 2014 Due ragazze, un'estate calda e soffocante, il desiderio di andare via da un piccolo paese di provincia. Luisa è piena di vita, disinibita, trasgressiva; Renata è oscura, arrabbiata, bisognosa d'amore. Le vite delle due giovani raccontano la storia di un ricatto, di un amore tradito, di una violenza subita: Luisa usa Bilal, il suo fidanzato albanese, Renata usa il corpo di Luisa per muovere i fili della propria vendetta. Entrambe vogliono lasciare la piccola comunità che le ha cresciute, tra feste di paese e raduni indipendentisti, famiglie sfinite e nuove generazioni di migranti presi di mira da chi si sente sempre minacciato. Luisa, Renata e Bilal rischieranno di perdersi, di perdere una parte preziosa di sé, di perdere chi amano, di perdere la vita.

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

SCUOLA e dintorni.

i possono realizzare dei video a scuola per svariati motivi e seguendo diverse modalità: si può lasciare la videocamera in mano agli alunni affinché realizzino un film dalla A alla Z, montaggio compreso; oppure si possono dar loro dei ruoli differenti, lasciando ai docenti quello di registi; in alcuni casi la partecipazione degli alunni si limita a quella di osservatori (la realizzazione di un corto in tutte le sue fasi) partendo da un soggetto che hanno realizzato in maniera tradizionale (un foglio di carta), ruolo che comunque non è mai passivo (come non lo è quello dello spettatore di un film al cinema) ma rappresenta sempre e comunque un'esperienza che arricchisce. Non c'è mai un'unica didattica, come non c'è mai un unico tipo di alunno, o di insieme di alunni, così come d'altro canto esistono diversi insegnanti che, ciascuno a seconda della propria passione e delle proprie competenze, si cimentano liberamente in attività spesso non retribuite (o peggio senza riconoscimenti) con l'unico intento di offrire agli alunni la possibilità di apprendere in modo diverso attraverso un linguaggio oramai familiare. E talvolta gli alunni bypassano il professore... “L'ulivo Shalom” (2014 - 8,22") Lavoro interdisciplinare che ha coinvolto le classi quinte A e C della Scuola Primaria di "Su Planu" - Selargius (CA) guidate dai docenti Elisa Bacciu, Maria Teresa Grimaldi, Mara Martis, Francesca Sedda e il vice preside Salvatore Serra, con il supporto di un'ex alunna come aiuto regista, Nisia Chiara Pascolini, e del giovane regista Remo Congia per il montaggio (Remo Congia anche l'anno scorso aveva collaborato con la stessa scuola alla realizzazione di un altro corto: "Non ti voltare"). Il video, un'animazione in stop-motion, parte da una storia inventata dai bambini, dopo un percorso didattico di letture, ispirata all'ulivo piantato nel giardino della scuola e donato nel 2005 da Israele e piantato da Emanuele Pacifici, testimone vivente della Shoah; al termine i bambini hanno fatto i disegni, modellato i pupazzi e le scene che sono servite per la realizzazione dell'animazione e dato voce ai personaggi. “La mia vita è un hobby” (1988 - 36,07") Francalisa Jannucci (socia FEDIC) è un'insegnante di disegno in pensione. Da sempre interessata al video come forma espressiva e come percorso didattico, ha realizzato diversi corti d'animazione, in stop-motion o con Flash, spesso con i propri alunni, oltre a documentari e piccoli reportages. Questo video, da lei girato in super8 alla fine degli anni '80, è stato realizzato con i ragazzi della 3G della S.M. n°2 di Quartu S.Elena (CA), che hanno voluto filmare il loro tempo libero. “Lo zaino” (2007 - 9,19") Una giornata abituale per alcuni alunni delle classi 1a e 3a E dell'Istituto Comprensivo "Tommaso Aiello" di Bagheria (PA) : la preparazione per andare a scuola, l'incontro con i compagni in classe, l'arrivo della severa prof con i compiti corretti e la (giusta) ramanzina per non aver saputo fare un bel lavoro e non riuscire a utilizzare la "parola" per esprimere il loro mondo al di fuori dei neologismi (o neografismi) utilizzati per gli SMS. Ma un'alunna riuscirà invece a mostrare le proprie capacità in modo particolare. Il video inserisce nel montaggio sequenze di una corrida ma non si capisce bene se si vuole paragonare la prof al toro o al torero, e comunque ciò che farà l'alunna è la dimostrazione che la docente aveva ragione a spronare i propri alunni. In realtà il soggetto del film è liberamente ispirato, anche se non ne viene citata la fonte, al cortometraggio francese "Emilie Muller" (1993) di Yvon Marciano. “Perfezione” (2013 - 2,39") Un video ben girato dagli alunni delle classi 3A e 3B della Scuola Sec. di 1° grado "Aldo Moro" di Cerro al Lambro (MI),. che ben sintetizza le paure adolescenziali, in questo caso femminili, di non essere di bell'aspetto e di rischiare quindi l'emarginazione. Con un lieto fine che costituisce un messaggio positivo. “The Well” (Il pozzo) (2012 - 4,10") Realizzato da alcuni alunni delle classi 2e 3e e 4e del Liceo Scientifico "Pacinotti" di Cagliari nell'ambito di un progetto Comenius che prevedeva un gemellaggio con alcune scuole europee (la lingua del film è in inglese), il video è una breve fiction che prende spunto da un'antica leggenda sarda: una donna intenta a fare legna scorge un pozzo vuoto e improvvisamente appare una "Jana" che le consiglia di gettare nel pozzo un'ascia se vuole porre termine alla siccità. Così sarà e infatti l'acqua inizia a sgorgare. Un anno dopo, la figlia della signora sta morendo, sempre a causa della siccità che tormenta l'isola; la donna si ricorda allora della Jana e la cerca per farsi aiutare: questa appare, ma le dice che se vuole risolvere il problema deve gettarsi nel pozzo. La donna obbedisce e immediatamente l'acqua ritorna e la figlia guarisce. Messaggio finale: in Sardegna si dice che solo un sacrificio d'amore può far tornare l'acqua. Completamente realizzato dalle alunne Ilenia Pinna (la donna), Eugenia Passino (la "Jana" nonchè autrice ed esecutrice della musica per piano) e Elena Asoni (la figlia), con la supervisione delle docenti Silvia Vacca e Maria Annunziata Lenigno e la collaborazione esterna di Irene Contini e di Siro Passino. "Asso di sangue“ (2014 – 16,00”) Il corto, un vero e proprio thriller ambientato a Cagliari, è stato realizzato da Francesco Pupillo (classe 3C del Liceo Classico "Siotto Pintor") per una scommessa con alcuni compagni di scuola ciascuno dei quali doveva realizzare un corto; in realtà solo Pupillo è riuscito nell'impresa, anche perchè gli studi classici mal si coniugavano con l'impegno di un set allestito in orario extra-scolastico. Il regista e l'equipe di adolescenti mettono in scena una fiction, e lo fanno a carte scoperte: nonostante l'età decidono di interpretare ogni ruolo senza l'ausilio di "adulti", come per alcune figure (l'ispettore, lo staff della scientifica) che necessiterebbero di qualche anno in più per essere più credibili; ma gli autori non se ne curano e si divertono in maniera trasparente a fare la fiction di una fiction. Una volta assunto il cliché (il thriller), lo sviluppano osservandone le regole, sino al coup de théatre finale. Il video è ben montato ed ha un buon ritmo. È palesemente un lavoro scolastico "sui generis": la scuola è solo il punto di partenza (il gruppo dei compagni di classe) per realizzare in tutta autonomia un film al di fuori dell'orario di scuola, forse anche durante qualche vela.... "Asso di sangue" ha un gusto che sa di freschezza e autenticità; forse è un po' acerbo ma viste le premesse, Francesco Pupillo (e la sua troupe) meritano di essere messi sotto osservazione, in attesa di assaporare altri frutti più maturi. Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC - Cagliari

