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Incontro sulla «Gaudium et spes» sabato a Pegazzano. Relatore monsignor Pompili Riscoprire la speranza del Concilio Epifania di gioia, Andrea è tornato a casa DI GIUSEPPE SAVOCA audium et spes: la speranza del Concilio»: è questo il tema dell’incontro diocesano che si svolgerà sabato prossimo alle 16 nei locali della «cittadella della pace» di Pegazzano, alla Spezia, ed al quale monsignor Luigi Ernesto Palletti invita la cittadinanza spezzina e tutte le rappresentanze della società civile. Con questa iniziativa, il nuovo vescovo diocesano conferma la consuetudine dei suoi predecessori (venne iniziata negli anni Ottanta da monsignor Siro Silvestri e poi sempre proseguita, con varie formule) di dedicare il secondo sabato di gennaio ad un incontro di riflessione sui temi sociali e politici alla luce della dottrina sociale della Chiesa. Già lo scorso anno l’incontro ebbe come argomento centrale il Concilio Vaticano II, esaminato in una prospettiva di carattere storico. Quest’anno – «Anno della fede» la cui indizione, come è noto, è legata proprio anche al cinquantesimo dell’apertura del Concilio – l’incontro viene dedicato in modo specifico ad uno dei documenti principali dell’assise ecumenica, la G « costituzione pastorale «Gaudium et spes» («Gioia e speranza») relativa al rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo: un documento che, a mezzo secolo di distanza, conserva ancora oggi una straordinaria attualità. A parlarne, dopo l’introduzione di monsignor Palletti, sarà monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana e direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Sacerdote della diocesi laziale di Anagni – Alatri, monsignor Pompili ha conseguito il dottorato in teologia morale con una tesi sul tema dello sviluppo con particolare riferimento all’enciclica «Sollicitudo rei socialis» di Giovanni Paolo II. Alla Conferenza episcopale italiana è oggi uno dei più stretti collaboratori del presidente cardinale Angelo Bagnasco. L’incontro di sabato, come detto, si terrà a Pegazzano, con ingresso alla «cittadella della pace» da via XV Giugno 38, zona dove è ampia la disponibilità di parcheggio. Il vescovo invita caldamente tutti ad intervenire, stante anche l’attualità degli argomenti trattati. «Rispettare la vita, promuovere la famiglia, impegno per il lavoro, sono vie per una vera cultura della pace» Il presepe dei Salesiani alla Neve: una «porta» della fede La bandiera dell’Unitalsi sfila alla Spezia Sarzana. «L’infanzia di Gesù» al museo diocesano rosegue a Sarzana sino al 10 febbraio la mostra d’arte sull’«Infanzia di Gesù», allestita in occasione del periodo natalizio nella sede di piazza Cittadella del museo diocesano. La mostra, che ha come sottotitolo «Quando l’arte testimonia la fede», si inserisce appunto nelle iniziative culturali per l’Anno della fede ed ospita P una ventina di sculture e di dipinti datati dal Duecento al Settecento. Le opere provengono sia da luoghi di culto dell’area sarzanese sia da collezioni private. Il catalogo, curato dal direttore del museo Maurizio Marchini, si apre con una sintesi dei «Vangeli dell’Infanzia» firmata dal canonico don Gianni Crovara, sintesi che fa da utile e bella introduzione all’elenco delle opere: «Per i cristiani, cattolici e ortodossi – scrive don Crovara – quei racconti sono stati di aiuto nella formazione della dottrina centrale di Gesù Dio e uomo». Per ciascuna opera, prima di un’accurata analisi storico–artistica, vengono presentati, in maniera di agevole lettura, i temi religiosi che le sono sottesi, con richiami alla «Parola che si fa immagine», al «mistero», alla «Preghiera liturgica» ed alla «Fede professata». Tra le opere principali che sono esposte, l’«Annunciazione» in marmo, di scultore pisano della prima metà del Duecento, l’«Adorazione dei pastori» di Domenico Fiasella detto «Il Sarzana», la «Presentazione al tempio» di Antonio da Carpena detto «Il Carpenino» La mostra, inaugurata dal vescovo diocesano monsignor Luigi Ernesto Palletti, è già stata visitata da molte persone e rimane aperta come detto sino al 10 febbraio. L’orario è dalle 16 alle 19 dei sabati e delle domeniche (compreso oggi). Per visite guidate, occorre prenotare telefonando al n. 0187.603102, mail [email protected]. ell’Anno della fede, la comunità parrocchiale dei Salesiani, a Nostra Signora della Neve, ha allestito un presepe singolare, ancora visitabile in questi giorni. Il presepe al tema della fede è strettamente collegato, e presenta l’evento stesso di Betlemme come «porta della fede». La visita al presepe parte infatti dall’esterno dell’ambiente allestito per celebrare la Nascita di Gesù: per entrare si varca, appunto, la «porta della fede». Gesù stesso si presenta con «Io sono la porta!». Il percorso, poi, va oltre la nascita e segue Gesù nelle tappe della sua vita, lungo le strade di Terrasanta («le nostre strade»), sino alla salita al Calvario. Altra immagine ricorrente è quella evangelica del pastore e delle pecore: «Gesù è il pastore che fa entrare nell’ovile della fede, dove si trovano la sua parola, la sua forza, il perdono, l’Eucaristia». L’intera iniziativa si colloca nel contesto del messaggio di don Bosco: «Educhiamo alla vita buona del Vangelo». Il presepe, come detto, può ancora essere visitato ogni giorno nella chiesa salesiana di viale Garibaldi, alla Spezia, negli orari di apertura. N l Papa conclude il suo messaggio con l’auspicio che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace... Anch’io faccio mia questa speranza e colgo l’occasione per gioire insieme a voi per la lieta notizia dell’avvenuta liberazione del giovane imprenditore Andrea Calevo, che proprio oggi grazie al lavoro incessante e competente delle Forze dell’ordine ha potuto riabbracciare i suoi cari». Con queste parole, pronunciate in cattedrale alla Spezia la sera dell’ultimo dell’anno (vedi articolo a fianco), monsignor Luigi Ernesto Palletti ha voluto esprimere la gioia personale e quella dell’intera comunità cristiana per la liberazione di Calevo (nella foto), avvenuta la mattina stessa a Sarzana, insieme all’arresto dei sequestratori. Il vescovo e la diocesi avevano trepidato e pregato per un tale evento, e la gioia è stata grande. A Lerici, la tradizionale veglia di preghiera in San Francesco in attesa del nuovo anno si è così tramutata in preghiera di ringraziamento. Il giorno successivo, sempre a Lerici, dopo la Messa delle 8.30 il parroco don Federico Paganini ha guidato un pellegrinaggio sino alla piccola chiesa della Madonna di Maralunga. Oggi, Epifania, a gioire è invece la parrocchia di Romito Magra, anch’essa molto legata alla famiglia Calevo, con una Messa celebrata dal parroco don