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ANNO XXX N° 25 - 14 Luglio 2013 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Non è esagerato affermare che “Lumen fidei”, la prima Enciclica di Papa Francesco appartenga più di ogni altra al ministero del Successore di Pietro che da sempre è chiamato a confermare i fratelli “in quell’incommensurabile tesoro della fede che Dio dona come luce sulla strada di ogni uomo” (n.7). Il compito affidato da Cri- sto al suo Vicario non è mai stato svolto in modo generico o asettico, ma te- nendo conto delle sfide del suo tempo. Fin dalle prime righe dell’Enciclica si capisce quale è l’orizzonte culturale nel quale Papa Francesco vuole inserirsi. Egli, in continuità con il magistero del suo predecessore Bene- detto XVI, aiuta a superare l’idea che la fede sia da considerarsi come un fatto ormai pri- vato. Il discorso su Dio sembra non essere scientifico, al punto da non trovare più cittadi- nanza nel pensiero e nel vivere sociale. Gli stessi simboli religiosi, non solo quelli cristiani, in nome di una mal intesa laicità non dovreb- bero più aver posto nella sfera pubblica. La stessa Chiesa cattolica dovrebbe essere consi- derata una mera asso- ciazione privata. Tutto questo è una no- vità, rispetto ai secoli precedenti ed ha una genesi nel pensiero a noi più vicino. Lo ri- leva l’Enciclica sin dal suo esordio quando registra le obiezioni di tanti no- stri contemporanei nei confronti della luce della fede: “Nell’epoca moderna si è pensato che una tale luce potesse ba- stare per le società an- tiche, ma non servisse per i nuovi tempi, per l’uomo diventato adulto, fiero della sua ragione” (n.2). Addirittura, è stato pensato che la fede fosse come un’illu- sione di luce, che impedirebbe “il nostro cam- mino di uomini liberi verso il domani”. In questo processo, da luce è stata ridotta a oscurità e buio; così dove la ragione non poteva più illuminare, s’invocava la fede come un sup- plemento di certezza. Se questo, in parte è vero, qualcuno è giunto a non ritenere più necessario, né importante lo spazio “oltre” la ragione; in- fatti sarebbe vero solo quanto la ragione può conoscere e l’uomo può fare: questo alla fine è ciò che interessa. Così “la fede è stata intesa come un salto nel vuoto che compiamo per mancanza di luce, spinti da un sentimento cieco; o come una luce soggettiva, capace forse di riscaldare il cuore, di portare una consola- zione privata, ma che non può proporsi agli altri come luce oggettiva e comune per rischiarare il cammino” (n.3). L’Enciclica invita a superare alla radice questa cattiva comprensione della fede che porterebbe a estremizzare: quello che la ragione non giunge a comprendere, lo assi- cura la fede; quasi a dire che la fede umilie- rebbe la ragione e spegnerebbe la ricerca dell’uomo. “E così l’uomo ha rinunciato alla ri- cerca di una luce grande, di una verità grande, per acconten- tarsi delle piccole luci che illuminano il breve istante, ma sono incapaci di aprire la strada”. Eppure la fede ha un carattere diverso: essa è capace non solo di aiutare la ra- gione nel suo fati- coso cammino di ricerca, ma anche di illuminare l’intera esistenza dell’uomo. È una luce potente, che non procede da noi stessi, ma viene in definitiva da Dio: “La fede nasce nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per es- sere saldi e costruire la vita” (n.4). Qui tro- viamo una trave portante dell’Enciclica: non solo la fede è in armonia con la ragione, come insegnava il pensiero medievale, ma essa possiede un legame costitutivo con l’amore. Infatti, è memoria fondante di quanto Dio ha rivelato e compiuto nel suo Figlio. La morte di Cristo ma anche la sua Risurrezione testimoniano concretamente che Dio nel suo amore è affidabile e opera nella storia. Marco Doldi “LUMEN FIDEI” Una luce potente nello spazio profondo “oltre” la ragione Una trave portante dell’Enciclica: non solo la fede è in armonia con la ragione, come insegnava il pensiero medievale, ma essa possiede un legame costitutivo con l’amore Segue a pag. 4 Segue a pag. 7 OSSERVATORIO CARITAS DIOCESANA SAN BENEDETTO DEL TRONTO-RIPATRANSONE-MONTALTO L’Osservatorio è realizzato grazie ad un complesso sistema di rilevazione dati informatizzato, che raccoglie i dati e le richieste di quanti usufrui- scono dei vari servizi Caritas. A causa della crisi in cui ci troviamo, con con- seguente aumento delle necessità, ci sentiamo in dovere di informare su quanto la nostra Ca- ritas Diocesana ha operato, nella totale gra- tuità e solidarietà, nei primi sei mesi del 2013. Questo è un modo mediante il quale prove- remo a rendere conto di quanto è stato fatto ri- spetto alle richieste, ma anche un’opportunità per condividere esperienze e scambiare buone prassi. “La decisione del Papa di venire nel Mediterra- neo impone a tutti di affrontare il dramma delle migrazioni, che non può e non deve essere un problema solo italiano, nell’ottica dell’ac- coglienza e della solidarietà”: a parlare è monsi- gnor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e delegato per le migrazioni della Con- ferenza episcopale siciliana, che commenta la visita di Papa Francesco a Lampedusa a conclu- sione del “Progetto Ulisse”, che ha coinvolto venti studenti mazaresi in un viaggio in barca al velo attorno all’isola di Pantel- leria. “È davvero signi- ficativa ed emozionante questa prima visita fuori Roma del Santo Padre proprio a Lampedusa, nel cuore del Mediterraneo - dice mons. Mogavero - in questo mare che il Papa ha avuto occasione di vedere per la prima volta, durante il lancio di una corona di fiori in ricordo di quanti hanno perso in esso le proprie speranze e la propria vita. Le sue acque ci separano dal continente africano ma, allo stesso tempo, ci uniscono e in questi anni sono diventate approdo di speranza per migliaia di immigrati e tomba per un numero im- precisato di essi”. Il vescovo richiama la neces- sità di “un nuovo umanesimo mediterraneo che metta insieme i popoli che vi si affacciano, in una prospettiva di dialogo e fratellanza”. Dopo “becchi e ribecchi” per attenerci in argo- mento con i Promessi Sposi, adesso ci sono le dimissioni nell’ambito del partito che ha espresso l’ossatura della Ammi- nistrazione che governa la no- stra città. Per entrarvi dentro ci sarebbe voluto la sagace penna di Mario Valeri che ha consu- mato la sua Olivetti nelle dia- tribe democristiane facendo leva anche sulle previsioni me- tereologiche: Je da Levante, e piove”. Ma ai nostri tempi sem- bra che anche la metereologia non segua più le regole e si va avanti alla giornata alzando il naso all’insù. Ma si può amministrare una città col carpe diem cercando di schivare gli umori altrui? Sarei grato se qualcuno volesse spiegarci che cosa sta succedendo nella classe politica di S.Benedetto. Vi sembra il momento questo in cui i problemi aumentano i problemi, quando si va al super- mercato con i soldi contati dopo aver fatto una cernita dello strettamente ne- cessario, quando si guarda la cassetta della posta nella spe- ranza che resti sempre vuota, quando molti padri di famiglia vivono la giornata nella spe- ranza di non essere decurtati e perdere il lavoro e così via di stare a cincischiare su problemi di nessun interesse pubblico, dove un minimo di compren- sione e di buona volontà può portare ad un accordo? Ma ci si accorge che i cittadini non seguono più la classe politica tanto da non sentire più la necessità di andare a votare? LE ATTESE DELLA VISITA DEL PAPA A LAMPEDUSA Servizio a pag. 5 Servizio a pag. 2 S. Benedetto Tr. I capponi di Renzo e la vita agitata della politica cittadina

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  • ANNO XXX N° 25 - 14 Luglio 2013 € 1.00

    SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

    Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

    Non è esagerato affermareche “Lumen fidei”, laprima Enciclica di PapaFrancesco appartenga piùdi ogni altra al ministerodel Successore di Pietroche da sempre è chiamatoa confermare i fratelli “inquell’incommensurabiletesoro della fede che Diodona come luce sullastrada di ogni uomo” (n.7).Il compito affidato da Cri-sto al suo Vicario non èmai stato svolto in modogenerico o asettico, ma te-nendo conto delle sfide delsuo tempo. Fin dalle prime righedell’Enciclica si capiscequale è l’orizzonte culturale nel quale PapaFrancesco vuole inserirsi. Egli, in continuitàcon il magistero del suo predecessore Bene-

    detto XVI, aiuta a superare l’idea che la fede

    sia da considerarsi come un fatto ormai pri-

    vato. Il discorso su Dio sembra non esserescientifico, al punto da non trovare più cittadi-nanza nel pensiero e nel vivere sociale. Glistessi simboli religiosi, non solo quelli cristiani,in nome di una mal intesa laicità non dovreb-bero più aver posto nella sfera pubblica. Lastessa Chiesa cattolica dovrebbe essere consi-derata una mera asso-ciazione privata.Tutto questo è una no-vità, rispetto ai secoliprecedenti ed ha unagenesi nel pensiero anoi più vicino. Lo ri-leva l’Enciclica sindal suo esordioquando registra leobiezioni di tanti no-stri contemporaneinei confronti dellaluce della fede:“Nell’epoca modernasi è pensato che unatale luce potesse ba-stare per le società an-tiche, ma non servisseper i nuovi tempi, per l’uomo diventato adulto,fiero della sua ragione” (n.2). Addirittura, èstato pensato che la fede fosse come un’illu-sione di luce, che impedirebbe “il nostro cam-mino di uomini liberi verso il domani”.In questo processo, da luce è stata ridotta aoscurità e buio; così dove la ragione non potevapiù illuminare, s’invocava la fede come un sup-plemento di certezza. Se questo, in parte è vero,qualcuno è giunto a non ritenere più necessario,né importante lo spazio “oltre” la ragione; in-fatti sarebbe vero solo quanto la ragione puòconoscere e l’uomo può fare: questo alla fine èciò che interessa. Così “la fede è stata intesacome un salto nel vuoto che compiamo per

