Fodaro, D. Pulitura Ceramica Con Laser. 1999

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    FODARO, DAVIDE (1999): La pulitura con sistema laser di alcune ceramicheconservate nel Museo Nazionale d'Arte Orientale, En "L'argilla e il tornio" catalogodella mostra in occasione della I settimana della cultura, Museo Nazionale d'ArteOrientale, Roma

    La tecnologia del laser (acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission

    of Radiation, cio "amplificazione di luce per emissione stimolata della

    radiazione"), dal momento in cui stata per la prima volta introdotta

    (Maiman,1960) a oggi, si notevolmente evoluta. I campi applicativi sono

    numerosi, dall'industria alla chirurgia, e dal 1973 ne stato sperimentato l'uso

    per la rimozione di croste nere da sculture di marmo (Asmus, Murphy e

    Munk,1973). Da quelle prime applicazioni se ne intuirono le potenzialit

    nell'ambito del restauro dei beni culturali. In principio il laser stato

    essenzialmente utilizzato per la pulitura di materiale lapideo, ma negli ultimi

    anni, con la disponibilit di strumenti sempre pi sofisticati, si sono costituiti

    numerosi gruppi di ricerca in tutto il mondo che ne hanno sperimentato l'uso e

    gli effetti su molti altri materiali1.

    La tecnologia laser basata sul principio fisico dell'emissione stimolata. Tutte le

    sostanze sono costituite da ioni, atomi e molecole, che occupano stati

    stazionari con caratteristici livelli energetici. Tali atomi, ioni e molecole possono

    interagire con una radiazione elettromagnetica. L'interazione consiste sia

    nell'assorbimento da parte della sostanza della radiazione (gli atomi costituenti

    la materia passano da un livello energetico inferiore a uno superiore), sia

    nell'emissione di radiazione (gli atomi passano da un livello energetico

    superiore a un livello inferiore). L'emissione pu essere spontanea o stimolata.

    Un'apparecchiatura laser basata su quest'ultimo fenomeno: l'emissione

    stimolata di radiazioni luminose da parte di una sostanza attiva. Le sostanze

    attive (solidi, gas o liquidi) utilizzate sono diverse e ognuna di esse emette

    radiazioni luminose con differenti lunghezze d'onda (fig. 1). Il raggio laser viene

    convogliato (in genere mediante un sistema di specchi) a un manipolo e

    attraverso questo indirizzato sulla superficie dell'oggetto (fig. 2).

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    Figura 1 Alcuni dei tipi pi comuni di laser

    Per comprendere in che modo avviene l'azione pulente, necessario

    descrivere l'interazione del raggio laser con la superficie dell'oggetto e con il

    materiale sovrapposto a essa. L'ablazione (l'espulsione del materiale

    sovrapposto alla superficie dell'oggetto) avviene essenzialmente attraverso due

    meccanismi: ablazione fototermica e ablazione fotochimica. Nel primo caso si

    ha un repentino riscaldamento del materiale colpito dal raggio laser. Il materiale

    surriscaldato si espande e come conseguenza si ottiene la generazione di

    stress e tensioni. In alcuni casi gli stress termoelastici generati sono sufficienti a

    espellere il materiale dalla superficie dell'oggetto (fig. 3). Gli effetti dovuti al

    repentino innalzamento della temperatura originato dal raggio laser sono diversi

    a seconda dell'energia e dalla durata dell'impulso, e variano inoltre a causa

    delle differenti caratteristiche fisiche e termiche dei materiali irraggiati. In

    conservazione vengono normalmente impiegati laser che hanno una durata

    dell'impulso nell'ordine dei nanosecondi. In questo modo anche raggiungendo

    temperature notevoli in uno spazio di tempo estremamente breve, gli effetti del

    calore indotto al substrato sono pressoch irrilevanti.

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    Figura 3 Rimozione di particelle di sporco per rapida espansione termica

    L'ablazione fotochimica dovuta alla presenza di fotoni emessi dai laser che

    producono raggi nel campo del lontano ultravioletto. Tali particelle sono

    sufficientemente potenti da rompere molti legami chimici covalenti. Le radiazioni

    ultraviolette innescano una reazione chimica che provoca l'aumento di volume

    dei materiali irraggiati. Il materiale estraneo viene espulso dalla superficie a

    causa di quest'aumento di volume2.