Luigi Vegini alle 10.30. I « Prosegue sino al 10 febbraio una mostra inserita nel programma delle iniziative per l’Anno della fede Fuga in Egitto (proprietà Doni) Il vescovo Palletti prosegue la tradizione diocesana di un incontro nel mese di gennaio sui temi della dottrina sociale E invita la società civile a confrontarsi sull’attualità del Concilio Vaticano II onsignor Palletti ha illustrato, in occasione del 1° gennaio, il messaggio del Papa sul tema «Beati gli operatori di pace, saranno chiamati figli di Dio». È stata un’occasione, prima alla Spezia e poi a Sarzana – alla presenza delle autorità civili e militari e di molti fedeli –, per soffermarsi su alcuni elementi di fondo di analisi della società di oggi e di proposte serene ed aperte per migliorare le condizioni di tutti. «La semplice assenza di confitti – ha detto il vescovo richiamando il messaggio del Papa – non potrà mai essere chiamata a pieno titolo pace». Ma come fare, allora? Giovanni XXIII, nella «Pacem in terris», esprimeva la necessità che la convivenza tra gli uomini fosse fondata M su verità, libertà, amore, giustizia. Oggi, nella prospettiva del bene comune, Benedetto XVI ci indica, in modo sereno ed illuminante, alcune vie per una stabile cultura della pace, a partire dal «rispetto per la vita umana, considerata nella molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale. Operatori di pace sono coloro che amano, che difendono, e che promuovono la vita in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente». Ma anche la struttura naturale del matrimonio, unione fra un uomo ed una donna, va sempre più riconosciuta e promossa – nel suo carattere particolare e nel suo insostituibile ruolo sociale – come vero elemento di pace: «La famiglia – cellula base della società dal punto di vista demografico, etico, pedagogico, economico e politico – è uno dei soggetti indispensabili per realizzare una cultura della pace». Il Santo Padre si sofferma ancora su altri temi: il diritto alla libertà religiosa, sia nella libertà di adesione, sia nella libertà di testimoniare la propria religione, con ciò che ne compete; il ruolo primario dei genitori nell’educazione dei figli; il diritto al lavoro, che è «tra i diritti e doveri sociali oggi maggiormente minacciati». Dice il vescovo: «Una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, deve irrobustirne la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia e la società». Tutti questi principi sono iscritti nella natura umana, riconoscibili con la ragione, comuni a tutti. Il Papa, ancora, afferma che la pace deve poggiarsi su nuovi modelli di sviluppo e di economia, e propone una vera pedagogia della pace, la quale richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati: passare dalla tolleranza alla benevolenza, dire no alla vendetta, diffondere la pedagogia del perdono. «Tutti, così, possono essere veri operatori e costruttori di pace». Premio della bontà l termine del Pontificale delle 10.30 in cattedrale alla Spezia, monsignor Palletti consegna stamani alla presidente Unitalsi Donatella Galeotti il «Premio della bontà» per il 2012. Verrà letta la motivazione, che richiama il grande aiuto materiale e spirituale alle persone malate in ottant’anni di attività alla Spezia. A mosaico Pontificali del vescovo Oggi, so- lennità dell’Epifania, il vescovo diocesano, oltre alla Messa pontificale in cattedrale al- la Spezia (vedi articolo a parte), nel corso della quale viene consegnato il «Premio della bontà», presiede alle 18 la Messa pon- tificale nella basilica concattedrale di Sar- zana. Concelebrano canonici del capitolo e parroci della vallata. Ricordo di padre Dionisio Dome- nica prossima, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, in via XX Settem- bre alla Spezia (già officiata dai Cappucci- ni sino allo scorso anno), verranno ricor- dati i ventitrè anni dalla scomparsa di pa- dre Dionisio, il popolare fondatore alla Spe- zia del «Sorriso fran- cescano», spentosi nel gennaio 1990. Alle 11 presiederà la Messa a ricordo del frate cap- puccino, che fu anche per molti anni cap- pellano dell’Arsenale, il vescovo emerito monsignor Bassano Staffieri. Saranno pre- senti suor Germana e gli ospiti attuali della comunità fondata da padre Dionisio. La giornata dei «migranti» Do- menica prossima la Chiesa celebra la «Gior- nata dei migranti», dedicati a quanti, per- sone singole o gruppi familiari, vivono lon- tani dalla loro terra. Anche alla Spezia il loro numero è andato crescendo ed in tan- ti partecipano alla «Giornata» che, que- st’anno, viene celebrata nella parrocchia di Rebocco. Domenica alle 10.30 il vesco- vo diocesano presiederà la Messa per lo- ro, arricchita da canti delle diverse tradi- zioni. Al termine, festa insieme. Festa delle famiglie a Veppo Do- menica prossima alle 16 monsignor Palletti presiederà a Veppo, in alta Val di Vara, la Messa per la «festa delle famiglie». Si trat- ta di una iniziativa promossa anni fa dal parroco don Mario Perinetti anche come richiamo al valore della presenza delle fa- miglie in luoghi di spopolamento. Dopo la Messa, ci sarà un momento di festa. Adorazione per le vocazioni Gio- vedì prossimo ritorna a Sarzana l’Adora- zione eucaristica mensile per le vocazioni al sacerdozio. L’Adorazione inizia alle 21 nella cappella del seminario, con ingresso da via Mascardi. Tutti sono invitati. Un’offerta di Carispezia La Caritas diocesana, a nome di tutti gli ospiti, dei vo- lontari e degli operatori della casa di ac- coglienza “Comunità dell’orto” di via Bru- gnato alla Spezia, ringrazia la banca «Ca- rispezia – Crédit Agricole» per un genero- so contributo. Il contributo, consegnato dal direttore generale Roberto Ghisellini al direttore della Caritas don Luca Palei, verrà utilizzato a parziale copertura dei costi so- stenuti per il servizio mensa, attivato di re- cente presso la comunità, che ospita per- sone e famiglie in difficoltà. «Barsoom» ci parla È uscito l’ultimo numero del 2012 di «Barsoom», la rivista dei volontari di «Crescita comunitaria», e- dita dalla cooperativa Alpicella. Interes- santi, oltre alle testimonianze di ospiti e di educatori, l’articolo sui beni confiscati alla criminalità, presenti anche a Sarzana (una villa, due appartamenti e un terreno) e non ancora consegnati ad attività socia- li, ed un’analisi di Paola Maggiordomo sul- le tante forme di violenza nei rapporti tra le persone. «Barsoom» può essere richie- sta alla Spezia (tel. 0187.255.7314) o a Sar- zana (tel. 0187.611.2230). Padre Dionisio 1 www.spezia.chiesacattolica.it a cura dell’UFFICIO DIOCESANO COMUNICAZIONI SOCIALI Via Don Minzoni, 56 19121 La Spezia Tel. e fax: 0187.734865 e-mail: [email protected] Domenica, 6 gennaio 2013 LA SPEZIA SARZANA-BRUGNATO