lunedì 5 maggio 2014

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n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

. Alla vigilia della 71a ricorrenza del tremendo bombardamento anglo-americano del 13 maggio 1943 che diede il colpo di grazia alla semi-deserta città di Cagliari, già martoriata come Pirri e Monserrato dai precedenti spezzonamenti di febbraio e marzo dello stesso anno, e che spinse anche i più ostinati ad abbandonare quella che oramai aveva le sembianze di un cumulo di macerie, rinnovare la memoria di quei giorni è, oltre che un dovere nei confronti dei nostri figli e nipoti, una necessità per capire il presente e per avere un'idea di quali siano le conseguenze di una guerra totale in una società avanzata. Guernica, Coventry, Varsavia, Rotterdam, Londra, Stalingrado, poi le maggiori città italiane, e tutte le città storiche tedesche, sino all'orrore di Dresda, a guerra quasi ultimata. Conosciamo la tragedia europea dalla seconda metà degli anni '30 sino al 1945 grazie alle innumerevoli testimonianze, soprattutto foto e filmati, che documentano ampiamente quegli eventi vissuti non solo dai soldati, come nelle guerre precedenti, ma dalla popolazione inerme. Eppure, vedere le immagini della distruzione subita dalla città nella quale viviamo e sentire le parole dei nostri genitori e dei nostri nonni che ci raccontano quegli orrori avvenuti tra le vie e i palazzi che percorriamo ogni giorno, ci colpisce ancor più profondamente. I due lavori di stasera faranno rivivere, ciascuno in modo diverso, i drammatici fatti di quei giorni. E ci faranno riflettere.