    mancanza di luce, spinti da un sentimentocieco; o come una luce soggettiva, capace forsedi riscaldare il cuore, di portare una consola-zione privata, ma che non può proporsi agli altricome luce oggettiva e comune per rischiarareil cammino” (n.3). L’Enciclica invita a superarealla radice questa cattiva comprensione dellafede che porterebbe a estremizzare: quello chela ragione non giunge a comprendere, lo assi-cura la fede; quasi a dire che la fede umilie-rebbe la ragione e spegnerebbe la ricercadell’uomo. “E così l’uomo ha rinunciato alla ri-

    cerca di una lucegrande, di una veritàgrande, per acconten-tarsi delle piccoleluci che illuminano ilbreve istante, masono incapaci diaprire la strada”.Eppure la fede ha uncarattere diverso:essa è capace nonsolo di aiutare la ra-gione nel suo fati-coso cammino diricerca, ma anche diilluminare l’interaesistenza dell’uomo.È una luce potente,che non procede da

    noi stessi, ma viene in definitiva da Dio: “Lafede nasce nell’incontro con il Dio vivente, checi chiama e ci svela il suo amore, un amore checi precede e su cui possiamo poggiare per es-sere saldi e costruire la vita” (n.4). Qui tro-viamo una trave portante dell’Enciclica: nonsolo la fede è in armonia con la ragione,

    come insegnava il pensiero medievale, ma

    essa possiede un legame costitutivo con

    l’amore. Infatti, è memoria fondante di quantoDio ha rivelato e compiuto nel suo Figlio. Lamorte di Cristo ma anche la sua Risurrezionetestimoniano concretamente che Dio nel suoamore è affidabile e opera nella storia.

    Marco Doldi

    “LUMEN FIDEI”Una luce potente nello spazio profondo “oltre” la ragioneUna trave portante dell’Enciclica: non solo la fede è in armonia con la ragione,

    come insegnava il pensiero medievale, ma essa possiede un legame costitutivo

    con l’amore

    Segue a pag. 4

    Segue a pag. 7

    OSSERVATORIO CARITAS DIOCESANASAN BENEDETTO DEL TRONTO-RIPATRANSONE-MONTALTO

    L’Osservatorio è realizzato grazie adun complesso sistema di rilevazionedati informatizzato, che raccoglie idati e le richieste di quanti usufrui-scono dei vari servizi Caritas.

    A causa della crisi in cui ci troviamo, con con-seguente aumento delle necessità, ci sentiamoin dovere di informare su quanto la nostra Ca-ritas Diocesana ha operato, nella totale gra-tuità e solidarietà, nei primi sei mesi del 2013.Questo è un modo mediante il quale prove-remo a rendere conto di quanto è stato fatto ri-spetto alle richieste, ma anche un’opportunitàper condividere esperienze e scambiare buoneprassi.

    “La decisione del Papa di venire nel Mediterra-neo impone a tutti di affrontare il dramma dellemigrazioni, che non può e non deve essere unproblema solo italiano, nell’ottica dell’ac-coglienza e della solidarietà”: a parlare è monsi-gnor Domenico Mogavero, vescovo di Mazaradel Vallo e delegato per le migrazioni della Con-ferenza episcopale siciliana, che commenta lavisita di Papa Francesco a Lampedusa a conclu-

    sione del “ProgettoUlisse”, che ha coinvoltoventi studenti mazaresi inun viaggio in barca al veloattorno all’isola di Pantel-leria. “È davvero signi-ficativa ed emozionante questa prima visita fuoriRoma del Santo Padre proprio a Lampedusa, nelcuore del Mediterraneo - dice mons. Mogavero- in questo mare che il Papa ha avuto occasionedi vedere per la prima volta, durante il lancio diuna corona di fiori in ricordo di quanti hannoperso in esso le proprie speranze e la propria vita.Le sue acque ci separano dal continente africanoma, allo stesso tempo, ci uniscono e in questianni sono diventate approdo di speranza permigliaia di immigrati e tomba per un numero im-precisato di essi”. Il vescovo richiama la neces-sità di “un nuovo umanesimo mediterraneo chemetta insieme i popoli che vi si affacciano, inuna prospettiva di dialogo e fratellanza”.

    Dopo “becchi e ribecchi” per attenerci in argo-mento con i Promessi Sposi, adesso ci sono ledimissioni nell’ambito del partito che haespresso l’ossatura della Ammi-nistrazione che governa la no-stra città. Per entrarvi dentro cisarebbe voluto la sagace pennadi Mario Valeri che ha consu-mato la sua Olivetti nelle dia-tribe democristiane facendoleva anche sulle previsioni me-tereologiche: Je da Levante, epiove”. Ma ai nostri tempi sem-bra che anche la metereologianon segua più le regole e si vaavanti alla giornata alzando il naso all’insù. Masi può amministrare una città col carpe diemcercando di schivare gli umori altrui? Sareigrato se qualcuno volesse spiegarci che cosa stasuccedendo nella classe politica di S.Benedetto.

    Vi sembra il momento questo in cui i problemiaumentano i problemi, quando si va al super-mercato con i soldi contati dopo aver fatto una

    cernita dello strettamente ne-cessario, quando si guarda lacassetta della posta nella spe-ranza che resti sempre vuota,quando molti padri di famigliavivono la giornata nella spe-ranza di non essere decurtati eperdere il lavoro e così via distare a cincischiare su problemidi nessun interesse pubblico,dove un minimo di compren-sione e di buona volontà può

    portare ad un accordo? Ma ci si accorge che icittadini non seguono più la classe politicatanto da non sentire più la necessità di andare avotare?

    LE ATTESE DELLA VISITA DEL

    PAPA A LAMPEDUSA

    Servizio a pag. 5

    Servizio a pag. 2

    S. Benedetto Tr.

    I capponi di Renzo e la vita agitata della politica cittadina

  • Lampedusa (AsiaNews) - Una corona di fiori bianchi e gialli in mare euna preghiera in ricordo dei tanti, 20mila secondo le stime, che hannoperso la vita durante il “viaggio della speranza” dei migranti verso l’Eu-ropa. E’ cominciato così il primo viaggio di Papa Francesco fuori Romae anche il primo di un papa a Lampedusa, la “porta d’Europa” che daanni accoglie migliaia di migranti. Il massimo si raggiunse tra marzo eaprile 2011 quando furono 6.500 su un’isola che ha circa 6mila abitanti.Anche all’alba di oggi è arrivato un barcone con 166 stranieri. Figlio dimigranti italiani in Argentina, papa Francesco è arrivato a Lampedusa -20 chilometri quadrati, a una latitudine più a sud di Tunisi e Algeri, a 113chilometri dalle coste africane della Tunisia e 127 da quelle europee del-l’Italia - poco dopo le 9. A Cala Pisana si è imbarcato su una motovedetta

    (nella foto) della Guardia costiera e, accompagnato da un centinaio dibarche di pescatori, è arrivato al largo di Cala Maluk, dove ci fu un nau-fragio, e ha gettato in mare la corona di fiori. Un momento di preghieraprima dell’arrivo al molo Favarolo, dove sbarcano i migranti. Sul molo,un centinaio dei 125 presenti al centro d’accoglienza di contrada Imbria-cola. Sono quasi tutti giovani: i due più piccoli hanno 13 anni. Francescoli saluta uno a uno, chiede, ascolta. “Benvenuto tra gli ultimi” si leggesu uno striscione, che in qualche modo spiega la ragione della visita delPapa che invita a “uscire verso le periferie”. “Vi ringrazio - dice France-sco sul molo - tutti insieme - aggiunge - oggi pregheremo l’uno per l’altroe anche per quelli che oggi non sono qui”. Un giovane traduce in arabo.“Vieni e parla”, lo invita Francesco. “Vorremmo che aiutasse il nostroproblema”, dice il ragazzo. “Siamo fuggiti dal nostro Paese, per arrivarea questo luogo abbiamo superato vari ostacoli, siamo stati rapiti. Per ar-rivare qui abbiamo sofferto tantissimo. Vorremmo aiuto dal nostro SantoPadre, vorremmo che altri Paesi ci aiutassero. Grazie per la vostra colla-borazione, ringraziamo Dio. Siamo qui, costretti a rimanere in Italia, vor-remmo che altri Paesi europei ci aiutassero”. E’ una visita quasi privata.Il Papa ha fatto sapere di non gradire la presenza di autorità. Ad acco-glierlo e accompagnarlo solo il sindaco Giusy Nicolini e l’arcivescovo

    di Agrigento, mons. Francesco Montenegro. Anche ilmezzo col quale si sposta è “privato”: una “Campa-gnola” bianca, proprietà di un milanese che da 20 annifrequenta l’isola. E’ così che arriva al campo sportivo“Arena” dove ha celebrato la messa. Si vede bene il“cimitero delle barche”, dove sono accatastate le cen-tinaia di natanti che sono arrivati qui. Anche l’altare èfatto con una barca e anche il calice e il pastorale sonostati fatti con i legni delle navi della speranza.