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Incontro sulla «Gaudium et spes» sabato a Pegazzano. Relatore monsignor Pompili

Riscoprirela speranzadel Concilio

Epifania di gioia, Andrea è tornato a casa

DI GIUSEPPE SAVOCA

audium et spes: lasperanza del Concilio»:è questo il tema

dell’incontro diocesano che sisvolgerà sabato prossimo alle 16nei locali della «cittadella dellapace» di Pegazzano, alla Spezia,ed al quale monsignor LuigiErnesto Palletti invita lacittadinanza spezzina e tutte lerappresentanze della societàcivile. Con questa iniziativa, ilnuovo vescovo diocesanoconferma la consuetudine deisuoi predecessori (venne iniziatanegli anni Ottanta da monsignorSiro Silvestri e poi sempreproseguita, con varie formule) didedicare il secondo sabato digennaio ad un incontro diriflessione sui temi sociali epolitici alla luce della dottrinasociale della Chiesa. Già lo scorsoanno l’incontro ebbe comeargomento centrale il ConcilioVaticano II, esaminato in unaprospettiva di carattere storico.Quest’anno – «Anno della fede»la cui indizione, come è noto, èlegata proprio anche alcinquantesimo dell’apertura delConcilio – l’incontro vienededicato in modo specifico aduno dei documenti principalidell’assise ecumenica, la

G«costituzione pastorale «Gaudiumet spes» («Gioia e speranza»)relativa al rapporto della Chiesacon il mondo contemporaneo:un documento che, a mezzosecolo di distanza, conservaancora oggi una straordinariaattualità. A parlarne, dopol’introduzione di monsignorPalletti, sarà monsignorDomenico Pompili,sottosegretario della Conferenzaepiscopale italiana e direttoredell’ufficio nazionale per lecomunicazioni sociali. Sacerdotedella diocesi laziale di Anagni –Alatri, monsignor Pompili haconseguito il dottorato inteologia morale con una tesi sultema dello sviluppo conparticolare riferimentoall’enciclica «Sollicitudo reisocialis» di Giovanni Paolo II.Alla Conferenza episcopaleitaliana è oggi uno dei più stretticollaboratori del presidentecardinale Angelo Bagnasco.L’incontro di sabato, come detto,si terrà a Pegazzano, con ingressoalla «cittadella della pace» da viaXV Giugno 38, zona dove èampia la disponibilità diparcheggio. Il vescovo invitacaldamente tutti ad intervenire,stante anche l’attualità degliargomenti trattati.

«Rispettare la vita, promuovere la famiglia, impegnoper il lavoro, sono vie per una vera cultura della pace»

Il presepe dei Salesiani allaNeve: una «porta» della fede

La bandiera dell’Unitalsi sfila alla Spezia

Sarzana.«L’infanzia di Gesù» al museo diocesano

rosegue a Sarzanasino al 10 febbraio lamostra d’arte

sull’«Infanzia di Gesù»,allestita in occasione delperiodo natalizio nellasede di piazza Cittadelladel museo diocesano. Lamostra, che ha comesottotitolo «Quando l’artetestimonia la fede», siinserisce appunto nelleiniziative culturali perl’Anno della fede ed ospita

P

una ventina disculture e di dipintidatati dal Duecentoal Settecento. Leopere provengonosia da luoghi diculto dell’area

sarzanese sia da collezioniprivate. Il catalogo, curatodal direttore del museoMaurizio Marchini, si aprecon una sintesi dei«Vangeli dell’Infanzia»firmata dal canonico donGianni Crovara, sintesiche fa da utile e bellaintroduzione all’elencodelle opere: «Per icristiani, cattolici eortodossi – scrive donCrovara – quei racconti

sono stati di aiuto nellaformazione della dottrinacentrale di Gesù Dio euomo». Per ciascunaopera, prima diun’accurata analisistorico–artistica, vengonopresentati, in maniera diagevole lettura, i temireligiosi che le sonosottesi, con richiami alla«Parola che si faimmagine», al «mistero»,alla «Preghiera liturgica»ed alla «Fede professata».Tra le opere principali chesono esposte,l’«Annunciazione» inmarmo, di scultore pisanodella prima metà delDuecento, l’«Adorazione

dei pastori» di DomenicoFiasella detto «IlSarzana», la«Presentazione al tempio»di Antonio da Carpenadetto «Il Carpenino» Lamostra, inaugurata dalvescovo diocesanomonsignor Luigi ErnestoPalletti, è già stata visitatada molte persone erimane aperta come dettosino al 10 febbraio.L’orario è dalle 16 alle 19dei sabati e delledomeniche (compresooggi). Per visite guidate,occorre prenotaretelefonando al n.0187.603102, [email protected].

ell’Anno della fede, la comunità parrocchiale deiSalesiani, a Nostra Signora della Neve, haallestito un presepe singolare, ancora visitabile

in questi giorni. Il presepe al tema della fede èstrettamente collegato, e presenta l’evento stesso diBetlemme come «porta della fede». La visita al presepeparte infatti dall’esterno dell’ambiente allestito percelebrare la Nascita di Gesù: per entrare si varca,appunto, la «porta della fede». Gesù stesso si presentacon «Io sono la porta!». Il percorso, poi, va oltre lanascita e segue Gesù nelle tappe della sua vita, lungo lestrade di Terrasanta («le nostre strade»), sino alla salitaal Calvario. Altra immagine ricorrente è quellaevangelica del pastore e delle pecore: «Gesù è il pastoreche fa entrare nell’ovile della fede, dove si trovano lasua parola, la sua forza, il perdono, l’Eucaristia».L’intera iniziativa si colloca nel contesto del messaggiodi don Bosco: «Educhiamo alla vita buona delVangelo». Il presepe, come detto, può ancora esserevisitato ogni giorno nella chiesa salesiana di vialeGaribaldi, alla Spezia, negli orari di apertura.

N

l Papa conclude il suo messaggio conl’auspicio che tutti possano essere verioperatori e costruttori di pace... Anch’io

faccio mia questa speranza e colgo l’occasioneper gioire insieme a voi per la lieta notiziadell’avvenuta liberazione del giovaneimprenditore Andrea Calevo, che proprio oggigrazie al lavoro incessante e competente delleForze dell’ordine ha potuto riabbracciare i suoicari». Con queste parole, pronunciate incattedrale alla Spezia la sera dell’ultimodell’anno (vedi articolo a fianco), monsignorLuigi Ernesto Palletti ha voluto esprimere lagioia personale e quella dell’intera comunitàcristiana per la liberazione di Calevo (nella

foto), avvenuta la mattina stessa a Sarzana,insieme all’arresto dei sequestratori. Il vescovo ela diocesi avevano trepidato e pregato per untale evento, e la gioia è stata grande. A Lerici, latradizionale veglia di preghiera in SanFrancesco in attesa del nuovo anno si è cosìtramutata in preghiera di ringraziamento. Ilgiorno successivo, sempre a Lerici, dopo laMessa delle 8.30 il parroco don FedericoPaganini ha guidato un pellegrinaggio sino allapiccola chiesa della Madonna di Maralunga.Oggi, Epifania, a gioire è invece la parrocchia diRomito Magra, anch’essa molto legata allafamiglia Calevo, con una Messa celebrata dalparroco don Luigi Vegini alle 10.30.

Prosegue sino al 10 febbraiouna mostra inserita nelprogramma delle iniziativeper l’Anno della fede

Fuga in Egitto (proprietà Doni)

Il vescovo Palletti prosegue la tradizione diocesanadi un incontro nel mese di gennaio sui temi della dottrina socialeE invita la società civile a confrontarsi sull’attualità del Concilio Vaticano II

onsignor Palletti haillustrato, inoccasione del 1°

gennaio, il messaggio delPapa sul tema «Beati glioperatori di pace, sarannochiamati figli di Dio». È stataun’occasione, prima allaSpezia e poi a Sarzana – allapresenza delle autorità civilie militari e di molti fedeli –,per soffermarsi su alcunielementi di fondo di analisidella società di oggi e diproposte serene ed aperte permigliorare le condizioni ditutti. «La semplice assenza diconfitti – ha detto il vescovorichiamando il messaggio delPapa – non potrà mai esserechiamata a pieno titolopace». Ma come fare, allora?Giovanni XXIII, nella «Pacemin terris», esprimeva lanecessità che la convivenzatra gli uomini fosse fondata