    Figura 4 L'efficienza dell'azione pulente pu essere aumentata applicando immediatamente prima

    dell'irradiazione un leggerissimo film d'acqua

    L'efficienza dell'azione pulente pu essere aumentata applicando

    immediatamente prima dell'irradiazione un leggerissimo film d'acqua (Zapka,

    Ziemlich e Tam, 1991). Il rapido riscaldamento dell'acqua, provocato dal raggio

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    laser, origina una vaporizzazione esplosiva della stessa che amplifica in modo

    significativo la rimozione dello sporco dalla superficie (fig. 4).

    Dalle ormai numerose esperienze e dagli studi e ricerche in corso si evince che

    il sistema laser pu essere impiegato con efficacia per la pulitura di materiali

    particolarmente decoesi e deteriorati, con precisione e selettivit. Dei vari tipi

    quello pi comunemente impiegato nel campo della conservazione il laser

    Nd:YAG impulsato3. Questo laser, che emette radiazioni a una lunghezza

    d'onda di 1064 nm (vicino infrarosso) con impulsi corti dell'ordine di 5-10 ns,

    l'apparecchio pi utilizzato poich in questa banda di frequenza una gran

    quantit di tipi di sporco risulta estremamente assorbente alle radiazioni e

    all'opposto le superfici di molte opere d'arte sono poco assorbenti. Il modo di

    emissione Q-Switch4, con impulsi di pochi nanosecondi, permette di rimuovere

    efficacemente lo sporco evitando una nociva induzione di calore al substrato.

    Figura 12 Rappresentazione schematica di pulitura con raggio laser divergente

    Alcune ceramiche, di provenienza archeologica, conservate nel Museo

    Nazionale d'Arte Orientale sono state sottoposte a pulitura mediante sistema

    laser5 (figg 5-7). Sono state scelte per quest'esperimento di pulitura tre vasi.

    Questi tre oggetti erano in condizioni tali da risultare particolarmente significativi

    per valutare l'efficienza di questo sistema di pulitura. Si presentavano tutti in

    frammenti e le superfici erano ricoperte da uno strato particolarmente

    consistente di carbonati e sopra a questi, era visibile un sottile e disomogeneo

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    strato di terra di scavo. Di contro il substrato ceramico risultava piuttosto

    delicato perch decoeso, fragile e in un caso con un'evidente tendenza

    all'esfoliazione (figg. 5-7). Inoltre gli oggetti presentavano una delicata brunitura

    della superficie che, una seppur accorta pulitura meccanica, poteva rovinare inmodo irrimediabile. L'intervento iniziato effettuando dei saggi di pulitura su

    due frammenti (figg. 8-11). L'ablazione laser si presta, in modo particolarmente

    efficace, alla rimozione dello sporco strato dopo strato (fig. 10). I parametri su

    cui si basa la pulitura con questo sistema sono: energia dell'impulso6, durata

    dell'impulso7, distanza di lavoro (fig. 12). Questi tre parametri sono stati

    attentamente calibrati, nel caso in questione, per ottenere il massimo

    dell'efficienza nel pieno rispetto del materiale8

    . Per aumentare la capacitpulente del raggio laser ci si avvalsi dell'applicazione di un sottile film di acqua

    applicato alla superficie da pulire, immediatamente prima dell'irraggiamento9.

    Nel caso specifico, anche se la pulitura delle superfici stata condotta a buon

    fine10 (figg. 13-18), bisogna sottolineare come i tempi per completare

    quest'operazione si siano allungati in modo significativo: per concludere la

    pulitura di questi tre oggetti sono occorse due settimane. E' in ogni modo vero

    che le ceramiche in parola sono da considerare oggetti in condizioni

    conservative particolarmente difficili, in particolare per lo strato di incrostazioni,

    molto consistenti e tenaci, ancorato alla superficie.

    BibliografiaBibliografiaBibliografiaBibliografia

    Asmus, J.F., Murphy, C.G. e Munk, W.H. (1973) Studies on the interaction of

    laser radiation with art artifacts, atti del SPIE, 41, 19-27

    Cooper, M. (1998) Laser cleaning in conservation, an introduction

    atti del convegno LACONA I -Creta, ottobre 1995 International Institute for

    Conservation of Historic and Artistic Works, Verlag Mayer, Vienna (1997)

    Maiman, T.H. (1960) Stimulated optical radiation in ruby masers, Nature, 187,

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    Zafiropulos, V. e Fotakis, C. (1998) Lasers in the conservation of painted

    artworks in Cooper, M. (1998) Laser cleaning in conservation, an introduction

    Zapka, W., Ziemlich, W. e Tam, A.C. (1991) Efficient pulsed laser removal of

    0.2 m sized particles from a solid surface. Applied Physics Letters, 58 (20),

    2217-19

    Elenco figure, fotografie e loro didascalieElenco figure, fotografie e loro didascalieElenco figure, fotografie e loro didascalieElenco figure, fotografie e loro didascalie

    Figura 2 Un laser appositamente proggettato e costruito per l'uso nel restauro

    delle opere d'arte

    Figura 4 L'efficienza dell'azione pulente pu essere aumentata applicando

    immediatamente prima dell'irradiazione un leggerissimo film d'acqua

    Figura 5 Insieme dei frammenti del bacile con ansa, prima dell'intervento

    Figura 6 Insieme dei frammenti della giara con ansa, prima dell'intervento

    Figura 7 Insieme dei frammenti della bottiglia a collo cilindrico svasato, prima

    dell'intervento

    Figura 8 Frammento della giara con ansa, prima dell'intervento

    Figura 9 Frammento del bacile con ansa, prima dell'intervento

    Figura 10 Frammento della giara con ansa, dopo il saggio di pulitura

    Figura 11 Frammento del bacile con ansa, dopo il saggio di pulitura

    Figura 13 Insieme dei frammenti del bacile con ansa, dopo la pulitura

    Figura 14 Insieme dei frammenti della giara con ansa, dopo la pulitura

    Figura 15 Insieme dei frammenti della bottiglia a collo cilindrico svasato, dopo la

    pulitura

    Figura 16 Insieme del bacile con ansa, dopo l'intervento conservativo

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    Figura 17 Insieme della giara con ansa, dopo l'intervento conservativo

    Figura 18 Insieme della bottiglia a collo cilindrico svasato, dopo l'intervento

    conservativo

    1 Per un orientamento sulle ricerche in corso e sui materiali su cui stata

    utilizzata la pulitura con sistema laser si rimanda a: (atti del convegno LACONA

    I), (Cooper, 1998)

    2 I laser che emettono radiazioni nella banda dell'ultravioletto sono stati utilizzati

    nella pulitura di superfici policrome, in particolare di dipinti. Per un orientamento

    si veda: (Zafiropulos e Fotakis, 1998)

    3 ND sta per neodimio che presente come impurezza in una barretta di YAG

    che sta per yttrium aluminum garnet (granato di ittrio alluminio)

    4 All'interno dell'apparecchiatura laser presente un otturatore. Questo

    otturatore, che posto davanti alla sostanza attiva, viene aperto e chiuso molto

    velocemente, cosicch tutta l'energia viene rilasciata in un impulso cortissimo

    5 L'intervento di pulitura stato effettuato dalla restauratrice Anna Brunetto, il

    laser impiegato ha queste caratteristiche:

    Tipo di laser: ND:YAG impulsato

    Modo di emissione: Q-Switch

    Frequenza di ripetizione: 2-15 pps

    Energia di impulso: 550 mJ

    Durata dell'impulso: 5-6 s

    Diametro del fascio: 7 mm

    Trasporto fascio: braccio articolato a 7 specchi

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    Alimentazione: 220 V, 1.5 Kw, monofase

    6 Densit

    Dell'Energia = __________________________________________________

    (J/cm2) Area del raggio laser sulla 2)

    7Misurata in s cio miliardesimi di secondo

    8 L'energia d'impulso massima non stata mai utilizzata; la durata dell'impulso

    impiegata non ha mai superato il valore medio; la distanza tra il raggio e la

    superficie dell'oggetto stata mantenuta nella cosiddetta "finestra di sicurezza"

    (fig. 12)

    9 L'acqua stata applicata alla superficie utilizzando una spugna morbida

    10 Una volta ultimata la pulitura stata applicata a pennello una soluzione di

    resina acrilica (Paraloid B72 sciolto al 3% in acetone). Successivamente gli

    oggetti sono stati ricomposti utilizzando una resina polivinil-butirralica (Mowital

    B60H) disciolta in alcol.

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    Nombre de archivo: Fodaro 1999 lserDirectorio: H:\Restauracin enero 2011\Biblioteca\Biblioteca

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    mal.dotTtulo:Asunto:Autor: trpasoviPalabras clave:Comentarios:Fecha de creacin: 31/07/2008 12:32:00Cambio nmero: 3Guardado el: 31/07/2008 12:41:00Guardado por: trpasoviTiempo de edicin: 9 minutos

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