    Il buon Samaritano

    (DAL VANgELO DI LUCA 10,25-37)

    Il Vangelo di Luca di questa domenica ci portaa riflettere sul bene supremo che è l’amore e suchi dobbiamo riversalo.Il dottore della legge sembra voler tendere untranello a Gesù, il quale non fa altro che ricor-dagli la Legge e il suo comandamento più im-portante. “Ama il Signore, tuo Dio,... ed il tuoprossimo come te stesso”. Il dottore della Leggecontinua,vuol sapere: “chi è il mio prossimo”?Con una parabola, Gesù gli mostra, come essereprossimo degli altri. L’importante non è volersapere, ma voler fare. Il voler fare significa essere misericordiosicome il Padre.Lo sventurato caduto nelle mani dei briganti,probabilmente è un giudeo che tornava da unpellegrinaggio al Tempio.La prima persona che passa è un sacerdote, unuomo di religione, occupato con il culto, il Tem-pio, con la paura di rischiare l’impurità, casomai toccasse un cadavere o del sangue. Per lui,Dio è rinchiuso nel Tempio. Là possiamo in-contrarlo. Là si vive la religione.

    Per questo, vedendo il moribondo, “passa oltre,dall’altra parte“ , quindi non è sulla “sua strada”e non ha il dovere di intervenire.La seconda persona è un levita. Anche lui è unuomo di religione, con le stesse preoccupazionidel sacerdote. Anche lui continua il suo cam-mino perché la sua preoccupazione consiste nelsapere “chi è il mio prossimo”, e non nel sapersiavvicinare per essere lui prossimo di chi ha bi-sogno.La terza persona che passa è un samaritano. Igiudei detestavano i samaritani ed erano ricam-biati (cfr. Gv 4,9b). Secondo il punto di vistadei giudei, il samaritano è un eretico; dal puntodi vista della razza, un impuro; dal punto divista sociale, un nemico. Il samaritano non siaggrappa ad un codice di leggi. Agisce sempli-cemente a partire da ciò che sente e dalla suaesperienza di emarginato, il samaritano, avvici-nandosi al ferito, “sente compassione”. Aver compassione è un sentimento eminente-mente divino che si traduce nella piena solida-rietà con i bisognosi. Il presunto eretico,l’impuro, il nemico è capace di un’ attitudinereligiosa perfetta. Gli uomini di religione, no.

    Tramite la sua misericordia, il suo “nemico” re-cupera la vita. L’amore deve inventare il prossimo. La frasepiù importante è “ il samaritano gli si fece vi-cino”, cioè si fa prossimo.Il mio “benessere spirituale” è tale se coniugatocol farmi coraggiosamente prossimo degli altri,degli ultimi, di farmi prossimo in casa, in co-munità, sul lavoro, nella società, ovunque.Aiutami Signore a capire di chi devo farmiprossimo, per essere finalmente tuo degno fi-glio. Riccardo

    Pillole di saggezza:

    PREgA IL CIELO, MA DATTI DA FARE.

    (ANONIMO)

    DIVENTO ME STESSO SOLO

    NELLA SOLIDARIETA’ COL MIO

    PROSSIMO (K. JASPERS)

    Parola del SignoreXV Domenica Ordinaria C

    Dal VANGELO secondo LUCA

    Anno XXX

    14 Luglio 20132

    PAG

    È una buona notizia per laChiesa universale la chiusuradell’inchiesta diocesana sullafama di santità del cardinalevietnamita Francois-Xavier

    Van Thuân, che è avvenutaa Roma. Per diversi motivi.In primo luogo perché a pro-muoverla è il Pontificio Con-siglio Giustizia e Pace, che ilpresule vietnamita ebbe aguidare per alcuni anni. Con ciò si rende evidenteche non erano retoriche le parole pronunciate daPapa Francesco, quando – nel ragionare anche suvizi e problemi al vertice organizzativo della Chiesa– ebbe a premettere che in Curia «c’è gente santa».Nei resoconti di molti media, l’indomani, questopassaggio finì oscurato: ora invece, con questopasso del cardinale Van Thuân verso gli altari, siconferma che la Curia romana è ben diversa dallarappresentazione ingenerosa che ne viene spessofatta. Di più: l’esempio del cardinale vietnamitadice che, se di riforma la Curia come la Chiesaintera ha bisogno, è innanzitutto della “riforma delcuore”, nel segno della santità, prima che dellestrutture in quanto tali. La seconda ragione per cui accogliere con gioia lanotizia per cui un giorno potremo forse salutare ilcardinale Van Thuân come un santo è che siamo inpresenza di un martire dei nostri tempi. Ancorauna volta – come già per tanti altri protagonisti delNovecento che Papa Wojtyla volle additare adesempio per il popolo cattolico – si ripete l’anticaverità del detto di Tertulliano: «Il sangue dei martirigenera cristiani». Van Thuan non è stato ucciso.Tuttavia ha pagato un alto prezzo per la sua testi-monianza di fede: imprigionato nel 1975 dal regimecomunista, pochi mesi dopo essere stato nominatoarcivescovo, è restato in carcere per 13 anni, di cuiben 9 in isolamento. Ebbene, proprio in un contestoapparentemente impermeabile all’annuncio cristianocome il carcere, il coraggioso vescovo ha portatouna testimonianza capace di far breccia nei cuori.Come ha raccontato la sorella del presule, Elizabeth,intervistata da Credere, «abbiamo avuto modo diascoltare dalla viva voce delle stesse guardie chel’atmosfera di odio e di sospetto che regnava incarcere piano piano è diventata di amicizia e perfinoamore. La cella di François era diventata una sortadi “scuola di lingue straniere” perché lui insegnavaalle guardie un modo di vivere che loro non cono-scevano. (…) Quando gli chiedevano: “Ma perchéci vuoi bene?”, egli rispondeva: “Se non vi volessibene, non sarei degno di essere chiamato undiscepolo di Cristo”». Qui siamo al terzo motivodi gioia. Il cardinale Van Thuân è, e va considerato,un maestro prima che un testimone. Anzi, unmaestro in quanto testimone. Lo conferma un elo-quente aneddoto. Quando Giovanni Paolo II lochiamò a predicare gli esercizi alla Curia romana,nel 2000, il vescovo vietnamita reagì con grandestupore alla proposta del Papa: «Santità, ma iosono stato in prigione, non sono aggiornato dalpunto di vista teologico. Che cosa potrei dire?». Eil Papa di rimando: «Ci porti la sua esperienza».Commenta il postulatore della causa di Van Thuân:«Quando un pontefice invita un vescovo a portarela sua esperienza, lo invita a fare diventare quellaesperienza magistero della Chiesa in un certo qualmodo». Dunque, proprio nel giorno in cui vienepresentata l’enciclica Lumen Fidei, salutiamo

    con gioia un maestro-testimone che ha saputo

    trarre dalla sua granitica fede in Cristo le ragioni

    della speranza: non è un caso, infatti, che diversi

    libri di Van Thuân portino nel titolo la parola

    “speranza”. Un richiamo potente, per noi che

    non abbiamo certo da testimoniare la fede in

    carcere, ma che, nondimeno, siamo chiamati a

    far brillare la luce del Vangelo laddove il Signore

    ci ha posto. Gerolamo Fazzini (Avvenire)

    Chiusa l’inchiesta sulla fama di santità

    Speranza, il vescovovietnamita Van Thuân:tre motivi di gioia

    Papa: a Lampedusa, “preghiamo per quelli che sono qui e anche per quelli che non ci sono”Primo viaggio di Francesco dedicato alla “porta d’Europa”, che da anni accoglie migliaia di migranti. Una corona di fiori in mare per i tanti,forse 20mila, che hanno perso la vita durante il “viaggio della speranza”. Un giovane migrante: “Per arrivare qui abbiamo sofferto tantissimo.Vorremmo aiuto dal nostro Santo Padre, vorremmo che altri Paesi ci aiutassero”.

    La preghiera del Papa a Maria:

    protezione dei migranti

    e conversione degli sfruttatori Prima della Benedizione finale, Papa Francesco ha voluto rivolgere una toccantepreghiera alla Vergine davanti ad una statua di Maria, Stella del mare. Alla Ma-donna il Papa chiede la protezione dei migranti e la conversione degli sfruttatori.“O Maria, stella del mare, ancora una volta ricorriamo a te, per trovare ri-

    fugio e serenità”. La preghiera del Papa è come un incedere che non dimenticanessuno, in un abbraccio di misericordia. Il Pontefice chiede prima di tutto alla“Madre di Dio e Madre nostra” di volgere il suo “sguardo dolcissimo su tutticoloro che ogni giorno affrontano i pericoli del mare”: “Protettrice dei migrantie degli itineranti, assisti con cura materna gli uomini, le donne e i bambini

    costretti a fuggire dalle loro terre in cerca di avvenire e di speranza. L’in-

    contro con noi e con i nostri popoli non si trasformi in sorgente di nuove e

    più pesanti schiavitù e umiliazioni”. Alla “Madre di misericordia” il Papa im-plora “perdono per noi che – dice - resi ciechi dall’egoismo, ripiegati sui nostriinteressi e prigionieri delle nostre paure”, siamo distratti verso le sofferenze deifratelli. Quindi Papa Francesco chiede alla Vergine la conversione per chi sfruttai fratelli: “Rifugio dei peccatori, ottieni la conversione del cuore di quantigenerano guerra, odio e povertà, sfruttano i fratelli e le loro fragilità, fanno

    indegno commercio della vita umana”. Infine a Maria, “Modello di carità”,Papa Francesco chiede di benedire “gliuomini e le donne di buona volontà,che accolgono e servono coloro che ap-prodano su questa terra”: “L’amore ri-cevuto e donato sia seme di nuovi

    legami fraterni e aurora di un

    mondo di pace”.

    Il servizio di Debora Donnini:

    Radio Vaticana

  • Carissimi,mi rivolgo a voitutti perché vorreiche il Capitolo

    Nazionale Gi-Fra che si svolgerà nellanostra regione, abbia tutta l’attenzionee la collaborazione che un tale eventomerita. Tutto il Consiglio Regionale, giàdal suo insediamento, si è adoperato af-finché, questa bellissima realtà, che è laGioventù Francescana, possa tornare arifiorire per essere quel centro di aggre-gazione e crescita dei nostri giovani incammino sulle le orme di Francesco eChiara. Da alcuni anni le Fraternità Gi-Fra della nostra regione hanno subito unperiodo di “crisi” che le ha notevol-mente ridotte. E’ un nostro preciso com-pito e responsabilità, contribuire allarinascita ed alla ricostruzione nel co-mune spirito di appartenenza ed identitàall’Ordine Francescano Secolare.” Inquesti anni tanti giovani HANNO TRO-VATO UNA CASA, tanti giovani fran-cescani hanno reso concreto il

    Cammino della Gioventù Francescana,hanno posto le basi per dare senso con-creto alla propria vita…”( tratto dallalettera del Ministro Nazionale Gi-Fra).La scelta di celebrare il CapitoloNazionale nelle città di Osimo e Loretocon la conclusione ad Assisi, è sicura-mente un’occasione unica per rilanciare,nella nostra regione, questa realtà.Chiedo pertanto a tutti voi di diffondereed incoraggiare tutti i fratelli e le sorelleall’interno delle vostre fraternità, affin-ché si adoperino a partecipare, collabo-rare, aiutare e pregare per la riuscitadell’evento. Troverete in allegato la let-tera del Presidente Nazionale Gi-Fracon il dettaglio delle località degli orarie la logistica dell’evento .Per ogni ulteriore chiarimento potete ri-

    volgervi a:

    LAURA ANNINO

    tel.0733/239192 cell.338/6316365

    SAURO VALENTINI

    tel.071/7221975 cell.340/3700512

    3Anno XXX 14 Luglio 2013 PAG

    Anno della Fede2012 2013

    Il Quinto Discorso di Gesù: la parte esortativa

    121. BEATO QUEL SERVO CHE È FEDELELE E SAGGIO

    GIFRAEVENTO GIOVANI E GIOVANI ADULTI 2013

    Dopo la parte escatologica, presentata nelledue sezioni precedenti e riguardante la finedel mondo e la venuta del Figlio dell’uomo,Matteo, con materiale che non ha parallelo inMarco, si preoccupa di portare l’escatologianel vissuto del cristiano, chiedendogli con in-sistenza di vivere nella vigilanza spirituale emorale. Presenta il tema in modo generale econ alcuni esempi (Mt 24,37-44); passa poialla parabola del servo fedele / infedele, pre-sentando la vigilanza personale (24,45-51), aquella delle dieci vergini / prudenti, inculcandola vigilanza comunitaria (25,1-14), a quelladei talenti, per richiamare la vigilanza operosa(25,30), infine conclude che la vigilanza chesi concretizza con l’attenzione all’affamato,all’assetato, ecc. (25,31-46). Noi leggeremoper intero questo materiale, ricco e un po’ ri-petitivo, in quattro puntate. Nella presenteleggiamo Mt 24,37-51.

    1. Occorre vigilare: il caso nel tempo diNoè. E’ l’introduzione del grande tema cheMatteo svilupperà nel resto di questo capitoloe nel capitolo successivo. “Come furono igiorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio

    dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che pre-

    cedettero il diluvio mangiavano e bevevano,

    prendevano moglie e prendevano marito, fino

    al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si

    accorsero di nulla finché venne il diluvio e

    travolse tutti: così sarà anche la venuta del

    Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno

    nel campo: uno verrà portato via e l’altro la-

    sciato. 41Due donne macineranno alla mola:

    una verrà portata via e l’altra lasciata” (Mt24,37-41). Una tra-dizione non regi-strata in Genesi cc.6-9, ma presente in1Pietro 3,20, facevasapere che anche icontemporanei diNoè avrebbero po-tuto scampare al si-nistro del diluvio,prendendo sul seriol’annuncio che nedava Noè; ma essirifiutarono “di cre-dere” (1Pt 3,20). Cosa simile può ripetersi tranoi cristiani.

    2. Il caso del ladro. “Vegliate dunque,perché non sapete in quale giorno il Signore

    vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il

    padrone di casa sapesse a quale ora della

    notte viene il ladro, veglierebbe e non si la-

    scerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche

    voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non

    immaginate, viene il Figlio dell’uomo” (Mt24,42-44).

    La frase iniziale è l’enunciazione del temache è stato proposto già più volte e che verrà

    sviluppato nelle tre parabole successive. Questaimprevedibilità è ben sottolineata nel restodel Nuovo Testamento. “Dio gli disse: ‘Stolto,questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

    E quello che haipreparato, di chisarà?’” (Lc 12,20).“Riguardo poi aitempi e ai momenti,fratelli, non avetebisogno che ve nescriva; 2infatti sa-pete bene che ilgiorno del Signoreverrà come un ladrodi notte” (1Ts 5,1).

    3. La paraboladel servo fedele e

    non fedele. 45Chi è dunque il servo fidato e

    prudente, che il padrone ha messo a capo dei

    suoi domestici per dare loro il cibo a tempo

    debito? 46Beato quel servo che il padrone, ar-

    rivando, troverà ad agire così! 47Davvero io

    vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.48Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor

    suo: “Il mio padrone tarda”, 49e cominciasse

    a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a

    bere con gli ubriaconi, 50il padrone di quel

    servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta

    e a un’ora che non sa, 51lo punirà severamente

    e gli infliggerà la sorte che meritano gli

    ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti (Mt24,45-51).

    Dopo la domanda retorica iniziale, formulataper richiamare l’attenzione, la parabola sisvolge in modo lineare. Lo schiavo saggio efedele svolgerà i compiti che gli sono stati as-segnati dal padrone momentaneamente assente,ben sapendo che glie ne sarà chiesto conto. Seegli abusa, verrà punito severamente. L’appli-cazione si porta un po’ verso l’allegoria ed èsufficientemente chiara. “Il padrone (hò Kýrios)è Gesù stesso, il Figlio dell’uomo che dominail Discorso. Il servo messo a capo dei domesticiè il cristiano in autorità verso i suoi fratelli. Ilcibo che deve dare è “Questo vangelo delRegno [che] sarà annunciato in tutto il mondo”(24,14). Il premio - Beato quel servo – èquello che ritroveremo nella parabola deitalenti: “Bene, servo buono e fedele… prendiparte alla gioia del tuo padrone” (25,23). Ilservo malvagio “sarà punito severamente” (di-kotoméô, tagliare in due); la sorte degli ipocritiè quella degli scribi e farisei (Mt c. 23). piantoe stridore di denti. Frase esclusiva di Matteodove ricorre cinque volte.

    Conclusione. Paolo ci dice: “Dedicatevialla vostra salvezza con rispetto e timore. ÈDio infatti che suscita in voi il volere e l’operaresecondo il suo disegno d’amore” (Fil 2,12-13). In breve: impegno e grazia!

    [email protected]

    Da Martedì 16 a sabato 20 luglio

    Lourdes Pellegrinaggio con l’U.N.I.T.A.L.S.I. Marchigiana

    Domenica 21 luglio

    Ore 11.00 Ripatransone - Duomo: S. Messa, in occasione della Patrona S. Maria Maddalena

    Ore 16.00 Ripatransone - Monastero Passioniste: S. Messa

    Incontri Pastorali del Vescovo

    DUrANtE LA sEttimANA 14-21 LUGLiO 2013

    Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

    Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

    DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

    e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

    Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected] Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

    SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

    A Regionali

    Alla : Delegata Regionale Gi-

    Ai : Ministri delle Fraternità locali

    Ai : Fratelli e Sorelle delle Fraternità delle Marche

    essere quel centro di a

    HANNO TROVATO UNA CASA, tanti giovani f

    tutti i fratelli e le sorelle

    per la

    chiarimento potete rivolgervi a :

    L tel.0733/239192 cell.338/6316365

    S tel.071/7221975 cell.340/3700512

    U Lorenzo Saccà Ministro Regionale

    e-mail : l

    1° anniversario dellamorte di Enzo Troilo

    Venerdì 12 luglioricorre il primoa n n i v e r s a r i odella morte diEnzo Troilo, no-stro assiduo col-laboratore perpiù di un venten-nio. Non dimen-tichiamo la suapreziosa opera afavore de “l’An-cora” insieme alla sua sposa prof.ssa BrunaMistichelli. Li ricordiamo nel Signore perchédia loro la sua gloria, il suo avvenire, la suafedeltà. “Signore, noi non possiamo credereche la loro vita sia trascorsa invano, e chetutto quello che essi hanno significato per glialtri possa essere eroso dal tempo. Ma noicondividiamo quella fede che a Te sempre liha uniti sino alla fine, a Te loro Dio e nostroDio che per noi vivi e oggi e tutti i giorni finnell’eternità”.Ai figli e familiari tutti rinnoviamo le nostrecondoglianze e la nostra solidarietà.

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    Il PELLEGRINAGGIO sarà organizzato dall’Agenzia FRATE SOLE di Bologna.Il PROGRAMMA dettagliato e i relativi costi saranno comunicati a SETTEMBRE.Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a DON GIOVANNI FLAMMINI, parroco di SanPio V in Grottammare ( tel. 339 20393709).

  • 4 Anno XXX 14 Luglio 2013PAG

    OSSERVATORIO CARITAS DIOCESANASAN BENEDETTO DEL TRONTO-RIPATRANSONE-MONTALTO

    L’Osservatorio è realizzato grazie ad un complesso sistema di rilevazione dati informatizzato, che raccoglie i dati e le richieste di quanti usu-fruiscono dei vari servizi Caritas.

    A causa della crisi in cui ci troviamo, con conseguente aumento delle necessità, ci sentiamo in dovere di informare su quanto la nostra CaritasDiocesana ha operato, nella totale gratuità e solidarietà, nei primi sei mesi del 2013. Questo è un modo mediante il quale proveremo a rendereconto di quanto è stato fatto rispetto alle richieste, ma anche un’opportunità per condividere esperienze e scambiare buone prassi.

    INTERVENTI 1° SEMESTRE 2013

    SERVIZI ALLA PERSONA:

    VESTIARIO 2283 famiglie alle quali è stato offerto il servizio di cui 234 italiane e 2049 straniere

    DOCCE hanno usufruito del servizio 773 persone compreso il cambiodi biancheria

    CONSEGNA PACCHI VIVERI sono stati consegnati a famiglie in effettivo stato di bisogno 2602 Pacchi

    MENSA DI FRATERNITA’: sono stati offerti 9422 pasti ad una media giornaliera

    di 53 persone

    CENTRO DI ASCOLTO CARITAS: sono state ascoltate necessità e problematiche di 3880 persone

    AIUTI FINANZIARI EROGATI (bollette, affitti, ecc.) €. 47.340,00

    SPORTELLO LAVORO 514 interventi per inserimento lavorativo

    SPORTELLO LEGALE sono state effettuate 89 consulenze legali

    POLIAMBULATORIO CARITAS DIOCESANA:

    AMBULATORIO ODONTOIATRICO Medici Dentisti hanno effettuato 205 sedute per cure Odonto-iatriche delle quali 72 a persone italiane e 130 a persone straniere

    PULIZIA DEI DENTI E sono stati effettuati 56 trattamenti di cui 17 a persone

    IGIENE ORALE italiane e 39 a persone straniere

    VISITE SPECIALISTICHE:

    CHIRURGIA VASCOLARE ono state effettuate 55 diagnosi e screening delle malattie vascolari

    GINECOLOGIA sono state eseguite 45 visite

    DERMATOLOGIA E sono state visitate 72 persone

    MALATTIE VENEREE

    CARDIOLOGIA ed ECOCOLORDOPPLER CAROTIDEO E CARDIACO

    visita e screening a 96 persone

    OCULISTICA 42 visite specialistiche

    MEDICINA GENERALE 204

    TOTALE SERVIZI EFFETTUATI DAL NOSTRO AMBULATORIO: 873

    SPESE PER L’ACQUISTO DI MEDICINALI NON MUTUABILI: €. 2.250,00

    PRESTITO DELLA SPERANZA

    (Fondo di garanzia per le famiglie promosso dalla C.E.I.)

    Sono state effettuate richieste di finanziamento per 14. nuclei familiari

    CENTRO DI ACCOGLIENZA CARITAS:

    Sono state accolte 49 persone di cui 41 accompagnate e reinserite nel tessuto lavorativo sociale

    PROMOZIONE MONDIALITA’:

    MOZAMBICO - Finanziamento di €. 4.753,00 tramite approva-zione Microprogetti Caritas Italiana, alla Caritas Diocesana diXAI-XAI per una motopompa e rispettivo equipaggiamento.

    FILIPPINE - Sviluppo progetto “Biscotto Spirulina Platen-sis” finanziato dal Comitato per gli Interventi Caritativi del TerzoMondo.

    Con profonda riconoscenza e gratitudine mi rivolgo ai Medici, agli Av-vocati ed ai Volontari ( 100 circa ), che con amore e passione si spen-dono quotidianamente per gli ultimi e senza i quali nulla di tutto ciòsarebbe stato realizzabile. Questo piccolo rapporto sui fruitori dei ser-vizi, ci fa toccare con mano la vastità dei bisogni che connotano unasoglia di povertà che si sta allargando sempre più, specie per la crisieconomica e lavorativa che stiamo attraversando, che provoca situa-zioni di disagio ed indigenza anche in contesti che, fino ad ora, sem-bravano essere al sicuro. Un dato degno di attenzione è quello deivolontari. In effetti, per operare in certi contesti, occorre una prepara-zione specifica che non si improvvisa e che necessita di tempi assailunghi di maturazione mediante esperienza sul campo che esige dispo-nibilità di tempo supportata da specifiche attenzioni. E’ ovvio che ilvero volontariato non può che essere gratuito ma, per essere efficace esignificativo, comporta una disponibilità di tempo che, solitamente,solo persone che non sono più in età lavorativa possono offrire; e perinteragire con chi è segnato dai bisogni più diversi e dalle povertà più

    impensate, occorre grande preparazione e profonda disponibilitàd’amore.

    Un altro dato che emerge è che, se da una parte la Caritas deve esseresempre attenta a relazionarsi con chiunque lavora per il bene della per-sona umana, dall’altra non può mai diventare “ braccio operativo o so-stituivo “ di ciò che, per natura sua, l’Ente Pubblico è chiamato a fareper il bene di tutti i cittadini. Come Caritas Diocesana sentiamo il bi-sogno di comunicare sempre di più quello che viviamo, le scelte, gliincontri, le storie……perché crediamo che comunicare ciò che fac-ciamo, sia il modo più giusto per costruire comunione, tessere reti, fareChiesa.

    Con la speranza di non essere invadenti, ma di svolgere un servizioutile, ci proponiamo di tenervi informati, fare proposte e richieste conl’intento di offrire opportunità e strumenti per intervenire efficacementesu situazioni di bisogno precise e specifiche, in modo da educare edanimare alla carità ed alla solidarietà le nostre comunità cristiane.

    Filippine

    S. Benedetto Tr.

    “E…state al museo!”,

    tanti laboratori per tutti I giovedì e venerdì dei mesi di lu-

    glio e agosto visita e percorsi la-

    boratoriali al Museo del Mare

    Il Museo del Mare apre le porte a quanti in-tendono conoscere e scoprire la cultura e letradizioni di San Benedetto e dell’entroterraPiceno divertendosi. Si chiama “E…state al museo!” ed è il car-tellone di eventi estivi organizzato dalla coo-perativa “Oikos” in collaborazione con ilConsorzio turistico “Riviera delle Palme” epatrocinato dall’assessorato alle politiche cul-turali. Tutti i giovedì e venerdì dei mesi di luglio eagosto, a partire dalle 21, dopo la visita deiquattro musei delle Anfore, Ittico, della Ci-viltà Marinara delle Marche e AntiquariumTruentinum, i visitatori di ogni età potrannopartecipare a laboratori in cui impareranno atessere il merletto a tombolo, creare e dipin-gere oggetti di ceramica, modellare anfore dicoccio, imparare a cucinare le ricette tipichedel posto e filare le reti come facevano le “re-tare”. Di seguito i laboratori e gli eventi, aperti a ra-gazzi e adulti, in programma:

    giovedì 4 luglio e 29 agosto:

    “Il merletto a tombolo e la tessitura”

    Venerdì 5 luglio e giovedì 1° agosto:

    “Il fascino della Retara”

    giovedì 11 luglio e 2 agosto:

    “La ceramica: manipolazione”

    Venerdì 12 luglio e giovedì 8 agosto:

    “La ceramica: decorazione”

    giovedì 18 luglio:

    “La cucina della nonna: i Taccù”

    Venerdì 19 luglio e giovedì 22 agosto:

    “La cucina della nonna: il pane”

    giovedì 25 luglio e Venerdì 23 agosto:

    “Manipolando: creare un’anforetta”

    Venerdì 26 luglio e 9 agosto:

    “La carta a mano”

    Venerdì 16 e 30 agosto:

    Aperitivo in terrazza

    Ciascun evento, comprensivo di ingresso aimusei e partecipazione alle iniziative, costa 5euro. Se si prenota un carnet di quattro eventiil costo è di 15 euro. Il terzo partecipantedello stesso nucleo familiare beneficia dellosconto del 20%. Per informazioni e prenota-zioni telefonare ai numeri 393 9787891 o0736 888609 oppure inviare una mail a:[email protected].

  • 5Anno XXX 14 Luglio 2013 PAG

    “Lumen fidei” (“La luce della fede”) è la primaEnciclica firmata da Papa Francesco. Suddivisain quattro capitoli, più un’introduzione e unaconclusione, la lettera - spiega lo stesso Ponte-fice - si aggiunge alleEncicliche di BenedettoXVI sulla carità e sullasperanza e assume il“prezioso lavoro” com-piuto dal Papa emerito,che aveva già “quasicompletato” l’Enciclicasulla fede. A questa“prima stesura” France-sco ha aggiunto “ulte-riori contributi”. L’introduzione. L’intro-duzione illustra le moti-vazioni poste alla basedel documento: innanzi-tutto, recuperare il carat-tere di luce proprio dellafede, capace d’illumi-nare tutta l’esistenza del-l’uomo, di aiutarlo adistinguere il bene dalmale, in particolare inun’epoca, come quellamoderna, in cui il cre-dere si oppone al cercaree la fede è vista comeun’illusione, un salto nelvuoto che impedisce lalibertà dell’uomo. In se-condo luogo, l’Enciclica vuole rinvigorire lapercezione dell’ampiezza degli orizzonti che lafede apre per confessarla in unità e integrità.“Chi crede, vede”, scrive il Papa. Il primo capitolo. Nel primo capitolo, il Pon-tefice si sofferma sulla figura di Gesù, media-tore che ci apre a una verità più grande di noi,manifestazione di quell’amore di Dio che è ilfondamento della fede. In quanto risorto, inol-tre, Cristo è “testimone affidabile”, “degno difede”. Ma c’è “un aspetto decisivo” della fedein Gesù: “La partecipazione al suo modo di ve-dere”. Usando un’analogia, il Papa spiega checome nella vita quotidiana ci affidiamo a “per-sone che conoscono le cose meglio di noi” -l’architetto, il farmacista, l’avvocato - così perla fede necessitiamo di qualcuno che sia affida-bile ed esperto “nelle cose di Dio” e Gesù è“colui che ci spiega Dio”. La fede, poi, “non èun fatto privato”, ma è destinata a diventare an-nuncio. Il secondo. Nel secondo capitolo, “Se non cre-derete, non comprenderete”, il Papa scrive: “Lafede senza verità non salva. Resta una bellafiaba, la proiezione dei nostri desideri di feli-cità”. Ed oggi, data “la crisi di verità in cui vi-viamo”, è più che mai necessario richiamarequesto legame, perché la cultura contempora-nea tende ad accettare solo la verità della tec-nologia, ciò che l’uomo riesce a costruire e

    misurare con la scienza e che è “vero perchéfunziona”, oppure le verità del singolo validesolo per l’individuo e non a servizio del benecomune. Ciò comporta però il “grande oblio del

    mondo contemporaneo”che - a vantaggio del re-lativismo e temendo ilfanatismo - dimentica ladomanda sulla verità,sull’origine di tutto, ladomanda su Dio. La“Lumen fidei” sottoli-nea, poi, il legame trafede e amore, intesocome il grande amore diDio che ci trasforma in-teriormente e ci donaocchi nuovi per vederela realtà. A questopunto, il Papa apreun’ampia riflessione sul“dialogo tra fede e ra-gione”. La fede non èintransigente, il credentenon è arrogante. Al con-trario, la verità rendeumili e porta alla convi-venza e al rispetto del-l’altro. Ne deriva che lafede porta al dialogo intutti i campi. Il terzo. Il terzo capi-tolo, “Vi trasmettoquello che ho ricevuto”,

    è incentrato sull’importanza dell’evangelizza-zione: chi si è aperto all’amore di Dio, non puòtenere questo dono per sé, scrive il Papa, ricor-dando la catena ininterrotta dei testimoni dellafede. Ciò comporta il legame tra fede e memo-ria perché l’amore di Dio mantiene uniti tutti itempi e ci rende contemporanei a Gesù. Inoltre,diventa “impossibile credere da soli”, perché lafede apre l’io al “noi” ed avviene sempre “al-l’interno della comunione della Chiesa”. Perquesto, “chi crede non è mai solo”. C’è “unmezzo speciale” con cui la fede può trasmet-tersi: i sacramenti. Il quarto. Il quarto capitolo, “Dio prepara perloro una città”, spiega il legame tra la fede e ilbene comune. La fede, infatti, rende saldi i vin-coli fra gli uomini e si pone al servizio concretodella giustizia, del diritto e della pace. Ecco per-ché essa non allontana dal mondo e non è estra-nea all’impegno concreto dell’uomocontemporaneo. L’Enciclica si sofferma, poi,sugli ambiti illuminati dalla fede: la famigliafondata sul matrimonio, i giovani, i rapporti so-ciali, la natura, la sofferenza e la morte. Al-l’uomo che soffre Dio offre la sua presenza cheaccompagna, che apre un varco di luce nelle te-nebre. In questo senso, la fede è congiunta allasperanza. Alla fine della “Lumen fidei”, il Papa invita aguardare a Maria, “icona perfetta” della fede.

    “LUmEN FiDEi” LA FEDE ILLUMINA L’ESISTENzALa prima Enciclica firmata da Papa Francesco

    Continua dalla prima pagina Dio non è morto anzi rischiara la città terrenaCon il suo linguaggio semplice, l’Enciclica va a incontrare gli interrogativi del dubbioso, del laico,

    dello stesso credente. Proprio perché si rivolge a tutti senza distinzioni o esclusioni, per cultura

    la lettera apostolica sulla luce della fede cerca di mostrare l’efficacia pratica del credere

    Una felice meditazione sulla luce che illumina la vita, è l’Enciclica “Lumen Fidei” dei due Papi.Visto che si avverte sino in fondo la cultura profonda di Ratzinger, il suo dialogo anche criticocon i pensatori dell’Occidente, mentre si coglie l’immediatezza dello stile di Papa Francesco.Certo tra i pensatori, se si escludono Agostino, il Tommaso d’Aquino, il Guardini sono citati Nietz-sche e Wittgenstein, ma nel sottofondo di alcune espressioni s’intuiscono i nomi di alcuni capisaldidella cultura moderna. Il filosofo della morte di Dio, Nietzsche, per aver decretato che seguirel’illusione della fede significa rinunciare alla verità. E.L.Wittgenstein, che pur da credente, avevaconfinato la fede nell’irrazionale, nella mistica, perché le uniche verità possibili, dimostrate sonosoltanto quelle della scienza e dei risultati della tecnica. Invece conta anche la memoria, perchéci si rivolge anche a chi ci ha preceduto come sono i martiri, i profeti, gli apostoli, Gesù, i profeti. Dunque i due Papi entrano nella nostra con-temporaneità. Anzi in quella modernità che ve-drebbe nella fede addirittura “una verità che siimponga con la violenza”, per cui chiede unpasso indietro alle religioni nella vita pubblica,in nome dell’universalismo, della tolleranza,dell’inclusione come vorrebbe J.Habermas.Verità e religione, invece, non sono assoluta-mente causa di intolleranza e fanatismo, anchese i conflitti non sono mancati.Vedendo che le religioni non scompaiono,come prevedeva la sociologia, ma rinascononuove religiosità, almeno nel resto del mondofuori dell’Europa, ora alcuni sociologi sosten-gono una sorta di religione fai-da-te, risultante da un assemblaggio di diverse verità, di diversiriti. Le chiamano le religioni individualizzate, personalizzate, costruite su misura di ciascuno. Ri-corda, invece, Papa Francesco che la “fede non è un fatto privato, una concezione individualistica,un’opinione soggettiva”, come vorrebbe invece il sociologo tedesco Ulrich Beck. Certo il linguaggio dell’Enciclica è semplice. Il testo non è infarcito di citazioni a piè di pagina.Scorre velocemente. Va a incontrare gli interrogativi del dubbioso, del laico, dello stesso credente.Proprio perché si rivolge a tutti senza distinzioni o esclusioni, per cultura la lettera apostolica sullaluce della fede cerca di mostrare l’efficacia pratica del credere. Anzitutto perché porta luce nell’esistenza personale. Ma anche nella società. O il bene comune,il bene di tutti, che deve perseguire la politica, ha un fondamento nell’amore di un Padre, oppurelo sviluppo è guidato dall’utile e dalla misura del profitto. Si potrebbe chiosare che l’utilitarismo- di pochi - è proprio il sistema adottato da quel capitalismo finanziario che ha generato la grandecrisi attuale. I rapporti sociali, il bene comune vanno ripensati nella chiave dalla “fraternità”. Nési può scindere il credere, la sua luce, dal diritto e dalla giustizia, dalla pace se essa si fonda in unDio che è Padre e madre. La fede mostra la sua efficacia anche come fondamento della famigliain quanto legge l’unità di essa come rispecchiamento di un’alleanza più grande, quella di Dio.Se la fede è efficace nello scorrere dell’esistenza significa ancora di più che non è una illusione. Dio non solo non è morto ma illumina la città terrena prima ancora di quella celeste.

    Bruno Cescon

    STATUA DI SAN MICHELE ARCANGELOIN VATICANOLa mattina del 5 luglio, nei Giar-dini Vaticani, presso il Palazzodel Governatorato, hanno avutoluogo, alla presenza del SantoPadre Francesco l’inaugurazionedi un nuovo monumento a SanMichele Arcangelo, dell’artistaGiuseppe Antonio Lomuscio, e laconsacrazione dello Stato dellaCittà del Vaticano a San Giuseppee a San Michele Arcangelo. Fra ipresenti alla cerimonia il Papaemerito Benedetto XVI, invitatoda Papa Francesco, salutato congrande affetto dai presenti e dalpersonale del Governatorato.

    I due Pontefici sono rimasti vi-

    cini per tutta la cerimonia pren-

    dendo posto su due poltrone

    collocate davanti al monu-

    mento. VIS

  • 6 Anno XXX 14 Luglio 2013PAG

    È il titolo di una singolare raccolta di poesiedata alle stampe nel mese di giugno. Ne è l’au-tore Severino Pellizzon, giovane religioso sa-cramentino. Nel testo vengono trattati temiesistenziali di non facile espressione, approfon-diti con intendimentichiari, in un linguaggioappropriato e compiuto.Parallelamente sono ri-portate intense inquadra-ture delle opere pittorichedi Claudia Cundari, a si-gnificare un corrispon-dente percorso che inducealla comprensione deitesti lirici. Percorso di ri-cerca, ascesi, incontro,abbandono, appaga-mento, gioia. Volo diun’anima dapprima in-certa, poi sospesa nel-l’ascolto delle mistichevoci del Creato, infinesommersa da onde di luceed...esplosa. Miriadi discintille trovano un puntodi aggregazione che è ag-gancio alla meta ambita:Dio. Ed è felicità.Espressa efficacementecon parole che sgorganoda un cuore che vive lafede e l’amore: amore anelato e raggiunto, datoe ricevuto centuplicato.E’ questa l’impressione viva che rimane nel let-tore, anche se impreparato ad immergersi nellaprofondità di ogni verso con cui Severino Pel-lizzon -poeta dell’anima- mostra una continuaricerca del bene infinito che è Dio, il suo lentoavvicinarsi alla meta agognata e il suo talvoltainconsapevole trovarsi avvolto dall’amore to-tale e incommensurabile che è proprio e solo diDio.Un cammino prudente, un avanzare con umiltàe sollievo, e infine con l’entusiasmo velato dadolcezza e gratitudine per quel Dio che accoglie