M su verità, libertà, amore,giustizia. Oggi, nellaprospettiva del benecomune, Benedetto XVI ciindica, in modo sereno edilluminante, alcune vie peruna stabile cultura dellapace, a partire dal «rispettoper la vita umana,considerata nellamolteplicità dei suoi aspetti,a cominciare dal suoconcepimento nel suosvilupparsi, e sino alla suafine naturale. Operatori dipace sono coloro che amano,che difendono, e chepromuovono la vita in tuttele sue dimensioni: personale,comunitaria e trascendente».Ma anche la strutturanaturale del matrimonio,unione fra un uomo ed unadonna, va sempre piùriconosciuta e promossa –nel suo carattere particolare e

nel suo insostituibile ruolosociale – come veroelemento di pace: «Lafamiglia – cellula base dellasocietà dal punto di vistademografico, etico,pedagogico, economico epolitico – è uno dei soggettiindispensabili per realizzareuna cultura della pace». IlSanto Padre si soffermaancora su altri temi: il dirittoalla libertà religiosa, sia nellalibertà di adesione, sia nellalibertà di testimoniare lapropria religione, con ciò chene compete; il ruoloprimario dei genitorinell’educazione dei figli; ildiritto al lavoro, che è «tra idiritti e doveri sociali oggimaggiormente minacciati».Dice il vescovo: «Unarinnovata considerazione dellavoro, basata su principietici e valori spirituali, deveirrobustirne la concezionecome bene fondamentale perla persona, la famiglia e lasocietà». Tutti questi principisono iscritti nella naturaumana, riconoscibili con laragione, comuni a tutti. IlPapa, ancora, afferma che lapace deve poggiarsi su nuovimodelli di sviluppo e dieconomia, e propone unavera pedagogia della pace, laquale richiede una ricca vitainteriore, chiari e validiriferimenti morali,atteggiamenti e stili di vitaappropriati: passare dallatolleranza alla benevolenza,dire no alla vendetta,diffondere la pedagogia delperdono. «Tutti, così,possono essere veri operatorie costruttori di pace».

Premio della bontàl termine del Pontificale delle10.30 in cattedrale alla

Spezia, monsignor Palletticonsegna stamani alla presidenteUnitalsi Donatella Galeotti il«Premio della bontà» per il 2012.Verrà letta la motivazione, cherichiama il grande aiutomateriale e spirituale allepersone malate in ottant’anni diattività alla Spezia.

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mosaico

Pontificali del vescovo Oggi, so-lennità dell’Epifania, il vescovo diocesano,oltre alla Messa pontificale in cattedrale al-la Spezia (vedi articolo a parte), nel corsodella quale viene consegnato il «Premiodella bontà», presiede alle 18 la Messa pon-tificale nella basilica concattedrale di Sar-zana. Concelebrano canonici del capitoloe parroci della vallata.

Ricordo di padre Dionisio Dome-nica prossima, nella chiesa parrocchialedel Sacro Cuore di Gesù, in via XX Settem-bre alla Spezia (già officiata dai Cappucci-ni sino allo scorso anno), verranno ricor-dati i ventitrè anni dalla scomparsa di pa-dre Dionisio, il popolare fondatore alla Spe-

zia del «Sorriso fran-cescano», spentosi nelgennaio 1990. Alle 11presiederà la Messa aricordo del frate cap-puccino, che fu ancheper molti anni cap-pellano dell’Arsenale,il vescovo emeritomonsignor BassanoStaffieri. Saranno pre-senti suor Germana egli ospiti attuali dellacomunità fondata da

padre Dionisio.

La giornata dei «migranti» Do-menica prossima la Chiesa celebra la «Gior-nata dei migranti», dedicati a quanti, per-sone singole o gruppi familiari, vivono lon-tani dalla loro terra. Anche alla Spezia illoro numero è andato crescendo ed in tan-ti partecipano alla «Giornata» che, que-st’anno, viene celebrata nella parrocchiadi Rebocco. Domenica alle 10.30 il vesco-vo diocesano presiederà la Messa per lo-ro, arricchita da canti delle diverse tradi-zioni. Al termine, festa insieme.

Festa delle famiglie a Veppo Do-menica prossima alle 16 monsignor Pallettipresiederà a Veppo, in alta Val di Vara, laMessa per la «festa delle famiglie». Si trat-ta di una iniziativa promossa anni fa dalparroco don Mario Perinetti anche comerichiamo al valore della presenza delle fa-miglie in luoghi di spopolamento. Dopo laMessa, ci sarà un momento di festa.

Adorazione per le vocazioni Gio-vedì prossimo ritorna a Sarzana l’Adora-zione eucaristica mensile per le vocazionial sacerdozio. L’Adorazione inizia alle 21nella cappella del seminario, con ingressoda via Mascardi. Tutti sono invitati.

Un’offerta di Carispezia La Caritasdiocesana, a nome di tutti gli ospiti, dei vo-lontari e degli operatori della casa di ac-coglienza “Comunità dell’orto” di via Bru-gnato alla Spezia, ringrazia la banca «Ca-rispezia – Crédit Agricole» per un genero-so contributo. Il contributo, consegnatodal direttore generale Roberto Ghisellini aldirettore della Caritas don Luca Palei, verràutilizzato a parziale copertura dei costi so-stenuti per il servizio mensa, attivato di re-cente presso la comunità, che ospita per-sone e famiglie in difficoltà.

«Barsoom» ci parla È uscito l’ultimonumero del 2012 di «Barsoom», la rivistadei volontari di «Crescita comunitaria», e-dita dalla cooperativa Alpicella. Interes-santi, oltre alle testimonianze di ospiti edi educatori, l’articolo sui beni confiscatialla criminalità, presenti anche a Sarzana(una villa, due appartamenti e un terreno)e non ancora consegnati ad attività socia-li, ed un’analisi di Paola Maggiordomo sul-le tante forme di violenza nei rapporti trale persone. «Barsoom» può essere richie-sta alla Spezia (tel. 0187.255.7314) o a Sar-zana (tel. 0187.611.2230).

Padre Dionisio

1www.spezia.chiesacattolica.it

a cura dell’UFFICIO DIOCESANOCOMUNICAZIONI SOCIALI

Via Don Minzoni, 5619121 La Spezia Tel. e fax: 0187.734865 e-mail: [email protected]

Domenica, 6 gennaio 2013

LA SPEZIASARZANA-BRUGNATO

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La fondazione «Oasis de amor y paz» impegnataa promuovere una mentalità di giustizia e pace

Quel «ponte»con la Colombiaper i giovani

Campane a festa per capodanno

DI GIAMPIERO ALBERTI

ampane a festa la notte di Ca-podanno a Terzorio. Allo scoc-care della mezzanotte, dalla tor-

re campanaria della Chiesa parroc-chiale, si è elevata in cielo una melo-dia solenne. Un modo originale perdar avvio al nuovo anno. A importa-re questa novità, nel piccolo paese di200 abitanti alle spalle di Santo Ste-fano al Mare, è stato don Alexey Yan-dushev Rumyantsev. «I parrocchianinon erano abituati, ma a Roma – rac-

C

conta il giovane sacerdote – ètradizione suonare le campa-ne a festa a capodanno. Hovoluto unire la melodia fe-stosa delle nostre campanecon quelle di piazza San Pie-tro e di tutte Basiliche di Ro-ma, con l’intento di richia-mare l’unità dei cristiani inquel momento di festa». Il ti-more di disturbare le perso-ne anziane lo ha avuto, matutti hanno gradito la sorpre-sa. Quando l’ho incontratoqualche sera fa a casa della fa-miglia Cerato, mi sono chie-sto che legame avesse con Ter-zorio. Mi ha raccontato di es-sere venuto in Italia per glistudi e di aver conosciuto, aRoma, mons. Umberto Tof-

fani, Vicario Generale dellaDiocesi di Ventimiglia – San-remo. Fu lui, tre anni fa, a por-tarlo in paese per celebrare leMesse estive. Don Alexey siinnamorò subito del piccoloborgo e dei suoi abitanti: «O-gni volta che vengo a Terzo-rio sono accolto da tanti in-viti. Ormai nel paese cono-sco tutti e quando arrivo misento a casa». Il giovane pre-sbitero, che parla perfetta-mente l’italiano ma anchel’inglese, il tedesco e il polac-co, è amante dell’arte e dellacultura e ogni volta che tornanella nostra Diocesi parte al-la scoperta di Chiese e opered’arte. La sua presenza è gra-dita anche al clero diocesano

che, con il suo arrivo, ha unsacerdote in più a disposizio-ne. Nei pochi giorni che si èfermato in Diocesi, ad esem-pio, ha sostituito don GautierFilardo, parroco di S. Gio-vanni Battista, impegnato ne-gli studi in Teologia Spiritua-le a Roma. Don Alessio, chein Russia ricopre importantiincarichi, ci tiene a ringrazia-re l’arcivescovo di Mosca:«Mons. Paolo Pezzi sa che so-no legato a Terzorio e mi fa ri-tornare qui qualche volta l’an-no. In Russia esiste una solaDiocesi della Chiesa cattolicae i pochi sacerdoti hannomolto lavoro». Al suo rientroin patria don Alessio sarà ac-colto dai suoi 18 seminaristi

e da tante responsabilità. Ilsuo vescovo, infatti, oltre adaverlo destinato Prefetto de-gli studi del Seminario Mag-giore di San Pietroburgo, gliha assegnato l’incarico di po-stulatore per la causa di bea-tificazione dei 14 martiri rus-si del XX secolo e lo ha no-minato difensore dei vincolimatrimoniali del tribunaleecclesiastico di Mosca.

Le mani dei bambini colombiani sfruttati nelle piantagioni di coca

Don Alexey Yandushev Rumyantsev

A Terzorio originale salutoall’anno nuovo da un’ideadi don Alexey, prete russoapprezzatissimo nella zona

Chi è il prete della Fundationon Rito Julio Alvarez Rodriguez ènato in Colombia a San Calixto nel

1972 da una famiglia numerosa e profon-damente cristiana. Dopo gli studi pressoil Seminario “Pio XI” di Bordighera fu or-dinato sacerdote nel giugno del 2000 damons. Giacomo Barabino e poi inviatocome vice parroco nella parrocchia diNostra Signora degli Angeli in San Remo.Mons. Alberto Maria Careggio da alcunianni gli ha affidato la cura pastorale del-la parrocchia di Roverino “Natività di Ma-ria Vergine”. Non solo fondatore della“Fundacion Oasis de Amor y Paz” ma an-che dell’Associazione “Angeli di pace San-remo” che cura il sostegno economicodella fondazione. Ha dichiarato: “Con ilcontributo di parrocchie, famiglie e sin-goli individui, sono state costruite variecase in Colombia. Grazie alla collabora-zione di volontari italiani che si sono re-cati personalmente sul luogo, sono statirealizzati numerosi progetti destinati arendere almeno in parte autosufficien-te la comunità: pollai e porcilaie, laghiartificiali per l’allevamento dei pesci peril consumo e per la vendita, bananeti, a-ranceti e la costruzione di un biodige-store che, utilizzando lo sterco dei suini,produce buona parte del gas necessarioper il consumo della Fondazione».

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DI SERGIO PALLANCA

el mese di dicembre del2012 sono iniziati i festeg-giamenti per la ricorrenza

dei 170 anni di insediamento nelConvento di Sant’Antonio delleSuore Gianelline di Nostra Signo-ra Dell’Orto giunte a Ventimiglia il12 Dicembre 1842. Il convento diSant’Antonio, complesso seicente-sco progettato dall’architetto PietroCorradi, eretto sui resti del palaz-zo dei Conti di Ventimiglia, ab o-rigine ospitava le monache Cano-nichesse Lateranensi, ordine ago-stiniano di clausura, le Canoni-chesse con la loro Badessa lascia-rono Ventimiglia a fine ‘700 permotivi sconosciuti, nel 1866 con lasecolarizzazione dei beni ecclesia-stici il convento divenne proprietàdel Demanio che nel 1871 lo ce-dette al Comune di Ventimiglia cuituttora appartiene. La Congrega-zione delle Figlie di Maria Santis-

sima dell’Ortofu fondata il 12gennaio 1829dal vescovo diChiavari Anto-nio Gianelli, na-tivo di Cerretaun piccolissimopaese di monta-gna del comunedi Carro, Spe-zia, nominatovescovo di Bob-

bio il 6 maggio 1838 e infine pro-clamato santo il 21 ottobre 1951. Nel 1842 era vescovo di Ventimi-glia mons. Biale, antico compagnodi studi in Seminario del Gianelli,il Biale chiese aiuto per una Venti-miglia ridotta in miseria all’amicovescovo di Chiavari che pronta-mente inviò alcune sue suore. Lesuore dell’Orto giunsero in unaVentimiglia ridotta allo stremo, lecarestie, le gravi perdite umane emateriali per le guerre napoleoni-che e le periodiche ondate di ma-lattie endemiche avevano ridotto lacittà in uno stato miserevole, la Ma-dre Superiore, cofondatrice del-l’Ordine, Caterina Podestà, annotònel suo diario di viaggio da Chia-vari a Ventimiglia: ”Che Ventimi-glia! Era proprio di tutto affama-ta”. Le otto suore Gianelline, “po-vere in aiuto dei poveri” si dedica-rono da subito ad istituire un e-ducandato per le giovinette: inse-gnarono loro oltre che a leggere escrivere a cucire, ricamare senza tra-lasciare lezioni di musica e canto.Così annota Suor Caterina: “Le ra-gazze imparano l’arte di cucire, diimbottire coperte, filare lana e co-tone oltre che a far pizzi e macramèper venderli e sostenersi”. La mis-sione delle Suore dell’Orto non silimitò all’insegnamento, si assun-sero anche la direzione e le fun-zioni di infermiere nell’OspedaleCivile di Santo Spirito contiguo alConvento. Ben presto nell’edu-candato delle Suore dell’Orto ri-suonarono le voci e i canti di oltrecento fanciulle strappate alla famee all’ignoranza. Tuttora le suoredell’Orto svolgono in Ventimigliauna fondamentale funzione di e-ducazione e di aggregazione per igiovani con attività di Scuola Ma-terna, Doposcuola e Colonia esti-va.

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Le suoreGianelline a Ventimigliada 170 anni

Sant’Antonio

DI FERRUCCIO BORTOLOTTO

l primo giorno dell’anno èdedicato alla preghiera ed allariflessione sulla pace. Benedetto

XVI nel messaggio di quest’anno harichiamato i credenti e noncredenti a riscoprire il significatodella beatitudine evangelica: “Beatigli operatori di pace”. Nella nostraChiesa locale sono tante leiniziative di preghiera, diformazione e di attività che simuovono in questa direzione,anche se purtroppo i media sonotroppo imbevuti di quella culturadella disperazione e della violenzache ottiene molti consensi fra ilettori che si lasciano attrarre daitremendi fatti di sangue checonosciamo. Oggi con un po’ dicoraggio e sapendo diandare controcorrentevorrei proporre ainostri lettori unarealtà moltoimportante per lanostra diocesi: lafondazione “Oasis deamor y paz”. Questoente si trova adAbrego, nel nord dellaColombia, neldipartimento Norte deSantander, vicino alconfine con ilVenezuela. Le montagne di questaregione sono martoriate da duegrandi piaghe: le coltivazioniillegali di coca e la guerriglia.L’estrema povertà, l’impossibilità diaccedere alla scuola da parte deiragazzi per la grande distanza daicentri abitati, il dover vivere nellaviolenza quotidiana fanno si chetanti giovani possano scegliere solotra due opzioni: raccogliere la cocao impugnare le armi. Don RitoJulio Alvarez, nato nel cuore diquesta regione, oggi parroco aVentimiglia, ha voluto realizzareun’opera con l’obiettivo dicostruire una nuova generazionecon una mentalità di giustizia e dipace. Nasce così, nel 2006, la“Fundacion Oasis de Amor y Paz”:grazie a settimane ininterrotte dilavoro da parte di decine dipersone, sostenutefinanziariamente dalle offerte diamici generosi di tutta la provinciadi Imperia, si è realizzata lacostruzione di una prima casa –oasi, che ha raccolto alcuni ragazziprovenienti dalle zone di guerra.Quest’opera non è frutto soltantodi un sogno di don Rito o di ungruppo di suoi simpatizzanti, ma èun’espressione della Chiesa diVentimiglia-San Remo.All’inaugurazione, avvenuta il 20

Igennaio del 2007, erano presenti ilvescovo della nostra diocesi,monsignor Alberto Maria Careggioe il vescovo di Ocana, monsignorJorge Enrique Lozano Zafra. Daquella data sono stati compiutigrandi passi, anche grazie all’aiutodi tanti volontari italiani che sonoandati personalmente a offrire illoro tempo e le loro forze percompletare la Fondazione e perarricchire la formazione dei ragazzi.Un centinaio sono i giovani assistitinelle loro case affinché possanocontinuare gli studi; inoltre vi sonododici universitari, che sipreparano per essere a loro voltaprotagonisti di giustizia e di pace eoffrire i loro servizi in favore deglialtri per un migliore futuro del loropaese. La Fundacion Oasis de Amor

Y Paz è un esempioin questa regione enon solo per laformazione deiragazzi che lafrequentano: i suoicampi e i suoiallevamenti,comprese le vascheper la piscicoltura,che le garantisconogran parte dellasopravvivenzaalimentare, sonoanche un modello di

coltivazione ed allevamento per icontadini del luogo. Questafondazione da poco ha ottenuto unimportante riconoscimento e puòoggi finalmente fregiarsi del titolodi Ong: “Organizzazione nongovernativa”. Questo titolo dilivello internazionale viene quindia premiare l’opera di questaFondazione in favore dellapromozione dei diritti umani e perlo sviluppo sociale di questa zona.Questa sigla è riconosciutadall’Organizzazione delle NazioniUnite, che prevede nella sua CartaCostituzionale la possibilità diavvalersi del contributo di tali Entiper le questioni di lorocompetenza. Condizioneessenziale per ottenere questoriconoscimento è che le istituzionisiano di carattere privato erigorosamente non profit, ossiasenza scopo di lucro; che non sianoaffiliate formalmente ad alcunpartito politico; che la loro sia unaforte spinta ideale finalizzata allapromozione dei diritti umani o allapace o alla tolleranza conl’obiettivo di contribuire allosviluppo dei paesi socialmente edeconomicamente più arretrati.Condizioni e richieste soddisfatteappieno dalla “Fundaciòn Oasis deAmor y Paz”.

Il contributo della Diocesi alla fondazionecolombiana cheopera in una zonamartoriata dacoltivazioni illegalidi coca e guerriglia

Bordighera, ancora musicaDI FRANCESCO MULÈ

fitta la serie di appuntamentiorganizzati dal Comune di Bordigherain occasione delle feste natalizie fino a

tutto il mese di gennaio 2013. Ecco ilprogramma di «Bordighera Natale 2012»:Domenica 6, Palazzo del Parco, ore 15,30,Festival Gospel II Free Voices Gospel Choir.La formazione è composta da circa 70coristi, una decina di solisti, tre ballerini euna bandi di 4 musicisti. Direzionemusicale: Paolo Meinardi. Mercoledì 9,Palazzo del Parco, ore 17, spettacolo dellaFondazione Luzzati–Teatro della tosse: ilLuna Park della Scienza–equilibrismi egrandi invenzioni, regia di EmanueleConte. Venerdì 11, Palazzo del Parco, ore21: La compagnia Stabile Città diBordighera “Antonio Pignatta”, il teatrodialettale: In corpu de...«Q», due attibrillanti di Anna Pignatta e Luigi Cavicchiaper la regia di Anna Pignatta. Sabato 12,chiesa anglicana, ore 15,30: StudioSanremo Musica 2000, direttore artistico

ÈErica Martini. Saranno eseguite musiche diA. Scriabin, F. Chopin, G. Faurè. Previstol’intervento di Stefania Preatto e FedericoSalemme (al piano). Domenica 13, Palazzodel Parco, ore 15,30: Camerata giovaniledella Svizzera italiana. L’orchestra è direttadal M° Giancarlo Monterosso. Sabato 19,Palazzo del Parco, ore 16, l’associazioneArteazione propone l’orchestra SynfonicaOcva, orchestre de Chambre de la valléed’Aoste. Concerto con Massimo Anfossi(piano), Paolo Bianchi, direttore. Bigliettiinteri, 10 euro; over 65 e under 18, 8 euro;bambini fino a 5 anni, 5 euro. Domenica20, Palazzo del Parco, ore 16, la bandamusicale “Borghetto San Nicolò Città diBordighera. Direttore Luca Anghinoni.Venerdì 25, Palazzo del Parco, ore 10,30(riservato alle scuole) e ore 15,30 (aperto atutti). In occasione della Giornata dellaMemoria il Teatro Ipotesi lo spettacolo di econ Pino Petruzzelli: «L’ultima notte diBonhoeffer». Domenica 27, ChiesaAnglicana, ore 15,30 verrà rappresentatal’opera di Giacomo Puccini “Tosca”.

2Incontri di formazione del clero

iprendono gli incontri per la formazionee l’aggiornamento del Clero nella dioce-

si di Ventimiglia-Sanremo. Il prossimo ap-puntamento sarà giovedì 10 gennaio, pressoil Seminario vescovile Pio XI di Bordighera. Al-le ore 10 la conferenza dal tema “Dalla Lu-men Gentium alla Communionis Notio: ri-sorse e incertezze di un’ecclesiologia di co-munione”, sarà tenuta dal relatore don Al-berto Cozzi, preside dell’Issr di Milano.

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Bordigherawww.ventimiglia.chiesacattolica.it

a cura dell’UFFICIO DIOCESANOCOMUNICAZIONI SOCIALI

Parrocchia Santa Maria degli Angeli, 18038 Sanremo tel.: 0184.504450fax: 0184.504410 e-mail: [email protected]

VENTIMIGLIASANREMO

Domenica 6 gennaio 2013

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30