Il primo è un insieme di foto e filmati, alcuni dei quali scoperti solo di recente, commentati in sala dallo stesso realizzatore Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda di Cagliari, che apriranno una finestra su un passato non ancora lontano:

Il secondo lavoro della serata è un'intervista realizzata da due autori:

CAGLIARI in quattro corti Due film amatoriali e due realizzati da chi ha fatto della propria attività cinematografica una professione. Ma le idee non sono nè amatoriali nè professionali, e l'accostamento tra questi lavori di diversi autori è una buona occasione per osservare piacevolmente in che modo e con quali esiti, attorno ad un identico soggetto, ci si può cimentare lungo un cammino artistico. Kiki Lippi: "VIA CRUCIS" (2012 - 14,23") Le foto di Kiki Lippi e Massimo Migoni sulla ricostruzione teatrale della passione di Cristo durante la Settimana Santa cagliaritana, uno spettacolo del 2012 del gruppo diretto da Ignazio Gaviano, con gli attori Andrea Pani nel ruolo di Cristo e Toti Resta (socio FEDIC), il tutto mixato con due celebri brani musicali e la voce di Tino Petilli che ne recita il testo, con esiti inattesi: le parole di una canzone dedicata all'autore dei primi dischi di un gruppo storico della psichedelia londinese, nel connubio con le immagini sembra si riferiscano a qualcun altro...

Gianfranco Cabiddu: "CARTOLINA" (1980 - 14,15") Breve omaggio in 16 mm alla città di Cagliari; soggetto scritto assieme a Bruno Tognolini (testi) e Giancarlo Cao (fotografia) e realizzato con i rimasugli di pellicola che avanzavano da altri lavori; a prima vista una simpatica cartolina-video, se non fosse per i testi di Bruno Tognolini che accompagnano lo scorrere delle immagini di cui non sono il mero commento bensì un basso continuo che funge da asse portante. Ogni tanto il regista si diverte a riportare tutto all'ordine con bruschi inserimenti di commenti didascalici, per poi tornare al naturale incedere del racconto, centrato proprio sul libero fluire di parole che le immagini della Cagliari dei primi anni '80 faticano a seguire, dando corpo ad una composizione iconico-verbale che procede per accenti poetici e accostamenti inconsueti, prima di terminare in una litania di bollettini meteorologici modulati a canone sulla più classica delle panoramiche della città: il Belvedere.

Maria Elena Perra: "CAGLIARI MON AMOUR..." (2003 - 21,09") Una giovane arriva a Cagliari e ritrova il suo amore. Uno sguardo che accarezza le vie alla scoperta di una città sonnecchiante, sdraiata sui colli. Un racconto sensuale, fronte e verso della cartolina. È una storia d'amore, che seguiamo lungo i meandri della mente della protagonista, attraverso i vecchi quartieri della città, tra le braccia dell'amante, in mezzo alle pagine di un diario. Ed alla fine di questo altalenante contrasto senza soluzione di continuità tra l'interno e l'esterno, tra i toni soffusi

lunedì 12 maggio 2014

"CAGLIARI E LA GUERRA" (2014 - 50,00") regia e montaggio di Antonello Zanda

Ricerche: Natalio Virdis; Editing: Luca Portas; Digitalizzazioni: Martina Mulas, Collaborazione: Aldo Brigaglia, Sergio Orani, Stefano Cioglia,

Produzione: Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari

Montaggio di materiali d’archivio (foto, filmati amatoriali, cinegiornali e combat film) che racconta gli anni della guerra vissuti dalla città di

Cagliari e dalla Sardegna tra il 1940 e il 1945 e la ricostruzione del capoluogo sardo nel primo dopoguerra. Il montaggio cronologico consente

di seguire la successione degli eventi che hanno interessato la città tra il 1940 e il 1944, dal coinvolgimento dell’Italia con la dichiarazione di

guerra del 10 giugno 1940, l’importanza militare logistica dell’isola e i primi bombardamenti, la presenza dei Nazifascisti e di Mussolini nel

capoluogo sardo, la reazione dei sardi e gli effetti distruttivi delle bombe e degli spezzonamenti su Cagliari, lo sfollamento e l’arrivo degli

americani. Il filmato che si apre con le immagini che ci mostrano com’era Cagliari prima della guerra si chiude con alcune sequenze dedicate

alla ricostruzione e all’espansione urbanistica della città.