    festosamente nonostante l’umana miseria, e in-nalza l’uomo alla sua stessa gloria. Il percorsoavvolge il poeta con veli di luce per condurlo avivere all’ombra delle ali di Dio: “Ora è tempoper essere creatura nuova, per guardare con

    occhi nuovi, per fidarsi finoin fondo e dire: -Non vedose non con il cuore di Dio.”I testi poetici, che si susse-guono raggruppati in tema-tiche specifiche, sono“illuminati” da immaginipittoriche tratte dalle operedella pittrice sambenedet-tese Claudia Cundari,anch’essa “artista del-l’anima”, che si avvaledelle proprie notevoli capa-cità di fermare sulla telasentimenti, emozioni, in-tense espressioni di attesa,di speranza, di dolore rasse-gnato, in un’armonia ditinte lievi o forti, luminosee affascinanti che catturanol’anima immergendola inun clima di comprensione edi spiritualità. I suoi fioriondeggianti rossi e gialli, icieli lievi attraversati da fo-late di vento e da voli digabbiani, le donne dagli

    occhi profondamente espressivi; le tematichereligiose, eucaristiche soprattutto; le sue Ma-donne e i Crocifissi dai volti penetranti e dolen-temente in attesa..La pittura della Cundari nonè vana, non è vuota e perciò non si dimentica.E’ questo, dunque, un testo insolito anche pertale connubio d’arte che induce il lettore a me-ditare le profondità dell’anima e le meravigliedei talenti che il Signore semina in ogni essereumano, esigendo da lui collaborazione e intensolavorio interiore perché da essi scaturiscal’opera d’arte capace di immergere ogni spiritoin Lui. (NAZZARENA PROSPERI)

    DALLA COMUNITA’ DEI PADRI SACRAMENTINIParrocchia di San Giuseppe

    “CON LA VITA” A CONTATTO DIRETTO

    Capodarco: “Qui nulla è impossibile”

    il primo campo di lavoro

    Il 19 luglio prenderà il via il primo campo di lavoro “Qui nulla è impossibile” organizzato dal-l’Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo, Agricoltura Capodarco, il Consorzio Al-berto Bastiani, il Cipsi e il Cnca Lazio. I giovani che parteciperanno al campo riceveranno il primodiploma di “Sognatore”, in linea con il pensiero del Fondatore di Capodarco Don Franco Mon-terubbianesi. Il campo ospiterà ventiquattro ragazzi, di cui dieci stranieri selezionati dallo Yap(Youth in Action for peace). Per dieci giorni praticheranno l’agricoltura sociale presso la Fattoriasociale Agricoltura Capodarco di Grottaferrata e presso la Mistica di Roma, dove oltre 100 ettaridi terreno ospitano laboratori e parte della produzione della cooperativa Agricola Capodarco. Du-rante il campo i ragazzi prenderanno parte al primo corso di formazione per “Sognatori in erba”che - spiegano i promotori - “vuole dare ai giovani gli strumenti per poter tornare a sognare unmondo ed una società più giusta e soprattutto dimostrare come questa sia possibile e realizzabilea partire da loro”. Tra le testimonianze: don Giacomo Panizza di “Progetto sud”, Ciro Coronadella Coop Resistenza che gestisce il bene confiscato “A. Lamberti” alla Camorra di Chiaiano etanti altri.

    Dal 9 luglio a Grottammare

    APRITI CIELO 2013osservazioni astronomiche, letture, proiezioni.

    Dopo il grande successo della primaedizione torna Apriti Cielo, una ma-nifestazione che vuole presentare lemeraviglie celesti attraverso osserva-zioni, letture e proiezioni. Organiz-zato dal Comune di Grottammare,dall’Associazione Culturale BlowUp, dall’Osservatorio AstronomicoColle Leone di Mosciano Sant’An-gelo e dalla Mediateca Comunale diGrottammare, il programma si artico-lerà in quattro piacevoli serate in cuil’osservazione telescopica dei pianetiverrà arricchita da proiezioni cinematografiche e letture a tema con Fernando Micucci e FrancescoCasagrande. Le serate si svolgeranno alla foce del fiume Tesino, sul lato nord, nel tratto del nuovolungomare di Grottammare con inizio a partire dalle 21.30. A guidare le osservazioni astronomichedi ogni serata ci saranno Alessio Marini, Leandro Saracino e Nicola Pandolfi dell’OsservatorioAstronomico Colle Leone di Mosciano Sant’Angelo. L’ingresso è libero. Si parte martedì 9 luglio,per poi proseguire un martedì sì e uno no, il 23 luglio, il 6 agosto e il 20 agosto. La prima seratadel 9 luglio prevede la proiezione del cortometraggio “L’universo conosciuto” prodotto dall’Ame-rican Museum of Natural History; poi un intervento filosofico del professor Moreno Montanaridal suo ultimo libro “Vivere la filosofia” con riferimenti al pensiero pitagorico e stoico e una me-ditazione guidata osservando le stelle; infine un omaggio all’astronomo, matematico, fisico, di-vulgatore scientifico e scrittore Fred Hoyle con la proiezione della prima puntata dello sceneggiatotelevisivo Rai “A come Andromeda” realizzato nel 1972 per la regia di Vittorio Cottafavi.

  • 7Anno XXX 14 Luglio 2013 PAG

    Da ripatransone a cura di A.G. - I.A.

    La Corale “Madonna di San Giovanni diRipatransone” nella serata di sabato 6 Luglio2013 ha partecipato nella chiesa di SantaMaria del Suffragio alla Rassegna CoraleEstiva di Fano con l’organizzazione e su in-vito della Cappella Musicale del Duomodella stessa Città, nell’ambito della quintaedizione dell’iniziativa “i Suoni e la Parola”.I coristi ripani, diretti dal Prof. Nazzareno Fa-

    nesi, hanno presentato un programma polifo-nico che spazia dal Rinascimento ai nostrigiorni: l’esecuzione è stata lungamente ap-plaudita dal numeroso e qualificato pubblico,ed apprezzata ripetutamente dalla signoraElena Vitali, presidente della Corale organiz-zatrice e dalla Maestra Nicoletta Carletti, di-rettore della Schola Cantorum del Duomo diSan Leo, l’altro coro ospite.

    Corale: lunghi applausi ed apprezzamenti alla Rassegna di Fano

    “FORME”: originale mostra dell’artista veneta Silvana Mellacina

    A Ripatransone, l’Amministrazione Comunalee l’Associazione Turistica Pro Loco con il so-stegno della Banca di Ripatransone Credito-Cooperativo e con il patrocinio di vari enti,hanno programmato una serie di iniziative daGiugno ad Ottobre 2013: il numero più consistentedegli eventi è concentrato nei mesi di Luglio-Agosto. Da venerdì 5 Luglio e per altri quattrovenerdì consecutivi (fino al 2 Agosto) è in pro-gramma dalle ore 20 alle 24, “La Passatella”con degustazione in 10 stands allestiti nel centrostorico, dei pregiati vini a denominazione protetta,prodotti da 10 cantine attive nel territorio ripano.Per queste serate, gli interessati possono usufruiredi un servizio di autobus, con partenza alle ore20.30 da San Benedetto del Tronto (Piazza Ga-ribaldi) e da Porto San Giorgio: costo del bigliettoeuro 3. Altri eventi del mese di Luglio: sabato13, ore 21, teatro all’aperto delle Fonti, Festivaldell’Appennino; giovedì 18, ore 17-19, quartieredi Roflano, Decathlon: gioco-sport; venerdì 19,ore 21.15, chiesa di San Rocco, XXXIII Concertod’Estate eseguito dalla Corale ripana “Madonnadi San Giovanni”, diretta da Nazzareno Fanesi;partecipano i cantanti lirici Ambra Vespasianied Ettore Nova e la pianista Laura Michelangeli;ore 21.30, Piazza XX Settembre, stinco al fornodella carne marchigiana I.G.P.; sabato 20 festadella Patrona della Città Santa Maria Maddalena,ore 18.30, Piazza Donna Bianca, concerto della

    “Picus Junior Band”; ore 20, stessa piazza,quarta sagra della carne marchigiana I.G.P. ;domenica 21 festa della Patrona: ore 11, Duo-mo-Basilica, messa pontificale del vescovoMons. Gervasio Gestori, animata dalla Corale“Madonna di San Giovanni”; ore 18, sala dirappresentanza del municipio, presentazione dellibro di Antonio Giannetti e Settimio Virgili:Personaggi Piceni, Vol. III; ore 20, Piazza DonnaBianca, quarta sagra della carne marchigiana;lunedì 22, festa liturgica della Patrona SantaMaria Maddalena; giovedì 25, ore 21, Giardinoex ACLI, “C’era chi c’è”: la leggenda dellaSibilla: narrazione animata e musicata, a curadei Laboratori Creativi; venerdì 26, ore 21.30,teatro “Mercantini”, concerto di fine corso dellaGiovanile Orchestra di Fiati, diretta dal M° Lo-renzo Della Fonte; sabato 27, dalle 17 alle 24,Corte delle Fonti, Concerto Hard Heavy Rock;sabato 27 e domenica 28, dalle 19 alle 24,festa del vino (folklore, gastronomia, musica)programmata presso la propria sede in ContradaTosciano (lungo la strada provinciale Ripatran-sone-Montefiore dell’Aso) dalla Cantina deiColli Ripani; martedì 30, ore 21.15, cortiledella sede della R.S.A., concerto del “DuoDarclè”, a cura dell’Associazione Musicale Mar-chigiana.Gli eventi ripani del mese di Agostosaranno pubblicati in un prossimo numero diquesto settimanale diocesano.

    Ripatransone: eventi estivi

    A Ripatransone, nella salad’esposizione “Ascanio Con-divi”, fino a domenica 28 Luglio2013 si può visitare l’originalemostra intitolata “Forme” dell’ar-tista veneta Silvana Mellacina,che vi espone 33 lavori. Il “ver-nissage” si è tenuto alle ore 19 disabato 29 Giugno 2013, presentiautorità locali e diversi iscrittiall’Associazione “Le CentoCittà”. Dopo l’indirizzo di saluto rivolto dalsindaco Prof. Remo Brunie la presentazione dellamostra da parte del consi-gliere comunale delegatoalla cultura Prof. PaoloPolidori, è intervenutal’artista con queste pa-role: Da sempre interes-sata alle arti figurative,dall’età giovanile amo la-vorare la cartapesta, ed èin questa antichissimaarte che esprimo il meglio di me stessa, lavo-randola in modo innovativo. La mia forma-zione artistica più approfondita viene dacorsi di cartapesta tenuti a Rovigo negli anni1990-99 dalla Maestra Gianna Mazzetto. Inseguito il mio percorso artistico si esprimeanche con l’uso, la sperimentazione e la con-seguente manipolazione di poli materiali, da

    cui traggo un’interiore gratificazione, ed inquesta sala espongo lavori soprattutto di

    questo mio secondo per-corso artistico. L’artistaMellacina ha partecipatoalle seguenti esposizioni:a Rovigo: “Conoscerel’artista 2012”, Settima eNona mostra di pittura;collettiva presso la Fon-dazione Xante Battagliaa Venezia ed a Milano;mostra “Sulle ali della

    creatività” a Rovigo dal 13 al 27 Aprile 2013.Alcune sue “creazioni” sono in mostra per-manente presso la Gallery Factory Museo“Xante Battaglia” in Via Lorenteggio 238 aMilano.La signora Silvana Mellacina si di-letta anche di poesia: alcune delle sue ultimecomposizioni, raccolte in un fascicolo, si pos-sono leggere nella sala “Condivi” di Ripa-transone.

    Mi hanno scritto via internet di un nuovo raggrup-pamento politico che si sta formando in vista delcongresso del Pd. Ci sono parole interessanti nelprogramma, in particolare quelle che riguardanouna scuola di politica. E’ proprio quella che manca.Screzi, opposizioni, litigi anche violenti, espulsioninell’ambito dei partiti ci sono stati sempre, ma allafine, dopo essersi date anche le sedie in testa, siusciva riappacificati negli ideali che si voleva pro-muovere e come concretamente esplicarli. Oggiimperversa l’individualismo espresso anche neisimboli, la politica è fatta di egoismi, tutti si sentono da parte della ragione. Il dialogo che è ilfondamento del vivere civile soccombe alla violenza ed anche in politica che dovrebbe essere lamassima espressione della democrazia, vige la legge del più forte. Nella nostra città tante cosenon vanno, occorre metodo e modo nella denuncia e non fare come qualche neofita che usa il“modo del pavone”, visto che siamo in argomento di capponi. L’andare avanti subito coll’accusaancor prima che si esponga la disfunzione, irrita e irrigidisce. Lasciatemelo dire, la classe politicache abbiamo conosciuto nella nostra giovinezza, formatasi nel dopo-guerra, pur combattendosinelle piazze nel periodo delle votazioni con comizi, manifesti a tappare finestre e volantini ovun-que, non faceva più differenza quando entravano in gioco gli interessi della città. Il metodo deicapponi di Renzo va a danno di tutti e non serve a rendere meno difficile “quelle quattro testespenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo so-

    vente tra compagni di sventura”. Quintiliano

    La nostra Parrocchia si è arricchita di una nuova dot-toressa. La nostra Alexandra Cameli, preziosaguida assieme a suo marito Massimo di uno dei no-stri Gruppi Post Cresima, lo scorso 4 luglio 2013 haconseguito la laurea presso l’Università di Macerata,Distaccamento di Spinetoli, in Scienze dell’Educa-zione e della Formazione con una tesi in Progetta-zione e valutazione dei processi formativi dal titolo“Un Posto a casa mia: Un’esperienza di accoglienzafamiliare”. Il Voto? Un ottimo 103! A lei vanno tuttele nostre congratulazioni e l’augurio di poter metterepresto a frutto tutta la sua esperienza in materia.Tutta l’equipe ed i giovani del Post Cresima, il no-stro Parroco Don Luis e tutta la comunità, assiemea tuo marito Massimo, ai tuoi figli Deborah e Lorised a Massimone e tutti i tuoi familiari ed amici, tiabbraccia forte e ti dice: BRAVA ALEXANDRA!

    Insieme ad Alexandra ha conseguito la Laurea inScienze dell’Educazione e della Formazione pressola medesima Università anche la giovane Ilaria Ga-brielli, nostra parrocchiana e nipote di Santa Gobbi,anch’essa preziosa collaboratrice nella nostra Co-munità.Ilaria ha discusso una tesi sull’integrazione degli im-migrati, argomento più che mai attuale nel momentostorico che stiamo vivendo, conseguendo un eccel-lente 104 come voto finale.Anche a lei vanno le congratulazioni, che si uni-scono a quelle di nonna Santa e di tutti i suoi fami-liari ed amici, da parte della nostra Comunità ed, inparticolar modo, dei Gruppi di Pulizia e di Don Luis.Auguriamo a Ilaria un futuro pieno di soddisfazioni.

    Valtesino - Parrocchia Madonna di Fatima

    Due Nuove Laureedi Giovanna Marcozzi e Laura Romagnoli

    I capponi di Renzo e la vita agitata della politica cittadinaContinua dalla prima pagina

    4 luglio: Papa Francesco riceve in

    udienza Enrico Letta, presidente del

    Consiglio dei ministri della Repubblica

    italiana

    4 luglio: Papa Francesco riceve in

    udienza Ignazio Roberto Maria Marino,

    sindaco di Roma

  • 8 Anno XXX 14 Luglio 2013PAG

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    SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con l’arrivo dell’estate il Centro Famigliavaria l’orario di apertura degli uffici di via Pizzi. Per il mese di luglio, infatti, ilCentro sarà attivo il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 16.30 alle 18.30, men-tre ad agosto sarà chiuso. Riapertura fissata, dunque, per lunedì 26 agosto propo-nendo delle importanti novità nell’ambito delle consulenze. Oltre al sostegno psicologico, legale e morale saranno avviati, per quanti ne farannorichiesta, il servizio di mediazione familiare e di consulenza finanziaria affinchéogni aspetto e problematica dell’attuale società possa trovare conforto attraversoun dialogo e un intervento che porti a una risoluzione concreta. A settembre, invece,riprenderanno gli appuntamenti del progetto “La famiglia per la famiglia”,avviato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

    Calendario appuntamenti:

    - domenica 15 settembre 2013, ore 16.30, presso la parrocchia San Filippo Neri“Amore vero, amore fragile, amore pure: dall’innamoramento all’amore” coni coniugi Scotto;- venerdì 20 settembre 2013, ore21.15, presso l’auditorium comunale

    Il Centro Famiglia

    informaOrario estivo e prossimi appuntamenti

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    XXIII CONVEGNO PER FAMIGLIEESPERIENZE LABORATORIALI, MOMENTI DI RIFLESSIONE E DI INTRATTENIMENTO

    O

    Pagina blasfema. E Facebook taceTra i milioni di pagine su Facebook, da qualche tempo ne esiste unadedicata – per così dire – alla Madonna. Il titolo, blasfemo, che ri-portiamo con profondo fastidio per dovere di cronaca, è “La VergineMaria avrebbe dovuto abortire” (in inglese “Virgin Mary shouldhave aborted”). La schermata è corredata da una vignetta in cuiMaria si guarda la pancia con espressione infastidita. Notizie di cuinon daremmo nemmeno conto, se non fosse che agli utenti chehanno scritto per chiedere il sacrosanto oscuramento della pagina,Facebook ha risposto: «Grazie per il tempo dedicato a segnalarequalcosa che lei ha ritenuto possa violare le Regole della nostra Co-munità. Segnalazioni come la sua sono importanti per rendereFacebook un ambiente sicuro ed accogliente. Abbiamo rivisto lapagina che hai segnalato e troviamo che non violi le nostre Regolein merito ai discorsi di odio». Una risposta preconfezionata, certo,che già da sola fa venire qualche dubbio circa le verifiche che effet-tivamente vengono svolte per rendere Facebook «un ambiente sicuroed accogliente». Ma il punto è: che cosa sarebbe successo se adessere colpiti fossero stati i simboli di altre fedi? Lo sappiamo bene.E se nel mirino fossero finite minoranze rumorose o gruppi sedicentidiscriminati? Si sarebbe scatenata – giustamente – una rivolta sociale.Ma se lo sfregio è al mondo cattolico, «le Regole non sono violate».Dentro Facebook. E fuori.  Viviana Daloiso (Avvenire)

    “genitori sempre: essere genitori anche se non

    tutto va bene nella coppia” con il dottor EzioAceti;- venerdì 11 ottobre, ore 21.15, presso l’audito-rium comunale“Mantenere la rotta: essere coppia all’era dei

    legami liquidi” con i coniugi Ventriglia;- venerdì 8 novembre 2013, ore 21.15, pressol’auditorium comunale“Adolescenza: quanto pensiamo di sapere e

    quanto c’è da scoprire” con il dottor Ezio Aceti.