"DUE DESTINI" (2013 - 24,50") regia di Enrico Pau e Andrea Lotta

scritto da Enrico Pau, aiuto regia: Marco Oppo e Wassim Alkaym, assistente alla regia: Marina Porcheddu, fotografia di Michaela Cauterucci, suono

in presa diretta e montaggio audio: Emanuele Mocci, letture di Marco Spiga, produzione: Antioco Floris e Andrea Lotta.

Nessuna immagine di repertorio, ma solo le parole di un testimone che, con evidente e sofferta fatica, tira fuori dai cassetti della memoria i

suoi ricordi: è la voce del cagliaritano Corradino Chicca, toccante testimonianza sui bombardamenti del 28 febbraio 1943, che ci rende

partecipi di alcuni tragici destini.

lunedì 19 maggio 2014

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Supplemento a “Carte di Cinema” Direttore Responsabile: Massimo Maisetti

Redazione: Giorgio Sabbatini Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino E-mail: [email protected]

n° 13 – NOTIZIENOTIZIENOTIZIENOTIZIE

di un mondo interiore e i timidi sguardi verso la realtà circostante, restiamo piacevolmente disorientati, e ci sembra di riuscire a percepire quale sia in verità l'oggetto d'amore: ma di cosa parliamo quando parliamo di...

Giovanni Columbu: "Cagliari - STORIE BREVI" (2005 - 33,30") Il video è strutturato come una serie di quadri sulla città che ne ritraggono alcuni scorci e momenti colti lungo l'arco di sei mesi, dalla notte di capodanno ai primi di giugno. Nel suo insieme è un opera corale, i cui singoli elementi emergono di volta in volta per poi ricongiungersi in una composizione ove si alternano folle rumorose e variopinte, fortemente caratterizzanti la storia cagliaritana, e lunghi silenzi e spazi deserti che mettono in risalto 0 di strumenti, voci e rumori colti nella loro quotidianeità. Nessun intento esplicativo ed allo stesso tempo nessuna trasfigurazione impressionistica, bensì un'attenzione e un gusto per quei particolari che, espressione unica del regista, fanno comunque parte di un immaginario collettivo nei quali i cagliaritani si riconoscono, mentre tra i vari episodi ricorre costantemente il soffio del vento che lega tra loro suoni, colori e, ci pare in alcuni momenti, anche gli odori di Cagliari. Con diversi contibuti tra cui quello di Anna Tifu, Marina Anedda, Paolo Fresu, Elena Ledda e Simonetta Columbu.

Gianfranco Cabiddu si è laureato al DAMS di Bologna (etnomusicologi), nel cinema e nel teatro ha collaborato come addetto al suono assieme ad autori come Eduardo de Filippo e Luigi Comencini. Realizza diversi lungometraggi tra i quali "Disamistade" (1988) e "Il figlio di Bakunin" (1997) tratto dal romanzo di Sergio Atzeni.

Bruno Tognolini, scrittore cagliaritano di libri per bambini, autore di celebri trasmissioni come "L'albero azzurro" e "La Melevisione", ha scritto i testi italiani delle canzoni della "Gabianella e il gatto" di Enzo D'Alò ed è tra i fondatori del Festival di Gavoi.

Giovanni Columbu, laurea in architettura a Milano, lavora dapprima alla RAI firmando la regia di diversi programmmi TV; si cimenta poi in alcuni cortometraggi ("Visos - sette sogni" è del 1985); nel 1999 fonda la casa di produzione Luches e scrive diversi lavori e documentari , nel 2001 realizza il primo lungometraggio: "Archipelaghi" e nel 2013 "Su Re".

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC - Cagliari

Testi: Roberto Merlino, Paolo Micalizzi, Giorgio Sabbatini, Massimo Maisetti, Giorgio Ricci, Beppe Rizzo, Paolo Fantini, Rolf Mandolesi, Cinevideo Club Fedic Bergamo, Pierantonio Leidi, Cineclub Piacenza “Giulio Cattivelli”, Segreteria Relazioni Internazionali MISFF, DiLucca.TV, TeleAmbiente, Carte di Cinema, Sedicinoni Film, Laura Biggi, Cineclub Fedic Sangiovannese, Cineclub Fedic Cagliari, Pio Bruno.

Fotografie: G. Sabbatini, C. Magri, R. Mandolesi, P. Leidi, U. Condemi De Felice, L. Biggi, L. Caravello. Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini.